V per Vendetta anticipato. La Congiura delle Polveri riesce: nel 1604 il cattolico Guy Fawkes (l'unico uomo entrato in un Parlamento con oneste intenzioni, come sostiene qualche maligno) ce la fa a far saltare in aria Giacomo I d'Inghilterra e tutti i membri del Parlamento inglese mentre sono riuniti nella Camera dei Lord per l'apertura delle sessioni parlamentari dell'anno 1605. Come cambia la storia d'Inghilterra? (se lo chiede Lord Wilmore)
La Guerra Ottomano-Toscano-Safavide. Cosimo II de' Medici aveva intenzione di inserirsi nella Guerra Ottomano-Safavide del 1603-18 a supporto di 'Abbas I il Grande. Il suo intento era quello di mettere in crisi l'Impero Ottomano e aprire nuove rotte commerciali, ma dovette rinunciare all'intervento armato a causa di diversi fattori: prima di tutto non riuscì ad ottenere l'assegnazione del Principato di Piombino e delle isole dell'Elba, di Pianosa e di Montecristo, poi si trovò costretto a prestare truppe agli Spagnoli durante la Guerra di Successione di Mantova e del Monferrato e le guerre combattute dal Ducato di Milano contro i Savoia, non riuscì a creare le infrastrutture necessarie per ampliare la marina da guerra del Granducato e alla fine, non volendo intraprendere azioni di questo genere senza prima aver sentito il parere del Papa e della Spagna, decise di abbandonare l'impresa. E se invece per Cosimo filasse tutto liscio? Riuscirà a dare una mano concreta ai Safavidi e a danneggiare in modo tangibile gli Ottomani? Cosimo aveva anche in mente di appoggiare Faccardino per la conquista del Libano, potrebbe prendere due piccioni con una fava... (proposta da Generalissimus)
Fëdor II il Longevo. E se Fëdor II di Russia riuscisse a sopravvivere al suo tentativo di assassinio e vivesse fino al 1655 circa? Riuscirà a disinnescare la minaccia del Falso Dimitri I e ad evitare il Periodo dei Torbidi alla Russia? Come se la caveranno i Godunov alla guida della Russia al posto dei Romanov? (ancora Generalissimus)
Copriti bene, Leone! Il 1 aprile 1605 Alessandro di Ottaviano de' Medici fu eletto Papa con il nome di Leone XI grazie ai voti del potente cardinale Pietro Aldobrandini e dei cardinali francesi, che si erano opposti a quelli spagnoli, e subito convocò una Congregazione per riformare il Conclave, al fine di sostituire l'elezione per ispirazione con quella a voto segreto. Questa riforma, se portata a termine, avrebbe tolto potere all'Aldobrandini, lasciando una maggiore libertà di voto ai molti cardinali che facevano riferimento e lui, e rimesso in gioco la fazione spagnola. Purtroppo però il 17 aprile da San Pietro si diresse al Laterano per prenderne possesso, durante la cerimonia prese freddo e morì il 27 aprile, dopo uno dei pontificati più brevi della storia, più breve persino di quello di Giovanni Paolo I. Ma se è più resistente alle intemperie e porta a compimento la suddetta riforma? Come cambiano la successione dei Pontefici e la storia dello Stato Pontificio? (made in Enrica S.)
A volte ritornano. Secondo lo storico Francesco Cancellieri, il cardinale Gaspar de Borja y Velasco (1570-1640) sperava di essere il terzo papa della famiglia Borgia. E se ce la facesse? (ancora Enrica S.)
Il Caravaggio a Venezia. Dopo l'uccisione di Ranuccio Tommasoni da Terni il 28 maggio del 1606, per evitare la condanna a morte Michelangelo Merisi fugge verso Sud. Mettiamo invece che prenda la via del Nord, oltretutto sarebbe stato assai più logico farlo, dato che politicamente il Merisi era più filo-francese che filo-spagnolo. Supponiamo che il Caravaggio scelga la via veneziana. Rimarrà sì in Italia, ma nello Stato più tollerante ed aperto di tutta la Penisola, dove anche il Papa ed i suoi editti avevano poco potere. Ovviamente vedrà i capolavori dei maestri veneti della generazione precedente alla sua (Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, ecc.) e magari ne resterà maggiormente influenzato. A sua volta poi influenzerà in modo imprescindibile la pittorica veneta degli anni successivi, e ciò potrà anche rappresentare un limite. L'arte di un Tiepolo, di un Canaletto potranno essere assai poco apprezzate perché troppo di rottura rispetto all'impronta caravaggesca. Forse solo Pietro Longhi avrà qualche chance, per via dei temi popolari cari ad entrambi (prima ucronia caravaggesca di Never75)
Il Caravaggio in Olanda. Alternativa all'ucronia precedente: il Merisi sceglie la via olandese/fiamminga. Anche qui il Caravaggio influenzerà notevolmente la pittorica locale, ma potrà essere assai più apprezzato per via dei temi popolari da lui prediletti. Probabilmente non dipingerà più quadri a tematiche religiose o classiche. e si dedicherà maggiormente a scene di genere. Franz Hals e Jan Veermer avranno la strada ancora più spianata, e perfino Rembrandt non potrà fare a meno di confrontarsi con lui e le sue opere... (seconda ucronia caravaggesca di Never75)
Il Caravaggio in Inghilterra. Oppure, Caravaggio sceglie la via inglese. Forse avrà qualche problema per via della sua religione (Guy Fawkes aveva appena provato a far saltare in aria il Parlamento), ma molte volte i sovrani sono pronti a chiudere anche due occhi in presenza di un vero genio. Magari lo stesso Re Giacomo vuole il Merisi alla sua corte. Caravaggio, una generazione prima di Van Dyck, diventerà il ritrattista ufficiale della famiglia reale, ma nel tempo libero si dedicherà ancora alle predilette scene di genere o ai temi classici. Sarebbe epocale un incontro tra lui e Shakespeare: due autentici geni nei rispettivi campi. Caravaggio trae ispirazione dalle opere del buon Will dipingendo i protagonisti di esse nei propri quadri ,e Shakespeare, a sua volta, trae ispirazione dalla vita rocambolesca del pittore per scrivere nuove tragedie... Caravaggio in Inghilterra può anche decidere di fondare una propria scuola pittorica. In questo caso nei secoli successivi le isole Britanniche diventeranno la fucina di importanti pittori (mentre nella nostra Timeline ne sono sempre state scarse), strappando il suo primato ad italiani ed olandesi. Sia in questo caso che nei tre precedenti, comunque, il Barocco italiano (ed in modo particolare quello romano) prenderà strade diverse. Magari prevarrà l'adesione ai moduli classicisti carracceschi, oppure lo stile contro-riformistico durerà un po' di più. Sicuramente però il primato pittorico della nostra Penisola, valido ancora per tutto il XVII secolo ed anche oltre, verrà minato dalle altre Nazioni (terza ucronia caravaggesca di Never75)
Caravaggio in Germania. Il Merisi fugge in qualche stato tedesco come la Baviera, la Sassonia, il Palatinato o la Prussia, dove tra l'altro assisterà di persona alle crudeltà della Guerra dei Trent'Anni, cosa che forse potrebbe accentuare il suo manierismo. Il barocco fiorirà anche in Germania? (quarta ucronia caravaggesca di Generalissimus)
Caravaggio in Polonia. Caravaggio trova riparo nella Confederazione polacco-lituana, dove tra l'altro entrerà in contatto con gli ideali del Sarmatismo in voga nella Szlachta polacca e la comunità di artisti italiani patrocinati da Sigismondo III. Oggi possiamo trovare diversi suoi dipinti sacri e non in diverse chiese e vari palazzi sparsi in tutta la Polonia (quinta ucronia caravaggesca di Generalissimus)
Il Caravaggio in Spagna. Caravaggio fugge in Spagna, dove morirà intorno al 1650 e incontrerà Diego Velazquez, che potrebbe presentarlo a Filippo IV. Quanti altri capolavori ci regalerà? E come cambierà la sua arte durante la permanenza nella penisola iberica? (sesta ucronia caravaggesca di Generalissimus)
Il Caravaggio in Francia. E se invece scappasse in Francia, dove entrerà in contatto con Georges de La Tour e Simon Vouet? (settima ucronia caravaggesca di Generalissimus)
Il Caravaggio in Africa. Merisi è rapito dai pirati saraceni mentre è in viaggio per Malta, fa una vita da schiavo in Algeria fin quando viene riscattato e riesce a tornare in Europa. Le sue nuove tele rifletteranno non solo le ambientazioni del Nordafrica (mi immagino già delle splendide Natività ambientate nel deserto con i primi dromedari realistici della storia dell'arte italiana), ma le ristrettezze della prigionia potrebbero portarlo ad una poetica preromantica (ottava ucronia caravaggesca di Renato Balduzzi)
Il Caravaggio in America. Ultima possibilità: il nostro genio si imbarca per le Americhe, sbarca nei Caraibi e dipinge numerose tele nelle chiede dell'America latina, dove reinterpreterà i miti biblici grazie alla sua interpretazione degli ambienti dei tropici americani. Immaginiamo un "Paradiso terrestre" con tanto di palme, pappagalli variopinti e spiagge cristalline, che anticipa di due secoli l'esotismo di Gauguin. Oppure potrebbe rifugiarsi in Portogallo e da lì salpare per Goa, colonia portoghese in India. Là rimane affascinato dalla cultura autoctona e assorbe molti aspetti dell'iconografia indù... (nona ucronia caravaggesca di Renato Balduzzi)
La Tregua dei Trent'anni. L'Elettore di Baviera Massimiliano I, pur essendo un fervente Cattolico, non si sottometteva pedissequamente alle direttive della Chiesa, ben sapendo quanto potessero essere controproducenti alcune, non si immischiò mai nella politica tedesca, ma fu costretto a farlo quando, nel 1607, si ritrovò impelagato nell'incarico di smantellare con la forza la piazzaforte Protestante di Donauworth, dove ai Cattolici era stato impedito di organizzare una processione. Massimiliano obbedì e la cosa spinse alcuni principi Protestanti a creare la Lega Evangelica, seguita a sua volta dalla Lega Cattolica. Ma se invece comprendesse i rischi del muovere guerra aperta ai Protestanti e usasse la diplomazia per portarli a più miti consigli? E se, forte anche di questo successo, accettasse anche la candidatura al trono imperiale nel 1619, sconfiggendo magari Ferdinando II? Massimiliano I aveva grandi ambizioni per sé, la Baviera e la Germania, era tenace e pieno di risorse e la sua più grande convinzione era che il Sacro Romano Impero non doveva diventare in alcun caso il campo di battaglia delle nazioni europee e un feudo personale degli Asburgo. Di conseguenza cercherebbe di impedire in qualsiasi modo lo scoppio della Guerra dei Trent'anni, magari cercando il compromesso tra Cattolici e Protestanti. C'era anche chi pensava, tra i contemporanei, che avrebbe cercato, una volta diventato Imperatore, di trasformare l'Impero da elettivo a dinastico. Quali le altre conseguenze delle scelte di Massimiliano? (made in Generalissimus)
La Guerra di Pedro. Pedro Enriquez de Acevedo, nominato Governatore e Capitano Generale di Milano da Filippo III di Spagna, approfittò dell'ampia libertà concessagli dal sovrano spagnolo per diventare il terrore della nobiltà italiana e perseguire la sua politica altamente interventista, soprattutto contro la sua nemesi, la Repubblica di Venezia. Nel 1607 arrivò perfino ad offrire autonomamente allo Stato Pontificio la sua alleanza per una guerra contro i Veneziani che avrebbe dovuto portare alla distruzione della Serenissima e alla sua spartizione. Guerra che non avvenne, sia perchè Papa Paolo V non era affatto convinto della cosa, sia perchè tre anni dopo de Acevedo morì. Ma cosa accade se il Pontefice ci sta e Milano e il Papato entrano in guerra uniti contro Venezia? Ce la faranno a cancellare la Repubblica dalla carta geografica o rimarranno scottati per aver sottovalutato l'avversario? E Filippo III darà il suo sostegno a questa iniziativa? (ancora Generalissimus)
L'Ameriha Toscana. Nel 1608 il Granduca Ferdinando I de Medici, signore di Firenze, compì l'unico tentativo di colonizzazione dell'America da parte di uno stato italiano: organizzò una spedizione in una terra ancora di nessuno dove ora c'è la Guyana Francese, essendo interessato al commercio di legni pregiati brasiliani. Venne allestita una piccola flotta, comandata dall'avventuriero inglese Robert Thornton. Egli impiantò un paio di basi nella parte alta del Brasile. Tuttavia il successore di Ferdinando, il malaticcio Cosimo II, decise di non intraprendere l'avventura. Ma se Ferdinando I, sofferente di gotta, non partecipa al banchetto che provoca un improvviso aggravamento delle sue condizioni di salute e non azzarda nemmeno quella battuta di caccia che ne provoca la scomparsa? Quando la spedizione torna, il Granduca è ancora in buona salute e dà il via libera alla spedizione, che ha rapido successo e porta alla nascita della colonia della Nuova Toscana, con capoluogo Borgo San Giovanni (dal nome del Santo Patrono di Firenze) al posto di Cayenna... La Toscana perderà la colonia in qualche guerretta? Oppure riuscirà a conservarla e nel 1860 l'Italia Unita la erediterà? Oggi, in un angolo di Sudamerica, si aspirerà la C? (pensata da Basileus TFT e da Lanciotto71)
L'Afriha toscana. E se Ferdinando I de Medici tornasse all'idea originaria di fondare un piccolo impero coloniale in Africa e inviasse Thornton nel continente nero? (alternativa alla precedente di Generalissimus)
Praga capitale dell'Impero. Rodolfo II si sposa ed ha una discendenza. Il fratello Mattia non prende il potere. Praga rimane la capitale dell'Impero e diventa il centro di un Nuovo Rinascimento delle Arti e delle Lettere (è di Lord Wilmore)
Spagna e Turchia scambiate. Qualcosa ha evitato la Quarta Crociata o la sconfitta di Manzikert, per cui l'impero bizantino è sopravvissuto. Le migrazioni turche allora si indirizzano verso nord assorbendo l'Orda d'Oro, per poi sfruttare la Vorskla come equivalente della nostra battaglia di Kosovo. Questo lascia nel Quattrocento campo libero all'Aragona per una politica di espansione nell'area greco-levantina dove lo Stato bizantino appare ormai logoro e i Mamelucchi troppo deboli per resistere. Di conseguenza, più o meno verso gli inizî del XVII secolo, l'Impero Ottomano si ritrova ad aver conquistato la Persia, la Russia meridionale, la Polonia-Lituania, il Sacro Romano Impero, lo Stato Pontificio, le Due Sicilie e la Sardegna, con la Francia e Venezia in condizione di sostanziale dipendenza, ma nel frattempo la Spagna, in unione personale col Portogallo e con capitale a Lisbona, ha conquistato l'intero territorio già soggetto direttamente o indirettamente alla Sublime Porta dagli Stati Barbareschi all'Egitto, a Baghdad, a Istanbul e alla Grecia, con l'esclusione delle restanti regioni sul Continente Europeo, le quali rimangono quindi turche o tributarie, sicché la stessa Capitale dell'Impero è a Roma (che però resta Sede Pontificia) e non più a Costantinopoli che invece tende ad affiancarsi a Lisbona, assumendo di nuovo dopo più di un millennio il ruolo di Capitale della Pars Orientis. Di conseguenza, l'Impero Ottomano si configura come una Potenza Islamica eurasiatica e centro di attrazione di altre compagini a élite turco-tatara in Asia Centrale, arriva a confinare con l'India e la Cina e al contempo mantiene il controllo di parte del Mediterraneo, mentre la Spagna (del cui Impero fanno parte le Colonie Portoghesi, ancora territorialmente integre), comunque superiore su tutti i mari, assume un deciso orientamento verso le Indie Orientali e può tentare, in un confronto col Marocco, di conseguire l'egemonia continentale sul(le coste del)l'Africa. Nel Levante, viene ritagliato un nuovo Stato Pontificio con prevedibile Capitale Gerusalemme. Come cambia la storia del mondo? (una grandissima proposta di Bhrg'hros)
Appuntamento spagnolo. I piani di Giacomo I d'Inghilterra vanno in porto e suo figlio Carlo sposa la principessa spagnola Maria Anna d'Asburgo, figlia di Filippo III di Spagna. Quali le conseguenze per i due paesi? (made in Generalissimus)
Appuntamento italiano. Alternativa alla precedente. Pare che Carlo I, ancora principe, dovesse sposare una delle figlie di Carlo Emanuele I di Savoia, oppure una delle figlie di Cosimo II de' Medici. E se accadesse davvero? (sempre Generalissimus)
Il perodramma. Poniamo che Monteverdi nel 1607 con la rappresentazione del suo "Orfeo" faccia cilecca; in tal modo fallisce miseramente l'invenzione del melodramma e di tutte le altre opere liriche. Venezia non impazzisce per il melodramma, quindi non nascono i teatri a pagamento. Anche la prosa (almeno in Italia) si sviluppa in modo diverso, rimane confinata nelle corti e tanti generi letterari (satira, comico, buffo) non nascono nemmeno, essendo di matrice più popolare, per non parlare poi del teatro dialettale. Come collocare Goldoni ed il nuovo tipo di teatro da lui ideato in un contesto di questo tipo? Inoltre, senza l'"Incoronazione di Poppea" del Monteverdi recitata a Napoli dalla compagnia romana dei Febi Armonici, non nasce la scuola di musica locale. Quindi tutta la musica del Seicento e del Settecento compresa quella tedesca è differente. Come si evolve la musica classica, sinfonica ed operistica nei secoli successivi? L'opera lirica come genere è anche alla base della tradizione del "bel canto" italiano, che così tanto successo ha avuto in passato e detiene ancora, nonché di altre forme musicali "ibride" come le rock-opera e i musical (sempre Never75)
La corrida in Italia. La corrida è una tauromachia d'antica provenienza greca, romana ed etrusca. L'attuale e più moderna "corrida de toros" è praticata in Spagna, in alcune zone del Portogallo, nel sud della Francia (Course camarguaise), in Messico, Perù, Venezuela, Ecuador, Colombia, Costa Rica, Panama e Bolivia. E se la dominazione spagnola in Italia importa la corrida come tradizione costante come, ad esempio, il Palio di Siena? In molte città italiane sorgono arene dei tori come Las Ventas di Madrid; quale sarà l'impatto sulla cultura tradizionale del Mezzogiorno e italiana? I Savoia la aboliranno? Verrà elogiata dal fascismo nonostante le critiche di Hitler? Magari se ne recupara la variante greco-romana-etrusca, sotto la spinta di Mussolini. I governi della Repubblica potrebbero vietarla per il montare delle proteste animaliste nel Bel Paese? Me la immagino la Brambilla, inveire contro l'Organizzazione Italiana Tauromachia! A oggi esisterebbe ancora come in Spagna? (pensata da Ainelif)
L'Africa Centrale Italiana. Approfittando delle difficoltà del Portogallo, caduto sotto la monarchia spagnola, Alvaro II (1578-1614), re dei Bakongo, nomina un ambasciatore permanente presso la Santa Sede. Il primo titolare, Dom Antonio Manuel Ne-Vunta (nella sua lingua Nsaku ne Vunda), arriva a Roma alla fine del 1607; stroncato dalle fatiche del viaggio e dai rigori dell'inverno europeo, muore il 6 gennaio dell'anno seguente, non prima, tuttavia, di aver confidato al papa Paolo V, recatosi personalmente al suo capezzale, lo scopo della sua missione: chiedere protezione contro le pretese portoghesi e sollecitare l'invio di missionari. Paolo V prende a cuore la richiesta, tanto da agire con energia, migliorando la condizione del Congo ed intervenendo contro le angherie dei coloni portoghesi. Ed è così efficiente che Alvaro II, morendo, lascia il suo regno allo Stato Pontificio. La Spagna, poco interessata all'Africa, dà il suo beneplacito e così il Congo è incorporato nello Stato Pontificio. Il Papa Re infatti ha la seconda flotta italiana, di poco inferiore a quella della Serenissima, tanto da affittare galee a Genova, all'Ordine di Santo Stefano e alla Spagna, e tecnicamente ha a disposizione la flotta dei Cavalieri di Malta; l'Arsenale del Bernini di Civitavecchia o quello di Ancona viene riconvertito dalla costruzione di galee a quella di navi oceaniche. Grazie a tutto questo, lo Stato della Chiesa controlla il Congo (al posto dei Belgi) fino all'800, quando l'Italia unita, una volta annesso il Papato, lo rivendicherà. A questo punto la nostra politica coloniale non sarà più volta al Mar Rosso: punteremo a prendere Tunisia e Libia e da lì ricongiungerci attraverso il Ciad e il Centrafrica ai possedimenti congolesi (proposta di MAS)
La Guerra dei Dodici Anni. L'Avvocato Generale d'Olanda Johan van Oldenbarnevelt, contro i consigli di Maurizio di Nassau e nonostante le sue vibranti proteste, stilò nel 1609 con la Spagna e i Paesi Bassi meridionali la Tregua dei Dodici Anni. A posteriori fu una buona cosa per la Repubblica delle Sette Province Unite, perché segnò l'ottenimento del riconoscimento internazionale del paese. Ma durante la tregua si sviluppò lo scontro interno tra due fazioni Calviniste, gli ortodossi Gomariti e i liberali Arminiani, e quando le ostilità ripresero nel 1621, Maurizio non riuscì più ad ottenere una vittoria decisiva contro Farnese e Spinola. Gli Spagnoli si avvantaggiarono della tregua per disimpegnarsi dal conflitto nei Paesi Bassi e concentrarsi sui problemi interni del loro paese. Gli arciduchi Alberto e Isabella ne approfittarono per far riprendere il loro paese ed estirparne da esso con successo il Protestantesimo. Ma quali sarebbero le conseguenze se non ci fosse alcuna tregua, la Guerra degli Ottant'anni proseguisse senza interruzioni e Maurizio di Nassau continuasse a martellare gli Spagnoli e i loro alleati? (è di Generalissimus)
Aux armes, Japonais! La dinastia degli Shogun Tokugawa che di fatto governò il Giappone dal 1600 fino a metà 1800 ebbe molti meriti: bandite le ambizioni imperialistiche sulla Corea, benché non quelle sull'isola di Hokkaido che fu annessa (mentre la popolazione locale degli Ainu veniva sterminata), si impegnò in pratiche di rimboschimento e selvicoltura, tanto che il Giappone divenne (e tutt'oggi rimane) uno dei paesi più verdi dell'estremo oriente: il 70 % del suo territorio è coperto da boschi. Tuttavia la dinastia dei Tokugawa commise un grande errore: proibì di fatto l'uso delle armi da fuoco. Dal punto di vista degli Shogun era un'idea ragionevole: le armi da fuoco erano quasi tutte di produzione straniera (prevalentemente portoghese e olandese), e mettevano in pericolo l'elite al comando dei Samurai; ogni contadino armato di moschetto poteva abbattere un nobile samurai. I Tokugawa nell'ansia di proteggere "l'anima" giapponese prima concentrarono la produzione in poche città e poi, quando seppero di avere il monopolio sulle armi da fuoco, semplicemente le proibirono. Questo si dimostrò uno sbaglio colossale: le cannoniere inglesi prima e quelle del commodoro Perry poi dimostrarono al Giappone che aveva bisogno di quelle armi, tanto da favorire l'abolizione dello Shogunato. Ma se i Tokugawa invece non proibissero le armi da fuoco? Basterebbe vietare l'importazione di armi da fuoco straniere, dato che i Giapponesi dal1543 producevano già bajozutsu, bo-hiya e tanegashima; l'unico problema sarebbe superare il sistema a miccia. Forse il Giappone del XIX secolo sarebbe già un paese industrializzato, o forse (come in fondo temevano i Tokugawa) quelle armi da fuoco finirebbero per segnare la fine del loro shogunato. Magari una rivoluzione sullo stile di quella francese accadrebbe anche in Giappone, anche se l'Imperatore-dio non si tocca (la popolazione lo considererebbe un sacrilegio) e solo i Tokugawa sarebbero travolti. Sorgerà un Napoleone con gli occhi a mandorla, che magari si alleerà con quello nato in Corsica contro Russia e Gran Bretagna? E con quali conseguenze? (proposta da Federico Pozzi)
Altro che sakoku!/1. Guerra fra Portogallo e Giappone in seguito all'incidente della caracca Nossa Senhora da Graça del 1610, che porta all'acquisizione di colonie da parte dei Portoghesi. Seguirà a ruota la Spagna, ansiosa di danneggiare il Portogallo nonostante l'Unione iberica. Quali le conseguenze? (è di Generalissimus)
Il Caravaggio a Milano. Michelangelo Merisi detto il Caravaggio non muore a Porto Santo Stefano il 18 luglio 1610, ma riesce ad imbarcarsi sulla nave che lo riporterà a Civitavecchia e quindi a Roma, guarisce dalle febbri e continua la sua incredibile carriera prima a Roma e poi a Milano (ottava ucronia caravaggesca di Anna Elena)
Big Bang francese. Enrico IV di Borbone, lontano cugino del re di Francia Enrico II, divenne re di Francia per uno stranissimo e imprevedibile incidente dinastico. Enrico II e Caterina de Medici ebbero quattro figli maschi, ma tutti morirono giovani e senza eredi legittimi. Ma se almeno uno di loro avesse dalla moglie un figlio maschio? Supponiamo che re Carlo IX (colpevole insieme alla madre Caterina della strage di San Bartolomeo) abbia un figlio maschio prima morire (nella nostra Timeline ebbe almeno un figlio maschio illegittimo). Alla morte del padre, il bambino sarà proclamato re, sotto la reggenza della nonna Caterina. Le guerre di religione, in Francia, continueranno, forse fino alla completa dissoluzione del regno. In particolare i nobili protestanti invocheranno non solo l'autonomia ma la completa indipendenza, chiedendo l'applicazione del principio “cuius regio eius religio” anche ai feudi francesi. Possiamo supporre che i protestanti della Francia del Sud Ovest si uniscano intorno a Enrico di Borbone (già re di Navarra) appoggiandosi all'Inghilterra. I protestanti della Borgogna invece aggiungeranno un paio di cantoni alla Svizzera. In ogni caso avremo un regno di Francia cattolico enormemente indebolito, che difficilmente potrà dettar legge in Europa nei secoli successivi. Ci sarà ugualmente una rivoluzione francese? (se lo domanda Francesco Dessolis)
Enrico IV e una Francia diversa. Il “Vert galant” sposa davvero la bella Gabrielle d’Estrées (nella nostra Timeline è morta prematuramente e sul buon re si impone la terribile Maria di Medici): i figli naturali nati prima del matrimonio possono pretendere alla corona. Cosi nel 1610, quando Enrico IV muore, sale sul trono Cesare I (nella nostra Timeline duca di Vendôme), già maggiorenne e pronto a fare la guerra prevista dal padre. Niente reggenza, niente Luigi XIII, niente Luigi XIV, Richelieu sicuramente diventa ministro ma non avrà mai un tale potere dovendosi confrontare con un re più forte. Un re adulto non si fa disobbedire dai principi e duchi, e dunque niente rivolte nobiliari come la Fronda; dunque, niente sviluppo verso un assolutismo così estremo. Per di più la Francia probabilmente diventa gallicana (il Papa condanna un re nato nel peccato), l’editto di Nantes rimane in vigore e il concilio di Trento non é riconosciuto dalla Francia (é stato riconosciuto solo dalla cattolica Medici nel 1615). In tal modo cambia tutto lo sviluppo economico, politico, culturale e intellettuale della Francia. Cesare I muore nel 1665 lasciando il trono a suo figlio Luigi XIII. Altri re della casa di Borbone alternativa: 1669, Luigi XIV; 1712, Filippo VII; nel 1727 la corona passa alla casa di Condé (solo il francese Perchè no? poteva avere quest'idea!)
La Guerra dei Trent'Anni anticipata. Enrico IV non viene ucciso dal fanatico Ravaillac nel 1610 e tutta la politica europea cambia di colpo. Grazie all’appoggio esplicito dato dal re di Francia ai Protestanti tedeschi, la guerra dei trent'anni (che non si chiamerà nemmeno così!) comincia prima. Nel 1610 i principi luterani e calvinisti dell’Impero, che già due anni prima avevano fondato l’unione Evangelica, dichiarano guerra ai principi Cattolici capeggiati da Massimiliano di Baviera. Ma mentre i Cattolici possono contare solo sull’aiuto “esterno” della Spagna, i Protestanti invece contano sull’aiuto di Francia, Svezia, Danimarca ed Inghilterra. Inoltre la Francia riesce ad attirare nel fronte anti-asburgico anche le Province Unite, da quarant’anni in guerra con Madrid, ed il piccolo Piemonte, desideroso di annettersi più pezzi di Lombardia possibili. La conseguenza più importante è che la fazione protestante vince subito, gli Asburgo devono rinunciare a Boemia, Moravia, Svevia e Lusazia che diventano regni indipendenti. Il Piemonte si può annettere gran parte della Lombardia senza problemi e l’Austria, per sopravvivere a sé stessa, deve trasformare ciò che rimane dei suoi territori (Austria propriamente detta, Stiria, Carinzia, Carniola e parte dell’Ungheria) in una Federazione simile alla Svizzera. La Francia e la Svezia ne vengono ulteriormente avvantaggiate: forse in Inghilterra non scoppierebbe la guerra civile ed i Protestanti sarebbero ancor oggi più numerosi dei Cattolici. L’Austria non assurgerebbe mai a grande potenza europea ma forse ancor oggi potrebbe sopravvivere come Federazione unita all’Ungheria; la Germania e l’Italia molto probabilmente si riunificherebbero qualche secolo prima (proposta da Never75 e da Perchè no?)
Novgorod alla Svezia. Durante il Periodo dei Torbidi in Russia, Carlo IX di Svezia inviò un corpo di spedizione al comando di Jacob De la Gardie per conquistare la fortezza russa di Staraja Ladoga. Udendo del suo ingresso in Ingria, gli abitanti di Novgorod chiesero al re di Svezia di porre quale loro monarca uno dei suoi figli, Carlo Filippo o Gustavo Adolfo, intendendo così far atto di sottomissione alla Svezia. Nonostante le vittorie, nel trattato di Stolbovo la Svezia si limitò ad ottenere le province dell 'Ingria svedese, con le città di Ivangorod, Jama, Koporje e Noteborg, rinunciando a Novgorod e Gdov. Ma se invece, magari perchè l'assedio di Pskov ha buon fine, la Svezia amplia i suoi domini a Novgorod, Gdov e Pskov? (ideata da Bhrg'hros)
La Regina sadica. La notte tra il 30 e il 31 dicembre 1610 la contessa ungherese Erzsébet Báthory fu arrestata per ordine di Mattia II d'Asburgo, Re di Boemia e di Ungheria, reggente e futuro sovrano del Sacro Romano Impero. L'accusa era quella di aver torturato sadicamente ed ucciso più di trenta giovani ragazze, per poi bagnarsi nel loro sangue nella speranza di ottenere l'eterna giovinezza. Al processo intentato contro di lei, alcuni testimoni dichiararono (sotto tortura, ovviamente) di averla vista chinarsi sui corpi delle sue vittime per suggere direttamente il sangue dal loro collo. Per questo oggi c'è chi sostiene che fu la Báthory, e non Vlad III l'Impalatore, ad ispirare a Bram Stoker il personaggio di Dracula. In ogni caso, dopo tre anni e mezzo di reclusione nella fortezza di Cachtice, in Slovacchia, la serial killer del Seicento morì misteriosamente, secondo alcuni, essendo una vampira, per astinenza da sangue. In realtà la Báthory faceva ciò che moltissimi altri signorotti sadici e crudeli dell'epoca facevano: giocare al gatto con il topo con i suoi sudditi, infierendo su di loro con ogni angheria. Ma allora perché la condotta della Dracula in gonnella non fu tollerata? Poiché era rimasta vedova del marito Ferenc Nádasdy, che le aveva lasciato in eredità terre ancora più vaste di quelle del sovrano, e dunque poteva aspirare a creare uno stato nello stato: a quei tempi una donna non era certo autorizzata ad avere tanto potere. Supponiamo però che Erzsébet sposi in seconde nozze un altro nobile ungherese, ad esempio il suo parente Gábor Báthory, futuro Principe di Transilvania. Manovrando abilmente quest'ultimo, la sadica contessa potrebbe ritagliarsi un principato autonomo, e magari farsi incoronare addirittura Regina d'Ungheria. Che accade allora? (l'ha ideata Lord Wilmore)
Gli Stati Uniti dei Caraibi. L'Italia è partita da una serie di comuni divisi fra loro e molto piccoli in cui è avvenuta una "fitness darwiniana" di sopravvivenza, fino a che sono rimasti in pochi ma grandi. Eventi simili sono accaduti nel Rus di Kiev, facendo nascere la Russia, e in Germania. Prendiamo un esempio di società simile a queste, ovvero piccolissime città-stato in perenne commercio marittimo che diventano molto ricche, e successivamente si "scannano" fra loro: un amalgama di repubbliche marinare, i Caraibi. Per l'esattezza parlo dell'epoca dei Pirati così come li conosciamo. Supponiamo che i vari covi e città-porto si organizzino in piccoli stati-isola, ognuno retto da una città portuale simile a Venezia; tutte le guerre che si combattono fra ex orde di pirati poi divenuti commercianti e politici avvengono per mare, non via terra. Queste repubblichine saranno finanziate dall'Inghilterra e magari poste sotto il suo controllo date le agevolazioni fiscali e il ricco commercio, fondando una confederazione di staterelli che coinvolge tutti i Caraibi, sul modello dell'Hansa, per poi estandersi anche le città portuali di Messico e Sud America. Queste città poi, nel corso della storia, si divorano fra loro e ne rimangono poche ma potenti; probabilmente gli stati più forti saranno quello di Cuba (che conta su un entroterra molto ampio), di Venezuela e di Panama. È possibile ipotizzare che siano queste colonie semi-indipendenti a rivoltarsi contro gli inglesi per mantenere la propria autonomia piratesca, molto molto prima delle tredici colonie? E che magari poi si espandano per via terra, cominciando con scorrerie costiere e poi stanziandosi, come i vichinghi? La capitale naturale sarebbe L'Avana; voi ne proponete altre? (è di MorteBianca)
E otto/1. Il pianeta Urano è di magnitudine 6,0, cioè ai limiti della visibilità ad occhio nudo; pare che già nel '500 e nel '600 più di uno lo abbia avvistato, catalogandolo come stella, fino a che William Herschel non lo riconobbe come pianeta il 13 marzo 1781. Supponiamo però che Urano venga riconosciuto come pianeta già da Galileo che inserisce tale scoperta nel suo Sidereus Nuncius ("l'annuncio siderale") assieme ai satelliti di Giove; il sistema a sette corpi celesti (Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno) entra subito in crisi. Come cambia l'astronomia successiva? (ideata da Lord Wilmore)
E otto/2. Può sembrare incredibile, ma la prima osservazione certa del pianeta Nettuno fu effettuata proprio da Galileo Galilei il 27 dicembre 1612; egli segnò la posizione del pianeta sulle proprie carte astronomiche, scambiandolo per una stella fissa. Qualche giorno dopo, il 4 gennaio 1613, si verificò addirittura l'occultazione di Nettuno da parte di Giove: se Galileo avesse continuato ancora per qualche giorno le sue osservazioni, avrebbe osservato la prima occultazione dell'era telescopica. E se questi eventi si verificano davvero? (ancora Lord Wilmore)
Galileo a Venezia. Quest'ucronia è stata ispirata dallo spettacolo "ITIS Galileo" di M. Paolini. Galileo era già andato nei guai con l'inquisizione poiché conviveva con una donna (Marina Gamba) senza essere sposato e ci aveva pure fatto dei figli, ma la Serenissima proteggeva i suoi scienziati. Per questo Galileo poté tranquillamente infischiarsene dell'Inquisizione, almeno fino a quando non si trasferì a Firenze. I Granduchi erano molto meno liberali in questo senso: artisti finché vuoi, ma infastidire il Papa per una questione di pianeti e di chi girasse intorno a cosa, proprio non se la sentivano. Ma se invece di fiondarsi sulle sontuose proposte toscane Galileo se ne resta tranquillo a Venezia? Dopo il "Sidereus Nuncius" e il "Saggiatore" l'astronomo non ha bisogno di scrivere il :"Discorso sui due massimi sistemi" per convincere il papato che si era pentito e potrebbe dedicarsi a nuovi studi, magari approfondendo gli studi sulle teorie dell' amico-nemico Keplero, scoprire nuovi pianeti, scrivere prima il :"Discorso sopra due nuove scienze". Quali altre scoperte ci riserverebbe il geniaccio italiano, non costretto all'umiliante confessione? Magari sarebbe lui a scoprire la legge della gravitazione universale... Tutto è possibile considerando che Galileo arrivò agli 80 anni e che già a 19 anni aveva capito l'isocronia del pendolo! Questo almeno gli darebbe posto nei libri di fisica, visto che, come dice Paolini, "bene che vada Galileo lo fai in storia", dopo tutta la fatica che ha fatto! (made in Federico Pozzi)
Galileo in Turchia. Galileo, perseguitato dall'Inquisizione, decide di trasferirsi in un paese più tollerante come le Province Unite. In questo caso non sarà costretto ad abiurare, ma lo sviluppo della scienza moderna non cambierà poi molto, oppure la Repubblica polacca, E se invece scegli l'Impero Ottomano? Difficile dire quale risonanza avranno le sue idee nell'Impero turco, ma di sicuro non troveranno un'opposizione religiosa basata sul Testo Sacro, dato che il Corano non parla di fissità della terra e l'aristotelismo non è culturalmente dominante. Tuttavia lo sviluppo delle scienze naturali nel complesso della Turchia di allora è già minore di quanto avviene nell'Europa coeva, e solo pochi intellettuali sono preparati a recepire le innovazioni galileane. Probabilmente la Porta lo incoraggerà, mentre gruppi tradizionalisti legati agli ordini sufi (in particolare la potente bektashiyya, di cui fanno parte i giannizzeri) potrebbe opporsi alla diffusione del copernicanesimo. È possibile che un'accoglienza relativamente più ampia delle sue idee si abbia in altri paesi musulmani come la Persia o l'Impero Moghul (il persiano ed in misura minore il turco sono lingue di cultura comuni ai tre imperi musulmani ovest-asiatici del Seicento). In India c0è da aspettersi una reazione anti-galileiana sotto Aurangzib; al contrario le sue idee potrebbero essere sponsorizzate dai Koprulu in Turchia. Nel complesso sarà una perdita per lo sviluppo scientifico occidentale e un guadagno per quello dei paesi musulmani, ma un avanzamento totale più lento (ideata da Falecius e da Roberta Amato: ecco la loro proposta)
Galileo in Giappone. E se Galilei, dopo il 1610, deluso dall'Europa che non ha dato retta alle sue intuizioni, si trasferisse in Giappone e si mettesse al servizio degli Shogun Tokugawa nello stesso ruolo che Matteo Ricci ha avuto alla corte dell'imperatore cinese Kangxi? Si stabilisce prima a Nagasaki e poi nella stessa città di Edo; la sua presenza non porterebbe a cambiamenti epocali ma darebbe ai Tokugawa un'altra visione del mondo e dell'universo. Insegnandol a scienza senza associarla al cristianesimo, come avevano fatto i Gesuiti, potrebbe distaccare il rangaku (le "scienze occidentali") dalle persecuzioni anticristiane. I libri scientifici occidentali sarebbero ben presto tradotti in giapponese (dopo una necessaria ispezione) e la scienza occidentale dilagherebbe in Giappone già alla metà del XVII secolo, e non solo nella medicina e gli armi.Quali le conseguenze? (ideata da Ainelif e da Perchè no?)
