L'impero di Andalusia

di Lord Wilmore

 

NON PLUS ULTRA

 

POD: Il re dei Visigoti Alarico, della dinastia dei Balti, dopo aver saccheggiato Roma, intendeva spostarsi in Africa attraversando l'Italia meridionale. Fermatosi a svernare a Cosenza, all'arrivo della bella stagione fu ucciso da una febbre improvvisa prima ancora di riprendere la marcia; secondo la leggenda, il suo corpo fu sepolto nel letto nel fiume Busento, e la sua tomba non è mai stata ritrovata. Il cognato Ataulfo, che lo aveva sostituito e che evidentemente preferiva climi pin temperati, fece subito dietrofront e si diresse invece in Gallia. Ma supponiamo che Alarico sopravviva e passi davvero in Africa, creandovi un forte regno visigotico. Come conseguenza i Vandali restano in Spagna e vi creano a loro volta un forte regno, chiamato Andalusia, nome che sopravvive ancor oggi, con capitale Siviglia. Vediamo come vanno le cose in questa Timeline.

411: chiamati dal governatore romano della Spagna, Geronzio, che mira a ritagliarsi uno stato indipendente, i Vandali, gli Suebi e gli Alani attraversano i Pirenei e si danno a distruzioni e saccheggi. Alla fine l'imperatore romano Onorio si mette d'accordo con loro e concede ai Vandali di stanziarsi laggiù in qualità di foederati, in cambio di un giuramento di fedeltà all'impero. Ai Vandali tocca la Spagna Betica, agli Suebi la Galizia, agli Alani la Lusitania. Secondo la tradizione semileggendaria, il patto tra questi popoli germanici e i Romani viene siglato il 17 marzo. Il re dei Vandali Gunderico, figlio di Godigiselo, della dinastia degli Asdingi, pone la propria capitale a Cordova.

412: Alarico, sbarcato in Africa, conquista Cartagine e fonda il Regno Visigotico d'Africa, il primo regno romano-germanico ad organizzare una propria marina e a darsi ala pirateria, giungendo fino alle Baleari.

416: dopo pochi anni di pace, il re dei Vandali Gunderico attacca gli Alani, il cui re Attaco muore in battaglia.

418: il generale romano Flavio Costanzo, in seguito imperatore come Costanzo III, infligge una dura sconfitta ai Vandali, costringendo Gunderico ad arretrare sino alla provincia a lui assegnata, la Betica.

422: Gunderico si prende la rivincita: le sue orde riportano una grande vittoria sul generale romano Castino presso Caesarea Augusta (l'odierna Saragozza) e conquistano quasi tutta la Spagna; solo la Galizia è lasciata agli Suebi. I Romani rispondono assegnando la Gallia meridionale a Faramondo, re dei Franchi Salii, affinché impedisca ai Vandali di dilagare nelle Gallie. Ha inizio così il futuro regno di Francia.

425: anche gli ultimi due baluardi romani nel sud della penisola iberica, Cartagena e Siviglia, cadono in mano dei Vandali.

427: Sant'Agostino d'Ippona converte Alarico e tutto il popolo dei Visigoti al cattolicesimo, primo popolo germanico a farlo.

428: Gunderico muore a Siviglia, il suo fratellastro Genserico elimina i rivali e viene eletto nuovo sovrano dei Vandali. In poco tempo egli trasforma un popolo germanico di secondaria importanza in una delle grandi potenze del suo tempo. La capitale è spostata a Siviglia. Genserico è un ariano fervente e perseguita i cattolici romani.

430: a poca distanza tra loro muoiono Sant'Agostino e Alarico. A quest'ultimo succede il figlio Teodorico I.

451: Ezio, ultimo grande generale romano, si allea con Franchi e Vandali contro Attila, re degli Unni che ha invaso l'Impero Romano d'Occidente, e che rappresenta un serio pericolo anche per i due popoli germanici. Il 20 giugno l'inedita alleanza vandalo-franco-romana si scontra con l'orda unna ai Campi Catalaunici, oggi Châlons-en-Champagne: Attila, sconfitto, è costretto a ritirarsi. Il re dei Franchi Clodione, figlio di Faramondo, muore in battaglia e i Franchi si ritirano per eleggere un nuovo sovrano nella persona del nobile Meroveo, che fonda la dinastia franca dei Merovingi. Genserico acquista grandissimo prestigio e fa del suo regno una potenza militare.

455: morte di Teodorico I, figlio di Alarico e re dei Visigoti. Gli succede il figlio Torrismondo, che ha eliminato il fratello e rivale Teodorico II. Dopo l'assassinio dell'imperatore d'occidente Valentiniano III, Torrismondo dichiara di non riconoscere il suo successore Petronio Massimo, straccia il trattato stipulato con i Romani e ne trae pretesto per saccheggiare per la seconda volta la città di Roma. Papa Leone I ottiene che le chiese cristiane vengano rispettate ed evita eccidi e distruzioni, ma da questo evento trae origine l'espressione "visigoto" (nella nostra Timeline "vandalo") per indicare chi distrugge solo per il piacere di distruggere.

458: Childerico, figlio e successore di Meroveo, infligge una severa sconfitta ai Vandali di Genserico ed arresta per sempre la loro avanzata verso la Gallia. Oltre i Pirenei ai Vandali resta la Settimania.

460: sull'isola di Rivo Alto (oggi Rialto), nella laguna veneta, i superstiti di Aquileia, città rasa al suolo da Attila, fondano la città di Venezia, destinata ad un luminoso avvenire.

463: Rechiaro, re degli Suebi di Spagna, è catturato e giustiziato dal re Vandalo Genserico. Il regno degli Suebi piomba nel caos.

466: Torrismondo, re dei Visigoti, è eliminato da una congiura di nobili e sostituito con il fratello Eurico.

476: il generale sciro Odoacre rovescia l'ultimo imperatore romano d'occidente, Romolo detto Augustolo, ponendo fine alla prosapia dei Cesari.

L'Europa nel 476

477: il re vandalo Genserico muore a 87 anni, gli succede il figlio Unerico. I suoi metodi brutali di governo gli alienano il sostegno di gran parte della popolazione, sia cattolica che ariana.

481: sale al trono il re franco Clodoveo. Egli riunifica i territori franchi nel sud e nel nord della Francia conquistando il dominio di Siagrio, che si era proclamato Rex Romanorum, e fonda un potente regno romano-germanico.

484: morte del re visigoto Eurico, gli succede il figlio Alarico II. Questi sposa Teodegota, figlia del re degli Ostrogoti Teodorico il Grande.

485: Unerico, re dei Vandali che ha proseguito le persecuzioni paterne contro i cattolici di Spagna, muore di peste. I più ritengono questo evento una punizione divina a causa della condotta disonesta di Unerico. Gli succede il nipote Gutemondo, che decide di cambiare politica e di concedere libertà di culto ai cattolici, anche se i membri della sua Corte devono essere necessariamente tutti ariani.

490: l'8 maggio l'arcangelo San Michele appare a San Lorenzo Maiorano, vescovo di Iria Flavia in Galizia, e gli ordina di dedicare al suo culto un campo che gli verrà indicato dalla luce di una stella. San Lorenzo Maiorano obbedisce e chiama quel luogo Campus Stellae, da cui il nome attuale di San Miguel de Compostella.

492: il re degli Ostrogoti Teodorico, che sarà detto il Grande, sconfigge ed uccide Odoacre e prende possesso dell'Italia a nome dell'imperatore d'oriente Zenone. Egli pone la sua capitale a Verona ed inaugura una politica di convivenza pacifica tra goti ariani e romani cattolici.

493: Ambrosio Aureliano, leader dei romano-britanni, infligge al re sassone Aelle del Sussex una storica sconfitta nella Battaglia di Mount Badon: questa è considerata l'ultima vittoria romana in occidente. Il suo ricordo, amplificato nei secoli, porterà al formarsi della leggenda di Re Artù.

496: conversione al Cattolicesimo di Clodoveo e di tutti i Franchi, dopo una difficile vittoria contro gli Alamanni. La guerra contro i Vandali Ariani assume così anche una connotazione religiosa.

508: alleanza tra i Vandali di Gutemondo e gli Ostrogoti di Teodorico contro il re franco Clodoveo, che tentava di impossessarsi dell'intera Gallia conquistando la Settimania e la Provenza.

516: morte del re vandalo Gutemondo, gli succede il figlio Ilderico. Questi prosegue la politica di pacificazione con i cattolici: richiama gli esuli, restituisce molte chiese ai seguaci del credo niceno, e scambia ambasciatori con Costantinopoli e con Papa Ormisda. Molti Vandali iniziano a convertirsi al cattolicesimo. Questo allarma la nobiltà vandala, strettamente legata alla religione ariana e alle proprie tradizioni.

517: alla morte di Alarico II, nuovo re dei Visigoti d'Africa diventa suo figlio Amalarico.

524: diventato anziano e sospettoso, Teodorico il Grande si convince dell'esistenza di un complotto cattolico ai suoi danni e fa uccidere il suo collaboratore Severino Boezio, ultimo grande autore della latinità antica; successivamente fa imprigionare Papa Giovanni I, che morirà in carcere.

525: Ilderico stronca nel sangue la rivolta dei nobili vandali contro di lui, che mirava a sostituirlo con il ribelle Gelimero.

526: morte di Teodorico il Grande. Non avendo egli figli maschi, gli succede il nipote minorenne Atalarico sotto la reggenza della madre Amalasunta.

529: San Benedetto da Norcia, iniziatore del monachesimo occidentale, fonda l'Abbazia di Montecassino sulle rovine di un tempio dedicato ad Apollo.

531: il re visigotico Amalarico muore in battaglia contro i bizantini. Non avendo figli maschi, con lui si estingue la dinastia dei Balti. Gli succede il suo generale Teudi.

532: Amalasunta, reggente del Regno Ostrogoto, grazie all'aiuto del re vandalo Ilderico con il quale si è alleata, sventa una congiura di nobili guidata da Teodato, i quali volevano deporla poiché non gradivano l'educazione romana impartita al figlio, i suoi rapporti amichevoli verso Bisanzio e i Vandali, e neppure il suo spirito conciliante verso i romani cattolici. Amalasunta sposa allora in seconde nozze Radagaiso, secondogenito di Ilderico, rafforzando il suo legame con i Vandali.

533: il 13 settembre si combatte la battaglia di Ad Decimum, in cui i Visigoti guidati da re Teudi respingono il tentativo dell'imperatore d'oriente Giustiniano di riconquistare l'Africa. In seguito alla sconfitta militare, Giustiniano è rovesciato dalla Rivolta di Nika e sostituito con il suo generale Belisario, già autore di brillanti vittorie contro i Persiani Sasanidi. Questi abbandona il disegno di Giustiniano di riconquistare l'Occidente e si volge piuttosto contro i due nemici storici di Bisanzio, gli Avari e i Persiani.

536-538: dopo essersi coperto le spalle con un accordo di pace con Avari ed Ostrogoti, Belisario avvia una campagna militare contro l'Impero Persiano insieme ai suoi alleati, gli Armeni e gli Arabi Ghassanidi. Tale campagna è il primo episodio della cosiddetta Guerra Greco-Persiana. Il 2 aprile 536 l'imperatore persiano Cosroe I Anushirvan ("anima immortale") subisce una disastrosa sconfitta a Carre, luogo della sconfitta e della morte di Crasso. Cosroe si mette in salvo a stento ma è costretto ad abbandonare la Mesopotamia in mani bizantine. L'imperatore Belisario entra da trionfatore a Ctesifonte, mentre il suo generale Narsete strappa ai Persiani Lazica in Georgia e buona parte del Caucaso. Belisario arriva fino a Carace sul Golfo Persico mentre Armenia ed Atropatene gli si sottomettono. 

537: Atalarico compie 21 anni e prende le redini del potere. mentre Amalasunta si ritira in un convento su di un'isola del lago di Bolsena. Egli sposa Ildefrida, nipote del re Vandalo Ilderico, e riprende la politica del nonno di pacifica convivenza con i latini cattolici e di amicizia con Bisanzio.

538: morte di Ilderico, gli succede il primogenito Godigiselo II, che ha sposato Clotilde, figlia del re dei Franchi Clodoveo, in modo da cementare la pace tra i due popoli. L'intero suo regno trascorre in continue campagne militari contro gli Suebi e contro i Baschi.

540: spedizione di Belisario lungo le coste sudorientali dell'Arabia, e sua alleanza con il Re di Axum Ella Asbeah.

542: l'imperatore persiano Cosroe I, che si è ritirato nella roccaforte di Esfahan per riorganizzare le sue forze, sferra un grande assalto contro Belisario per riconquistare la sua capitale, sorprende le forze bizantine e arriva fino a saccheggiare Antiochia, che è devastata e non si riprenderà mai più. Come risposta Belisario si allea con gli Unni Eftaliti e lancia un poderoso contrattacco, riprendendo la Siria e la Mesopotamia settentrionale.

547-548: assedio di Ctesifonte da parte di Belisario, dopo che Cosroe I si è asserragliato in città. Alla fine la città cade e Cosroe è preso prigioniero. I Persiani allora eleggono sovrano al suo posto il figlio Ormisda IV, che riprende la battaglia usando come base le montagne della Media.

548: Teudi è assassinato in una congiura di nobili, sul trono visigotico gli succede Agila, che deve affrontare la rivolta del ribelle Atanagildo.

551: dopo aver inviato Narsete a combattere gli Avari sul confine danubiano, che erano nuovamente scesi sul piede di guerra perché pagati dai Persiani, Belisario distrugge Esfahan e punta su Susa. Ormisda IV è ferito nell'estrema difesa della città e muore poco dopo. Ultimo sovrano Sasanide è nominato il generale Bahram VI, che continua la guerriglia contro i bizantini fino alla sua morte per tradimento nel 556.

553: con la Prammatica Sanzione l'imperatore Belisario annette all'Impero bizantino Armenia, Georgia, Albania, Mesopotamia, Atropatene, Media, Elimaide e la costa dell'Arabia lungo il Golfo Persico: massima espansione dell'Impero Romano d'Oriente. L'Ircana, la Carmania, la Partia, il Sakastan, la Margiana e la Battriana (quest'ultima coincide con l'odierno Afghanistan) diventano stati satelliti dei Bizantini, mentre Corasmia e Sogdiana sono lasciate agli Unni Eftaliti. Apertura di vie commerciali dirette con l'India e con la Cina.

L'Impero di Belisario

554: alla morte di Agila, sul trono dei Visigoti d'Africa gli succede Atanagildo, che ha sposato Gosvinda, figlia dell'ultimo re della dinastia dei Balti, Amalarico. Atanagildo deve però a sua volta contrastare la ribellione dei Mauri, iniziata con Trasamondo, che ormai controllano la Mauritania Tingitana, la Mauritania Sitifense e la Numidia meridionale.

558: morte del re dei Vandali Godigiselo II, siccome non ha figli maschi gli succede il genero Elmichi. Questi deve subito difendersi dagli attacchi dei re franchi Clotario I e Childeberto I, che arrivano ad assediare Saragozza prima di essere respinti.

560: due monaci bizantini che hanno percorso la Via della Seta, ora egemonizzata da Costantinopoli, scoprono il segreto dell'allevamento dei bachi da seta (fin qui la seta era creduta di natura vegetale) e riescono ad importarne segretamente delle uova in Occidente. Ha inizio così la sericoltura in Europa.

561: il re degli Suebi Teodemaro è convertito al cattolicesimo da San Martino, vescovo di Braga. Ormai il regno fa sempre più fatica a reggere gli attacchi da parte dei Vandali.

563: morte del re vandalo Godigiselo II, gli succede il terzogenito Leodegildo, che ha sposato la principessa franca Ingunda, figlia di re Sigeberto I, sovrano d'Austrasia, e fervente cattolica. Leodegildo decide di importare nel suo regno il metodo di amministrazione del territorio e il sistema di conio in uso presso i bizantini, dei quali giunge ad imitare persino il cerimoniale di corte.

565: i Longobardi guidati dal re Alboino, che in precedenza avevano occupato la Pannonia, tentano l'invasione dell'Italia. Teodemiro, figlio primogenito del re Atalarico, li affronta in battaglia presso Aquilea e li sbaraglia. Alboino cade in combattimento ed il popolo longobardo, piombato nel caos, si ritira verso la pianura del Tibisco. Una parte di esso però si stanzia nel territorio di quella che noi chiamiamo Bosnia, e che infatti ancor oggi, quando la regione è abitata per lo più da Slavi, è conosciuta come Lombardija.

566: morte dell'imperatore Belisario il Grande. Gli succede il maestro di palazzo Giustino II, nipote di Giustiniano che si era schierato con lui al momento della Rivolta di Nika.

568: alla morte di Atanagildo sul trono di Cartagine gli succede il fratello Liuva I. Questi deve incassare numerose sconfitte da parte dei Berberi che gli strappano la Tripolitania.

573: Liuva I è deposto dai nobili visigoti, che al suo posto eleggono il fratello Leovigildo. Questi dà inizio a una serie di fulminee campagne militari e riprende Tripoli e la Numidia.

574: l'imperatore bizantino Giustino II cade preda della follia dopo che il suo esercito ha subito un duro scacco sul Danubio da parte degli Avari; l'esercito allora lo depone e lo sostituisce con il generale Tiberio II, già uomo di fiducia di Belisario.

580: Leodegildo trasferisce la capitale a Toledo, pubblica il primo codice di leggi scritte dei Vandali e si associa al trono i figli Ermenegildo e Unerico II.

582: il vandalo Ermenegildo, influenzato dalla madre, si converte al cattolicesimo ed è proclamato re dai romani di Spagna. Il padre lo affronta in battaglia a Cordova e lo sconfigge; Ermenegildo è incarcerato a Tarragona e poco dopo assassinato, si dice per ordine di suo padre. In risposta Leodegildo convoca un sinodo di vescovi ariani a Toledo ed impone a tutti i cattolici del suo regno di abiurare e di abbracciare l'arianesimo. Solo una piccola parte accetta; contro gli altri Leodegildo scatena una persecuzione. Il giovane Isidoro di Siviglia decide di farsi monaco cattolico proprio come reazione a questa persecuzione.

583: alla morte di Tiberio II sul trono bizantino gli succede il genero Maurizio. Questi, valente generale, deve affrontare le continue razzie da parte degli Avari e le violente sollevazioni dei Persiani, i quali non tollerano la dominazione bizantina. A tutto ciò si aggiunge l'invasione da parte dei Göktürk, fondatori della prima entità statale turca, il cui sovrano Bumin Khan ha distrutto l'ìmpero degli Unni Efatliti ed ora sgomita per allargare il suo regno ai danni di Persiani e Bizantini.

584: Ardeca, ultimo re degli Suebi, è definitivamente sconfitto e il suo regno è incorporato in quello dei Vandali. Questi ultimi non riescono però ad aver ragione dei Baschi e degli Asturiani, che restano indipendenti.

585: muore il re ostrogoto Atalarico, gli succede il figlio Teodemiro.

586: alla morte di Leovigildo è eletto re dei Visigoti suo figlio Recaredo I, che porta a termine la riconquista della Numidia.

590: muore Leodegildo, sul trono dei vandali gli succede il figlio Unerico II che persiste nella persecuzione contro i cattolici.

596: alla morte senza figli maschi del re ostrogoto Teodemiro, i duchi si rifiutano di eleggere un successore e lasciano il trono vacante per poter governare più liberamente i propri ducati. In questo periodo di anarchia ("Periodo dei Duchi") il regno si indebolisce e la Pannonia e il Norico vanno perdute, invase dagli Slavi.

599: morte prematura di Unerico II, dai cattolici attribuita ai suoi peccati: come il primo Unerico, anch'egli ha perseguitato i cattolici ed ha governato solo per breve tempo. Gli succede il cugino Roderico, il quale pone immediatamente fine alle persecuzioni e richiama in patria il vescovo cattolico Leandro, esiliato in Mauretania da Leodegildo.

601: il re dei Visigoti d'Africa Recaredo I muore nel suo letto, gli succede il figlio Liuva II.

602: il centurione Foca guida la rivolta dell'esercito bizantino contro Maurizio, che è assassinato insieme a tutti i suoi figli. Foca ne usurpa il trono.

604: con una mossa a sorpresa, il re vandalo Roderico decide di convertirsi al cattolicesimo, grazie all'opera del vescovo Isidoro di Siviglia e di Papa Gregorio Magno. Gran parte del suo popolo segue il suo esempio convertendosi al nuovo credo, ma alcune regioni periferiche del regno si ribellano alla conversione: la Settimania, la provincia vandala più settentrionale, si solleva sotto la guida del vescovo ariano Ataloco e dei conti Granista e Vildigerno. Essi chiedono aiuto al re franco Gontrano, che invia il suo generale Desiderio in appoggio ai rivoltosi, sperando di annettere la Settimania. Tuttavia Roderico sconfigge i ribelli ed i loro alleati a Narbona, battaglia in cui cade lo stesso Desiderio. Una seconda rivolta anti-cattolica scoppia in Lusitania, capeggiata da Sunna, vescovo ariano di Merida, e dal conte Segga. Claudio, conte di Lusitania, seda la rivolta costringendo gli ariani a rifugiarsi in Mauritania.

606: il re franco Teodorico II di Borgogna conquista la Provenza togliendola agli Ostrogoti. I Duchi si rendono conto della necessità di eleggere un nuovo sovrano, e la scelta cade su Gunterico, figlio di Ansberga, a sua volta figlia di Atalarico. Fine del Periodo dei Duchi. Il nuovo sovrano sposa la principessa bavarese Teodolinda, fervente cattolica, e riconquista tutta la Dalmazia, togliendola agli Slavi.

609: il re vandalo Roderico e il vescovo cattolico Leandro convocano il III Concilio di Toledo, nel quale si stabiliscono i principi del nuovo credo religioso del regno vandalo e del suo sovrano. Per l'occasione Leandro tiene un'omelia dal titolo "Homilia de triumpho ecclesiae ob conversionem Vandalorum", che è pervenuta ai giorni nostri. Siccome Roderico è particolarmente devoto di San Michele Arcangelo, egli eleva il santuario di San Miguel de Compostella a santuario nazionale del popolo dei Vandali. Per tutto il Medioevo tale santuario sarà uno dei più visitati del mondo cristiano, tanto che verrà tracciato "El Camino de San Miguel" percorso a piedi da pellegrini di ogni tempo, fino al secolo presente. « Ultreya! Suseya! » sarà il grido di incoraggiamento del pellegrino compostellano, e la conchiglia di San Michele il suo simbolo.

610: il governatore di Ctesifonte Eraclio rovescia l'usurpatore Foca, lo decapita di sua mano e viene incoronato nuovo imperatore bizantino, ma è costretto a combattere praticamente su ogni fronte: la maggior parte delle province è in rivolta a causa dell'eccessivo fiscalismo e della politica religiosa di Bisanzio, i Persiani in Mesopotamia, Atropatene, Media ed Elimaide si ribellano al dominio romano, gli Unni Eftaliti premono alle frontiere orientali, i Bulgari e gli Avari su quella del Danubio. Questa situazione di crisi favorirà l'ascesa dell'Islam.

611: Liuva II è assassinato, sul trono dei Visigoti gli succede il duca di Ippona Gundemaro. Dopo due soli anni questi muore di morte naturale e gli succede Sisebuto.

615: conversione degli Ostrogoti al cattolicesimo ad opera di Teodolinda.

620: morte naturale di Sisebuto, sul trono visigotico gli succede il figlio Recaredo II, ancora bambino, che è levato di mezzo dopo poche settimane dall'usurpatore Suintila; questi diventa nuovo re d'Africa con l'appoggio bizantino.

621: morte del re ostrogoto Gunterico, gli succede il figlio Teodorico II. Questi sposta la capitale da Verona a Pavia, ritenendola meglio difendibile. Sospettando che la moglie Gunteberga trami contro di lui per favorire il ritorno all'arianesimo, la fa rinchiudere nel castello di Domofole in Valtellina.

622: Egira di Maometto, ha inizio l'Era Islamica.

623: il mercante franco Samo fonda nell'attuale Slovacchia il primo Regno Slavo nel senso moderno della parola, comprendente anche le nostre Austria e Slovenia.

631: Suintila è a sua volta rovesciato dall'usurpatore Sisenando. Tra congiure e intrighi di palazzo, il regno visigotico si avvia al suo tramonto.

632: il Primo Califfo Abu Bakr Abdallah ibn Abi Quhafa al-Siddiq, successore di Maometto, unifica l'intera penisola arabica.

634: approfittando della profonda crisi in cui versa l'Impero Bizantino, gli Arabi guidati dal generale Khalid ibn al-Walīd penetrano in Palestina e la conquistano senza colpo ferire: il governatore della Palestina cade in battaglia e Teodoro, fratello di Eraclio, si salva solo grazie alla fuga. Poco dopo anche Damasco apre le porte a Khalid. I bizantini sono costretti a sgomberare Palestina e Siria, dopo aver portato in salvo la reliquia della Vera Croce.

636: il 4 aprile muore Sant'Isidoro di Siviglia, consigliere personale di re Roderico ed una delle figure più rappresentative della cultura medioevale: ci ha lasciato innumerevoli opere, tra cui le "Etymologiae" in venti libri, vera enciclopedia di tutto lo scibile del suo tempo.

637: dopo la Battaglia di al-Qadisiyya anche Ctesifonte e tutta la Mesopotamia cadono in mano al Califfo Omar ibn al-Khattab. In breve tempo tutta la Persia è occupata dai musulmani. Una delle cause di questa rapidissima espansione va ricercata nel sovrappopolamento della Penisola arabica.

639: morte naturale di Chintila, gli succede il figlio Tulga, che però è rovesciato dal generale Chindasvindo, il quale ha già 79 anni.

640: morte del re Vandalo Roderico dopo un regno lunghissimo. Gli succede il figlio Godigiselo III, che deve combattere a lungo contro i Baschi. Durante il regno di Roderico e di Godigiselo III la lingua vandala, un dialetto tedesco, comincia a mescolarsi con il latino per dare vita alla attuale lingua andalusa.

