Il Piemonte con il Re Sole/1. A volte sono state le scelte dei piccoli Stati a fare la Storia. Un esempio tipico: Vittorio Amedeo II di Savoia che, pur pressato da francesi e spagnoli, nel 1702 sceglie di schierarsi dalla parte opposta. Sappiamo tutti come è andata a finire. Se però optasse per la scelta più ovvia, e scontata, e si schierasse coi franco-spagnoli? Diciamo che i rischi sarebbero comunque minimi per lui. Di fatto il suo staterello confinava sia con la Francia che con il Milanese: per invaderlo gli Imperiali avrebbero dovuto passare prima in Francia o in Svizzera. In compenso il Re Sole si può risparmiare il feroce - e inutile - assedio di Torino, e può concentrare tutte le sue forze sullo scenario principale del conflitto: i Paesi Bassi. Ovviamente le conseguenze saranno molto diverse. La Spagna (e l'Impero Coloniale) passano a Filippo d'Angiò che mantiene anche Milanese e Regno di Napoli. L'Austria si accontenta di un arrotondamento ai confini (Fiandre e Lorena). Il Piemonte ottiene Genova (punita per la sua neutralità) e la Corsica. I Gonzaga rimangono nei loro territori che, anzi, accrescono annettendosi parte del Ducato di Modena. L'Inghilterra viene blandita con i territori Nordamericani ceduti dalla Francia. La Spagna quindi, pure in crisi, mantiene quasi intatto il suo Impero e prestigio anche se è nei fatti un satellite francese. Come immaginare gli sviluppi successivi? (proposta da Never75)
Il Piemonte con il Re Sole/2. Vittorio Amedeo II di Savoia, pressato da francesi e spagnoli nel 1702, sceglie di schierarsi con loro. Le cose vanno più o meno come nella nostra Timeline. La differenza è che anche il Savoia, al pari del Gonzaga-Nevers, viene punito per la sua fellonia. Il Ducato di Savoia viene scorporato: Nizza va a Genova, la Savoia alla Francia e i territori aldiquà delle Alpi vengono fusi con il Ducato di Milano e quello di Mantova e annessi direttamente all'Impero. In questo caso, tolta Venezia, tutto il Nord Italia è direttamente o indirettamente sotto il controllo della Casa d'Austria. Se le cose vanno come vanno anche in HL, in questo caso, nell'Impero Asburgico della Restaurazione le popolazioni di lingua italiana saranno maggiori di quella ungherese e quasi alla pari con quella tedesca! Una italianizzazione dell'Impero sarà possibile? Oppure un Ausgleich anticipato? (questa invece è di Bhrg'hros)
La Francia potenza navale. La Battaglia di Malaga del 24 agosto 1704 fu una delle molte battaglie navali combattute nella guerra di successione spagnola. Tatticamente si chiuse con un pareggio: strategicamente la vittoria andò agli inglesi e agli olandesi, gli inglesi mantennero il controllo di Gibilterra e aprirono la stagione in cui il Mediterraneo (mare dal quale gli inglesi erano "naturalmente" esclusi) divenne un lago inglese. Questa vittoria navale ebbe inoltre un impatto fortissimo sulla mentalità francese: Luigi XIV, che non era uno stupido, sapeva che la potenza continentale della Francia non poteva reggere contro l'Inghilterra se non con un adeguata flotta, e per questo durante il suo regno fu fatto uno sforzo notevole per migliorare la qualità degli equipaggi, sia dei marinai che degli addetti alle artiglierie. Pare infatti che già Richelieu avesse fatto piantare grandi foreste di querce per i futuri cantieri navali. Ma la sconfitta strategica di Malaga fu l'inizio della fine per "la Royale" (la marina francese da guerra): di fatto essa non si riprese mai dallo smacco d'immagine che aveva subito, e le ambizioni coloniali di Luigi XIV naufrago insieme al suo programma di avere una "flotta potente" che potesse reggere il confronto con quella inglese) naufragò. Poi ci si mise la rivoluzione e tutti i quadri della marina (ufficiali e sottufficiali di carriera), quasi tutti di origine nobile, lasciarono la Francia o persero la testa. Napoleone, poi, non ci capì mai niente di mare. Ma mettiamo che i Francesi e gli Spagnoli vincano a Malaga e strappino anche Gibilterra all'Inghilterra: la guerra finisce comunque male per l'alleanza franco-spagnola, ma quest'ultima non deve cedere Gibilterra e Minorca; il Mediterraneo di conseguenza resta "chiuso" alla marina inglese e rimane un lago francese. Con queste premesse i progetti di Luigi XIV di riformare e potenziare la marina da guerra vanno in porto, aumentando naturalmente lo scompenso finanziario, quindi è possibile una rivoluzione francese anticipata, magari già alla morte di Luigi XIV. Inghilterra e Francia si sorvegliano a vicenda, i Francesi spadroneggiano nel Mediterraneo e cominciano a guardare con sempre più interesse e cupidigia verso lo stretto di Suez, la "porta" da forzare per fuggire dal lago Mediterraneo. Come andrà a finire? (proposta da Federico Pozzi)
La Rivoluzione azzoppata. Ad inizio XVIII secolo la proprietà terriera in Inghilterra era frazionata in una galassia di microscopiche particelle, in grado di garantire la sopravvivenza di una famiglia ma del tutto inadatte per la sperimentazione di un agricoltura più moderna. Per cercare di uscire da questa situazione il Governo Inglese fece approvare dal Parlamento una serie di "Enclosures act" che stabilivano per i proprietari dei fondi l'obbligo di provvedere alla loro recinzione. Lo scopo era quello di rendere antieconomica la proprietà di piccole particelle favorendo il loro raggruppamento in aziende agricole più grandi. Gli "Enclosures act" ebbero un grande successo, eliminando la piccolissima proprietà e consentendo di utilizzare nelle nuove aziende tecniche agricole più moderne, come ad esempio la rotazione quadriennale delle colture con semina della Spagna. L'aumentata produttività agricola permise all'Inghilterra di sostenere un forte aumento demografico che a sua volta generò un forte aumento della domanda di beni di consumo innescando quel processo noto come "Rivoluzione Industriale". Ipotizziamo che ad inizio XVIII secolo il Parlamento Inglese decida di non votare gli "Enclosures act" mantenendo la frammentazione della proprietà terriera ed impedendo la Rivoluzione Agricola. Come potrebbe cambiare la Storia? (Enrico Pizzo ha battuto un altro colpo)
Pelagosa veneta. L'isola di Pelagosa fu per circa 500 anni territorio della Veneta Serenissima Repubblica. Nonostante i numerosi secoli trascorsi il Governo Marciano non tentò mai di rivendicare realmente la sua sovranità sull'isola, e questo può essere spiegato ricordando che Pelagosa è poco più di uno scoglio, senza terreno coltivabile e sorgenti di acqua dolce. L'isola però presenta una interessante elevazione sul medio mare, particolare che negli anni '70 del XIX secolo fece sì che fosse scelta per ospitare un faro. Ipotizziamo che ad inizio '700 il Governo Marciano di fronte all'aumento degli attacchi dei corsari Barbareschi decida di utilizzare Pelagosa come punto di controllo del Basso Adriatico. La mancanza di terreno coltivabile potrebbe essere risolta rifornendo l'isola da Lagosta e l'assenza di sorgenti di acqua dolce mediante la creazione di un sistema di vasche di raccolta dell'acqua piovana. Che accade? (ancora Enrico Pizzo)
Il primo referendum. Leibniz aveva seriamente proposto un rĕfĕrĕndŭm dei Prìncipi a Sud delle Alpi per optare (ciascuno separatamente) per i Borboni o gli Asburgo. E se i sovrani gli dessero retta? Ipotizzerei, nell’Italia Imperiale: sicuramente Milano agli Asburgo e Parma ai Borboni; pressoché sicuramente, quasi tutti i Feudi Imperiali minori agli Asburgo; a maggioranza, Genova ai Borboni; probabilmente, Mantova ai Borboni e, di conseguenza, Guastalla agli Asburgo; dopo accurata riflessione, Estensi agli Asburgo; per dovere, Lucca agli Asburgo; dopo moltissimi tentennamenti, Savoia agli Asburgo; la Toscana sommamente indecisa, Siena a maggioranza Asburgo, forse cruciale per far pendere la bilancia. Al di fuori dell’Italia Imperiale: Sardegna sicuramente ai Borboni; il Papato probabilmente ai Borboni; Napoli per reazione forse agli Asburgo; in tal caso Sicilia ai Borboni (altrimenti il contrario, Napoli ai Borboni e Sicilia agli Asburgo. Venezia sommamente indecisa, forse alla fine ai Borboni. Leibniz non transigeva sui Diritti dell’Impero ed era schierato con gli Asburgo nella Guerra di Successione Spagnola; del resto i Borboni non si presentavano come potenziali Imperatori, mentre il modello era ovviamente il Re-Sole, quindi interpreterei come se si trattasse di scegliere fra il Protettorato Francese (molto forte, come a Genova) e la Mediatizzazione nell’Impero (un colpo di genio di Bhrg'hros)
Abbottonati bene, Händel! Se oggi possiamo ascoltare le composizioni di Georg Friedrich Händel, è anche grazie a un bottone di ferro della sua giacca, che lo salvò nel corso di un duello. A infilzarlo fu l'amico Johann Mattheson; il rapporto tra i due si incrinò ad Amburgo nel 1704, per un dissidio su chi dovesse suonare il cembalo nella scena della morte di Antonio durante una rappresentazione dell'opera lirica "Cleopatra" di Mattheson. Il diverbio degenerò, all'uscita Mattheson schiaffeggiò Händel ed entrambi si misero a duellare, spade in pugno, sulla Piazza del Mercato antistante il Teatro dell'Opera. Fu allora che la spada di Mattheson si spezzò sul bottone della giubba di Händel; a quel punto il duello finì, e pare che i due si siano riconciliati. Ma che accade se Händel non ha quel colpo di fortuna, e uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi muore a soli 19 anni? Come cambia la storia della musica senza di lui? (made in Enrica S.)
Giosuè il Grande. Giosué (Iyasu) I fu l'ultimo grande Imperatore Abissino prima dell'Era dei Principi; cosa succede se l'amata concubina Kereste Kristos non muore, lui non si ritira momentaneamente in lutto, e il figlio non lo può deporre e assassinare? (la dobbiamo a Tommaso Mazzoni)
La Giovanna d'Arco africana. Approfittando di un grave periodo di crisi del Regno del Congo, nel 1704 una giovane donna di nome Kimpa Vita si cambiò il nome in Dona Beatriz, sostenne di essere posseduta dallo spirito di Sant'Antonio e di avere ricevuto la missione di riunificare il regno, dilaniato da profonde guerre civili. Insediatasi a São Salvador, ex capitale del regno in seguito abbandonata, raccolse intorno a sé migliaia di persone e rifondò formalmente l'antico Regno del Congo. Tra l'altro Dona Beatriz sostenne che le Sacre Scritture cristiane parlassero in realtà del Congo: Nsundi sarebbe stata la Betlemme dei Vangeli, e São Salvador sarebbe coincisa con Gerusalemme. Visto il crescente fanatismo religioso attorno alla sua persona, Re Pedro IV del Congo prese a pretesto i suoi travisamenti religiosi per farla arrestare e bruciare sul rogo come eretica nel 1706. Ma come cambia la storia del grande paese africano se al contrario è Dona Beatriz a sollevare un'armata contro Pedro IV, a rovesciarlo e a riunificare il paese con capitale São Salvador? Per re Leopoldo del Belgio sarà altrettanto facile impossessarsi del bacino del Congo, un secolo e mezzo più tardi? (questa è di William Riker)
1706, Venezia in guerra. Il 19 Aprile del 1706 l'Esercito Imperiale, comandato dal Generale Danese Christian Detlev Reventlow, veniva sconfitto a Calcinato, territorio della Repubblica di Venezia, dai Gallo-ispanici del Gran Vendôme e costretto a rientrare nei territori Arciducali. Solo poche settimane dopo il Principe Eugenio di Savoia riprendeva personalmente in mano l'iniziativa, discendendo la Val d'Adige, ma questa volta, giunto alla Chiusa di Rivoli, si trovò la strada sbarrata dal Veneto Serenissimo Esercito. Era accaduto che dopo 5 anni di guerra, e 5 anni di occupazione straniera dell'Oltremincio, gavì presente ła teoria del gnoco?, il Governo Marciano aveva finalmente compreso che tenere il proprio Esercito chiuso nelle Fortezze di Peschiera, Verona e Legnago non era il modo migliore per far rispettare ai belligeranti la propria Neutralità. Per evitare uno scontro con i Veneti, ed aprirsi il passaggio verso il Mantovano, il Principe Eugenio informò i delegati della Repubblica di aver ricevuto dal proprio Governo i pieni poteri per negoziare l'alleanza di Venezia con l'Impero in funzione antifrancese in cambio di acquisizioni territoriali a guerra conclusa. Il Senato discusse in seduta segreta la Proposta Imperiale ed immediatamente la discussione si coagulò intorno a due partiti, l'Interventista che premeva per l'abbandono della neutralità e l'Alleanza con l'Impero ed il Neutralista. Gli Interventisti sostenevano che non era tollerabile per un terzo inverno il saccheggio delle risorse territoriali da parte di due armate straniere e che l'Esercito Gallo-ispanico del Gran Vendôme era ormai talmente vicino a Verona da rappresentare una concreta minaccia alla sopravvivenza dello Stato. I Neutralisti invece obiettavano che se dopo 6 anni di guerra il principe di Savoia si trovava ancora al "punto di partenza" era del tutto lecito dubitare delle sue capacità militari; ed inoltre l'alleanza con l'Impero avrebbe comportato l’immediata perdita dell'Oltremincio, già occupato dai francesi. Alla fine prevalse il Partito Neutralista tanto che fu deciso di non dare neppure lettura dei contenuti del formale documento di proposta fatto pervenire nella Capitale. Ma se a fine Giugno 1706 il Governo Marciano decidesse di accettare la Proposta Savoia, scegliendo l'alleanza con l'Impero in funzione antifrancese? Che accadrebbe? (pensata da Enrico Pizzo, ovviamente)
Il dipartimento della Francia Transalpina. Pietro Micca fallisce l’eroico gesto, ma nessuno lo sa perché la storia lo lascia anonimo tra le migliaia di vittime dell’assedio, ucciso dagli invasori/salvatori francesi. L’assedio di Torino vede cadere la capitale sabauda per un colpo di mano fortunato che permette ai genieri francesi di introdursi attraverso alle gallerie di mina e contromina nella Cittadella e far esplodere la polveriera. L’esplosione sventra il centro della città, e l’incendio successivo distrae la popolazione dall’attacco al Bastione di San Giovanni, che cadendo permette la conquista del palazzo reale e di Piazza Castello. La corte Savoia si ritira (anzi fugge portando con se la Sindone e poco altro..) in Sardegna e si tiene il piccolo e povero regno isolano. La cultura piemontese, già filofrancese, diventa francese toutcourt. Da Nizza si estende anche il dominio francese fino a La Spezia. Nasce il dipartimento della Francia Transalpina. Al posto della Basilica di Superga, il Pantheon francese con i grandi nomi della cultura franco/piemontese; al posto della Mole Antonelliana sorge, all’Expo Mondiale del 1906 (bicentenario della vittoria Francese ed annessione del Piemonte), una curiosa ed altissima costruzione di ferro: la Tour Eiffel, che celebra la Torino industriale! Diventerà il simbolo della città. Léon Delagrange compie il primo volo umano a motore a Torino con il suo “Antoniette” durante l’Expo del 1906, dopo che Orville Wright è morto nel 1903 abbattuto da una raffica di vento durante uno sfortunato tentativo sulle spiaggia di Kitty Hawk. Torino, con l’Expo del 1906 che celebra la sua vocazione industriale, diventa sede delle più grandi case automobilistiche europee; il senatore piemontese Jean Agneau riesce ad ottenere dal Governo Centrale un regime fiscale favorevole per l’insediamento industriale a Torino ed arrivano Renault, Peugeot, Citoren, Bugatti, e grandi preparatori come Gordini, Abarth, che aprono una stagione di trionfi sportivi e di modelli memorabili. Il Salone dell’Auto di Torino diventa il Palcoscenico Mondiale per presentare nuovi modelli e stringere accordi industriali. Nel 2005 ben dieci trafori ferroviari e stradali uniscono la Francia al Piemonte, ed il comprensorio sciistico delle Alpi Francesi è il più grande ed integrato del Mondo! Oltre 3000 chilometri di piste e di percorsi di fondo su un arco di 400 chilometri dal Colle di Tenda a Cannobio (il confine con la Lombardia Austroungarica è sul Ticino). L’Aeroporto Internazionale “Léon Delagrange” di Torino (che spiega le sue sette piste da 5 chilometri ed i 7000 ettari di estensione tra Savigliano e la reggia di caccia di Racconigi) ed i tre aeroporti satelliti di Le Valdigi, Alessandria e Ivrea spostano annualmente oltre 30 milioni di passeggeri tra turisti, uomini d’affari e sciatori. Dal traforo della Val Pelice il TGV porta i passeggeri da Lione a Genova in un’ora e mezza mentre dalla Val di Susa ben due linee ad alta velocità di cui una a levitazione magnetica mettono il centro di Torino a due ore e mezza dalla Gare de Lion e dai Champs-Élysées. Non è raro far colazione a croissant e cappuccino in un bistrò di Monmartre e pranzare all’una in punto al Ristorante del Cambio (agnolotti, brasato al Bordeaux e finanziera) dopo aver concluso un lucroso affare alla Borsa di Torino. Non parliamo poi dell’egemonia mondiale in campo di vini e formaggi della Francia… il Piemonte porta un contributo in termini di qualità, varietà e quantità che rende la posizione inattaccabile da chicchessia... (una visione del torinese Sandro Degiani)
Monferrato/3. Il 3 giugno 1708 la Dieta di Ratisbona dichiarò traditore dell’impero il duca di Mantova e del Monferrato Ferdinando Carlo di Gonzaga-Nevers per aver accolto i francesi nei suoi territori. Il 5 luglio successivo Ferdinando Carlo morì in circostanze misteriose a Padova, e appena due giorni dopo l'imperatore Giuseppe I concesse il ducato di Monferrato a Vittorio Amedeo II di Savoia; concessione confermata dal trattato di Utrecht nel 1713. Ma che accade se Ferdinando Carlo non muore e, con l'aiuto francese, riesce a conservare almeno il Ducato del Monferrato? Il Monferrato diverrà un Dipartimento Francese o riuscirà a conservarsi indipendente fino all'acquazzone napoleonico, e addirittura dopo il Congresso di Vienna, allo scopo di indebolire i Savoia? Come cambia in questo caso la storia d'Italia? (terza ucronia dedicata al Monferrato da William Riker)
Guerra di Successione Veneziana. Venezia interviene più attivamente nella Guerra di Successione Spagnola, anziché trincerarsi dietro la maschera della neutralità a tutti i costi, e si allea con Austria, Inghilterra ed Olanda. Potrà trarne benefici territoriali notevoli, come il Duca di Savoia, e magari ottenere qualche colonia dalle sconfitte Spagna e Francia. Sicuramente ne trarrà anche vantaggi dal punto di vista "di immagine". Non apparirà agli altri Stati Europei come una città decadente ed ormai sul viale del tramonto, pronta per essere ingoiata da Francia ed Austria alla prima occasione utile, come difatti avverrà meno di un secolo dopo. Si può anche ipotizzare un Lombardo-Veneto ante litteram, comprendente anche lo stato dei Presidi, forse anche Ceuta e qualche possedimento nordamericano. Ne consegue una maggiore intesa con la Gran Bretagna, che possiede Gibilterra, e la formazione sulle coste del Quebec e del Canada di una provincia venetofona oltreoceano! (a quattro mani di Never75 e di Renato Balduzzi)
La Prammatica Sanzione. La monarchia asburgica uscì estremamente rafforzata dalle paci di Utrecht e Rastadt (1713-1714). In Italia si ritrovò a farla praticamente da padrona, ereditando Milanese, Stato dei Presidi ed il Regno di Napoli più la Sardegna, poi “barattata” con la Sicilia. Poi però Carlo VI d’Asburgo, non avendo eredi maschi in linea diretta e per non dover rinunciare al trono, emise una legge, La "Prammatica Sanzione", che assicurava la successione asburgica anche in linea femminile. Però purtroppo la Prammatica non fu accettata a cuor leggero dalle principali nazioni europee, Francia e Spagna in primis, e Carlo e poi la figlia Maria Teresa dovettero scendere a compromessi continui con loro, rinunciando in pratica a quasi tutti i territori italiani salvo il Milanese. Ma poniamo che Carlo abbia avuto eredi maschi e di conseguenza la sua successione al trono non sia messa in discussione da nessuno. Cosa sarebbe potuto accadere? L’Austria sarebbe stata molto più forte in Italia, che sarebbe diventata de facto colonia austriaca, e proprio grazie al Sud d’Italia avrebbe potuto sviluppare una marina mercantile e militare molto più forte di quella che ebbe in realtà. Con un’Austria così forte e aggressiva in Italia, anche il nostro Risorgimento sarebbe stato molto più difficile da realizzarsi (gli Inglesi non avrebbero mai potuto sostenere Garibaldi nello sbarco dei Mille per non inimicarsi l’Austria, a meno che non avessero voluto scatenare una guerra europea sul continente, cosa che non avevano affatto intenzione di fare) e probabilmente l’iniziativa di un’Italia Unita sarebbe magari venuta proprio dall’Austria che avrebbe potuto riunire gli Stati Italiani in un regno indipendente governato da un ramo asburgico collaterale, come in effetti avverrà nella nostra storia per il solo Granducato di Toscana (proposta da Never75).
Nouvelle France. Il Nordamerica viene dominato dai Francesi anziché dagli Inglesi (proposta e realizzata da Dans)
Passa(pa)rola. Nel 1709 il gesuita brasiliano Dom Bartolomeu de Gusmão (1685-1724) fece volare il primo aerostato della storia, chiamato Passarola ("uccellaccio"), ma la sua invenzione non ebbe seguito, e "sfondò" solo 73 anni più tardi in Francia, con i famosi Joseph-Michel e Jacques-Etienne Montgolfier. Ma che avviene se l'invenzione del sacerdote brasiliano riscuote subito grande successo? Come cambiano le comunicazioni, i viaggi di esplorazione e magari anche le guerre del Settecento, condotte utilizzando palloni aerostatici? (ovviamente William Riker)
Poltava/1. Nel 1709 gli uomini di Carlo XII stanno assediando Poltava, ed il grande freddo, alleato dei difensori russi, ha già colpito il potente esercito svedese che, mettendo le mani sugli abbondanti rifornimenti ammassati all'interno della città, avrebbe l'opportunità di riorganizzare la sua marcia in direzione di Mosca, questa volta aiutati dai cosacchi. Nella nostra storia Carlo XII, il "piccolo Alessandro scandinavo", non attacca subito, ritenendo la città già espugnata: errore che commetterà Gyulai più di un secolo dopo, con le stesse disastrose conseguenze. Se invece Poltava cade, gli svedesi, rifocillati, respingono l'assalto russo, e l'esercito di Pietro il Grande va in rotta. Prima che arrivi l'autunno, Carlo XII e Rehnskold entrano in Mosca, sancendo la fine della Russia come potenza continentale (una grande idea di Bhrig)
Poltava/2. Alternativa all'ucronia precedente proposta da Rivoluzionario Liberale: la Svezia non perde a Poltava, Carlo XII si accorda con Pietro il Grande per una spartizione dell'Europa orientale e realizza l'unione scandinava annettendo Danimarca e Norvegia, nasce l'impero coloniale svedese, rivale di Olanda e Inghilterra sui mari (ecco la sua proposta, corredata da un video!)
Kein Preußen (Nessuna Prussia). Al posto del "Grande Elettore" Federico Guglielmo, nel Brandeburgo sale al potere una personalità meno forte, e il paese non si sviluppa, non si arricchisce e soprattutto non costruisce un esercito, continuando a rimanere un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro. Prima o poi la Prussia Orientale e i territori occidentali vengono assorbiti da un altro stato, e la potenza prussiana non decolla mai. Le conseguenze a breve termine possono essere un maggior peso specifico di Svezia e Polonia, ma se queste non sanno sfruttare l’occasione, ciò non le salverà dalla decadenza; a lungo termine sicuramente gli Asburgo saranno più potenti, e l’unificazione tedesca, se mai avverrà, sarà opera loro (un'idea di Toxon)
La Guerra di Successione Francese. L'erede di Luigi XIV, salito al trono con il nome di Luigi XV, era un bambino di cinque anni e aveva dunque bisogno di una reggenza. Luigi XIV aveva previsto di creare un consiglio di reggenza con il duca di Orléans come presidente senza poteri (anche se il re non di faceva illusioni su queste sue decisioni). Questo non piaceva a Filippo V di Spagna, zio del nuovo re che pensava di avere più legittimità per fungere da reggente. Di fatto si era discretamente avvicinato alla frontiera con reparti di cavalleria, aspettando la notizia della morte del vecchio re per correre a Parigi e farsi riconoscere reggente. Oltre a loro c'era ancora il duca di Maine, figlio bastardo ma legittimato di Luigi XIV e della Montespan, che non aveva tanta voglia di governare ma era spinto da un partito avido di potere, ed il sovrano gli aveva affidato il comando della Maison du Roi. Senza saperlo il duca di Orléans riuscì a impedire ogni azione dei suoi rivali bloccando l'accesso a Versailles e la diffusione della notizia della morte del re per il tempo necessario a prendere il commando delle truppe della Maison du Roi al posto del duca di Maine. Ma se questo non avviene? Se il re di Spagna arriva a Parigi e si proclama reggente in alternativa all'Orléans, nella confusione il Maine si propone come candidato di conciliazione tra i due. Ben presto la confusione politica, il vuoto di potere e la rivalità tra partiti contrapposti degenera in guerra civile. Filippo V non dichiara guerra alla Francia ma solo all'Orléans: il duca di Orléans era il candidato più potente, e senza interventi delle potenze europee dovrebbe logicamente vincere. Ma una guerra civile in Francia potrebbe far venire voglia all'Austria e anche all'Inghilterra di finire il lavoro iniziato durante la Guerra di Successione Spagnola. Chi riceverà il sostegno delle potenze europee? E quale sarà il destino del re-bambino di 5 anni, cosi fragile e facile da togliere di mezzo, trasformando questa guerra civile in guerra di successione? (ennesima grande idea del francese Perchè no?)
La Romania in anticipo. Pietro il Grande vince la Guerra russo-turca del 1711, conquista Moldavia e Valacchia e ne fa un regno vassallo sotto la guida di Dimitrie Cantemir, d'ora in poi noto come Re Demetrio I di Romania. Inoltre grazie a questo risultato Pietro il Grande mantiene Azov e Taganrog e può continuare a interferire quanto gli pare negli affari della Confederazione Polacco-Lituana, mentre Carlo XII di Svezia probabilmente viene fatto andare via anche prima dall'Impero Ottomano. Quali le conseguenze di questo risultato? (pensata da Generalissimus)
Niente Romania. Alternativa all'ucronia precedente. Pietro il Grande vince la Guerra russo-turca del 1711 e conquista Moldavia e Valacchia, che vengono inglobate nell'Impero russo. Sentiremo parlare di Romania solo a partire dal 1991? Di conseguenza la Serbia e la Bosnia finiscono all'Austria tra il 1711 e il 1718, e Venezia tiene il Peloponneso perché manca un'offensiva ottomana? Il crollo anticipato dei Balcani influirà molto sugli assetti delle guerre di successione polacca e austriaca: decollo della potenza Russa e suo interventismo più marcato, con maggiori difficoltà per la Prussia. O, in alternativa, più "propensione mediterranea" per gli austriaci (ancora Generalissimus)
Luigi XV (ma non il Beneamato). E se Luigi di Borbone non morisse di morbillo nel 1712 e riuscisse a diventare re? Luigi aveva in mente di mettere in pratica le idee ispirategli dal Partito dei Devoti e dalla "Fazione di Borgogna", ovvero tornare ad una monarchia meno assolutista, dove dei consigli ed organi di potere intermedi fra il re ed il popolo assistono il re nell'esercizio del governo. Questi consigli dovevano essere composti solo ed esclusivamente da aristocratici e nobili, non da borghesi. Inoltre le province avrebbero dovuto avere molti più poteri. Riuscirà Luigi a creare la sua versione utopistica del regno di Francia? L'assolutismo illuminato arriverà prima oltralpe? O finirà come con Filippo II di Borbone-Orléans, costretto durante la reggenza ad abbandonare la sua polisinodia a causa dell'inettitudine degli aristocratici? (di nuovo Generalissimus)
Le Jacquerie nel XVIII secolo. Alla Rivoluzione Francese non si giunse mica per niente, anzi si può dire che era l’ultima spiaggia. Mi spiego. Spesso, per evitare la Rivoluzione attraverso l'introduzione in Francia del dispotismo illuminato, si pensa alla Fronda, come nell'ucronia che precede, ma la Fronda la fece l’aristocrazia, non il popolo. Noi immaginiamo che da questa possa prodursi una svolta costituzionale o parlamentare, magari unita a un risanamento delle finanze del paese, ma gli obiettivi della nobiltà erano totalmente opposti a uno scenario del genere. Nonostante l’esempio inglese, l’aristocrazia francese rimase legata a una visione medievale e feudale. Era sì scontenta per lo strapotere del monarca e il ruolo di damerini a cui era stata ridotta ma i suoi obiettivi erano meno tasse sull’aristocrazia (cioè più alte per tutti gli altri), sbarrare la strada alla borghesia cittadina che approfittando dei soldi cercava di scalare le gerarchie sociali (e in effetti in Gran Bretagna accadde proprio questo) e ridurre il potere del Re ma non tramite assemblee o costituzioni, giudicate indegne e profanatrici del suo potere assoluto, ma bensì attraverso il consiglio dei Grandi di Francia incarnato dagli Stati Generali. Non a caso Luigi XVI li convocò in HL dopo una mezza rivolta della nobiltà che riuscì a costringere il borghese Necker alle dimissioni e convinse il Re a convocarli nella speranza di riprendersi il proprio antico potere. Ricapitolando: il Re vuole uno stato centrale rappresentato da lui medesimo e che qualcuno paghi le tasse per mantenerlo, la nobiltà vuole il potere senza contestare il Re e al tempo stesso non vuole pagare le imposte, al popolo/borghesia non gliene frega nulla della forma di governo ma non vuole pagare le tasse per tutti. In Gran Bretagna il Re fece pagare le tasse a tutti Fini a che la borghesia non estromise prima i nobili e poi il sovrano stesso, in Prussia l’aristocrazia fu messa sotto creando uno stato assolutista in cui la borghesia contava poco o nulla, in Francia il Re conquisto l’assolutismo ma solo al prezzo di non far pagare le tasse all’aristocrazia, cosa che alla fine si rivelò insostenibile. Poiché nessuno di questi fattori cambia, il risultato rischia di essere molto simile: una quasi Fronda ci sarà, come ci fu in HL quando si ventilò di tassare i nobili per far tornare i conti, ma servirà solo a mettere in crisi il potere monarchico. Il nostro modello di riferimento, più che la fronda, dovrebbero essere le Jacquerie, le rivolte contadine della Francia medievale, senza ideologie, spesso anche senza leader, semplici esplosioni di rabbia sociale incarnata da orde di contadini arrabbiati che sciamano in giro a uccidere cavalieri e bruciare castelli perché, come direbbe il buon Barbero, “a un certo punto si accorgono che i nobili non servono a niente”. In questo scenario si può anche immaginare che diano alle fiamme Versailles, con Luigi XIV linciato assieme ai suoi cortigiani. Che accade? (Federico Sangalli ha battuto un colpo)
La Sicilia sabauda. Spin-off della precedente. Nel 1713, in seguito alla Guerra di successione spagnola, la Sicilia venne data ai Savoia che si poterono fregiare del titolo di re, mentre la Sardegna andò all'Austria. In seguito, dopo un tentativo di invasione da parte della Spagna e una volta ripristinato lo status-quo, la Sicilia viene barattata con la Sardegna. Ma cosa sarebbe avvenuto se ciò non fosse successo? Per i Savoia non sarebbe cambiato nulla, anzi, ci avrebbero guadagnato in futuro. Pensiamo ad esempio allo sbarco dei Mille, sarebbe avvenuto da Marsala piuttosto che da Quarto! Per la Sardegna (e l'Austria) invece le cose cambiano, eccome. Innanzitutto l'Austria perderebbe quasi subito, come in effetti è andata con la Sicilia nell HL, la bella isola mediterranea. Immagino che, nella Guerra dei Sette Anni, l'Inghilterra non avrebbe perso l'occasione per invaderla e tenersela alla fine del conflitto. In misura maggiore che Malta o Cipro, a causa dell'estensione e della bellezza, non trovo difficile immaginare una piccola invasione di inglesi in Sardegna che renderebbe abbastanza complicata la sua indipendenza. Si potrebbe addirittura immaginare una situazione simile a quella irlandese, ossia gli inglesi concedono l'indipendenza a tutta l'isola tranne a una piccola parte, che rimane casa loro, o cipriota: una repubblichetta-fantoccio composta solo da inglesi... (ideata da Never75)
La Sardegna bavarese. Il Trattato di Utrecht stabiliva la cessione del Regno di Sardegna al Governatore dei Paesi Bassi Spagnoli Maximilian Emanuel Ludwig Maria Joseph Kajetan Anton Nikolaus Franz Ignaz Felix Von Wittelsbach. Con questa operazione il Wittelsbach, già Duca di Baviera e Principe Elettore del Sacro Romano Impero, assumeva, per sé e per i suoi successori, il Titolo Regale. Purtroppo per Maximilian, i termini del Trattato di Utrecht avevano lasciato insoddisfatti sia il Re di Francia Luigi XIV che il Sacro Romano Imperatore Carlo VI, tanto da spingerli a continuare la guerra. Le divergenze tra le due potenze vennero appianate con la Pace di Rastatt, con la quale si stabiliva la cessione della Sardegna a Carlo VI, mentre al Bavarese rimase la possibilità di scegliere se rientrare nel pieno possesso della Baviera, occupata dall'Esercito Imperiale fin dal 1704, o scambiare la Baviera con un altro stato, non specificato, del quale avrebbe assunto il Titolo Regale. In HL Maximilian scelse la prima possibilità. Ma se fosse riuscito a tenere la Sardegna? Oppure se avesse scambiato la Baviera con i Paesi Bassi Spagnoli? (l'ha pensata Enrico Pizzo)
Meglio passare dal retro... Le armi da fuoco a retrocarica (sotto forma di cannoni) comparvero nella Borgogna di Filippo II. Sulle navi e nelle fortezze del 14° secolo si utilizzavano cannoncini girevoli a retrocarica. Perfino Enrico VIII aveva un fucile a retrocarica per andare a caccia. L'unico motivo per cui le armi a retrocarica non si diffusero, nonostante l'ovvio vantaggio tattico di risparmiare sui tempi di ricarica, fu che non erano ancora disponibili le tecniche metallurgiche e di ingegneria di precisione del 19° secolo. Ad inizio 18° secolo, però, i fucili a retrocarica conobbero una certa diffusione. Interessante fu il modello da caccia creato nel 1715 per Filippo V di Spagna: si apriva come le moderne doppiette, permettendo di estrarre una cartuccia metallica che poteva contenere polvere e palla, e alla quale era fuso il bacinetto per la polvere che serviva ad innescare la polvere della cartuccia. E se Filippo, vista la sua praticità, decidesse che il suo esercito dovesse essere armato con fucili simili? L'esercito spagnolo scende in campo nella Guerra Anglo-Spagnola del 1727 estesamente dotato di fucili a retrocarica. Non che cambi molto in quanto a risultati, visto il tipo di scontro che fu e l'importanza che ebbero le flotte rispetto agli eserciti, ma le prestazioni dei fanti spagnoli grazie ai loro nuovi fucili convincono gli Inglesi a dotare il loro esercito di armi simili. In poco tempo tutte le principali armate d'Europa si convincono della bontà della retrocarica. Dato che con il meccanismo a retrocarica non c'è più la difficoltà di spingere il proiettile per tutta la lunghezza della canna, di conseguenza non c'è ostruzionismo verso la canna rigata. Precursori nell'uso di fucili a retrocarica a canna rigata saranno i Prussiani, e in generale gli eserciti tedeschi. Tutte le forze armate impegnate nella Guerra dei Sette Anni arriveranno al conflitto dotate di armi di questo modello. Con la scoperta del fulminato di mercurio intorno al 1800 si arriverà all'ideazione da parte francese di fucili alimentati cartucce metalliche monouso, che renderanno ancora più rapido il fuoco e il caricamento. I primi a provare sulla loro pelle l'efficacia di queste armi saranno i Russi nel 1812. Dopo la burrasca napoleonica assisteremo all'invenzione del primo revolver da parte dell'americano Collier. Nella Guerra Messicano-Statunitense faranno la loro comparsa fucili dotati di caricatore, in quella di Crimea arriveranno le prime mitragliatrici, che vedranno ampia diffusione nella Guerra Civile americana. Nelle mani dei fanti della Prima Guerra Mondiale troveremo fucili d'assalto simili a quelli moderni... (è di Generalissimus)
Catalunya Independent. Il sogno dei nazionalisti catalani è realtà: l'11 settembre 1714 Barcellona non è riconquistata dalle truppe di Filippo V e la Catalogna diventa indipendente, nell'orbita francese. Come cambia la storia d'Europa? (questa invece la dobbiamo ad Enrica S.)
Luigi XIV il longevo. Guardando la classifica dei sovrani che hanno regnato più a lungo nella storia, al primo posto c'è Luigi XIV coi suoi 72 anni di regno, al secondo Elisabetta II con 70 anni sul trono inglese. Ma Luigi XIV è diventato re a soli quattro anni e mezzo, ed è morto a settantasei anni, mentre Elisabetta è diventata regina a venticinque anni, ed è morta a novantasei. Ebbene, e se Luigi XIV fosse stato più morigerato, non si fosse ammalato di gotta, avesse raggiunto l'età di Elisabetta II e fosse morto nel 1735 a novantasei anni, dopo 92 anni di regno? Quali conseguenze avrebbero sulla Francia e sull'Europa un regno più lungo del Re Sole? Ammettendo che non si ammali di demenza senile, evitiamo problemi di reggenza e, a meno di bischerate, i suoi due figli legittimati restano principi del sangue. Non ci sarà alcuna guerra Franco-Spagnola, anzi, Luigi sosterrebbe le pretese dei bisnipoti su Parma, Napoli e Toscana. Non so se il futuro Luigi XV dovrà contrarre lo stesso matrimonio della HL, ma di certo l'ascesa del Cardinale de Fleury diventa impossibile. Ci sarà la Guerra di Successione Polacca? Luigi interverrà a fianco degli Ottomani? Senza la reggenza del duca d'Orléans, inoltre, non ci sarebbero le riforme economiche che hanno evitato la bancarotta della Francia... (pensata da Dario Carcano)
The British Milan. Quando ero bambino e leggevo la storia d'Italia sul mio sussidiario, chiesi a mia mamma: "Milano sono venuti ad occuparla proprio tutti: tedeschi, francesi, spagnoli, austriaci... mamma, gli inglesi non ci sono mai stati?" "No, Franco Maria", fu la sua ovvia risposta. Ora mi chiedo: cosa deve accadere perchè siano gli inglesi, e non gli austriaci, ad occupare Milano nel 1715? Ovviamente avranno bisogno di un porto per raggiungere Milano, quindi dovranno occupare anche qualche altro stato italiano: quale? E se, oltre a Milano, occupassero anche Napoli, Sicilia, Sardegna, l'ex Stato dei Presidi, e magari Genova, vista la sua importanza portuale? Come ciò potrebbe avvenire? E con quali conseguenze, sulla storia d'Italia e d'Europa? (made in William Riker)
Robert III di Scozia. Il 13 novembre 1715 il capoclan scozzese Robert McGregor, detto "Rob Roy" (dal gaelico scozzese "ruadh", "rosso", con riferimento al colore dei suoi capelli), nella Battaglia di Sheriffmuir infligge agli Inglesi una delle peggiori sconfitte della loro storia, si converte al cattolicesimo e si fa incoronare Re di Scozia con il nome di Raibeart III (Roberto III). Come cambia la storia dell'Impero Britannico? (ancora Enrica S.)
La Seconda Guerra di Morea. La seconda guerra di Morea tra il 1715 ed il 1718 ha visto contrapposte Venezia e la Turchia per il possesso del Peloponneso. La guerra si concluse con un pareggio, Venezia fu costretta a cedere la Morea ma mantenne Cerigo, Butrinto e le isole Ionie. Il progetto originale della Sublime Porta non prevedeva però ingrandimenti territoriali. Le condizioni di pace prevedevano la restituzione a Venezia dei territori persi durante la guerra, Venezia a sua volta avrebbe smantellato le fortificazioni esistenti nello "Stato da Mar", ceduto la flotta a vela quadra, si sarebbe impegnata a non costruirne più ed avrebbe mantenuto, per la propria sicurezza, solo l'ormai arcaica flotta a remi. In pratica la Serenissima sarebbe diventata una sorta dì protettorato, un territorio di passaggio da utilizzare nella prossima guerra contro l'Austria. Sarebbe stata una soluzione più felice per Venezia? (made in Enrico Pizzo)
L'Armata Grossa nell'Egeo. L'andamento disastroso della fase iniziale della Seconda Guerra di Morea è conseguenza dell'atteggiamento rinunciatario del Capitano Generale da Mar Daniele Dolfin. Il Governo marciano, tra le altre cose, gli rimproverava di non aver portato l'Armata Grossa di fronte ai Dardanelli ad inizio 1715, in modo da impedire, o quanto meno ostacolare, l'uscita della flotta Turca. Dolfin si difese sottolineando la disparità delle forze a sua disposizione, ricordando come lui a Dicembre 1714 disponesse di 22 navi contro le circa 50 che poteva utilizzare Il Kapudan Pascià Januch Hogia. Il Governo Marcianò ribatteva che 8 di quelle 22 navi erano vascelli di Primo Rango, 7 dei quali modernissimi, mentre la flotta di Hogia era in gran parte, dati dell'intelligence Veneziana, armata con pesantissimi cannoni di bronzo. Le navi erano talmente pesanti da imbarcare acqua dalla batteria bassa, costringendo gli equipaggi ad un continuo e massacrante lavoro alle pompe. Inoltre, a causa dell'insufficiente capacità produttiva delle fonderie imperiali, per armare le navi si erano disarmati i forti costieri dei Dardanelli e di Istanbul. Ipotizziamo che Dolfin porti ad inizio primavera del 1715 l'Armata Grossa nell'Egeo, per intercettare Hogia nel momento in cui uscirà dagli Stretti. Hogia non potrebbe contare sulla protezione delle batterie costiere e dovrebbe fare affidamento solo sull'armamento delle sue enormi, e lente, navi. Uscire dagli Stretti non sarebbe facile e, anche ammettendo che i Veneziani non riescano a ripetere l'impresa del 26 Giugno 1656 Hogia non avrebbe forze sufficienti per aiutare le truppe di terra nell'assedio di Nauplia. Come potrebbe cambiare la Storia? (ancora Enrico Pizzo)
Maria Teresa in Francia. Il 13 aprile 1716, dopo otto anni di matrimonio, l'imperatore Carlo VI d'Asburgo e la sua consorte Elisabetta Cristina di Braunschweig-Wolfenbüttel ebbero un figlio maschio, Leopoldo Giovanni, che però morì ancora in fasce il successivo 4 novembre. Il 13 maggio 1717 nacque loro un altro figlio, ma stavolta una femmina: la futura Maria Teresa d'Austria. Non riuscendo ad avere altri figli maschi, Carlo VI emanò la Prammatica Sanzione, con la quale introduceva l'ereditarietà femminile della corona, fin qui un'esclusiva maschile. Quando Carlo VI morì il 20 ottobre 1740, mezza Europa si ribellò all'idea di un'imperatrice donna, da ogni parte spuntarono lontani parenti del defunto imperatore che vantavano diritti alla successione, e per dirimere la questione si scatenò la Guerra di Successione Austriaca. Ma che accade se Leopoldo Giovanni non muore e alla morte del padre sale al trono con il nome di Leopoldo II? Niente Guerra di Successione, la Slesia resta all'Austria e la Francia di Luigi XV annette in via definitiva il Belgio. Non viene realizzato il Catasto di Maria Teresa e non viene edificata la Scala di Milano, voluta da Maria Teresa nel 1776 (quale teatro la sostituirà nel cuore degli appassionati d'opera?) Inoltre forse Leopoldo non sarà un "despota illuminato" come la sorella e non diffonderà nel suo stato le idee illuministiche; niente espulsione dei Gesuiti e sviluppo molto più lento del Milanese. Anche Alessandro Volta potrebbe non avere l'occasione di ideare la pila (fu Maria Teresa a sostenerlo). E se Maria Teresa andasse in sposa a Luigi XV il Beneamato, diffondendo invece le idee illuministiche nel Regno di Francia, che diverrà uno dei più avanzati d'Europa, al punto da abolire la pena di morte e da far distruggere la Bastiglia? Niente Rivoluzione Francese, ma il bastione dell'Ancien Régime diventerebbe proprio Vienna, e forse scoppierebbe nel 1789 la Rivoluzione Austriaca... (genialissima idea del nostro William Riker)
Yoshimune il Grande. Nel 1716 salì al potere l’ottavo ed energico Shogun Yoshimune, aveva l’ambizione di riaprire in parte il Giappone al mondo, ma la crisi e il buco nelle finanze hanno mandato all'aria il suo progetto. Ma se il Giappone é più prospero, Yoshimune potrebbe appoggiarsi lanciare nuove spedizioni commerciali e modernizzare in anticipo il paese sotto la sua direzione (niente restaurazione imperiale). Il Giappone é ancora forte, non è minacciato direttamente dagli Europei e può dunque svilupparsi e imparare alla scuola europea le scienze e la filosofia illuminista moderna. Appare possibile che il Giappone entri nella scena internazionale? La sua cultura non sarebbe europeizzata ma sincretista; chissà se l’illuminismo non provocherebbe una sorte di rivoluzione locale anche se meno violenta, una monarchia parlamentare con una camera dei Samurai! (il solito Perchè no?)
Peloponneso venexiano. Ludovico Flangini non muore nel 1717 ma continua ad inseguire la quasi distrutta flotta turca fino a Costantinopoli. Sicuramente i vantaggi territoriali per Venezia a Passarowitz saranno maggiori. Senz'altro le sarà reso il Peloponneso-Morea con qualche arrotondamento e forse anche Creta (se non Cipro) le potrebbe venire reso. Una bella batosta per l'Impero Turco! Inoltre il dominio sul Peloponneso potrà garantire la sopravvivenza di Venezia anche dopo l'eventuale "uragano Napoleone". Al pari dei legittimi sovrani Iberici, rifugiatisi nelle Americhe, e di Napoli, fuggiti in Sicilia, il Doge verrà aiutato dagli Inglesi a riparare nel Peloponneso dove formerà un governo in esilio. La flotta veneziana potrà affiancare poi quella inglese nella battaglia navale di Trafalgar. Di questo la "perfida Albione" potrà ricordarsi al Congresso di Vienna e far si che la Serenissima venga completamente "resuscitata" coi confini terrestri pre-1789, ed in più con qualche arrotondamento coloniale. Con il Peloponneso ancora veneziano e con una ancora grande estensione territoriale in Italia, sicuramente il Risorgimento greco sarà più agevole. Anche se perderà il controllo diretto del Peloponneso, la Serenissima guadagnerà un alleato in funzione anti-turca. In compenso l'unità d'Italia non si farà. Se i Savoia tenteranno di invadere la Repubblica, saranno molto probabilmente respinti e additati dalla comunità internazionale, Gran Bretagna in primis, come attentatori di uno stato sovrano. Non dimentichiamoci poi che Venezia potrebbe riuscire a costruire in anticipo il canale di Corinto già a metà '700... (proposta da Never75 e da Renato Balduzzi, e realizzata da Massimiliano Paleari, come potete leggere cliccando qui)
La sfortuna del Golfo di Laconia. La storia della Serenissima è spesso caratterizzata da una grande sfortuna. Un esempio di questa sfortuna è la battaglia del 19 Luglio 1717 nel golfo di Laconia, in cui l'Armata Grossa, forte di 26 navi a cui vanno aggiunti anche 7 vascelli alleati Portoghesi, prevalse sulla flotta Turca che schierava 35 sultane a cui si aggiungevano altre 17 navi noleggiate ad Istambul in tutta fretta per riempire i vuoti causati dalla sconfitta di Corfù. Per poter armare in fretta le navi noleggiate erano state disarmate le fortificazioni costiere dei Dardanelli e di Nauplia. Durante la battaglia il Capitano Generale Andrea Pisani era riuscito a porre la flotta Turca tra la costa e l'Armata Grossa in modo tale da spingere la prima a sfasciarsi sugli scogli. Pisani pregustava già la vittoria quando, inopportuna come non mai, giunse l'Armata Sottile... Per i Turchi fu un invito a nozze, iniziarono subito a bersagliare le galee veneziane coi cannoni delle sultane, Pisani fu costretto ad intervenire in difesa delle galee, lasciando cosi alle navi Turche la possibilità di fuggire... I Turchi non furono i soli a fuggire. Anche le navi Portoghesi, che erano arrivate solo il 1 Luglio, terminata la battaglia e rattoppati i danni fecero vela verso occidente, ripassarono lo Stretto di Gibilterra e non si fecero mai più rivedere... Ipotizzando però che l'Armata Sottile giunga in ritardo dando cosi il tempo a Pisani di distruggere la flotta Turca come cambierebbe il corso della Seconda Guerra di Morea? (made in Enrico Pizzo)
La Madonna dell'Arsenale. A partire dalla seconda metà del XVII secolo il progressivo passaggio nelle marine militari mediterranee dalle navi a remi a quelle a vela comportò la modifica del modo di combattere. Mentre le navi a remi si disponevano in una linea fiancata contro fiancata ed il combattimento con le navi nemiche, disposte in modi identico, avveniva con un duello di artiglieria prua contro prua, le navi a vela, a causa della differente disposizione dell'armamento, si disponevano in una linea prua contro poppa ed il combattimento con le navi nemiche, disposte in modo identico, avveniva con un duello di artiglieria fiancata contro fiancata. Nel combattimento tra navi a vela, per prevalere sul nemico, era necessario mettersi sopravento rispetto a questo e cercare di "tagliare a T" la linea nemica. Un sistema usato era quello di concentrare il fuoco su una nave in posizione centrale della fila in modo tale da costringerla ad allontanarsi da questa, creando così un varco. Si cercava anche di causare quanti più danni possibili, in modo tale che la nave bersaglio fosse costretta a disturbare, con la sua manovra evasiva, quelle che la seguivano, in modo da distruggere la linea. Nella battaglia di Cerigo, combattuta nei giorni 20 e 21 Luglio del 1718, l'Armata Grossa rischiò seriamente la distruzione proprio a causa di una nave costretta ad allontanarsi dalla fila. Durante le fasi iniziali del combattimento i Turchi riuscirono a piazzare un mille libbre sotto la linea di galleggiamento della "Madonna dell'Arsenale". Le conseguenze potevano essere gravissime: dietro la "Madonna dell'Arsenale" veniva il "Trionfo" su cui era imbarcato il Capitano Straordinario Marcantonio Diedo. Fortunatamente per Venezia il pilota della "Madonna dell'Arsenale" riuscì a far uscire la nave dalla linea senza intralciare quelle che seguivano. Ipotizziamo che il pilota della "Madonna dell'Arsenale" non riesca a far uscire la nave dalla linea, verosimilmente verrebbe investito dal "Trionfo". A questo punto la "linea" Veneziana sarebbe sconvolta e la battaglia si ridurrebbe in un combattimento tra la "linea" Turca e navi Veneziane isolate. Si tratterebbe della peggior sconfitta della Dominante dai tempi di Prevesa: come cambierebbe a questo punto la Storia? (sempre Enrico Pizzo)
Dulcigno veneziana. Consapevole del fatto che a Passarowitz le trattative di pace si sarebbero basate sul principio dell'"Uti Possidetis" e che un recupero della Morea richiedeva tempi lunghi, il Capitano Generale Andrea Pisani cercò, nella fase finale della Seconda Guerra di Morea, di migliorare la posizione Veneziana nell'Adriatico. Il 24 luglio 1718 le truppe Schiavone sbarcarono a Dulcigno, ma dovettero ritirarsi praticamente subito appena giunta la notizia che la pace con la Sublime Porta era stata firmata in data 21 luglio. Ipotizziamo che le trattative si allunghino anche solo di qualche giorno, in modo tale che lo sbarco a Dulcigno avvenga quando la guerra è ancora in corso: Pisani non avrebbe comunque il tempo materiale di conquistare la città ma, durante i lavori per la definizione dei confini in Bosnia e Croazia, Mocenigo potrebbe proporre uno scambio alla Porta, la restituzione di Imoski in cambio di Dulcigno. Senza il porto di Dulcigno la pirateria in Adriatico crollerebbe, il commercio marittimo aumenterebbe di volume e la Repubblica non si troverebbe costretta alle spese per approntare le Navi Atte... (ancora Enrico Pizzo)
Carlo XII il Vecchio. La morte di Carlo XII di Svezia è avvolta dal mistero. Dopo la batosta rimediata a Poltava, tentò di rifarsi attaccando di nuovo la Norvegia, ma l'11 dicembre 1718, mentre ispezionava le trincee durante l'assedio della fortezza di Fredriksten, fu ucciso da un proiettile che gli trapassò il cranio da parte a parte. L'ipotesi che fosse stato ammazzato da un cecchino danese suscitò più di un sospetto: Carlo XII, letteralmente innamorato dell'arte militare, aveva trascinato il suo popolo in una serie ininterrotta di guerre dispendiose e logoranti, che avevano falcidiato un'intera generazione di svedesi, e molti ricchi aristocratici erano contrari alla tassa del 17 % sul capitale introdotta poco prima dal sovrano. Per questo ci fu chi parlò di assassinio da parte di un sicario svedese, anche se di questo non sono mai state raccolte le prove. Quando morì, Carlo XII aveva solo 36 anni (anche il padre e il nonno erano morti giovani). Ma se quella volta il cecchino o il sicario falliscono, e Carlo resta saldamente sul trono? Ha speranze di poter evitare il l Trattato di Nystad e di restaurare la potenza svedese? (ideata da Enrica S.)
La riscossa della Spagna. La Guerra della Quadruplice Alleanza viene vinta dalla Spagna, che conquista Sicilia, Sardegna, South Carolina e le Bahamas. Inoltre la Spedizione Villasur riesce ad assoggettare Colorado, Kansas e Nebraska. La Spagna ottiene il controllo del Mediterraneo, e Vittorio Amedeo II non diventa Re di Sardegna. Quali le conseguenze? (by Generalissimus)
Maria Teresa del Portogallo. Tra i tanti fidanzamenti proposti alla bambina Maria Teresa d'Austria ci fu quello con l'erede al trono portoghese. Se si fosse verificato? Sarebbe stato perlomeno divertente assistere a un'unione personale di territori così diversi. Tantopiù che, se il re del Portogallo riuscisse a diventare imperatore, ne vedremo davvero delle belle! La coalizione della Guerra di Successione Austriaca sarebbe pressappoco quella (l'Inghilterra che aveva una sorta di protettorato sul Portogallo anche in questa TL si schiererebbe dalla sua parte) e gli esiti non molto diversi, visto come sono andate realmente le cose. Conseguenze successive? Giuseppe II diventerà il nuovo re sul quale non tramonta mai il sole grazie all'immenso Brasile? (è di Never75)
La Guerra del Re Sergente. Federico Guglielmo I di Prussia preparò per tutta la vita sé stesso e il suo paese alla guerra, ma questa eventualità non si realizzò mai. L'unica volta in cui il Re di Prussia rischiò lo scontro armato con un altro paese europeo fu quando entrò in conflitto con suo cugino Giorgio I, diventato da qualche tempo Re d'Inghilterra, per questioni di confine riguardanti l'Hannover. La crisi rientrò, ma che accade se Federico Guglielmo entra in guerra col Regno Unito? E come se la caverà il Re Sergente in questa situazione? (ancora Generalissimus)
Il Ratto dal serraglio. L'ultima grande epidemia di peste in Europa risale al 1720, e uccise 120.000 persone a Marsiglia e nel sud della Francia. Dopo di allora si registrarono solo sporadiche epidemie locali che coinvolsero una sola città, come quella di Messina nel 1743, ma non più pandemie come quelle che avevano colpito il continente nei secoli precedenti, dalla peste di Marc'Aurelio a quella di Giustiniano, dalla Peste Nera del 1347 fino a quella di manzoniana memoria. Perchè? Come ha accertato il ricercatore Arnaldo D'Amico, il merito va ascritto all'esodo di una specie di ratto, il ratto grigio (Rattus norvegicus) che nel 1720 abbandonò l'India, sua terra d'origine, a causa di un terremoto che generò un'esplosione demografica di quei roditori, cibatisi delle vittime del sisma. Da lì essi emigrarono attraverso la Russia in Europa, dove soppiantarono il preesistente ratto nero (Rattus rattus). Infatti i ratti grigi trovarono l'ambiente ideale per proliferare nel nascente sistema fognario, dato che prediligono gli ambienti umidi, a differenza dei ratti neri che prediligono quelli secchi, come tetti e granai. Ancora oggi il ratto grigio è la specie di maggior successo nel mondo dopo l'uomo, avendo colonizzato ogni ambiente tranne l'Antartide. Ora, ogni specie di ratto è infestato da una particolare specie di pulce, ma le pulci del ratto nero, quando il loro ospite muore di peste, tendono a passare volentieri all'uomo, mentre le pulci del ratto grigio, alla morte del loro ospite, infestano solo altri ratti. Fu così che le terribili pandemie di peste ebbero fine nel vecchio continente. Ma che accade se quel terremoto nella lontana India non ha luogo, il ratto grigio resta confinato laggiù, i ratti neri continuano ad imperversare in Europa, e in essa la peste è un flagello tuttora, dato che non ne è mai stato messo a punto un vaccino efficace per la somministrazione di massa? Che accade se durante le guerre napoleoniche, o durante la Grande Guerra, un terzo della popolazione del Vecchio Continente muore di peste, capovolgendo gli esiti finali di quei conflitti? Gli ultimi casi di peste in Europa furono registrati nel 1944 a Taranto, per colpa di una nave alleata giunta in porto con un morto a bordo; che accade se da lì si diffonde una pandemia che mena strage nell'Europa in ginocchio a causa dei combattimenti? (firmata da William Riker)
Il Madagascar sabaudo. Pochi lo sanno, ma nel XVIII secolo i Savoia rischiarono di diventare sovrani del Madagascar, molto prima che d'Italia. Infatti tra i pirati che imperversavano nell'Oceano Indiano non c'erano solo brutali assassini, ma anche raffinate menti politiche, capaci di tenere in mano la penna e non solo la spada. Questi filibustieri desideravano fare carriera e diventare corsari, grazie a lettere patenti che certificassero il servizio reso al sovrano; il loro obiettivo era essere trattati come prigionieri di guerra anziché finire impiccati, in caso di cattura da parte di navi da guerra inglesi, francesi o olandesi. Per questo si rivolsero al neo-Re di Sardegna Vittorio Amedeo II, cui promisero che, in cambio delle sue lettere patenti, non avrebbe dovuto sborsare un soldo, poichè sarebbero stati loro a fornirgli gratis la manodopera militare e le navi necessarie a presidiare il Madagascar, oltre a pagargli sostanziose royalities sulle loro prede. Si prospetta addirittura l'ipotesi di sfruttare il Madagascar come testa di ponte per future conquiste nel Corno d'Africa e in Etiopia. Vittorio Amedeo II ci pensò su, ma poi non se ne fece nulla: il sovrano era ancora impegnato ad assorbire la Sardegna nei suoi domini, e per il piccolo stato sabaudo il Madagascar appariva favoloso ma un po' troppo impegnativo. E se invece il Re di Sardegna accettasse, e diventasse anche Re del Madagascar? Ce la faranno i Savoia a ritagliarsi un impero coloniale nel Continente Nero? (di nuovo farina del sacco di William Riker)
Nuova Austria. Nel 1722 Carlo VI, sovrano d'Austria e d'Ungheria ed Imperatore del Sacro Romano Impero, tentò una politica coloniale propria attraverso il porto di Trieste, fondando una Compagnia Austriaca delle Indie Orientali. Il tentativo fallì per l'opposizione dell'Inghilterra: dopo il congresso di Soissons (1728), la Compagnia fu soppressa nel 1731 con il Trattato di Vienna; in cambio l'Inghilterra riconobbe la Prammatica Sanzione. Ma se Carlo VI se ne infischia del parere inglese, o rompe prima con Londra, e prosegue la sua politica coloniale propria, magari occupando la Nuova Zelanda e contendendo l'Australia all'Inghilterra con l'appoggio francese? (ancora William Riker)
Lunga vita a Re Luigi. Luigi di Spagna non muore di vaiolo il 31 agosto 1724 prima del padre, Filippo V, ma gli sopravvive ancora (senza eredi) almeno fino al 1786. Carlo rimane Re di Napoli e prosegue le sue opere di modernizzazione, e, soprattutto educa personalmente Ferdinando, che gli succederà sul trono di Napoli di Sicilia. Un Ferdinando cresciuto meglio, più interessato al governo e meno succube della moglie, probabilmente prosegue nell'opera del padre e, alla fine della Tempesta Napoleonica, magari mantiene le innovazioni migliori del Codice Civile, ed è più clemente con i ribelli. Su questa scia non è così difficile immaginare un regno di Napoli e Sicilia ben più solido economicamente e politicamente, che diventa una potenza navale di tutto rispetto, ed inizia una sua politica coloniale già negli anni '60 del 1800; Si arriva alla guerra con l'Inghilterra nel 1870? (questa è di Tommaso Mazzoni)
La Russia francofona. Si sa che lo Zar Pietro il Grande offrì le sue figlie come spose per il futuro Luigi XV di Francia, dato che non si aspettava di certo che gli sarebbero succedute al trono, ma i Borbone lo snobbarono bellamente. Ma cosa accadrebbe se il Beneamato nel 1725 sposasse la futura Elisabetta di Russia invece che Maria Leszczyńska? Sarebbe un Patto di Famiglia simile a quello esistente tra Spagna e Francia. Questo avrebbe probabilmente come conseguenza una maggior importanza del modello culturale francese alla corte russa e nell'aristocrazia, ben più che nella nostra TL. Logicamente la lingua francese e le sue opere potrebbero penetrare ben più in profondità nelle elite russe fino alla borghesia, l'illuminismo russo sarebbe ben più presente, forse abbastanza per condurre a una riforma della Russia zarista. Se vogliamo andare all'ipotesi estrema, perché non immaginare la rivoluzione del 1789 che scoppia a San Pietroburgo? (a quattro mani Generalissimus e Perchè No?)
