di Perché No?
La rivoluzione francese (e in generale le rivoluzioni atlantiche) sono periodi di tali disordini che immaginare un'ucronia diventa facile, soprattutto in Francia dove i progetti e le utopie politiche sono state numerose. Vorrei farne una sulla fine della Rivoluzione. Vi spiego come vedo la cosa.
Il Direttorio é insediato dopo la caduta di Robespierre, la rivoluzione entra in una fase dove il popolo non fa più la storia, i grandi movimenti di ribellione e fede rivoluzionaria sono finiti, siamo in un momento di rivoluzione istituzionale, non é più il popolo che parla, ma la « Francia ». il Direttorio é una costruzione imperfetta, il suo più grande problema é che legislativo e esecutivo sono totalmente indipendenti, e dunque in caso di conflitto tutto si blocca e si deve usare la forza (nelle mani dell'esecutivo). Risultato: 4 colpi di Stato operati dallo Stato contro sé stesso in 4 anni (senza parlare del peso esagerato dato ai militari, specialmente uno).
Tutti sanno allora che il regime cambierà in una maniera o nell'altra, oltre le diverse congiure giacobine, realiste e protocomuniste, spesso inefficaci, ci sono tre evoluzioni in corso.
1) Quella di Barras, che nel 1798 tratta segretamente con Louis XVIII per restaurare la monarchia: la maggior parte del popolo, che vuole la pace e la stabilità, sarebbe d'accordo (le elezioni danno sempre la vittoria ai monarchici). Per di più Louis XVIII é pragmatico e può accordare un compromesso e una costituzione per una monarchia parlamentare come farà nel 1814. Questa evoluzione sembra inevitabile, tutti l'aspettano e senza il Bonaparte sarebbe avvenuta.
2) Quella di Siéyès, altro direttore, repubblicano, che vuole mantenere i risultati della rivoluzione in una nuova forma di regime, il consolato. Prevede uno colpo di Stato ma ha bisogno di una spada. All'inizio sceglie il generale Joubert, ma quest'ultimo muore nella battaglia di Novi, così sposta le sue speranze su Bonaparte (si crede abbastanza astuto per manipolare un militare).
3) Quella di Bonaparte che vuole il potere per sé. Corrisponde all'evoluzione della rivoluzione che ha fatto nascere un esercito basato sul merito, dove naturalmente emergono grandi capi carismatici.
Uccidiamo Napoleone Bonaparte, e vediamo cosa succede.
27 luglio 1794 (9 Thermidor anno II) : Massimiliano Robespierre viene arrestato dall'assemblea. È la fine del periodo di terrore rivoluzionario. Viene ordinata una grande epurazione tra i politici e l'esercito dei partigiani dell'Incorruttibile, il caso che fa più scalpore é il processo e l'esecuzione del capitano Napoleone Bonaparte, che si era messo in luce qualche settimana prima come l'eroe dell'assedio di Toulon. Il governo della convenzione é allora dominato da diverse personalità tra le quali Paul Barras.
8 giugno 1795 : morte in prigione del giovane Louis XVII dopo una crudele agonia; Louis di Bourbon, conte di Provenza, si proclama re di diritto in Westfalia, sotto il nome di Louis XVIII.
5 ottobre 1795 (13 Vendémiaire anno IV) : Insurrezione realista a Parigi, i golpisti provano a prendere la Convenzione; ma Paul Barras rimane fermo e, aiutato da militari fedeli come Guillaume Brune e Joachim Murat, riesce a respingerli ed annientarli, il colonello Murat fa caricare la sua cavalleria contro i nemici, massacrandoli, e Brune fa cannoneggiare la chiesa Saint-Roch dove si erano rifugiati. Barras diventa il salvatore della repubblica e il nemico dei realisti.
26 ottobre 1795 (4 Brumaire anno IV) : l'assemblea adotta la nuova forma dello Stato; questo periodo sarà chiamato Direttorio; la Francia entra in una fase moderata, il grande periodo rivoluzionario é finito. Il governo esecutivo é composto da 5 direttori: Paul Barras, Jean-François Reubell, Louis de La Révellière-Lépeaux, Etienne Le Tourneur e Lazare Carnot.
4 settembre 1797 (18 Fructidor anno V) : Paul Barras lancia un vero colpo di Stato del potere esecutivo contro il potere legislativo sempre più realista. Nei fatti un regime di triumviri (Barras, Reubell, La Révellière) prende un potere sempre più autoritario e sostenuto dall'esercito.
7 ottobre 1797 (16 Vendémiaire anno VI) : i generali Kellermann e Masséna su ordine del Direttorio firmano il trattato di pace con l'Austria dopo una campagna riuscita, visti i pochi mezzi dell'armata d'Italia, mentre sul Reno Jourdan e Moreau prendono l'iniziativa al Nord. Questo trattato é il trionfo degli eserciti francesi e della loro coordinazione. Ne segue il congresso di Rastadt e la dissoluzione della prima coalizione.
11 maggio 1798 (22 Floréal anno VI) : Barras sostiene un secondo colpo di Stato dell'esecutivo contro il legislativo. Il sistema del Direttorio mostra i suoi limiti, non ci sono mezzi per comporre i litigi tra le assemblee e i direttori, lasciando come unica soluzione il colpo di Stato. Paul Barras si rende conto che il sistema non potrà più durare a lungo, nella mente dell'eroe del Vendémiaire inizia il lungo cammino verso una soluzione pacifica.
18 giugno 1799 (30 Prairial anno VII) : il governo francese conosce l'ennesimo colpo di Stato legale, portando lo Stato al colmo della disorganizzazione e dell'impopolarità. Ormai per Barras il cammino é chiaro. La legalità elettorale può portare al potere solo realisti, sostenuti dal popolo con la promessa della pace e della stabilità. Andare contro di loro vuole dire la guerra civile, il colpo di Stato militare e l'instaurazione di una dittatura autoritaria dove egli sarebbe indifeso contro i generali popolari come Kléber o Masséna. Di fatto la sua analisi é confermata dagli storici, che precisano anche che Barras era corruttibile e temeva di essere arrestato per questo. Iniziano le trattative segrete con Louis XVIII per restaurarlo sul trono.
Settembre 1798 : Austria, Russia, Inghilterra, Napoli e Turchia dichiarano guerra alla Francia e formano la seconda coalizione. Il Direttorio organizza la difesa del paese, ma é accusato dal popolo di avere provocato questa guerra e di essere irresponsabile.
Settembre 1799 : la ribellione realista della Vandea rinasce dalle sue ceneri, stranamente i Direttori non si mostrano cosi ostili come dovrebbero. La mobilizzazione contro la Vandea procede lentamente.
9 novembre 1799 (18 Brumaire anno VIII) : il Direttore Siéyès viene arrestato da Fouché per alto tradimento, mentre prepara un colpo di Stato per rovesciare il direttorio e instaurare un triumvirato, ma non era riuscito a trovare uno generale pronto ad aiutarlo dopo la morte del generale Joubert nella battaglia di Novi.
10 novembre : Barras approfitta della scoperta della congiura per riunire le due assemblee e rivelare le trattative con Louis XVIII. Aiutato da Talleyrand, é riuscito a fare accettare al re una carta costituzionale assai simile al sistema inglese. Il ritorno del re si farà in cambio dell'amnistia totale per i regicidi di Louis XVI e l'oblio per i dieci anni di rivoluzione, promette anche di accettare la dichiarazione dei diritti dell'uomo. E soprattutto tutte le acquisizioni di proprietà e i gradi militari ricevuti durante la rivoluzione sono confermati. Sotto la minaccia delle truppe del direttore, le assemblee approvano le trattative e inviano un'ambasciata in Prussia dove Louis XVIII si é insediato. Solo Luciano Bonaparte, fratello del capitano, protesta e riesce a scappare, entrando in clandestinità con alcuni giacobini radicali.
26 dicembre 1799 : Dichiarazione di Hamm, Louis XVIII accetta le condizioni delle trattative segrete e promette di rispettare tutto e tutti in Francia, senza volontà di vendetta. Dopo le speranze della prima coalizione, Louis XVIII si è spostato su posizioni moderate ed è pronto al compromesso. Chiede anche agli Alleati di fermare le ostilità nel periodo di transizione.
1 gennaio 1800 : Trattato di Berlino, Louis XVIII e Talleyrand firmano il trattato con cui il governo di Parigi autorizza Louis XVIII a tornare in Francia ed é riconosciuto come re dei Francesi. Nello stesso trattato Louis XVIII firma la Carta Costituzionale che instaura la monarchia parlamentare.
28 gennaio 1800 : Barras, diventato premier, firma un concordato con la Chiesa cattolica.
1 marzo 1800 : elezioni legislative, in compenso e per rassicurare Barras e Talleyrand lasciano numerose circoscrizioni ai repubblicani per mantenere un'opposizione; i realisti sono furiosi, ma questo permette una certa stabilità e impressione di libertà.
24 agosto 1800 : Entrata ufficiale di Louis XVIII a Parigi, si insedia nel palazzo degli Tuileries, accolto da Barras e dall'artefice degli accordi, Talleyrand. Lo stesso giorno Louis XVIII accetta la bandiera tricolore e canta « La Marseillaise », il popolo lo acclama mentre i realisti rimangono zitti e poco entusiasti di ciò che considerano come un tradimento, e non accettano il favore di Barras, il macellaio del vendémiaire.
26 dicembre 1801 : Plebiscito popolare, la restaurazione della monarchia é approvata con l'89% dei voti; questo plebiscito fa la funzione di consacrazione popolare per il re, che rinnova in questo giorno il suo giuramento sulla costituzione.
1802 : Congresso di Amiens, gli Alleati e la Francia si riuniscono per sistemare la situazione europea. Le ostilità sono ormai ferme da più di un anno. La Francia rappresentata da Talleyrand tratta in posizione di forza, non é stata vinta e gli Alleati hanno perso la ragione fondamentale per fare la guerra. Dopo 6 mesi, la Francia può considerarsi come vittoriosa nelle trattative. Anche se le repubbliche sorelle sono abolite e rese ai loro principi, questi ultimi devono firmare costituzioni simili a quella francese. La Francia non paga niente e conserva le frontiere di 1795 con il Belgio (solo la parte francofona più la zona di Bruxelles, il resto va all'Olanda), una buona parte della riva sinistra del Reno e Nizza. Austria e Prussia ottengono notevoli estensioni territoriali in Italia e in Germania. Infine le potenze europee firmano un'alleanza stretta, detta Santa Alleanza. Questa alleanza é composta da Inghilterra, Prussia, Russia, Austria e Francia, e basandosi sulle idee britanniche vuole creare un ordine europeo equilibrato. I sovrani decidono la riunione di un Congresso dei Principi per sistemare i litigi internazionali. La pace é fatta in Europa.
1804 : Barras cade in disgrazia dopo accuse di corruzione (vere) e deve andare in esilio. Talleyrand é chiamato al posto di premier e orienta una politica astuta, liberale ma non troppo. Riesce a mantenersi più di 10 anni al potere benché odiato dai repubblicani e dagli ultrarealisti che lo chiamano entrambi con diversi nomi come "il diavolo" o "il vizio". Fouché diventa ministro della sicurezza interna, Masséna é nominato generalissimo delle armate reali. I nobili esiliati iniziano a tornare nel paese, ma non trovano più niente dei loro possedimenti e il re, in accordo con la legge di amnistia, rifiuta di aiutarli; nasce così un partito ultra ostile al re che vuole il ritorno alla monarchia assoluta.
1805 : Louis XVIII crea la Legion d'Onore e una nuova nobiltà con il titolo di baronetto, che integra presto tutta la borghesia e gli uomini politici della rivoluzione. Questa nobiltà ha ricchezza e influenza e presto supera la vecchia nobiltà in disgregazione. È a questo punto che il partito dei realisti radicali « ultras » nasce attorno al futuro Carlo X, fratello del re. Vuole una monarchia assoluta e la fine di tutta l'eredità della rivoluzione.
1808 : Congresso di Aquisgrana, la Spagna é ammessa nella Santa Alleanza, la missione di controllare i movimenti popolari é inserita nella dichiarazione finale benché Talleyrand riesca a evitare l'idea di progresso sociale e dei diritti dell'uomo.
1808 : Congresso di Aquisgrana, la Spagna é ammessa nella Santa Alleanza; il compito di controllare i movimenti popolari é inserita nella dichiarazione finale benché Talleyrand riesca a evitare l'idea di progresso sociale e di diritti dell'uomo.
1820 : Talleyrand, prendendo a modello l'Inghilterra, prende le prime misure a favore delle macchine a vapore: la rivoluzione industriale inizia in Francia.
1813 : Congresso di Parigi: Metternich e Talleyrand impongono l'idea che le potenze europee possono intervenire in tutti i paesi minacciati di rivoluzione o di guerra « ingiusta ».
1814 : il partito degli ultras protesta contro le riforme liberali (progetto di elezioni aperte a tutti i cittadini, che fallisce) di Talleyrand e lancia una vasta campagna contro i liberali e i repubblicani. In 6 sei mesi nasce un « Terrore bianco », molti veterani delle guerre rivoluzionare sono massacrati a Marsiglia, focolai di lotta civile scoppiano nelle province.
1815 : il Terrore bianco permette ai giacobini radicali di riguadagnare una parte del loro consenso tra la popolazione, e il ricordo dei grandi movimenti popolari risale. Luciano Bonaparte ne approfitta per tornare dall'esilio e lancia una grande insurrezione nelle province, il movimento parigino però fallisce benché il duca di Berry, potenziale erede di Louis XVIII, venga assassinato da uno operaio.
1816 : quando la situazione sta per degenerare in una guerra civile e Inghilterra e Austria, preoccupate, si mobilitano, si decide finalmente di intervenire e in accordo con il re Talleyrand sospende la costituzione per 6 mesi e ordina a Masséna e Murat di riportare l'ordine nel paese. La Provenza, terra giacobina, è messa a ferro e fuoco (battaglia di Banon dove le milizie giacobine sono annientate). In Vandea stessa l'esercito riporta l'ordine contro gli ultras (veterani della guerriglia vandeana, mai onorati dal re).
Settembre 1817 : L'ordine é riportato nel paese, ma Talleyrand cade in disgrazia e deve lasciare il governo al duca di Richelieu: inizio del governo conservatore, diverse leggi sono approvate per limitare gli aspetti più liberali della costituzione.
1820 : congresso di Bruxelles, dopo la ribellione francese e contro il parere di quest'ultima é istituito una commissione permanente dell'Alleanza capace di reagire al più presto e decretare la mobilitazione in nome dei principi. Questa commissione viene denominata « commissione europea ».
1821 : Inizio della guerra di indipendenza greca.
1822 : Scoperta della congiura « dei quattro sergenti », che unisce giacobini e carbonari italiani contro Louis XVIII. Luciano Bonaparte, che guidava la congiura, viene scoperto, arrestato e giustiziato. Qualche anno più tardi suo nipote Luigi Bonaparte, benché ancora giovane, prende la testa del movimento repubblicano clandestino. Congresso di Vienna, con l'accordo della Commissione i paesi dell'Alleanza chiedono alla Francia di intervenire in Spagna contro i liberali spagnoli riuniti a Cadice.
1823 : intervento francese in Spagna per sostenere Ferdinando VII.
16 settembre 1824 : morte di Louis XVIII, Carlo X sale sul trono; con lui il partito ultra prende infine il potere. Però devono confrontarsi con un'assemblea in gran parte liberale. La popolazione francese amava Louis XVIII perché aveva riportato la pace e la prosperità, ma dopo la ribellione di 1815 vedono Carlo X come un pazzo e un uomo del passato: la sua presa del potere é vista con paura, il regime perde molti consensi.