641: il generale arabo Amr ibn al-As occupa Pelusio, sul Delta del Nilo, quindi Eliopoli e Babilonia (la città che sotto gli arabi diverrà il Cairo). In breve l'intero Egitto è perduto, i copti monofisiti accolgono gli Arabi come dei liberatori. Alessandria è stretta d'assedio e cadrà nel 642; la famosa biblioteca verrà distrutta.

642: morte del re ostrogoto Teoderico II, gli succede il genero Rotarico, che si impegna in una serie di campagne militari contro i Franchi ad ovest e contro gli Slavi ad est.

644: le fiorenti città costiere bizantine di Cirene, Leptis Magna e Bengasi cadono a loro volta di fronte al rullo compressore arabo, ma il califfo Omar è assassinato da uno schiavo bizantino e viene sepolto accanto a Maometto e ad Abu Bakr in quella che oggi è la Moschea del Profeta a Medina.

647: prima spedizione araba guidata dal terzo Califfo Othman contro il regno Visigotico d'Africa, che perde la Tripolitania. L'Africa settentrionale si avvia a diventare una terra musulmana.

649: il 22 novembre il re ostrogoto Rotarico promulga l'Editto che porta il suo nome, con cui regolamenta il diritto del suo popolo.

Miniatura che illustra il Re Ostrogoto Rotarico

Miniatura che illustra il Re Ostrogoto Rotarico

653: alla morte di Chindasvindo sul trono di Cartagine gli succede il figlio Recesvindo, in un clima di emergenza a causa dell'avanzata araba.

658: morte del re d'Italia Rotarico, molto amato dal suo popolo. Gli succede il figlio Atalarico II che però governa pochi mesi; secondo lo storico ostrogoto Paolo Diacono, è assassinato da un duca a cui aveva insidiato la moglie. I duchi ostrogoti allora eleggono re Ariberto, duca di Asti.

661: gli Arabi assediano e conquistano Cartagine, Recesvindo muore in battaglia. Il nobile Wamba è eletto nuovo re e si rifugia in Numidia per continuare la guerra e tentare di riconquistare il regno.

663: il re ostrogoto Ariberto convoca un Concilio, d'intesa con Papa Vitaliano, per condannare la dottrina monotelita allora diffusa in Oriente (in Cristo ci sarebbero due Nature, ma una sola Volontà).

667: primo assedio arabo ai danni di Costantinopoli, che resiste grazie al fuoco greco. L'impero bizantino è però ridotto ai Balcani meridionali e a parte dell'Anatolia.

668: morte del re d'Italia Ariberto, che ha deciso di dividere il Regno tra i due figli Childerico e Godeberto: al primo tocca il Nord con capitale Pavia, al secondo il Sud con capitale Benevento.

672: nonostante l'appoggio bizantino, Wamba è definitivamente sconfitto. Il Regno Visigotico d'Africa cessa di esistere, diventando Ifriqiya. I Berberi si convertono all'Islam, mentre i Visigoti scompaiono del tutto dalla storia, come poco prima avevano già fatto i Longobardi, riassorbiti dagli Slavi.

675: morte senza figli maschi del re vandalo Godigiselo III, gli succede il genero Ervige. Questi deve affrontare però numerose sollevazioni e congiure da parte dei nobili.

680: gli Arabi sbarcano in Sicilia con 70 navi nei pressi di Capo Granitola, vicino Mazara del Vallo. L'antico porto romano di Lilibeo viene ribattezzato Marsa Allah ("il porto di Dio"), da cui l'attuale nome Marsala.

681: il re ostrogoto Godeberto accorre in Sicilia per scacciarne gli Arabi, ma è sconfitto da questi presso Corleone e costretto a rinchiudersi nella città di Palermo, assediata dagli Arabi. Una epidemia di colera dilaga in città e lo stesso Godeberto ne è vittima; Palermo è così costretta ad arrendersi agli Arabi. I Duchi del Sud decidono allora di offrire la corona a Childerico, che in tal modo resta unico re degli Ostrogoti.

683: gli Arabi sbarcano presso Reggio Calabria e puntano verso nord, ma subiscono una storica sconfitta da parte di Childerico nella Battaglia di Cosenza. In seguito questa impresa verrà ricordata come l'evento che impedì agli Arabi di conquistare l'Europa. Il re goto firma un armistizio con il califfo omayyade Marwan ibn al-Hakam, con il quale gli cede la Sicilia (gli Arabi la chiameranno Siqilliyya), ed in cambio occupa Sardegna e Corsica, già parte del regno Visigotico d'Africa e rimaste terra di nessuno dopo la fine di quest'ultimo.

687: congiura del nobile vandalo Viterico, capo della fazione ariana, che depone Ervige e lo fa imprigionare dopo avergli fatto mozzare la mano destra. Con lui un ariano torna sul trono di Toledo: Viterico tenta inutilmente di ritornare al vecchio credo.

694: contro-congiura dei nobili cattolici vandali contro re Viterico, che viene assassinato durante un banchetto, ed il suo corpo è trascinato per le strade di Toledo. Al suo posto è proclamato re il duca di Narbona Gundemaro, che ritorna al cattolicesimo. In nome della comune fede cattolica, Gundemaro avvia una politica di amicizia ed alleanza con il dei re Franchi Clodoveo IV e con il re degli Ostrogoti Childerico.

695: il re ostrogoto Childerico nomina il romano Paolo Lucio Anafesto Duca della città di Venezia, da cui il termine successivo di "Doge" dato ai governatori della città.

696: Gundemaro muore di malattia dopo soli due anni di regno, non avendo figli egli indica come successore il suo consigliere Sunifredo. Questi avvia una politica di tolleranza verso gli Ebrei, che invece erano stati perseguitati dai suoi predecessori, sia cattolici che ariani.

697: morte del re ostrogoto Childerico, gli succede il figlio Teodorico III. Questi deve subito affrontare in battaglia il Duca Bertaredo, che ha tentato di usurpare il trono, ma che viene sconfitto nella Battaglia di Coronate, lungo l'Adda. Teodorico III dà un forte sostegno alla Chiesa Cattolica, favorendone l'opera evangelizzatrice, edifica chiese e monasteri in tutto il regno e inviando missioni presso i vicini Slavi.

698: il generale yemenita Musa bin Nusair, governatore del Nordafrica per conto del califfo omayyade Abd al-Malik ibn Marwan, porta a termine la conquista dei territori berberi della Mauritania e si affaccia per la prima volta sulla riva meridionale delle Colonne d'Ercole.

705: Sunifredo muore di morte naturale, sul trono di Toledo gli succede il figlio Roderico II, che è ancora un bambino. Il generale Egica ne approfitta per eliminarlo e per farsi nominare a sua volta re dei Vandali.

708: primo tentativo degli Arabi di sbarcare in Spagna, stroncato dal re vandalo Egica.

711: secondo tentativo arabo di invadere in forze la penisola iberica. Egica chiama allora in aiuto il Maestro di Palazzo del regno franco Pipino d'Heristal e il re d'Italia Teodorico III. Alla guida della coalizione formata da Vandali, Franchi ed Ostrogoti, il 19 luglio Egica infligge agli arabi una storica sconfitta nella Battaglia del Guadalete. Il condottiero musulmano Tariq ibn Ziyad perde la vita, e l'avanzata musulmana verso l'Europa è arrestata per sempre.

720: morte di Egica, acclamato come salvatore della cristianità. Sul trono vandalo gli succede il figlio Vitige. Questi rafforza la flotta per evitare nuovi sbarchi arabi nel suo regno e per combattere la pirateria di quelli che da ora in poi vengono chiamati "Saraceni".

721: muore il re ostrogoto Teodorico III, gli succede il figlio Liutprando. Tra i più grandi sovrani dei goti, egli accentra il governo del regno nelle sue mani, limitando fortemente l'autonomia dei Duchi, arricchisce la legislazione aggiornando il corpus legislativo di Rotarico e porta avanti con decisione l'integrazione tra la cultura germanica e quella latina in Italia. Liutprando rompe invece i rapporti con l'impero bizantino, non approvando l'iconoclastia. Viene ricostruita Emona, la più orientale delle città italiane (la nostra Lubiana) che era stata distrutta da Avari e Slavi.

728: Liutprando dona a Papa Gregorio II il castello di Sutri come feudo personale. In questa Timeline non c'è spazio per uno Stato Pontificio, ma il Papato comincia ad accumulare beni materiali, e la sua crescente corruzione gli attirerà i rimproveri di tutti i grandi Santi del Medioevo.

735: i Saraceni usano sempre più di frequente la Sicilia come base per scorrerie piratesche lungo le coste della penisola, tanto che viene saccheggiata anche Ostia, alle porte di Roma; Papa Gregorio III invoca l'aiuto di Liutprando, il quale decide di dare una lezione agli Arabi una volta per tutte. Chiesto l'aiuto del re vandalo Vitige, che ha un debito di riconoscenza verso gli ostrogoti dopo la vittoria al Guadalete, muove da Genova con una poderosa flotta contro i Saraceni, che il 2 luglio affronta nella Battaglia di Lipari. Lo scontro si risolve in un disastro per gli Arabi, e la loro flotta è quasi completamente distrutta. Il governatore della Siqilliyya è costretto a pagare un pesante tributo annuale a Liutprando, che rinuncia all'invasione dell'isola solo dietro garanzie che le scorrerie piratesche avranno fine. Per prudenza Liutprando fa trasferire a Pavia le ossa di Sant'Agostino, traslate in Sardegna dopo la caduta di Ippona in mani musulmane.

745: alla morte di Vitige i suoi tre figli Roderico III, Egica II e Gunifredo iniziano una serie di guerre civili che indeboliscono il regno vandalo. Gli Arabi ne approfittano per conquistare le isole Baleari.

750: prima testimonianza scritta della lingua Andalusa, nata dalla fusione del latino con la lingua germanica dei vandali e con alcune contaminazioni celtiche e basche: si tratta della "Canción del Amor para Doña Jimena", serenata che un anonimo menestrello dedicò alla sua dama. In Andalusia manca ovviamente del tutto la cultura mozarabica, essendo quasi assenti nella penisola iberica gli interscambi pacifici tra cristiani e islamici.

756: di fronte alla minaccia di una nuova invasione araba, Egica II è riconosciuto re da Ardo, figlio ed erede di Roderico III, e dai partigiani di Gunifredo, che nel frattempo è deceduto.

758: muore il re ostrogoto Liutprando il Grande, sepolto nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia: con lui il regno d'Italia ha conosciuto un periodo di grande splendore. Gli succede il nipote Ildebrando.

760: il re d'Italia Ildebrando muore improvvisamente di malattia, c'è chi parla di avvelenamento. Gli succede il cugino Bertarico, che ha vissuto a lungo presso la corte di Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello e fondatore della nuova dinastia franca dei Carolingi. Bertarico deve subito muovere guerra agli Slavi che hanno cercato di invadere la Dalmazia; per la prima volta il re usa come base la città di Venezia, che così in breve tempo ascende a importantissimo porto civile e militare.

761: lo storico goto Paolo Diacono (720-799) pubblica la sua monumentale "Historia Ostrogothorum", che narra l'intera storia del suo popolo dalle mitologiche origini in Scandinavia fino alla morte di Liutprando il Grande.

762: il Califfo Abbaside Abu Jafar Abdallah ibn Muhammad al-Mansur fonda sul fiume Tigri la città di Baghdad, destinata a diventare il maggiore centro urbano del Medioevo (un milione di abitanti e 7000 ettari di superficie).

765: Egica II si associa al trono il valoroso figlio Enrico.

768: morte a soli 54 anni di Pipino il Breve, come tradizione egli divide il regno fra i suoi figli Carlo e Carlomanno.

769: Bertarico muore in Dalmazia combattendo valorosamente contro gli Slavi. Gli succede allora il figlio Astolfo ("lancia che soccorre"). Questi fortifica il porto di Venezia, facendone la porta del suo regno per i commerci verso il levante bizantino ed arabo, fonda in Friuli molte piazzaforti come difesa contro gli Slavi e costruisce anche valli difensivi sulle Alpi (Porte di Susa) per prevenire colpi gobbi da parte dei Franchi.

770: Ermengarda e Gerberga, figlie di Egica II, vanno in moglie rispettivamente a Carlo e Carlomanno, onde rinsaldare l'alleanza tra Franchi e Vandali. Carlomanno muore però il 4 dicembre 771 e Carlo resta unico sovrano dei Franchi.

773: Carlo ripudia Ermengarda, che non può dargli figli maschi, la fa rinchiudere in convento e sposa la principessa tedesca Ildegarda. Come conseguenza Enrico convince il padre Egica II a dichiarare guerra a Carlo per difendere l'onore della sorella; egli sogna infatti di abbattere la dinastia Carolingia, di recente insediatasi sul trono, e di conquistare la Francia. Invece Carlo raduna il proprio esercito presso Bordeaux e muove in forze contro di lui, precedendo ogni mossa dei Vandali. Metà delle sue truppe guidate dallo zio di Carlo, Bernardo, punteranno sulla Settimania e su Barcellona, difesa da Enrico, mentre l'altra metà, condotta dallo stesso Carlo, penetrerà in Spagna attraverso il passo di Roncisvalle, in modo da ottenere l'appoggio militare dei Baschi. Egica II riesce a fermare i Franchi presso il passo di Roncisvalle (nella mischia cade il Conte Palatino Rolando, protagonista della letteratura medioevale), ma la Settimania presidiata da Enrico cede sotto l'urto dell'esercito franco e la ritirata dei vandali si trasforma in una rotta. Enrico si trincera a Barcellona mentre Egica II si chiude nella capitale Toledo. Sulla sconfitta dei Vandali pesa il fatto che molti nobili e duchi già partigiani di Gunifredo e di Ardo preferiscono abbandonare Egica II ed Enrico al proprio destino, rientrando nei rispettivi possedimenti e facendo atto di sottomissione a Carlo.

774: dopo sei mesi di assedio da parte di Carlo, la capitale Toledo cade ed Egica II è costretto ad arrendersi; Carlo si mostra magnanimo e lo spedisce in un monastero a Corbie, mentre Enrico fugge presso il bey del Maghreb Abd al-Rahman ben Rustam. Carlo si proclama "rex Francorum et Vandalorum" ed unifica i due stati sotto la propria corona.

780: dopo una vittoria in uno scontro navale con gli Arabi al largo di Capo Melito, estrema punta meridionale della Calabria, re Astolfo, che si è montato un po' la testa ed è geloso della potenza acquisita da Carlo, propone a Papa Adriano I di incoronarlo Imperatore Romano d'Occidente. Dura reazione dell'imperatore bizantino Leone IV Isaurico, il quale ribadisce di essere lui l'unico legittimo erede degli Augusti di Roma. La prende male anche Carlo, il quale dovrebbe fare atto di sottomissione nei confronti di Astolfo se questi ricevesse la dignità imperiale; il sovrano dei franchi e dei vandali afferma che questo titolo spetterebbe a lui, vista la maggior vastità dei suoi domini, e la contesa tra i due maggiori sovrani della cristianità occidentale degenera fino alla mobilitazione delle rispettive truppe. A fermare la guerra interviene Papa Adriano I, che in una Epistola indirizzata ai due litiganti li esorta a unire le loro forze contro i Musulmani, anziché combattere tra di loro una guerra fratricida. Carlo e Astolfo si incontrano allora a Nizza, fanno pace e stringono alleanza. Rotrude, figlia di Carlo, che ha cinque anni, viene promessa in sposa a Childerico, figlio cadetto di Astolfo che ne ha undici, per suggellare l'alleanza.

786: Carlo interviene di nuovo in Spagna per sventare un tentativo di invasione da parte degli Arabi, appoggiato da parte dell'aristocrazia vandala. I territori dell'ex regno di Toledo prendono il nuovo nome di Andalusia, che resisterà fino al presente.

790: morte di Astolfo, gli succede il primogenito Teodorico IV, che continua le guerre contro gli Slavi e contro i pirati Saraceni. Carlo dal canto suo porta avanti una lunghissima guerra per sottomettere e cristianizzare i Sassoni della Germania settentrionale.

792: dato che gli Avari continuano a compiere brutali scorrerie nelle regioni orientali dei regni franco ed ostrogoto, premendo tra l'altro sugli Slavi che a loro volta sgomitano contro i due grandi stati romano-germanici, Teodorico IV e Carlo decidono un'operazione congiunta contro il Khanato Avaro. I due eserciti si ricongiungono sul Danubio presso Vienna e quindi marciano contro la pianura pannonica, guidati dai due sovrani. L'orda degli Avari è sbaragliata e il Ring, la loro capitale, è distrutto. L'arrivo della brutta stagione costringe i due re cristiani a rientrare nei rispettivi regni, ma il khanato non si riprenderà mai più da questo colpo al cuore.

794: scambio di ambasciatori tra il re ostrogoto Teodorico IV e il Califfo Abbaside Harun al-Rashid, più volte citato nelle "Mille e una notte".

797: dopo che l'imperatrice Irene ha detronizzato e fatto accecare suo figlio Costantino VI, Teodorico IV torna alla carica e manda messi a Costantinopoli proponendo ad Irene di sposarlo, onde unire le corone d'Italia e di Bisanzio. Le trattative vanno però per le lunghe, a causa dell'opposizione della nobiltà bizantina, e il progetto naufraga quando nell'802 Irene è detronizzata da Niceforo I. L'ambiziosa imperatrice morirà in esilio sull'isola di Lesbo il 9 agosto 803.

799: la nobiltà ostrogota, ostile a Papa Leone III che considera troppo accondiscendente verso i Franchi, lo accusa di adulterio e spergiuro e il 25 aprile, mentre egli si sta recando in processione a San Lorenzo, viene assalito, ferito, catturato, deposto e imprigionato nel monastero di Sant'Erasmo. Tuttavia re Teodorico IV, anziché schierarsi con i congiurati e far eleggere un nuovo Papa, interviene prontamente liberando Leone III e rimettendolo sul trono, sostenendo che nessun potere terreno può permettersi di giudicare il Papa, quindi fa rinchiudere in monastero i rivoltosi. Intanto Carlo Magno doma definitivamente i Sassoni costringendo il loro re Vitichindo ad arrendersi e a convertirsi al Cristianesimo, ma né Carlo né Teodorico in questa Timeline ottengono l'incoronazione imperiale, e così l'Impero d'Occidente non rinasce neppure nella sua versione romano-germanica.

800: a questa data risale pressappoco il cosiddetto Indovinello Veronese, prima testimonianza scritta della lingua italiana: « Se pareba boves, alba pratalia araba, albo versòrio teneba, negro semen seminaba » ("spingeva i buoi davanti a sé, arava un bianco prato, teneva in mano un bianco aratro, seminava un seme nero". I buoi sono le dita, il prato bianco è il foglio di carta, il bianco aratro è la penna d'oca, il nero seme è l'inchiostro: la soluzione è l'atto di scrivere).

811: vistasi sbarrata da Franchi e Ostrogoti la strada per penetrare in Europa, il Califfo Abbaside Muhammad al-Amin. figlio di Harun al-Rashid, intraprende una nuova fase di espansione verso l'India, fondando il Sultanato di Delhi con notevole anticipo rispetto alla nostra Timeline.

813: all'eremita Pelagio, che si è ritirato a pregare in una grotta del Gargano, appare l'Apostolo San Giacomo il Maggiore, il quale gli rivela il luogo della sua sepoltura, in una grotta lì vicino. Nasce così la tradizione che il fratello di San Giovanni Evangelista si sia recato in Italia per evangelizzare le Puglie, poi sia tornato in Palestina dove fu arrestato e decapitato nel 44 per ordine dell'empio Re Erode Agrippa. Il suo corpo poi sarebbe stato riportato nel Gargano dai suoi compagni. Subito la devozione per l'Apostolo dilaga in tutta l'Italia Meridionale (il che spiega la diffusione in essa del nome Iacopo), e da lì in Andalusia, Francia e Sassonia. Il Re d'Italia Teodorico IV ordina la costruzione di un grande santuario intorno alla Grotta di San Giacomo, affidandolo ai monaci benedettini. Dominato dalla pentagonale "Torre dei Giganti", esso sarà meta obbligata dei Crociati diretti in Terrasanta.

814: il 28 gennaio Carlo muore nella sua nuova capitale, Aquisgrana; i posteri lo ricorderanno come Carlo Magno, anche se in questa Timeline egli non è mai diventato imperatore. Prima di morire ha diviso l'impero tra i suoi figli, destinando a Carlo la Neustria, l'Austrasia e la Baviera, a Ludovico l'Aquitania, la Borgogna e la Provenza, e a Pipino l'Andalusia. Tuttavia Carlo e Pipino muoiono improvvisamente prima del padre, e così il figlio Ludovico, che sarà detto il Pio per la sua assidua pratica religiosa, eredita unito il regno paterno.

L'Europa nell'814

830: muore il re d'Italia Teodorico IV, gli succede il figlio Desiderio.

840: muore il sovrano franco Ludovico il Pio, che per lo più si è disinteressato del regno, dedicandosi a pratiche di pietà. Il regno viene suddiviso tra i suoi tre figli: Lotario ottiene l'Andalusia; Carlo II il Calvo i territori dell'attuale Francia; Ludovico II il Sassone i territori della nostra Germania. Il Giuramento di Strasburgo del 14 febbraio 842 con cui i fratelli fanno pace tra di loro rappresenta la prima testimonianza scritta delle lingue francese e sassone, grazie allo storico Nitardo che ce ne ha tramandato il testo originale.

852: Alberico, figlio del re d'Italia Desiderio, sottomette gli Sloveni costringendoli a convertirsi al Cristianesimo e conquistando il loro territorio. Mentre sta combattendo contro i Croati, gli giunge la notizia della morte del padre e rientra a Pavia per essere incoronato, lasciando il fratello Enrico a continuare le operazioni belliche.

855: morto re Lotario, il Regno di Andalusia passa al suo primogenito Ludovico II il Giovane, che deve trascorrere tutto il suo regno lottando strenuamente contro i Pirati Saraceni, i quali devastano le coste del suo regno e tentano più volte di sbarcare in forze.

861: gli Arabi di Sicilia sbarcano nuovamente in Calabria tentando di risalire la penisola; re Berengario li affronta in battaglia e li ributta a mare.

870: la grotta di Monte San Giacomo è saccheggiata dai Saraceni, messi però in fuga dall'intervento di re Ludovico.

871: il re andaluso Ludovico II il Giovane riesce a conquistare Jerez, roccaforte musulmana dalla quale partivano le scorrerie saracene ai suoi danni.

873: Alberico è eliminato da una congiura di nobili insieme al figlio Desiderio II. Il regno ostrogoto piomba nel caos mentre ben tre duchi, Berengario del Friuli, Guido di Spoleto e Adalberto di Toscana, lottano tra di loro per la successione. Intanto gli Slavi avanzano ad oriente, i pirati Saraceni devastano le coste, il Papato si secolarizza progressivamente e un nuovo, terribile nemico si affaccia dalla pianura del Tibisco: gli Ungari, orda ugro-finnica che si è inserita nel vuoto di potere causato dalla fine del Khanato degli Avari. Comincia il cosiddetto "Secolo Ferreo" della Storia d'Italia.

876: morte di Ludovico II il Sassone, che a sua volta suddivide il suo regno tra i tre figli Carlomanno, cui va la Baviera; Ludovico III cui vanno Franconia, Sassonia e Turingia; e Carlo III il Grosso, che riceve l'Alemannia. Ma la morte prematura dei fratelli lascia Carlo III unico sovrano di quella che noi chiamiamo Germania, ed alla morte senza eredi di Ludovico II il Giovane gli viene offerta anche la corona dell'Andalusia.

884: alla morte di Ludovico il Balbo, figlio di Carlo il Calvo, Carlo il Grosso riesce a riunire tutti i domini di Carlo Magno nelle proprie mani. Ma l'unione si rivela effimera: una grande flotta vichinga risale la Senna e mette a sacco Parigi, Carlo il Grosso interviene con l'esercito ma, anziché combattere i Vichinghi, paga loro un grosso tributo affinché se ne vadano. Di conseguenza i Grandi Feudatari del Regno lo depongono nella Dieta di Tribur, nei pressi di Darmstadt, e il regno di Carlo Magno va definitivamente in pezzi. I Tedeschi proclamano Re dei Franchi orientali Arnolfo di Carinzia, figlio naturale di Carlomanno, fratello di Carlo III; Oddone è proclamato re di Francia da una Dieta svoltasi a Compiègne; Alfonso delle Asturie e Rodrigo da Saragozza danno vita a lotte decennali per contendersi la corona di Andalusia.

885: Berengario del Friuli è sconfitto sul Brenta da Adalberto di Toscana, che riesce a farsi incoronare re d'Italia. Ben presto però anche questi è liquidato da Ludovico di Provenza, che ha l'appoggio di Papa Benedetto IV e del re di Francia Oddone.

893: approfittando di una sconfitta di Oddone da parte dei Vichinghi, Carlo il Semplice, figlio postumo di Ludovico il Balbo, si fa riconoscere sovrano di Francia, pone la sua capitale a Parigi (che da ora in poi ascende come grande città) e pone le basi dello stato nazionale francese.

895: Alfonso Ordoñez delle Asturie batte tutti i suoi rivali e si fa incoronare Re di Andalusia (per la prima volta è accantonato il titolo "Re dei Vandali, degli Suebi e degli Alani"). Egli fonda le città di Burgos e Oviedo; deve però lottare strenuamente contro i Saraceni che devastano le coste, i Baschi che pretendono l'indipendenza ed i partigiani dei suoi antichi avversari.

898: anche Ludovico di Provenza è eliminato da una congiura e sostituito da Guido II di Spoleto. Con la complicità di Stefano VI, questi fa dissotterrare il corpo di Papa Formoso, morto il 4 aprile dell'896 e reo di averlo osteggiato parteggiando per Ludovico, lo fa rivestire dei paramenti papali e inscena un processo farsa contro di lui (il cosiddetto "Processo al Cadavere"), nel quale la sua elezione è dichiarata nulla, dopodichè il suo corpo è gettato nel Tevere. Ripescato alcune miglia più a valle, il corpo sarà in seguito nuovamente inumato nella Basilica Vaticana dal nuovo Papa Sergio III. Anche Guido II muore poco dopo, si dice come punizione per l'oltraggio a Papa Formoso, aggravando il vuoto di potere presso la corte di Pavia.

