La Grande Muraglia Romana, prima parte

di William Riker


L'impero romano scelse come "confini naturali" il Reno e il Danubio ma, com'è noto, i Franchi varcarono il Reno ed invasero le Gallie approfittando di un inverno eccezionalmente freddo che gelò il grande fiume. Supponiamo invece che i Cesari decidano di intraprendere la costruzione di un gigantesco vallo difensivo, ultimato solo da Adriano un secolo dopo, che dall'attuale città tedesca di Rostock correrà fino a Odessa sul Mar Nero. Questa sorta di Grande Muraglia europea ingloberà la Boemia, la nostra Ungheria e la Dacia. Scavalcare questa formidabile barriera per i Germani della Scandinavia, gli Slavi e gli Unni sarà assai più difficile e forse impossibile; solo un Gengis Khan potrebbe violarla. In tal modo l'Europa, come la Cina, può riuscire a restare unita fino al momento presente...

Legionari romani in pattuglia sulla Grande Muraglia Romana

Legionari romani di pattuglia sulla Grande Muraglia Romana (immagine creata con openart.ai)

POD: 22 a.C.: Marco Claudio Marcello, figlio di Ottavia, sorella di Ottaviano Augusto, non muore appena diciannovenne ma sposa sua cugina Giulia, la figlia di Augusto e della sua seconda moglie Scribonia, ed è nominato erede al trono. In tal modo il principato di Augusto non è travagliato dal continuo problema della successione, e Virgilio non scrive i versi « Heu miserande puer! si qua fata aspera rumpas, / Tu Marcellus eris... »

20 a.C.: muore Aminta, ultimo re di Galazia, che lascia il suo regno in eredità ai Romani. Augusto la riduce a provincia.

19 a.C.: nasce Marco Claudio Marcello, figlio di Marcello e di Giulia, futuro imperatore.

15 a.C.: Tiberio e Druso, figli di primo letto di Livia Drusilla, terza moglie di Augusto, sono nominati generali dell'armata del nord. Prima spedizione dei due fratelli nell'alto Danubio ed istituzione delle nuove province di Rezia e Norico.

12-9 a.C.: Tiberio, in rivalità con il fratello Druso per il favore di Augusto, conduce una lunga campagna militare sul medio Danubio, annettendo la provincia di Pannonia. Dato che la Mesia era già stata ridotta a provincia nel 29 a.C., ora il Danubio rappresenta il confine settentrionale dell'impero romano. Contemporaneamente Druso varca il Reno e sottomette i Batavi, i Frisoni, i Cauci, i Catti e i Marcomanni.

9 a.C.: Druso non muore per una banale caduta da cavallo (come è accaduto nella nostra Timeline) ma raggiunge l'Elba. Sconfitta dei Longobardi, mentre i Sassoni riescono a fermare un tentativo di Druso di superare l'Elba.

7 a.C.: Augusto decreta il censimento dell'intero impero. Nasce Gesù a Betlemme di Giudea al tempo di Erode il Grande e del governatore di Siria Quirinio.

8-4 a.C.: Tiberio raggiunge Druso in Germania e consolida le sue conquiste nel nord, mentre Druso passa a sud a consolidare il confine meridionale. Lunghe campagne contro i Cherusci e i Marcomanni.

2 a.C.: è istituita la provincia di Germania Magna, compresa fra il Reno, il Mare del Nord, l'Elba ed il Danubio. Costruzione di strade e di nuove colonie: Fossa Drusi (oggi Utrecht), Noviomagus (oggi Nimega), Idistaviso (oggi Hildesheim), Teutoburgo (oggi Minden), capoluogo di provincia, Ammaburgo (oggi Amburgo), Augusta Marcomannorum (oggi Forchheim)., Vicus Aurei (oggi Ohringen), Castra Regina (Ratisbona). Costruzione di strade e di valli difensivi.

1 a.C.: Giulia, che si è resa colpevole di una vita dissoluta in contrasto con la riforma morale dell'impero voluta dal padre, è ripudiata da Marcello ed esiliata nell'isola di Pandataria (Ventotene), dove morirà.

5 d.C.: muore anche Marco Claudio Marcello, genero di Augusto. Questi adotta suo figlio Marcello come figlio proprio e lo nomina erede al trono.

6-9 d.C.: Gli Ermunduri e i Baiovari si coalizzano con i Pannoni che si sollevano contro la dominazione romana. L'inetto generale Quintilio Varo è sconfitto dai Cherusci sul medio corso dell'Elba e muore nello scontro con la maggior parte dei suoi uomini. Teutoburgo, capitale della nuova provincia germanica, è assediata dai Cherusci comandati da Arminio (Hermann), che "copia" le tecniche di guerra romane. Druso, che ha avuto ragione dei Marcomanni, e Tiberio, che ha represso nel sangue la rivolta in Pannonia, uniscono le loro forze e schiacciano i Cherusci presso Teutoburgo. La provincia di Germania è salva.

14 d.C., 19 agosto: morte di Augusto a 76 anni. Il principato passa a suo nipote Marco Claudio Marcello, che però è malfermo di salute.

14-16 d.C.: Druso e suo figlio Germanico reprimono nel sangue l'ammutinamento delle legioni sul Reno.

17 d.C.: morte senza eredi di Marco Claudio Marcello. Il senato elegge imperatore Druso. Deluso, Tiberio si ritira in esilio dorato a Rodi nonostante il fratello voglia associarlo al trono; là morirà nel 37 d.C.

Marco Claudio Marcello (statua in marmo oggi esposto al Louvre)

Marco Claudio Marcello (statua
in marmo oggi esposta al Louvre)

19-22 d.C.: Germanico, figlio di Druso e marito di Marcellina maggiore, seconda figlia di Marcello e di Giulia, supera per la prima volta l'Elba per attaccare i Sassoni, che portano aiuti ai Cherusci e ai Longobardi ancora in rivolta.

20 d.C.: costituzione in oriente delle province di Cappadocia e Commagene.

21 d.C.: il satrapo Vindafarna (dal persiano « Potrebbe trovare gloria ») conquista il Punjab e vi fonda il Regno Indo-Partico, che ha ottime relazioni commerciali con Roma. Il suo nome è grecizzato dai Romani in Gondofare e in armeno diventa "Gastaphare"; per questo secondo molti storici sarebbe lui il "Gaspare, Re dell'India" che insieme ad altri due Re Magi andò a venerare Gesù Bambino a Betlemme.

25 d.C.: grande vittoria di Germanico a Brandeburgo (oggi Berlino) su di una grande coalizione di Sassoni, Suebi, Varni, Ermunduri e Sennoni. Purtroppo Germanico cade nello scontro; Druso desiderava fare di lui il suo erede, ma è costretto a ripiegare sul secondogenito Claudio. Druso minore, figlio di Tiberio, prosegue le campagne del cugino al di là dell'Elba, ma le nuove terre conquistate sono continuamente minacciate dalle scorrerie di altri popoli di stirpe germanica, mancando un confine naturale nelle pianure germaniche.

26 d.C.: istituzione della provincia di Batavia (la nostra Olanda), separata dalla Germania Magna, per ringraziare gli ausiliari Batavi e Frisoni che hanno contribuito in modo determinante alla vittoria di Brandeburgo.

29 d.C.: Druso, che non si fida molto del figlio Claudio, lascia il governo di Roma al prefetto del pretorio Elio Seiano e inizia un lungo viaggio in oriente che tocca Grecia, Macedonia, Anatolia, Siria, Palestina ed Egitto. Sull'Eufrate Druso incontra il re dei Parti e stabilisce con essi un trattato di pace e di amicizia. Spartizione dell'Armenia in due regni, quello orientale satellite dei Parti e quello occidentale satellite di Roma.

30 d.C.: Gesù Cristo è messo a morte a Gerusalemme.

31 d.C.: Seiano, che spadroneggia a Roma in assenza di Druso, è denunciato all'Augusto che rientra di nascosto da Pelusio. Il prefetto del pretorio è messo a morte assieme all'intera famiglia. Druso diventa sospettoso e dà inizio a una serie di processi per lesa maestà.

35-38 d.C.: Druso minore occupa la penisola dello Jutland per porre un freno alle scorrerie dei Goti e dei Normanni scandinavi sulle coste della Germania. Istituita la provincia di Cimbrica con capitale Afnia (Copenaghen), la città più settentrionale dell'impero. Deve però respingere nuove scorrerie dei Germani orientali di qua dal fiume Viadua (Oder).

38 d.C.: Druso Minore, le cui vittorie hanno accresciuto la sua popolarità, viene in sospetto allo zio Druso Maggiore, che lo richiama a Roma con un pretesto e lo fa giustiziare. Ne consegue una vasta ribellione dei popoli germanici, contenuta a fatica dalle truppe romane.

41 d.C.: morte di Druso Maggiore a 79 anni, gli succede il secondo figlio Claudio, un intellettuale claudicante e un po' goffo che però dimostra una notevole abilità politica e persino militare. Dopo aver posto fine ai processi di lesa maestà, si reca personalmente in Germania e non solo sottomette i popoli conquistati, ma avvia pure la conquista della Boemia. Intanto, resosi conto della labilità delle conquiste germaniche, ha l'idea di costruire un grande vallo, costituito da una duplice cinta muraria e da un grande fossato. Nella costruzione vengono impegnati schiavi ma anche operai salariati germanici.

46 d.C.: costituzione della provincia della Tracia. Fondazione di Marobudo (greco Maróboudon, citata realmente da Tolomeo, Geogr. II 11, 14: grazie a Bhrg'hros per la segnalazione), oggi Brno, capitale della neonata provincia di Boemia.

49 d.C.: Claudio, che ha fatto uccidere la prima moglie Messalina perchè accusata di volerlo sostituire sul trono con il suo amante, sposa in seconde nozze Marcellina Minore, figlia di Marcellina Maggiore e di Germanico, che dal primo marito Lucio Domizio Enobarbo ha avuto il figlio Lucio Domizio Nerone. Approfittando del fatto che Claudio è sempre più stanco e malato, Marcellina si impossessa del sigillo imperiale e firma condanne a morte a suo piacimento.

51 a.C.: conquista della Britannia meridionale. Claudio espelle Giudei e Cristiani da Roma. San Pietro, stabilitosi con il fedele discepolo Marco nella Città Eterna, deve abbandonarla temporaneamente.

54 d.C.: Claudio, intenzionato a lasciare il trono al figlio Germanico Minore, viene avvelenato da Marcellina con un piatto di funghi avvelenati; l'intrigante consorte riesce a far proclamare Cesare suo figlio Nerone, che ha sposato Ottavia, figlia di Claudio, ma subito questi si sbarazza di Germanico Minore facendolo avvelenare. Gli eccessi del suo regno sono temperati dal suo precettore, il filosofo Seneca.

58-63 d.C.: il generale Corbulone sconfigge i Boemi, i Quadi, gli Iazigi e prosegue la costruzione del vallo iniziato da Claudio, con grandi perdite umane soprattutto sulle montagne. Migliaia di corpi di schiavi ed operai sono sepolti sotto la muraglia per costituirne le fondamenta.

60-61 d.C.: ultimata la conquista della Britannia fino a quello che per noi è il vallo di Adriano.

63 d.C.: Nerone diviene invidioso del prestigio acquistato da Corbulone e lo fa eliminare. Vengono assassinate anche la moglie Ottavia e la madre Marcellina Minore, rea di aver impedito al figlio di divorziare da Ottavia per sposare la liberta Atte. Il governo di Nerone degenera nella più completa tirannide.

64 d.C.: a Roma scoppia un furioso incendio. La nuova moglie di Nerone, Poppea, che adora il Dio degli Ebrei come molte matrone romane dell'epoca, suggerisce a Nerone di far ricadere la colpa sui cristiani per tacitare le voci popolari secondo cui è Nerone l'autore dell'incendio, per distruggere la vecchia Roma e costruirne una nuova sulle sue ceneri. Grande persecuzione contro i cristiani, di cui cadono vittime anche San Pietro e San Paolo.

65 d.C.: fallisce la congiura dei Pisoni, cui avevano aderito anche gli intellettuali Petronio, Lucano e Seneca: tutti e tre sono costretti al suicidio.

66 d.C.: sollevazione ebraica da parte del partito degli Zeloti. Vespasiano è inviato a sedarla.

68-69 d.C.: si ribella Giulio Vindice, governatore della Gallia Lugdunense, che marcia su Roma insieme ai colleghi Sulpicio Galba, governatore della Spagna Citeriore, e Salvio Otone della Lusitania. Nerone si fa uccidere dal liberto Epafrodito, e l'impero piomba nel caos: in un anno si succedono tre imperatori, tutti elevati alla porpora e poi eliminati dalle truppe. L'impero è sull'orlo del collasso, ma sorge fulgida la stella di Tito Flavio Vespasiano, proclamato imperatore da tutte le truppe d'oriente e sostenuto anche dai Parti. Questi lascia il figlio Tito a comandare le operazioni in Giudea, torna a Roma, la occupa e riporta l'ordine.

70 d.C.: Tito assedia Gerusalemme e la espugna; nonostante avesse dato ordine di non toccare il Tempio di Gerusalemme, questo è distrutto da un furioso incendio appiccato da un legionario, compiendo la profezia di Gesù Cristo ("non ne resterà pietra su pietra che non sia rovesciata").

71 d.C.: domata una rivolta dei Quadi. Riorganizzazione della Germania Romana con la creazione di nuove province.

72-75 d.C.: siccome i Pitti e gli Scoti compiono continue razzie nella Britannia appena conquistata, Tito occupa la Caledonia (Scozia) e compie un massacro di Pitti.

Moneta dell'imperatore Vespasiano, di proprietà di Loris del Vecchio

Moneta dell'imperatore Vespasiano, di proprietà di Loris del Vecchio

79 d.C.: Vespasiano muore e gli succede il figlio Tito, che consolida i confini e prosegue la costruzione del Grande Vallo. Pompei ed Ercolano sono rase al suolo da una violentissima eruzione del Vesuvio.

81 d.C.: Tito non muore e prosegue il suo illuminato governo, che dallo storico Svetonio gli varrà il titolo di "Delizia del Genere Umano". Primo sbarco in Ivernia (l'Irlanda), i cui pirati minacciano le coste britanne.

82-83 d.C.: circumnavigazione dell'intera isola di Britannia da parte di Gneo Giulio Agricola, governatore romano della provincia e suocero dello storico Tacito. Ultimata l'occupazione romana della Scozia con la decisiva battaglia di Monte Graupio sul capo caledone Calgaco; sono raggiunte le isole Orcadi.

85 d.C.: è soppresso Domiziano, fratello di Tito, che aveva tentato di impadronirsi del potere con una congiura. Annessione della Colchide (Georgia) e della Taurica (Crimea).

86-89 d.C.: dure lotte contro i Daci, organizzati in un forte regno sul modello romano dal re Decebalo. Tito protegge gli intellettuali: Marziale, Giovenale, Quintiliano, Svetonio e Tacito fanno fiorire la letteratura latina. Stazio scrive i poemi epici "Tebaide" e "Achilleide" (quest'ultimo in onore di Tito).

92 d.C.: muore Tito, gli succede il figlio Tito II che però rivela squilibri di mente e pretende di essere chiamato "Dominus et Deus" e perseguita di nuovo i Cristiani (fa esiliare in Taurica e poi uccidere Papa Clemente I). Il generale spagnolo Marco Ulpio Traiano sottomette gli Iazigi e gli Anarti e chiude in una morsa i Daci.

96 d.C.: Tito II è eliminato da una congiura di palazzo. Il Senato nomina imperatore Cocceio Nerva, decano dei senatori, che adotta come figlio il generale Traiano.

