1685, la Nouvelle France

di Dans


Ecco a voi la prima versione della mia ucronia sulla Nuova Francia. Ho aggiunto anche uno schema (all'inizio) e un elenco toponomastico (alla fine). Tra parentesi quadre ho riportato gli eventi della nostra HL per mostrare meglio le modifiche. Il presupposto ucronico dovrebbe essere una minore influenza di Richelieu sui reali di Francia, che purtroppo non sono riuscito a spiegare come vorrei.

Obiettivo: il Nord America come spazio competitivo

Presupposto ucronico: libertà di culto per gli ugonotti francesi nei territori Americani (1685)

Schema:
- maggiore presenza protestante in Francia (ugonotti)
- popolamento protestante delle colonie francesi di Canada e Louisiana
- vittoria franco-indiana nella guerra dei 7 anni contro gli inglesi
- le colonie inglesi restano sotto sovranità britannica per le minacce di francesi e irochesi
- rivoluzione francese
à Repubblica Atlantica Americana
- riconoscimento francese della sovranità nativa su varie aree del continente
- Napoleone
à guerra tra Nouvelle France e territori inglesi
- Restaurazione
à Federazione Americana

GLI UGONOTTI

1598: Enrico IV promulga l'editto di Nantes: libertà di religione, forte di La Rochelle [1627: Richelieu decreta che nessun protestante deve stabilirsi nella Nuova Francia]

1628: presa di La Rochelle (piani di Richelieu)

1685: Luigi XIV revoca l'editto di Nantes; concede libertà di culto agli ugonotti nelle colonie della Nuova Francia e della Louisiana. Inizia il popolamento delle colonie francesi d'America [1685: Luigi XIV revoca l'editto; emigrazione di 300.000 ugonotti]

1731: La Louisiana è ufficialmente colonia francese

1750: gli insediamenti inglesi e francesi contano un milione di coloni ciascuno [1 milione inglesi, 70.000 francesi]

Bandiera della Louisiana (grazie a Dans!)

LA GUERRA DEI SETTE ANNI

1750-1752: Kaunitz a Parigi per convincere Luigi XV a rompere con Federico II di Prussia e allearsi con Caterina d'Austria, che vuole la riconquista della Slesia (prussiana dal 1739)

1754: inizio guerra franco-indiana

1755: Convenzione di S.Pietroburgo Gb-Russia per la difesa dell'Hannover (inglese, terra di Giorgio II) à minaccia di accerchiamento per Federico II: recuperare l'Inghilterra

21.08.1755 Memoriale di Kaunitz:
- assenso francese alla riconquista austriaca della Slesia, senzaintervento diretto
- smembramento della Prussia con acquisizioni per la Francia

16.01.1756: Convenzione di Westminster:
- neutralità del territorio tedesco: rinuncia alle mire prussiane sull'Hannover
- disimpegno prussiano da un ev. guerra Fr-Gb per la conquista francese dell'Hannover
- Luigi XV riallaccia i contatti diplomatici con l'Austria per uscire dall'isolamento
- Elisabetta di Russia vede vanificata la convenzione di San Pietroburgo e si riavvicina a Francia e Austria contro l'eventuale espansione prussiana ad est

1°.05.1756: Trattato di Versailles in base al memoriale di Kaunitz:
- neutralità francese rispetto agli assetti del territorio tedesco (Hannover, Slesia) e asburgico (Paesi Bassi)
- neutralità austriaca nella guerra franco-indiana in Nord America
- difesa reciproca in caso di attacco da parte di terzi
à Luigi XV non vuole combattere immediatamente contro l'ex alleato, Federico II, che sa avere un esercito ben preparato

29.08.1756: Federico II, che si sente assediato, invade la Boemia asburgica [la Sassonia, vassallo francese]
à punto debole:  perché, a queste condizioni, dovrebbe scoppiare una guerra???

Bandiera del Canada (grazie a Dans!)

LA GUERRA FRANCO-INDIANA

1756: guerra franco-indiana aka guerra dei sette anni
- la Francia combatte la Gran Bretagna, ma si mantiene neutrale rispetto agli assetti dell'Europa centrale, dove gli austro-russi sono sconfitti dagli anglo-prussiani [Francia alleata di Asburgo e Russia]; la Prussia acquisisce il controllo della Slesia e della Boemia [della sola Slesia]
- massacro delle truppe del gen. Braddock presso Fort Duquesne: i francesi del maresciallo Montcalm, alleati di tribù indiane, usano tattiche di guerriglia nei boschi
- in breve i francesi liberano completamente la regione dei Grandi Laghi dalla presenza britannica
- 1757: William Pitt entra nel governo Newcastle: propone l'impegno britannico come potenza coloniale imperiale, contro la Francia;
- ma, libera da impegni continentali, la Francia promuove una grande flotta per controllare le rotte trans-atlantiche. Il blocco britannico del 1758-'59 è rotto con la battaglia della Baia di Quiberon (1759) [gli inglesi approfittano dell'impegno francese sul continente e si assicurano il controllo delle linee di navigazione atlantiche, isolando i francesi della Louisiana dalla possibilità di ricevere rinforzi.]
- i francesi si accordano con gli indiani Delaware dell'Ohio e con gli Irochesi: riconoscimento della sovranità nativa su alcuni territori contro diritti di trasporto e aiuto in guerra [gli inglesi si accordano con Delaware e Irochesi, avendo la meglio]
Gli attacchi francesi si concentrano su due linee: da Fort Duquesne un'armata discende il Susquehanna fino a occupare Filadelfia; con l'appoggio della Confederazione Irochese l'armata di Montréal, conquistato Fort William Henry, si ricongiunge con l'armata del Lago Ontario, che ha preso Fort Oswego, nell'occupazione di Albany e nell'assedio di Fort Edward. Caduto Fort Edward, i francesi discendono il fiume Hudson fino a New York, presa nel 1761.
- gli inglesi occupano le città francesi sulle coste dell'India (Mahè, Karikal, Pondicherry, Yanaon, Chandernagore)

Bandiera dell'Acadia (grazie a Dans!) Il trattato di Parigi del 1763 segna:
- il riconoscimento francese della sovranità inglese sulle 13 colonie costiere, fino al fiume Savannah
- il riconoscimento inglese della sovranità francese sui territori oltre il displuviale dei monti Allegheny
- il passaggio alla Francia dei territori di Nova Scotia (Acadia, già francese 1604-1713), Terranova (già francese fino al 1713), Baia d'Hudson
- il riconoscimento franco-inglese della sovranità della Confederazione Irochese sui territori montuosi degli Appalachi settentrionali, come stato-cuscinetto neutrale
- il passaggio delle basi commerciali francesi in India all'impero britannico
- la Francia mantiene le isole caraibiche (Martinica, Guadalupa) e vi aggiunge Dominica, St. Kitts & Nevis e Isole Vergini (Iles Vierges)