1825 : "il miliardo degli emigranti": é creato un fondo speciale per ripagare i nobili che sono sfuggiti alla rivoluzione. È una delle misure più simboliche della politica del nuovo re, che vuole niente di meno che tornare a prima di 1789.
1826 : la commissione europea, davanti ai rischi rivoluzionari in Grecia, decide di controllare il movimento e di intervenire in nome dell'alleanza.
1827 : Battaglia di Navarino, la flotta turca é annientata dalle flotte britannica, francese e russa; contro la sua volontà l'Alleanza entra in guerra.
1828 : La Russia lancia una campagna contro la Turchia, la Francia sbarca e conquista il Peloponneso con truppe alleate e ribelli greci.
1829 : Trattato di Adrianopoli tra Turchia e Alleanza.
26 luglio 1830 : Carlo X prova a imporre il suo potere esecutivo sull'assemblea, vietando i diritti fondamentali; ne segue un'esplosione di violenza in tutto il paese. La situazione interna peggiorava da anni, lo Stato conosce una crisi sociale dovuta alla rivoluzione industriale, i simboli della Rivoluzione erano insultati, le libertà sempre più ridotte. Per di più, Carlo X si era fatto nemico di Talleyrand che ormai sognava la fine dei Borboni.
27-28-29 luglio : le "Tre Gloriose", tre giorni di insurrezione popolare di Parigi: Carlo X deve fuggire, Talleyrand e il suo discepolo Adolphe Thiers intravedono l'occasione di farla pagare ai Borboni e chiamano al potere Louis-Philippe di Orléans (il popolo é calmato da grandi oratori come il giovane Victor Hugo, che inizia la sua carriera politica). La situazione era tesa, lasciare che il popolo combinasse una rivoluzione sarebbe stato motivo di guerra con l'Alleanza, mentre con Louis-Philippe almeno la monarchia costituzionale rimane. Il re é obbligato di abdicare, andrà finire la propria vita in Inghilterra; Louis-Philippe diventa re e restaura la carta costituzionale nella totalità. Inizio della Monarchia di Luglio.
1831 : Congresso di Coblenza, l'Alleanza messa davanti al fatto compiuto riconosce Louis-Philippe I come dei Francesi. Talleyrand trionfa di nuovo e mette i suoi uomini in tutti i posti chiave dello Stato. La Santa Alleanza organizza anche un nuovo Stato greco indipendente, dando la corona a Ottone di Wittelsbach. Lo stesso anno inizia la ribellione polacca contro la Russia.
1836 : la commissione europea decide di non intervenire in Polonia e riconosce i diritti russi a mantenere l'ordine; Cracovia viene distrutta, la repressione é terribile.
17 maggio 1838 : già vecchio e malato, Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord muore. Prima di morire il re viene a visitarlo, ed il vecchio ministro gli confessa : « Sire, soffro come un dannato. » E Louis-Philippe risponde : « Di già? ». Cosi muore l'uomo che la gente chiamava « il vizio », l'uomo che ha elaborato due rivoluzioni, tradito venti re, vari imperatori, senza parlare dei papi, che ha tradito tutto e tutti. L'indomani i Parigini (che non gli hanno perdonato la rivoluzione rubata del 1830) con humour mormorano in ogni via le parole del diavolo nell'atto di accogliere il principe-vescovo : « Principe, lei ha oltrepassato i miei ordini »!
1840 : Louis-Philippe ordina la riabilitazione di Luciano Bonaparte, presentato come un modello. Questo fa parte di una messinscena per guadagnare il favore dei repubblicani che hanno ottenuto buoni risuktati alle elezioni. Ciò permette a Luigi Bonaparte di tornare in Francia e di prendere la testa del partito. Il calcolo non era ottimo perché i repubblicani iniziano una campagna contro il re.
1846 : la Francia conosce una crisi agraria terribile, che provoca una crisi finanziaria importante. Nelle province scoppiano moti e ribellioni represse nel sangue su consiglio di Thiers. La disoccupazione degli operai diventa il problema maggiore dello Stato, un'atmosfera di tensione e di quasi guerra civile serpeggia nel paese.
Febbraio 1848 : Louis-Philippe I prova a vietare le riunioni repubblicane , ciò provoca la ribellione di Parigi, il re rifiuta di provocare una vera guerra civile e rinuncia al potere, partendo per l'Inghilterra; ne risulta una situazione di vuoto che permette a un gruppo riunito attorno al poeta Lamartine di fondare la Seconda Repubblica. La schiavitù é immediatamente abolita.
Giugno 1848 : nuove insurrezioni a Parigi, queste provocano una grande impopolarità della repubblica, la crisi sociale ed economica prosegue, ci sono sempre numerosi disoccupati, i disordini stancano i borghesi che si alleano al partito dell'ordine di Luigi Bonaparte, che, benché repubblicano, non sopporta l'anarchia.
Dicembre 1848 : elezioni presidenziali, Luigi Bonaparte diventa il primo presidente della Repubblica Francese, é la fine della repubblica romantica. Il 1848 é stato chiamato « la Primavera dei Popoli », le rivoluzioni scoppiano in serie in Germania, Francia, Italia, Polonia e nei Balcani. La situazione é difficile e la commissione europea non sopravvive, la sua sede di Bruxelles é distrutta dalla repubblica francese e i diversi membri dell'Alleanza sono troppo occupati per preoccuparsene. Non sarà restaurata più, é la fine del primo spirito europeo (conservatore, monarchico, militarista): inizia l'era dei nazionalismi.
2 dicembre 1851 : Luigi Bonaparte effettua un colpo di Stato e prende il controllo del paese, decide per restaurare l'ordine di restaurare la monarchia e chiama il nipote di Louis-Philippe I al trono: Philippe VII diventa re dei Francesi, ma é un bambino e Luigi Bonaparte ne diventa il reggente. Seconda Restaurazione o Monarchia di Dicembre.
2 dicembre 1852 : entrata ufficiale di Philippe VII in Parigi, la nuova carta costituzionale autoritaria entra in funzione: il suffragio universale é garantito, ma solo candidati del Bonaparte possono presentarsi alle elezioni. Inizio di una vera tirannia personale con una vasta repressione dei repubblicani: Victor Hugo deve fuggire in esilio, Philippe VII é costretto a rimanere rinchiuso nelle Tuileries.
1858 : la Francia interviene negli affari italiane e dichiara guerra all'Austria. Il Bonaparte lancia il paese in una guerra inattesa e sanguinosa, si fa accompagnare in guerra da Philippe VII per la sua educazione militare. Il sovrano ne ricaverà solo uno grande orrore del sangue davanti ai massacri di Marengo e Solferino. Sempre senza preavviso Bonaparte firma la pace e fa pagare il suo intervento al Piemonte con Nizza e la Savoia. La letteratura celebra Philippe VIII e la nuova guerra d'Italia ricordando Carlo VIII e Francesco I (non sempre così gloriosi).
1861 : Vittorio-Emanuele II è proclamato re d'Italia, nasce una monarchia costituzionale con capitale a Firenze; Roma é protetta dalle forze francesi mandate dal Bonaparte.
1866 : Con la battaglia di Sadowa la Prussia conquista l'egemonia su tutti gli altri Stati tedeschi e l'Austria inizia il suo declino.
1870 : dopo tensioni con la Prussia del cancelliere Bismarck scoppia la guerra franco-prussiana. Bismarck vince la guerra. Il nuovo impero di Germania elegge come sovrano Guglielmo I di Prussia, nasce una grande monarchia autoritaria. Bismarck esige da Philippe VII la caduta del tirannico ministro Bonaparte, responsabile della guerra; quest'ultimo parte in esilio. A Parigi, la tensione é al colmo, nazionalisti e socialisti manifestano, scoppia l'insurrezione e viene proclamata l'effimera Terza Repubblica o Repubblica Socialista. Philippe VII trova rifugio a Versailles sotto la protezione del maresciallo Mc Mahon e chiama al potere Adolphe Thiers. Quest'ultimo firma la pace; incontro tra Philippe VII e Guglielmo I. La Francia perde l'Alsazia, parte della Lorena, la riva sinistra del Reno e il Lussemburgo, inoltre deve pagare pesanti riparazioni di guerra. Thiers, sbarazzatosi dei Prussiani, può volgersi verso i repubblicani parigini.
1871 : terribile repressione della Terza Repubblica, che non si é estesa a tutta la Francia, é rimasta centrata su Parigi: le truppe reali devono conquistare strada dopo strada la capitale durante un intero mese, provocando un incredibile massacro e la distruzione di una buona parte della città, il palazzo delle Tuileries é raso al suolo da un incendio (Philippe VII si reinsedia ufficialmente a Versailles). Il movimento aveva assunto un colore socialista e servirà d'esempio per la futura rivoluzione russa: é l'ultima rivoluzione basata unicamente sul popolo delle città.
1875 : caduta in disgrazia di Thiers (il re lo odiava fin dai tempi della repressione di 1871); Philippe VII prova a restaurare l'unità del paese facendo un compromesso con i liberali e i repubblicani, accetta una nuova carta costituzionale dove perde la maggior parte dei suoi poteri, e non usa i pochi poteri rimasti. Giura fedeltà alla bandiera tricolore. Primo della sua famiglia, accetta di lasciare la Francia alla sua vita democratica, non interviene negli affari politici malgrado le rivendicazioni dei monarchici legittimisti (partigiani della monarchia assoluta in nome di « Henri V », detti anche henristi). Si sviluppa la vera monarchia parlamentare francese. Questa data é considerata come la vera fine della Rivoluzione. Il suffragio universale é mantenuto e i repubblicani moderati vincono le elezioni.
1881 : vengono approvate leggi sull'educazione gratuita e universale. La Francia prosegue sulla via della modernizzazione e dell'ugualitarismo, la monarchia parlamentare rimane popolare con una vita politica pacificata.
1888 : morte di Guglielmo I, Guglielmo II diventa imperatore di Germania.
1894 : morte di Philippe VII il Democratico, Philippe VIII diventa re dei Francesi.
1914 : Dopo l'assassinio dell'arciduca austriaco le diverse alleanze europee sopite durante gli ultimi vent'anni si mobilitano e provocano una guerra generalizzata. Scoppia la Grande Guerra Mondiale.
Marzo 1917 : la Russia, indebolita dalla sconfitta militare, dalla crisi sociale, economica e alimentaria, crolla nella rivoluzione, lo zar é deposto.
Aprile 1917 : La notizia della rivoluzione russa riempie di terrore le diverse teste coronate, sopratutto Philippe VIII di Francia (il cui padre gli ha trasmesso il suo disgusto per la guerra e la violenza, ma non ha poteri), prende contatto con il ministro Briand e lo sostiene per una soluzione pacifica. La soluzione pacifica alla guerra era nell'aria dall'inizio dell'anno quando il presidente USA Wilson chiedeva a una pace senza vincitori (gli USA dichiarano la guerra nello stesso mese ma preferiscono vederla finire prima l'arrivo dei loro boys). Carlo I d'Austria prende l'iniziativa (la Germania finalmente lo segue) con la missione diplomatica di Sisto di Borbone-Parma, cugino alla lontana del re degli Francesi. Il re francese deve far valere tutto il suo peso sui militari nazionalisti per permettere a Briand di trattare (sarà chiamato il Re-Codardo dai nazionalisti).
20 maggio 1917 : dopo un accordo limitato Francia e Germania cessano le ostilità, le altre nazioni seguono a ruota.
1 agosto 1917 : Inizio della conferenza di pace di Strasburgo che riunisce Francia, Inghilterra, Italia, Germania, Russia, Austria e altre nazione belligeranti. Pero la Russia sarà esclusa dalla conferenza dopo la rivoluzione bolscevica dell'ottobre 1917 (la pace sarà firmata separatamente). Sempre nello spirito della « pace bianca » (dixit Benedetto XV) Francia e Germania raggiungono il Grande Compromesso : la Francia ricupera l'Alsazia e la Lorena ma riconosce alla Germania la riva sinistra del Reno, il Lussemburgo potrà scegliere con un plebiscito (nel 1922 sceglierà l'indipendenza). Inoltre la Francia cede anche tutta l'Africa equatoriale francese (in contatto con il Cameroun), in parte anche per il pagamento di un compromesso sulla Polonia. I nazionalisti sono ostili, pero il desidero di pace é forte nel popolo e la guerra sembra concludersi giustamente. Germania e Inghilterra firmano il compromesso navale sul rapporto tra le due flotte e un accordo di cooperazione. L'Italia ottiene poco più del Trentino come risultato del compromesso con l'Austria, che non perde altri territori, le pretese della Serbia sono respinte come quelle degli altri movimenti nazionalisti centroeuropei. La Germania restaura uno Stato polacco sulle terre orientalk prese alla Russia e la Slesia austriaca (data da Carlo I in spirito di compromesso e d'amicizia), e ne fa uno Stato-cuscinetto. L'impero ottomano é smembrato. Questa divisione dell'Europa ricorda a tutti quella del congresso di Amiens nel 1802, lascia vari malcontenti, con l'Italia e la Serbia che sviluppano l'idea di una vittoria confiscata da Francia e Germania.
1919 : Congresso di Versailles. Benché ancora nemici Francia e Germania si accordano sul bisogno di unirsi contro la Russia comunista e contro i diversi movimenti nazionalisti pericolosi del continente. Rinnovano dunque l'organismo di cooperazione internazionale, nascita della Seconda Commissione Europea con sede a Strasburgo che unisce Inghilterra, Germania, Francia, Olanda, Austria e la neonata Polonia. Essa nasce in chiara funzione antisovietica.
1920 : davanti all'agitazione sociale e politica nata dalla guerra, Guglielmo II deve accordare delle riforme politiche nel suo impero. Il Reichstag é ormai
eletto al suffragio universale e l'impero diventa un regime parlamentare con una riduzione importante dei poteri del kaiser; viene scritta una nuova costituzione. Una certa autonomia é concessa a diverse minoranze dell'impero. Nascita del III Reich o Reich Parlamentare.
L'Armata Rossa sovietica invade la Polonia di Josef Pilsudski ma viene fermata sulla Vistola davanti a Varsavia, l'esercito polacco é stato allenato e armato dalla Francia e dalla Germania che inviano truppe. Ciò permette alla Polonia di raddoppiare quasi il suo territorio e stringere nuove alleanze con la Germania (la Polonia in cambio dell'aiuto militare riconosce la sua frontiera con il
Reich).
1922 : Benito Mussolini prende il potere in Italia ed instaura un regime fascista ostile alle idee europee ed all'intesa franco-tedesca. Immediatamente l'Italia si ritira dalla Commissione europea. Lo stesso anno muore l'imperatore austriaco Carlo I, suo figlio Ottone sale sul trono sotto il nome di Francesco-Giuseppe II.
1923 : Riccardo Coudenhove-Kalergi pubblica « Paneuropa » nel quale sviluppa le idee proeuropee tipiche del secondo spirito europeo (pacifista, cooperativo), avrà un grande peso nelle cancellerie europee.
1924 : Davanti alle rivendicazioni nazionaliste l'Austria di Francesco-Giuseppe II firma una nuova costituzione federale, dove concede una prima autonomia ai nuovi regni federati, Ungheria, Boemia e Bosnia. Però nel Sud l'agitazione non si spegne con la propaganda pro-slava della Serbia che chiama a una nuova guerra.
1925 : sostenuto dall'Italia di Mussolini, il generale serbo Milan Nedic prende il potere a Belgrado e rinchiude il re filoeuropeo Alessandro I nel suo palazzo, instaura un regime fascista ispirato a quello italiano e fondato sull'identità degli Slavi del Sud o Jugoslavi; egli vuole riunire l'insieme dei Balcani sotto una corona serba ortodossa.