98 d.C.: muore Nerva, Traiano è il primo imperatore proveniente dalle province (è nato ad Italica, in Spagna). Poco dopo giunge ad Antiochia un curioso viaggiatore dagli occhi a mandorla, che chiede di parlare con "l'imperatore dell'occidente". È Gan Ying, inviato dal maresciallo cinese Ban Chao, a sua volta emissario dell'imperatore He Di, della dinastia Han, che vuole aprire contatti con l'impero di Roma. I Parti, desiderosi di conservare il ruolo di intermediari tra Cina e Occidente, hanno trattenuto Ban Chao sul Mar Caspio con varie scuse, ma Gan Ying ce l'ha fatta a giungere sul Mediterraneo con il suo seguito. Questi è condotto a Roma alla presenza di Traiano, che aveva sentito parlare del mitico "Impero dei Draghi" posto al di là dell'India, ed ora decide di aprire colloqui diretti con l'imperatore Han. Il viaggiatore greco Claudio Nebridio, di religione cristiana e per questo perseguitato da Tito II, è incaricato di tornare in Cina con Gan Ying (chiamato dai romani "Ganin") per portare un'ambasceria di Traiano (grazie a Blade87 per questo suggerimento).

101-105 d.C.: sconfitta di Decebalo ed annessione della Dacia e della Scizia. Traiano intensifica la costruzione del Vallo, che dietro suggerimento del suo consigliere Plinio il Giovane vuole far giungere fino al Mar Nero, per costruire una barriera impenetrabile contro i barbari del nord, percepiti come una minaccia seria ora che l'impero è in pace con i Parti.

103 d.C.: Claudio Nebridio fa ritorno dalla Cina con un'offerta di alleanza per Traiano da parte di He Di. L'offerta è accettata e viene aperta la Via della Seta che parte dalla Colchide o dalla Taurica, aggira il Mar Caspio, attraversa il Turkestan e giunge nel bacino del Tarim, già in territorio cinese. Intanto l'altro esploratore greco Cosma Indicopleuste ("navigatore dell'India", anche lui cristiano) parte dalle coste egiziane del Mar Rosso, circumnaviga l'Arabia, l'India e la Malesia e giunge lui pure in Cina, accolto da He Di con grandi onori. Apertura anche della via marittima tra Occidente e Cina; essa permette ai romani di accedere direttamente alle Molucche ed alle altre isole delle spezie. Di conseguenza va in crisi l'economia dell'impero dei Parti e di quello di Kush, fin qui intermediari in questo commercio: i due stati entrano in un'irreversibile parabola discendente. Proprio con la vendita delle spezie alla Cina, invece, lo stato romano rimette in sesto il proprio disavanzo commerciale.

106 d.C.: annessione del regno dei Nabatei nell'Arabia per assicurarsi il porto di Elat e il controllo sulle vie dell'incenso.

110 d.C.: ultimata la conquista dell'Ivernia, ridotta a provincia. Spedizioni punitive dei Romani sulle coste della Scandinavia.

114 d.C.: l'apertura delle vie commerciali dirette con la Cina rende inutili le campagne contro gli Arsacidi, così viene firmato un nuovo trattato di pace tra Traiano e Osroe, re dei Parti. L'Armenia è spartita tra i due imperi che se ne annettono le due metà, giungendo al confine diretto. Anche il controllo sulle vie commerciali dell'Arabia è equamente spartito: ai Romani quelle lungo il Mar Rosso, agli Arsacidi quelle lungo il Golfo Persico.

117 d.C.: Traiano muore in Cilicia. Elio Adriano, ex amante di sua moglie Plotina, diviene nuovo imperatore. Il nuovo Cesare è un esteta, scrive poesie ed ama viaggiare, per cui qualcuno teme che si ripetano le tragedie neroniane, ma il nuovo sovrano si dimostra un ottimo politico e porta l'impero all'apogeo della sua potenza.

121 d.C.: l'Albania, l'Iberia e gli altri piccoli regni a nord del Caucaso cadono nella zona d'influenza di Roma, che così si assicura il controllo del tratto iniziale della Via della Seta.

135 d.C.: Adriano porta finalmente a termine la costruzione del Vallo "da mare a mare" (dal Mar Baltico al Mar Nero), lungo 1700 Km e costellato ogni 500 metri da una torre di guardia. Il Vallo è abbastanza largo da lasciar passare due carri a cavalli affiancati, è presidiato costantemente da 90.000 uomini, e le comunicazioni tra di essi avvengono tramite un ingegnoso telegrafo ottico di giorno, tramite segnalazioni luminose di notte. Alcune di queste tecniche vengono "copiate" da quelle analoghe usate in Cina per difendere la Grande Muraglia.

L'impero romano nel 138 d.C. (clicca per ingrandire)

L'impero romano nel 138 d.C. (clicca per ingrandire)

138 d.C.: morte di Adriano a Baia. Gli succede il figlio adottivo Marco Aurelio Antonino, detto Antonino Pio. Nessuna sollevazione giudaica ulteriore, perchè gli Ebrei non possono sperare nell'aiuto dei Parti, in pace con i Romani. Il buddismo raggiunge l'impero romano attraverso la Via della Seta, mentre l'ebraismo e il cristianesimo si diffondono nell'Impero di Mezzo. La stampa a caratteri mobili dalla Cina raggiunge a sua volta l'occidente, rivoluzionando la diffusione della cultura nell'impero di Roma.

145 d.C.: Claudio Tolomeo, astronomo di corte dell'imperatore Antonino Pio, pubblica l'"Almagesto", opera astronomica in cui sostiene che la Terra è ferma al centro dell'universo e il sole le ruota attorno.

152 d.C.: prima edizione a stampa della "Settanta", la traduzione della Bibbia in lingua greca.

161 d.C.: muore Antonino Pio, gli succede il figlio adottivo Marco Aurelio, che ha sposato sua figlia Faustina. Marco Aurelio non deve trascorrere quasi tutto il suo regno in battaglie contro i Parti e contro i Germani, cosicché sua moglie Faustina non se la fa con i gladiatori e Commodo non nasce. Editto di tolleranza nei confronti dei cristiani; gli Ebrei, che non sono stati cacciati dalla Palestina, hanno il permesso di ricostruire un piccolo Tempio sulla spianata del precedente.

165-168 d.C.: viaggio di Marco Aurelio via mare fino in Cina; il governo dell'impero è lasciato a Lucio Vero, suo fratello adottivo. L'imperatore, che segue la dottrina stoica, rimane molto colpito dal Confucianesimo, che ritiene molto vicino alla propria visione del mondo. Tornato in patria inizia a scrivere i "Ricordi", opera che gli varrà il titolo di "imperatore filosofo". Nei piani dell'Augusto lo Stoicismo dovrebbe svolgere nell'impero il ruolo che in Cina hanno le dottrine confuciane, ma il suo piano va a monte per la lontananza delle masse popolari dai problemi di ordine filosofico, e soprattutto per l'affermazione del valore dell'individuo nei confronti della comunità propugnato dalla Stoà. Il cemento dell'impero sarà invece rappresentato dal Cristianesimo.

169 d.C.: muore Lucio Vero, fratello adottivo di Marco Aurelio e co-Augusto. Marco Aurelio e Faustina non hanno figli, ma l'imperatore ha adottato l'energico generale Lucio Settimio Severo, che inizia la sua carriera stroncando le rivolte dei Quadi, degli Iazigi e in Britannia.

172 d.C.: ambasceria a Roma di Kaniskha, re dei Kushani e imperatore dell'India. Trattato di amicizia e collaborazione tra Roma e l'impero Kushano, che risulta assai influenzato dall'arte ellenistica.

180 d.C.: morte di Marco Aurelio mentre sta ispezionando il Vallo. Il principato adottivo prosegue con la salita al trono di Settimio Severo.

184-186 d.C.: anche Settimio Severo si reca a visitare la Cina. Anziché dal Confucianesimo però egli, che è un uomo d'azione e non di filosofia, è influenzato dalla "sacralizzazione" dell'imperatore, considerato simbolo dell'unità e della continuità dello Stato. Tornato a Roma, si fa proclamare rappresentante in terra del Sol Invictus, del quale promuove il culto. La conseguenza è una dura persecuzione contro Cristiani ed Ebrei, che non accettano di vedere nell'imperatore una figura divina.

193 d.C.: Settimio Severo istituisce il Consilium Principis, una sorta di consiglio della corona formato dal fior fiore del ceto equestre, che viene sempre più a prendere il posto dell'antica nobiltà senatoria, la cui ricchezza si basava sul latifondo. Il ceto equestre si arricchisce invece a dismisura grazie al commercio con l'oriente e al conseguente sviluppo dell'industria e dell'artigianato, e costituisce la nuova nobiltà del danaro.

198 d.C.: abbandono del principato adottivo: Settimio Severo si associa al trono il figlio Marco Aurelio Antonino, detto Caracalla per via della veste barbarica che ama portare.

204 d.C.: giungono a Roma ambasciatori dell'impero giapponese. Apertura di rotte commerciali dirette tra Roma e il Giappone, senza l'intermediazione cinese.

208-211 d.C.: gli Alani, che già da tempo rendevano insicuro il primo tratto della via della seta, dilagano contro la Colchide e contro i regni caucasici vassalli di Roma. Settimio Severo è costretto ad accorrere nella regione per sconfiggere i nemici che rischiano di tagliare i contatti con l'Impero dei Draghi. L'Augusto porta con sé il secondo figlio Geta, che associa a sua volta al trono nel 209, mentre Caracalla resta a Roma a governare l'Impero.

210-230 d.C.: tribù di Goti lasciano la Scandinavia e sbarcano in Germania, offrendosi come ausiliari nell'esercito romano. Settimio Severo li accoglie a braccia aperte e li utilizza per combattere gli Alani. Da questi ultimi i Romani "copiano" la staffa, rendendo più efficaci i propri catafratti.

211 d.C.: morte di Settimio Severo, Geta è proclamato Augusto dalle legioni ma si associa al potere il fratello Caracalla come fece Marco Aurelio con Lucio Vero (diarchia). Lunghe campagne nella regione caucasica, condotte anche con l'aiuto dei Parti perchè gli Alani minacciano anche loro. La lontananza fra i due fratelli evita che Caracalla faccia assassinare Geta.

212: Constitutio Antoniniana: Caracalla, che regna sotto l'influsso dell'energica madre Giulia Domna, estende la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero, per far digerire loro l'innalzamento delle tasse necessario a finanziare le campagne di Geta in oriente. Costruzione a Roma delle famose "Terme di Caracalla".

217 d.C.: grande vittoria dei Romani e dei Parti contro gli Alani presso la foce del Rha (il nome che i Romani danno al Volga). Annessione a Roma della regione transcaucasica fino al Volga. Per proteggere le nuove conquiste, che mettono definitivamente al sicuro il primo tratto della Via della Seta, Geta progetta di far costruire un nuovo vallo dalla Palude Meotide (il Mar d'Azov) alla foce del Volga, ma questo progetto non verrà mai posto in opera. Il comandante delle armate partiche è promosso imperatore con il nome di Artabano V dallo stesso Geta, che si intromette così nelle lotte dinastiche di quello stato, facendone quasi un suo vassallo.

218 d.C.: assassinio di Geta da parte di un soldato alano infiltratosi tra le truppe romane nella città di Colonia Antonina, la nostra Grozny. Caracalla resta unico sovrano. Scoppiano rivolte in Germania a causa del boom demografico registrato da molte popolazioni di quelle terre, aggravato dall'arrivo dei Goti, ma Caracalla non trova di meglio che soffocarle nel sangue.

I quattro imperi attorno al 200 d.C. e le relative vie commerciali tra di essi

I quattro imperi attorno al 200 d.C. e le relative vie commerciali tra di essi

221 d.C.: Ts'ao Pei costringe l'ultimo sovrano Han ad abdicare, accusandolo di aver lasciato tutto il potere nelle mani degli eunuchi, e fonda la nuova dinastia Wei. Si intensificano gli scambi commerciali con l'occidente: verso ovest viaggiano seta, spezie, profumi, porcellane ed altre squisite opere d'arte, mentre verso est vengono esportati vino, olio, grano, lino, avorio, ferro, metalli lavorati ed altre opere d'arte. La via diretta con la Cina impedisce il processo di "ruralizzazione" dell'Impero e la depauperizzazione dell'economia romana, evitando le crisi monetarie che nella nostra Timeline hanno sconvolto Roma nel III secolo.

222 d.C.: anche Caracalla muore assassinato da una congiura, ordita da pretoriani di stirpe germanica. Lotte fra i militari che si disputano il trono, ma le truppe d'oriente, che hanno trionfato sugli Alani, elevano al trono il nipote di Caracalla, Alessandro Severo, che ha solo quattordici anni e si trova sotto la reggenza della madre Giulia Mamea (tutte le donne della dinastia dei Severi sono energiche e risolute) e del grande giurista Ulpiano, suo precettore. Dimostrando grande energia, il giovane Augusto elimina tutti gli assassini di Caracalla e poi rafforza le nuove conquiste, partendo via terra per la Cina per riconoscere il nuovo imperatore Ts'ao Pei (i suoi predecessori si erano recati in Cina solo via mare).

227 d.C.: Ardashir, della Casa di Sasan, sconfigge l'ultimo re dei Parti Artabano V, accusato di essere un vassallo di Roma, e rifonda l'impero persiano. Inizio della dinastia Sasanide; persecuzione dell'elemento ellenistico, il culto di stato diventa lo Zoroastrismo. Forte rivalità con i Romani: i Sasanidi aspirano a restaurare l'impero Achemenide, esteso dall'Indo al Mar Egeo, e questo causerà una serie di conflitti con i Romani nell'arco di due secoli.

229 d.C.: editto di tolleranza promulgato da Alessandro Severo nei confronti dei cristiani, che possono liberamente praticare il loro culto. Papa Urbano I è ricevuto dall'imperatore sul Palatino; Alessandro gli dona il colle Vaticano, dove San Pietro è stato martirizzato, affinché vi costruisca un tempio sul modello di quello dei Giudei. I suoi ministri gli rimproverano questa concessione, ricordandogli che egli porta il titolo di Sol Invictus e quindi è un dio, mentre i cristiani si rifiutano di adorarlo come tale, ma Alessandro ribatte: "la maestà dell'impero si mantiene con la virtù e con la pietà verso i sudditi, e non con la superbia e con la vana ostentazione!" Il giovane imperatore vive parcamente, è vegetariano ed astemio, dorme sul pavimento, rifiuta i lussi e le cerimonie fastose, e per questo è estremamente popolare tra i suoi sudditi e gode di un carisma quale forse possedeva solo Ottaviano Augusto. Lo scrittore cristiano Origene, che Alessandro chiama a Roma per far parte della cerchia dei suoi consiglieri, lo loda come "Inviato di Dio e araldo della pace fra gli uomini".

231 d.C.: la Cina si spezza in tre regni in guerra tra di loro: Wei, Wu e Shu (periodo dei "tre regni"). Alessandro mantiene relazioni con tutti e tre, ma i contatti privilegiati sono con il regno Wei. A partire da questa data il riso comincia a diffondersi in occidente e a venire coltivato soprattutto nella pianura padana.

235 d.C.: nonostante la definizione di "araldo della pace", Alessandro Severo deve affrontare la prima invasione da parte dei Persiani, che cercano di annettersi la metà romana dell'Armenia. L'Augusto, che non ha doti militari, concede il titolo di Cesare al generale Massimino il Trace, che però muore nel 238 combattendo contro i Sasanidi. Allora Alessandro passa il titolo di Cesare al generale Tacito, che stavolta sconfigge l'imperatore persiano Shapur I e lo costringe a lasciare l'Armenia.