900: la lingua andalusa comincia ad essere usata assieme al latino negli atti notarili del Regno di Andalusia. Essa presenta già quasi tutte le caratteristiche moderne di questa lingua: la lenizione (dal latino "vita" all'andaluso "vida"), la palatalizzazione (dal latino "annum" all'andaluso "año") e la trasformazione in dittonghi delle vocali latine brevi e ed o (dal latino "terra" all'andaluso "tierra"; dal latino "novus" all'andaluso "nuevo"). Alcune differenze tra l'andaluso antico e il moderno: "nos" è diventato "nosotros"; "et" è diventato "y"; "omne" (uomo) è diventato "hombre"; "muger" (moglie) è diventato "mujer"; "nunqua" (mai) è diventato "nunca".

901: re Alfonso di Andalusia ordina di compilare la "Cronaca Albeldense", che comprende tutta la storia del Regno dall'arrivo dei Vandali fino alla presa del potere da parte di Alfonso.

910: il 20 dicembre muore re Alfonso I il Grande di Andalusia. I suoi due figli cadetti Ordoño e Fruela si rifiutano di riconoscere come unico sovrano il primogenito Garcia, e così, per evitare la guerra civile, si procede alla spartizione del regno: a Garcia toccano le nostre Andalusia e Castiglia con capitale Toledo; a Ordoño i nostri Portogallo, Galizia e Asturie; a Fruela le province Basche, l'Aragona e la Catalogna.

911: il capo vichingo Rollone sbarca nel nord della Francia e si dà al saccheggio della regione. Anziché tentare di combatterlo, Carlo il Semplice offre a Rollone il titolo di Duca e la mano di sua figlia minore se cesserà le razzie e si convertirà al Cristianesimo. Rollone è un barbaro ma non uno stupido, e accetta. Ha così origine il ducato di Normandia.

912: Marozia, spregiudicata nobildonna romana già amante di Papa Sergio III, riesce ad imporre come re d'Italia il proprio marito Alberico II di Spoleto. Con lei la corruzione della corte italiana tocca il fondo: Marozia riesce a far eleggere Papa il proprio figlio ventunenne Giovanni XI, docile marionetta nelle sue mani (per questo il popolo romano la soprannomina "Papessa Giovanna", generando una delle più fosche leggende medioevali).

914: Re Garcia muore prematuramente, suo fratello Ordoño ne eredita i domini. Il suo stato prende il nome di Regno di Castiglia, León e Asturie.

924: Alberico II di Spoleto è ucciso dal suo rivale Guido III di Toscana, che la spregiudicata Marozia sposa in seconde nozze.

925: morte di re Ordoño di Castiglia, gli succede il figlio Alfonso II che deve combattere strenuamente contro i Saraceni, insediatisi nell'Algarve. Poco dopo muore anche suo fratello Fruela, che lascia il regno di Aragona al figlio Aznar. La divisione in due del regno andaluso diventa permanente.

931: Alfonso II di Castiglia si ritira in monastero dopo la morte della moglie e lascia il regno al fratello Ramiro I.

932: siamo al culmine del Secolo Ferreo: Alberico III, figlio di Marozia, elimina il patrigno, fa gettare in carcere la madre e si proclama Re d'Italia ponendo la capitale nel suo feudo di Tuscolo.

936: Ottone I di Sassonia, figlio di Enrico I l'Uccellatore e di Santa Matilde di Ringelheim, si fa eleggere re dei Franchi Orientali e impone in breve il tempo il proprio potere assoluto sconfiggendo i feudatari che volevano comportarsi come sovrani indipendenti. A partire da questo momento il regno dei Franchi Orientali prende il nome di Sassonia, che sostituisce il termine "Germania" in uso nella nostra Timeline. In assenza di un titolo imperiale, con Ottone I la Sassonia si avvia a trasformarsi in un moderno stato nazionale.

940: muore il re Aznar di Aragona, dato che ha solo figlie femmine gli succede il genero Garcia Sanchez, che ha sposato sua figlia, la energica e spregiudicata Andregoto Aznarez.

947: Berengario II di Ivrea sconfigge ed uccide il re d'Italia Alberico III, e si sostituisce a lui sul trono.

951: muore il re Ramiro I di Castiglia, detto El Diablo per la sua ferocia in battaglia contro i nemici. Gli succede il figlio Ordoño II, ma il regno gli è conteso dal fratellastro Sancho, che riesce a farsi proclamare re di Galizia, Asturie e León.

952: Berengario II vorrebbe costringere Adelaide di Borgogna, vedova del re d'Italia Alberico III, a sposare il proprio figlio Adalberto; ella si rifugia allora nell'imprendibile castello di Canossa ed invoca l'aiuto di Ottone I. Questi non se lo fa ripetere, cala in Italia dal Brennero, affronta Berengario II in battaglia presso Peschiera e lo sbaraglia. Catturatolo, gli fa mozzare il naso e lo fa rinchiudere in convento, quindi si fa incoronare Re d'Italia da Papa Agapito II, unendo così le corone delle due nazioni.

955: il 10 agosto Ottone I di Sassonia sconfigge definitivamente gli Ungari nella Battiglia del Lechfeld, in Baviera, e ferma per sempre la loro avanzata verso l'Europa occidentale.

956: Ordoño II di Castiglia sconfigge definitivamente il fratellastro Sancho e riunifica il regno, ma muore poco dopo. Sancho, detto il Grasso, riottiene la corona da parte dei Grandi Feudatari.

963: Ottone I sconfigge anche Mieszko I, signore di Polonia, e lo costringe a pagargli un pesante tributo.

966: muore Sancho I di Castiglia, gli succede il figlio di soli cinque anni Ramiro II sotto la tutela della zia Elvira Ramirez, perchè sua madre Teresa Ansúrez si è ritirata in convento dopo essere rimasta vedova.

967: Ottone I di Sassonia si associa al trono il figlio Ottone II, di 12 anni, e nomina duca d'Austria ("Osterreich", "il regno orientale") il suo feudatario Guntram, discendente di un ramo collaterale dei Merovingi e fondatore della gloriosa dinastia degli Asburgo.

970: muore il re Garcia Sanchez di Aragona, gli succede il figlio Sancho Garcés. Questi allestisce una spedizione per riconquistare le isole Baleari, base dei predoni Saraceni, ma l'impresa si risolve in un fallimento.

973: il 7 maggio muore Ottone I il Grande, re di Sassonia e d'Italia, e gli succede il figlio Ottone II, che ha sposato la principessa Teofano, nipote dell'imperatore bizantino Giovanni I.

976: Ottone II è costretto ad affrontare una ribellione guidata da suo cugino Enrico II, duca di Baviera, ed i continui contrasti con il re di Danimarca Harald I Blåtand ("Dente Azzurro").

979: ha fine la reggenza e Ramiro II cinge la corona di Galizia, ma incassa ripetute sconfitte da parte dei Normanni che saccheggiano le coste di quella terra.

982: Abu al-Qasim, Emiro della Sicilia della dinastia dei Kalbiti, occupa la Calabria meridionale. Ottone II allora gli muove contro dopo essersi assicurato l'alleanza dell'imperatore bizantino Basilio II Bulgaroctono. Al-Qasim  sottovaluta le forze cristiane e il 14 luglio le affronta nella battaglia di Capo Colonna, a sud di Crotone. Dopo un violento scontro, un corpo di cavalleria pesante sassone distrugge il centro dello schieramento mussulmano e sbaraglia la guardia di al-Qasim, che cade in battaglia. Grazie a questa vittoria, l'Emirato di Sicilia diventa tributario di Ottone II, che si conferma il più potente sovrano cristiano.

984: Ramiro II tenta di instaurare in Castiglia una monarchia assoluta, provocando la ribellione di Asturie e Galizia. Le rivolte e le sconfitte subite da Saraceni e Normanni inducono la nobiltà a deporre il sovrano e a riconoscere come re Bermudo Ordoñez, figlio illegittimo di Ordoño II. Ramiro fugge ad Astorga, dove però muore avvelenato a soli 24 anni.

994: muore il re Sancho Garcés di Aragona, gli succede il figlio Garcia II Sanchez, che entra in conflitto con la vicina Castiglia e con il regno di Francia.

998: re Bermudo di Castiglia è sconfitto e ucciso a Calatañazor, nella Castiglia nordorientale, dal re di Aragona Garcia II Sanchez, con il quale aveva in corso delle dispute territoriali. Gli succede il figlio Alfonso III di soli due anni, sotto la reggenza della madre Elvira Garcez Fernandez.

999: Ottone II fa in modo che sia eletto Papa lo scienziato francese Gerbert d'Aurillac, che ha fama di persona dottissima, ed è stato precettore di suo figlio Ottone III. Gerbert prende il nome di Silvestro II, introduce in Europa le cifre arabe di cui è uno studioso ed ha una grande influenza sul nuovo sovrano. Questi si monta la testa e decide di restaurare l'Impero Romano d'Occidente, trasferendo la capitale a Roma e facendosi incoronare Imperatore la notte di Natale dell'anno 999. Ma i sovrani cristiani di Francia, Inghilterra, Scozia, Castiglia, Aragona e Danimarca rifiutano di riconoscere il titolo imperiale, che li renderebbe tutti vassalli di Ottone II (solo i re Stefano I di Ungheria e Boleslao I il Coraggioso di Polonia riconoscono il titolo e gli fanno atto di sottomissione), ed anche il Basileus Basilio II dichiara nulla l'incoronazione, ritenendo di essere l'unico legittimo erede dell'Impero di Roma. La nobiltà sassone poi mugugna, ritenendo che il sovrano si sia fatto prendere dalle manie di grandezza e trascuri il suo paese d'origine.

1001: l'insurrezione del popolo romano capeggiata da Gregorio dei Conti di Tuscolo, a causa della mancata concessione della Villa Adriana di Tivoli, costringe il neo-imperatore a fuggire da Roma insieme a Papa Silvestro II. Poco dopo entrambi muoiono a breve distanza l'uno dall'altro, si pensa avvelenati. Il suo progetto di "Renovatio Imperii" fallisce, perchè la nobiltà sassone si rifiuta di riconoscere suo figlio Ottone III, che ha solo 21 anni ed ha sposato la principessa bizantina Zoe, ed elegge invece come sovrano suo nipote Enrico II, che sarà detto il Santo. Gregorio invece si fa eleggere Re d'Italia dal nuovo Papa Gregorio XVII, e l'Impero cessa di esistere appena nato.

Arnolfo incorona Arduino d'Ivrea Re d'Italia

Arnolfo incorona Arduino d'Ivrea Re d'Italia

1003: Re Gregorio di Tuscolo, che non ha l'appoggio della grande nobiltà italiana, è assediato nella sua roccaforte laziale da Arduino, Marchese d'Ivrea. Costretto ad arrendersi, Gregorio è deposto e rinchiuso in convento; il vescovo di Milano Arnolfo da Arsago incorona allora Arduino Re d'Italia a Pavia, dove egli riporta la capitale.

1011: viene fondato il grande Monastero benedettino di Santa Maria de Montserrat, uno dei santuari nazionali del popolo catalano. Secondo la leggenda medioevale, è in questo convento che sarebbe conservato il Santo Graal.

1015: morte di Arduino d'Ivrea, gli succede Arduino II, il secondo dei sette figli da lui avuti da Bianca di Borgogna, giacché il primogenito Guglielmo è divenuto Abate di San Benigno di Fruttuaria.

1024: muore il Re di Sassonia Enrico II, siccome non ha eredi maschi i Grandi del Regno eleggono Corrado II il Salico.

1035: muore il re Garcia II Sanchez di Aragona, gli succede il figlio Ramiro Garcés, che ha sposato la francese Gilberga di Foix.

1037: Arduino II, malato di mente, è deposto dalla Nobiltà Ostrogota, che al suo posto elegge il potentissimo feudatario Bonifacio di Canossa, il cui territorio è esteso dal Lago di Garda fino all'alto Lazio, includendo le città di Mantova, Modena, Ferrara, Pisa e Perugia. Bonifacio viene incoronato Re dall'Arcivescovo di Milano Ariberto d'Intimiano. Subito il nuovo sovrano organizza una spedizione per tentare di recuperare la Sicilia: essa giunge fino a Troina, ma poi si arresta a causa delle liti fra i generali dell'esercito. Insieme agli italiani giungono sull'isola dei mercenari Normanni, i quali finiranno per prendere possesso dell'isola.

1038: muore a 40 anni il Re di Castiglia Alfonso III, gli succede il primogenito Ferdinando I, di 10 anni, sotto la reggenza della madre Munia Sanchez.

1039: Corrado II il Salico muore di gotta, gli succede il figlio Enrico III. Questi conquista il Regno di Boemia e se ne fa incoronare sovrano, unendo le sue sorti a quelle della Sassonia.

1052: morte del Re d'Italia Bonifacio di Canossa. Sua moglie, Beatrice di Puglia, sposa in seconde nozze il principe Goffredo il Barbuto, che è eletto nuovo sovrano dalla Dieta dei Duchi riunita ad Asti.

1054: Scisma d'Oriente: il Papa e il Patriarca di Costantinopoli si lanciano scomuniche reciproche.

1056: morte di Enrico III il Salico, gli succede il figlio Enrico IV, di sei anni, sotto la reggenza della madre Agnese di Poitou e dell'Arcivescovo di Colonia Annone. Federico, fratello del Re d'Italia Goffredo, è fatto eleggere da questi Papa con il nome di Stefano IX.

1061: gli avventurieri Roberto il Guiscardo ("l'Astuto") e suo fratello Ruggero, figli del nobile normanno Tancredi d'Altavilla, al servizio come mercenario del Re d'Italia Goffredo il Barbuto, occupano Messina e danno inizio alla riconquista cristiana della Sicilia. Dopo aver conquistato Cerami, Troina ed altre città, i due si impadroniscono di Catania nel 1071 e di Palermo nel 1072. Nasce il Regno Normanno di Sicilia, caratterizzato dalla convivenza di varie etnie e diverse fedi religiose; ai musulmani rimasti è garantita libertà di culto, anche se non hanno diritti politici.

1063: muore il re di Aragona Ramiro Garcés, gli succede il figlio Garcia III Ramirez.

1066: il 14 ottobre il Duca di Normandia Guglielmo il Conquistatore sconfigge ed uccide nella Battaglia di Hastings l'ultimo re sassone Aroldo, assumendo la corona di Re d'Inghilterra. La sua impresa è narrata nel celebre Arazzo di Bayeux.

1069: Goffredo il Barbuto muore la Vigilia di Natale. Gli succede il figlio naturale Goffredo II il Gobbo, che ha sposato la figlia di primo letto di Beatrice di Puglia, Matilde di Canossa. Donna energica e colta, è lei a reggere effettivamente le sorti del regno, essendo il marito irresoluto e privo di reali capacità di governo.

1071: il 26 agosto a Manzicerta (Armenia) l'imperatore bizantino Romano IV Diogene subisce una disastrosa sconfitta da parte dei Turchi Selgiuchidi, la nuova potenza egemone del mondo islamico, che in breve avanzano fin quasi alle porte di Costantinopoli.

1076: contro il parere della moglie Matilde di Canossa, Re Goffredo II decide di assegnare lui stesso la diocesi di Milano, rimasta vacante. Ciò lo mette in conflitto con Papa Gregorio VII, una delle più grandi figure del Medioevo. Come tutta risposta, il Papa scomunica Goffredo II e lo dichiara decaduto. Siccome i Grandi del Regno hanno approfittato dell'occasione per deporlo e per mettersi a cercare un successore, Goffredo è costretto dalla moglie Matilde a recarsi in penitenza da Pavia al suo castello di Canossa per chiedergli perdono. Gregorio VII, ospite di Matilde, lascia Goffredo per tre giorni in attesa tra la neve di fronte all'ingresso del castello, poi dietro intercessione di Matilde lo riceve e gli revoca la scomunica. Da allora si dice "andare a Canossa" nel senso di "umiliarsi a chiedere perdono a qualcuno".

1078: Goffredo il Gobbo, che non si è mai ripreso del tutto dall'umiliazione inflittagli da Gregorio VII e da sua moglie Matilde, muore prematuramente. Gli succede il figlio da lui avuto da Matilde, Goffredo III, 8 anni, noto come Goffredo di Bagnone dall'omonimo castello (oggi comune in provincia di Massa e Carrara).

1080: anche il re di Sassonia Enrico IV si arroga il diritto di assegnare i vescovadi nel proprio paese, e così viene scomunicato da Papa Gregorio VII, ma non se ne dà per inteso.

1087: muore il Re di Castiglia Ferdinando I, detto il Grande. Gli succede il figlio Alfonso IV, che entra in guerra contro l'Aragona a causa di dispute sui confini. Nell'esercito castigliano si mette in luce il condottiero Rodrigo Diaz di Vivar.

1094: il Re di Aragona Garcia III Ramirez muore colpito da una freccia nell'assedio di Huesca, durante la guerra contro la Castiglia. Gli succede il figlio primogenito Pietro I.

1095: dopo che i Turchi Selgiuchidi hanno conquistato Nicea, assoggettando praticamente l'intera Anatolia, l'imperatore bizantino Alessio I Comneno chiede aiuto ai principi europei in nome della comune fede cristiana. Papa Urbano II, nel Concilio di Clermont-Ferrand, bandisce allora la Prima Crociata, nella speranza non solo di riconquistare Gerusalemme, ma anche di ottenere una riconciliazione fra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente. A capo della spedizione si pone il Re d'Italia Goffredo di Bagnone, pupillo del Papa, che lascia la reggenza alla madre Matilde di Canossa e parte via terra con un poderoso esercito del quale fanno parte anche i principi franchi Raimondo IV di Tolosa, Stefano II di Blois, Roberto II di Fiandra e Roberto II di Normandia (figlio di Guglielmo il Conquistatore), i principi italiani Baldovino di Bologna, Ademaro di Mantova, Ugo I di Vercelli, Guglielmo Embriaco di Genova (detto Testa di Maglio) e Boemondo di Taranto, il Normanno di Sicilia Tancredi d'Altavilla (nipote di Roberto il Guiscardo), il condottiero castigliano Rodrigo Diaz di Vivar e il Conte Enrico del Portogallo. Non partecipa invece il Re di Sassonia Enrico IV, essendo stato scomunicato. L'Arcivescovo di Milano Arnolfo di Porta Argentea è nominato Legato Pontificio al seguito della Crociata.

1097: dopo essersi riuniti tutti a Costantinopoli, i Principi Crociati riportano brillanti vittorie sui Selgiuchidi a Dorileo e ad Eraclea, quindi pongono sotto assedio Antiochia e la conquistano grazie al tradimento di uno dei suoi abitanti. Nelle operazioni belliche si distingue per valore l'andaluso Rodrigo Diaz di Vivar, soprannominato dagli Arabi Sidi, "Il Signore", per la sua cortesia nei confronti dei nemici.

Statua equestre di Goffredo di Bagnone a Milano davanti al Palazzo Reale

Statua equestre di Goffredo di Bagnone a Milano davanti al Palazzo Reale

1099: il 15 luglio Goffredo di Bagnone prende la Città Santa di Gerusalemme grazie alle torri d'assedio fatte costruire smantellando le navi genovesi di Guglielmo Embriaco. A differenza della nostra Timeline, ebrei e musulmani non vengono trucidati, ma solo scacciati. Nella battaglia per la conquista della città cade combattendo valorosamente Rodrigo Diaz di Vivar, che diverrà l'eroe nazionale andaluso con il titolo di El Cid Campeador. A questo punto i Crociati si rifiutano di restituire ai Bizantini i territori conquistati e vi importano il feudalesimo, costituendovi principati indipendenti: la contea di Edessa, il principato di Antiochia, la contea di Tripoli, il Regno di Gerusalemme. Goffredo di Bagnone rifiuta però di cingere la corona di Gerusalemme, poiché Cristo vi è morto in croce, e accetta solo il titolo di "Difensore del Santo Sepolcro".

1100: dopo aver conquistato la costa della Palestina fino a Gaza, Goffredo III di Bagnone muore improvvisamente a Gerusalemme a soli 30 anni. Gli succede il fratello Baldovino I, il quale non ha scrupoli nel farsi incoronare Re di Gerusalemme e poi rientra a Pavia via mare per ricevere anche la Corona d'Italia. 

1101: muore Ruggero d'Altavilla, sul trono di Sicilia gli succede il figlio Ruggero II sotto la reggenza della madre Adelaide del Vasto.

1104: il Re Pietro I d'Aragona muore senza lasciare eredi, gli succede il fratellastro Alfonso il Battagliero.

1105: Enrico, figlio del Re di Sassonia Enrico IV, lo costringe all'abdicazione e gli succede con il nome di Enrico V.

1109: muore il Re Alfonso IV di Castiglia, gli succede la figlia Urraca. I nobili castigliani non gradiscono molto il fatto di avere una regina, preferendo un re combattivo come Alfonso IV, e spingono la regina a sposarsi con il re di Aragona, Alfonso I il Battagliero.

1114: dopo anni di conflitti e di incomprensioni, Papa Pasquale II dichiara nullo il matrimonio tra Urraca e Alfonso di Aragona: la riunificazione dell'Andalusia è stata effimera.

1115: morte di Matilde di Canossa. Con lei Firenze è stata rifondata ed è diventata la città principale della Toscana (in precedenza la città ostrogota più importante della regione era Lucca).

1118: morte di Baldovino I, re d'Italia e di Gerusalemme. Siccome non ha avuto figli (si vocifera che fosse omosessuale), i Baroni eleggono sovrano suo cugino Baldovino II di Bergamo.

1122: il turco Zengi riconquista la Contea di Edessa.

1125: morte prematura del re di Sassonia Enrico V, che non lascia eredi legittimi. Si scontrano allora per la successione le due casate di Svevia, che ha sede nel castello di Weiblingen, e di Baviera, chiamata anche la Casa di Welfe. Da qui derivano i nomi di Ghibellini e Guelfi dati ai rispettivi partiti. I Grandi del Regno infine eleggono sovrano il ghibellino Corrado III di Svevia.

1126: morte della regina Urraca, sul trono di Castiglia le succede il figlio Alfonso V.

1130: Ruggero II d'Altavilla cinge la corona di re di Sicilia ed insedia il primo Parlamento della storia, fatto di nobili ed ecclesiastici, secoli prima di quello britannico e di quello andaluso.

1131: muore Baldovino II, re d'Italia e di Gerusalemme. Egli ha avuto solo figlie femmine, e così i Grandi del Regno decidono di eleggere sovrano Folco da Giussano, che ha sposato Melisenda, primogenita di Baldovino II. Corrado III però rivendica per sé il trono italiano, come avevano fatto gli ottonidi, dato che la madre di Baldovino II discendeva per linea femminile dal re sassone Corrado III il Salico.

1134: muore re Alfonso I il Battagliero di Aragona; Alfonso V di Castiglia ne rivendica il trono, e dopo aver sconfitto i Nobili contrari all'unione si fa incoronare Imperatore di Andalusia nella cattedrale di Barcellona.

1143: fallisce il tentativo del Duca Alfonso Henriques di proclamarsi Re del Portogallo: l'Imperatore Alfonso V lo sconfigge e lo costringe a riconoscersi suo vassallo. In questa Timeline il Portogallo continua ad essere una delle Comunità Autonome dell'Andalusia.

1145: la Seconda Crociata, predicata da San Bernardo di Chiaravalle per riprendere Edessa, e guidata dal re di Sassonia Corrado III, finisce con un nulla di fatto.

1146: i berberi Almohadi sconfiggono gli Almoravidi, sottomettono l'intero Maghreb e quindi sbarcano in forze a Jerez, tentando l'invasione della penisola iberica. Alfonso V subisce alcuni scacchi e i Saraceni riescono ad entrare a Granada, fortificandola. Mentre prepara la rivincita, l'Imperatore muore ed è inumato nella cattedrale di Santa Maria di Toledo; il suo regno è nuovamente diviso, perchè il figlio Sancho gli succede sul trono di Castiglia, mentre i nobili aragonesi eleggono re Raimondo Berengario.

1150: viene composta la prima grande opera della letteratura andalusa, "El Cantar del Mio Cid", poema epico formato da 3.733 versi di autore anonimo, che canta le imprese di Rodrigo Diaz di Vivar in patria e durante la Prima Crociata. Il geografo ed erudito arabo Abu Abdallah Muhammad ibn Muhammad ibn Abdallah ibn Idrīs, che lavora alla corte di Ruggero II di Sicilia, realizza un grande trattato di geografia ("Il Libro di Ruggero") e una mappa di tutto il mondo allora conosciuto.

1152: muore Corrado III, sul trono di Sassonia gli succede il nipote Federico I, detto Barbarossa. Questi decide di rivendicare la corona d'Italia come aveva fatto suo zio Corrado III.

1154: morte di Ruggero II, sul trono di Sicilia gli succede il figlio Guglielmo I detto il Malo, che tenta di opporsi alle mire del Re d'Italia, ben deciso ad annientare il Regno dei Normanni in Sicilia per annettere l'isola.

1155: Federico Barbarossa fa irruzione in Italia, occupa la capitale Pavia e quindi punta verso Roma. Il Re d'Italia Folco da Giussano è assassinato da ignoti sicari e Federico, giunto a Roma, costringe Papa Adriano IV ad incoronarlo anche Re d'Italia. In seguito deve rientrare in Sassonia per combattere le città marinare del nord, che si sono riunite nella Lega Anseatica e rivendicano una sostanziale indipendenza.

1157: muore il Re d'Aragona Raimondo Berengario, gli succede il figlio Alfonso II detto il Casto.

1158: morte prematura di Sancho II di Castiglia, gli succede il figlio Alfonso VI di appena tre anni, sotto la reggenza della madre, Bianca di Navarra.