1926 : morte di Philippe VIII il Pacifista, Jean III diventa re dei Francesi. Lo stesso anno Francia e Germania firmano trattati di cooperazione sul carbone e l'acciaio ai quali partecipano Austria, Polonia e Olanda.
1929 : Crac di Wall Street, grande crisi economica mondiale, gli effetti in Europa sono terribili ma meno che negli USA, la comunità europea ha permesso di organizzare uno mercato al livello europeo che permette alle economie europee di sopravvivere. La crisi economica rimane limitata.
1930 : Trattato di alleanza Briand-Stresemann sempre contro la minaccia comunista, ma anche contro i rischi di guerra nel centro-Europa. L'Austria partecipa all'alleanza perché é la prima nazione minacciata dalla Serbia e dall'Italia.
1931 : Italia, Serbia e Turchia firmano un trattato di alleanza militare. Qualche settimane dopo la Serbia, militarizzata da dieci anni, invade la Bulgaria con appoggio turco e annette il paese malgrado le proteste della potenze europee. Lo stesso anno viene proclamata la seconda repubblica spagnola, però l'Europa, sempre in uno spirito pacifista e di compromesso nato nel 1917, non interviene.
1933 : Trattato di Amsterdam : Nascita della Comunità europea con Francia, Germania, Olanda, Austria e Polonia. Questa comunità opera per l'integrazione economica del continente e deve rafforzare le alleanze militari. Deve anche permettere di fare concorrenza agli USA. Lo Stesso anno il regime di Belgrado cambia il nome al suo paese che diventa l'impero di Jugoslavia, il generale Milan Nedic si diverte a vestire il re come un basileus bizantino.
1934 : Dopo un casus belli poco convincente il generale Nedic dichiara la guerra alla Romania.
1935 : la Romania capitola ed entra come paese suddito delle Serbia nell'alleanza jugoslava.
1936 : in Spagna scoppia la guerra civile tra i repubblicani appoggiati da comunisti e i militari di Francisco Franco sostenuti dall'Italia e dalla Serbia per la sua lotta contro l'internazionalismo, l'europeismo e la plutocrazia.
1938 : Francia e Germania decidono di creare una brigata mista sotto comando paritario: l'obbiettivo è quello di formare una forza comune nella previsione di una guerra contro le potenze fasciste del Sud d'Europa. L'Inghilterra rifiuta di unire le sue forze alle loro.
1939 : in accordo con la Serbia, l'Italia invade ed occupa l'Albania. Fine della guerra civile spagnola, i nazionalisti di Franco hanno annientato e massacrato i repubblicani e i comunisti. Franco insedia un potere fascista in Spagna, e con il trattato di Barcellona aderisce all'alleanza Italo-serba insieme al Portogallo di Salazar.
1940 : morte di Jean III l'Europeo, Henri V diventa re dei Francesi. Cmpagna di Grecia: dopo una breve guerra, Italia, Serbia e Turchia si dividono tra loro il paese, le potenze della comunità europea non intervengono.
1941 : Morte di Guglielmo II; il kronprinz suo figlio diventa Guglielmo III e deve giurare sulla costituzione del 1920. Le potenze fasciste firmano un trattato di non aggressione con l'URSS. La guerra sembra avvicinarsi. In dicembre gli USA, attaccati a Pearl Harbour dal Giappone, iniziano la guerra del Pacifico.
1942 : Incidente di Sarajevo: come nella Grande guerra é a Sarajevo che scoppia la guerra, il partito fascista bosniaco prova a prendere il potere ma é respinto dalle truppe austriache. Subito la Serbia accusa Vienna di massacrare gli Slavi e invade l'Austria senza dichiarare la guerra. Nedic preparava la guerra da più di vent'anni, ma la sua iniziativa lascia Mussolini stupito: può solo seguire il suo alleato. Italia, Serbia, Turchia, Romania, Spagna e Portogallo dichiarano guerra a Germania, Austria, Francia, Olanda e Polonia. L'Inghilterra dichiara di voler rimanere neutrale. Inizio della guerra balcanica, che sembra opporre le grandi potenze europee alle potenze secondarie. Nei mesi seguenti la guerra si svolge sopratutto in Bosnia, in Slovenia e in Spagna (la frontiera franco-italiana non si muove molto, i due paesi non vogliono subire distruzioni sui loro territori). La Spagna e l'Italia combattono anche in Africa contro la Francia coloniale, senza grandi successi.
1943 : Guerra di Spagna, la Francia si impegna in Spagna contro i Falangisti, prende Barcellona ed instaura un nuovo governo democratico attorno alla persona di Giacomo III, il figlio del defunto Alfonso XIII e dei repubblicani sopravissuti. Nei Balcani la Germania e la Polonia rinforzano le truppe austriache in difficoltà.
1944 : l'URSS scende in campo contro la Comunità europea e le potenze fasciste, invadendo Polonia, Romania e Bulgaria. L'offensiva sovietica ritarda l'avanzata tedesca e obbliga le truppe polacche a tornare in patria. Anche il Portogallo, poco impegnato nella guerra, decide di fare la pace.
1945 : Stabilizzazione del fronte in Polonia, la Romania cade nelle mani dei sovietici che penetrano in Bulgaria. I Tedeschi penetrano in Serbia e in Italia in un'offensiva congiunta con i Francesi. Dopo la Battaglia di Tangeri e la presa di Madrid e Siviglia, i Francesi e gli Spagnoli liberi controllano il paese, Franco si arrende in settembre e la Spagna firma la pace. Le truppe liberate permettono alla flotta francese di attaccare Sardegna e Sicilia e lanciare piccole operazioni nelle isole greche.
Agosto 1945 : gli USA lanciano la loro ultima invenzione, la bomba atomica, su Hiroshima e ricevono la capitolazione del Giappone. Subito dopo si impegnano nelle vicende interne cinesi, sostenendo i nazionalisti cinesi.
1946 : la Turchia, vedendo avvicinarsi la minaccia sovietica, rovescia la sua alleanza ed entra in guerra con la Comunità, dopodichè si scontra immediatamente con l'Armata rossa che avanza per conquistare la Bulgaria. La Serbia cade, Belgrado é occupata pero il generale Nedic si ritira in Grecia sperando di tornare più tardi. In Italia la sconfitta ormai vicina provoca la destituzione di Mussolini e l'inizio di trattative di pace.
Dicembre 1946 : il generale Nedic si arrende a Tessalonica e chiede la protezione della Comunità europea contro i sovietici.
Settembre 1948 : l'URSS inizia trattative di pace con gli Europei vedendo che il non potrà ottenere altre conquiste, già l'offensiva franco-tedesco-polacca in Polonia mostra che é tempo di fare la pace, e per di più gli agenti sovietici scoprono che sta per essere costruita una bomba atomica franco-tedesca (il primo test riuscirà nel 1948 nel Sahara francese). Trattato di pace di Varsavia, la Polonia é evacuata e i territori occupati restituiti. Bulgaria e Romania diventano indipendenti, ma sono occupate da regimi socialisti legati all'URSS con il Patto di Bucarest (negli anni seguenti Grecia e Albania diventano anche loro regimi socialisti). Inizio della guerra fredda euro-sovietica. In Cina gli USA riescono a salvare la pelle dei nazionalisti, però lo statu quo e la liberazione dei mezzi militari sovietici obbligano a trattare una pace. La Cina é divisa tra Repubblica popolare (capitale Kunming) e Repubblica cinese (capitale Nanjing). Gli USA entrano anche loro nella Guerra Fredda.
1949 : Congresso di Roma, viene stabilito il nuovo assetto europeo. Spagna, Italia e Serbia vengono evacuati e diventano monarchie parlamentari, in Italia la Comunità obbliga Vittorio-Emanuele III a mettere fuori legge il partito fascista, i suoi membri sono giudicati in un tribunale internazionale, e così pure i falangisti spagnoli: Franco é giustiziato nel 1950. Spagna, Italia e Serbia entrano anche come membri a pieno titolo nella Comunità (Portogallo e Turchia rimangono fuori). L'Austria ha sofferto della guerra più degli altri vincitori e in conseguenza deve fare sacrifici, l'Ungheria e la Bosnia diventano Stati indipendenti (benché membri della Comunità), la Boemia rimane austriaca ma con accordi di autonomia larga (come quella concesse alla Catalogna, al Kosovo e alla Sicilia).
1950 : nascita dell'Organizazzione di Cooperazione Europea. Questa istituzione é creata per gestire i fondi europei per la ricostruzione dei paesi del Sud, un aiuto offerto per impedire il contagio sovietico e integrare questi paesi vinti. Così in dieci anni le economie italiana, serba e spagnola decollano e diventano dei modelli per altri paesi.
1950-1953 : guerra di Corea tra Cina popolare-Nord Corea e USA-Sud Corea, l'Europa invia truppe.
1951 : Morte di Guglielmo III di Germania, suo figlio Ludwig I diventa imperatore degli Stati Tedeschi.
1956 : crisi di Suez: Francesi, Europei e Inglesi riescono a fare cadere il potere panarabo di Gamal Abdel Nasser e fanno nascere un regime loro alleato in Egitto. La riuscita dell'operazione dimostra quanto l'Europa conti sempre sulla scena mondiale.
1957 : Trattato di Vienna : la Comunità europea diventa l'Unione europea, é életto un parlamento europeo (benché i veri poteri rimangano alla commissione e al consiglio degli Stati). Questo trattato deve rilanciare la cooperazione europea, poco attiva dalla fine della guerra, che ha visto rinascere i nazionalismi. L'integrazione economica deve essere prolungata, le possibilità politiche studiate e la cooperazione militare rinforzata (gestione comune dell'arma atomica, sviluppo degli eserciti europei contro l'URSS).
1960 : Fondazione della NATO tra Unione europea e USA, America e Europa diventano partner uguali nella lotta contro l'URSS, per la prima volta gli Europei riconoscono il peso americano come uguale al loro (gli USA controllano tutto l'oceano Pacifico, mentre l'Atlantico rimane britannico.
1961 : Crisi di Pechino, costruzione del muro di Pechino che separa ormai le due Cine rappresentate nella capitale simbolica.
1962 : con l'indipendenza dell'Algeria francese il piu grande degli Stati colonizzati torna all'indipendenza. La decolonizzazione é stata pacifica (colonie tedesche) o violenta (colonie francesi), ma il risultato é lo stesso: l'Europa non può più contare sull'Africa come riserva di caccia personale.
1970 : secondo le previsioni, l'economia europea é talmente integrata che permette di prevedere una moneta comune per tutti i membri: sarà il fiorino europeo, adottato nel 1975 (sarà emessa con impresse le teste dei diversi sovrani europei secondo il paese di emissione).
1972 : Inghilterra, Irlanda e Danimarca aderiscono all'Unione l'Europea.
1979 : trattato di Nizza, che comporta riforme dell'Unione. I poteri del parlamento sono estesi, i rapporti tra consiglio dei principi (Stati) e commissione europea sono precisati per dare vita a una scena politica europea unita.
1981 : Il Portogallo (dopo la caduta di Salazar) aderisce all'Unione.
1989 : crollo del muro di Pechino, fine della Guerra Fredda, l'Unione Sovietica é in piena dissoluzione. La Cina é riunificata, con gran costernazione delle nazioni occidentali che vedono nascere lo stato più popolato del mondo con la potenza economica della Cina nazionalista. Presto questo paese diverrà la prima potenza industriale del mondo.
1991 : l'URSS smette di esistere, rinascita della Russia come repubblica federale.
1992 : trattato di Maastricht, viene ratificata una Costituzione per l'Unione Europea che si trasforma in una confederazione di nazioni rappresentate dai loro sovrani (tutti cugini e uguali): nascono finalmente uno stato europeo e un esercito europeo.
1994 : morte di Ludwig I di Germania, Federico IV diventa imperatore degli Stati Tedeschi.
1995 : La Svezia e la Finlandia aderiscono all'Unione.
1999 : morte di Henri V, Henri VI diventa re dei Francesi.
2001 : gli USA sono colpiti da attentati terroristi islamici.
2002 : Romania, Bulgaria, Cipro e Malta entrano nell'Unione europea.
2003 : invasione americana dell'Irak, l'Europa non vuole seguire gli USA: piccola guerra fredda americano-europea.
2004 : ora é l'Unione Europea ad entrare in guerra contro i terroristi dopo gli attentati di Madrid.
2007 : La Grecia e l'Albania entrano nell'Unione europea insieme ai paesi baltici: quasi tutto il continente é riunito.
E la storia prosegue…
(Lo so, ho aggiunto almeno tre POD a questa Timeline, ma le idee mi sono arrivate mentre scrivevo…)
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Ora vediamo che cosa avviene se prevale la soluzione di Siéyès.
Napoleone Bonaparte muore durante l'insurrezione del Cairo nel settembre 1798, la spedizione passa nelle mani di Kléber. Kléber non vuole arrendersi agli Inglesi per cosi poco e decide una incredibile ritirata organizzata via terra attraverso tutta la Cirenaica e il Maghreb, verso un porto dove la flotta francese potrà più facilmente rimpatriare l'esercito d'Oriente. In Francia la notizia provoca un lutto nazionale (però i direttori nascondono male la loro soddisfazione nel vedere la fine dell'ambizioso corso).
Il Direttorio prosegue la sua storia con vittorie e tracolli militari e con numerosi colpi di Stato. Nel corso del 1798 Paul Barras inizia le trattative per restaurare la monarchia di Louis XVIII in cambio di una costituzione e del perdono per le sue diverse corruzioni. Allo stesso momento il direttore Siéyès, che conosce i progetti di Barras, mette in piedi una congiura per rovesciare il regime corrotto del direttorio e impedire la restaurazione. Nei suoi piani il colpo di Stato prevede l'instaurazione di un triumvirato composta da lui, un giurista e un militare per servire di spada se le cose prendono una brutta piega. Siéyès sceglie un generale leale alla fede repubblicana, Barthélémy Joubert, buon generale e già “spada” del colpo di Stato di Prairial. Joubert é nominato comandante militare di Parigi e capo della guardia dell'assemblea. Il 9 novembre 1799 Joubert approfitta di una congiura giacobina per spostare le assemblee a St. Cloud, dove sono nelle mani dei soldati fedeli ai triumviri, le assemblee sono costrette a proclamare la fine del regime direttoriale e Emmanuel-Joseph Siéyès, Roger Ducos e Barthélémy Joubert sono nominati consoli con l'incarico di scrivere una nuova costituzione. Alla notizia del colpo di Stato Parigi non si muove, ed esso riesce perfettamente. Il colpo di Stato non ha fatto morti (senza Bonaparte ciò che era un colpo di Stato legale non si trasforma in colpo di Stato militare). Barras viene subito arrestato come i suoi seguaci e accusato di alto tradimento e corruzione (per una volta non erano accuse false).