239 d.C.: fallito tentativo delle tribù germaniche (Vandali, Rugi, Eruli, Sciri...) di forzare il Vallo. Essi sono spinti dall'espansionismo di nuovi popoli che stanno emergendo ad est del vallo romano: gli Slavi, che iniziano a partire da quest'epoca ad emigrare dalle zone di origine (al confine tra le nostre Polonia e Bielorussia) in tutte le terre che non si trovano sotto la sovranità dell'impero romano.

244 d.C.: le sue truppe acclamano Tacito imperatore, ma l'altro generale Filippo l'Arabo, figlio di uno sceicco del deserto rimasto fedele ad Alessandro, lo sconfigge e lo uccide in battaglia. In cambio Filippo riceve a sua volta il titolo di Cesare e il governatorato militare su Anatolia, Armenia, Siria, Fenicia e Palestina. Filippo è il primo sovrano romano di religione cristiana, e ciò spiega la sua fedeltà ad Alessandro. A Roma intanto opera il filosofo neoplatonico Plotino, protetto dall'imperatore.

247 d.C.: Alessandro Severo celebra con gran sfarzo il millennio dalla Fondazione di Roma. Grandi riforme politiche e sociali, fioritura delle arti e delle lettere grazie alla diffusione della stampa a caratteri mobili. Sono istituite scuole statali che sostituiscono l'antica usanza del precettore, un lusso che solo i più ricchi potevano permettersi.

250 d.C.: dall'Asia centrale si diffonde in Europa un'epidemia di peste che colpisce duramente la popolazione soprattutto in Italia, Gallia e Spagna. Anche il Cesare Filippo l'Arabo resta vittima dell'epidemia. Alessandro decide allora di risolvere il problema della sovrappopolazione tedesca invitando vari popoli a trasferirsi in massa nel sud d'Europa. Aderiscono i Longobardi, che si stanziano nella Cispadana, regione che da essi prenderà nome di Longobardia, e in Campania; i Franchi, che si spostano nella Gallia Lugdunense che da loro prenderà il nome di Francia; i Burgundi, che si spostano nell'attuale Borgogna; i Suebi, che vanno in Galizia; e i Goti sbarcati sul continente, che si stanziano in Spagna e nella Gallia meridionale. Rapida fusione tra i Germani e i Latini, da cui si formeranno nuove stirpi e nuove lingue. Intanto nel Messico ha inizio l'età classica della civiltà Maya con la costruzione di splendidi templi ed enormi monumenti civili e religiosi.

253-260 d.C.: Valeriano è nominato Cesare da Alessandro ed assume il governatorato militare dell'oriente. Nel 260 egli è catturato dai Persiani di Shapur I e morirà in cattività. Il titolo di Cesare passa al figlio di questi, Gallieno, che dedica la sua vita a vendicare il padre.

258-259 d.C.: secondo viaggio di Alessandro in Cina, stavolta via mare.

261 d.C.: viene ampliato il Terzo Tempio di Gerusalemme; alla sua consacrazione presenzia lo stesso Augusto, che da Rabbi Yehudah Hanassì detto il Santo, sommo sacerdote degli Ebrei, riceve addirittura il titolo di "Unto" (cioè di "Messia"!)

265 d.C.: temporanea riunificazione cinese ad opera del regno Wei grazie agli aiuti offerti da Alessandro.

268 d.C.: vista l'aggressività dei Persiani, cui si aggiungono scorrerie di Sarmati in Transcaucasia e di tribù mauritaniche nelle province africane, Alessandro nomina un secondo Cesare nella persona di Aureliano. Questi sconfigge la regina Zenobia, che aveva cercato di fondare un regno arabo esteso a Siria e Palestina approfittando delle lotte tra Romani e Persiani. La figura dell'imperatore tuttavia non viene ridotta ad un ruolo puramente sacrale (fenomeno, questo, che dalle nostre parti si è verificato alla caduta dell'impero romano d'Occidente), e l'impero Romano continua a mantenersi forte e centralizzato; questo fatto ne impedirà la definitiva caduta.

270 d.C.: attività di pirateria dei Sasanidi contro le rotte commerciali tra Roma e la Cina attraverso l'Indiano. Spedizione navale romana nell'oceano Indiano e vittoria delle navi imperiali al largo dell'Oman.

275 d.C.: il Senato conferisce ad Alessandro il titolo di Magno, ma egli commenta, dimostrando che gli anni non lo hanno cambiato: "Sono le virtù e non i titoli, che fanno grande un uomo".

276 d.C.: dopo la morte di Gallieno e di Aureliano, Alessandro Severo nomina Cesari Probo e Diocleziano (quest'ultimo dalmata di origini modestissime), e li adotta anche come figli, lasciando intendere che essi saranno i suoi successori: nonostante i ripetuti inviti l'Augusto infatti non ha mai voluto prendere moglie e si è sempre mantenuto casto, vivendo come un monaco. Probo riceve il governatorato militare sulla Germania, la Britannia, la Boemia, la Dacia e la Scizia e si stabilisce a Magdeburgo, percepita dai Germani come una specie di loro capitale. Si rafforza così il sentimento nazionale germanico, in contrapposizione a quello latino e greco, e così si prepara la strada allo scisma etnico dell'impero.

Alessandro Severo Magno, Musei Capitolini

Alessandro Severo Magno, Musei Capitolini

280 d.C.: spedizione navale romana alla ricerca dell'ultima Thule; viene raggiunta l'Islanda.

282 d.C.: morte di Probo, al suo posto è nominato Cesare a Magdeburgo il generale Numeriano, che è di origini quade. Il sentimento germanico all'interno dell'impero si rafforza.

284 d.C.: morte di Alessandro Severo il Grande a 76 anni, dopo ben 62 anni di regno. Diocleziano gli succede ed assume il titolo di imperatore. Numeriano tenta a sua volta di assumere il titolo di Augusto ma viene fatto assassinare da Diocleziano, che per il momento evita di nominare un Cesare per i Germani.

286 d.C.: in seguito alle minacce di sollevazione da parte dei Germani, i quali esigono un Cesare che li autogoverni, Diocleziano dà vita ad una profonda riforma costituzionale. L'impero è suddiviso in tre porzioni, dette Pars Occidentis, Pars Orientis e Pars Septentrionis, rispettivamente per i latini, i greci e i germani. Egli si insedia a Nicomedia, sul Bosforo, e si riserva il governo della Pars Orientis, mentre l'ex commilitone Massimiano è nominato co-Augusto a Milano per la Pars Occidentis e al generale Costanzo Cloro, terzo co-Augusto, è affidata la Pars Septentrionis a Magdeburgo. A sua volta ciascuno dei tre Augusti affida una parte del proprio dominio a tre sottoposti con il titolo di Cesare: l'Egitto e la Palestina sono affidate da Diocleziano all'ex prefetto del pretorio Galerio, da lui adottato come figlio e nominato Cesare ad Alessandria d'Egitto; Massimiano nomina proprio Cesare il figlio Massenzio e lo insedia a Burdigala (Bordeaux) per tenere sotto controllo la Gallia e la Spagna; Costanzo Cloro investe come Cesare il figlio Costantino che si insedia ad Alba Iulia, in Dacia. Secondo il sistema ideato da Diocleziano, alla morte o all'abdicazione di uno dei tre Augusti, il suo Cesare diverrà Augusto e nominerà un nuovo Cesare. Questo complicato sistema prende il nome di esarchia ("governo dei sei"). L'impero è suddiviso in 121 province.

287 d.C.: scoperta delle Azzorre e delle Canarie, che vengono incorporate nella Pars Occidentis. In questi anni, dopo una lunga fase calda, il clima europeo entra in una piccola era glaciale, con il conseguente peggioramento delle attività agricole nel Nord Europa. Di conseguenza altri Germani migrano verso il sud dell'impero, mentre riprendono le scorrerie dei Normanni scandinavi sulle coste della Pars Septentrionis.

290 d.C.: Diocleziano instaura una monarchia assoluta ("io non ho bisogno di collaboratori, ma di esecutori"), introduce il cerimoniale orientale (corte sfarzosa, bacio del piede...), riprende il titolo divino di Sol Invictus rifiutato da Alessandro Severo il Grande ed esige che tutti i cittadini gli tributino gli onori dovuti a un dio. Ciò provoca un'inversione di 180° nella politica nei confronti di Ebrei e Cristiani, contro i quali è bandito in tutto l'impero una grande persecuzione. Il Terzo Tempio e la basilica di San Pietro sul colle Vaticano vengono rasi al suolo, i perseguitati per il loro culto sono costretti a rifugiarsi nelle catacombe. Anche Sebastiano, prefetto del pretorio di Massimiano, è giustiziato perchè cristiano, crivellato di frecce in punti non vitali fino alla morte per dissanguamento (altri dicono che viene martirizzato con una mazzata sul cranio). La leggenda racconta che l'editto che decretava la persecuzione a Roma è stato affisso nel Foro di Traiano, guardato a vista da un soldato longobardo per evitare che i cristiani lo straccino in segno di spregio verso l'Augusto. Per essere sicuro che nessun cristiano si avvicini, la parola d'ordine affidata al soldato è "Numen Imperatoris" (la divinità dell'imperatore"), ma al mattino l'editto è trovato stracciato. Il Praefectum Urbis interroga il soldato: "Chi si è avvicinato?" "Solo un gruppetto di commilitoni con i quali mi sono messo a discutere amichevolmente." "Quelli non erano soldati, ma cristiani travestiti! Ma quale parola d'ordine ti hanno fornito?" "NOMEN Imperatoris." ("Il nome dell'imperatore") "Idiota! La parola d'ordine era NUMEN Imperatoris!" "E allora? Cosa vuoi che significhi una vocale? Anch'io mi chiamo Gunther e voi mi chiamate Contarius..."

291 d.C.: Costantino, 19 anni, Cesare di Costanzo Cloro, si rifiuta di far applicare la persecuzione nella regione a lui soggetta perchè sua madre, Elena, è una cristiana di origine plebea. Diocleziano lo depone imponendo a Costanzo di scegliersi un nuovo Cesare nella persona di Massimino Daia, e lo spedisce a contrastare le spedizioni navali dei popoli Scandinavi sulle coste di Germania e Cimbrica.

297 d.C.: Edictum de Praetiis che pone un calmiere ai prezzi, di molto cresciuti dopo che i commerci con la Cina si sono fatti più difficili a causa della pirateria sasanide e delle continue scorrerie di popolazioni nomadi contro le carovane che percorrono la via della seta.

300 d.C.: sbarco in Scandinavia di Costantino, che porta la guerra sul territorio dei propri nemici. Se Diocleziano sperava di liberarsene si è sbagliato di grosso, perchè egli esce vittorioso da ogni scontro come se fosse guidato da Dio.

301 d.C.: approfittando dell'inarrestabile decadenza dell'impero Kushano, Chandragupta I conquista l'India centrale e fonda la nuova dinastia Gupta, indigena e svincolata dall'influenza greca.

305 d.C.: Diocleziano abdica ed impone a Massimiano e a Costanzo Cloro di fare altrettanto. Galerio, Massenzio e Massimino Daia diventano nuovi Augusti e si scelgono tre nuovi Cesari nelle persone rispettivamente di Licinio, Severo ed Ermanno. Ma l'Esarchia fallisce perchè Costantino, forte delle proprie vittorie, rientra in Germania ed è proclamato Augusto dalle sue truppe. A questo punto anche Ermanno, Cesare di Massimino Daia, si proclama Augusto affermando che sui Germani è giusto che governi un Germano. Anche Licinio e Severo allora si proclamano Augusti, e rientra in campo pure Massimiano, che dichiara nulla la propria abdicazione. Al contempo si hanno otto Augusti e l'impero piomba nel caos.

308 d.C.: i Persiani avanzano in Armenia e in Transcaucasia, approfittando delle lotte dinastiche interne all'impero. Per risolvere la situazione viene convocata una Dieta Imperiale a Carnunto, sul Danubio, che propone di deporre tutti gli Augusti riducendoli a Cesari, e di restituire la dignità imperiale a Diocleziano. Ma questi si è ritirato a vita privata nella sua villa di Spalato, e ai Senatori che giungono ad implorarlo di riprendere la porpora ribatte: "Se vedeste che cavoli coltivo qui, non mi fareste questa proposta."

312 d.C.: Costantino, che ha sconfitto Severo ed Ermanno, pone fine alla persecuzione nei territori da lui controllati ("Liberate i prigionieri: essere cristiani non è un delitto!") ed affronta Massenzio, che a sua volta ha vinto Galerio. Lo scontro avviene al Ponte Milvio presso Roma. Secondo la leggenda un sogno ha avvisato Costantino di inastare il monogramma di Cristo al posto delle sue insegne; egli ci crede e trionfa sull'avversario che, in fuga, cade nel Tevere ed annega. Costantino riunifica nelle sue mani la Pars Occidentis e la Pars Septentrionis, mentre Licinio, che ha vinto e ucciso Massimino Daia, resta padrone della Pars Orientis.

313 d.C.: Editto di Milano e definitiva concessione della libertà di culto ai cristiani. Non solo i cristiani hanno il permesso di ricostruire la Basilica di San Pietro, ma anzi ne vengono fondate di nuove sulla tomba di San Paolo fuori le mura e al Laterano. Dal canto suo Licinio, che è stato costretto a sottoscrivere l'Editto, come ritorsione concede agli Ebrei di ricostruire un Quarto Tempio.

317 d.C.: l'unità della Cina va di nuovo in pezzi sotto i colpi di nuovi invasori, gli Unni, che forzano la Grande Muraglia. Al nord si forma una ventina di staterelli sino-barbarici, mentre al sud le cosiddette "sei dinastie" riperpetuano la tradizione monarchica cinese. In queste condizioni commerciare con la Cina del nord diventa complicato, anche per le continue guerre tra turchi, tartari ed unni per il controllo del tratto terminale della Via della Seta, e così i Romani privilegiano la via marittima verso il sud della Cina e verso il Giappone. Spaventato dalla violazione della muraglia cinese, Costantino fa restaurare e rafforzare il Vallo, e porta gli uomini che lo presidiano stabilmente a 120.000, dopo che il presidio era stato depauperato per combattere nelle guerre civili. In tal modo il Vallo si rivelerà invulnerabile per gli Slavi, divenuti i nuovi padroni delle terre al di là di esso.

318 d.C.: spedizione congiunta di Costantino e Licinio contro i Persiani. Loro sconfitta ed occupazione della Mesopotamia settentrionale ("Crasso, sei vendicato!")

320 d.C.: il prete alessandrino Ario diffonde una dottrina secondo cui Cristo non è increato ma è stato "adottato" come Persona Divina dal Padre.

321 d.C.: ritrovamento della reliquia della Vera Croce sul Golgotha di Gerusalemme da parte di Sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino.

324 d.C.: Costantino muove guerra a Licinio con un pretesto e riunifica tutto l'Impero nelle sue mani. Apogeo dell'assolutismo regio: il Senato è ridotto a mero ruolo consultivo. Costantino trasferisce la capitale a Bisanzio cui dà il nome di Costantinopoli; la città è concepita come una Seconda Roma cristiana, in contrapposizione alla vecchia Roma pagana. Il Papa Silvestro I resta però a Roma. Costantino si circonda di consiglieri cristiani, fra i quali i retori Arnobio di Sicca e Firmiano Lattanzio e il poeta Commodiano.

325 d.C.: Concilio di Nicea presso Costantinopoli, convocato dall'imperatore: la dottrina ariana è condannata e Ario è bandito dall'impero (reintegrato, morirà poco dopo). Massimo splendore del regno di Axum, nel nord dell'Etiopia, che si converte al cristianesimo.