1162: Alberto da Giussano, figlio di Folco e di Melisenda e capo del partito guelfo d'Italia, si ribella contro Federico Barbarossa e si fa incoronare re d'Italia dal nuovo Papa Alessandro III, fieramente ostile al sovrano sassone. Dopo aver dichiarato deposto il Pontefice sostituendolo con l'antipapa Vittore IV, Federico marcia contro il suo avversario, che si è trincerato in Milano. Il Barbarossa cinge d'assedio la città che è costretta a capitolare il 10 marzo. Alberto e i suoi partigiani si salvano e si danno alla macchia; furibondo, il Barbarossa fa radere al suolo la città come monito contro tutti gli italiani. Per questo oggi Milano è pressoché priva di rovine di epoca romana, pur essendo stata capitale dell'Impero Romano d'Occidente. Intanto il Re di Francia Luigi VII, il Re d'Inghilterra Enrico II e il Re d'Aragona Alfonso II disconoscono sia il titolo di re d'Italia arrogatosi da Federico sia l'antipapa Vittore III, dando il loro appoggio ad Alessandro III.

1166: morte di Guglielmo I, sul trono di Sicilia gli succede il figlio Guglielmo II detto il Buono.

1167: Federico Barbarossa sconfigge le truppe delle città della Lega Anseatica, riconducendole all'obbedienza. Intanto gli italiani cominciano la ricostruzione di Milano; i Baroni che sono stati costretti a giurare fedeltà al Barbarossa si uniscono ad Alberto da Giussano che fonda la Lega Gotica con il giuramento di Pontida (7 aprile 1167). Essa riceve il riconoscimento e l'appoggio del Re di Francia, del Re di Sicilia e persino dell'Imperatore Bizantino.

1169: a Calaroga, in Castiglia, nasce Domenico di Guzmán, una delle maggiori figure della Chiesa medievale. Secondo una leggenda, mentre era incinta sua madre ha sognato di dare alla luce un cane con una fiaccola accesa in bocca (allusione ai "Domini Canes", i "Cani del Signore", come essi stessi si definiranno, e all'ardore della predicazione).

1170: Alfonso VI di Castiglia raggiunge la maggiore età, prende in mano le redini del regno e decide di scacciare una buona volta gli Almohadi dall'Andalusia, la cui parte meridionale è sotto occupazione ormai da 25 anni. A questo scopo si allea con il re d'Aragona Alfonso II e sposa Eleonora Plantageneta, figlia del re d'Inghilterra Enrico II e di Eleonora d'Aquitania.

1176: dopo che Alberto da Giussano si è di nuovo proclamato Re d'Italia, Federico Barbarossa decide di chiudere i conti con lui e cala in Italia con un poderoso esercito, dal quale però defeziona il suo cugino e principale alleato Enrico il Leone, Duca di Baviera. Il 29 maggio le sue truppe si scontrano con quelle di Alberto da Giussano e della Lega Gotica presso Legnano, incappando in una disastrosa sconfitta. Il Re Sassone è dato per disperso e sua moglie Beatrice di Borgogna indossa il lutto, ma tre giorni dopo Federico è ritrovato vivo nelle campagne dal suo alleato Ottone di Wittelsbach. Le truppe sassoni sono costrette a ritornare in patria, e Alberto è solennemente incoronato Re d'Italia da Papa Alessandro III. Il nuovo Re, riconoscente, presso la confluenza del Bormida nel Tanaro fonda una nuova città, chiamata Alessandria in suo onore.

1180: prima attestazione storica della "senyera", la bandiera nazionale catalana formata da quattro fasce rosse su campo dorato: si tratta dunque di una della bandiere nazionali più antiche tuttora in uso, assai più antica del tricolore andaluso verde, bianco e verde.

1183: con la Pace di Costanza, Federico Barbarossa è costretto a riconoscere il titolo regale di Alberto da Giussano. Egli tuttavia muore poco dopo, tra il compianto generale, lasciando il regno al figlio Uberto.

1187: il 4 luglio il Sultano d'Egitto e di Siria Salah al-Din Yusuf al-Ayyubi, noto in Occidente come il Saladino, distrugge l'esercito crociato presso i Corni di Hattin, fa prigioniero Guido di Lusignano, usurpatore del Regno di Gerusalemme, e il 2 ottobre occupa la Città Santa, concedendo ai Cristiani di lasciarla sani e salvi come aveva fatto Goffredo di Bagnone con i Musulmani quasi 90 anni prima. La notizia della perdita di Gerusalemme getta nella costernazione l'Europa cristiana, e subito Papa Clemente III proclama la Terza Crociata per la riconquista del Santo Sepolcro. Della spedizione via terra si mette a capo il Re di Sassonia Federico I Barbarossa, che intende così espiare i propri peccati, dopo aver ceduto il regno a suo figlio Enrico VI. Il Re di Castiglia Alfonso VI è tenuto impegnato dalle guerre contro gli Almohadi, ed il Re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone resta in patria ad amministrare i suoi immensi domini, mentre via mare partono il Re d'Italia Uberto da Giussano e il Re di Francia Filippo II Augusto. I due riconquistano la piazzaforte di San Giovanni d'Acri, ma poi entrano fatalmente in conflitto tra di loro su come attaccare Gerusalemme. Intanto Federico I batte i Turchi ad Iconio, evita il Salef (che gli fu fatale nella nostra Timeline), prende Antiochia e punta sulla Terrasanta.

1189: il Re di Sicilia Guglielmo II muore senza eredi. Allora i baroni normanni costringono Costanza d'Altavilla, ultima figlia di Ruggero II, ad uscire dal convento in cui si era ritirata per sposare Riccardo, figlio del Re d'Italia Uberto. Si profila così la riunificazione tra le due corone.

1192: Federico I Barbarossa infligge al Saladino una severa sconfitta ad Arsuf, a nord di Giaffa, anche se a costo di gravissime perdite umane: il Sultano d'Egitto, che fin qui aveva fama di invincibilità, è costretto ad arretrare verso Gaza e a sgomberare la Giudea. Federico Barbarossa può così entrare trionfalmente a Gerusalemme, del quale è proclamato Re. I Re d'Italia e di Francia, scornati per essere stati preceduti dal sovrano sassone, riprendono il mare rientrando nei rispettivi regni.

1193: a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro muoiono il Saladino, cui succede il fratello Sayf al-Din detto il Giusto, e il Re di Gerusalemme Federico Barbarossa, che lascia il suo titolo in eredità al figlio Enrico VI.

1194: nasce Federico, figlio dell'erede al trono d'Italia Riccardo da Giussano e di Costanza d'Altavilla. Quest'ultima ha dovuto partorire nella pubblica piazza perchè il popolo non credeva che una donna così anziana (ha già più di quarant'anni) potesse avere un figlio.

1195: il 18 luglio Alfonso VI di Castiglia deve incassare una sconfitta a Calarcos da parte degli Almohadi, ma non demorde e si ritira per ricostituire le proprie forze e preparare un nuovo assalto.

1196: muore Alfonso II il Casto di Aragona, gli succede il figlio Pietro II il Cattolico. Questi, d'accordo con Papa Innocenzo III, lancia una Crociata contro gli Albigesi, seguaci di una dottrina dualistica che combatte duramente la corruzione del clero cattolico e la rapacità dei signori feudali. La Crociata è così sanguinosa da suscitare lo sdegno di Domenico di Guzmán, che è stato da poco ordinato sacerdote, e non approva la violenza usata per soffocare il libero pensiero.

1204: deciso a rifarsi dell'umiliazione patita in Terrasanta, il Re d'Italia Uberto da Giussano decide di intromettersi nelle dispute dinastiche dell'Impero Bizantino, salpando per Costantinopoli con una grande flotta fornita dai veneziani e dal loro Doge Enrico Dandolo. La città di Costantinopoli è presa e messa a sacco; molte reliquie, tra cui la Sacra Sindone, spariscono nelle razzie. Uberto fonda l'Impero Latino d'Oriente di cui si fa incoronare imperatore; questo evento segnerà una frattura traumatica tra Chiesa d'Occidente e Chiesa d'Oriente, sanata solo nel XX secolo dai Papi Paolo VI e Giovanni Paolo II.

1211: mentre si trova a Tolosa (Francia), Domenico di Guzmán riceve una visione della Vergine Maria che gli consegna la corona del rosario per combattere l'eresia albigese senza far uso di violenza: da questo momento in poi il rosario diventa una delle più diffuse preghiere cattoliche.

1212: il 16 luglio i regni di Castiglia, Aragona e Navarra, con l'appoggio di truppe inviate dall'Italia, infliggono agli Almohadi una sconfitta decisiva a Las Navas de Tolosa. I Berberi sono costretti a sgomberare, tenendo solo la rocca di Calpe, che ha preso il nome di Gibilterra (Jabal Tariq, "Monte di Tariq", dal nome di un generale degli Almohadi).

1213: muore il re d'Aragona Pietro II il Cattolico, sul trono di Barcellona gli succede il figlio Giacomo I, 5 anni, sotto la reggenza della madre Maria di Montpellier.

1214: muore re Alfonso VI il Vittorioso, sul trono di Castiglia gli succede il figlio Enrico I, di soli 10 anni, sotto la reggenza della madre Eleonora Plantageneta.

1216: il 22 dicembre Papa Onorio III approva la regola dei Domenicani, nuovo ordine fondato da Domenico di Guzmán che si prefigge di combattere le eresie con la sola predicazione.

1217: Enrico I di Castiglia, che ha solo 13 anni, muore improvvisamente, colpito da una tegola mentre sta giocando in un giardino (alcuni sospettano però che sia stato assassinato). La successione tocca alla sorella maggiore Berenguela, che però rinuncia immediatamente al trono in favore del proprio figlio Ferdinando III. Questi passa alla storia per aver fondato l'università di Salamanca.

1220: muore il Re di Sassonia e di Gerusalemme Enrico VI di Svevia, gli succede il figlio Federico II che, non avendo niente a che fare con la Sicilia, è ben diverso dall'omologo della nostra Timeline, e si preoccupa solo di lottare contro le città della Lega Anseatica, che hanno rialzato la testa.

1221: il 6 agosto Domenico di Guzmán muore a Bologna, dove è sepolto nella Basilica a lui dedicata. In breve il movimento dei Domenicani si diffonde in tutto il mondo cristiano.

Federico da Giussano in una statua nel Palazzo Reale di Napoli

Federico da Giussano in una statua nel Palazzo Reale di Napoli

1222: muore il Re d'Italia e Imperatore Latino d'Oriente Uberto da Giussano. Siccome suo figlio Riccardo è morto prematuramente (forse avvelenato) gli succede il nipote Federico, che sarà detto lo Stupor Mundi ("Meraviglia del Mondo"). Valoroso guerriero come il bisnonno Alberto, amante delle lettere e delle arti, poliglotta (conosce otto lingue, tra cui l'arabo) e dalla mentalità straordinariamente aperta per i tempi (si circonda di intellettuali musulmani ed ebrei), egli è anche il primo sovrano a scrivere nella nuova lingua italiana. Infatti egli pone la sua corte a Palermo, già capitale dei suoi antenati Altavilla, ed intorno a sé raduna un cenacolo di poeti che compongono rime in volgare siciliano: tra di essi si annoverano Jacopo da Lentini (inventore del sonetto), Ruggieri d'Amici, Rinaldo d'Aquino, Guido delle Colonne, Stefano Protonotaro, Filippo da Messina, Cielo d'Alcamo e il primo ministro di Federico, Pier delle Vigne. Lo stesso Federico si diletta di comporre versi d'amore. Alla corte di Federico inoltre inizia la traduzione dall'arabo al latino delle opere di Aristotele e dei grandi filosofi e commentatori musulmani. In tal modo il pensiero di Aristotele fa il suo rientro in Occidente, influenzando notevolmente la Scolastica.

1227: il Sultano Ayyubide Malik al-Kamil, nipote del Saladino, minaccia la città di Gerusalemme, ma il Re di Sassonia Federico II di Svevia, Re Titolare della Città Santa, non ha nessuna intenzione di partire per una nuova Crociata, avendo gatte da pelare con i suoi Baroni in patria e con le città della Lega Anseatica. E così Papa Gregorio IX scomunica il sovrano svevo ed offre la corona di Gerusalemme al suo omonimo italiano. Federico da Giussano decide di partire per la Quinta Crociata e, una volta giunto in Terrasanta, infligge al Sultano una sconfitta ad Ascalona. Subito dopo però lo incontra, fa la pace con lui approfittando della sua conoscenza della lingua e dei costumi arabi, e tramite uno scambio di territori ottiene garanzie che gli egiziani non minacceranno il regno crociato, mentre i pellegrini islamici potranno raggiungere senza problemi la Moschea di Al Aqsa. Federico da Giussano è così incoronato anche Re di Gerusalemme.

1229: per porre fine alla minaccia dei pirati che occupano le Baleari, i mercanti di Barcellona, Tarragona e Tortosa chiedono aiuto al re Giacomo I di Aragona, mettendo a disposizione le proprie navi, mentre i nobili si accordano per partecipare all'impresa in cambio del bottino e dei domini territoriali da conquistare. Giacomo I lancia così una vera e propria Crociata chiamata "Reconquista": le forze catalane sbarcano a Santa Ponsa e, nella Battaglia di Portopi, sconfiggono Abu Yahya, il governatore delle isole a nome degli Almohadi. La popolazione musulmana dell'isola fugge in Africa e Maiorca è ripopolata dai catalani.

1231: Federico da Giussano promulga le Costituzioni Melfitane, prima raccolta organica delle leggi del Regno d'Italia dai tempi di Carlo Magno.

1234: il 3 luglio Domenico di Guzmán è canonizzato da Papa Gregorio IX.

1240: il 31 agosto muore San Raimondo Nonnato, religioso catalano che ha dedicato la sua vita alla liberazione degli schiavi in Africa.

1241: il 9 aprile l'esercito sassone guidato da Enzo, figlio primogenito di Federico II di Svevia, quello polacco guidato dal Re Mieszko II il Grosso e quello ungherese guidato da Re Bela IV, coalizzatisi fra di loro, affrontano l'orda dei Mongoli di Batu Khan che, dopo aver sottomesso quasi tutta l'Asia, si apprestano ad invadere l'Europa. Lo scontro avviene presso la città sassone di Liegnitz, in Slesia, e si risolve in un disastro per le armate cristiane, che vengono letteralmente annientate: Bela IV si salva a stento, Enzo viene tratto prigioniero e deportato in Asia Centrale, da dove non farà mai più ritorno. Quando il destino dell'Europa sembra segnato, e già le avanguardie mongole si affacciano sull'Adriatico, l'improvvisa morte del Gran Khan Ogoday (terzo figlio di Gengis Khan) provoca la ritirata mongola nelle sue basi sul Basso Volga.

1245: Papa Innocenzo IV, spaventato dall'avanzata mongola e sfiduciato dalle reali capacità militari della casa di Svevia, invia il frate francescano Giovanni da Pian del Carpine come proprio ambasciatore a Karakorum, capitale dei Mongoli, per conoscere le reali intenzioni del nuovo Gran Khan Mongku. Questi fa la voce grossa e rifiuta la proposta di convertirsi al cristianesimo, ma fra Giovanni da Pian del Carpine conferma che i Mongoli hanno troppi problemi in patria per minacciare ancora l'Europa, e fa conoscere per primo in Europa le terre e le genti dell'Estremo Oriente.

1249: muore il Re di Sassonia Federico II di Svevia, provato dalla perdita dell'amato figlio Enzo: gli succede il secondogenito Corrado IV.

1250: il 13 dicembre muore Re Federico I di Giussano: secondo una leggenda una strega gli avrebbe predetto che egli sarebbe morto "all'ombra di un fiore", e infatti egli non entrò mai a Firenze; la sua fine avviene però nel Castello di Fiorentino, nelle Puglie. Gli succede il figlio Manfredi, da lui avuto dall'amante Bianca Lancia, dal momento che i figli maggiori Enrico ed Uberto sono morti prematuramente (si vocifera avvelenati da Manfredi). Non tutti i Baroni però sono soddisfatti della successione, giudicando Manfredi un figlio bastardo e quindi un usurpatore, ed anche Papa Innocenzo IV osteggia il nuovo Re. In Italia i termini "guelfo" e "ghibellino" vengono così a rappresentare rispettivamente i sostenitori del Papa e del Re d'Italia.

1252: re Ferdinando III di Aragona, detto il Santo, muore improvvisamente mentre sta progettando una spedizione militare in Nordafrica per allargare il proprio regno. Nel 1671 Papa Clemente X lo canonizzerà. Gli succede il figlio Alfonso VII il Saggio. Questi favorisce il consolidamento e la diffusione del volgare andaluso, facendo comporre trattati di astronomia e traduzioni dal latino. A lui si deve il più importante codice legislativo del Medioevo andaluso, "Las siete partidas", la prima opera storiografica in andaluso. "la Crónica general", e persino i "Cantigas de Santa María", 430 poesie di argomento religioso.

1255: Re Manfredi invia come propri ambasciatori presso il Gran Khan dei Mongoli i fratelli veneziani Matteo e Niccolò Polo.

1256: Re Manfredi fonda la città di Manfredonia nelle Puglie.

1261: Michele VIII Paleologo sconfigge le truppe italiane e restaura l'Impero Bizantino: un duro colpo all'immagine di Re Manfredi.

1263: dopo aver sconfitto i Mongoli ad Ain Gialud, fermando per sempre la loro avanzata, il Sultano Mamelucco Baybars al-Bunduqdari travolge ciò che resta degli Stati Crociati e conquista Gerusalemme, che non tornerà mai più in mani cristiane. Papa Urbano IV chiede a Re Manfredi di organizzare una nuova crociata, ma questi si dichiara non interessato alle vicende d'oltremare; allora il pontefice lo scomunica e lo dichiara deposto.

1265: Manfredi assedia il nuovo Papa Clemente IV, asserragliatosi nella fortezza di Benevento, pretendendo da lui la revoca della scomunica. Errore fatale: i Baroni della fazione guelfa invocano l'aiuto del Re di Francia Luigi IX, che invia in Italia suo fratello Carlo d'Angiò. Muore Gonzalo de Berceo, il primo poeta andaluso in lingua volgare di cui ci è pervenuto il nome, autore di poemi religiosi (tra cui i "Milagros de Nuestra Señora").

1266: il 26 febbraio Carlo d'Angiò, alla testa di truppe francesi affiancate da quelle di molti signori feudali italiani di parte guelfa, sconfigge Re Manfredi nella Battaglia di Benevento. Dopo aver combattuto con valore, Manfredi muore sul campo di battaglia ed è sepolto in terra sconsacrata, essendo scomunicato. Grande successo di Luigi IX di Francia: Carlo d'Angiò è incoronato nuovo Re d'Italia a Napoli, dove pone la sua capitale, ma non tutti i baroni lo accettano come sovrano, essendo uno straniero come Federico Barbarossa. A ciò si aggiunge la volontà di Carlo di imporre in Italia una monarchia assoluta fortemente accentrata, togliendo qualsiasi potere ai signori feudali, e la sua oppressiva politica fiscale, dettata dal fatto che Carlo d'Angiò intende raccogliere una grande armata per riconquistare Costantinopoli.

1269: Matteo e Niccolò Polo rientrano dall'Estremo Oriente recando a Carlo d'Angiò una proposta di alleanza tra il Regno d'Italia e il Gran Khan Quibilay, nipote di Gengis Khan. Carlo accetta ed invia nuovamente i due in estremo Oriente; essi partono nel 1271 portando con sè il figlio diciassettenne di Niccolò, Marco, che diverrà uno dei più grandi esploratori di ogni tempo.

1270: Luigi IX decide di partire per una nuova Crociata per riconquistare Gerusalemme, ma appena sbarcato a Tunisi muore di peste. Gli succede il figlio Filippo III; Papa Bonifacio VIII lo canonizzerà nel 1297.

1273: Corrado IV di Svevia muore senza eredi legittimi. I Grandi del Regno eleggono allora Rodolfo I d'Asburgo nuovo Re di Sassonia; egli pone la capitale nel suo feudo di Vienna, dando il via all'ascesa dell'Austria. La dinastia asburgica, attraverso alterne vicende, regnerà fino al XX secolo.

1276: muore il re d'Aragona Giacomo I il Conquistatore dopo un regno durato ben 63 anni, gli succede il figlio Pietro III, che ha sposato Costanza di Giussano, figlia di Re Manfredi.

1278: il Regno di Aragona e il Regno di Francia firmano un accordo in base al quale il governo del Principato di Andorra spetta in coreggenza al vescovo di Urgell e al Re di Francia. Nasce così lo stato indipendente di Andorra, incredibilmente sopravvissuto fino ai giorni nostri.

1282: il 31 marzo, Lunedì di Pasqua, sul sagrato della Chiesa dello Spirito Santo, a Palermo, dopo la funzione del Vespro, un certo Drouet, soldato francese dell'esercito di Carlo d'Angiò, ha la cattiva idea di infilare le mani nel decoltè di una giovane donna con il pretesto di volerla perquisire. Subito suo marito estrae la spada e lo ammazza. Questo gesto rappresenta la scintilla che dà inizio alla rivolta detta dei Vespri Siciliani: al grido di « Mora, mora! », come testimoniato da Dante Alighieri che all'epoca ha 17 anni, si scatena una vera e propria "caccia al francese" che in breve dilaga in tutta l'isola e poi in tutto il Regno d'Italia, trasformandosi in una carneficina. Per scovare i francesi che tentano di confondersi tra il popolo, gli italiani mostrano loro dei ceci chiedendo loro cosa sono: coloro che sono traditi dalla loro pronuncia francese, vengono immediatamente uccisi. Re Carlo si trincera in Castel dell'Ovo a Napoli e chiama in soccorso i rinforzi di suo nipote, il Re di Francia Filippo III l'Ardito. Dal canto suo il medico e scienziato Giovanni da Procida, che ha preso in mano le sorti della rivolta, invoca l'aiuto di Pietro III d'Aragona, considerato erede della dinastia da Giussano essendo genero di Manfredi. Il Re Aragonese accetta e il 30 agosto sbarca in forze in Sicilia, accolto come un liberatore. Scoppia così la guerra tra Francia e Aragona.

1284: muore il Re di Castiglia Alfonso VII il Saggio, gli succede il figlio Sancho III l'Ardito.

1285: il Re di Francia Filippo III l'Ardito, che aveva tentato l'invasione dell'Aragona, è rovinosamente sconfitto a Perpignano da Pietro III, e cade in combattimento. La morte di Carlo d'Angiò lascia così campo libero a Pietro III d'Aragona, che cinge anche la Corona d'Italia. Con la Pace di Caltabellotta il nuovo Re di Francia è costretto a riconoscere la sovranità di Pietro III sull'Italia. Poco dopo anche Pietro III il Grande muore e gli succede il figlio Alfonso III il Liberale, che riunisce a Napoli un Parlamento di Nobili da tutt'Italia per governare con maggior equanimità la penisola.

1287: l'Arcivescovo di Milano Ottone Visconti riesce a far sì che Re Alfonso III nomini nuovo Duca di Milano suo pronipote Matteo. Ha così inizio la dinastia Viscontea.

1288: Sancho III di Castiglia respinge con le armi il tentativo dei Barberi Merinidi di conquistare la Betica (la regione più meridionale dell'Andalusia).

1290: Alfonso III di Aragona finanzia la spedizione dei fratelli genovesi Ugolino e Vadino Vivaldi, i quali tentano la circumnavigazione dell'Africa con due navi (l'Allegranza e la Sant'Antonio) e 300 marinai. Tuttavia, oltrepassate le Colonne d'Ercole, della spedizione si perde ogni traccia e nessuno farà mai più ritorno.

1291: i quattro cantoni di Schwyz, Unterwalden, Uri e Lucerna si ribellano all'oppressivo governo degli Asburgo e stringono il Patto di Rütli, dal nome del prato sulle rive del Lago dei Quattro Cantoni su cui essi si riunirono. Grazie anche alle leggendarie imprese dell'arciere Guglielmo Tell, i quattro cantoni infliggono agli Asburgo tre clamorose sconfitte a Morgarten (1315), a Sempach (1386) e a Näfels (1388), conquistando infine l'indipendenza. Nel frattempo i nuovi cantoni di Zurigo, Glarona, Zugo e Berna aderiscono alla neonata Confederazione Elvetica, che il regno sassone è costretto a riconoscere.

1292: Alfonso III, Re d'Italia e d'Aragona, muore all'improvviso a soli 28 anni ed è tumulato nel convento dei Frati Minori di Barcellona. Non avendo discendenza, lascia i suoi regni al fratello Giacomo II detto Braccio di Ferro.

1295: Marco Polo rientra con il padre e lo zio dalla Cina dopo 24 anni di lontananza. Ricco sfondato, si dà al commercio nel Mediterraneo, ma a Barcellona è arrestato per i buoni rapporti che avevano legato la sua famiglia a Carlo d'Angiò. Mentre si trova in carcere, detta a Rustichello da Pisa il racconto dei propri viaggi, scritti in origine in lingua andalusa e poi tradotti in italiano, francese, sassone, inglese, latino, greco ed arabo. Tale opera ci è pervenuta con il titolo de "Il Milione" (presumibilmente da un soprannome dell'autore), ed influenzerà enormemente la cultura medioevale. Alla fine gli Aragonesi riconoscono che l'arresto di Marco Polo è stato frutto di un abbaglio e lo scarcerano; l'intrepido viaggiatore morirà a Venezia, ricco da far paura, nel 1324.

1296: morte improvvisa di Sancho III di Castiglia, gli succede il figlio Ferdinando IV il Convocato, di soli nove anni. A questa data risale il più antico documento che parla del Carnevale di Venezia, una delle feste in maschera più famose del mondo.

l rito del Carnevale di Venezia si ripete tuttora!

Il rito del Carnevale di Venezia si ripete tuttora!

1299: il poeta ed erudito fiorentino Dante Alighieri è nominato Cancelliere e Protonotaro del Regno d'Italia dal Re Giacomo II di Aragona. In questi anni Firenze rappresenta il massimo cenacolo di letterati italiani, e sarà proprio il volgare toscano ad imporsi come lingua ufficiale del Regno d'Italia (nelle rispettive isole però saranno ufficiali anche il Siciliano, il Sardo e il Corso).

1300: primo Giubileo della storia, indetto da Papa Bonifacio VIII.