Siéyès può cosi insediare in poche settimane la costituzione dell'anno VIII (senza che venga confiscata da Bonaparte che la riscrisse in suo favore), viene insediato uno consolato meno autoritario ma sempre così efficace, e tutto ciò non rappresenta la fine della rivoluzione ma sua forma definitiva. Joubert é primo console ma il vero potere politico é nel le mani di Siéyès. Il console ha un mandato di 9 anni, e ogni 3 anni un posto si libera (dopo il suo consolato Siéyès diventa presidente dell'assemblea e conserva il proprio peso politico fino alla sua morte). Grazie agli sforzi di Joubert e del suo luogotenente Moreau, la Francia riesce a sistemare la situazione militare esterna e interna (seconda distruzione della Vandea). Siéyès, aiutato da Talleyrand, può fare la pace con la Coalizione. Nel 1802 al congresso di Amiens le monarchie europee firmano la pace con la Francia rivoluzionaria, la Francia conserva le sue conquiste e le repubbliche sorelle (costrette a seguire la nuova forma del regime francese) sono mantenute eccezion fatta per quelle napoletana e romana; sono anzi aggregate in una repubblica italiana vassalla e ristretta al Nord. L'anno seguente con il Patto di Milano le repubbliche sorelle sono legate ufficialmente alla potenza francese, nello stesso momento le monarchie europee formano la Santa Alleanza. Questa pace precaria finisce per diventare permanente. Inizia la cosiddetta Guerra Fredda tra il mondo libero e il blocco rivoluzionario. La Francia consolare finisce di distruggere la vecchia società, il cristianesimo é tollerato solo come culto privato e anche i cristiani devono partecipare alle feste civiche (fête des decadi), il calendario rivoluzionario é mantenuto, il codice civile viene promulgato regolando una nuova società basata sulla ricchezza e la fama.
L'Europa rimane divisa durante tutto il secolo. La Francia però non é così rivoluzionaria e non sostiene le rivoluzioni del 1848, troppo popolari e nazionaliste. I due blocchi lottano attraverso guerre civili in diversi paesi come nel 1823 in Spagna (dove la repubblica vince e aderisce al Patto di Milano), o in Grecia dove i rivoluzionari invece sono vinti. Nel 1870 la Francia viene invasa dalla Germania di Bismarck, la guerra degenera in guerra europea tra le repubbliche e le monarchie. La Francia finisce per vincere la sua Grande Guerra Patriottica e la Prussia perde l'egemonia sulla Germania; questo permette di mantenere il consolato dittatoriale di Luigi Bonaparte. Il regime del Bonaparte dura fino al 1875, più tardi questo periodo sarà denunciato dai suoi successori: il console Thiers rivelerà i massacri e le purghe bonapartiane.
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Questa versione mi ha dato meno soddisfazioni della prima, eccezion fatta per l'idea di immaginare oggi un consolato moderno tra Sarkozy, Royal e Bayrou. Che risultato avrebbe avuto il regime consolare sull'Italia?
Se avete altre idee, scrivetemi a questo indirizzo!
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Ecco la risposta di MorteBianca:
Ispirato dall'ucronia di Perchè No?, ho pensato "Ma se la famiglia di Napoleone, originaria della Toscana, si fosse spostata in altre regioni italiane?"
NAPOLEONE SICILIANO
I Bonaparte si trasferiscono in Sicilia (diventanto forse Bonapatti), e qui Napoleone (se non avrà un nome più siciliano) si arruolerà nell'esercito reale.
Napoleone potrebbe, approfittando dei casini in Spagna, dichiarare l'indipendenza della Sicilia (sulla scia del "Napoleone Indipendentista Corso"), oppure scalare le gerarchie, essere in prima fila nella repressione della neo-repubblica a vantaggio della Spagna ed infine, con un colpo di stato, diventare Presidente e poi Imperatore di Spagna, riformandola dall'insieme di latifondi che è ad uno stato centralizzato e moderno sotto il suo comando?
Avrebbe molte colonie da sfruttare, la campagna d'Italia potrebbe partire da Napoli (e lì potrebbe mettere la capitale d'Italia, invece che a Milano) e i rapporti con gli Asburgo sarebbero molto più amichevoli geopoliticamente, l'Inghilterra in questo modo non avrebbe molto spazio di manovra. L'Impero Napoleonico sarebbe ispano-centrico come quello di Carlo V e oggi la Spagna sarebbe un paese capace di rivaleggiare con Francia e Germania.
NAPOLEONE TOSCANO
I Buonaparte rimangono in Toscana, qui il giovane Napoleone si unisce ai circoli di letterati di illuministica memoria e, come al solito suo, scalerà le gerarchie dell'esercito aiutando i costituzionalisti ad instaurare una Monarchia parlamentare, e poi una repubblica sotto il suo comando. Poi da qui inizierà la Campagna d'Italia come noi la conosciamo, ma questa volta non avrà molto spazio di manovra: non avrà l'aiuto di Francia o Spagna, sarà da solo, e potrà fare leva solo sul sentimento nazionalista italiano: le armate napoleoniche saranno formate da nazionalisti, indipendentisti e "Risorgimentali" in anticipo, Napoleone andrà di città in città ad issare la Bandiera Italiana (che a questo punto somiglierà allo stemma del Ducato di Firenze, senza gli orpelli), e dovesse riuscire a difendere l'Italia dai Francesi e poi a scacciare gli Austriaci (Magari sfruttando il reciproco odio a suo vantaggio) diventerebbe Re d'Italia, con capitale Firenze o Milano a seconda di come gli girano. Anche se è l'ucronia più difficile è anche quella più stabile sul lungo termine, perché gli squilibri europei sarebbero limitati alla sola Italia, unita sotto una figura forte e non più litigata da tutti, l'Inghilterra potrebbe paradossalmente aiutarlo!
NAPOLEONE SARDO
Idem come per Sicilia e Corsica: O fa l'Indipendentista e si crea una piccola dinastia Napoleonide a Cagliari oppure scala le gerarchie, si unisce ai costituzionalisti cavalcando la fiamma della Rivoluzione Francese e diventa Presidente di una Repubblica di Sardegna (Compreso il Piemonte) scacciando i Savoia. A questo punto si replica il punto precedente: la Sardegna sarà bersaglio immediato dei Francesi e poi degli Austriaci, quindi giocherà molto sulla Resistenza, la Guerriglia e poi farà leva sul nazionalismo, riunificherà il Nord Italia e poi se la giocherà facendo da ago della bilancia fra Austria e Francia. E' un'ucronia molto più verosimile di quella precedente, la capitale d'Italia potrebbe rimanere Torino.
NAPOLEONE VENETO
In questa Ucronia invece il Veneto, alla fine, viene occupato comunque dagli austriaci (dato che era una tendenza storica ormai corroborata che l'Italia fosse destinata ad una progressiva unificazione da un lato ma anche spartizione fra nazioni straniere dall'altro, e senza una figura forte come Napoleone Venezia fa la fine che fa, ovviamente per gli Austriaci), Napoleone a questo punto può O diventare membro di una resistenza piratesca veneziana dalla dubbia forza e replicare le precedenti (con scarsissime probabilità di successo) oppure conformarsi e anzi unirsi agli invasori, fare parte della classe dirigente italiana filo-austriaca del Veneto fino a replicare i passi delle precedenti Ucronie filo-straniere: diventa un abile generale, viene impiegato in Italia, forma il suo piccolo regno, ritorna in Austria dove alla fine diventa Primo Ministro o Imperatore.
Adesso avrà la Francia contro ma, ironicamente, potrebbe ottenere il supporto Inglese (Almeno all'inizio). Inoltre riformando l'Impero probabilmente farà come in Europa e lo suddividerà in macroregioni etniche autonome con parlamenti locali e federali. L'Imperatore Napoleone, richiamandosi ai fasti Asburgici e Romani (a cui, vuoi o non vuoi, in Francia si ispirava e che invidiava, infatti il matrimonio con Maria Luisa non era solo un matrimonio di pace) e probabilmente replicherà quello che ha fatto in Italia in Germania: lotta agli staterelli, divide et impera, sfruttare la guerriglia e le divisioni interne, formare una nazione unita per la prima volta sotto il suo controllo (in ovvia opposizione Prussiana, che si ritroverà limitatissima).
NAPOLEONE ROMANO
Ok, questa è meno seria delle altre: I Buonaparte si trasferiscono a Roma, qui Napoleone potrebbe scalare le gerarchie Spirituali invece che Temporali (Un Papa Napoleone come sarebbe? Dato che di solito a lui interessa il potere non so come si comporterebbe spiritualmente, non avrebbe rivali una volta giunto al Soglio), oppure potrebbe farsi capo del contrasto militare anti-rivoluzionario. A mo' di Cardinale Ruffo, capeggiando una armata di San Fideisti, potrebbe marciare per tutta l'Italia reprimendo i moti indipendentisti, nazionalisti, liberali e rivoluzionari fino ad ergersi poi a difensore dell'Italia contro Francesi e Austriaci. A questo punto lo Stato Pontificio avrà una bella galassia di stati dipendenti a Nord (praticamente tutto ciò che non è Franco-Austriaco) e magari dividersi il Veneto con gli Austriaci stessi.
Napoleone potrebbe a questo punto tornare e, da che era anti-rivoluzionario, fare la sua rivoluzione e prendere il controllo della Repubblica Romana da lui stesso instaurata.
Il problema è che a nessuno frega molto della Sicilia, del Veneto, della Sardegna o della Corsica, ma se qualcuno scaccia il Papa iniziano i guai: si ritroverà mezza europa contro.
Come può uscirne?
NAPOLEONE SVIZZERO
Se invece Napoleone si improvvisa rivoluzionario in Svizzera (ovviamente nei Grigioni!) e da lì crea la propria "Repubblica sorella" aiutato dalla Francia contro l'iperdominio Austriaco, e poi magari espandendosi in Germania (ora aiutando l'Austria, ora la Francia) e in Italia creandosi il suo bell'imperetto da Milano a Monaco (O addirittura da Firenze alla Prussia) fra Austria e Francia. A questo punto potrebbe proclamarsi Sacro Romano Imperatore Germanico, farsi supportare da Austria e Inghilterra ed espandersi per ricostituire gli antichi domini. Fin dove può arrivare da questa "nazione di mezzo" che si è costruito dal primissimo villaggio ticinese in rivolta?
NAPOLEONE TUNISINO
Spin off dell'ucronia sicula: molti siciliani usavano emigrare a Tunisi, al tempo di proprietà Ottomana. E se i Bonaparte
(Panishard?) ricostruiscono lì la propria vita e Napoleone si unisce alle milizie ottomane?
A questo punto non sarebbe difficile sfruttare le tendenze centrifughe e le questioni etniche a proprio vantaggio: Napoleone e altri importano gli ideali rivoluzionari nell'Impero Ottomano e alimentano le fiamme della rivolta, creando una sorta di mini-Emirato all'inizio esteso alla sola comunità siciliana della Tunisia, poi la Tunisia tutta, poi la Libia (iniziando dal Nord, dove ci sono molti Italiani), e poi non deve fare altro che replicare l'impresa fatta nella nostra Timeline: Egitto e Siria, ma non come Crociato, bensì come rivoltoso. Riuscirà ad arrivare fino all'antica Costantinopoli? Diventerà il nuovo Imperatore d'Oriente?
E se invece, unendosi all'esercito ottomano, venisse impiegato in zona Balcanica, prima per reprimere e
conquistare ma poi finendo per creare il suo piccolo impero "Slavo-Greco" e poi fare il suo solito colpo di stato tornando a casa?
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Enrico Pizzo però obietta:
Non sono così sicuro che l'occupazione del Veneto da parte del l'Austria fosse così scontata.
Ma a parte questo, perché proprio una resistenza " piratesca "?
Data la particolare geografia del Veneto io vedo meglio una resistenza nelle vallate alpine e nelle bassure della
pianura, che in HL furono appunto i siti in cui si organizzo la Resistenza dopo il '43...
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Al che MorteBianca gli replica:
Se doveva venire occupata, da chi se non l'Austria?
La domanda dunque è "Era destinata a venire occupata?" Considerando che di stati autonomi in Italia ne sono rimasti due (Savoia e Pontificio) io direi che è una tendenza storica abbastanza sicura. E senza risorgimento anche i Savoia alla prima guerra seria avrebbero fatto la fine del topo, assoggettati alla Francia, ci miravano Napoleone, i Re successivi e De
Gaulle!
la resistenza Piratesca ci sarà comunque a parer mio, perché i Veneziano sono bravi in quello che fanno, ma non nego una possibile resistenza alpina:
Doppia domanda: Quale è più efficace e quale sarà più usata?
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Aggiungiamo ora l'idea di MattoMatteo:
Nel 1799 Napoleone, Ducos e Seyes prendono il potere con un colpo di stato; nel 1803 la Francia, rendendosi conto di non poterli difendere adeguatamente, vende i suoi territori nordamericani (appena riottenuti dalla Spagna) agli Stati Uniti, che così praticamente raddoppiano la propria estensione; nel 1804 Napoleone venne proclamato dal senato, imperatore di Francia... ma che succede se il colpo di stato del 1799 fallisce?
Napoleone, da buon soldato, capisce che l'unica soluzione è la fuga in un luogo che garantisca sia una certa immunità, sia la possibilità di continuare le sua ambizioni; l'unico luogo con tali caratteristiche è appunto la Louisiana francese, che non comprende solo l'attuale Louisiana, ma l'intero bacino dei fiumi Mississippi, Missouri e Arkansas... vale a dire quasi l'intero terzo centrale dei moderni Stati Uniti.
Seguito dalla famiglia, da numerosi simpatizzanti (Ducos, Seyes, Talleyrand, Fouchè, Barras e altri) e da migliaia di soldati a lui fedeli, Napoleone ruba decine di navi, e si dirige alla volta del nuovo mondo; qui il corso, con l'aiuto degli americani, in breve tempo conquista e amplia la Louisiana; il presidente Napoleone proclama nel 1802 la nascita della "République de la Nouvelle France", con capitale Nouvelle Espérance (nella nostra HL sarebbe Little Rock, Arkansas); questo, però, causa l'irritazione degli spagnoli, che si vedono soffiare non solo la Louisiana, ma anche parte dei territori messicani.
Nel frattempo la situazione politica in Francia si fa sempre più caotica, tanto che la fazione pro-monarchica, aiutata da Inghilterra e Germania, nel 1805 riesce a riportare sul trono Luigi XVIII, fratello minore del re ghigliottinato. La restaurazione della monarchia, segna la fine delle relazioni con la Spagna, e l'apertura a Inghilterra e Germania.
Questo fatto muta radicalmente l'atteggiamento degli spagnoli nei confronti della RNF; in breve tempo viene stipulato un trattato tra Usa, Rnf e Spagna, con cui le tre potenze assicurano di sostenersi l'un l'altra nella spartizione del Nord America; secondo i loro piani l'espansione dovrebbe avvenire a discapito dei possedimenti dell'Inghilterra, che però sarebbe impossibilitata a reagire a causa della massiccia preponderanza numerica degli avversari.
Nel frattempo, però... senza Napoleone, la Francia non tenta di invadere la Russia; quest'ultima non acquisisce prestigio sconfiggendo i francesi, per cui lo Zar non ha motivo di inviare i suoi ufficiali in Europa; le idee innovative non entrano in Russia, per cui non nascono conflitti tra le fazioni a favore del rinnovamento e quelle contrarie; la Russia rimane un paese medioevale a feudale, retto dallo Zar, fino ai giorni nostri, mentre comunismo e URSS non vedranno mai la luce; d'altro canto la Russia cercherà di espandersi in Asia (Cina e Giappone) e Nord America (l'Alaska non verrà mai venduto agli Usa, e si espanderà a sud).
Come proseguirà la storia del Nord America, con questi presupposti?
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Bhrghowidhon gli pone allora alcune domande:
1) Perché la Restaurazione della Monarchia in Francia segna la fine delle relazioni con la Spagna?
2) Gli Stati Uniti d'America saranno davvero così entusiasti di trovarsi una Potenza francofona vicina anziché vaste Colonie di una Potenza relativamente più lontana?
3) La Spagna dimentica così in fretta le perdite territoriali a favore di
Napoleone?
4) dove si espandono Stati Uniti, FRN, Spagna e Russia? Tutti in Canada?