IL GOVERNO INGLESE DELLE COLONIE ATLANTICHE 1763-90

Il governo inglese dovette spendere parecchio per garantire la sicurezza delle colonie atlantiche da nuove incursioni francesi, costruendo una serie di forti militari sui monti Allegheny. Per mantenere in pareggio i bilanci, i governi impongono tasse e dazi ai coloni (StampAct, Sugar Act). Crea molti scontenti soprattutto il Townshend Act, con cui il governo previde l' acquartieramento delle truppe inglesi nelle città, a spese delle popolazioni. Nello stesso tempo però, molti coloni "lealisti" approvano le nuove politiche, per timore di una nuova invasione francese. Le tasse provocano però anche numerose rivolte: la rivolta di Shays (1786-87, Massachusetts), viene repressa dall'esercito inglese guidato da George Washington, mentre la milizia coloniale rifiuta in diverse occasioni di combattere altri coloni.

LA WHISKEY REBELLION

Nel 1791, con lo Spirit Act, Londra impone una tassa sulla distillazione e sulle bevande alcoliche. Il provvedimento colpisce soprattutto i coltivatori di grano delle regioni occidentali: la mancanza di moneta li spingeva al baratto, e la distanza dai mercati li incentivava a trasformare il grano in prodotti alcolici, più pratici da trasportare e di maggior valore. Nelle regioni rurali gli esattori vengono boicottati, e quando nel 1794 il governo inglese decide di far rispettare i provvedimenti, a partire dalla Pennsylvania, migliaia di contadini armati si radunano presso Harrisburgh, capitale della colonia [Pittsburgh]: ma la Whiskey Rebellion viene repressa di nuovo dalle truppe e dalla milizia, sempre agli ordini di George Washington, Alexander Hamilton e "Lighthorse Harry" Lee. I leader della rivolta, tra cui Albert Gallatin, raggiungono nelle prigioni Shays e i suoi "regulators".
[1794: la Whiskey Rebellion (14.000 persone, tra cui il futuro ministro del Tesoro Albert Gallatin) è repressa nel sangue dai 15.000 miliziani guidati da Washington ]

NAPOLEONE E LA REPUBBLICA ATLANTICA

1789: Rivoluzione francese; nel 1792 è proclamata la Repubblica.

1791: rivolta nera ad Haiti: Toussaint Louverture caccia i francesi e instaura la prima repubblica nera

1792: il governo inglese decide di approfittare del momento di difficoltà della Francia rivoluzionaria e di invadere il Canada. Le truppe di George Washington ottengono parecchi successi e riescono ad occupare la valle del San Lorenzo.
Si sommano diversi fattori:
- l'acquartieramento di numerose truppe nelle città atlantiche
- la pesantezza dell'imposizione fiscale dovuta alla guerra
- i decenni di oppressione coloniale e monarchica
- la dura repressione della Whiskey Rebellion (1794)
Cresce il malcontento tra i coloni.

Bandiera della Repubblica Atlantica (grazie a Dans!) 1794: Nelle colonie americane si scontrano l'Ordine dei Cincinnati (conservatori, aristocratici, monarchici, filo-inglesi) e le Società Democratico-Repubblicane (progressisti, borghesi, repubblicani, filo-francesi). In un'opinione pubblica in cui è ancora caldo il ricordo delle repressioni inglesi delle rivolte di Shays, del whisky e di Fries, e grazie a consistenti aiuti francesi, le Società si propagano fino a favorire l'insurrezione. Washington, impegnato nell'assedio di Montreal, deve tornare nel New England e abbandonare il campo ai francesi.
Nel frattempo nuove truppe francesi, inviate per volontà di Napoleone, discendono da Oswego e da Duquesne occupando i territori atlantici.
La Lega Shawnee di Tecumseh partecipa all'occupazione delle colonie inglesi, in cambio del riconoscimento francese della sua sovranità territoriale.
Il generale George Washington è definitivamente sconfitto nella battaglia di Lowell (MA), fuori Boston.
Il governo di Sua Maestà è costretto a riconoscere la REPUBBLICA ATLANTICA AMERICANA, satellite della Francia: l'Assemblea Continentale, presieduta da Albert Gallatin, si riunisce a Philadelphia.  Gallatin, liberato di prigione, è eletto Console Generale. L'Assemblea progetta una nuova Costituzione (1796). Nel frattempo l'esercito francese garantisce la sicurezza, in cambio di tributi.
L'interno Nordamerica temperato è nell'orbita francese: l'Inghilterra mantiene il controllo solo sui territori della Compagnia della Baia di Hudson.

1796: Ben presto i francesi si mostrano agli americani come oppressori: in molte contee i cittadini rifiutano di pagare tasse considerate troppo elevate, e nelle città c'è malcontento per la presenza ingombrante dei reggimenti rivoluzionari. A Charleston, South Carolina, l'intera città proclama l'insurrezione contro i francesi; la milizia, organizzata da Andrew Jackson, già deputato all'Assemblea, resiste ai francesi per due anni. Nel 1798 in Pennsylvania, la rivolta organizzata d John Fries si estende in numerose contee, che non riconoscono l'autorità degli esattori delle tasse. Nel 1798 un accordo garantisce il ritiro dei soldati francesi dai territori atlantici, la fine dei tributi di occupazione e l'autogoverno in indipendenza, nella cornice dell'alleanza con la Francia Napoleonica.
[1798-1800: Ribellione di John Fries, Pennsylvania (Hot Water War) contro la House Tax, basata su numero e grandezza delle finestre.]

NAPOLEONE

1802: Napoleone console "a vita"

1803: 10.000 uomini radunati dai territori francesi nordamericani sono inviati, al comando del generale Leclerc, a reprimere la rivolta nera ad Haiti. Sbarcati sull'isola, vengono decimati dalla febbre gialla. Napoleone decide di rinunciare ad Hispaniola.
[1803: Napoleone manda 30.000 uomini, al comando del generale Leclerc, a combattere Toussaint Louverture ad Haiti. L'esercito viene decimato dalla febbre gialla e non riesce a domare la fiera ribellione nera. Napoleone, con le forze del'Ovest inabilitate, capisce di non poter difendere la Louisiana e decide di venderla a Jefferson.]