Eppur si muove. Nel 1611 Galileo è sotto processo per la sua teoria eliocentrica. In quel momento presso Roma avviene uno sbarco di alieni umanoidi intelligenti che dicono di provenire da un pianeta che ruota attorno ad un'altra stella della nostra galassia. Che accade? (pensata da Lord Wilmore e da Viverefan)
Re Enrico IX Stuart. Nel 1611 Giacomo I Stuart muore durante un incidente di caccia e lascia la corona a suo figlio ed erede Enrico IX, che non muore di malattia due anni dopo, troppo occupato a fare altro che bagnarsi in un fiume in pieno inverno. Al contrario di Giacomo, Enrico é un protestante fanatico che riunisce attorno a sé tutti gli evangelici d'Inghilterra e sogna una vasta crociata protestante contro la Spagna e l’Austria. Giacomo I aveva sempre tenuto il suo regno lontano dai rischi di una guerra continentale, anche se aiutava i suoi alleati (mai con le armi), con Enrico IX avviene il contrario. Gli irlandesi cattolici sono la sua prima preda. Poi Enrico IX si allea con i principi tedeschi protestanti, tra i quali quello del Palatinato. Si può ipotizzare che già nel 1613 la politica aggressiva e la coalizione protestante lanci l’Inghilterra in una Guerra dei Trent'Anni anticipata. Con i principi tedeschi Enrico IX diventerà il capo di un’altra Lega Evangelica: potrebbe aiutare le Province Unite a cacciare gli Asburgo dai Paesi Bassi, progetto già carezzato dal defunto Enrico IV di Francia. Enrico IX potrebbe anche intervenire in Francia durante l'agitazione protestante del regno di Luigi XIII, ultima vera guerra di religione francese. Così le guerre di religione potrebbero ripartire di nuovo (gli Ugonotti avevano gia ricevuto il sostegno degli Inglesi diretti da Buckimgham, ma in questa Timeline l’aiuto sarebbe più importante, sulla scia di una crociata protestante). Così Enrico IX potrebbe sconfiggere Richelieu nell'assedio di La Rochelle e prendere il controllo di tutto il Sud-Ovest francese diventato principato ugonotto. La Francia piomberebbe nella guerra civile ed é probabile che i Borboni finiscono rovesciati dai Condé qualche decennio dopo. L’Inghilterra diventa definitivamente una terra protestante e non ci sarebbero più ragioni religiose per i Padri Pellegrini di insediarsi nel Nuovo Mondo, le colonie inglesi di America si sviluppano assai più lentamente, anche per colpa dello sforzo militare in Europa. Questo lascerà forse ai popoli nativi il tempo di organizzarsi e adattarsi agli Europei e lo loro tecnologie. Cromwell sarà un fedelissimo di Enrico IX o del figlio di quest’ultimo, e non ci sarà una Guerra civile tra Stuart assolutisti e parlamento sostenuto dai protestanti. Ci sarà solo una monarchia assoluta rinforzata da anni di guerra, fanaticamente protestante, e un parlamento ai suoi ordini. Cosi niente Gloriosa Rivoluzione né Bill of Right, niente rivoluzione inglese, americana o francese. L’Europa sarà sconvolta per decine di anni da una Guerra di religione continentale peggiore della Guerra dei Trent'Anni, che potrebbe diventare una nuova Guerra dei Cent'Anni, e rovinerebbe del tutto la Germania, la Francia e i Paesi Bassi, senza parlare dell’Inghilterra stessa (pensata da Perchè no? e dal Marziano indipendentemente l'uno dall'altro)
Fiocco azzurro in casa Asburgo. Cosa succede se nel 1612 Mattia diventa padre di un bel maschietto (sano e forte, che campi almeno fino al 1672) chiamato Massimiliano Ferdinando? Alla morte del padre nel 1619 Massimiliano non può essere eletto imperatore ma la sua esistenza potrebbe spingere Alberto a cercare la corona imperiale e ad accettare la reggenza nei reami Asburgici al fine di arginare le bischerate di Ferdinando II, che non essendo più erede diretto potrebbe essere contenuto. Se Massimiliano viene eletto Re dei Romani entro il 1621, inizia un interessante periodo di Vacanza, con Massimiliano che potrà essere incoronato Sacro Romano Imperatore solo nel 1630; per 9 anni avremmo due Vicari Imperiali protestanti; Se invece Massimiliano non fosse eletto Re dei Romani, non vedo Ferdinando , detestato da tutti gli elettori o quasi, riuscire a farsi eleggere da semplice Arciduca d'Austria-Stiria, quindi potrebbe casa Wittelsbasch emergere in anticipo? E con quali conseguenze? (se lo chiede Tommaso Mazzoni)
Repubblica veneziana-olandese. Nel seicento ci fu chi propose una fusione tra la repubblica di Venezia e la Repubblica delle Province Unite. Supponiamo che il progetto vada in porto: veneziani e olandesi diventano tutti cittadini della nuova repubblica. I ricchi veneziani possono investire i loro capitali nel nuovo impero olandese, visto che l'Oriente è chiuso. Sorgono nuove città in Asia e in America come Nuova Venezia e Nuova Verona. Che accade? (ideata da David Zanotto)
Il Granducato di Parma, Piacenza, Mantova e del Monferrato. Il regno del Duca Francesco IV Gonzaga di Mantova e del Monferrato durò pochi mesi, e viene ricordato soltanto per il rischio di una guerra col Duca Ranuccio I Farnese di Parma e Piacenza, rischio che però fu disinnescato dagli interventi diplomatici dei Savoia e della Francia. E se invece si arrivasse alla guerra? Possibile che il Farnese possa avvantaggiarsi dell'epidemia di vaiolo che in quel periodo affliggeva i territori del Gonzaga e delle pessime condizioni in cui versavano le casse dello stato per impossessarsi di Mantova e del Monferrato? (è di Generalissimus)
La Guerra degli Ottant'anni si allarga. Nel 1613 Maurizio di Nassau accolse l'inviato marocchino Ahmad ibn Qasim Al-Hajari. Insieme discussero della possibilità di un'alleanza tra l'Olanda, l'Impero Ottomano e il Marocco della Dinastia Sa'diana. I tre stati avrebbero dovuto organizzare un'offensiva combinata contro la Spagna e nel frattempo fomentare una rivolta dei Moriscos appena espulsi. Alla fine cadde tutto nel vuoto, ma se invece quell'alleanza andasse in porto? (ancora Generalissimus)
La dinastia Ostrogski. La famiglia Ostrogski discendeva in linea direttamente da Svjatoslav II, e dunque apparteneva (a differenza dei Romanov) alla dinastia Riurikide. Gli Ostrogski facevano anche parte della szlachta, in particolare della nobiltà rutena del Granducato di Lituania. Nei secoli avevano resistito alle politiche di polacchizzazione e non avevano mai abiurato la fede ortodossa. Ammettiamo che nel 1613 le preghiere della madre risparmino a Michele l'elezione a Zar: Janus Ostrogski sarebbe stato un ottimo candidato: avrebbe aiutato a distendere i rapporti con la Polonia e a stabilire il principio della Legge Salica, utile a mantenere l'indipendenza della Russia. Janusz morirebbe senza eredi nel 1620, e il trono di Tutte le Russie potrebbe passare al cognato Jan Karol Chodkiewiz (che non morirebbe in battaglia l'anno successivo ma potrebbe regnare fino al 1635 circa), oppure direttamente ai membri del ramo cadetto deal famiglia, gli Zasławski. Wladysław Dominik sarebbe Zar fino al 1656, e suo figlio Aleksander Janusz fino al 1682. Il suo successore designato sarebbe il cognato, Józef Karol Lubomirski fino al 1702, quindi il figlio si quest'ultimo Aleksander Dominik fino al 1720. Il suo successore sarebbe i marito della sorella, cioè l'elettore Palatino Carlo III Filippo, che alla sua morte nel 1742 trasmetterebbe, attraverso sua figlia Elisabetta Augusta e la di lei omonima primogenita, sia la Russia che il Palatinato a Carlo Teodoro (che potrebbe sistemare in Russia i suoi numerosi figli illegittimi). A questo punto nel 1777, allo scoppiare della Guerra di Successione Bavarese la Russia potrebbe schierarsi dalla parte degli Asburgo? (made in Iacopo)
Il Samurai di Cristo. Il daimyō Takayama Ukon, detto il "Samurai di Cristo", nacque presso Nara da una famiglia cattolica appartenente all'aristocrazia feudale giapponese. Dopo aver intrapreso inizialmente la carriera militare, si dedicò in seguito alla diffusione del Vangelo, sopportando le persecuzioni dovute alla sua fede. Nel 1614, anno in cui il cristianesimo fu bandito dal Giappone, fu esiliato nelle Filippine insieme ad altri trecento cattolici. Provato dalle privazioni affrontate durante le persecuzioni, colto da febbri violente morì a Manila nella notte tra il 3 e il 4 febbraio dello stesso anno. Pur non avendo subito una morte violenta, il beato è considerato martire in quanto la sua fine è legata ai maltrattamenti subiti a causa della fede; il 7 febbraio 2017 fu solennemente beatificato ad Osaka. Ora, che accade se Takayama Ukon non muore ma organizza una colonia giapponese di religione cattolica, che governa parte delle isole Filippine togliendole progressivamente alla Spagna? (questa è stata proposta da William Riker)
Colonizzazione giapponese del Pacifico. La Date Maru fu la prima nave costruita dai giapponesi nel 1614 con criteri europei, e fu anche il primo vascello non europeo a raggiungere l'America. Cosa accade se i Giapponesi iniziano in questa data le esplorazioni del Pacifico, annettendo le Curili, Karafuto, il fiume Amur, l'Alaska, la Hawaii, la baia di Vancouver, la Nuova Guinea, addirittura l'Australia? Il Giappone aveva gia qualcosa come 20 milioni di abitanti nel 1600, e la sua popolazione potrebbe iniziare a colonizzare le terre che si affacciano sul Pacifico. E se, spinti dalle persecuzioni dei cristiani, i giapponesi convertiti scappassero verso altri lidi? Una Mayflower giapponese porta i pellegrini nella baia di Vancouver, che accade? (pensata da Rivoluzionario Liberale)
L'ascesa dei Masamune. Spin-off dell'ucronia precedente. Purtroppo la costruzione di navi per il mare aperto era vietata dallo Shogun Tokugawa. Ma supponiamo che Date Masamune, il costruttore della Date Maru (come indica il nome), con l'accordo del secondo Shogun Tokugawa prosegua la sua politica estera: forse lo Shogun é meno ostile ai cristiani, sopratutto se gli Europei non prendono partito in favore della ribellione dei Toyotomi annientata con la presa del castello di Osaka, il loro feudo. Date é riuscito a distaccare i missionari spagnoli dal partito di Osaka e a far loro giurare fedeltà a Edo. Conseguenza: gli Spagnoli non vengono espulsi a favore degli Olandesi, e il fondaco di Nagasaki (Dejima) sarà spagnolo. Masamune costruisce altre due navi, la Tokugawamaru e la Sendaimaru, e stabilisce un commercio diretto con il Messico, fondando un fondaco giapponese ad Acapulco. Con le loro esplorazioni i Date scoprono le isole Hawaii e le colonizzano con la forza, facendone un loro feudo personale come Okinawa lo era per gli Shimazu di Satsuma. I re locali rimangono al loro posto ma sotto la protezione degli ufficiali Date e assorbono la cultura giapponese. I Date diventano prosperi grazie a questo commercio, e il Nord del Giappone si svilupperà ben più che nella nostra Timeline. Un gran numero di Ronin, Samurai senza signore, parte verso il Messico e la Spagna come mercenari, dove avranno una numerosa discendenza. Secondo voi, cosa succede? (ce lo chiede il grande Perchè no?)
La Palestina piemontese. Nel 1615 il parroco biellese Don Nicolao Velotti pensò di realizzare, sulle colline del Piemonte, il più monumentale di tutti i "Sacri Monti" del seicento, costituito da ben cento tra chiese e cappelle che dovevano rappresentare l'intera Storia Sacra, dalla creazione di Adamo fino all'Ascensione di Gesù al Cielo. In pratica avrebbe ricreato una "Palestina in miniatura" sulle Prealpi piemontesi, con tanto di laghi, colli e fiumi artificiali, arrivando a dare ad essi i nomi delle località di Terrasanta. Purtroppo non fu realizzato nulla di tutto questo, e oggi una chiesa e una manciata di cappelle sono tutto ciò che resta di questo mastodontico progetto. Ma se fosse stato realizzato? (proposta da Never75)
Gradisca l'aiuto olandese. Tra il 1615 ed il 1617 la Repubblica di Venezia si trovò impegnata in una guerra non dichiarata contro l'Arciducato d'Austria, protettore degli Uscocchi, principalmente combattuta intorno alla fortezza Austriaca di Gradisca. La guerra, che poteva risolversi in una schiacciante vittoria Veneziana, fallì essenzialmente per l'atteggiamento arrogante del Provveditore Generale Antonio Lando. Ad inizio Maggio 1617 Giovanni de Medici, che era succeduto a Pompeo Giustiniani come comandante dell'esercito Veneziano, aveva ricevuto consistenti rinforzi sotto forma di 4000 mercenari Olandesi sotto il comando del Conte Ernesto di Nassau, rinforzi che gli avevano consentito di riprendere l'iniziativa sul campo, arrivando ai primi di Giugno, ad un passo dal costringere gli Arciducali alla rotta. Purtroppo però i contrasti tra il Provveditore Lando, che disprezza gli Olandesi ed il Conte di Nassau spinsero quest'ultimo a rifiutarsi a partecipare ai combattimenti dal 6 Giugno. La mancata partecipazione degli Olandesi diede respiro agli Arciducali che poterono così rifornire Gradisca. Ma ipotizziamo che Lando non si lasci trasportare da giudizi personali non rovinando i rapporti col Nassau. Gli Olandesi parteciperebbero alle operazioni anche dopo il 6 Giugno costringendo Vienna a chiedere la Pace. Come potrebbe cambiare la Storia? (farina del sacco di Enrico Pizzo)
La Repubblica degli Uscocchi. Venezia esce sconfitta dalla Guerra di Gradisca nel 1617, vuoi perché gli Imperiali si impegnano maggiormente, vuoi perché la Spagna entri anch'essa ufficialmente nel conflitto. Non solo Venezia perde alcuni territori in Istria, ma deve accettare la presenza ai suoi confini degli Uscocchi (pirati slavi cattolici fuggiti dai territori conquistati dai turchi). I quali, peraltro, si costituiscono come Repubblica chiedendo la protezione del SRI. I confini della Repubblica degli Uscocchi ricalcano pressappoco il territorio controllato da loro fin dall'inizio della guerra: il golfo di Quarnaro, Segna, Fiume e le isole Cherso e Ossero. Come potrebbe variare la presenza della Repubblica degli Uscocchi sul già fragile equilibrio Mediterraneo fra Turchi e Veneziani? La loro presenza potrebbe essere pretesto per nuove guerre combattute dalla Porta stavolta in Dalmazia anziché in Grecia o nei Balcani? Riuscirà la Repubblica, barcamenandosi tra diverse alleanze, a sopravvivere fino ai giorni nostri? Quale potrebbe essere la sua bandiera? Peraltro la Sublime Porta considerava gli Uscocchi un problema serio: una diversa conclusione della Guerra di Gradisca potrebbe portare ad un intervento militare Turco in Adriatico, e c’è la possibilità che Venezia, come Ragusa, faccia atto di sottomissione, ipotesi che ad inizio XVII secolo non era cosi lontana dalla mente di molti patrizi… (ancora Never75)
Venezia spagnola. Nel periodo 1617-18 a Venezia, su impulso dell'ambasciatore spagnolo, il Marchese di Bedmar, fu cocepita la congiura che porta il suo nome. Questa aveva lo scopo di abbattere il governo locale e imporre il dominio iberico su tutti i territori veneziani. Il piano era ben architettato: mentre il Marchese di Bedmar si garantiva la neutralità (o addirittura l'appoggio) degli ambasciatori di Inghilterra e Francia, la sua vasta rete di spie, che era riuscita ad infiltrarsi anche nella flotta veneta, avrebbe provveduto a corrompere quanti più militari possibile e a creare panico e confusione invece di aiutare le difese quando nel Golfo di Venezia sarebbe comparsa una flotta spagnola per bombardare la città e sbarcare dei mercenari. Si tentò per due volte di eseguire questo piano, ma i ritardi non giovarono affatto e la denuncia al governo di un nobile francese fece saltare tutto: la rete di spionaggio venne smantellata, e il Marchese di Bedmar venne rimpatriato. Ma cosa accadrebbe se la congiura riuscisse e Venezia e i suoi possedimenti diventassero appannaggio di Filippo III di Spagna e dei suoi successori? Parigi consoliderà l'alleanza con la Sublime Porta in funzione anti-spagnola? Ritenete possibile un maggiore coinvolgimento persiano a danno dell'Impero Ottomano? E che succederà durante l'imminente Guerra dei Trent'Anni? (se lo chiede Generalissimus)
Il matrimonio di Luigi XIII. Enrico IV non voleva il matrimonio tra suo figlio ed Anna d'Austria, é stato un desiderio della regina Medici: se la sua volontà fosse stata rispettata, Luigi XIII avrebbe sposato la figlia del duca d Lorena. Ma se così accade davvero? Di conseguenza, la Lorena é annessa alla Francia con più di uno secolo d'anticipo su Luigi XIV. Questi non potrà avanzare diritti sulla corona di Spagna, dunque niente Guerra di Successione Spagnola. La guerra tra Francia e Spagna avviene senza dubbio più presto, e chissà, forse Luigi XIII sarebbe stato meglio con la Lorena, avrebbe avuto un figlio prima, dunque meno congiure in favore di Gastone d'Orléans, niente reggenza di Anna e Mazarino, probabilmente niente Fronda, niente assolutismo, niente Versailles, e chissà... niente rivoluzione (di nuovo Perchè no?)
L'Eminenza Grigia/1. François Joseph Leclerc du Tremblay fu il consigliere più fidato e ascoltato di Luigi XIII e del cardinale Richelieu. Ispiratore occulto di iniziative politiche e militari, nemico mortale di Protestanti e Turchi, definito da Aldous Huxley "mezzo Savonarola e mezzo Metternich", questo frate fu soprannominato dai contemporanei l'"eminenza grigia" per il colore dell'abito cappuccino che indossava (in contrapposizione all'"eminenza rossa", cioè il cardinale Richelieu), espressione questa poi divenuta proverbiale. Prima di assurgere a tanta potenza alla corte di Francia, tuttavia, nel 1616 chiese a Papa Paolo V il permesso di predicare per organizzare una crociata contro gli odiati Turchi, che secondo Padre François avrebbe consentito di unificare l'Europa cristiana sotto la guida francese, evitando al contempo la disastrosa Guerra dei Trent'Anni. Paolo V ne fu entusiasta, ma il progetto rimase sulla carta per l'indisponibilità della Spagna. E se invece il progetto va in porto? Come cambia la storia del continente? (made in William Riker)
La Valtellina protestante. La Valtellina, sotto il dominio dei Grigioni, si protestantizza completamente: il “Sacro Macello” del 1620 è seguito da una serie di pesanti provvedimenti anticattolici, o addirittura da vere e proprie persecuzioni. Una Valtellina protestante graviterà certamente molto di più verso la Svizzera che verso il resto della Lombardia, e sarà un tassello molto importante nel complicato equilibrio confessionale del paese; difficile quindi che Berna, nel 1815, se la lasci sfuggire. Oggi la Svizzera Italiana avrà quindi un peso leggermente maggiore all’interno della Confederazione, ma sarà probabilmente divisa al suo interno da una storica ostilità fra la "papista" Lugano e l'"eretica" Sondrio. (pensata da Toxon)
La Valtellina spagnola. Il massacro nel Luglio 1620 della popolazione Protestante in Valtellina per mano dei Cattolici filo-Spagnoli fu l'episodio scatenante la Guerra della Valtellina, combattuta tra Francia e Spagna nel periodo dal 1620 al 1626. Sebbene sollecitata da Parigi ad intervenire militarmente nel conflitto la Repubblica scelse di non abbandonare la sua tradizionale politica di neutralità, limitandosi all'alleanza politica con la Corte Francese ed all'aiuto economico ai Grigioni. Immaginiamo che il Governo Marciano abbandoni l'ossessione dell'assedio Asburgico e scelga di intervenire nel conflitto a fianco della Spagna. La Valtellina verrebbe aggregata al Ducato di Milano e nel XVIII secolo si avrebbe la continuità territoriale tra Lombardia Austriaca e Tirolo. Nel 1796 i resti dell'esercito Austriaco evacuerebbero la Lombardia passando per Bormio ed a Napoleone mancherebbe un valido pretesto per entrare in territorio Veneto. Come potrebbe cambiare la Storia? (è di Enrico Pizzo)
Niente Padri Pellegrini. Se re Giacomo I, sovrano di Scozia, Inghilterra ed Irlanda, anziché sostenerla, riesce a tenere a bada maggiormente la Chiesa Anglicana, instaurando un clima di maggior tolleranza tra le diverse fazioni, si evitano nuove lotte religiose e l'esodo-fuga dei Padri Pellegrini, scappati nel Nuovo Mondo perchè perseguitati in patria. In questo modo, non solo Carlo (fratello di Giacomo) salverà il trono (e la testa!), evitando le successive rivoluzioni con lenta ma progressiva erosione anche dell'istituto monarchico, ma anche la colonizzazione del Continente Americano subirà una brusca frenata, rimanendo in pratica poco colonizzato da europei anche negli anni successivi, e occupato solo da stazioni commerciali. In questo modo si avrà maggior presenza dell'elemento indigeno e maggiore (ed assai più pacifica) integrazione di essi nella compagine statale. Anche la Rivoluzione Americana o scoppierà in ritardo o non scoppierà proprio, mancando le condizioni di base che l'hanno scatenata, e gli odierni USA diventeranno un Dominion, come il Canada, con sostanziale indipendenza solo agli inizi del '900 (made in Never75)
Bucking Chi? George Villiers, I Duca di Buckingham, fu un'autentica iattura per l'Inghilterra in generale e per la corona in particolare. Diplomaticamente rozzo e goffo, militarmente avventato, economicamente inetto, Buckingham era purtroppo buon amico di Carlo I, e il suo assassinio contribuì ad acuire le tensioni con il Parlamento, create in buona parte dallo stesso Buckingham. Si ritiene che la condotta disastrosa della politica inglese durante i suoi anni al potere abbia posto le premesse per lo scoppio della successiva Guerra Civile. Ma se Buckingham muore mentre serve come ammiraglio e non diventa mai Primo Ministro, e il suo ruolo é assunto da uomini più capaci, si può evitare la tragedia della Guerra Civile e la dittatura di Cromwell? (pensata da Tommaso Mazzoni)
Nieuw Amsterdam. Gli Olandesi conservano e addirittura allargano le loro colonie nel Nordamerica. Come cambia la storia americana? (ideata da Falecius)
Nya Sverige. Nel XVIII secolo Nya Sverige, ovvero la colonia scandinava fondata sulla costa atlantica nordamericana da una spedizione di Stoccolma, ha breve vita per le ambizioni olandesi e britanniche, e la Svezia deve rinunciare in partenza al suo progetto di penetrazione nel Nuovo Mondo. Ma se dei ministri nazionalisti convincono i reali svedesi ad accettare un nuovo progetto di conquista, circumnavigando l'America e conquistando l'Alta California? Nel 1805, mentre la penisola iberica è soggetta all'occupazione napoleonica, tutte le colonie spagnole combattono per l'indipendenza, con abile propaganda e pressione il governo di Stoccolma riesce ad allargare i suoi domini, in cui vengono imposte tassazioni e schiavitù per i non svedesi. Nel 1848 gli svedesi si alleano con gli Stati Uniti per sconfiggere l'esercito messicano, e nella Guerra di Secessione americana il governo di Nya Goteborg (la nostra Sacramento) si schiera con la Confederazione Sudista. Nel 1905 nasce il regno di Norvegia, autonomo dalla Svezia; questa si ritrova indebolita di molto, e le successive richieste indipendentiste vengono represse duramente; la California scandinava si unirà agli USA solo nel 1947, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Negli anni '60 verranno catturati proprio a Los Angeles molti ex gerarchi nazisti, e solo nel 1992 cadrà il centenario apartheid dei biondi californiani verso ispanici, mulatti, indios e neri; la California dunque non è il paese multietnico e aperto che conosciamo oggi... (pensata da Ainelif)
Madagaskar. Che accade se l'Olanda riesce a colonizzare il Madagascar, come ha fatto in Indonesia? Molti tentativi furono fatti in questo senso, ma fallirono tutti. E se riescono? Ai primi del '900 il Madagascar (anzi, il Madagaskar) passerà agli inglesi assieme alle repubbliche Boere, o resterà olandese fino al momento dell'indipendenza, nel 1960? In ogni caso, come cambia la sua storia, anzi la sua Geschiedenis? (prima ucronia malgascia di William Riker)
Macao olandese. L'attacco olandese a Macao nel 1621 riesce, i Portoghesi sono espulsi e non ritorneranno mai più. Le autorità Ming, che prima non si fidavano di questi pirati, accettano il fatto compiuto e danno fiducia negli Olandesi. Macao olandese diventa assai più ricca della Macao portoghese perché può di nuovo importare dal Giappone (via Dejima) i prodotti giapponesi che la Cina ricercava (argento in primis). Legato al porto di Malacca conquistato dagli Olandesi poco prima, Macao-Dejima-Malacca formano i tre poli di un commercio triangolare largamente vantaggioso, senza parlare dei loro possedimenti a Taiwan, persi poco più tardi contro i lealisti Ming. Conseguenze: il commercio con l'Occidente e la Cina attraverso gli Olandesi si rivela ben più vantaggioso e lo shogun Tokugawa forse non chiude il suo paese, o almeno lo chiude meno strettamente con grandi conseguenze per l'evoluzione del Giappone Edo. I missionari gesuiti in Cina si ritrovano isolati e continuano a evangelizzare usando i riti cinesi in quasi autonomia. Si forma una Chiesa cattolica autoctona. Sono però in concorrenza con i pastori protestanti che iniziano a penetrare in Cina via Macao. I Paesi Bassi fanno affari d'oro durante il XVII secolo prima che le altre potenze europee siano in grado di insediarsi direttamente a Guangzhou nel XVIII secolo (i Britannici per primi). La presenza militare olandese a Macao permette forse, con l'aiuto dei Qing, di riprendere Formosa a Koxinga. I Qing offrono agli Olandesi tutta la parte Sud dell'isola che controllavano prima. Formosa diventa una vera e propria colonia con insediamento permanente di Europei. E magari gli Olandesi, con più risorse, possono essere più incisivi contro gli Inglesi... (made in Perchè no?)