L'Iran afghano. E se Ashraf Hotak riuscisse a vincere la Battaglia di Damghan del 1729, bloccando la Restaurazione di Tahmasp II al Trono Safavide? Riuscirà a garantire alla Dinastia Hotak un dominio duraturo sulla Persia? Cosa cambierà per quel paese? (di nuovo Generalissimus)
La Turin Lumiére. L'Illuminismo nasce a Torino anziché a Parigi e l'italiano diventa la lingua della cultura (questa trovata non poteva venire in mente che a William Riker)
Madame de Pompadour/1. Jeanne-Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour, fu l'amante prediletta da Luigi XV, ed anche quella più intelligente. Nonostante i suoi pessimi consigli politici, ebbe un'influenza molto positiva sul clima culturale della Corte Francese ed, essendo amica di molti philosophes, in pratica contribuì sensibilmente a propagare l'Illuminismo, finanziando anche l'Encyclopedie. Se però la love-story tra i due non ha luogo? L'Illuminismo in Francia non si diffonde, Luigi XV (da quel reazionario che è) bandisce tutti i filosofi dalla Francia (Voltaire rimane alla Bastiglia molto più a lungo) e fa bruciare pubblicamente tutte le copie delle loro opere. Agendo in questo modo, nonostante la crisi politica degli anni '80, non si arriva ad una contestazione così forte dell'assolutismo e anche la Rivoluzione stessa ha più i risvolti di una rivolta popolare stile Masaniello, non ottenendo particolari conseguenze politiche (Never75 ha battuto un colpo)
Madame de Pompadour/2. Jeanne-Antoinette Poisson protegge gli illuministi e gli enciclopedisti, contribuendo a diffondere le idee che contribuiranno a scardinare la monarchia, pur nutrendo ella una sincera ansia di proteggerla in tutti i modi. Tuttavia, al momento dello scoppio della Guerra dei Sette Anni, la donna più potente di Francia si trova gravemente malata perchè il Delfino di Francia, Luigi, avendo saputo che la Pompadour è incinta di suo padre mentre egli non è ancora riuscito a dare alla Francia un erede maschio, ha fatto avvelenare la favorita, che ha perso il bambino, onde non avere rivali alla successione. In tal modo ella non può ficcare il naso nelle faccende politiche e non può convincere il re Luigi XV a rovesciare le alleanze, schierandosi con l'Austria di Maria Teresa contro Prussia e Inghilterra. La Nuova Francia e con essa tutto il Canada restano francesi, così come l'India resta spartita tra inglesi e francesi. La resa dei conti coloniale tra le due potenze è rimandata ai tempi di Napoleone. L'Austria non riesce comunque a recuperare la Slesia, ma i coloni americani probabilmente non potranno contare sull'appoggio francese, e la guerra d'indipendenza sarà più lunga e difficile (alternativa all'ucronia precedente pensata da William Riker)
Leszczinski. Luigi XV riesce ad imporre sul trono polacco il suocero Stanislao Leszczinski a scapito del "concorrente" russo ed austriaco. Prima di tutto la Francia ottiene una grande vittoria "morale" sulle Corti del Nord e, con un alleato come la Polonia, può tenerle anche a bada. Ciò le impedisce di partecipare alle guerre successive nel tentativo di riscattarsi e soprattutto (a causa della presenza di un sovrano filo-francese in Polonia) non si verificano le anomale alleanze Francia-Prussia e Francia-Austria negli anni successivi. Inoltre l'Alsazia-Lorena rimane tedesca. Infine resta da decidere a chi affidare il Granducato di Toscana. Chi avrà maggiori chance di imporre il proprio candidato? Forse il gruppo "borbonico" con il figlio secondogenito di Elisabetta Farnese, che nella nostra Timeline fu costretto ad accontentarsi dei "soli" Ducati di Parma e Piacenza. Oppure i Savoia arrotondano i propri domini annettendosi il Granducato sic-et-simpliciter (ancora Never75)
La Prussia alla Francia. Federico II di Prussia, colui che ha creato il militarismo germanico e che ha reso la Prussia una delle maggiori potenze europee, cercò di scappare a 18 anni verso la Francia, per sottrarsi al padre. Dopo essere stato scoperto decise di non andare avanti, ma una volta in Prussia fu processato, e nove mesi di prigionia deformarono il suo carattere, trasformandolo in quel sovrano bellicoso che conosciamo. Ma se invece riesce a scappare, come cambia la storia? Nel 1730 Federico II di Prussia fugge in Francia, dove si ritira come privato cittadino. Il re sergente intima la sua consegna, ma Federico si appella al re e riesce a ricevere l'asilo politico. Scoppia la guerra franco-prussiana. Le più grandi potenze europee si astengono dal conflitto, che si trasformerebbe in una vera e propria "guerra mondiale", una guerra dei sette anni anticipata. Nel 1731 La Francia consegue alcune delle vittorie più brillanti della sua storia, arrivando dopo tre mesi a Berlino. Lì il re sergente decide di arrendersi, e cede il Brandeburgo fino a Berlino alla Francia. Governatore di questa zona sarà Federico. Nel 1740 Federico Guglielmo muore e lascia il regno ad Augusto Guglielmo. Nello stesso anno scoppia la guerra di successione austriaca, a cui partecipa la Francia a favore di Carlo di Wittelsbach. La Francia sottrae alla Prussia tutto il suo regno ad eccezione della Prussia Orientale, per non sguarnire il campo. L'Inghilterra decide di fare fronte comune con la Francia e con la Spagna, sua alleata, per consolidare il suo predominio in Europa. Viene conquistata parte della Prussia Orientale, e la Prussia viene trasformata in un ducato. Inoltre viene presa la Slesia, regione importante dal punto di vista commerciale. Nel 1742 viene firmata la Pace di Aquisgrana con le seguenti clausole: riconoscimento della sovranità inglese sulla Slesia e abbandono della Prussia Orientale; occupazione di tutto il regno di Prussia da parte dei francesi, ad eccezione di una zona al confine con il corridoio di Danzica; riconoscimento del re di Francia come elettore di Brandeburgo. E poi? (una straordinaria idea di Camillo Cantarano)
Augusto Guglielmo di Prussia. Nel 1730 il futuro Federico il Grande, stanco delle angherie del padre Federico Guglielmo I di Prussia, che, causa la differenza di carattere e personalità, si divertiva a bullizzarlo e lo bastonava anche per motivi stupidi come il fatto di indossare i guanti per proteggersi dal freddo, fuggì verso l'Inghilterra assieme al suo tutore, il Tenente Hans Hermann von Katte. La fuga fallì, e il furioso Federico Guglielmo si vendicò nel modo più terribile, facendo decapitare von Katte davanti al giovane Federico. Non è certo, invece, se il Re Sergente avesse intenzione di giustiziare anche suo figlio, cosa di cui ci riferisce Voltaire. Comunque sia, l'intervento dell'Imperatore Carlo VI scongiurò eventuali atti inconsulti del Re di Prussia. E se invece costui non si trattenesse e a ritrovarsi decollato fosse anche il povero Fritz? A questo punto a succedere a Federico Guglielmo I sarebbe il suo figlio prediletto, Augusto Guglielmo. Cosa succederà alla Prussia sotto la sua guida, considerato anche che morirebbe nel bel mezzo della Guerra dei Sette Anni a causa di un tumore al cervello? (by Generalissimus)
La Corsica Pontificia. Nel 1730 i ribelli còrsi comandati da Luigi Giafferri e Andrea Ceccaldi Colonna offrirono la sovranità dell'Isola a papa Clemente XII che rifiutò. Se però avesse accettato? Una volta arrivato Napoleone, il Papa si rifugia in Corsica grazie all'aiuto inglese. Dopo il Congresso di Vienna viene reintegrata negli Stati Pontifici. Nella II Guerra d'Indipendenza (o al più tardi con lo sbarco dei Mille) i Savoia con un pretesto la invadono e allestiscono dei plebisciti-burletta per annetterla al Regno d'Italia. Probabile una riedizione di un brigantaggio-sanfedismo in salsa còrsa dopo l'Unificazione (sempre Never75)
Il Masaniello albanese. L'albanese Patrona Kahlil fu arruolato nei giannizzeri quando era già adulto e quando già questo corpo (il cui nome viene dal turco yeni çeri, "truppe nuove") si stava trasformando in una casta irrequieta e parassita. Dopo aver servito su una nave da guerra ottomana, Kahlil disertò e si rifugiò a Costantinopoli, dove incontrò Musu Bese, ex giannizzero divenuto mercante di legumi. Con lui e con altri giannizzeri ribelli fece scoppiare nel 1730 una rivolta popolare che rovesciò il sultano Ahmed III. Per un paio di settimane i rivoltosi divennero i padroni dell'impero ottomano, tanto da imporre sul trono d'autorità il nuovo sultano Mahmud I e molti altri alti funzionari di corte. Ma il gioco sfuggì di mano a Kahlil, che commise una serie di errori e di scelte deliranti; e così, come Masaniello, si pensò di toglierlo di mezzo. Invitato a corte con un pretesto, l'intraprendente giannizzero venne accoppato alla presenza del sultano, che ordinò in pochi giorni la morte di 7.000 sostenitori dell'albanese. Ora, che accade se lo stesso Patrona Kahlil si proclama sultano e fa della casta dei giannizzeri il nuovo padrone dell'impero, sul modello dei Samurai giapponesi? L'impero ottomano cadrà prima, spartito tra Russia, Austria e Inghilterra? O emergerà tra i giannizzeri un imperatore Meiji anche in Turchia, capace di rinnovare e occidentalizzare il paese e riportarlo nel novero delle potenze mondiali? (se lo domanda William Riker)
Lunga vita a Pietro II. Il giovane Zar Pietro II, che poi era anche l'unico erede in linea maschile di Pietro il Grande, il 30 gennaio 1730 avrebbe dovuto sposare la figlia del proprio tutore, la principessa Caterina Vasilyevna Dolgorukova, ma il giorno prima delle nozze morì di vaiolo, e la Russia passò nelle mani della zarina Anna, figlia del fratellastro di Pietro il Grande, Ivan V. Ora, come cambia la storia della Russia se Pietro II non muore prematuramente ed emula le imprese del nonno? (è di Lord Wilmore)
Il Granducato d'Illiria. L'impero dei Sobieski in Europa centrale ha un serie di difficoltà interne e viene ben presto diviso tra i membri della famiglia in quattro stati indipendenti: Lituania, Polonia, Transilvania e Ungheria, che sono formalmente alleati tra loro ma hanno strutture politiche diverse. Al contrario, nel 1731 i Turchi sono respinti a sud della linea Danubio-Drina nella cosiddetta Guerra del Danubio. La Transilvania incorpora Temesvar, Moldova e Valacchia, l'Ungheria la Vojvodina e Belgrado, Venezia la Bosnia, Ragusa e il Montenegro, la Russia la Georgia e parte dell' Armenia. Le terre balcaniche sotto Venezia, ovvero Croazia, Dalmazia, Bosnia, Erzegovina, Montenegro, Epiro, coste dell'Albania e Fiume, vengono riunite nel Granducato d'Illiria, amministrato da due Consoli generali nominati ogni tre anni dal Doge e da un granduca scelto a vita tra la nobiltà croata e dalmata. I consoli hanno sedi a Zara e Ragusa, la capitale del Granducato è posta nel vecchio centro amministrativo turco di Travnik, nell Alta Bosnia (sempre grazie a Falecius!)
La Superba è più umile. Con la mediazione Imperiale l'11 Maggio 1732 veniva firmata la pace tra la Superba ed i rivoltosi Corsi. Genova graziosamente condonava ai sudditi ribelli le spese da lei sostenuta per ricondurli alla ragione così come le tasse non pagate nel periodo della rivolta, amnistiava i ribelli, acconsentiva che la nobiltà Corsa si riunisse in Alberghi, similmente a quanto avveniva in Terraferma, e rinnovava il privilegio della comunità Corsa di nominare un Oratore che presentasse le richieste degli isolani di fronte al Minor Consiglio. Infine la Superba prometteva di non opporsi in caso di elevazione alla dignità episcopale di ecclesiastici Corsi nelle diocesi dell'isola. A loro volta gli isolani riconoscevano la sovranità di Genova sull'isola ed il diritto della Superba di mantenere proprie guarnigioni militari nelle principali città e fortezze. A garanzia del rispetto dei patto, ratificato il 26 Marzo 1733, l'Imperatore avrebbe costituito a Bastia una Corte di Giustizia, con l'incarico di vigilare sull'osservanza dei Capitoli, composta da 11 membri, 9 di nomina Imperiale, uno nominato da Genova ed uno dalla nobiltà isolana. Il Governo Genovese, non fidandosi dell'effettiva pacificazione dell'isola fintantoché i capi della rivolta fossero stati a piede libero, li fece arrestare con dei pretesti violando quindi la garanzia fatta dell'amnistia e facendo riesplodere la rivolta, mentre il SRI, garante dell'accordo, a causa del suo coinvolgimento nella Guerra di Successione Polacca non poteva intervenire. Ipotizziamo però che la Superba sia più fiduciosa nella possibilità di ottenere una pace stabile in Corsica e non venga meno a quanto stabilito nei Capitolati. Come potrebbe cambiare la Storia? (ennesima idea di Enrico Pizzo)
Addio a Carlo III. Nel 1732, mentre viaggiava in direzione di Firenze, Carlo III di Borbone venne colpito da una leggera forma di vaiolo, dalla quale si riprese completamente. Ma cosa accadrebbe se la malattia del Borbone si rivelasse mortale? E se suo fratello Luigi ereditasse prima Napoli e poi la Spagna? (proposta da Generalissimus)
I Savoia a Milano. Il 28 Ottobre 1733 Carlo Emanuele III, Per Grazia di Dio Duca di Savoia e Re di Sardegna, in adempimento di quanto stabilito nel Trattato di Torino, interveniva nella Guerra di Successione Polacca schierandosi con la Francia ed invadendo la Lombardia Austriaca. I successi del Duca furono rapidi tanto che già il 10 Dicembre entrava a Milano e per il Febbraio 1734 aveva perfezionato l'espulsione degli Austriaci dalla Lombardia. Purtroppo il Governo Marciano, sebbene sollecitato in tal senso, decise di non aderire all'alleanza Franco-Piemontese nonostante questa fosse riuscita a rompere il dominio Imperiale sull'Italia spezzando il soffocante assedio della Repubblica. Purtroppo con i successivi Preliminari di Vienna e Pace di Parigi veniva stabilita la restituzione all'Austria della Lombardia vanificando quanto di buono era stato raggiunto. Ipotizziamo però che nella Primavera del 1734 il Governo Marciano, consapevole delle enormi possibilità per la politica della Repubblica derivanti dell'espulsione degli Austriaci dal Nord Italia e dalla creazione di un collegamento diretto tra Venezia ed il suo più potente alleato decida di intervenire nel conflitto, magari con l'obiettivo limitato di garantire la sovranità di Torino su Milano. Come potrebbe cambiare la Storia? (se lo chiede Enrico Pizzo)
Il Mezzogiorno Austriaco. Nella battaglia di Bitonto del 25 maggio 1734, 14.000 Spagnoli, comandati dal generale Montemar, riuscirono a mettere in rotta 10.000 Austriaci guidati dal principe Belmonte, sancendo così il predominio militare di Madrid nel Mezzogiorno. Se la cavalleria spagnola fosse stata in un qualche modo impedita nella sua azione (ad esempio un intenso fuoco dei cannoni austriaci) o fosse giunta in ritardo, è probabile che Montemar ordinasse, nella migliore delle ipotesi, di ripiegare per rinsaldare le fila e tentare un nuovo attacco, ma avrebbe anche potuto essere costretto ad abbandonare il campo sotto la minaccia di un contrattacco austriaco. Comunque la ritirata non significava affatto la fine della campagna; oltre al contingente al suo comando, c’erano altri 15.000 uomini nel Sud sui quali Montemar avrebbe potuto contare per tornare a minacciare gli Austriaci. Ma una vittoria di Belmonte potrebbe significare un diverso orientamento di Vienna verso quel fronte, con il conseguente invio di consistenti rinforzi per riprendere Napoli e consacrare l’occupazione di ciò che era austriaco in base a quanto stabilito negli anni passati a Utrecht, Rastadt e L’Aja. Mantenendo questi territori anche dopo la Guerra di successione austriaca, il dominio di Vienna nel Meridione durerà fin quando l’Europa non fosse stata scossa dalle guerre napoleoniche. Sarà sufficiente questo periodo di tempo per consentire uno sviluppo di tipo “lombardo” a Bari, Napoli e Palermo? (un'idea di Enrico Pellerito)
Voltaire senza Émile. Avendo suscitato l'ira del re assolutista Luigi XV con le sue "Lettere Filosofiche", nel 1734 Voltaire fu costretto a fuggire da Parigi, ma per fortuna sua fu accolto dalla sua amante, la marchesa Émile du Châtelet, nella sua villa di Cirey nell'Alta Marna. Voltaire aveva 41 anni, la Marchesa 29; forte della sua brillante formazione scientifica, Émile iniziò Voltaire allo studio delle scienze, gli lesse testi in latino e in inglese, gli fece conoscere meglio Isaac Newton. Insieme, i due lavorarono tra microscopi e telescopi, compirono esperimenti sulla propagazione del calore, scrissero saggi che presentarono all'Accademia delle Scienze. Se Voltaire divenne il filosofo che fu, molto lo dovette a lei, anche se nel 1746 Émile lo lasciò per un altro. Ora, che accade se invece nel 1734 Voltaire ha un'amante meno colta, che gli dà riparo sì, ma che non sa nulla di scienza? (se lo chiede William Riker)
Le Due Sicilie più Parma. E se Carlo III di Borbone riuscisse a mantenere il possesso del Ducato di Parma e Piacenza assieme al Regno di Napoli? (pensata da Generalissimus)
Le Due Sicilie più la Toscana. Variante dell'ucronia precedente. Carlo III aveva pretese dinastiche anche sul Granducato di Toscana, e sembrava destinato ad ereditarlo dato che Gian Gastone de' Medici era senza eredi, nonché noto omosessuale. Però, come si sa, ciò non avvenne. Ma se invece gli intrighi della madre Elisabetta Farnese riuscissero ad assicurare ai suoi domini anche la Toscana oltre che Parma? (sempre Generalissimus)
Collasso anticipato dell'Impero Ottomano. Cosa succede se i ministri della Zarina Anna hanno ragione e azzeccano le stime secondo le quali nel 1735 l'Impero Ottomano e i suoi vassalli sono prossimi al collasso, e che quindi è possibile approfittare della situazione nei Balcani e in Europa Orientale? La Guerra russo-turca del 1735-39 si conclude con una decisiva vittoria di Austria e Russia. L'Austria conquista Bosnia e Serbia, la Russia conquista Ucraina, Moldavia e Valacchia. In un conflitto successivo, intorno al 1750, Le due nazioni rinnovano l'alleanza: l'Austria prende l'Albania, il Montenegro e la Macedonia, la Russia libera Bulgaria e Tracia. Toccherà a Caterina la Grande espugnare Costantinopoli: cosa altro può accadere da qui in poi? Cosa fanno la Gran Bretagna e soprattutto la Francia, storica alleata degli Ottomani? (ancora Generalissimus)
Maria Teresa a Napoli. Nel 1736 l'Imperatore Carlo VI d'Asburgo obbligò il futuro Francesco I a cedere il Ducato di Lorena in cambio del Granducato di Toscana se voleva sposare sua figlia Maria Teresa. Se non lo avesse fatto, l'Asburgo avrebbe rotto il fidanzamento e cercato un altro marito per sua figlia, e il primo della lista era Carlo III, allora Re di Napoli. Francesco, anche se a malincuore, decise di ingoiare il boccone amaro per amore di Maria Teresa e accettò. E se invece si impuntasse e Carlo VI si trovasse costretto a dare in sposa sua figlia al Borbone? Si avrebbe una unificazione Asburgo-Borbonica che dal 1759 regnerebbe perlomeno su Spagna, Napoli, Toscana (senza Francesco I erano i Borboni quelli con più diritti), Parma e Piacenza, Milano, Austria, Ungheria, Boemia, Moravia, Croazia e Galizia, senza contare le colonie spagnole. Che accade? (di nuovo Generalissimus)
Carlo Emanuele III di Milano. Nel 1736 Carlo Emanuele III, Duca di Savoia e Re di Sardegna, non viene costretto dalle potenze europee a rinunciare a Milano e al ducato di Lombardia. Come cambierà la storia di Milano? I Milanesi preferiscono probabilmente che il loro ducato venga annesso tutto intero ai Savoia. Come compensazione, la Sardegna sarà ceduta alla Spagna, anche se i Savoia resteranno re anche solo di Cipro. Svantaggi immediati: l'inesistenza del governo di Maria Teresa d'Austria in Lombardia e il mancato sviluppo preindustriale della Lombardia. La capitale dei Savoia resta a Torino o diventa Milano? (se lo chiede Bhrg'hros; ecco le sue proposte in lingua milanese)
Carlo di Toscana. Carlo Sebastiano di Borbone insiste per avere quello che gli avevano già promesso, Toscana e Parma. Il regno di Sicilia e di Napoli torna alla Spagna. Francesco Stefano di Lorena diventa governatore generale del ducato di Milano: aumenta la cura e l'attenzione per quest'ultimo, che smette di essere solo merce di scambio per l'aiuto militare sabaudo. Dopo la Guerra di Successione Austriaca Filippo di Borbone, fratello di Carlo che nella nostra Timeline diventa duca di Parma e Piacenza, diventa re di Napoli e Sicilia. A questo punto anche il ducato di Milano cambia forma: in cambio dell'assenso sulla successione teresiana, l'Austria è "costretta", tra le altre clausole, anche a farlo diventare appannaggio di Francesco Stefano in unione personale momentanea e irripetibile con l'impero. Alla sua morte, nel 1765, il ducato che peraltro Maria Teresa stessa ama moltissimo, viene dato a Pietro Leopoldo, che imprimerà un'ulteriore svolta "illuminata" nella gestione del ducato. Nel frattempo, per compensare il fatto che l'Austria non intende cedere ulteriore terreno milanese ai Sabaudi, a questi ultimi viene data, ad Aquisgrana, la repubblica di Genova, già occupata militarmente dagli austriaci, che almeno su questo fronte non vogliono cedere. Per quietare le proteste francesi, a Parigi viene concessa, previo pagamento di un riscatto in denaro, l'isola di Corsica. Dopo la tempesta napoleonica, al congresso di Vienna del 1815 la repubblica di Venezia viene unita al ducato lorenese di Milano per creare il Regno Lombardo-Veneto, retto da Leopoldo I (II come duca di Milano), forse il miglior sovrano della penisola all'epoca, amato anche dal popolo. E il nostro risorgimento? Viste le condizioni, non so se si realizzerà mai l'unità della penisola. Il massimo che si può ottenere è la divisione in due blocchi, uno pro Francia ed uno pro Austria, che si faranno guerra (perlopiù fredda) per il predominio politico. Il vincitore (ammesso che ne venga fuori uno) sarà determinato da come saranno sfruttati gli eventi esterni all'italia (proposta da Paolo Maltagliati)
I Savoia imperatori. I Savoia avrebbero potuto conquistare il trono imperiale. Come? Attraverso il matrimonio di Maria Teresa con Carlo Emanuele III. In questo modo avremmo i Savoia Imperatori fino al 1773 e poi una dinastia Asburgo-Savoia. Come cambia la storia d'Europa? (se lo chiedono Yoccio Liberanome e Iacopo)
Stat Mater. Pergolesi non muore a 26 anni il 17 marzo 1736 e realizza le sue promesse di genio assoluto vincendo la sua pigrizia, componendo come un assatanato fino a 90 anni? Se le promesse sono quelle dello Stabat Mater, ci si può aspettare una rivoluzione nella storia della musica. Siamo la generazione prima di Mozart, a Napoli. La musica, ma sicuramente anche la cultura e la visione dell'Italia, saranno radicalmente diverse; e chissà la geopolitica? Napoli diventa capitale della musica nel tardo '700 e 800: inizia un vero rinascimento napoletano, i Borboni ne approfittano creando uno staterello piccolo ma prestigiosissimo... (proposta da Gabriele)
Il Regno di Corsica. Un avventuriero tedesco, tale Teodoro von Neuhoff, nel 1736 occupò la Corsica con l'aiuto del bey di Tunisi e, fomentando la ribellione degli isolani, se ne proclamò re. Alla fine Genova riuscì a farlo sloggiare. Ma se il suo tentativo riesce, magari perchè appoggiato dagli inglesi, e l'isola mediterranea diventa indipendente? Del "nostro" Risorgimento potrebbe essere alleata o vista come terra irredenta dai patrioti? (è di Never75)
Troppo caro. Carlo VI pagò un prezzo molto alto per il riconoscimento della Pragmatica Sanzione: Guerra di Successione Polacca, Guerra Austro-Turca, Abolizione della Compagnia dell'Ostenda, cessione della Lorena, indirettamente Guerra della Quadruplice Alleanza. Ma se rifiuta di pagare questi compensi? Peraltro Francia e Sassonia furono pagati ma non rispettarono gli accordi. Dunque Austria fuori dalla Guerra di Successione Polacca che mantene Napoli e la Sicilia, mantiene i Balcani della pace di Carlowitz, con la Russia probabilmente sconfitta sia in Polonia che in Crimea. Lorena a Francesco Stefano, Parma e Toscana ai Borbone Spagna. Compagnia dell'Ostenda attiva che garantisce lucrosi traffici. Nel 1740 Maria Teresa ha una più solida base territoriale, e può fare eleggere il marito imperatore (pensata da Tommaso Mazzoni)
Milano bavarese. Alla vigilia della Guerra di Successione Austriaca Maria Teresa d'Austria, sapendo che già Prussia e Francia erano contro di lei, cercò di tirare la Baviera dalla sua parte. A questo scopo si recò dalla zia Maria Amalia (suocera dell'elettore di Baviera) in modo che potesse agire da mediatrice. In cambio dell'alleanza con l'Austria, alla Baviera sarebbero andati il Milanese e i Paesi Bassi oltre alla Brisgovia, Gunzburg e Burgau oltre al Vorarlberg. Non se ne fece nulla perché Carlo Alberto pensava che con Francia, Spagna e Prussia alleate sarebbe potuto diventare lui stesso imperatore e, sdegnatamente, rifiutò l'offerta. Le cose invece andarono diversamente. Se anche Maria Teresa non riacquistò più la Slesia e dovette rinunciare ad altri territori, tuttavia riuscì a mantenere la maggior parte del suo Impero unito e fu la stessa Baviera a dover temere per la propria sopravvivenza. Poniamo invece che Carlo Alberto accetti. A fine conflitto la Prussia è sconfitta e deve cedere la Slesia all'Austria che inoltre mantiene Parma. Ma la vera novità sarebbe la Baviera che in un colpo solo si impadronirebbe di due delle aree più ricche d'Europa (Belgio e Milanese) e diventerebbe a tutti gli effetti anch'essa una nazione multietnica quasi quanto l'Austria stessa. A questo punto è difficile che scoppi una Guerra dei Sette Anni così come la conosciamo (la Prussia, alquanto ridimensionata, non ha la forza per scalzare l'Austria che, a sua volta, è soddisfatta dello status quo) che probabilmente si limiterà a una guerra coloniale tra Inghilterra e Francia. In futuro comunque la Baviera potrebbe diventare un rischio e potrebbe essere lei (anziché la Prussia) a fungere da catalizzatore per gli Stati tedeschi in un'eventuale unificazione. La curiosità, da lombardo, sarebbe proprio nell'atteggiamento dei milanesi. Come si comporterebbero coi bavaresi? (ancora Never75)
Bey guai per Re Carlo. Nell'aprile 1738, la minaccia dei pirati barbareschi, che da secoli terrorizzavano le coste delle Due Sicilie e ne insidiavano i traffici marittimi, arrivò al punto che una squadra di sciabecchi algerini irruppe nel golfo di Napoli con l'intento di rapire Re Carlo in persona, mentre era di ritorno da una battuta di caccia al fagiano sull'isola di Procida, per condurlo come prigioniero al cospetto del Bey di Algeri. L'azione, che diede impulso alla nascita del primo nucleo della Real Marina delle Due Sicilie, fortunatamente fallì, ma cosa sarebbe successo se il Borbone si fosse ritrovato prigioniero nell'Algeria Ottomana? Toccherà alla Spagna fare quello che fecero gli Americani con le guerre barbaresche? (riecco Generalissimus)
Tabarca, Italia. I coloni pegliesi, nel 1738, non abbandonano l’isola di Tabarca, che non viene conquistata dai Tunisini e rimane possedimento genovese. Durante il periodo napoleonico l’isola, unica parte del territorio della Repubblica non occupato dai Francesi, si pone sotto la protezione della marina inglese; l’Inghilterra non ha però grandi interessi in questo piccolo lembo di terra, e al Congresso di Vienna consegna Tabarca al Regno di Sardegna, come erede di tutti i territori genovesi; in seguito l’isola passa all’Italia. È possibile che la Francia la acquisisca dopo la Seconda Guerra Mondiale; tuttavia, al momento dell’indipendenza della Tunisia, Tabarca, in virtù della sua storia, chiederà di ritornare all’Italia, e adesso sarà una città autonoma, in una situazione simile a quella di Ceuta e Melilla (una grande idea di Toxon)
Federico Guglielmo I il Saggio. Sembra che il comportamento erratico del Re Federico Guglielmo I di Prussia fosse dovuto alla porfiria, malattia che gli causava anche gotta, obesità e insopportabili dolori addominali. E se invece il Re Sergente non soffrisse di questa malattia? Non solo probabilmente vivrebbe di più (affrontando anche in prima persona la Guerra di Successione austriaca), ma si comporterebbe anche in modo diverso con i suoi ministri, i suoi servi e anche i suoi figli (e a questo punto Federico il Grande potrebbe crescere in modo diverso). Non ci sarebbe il suo esasperato militarismo, forse le riduzioni delle spese dello stato e della corte da lui effettuate verrebbero indirizzate verso obbiettivi più redditizi, e non ci sarebbe nemmeno la sua irrazionale avversione per la Francia, cosa che gli permetterebbe di sviluppare normali relazioni diplomatiche con quel paese. Nella Guerra di Successione Austriaca sarebbe a fianco di Maria Teresa, essendo sempre stato fedele a Carlo VI e non avendo motivo di favorire né la Sassonia né la Baviera, che potrebbero vedersela brutta. Cosa altro potrebbe cambiare? (sempre Generalissimus)
Ricordati dell'imperatore Claudio... Il 20 ottobre 1740 Carlo VI d'Asburgo mori a soli 55 anni a causa dell'ingestione di funghi velenosi. Ora ammettiamo che i medici di corte riescano a salvarlo. Probabilmente fará eleggere Re dei Romani Francesco di Lorena e ci eviteremo la Guerra di Successione, e poi? (made in Tommaso Mazzoni)
Anglicanmetodismo. E se John Wesley facesse carriera nella chiesa anglicana, diventando prima vescovo e poi arcivescovo di Canterbury? I metodisti si separeranno ugualmente dagli anglicani, o Wesley riuscirà a riformare la Chiesa d'Inghilterra in base alle sue idee? (se lo chiede Dario Carcano)
La Slesia polacca in anticipo. Dopo aver messo in dubbio la successione di Maria Teresa sui domini asburgici, Federico il Grande si mosse in tutta fretta contro la Slesia austriaca, perché temeva che Re Augusto III di Polonia avesse intenzione di fare lo stesso par congiungere la Sassonia, di cui era Principe Elettore, con i territori polacchi. Così facendo, diede il via alla Prima Guerra di Slesia. Ma se fosse proprio Augusto III a fare la prima mossa? Federico rimarrebbe con un palmo di naso, si accoderebbe al Re di Polonia sperando in qualche ricompensa, attuerebbe qualche contromossa contro di esso o lascerebbe che Maria Teresa e Augusto si scornino tra di loro? (di nuovo Generalissimus)
Campoformio al contrario. Nei primi anni '40 del XVIII secolo la situazione dell'Arciducato d'Austria era disperata. Espulsi dall'Italia meridionale, sconfitti disastrosamente dai Turchi nei Balcani, persa la corona Imperiale, attaccati contemporaneamente da Prussiani, Bavaresi e Francesi, gli Asburgo furono ad un passo dallo sparire. Nella fase iniziale della Guerra di Successione Austriaca gli alleati proposero alla Repubblica di entrare nel conflitto contro l'Austria, erano richiesti 12000 uomini, offrendo in cambio il territorio dell'ex Ducato di Mantova. Nella nostra Timeline il Governo Marciano, sebbene tentato dai successi della coalizione anti-Austriaca, scelse però di non abbandonare la tradizionale politica di neutralità. Ma se nel 1741 la Repubblica accettasse le offerte alleate entrando in guerra contro l'Arciducato, come potrebbe cambiare la Storia? (ennesima proposta di Enrico Pizzo)
Fiocco azzurro a Modena e Massa. Il 16 aprile 1741 Ercole Rinaldo, figlio del Duca di Modena e Reggio Francesco III d'Este, sposò la Duchessa di Massa e Carrara Maria Teresa Francesca Cybo-Malaspina. Il matrimonio, oltre a riunire dopo secoli i due rami della famiglia ricomponendo l'antica frattura, sanciva "de facto" l'assorbimento di Massa da parte di Modena, consentendo al Ducato, per la prima volta dopo secoli, di tornare ad essere una nazione marittima. Tuttavia, a causa della natura sabbiosa del litorale Massese, solo due erano gli approdi esistenti, gli scali di Avenza e San Giuseppe rispettivamente sulle foci del Carrione e del Frigido. La scarsità di fondo in entrambi impediva l'ancoraggio di legni di grandi dimensioni e l'assenza di moli vincolava l'approdo al bel tempo ed alla bella stagione. E se i due avessero un figlio maschio, e gli Asburgo la prendessero in tasca? Il loro erede riforma il ducato e costruisce un porto più efficiente, mettendo in piedi anche una piccola marina. E poi? (a quattro mani Enrico Pizzo e Tommaso Mazzoni)
Mollwitz/1. Come riferisce Nicola Zotti in un suo articolo, durante la battaglia di Mollwitz del 10 aprile 1741 (fu anche la sua prima battaglia), Federico il Grande di Prussia rischiò in due occasioni di morire o di essere catturato dalle truppe austriache. All'inizio della battaglia, complice un errore di valutazione dello stesso Federico, la cavalleria prussiana, al comando dello stesso re, venne sconfitta e mandata in rotta e i granatieri prussiani furono costretti a sparare contro i loro stessi compagni. E se Federico viene colpito da un proiettile vagante e muore? Di sicuro la battaglia sarà persa, anche perchè fino a quel punto non era stata favorevole ai prussiani, e comunque la guerra non proseguirà, visto che il suo principale artefice è morto, quindi l'Austria non perderà la Slesia, ricchissima di miniere, e la Prussia, guidata da Augusto Guglielmo, fratello di Federico, non continuerà la sua politica espansionistica del fratello, o almeno non con le stesse capacità (pensata da Lilius)
Mollwitz/2. Dopo la rotta della cavalleria, Federico fuggì dalla battaglia di Mollwitz seguito da pochi fedelissimi verso Oppelm, credendola in mano prussiana, ma in realtà essa era presidiata dagli austriaci, che catturarono tutti tranne il re e un soldato. E se invece viene catturato anche lui e spedito a Vienna? Di sicuro Maria Teresa lo costringerà a firmare un trattato di pace, e magari a guadagnarci qualcosa. Questo genererà rancori tra i due, e forse Federico si terrà stretta l'alleanza con la Francia, e lo stesso avverrà per l'Austria con l'Inghilterra: la Guerra dei Sette Anni sarà molto diversa da quella che conosciamo... (anche questa è di Lilius)
Ivan VI/1. Ivan VI non viene deposto nel 1741. Come cambia la storia della Russia? (made in Michal I)
Ivan VI/2. Ivan non muore nel tentativo di evasione, anzi, riesce a scappare e a riprendere il controllo del suo Paese. Che tipo di Zar sarà, dopo aver passato anni in prigione? (sempre Michal I)
The Great New York Conspiracy. Anche chiamato il "Grande Complotto Nero del 1741", è il nome dato ad un presunto piano di rivolta degli schiavi neri e dei bianchi poveri della città di New York, di sollevarsi tramite un incendio e nominare un proprio sovrano, nell'anno 1741. Tra il marzo e l'aprile 1741 una serie di incendi interessarono la parte bassa di Manhattan, il più pericoloso presso le mura di Fort George; venne arrestato un nero che era stato visto appiccarlo e altri due schiavi, tra cui la sedicenne bianca Mary Burton. In cambio della sua libertà ella testimoniò contro i neri arrestati. Questi confessarono mentre venivano impalati tra le fiamme. La notizia "cospirativa" si diffuse rapidamente provocando un grande isterismo collettivo, che portò ad arrestare metà degli schiavi con più di 16 anni presenti in città, 152 neri e 20 bianchi, pure un prete cattolico di nome John Ury, che fu sospettato di aver istigato la ribellione. Molti degli arrestati furono impiccati o bruciati, altri deportati verso le Indie o il Canada. Ammesso e non concesso che questo complotto sia vero (poco probabile), supponiamo che alcuni schiavi neri, cattolici e bianchi poveri insorgano per prendere il controllo di New York, questi armati e coalizzati riescono a conquistarla e a proclamare un sovrano indipendente. Cosa succede? Rivoluzione americana qualche decennio prima? L'eco della rivolta si espande in tutte le Tredici Colonie... (proposta da Ainelif)
The English America. La guerra anglo-spagnola (1739-1742), altresì detta "Guerra dell'orecchio di Jenkins", si concluse fondamentalmente in un ritorno allo status-quo e fu, date le aspettative, nei fatti una sconfitta inglese. Le ambizioni del Regno Unito infatti erano altissime. L'assedio di Cartagena de Indias, se riuscito, era il preludio a un'occupazione militare di tutta l'America Spagnola. Nei fatti le forze messe in mare dai britannici erano imponenti: quasi 200 navi, circa 30.000 uomini e 2000 cannoni. Quella che doveva essere una sorta di replica a parti invertite della Invencible Armada di Filippo II si risolse stavolta in una disfatta britannica. Nonostante i successi iniziali, la resistenza oltre i limiti di Cartagena, la "guerrilla" spagnola e la controffensiva navale di Blas de Lezo y Olavarrieta costrinsero i britannici a una ritirata epocale. Del resto fu anche la dimostrazione che, benché ridimensionata rispetto al passato, la Spagna era ancora una potenza militare temibile, e lo dimostrerà anche sul Continente tre anni dopo con la battaglia di Velletri. Ma se le cose fossero andate meglio per gli inglesi che, sulla carta, erano avvantaggiati militarmente, cosa avrebbe comportato l'occupazione inglese dell'America Centrale e Meridionale? Aldilà del, pur importantissimo, fattore linguistico, come verrebbero gestite le nuove colonie da Sua Maestà abitate prevalentemente da cattolici e da ispanofoni? Si assisterà anche qui, come nel Québec, a una ricolonizzazione anglosassone? Sarebbero più appetibili delle tredici colonie del Nord per gli emigrati europei? E, soprattutto, una Spagna ancora più debole di quella della nostra Timeline (leggi: senza l'oro e l'argento spagnoli) come si rapporterebbe alle guerre successive continentali? (riecco Never75)
L'Impero Russo-Svedese. Nell'Ottobre del 1742 il parlamento svedese scelse Carlo Pietro Ulrico di Holstein-Gottorp, ovvero il futuro Zar Pietro III di Russia, come erede di Re Federico I di Svezia. Il Riksdag degli Stati, però, era all'oscuro del fatto che intorno più o meno allo stesso periodo Carlo Pietro Ulrico era stato già scelto dall'Imperatrice Elisabetta di Russia come suo erede, e quando gli inviati svedesi arrivarono a San Pietroburgo a Novembre per comunicare la notizia al futuro Pietro III scoprirono che era troppo tardi. All'epoca l'erede al trono russo era ancora minorenne, perciò la questione si risolse quando qualcuno rinunciò per conto suo ai diritti di successione, e alla morte di Federico I il parlamento svedese elesse come nuovo Re di Svezia Adolfo Federico. Ma cosa accadrebbe invece se nessuno facesse rinunciare a Pietro III i suoi diritti? (ancora Generalissimus)
La Baviera imperiale. Uno dei re bavaresi più ambiziosi fu senz'altro Carlo VII. Non riconoscendo la "Prammatica Sanzione" si pose come nemico naturale dell'Austria. Grazie all'alleanza con Prussia e Francia, riuscì a conquistare la Boemia e a venire riconosciuto imperatore nel 1742. Purtroppo, nonostante gli aiuti degli alleati, la Baviera non riuscì a evitare per ben due volte l'invasione asburgica e, alla fine, si tornò allo status quo. Poniamo che invece che la battaglia di Dettingen del 1743 abbia un esito opposto e che i francesi vincano contro inglesi e austriaci. Ciò aprirebbe uno scenario completamente diverso. Conoscendo i Savoia, potrebbero cambiare bandiera e schierarsi con i franco-spagnoli, mantenendo il Milanese. Luigi XV di Francia può imporre condizioni di pace gravose all'Inghilterra e Olanda, magari con la cessione di qualche colonia. Inoltre, una guerra vinta senza eccessivi sforzi, potrebbe in parte riscattare la fama del sovrano. L'Austria, già privata della Slesia, per evitare la debacle definitiva deve accettare una pace di compromesso. Imperatore verrà confermato Carlo VII che potrà aggiungere la Boemia ai propri domini e sposterà la capitale imperiale a Monaco. L'Austria mantiene solo l'Ungheria, mentre Federico II rimane padrone della Slesia (pensata da Never75 dopo una breve ma bella vacanza bavarese)
L'Impero d'Austria in anticipo. Ucronia diametralmente opposta. L'Austria vuole pareggiare i conti con la Baviera e riesce a imporre a Carlo VII e al successore una pace umiliante. Tutta la Baviera viene annessa all'Austria che può così ampiamente compensare la perdita della Slesia. Se avviene ugualmente il rovesciamento di alleanze, in questo caso la Guerra dei Sette Anni potrebbe avere un andamento diverso. Probabilmente l’Inghilterra vincerebbe ugualmente contro la Francia nelle colonie, ma la Prussia verrebbe asfaltata in Europa e, a termine conflitto, ritornerebbe ad essere uno staterello periferico e debole. L’Austria ne uscirebbe ancora di più rafforzata: l’elemento tedesco rimarrebbe prioritario nei domini asburgici e si potrebbe assistere a una veloce germanizzazione (anche forzata) delle regioni slave. La Polonia verrebbe divisa soltanto tra Russia e Austria e, a questo punto, nulla impedirebbe a Maria Teresa e a Giuseppe II di dare continuità territoriale al proprio impero mettendo le mani anche sulla Lombardia Veneta attaccando la Serenissima con un pretesto qualsiasi, e magari spartendosela con la stessa Francia. E tutto questo ancora prima della Rivoluzione Francese. E dopo? (ancora Never75)
L'Insurrezione Giacobita. Bonnie Prince Charlie segue i consigli dei capiclan componenti l'esercito giacobita oltre che del suo generale George Murray e invece che invadere l'Inghilterra consolida le posizioni in Scozia. Sviluppi? Io ipotizzo anche una possibile quanto nuova separazione dei due regni con Carlo Edoardo Stuart che rinuncia al Regno d'Inghilterra giacche non sicuro di un'insurrezione immediata dei giacobiti d'Inghilterra quanto di un esito favorevole legato ad una sua discesa in loco. Poi mettiamoci gli aiuti provenienti dalla Francia (pensata da Lorenzo De Min)
La Slesia resta austriaca. Nel 1745 Federico II di Prussia viene sconfitto nettamente ad Hohenfriedberg e a Soor dalle preponderanti truppe Austro-Sassoni, e l'Austria recupera la Slesia. La Prussia non ascende come grande potenza, sostituita proprio dall'Austria. Come cambia la storia d'Europa? (proposta da Rivoluzionario Liberale; ecco la risposta che lui ci ha dato)
La Corsica Asburgica. Nel 1746 la rivolta di Giovan Battista Perasso (il Balilla) non avviene e gli austro-piemontesi si annettono Genova e dipendenze. La Corsica potrebbe finire, o direttamente in mano agli Asburgo d'Austria, oppure ai parenti Lorena di Toscana, mentre il Piemonte, più che altro per vicinanza geografica, si annetterebbe la sola Liguria. Quali conseguenze avranno una Corsica Toscana e una Genova Savoiarda? Pensiamo solo a Napoleone... (sempre Never75)
Repubblica di nome e di fatto. La rivolta popolare che nel 1746 espulse gli Austriaci da Genova mise in luce tutte le forze contestatarie e plebee, fortemente anti-patrizie, che alla fine impose un'assemblea popolare al posto dei consigli dei patrizi. Per la prima volta la Repubblica di Genova ebbe un vero governo a base democratica. Il Doge Giovanni Francesco Brignole Sale sembrò accettare di buon grado questa piccola rivoluzione, e a ragion veduta. Tuttavia non passò molto tempo prima che i vari caporioni cominciassero a combattersi l'un l'altro, e presto divenne chiaro a tutti che solo "i Magnifici" avevano le capacità per governare. Nel 1748 tutte le istituzioni della repubblica tornarono a funzionare come prima dell'invasione austriaca. Ma cosa sarebbe accaduto se Genova fosse rimasta democratica per il resto della sua esistenza? (made in Generalissimus)
Culloden. Nel 1746 le forze giacobite sconfiggono a Culloden le truppe realiste degli Hannover, e poi entrano a Londra. Carlo III Stuart riconquista il Trono, Re Giorgio parte per l'esilio. Cosa succede in una rinnovata Gran Bretagna Giacobita? (se lo domanda Enrica S.)
Filippo V Re di Napoli. Le potenze contraenti del Trattato di Aquisgrana stabilirono che, qualora il futuro Carlo III fosse stato chiamato a Madrid per succedere al fratellastro Ferdinando VI, il cui matrimonio era sterile, a Napoli gli sarebbe succeduto il suo fratello minore, Filippo I di Parma, mentre i possedimenti di quest'ultimo sarebbero stati divisi: Parma e Guastalla sarebbero andati a Maria Teresa d'Austria, e Piacenza sarebbe andata a Carlo Emanuele III di Savoia, e questo in virtù del loro "diritto di reversione" su quei territori. Fortunatamente per la sua stirpe, però, i negoziati diplomatici diretti del Borbone con Maria Teresa ebbero successo, e questi piani non si realizzarono. E se invece Carlo fallisse nei suoi intenti e il cambio dinastico avvenisse? Cosa aspetta Napoli con alla sua testa i Borbone-Parma? (riecco Generalissimus)
Il Belgio ai Borbone. Al futuro Filippo I di Parma non era destinato il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. Maria Teresa d'Austria gli aveva infatti promesso i Paesi Bassi austriaci durante i negoziati per il Trattato di Aquisgrana. Ma cosa accadrebbe se Maria Teresa tenesse fede alle sue promesse e nascessero i Borbone-Belgio? E a chi andrà Parma? (ancora Generalissimus)
Lascia perdere, Sandy! (Sandy era uno dei nomignoli del giovane Aleksandr Suvorov) Povero Suvorov, suo padre Vasilij è irremovibile! Neanche le suppliche del Generale Abram Petrovich Hannibal, "il Negro di Pietro il Grande", sono riuscite a convincerlo a lasciargli intraprendere la carriera militare... Può anche smetterla di sottoporsi a tutto quell'esercizio fisico e quelle privazioni corporali, se proprio vuole servire la patria lo farà in un altro modo, di certo non arruolandosi! Di conseguenza nel 1748 non si unirà alla Guardia Semyonovsky, non studierà nel Corpo Cadetti delle Forze Terrestri, non seguirà il Generale Sokovnin in missione diplomatica a Dresda e Vienna e soprattutto non si farà notare per il suo valore sui campi di battaglia della Guerra dei Sette Anni tra le file del Reggimento di Fanteria Ingermanlandiano, diventando Colonnello a 33 anni e lanciando la sua carriera militare. Intelligente com'è potrebbe darsi alla politica! Forse non riuscirebbe a prendere il posto di Grigory Potemkin, ma potrebbe diventare un valente ministro, impegnandosi per riforme vere che migliorino le condizioni di vita dei Russi e l'apparato statale. In seguito potrebbe anche consigliare Potemkin su come riformare le forze armate, suo vecchio pallino, rendendole più mobili, addestrate, organizzate, moderne, meglio armate ed equipaggiate e scevre da corruzione e nepotismo. Questo esercito riformato nel 1785 potrebbe essere alla pari, e in alcuni campi superiore, a quello delle altre potenze europee. In pratica il periodo di assolutismo illuminato di Caterina la Grande potrebbe avere effetti anche più positivi che nella nostra Timeline! Tutto questo ovviamente se non perde il favore dell'Imperatrice a causa di quell'intrigante di Potemkin, desideroso di escludere dalla corte un personaggio così ingombrante, o a causa di una stravaganza di troppo in presenza della Sovrana. Il punto è: cosa succede nell'esercito russo? Emergerà un generale abbastaza abile da conseguire i suoi stessi successi? Per esempio, cosa potrebbe succedere nella Guerra della Confederazione di Bar? Se non ci sono generali all'altezza a fronteggiarla, riuscirà la lega di nobili polacchi a rimandare a data da destinarsi la Prima Spartizione della Polonia? A chi andrà l'onore di condurre il tradito Pugachev a Mosca per la decapitazione? Gli Ottomani sono poca roba, ormai sono in declino su tutti i fronti, quindi le due guerre Russo-Turche del 1768-1774 e del 1787-1792 potrebbero svolgersi come nella nostra Timeline. Se la Confederazione di Bar fallisce anche in questa linea temporale alternativa, e per un motivo qualsiasi Suvorov non riesce ad ammodernare l'esercito, toccherà a Tadeusz Kosciuszko sovvertire gli esiti della Seconda Spartizione della Polonia? Cosa succederà alla morte di Caterina la Grande? Paolo I, visti i risultati conseguiti da Suvorov, forse ci penserà due volte prima di introdurre i suoi "Regolamenti per la Fanteria", non ci saranno screzi tra i due e il nostro Sasha potrebbe benissimo continuare a lavorare tranquillamente fino alla sua morte. Posto che sia riuscito nei suoi intenti riformatori, cosa accade alle truppe russe inviate a contrastare Napoleone in nord Italia e Svizzera? Chi prenderà il posto di Suvorov al loro comando? Forse un Generale Bagration arrivato prima alla ribalta? Con un esercito che può tranquillamente tenere testa alle truppe napoleoniche, e incompetenza del Generale Korsakov permettendo, costui riuscirà ad ottenere la vittoria decisiva che è mancata a Suvorov nella nostra Timeline? Con quali conseguenze? E per finire, dopo le guerre napoleoniche, cosa succede ad un Impero Russo che si ritrova più ricco grazie alle riforme sociali di Suvorov? (ideata dal fantasioso Generalissimus)
L'empire de l'Indie/1. L'assedio di Trichinopoly del 1749 da parte del nawab del Mysore (che fu l'inizio della fine dell'impero francese in India) ha un esito diverso e l'India rimane francese e francofona (progettata ancora da Falecius)
I Borboni d'India. Questa non è un'ucronia, visto che i Borboni d'India esistono davvero! I cosiddetti Borbone-Bhopal sarebbero discendenti di un figlio cadetto di Carlo III di Borbone (il connétable che ha tradito la Francia). Un certo Giovanni di Borbone sarebbe arrivato alla corte di Akbar attorno al 1550. L'uomo avrebbe fatto carriera nell'artiglieria moghul e la sua tomba può essere visitata nel cimitero cristiano di Agra. Sono stati poi importanti ufficiali alla corte di Bhopal, con parecchi generali e reggenti dei sovrani locali. L'attuale capo della famiglia è un avvocato chiamato Balthazar-Napoléon (!) IV di Borbone-Bhopal. La loro storia apre diversi scenari ucronici piacevoli, tra i quali i I Borboni d'India prendono il potere a Bhopal (poi cristianizzata) e come re locali invocano l'aiuto della Francia urante il XVIII secolo per estendere il loro dominio, facilitando un'India francese. Più tardi, durante la rivoluzione, la figlia di Luigi XVI riesce a fuggire per raggiungere l'India francese dove finisce per sposare un suo lontano cugino. Il loro figlio, non potendo pretendere al trono francese, si proclama invece Empereur des Indes Françaises e crea uno Stato unificato. Altre idee? (made in Perchè no?)
La Signora delle Matematiche. Emilie Tonnelier de Breteuil, marchesa de Châtelet, illuminista, traduttrice di Newton (la sua traduzione è pubblicata tuttora) e amante di Voltaire, non muore nel 1749 a nemmeno 43 anni per colpa di un parto tardivo (non per colpa di Voltaire). Questa vera Signora delle Matematiche voleva essere madre malgrado l'età avanzata, e ciò le ha impedito di proseguire i lavori di Newton. Ma se campa fino in tarda età? Decisamente la Fisica avrebbe dovuto essere Donna! (ancora Perchè no?)
Homo gorilla. Il biologo Jared Diamond ha proposto che la distinzione tra i generi Homo (quello cui noi apparteniamo) e Pan (quello dello scimpanzè) sia del tutto artificiosa, anche alla luce della grande intelligenza e dell'uso di strumenti da parte dei nostri cugini, ed ha proposto che lo scimpanzè comune (Pan troglodytes) sia riclassificato come Homo troglodytes. Ma che accade se fin dall'inizio della storia della moderna tassonomia ci si rende conto che scimpanzè e gorilla sono "così" antropomorfi da venire classificati rispettivamente come Homo troglodytes ed Homo gorilla? Quale l'impatto sulla percezione che noi abbiamo di noi stessi, sulla filosofia, sull'antropologia, sulla religione? Probabilmente dovranno essere estesi ai primati maggiori (scimpanzè, bonobo, gorilla, orango) gli stessi diritti universali dell'uomo. In questo caso la caccia verso i nostri "cugini" verrà proibita, i loro habitat naturali preservati, non si potrà più eseguire vivisezione su di loro e nemmeno rinchiuderli in giardini zoologici (neppure per preservarli). Sarà possibile, visto che ci stiamo già sterminando tra di noi "fratelli umani"? Figurarsi i "parenti poveri"! (chi se non William Riker?)
Addio a Giorgio II. Alexander Murray of Elibank fu protagonista della congiura che porta il suo nome, l'ultimo colpo di coda di Carlo Edoardo Stuart per riconquistare il trono. Il nobile scozzese aveva studiato a fondo il sistema fognario di St. James's Palace, da dove sarebbero dovuti emergere dei suoi sicari per rapire la famiglia reale al completo. Contemporaneamente, 300 uomini armati si sarebbero radunati a Westminster, mentre altri avrebbero aperto le porte della Torre di Londra e messo fuori combattimento le guardie, il tutto mentre Giorgio II e i suoi consanguinei venivano caricati su una nave diretta in Francia, o almeno questo era il volere di Carlo Edoardo Stuart, perché Lord Murray voleva risolvere la questione in un modo più sbrigativo e definitivo avvelenando tutta la famiglia reale. Il piano non partì a causa dell'estremo pessimismo dei congiurati che avrebbero dovuto parteciparvi, ma cosa succederebbe se la congiura prendesse il via e avesse successo? (ideata da Generalissimus)
Pay attention, Ben! Il 10 maggio 1752 l'americano Benjamin Franklin, con l'aiuto del figlio, dimostrò in via definitiva che il fulmine è un fenomeno elettrico, compiendo un esperimento pericolosissimo: fece volare un aquilone durante un temporale, collegato al suolo con un filo di canapa cui era collegata una chiave. Quando i fulmini colpivano l'aquilone, tra la chiave e la mano di Franklin scoccavano scariche elettriche, perchè il filo di canapa impregnato di pioggia conduceva corrente. Franklin rischiò la vita, ma gli andò bene, e a seguito di questo esperimento inventò il parafulmine. Lo statista raffigurato sulla banconota da 100 dollari rischiò la vita anche in un'altra occasione, quando, per studiare la formazione dei cicloni, ebbe la brillante idea di inseguirne uno a cavallo. Ora, se durante uno di questi colpi di testa (ma oggi li chiamiamo colpi di genio) qualcosa va storto e Franklin perde prematuramente la vita, come cambierà senza un cervello come il suo l'epopea che condurrà alla nascita degli Stati Uniti d'America? Considerando che egli ideò tra l'altro le lenti bifocali, il contachilometri, le pinne da sub e l'ora legale, come sarà la civiltà moderna senza di lui? (altra idea di Enrica S. e di William Riker)
Du iu spic inglisc? Benjamin Franklin non perde interesse nella sua idea, e con l'aiuto di Noah Webster riesce a imporre il suo alfabeto fonetico negli Stati Uniti. Visto che si scrive come si pronuncia (e viceversa), il "Neo-Inglese Americano" sarà molto più facile da imparare, e diventerà ancora di più una lingua franca nel mondo, anche grazie alla diffusione dell'aeronautica e dell'informatica... (questa invece è di MattoMatteo)
Parlè vù fransè? Anche la riforma ortografica del francese riesce a superare l'opposizione dell'Accademia Francese. Essa consiste in una semplificazione dell'ortografia che fa sparire le lettere mute come la "e" e le diverse ortografie ereditate dal vecchio francese (aujourd'hui diventa ojourdui) e dalle traduzioni dal greco in francese Nel XVI secolo (psychologie diventa psicologie). È possibile che con questa riforma il francese diventi più facile da imparare, resista meglio all'inglese e forse rimanga una lingua franca come era stata all'epoca dell'Illuminismo. O al contrario, come teme l'accademia, sarebbe solo l'inizio del declino di questa lingua? Qualche esempio per i nomi famosi: Victor Hugo diventa Victor Ugo, Charles de Gaulle diventa Charle Degol, François Mitterand diventa Fransoa Miteran, Paul Cezanne diventa Pol Sezane, eccetera. E République française diventa Republic fransez! Con ortografie trasparenti in tutte le lingue, inoltre, avremo dati simili sulle dislessie, e lo studio di questi disturbi potrebbe cominciare anche con vent'anni in anticipo (proposta dal francese Perchè no?)