330: Nicola, vescovo di Mira in Asia Minore, viene a sapere che un padre squattrinato vuol far prostituire le sue tre figlie perché non ha i soldi per pagare loro la dote. Allora per due notti lascia cadere dalla finestra una borsa di denaro per le prime due ragazze; la terza notte, trovando la finestra chiusa, butta la borsa con il denaro per la terza figlia lungo la cappa del camino. Questo episodio sarà preso nei secoli ad esempio della sua leggendaria generosità, ed i paesi anglosassoni lo identificheranno con il mitologico vecchietto (Santa Claus, da Sankt Nikolaus) che la notte di Natale porterebbe i regali ai bambini buoni. Oggi Nicola di Mira è tumulato a Bari ed è patrono di Russia e di Grecia.

330-375 d.C.: regno di Samadragupta, figlio di Chandragupta, detto "il Napoleone dell'India" per le sue brillanti campagne militari che portano al crollo definitivo dell'impero Kushano.

337 d.C.: morte di Costantino il Grande a Costantinopoli: sul letto di morte ha ricevuto il battesimo. L'Impero è diviso di nuovo in tre fra i suoi tre figli: a Costanzo II l'Oriente, a Costantino II l'Occidente, a Costante il Settentrione (l'imperatore avrà avuto grande fiuto politico ma poca fantasia per i nomi).

340 d.C.: morte di Costantino II ad Aquileia, Costanzo II incorpora la Pars Occidentis.

341 d.C.: il vescovo ariano Ulfila predica l'arianesimo ai Germani, che si convertono in massa.

350 d.C.: Costante muore a sua volta; Costanzo II muove guerra all'usurpatore Magnezio, che ha cercato di impossessarsi della Pars Septentrionis, lo vince a Proga (l'attuale Praga) e resta unico padrone dell'impero. Egli purtroppo si converte all'arianesimo e tenta di imporlo a tutto l'impero. Papa Liberio, che non vuole piegarsi, è spedito in esilio in Caledonia.

352 d.C.: secondo la leggenda, una nevicata miracolosa il 5 agosto indica il punto dove Maria Vergine chiede che Le sia innalzata una grande basilica, detta ancor oggi "Madonna della Neve": sarà la basilica di Santa Maria Maggiore (come recita il Belli: « E intanto un Papa s’inzoggnò un sprennore; / e "Vva", ss’intese dí: "ddov’ha ffioccato / fa’ ffrabbicà Ssanta Maria Maggiore" »)

Giuliano il Restauratore, Musei Capitolini

Giuliano il Restauratore, Musei Capitolini

355 d.C.: Giuliano, nipote di Costanzo II, è da questi nominato Cesare per tutta l'Africa, l'Egitto, la Palestina e la Siria. Uomo di pensiero più che di azione, rivela inaspettate doti di guerriero e, dopo aver sconfitto i Mauri nel Marocco, contro i quali erige un limes, si volge verso i Persiani, cui infligge nel 357 una pesantissima sconfitta a Nisibis.

361 d.C.: le truppe d'oriente acclamano Giuliano imperatore. Questi, che è cresciuto nel culto della tradizione greca in contrapposizione a quella latina e germanica, e che è stato cresciuto nel cattolicesimo dal vescovo Eusebio di Cesarea, si contrappone anche ideologicamente allo zio, ariano e filogermanico. Il conflitto civile è però evitato dalla morte di Costanzo II, che in extremis lo adotta come figlio e lo nomina suo erede. Il cattolicesimo è restaurato come dottrina ufficiale della Chiesa, e l'imperatore verrà ricordato come Giuliano il Restauratore. Rinascenza delle lettere e delle arti: alla sua corte operano lo storico Ammiano Marcellino, l'erudito Ambrogio Macrobio, i retori Firmico Materno e Mario Vittorino, i teologi Giovanni Crisostomo e Gregorio di Nazianzo, il poeta Ausonio e il medico Renato Vegezio.

363-366 d.C.: grande spedizione antipersiana guidata da Giuliano, che assedia e prende Ctesifonte, la capitale dell'impero rivale, e giunge sul golfo Persico. Annessione della Mesopotamia, dell'Assiria, dell'Elimaide e dell'Armenia orientale: massima espansione dell'impero romano. Lo stato iranico, già indebolito dallo spostamento delle rotte commerciali Cina-Roma fuori dal suo territorio, si indebolisce al punto da rischiare il crollo, creando un pericoloso vuoto di potere, che sarà presto colmato dagli Arabi. Il potente influsso dell'impero romano, che ha in mano il controllo delle vie carovaniere dell'incenso, porta infatti l'Arabia ad emergere prima come grande potenza ed irradiatrice di civiltà.

368 d.C.: lungo il confine settentrionale della Transcaucasia i Romani entrano in contatto per la prima volta con un nuovo popolo di stirpe mongolica, proveniente dal cuore dell'Asia. I Cinesi, che li hanno scacciati dai loro confini settentrionali, li chiamano Hsiung-nu; il nome è latinizzato in Unni.

370 d.C., 1 gennaio: editto di Tessalonica: il cattolicesimo è elevato a religione di stato dell'impero romano. Giuliano (il "non apostata") è incoronato solennemente in Campidoglio da Papa Damaso I. Abolizione definitiva della schiavitù e della condanna a morte per crocifissione. Nello stesso anno, il 20 aprile, a La Mecca (Higiaz, Arabia occidentale, lungo la via dell'incenso) nasce con due secoli di anticipo Muhammad, membro di un'importante famiglia di mercanti che ha frequenti contatti con l'impero romano. Fine del paganesimo antico ed inizio convenzionale del Medioevo.

374, 7 dicembre: Ambrogio, funzionario di corte di Giuliano e suo amico personale, è acclamato vescovo di Milano, allora capitale dell'impero d'occidente, alla morte del vescovo ariano Aussenzio. Ambrogio inizia una profonda riforma della Chiesa Cattolica.

375: Valente, generale di Giuliano, è da questi nominato co-Augusto a Costantinopoli, mentre egli regna da Milano. Poco dopo la minaccia di sollevazione da parte dei Germani induce Giuliano, inizialmente restio a tripartire di nuovo l'impero, a nominare un terzo co-Augusto nella persona del generale franco Arbogaste, che governa da Magdeburgo.

376: nonostante le proteste di Ambrogio, il Tempio di Gerusalemme (Quinto Tempio) è allargato e riconsacrato da Rabbi Yochanan, sommo sacerdote degli Ebrei e principale autore del Talmud di Gerusalemme. Duro scontro epistolare tra Ambrogio ed Yochanan: il primo accusa gli Ebrei di deicidio, il secondo sostiene che Gesù non era Figlio di Dio, ma di un soldato romano che avrebbe violentato Maria (quest'accusa scandalizzerà Muhammad e lo porterà a scagliarsi contro gli Ebrei in termini anche più duri di quelli di Sant'Ambrogio). La guerra aperta tra le due comunità è impedita solo dall'intervento personale di Giuliano.

380: il popolo di Tessalonica si rivolta contro Giuliano, reo di aver aumentato le tasse, ed egli ordina ai suoi legionari di compiere un eccidio nello stadio affollato di uomini, donne, vecchi e bambini. La cosa non piace ad Ambrogio, che impedisce a Giuliano di entrare in chiesa finché non avrà fatto pubblica penitenza del suo peccato.

382: Papa Damaso I commissiona a Gerolamo la Vulgata, nuovissima traduzione latina dell'Antico e del Nuovo Testamento, che sarà data alle stampe libro per libro. La prima edizione completa a stampa è del 406.

383: Valente è sconfitto e ucciso in battaglia da Magno Massimo, governatore della Britannia, che intende usurpare il trono e riunificare tutto l'impero nelle sue mani.

384: in polemica con il nuovo papa, Siricio, Gerolamo lascia Roma e si trasferisce a Betlemme, in una grotta attigua a quella della Natività, dove prosegue la traduzione della Vulgata.

386: Giuliano ed Arbogaste, alleati tra loro, sconfiggono ed uccidono Magno Massimo nella battaglia di Aquileia. Intanto il regno degli Slavi orientali (Drevliani) a nord della provincia di Taurica è annientato dagli Unni, che poco dopo dilagano anche nella penisola di Crimea, radendone al suolo la capitale Ponticapeo. Graziano, generale di Valente indicato da Giuliano come nuovo Augusto della Pars Orientis, accorre in difesa degli insediamenti romani, ma subisce una sconfitta disastrosa e cade in battaglia.

386-390: gli Unni dilagano nelle terre a nord del Mar Nero ed in Transcaucasia, penetrando come un coltello nel burro. Giuliano è costretto, con la morte nel cuore, ad abbandonare le province romane transcaucasiche e a trincerarsi sul confine del Caucaso, presidiando i passi ai confini con l'Armenia. Anche la Taurica e gli insediamenti sul Mar Nero al di là del Vallo sono persi: esodo dei coloni romani. L'Impero si trincera dietro il Vallo, contro cui premono i popoli Slavi, in fuga di fronte alle scorrerie degli Unni.

387: il grande filosofo Agostino, nato a Tagaste in Numidia, si converte al cristianesimo ed è battezzato da Sant'Ambrogio di Milano. Diverrà vescovo di Ippona (la nostra Annaba, in Algeria).

394: Giuliano, anziano e malato, accetta di accogliere nell'Impero, in qualità di Federati, alcuni popoli slavi che si sottomettono alla sua autorità: i Moldavi, i Valacchi, i Cechi, gli Slovacchi, i Sorabi e gli Abodriti si stanziano immediatamente di qua dal Vallo, promettendo di aiutare a difenderlo. Dal loro nome deriva la parola "schiavi" (essi preferiscono la servitù nell'esercito romano piuttosto che affrontare gli Unni).

395: Muhammad sposa la ricca vedova Khadigia e risolve i suoi problemi economici. Compie lunghi viaggi commerciali nell'impero romano ed entra in contatto con cristianesimo ed ebraismo.

396: Giuliano, che dopo la morte di Arbogaste nel 394 ha radunato di nuovo nelle sue mani il governo di tutto l'impero, muore a 65 anni, compianto da tutto il popolo. Prima di morire egli ha diviso l'Impero fra i suoi due figli, Onorio cui tocca l'Occidente e Arcadio cui tocca l'Oriente, e il generale vandalo Stilicone, già maestro d'armi dei figli di Giuliano, cui tocca il Settentrione. Stavolta la tripartizione si rivelerà più duratura del previsto.

La tripartizione dell'impero alla morte di Giuliano

La tripartizione dell'impero alla morte di Giuliano

400-440: gli Unni tentano inutilmente di forzare il Vallo, che però resiste ripetutamente ai loro violenti assalti grazie alla strenua difesa operata da latini, greci, germani e slavi, perennemente in lotta tra loro ma tutti pronti a coalizzarsi assieme per far fronte comune contro gli invasori asiatici. La Grande Muraglia impedisce la distruzione dell'Impero Romano, ma i razziatori asiatici, visto vano ogni tentativo di mettere le mani sulle leggendarie ricchezze di Roma di cui hanno sentito parlare in estremo oriente, si dirigono contro la Persia, già indebolita dagli attacchi di Giuliano, sottoponendola a saccheggi sempre più spietati.

402: la capitale dell'impero d'occidente è spostata da Milano a Ravenna, ritenuta più facilmente difendibile.

404: muore Claudio Claudiano, poeta di corte di Onorio ed ultimo rappresentante del paganesimo antico.

408: Stilicone, imperatore del settentrione, è assassinato dal suo generale Radagaiso, che prende il suo posto. L'impero germanico piomba nel caos con vari generali che si proclamano al contempo Augusti e lottano fra di loro; la situazione si complica con il continuo intervento dei sovrani della Pars Orientis e della Pars Occidentis a sostegno di questo o di quel candidato.

408-450: regno di Giuliano II, figlio di Arcadio e imperatore d'Oriente, sotto la guida del prefetto Antemio. Si deve a lui il Codex Iulianeum, grande corpus di leggi. Sempre a lui si deve il ritorno al greco come lingua ufficiale della corte costantinopolitana.

410: riprendono le incursioni dei norreni sulle coste della Germania, e soprattutto della Britannia. Invasioni di Angli, Norvegesi e Juti sulle coste della Britannia Romana, che chiede aiuto a Radagaiso nonostante l'isola faccia parte dell'impero occidentale. Intanto in Arabia Muhammad afferma che gli è apparso l'Arcangelo Gabriele e gli ha consegnato la "Rivelazione" (Corano), facendo di lui il "Messaggero" (Rasul) della Parola di Dio. Inizialmente la sua predicazione suscita pochi seguaci alla Mecca, dove anzi è oggetto di derisione e di persecuzione (i maggiorenti locali temono di perdere i fiorenti introiti legati al pellegrinaggio alla Kaaba, il santuario preislamico in cui è conservata la pietra nera).

415: con l'aiuto di Onorio, il goto Ataulfo vince Radagaiso e i suoi rivali e si proclama imperatore del settentrione. Onorio gli dà in sposa sua sorella Galla Placidia. Meroveo, re dei Franchi, si proclama alleato di Ataulfo ma fonda per primo un proprio regno autonomo nella Gallia settentrionale, primo dei regni romano-germanici che si formeranno nell'ex impero del nord.

418: i norvegesi sono accolti da Ataulfo come federati in Britannia, ma i Celti, che abitano l'isola in grande maggioranza e si sono romanizzati solo superficialmente, non accettano la loro presenza ed iniziano una strenua guerriglia con l'aiuto dell'Impero d'Occidente, al quale di conseguenza essi riaffermano la propria fedeltà.

419: gli Alamanni, in contrapposizione ai Franchi, fondano anch'essi un proprio dominio nell'attuale Baviera. Gli Slavi stanziatisi al di qua del Vallo danno vita a loro volta ad entità statuali autonome lungo il Vallo, solo nominalmente soggette ad Ataulfo.

420-589: fioritura in Cina del regno di Toba, guidato dalla dinastia Wei. Esso mantiene i contatti con l'impero romano d'oriente attraverso la via navale del Pacifico.

422, 15 giugno: Egira ("migrazione"). I maggiorenti della Mecca attentano alla vita di Muhammad, che decide di fuggire dalla città con i suoi più fedeli seguaci, tra i quali Abu Bakr che gli succederà. Il Profeta si rifugia ad Yathrib, duecento miglia romane a nord della Mecca, che da allora prende il nome di al-Madinat al-Nabi ("la città del profeta"), in seguito latinizzato in Medina. Qui nasce la Umma, la comunità dei credenti.

423: morte di Onorio, imperatore d'occidente. Presso la sua corte ha operato lo storico ed apologeta Paolo Orosio. Gli succede Costanzo III.

425: morte di Ataulfo, suo fratello Vallia (designato come suo successore) è subito soppresso, e il Nord è di nuovo in preda all'anarchia proprio mentre si intensificano gli attacchi degli Unni sul Vallo. Si completa la disintegrazione della Pars Septentrionis con la formazione di regni dei Sassoni (attuale Sassonia), degli Juti (la nostra Danimarca), dei Turingi, degli Sciri e dei Gepidi (la nostra Romania). I pretendenti al trono litigano per una corona che non vale più nulla.

425-455: regno di Valentiniano, figlio di Costanzo III riconosciuto imperatore da Giuliano II. Mentre nella nostra Timeline egli fu un inetto, in questa storia invece è un imperatore dotato di grande carisma ed energia, che combatte la tentazione dei singoli popoli del suo impero di dare vita a regni satelliti sul modello di quelli dell'impero settentrionale, ed interviene spesso nelle vicende della Pars Septentrionis.

430: morte di Sant'Agostino ad Ippona. Valentiniano sconfigge Gundahar, proclamatosi re dei Burgundi, che ha tentato di dare vita ad un regno secessionista (egli verrà ricordato come Gunther nella saga dei Nibelunghi). I Goti di Spagna e i Longobardi d'Italia riaffermano invece la loro fedeltà a Ravenna. Intanto in Arabia Muhammad marcia sulla Mecca con i suoi seguaci, trionfa nella battaglia di Hunayn ed occupa la città, facendone la sua capitale. Il culto della pietra nera è inserito nella religione islamica. Dalla Mecca la nuova religione, l'Islam ("sottomissione"), comincia ad irradiarsi a macchia d'olio in tutta la penisola arabica.