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Ad esse MattoMatteo risponde così:
Riguardo alla domanda numero uno: Basandomi su quanto trovato scritto nel Web, la Spagna aveva sviluppato ottime relazioni diplomatiche con la Francia rivoluzionaria... quindi mi pare piuttosto normale che, una volta tornati al potere, i monarchici non desiderino mantenere questi contatti con degli alleati dei loro nemici.
Riguardo alla domanda numero due, ricorda come sono nati gli Stati Uniti: la Francia perde la "Guerra dei Sette Anni", e quindi quasi tutti i propri possedimenti nordamericani; come ripicca contro l'Inghilterra, alimenta e sostiene gli sforzi degli indipendentisti delle tredici colonie (in pratica si potrebbe dire che gli Usa sono nati grazie all'aiuto della Francia); la Rivoluzione Americana e i suoi ideali sono ciò che ha fatto scoppiare la Rivoluzione Francese, quindi basta che Napoleone si presenti come un alleato, spinto dagli stessi ideali (e la nuova Francia monarchica ha stretto alleanza con l'Inghilterra, nemica di sempre degli Usa), ed ecco che agli Usa non pare vero di avere al loro fianco un alleato, invece che di trovarsi stretto tra due colonie nemiche.
Riguardo alla domanda numero tre: la Spagna aveva quasi tutto il Sud America... cos'è meglio, lottare contro dei possibili alleati per pochi territori non indispensabili, o accettare la perdita ed unirsi contro un nemico comune (col risultato di poter conquistare nuovi territori pari a molte volte quanto perso)?
Infine, riguardo alla domanda numero quattro, l'espansione riguarderebbe Canada, Alaska, Groenlandia e Islanda... e forse persino Asia (Siberia, Cina, Giappone). Il problema è che, mancando Napoleone in Europa, la Russia non si espande a ovest, ma a est (dall'Alaska al Canada)... in pratica succede il contrario di quello che pensavano. Poi bisogna vedere se i tre alleati (Usa, RNF e Spagna) mantengono i patti di alleanza o non cominciano a scannarsi tra di loro...
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Non può mancare la puntuale replica di Bhrghowidhon:
1) Dipende dall'anno; dal 1789 al 1792 la tensione è stata crescente, con la detronizzazione e la decapitazione di Luigi XVI. (che il Re e il Governo spagnoli hanno cercato in ogni modo di scongiurare) si è arrivati alla partecipazione della Spagna alla Guerra della Convenzione, l'occupazione parziale del Rossiglione, la sconfitta, la ritirata e l'occupazione francese nel Nord(-Est), sostituita con la Pace di Basilea del 1795 dalla cessione di Santo Domingo. L'alleanza franco-spagnola inizia l'anno dopo in funzione antibritannica, ma naufraga (letteralmente) con la sconfitta al Cabo de São Vicente (1797) e l'occupazione britannica di Trinidad, che provoca la caduta del governo di Manuel Godoy y Álvarez de Faria (1798). Il Secondo Governo Godoy (1800) e la Convenzione franco-spagnola di Aranjuez (1801) non esistono in questa ucronia perché il punto di divergenza è del 1799.
In totale, abbiamo quindi otto anni di ostilità o guerra e due (interposti) di alleanza, da cui si ricava che l'alleanza poteva essere (e veniva infatti) rovesciata, che dunque non era prevedibile ā priōrī e soprattutto che nel 1799 non c'era; a fronte di un'alleanza franco-britannica, non riesco a immaginarmi perché la Spagna debba fare ciò che gli Stati Uniti contemporaneamente eviterebbero (trovarsi contro tutti i vicini nemici).
2) Immaginiamoci nel 1805 al nono Congresso degli Stati Uniti (1805-1807), con 27 Democratico-Repubblicani contro 7 Federalisti in Senato e 114 a 28 alla Camera dei Rappresentanti (i territorî dell'ex-Louisiana francese, costituiti nel 1802/1818 in Territorio del Missouri, 1812 Luisiana, 1819 Arkansas non avevano Delegati e quindi la mancata vendita della Louisiana da parte francese in questa ucronia non ha riflessi sul Congresso). Un Senatore o Rappresentante ha appena terminato un discorso in cui presenta i vantaggi di un'alleanza con Napoleone contro l'Inghilterra; interviene allora un altro Senatore o Rappresentante, sicuramente della Maggioranza Democratico-Repubblicana dell'allora Presidente Thomas Jefferson (l'artefice dell'acquisto della Louisiana nel 1803 della Storia vera), mostrando come la Federazione sia circondata dai possedimenti britannici a Nord, francesi ribelli a Ovest e spagnoli a Sud (Florida, acquistata nel 1819): data l'alleanza franco-britannica e la prevedibile ansia di Parigi nei confronti di Napoleone, oltre che la ragionevolezza di una politica di allineamento spagnola verso le due Potenze europee occidentali (v. sopra), e tenuto conto che il primo obiettivo nella Storia vera per gli Stati Uniti è stato l'Ovest, seguìto appunto nel 1819 dal Sud e mai dal Nord canadese, è lecito concluderne che per la Federazione sia opportuno non inasprire i rapporti con la Gran Bretagna (pacifici dal Trattato di Parigi del 1783 e tali rimasti fino alla Guerra del 1812), non guastarli con la Spagna e quindi nel complesso scegliere l'allineamento con le tre Potenze atlantiche europee (di cui due vicine) e puntare all'annessione dell'unico vicino residuo, il più appetibile (esteso), più debole complessivamente (uno contro quattro) e pure col vantaggio di evitare l'esborso di 15 milioni di dollari storicamente avvenuto nel 1803, il tutto con buona pace della Dottrina di Monroe.
3) La Louisiana era tornata francese con la seconda alleanza franco-spagnola, del 1800 (Trattato di San Ildefonso), non avvenuta in questa ucronia, quindi la Spagna, anziché alleata di Napoleone, sarebbe molto probabilmente un'aspirante al recupero dei territorî e quindi naturale alleata degli Stati Uniti in tutta l'operazione. L'alternativa di un'alleanza con la RFN, precludendole qualsiasi espansione a spese dell'alleata o degli Stati Uniti, lascerebbe aperta solo un'offensiva a Nord verso e a partire dall'Oregon (conteso con la Russia) in direzione dei territorî della Compagnia della Baia di Hudson, obiettivo altresì della RFN, che fra l'altro avrebbe come primo progetto il recupero delle Colonie ex-Francesi in Canada direttamente confinanti con gli Stati Uniti, che però allora non potrebbero espandersi da nessun lato: lasciato quindi il Canada ex-Francese all'espansione statunitense (ovviamente bloccata verso la RFN e la Spagna), la RFN dovrebbe d'altro lato rinunciare pure a un possibile sbocco sul Pacifico (Oregon), perché si tratterebbe di territorio spagnolo, e di conseguenza resterebbe solo con i Territorî del Nord-Ovest ex-britannici, lasciano a sua volta come unica possibile conquista spagnola l'Alaska (dal che non si vede perché la Spagna dovrebbe inimicarsi la Gran Bretagna, visto che potrebbe aspirare in questa situazione solo a una Colonia russa).
Conclusione: con un'alleanza tra Spagna e RFN ci potrebbero essere al massimo due guerre parallele, russo-spagnola e britanno-americana (intendendo con America l'alleanza tra Stati Uniti e RFN); per la Spagna l'unica conquista possibile sarebbe l'Alaska (1.717.854 kmq di ghiacci), a fronte della possibile di recuperare almeno mezza Louisiana (1.070.000 di kmq di praterie) nel caso di alleanza con gli Stati Uniti o intera (2.140.000 di kmq!) nel caso di mantenimento dell'alleanza con la Gran Bretagna...
4) Come visto, l'Alaska sarebbe
inevitabilmente spagnola, il Canada napoleonico-statunitense e Groenlandia e Islanda coinvolgerebbe un'ulteriore Potenza (Danimarca) oltre a Gran Bretagna, Russia e Francia; la Siberia costituirebbe l'apoteosi di questo "Imperialismo delle Zone Inabitabili per il Freddo", ma la Cina e il Giappone suonano davvero un po' troppo per il trio Spagna-Napoleone-Stati Uniti (dei quali la prima e gli ultimi effettivamente hanno avuto quegli obiettivi geopolitici - l'una nei tre secoli precedenti, gli altri nei due e più seguenti - ma non in quella fase, mentre Napoleone senza Francia sarà difficile che ottenga il triplo o il quadruplo di quel che ha conquistato in Europa storicamente...).
In Europa, che la Russia non si espanda solo perché non c'è il pretesto di Napoleone è una riduzione eccessivamente personalistica. Gli obiettivi russi erano e rimanevano anzitutto l'Impero Ottomano (a cominciare da Costantinopoli, destinata a diventare Capitale delle Russie), quello Persiano, i territorî ad amministrazione separata (mancese) della Cina (Turkestan, Mongolia e Manciuria, eventualmente anche il TIbet) e in prospettiva l'India, ma prima di ciò - con la stessa priorità dell'Impero Ottomano - l'Europa centro-orientale slava e/o ortodossa e comunque la Germania (possibilmente anche l'Ungheria).
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Interviene anche Generalissimus, che ha tradotto per noi questa ucronia:
E se Napoleone non fosse mai arrivato al potere?
Per molti la Rivoluzione
Francese fu la reazione e l’escalation naturale dello scontento comune nei
confronti di un’élite ostile il cui risultato fu il rovesciamento del vecchio
regime francese e la sua sostituzione con uno di carattere più repubblicano.
Ad un certo punto arrivò poi un regno di terrore che purgò gli elementi
aristocratici e controrivoluzionari e alla fine Napoleone prese il potere… Una
semplificazione piuttosto ingiusta di un evento che all’epoca nessuno si
aspettava e che esaminando con una certa attenzione scopriamo essere composto da
un coacervo di movimenti i cui leader si avventavano uno contro l’altro, per non
parlare degli sconvolgimenti economici, sociali e politici dell’epoca.
All’inizio un movimento il cui scopo originario era ottenere una voce per
l’umiliato Terzo Stato iniziò rapidamente ad assumere un carattere radicale e
violento, alimentato da una mentalità da branco aggressiva e forse, per la prima
volta, uno schiacciante senso di potere.
Il Terzo Stato asserì il suo dominio sugli Stati Generali, trasformandoli
nell’Assemblea Nazionale, che abolì ufficialmente la monarchia e che alla fine
venne succeduta dalla Convenzione Nazionale e dalla Prima Repubblica Francese.
Una volta tolto di mezzo il re a molti membri del Terzo Stato sembrò di essergli
stato consegnato un assegno in bianco col quale poter fare quello che volevano
dello stato, e così le voci moderate che chiedevano una riforma del sistema
annegarono in un oceano di richieste radicali di dozzine di tipi diversi.
La Convenzione Nazionale e per esteso il Club dei Giacobini, un’associazione
politicamente varia di democratici e repubblicani, in origine aveva visto il
dominio dei Girondini, che di per sé non erano una vera e propria fazione o
partito, ma un gruppo poco coeso che si opponeva ai Montagnardi.
La grande spaccatura fra questi due era più caratteriale che ideologica, dato
che in origine la maggior parte aveva le stesse posizioni, ma quando si trattava
di entrare in azione i Girondini erano più tiepidi, parlavano tanto, ma quando
le loro richieste si realizzarono e l’esito della rivoluzione divenne più chiaro
adottarono presto una posizione più moderata opposta a quella dei Montagnardi,
che rimasero sempre dei fanatici.
Queste divisioni alla fine portarono i due gruppi ad allinearsi rispettivamente
con i realisti e i rivoluzionari, con i secondi che procedettero a circondare la
Convenzione Nazionale e a prendere il comando, spazzando via la fazione avversa,
lasciando i Montagnardi in cima e facendo sì che i Giacobini diventassero sempre
più radicali.
Con la Convenzione Nazionale arrivò la creazione del Comitato di Salute
Pubblica, che operava contro i nemici dello stato sia interni che esteri.
Al Comitato di Salute Pubblica furono concessi poteri esecutivi dalla
Convenzione Nazionale, creando in pratica un ordine dittatoriale che avrebbe
visto l’inizio del Regime del Terrore, promosso soprattutto da una delle figure
principali del Comitato, Maximilien de Robespierre.
Il Regime del Terrore, sia intenzionalmente che non, avrebbe gradualmente
eliminato i rivoluzionari e le fazioni rivali sia all’interno che all’esterno di
Parigi.
Robespierre e una manciata di altri leader divennero i rappresentanti di
ulteriori fazioni all’interno dei Montagnardi, che avrebbero sviluppato accanite
rivalità con altre, soprattutto gli Hébertisti e i Dantonisti, che sarebbero
stati purgati da Robespierre.
Gli Hébertisti vennero purgati per le loro credenze atee e anticlericali, che
Robespierre considerava troppo estreme, mentre i Dantonisti, il movimento
moderato dei Montagnardi, vennero considerati troppo indulgenti e corrotti.
Robespierre avrebbe utilizzato la sua morsa sulle fazioni per intensificare il
Regime del Terrore e promuovere la sua visione della Francia futura, completa
anche di una nuova fede nota come Culti della Ragione e dell’Essere Supremo.
Quella che seguì fu una grande reazione contro Robespierre e le insopportabili
politiche del terrore in una serie di eventi nota come Convenzione Termidoriana,
che avrebbe fatto tornare il Comitato di Salute Pubblica ai suoi poteri
originali, eliminato molte delle leggi appena emanate e alla fine deciso
l’arresto e l’esecuzione di Robespierre.
Presto la Convenzione Nazionale venne sostituita dal Direttorio, ma anche questo
nuovo ordine governativo finì sotto l’attacco sia della sinistra che della
destra, ovvero i Giacobini e i realisti.
All’epoca Napoleone stava facendo incredibili conquiste per la Francia in
Italia, ma questo fece poco per alleviare i grandi pesi e fattori di stress
economici causati dalle continue offensive delle potenze straniere.
Un nuovo ordine filomonarchico arrivò a guidare il Direttorio, ma presto sarebbe
stato rovesciato dai Giacobini, una cosa alla quale contribuì lo stesso
Napoleone, dato che fornì una serie di documenti che accusavano di tradimento
uno dei presidenti del Direttorio.
Questo presidente era stato uno dei generali più di successo della Francia,
nonché un realista, Jean-Charles Pichegru, che, cosa abbastanza divertente, era
stato per qualche tempo l’insegnante di matematica di Napoleone.
Con lui e i realisti rimossi dal potere ed esclusi dalle elezioni i Giacobini, o
per meglio dire i Neogiacobini, avrebbero dominato di nuovo la politica, per la
preoccupazione della maggioranza moderata, che temeva un nuovo Regime del
Terrore.
Con la nazione alla ricerca disperata della pace e di un ordine solido,
Napoleone tornò intenzionato a prendere per sé il potere assoluto, e lo avrebbe
fatto attraverso la pianificazione di un altro uomo, Emmanuel Joseph Sieyès,
l’autore del Giuramento della Pallacorda e in pratica padre fondatore della
rivoluzione, che era rimasto silenziosamente in disparte mentre i suoi
oppositori si combattevano l’un l’altro.
Col Direttorio ora nel caos totale egli colse l’opportunità di prendere il
potere totale e realizzare i cambiamenti rivoluzionari che aveva concepito in
origine.
Tutto quello di cui aveva bisogno era un eroico uomo forte militare che
abbattesse il Direttorio col sostegno del popolo, così che il processo di
ricostruzione potesse finalmente cominciare.
Napoleone comunque aveva un piano diverso in mente e avrebbe dirottato la
strategia di Sieyès per mettere invece sé stesso al comando del nuovo Consolato,
che ovviamente poi utilizzò per assumere il ruolo di imperatore.