1804: Napoleone incoronato imperatore

Bandiera della British Columbia (grazie a Dans!)1810: Nel nuovo emisfero boreale napoleonico, anche il NordAmerica è diviso in "regni" formalmente governati dai parenti dell'Imperatore: nascono gli effimeri regni di Louisiana, Canada, Acadia, Terranova, il Regno Atlantico e il Regno del Messico, ben presto scosso dalla rivoluzione indipendentista del 1818-21

1812: una spedizione esplorativa di Jean d'Arriage risale il fiume Missouri fino a giungere ai territori della Columbia. La Francia reclama sovranità anche sui territori delle Montagne rocciose, fino alla Costa del Pacifico e alla baia di Victoire. Il territorio è battezzato Napoleonie.

1812-15: Napoleonie
1815-48: Borbonie (Luigi XVIII, Carlo X, Luigi Filippo d'Orléans)
dal 1848: Napoleonie (Napoleone III, 3° repubblica)
[1803: Lewis & Clarke; 1810: John Jacob Astor, Oregon Trail]

1811-28: rivoluzioni e indipendenza delle colonie spagnole del Sudamerica. Il movimento indipendentista è guidato da Simon Bolivar. I nuovi sistemi politici si strutturano sul modello assembleare francese [sul modello presidenziale americano]
[1801-05, 1815: Barbary Wars contro i pirati berberi di Tripoli e Algeri]
[1812: guerra tra Usa e Canada britannico; pace e sopravvivenza Canada]

LA RESTAURAZIONE

Con la Restaurazione e il Congresso di Vienna, anche il NordAmerica viene ridisegnato. La Repubblica Atlantica torna sotto influenza inglese, mentre i regni francofoni vengono assegnati a rami cadetti dei Borbone di Francia
- Regno di Francia:
   1815-24 Luigi XVIII
   1824-30 Carlo X, fratello di Luigi XVI e Luigi XVIII
à rivoluzine di luglio
   1830-48 Luigi Filippo d'Orléans (1773-1850)
- Regno di Louisiana: casa d'Orléans
   1815-30 Luigi Filippo d'Orléans (1773-1850)
   1830- Duchi di Orléans, Conti di Parigi
   1869-1926: Luigi Filippo Roberto, ultimo della casata
- Regno d'Acadia:
   1815-55 Carlo V d'Angiò (don Carlos), pretendente al trono di Spagna
- Regno del Canada:
   1815-1820 Carlo Ferdinando di Berry, figlio Carlo X
à duchi di Parma
   1820-1883 Enrico duca di Bordeaux, conte di Chambord
casa d'Anjou, cadetti dei borboni di Spagna
- Regno di Terranova: Borboni di Napoli
à Ferdinando, figlio di Ferdinando I delle Due Sicilie [Ferdinando I senza eredi]

Bandiera di Terranova (grazie a Dans!)


Sistemi politici assembleari vengono stabiliti nelle capitali: il controllo del processo politico sarà più nelle mani dei parlamenti che non dei sovrani, che preferiscono trascorrere il loro tempo nelle corti europee.

1815: truppe inglesi sbarcano nel New England per riportare le colonie sotto la sovranità regia. Scatta l'insurrezione: è la guerra d'indipendenza americana.

1818: Costituzione della FEDERAZIONE AMERICANA (Trattato di Canterbury):
- i territori delle colonie atlantiche tornano nell'orbita britannica come Dominions federati
- lo Stato è federale: il governo centrale di Philadelphia è competente su una serie di materie, mentre tutto il resto è delegato agli Stati. La centralizzazione napoleonica viene attenuata.
- Capo dello Stato è il Re d'Inghilterra, mentre la bandiera è la "Jack & Stripes", formata dalla Union Jack nel quarto superiore sinistro e da tredici bande bianche e rosse che rappresentano le colonie originarie
- il potere legislativo è prerogativa del Congresso, formato da una Camera eletta ogni 5 anni a suffragio universale e da un Senato di rappresentanti degli Stati, nominati dai governatori (di nomina regia o proprietari). La Camera nomina un Console Generale, capo dell'esecutivo.
- Difesa e politica estera restano prerogative della Corona.
- sparisce la Civil Law napoleonica e si torna ai principi della Common Law, anche se l'esperienza napoleonica non resta senza conseguenze.

Bandiera della Napoleonia (grazie a Dans!)

1819: trattato dei Pirenei tra i borbone di Spagna e i borbone di Francia:
definizione della linea di confine tra California e Napoleonia (linea del 42° parallelo).

1825: la Russia rinuncia alle rivendicazioni sui territori di Borbonia (già Napoleonia)

1820: prime elezioni legislative; console Albert Gallatin (PE)

1825: console John C. Calhoun (SC), schiavista [JQ Adams/Jackson ?]

1830: console Andrew Jackson (SC), democratico e antischiavista. Inizia un processo di graduale emancipazione dei neri dalle piantagioni del Sud. I neri liberati sono spinti ad emigrare ad Haiti o in Africa (Liberia)

1830-48: la rivoluzione di luglio detronizza Carlo X di Borbone e porta al trono Luigi Filippo d'Orléans, già re di Louisiana. Luigi Filippo è poi detronizzato dai moti del '48. A Nuovelle Orléans regna il figlio

In Louisiana, l'applicazione del battello a vapore di Fulton (1807) permette di velocizzare i trasporti e far risalire alle merci il Mississippi.
Nel frattempo negli anni 1820 la città di Duquesne vede un forte sviluppo dell'industria del ferro e dell'estrazione del carbone. Lo stesso succede ad Alabamaville [Montgomery], Alabama.
A Duquesne si concentra l'immigrazione di origine tedesca: i nuovi arrivati sono impiegati come operai nelle acciaierie. Ben presto vengono fondati primi sindacati e arrivano le prime idee socialiste.
Nel 1845 l'epidemia della pionostra provoca una crisi alimentare in Irlanda: una grande flusso di irlandesi si riversa sul Canada e sulle colonie atlantiche. Gli irlandesi si aggiungono ai tedeschi nella piana di Duquesne,
dove si sviluppano fiorenti industrie

Grazie all'acciaio di Duquesne e Alabamaville si sviluppano anche le ferrovie: la direttrice principale è la Chicago - Montréal; da Chicago un ramo si snoda verso Saint Louis, da cui via battello si raggiunge Nouvelle Orléans. Il ramo più lungo invece è quello verso la Napoleonia e la sua capitale Ajaccio [Seattle], che attraversa le Montagne Rocciose  (Monts Pierreux)