Sanremo sabauda. Nel 1753 la città ligure di Sanremo, una delle più popolose della Repubblica di Genova, si ribellò massicciamente alla Superba. Cacciò o imprigionò i rappresentanti del governo centrale e si proclamo indipendente. Emissari furono poi mandati al re di Sardegna per offrirgli la città. Temendo complicazioni, il Savoia rifiutò. Con uno stratagemma poi l'ammiraglio genovese riuscì a penetrare nella città e la rivolta venne domata. Poniamo però che il Savoia accetti. Non solo Sanremo, ma a questo punto, se le rivolte si propagano, è a rischio l'esistenza stessa della Superba! Tra l'altro, pressappoco in quegli stessi anni scoppierà l'ennesima rivolta còrsa che porterà alla fine alla perdita definitiva dell'Isola. Approfittando del momento di crisi, i Savoia si prendono una bella fetta di Liguria e Corsica, magari dividendo il rimanente con Toscana e Francia. Napoleone nasce suddito di casa Savoia! (grazie a Never75)
La Repubblica di Sanremo. Alternativa all'ucronia precedente. Sanremo rimane una piccola repubblica indipendente che gli altri Stati italiani, per diversi motivi, hanno tutto l'interesse a proteggere e difendere. Ancora oggi l'essere un paradiso fiscale con la presenza di un famosissimo Casinò, permette alla Repubblica di Sanremo di rimanere, nonostante la crisi, uno dei micro-stati più ricchi del Mondo. Come meta turistica, grazie alla gradevolezza del clima e alla bellezza del centro storico medievale, è perfino più visitata del quasi altrettanto mondano Principato di Monaco e della pretestuosa Seborga. Il Festival della Canzone italiana, in compenso, si è costretti a farlo da un'altra parte. Forse Bordighera? (ancora grazie a Never75)
La Guerra Russo-Cinese. Caterina la Grande si era più volte ripromessa di far abbassare la cresta al suo scomodo vicino, l'Imperatore Qianlong della Dinastia Qing, che aveva iniziato una politica espansionista in Asia centrale e vedeva l'Impero Russo come un potenziale rivale. I due non arrivarono mai allo scontro diretto, ma cosa accadrebbe se Caterina approfittasse del Genocidio degli Zungari del 1755-58 e della revoca unilaterale da parte cinese del Trattato di Kjachta per dichiarare guerra alla Cina e conquistare la Zungaria? (di nuovo Generalissimus)
Requiem per Luigi XV. Nel 1757 l'attentato di Robert-François Damiens ai danni di Luigi XV (detto il Beneamato) riesce e il re muore. Ovviamente ciò non cambierebbe il destino terribile del Damiens (l'ultimo uomo ad essere giustiziato in Francia per squartamento) però forse muterebbe la Storia di Francia e d'Europa. Ricordiamo che all'inizio della Guerra dei Sette Anni. Luigi Ferdinando (unico figlio maschio del Beneamato) salirebbe immediatamente al trono col nome di Luigi XVI. Più lungimirante del padre e meno donnaiolo di lui, dopo pochi mesi di regno (e le prime sconfitte) capirebbe immediatamente del guaio nel quale si era cacciata la Francia con l'inedita alleanza asburgica e farebbe in modo da sganciarsene quanto prima. Una pace di compromesso con l'Inghilterra permetterebbe alla Francia di mantenere pressoché intatto il suo impero coloniale indiano e nordamericano. In questo caso i rapporti Francia e Inghilterra si rafforzano, a discapito di quelle asburgiche. Magari viene scelta una principessa inglese alla quale far sposare il futuro erede, Louis-Auguste (Luigi XVII). Un unico interrogativo però. Quando Luigi XVI muore nel 1765 il Delfino ha solo 11 anni. La reggenza come gestirebbe la transizione di potere? Luigi XVII potrebbe essere meglio consigliato, soprattutto dalla moglie inglese? (sempre Never75)
L'empire de l'Indie/2. Il 23 giugno 1757 a Plassey, in India, la battaglia tra Francesi e Inglesi sembrava già decisa a favore dei primi, quando sul campo di battaglia si scatenò un violento acquazzone tropicale. Il generale britannico Robert Clive, memore dell'avvertimento proverbiale di Oliver Cromwell ("Pregate Dio, ma tenete le polveri asciutte"), ordinò subito di coprire i cannoni e le munizioni. Quando il comandante francese ordinò la carica, convinto che le munizioni inglesi fossero compromesse a causa della pioggia torrenziale, fu fatto letteralmente a pezzi. Ma se il generale Clive è meno accorto? I Francesi ce la faranno a conservare almeno una parte dell'India? Se sì, magari Napoleone anziché in Egitto tenterà una spedizione direttamente nella penisola indiana. Inoltre le lotte prolungate tra inglesi e francesi in India permetteranno agli Olandesi di restare a Ceylon ed ai Danesi di tenere le Nicobare, ed anzi di espandere i propri limitati possedimenti? (l'ha pensata il solito William Riker)
Per i Savoia la vedo brutta. Nel 1758 Carlo III stipulò con Maria Teresa d'Austria il Quarto Trattato di Versailles, in base al quale l'Austria rinunciava ai ducati italiani, e di conseguenza smetteva di sostenere la candidatura di Filippo I di Parma al trono napoletano nel caso Carlo avesse dovuto abbandonarlo per diventare Re di Spagna. Ma Carlo Emanuele III di Savoia, al quale in precedenza era stata promessa Piacenza, non mandò affatto giù questa cosa, e continuò a rivendicarla con forza. Carlo III, per contrastare i piani savoiardi, schierò le truppe sul confine pontificio, e allora la guerra sembrò inevitabile. Fortunatamente Luigi XV di Francia, parente di entrambi, intervenne e disinnescò il conflitto. E se invece fallisse e i due stati italiani più importanti venissero alle mani? In piena Guerra dei Sette Anni è difficile che intervenissero altre Potenze (tantomeno dopo il Rovesciamento delle Alleanze, a meno che la Gran Bretagna appoggiasse Carlo Emanuele), se non la Spagna di cui lo stesso Carlo III sarebbe diventato Re l’anno dopo: in tal caso, con Genova Protettorato Francese e contemporaneamente Feudo Imperiale, il Piemonte sarebbe stato praticamente circondato tranne che sul lato svizzero. Già Elisabetta Farnese mirava al Piemonte per Filippo, potrebbe aver luogo una Spartizione a quattro... (pensata da Generalissimus e da Bhrg'hros)
Papa Pozzobonelli. Il 6 luglio 1758 al posto di Carlo Rezzonico (patriarca di Venezia, 1758-1769) e poi di Giovanni Ganganelli (1769-1774) viene eletto Papa con il nome di Clemente XIII il cardinale di Milano Giuseppe Pozzobonelli, un sant'uomo che, a differenza dei due suddetti papi Clemente (XIII e XIV) della nostra timeline, si oppone con tutte le forze allo scioglimento dei Gesuiti preteso da Maria Teresa d'Austria, influenzata dai pregiudizi illuministici contro di loro. In tal modo i Gesuiti sopravvivono. Il difficile governo della Chiesa e i continui contrasti con Vienna logorano la già malferma salute del Pozzobonelli, che muore con nove anni di anticipo rispetto alla nostra Timeline, lasciando un grande rimpianto in tutti i credenti (un'ucronia a quattro mani di William Riker e di Anna Elena)
L'elefante di Parigi. A Parigi, prima che fosse costruito l'Arco di Trionfo, furono avanzate diverse ipotesi su come abbellire la centralissima Place de l'Etoile. Alcune proposte erano davvero bizzarre. Nel 1758, ad esempio, ci fu chi propose di erigere nella vasta piazza un elefante colossale, destinato ad ospitare al proprio interno una sala da ballo e un teatro. Non se ne fece nulla perchè il tutto parve troppo costoso, e nel 1806 Napoleone tagliò la testa al toro, facendo erigere un arco trionfale in onore delle proprie vittoriose campagne militari. Ma che succede se il progetto va in porto, e l'elefante diventa il simbolo di Parigi, così come l'orso lo è di Berna e la lupa lo è di Roma? (se lo domanda Enrica S.)
Kunesdorf. Il 2 agosto 1759 le forze russe e austriache mettono in rotta l'esercito prussiano a Kunesdorf, presso Francoforte sull'Oder, ed il re Federico di Prussia resta ucciso nel combattimento. Sembra che, di fronte all'entità del disastro, avesse cercato la morte in battaglia. La notizia della morte di Federico induce gli Austro-russi ad avanzare verso Berlino; Enrico di Prussia, fratello di Federico, raduna le truppe disperse a Kunesdorf e ogni altra forza disponibile nel regno per la difesa della capitale. Ma gli austriaci ed i sassoni avanzano anch'essi su Berlino; a Potsdam, Enrico è superato di numero per tre ad uno, e le sue forze sconfitte con gravi perdite il 3 settembre. Berlino è occupata dai Russi; gli Svedesi avanzano in Pomerania incontrando scarsa opposizione dai prussiani demoralizzati e disorientati, mentre il generale Austriaco Daun sgombera le forze prussiane dalla Sassonia e dal Brandenburgo meridionale, raggiungendo Magdeburgo a fine ottobre, dove svernerà. Intende coprire le spalle a Ferdinando di Brunswick, che difende l'Assia Kassel e lo Hannover dai Francesi, finora con successo. Nell'inverno del 1760, la Svezia dichiara guerra all'Hannover per riprendere Brema e Werden, mentre, appena riprende la stagione delle operazioni, gli Austro-Sassoni passano l'Elba ed attaccano Enrico... (ideata da Falecius)
Regni Uniti d'America. Gli Inglesi per qualche ragione in Nordamerica stabiliscono non 13 colonie, ma 13 Ducati sotto protezione regia. Nel 1759, al termine della Guerra d'Indipendenza i 13 Ducati divengono 13 Regni e George Washington diventa il loro primo Imperatore. Alla dinastia degli Washington succederanno dopo la tragica guerra di Successione i Lincoln, ai quali succederanno i Roosevelt, e infine, i Kennedy, che regnano tuttora. Altre grandi personalità otterranno il titolo di re in uno dei 50 Regni uniti. In questa Timeline l'Alaska rimane Russa e poi regno indipendente, mentre le Hawaii restano regno indipendente, mentre la California del Sud e e Portorico saranno il 49° e 50° Regno dell'Unione (pensata da Tommaso Mazzoni)
L'altro Luigi XVI. Luigi Giuseppe Saverio di Francia, figlio del delfino Luigi Ferdinando, nipote di Luigi XV e fratello maggiore dei nostri Luigi XVI e Luigi XVIII, mori a soli 9 anni il 22 marzo 1761 a causa di una caduta dal cavallo a dondolo. Ma se invece sopravvive, diventando re di Francia? Di tre anni più vecchio di suo fratello, salirebbe al trono a 23 anni. Se non sposa Maria Antonietta ed ha un carattere diverso da quello del fratello, forse la Francia per sua iniziativa diventerà una monarchia parlamentare, e gli estremisti come Robespierre saranno emarginati o addirittura eliminati. Di sicuro il nostro povero Luigi XVI avrà una vita più tranquilla: essendo il secondo in linea di successione, coltiverà i suoi hobbies come la botanica o la meccanica, e forse diverrà un intellettuale illuminista... (pensata da Lilius)
Le tigri del Mysore. Unificazione del subcontinente indiano sotto Hyder Ali e suo figlio Fateh Ali Tipu. Quali sono i POD necessari? (il solito Generalissimus)
Per Mar(att)i e per monti. Conquista e unificazione dell'India da parte dell'Impero Maratha. Ciò impedirà all'India una sorte da colonia ma "solo" un protettorato informale in stile Cina; possibile una sorta di "occidentalizzazione", e un futuro come potenza prima militare (necessaria per affrontare soprattutto gli Inglesi) e poi economica e industriale (ancora Generalissimus)
Jeongjo il Grande. Jeongjo, sovrano del regno coreano di Joseon, avvia un movimento di riforma con l'aiuto del filosofo Jeong Yak-yong "Dasan", un neoconfuciano della scuola Silhak, cioè la scuola delle scienze pratiche che vuole rinnovare il spirito umanista del confucianesimo e porre fine all'immobilismo imposto da quasi due secoli. Jeongjo e Dasan riescono a spostare la capitale fino a Hwaseong, lontano dalle lotte di fazioni di palazzo, e vi fondano un'accademia aperta alle idee straniere come voleva il Silhak. Gli esami di Stato sono rinnovati e resi più aperti, tutti possono affrontarli e le prove sono definite secondo le regole del Silhak. Conseguenza: si forma una nuova elite politica attorno al re, aperta verso l'estero e in parte cristianizzata (scienza e religione occidentale vanno di pari passo in questa occasione). Per delimitare il potere dei clan aristocratici e delle fazioni confuciane, Jeongjo e il suo primo ministro Dasan puntano sulla fedeltà dell'esercito e sul popolo che é ricompensato con una vasta opera di ridistribuzione delle terre (prevista in realtà), di fine delle corvée e di abolizione della schiavitù. La Corea modernizza la sua agricoltura con la diffusione massiccia delle scoperte europee (si pensi che avevano scoperto la stampa due secoli prima di Gutenberg!) La Corea può cosi superare le carestie dell'inizio del XIX secolo e, quando gli Europei arrivano, firmano subito dei trattati commerciali con l'apertura di porti ben delimitati a Incheon, Mopko e Busan, dove scuole e accademie si diffondono ancora di più. La Corea potrebbe prendere il posto del Giappone, muovere guerra alla Cina nel 1894 alleata con il Giappone ed occupare la Manciuria. Come cambia la storia dell'Asia? (è di Perchè no?)
L'Ultimo dei Romanov. In realtà l’ultimo sovrano dei Romanov non fu lo sfortunato Nicola II, ucciso con tutta la sua famiglia ad Ekaterinburg, bensì l’altrettanto infelice Pietro III, consorte di Caterina la Grande. In effetti è ormai storicamente accertato che lo zar Pietro era impotente e lo zarevič Paolo I in realtà è figlio di Caterina II e del suo amante di turno, Sergej Saltykov. Pietro lo riconosce come erede, ma ben presto viene detronizzato da una congiura ordita dalla moglie, e poco dopo viene fatto assassinare in carcere. Ma poniamo che Pietro si faccia venire dei seri dubbi sulle infedeltà della moglie e le faccia fare la stessa fine che lei aveva progettato per lui... ad esempio la esilii o la spedisca in convento e poi la faccia assassinare, disconoscendo quindi anche suo figlio dall’asse ereditario. Cosa succede e cosa cambia per la Russia e per l’Europa? Pietro III era un ammiratore incondizionato del re di Prussia Federico II il Grande. Sicuramente avrebbe stipulato con lui un patto perpetuo di alleanza e avrebbe continuato al suo fianco la Guerra dei Sette Anni. La Prussia così non solo si sarebbe annessa la Slesia, ma avrebbe proseguito fino ad annettersi Sassonia e Schleswig. La Chiesa Ortodossa Russa poi, sempre secondo il progetto di Pietro, sarebbe stata costretta ad adottare la prassi del Luteranesimo. Tutto questo prima o poi avrebbe dato origine ad una rivolta, magari addirittura ad una guerra civile tra i sostenitori di Pietro ed i suoi oppositori, capeggiati da qualche simpatizzante della defunta Caterina. Tutto ciò indebolirebbe la Russia sul piano internazionale, a tutto vantaggio di Prussia ed Austria. La prima ad esempio si rafforzerebbe maggiormente in Germania ed estrometterebbe prima l’Austria dagli affari tedeschi, mentre la seconda si “sfogherebbe” in Oriente, annettendosi a poco a poco la Polonia ed i territori Ottomani. La Russia invece rimarrebbe un paese periferico ancora per qualche secolo, come la Cina (sempre Never75)
Caterina la Grandissima. Caterina di Russia conquista Costantinopoli, dove trasferisce la capitale, non abbandona Fort Ross e fonda un impero transoceanico in California. A questo punto ci sono tre scenari possibili. Primo: l'America compra comunque i territori Russi, ma in California c'è l'oro. Secondo: i territori rimangono russi e poi sovietici con pesantissime influenze sulla guerra fredda. Terzo: i territori rimangono Russi, ma allo scoppio della Rivoluzione a Sacramento si insediano i Romanov, gli USA proteggono il paese dai comunisti e nel 1990 i due paesi si riunificano. Ma come cambia (se cambia) la guerra nel Pacifico e la storia degli USA? (proposta da Bhrg'hros e da Filobeche)
British Cuba. Nel 1762 una flotta inglese forte di 62 navi, al comando di George Keppel, conte di Albermarle, assediò L'Avana, che a quei tempi era la terza città delle Americhe dopo Città del Messico e Lima, e la espugnò, nonostante oltre 6000 inglesi fossero morti di dissenteria. Il dominio britannico su Cuba durò solo 11 mesi, perchè il Trattato di Parigi, al termine della Guerra dei Sette Anni, restituì l'isola alla Spagna. Ma che accade se l'"isla mas hermosa que ojos humanos hayan visto" (come la definì Cristoforo Colombo) resta in via definitiva agli inglesi? La coltivazione della canna da zucchero è incentivata al massimo (non a caso "rhum" è parola inglese e non spagnola) e la tratta degli schiavi decuplica, così che i neri diventano presto la stragrande maggioranza della popolazione, come ad Haiti. La Santeria prenderà ancora più piede, il Gothic Novel inglese sarà arricchito da molte storie di zombie (che influenzeranno anche il "Frankenstein" di Mary Shelley), e per quanto riguarda la politica sono possibili due strade. O i realisti fuggiti dagli USA dopo l'indipendenza di questi ultimi riparano a Cuba, ed allora essa sarà ancor oggi un Dominion britannico, modello di stabilità per gli altri paesi latinoamericani, oppure gli USA la conquistano fin da subito con conseguenze davvero inimmaginabili sulla loro espansione nell'area caraibica... (l'ha scritta William Riker)
Federico l'Americano. Federico II il Grande di Prussia è sconfitto nella guerra dei Sette Anni, il suo stato spartito tra Austria e Russia e, con una corte inglese che non gli regala molte emozioni dal punto di vista militare, parte per l'America, desideroso di ritagliarsi un regno nelle Grandi Pianure. Con il suo ingegno potrebbe riuscirci, ma potrebbe anche anticipare lo sterminio degli indiani o bloccare la rivoluzione americana... (made in Camillo Cantarano)
Il Piemonte nella Guerra dei Sette Anni. Forse l'unica guerra degli ultimi 300 anni alla quale i Savoia non hanno partecipato. Mettiamo invece il caso che accettino le avances di inglesi e prussiani ed entrino nel conflitto, magari a guerra già iniziata. Ovviamente, essendo ovunque circondati dagli austro-francesi, non potranno fare granché. Però potrebbero perlomeno, come contro il Re Sole, distogliere un po' di attenzione e truppe dai principali scenari. A guerra finita - e vinta per Prussia e Regno Unito - quali vantaggi potrebbe guadagnare anche il "piccolo" Piemonte? Forse qualche isola caraibica, oppure, se se la gioca davvero bene, potrà coronare l'antico sogno di arrivare a Milano. Sviluppi successivi? (è di Never75)
Venezia nella Guerra dei Sette Anni. Forse l'ultima possibilità di intervenire nelle vicende europee per la decadente Repubblica di Venezia, e uscire dall'immobile neutralità che la isolava dal progresso economico e dalla politica internazionale, fu la Guerra dei Sette Anni. Ma, ingannata dal temporaneo boom economico dovuto al defilarsi di tutti i suoi concorrenti per prendere parte al conflitto e che la fece per di più illudere di poter fare a meno di qualsivoglia riforma in qualsiasi campo, la Serenissima, come accadeva ormai dalla Seconda Guerra di Morea, rimase inattiva. Eppure avrebbe potuto perfino beneficiare da un'eventuale sconfitta della Francia, perché sarebbe potuta tornare leader nei mercati orientali del pepe. Perciò, cosa accadrebbe se Venezia partecipasse alla Guerra dei Sette Anni al fianco di Inghilterra e Prussia? Alla fine della fiera potrebbe benissimo ottenere qualche territorio oltremare, ma sicuramente avrebbe un compito difficile, visto che si troverebbe di fronte l'Austria di Maria Teresa... E se invece si schierasse proprio dalla parte dell'Austria e della Francia? (l'ha pensata Generalissimus)
La Turchia nella Guerra dei Sette Anni. In concomitanza col voltafaccia russo nel 1762, l'Impero Ottomano entra in guerra a fianco della Prussia invadendo l'Austria. Che accade? (se lo domanda Lorenzo L. Martelli)
Elisabetta la longeva (quella di Russia). Alla fine della Guerra dei Sette Anni, Federico II di Prussia si trovava agli sgoccioli; a salvare il Brandeburgo dalla rovina fu solo la morte improvvisa della Zarina Elisabetta di Russia il 5 gennaio 1762, a soli 52 anni. Ma che accade se Elisabetta vive più a lungo e il Generale Pëtr Aleksandrovič Rumjancev-Zadunajskij ce la fa a distruggere la Prussia? (proposta da Massimo Berto)
La Guerra delle Falkland nel '700. Si sa che Luigi XV e i suoi ministri furono alquanto scontenti dei risultati della Guerra dei Sette Anni. Desiderosi di rivalsa, cominciarono a stilare un piano a lungo termine che contemplava la costruzione di una marina militare più grande e la creazione di una lega di stati in funzione antibritannica, che si sarebbe concluso con una guerra di vendetta il cui scopo sarebbe stato la riconquista delle colonie francesi perdute. Il principale sostenitore di questa strategia era il Ministro degli Affari Esteri Etienne François de Choiseul, ma quando nel 1770 scoppiò la Crisi delle Falkland e arrivò il momento decisivo di entrare in guerra contro la Gran Bretagna per decidere il possesso delle Isole Falkland, Luigi XV si sfilò, considerando la Francia non pronta per la guerra, e non ci pensò due volte a licenziare de Choiseul. Ma che accade se al contrario vanno in porto i progetti dei più bellicosi? (ancora Generalissimus)
Ma che fantastica guerra! Carlo III di Spagna riesce a vincere la Guerra Fantastica contro il Portogallo del 1762-63, ripristinando l'Unione Iberica. Potrebbe non aver luogo la Secessione del Brasile, e questo potrebbe fornire un vantaggio a Madrid per mantenere o recuperare le Colonie Ispanoamericane. Spagna e Portogallo insieme sarebbero una potenza coloniale di tutto rispetto, capaci di dare filo da torcere all'Inghilterra. Inoltre potrebbe creare problemi ai nascenti Stati Uniti. Una Spagna così potente potrebbe poi intervenire nelle Rivoluzioni Francesi durante il XIX secolo e, se restaurasse la Monarchia secondo il Legittimismo, pervenire all'Unione Galliberica il 24. agosto 1883 se vince il Carlismo o comunque, dal 1936 con Alfonso XIII (= I di Francia, storicamente Re di Spagna 1886-1931, qui dal 1936 al 1941) e poi Giovanni IV (di Spagna – Pretendente fino al 1975 – e Francia, 1941-1993), a preferenza di Saverio I di Borbone-Parma (1936-1977) e del figlio Carlo Ugo I (1977-2010). Dato che in Spagna non vige il Principio di Indisponibilità della Corona, la potenziale Unione Franco-Spagnola termina con l’Abdicazione di Giovanni IV il 14. maggio 1977, ma si rinnova il 1. aprile 1993 con Giovanni Carlo I fino al 9. giugno 2014, dopodichè è di nuovo sospesa. (made in Generalissimus e Bhrg'hros)
La Slavo-Serbia. Tra il 1753 e il 1764 esistette nell'attuale Oblast' di Donec'k, in Ucraina, la Slavo-Serbia, una regione autonoma abitata appunto da rifugiati provenienti dalla Serbia. Al comando di questa regione c'erano due colonnelli serbi, e quando la Slavo-Serbia venne incorporata nel Governatorato della Nuova Russia i suoi abitanti andarono a formare un reggimento di ussari. Col tempo la zona tornò ad essere abitata da Russi e Ucraini, e perse ogni sua peculiarità. Ma cosa accadrebbe se l'afflusso di profughi serbi continuasse e la Slavo-Serbia mantenesse la sua autonomia? (sempre Generalissimus)
Luigi XVI l'Esperto. Quando nel 1774 Luigi XV muore, il suo delfino, il giovane Luigi XVI, piange e grida a Maria Antonietta « Dio mio ! Siamo troppo giovani per regnare ! » Il giovane re aveva ragione: aveva 20 anni ma nessuna esperienza di politica e neanche della vita del popolo e del regno. Non conosceva gli affari in corso, non conosceva i ministri (e doveva dunque chiedere consiglio a delle persone ambiziose), era totalmente inetto alla sua carica. Paradossalmente i tre re precedenti, Luigi XIII, XIV e XV, erano arrivati più giovani sul trono, ma con un reggenza più o meno lunga avevano imparato con la forza e con l’esempio il mestiere di re, abituati a comandare prima dei 20 anni, consapevoli del loro ruolo e con idee politiche ben definite. Ma cosa cambia per la Francia se Luigi XV muore prima e lascia una reggenza? Nel 1764 il re é contaminato dalla tubercolosi del figlio (che ucciderà nella realtà anche la madre di Luigi XVI) e muore dopo mesi di sofferenze nel 1765, certo non rimpianto dal popolo e dalla corte. Luigi XVI diventa re a 10 anni, la corte è obbligata ad organizzare una reggenza. Sua madre non può farne parte perché anche lei é malata; il consiglio di reggenza sarà allora composto dai ministri di Luigi XV, sopratutto Choiseul ma anche l’autoritario Meaupou. Fino ai 13 anni (età adulta secondo la legge salica), nel 1767, il consiglio governa la Francia più o meno come nella nostra storia e continua fino al 1774 a prendere la maggior parte delle decisioni. Nel 1774 Luigi XVI ha 20 anni e più di 7 anni di esperienza politica: ha l’autorità sufficiente per manipolare i partiti della corte e può meglio controllare la regina Maria Antonietta e il suo amore per il lusso. Essendo inevitabile la crisi, la rivoluzione scoppia lo stesso nel 1789, ma il re reagisce con la forza massacrando una parte della popolazione parigina ribelle. Non essendo in grado di vincere, dovrà lo stesso accettare un’assemblea nazionale, però lo farà in posizione di forza e potrà negoziare una monarchia parlamentare più favorevole al suo potere, senza dubbio più stabile e che non farà guerra al resto d’Europa. Questa monarchia potrà sopravvivere alle turbolenze del XIX secolo, conoscendo un’evoluzione simile a quella dell’Inghilterra? (Perchè no?, naturalmente!)
Un Giuseppe solo. Giuseppe II muore nel 1764, quindi non succederà mai né al padre né alla madre; Leopoldo II diventa Sacro Romano Imperatore e, alla morte della Madre, sovrano dei domini asburgici; Leopoldo è giovanissimo, come cambia la storia d'Europa? Costituzione in tutti gli stati asburgici entro il 1785? E la Rivoluzione? (un colpo di genio di Tommaso Mazzoni)
La bestia del Gévaudan. Tra il 16 settembre e il 27 dicembre 1764, nella regione francese del Gévaudan, una "bestia" di proporzioni e aggressività mostruose uccise e ferì un gran numero di persone, lasciando dietro di sé solo delle impronte molto profonde. Alcuni criptozoologi che si occuparono del caso ritengono che si tratti di una tigre del Caucaso o comunque di un grosso felino. Di fatto non fu abbattuto nessun leone o leopardo. Ma se veramente una popolazione residua di leoni o di tigri, che effettivamente abitarono l'Europa fino all'epoca storica, diffusa nelle remote foreste dei Pirenei, fa il "grande salto" irrompendo nella storia della Francia e diffondendosi di nuovo nelle campagne? Molto probabilmente le tigri francesi non sopravvivranno fino all'epoca napoleonica, ma ci sarà tra la Guascogna e il Roussillon un turismo basato sulla caccia grossa che, richiamando ricchi cacciatori da tutta Europa, potrebbe influenzare l'economia della regione (pensata da Renato Balduzzi)
L'arciduchessa e il compositore. Nati a pochi mesi l'uno dall'altra (il 2 novembre 1755 lei, il 27 gennaio 1756 lui), Wolfgang Amadeus Mozart e Maria Antonietta d'Asburgo avrebbero potuto essere marito e moglie. Lui era un enfant prodige e si dice che, dopo un concerto davanti all'imperatrice d'Austria Maria Teresa, il piccolo Mozart le sia corso incontro, la abbia abbracciata incurante del cerimoniale, e le abbia chiesto la mano della figlia, l'arciduchessa Maria Antonietta, futura regina di Francia. Un colpo di fulmine improbabile da coronare con un matrimonio, ma se la figlia di Maria Teresa avesse avuto il coraggio di sposare il più grande musicista del suo tempo, come sarebbe cambiato il corso della Storia? Secondo me entrambi sarebbero vissuti più a lungo; voi che ne dite? (lo scrive la grande Enrica S.)
Fatevi furbi, genovesi. Nel 1766 la rivolta dei Corsi contro la Superba durava ormai da quasi 40 anni. Per cercare di riprendere il controllo dell'isola il nobile Ambrogio Doria propose al Governo Genovese di includere la Corsica nel territorio metropolitano della Repubblica, con gli stessi diritti e doveri della Terraferma. Purtroppo l'elezione al Dogado di Marcello Durazzo, favorevole al coinvolgimento della Francia nella riconquista dell'isola, vanificò la proposta del Doria ed aprì la strada alle trattative che porteranno al Trattato di Versailles del 1768. Ipotizzando che il Governo Genovese approvi la proposta del Doria, come potrebbe cambiare la Storia? (di nuovo Enrico Pizzo)
Il Principato Vescovile del Lago d'Orta. I paesi circostanti il Lago d'Orta (esclusa Omegna) e l'isola di San Giulio furono per quasi mille anni un principato vescovile dei più singolari. Soggetti direttamente ai vescovi di Novara (che proprio a San Giulio avevano il loro bel castello) dominarono si queste terre incuranti di tutti: Visconti, Sforza, francesi, svizzeri, spagnoli e austriaci, che rispettarono sempre l'indipendenza di questo feudo. La perdita di sovranità si ebbe nel 1767 quando i diritti sovrani sul territorio furono ceduti alla casa Savoia. La definitiva cessione di potere ai Savoia avvenne però solo nel 1817 con la rinuncia ufficiale da parte dell'ultimo principe-vescovo titolare. Poniamo che però questo non avvenga e che i territori del Lago d'Orta continuino a rimanere feudi vescovili. Sarebbero assai poco credibili Cavour e soci quando proclameranno "Libera Chiesa in Libero Stato" con un principato vescovile proprio all'interno dei loro confini! E se la cosa va avanti fino all'Unità d'Italia? Ci sarebbe anche da noi un Monte Athos lacustre? (è di Never75)
Lo Zar del Montenegro. Il suo vero nome ed il luogo di nascita sono sconosciuti, l'unica cosa certa è che fece la sua comparsa sulla scena politica Montenegrina nel 1766. Parlava correntemente il Serbo e si esprimeva abbastanza bene in Francese, Italiano e Turco, i testimoni dell'epoca suggeriscono che capisse il Russo. Si firmava Šćepan Mali ed aiutato da una sorprendente somiglianza fisica con il defunto Zar Pietro III, si fece riconoscere come tale dalla popolazione Montenegrina fino a farsi incoronare Zar del Montenegro il 2 Novembre del 1767. Nella sua attività di governo, volta a rendere il Montenegro uno stato moderno e realmente indipendente, Šćepan tuttavia dovette subire, oltre che la scontata ostilità della Sublime Porta, anche quella della Repubblica. Il Governo Marciano era infatti preoccupato per l'ascendente che questi aveva sulle popolazioni slave suddite della Repubblica decidendo prima di tentare di avvelenarlo e poi, fallito questo tentativo, optare per una spedizione punitiva al confine Veneto-Montenegrino. Il compito di eliminare Šćepan venne infine assunto dalla Sublime Porta che nel 1768, con 50000 uomini, invase il Montenegro. Salvato in extremis dall'intervento Russo nel 1769, che costrinse il Sultano a ritirare l'esercito dal Montenegro, Šćepan riuscì a governare per altri quattro anni, fino a quando non morì per mano di un greco che era riuscito a conquistare la sua fiducia. Ipotizziamo invece che il Governo Marciano decida che il Montenegro può essere utile come stato cuscinetto tra la Repubblica e l'Impero Ottomano, scegliendo quindi di sostenere Šćepan, quanto meno economicamente. Come potrebbe cambiare la Storia? (se lo chiede Enrico Pizzo)
WWW.inckelmann. Johann Joachim Winckelmann, padre della moderna Storia dell'Arte e del Neoclassicisismo, non accetta di trasportare documenti segreti dalla corte di Vienna a quella di Roma, nascosti tra le proprie carte, e l'8 giugno 1768 non viene accoltellato alla Locanda Grande di Trieste dal sicario Francesco Arcangeli, un cuoco di Pistoia che simula una rapina per trafugare quei documenti. Cos'altro ci regalerà la sua opera di erudito? (a quattro mani ed Enrica S.)
Zerozerosettecento. Spin-off dell'ucronia precedente. Soffermiamoci sui famosi documenti segreti che costarono la vita a Winckelmann. Secondo alcuni essi riguardavano la Soppressione dell'Ordine dei Gesuiti, ma essa era già stata attuata in Portogallo e in tutte e quattro le Monarchie Borboniche (l’ultima e più violenta da Parma il 7. febbraio 1768); nel frattempo, i Gesuiti si insediavano con successo in Prussia (nemico comune di Francia e Austria) e Russia. Quali altre possibilità ragionevoli? Il 15. maggio veniva siglato il Trattato di Versailles, con cui Genova dava la Corsica in pegno alla Francia; Winckelmann è partito da Vienna il 28. maggio (Maria Antonietta non era ancora fidanzata col Delfino Luigi; la richiesta ufficiale da parte di Luigi XV è del 7. febbraio 1770). Quindi, visto che tanti hanno pubblicato le proprie ipotesi sul Giallo Winckelmann, sparo anch’io la mia: i documenti contenevano una sorta di ucronia in cui si configurava la scomunica dei Borboni e l’incameramento almeno dei Feudi Imperiali (Parma) ed Ecclesiastici (Napoli) da parte del Papa, senza che l’Austria si esponesse contro l’Alleato... Ah, dimenticavo: anche la Corsica (i Borboni avevano occupato i Feudi Pontifici di Avignone, Benevento e Pontecorvo). Che accade se è proprio così, i documenti non vengono trafugati e l'operazione va in porto? (made in Bhrg'hros)
La
Dinastia Durrani. E se Ahmad Shah Durrani riuscisse a far sì che il
suo impero avesse basi consolidate per poter sopravvivere all'inettitudine
dei suoi successori? Magari non cade da cavallo nel 1768 e non si procura la
ferita che in seguito lo uccise, vivendo fino al 1792 circa, oppure riesce a
convincere gli Inglesi di non essere una minaccia per il loro sforzo
coloniale in India.
L'Afghanistan si assicurerà un futuro migliore? (è di Generalissimus)
L'Altra Rivoluzione Americana. La Ribellione della Louisiana del 1768 ha successo, e i ribelli creoli e tedeschi riescono a scacciare definitivamente gli Spagnoli e a creare uno stato indipendente nel Territorio di New Orleans, ovvero la zona comprendente il moderno stato della Louisiana. Cosa succede in Nordamerica? La Louisiana entra negli USA già negli anni ‘90 del ‘700? O rimarrà indipendente fino ad oggi, magari espandendosi verso il West? (ancora Generalissimus)
Il Corruttibile/1. Maximilien François Marie Isidore de Robespierre, uno dei più controversi rivoluzionari di ogni tempo (eroe delle libertà democratiche per alcuni, sanguinario tiranno affamato di teste umane per altri), restò orfano della madre a soli sei anni e fu abbandonato dal padre, cosicché ad occuparsi della sua educazione fu il nonno materno, Jacques Carraut. Nel 1769 il futuro Incorruttibile poté entrare nel Collegio Louis-le-Grand a Parigi, dove studiò legge, solo grazie alla raccomandazione del vescovo di Arras e ad una borsa di studio di 450 lire annue offerte dall’abbazia di Saint-Vaast. Ma che accade se il vescovo ha qualche illuminazione celeste, vede in sogno la ghigliottina lavorare senza soste e non scrive mai quella raccomandazione? Robespierre non potrà studiare legge, non presenterà la memoria "À la Nation artésienne, sur la nécessité de réformer les États d'Artois", e di conseguenza non sarà eletto tra i ventiquattro rappresentanti del Terzo Stato di Arras. Come cambia la Rivoluzione Francese senza il suo capo carismatico, contrario ad ogni affievolimento dello spirito rivoluzionario e ad ogni svolta moderata? (se lo chiede William Riker insieme ad Enrica S.)
L'Autrichienne. Maria Antonietta si ammala e muore di influenza prima che possa essere data in sposa al futuro Re di Francia. Come risultato di ciò Luigi XV si convince che non è bene dare in sposa al figlio una Asburgo (è notorio che i figli di Maria Teresa non godessero di buona salute). Luigi XVI si sposa una nobile anonima, come il marito del resto. Quindi la monarchia francese resta in vita se pur tra alti e bassi e con lei l’ancient régime. La borghesia ascende al potere in maniera molto più graduale, e i primi disordini sociali si hanno solo al momento dell’industrializzazione europea intorno al 1850. Invece di una rivoluzione borghese avremo direttamente tentativi di rivoluzioni proletari verso gli anni ‘60 e ’70 del XIX secolo. Tuttavia a questi tentativi manca una chiara direzione ideologica, perché il pensiero socialista non si è potuto sviluppare liberamente, in quanto il mondo culturale è ancora sottoposto ad un severo controllo dell’élite aristocratica che ancora domina tutte le nazioni del continente. Sul piano militare continuano le guerre dinastiche stile primo ’700, anche se nessuna nazione prevale in maniera diretta sulle altre. Verso la fine dell'ottocento l’ascesa economica e militare degli Stati Uniti preoccupa non poco gli stati europei, anche perché negli USA. si consolida e si espande un ‘ideologia di tipo socialista (un socialismo misto a precetti luterani di tipo ugualitari), che preoccupa non poco i governi conservatori d’Europa. Infatti nel primo novecento parte una grande spedizione cui partecipano tutti gli stati del continente volta a schiacciare gli americani e a spartirsi l’intero continente americano (una proposta sui generis di Giorgio Tebaldi)
Maria Carolina di Francia. Maria Antonietta va in sposa a Ferdinando di Napoli, sua sorella Maria Carolina sposa il Delfino di Francia e futuro Luigi XVI. La prima si da alla bella vita, ma le sue avventure galanti irritano profondamente Ferdinando, sarà trovata morta nel parco della Reggia di Caserta per colpa di una caduta da cavallo; la seconda diventerà l'eminenza grigia del marito e porterà la Francia verso il dispotismo illuminato, aprirà il governo ai borghesi e suo figlio Luigi XVII darà alla Francia la sua prima costituzione, di impianto liberale e censitario. E poi? (pensata da Enrica S.)
La favorita di Luigi XVI. La storia delle favorite dei Re di Francia é lunga sedici secoli: ogni regno ha la sua o le sue favorite, che esse segnano con la loro personalità, tanto che sono quasi insegnate a scuola insieme ai loro amanti: Diane de Poitiers per Enrico II, Gabrielle d’Estrées e tante altre per Enrico IV, il triumvirato Montespan/Fontanges/Maintenon per Luigi XIV, Pompadour e Du Barry per Luigi XV; anche Mitterrand e Chirac hanno ripreso segretamente questa tradizione (come può sentirsi colpevole Strauss-Kahn?). Alcuni storici sostengono che se Luigi XVI avesse avuto una favorita tutta sua, il suo regno sarebbe stato più stabile, perché il popolo avrebbe odiato lei e non direttamente la regina austriaca. E se accade? Chi può essere la miglior candidata a ricoprire questo ruolo? (ancora il solito Perchè no?)
La guerra delle due dame. Nel 1771 a Versailles la situazione della corte francese è tesissima. In particolare la rivalità tra la delfina Maria Antonietta e la favorita del re (Madame du Barry, dal passato oscuro, forse da ex prostituta) è alle stelle e la corte si è praticamente divisa in due. Ad aggravare le cose sta il fatto che Maria Antonietta, nonostante fosse sposata ormai da due anni col Delfino, non era ancora restata incinta (per l'epoca di solito non partorire il primo erede entro l'anno di matrimonio era già quasi un sintomo di sterilità, anche se in questo caso la colpa era del marito), e ciò aggravava i rapporti già non troppo idilliaci tra Austria e Francia. La situazione temporaneamente pare risolversi nel capodanno del 1772 quando Maria Antonietta, anche su insistenza della madre e del conte Mercy, rivolge un'unica frase alla Du Barry (che in quanto di rango inferiore non poteva per prima rivolgersi a lei, futura sovrana): tanto basta ad accontentare Luigi XV. Ma poniamo il caso che Maria Antonietta, caparbia come sempre, anche in quest'occasione faccia di testa sua e si astenga dal rivolgersi alla favorita del re. Conoscendo il carattere molle di re Luigi ritengo inevitabile un ripudio di Maria Antonietta, rispedita in Austria senza tanti riguardi con l'accusa di sterilità e di matrimonio non consumato (in realtà questo era vero!). I rapporti tra Vienna e Versailles peggiorano sensibilmente, anche perchè pochi mesi dopo Austria, Prussia e Russia invadono la Polonia il cui re Poniatowski è l'alleato più sincero del Re di Francia. Ritengo inevitabile una nuova guerra tra Austria e Francia che a questo punto potrebbe ribaltare nuovamente le alleanze e guardare all'Inghilterra, l'altra tradizionale nazione "amica" della Polonia. Nella guerra tra la Francia (che nel frattempo è riuscita ad attirare anche la Spagna ed il regno di Napoli nella propria orbita grazie ai "patti di famiglia") e forse l'Inghilterra contro l'Austria ed alleati, sono identificabili almeno due scenari possibili: Primo: Francia ed Inghilterra, alleate, impediscono alle tre corti del Nord di spartirsi la Polonia che così rimane unita fino ai giorni nostri senza soluzione di continuità. I rapporti anglo-francesi migliorano sensibilmente: non c'è il finanziamento francese dei coloni ribelli americani contro il Regno Unito e la rivoluzione americana fallisce miseramente. Di conseguenza non scoppia nemmeno la Rivoluzione in Francia e prosegue l'Ancièn Régime in tutta Europa. Secondo: la Francia non viene aiutata dall'Inghilterra o l'aiuto inglese non è sufficiente a farla vincere; le conseguenze sono disastrose. La Francia si trova a dover pagare ingentissimi danni di guerra alle tre "Corti del Nord". Di conseguenza, a causa del deficit di Bilancio e della crisi economica conseguente, la Rivoluzione scoppia vent'anni in anticipo. L'unica differenza è che il nuovo re Luigi XVI, che nel frattempo si è risposato, non è affatto odiato (come lo sarà più tardi) né dai nobili né dai borghesi. Inoltre, ben consigliato dai ministri Turgot e Necker, avvia una serie di riforme costituzionali che ben presto trasformano la Francia in uno stato moderno e democratico. In pratica la Rivoluzione Francese avviene in modo del tutto pacifico, similmente alla "Gloriosa Rivoluzione Inglese" del secolo precedente (proposta da Never75)
La Rivoluzione anticipata. Nel 1771 Luigi XV, alla fine del suo regno debole e in grande parte fallimentare, decide con l’aiuto del suo cancelliere Meaupou di restaurare l’autorità del re e dell’amministrazione centralizzata. Essi lottano contro i parlamenti (corti di giustizia composta da membri che avevano comprato la loro carica e pensavano di rappresentare la « nazione »).Dopo anni di lotta legale il re dà l’ordine di arrestare i parlamentari e di cacciarli, é una vera « rivoluzione reale ». Al posto del parlamenti sono create corti di giustizia con agenti del re nominati secondo le loro capacità e più vicine del popolo. Però questa decisione fornisce l’immagine di un re tirannico, i parlamentari e tutti gli avversari politici del re (filosofi, dévôts, partigiani di Choiseul) si uniscono in nome della protezione della « nazione » e delle tradizioni. Il popolo é conivinto che il parlamento lo difendeva e manifesta con rabbia (oltre all’odio contro il re peccatore e le sue tasse). Nella nostra storia un’attitudine autoritaria é bastata, ma cosa avviene se Luigi XV, poco sicuro di se stesso, decide di andare oltre e di far sparare sul popolo o di uccidere i parlamentari? La situazione era già matura per una ribellione violenta (però senza il livello di educazione politica del popolo come nel 1789). Il 14 luglio 1771 il popolo guidato dal presidente del parlamento di Parigi e dia alcuni nobili ostili al re attaccano la Bastiglia e prendono le armi della fortezza. Davanti alla violenza che scoppia in tutte le città del regno, Luigi XV convoca gli Stati Generali che limitano la sua autorità, e si autoproclamano assemblea nazionale. La lotta tra i due poteri però non si calma e scoppia la guerra civile. La nobiltà in gran parte ribelle comanda l’esercito e pochi sono quelli rimasti fedeli a un re condannato come tirannico ed empio. Nel 1772 Luigi XV, giudicato dall’assemblea nazionale (i nuovi membri non sono eletti ma scelti dai membri più anziani) é condannato a morte e decapitato con l’ascia in Parigi. I « Patrioti » organizzano una monarchia controllata dall’aristocrazia e dai parlamenti e mettono sul trono il giovane Luigi XVI, obbligato ad assumere il titolo di re dei Francesi. Luigi XVI conoscerà uno regno più calmo e lui stesso, lontano dal governo, sarà un principe amante delle scienze e del progresso. La Francia stessa avrà una politica più conservatrice e autoritaria, non aiuterà la ribellione americana, romperà l’alleanza con l’Austria, creando le condizioni di una nuova guerra. Lo Stato francese sarà meno forte e meno centralizzato ma si può pensare che evolverà nella stessa direzione dell’Inghilterra durante il XIX secolo, conservando la sua monarchia dai poteri limitati (un colpo di genio di Perchè no?)
La guerra di una dama sola. Il re pazzo Cristiano di Danimarca rischiò effettivamente nel 1772 di trascinare il suo Paese in guerra con l'Inghilterra, a causa della prigionia della propria moglie Carolina, sorella del re Giorgio. Già le navi inglesi erano pronte a bombardare Copenaghen, quando Cristiano si arrese e consegnò la propria moglie all'ambasciatore britannico. La guerra fu scongiurata, ma se si fosse verificata? Quali conseguenze avrebbe potuto avere? Considerate le guerre di quel periodo, non si sarebbe risolta con un semplice e banale ritorno allo status quo. Sicuramente gli Inglesi avrebbero preso come pretesto la restituzione della principessa per invadere l'Impero danese, che allora comprendeva anche Norvegia, Faer Øer, Islanda, Groenlandia e due ducati tedeschi: Schwlesig ed Holstein, e magari impadronirsi di una parte di esso. Inoltre ritengo inevitabile un ricambio di monarchi: al posto di Cristiano, un sovrano filo-britannico in politica estera (un po' come i re Belgi nella nostra Timeline). In questo caso la Danimarca avrebbe mantenuto anche negli anni successivi una politica rigorosamente filo-britannica. Nelson non avrebbe avuto bisogno di attaccarle la flotta e sarebbe sopravvissuto. In questo caso Napoleone avrebbe avuto un avversario in più nel Mare del Nord, e la sua epopea forse sarebbe terminata anche prima. Last but not least, la Gran Bretagna avrebbe assunto ancora di più una certa leadership sui paesi Nordici, e questo l'avrebbe fatta inimicare quasi sicuramente con la Russia zarista, sconvolgendo le già strane e temporanee alleanze tra Impero Britannico e Russo dei due secoli successivi (ancora Never75)
Generazione Settecento. Nel corso del XVIII secolo in una varietà di tabacco mutò un gene responsabile della produzione di sostanze volatili. Si originò un composto che, a contatto di soggetti sensibili, causava un tumore che, partendo dal polmone, intaccava il midollo spinale modificando la produzione di staminali. Lo straordinario risultato era che, dopo un periodo di malessere generale, l'individuo giunto intorno ai 50 anni iniziava ad invecchiare molto più lentamente, raggiungendo traguardi di età da fare invidia alle testuggini. Il "morbo dell'eterna giovinezza", così fu chiamato dai medici alle prese con una generazione di arzilli centenari, colpiva in tutte le classi sociali, ma si concentrava soprattutto presso i ceti più abbienti, dove era più diffuso l'uso del tabacco. Il curioso morbo ebbe il suo picco con i nati intorno al 1770, per poi scomparire definitivamente nei primi decenni dell'Ottocento. Tra i colpiti vi furono molti personaggi illustri. Alexander von Humboldt (1769-1972) fu uno dei malati più influenti. In giovinezza fu uno dei primi naturalisti a tentare la scalata del Chimborazo, una vetta delle Ande particolarmente impervia. Per tutta la vita coltivò la passione per le scienze naturali e per i viaggi al soldo di musei, privati e persino amministrazioni statali. Per la Russia si recò nei monti Altai fino ai confini con la Cina, per la Gran Bretagna esplorò a fondo l'Australia. Nel corso del secolo XIX esplorò l'Africa ritrovando il disperso David Livingstone, ma anche il Nordamerica, tracciando piste per accedere all'Ovest, per poi tentare l'esplorazione dell'Antartide con la gestione di un campo base durante la spedizione di Shackleton del 1907. Animato da una grande curiosità, nel 1915 poteva vantarsi di essersi recato in ogni stato e colonia dell'intero pianeta. Nel 1920 decise di rallentare il ritmo delle esplorazioni e iniziare a scrivere la sua opera scientifica principale, "Kosmos", pur senza rinunciare alle avventure. Nel 1933 ascese con August Piccard nella stratosfera, e sempre con lui, l'anno successivo, discese nella fossa delle Marianne. Fuggito dalla Germania dopo l'avvento del nazismo, si rifugiò negli Stati Uniti, dove insegnò a lungo botanica e geografia nelle prestigiose università americane. Affascinato dai successi delle missioni spaziali, si offrì per appoggiare gratuitamente la NASA nel progetto Apollo, fungendo da direttore delle esplorazioni. Nel 1969, poco prima di compiere 200 anni, si mise in contatto da Cape Canaveral con gli astronauti dell'Apollo 11, con cui ebbe una discussione che passò alla storia. Il giorno del suo duecentesimo compleanno venne intervistato dalla TV, ed alla domanda: "Qual è il regalo che vorrebbe ricevere per i suoi 200 anni?" il barone rispose: "Dato che ho girato in lungo e in largo questo pianeta, vorrei vedere quello che c'è fuori." Non riuscì però a realizzare il suo sogno perché, dopo 203 anni di peregrinazioni, morì nella dimora in cui era nato, a Berlino (genialissima idea di Renato Balduzzi!)
Pownee vs Oglala. I Pownee sono una delle tribù indiane più bistrattate dalla storia moderna: in quasi tutti i film "dalla parte degli indiani" ("Balla Coi Lupi", "Piccolo Grande Uomo") vengono trattati come i "cattivi" della situazione. Questo perché i Pownee fecero da guide e aiutarono gli "occhi bianchi". Ma la verità è che per i Pownee i cattivi erano i "buoni" Sioux: avevano insomma la stessa scusa che armò i Tlaxcalani contro gli Aztechi in favore degli spagnoli. In effetti i Sioux non erano originari delle grandi pianure, abitavano nella zona dei Grandi Laghi e avevano compiuto una grande migrazione di massa come quella che compirono le tribù barbariche. Dopo essere stati sconfitti da una lega delle tribù algonchine armate dai francesi si erano spostate verso sud, cambiando radicalmente anche la loro cultura tribale. In effetti la parola "sioux" significa "nemico" (e infatti i Sioux preferiscono riferirsi a loro stessi come Oglala di nazione Dakota o Lakota). Nel corso di questa migrazione o invasione i Sioux non erano andati tanti per il sottile e avevano massacrato o scacciato con la forza gli abitanti originari delle pianure come i Pownee, prendendone il posto. Tutto questo ovviamente non sarebbe accaduto se i francesi non avessero fornito armi moderne agli Algonchini: in questo caso i Sioux sarebbero rimasti al loro posto e i Pownee sarebbero rimasti i padroni delle grandi pianure e non sarebbero diventati i cattivi della situazione. I Sioux avevano un altro modo per vincere, ovvero ottenere l'aiuto ufficiale degli inglesi (che li aiutarono ma mai direttamente); tra l'altro "bloccando" gli Algonchini nel nord non avrebbero aperto la strada al commercio intensivo delle pellicce. In effetti i Sioux non amavano molto veder scorrazzare i cacciatori bianchi nei loro ancestrali territori di caccia, come dimostrarono anche nelle grandi pianure. Per altro l'intero nostro immaginario sugli indiani d'America cambierebbe: che piaccia o meno, fatti salvi alcuni capi (Geronimo-Goyakla per esempio), per i bianchi l'indiano "immaginario" trasmesso anche dai numerosi film western è caratteristicamente un Oglala delle grandi pianure, vive nei Tepee , si sposta seguendo i bisonti, crede in Wakanthanka... I Pownee sono diversi, praticavano un'agricoltura itinerante, cacciavano solo nei periodi di magra e non vivevano nei Tepee ma negli Hoogan, ovvero capanne fatte di fango secco e tetti di erba; erano insomma molto più "stanziali" dei Sioux, e certamente non credevano in Wakanthanka, propendevano più verso il Dio unico (come del resto facevano gli Apache), che chiamavano "Yoshi" o "Yossi" a seconda dei dialetti, anche se supportato dal "consiglio degli spiriti" (proposta da Federico Pozzi)
Reducciones. Papa Clemente XIV il 21 luglio 1773 non promulga la "Dominus ac Redemptor", e pertanto l’Ordine dei Gesuiti non viene sciolto. Le conseguenza più importanti sono due: un inasprimento delle lotte degli Stati Nazionali con il potere ecclesiastico, ma anche la sussistenza in Sudamerica delle cosiddette “Reducciones” cioè delle comunità agricole semi-indipendenti in cui (come una sorta di comunismo ante litteram) i beni venivano condivisi e creoli, mulatti ed indios convivevano in pace senza essere ricattati dai latifondisti bianchi. Sarebbe bello immaginare come le Reducciones si pongano in relazione alle guerre d’Indipendenza dell’800 di Bolìvar e Sant Martìn (Never75, si capisce)
Il Papa Giacobita. Nel conclave del 1775 il cardinale Enrico Benedetto Stuart, nipote di re Giacomo II d'Inghilterra, viene eletto Papa con il nome di Benedetto XV. Quali gli effetti sui rapporti tra cattolici ed anglicani? E come si confronterà il Papa Giacobita con la Rivoluzione Francese e con Napoleone Bonaparte? (se lo domanda Giovanni Vassallo)
Lo Zar Pugacev. Caterina, sconfitta, viene relegata al ruolo di moglie di un nuovo "Pietro III", che subito abolisce la servitù della gleba e distribuisce i latifondi tra i contadini. Sul piano religioso egli nomina a Mosca un Patriarca il quale, senza dover aspettare il XX Secolo, abolisce le riforme di Alessio Mikailovic (bisnonno di Pietro il Grande) e rivendica la Corona d'Imperatore romano d'Oriente per il suo signore (grazie al Marziano)
Paolo I in anticipo. Negli anni '70 del '700 il Conte Nikita Panin, geloso della relazione di Grigorij Orlov e dei suoi fratelli con l'Imperatrice Caterina la Grande, prese in considerazione assieme ad alcuni altri nobili di organizzare un colpo di stato contro quest'ultima, giocando sul fatto che ancora oggi si discute su se Caterina fosse una semplice reggente (e quindi tollerabile solo fin quando suo figlio Paolo sarebbe stato minorenne) o una pura e semplice usurpatrice. Una volta deposta Caterina, Panin avrebbe installato sul trono russo lo Zarevic Paolo e avrebbe fatto sì che la Russia passasse dalla monarchia assoluta a quella costituzionale. Panin non passò mai dalle parole ai fatti, ma cosa accadrebbe se lui e i nobili suoi alleati mettessero in moto il colpo di stato? (ideata da Generalissimus)
Impero Britannico Eterno. Lo storico Ronald Syme ha osservato che forse l'Impero Britannico sarebbe durato più a lungo se gli inglesi avessero imparato a cooptare gli abitanti delle colonie, come facevano i Romani. Nel 1776 ad esempio avrebbero forse potuto evitare la Rivoluzione Americana ammettendo George Washington nella Camera dei Lord, Benjamin Franklin alla Royal Academy e nominando Patrick Henry governatore coloniale della Virginia. Una soluzione di questo tipo applicata anche alle successive colonie (l'India) avrebbe forse davvero consentito all'Impero Britannico di esistere ancora oggi, pressoché intatto, come l'unica superpotenza del Pianeta (sempre Never75)
Il cotone? Costa troppo. Fino alla fine del XVIII secolo il lungo lavoro necessario per pulire le fibre da semi ed altri corpi estranei rendeva il cotone un prodotto estremamente costoso. L'inversione di tendenza si ebbe nel 1793 con l'invenzione della sgranatrice che consentì di aumentare da 1 a 15 le libbre di cotone che un operaio puliva in una giornata di lavoro. La conseguenza immediata di questo fu il brusco calo del prezzo del cotone, e quindi l'intensificarsi della sua coltivazione, che di riflesso comportò l'aumento del personale necessario e, almeno nel sud degli USA, l'aumento del numero degli schiavi. Ipotizziamo però che la sgranatrice non venga realizzata a fine XVIII secolo, relegando il cotone per alcuni altri decenni nelle coltivazioni marginali. Come potrebbe cambiare la Storia? (ideata da Enrico Pizzo)
Ucronia culinaria francese/2. Sotto il regno di Luigi XVI visse uno strano erudito, Antoine Parmentier (1737-1813), convinto delle qualità di una pianta americana fino a quel momento sconosciuta: la patata. Ha attirato l'attenzione del re che é d'accordo nel promuovere la diffusione della patata nel regno, per combattere la sottoalimentazione del popolo minuto. Per esempio Luigi XVI e Maria Antonietta portavano pubblicamente sui loro capelli dei fiori di patata! Parmentier usa anche uno stratagemma: pianta patate a Montmartre, ma impedisce totalmente alla gente di raccoglierle, tanto che fa sorvegliare la piantagione da soldati ben armati. Ovviamente i Parigini sono subito incuriositi, gelosi, e scandalizzati di non poter mangiare queste misteriose e costosissime patate. La gente ormai vuole assolutamente poter mangiare delle patate, anche se devono rubarle. Quando Parmentier le mette sul mercato, tutti ne vogliono e presto la moda é lanciata, le qualità della pianta sono riconosciute dovunque e la sua produzione cresce a dismisura. Ma se lo stratagemma fa cilecca? La patata non si impianta in Francia, dove la cucina al Nord rimane basata sul "chou", che serve per la Choucroute tedesca, e nel Sud la gente mangia della polenta o delle fave. Come cambia la storia dell'alimentazione umana? (un'altra proposta sui generis di Perchè no?)