Moneta dell'imperatore Valentiniano

Moneta dell'imperatore Valentiniano. L'iscrizione va letta in questo modo:
D(ominus) N(oster) PLA(cidus) VALENTINIANVS P(ius) F(elix) AVG(ustus)

431: il Concilio di Efeso condanna il monofisismo predicato da Nestorio, e ribadisce che in Cristo vi sono due nature ed una persona.

432: morte di Muhammad, alla guida dell'Umma gli succede il fedele Abu Bakr, che è anche suo suocero.

434: Abu Bakr, successore di Maometto, conquista l'Arabia meridionale e la islamizza. Egli è il primo ad assumere il titolo di Califfo ("successore").

434-444: Omar, "il Signore dei Credenti", è il nuovo Califfo. Egli esce per la prima volta dai confini dell'Arabia, occupando la romana Petra e quindi Gerusalemme. Un esercito bizantino inviatogli contro per riconquistare la Città Santa è annientato presso Damasco. Omar si dimostra tollerante e permette ad Ebrei e Cristiani di praticare la loro religione, in cambio del pagamento di un tributo.

441: Attila, che ha soppresso il fratello Bleda mascherandolo con un incidente di caccia, unifica gli Unni Neri e Bianchi, si proclama re ed afferma di dominare un territorio che va dal Mar Baltico al Pamir, e dal Vallo Romano agli Urali. Dopo aver tentato di nuovo, inutilmente, di sfondare il Vallo là dove esso raggiunge la costa del Mar Nero, con il suo esercito egli si volge a sudest, e così, al posto dell'Impero Romano d'Occidente, finisce per distruggere l'impero Sasanide, lasciando campo libero all'espansionismo arabo.

442: il generale arabo Amr Ibn Al-As occupa l'Egitto e la Cirenaica. I bizantini devono evacuare Alessandria, trasportando a Costantinopoli buona parte della famosa biblioteca, che così non va perduta.

444-456: Uthman è il terzo Califfo. Suo cugino Muawija, governatore di Damasco, lotta contro i bizantini cercando di penetrare in Siria, ma incontra la strenua resistenza dei Greci.

446-470: con l'appoggio di Valentiniano, il vandalo Ricimero, Magister Militum dell'impero del Nord, diventa il padrone assoluto di ciò che resta dello stato, ed eleva e depone Augusti fantocci a suo piacimento, fino alla sua morte.

447: crollo definitivo dello stato iranico, che si spezza in staterelli in perenne guerra tra loro. Le invasioni unne giungono fino alla Mesopotamia romana, che viene devastata. Le avanguardie unne giungono addirittura sul mar Mediterraneo: Antiochia è messa a sacco. L'imperatore Giuliano II alla notizia muore di dolore, e gli succede Marciano. Invece gli Arabi di Damasco respingono un'orda unna che tentava di penetrare in Palestina, ed interpretano la vittoria come un segnale del favore di Allah.

451: la reazione romana porta il nome del generale Flavio Ezio, al servizio dell'imperatore d'oriente Marciano, che infligge una dura sconfitta ad Attila presso Dura Europos e recupera la Reliquia della Vera Croce, trafugata dal superstizioso invasore. Gli Unni si ritirano verso il Turkestan, ma nel vuoto di potere si inserisce il Califfo Uthman, che occupa la Mesopotamia e l'Armenia, dilagando verso la Persia e conquistando uno dopo l'altro tutti gli staterelli persiani nati dalla frammentazione dell'impero Sasanide.  

452: Ezio cade in disgrazia e Attila ci riprova. Stavolta forza il Caucaso, dilaga in Cappadocia, distrugge le città della Galazia e punta con decisione su Costantinopoli. Mentre varca il fiume Halys, tuttavia, il re unno vede venirgli incontro un uomo anziano vestito di scuro, seguito da una lunga processione di preti e monaci con croci e pastorali. "Chi sei?" gli domanda bruscamente. "Leone", è la risposta del vecchio. Si tratta del patriarca di Costantinopoli, che gli viene incontro con un grosso riscatto per domandargli di risparmiare la Seconda Roma. Secondo la leggenda, una strega aveva intimato ad Attila di guardarsi da colui che porta il nome di un animale. Mosso da un timore superstizioso, ed anche dal rischio che l'imperatore d'occidente gli invii contro un esercito in sostegno di quello d'oriente, Attila accetta il riscatto e si ritira nel suo campo trincerato sul basso Volga. Siccome il Papa di Roma non ha avuto parte nella cacciata di Attila, il suo potere politico non si afferma, ed egli resta solo un capo spirituale.

453: Attila muore improvvisamente nel suo quartier generale senza essere riuscito a dare al suo dominio l'organizzazione di un impero sul modello di quello romano. Parte degli Unni si ritira verso l'Asia, ma Bulgari, Avari e Cazari restano indietro, fondando bellicosi khanati nella regione del Caucaso e della nostra Ucraina.

455: Skandagupta, imperatore dell'India, riesce a respingere la minaccia degli Unni Eftaliti. Muore Valentiniano e gli succede il figlio Valentiniano II.

456: assassinio di Uthman; nuovo Califfo diventa Alì, cugino del Profeta e suo genero, perchè ha sposato Fatima, la sua figlia prediletta. Dopo la vittoria nella "battaglia del cammello" presso Bassora contro i seguaci di Aisha, vedova di Muhammad, Alì trasporta la capitale araba a Cufa, sul basso Eufrate, cosicché Medina perde ogni importanza politica.

457: Leone I il Grande ascende al Trono d'Oriente fondando la dinastia trace. Intanto Muawijia, intenzionato a vendicare la morte del cugino, il califfo Uthman, si oppone all'elezione di Alì, invocando un arbitrato. Alì accetta, ma ciò provoca la nascita del movimento ereticale dei Kharigiti, i quali rifiutano il titolo di califfo sia a Muawijia, giudicato un usurpatore, sia ad Alì, colpevole di aver accettato l'arbitrato pur trovandosi nel pieno diritto di governare.

458: Alì si scontra con i Kharigiti a Nahrawan e ne fa strage, ma non riesce a debellarli del tutto.

461: un kharigita si vendica assassinando Alì ed i suoi figli; il suo corpo è sepolto a Najaf in Mesopotamia ed i suoi seguaci, divenuti minoritari nell'Islam, danno vita al movimento degli Sciiti, che considerano ancor oggi Najaf la città santa per eccellenza. Muawijia diventa nuovo Califfo e fonda la dinastia Omayyade (dal nome del suo clan di appartenenza, i Banu Umayya della Mecca). La capitale è trasportata a Damasco, di cui Muawijia era stato governatore.

466: muore improvvisamente Valentiniano II, sul trono occidentale gli succede il figlio Valentiniano III detto l'Impotente, abile sovrano in pace e in guerra ma incapace di avere figli nonostante tre mogli diverse. I Polacchi si convertono al cattolicesimo, primi tra gli Slavi, dopo il battesimo del loro capo Miecislao nella religione cattolica (in contrapposizione all'arianesimo germanico).

467: vano attacco navale arabo contro Bisanzio, che resiste vittoriosamente grazie all'impiego del fuoco greco, un'arma sconosciuta agli arabi.

470: Cartagine cade in mani arabe; ritirata dell'impero romano d'occidente dal Nordafrica, le reliquie di Sant'Agostino sono traslate a Pavia. L'impero si attesta sulla difesa dell'occidente europeo e deve limitare la propria vocazione mediterranea alle coste nordoccidentali del Mare Nostrum.

475: Oreste conquista Magdeburgo ed impone come imperatore del Nord il suo figlio minorenne Romolo (egli è un ammiratore della civiltà romana) sotto la propria reggenza.

476: il re Sciro Odoacre sconfigge e uccide Oreste, depone Romolo ed invia le insegne imperiali del Nord a Ravenna. Fine dell'Impero Settentrionale, ad esso si sostituiscono i Regni Romano-Germanici. Il romano Ambrosio Aureliano, fedelissimo di Oreste, libera Romolo dal castello in cui era stato rinchiuso; il precettore di Romolo, il britanno Myrddin Emreis, druido della foresta sacra di Brocelandia chiamato dai Romani Meridius Ambrosinus, consiglia ad Ambrosio di portare in salvo l'ultimo Imperatore del Nord proprio in Britannia, dove il gruppo giungerà dopo un avventurosissimo viaggio (piccolo omaggio a "L'Ultima Legione" di Valerio Massimo Manfredi).

Il mondo romano dopo la caduta dell'Impero del Settentrione e la bruciante espansione degli Arabi

Il mondo romano dopo la caduta dell'Impero del Settentrione e la bruciante espansione degli Arabi

482: spedizione di Valentiniano II contro gli Alamanni che premono sul confine settentrionale. Durante la campagna libera un ragazzino, figlio di un capo goto della Scandinavia preso in ostaggio dai Franchi e poi "venduto" agli Alamanni, e lo porta con sé a Roma, facendolo battezzare nella religione cattolica ed allevandolo come un figlio. Il suo nome è Teodorico.

483: Ambrosio Aureliano, grazie all'aiuto della Leggendaria Legio XII Draco, sconfigge i Norvegesi nella battaglia di Mount Badon e li scaccia dalla Britannia. Il re dei norvegesi Wulfila viene ucciso di sua mano da Romolo, cui i capiclan britanni conferiscono il titolo di Pendragon, "testa di drago". Ambrosio è nominato governatore romano dell'isola e tutore di Romolo/Pendragon.

484-519: Scisma Acaciano, che divide per un quarto di secolo le chiese di Roma e di Costantinopoli, causato dalle dure condanne, da parte dei papi Felice III e Gelasio I, di Acacio, patriarca di Costantinopoli, aperto sostenitore del monofisismo, che in quest'epoca conosce una grande rifioritura.

486: l'espansione islamica verso est raggiunge l'Indo, i Gupta si ritirano più ad oriente. Sono conquistate Samarcanda, Bukhara e Kabul.

491: Anastasio I diventa imperatore di Costantinopoli. Dure battaglie contro gli Omayyadi.

492: Boleslao Chobry ("l'intrepido"), della dinastia dei Piasti, fonda in anticipo di cinque secoli il regno di Polonia, immediatamente ad est della sezione più settentrionale del Vallo Romano. la presenza di uno stato romano stabile e delle vie commerciali accelera infatti la creazione di stati slavi di stampo moderno ed affretta i fenomeni di urbanizzazione e sviluppo economico ad oriente del Vallo. Il mondo romano si trova così costretto ad affrontare un attacco concentrico lungo direttive inaspettate: da nord da parte dei vichinghi, da est da parte degli Slavi, da Sud da parte degli Arabi.

493: Valentiniano III muore e lascia il trono al giovane Teodorico, che ha adottato come figlio. Questi fonda la dinastia gotica d'Occidente. Teodorico chiama in Italia molti Goti che sono stati costretti a lasciare la Scandinavia a causa della piccola glaciazione ma, a differenza che nella nostra Timeline, porta avanti una politica di assimilazione; mescolanza tra Goti e Latini e nascita dell'attuale popolo italiano. Il nerbo dell'esercito d'occidente diventa gotico, mentre l'intellighenzia resta latina. Primo ministro e console è il filosofo Severino Boezio, di antica famiglia patrizia, autore del celebre "De Consolatione Philosophiae".

496: Clodoveo, nipote di Meroveo e re dei Franchi, sconfigge gli Alamanni ed annette il loro regno, creando le basi per la potenza dei Franchi. In seguito ad un voto e alle pressioni della moglie Clotilde, burgunda di religione cattolica, egli abiura l'arianesimo ed abbraccia il cattolicesimo. Inizio della cattolicizzazione della Germania.

497: pur di porre fine allo scisma Acaciano, papa Anastasio II invia a Costantinopoli una delegazione ed accoglie benevolmente a Roma il diacono Fotino, inviato da Andrea, metropolita di Tessalonica. Ciò purtroppo provoca i sospetti e le proteste del clero romano più intransigente, che nel tempo gli costeranno la fama di traditore ed eretico (« Anastasio papa guardo, / lo qual trasse Fotin da la via dritta », leggerà Dante su una delle arche degli eretici in Inferno XI, 8-9)

500: intorno a questa data fiorisce nel Perù meridionale la civiltà di Nazca, caratterizzata da grandi disegni sul suolo desertico raffiguranti animali o motivi geometrizzanti. Il motivo di queste colossali decorazioni resta un enigma (inconsistente l'ipotesi ufologica).

505-515: sotto il califfo Walid I gli Omayyadi raggiungono il culmine della propria potenza; prima penetrazione dell'Islam in India, attacco alla Spagna, secondo assedio di Costantinopoli (anch'esso fallito). La cultura araba, già fiorente prima di Muhammad, assorbe le tradizioni ebraica, persiana e greca in una sintesi originale, dando vita ad una splendida civiltà. Grande impulso alla matematica, all'ingegneria, all'agronomia ed all'astronomia, a causa della necessità che i musulmani hanno di pregare sempre rivolti verso la Mecca (le stelle rappresentano l'unico modo per orientarsi).

506: il re degli Juti Hrothgar costruisce una splendida reggia a Heorot ("Cervo"), che però viene attaccata e ripetutamente saccheggiata dai Dani guidati dal pirata Grendel. Hrothgar chiama allora in suo aiuto Beowulf, nipote del re dei Goti che abitano la Svezia meridionale, il quale sconfigge i Dani con le sue truppe, affronta Grendel in duello e lo uccide. Beowulf sposa la figlia del riconoscente Hrothgar, e alla sua morte diventa primo Re degli Juti, dei Dani e dei Goti, fondando il regno di Danimarca.

511: il generale arabo Tariq sbarca in Spagna ma viene sconfitto nella battaglia di Jerez de la Frontera da un esercito romano comandato da Teodorico in persona. La Spagna resta romana e gli arabi non riescono a penetrare in Europa, grazie alla persistenza dell'Impero Romano d'Occidente, che sopravvive unito. Gli Omayyadi decidono di venire a patti con il vincitore: scambio di ambasciatori tra Walid I e Teodorico. La sconfitta di Jerez galvanizza l'Augusto di origine gota; anche per il fatto che egli è cattolico e non ariano, il suo regno non degenera nel terrore, come è avvenuto nella nostra Timeline, e Severino Boezio non viene condannato a morte, ma resta fino alla fine il più ascoltato dei consiglieri dell'imperatore.

512: morte di Clodoveo. I suoi eredi inaugurano la tradizione franca di spartire il regno tra di loro (concezione patrimoniale dello stato).

517: Artwyr (in latino Artù), il figlio che Romolo Pendragon ha avuto dalla nobile britanna Ygraine, ottiene dal Senato di Roma il titolo di Re dei Britanni; la Britannia si trasforma in un regno vassallo semi-indipendente.

518: morte di Anastasio I e fine della dinastia trace; in seguito ad un intrigo sale al trono di Bisanzio Giustino I. Intanto Boleslao I estende notevolmente il regno di Polonia, sottomettendo tutti gli altri popoli slavi che vivono immediatamente ad oriente del Vallo e raggiungendo lo sbocco sul Mar Nero.

524: fallito tentativo dei Franchi di invadere la Britannia, respinto da Artù e dal suo alleato Anguselsus, che ha ricevuto da Roma il titolo di re vassallo di Scozia (il Lancillotto dei poemi cortesi).

525: Ermanrico fonda il regno di Gotia nell'estremo sud della Scandinavia, unificando tutti i Goti che non hanno lasciato il paese.