1302: per riempire le casse vuote del suo stato, il Re di Aragona Giacomo II decide di sopprimere l'Ordine dei Templari e di incamerare tutti i loro ingentissimi beni nel demanio statale. La cosa non va giù a Papa Bonifacio VIII, che scomunica il Re e lo dichiara deposto. La reazione di Giacomo II è inaspettata: egli invia il suo gastaldo Sciarra Colonna (i Colonna sono nemici giurati dei Caetani, la famiglia di Bonifacio) ad arrestare il Papa, che si è trincerato ad Anagni. Sciarra entra nel palazzo pontificio e, siccome il Pontefice si rifiuta di seguirlo, gli assesta un ceffone (lo "schiaffo di Anagni") e lo arresta. La popolazione di Anagni insorge e libera il Pontefice, ma questi muore di dolore tre settimane dopo per l'umiliazione subita. Al suo posto Giacomo II fa eleggere Papa l'Arcivescovo di Barcellona Ponçe de Gualba con il nome di Clemente V. In una lettera aperta il Cancelliere del Regno Dante Alighieri critica il comportamento del Re e lo accusa di aver abusato della sua carica terrena per intromettersi in ciò che spetta solo a Dio; come risultato il Sovrano lo destituisce e lo condanna a morte. Dante Alighieri si salva con la fuga, imbarcandosi a Pisa e raggiungendo la Francia.

1305: Papa Clemente V decide di trasferire la sede papale a Tarazona, 85 Km da Saragozza, mettendosi così sotto la protezione del Re di Aragona. Ha inizio quella che viene chiamata la Cattività Aragonese.

1312: Ferdinando IV di Castiglia sta combattendo contro i Saraceni di Gibilterra quando improvvisamente lo sorprende la morte. Gli succede il figlio Alfonso VIII, che ha solo pochi mesi; la reggenza tocca alla madre Maria di Molina.

1316: muore il missionario e scrittore aragonese Raimondo Lullo.

1321: dopo anni di viaggi e peregrinazioni, dall'Inghilterra fino a Gerusalemme, Dante Alighieri muore a Vienne, in Francia, senza mai essere riuscito a far rientro nell'amata Italia. Poco prima di morire ha pubblicato la "Divina Commedia", la massima opera della letteratura italiana, in cui immagina un viaggio ultraterreno alla ricerca della Verità, e critica durissimamente il Re Giacomo II e il Papa Clemente V (« Se' tu sì tosto di quell'aver sazio / per lo qual non temesti tòrre a 'nganno / la bella donna, e poi di farne strazio? » Inferno XIX, 52-57).

1327: muore il Re d'Italia e d'Aragona Giacomo II Braccio di Ferro, gli succede il figlio Alfonso IV il Benigno.

1335: muore il Re d'Italia e d'Aragona Alfonso IV il Benigno, gli succede il figlio Pietro IV il Cerimonioso, di 17 anni.

1336: il 26 aprile il poeta aretino Francesco Petrarca, suo fratello e altri due compagni scalano il Monte Ventoso, in Provenza, alto 1909 metri. Tale data è considerata quella di nascita dell'alpinismo moderno.

1337: scoppia la Guerra dei Cento Anni tra Francia e Inghilterra per la successione al trono francese dopo l'estinzione della dinastia dei Capetingi, un ramo collaterale dei Carolingi.

1340: il Re di Castiglia Alfonso IV il Benigno istituisce il Real come unica moneta avente corso legale nel suo regno, pari al valore di 11,4 grammi d'oro.

1347: i Mongoli, che stanno assediando la piazzaforte di Caffa in Crimea, hanno la bella idea di catapultare cadaveri di appestati oltre le mura per costringere la popolazione alla resa. Purtroppo una nave genovese porta il contagio in Italia, e da qui essa si diffonde in tutta l'Europa. Ha così inizio l'epidemia di peste nera, una delle peggiori pandemie della storia, che falcidia un quarto della popolazione europea e spopola intere regioni. Per sfuggire alla pestilenza lo scrittore fiorentino Giovanni Boccaccio (figlio di uno dei più cari amici di Dante Alighieri) si rifugia in campagna e qui scrive il suo capolavoro, la raccolta di novelle oggi nota come "Decamerone". Purtroppo gli Ebrei sono accusati dal popolo ignorante di diffondere il contagio, e contro di loro si scatenano violenti pogrom, tanto che Papa Clemente VI deve intervenire in loro difesa.

1350: Alfonso VIII di Castiglia è l'unico sovrano d'Europa a morire durante la terribile epidemia di peste nera. Gli succede il figlio Pietro I il Crudele, così detto per la ferocia con cui fa uccidere coloro che sospetta di tramare ai suoi danni. Juan Ruiz, arciprete di Hita presso Guadalajara, pubblica il "Libro de buen amor" uno dei capolavori della poesia medievale andalusa.

1355: il Doge di Venezia Marin Faliero tenta di farsi proclamare Re d'Italia, ma è sconfitto e giustiziato.

1356: il Doge di Genova Simone Boccanegra viene inviato a sostenere la Francia, impegnata nella Guerra dei Cento Anni, dopo la sconfitta e la cattura di Re Giovanni II il Buono nella disastrosa Battaglia di Maupertuis.

1366: Enrico di Trastamara guida una ribellione contro Pietro I il Crudele, che si è reso colpevole di inaudite atrocità. Dopo alterne vicende e stragi compiute da entrambe le parti, Enrico assassina Pietro I e si fa incoronare Re di Castiglia.

1367: il 16 ottobre Papa Urbano V lascia Tarazona e fa ritorno a Roma, che intanto è spaventosamente decaduta. Le lotte tra le fazioni nobiliari nella città lo convincono a rientrare a Tarazona nel 1370. Santa Caterina da Siena gli predice che se lascerà Roma, morirà; ed infatti il Pontefice si spegne appena due mesi dopo il rientro a Tarazona.

1374: il 19 luglio viene trovato morto sul suo scrittoio nella villa di Arquà il poeta Francesco Petrarca, considerato con Dante e Boccaccio uno dei padri nobili della lingua italiana (pare che egli stesso abbia espresso il desiderio di morire mentre stava studiando).

1377: dietro insistenza di Santa Caterina da Siena, Papa Gregorio XI rientra finalmente a Roma in via definitiva: ha termine la Cattività Aragonese, presto terminerà anche l'unione dinastica tra Italia ed Aragona.

1378: Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, si mette a capo della rivolta dei Baroni Italiani contro la politica accentratrice di Alfonso IV d'Aragona ed infligge una dura sconfitta navale agli Aragonesi presso lo scoglio della Meloria, grazie alla superiorità delle flotte genovese e veneziana. Nella Basilica di Sant'Ambrogio a Milano Gian Galeazzo è incoronato nuovo Re d'Italia da Papa Urbano VI. Ambizioso e spietato, tramite fulminee campagne militari Gian Galeazzo riduce all'obbedienza le terre del Sud, la Sicilia e la Sardegna, in larga parte ancora legate al Re d'Aragona.

1379: muore il Re di Castiglia Enrico II, forse avvelenato da uomini di Pietro IV d'Aragona per l'appoggio da lui dato a Gian Galeazzo Visconti. Gli succede il figlio Giovanni I. Muore anche Papa Gregorio XI, e i Romani si sollevano contro il collegio cardinalizio per scongiurare la prevedibile elezione dell'ennesimo papa aragonese, che potrebbe imporre il ritorno della Curia a Tarazona. I cardinali, spaventati dal clamore popolare, eleggono al soglio di Pietro il napoletano Bartolomeo Prignano, arcivescovo di Bari, che assume il nome di Urbano VI. Ma i cardinali andalusi si riuniscono a Saragozza, dove eleggono a loro volta Papa il cardinale Ramon de Escales, che prende il nome di Clemente VII e ristabilisce la propria sede a Tarazona, in opposizione alla corte romana di Urbano VI. La cristianità si spacca: Aragona, Francia, Sassonia e Scozia obbediscono al Papa Aragonese; Castiglia, Italia, Inghilterra, Irlanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Polonia, Ungheria, Croazia e Lombardia (la Bosnia) obbediscono a quello Romano. Tra i futuri santi, Caterina da Siena si schiera dalla parte di Urbano VI e Vincenzo Ferrer di Clemente VII. Con due pontefici in carica, entrambi legittimamente eletti dal collegio cardinalizio, ha inizio il Grande Scisma d'Occidente.

1381: Giovanni I di Castiglia deve affrontare le truppe inglesi comandate da Edmondo di Langley, conte di Cambridge e zio del re d'Inghilterra Riccardo II, le quali invadono il Portogallo tentando di staccarlo dalla Corona di Castiglia e di farne un regno satellite di Londra. Giovanni blocca con la sua flotta la foce del Tago, pone l'assedio a Lisbona ed infine sconfigge Edmondo nella battaglia di Alcobaça.

1387: il Re d'Aragona Pietro IV il Cerimonioso muore a Barcellona dopo 51 anni di regno, gli succede il figlio Giovanni I il Cacciatore. Uomo dalla personalità debole, il suo regno sarà caratterizzato da una pessima amministrazione finanziaria.

1389: alla morte di Urbano VI, i cardinali italiani elevano al soglio pontificio Pietro Tomacelli, che assume il nome di Bonifacio IX, mentre a Tarazona, scomparso Clemente VII, viene eletto nel 1394 Pedro Martìnez de Luna, con il nome di Benedetto XIII.

1390: il Re di Castiglia Giovanni I muore improvvisamente a causa di una caduta da cavallo, lasciando il regno nelle mani del figlio appena undicenne, Enrico III, sotto la reggenza di un consiglio della corona.

1396: anche Re Giovanni I d'Aragona muore improvvisamente, gli succede il fratello Martino I l'Umanista.

1397: il letterato fiorentino Coluccio Salutati invita in Italia l'erudito bizantino Manuele Crisolora, massimo esperto mondiale di letteratura greca classica, al quale affida la prima cattedra di lingua e letteratura greca all'università di Firenze. I letterati italiani corrono a iscriversi in massa, e la grande letteratura classica è riscoperta in Occidente. Inizia la grande stagione dell'Umanesimo.

1402: il Re d'Italia Gian Galeazzo Visconti, che ha trasferito a Milano la capitale del Regno, muore di peste nel castello di Melegnano in cui si è rifugiato per cercare di sfuggire al contagio. Gli succede il figlio Giovanni Maria, che ha solo 14 anni, sotto la reggenza dello spregiudicato capitano di ventura Facino Cane.

1403: il Regno di Castiglia colonizza le isole Canarie dopo che il navigatore genovese Lanzerotto Malocello le ha riscoperte (erano già note nell'antichità a Greci e Fenici), dando il suo nome all'isola di Lanzarote. Viene ultimata la grande cattedrale di Siviglia, lunga 130 metri e larga 75.

1404: il Re di Castiglia Enrico III invia ambasciatori a Tamerlano, che ha sconfitto ed umiliato i Turchi Ottomani ad Ankara, per valutare le sue intenzioni nei confronti dell'Occidente. Intanto, alla morte di Bonifacio IX sembra aprirsi uno spiraglio nello Scisma d'Occidente: i cardinali del conclave romano si dicono disposti ad astenersi dall'eleggere un successore, se Benedetto accetterà di dimettersi. Di fronte al rifiuto del papa aragonese, i cardinali romani procedono all'elezione di Cosimo de' Migliorati, papa con il nome di Innocenzo VII, al quale due anni dopo succede il cardinale Angelo Correr come Gregorio XII. Nel frattempo, teologi ed eruditi cercano una soluzioni allo Scisma che sta delegittimando l'istituzione stessa del papato e tutta la cristianità occidentale.

1406: Enrico III di Castiglia muore a soli 26 anni, lasciando il regno al figlio Giovanni III, che non ha ancora due anni, sotto la reggenza della madre Caterina di Lancaster e dello zio Ferdinando di Antequera. I reggenti si spartiscono il regno di Castiglia: Caterina governa Galizia, Asturie, Cantabria, Portogallo ed il nord della Castiglia, mentre Ferdinando controlla Portogallo, Estremadura, Betica e Murcia.

1407: muore Pedro López de Ayala, considerato l'iniziatore dell'Umanesimo in Andalusa, avendo egli tradotto in andaluso i testi di Tito Livio, Boezio e Boccaccio. Ma egli scrive anche opere originali come il "Rimado de palacio" (Rimeria di palazzo), poema di circa 8200 strofe di argomento etico-religioso, composto in parte nel carcere di Oviedo, dove López de Ayala è stato imprigionato per qualche anno dal re Giovanni I di Castiglia.

1409: per porre rimedio allo Scisma d'Occidente viene convocato il Concilio di Pisa, che stabilisce la deposizione di Benedetto XIII e di Gregorio XII, dichiarati entrambi e scismatici, e l'elezione di un nuovo pontefice con il nome di Alessandro V. Ma Benedetto e Gregorio, supportati dalle rispettive curie, dichiararono illegittimo il Concilio e si rifiutarono di abbandonare la carica, cosicché la Cattolicità si trova ora divisa tra ben tre Papi.

1410: muore il Re d'Aragona Martino I. Non avendo egli eredi legittimi, il paese piomba in un periodo di caos detto Grande Interregno, con ben cinque pretendenti alla corona che si combattono fra di loro.

1412: approfittando della morte di Facino Cane, una congiura di Baroni del Nord Italia porta all'assassinio del Re Giovanni Maria, dal carattere sanguinario, che viene sostituito con il fratello Filippo Maria. Questi ha carattere meno violento del fratello, ma è incline alla misantropia e alla superstizione, rimettendo ogni scelta al parere degli astrologi di corte. Grazie al Cielo può valersi di un consigliere militare eccezionale: Erasmo da Narni, detto il Gattamelata (dal nome di sua madre Melania Gattelli).

1413: i Baroni Aragonesi eleggono infine Re Ferdinando I di Tristamara, che inaugura una nuova dinastia. Questi muore nel 1416 a causa della nefrite di cui soffre, gli succede il figlio Alfonso V di Aragona, detto il Magnanimo. Enrique de Villena è il primo a tradurre la Divina Commedia in lingua andalusa.

1414: lo Scisma d'Occidente, la Guerra dei Cento Anni, le contese tra Castiglia ed Aragona, l'inarrestabile avanzata in oriente dei Turchi Ottomani e l'inizio di un periodo di freddo eccezionale (noto come "piccola glaciazione") che durerà fino all'Ottocentoe stanno gettando l'Europa nel caos. Quando tutto sembra perduto, a prendere l'iniziativa è il Duca d'Austria e Re di Sassonia Federico IV d'Asburgo, che convince il nuovo pontefice pisano Giovanni XXIII, succeduto nel frattempo ad Alessandro V, a convocare il Concilio di Costanza, che durerà fino al 1417. Affermata la superiorità del concilio su qualunque autorità ecclesiastica, compresa quella del Papa, i padri conciliari dichiarano deposti Giovanni XXIII e Benedetto XIII, mentre Gregorio XII preferisce abdicare spontaneamente, e nel corso di un breve conclave eleggono pontefice il cardinale Oddone Colonna, che assume il nome di Martino V. Roma è finalmente riconosciuta da tutti come sede della cattedra apostolica, e Tarazona torna ad essere una diocesi aragonese di provincia, mentre la Casa d'Asburgo acquisisce grande prestigio sulla scena europea.

1415: il 14 agosto il Regno di Castiglia conquista Ceuta, sulla sponda africana delle Colonne d'Ercole.

1418: muore Caterina di Lancaster, madre di Giovanni II, che viene dichiarato maggiorenne, ma agli affari di stato il Re di Castiglia preferisce la letteratura, le galanterie di corte e la caccia, e così delega ampi poteri all'amico Alvaro de Luna nipote dell'arcivescovo di Toledo.

1419: il portoghese João Gonçalves Zarco scopre l'isola di Madeira. Il 5 aprile muore San Vincenzo Ferrer, domenicano di Valencia che si è particolarmente speso per la composizione dello Scisma d'Occidente.

1427: il navigatore portoghese Gonçalo Velho scopre le isole Azzorre e le annette al Regno di Castiglia; esse probabilmente erano state già visitate dai Cartaginesi, e compaiono anche in carte nautiche antecedenti a questa data.

1431: Alvaro de Luna sconfigge i Berberi ed occupa la piazzaforte africana di Melilla, acquisendo sempre più prestigio nella corte castigliana.

1432: il condottiero Francesco da Bussone, meglio noto come il Conte di Carmagnola, attacca gli Arabi che continuano nella loro attività piratesca contro il Regno d'Italia e conquista prima l'isola di Djerba in Tunisia, quindi la città di Tripoli. Al suo ritorno in patria è però accusato di tradimento a favore degli Arabi da parte dei cortigiani invidiosi, e il Re Giovanni Maria Visconti lo fa decapitare senza troppi complimenti.

1434: l'avanzata dei Turchi Ottomani in oriente e l'imminente fine dell'Impero Bizantino minacciano di portare alla decadenza commerciale delle due grandi città marinare italiane, Genova e Venezia. L'umanista Lorenzo Valla, Cancelliere del Regno d'Italia per conto del Re Giovanni Maria Visconti, decide allora di finanziare l'esplorazione delle coste dell'Africa, alla ricerca di una via marittima verso le terre delle spezie, aggirando così la barriera rappresentata dagli arabi. Il navigatore veneziano Niccolò dei Conti è il primo ad oltrepassare il temuto Capo Bojador, nel sud del Marocco, il punto più meridionale della costa africana noto agli europei. In seguito Niccolò dei Conti si recherà in Estremo Oriente e sarà il primo europeo a descrivere il Sudest Asiatico.

1447: dopo una lunga malattia muore il Re d'Italia Giovanni Maria Visconti. Il Parlamento dei Nobili riunito a Torino decide allora di offrire la corona al valoroso condottiero Francesco Sforza, che ha sposato Bianca Maria, figlia del defunto re.

Francesco I, capostipite della dinastia Sforza

Francesco I, capostipite della dinastia Sforza

1448: il navigatore veneziano Alvise Cadamosto raggiunge per primo la foce del fiume Senegal, mentre il genovese Antonio da Noli scopre le isole di Capo Verde. Le spedizioni oceaniche italiane sono rese possibili dall'introduzione della caravella, in grado di reggere meglio l'Atlantico burrascoso.

1452: Isabella di Aviz, moglie di Giovanni II di Castiglia sul quale ha un notevole ascendente, decide di farla finita con Alvaro de Luna, che si ritiene ormai il vero padrone del regno, e lo fa arrestare e processare con l'imputazione di aver tentato di controllare con la stregoneria la mente del re; dopo un processo farsa Alvaro è condannato e giustiziato.

1453: i Turchi Ottomani prendono Costantinopoli, bloccando ogni via di comunicazione terrestre tra l'Europa e l'Estremo Oriente. Contemporaneamente ha fine la Guerra dei Cento Anni tra Francia e Inghilterra. Segnando l'invenzione della stampa a caratteri mobili, il consolidarsi dei moderni stati nazionali e la necessità di trovare nuove vie marittime verso le terre di produzione delle spezie, tale data rappresenta convenzionalmente la fine del Medioevo.

1454: Giovanni II muore a Valladolid, secondo alcuni come punizione per l'esecuzione di Alvaro de Luna; gli succede il figlio Enrico IV. Questi eredita una situazione molto difficile, con la nobiltà che, ormai sfuggita al controllo della corona, ordisce intrighi e crea scandali in continuazione. Una parte dei Baroni sostiene Alfonso, fratellastro di Enrico, cercando di imporlo sul trono di Castiglia.

1455: scoppia in Inghilterra la Guerra delle Due Rose tra le due famiglie di Lancaster (la Rosa Rossa) e York (la Rosa Bianca) per la conquista del trono.

1458: il Re d'Aragona Alfonso V il Magnanimo muore di malaria contratta durante una battuta di caccia, gli succede il fratello Giovanni II, detto il Corrotto. Muore anche il Marchese Iñigo López de Mendoza, militare andaluso che, dopo essersi ritirato a vita privata, si è dedicato alla letteratura ed è stato il primo ad introdurre il sonetto in Andalusia.

1460: ormai è una gara tra veneziani e genovesi a chi esplora e si accaparra tratti maggiori e più ricchi delle coste africane. Le navi veneziane raggiungono la Sierra Leone, ma il viaggio di circumnavigazione dell'Africa si presenta più lungo del previsto, e le spedizioni rallentano perchè Re Francesco Sforza è costretto ad impiegare quasi tutte le sue forze contro i pirati ottomani che imperversano nel Mediterraneo e nel sud d'Italia.

1465: i nobili avversi a Enrico IV di Castiglia si riuniscono in assemblea ad Avila, processano il re, lo depongono senza averne alcun diritto con una cerimonia grottesca (un fantoccio con scettro e corona dopo la condanna è tolto dal trono e scaraventato a terra) e Alfonso viene proclamato re. Enrico IV gli solleva però contro un'armata e lo sconfigge ad Olmedo.

1466: morte del Re d'Italia Francesco Sforza, gli succede il figlio Galeazzo Maria.

1471: il 21 dicembre il navigatore veneziano Leonardo Loredan scopre l'isola di San Tommaso (la nostra São Tomé), dandole questo nome in onore del Santo del giorno.

1474: morte di Re Enrico IV di Castiglia, che lascia il suo regno alla sorella Isabella I. Costei ha sposato l'erede al trono di Aragona Ferdinando II di Trastamara, aprendo la strada alla riunificazione tra i due regni. Il Re d'Italia Galeazzo Maria Sforza stabilisce con un decreto che l'unica valuta avente corso legale nel suo regno sarà la Lira, equivalente a 9,8 grammi d'argento in lega 962/1000. Essa resterà in circolazione per ben 528 anni, fino all'introduzione dell'Euro.

1475: il navigatore portoghese Dinis Dias, che naviga per conto del Re d'Italia, raggiunge il Camerun (da lui così chiamato dal portoghese "Rio dos Camarões", "il Fiume dei Gamberi").

1476: fallita congiura contro Galeazzo Maria Sforza, ordita dal Re di Francia Luigi XI per sostituirlo sul trono con il fratello Ludovico detto il Moro. Quest'ultimo è arrestato e giustiziato.

1477: Papa Sisto V istituisce nel Regno d'Italia la Santa Inquisizione, per combattere le eresie e i cosiddetti "marrani", cioè gli ebrei e i musulmani convertiti a forza al cristianesimo che continuano a professare di nascosto la loro religione. I processi sommari e l'uso della tortura contribuiranno a creare una "Leggenda Nera" intorno a questa istituzione, che opererà principalmente in Italia e nelle zone del Regno di Sassonia interessate dalla Controriforma, mentre in questa Timeline ne resteranno immuni Francia e Andalusia. L'8 marzo 2000 Papa Giovanni Paolo II chiederà perdono a nome della Chiesa per gli abusi a cui l'Inquisizione si è abbandonata.

1478: nella "Congiura dei Pazzi" vengono eliminati entrambi i fratelli Lorenzo e Giuliano de' Medici, Duchi di Firenze: Galeazzo Maria Sforza, divenuto sospettosissimo dopo la fallita congiura contro di lui, pensa che Papa Sisto IV voglia sostituirlo proprio con i due fratelli, mecenati di artisti e poeti, e così li fa togliere di mezzo alleandosi con il loro nemico giurato, Jacopo de' Pazzi, che diventa nuovo Duca di Firenze. Muore a soli 39 anni Jorge Manrique, considerato il massimo poeta andaluso del quattrocento, autore fra l'altro del poema "A la muerte del maestre de Santiago don Rodrigo Manrique, su padre", nel quale riprende il tema della vanità delle cose umane con toni di autentica drammaticità.

1479: Giovanni II d'Aragona muore a Barcellona all'età di 82 anni ed è tumulato nel Monastero di Santa Maria di Poblet. Gli succede il figlio Ferdinando II il Cattolico, già Re Consorte di Castiglia per aver sposato Isabella I. Viene così definitivamente restaurato dopo mezzo secolo il Regno di Andalusia, la cui capitale è posta a Siviglia. Per sottrarre il nuovo regno al feudalesimo che ancora lo domina e consolidare la monarchia in senso assolutista, i due sovrani riformano i rapporti con la nobiltà e il clero mediante le Cortes, sorta di parlamenti nei quali sono rappresentati i nobili, il clero ed alcune città, che possono proporre ai sovrani nuove leggi. Ha inizio il cosiddetto "Siglo de Oro".

1480: il 28 luglio un'armata turca forte di 150 navi e 18.000 soldati guidati da Gedik Ahmed Pascià attacca la piazzaforte italiana di Otranto, nell'estremo ovest delle Puglie. Tutti i maschi (oltre 12.000 persone) sono barbaramente uccisi, e 5.000 tra donne e fanciulli sono venduti come schiavi. Tra gli altri muoiono eroicamente l'arcivescovo Stefano Agricoli e il vecchio sarto Antonio Pezzulla, detto Il Primaldo, capo dei difensori. Gedik Ahmed Pascià pensa di avere la strada spianata per la conquista dell'Italia, come avvenuto con l'Anatolia e i Balcani; invece, marcia contro di lui il Generale dell'Armata del Sud d'Italia, il valoroso condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, il quale, nonostante abbia già 75 anni, lo affronta presso Maglie. L'esercito turco è annientato e Gedik Ahmed Pascià cade in battaglia. Questa sconfitta segna la fine dell'espansione ottomana verso occidente, ed è vissuta a Costantinopoli come una tragedia nazionale. Ogni mattina appena alzato dal letto, fino al giorno della sua morte, il Sultano Turco Maometto II il Conquistatore maledice il Colleoni. Quest'ultimo, informato di ciò, ribatte: « Le bestemmie di Magog sono la mia gloria! »

1484: il genovese Cristoforo Colombo chiede al Re d'Italia Galeazzo Maria Sforza delle navi per tentare di raggiungere l'Asia attraversando l'Oceano Atlantico, anziché circumnavigando l'Africa, ma il sovrano rifiuta, ritenendo più affidabile la via intorno all'Africa che i suoi naviganti stanno cercando. Allora Colombo si reca alla corte di Isabella e Ferdinando di Andalusia, ma una commissione di scienziati riunita per vagliare le possibilità di riuscita del viaggio boccia la proposta come irrealizzabile (in effetti, la distanza tra l'Asia e l'Andalusia è assai maggiore di quella calcolata da Colombo).