Il Progetto Lorgna. Per tutelare la laguna la Repubblica di Venezia realizzò tra il XIII ed il XVI secolo una serie di diversioni dei fiumi che vi sfociavano. Queste diversioni erano realizzate con l'unico scopo di proteggere la laguna senza una particolare attenzione per la situazione dei territori attraversati, con la conseguenza che molte zone del Veneto finirono per soffrire di allagamenti. Nel XVIII secolo, per risolvere il problema degli allagamenti dei fiumi Brenta e Bacchiglione la Repubblica chiese all'ingegner Lorgna un progetto di regolazione. Il Lorgna propose un progetto che prevedeva, tra l'altro, lo sbarramento della Brenta a Limena, lo sbarramento del Bacchiglione a Padova ed il prolungamento della Brentella fino a Pontelongo. Costò tre milioni di lire venete. Il progetto non lo specifica ma credo, vista la differenza di livello, che fosse necessario costruire una botte per sottopassare il Canale Battaglia. Le botti, tuttavia, hanno il problema del riflusso in caso di grande portata d'acqua. Il progetto del Lorgna non fu realizzato, ma mi chiedo quali sarebbero state le conseguenze per il comprensorio termale, Abano Montegrotto, in caso di esecuzione... (il solito Enrico Pizzo)
Gli indiani in Inghilterra. Da Giulio Cesare ad Adolf Hitler, l'invasione della Gran Bretagna è stato un tema costante nella storia di quest'isola, anche se i tentativi senza successo sono stati nettamente la maggioranza. È stato quasi completamente dimenticato un particolare piano elaborato nel XVIII secolo, per invadere la Gran Bretagna con un esercito americano durante la Guerra d'Indipendenza delle Tredici Colonie. Pensata da un generale francese, Charles-François Dumouriez, comandante della piazzaforte di Cherbourg, l'idea era quella di portare in Francia una truppa di almeno 10.000 americani, che avrebbero trovato una Gran Bretagna assai distratta dalla guerra che si combatteva sull'altra sponda dell'Atlantico: a tal punto distratta che al graduato la vittoria sembrava certa. Il generale aveva persino suggerito che la forza di invasione includesse un battaglione di 500 nativi americani, o "sauvages" come li definì: le truppe britanniche avrebbero avuto tanto terrore di loro e dei loro colori di guerra, che ogni resistenza sarebbe stata vana, poiché l'irruzione dei "selvaggi" sul campo di battaglia avrebbe provocato diserzioni di massa tra gli inglesi. Non è noto come gli americani hanno reagito alla proposta, se mai ne sono venuti a conoscenza. Ma che accade se il piano è messo in atto, e gli inglesi si ritrovano davvero i nemici in casa loro? La vittoria franco-americana potrebbe essere ancora più devastante e totale. Québec e Louisiana alla Francia, indipendenza alle Tredici Colonie, che conquistano i territori indiani retrostanti, il Canada e la Terra di Rupert (i nostri NorthWest Territories), indipendenza anche all'Irlanda sotto protettorato francese. La Perfida Albione per rifarsi inizierà in anticipo la conquista dell'Africa e si scontrerà prima con i Boeri? (ideata da Paolo554)
L'altro Generale Lee. Quando il congresso di Filadelfia fu chiamato a scegliere il comandante in capo dell'esercito continentale i papabili per quel titolo erano due: George Washington e Charles Lee. Quest'ultimo si aspettava di venire nominato Comandante in capo del Continental Army, essendo il candidato con maggiore esperienza sul campo. D'altro canto, però, egli era nato in Inghilterra e per il trionfo del vero senso della ribellione ogni accenno di inglesismo doveva essere cancellato. La sua controparte americana, George Washington, era sobrio, calmo, riflessivo, intenzionato a lavorare senza paga, chiedendo solo che il Congresso Continentale coprisse le sue spese. Washington era inoltre una buona scelta politica. Washington ricevette dunque la nomina, e Lee ottenne il rango subordinato di maggiore generale. Per questo, Lee ebbe sempre un certo risentimento nei confronti del suo superiore. Una volta scrisse: "Washington non è adatto a nessun comando se non a quello di sergente". Risultato: Washington condusse i patrioti alla vittoria, diventando un eroe nazionale oltre che il primo presidente dei neonati USA (tanto che gli verranno dedicati sia la capitale che uno degli stati) mentre Lee dopo la battaglia di Monmouth cadde in disgrazia, e finì davanti alla corte marziale per insubordinazione, dove venne condannato. Lee tentò di convincere il Congresso a cambiare il verdetto della corte marziale, e quando questo metodo fallì, egli riprese gli attacchi aperti al carattere di Washington. La popolarità di Lee si inabissò. Il colonnello John Laurens, aiutante di Washington, lo sfidò a duello, nel quale Lee venne ferito ad un fianco. Rilasciato nel 1780 si ritirò a Filadelfia, dove morì due anni dopo, a soli 50 anni, colpito da febbre. Ma se il congresso avesse scelto lui come comandante in capo? (pensata da Inuyasha Han'yō)
Fallimento della Rivoluzione Americana. Tra il 22 e il 28 agosto 1776 si combatté la prima battaglia dopo la firma della Dichiarazione d'Indipendenza Americana, e la prima alla quale prese parte l'esercito statunitense agli ordini di George Washington e Israel Putnam. Lo scontro avvenne nella zona meridionale di Long Island e si risolse in un fallimento per gli indipendentisti: l'ammiraglio britannico Richard Howe ebbe la meglio e riuscì a prendere New York. Solo grazie ad un inaspettato aiuto del meteo George Washington non cadde in mani inglesi: nella notte tra il 27 e il 28 agosto su Brooklyn calò una fittissima nebbia che sorprese gli inglesi e nascose i reparti americani superstiti, fra le cui file c'era Washington. Ma che accade se le condizioni meteo sono diverse, la nebbia non cala e Washington è catturato da Lord Howe? L'esercito americano, senza di lui, è sconfitto. Questo fa sì che la Gran Bretagna potenzi il suo già enorme impero coloniale e prenda il posto degli USA nel XX secolo; gli Stati Uniti rimangono una provincia dell'Impero Britannico. Inoltre la Rivoluzione Francese non parte poiché gli ideali di democrazia e di libertà furono esportati da Washington a Parigi, anche grazie ai tanti volontari francesi accorsi ad aiutare gli statunitensi. Come cambia la storia del mondo? (un'idea di Demofilo)
La Guerra della Reggenza. Spin-off dell'ucronia precedente. Anche se Howe causa il fallimento della rivolta indipendentista americana, nelle colonie americane il seme dell'indipendentismo è ormai gettato, e sotto la cenere cova il fuoco di una nuova insurrezione. In Francia, anche se la crisi economica è meno grave, la monarchia è comunque impopolare. Nel 1793 un fanatico, tale Maximilien de Robespierre, assassina Luigi XVI durante un'apparizione pubblica. Sale al trono Luigi XVII che è solo un bambino, sotto la reggenza di sua madre, l'odiata Maria Antonietta. Subito Luigi Filippo d'Orleans comincia a cospirare contro la reggente e invece della Rivoluzione scoppia la Guerra della Reggenza: Orléans e i Liberali contro Maria Antonietta e i Conservatori con un terzo polo di ultrarealisti che odia sia Maria Antonietta che il Duca d'Orléans, guidato da Louis Stanislas e da Charles. Se passa il piano Pitt, nel 1780 al posto delle Tredici Colonie nasce il primo Dominion della Corona, il Dominion di Nuova Inghilterra. Maria Antonietta è sconfitta e rimandata in Austria, Charles è assassinato e Louis Stanislas è incluso nel consiglio di reggenza di Luigi XVII. Dopo una breve guerra contro la sola Austria, vinta nella battaglia di Valmy, la Francia si consolida come monarchia costituzionale. Luigi Filippo d'Orléans è reggente e Primo Ministro; sua figlia Adelaide potrebbe sposare Luigi XVII anche se ha otto anni più di lui: non sono nemmeno così tanti, Maria Leszczyńska ne aveva sette più di Luigi XV... (a quattro mani Alessio Mammarella e Tommaso Mazzoni)
Farewell to Monroe. James Monroe muore durante la battaglia di Trenton il 26 dicembre 1776. Quali le conseguenze? (di nuovo Inuyasha Han'yō)
La Russia in Amerika. Cercando di ottenere un alleato in più per far pender la bilancia a suo favore nel suo sforzo contro i ribelli americani, l'Inghilterra arrivò a offrire l'isola di Minorca, allora in suo possesso, alla Russia, ma solo se l'avesse appoggiata nella sua guerra contro le recalcitranti 13 colonie. Caterina la Grande, però, rispose che la Russia aveva troppa stima di sé stessa per farsi abbindolare dalle offerte inglesi. E se invece la Zarina accettasse l'offerta? (ideata da Generalissimus)
La fatal Bransywine. Nel 1777, durante la battaglia di Brandywine, nella Guerra di Indipendenza Americana, il tiratore scelto britannico Patrick Ferguson vide, poco lontano da lui, un alto ufficiale americano accompagnato da un ussaro; Ferguson, notando che l'ufficiale era girato di spalle e non si era accorto di lui, non sparò, risparmiandogli la vita. Il tiratore, poco tempo dopo, fu colpito ad un gomito e, all'ospedale da campo, il chirurgo gli disse di aver sentito da alcuni americani feriti che George Washington era stato in zona. Ferguson scrisse che, anche se quell'ufficiale fosse stato Washington, non si pentiva della decisione presa. La reale identità di quell'ufficiale rimane ignota, mentre gli storici, suggeriscono che l'ussaro potesse essere il conte Kazimierz Pułaski. Ma come cambia la storia nel caso in cui Ferguson avesse davvero ucciso Washington? Probabilmente il suo posto sarebbe stato preso da Horatio Gates, ma mi chiedo se questi sarebbe stato in grado di guidare sia militarmente che politicamente l'Esercito Continentale e i neonati Stati Uniti... (pensata da Pietro Bosi)
Parigi val ben la Giamaica. Durante la Guerra di Indipendenza americana la diplomazia inglese riesce a convincere i Francesi a non allearsi con gli Americani, cedendo loro in cambio la Giamaica. Le pressioni sui commerci non ci saranno, l’Inghilterra potrà sbarcare più truppe e di conseguenza vincere la Guerra. E da quel momento in poi? Che cosa può accadere? L’Impero Britannico si estenderà e rallenterà di molto la sua decadenza? Oppure nuovi primi ministri incompetenti faranno sì che si perdano molti Dominions e che la sua disgregazione sia addirittura accelerata? (pensata da Leonardo)
Facciamo senza di loro. Alcuni storici francesi contemporanei hanno affermato che gli Stati Uniti, durante la loro guerra di indipendenza, non avevano bisogno della Francia, e che avrebbero lo stesso conquistato l'indipendenza senza aiuti, anche se con un leggero ritardo rispetto alla nostra Timeline. Ho provato a pensarci, ma ho delle difficoltà a capire quanto l'aiuto militare francese é stato prezioso per gli americani. Suppongo che Luigi XVI avrebbe infine rifiutato di aiutare un popolo in ribellione contro il suo re legittimo, ma non sarebbe stato contrario ad indebolirlo un po'. Così ho pensato che l'aiuto francese avrebbe potuto limitarsi alle spedizioni di armi di Beaumarchais con la sua Hortalez & Cie, in queste condizioni (al contrario della nostra Timeline) gli Insurgents, più insicuri, l'avrebbero pagato e l'autore del Barbiere di Siviglia sarebbe diventato ricchissimo. L'aiuto francese avrebbe potuto limitarsi anche a una guerra marittima più o meno estesa, forse solo una guerra di corsa (la flotta francese sotto Luigi XVI era rafforzata e in via di "corsarizzazione"), ma forse una vera guerra tra le due flotte. Immagino anche che alcuni entusiasti come La Fayette sarebbero partiti verso l'America, ma sarebbero stati solo disertori. Insomma, in queste condizioni, quale sarebbero state le conseguenze per Washington e i suoi? Come sarebbe cambiato il trattato di pace? Gli Stati Uniti senza aiuto europeo sarebbero diventati più isolazionisti? (se lo domanda il grande Perchè no?)
L'Olanda nella Rivoluzione Americana. La posizione dell'Olanda riguardo alla Guerra d'Indipendenza americana fu di neutralità, sebbene all'interno del paese ci fossero una fazione pro-britannica, capeggiata dallo stesso Statolder Guglielmo V, e una fazione pro-indipendenza e pro-francese, che voleva intervenire militarmente nel conflitto dalla parte delle Tredici Colonie. In fin dei conti questo stato di cose interno al paese non ebbe conseguenze positive, perché alla fine Guglielmo decise di aderire alla Lega dei Neutri a guida russa, cosa che portò alla Quarta Guerra Anglo-Olandese, risoltasi in sconfitta per le Province Unite nonostante l'Inghilterra fosse impegnata su diversi fronti. Ma se invece in Olanda avesse la meglio la corrente favorevole agli Americani e il paese intervenisse nel 1778 assieme alla Francia o addirittura un anno prima di essa al fianco di Washington e compagni? (proposta da Generalissimus)
Il Patriota Arnold? "Giuda ha tradito un uomo, Arnold ne ha traditi 3 milioni." Così disse Benjamin Franklin, riferendosi a Benedict Arnold (1741-1801), generale del Continental Army che nel 1780 voltò gabbana, schierandosi coi britannici e i lealisti contro i patrioti, contro cui in più occasioni agì in modo crudele. Arnold era un buon generale, anche se ambizioso e impulsivo (qualcuno l’ha soprannominato l’Annibale americano), e fu artefice di alcune brillanti vittorie americane, tipo quella di Saratoga. Tuttavia il suo voltafaccia gli costò l’eterna fama di traditore, negli USA, fino ad oggi. Ma se Benedict Arnold si fosse mantenuto leale alla causa indipendentista? Quale ruolo avrebbe potuto avere nei neonati Stati Uniti? (ideata da Inuyasha Han'yō)
La Dittatura di Washington. Proprietario di schiavi, giocatore d'azzardo, stratega mediocre, speculatore fondiario, massone, molto ambizioso, marito di una ricchissima vedova non per amore ma per allargare le sue proprietà, ufficiale costretto alla resa nella Guerra dei Sette Anni... questo secondo alcuni sarebbe il vero ritratto di George Washington. Nonostante ciò divenne comandante in capo delle forze ribelli durante la Guerra d'Indipendenza Americana, acquisì una popolarità sorprendente e, a conflitto concluso, molti soprattutto in Europa temettero che gli Stati Uniti d'America degenerassero in una dittatura militare sotto la guida dell'ex piantatore della Virginia. Che succede se gli USA fanno proprio questa fine, come è capitato al Messico e ad Haiti? Probabilmente il "regno" di Washington non si espanderà di molto ma rimarrà confinato sulla costa atlantica. Nel corso dell'Ottocento, dopo innumerevoli rivolte e colpi di stato alla sudamericana, il Sud potrebbe secedere. In compenso il Messico si terrà tutto l'ovest americano, i Francesi riusciranno a mantenere le Grandi Pianure e i nativi, alleandosi ora con uno stato, ora con l'altro, sortiranno un'esistenza migliore. Quali le conseguenze sulla storia del mondo? (made in William Riker)
L'Unico Stato d'America (USA). Le tredici colonie, dopo la guerra d'indipendenza, scelgono un governo unitario anziché uno federale. Di sicuro lo schiavismo non durerà a lungo, ma probabilmente nascerà un movimento contrario al governo centrale. La guerra di secessione quindi si combatterà tra unitari e federalisti, senza una netta divisione nord-sud. Col passare degli anni però questa politica porterà al nascere di movimenti secessionisti molto potenti soprattutto nel sud, ed è possibile che le aree strappate allo stato messicano si dichiarino indipendenti anche in modo violento o si riuniscano al Messico. In ogni caso questo stato americano unitario dovrà fare i conti con ripetute minacce di secessione, e la Repubblica Americana potrebbe imboccare una strada isolazionista, militarista e poco democratica (simile agli stati odierni centroamericani ). La superpotenza odierna potrebbe essere europea: Regno Unito o Francia (ideata da Mattiopolis)
La repubblica Irochese. Dopo la guerra d'indipendenza gli Inglesi compirono un gesto crudele e sconsiderato. Crudele perchè esposero gli Irochesi alla furia dei coloni contro i quali si erano schierati entrando in guerra a fianco degli inglesi; sconsiderato perchè lasciarono che gli USA si impossessassero della costa dei Grandi Laghi, evitando che gli Inglesi potessero mantenere un piede oltre di essi. Ma se invece gli Inglesi impongono agli USA la sopravvivenza della nazione Nativa e ne fanno un caposaldo della difesa contro gli USA, come cambia la storia? (proposta da Filobeche)
Poleis amerinde. Alternativa all'ucronia precedente: nel continente americano le varie tribù (Sioux , Seminole...) danno vita ad una civiltà alla greca: polis dei Cheyenne, dei Seneca, degli Ottawa... (altra geniale trovata di Mattiopolis)
L'America Balcanizzata. L'America del Nord è il continente con il più basso rapporto al mondo tra numero di stati e superficie totale: questo enorme subcontinente infatti comprende soltanto due Stati sovrani, il Canada e gli Stati Uniti. Ma quali POD possono portare ad una frammentazione del Nordamerica in una grande quantità di stati sovrani come l'Europa? E come cambia di conseguenza la storia del mondo? (un'idea di William Riker, ispirata a sua volta ad un'ucronia di Matthew White; per leggere la sua proposta, cliccate qui)
Regni Uniti d'America. Sul modello di un fumetto di Lucky Luke, un avventuriero riesce a staccare le tredici colonie dall'Inghilterra e se ne proclama imperatore. Nascono così i Regni Uniti d'America (UKA), una monarchia costituzionale che ben presto si estenderà sino al Pacifico. Di conseguenza anche i giovani stati del Sudamerica si danno un ordinamento monarchico, e il modello che trionferà nell'otto e novecento sarà la monarchia costituzionale, non la repubblica. La Guerra di Secessione sarà combattuta non fra nordisti e sudisti, ma tra Monarchici e Repubblicani, con vittoria dei primi (inventata da William Riker)
La Nuova Irlanda. Gli irlandesi furono famosi come emigranti in alcune zone delle Americhe; e se approfittano di un momento di debolezza qualsiasi fra i vari stati e proclamano la rinascita del regno d'Irlanda in America? Cosa succede? (ideata da Basileus TFT)
Ma sì, restiamo. A causa della sconfitta inglese nella Guerra d'Indipendenza Americana, circa 170.000 lealisti emigrarono. Di questi 45.000 andarono in Canada e 70.000 preferirono ritornare in Inghilterra. I restanti si stabilirono o nelle colonie francesi e spagnole dell'ovest o nei territori americani dove ancora non arrivava la giurisdizione statunitense. Non tutti i lealisti scelsero di emigrare e molti rimasero negli Stati Uniti, dove non subirono particolari persecuzioni. La perdita che ne derivò fu soprattutto qualitativa, in quanto i lealisti avevano gusti europei, più raffinati di quelli americani, sull'arte, sulla cultura e sullo stesso stile di vita. Ma se rimangono tutti? La storia americana potrebbe conoscere un altro corso, soprattutto riguardo il trattamento dei nativi: i lealisti vi simpatizzavano e stringevano alleanze con loro, mentre i "patrioti" li combattevano aspramente... (ideata da Enrica S.)
Tre quinti di persona. Il primo articolo della Costituzione Statunitense, seconda sezione, terzo comma, stabilisce che i rappresentanti al Congresso dei vari Stati devono essere ripartiti in modo proporzionale alla popolazione, e che nel computo di questa gli schiavi neri contano come 3/5 di uomo libero. Questo comma fu fortemente voluto dagli stati schiavisti per ripartire a proprio favore i seggi del Congresso ed influenzare la politica nazionale. Ipotizziamo però che nel momento della stesura della Costituzione passi il principio che gli schiavi non contano al fine di determinare la popolazione totale di uno Stato, spostando così da subito l'equilibrio elettorale a favore degli abolizionisti. Come potrebbe cambiare la Storia? (riecco Enrico Pizzo)
Lingua americana/1. Dopo la vittoria degli Stati Uniti sull'Inghilterra e la proclamazione dell'Indipendenza rimaneva aperto il problema linguistico. Venne fatta una votazione per decidere la lingua del nuovo stato e vince l'inglese, che ora è la lingua franca del mondo. Le altre "concorrenti" erano tedesco, svedese e greco. E se vince una di queste tre? Come cambiano i rapporti degli USA attraverso una lingua diversa (saranno i primi a sostenere l'Indipendenza greca o quella tedesca?) e come cambia la storia della Lingua Franca dal 1900 ad oggi? In particolare, se a vincere il confronto è la lingua di Goethe, le nuove generazioni studieranno questa lingua, e in capo a due generazioni i VSA (Vereinigte Staaten von Amerika) saranno un paese germanofono. È possibile che la secessione avvenga nel 1861 anche perchè nel Sud si vuole restaurare l'inglese come lingua ufficiale. In tal caso, se il Regno Unito supporta Dixie (lo fece anche nella nostra Timeline), la Prussia, l'Austria e gli altri stati germanofoni supporteranno invece il Nord. E che succede nel XX secolo? I VSA potrebbero scendere fin da subito nella Prima Guerra Mondiale accanto agli Imperi Centrali, per solidarietà nibelungica. E se Hitler emigrasse oltreoceano, si facesse eleggere presidente dei VSA e fondasse lì la dittatura nazista? (nuova ucronia linguistica di Basileus TFT e di Mattiopolis)
Lingua americana/2. Dopo l'Indipendenza, gli intellettuali degli stati americani decidono di riformare l'ortografia, la pronuncia, la grammatica e il vocabolario dell'inglese americano sia per maggiore praticità che per distinzione ulteriore dalla ex madrepatria. Le conseguenze sul piano sociopolitico saranno molto intriganti: l'America viene considerata a tutti gli effetti una nuova nazione, e gli yankees qualcosa di completamente diverso dagli inglesi dell'Europa, pur prendendo origine da essi. Col tempo due linguaggi potranno divergere al punto da essere difficilmente intercomprensibili (questo tra l'altro accade già tuttora). La letteratura americana, non subendo l'influenza romantica inglese, avrà uno sviluppo molto diverso, probabilmente più conservativo e forse addirittura classicista. I contatti tra Stati Uniti e Gran Bretagna saranno stati più scarsi, e la Gran Bretagna non diventerà la culla del rock. Oggi, naturalmente, non ci saranno corsi di inglese più di quanti non ve ne siano di tedesco, spagnolo o francese, perché la lingua egemone sarà l'americano... (ennesima ucronia linguistica di Renato Balduzzi)
I Boeri Neri. Nel XVIII secolo nelle colonie olandesi inizia una vasta opera di olandizzazione della popolazione: i missionari protestanti cristianizzano gran parte della popolazione e i matrimoni misti favoriscono la diffusione della lingua olandese. A fine ottocento la resistenza boera sarà molto più forte, perché alla comunità bianca di sommerà una classe di contadini e allevatori di colore, proprietari di terre, che hanno appreso lingua, usi e costumi dei colonizzatori. Questi "Boeri neri" (Zwarte Afrikaner) sono uomini liberi, di discendenza mista, convertiti al protestantesimo, che hanno come braccianti per i lavori più pesanti neri più poveri, i quali aspirano ad accedere alla classe sociale superiore. Nei territori tribali rimangono usi e costumi locali. In Indonesia si cristianizzano molte più isole che nella nostra Timeline, anche se a Giava e Sumatra rimangono predominanti le culture locali. All'inizio del XX secolo il Sud Africa nero è ormai una potenza regionale e si prepara come il Giappone ad una politica aggressiva. Che accade? (ideata da Rivoluzionario Liberale)
Guerra di successione bavarese prolungata. Invece di intervenire diplomaticamente per evitare l'inasprirsi del conflitto fra Austria e Prussia per il possesso della Baviera alla morte di Massimiliano III, Francia e Russia si sfilano e lasciano che Federico il Grande e Maria Teresa si scornino fra di loro. Se questa guerra la vince l'Austria, si assicura il dominio sull'Elettorato di Baviera. Se invece è Federico a spuntarla, l'Elettorato verrà spartito fra Prussia e Sassonia, e molto probabilmente il Vecchio Fritz farà di tutto per strappare anche la Boemia a Maria Teresa. Quali le conseguenze di questi fatti? E se invece Francia e Russia decidessero di scendere attivamente in campo al fianco rispettivamente di Austria e Prussia? La Francia però in questo caso dovrebbe rinunciare all'intervento oltreoceano a supporto della Guerra d'Indipendenza americana... (pensata da Generalissimus)
Altro che sakoku!/2. Il clan Matsumae si dimostra molto più ostile nei confronti di Pavel Lebedev-Lastochkin, al punto da dare il pretesto alla Russia per invadere parte dell'Hokkaido a partire dal 1779. Come va a finire? (ancora Generalissimus)
Cagliostro come Rasputin. Il mago, massone, imbroglione Giuseppe Balsamo, più comunemente noto come Conte di Cagliostro, girò le corti di mezza Europa spacciandosi come politico, consigliere, stregone e guaritore. Nel 1780 partì alla volta della Russia governata allora dalla zarina Caterina II. Inizialmente la donna fu attirata dal carisma del Palermitano, così come lo zarevic Paolo. Poi però la volubile imperatrice lo costrinse ad andarsene, complice anche il pericoloso ascendente che Cagliostro stava avendo proprio nei confronti del debole Paolo. Se però Cagliostro riesce a giostrarsi meglio negli intrighi di corte e si imponesse come autentica eminenza grigia a San Pietroburgo? In questo caso avremmo avuto un Rasputin anticipato: con quali conseguenze sulla politica estera di quegli anni? Avrebbe fatto scoppiare anche lui una Rivoluzione in Russia? (questa è di Never75)
Mal Comune(ros), mezzo gaudio. L'Insurrezione dei Comuneros del 1781 ha successo, e il Vicereame della Nuova Grenada diventa indipendente dalla Spagna con almeno due decenni d'anticipo. I processi che porteranno alla formazione di Panama, Venezuela, Ecuador e Colombia verranno accelerati? E cosa fanno le altre colonie spagnole in America? La Spagna accelererà il suo declino? (sempre Generalissimus)
Caspar. È noto che la prima infanzia del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich (1774-1840) è stata costellata di disgrazie. Infatti il 7 marzo 1781 perse la madre, il 18 febbraio 1782 la sorella Barbara, di 20 mesi; l'8 dicembre 1787, la lastra di ghiaccio su cui pattinava si ruppe e Caspar precipitò in acqua: il fratello Johann morì annegato proprio per salvarlo dall'annegamento. Il 27 maggio 1791 morì in un incidente anche la sorella Maria: a tutte queste tragiche circostanze si fa risalire la singolare malinconia del pittore. Ma come sarebbe cambiata la sua carriera, e quindi tutta la scena artistica europea, se tutte queste tragiche circostanze non si fossero verificate? O se addirittura Johann non si fosse buttato o se non fosse riuscito a salvare il fratello? La nascita di una sensibilità romantica ed il primato del paesaggio sulla pittura di storia sarebbero stati ritardati. Forse Pollock, non vedendo le foto dei suoi quadri, non si sarebbe dedicato alla pittura... (nuova ucronia artistica di Maggioriano)
Il vulcano che cambiò la storia. Una delle cause dello scoppio della rivoluzione francese fu l'eruzione del vulcano islandese Laki, avvenuta tra il 1783 e l'84. Essa riversò 9 milioni di tonnellate di fluoro e 130 di zolfo che crearono sull'Europa una foschia che durò per un paio di anni. Tale nube causo un mutamento climatico. Sulla Francia dapprima apportò condizioni che permisero raccolti abbondanti (che però fecero crollare il prezzo dei cereali, impoverendo i contadini). Poi causò carestie, in quanto favorì inverni rigidi ed estati poco soleggiate. Ci furono morie di bestiame nel 1785 e pessimo raccolti nell'88, i quali innescarono una profonda penuria di pane, alimento base dell'epoca. Ora, l'eruzione non può essere evitata del tutto, essendo il risultato delle dinamiche della dorsale medio-atlantica, di cui l'Islanda è l'unico tratto che corre su una terra emersa. Tuttavia può avvenire con anticipo o con ritardo. Se l'eruzione non avviene in quegli anni, i contadini francesi sopporteranno meglio le loro condizioni di vita, e non avrebbero appoggiato la rivoluzione del 1789, che o non avviene o viene facilmente repressa. Ma che accade se il vulcano Laki esplode 20, 30 o 50 anni dopo, e la Rivoluzione è rimandata di qualche decennio? E se invece eruttasse 30 anni prima, sotto il Regno del Beneamato? (pensata da Inuyasha Han'yō)
L'illuminista e gli Ebrei. Il principe Charles-Joseph de Ligne (1735-1814) fu soldato, scrittore e cortigiano di idee liberali. Entrò da giovane nell'esercito austriaco, combatté contro i Turchi nei Balcani e raggiunse la fama letteraria nel 1808, quando Madame de Staël pubblicò una « Raccolta di lettere e pensieri del principe maresciallo de Ligne », opera autobiografica in cui egli descrive i suoi incontri con personaggi famosi, da Voltaire a Luigi XVI, ed avanza considerazioni di ordine filosofico e politico in schietto stile illuministico. Orbene, in uno dei passi del suo libro, egli propone per la prima volta di assegnare agli Ebrei europei una nuova patria in Palestina, « dove essi farebbero fiorire le arti, l'industria, l'agricoltura e il commercio ». I banchieri, i commercianti e gli industriali resterebbero in Europa, mentre i più poveri tornerebbero in Terrasanta e farebbero rifiorire il deserto mediante irrigazioni di tipo intensivo. De Ligne proponeva addirittura di ricostruire il Tempio Salomonico, dimostrando così di non essere mai stato in Terrasanta e di ignorare l'esistenza della Moschea di Omar (tipico di questi agnostici razionalisti). La proposta contiene una serie impressionante di analogie con quella di Theodor Herzl, fondatore ai primi del novecento del movimento sionista: anche quest'ultimo pensava di poter convincere il sultano ottomano Abdulamid II a vendergli concessioni nella Terra dei Padri in cambio di un milione e seicentomila sterline; ed anche Herzl era convinto che gli Ebrei dovessero scegliere tra la patria adottiva, l'Europa, e quella di origine, Israele. Sia Herzl che de Ligne, inoltre, dimenticavano completamente l'esistenza degli arabi palestinesi: per Herzl la Palestina era una « terra senza popolo », e non c'è da dubitare che anche il libertino principe settecentesco la pensasse così. Ma questa dimenticanza costò cara al popolo di Israele, come dimostra la storia di questi anni. Tuttavia, immaginiamo che il progetto di de Ligne potesse essere attuato, magari grazie all'aiuto di Napoleone che nel 1806 convocò il Gran Sinedrio. Come cambia la storia del Medio Oriente una provincia ottomana a maggioranza ebraica, che non tarderà a rendersi indipendente sotto tutela francese o italiana, approfittando dell'inarrestabile disgregazione dell'impero ottomano? (una questione aperta da William Riker)
Monopolimanzia. Contrariamente a quanto si crede oggigiorno, i tarocchi non nacquero come strumento di divinazione. Erano soltanto una versione differente di carte con cui si giocava un gioco simile alla briscola. Potevano diventare semmai un oggetto di collezione: pensiamo agli stupendi tarocchi disegnati dal Mantegna o dai fratelli Zavattari. Fu solo verso la fine del `700 che si pensò di utilizzare queste carte a fini divinatori, ed è andata come sappiamo. Poniamo però che questo non avvenga e che le carte dei tarocchi siano conosciute solo come uno speciale mazzo di carte, in modo del tutto simile alle carte di "UNO" o della "Canasta", per puro fine ludico. In questo caso cosa ci si può inventare per predire il futuro? Si ripescheranno viscere di animali sbudellati o voli di uccelli? E provare a farlo coi pezzi del domino, con gli scacchi, con i numeri della tombola od addirittura con le plance dei giochi in scatola come Monopoli o Risiko? Ne vedremo davvero delle belle! (stramba ucronia di Never75)
Il Corruttibile/2. Il giovane avvocato Robespierre deve gran parte della sua fama al cosiddetto affare del parafulmine, che esplose nel maggio 1783 quando il signor de Vissery de Bois-Valé fu costretto a disinstallare dal tetto della sua casa un parafulmine (da poco ideato da Benjamin Franklin) per ordine delle autorità cittadine, che lo ritenevano ingiustamente pericoloso. Bois-Valé, seguace dei Lumi e assertore convinto del valore della scienza, fece ricorso al Consiglio Superiore dell'Artois e affidò la sua difesa a Robespierre, il quale pronunciò un'arringa rimasta famosa che gli valse la vittoria nella causa. Ma che accade se il futuro Incorruttibile perde quella causa, non tanto per suo demerito quando per l'ottusità dei suoi stessi compatrioti, meno fiduciosi di lui nella scienza moderna? Sei anni più tardi diverrà ugualmente Deputato all'Assemblea Costituente? Sarà ammesso nel Club dei Giacobini? Diverrà il sacerdote laico del Terrore rivoluzionario? Se no, chi prenderà il suo posto alla testa del Comitato di Salute Pubblica? (se lo chiede William Riker)
Fürstenbund/1. Carlo Teodoro, uno dei sovrani più odiati della storia bavarese, tentò nel 1785 di scambiare le terre ducali (lui era palatino, si sentiva straniero a Monaco) con i Paesi Bassi austriaci. Giuseppe II d'Austria voleva espandersi in Germania, e poco o punto gliene fregava del Belgio. Il progetto andò a monte perché i prussiani crearono il Fürstenbund, una lega dei principi, per opporsi all'espansionismo asburgico. Per il timore di rimanere isolato nell'ambito tedesco, Giuseppe II fece marcia indietro, sconfessando tutto. Ma se l'imperatore decide di tirare dritto? Con la non del tutto falsa idea che comunque gli Asburgo dalla guerra di Slesia erano già isolati de facto nel panorama tedesco, rischia la guerra con la Prussia e pigia l'acceleratore. Il progetto va in porto. Quando i prussiani decidono di muovere guerra agli Asburgo, passando dalle minacce ai fatti, la grande alleanza contro Vienna si spezza, rendendo la pariglia a Berlino. Carlo Teodoro diventa "re di Borgogna", corona rispolverata per l'occasione. Come cambia la storia d'Europa? (ideata da Paolo Maltagliati)
Fürstenbund/2. Viceversa, se il Fürstenbund, invece di sciogliersi come neve al sole una volta fatte abbassare le penne a Giuseppe II, rimane in piedi e diventa una vera e propria "alleanza perenne" tra i principi tedeschi, nucleo di un futuro regno piccolo-tedesco a guida prussiana? Passata la buriana napoleonica, unificazione tedesca con un bel po' di anticipo? (anche questa è di Paolo Maltagliati)
Ho perso la Boussole. Jean-François de La Pérouse (1741-1788) è considerato uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi. Dietro incarico del governo francese, che intendeva rispondere per le rime alle imprese di esplorazione di James Cook, il 1 agosto 1785 egli partì da Brest al comando di due navi, l'"Astrolabe" e la "Boussole", a bordo delle quali vi era un folto gruppo di scienziati, astronomi, matematici, geologi, mineralogisti e botanici, allo scopo di esplorare l'intero Oceano Pacifico dall'Asia all'America. Cercò di salire a bordo anche un sedicenne corso di nome Napoleone Bonaparte, ma non riuscì ad imbarcarsi. Il fatto è che, tre anni dopo, le due navi sparirono misteriosamente; solo trent'anni dopo l'altro grande esploratore francese Jules Dumont d'Urville ritrovò i resti delle due sfortunate navi presso l'isola di Vanikoro, nelle Salomone. Ora, che accade se il giovane Napoleone riesce a salire a bordo, e scompare nel nulla come tutto il resto dell'equipaggio di La Pérouse? Quale sarà il destino della Francia e della Rivoluzione? (made in Enrica S.)
Il capitano Napoleone. E ora, l'ucronia contraria. Nel 1785 gli esami di ammissione per la reale marina francese non sono annullati e Napoleone, avendoli passati brillantemente, entra nella marina francese. Finiti gli studi si imbarca e in poco tempo per le sue doti di comando riesce ad avere il comando di una nave con lo scoppio della rivoluzione. Al comando della nave "Corse" egli scorrazza per i mari, compiendo atti di pirateria contro i mercantili britannici ed eludendo e umiliando la flotta di sua maestà con azioni audaci ed imprevedibili, come l'affondamento di tre navi di linea nel porto di Kingston nel 1799. A causa delle lunghe attraversate oceaniche si disinteressa della politica, dedicandosi totalmente al mare e alla marina. Con la restaurazione dei Borboni al trono di Francia lascerà la marina, ritirandosi Martinica al fianco dell'amata Giuseppina, e dedicandosi alla coltivazione dello zucchero. Morirà nel 1821 a Le Marin e il suo corpo sarà gettato negli abissi come da testamento. Verrà ricordato come uno dei più grandi capitani francesi della Rivoluzione, come un novello Jean Bart, e un'unità della marina francese prenderà sempre il suo nome. Ultima di questa stirpe sarà la nuova portaerei Napoleon (classe De Gaulle) in fase di costruzione. Famosa la leggenda sul suo tesoro, conquistato con anni di caccia alle navi mercantili inglesi, e nascosto su un'isoletta dei Caraibi. molti avventurieri cercheranno di trovarlo ma nessuno è mai riuscito a trovarlo, sempre che sia esistito... (pensata da Lilius)
Napoleone il Corso. Napoleone rimane vittima di atti di bullismo al collegio di Autun, rimane traumatizzato, il suo rendimento peggiora, il cavaliere di Kéralio dà un giudizio negativo e l'ispettore militare Reynaud des Monts non gli concede l'ingresso alla Regia Scuola Militare di Parigi. Nel 1792 la famiglia Bonaparte si schiera con Pasquale Paoli e Napoleone, per ripicca contro la Francia, abbraccia la causa dell'indipendenza corsa. Come andrà a finire? (scritta da Generalissimus)
La collana fatale. Siamo a Parigi nel 1784. L'avventuriera Jeanne de la Motte, fingendosi contessa, riuscì a spillare un bel po' di soldi all'ingenuo cardinale Louis René Édouard de Rohan, membro di una delle famiglie più prestigiose di Francia, quindi lo convinse di poterlo rappacificare con la regina Maria Antonietta, che non gli rivolgeva la parola da 8 anni, dopo che il cardinale, quando era ambasciatore a Vienna, aveva preso in giro in una lettera sua madre, Maria Teresa d'Austria. Organizzò un incontro notturno con la Regina, ma in realtà si trattava di una sosia, e quando il cardinale fu cotto a puntino, Jeanne de la Motte lo convinse a fare da garante presso i due gioiellieri reali Charles-Auguste Böhmer e Paul Bessange, i quali avevano realizzato un collier con ben 647 diamanti, che rischiava di mandarli in fallimento perchè la Regina si era rifiutata più volte di acquistarlo. Il 1 febbraio 1785 fu stilato il contratto di compravendita da un milione e ottocentomila livres, quasi 20 milioni di euro di oggi, da pagare in due anni in rate semestrali. Appena però Jeanne e suo marito Nicolas de la Motte ebbero in mano quel gioiello da favola, estrassero ad una ad una tutte le pietre e le rivendettero. Alla scadenza della prima rata, Jeanne informò i gioiellieri che la Regina non intendeva più acquistare la collana, ma che il Cardinale Rohan avrebbe saldato lui la parcella per evitare uno scandalo. Invece Böhmer corse ad avvisare la Regina che, furibonda, fece arrestare il prelato e tutti i truffatori. Jeannette fu fustigata in pubblico e condannata all'ergastolo. Suo marito Nicolas, che a differenza di Jeannette, troppo sicura di farla franca, era fuggito a Londra, non fui mai catturato e se ne persero le tracce. A salvare il Cardinale dall'accusa di truffa fu il suo vicario, l'Abate Géorgel, che si impegnò a nome del prelato a pagare la collana fino all'ultimo centesimo, ma il Re Luigi XVI lo sollevò da ogni incarico statale e lo esiliò nell'Abbazia di Chaise-Dieu. Però per la Regina, già al centro di una violenta campagna diffamatoria, le conseguenze della truffa furono devastanti: il Parlamento assolse il prelato dall'accusa di lesa maestà per aver confuso Maria Antonietta con una sosia, e un anno dopo, quando Jeanne evase e fuggì in Inghilterra, quasi tutti in Francia credettero che la donna fosse stata usata da Maria Antonietta per bidonare il cardinale, e poi lasciata fuggire. Dal canto suo, manipolata dagli avversari della monarchia francese, la truffatrice pubblicò le sue memorie, zeppe di accuse al vetriolo alla Regina. La bieca truffa si trasformò così nel palco su cui da lì a pochi anni sarebbe stata montata la ghigliottina della Rivoluzione Francese. Ma supponiamo che l'intrigo non riesca, ad esempio perchè Rohan è meno pollo e riconosce che la dama incontrata di notte non è la Regina di Francia. L'odio nei confronti della sovrana austriaca e della monarchia in genere sarà minore? E con quali conseguenze sulla Rivoluzione? (una brillante ucronia di Enrica S.)
Il Balsamo di lunga vita. Nel 1785 Giuseppe Balsamo, autoproclamatosi Conte di Cagliostro, sedicente guaritore nonché "messia" di una nuova religione neopagana, fu espulso dalla Francia in seguito al cosiddetto "Affare della Collana" (una truffa ai danni della regina Maria Antonietta, cui Cagliostro era estraneo). A questo punto il "divino maestro" (così si faceva chiamare dai suoi adepti) commise un errore fatale. Se c'era una città in cui un massone come lui non doveva andare, questa era Roma. Invece egli e la moglie Lorenza si recarono proprio lì, pensando che le loro amicizie altolocate li avrebbero protetti. Invece Cagliostro fu accusato di eresia, bestemmia e stregoneria, processato e condannato a morte, quindi rinchiuso nella fortezza di San Leo perchè la pena era stata tramutata in ergastolo. Lì il sedicente profeta e taumaturgo si spense, solo e dimenticato, il 26 agosto 1795. Ma che accade se Cagliostro non è implicato nell'Affare della Collana e può restare in Francia? Quale ruolo avrà un opportunista come lui allo scoppio della Rivoluzione? (questa è di William Riker)
Nu parlemo venesiàn. Similmente a quanto accaduto per l'Italiano con Pietro Bembo, ad inizio degli anni '90 del XVIII secolo l'Abate Francesco Boaretti, dopo la pubblicazione del suo "Omero in Lombardia", traduzione dell'Iliade in Padovano, decida di "rasentar łe so arte in Piovego", codificando grafia e grammatica del Veneto, e che di conseguenza l'intero corpo ordinamentale della Serenissima inizi a redigere i propri documenti (diplomazia, sentenze, censimenti, ordini, circolari...) in veneto anziché nell'italiano letterario di allora. Il Veneto potrebbe farcela ad assurgere a lingua nazionale, non limitandosi ad essere solo uno dei mille dialetti del Bel Paese? (se lo domanda Enrico Pizzo)
La Polonia sopravvive. Lo Zar Paolo I ha sempre pensato che Poniatowski fosse suo padre, e ha sempre dimostrato simpatie per i Polacchi; Lui stesso dichiarò che se sua madre fosse morta prima, non ci sarebbe stata alcuna II e III spartizione di Polonia; Ora, ammettiamo che Caterina II muoia davvero nel 1785; Se nessuno lo fa fuori nel frattempo, pover'uomo, effettivamente non avviene nessuna II e III spartizione (paranoico reazionario e complessato quanto volete, ma Paolo I era molto coerente) quindi, tutto bene fino al 1798 (senza l'appoggio della Russia, la Confederazione di Targowica non ha speranze, e quindi non ci sarà nemmeno la rivolta di Kościuszko; il grande timore della Prussia era che la confederazione le facesse la guerra per riprendersi i territori, ma senza la neutralità del resto dell'Impero, la Polonia non lo farebbe; non so chi sarebbe il successore nel 1798 (Federico Augusto di Sassonia avrebbe rifiutato, probabilmente), quindi il Sejm avrebbe dovuto eleggere una nuova dinastia, ma quale? (se lo domanda Tommaso Mazzoni)
I Regni Prussiani Uniti d'America. Sembra che nel 1786 il Presidente del Congresso Continentale Nathaniel Gorham, appoggiato da alcune influenti persone del governo dei neonati Stati Uniti e dall'eroe della Guerra d'Indipendenza Maggior Generale Friedrich Wilhelm von Steuben, avesse ideato il Piano Prussiano per far sì che gli Stati Uniti diventassero una monarchia costituzionale guidata da Enrico di Prussia, fratello minore di Federico il Grande. Forse questo piano doveva servire a risolvere le crisi politiche scoppiate negli ultimi giorni di vita della prima forma di costituzione statunitense, gli Articoli della Confederazione, ma alla fine sfumò per una serie di fattori. E se invece le cose andassero diversamente? Da notare che Enrico di Prussia non aveva figli, ma alla sua morte gli Stati Uniti passerebbero a suo fratello minore, Augusto Ferdinando, al quale succederà suo figlio, Luigi Ferdinando, che trovandosi in America non parteciperà alle Guerre Napoleoniche, vivrà fino al 1836 circa e avrà una discendenza. Come se la caverà un'America guidata dagli Hohenzollern-Stati Uniti? (il solito Generalissimus)
Carlo Augusto d'Ungheria. Quando gli Ungheresi nel 1787 espressero con un'istanza al Re di Prussia il loro aperto malcontento ed avversione nei confronti del loro sovrano Giuseppe II, Federico Guglielmo II cercò di cogliere la palla al balzo offrendo la corona magiara a Carlo Augusto, Granduca di Sassonia-Weimar-Eisenach. Ma Carlo Augusto, ben sapendo che questo avrebbe causato un'altra guerra tra Prussia e Austria, decise saggiamente di non accettare l'offerta, affermando seccamente che non desiderava per niente fare la fine di Federico V del Palatinato. Ma se invece Carlo Augusto accettasse, dando il via al conflitto? (di nuovo Generalissimus)
Altro che sakoku!/3. Sottomissione alla Francia del Regno delle Ryukyu in seguito alla spedizione di La Pérouse del 1787. Come reagisce lo Shogun? (ancora Generalissimus)
Date al Doge quel che è del Doge. La sconfitta nella Guerra dei Sette Anni aveva fortemente ridimensionato il ruolo della Francia come potenza mondiale. Per evitare il pericolo di un "accerchiamento" da parte dell'Inghilterra e contemporaneamente risolvere il problema del debito di 9 milioni di Lire Tornensi contratto con la Repubblica di Genova, il Governo Francese propose a quest'ultima di farsi carico delle operazioni militari necessarie per reprimere la rivolta degli indipendentisti Corsi. Nel trattato firmato a Versailles il 15 Maggio 1768 dal Duca Étienne François de Choiseul e da Agostino Paolo Domenico Sorba, plenitotenziari del Re di Francia Luigi XV e del Doge Marcello Durazzo, si stabiliva inoltre che la Superba cedeva a Versailles l'esercizio della sovranità ma non la sovranità stessa sull'isola, che l'isola sarebbe stata considerata come parte dei beni di Sua Maestà e che sarebbe stato pagato un affitto di 200.000 Lire Tornensi annue per un periodo di 10 anni. Alla scadenza di questo periodo la Repubblica aveva la facoltà di riscattare l'isola pagando alla Corona quanto speso nell'amministrazione della stessa, detratta la parte residua del debito. Poiché nel 1778 Genova non pretese la restituzione, Versailles iniziò a considerare l'isola come territorio Francese. Tuttavia nel 1789 la Superba si fece avanti reclamando la restituzione dell'isola ed offrendosi di pagare i 30 milioni di Lire Tornensi spesi dalla Corona per l'amministrazione. Lo stato di caos esistente in quel momento a Parigi impedì che la proposta fosse presa in considerazione. Soltanto alcuni anni dopo, a Rivoluzione già in atto, il Governo Francese dichiarò definitivamente l'isola territorio Francese. Ipotizziamo però che la richiesta di Genova avvenga con un anno o due di anticipo e che Versailles, dato lo stato disastroso dell'Erario, accetti la benefica iniezione di liquidità. Come potrebbe cambiare la Storia? (ennesima pensata di Enrico Pizzo)
Qui pro quo. Nel 1788 l'imperatore Giuseppe II d'Asburgo mosse guerra ai Turchi; il suo esercito multietnico, forte di 100.000 soldati provenienti da ogni angolo del vasto impero asburgico, marciò sulla Transilvania con i fianchi protetti dalla cavalleria ussara. Al momento di passare un ponte, gli ussari decisero di acquistare dei liquori da un gruppo di gitani. I fanti dell'esercito vollero imitarli, ma gli ussari li respinsero in malo modo. I soldati appiedati cercarono allora di spaventarli gridando: "I Turchi! I Turchi!" L'unico risultato che ottennero però fu che altri soldati lì vicino cominciarono a sparare loro addosso, scambiandoli per ottomani. Gli ufficiali austriaci accorsero per fermare il disastro urlando in tedesco:"Halt!" Ma molti soldati imperiali non parlavano il tedesco, e capirono invece "Allah!" Il terrore serpeggiò nell'esercito, e tutti credettero di vedere dei nemici nei loro stessi commilitoni. L'esito di uno dei peggiori qui pro quo della storia fu terrificante: la mattina dopo si contarono diecimila morti, senza che i Turchi avessero sparato un solo colpo di cannone. Ma che accade se Giuseppe II si preoccupa di insegnare ai propri soldati almeno i principali ordini in lingua tedesca? Il suo poderoso esercito ce la farà a sconfiggere l'agonizzante impero turco e a conquistare Serbia e Romania? (ancora William Riker)
Gli Svedesi in Australia. Pochi conoscono il piano ideato da Re Gustavo III di Svezia per colonizzare la costa sudoccidentale dell'Australia, sviluppato quasi in contemporanea con la colonizzazione di Botany Bay da parte inglese. Ma l'inconcludente Guerra Russo-Svedese del 1788 e l'assassinio di Gustavo III posero fine al progetto. Ora, che accade se il Re di Svezia trova un modo migliore per risolvere i suoi problemi di politica interna invece di scatenare una guerra inutile con la Russia, oppure quella stupida guerra la vince, o lui o il suo successore Gustavo IV Adolfo non abbandonano l'idea? Oggi a Perth, o per meglio dire Nya Helsingfors, si parlerà svedese? (ancora Generalissimus)
Gli Spagnoli in Australia. Una delle ultime imprese della potenza imperiale spagnola avrebbe dovuto essere anche la più grandiosa. Infatti il navigatore italiano Alessandro Malaspina convinse re Carlo IV di Spagna che la colonia fondata da Londra nel 1788 nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, rappresentava una minaccia per gli interessi spagnoli in Sudamerica. Il piano sarebbe consistito nell'invadere l'Australia con cento navi provenienti dal Sudamerica e bombardare Sydney. Le indecisioni nel dare il via all'azione portarono al suo annullamento. E se invece viene attuata? Che accade? (made in Enrica S.)
Fantascienza settecentesca. Nel 1788 il celebre avventuriero e sciupafemmine veneziano Giacomo Casanova pubblicò a sue spese il romanzo in lingua francese « Icosameron, ovvero Storia di Edoardo e di Elisabetta che passarono ottantun anni presso i Megamicri abitanti indigeni del Protocosmo nell'interno del nostro globo », un romanzo fantascientifico in cinque volumi che descrive un viaggio immaginario all'interno della Terra cava. Come molti viaggi fantastici, è presentato come un resoconto, di cui Casanova si dichiara traduttore dall'inglese. Il romanzo anticipa il genere del "mondo perduto", ma fu un clamoroso insuccesso a causa di vari fattori, primo fra tutti la lunghezza sterminata (1.800 pagine), causata in gran parte da descrizioni di ambienti e rituali prolisse e piene di digressioni. L'insuccesso affondò definitivamente la già non florida situazione finanziaria dell'autore, e venne riscoperto solo nel 1921. Ma che accade se Casanova si dimostra un migliore scrittore e la sua opera ha un grande successo? Quale influenza esso avrà su autori come Edgar Allan Poe, Jules Verne, Henry Rider Haggard e Arthur Conan Doyle? E come cambia la storia della fantascienza? (ideata da William Riker)
Pietro Leopoldo il Grande. Il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo fu sicuramente uno dei sovrani più illuminati del suo tempo. La Costituzione stesa da Francesco Maria Gianni nel 1782 trasformò la Monarchia da assoluta in Costituzionale: pensiamo che la Francia per ottenere qualcosa del genere ebbe bisogno di due anni di rivoluzione! Il Granducato di Toscana non fu solo la prima monarchia costituzionale dell'Europa Continentale, ma anche per certi versi il primo Stato Laico. Infatti, sempre per disposizione del Granduca, anche il Clero locale venne sottoposto prima all'autorità dello Stato e poi a quello della Chiesa; le funzioni si dovevano celebrare in italiano corrente e non in latino (si sarebbe dovuto aspettare il Concilio Vaticano II per ottenerlo di nuovo!) e la stampa e diffusione delle Bibbie non vennero ostacolate ma anzi incoraggiate. Non ultimo: nel codice penale furono abolite tortura e pena di morte grazie anche all'influenza degli scritti del Beccaria. Purtroppo il riformismo di Pietro Leopoldo ebbe termine nel 1790 quando il fratello Giuseppe II morì senza eredi, ed egli dovette partire per Vienna e prenderne il posto. Ma che accade se Giuseppe II ha dei figli da almeno una delle sue mogli? Pietro Leopoldo può procedere con il suo riformismo che non verrà spazzato via nemmeno dalla bufera napoleonica (il codice e la Costituzione del piccolo Stato Toscano erano molto più avanzati del Code Napoleòn imposto qualche anno più tardi), anzi Napoleone lascia sopravvivere il Ducato come stato semi-indipendente, pur trattandolo come vassallo. Col Congresso di Vienna, se il riformismo prosegue con gli eredi di Pietro Leopoldo, sarà a questo punto il Granducato di Firenze, magari arrotondato con l'Elba, Lucca e qualche città limitrofa, a diventare il punto di riferimento dei patrioti, piuttosto che i rozzi Savoia. Il problema all'unificazione italiana però sarà meramente geografico. Proprio per la sua posizione il Granducato può essere invaso sia da Nord che da Sud (dai Borboni e dai Pontifici, per non parlare degli Austriaci!), e sarà stato alquanto difficile condurre delle guerre offensive simili a quelle sostenute dai Savoia negli stessi anni. Assai più realisticamente, può prendere piede un'ipotesi confederazionista che ha il solo scopo di espellere gli Austriaci e di legare tra loro i rimanenti Stati con tenui legami doganali: una specie di Zollverein all'italiana... (made in Never75)
Granducato di Toscana ed Emilia. E ora, l'ucronia contraria. Pietro Leopoldo muore molto giovane, prima di poter diventare Granduca e prima ancora di avere figli. Al suo posto viene messo il fratello più giovane Ferdinando, il quale aveva sposato Maria Beatrice d'Este, unica figlia del Duca di Modena Ercole III. Egli viene descritto come un uomo debole e insicuro, tanto che la madre gli scrisse seicento lettere di rimproveri. Sicuramente darà retta ai suoi consiglieri: la Toscana diventa un regno assolutista, Beccaria viene arrestato. Una volta diventato imperatore espande la sua politica assolutista, anche perché Beccaria non ha mai scritto "Dei Delitti e Delle Pene": in Francia si decide di seguire il suo esempio e Diderot, Voltaire e Rosseau vengono giustiziati. Nel 1803 muore poi Ercole III per cui Modena passa a Ferdinando che a sua volta lo trasmette al figlio Francesco già Granduca di Toscana: nasce così il Granducato di Toscana ed Emilia. Francesco diventerebbe poi imperatore alla morte del padre nel 1806. Che accade in seguito? Toscana ed Emilia rimangono imperiali? Niente Unità? E che accade quando nel 1875, alla morte di Francesco IV, sale al trono Francesco Ferdinando (quello di Sarajevo) con il nome di Francesco V? (è di Federico Sangalli)
La Serenissima con la Russia. Nei « Dispacci da Pietroburgo di Ferigo Foscari 1783 - 1790 », edizione curata da Gianni Penzo Doria con introduzione di Giorgetta Bonfiglio Dosio, si legge: « "Par che il Senato sia deciso di elegger per nobile a Petrobourgh un savio del Consiglio sino che se ne trovi uno che accetta, giacché gli eccellentissimi savi trovano abbastanza proveduto quello dovrà assumere questo carico". Così scriveva a Daniele Dolfin, ambasciatore veneziano a Parigi, il suo "agente generale e procuratore" Luigi Ballarini, noto personaggio della città lagunare, “osservatore intrigante e pettegolo", informatore preciso e minuzioso, il giorno in cui il Senato nominava nobile a Pietroburgo, alla corte della zarina Caterina II, Ferigo Foscari, figlio di Francesco e di Laura Correr. Si concludeva così una lunga vicenda politica che aveva preso le mosse già nel 1663, quando Venezia e la Russia avevano incominciato a trattare per un accordo commerciale. Ma i ripetuti tentativi esperiti nel XVIII secolo dalle due potenze si erano sempre arenati: da un lato Venezia voleva circoscrivere l'accordo al terreno puramente commerciale, d'altro lato la zarina voleva al contrario coinvolgere la Repubblica in una vera e propria alleanza politica in chiave anti-ottomana. Oltre alle reciproche incomprensioni e diffidenze, si opponevano alla realizzazione dell'intesa anche volontà estranee ai due paesi, nella fattispecie soprattutto l'Austria, la quale comprendeva che, in conseguenza dell'accordo, Venezia avrebbe potuto rinvigorire i suoi traffici marittimi e sfuggire all'accerchiamento economico e politico, attuato dagli Asburgo con il potenziamento del porto di Trieste e con accorte manovre nei Balcani, e la Russia avrebbe conseguito un incremento notevole come potenza commerciale e marittima e avrebbe potuto risolvere a suo vantaggio la questione d'Oriente. Del resto anche la classe politica veneziana non era di opinione unanime sullo spinoso problema e i dibattiti a partire dal 1747 divennero particolarmente vivaci. » Sappiamo benissimo come andò a finire: l'alleanza politica non stretta con la russia in chiave anti-asburgica fu una grande occasione mancata. Per cominciare, Venezia parteciperebbe alle guerre Russo-Ottomane espandendo il proprio dominio in grecia. Poi si unirebbe subito alla Coalizione e Suvorov si opporrebbe con le armi alla cessione all'Austria. Venezia sarebbe restaurata, e la Russia non avrebbe permesso all'Austria (nè al Piemonte) di occuparla, quindi al massimo il Piemonte conquista la Lombardia. Venezia però si avvicinerebbe all'Austria in chiave anti-italiana ( e anti-greca) nel 1859. Probabilmente la Serenissima cercherebbe di mediare fra Austria e Russia. Se la Russia restasse neutrale e la Francia no, la Germania potrebbe dirigere la sua piena potenza contro la Francia e costringerla alla resa entro il 1916... (a quattro mani Tommaso Mazzoni ed Enrico Pizzo)
Altro che sakoku!/4. Il giovane governo degli Stati Uniti decide di dare seguito alla rivendicazione dell'isola di Kii Oshima da parte dell'esploratore americano John Kendrick nel 1791. Cosa accade? (di nuovo Generalissimus)
La libera Corsica/1. Pasquale Paoli, indipendentista corso, combatte una guerriglia accanita contro la Francia, ma alla fine viene sconfitto ed esiliato. Nel 1793-94 rioccupa la sua isola con l'aiuto inglese, ma non ottiene il titolo di vicerè. In seguito nel 1795 ripara a Londra dove muore. Ma immaginiamo che gli inglesi lo proclamino vicerè ed addirittura possa ottenere l'aiuto di Napoleone (in fondo la Corsica era la sua isola). Napoleone, al soldo inglese, combatte la Francia rivoluzionaria e ne conquista una parte considerevole. Poi gli inglesi lo nominano re al posto di Paoli quando questi muore. Infine la Francia rivoluzionaria (non più comandata da un condottiero come Napoleone) è costretta a chiedere la pace. Gli inglesi permettono che Napoleone diventi lui stesso re di Francia, ma lo costringono ad emanare una costituzione. Il suo governo è quindi meno tirannico e guerrafondaio e per il nostro Risorgimento molto probabilmente si sarebbe dovuto aspettare ancora un po'. La Corsica diventa infine (al pari di Cipro) una colonia britannica con un governatore inviato da Londra (proposta da Never75)
La libera Corsica/2. Un'alternativa proposta da Falecius: Che effetto avrebbe avuto sulla storia europea una Corsica indipendente dal tardo Settecento? Occorre tener presente che, se Pasquale Paoli vince, Napoleone non diventa imperatore dei francesi ma magari crea una propria dinastia in Corsica e, siccome non me lo vedo starsene tranquillo, immagino tenti di conquistare qualcosa: la Sardegna magari, o l'intera Italia.