Il Grande Commonwealth Slavo. Il Commonwealth Polacco-lituano si espande inglobando anche popolazioni magiare, serbe, rumene, macedoni, ucraine, russi bianchi e rossi e crea un vasto impero simile al Patto di Varsavia ma fortemente decentralizzato e basato su una forma di feudalesimo con ampie autonomie regionali. Costituzionalmente è garantito il diritto alla formazione di "Leghe" allo scopo di ribellarsi al potere costituito se questo si rivela deleterio per la nazione, ed inoltre si formeranno nel corso dei secoli camere Alte per i nobili, medie per i borghesi e basse a rappresentanza popolare. In questo ampissimo impero su base fortemente locale il comunismo potrà affermarsi comunque anche se fortemente limitato alla zona più occidentale della Russia, o vi sarà un'industrializzazione del tutto diversa? Sarebbe possibile ipotizzare che ogni regione, ogni provincia o ogni cantone possa darsi la forma di governo che preferisce pur obbedendo al potere centrale (un po' come la vecchia Repubblica di Star Wars, con monarchie, federazioni, ducati e plutocrazie varie) con un Re eletto, alla Polacca? E questo Re come potrebbe imparentarsi nello scenario Europeo? gli Asburgo (con un impero multietnico) potrebbero essere interessati... (pensata da MorteBianca)
La guerra per Crema. Sebbene per comodità venga definito "enclave", il Cremasco Veneto, dal 1449 al 1797, non soddisfava i requisiti per essere tale. Infatti Crema era collegata direttamente al Bergamasco tramite una via fortificata nota come "Strada dello Steccato". Questa condizione rendeva Crema un luogo eccellente per un contrabbandiere che dal Milanesado avesse voluto spostarsi nella Repubblica, condizione che esasperava i Governatori Spagnoli di Milano. Per cercare di risolvere questa situazione, costringendo la Repubblica ad evacuare Crema, nella Primavera del 1622 el Gobernador del Milanesado Don Gómez Suárez de Figueroa y Córdoba, tercero Duque de Feria, aveva organizzato una prova di forza. Questa, che era stata preceduta da una velenosa propaganda antiveneziana in cui, tra l'altro, si accusava il Governo Marciano di aver ordinato di "colocar cadenas en el Rio Oglio que es arrancada por soldados de Cremona", consisteva nella pretesa di far attraversare la Strada dello Steccato dall'intero Tercio con "micce accese, tamburo battente bandiera spiegata". La cosa rischiò di degenerare: infatti Alvise Donà, comandante del presidio Veneto, rispose che gli Spagnoli erano liberi di attraversare il territorio Veneto dove sarebbero stati accolti a "picche basse e colubrine pronte". La tensione, divenuta altissima, si stamperò grazie ad un ordine diretto di Madrid, che ordinava al Tercio di arretrare di alcune miglia dal territorio Veneto. La buona volontà Madrilena venne ricompensata l'anno successivo con l'istituzione di una commissione mista ispano-veneta, con l'incarico di risolvere la questione. Respinta la proposta Spagnola di una rettifica territoriale, si arrivò ad un accordo che stabiliva come la sorveglianza della Strada dello Steccato fosse affidata ad una doppia guarnigione, composta metà da soldati Spagnoli e l’altra da soldati Veneti, anche se la manutenzione viaria e l’esazione dei dazi sulle merci in transito restavano di esclusiva competenza della Repubblica. Ma se nella Primavera del 1622 non giungesse da Madrid l'ordine di arretrare, arrivando così allo scontro militare tra Ispanici e Veneti? (propostaci dall'amico Enrico Pizzo)
La Nuova Curlandia. Il più piccolo paese europeo a colonizzare le Americhe fu la Curlandia, che nel ‘600 impiantò ripetutamente una colonia nell’attuale isola di Tobago. A causa dell’ostilità degli Olandesi, che non volevano avere concorrenti nella zona, e dei problemi politici della stessa Curlandia, l'isola fu ripetutamente abbandonata e ricolonizzata, fino ad essere definitivamente venduta nel 1690. Ma se i curlandesi tengono duro e, incuranti di tutte le difficoltà, rimangono a Tobago (anzi, nella Nuova Curlandia)? Dopo la spartizione della Polonia, di cui la Curlandia è vassalla, il paese viene annesso alla Russia. Questa, se non perde l'isola nella Guerra di Crimea, continua ad occuparla fino al 1917. A quel punto, mentre la madrepatria è nel caos, i neocurlandesi riescono a proclamare l’indipendenza del loro paese, un pezzo di Baltico nei Caraibi... (l'ha pensata Toxon, ecco una discussione in proposito)
Arte italiana/8. Il cardinale Federigo Borromeo di manzoniana memoria sopravvive alla peste e rende ancora più dura la vita agli spagnoli, amplia la sua già ricca collezione di quadri, l'Accademia ambrosiana non fallisce, quindi l'arte lombarda ha un corso molto diverso. Inoltre mette per primo le mani sull'Isola Bella, che non finisce nelle mani del cugino Carlo III, e ne fa un convento di clausura, privando l'umanità delle delizie a cui ha provveduto invece Vitaliano VI, figlio di Carlo III. Infine, visti i suoi interessi, tenta un viaggio a Gerusalemme a caccia di libri preziosi. Sicuramente non scrive alcuna memoria del suo incontro con l'Innominato e/o con don Abbondio... (un'ucronia artistica dell'inesauribile Anna Elena)
Adieu à Richelieu. Richelieu cercò di sopprimere il potere della nobiltà feudale in Francia, ma questo non fece altro che attirare su di lui l'odio di gran parte di essa, al punto che nel 1626 venne sventato un tentativo d'assassinio nei suoi riguardi. E se invece il cardinale perisse? Cosa succederà alla Francia senza di lui e, di conseguenza, senza neanche Mazarino? (ideata da Generalissimus)
Lo Zen a Venezia. Ma il buddismo non c'entra. Originalissima la storia e l'ascesa politica nel `600 veneziano di Renier Zen, una specie di politico demagogo, perfetto mix tra Catone il Censore, Caio Gracco e Savonarola. Costui, eletto membro nel Consiglio dei 10, non esitò a scagliarsi contro il Doge stesso, accusandolo di corruzione, nel 1627. Lo scopo di Zen era il ritorno alla probità di costumi della Antica Repubblica, mischiato ad un vago interessamento per i bisogni dei più poveri ed esclusi politicamente dall'oligarchia veneziana (in pratica. "La Casta" di allora!) Come accade sempre (anche oggi: Grillo docet!) con la facile demagogia (poveri contro ricchi) le azioni di Zen agli inizi ebbero successo e destarono scalpore e sconcerto tra il patriziato veneto di quegli anni. Essendo un eccellente oratore ed abile demagogo, infatti, Zen riuscì a tirare dalla sua parte larga parte del popolino e della nobiltà meno abbiente. Purtroppo, però, i tempi non erano ancora maturi per la democrazia "allargata" e Zen fu esiliato. Se però il suo zelo riformatore in materia di costumi e di morale va in porto? Potremo assistere in pieno `600 ad una "Rivoluzione Veneziana" centocinquant'anni prima di quella Francese? Il rischio è che essa abbia un esito disastroso: data la situazione sociale dell'epoca e la posizione geografica di Venezia, schiacciata tra Impero e Spagna, probabilmente una delle potenze ne approfitterà per spartirsi la Serenissima. Sicuramente Bergamo e Brescia passeranno alla Spagna, che così diminuirà il perimetro delle frontiere in Lombardia; Veneto, Istria e Friuli forse rimarranno indipendenti ma sotto tutela dell'Austria o della Spagna. Da allora si parlerà di Principato di Venezia. E chissà, nella mischia forse si ficcheranno anche i Turchi, desiderosi di prendersi la Dalmazia... (questa è di Never75 e di Renato Balduzzi)
Il Sultanato d'Islanda. Nel 1627 un gruppo di Corsari Barbareschi portò a termine una devastante incursione in territorio islandese. In quel periodo, l’Islanda contava circa 50.000 abitanti; le navi nordafricane tornarono in patria con oltre 400 schiavi. Ora, che accade se i Saraceni riescono a conquistare l'Islanda? (proposta da Michele Ghilardelli)
Il Cielo cristianizzato. L'astronomo tedesco Julius Schiller nel 1627 tentò di ripulire il cielo stellato da déi e miti pagani (ci aveva già provato nel medioevo il Venerabile Beda), e pubblicò una serie di belle mappe riunite nel suo "Coelum stellatum christianum". Il suo tentativo non ebbe successo. Ma supponiamo che l'idea venga accolta con favore dai Papi, che cominciano a far affrescare i palazzi romani con le nuove costellazioni. I dodici segni zodiacali diventano i dodici apostoli, la Corona Australe diviene il Diadema di Salomone, Boote si trasforma in San Silvestro, Orione in San Giuseppe, Perseo in San Paolo (perchè porta la spada), la Chioma di Berenice nel Flagello di Cristo, l'Orsa Minore in San Michele, Cassiopea nella Maddalena, la Nave Argo nell'Arca di Noè, l'Eridano nel Passaggio del Mar Rosso, il Cigno (le sue stelle hanno la forma di una croce) nella Croce di Cristo in braccio a Sant'Elena, e così via. L'astrologia cambia completamente, e certamente gli Illuministi avranno dei motivi in più per combatterla, vedendovi raffigurati gli odiati simboli cristiani (farina del sacco di William Riker)
Genova al Piemonte in anticipo. Carlo Emanuele I di Savoia aveva intenzione di impadronirsi della Repubblica di Genova e ordì una congiura ai danni delle istituzioni genovesi. Testa di Fuoco incaricò nel 1628 Giulio Cesare Vachero di radunare tutte le persone che mostravano sentimenti di antipatia verso il Doge Giovanni Luca Chiavari e di organizzare una congiura che avrebbe visto la decapitazione dell'intera classe dirigente genovese, ma alla fine gli unici a finire decapitati furono il Vachero e i suoi alleati. L'anno seguente il Duca di Savoia ci riprovò assoldando un tal "bandito di Voltri" che posizionò un ordigno esplosivo sotto il seggio dogale nella Cattedrale di San Lorenzo a Genova. Ma anche stavolta i piani savoiardi andarono in fumo, perché un padre Barnabita salvò di nuovo la vita al Doge Chiavari con le sue rivelazioni. E se invece gli intrighi di Carlo Emanuele I avessero un esito migliore e il Ducato di Savoia inglobasse i territori genovesi? (made in Generalissimus)
I Savoia-Sassuolo. Marco III Pio di Savoia, Signore di Sassuolo, nonché fratellastro della Monaca di Monza di manzoniana memoria, aveva intenzione di ottenere un rango principesco e di conseguenza la totale e completa autonomia dal Ducato di Modena e Reggio. Ci sarebbe anche riuscito se non avesse fatto incidere su una guglia costruita ex novo sulla chiesa di S. Giorgio "Marcus Pius de Sabaudia Princeps Saxoli", usando così il titolo di principe abusivamente e attirando l'attenzione dei suoi avversari, il principale dei quali era Cesare d'Este, che non avrebbe mai permesso l'esistenza di un'enclave tanto prestigiosa all'interno dei suoi possedimenti, e probabilmente organizzò l'omicidio del Signore di Sassuolo nel 1599. Ma se Marco III Pio fosse stato più paziente e fosse nato il Principato di Sassuolo? (ancora Generalissimus)
Granducato di Ferrara, Modena, Reggio, Milano e Lucca. Francesco I d'Este, considerato il migliore dei principi estensi, cercò di approfittare della Guerra dei Trent'Anni e della Guerra Franco-Spagnola per ingrandire i possedimenti del Ducato di Modena, ma varie avversità e la sua morte a Santhià per malaria tarparono le ali ai suoi progetti. Ma se Francesco riuscisse a raggiungere i suoi scopi, magari vivendo anche venti anni in più? (sempre Generalissimus)
Ferrante ce la fa. E se la Guerra di Successione di Mantova e del Monferrato venisse vinta dalla fazione favorevole a Ferrante II Gonzaga e ai suoi alleati? (di nuovo Generalissimus)
Rivoluzione industriale in Italia. Nel 1629 un architetto italiano, Giovanni Branca, costruì una macchina che mediante il vapore permetteva di alzare ed abbassare i bracci di un mortaio. Se la sua idea avesse sfondato, la rivoluzione industriale sarebbe avvenuta in Italia anziché in Inghilterra? (un'altra grande proposta di William Riker e di Enrico)
Le Filippine giapponesi. Matsukura Shigemasa, daimyō di Shimabara, aveva progettato un'invasione delle Filippine col sostegno degli Olandesi, con la quale lo shogun Tokugawa Iemitsu si era detto tacitamente d'accordo. Il fatto che però si sarebbero dovute istituire nuove tasse per organizzare la spedizione, la morte di Shigemasa nel 1630 e la successiva Rivolta di Shimabara del 1637 fecero congelare a tempo indeterminato tutti i piani in tal senso. E se invece l'invasione delle Filippine prendesse in qualche modo il via? Una volta ottenuto il controllo delle isole potrebbe essere molto difficile continuare a mantenere l'isolamento, per esempio bisognerà per forza di cose togliere il divieto di costruzione di navi capaci di solcare l'oceano. E credo proprio che le popolazioni filippine inizieranno a subire i processi subiti in HL dagli Ainu. O la cosa si risolverà in un fallimento per i Giapponesi, che si ritroveranno anche ad affrontare la reazione degli Spagnoli contro la loro patria? (riecco Generalissimus)
È Pacifico che ci fermiamo qui. L'espansione russa verso il Pacifico (1480-1639) viene fermata da una serie di fattori (ufficiali incompetenti, resistenza delle popolazioni locali, lotte con gli altri stati europei che sottraggono forze al fronte orientale, eccetera), per cui attorno al 1600 il confine russo si trova tra gli Urali e il fiume Ob, e non andrà mai oltre. Quali sono le conseguenze a lungo termine? (è di MattoMatteo)
La coscienza di Zeno. Nel 1630 Renier Zeno, nobile veneziano ribelle ed anticonformista, riesce a farsi eleggere Doge di Venezia. Che accade? (made in Enrica S.)
Il cinematografo nel Seicento. Esiste nella mia videoteca un film del 1963 di Abel Gance intitolato "Cyrano contro D'Artagnan", molto divertente. Ora, che accade se il cinematografo viene inventato verso il 1630, magari da un avo dei fratelli Lumiére? Circa sessant'anni dopo può davvero essere realizzato un film che narra le gesta del vero D'Artagnan, colui che guidò i Moschettieri che dispersero il Parlamento di Parigi ai tempi della Fronda. Magari esso viene proiettato alla presenza di Moliére che recita: « Da ogni punto Cardinale, / fischia un vento originale. / Che io fugga o mi nasconda / tremo ognor come una Fronda! » (una proposta tra il serio e il faceto del Marziano)
Le carote viola. Le carote non sono sempre state arancioni come le conosciamo oggi. Nell'antichità e nel Medioevo l'ortaggio era in origine di un colore violaceo; ne esistevano anche varietà bianche e gialle, ma mai arancio come quelle che vediamo oggi nei banchi dei supermercati. La trasformazione del colore, che ha portato anche ad un deciso cambiamento del gusto, diventato più dolce e delicato, avvenne nei campi olandesi del XVII secolo: i coltivatori, attraverso incroci e selezioni, ottennero l'attuale varietà, secondo la leggenda in onore della dinastia degli Orange che guidò l'Olanda nella guerra contro gli Spagnoli. Ma che accade alla nostra cucina se le carote restano viola come ai tempi degli antichi romani? (bizzarra idea di Enrica S.)
Il Principato delle Isole Borromee. Nel 1632 Carlo III Borromeo iniziò la costruzione di un grandioso palazzo dedicato alla moglie, Isabella D'Adda, sull'Isola Bella del Lago Maggiore. Ancor oggi le isole del Lago Maggiore sono chiamate Isole Borromee. Ora, che accade se i Borromeo, analogamente a quanto fatto dai Grimaldi a Monaco, fondano sulle isole un proprio Principato, ed esso sopravvive a tutte le turbolenze storiche del Nord Italia, diventando nel XX secolo un vero e proprio paradiso fiscale a due passi da Torino e Milano? (ideata da Annalisa Albuzzi)
Gustavo Adolfo di Svezia e Polonia. Quella del 1632 fu la prima elezione reale polacca senza contendenti in quasi 60 anni, e se la aggiudicò Ladislao IV. C'era però il forte timore che Gustavo II Adolfo di Svezia presentasse la sua candidatura, costringendo fra l'altro Ladislao ad abbandonare qualsiasi pretesa sul trono svedese, governando così entrambi i paesi nel caso di una sua elezione. Questi timori, però, si dimostrarono infondati, ma cosa accadrebbe se Gustavo Adolfo si candidasse a Re di Polonia e vincesse le elezioni? Probabilmente per parteciparvi si salverebbe anche la vita e vivrebbe almeno 30 anni in più. Con le risorse della Polonia a disposizione potrebbe continuare la sua striscia di vittorie in Germania e realizzare il suo sogno di governare sugli stati tedeschi. Grazie al fatto di essere re sia della Polonia che della Svezia il Diluvio potrebbe essere una semplice invasione russa, ma come si comporterà con la Rivolta di Chmel'nyc'kyj? E cosa altro potrebbe accadere? (questa invece è di Generalissimus)
Scandalo a Versailles. Forse conoscete questa aneddoto del regno di Luigi XIV. La regina Maria Teresa avrebbe dato luce nel 1664 a una bambina... nera. Ci sono molti racconti e leggende attorno a questa bambina ma c'è un fatto vero all'origine: é esistita una suora nera chiamata Louise-Marie de Sainte-Thérèse nel convento di Moret. Questa suora avrebbe ricevuto la visita di numerosi membri della famiglia reale tra i quali la regina, lo stesso Luigi XIV e Madame de Maintenon (anche Voltaire la avrebbe incontrata). É stata pensionata dal re e un documento la qualifica "figlia di Luigi XIV". Sarebbe morta nel 1732. D'abitudine la leggenda pretende che sarebbe stata una figlia illegittima della regina con un nano nero della corte chiamato Nabo. Sarebbe stata chiamata Marie-Anne alla nascita e poi dichiarata morta e spedita discretamente a Moret. La storia é pressoché impossibile, tutte le descrizioni della nascita sono assai posteriori, ma sopratutto le nascite alla corte francese erano pubbliche con la presenza degli ambasciatori stranieri. Impossibile impedire lo scandalo internazionale in caso di nascita adulterina ovvia. Per di più il nano colpevole aveva 11 o 12 anni al momento del "reato". Sarebbe più probabile pensare che sia stata una figlia adulterina di Luigi XIV stesso con una domestica o un'attrice nera o con antenati neri, c'erano degli Africani alla corte francese almeno dai tempi di Enrico IV e Luigi XIV era conosciuto per le sue pulsioni. In questo caso sarebbe stato ben più facile nascondere la nascita e, ricordatevi, c'é un documento che la chiama "figlia di Luigi XIV". Comunque il tutto rimane un mistero. Ora, supponiamo che Louise-Marie sia veramente la figlia adulterina della regina Maria Teresa, nata nel 1664. La nascita é pubblica e la notizia fa il giro dell'Europa in poche settimane. Lo scandalo é grandissimo e Luigi XIV umiliato. Sarebbe possibile al Re Sole ripudiare la moglie senza provocare una crisi con la Spagna? Potrebbe scoppiare una guerra o potrebbe essere sciolto il legame che poi ha portato alla guerra di successione Spagnola (benché il Grand Dauphin sia gia nato, non ci sarebbe l'ex futuro Felipe V). O il Re Sole proverebbe ad incassare l'umiliazione, negando il colore della pelle della bambina. Alcune ragioni vengono addotte per spiegare il fatto: il sangue spagnolo e dunque quasi moro della regina, il gusto della regina per la cioccolata, lo stress ecc. In ogni caso, quanto ne esce danneggiato il Regno di Francia? (un colpo di genio di Perchè No?)
Il principe nero. Alternativa alla precedente. Luigi XIV ha un figlio bastardo di pelle nera ma non é una figlia, é un figlio chiamato Alessandro. Cosa avviene? 1-a : il re ordina di fare nascondere il bambino in uno monastero come avvenuto per la suora di Moret. 1-b : fa nascondere il bambino in prigione e diventerà l'uomo con la maschera di ferro perché benché moro era il sosia del padre. 1-c : Luigi XIV spedisce questo figlio nella colonia neonata di Saint-Domingue (Haiti) dove si vede concedere una vasta piantagione e fonderà una delle famiglie più potenti dell'isola. Alla fine del XVIII secolo, quando Haiti proclama l'indipendenza, un suo discendente, sempre di pelle scura, si proclamerà re dell'isola, fondando la dinastia di Borbone-Haiti. 1-d : il figlio segreto di Luigi XIV é spedito a Saint-Domingue come nel caso precedente e diventato adulto prende il nome di Dumas. Generazioni dopo un suo discendente, anche lui chiamato Alessandro Dumas, diventa un grande scrittore famoso per il suo romanzo sull'uomo dalla maschera di ferro. Oppure: 2-a : il re riconosce Alessandro come uno dei suoi bastardi e lo fa educare dalla Maintenon, benché non legittimato diventerà famoso sotto il nome di "principe nero". 2-b : il re riconosce il suo bastardo ma come altri bastardi reali lo legittima e ne fa un principe, anche se incapace di salire al trono (come gli altri). Il piccolo Alessandro farà carriera nell'esercito reale. 2-c : il re riconosce il figlio illegittimo ma pretende che sia in grado di salire al trono. Anni dopo, quando Carlo II di Spagna muore, il Re Sole lo invia a diventare il nuovo re di Spagna. Come reagiscono i Spagnoli a un re moro? 2-d : Luigi XIV riconosce il suo bastardo e lo legittima ma, vedendo le capacità del figlio nell'arte militare, decide di sfruttarle. Lo invia sulla costa del Senegal con il titolo di Principe di Saint-Louis e con mezzi e truppe. Con questo aiuto iniziale, il giovane principe nero si conquista un regno tutto suo in Africa e fonda la dinastia dei Borbone-Senegal. 2-e : Luigi XIV lo spedisce nei Caraibi e nasce uno regno haitiano indipendente in anticipo sotto una dinastia Borbone nera. Quale di queste eventualità sarebbe la più interessante da sviluppare? (ancora Perchè No?)
Giù la testa, Gustavo! Gustavo II Adolfo di Svezia non cade vittima del fuoco amico durante la Battaglia di Lützen, e senza vuoto di comando gli Svedesi vincono anche la Battaglia di Nordlingen: gli imperiali non occupano Franconia, Svevia, Wurttemberg e Renania, la Sassonia e il Brandeburgo non abbandonano il conflitto e l'offensiva svedese non entra in stallo. Come cambia la Guerra dei Trent'Anni? Con almeno altri 30 anni di vita a disposizione, Gustavo riuscirà a coronare il suo sogno di regnare sugli stati tedeschi? (ancora Generalissimus)
Ti do una mano io. La Guerra dei Trent'anni provocò il fatale indebolimento del Sacro Romano Impero a vantaggio dei numerosissimi principati tedeschi sia cattolici che protestanti, e ciò impedì la riunificazione della Germania fin dal seicento, ritardandola all'epoca di Otto von Bismarck. Ma che accade se, oltre all'aiuto dei cugini di Spagna, gli Asburgo imperiali ricevono l'aiuto dell'Inghilterra di Cromwell e dell'Impero Russo in funzione antisvedese? Come cambia la guerra? L'Impero trionferà e gli Asburgo egemonizzeranno l'Europa? (pensata da Mattia Jovino)
Gli Ottomani al capolinea. Alla morte del Sultano Mustafà I la situazione dell'Impero Ottomano è critica: i governatori delle province non mandano più le tasse a Istanbul e si ribellano; allora i ministri di Istanbul nominano nuovo sultano il giovane Murad IV, uno dei figli di Ahmed I, di soli undici anni. Ma i giannizzeri occupano il palazzo e uccidono il gran visir con il suo seguito; si ribellano lo Yemen, la Crimea, la Siria, l'Egitto e i Safavidi di Persia, guidati dal loro Shah Abbas I, ne approfittano per conquistare Baghdad nel 1624. I tentativi del governo di Istanbul di riprendere la città sono vanificati dall'esercito, che si divide in numerosi gruppetti in guerra tra di loro e che si alleano con i soldati di questa o quella fazione o con bande di malviventi, abbandonandosi al saccheggio delle campagne. Tutto l'impero cade nel più assoluto disordine e sembra che sia suonata l'ora della fine dell'Impero Ottomano. Invece nel 1632 Murad IV, all'età di ventidue anni, prende in mano le redini del regno, e reprime tutte le rivolte con incredibile energia. Egli rimette insieme un forte esercito che marcia verso la Persia, e nel 1638 riconquista Baghdad facendo giustiziare 30.000 soldati nemici e 30.000 civili. Murad IV riesce anche a rafforzare i confini settentrionali contro eventuali invasioni polacche; in una parola, egli salva l'impero dal disastro, permettendogli di sopravvivere altri tre secoli. Ma che accade se nel periodo dei disordini anche Murad IV è assassinato e l'Impero Ottomano si sfascia? Come cambia la storia dell'Oriente e del mondo? (prima ucronia dedicata a Murad IV da Enrica S.)
Repubbliche pirate. I corsari antispagnoli ed antiportoghesi fondano dei veri propri stati nei Caraibi e nelle Antille, con l'appoggio delle corone inglese e francese, stati che sopravvivono fino al presente impedendo la colonizzazione europea della regione (un'ipotesi di William Riker)
Unione Monetaria Seicentesca. Nella prima metà del XVIII secolo la valuta circolante nell'Arciducato d'Austria era il Gulden d'argento, contenente 11.69 g di fino, suddiviso in 20 Groschen. Nell'Impero Ottomano la valuta circolante era lo Juslic, suddivisa in 100 Para. 5 Gulden corrispondevano ad 1 Juslic, per cui Groschen e Para avevano identico valore. I vantaggi di una tale decisione sono evidenti, monete di identico valore non richiedono l'intervento di cambiavalute facilitando enormemente in questo modo i commerci. Esattamente come per il nostro Euro, checchè ne dicano i detrattori... Nella Veneta Serenissima Repubblica la valuta circolante era la Lira Veneta d'argento, contenente 2.42 g di fino, suddivisa in 20 Soldi. Non abbiamo una corrispondenza perfetta per il valore, 1 Para turco corrisponde a 4.83 Soldi veneti. Il POD è questo, come sarebbe cambiata la storia dell'Europa se Arciducato d'Austria, Veneta Serenissima Repubblica ed Impero Ottomano si fossero accordati, magari già dopo Passarowitz, per avere una unità di conto comune? Per la Serenissima questo si realizzerebbe stabilendo che la Lira debba contenere 2.338 g di fino (è di Enrico Pizzo)
Sarà per la prossima volta. La Guerra franco-spagnola del 1635 si conclude con la vittoria della Spagna, che riesce a tenere Artois, Fiandre orientali, Rossiglione e Cerdagna. La Francia dovrà aspettare un'altra occasione per affermarsi come grande potenza. La Spagna continuerà il suo sogno egemonico? E cos'altro accade? (made in Generalissimus)
La Superba abbassa la cresta. Sembra che se non fosse stato per le decisioni del Doge Giovanni Francesco Brignole Sale, la Repubblica di Genova sarebbe finita nelle mani di una delle due principali potenze europee, la Francia o la Spagna. La storia ci dice che questo non è avvenuto, ma cosa sarebbe successo se nel 1637 Genova e i suoi possedimenti fossero diventate francesi o spagnole? (ancora Generalissimus)
Gastone I Re di Francia. Che Luigi XIII e sua moglie Anna d'Asburgo sono stati allietati dalla nascita di Luigi, il futuro Re Sole, e poi da quella di Filippo, capostipite della Seconda Casa d'Orléans, solo dopo oltre due decenni di nozze infeconde, lo sanno tutti i lettori di Alexandre Dumas. E se Luigi e Filippo non nascono? Con il trono che tocca a Gastone, della Prima Casa d'Orléans, anch'egli con una sola figlia femmina, che succede? Gastone proclama la Pragmatica Sanzione, per far salire al trono la figlia e salvarlo dalle mire di principi spagnoli o austriaci? Scoppia la Guerra di Successione Francese? (questa è del Marziano)
Guerra di Candia anticipata. I Bey di Misurata, Tripoli, Tunisi ed Algeri praticavano la guerra da corsa. Dato che i Bey erano vassalli della Sublime Porta, i corsari erano considerati "truppa non regolare". Nel 1638 i corsari barbareschi dopo aver razziato le coste pugliesi vennero intercettati di fronte a Valona dall'ammiraglio veneziano Marin Cappello. Per i corsari fu una pesante sconfitta, le sole navi salvate furono quelle che Cappello invio a Venezia come trofeo. Truppe non regolari, come ho detto, ma il colpo era troppo brutto per essere minimizzato, il Sultano Murad IV fece arrestare il Bailo veneziano a Costantinopoli ed ordinò che tutti i veneziani residenti nella Capitale fossero uccisi. Si trattava della prassi che precedeva la guerra. Questa venne evitata grazie all'abilità del Bailo, che convinse Murad ad accettare un risarcimento di un milione di Ducati. Il sovrano Turco, a cui difettava denaro a causa delle dispendiose guerre contro la Persia, accettò il dono e liberò il Bailo. È vero che Venezia non era pronta ad una guerra con la Turchia ma neppure Murad lo era. Inoltre di li a pochi mesi Murad sarebbe morto ed al suo posto diventerà Sultano l'inetto Ibrahim, assolutamente incapace di condurre una guerra. Forse per Venezia sarebbe stato meglio non cercare l'accomodamento e mandare la flotta a bloccare i Dardanelli. Naturalmente deve cambiare soprattutto è la mentalità della classe dirigente veneziana, perché dal 1509 Venezia non iniziò mai una guerra, cercò sempre l'accomodamento fino all'ultimo, tanto da apparire, talvolta, persino masochistica. Nei fatti l'unica guerra dichiarata alla Porta fu quella che fruttò la Morea. Per il resto Venezia subì fin troppo passivamente gli abusi e le umiliazioni dei Turchi. Ci sarebbero voluti degli Enrico Dandolo anche nel '500 e '600 per cambiare un po' le cose; ma se ci sono davvero? (made in Enrico Pizzo)
Niente Restauratori. Nel 1640, dopo più di 60 anni di dominio spagnolo e dopo aver perso quasi tutte le colonie a vantaggio di Olanda e Inghilterra, il Portogallo riacquista l'indipendenza, persa con Filippo II di Spagna, elevando al trono Giovanni IV di Braganza; ancor oggi a Lisbona esiste la "Praça dos Restauradores" (Piazza dei Restauratori) con un grande obelisco al centro, eretto in occasione di quella vittoria. Che succede se invece i due stati restano uniti fino al presente nel Regno di Iberia? (la quinta "ucronia iberica" la dobbiamo a William Riker)
Murad a Vienna. Murad IV era un Sultano di grande carisma, combatté efficacemente la corruzione dell'Impero Ottomano, riformò l'esercito, riconquistò i territori perduti a vantaggio dei Persiani e annientò le ribellioni interne. Tuttavia questo grande sovrano morì a soli 27 anni il 9 febbraio 1640 di cirrosi epatica. Ma che accade se non muore e attacca la Polonia-Lituania, la Moscovia o addirittura ritenta l'assalto a Vienna? Come cambia la storia d'Europa? (seconda ucronia dedicata a Murad IV da Enrica S.)
Farewell to Harvard. La famosa Harvard University, il più antico ateneo degli Stati Uniti, fondato l'8 settembre 1636 con il rivoluzionario Massachusetts School Act e nel 1638 intitolato a un benefattore, rischiò seriamente di chiudere i battenti in seguito alla dissennata gestione del truffatore Nathaniel Eaton, che sperperò una somma colossale e trattò gli studenti con metodi nazisti. Ma il 6 agosto 1640 arrivò dall’Inghilterra Henry Dunster, che aveva studiato al Magdalene College di Cambridge, lo stesso frequentato dal filosofo Thomas Hobbes. Egli fu il vero artefice della Harvard University: trovatola in rovina, lo trasformò in una scuola modello, ampliò la gamma dei corsi, trovò i fondi per nuove aule, sottrasse spazio ai pascoli delle mucche per costruire nuovi edifici. Tuttavia nel 1654 fu espulso dal Massachusetts per aver criticato alcuni aspetti della rigida religione puritana, come il battesimo dei bambini. Ora, che accade se invece Dunster è cacciato molto prima o addirittura per le sue idee gli è impedito di mettere piede nella Nuova Inghilterra? L'Harvard University verrà irrimediabilmente chiusa, e il desiderio tipicamente puritano di istruire le nuove generazioni (il pastore John Cotton ammoniva che « uno dei principali scopi di Satana, l'ingannatore, è mantenere gli uomini ignoranti delle Scritture ») subirà un duro colpo. Senza tutto questo gli Stati Uniti moderni saranno ugualmente quella fucina di pensatori e di scienziati che li hanno posti all'avanguardia nel mondo contemporaneo? E se no, come cambia la storia? (ancora William Riker)
L'Eminenza Grigia/2. Che accade se François Joseph Leclerc du Tremblay, detto "L'Eminenza Grigia", non muore prima di Richelieu, il quale gli permette di diventare a sua volta cardinale? E se lo stesso padre François Joseph prende il posto di Richelieu? (è di Hurmar)
L'ucronia creata da Wikipedia. La Guerra di Bicholim, secondo una voce rimasta per cinque lunghi anni su Wikipedia, sarebbe stata combattuta tra il 1640 e il 1641 tra i portoghesi e l’impero indiano del Maratha per il controllo della città di Goa, in India. Essa veniva descritta fin nei minimi particolari, ma nel dicembre 2012 è stato dimostrato senza ombra di dubbio che si tratta di una notizia assolutamente falsa, e la notizia è stata rimossa tra l'imbarazzo generale. Si tratta di uno dei rischi dell'"Enciclopedia Libera" a cui tutti teoricamente possono contribuire: tutti possono aggiungere anche incredibili balle: ne sono esempi l’inesistente isola indonesiana di Bunaka o il falso assassino di Giulio Cesare, tale Gaius Flavius Antoninus, vissuto online per otto anni, e che detiene il record di fake più longevo. Tuttavia, a pensarci bene, l'anonimo genio che nel luglio del 2007 ha creato la panzana della Guerra di Bicholim, ha realizzato anche una grande ucronia. Che sarebbe successo, in caso di guerra coloniale tra il Portogallo e gli stati indiani a metà del Seicento? Avremmo avuto un'India Lusitana anziché Britannica? Gandhi avrebbe dovuto vedersela con il rifiuto di concedere l'indipendenza alle sue colonie da parte di Antonio de Oliveira Salazar? (un colpo di genio di Enrica S.)