1485: Enrico Tudor sconfigge Riccardo III di York nella Battaglia di Bosworth (secondo Shakespeare è in questa battaglia che Riccardo III, prima di morire, esce nella celeberrima frase « Il mio regno per un cavallo! »). Ha così fine la Guerra delle Due Rose.

1486: lo scienziato toscano Leonardo da Vinci viene nominato architetto e ingegnere di corte dal Re d'Italia Galeazzo Maria Sforza.

1487: battendo la concorrenza veneziana, il genovese Antoniotto Usodimare è il primo navigante europeo a raggiungere e doppiare la punta meridionale dell'Africa, dimostrando che essa è circumnavigabile. Egli battezza quel luogo Capo delle Tempeste, ma il Re d'Italia Galeazzo Maria Sforza decide di cambiargli nome in Capo di Buona Speranza, in segno di buon augurio. Nel frattempo il savonese Leon Pancaldo, forte della sua perfetta conoscenza della lingua araba, attraversa il Mar Rosso alla ricerca del mitologico re cristiano Prete Gianni, protagonista di una leggenda medievale, e raggiunge il Regno d'Etiopia, con il cui sovrano prende accordi commerciali a favore del Regno d'Italia.

1490: il Re del Congo Nzinga a Nkuwu accetta di essere battezzato da missionari inviati dall'Italia e assume il nome di Galeazzo Maria, in onore del re d'Italia Galeazzo Maria Sforza. Jacopo de' Pazzi, responsabile della morte di Lorenzo de' Medici, è assassinato dal figlio di quest'ultimo, Piero, che così intende vendicare suo padre.

1491: Isabella e Ferdinando conquistano il Marocco settentrionale dopo il vittorioso assedio di Tangeri. In questa Timeline non vi è stata alcuna guerra di Reconquista in grande stile contro i musulmani sul suolo andaluso, e così i Re di Andalusia non promulgano alcun atto di espulsione ai danni delle minoranze ebraiche e islamiche che si sono stabilite da secoli nella penisola iberica: si tratta di una classe media fatta di mercanti, studiosi, artigiani, esploratori, che in gran parte emigreranno in Sudamerica, accrescendo la ricchezza del paese e preparando il terreno per la futura rivoluzione industriale.

1492: il 2 gennaio Isabella e Ferdinando espugnano Gibilterra, cacciando gli Arabi dall'ultimo loro ridotto nella penisola iberica. Intanto, quando sta per gettare la spugna e rivolgersi al re di Francia, Cristoforo Colombo ottiene finalmente tre navi dalla regina Isabella, che crede in lui. Colombo parte da Palos il 12 agosto, e il successivo 12 ottobre non raggiunge l'Asia ma le Americhe. In breve tempo la corona andalusa mette le mani su nuovi ricchi territori e fonda un vasto impero coloniale.

1493: muore il Re di Sassonia Federico III d'Asburgo, gli succede il figlio Massimiliano I. Leonardo da Vinci porta a compimento a Milano una statua equestre colossale di Re Galeazzo Maria Sforza, oggi tra i simboli della città.

1494: il 7 giugno, con la mediazione di Papa Alessandro VI Borgia, viene firmato il Trattato di Tordesillas, con il quale Regno d'Italia e Regno di Andalusia praticamente si spartiscono il mondo. Quanto si trova ad ovest del meridiano posto 370 leghe (cioè 1.770 km) ad ovest delle Isole di Capo Verde, cioè 46° 37' di longitudine Ovest, andrà all'Andalusia; il resto all'Italia. Grazie a tale trattato l'Italia ha mano libera in Africa e nell'Oceano Indiano, l'Andalusia nel Nuovo Mondo.

1496: il fiorentino Giovanni Caboto, per conto del Re d'Inghilterra Enrico VII Tudor, scopre il Nordamerica mentre cerca una via per le Indie. L'Andalusia conquista la città marocchina di Melilla (in berbero Tamlit, "la Bianca") e le Islas Chafarinas; le conserverà fino al giorno d'oggi. La Riforma Monetaria introduce una moneta unica per tutta la Penisola Iberica, il Peso Andaluso, pari ad 8 Real. Il Peso diverrà la prima moneta della storia avente diffusione mondiale.

1497: grande impresa del navigatore savonese Michele da Cuneo, amico di Cristoforo Colombo, il quale parte da Genova a bordo della San Gabriele, circumnaviga tutta l'Africa e finalmente il 20 maggio 1498 sbarca a Calicut (l'attuale città di Kozhikode) nel Malabar, sulla costa sud-occidentale dell'India. Tornato in patria con un contratto commerciale firmato con il signore di Calicut, è accolto come un trionfatore, e il re d'Italia lo nomina "Ammiraglio dell'Oceano Indiano" (analogamente al titolo ottenuto da Colombo dopo la sua spedizione transoceanica).

1498: il 23 maggio fra Girolamo Savonarola è bruciato sul rogo per aver apertamente criticato lo sfarzo della Corte degli Sforza e il temporalismo del corrotto Papa Alessandro VI Borgia. Intanto il navigatore fiorentino Amerigo Vespucci, per conto dei Re Andalusi, è il primo europeo a mettere piede sul continente americano. Egli è anche il primo a rendersi conto che le terre scoperte da Colombo non sono le Indie Orientali, ma un nuovo continente, e lo battezza Indie Occidentali. In suo onore il cartografo Martin Waldseemüller nel 1507 conierà il termine "America".

1500: il navigatore portoghese Pedro Cabral, al servizio del Re d'Italia, sbaglia la strada verso le Indie e scopre una terra cui dà nome di Brasile (da "braza", "rosso" in portoghese, avendo trovato molti alberi dalla corteccia rossa). Essa si trova inopinatamente ad est della linea del Trattato di Tordesillas, e quindi Cabral ne prende possesso a nome del Re d'Italia, che ne cambierà il nome in Nuova Esperia: nome sopravvissuto fino ad oggi.

1502:  Michele da Cuneo salpa di nuovo per l'Oceano Indiano al comando di una flotta composta da 21 navi da guerra, fonda guarnigioni lungo la costa dell'Africa orientale, attacca le navi mercantili arabe e impone alle città costiere dell'India un trattato di pace che assicura all'Italia il monopolio sul commercio di spezie tra le Indie e l'Europa. Questa missione pone le basi dell'egemonia italiana nell'Oceano Indiano.

1504: Isabella I, detta "la Cattolica", muore per un cancro all'utero; il regno di Castiglia passa alla figlia terzogenita Giovanna detta la Savia, che ha sposato Gian Galeazzo Maria Sforza, figlio del Re d'Italia Galeazzo Maria Sforza. A Ospedaletti, vicino al confine italo-francese, ha luogo la celebre "Disfida di Ospedaletti" tra i cavalieri italiani guidati da Ettore Fieramosca e quelli francesi di Guy de la Motte, con vittoria dei primi: un evento minore, ma che sarà poi amplificato dalla retorica ottocentesca.

1505: fallito tentativo di Ferdinando di Andalusia di annettere Andorra, a causa dell'opposizione del Re di Francia. Gli Andalusi scoprono ed annettono l'isola di Sant'Elena, nell'Oceano Atlantico, futuro luogo di detenzione di Napoleone Buonaparte e di altri prigionieri "eccellenti". Dalla libera interpretazione dello stile Gotico nasce in Andalusia "El Estilo Florido", che si appesantisce di eccessivi elementi decorativi, dando vita all'"Estilo Plateresco".

1508: morte prematura di Gian Galeazzo Maria Sforza. Da Giovanna la Savia egli ha avuto però un figlio, Carlo, che erediterà un impero immenso.

Antoon van Dyck, "Carlo Sforza a cavallo", olio su tela

Antoon van Dyck, "Carlo III Sforza a cavallo", olio su tela

1509: Enrico VIII Tudor, Re d'Inghilterra che sarà ricordato come il Sanguinario, per motivi di convenienza politica sposa Caterina d'Aragona, figlia di Isabella e Ferdinando di Andalusia.

1513: Vasco Núñez de Balboa attraversa a piedi l'istmo di Panama e vede per primo l'Oceano Pacifico. Juan Ponce de León sbarca invece in Florida.

1514: il navigatore empolese Andrea Corsali prende possesso della città indiana di Goa per conto della Compagnia Italiana delle Indie Orientali.

1515: muore il Re d'Italia Galeazzo Maria Sforza, gli succede il nipote Carlo, dichiarato da poco maggiorenne (in effetti ha 15 anni), che ha come consigliere l'umanista Niccolò Machiavelli (questi gli dedicherà la sua opera "Il Principe")..

1516: muore anche Ferdinando II di Aragona; Carlo III Sforza eredita così anche il Regno di Andalusia, in unione personale con il Regno d'Italia. Carlo affermerà: « Sul mio impero non tramonta mai il sole », ed anche: « Uso la lingua latina per parlare a Dio, l'italiano per parlare alle donne, l'andaluso per parlare agli uomini, il sassone per parlare al mio cavallo e il francese per parlare tra me e me ». Il suo regno trascorrerà però in lotte sfibranti contro i re di Francia Francesco I ed Enrico II di Valois per la supremazia in Europa.

1517: il navigatore empolese Andrea Corsali scopre prima la Nuova Guinea e poi l'Australia. Leonardo da Vinci lascia l'Italia e si trasferisce in Andalusia alla corte di Carlo III Sforza, grande mecenate di artisti e scienziati; gli ultimi anni del genio sono turbati da una paralisi che gli ha colpito la mano destra.

1519: muore il re di Sassonia Massimiliano I d'Asburgo, gli succede il figlio Filippo il Bello. Il 2 maggio a Salamanca muore Leonardo da Vinci; poco prima di morire aveva scritto: « Come una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire ». Il portoghese Ferdinando Magellano convince Re Carlo III Sforza a finanziare una missione navale che si propone di aggirare le Americhe e giungere finalmente nelle Indie Orientali navigando verso occidente, l'idea iniziale di Colombo. Magellano scopre lo stretto che porta il suo nome e attraversa l'Oceano che egli battezza Pacifico, ma muore nelle Filippine durante uno scontro con gli indigeni. Il suo secondo Juan Sebastián Elcano completa nel 1522 la prima circumnavigazione del globo terrestre, del quale ci è rimasta la preziosissima "Relazione del primo viaggio intorno al mondo" scritta dal vicentino Antonio Pigafetta.

1520: l'avventuriero andaluso Hernán Cortés attacca e distrugge l'Impero Azteco, conquistandone la capitale Tenochtitlán che viene rifondata con il nome di Città del Messico. Nasce così il Vicereame della Nuova Andalusia.

1521: indignato nei confronti della corruttela della corte papale e della vendita delle indulgenze promossa da Papa Leone X per costruire la nuova Basilica di San Pietro a Roma, il monaco agostiniano sassone Martin Lutero dà il via alla Riforma Protestante, che ben presto investe quasi tutto il regno di Sassonia e buona parte della Svizzera.

1524: Carlo III Sforza sconfigge Francesco I di Valois nella Battaglia di Pavia e lo prende prigioniero. Il Re di Francia è liberato dietro la promessa di cedergli la Provenza, promessa che però il re di Francia non mantiene una volta libero, ed anzi forma con Inghilterra, Scozia e Svizzera la Lega di Cognac, iniziando un nuovo conflitto tra Francia e Italia.

1526: con la vittoria nella Battaglia di Mohács il Sultano Ottomano Solimano II il Magnifico conquista quasi tutta l'Ungheria. Viene pubblicato "Lazarillo de Tormes", uno dei romanzi più famosi del Cinquecento andaluso, di autore anonimo.

1527: l'andaluso Diego Ribero pubblica la prima mappa di tutta la Terra basata su osservazioni scientifiche. Il valoroso generale fiorentino Francesco Ferrucci è preso prigioniero durante le guerre tra la Francia di Francesco I e l'Italia di Carlo III Sforza; il mercenario Fabrizio Maramaldo, al soldo dei francesi, lo uccide a sangue freddo mentre egli è ferito e moribondo, e prima di spirare gli sibila la celeberrima frase: « Vile, tu uccidi un uomo morto! » Da allora si dice "maramaldo" chi infierisce su un nemico già sconfitto.

1529: la pace di Cambrai pone fine momentaneamente alla guerra tra Carlo III e Francesco I; con essa la Provenza resta sotto controllo francese. Il Sultano Ottomano Solimano II il Magnifico pone l'assedio a Vienna, capitale del Regno di Sassonia, ma con l'aiuto di Carlo III Sforza il Re Filippo il Bello riesce a resistere all'assedio e Solimano è costretto a ritirarsi. Intanto l'avventuriero andaluso Álvar Núñez, detto Cabeza de Vaca, scopre il Texas. Muore il drammaturgo andaluso Juan del Encina, autore di un nuovo genere teatrale in cui si alternano scene parlate, altre cantate e balli concertati, cui viene dato il nome di Zarzuela, dall'omonimo padiglione di caccia vicino a Siviglia, dove si mette in scena questo tipo di rappresentazioni per la corte andalusa.

1530: fallisce la Dieta di Augusta, ultimo tentativo di trovare una conciliazione fra cattolici e luterani evitando uno scisma. Il Re di Sassonia Filippo il Bello d'Asburgo ordina ai Duchi del Regno che hanno aderito alla Riforma di tornare al cattolicesimo, o sarà la guerra. I Baroni Protestanti (che hanno seguito Lutero per poter incamerare i cospicui beni della Chiesa) danno vita alla Lega di Smalcalda, guidata dal Duca Filippo I d'Assia e dal Duca Giovanni Federico di Sassonia. Intanto il Luteranesimo dilaga in Danimarca, Svezia, Norvegia e Islanda, in cui diventa religione di stato.

1531: Enrico VIII decide di divorziare da Caterina d'Aragona quando appare chiaro che questa non può dargli alcun erede (nella nostra Timeline i due ebbero una figlia, Maria). Papa Clemente VII, pressato da Carlo III Sforza, rifiuta di sciogliere il matrimonio ed Enrico con l'Atto di Supremazia stacca da Roma la Chiesa Inglese, proclamandosene capo, e comincia a perseguitare chiunque sia ancora fedele al Papa (da cui il suo appellativo di "Sanguinario"). Il Cancelliere Thomas More, che non approva tutto ciò e rifiuta di giurare fedeltà ad Enrico VIII come capo della Chiesa Anglicana, è processato e decapitato (in seguito sarà santificato e proclamato patrono dei politici). Intanto in Scozia si diffonde il Calvinismo, mentre l'Irlanda resta fedele a Roma.

1532: i condottieri andalusi Francisco Pizarro e Diego de Almagro abbattono l'impero Inca e fondano la città di Lima. Successivamente Almagro si spinge in Bolivia, ma è fatto assassinare da Pizarro, che a sua volta cadrà sotto i colpi dei partigiani di Almagro.

1534: il nobile andaluso Ignazio di Loyola fonda a Parigi la Compagnia di Gesù, uno dei centri propulsori della Controriforma. Jacques Cartier scopre il Canada e ne prende possesso a nome della corona di Francia. In Andalusia ha origine la danza chiamata Paso Doble ("Doppio Passo"), inizialmente diffuso nelle feste popolari, che nel XIX e XX secolo diverrà uno dei più noti generi di danza latinoamericana.

1535: Francesco I stringe la cosiddetta "empia alleanza" con il Sultano di Costantinopoli, spingendolo ad aprire un secondo fronte di conflitto contro Carlo III. Questi intraprende allora una campagna militare contro i Turchi nel Mediterraneo, sconfigge l'ammiraglio ottomano Khayr al-Din, detto Barbarossa, e conquista Tunisi.

1537: Gonzalo Jiménez de Quesada conquista la Colombia. Muore in battaglia contro i francesi Garcilaso de la Vega, grande esponente del Rinascimento Andaluso: è suo il merito di aver fatto conoscere in Andalusia le opere di poeti italiani come Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto. Postumo uscirà il suo "Canzoniere".

1538: la Pace di Nizza pone fine alla terza guerra tra Francia e Italia-Andalusia, lasciando inalterate le risultanze della Pace di Cambrai. Muore il re di Sassonia Filippo il Bello d'Asburgo, gli succede il figlio Ferdinando I. Questi ha sposato Anna Jagellone, figlia di Ladislao II di Boemia e Ungheria.

1539: Andrea Doria, Ammiraglio della Flotta Italiana, fonda la città di San Sebastiano (corrispondente alla nostra Rio de Janeiro, in origine São Sebastião do Rio de Janeiro), prima grande città italiana in Nuova Esperia, della quale fungerà da capitale. Ferrante Gonzaga è nominato primo Governatore Generale della Colonia della Nuova Esperia. Sotto di lui ha inizio purtroppo la tratta degli schiavi dall'Africa, per lavorare nelle immense piantagioni americani. Iniziano però anche le prime esplorazioni dell'interno del continente sudamericano.

1540: Francisco Vázquez de Coronado guida una spedizione attraverso gli immensi territori del West americano alla ricerca delle mitiche Sette Città d'Oro di Cibola, citate in un'antica leggenda andalusa. Non trova oro ma scopre il Nuovo Messico, si spinge fin nel Kansas ed è il primo europeo a vedere il Grand Canyon del Colorado. Il navigatore genovese Giovanni Battista Pastene occupa l'Oman a nome del Regno d'Italia.

1541: il medico ed umanista andaluso Miguel Servet (il quale ha lasciato perdere gli studi teologici ed ha evitato il rogo) scopre il fenomeno della circolazione del sangue ed avvia la moderna anatomopatologia.

1542: l'andaluso Francisco de Orellana risale il grande fiume sudamericano cui dà il nome di Rio delle Amazzoni, avendo scorto sulle sue rive delle donne guerriere. Intanto il domenicano Bartolomé de Las Casas scrive la "Breve Descrizione della Distruzione delle Indie", in cui denuncia le vessazioni e il genocidio a cui sono sottoposti gli indios americani da parte dei coloni andalusi.

1543: la flotta italiana comandata dal veneziano Francesco Venier aiuta gli etiopi a resistere al tentativo di invasione e di islamizzazione da parte degli arabi; una volta ottenuta la vittoria, tuttavia, il Negus etiope rifiuta di sottomettersi alla Chiesa di Roma.

1544: il navigatore veneziano Nicolò Zeno scaccia gli arabi dal Mozambico, prendendone possesso. In suo onore è fondata la capitale del Mozambico, Zenia (oggi Maputo). Il matematico portoghese Pedro Nunes inventa lo strumento di misura che da lui prenderà il nome di nonio.

1545: Papa Paolo III apre i lavori del Concilio di Trento, per dare vita a una riforma interna al cattolicesimo. Ha inizio l'era della Controriforma.

1547: Ferdinando I d'Asburgo sconfigge nella battaglia di Mühlberg i principi protestanti che tentavano di rendersi indipendenti dal Regno di Sassonia. Gianluigi Fieschi a Genova si proclama Re d'Italia tentando di usurpare il trono, ma è sconfitto e annega tentando la fuga. Muore Re Enrico VIII il Sanguinario d'Inghilterra, gli succede il figlio Edoardo VI, che non ha ancora 10 anni, da lui avuto dalla terza moglie Jane Seymour.

1550: l'8 marzo muore il portoghese San Giovanni di Dio, fondatore dei Fatebenefratelli.

1552: Andrea Doria sconfigge al largo di Ponza la flotta turca guidata da Sinan Pascià che, alleatosi con il nuovo re di Francia Enrico II in funzione antisforzesca, tentava di invadere l'Italia del Sud. Il 3 dicembre a Macao San Francesco Saverio, uno dei primi seguaci di Sant'Ignazio di Loyola, originario della Navarra ed apostolo del Giappone. 

1554: Pedro de Valdivia scopre ed annette il Cile.

1555: stanco per le continue guerre che ha dovuto combattere, Carlo III Sforza decide di abdicare, lasciando l'Andalusia al secondogenito Filippo II e l'Italia al genero Cosimo I de' Medici, figlio del grande condottiero Giovanni dalle Bande Nere, che ha sposato la sua primogenita Eleonora Sforza. Anche le colonie dei rispettivi regni vengono spartite. Cosimo sposta la capitale italiana a Firenze.

1556: con la Pace di Augusta, Ferdinando I getta la spugna, riconoscendo che è impossibile reprimere la Riforma, e concede libertà di culto ai suoi sudditi Protestanti, i quali in cambio gli giurano fedeltà. Il 31 luglio muore Sant'Ignazio di Loyola.

1558: Re Edoardo VI d'Inghilterra muore a soli 21 anni, gli succede Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e della sua seconda moglie Ann Boleyn. Ella rafforza il Protestantesimo in Inghilterra, perseguitando duramente i cattolici.

1560: il navigatore genovese Giovanni Battista Pastene conquista l'Angola (dalla parola bantu N'gola, che indica il titolo dato ai sovrani degli Mbundu, popolazione indigena). Muore a 73 anni Alonso Berreguete, detto "il Michelangelo Andaluso", il più grande scultore andaluso del Rinascimento

1562: il 18 ottobre muore San Pietro d'Alcantara, nobile dell'Estremadura che ha abbandonato tutto per fondare l'ordine dei Frati Minori Scalzi.

1563: Santa Teresa d'Avila procede alla riforma dell'Ordine Carmelitano e diventa una delle figure più importanti della Controriforma Cattolica. Famose le sue estasi e i fenomeni mistici di cui è protagonista.

1564: muore il re di Sassonia Ferdinando I d'Asburgo, gli succede il figlio Massimiliano II. Essendo figlio di Anna Jagellone, egli è riconosciuto anche re di Boemia e di quel che resta dell'Ungheria.

1566: l'esosa politica fiscale di Massimiliano II d'Asburgo provoca la rivolta dei Paesi Bassi, a maggioranza calvinista. Massimiliano II invia nei Paesi Bassi il terribile duca d'Alba che, costituito il cosiddetto "tribunale dei torbidi", mette a morte centinaia di rivoltosi. Il loro capo Guglielmo d'Orange riesce però a fuggire in Danimarca.

1568: spartizione delle Indie Orientali tra Andalusia ed Italia: alla prima vanno le Filippine (così chiamate in onore di Filippo II Sforza), alla seconda le Molucche.

1569: viene sventata una congiura ai danni di Elisabetta d'Inghilterra, ordita dal Duca di Norfolk. Siccome il Papa e il Re di Andalusia Filippo II non erano estranei a questa congiura, Elisabetta scatena una guerra di corsa contro le navi andaluse che attraversano l'Atlantico dirette ai possedimenti americani. A guidare la guerra di corsa sono Francis Drake e John Hawkins.

1571: dopo un lungo assedio cade la fortezza di Famagosta, ultimo possedimento crociato del Regno d'Italia nel Mediterraneo Orientale, e Cipro è conquistata dagli Ottomani al comando del crudele Mustafà Pascià. Questi fa vendere come schiavi tutti i cristiani di Famagosta ed ordina che il veneziano Marcantonio Bragadin, l'eroico capo dei difensori della città, sia scorticato vivo. Questo fatto suscita lo sdegno generale in Italia e in tutto il mondo cristiano: subito Papa Pio V organizza una coalizione, detta la Lega Santa, per vendicare Bragadin e i martiri di Famagosta. Alla Lega aderiscono Italia, Andalusia, i ducati cattolici della Sassonia, i Cavalieri di Malta e volontari da tutta Europa. Domenica 7 ottobre la flotta cristiana, forte di 212 navi e 1800 cannoni, al comando di Don Giovanni Sforza (figlio illegittimo di Carlo III Sforza), si scontra con quella ottomana, guidata da Mustafà Pascià e forte di 280 navi e 1000 cannoni, presso Lepanto, nel Golfo di Corinto. La vittoria cristiana è schiacciante: 100 navi turche sono affondate e 130 catturate, 30.000 turchi muoiono e 8.000 sono presi prigionieri, mentre 15.000 schiavi cristiani sono liberati dai remi. Mustafà Pascià, resosi conto della disfatta, cerca la morte nello scontro, e la sua testa è appesa sul pennone dell'ammiraglia cristiana. Come conseguenza della sconfitta l'Impero Ottomano deve dire addio alla supremazia sul Mediterraneo, il Peloponneso e Creta sono conquistati dal Regno d'Italia, e il 7 ottobre viene fissata la festa della Madonna del Rosario.

L'Europa nel 1571

1572: Guglielmo d'Orange torna in patria con una flotta, scoppia una nuova insurrezione contro la presenza sassone e gli insorti proclamano l'indipendenza nel 1579, ma il fatto che la Germania in questa Timeline sia unita è fatale per i Paesi Bassi, che vengono schiacciati. Sfruttando i porti olandesi in breve la Sassonia diventa una superpotenza marinara, rivale sui mari dell'Andalusia. Il Belgio invece resta parte integrante della monarchia francese.

1574: muore il Re d'Italia Cosimo I de' Medici, per le conseguenze di un ictus. Gli succede il figlio Francesco II, che ha sposato Giovanna d'Austria, figlia di Re Ferdinando I di Sassonia. Inizia la lenta decadenza politica e sociale del Regno d'Italia, che durerà fino alle soglie dell'Evo Contemporaneo.

1575: il poeta italiano Torquato Tasso dà alle stampe la "Gerusalemme Liberata", massimo poema della Controriforma, in cui narra in forma romanzata gli eventi della Prima Crociata. Suo personaggio principale è Rodrigo Diaz di Vivar, massimo campione della cristianità, descritto da Tasso come discendente di Ercole, che si innamora della guerriera musulmana Clorinda ma la uccide in duello senza riconoscerla.

1577: il corsaro inglese Francis Drake è il secondo uomo della storia a circumnavigare il globo. Durante l'impresa scopre il Canale di Drake, a sud dello Stretto di Magellano, e la California (da lui battezzata Nuova Albione). Il pittore cretese Dominikos Theotokopoulos si trasferisce in Andalusia e diventa artista di corte di Filippo II Sforza con lo pseudonimo di "El Greco". La sua opera più nota e più visionaria è la "Sepoltura del conte di Orgaz" (El Entierro del conde de Orgaz), del 1586.