Ma se tutto questo cambiasse? E se Napoleone cadesse in battaglia prima che gli
si presentasse questa opportunità o semplicemente non avesse successo nei suoi
piani? E se Jean-Charles Pichegru non venisse mai esiliato e venisse scelto da
Sieyès come il generale eroe ideale per dare forza al suo colpo di stato? Anche
Jean Victor Marie Moreau potrebbe essere un candidato ideale in un mondo dove
Napoleone è caduto in battaglia, ma se così non fosse a questo punto sarebbe
troppo leale a lui.
Ci sono diversi modi in cui potrebbero andare le cose, con numerose potenziali
rivendicazioni al posto di potere.
Sieyès è ovviamente la mente politica che otterrebbe il potere in un mondo senza
Napoleone, ma a questo punto c’è il problema che gli mancherebbe un comandante
militare di alto prestigio ma con un’ambizione più bassa di quella di Napoleone
che si faccia da parte a lavoro compiuto.
Pichegru, per esempio, si accontenterebbe di vedere restaurata una monarchia
costituzionale, ma ancora prima del suo esilio era caduto in disgrazia a causa
delle voci di un suo coinvolgimento in cospirazioni realiste, anche se questo
non gli impedì di essere eletto presidente del Consiglio dei Cinquecento, pur
durante una ribalta politica dei realisti.
Per quanto riguarda la manciata di opzioni, non importa chi deciderà di usare
Sieyès, ma solo che faccia la sua parte nel piano e poi si metta in disparte in
silenzio.
Presumeremo, per amore di questo scenario, che tra i potenziali candidati ne
venga scelto uno e che esegua il piano senza intoppi e lo installi della
posizione di grande elettore, una posizione molto potente, quasi dittatoriale,
che nemmeno Napoleone aveva assunto nel nostro mondo.
Sieyès aveva immaginato una repubblica rappresentativa semi-aristocratica nella
quale i diritti venivano protetti dallo stato e l’uguaglianza di fronte alla
legge veniva assicurata a tutti i cittadini.
Sieyès aveva varie opinioni sulla monarchia, ma sembrava favorire il concetto di
monarca costituzionale, un qualcosa che sia lui che Napoleone consideravano
prezioso per mantenere un ordine ereditario apparentemente continuo, anche se il
re aveva solo l’autorità necessaria per impedire le ribellioni e l’instabilità
politica che avevano segnato il decennio precedente.
Sieyès in pratica avrebbe avuto un’autorità simile a quella di un primo ministro
inglese, con una separazione dei poteri ispirata a quella degli Stati Uniti,
ovvero la creazione di branche giudiziarie, legislative ed esecutive con lui
ovviamente a capo del ramo esecutivo.
La dinastia borbonica sarebbe stata rinstaurata, con Luigi XVIII che salirà sul
trono con poteri significativamente ridotti, e così facendo la politica francese
verrà portata approssimativamente dove si trovava negli anni ’20 dell’800,
ovviamente con qualche eccezione significativa.
Dato che Sieyès sarà disposto a fare compromessi con le potenze straniere per
restaurare il dominio dei Borbone, in questo mondo verrà ottenuta una pace più
favorevole, con la Francia che manterrà il Belgio e i territori tedeschi ad
ovest del Reno.
I compromessi di Sieyès gli faranno inimicare gran parte della sinistra
radicale, ma le riforme compiute contemporaneamente alla restaurazione della
monarchia gli faranno guadagnare l’ammirazione di gran parte dei realisti e dei
moderati.
Certo, Sieyès sarà ancora in pericolo, considerato che la fazione della sinistra
radicale si dimostrò la più volatile durante la rivoluzione, e potrebbe
continuare ad agire come una guerriglia, a meno che il regime di Sieyés non
esegua arresti di massa.
Questo periodo, come gli anni ’20 dell’800 del nostro mondo, vedrà la nascita di
partiti Ultrarealisti, che difenderanno il ritorno alla monarchia assoluta, e
repubblicani radicali, che mireranno a ulteriori riforme Liberali.
Le maggiori tensioni tra Liberali e Conservatori durante gli anni porteranno
indubbiamente a piccole rivolte e rivoluzioni come nel nostro mondo che potranno
comunque cambiare la natura del governo francese in un senso o nell’altro.
Qualcuno ha detto che la Rivoluzione Francese non è finita fino alla metà del
20° secolo, perché essa aveva capovolto un equilibrio vecchio di secoli,
lasciando fazioni opposte in competizione costante, anche se quasi alla pari,
che presero le redini della nazione in alternanza in un ciclo che si ripeteva.
È abbastanza possibile che con l’inizio della restaurazione della monarchia i
tentativi di compromesso più efficaci e la mancanza della dinastia napoleonica
l’equilibrio di governo in Francia, anche se non perfettamente ristabilito,
potrebbe ottenere un livello di ordine più consistente e sostenibile.
Questa Francia incarnerà ancora molti degli ideali Liberali nati nel nostro
mondo, ma senza le conquiste di Napoleone a diffonderli in tutta Europa, essi
rimarranno in larga parte confinati in Francia, nelle sue colonie e nei suoi
vicini più prossimi.
A tal proposito, poiché la Spagna non è mai stata invasa dalla Francia, le
colonie spagnole in America non reagiscono al timore del dominio francese e
mantengono un generale status quo con la madrepatria.
Spesso non viene compreso quanto poco sostegno ci fu all’inizio per
l’indipendenza dalla Spagna, dato che le motivazioni erano più vicine al negare
l’autorità francese all’interno di quei domini e ovviamente mantenere la
limitata autonomia di cui avevano goduto in passato.
L’appena diventato indipendente Messico aveva perfino offerto al re spagnolo la
corona messicana, ma né lui né i suoi parenti la accettarono come gesto di
rifiuto del riconoscimento della sua indipendenza.
Solo in seguito la separazione totale dalla Spagna fu accettata dalle colonie,
visto che la guerra con la Francia l’aveva lasciata economicamente paralizzata e
politicamente instabile, assicurando loro che anche se non sarebbero state
meglio da sole la Spagna non poteva più aiutarle.
In questo mondo tutto questo non accadrebbe, anche se potremmo comunque
aspettarci che qualche colonia o chieda più autonomia o dia il via a guerre
d’indipendenza.
Anche se in questo mondo la Spagna subirà meno fattori di stress a causa della
mancanza del conflitto con la Francia, vedremo senza dubbio un aumento
dell’animosità nei confronti dell’inetto Re Carlo IV, che spesso lasciava lo
stato in carico a sua moglie per lunghi periodi, così che potesse invece passare
il suo tempo a cacciare.
Di fatto, la mancanza del conflitto con la Francia potrebbe solo intensificare
la concentrazione sull’inefficace monarca, visto che non ci sarebbe nulla a
distoglierla da esso, e alla fine suo figlio verrà incoraggiato ad usurpare il
trono in modo simile a come avvenne nel nostro mondo.
Ferdinando VII aveva pianificato un colpo di stato che non eseguì, ma poi
incoraggiò suo padre ad abdicare nel mezzo di diverse rivolte.
L’impatto sulla Spagna in realtà fu piuttosto significativo, la vicinanza della
Spagna alla Francia e ovviamente le invasioni in corso fecero salire alla
ribalta gli ideali Liberali all’interno di uno stato tradizionalmente
conservatore.
Poiché in questo mondo la Spagna rimane più stabile me la Francia esce dalla
sanguinosa rivoluzione solo leggermente riformata, il movimento Liberale in
Spagna gode di molto meno slancio e vengono impedite le rivolte, le crisi e le
guerre civili che sarebbero iniziate nei decenni successivi, specialmente in
seguito alla morte di Ferdinando VII.
Nella nostra TL il regno di Ferdinando fu seguito da una crisi di successione
quando suo fratello, l’erede apparente, venne messo da parte in favore della
figlia di Ferdinando, Isabella II, con la madre che serviva da reggente.
Il fratello di Ferdinando, Carlo Maria Isidoro, contestò questa decisione,
portando alla fine alla Prima Guerra Carlista, nella quale la fazione che
difendeva le rivendicazioni di Isabella era composta in gran parte da Liberali
spagnoli.
Se Ferdinando decidesse comunque di nominare Isabella suo erede, Carlo Maria
Isidoro avrà poche difficoltà a prendersi il trono con la forza.
Per quanto riguarda i cambiamenti radicali la stessa cosa varrà per il
Portogallo, la cui famiglia reale fu costretta a fuggire in Brasile durante
l’invasione di Napoleone, spianando alla fine la strada ad una rivoluzione
Liberale negli anni ’20 dell’800.
Poiché Napoleone non invade mai, la famiglia reale rimane in Portogallo e il
Brasile non subisce mai i cambiamenti che avrebbero condotto alla sua
indipendenza.
Il nostro mondo vide la famiglia reale, costretta dalle circostanze, aprire il
Brasile al commercio estero, in particolare a quello dall’Inghilterra, che vide
un’incredibile opportunità per lo sviluppo industriale e portuale, cosa che alla
fine portò ad un boom demografico, ad un cambiamento degli obiettivi economici e
ad un livello di autosufficienza che avrebbe portato ad una divisione maggiore
tra esso e il regno al quale apparteneva, per non parlare del fatto che rubò
l’erede al trono portoghese, che, cresciuto in Brasile a causa dell’esilio della
sua famiglia, arrivò ad identificarsi con più forza nella regione, assumendo
alla fine il titolo di Imperatore del Brasile.
Questa volta Pietro I del Brasile rimane Pietro IV del Portogallo, e se dovesse
adottare politiche Liberali come nel nostro mondo verrà forse sfidato dal suo
fratello molto più conservatore, Michele.
Ovviamente il Sacro Romano Impero non viene mai dissolto da Napoleone e non si
riorganizzerà mai nella Confederazione del Reno, lasciando che l’Europa tedesca
venga continuamente contesa fra Austria e Prussia, che senza la diffusione della
filosofia di Napoleone non subiscono i cambiamenti politici e sociali che
condurranno alle rivoluzioni del 1848 e all’ascesa del nazionalismo all’interno
dei variegati territori austriaci.
La Santa Alleanza, formata nel nostro mondo da Austria, Prussia e Russia per
difendere il monarchismo e i valori Cristiani dal Liberalismo laico della
Francia, probabilmente nascerà comunque in risposta agli orrori prodotti dalla
rivoluzione.
Questa versione dell’alleanza si estenderà sicuramente alla Spagna, a parte
dell’Italia, al Sacro Romano Impero e forse al Portogallo, se presumiamo che
Michele prenda il potere, magari col sostegno di Carlo Maria Isidoro in Spagna.
Considerando che le Guerre Rivoluzionarie Francesi in questo mondo avvengano nel
1799-1800, è ancora possibile che i Francesi ottengano di nuovo la Louisiana
dalla Spagna attraverso uno scambio con la Parma occupata.
Dato che adesso si sono liberate risorse militari, la Francia potrebbe avere
un’ottima opportunità per riconquistare Haiti utilizzando la Louisiana come
punto di partenza.
Se avrà successo il colonialismo francese nelle Americhe si rinvigorirà, anche
se su piccola scala per sfruttare lo zucchero e altri raccolti tropicali.
Se questa spedizione dovesse fallire per le malattie come nel nostro mondo, la
Francia potrebbe decidere di vendere quel territorio al Regno Unito invece che
gli Stati Uniti, ammesso che gli Inglesi possano permettersi di pagare più degli
Americani, che comunque possiederebbero un territorio significativo in Nord
America.
A prescindere dall’esito è improbabile che la Francia si separi da quella terra
ad un prezzo così basso come fece nel nostro mondo, costringendo in pratica gli
Stati Uniti ad acquistarla più tardi e ad un prezzo molto più alto, a
conquistarla o a lasciare che la occupi qualcun altro, rimanendo confinati sulla
costa est.
A seconda di se sarà la Francia o la Gran Bretagna ad occupare alla fine questa
regione, potrebbero essere gettate le basi per una Guerra Anglo-Americana
ingrandita, che, anche se gli Stati Uniti vinceranno difendendo le coste e
sfruttando la loro superiorità nelle battaglie terrestri, rallenterà comunque i
progressi americani e l’espansione ad ovest verso l’altra costa.
Poiché la Spagna non è rimasta paralizzata dall’instabilità politica e dalla
perdita della sua ricchezza coloniale, rimarrà una forte potenza marittima
coloniale, come il Portogallo e forse la Francia.
Essi e l’Impero Britannico continueranno perciò a impegnarsi in guerre
occasionali per il controllo di certi territori, più probabilmente la costa
californiana, importante accesso al Pacifico, i Caraibi contesi da tutte le
potenze più importanti, Stati Uniti inclusi, la costa orientale sudamericana,
che potrebbe essere disponibile per chiunque se ne impossesserà, ed
eventualmente il continente africano.
Negli Stati Uniti esisterà ancora la base di quella che diventerà la Dottrina
Monroe, e richiederà più considerazione che mai da parte del governo.
La rinascita di Spagna, Portogallo, Francia e Inghilterra renderà chiara la
posizione pericolosa nella quale si trovano adesso gli Stati Uniti, virtualmente
circondati e senza l’accesso a terre preziose che stanno rimanendo quasi
intoccate dagli imperi.
Diversamente dal nostro mondo, dove l’Europa fu costretta a cooperare contro
Napoleone, nessuno degli attori principali è uscito fuori dai giochi e ha creato
una relativa pace negli anni seguenti, gli imperi di questo mondo sono emersi
proprio come hanno fatto dai conflitti precedenti.
I confini possono cambiare, i governi possono subire leggeri cambiamenti, ma
alla fine il gioco continuerà, e anche se gli Stati Uniti non riusciranno ad
arrivare allo stesso livello degli imperi, potranno sempre contare sulle loro
rivalità, che li terranno occupati fin quando possibile.
Napoleone Bonaparte è una
figura storica complessa: per alcuni fu un dittatore che sfruttò i disordini
politici per prendere il potere, per altri fu un tattico magistrale che salvò la
Francia da una caotica confusione e la trasformò in uno stato-nazione con un
popolo unito, e per coloro che non conoscono affatto la storia è una battuta
sull'altezza.
Non mi piace il fatto che la storia venga riassunta dai risultati di una singola
persona, ma Napoleone usò le sue conoscenze politiche e militari per ottenere il
controllo assoluto durante una delle situazioni politiche più instabili mai
viste in Europa.
Napoleone non solo stabilizzò la Francia, la trasformò in breve tempo in un
impero che in un decennio passò dalla vera e propria anarchia allo sconfiggere
varie monarchie.
Le Guerre Napoleoniche cambiarono il volto dell'Europa ad un livello simile a
quello delle guerre mondiali e le azioni di Napoleone uccisero milioni di
soldati e civili innocenti, ma condussero direttamente a quella che oggi
conosciamo come Europa moderna.
Perciò questo fa sorgere la domanda: e se Napoleone non arrivasse mai al potere?
E se in una TL alternativa Napoleone in qualche modo no diventasse mai
influente? Come cambierebbe la storia del mondo? Beh, ragazzi, ancora una volta,
ecco uno scenario, ma prima, come al solito, un po' di contesto, se volete
passare direttamente allo scenario cliccate su Napoleone.
Uno dei leader più influenti di tutti i tempi, la storia di Napoleone non è ben
nota al pubblico generale, almeno non negli Stati Uniti, si sa solo che volavano
le teste e poi Napoleone si ritenne degno di dichiararsi Imperatore dell'Umanità
o qualcosa del genere.