La Sicilia ottomana. Visti gli effetti quasi inconcludenti, ad un certo punto i Turchi, anziché insistere a prendere Creta ai Veneziani, tentano un'invasione della Sicilia con il beneplacito di Venezia e Francia, sempre lieta di arrecare danni agli odiati Asburgo. Contando anche sui problemi interni dell'isola (le varie "rivolte" di Palermo e Catania) e l'appoggio navale francese (e quello fondamentale "barbaresco"), la conquista riesce. Invece risulta più difficile il mantenerla ma, nel complesso gioco delle alleanze internazionali di quel periodo, i Turchi ne rimangono in possesso fino a metà ottocento, quando viene conquistata non dall'Italia ma dalla Francia, ed entra a far parte del suo nascente impero coloniale (ideata da Never75)
Gli Hijara. Il tentativo di secessione dell'Aragona, attuato nel 1647, riesce, ponendo buona parte della Spagna sotto lo scettro del duca di Hijara. La Spagna non si riprende più dalla Guerra dei Trent'anni, mentre l'Aragona, anche più florida della Castiglia, sopravvive una volta alleatasi con la Francia, l'Inghilterra e l'Olanda. Non ci saranno i Borbone a Napoli (gli Hijara prendono il potere oppure gli Austriaci rimangono nel sud, il che sarebbe meglio per tutti) e la Francia ha un alleato sicuro ed abbastanza potente nelle guerre napoleoniche. Le rivolte in Spagna sono facilmente represse dalla Francia e dall'Aragona, che può inglobare la Castiglia riunificando la Spagna. Infine nel 1936 non ci sarà alcuna guerra civile in Spagna, oppure essa sarebbe limitata alla sola Castiglia (sesta "ucronia iberica" di Maggioriano)
De Nederlandse Angola. Dal 26 agosto 1641 al 21 agosto 1648 la Compagnia Olandese delle Indie Occidentali occupò le aree costiere dell'Angola, conquistò Luanda e costrinse i portoghesi a ritirarsi verso l'interno. Alleatisi con il re del Congo Garcia II e con Njinga, la regina di Ndola, gli Olandesi si scontrarono con i portoghesi nella battaglia di Kombi e li sbaragliarono, ma la vittoria fu di breve durata, poiché dal Brasile venne inviato un forte contingente di soldati guidato da Salvador Correia de Sá, che sconfisse gli Olandesi ed i loro alleati, scacciandoli da Luanda e costringendoli ad abbandonare l'Angola. Ma che accade se gli Olandesi sconfiggono i Portoghesi, si installano stabilmente in Angola prendendo il controllo del traffico di schiavi, e da lì si inoltrano anche nel Congo? Come cambia la storia dell'Africa? (se lo domanda William Riker)
La Compagnia Genovese delle Indie Orientali. Carlo M. Cipolla, nella sua "Storia economica dell'Europa preindustriale", riporta che anche a Genova, nel 1647, si tentò di formare una compagnia privilegiata per il commercio oltreoceano. Fu un fallimento. Del resto di genovese c'erano solo i capitali, peraltro ritrovati a fatica; le navi erano state costruite in Olanda, anche l'equipaggio era olandese. Una volta arrivata nell'Oceano Indiano, la piccola flotta fu catturata dalla VOC e la storia finì lì. Ma cosa succede se una Compagnia Genovese delle Indie Orientali sopravvive e prospera? La Repubblica di Genova sarà più ricca, e un osso più duro per Savoia e Francesi? Ci saranno imitazioni da parte di altri stati italiani (magari una Compagnia Medicea con sede a Livorno)? E nell'Ottocento, se la situazione politica è simile alla nostra, il Regno di Sardegna si ritroverà con un piccolo ma florido impero coloniale in Oriente? (proposta da Toxon)
I Veneziani in Cina. La morte di Zhū Yóujiǎn, impiccatosi nel 1644 ad un albero nella Città Proibita, non significò l'automatico passaggio della sovranità su tutta la Cina dalla vecchia dinastia Ming alla nuova dei Qing. Alcuni membri della famiglia imperiale, rifugiatisi a Nanchino, crearono l'effimera dinastia dei Ming Meridionali, che per pochi anni contese ai Manciù la sovranità sulla Cina. Nel 1650 Zhu Youlang, ultimo dei Ming Meridionali, controllava solo il sud della Cina. Per cercare di resistere alla pressione Manciù Zhu Youlang decise di cercare l'appoggio delle potenze Europee, allo scopo si accostò al Cristianesimo, facendo battezzare madre e moglie, ed inviando un'ambasciata in Europa per ottenere aiuto del Papa e di altre potenze occidentali. Della delegazione facevano parte, tra gli altri, l'eunuco Zhèng Āndélè in qualità di plenipotenziario dell'Imperatore, ed il gesuita Polacco Michele Boym in qualità di interprete. Giunta a Venezia nel dicembre del 1652, l'ambasciata venne ricevuta dal Doge Francesco Molin. Il plenipotenziario Cinese chiese l'aiuto militare della Serenissima contro i Manciù, ricordando al Doge gli antichissimi legami che legavano la Dominante alla Cina. Purtroppo per Zhèng Āndélè il governo Marciano non intendeva abbandonare una politica di assoluta neutralità nei confronti del conflitto Ming - Manciù e, soprattutto, trovandosi impegnato in una costosissima e logorante guerra contro l'Impero Ottomano, anche volendo non era in condizione di portare nessun aiuto concreto. Come segno di stima ed amicizia il plenipotenziario Cinese ricevette ricchi doni, e gli fu messo a disposizione una gondola ed una guida personale con cui visitare con comodo al città. Purtroppo, data la sua natura di eunuco, non poté approfittare della generosità Dogale, con grande imbarazzo del Doge e dell'Eccellentissimo Consiglio ed infinita delusione delle ragazze che avrebbero dovuto "intrattenerlo". Ma che accade se Venezia decide di intervenire in Estremo Oriente? Facendosi amici i Cinesi, potrà risollevarsi dalla decadenza ed evitare di cadere in mani asburgiche? (se lo domandano Enrico Pizzo e Federico Sangalli)
La Dinastia Hui. E se, approfittando della caduta della Dinastia Ming, fossero gli Hui o gli Uiguri (o perché no, perfino una coalizione fra questi due popoli) a diventare i nuovi padroni del Celeste Impero? (made in Generalissimus)
Il Sultanato di Cambogia. Durante il XVII secolo, e ben dopo la fine dell’impero Khmer, Angkor è già stata abbandonata e dimenticata, e diverse dinastie regnano su quella che sta diventando l'attuale Cambogia. Uno di questi re, Ramathipadi, arrivato sul trono dopo l'ennesima guerra civile, si converte all’Islam per amore di sua moglie, originaria della Malaysia. Diventa allora Ibrahim I e fa dei musulmani la elite del regno, proibendo le tradizioni buddhiste. Durante il suo governo, scaccia dal regno i potenti mercanti olandesi, colpevoli di avidità e di essere cristiani: gli ultimi sono sono massacrati nel 1644 e la Compagnia Olandese delle Indie Orientali dovrà firmare un'umiliante pace nel 1652. Però nel 1658 i Buddhisti, fedeli al re precedente, alleati alla dinastia Huè del Vietnam attuale lanciano un’offensiva. Ibrahim é catturato e giustiziato. Cosa avviene però se il sultano Ibrahim I di Cambogia riesce a convertire il paese all'Islam? Diventerà lo stesso uno Stato protetto dalla Francia e ritroverà ugualmente la sua indipendenza nel 1957? Ed arriverà la dittatura comunista di Pol Pot? Se sì, si può pensare alla nascita di una resistenza islamica nelle foreste, dopo la sconfitta del dittatore questi gruppi islamici lotteranno contro il Vietnam, ed il sultano (alleato degli USA) fornirà truppe per gli attuali fondamentalisti. La Cambogia oggi è uno dei fronti della guerra contro il terrorismo, o un paese musulmano relativamente calmo come la Malaysia o il Brunei? (quarta ucronia Khmer di Perchè no?)
Il Papa a Papozze. Nonostante il fallimento del Taglio di Papozze, la Santa Sede non aveva rinunciato al progetto di ostacolare il progressivo avanzamento del Po di Venezia. Nella seconda metà degli anni '40 del XVII secolo, forse perché la Repubblica era impegnata nella Guerra di Creta, la Curia Romana ordinò lo scavo di un canale, Taglio Donghi, che convogliasse nel Po di Ariano la totalità del flusso del Grande Fiume. Purtroppo, come era accaduto 45 anni prima con il Taglio di Papozze, anche in questo caso il nuovo canale non riuscì ad attivarsi finendo ben presto abbandonato. Ipotizziamo però che la Santa Sede decida di non fidarsi del successo dell'operazione idraulica preferendo optare per una più tradizionale opzioni militare scegliendo, complice l'impegno Veneto a Creta, di invadere il territorio della Repubblica. Come potrebbe cambiare la Storia? (pensata da Enrico Pizzo)
Tanto di Cappello. Sopracomito di galea, Governatore di Galea Grossa, Capitano del Golfo, Capitano delle Galeazze, Provveditore all'Armata, Provveditore straordinario in Terraferma. Questo era il Cursus Honorum del Nobil Homo Marino Antonio Cappello quando, con Parte del 1644, venne nominato Capitano delle Navi. Uomo dal comportamento impulsivo ed assolutamente insofferente dall'autorità giunse a Candia il 30 maggio 1645 prendendo l'incredibile decisione di sostare nelle acque di Suda, in questo forse "aiutato" dall'ambiguità delle istruzioni ricevute, non tentando in alcun modo di ostacolare la flotta del Kapudan Paşa Silahdar Yusuf. Il POD è questo, ipotizziamo che Cappello verso il 24 Giugno del 1645, quando ormai era chiaro che il primo obiettivo di Yusuf non era la baia di Suda bensì la fortezza di Canea, accetti gli ordini del Provveditore Generale di Candia Andrea Corner scegliendo di impegnare la flotta del Kapudan Paşa con i suoi 13 Galeoni Olandesi. Si concretizzerebbe così quello che era il più grande timore di Silahdar Yusuf, trovarsi costretto a combattere con le Galee della Guardia di Candia su un lato, quelle della Squadra di Corfù sull'altro ed i Galeoni del Cappello alle spalle, combattimento che Yusuf sapeva si sarebbe concluso con lui morto e la flotta distrutta. Che accade? (di nuovo Enrico Pizzo)
Il Vero Dimitri. E se il Falso Dimitri I di Russia riuscisse a rimanere sul trono e a regnare fino al 1646? Darebbe il via alla modernizzazione e all'occidentalizzazione della Russia in anticipo rispetto a Pietro il Grande, migliorerebbe le condizioni dei contadini e dei servi della gleba e darebbe il via ad una guerra contro l'Impero Ottomano assieme alla Confederazione Polacco-Lituana e allo Stato Pontificio. Magari potrebbe lasciare da parte la questione dell'unificazione tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa russa per evitare guai. Inoltre avrà sicuramente una discendenza da Marina Mniszech. Come se la caveranno i falsi Rjurikidi alla guida della Russia? (pensata da Generalissimus)
Tekeli Mustafa sugli scudi. Per cercare di ripristinare il prestigio della Sublime Porta in Dalmazia, fortemente scosso dopo la perdita della fortezza di Zemonico, e soprattutto per cercare di arginare il pericoloso fenomeno dell'arruolamento dei Morlacchi nel Veneto Serenissimo Esercito nell'estate del 1647 Tekeli Mustafa, Paşa dell'Eyaleti Bosna, decise di attaccare la città Veneziana di Sebenico. Inesperto di strategia militare o troppo fiducioso nella superiorità numerica Ottomana non tentò nemmeno di provare ad aggirare la città per cercare di isolarla dal mare, insistendo invece in una serie ripetuta di attacchi frontali contro le fortificazioni, confidando di riuscire a scatenare il panico nelle linee Venete. Speranza vana, come un muro di ferro, come un bastione di ghiaccio i Veneti restarono saldi, come se fossero di marmo. Per 20 giorni, dal 21 Agosto all'11 Settembre, gli Ottomani tornarono alla carica, ma nella notte tra il 12 ed il 13 una sortita Veneta rischiò di travolgerli tanto che il 15, dopo aver perso tra morti e feriti 13000 uomini, il Paşa decide di ritirarsi coi 17000 superstiti verso Clissa. Ipotizziamo che Tekeli Mustafa decida di isolare la città dal mare, optando per un assedio tradizionale. Foscolo non sarebbe in grado di rifornire la città che verosimilmente finirebbe per cadere. Come potrebbe cambiare la Storia? (ancora Enrico Pizzo)
Venezia nel cuore dei Balcani. All'indomani del fallimento di Sebenico, e dopo un'altra disastrosa sconfitta a Dernis in cui aveva dovuto lamentare anche la perdita del suo stendardo personale, Tekeli Mustafa, Paşa dell'Eyaleti Bosna, si era ritirato per trascorrere l'Inverno nella più sicura Cetina. Leonardo Foscolo, Provveditore Generale in Dalmazia, decise di approfittare della demoralizzazione tra i Turchi per catturare la fortezza di Knin, sulla principale strada per l'interno della Bosnia. L'impresa fu portata a termine quasi senza colpo ferire ma purtroppo, dopo l'ingresso, i Veneziani si limitarono ad incendiarla dopo aver asportato l'artiglieria e i magazzini di munizioni e polvere. Questa decisione, apparentemente irragionevole, era una conseguenza della scarsissima libertà di scelta che il Governo Marciano assegnava ai propri Provveditori in caso di guerra. Durante la Guerra di Candia la politica della Dominante per quanto riguarda la Dalmazia era di realizzare la continuità territoriale tra le città Venete sulla costa ed allo scopo le fortezze turche andavano occupate, se vicine, semplicemente distrutte se lontane. L'ipotesi di operazioni in profondità non era prevista. E se invece il Governo Marciano, favorevolmente impressionato dell'efficienza bellica dei Morlacchi, decidesse che è prioritario per la Repubblica fare in modo che un numero sempre più grande di questi accetti di diventare suddito della Dominante, e che quindi ogni guadagno territoriale nell'entroterra vada conservato? Come potrebbe cambiare la Storia con Venezia che già nel 1648 è in grado di portare la guerra nel cuore della Bosnia ed in prospettiva nella Rumelia Ottomana? (di nuovo Enrico Pizzo)
Foscolo, ma non Ugo. Ad inizio 1648, nonostante il freddo spaventoso, il Provveditore Generale in Dalmazia Leonardo Foscolo assediava Clissa. L'assedio era particolarmente difficile non solo a causa del tempo inclemente ma anche della particolare conformazione del terreno intorno alla fortezza che impediva sia di usare l'artiglieria sia il lavoro dei genieri. Inoltre il presidio era galvanizzato dalla notizia che Tekeli Mustafa, Paşa dell'Eyaleti Bosna, nel tentativo di salvare la residua influenza Ottomana sulla Dalmazia si era mosso da Cetina con quanto gli restava della sua forza militare. Consapevole che l'unico modo per costringere il presidio alla resa era lo shock psicologico derivante dal fallimento della spedizione di soccorso Foscolo aveva ordinato a Francesco Georgio, Governatore della Cavalleria, di "intercettare, ingaggiare e battere il Pascià". Nonostante l'inferiorità numerica il Governatore svolgerà egregiamente il suo compito, tanto da costringere Tekeli ad una rovinosa ritirata verso la Bosnia, ma commettendo però il grave errore di non inseguirlo, errore che non sarà assolutamente gradito da Foscolo. E se Georgio scegliesse di inseguire i resti dell'esercito del Paşa, in modo da eliminare del tutto, almeno nel breve periodo, l'influenza della Sublime Porta su Dalmazia e Bosnia? (sempre Enrico Pizzo)
Carlo I Ferdinando di Polonia. E se nell'elezione reale Polacco-Lituana del 1648 invece di Giovanni II Casimiro venisse eletto suo fratello Carlo Ferdinando Vasa? Questo però vorrebbe dire guerra su tutti i fronti contro la Zaporižžja e i Cosacchi di Chmel'nyc'kyj. Le cose per la Confederazione Polacco-Lituana potrebbero andare anche peggio che nella nostra Timelinr, considerato che Carlo Ferdinando morirebbe poco prima dell'inizio del Diluvio? (ancora Generalissimus)
L'Indocina olandese. E se il re Ramathipada/Ibrahim viene definitivamente sconfitto dagli Olandesi nel 1652? gli Olandesi potrebbero imporre il loro controllo sull'Indocina e nel XVIII-XIX secolo avrebbero naturalmente la possibilità di colonizzare e sottomettere tutta l'Indocina al posto della Francia. Durante il XX secolo, Cambogia, Laos e Vietnam diventano indipendenti pacificamente contemporaneamente all'Indonesia. Niente guerra d'Indocina e forse niente guerra del Vietnam, si forma nel Sud-Est asiatico una vasta zona indocinese-indonesiana con una comunità di interessi dovuta ai legami storici nati durante la presenza olandese (quinta ucronia Khmer di Perchè no?)
Athos, Porthos, Aramis e … Richelieu. Richelieu da giovane era destinato alla carriera militare. Quando suo fratello si fece monaco, dovette diventare prete per conservare alla famiglia il vescovato di Luçon. I suoi maestri consideravano il giovane Armand destinato a grandi cose. Ma se suo fratello fosse diventato vescovo? Se Richelieu avesse seguito la carriera militare, quale ruolo avrebbe avuto nella storia del suo paese? Prenderà naturalmente La Rochelle e la guerra contro la Spagna sarà più spietata e più corta. Ma sarebbe bello vederlo diventare maresciallo o comandante dei moschettieri del re, e chissà? Forse il quinto dei tre moschettieri di Dumas, che erano quattro (questa è del francese Perchè no?)
Papi francesi nel seicento/1. Armand Jean du Plessis, meglio noto come Richelieu, era cardinale di Santa Romana Chiesa, era un grande intellettuale del periodo post-tridentino, era intelligente, astuto e abbastanza privo di scrupoli per riuscire ad essere eletto Papa, se non fosse stato ministro di Luigi XIII. A 23 anni in effetti il giovane Richelieu parte per Roma per farsi confermare vescovo di Luçon benché sia giovanissimo. Cortigiano di grande stile, con una retorica famosissima il giovane vescovo riuscì a farsi notare di Paolo V Borghese. Ebbe qualche discussione a tu per tu con il papa e difese il suo re a tal punto che Paolo V disse: « Henricus Magnus armandus Armando ». Dopo aver conquistato il favore del papa e aver ricevuto ciò che si aspettava, ritornò in Francia. Dopo la sua partenza Paolo V disse paternamente : « Questo ragazzo sarà un gran furbacchione! » E se Armand du Plessis, signore di Richelieu e vescovo di Luçon, rimane a Roma, attratto dal favore del papa? Che fine farà? Alla morte del Pontefice diverrà lui stesso papa come Paolo VI. Il nuovo papa francese sarà favorevole alla Francia, spietato, durissimo, autoritario, intelligente, pieno dello spirito combattivo della Controriforma, ma anche amico dei capi del movimento giansenista... (grazie a Perchè no?)
Papi francesi nel seicento/2. Anche Giulio Mazarino, altro grande ministro senza scrupoli, ha cominciato nella diplomazia pontificia ed era legato ai Colonna; chissà quale carriera avrebbe fatto se non fosse andato in Francia. Anche lui sarebbe stato un grande papa politico, e lo Stato Pontificio con lui sarebbe diventato una potenza... (ancora Perchè no?)
Rivoluzione Francese nel XVII secolo. Il cardinale Richelieu e il cardinale Mazzarino avviano, durante i regni di Luigi XIII e di Luigi XIV, la riforma dello Stato Francese e la nascita di una moderna monarchia costituzionale parlamentare. Nasce quindi in Francia la prima forma di vera partecipazione dei cittadini al governo della nazione: una vera e propria rivoluzione. Si diffondono così regimi parlamentari e si evitano rivoluzioni sanguinose e guerre (un altro sviluppo irenista di Demofilo)
Assolutismo spagnolo. Il conte-duca di Olivares nel XVII secolo, con l'aiuto di primi ministri potentissimi sul modello di Richelieu, riesce ad unire le diverse corone spagnole dando vita a un vero Stato moderno, una nuova potenza spagnola basata sull’assolutismo alla francese. Abbiamo in quest'epoca diversi riformatori che possono dare alla Spagna le persone necessarie allo Stato sul modello del nostro Colbert, come Martin Gonzalez y Cellorigo che proponeva l’abolizione degli statuti di limpieza de sangre, (l'obbligo di avere il sangue puro di « un antico cristiano »). A questo aggiungiamo il fatto che Carlo II si fa dare un erede da un servitore segreto e volontario; abbiamo cosi la stabilità dinastica, e cosi anche la Francia approfitta dell’assenza di questa guerra disastrosa. Cosi potremo avere una Spagna che prende il treno della modernità e rimane una grande potenza europea con un’evoluzione paragonabile a quella della Francia. La Rivoluzione accade prima a Madrid con la presa del palazzo del Buon Retiro nel 1789! (un'altra idea di Perchè no?)
La Giamaica resta spagnola. La Guerra Anglo-Spagnola del 1654 si conclude con la vittoria degli Spagnoli. Vincendo le Battaglie di Cadice e di Santa Cruz de Tenerife, gli Spagnoli riescono a far fallire le operazioni di blocco navale inglesi e la Flotta del Tesoro rimane intatta. Nei Caraibi rimangono in possesso della Giamaica e delle Cayman (o per meglio dire di Santiago e delle Tortugas), mentre la campagna corsara contro il naviglio inglese ha più successo. Con danni minimi all'economia gli Spagnoli possono mandare avanti la campagna nelle Fiandre con risultati migliori. Cosa altro accade? (made in Generalissimus)
Il Dodo o Dronte. Questo uccello diffuso sull'isola di Mauritius (nome scientifico Raphus cucullatus) era domesticabile facilmente, ma non ce ne fu il tempo, perchè si estinse prima. Ai primi del settecento i marinai olandesi avrebbero potuto portarlo in Indonesia e da lì in Nuova Guinea e Australia, magari già domestico. Nell'ottocento le maggiori nazioni aborigene, in specie i Wiradjuri (che erano circa mezzo milione nel 1821) lo allevano sistematicamente e questo gli dà un marcia in più. Windradyne poteva vincere nel 1827, i numeri erano ancora dalla sua parte, e la Gran Bretagna non era disposta a sostenere un grande impegno militare oltre le Blue Mountains: l'Australia avrebbe potuto avere il suo equivalente del Trattato di Waitangi. Ancora più dirompente poteva essere il Dodo in Nuova Guinea. Sostituendo l'uomo come fonte di proteine, avrebbe eliminato le guerre cannibaliche che tanto ritardarono lo sviluppo dell' isola (la quale era tutt'altro che selvaggia, anche se a lungo impenetrabile agli euroasiatici ), e permesso in un paio di secoli lo sviluppo di grandi regni locali, forse a livello di quelli africani. Tedeschi ed olandesi ci avrebbero pensato due volte prima di impelagarsi nella conquista degli altipiani agricoli Papua, e oggi questo paese potrebbe esse politicamente unito ed economicamente sviluppato, almeno come la Malaysia o l'Indonesia, ed un serissimo concorrente geopolitico di Australia e Giappone nella regione del Pacifico. Ancora più importante poteva diventare il Dodo domestico in Madagascar. Altra idea: l'Aepyornis era domesticabile? e se sì, poteva servire come cavalcatura? (incredibili spunti di Falecius!)
Lazzaro, vieni fuori! Durante la Guerra di Candia la strategia Veneziana del blocco dei Dardanelli è stata l'unica che ha portato a risultati degni di nota. Purtroppo la morte nel 1657 di Lazzaro Mocenigo fece optare io Governo Marciano per una diversa strategia basata sulla guerra di movimento, strategia che non condurrà a risultati interessanti e che si concluderà con la cessione di Candia alla Sublime Porta. Il Mocenigo era inoltre un forte sostenitore della necessità da parte della Repubblica di dotarsi di una propria flotta di navi a vele quadre, ritenendo inefficace il noleggio di Galeoni Olandesi. Ipotizziamo invece che Lazzaro Mocenigo non muoia nel 1657. Verosimilmente la Repubblica proseguirà nella strategia del blocco navale ai Dardanelli, anticipando inoltre di almeno un decennio la creazione del primo nucleo di quella che diverrà l'Armata Grossa. Come potrebbe cambiare la Storia? (pensata da Enrico Pizzo)
Rivoluzione inglese mancata. La (prima) Rivoluzione Inglese fallisce e Cromwell con le sue teste rotonde finisce decapitato al posto del povero re Carlo. Come cambiano la storia inglese e quella del Continente nei secoli successivi? (è di Never75)
Repubblica Puritana d'Inghilterra. Il Lord Protector Oliver Cromwell costruisce durante il suo governo una vera e propria "Repubblica Puritana d'Inghilterra", che dopo la sua morte, nel 1658, viene trasformata da suo figlio Richard Cromwell (diventato nuovo Lord Protector) in una repubblica presidenziale, retta dalla cosiddetta "Camera dei Santi", intransigente e puritana che arriva fino ai nostri giorni. Quali le conseguenze? (se lo chiede Demofilo)
Oliver Cromwell imperatore. Il fondatore dell'effimera repubblica inglese prende il posto di Napoleone e cerca di esportare la rivoluzione nell'Europa del 1600: organizza una spedizione per occupare le Province Unite olandesi, inizia una dura guerra contro la Svezia e poi si scontra a testa bassa con la Francia assolutista del Re Sole. Nasce con anticipo l'impero britannico, che estende i suoi domini in Nord America e nel mondo, mentre il Lord Protettore Cromwell si incorona imperatore e sogna un mondo dominato interamente dal Puritanesimo. Per Newton e per gli altri scienziati inglesi la vedo dura (proposta da Ainelif)
Divided we stand/1. Alla morte di Oliver Cromwell gli Stuart non rientrano in Gran Bretagna e vengono invece incoronati re della Virginia, mentre in Inghilterra perdura la Repubblica e le Colonie del Nord restano fedeli ad essa; in tal modo gli Stati Uniti e gli Stati Confederati nascono già divisi (proposta da Filobeche, un vero esperto di storia confederata; ecco la sua versione)
Gli Angloveneziani. Cromwell, Lord Protettore della Repubblica, propone alla Serenissima Repubblica di Venezia un'alleanza in funzione anti-turca: se Venezia diventa un alleato "fisso" dell'Inghilterra, non solo si terrà Cipro e Candia (a condizione di aprirle al commercio e alle navi inglesi), ma se viene occupata da Napoleone verrà immediatamente restaurata dagli inglesi dopo il 1815. Nello scacchiere Italiano, Venezia diverrebbe una "testa di ponte" inglese, quindi potrebbe essere lei anziché il Piemonte a dare il via al processo di unità nazionale, forse con l'aiuto e la protezione inglesi potrebbe arrivare a fondare alcune "sue" colonie commerciali in giro per il mondo; l'Inghilterra non avrebbe bisogno di occupare Gibilterra nel Mediterraneo e neanche Malta, sarebbe Venezia il suo "occhio" privilegiato nel Mediterraneo, a cui il governo inglese affiderebbe l'area; potrebbe persino scegliere lei per controllare il vitale canale di Suez... Insomma, potrebbe diventare un misto tra quello che furono per gli inglesi il Portogallo e i Savoia. Il Canale di Suez e l'Egitto diventeranno un condominio anglo-veneziano; Malta, Cipro e Candia ai veneziani così come la zona egea, e gli inglesi si possono lanciare in una conquista ancora più ampia dell'Africa, magari erodendo l'Africa Equatoriale francese o penetrando ancora prima in India... (è di Enrico Pizzo e di Federico Pozzi)
Bernini à Paris. Verso la fine della sua vita, il Bernini fu invitato nella corte di Francia dove fece alcuni progetti della facciata del palazzo del Louvre. Tuttavia il suo arrivo incontrò l'opposizione degli artisti dell'accademia francese, ed il Bernini fece ritorno in Italia. Gli architetti arrivisti della corte parigina non ebbero problemi a far dimenticare al re il progetto di Bernini. E se invece Bernini fosse rimasto ed il Louvre seicentesco fosse stato costruito secondo i suoi piani? Come sarebbero state influenzate l'arte francese e l'architettura parigina? (un'ucronia artistica di Maggioriano)
L'Etiopia si apre al mondo. Dal 1755 al 1855 l'impero di Abissinia conobbe un secolo di continue guerre civili e di isolazionismo, che viene chiamato Zemene Mesafint. Prima vi erano stati alcuni rapporti con gli Europei, in particolare con i Portoghesi, e certi Negus avevano anche introdotto scritti europei ed avevano autorizzato i Gesuiti a viaggiare nel territorio dell'impero; nel 1640 però vennero cacciati dall'Etiopia, e questa fu forse una delle più grandi opportunità mancate dal grande paese africano. E se invece non avviene alcuna espulsione, e i Principi non si rivoltano per un secolo contro il Negus? Di sicuro l'Abissinia ne uscirà rafforzata, non ci sarà l'accesso al potere dei clan Oromo (da cui verrà Menelik) e non si dovrà aspettare il XX secolo per la creazione di un esercito moderno. Alla fine del XIX secolo l'Italia avrà più problemi, ed altrettanti ne incontrerà il Duce: c'è da sperare che non muoverà proprio guerra all'Etiopia, con tutte le conseguenze che ne derivano (ancora Maggioriano)
Il Brasile olandese. Ammettiamo che la conquista olandese del Brasile intorno al 1640 sia permanente. Come vengono alterati gli equilibri mondiali? Innanzitutto i Braganza non hanno un posto dove scappare da Napoleone e forse sono costretti a firmare una pace, a meno che non scelgano l'Inghilterra, ma di fatto il Brasile è la prima nazione indipendente del sud America essendo il Portogallo occupato da Parigi. Gli Orange potrebbero scegliere di ritirarsi in Brasile come i Braganza, il Brasile sarebbe animato dallo spirito della riforma per almeno un secolo e sarebbe la base ideale per la costruzione di navi da guerra e di risorse militari da investire contro la Spagna prima, l'Inghilterra e la Francia poi. Ciò porterebbe il Brasile a diventare uno stato moderno e rivale degli Usa? (proposta da Filobeche)
Buon Newtale! Sir Isaac Newton nacque il 25 dicembre 1642 (almeno secondo certi storici). Ora, cosa succede se nella nostra epoca alcuni gruppi atei, agnostici, razionalisti, positivisti, marxisti eccetera decidono di usare questa coincidenza per svuotare il Natale del suo senso cristiano per farne un "Newtale", una festa dell'ateismo e dei suoi principi (più o meno gli stessi principi di tutte le religioni, ma senza alcun dio). Quae 'aspetto prenderebbe questa festa? Quali manifestazioni conoscerebbe? Sarebbe riconosciuta dai governi dei paesi cristiani? E quale sarebbe il regalo meglio indicato, forse una mela? (una boutade di Perchè no?)
I geroglifici di Padre Kircher. Il Gesuita tedesco Athanasius Kircher (1602-1680) fu probabilmente il massimo erudito del XVII secolo. Dopo la scoperta al Cairo di un dizionario arabo-copto da parte di Pietro della Valle, egli ebbe la geniale intuizione che gli antichi geroglifici fossero scritti in una lingua molto simile al copto moderno, ma, influenzato dal neoplatonismo, egli si concentrò sull'aspetto simbolico del geroglifico anziché su quello semantico, e pervenne a un'interpretazione completamente errata dell'antica scrittura egizia. Ma che accade se Kircher anticipa Champollion di quasi due secoli e riesce a tradurre correttamente le iscrizioni geroglifiche presenti sugli obelischi di Roma? Dal punto di vista culturale, scoppia già a metà del '600 l'egittomania, e la passione per l'archeologia contagerà prima gli intellettuali europei: siti come Pompei o le tombe etrusche saranno esplorati fin da allora, prenderà l'avvio lo studio scientifico delle antichità, e anche l'arte ne sarà profondamente influenzata. Sul piano politico, può darsi che le potenze europee si muovano prima per cercare di strappare agli Ottomani prima l'Egitto e poi gli altri fondamentali siti archeologici del Medio Oriente, ed il colonialismo in Africa e in Asia potrebbe avere inizio con grande anticipo. Conseguenze? (un colpo di genio di Enrica S.)