1580: nell'anno della sua morte il poeta Luís de Camões pubblica "I Lusiadi", massima opera in lingua portoghese: si tratta di un poema in dieci canti in cui narra in forma romanzata le imprese dei grandi navigatori lusitani come Ferdinando Magellano.

1582: Papa Gregorio XIII procede alla riforma del Calendario. Il 15 ottobre muore Santa Teresa d'Avila.

1587: muore il Re d'Italia Francesco II de' Medici. Il fratello Ferdinando, che era stato creato cardinale da Papa Pio IV e avviato alla carriera ecclesiastica, è costretto a lasciare la porpora per essere incoronato Re e sposare Cristina di Lorena.

1588: nuovo complotto per assassinare Elisabetta d'Inghilterra, il cosiddetto Complotto Babington. Elisabetta accusa sua cugina di secondo grado Maria Stuart, la cattolica regina di Scozia che i calvinisti hanno costretto a lasciare il paese, di essere la mente del complotto. In realtà Maria non ne sa nulla, ma Elisabetta vuole cogliere il pretesto per eliminarla, dato che i cattolici vorrebbero sostituirla sul trono proprio con Maria. Poiché si profila la condanna a morte della Stuart, Filippo II di Andalusia decide di intervenire. Il corsaro Francis Drake tenta di prevenire gli andalusi attaccando la flotta di Filippo nel porto di Cadice, ma viene accerchiato e preso prigioniero. Senza di lui, l'Inghilterra si trova in grave pericolo. Filippo Sforza organizza allora una spedizione di ben 130 navi e 30.000 uomini. Queste sbarcano ad Exmouth, nel Sud della Cornovaglia, e ben presto raggiungono Londra. Elisabetta si salva lasciando il suo regno via mare e trovando asilo presso la corte di Re Cristiano IV di Danimarca. Maria Stuart è liberata di prigione e posta sul trono d'Inghilterra con il nome di Maria I; anch'ella discende da Guglielmo il Conquistatore, poiché suo bisnonno paterno era Enrico VII Tudor. La Chiesa Anglicana è costretta ad abbandonare il Protestantesimo e ad unirsi alla Chiesa di Roma, seppur con proprio Messale. Tuttavia Maria I si mostra magnanima: con il Proclama di Glasgow ella stabilisce che i protestanti ed i calvinisti avranno libertà di culto se le giureranno fedeltà. I calvinisti scozzesi accettano, invece molti protestanti inglesi cominciano ad emigrare verso le Americhe alla ricerca di territori vergini in cui rifarsi una vita. Il commediografo William Shakespeare, che fin qui era stato costretto a nascondere la sua appartenenza al cattolicesimo, diventa poeta di corte di Maria I.

1591: il 14 dicembre muore San Giovanni della Croce, al secolo Juan de Yepes Alvarez, fondatore dei Carmelitani Scalzi.

1592: il 17 maggio muore a Villareal San Pascual Baylón, popolarmente noto per essere il patrono delle donne (a Roma si dice: "San Pasquale di Bailonne, protettore delle donne").

1597: è edificato il teatro "El Globo" a Siviglia, interamente di legno, in cui i migliori drammaturghi andalusi fanno rappresentare le loro opere. Sarà distrutto da un incendio nel 1644.

1598: muore il Re di Andalusia Filippo II Sforza, gli succede il figlio Filippo III. Questi continua la politica di tolleranza religiosa del padre, dando asilo a Ebrei e Valdesi in fuga dall'Italia, dove invece imperversano i processi dell'Inquisizione. Ciò dà grande impulso all'economia grazie all'arrivo di borghesi ed intellettuali. Inoltre Filippo III decide di convocare in maniera permanente le Cortes Generales, cioè il Parlamento Andaluso, fin qui formato dal solo Senado, occupato da nobili ed ecclesiastici di nomina regia. Ad esso Filippo III affianca il Congreso, cioè la Camera dei Deputati, formato da borghesi eletti su base censitaria, affinché lo coadiuvino nell'amministrazione del regno. Ha così inizio la tradizione parlamentare andalusa, la terza in Europa dopo Islanda e Inghilterra.

1599: la nobildonna romana Beatrice Cenci, accusata di aver assassinato il padre che la violentava, è fatta decapitare da Re Ferdinando de' Medici, il quale vuole impossessarsi degli ingentissimi beni della sua famiglia. Secondo la leggenda il suo fantasma apparirebbe tuttora sugli spalti di Castel Sant'Angelo.

1602: approfittando delle prime avvisaglie della decadenza del Regno d'Italia, i Sassoni sconfiggono l'ammiraglio veneziano Leonardo Donà e scacciano gli italiani prima dallo Sri Lanka e poi dalle Molucche. In breve tempo le Indie Orientali Sassoni diventano uno dei possedimenti coloniali più ricchi del mondo, grazie al commercio delle spezie.

1603: muore la Regina d'Inghilterra, Scozia e Irlanda Maria I, le succede il figlio Giacomo I Stuart. La Francia occupa il territorio oggi noto come Guyana Francese, che diverrà una colonia penale (tristemente famosa sarà la cosiddetta Isola del Diavolo).

1605: Congiura delle Polveri: il calvinista Guy Fawkes tenta di far saltare per aria il re Giacomo I d'Inghilterra e tutti i membri del Parlamento Inglese riuniti nella Camera dei Lord per l'apertura delle sessioni parlamentari, ma il soldato Thomas Knyvet scopre i barili di polvere da sparo e li disinnesca prima che esplodano, e Guy Fawkes finisce impiccato.

1606: lo scrittore Miguel de Cervantes Saavedra pubblica il primo volume (il secondo uscirà nel 1615) del romanzo "Don Chisciotte della Mancia", considerato uno dei massimi capolavori della letteratura andalusa. In essa l'autore si fa beffe dei romanzi cavallereschi tanto in voga in Andalusia fin dal Medioevo. La sua influenza sulla letteratura andalusa sarà tale che l'andaluso verrà indicato all'estero come "la lingua di Cervantes".

1607: il 13 maggio una spedizione andalusa raggiunge la costa nordamericana con 108 uomini e tre navi, in quello che oggi è lo stato della Virginia (dal nome dell'Infanta di Andalusia), fondando il primo insediamento stabile sulla costa di quella che viene battezzata Nuova Aragona (nella nostra Timeline Nuova Inghilterra). Il villaggio venne battezzato Santiago, ma i rapporti con le tribù amerindie non sono sempre amichevoli. A raffreddare gli animi contribuisce la relazione tra il capitano andaluso Josè Sanchez Perez e la bellissima Pocahontas, figlia del capo tribù dei Powhatan, il quale salva i coloni da una carestia. La colonia cresce rapidamente grazie all'emigrazione di protestanti dall'Inghilterra, e prospera attraverso la coltivazione del tabacco.

1608: il francese Samuel de Champlain fonda lungo il fiume San Lorenzo il forte di Quèbec (in algonchino "luogo dove il fiume di restringe) ed è nominato primo governatore della Nuova Francia. Gómez Suárez de Figueroa, figlio del conquistador Sebastián Garcilaso de la Vega e della principessa Inca Isabel Suárez Chimpu Ocllo, discendente del sovrano Inca Huayna Capac, pubblica l'opera storica "Comentarios Reales de los Incas", che fa di lui il primo grande letterato di origini native americane.

1609: muore il Re d'Italia Ferdinando I de' Medici, gli succede il figlio Cosimo II, che ha avuto come precettore nientemeno che lo scienziato pisano Galileo Galilei, fondatore della fisica moderna. Questi l'anno dopo pubblica il "Sidereus Nuncius", in cui annuncia la scoperta di quattro satelliti di Giove da lui battezzati "Satelliti Medicei" in onore di Cosimo II.

1612: il drammaturgo andaluso Guillén de Castro y Bellvís va rappresentare "Las mocedades del Cid", il suo capolavoro, che narra le imprese del mitico Rodrigo Diaz di Vivar, poi ripreso anche da Corneille nel suo dramma "Il Cid". L'Andalusia si riempie di teatri di legno in cui il popolo corre ad ammirare le opere di Guillén de Castro y Bellvís e degli altri grandi drammaturghi andalus.

1613: i Sassoni fondano la colonia di Neulübeck (Nuova Lubecca) sulla costa orientale del Nordamerica.

1615: Anna Sforza, figlia del Re di Andalusia Filippo III, sposa il Re di Francia Luigi XIII di Borbone. Intanto l'Inquisizione vorrebbe processare Galileo perchè questi è un fervente sostenitore della teoria copernicana, considerata eretica in Italia, ma Cosimo II, che ha sempre nutrito un grande interesse per la scienza, ordina di soprassedere.

1618: scoppia la Guerra Civile in Sassonia tra i Cattolici, che sostengono il Re Mattia d'Asburgo, e i Protestanti che vorrebbero staccarsi definitivamente da Vienna, proclamando Re Federico V del Palatinato. Tale scontro verrà ricordato con il nome di Guerra dei Trent'Anni.

1620: Giacomo I d'Inghilterra, a differenza di sua madre, perseguita apertamente gli appartenenti alla Chiesa Anglicana Riformata che hanno rifiutato la proposta di tornare in seno alla cattolicità, e così un gruppo di essi decide di trasferirsi in Andalusia, sotto la protezione di Filippo III Sforza, che protegge Protestanti ed Ebrei. Siccome il loro leader John Calver domanda alla Corona il permesso di trasferirsi in America, il governatorato del Perù offre loro di insediarsi nella regione del Rio de la Plata per contribuire a popolare quella terra. E così 102 protestanti inglesi si imbarcano il 1 settembre a Cadice sul "Flore de Mayo", un galeone a tre alberi, e l'11 dicembre sbarcano nel luogo dove oggi sorge Buenos Aires, fondando la Colonia dell'Argentina.

1621: muore prematuramente il Re d'Italia Cosimo II de' Medici, gli succede il figlio Ferdinando II, di 11 anni, sotto la reggenza della nonna Cristina di Lorena. Muore anche il Re di Andalusia Filippo III Sforza, gli succede il figlio Filippo IV. Questi istituisce la bandiera andalusa in uso tutt'oggi, che consiste in tre bande verticali, dall'alto verde, bianca e verde, con l'effigie di Ercole, mitico fondatore della nazione andalusa, e delle sue due celeberrime Colonne.

Bandiera dell'Andalusia voluta da Filippo IV Sforza

Bandiera dell'Andalusia voluta da Filippo IV Sforza

1624: muore Vicente Gómez Espinel, poeta, romanziere e musicista andaluso del Siglo de Oro. Gli si attribuisce l'aggiunta della quinta corda alla chitarra e l'invenzione della moderna forma poetica della décima, in suo onore denominata "espinella" in lingua andalusa.

1625: muore il re d'Inghilterra Giacomo I Stuart, gli succede il figlio Carlo I, convinto sostenitore dell'assolutismo monarchico.

1628: Ferdinando II de' Medici raggiunge la maggiore età, e subito si fa amare dai sudditi per il carattere mite e i costumi semplici. Trovando le finanze dissestate dai reggenti, riduce considerevolmente le spese di corte, alleggerisce l'etichetta di corte e con il ricavato riduce le imposte. Anziché governare come un monarca assoluto, divide il potere con i fratelli Giovanni Carlo, Mattia e Leopoldo, che vengono nominati rispettivamente governatori di Napoli, di Roma e di Milano.

1630: i Sassoni conquistano la costa settentrionale della Nuova Esperia, togliendola all'Italia.

1633: confidando nell'amicizia con Ferdinando II de' Medici e con il nuovo Papa Urbano VIII, Galileo pubblica il "Dialogo sui Massimi Sistemi del Mondo", in cui dimostra la veridicità del sistema copernicano rispetto a quello tolemaico. Stavolta però il Re non può far nulla per evitare che l'Inquisizione lo processi e lo condanni come eretico. Ferdinando II tuttavia commuta la condanna a morte in un confino dorato nella villa di Galileo ad Arcetri, dove il grande scienziato potrà continuare tranquillamente i suoi studi fino alla morte, sopravvenuta nel 1642.

1635: il grande drammaturgo andaluso Pedro Calderón de la Barca fa rappresentare il suo capolavoro "La vida es sueño" ("La vita è sogno"), un dramma filosofico-teologico in tre atti che rappresenta la versione cristiana dell'"Edipo Re" di Sofocle. Nello stesso anno muore Lope Félix de Vega y Carpio, altro grande drammaturgo andaluso incredibilmente prolifico: ha scritto oltre tremila sonetti, tre romanzi, quattro racconti, nove epopee, tre poemi didattici e innumerevoli commedie.

1640: la sera del 29 marzo si verifica il cosiddetto "Miracolo di Calanda", noto in Andalusia come "El Gran Milagro": al ventitreenne Miguel Juan Pellicer, di Calanda in Aragona, devoto della Madonna del Pilar, rispunta incredibilmente la gamba destra amputatagli tre anni prima dopo una frattura. Calanda diventa uno dei Santuari più visitati dell'Aragona.

1641: i Sassoni conquistano l'Angola, ma sette anni dopo l'ammiraglio genovese Agostino Centurione sbarca nella colonia e la riconquista con l'aiuto del suo alleato Re Gabriele II del Congo.

1642: il puritano Oliver Cromwell, alla testa dei Protestanti inglesi, vince la battaglia di Edgehill contro le truppe regie, arresta il sovrano Carlo I e lo fa processare e giustiziare. Per la seconda volta un'imponente armata andalusa sbarca in Inghilterra e, unitasi alle truppe cattoliche, sconfigge Oliver Cromwell nella battaglia di Naseby. Cromwell muore nello scontro, ma il suo cadavere è ugualmente impiccato, decapitato e infine bruciato. Sul trono inglese è posto Carlo II Stuart, figlio diciannovenne del sovrano giustiziato che, come la bisnonna Maria I, decide una politica di pacificazione con i Protestanti. La maggior parte dei Puritani inglesi però fugge nelle Americhe.

1643: muore prematuramente il Re di Francia Luigi XIII, sua moglie Anna Sforza tiene la reggenza per conto di suo figlio Luigi XIV, il futuro Re Sole.

1648: con la Pace di Aquisgrana ha fine la Guerra dei Trent'Anni con la vittoria degli Asburgo, che riescono a mantenere unito il Regno di Sassonia. I Protestanti comunque si vedono riconfermata la libertà di culto.

1652: l'Italia perde la Colonia del Capo di Buona Speranza, occupata dalla Compagnia Sassone delle Indie Orientali.

1661: l'ammiraglio veneziano Francesco da Molin scaccia definitivamente i Sassoni dalla Nuova Esperia.

1664: la colonia sassone di Neulübeck viene conquistata dagli Andalusi, che vogliono il controllo dell'intera Nuova Aragona, e la ribattezzano Nueva Toledo (la nostra New York). Essa diverrà la città più importante del Nordamerica, nota in tutto il mondo come "la Gran Manzana" (la Grande Mela).

1665: muore il Re d'Andalusia Filippo IV, gli succede il figlio Carlo IV, di soli 4 anni, sotto la reggenza della madre, Marianna d'Austria. A differenza degli Asburgo della nostra Timeline, gli Sforza non hanno proceduto a continui matrimoni tra consanguinei, per non disperdere l'eredità familiare, e così la loro stirpe non si è infiacchita, e Carlo IV Sforza non è quell'eterno malato, deforme e zoppo che fu nella nostra Timeline Carlo II d'Asburgo (ultimo degli Asburgo di Spagna). Al contrario Carlo IV Sforza è robusto, atletico e decisionista; mancano perciò le condizioni che nella nostra Timeline condussero allo scoppio della Guerra di Successione Spagnola.

1666: la Francia scatena una furibonda Guerra di Corsa contro i vascelli andalusi che attraversano l'Atlantico con i tesori delle colonie d'oltremare. Base della Filibusta è l'Île de la Tortüe, un isolotto imprendibile al largo di Haiti. Il più noto di tutti i bucanieri francesi è Jean David Nau, meglio noto con il soprannome di François l'Olonnais, noto per la sua abitudine di torturare e fare a pezzi le sue vittime, anche dopo aver promesso salva la vita in cambio della resa. Il suo ardire giunge fino al punto di assediare e saccheggiare la piazzaforte di Maracaibo in Venezuela. La sua fine sarà però estremamente ingloriosa: nel 1671 farà naufragio e sarà mangiato dai cannibali. La sua figura ispirerà a Salgari il personaggio del Corsaro Nero.

1670: muore il Re d'Italia Ferdinando II de' Medici, gli succede il figlio Cosimo III. Questi, a differenza del padre, che amava le scienze ed aveva una mentalità assai aperta, si rivela estremamente bigotto e la sua religiosità assume livelli patologici, scansando fin da giovane tutti i divertimenti e i passatempi dei suoi coetanei come la caccia, il teatro, l'equitazione, e naturalmente le donne, per dedicarsi solo a pratiche devozionali. Egli a dir la verità non è immune dagli interessi scientifici, che caratterizzano tutta la dinastia de' Medici, essendo appassionato di botanica ed avendo egli patrocinato lo scienziato Francesco Redi. Dietro insistenza del cardinale Mazzarino, Cosimo III sposa Margherita Luisa d'Orléans, cugina del re di Francia Luigi XIV, ma il matrimonio si rivela un disastro, giacché lui è un misantropo e lei è abituata al clima festoso della corte francese.

1675: il vescovo e matematico andaluso Juan Caramuel y Lobkowitz pubblica il trattato "Mathesis biceps, vetus et nova", nel quale avvia il Calcolo delle Probabilità a pari merito con i francesi Blaise Pascal e Pierre Fermat.

1681: un gruppo di quaccheri (puritani inglesi perseguitati in patria sia dai cattolici che dai calvinisti)  guidati da William Penn ottiene da Re Filippo IV il permesso di stabilirsi in Sudamerica sulla sponda sinistra del fiume Uruguay, dove fonda la colonia della Pensilvania. Si tratta di un territorio da sempre conteso fra andalusi ed italiani, e così Siviglia ottiene che in esso si stanzi una comunità ben deciso a difenderlo a prezzo della vita.

Attuale bandiera della Repubblica di Pensilvania

Attuale bandiera della Repubblica di Pensilvania

1682: Re Cosimo III de' Medici decreta l'espulsione dall'Italia di tutti gli Ebrei che rifiutano di convertirsi al cristianesimo, con gravi danni per l'economia italiana, ormai sempre più in declino. A beneficiarne sono l'Andalusia e le colonie americane, che danno loro volentieri asilo. Il Re d'Italia si rende inoltre impopolare a causa della sua esosissima politica fiscale, volta a mantenere una corte fastosa e a finanziare il clero.

1683: gli Ottomani, al massimo della loro espansione territoriale, attaccano nuovamente il Regno di Sassonia e mettono sotto assedio Vienna. Papa Innocenzo XI incarica il cappuccino Marco d'Aviano di organizzare la Lega Santa, alleanza di tutti i sovrani cattolici contro l'avanzata turca: aderiscono i regni di Andalusia, Italia, Inghilterra, Polonia e le colonie andaluse in America. A capo della coalizione si pone Giovanni III Sobieski, sovrano di Polonia, il quale l'11 settembre sconfigge gli Ottomani e li costringere a togliere l'assedio alla capitale. Inizia la riscossa dell'Ungheria e dei popoli slavi, ormai da tre secoli soggetti alla dominazione turca.

1684: l'esploratore francese René Robert Cavelier de La Salle discende tutto il corso del Mississippi dalla regione dei Grandi Laghi fino alla foce sul Golfo del Messico, e prende possesso di quel territorio battezzandolo Louisiana in onore di Re Luigi XIV. La Louisiana taglia in due i possedimenti andalusi, separando il Messico dalla Nuova Aragona (quella che per noi è la Nuova Inghilterra).

1685: muore il Re d'Inghilterra Carlo II, gli succede il figlio Giacomo II Stuart, che decide di concedere maggiori poteri al Parlamento. i Sassoni occupano il territorio di quella che battezzano Guyana Sassone (il nostro Suriname).

1687: il fisico britannico naturalizzato andaluso Isaac Newton pubblica a Salamanca i "Philosophiae Naturalis Principia Mathematica", una delle opere più importanti del moderno pensiero scientifico. In essi Newton enuncia le leggi della dinamica e la legge di gravitazione universale.

1697: la Lega Santa sconfigge l'Impero Ottomano nella Battaglia di Zenta e lo costringe a sgomberare l'intera Ungheria.

1689: il Re d'Andalusia Carlo IV Sforza sposa Annamaria Luisa de' Medici, figlia del Re d'Italia Cosimo III.

1699: l'Impero Ottomano è costretto a sgomberare l'Ungheria (che comprende anche Transilvania, Croazia e Slovacchia) dopo quasi due secoli di occupazione. Siccome gli Asburgo sono già Re di Sassonia, in questa Timeline la corona viene offerta a Federico I di Hohenzollern, principe di Brandeburgo e di Prussia. Ha inizio così la dinastia guerriera degli Hohenzollern di Ungheria, sotto i quali la nazione magiara diventerà una grande potenza militare. Federico I però è anche mecenate delle scienze e delle arti. 

1701: muore il Re d'Inghilterra Giacomo II Stuart, gli succede il figlio Giacomo III. Nello stesso anno le Cortes Generales chiedono al Re di Andalusia Carlo IV la nomina di un gabinetto di ministri che si prendano carico della politica interna estera, dell'economia, della difesa, e così via. Carlo IV acconsente e nomina Primo Ministro il Marchese José de Grimaldo y Gutiérrez de Solórzano. Ha definitivamente termine in Andalusia la monarchia assoluta: la democrazia andalusa, subito copiata in Inghilterra e nei paesi scandinavi, diverrà un modello in tutto il mondo. In Italia, in Francia e in Russia continua invece a dominare l'assolutismo regio.

1707: con l'Atto di Unione i regni di Inghilterra, Scozia e Irlanda divengono un unico stato (Regno Unito).

1712: Ferdinando Maria, il libertino primogenito di Re Cosimo III (proprio vero che i figli non assomigliano mai ai genitori!) scompare prematuramente a causa della sifilide, contratta da una prostituta. La secondogenita Annamaria non può avere figli, e il terzo figlio Giangastone è apertamente omosessuale, cosicché si prospetta seriamente l'estinzione della casata de' Medici, le cui origini affondano nel Medioevo. Per scongiurarlo, il Re d'Italia costringe il fratello Francesco Maria a lasciare l'abito cardinalizio e a sposarsi, nonostante l'età avanzata e la salute malferma, con la giovanissima principessa Eleonora Luisa Gonzaga, nella speranza di avere un erede. Il tentativo fallisce per l'improvvisa scomparsa di Francesco Maria.

1713: l'inglese John Lombe fonda a Barcellona la prima vera industria in senso moderno, che impiega 300 operai che lavorano alle macchine per la produzione della seta.

1714: muore il Re Apostolico d'Ungheria Federico I di Hohenzollern, gli succede il figlio Federico Guglielmo I, detto "il Re Sergente" per l'impronta nettamente militarista della sua politica. Egli porta avanti una politica fortemente assolutistica, favorisce la Chiesa Cattolica e perseguita i rumeni e i serbi ortodossi che vivono entro i confini del suo regno.

1715: l'impero Ottomano conquista definitivamente il Peloponneso e l'isola di Creta. Al Regno d'Italia restano invece la Dalmazia, Ragusa e le Isole Ionie.

1717: vengono istituiti in Sudamerica i Vicereami della Nueva Granada e del Rio de la Plata. È fondata la Grande Loggia Massonica di Siviglia, derivata dall'antica corporazione andalusa dei costruttori di cattedrali.

1718: il cardinale Giulio Alberoni è nominato Primo Ministro del Regno d'Italia. Egli prende decisioni in politica economica decisamente avanzate per i suoi tempi: stabilisce un regolare servizio postale tra la madrepatria e le colonie, abolisce i dazi doganali interni riorganizzando le finanze ed istituisce una scuola di navigazione per i rampolli della nobiltà. Fallisce però nella speranza di fare dell'Italia una nazione avanzata ed industrializzata, come Andalusia e Regno Unito. In politica interna, invece, è un convinto fautore della monarchia assoluta.

1723: muore il Re d'Italia Cosimo III, gli succede il figlio Giangastone, dai comportamenti eccentrici e stravaganti. Il cardinale Alberoni è confermato Primo Ministro.

1730: muore Re Carlo IV di Andalusia, gli succede il figlio Filippo V. Il suo regno coincide con l'età delle prime grandi riforme illuministiche, compiute dal ministro Juan Guillermo Riperdá: riforma del sistema scolastico ed universitario, fondazione di imprese di Stato, introduzione del divorzio.

1732: la Nuova Aragona viene riorganizzata e divisa in Tredici Colonie: Georgia, Carolina del Sur, Carolina del Norte, Virginia, Santa Maria (il nostro Maryland), Corpus Christi (Delaware), Nueva Murcia (New Jersey), Filadelfia (Pennsylvania), Nueva Toledo (New York), San Bernardino (Connecticut), Isla de Rodas (Rhode Island), Fuerteventura (Massachusetts) e Nueva Estremadura (New Hampshire).

Bandiera delle colonie andaluse della Nuova Aragona

Bandiera delle colonie andaluse della Nuova Aragona

1733: il catalano Juan Caballero inventa la "spoletta volante", una macchina che accelera la filatura di 25 volte. Inizia in Andalusia la cosiddetta Rivoluzione Industriale, estendendosi ben presto a tutta l'America Latina. La Rivoluzione Industriale parte dall'Andalusia perchè tale stato è il primo ad avere un'agricoltura di mercato e non di autosostentamento che, unita all'innovazione tecnologica, elimina molta manodopera dalle campagne, facendola affluire verso la città, dove trova occupazione nella nascente industria, alimentata dalla grande disponibilità di carbone importato da Inghilterra e Scozia. Inoltre l'Andalusia si trova in una posizione geografica favorevole ai commerci nell'Oceano Atlantico, mentre la barriera dei Pirenei le consente una facile difesa dei propri confini.

1735: a Firenze è fondata la prima Loggia Massonica d'Italia.