La libera Corsica/3, ovvero l'Imperatore dei Naturalisti. Ulteriore alternativa all'ucronia precedente, pensata da Toxon. Nella nostra Timeline, Napoleone è andato a studiare in Francia, in quello che ormai era diventato il territorio metropolitano del paese in cui viveva, e per forza di cose è finito in una scuola militare. Ma se la Corsica resta indipendente e neutrale sotto la costituzione illuminista di Pasquale Paoli, chi ci dice che il giovane non faccia studi civili, come in fin dei conti aveva fatto suo padre? Magari si potrebbe dedicare alla matematica, oppure alla storia naturale, che era una delle sue grandi passioni. Napoleone quindi studia a Pisa, come ha fatto per secoli l'élite corsa, e si inserisce nell’ambiente dell'Illuminismo italiano. In seguito pubblica uno studio approfondito sulla flora e sulla fauna della sua isola, facendosi conoscere in tutta Europa e intrecciando rapporti con scienziati come Cuvier o Humboldt, che seguirà nella sua spedizione in America. E a quel punto, visto che Napoleone è pur sempre Napoleone, perché non spingerci a ipotizzare che sia il primo a proporre il concetto di evoluzione dovuta alla selezione naturale? Quando morirà, negli anni ’20 (anche se gli Inglesi non lo avvelenano il suo stomaco continua comunque a dargli problemi), il fondatore e primo direttore dell'Accademia Corsa delle Scienze avrà comunque lasciato la sua personale impronta nella storia...
I Bonaparte sovrani d'Italia. Genova vendette la Corsica alla Francia nel 1768 perchè non riusciva a venire a capo della ribellione di Pasquale Paoli. Nell'impossibilità che ce la faccia da sola, supponiamo che chieda aiuto ai Savoia. Napoleone inizialmente (come suo padre) parteggiava per Paoli, poi se ne distaccò e aderì alla Rivoluzione, dopo essere andato a studiare in un'accademia militare francese (il francese però lo seppe sempre male). In questo caso Napoleone potrebbe andare a studiare a Torino e non aderire alla Rivoluzione. Quando la Francia invia in italia il generale André Masséna, Napoleone lo sconfigge, è posto a capo delle truppe sabaude, invade a sua volta la Francia, si allea con Austria, Prussia e Regno Unito, e la Rivoluzione è schiacciata. Luigi XVIII torna sul trono, Napoleone sposa Maria Carolina, sorella minore del Re di Sardegna Vittorio Emanuele I, imparentandosi con la dinastia regnante, quindi dà inizio a una serie di vittoriose campagne e conquista in breve tutta l'Italia settentrionale, lasciando il Papa al centro e i Borbone a sud. Francesi e inglesi sono ben contenti di vedere l'Austria espulsa dalla penisola. Napoleone muore di tumore allo stomaco nel 1821 come nella HL, ma nel 1824 muore anche Vittorio Emanuele I senza figli maschi, e gli succede il nipote Vittorio Napoleone, figlio di Napoleone Bonaparte. La dinastia dei Savoia-Bonaparte regna tuttora sulla parte settentrionale della penisola, ancora divisa in tre con il Papa a Roma e i Borbone a sud... (pensata da William Riker dietro impulso del suo amico Giovanni Uristani)
La Corsica sabauda. Se Genova riesce a reprimere la rivolta di Paoli senza l'aiuto francese, e quindi senza il passaggio alla Francia, dopo il congresso di Vienna la Corsica potrebbe essere assegnata ai Savoia, con il risultato che essa entrerà a far parte del Regno d'Italia fin dal 1861. Con quali conseguenze? La Francia la pretenderà nel 1947? O, oltre al terrorismo rosso e nero, l'Italia dovrà vedersela anche con l'indipendentismo corso? Aldo Moro sarà rapito dai corsi? (ideata da Tiziano)
La Corsica borbonica. Ucronia nell'ucronia: se il Congresso di Vienna decide invece di assegnare la Corsica ai Borbone di Napoli, non è escluso uno scambio: la Corsica ai Savoia, la Sardegna ai Borbone. Allora Garibaldi sbarcherà anche in Sardegna... (ancora Tiziano)
La Toscane Française. Andando dalle parti di Grosseto si ha la strana impressione, vedendo in lontananza la costa della Corsica, che la Francia sia tutto sommato molto vicina a quella che è la culla della lingua e della cultura italiana. Ai Francesi sarebbe bastato un passo, infatti, per arrivare in Toscana. Se lo avessero fatto già prima di Napoleone e della Rivoluzione Francese? Magari, per via matrimoniale, si sarebbe potuto unificare il Granducato di Toscana con la Francia. Conoscendo i costumi d'oltralpe, l'italiano come lingua ufficiale sarebbe stato utilizzato solo per i primi anni, lasciando spazio quanto prima al francese. In poco tempo, dato il grande prestigio della lingua di Parigi nel corso del '700 e dell' '800, i borghesi e la gente colta del Granducato sarebbe finita col dimenticare la nativa parlata. Quale impatto avrebbe avuto questo fenomeno sull'Unità d'Italia? La Francia non avrebbe certo potuto fungere da prezioso alleato, occupando la culla della civiltà italiana, di conseguenza i Savoia per espandere la loro influenza avrebbero dovuto limitarsi a scendere a patti con l'Austria e con gli stati indipendenti dell'Italia. E la cultura? Dove si sarebbe recuperato quell'uso vivo dell'italiano che Manzoni riscontrò solo in Firenze? Probabilmente il romanziere, che rimarrà austroungarico fino alla fine dei suoi giorni, si sarebbe rassegnato anch'egli a scrivere in un italiano aulico, in francese, in tedesco, oppure addirittura in lombardo... (un'idea di Renato Balduzzi)
La vergogna di famiglia. Secondo alcune vecchie teorie, Napoleone III era figlio illegittimo e dunque non era un Bonaparte. Ho avuto la sorpresa di leggere che c'era stato uno studio del DNA con conclusioni incredibili. Tutto indicava che Luigi Napoleone Bonaparte era il figlio di Luigi Bonaparte, ma... non era un Bonaparte. In altre parole, sarebbe stato Luigi Bonaparte il figlio illegittimo! Quest'uomo era forse il conte Charles-Louis de Marbeuf, luogotenente generale del re in Corsica quando l'isola è stata venduta alla Francia. Marbeuf aveva buone relazioni con i Bonaparte e fu più tardi protettore del giovane Napoleone. Esistevano voci di una relazione tra Letizia Bonaparte e il conte: alcuni pretendevano che Napoleone stesso non sarebbe stato il figlio di suo padre, ma la teoria è stata dimostrata falsa. Al contrario, secondo i risultati ottenuti, sembra probabile che Luigi Bonaparte sia nato da questa relazione mai scoperta. E questo apre per noi un sacco di casini familiari che avrebbero conseguenze su tutta l'Europa. Primo: Carlo Bonaparte capisce che è cornuto. Da buon corso si lancia in una vendetta contro Marbeuf, provocando una nuova ribellione dell'isola e il ritorno di Pasquale Paoli. Napoleone Bonaparte sarà più tardi il luogotenente e successore di Paoli e rimarrà nella sua isola. Seconda: Carlo Bonaparte capisce di essere cornuto, ma di fronte al potente Marbeuf si accontenta di ripudiare Letizia. Marbeuf la protegge ma disprezza ormai i Bonaparte. Il giovane Napoleone non avrà alcun protettore e non potrà entrare nel collegio militare di Brienne, dunque non farà mai una carriera militare. Terzo: Napoleone Bonaparte, già adulto, si vede rivelare la vergogna della sua famiglia. Come reazione l'imperatore costringe Luigi all'esilio e gli vieta di usare il nome Bonaparte (diventerà Luigi Ramolino). Non sarà re d'Olanda e non sposerà la piccola Beauharnais. Niente Napoleone III, le pretese dei Bonaparte vanno direttamente ai figli di Gerolamo. Nel 1848, senza Luigi Napoleone, viene eletto un governo reazionario del generale Cavaignac, la Seconda Repubblica si mantiene in piedi anche se diventa una repubblica borghese, con possibile restaurazione successiva (chi se non il grande Perchè No?)
L'Ammiraglio Napoleone. Nel 1785 Napoleone riesce, con il sostegno del matematico Pierre de Laplace, ad essere ammesso nella Marina Reale come era sua prima intenzione (fu sua madre Letizia Ramolino a fargli cambiare idea e a farlo diventare ufficiale di artiglieria). Come evolve la carriera di Napoleone durante la Rivoluzione? Diventerà Ammiraglio? Se riesce a prendere il potere come nella nostra TL il suo impero sarà marittimo e coloniale piuttosto che continentale? Vedremo Horatio Nelson contro l'ammiraglio Bonaparte nella battaglia di Abukir? Prevedo uno scontro totale sui mari con il Regno Unito, la conquista di Malta e dell'Egitto, l'assalto ai Caraibi per il controllo delle isole dello zucchero (ciò lo porterà in rotta di collisione con gli interessi USA), uno sbarco in Irlanda per provocare la nascita di una repubblica-sorella e poi regno da affidare a uno dei suoi fratelli. Forse nel 1812 tenterebbe l'attacco all'India, dopo aver conquistato l'Impero Ottomano spartendoselo con la Russia: Jean-Baptiste Bernadotte potrebbe essere incoronato Re di Grecia dopo aver conquistato il paese per conto di Napoleone... (made in Perchè No?)
Repubblica di nome e di fatto. Dal 1780 nella Repubblica delle Sette Province Unite si fece sempre più strada una fazione di giovani rivoluzionari nota come Patrioti. L'obiettivo di questa fazione era la rimozione di Guglielmo V dalla carica di Statolder con conseguente avvio di un processo di democratizzazione e la creazione di una vera e propria repubblica sul modello degli Stati Uniti. I Patrioti avevano creato diverse milizie e stavano sfidando sempre di più le autorità costituite, al punto da far decidere a Guglielmo V di lasciare L'Aia per la Gheldria. Ma i Patrioti la fecero fuori dal vaso quando sequestrarono Guglielmina di Prussia, consorte di Guglielmo, mentre cercava di raggiungere L'Aia. Re Federico Guglielmo II di Prussia, fratello di Guglielmina, non ci pensò due volte ad intervenire in Olanda per lavare l'onta, e nel 1787 la minaccia dei Patrioti cessò fino a quando questi non si rifecero vivi per creare la Repubblica Batava. Ma che accadrebbe se invece i piani dei Patrioti andassero in porto? Le nazioni europee si coalizzeranno contro la nuova Olanda per rimettere Guglielmo V sul trono? (è di Generalissimus)
Bernardo de Gálvez y Madrid. Forse non tutti conoscono questa figura storica. Generale e politico, Bernardo fu uno dei protagonisti della guerra d'indipendenza americana, quando la Spagna si schierò coi neonati USA. Ricoprì anche il ruolo di vicerè della Nuova Spagna, dal 1785 all'86, governando la colonia in modo illuminato e si fece benvolere dalla popolazione, grazie al suo buon carattere. Tuttavia a Madrid alcuni temevano che potesse emulare gli Stati Uniti e dichiarare l'indipendenza della Nuova Spagna. Ammalatosi, morì a soli 40 anni. Ma se fosse vissuto più a lungo? Avrebbe protetto la Florida dalle incursioni statunitensi? Avrebbe concesso una voce in capitolo al notabilato locale, al fine di evitare la nascita dell'indipendentismo? (ideata da Inuyasha Han'yō)
La Spartizione dell'Olanda. A fine settecento l'Olanda interessava a tre Potenze: Francia (per i Generaliteitslanden a sinistra del Reno), Gran Bretagna (per le Colonie) e Prussia (per collegare Kleve e la Gheldria Prussiana alla Frisia Orientale). Nel 1787 sarebbe pensabile una spartizione. Con quali conseguenze? (questa invece è farina del sacco di Bhrg'hros)
Luigi XVI il navigatore. Luigi XVI é sempre stato appassionato di geografia e di navigazione: ricordate come ha sostenuto i viaggi di La Pérouse. Con l’aiuto del suo ministro Sartine era stato in grado di ricostruire una flotta reale francese forse non capace di sconfiggere la Royal Navy, ma almeno tale da essere presa sul serio. Questa flotta non si é mostrata affatto male durante la guerra d’indipendenza americana e in particolare durante la battaglia di Ouessant (unica vittoria del regno di Luigi XVI). Nel 1786 andò a visitare il nuovo arsenale di Cherbourg, dove si mostrò talvola più capace dei suoi stessi ingegnieri. E se la passione di Luigi XVI diventasse tale da renderlo capace di oltrepassare le regole della corte di Versailles e imbarcarsi lui stesso per navigare? Così nel 1779 Luigi XVI farebbe una visita trionfale nelle isole francesi (Îles-sous-le-vent), la prima volta che un sovrano europeo esce dal continente. Provate ad immaginare Luigi XVI che fa anche una visità di Stato nei neonati USA! O ancora meglio: Luigi XVI decide di imbarcarsi con La Pérouse e una flotta ben più munitaper fare il giro del mondo! Durante le sue avventure marinare, Luigi XVI e La Perouse potrebbero giungere il Giappone (dopotutto La Pérouse ha esplorato lo stretto tra Honshû e Hokkaidô che porta suo nome). La flotta del re di Francia potrebbe fare ciò che ha fatto il commodoro Perry 70 anni dopo e aprire il paese del Sol Levante in anticipo (i Giapponesi conoscevano la Francia, se il re di un importante paese europeo viene bussare alla porta, non si può lasciarlo fuori). Quali altri incontri potrebbe fare Luigi? Naturalmente insedia nel 1786 un consiglio di reggenza nominalmente diretto da suo fratello, il conte di Provenza, e composto dai ministri Sartine, Calonne e Castries. Maria Antonietta non accompagna suo marito ma questo non importa, lei si rinchiude a Trianon per educare i suoi figli. Una Francia senza re avrebbe uno sviluppo ben diverso. Il re in viaggio diventerebbe popolarissimo tra il popolo (come si dice in Francia: « lontano dagli occhi, vicino al cuore »), al contrario dei suoi (per forza) incapaci ministri. Il consiglio di reggenza in crisi sarebbe obbligato a convocare nel 1789 gli Stati Generali e governare con loro creando in nome del re un regime costituzionale di fatto. Luigi XVI tornerebbe in patria nel 1790 e per trovare il suo paese del tutto cambiato. Accolto trionfalmente dalla folla, convinta di essere sostenuta dal suo sovrano, Luigi XVI potrebbe capire qual è il suo interesse a mantenere le decisioni prese in sua assenza (l'ennesimo colpo di genio di Perchè no?)
Luigi XVI l'Illuminato. Sembra che due precettori più di tutti abbiano influenzato l'educazione e le future inclinazioni politiche del piccolo Luigi XVI: l'insegnate di storia conservatore Jacob-Nicolas Moreau, autore della "Mémoire pour Servir à l'Histoire des Cacouacs", nella quale aveva polemizzato ironicamente contro gli Illuministi, e il Gesuita e bibliotecario reale, nonché antivoltairiano, Guillaume-François Berthier, incaricato di insegnargli teologia e introdurlo ai principi dell'assolutismo. Ma se invece Luigi Ferdinando di Borbone scegliesse per suo figlio insegnanti diversi, magari più progressisti? Come si comporterà una volta sul trono? Lascerà lavorare in pace Turgot, annullerà l'Editto di Fontainebleau, non dichiarerà "infame" la libertà di pensiero e stampa e abolirà la corvée reale e le corporazioni? Però potrebbe anche arrivare alla rottura totale con Maria Antonietta perché si è rifiutato categoricamente di concedere ulteriori privilegi alle sue favorite come la Duchessa de Polignac e Maria Teresa Luisa di Savoia-Carignano. Cosa altro potrebbe combinare? (naturalmente Generalissimus)
Il Regno di Beniowski. L'avventuriero ungherese naturalizzato francese Maurice-Auguste Beniowski cercò senza successo per due volte di conquistare il Madagascar, dove trovò la morte nel 1786, per farne un regno personale. Cosa accadrebbe all'isola se costui riuscisse a realizzare il suo piano, aumento del commercio degli schiavi a parte? Annessione francese (o almeno protettorato) anticipato? Spartizione anticipata dell'Africa per evitare il ripetersi di simili avventurismi? Giovani ufficiali europei che si danni al Beniowskismo, togliendo ufficiali agli eserciti europei della rivoluzione? A questo punto perfino Napoleone potrebbe andarsene in Africa per crearsi un suo regno personale, inseguendo un immaginario di ricchezze, potere ed avventura diffusosi in Europa... (di nuovo Generalissimus)
Tunisi Veneziana. Nel 1787 era in corso da quattro anni la guerra tra la Veneta Serenissima Repubblica e la Reggenza Barbaresca di Tunisi. Causa della guerra era stato l'attacco maltese ad una nave veneziana noleggiata da mercanti tunisini durante il viaggio tra Alessandria e Sfax. Il Bey di Tunisi pretese che il risarcimento per i danni venisse pagato da Venezia e di fronte al rifiuto veneziano diede ordine ai suoi legni corsari di trattare come nemiche le navi veneziane. La reazione della Repubblica non si fece attendere, una flotta veneziana al comando dell'ammiraglio Angelo Emo fece rotta verso Tunisi. Il tunisino, tuttavia, si riteneva al riparo da un'attacco veneziano grazie ai bassi fondali dei porti di Susa, Sfax, Biserta e La Goletta su cui i grossi vascelli veneziani non potevano spingersi senza incagliarsi. Emo risolse il problema approntando delle Batterie galleggianti, che pescando solo pochi cm potevano avvicinarsi moltissimo alla costa ed effettuare il bombardamento con i mortai. Dal 1784 al 1787 il traffico navale tunisino risultò bloccato e le città costiere subirono gravissimi danni, testimoni tunisini scrissero di distruzione totale ma sono testimonianze interessate..., tuttavia Hummùdah Bey restava fermo sulle proprie posizioni rifiutando la pace. Per risolvere la questione una volta per tutte Emo chiese al governo Marciano un corpo di sbarco di 10000 schiavoni con cui prendere Tunisi, però il governo, preoccupato dai rapporti del Console di Parigi che davano per imminente l'inizio di una grande rivolta popolare, non se la sentì di approvare questa richiesta. Per risolvere il problema Emo venne promosso a Provveditore Generale da Mar, togliendogli, de facto, il controllo delle operazioni, mentre il suo vice, Tommaso Condulmer uomo abile ma particolarmente obbediente, fu promosso a Capitano Straordinario delle Navi. Il Condulmer proseguì la guerra per i successivi 5 anni, proseguendo nel blocco navale e portando avanti le trattative, fino alla Pace che venne firmata il 18 Maggio 1792. Ma se il governo Marciano avesse deciso di approvare la richiesta di Emo? (pensata da Enrico Pizzo)
Le guerre Austro-Russo-Turco-Veneziane. L'Austria cercò di coinvolgere la Repubblica di Venezia nella Guerra Russo-Turca del 1735, nella Guerra Russo-Turca del 1768 e nella Guerra Austro-Turca del 1788, promettendole sicure acquisizioni territoriali oltremare. Inutile dire che Venezia fu irremovibile: scottata dalle conseguenze della Seconda Guerra di Morea, si era trincerata dietro una posizione ligia ad una strettissima neutralità e alla conservazione di quanto rimaneva del suo Stato da Mar, posizione che mantenne fino alla sua caduta. E non aiutava nemmeno il presentimento che un eventuale ulteriore avvicinamento all'Austria avrebbe reso la Serenissima suddita e dipendente da quest'ultima. E se invece la Repubblica rompesse tutti gli indugi e partecipasse attivamente ai conflitti degli Asburgo e dei Romanov contro gli Ottomani? (farina del sacco di Generalissimus)
Dammi retta, Renier. Nel luglio 1788 l'ambasciatore Veneziano a Parigi, Antonio Cappello, scrive al Doge Paolo Renier comunicandogli che in Francia si è a rischio rivoluzione e suggerendo di passare dalla condizione di Neutralità Disarmata a quella di Neutralità Armata. L'invito cadde nel vuoto, ma se invece fosse stato ascoltato? Vigilanza della flotta a Corfù e nell'alto Adriatico, aumento degli effettivi dell'esercito da 22.000 a 48.000, reclutamento dei 24.000 uomini della Milizia Territoriale, ed eventuale richiamo degli 8800 Schiavoni che costituivano il grosso dell'Armata Veneta in Oriente. Che accade? (ancora Enrico Pizzo)
La corsa ai Poli parte prima. Il romanzo di Giacomo Casanova "Icosameron" è scritto meglio, è più breve, è privo di noiose digressioni e così, a differenza di quanto avvenuto nella nostra Timeline, rappresenta uno straordinario successo editoriale. Esso dà il via al filone fantascientifico "della Terra cava" e del "Mondo Perduto", ispirando e influenzando autori come Edgar Allan Poe, Jules Verne, Henry Rider Haggard, Arthur Conan Doyle ed Edgar Rice Burroughs. Il successo dell'opera è tale che molti la credono un reale resoconto di viaggio (dopotutto sfruttava il classico espediente della traduzione di un manoscritto dall'inglese) e Francia, Regno Unito, Danimarca e Russia finanziano spedizioni polari per cercare se esiste davvero il leggendario passaggio verso l'interno della Terra cui accennava già uno scienziato insospettabile come Athanasius Kircher. Le esplorazioni polari partono prima e portano alla scoperta in anticipo del Passaggio a Nord-Ovest e dell'Antartide, che viene spartita fra le potenze coloniali. La Russia si tiene stretta l'Alaska, gli Stati Uniti d'America cercano di comprare la Groenlandia e anche Hitler invierà spedizioni ai Poli per cercare l'orifizio da dove sarebbero usciti gli antenati della "razza ariana". Quali le conseguenze non solo sulla letteratura, ma soprattutto sulla storia? (made in William Riker)
Il Brasile per primo. Nel 1789 riesce la "Inconfidência Mineira" ("Cospirazione delle miniere"), un movimento indipendentista sorto in Brasile, e precisamente nello stato di Minas Gerais, che prendeva spunto dalla Guerra d'Indipendenza Americana. Il Brasile è il primo stato dell'America Latina a rendersi indipendente, e nasce con largo anticipo la Repubblica degli Stati Uniti Brasiliani, il cui primo Presidente è Joaquim da Silva Xavier detto "Tiradentes". Quali le conseguenze sulla storia dell'America Latina? (proposta da Enrica S.)
La presa di cosa? La presa della Bastiglia é ritenuta in Francia quasi come un « non evento », visto che la piazzaforte non si é difesa e la folla la ha presa senza grosse difficoltà. Di fatto la Bastiglia era comandata dal marchese di Launay, vecchio soldato di corte che ha sempre avuto l'ambizione di farsi notare il meno possibile: la prigione contava solo sette ospiti e si era già deciso di abbatterla fin dal 1784 per lasciare posto alla « piazza Luigi XVI ». E se la Bastiglia fosse stata già distrutta nel 1784 per creare una vasta piazza reale, nel 1789 quale sarà l’obiettivo dei Parigini ribellatisi? E se la popolazione frustrata attacca direttamente Versailles, impiccando il re senza complimenti? Che accade? (prima ucronia che Perchè no? ha dedicato alla Bastiglia)
La Battaglia della Bastiglia. Nel 1788 la situazione politica convince Versailles a rafforzare la Bastiglia, inviando cannoni, fucili, munizioni, un centinaio di soldati svizzeri ben addestrati sotto gli ordini di un luogotenente del re, Louis Deflue. A questo punto la Bastiglia torna ad essere una vera piazzaforte capace di sostenere ogni difficoltà. Però queste decisioni sono giustificate solo per la volontà di Launay di mostrare un'energia vuota di senso: ha dichiarato non pensare di aver bisogno di tutto questo. Al contrario della nostra Timeline, queste parole vengono ripetute a Versailles e Launay é mandato in pensione, Louis Deflue prende il comando. Conseguenze: il 14 luglio, quando la folla si avvicina, il luogotenente del re decide di non abbandonare la metà della piazza per rinchiudersi nella fortezza (abbandonando dei cannoni). I Parigini sono bloccati davanti alla prima porta della piazzaforte senza riuscire a entrare. Inoltre Louis Deflue non aspetta più di quattro ore per sparare e fa immediatamente fuoco sui ribelli, provocando il panico e la loro dispersione rapida. Subito dopo i reggimenti di stanza a Parigi dimenticano il loro ordine di non muoversi e accorrono in soccorso della Bastiglia, si lanciano contro i Parigini allo sbando e arrestano i loro capi. Alla fine della giornata si contano più di mille morti. Parigi é domata, Luigi XVI nel suo giornale scrive lo stesso che non é avvenuto niente. Politicamente la rivoluzione del popolo non inizia e il potere reale ne esce rafforzato, ma deve lo stesso continuare a trattare con l'Assemblea Nazionale che non c'entra niente con la ribellione. Il 21 settembre viene concessa una carta costituzionale limitata, senza dichiarazione dei diritti, che assegna al re vasti poteri di centralizzazione, aiutato dalla borghesia ai suoi ordini dopo la sua integrazione nell’assemblea nazionale. Questo basterà a spegnere la Rivoluzione, o essa verrà solo ritardata? (seconda ucronia che Perchè no ha dedicato alla Bastiglia)
L’assedio della Bastiglia. Stessi cambiamenti di prima, però la Bastiglia non fa fuoco. I Parigini sono bloccati per quattro ore, questo basta a fare ragionare i capi e a far esitare i meno arrabbiati. Alla fine viene firmato un accordo tra la guarnigione e i capi del Comune di Parigi. Al termine della giornata un emissario del re arriva e negozia la pacificazione di Parigi: dissoluzione della guardia nazionale appena nata in cambio dell’evacuazione delle truppe straniere della capitale, il governatore della Bastiglia riceve il comando militare della città, il re concede un’amnistia, regolamenta l’arrivo del grano nella capitale e ne abbassa il prezzo. Luigi XVI riceve tutta la gloria di una pacificazione nel migliore stile dei re capetingi, « padri della patria », e può cosi restaurare la sua popolarità, con risultati migliori che nella precedente ipotesi. La monarchia é salva. Quale sarà il ruolo di una Bastiglia sopravissuta alla rivoluzione? Fortezza del potere durante le diverse rivoluzioni, centro del comando tedesco durante l'occupazione, museo della rivoluzione oggi, luogo per girare tantissimi film storici e ispirazione per gli artisti, una sorte di gemella ancora più brutta della torre di Londra, o addirittura hotel con suite di lusso là dove marcivano gli ergastolani? Ve li figurate Berlusconi o Strauss-Khan alla Bastiuglia? (terza ucronia che Perchè no ha dedicato alla Bastiglia)
La Bastiglia muore ma non si arrende. Launay rimane al suo posto, commette tantissimi errori e si ritrova bloccato nella Bastiglia come nella nostra Timeline. A questo punto il vecchio uomo d'armi, disperato, minaccia di dar fuoco alle munizioni della fortezza, il che secondo lui farebbe saltare tutto il quartiere, ma non osa farlo. E se invece Launay osa e provoca una tremenda tempesta di fuoco che annienta la vecchia fortezza e tutto il quartiere Saint Antoine? La città piomba nel caos mentre il fuoco si propaga, provocando un disastro ancora peggiore di quello di Londra nel 1666. Parigi é distrutta e brucia per cinque lunghi giorni con decine di migliaia di morti, senza parlare di chi è rimasto senzatetto e senza nulla. Il Louvre, Nôtre-Dame e tanti altri monumenti sono distrutti. Quali sono le conseguenze? (quarta ucronia che Perchè no ha dedicato alla Bastiglia)
Trionfo della Rivoluzione Francese. Essa si estende a tutti i paesi d'Europa, per poi portare a un continente diviso in monarchie costituzionali di stampo liberale. Niente nazionalismi e seconda rivoluzione industriale anticipata (la proposta viene dall'amico Perchè no)
Perchè in Francia? La Rivoluzione Francese scoppia in un altro paese d'Europa. Quale? (grazie a William Riker)
Rousseau sugli scudi. Se non avesse avuto luogo la Rivoluzione Francese con tutto ciò che ne è seguito, forse sarebbe stata realizzabile la Repubblica Europea di Rousseau, visto che mi sembra certo, in ogni caso, che la Geopolitica della Rivoluzione è stata l'esatto contrario (ideata da Bhrg'hros)
Luigi XVIII in anticipo. Idea tratta dall'ultimo romanzo della serie "Nicolas Le Floch" (per chi non la conosce, è una popolare serie di romanzi adattata anche per la TV dove il suddetto Le Floch, al secolo marchese di Ranreuil, è incaricato di indagini speciali, sopratutto politiche, durante i regni di Luigi XV e Luigi XVI; con l'ultima puntata, dopo due decenni di romanzi, si è arrivati perfino alla rivoluzione). Il romanzo si svolge durante i mesi di settembre-ottobre 1789 (la Bastiglia è raccontata dai testimoni). Louis XVI rifiuta di firmare la Dichiarazione dei Diritti e esita: firmare diventare un re dominato dall'assemblea o rifiutare e diventare un re di guerra civile. Altri vogliono scegliere per lui, il duca di Orléans e Mirabeau cercano di costringerlo a firmare per far diventare il duca il luogotenente generale del regno. Dal canto suo il conte di Provenza (il futuro Luigi XVIII) vuole forzare suo fratello all'azione fino a combinare la marcia su Versailles per farlo reagire. Luigi XVI non reagisce come previsto e un fanatico al servizio del conte decide di forzare la fortuna uccidendo il re quando è al balcone di Versailles di fronte alla folla. E se avvenisse nella realtà? Un'agente del conte di Provenza con dei complici provoca l'invasione del palazzo di Versailles da parte della folla delle donne di Parigi (nella nostra TL evento spontaneo). Nella nostra TL Maria Antonietta per poco non è caduta nelle mani delle Parigine pronte a ucciderla. In questa TL ciò avviene e la regina muore. Luigi XVI, non avendo il controllo della situazione, decide lo stesso di uscire sul balcone per calmare la folla, ma in questa TL è ucciso da uno sconosciuto armato. All'indomani del 15 ottobre il regno è in lutto, il re e la regina sono morti. Il loro figlio è proclamato Luigi XVII, l'assemblea pretende di assumere il governo, il duca d'Orléans si propone come reggente come suo padre ma il conte di Provenza, gia preparato, fa rapire il giovane re e va con lui a Rambouillet dove è protetto dal reggimento delle Fiandre. Scoppia la guerra civile con il conte di Provenza alla testa dei realisti uniti dietro la figura del giovane re e dei suoi parenti martiri, aiutato anche dalle monarchie straniere, l'Austria per prima. Quanto tempo aspetterà il Conte di Provenza prima di organizzinare la morte del nipote per diventare Luigi XVIII su un campo di rovine? (il solito Perchè no)
La Fayette come Cromwell. L'eroe della guerra d'indipendenza americana era un fedelissimo di Washington e democratico convinto. Con la Rivoluzione prese il comando della Guardia nazionale, ed ebbe un ruolo ambiguo durante gli anni 1789-1792, votando in favore di tutte le migliori riforme della rivoluzione ma anche ergendosi a difensore dello Stato, qualunque esso fosse, pur dichiarando che l'insurrezione é uno diritto sacro e facendo sparare sui manifestanti. Durante l’estate 1792, La Fayette decise di agire contro l’agitazione giacobina che minacciava il trono. Scrisse lettere su lettere contro i Giacobini e in giugno si presentò davanti all’assemblea, dove pronunciò un discorso che infiammò il popolo; subito dopo andò a incontrare il re Luigi XVI e gli propose direttamente il suo appoggio. Però il re rifiutò perché non si fidava di La Fayette, presentato da tutti come un novello Cesare. Ma se Luigi XVI non avesse rifiutato l’aiuto, La Fayette avrebbe avuto la legittimità per riportare l'ordine e lanciare la repressione dei giacobini. Luigi XVI nomina dunque La Fayette Luogotenente Generale del Regno e la monarchia non cade. Subito dopo passa all'azione come aveva previsto (ma la sua sconfitta politica l’aveva impedito), attaccando le truppe austriache a Jemmapes. La sua vittoria porterà a una rapida pace. Una volta tornata la calma, Luigi XVI sotto controllo del generale sarebbe diventato un sovrano fantoccio: l'amico di Washington avrà avuto tutto il tempo per insediare delle istituzioni modellate su quelle americane con un congresso, delle elezioni democratiche e la stessa Dichiarazione dei Diritti. Ovviamente i movimenti estremisti repubblicani saranno repressi e annientati, e Napoleone Bonaparte rimarrà al massimo un efficace luogotenente di La Fayette. La Francia diventerà una monarchia con istituzioni repubblicane, come lo sarà più tardi. Quale sarà l'impatto di un’Europa in pace, senza le guerre napoleoniche e con una Francia democratica e forte almeno fino alla morte di La Fayette nel 1834? (prima ucronia dedicata a La Fayette dal francese Perchè no)
La Rivoluzione assassinata. Alternativa alla precedente: dopo che Luigi XVI ha rifiutato di ascoltare il generale, La Fayette torna sul fronte dove progetta di ribellarsi contro la Convenzione. Però il suo progetto fallisce per colpa dell'indecisione dei suoi ufficiali. In agosto la Convenzione lo dichiara nemico pubblico, La Fayette é costretto a fuggire dal paese e sarà fatto prigioniero dagli Austriaci. Ma se il suo progetto riesce, nell'estate del 1792 scoppia la Guerra Civile tra l'esercito comandato da La Fayette, a favore del re che scappa da Parigi per mettersi sotto la protezione del generale, contro la Convenzione dominata dai giacobini che proclamano la repubblica, mentre infuria la guerra contro le potenze europee. Probabilmente, se nessuno vince rapidamente, la Francia sarà rovinata e le truppe austriache avranno la possibilità di vincere la guerra. La rivoluzione finisce nel 1792 e i Borboni ritrovano il loro potere. Però questa fine anticipata, che non ha visto gli sviluppi negativi della rivoluzione, permette la nascita anticipita di gruppi clandestini rivoluzionari in tutta Europa, e fa nascere il mito della Rivoluzione assassinata da La Fayette. Al posto delle guerre napoleoniche avremo un ventennio di piccole rivoluzioni nazionali, congiure e brevi guerre, e forse degli eventi simili a un 1848 in anticipo (seconda ucronia dedicata a La Fayette dal francese Perchè no)
La Fayette presidente. Dopo la sua fuga del paese, La Fayette perde ogni peso politico e ogni prestigio militare; tornerà in Francia nel 1800, lasciato nell'ombra da Napoleone che non si fida di lui a ragion veduta. Nel 1815 la Restaurazione non cambia tutto. I Borboni ritrovano il potere, vogliono vendicarsi e i Bonapartisti sono perseguitati. A poco a poco i repubblicani vedono in La Fayette una figura morale non macchiata dai crimini della rivoluzione e non compromesso con Napoleone e con i Borboni: un vecchio ricordo della gloria e dell'onestà di Washington. Diventa dunque il loro capo politico. Nel 1830, quando scoppia la rivoluzione contro Carlo X, tutti si rivolgono al glorioso soldato che riprende il comando della Guardia Nazionale e si vede dare la fiducia dalle assemblee per decidere cosa fare di questa nuova rivoluzione. A questo punto due possibilità si offrono al vecchio generale: Carlo X gli offre di diventare reggente e Luogotenente Generale (per non dire dittatore) per suo nipote Enrico V, oppure i Repubblicani gli offrono la presidenza di una nuova repubblica. Egli rifiuta le due proposte giustificandosi con la sua età e preferisce insediare una monarchia parlamentare a favore di Luigi Filippo d'Orléans, sul modello del suo vecchio progetto del 1792. Ma cosa avviene se la Seconda Repubblica Francese nasce con 18 anni d’anticipo? Ci saranno nuove guerre rivoluzionarie dopo la morte del generale nel 1834? Si instaurerà la pace, e la Francia prenderà un volto socialista o più moderato? Quale sarà stata la reazione in Europa, sopratutto nelle Società dei Carbonari? E Luigi Napoleone Bonaparte potrà lo stesso prendere il potere più tardi? (terza ucronia dedicata a La Fayette dal francese Perchè no)
La Repubblica non universale. La Rivoluzione francese vedeva se stessa come un fenomeno universale: era iniziata in Francia ma doveva naturalmente estendersi al resto dei popoli oppressi. Questa « universalità » é alla base della dichiarazione di guerra della Francia alle altre potenze europee, mentre in un primo momento aveva dichiarato una pace eterna. Ma cosa avviene se le idee di Robespierre (dichiarava « a nessuno piacciono i missionari armati ») hanno la meglio ? L’Europa rimane in pace per qualche anno in più. Luigi XVI non potrà sperare in un appoggio militare esterno, e dunque non prova a fuggire: in queste condizioni il re si mostrerebbe molto più pronto alla conciliazione, e la monarchia parlamentare potrebbe sopravvivere anche se democratica. Al contrario, se vuole assolutamente la guerra potrebbe fuggire verso una regione francese fedele e provocare una guerra civile. Se questa guerra scoppia, probabilmente le forze rivoluzionarie vincono in breve tempo e la Repubblica viene fondata comunque. Una Francia senza guerra esterna sarebbe stata più stabile, è poco probabile in queste condizioni che si scateni il Terrore, eccezion fatta in caso di guerra civile, la Rivoluzione e Robespierre non diventeranno sinonimi di massacro e i rivoluzionari rimarranno al potere dopo il Termidoro. Con il resto d'Europa la situazione potrebbe rimanere quella di una guerra fredda con congiure dalle due parti: la Francia, anche se indebolita, rimane ancora un bottino troppo grosso. Sopratutto senza le guerre europee l'armata rivoluzionaria non diventerà uno strumento cosi efficace comandata da capi carismatici, esperti e ambiziosi come Bonaparte: niente impero, forse in questo caso la Repubblica o una monarchia parlamentare si mantiene in vita fino ad oggi (sempre opera del francese Perchè no)
I rivoluzionari neogalli. Durante tutto il XVIII secolo si moltiplicarono gli studi sull’origine della Francia, e un’idea cominciò a dominare fin dall’epoca di Luigi XIV: la nobiltà discende dai Franchi, signori per diritto di conquista, un’etnia rapidamente cristianizzata, elite sociale ed economica. Il popolo minuto sarebbe disceso invece dai vinti Gallo-romani, contadini, pagani, servi dei conquistatori. Alla vigilia della Rivoluzione l’idea é stata ripresa al contrario dai futuri rivoluzionari, Sieyès lo dice chiaramente: siamo dei Galli e abbiamo il diritto di parola perché siamo noi i veri proprietari di questo paese. Questa idea sarà poi ripresa diverse volte fino a integrare il romanzo nazionale che inizia con « i nostri antenati, i Galli… » Ma se l’idea viene ancora più accentuata? L’identificazione con i Gallo-romani o piuttosto con i Galli diventa una rivendicazione politica durante la rivoluzione. I Rivoluzionari, piuttosto che riferirsi a una tradizione finta e al culto dell’Essere Supremo, prendono come modello l’antichità celtica, assumono nomi celtici abbandonando quelli cristiani e franchi, i Sans-culotte si fanno crescere lunghi baffi (anche se i Galli non ne portavano). Le città sono ribattezzate, così Parigi torna a essere Lutezia e Marsiglia ridiventa Massilia. Il modello gallico favorisce le correnti federaliste in seno alla Convenzione piuttosto che un potere centrale parigino, e la repubblica diventa una confederazione di paesi riprendendo i nomi delle antiche tribù: Remi, Arverni, Edui, Allobrogi, Namneti, eccetera. Il movimento di decristianizzazione punta ad un revival druidico anticipato. Nel 1794 la Convenzione federalista, dopo aver vinto la breve guerra civile contro i Giacobini, decide di cambiare nome al paese: il falso nome di Francia lascia il posto alla Grande Repubblica delle Gallie (al plurale), e subito dopo è rivendicata la liberazione di tutti i popoli celti di Spagna, Gallia Cisalpina, Belgio, Irlanda e anche Britannia. Una lingua gallica, ricostruita sulla base del bretone, diventa la lingua ufficiale insegnata nelle scuole. Il simbolo nazionale diventa il gallo oppure il cinghiale. Napoleone sarà imperatore dei Galli: la propaganda usa il ricordo degli imperatori delle Gallie all’epoca del tardo impero romano, ma anche la figura di Vercingetorige. Sarà poi la Seconda repubblica a spostare la capitale in una città nuova nel centro della Francia preso Gergovia, con il ricordo dell’unica vittoria gallica contro Cesare (e ben più facile da controllare e da difendere). Con la Terza Repubblica delle Gallie, il cambiamento si radica in via definitiva e va sviluppandosi la cultura neogallica, la lingua neogallica si parla ormai in tutti i villaggi francesi. Il XIX e il XX secolo vedono il nazionalismo gallico montare contro il nemico germanico, già invasore nell'Antichità e ora ancora peggiore, diretto da un imperialismo in salsa romana. Oggi la repubblica delle Gallie é l'epicentro del revival celtico che si sviluppa in molti altri paesi d’Europa. Quali gli sviluppi? (ancora l'immaginifico Perchè no)
Giuseppe II il Longevo. L'imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena non muore di tubercolosi a soli 48 anni il 20 febbraio 1790. Come affronterà la tempesta scatenata dalla Rivoluzione Francese? Riuscirà a non diventare colui che fallì qualsiasi cosa che intraprese , come egli stesso volle scrivere nel proprio epitaffio? (se lo chiede Enrica S.)
Rivoluzione in rosa. Che accade se la Rivoluzione Francese è meno maschilista ed Olympe de Gouges ha più successo nel presentare la sua Dichiarazione dei Diritti della Donna? Le donne si emanciperanno con un secolo e mezzo di anticipo? E se Olympe addirittura succedesse a Robespierre alla guida della Francia Rivoluzionaria, dopo che l'Incorruttibile è stato ghigliottinato? (un colpo di genio di William Riker)
Varennes. La fuga a Varennes nel 1791 di Luigi XVI e Maria Antonietta avviene senza intoppi. I sovrani francesi raggiungono senza problemi i Paesi Bassi Austriaci; da lì poi i due possono tranquillamente essere trasferiti a Vienna. Se questo avvenimento fosse davvero riuscito, le conseguenze principali sarebbero state due. Con il re e la regina di Francia in salvo, le altre nazioni non hanno nessun pretesto per attaccare direttamente la Francia rivoluzionaria e preferiscono aspettare che la Rivoluzione si disgreghi da se stessa. Potrebbero così finanziare dall'esterno delle rivolte (ad esempio in Vandea) o spedire eserciti di mercenari e volontari guidati dai nobili francesi già fuoriusciti dalla Francia, senza però partecipare formalmente al conflitto. La Francia così non avrebbe alcun pretesto di dichiarare guerra al resto delle nazioni europee e non potrebbe invaderle: la rivoluzione rimane così confinata alla sola Francia. In secondo luogo Le potenze europee, con i sovrani legittimi al sicuro, non hanno urgenza di combattere la Francia, e preferiscono aspettare ed organizzare bene le loro truppe. Approfittando in un momento di crisi interna (ad esempio quella del 1794 nella nostra Timeline) Spagna, Austria, Prussia, Russia, Gran Bretagna oltre ad altri stati minori assalgono la Francia ed abbattono la Rivoluzione quasi sul nascere. In entrambi i casi le idee della Rivoluzione impiegano molto più tempo per uscire dalla Francia e non si avrebbe mai l'ascesa di un Napoleone (proposta da Never75)
Luigi I Re di Louisiana. Nel 1791 Luigi XVI con la sua famiglia raggiunge il porto di Brest e si imbarca su una nave diretta a Saint Domingue (all'epoca colonia francese, oggi corrisponde alle attuali Haiti e Repubblica Dominicana) dove sbarca dopo un lungo viaggio attraverso l'Atlantico; in tal modo si salva dalla condanna a morte. A questo punto ci sono due possibilità: o resta sull'isola, diventandone di fatto il monarca, oppure, dopo circa un decennio di permanenza, riprende il mare e sbarca in Louisiana, appena restituita alla Francia, e riesce a farsi acclamare re, dando vita al regno di Louisiana con capitale Nouvelle Orleans. Qui si aprono una serie di scenari. Primo: il neonato regno dura qualche anno ma viene infine assorbito dagli USA. Secondo: la Louisiana riesce a mantenere l'indipendenza, magari con l'appoggio dell'Inghilterra la quale è desiderosa di bloccare l'espansione degli Stati Uniti verso Ovest. Gli USA restano confinati sulla costa atlantica; negli anni '20 dell'800 il Messico diventa indipendente ma perde pezzi sia a sud (Province Unite dell'America Centrale, poi divise negli stati di Guatemala, Honduras, El Salvador, Honduras, Nicaragua e Costa Rica) sia a nord (Texas, California), anche a causa della Louisiana, che sostiene i separatisti texani e californiani per indebolire il paese latino-americano, che minaccia le sue frontiere occidentali. Se la guerra di secessione scoppia come nella HL, allora i CSA vengono appoggiati sia dall'Inghilterra che dalla Louisiana, e forse riusciranno ad ottenere l'indipendenza. Agli inizi del XX secolo il Nord America è diviso nei seguenti stati: Canada, USA, CSA, Louisiana, Texas, California, Messico più stati dell'America Centrale. Terzo scenario: la Louisiana si mantiene indipendente e si espande verso Ovest raggiungendo il Pacifico e colonizzandolo, a partire dalle Hawaii, mentre gli USA rimangono confinati sulla costa atlantica (proposta da Inuyasha Han'yō)
Robespierre sopravvive. Luigi XVI e Maria Antonietta riescono a fuggire in Belgio dove fondano un governo in esilio, protetto dall'Inghilterra. Intanto Robespierre prende il potere instaurando una feroce dittatura e facendo decapitare tutti gli oppositori, dai monarchici ai rivoluzionari che non sono d'accordo con lui. Spagna, Sardegna e Prussia si apprestano a muovere guerra alla Francia che minaccia l'equilibrio europeo, ma questa si è riarmata e con una serie di battaglie vittoriose i francesi sbaragliano gli spagnoli nei Paesi Baschi, i piemontesi a Nizza, gli anglo-prussiani ad Anversa. L'esercito inglese si ritira portandosi dietro i regnanti e i governi di Belgio e Olanda, l'esercito prussiano si ritira in Germania, mentre Piemonte, Liguria, Savoia, Catalogna e i Paesi Baschi vengono annessi alla Francia. Nel 1794 la Francia aizza l'Irlanda, succube da troppo tempo degli inglesi, e nell'isola inizia una feroce guerra civile contro Londra. L'Impero d'Austria firma con la Prussia un trattato di alleanza per attaccare la Francia e far cadere il governo repubblicano, ma i francesi se ne accorgono, avanzano in Westfalia e Alsazia sconfiggendo l'esercito prussiano e i contingenti austriaci. Robespierre sopravvive e la Repubblica Francese rimane intatta fino al 1815, dopodichè gli Stati Uniti, vedendo crescere la potenza francese, per mostrare i propri muscoli di nazione nuova e neonata dichiarano guerra alla Francia. Gli statunitensi alleati con Inghilterra, Spagna e Portogallo sbarcano in Aquitania, Bretagna e Normandia sconfiggendo l'esercito francese ed eliminando Robespierre, autore di massacri su massacri in Francia e in Europa. Come cambierà la storia europea? (se lo chiede Ainelif)
Il Calendario Rivoluzionario sopravvive. La rivoluzione francese ha permesso diverse riforme scientifiche, le antiche unità di misura sono state cambiate a favore di altre considerate più scientifiche (a ragione o no), e questi cambiamenti sono sopravvissuti alle vicende politiche. Così i metri, i litri, e tante altre misure unificatrici, solo Inglesi e Americani usano ancora altre misure, ma é solo questione di tempo. Ora, cosa avviene se il calendario rivoluzionario, considerato "più ragionevole", rimane al suo posto? Ovviamente si continuerà a contare gli anni dalla nascita di Cristo, dopo la vittoria delle monarchie non si potrà più pensare all'uso dell'"era della libertà". Ma si può conservare la divisione in mesi di 30 giorni (con nomi legati all'agricoltura), con 5 giorni finali e anni bisestili. questi mesi erano divisi in settimane di 10 giorni dette decadi: ribattezzata domenica per ragioni religiose, il giorno finale di ogni decade può essere cristianizzato dopo la Rivoluzione. Quale impatto avranno sulla società moderna queste lunghissime settimane di dieci giorni con riposo solo il decimo, sopratutto se una parte del continente, ovviamente quella anglosassone, rifiuta di adottarlo? (bislacca idea di Perchè no?)
Confoederatio Italica anticipata. Di solito si pensa sempre a un'Unità d'Italia anticipata ponendo come soluzione una Confederazione tra i principali Stati della Penisola. Solitamente i POD sono la Lega Italica prima della discesa di Carlo VIII e quella del 1848 contro gli Austriaci. In entrambi i casi, sono falliti. A dire il vero ci fu un altro tentativo, mediano, nel 1791 quando, a seguito della Dichiarazione di Pillnitz, Leopoldo II d'Austria e il re di Prussia Federico Guglielmo II stipularono un'alleanza in chiave anti-francese. Il re di Sardegna avanzò un'analoga proposta per gli Stati italiani. Paradossalmente l'alleanza fallì proprio per l'opposizione dello Stato che più aveva da temere un'invasione dei francesi: la Repubblica di Venezia. Sappiamo bene poi quanto la sua neutralità le abbia convenuto! Poniamo invece che l'Alleanza Italica abbia successo e tutti gli Stati della Penisola vi aderiscano. Checché se ne pensi, Venezia benché in pieno declino, possedeva ancora una discreta flotta in grado forse non di impensierire l'Inghilterra, ma la Francia sì. Inoltre le forze di terra di tutti gli Stati italiani unite agli alleati d'Oltralpe sarebbero bastate e avanzate per domare l'uragano Còrso. Alla fine Napoleone era un genio militare e i miracoli neppure lui li sapeva fare, tant'é vero che la stessa Marengo fu vinta per un soffio. Poniamo che mentre Piemonte, Stati Pontifici, Napoli e Toscana mandino uniscano le forze per cacciare i francesi dalla Savoia già nel 1793, i Veneziani si uniscano agli inglesi nell'assedio di Tolone. A nulla servono le artiglierie del Bonaparte. La città non solo rimane anglo-veneziana, ma funge da base per successive operazioni militari sullo stesso suolo francese. La giovanissima repubblica è così costretta sulla difensiva. Nessuna campagna d'Italia o d'Egitto quindi. Dopo Tolone è la volta della Corsica: una flotta anglo-sarda-veneziana occupa l'Isola, già in rivolta, che offre la corona a Giorgio III d'Inghilterra. Intanto la disastrosa situazione militare ha importanti ripercussioni politiche. Il generale Bonaparte, accusato di inefficienza nell'assedio di Tolone, viene ghigliottinato, alla pari di suoi colleghi. Il caos politico però è tale da far cadere anticipatamente anche le teste di Robespierre e Saint-Just, tutto a vantaggio delle Nazioni Straniere. Intanto, partendo dal Piemonte, un'armata degli Stati Italiani procede all'occupazione della Provenza e risale, allo stesso tempo altre armate austro-prussiane provvedono alla riconquista del Belgio. La Spagna procede invece a penetrare nei Pirenei. In preda a una rivoluzione nella rivoluzione e pressata su tutti i fronti è costretta alla resa già nei primi mesi del 1795. Si avrà un Congresso di Vienna una ventina di anni in anticipo, ma con molte differenze con quelle della nostra Timeline. Innanzitutto la Francia dovrà cedere importanti territori di frontiera alle Nazioni vincitrici e parte del suo territorio sarà occupato a scopo preventivo. Re diventa il Delfino Louis-Charles, figlio di Luigi XVI, strappato appena in tempo alla Prigione del Tempio. Vista però la sua salute cagionevole e la giovanissima età, la Francia di Luigi XVII (questo il nome del sovrano) rimane un protettorato delle potenze vincitrici. Il Piemonte riesce a mantenere il possesso della Provenza mentre Venezia rimane una potenza navale temuta dagli altri Stati. Attorno proprio a questi due Stati che si sviluppa l'idea di riunire il resto della Penisola, cacciando gli austriaci, nemici di entrambi. Il Risorgimento prenderà quindi tutt'altra strada, favorito stavolta dagli inglesi che, forti della Corsica, sono di fatto i padroni del Mediterraneo (made in Never75)
Il diavolo zoppo. Charles Maurice de Talleyrand-Périgord è ricordato come uno dei peggiori "trasformisti" e "camaleonti" della storia dell'uomo: dopo essere stato Vescovo di Autun, fu deputato per il Clero agli Stati Generali e, una volta scoppiata la Rivoluzione, fece approvare la confisca dei beni della Chiesa da parte dello stato. Successivamente, sfuggì al Terrore giacobino rifugiandosi prima in Inghilterra e poi negli Stati Uniti. Ma supponiamo che egli non sia lesto a scappare, che voglia fare anche il Ministro degli Esteri di Robespierre (come più tardi di Napoleone e di Luigi XVIII), e che finisca difilato sulla ghigliottina. Come cambierà l'epopea napoleonica senza il "diavolo zoppo" (così Talleyrand era soprannominato, per via della Sindrome di Marfan di cui soffriva)? Inoltre, egli fu il plenipotenziario francese al Congresso di Vienna, e negoziò per la Francia condizioni assai miti, approfittando dei litigi fra le grandi potenze. Anche il Belgio nel 1831 deve l'indipendenza alle trame più o meno occulte della "merda in calze da seta", come lo aveva definito Napoleone. Come cambia dunque la storia d'Europa senza un intrallazzatore voltagabbana come Talleyrand? Teniamo conto anche del fatto che alla storia dell'arte mancherà un pittore come Eugène Delacroix, che probabilmente era suo figlio illegittimo... (questa è di Enrica S.)
Quando i Prussiani se la fecero addosso. Il "Generate Bacillo" nei secoli passati fu spesso il miglior alleato che si potesse avere in guerra. Se ne accorsero anche i francesi alla battaglia di Valmy, il 20 settembre 1792. Quel giorno l'esercito transalpino sconfisse le truppe prussiane del duca di Brunswick Karl Wilhelm Ferdinand (1735-1806), evitando l'invasione della Francia e il fallimento della Rivoluzione. Ma se i prussiani se la fecero letteralmente addosso, non fu tanto per il terrore suscitato in loro dai sanculotti, quanto per la dissenteria che in quelle ore ne stava devastando le budella. E se quest'epidemia non scoppia? La Rivoluzione è soffocata e Luigi XVI restaurato sul trono; gli succederà poi il figlio Luigi XVII. Come si sviluppa la storia dell'ottocento? (settima ucronia epidemiologica di William Riker)
Il diamante blu. Esiste un'altra versione, secondo cui la sconfitta dei prussiani non fu dovuta alla diarrea, ma a un diamante dalla fama sinistra, il cosiddetto "diamante Hope", dall'insolito colore blu, che secondo la leggenda portava scalogna a chiunque lo possedesse. Guarda caso, nel 1789 era di proprietà di re Luigi XVI, che finì ghigliottinato; il diamante fu confiscato dal governo rivoluzionario e non se ne seppe più nulla; solo nel settembre 1812 (cioè vent'anni dopo, il tempo richiesto dalla legge francese perchè un reato di furto cadesse in prescrizione) il gioielliere inglese Daniel Eliason fu incaricato di vendere tre diamanti blu, che secondo molti storici erano il risultato del taglio del diamante Hope (forse per piazzarlo meglio, o forse perchè qualche superstizioso pensava così di annullarne la presunta maledizione). Dove si era cacciato il diamante blu in tutto quel tempo? C'è il sospetto che il Duca di Brunswick lo abbia ricevuto dai Rivoluzionari francesi come prezzo del suo tradimento: egli avrebbe rifiutato di ordinare l'attacco risolutivo contro le truppe francesi nella battaglia di Valmy, ritirandosi senza combattere e salvando così la Repubblica Francese. Ammettiamo che sia andata così. E se invece il duca è tutto d'un pezzo, o se è superstizioso e non accetta il diamante portasfortuna come prezzo del tradimento? (anche questa è di William Riker)
Luigi Capeto salva la testa. I Rivoluzionari condannano re Luigi XVI per crimini contro la Francia, ma anziché condannarlo a morte decidono di espellerlo verso gli USA. "Luigi Capeto" perde ogni interesse alla politica e si dedica alla sua nuova attività di coltivatore diretto in una piantagione del Sud Carolina; lì morirà nel 1813. La Francia ha evitato di creare un martire, certo, ma c’é molto di più. La morte del re aveva fatto un gran danno alla causa della Repubblica, il regime si era mostrato partigiano, crudele e totalmente sprezzante della vita umana, ed il processo di Luigi XVI era stato il primo dei processi popolari instaurati poi di regola con il tribunale rivoluzionario. Si può pensare che senza questo sopruso la Repubblica esiterà molto di più ad instaurare il Terrore, o almeno lo ritarderà o limiterà. La morte del re ha anche spaccato la nazione, contribuendo alla nascita della ribellione realista; sopratutto essa ha rovinato l’ideale della repubblica presso l’ala destra e borghese del paese. La rivoluzione diventa popolare e sinonimo di massacri e di estremismo, un regime costruito su un cadavere. Se questo non avviene, si può pensare che l’idea repubblicana non sarà combattuta così duramente durante il XIX secolo dalla destra francese (ci ha messo un secolo, cioè fino al 1875, per riuscire a far dimenticare gli eccessi del 1793). La destra non escluderà se stessa da questo regime e proverà a guidarlo in modo moderato, facilitando una normalizzazione e una stabilizzazione più precoce, forse già nel 1848. E quali saranno le conseguenze di una Francia democratica e stabile con trent’anni di anticipo? (altra pensata di Perchè no?)
Maria Teresa I di Francia. Immaginiamo ora la sopravvivenza di Maria Antonietta. Vederla giudicata e decapitata non era la soluzione più ovvia né facile, infatti è stata una decisione controproducente (senza parlare della vergogna per il suo processo farsa). Immaginiamo che Maria Antonietta sia semplicemente custodita in prigione durante il Terrore, un ostaggio per far pressione su Vienna. Potrebbe poi essere scambiata come lo è stata sua figlia Maria Teresa nel 1796. Quale ruolo potrebbe avere l'ex regina di Francia nel campo realista? Lei odiava Luigi XVIII dall'epoca di Versailles e avrebbe fatto molto per indebolire la sua posizione. Avrebbe probabilmente impedito il matrimonio di sua figlia con il figlio del futuro Carlo X (che lei odiava ancora di più). Forse avrebbe spinto verso uno matrimonio austriaco per sua figlia? Altra idea, lei ancora viva avrebbe fatto di tutto per impedire a Maria Luisa di sposare Napoleone, ricordando la catastrofe dell'ultima Austriaca ad essere stata inviata a Parigi. Ed ecco la mia ultima idea, al 100% improbabile ma stranamente mi piace. Al momento delle restaurazione, piuttosto che restaurare Luigi XVIII, l'anziana Maria Antonietta potrebbe convincere la sua famiglia a sostenere i diritti di Maria Teresa (sopratutto perchè sposata con un Austriaco), illustrando i benefici di averla sul trono con Maria Antonietta al suo fianco. Ovviamente c'era la legge salica, ma 25 anni dopo la rivoluzione le antiche regole della monarchie francese avrebbero contato poco. Possiamo ipotizzare un regno di Maria Teresa I di Francia fino alla sua morte nel 1851, trascurando le proba bilità di assassino o di deposizione? Per chi ama i dettagli, il bel Fersen è morto solo nel 1810, dunque... (sempre Perchè no?)
Jamais Orléans. Luigi Filippo d'Orléans, prima di essere re costituzionale dei Francesi, nei suoi verdi anni era stato un rivoluzionario: era infatti presente dalla parte dei repubblicani nella battaglia di Valmy, prima vittoria della Rivoluzione. E se viene ucciso durante la battaglia? Senza lui la casa di Orléans cessa di esistere e nel 1830 non ci sarà un principe legittimo e liberale come sperato da La Fayette per salire sul trono della monarchia costituzionale. La Fayette é costretto a proclamare la seconda repubblica francese e a diventarne presidente. Questa repubblica nata con 18 anni di anticipo potrebbe rimanere in pace con il resto dell'Europa, dato che La Fayette e i suoi avrebbero controllato il ritorno a una vita politica rivoluzionaria? Inoltre, dopo la sconfitta di Sedan, l'unico motivo per cui nella nostra Timeline la monarchia non fu restaurata fu la divisione dei monarchici tra legittimisti e orleanisti. Ma se l'Orléans non ha mai regnato, allora il fronte monarchico ha i numeri, nell'Assemblea Costituente, per richiamare Enrico sul trono. Si avrà una monarchia costituzionale che forse prenderà decisioni diverse rispetto alla Terza, alla Quarta e alla Quinta Repubblica... (di nuovo il francese Perchè no?)