I Russi a Pechino. La Dinastia Ming non crolla nel 1644, ma si trascina nella più completa decadenza ancora per una trentina d'anni. Alla fine non sono i Manciù ma i Russi ad approfittare del crollo della dinastia: nella loro progressiva espansione verso est conquistano la Mongolia e poi attaccano Pechino, prendendola. La Cina Meridionale, il Tibet e la Manciuria restano indipendenti ma vassalli di Mosca. Come cambia la storia del mondo, con una sola potenza a dominare quasi tutta l'Asia? (un'idea di William Riker)
La Cina si frantuma. Nel 1644 l'impero Ming crolla in seguito all'invasione Manciù: Pechino è presa e messa a ferro e fuoco. Dorgon, sovrano di Manciuria, si proclama imperatore della Cina, ma i Manciù sono troppo pochi per poter controllare tutto l'impero; anzi, le loro scorrerie distruggono definitivamente l'unità del paese, che piomba nel caos. Un ramo laterale dei Ming si insedia nella Cina meridionale dove fonda un piccolo regno; ciò che resta della Cina si spezzetta in vari staterelli ed è sottoposto agli attacchi dei Mongoli e dei Manciù. Come l'Europa dopo la caduta dell'impero romano, così anche la Cina si suddivide in varie nazioni e non troverà più la sua unità fino ai tentativi nel '900 di dare vita a un'"Unione Cinese" sul modello dell'Unione Europea (altra idea di William Riker, confluita nella sua lunga ucronia sulla Grande Muraglia Romana)
Cina del Sud e Cina del Nord. Alternativa all'ucronia precedente. Dopo la caduta dell'ultimo imperatore Ming ad opera dei Manciù, non tutti i cinesi si arresero agli invasori. Zhu Yousong, Principe di Fu, imparentato con i Ming, organizzò la resistenza contro gli invasori nel sud della Cina, cercando anche l'appoggio dei Portoghesi di Macao, e proponendo anche la conversione della sua famiglia al Cristianesimo. La resistenza cinese nel Sud durò poco più di una generazione, e alla fine tutti i cinesi (tranne le Triadi, si intende) accettarono che i Manciù avessero avuto "il mandato del Cielo". Anche i gesuiti portoghesi tentarono invano di convertire il primo imperatore Ching. Ma supponiamo che Zhu Yousong si faccia battezzare, e stringa accordi commerciali e militari con i Portoghesi, e magari anche con gli inglesi (alleati del Portogallo). Con l'appoggio degli Europei "i Ming meridionali" fondano un regno indipendente nel Sud della Cina. Si origina una situazione simile a quella dei Sung meridionali, prima dell'arrivo dei Mongoli. Stavolta però si ha una Cina del Sud Cristiana e avviata verso una politica mercantilistica. Restano due Cine? Oppure la Cina del Sud, aperta agli influssi europei, ma non colonizzata, conquista la Cina del Nord, e ha uno sviluppo simile alla Cina moderna con tre secoli di anticipo? (se lo chiede Francesco Dessolis)
Napoli francese. Quando scoppiò la rivolta di Masaniello, nel 1647, Mazzarino pensò di mandarvi il Gran Condè, perchè si proponesse come re, ma alla fine temendo l'ambizione del generale cambiò idea. Provò poi con Enrico di Guisa, ma i due litigarono perchè il nobile rifiutò di sposare una nipote del cardinale, e anche in questo caso l'impresa naufragò. Ma se invece si fosse creato un regno delle Due Sicilie indipendente dalla Spagna e nell'orbita francese? (ancora Lord Wilmore)
Ibrahim I. La deposizione dell'impopolare Sultano Ibrahim I nel 1648 fu "aiutata" dall'efficacia del blocco navale che la Serenissima da tre anni effettuava di fronte ai Dardanelli. Il suo successore, Sultano Mehmed IV, era consapevole che la guerra per la conquista di Candia, iniziata essenzialmente per intrighi di corte, sarebbe stata lunga e costosa, comportava il blocco del commercio coi veneziani, ed all'impero difettava denaro. Ipotizziamo che decida di comportarsi come lo zio Murad 10 anni prima, offrendo alla Serenissima la pace basata sul ripristino dello status quo, il tutto accompagnato da un consistente "dono" in denaro. Venezia probabilmente manterrebbe Creta fino alla fine, ma si impegnerebbe lo stesso nella Prima guerra di Morea? (made in Enrico Pizzo)
Preferisco altre coordinate (cartesiane). Renato Cartesio morì di polmonite l'11 febbraio 1650 a Stoccolma, a causa delle levatacce nel gelo svedese cui lo costringeva la Regina Cristina. Ma se decide di restare in Francia, perchè ha un clima migliore? La messa all'Indice dei suoi libri potrebbe arrivare lui vivente, e Cristina di Svezia non si convertirà al cattolicesimo. Quali le conseguenze? (è di Perchè no?, del quale Cartesio è il filosofo preferito)
Il Sovrano Militare Ordine di Malta e dei Caraibi. Sembrerà strano, ma anche Malta ebbe delle colonie nel Nuovo Mondo. Philippe de Longvilliers de Poincy, governatore delle colonie francesi nei Caraibi, convinse i Cavalieri di Malta, di cui faceva parte, ad approfittare della bancarotta della Compagnie des Iles de l'Amérique e ad acquistare alcune delle isole che la compagnia gestiva. Fu così che nel 1651 i Cavalieri di Malta si ritrovarono in possesso di Saint Kitts, Saint Martin, Saint Barthélemy e Saint Croix, salvo poi rivenderle alla Francia 14 anni dopo quando venne costituita la Compagnia francese delle Indie Occidentali. Ma se invece il Gran Maestro Giovanni Paolo Lascaris di Ventimiglia e Castellar decidesse di insistere nel tentativo di colonizzazione? Non è detto che queste colonie possano impedire all'Ordine il declino causato dalle spese folli del Gran Maestro Manuel Pinto de Fonseca, ma all'arrivo di Napoleone il Gran Maestro Ferdinand von Hompesch zu Bolheim potrebbe rifugiarsi nelle Isole Sottovento Settentrionali, da tempo proprietà dell'Ordine, e poi che accadrebbe? (se lo domanda Generalissimus)
Catalunya independent. La Sollevazione della Catalogna riesce e nel 1653 la Catalogna diventa una repubblica sotto protettorato francese. Cosa accade? E quali POD sono necessari affinché i paesi catalani (Andorra, Catalogna, Baleari, Comunità Valenzana, El Carche, Frangia d'Aragona e Rossiglione) creino uno stato unitario? (sempre Generalissimus)
Costantinopoli veneziana. Impegnata nella Guerra di Candia, nel 1654-57 la Repubblica di Venezia organizzò le tre spedizioni dei Dardanelli. L'obiettivo finale di queste spedizioni era conquistare Costantinopoli per interrompere la pressione turca su Creta. Una buona idea, in fin dei conti, ma tutte e tre le spedizioni, partite sotto buoni auspici, si risolsero in un fallimento e nella morte di tre diversi comandanti. E se invece la fortuna girasse dalla parte della Serenissima? Ovviamente sarebbe molto poco probabile che Venezia riesca a mantenere il possesso della capitale Ottomana per un tempo molto lungo (o no?), ma riuscirà almeno a mantenerla abbastanza a lungo da convincere i Turchi a trattare una pace che faccia tornare allo status quo ante bellum? Lo shock nel mondo mussulmano sarebbe enorme. Per il paragone, sarebbe come se Quadi e Marcomanni fossero riusciti a saccheggiare Roma al tempo di Marco Aurelio. L'occasione di una restaurazione dl prestigio cattolico avrebbe agglutinato le forze polacche e asburgiche... e i principati danubiani probabilmente si sarebbero uniti loro, magari aderendo all'Unione si Brest. La Persia safavide era in decadenza, ma supportata dagli agenti inglesi. Il gran Mugal Aurangzeb Alamgir sarebbe stato più che contento di autoeleggersi Califfo. Insomma, tutto il progetto Ottomano sarebbe stato a rischio. E c'è anche la possibilità che i Veneziani prendano contatto con i Safavidi per coordinare qualche azione (di nuovo Generalissimus)
Zeven Verenigde Nederlanden/1. Nel 1654 la Prima Guerra Anglo-Olandese viene vinta dalla Repubblica delle Sette Province Unite, che riesce a porre un freno alle ambizioni marittime dell'Inghilterra. L'Atto di Navigazione del 1652 cade nel vuoto e gli Olandesi non riconoscono il Commonwealth of England, si fanno concedere l'accesso al Mar Baltico dai Danesi e concludono favorevoli accordi commerciali con la Svezia. Sono le Provincie Unite, non l'Inghilterra, a ottenere la libertà di commercio con tutte le colonie del Portogallo e la protezione dalle attività della Santa Inquisizione durante il soggiorno nei porti della madrepatria lusitana (ancora Generalissimus)
Zeven Verenigde Nederlanden/2. Alternativa all'ucronia precedente: nello stesso anno la Repubblica accetta la prima proposta di pace di Oliver Cromwell e si unisce politicamente al Commonwealth. Oppure, la Repubblica delle Sette Provincie Unite accetta la seconda proposta di pace di Oliver Cromwell, si alleano militarmente all'Inghilterra e insieme scatenano una guerra contro la Spagna per conquistare e spartirsi tutte le sue colonie americane (sempre il prolifico Generalissimus)
L'Empereur Soleil. Nel luglio del 1657 il Cardinale Mazzarino sondò le opinioni dei Grandi Elettori dell'Impero in vista di una candidatura del diciannovenne Luigi XIV come successore di Ferdinando III. d'Asburgo in luogo del secondogenito di quest'ultimo, Leopoldo, già Re di Boemia e d'Ungheria ma non ancora Re dei Romani. Storicamente le donazioni francesi in oro non sono state sufficienti nemmeno per portare al successo la candidatura alternativa dell'Elettore di Baviera. Dato che, tuttavia, l'eventualità di un'elezione di Luigi XIV. (col nome di Ludovico V.) non avrebbe violato alcuna Legge di Natura, il cómpito dell'ucronia è di cercare quali sarebbero state le condizioni - in particolare le più vicine alla Storia vera - perché tale eventualità si realizzasse. Non essendo bastato l'oro allora disponibile, occorrerebbe o altro oro (da dove?) oppure una politica di concessioni territoriali molto generosa. Per l'Elettore di Brandenburgo potrebbe bastare la concessione anticipata del titolo di Re in Prussia, per tutti gli altri occorrerebbero investiture pressoché gratuite di Feudi in Francia (in contraddizione con la politica di tutti i Re precedenti). Basterebbero? Se sì, in che misura? (made in Bhrg'hros)
Dara Shah. Aurangzeb fu l'ultimo imperatore Moghul a contare qualcosa. La sua colpa non fu tanto di quella essere intollerante con la religione indù (colpa che in genere gli viene attribuita dagli storici occidentali), ma di essere assolutamente determinato verso quello che riteneva il suo dovere, cioè allargare i confini dell'impero e sottomettere i Maratha. Cupo e concentrato nel suo sacro dovere, Aurangzeb finì per portare l'Impero al collasso sfidando i Maratha. Egli morì mentre la faticosa costruzione dei suoi avi gli rovinava intorno. Ma Aurangzeb avrebbe potuto anche non essere imperatore: il miglior candidato alla successione per il Trono del pavone dovrebbe essere Dara, che aveva ereditato buona parte delle qualità di suo nonno Akbar il grande. Con un impero Moghul unito e non minato dai Maratha, i colonialisti europei avrebbero più difficoltà a confrontarsi. È vero, come ci ricorda lo storico Abraham Eraly, che l'Impero Moghul era arretrato perfino rispetto all'impero Cinese o persiano (infatti quest'ultimo aveva strappato il controllo della città chiave di Khandahar ai Moghul), ma certo la politica dei colonizzatori della Compagnia delle Indie orientali sarebbe stata più difficile: non avrebbero potuto mettere i rajha e i marajha l'uno contro l'altro. Quanto può reggere l'Impero Moghul all'influenza europea? E' possibile che, vista la difficoltà di conquistarla, l'India venga amministrata fin da subito dalla corona anziché rimanere possedimento della East Indian company per quasi un secolo? E magari l'insurrezione dei Sepoy del 1857 riesce, facendo nascere un'India unita con un secolo d'anticipo e niente spartizione India-Pakistan (farina del sacco di Federico Pozzi)
Piutost che niènt l'è mej piutost. Nel 1668, Alvise Dal Molin venne inviato alla corte del Sultano, a Larissa, per discutere di un’eventuale pace che ponesse fine al conflitto. I veneziani non potevano saperlo, ma nemmeno i turchi ne potevano più di quella logorante guerra. Gli ottomani proposero al Dal Molin un accordo secondo cui Venezia avrebbe potuto tenere la metà orientale di Creta, con Candia. Dal Molin però sapeva dell’arrivo imminente di un contingente francese a sostenere gli assediati, per cui rifiutò l’accordo. Naturalmente sappiamo come andò a finire: come in tutte le crociate che si rispettino, i francesi fecero solo un gran casino, finirono per litigare con il Morosini e alla fine se ne andarono dopo un paio di mesi, costringendolo a prendere atto dell’incapacità di sostenere l’assedio da solo. Ma se il Dal Molin accettasse l’offerta del sultano e la proposta venisse ratificata in senato? (è di Paolo Maltagliati)
Zeven Verenigde Nederlanden/3. La Seconda Guerra Anglo-Olandese viene vinta nel 1667 dall'Inghilterra. Non solo l'Inghilterra acquisisce definitivamente la Nuova Olanda (New York), ma si impossessa anche del Suriname, delle Isole Banda (ottenendo di conseguenza il monopolio sulla noce moscata), di Nevis, della Martinica e della Guyana francese. L'Atto di Navigazione del 1651 viene modificato in favore dell'Inghilterra, che può aprire commerci fruttuosi con i paesi tedeschi. Il risultato della guerra viene visto da tutti come un grandissimo successo personale del Duca di York, il futuro Re Giacomo II, al quale viene in mente di poter approfittare della situazione. In Olanda, intanto, non si ha la ratificazione dell'Editto Perpetuo, e neanche della Triplice Alleanza del 1688. L'Olanda è ancora più vulnerabile ad un'invasione della sua parte meridionale ad opera di Luigi XIV. Quali saranno le conseguenze di questo risultato per i due paesi? (Generalissimus insiste su questo tema)
Svoboda!/1 ("Libertà" in russo) Aleksej I non implementa lo Sobornoje Uloženije, e dunque la popolazione rurale non viene ridotta in uno stato di schiavitù de facto. Come la cambia la storia russa ed Europea, e specialmente lo sviluppo della Russia? (proposta da Michal I)
Svoboda!/2. Aleksej I implementa lo Sobornoje Uloženije, e dunque la popolazione rurale viene sì ridotta in uno stato di schiavitù de facto, ma solo temporaneamente, prima che Fëdor III abolisca lo Sobornoje Uloženije. Come la cambia la storia russa ed Europea, e specialmente lo sviluppo della Russia? (ancora Michal I)
La Rada ucraina del 1654 giura fedeltà al Sultano anziché allo Zar. Gli Ottomani potevano in quel periodo sconfiggere i polacchi e tenersi il paese? Lo fecero quasi una ventina d'anni dopo, ma nel 1654 uscivano da un periodo piuttosto difficile. Ed Alessio come avrebbe reagito al potere musulmano sulle sue frontiere meridionali? Come avrebbe eventualmente influito la mutata situazione sulla rivolta contadina e cosacca di Stenka Razin? (è di Falecius)
Cristina Regina di Napoli. Ci fu davvero la possibilità che Cristina, regina emerita di Svezia, nel 1656 grazie all'appoggio francese e pontificio diventasse regina di Napoli. Mazarino e Luigi XIV avevano già stabilito tutto: l'invio di una flotta e di un esercito che avrebbe dovuto scalzare senza troppa difficoltà i Viceré dal Meridione (considerando anche i problemi e la debolezza della madrepatria e le continue rivolte). Furono le intemperanze della stessa regina a mandare a monte il progetto. Dopo aver fatto brutalmente giustiziare nel Castello di Fontainebleau Gian Rinaldo Monaldeschi con l'accusa di tradimento, Cristina si alienò le amicizie del re francese e della sua Corte. Mazarino, non giudicandola più affidabile, annullò il progetto e provvide a riappacificarsi con la Spagna. Poniamo invece che l'insediamento di Cristina sul trono napoletano avvenga con successo grazie all'apporto francese, pontificio e svedese. Cosa avverrà alla morte di Cristina che nella nostra TL, alla pari di Elisabetta I, non si sposò mai? Alla sua morte lascerà anche il regno di Napoli al cugino di secondo grado Carlo XI? Ovviamente se costui accetta, è d'obbligo la conversione al Cattolicesimo essendo Napoli, anche se solo formalmente un Regno vassallo del Pontefice. Ciò potrebbe portare a dissapori in Svezia ma il sovrano ha ancora un potere assoluto su Chiesa e Parlamento e la cosa potrebbe finire lì. Sarebbe perlomeno divertente assistere a una unione personale di Regni cosi profondamente diversi e quasi agli antipodi sia geograficamente che culturalmente d'Europa! Potrebbe durare o i napoletani si stancherebbero presto degli "e' re svedés" fomenterebbero rivolte stile Masaniello? Oppure Cristina viene obbligata a sposarsi, magari con lo stesso Re Sole, come era forse nei piani segreti del Mazarino? Se accadesse davvero e il Meridione d'Italia entrasse a far parte della Corona di Francia in modo definitivo? (made in Never75)
Cristina di Polonia. Nel 1669 l'ex regina Cristina di Svezia si candidò come regina di Polonia alle elezioni reali, in base all'appartenenza al Casato di Vasa, al fatto che fosse Cattolica e che fosse nubile e avesse deciso di rimanere tale. Aveva anche il sostegno di Papa Clemente IX, ma fallì nei suoi intenti. E se invece riuscisse a diventare regina di Polonia? Casse del tesoro vuote per le sue mani bucate? (è di Generalissimus)
Zorro il rivoluzionario. Tutti conoscono la figura di Zorro, il leggendario giustiziere mascherato che difende i poveri e gli oppressi, partorito dalla fervida fantasia dello scrittore americano Johnston McCulley. Molti meno invece sanno che McCulley creò il personaggio dell'astuto e inafferrabile don Diego de la Vega ispirandosi a un personaggio storico: l'avventuriero irlandese William Lamport, vissuto nella prima metà del XVII secolo. Corsaro, abile spadaccino, tombeur de femmes, combatté per i francesi all'Assedio di La Rochelle contro gli Ugonotti e fu al servizio del duca di Olivares, primo ministro di Filippo IV di Spagna. Trasferitosi nel Messico, prese il nome di Guillén Lombardo e difese i diritti degli indios e dei braccianti diseredati. Fu il primo a compilare un manifesto nel quale chiedeva l'indipendenza da Madrid delle colonie spagnole, l'abolizione della schiavitù, i pieni diritti politici per gli autoctoni e l'instaurazione di una repubblica parlamentare, più di un secolo prima della Rivoluzione Francese. Catturato dall'Inquisizione nel 1659, finì giustiziato. Ma che accade se le sue idee ugualitarie prendono piede, la rivoluzione divampa in tutte le colonie dell'ormai declinante regno di Spagna, e in America Latina nascono stati indipendenti con un secolo e mezzo di anticipo? La rivolta potrebbe estendersi alle colonie inglesi e francesi. Quali le conseguenze sulla storia d'Europa? (made in Enrica S.)
Den Stora Sverige. Le imprese militari di Carlo Gustavo X, nella seconda metà del 17° secolo, hanno un successo maggiore, per cui la Svezia ingloba non solo l'intera penisola scandinava, ma anche tutte le coste bagnate dal mar Baltico, dalla penisola di Kola alla Danimarca e includendo parte di Russia, Polonia e Germania. Un impero scandinavo unito e forte come questo, che peso potrebbe avere nella colonizzazione del mondo (America, Asia, Africa)? (questa la dobbiamo a MattoMatteo)
Pietro I il Piccolo. Come sarebbe stata la Russia senza Pietro I il Grande? (di nuovo Falecius)
Il Regno del Sole/1. Luigi XIV riesce a realizzare i suoi obiettivi, conquistando i Paesi Bassi spagnoli, le Province Unite, la Franca-Contea, la Savoia, Nizza, il Piemonte, la riva destra del Reno (e chissà cos'altro in Germania) e l'unione delle corone spagnola e francese (Regni Uniti di Francia e Spagna). La Francia diventa potenza egemonica continentale. Con la conquista delle Province Unite riesce anche a prendere il controllo della flotta olandese, e con Colbert diventa una potenza egemonica sul mare: Nuova Amsterdam diventa Nouvelle-Paris e non New York. L'Impero Coloniale francese comprende Pondichéry, Madras, Nuova Scozia, Ontario, Quebec, Terranova, Acadia, Massachusetts, New Hampsire, Connecticut, Rhode Island, New York, New Jersey, Maine, Vermont, Saint Kitts, Giamaica, Martinica e l'intera isola di Hispaniola, e si impegna in una lunga guerra contro la Confederazione Irochese. Gli Ugonotti sono deportati in America. In Inghilterra Giacomo II riesce a farsi incoronare Re di Scozia e Irlanda, lasciando a Guglielmo III il possesso di Inghilterra e Galles. Quali le conseguenze di un simile scenario? (prima ucronia dedicata al Re Sole da Perchè no)
La moglie del Sole/1. I "matrimoni spagnoli" sono spesso citati come un capolavoro della diplomazia del Mazzarino, ma oggi sappiamo che l'unione dinastica tra Francia e Spagna per la Francia è stato un disastro, perchè la guerra di Successione Spagnola costrinse il Re Sole a rinunciare alla maggior parte delle sue conquiste nelle tante piccole guerre precedenti. Ma che accade se Luigi, invece che Maria Teresa d'Austria, sposa Enrichetta Anna d'Inghilterra, figlia di Carlo I Stuart e di Elisabetta di Francia, una sua cugina? Il trono di Spagna va ad un Asburgo d'Austria. Allora, o Carlo di Asburgo accetta un accordo con Luigi per dividersi l'impero spagnolo, oppure cerca di imitare Carlo V, ed è sconfitto da una coalizione di Francia, Inghilterra, Savoia, Prussia e (forse) Polonia. In entrambi i casi la Francia ne esce molto rafforzata, a scapito di Belgio, Germania e Italia (seconda ucronia dedicata al Re Sole da da Francesco Dessolis)
La moglie del Sole/2. La rivalità tra Luigi XIII e suo fratello è ben documentata. Il Cardinale Mazzarino pensava di risolverla organizzando un matrimonio tra i due cugini, Luigi e la figlia di Gastone. Non se fece nulla, per vari motivi, non ultimo perché la ragazza era più grande del cugino. Mettiamo che le nozze vanno in porto. Come cambia la Storia che conosciamo? (terza ucronia dedicata al Re Sole dal Marziano)
La moglie del Sole/3. E se Luigi XIV avesse potuto sposare l'amore della sua vita, Maria Mancini, nipote del Cardinale Mazzarino? (quarta ucronia dedicata al Re Sole da Perchè no)
Lo scisma del Sole. Luigi XIV litiga con il Papa sulle Quattro Dichiarazioni, il che provoca uno scisma in Francia e l'instaurazione della Chiesa gallicana diretta dal re stesso, con Bossuet capo della Chiesa di Francia. Conseguenze? (quinta ucronia dedicata al Re Sole da Perchè no)
Il Sole e il Sacro Cuore. Santa Margherita Maria Alacocque, la veggente gratificata da tante apparizioni del Sacro Cuore Di Gesù, ne ricevette la missione di farsi Apostola e Propagatrice della devozione, appunto, al Sacro Cuore. Tra le tante comunicazioni che ricevette dal Cielo, vi fu quella della Pratica del Nove Primi Venerdì del mese e la richiesta al Re di Francia di apporne l'immagine sulla bandiera nazionale. A differenza di Costantino, però, il Re Sole non volle aggiungere il Segno Celeste al vessillo. I risultati si sono visti. Mettiamo che invece accetti. Il fatto non è solo formale. Ottiene la grazia di poter fare piazza pulita dei vari astrologi, stregoni, fattucchieri & Company, che stavano prosperando alla Sua corte, nell'ombra della sua amante, la Montespan. Anzi, provvede ai loro figli, ma licenzia la anche la signora e si risposa. Mette a freno le tendenze particolaristiche della Chiesa francese. Si ripromessa fedele suddito dell'Imperatore, con il quale non solo spesso collabora, ma entrambi si sentono di frequente con il Pontefice e tutte le principali scelte, sono concertate tra loro. Non gli pre-muoiono figli, nipoti e pronipoti. Alla morte di Giangastone de' Medici, il Granducato di Toscana passa ad un principe di Casa Borbone, non di Lorena. Maria Teresa d'Asburgo rimarrà la principessa della piccola Lorena, e diventa imperatore un principe francese (sesta ucronia dedicata al Re Sole dal Marziano)
Il Regno del Sole/2. Luigi XIV viene fatto prigioniero dal Grande Condé e la Francia diventa una monarchia sottoposta a un'oligarchia aristocratica e feudale, quasi una federazione. Non c’é la Fronda e Luigi XIV non é traumatizzato dalla fuga da Parigi e dai 5 anni di vita difficile, non nasce la monarchia assoluta: ecco una Francia più aperta al cambiamento, meno centralizzata. Luigi XIV nomina un altro primo ministro dopo la morte di Mazarino... (settima ucronia dedicata al Re Sole da Perchè no)
Il Regno del Sole/3. ...Oppure, au contraire, la Fronda diventa una vera Rivoluzione e il Re Sole deve fuggire all'estero. Se fugge in Spagna, diventa ultracattolico e pronto alla crociata; se fugge in in Inghilterra, viene accolto da Cromwell e ciò dà vita a una Francia filoinglese, permettendo la nascita di una monarchia parlamentare più aperta al protestantesimo (ottava ucronia dedicata al Re Sole da Perchè no)
Il Re Sole contro la Mezzaluna. La Francia del Re Sole anziché fare i soliti favori alla Porta aderisce alla Santa Alleanza contro l'Impero Ottomano, venendo a pace con l'Austria e la Spagna in maniera quasi definitiva, rinuncia ad espansionismi sul continente e anticipa il colonialismo francese in africa di un secolo e mezzo. Quindi la santa alleanza è fortissima e accelera la decadenza dell'impero ottomano, che addirittura tracolla. La Francia mette le mani sull'Algeria e Tunisia, L'Austria conquista Bosnia e Valacchia, Venezia riconquista in un colpo Creta, Cipro, la Morea e il Negroponte oltre che allargarsi in Dalmazia, la Russia arriva al Causaso e alla Crimea puntando decisamente sull'Asia centrale gia dal primo '700. La lega santa trova anche ulteriori due alleati insperati: l'Egitto dei Mamelucchi e la Persia sciita, a questo punto l'impero ottomano si trova in una situazione analoga al 1920, letteralmente a pezzi, ma non ci sono ancora i tempi di una rivoluzione kemalista. In una situazione del genere, anticipata di un paio di secoli, si ha addirittura l'apertura del canale di Suez entro la metà del '700, con l'appoggio di Genova, Venezia, Francia, Toscana, Austria e Russia. La Spagna e il Portogallo non partecipano a quest'opera che vedrebbe limitarsi il loro dominio commerciale sull'Atlantico. Che accade? (nona ucronia dedicata al Re Sole pensata da Rivoluzionario Liberale)
Il Sole di Creta. Alternativa all'ucronia precedente. Il re Sole interviene più massicciamente nella Guerra di Candia, ma solo proponendo ai Veneziani un patto simile a quello che il suo successore proporrà ai Genovesi per la Corsica: aiuto militare in cambio di un'ipoteca sull'isola di Creta. Ovviamente i Veneziani sono costretti ad accettare. I Turchi non riescono a fronteggiare l'esercito meglio organizzato d'Europa e indietreggiano. Ovviamente Venezia non ce la fa a saldare subito il suo debito a re Luigi se ne approfitta per mettere le mani sull'Isola di Creta e annettersela qualche anno dopo (magari concedendo comunque a Venezia qualche compensino). Come potrebbe cambiare la politica francese con una base nel Mediterraneo? Potrebbe anticipare il suo colonialismo maghrebino (alla fine Creta è a uno sputo dalle coste africane) e magari trascurare lo scenario atlantico? Con quali effetti sulla politica europea? (decima ucronia dedicata al Re Sole da Never75)
I figli del Sole. Come ben si sa, il Re Sole Luigi XIV ebbe numerosi figli, ma quelli riconosciuti morirono tutti prima di lui. Perfino alcuni suoi nipoti non gli sopravvissero. Alla fine il parente più prossimo fu il suo bisnipote, il futuro Luigi XV il Beneamato. Ma mettiamo che muoia anche lui. O (ipotesi più probabile) il regno di Francia passa al ramo collaterale degli Orléans, e forse con una gestione più oculata della Nazione non si crea la disastrosa situazione economica di metà Settecento; oppure, analogamente a Spagna e Polonia, anche in Francia scoppia una Guerra di Successione tra le varie nazioni europee (undicesima ucronia dedicata al Re Sole da Never75)
Dukas il Duce. Chi di voi conosce Georgei Dukas? Nato in Grecia, poté sormontare la barriera dovuta alla sua bassa estrazione sociale ed, intrigando, riuscì anche a diventare più volte voivoda della Moldavia, senza mai dimorare stabilmente su un trono. Mettiamo che avesse avuto l'occasione di fare di meglio; come sarebbe cambiata la storia con uno stato balcanico governato da un avventuriero senza scrupoli? (se lo chiede Maggioriano)
Lele Mora ante litteram. Gian Lorenzo Bernini ricatta i potenti cardinali romani, papa incluso, minacciando di scolpirli nel marmo, ritraendoli in pose sconvenienti (dita nel naso o in compagnia di donne compiacenti...) e di metter le statuette in piazza del Pantheon (chi lo ha detto che le ucronie devono essere per forza seriose? È un colpo di genio di Anna Elena!)
Carlo Gustavo X il Vittorioso. Fu particolarmente sorprendente la sopravvivenza della Danimarca alla fine della guerra di Torstensonn (1645) e della Prima Guerra Nordica (1660), così come la ripresa polacca sotto Giovanni II Casimiro, entrambe causate soprattutto dall'eccessiva ambizione dei governanti svedesi. Immaginiamo che Oxenstierna e Carlo Gustavo X fossero stati più intelligenti. In particolare, l'accordo di Wehlau tra Polonia e Brandenburgo, privando Carlo Gustavo del suo principale alleato, impedì una vittoria totale della Svezia, e permise a Giovanni Casimiro di salvare il suo regno. Immaginiamo che Carlo conceda qualcosa di più (Thorn e Marienwerder) di Giovanni ai Prussiani, ed abbia l'intelligenza di accordarsi con i Russi riguardo ad una spartizione che li lasci sostanzialmente padroni delle attuali Bielorussia ed Ucraina (molto più di quanto potessero sperare), in cambio del riconoscimento di Carlo come re di Polonia e di una Lituania indipendente sotto la dinastia dei Radzwill. Era del resto, probabilmente, questo il piano originario di Carlo. Una volta sconfitti i nobili polacchi ostili garantendo l'assoluto rispetto delle antiche costituzioni del paese, si sarebbe dovuto occupare della Danimarca e dell'Impero, che appoggiava Giovanni. Sicuro sul fronte russo-polacco, sostenuto o almeno non osteggiato dal Brandenburgo, impone alla Danimarca la pace di Roskilde come nella nostra linea, ma, soddisfatto (ha incassato le due Livonie, la corona polacca e abbastanza terre danesi, più Curlandia e Lituania come feudi, anche se ha dovuto accordare l'indipendenza alla Prussia), non provoca l'intervento olandese ed invece interviene in aiuto ad i Cosacchi ribellatisi alla Russia. Alla sua morte, la guerra finisce con un compromesso che lascia l'Ucraina sotto la sovranità dello zar, ma con una garanzia svedese per le proprie libertà ed autonomie, e qualche guadagno territoriale per la Svezia (Pskov?) In queste condizioni, le guerre continueranno soprattutto per l'incapacità svedese di mantenere a lungo le promesse ai nobili polacchi, in aiuto ai quali accorreranno Russia e Prussia. Ma nel Seicento l'esercito svedese era largamente superiore a quello prussiano, e prevedo una divisione della Prussia tra Polonia e Lituania (questa alleata di ferro degli svedesi) e la riduzione degli Hohenzollern alla sola Germania. Che succede quando Carlo XII e Pietro il grande arrivano sulla scena? (proposta da Falecius)
La Libre Marseille. Marsiglia fu quasi indipendente durante tutta la sua storia: quasi una repubblica marinara integrata nel regno di Francia, una città libera fino a quando Luigi XIV non giunse con un'intera armata per abolire i suoi privilegi nel gennaio 1660. Il re si presentò davanti alle mura della città e senza dire niente ordinò di distruggere una parte delle mura della città per farvi un'entrata trionfale. Il messaggio era chiaro: sono in una città conquistata, é mia, chi non é d'accordo può protestare davanti ai miei soldati... nessuno ha protestato. Ma se non finisce cosi? Se la popolazione di Marsiglia si ribella contro il re? la città fa come La Rochelle, probabilmente chiama in soccorso la Spagna, e quali saranno i risultati? Il resto della Provenza rimarrà francese ma la costa, Marsiglia e altri porti si svilupperanno indipendentemente. La Francia non sarà una potenza navale nel Mediterraneo, non colonizzerà il Maghreb, una Marsiglia indipendente avrà un peso importantissimo nelle diverse guerre di Luigi XIV. Ma se Marsiglia finisce presa ed occupata, il cambiamento sarà lo stesso notevole, rappresentando la fine del maggior porto del paese, la porta dell'Africa. O chissà se qualcuno per protesta uccide il re durante la sua entrata trionfale, inutile dire quanto il mondo cambia. Quale sarà il peso di una Marsiglia indipendente? Oggi ancora il spirito di indipendenza non é morto in Marsiglia, da qualche anno le piccolissime isole di fronte al porto, non lontano dal forte d'If, abitate solo da pochi pescatori, si sono proclamate ironicamente Repubblica libera delle isole del Frioul! (un'idea di Perchè no?, che è nato proprio a Marsiglia!)
Républiques maritimes. La Francia ha conosciuto altre città poco meno che repubbliche marinare: Saint Malo, la città pirata luogo di nascita di Surcouf, Jean Bart ed altri famosi pirati francesi che é stata la più importante città marinara di Francia nel XVII secolo, le isole Malvinas presso l'Argentina ne hanno ereditato il nome. Questa città é quasi un'isola e avrebbe potuto diventare una città corsara. O si può parlare di La Rochelle, repubblica protestante quasi indipendente durante tutto il XVI e XVII secolo fino alla sua presa da parte di Richelieu. La Rochelle rappresenta l'esempio più avanzato di quanto avrebbe potuto pesare una repubblica marinara in Francia: religione diversa, ricchezza commerciale, migrazione verso le Americhe, sfidando sempre la corona, presentandosi come la capitale dei protestanti di Francia e certo uguale a Parigi. Che accade se queste Repubbliche marinare restano indipendenti da Parigi fino ad oggi? (ancora Perchè no?)
Ohne Preußen. La Prussia non diventa mai uno Stato indipendente, né nel 1660 quando alcune sue aree ottennero la sovranità, né nel 1701 quando si costituì il Regno di Prussia, né mai. Come cambia tutta la storia? Großdeutschland Asburgica? Magari a Vienna interessa meno l'Italia, e più l'est? (è di Alessandro Cerminara)
L'Indonesia europeizzata. Nel XVII secolo il governo olandese decide di dare l'asilo degli ugonotti inviandoli in Indonesia, prima a Batavia e poi nelle isole della Sonda: la politica coloniale cambia, cercando di cristianizzare l'arcipelago. Nasce così una società mista creola, e nascono nuovi dialetti olandesi. Dopo l'occupazione giapponese, si arriva al 1945 con un'Indonesia formata da un mix di distretti europeizzati e cristianizzati e altri ancora autoctoni e islamici, un po' come le Filippine. Come andrà a finire? (pensata da Rivoluzionario Liberale)
Il Censimento del Sole. Durante il XVII secolo la Francia aveva la demografia più dinamica d'Europa, una vera potenza umana; però la sensazione generale in Francia, ispirata dalle guerre civili e dal timore del declino, era che la popolazione francese diminuisse. Questa idea potrebbe spiegare perché i diversi ministri e re francesi non volevano incoraggiare l'emigrazione verso l'America. Pensavano di governare più o meno 18 milioni di Francesi, ed invece erano 4 milioni di più. Per accorgersi di ciò sarebbe bastato un censimento, ma per il contadino francese (e non solo) censimento significava solo nuove tasse e la possibilità di vedere i suoi figli mandati in guerra, e dunque una tale operazione sarebbe probabilmente fallita. Ma se Colbert e Luigi XIV nel 1661 organizzano un censimento, Colbert capisce lo sviluppo demografico del suo paese? Allora il Re Sole può pensare sul serio alla colonizzazione dell'America, e forse progetta un'emigrazione forzata degli Ugonotti. Sarebbe un POD semplice e poco invasivo per un'America francese... (dodicesima ucronia dedicata al Re Sole dal francese Perchè no?)
La presa di Zara. La costa Italiana del Mare Adriatico è, soprattutto da Ravenna in su, tutta un susseguirsi di scanni e secche che rendevano estremamente pericolosa la navigazione prima dell'invenzione dei motori diesel. L'unica rotta sicura era quella sul lato balcanico e, ben consapevole della cosa, il Governo Marciano dedicò da subito notevoli energie per garantirsene, quanto più possibile, il controllo, condizione indispensabile per poter garantire alla propria flotta la possibilità di operare fuori dell'Adriatico. Ipotizziamo che nel 1661 Köprülü Fazil Ahmet Paşa, Sadr-i-Azam del Devlet-i Aliyye-i Osmâniyye, decida che l'unico modo per costringere la Repubblica alla cessione di Creta è impedire i rifornimenti alla fortezza di Candia, guidando quindi personalmente l'attacco contro la città di Zara. La caduta di Zara sarebbe un colpo mortale per la Repubblica che si troverebbe nell'impossibilità di garantire rifornimenti a Spalato, Cattaro, Corfù, Cerigo e Creta che finirebbero rapidamente occupate dalla Sublime Porta. Come potrebbe cambiare la Storia? (made in Enrico Pizzo)
Neubayern. L'Elettore Ferdinando Maria di Baviera aveva intenzione di stabilire con l'aiuto dei Francesi una colonia nei pressi dell'odierna New York, un'idea ripresa da suo nonno Guglielmo V, ma alla fine, viste anche le grosse difficoltà logistiche e l'esito della Seconda Guerra Anglo-Olandese, l'Elettore lasciò perdere. Ma che accade se invece Ferdinando Maria è più deciso e fonda una colonia sulla costa orientale del continente americano? Probabilmente la Nuova Baviera farà la fine della Nuova Olanda e della Nuova Svezia, perchè gli inglesi ingordi vollero tutta la costa atlantica, favorendo senza volerlo la nascita degli USA che li avrebbero scalzati dal ruolo di prima potenza mondiale. Però, come gli inglesi compensarono Nieeuw Amsterdam con la Guyana Olandese (oggi Suriname), potrebbe nascere anche una Guyana Bavarese. Forse oggi il poligono spaziale europeo sarebbe lì, e non nella Guyana Francese (proposta da Generalissimus e da Enrica S.)