Negli anni 1850 in Napoleonia si scatena la corsa all'oro: cercatori da tutta la Louisiana e dall'Europa si riversano in Napoleonia. Alcuni trovano l'oro, altri restano nella miseria. Il popolamento della Napoleonia però fa un rapido balzo in avanti

- acquisto francese della Florida dalla Spagna
- costruzione di strade e canali
à asse Nouvelle Orleans / Mississippi /Grandi Laghi
à canale Erie-Ohio: possibilità di navigazione da Montréal a Nouvelle Orleans
- 1825: la Russia rinuncia alla rivendicazione sui territori dell'Oregon e della Columbia, a favore della Francia. La Louisiana acquista uno sbocco sul Pacifico, separando Spagna e Russia.
- 1898: niente guerra ispano-americana: resta la sovranità spagnola su Cuba, Hawaii, Filippine

caso b) Vittoria di Napoleone
Grazie ai rifornimenti americani e al blocco atlantico, Napoleone riesce a bloccare i movimenti di merci inglesi e a fiaccare la resistenza dell'isola.
- in Inghilterra si forma una repubblica. Viene emanata una Costituzione, sulla base del Bill of Rights.
- Canada, Louisiana, Unione Americana diventano repubbliche. Lo stesso per le colonie già spagnole del Sudamerica, che tra il 1811 e 1828 acquistano l'indipendenza.

Nouvelle France (grazie a Dans!)

Nuova toponomastica

- Pittsburgh à Fort Duquesne à Duquesne

- New Orleans à Nouvelle Orléans

- St. Louis à Saint Louis

- Brockville (Ontario) à La Galette

- Oshawa (Ontario) à Rouillè

- Port Huron (Michigan) à St. Joseph

- Detroit à Pontchartrain ??

- Franklin - Oil City (Pennsylvania) à Venango

- Meadville (Pennsylvania) à Le Boeuf

- Oregon à Napoleonie

- Seattle à Ajaccio

- (Illinois) à Vincennes

- Saint Paul (Minnesota) à Saint Paul

- Montgomery (Alabama) à Alabamaville

- Rocky Mountains à Monts Pierreux

- Vermont à Verts Monts

- Fort Ticonderoga à Fort Carillon

Dans

 

Il Nord America ucronico (disegno a mano originale di Dans!)

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C'è anche l'idea di Never75:

Come si sa, i primi colonizzatori stabili delle Americhe di origini anglosassoni non se la videro bene nelle Americhe. Soli, in una terra ostile, preda di animali selvaggi e di epidemie, sarebbero tutti morti di fame e stenti se non fossero stati soccorsi dai Pellerossa: avvenimento che ancora oggi gli statunitensi ricordano nel "Giorno del Ringraziamento". Certo che se i Pellerossa avessero saputo cosa i visi pallidi avrebbero fatto di loro nei due secoli successivi, forse ci avrebbero pensato due volte prima di soccorrerli!

Poniamo appunto il caso che non li aiutino. Tutti i primi coloni inglesi muoiono quindi di fame. Ovviamente, ciò vale per dissuadere anche gli altri. Così nell'America del Nord rimangono solo pochi e sparuti avamposti commerciali francesi, danesi e inglesi sulle coste, ma non si afferma una colonizzazione più intensa e stabile. Lo sterminato Continente rimane quindi ancora in possesso dei suoi nativi abitanti.

In questo caso gli scenari sono due. O nessun europeo ha interesse a colonizzare il Nord America: una terra relativamente povera (anche in HL giacimenti d'oro furono scoperti molto tardi) e abitata da selvaggi. In questo caso la corsa all'America avverrà nell'800, in pieno sviluppo coloniale. Gli Stati Europei utilizzeranno il Nord America al posto (o in aggiunta) all'Africa. In questo caso cambierebbero, e di molto, la geopolitica mondiale. Oppure sono gli spagnoli che, ormai saldamente in possesso del Messico, si spingono sempre più a Nord. Alla fine conquisterebbero tutto il Continente Americano dove, ovviamente, si parlerebbe quasi esclusivamente spagnolo. Sarebbe divertente però vedere, in seguito alle guerre d'indipendenza, in quanti e quali Stati poi si frazionerebbe.

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Ed ora, questa proposta di Adriano Boni:

Ammettiamo che la Nuova Francia e la Louisiana restino sotto dominazione francese anche dopo il 1815, cioè dopo l'età napoleonica e dopo il congresso di Vienna. Come sarebbe cambiata la storia?

Innanzitutto penso che molti coloni francesi nell'Ottocento avrebbero preferito, magari con incentivi governativi, la Louisiana, invece dell'Algeria. In seguito si sarebbero aggiunti emigranti di altre nazioni come italiani, spagnoli e tedeschi.

In secondo luogo, l'America settentrionale sarebbe diventata nell'Ottocento un'area di dispute tra Francia e Inghilterra, forse maggiori del Settecento.

Chissà magari si sarebbe arrivati alla Grande Guerra con alleanze diverse e l'intesa franco-britannica non sarebbe mai nata.

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Così gli risponde Falecius:

Questo significa una vittoria francese nella guerra dei Sette Anni, con conseguenze enormi: niente indipendenza degli Stati Uniti e forse niente Rivoluzione francese... Il mondo sarebbe globalmente diverso.

Il POD potrebbe essere la sconfitta di Wolfe a Quebec e/o due o tre anni di vita in più per la zarina Elisabetta Petrovna. Con la Russia ancora in guerra, gli alleati possono sfruttare la vittoria di Kunersdorf e schiacciare la Prussia. A quel punto l'Inghilterra e' costretta a scendere a patti, restituendo a Francia e Spagna tutte le colonie occupate. In queste condizioni le Tredici Colonie non sviluppano nessun indipendentismo, e il Nordamerica interno vede lo sviluppo di un impero franco-meticcio. Le condizioni finanziarie della Francia non sono tali da portare alla Rivoluzione, anzi migliorano. In India l'Inghilterra avanza comunque, ma non domina come nella nostra linea. Il Brandeburgo rimane uno stato tedesco tra i tanti. Non avverrebbero le spartizioni della Polonia, e Napoleone si limiterebbe a distinguersi tra i generali francesi in qualche guerra contro l'Austria o qualche altro posto.