Louis XVII in anticipo. E ora proviamo a pensare come avere un Luigi XVII alternativo durante la Rivoluzione. Luigi XVI e Marie-Antoinette non hanno avuto relazioni fisiche per anni dopo loro matrimonio (per diverse ragioni), ritardando la nascita di un erede. Come cambiare questo fatto? Senza toccare tutta l'educazione di Luigi XVI possiamo pensare che, in preparazione del matrimonio, Luigi XV si sarebbe preoccupato dell'educazione sessuale del principe. Luigi XIV e Luigi XV stessi erano stati educati alla stessa maniera con una discreta e non troppo attrattiva dama di corte. Non è stato fatto con Luigi XVI perché su pressione della madre e della sua fazione, Luigi XV ha lasciato educare il futuro re da altri che lui, in una maniera molto pia e conservatrice. O, in maniera meno abituale, potremmo immaginare altre soluzioni (davanti alla carenza di azione del suo erede, Luigi XV sembra essere stato almeno tentato di provarci lui stesso, sembra anche che il conte di Provenza/Luigi XVIII abbia avuto lo stesso pensiero... una molto brutta famiglia). Per farla breve, nel 1770, Luigi XVI e Marie-Antoinette si sposano, si mettono subito al lavoro e al più tardi nel 1771 nasce un figlio (diciamo Louis Joseph in omaggio al fratello della regina). Facciamo che questo erede sia sano e sopravviva all'infanzia. Dunque il risultato sarebbe che, all'inizio della Rivoluzione nel 1789, Luigi XVI ha già un'erede adulto di 18 anni (al massimo), e questo cambia molte cose e permette diversi scenari. Primo: Luigi XVII adulto ha già la sua propria opinione, forgiata a Versailles sotto l'influenza dello zio conte di Provenza e della madre). Non accetta la rivoluzione e, contro il parere del padre, lascia la Francia con il conte di Provenza. Sono accolti a Vienna dove il Delfino si fa proclamare reggente del padre prigioniero. Avremmo allora una guerra civile francese al posto di una guerra europea. Seconda: Luigi XVII adulto ha delle idee più liberali del padre, o almeno si pensa che sia cosi. L'Assemblea Nazionale, a un certo punto, convince Luigi XVI ad abdicare in favore di Luigi XVII, ben più popolare e meno contrario al potere dell'assemblea. La monarchia costituzionale prosegue. Terzo: Luigi XVII, durante la sua educazione militare, si vede affidare un gruppo di giovani studenti tra i più bravi ed intelligenti per stimolare l'emulazione. Tra questi si ritrova un giovane corso di nome Napoleone Buonaparte, che diverrà il migliore amico e futuro compagno di lotta del giovane Delfino... (sempre Perchè no?)
In fondo al Mar(at). Il noto rivoluzionario francese Jean-Paul Marat era afflitto da una misteriosa malattia che gli procurava un fortissimo prurito. Per alleviare questo fastidio era costretto a passare ore e ore a mollo nell'acqua tiepida di una vasca da bagno costruita apposta per lui, a forma di scarpa e dotata di scrittoio. Fu proprio mentre lavorava seduto in quella vasca che il 13 luglio 1793 fu pugnalato a morte da Charlotte Corday. Poniamo il caso che Marat non soffra di questa malattia, e che quindi sia in condizioni di difendersi e di poter uscire vivo dall'incontro con la Corday. Quali sono le conseguenze? Al di là dell'immagine di giacobino sanguinario, Marat avrebbe voluto una guerra di difesa e trattative con la Gran Bretagna, ha rifiutato l'annessione della Savoia (unico della Convenzione), era più o meno avversario di Robespierre (che lo odiava per ragioni di morale, pensava che Marat era poco virtuoso per governare la repubblica). Se resta in vita, Marat potrebbe opporsi a Robespierre meglio di Danton, perchè ha una maggior base popolare del brutto avvocato. Lo immagino piuttosto come un Barras ante litteram, più corrotto, anche se con grandi discorsi estremisti. Con un Marat pericoloso in circolazione, Robespierre e i suoi forse dovranno moderarsi o almeno negoziare piuttosto che imporre i nefasti eccessi del 1793-94 (made in Generalissimus e in Perchè no?)
Lunga vita all'Incorruttibile. Il colpo di stato del 9 Termidoro fallisce, e Robespierre (all'epoca 36enne) resta in sella, facendo giustiziare i congiurati e attuando una sanguinosa epurazione di tutti i suoi oppositori. Robespierre non era il regime di Terrore, non lo ha iniziato, non lo ha diretto ma ne è stato la figura più conosciuta. Devo aggiungere che il regime di Terrore era per definizione temporaneo, per superare la crisi della guerra esterna e della guerra civile (ovviamente chi era al potere definiva la fine di questa crisi). La cosa difficile è che la caduta di Robespierre proviene proprio dal sentimento che la situazione di crisi era passata e che il Terrore non era più necessario. Robespierre, come figura simbolica (alla stessa maniera del re) e come zoccolo duro del terrore è stato liquidato, ma molti dei suoi vincitori erano loro stessi complici, tornati bianchi e vergini all'ultimo momento. Anche senza 9 Termidoro e senza l'esecuzione di Robespierre, il regime di Terrore sarebbe finito da uno momento all'altro (o la sua intensità sarebbe diminuita) e si dovrebbe piuttosto ridefinire l'ucronia come una Repubblica Francese che rimane nelle mani dei Giacobini con la Costituzione dell'anno III (che tra l'altro instaurava il suffragio universale maschile e il diritto di ribellione). Difficile arrivare a questo con Robespierre che era andato ben oltre la prudenza politica, in unomodo o nell'altro sarebbe stato messo da parte, non era uno dittatore e non aveva i poteri per mantenersi da solo al potere (che non ha mai assunto in maniera personale). Il Comitato di Sicurezza Pubblica sarebbe rimasto un'istituzione della Repubblica ma non il suo esecutivo, l'assemblea (per sempre a maggioranza giacobina) sarebbe rimasta al centro del gioco ma con una grande importanza (forse istituzionalizzata) delle sezioni popolari del club dei Giacobini a Parigi e nelle altre grandi città (non possiamo ancora dire come partito unico, sarebbe anacronistico). Napoleone avrebbe senza dubbi un ruolo da uno momento all'altro, forse prima che nella nostra TL, beneficiando della sua condotta eroica a Toulon, e senza la fine di Robespierre sarebbe stato promosso in anticipo. L'incorruttibile avrebbe avuto problemi a governare in un ambiente politico composto da uomini ben più astuti e corrotti di lui. Sarebbe finito come un fantoccio, promosso ad un ruolo figurativo (magari lo trasformano in una sorta di pontefice repubblicano del culto dell'Essere Supremo! Ci credeva soltanto lui...) Può durare così 4 o 5 anni, fino a quando Napoleone lo rovescia con un golpe, onorato trionfalmente come il salvatore della vera repubblica... (questa è di Inuyasha Han'yō e di Perchè No?)
The English Corsica and Sardinia. Nel 1794 gli inglesi occupano la Corsica e nel 1796 l'Elba. Poi, stranamente, evacuano entrambe le isole che finiscono ben presto in mani francesi. Ma se gli inglesi, subodorando la loro importanza strategica, decidono di difenderle a tutti i costi e ci rimangono? Nonostante tutta la sua potenza, Napoleone non riuscirà mai a conquistarle (come nella nostra Timeline non riuscirà mai a conquistare Sardegna, Sicilia e Malta difese pure esse dalla Royal Navy). Dopo il Congresso di Vienna, se le tiene entrambe il Regno Unito, in cambio alla Francia viene ceduta la Savoia. Inevitabile che il possesso di tre isole (con Malta) così vicine alle coste italiane si farà sentire in termini geopolitici. In pratica non sarà la sola Austria ad avere una sorta di protettorato sulla Penisola, ma anche il Regno Unito farà pesare la sua presenza. Probabile un’alleanza austro-britannica per difendersi dai francesi? E, in questo caso, come varierebbero i sentimenti indipendentisti dei nostri patrioti? Garibaldi partirà dalla Sardegna o dalla Liguria per tentare la conquista della Corsica e dell’Elba? Ma soprattutto, essendo la Francia già accontentata con la Savoia, cosa potrebbe promettere Cavour a Napoleone III per conquistarsi il suo appoggio? (è di Never75)
Farewell to Nelson. Il 13 marzo 1795 a Capo Noli (Savona) si scontrarono le navi da guerra della Repubblica Francese e quelle anglo-napoletane. Sul vascello britannico HMS Agamennon c'era il giovane Horatio Nelson, al suo primo combattimento. Fu per lui una grande vittoria personale, e le navi nemiche vennero sbaragliate. Ma se Nelson è sonoramente sconfitto, o se addirittura muore nello scontro? (proposta da Enrica S.)
L'imperatrice marsigliese. Marie-Josèphe-Rose de Tascher de la Pagerie, creola della Martinica e vedova del visconte Alexandre de Beauharnais, vittima eccellente del Terrore, inviò il giovane figlio Eugenio dal giovane Napoleone Bonaparte per riavere la spada del marito, sequestrata dai rivoluzionari. Il corso acconsentì alla richiesta e, quando la donna si presentò a lui per ringraziarlo, ne rimase stregato e le chiese di sposarlo, nonostante lui avesse 26 anni e lei 32. Dalle sue campagne militari egli la tempestò di lettere d'amore appassionate e, nonostante i due si tradissero reciprocamente molte volte, il corso restò sempre innamorato pazzo di lei, tanto da volerla incoronare con le sue mani imperatrice dei francesi, il 2 dicembre 1804. Era ancora innamorato di lei persino dopo il divorzio, dettato unicamente dalla ragion di stato e dal desiderio napoleonico di instaurare una dinastia: anzi, quando morì a Sant'Elena il 5 maggio 1821, pare che le ultime parole dell'ex Empereur siano state per i tre grandi amori della sua vita: la France, les armées, Joséphine. È opinione di molti storici che Napoleone non sarebbe stato lo stesso, senza quella donna al suo fianco. Ma se i due non si incontrano mai? Come cambia la storia della Francia, se per esempio Napoleone sposa una donna più giovane di lui che gli dà figli legittimi senza bisogna di Maria Luisa d'Austria? A questo proposito la candidata ideale sarebbe la signorina Désirée Clary, fidanzata ufficiale di Napoleone nel 1795. Prima era stata interessata a Giuseppe Bonaparte, ma in seguito quest'ultimo ha sposato sua sorella, Julie Clary. Napoleone era ancora fidanzato con lei quando decise di sposare Joséphine, e i due hanno continuato a scambiarsi lettere, le quali offrono testimonianza della vergogna di Napoleone per la sua indelicatezza. Anche se Désirée ha perso l'occasione di diventare imperatrice, divenne comunque regina di Svezia quando suo marito Bernadotte fu incoronato sovrano di questo paese (perciò Désirée é l'antenata degli attuali sovrani di Svezia). La famiglia Clary era importante a Marsiglia e numerosa (anche se sopratutto composta da figlie). Se Napoleone non rinuncia a Desirée, Joséphine dovrà accontentarsi di essere l'amante di Napoleone, e forse la regina dei saloni intellettuali parigini. Teniamo conto anche del fatto che allora la figlia di primo letto di Joséphine, Ortensia Beauharnais, non sposerà Luigi, fratello di Napoleone, e suo figlio, un certo Napoleone III, non nascerà mai... (ennesima idea di William Riker e di Perchè no?)
Masséna. Nel febbraio del 1796 il generale francese Scherer, comandante in capo dell'esercito francese rassegna le dimissioni proprio alla vigilia della decisiva campagna contro gli asustro-piemontesi. Chi lo sostituirà? Tra le truppe d'Oltralpe la risposta pare scontata: Masséna! È una sorpresa un po' per tutti quando alla fine viene scelto il più giovane ed inesperto Buonaparte (pare grazie più alle "raccomandazioni" di Barras che a reali meriti). Se invece Masséna fosse scelto veramente? Sarebbe potuto essere lui il "Napoleone" di quegli anni? Sicuramente lui ed il corso avevano molte caratteristiche comuni: entrambi ambiziosi, entrambi di origini non proprio facoltose né propriamente francesi (anche Masséna era nato a Nizza, allora città sotto i Savoia e di lingua prevalentemente italiana), si erano entrambi distinti in numerose campagne militari fin dagli inizi ed avevano fatto carriera piuttosto in fretta. La cosa che però distingueva i due era che Massena (benché ottimo generale e trascinatore di popolo) non aveva attitudini politiche né ambizioni in quel campo. Per cui è probabile che al termine della vittoriosa Campagna d'Italia Massèna si limiti ad ottenere le condizioni più vantaggiose per il suo Paese per poi tornare in patria con una promozione certa, e magari essere destinato ad altre imprese belliche. Di conseguenza in Francia non sorge un Impero (con tutta l'ideologia che ne conseguirà), mentre in Italia le repubbliche gemelle di Napoli e Roma cadono in fretta. Le idee della rivoluzione però travalicano comunque i confini e le Potenze dominanti ne devono per forza tener conto concedendo Costituzioni di stampo liberale. La Francia rimane lo stesso una grande potenza, la sua democrazia (non più minacciata da colpi di Stato) si perfeziona ulteriormente e sarà punto di riferimento per tutti i popoli del Continente. A breve vi sarà anche una pace separata con l'Inghilterra ed una politica comune delle due potenze in funzione antiasburgica ed antizarista (ancora Never75)
Giannizzeri/2. I tentativi di riforma dell'esercito e dell'amministrazione ottomana compiuti da Abdul Hamit I e Selim III hanno buon esito, con la liquidazione anticipata dei giannizzeri. Come cambia la moderna storia turca? (parola di Lord Wilmore)
Napoleon for President. L'ancora giovane Napoleone Bonaparte, dopo aver completato la sua formazione militare, dispera di fare qualcosa di veramente grande nella piccola Francia cosi bloccata dai privilegi, come Corso é sospettato di simpatie per Pasquale Paoli, e la sua carriera non sembra portarlo a niente. Poco dopo essere diventato luogotenente d'artiglieria e avere sposato Désirée Clary, suo padre é morto, Giuseppe Bonaparte é troppo debole per costringere il fratello a seguirlo, il posto nella guarnigione di Valence non lo entusiasma, e dunque Napoleone decide di dare una svolta alla sua vita e si imbarca con la moglie su una nave per gli Stati Uniti. Questo paese nuovo gli sembra il posto ideale per diventare qualcuno. Arrivato lì, propone i suoi servizi all'esercito dell'Unione, sempre alla ricerca di ufficiali ben addestrati, sopratutto di artiglieria. Napoleone coglie presto l'occasione di combattere quando é inviato contro i ribelli della Whisky Rebellion nel 1791, dove fa sparare con i cannoni contro i ribelli. Guadagna così il rango di generale ed inizia una bella carriera, che lo porta nell'elite dell'esercito, si fa costruire una bella casa negli Stati del Sud, ha figli. Nel 1803 la Francia vende la Lousiana e Bonaparte é mandato a sistemare l'occupazione e a combattere contro gli indiani, poi vincerà anche il capo indiano Tecumseh. Nel 1812 scoppia la guerra anglo-britannica. Nel 1814 dopo la distruzione di Washington la situazione é tale che Napoleone Bonaparte si vede affidare la missione di respingere l'invasione britannica. A questo punto il suo genio militare gli permette, riorganizzando l'esercito e le milizie, di sconfiggere i Britannici fino a invadere e conquistare il Canada. la città di Québec si arrende nel 1814 e le ultime truppe britanniche evacuano nel 1815, la pace segna il trionfo per gli Stati Uniti. Non é sorprendente se nelle elezioni presidenziali del 1816 Napoleone Bonaparte verrà eletto quinto presidente degli Stati Uniti fino alla sua morte durante il suo secondo mandato nel 1821: è all'origine della dottrina Bonaparte, cioé l'America agli Americani . In suo onore esistono delle città chiamate Ajaccio o Napoleon City in diversi Stati americani, e al posto dell'Oregon c'é lo Stato di Bonaparte... (ennesimo colpo di genio di Perchè no?)
Napoleon I the Imperator. Alternativa alla precedente: dopo essere stato eletto presidente, Napoleone trasforma l'Unione in un regime autoritario personale. Alla fine del suo primo mandato cambia la costituzione, l'organizzazione dell'Unione rimane la stessa ma al posto di un presidente ci sarà un imperatore. Nel 1819 Bonaparte viene eletto imperatore degli Americani sotto il nome di Napoleone I e incorona se stesso a Filadelfia (scelta come capitale dell'esecutivo lontano dal legislativo a Washington). Crea presto una nuova nobiltà con i suoi fratelli, chiamati dall'Europa come principi e duchi nei nuovi Stati che nascono nell'Ovest. Ovviamente c'é una resistenza repubblicana che dovrà andare in esilio nell'Ovest, dove sono fondate repubbliche indipendenti. Napoleone I prova a riunire gli Americani in una vasta guerra di aggressione contro il Messico nel 1820, conquista il Texas e entra da trionfatore a Città del Messico nel 1821. Però la resistenza messicana lo costringe poco dopo a ritirarsi, sarà la ritirata del Messico con il disastro del Rio Grande, dove suo esercito si fa sorprendere. Nel 1823 i Messicani, i Texani e le repubbliche dell'Ovest invadono l'impero di America. Nello stesso momento scoppia una vasta ribellione interna e Napoleone é definitivamente sconfitto nella battaglia di Savannah; dichiarato decaduto dal suo titolo, è mandato in esilio nell'isola di Sant'Elena, comprata apposta dai Britannici. Ciò non impedirà a Louis-Napoléon Bonaparte di essere eletto nel 1849 dodicesimo presidente degli Stati Uniti, restaurando poi il Secondo Impero d'America... (ancora Perchè no?!)
Napoleon Karlovic' Bonapart'ev. Nel 1789 "l'uom fatale" di Manzoni si arruola non nell'esercito francese ma in quello russo e va a combattere nel Caucaso e contro i Turchi. Me lo immagino in Cisalpina contro i Francesi nel 1797-1799; successivamente usurpa il trono dello Zar, eredita il progetto di trasferire la capitale a Costantinopoli, diventa panslavista e conquista la Prussia, l'Austria e l'Italia; infine marcia su Pechino (un'altra geniale trovata di Bhrg'hros)
Napoleón Buenaparte. Napoleone finisce per servire nell'esercito spagnolo. Cosa accade quando scoppia la Guerra del Rossiglione nel 1793? (è di Generalissimus)
Napoleon von Gutenteil. E se Napoleone si arruolasse nell'esercito Austro-Ungarico? Dopo aver sconfitto la Francia rivoluzionaria, permettendo con le sue azioni la sopravvivenza della Repubblica di Genova e della Repubblica di Venezia, potrebbe rivolgersi contro gli Ottomani nei Balcani. Altre conseguenze? (ancora Generalissimus)
Napoleon Goddel. Napoleone finisce per offrire i suoi servizi all'esercito svedese, dove grazie alle sue azioni durante la Guerra Russo-Svedese del 1788 riesce ad ottenere migliori risultati contro Russia e Danimarca. Cosa altro aspetta il Corso alla corte degli Holstein-Gottorp? Diventerà lui Re di Svezia al posto di Bernadotte? (sempre Generalissimus)
Napolyon Bonapart. Afferma Tolstoj nell'epilogo del Guerra e Pace, magari esagerando, che da giovane Napoleone cercò senza successo di arruolarsi nell'esercito russo prima e ottomano poi. Ma se, posto che abbia davvero chiesto di unirsi all'esercito turco, Napoleone venisse accettato nell'Osmanli Imparatorlugu Ordusu? Potrebbe già farsi notare nella Guerra Russo-Turca del 1787-92, impedendo con le sue azioni che i Russi mettano permanentemente le mani sullo Edisan. Ce la farà poi a modernizzare l'esercito? E se si mettesse in testa di fare il Sultano? (di nuovo Generalissimus)
Napoleone di Savoia. Ad un certo momento ci fu la possibilità, caldeggiata dalla Gran Bretagna, che Genova cedesse la Corsica ai Savoia anziché alla Francia. Napoleone Buonaparte (e non Bonaparte come nella nostra Timeline) combatte per i Savoia anziché per la Rivoluzione: la campagna d'Italia abortisce sul nascere e la controffensiva porta il Corso almeno fino a Lione o Marsiglia. Può darsi che tenti con un certo anticipo un'operazione tipo Austerlitz, avanzando verso il 1797 nel cuore della Francia e sconfiggendo il grosso delle truppe rivoluzionarie. Il Direttorio crolla e la Savoia, artefice della vittoria, ci guadagna una fetta di territorio francese (almeno Bresse, Bugey ed una parte del Delfinato; nell'ipotesi più drastica, tutto il territorio fino al Rodano). Austria e Gran Bretagna ottengono vantaggi territoriali, la prima nei paesi Bassi o in Alsazia, la seconda oltremare (Caraibi ed India). In Francia è restaurata una monarchia costituzionale, ma la Restaurazione come noi la conosciamo non avviene. In Russia Alessandro riesce a condurre a termine il suo programma di riforme ed verso il 1820 abolisce la servitù della gleba, ma non diventerà mai re di Polonia. Non c'è la campagna d'Egitto, con tutte le conseguenze che questo avrà sulla cultura araba moderna e sulla conoscenza europea dell'Oriente: l'Egitto rimane una provincia governata da Costantinopoli e non avrà khedivé autonomi; questo potrebbe ritardare l'apertura del Canale di Suez. La Finlandia resta svedese e oggi solo la Savonia è di lingua finnica. La potenza prussiana rimane limitata e i principati ecclesiastici tedeschi sopravvivono, così come il Sacro Romano Impero. Però prevedo comunque delle guerre "napoleoniche": Bonaparte è troppo abile ed ambizioso per starsene tranquillo, e mi vengono in mente due possibilità: unificazione dell'Italia (problematica: i Savoia erano una piccola potenza, un conto era vincere contro la Francia alleati con tutt'Europa, una altro era vincere contro l'Austria contro tutti il resto d'Europa) o conquista del Nordafrica: spedizione per punire i pirati delle reggenze, conquista e colonizzazione almeno della Tunisia (proposta da Falecius e da Damiano)
Napoleone Re d'Italia. Napoleone, invece di trasferirsi in Francia, si trasferisce dov'erano nati i suoi genitori, a Livorno, nel Granducato di Toscana. Fa il rivoluzionario e, creandosi un esercito personale, nel 1810 unifica l'Italia,conquistando una dopo l'altra le nazioni puzzle della penisola. Nel 1812 Napoleone si proclama re d'Italia con capitale Roma. Dato che l'Italia si è unificata da sola, Nizza, Savoia e Corsica sono ancora nelle sue mani. Napoleone ordina il riarmo totale, facendo crescere l'economia italiana e industrializzando il suo regno. Come proseguirà la storia del Bel Paese? (ideata da Ainelif)
Napoleone Basileus. Per qualche motivo, Napoleone Bonaparte nasce in Grecia. Infiammato dagli ideali illuministi contro l'oppressione ottomana, Napoleone sviluppa un forte nazionalismo greco e una fede fanatica nel cristianesimo greco-ortodosso, anche se più per ragioni di identità nazionale che per una sincera fede religiosa; questo vuol dire che l'obiettivo di Napoleone sarà la distruzione dell'Impero Ottomano e la ricostruzione di un Impero Romeo di cultura greca con capitale Costantinopoli e lo stesso Napoleone imperatore, realizzando una sorta di Megali Idea anticipata (pensata da Lorenzo Anteri e Dario Carcano)
Napoleone Sultano. Non é una nostra idea, l'ha avuta lui stesso all'epoca di Sant'Elena. Napoleone prende Acri, spazza via le truppe ottomane e con i suoi Francesi, Egiziani, Beduini, Arabi e Copti conquista l'impero prendendo Costantinopoli, dove regna da Imperatore d'Oriente. Ovviamente si fa musulmano (agli Egiziani assicurava già che seguiva l'insegnamento di Muhammad). In pochi anni mette in piedi un nuovo esercito ottomano comandato da Francesi, un'economia e un'agricoltura modernizzata, riconquista i Balcani, vince l'Austria con l'aiuto della Francia, invade il Sud dell'Italia e il Caucaso, riconquista la Crimea (persa per colpa di Caterina la Grande), e mille altre avventure. In breve il vecchio malato dell'Europa avrebbe fatto come nell'ultimo film di Sylvester Stallone, un ritorno inaspettato e non voluto. Tuttavia nel XVIII secolo l'Impero Ottomano era già visto come uno spazio vuoto da riempire, come dimostra il Piano Greco di Caterina la Grande. L'arrivo a Costantinopoli di un governo forte e riformatore guidato da Napoleone non credo sarebbe visto bene, perché sarebbe un grosso pericolo per i progetti europei nella regione. Immagino quindi uno scenario tipo rivolta dei Boxer, con le potenze europee che mandano nella regione corpi di spedizione, un po' a sostegno del sultano ottomano e un po' per tutelare i propri interessi (a quattro mani Lorenzo Anteri e Perchè no?)
Napoleone il riformatore religioso. Alternatiiva alla precedente. Napoleone era stato un avido lettore delle storie semi-leggendarie su Giambattista Boetti, frate domenicano che si era improvvisato profeta di una nuova religione che fondeva cristianesimo e islam, e che aveva marciato su Costantinopoli con un esercito di curdi, venendo fermato solo dal pagamento di 500.000 piastre d'oro dal sultano Selim III. La storia di Boetti lasciò un segno molto profondo nella mente di Napoleone, tanto che nella sua vita fantasticò spesso sulla possibilità di seguire quella strada, di improvvisarsi profeta religioso, scrivere un nuovo Corano e radunare un esercito di zeloti con cui conquistare Costantinopoli per poi ripetere le imprese di Alessandro Magno. Per questo secondo me Napoleone non si sarebbe convertito all'Islam, ma avrebbe piuttosto fondato una religione sincretica che riunisse cristianesimo e Islam. Potrebbe sembrare inverosimile, ma l'Islam ottomano aveva già al suo interno numerosi elementi sincretici presi dal cristianesimo ortodosso, come per esempio la devozione per san Giorgio e san Teodosio il Cenobiarca da parte dei musulmani dell'Anatolia. Sarebbe interessante capire quanto questa nuova religione sarebbe cristiana e quanto musulmana, ma questo dipenderebbe dalle precise circostanze dell'ucronia. Più che una rivoluzione simile a quella francese, considerando che si baserebbe su una nuova religione e che l'Impero Ottomano non aveva istituzioni e mentalità di tipo europeo, il modello che mi viene in mente è quello della rivolta dei Taiping... (questa la propone Dario Carcano)
Napoleone in Inghilterra. Grazie all'uso di battelli a vapore, lo sbarco in Inghilterra progettato da Napoleone ha successo; l'Inghilterra si arrende e Giuseppina Behuarnhais diventa regina d'Inghilterra per ripagarla dell'abbandono. Scozia e Irlanda diventano indipendenti, la famiglia reale britannica fugge in Australia che diventa una nuova Inghilterra australe. L'Austria viene smembrata con cento anni di anticipo, tutta la nostra cultura occidentale si francesizza; il mondo germanico resta diviso in staterelli. Napoleone dall'Egitto all'India e dalla Russia in America, Impero Francese di dimensioni planetarie. Gli USA, potenza nascente, sfideranno i francesi: guerra fredda a tre tra USA, URSS e Francia. Nel 1969 il francese Brasfort sarà il primo uomo a mettere piede sulla luna (grazie a Bhrg'hros e a Rivoluzionario Liberale. Ecco un possibile canovaccio che parte da una vittoria di Napoleone a Lipsia)
La rivolta del Whisky/1. Nel 1794 i coloni della Monongahela Valley, nella Pennsylvania Occidentale, protestarono contro una tassa federale su liquori e distillati. Washington ordinò ai Marshall federali di far valere gli ordini della corte, richiedendo ai protestanti di apparire nelle corti federali distrettuali. Nell'agosto 1794 le proteste si avvicinarono pericolosamente alla ribellione aperta e, il 7 agosto, diverse migliaia di coloni armati si radunarono nei pressi di Pittsburgh. Washington invocò quindi la Militia Law del 1792 per chiamare le milizie di diversi stati. Venne organizzata una forza di 13.000 uomini, all'incirca le dimensioni dell'intero esercito della guerra d'indipendenza. Sotto il comando personale di Washington, Hamilton e dell'eroe della guerra d'indipendenza Henry "Lighthorse Harry" Lee, l'esercito marciò sulla Pennsylvania Occidentale. E se a differenza della nostra linea temporale, cade in un'imboscata e subisce una disastrosa sconfitta, nella quale Washington cade? Quali gli effetti sulla Storia Americana? (proposta da Lord Wilmore)
La rivolta del Whisky/2. Versione minimalista dell'ucronia precedente. La Whisky Rebellion riesce, e il governo degli Stati Uniti viene costretto a ritirare la tassa sulla produzione di alcool. La gente si indirizzerà prima e in maniera maggiore verso i partiti Repubblicano e Democratico. Non viene a crearsi il precedente che stabilisce che i cittadini che vogliono cambiare una legge devono farlo in modo pacato attraverso i propri rappresentanti al parlamento, pena l'intervento delle forze armate. Inoltre i piccoli produttori di Kentucky e Tennessee non scopriranno le migliori qualità di mais dopo essersi stabiliti lì per sfuggire all'influenza del governo federale, e quindi niente Bourbon (o perlomeno avvio ritardato della sua produzione) o Jack Daniels. Quali altre conseguenze per gli USA? (questa è di Generalissimus)
I Turchi con la Rivoluzione. Con lo scopo di ridurre la pressione militare sul Reno, nell'estate del 1795 il Comitato di Salute Pubblica chiese, attraverso il Bailo Veneziano a Costantinopoli, alla Sublime Porta di dichiarare guerra a Vienna. Purtroppo per Parigi i rapporti tra Venezia e Costantinopoli erano ancora caratterizzati da un'estrema e reciproca diffidenza (solo 25 anni prima si era rischiata una nuova guerra), tanto che il Divano Imperiale scelse di mantenersi neutrale. Ipotizziamo invece che il Governo Marciano porti avanti con maggiore decisione le trattativa con la Sublime Porta, in modo tale che nell'autunno del 1795 l'esercito Turco passi il Danubio. L'apertura di un nuovo fronte meridionale costringerebbe Vienna a disimpegnarsi parzialmente dalla guerra contro la Francia; come potrebbe cambiare la Storia? (pensata da Enrico Pizzo)
Revival lituano. Nel 1795 l'Impero Russo non annette la Polonia, grazie ad una determinazione più forte che nella nostra Timeline, e la confederazione lituano-polacca resta in piedi. Come cambia la storia in presenza di una potenza regionale che separa la Russia e poi la futura Unione Sovietica dal resto dell' Europa? (questa è di Ded17)
Il Cesare Nero. Toussaint Louverture, il liberatore di Haiti, era un ottimo generale ed un abilissimo stratega. La sua rivolta si estende anche al sud degli USA, dove la popolazione di colore è molto numerosa, e gli USA, impegnati nella guerra contro la Gran Bretagna, non possono intervenire. Toussaint libera almeno la Florida e la Lousiana, forse anche l'intero Deep South, epurando i bianchi. Impadronitosi delle loro conoscenze, fonda uno stato moderno abitato da persone di colore, la cui capitale diventa New Orleans e la lingua è il Cajun della Luisiana. A questo punto la storia dell'Africa e dell'America cambierà per sempre... (chi? ma Filobeche, naturalmente!)
Repubblica Adriatica di San Marino. Napoleone quando scese in Italia ed annesse quasi tutti gli Stati della Penisola, risparmiò invece la Repubblica del Titano, ammirato dalla sua Costituzione libertaria, quasi antesignana di quella francese. Bonaparte aveva anche offerto alla piccola Repubblica un probabile ingrandimento fino all’Adriatico, che ne avrebbe quasi decuplicato l’estensione, ma i Capitani Reggenti rifiutarono tenendo molto di più alla pace coi vicini. Ciò ebbe anche il vantaggio di non far figurare la Piccola Repubblica tra gli alleati di Napoleone da punire. Ma mettiamo che l’ingrandimento venga effettuato... alla caduta di Napoleone cosa cambia? Si potrebbero ipotizzare due casi: nel primo la Piccola Repubblica mantiene le conquiste napoleoniche fino al presente nonostante i tentativi di annessione da parte della Repubblica di Salò; in questo caso l’appoggio dato dalla nazione agli esuli italiani diventa ancora più forte, sia durante il Risorgimento che durante il Fascismo. Inoltre la sua forma di governo potrebbe essere presa maggiormente ad esempio durante la stesura della Nostra Costituzione (ovviamente adattata alle diverse dimensioni). Nell’altro caso invece la Repubblica deve ritornare alle dimensioni originarie o addirittura viene inglobata ed annessa dagli Stati Pontifici per punirla dell’alleanza napoleonica. In questo caso, non esistendo come Stato Sovrano, in futuro non diventerebbe terra di rifugio per Garibaldi e seguaci, per mazziniani, patrioti ed antifascisti i quali farebbero tutti una brutta fine. Di conseguenza San Marino entrerà a far parte del Regno d'Italia entro la provincia di Forlì-Cesena, ma è possibile che gli Alleati la restaurino nel 1945... (grazie a Never75 e a William Riker)
La Corsica inglese. Gli inglesi non abbandonano la Corsica nel 1796. Analogamente a Sardegna e Sicilia, essa rimane sotto la protezione britannica per tutta l'epopea napoleonica. Dopo il Congresso di Vienna gli ambasciatori britannici riescono a mantenerne il possesso e, come Malta, entra a far parte del loro Impero. Le relazioni franco-inglesi rimangono piuttosto tese per tutto l'Ottocento. Napoleone III potrebbe rivendicarla, facendo scoppiare una guerra col Regno Unito dall'esito scontato. Da che parte si schiereranno i Savoia? (made in Never75)
Alessandra Regina di Svezia. La Granduchessa Alessandra Pavlovna, nipote di Caterina II la Grande, fu al centro di un evento che minò gravemente la salute dell'anziana Zarina. Nel settembre 1796 Re Gustavo IV Adolfo di Svezia, cugino di Caterina, le fece visita. L'Imperatrice si mise in testa di far diventare sua nipote Regina di Svezia facendole sposare Gustavo. Diede un ballo alla corte imperiale l'11 settembre, durante il quale pensava che avrebbe dato l'annuncio del fidanzamento. Gustavo Adolfo però, sentendo troppo la pressione e accortosi che sarebbe stato costretto ad accettare il fatto che Alessandra non si sarebbe mai convertita al Luteranesimo, nonostante fosse molto attratto dalla ragazza si rifiutò di apparire al ballo e ripartì per Stoccolma. Pare che Caterina si irritò a tal punto da risentirne fisicamente: e se invece il matrimonio va a buon fine? (è di Generalissimus)
Senza Paolo I. Caterina si era accorta dei problemi di salute mentale di suo figlio Paolo e pensava di organizzare una cerimonia nella quale avrebbe abdicato a favore di un nipote preferito, che a questo punto poteva essere Alessandro o Costantino. Questo progetto fu interrotto dalla sua morte improvvisa. Ma se va in porto? (ancora Generalissimus)
Lunga vita alla Zarina. Caterina II la Grande di Russia morì il 17 novembre 1796 a 67 anni, a causa di un ictus cerebrale. Si mormora che la Zarina tedesca fu colpita da quell'apoplessia perchè il giorno precedente, alle nove di mattina, il suo amante Lev Narishkin era entrato nella sua camera da letto travestito da suora ortodossa, e le aveva provocato una tale crisi di risate da farle venire un colpo. Sembra anche che in quel momento Caterina stesse visionando dei rapporti circa le imprese di Napoleone in Italia. Ma che accade se Narishkin non ha quella brillante trovata, e Caterina vive almeno fino a 87 anni, cioè fino al 1816? Come cambierà la storia della Russia, con lei al comando al posto del figlio Paolo e del nipote Alessandro? Come affronterà l'invasione napoleonica l'energica ma anziana Zarina? O forse si accorderà con il Corso per spartirsi l'Impero Ottomano? E se Napoleone non sposasse Maria Luisa d'Austria ma la Granduchessa Alessandra Pavlovna, nipote di Caterina? (pensata da Lord Wilmore)
I confini naturali. Con la dura sconfitta nella battaglia di Mondovì del 1796, il Regno di Sardegna fu costretto a chiedere l’armistizio all’allora generale Napoleone. L’armistizio, firmato a Cherasco, e sanzionato dal trattato di Parigi, sanciva il passaggio della Contea di Nizza e della Savoia ai francesi. Ma se il generale Michelangelo Alessandro Colli-Marchini, comandante in capo dell’Esercito Sabaudo, fosse riuscito ad arginare meglio i francesi? Napoleone viene così ritardato nella sua marcia verso Milano, ma la guerra per i piemontesi e persa, perciò chiedono comunque l’armistizio. Stavolta, però, i francesi si sono rivelati meno preponderanti rispetto all’avversario, chiedendo stavolta la cessione della sola Savoia, rispettando così l’obiettivo ideologico di raggiungere i “confini naturali” (infatti il confine tra la regione geografica italiana e quella francese è universalmente identificato con lo spartiacque alpino, completato nel suo ultimo tratto dal corso del fiume Varo). Tuttavia i francesi pretendono che ciò che rimane della costa piemontese sia ceduto alla Repubblica Ligure, oltre al possesso francese di diverse fortezze e il libero passaggio di truppe attraverso il suolo sabaudo. Il resto procede come nella nostra Timeline, il Piemonte viene annesso dai francesi nel 1799, mentre nel 1804 è la volta della Liguria. Idem al Congresso di Vienna. Le carte in tavola cambiano però a Plombiéres, infatti Napoleone III, per emulare il suo illustre omonimo, chiederà soltanto la Savoia, mentre il nizzardo resterebbe al futuro Regno d’Italia. Alla Francia, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, al posto di Tenda, cederemo quei pochi comuni rimasti oltre il Varo (è di Kalos1597)
Il Re d'Italia Vittorio Amedeo III. In questo articolo si parla della clamorosa gaffe in cui è incappata il 6 giugno 2017 il Ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli, che sull’home page del sito del suo Ministero, nella sezione dedicata alle attività della ministra, ha pubblicato il suo intervento per il premio Cherasco Storia. In esso si legge: « È qui che nel 1631 venne firmata la Pace che concluse la guerra del Monferrato, durante la peste che fa da sfondo ai Promessi Sposi. È qui che più tardi, nel 1796, Napoleone impose a Vittorio Emanuele III l’armistizio con cui decretò la capitolazione Sabauda ». Il testo è stato poi corretto, ma lo strafalcione ha fatto rumore. Ovviamente il sovrano che trattò con il Bonaparte era Vittorio Amedeo III, che fu re di Sardegna e duca di Savoia, Piemonte e Aosta dal 1773 al 1796. Tuttavia l'ucronia nasce spontanea: quali PoD bisogna immaginare perchè Vittorio Amedeo III, come il suo parente Vittorio Emanuele III un secolo e mezzo dopo, sia già Re d'Italia nella seconda metà del Settecento? (un'idea balzana di Enrica S.)
Niente Empereur/1. Nella battaglia del ponte di Arcole, combattuta dal 15 al 17 novembre 1796 presso l'omonimo comune veronese, dopo aver recuperato la bandiera la bandiera caduta ad Augereau e aver funto da punto di riferimento per l'attacco dei suoi soldati, il Corso cadde rovinosamente da cavallo, finendo nella palude sottostante. Fu grazie alla prontezza di spirito di un granatiere francese che lo tirò immediatamente fuori dall'acqua, che Napoleone non finì prigioniero degli austriaci. Ma se Napoleone viene catturato o si rompe l'osso del collo? (ancora Enrica S.)
Niente Empereur/2. Napoleone è giustiziato dopo il colpo di stato del 9 Termidoro che costa la testa a Robespierre. Siéyès e Talleyrand restaurano la monarchia di Luigi XVIII, che accetta il Tricolore e la Marsigliese e fa pace con tutti gli altri paesi europei. La Francia aderisce alla Santa Alleanza e la monarchia francese sopravvive fino ad oggi (idea del francese Perchè no?; ecco la sua cronologia)
Niente Empereur/3. Quando il 9 febbraio 1797, alle sette di sera, Napoleone giunse a Loreto, diretto a Tolentino, si fermò a Porta Romana. Su un bastione vicino era appostato un operaio che col suo fucile inquadrò il bersaglio, ma la carica fece cilecca. Napoleone si salvò e l'attentatore fu fucilato subito in Piazza dei Galli. Ovviamente il fallito attentato fu il pretesto che il Corso utilizzò per giustificare le sue ruberie al Santuario e per imporre al Papa condizioni di pace ancora più vessatorie. Ma se il fucile non fa cilecca? (questa invece è dell'informatissimo Never75)
L'ultima invasione. La Battaglia di Fishguard è spesso chiamata "l'ultima invasione della Gran Bretagna". Il 22 febbraio 1797, 1400 rivoluzionari francesi sbarcarono a Carregwastad Head, in Galles. Dopo diversi scontri con gli abitanti del luogo iniziarono le diserzioni, e l'esercito francese si arrese dopo soli due giorni. Ma se hanno più successo? Come cambiano le guerre napoleoniche e la storia d'Europa? (pensata da Paolo554)
La Repubblica Galleggiante. Nel 1797 si verificarono due ammutinamenti in due diverse basi della Royal Navy, Lo Spithead e il Nore. Quello avvenuto nello Spithead fu essenzialmente uno sciopero causato da motivi economici, mentre quello del Nore, guidato dal marinaio degradato radicale Richard Parker, vide la creazione della strana entità composta dalla cosiddetta "Repubblica Galleggiante", ovvero le 28 navi, coi loro equipaggi, che avevano deciso di unirsi all'ammutinamento. Dalla vecchia nave di linea HMS Sandwich, che aveva scelto come ammiraglia,l'ormai Presidente dei Delegati della Flotta Parker decise di bloccare Londra e il Tamigi fino a quando il Re non avesse modificato i regolamenti delle forze armate, alzato le paghe, sciolto il parlamento e dichiarato la pace con la Francia. Vista l'impossibilità di ottenere altro al di fuori della grazia per tutti i partecipanti all'ammutinamento, Parker decise di far partire il suo improvvisato "stato senza territorio" per la Francia, ma così facendo si alienò le simpatie dei suoi colleghi sediziosi, e così l'ammutinamento fallì. Ma cosa accadrebbe se invece il caporione degli ammutinati facesse il passo successivo, proclamasse l'indipendenza della Repubblica Galleggiante e lasciasse l'Inghilterra? (una proposta di Generalissimus)
Niente latrocinio di Campoformio. Venezia scelse di restare neutrale nello scontro tra Napoleone ed i suoi avversari, ed è finita come sappiamo. E se invece si allea all'Austria in funzione anti-francese? Al Congresso di Vienna sarà restaurata nei suoi territori precedenti con in più qualche arrotondamento. Come cambierà la storia degli ultimi 200 anni? (se lo chiedono Ded17 e Never75)
Un’altra Campoformio/1. Nel 1797 Napoleone firmò per conto della Repubblica francese la pace di Campoformio con l’Austria. Questa pace è poi, di fatto, passata alla storia come l’omicidio della Repubblica di Venezia. Per la verità Napoleone firmò questa pace (che altri non era che la conferma della tregua di Leoben) perché non aveva sufficienti truppe e rifornimenti per continuare a combattere gli Austriaci che non erano stati distolti dall’attacco, mai avvenuto, sul Reno da parte del generale Moreau. Ma se Moreau avesse attaccato ? Anche se non avesse guadagnato posizioni significative sul Reno, Napoleone avrebbe potuto avanzare ancor di più in territorio austriaco e stavolta la pace sarebbero stata gli Asburgo a chiederla. A questo punto a villa Manin sarebbe Napoleone ad avere il coltello dalla parte del manico: 1. L’Austria avrebbe ceduto definitivamente il Belgio alla Francia, 2. Avrebbe riconosciuto la Repubblica Cisalpina (arrotondata di Valtellina e, perché no, anche il Canton Ticino), 3. La vecchia Repubblica di Venezia sarebbe diventata un’altra repubblica sorella (sul modello della Repubblica ligure che sostituì Genova) ricevendo il Trentino e cedendo agli austriaci lo “Stato da Mar”. A questo punto al Congresso di Vienna le conseguenze sarebbero state enormi ! La Repubblica veneta sarebbe sicuramente stata annessa al Regno lombardo-veneto con Trentino incluso (magari annesso già nel 1866 insieme al Veneto) ! Non solo, ma possedendo lo Stato da Mar (formato in gran parte da isole e piazzeforti greche) l’Austria potrebbe opporsi, spalleggiando gli Ottomani, all’indipendenza della Grecia e al termine della Grande Guerra l’Italia potrebbe pure ottenerne qualcosa… (un'ucronia di Kalos1597)
Un'altra Campoformio/2. A fine Marzo 1797, nel tentativo disperato di salvare la Repubblica, il Senato offri a Napoleone la somma di 7,92 miliardi di Piccoli. Il Generale rifiutò sdegnosamente e pochi giorni dopo dichiarò guerra alla Serenissima. Ma come cambia la storia ipotizzando che il Corso accetti la somma,\ e che quindi la pace tra Austria e Francia si mantenga su quanto stabilito dai Preliminari di Leoben? Quindi Bergamo e Brescia alla Francia, Veneto e Friuli all'Austria; Venezia rimane e riceve in compensazione Ferrara Bologna e la Romagna (è di Enrico Pizzo)
Il numero illegale. Secondo alcuni la votazione del 12 maggio 1797, in cui il Maggior Consiglio approvò il proprio scioglimento, fosse non valida mancando il numero legale. Dovevano essere presenti almeno 610 patrizi, mentre i votanti furono solo 537... e se Ludovico Manin decidesse di non dichiarare valida la seduta e la Repubblica non decadesse quel giorno? A quel punto Manin può tentare di formare un governo in Esilio, magari sulle Ionie, e a quel punto sperare nelle simpatie Inglesi. O si forma la Serenissima Repubblica di Corfù (ancora oggi esistente, paradiso fiscale e porto franco della criminalità internazionale, un incrocio tra Montenegro e Isole del Canale), o si restaura Venezia, trovando a quel punto compensi per i Paesi Bassi Austriaci. Possibili compensazioni: Napoli (post Murat), annessione diretta dei Ducati, Senegal, Guyana olandese o francese o Borneo. Comunque anche la restaurata Serenissima dovra rinunciare alla Lombardia Veneta, non credo che Vienna rinunci ad un collegamento diretto con i propri territori Italici. Per compensazione a Venezia potrebbe essere ceduta Ragusa (ancora Enrico Pizzo)
La "Seconda Flotta" di Zara. Uno degli episodi, ahimé, meno gloriosi della Storia della Repubblica è il comportamento di quella che io, spiritosamente, chiamo la "Seconda Flotta" di Zara. Il 6 Luglio 1797, diffusasi anche in Dalmazia la notizia della caduta del Veneto Serenissimo Governo e dell'occupazione della stessa Capitale da parte di truppe straniere, gli ufficiali e i marinai della "Seconda Flotta" decisero che mai avrebbero permesso che le loro 30 navi, forti di 204 cannoni e 58 mortai, cadessero in mani Francesi. A questo punto della lettura io mi ero già emozionato ed immaginavo un finale simile a quello di Tolone del 27 Novembre 1942, con la "Seconda Flotta" che sceglie l'autoaffondamento... Immaginate la mia delusione quando nella riga successiva ho letto "si consegnò agli Austriaci"! E se la flotta invece si rifugiasse a Ragusa/Dubrovnik e la difendesse dalle mire francesi e austriache, magari alleandosi con la Sublime Porta, che all'epoca contava ancora qualcosa? Dopotutto si trattava di navi anche di grandi dimensioni però caratterizzate da propulsione a remi, galeotte, o vela, sciabecchi, quindi inadatte ad affrontare delle navi da battaglia ma perfette per la guerra di corsa. Anche dopo l'annessione di Venezia all'Austria, la Repubblica di Ragusa continuerebbe così ad esistere indipendente. Con quali conseguenze? (di nuovo Enrico Pizzo)
La Repubblica di Perasto. Nel 1797 la città di Perasto, presso le bocche di Cattaro, Gonfaloniera di Venezia da metà '300, si rifiutò di sottomettersi agli austriaci nonostante Venezia fosse già considerata spazzata via dalla storia. "Tu con nu, nu con ti" era lo slogan dei soldati di Perasto che di fatto rifondarono la repubblica veneta con una cerimonia nel Duomo di Perasto. A questo punto gli austriaci decisero di intervenire con la forza e mandarono un esercito. Nonostante Perasto fosse in una posizione strategica simile a quella di Venezia, decise di cedere con l'onore delle armi per evitare uno scontro impari con un nemico molto più numeroso. Ma se Perasto decide di combattere fino alle fine? Magari si ripete un "caso Salmenikion", in cui gli austriaci si stancano di assediare dopo qualche giorno e si ritirano non dando peso "ad una città così piccola", oppure Perasto si allea con l'Inghilterra o semplicemente riesce a strappare una pace bianca. Fatto sta che la Repubblica veneta di Perasto viene fondata. Sopravvivrà al periodo napoleonico? Che ruolo avrà nell'unificazione d'Italia? Dipende da Perasto decidere se la Repubblica Veneta rifondata abbia come destino l'annessione alla Monarchia Sabauda. Se sì, diventa un ottimo pretesto per l'Imperialismo italiano nell'Adriatico; se no, rischia a ogni momento di cadere vittima della spartizione europea di turno... (pensata da Basileus TFT)
La Pace del 1798. Nel biennio 1797/98 una serie di condizioni poteva condurre ad una pace tra Francia rivoluzionaria e Inghilterra: l'Inghilterra era l'unica potenza rimasta a combattere sul campo, la flotta inglese si era ribellata (benché oltre alle paghe più alte i marinai pretendessero di salpare subito per la Francia), e in Irlanda c'era la possibilità di una rivoluzione simile a quella francese. Se tutte queste condizioni si fossero avverate sarebbe stata firmata una pace franco-inglese. Non so se quest'ultima sarebbe stata effimera come la pace firmata da Napoleone, ma forse no, visto che gli inglesi temerebbero un altra rivolta della loro flotta e soprattutto temerebbero che le pericolose idee rivoluzionarie diffuse anche in Irlanda si diffondano nel loro paese. Se la pace viene firmata, Napoleone riuscirà comunque a rovesciare il direttorio con il colpo di stato del 18 Brumaio? (se lo domanda Federico Pozzi)
Indietro, Savoia. Nella campagna d'Italia il generale Bonaparte nel 1798, attaccato su più fronti, chiese l'alleanza del Regno di Sardegna promettendo, in caso di sconfitta degli austriaci, una buona fetta di Lombardia. Carlo Emanuele IV, dopo una serie infinita di tentennamenti, rifiutò. Alla fine il Piemonte fu sconfitto e annesso alla Francia, e il re fu costretto a rifugiarsi in Sardegna sotto protezione inglese fino alla caduta di Napoleone. Al Congresso di Vienna i Savoia furono reintegrati nei confini prebellici ingrandendosi ulteriormente con l'ex repubblica di Genova. Mettiamo invece che Carlo Emanuele IV si fosse alleato col Bonaparte. Poco o nulla sarebbe variato se non che i Savoia sarebbero rimasti nei loro domini come semi-vassalli dell'Impero Francese. Al Congresso di Vienna però l'alleanza con la Francia gli sarebbe stata fatta pagare assai caramente. Alla stregua delle Repubbliche di Venezia, Genova, Lucca e Ragusa anche il Regno di Sardegna verrebbe smembrato e diviso. Nizza e Savoia alla Francia, Piemonte annesso al Lombardo-Veneto Austriaco e la Sardegna o diventa una colonia britannica (molto probabile) oppure viene annesso dal Regno Duosiciliano. In assenza dei Savoia chi porterà avanti (se lo farà) il sogno di indipendenza italiano? (se lo chiede Never75)
Malta Russa. Nel 1798 lo Zar Paolo I andò in bestia dopo che Napoleone espulse da Malta i Cavalieri di San Giovanni, di cui era Gran Maestro, e partecipò alla Seconda Coalizione contro la Francia Rivoluzionaria. Ma che accade se Paolo I passa dalle parole ai fatti ed occupa Malta con la sua flotta, sloggiandone i francesi? (proposta da Lord Wilmore)
Meglio Corfù. La decisione dell'Ammiraglio Brueys di ancorarsi nella baia di Abū Qīr, invece del più sicuro porto di Alessandria, è stata causata dal fatto che gli enormi vascelli Francesi avevano un pescaggio eccessivo per i suoi bassi fondali. Tuttavia gli ordini di Napoleone erano che, qualora l'ancoraggio ad Abū Qīr fosse stato troppo pericoloso, Brueys avrebbe dovuto salpare e fare ritorno a Corfù. Brueys, eccessivamente sicuro delle capacità belliche delle sue navi, scelse di restare ancorato ad Abū Qīr fintanto che non fosse stata completata la conquista del Cairo e una volta avvistata la flotta Inglese scelse, nonostante il parere contrario dei suoi subalterni, di combattere all'ancora causando così il disastro che consegnerà all'Inghilterra la supremazia navale nel Mediterraneo. Ipotizziamo però che Bruyes sia meno fiducioso e più scrupoloso nel seguire gli ordini e opti per il ritorno a Corfù: come potrebbe cambiare la Storia? (proposta da Enrico Pizzo)
Attento, Brueys! Ad Abū Qīr l'Ammiraglio Brueys aveva ancorato vicino ad una secca ed era convinto che gli Inglesi non avrebbero rischiato uno scontro notturno in acque basse e sconosciute, ma purtroppo per lui Nelson sapeva che dove una nave francese poteva stare all'ancora, doveva esserci fondo sufficiente ad una nave britannica per manovrare. Sulla base di questo Nelson ordinò quindi alla sua linea di fila di dividersi in due: una divisione sarebbe passata tra la linea francese e la secca e l'altra divisione si sarebbe avvicinata da ovest così da colpire i Francesi da entrambi i lati. Brueys inoltre non poteva contare su tutta la flotta in quanto le navi ex-Veneziane Causse, Dubois, Montenotte, Leoben, Mantoue, Muiron e Carrere, grazie alla loro chiglia di tipo lagunare, erano nel Porto di Alessandria dove le navi Francesi non potevano entrare a causa del loro elevato pescaggio. Supponiamo che Brueys decida che tutta la flotta debba ancorarsi ad Abū Qīr e posizioni le navi in linea, con le Francesi alle due estremità e le ex-Veneziane al centro sopra la secca. Nelson sarebbe verosimilmente ingannato sull'esatta posizione del basso fondale, e la divisione destinata a passare tra la linea francese e la secca finirebbe per arenarsi, dando così ai Francesi il tempo materiale per reagire. Come potrebbe cambiare la Storia? (ancora Enrico Pizzo)
Niente Empereur/4. Il 21 luglio 1798 le truppe di Napoleone, ancora semplice generale, sconfissero la cavalleria dei Mamelucchi, al servizio degli ottomani, nella piana di Giza (Battaglia delle Piramidi). La vittoria francese ha del miracoloso, considerata la stagione e il luogo, ma anche il fatto che le divise dei soldati napoleonici erano in panno di lana: gli scienziati al seguito di Napoleone misurarono temperature superiori ai 40°C, sufficienti a consegnare alla battaglia delle Piramidi il primato tra gli scontri più "caldi" (climaticamente parlando) della storia. Ma che accade se il gran caldo e il valore dei Mamelucchi hanno ragione dei francesi, e Napoleone è sconfitto, preso prigioniero o addirittura ucciso? (pensata da Lord Wilmore e da Inuyasha Han'yō)
Ma che campagna d'Egitto?/1. Nel 1798 Napoleone non marcia contro l'Egitto ma oltre il Reno, Austerlitz anticipata (grazie a Falecius)
Ma che campagna d'Egitto?/2. Nel 1798 Napoleone non marcia contro l'Egitto ma su Santo Domingo, con l'obiettivo di fondare un nuovo impero francese oltremare (l'autore è sempre lo stesso). C'è una terza possibilità...
Ma che campagna d'Egitto?/3. Nel 1798 Napoleone non marcia contro l'Egitto ma contro l'Irlanda, dove fonda una repubblica sorella. Questa rifiuterà di trasformarsi in monarchia, si ribellerà a Londra, sopravvivrà a Waterloo e rimarrà una repubblica sino ad oggi (pensata da Basileus TFT e da Perchè no?, ecco il progetto di quest'ultimo)
Napoleone in India (per davvero). Il 21 luglio 1798 il generale Napoleone Bonaparte sconfigge alle porte di Delhi le armate di Akbar II, bellicoso erede al trono dell'Impero Moghul, decaduto rispetto ai fasti passati di Akbar I, di Shāh Jahān e di Aurangzeb ma ancora potente e temuto, nonostante l'aiuto militare britannico a sostegno del principe indiano. Di conseguenza il Corso occupa Delhi e depone suo padre, il cieco Shāh ʿĀlam II, ponendo fine alla secolare Dinastia Mughal, quindi assume il titolo di Imperatore di tutta l'India e annette de facto il subcontinente all'impero coloniale francese. Come si è arrivati a questo risultato? E quali ne saranno le conseguenze per Napoleone, per la Francia, per l'India e per il mondo? (pensata da William Riker)
Nelle mani di Nelson. Nelson riesce ad intercettare Napoleone nella baia di Alessandria (nella nostra Timeline ci andò molto vicino). Se il mancato Empereur non muore nello scontro, viene catturato da Nelson, oppure fugge su una scialuppa e prende terra, ma viene catturato dai Mamelucchi e consegnato agli inglesi. Come cambia la storia del mondo? (se lo domanda Enrico Pellerito; ecco il suo progetto dettagliato)
Io dico Denon! Vivant Denon fu un celebre scrittore, incisore, storico dell’arte ed egittologo, ma soprattutto un razziatore di opere d’arte. Infatti fu proprio questo studioso francese, il maramaldo che consigliò a Napoleone cosa prendere durante la sistematica spoliazione dell’Italia dalle sue opere d’arte. Ma se Vivant, fosse stato più timoroso che il lungo viaggio verso la capitale francese potesse danneggiare le opere che Napoleone voleva conservare? Perciò suggerisce all’imperatore un’alternativa: tutti i migliori artisti di Francia verranno in Italia a copiare minuziosamente e fedelmente tutte le opere che Napoleone vorrà, così le copie verranno trasportate a Parigi per essere esposte in un grande museo, mentre gli artisti francesi apprenderanno i segreti dei grandi maestri del passato. Mettiamo caso che l’idea piaccia a Napoleone, come si evolve la storia della museologia? Prenderà piede la moda dei “musei delle copie”, lasciando così i reperti sul sito di ritrovamento, o quanto meno nel paese di origine? Oppure il Louvre resterà un unicum in tal senso? E come cambia l’arte ottocentesca francese con questo revival dell’arte italiana? Come sarebbero oggi i nostri musei e palazzi storici con il loro patrimonio storico-culturale quasi intatto? (made in Kalos1597)
La peste di Giaffa. Quando, durante la campagna d'Egitto, l'Impero Ottomano dichiarò guerra alla Francia, Napoleone decise di attaccare la Siria con 13.000 uomini. Nel marzo 1799 conquistò Giaffa, in Palestina, ma qui l'esercito francese fu bloccato da un'epidemia di peste (morirono in duemila). Per risollevare il morale dei suoi uomini, l'11 marzo il corso decise con grande coraggio di visitare l'ospedale, nonostante il rischio di contagiarsi. Qualche anno dopo, il neo-Imperatore fece immortalare quella a visita ad Antoine-Jean Gros in un celebre dipinto, oggi al Louvre, in cui lo si vede addirittura toccare un appestato con atteggiamento taumaturgico. A Napoleone andò bene, ma che accade se resta contagiato e muore? La sua scomparsa in questo esatto momento quali scenari aprirà? (propostaci da Enrica S.)