Se vogliamo parlare di come Napoleone prese il potere in Francia, dobbiamo
parlare dell'evento che gli permise di farlo: la cara vecchia rivoluzione.
Prima della rivoluzione la società e il governo francesi potevano essere divisi
in tre ceti, il clero, che rappresentava la Chiesa Cattolica, la nobiltà, la
ricca élite proprietaria terriera, e il Terzo Stato, che comprendeva tutti gli
altri.
I rappresentanti di queste differenti classi si riunivano occasionalmente negli
Stati Generali, e per occasionalmente intendo dire una volta ogni secolo o
qualcosa del genere.
Gli Stati Generali non erano come un parlamento, non avevano un vero potere come
in Inghilterra, erano piuttosto simbolici, visto che era il Re ad avere la vera
autorità.
Semplificando al massimo, il Terzo Stato lasciò gli Stati Generali per formare
una propria Assemblea Nazionale, il Re intraprese delle azioni che portarono a
rivolte in tutta Parigi e qui inizia il divertimento: la Bastiglia venne
assalita, leader importanti vennero uccisi e il Re si spaventò abbastanza da non
dare inizio ad ulteriori azioni.
Nel caos, l'Assemblea Nazionale abolì il feudalesimo che esisteva in Francia da
più di mille anni e lo spirito rivoluzionario diede il via ad una chiamata
all'azione contro la società preesistente, non si trattò di una svolta politica,
ma di una svolta culturale.
La Rivoluzione Francese iniziò nel 1789 e divenne una ribellione contro il
vecchio ordine, il clero e il potere dei nobili.
Come spesso succede con le ribellioni i nobili intenti si persero per strada e
gli estremisti radicali presero il comando.
Sembra familiare.
In appena un decennio si decriminalizzò l'omosessualità, si legalizzò il
divorzio, si abolì la schiavitù e vennero concessi diritti agli Ebrei e ai neri.
Per il resto d'Europa la Francia aveva semplicemente battuto la testa e aveva
dimenticato la sua identità, ma non festeggiate ancora! Assieme agli estremisti
radicali arrivò... L'estremismo, e la rivoluzione prese una piega davvero
oscura.
Il Re fu il primo ad essere giustiziato e alla fine 16.000 nemici del nuovo
governo finirono decapitati, nobili, ecclesiastici, chiunque.
Vecchi sistemi come il Cattolicesimo divennero apertamente disprezzati da alcuni
rivoluzionari, il nuovo governo si sbarazzò perfino del calendario tradizionale
e lo sostituì con uno completamente francese.
Vennero perfino attaccati chiese e religiosi, ma questo fece arrabbiare i
Cattolici, anche se alcuni di essi all'inizio si erano opposti al Re, ed è qui
che iniziarono le lotte interne, una rivoluzione che si trasforma in guerra
civile non è un'invenzione mediorientale.
Se sei un monarca e vedi un altro monarca giustiziato la cosa non potrebbe che
preoccuparti.
Magari speri che la popolazione non capisca che hai speso milioni di dollari in
vestiti mentre essa patisce la fame, perciò cerchi di fermare la rivoluzione
prima che si espanda, ed è questo che fecero le altre monarchie.
Austria, Prussia e Inghilterra dichiararono guerra e nel giro di due decenni la
Francia non solo si ritrovò sconvolta da tumulti interni, ma quasi in guerra
costante con vari nemici.
Dopo una serie di governi falliti l'ultimo, noto semplicemente come il
Direttorio, si prese le scene.
Il Direttorio non era davvero diverso dagli altri governi, imprigionava e spesso
giustiziava tutti quelli che vedeva come un ostacolo al loro governo, anche se,
ironicamente, criticava l'ex regime per aver fatto lo stesso.
Quindi, vista questa situazione confusa, da dove arriva Napoleone? Le origini di
Napoleone sono corse, la sua famiglia era nobile, ma non apparteneva all'alta
nobiltà, ciononostante suo padre riuscì a farlo ammettere in una prestigiosa
accademia militare del continente.
A malapena capace di parlare Francese, essendo corso, Napoleone divenne un
solitario, la sua alta stima di sé stesso e la sua personalità non aiutarono di
certo.
La società francese era assolutamente rigida: una volta nato in una data classe
con una certa ricchezza non potevi più abbandonarla.
Anche se la sua famiglia era nobile non era ricca e questo metteva Napoleone in
secondo piano rispetto ai francesi.
Fortunatamente per lui scoppiò la rivoluzione, e il vecchio sistema stava
percorrendo i suoi ultimi passi.
Erano gli anni '90 del '700 e un giovane Napoleone fresco di accademia militare
accolse il cambiamento, anche se non partecipò mai attivamente alla rivoluzione
di persona.
Pensava che la sua patria, la Corsica, fosse molto più importante, ma i suoi
sogni di vivere sull'isola vennero infranti, perché veniva considerato troppo
amico dei Francesi e questo creò dei conflitti con il leader dei nazionalisti.
Per semplificare, con la caduta dei nazionalisti Napoleone tornò in Francia, che
ora era intrappolata nel caos totale: i re erano stati giustiziati, c'erano
lotte religiose ovunque e Napoleone si arruolò come ufficiale nelle forze
armate.
Dopo aver bombardato gli Inglesi a Tolone e salvato il governo repubblicano
sparando letteralmente in faccia ai manifestanti con i cannoni, gli fu dato il
comando di un'armata a 26 anni, appena in tempo, semplificando di nuovo al
massimo, per aiutare la guerra contro gli Austriaci in Italia, dove sconfisse
gli Austriaci e negoziò con essi di persona.
Queste azioni lo resero molto noto in Europa, ma, come Frank Underwood, lui
voleva di più.
Napoleone guidò una spedizione in Egitto il cui vero motivo è incerto.
Per farla breve le cose all'inizio andarono bene, fin quando gli Inglesi non
distrussero le sue navi sul Nilo, lasciandolo senza rifornimenti.
Un'epidemia colpì il suo esercito e Napoleone alzò i tacchi, lasciandosi alle
spalle 20.000 uomini, ma quando Napoleone tornò venne accolto come un eroe.
Il nuovo governo non era molto popolare, il Direttorio era sull'orlo del
collasso e lui capì che questo era il momento perfetto: nel 1800 Napoleone
rovesciò il Direttorio con un colpo di stato, e nominò sé stesso Primo Console
della Repubblica.
Anche se sostituì il sistema, Napoleone si presentò come il difensore della
rivoluzione e della libertà.
Lo era davvero? Insomma.
Nel 1804 Napoleone si dichiarò Imperatore dei Francesi, dando vita al Primo
Impero francese.
Perciò è facile vedere la Francia andare da Luigi XVI diritto nelle mani di
Napoleone. Ma fu davvero così semplice? No.
Napoleone era un imperatore, ma non era come gli altri re d'Europa, lui si
vedeva veramente come un campione della rivoluzione, un difensore delle nuove
idee liberali opposte al feudalesimo che erano sotto l'attacco dei vecchi
monarchi (e lo erano davvero), ma ricercando il potere regnò con durezza e mise
a tacere ogni opposizione.
Napoleone, anche se era un imperatore, credeva in alcuni aspetti della
rivoluzione e la sua abilità militare gli dava la forza per applicare quella
rivoluzione.
Secondo il resto d'Europa Luigi XVI era morto, i contadini si erano ribellati e
quest'uomo di bassa estrazione sociale aveva preso il comando, e questo non
andava bene.
Molti volevano vedere Napoleone morto, e così fecero squadra in una coalizione e
diedero il via alla guerra.
Napoleone e i suoi sostenitori la videro come una minaccia ai loro valori,
perciò qual è il modo migliore di difendere i valori della repubblica se non
guidare un esercito per distruggere i nemici dell'impero? Semplificando al
massimo, la Francia sconfisse la Terza e la Quarta Coalizione, distruggendo nel
processo il Sacro Romano Impero e rimpiazzandolo con la Confederazione del Reno
da essa controllata.
Senza andare troppo nel dettaglio, alla fine delle due guerre 70 milioni di
persone erano adesso sudditi dell'Imperatore Napoleone.
La Francia veniva vista come inarrestabile, Napoleone era sempre un egoista (si
era incoronato da solo imperatore, dopo tutto), ma di quell'egoismo alla fine fu
sempre lui a beneficiarne in qualche modo.
Presto però quell'egoismo lo condusse a prendere delle decisioni sbagliate.
L'Inghilterra odiava la Francia e la Francia odiava l'Inghilterra, una storia
trita e ritrita fin dall'antichità.
Napoleone capì che la potenza dell'Inghilterra derivava dal mare (l'Inghilterra
aveva messo la Francia sotto blocco navale all'epoca), perciò la Francia aveva
bisogno di un modo per contrastare l'influenza dell'Inghilterra.
È l'ora dell'embargo! Dopo aver pestato la Russia fino a quando non disse sì, la
Francia riuscì a far sì che la maggior parte dell'Europa aderisse all'embargo
contro l'Inghilterra... Portogallo escluso.
Così Napoleone, al massimo del suo potere, ebbe un'idea: allearsi con la Spagna
per invadere il Portogallo, prendersi le sue ricchezze e non preoccuparsi di
quella piccola spina nel suo fianco.
La Spagna accettò e i due paesi invasero il Portogallo.
Non sorprende che avere 100.000 soldati francesi in giro per la Spagna non fu
davvero una mossa intelligente, perché immediatamente dopo Napoleone prese
Madrid.
Il monarca spagnolo venne deposto e ora tutta la Penisola Iberica era sotto il
controllo francese con un monarca francese (il fratello di Napoleone) come re (e
comunque Napoleone stava cercando di crearsi una propria dinastia).
La Penisola Iberica era qualcosa di diverso: anche se Spagna e Portogallo
avevano degli imperi i loro abitanti vivevano in paesi poveri rispetto al resto
d'Europa, erano più devoti e nazionalisti di chiunque altro Napoleone avesse
incontrato prima.
Anche se Napoleone era qualcosa di innovativo nel modo europeo di condurre la
guerra, combatteva ancora seguendo le sue regole.
La Guerra Pensinsulare, come divenne nota, non fu tradizionale, questo fu il
conflitto da dove nacque il termine guerriglia: delle milizie combattevano
nell'ombra causando perdite continue a Francesi, venivano commesse atrocità
contro i locali e i combattimenti non erano ben definiti, fu brutale, si
combatté in tutta la Spagna e durò cinque anni.
Ricordate l'embargo? Beh, alla fine i Russi tradirono l'accordo e a Napoleone la
cosa non piacque affatto.
I suoi consiglieri gli dissero di parlarne con lo Zar, ma non ne volle sapere,
la sua prossima conquista sarebbe stata la Russia.
Napoleone creò un esercito di 450.000 uomini e partì per Mosca, ma è della
Russia che stiamo parlando: Napoleone sconfisse i Russi in alcune battaglie e
marciò dritto su Mosca, che trovò vuota.
Napoleone aveva chiaramente vinto, ma questo non voleva dire che i Russi
l'avrebbero accettato e poi... Mosca venne data alle fiamme.
La città era inutile e non c'era nessun altro posto dove andare se non indietro.
L'inverno arrivò con tre settimane d'anticipo e distrusse tutto il suo esercito,
solo 90.000 uomini dell'ex Grande Armata tornarono a casa.
Con questa sconfitta la Francia rimase indebolita, era giunto il tempo di
abbattere Napoleone, e si formò immediatamente la Sesta Coalizione, composta
praticamente dall'intera Europa.
Napoleone fu deposto e mandato in esilio, divenne imperatore dell'Elba, una
piccola isola vicina all'Italia.
Si annoiò e fuggì letteralmente, tornando in Francia, convinse l'armata mandata
ad ucciderlo a passare dalla sua parte e riprese Parigi, regnando per 111
giorni.
Ovviamente questo era inammissibile, e si creò la Settima Coalizione.
L'esercito di Napoleone combatté la sua ultima battaglia a Waterloo, e come
sappiamo perse e venne rimandato in esilio, ma stavolta non in una bella isola
nel Mediterraneo, ma in una colonia inglese nell'Atlantico meridionale.
Questo fu un destino peggiore della morte per Napoleone, che vide il suo impero
crollare completamente.
Morì a 51 anni per problemi di salute, le sue memorie furono il suo ultimo
tentativo di rendersi immortale.
E se Napoleone non arrivasse mai al potere in questa TL alternativa? Diciamo che
Napoleone non diventa mai Primo Console o Imperatore, rimane un importante e
popolare generale dell'esercito francese ma non usa mai quella fama per, sapete,
esautorare il governo francese.
Alcuni personaggi storici sono così influenti che rimuoverli dalla loro
posizione non cambia solo le guerre o gli eventi, cambia l'intero destino
dell'Europa.
C'è un motivo per cui questo periodo viene chiamato Età Napoleonica, era
dominato da quello che voleva Napoleone e dalla volontà dell'Impero Francese.
Perciò, in questa TL alternativa, è il 1799, il Direttorio composto da cinque
Direttori è sull'orlo del collasso, la Francia è spaccata, in bancarotta e nel
caos.
Questo problema venne lentamente risolto quando il Generale Bonaparte prese il
potere, ma stavolta il suo tentativo di colpo di stato fallisce e crea solo
rabbia nel parlamento francese, Napoleone viene messo ai margini per questo suo
azzardo.
In questa TL alternativa la Francia è più o meno quello che è stata nell'ultimo
decennio: instabilità, corruzione, bancarotta, guerre infinite, non c'è nessun
Impero Francese che conquista territori e installa nuovi regnanti, ma solo un
paese piagato dalla corruzione, dalla bancarotta e da combattimenti nelle
strade.
Questi combattimenti sono degni di nota, perché senza Napoleone è possibile che
la Francia cada in una guerra civile.
Le politiche dei rivoluzionari a volte si alienavano e spesso discriminavano
apertamente i Cattolici, e questa mentalità anti-Cattolica li isolò dalla
moltitudine di gente ancora devota, che poi scelse di allearsi col vecchio
ordine del monarca.
Queste tensioni in questa TL alternativa potrebbero esplodere quando la mancanza
di legge consumerà la poca stabilità rimasta in Francia.
Questo sarebbe inimmaginabile: le Guerre di Vandea della nostra TL portarono i
realisti e i repubblicani a massacrare i civili nemici nelle strade, 200.000
persone morirono in questa singola guerra.
I ribelli realisti erano un problema importante per il governo francese e i
vicini stranieri muoverebbero comunque guerra contro la giovane repubblica, il
loro unico obiettivo sarebbe reinstallare la monarchia.
Le specifiche di queste guerre e politiche alternative sono imprevedibili, ma è
facile da presumere che i protagonisti sarebbero gli stessi delle coalizioni
dalla prima alla settima, ma questo non è uno shock.
Rimuovendo Napoleone è assolutamente probabile che in Francia ottengano
influenza nuove personalità.
Forse avranno le loro politiche come Napoleone o Robespierre, ma stiamo facendo
previsioni dal 1799 in poi, quando è possibile che nel turbolento governo
francese le cose possano cambiare molto rapidamente.
È quasi certo che il resto dell'Europa organizzi una nuova invasione quando la
Francia sarà troppo stanca per controbattere e reinstalli il re sul trono.
In questa TL alternativa senza Napoleone non ci sarebbe il Codice Napoleonico.
Un fatto scioccante, ma cos'era il Codice Napoleonico? Prima della rivoluzione,
in Francia le leggi e la loro interpretazione cambiavano completamente a seconda
di dove ti trovavi.
Alcune fazioni avevano il controllo su alcune leggi e altre fazioni su altre
leggi.
Durante la rivoluzione si pensò di abolire questo stato di cose, ma non fu fino
a Napoleone che non si presero provvedimenti.