Il dinamismo rinnovato delle colonie spagnole e portoghesi non si evolverebbe in modo traumatico perché il blocco navale inglese e l'invasione francese non taglierebbero i rapporti con la penisola: tutti gli imperi atlantici si consoliderebbero, con aggiustamenti conflittuali dei confini.

La rivolta di Toussaint Louverture sarebbe schiacciata nel sangue, magari dallo stesso Napoleone: questo darebbe alla schiavitu' una ben più lunga e incontestata durata nel secolo successivo e forse fin nel ventesimo.

Insomma, un mondo senza le Rivoluzioni Atlantiche come noi le conosciamo.

Hai ragione a dire che la rivalità franco-inglese (con la Spagna alleata alla Francia e il Portogallo all'Inghilterra) dominerebbe il settore atlantico, sia, nel commercio triangolare che nell'espansione in America: nell'Oceano Indiano la lotta sarebbe a lungo andare anglo-olandese con probabile successo dell'Inghilterra.

Sul continente infine prevarrebbe dai primi dell'Ottocento un confronto austro-russo, con la Francia possibile alleata della Russia almeno all'inizio.

Perdurare prolungato, nell'Ottocento, della sostanziale scissione tardo-settecentesca degli scenari geopolitici atlantico ed euroasiatico, con la sola Francia a legarli almeno fino al contatto Russo-Inglese in Asia Centrale alla metà del secolo.

Non si avrebbe per tutto l'Ottocento una talassocrazia inglese ma un conflitto tra questa e quella francese, con margini di azione per potenze minori come Paesi Bassi, Portogallo, Danimarca ecc...

la Rivoluzione Industriale potrebbe coinvolgere Francia ed Inghilterra assieme, specialmente se la Francia riuscisse a prendersi i Paesi bassi Austriaci (magari come effetto della Guerra di Successione di Baviera).

Insomma, c'e' da divertirsi...

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Francesco Dessolis interviene a sua volta:

Il POD è molto interessante. Tuttavia ritengo che una rivoluzione in Francia sarebbe scoppiata anche senza la guerra di indipendenza americana. La successiva guerra tra Francia e Inghilterra, dopo la decapitazione di Luigi XVI, provocherebbe probabilmente un'altra rivoluzione in America, partendo dal Canada fino alle colonie angloamericane... almeno nelle colonie del Nord. Guerra di secessione anticipata?

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Ed ecco il contributo di Lord Wilmore:

Credo che in caso di vittoria francese nella Guerra dei Sette Anni saranno le Tredici Colonie ad essere annesse all'Impero Francese. Ma i coloni inglesi sentono minacciata la loro libertà di religione e proclamano l'indipendenza dalla Francia; paradossalmente sarà la Gran Bretagna ad aiutarli ad ottenere l'indipendenza!

Se vincono (George Washington aveva le doti militari per battere chiunque) si forma uno stato immenso comprendente le Tredici Colonie, la Louisiana e il Canada, mentre la Baia di Hudson resta monopolio del Regno Unito che acquista anche l'Alaska dalla Russia e poi l'Oregon e la California dal Messico. Risultato: un Nordamerica tripartito tra questi Stati Uniti, la colonia inglese affacciata sul Pacifico e sull'Artico (che giocherà il ruolo del Canada) e il Messico.

In Europa, Rivoluzione Francese rimandata di alcuni decenni, forse al 1831. Napoleone è un generale genovese o forse sabaudo che prova a riunificare gran parte dell'Italia nelle proprie mani. Tutta la storia dell'Ottocento e del Novecento da riscrivere, come ha iniziato a fare Falecius.

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Generalissimus ha tradotto per noi quest'altra ucronia:

E se l'Impero Britannico non fosse mai esistito?