La Manciuria russa. Nel 1798 i coloni siberiani conquistarono la costa meridionale del Lago Baikal. L'avventuriero Pavel Fëdorov si addentrò verso sud con 940 mercenari, a cui si unirono alcuni tribù cinesi avverse all'imperatore Qing, con l'intenzione di creare uno Stato mancese indipendente dalla Cina. Le truppe cinesi riuscirono a sconfiggere i ribelli a Songyuan e costrinsero la Russia a firmare un trattato a lei sfavorevole. Ma se l'azione ha successo e i Russi finiscono per conquistare la Manciuria? (ancora Enrica S.)
Kleber Bey. Dopo la fuga di Bonaparte in Francia, l’esercito d'Egitto é affidato al fedele generale Kleber, un gigante alsaziano popolarissimo, bello, alto, forte, conosciuto per le sue risate gargantuesche e ancora meglio per il suo genio militare. Bonaparte stesso riconosceva che era stato il migliore (dopo lui stesso) generale della rivoluzione. È stato capace anche in inferiorità ovvia e in pieno paese ostile a respingere gli Ottomani nella battaglia di Eliopoli, a riconquistare l’Alto Egitto, a riportare l’ordine al Cairo e anche a ridurre l’ostilità degli abitanti rispettando la religione e le tradizioni. Però fu assassinato da uno studente siriano. Ma se la scampa? La situazione era bloccata, gli Inglesi rifiutavano di fare evacuare i Francesi (l’ammiraglio Keith si opponeva cosi all’astuto Sidney Smith nella nostra Timeline) e gli Ottomani non potevano riprendere l’Egitto. La situazione dura fino alla presa di potere di Napoleone che non dà segni di volere aiutare l’armata d’Egitto. Davanti a questo tradimento contro la repubblica e i suoi uomini, Kléber decide di tagliare i ponti. Negozia con Istanbul e accetta la proposta di essere nominato governatore con ampia autonomia di tutto l’Egitto, sotto il nome di Kléber Bey. Il suo diventa un esercito regolare ottomano con il diritto di conservare la loro propria organizzazione e religione. Kléber stesso si converte all’Islam e insedia la sua capitale al Cairo. Questo con grande malcontento dei Britannici; Kléber promette di non impedire il commercio e di non aiutare Napoleone. Aiutato da esiliati repubblicani dalla Francia e degli amici massoni, Kléber inizia la modernizzazione dell’Egitto con un mezzo secolo in anticipo e fa di Alessandria un grande porto europeizzato. L’Egitto sarà ben più francesizzatò di oggi con un codice alla francese e un’evoluzione verso la monarchia parlamentare gia alla metà del XIX secolo. Sono fondate un’università, una marina moderna, delle industrie, l’immigrazione dall’Italia e dalla Francia é incoraggiata e si crea tra le elite una società ben più mista e laicizzata. Nel 1900, Alessandria é alla pari di Parigi o Milano per la ricchezza e la cultura. Dopo la prima guerra mondiale, la dinastia Kléber rimane al potere come re d’Egitto. La dinastia é rimasta indipendente degli Europei senza penetrazione britannica e diventa un modello per la decolonizzazione, Nasser non prenderà il potere e l’Egitto rimane oggi una monarchia parlamentare esemplare, senza bisogno di rivoluzione né di generalissii... (ovviamente Perchè no?)
Joubert Primo Console. Sieyès e i suoi hanno scelto come nella nostra Timeline il giovane (30 anni) generale Joubert per essere la spada del loro colpo di stato. Perciò Joubert deve essere popolare e vincitore, Sieyès gli fa affidare l’armata d’Italia (dove era stato sotto gli ordini di Bonaparte) e Joubert lancia l’offensiva nel 1799 (Bonaparte é ancora in Egitto), ma muore sin dall’inizio della battaglia di Novi. Ma se Joubert non tarda a lanciare la sua offensiva e si mostra meno ardito? Se vince a Novi, rinnovando la campagna fulminea di Bonaparte? Joubert, da eroe, torna trionfalmente a Parigimentre Bonaparte nasconde a malapena il suo ritorno poco eroico dall’Egitto. Come previsto il 18 Brumaio il Colpo di Stato riesce, Bonaparte può solo guardare da lontano mangiandosi il cappello dalla rabbia. Il consolato é instaurato (non era stata un’idea di Napoleone) ma senza l’aspetto autoritario. Un regime appoggiato dall’esercito crea una sintesi delle migliori idee della rivoluzione senza gli eccessi, la stabilità torna e con lei la prosperità (alla maniera della nostra Timeline). Il primo console Joubert però non é Bonaparte, ricopre due mandati di due anni e poi si ritira a vita privata anche se sarà nominato Maresciallo della Repubblica e Padre della Patria. Dopo di lui Talleyrand diventa primo console per lunghi anni, e il Machiavelli francese riesce a pacificare le frontiere. Nel 1804 é firmato il trattato di Amiens: la Francia conserva le sue conquiste ma deve abbandonare le repubbliche sorelle che diventano regni con regime parlamentare. Luigi XVIII é consegnato é sarà poi spedito a regnare sul regno di Louisiania. A forza di abitudine l’Europa accetta la repubblica moderata del consolato che fornirà poi il modello per l’evoluzione dei regni vicini, con il suo Codice Civile. Nel 1834 il maresciallo Joubert muore pianto da tutti, considerato come il Washington francese, ed é sepolto sotto la cupola degli Invalides a Parigi. E Napoleone ? Dopo aver perso l’occasione della sua vita, decide di lasciare la Francia e di diventare mercenario, troverà una patria a Istanbul dove la sua campagna d’Egitto ha impressionato gli Ottomani, sarà all’origine della rinascita della potenza militare ottomana e della modernizzazione dell’impero sotto il nome di Abunaparti Pascià, e riceverà il titolo di Pascià di Grecia con statuto semi-autonomo (ancora Perchè no?)
Alexandre Dumas (nonno) Primo Console. Thomas Alexandre Dumas, figlio di un nobile e di una schiava nera, é stato l’unico generale ad essersi opposto alle ambizioni di Bonaparte, con le sue maniere dirette. Tutti conoscevano l’obiettivo di Napoleone e il generale Dumas ne era scandalizzato. In Egitto parla brutalmente al suo superiore, tra la fedeltà alla Francia e la fedeltà al generale Bonaparte, lui, Dumas, sceglierebbe sempre la patria contro l’uomo. A questa dichiarazione Bonaparte ha risposto con freddezza: « Hai torto, Dumas ». Bonaparte lo spedisce in Francia e (come mai?) la nave di Dumas deve sbarcare nel regno di Napoli dove il generale sarà prigioniero per due anni e sarà maltrattato (perde l’uso di una parte della faccia, di un occhio e di un braccio, senza parlare della malattia: francese, rivoluzionario e nero! Tornato in Francia non sarà mai onorato per il suo ruolo, al contrario degli altri ufficiali di Bonaparte sarà dimenticato e disprezzato, e morirà quando suo figlio (il famoso scrittore) avrà appena tre anni. Ma se riesce a tornare in Francia? Arriva a Parigi dove fa rapporto al Direttorio e suggerisce a Sieyès di non fidarsi del piccolo Corso. L’onestà e le capacità di questo repubblicano convince Sieyès a farne un suo strumento. Si vede affidare l’armata d’Italia dove guadagna la gloria e il 18 Brumaio, anticipando il suo rivale corso, lancia il colpo di stato e diventa Primo Console della Repubblica, il primo nero ad arrivare alla testa di un paese a maggioranza bianca 200 anni prima di Barack Obama! (sempre Perchè no?)
La République de la Nouvelle France. Nel 1799 Napoleone, Ducos e Seyes prendono il potere con un colpo di stato; nel 1803 la Francia, rendendosi conto di non poterli difendere adeguatamente, vende i suoi territori nordamericani (appena riottenuti dalla Spagna) agli Stati Uniti, che così praticamente raddoppiano la propria estensione; nel 1804 Napoleone venne proclamato dal senato, imperatore di Francia... ma che succede se il colpo di stato del 1799 fallisce? Napoleone, da buon soldato, capisce che l’unica soluzione è la fuga in un luogo che garantisca sia una certa immunità, sia la possibilità di continuare le sua ambizioni; l’unico luogo con tali caratteristiche è appunto la Louisiana francese, che non comprende solo l’attuale Louisiana, ma l’intero bacino dei fiumi Mississippi, Missouri e Arkansas... vale a dire quasi l’intero terzo centrale dei moderni Stati Uniti. Seguito dalla famiglia, da numerosi simpatizzanti (Ducos, Seyes, Talleyrand, Fouchè, Barras e altri) e da migliaia di soldati a lui fedeli, Napoleone ruba decine di navi, e si dirige alla volta del nuovo mondo; qui il corso, con l’aiuto degli americani, in breve tempo conquista e amplia la Louisiana; il presidente Napoleone proclama nel 1802 la nascita della "République de la Nouvelle France", con capitale Nouvelle Espérance, che nella nostra HL corrisponde a Little Rock, in Arkansas. Che accade? (proposta da MattoMatteo)
Il genio del calcio (ma Savićević non c'entra). Sembra che Alessandro Volta, l'arcinoto inventore della pila, fosse un grande appassionato di uno sport con la palla praticamente analogo all'odierno calcio. Fondò persino un club dedicato alla sua pratica che aveva come base la piazza della sua nativa Como che oggi porta il suo nome. Sfortunatamente per lui gli venne intimato di interrompere qualsiasi attività dopo che i residenti della zona si lamentarono con le autorità a causa delle troppe finestre rotte dalle pallonate. Ma cosa accadrebbe se lo scienziato italiano riuscisse a continuare la sua attività di "dirigente sportivo" ante litteram e il calcio, anche se leggermente diverso da come lo conosciamo, si diffondesse in Italia e in Europa con un secolo d'anticipo? Forse vedremo addirittura la costituzione di unioni doganali per permettere più facilmente ai tifosi dei vari club di seguire più facilmente in trasferta le loro squadre durante le competizioni europee. E oggi in Italia la rivalità calcistica più forte sarebbe tra il Como 1807 e il Bologna Football Club 1809, fondato da Giovanni Aldini per fare concorrenza all'odiato Volta anche in campo sportivo. Le due squadre avrebbero praticamente creato una diarchia, spartendosi gli scudetti ad intervalli regolari con frequenti intrusioni del terzo incomodo Dinamo Pisa. Un campionato davvero elettrizzante... (pensata da Generalissimus)
Honda su Honda. Honda Toshiaki fu uno dei più importanti studiosi giapponesi di materie occidentali della fine del '700. Nel 1798 nelle sue opere propose di dare il via alla produzione in loco di polvere da sparo, migliorare l'industria siderurgica nazionale, creare una potente marina militare e una grande flotta mercantile, eliminare il bando sul commercio estero e colonizzare a fondo l'Hokkaidō. Tutto questo doveva servire per un'espansione territoriale del Giappone, che si sarebbe dovuto impadronire di Sachalin, delle Curili, delle Aleutine, delle coste dell'Alaska e della Kamčatka, dove sarebbe stata spostata la capitale del Giappone. Le idee di Honda ebbero poco seguito, ma cosa succederebbe se riuscisse a convincere lo Shogun Tokugawa Ienari della bontà delle sue proposte? (ancora Generalissimus)
Il Principato della Croce del Sud. Dopo la cacciata da Malta nel 1798 ad opera di Napoleone Bonaparte, i Cavalieri di Malta fuggono in esilio in Russia, dove si mettono sotto la protezione dello Zar Paolo I. Dopo l'assassinio di quest'ultimo, il suo erede Alessandro I propone loro una spedizione verso i Mari del Sud per cercare una nuova patria, dopo l'occupazione inglese di Malta; per questo lo Zar mette a disposizione due navi comandate dall'ammiraglio della flotta imperiale Fabian Gottlieb von Bellingshausen. Von Bellingshausen è il primo uomo a mettere piede sul continente antartico, dimostrando l'esistenza della Terra Australis Incognita, e lo Zar affida la sovranità su quelle terre all'ex Ordine di Malta, ora Ordine della Croce del Sud. Il Sovrano Ordine riesce a mantenere il controllo di una porzione del Continente per tutti gli ultimi due secoli, e nel Congresso Antartico del 1961 si fa riconoscere il territorio che va dal Polo Sud ai 60° S di latitudine, e compreso tra le longitudini 90° W e 135° W, una porzione di continente Antartico equivalente all' area di Portogallo, Spagna, Francia, Italia e Svizzera messe insieme. L'ONU riconosce il Sovrano Militare Ordine della Croce del Sud, il cui stato prende il nome di Principato della Croce del Sud, e si trova attualmente sotto l'autorità dell'82º Gran Maestro dell'Ordine Sovrano, Robert Matthew Festing. Esso diventa un paradiso fiscale, sede di innumerevoli società offshore, molte navi battono la sua bandiera, i collezionisti danno la caccia ai suoi francobolli e il suo dominio internet va a ruba... (un colpo di genio di Lord Wilmore; ecco lo svolgimento proposto da Enrica S.)
L'Affare delle Terre Yazoo. Già ai tempi di Washington negli USA c'era una corruzione così eclatante da cambiare la mappa stessa dello stato. Infatti delle Tredici Colonie originarie, sette sono entrate nell'Unione con rivendicazioni territoriali vaghe, contestate e spesso sovrapposte nella regione tra i monti Appalachi e il fiume Mississippi, per cui il governo degli Stati Uniti trascorse i suoi primi anni a convincere quei sette stati ad abbandonare le loro rivendicazioni. La Georgia tuttavia continuò a rivendicare il territorio dall'Atlantico fino al fiume Mississippi, le cosiddette Terre Yazoo, corrispondenti alla maggior parte degli attuali stati del Mississippi e dell'Alabama. I proprietari terrieri erano ansiosi di acquisire grandi porzioni del paese, e il loro principio guida era: tangenti alte, paga bassa. Nel 1794 quattro società, costituite appositamente per questo scopo, pagarono mezzo milione di dollari per circa 40 milioni di acri di terreno. Infuriati per l'accordo, i georgiani cacciarono i politici che avevano approvato lo Yazoo Act, con il quale la Georgia aveva venduto tutta quella terra a buon mercato, e nel 1795 una nuova legislatura statale votò un Rescinding Act, annullando la vendita. Ma le società dei proprietari terrieri non ammisero la sconfitta e continuarono a stampare obbligazioni che venivano scambiate e vendute sui mercati finanziari di New York, Boston e Filadelfia, rastrellando grandi profitti. Alla fine, però, gli investitori iniziarono a comprendere che avevano buttato via i loro soldi in un progetto fondiario fraudolento. La Georgia rimborsò alcuni degli acquirenti ingannati, ma non essendo in grado di gestire l'escalation dello scandalo, alla fine cedette al governo federale le sue pretese sulle terre di Yazoo. Con il cosiddetto patto del 1802, gli Stati Uniti pagarono alla Georgia 1,25 milioni di dollari, si assunsero ogni responsabilità residua per le terre di Yazoo e promisero di esonerare la Georgia da qualsiasi rivendicazione da parte dei nativi americani. Nel 1810 il caso raggiunse la Corte Suprema, la quale stabilì che la legge di recesso era incostituzionale e che gli accordi fondiari originali erano legali, ed ordinò al governo degli Stati Uniti di pagare 4,5 milioni di dollari a titolo di risarcimento ai ricorrenti. Si può dire che lo Yazoo Act cambiò il corso della storia americana: per la prima volta in assoluto, la Corte Suprema si era pronunciata contro una legge statale, il Rescinding Act della Georgia. Ciò stabilì il principio che le leggi federali erano superiori alle leggi statali. Il caso stabilì anche fermamente che un contratto legale non poteva essere annullato da una legge successiva, il che divenne un principio importante nel diritto contrattuale. Ma lo scandalo Yazoo ebbe altre due importanti conseguenze per gli Stati Uniti. Senza lo scandalo, la Georgia avrebbe anche potuto mantenere le sue terre ad occidente. Questa ipotetica Grande Georgia, estesa dall'Atlantico al Mississippi, avrebbe compreso la maggior parte degli attuali stati del Mississippi e dell'Alabama. Ciò la renderebbe uno degli stati più popolosi d'America, con i suoi 20 milioni di abitanti alla pari di Florida e New York, superata solo da Texas (30 milioni) e California (40 milioni). La Georgia avrebbe anche potuto evitare uno degli eventi più ignominiosi della sua storia. Nel 1830, infatti, il governo federale mantenne la sua promessa nel patto del 1802 per liberare la Georgia da tutte le rivendicazioni dei nativi americani con l'Indian Removal Act, firmato dal presidente Andrew Jackson: esso portò al tremendo "Cammino delle Lacrime", cioè la rimozione forzata delle tribù Cherokee, Creek, Choctaw, Seminole e Chickasaw - circa 100.000 persone in tutto - verso le riserve a ovest del Mississippi, in quello che sarebbe poi diventato l'Oklahoma. Insomma, i bei vecchi tempi andati non erano poi così belli. Ora, come cambia la storia americana se invece lo Scandalo Yazoo non ha luogo e tutte queste conseguenze non hanno ragion d'essere? (se lo chiede William Riker)
Gli Stati Uniti dei Caraibi. Nel 1799 John Adams si lascia convincere da Alexander Hamilton e dichiara guerra alla Francia (nella HL ci si andò molto vicino a causa della crescente tensione tra americani e francesi, aggravate da scontri navali tra le marine delle due nazioni). Sono possibili due soluzioni. Prima: Napoleone la prende male, e considera ormai gli USA come nemici; potrebbe mettersi in testa di riconquistare le isole dei Caraibi (ricchissime per via dello zucchero) e sopratutto Haiti mandando il maresciallo Lefebvre. Gli Americani avranno il coraggio di appoggiarsi agli ex-schiavi di queste isole (perse nel 1799, non hanno subito il ritorno alla schiavitù ordinato da Napoleone) e sopratutto l'eroico Toussaint-Louverture? Se lo fanno, Haiti potrebbe diventare parte integrante degli USA: uno Stato nero. Seconda: Napoleone se ne frega. Haiti, la Martinique e la Guadeloupe sono troppo lontane, Napoleone negozia una pace con compensi in denaro e si farà dare dalla Spagna Cuba e altre isole. Forse le truppe non inviate nella guerra di Haiti saranno utili per qualcosa in Europa. Gli Americani provano a imporre la loro autorità sugli ex schiavi delle isole e a ricreare il sistema delle piantagioni, ma allora si trovano di fronte la guerriglia di Toussaint-Louverture. Gli USA daranno l'indipendenza a queste isole al tempo della guerra contro l'Inghilterra per far ritornare al più presto Andrew Jackson e le sue truppe. Haiti e le isole liberate formeranno allora gli Stati Uniti dei Caraibi... (pensata da Inuyasha Han'yō e da Perchè no?)
Death of a king. Il 15 maggio 1800 James Hadfield, un reduce di guerra, tentò di uccidere il re d'Inghilterra Giorgio III sparandogli nel Theatre Royal Drury Lane. Ovviamente il suo tentativo fu un buco nell'acqua, ma se avesse avuto successo? Giorgio IV sale al trono con 11 anni d'anticipo, all'età di 38 anni (Giorgio III morì nel 1820, ma suo figlio assunse la reggenza nel 1811). Quali altri sviluppi? (se lo domanda Inuyasha Han'yō)
Versailles anticipata. Nelle elezioni presidenziali americane del 1800 prevale Adams su Jefferson. Di conseguenza, gli Stati Uniti creano una flotta ed un esercito permanente che si schiera con la Gran Bretagna nelle coalizioni antinapoleoniche. Alla fine delle guerre napoleoniche gli USA partecipano al Congresso di Vienna anticipando di un secolo Versailles, e ottengono, oltre alla Louisiana, la Martinica, la Guadalupa e Haiti (Toussaint Louverture viene imprigionato negli USA anziché in Francia). Quest'ultimo fatto ha un'importante serie di effetti sullo sviluppo storico dello schiavismo, che sarà più forte e radicato negli USA; probabilmente non si arriverà all'abolizione della tratta così presto. Cambiano anche le lotte razziali con una popolazione nera più numerosa, più esasperata ma priva del "modello" rivoluzionario vittorioso di Dessalines. Difficile dire cosa capiterà al Messico, ma è concepibile una annessione anticipata del Texas e della Florida, e forse anche di Cuba, approfittando dell'alleanza ispano-francese nel 1805. E se le truppe americane intervenissero in Europa? (se lo chiede Falecius)
La Corte Non Suprema. Nel 1800 gli USA uscivano da una durissima campagna elettorale che aveva visto trionfare Thomas Jefferson contro il Presidente uscente John Adams. Quest'ultimo, inviperito, decise di mettere i bastoni fra le ruote al rivale: a pochi giorni dallo scadere del suo mandato nominò il suo Segretario di Stato, John Marshall, membro della Corte Suprema. Fu proprio sotto la lunga Presidenza di Marshall, durata addirittura fino al 1835, la Corte Suprema rafforzò il suo potere. Potere che si consolidò nel 1803, quando la Corte si arrogò l'autorità del "judicial review", cioè la competenza di giudicare sulla costituzionalità delle leggi federali. In questo modo la Corte Suprema rafforzò la propria autonomia ed influenza, intervenendo più volte nel dibattito politico statunitense, talvolta anche in maniera drammatica. Nel 1857 infatti essa emise la Sentenza Dred Scott vs Sandford, secondo cui gli afroamericani schiavi sul territorio statunitense non erano protetti dalla Costituzione e non potevano intentare causa; veniva inoltre abrogato il Compromesso del Missouri, datato 1820, il cui scopo era quello di frenare la schiavitù nelle terre del West. Era il preambolo alla Guerra di Secessione. Ma che accade se Adams non ha quella malaugurata idea, non nomina Marshall alla Corte Suprema, ed essa resta un organo di secondaria importanza nel panorama politico USA? Come cambia la storia a stelle e strisce? (pensata da Enrica S.)
La macchina infernale. La sera del 24 dicembre 1800, mentre la carrozza del Primo Console Napoleone Bonaparte si stava dirigendo all'Opera per assistere ad un oratorio di Haydn, in rue Saint Nicaise si trovò la strada sbarrata da un carretto che portava una grossa botte. Mentre il carretto si spostava lentamente, il cocchiere di Napoleone, veterano della Campagna d'Egitto, intravide un passaggio e frustò i cavalli accelerandone l'andatura. La carrozza oltrepassò il carretto e svoltò così in Rue de la Loi quando, un attimo dopo, si udì una forte esplosione: la botte sul carretto era imbottita di polvere da cannone e di chiodi, e lo scoppio uccise 22 persone e ne ferì un centinaio. Questo attentato passò alla storia con il nome di "Attentato della macchina infernale". Che accade se esso va a segno? (sempre Enrica S.)
Corte Marziale per Nelson. Nel febbraio 1801, quando l'Inghilterra entra in guerra con la Danimarca per imporle il rispetto dell'embargo sulla spedizione dei prodotti militari alla Francia, la flotta è guidata da Sir Hyde Parker, ed Horatio Nelson è costretto a fare il comandante in seconda. Tuttavia il 10 marzo riesce ad imporre il suo piano di battaglia, audace ed aggressivo. Quando comincia l'assalto al porto di Copenhagen, inizialmente le cose si mettono male per la flotta inglese. Dopo quattro ore di continui bombardamenti, ha subito molte perdite e non avanza di un palmo. Di conseguenza Hyde Parker dà l'ordine di ritirarsi. Nelson fa finta di non vedere e dà al contrario l'ordine di attaccare il nemico da più vicino. I comandanti delle navi obbediscono a Nelson e dopo un'altra ora di combattimento la difesa danese cede. Ammettiamo che invece obbediscano a Parker. Nelson viene incriminato per insubordinazione e messo fuori gioco dalla direzione della flotta inglese. Data l'inferiorità della sua marina, anche in questo caso difficilmente Napoleone potrà invadere la Gran Bretagna, però in compenso Trafalgar potrebbe non verificarsi, il blocco continentale potrebbe essere più efficace, l'approvvigionamento dei ribelli spagnoli meno efficiente e a Londra prevalere una volontà di compromesso. Ciò porterebbe Bonaparte a valutare opzioni strategiche differenti dalla campagna di Russia. Quindi vi sono due scenari possibili: nel minimale, Napoleone commette un errore colossale, ma il suo impero dura qualche anno di più intorno al 1821/22. In tale caso la Restaurazione è più complicata e i moti rivoluzionari più forti. Altrimenti, Napoleone non commette errori e nel 1848 le rivolte sono contro l'impero francese, che entra in crisi nel decennio tra il 1850 e 1860 ?5 (proposta ancora una volta da Falecius)
La Città degli Ebrei. Napoleone progettò nel suo Impero la possibile ricostituzione di una forte autorità per gli Ebrei sparsi nel suo Impero, paragonabile per certi versi al papa cattolico, proponendo ad esempio il gran rabbino di Francia come un novello sommo sacerdote. Collegato a questo progetto c'era anche la possibile creazione di un mini stato Ebraico in Europa Centrale. A causa di alcuni contrattempi il progetto rimase lettera morta e non se ne fece nulla. Ma se avesse avuto seguito? L'istituzione (se accettata) di un'autorità che funga da guida per tutti gli Ebrei d'Europa e del mondo può in un certo senso unificarne la politica ed aumentarne la forza; la probabile istituzione di una specie di "Città del Vaticano degli Ebrei" che influenza avrebbe avuto nei secoli successivi? Avrebbe combattuto o almeno limitato gli effetti della Shoah? (un'idea di Never75)
88. Nel 1801 l'astronomo tedesco Johann Elert Bode (1747-1826) pubblicò un magnifico atlante stellare illustrato, nel quale erano catalogate per la prima volta tutte le stelle visibili ad occhio nudo, cioè fino alla sesta magnitudine: in totale erano ben diciassettemila! Egli descrisse anche costellazioni come il Gatto, la Sagola, la Macchina Elettrica, l'Officina Tipografica, le Glorie di Federico; in totale le sue costellazioni erano più di cento. Ma nel 1922 la International Astronomical Union approvò solo 88 costellazioni, che sono quelle tuttora accettate. E se invece tutte le costellazioni di Bode vengono approvate? (se lo chiede William Riker)
Marengo va a balengo. Il generale francese Desaix non riesce ad arrivare in tempo per aiutare Napoleone, e la battaglia di Marengo è vinta dagli austriaci. "Bonaparte non è vincitore e Melas non è in fuga!" L'esercito asburgico insegue quello francese fin dentro i confini della sua nazione. Napoleone è catturato o ucciso. La repubblica francese subisce un duro colpo ed è costretta a firmare una pace umiliante con la Coalizione vincente. A questo punto però la Gran Bretagna (una volta sconfitto il Bonaparte) teme la strapotenza austriaca ancora più di quella francese, e fa di tutto per sostenere i moti insurrezionali negli Stati Pontifici e nel Regno di Napoli, che alla fine costringono i due sovrani assoluti a concedere delle Costituzioni di Stampo liberale ed a porsi di fatto sotto la tutela-protettorato britannico. Qui infatti il Papa re ed i Borboni vengono cacciati e vengono istituite due repubbliche grazie all'esplicito appoggio inglese, mentre al Nord la situazione ritorna allo status quo. L'Impero Asburgico si mantiene forte e saldo nei suoi possedimenti e non mostra segni di cedimento, le idee di nazionalità non si diffondono che minimamente in Europa. In tal modo sussisterebbe ancora il S.R.I. ed anche la Prussia rimarrebbe isolata da esso, non costituendo quindi un rivale per l'Austria. Col tempo anche gli altri Stati Europei sarebbero costretti a concedere Costituzioni, ma tutto avverrebbe comunque con modalità più pacifiche (un'altra idea di Never75)
Il Ticino lombardo. Quando Napoleone, mercante di popoli, instaurò la Repubblica Cisalpina (poi Regno d'Italia) con capitale Milano, fu tentato di includervi anche le vicine terre italofone possedute dagli Svizzeri da circa tre secoli. Poi però si dissuase dal farlo e si limitò a creare ex-novo il Canton Ticino (pur facendolo rimanere elvetico) e a scorporare da esso solo Valtellina e Valchiavenna. Ma se, analogamente a quanto fatto per le due valli alpine, decide di annettere tout-court il neonato Cantone? Dopo il Congresso di Vienna l'Austria, analogamente a quanto fatto nella nostra Timeline per la sola Valtellina, non perderà tempo ad occuparlo, lasciando gli Elevetici di fronte al fatto compiuto. Più o meno come nella nostra Timeline queste terre verranno annesse al Regno d'Italia, costituendo le province di Locarno, Lugano, Bellinzona e Sondrio. Dopo la seconda guerra mondiale, l'Italia, benché sconfitta, si terrà questi territori, analogamente a quanto avvenuto per Sud-Tirol e Val d'Aosta, che entreranno a far parte della Regione Lombardia, tutt'al più concedendo loro qualche flebile autonomia. A questo punto il fenomeno Lega Lombarda (che sarà in questa Timeine assai distinta dalla Lega Nord), a causa dell'italica amministrazione, potrà esplodere molto prima in queste terre di frontiera. La variante però sarà non tanto quella della secessione o dell'autonomia, quanto dell'annessione alla Svizzera, per la serie: "si stava meglio quando si stava peggio!" Così Lugano, Locarno, Bellinzona, Sondrio, Tirano e qualche altra città con il circondario chiederanno a gran voce di ritornare all'ovile della Confederazione. A ruota potranno chiedere l'annessione anche le città insubri di Varese, Como e Lecco. Come si concluderà la vicenda? Potremo davvero correre il rischio di una secessione in salsa jugoslava? (sempre Never75)
Lo Zar pazzo. Paolo I di Russia (uno dei tanti zar malati di mente) progetta nel 1801 una paventata invasione dell'India. Lo zar tuttavia viene deposto quasi subito dal figlio e la spedizione annullata. Ma se essa inizia? Dato che siamo in piena epoca napoleonica, il corso può sfruttare questo fatto a suo vantaggio: attaccare prima la Russia (che si ritrova a combattere su due fronti, indebolendoli entrambi), o al contrario imporre maggiormente la propria supremazia sul Continente contando sulla benevola neutralità inglese, anch'essa impegnata sul fronte Asiatico, per lei vitale. In entrambi i casi l'Impero Napoleonico può sopravvivere, anche se fermenti e ribellioni caratterizzeranno la sua esistenza successiva, come l'Impero Asburgico nella nostra Timeline (sempre Never75)
Guerra Libico-Americana. Nel 1801 il presidente Jefferson, viste le rapine dei pirati barbareschi ai danni del naviglio americano, promosse una lega tra le potenze mediterranee per la tutela armata della libertà di navigazione. Lega che fallì parzialmente, dato che l'unica nazione europea che vi aderì fu il regno di Napoli. Con alterne vicende, la guerra americano-borbonica contro il pascià di Tripoli, Yusuf Qaramanli, tra la cattura della fregata Philadelfia, il raid nel porto libico, la presa di Derna, si concluse con quasi un nulla di fatto. E se invece ciò avesse portato da parte dell'alleanza all'occupazione degli stati barbareschi, con la spartizione in sfere d'influenza del litorale libico tunisino? Il regno del Sud Italia sarebbe stato molto più forte sul piano internazionale, politico e militare, sarebbe stato appoggiato dagli Usa e questi ultimi potrebbero usare gli stati rivieraschi occupati per inviare cospicue parti della popolazione di colore tanto da fondare stati neri e protestanti sulle coste africane. In questa maniera, prima che si sviluppi la Cotton Gin, il sud perderebbe il suo carattere agricolo e sarebbe molto meglio integrato nell'Unione. Inoltre, dato che nel 1801 Napoleone era già Primo Console, e le truppe francesi rimaste in Egitto stavano per capitolare agli inglesi, si può ipotizzare un'alleanza americano-franco-borbonica contro inglesi e turchi. La sconfitta Francese farebbe si che Napoleone guardi a Washington per trattare una possibile alleanza (comprendente la vendita della Louisiana), ed alla fine potrebbe portare all'annessione del Canada e alla nascita della Grecia con decenni d'anticipo (scritta da Filobeche)
Napoleon le président. Nel 1802 Napoleone si accontenta e rimane Console unico di Francia, ovviamente a vita. I suoi parenti non potrebbero pretendere troni e corone (e c'è chi oggi si lamenta per l'assegnazione di un ministero!), ma al massimo prebende e sottosegretariati. Le cose cambiano molto in Europa. Sopravvivono le Repubbliche, anche se tutte guidate dai vicepresidenti di Napoleone stesso: salvaguardando maggiormente la loro l'indipendenza o almeno la parvenza potrebbe evitare di passare per un tiranno che regala stati ai propri parenti come regali di compleanno. Non avendo bisogno di trovare corone per i suoi parenti può lasciare al suo posto molti regnanti, evitando di creare un esercito di schiamazzanti parrucconi sempre pronti a scatenare coalizioni antifrancesi. In Spagna, invece di rovinarsi con il rapimento di Fontainbleau, il corso potrebbe accontentarsi di instaurare una repubblica o quantomeno una Costituzione, salvando il posto al fido Godoy ed evitando di dissanguarsi in Iberia. Lo spirito rivoluzionario verrebbe preservato e Napoleone manterrebbe ammiratori in tutta Europa, anche in Russia e Inghilterra! E magari un Presidente di Francia potrebbe trovare buone ragioni per correre in aiuto del Presidente degli Stati Uniti nel 1812, assicurandosi un alleato di ferro in America ed evitando la spedizione di Russia. Inoltre una Repubblica sarebbe sicuramente più duratura di un potere ereditario sia in Europa che in una nazione “ammazza-re” come la Francia. Perfino se tutto andasse come andò al Congresso di Vienna una Francia Repubblicana cambierebbe molto le carte in tavola: Talleyrand o non Talleyrand, nessuno riuscirebbe ad imporre alla Francia un re dopo 26 anni di Repubblica. I plenipotenziati europei contrastano la cosa, e scatenano una seconda Rivoluzione, o per quieto vivere l'accettano, lasciando però nella loro Europa delle parrucche una metastasi devastante? (ideata da aNoNimo)
La Grande Louisiana. Napoleone cedette la Lousiana ai neonati USA principalmente per due motivi: a lui non interessavano granché le terre extraeuropee e preferì concentrare armi e truppe per combattere le guerre sul nostro continente. Inoltre non voleva inimicarsi ulteriormente gli USA e preferì farseli amici. Ma se l'allora console Bonaparte nel 1803 non la cede agli USA? Paradossalmente nella II Guerra d'Indipendenza Americana si viene a trovare dalla stessa parte dell'Inghilterra, con la quale deve stringere in ogni caso una temporanea alleanza. In questo caso gli USA sono sonoramente sconfitti, amputati di alcuni territori che dovranno cedere al Canada Britannico ed impossibilitati (vista la vicinanza con la Lousiana Francese) ad espandersi ulteriormente verso Ovest. Tra gli effetti collaterali avremo anche una maggior presenza di Indiani nell'Ovest, una massiccia quantità di bisonti ed un forte Stato Francofono che diventerà in futuro una vera e propria superpotenza su scala mondiale dopo aver ottenuto l'indipendenza dalla madrepatria (un'idea di Never75)
Gli USA con Napoleone. Alternativa alla precedente. La Francia cede la Louisiana agli USA ad una condizione: devono dichiarare guerra agli inglesi nel 1805 poco prima della battaglia di Trafalgar, all'inizio della guerra della Terza Coalizione. Che accade? (se lo domanda Leandro Sanfilippo)
Gli Scozzesi con Napoleone. Conscio di non poter invadere l'Inghilterra, Napoleone si limita a dichiarare che, in caso di conquista della penisola Britannica, la Scozia sarà liberata, dando inizio a rivolte in Scozia e supportandole attraverso i porti dell'Olanda. Anni dopo la repressione inglese di queste ribellioni, si combatte la Battaglia di Lipsia. Gli Scozzesi, memori di quanto fatto dai francesi anni prima, si ribellano agli inglesi, disertando in massa poco prima dell'inizio della battaglia. Come cambia il corso della storia? (made in Michal I)
Il Vangelo secondo Tommaso (Jefferson). Thomas Jefferson, autore della Dichiarazione d'Indipendenza degli USA, si interessò anche di religione. In modo particolare scrisse una specie di Vangelo Unificato, attingendo i vari episodi dai quattro Canonici, epurando però da essi tutti gli elementi soprannaturali, i miracoli e i brani escatologici, lasciando solo le parti "morali" dell'insegnamento di Gesù. In tal modo Jefferson rese il Cristianesimo né più né meno che una filosofia morale simile per certi versi al Confucianesimo o al primo Buddhismo. Che accade se tale esperimento ha successo e viene esportato anche all'estero? Una religione di tale fatta si adatta benissimo alle idee di Robespierre e dei Rivoluzionari Francesi. Accontenterà probabilmente gli atei incalliti, che vedranno la Religione Cristiana ridotta a filosofia ed insegnamenti morali. Anzi questi ultimi appoggeranno pure una "religione" civile siffatta al posto dell'artefatto culto della Dea Ragione: in fondo, secondo questo "Vangelo", Gesù stesso era un rivoluzionario che lottava contro il clero e le élite del suo tempo! Ma ad una situazione di questo tipo come reagiranno il clero tradizionalista e la Santa Sede? E soprattutto, che influenza avrà questa "nuova" Religione nei già critici rapporti tra Stato e Chiesa all'indomani dell'Unità d'Italia? (anche questa è di Never75, che però subito precisa: « penso che il Cristianesimo ridotto a puri insegnamenti morali non sia il vero Cristianesimo, ma soltanto una pallida imitazione dello stesso »)
O Ugos Foscolos. Foscolo, in un qualsiasi momento della sua vita, decide di volgere le spalle all'Italia per assumere invece una più forte identità greca. Comincia così a scrivere poesie in greco moderno, esponendo la cultura greca alle più moderne correnti artistiche europee (per forza di cosa soprattutto a quelle italiane) e a propagandare la causa del suo paese nei circoli dell’alta società. Durante la Guerra d’Indipendenza combatte da valoroso, diventa l’uomo di fiducia del suo conterraneo Capodistria (in questa ucronia non muore nel 1827) e, dopo l’assassinio di quest’ultimo, gli succede alla carica di presidente, domando le varie rivolte e ponendo le basi della Grecia moderna (un'ucronia foscoliana di Toxon)
Czartorysky al servizio dello Zar. Il principe Adam Czartorysky, passato alla storia come uno dei leader della rivoluzione polacca del 1830 e "re senza corona" della Polonia, nel 1803 (e quindi a soli 33 anni, al principio della sua carriera) era stato ministro degli esteri dello zar Alessandro I. Egli pensava all'epoca che l'indipendenza polacca potesse essere raggiunta mantenendo buoni rapporti tra Varsavia e Mosca: siccome non era uno che sognava in piccolo, come membro del "comitato segreto" dello Zar propose un piano mirante a trasformare la carta dell'Europa. La Polonia-Lituania sarebbe stata restaurata sotto la protezione delle armi russe e ne sarebbe diventata l'antemurale; la parte europea dell'Impero ottomano sarebbe stata affidata ad uno stato greco con capitale Atene che avrebbe dominato i Balcani, mentre la Russia avrebbe tenuto per sé Costantinopoli e i Dardanelli; le popolazioni slave sotto dominazione austriaca avrebbero guadagnato l'indipendenza sotto la sempiterna protezione delle armi russe; Germania e Italia sarebbero diventate nazioni indipendenti federali sul modello Statunitense; Gran Bretagna e Russia sarebbero state garanti della pace e dell'ordine mondiale. Non era un piano molto realistico, nessuno Zar avrebbe mai concepito di resuscitare il vecchio nemico polacco-lituano. Ma quali PoD avrebbero potuto fare sì che il piano di Czartorysky venisse accettato? Secondo me il momento propizio sarebbe nel 1806, allorché Napoleone era in grado di eliminare tutti i propri Nemici in Europa Centro-Occidentale ma non aveva ancora conquistato alcunché in Europa Centro-Orientale. e la Gran Bretagna rimaneva ai margini. E quali sarebbero le conseguenze sulla storia del mondo? (made in Federico Pozzi)
Irochesi. Nel Settecento le tribù Irochesi si unirono in una Lega che si alleò con gli Inglesi. In seguito della sconfitta britannica, alcune tribù si allearono con gli Stati Uniti, ma la maggior parte rimase fedele agli antichi patti. Se invece tutta la Lega si allea con gli Stati Uniti, gli Irochesi possono sopravvivere senza essere scacciati dai loro territori, e magari federarsi all'Unione. C'è da considerare che gli Irochesi erano, tra i Nativi del Nordamerica, quelli più permeabili all'occidentalizzazione: nel corso del Settecento si erano già sedentarizzati e molti avevano assunto usi e costumi europei. Un'alleanza con gli USA permetterà per lo meno una continuità genetica tra Nativi e popolazione odierna degli stati nordorientali. Considerando che negli Stati Uniti l'inglese è usato solo per consuetudine, e non perché ufficiale, una lingua irochese presa come koiné (potrebbe essere il Cherokee) avrà una propria tradizione letteraria scritta secondo il sillabario di Sequoyah e, negli ultimi decenni, radio e televisioni dedicate. Gli Irochesi di oggi, come i Romani, avranno tre nomi: il nome nativo e nome e cognome inglesi. Anche altre tribù indiane riescono a costituirsi in stati federali. Oggi quindi gli Stati Uniti sono in molte zone bilingui (è inevitabile che, come lingua comune, si imponga comunque l'inglese). A questo punto possono diventare bilingui anche gli stati del Sud-Ovest strappati al Messico e qualche zona colonizzata da un gruppo etnico in particolare come la Pennsylvania, in cui si parlava molto tedesco (by Renato Balduzzi and Toxon)
Pane, Burr e marmellata. Come cambia la storia americana se l'assalto alle artiglierie inglesi nella Battaglia del Québec da parte di Burr ha successo, con il risultato che gli inglesi devono cedere ai ribelli americani anche una parte del Canada? Oppure se l'11 luglio del 1804 Hamilton a Weehawken spara, uccidendo Burr? E se nel 1800 Burr avesse avuto più voti elettorali di Jefferson, diventando Presidente degli Stati Uniti? Infine, se Burr fosse riuscito nell'intento di invadere il Texas, creandovi un suo regno personale? (domande intriganti posteci da Enrica S.)
È solo un graffio, Hardy! (Rivisitazione delle presunte ultime parole dell'Ammiraglio Nelson alla Battaglia di Trafalgar). Il tiratore scelto che nella nostra Timeline ferì a morte Horatio Nelson questa volta manca il bersaglio, e l'Ammiraglio sopravvive alla Batttaglia di Trafalgar. Per il suo operato verrà coperto di onori e promosso a Vice Admiral of the red, e continuerà a martellare la marina napoleonica fino alla sconfitta definitiva del Corso. Parteciperà alla Battaglia di Copenaghen del 1807 per catturare la flotta danese e alla campagna delle Mauritius del 1809-11, ritrovandosi alla fine delle guerre napoleoniche con il grado di Admiral of the blue. Magari una volta ritiratosi dalla Royal Navy contenderà la carica di Primo Ministro al Duca di Wellington nel 1828! (è di Generalissimus)
Bolivar in Europa. « Si no hubiera enviudado quizá mi vida hubiera sido otra; no sería el general Bolívar ni el Libertador... » ("Se non fossi rimasto vedovo, forse la mia vita sarebbe stata un'altra; non sarei il generale Bolivar, né il Libertador") Effettivamente nel 1799 il sedicenne Simón Bolívar si trasferì in Spagna per completarvi gli studi, e nel 1802 vi sposò María Teresa Rodríguez del Toro y Alaysa. Purtroppo, in occasione di un breve rientro in Venezuela nel 1803, la donna si ammalò di febbre gialla e morì. L'evento traumatizzò Bolivar al punto che egli giurò di non sposarsi mai più, come gesto di fedeltà alla consorte scomparsa. L'anno dopo il futuro Libertador ritornò in Europa e rimase diverso tempo a Parigi, dove conobbe ed ammirò la figura di Napoleone Bonaparte. Ma che accade se la moglie di Bolivar non si ammala, ed egli resta in Spagna a fare il ricco possidente terriero? Potrebbe combattere in Europa al fianco di Napoleone, che potrà contare su di un genio militare e potrebbe evitare alcuni errori che gli saranno fatali. E che accadrà in Sudamerica senza il capo carismatico dei Libertadores? (proposta da Enrica S.)
Lewis e Clark. Chiunque conosca un po' di storia statunitense ha sentito parllare della spedizione di Lewis e Clark ,i primi esploratori statunitensi a raggiungere il Pacifico. Nel tremendo inverno 1804-1805 la spedizione imprigionata a Fort Mandan (Dakota del Nord) fu ad un passo dalla tragedia: a causa di un violento nubifragio la spedizione aveva perso tutto il cibo. Senza l'indiana shoshoni Sacajawea e suo marito (il franco-canadese Toussanit Charbonneau), i due esploratori sarebbero semplicemente morti di fame. Per di più Sacajawea fu fondamentale per il proseguimento della spedizione: senza il suo aiuto sarebbe stato impossibile per i due esploratori rapportarsi in maniera pacifica con le tribù indiane dell'ovest. Ma se Sacajawea decide di non aiutare i due bianchi? O suo fratello, il capo degli Shoshoni, decide di non cedere il suo prezioso cibo in cambio dei "gioielli" dei bianchi? (se lo chiede Federico Pozzi)
Il furbetto del ponticello. Nel 1805 le truppe napoleoniche comandate dai Marescialli Lannes e Murat, impegnate nella campagna di Austerlitz, raggiungono Vienna. A quel punto devono attraversare il Danubio, ma il vitale ponte di legno di Tabor è guardato da un forte contingente austriaco che si sta preparando a demolirlo, e deve essere conquistato ad ogni costo. Lannes e Murat allora hanno un'idea geniale: marciano letteralmente in parata fino al ponte, accompagnati solo dallo stato maggiore, gridando a squarciagola "Armistizio! Armistizio!" fra gli sguardi attoniti degli Austro-Ungarici che non sanno cosa fare. Murat chiede allora di parlamentare con il comandante austriaco, il vecchio conte Auersperg. Auersperg arriva, e trova Murat seduto su un cannone che lo convince del fatto che è stato siglato un armistizio, e che quindi le ostilità sono sospese. Il generale austriaco ci casca e ordina agli uomini di cedere le posizioni ai Francesi. Ma se i marescialli francesi sono meno fortunati? E se vengono entrambi uccisi dai soldati austriaci che non si fanno scappare la ghiotta occasione? (ancora Generalissimus)
Bernadotte re di Francia. La notte prima della battaglia di Austerlitz, non riuscendo a dormire, Napoleone si impegnò in una ricognizione. Nel buio, senza punti di riferimento, l'Imperatore si imbatté in una pattuglia di cosacchi che cominciarono a sparare. Napoleone riuscì a scappare e, dopo una serie di peripezie, finì nei bivacchi dei suoi soldati del IV Corpo d'Armata. Ma se i cosacchi lo uccidono? Austerlitz difficilmente è vinta dagli austro-russi, ma finisce con un nulla di fatto. I Francesi si sganciano e Bernadotte, il più ambizioso dei marescialli, si proclama re di Francia, trovando un compromesso con Inglesi, Austriaci e Russi. Alla morte di Carlo XIII, abbiamo tre soluzioni possibili per la Svezia: la Russia trasforma la Svezia in un regno satellite, da dare al Granduca Costantino (però questo provocherebbe una reazione inglese); oppure gli Inglesi impongono uno dei tanti regnanti degli staterelli tedeschi che non mancano mai; o ancora, scoppia una guerra di successione che fa fare alla Svezia la fine della Polonia. E se Svezia e Norvegia finissero inglobate dal Reich bismarckiano, come alcuni dei teorizzatori della "Grande Germania" avrebbero voluto veramente fare? (questa è di Never75)
Simone Valmolino. Da giovane Simón Bolívar viaggiò in vari paesi europei, tra i quali l'Italia, dove a Milano assistette all'incoronazione di Napoleone a Re d'Italia. Fu proprio a Roma che giurò all'amico e precettore Simón Rodríguez di liberare il Venezuela. Ma cosa accadrebbe se Bolívar decidesse di risiedere in pianta stabile nel Bel Paese? La tubercolosi la contrasse in America, ergo qui morirebbe nel 1850 circa, diventando un maestro per Mazzini e Garibaldi. Il meglio di sé avrebbe potuto darlo al tempo dei moti 1820-21. Potremmo quindi pensare a Bolivar come il possibile condottiero/statista di una Seconda Repubblica Partenopea... Oppure potrebbe invitare un Tremoille come re per assicurarsi il supporto di Luigi Filippo d'Orléans. Francia e Due Sicilie, monarchie costituzionali, costituirebbero un nuovo ordine liberale contro l'asse reazionario, il tutto con la benedizione della Gran Bretagna (a quattro mani Generalissimus e Alessio Mammarella)
Una diversa Europa napoleonica. Immaginiamo gli effetti di una disposizione diversa delle repubbliche (e monarchie) sorelle nell'Impero Napoleonico: la Spagna data ad un più capace Murat, il Sud Italia dato a Bernadotte, che però poi tradisce la causa, fondando a Napoli una nuova dinastia, favorevole al Risorgimento... Oppure, pensiamo ad una diversa disposizione geografica degli stati. Nascita, per esempio, di un Regno di Germania al posto della Confederazione del Reno, affidato ad uno dei suoi fratelli, che magari, al momento del crollo di Napoleone, si schiera (o viene sovvertito) dai generali tedeschi, con nascita anticipata di una nazione tedesca unita, con influenza delle idee napoleoniche e che resiste ad oltranza alla tentata restaurazione asburgica (idea di MorteBianca)
Anche Napoleone scriveva ucronie. Nel libro "Napoleone, L'Arte di Comandare" sono raccolti alcuni aforismi, pensieri e teorie del Bonaparte. Vorrei soffermarmi in particolare su due affermazioni attribuite al grande Corso: « Due potenze quali sono la Francia e l' Inghilterra, se fossero d'accordo, potrebbero governare il mondo » e « Oh, se avessi messo a fuoco Vienna! » Ora, che accade se queste ucronie si realizzano davvero? (made in Andrea Carrara)
L'Impero Haitiano. Poco dopo l'indipendenza di Haiti dalla Francia, il governatore generale Jean-Jacques Dessalines si proclamò Imperatore con il nome di Jacques I. Nel 1806 un complotto contro il monarca non fu impedito dall'ambizioso generale Henri Christophe, che fu Capo di Stato repubblicano fino al 1811, quando decise di proclamarsi a sua volta Imperatore di Haiti con il nome di Henri I. Nonostante gli sforzi per promuovere l'istruzione e un nuovo codice di leggi, il cosiddetto "Codice Henri", egli fu un monarca autocratico ed impopolare, l'opinione pubblica divenne sempre più insofferente delle sue politiche feudali, ed Henri, malato, si suicidò nel 1820 piuttosto che affrontare un golpe; suo figlio adolescente non ebbe il tempo di consacrarsi suo successore perché Haiti era già in rivolta, e successivamente fu ucciso, mentre il resto della famiglia fuggì in esilio in Italia. Ma che accade se Jacques I o Henri I hanno maggior successo, e Haiti resta una monarchia costituzionale stabile dal punto di vista politico ed economico? Entrambi devono essere più capaci di coltivare il consenso e di pacificare il paese. Se ci riescono, una maggiore stabilità può portare ad una maggiore prosperità economica, e l'Impero Haitiano può estendersi anche sulla Repubblica Dominicana (è di Ainelif e di Tommaso Mazzoni)
Il Sacro Romano Impero Austriaco. Nel 1806 Napoleone mette fine al Sacro Romano Impero Germanico prima sconfiggendolo militarmente, poi con la rinuncia al titolo di "Imperatore dei Romani" da parte di Francesco II d'Austria, che da qui in poi verrà considerato solo Imperatore d'Austria, titolo più adatto ai suoi reali possedimenti. Ma se Francesco mantiene il titolo di "Imperatore dei Romani"? Il Sacro Romano Impero si vedrà soltanto spostato dalla Germania all'Austria, diventando il Sacro Romano Impero Austriaco; quali le conseguenze sulla storia futura? Il Sacro Romano Impero Austro-Ungarico esisterà fino al 1918 quando verrà sconfitto nella Prima Guerra Mondiale, e oggi Vienna sarà la capitale della Sacra Romana Repubblica d'Austria. Oppure il titolo imperiale spingerà l'Austria a riprendersi i suoi possedimenti verso Germania e Italia dopo la caduta dell'Impero Napoleonico? (immaginata da Det0)
Stati Russi d'America. Nikolaj Petrovič Rezanov (1764-1807), fondatore della Compagnia Russo-Americana delle Pellicce, nel 1806 attracca la sua nave (fregata a uno yankee) nella baia di San Francisco in California. È sua intenzione stabilire dei contratti economici con la Colonia Spagnola, ed approvvigionare così di viveri freschi i suoi insediamenti in Alaska. È lì per affari, ma incontra la quindicenne Concepción Argüello, la figlia del comandante di San Francisco, Don José Darío Argüello, la più bella fanciulla della California... e lui, con i suoi quarant'anni suonati si innamora! È pure ricambiato, e il padre della fanciulla gli dice che se il Re di Spagna gli concederà personalmente la mano della figliola, lui non avrà nulla di contrario. Nikolaj parte di gran carriera, attraversa il Pacifico, cavalca attraverso la steppa verso Mosca e poi verso Madrid ma il freddo lo frega... muore di congestione, gli USA comperano l'Alaska dalla Russia e Concepcion finisce i suoi giorni in un convento. Ma se Nikolaj non muore, riesce a raggiungere Mosca e strappare allo Zar la nomina di Vicerè degli Stati Russi in America, e poi a Madrid ottiene la mano di Conception? Ritornato a San Francisco, diciamo due anni dopo, sposa Conception e inizia una politica di espansione territoriale verso Est e verso Sud, unita a una politica di immigrazione di russi sul territorio americano per colonizzare il territorio. In venti anni, dal 1810 al 1830, la Russia esporta venti milioni di russi ed arriva ad annettere tutto l'altopiano centrale americano, il Messico, il Texas, il Missouri e la Florida. I tredici stati dell'Unione non avranno nulla di vuoto verso cui espandersi, ma un ingombrante e invadente vicino...! Coabiteranno o i russi se li papperanno, magari con l'appoggio dell'Inghilterra che non ha digerito la Guerra di Indipendenza? Nasceranno gli USSA? (un colpo di genio di Sandro Degiani)
L'alleanza franco-russa. La decisione Russa di aderire al Blocco Continentale fu presa con estremo malumore dallo Zar, a causa della dipendenza del suo paese dalle importazioni di semilavorati e prodotti finiti britannici. Le merci potevano sì essere sostituite da equivalenti francesi, ma la sostituzione risultava comunque critica per la Russia a causa del regime doganale dell'Impero Francese e dalla scarsa necessità Francese di materie prime come grano e legname. Ipotizziamo che a partire dal 1808 Napoleone decida di applicare alle merci esportate verso l'Impero Russo un regime fiscale favorevole. La situazione economica Russa si aggraverebbe molto meno e questo eviterebbe la rottura diplomatica che porterà alla Campagna di Russia. Come potrebbe cambiare la Storia? (riecco Enrico Pizzo)
Selim III. Il sultano Selim III (1789-1807) non viene rovesciato e continua la sua opera di riforma dell'esercito e delle istituzioni. L'impero ottomano potrà tenere testa meglio alle potenze europee. Nel 1830 lotterà in Algeria, mentre Abd el Kader sarà un generale dell'esercito ottomano. Cosa faranno dei Turchi del genere nella guerra di Crimea? Riusciranno ad umiliarci nel 1911? (se lo domanda Maggioriano)
Gli Imperi Sudamericani. L'invasione Napoleonica del Portogallo costrinse la famiglia reale dei Braganza a riparare in Brasile insieme all'intero governo. Durante la permanenza a Rio de Janeiro lo status istituzionale della Colonia Brasiliana fu mutato in quello di Regno Unito di Portogallo, Brasile ed Algarve. Quando Re João VI nel 1821 fece ritorno a Lisbona, il figlio Pedro rimase a Rio come reggente. Un tentativo di ripristinare per il Brasile il precedente status di colonia vide la decisa opposizione Carioca. La causa Brasiliana fu poi sposata dal Reggente che proclamò l'indipendenza, assumendo il titolo di Imperatore Pedro I. Nell'America Latina Spagnola non accadde nulla del genere e l'indipendenza da Madrid fu raggiunta solo dopo lunghi e sanguinosi conflitti. Ipotizziamo che a fine 1807, invece di appiattirsi su posizioni filo-francesi, Re Carlos IV di Spagna decida di trasferirsi in Messico con tutta la famiglia e che, al momento di ritornare in Europa, scelga di risolvere il problema delle aspirazioni delle colonie all'indipendenza trasformando i Viceregni della Nuova Spagna, della Nuova Granada, del Perù e del Rio della Plata, in altrettanti Imperi affidandone le corone a quattro dei suoi figli: l'Impero della Nuova Spagna a Carlos María Isidro; l'Impero della Nuova Granada a Francisco de Paula; l'Impero del Perù a Carlota Joaquina; l'Impero del Rio della Plata a María Luisa. Come potrebbe cambiare la Storia della Spagna e del Sudamerica? (ennesima pensata di Enrico Pizzo)
The British Uruguay. La conquista di Montevideo da parte degli inglesi nel 1807 è permanente. L'Uruguay diventa una colonia della Gran Bretagna. Come cambia la storia del Sudamerica? (di nuovo Enrica S.)