Senza i Qing. E se Nurhaci non avesse creato un regno Manchu forte? Innanzitutto è quasi certo che la Cina non si impegnerà nella conquista dell'ovest (e del nord), quindi Manciuria, Mongolia interna, Uiguristan e Tibet non saranno (e mai saranno considerati anche a livello identitario da fuori) mai Cina. Sarebbe peraltro pensabile una maggiore influenza coreana in Manciuria sud-occidentale. Che la dinastia Ming imploda è pressoché sicuro. Resta da capire se i capi delle grandi rivolte del nord riusciranno a creare qualcosa di organizzato tale da resistere al solito cliché della storia cinese, ovvero la lotta contro la dinastia legittimista (temporaneamente?) rifugiatasi a sud. Va detto che però, statisticamente sono più le volte in cui il nord ha conquistato il sud(Cao-Wei/Jin, Sui, Zhou posteriori/Song, Mongoli, Manchu) che il contrario (che è successo appunto solo coi Ming). Il problema enorme di questa situazione è che di fatto, i Qing hanno avuto l'enorme merito di sconfiggere (e in parte assorbire) e disinnescare per sempre le steppe. Certo, con lo sviluppo sempre più complesso delle armi da fuoco era inevitabile che sarebbe successo entro il termine del XVIII secolo, ma chissà quale altro ambizioso(per quanto ormai effimero) impero si sarebbe potuto ancora formare nelle steppe in grado di ribaltare gli equilibri di potere nell'ecumene sedentario. Oirati? Giungari? Cazachi? (parola di Paolo Maltagliati)
L'era del tè. Il merito di aver portato il tè in Inghilterra è attribuito a Caterina di Braganza (1638-1705), consorte portoghese di re Carlo II. Il suo consumo nelle case e nei giardini, dato che le donne nelle coffeehouse non erano ammesse, si consolidò nel XVIII secolo, durante l'era georgiana, e ben presto il suo successo fu eccezionale, presso tutte le classi sociali, facendone uno dei protagonisti della storia economica dell'Impero Britannico. La crescente domanda diede impulso alla marina e incoraggiò la coltivazione nelle colonie. Nel 1758 la potente Compagnia Britannica delle Indie Orientali ottenne dal Parlamento il monopolio del commercio dell'oppio e la sua esportazione verso la Cina, in cambio di tè, provocando le Guerre dell'Oppio e dando il colpo di grazia al già traballante Impero Qing. All'inizio del XX secolo il consumo medio annuo pro capite raggiunse la sbalorditiva cifra di tre chilogrammi, e poiché l'alcolismo si stava rivelando una piaga molto grave, il tè si rivelò anche uno straordinario strumento di controllo sociale, sostituendo la birra come bevanda nazionale e aiutando a combattere l'abuso di sostanze alcoliche. Ciò si rivelò fondamentale anche sui campi di battaglia delle guerre moderne, dove anziché caffé o gin ai soldati era distribuito proprio il tè caldo, che li manteneva sobri e ne stimolava l'attenzione, migliorando il rendimento in battaglia. Insomma, secondo l'antropologo Alan MacFarlane dell'Università di Cambridge, senza il tè non ci sarebbero stati né l'Impero Britannico né la Rivoluzione Industriale. Persino la Storia degli Stati Uniti d'America comincia con il "Boston Tea Party" del 16 dicembre 1773. In quella tazzina galleggiano dunque l'identità di un popolo e secoli di imperialismo e dominio sul mondo. Pensate dunque cosa sarebbe successo se Re Carlo II avesse sposato un'altra principessa, o se Caterina di Braganza avesse preferito la cioccolata... (una trovata di William Riker)
L'ultimo Ming. L'ultimo pretendente della dinastia Ming é stato Zhu Youlang (aka imperatore Yongli). Dopo la conquista di Pechino da parte dei Manciù i superstiti della dinastia erano fuggiti nel Sud dove hanno tentato di creare uno Stato meridionale residuo. Gli imperatori Hongguang, Longwu e Shaowu sono stati effimeri, nessuno tra di loro fu capace di governare o resistere. Zhu Youlang ha conosciuto lo stesso destino ma é stato più difficile da eliminare. Le ultime vere truppe Ming furono sconfitte durante la conquista del Guangzhou: con pochi fedeli Youlang fuggì nello Yunnan dove tentò di creare un principato, venne sconfitto e fuggì in esilio nell'attuale Birmania. Qui rimase sotto la protezione dei re locali fino all'invasione del 1661 da parte dell'esercito Qing. I Birmani, senza altra scelta di fronte alla potenza imperiale, consegnarono Zhu Youlang e la sua famiglia, che vennero giustiziati sul posto. I racconti su questo episodio dicono che i Birmani, per convincere Zhu Youlang ad essere trasportato altrove, avevano promesso di farlo uscire segretamente dal paese. Delle navi fluviali dovevano portarlo in un porto dove sarebbe stato preso da mercanti Portoghesi (i Portoghesi avevano lottato con i Birmani per respingere i primi attacchi cinesi), ed invece le navi sono arrivate solo fino al campo del generale cinese Wu Sangui. Ma se i Birmani avessero mantenuto la promessa? In altre parole, se l'ultimo imperatore Ming, Zhu Youlang/Yongli, fosse riuscito a fuggire dalla Birmania per mettersi al sicuro con la famiglia nelle colonie portoghesi? Dove sarebbe andato? In India? in Europa? Durante tutto il periodo Qing ci sono state delle congiure e anche delle ribellioni popolari da parte degli Han contro i Manciù: cosa sarebbero diventate queste occasioni se fosse rimasto un candidato legittimo al trono cinese, pronto a sbarcare in Cina con l'aiuto straniero (comprato con la promessa di aprire il paese ai mercanti europei) da una base in India? Tra i primi avrebbe forse ricevuto l'aiuto dell'ultimo lealista Ming, Koxinga, che aveva un esercito e una flotta (forse non avrebbe conquistato Formosa e sarebbe andato riunirsi a Yongli, lasciando Formosa agli Olandesi). Fino a quando questo legittimismo potrebbe sopravvivere? Fino al XIX secolo e al colonialismo? E questi Ming in esilio, protetti dai Portoghesi, cosa sarebbero diventati? Clienti degli Europei, non si sarebbero convertiti al cattolicesimo? Uno di questi pretendenti non avrebbe potuto viaggiare fino in Europa per negoziare contratti e trattati per riconquistare il suo impero? (nuovo colpo di genio di Perchè No?)
Le Filippine cinesi. Coxinga, un lealista della Dinastia Ming che resistette alla transizione tra Ming e Qing e creò un proprio regno impossessandosi di parte di Taiwan e delle coste meridionali della Cina, minacciò di invadere le Filippine quando gli Spagnoli si rifiutarono di pagargli i tributi da lui chiesti. Molti affermano che Coxinga sarebbe stato capacissimo di impadronirsi con facilità di quelle isole, ma nel 1662, un anno dopo aver sconfitto gli Olandesi a Taiwan, contrasse la malaria e morì a soli 37 anni. Ma cosa accadrebbe se Coxinga fosse sano come un pesce e l'invasione partisse? (ritorna in scena Generalissimus)
L'Ultimo Teorema di Pascal. Blaise Pascal non muore il 19 agosto 1662 a soli trentanove anni a causa di un tumore allo stomaco, e riesce a portare a termine la sua monumentale "Apologia del Cristianesimo". In vecchiaia potrebbe riprendere anche gli studi scientifici e anticipare molte importanti scoperte nel campo della Matematica e della Fisica, come il Calcolo Infinitesimale, e forse addirittura i rudimenti della futura Informatica. Quali gli impatti sulla Filosofia e sulla Scienza? (l'ha pensata Enrica S.)
La Rivolta Zrínyi. Miklós Zrínyi non viene assassinato, e la rivolta dei Magnati del 1664 ha successo; Gli Asburgo perdono la corona d'Ungheria e Croazia, cinta magari dallo stesso Zrinyi; il nuovo Regno d'Ungheria ce la farà a resistere agli Ottomani? (pensata da Tommaso Mazzoni)
La pittura è donna. Chi lo ha detto che i pittori nel passato erano tutti uomini, perchè le donne non avevano la possibilità di vedere incoraggiato il loro talento artistico? Vi sono alcune felici eccezioni, come Artemisia Gentileschi, Lavinia Fontana (a cui il marito pittore, riconoscendo il maggior talento della moglie, fece sempre da assistente) e la bolognese Elisabetta Sirani. Quest'ultima morì il 28 agosto 1665 a soli 27 anni, a causa di un'ulcera perforante. Si pensa che questa malattia sia stata dovuta a stress da superlavoro: nell'arco della sua breve vita, la Sirani dipinse oltre 200 tele! Ma c'è anche chi parlò di avvelenamento: una delle cameriere al suo servizio, interrogata con i metodi brutali di allora, rivelò che, per dedicarsi interamente alla pittura, Elisabetta aveva rifiutato la corte di un nobile, che se la legò al dito (purtroppo i femminicidi non sono solo cronaca di oggi). Si ipotizzò perfino una "vendetta trasversale" contro il padre Giovanni Andrea Sirani, affermato pittore bolognese e assistente di Guido Reni, vendetta alimentata dalla gelosia fra botteghe rivali. Comunque sia andata, e se Elisabetta Sirani fosse vissuta fino ad età avanzata e fosse diventata la più grande pittrice donna di tutti i tempi? Come cambierebbe la storia dell'arte, con una donna così famosa tra i maggiori artisti del XVII secolo? (nuova ucronia artistica di Enrica S.)
Maria II in anticipo. Nel 1665 il futuro Giacomo II d'Inghilterra quasi rischiò la vita durante la Battaglia di Lowestoft, quando una palla di cannone falciò uno degli uomini dell'equipaggio della sua nave che si trovava proprio a fianco a lui. E se quella palla di cannone centrasse proprio lui? Cosa succederà all'Inghilterra se a Carlo II succederà direttamente Maria II? (se lo chiede Generalissimus)
Le tribolazioni di un Polacco in Cina. Nel 1665 il nobile polacco esiliato Nikifor Černigovskij creò lo stato di Jaxa al confine tra il Regno Russo e la Dinastia Qing. Questa nazione però visse solo per vent'anni prima di essere assorbita dai Qing, perché prese la pessima decisione di mettersi contro i Cinesi quando in realtà avrebbe potuto tranquillamente convivere con essi e barcamenarsi tra la Dinastia Qing e la Russia a seconda del periodo e della convenienza. E se le cose andassero così? E se questo pezzo di Polonia in Cina continuasse ad esistere dopo il 1685? Potrebbe convincere la dinastia Qing che i Russi sono un pericolo, permettendo alla Cina di impedire la conquista del bacino dell'Amur e di tutto l'Estremo Oriente russo durante il XVII secolo? Non dimentichiamo che in questo momento i Qing sono ancora una dinastia dinamica con imperatori capaci. L'unica ragione che ha permesso ai Russi di insediarsi nel bacino dell'Amur era la mancanza di interesse economico e strategico agli occhi della dinastia. Ma se abbiamo un Polacco che viene a presentare i Russi come un pericolo per chiunque diventa loro vicino, allora ci sarebbe una reazione immediata, un po' come il Giappone si è deciso ad annettere Ezo/Hokkaido solo dopo che l'arrivo dei Russi ha reso necessaria questa mossa... (pensata da Generalissimus e da Perchè No?)
Candia francese. Nel libro di Antonio Battistella "La Repubblica di Venezia ne' suoi undici secoli di storia" leggo, alle pagine dalla 57 alla 59, che tra il 1665 ed il 1667 Re Luigi XIV propose al Governo Marciano di cedere alla Francia l'isola di Candia. Parigi su sarebbe fatta carico di difendere l'isola, se possibile, o consegnarla alla Porta nel caso la difesa risultasse impraticabile. La Repubblica rifiutò la proposta; lo scrivente però ritiene che in quell'occasione si sia sprecata un opportunità. Ma se il Governo Marciano decidesse di accettare la proposta del Borbone cedendo la Sovranità su Creta alla Francia? La Sesta Guerra Turco-Veneziana terminerebbe essenzialmente con un pareggio e non con una sconfitta, seppur mitigata dai successi in Dalmazia. E poi? (ideata dalla fervida fantasia di Enrico Pizzo)
Il Marchesato di Fosdinovo. Ho scoperto che anche i Malaspina hanno avuto la loro micronazione, e a Fosdinovo esisteva persino una Zecca! Per quanto possa sembrare incredibile, il 10 Aprile del 1666 il Marchese Pasquale Malaspina otteneva da Leopold Ignaz Joseph Balthasar Franz Felician von Habsburg, Kaiser des Heiligen Römischen Reiches sowie König Germanien, Ungarn, Böhmen, Kroatien und Slawonien, il Privilegio di battere moneta! Ancora più incredibile, il summenzionato Marchese non si era limitato a riporre nell'archivio di famiglia il Privilegio Imperiale ma, non pago, aveva deciso di sfruttarlo concretamente facendo innalzare dalle fondamenta un opificio atto alla produzione monetaria dove, per alcuni anni vennero battute monete in argento e in mistura. Qualcuno dice anche d'oro. Che cosa deve accadere perchè questa micronazione e la sua zecca esistano tuttora, una sorta di Principato di Monaco della Lunigiana, che si finanzia con casinò e società offshore? (di nuovo Enrico Pizzo)
Giacomo II in anticipo. Cosa succederebbe se Carlo II d'Inghilterra perisse nel Grande Incendio di Londra del 1666, dove diresse in prima persona le operazioni per arginarlo, o durante la Grande Peste di Londra dell'anno precedente? Il suo successore Giacomo II divenne Cattolico nel 1668, ma mantenne il segreto per quasi un decennio, continuando a partecipare alle messe Anglicane fino al 1676. In questa Timeline si sarebbe convertito? (farina del sacco di Generalissimus)
Il Messia seicentesco. Un singolare ebreo del XVII secolo, Sabbatai Zevi, nel 1648 si proclamò Messia. OK, non era il primo né l'ultimo a farlo ma, rispetto ad altri suoi "colleghi", parve avere agli inizi un certo successo. Alla fine nel 1666, catturato dagli Ottomani, fu costretto all'apostasia e alla conversione all'Islam. Se invece avesse perseguito nella sua predicazione in Palestina e fosse riuscito a fomentare gli ebrei per la ricostituzione dello Stato di Israele? Pensiamo soprattutto che proprio in quel periodo infuriava la guerra di Candia, e magari i Veneziani potrebbero trovarsi un insolito alleato... (made in Never75)
La spartizione dell'impero spagnolo. Luigi XIV di Francia e l'imperatore Leopoldo I d'Asburgo, entrambi cugini e cognati di Carlo II di Spagna, stipularono nel 1668 un trattato che prevedeva la spartizione dell'impero spagnolo: alla Francia sarebbero toccati i Paesi Bassi, la Franca Contea, la Navarra, il Ducato di Milano, i regni di Napoli, Sicilia e lo Stato dei Presidi, i possedimenti nell'Africa settentrionale e le Filippine; agli Asburgo d'Austria la Spagna, il regno di Sardegna e le colonie americane. Il trattato non entrò mai in vigore. Ma se invece la spartizione è effettuata in questi termini alla morte di Carlo II? Che accade? (proposta da Enrica S.)
Il Voivoda Morosini. Nell'Autunno del 1668 Köprülü Fazıl Ahmed Paşa, Sadrazam dell'Osmanlı İmparatorluğu, fece lanciare un sasso all'interno della Fortezza di Candia, legata alla pietra vi era una lettera per il Capitano Generale da Mar Francesco Morosini. Nella missiva il Gran Visir annunciava al Morosini la sua nomina a Voivoda di Valacchia e Moldova, incarico che sarebbe iniziato non appena egli avesse acconsentito a cedere alla Sublime Porta l'isola di Creta. Il, futuro Peloponnesiaco rispose al Gran Visir che nel mondo non vi era abbastanza denaro per convincerlo a tradire la Repubblica e che per il futuro, se davvero desiderava impadronirsi di Candia, era il ferro e non l'oro il metallo da impiegare!! Ma se Morosini decidesse di accettare la proposta del Gran Visir, consegnandogli Creta e trasferendosi a Bucarest? (di nuovo Enrico Pizzo)
Bancarotta Ottomana. Verso la fine del 1668 Mehmed IV, Pādishāh del Sublime Stato Ottomano, scriveva una lettera confidenziale a Köprülü Fazıl Ahmet Paşa, suo Gran Vizir, in quel momento impegnato nell'assedio di Candia. Nella missiva il Custode delle due Sacre Moschee esprimeva al sottoposto tutta la sua preoccupazione. In particolare il Comandante dei Credenti era preoccupato per le enormi spese di guerra, dal 1645 il Bilancio Ottomano chiudeva sempre in passivo, ed esprimeva quindi il suo timore che il Tesoro non sarebbe stato in grado di sostenere quel livello di sforzo militare e di continuare la guerra oltre la futura campagna del 1669. La lettera arrivava alla fine del secondo, infruttuoso, anno di assalti diretti alle mura di Candia nel ventitreesimo anno dell’assedio. Come sappiamo Francesco Morosini consegnò la città, ormai indifendibile, nel settembre del 1669 quindi non sapremo mai se il Sultano avrebbe visto concretizzarsi le sue paure. Tuttavia ipotizziamo che Morosini decida di non consegnare Candia il 6 Settembre 1669, costringendo la Sublime Porta ad impegnarsi in un nuovo, costosissimo, anno di guerra. Che accadrà? (sempre Enrico Pizzo)
Il sottomarino seicentesco. Il 9 Settembre 1669 Cesare Ianise presentò al Serenissino Principe il progetto di una "barca par navigar sottaqua" da usare contro i Turchi "per la salvezza del Regno di Candia". Si trattava essenzialmente di un battello in grado di navigare al di sotto del pelo dell'acqua, da usare di notte per forzare i porti e minare le navi turche. Purtroppo per Ianise, l'isola di Candia era già stata ceduta tre giorni prima da Morosini al Turco; all'arrivo della notizia a Venezia, il progetto del battello sommergibile finì nel dimenticatoio. Ma se la guerra di Candia si prolunga più a lungo o se Ianise presenta il progetto con alcuni anni di anticipo? (per l'ennesima volta Enrico Pizzo)
La Confederazione Polacco-Lituano-Tartara. Uno dei candidati all'elezione reale polacca del 1669 era Adil Giray, il Khan dei Tartari di Crimea. E se fosse proprio lui ad essere eletto, portando magari anche alla fusione tra Confederazione Polacco-Lituana e Khanato di Crimea? Naturalmente dovrà convertirsi al cattolicesimo... (il solito Generalissimus)
Lo Scandalo di Ferro. Quello della Maschera di Ferro rappresenta uno dei misteri più a lungo dibattuti della storiografia moderna. Quasi certamente l'irriconoscibile detenuto non era il fratello gemello di Luigi XIV, come sostenevano Voltaire e Alexandre Dumas; secondo Paul Sonnino, docente di Storia presso l'Università della California, si trattava di Eustache Dauger, valletto presso il tesoriere del Cardinale Mazzarino. Arrestato nel 1669, fu detenuto nella Bastiglia e in altre prigioni francesi fino alla sua morte nel 1703. Ma perchè tanto segreto intorno alla sua vera identità? Secondo Paul Sonnino, Dauger aveva scoperto che le ricchezze e la collezione di opere d'arte del Cardinale Giulio Mazzarino, Primo Ministro del Re di Francia, erano state in parte sottratte alle casse dello stato con abili raggiri. Re Luigi XIV avrebbe inteso evitare lo scandalo e costretto, pena la vita, a nascondere la sua identità dietro la leggendaria maschera di ferro. Ma che accade se Dauger sfugge ai soldati e rende pubblica la cosa, facendo scoppiare uno scandalo devastante per la corona di Francia? (pensata da Enrica S.)
Quel filibustiere d'un Morgan. Il 18 luglio 1670 Spagna e Inghilterra misero fine a un lungo periodo di ostilità, sottoscrissero un trattato di amicizia e si impegnarono a mettere fine alla piaga della pirateria (piaga soprattutto per gli Spagnoli, si intende). I corsari (all'epoca centinaia e centinaia) si ritrovarono disoccupati dall'oggi al domani, anzi, rischiarono la forca se avessero continuato le loro lucrose spedizioni. Chi non si arrese fu sir Henry Morgan (1635-1688), il più temuto bucaniere dell'epoca, di natali gallesi: per non finire a zappare un magro orticello nel Galles o a chiedere l'elemosina sui gradini di una chiesa, decise di assicurarsi una vecchiaia serena portando a compimento la più grande impresa piratesca di tutti i tempi: mettere a sacco la città spagnola di Panama, rigurgitante di oro e di ricchezze. I suoi filibustieri accettarono con entusiasmo, ed il 28 gennaio 1671 Morgan attaccò Panama con 1400 uomini, dopo una marcia massacrante attraverso la giungla, e la mise a ferro e fuoco. Dopo un mese di permanenza, però, molti dei suoi uomini cominciarono a mugugnare contro di lui, chiedendo di partire al più presto onde evitare la sicura spedizione punitiva spagnola e di riparare in posti più tranquilli a godersi il malloppo. Dapprima Morgan resistette, convinto che presidiando Panama avrebbe potuto rastrellare molto altro oro, ma infine cedette, temendo la defezione dei suoi luogotenenti, e partì portando con sé il bottino, per trasportare il quale furono necessari ben 195 muli. Giunto in Giamaica, fu formalmente arrestato dagli inglesi che avevano messo al bando la pirateria, ma in realtà venne coperto di onori e poco tempo dopo divenne addirittura governatore della Giamaica. Ora, che accade se Morgan preferisce restare a Panama e chiede l'aiuto della flotta di Sua Maestà Britannica, che vede l'occasione per impossessarsi di una strategica piazzaforte centroamericana? (questa è di William Riker)
Ucronia culinaria francese/1. François Vatel, che organizzava la tavola del principe di Condé, deve occuparsi del banchetto in onore della visita di Luigi XIV al castello di Chantilly. Condé, meno angosciato da questa visita, fornisce più mezzi al suo maestro delle feste. Di conseguenza Vatel può organizzare delle feste degne del re, il cuoco é meno preso, tutto va per il meglio. Anche i dolci sono totalmente riusciti, e Vatel non ha bisogno di creare all'ultimo momento la panna. Un vero peccato, perché cosi non avremo nessun chantilly nei dolci, o sulle torte di matrimonio, né tantomeno fragole alla chantilly: ne risulta una cucina francese davvero più povera e meno attraente (un'ucronia gastronomica di Perchè no?)
François Vatel. Per qualche bizzarria del clima il 23 aprile 1671 non si scatena una tempesta sul mare, cosi la pesca é abbondante e Vatel può organizzare il banchetto del Venerdì Santo, al quale partecipa anche Luigi XIV. Di conseguenza il maestro di cerimonia del Principe di Condé non si suicida per la disperazione. La visita del re é un successo lo stesso, ma Vatel viene notato per le sue qualità. È chiamato a Versailles come maestro dei piaceri del re, dove avrà una lunga carriera, inventando novità per il re, creando infinite meraviglie per le feste di Versailles. Partecipa alla gloria di questi anni accanto al teatro di Molière, alla musica di Lully, alla pittura di Poussin, ai giardini di Le Nôtre, ecc. Vatel riceve un titolo nobiliare, diventa barone ed è l'autore dell'enciclopedia gastronomica che segna l'apogeo della cucina francese. Senza parlare del fatto che le feste e i buoni piatti di Vatel fanno di Luigi XIV un uomo più amichevole, perché quando la gente mangia bene si sente in paradiso; scatena meno guerre, é meno tirannico, ma anche più grasso, e muore di qualche malattia o di infarto attorno al 1700, lasciando il trono a suo figlio ancora vivo e cambiando la storia mondiale (tredicesima ucronia dedicata al Re Sole dal francese Perchè no?)
Il Re Sole in Egitto. Durante il suo soggiorno a Parigi, il diplomatico e filosofo tedesco Gottfried Wilhelm von Leibniz sottopose a Luigi XIV un piano per una campagna di occupazione dell'Egitto ("Justa Dissertatio", 1671), ma il re respinse il progetto. E se viene attuata? L'egittomania esplode con un secolo e mezzo di anticipo? E se si avverasse già allora il progetto di D'Argenson del 1738 della spartizione dell'Impero Ottomano? (quattordicesima ucronia dedicata al Re Sole da Bhrg'hros)
La commedia (non) è finita/2. Molière non contrae la tubercolosi e di conseguenza non muore nel 1673 dopo aver recitato "Il malato immaginario", e può continuare a scrivere commedie per almeno altri 10 anni. Quanti altri capolavori ci regalerà? (ancora il mitico Generalissimus)
Il Regno di Bretagna. La Bretagna conobbe nel Seicento uno sviluppo economico importantissimo e, se perse il primato marittimo a favore degli olandesi, diventò la prima produttrice mondiale di tele di lino e di canapa, materia questa fondamentale per le vele. Ma le guerre militari ed economiche di Luigi XIV contro l'Inghilterra e i Paesi Bassi fecero perdere ai produttori bretoni i loro più importanti mercati. La crisi economica, le aggressioni militari dovute alle guerre francesi, la volontà di sottomettere la Bretagna al sistema amministrativo in vigore nelle altre province francesi e soprattutto la pressione fiscale reale provocarono una ribellione generale nel 1675, che fu chiamata rivolta dei berretti rossi o "rivolta della carta bollata". La repressione condotta dalle truppe reali sottratte dal fronte olandese fu durissima e rimase impressa per secoli nella coscienza dei Bretoni. E se invece l'Inghilterra sostiene la rivolta ed invade la Bretagna, annettendola o insediandovi una dinastia amica? (farina del sacco di Enrica S.)
Re Filippo. "Re Filippo" è il nome con cui i coloni americani designavano Metacomet, sakem (grande capo) della potente tribù degli Wampanoag. Quest'uomo dallo spirito indomabile e dalla tempra di guerriero scatenò una vera e propria guerra contro le colonie britanniche della Nuova Inghilterra. A differenza del padre Massasoit, che per tutta la vita aveva portato avanti una politica di pacifica convivenza con i coloni, egli decise di ributtare a mare coloro che considerava solo degli invasori venuti ad occupare le sue terre. Sfruttando come pretesto l'impiccagione di tre nativi, colpevoli di aver assassinato un indiano informatore dei coloni, "Re Filippo" iniziò una serie di incursioni contro gli insediamenti europei, culminati nel cosiddetto Massacro di Brookfield, nel quale il capo dei Nipmuc, Muttawmp, alleato con Metacomet, sterminò centinaia di coloni il 4 agosto 1675. Le incursioni di Metacomet e delle tribù sue alleate proseguirono per mesi, un successo dietro l'altro: la sorte delle colonie pareva segnata. Ma a poco a poco gli americani appresero da altre tribù loro amiche le tecniche della guerriglia e fondarono il corpo dei Ranger, un'unità d'élite addestrata da indiani amici e comprendente molti nativi convertiti al cristianesimo. Grazie a loro in breve tempo la situazione si ribaltò: molti villaggi indiani furono assaliti e distrutti, i guerriere Wampanoag cominciarono ad arrendersi, e "Re Filippo", ridottosi a guidare una piccola banda di fedelissimi, fu ucciso il 12 agosto 1676 in un'imboscata tesagli dai Ranger. Ancora oggi il 75° Reggimento Ranger è un'unità d'élite dell'esercito USA. E i coloni avevano acquisito la consapevolezza che potevano vincere e sopravvivere anche senza l'aiuto della lontana madrepatria. Stava nascendo un nuovo popolo, quello americano. Ma che accade se a vincere è Metacomet, che costringe i coloni inglesi di Plymouth a rientrare in patria? (ancora Enrica S.)