Quello britannico fu l'impero più grande di tutti i tempi, in soli due secoli andò dall'essere una piccola isola all'unica superpotenza del mondo, alla fine la sua lingua è diventata la terza più parlata oggi.
L'impero fu così influente che senza di esso il mondo moderno sarebbe irriconoscibile, e questo… È un concetto interessante.
E se l'Impero britannico non fosse mai esistito? Diciamo che per qualche ragione gli Inglesi non riescono a stabilire alcuna colonia e il territorio più grande che riescono a controllare è la loro piccola isola.
In questo video proverò a delineare uno scenario, facendo teorie su quello che credo sarebbe potuto accadere.
Questo scenario sarà una TL alternativa che diverge da un punto nella nostra storia, e questa divergenza dovrà avvenire prima dell'Atto di Unione, la creazione del Regno Unito, perché gli Inglesi e gli Scozzesi avevano alcune colonie oltreoceano in America anche prima dell'esistenza dell'Impero britannico.
Perciò in questa TL alternativa Scozia e Inghilterra non hanno nessun territorio d'oltremare.
Possono esserci molte ragioni del perché gli Inglesi non creano colonie, forse i loro tentativi falliscono in modo orrendo e ogni loro avventura finisce semplicemente come la Colonia di Roanoke e la creazione di colonie diventa troppo rischiosa.
Semplificando le cose, l'Impero britannico non esiste per un qualsiasi motivo, e quindi… Cosa accade? In questo scenario vediamo altri imperi riempire lo spazio rimasto vuoto, almeno nel 17° secolo le potenze principali saranno Spagna, Portogallo, Olanda e Francia.
Ora, questo è il punto chiave: dato che gli Inglesi non ascendono è logico che i loro rivali prendano il loro posto.
Sì, esatto, tirate fuori i vostri croissant e spolverate quel tricolore, perché in un mondo senza Impero britannico è la Francia ad essere la superpotenza globale.
Lo so, è scioccante, ma questo mondo alternativo è pesantemente influenzato dai Francesi, gli Inglesi e i Tedeschi non possono fare altro che urlare dal terrore.
Ci sono molte ragioni del perché la Francia, e non per esempio Spagna o Portogallo, che comunque avevano i loro imperi, possa diventare la più forte.
La Francia aveva un impero coloniale proprio come questi altri due paesi, ma riuscì ad adattarsi e rimanere sempre importante.
Politiche economiche intelligenti la mantennero attiva, mentre la Spagna, invece, morì a causa dell'inflazione dell'argento, e il Portogallo semplicemente non riuscì a mantenere il proprio impero.
La Francia fu il luogo di nascita del Mercantilismo e usò questa filosofia quando si espanse nel Nuovo Mondo, fondando il proprio dominio sul Nordamerica, chiamato Nuova Francia.
Nel 16° secolo il Nordamerica era un continente pieno di potenziale (ammesso che non contiate i nativi americani).
Dato che gli Inglesi non colonizzano quelle terre e le 13 Colonie non esistono, tutto quello che si trova ad est del Mississippi è a completa disposizione della Francia, fatta eccezione per Nuova Amsterdam, che però non è affatto una minaccia.
In questo 17° secolo alternativo il continente e i suoi nativi sono divisi tra due zone europee: la Nuova Spagna e la Nuova Francia.
La potenza della Spagna fu come una candela: bruciò parecchio e poi svanì molto velocemente.
Gli Spagnoli ascesero e caddero senza che gli Inglesi dovettero fare qualcosa principalmente perché non erano affatto capaci in campo economico.
Meno male che hanno risolto questo loro problema.
La ricchezza spagnola derivava dalle miniere d'argento del Sudamerica, ma finì distrutta a causa dell'inflazione dell'argento.
In questa TL alternativa il destino della Spagna non è troppo diverso e non ne vale la pena parlarne, comunque non dovreste preoccuparvene molto.
Se ci fosse una competizione tra Francesi e Spagnoli in Nordamerica ci sarebbe un'ovvia vincitrice: la Francia.
Guardando la Nuova Francia, le sue dimensioni sono grandi, ma questo potrebbe portare fuori strada.
La popolazione francese in Nordamerica non fu mai grande quanto quella inglese e nella maggior parte della regione non c'erano nemmeno coloni.
Gli insediamenti consistevano di piccoli forti, situati principalmente intorno ai Grandi Laghi e ai fiumi, erano centri che servivano a mantenere attive le rotte commerciali e a creare alleanze amichevoli.
I Francesi non si curavano nemmeno di togliere la terra ai nativi americani, ricavavano più benefici nel creare alleanze e amicizie con loro piuttosto che nel conquistarli.
Ora, i Francesi non si comportarono certamente così coi nativi perché erano pieni di bontà d'animo: non avevano bisogno di una colonia agricola come quella creata dagli Inglesi in Virginia e avevano già la loro miniera d'oro ad Haiti, ma l'unica cosa che Haiti non aveva e il Nordamerica sì erano le pellicce, in particolare le pellicce di castoro, e chi sapeva dove trovare le pellicce di castoro erano i nativi americani.
Nacque così una relazione commerciale, e col tempo queste relazioni commerciali divennero amicizie politiche.
Questo sistema sviluppatosi sotto i Francesi fu benefico per i nativi americani, dato che non venivano cacciati dalle loro terre, ma quando ci sono troppe tribù che competono per risorse limitate come le pellicce, può nascere della violenza.
in questa TL alternativa ci sono grandi guerre tra tribù che combattono per la conquista dei terreni di caccia e le tribù che vincono questi conflitti diventano le più forti, con alcune che si uniscono per creare alleanze.
Col passare dei secoli la Nuova Francia diventa una colonia davvero multietnica.
Enclave di coloni francesi popolano piccole città e forti sul Fiume San Lorenzo, sui Grandi Laghi, in Louisiana e sulla costa orientale, che diventano molto simili all'odierno Québec.
La maggioranza della popolazione rimane nativa americana, divisa in tribù e alleanze che obbediscono alla Nuova Francia.
I nativi hanno ora ricominciato a recuperare dalle enormi perdite demografiche causate dal vaiolo secoli prima, e dato che non vengono deportati come nel 18° e 19° secolo le tribù interagiscono con i Francesi per qualche centinaio di anni.
Penso che a questo punto inizierà a nascere qualche interrogativo: i Francesi sono partner o dominatori dei nativi? La Nuova Francia controlla le tribù? Le tribù hanno gli stessi diritti dei coloni della Nuova Francia? Nella nostra TL la Nuova Francia non si popolò mai abbastanza perché queste idee diventassero importanti, ma col crescere della popolazione e con le interazioni che iniziano ad andare oltre il commercio, a queste domande andrà trovata una risposta.
Potrebbero facilmente nascere dei conflitti e una Nuova Francia debole potrebbe soccombere a causa dei conflitti tribali.
Se queste domande non avranno una risposta e i conflitti tribali non verranno evitati abbastanza presto, il Nordamerica potrebbe facilmente diventare una regione afflitta dalla povertà, e verrebbe visto dall'Europa come noi vediamo oggi l'Africa subsahariana.
Secoli fa la Francia non era certo un bastione della tolleranza, non tollerava nemmeno gli altri Europei, perciò mentre entrambi i gruppi, nativi americani e Francesi, iniziano a costruire una società insieme, le cose potrebbero prendere una brutta piega.
Fino all'arrivo di questi problemi, la Francia userebbe questa ricchezza dal Nordamerica per diventare una potenza globale, sfruttandola, e la cosa non sorprende, anche per finanziare guerre alternative, probabilmente sempre contro l'Inghilterra.
In un mondo senza l'Impero britannico la Francia rimane la potenza più importante, la cultura francese e il Cattolicesimo diventano il tratto comune del mondo intero, e questo influisce anche sulla religione: dato che gli Inglesi non creano gli Stati Uniti, il Protestantesimo non va molto lontano e Francesi e Spagnoli sono liberi di diffondere il Cattolicesimo quanto vogliono.
I Cattolici (se i missionari avranno successo) superano di gran numero i Protestanti, che rimangono in un'enclave dell'Europa settentrionale.
Il Francese diventa la lingua internazionale del commercio, dato che la Francia controlla il commercio di tutto il mondo.
Ma aspettate un secondo! Ironia della sorte, nonostante il video parli degli Inglesi, perché ho passato la maggior parte del tempo a parlare dei Francesi? Negli ultimi secoli la rivalità tra questi due popoli è stata un fattore determinante della storia del mondo, se uno dei due avesse fallito dal punto di vista delle colonie, l'altro avrebbe avuto successo, e questo fu un tema comune... Almeno fino al secolo scorso.
Nella nostra TL l'Inghilterra fu la vincitrice culturale, ma in questo scenario senza il suo impero l'Inglese non diventa mai un linguaggio popolare, e rimane confinato in una piccola isola al largo dell'Europa.
Il cambiamento più grande riguarda l'Inghilterra stessa: sarebbe completamente alla mercé della sua rivale e non riuscirebbe mai a sfidare i Francesi, che userebbero la loro potenza coloniale per dominare l'isola.
Ironia della sorte, per uno scherzo del destino, l'unico modo che avevano gli Inglesi per impedire di essere conquistati era conquistare gli altri.
Anche se oggi sembrano alleati fedeli, questi due paesi influenzarono reciprocamente la loro eredità sul mondo, se, dopotutto, una delle due parti non fosse mai entrata nella competizione fin dall'inizio, sarebbe più che sensato che l'altra parte diffonda la sua influenza e la sua cultura.