Sette spose per sette comuni. Uno stato la cui lingua ufficiale è il Cimbro e in cui oltre al Cristianesimo viene praticato anche il paganesimo? Non sono fantasie, è esistito davvero! Si tratta della Federazione dei Sette Comuni, il piccolo stato con capitale Asiago nato dalla caduta degli Ezzelini. La Federazione sopravvisse fino al 1807 quando, alla fine della Guerra della Quarta Coalizione, Napoleone le tolse lo status di terra separata, e non riacquistò mai più la sua indipendenza. E se invece i Sette Comuni riuscissero a rimanere indipendenti? Ce la faranno a resistere anche ai vari irredentismi dell'800? (sempre Generalissimus)
Altro che Spagna. Poniamo che a Napoleone non venga lo sghiribizzo di impegolarsi nelle vicende spagnole ("l'ulcera spagnola") che segnerà l'inizio della fine del suo Impero. Giuseppe, suo fratello, continuerà a essere re di Napoli mentre magari sono Murat e Carolina a diventare sovrani di Svezia. Dato che la campagna di Russia si farà lo stesso, la Spagna può aderire più attivamente alla cacciata del Bonaparte, anche per riscattare almeno in parte la sua fama di impero decadente. Forse in Europa potrà fare ben poco, però, perlomeno, in America avrà maggiori risorse da impegnare contro le eventuali rivolte. Fino a che punto però Spagna e Portogallo potranno mantenere ancora intatti i loro immensi imperi americani? (sempre Never75)
Altro che sakoku!/5. Nel 1808 le difese del porto di Nagasaki rispondono al fuoco della fregata HMS Phaeton. Conflitto fra Giappone e Inghilterra. Quali le altre conseguenze? (ancora Generalissimus)
Capri britannica. Nel pieno delle guerre napoleoniche il Regno Unito occupò anche l'Isola di Capri nel 1806. Sebbene piccola, l'Isola era strategicamente importantissima, oltre che pericolosa per il regno di Napoli, trovandosi infatti a un tiro di schioppo dalla Capitale. Nel 1808 con un'audace e un po' rocambolesca impresa Murat se ne appropriò, annettendola di nuovo al Regno (vedi questo link). Cosa sarebbe accaduto invece se Capri fosse restata inglese? Sicuramente il Regno Unito se la sarebbe tenuta assai stretta anche dopo il Congresso di Vienna, così come si tenne Malta. Ma con un'isola britannica nel mezzo del Tirreno cosa e come sarebbe cambiato il nostro Risorgimento? Magari gli inglesi sarebbero intervenuti molto prima contro i Borbone o, al contrario, sarebbe stata considerata anch'essa una terra irredenta? Ricordiamo che in HL la guerra dello zolfo venne evitata per un soffio. Per me potrebbe cambiare molto con la Royal Navy alloggiata a Capri... (ancora Never75)
Adios a San Martin. Il futuro libertador José de San Martín rischiò quasi di morire a causa del colpo di spada di un cavaliere francese durante la Battaglia di Arjonilla del 1808, ma un certo Sergente Juan de Dios si sacrificò al suo posto. Ma cosa accadrebbe se San Martín perisse in quella battaglia? (di nuovo Generalissimus)
Napoleone e lo Zar. Non appena Napoleone ripudiò la moglie Giuseppina, pensò di imparentarsi con una delle principali case regnanti europee. Inizialmente pensò ai Romanov, ma le cose andarono per le lunghe ed alla fine il corso optò per gli Asburgo, che accettarono. Ma se lo Zar avesse accettato, offrendo una rampolla di sangue reale in sposa al parvenu isolano? Forse i rapporti Francia/Russia sarebbero migliorati sensibilmente e lo Zar non avrebbe infranto il Blocco Continentale. In quel caso Francia e Russia si sarebbero divise in pratica il dominio sull’Europa Continentale. Immagino, col passare degli anni, continue rivolte sul Continente contro i due Imperi. Paradossalmente in questo caso l’Impero Asburgico avrebbe potuto fare anche la parte della nazione liberatrice dei popoli, anziché esserne l’oppressore (ancora Never75)
Wagram/1. Napoleone, dopo la battaglia di Wagram nel 1809, decide di togliersi una volta per sempre la spina al fianco della Casa d'Austria, anzichè tentare di allearsi con essa. Così marcia su Vienna e la mette a ferro e fuoco; in seguito, contando anche sulla poca fedeltà dimostrata agli Asburgo dalle altre nazionalità, si impadronisce di tutto ciò che rimane dell'Impero. L'Impero Asburgico cessa così di esistere: anticipando le decisioni degli Alleati dopo la Prima Guerra Mondiale, Napoleone al suo posto istituisce diversi Regni con i vari tronconi affidati a qualche suo fratello o maresciallo: avremo così i Regni d'Ungheria, di Croazia con parte dei territori appartenenti alla ex Province Illiriche, di Boemia e Moravia, oltre al già esistente Granducato di Varsavia. La stessa Austria viene divisa. Si avrà così un Ducato del Tirolo (compreso l'Alto Adige), una Contea di Stiria ed una di Carinzia. Francesco I viene "degradato" a Duca della sola Austria (Inferiore e Superiore con Vienna come capitale), che fa parte della Confederazione del Reno. Per indorare la pillola, il Bonaparte impalmerà la bella Maria Luisa anche per giustificare dinasticamente le sue annessioni, ed il loro figlio erediterà anche il Ducato d'Austria del nonno. Naturalmente Napoleone stabilirà comunque il "Blocco Continentale" contro l'Inghilterra la conseguente campagna di Russia. Dopo la sua sconfitta ad opera di Prussia, Russia, Svezia e Impero Britannico, le nazioni vincitrici, tutte antiasburgiche anche se per motivi diversi, al Congresso (che non si terrà certo a Vienna) decidono di non ricostituire comunque l'Impero Austriaco ma accettano le modifiche portate dal Bonaparte. Esistendo così già come Stati Nazionali quasi tutti i Paesi Slavi e l'Ungheria, il Risorgimento per gli altri è ancora più facile e quasi indolore. In modo particolare la Prussia va a costituire un Impero Germanico relativamente omogeneo anche etnicamente, raggruppando attorno a sé tutte le popolazioni germaniche, e così anche il Ducato d'Austria finirà nelle grinfie di Bismarck o di qualche suo predecessore. Per l'Italia si assisterà ad un fenomeno simile e forse anche le due Guerre Mondiali non scoppieranno (nuovamente Never75)
Wagram/2. L'Arciduca Carlo riesce ad accerchiare e ad annientare a Wagram lo schieramento francese. All'inizio il centro austriaco avrebbe dovuto difendersi dall'attacco francese, mentre i lati accerchiavano i nemici. Gli Austriaci vincono uccidendo Napoleone, e così abbiamo un'Europa dominata da un impero austriaco che possiede, oltre ai suoi territori originari, il Granducato di Varsavia, tutta l'Italia, la Baviera, la Westfalia ed il Baden-Baden. Immediata la reazione dell'Inghilterra, perché Londra persegue il Balance of Power: una SuperAustria è pericolosa come una superFrancia, ed anche stavolta gli Inglesi contano sull'aiuto Russo e Prussiano, senza parlare della capacità di rimettere in piedi una Francia anti-Austriaca. I veri padroni dell'Europa potrebbero rimasti gli Inglesi (proposta da Maggioriano)
Lo stato della Città di Fontainebleau. Napoleone aveva pensato di traslocare il Papa in Francia e di creare un nuovo Vaticano a lui vassallo a Fontainebleau. Dopo la caduta di Napoleone Roma é occupata da una potenza straniera, probabilmente l’Austria, che rifiuta di restituire la città al Papa, oppure la città si ribella e rifiuta il ritorno del Papa. Dunque il Papa si trova obbligato a rimanere in Francia, ospite del re Trés-Chrétien che crea per lui uno Stato indipendente ma minuscolo. Il Papa subisce le diverse rivoluzioni e guerre francesi del secolo, ma non può tornare in Italia dove il Risorgimento ha avuto successo in anticipo. Probabile una lunga successione di Papi francesi, naturalmente fino a Karol Wojtyla (un'idea decisamente giacobina di Perchè no?)
La nuova Unione di Kalmar. Il Generale Georg Adlersparre, principale organizzatore del colpo di stato che depose Re Gustavo IV Adolfo di Svezia in favore di Carlo XIII, aveva intenzione di far succedere a quest'ultimo, che era senza eredi, Re Federico VI di Danimarca. Costui, però, rifiutò fermamente. Ma se avesse accettato di diventare l'erede al trono di Svezia? (il solito Generalissimus)
Napoleone e la Finlandia. La Finlandia resta alla Svezia nel 1809; in cambio Napoleone concede allo zar la Galizia orientale con Leopoli. Al Congresso di Vienna le cose restano essenzialmente invariate, e la svedizzazione della Finlandia procede a passo sempre più spedito. Non si sviluppa nel paese una cultura autoctona, e probabilmente, se mai Elias Lonnrot scrive il Kalevala, non ne fa un epos nazionale ma un'opera etnografica. Oggi il finlandese è più o meno nella situazione dell'arpitano o del provenzale in Francia, lingua locale delle zone agricole, a rischio di estinzione malgrado la legislazione svedese del 1976 sulle lingue minoritarie, che tutela le varie lingue lapponi, il Tornedaliano, il Tavastiano, il Finn (quasi estinto, parlato nelle parti occidentali e meridionali dell'Oesterland a larga maggiornaza svedofona), il Savoniano ed il Kareliano (tutti questi sono oggi dialetti della lingua finlandese). Il maresciallo Mannerheim arriverà a comandare l'esercito svedese. Domanda: Stalin attaccherebbe comunque la Svezia nel 1939? Non credo, non ne avrebbe motivo, e questo peggiorerebbe la performance dell'Armata Rossa nel 1941. Ma priverebbe anche Hitler del fianco settentrionale dell'offensiva e dell'appoggio di Mannerheim. La Svezia sarebbe oggi una potenza assai maggiore di quanto non sia. La sua neutralità mi sembra resti invariata. Lo scambio con la Galizia potrebbe diventare più significativo; Joseph Roth scriverebbe la nostalgia per gli Zar e non per gli Asburgo, e la comunità ebraica di Leopoli sarebbe minacciata dai pogrom, accelerando lo sviluppo del Sionismo. durante la Prima Guerra Mondiale, Brusilov potrebbe sfondare oltre i Carpazi, indebolendo la tenuta militare austro-ungarica ed anticipandone la sconfitta. E nell'epoca post-sovietica ci sarebbe un nazionalismo ucraino più debole e meno antirusso; forse la "rivoluzione arancione" non scoppierebbe, e di conseguenza anche in Kirghizia ed Uzbekistan si avrebbe maggiore stabilità, e non si sarebbe verificata, nel 2006, la crisi del gas russo-ucraina (ancora Falecius)
Il Protettorato d'Islanda. Perfino quello che alcuni considerano "il più grande dei microstati" rischiò una volta di trasformarsi in una dittatura: nel 1809 l'avventuriero danese Jørgen Jørgensen, vistosi negare il permesso di commerciare in Islanda a causa dello stato di guerra esistente fra il Regno Unito e la Danimarca-Norvegia, allora proprietaria dell'isola, decise di conquistare l'isola per sé. Arrestò il governatore e proclamò sé stesso Protettore dell'Islanda, promettendo anche che avrebbe ripristinato l'Althing appena il popolo islandese si fosse dimostrato maturo per l'autogoverno (leggasi mai fino a quando Jørgensen fosse rimasto in vita), e che presto sarebbero arrivati gli Inglesi a dar man forte alle sue rivendicazioni. Gli Inglesi poi arrivarono per davvero, ma solo per deporlo, incarcerarlo e restituire l'Islanda alla Danimarca-Norvegia. Ma cosa accadrebbe se Jørgen Jørgensen riuscisse a rimanere in sella? (nuovamente Generalissimus)
L'oste della Val Passiria. Dopo la pace di Presburgo il Tirolo venne ceduto dall’Austria a Napoleone, che lo assegnò all’alleata Baviera. Il Tirolo cadde così in mano al governo massonico degli Illuminati, che in breve tempo sovvertì le antiche istituzioni e perseguitò in tutti i modi la Chiesa. Alla ripresa della guerra nell’aprile del 1809 tutto il Tirolo insorse. Malgrado l’Austria fosse costretta, dopo pochi mesi, ad un armistizio, i Tirolesi di lingua italiana e tedesca guidati da Andreas Hofer, oste della Val Passiria, che nel frattempo era stato scelto quale Comandante supremo, continuarono nella lotta e sconfissero l’esercito francese che dovette sgombrare l’intera regione. Abbandonato al proprio destino dopo la pace di Schönbrunn (ottobre 1809), il Tirolo venne investito da un intero Corpo d’armata francese e, malgrado una disperata resistenza, dovette capitolare. Hofer si rifugiò con i familiari in una baita di montagna ma, tradito da un compaesano, fu condotto a Mantova e, per ordine di Napoleone, processato e fucilato il 20 febbraio 1810. Che succede se invece Hofer tiene in scacco i francesi almeno fino al disastro di Russia? Dopo il Congresso di Vienna il Tirolo tornerà comunque all'Austria o si formerà uno stato indipendente vassallo di Vienna, che si manterrà sovrano fino al presente scegliendo una neutralità di tipo svizzero? (pensata dal Marziano)
L'Imperatore Eugenio I. Nel dicembre 1809 Napoleone, che voleva fondare una dinastia, decise di divorziare da Giuseppina Beauharnais che non poteva dargli un figlio e di sposare la giovane figlia dell'imperatore d'Austria Francesco I. Ma se Napoleone, sempre innamorato alla follia di Giuseppina, rinuncia al divorzio e adotta ufficialmente Eugène de Beauharnais come erede? Questi dovrà sposare una delle sorelle di Napoleone per conservare il sangue dei Bonaparte alla generazione seguente: i figli di questa unione saranno i veri eredi di Napoleone, e non il "nostro" Napoleone III. Che accade? (sempre Perchè no?)
Maria Luisa Imperatrice... d'Austria. Secondo la Prammatica Sanzione di Carlo VI la successione all'interno del vasto Casato Asburgico era regolato nel seguente modo: i discendenti maschi in linea esclusivamente maschile avevano la precedenza in ordine di vicinanza, in caso di estinzione la successione passava alle discendenti femminili, a partire dalle figlie dell'ultimo monarca regnante e poi via via le eredi più prossime. L'interpretazione della Sanzione causò la Guerra di Successione Austriaca ed è cosa nota, ma volevo immaginare un altro punto dai risvolti interessanti, credo non ci abbia mai pensato nessuno. Nel 1809 Napoleone, Imperatore dei Francesi, affrontava e vinceva la Quinta Coalizione, di cui faceva parte anche l'Austria: questa, suonata dal Corso a Wagram, aveva dovuto vedere la sua capitale Vienna occupata dalle vittoriose forze francesi. Il conseguente Trattato di Schönbrunn fu umiliante: l'Austria dovette cedere l'Illiria alla Francia, Salisburgo e il Tirolo alla Baviera, alleata di Parigi, il Trentino all'Italia (il cui Re era sempre Napoleone) e parte della Polonia Austriaca al filo-napoleonico Granducato di Varsavia, oltre a pagare un imponente indennità di guerra e a dover ridurre l'esercito a 150 000 soldati. Ancora più umiliante Napoleone, intenzionato a procurarsi legittimità e prole, ottenne Maria Luisa d'Asburgo, figlia dell'Imperatore Francesco I, in moglie. Da lei ebbe Napoleone II e sappiamo tutti come andò il seguito. Ma se Napoleone avesse voluto non solo umiliare definitivamente l'Austria ma anche assicurarsi in modo completo la sua completa uniformità al disegno bonapartista? Approfittando della vittoria schiacciante e imponendolo con le baionette, Napoleone costringe Francesco I ad abdicare e poi fa firmare un atto di rinuncia da parte di tutti i discendenti maschi in linea maschile del Casato degli Asburgo. Il trono dell'Impero Austriaco passa così alla figlia maggiore dell'ultimo sovrano, Francesco I, cioè la stessa Maria Luisa. Napoleone diventa Imperatore Consorte dell'Impero Austriaco: il Sacro Romano Impero è già stato abolito cinque anni prima, ma se Napoleone decidesse di reintrodurlo pur riformato, a lui spetterebbe la Corona da Sacro Romano Imperatore come avvenne per Francesco Stefano sessant'anni prima. Quali conseguenze di un Napoleone di fatto al comando anche dell'Austria (e che può dichiarare la Prussia fellona)? Questo darà più chance all'avventura napoleonica o la disfatta in Russia ne segnerà ineluttabilmente la fine? E se perderà il Congresso di Vienna lascerà Maria Luisa, e poi le sue sorelle e i loro discendenti, sul trono austriaco? (una trovata di Federico Sangalli)
Murat in Sicilia. Nella primavera del 1810 Gioacchino Murat decise di far vedere a suo cognato Napoleone quanto in effetti valeva (l'Empereur lo considerava un guerriero impulsivo e poco brillante) e progettò l'invasione della Sicilia, rimasta in mano ai Borboni. Fece costruire accampamenti militari a Scilla e a Piale, presso Reggio Calabria, eresse torri e roccaforti sulla costa in vista dell'attacco, concentrò laggiù il grosso delle sue truppe, ma alla fine ci ripensò, giudicando l'impresa troppo difficoltosa e confermando Napoleone nei suoi giudizi sul conto del Re di Napoli. E se invece Murat è più ardimentoso e tenta l'impresa? Ce la farà o sarà ributtato a mare, costringendo Napoleone all'intervento? E con quali conseguenze? (made in William Riker)
La spuntano i Gustaviani. Nel 1810 la morte improvvisa di Cristiano Augusto di Schleswig - Holstein - Sonderburg - Augustenburg, erede al trono di Svezia, riaprì la questione della successione del Re Carlo XIII, che non aveva figli. Si formarono subito due fazioni, quella dei Francofili e quella dei Gustaviani. La prima sosteneva che a dover diventare nuovo re della Svezia dovesse essere uno dei marescialli di Napoleone, in vista anche di una futura guerra con la Russia, la seconda era a favore di un ritorno sul trono di Gustavo IV Adolfo. Inutile dire che ad averla vinta fu la fazione dei Francofili, e Carlo XIII adottò Jean-Baptiste Jules Bernadotte, che in seguito divenne Carlo XIV Giovanni e diede inizio alla dinastia che ancora oggi governa il paese scandinavo. E se invece ad averla vinta fossero i Gustaviani e l'ex re venisse reintegrato assieme a tutta la sua famiglia? (farina del sacco di Generalissimus)
Napoleone figlio unico. Cosa sarebbe successo se il Grande Imperatore fosse stato figlio unico o se avesse avuto solo sorelle femmine? Non avrebbe potuto mettere i suoi fratelli a capo dei Regni di mezza Europa ed in mancanza d'altro avrebbe dovuto per forza di cose riparare sui generali, come fece davvero con Bernadotte in Svezia. A questo punto però i generali avrebbero potuto tradirlo molto meglio che non i suoi familiari (come fece dalle nostre parti Bernadotte stesso), ed in questo caso potrebbero conservare il trono anche dopo il Congresso di Vienna. Così la situazione sarebbe ancora più confusa: i vecchi sovrani che fine avrebbero fatto? Forse si sarebbero accontentati (come gli Asburgo) di quello che Napoleone aveva lasciato loro, oppure avrebbero ripiegato su altri Stati. Ad esempio i Borboni di Spagna sarebbero rimasti sovrani delle Colonie Sudamericane, i Borboni di Napoli si sarebbero accontentati della Sicilia e sarebbe sopravissuto il Regno d'Italia. L'Austria non sarebbe assurta a posizione preminente in Italia, e forse questo le avrebbe permesso di dedicarsi meglio ai propri affari interni; ma anche il Piemonte, circondato da una Francia ancora potente e da un Regno d'Italia che raggruppava quasi tutto il Centro-Nord, avrebbe svolto un ruolo molto più defilato nelle vicende successive. Riprenderebbe vita (forse) l'idea di una Confederazione Italiana (ancora Never75)
Divorzio borbonico. Ratificare la Costituzione chiesta dal Parlamento o abdicare in favore del figlio Francesco. Questi era quanto, ad inizio Gennaio 1812, Lord William Bentinck, Governatore Militare dell'isola, aveva chiesto al Re Lazzarone. Però Ferdinando era sicuramente " 'o cafone " ma non era assolutamente stupido, ed aveva compreso perfettamente che l'appoggio Britannico ai Costituzionalisti Siciliani nasceva dalla, neanche troppo nascosta, volontà Londinese di separare Palermo da Napoli per farne una sorta di protettorato. Per evitare il verificarsi di un evento del genere negli anni immediatamente successivi 'O Cafone si adoperò per l'unificazione delle due Corone, consapevole che se per le Cancellerie Europee era accettabile l'idea di uno Stato Sovrano occupato militarmente da un altra Potenza che agiva da "" non lo sarebbe stato la condizione per cui una Potenza occupava parzialmente il territorio di uno Stato Sovrano. In questa sua operazione Ferdinando poté contare se non sull'appoggio attivo, quantomeno sul benevolo silenzio dell'Imperatore d'Austria. Probabilmente con lo scopo di non innervosire Londra il processo di unificazione fu graduale. Primo atto fu lo scioglimento, 15 Maggio 1815, del Parlamento Siciliano a cui fece seguito il ritorno di Ferdinando a Napoli mentre il figlio Francesco restava a Palermo non con la qualifica di Viceré bensì di Luogotenente. Il 14 Giugno gli eserciti di Napoli e Sicilia venivano unificati mentre alle navi della marina Siciliana era fatto obbligo di esibire esclusivamente la bandiera Napoletana. Invece del Settembre 1815 è il Decreto che stabilisce lo storno a favore di Napoli delle somme stanziate per il Corpo Diplomatico e della Corte Palermitana, provvedimento propedeutico alla Legge del 8 Dicembre 1816 con cui 'O Cafone, oltre a modificare il proprio numerale, cambiava la propria denominazione da "Re delle due Sicilie" a "Re del Regno delle Due Sicilie". Ma se a Gennaio 1812 'O Cafone sceglie di rifiutare l'ultimatum Inglese, abdicando a favore di Francesco e sancendo così la separazione dei due regni di Napoli e di Sicilia. Verosimilmente la Sicilia sarebbe rimasta protettorato inglese, per poi diventare indipendente nel dopoguerra. Malta avrebbe probabilmente seguito la Trinacria, prima all’interno dello stesso protettorato, poi con la Sicilia indipendente. Sarebbe da capire se l’unità d’Italia sarebbe avvenuta comunque, in qualche modo... (nuova trovata di Enrico Pizzo)
Restate abbottonati! Almeno una volta nella storia capitò che l'esito di una guerra fosse deciso dai... bottoni. Infatti quelli delle divise delle truppe napoleoniche durante la campagna di Russia del 1812 erano fatti di stagno, e con il gelo si polverizzavano. Questo costrinse i napoleonici a combattere e ad affrontare la ritirata nel bel mezzo dell'inverno artico facendo i conti con cappotti e calzoni che non si chiudevano. Ma che accade se i bottoni della Grande Armèe sono fatti di altro materiale, e la ritirata può avvenire in condizioni migliori? (è di Enrica S.)
Bernadotte non tradisce Napoleone. Il re di Svezia, nonché ex Maresciallo di Francia, Jean-Baptiste Jules Bernadotte, non tradisce Napoleone e si dimostra a lui fedele. Tramite i tradizionali buoni rapporti tra Svezia ed Impero Ottomano, permette al Corso di attaccare la Russia su due fronti. In questo caso lo Zar è costretto a chiedere una pace umiliante. Napoleone vince sul Continente ma è costretto a confrontarsi ancora con l'Inghilterra per il dominio sui mari. In questo caso i Paesi Nordici svolgeranno un ruolo di primissimo piano nelle vicende successive: alla fine anche la Gran Bretagna (per quieto vivere) verrà ai patti col Bonaparte, concentrandosi così prima sulle conquiste coloniali, che a questo punto comprenderanno quasi tutti i territori extraeuropei. Potremo assistere ad una sorta di Guerra Fredda ante litteram tra l'Europa, governata da Napoleone o dai suoi familiari e alleati, e il resto del mondo, sotto dominio inglese (Never75, naturalmente)
Napoleone e i Balcani. Nel 1812 Napoleone non marcia contro la Russia ma contro i Balcani, per punire la Turchia che si è alleata con l'Inghilterra per difendersi dall'ambizione francese. Nei Balcani l'Empereur crea dei regni fantocci da dare ai suoi scherani: suo fratello Giuseppe diventa re di Grecia, Murat è promosso re di Spagna. Invece l'Anatolia e l'Armenia vanno allo Zar, con il quale Talleyrand negozia l'alleanza. A questo punto si inserisce Wellington che conquista Egitto, Palestina, Siria e Iraq per sottrarli alla rapacità napoleonica, ponendo anche il protettorato sulla Persia; nuove coalizioni antifrancesi promosse dall'Inghilterra. Gli Arabi (a questo punto non Wahhabiti) unificano la penisola arabica con capitale La Mecca o Gedda. Napoleone muore di tumore nel 1821, Murat è eletto reggente a nome del figlio minorenne Napoleone II, e conquista Algeria, Tunisia e Marocco... come continua la (fanta)storia? (ideata e sviluppata da Falecius)
Napoleone e gli Stati Uniti. Il conflitto anglo-americano del 1812 non è molto noto, forse a causa della concomitanza con l’epopea napoleonica che calamitava l’attenzione dell’Europa. Grande occasione persa per Napoleone: invece di invadere la Russia: avrebbe dovuto aiutare gli USA contro l'Inghilterra. Magari facendo uno sforzo ulteriore con il Blocco Continentale (rendendolo assoluto) e attaccando a fondo in Spagna e Sicilia... (pensata da Inuyasha Han'yō)
L'empereur le Temporiseur. Napoleone non invade la Russia nel 1812, ma aspetta giusto un anno o due. Tutto cambia moltissimo: in quegli anni la Russia stava combattendo un'altra guerra contro il decadente Impero Turco (1806-1812), da cui lo zar stava uscendo vincitore. In seguito la Russia fu costretta ad una frettolosa pace di compromesso con il Sultano, proprio a causa della paventata invasione di Napoleone, ma se la guerra fosse proseguita ancora per un anno o per qualche mese i vantaggi ottenuti sarebbero stati anche maggiori. Infatti lo zar si limitò all'ottenimento della Moldavia, ma se la guerra fosse proseguita Alessandro I avrebbe opposto condizioni anche più dure come la cessione totale dei principati Romeni al proprio Impero, oltre allo sbocco sul Mediterraneo. Una situazione insostenibile per l'Inghilterra, che vedeva come fumo negli occhi un'ulteriore espansione zarista in Occidente, e la successiva guerra di Crimea lo dimostrerà ampiamente, tanto che avrebbe fatto il possibile per evitarla. Ciò paradossalmente può spingerla tra le braccia del suo peggior nemico, Bonaparte, accordandosi con il corso per una vera e propria spartizione del globo. In pratica l'Inghilterra tollererà (almeno temporaneamente) la presenza di parenti di Napoleone sui troni di mezz'Europa, a patto che costui non proceda ad ulteriori annessioni sul Continente, ed anzi rinunci ad ogni possibile alleanza con gli zar. In cambio l'Inghilterra la smette di finanziare la guerriglia spagnola e le monarchie iberiche in esilio, e sostiene il Bonaparte in un'eventuale campagna in Russia. Napoleone accetta per il momento un'offerta del genere, pensando poi di non mantenerla, il che gli consente si avere il temporaneo aiuto dell'Inghilterra contro la Russia. Così l'invasione avviene e l'Inghilterra la appoggia politicamente, spingendo anche la Svezia e la Turchia a dichiararle guerra. Napoleone alla fine esce vincitore dallo scontro con la Russia, che è costretta ad accettare da lui una pace umiliante, ed oltre a cedere la Finlandia alla Svezia, la Moldavia ai Turchi e la sua parte di Polonia al Granducato di Varsavia, deve rinunciare ad una politica attiva in Europa. Napoleone può quindi considerarsi vincitore del conflitto, anche se poi l'Inghilterra non esiterà a fargli pagare cara la vittoria, pretendendo da lui continue garanzie costituzionali e minacciandolo in caso contrario di riprendere trattative con gli ex nemici russi. I casi a questo punto sono due: o Napoleone cede al ricatto inglese e lentamente democratizza il suo Impero, o non lo fa e prosegue la lotta contro il perfido Albione. L'Inghilterra a questo punto non esiterà a scagliargli contro Svezia e Turchia, usando inoltre tutta la sua imponente flotta per bloccargli ogni rifornimento di viveri. In questo caso la fine dell'Impero di Napoleone sarà quasi del tutto merito degli Inglesi, che imporranno all'Europa una Pax Britannica senza che né Prussia, né Austria né Russia abbiano il sopravvento e si possano ricostituire come grandi nazioni (grazie a Never75)
Borodino. Napoleone perde la battaglia di Borodino, ma è una vittoria di Pirro per i russi. Il Corso è costretto a ritirarsi prima, ma non è una ritirata disastrosa come nella nostra Timeline: non c'è il Generale Inverno, la popolazione non è infervorata dall'incendio di Mosca, l'esercito francese non ha perso la sua disciplina, i russi non riescono a organizzare una guerriglia come nella nostra Timeline. Risultato: Napoleone torna in Europa dove ovunque scoppiano insurrezioni, Austria e Prussia insorgono. Napoleone riesce a sconfiggere i coalizzati a Lipsia. Austria e Prussia sono smembrate in staterelli minori, la prima perde Boemia, Moravia, Carniola Tirolo, Galizia e tutta l'Ungheria, alleata dell'Empereur. La seconda è in gran parte annessa alla Polonia. La resa dei conti con i russi arriva quando Alessandro cerca di conquistare la Polonia; i Russi vengono severamente sconfitto sulla Vistola. Entro il 1818 la pace è di nuovo stabilita in Europa. Russia e Francia si spartiscono l'impero ottomano. Negli anni a venire comincia il "grande gioco" tra la Francia, affiancata dagli altri paesi europei, e la Russia... (pensata da Yoccio Liberanome)
Addio servi della gleba. Lo Zar Alessandro I aveva intenzione di abolire la servitù della gleba per festeggiare l'espulsione di Napoleone dalla Russia, utilizzando come precedente il fatto che nei territori baltici questa pratica non veniva più utilizzata da tempo, però alla fine non se ne fece nulla. E se invece riuscisse ad arrivare fino in fondo? Per gestire il post emancipazione servirà una profonda riforma agraria o una politica di urbanizzazione/industrializzazione... (questa è di Generalissimus)
Napoleone in India. Durante la vittoriosa campagna di Russia del 1812, Napoleone riesce a conquistare Mosca e a depredarla della sue ricchezze, poi punta subito su San Pietroburgo, sconfigge ripetutamente l'esercito russo e fa prigioniero lo zar di tutte le Russie Alessandro I, al quale butta in faccia: "Io non chiedo la pace a nessuno, la impongo!" Successivamente però risorge una nuova coalizione antifrancese con la Prussia, l'Austria, la Svezia e la stessa sconfitta Russia: a Lipsia, nella "battaglia delle nazioni", Napoleone conferma la sua potenza e il suo prestigio militare e il trattato di Vienna conferma l'ordine europeo stabilito in precedenza. Successivamente le armate francesi ritornano nella primavera del 1814 a Mosca, diventato ducato dell'Impero di Francia e affidato al fratello dell'imperatore Giuseppe, mentre lui, l'Arbitro d'Europa, arriva dopo sei mesi di tappe forzate sul Caucaso, poi in Persia, dove è accolto come un trionfatore, e successivamente in India, prendendo alle spalle gli odiati inglesi nella Perla del loro Impero. A questo punto è il generale Arthur Wellesley, il Duca di Wellington, a chiedere una pace di ferro con Napoleone, firmata a Calcutta il 18 giugno 1815 (l'amico Demofilo non si smentisce mai!)
L’ucronia del generale Malet. Conoscete Claude François de Malet (1754-1812)? No? Non é sorprendente: é uno di quei pazzi convinti di potere rovesciare la storia e cambiare la faccia del mondo, un ucronista di azione diretta insomma. È dimenticato dai libri di scuola, ignoto fuori di Francia, però quest’uomo é passato a un pelo dal rovesciare Napoleone I imperatore dei Francesi. Malet é di nobili natali ma si converte alle idee rivoluzionarie nel 1789, rinuncia alla sua nobiltà e conquista il suo posto di generale repubblicano. All’inizio del consolato é ostile a Bonaparte, vede in lui solo un tiranno e proclama il suo amore furibondo per la Repubblica. Governatore di Roma nel 1805, è arrestato nel 1808 dopo una congiura detta “dei filadelfi” (società segreta repubblicana). Durante i quattro anni di prigione immagina un piano incredibile, troppo pazzo per non riuscire: rovesciare l’impero lui solo! Quando inizia la guerra in Russia vede giungere l’occasione propizia: il 23 ottobre 1812 scappa dalla sua prigione, si procura un'uniforme di generale ed entra nella caserma della guardia di Parigi, sveglia la guardia e la informa che Napoleone é stato ucciso dai Russi e che il Senato imperiale ha proclamato la restaurazione della repubblica, presenta gli ordini del Senato (falsi fatti da lui stesso) e prende il commando di Parigi. Fa liberare qualche militare repubblicano suo amico, ma non lo mette al corrente della congiura. Tutti gli credono, c’é il generale Victor Fanneau de Lahorie (primo professore e padrino di Victor Hugo, ma solo padrino?) Dà ordini di arrestare tutti i ministri, soprattutto della polizia, che sostengono il regime. Quando il giorno inizia é padrone di Parigi e di tutte le sue truppe: eppure era in prigione solo qualche ora prima! Già i ministri, i senatori (che non capiscono nient’altro che quello che ha la pistola ha cambiato) e altri sono con lui e acclamano il salvatore della Francia! I Parigini non sono sorpresi della morte dell’imperatore e non si oppongono all’evoluzione delle cose. Il gioco di Malet riposava solo sulla sua capacità di mentire e sull’abitudine di tutti a obbedire, soprattutto quando davanti a sé c’é uno generale furibondo! Voleva mettere tutti davanti al fatto compiuto e metterli nell’impossibilità di tornare indietro. Però basta un niente a fare fallire tutto: nel suo nuovo Stato Maggiore entra il comandante Laborde che riconosce, stupito, uno degli suoi prigionieri, rivela l’usurpazione e fa arrestare Malet e i suoi. Saranno giudicati e giustiziati in pochi giorni. A Parigi tutto torna normale, i soldati liberano i ministri e tornano alle loro occupazioni, sembra che tutto sia stato solo un sogno. Napoleone prende coscienza del colpo di stato solo un mese dopo! Magnifico bluff, no? É mancato poco che riuscisse perché toccava il punto debole dell’impero, e cioè il fatto che esso poggiasse solo su Napoleone! Nessuno ha pensato al piccolo re di Roma in quella notte, l’impero e la dinastia erano solo i vestiti dorati di una tirannia personale. Napoleone se ne rende conto e diventa sempre più feroce e accanito a difendere il suo sogno imperiale. Siamo nel 1812, é iniziata la ritirata disastrosa dalla Russia, il momento é critico per l’imperatore che vede per la prima volta la possibilità del fallimento e della rovina. Ma cosa sarebbe avvenuto se Malet fosse riuscito a proclamare la repubblica a Parigi con un Napoleone lontanissimo, liberando i sentimenti rivoluzionari e giacobini seppelliti vivi da Napoleone ma sempre esistenti? Immaginate una Seconda Repubblica anticipata che entra in guerra contro Napoleone e contro i resti della sua Grande Armée. Come avrebbero reagito gli alleati? Mi piace pensare che essi avrebbero appoggiato una repubblica fatta evolvere verso idee meno estremiste. O se i giacobini e i San-Culottes prendono il potere, forse avremmo una nuova fase rivoluzionaria. E forse Napoleone non farebbe una fine che gli dà l’aspetto di un eroe romantico... (chi è più adatto a pensare ucronie francesi del francese Perchè no?)
Abschied von Wilhelm I. Il futuro Guglielmo I di Germania partecipò appena diciassettenne alla Guerra della Sesta Coalizione, guadagnandosi un'onorificenza per le sue azioni a Bar-sur-Aube, partecipò poi alla Battaglia di Ligny e a Waterloo ebbe l'onore di essere il generale più giovane a comandare un'unità delle truppe prussiane presenti alla battaglia. Ma cosa accadrebbe se per pura sfortuna perisse nei suoi sforzi contro Napoleone? La nostra TL procederebbe identica fino al 1861, anno della morte di Federico Guglielmo IV di Prussia, al quale stavolta dovrà succedere il fratello minore Carlo di Prussia. Quest'ultimo collezionava opere d'arte e armi, durante i moti del 1848 rimase a Berlino e utilizzò il suo palazzo per ricevere i cittadini, per cui potrebbe essere un buon monarca costituzionale. Inoltre, trovandosi ad abitare in un luogo diverso, Carlo si eviterebbe la caduta che gli fu fatale, vivrebbe più a lungo, sopravvivrebbe al figlio Federico Carlo e gli succederebbe direttamente il nipote Federico Leopoldo (il solito Generalissimus)
Bautzen. Il 21 maggio 1813, Napoleone perse una delle sue migliori occasioni di ottenere una grande vittoria a Bautzen, perché Ney non riuscì a tagliare la ritirata al principale esercito russo e prussiano in ripiego, e in particolare alle unità prussiane comandate da Blucher. Se Ney avesse seguito il consiglio di un suo ufficiale, invece di attaccare la posizione meno importante di Preititz, la maggior parte dell'esercito russo-prussiano si sarebbe trovata presa in una morsa e distrutta come forza combattente organizzata. Nella nostra storia Bautzen fu una buona vittoria tattica per i francesi, ma rimase priva di significato strategico perché l'esercito alleato rimase un'armata funzionante e pericolosa. Tuttavia, il colpo per gli Alleati fu abbastanza duro da indurli a chiedere un armistizio, che Napoleone accettò e che entrambe le parti usarono per rafforzarsi. Solo che gli Alleati si rafforzarono assai di più: l'Austria entrò in campo al loro fianco alla ripresa delle ostilità, accerchiando la roccaforte napoleonica della Sassonia, e nel frattempo in Spagna Wellington aveva sconfitto i francesi a Vitoria. Tuttavia, se a Bautzen Napoleone ottiene una vittoria strategica (probabilmente solo l'ala sinistra russa di Gorchakov riesce a sganciarsi verso sud-est) le cose potrebbero cambiare. Tanto per cominciare, Napoleone avrebbe ben poche ragioni di accettare l'armistizio, e tenterebbe di mettere in atto il suo piano per occupare Berlino, che era il nucleo strategico della sua campagna nel 1813. Sebbene sia probabile che incontri una ulteriore accanita resistenza prussiana, dopo l'accerchiamento di Bautzen l'esercito prussiano non sarebbe più in condizioni di rappresentare un problema per Napoleone, e quello russo avrebbe pure i suoi problemi. Che accade? (pensata da Falecius)
Napoleone re di Francia. Con la mediazione del Principe di Metternich il 4 giugno 1813 l'Impero Francese e i Russo-Prussiani firmavano l'armistizio di Pläswitz. Metternich si mise subito all'opera per mediare una pace definitiva con la Francia, i cui estremi erano chiari: Napoleone sarebbe rimasto Re di Francia (ma entro i confini del 1789), restituzione dell'Illiria all'Austria, Prussia integrata nei suoi confini del 1806, scioglimento del Granducato di Varsavia e sua divisione. Una pace di questo tipo non sarebbe stata eccessivamente umiliante per Napoleone, ma lui la rifiutò. Poniamo invece che la accetti. Napoleone rimane sovrano, ma non se ne sta a poltrire: infatti negli altri Stati Europei (dopo una specie di "Congresso di Vienna" in anticipo) scoppiano quasi fin da subito moti insurrezionali, il 1848 potrebbe essere anticipato di parecchio. In una situazione simile il Bonaparte potrebbe ancora svolgere la sua parte, appoggiando i moti, approfittare delle debolezze intrinseche delle altre nazioni ed espandersi ancora un po'. Sfrutta inoltre a suo vantaggio l'inimicizia Austria-Prussia, Austria-Piemonte e Russia-Impero Ottomano, imponendo di nuovo la Francia come nazione leader in Europa. Alla sua morte il Regno passa al figlio e poi ad un nipote. Ancor oggi la Francia è una monarchia costituzionale, retta da un Bonaparte (Never75, naturalmente)
Poischwitz. Variante dell'ucronia precedente: Napoleone non firma l’armistizio di Poischwitz. In realtà la sua situazione non era ancora spacciata: prussiani e russi erano in palese difficoltà, l’Austria (che sarebbe stata decisiva) non si era ancora ufficialmente schierata. L’armistizio, della durata di due mesi abbondanti, diede tempo ai suoi nemici di ricompattarsi meglio e di sferrare alla Francia il colpo di grazia. Napoleone stesso dichiarerà a Sant’Elena di aver commesso l’errore più grande della sua vita accettando quell’armistizio. In realtà di errori ne fece altri ben più gravi, ma questo lo scontò immediatamente. Poniamo invece il caso che non lo faccia: continua la guerra contro Prussia e Russia sconfiggendole entrambe arrivando fino a Berlino. La Prussia è costretta ad una pace umiliante mentre la Russia si ritira. Gli Asburgo (fino a quel momento neutrali) si offrono per una mediazione, ma stavolta i vantaggi per Napoleone sono ancora maggiori. Ristabilita una pseudo-pace sul Continente, permane comunque lo stato di guerra con l’Inghilterra. Ma la partita decisiva si sarebbe combattuta fuori dall’Europa. Mi immagino una ripetizione delle guerre settecentesche tra Inghilterra e Francia combattute nelle colonie. L’Inghilterra per sconfiggere Bonaparte sarebbe così costretta ad occupare fin da subito tutto il Maghreb impedendo “de facto” la nascita del colonialismo francese anche nei secoli futuri. In compenso però la situazione in Italia ed in Germania rimarrebbe quella “napoleonica” e, non esistendo un Congresso di Vienna, anche la Polonia diverrebbe indipendente (ancora Never75)
L'Alan Turing del XIX secolo. Se Wellington riuscì a sconfiggere i francesi (che all'epoca occupavano la Spagna) nella Battaglia di Salamanca del 22 luglio 1812 e poi nella decisiva Battaglia di Vitoria del 21 giugno 1813, fu soprattutto grazie a George Scovell (1774-1861), nome per lo più sconosciuto alla Storia, ma il cui contributo fu decisivo per gli Inglesi per scacciare i Francesi dalla penisola iberica. Infatti egli riuscì a decodificare il codice cifrato usato dai francesi per criptare i dispacci, e così fornì a Wellington un vantaggio fondamentale, come avrebbe fatto 130 anni dopo un altro inglese, Alan Turing, infrangendo il codice cifrato dei Nazisti. Scovell non era un matematico, a differenza di Turing, ma aveva una propensione innata per le lingue e un'intelligenza acutissima. A differenza di Turing, inoltre, la patria non si mostrò ingrata con lui, innalzandolo fino al grado di Generale. Ma che accade se per qualche motivo Wellington non può contare sull'acume di Scovell, e i francesi di Re Giuseppe Bonaparte battono i Britannici sia a Salamanca che a Vitoria? (un'idea di William Riker)
Wellington superstar. Approfittando nell'invasione della Russia, Arthur Wellesley duca di Wellington, dopo aver vinto la battaglia di Vitoria, celebrata fra l'altro da Beethoven ne "Sinfonia della Battaglia", espelle dalla Spagna i francesi; dopo la nomina a feldmaresciallo, valica con i suoi eserciti i Pirenei e, dopo aver vinto a Tolosa, nella primavera del 1814, punta direttamente su Parigi. Le truppe francesi, che si stanno avviando verso Lipsia, vengono precipitosamente deviate contro Wellington: dopo la battaglia di Fountainebleu, il 14 ottobre 1814, costringe Napoleone ad abdicare e a prendere la strade dell'esilio verso l'Elba. Salutato ormai come eroe nazionale, Wellington è nominato duca e partecipa alla prima sessione del Congresso di Vienna, ma il 24 febbraio 1815 riceve l'indiscrezione di una possibile fuga di Napoleone dall'Elba. La notte del 26 infatti un barcone è fermato e identificato; l'ex-imperatore è portato nel carcere militare di Marsiglia. Proprio Wellington salva Napoleone dalla vendetta prussiana e si schiera contro la decisione della condanna a morte per il prigioniero, che è condotto a Sant'Elena dove resterà fino alla fine dei suoi giorni. Il 22 gennaio 1828 Wellington è nominato primo ministro del Regno Unito, dopo essere stato nominato alla Camera dei Lord, e vi rimane fino al 24 settembre 1834, protagonista della prima parte dell'età vittoriana (un'altra grande idea di Demofilo)
La Campagna dei Sei Giorni. Dopo la sconfitta di Lipsia nella Battaglia delle Nazioni, Napoleone dovette affrontare i suoi nemici della Sesta Coalizione sul suolo stesso francese. Quando tutto ormai sembrava perduto, e gli Alleati erano in schiacciante superiorità numerica, all'Empereur riuscì un ultimo capolavoro bellico, la cosiddetta Campagna dei Sei Giorni. Prima mise in rotta il prussiano Blücher, poi riuscì a separare tra loro le forze nemiche e a batterle separatamente, uno stratagemma che già gli era riuscito altre volte. Tuttavia la disparità di forze restava troppo accentuata, e il comandante in capo degli Alleati, Karl Philipp von Schwarzenberg, non accettò la battaglia campale che con 74.000 uomini egli cercava di imporre a una forza nemica ridottasi a meno di 100.000 effettivi. Alla fine gli Alleati occuparono Parigi e Napoleone fu costretto ad abdicare e a partire per l'Elba. Ma che accade se Schwarzenberg cade nel tranello napoleonico ed incappa in una disastrosa sconfitta? (proposta da Enrica S.)
Napoleone a Capri. Dopo il fallimento della Campagna dei Sei Giorni, Napoleone è costretto ad abdicare al trono di Francia ma gli viene offerto il regno dell'Isola di Capri. Per la prima volta dopo secoli, l'Isola di Capri ospita un altro imperatore! Forse all'Empereur l'isola piacerà tanto che non farà ritorno in Francia, spegnendosi nel 1821 negli ozi dorati di una delle isole più belle del mondo, che lo ricorderà per sempre! (geniale idea di Camus Vanz)
Napoleone Re d'Italia. Nel maggio del 1814, mentre Napoleone risiedeva a Villa dei Mulini sull'Isola d'Elba, un gruppo di cospiratori italiani tra i quali c'era anche il poeta Ugo Foscolo, bonapartista della prima ora, incitò l'ex imperatore a sbarcare in Italia e a conquistare la Penisola, espellendone l'Austria. Napoleone prese in considerazione la proposta, ma senza convinzione, e infine, spinto dalla sorella Paolina, la notte di sabato 25 febbraio 1815 decise di puntare direttamente sulla Francia. Ma che accade se Foscolo è più convincente e il Bonaparte accetta la sua proposta? (ancora Enrica S.)
Napoleone re di Corsica. Napoleone, da buon isolano, non dimentica la sua terra e quando scappa dall’Elba si rifugia nella vicina Corsica e la conquista, proclamandosi re. Il passo successivo è impadronirsi della Sardegna. Quanto tempo occorrerà agli Alleati per intervenire e sventare una volta per tutte la minaccia? Napoleone conosce bene il territorio còrso e la guerra si potrebbe trasformare in una guerriglia mordi-e-fuggi che potrebbe durare molto a lungo (made in Never75)
Napoleone il terrorista. Napoleone, dopo essere fuggito dall’Elba e aver radunato tutto il suo esercito, si dirige a marce forzate verso l’Austria. Sbaraglia gli alleati e assedia Vienna, tenendo in ostaggio e sotto minaccia i capi di Stato e governo delle Nazioni più importanti. Come reagirebbero le popolazione degli Stati privati delle loro guide? Scoppierebbero ovunque rivolte anticipando il 1848? (sempre Never75)
L'ucronia di Piero. Nella sua canzone "Los Americanos", in cui satireggia senza pietà gli statunitensi, il cantante italo-argentino Piero (al secolo Piero Antonio Franco de Benedictis, nato a Gallipoli il 19 aprile 1945 ma emigrato in Sudamerica all'età di tre anni) canta tra l'altro: « Napoleon para ellos / Fue un señor italiano / Que organizo la cosa / Sin americanos. / Y están mas que seguros / Que no hubiera perdido / Waterloo con la ayuda / De los americanos » (« Napoleone per loro / era un signore italiano/ che organizzò la cosa / senza americani, / e sono più che sicuri / che non avrebbe perduto / a Waterloo con l'aiuto / degli americani »). Questo suggerisce un'ucronia dirompente. Nel 1812 gli Stati Uniti avevano dichiarato guerra al Regno Unito per il possesso del Canada, ma la guerra si era messa male per loro, e solo la fuga di Napoleone dall'isola d'Elba aveva convinto i britannici a porre fine ai combattimenti in America tornando allo status quo. Ora, che accade se, con grandissima lungimiranza politica, Napoleone decide di allearsi proprio con gli Stati Uniti del Presidente James Madison per far fronte alla coalizione formatasi contro di lui, e un grande esercito americano sbarca in terra di Francia per affiancare le armate napoleoniche nel decisivo scontro a Waterloo? (una grande idea di William Riker)
Auf Wiedersehen, Blücher. Nella battaglia di Ligny, Blücher comandò una carica di cavalleria standone alla testa. Riuscì a malapena a salvarsi dopo che il suo cavallo era stato colpito, evitando la cattura o perfino la morte. Ma se non riuscisse? (è di Michal I)
I Mille Giorni. Il 18 giugno 1815, giorno della fatidica battaglia di Waterloo, Napoleone ha le emorroidi e sta in sella a fatica, e conduce in gran parte la battaglia da dietro, seduto su una sedia, mentre dall’altra parte Wellington cavalca instancabile da un lato all’altro dello schieramento: a un certo punto i dolori si fanno talmente forti che l’Imperatore è costretto a ricorrere alle cure dei medici. Il Napoleone di Austerlitz, che a cavallo dall’alto del Pratzen guardava l'attacco degli austro-russi e ne programmava la disfatta, è un ricordo lontano. Ma supponiamo che l'Empereur non soffra di quella patologia e che quella notte non abbia piovuto (nella nostra Timeline il terreno è molle e fangoso, tanto che la temibile artiglieria francese risulta assai meno pericolosa del solito perché le palle affondano e si fermano invece di rimbalzare). Di conseguenza Napoleone vince o perlomeno pareggia a Waterloo. Troppo tardi per far rinascere la potenza francese, però i Cento Giorni durano uno o due anni. Ciò ha importanti conseguenze sulle decisioni del Congresso di Vienna; la Francia verrà punita e perderà le colonie e almeno alcuni territori europei; Lille e Dunquerque ai Paesi Bassi, la Corsica ai Savoia, forse l'Alsazia alla Prussia e il Rossiglione alla Spagna. L'Inghilterra si prenderà Pondichéry col resto dell'India Francese, la Réunion, St. Pierre et Miquelon, le colonie francesi del Senegambia (che potrebbero in alternativa andare al Portogallo) Martinica e Guadalupa, tranne Saint Martin assegnata all'Olanda assieme alla Caienna; inoltre l'occupazione inglese delle Indie Olandesi potrà protrarsi abbastanza da indurre l'Inghilterra a tenerle, magari rinunciando in cambio alla Guyana e offrendo agli olandesi qualche altra compensazione a spese della Francia (nelle Ardenne? Arras? Il Senegal? Martinica?). Un'Indonesia inglese avrebbe conseguenze importanti... (pensata da Falecius)
I Belgi con Napoleone. Prima di Waterloo ci furono molte direzioni tra le fila delle truppe olandesi di Wellington: si trattava di soldati belgi che mal sopportavano l'essere comandati da dei fiamminghi. Ora, se i belgi riuscissero a mettersi d'accordo per, invece di disertare uno per uno, disertare durante la battaglia? E se riuscissero ad unirsi alle forze Francesi? (è di Michal I)
Il Rapporto di Grouchy. Il 18 giugno 1815 il Generale Emmanuel de Grouchy inviò un rapporto a Napoleone, nel quale diceva che sarebbe a breve arrivato a Wavre, dove si trovava il nemico, e chiedeva istruzioni sul da farsi. Non si sa se Napoleone ricevette o meno quel rapporto; fatto sta che non rispose. E se rispondesse? Come lo farebbe? In caso gli dicesse di ingaggiare battaglia? Cosa succederebbe? (ancora Michal I)
Napoleone in America. Dopo Waterloo, Napoleone avrebbe avuto la possibilità di fuggire negli Stati Uniti ma, indeciso, rimase in Francia fino a che la flotta inglese bloccò il porto di Bordeaux. Nel 1815 si era appena conclusa la guerra anglo-americana. Napoleone sarà bene accolto, e forse il solo prestigio di Napoleone indurrà i franco-canadesi ad allearsi agli americani... Possiamo immaginare, alla fine della guerra, un Canada indipendente, magari con Napoleone imperatore. E l'impero del Canada potrebbe rivendicare agli Stati Uniti la Louisiana, che lo stesso Napoleone aveva da poco ceduto agli americani? (proposta da Francesco Dessolis)
Napoleone in Africa. Dopo Waterloo, anziché in America, Napoleone fugge in Africa. dove riesce a farsi proclamare imperatore dell'Egitto, del Congo o del Sudafrica. Nel primo caso, in cui Napoleone ha voluto "completare" la campagna del 1799, gli inglesi gli muoveranno immediatamente guerra, per riconquistare un passaggio chiave verso l'India, e può darsi che lo sconfiggano e lo deportino a Sant'Elena, come nella nostra Timeline. Ma negli altri due casi il "piccolo" generale può avere maggiore fortuna, facendo capire chiaramente ad Inghilterra, Prussia ed Austria che non si intrometterà mai più negli affari europei. Nel Natale 1815 Napoleone è acclamato sovrano da fedelissimi francesi che lo hanno seguito sino in Congo o in Sudafrica, e il titolo imperiale non è messo in discussione dalla popolazione indigena, cui il rivoluzionario ha promesso di modernizzare il paese. Napoleone I si rivelerà un grande sovrano, numerosi francesi fedelissimi all'impero napoleonico emigreranno nel Continente Nero, dove viene importato il Code Napoléon. Inizia un'era di industrializzazione forzata e modernizzazione per il paese africano grazie alla dinastia napoleonica che lo porterà ad essere una potenza regionale. Allora anche le altre potenze mondiali potrebbero muoversi e colonizzare l'Africa in anticipo... (ideata da Ainelif)
Fine "naturale" dell'impero di Napoleone. Murat diede sempre del filo da torcere al cognato Napoleone, desiderando rendere ad esempio il proprio Regno sempre più indipendente dall'Impero di Francia. Le crisi furono tali che più di una volta sembrava dovesse verificarsi una resa dei conti fra i due, ma Napoleone preferì sempre rimandare uno scontro diretto col cognato a causa di problemi più contingenti. Immaginiamo però che alla vigilia dell'attacco allo zar, Gioacchino rifiuti di parteciparvi e dissuada lo stesso Napoleone dall'iniziarlo. Nel frattempo la situazione in Spagna è sempre più grave e Napoleone decide di intervenirvi massicciamente, provando l'ennesimo contrattacco al Portogallo. Intanto le rivolte di svizzeri, belgi e tedeschi si fanno sempre più frequenti. Nonostante il blocco continentale stia indebolendo commercialmente anche l'Inghilterra, in realtà il danno maggiore lo risente il suo Impero. Per di più anche nella stessa Francia continuano a scoppiare carestie e la gente muore di fame a causa della crisi economica. Si fanno anche sempre più pressanti le richieste di maggiori libertà e garanzie costituzionali. Col trascorrere degli anni Napoleone diventa sempre più malato ed incapace di sedare le numerose ribellioni che scoppiano un po' dovunque nel suo vasto impero. Sul finire del 1817 è costretto ad emanare una serie di riforme che ne limitano parzialmente il potere, nel 1818 emana addirittura una semplice carta costituzionale, ma non basta: l'Inghilterra è sempre forte sui mari ed il commercio con le Americhe è completamente nelle sue mani; per di più in Spagna la ribellione continua e la guerriglia decimano l'esercito francese, che non ne può più dell'imperatore e delle sue guerre. Col trascorrere del tempo inoltre anche i suoi più stretti alleati (Murat, il figliastro Eugenio, il suocero Imperatore d'Austria e perfino i suoi stessi fratelli) cercano in un modo o nell'altro di attuare una politica indipendente dalla sua. Napoleone compie un ultimo tentativo nel 1819 per invadere la Russia: fa per varcare i confini del granducato di Varsavia ma questa volta (come del resto accadde anche con Alessandro Magno) è il suo stesso esercito che lo abbandona e non lo vuole più seguire: Napoleone deluso abbandona definitivamente l'impresa. Le sue condizioni fisiche si aggravano sempre di più e nel 1821 muore di un tumore allo stomaco. Gli succede il figlio, Napoleone II, ma la sua giovane età e inesperienza impediscono che riesca a mantenere unito un Impero così vasto. Inghilterra, Prussia ed Austria approfittano subito per penetrarne i confini, mentre Eugenio e Murat si proclamano rispettivamente Re d'Italia e di Napoli e si rendono subito indipendenti da lui. I Borboni sono reinsediati sul trono di Spagna mentre Giuseppe Bonaparte deve rifugiarsi nel Messico dove si fa proclamare Imperatore. Per evitare un inutile bagno di sangue Napoleone II viene a patti con i principali belligeranti facendo loro importanti concessioni: i confini francesi vengono attestati sul Reno e sulle Alpi. Svizzera, Fiandre e Piemonte ritornano stati indipendenti e così è anche la Confederazione del Reno che diventa Confederazione Germanica. La Francia si impegna a riconoscere l'indipendenza de facto dei Regni d'Italia e di Napoli mentre a Roma viene reinsediato il Papa. Tuttavia Napoleone II, che è pur sempre nipote dell'Imperatore d'Austria, può mantenere il titolo di imperatore, ma solo dei Francesi, e può trasmetterlo agli eredi. In Italia si formano 5 stati regionali: Regno di Sardegna (Piemonte, Sardegna,Corsica, Savoia e Nizza), Regno d'Italia (l'ex viceregno di Eugenio con in più l'Italia Centrale), la città di Roma che resta al Papa, il Regno di Napoli in mano a Murat ed ai suoi eredi ed il Regno di Sicilia in mano ai Borboni. Negli anni successivi però nessuno degli Stati più grandi (Italia, Sardegna, Napoli) riesce a prevalere sugli altri e l'Unità d'Italia non si verifica. Idem per la Prussia (non è più così forte ed estesa come nella nostra Timeline), che non riesce ad affermarsi in Germania. Mentre l'Austria deve anch'essa confrontarsi continuamente con le ribellioni delle varie sue nazionalità anche se, non dovendo combattere continue guerre sul continente contro tedeschi e italiani, può sopravvivere più a lungo e magari sistemare meglio le proprie tensioni centrifughe. Comunque sia la Pax Europea sarebbe garantita per un periodo molto più lungo (altra brillantissima proposta di Never75)
Eugenio I Re d'Italia. Nella sua monumentale "Storia d'Italia", Montanelli racconta che Eugenio di Beauharnais aveva delle possibilità di farsi Re del regno Italico (Lombardo-Veneto più Romagna e Marche), ma vennero commessi alcuni fatali errori: si ritardò troppo nell'inviare una delegazione a Parigi perchè si desse la corona a Eugenio come nuovo re; e dopo il barbaro omicidio di Prina, i notabili milanesi chiesero l'aiuto degli austriaci invece di chiamare in proprio soccorso le truppe italiane di stanza a Mantova, permettendo a Metternich di dichiarare cadavere il Regno Italico. Ipotizziamo che non sia commesso alcuno di questi errori. Nascerà un nuovo regno indipendente italiano, magari privato di Trento e Trieste? Questo precedente salverebbe anche il trono di Gioacchino, o questi trascinerà nella polvere anche Eugenio? Accontentandosi anche solo del successo di Eugenio, vi sarebbero tre importanti conseguenze: l'Austria avrebbe molto meno potere in Italia, al massimo come protettrice del Papa e di Maria Luigia di Parma; il Piemonte non potrebbe mai affrontare, oltre al ricco Sud di Ferdinando, anche l'evoluto Nordest dei Beauharnais; le idee federali di Cattaneo e Gioberti avrebbero molto più eco e un sicuro successo. Quale risorgimento ne verrà fuori? (pensata da Lord Wilmore)
Lo Zar Costantino I di Russia. Durante la Battaglia di Dresda del 1813 una pallottola vagante colpì il Generale Jean Victor Marie Moreau, che era passato al servizio dei Russi, e questi morì qualche giorno dopo averla ricevuta. Quando Moreau venne mortalmente ferito, però, stava parlando con lo Zar Alessandro I. E se quel proiettile vagante togliesse la vita proprio allo Zar e non al generale francese? A quel punto la palla passerebbe al fratello di Alessandro, Costantino, che cosa si prospetterebbe per la Russia? (il solito Generalissimus)
Murat re d'Italia. Gioacchino Murat tradì diverse volte Napoleone, la prima nel 1809 quando pare che brigasse, assieme alla moglie Carolina e a Talleyrand, addirittura per prenderne il posto. L'ultima fu nel 1814 con la Convenzione di Napoli, con la quale cercò di assicurare il proprio trono siglando un accordo segreto con Inghilterra e Austria ai danni del cognato. Ma, nonostante il tardivo tradimento, inglesi ed austriaci non si fidarono comunque di lui e considerarono l'ipotesi di riaffidare il Regno di Napoli ai Borboni. Ma mettiamo che il ravvedimento di Murat fosse avvenuto prima, poniamo ad esempio nel 1813, giusto al suo rientro in Patria. Murat potrebbe accordarsi di nuovo con gli austriaci e gli inglesi, stavolta mettendo a disposizione il suo esercito nel combattere Napoleone. Gli Inglesi, pur di danneggiare il Bonaparte, potrebbero dargli maggior fiducia e cominciare seriamente a considerarlo un possibile alleato. Murat prende quindi parte alle battaglie di Dresda e Lipsia dove la sua cavalleria è decisiva nella vittoria contro le forze francesi. Per ricompensa, Murat e Carolina, grazie all'intermediazione inglese, mantengono il trono di Napoli (ma non quello della Sicilia). In futuro poi gli Inglesi potrebbero caldeggiare una possibile avanzata di Murat verso il Nord dell' Italia, approfittando anche della situazione estera favorevole (ritorno di Napoleone dall'Elba). Murat così potrebbe, sempre grazie agli inglesi, riunire la maggior parte dell'Italia escluse le isole sotto il suo dominio. Gli inglesi vedrebbero con maggior favore un Regno di Napoli in mano a Murat che non ai Borboni, troppo amici di spagnoli, russi e francesi, i nemici tradizionali dell'Inghilterra; e, con la partecipazione di un contingente italiano a Waterloo, la consacrazione del Regno Murattiano d'Italia sarebbe completa e l'Austria sarebbe costretta giocoforza a riconoscerlo (questa è di Sandro Degiani e di Never75)
Conquista britannica dell'orbe terracqueo (proposta da Bhrg'hros)