Il Cile inglese. Fin dal 1655 l'Inghilterra di Cromwell considerò di impadronirsi del Cile spagnolo, ma alla fine non riuscì mai a raggiungere questo obbiettivo. L'idea di un'invasione del Cile tornò in auge dopo la Guerra di Restaurazione Portoghese, ma anche in questo caso tutto terminò con un nulla di fatto. Cosa accadrebbe però se entro il 1676 l'Inghilterra si ritrovasse in possesso del paese sudamericano? E siamo proprio sicuri che a quel punto, conquistato il Cile, gli Inglesi si fermerebbero lì? (ancora Generalissimus)
Gli Asburgo-Medici. Nel 1678 si aprì la questione della successione al Ducato di Lorena. Il Duca Carlo V non aveva discendenti e così Cosimo III de' Medici, Granduca di Toscana, in virtù della discendenza della consorte Margherita Luisa d'Orléans da una principessa lorenese, decise di approfittare della situazione per far sì che ad ereditare il ducato fosse il figlio Ferdinando. Ma l'Imperatore Leopoldo I si oppose, perché pensava che con i Medici al potere il Ducato sarebbe di nuovo finito nell'orbita francese. Il tempo alla fine diede ragione all'Asburgo, perché l'anno seguente Carlo V si risposò ed ebbe un erede, Leopoldo, e col passare del tempo sarebbero stati proprio i Duchi di Lorena a prendere possesso del Granducato di Toscana. E se invece le cose volgessero a favore di Cosimo e del figlio, magari anche aiutati dal fatto che Carlo V muore durante la Battaglia di Seneffe o di vaiolo nel 1678 (cosa che priverebbe anche privare la coalizione cristiana di uno dei suoi comandanti alla Battaglia di Vienna)? Certo, rimane sempre il problema della discendenza di Ferdinando, ma c'è sempre la speranza che nel 1696 questi non si trovi a Venezia ma a Nancy, e che quindi non contragga la sifilide che alla fine lo uccise. Alla fine il figlio di Ferdinando III sposa Maria Teresa d'Asburgo dando vita agli Asburgo-Medici; l' ucronico Cosimo IV diventerà pure imperatore con capitale a Firenze! (di nuovo Generalissimus)
Zeven Verenigde Nederlanden/4. Nel 1678 la Repubblica delle Sette Province Unite e i suoi alleati vincono la Guerra d'Olanda. Gli Olandesi non solo riottengono tutti i territori occupati dai Francesi e l'abolizione delle tariffe doganali speciali istituite da Colbert, ma ricreano anche la Nuova Olanda sottraendo Acadia e Maine alla Francia. La Spagna mantiene la sua sovranità sui Paesi Bassi spagnoli, Artois e Franca Contea. La Prussia ottiene la Pomerania oltre all'indennizzo annuo di 100.000 lire per 10 anni. L'Olanda non comincia il suo declino e la Francia non emerge come potenza militare. Cos'altro cambia in Europa? (sempre Generalissimus)
Vittorio Amedeo I del Portogallo. Verso la fine del 1679 Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours riuscì a stipulare un accordo matrimoniale col Re Pietro II del Portogallo: suo figlio Vittorio Amedeo II di Savoia avrebbe dovuto sposare la cugina Isabella Luisa di Braganza, figlia appunto di Pietro II. Così facendo sarebbe diventato Re del Portogallo, e dal momento del matrimonio in poi sarebbe stato costretto a risiedere a Lisbona. Maria Giovanna Battista avrebbe avuto così mano libera per fare in modo che il Ducato di Savoia rimanesse in orbita francese. Ma Vittorio Amedeo fu più furbo di lei: finse un feroce attacco di febbre fino a quando non riuscì a far annullare le nozze, per il giubilo dei suoi sudditi, che temevano che Torino diventasse per i Francesi quello che Milano era per gli Spagnoli. E se invece il matrimonio andasse in porto? La spunterà Maria Giovanna Battista o Vittorio Amedeo troverà il modo di governare a modo suo i due paesi in unione personale? (ancora Generalissimus)
Conquista Manciù dell'Asia. La Cina dei Qing nel 1680 occupa l'Indocina, comprese Thailandia e Birmania, sottoponendone i vari staterelli ad un forte protettorato e non ad uno larvato e inconsistente come nella nostra Timeline; negli anni seguenti occupa gli stati Himalayani (Tibet, Nepal, Assam ecc.) e immediatamente dopo si getta sull'India, incorporando l'ormai decadente impero Moghul e battendo sul tempo gli Inglesi, che sino al 1763 sono impegnati coi Francesi ad assicurarsi la supremazia sull'area indiana del Golfo del Bengala. Attorno al 1750 i Cinesi controllano tutta la Cina, la Mongolia, l'Indocina, l'India continentale lasciando agli stati indiani ed europei la "sola" penisola del Deccan e l'Asia Centrale sino al Lago d'Aral se non al Mar Caspio (attorno al 1750 i Chanati di Hiva e Buchara erano sottoposti ad un blando protettorato cinese anche nella nostra Timeline). L'economia cinese decolla e proprio in quel periodo, in concomitanza col fenomeno britannico, ha inizio anche in Cina una forma di rivoluzione industriale, che in seguito contagia anche il Giappone con qualche decennio d'anticipo; quest'ultimo si espande nel Pacifico, anticipando americani ed europei. Ridando vita alla gloriosa marineria cinese (tra la fine del '300 e del '400 fecero più esplorazioni marittime che noi europei), attorno ai primi dell'800 i cinesi approfittano delle guerre Napoleoniche ed estromettono gli europei dall'Indonesia e dall'India, mentre le Filippine passano al Giappone; iniziano poi una penetrazione nel Madagascar e sulle coste africane con il protettorato sul Sultanato di Zanzibar, riducendo gli staterelli arabi (Oman, Yemen ecc.) a protettorati e Persia e Afghanistan al ruolo di Alleati semi-vassalli. Allo stesso tempo sconfiggono duramente i Russi in Siberia occupando Irtkusk e di fatto tutta la Siberia orientale; di seguito pongono basi anche nell'Oregon e nell'Alta California: non avremo Fort Ross, punto più meridionale dell'avanzata russa in America, ma Fort Qing... (ideata da Bhrg'hros e da MAS)
Il Giglio a Genova. Alla fine del XVII secolo Genova cercò timidamente di recuperare una propria indipendenza: abbandonata l'alleanza con la Spagna decadente, rifiutò la sottomissione alla Francia come accaduto fino ad Andrea Doria e tentò una politica autonoma nei confronti della Sublime Porta. Il Re Sole aveva tutt'altri programmi per la Superba, come rivelò nelle sue memorie il ministro Le Noble: “Genova e Marsiglia unite sotto lo stendardo del Giglio, darebbero legge a Cadice e ai Dardanelli, terrebbero la Barberia in forzato rispetto e farebbero tremare sino il Sultano nel serraglio di Costantinopoli; faccia il cielo che un monarca così invincibile unisca alla sua corona questo prezioso fiore” Nel 1683 Parigi, con la scusa dell'aiuto genovese ad una nave olandese in difficoltà, bombardò il porto e tentò uno sbarco, ma i cittadini, chiusi nei carrugi, resistettero abbastanza perché il Papa intercedesse per loro e imponesse la pace. Mettiamo che il Re Sole l'abbia vinta: con Genova, Parigi ha forze a sufficienza per tenere il Mediterraneo, magari prendendo Gibilterra. Gli inglesi non sono ancora abbastanza forti da forzare le colonne d'Ercole e anzi il Re Sole, megalomane com'è, potrebbe decidere di tagliare Suez “come i faraoni”, e il passo successivo è l'India. Quanto all'America? Lo scontro franco-inglese sarà vinto comunque dal Leone oppure dal più potente Giglio? (made in aNoNimo)
Sobieski/1. Nel 1683 la Polonia non accorre in aiuto dell'Austria, perché Giovanni Sobieski non ha stipulato il trattato di pace con il Khanato di Crimea ed i cosacchi, e quindi è in tutt'altre faccende affaccendato. La Polonia si limita insomma ad assistere alla rovina del Sacro Romano Impero, mentre i Turchi conquistano l'Europa Centrale. Con un'autorità più debole e con un centro di potere lontano dall'Europa, l'indipendenza italiana potrebbe risultare più facile. Come avverrebbe? E quali ne sarebbero le conseguenze? In che termini Austria e Germania risorgono, al momento della disgregazione dell'impero ottomano? (se lo domanda Maggioriano)
Sobieski/2. Al contrario, il monaco Marco d'Aviano è così convincente, e le sue preghiere tanto infiammate, che Giovanni Sobieski, dopo aver liberato Vienna, prosegue di vittoria in vittoria ed espugna Budapest. In tal modo l'Ungheria è conquistata dalla Polonia e non dagli Asburgo d'Austria. Si forma una duplice monarchia polacco-ungarica. Sarà la Prussia e non la Polonia ad essere spartita tra la Polonia, la Danimarca e la Russia che vanta possedimenti nel centro dell'Europa. Assisteremo alla disintegrazione del regno prussiano appena sorto, la Polonia si afferma come Impero moderno ed industrializzato in grado di tenere testa alle potenze europee e di avviare una sua politica coloniale in Africa; probabilmente il polacco assorbirà molto della lingua germanica, e nell'ottocento Varsavia potrebbe tentare una guerra imperialistica per affermare la sua egemonia sul continente europeo (questa invece è di Ainelif)
Sobieski/3. E se Giovanni III Sobieski riuscisse a far sì che la sua dinastia si installi permanentemente sul trono polacco e a lui succedessero il figlio Giacomo Luigi e i suoi discendenti? (il solito Generalissimus)
Il Regno di Portogallo e Savoia. Il giovane Duca Vittorio Amedeo II sposa la figlia del Re del Portogallo e alla di lui morte ne diviene Re, facendo sovente la spola tra Lisbona e Nizza. Con lo scoppio della guerra di successione spagnola la "Volpe savoiarda", in un primo momento reclama i suoi diritti sul trono di Madrid, successivamente si schiera con la coalizione filo asburgica, per evitare l'egemonia francese sul ducato di Savoia e del Piemonte e ingrandimenti territoriali vari. La guerra si svolge grosso modo come nella HL, con l'assedio vittorioso di Torino. Al tavolo della pace ipotizzo varie possibilità. Prima: sul trono di Spagna sale Filippo V d'Angiò, il pretendente asburgico ottiene il Portogallo, con la compensazione per Vittorio Amedeo che ottiene Napoli, Sardegna e Sicilia. Seconda: Angiò sul trono di Spagna, Asburgo a Napoli e Sicilia o Sardegna e Vittorio Amedeo che ottiene Milano (difficilissimo) o solo la Sardegna e la Sicilia ma conserva il Portogallo. Terza: Angiò sul trono di Spagna, Asburgo a Napoli e Milano, Savoia in Portogallo, Sardegna e Sicilia. Che ne pensate? (ce lo chiede Alessio Benassi)
Morosini a Candia. E se invece di dirigersi verso la Morea nel 1684 Morosini iniziasse le sua operazioni direttamente a Creta? Magari lasciando la Morea per seconda. A Carlowitz Venezia otterrebbe Morea e Creta e resta da vedere cosa avrebbero fatto i Turchi nella Seconda Guerra di Morea. Personalmente avrei lasciato perdere Creta, raggiungibile solo via nave col rischio di incontrare la flotta veneziana e mi sarei concentrato solo sul Peloponneso, almeno in un primo momento, rimandando l'occupazione dell'isola a dopo la conquista di Corfù. Però in HL i turchi non riescono a prendere Corfù, quindi anche in questa Timeline una seconda campagna contro Creta sarebbe rischiosa. Forse a Passarowitz i turchi otterrebbero solo la Morea e non Creta... (elaborata da Enrico Pizzo)
Gli Spalmadori di Chio. La Prima Guerra di Morea fu caratterizzata, per quasi tutta la sua durata, dalla superiorità della Marina Veneta su quella Turca. La Sublime Porta che era stata la prima a far costruire navi militari a vela durante la Guerra di Candia, al termine delle ostilità ne aveva dimenticato l'esistenza, ritornando esclusivamente ad una flotta a remi. Errore di valutazione che la Porta pagherà 15 anni dopo. A partire dagli anni '90 i Turchi iniziarono la costruzione di una loro flotta di navi a vela. A fine '94 la superiorità numerica era ancora a favore di Venezia, 23 contro 20. È vero che le "sultane" turche erano state costruite in fretta utilizzando legno di seconda scelta e cannoni fusi alla meno peggio, però le enormi risorse a disposizione dell'Impero le rendevano comunque pericolose. A fine '94 il Provveditore Generale di Morea Antonio Zen, che era succeduto al Doge Francesco Morosini come comandante dell'Armata Veneta, sosteneva la necessità di "cercare" uno scontro risolutivo con i Turchi in cui eliminare, almeno temporaneamente, la loro forza sul mare. Dato che gli ammiragli Ottomani seguivano, generalmente, una condotta basata sulla prudenza Zen decise di provocarli attaccando, e conquistando, la fortezza di Chio. Si trattava della principale fortezza Turca nell'Egeo, il colpo era troppo brutto per essere minimizzato, a Mezzomorto, Fetà Kapudan della flotta Turca, dovette uscire con le sue Sultane dai Dardanelli e dirigersi verso Chio. Il sopraggiungere dell'inverno impedì uno scontro tra le flotte che rimasero ancorate, la Veneziana a Chio la Turca a Smirne. Zen era convinto che Mezzomorto sarebbe uscito da Smirne solo a Primavera, invece il 9 Febbraio i Turchi uscirono. Il Capitano delle Navi Girolamo Priuli commise purtroppo un tragico errore, ordinando alla flotta veneziana di muoversi quando questa non aveva ancora vento a sufficienza. Il risultato fu la più grave sconfitta subita dai veneziani dai tempi di Prevesa, 1700 uomini morti, tra cui lo stesso Priuli, 3 navi distrutte, tra cui l'ammiraglia "Stella Maris", una orrendamente danneggiata ed una catturata. Insulto degli insulti sulla catturata "Ricchezza e Abbondanza" la bandiera con il Leone venne sostituita da quella con la Mezzaluna. Zen pagò con degradazione ed arresto la disfatta, che probabilmente non era neppure colpa sua; resta la domanda di come si sarebbe sviluppata la guerra con una condotta da parte di Priuli più intelligente... (ancora Enrico Pizzo)
La Porta della Russia. Il Gran Visir Ahmed Köprülü, invece di attaccare Vienna, continua il restauro dell'autorità ottomana nel sud della Russia (i turchi erano riusciti a riconquistare la Podolia), e di conseguenza il controllo ottomano nella regione è molto più effettivo. Durante le guerre di Carlo di Svezia, gli ottomani potranno appoggiare gli svedesi, mettendo fine alla potenza moscovita, e la Russia ritornerà divisa in piccoli principati, teoricamente vassalli della Porta. La rinuncia di Köprülü a Vienna peraltro influisce pesantemente sulla Guerra dei Nove Anni, che si conclude in modo assai più sfavorevole per la Francia, con Eugenio di Savoia sul fronte tedesco. Questo porta a conseguenze assai vaste: l'Alsazia e parte dei Paesi Bassi non diventano francesi, una Francia indebolita non tenta di forzare le cose nella Guerra di Successione Spagnola, che non avviene, l'Austria, senza le terre ungheresi né i Paesi Bassi, è meno importante, l'Olanda lo rimane più a lungo, e le guerre orangiste in Irlanda sono meno violente, il che significa niente IRA oggi (ancora Maggioriano)
Tangeri inglese. Carlo II d'Inghilterra si ritrova in una situazione finanziaria migliore, e quindi nel 1684 non deve abbandonare la colonia inglese di Tangeri. Con il passare del tempo praticamente ci ritroveremo gli Inglesi su entrambi i lati dello stretto di Gibilterra! Come influisce questo fatto sulla storia? E se Carlo si trovasse anche nella condizione di non dover vendere Dunkerque a Luigi XIV? (grazie a Generalissimus)
L'impero di Ajuran. E se il Sultanato di Ajuran non declinasse mai e diventasse la potenza dominante del Corno d'Africa, riuscendo a mantenere le Maldive come sua colonia? E se usasse la propria posizione geografica per stabilire e mantenere contatti con India e Cina, in questo modo modernizzandosi e stabilendosi come punto di passaggio tra l'Europa e l'Oriente? Cosa cambierà (molto in meglio) per quella parte del continente nero? (il solito Generalissimus)
Il Sole tollerante. Molti storici affermano che la revoca dell'Editto di Nantes e la promulgazione di quello di Fontainebleau nel 1685 abbiano fatto solo del male alla Francia. In pratica la revoca causò al paese una fuga di cervelli che lo privò di molti abili artigiani, inclusi progettisti e ideatori di spicco come Daniel Marot. Produttori di seta, smaltatori, argentieri, orologiai e mobilieri cercarono asilo nei vari paesi Protestanti d'Europa, lasciando tutti i loro averi in Francia ma portando con sé le loro importanti conoscenze tecniche e stilistiche, rivitalizzando poi le industrie dei luoghi in cui si andarono ad insediare. Forse chi si avvantaggiò più di tutti di questa situazione fu Federico Guglielmo I, per il cui Brandeburgo, devastato dalla Guerra dei Trent'anni, la nuova immigrazione Protestante fu una vera e propria boccata d'ossigeno. Ma allora perché Luigi XIV prese questa decisione? Forse voleva rilassare le sue tese relazioni con Papa Innocenzo XI, il cui aiuto era necessario per una risoluzione favorevole della crisi di successione dell'Elettorato di Colonia, ma anche in seguito Innocenzo continuò a criticare il Re Sole per il Gallicanesimo e la violenza delle Dragonate contro gli Ugonotti. Oppure voleva superare l'Imperatore Leopoldo I e riguadagnare prestigio internazionale dopo che quest'ultimo aveva sconfitto i Turchi senza l'aiuto della Francia, o, più semplicemente, voleva mantenere la promessa fatta durante il giuramento dell'incoronazione di eradicare l'eresia e porre fine a tutte le divisioni che si si stavano trascinando nel paese dall'epoca delle Guerre di Religione. Ma che accade se a Luigi non viene in mente di revocare l'Editto di Nantes? (sempre Generalissimus)
Il Siam francese. A partire dal 1685 Luigi XIV si interessò molto al Siam, e fece crescere il più possibile l'influenza francese nella regione. Nel 1687 Re Narai dell'Ayutthaya concesse perfino una base navale ai Francesi a Mergui. Sfortunatamente per Luigi, Narai un giorno si ammalò gravemente e il Mandarino Phetracha, Comandante del Reale Reggimento di Elefanti, approfittò della situazione per mettersi a capo della rivoluzione nazionalista del 1688, uccidere il primo ministro filofrancese Constantine Phaulkon ed espellere dal paese tutti i Francesi dopo la Battaglia di Bangkok. In conseguenza di tutto ciò il paese asiatico rimase isolato dall'Europa fino al 19° secolo. Ma che accade se Narai vive più a lungo, i rapporti con la Francia si fanno sempre più stretti e alla fine i Borbone riescono a fare del Siam una colonia? (ancora Generalissimus)
Il Texas francese. Nel 1685 l'esploratore francese René Robert Cavelier de La Salle, nel corso di una spedizione alla ricerca della foce del Mississippi, sbarcò nella baia di Matagorda e fondò una colonia che chiamò Fort Saint Louis. La sua spedizione arrivò in seguito sul Rio Grande e sul fiume Trinity e perdette due navi durante una tempesta: una di esse, chiamata La Belle, venne ritrovata nel 1995 ed oggi è esposta al pubblico nel Bob Bullock Texas State History Museum di Austin. La Salle partì poi alla volta del Canada, ma nel marzo 1687 venne ucciso nel corso di una ribellione sulla costa del Texas. Avvertiti della presenza francese alle porte della Nuova Spagna, la corona spagnola inviò una decina di spedizioni tra il 1685 e 1689 per trovare l'insediamento francese. Infine nel 1689 Alonso De León ritrovò Fort Saint Louis, che nel frattempo era stato abbandonato a causa delle epidemie e dell'ostilità degli indiani, e lo distrusse. La Francia continuò a rivendicare il Texas fino al trattato di Parigi del 1763. Ma se invece in Texas arrivassero subito molti coloni francesi, il Re Sole decidesse di difendere la nuova colonia, e il Texas passasse alla Corona di Francia? (pensata da William Riker)
Brancoveanu. Morto il principe Stefan Cantacuzeno, il voivoda Costantin Brancoveanu salì al potere nel 1688 come principe della Valacchia. Adottò una politica diversa rispetto a quella del predecessore ed ebbe buoni rapporti con Pietro il Grande e con gli Asburgo. Questo insospettì non poco il sultano che lo fece richiamare ed uccidere insieme ai suoi figli. Ma se il Brancoveanu non fosse stato ucciso, come sarebbe cambiata al storia dei Balcani? (un'altra ucronia di Maggioriano)
Nercinsk. Nel 1685 la Cina distrugge l'avamposto cosacco di Albazin sull'Amur; in seguito, la Cina e la Russia sottoscrivono un trattato piuttosto favorevole alla Cina a Nercinsk. All'epoca, Nercinsk era il centro delle attività russe in Estremo Oriente. Immaginiamo che la Cina agisca con più decisione. L'imperatore Kangxi sembra avesse considerato l'idea di attaccare Nercinsk per poi rinunciare. Poniamo che lo faccia, fornendo al suo generale Sunggotu maggiori truppe e ordini più drastici. Nel 1687 Nercinsk è conquistata e Dauri e Buriati, minacciati dall'espansione russa, accettano la sovranità di Pechino. Disponendo di una base di potere in Dauria, i cinesi sconfiggono facilmente il Khan Galdan di Zungaria nel 1689 e annettono il Khalkha, forti anche della discendenza matrilineare dell'imperatore dai Khan mongoli della dinastia Yuan. Nel frattempo, Pietro il Grande invia rinforzi nella regione, che però è di assai più facile accesso per i mancesi ed i mongoli loro vassalli che non per i cosacchi. Nel 1691 Sunggotu prende Irkutsk ed obbliga i russi ad una pace umiliante, che li estromette dall'Estremo Oriente. Una battaglia campale potrebbe concludersi con una grande vittoria cinese nella regione dell'Angara, obbligando i russi a ritirarsi (nella peggiore delle ipotesi; non so dire cosa accada all'avamposto russo di Jakutsk, difficile da raggiungere per i cinesi) ad ovest dello Jenissej. Il prestigio della Russia ne viene gravemente scosso, mentre la Cina resta libera di espandersi nello Xinjiang e di colonizzare la Siberia centrale ed orientale, e in prospettiva anche l'Alaska. Quanto una sconfitta del genere può influire sulla guerra nordica? Quali le conseguenze di tutto ciò? (ce lo chiede Falecius)
I "Congiurati" restano in Francia. I protestanti francesi chiamati "Ugonotti" (dal tedesco Eidgenossen, "congiurato"), che costituivano una classe media imprenditrice molto capace di artigiani e commercianti, nel 1685 furono scacciati dalla Francia di Luigi XIV. Ma se il governo francese si dimostra più tollerante? L'emigrazione ugonotta non avviene; la Gran Bretagna, l'Olanda, la Prussia, la Svizzera, che si arricchirono grazie all'immigrazione ugonotta, non vengono investiti da tale ondata e rimangono meno popolose e prospere. La Francia si avvia a diventare una potenza industriale, e si sostituirà alla Gran Bretagna. La Prussia non ascenderà. La guerra dei sette anni a metà del 1700 vedrà uno scenario completamente differente, con vittoria franco-austriaca sul continente. L'Austria tornerà in possesso della Slesia e il mito della Prussia non nascerà. In Nord America le colonie francesi saranno più popolose di quelle britanniche, quel continente sarà diviso in stati francofoni e stati anglofoni. Il 1800 sarà dominato dalla Francia, e la rivoluzione industriale sarà soprattutto francese. Con un clima di maggior tolleranza religiosa e maggior sviluppo economico la rivoluzione francese non avrà luogo. I francesi conquisteranno tutta l'India, e con Gandhi se la vedranno loro. Napoleone tenterà lo stesso qualche colpo gobbo a danno dei Borboni, o sarà solo un esploratore e ammiraglio francese al servizio del suo re? Oggi vi sarà un "Commonwealth" francofono? Il francese resterà lingua di interscambio al posto dell'inglese? Come cambia la storia dell'Europa moderna? (geniale idea di Rivoluzionario Liberale)
Il Re Allegro. Il 6 febbraio 1685 moriva senza eredi Re Carlo II Stuart. Nonostante fosse apertamente filocattolico, e quindi inviso agli Whig, i Tories riuscirono ad imporre come sovrano suo fratello Giacomo II, poiché essi temevano molto di più i Puritani inglesi del Papa di Roma. Ma nel giro di tre anni l'inetto Giacomo II riuscì ad inimicarsi tutti con il suo comportamento autoritario e la sua politica apertamente filopapale. Quando Giacomo II ebbe un erede maschio e lo fece battezzare nella religione cattolica, un gruppo di sette personalità di spicco inglesi, noto come il gruppo dei Sette Immortali, chiese a Guglielmo d'Orange, marito di Maria Stuart, figlia di Carlo II ma di fede protestante, di assumere la corona britannica: era scoppiata la Gloriosa Rivoluzione, che pose le basi della moderna monarchia parlamentare britannica. Ora, Carlo II, soprannominato dai suoi sudditi "The Merry Monarch" ("il Re Allegro") per la sua passione per le feste di corte, gli artisti e soprattutto le donne, non ebbe eredi legittimi perchè sua moglie Caterina di Braganza era sterile, anche se egli ebbe almeno dodici figli da sette diverse amanti: Lady Diana Spencer discendeva da uno di questi figli illegittimi. Ma che accade se il Re Allegro sposa una principessa che non è sterile, questa gli partorisce un erede legittimo, e tale erede è allegro quanto il padre e non si impiccia né negli affari politici né in quelli religiosi? Come cambierà la storia del Regno Unito con gli Stuart rimasti sul trono e gli Hannover rimasti in Germania? Lentamente l'Inghilterra tornerà ad essere un paese a maggioranza cattolica? E con quali conseguenze? (farina del sacco del solito William Riker)
Giacomo III Scott d'Inghilterra. La ribellione di James Scott, 1° Duca di Monmouth, figlio illegittimo di Carlo II di religione Protestante, va a buon fine: nel 1685 costui spodesta Giacomo II, facendosi incoronare Re Giacomo III. Cosa cambia in Inghilterra? E se Guglielmo d'Orange approfittasse della confusione per anticipare la Gloriosa Rivoluzione? (questa è di Generalissimus)
Regno Unito di Scandinavia. Se il matrimonio tra Giorgio di Danimarca e Anna Stuart d'Inghilterra non si dimostrasse sterile ma, al contrario, generasse almeno un erede maschio le conseguenze sarebbero rilevantissime. Innanzitutto si creerebbe un'unione dinastica temibilissima nel Nord Europa e probabilmente il Great Game con la Russia nascerebbe proprio per questa Penisola. La Danimarca, grazie all'appoggio britannico, potrebbe acquisire ancora più territori in Germania e, cosa più importante, manterrebbe il controllo anche sulla Norvegia, oltre sulle Faer Oer e la Groenlandia. Difficile comunque che Bernadotte diventi re di Svezia e, se comunque riuscisse a ottenere la corona, è difficile che in questa Time Line tradisca Napoleone, visto che, senza l'appoggio francese, rischierebbe di essere invaso dagli anglo-danesi. Al Congresso di Vienna la Svezia è spartita tra Inghilterra e Russia. Nessuna guerra dello Schwlesig a meno che Austria e Prussia preferiscano vedersela con la Royal Navy. In ogni caso i rapporti tra Prussia e Austria rimangono piuttosto tesi e ognuna delle due potenze farà di tutto per ottenere l'appoggio britannico o perlomeno una sua benevola neutralità. Bismarck può trovare comunque un pretesto per dichiarare guerra all'Austria, ma il Reich tedesco avrà uno sviluppo costiero assai limitato e per di più avrà come scomodo vicino il Regno Unito d'Inghilterra e Scandinavia. Basterà questo per evitare una Guerra Mondiale? (è di Never75)
Preussischen kolonien. Poniamo il caso che le colonie impiantate dalla Prussia-Brandeburgo a partire dal 1685 abbiano successo e si espandano. Al momento dell'unificazione tedesca la Germania si ritroverebbe con Isole Vergini, Mauritania, Benin e Ghana. Con le future acquisizioni coloniali il Secondo Reich potrebbe ritrovarsi con un impero coloniale degno di questo nome. Quali le conseguenze di questo fatto? (ancora Generalissimus)
Isaac Oldton. La più importante opera di Isaac Newton, i « Philosophiae Naturalis Principia Mathematica », rischiarono di non vedere mai la luce. Il fisico britannico tenne le sue teorie nel cassetto per una quindicina d'anni prima di decidersi a pubblicarle nel 1686, ma la Royal Society, che aveva promesso di finanziarne la stampa, era quasi fallita, avendo investito tutto nella stampa del « De Historia Piscium » ("La Storia dei Pesci") di Francis Willughby (1635-1672), un monumentale trattato arricchito da costosissime illustrazioni, che peraltro non ebbe la fortuna sperata. Soldi per Newton non ce m'erano più, e solo la testardaggine di Edmund Halley, l'astronomo che descrisse il moto dell'omonima cometa, permise alla Royal Society di trovare fondi privati per la pubblicazione nel 1687. Ma che accade se i fondi non si trovano, e l'opera che fondò la Meccanica moderna resta nel cassetto? Difficilmente ad altri fisici del sei e settecento verrà in mente il concetto quasi metafisico di "azione a distanza", concepito da Newton solo grazie alla sua grande passione (nota a pochi) per l'alchimia. Può darsi che l'opera venga riscoperta e pubblicata nell'ottocento, ma quanto cambia la storia della civiltà moderna questo disastroso ritardo nello sviluppo della Fisica? (questa è di Enrica S.)
La storia al femminile. « Ôoku - The inner chamber » (l'Ôoku era l'harem dello shôgun durante l'epoca Edo) è un manga ucronico di Fumi Yoshinaga che offre uno spunto davvero magistrale. Una strana epidemia colpisce il Giappone alla fine del XVII secolo, uccidendo solo gli uomini. Ottanta anni dopo la popolazione maschile é ridotta a un quarto della popolazione femminile. Nella società nipponica le donne hanno preso il posto degli uomini a tutti i livelli, anche politici, e la dinastia Tokugawa é ormai diretta da una donna, "lo" shôgun Yoshimune, che ha un harem maschile di 800 persone tutte per lei sola, dove le rivalità sono terribili e le regole crudeli. questa storia di una società controllata dalle donne é descritta con maestria, sopratutto quando si tratta di matrimoni (le famiglie vendono i loro figli alle donne più ricche o per pagare le "tasse"); una nazione chiusa come il Giappone prova a nascondere la catastrofe e usa solo degli uomini quando vengono ricevuti degli ambasciatori (cui è nascosto il sesso dello shôgun). Ora, che accade se questa evenienza si verifica davvero? E se la malattia dilaga in tutto il mondo, la popolazione maschile è decimata, e le donne prendono le redini dell'umanità? Come cambia la storia dell'uomo? (ennesimo colpo di genio di Perchè no?)
La Fronda Due, il Ritorno. Alla vigilia della Guerra della Lega di Augusta i Pari di Francia trovano un capo carismatico per poter organizzare una nuova Fronda. L'esercito si rifiuta di marciare, e la Nuova Fronda si accorda con gli inglesi per gestire un coup d'etat. Magari viene fuori anche un accordo di alleanza: mano libera sulle Fiandre in cambio di ampi tratti della Louisiana o delle Antille. Cosa accade? (un'idea di Enrico Marelli)
God save the Stuart King. Nel 1689 Guglielmo d'Orange-Nassau (nella nostra Timeline Guglielmo III d'Inghilterra) sottovaluta le forze di Giacomo II e preferisce concentrare il grosso delle sue truppe nella natia Olanda, invasa dai francesi. Un errore fatale! Giacomo II Stuart può reinsediarsi tranquillamente in Irlanda, dopo aver vinto la battaglia della Boyne; in seguito anche la Scozia si ribella a Guglielmo e, nella battaglia che segue, Giacomo II viene proclamato dai suoi sostenitori re d'Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda. Nelle isole britanniche il cattolicesimo ritorna religione ufficiale (i protestanti e gli anglicani non vengono perseguitati ma rimangono in una posizione marginale) e i re d'Inghilterra mantengono anche nei secoli successivi una politica più filo-francese: gli Stuart di Scozia erano da sempre alleati della Francia ed inoltre Giacomo e i suoi successori devono a Luigi XIV la corona. Infine viene accentuato nelle isole britanniche l'elemento celtico-scozzese a scapito di quello anglosassone (ideata da Never75)
La battaglia del Boyne. Guglielmo d'Orange sbarca a Carrickfergus in Ulster il 25 giugno 1690 e marcia verso sud per prendere Dublino. I Giacobiti hanno provato a bloccare l'avanzata dell'esercito protestante nelle campagne attorno a Newry. L'azione diversiva di Giacomo II ha successo e gli consente di piazzare la sua linea di difesa sul fiume Boyne, a una cinquantina di chilometri da Dublino. I soldati di Guglielmo raggiungono le rive del Boyne il 10 luglio. Il giorno prima della battaglia, Guglielmo d'Orange è ferito dall'artiglieria giacobita. Tenta la fuga, ma è catturato dai soldati delle retrovie di Giacomo mentre pattuglia i forti dai quali le sue truppe si apprestano ad attraversare il fiume. La battaglia è combattuta il 12 luglio, per la cessione del forte ad Oldbridge, nei pressi di Drogheda da parte dei protestanti, in cambio della liberazione di Guglielmo d'Orange. Proposta che viene rifiutata: è già giunta sul campo la notizia della vittoria francese a Beachy Heads e l'esercito orangista tenta il tutto per tutto. Circa un quarto delle forze protestanti si appresta ad attraversare il fiume a Roughgrange, vicino Slane. Il figlio del duca di Schomberg, Meinhardt, guida l'attraversata, ma i dragoni irlandesi di Neill O’Neill vi si oppongono vittoriosamente. Giacomo non corre più il rischio di essere sfiancato in una lunga serie di scaramucce: il sito della battaglia è in una gola, e gli basta attendere. Tutt'al più, insegue le truppe protestanti nella loro deviazione con soltanto un decimo del suo esercito. C’è un problema, però: l’esercito protestante ha una potenza di fuoco e d’armi in generale migliore. Cosa potrebbe succedere? Prima possibilità: l'esercito protestante risponde al fuoco nella gola di Roughgrange, ed è un massacro da entrambe le parti, perché la cavalleria giacobita contrattacca, e, dopo due giorni, ha ragione delle Guardie Blu olandesi (il 14 luglio, allora, sarebbe una data festeggiata dai cattolici, non più dai giacobini). Il duca di Schomberg cade in battaglia assieme a George Walker, durante il contrattacco della cavalleria, poco dopo aver perduto il villaggio di Oldbridge. Seconda possibilità: l'esercito protestante si ritira ordinatamente (la cavalleria è ancora intatta) e Guglielmo d'Orange è liberato. Gli orangisti devono però lasciare Limerick e le altre piazzeforti irlandesi conquistate durante l’estate. Che accade? (se lo chiede Roberta Amato)
Regno Unito di Inghilterra, Scozia, Irlanda e Olanda. Guglielmo III d'Orange-Nassau, reggente d'Inghilterra e autore della "Gloriosa Rivoluzione", riesce ad avere degli eredi di Maria. Così, non solo gli Hannover non diventano re d'Inghilterra, ma gli eredi di Maria e Guglielmo erediteranno, oltre alle isole britanniche, anche i possedimenti sul Continente. Conseguenze più importanti: nel tempo le isole britanniche e i Paesi Bassi, da semplice unione dinastica, diventano un regno unico (tutt'al più, se proprio vogliamo far ritardare la cosa, ciò avviene con il Congresso di Vienna). Ipotesi: Regno Unito di Gran Bretagna, Olanda e Zelanda? Non ci saranno più guerre anglo-olandesi, con enorme e reciproco vantaggio per entrambi gli imperi coloniali. Il declino, già galoppante, di Spagna e Portogallo è accelerato. Una parte del Brasile potrebbe ritornare olandese. Con gli olandesi supportati dagli inglesi, anche per Napoleone non è facile conquistare i Paesi Bassi e impiantavi uno stato fantoccio. La posizione francese è quindi più debole in questa HL e forse la fine del suo Impero può essere accelerata. Ma le conseguenze più grosse verranno nell' '800 e '900. L'Olanda, dopo la bufera napoleonica, continuerà ad accettare la tutela inglese o, sulla falsariga dell'Irlanda, cercherà in tutti i modi di ottenerne la completa indipendenza? E, se riuscisse a ottenerla, quale esempio sarebbe per Irlanda, Scozia, Galles e colonie? Si potrebbe avere una crisi dell'Impero Britannico già a inizio '900? (pensata da Never75)
La Nuova Caledonia nell'Atlantico. Verso la fine del 1690 gli scozzesi, prostrati dal fatto di avere un'economia di gran lunga inferiore rispetto ai “fratelli maggiori inglesi”, ricchi e prosperi, decisero che era giunto il momento di fare qualcosa. Organizzarono una spedizione per la colonizzazione della zona del Darién, nel cuore del vicereame spagnolo della nuova Granada. Ma il piano era mal progettato e i coloni della “Nuova Caledonia” dovettero fronteggiare malattie, clima malsano, nativi, attacchi spagnoli e l'ostilità palese del nuovo sovrano inglese, Guglielmo III, senza tenere conto delle lotte intestine tra scozzesi. Alla fine, dei 3000 uomini reclutati, ne tornarono in patria poco meno di 200. Ma cosa succede se il piano viene organizzato meglio e alla fine ha successo? Quale futuro attenderà gli scozzesi di Nuova Caledonia? (se lo domanda Paolo Maltagliati)
Ucronia paesaggistica. La serie di terremoti che scosse la Sicilia tra il 1691 e il 1693 ne cambiò anche il volto. Infatti tutte le città maggiormente colpite furono quasi immediatamente ricostruite con lo stesso stile similare tardo barocco. Questi fattori hanno fatto sì che i principali centri (Noto, Modica, Ragusa Ibla ecc.) entrarono a far parte del Patrimonio dell'Unesco proprio per la loro relativa omogeneità architettonica e per essere l'ultima testimonianza di barocco europeo. Ma mettiamo il caso che i terremoti non si verifichino. I centri storici delle città indicate rimangono come prima, magari vengono ricostruiti però con stili diversi e disomogenei, oppure alcune chiese vengono lasciate cadere e non più ricostruite. In tempi recenti, non sussistendo più vincoli artistici- paesaggistici particolari, tutta la zona viene interessata da una massiccia speculazione edilizia ancora maggiore di quella nella nostra Timeline. Inoltre anche numerosi impianti di escavazione petrolifera vengono impiantati in ogni dove deturpando enormemente il paesaggio siciliano, il tutto compiuto con la connivenza della mafia locale e delle amministrazioni comunali corrotte. A questo punto la Sicilia potrebbe diventare un nuovo Kuwait ed il movimento indipendentista siciliano ricevere nuova linfa in vista della ricchezza trovata. Ciò potrebbe forse alla lunga scatenare anche una guerra di secessione (altra distopia di Never75, venutagli in mente mentre trascorreva le vacanze in Sicilia)
Riconquistare Candia! L'anno? 1692. La data? 17 Luglio. Il contesto? Prima guerra di Morea. Il luogo? Città di Canea, isola di Candia. Il comandante? Mocenigo, N.H. Domenico Mocenigo. Gli effettivi? 34 galee , 6 galeazze e 18 navi di linea. Gli ordini? Riconquistare Candia! Tutti sappiamo com'è andata a finire... La sollevazione della popolazione Candiotta contro il Turco, in cui confidava Mocenigo, N.H. Domenico Mocenigo, non avvenne, tanto che il 3 Settembre dello stesso anno questi, con il pretesto di movimenti Turchi che potevano minacciare la Morea, decise il reimbarco della fanteria Schiavona. Ma se Mocenigo, N.H. Domenico Mocenigo, fosse stato un po' più testardo ed un po' meno coniglio? (è di Enrico Pizzo)
Facciamo i conti in tasca a Venezia. Nel corso del XVIII secolo le entrate fiscali della Veneta Serenissima Repubblica si aggiravano intorno ai 6 milioni di Ducati, valuta corrente da L6S4, provenienti per un 40% dalle imposte dirette, Gravezze, e per il restante 60% dai dazi derivanti dalle merci in transito per le dogane. Le voci di spesa principali, sempre nel XVIII secolo, erano la difesa, 1/3 del totale, e gli interessi sul debito pubblico, un'altro terzo. A partire dal 1748, con il termine delle guerre di successione in Europa, la quota destinata alla difesa scese a 3/10 del totale, in modo da liberare risorse per il pagamento degli interessi sul debito. La Repubblica di Venezia era caratterizzata da un sistema fiscale che si potrebbe definire " light ", in pratica la Dominante " comprava " l'acquiescenza delle élite delle città di terraferma in cambio di una tassazione light. È interessante il fatto che Scipione Maffei, nel suo " Consiglio Politico ", suggerisse come metodo per uscire dalla crisi politica della Repubblica l'inserimento nel Maggior Consiglio delle élite della terraferma, questo avrebbe portato si i sudditi a partecipare al governo della nazione sentendosi coinvolti ma avrebbe anche portato maggiori entrate fiscali. Quale il "PIL" della Repubblica? Ho provato a fare una stima. Nel 1790 la popolazione residente era di circa 2800000, attribuendo a tutti il reddito giornaliero medio di una delle zone più povere dello stato Marciano, bassa padovana, ottengo un risultato di 135,5 milioni di Ducati con un rapporto tra Gravezze e PIL pari a circa l'1,8%. Ipotizzando che il Maggior Consiglio decida, a partire dal 1718 di modificare il sistema fiscale portando il prelievo diretto al 3,5% ottengo un risultato di 4,74 milioni di Ducati, con un aumento di 2,34 milioni all'anno. Destinando queste somme al pagamento del Debito pubblico arriviamo ad una completa estinzione di questo nel 1752. Nessuna necessità di tagliare le spese militari per pagare gli interessi sul debito e mancano 10 anni al grande boom economico di Venezia. Nella Primavera del 1796 Beaulieu e Bonaparte non avranno a che fare con una nazione schiacciata dal Debito ma con uno stato in piena efficienza, solvibile ed in grado di pagare per la propria difesa. Come andrà a finire? (ancora Enrico Pizzo)
Serenissima libertà di religione. L'atteggiamento della Repubblica nei confronti delle religioni diverse dal Cattolicesimo era ambivalente: ad esempio, la predicazione luterana era tollerata, la diffusione di libri di testo luterani proibita. Ma se nel XVII secolo il Doge avesse deciso di concedere la libertà di religione, come sarebbe cambiata la storia della Serenissima? Sicuramente le comunità valdesi del Piemonte sarebbero emigrate a Venezia. Nella Repubblica si sarebbe formato un ceto di mercanti calvinisti simili a quelli olandesi. Voi cosa ne pensate? (è di Specialistatelevisivo)
Ducato di Savoia e Parma. Durante lo scontro con la Francia nella Guerra della Grande Alleanza, le truppe piemontesi invasero il Ducato di Parma e Piacenza e lo saccheggiarono, ma poi se ne andarono così come erano arrivate. Ma se invece l'occupazione diventasse permanente? Le potenze europee lasceranno i Savoia in possesso di Parma e Piacenza? Cosa altro cambierebbe? (l'ha pensata Generalissimus)
I Prusso-Sassoni. Nel 1692 Hans Adam von Schoning, feldmaresciallo al servizio della Prussia prima, e della Sassonia durante la Guerra della Grande Alleanza poi, consigliò caldamente all'appena salito al trono Giovanni Giorgio IV, Elettore di Sassonia, di fare in modo che Prussia e Sassonia si fondessero in un unico stato, così da poter contrastare meglio il potere imperiale. Ovviamente l'Imperatore Leopoldo I, venuto a sapere della cosa, si oppose fermamente a qualsiasi tipo di unione. Von Schoning per ripicca ritirò il contingente sassone dall'Esercito Imperiale, pagandone le conseguenze: venne arrestato e Leopoldo, per placare l'animo di Giovanni Giorgio e ottenere di nuovo il supporto delle truppe sassoni nella Guerra della Grande Alleanza, favorì l'Elettore nel cosiddetto Affare Neidschutz. Del progetto di unione fra Prussia e Sassonia non si parlò mai più, anche perché Giovanni Giorgio IV morì di vaiolo dopo neanche tre anni di regno. Ma se i piani dei Sassoni fossero riusciti? (ancora Generalissimus)
Caccia alle streghe. Il processo alle streghe di Salem, intentato nella "civilissima" America alla vigilia della grande stagione illuministica, nel 1692, dimostra quanto sia stucchevole il luogo comune che vuole il Medioevo dominato dai tribunali dell'Inquisizione, e che quest'ultima fosse un'esclusiva cattolica. Vi fu però una sottile distinzione in questo senso tra i Paesi Cattolici e quelli Protestanti. Mentre nei primi le streghe venivano processate come eretiche dai tribunali quasi sempre religiosi (tranne che in Spagna, dove l'Inquisizione Spagnola era più uno strumento politico che religioso in senso stretto), nei Paesi Protestanti venivano per lo più condannate da tribunali civili per le conseguenze "sociali" del loro agire. In pratica venivano mandate al patibolo perché sobillatrici, sovvertitrici dell'ordine, turbatrici delle coscienze con tutti gli annessi e connessi del caso. Poco cambiava, ai fini pratici: le streghe anziché arse sul rogo, finivano impiccate o lapidate. Se però questo secondo capo d'accusa rimane valido tuttora nei principali Paesi Occidentali? Anche se non saliranno sul patibolo, molte streghe o presunte tali finiranno comunque tutte quante in prigione. Così non avremo più il proliferare dei tanti maghi, indovini e guaritori pronti a spennare i poveracci che finiscono nelle loro grinfie, ed anche gli astrologi se la vedranno brutta. Spariranno gli oroscopi dai palinsesti televisivi e dai giornali? (ancora Never75)
Penn il Federalista. William Penn, figlio dell'omonimo ammiraglio inglese, era un noto mercante quacchero che a fine seicento ottenne dalla Corona inglese il permesso di creare una colonia in America che da lui prese il nome di Pennsylvania. Egli vide la sua colonia solo una volta, giusto il tempo di porre la pietra della sua capitale, Philadelphia. Ma Penn aveva anche altre idee per la testa, idee che, in qualunque modo uno possa pensarla sull'Unione Europea, nel XVII secolo era rivoluzionarie e grandiose. Infatti nel 1693, William Penn scrisse un breve saggio, "Discorso intorno alla pace presente e futura dell'Europa", dove per la prima volta nella storia propose "la costituzione di un'Europa ordinata in una Dieta o in un Parlamento o in Stati generali". Penn immaginò un Parlamento Europeo composto da circa 90 deputati rappresentanti dei diversi stati e popoli del continente. Penn difese l'idea del voto segreto, consentendo quindi ai deputati dello stesso paese di votare sulla base delle proprie convinzioni e non in base all'interesse del proprio stato di origine. Sorprendentemente, il suo Progetto riguardava solamente i paesi europei, anche se previde la possibilità di farvi aderire anche la Russia e, addirittura, l'Impero Ottomano. Da questo punto di vista, Penn può considerarsi come il primo pensatore a proporre l'istituzione di un Parlamento Europeo. Il suo progetto fu ripreso nel 1710 dal quacchero John Bellers e nel 1814 da Claude-Henri de Saint-Simon. Dunque la sua idea era un'alleanza confederale europea, con possibilità di allargamento euroasiatica, e unita ad una federazione delle colonie stile Commonwealth. Tuttavia ciò non pregiudicava l'idea dello stato monarchico tanto in voga sotto il Re Sole, pur introducendo regole che la democrazia avrebbe conosciuto soltanto a fine '800. E se la sua idea ha successo? Quali conseguenze per il Mondo? (pensata da Federico Sangalli, che si definisce "un breve ma molto entusiasta periodo federalista"!)