526: Teodorico muore a Ravenna senza figli maschi. Gli succede il nipote Atalarico, sotto la reggenza della madre Amalasunta, che in questa Timeline non ha sposato il goto Eutarico ma un senatore romano, il quale non la lascia vedova. Di conseguenza ella non sposa in seconde nozze il cugino Teodato e l'impero d'occidente conosce maggiore stabilità.

527: morte di Giustino I, gli succede il nipote Giustiniano I, già da lungo tempo suo consigliere. Il nuovo Augusto sposa Teodora, una energica donna del popolo, che si dice figlia di un domatore di orsi (secondo i suoi rivali, il padre da bambina le avrebbe detto: "Quando sarai adulta, tu farai ballare gli uomini!")

528-535: codificazione del diritto romano nel Corpus Iuris Civilis, redatto dal giurista Triboniano dietro ordine di Giustiniano I.

529: Benedetto da Norcia, fondatore del monachesimo occidentale, edifica l'abbazia di Montecassino.

530: due monaci bizantini riescono per la prima volta ad esportare uova di baco da seta dalla Cina in Europa. Fino a questo momento i cinesi avevano mantenuto il più assoluto segreto sull'origine di questa fibra tessile (ai Romani avevano fatto credere che fosse di origine vegetale), ma i due monaci riescono a carpire il segreto e a portare in Europa le preziose uova nascoste dentro un bastone cavo. Fine del monopolio cinese ed inizio della produzione della seta in occidente.

531: i Franchi conquistano il regno dei Turingi sconfiggendo il loro re Erminfredo.

532: "pace perpetua" stipulata tra Giustiniano I e il Califfo di Damasco Hisham ibn Abd al-Malik. Con questo trattato il Basileus intende coprirsi le spalle per tentare di riconquistare la Pars Occidentis, il suo sogno fin da quando era ragazzo.

532-534: anche Rugi, Sciri ed Eruli cadono sotto il dominio franco. Conquista di Magdeburgo, ex capitale dell'Impero Romano del Settentrione.

Espansione del regno dei Franchi fino al 534

Espansione del regno dei Franchi fino al 534

533: Papa Giovanni II, eletto il 2 gennaio, è il primo Papa che cambia nome al momento dell'elezione. Si chiamava infatti Mercurio, ma non ritiene decoroso che un vescovo di Roma porti il nome di un dio pagano.

534: finisce la reggenza di Amalasunta ed il diciottenne Atalarico sale al trono. Suo consigliere e primo ministro è l'intellettuale romano Aurelio Cassiodoro, autore di grandi opere storiche e teologiche. Teodato, figlio di Amalafrida, sorella di Teodorico, tenta di rovesciare Atalarico e di proclamarsi Augusto, ma viene sconfitto ed ucciso.

535: con l'assedio di Otranto da parte di Belisario, generale di Giustiniano I, inizia la lunga guerra tra Pars Orientis e Pars Occidentis, che logorerà entrambi gli stati. Atalarico invia Papa Giovanni II a Costantinopoli per convincere Giustiniano I a recedere dai suoi propositi di guerra; il Papa è accolto calorosamente, ma la missione si rivela un buco nell'acqua e Giovanni è costretto a rientrare a Roma a mani vuote. Atalarico non prende bene la cosa, accusa il Santo Padre di tradimento e lo fa gettare in carcere, dove morirà poco dopo. La regina madre Amalasunta rimprovera il figlio per questo abuso, ma come tutta risposta è relegata in un castello su un'isola del lago di Bolsena, dove morirà poco dopo di crepacuore.

537: morte di Artù nella battaglia di Camlann (la moderna Camelford) contro l'usurpatore Medryd, che si spacciava per suo figlio. Le epiche vicende del re dei Britanni saranno cantate dai menestrelli nel cosiddetto Ciclo Bretone. Atalarico reincorpora la Britannia nell'Impero d'Occidente, ma intanto deve subire la perdita della Puglia, completamente invasa dai bizantini.

537-538: per rispondere all'avanzata di Belisario in Italia, Vitige, generale goto di Atalarico, tenta di invadere a sua volta l'impero d'oriente dalla Pannonia, ma è sconfitto e fatto prigioniero da Belisario, rientrato in fretta nei Balcani. La Pannonia e l'Illirico diventano province dell'impero d'oriente.

537-558: regno di Casimiro I, re di Polonia, che deve reprimere le sollevazioni di popoli pagani sottomessi alla sua autorità. Il centro di gravità del suo stato si sposta dalla Grande (a nord) alla Piccola Polonia (a sud); la capitale è spostata a Cracovia.

538: vittoria navale bizantina a Siracusa e conquista della Sicilia. Atalarico comincia a diventare sospettoso e ad attribuire le sconfitte militari dell'Occidente al tradimento dei comandanti dell'esercito: inizia un'ondata di esecuzioni sommarie. Gli Arabi intanto stanno a guardare i cristiani che si scannano tra di loro.

539: Harald Bella Chioma, della dinastia degli Inglingar, fonda il regno di Norvegia.

540: nuova vittoria navale bizantina presso Ancona. Atalarico fugge da Ravenna e si trasferisce a Marsiglia. Intanto Leovigildo, generale goto di Toledo, respinge con coraggio gli arabi che erano di nuovo sbarcati in Spagna, approfittando della guerra che tiene impegnate la Pars Orientis e la Pars Occidentis.

541: apogeo dei successi militari bizantini: Belisario conquista tutta l'Italia meridionale spingendosi fino a 50 Km da Roma. Totila e Leovigildo, generali di Atalarico, riescono però a fermarne l'avanzata. Secondo la tradizione, san Benedetto da Norcia avrebbe predetto a Belisario il tramonto delle sue ambizioni a causa del saccheggio di arredi d'oro da alcune chiese.

545: la profezia di san Benedetto si compie puntualmente: Giustiniano I rimuove Belisario dal comando delle operazioni militari in Occidente dopo che i suoi detrattori lo hanno accusato (forse a ragione) di volersi proclamare re d'Italia, e lo spedisce a combattere nella Colchide contro gli Avari. In Italia gli subentra il generale Narsete. Totila intanto è chiamato a Marsiglia da Atalarico, che lo fa giustiziare accusandolo di connivenza con il nemico, proprio lui che ha inflitto ai bizantini delle sconfitte decisive. Ormai l'imperatore d'occidente è divenuto paranoico, rifiuta di mangiare perchè teme di essere avvelenato e il suo regno scivola nella più completa tirannide. Cassiodoro, che in una sua opera lo paragonerà addirittura a Nerone, rifiuta di seguirlo oltre, ed accampando la scusa di una visione mistica che lo chiamava alla vita contemplativa ottiene di potersi ritirare in un monastero della Gallia, dove fonda una sua comunità religiosa e dove morirà quasi centenario.

545-550: spedizione del monaco irlandese San Brendano al di là dell'Atlantico alla ricerca del Paradiso Terrestre. Gli storici pensano che egli abbia toccato in più punti il continente americano. 

545-553: ultima fase della guerra tra Occidente ed Oriente che, essendo Atalarico goto e Giustiniano greco, verrà ricordata come guerra greco-gotica. Teia, subentrato a Totila, e Leovigildo riescono a ricacciare i bizantini verso sud con l'aiuto determinante del regno dei Franchi, che teme di essere attaccato a sua volta se Giustiniano I riuscirà a riconquistare l'occidente. Alla fine la guerra si esaurisce per sfinimento di entrambe le parti, anche perchè gli Arabi attaccano sia da occidente che da oriente, e lo scontro fratricida appare ormai stupido e insensato. Negli scontri si distingue Alboino, generale romano di origini longobarde.

550: Abu al-Abbas al-Saffah depone l'ultimo califfo Omayyade, Marwan ibn Muhammad ibn Marwan, resosi colpevole di eccessivo assolutismo, e fonda una nuova dinastia che da lui prende il nome di Abbaside. Fine del predominio arabo: la supremazia torna ai Persiani. Il califfato si estende dal Marocco fino alla pianura dell'Indo.

551: Amleto, re di Danimarca, si converte al cristianesimo con gran parte del suo popolo. Egli viene però assassinato dal fratello Aroldo (il Claudio dell'omonimo dramma shakespeariano), che vede nell'arrivo dei missionari cristiani l'avanguardia dei conquistatori franchi. Amleto II, figlio del precedente, vendica il padre uccidendo l'assassino ma muore a sua volta, avvelenato dai partigiani di Aroldo. Nuovo re di Danimarca diventa il principe norvegese Olaf Forte Braccio, amico di Amleto II, che completa la conversione della Danimarca al cristianesimo.

553: Teia e Narsete si incontrano a Messina e decidono l'armistizio dopo vent'anni di guerra. La pace prevede che la Sicilia resti ai Bizantini e l'Italia meridionale torni ai Romani; Illirico e Pannonia sono invece spartiti tra i due imperi. L'Italia del sud esce distrutta dalla guerra, e impiegherà decenni a risollevarsi.

554-575: califfato di Abu Jafar al-Mansur il Vittorioso, uno dei più grandi sovrani abbasidi, che fonda la nuova capitale Baghdad, sulle rive del Tigri, e ne fa una città splendida.

555: Atalarico rientra a Ravenna e, anziché ringraziare Teia, lo fa eliminare accusandolo di aver venduto la Sicilia ai Greci. Una prima rivolta in Italia settentrionale è repressa nel sangue; anche Papa Vigilio, che ha osato criticare il sovrano per la sua politica repressiva, finisce i suoi giorni al confino in Galizia. Il suo successore Pelagio I deve piegarsi ai capricci dell'Augusto per potersi insediare sulla Cattedra di Pietro.

558: Alboino, ora divenuto governatore di Pavia, non ne può più e suscita una nuova ribellione che rovescia ed uccide Atalarico. Egli assume il titolo di Augustus Romanorum, Gothorum et Langobardorum ed imprime una svolta alla politica di corte, cancellando tutte le condanne senza processo e bandendo una generale amnistia. A differenza della nostra timeline, Alboino è di religione cattolica e si riconcilia immediatamente con la Chiesa. La capitale dell'impero d'occidente è trasferita a Pavia.

Moneta dell'imperatore d'occidente Alboino

Moneta dell'imperatore d'occidente Alboino

558-561: Clotario I riunifica il regno dei Franchi nelle sue mani; alla sua morte, però, esso è suddiviso di nuovo. Si formano tre regni: Neustria (la regione tra la Senna e il Reno), Alamannia (le nostre Svizzera e Baviera) ed Austrasia (la sezione più orientale tra Magdeburgo e il Danubio).

560: in cambio del servizio prestato nell'esercito occidentale per respingere i bizantini, i Britanni ottengono da Alboino di poter nominare un nuovo re nazionale nella persona del gallese Rhodri Mawr ap Merfyn. Teoricamente la Britannia è vassalla dell'occidente, ma in effetti si rende da esso progressivamente indipendente; inizia per essa la cosiddetta "Età dei Santi", per il gran numero di religiosi fondatori di grandi monasteri, tra i quali san David, Illtud e Teilo. Anche in Scozia e in Irlanda si formano regni autonomi, spesso in conflitto tra di loro. Le isole britanniche diventano così il baluardo della cultura celtica che non tramonta a vantaggio dell'elemento germanico; uno storico le definirà "il Giappone dell'Occidente".

565: morte di Giustiniano I, che non è riuscito a realizzare il sogno di riunificare Pars Orientis e Pars Occidentis. Gli succede Giustino II.

566: Cunimondo, re dei Gepidi, stanziati nelle nostre Ungheria e Romania, tenta di aprirsi uno sbocco al mar Adriatico conquistando quanto della Pannonia è rimasto all'impero d'occidente, ma Alboino lo affronta e lo uccide in battaglia. Rosmunda, figlia di Cunimondo, è presa da Alboino come preda di guerra; l'Augusto la costringe a sposarlo.

572: Alboino è assassinato da una congiura ordita da Rosmunda. Secondo la leggenda, una sera in cui aveva alzato troppo il gomito l'Augusto costringe la moglie a bere nel teschio di suo padre Cunimondo, con il quale si è fatto realizzare una tazza, e Rosmunda non glielo perdona. Ma la leggenda è certamente falsa perchè quello di brindare nei teschi dei nemici uccisi è un uso germanico che i Longobardi ormai romanizzati hanno perso da secoli. Piuttosto Rosmunda si è innamorata dello scudiero Elmichi, e lo convince ad eliminare il marito e a farsi acclamare nuovo Augusto. La leggenda racconta anche che Rosmunda avrebbe versato della colla nella guaina della spada che Alboino teneva fissata sopra il letto, cosicché il sovrano non la può estrarre quando Elmichi fa irruzione nella sua camera da letto. Certo è che Elmichi viene invece eliminato da Clefi, governatore di Bergamo e braccio destro di Alboino, che sposa Alpsuinda, figlia di primo letto di Alboino, e poggia il suo potere su di una adozione fittizia da parte dell'Augusto assassinato. Con lui ricomincia il principato adottivo. Il "nostro" Clefi fu ariano e fiero oppressore dei cattolici latini; non così il Clefi di questa timeline, subito riconosciuto Augusto dai Romani. Rosmunda invece si suicida.

573: Venceslao, re dei Cechi della dinastia dei Przemyslidi, è battezzato da San Cirillo, inviato da Papa Giovanni III a convertire gli slavi di qua dal Vallo dall'arianesimo al cattolicesimo. Nasce il regno di Boemia, che comprende anche la Moravia, la Slesia e l'Austria, e controlla un'ampia sezione del Vallo. Scorrerie dei Cechi al di là di questo contro i Polacchi.

577: Fergus Mor sconfigge tutti i rivali e fonda il regno di Dál Riata, embrione del regno di Scozia; la capitale è spostata da Antrim a Dunadd, la lingua nazionale è il gaelico. Il paese è cristianizzato da San Columba. Dure lotte contro i Norvegesi e i Danesi che razziano le coste del regno.

580-604: il generale Yang Chien riunifica la Cina sotto il suo scettro ed inaugura la consuetudine di scegliere i funzionari tramite concorsi letterari. Attraverso la mediazione dei Cazari egli mantiene stretti rapporti con l'impero bizantino, ma anche con gli Abbasidi che ora controllano le vie marittime dell'Oceano Indiano (leggenda di Simbad il marinaio).

581: Abd al-Rahman ibn Muawija, nipote dell'ultimo califfo omayyade scampato alla strage della sua famiglia ordinata dagli Abbasidi, con l'aiuto di una tribù berbera presso cui si era rifugiato varca il Mediterraneo, sbarca in Sicilia e conquista l'isola, approfittando del fatto che i bizantini si sono resi odiosi alla popolazione opprimendola con un eccessivo fiscalismo. La capitale del nuovo sultanato è posta a Palermo; grande tolleranza religiosa e grande fioritura delle arti. Gli arabi trapiantano in Sicilia gli agrumi e la pasticceria (la cassata siciliana è un dolce di origine araba).

584: morte di Clefi, che ha adottato come figlio Autari. Questi, che prende il nome di Marco Aurelio II, ha sposato Teodolinda, figlia del governatore di Baviera, parte del regno di Alamannia, una delle più grandi sovrane dell'impero d'occidente.

588: i cinque regni in cui è divisa l'Irlanda (pentarchia), e cioè l'Ulster a nord, il Meath ed il Leinster ad est, il Munster a sudovest ed il Connacht a nordovest, per resistere ai prepotenti attacchi vichinghi si decidono ad eleggere un Gran Re che governi su tutta l'isola, nella persona di Niall Noigíallach. Questi combatte valorosamente ma non può impedire insediamenti norreni nel nord, come le città di Donegal e Drogheda.