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Così fa notare Perchè No?:

La Francia non avrebbe mai potuto avere un impero coloniale longevo: ha perso il primo perché colonizzare era un'impresa diretta dal potere centrale monarchico che invece non se ne curava, non ci sarebbe mai stato qualcosa di simile ai Pilgrim Fathers. La Francia preferiva un controllo con degli alleati se poteva fare commerci. Non ha mai avuto una demografia che permetteva l'emigrazione al contrario della Gran Bretagna (Irlanda inclusa).
E per dire la verità, capisco un Inglese che vuole lasciare la sua isola ma lo stesso non é vero per un Francese in Francia.

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E Dario Carcano aggiunge:

Penso che nel video si sottovaluti il potenziale dei Paesi Bassi, che a lungo hanno conteso agli inglesi il titolo di maggior potenza navale del mondo; potrebbero essere loro a prendere (almeno in parte) il posto degli inglesi nella colonizzazione del Nord America prima, dell’Africa poi.
Tuttavia la popolazione dei Paesi Bassi è molto inferiore a quella del Regno Unito; non sono riuscito a trovare i dati del XVIII secolo, ma per provare comunque a dare un idea riporto quelli del 1900: a fronte di 37.802.400 di abitanti del Regno Unito (suppongo questo dato includa anche l’Irlanda), i Paesi Bassi ne avevano 5.104.000; tenendo buona questa proporzione anche per il XVII-XVIII secolo, il Regno Unito aveva più o meno sette volte la popolazione dei Paesi Bassi.
Per questo dico che solo parzialmente l’Olanda potrà colmare il vuoto lasciato dalla Gran Bretagna; bisogna immaginare che il resto sia colmato da altre nazioni.
In primis la già citata Francia, ma anche altre nazioni come Portogallo, Danimarca, Svezia e Curlandia.
A questo proposito, ho tradotto un video anch'io:

Molte nazioni hanno interpretazioni diverse di momenti storici condivisi. Questa discrepanza nel modo in cui la storia viene vista da due parti opposte è abbastanza evidente per quanto riguarda la Gloriosa Rivoluzione del 1688. In Gran Bretagna è vista soprattutto come i nobili britannici che rovesciano un re tirannico e lo sostituiscono con un monarca costituzionale, mentre in Olanda è vista come ‘quella volta in cui abbiamo conquistato la Gran Bretagna e l'Irlanda’. Quindi, chi ha ragione? Le Isole britanniche sono state ridotte all’obbedienza dagli olandesi, o gli inglesi hanno invitato uno straniero a porre fine ai propri disordini interni?
Prima di entrare nel dettaglio, ecco una breve panoramica degli eventi dell'anno 1660. Inghilterra, Scozia e Irlanda avevano restaurato la propria monarchia dopo un periodo di repubblicanesimo sotto Oliver Cromwell. Re Carlo II ebbe molti problemi durante il suo regno, ma la cosa peggiore che fece fu nel 1685, quando morì. Carlo si era convertito al cattolicesimo sul letto di morte e non aveva figli. Pertanto, il trono era passato a suo fratello Giacomo, che era già cattolico, e non era qualcosa di cui l'Inghilterra protestante era molto contenta. Giacomo dopo essere diventato re promise di rispettare le istituzioni religiose dell'Inghilterra ma, fun fact, no. La nobiltà inglese, sebbene scontenta di Giacomo, non era troppo preoccupata perché il re stava invecchiando e non aveva figli maschi; almeno fino al 1688 quando procreò. Sulla scena arrivò Guglielmo d’Orange, lo Statolder protestante della Repubblica olandese – da non confondere con il suo bisnonno Guglielmo il Taciturno, noto anche lui come Guglielmo d’Orange – il quale era preoccupato di avere un altro avversario in Europa. Inoltre, essendo sposato con la figlia di Giacomo, Maria, aveva una pretesa al trono inglese.
Guglielmo era disposto ad agire. Voleva però essere sicuro di avere il sostegno dei nobili; in suo soccorso arrivò un gruppo di importanti nobili che promettevano il loro sostegno, e con ciò, sbarcò portando con sé 15.000 soldati e una flotta più grande dell'Armada spagnola. Quando arrivò, il supporto per Giacomo praticamente svanì all'istante ed egli, dopo aver perso il suo esercito per le diserzioni, decise di scappare in Francia. Successivamente si sostenne che fuggire equivaleva ad abdicare, e così Guglielmo e Maria furono incoronati monarchi congiunti di Inghilterra, Scozia e Irlanda nel 1689. La condizione era che Guglielmo accettasse di governare come un monarca costituzionale e che il suo potere fosse limitato. Era nata la forma moderna della monarchia britannica.
Quindi, le interpretazioni della Gloriosa Rivoluzione sono ovviamente molto diverse. La versione inglese degli eventi è che siccome Guglielmo si è rifiutato di intervenire senza il sostegno dei nobili, la sua non era un'invasione ma un colpo di stato inglese sostenuto dagli olandesi. Questa posizione è supportata dal fatto che Guglielmo, nonostante il suo comando delle truppe, non fu fatto re a pieno titolo, ma ricevette pari autorità con Maria. Inoltre, Guglielmo dovette accettare la Bill of Rights del 1689, che limitava il suo potere di sovrano, il che non è esattamente qualcosa che un conquistatore avrebbe accettato. Poiché anche gli olandesi erano protestanti, si sostiene che era un accordo reciprocamente vantaggioso, in quanto rafforzava il mondo protestante.
Per quanto riguarda l'interpretazione olandese, la Gloriosa Rivoluzione è per lo più vista come una conquista o, per lo meno, un colpo di stato che sarebbe fallito senza di loro. Le prove usate per sostenere questa affermazione sono il fatto che Guglielmo non è sbarcato su una spiaggia accolto dai nobili, ma è sbarcato con un esercito di 15.000 olandesi col sostegno di una flotta da guerra. La tesi olandese guarda attraverso le lenti di Guglielmo il quale, stratega intelligente, ha visto le turbolenze in Inghilterra, Scozia e Irlanda come un'opportunità. I Paesi Bassi erano circondati da nemici che vedevano la stessa esistenza della repubblica come una minaccia. Un altro argomento è che furono gli olandesi e non gli inglesi a dirigere gli eventi. Minacciato da possibili invasioni straniere, Guglielmo aveva bisogno di rafforzare la sua posizione, così si appellò ai nobili in Gran Bretagna affinché si ribellassero. Le turbolenze nelle isole britanniche offrirono una ricca opportunità a Guglielmo, poiché uomini e soldi inglesi avrebbero rafforzato la posizione olandese. Si sostiene che mentre Guglielmo voleva il sostegno della nobiltà, ciò era in gran parte una formalità: la sua posizione implicava che sì, l'invasione era un rischio, ma questo sarebbe stato preso comunque, dal momento che i pro superavano i contro.
Non era necessariamente una corona ciò di cui Guglielmo aveva bisogno, era la ricchezza combinata della Repubblica olandese e del Regno di Inghilterra, Scozia e Irlanda per combattere le imminenti guerre contro i suoi rivali cattolici. Guglielmo ottenne ciò che voleva, ma anche la maggioranza protestante in Inghilterra, il che rende questo dibattito interessante.
Gli olandesi conquistarono l'Inghilterra? Si presentarono con un esercito, ma affrontarono poca resistenza e molti in Inghilterra furono felici di permettere a Guglielmo e Maria di governare.
In conclusione, la conquista dell’Inghilterra fu incruenta, ma furono necessarie molte risorse per sottomettere la Scozia e l'Irlanda, motivo per cui per molti la Gloriosa Rivoluzione è sia una conquista che un colpo di stato.