Il Codice Napoleonico fu una specie di tabula rasa, un'interpretazione laica e
senza classi della legge e della giustizia sotto il suo dominio.
Non fu la prima del suo genere, ma certamente fu la più diffusa, grazie alle
guerre e ad altra roba.
Anche se il termine imperatore non rientra nel quadro del liberalismo e
Napoleone in diversi modi non era giusto nelle sue politiche (voleva perfino
reintrodurre la schiavitù), il codice legale che diffuse è tra le fondamenta
dell'Europa e del mondo moderno.
Ma aspettate, ragazzi, nella nostra TL le Guerre Napoleoniche scioccarono a tal
punto l'Europa del 19° secolo che i vincitori decisero di stabilire una pace
duratura nel caso la cosa si fosse ripetuta.
Suona di nuovo familiare.
Questo fu il Congresso di Vienna, e i suoi effetti mantennero l'Europa in pace
per oltre 40 anni, e impedirono una grande guerra delle dimensioni delle Guerre
Napoleoniche fino alla Prima Guerra Mondiale.
Ma probabilmente questo era anche un modo per fermare la sempre crescente
diffusione di idee liberali (liberali intese come contrarie alla monarchia e
all'autoritarismo, quella specie di roba Comunista insomma).
In questa TL alternativa, senza Napoleone questo concilio non c'è, e ironia
della sorte questo non è un bene per i monarchi conservatori, perché il fervore
rivoluzionario e il nazionalismo liberale si diffonderebbe incontrollato in
tutta Europa.
L'inizio del 19° secolo non vedrebbe la pace, ma un periodo di enormi
sconvolgimenti e competizione tramite la guerra.
E quindi, cosa cambierebbe? L'unificazione della Germania e dell'Italia.
Lasciatemi spiegare: nella nostra TL Napoleone distrusse il Sacro Romano Impero,
che all'epoca era in pratica un'accozzaglia di regni e piccoli stati tedeschi
riuniti che esisteva da 1000 anni ma aveva perso lustro.
Questi numerosi stati erano regni, principati, libere città e ogni genere di
piccola monarchia che riuscite ad immaginare.
Napoleone arrivò, ruppe i loro giocattoli e semplificò i confini, creando circa
30 stati più grandi sotto il controllo francese noti come Confederazione del
Reno.
Anche se il dominio francese non durò i confini più semplici lo fecero nella
nuova Confederazione Germanica.
Perciò durante l'occupazione francese i Tedeschi iniziarono a guardare a loro
stessi su basi nazionaliste, pensando "Non sarebbe forte se non riuscissimo a
farci invadere così facilmente?" Nella nostra TL le rivoluzioni liberali del
1848 portarono a richieste di unità, ma la domanda era: chi avrebbe guidato
questa nuova Germania? Beh, la Prussia.
E anche la Prussia voleva una Germania… Controllata dalla Prussia.
Negli anni '70 dell'800 la Prussia aveva conquistato la maggior parte della
Germania, battuto Austria e Francia e dichiarato un nuovo reich germanico… A
Parigi… Dopo aver battuto i Francesi… Dando inizio ad una duratura relazione
d'amore e amicizia, il tutto grazie alla prima invasione di Napoleone.
In questa TL alternativa senza Napoleone il Sacro Romano Impero continua ad
esistere per tutto il 19° secolo, incluse tutte le diatribe politiche al suo
interno.
Di fatto l'Impero Austriaco non esiste, nacque soltanto perché Napoleone aveva
dato vita ad un proprio impero.
Poiché l'Impero vive alcuni altri decenni questo significa niente Confederazione
Germanica e nessuna strada relativamente semplice perché la Prussia ascenda.
La Prussia non riesce a controllare economicamente gli stati tedeschi più
piccoli, non c'è nessun senso di unità economica che dà il via alla spinta
centralista che poi permise una vittoria militare per creare uno stato
autocratico.
Alla fine vedremo la Germania unificarsi, ma non grazie alle azioni efficaci di
Otto von Bismarck, come nella nostra TL tutte le opzioni sarebbero aperte, per
così dire.
La Germania avrebbe potuto percorrere diverse strade per l'unificazione, sarebbe
potuta essere uno stato meno centralizzato dominato dall'Austria, una monarchia
costituzionale liberale come quella voluta nel 1848 (e la bandiera sarebbe
uguale a come è oggi), oppure gli autocratici e militaristi prussiani avrebbero
conquistato i loro vicini con la forza delle armi.
Senza Napoleone le probabilità non sono più a favore della Prussia, il futuro è
come ce lo creiamo.
L'Italia condivide la stessa storia, Napoleone distrusse molte delle connessioni
con i poteri feudali nella penisola italiana, semplificando le tante entità in
stati più grandi.
Questo gettò le basi per un senso di nazionalismo che come in Germania permise
ad un singolo stato di unificare e conquistare gli altri, stavolta fu il Regno
di Sardegna.
Questi due paesi divennero esempi più grandi dei loro regni precedenti, ma in
questa TL alternativa senza Napoleone i signori feudali hanno ancora molta
influenza e l'unificazione non avviene.
La nascita di Germania e Italia cambiò l'Europa per sempre, e anche se fu un
bene per le loro popolazioni condusse direttamente alle guerre mondiali.
Rimuovendo Napoleone si rimuovono le guerre di unificazione, l'espansione della
Prussia e la rivalità e l'odio tra Francia e Germania, l'intero 20° secolo non è
solo diverso, è completamente irriconoscibile, cambierebbe in modi impossibili
da predire.
Ricordate la Guerra Peninsulare e di come cacciò le monarchie spagnola e
portoghese? Beh, facendo così Napoleone diede il via ad una serie di rivoluzioni
in America Latina, dato che molti nel nuovo mondo non vedevano il fratello di
Napoleone come il vero re.
Per farla brevissima questo fece partire una serie di rivoluzioni che
risultarono due decenni dopo nell'indipendenza dell'intera America Latina,
eccetto Cuba, Porto Rico e alcuni altri luoghi, dalla Spagna e dal Portogallo.
In questa TL alternativa, con Napoleone che non arriva mai al potere la Spagna
non viene mai invasa.
Gli imperi spagnolo e portoghese non vengono completamente distrutti
dall'occupazione in patria, ma crescerebbero le tensioni con il diffondersi
delle idee liberali e rivoluzionarie nel Nuovo Mondo, anche se non c'è una
scintilla immediata come nella nostra TL.
Spagna e Portogallo non vengono distrutte dall'occupazione e perciò i problemi
causati da essa non affliggono i due paesi (sapete, Franco, la Guerra Civile e
tutta quell'altra roba divertente?).
In questo scenario Spagna e Portogallo mantengono le loro colonie almeno per
qualche altro decennio, al massimo fino al 1880.
Buon per loro, ma non altrettanto buono per la terra della libertà, e questo ci
porta agli Stati Uniti.
USA e Spagna avevano una relazione accidentata dall'inizio del 19° secolo, gli
USA erano una potenza in crescita ed erano una minaccia per il sempre più debole
impero spagnolo già prima di Napoleone.
In questa TL alternativa la tensione sfocia facilmente in violenza.
Per esempio i ribelli texani in rivolta nel territorio della Nuova Spagna non
causerebbero una guerra tra USA e Messico, ma una guerra tra USA e Spagna, ma
questo è solo un esempio.
A quell'epoca Destino Manifesto voleva dire tutto agli Stati Uniti, ma in questa
TL alternativa sarebbe un'impresa più ardua.
Qui in America ci viene insegnato che Napoleone vendette a Thomas Jefferson il
territorio della Louisiana, raddoppiando le dimensioni del paese, e molti
accettano questa versione perché Napoleone era un dritto.
Ma prima di allora il territorio francese era stato ceduto alla Spagna durante
la Guerra dei Sette Anni, Napoleone aveva ottenuto di nuovo quel territorio in
segreto tre anni prima che lo vendesse agli Americani.
L'unico motivo per cui Napoleone vendette quel territorio agli USA fu che le sue
ambizioni coloniali fallirono quando la Francia non riuscì a riconquistare la
redditizia colonia di Haiti, che si era ribellata un decennio prima durante la
Rivoluzione Francese.
Perciò in questa TL alternativa senza Napoleone la Spagna mantiene la Louisiana,
e anche se in quella regione vivono solo nativi americani il controllo rimane
agli Spagnoli.
In questa TL alternativa portare a compimento il Destino Manifesto è un po' più
complicato, invece di un unico acquisto o forse di una serie di acquisti ci
sarebbero invasioni e incursioni, forse per acquisire territori gli USA
negozierebbero, farebbero offerte pecuniarie, organizzerebbero invasioni o
situazioni simili a quelle del Texas, ma in entrambi i casi la Spagna avrebbe
una parte più importante nella storia americana.
Anche così c'è un significativo ritardo delle migrazioni verso ovest dei coloni,
che non arrivano così presto come fecero nella nostra TL.
Anche gli stati non nascono così in fretta, Kansas, Arkansas, Louisiana, tutti
gli stati nati da questo acquisto non vengono fondati o ci mettono più tempo a
nascere.
Se uno stato sarà schiavista o abolizionista dividerà tutto il paese, e queste
tensioni influiranno sull'equilibrio del potere a Washington e alla fine
condurranno alla Guerra Civile.
Ritardare queste tensioni facendo concentrare gli USA sul conquistare
innanzitutto territori vuol dire che la Guerra di Secessione avverrà un decennio
o due più tardi rispetto alla nostra TL, le armi saranno più letali e la guerra
più catastrofica.
Praticamente un enorme effetto farfalla dove un evento cambia un altro evento e
infine genera un evento completamente diverso dal primo.
Napoleone arrivò al potere in uno dei momenti più significativi degli ultimi 200
anni, le guerre in cui fu coinvolto portarono alla morte di milioni di Europei,
ma attraverso lo spargimento di sangue creò un periodo di pace tra gli Europei,
Prussia e Russia esclusi (cattive Prussia e Russia!), che durò fino alla Prima
Guerra Mondiale.
Durante questa pace abbiamo visto il colonialismo, l'ascesa
dell'industrializzazione e la creazione dell'Europa moderna.
Il suo Codice Napoleonico rimpiazzò i raffazzonati codici feudali dell'epoca,
diffuse le idee rivoluzionarie con la forza, non la libertà di parola e la
democrazia ma l'uguaglianza tra le classi.
Anche se si proclamò imperatore egli non era un imperatore che regnava per
volontà di Dio, regnava perché era il leader dei Francesi. Senza di lui l'Europa
sarebbe cambiata in modi che nessuno può prevedere.
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Interessante e intrigante è la proposta di Enrica S.:
Jean-François de La Pérouse (1741-1788) è considerato uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi. Dietro incarico del governo francese, che intendeva rispondere per le rime alle imprese di esplorazione di James Cook, il 1 agosto 1785 egli partì da Brest al comando di due navi, l'"Astrolabe" e la "Boussole", a bordo delle quali vi era un folto gruppo di scienziati, astronomi, matematici, geologi, mineralogisti e botanici, allo scopo di esplorare l'intero Oceano Pacifico dall'Asia all'America. Cercò di salire a bordo anche un sedicenne corso di nome Napoleone Bonaparte, ma non riuscì ad imbarcarsi. Il fatto è che, tre anni dopo, le due navi sparirono misteriosamente; solo trent'anni dopo l'altro grande esploratore francese Jules Dumont d'Urville ritrovò i resti delle due sfortunate navi presso l'isola di Vanikoro, nelle Salomone. Ora, che accade se il giovane Napoleone riesce a salire a bordo, e scompare nel nulla come tutto il resto dell'equipaggio di La Pérouse? Quale sarà il destino della Francia e della Rivoluzione?
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Le risponde il solito Perchè No?:
Bella idea, giochiamo un po' con il Corso:
i) Napoleone sopravive su Vanikoro (l'archeologia ha dimostrato che alcuni sopravissuti sono rimasti sull'isola peranni) e diventa la versione francese di Robinson Crusoe, verrà salvato a 55 anni e scriverà la sua epopea che diverrà un bestseller.
ii) Napoleone non si smentisce: quando gli uomini della Boussole si ammutinano, prende il controllo della nave e diventa un capitano pirata, che ispirerà un romanzo di Alessandro Dumas padre e uno di Salgari!
iii) Napoleone deve sempre diventare imperatore in ogni Timeline: dopo aver preso il controllo della nave, prende contatto con i diversi popoli della Polinesia, li unifica con la forza e si proclama Imperatore del Pacifico! Anche in questo caso se la dovrà vedere con gli inglesi, forse la sua parabola finirà quando cercherà di conquistare l'Australia...
iv) piu semplicemente, diventa mercenario per conto di diversi sovrani e sultano dell'Indonesia o dell'Indocina. Altro materiale per Salgari: Napoleone e Sandokan!
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Chiudiamo per ora con la proposta di Federico Pozzi:
Il principe Adam Czartorysky, passato alla storia come uno dei leader della rivoluzione polacca del 1830 e "re senza corona" della Polonia, nel 1803 (e quindi a soli 33 anni, al principio della sua carriera) era stato ministro degli esteri dello zar Alessandro I. Egli pensava all'epoca che l'indipendenza polacca potesse essere raggiunta mantenendo buoni rapporti tra Varsavia e Mosca: siccome non era uno che sognava in piccolo, come membro del "comitato segreto" dello Zar propose un piano mirante a trasformare la carta dell'Europa. La Polonia-Lituania sarebbe stata restaurata sotto la protezione delle armi russe e ne sarebbe diventata l'antemurale; la parte europea dell'Impero ottomano sarebbe stata affidata ad uno stato greco con capitale Atene che avrebbe dominato i Balcani, mentre la Russia avrebbe tenuto per sé Costantinopoli e i Dardanelli; le popolazioni slave sotto dominazione austriaca avrebbero guadagnato l'indipendenza sotto la sempiterna protezione delle armi russe; Germania e Italia sarebbero diventate nazioni indipendenti federali sul modello Statunitense; Gran Bretagna e Russia sarebbero state garanti della pace e dell'ordine mondiale. Non era un piano molto realistico, nessuno Zar avrebbe mai concepito di resuscitare il vecchio nemico polacco-lituano. Ma quali PoD avrebbero potuto fare sì che il piano di Czartorysky venisse accettato? E quali sarebbero le conseguenze sulla storia del mondo?
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Gli risponde il solito Bhrghowidhon:
La controindicazione è che a questo progetto Prussia e Austria sarebbe state diametralmente opposte (a qualsiasi costo, dato che le avrebbe letteralmente cancellate – come la Polonia-Lituania – dalla carta geografica, ciò che nel 1806 si stava in effetti profilando), la Francia sarebbe stata contraria in quanto principale bersaglio geostrategico («ristabilire la Polonia per prevenire Napoleone») e la Gran Bretagna si sarebbe trovata nella poco gratificante situazione di vedere l'Impero Russo incontrastatamente egemone a Oriente del cosiddetto Istmo Balto-Adriatico (situazione mai verificatasi, neppure fra il 1945 e il 1948) e verosimilmente per reazione, in Europa Occidentale, la Francia al centro della classica corona di Federazioni (nella versione minima: del Reno, Elvetica, Italica + Spagna e Portogallo). Totale: quattro Potenze contrarie su cinque; a Vienna non sarebbe stato possibile.
L'unico momento opportuno era appunto il 1806, allorché Napoleone era in grado di eliminare tutti i proprî Nemici in Europa Centro-Occidentale ma non aveva ancora conquistato alcunché in Europa Centro-Orientale e la Gran Bretagna rimaneva ai margini.
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Per partecipare alle discussioni in corso, scriveteci a questo indirizzo.