590: morte prematura di Marco Aurelio II, che non ha adottato alcun erede. La corte di Pavia nomina allora imperatrice Teodolinda, prima sovrana dell'impero romano. Questa sposa il generale visigoto Recaredo e stipula trattati di pace ed amicizia con i Franchi, i Gepidi, i Bizantini, gli Omayyadi e gli Abbasidi. Costruzione di nuove splendide terme a Roma e a Pavia. Teodolinda dà impulso alla ricostruzione dell'Italia meridionale.

590-604: pontificato di San Gregorio Magno, uno dei più grandi pontefici della storia della Chiesa e primo proveniente dal monachesimo. Questi promuove la definitiva conversione di tutti i germani al cattolicesimo; il monaco Agostino, da lui inviato, riesce a convertire Etelberto, re dei Sassoni (che in questa timeline non vivono in Britannia ma nella Germania del nord). Con Gregorio l'eresia ariana praticamente si estingue. Senza i saccheggi e le crisi demografiche, Roma è rimasta una città splendida, anzi si è ingrandita ulteriormente dopo l'esodo dal sud in seguito alla guerra greco-gotica: sotto Gregorio I tocca addirittura il milione e mezzo di abitanti, ed è la maggiore città del globo terracqueo.

593-628: in Giappone l'imperatrice Suijo e il principe Shotoku Taishi iniziano un'era di splendore per l'arcipelago; introduzione del buddismo, costruzione di grandi templi e stretti rapporti commerciali con gli Arabi.

595-622: regno di Olaf Skötonung, della dinastia di Uppsala, che si converte al cristianesimo e fonda il regno di Svezia. Lunghe guerre contro il confinante regno di Gotia.

600: i Cazari (in turco "vagabondi") sconfiggono Avari e Bulgari e fondano un vasto khanato a nord del Mar Nero e del Mar Caspio con capitale Itil, sulla foce del Volga, già campo trincerato di Attila. Il Khan Bulan si converte all'ebraismo e tutto il suo popolo con lui, onde resistere alle pressioni dei bizantini cristiani e degli arabi musulmani. Intanto si intensificano le scorrerie dei Norreni scandinavi sulle coste atlantiche del Nordeuropa, specialmente su quelle della Britannia e dell'Irlanda. Teodorico conduce contro di loro varie campagne navali ma non riesce a debellarli.

610-641: Eraclio imperatore d'oriente. Il suo regno trascorre interamente nelle guerre contro gli Arabi che tentano di occupare l'Anatolia.

613-629: Clotario II riunifica nuovamente il regno Franco. Lunghe lotte contro gli Abodriti, i Sorabi e i Cechi lungo il confine orientale.

614: Editto di Clotario II: i funzionari del regno sono scelti tra i proprietari terrieri della contea e non dipendono più dal sovrano. Il potere politico passa nelle mani della nobiltà terriera; di qui in poi la dinastia Merovingia si indebolisce sempre più, anche perchè Clotario II pone a capo dei tre regni di Neustria, Alamannia ed Austrasia tre Maestri di Palazzo (siniscalchi), a capo dell'intera nobiltà. Essi finiranno per sostituirsi sempre più al potere regio.

618: dopo la morte di Yang Chien e vari insuccessi militari contro i Turchi, in Cina ascende al potere la dinastia T'ang, che terrà il trono fino al 907.

622-642: regno di Harsa, ultimo grande sovrano Gupta. Secondo la tradizione egli affronta in singolar tenzone il capo degli Unni Eftaliti e, sebbene abbia solo 18 anni, lo sconfigge e lo costringe a sgomberare dal suo regno. Egli conquista l'intera valle del Gange e scrive diverse commedie, che fa rappresentare sulle pubbliche piazze per l'educazione del suo popolo. Alla sua morte però il regno si disgrega in staterelli.

626: sconfitti dai Polacchi, tre popoli slavi (Sloveni, Croati e Serbi) chiedono asilo ad Eraclio. Questi, che ha bisogno di truppe per respingere gli Arabi, offre loro la Pannonia, la Dalmazia e la Mesia occidentale purché essi si facciano cristiani e combattano come ausiliari nel suo esercito. I tre popoli accettano e, trasferiti via mare in Tracia, si insediano nei loro nuovi territori. I rinforzi permetteranno ad Eraclio di infliggere agli Arabi una sconfitta importante.

L'Imperatrice Teodolinda, affresco del Duomo di Monza (1444)

L'Imperatrice Teodolinda, affresco del Duomo di Monza (1444)

626: morte di Teodolinda. Lei e Recaredo hanno adottato il generale longobardo Rotari, che diviene nuovo Augusto. Egli procede alla revisione del diritto romano (Codex Rotharianum).

627-649: sotto il regno di Tai Tsung la Cina T'ang raggiunge il culmine storico della propria potenza: vengono sconfitti i Turchi e gli Uighuri, il Vietnam e la Corea diventano tributari, ben 88 popolazioni asiatiche riconoscono la supremazia cinese. La riforma agraria dà grande impulso all'economia.

635: il monaco siriano Alopen ottiene dall'imperatore cinese T'ai-tsung il permesso di costruire chiese e monasteri e di importare libri religiosi da tradurre in cinese. Il cristianesimo nestoriano si diffonde in tutta l'Asia centrale grazie all'imponente opera missionaria di monaci siriani e caldei, ed anche anche alcuni sovrani Uighuri (dell'attuale Sinkiang Uighur) si convertono a questa fede. Da qui nascerà la leggenda del Prete Gianni. 

639: alla morte di Clotario II, suo figlio Dagoberto I riesce ad ereditare tutto il regno Franco, ma egli è l'ultimo sovrano di rilievo della dinastia merovingia: dopo di lui le successive spartizioni accelereranno il crollo della dinastia e la crescita del prestigio dei siniscalchi.

640: i Polacchi perdono lo sbocco sul Mar Nero, sconfitti dai Cazari che raggiungono il Vallo Romano ma non tentano di superarlo, limitandosi a controllare le vie commerciali che dall'Europa portano in Cina.

645: Sverker il Vecchio diventa re degli Svedesi, si converte al cristianesimo, fonda il primo monastero in territorio svedese e conquista il regno di Gotia. Gli svedesi, a differenza di Danesi e Norvegesi, si danno al commercio e, attraverso la rete fluviale dell'Europa orientale, intrattengono relazioni anche con Costantinopoli, con i Cazari e con gli Arabi.

648: epoca Taikwa in Giappone: si forma uno stato burocratico su modello cinese, la burocrazia statale sostituisce gli antichi clan privilegiati e si rafforza il potere del Tenno (imperatore).

650: Costantino IV Pogonato ("il barbuto") accoglie come federati all'interno dell'impero romano d'oriente, sul modello degli Slavi, anche una parte dei Bulgari che non vogliono più sottostare al dominio dei Cazari. Essi sono insediati nella Tracia, che diviene Bulgaria, e si convertono al cristianesimo.

652: alla morte di Rotari gli succede il figlio adottivo, il visigoto Recesvindo, che prende il nome di Marco Aurelio III. Questi respinge un tentativo degli Abbasidi di conquistare la Sardegna e uno dei croati  di espandersi verso il Veneto. La residenza imperiale è momentaneamente trasferita ad Aquileia per gestire meglio la campagna militare; non essendoci stata invasione unna, infatti, la popolazione di Aquileia non è mai fuggita nella laguna, Venezia non è mai nata e la città resta la porta dell'Italia ad oriente.

660: fondazione di Novgorod, a sud del lago Ladoga, ad opera degli Slavi settentrionali.

667: Aroldo II Dente Azzurro, re di Danimarca, tenta la conquista del regno dei Sassoni ma subisce una dura sconfitta presso Brema. Suo figlio Sven Barba Forcuta lo caccia dal trono e conquista il potere, iniziando una politica non di espansione militare ma di razzia delle coste altrui.

673: muore Marco Aurelio III e gli succede il figlio adottivo Agilulfo, longobardo, che prende il nome di Alessandro II. Pace con i croati e gli sloveni, la capitale ritorna a Pavia. Longobardi e Goti di Spagna si alternano sul trono, mentre i funzionari di corte sono tutti latini.

681: il Concilio di Costantinopoli condanna il monotelismo (in Cristo ci sarebbero due nature ma una sola volontà) che era stato propugnato dall'imperatore Eraclio.

686-709: califfato di Harun Al-Rashid il Giusto, il sovrano celebrato nelle Mille e Una Notte, capolavoro della letteratura araba. Nonostante lo sfarzo della corte abbaside, inizia lo sfaldamento politico del vastissimo impero: il Marocco si rende indipendente sotto la dinastia degli Ydrisidi, mentre in Algeria e Tunisia si insedia quella degli Aghlabiti, in Egitto quella dei Tulunidi e nel Kovaresm (Asia centrale) quella dei Tahiridi. Alla sua morte, i suoi figli lottano tra di loro e rischiano di mandare in rovina lo stato.

687: Pipino d'Heristal, maestro di Palazzo di Neustria, vince nella battaglia di Tertry il maestro di palazzo di Alamannia ed Austrasia ed unifica l'intero regno franco. Ormai i re merovingi sono ridotti a mere figure di rappresentanza ("re fannulloni"), e tutto il potere è nelle mani dei siniscalchi, la cui carica è ora ereditaria.

688: Knut (Canuto) il Grande, re di Danimarca e figlio di Sven Barba Forcuta, conquista il regno di Norvegia e il regno di Scozia, fondando un grande regno nel Mare del Nord con capitale Röskilde. Egli aspira al titolo di Imperatore Romano del Nord, ma questo titolo non gli verrà mai accordato.

690: alla morte di Alessandro II gli succede il figlio adottivo Roderico, abile generale visigoto che prende il nome di Alessandro III e deve affrontare un nuovo tentativo degli arabi del Marocco di penetrare in Spagna.

694: Carlo Sverksson, re di Svezia, è sconfitto in battaglia dal goto Enrico che ripristina l'indipendenza del proprio stato. Per compensare la perdita della Gotia, Carlo Sverksson si volge a nord ed inizia colonizzare quella che noi chiamiamo Finlandia, approfittando del fatto che la piccola era glaciale volge al termine e i territori del nord tornano abitabili.

698-730: sulla Boemia regna Ottocaro I Przemysl che rafforza il regno e si allea con l'impero d'Occidente contro le pretese dei Franchi.

700: fallito attacco degli Arabi contro il khanato dei Cazari, che li respingono impedendo loro di dilagare nell'Europa orientale. Conquista vichinga delle isole Shetland e delle Faer Oer.

701-1282: la dinastia degli Zaguè governa l'Etiopia cristiana. Nel paese sorge una miriade di monasteri, ed il culto di Maria raggiunge vertici inauditi; i teologi etiopi parlano addirittura della "preesistenza di Maria", facendone quasi la quarta persona della Santissima Trinità, ed una leggenda etiope narra che la Sacra Famiglia avrebbe proseguito la fuga in Egitto sino in Etiopia, dove Gesù Bambino avrebbe concesso il paese a sua madre Maria come "decima di tutte le nazioni"!

707: morte di Canuto il Grande, il suo impero va in pezzi con l'indipendenza della Scozia e della Norvegia. Il regno di Danimarca entra in un periodo di profonda crisi.

710: Roderico (da lui deriverà il nome Rodrigo) decide di portare la guerra in Africa settentrionale, sbarca in Marocco e conquista la piazzaforte araba di Tangeri. Il Senato gli conferisce il titolo di Conquistatore.

710-782: epoca Nara in Giappone: fine dell'influsso cinese e fusione tra buddismo e shintoismo. Si forma una nobiltà di burocrati.

712: alla morte di Roderico alias Alessandro III gli succede il figlio adottivo Liutprando, generale longobardo che deve subito affrontare il figlio carnale del precedente imperatore, il quale tenta di farsi riconoscere Augusto con il nome di Alessandro IV grazie al sostegno delle truppe di Spagna. Nella guerra civile che ne segue gli Arabi ne approfittano per rioccupare Tangeri.

712-761: l'emiro di Palermo Abd Ar-Rahman assume il titolo di Califfo e porta lo stato omayyade di Sicilia al culmine della propria potenza.

713: una visione celeste porta alla scoperta della tomba dell'apostolo San Giacomo il Maggiore presso Campus Stellae (Santiago de Compostella), in Galizia, che diventa subito meta di pellegrinaggi da tutta l'Europa (Dante canterà: « E la mia donna, piena di letizia, / mi disse: "Mira, mira: ecco il barone / per cui là giù si visita Galizia" »: Paradiso XXV, 16-18)

714: morte di Pipino d'Heristal; il regno franco rischia di andare in pezzi perchè Alamanni, Bavari, Turingi e Rugi si rendono quasi indipendenti, mentre una nuova ondata di invasioni norrene flagella le coste del mare del Nord. Il regno si salva perchè Carlo Martello, figlio naturale di Pipino, prende il potere, batte tutti i nemici interni e riunifica il regno nelle sue mani.

715: Alessandro IV muore a Tolosa, sconfitto in battaglia da Liutprando, che inizia un periodo di grande splendore per l'impero d'occidente.

717-820: l'impero romano d'oriente è governato dalla dinastia Isaurica, di origine siriana. Leone III rovescia il basileus Giuliano III e su fa proclamare sovrano dalle truppe. Purtroppo, sotto l'influsso di sette cristiane siriache e dello stesso islamismo, egli vieta il culto delle icone, molto sentito in oriente, considerandolo una forma di paganesimo. Scoppia così la cosiddetta "lotta iconoclasta", che infurierà per un secolo.

721: Enrico II, re di Gotia ed alleato dei Franchi, sbarca sul continente europeo, sconfigge i Balti e conquista la Curlandia e l'Estonia.

725: prima testimonianza scritta della lingua italiana (placito cassinese) negli atti di una disputa legale tra l'abate di Montecassino ed alcuni proprietari terrieri della regione ("Sao ke kelle terre, per kelli fini ke ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti")

731-741: pontificato di Gregorio III, anch'egli di origine siriana; durante il funerale del predecessore Gregorio II viene circondato dalla folla plaudente, portato in trionfo in Laterano ed eletto Papa per acclamazione. Egli si fa portabandiera degli avversari dell'iconoclastia, vedendo nelle immagini sacre una forma di mediazione tra il mondo umano e quello divino. Scoppia una lotta furibonda che indebolisce lo stato bizantino. Liutprando ne approfitta per occupare le terre dei Croati e degli Sloveni, che si sono schierati con il Papa contro l'imperatore bizantino, dopo la vittoria del generale Rachis a Spalato. I due popoli slavi aderiscono al cattolicesimo romano, mentre i Serbi restano fedeli a Bisanzio. La Pannonia del nord rientra a far parte dell'impero d'occidente, ed è divisa in Slovenia, Croazia e Bosnia.

Carlo Martello alla battaglia di Nimega, olio su tela di Charles de Steuben

Carlo Martello alla battaglia di Nimega,
olio su tela di Charles de Steuben

732: Carlo Martello sconfigge ed uccide il re norvegese Harald lo Spietato nella battaglia di Nimega, impedendo l'invasione scandinava dell'Europa. Lavori di restauro sul Vallo Romano dopo un tentativo dei Polacchi di forzarlo per annettere il territorio degli Abodriti e dei Sorabi.

740: Leone III Isaurico vince gli Arabi ad Akroinos, con l'aiuto dei Serbi, sventando così la minaccia di invasione musulmana. Fissazione dei confini con il califfato abbaside.

741: respinti da Carlo Martello, Danesi e Norvegesi si volgono alla Britannia, conquistando Londra e il basso corso del Tamigi nonostante il valore dei Celti in battaglia. Inizia la penetrazione norrena nell'isola; i territori compresi fra il Tamigi e York diventano il Danelaw o Terra dei Cinque Borghi, dal nome delle cinque città fondate dai Danesi nel centro dell'isola. Muore Carlo Martello, che divide il regno dei Franchi tra i suoi figli Carlomanno e Pipino (ricevono rispettivamente l'oriente e l'occidente).