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Invece Yoccio Liberanome propone:

E una Rivoluzione Inglese eterna? Cioè, come immaginare un Commonwealth inglese che giunge fino ai giorni nostri?

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Ecco la risposta che gli dà Federico Sangalli:

Molto interessante! Come Lord Protettori immagino:

Oliver Cromwell 1648-1659
George Monk 1659-1670
Thomas Fairfax 1670-1671
Edward Montagu 1671-1688
Sidney Godolphin 1688-1712
John Churchill 1712-1722
Robert Walpole 1722-1745
Henry Pelham 1745-1754
Thomas Pelham 1754-1768
William Pitt il Vecchio 1768-1778
Frederick North 1778-1792
William Pitt il Giovane 1792-1806
William Grenville 1806-1812
Robert Jenkinson 1812-1822
George Canning 1822-1827
Arthur Wellesley 1827-1842
Robert Peel 1842-1850
Arthur Wellesley 1850-1852
Henry John Temple 1852-1865
Benjamin Disraeli 1865-1881
William Ewart Gladstone 1881-1898
Robert Gascoyne-Cecil 1898-1903
Arthur James Balfour 1903-1913
Herbert Asquith 1913-191
David Lloyd George 1918-1923
James Ramsey MacDonald 1923-1933
Stanley Baldwin 1933-1937
Neville Chamberlain 1937-1940
Winston Churchill 1940-1955
Anthony Eden 1955-1965
Harold Wilson 1965-1970
Edward Heath 1970-1975
Harold Wilson 1975-1980
Margaret Thatcher 1980-1995
Anthony Blair 1995-2005
David Cameron 2005-2014
Jeremy Corbyn 2014-...

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Chiudiamo per ora con le osservazioni del grande Bhrihskwobhloukstroy:

Le domande immediate sono:

1) la Scozia – allora in unione solo personale con l’Inghilterra e Irlanda – sarebbe tornata indipendente (verosimilmente sotto gli Stuart)?
2) Guglielmo d’Orange sarebbe prima o poi diventato Re d’Inghilterra?
3) Se no, quale atteggiamento avrebbe avuto il Commonwealth d’Inghilterra nella Guerra di Successione Spagnola?
4) Quale Impero Coloniale avrebbe avuto il Commonwealth d’Inghilterra (se ne avesse avuto uno)?
5) la Francia avrebbe conservato le proprie Colonie in Nordamerica?
6) Le Tredici Colonie sarebbero comunque diventate indipendenti?
7) La Politica Britannica durante le Guerre Napoleoniche sarebbe stata diversa?

Siccome trovo disdicevole fare domande ucroniche senza impegnarsi per rispodervi, riporto le ipotesi che avanzerei:

1) sì, perché se nella Storia reale il Commonwealth d’Inghilterra non è durato, è più probabile l’ucronia in cui si mantiene nella sola Inghilterra che quella in cui sconfigge pure il Secessionismo Scozzese;

2) se fosse diventato Re l’ucronia probabilmente si annullerebbe, ma è pur sempre possibile che fosse chiamato come Lord Protettore;

3) la Guerra di Successione Spagnola è la questione più spinosa, ma ritengo che il fatto decisivo che ha portato al Trattato di Utrecht, la nomina della Dozzina di Harley (Harley’s Dozen), senza un Sovrano (sotto l’influsso della cugina di Harley) non sarebbe stato possibile e di conseguenza che la Maggioranza del Parlamento sarebbe rimasta Whig (quindi «No Peace Without Spain»);

4) fra Inghilterra e Scozia, quest’ultima avrebbe avuto verosimilmente molte meno risorse per competere con la prima in àmbito coloniale, quindi ipotizzerei che quasi tutto l’Impero Coloniale Britannico sarebbe stato inglese, con al massimo solo una sua piccola parte scozzese;

5) come dimostra l’Insurrezione Giacobita del 1745, la Scozia sarebbe rimasta alleata della Francia, a maggior ragione nella Guerra dei Sette Anni; in ragione del punto precedente, ciò non sarebbe bastato a evitare la sconfitta della Francia, ma probabilmente l’avrebbe mitigata, il che in concreto significa che tutta la Louisiana sarebbe rimasta alla Spagna (l’Inghilterra avrebbe annesso solo i territorî franco-canadesi);

6) nonostante l’enfasi sulle accuse di tirannia a Giorgio III., tutte le cause della Rivoluzione Americana sono dipese da Leggi volute dal Parlamento (e casomai poi ritirate su pressione del Re), quindi riterrei che si sarebbe arrivati lo stesso all’Indipendenza delle Tredici Colonie;

7) no, in questo caso l’influenza del Re è stata minima; d’altra parte, è verosimile che non si sarebbe nemmeno arrivati alle Guerre Napoleoniche, sia perché la Spagna sarebbe rimasta austriaca dalla Guerra di Successione Spagnola (v. punto 3) sia perché, di conseguenza, la Corsica sarebbe stata reincamerata dall’Impero anziché ceduta alla Francia.

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Per intervenire nella discussione, scriveteci a questo indirizzo.


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