Il disastro di Texel. Nel 1694, durante le Guerra dei Nove Anni, la Francia fu sull'orlo del disastro; i raccolti dei due anni precedenti erano stati magrissimi, e la Francia era sconvolta dalla carestie; 120 navi mercantili piene di grano furono comprate in Norvegia e catturate dagli olandesi; Jean Bart, allora non nobile, riuscì a recuperarle a Texel contro tutti i pronostici (gli olandesi erano in soprannumero e giocavano in casa) e salvò la Francia; ma se a Jean Bart non fosse dato il comando, perchè non era un nobile, e quindi la preziosa flotta del grano va perduta? (pensata da Tommaso Mazzoni)
I Fratelli della Filibusta. Tra il 1695 e il 1705 il capitano francese Bartholomé Misson, il pirata inglese Thomas Tew e il domenicano italiano Fra Caraccioli fondarono nel Madagascar settentrionale una colonia chiamata Libertalia, il cui scopo era quello di creare una società democratica dalla quale fossero bandite la proprietà privata, la schiavitù e la tortura. Le cariche della Repubblica erano tutte elettive, senza barriere di sesso, religione e razza, e la sua bandiera era un drappo bianco con la scritta « Per Dio e per la Libertà ». In gran parte filibustieri, gli abitanti di Libertalia non tardarono ad attaccare i velieri di passaggio, ma al solo scopo di punire le arroganti potenze coloniali europee; infatti i prigionieri erano trattati con riguardo e gli schiavi tutti liberati. Questo esperimento utopico non sopravvisse ai suoi fondatori, la cui storia ispirò probabilmente allo scrittore James Barrie l'Isola Che Non C'È di Peter Pan (1904). Ma se l'esperimento ha successo e le "repubbliche pirate" dilagano in tutti i sette mari, mettendo seriamente in crisi i traffici europei? Gli ex nemici Inghilterra, Olanda, Francia, Spagna e Portogallo si coalizzeranno contro le varie Libertalia in una guerra mondiale ante litteram? (pensata da Enrica S.)
Ogni scherzo (non) vale. Ferdinando de Medici è un tipo un poco più morigerato, e non contrae la sifilide al Carnevale di Venezia del 1696, per cui sale al trono del Granducato con il nome di Ferdinando III. E non solo: il suo matrimonio con Violante Beatrice di Baviera è allietato da numerosi figli. Di conseguenza, i Lorena non prenderanno mai piede a Firenze (anche questa è di Enrica S.)
Addio a Federico Augusto. Federico Augusto I di Sassonia ottenne un grande successo politico affermandosi come Re di Polonia (Augusto II). Un vero capolavoro, se consideriamo che aveva almeno 7 rivali, tra i quali Giacomo Luigi Sobieski (primogenito del precedente sovrano Giovanni III), Massimiliano II Emanuele di Baviera (che del precedente sovrano era il genero), Francesco Luigi di Borbone (inviato da Luigi XIV e sostenuto da notevoli risorse finanziarie), Livio Odescalchi (candidato dal Papa: la chiesa cattolica e gli italiani godevano di un notevole ascendente sui polacchi all'epoca) e altri principi tedeschi, ciascuno dei quali dotato di denaro e appoggi diplomatici. Federico Augusto riuscì a farsi eleggere e successivamente a difendere la sua posizione con le armi. In seguito, durante il periodo critico della Grande Guerra del Nord, il nuovo sovrano fu messo in tale difficoltà dagli svedesi da veder sorgere un rivale, il polacco Stanislao Leszczynski (nessuno dei rivali precedenti poteva più pensare alla Polonia, essendo nel frattempo scoppiata la Guerra di Successione Spagnola, li impegnava tutti, così come i loro "sponsor"). Ma che cosa sarebbe successo se Federico Augusto fosse stato assassinato prima di essere proclamato Re di Polonia o subito dopo? Quale tra i vari candidati avrebbe potuto giovarsi maggiormente della riapertura dei giochi? In quali termini si potrebbe riscrivere la storia polacca? (made in Alessio Mmmarella)
Quelle nuove armi sono una vera cannonata! I proiettili esplosivi in uso nel XVII secolo erano delle sfere di ghisa, cave all'interno e riempite di polvere pirica. L'esplosione avveniva tramite una miccia, che veniva accesa dall'esplosione della carica di lancio. Stava all'abilità dell'artigliere preparare una miccia sufficientemente lunga da consentire al proiettile di esplodere dopo aver colpito il suo bersaglio. A causa della loro forma sferica questi proiettili potevano essere lanciati solo dai mortai, esperimenti per un loro uso nei cannoni avevano dato risultati disastrosi. Se la bomba si capovolgeva prima di uscire dalla canna la pressione dell'aria faceva penetrare la miccia all'interno del proiettile, con conseguenze facilmente immaginabili. Verso la fine del XVII secolo i turchi iniziarono ad impiegare sulle loro navi dei mortai-mostro, che sparavano palle piene, non esplosive, da quasi 200 libbre di peso. Si trattava di armi ingombranti, poco maneggevoli, dalla ricarica lenta ed estremamente imprecise, ma se un colpo andava a segno la nave veneziana, se fortunata, era costretta a ritirarsi dalla battaglia. Uno dei fonditori dell'Arsenale, Sigismondo Alberghetti, riteneva che questi mortai potessero essere affrontati con cannoni che lanciavano proiettili esplosivi. Per risolvere il problema che ho descritto sopra egli applicò alcuni suggerimenti ricevuti durante un viaggio in Inghilterra, quindi fusione della canna in ferro e non in bronzo per limitarne il peso, lunghezza della canna limitata a 12 calibri, minore differenza tra il diametro del proiettile e quello della canna ed infine un proiettile cilindrico e non sferico per evitare il problema del capovolgimento. Esperimenti effettuati al Cavallino indicarono che i proiettili attraversavano 150cm di legno di quercia ad una distanza di 700 metri. I cannoni dell'Alberghetti ebbero il loro battesimo del fuoco il 20 Settembre 1698, nella battaglia di Metelino. Purtroppo il loro debutto non fu convincente: a causa di una serie di ritardi causati dalla burocrazia veneziana solo 50 proiettili esplosivi erano disponibili per lo scontro, e nessuno di essi esplose all'interno delle navi turche. Questo perchè le navi veneziane e quelle turche si affrontarono, a causa dell'inesperienza degli equipaggi con la nuova arma, ad una distanza di 300m, i proiettili esplosivi cosi lanciati attraversavano le navi turche e finivano in mare. Gli scarsi risultati ottenuti, uniti alla diffidenza degli artiglieri nei confronti dei proiettili esplosivi, fecero si che i cannoni dell'Alberghetti finirono dimenticati nei magazzini dell'Arsenale, dove furono infine predati dai soldati francesi 100 anni dopo. Come " arma risolutiva " contro i turchi venne scelto un tradizionale cannone a canna lunga da 40 libbre, fuso tuttavia in ferro, unico dei suggerimenti dell'Alberghetti ad essere passato alla fase esecutiva, che garantiva comunque eccellenti capacità di penetrazione ad una distanza di 300 metri. Ma ipotizziamo che il governo Marciano abbia il tempo di addestrare gli equipaggi all'uso della nuova arma, e che la prima bordata venga sparata ad una distanza di 700 metri, quali sarebbero state le conseguenze nelle guerre contro il turco? (pensata da Enrico Pizzo)
Carlowitz/1. Sappiamo tutti che la Morea fu un acquisto sostanzialmente inutile e dispendioso per la Serenissima. Il tentativo di rendere produttiva la colonia comportò più spese che benefici. In più i greci non gradirono le tendenze organizzative e accentratrici e non scattò mai alcun feeling tra dominatori e dominati. Un po' fu anche colpa degli austriaci, che a Carlowitz imposero severamente il principio dell’Uti possidetis, ossia del “chi tiene prende”. Infatti era scattata nel cervello degli oratori veneziani (che peraltro ebbero la sfortuna di parlare per primi, prima cioè di sapere esattamente l’entità delle pretese asburgiche, bravi a far la predica agli altri, un po’ meno quando si trattava delle loro stesse ambizioni) l’idea dello scambio Morea per Negroponte/Creta, a scelta della Porta, ma preferibilmente la seconda. E se i veneziani riescono a far passare tale linea e, invece dell’improduttiva (e strategicamente poco difendibile in caso di un contrattacco in forze) Morea, riescono a tornare in possesso di Creta? Dal punto di vista economico non cambia poi tantissimo, ma almeno i cretesi sono sudditi un po’ più affezionati. Inoltre, per l’impero ottomano è più dispendioso provare a riconquistare l’isola nel 1715, tant’è che preferisce lasciar perdere e lasciare le cose come stanno. E se la Repubblica di Venezia al momento della buriana napoleonica possiede ancora Creta? (prima ucronia dedicata alla Pace di Carlowitz da Paolo Maltagliati)
Carlowitz/2. Una variante, a dir la verità più semplice, prende in considerazione la fortuna e scelte più oculate, che, si sa, sono le classiche variabili aleatorie su cui noi spesso contiamo: Morosini e Corner, dopo il grande successo nel Peloponneso, si trovano nella possibilità di scegliere l’obiettivo successivo della loro rapida campagna. Negroponte o Creta? optano per la prima. I turchi però stavolta hanno fatto bene i conti e l’attacco sfuma. La blitzkrieg veneziana si trasforma nella solita guerra di esaurimento, che reca vantaggio ai soli Asburgo. In più, sia Corner che Koenigsmark si ammalano di peste, lasciando il comando a più mediocri capitani, almeno fino a Girolamo Dolfin, che comunque prende in mano la situazione quando la pace è prossima e quindi, sostanzialmente, troppo tardi (seconda ucronia dedicata alla Pace di Carlowitz da Paolo Maltagliati)
Carlowitz/3. Se si punta subito su Creta, difesa sì, ma in maniera relativa rispetto alle forze del Morosini? La Canea viene presa a sorpresa. L’esercito turco che fa la muffa a Negroponte viene diviso tra Candia e un’azione di alleggerimento contro Atene e Corinto. I rinforzi però arrivano a Candia quando è già troppo tardi e finiscono intrappolati. I turchi riprendono Atene, ma non sfondano. Ora è la volta di Negroponte essere sguarnita. Mentre le azioni veneziane nelle Cicladi e addirittura un tentativo di forzare i Dardanelli riuscito (anticipiamo qui ciò che fece Dolfin nel 97-98), distolgono forze preziose, Koenigsmark investe di nuovo l’attica, mentre Corner sbarca nell’Eubea. lo svedese prestato alla repubblica arriva sino alla Beozia, ma muore di peste. A questo punto siamo nel 94 con i veneziani che controllano tutto il Peloponneso, Creta, Negroponte, l’Attica, le isole ionie, Cerigo e Cerigotto. In più hanno messo piede a Chio e nelle Sporadi Boreali. Sul lato dalmatico la situazione è come nella nostra TL. Anzi diciamo che i veneziani non lanciano alcuna offensiva sull’Albania (culminata nell’inutile conquista di Valona), perché hanno già le mani piene con le offensive in Grecia. A questo punto i veneziani hanno esaurito il loro potenziale offensivo, e puntano a tenere le posizioni conquistate. Riescono ad arrivare a Carlowitz con una buona dote di conquiste che verranno ratificate. Nella guerra del ‘15 i turchi riprendono qualche posizione, ma i veneziani riescono a mantenere Negroponte, Chio, Creta, Corone, Modone, Nauplia, Monemvassia e Lepanto, oltre, ovviamente, alle sempiterne ionie (terza ucronia dedicata alla Pace di Carlowitz da Paolo Maltagliati)
Guerra di Successione Spagnola/1. Durante questa guerra sanguinosa (1700-13) Carlo d'Asburgo ottiene la vittoria riunificando le corone di Spagna ed Austria, oppure si viene ad una spartizione: la Castiglia e le colonie alla Francia e l'Aragona ed i domini Europei all'Austria, di conseguenza oggi l'Aragona è una nazione indipendente come il Portogallo (settima "ucronia iberica" proposta da Filobeche)
Guerra di Successione Spagnola/2. Gli storici Francesco Sorti e Rita Monaldi hanno scoperto che il testamento di Carlo II di Spagna, in cui nominava suo erede uno dei Borbone di Francia, è un falso. Lo provano, secondo quanto sostengono Sorti e Monaldi, le perizie di due esperti grafologi e la scoperta di una serie di documenti in materia, in parte inediti. Nel novembre 1700 il re di Spagna, Carlo II d’Asburgo, sta morendo senza eredi. La corona spagnola, le cui colonie si estendono dall’estremo Oriente alle Americhe, è il più grande regno dell’Occidente cristiano. Re Carlo sceglie come successore un suo nipote, un Asburgo d’Austria. Quando però viene aperto il testamento, arriva la sorpresa: l’erede è un altro, si chiama Filippo d’Angiò e non è un Asburgo d’Austria ma un Borbone di Francia. La Spagna diventa così un satellite della sua rivale, la Francia del potentissimo Re Sole, nonno e protettore di Filippo d’Angiò. Le altre potenze europee si ribellano e scoppia la guerra di Successione spagnola (1700-1714), che semina morte e distruzione nell’intero continente e spiana la strada verso il mondo moderno: l’Inghilterra vittoriosa si impadronisce delle colonie americane, che poi confluiranno nel Commonwealth; la Francia ridotta in miseria entra nella crisi che porterà alla rivoluzione del 1789. Monaldi e Sorti hanno sottoposto il documento all’esame di due grafologi, uno di Napoli e uno di Verona, entrambi consulenti di tribunale. I due periti, pur lavorando l’uno all’insaputa dell’altro, sono pervenuti alle stesse conclusioni: la firma del testamento con le parole «Yo el Rey» («Io, il Re») è falsa, perché incompatibile con le condizioni in cui si trovava Carlo II quando sottoscrisse le sue ultime volontà. La firma è stata vergata infatti da un individuo in posizione eretta e in buona salute, mentre il sovrano moribondo era tormentato da gravissimi disturbi cronici, nonché immobilizzato a letto. La svolta subita dal mondo dopo il testamento di Carlo è quindi in realtà dovuta ad una frode. Una frode gravida di conseguenze, perché al giorno d’oggi abbiamo ancora un Borbone (Felipe VI) che siede sul trono di Spagna. Ma che accade se l'inganno viene scoperto già nel 1700? (ottava "ucronia iberica" proposta da Enrica S.)
Guerra di Successione Spagnola/3. Carlo II d'Asburgo, perennemente malato e disabile fisicamente e psichicamente come lo zar Pietro III, riesce in qualche modo ad assicurarsi una discendenza, forse anche grazie alla "complicità" di qualche cortigiano con sua moglie. La conseguenza più importante è che non si verifica la Guerra di Successione Spagnola, ed i Ducati di Milano ed i Vicereami di Napoli e Sicilia continuano a restare Spagnoli. Dopo la Restaurazione, ed approfittando dell'intrinseca debolezza della monarchia spagnola costretta anche a combattere nelle Americhe, fa sì che gli Stati Italiani si possano riunificare molto prima (addirittura già nel 1820-1821 o tutt'al più nel 1848) grazie anche alla complicità di Francia, Austria e Gran Bretagna, intenzionate più che mai ad indebolire il colosso iberico. Più che ai Savoia però l'iniziativa dell'Unità potrebbe essere dei Granduchi di Toscana o di Modena, filo austriaci (nona "ucronia iberica" proposta da Never75)
Guerra di Successione Spagnola/4. Variante dell'ucronia precedente: Carlo II muore lo stesso senza eredi, ma c'è una modifica importante nella successione. In realtà nella nostra Timeline nel 1698 era stato già deciso dalle Grandi Potenze Europee quale dovesse essere la divisione dell'Impero Spagnolo: a Filippo d'Angiò sarebbero spettati il Regno di Napoli, Sicilia, Stato dei Presidi e Marchesato di Finale, all'Arciduca Carlo il Milanese, mentre l'Elettore di Baviera avrebbe ottenuto la Spagna, le Fiandre e le colonie Sudamericane. Tale progetto non andò in porto soltanto perché in seguito l'Elettore di Baviera morì quasi subito e si dovettero rifare da capo le spartizioni. Ma se Carlo fosse morto prima dell'Elettore di Baviera? Per l'Italia non sarebbe cambiato quasi nulla (Napoli e Sicilia sarebbero state borboniche un trentennio, prima mentre il Milanese anche nella nostra Timeline divenne asburgico) ma sarebbe cambiato molto per il Sud America. Infatti i re di Baviera furono in quasi tutta l'epoca napoleonica tra i più fedeli alleati di Napoleone, e ciò avrebbe impedito ad esempio l'invasione della Spagna. Di conseguenza il Sud America resta unito alla corona anche dopo il Congresso di Vienna. Successivamente potrebbe accadere sì una secessione dalla Spagna, ma ciò avverrebbe più morbidamente, simile ad esempio a quella del vicino Brasile: tutta l'America Spagnola passerebbe ad un ramo collaterale bavarese. La differenza più importante sarebbe questa: tutto il Sudamerica ispanofono rimarrebbe unito (e questo sarebbe già molto), non ci sarebbero quindi continue guerre tra le ex Province tra di loro, ed un colosso di tali dimensioni potrebbe benissimo affermarsi come superpotenza nel Continente, rubando lo scettro a Brasile ed USA, non avendo minore popolazione od estensione della loro. Inoltre una gestione "alla tedesca" del Sudamerica compiuta in tutti quegli anni potrebbe averne migliorato sensibilmente economia e amministrazione, rendendolo autosufficiente ed indipendente dagli Stati e dalle economie anglosassoni (decima "ucronia iberica" ancora di Never75)
Guerra
di Successione Spagnola/5. Paradossalmente questo fu uno dei conflitti che cambiò maggiormente la Storia della nostra Penisola. Prima però di arrivare alla sanguinosa guerra che tutti conosciamo, erano possibili altre soluzioni diplomatiche che avrebbero potuto influire notevolmente nella Storia successiva, specie della nostra Penisola. Dopo la morte repentina dell'Elettore di Baviera, una possibile ripartizione dell'eredità spagnola fu l'accordo siglato a Londra nel marzo del 1700.
La Spagna propriamente detta più le colonie sarebbero andate all'Arciduca Carlo d'Austria, mentre Napoli, Sicilia e Stato dei Presidi alla Francia che avrebbe ottenuto anche la Lorena. Infine il Milanese sarebbe andato al Duca di Lorena stesso.
A non accettare questo piano fu proprio Leopoldo I che voleva per la sua famiglia l'eredità intera. Poniamo che invece il piano fosse stato accettato?
Nel Milanese, dopo quasi un secolo e mezzo, ci sarebbe stata una dinastia formalmente indipendente. Visto come si comporteranno (bene) i Lorena a Firenze, non si può negare che riescano a fare lo stesso a Milano che diventerà anche qui la culla dell'Illuminismo europeo.
La Francia, del resto, acquisterebbe un'immensa influenza sulla Penisola, controllando direttamente il suo Stato più grande e le Isole maggiori. Approfittando poi delle debolezze successive degli Asburgo impelagati nella Prammatica Sanzione, avrebbe potuto ulteriormente approfittarne e allungare le mani anche su Firenze e i ducati Padani, chiudendo il Papa e Venezia in una morsa. E tutto questo mezzo secolo prima di Napoleone!
(undicesima
"ucronia iberica"
ancora di Never75)
Guerra di Successione Spagnola/6. Anche il Duca di Savoia fu interpellato al riguardo e furono abbastanza interessanti le soluzioni proposte. In una di queste gli veniva proposta la Corona Spagnola (e colonie), ma avrebbe dovuto rinunciare a Savoia e Piemonte che sarebbero andati alla Francia. Se però avesse accettato lo scambio? Come potrebbe essere una gestione savoiarda della Spagna e del Sudamerica? Applicherebbero anche lì la politica del carciofo? Tenterebbe di annettersi nuovamente il Portogallo? Oppure, approfittando dei problemi della Francia, si alleerebbe con Inghilterra e Impero nel tentativo di riconquistare anche i suoi Stati natii? (dodicesima "ucronia iberica" ancora di Never75)
Guerra di Successione Spagnola/7. Un altro scambio fattibile, sempre avente come protagonista il Ducato di Savoia, fu quello di barattare i suoi Stati natii (Savoia e Piemonte, anche qui annessi alla Francia) con lo Stato dei Presidi, Napoli e Sicilia. In questo caso la politica del carciofo potrebbe cominciare all'incontrario, dal Sud al Nord! Ovviamente i primi Stati a essere fagocitati sarebbero comunque i ducati farnesiani e Firenze. Magari, con opportune alleanze, ci sarebbe anche potuto riuscire. Anche se ormai il Piemonte diventerebbe, e in breve tempo, a tutti gli effetti nulla più che un dipartimento francese (tredicesima "ucronia iberica" ancora di Never75)
Guerra di Successione Spagnola/8. Poniamo che la Guerra di Successione Spagnola non abbia luogo perché Carlo II. (di Spagna) designa come proprio Erede Carlo VI. (di lì a poco Imperatore); al momento della Successione non scoppia alcuna guerra perché non ne sussistono i motivi giuridici e l'Erede non è (ancora) Imperatore, quando lo diventa si tratta di decisione degli Elettori (in quanto cade il pregiudizio che a suo tempo aveva impedito di eleggere Filippo II.) e quindi non può essere contestata. Poniamo anche che la Prammatica Sanzione venga accettata da tutti gli Elettori e non si crei (per le mancate Guerre di Successione Spagnola e - per quanto riguarda la Spagna - Polacca) uno schieramento in grado di scatenare la Guerra di Successione Austriaca. In pratica, ipotizziamo che tutto vada secondo quanto prevedevano le Leggi (Successione Asburgica in Spagna, Successione Asburgica nell'Impero); prevedibilmente avrà luogo lo stesso qualcosa di simile alla Guerra dei Sette Anni, mentre è possibile che la Spagna non conceda nel 1713 all'Inghilterra l'esercizio trentennale dell'Asiento. Ammesso che in Francia avvengano ugualmente la Rivoluzione e l'Epopea Napoleonica, con la Restaurazione si ha un sostanziale ritorno all'Impero Asburgico Ispano-Austriaco (dal 1804 complesso unitario). Ammettiamo, ancora, che venga restaurato anche il Sacro Romano Impero (non c'era alcun impedimento, bastava che gli Eredi degli Elettori lo decidessero, come avvenuto nel 1871 col Secondo Reich; del resto anche la Francia si è proclamata Impero due volte nel corso di mezzo secolo). Data la proporzione delle forze in campo, è naturale che si imponga la soluzione großdeutsch alla Questione Tedesca e che a sua volta questa si inserisca nelle forme istituzionali dell'Impero (anche in questo caso "Secondo", ma di nuovo "Sacro" e "Romano", in maggiore continuità col Primo), quindi con proiezione dell'esito großdeutsch anche alla Questione "Italiana" (soluzione a egemonia austriaca) e inquadramento del tutto nella cornice imperiale: concretamente, come nel Sacro Romano Impero ci potevano essere Regni (la Boemia) dentro ad altri Regni (Germania) entro l'Impero, così qui i Regni di Baviera, Württemberg, Hannover, Sassonia, Prussia e parte dell'Impero d'Austria (con la Slesia e i Paesi Bassi ex-Austriaci tornati Austriaci) stanno nel Regno di Germania, il Regno Lombardo (unito a quello Veneziano) sta - N.B. solo quello Lombardo (che qui, oltre a Mantova, comprende anche Parma-Piacenza e Guastalla), non quello Veneziano - nel Regno d'Italia (dove il Principato di Piemonte – con confine alpino secentesco – non è mai diventato Regno di Sardegna, non ha avuto i Feudi del Monferrato, Alessandrino, Novarese, della Lomellina, di Vigevano ecc. né quelli Imperiali minori; il Ducato di Savoia fa parte del Regno di Germania) e tutti e due i Regni di Germania e d'Italia costituiscono il Sacro Romano Impero (nel 1849, come storicamente la Confederazione Germanica è stata estesa a tutta la Prussia, vi verrà esteso l'Impero). Infine, prendiamo in considerazione l'eventualità che l'Impero Coloniale Spagnolo non si disintegri, bensì segua un percorso analogo a quello Britannico (anche per la diversa vicenda dell'Asiento nel secolo precedente). Praticamente, tutta questa ucronia si basa su quattro Punti di Divergenza 'legalistici': rispetto della Legge di Successione in Spagna e, anche in conseguenza di ciò, nell'Impero, che indirettamente permette una Restaurazione più effettiva, mentre la combinazione di tutte queste cause determina le mancate Secessioni Ispanoamericane. Da notare che il decisamente minor impegno dell'Austria nella Guerra di Successione Polacca le permette di conservare Serbia e Oltenia e in ultima analisi scongiura che una Guerra Europea deflagri in occasione di un Attentato come quello di Sarajevo (e con la Serbia all'Austria, la Bulgaria si terrà sempre sotto la Protezione della Russia). Tutto questo è reso possibile dall'ucronica decisione di Carlo II. di Spagna; non ci sono Divergenze legate alle Francia (se non la mancanza di giustificazioni per il subentro dinastico in Spagna) né al Portogallo né (a parte l'Asiento) alla Gran Bretagna, Olanda Svizzera e Stato Pontificio rimangono indipendenti, tutto il resto procede come noto e con ciò si arriva alla Fase Matura dell'Imperialismo con una Compagine Imperiale Asburgica Ispano-Romano-Germano-Ungarica egemone in Europa e prima nel Mondo per estensione e sviluppo delle Colonie anche nel caso – di cui non si vede tuttavia la ragione – che a quelle Spagnole non si volessero aggiungere quelle storicamente Tedesche e Belgiche (quattordicesima "ucronia iberica" di Bhrg'hros)
Guerra di Successione Spagnola/9. Carlo II di Spagna stava per morire senza eredi e, per risolvere la sicura crisi di successione che sarebbe avvenuta di lì a poco, qualcuno propose di nominare Re di Spagna Vittorio Amedeo I di Savoia. Le grandi potenze, però, scartarono subito questa ipotesi. Ma cosa accadrebbe se a salire sul trono fosse proprio la volpe savoiarda? (quindicesima "ucronia iberica" di Generalissimus)
Venezia nella Guerra di Successione Spagnola. Invece del partito neutralista, a Venezia vince quello “attivista”. La Serenissima vorrebbe sedere al tavolo dei vincitori, ma si fa verosimilmente blandire dai francesi, la cui posizione sembra molto forte. A Utrecht la secolare storia dell’indipendenza veneziana si chiude con 83 anni d’anticipo. Il Friuli ed il Veneto entrano a far parte dei domini degli Asburgo d’Austria. L’unico dilemma è sui domini levantini della repubblica. Possiamo pensare, invero piuttosto fantasiosamente, che gli Asburgo li pongano alle dipendenze amministrative di Napoli. Così che quando i Borbone si troveranno sul trono del Regno del Sud, avranno anche quelle come dipendenze. Sarebbe interessante pensare alle conseguenze di una tale situazione sul destino dei rispettivi risorgimenti greco e italiano (sedicesima "ucronia iberica" di Paolo Maltagliati)
La Grande Svezia/1. Nella battaglia di Narva del 20 Novembre 1700, Carlo XII di Svezia inflisse una dura sconfitta all'esercito russo, ma decise di non sfruttare la vittoria e di combattere contro la Polonia da quel momento in poi. Carlo XII si impegnò in Polonia per vari anni, lasciando allo Zar Pietro la possibilità di riorganizzarsi e preparare un nuovo esercito equipaggiato con armi moderne. Ma se dopo Narva Carlo decidesse di continuare l'inseguimento dei russi? Quasi sicuramente Mosca cadrebbe, e ci sarebbero molte probabilità di smembramento della Russia in vari piccoli stati, per niente pericolosi per l'Impero Svedese. Dopo questa schiacciante vittoria sulla Russia, Carlo potrebbe dirigersi sulla Polonia senza temere niente, sconfiggerebbe Augusto II, prenderebbe Varsavia e la Sassonia, imporrebbe Stanislao Lezsinsky al trono Polacco-Lituano. Quali sorti per la Polonia-Lituania? Rimarrà una confederazione o si separerà? Senza più la Russia ad interferire, la Polonia riuscirà a riprendersi? Se sì, si ribellerà alla Svezia o no? E quali sorti per l'Europa? Con una Svezia così potente sarebbe non inverosimile pensare che la Germania conosca un'unificazione sotto la corona svedese, e da lì? Si formerà una grande coalizione per impedire alla Svezia di diventare ancora più potente come successo nella nostra timeline con Napoleone? Oppure ci sarà qualcuno che penserà sia meglio allearsi con la superpotenza nordica? Ci sarà comunque la Rivoluzione Francese? Se sì, Napoleone salirà comunque sin dove è arrivato nella nostra timeline, oppure la Svezia frenerà le sue ambizioni? O forse Napoleone si alleerà proprio con la Svezia e si spartirà l'Europa con essa, proprio come aveva intenzione di fare con la Russia nella nostra Timeline? (grande proposta di Michal I)
La Grande Svezia/2. Nel 1701 il sovrano polacco aveva più volte chiesto la pace alla Svezia, offrendogli fra l'altro l'intera Livonia e Curlandia, oltre che l'aiuto polacco contro la Russia. Il re svedese "Carolus Rex" però, ritenendo molto sommariamente che poteva permettersi di combattere assieme Danimarca-Russia e Polonia per renderle vassalle, rifiutò. L'impero svedese finirà pochi anni dopo la sua morte. Cosa accade se Carlo, invece, è più avveduto? Chiuso il fronte polacco può portare direttamente la guerra a San Pietroburgo e con il supporto polacco può riuscire facilmente ad ottenere una vittoria simile a quella di Nava. Le condizioni di pace avrebbero potuto dare terre di confine danese alla Svezia (tipo l'isola di Borholm) mentre la Russia sarebbe stata umiliata con un trattato che la gettava fuori dalla Carelia ponendo San Pietroburgo come città di confine, facilmente controllabile dagli svedesi. Con la totale dominazione del Baltico e il monopolio del ferro della Pomerania, la Svezia potrebbe diventare una delle superpotenze mondiali almeno per un secolo, riuscendo a mantenere un ruolo molto importante anche durante le due guerre mondiali, presupponendo che la Prussia la sconfigga a metà '800 per prendere la Pomerania. O forse niente San Pietroburgo del tutto: diventerà Karlsborg e imporrà alla Russia la costruzione di un canale Dvina-Dnipro, con la maggioranza degli introiti sulle tasse di passaggio. Anche Riga diventerà una megalopoli (made in Basileus TFT)
Un erede per Carlo II. Carlo II e la sua prima moglie erano molto affiatati; a causa della sua malattia lei non poté dargli un erede, e poi mori; ma se i due decidessero, per evitare guerre e lutti e la spartizione del Regno, di fare in modo che lei si unisca ad un altro, magari ad un fedelissimo cameriere personale del sovrano, e lei mette al mondo un erede? Carlo riconosce il bambino, battezzato Felipe Luiz, e, nonostante i mille pettegolezzi (e svariati tentativi di avvelenarlo) cresce forte e sano, energico ed intelligente; Alla morte del padre putativo gli succede come erede indiscusso dell'Impero Spagnolo. Chiaramente sia Luigi XIV che Leopoldo e Figli tenteranno comunque di allungare le adunche mani sul Regno di questo ucronico Filippo V; riuscirà quest'ultimo a mantenere unito l'impero e a continuare le riforme iniziate dal padre? Io tifo per lui (pensata da Tommaso Mazzoni)