743: Papa Zaccaria, già stretto collaboratore di Gregorio III ed ultimo tra i pontefici della storia di lingua greca, acconsente alla deposizione dell'ultimo inetto re merovingio, Childerico III. Carlomanno si ritira in un monastero e Pipino, detto il Breve per la sua ridotta statura, resta il solo sovrano dei Franchi e fonda una nuova dinastia.

744: alla morte di Liutprando, cessa l'alternanza tra longobardi e goti spagnoli perchè sale al trono il generale longobardo Rachis, braccio destro di Liutprando e conquistatore della Croazia, da lui adottato in extremis; questi prende il nome di Alessandro V.

749: per onorare il suo nome Alessandro V tenta di conquistare la Serbia, ma è sconfitto presso Singidunum, che i serbi hanno rifondato come propria capitale con il nome di Belgrado. Deluso, l'Augusto d'occidente si ritira in convento senza indicare successori. Il Senato di Roma elegge allora imperatore il generale longobardo Astolfo, che non cambia nome, e come ringraziamento riduce subito le prerogative del Senato ed accentra fortemente i poteri nelle sue mani, sul modello dell'assolutismo bizantino. Questo gli aliena le simpatie dell'intellighenzia romana, anche se l'Augusto è sostenuto da longobardi e goti.

750: la Piccola Glaciazione è ormai terminata e le vie del Nord divengono navigabili. I vichinghi norvegesi si stanziano stabilmente in Islanda, eretta a Repubblica e governata dall'assemblea dei capifamiglia (Althing), il primo parlamento della storia. Intanto i Toltechi emigrano nel Messico meridionale provenienti da regioni leggendarie e sconosciute, vi importano l'usanza dei sacrifici umani e provocano alla lunga il crollo delle fiorenti civiltà ivi già insediate. Divenuti sedentari, fondano un impero che ha per capitale la città di Tula.

750-1075: fiorisce il primo grande impero dell'Africa Nera, il Regno di Ghana (nella lingua locale Ghana significa "Re guerriero" ed è il titolo dei suoi sovrani; i suoi abitanti definiscono sé stessi Wagadou). Questo stato nasce dall'improvvisa desertificazione della zona del Sahel, che induce molti dei suoi abitanti a traslocare lungo le coste del fiume Niger e a dare vita a stati centralizzati; infatti l'impero di Ghana non coincide con quella che noi conosciamo come repubblica di Ghana, ma è situato più a nord, all'interno del continente. Il regno controlla le vie carovaniere di sale ed oro che congiungono il Mediterraneo con il golfo di Guinea.

751: l'impero cinese T'ang, che tentava di espandersi verso il Turkestan, subisce un duro rovescio sulle rive del Talas ad opera degli Arabi; questa è la prima seria sconfitta di quello stato, che si avvia verso il suo tramonto.

753-778: Ottocaro II Przemysl porta la Boemia all'apogeo della sua potenza con la sottomissione dei Sorabi, dei Wilzi e degli Abodriti, e con la battaglia di Marchfeld sconfigge e rende tributari i Gepidi. Alla sua morte però il regno si sfascia.

754: Papa Stefano II viene assediato in Laterano da Astolfo, a cui il Papa ha rimproverato di voler essere lui a nominare i vescovi delle principali città dell'impero. Stefano II invoca l'aiuto di Costantino V Copronimo, imperatore d'oriente, ma il sovrano orientale non se ne dà per inteso, perchè avversario del Papa nella lotta iconoclasta. Allora Stefano II prende una decisione storica invocando l'aiuto di Pipino, da lui stesso incoronato re dei Franchi. Questi discende in Italia e sconfigge Astolfo, costringendolo a levare l'assedio a Roma e a cedere vari territori di confine. Cresce a dismisura il prestigio della dinastia Pipinide.

756: Astolfo non regge al dolore dell'umiliazione subita da Pipino e muore, dopo aver indicato come successore Desiderio, governatore militare della Tuscia. Neanche questi cambia nome, ma decide di venire a patti con i potenti vicini franchi, alleandosi con loro onde evitare nuove invasioni. Per questo dà in sposa le sue due figlie Ermengarda e Gerberga ai due figli di Pipino, Carlo e Carlomanno. Alla corte di Desiderio lavora come storico il longobardo romanizzato Paolo di Varnefrido, meglio noto come Paolo Diacono.

760: il ducato di Alamannia, resosi quasi indipendente, viene soppresso dopo alcune fortunate campagne di Pipino il Breve. Lotte decennali contro i Sassoni, che minacciano i confini settentrionali, e contro i Cechi. Intanto l'impero di Desiderio scivola nella tirannide a causa del carattere furibondo del re: molti oppositori vengono incarcerati, e le rivolte di alcune province sono represse nel sangue.

761: gli abitanti di Novgorod, città slava a sud del lago Ladoga, offrono al condottiero svedese Rjurik la corona della loro città affinché li aiuti a resistere agli attacchi dei Finni e di altre tribù nomadi. Rjurik accetta e fonda la grandezza della città di Novgorod; dal suo nome lo stato prende il nome di Russia.

762: Ailill Medraige mac Indrechtach, Gran Re d'Irlanda, con l'aiuto degli scozzesi caccia definitivamente i normanni dal nord dell'isola.

763: Desiderio si associa al trono come Cesare (titolo non più utilizzato da molto tempo) il figlio Adelchi, che tenta vanamente di temperarne gli eccessi. Adelchi suggerisce di riportare la capitale a Roma o a Ravenna, essendo Pavia troppo esposta agli attacchi franchi, ma l'Augusto considera questo atto un segno di vigliaccheria nei confronti dei prepotenti vicini e rifiuta.

765-1186: fondato da Gopala, prospera nell'India nordorientale il regno dei Pala, caratterizzato da una splendida fioritura artistica; la sua religione è il Buddismo Mahayana. Gli contendono il predominio nell'India del nord la dinastia dei Pratiharas di Malwa (e più tardi di Kannauj) e quella dei Rashtrakuta del Deccan.

766: temendo di venire incarcerato da Desiderio come altri membri della corte, Paolo Diacono si fa monaco nel monastero di Montecassino.

768: morte di Pipino il Breve; il regno è spartito tra i suoi due figli Carlo e Carlomanno. Il primo non accetta la divisione del regno (gli è toccato l'oriente, la regione più povera) e minaccia la guerra contro il fratello, ma la morte prematura di questi evita il conflitto.

771: Carlo resta unico sovrano dei Franchi, usurpando i diritti dei figli di Carlomanno. Il nuovo sovrano ripudia Ermengarda, figlia dell'imperatore d'occidente Desiderio, perchè non può dargli figli. Desiderio non gradisce la cosa e minaccia la guerra.

773: congiura ordita da alcuni militari goti e longobardi e da alcuni funzionari latini, che non ne possono più della tirannide di Desiderio. L'Augusto la scopre e la stronca nel sangue, e fa arrestare e imprigionare a Pavia Papa Adriano I, accusandolo di essere la mente della congiura. Secondo la leggenda il Papa viene fatto accecare  gli viene tagliata la lingua per ordine dell'imperatore, ma la notte gli appare San Pietro che gli restituisce la vista e la favella. Di sicuro i partigiani del Papa invocano l'aiuto di Carlo, il quale non aspettava altro pretesto per dare corpo ai propri sogni di gloria. Un potentissimo esercito franco cala in Italia dal Piccolo San Bernardo e cinge d'assedio Pavia. I governatori delle province ed i capi di stato maggiore dell'esercito acclamano Carlo come nuovo imperatore, e così Desiderio non può fare altro che arrendersi. Carlo è magnanimo e gli concede di rinchiudersi in monastero ("Chiedo salvo l'onore", "Io ti farò salva anche la vita"). Adelchi riesce fortunosamente a fuggire e ripara a Costantinopoli.

774, 25 dicembre: Carlo è solennemente incoronato imperatore romano d'occidente da Papa Adriano I in San Pietro con il nome di Carlo I Magno. Siccome il regno Franco coincide in gran parte con la sezione centroccidentale dell'antico Impero Romano del Nord, Pars Occidentis e Pars Septentrionis sono praticamente riunificate nelle mani di Carlo. L'imperatore bizantino Costantino V Copronimo è costretto a riconoscere il suo titolo. La capitale dell'impero romano è trasferita ad Aquisgrana (Aachen), sul fiume Wurm, dove Carlo si fa costruire una sontuosa residenza ("O Mosa errante! O tepidi / lavacri d'Aquisgrano!") Paolo Diacono è chiamato alla sua corte, presso la quale operano anche lo storico Eginardo, l'erudito britanno Alcuino di York e il poeta goto Teodulfo: grande splendore delle lettere e delle arti.

777-778: grande spedizione di Carlo contro gli Ydrisidi del Marocco che tentano per l'ennesima volta di invadere la Spagna. Successo di Carlo; durante il rientro ad Aquisgrana, però, i Baschi, da sempre ribelli contro la dominazione romana, assalgono la retroguardia dell'esercito comandata dal conte palatino Rolando, nipote di Carlo, sterminandola sino all'ultimo uomo. La tradizione successiva dirà che Rolando (o Orlando) è caduto in battaglia contro gli Arabi a causa del traditore Gano, fatto poi squartare da Carlo, e costruirà la cosiddetta epica carolingia, basata sul senso dell'onore e sulla difesa della fede.

780: morte dell'imperatore bizantino Leone IV, di origini cazare. Sua moglie Irene assume la reggenza in nome del figlio minorenne Costantino VI. Con l'aiuto dei bizantini Adelchi tenta di sbarcare in Puglia per riprendersi il trono paterno, ma viene definitivamente sconfitto e deve tornare a Costantinopoli con la coda fra le gambe; sfiduciato, si ritira in un monastero ("una feroce / forza il mondo possiede, e fa nomarsi / dritto...")

782: dure guerre di Carlo contro i Sassoni per stroncare la minaccia da essi rappresentata. In un sol giorno a Verden, sull'Aller, 4500 nemici sassoni vengono fatti giustiziare in massa dall'Augusto. Intanto il capo vichingo Erik il Rosso è costretto a fuggire dall'Islanda dove ha commesso un omicidio, naviga verso ovest e raggiunge una terra che chiama Groenlandia ("Terra Verde"). Ivi fonda una nuova repubblica.

783: Oleg il Saggio, nipote di Rjurik, ingrandisce lo stato russo sconfiggendo i polacchi presso Vitebsk, ma deve fermarsi nella sua penetrazione verso sud a causa della potenza dei Cazari.

785: sconfitta definitiva di Vitichindo, re dei Sassoni. Il suo stato entra a far parte dell'Impero Romano.

787: Irene fa condannare l'iconoclastia in un concilio da lei convocato a Costantinopoli.

789-812: ripetute spedizioni ad oriente rendono tributari i popoli slavi che vivono di qua dal Vallo (Wilzi, Abodriti, Sorabi, Cechi). Carlo Magno assegna la corona di Boemia alla dinastia dei Lussemburgo e costituisce le Marche di confine per controllare meglio i popoli sottomessi e per tenere d'occhio il Vallo Romano (Marca dei Billunghi, Marca di Lusazia, Marca di Meissen, Marca di Slesia). Il Vallo viene restaurato e potenziato da architetti franchi.

L'impero di Carlo Magno

L'impero di Carlo Magno

790: trattato di amicizia tra Carlo ed il califfo abbaside al-Mu‘tadid. Segue di poco quello con il califfo omayyade di Palermo al-Hakam ibn Hisham I. Intanto Costantino VI raggiunge la maggiore età, ma Irene vuole continuare a regnare, così il figlio se la associa al trono. In Estremo Oriente sorge il regno di Tufan, centrato sul Tibet, che si espande ai danni dell'impero T'ang ormai in decadenza.

791-796: sottomissione dei Gepidi che minacciavano le regioni costiere dell'Adriatico; il loro re è costretto a dichiararsi vassallo di Carlo.

790-832: Jayavarman II, dopo essere stato ostaggio alla corte di Sailendra re di Giava, torna nel suo paese, la nostra Indocina, lo affranca dall'influenza del regno di Giava e fonda l'impero Khmer, stabilendo la sua capitale ad Hariharalaya (vicino all'odierna Roluos, Cambogia).

793: respinto un tentativo dei predoni normanni di risalire il Reno. Carlo istituisce una sorveglianza costiera contro i popoli del Nord, che dopo la fine della Piccola Glaciazione hanno conosciuto un salto di qualità nelle loro scorrerie: quelle che prima erano razzie stagionali, si stanno trasformando ora in vere imprese di conquista da parte di interi eserciti che cercano di insediarsi stabilmente nelle terre conquistate.

796: Muirgius ap Tommaltaig il Grande, sovrano celtico di Britannia cresciuto alla corte di Carlo, vince i Danesi presso la nostra Manchester, riconquista Londra e costringe gli invasori a celticizzarsi o a lasciare l'isola. Il re è ricordato anche come grande legislatore e traduttore in celtico di famosi autori latini. Con lui le isole britanniche acquisiscono piena indipendenza dall'impero.

797: gli insanabili contrasti tra Irene e Costantino VI portano ad una congiura ordita dalla madre contro il figlio, che viene accecato e imprigionato; poco dopo muore in cattività. Irene resta unica sovrana d'oriente. Carlo, da poco rimasto vedovo, manda il fedele siniscalco Helmgaud a Costantinopoli a chiedere la sua mano, onde unificare definitivamente l'intero impero romano, ma Irene rifiuta, temendo di vedere il suo impero invaso dai Franchi.

800: Leif Eriksson, figlio di Erik il Rosso, si spinge ancora più ad ovest e raggiunge prima una landa fredda (Helluland), poi una più ospitale (Markland) ed infine, trascinato verso sud da una tempesta, una decisamente fertile e adatta all'insediamento. Egli chiama quella terra Vinland ("terra della vite"): è l'isola di Terranova. Per la prima volta in epoca storica degli europei hanno posto piede sul continente americano.

802: Irene è deposta da una congiura ordita dal suo generale Niceforo I il Logoteta. Svanisce il sogno di Carlo di restaurare l'impero romano.

803: fondazione di Angkor, la splendida capitale dell'impero Khmer, da parte del suo re Jayavarman II che si autoproclama Chakravartim ("re del mondo"), importando l'induismo dalla vicina India.

808: Carlo Magno decide la divisione dell'impero tra i tre figli Carlo il Giovane, Pipino e Ludovico. I primi due però moriranno prima del padre. Coloni franchi occupano anche il resto delle Gallie fino ai Pirenei.

810: quasi tutta la colonia vichinga di Groenlandia emigra nel Vinland, dove fonda una repubblica con a capo lo stesso Leif. In Groenlandia resta solo un presidio atto a favorire la navigazione e il commercio con l'Islanda. Duri scontri con le popolazioni indigene, definite spregiativamente dai vichinghi Skraelings o anche "pellirosse".

811: i Bulgari si ribellano a Niceforo I, che pretende da loro eccessivi aiuti militari contro gli Arabi, e lo sconfiggono presso Adrianopoli, battaglia in cui egli trova la morte. Indipendenza effettiva della Bulgaria dall'impero d'oriente.

813: anche Michele I Rangabè, successore di Niceforo, viene sconfitto dai Bulgari ed è costretto ad abdicare. Gli succede Leone V l'Armeno, il quale non può far altro che riconoscere l'indipendenza anche dei Serbi.

814, 28 gennaio: Carlo I Magno muore ad Aquisgrana. Gli succede il figlio Ludovico I il Pio, incoronato a Roma da Papa Stefano IV. L'impero romano d'occidente permane unito.

Continua: per leggere il seguito, cliccate qui.

William Riker


Torna indietro