1737: muore di gotta il Re d'Italia Giangastone, ultimo dei Medici, ubriacone e disinteressatosi del potere. Il trono tocca dunque a sua sorella Annamaria Luisa, che ha sposato Carlo IV Sforza, e quindi al loro figlio Filippo V. Ma le altre case regnanti europee vogliono scongiurare una nuova unione dinastica tra Andalusia ed Italia, il che renderebbe ancora più potente la monarchia andalusa, già padrona incontrastata dei mari. Scoppia così la Guerra di Successione Italiana, che vede contrapporsi da un lato Andalusia e Regno Unito, dall'altro Francia, Sassonia, Danimarca e Svezia.

1740: alla morte di suo padre Carlo VI sale al trono di Sassonia la prima donna, Maria Teresa d'Asburgo. Nessuna Guerra di Successione, poiché non vi è in gioco alcun titolo imperiale, ma alcuni principi protestanti si rifiutano di riconoscerla come sovrana; ne segue una guerra civile che si concluderà solo nel 1748 con la vittoria delle forze fedeli a Maria Teresa. Muore anche il Re Apostolico d'Ungheria Federico Guglielmo I, gli succede il figlio Federico II il Grande. Tiranno illuminato, egli aderisce ai principi dell'Illumismo e riesce a far assurgere il proprio regno a grande potenza europea, combattendo instancabilmente contro i Turchi che premono ai confini meridionali.

1741: dopo quattro anni di guerre, durante le quali si sono distinti Carlo Emanuele III il Laborioso, Duca di Savoia, e Karl Friedrich Hieronymus (che passerà alla storia come il Barone di Münchhausen), si conclude la Guerra di Successione Italiana con la Pace di Utrecht. Filippo V Sforza è costretto a rinunciare al trono d'Italia, che va a Luigi d'Orléans, il cui nonno era Filippo d'Orléans, fratello minore del Re Sole Luigi XIV. L'Alberoni, che è stato tra i principali sostenitori di Filippo V, è costretto a ritirarsi a vita privata. La più insoddisfatta di tutte le potenze tuttavia è proprio la Francia, che non riesce a strappare (come sperava) né il Rossiglione all'Andalusia né Nizza all'Italia.

1746: muore il Re di Andalusia Filippo V Sforza, gli succede il figlio Ferdinando VI.

1748: il filosofo francese Charles de Montesquieu con il suo saggio "Lo spirito delle leggi", uno studio sulle istituzioni politiche del suo tempo, avvia la grande stagione dell'Illuminismo, che ben presto partendo dalla Francia contagia tutta l'Europa.

Gli imperi coloniali nel 1750

1752: muore il Re d'Italia Luigi I d'Orléans, gli succede il figlio Luigi Filippo I, che ha sposato Eleonora di Savoia, figlia del Duca Carlo Emanuele III di Savoia. Questi pone la sua residenza a Torino, nuova capitale d'Italia, più vicino alla natia Francia. Il governo britannico acquista da quello andaluso il territorio dell'attuale Guyana.

1755: il 1 novembre, giorno di Ognissanti, la città andalusa di Lisbona, capitale della nazione portoghese, è completamente rasa al suolo da uno spaventoso terremoto che tocca il grado 9 della Scala Richter. Il sisma danneggia anche la capitale Siviglia, moltissime città andaluse sulla costa atlantica e le città di Fez e Marrakesh in Marocco. Subito dopo uno tsunami si abbatte sulle coste con onde anomale alte 20 metri. Il disastro scuote le coscienze di un'intera generazione: i cattolici lo vivono come una punizione per la persecuzione degli indios nelle colonie, gli illuministi ne traggono spunto per criticare il concetto di Provvidenza. La ricostruzione di Lisbona è portata a termine in soli due anni dal governatore della città, Sebastião José de Carvalho e Melo, meglio noto come il Marchese di Pombal.

1756: il Re di Francia Luigi XV di Borbone, succube della sua amante Jeanne Antoinette Poisson, meglio nota come Marchesa di Pompadour, si lascia convincere da questa ad allearsi con la Sassonia contro l'Andalusia per risolvere il problema della rivalità coloniale tra Siviglia e Parigi. Scoppia così quella che passerà alla storia come la Guerra dei Sette Anni, e che è stata definita "la prima guerra mondiale della storia", essendo combattuta non solo in Europa ma anche nelle colonie nordamericane, in Africa e in India.

1759: muore prematuramente Re Ferdinando VI di Andalusia, gli succede il fratello Carlo V, decisamente influenzato dalle nuove idee illuministiche.

1761: Cesare Beccaria e Pietro Verri fondano a Milano l'Accademia dei Pugni, introducendo l'Illuminismo nella Penisola.

1762: l'Ungheria di Federico II il Grande è il primo paese ad introdurre l'istruzione elementare obbligatoria. Egli inoltre porta l'Accademia di Budapest al massimo splendore, grazie all'aiuto di dotti illuministi francesi e grazie alla modernizzazione dei piani di studi. Nell'Accademia vige una completa libertà di opinione, cosa rivoluzionaria per quell'epoca. Inoltre Federico semplifica il sistema giudiziario, abolisce la tortura e fonda una cappella musicale a Budapest.

1763: la Pace di Parigi mette fine alla Guerra dei Sette Anni. Gli esiti per la Francia sono disastrosi: essa conserva il Canada, giudicato poco redditizio dagli andalusi, ma perde tutta la Louisiana, il Senegal e l'India, che passano sotto il controllo di Siviglia. In tal modo tutto il territorio di quello che nella nostra Timeline sono gli USA passa sotto controllo andaluso. Proprio i coloni andalusi che abitano la Nuova Aragona (cioè la Nuova Inghilterra della nostra Timeline) sono però i più insoddisfatti, avendo sostenuto tutto il peso della guerra nel Nordamerica (inclusi gli attacchi da parte degli indiani alleati dei francesi) senza ottenere alcun reale beneficio, anzi dovendo subire un inasprimento delle tasse per coprire le spese belliche.

1764: l'inglese James Watt brevetta a Siviglia la macchina a vapore: la Rivoluzione Industriale conosce un nuovo, grande impulso, ma si manifestano anche i primi problemi legati all'inquinamento.

1766: il 1 gennaio, dopo ben 64 anni di regno, muore il Sovrano del Regno Unito Giacomo III Stuart; gli succede il figlio Carlo III il Buono. Figura di scarso rilievo, egli lascia ormai tutto il potere in mano al Primo Ministro William Pitt, Primo Conte di Chatham.

1767: il governo andaluso estende alle colonie una tassa del bollo, già in vigore nella madrepatria, per la quale ogni uso della carta, nei giornali, nei documenti commerciali, negli atti legali e così via è sottoposto a un tributo, pagato mediante l'apposizione di un bollo. Dure proteste dei coloni andalusi della Nuova Aragona, già delusi perchè la madrepatria ha precluso loro l'espansione nei territori occidentali di recente conquista, di fatto annessi all'impero andaluso.

1768: il capitano inglese James Cook per conto della Royal Society cartografa esattamente le coste di Australia e Tasmania, prendendone possesso a nome della corona britannica (Italia e Sassonia avevano già rivendicato quelle terre senza mai lasciarvi insediamenti stabili).

1772: con la bolla "Dominus ac Redemptor" del 21 luglio, papa Clemente XIV è costretto dalle pressioni politiche a sopprimere la Compagnia di Gesù, che conta ormai circa 23.000 membri in 42 province. La soppressione ha effetto in Italia, Francia, Inghilterra, Scozia, Irlanda e nei ducati cattolici della Sassonia. I Gesuiti sopravvivono invece in Andalusia, nelle sue colonie latinoamericane e in Russia, giacché i rispettivi sovrani si rifiutano di applicare la bolla papale. I Gesuiti andalusi hanno così il compito di permettere la sopravvivenza del loro ordine. Intanto il capitano James Cook è il primo (per quanto se ne sa) a superare il Circolo Polare Antartico.

1773: la Compagnia Andalusa delle Indie Orientali ottiene dalle Cortes Generales di Siviglia il diritto di monopolio sul tè importato dalla Cina, tagliando fuori gli intermediari americani che fino ad ora hanno goduto di un ampio e fruttuoso giro di affari. Le organizzazioni segrete nate nelle colonie della Nuova Aragona, sostenute dall'opinione pubblica, proclamano il boicottaggio delle merci inglesi. Il 16 dicembre alcuni patrioti neoaragonesi travestiti da Indiani assaltano le navi della Compagnia alla fonda nel porto di Vera Cruz (la nostra Boston) e gettano in mare il carico di tè. La risposta del governo di Siviglia è durissima: il porto di Vera Cruz è bloccato e si tenta di privare le Tredici Colonie di ogni autonomia amministrativa, inviando sul posto un gruppo di funzionari andalusi nominati dal re. Le Cortes Generales approvano poi nuove leggi giudicate intollerabili dai coloni. Viene allora convocato a Filadelfia il primo Congresso Continentale, che comincia a parlare apertamente di indipendenza.

1775: per 100 giorni l'esercito marocchino assedia la piazzaforte andalusa di Melilla, prima di venire sconfitto dalla flotta di Siviglia e costretto a rinunciare alla sua conquista. Il drammaturgo francese Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais fa rappresentare per la prima volta "Le Barbier de Séville ou la Précaution inutile" ("Il barbiere di Siviglia o la Precauzione inutile"), una satira efficace dell'ottimismo della classe borghese andalusa in ascesa durante la Rivoluzione Industriale. Da quest'opera verranno tratte svariate opere liriche.

1776: il 4 luglio nel Secondo Congresso Continentale le Tredici Colonie della Nuova Aragona firmano la Dichiarazione di Indipendenza e fondano gli Estados Unidos de América (Stati Uniti d'America). Il generale Francisco de Miranda, nativo della Virginia, è posto a capo dell'esercito indipendentista, che all'inizio deve subire delle sconfitte da parte degli andalusi, sbarcati in forze con i loro alleati inglesi per soffocare la rivolta; fallisce anche il tentativo di estendere il contagio rivoluzionario al Messico, che riafferma la propria fedeltà alla corona andalusa. Il 22 settembre la capitale 1777 Filadelfia cade in mani andaluse. A questo punto l'intellettuale Beniamino Franklin, di origini inglesi e di religione protestante, gioca la carta vincente: si reca alla corte di Luigi XVI di Francia per chiedere aiuti contro gli andalusi. Il Re di Francia intuisce che può prendersi la rivincita sull'odiata Andalusia ed invia un nutrito corpo di spedizione al comando del generale Marie-Joseph Gilbert du Motier, Marchese de La Fayette. Da tutta Europa accorrono in America volontari animati dagli ideali illuministi: tra gli altri l'eroe polacco Tadeusz Kosciuszko, il generale sassone Friedrich Wilhelm von Steuben e il poeta italiano Vittorio Alfieri.

1777: sotto il governo del Primo Ministro andaluso José Moñino y Redondo, conte di Floridablanca, le Riforme Illuministiche in Andalusia toccano il loro culmine. Nonostante le proteste di Papa Pio VI, che non esita a recarsi personalmente a Siviglia per tentare inutilmente di convincere il conte a cambiare politica, molti ordini religiosi sono soppressi, i loro beni incamerati dal demanio statale, è abrogato il Foro Ecclesiastico (d'ora in poi gli ecclesiastici dovranno essere giudicati da tribunali laici) e la Chiesa deve rinunciare a gran parte dei suoi privilegi, venendo ridotta sotto il completo controllo dell'autorità statale. Inoltre il conte di Floridablanca vara un nuovo codice penale e giunge ad abrogare la pena di morte in tempo di pace, primo stato del mondo a farlo.

1779: il capitano James Cook, dopo aver esplorato quasi tutte le isole del Pacifico, muore nel corso di un'imboscata nelle isole Hawaii. In seguito ai suoi viaggi il Regno Unito annette molti arcipelaghi di quell'oceano.

1781: il 9 ottobre il generale americano Francisco de Miranda sconfigge definitivamente le forze andaluse nella Battaglia di San Sebastian, ponendo termine alla Guerra d'Indipendenza Americana. Con il Trattato di Pace di Parigi l'Andalusia è costretta a riconoscere l'indipendenza degli Stati Uniti d'America e a cedere loro la Florida e tutto il territorio ad ovest degli Appalachi fino al fiume Mississippi; la Louisiana e il Senegal tornano invece alla Francia. 170.000 lealisti lasciano gli Stati Uniti, spostandosi in Messico, a Cuba o in Sudamerica. Francisco de Miranda è eletto primo Presidente del nuovo stato, che si dota di una struttura federale e come moneta adotta il dollaro (deformazione di tallero).

Bandiera attuale degli Stati Uniti d'America

Bandiera attuale degli Stati Uniti d'America

1782: il navigatore italiano Alessandro Malaspina fonda dei forti sul litorale di quella che diverrà la Costa d'Avorio. Il matematico portoghese José Anastacio da Cunha sistematizza per primo il moderno Calcolo Infinitesimale introducendo una definizione rigorosa di limite.

1785: muore il Re d'Italia Luigi Filippo I d'Orléans, gli succede il figlio Luigi Filippo II, un tiranno illuminato che non disdegna gli ideali illuministici ma che ha le idee chiare circa l'assolutismo regio: "Tutto per il popolo, nulla per mezzo del popolo" è infatti il suo motto.

1786: Federico II il Grande muore nel suo castello di Sans-Souci fuori Budapest, dopo 46 anni di regno. Siccome non ha avuto figli, gli succede il nipote Federico Guglielmo II, detto il Buono a Nulla (il che la dice lunga sulla diversità rispetto a suo padre). Dongiovanni impenitente, preferisce disinteressarsi dello stato per badare solo alle imprese galanti; appassionato di spiritismo, si affilia alla Massoneria.

1787: in Australia è fondata la colonia britannica del Nuovo Galles del Sud. L'esploratore andaluso Esteban José Martínez Fernández y Martínez de la Sierra tenta inutilmente di trovare il Passaggio a Nord-Ovest, ma è bloccato dai ghiacci e costretto a tornare indietro. 

1788: muore Re Carlo V di Andalusia, gli succede il figlio Carlo VI, proprio mentre il diluvio rivoluzionario sta per abbattersi sull'Europa. Muore anche il Sovrano del Regno Unito Carlo III Stuart. Non avendo egli eredi, ed essendo suo fratello Enrico Benedetto Cardinale di Santa Romana Chiesa, in base alla Legge di Successione il trono passa al suo parente maschio più prossimo: Carlo Emanuele di Savoia, figlio del Duca Vittorio Amedeo III, la cui trisnonna paterna era Enrichetta Anna, sorella di Carlo I Stuart. Ha inizio così la dinastia Savoia sul trono inglese. Siccome Carlo Emanuele parla appena l'inglese, si disinteressa del governo, lasciando il Regno nelle mani del Parlamento e dello scaltro Primo Ministro William Pitt il Giovane.

1789: con la presa della Bastiglia scoppia la Rivoluzione Francese.

1792: dopo aver deposto Re Luigi XVI, che sarà giustiziato l'anno seguente, i Rivoluzionari Francesi proclamano la Repubblica e dichiarano guerra alla Sassonia, il cui giovane sovrano Francesco II è appena salito al trono e vuole impedire l'estensione dell'infezione rivoluzionaria al resto d'Europa. Si forma la Prima Coalizione, costituita da Sassonia, Andalusia, Italia, Regno Unito e Ungheria: praticamente la Francia si trova di fronte tutti gli altri stati europei, che la attaccano per terra e per mare. La Sassonia lancia offensive dal Reno, mentre l'Andalusia attacca dai Pirenei. La Repubblica Francese subisce pesanti sconfitte, come nel caso della battaglia di Neerwinden, e ribellioni interne (la Vandea), a cui risponde con il Comitato di salute pubblica e con il servizio militare obbligatorio di massa. Alla fine i Rivoluzionari riescono ad instaurare la Repubblica Batava e a costringere Sassonia e Italia ad uscire dal conflitto. A combattere contro i sanculotti restano solo Andalusia e Inghilterra. Ad impedire l'invasione dell'Italia da parte delle forze rivoluzionarie è il giovane corso Napoleone Buonaparte.

1795: la Polonia è definitivamente spartita tra Sassonia, Ungheria e Russia. Le isole di Trinidad e di Tobago vengono scorporate dal Vicereame della Nueva Granada e formano una colonia andalusa a sé.

1796: muore Vittorio Amedeo III, Carlo Emanuele diventa anche Duca di Savoia in unione personale, anche se il suo Ducato è occupato dalla Francia rivoluzionaria. Muore anche il Re Apostolico di Ungheria Federico Guglielmo II, a soli 53 anni; gli succede il figlio Federico Guglielmo III. L'esploratore andaluso José de Bustamante y Guerra è il primo uomo a mettere piede sul continente antartico, del quale prende possesso a nome del suo Re.

1797: il 12 aprile Napoleone Buonaparte, nominato Generale di Brigata a soli 28 anni, infligge una durissima sconfitta al generale rivoluzionario Pierre Jadart du Merbion presso Cairo Montenotte. Sull'onda dello slancio penetra in territorio francese e conquista la Savoia. I monarchici francesi lo acclamano come un liberatore, ma improvvisamente il Re d'Italia Luigi Filippo II d'Orléans gli ordina di arrestare la sua marcia trionfale e di fare ritorno in patria. Pochi sono i dubbi circa la condotta del sovrano: egli non è mai stato veramente amato dal popolo italiano (figuriamoci dai Corsi!), mentre il generale Napoleone è ormai popolarissimo, e si sa che la gelosia fa commettere gesti sconsiderati.

1798: Luigi Filippo II promuove Napoleone a Capo di Stato Maggiore dell'Esercito (promoveatur ut amoveatur) e lo invia a conquistare l'Egitto per allargare l'impero coloniale italiano, ormai una pallida ombra di quello conquistato da genovesi e veneziani nel XV e XVI secolo. Napoleone obbedisce, certo di coprirsi di gloria in oriente, e sconfigge i Mamelucchi nella Battaglia delle Piramidi, impadronendosi del Cairo con una facilità disarmante. Gli scienziati e gli storici al seguito di Napoleone fondano la moderna egittologia (uno dei suoi soldati scopre per caso la Stele di Rosetta). Ma intanto in patria le cose si mettono male: il generale Jean Étienne Championnet, approfittando dell'assenza di Napoleone, riconquista la Savoia e poi fa irruzione in Italia, sbaragliando presso Mondovì il generale Colli. Re Luigi Filippo II d'Orléans è preso prigioniero e ghigliottinato; le truppe francesi fanno irruzione a Roma ed arrestano Papa Pio VI che è tratto prigioniero a Valence, dove muore; il Direttorio proclama l'annessione dell'Italia alla Repubblica Francese. Tuttavia il Cardinale Fabrizio Ruffo riorganizza le truppe italiane dell'Italia meridionale, crea l'Esercito della Santa Fede e, quando i rivoluzionari stanno per entrare in Napoli, solleva il popolo ed infligge loro una pesante sconfitta, costringendoli a ripiegare.

1799: dopo aver conquistato anche la Palestina, Napoleone è informato dei drammatici fatti d'Italia e rientra via mare, lasciando il comando delle operazioni belliche ai suoi luogotenenti. Sbarcato a Genova, annienta l'esercito francese nella Battaglia di Marengo, nella quale cade il suo avversario, Louis-Charles-Antoine Desaix. Intanto un Conclave riunito eccezionalmente a Venezia elegge nuovo pontefice il cardinale Barnaba Chiaramonti, che prende il nome di Pio VII. A questo punto accade il colpo di scena: anziché riconoscere nuovo Re d'Italia il figlio del sovrano defunto, Luigi Filippo III, 25 anni, Napoleone Buonaparte si proclama Primo Console e Luogotenente del Regno, approfittando del fatto che il sovrano legittimo è rifugiato in Andalusia.

1800: Manuel Belgrano, eroe della Guerra d'Indipendenza di origini italiane, è eletto 2° Presidente degli Stati Uniti d'America. Viene ultimata la città di Miranda (la nostra Washington), capitale degli Stati Uniti d'America che trae il nome dal primo Presidente.

1802: invasione napoleonica della Francia rivoluzionaria, che capitola dopo che i generali Gioacchino Murat, Jean-Baptiste Jules Bernadotte e Michel Ney hanno disertato, passando per convenienza dalla parte di Napoleone. Questi entra da trionfatore a Parigi e si fa nominare anche Reggente del Regno di Francia, calpestando i diritti di Luigi Stanislao, fratello del decapitato Luigi XVI, che si trova in esilio in Inghilterra. Murat, Bernadotte e Ney sono compensati con feudi e titoli nobiliari. La stella napoleonica è più che mai in ascesa.

1804: il 2 dicembre mediante un plebiscito, Napoleone si fa incoronare da Papa Pio VII Imperatore degli Italiani e dei Francesi. Gli altri stati europei non riconoscono il suo titolo. Luigi Filippo III trasferisce la sua corte a San Sebastiano (la nostra Rio de Janeiro) dove è incoronato solennemente Re d'Italia, in opposizione a Napoleone. Intanto il presidente americano Manuel Belgrano acquista la Louisiana da Napoleone (cui le colonie americane non interessano), facendo raddoppiare di colpo la superficie degli Stati Uniti.

1805: le potenze europee guidate dall'Andalusia lanciano un ultimatum a Napoleone: ora che la Rivoluzione Francese è stata schiacciata, o lascerà tornare sul trono i legittimi sovrani di Italia e Francia, o sarà la guerra. Il Buonaparte risponde invadendo il Regno di Sassonia dalla parte del Reno, mentre il generale italiano Andrea Massena protegge l'Italia settentrionale e il francese Gioacchino Murat (che è diventato cognato di Napoleone sposandone la sorella Carolina) tiene impegnata l'Andalusia sui Pirenei. Dopo aver occupato anche i Paesi Bassi e dopo aver sconfitto gli eserciti sassone e ungherese a Ulm, l'Imperatore decide di attaccare la capitale sassone Vienna. Il 2 dicembre le sue truppe si scontrano con quelle russe e con le residue forze sassoni ad Austerlitz, in Moravia, riportando una vittoria schiacciante, tuttora considerata un capolavoro inimitabile del genio strategico di Napoleone. Con il Trattato di Presburgo il Buonaparte annette anche la Sassonia ai propri domini; il re Francesco II d'Asburgo è costretto a rifugiarsi a Budapest, sotto la protezione di Federico Guglielmo III. Anche l'Andalusia è costretta a cedere il Rossiglione e le Baleari. Viene ricostruito invece il Granducato di Varsavia sotto protettorato napoleonico. In pochi anni Napoleone, proveniente dal nulla, ha costruito un impero vasto quanto quello di Carlo Magno (di lui Manzoni scriverà: « La procellosa e trepida / gioia d'un gran disegno, / l'ansia d'un cor che indocile / serve, pensando al regno; / e il giunge, e tiene un premio / ch'era follia sperar... »)

1807: Napoleone è il padrone assoluto dell'Europa centrale ma sa di essere circondato da quattro potenze nemiche: Andalusia, Inghilterra, Russia ed Ungheria. Prepara perciò piani per invadere l'Ungheria ed eliminare uno dei suoi più pericolosi nemici, ma lo scaltro Primo Ministro andaluso Francisco de Saavedra y Sangronis istiga lo Zar Alessandro I di Russia ad attaccare l'impero napoleonico dalla parte della Polonia. Lo scontro militare ad Eylau tra Napoleone e lo Zar finisce in pareggio; i due si incontrano e decidono di stipulare la pace, così il corso si libera di uno dei suoi nemici più pericolosi. Per contrastare Andalusia e Inghilterra, che sono potenze marittime, egli decide di mettere in atto un blocco continentale contro tutti i prodotti importati dai suoi nemici.

1808: Bernardo O'Higgins, figlio naturale dell'ultimo governatore andaluso della Virginia, è eletto 3° Presidente degli Stati Uniti d'America. Il Regno Unito approfitta del fatto che la Sassonia è in parte occupata da Napoleone per annettere la Provincia del Capo. Le Cortes Generales Andaluse approvano in via definitiva l'abolizione della tratta degli schiavi africani verso le colonie latinoamericane.

1809: Napoleone invade l'Andalusia, ma è fermato sul fiume Ebro dai patrioti andalusi che mettono in atto una spietata azione di disturbo fatta di attacchi rapidi e altrettanto veloci ritirate, tali da mettere a dura prova gli invasori francesi. Gli andalusi chiamano questa tattica "guerrilla" (da cui "guerriglia"). Poiché il Re d'Ungheria Federico Guglielmo III ha ripreso le armi contro il Buonaparte ed ha invaso l'Austria per rimettere Francesco II sul trono, l'Imperatore accorre e coglie l'ultima grande vittoria della sua carriera a Wagram. Federico Guglielmo III è costretto a ritirarsi e a cedere la Croazia a Napoleone. Massima estensione dell'impero buonapartista. Poco dopo Napoleone sposa Maria Luisa d'Asburgo, figlia di Francesco II che questi era stato costretto a dargli in ostaggio, in modo da avere un erede ed instaurare una dinastia; da lei ha il figlio Napoleone II.

1812: poiché lo Zar di Russia Alessandro I si ostina a commerciare con Andalusi e Britannici, Napoleone decide una grande spedizione punitiva contro di lui. Il 24 giugno in un'ansa del fiume Niemen si radunano più di 600.000 uomini, la maggior spedizione militare mai messa in campo fino ad allora. Dopo una brillante vittoria a Borodino, il 14 settembre Napoleone entra a Mosca, ma i partigiani russi incendiano la città che brucia per giorni e giorni. Intanto il generale andaluso Juan O'Donojú y O'Ryan e il generale britannico Arthur Wellesley, Duca di Wellington, infliggono una dura sconfitta al Maresciallo Ney che è costretto a sgomberare la Catalogna, quindi attaccano il sud della Francia, mentre il generale Malet tenta un colpo di stayo a Parigi. Avvisato di ciò, Napoleone decide un frettoloso rientro, ma la ritirata francese si trasforma in una rotta sotto i colpi del terribile inverno artico (la temperatura tocca i - 30° C) e dei partigiani russi. Dei 600.000 uomini partiti ne rientrano meno di 10.000. Intanto scoppia una nuova guerra tra Andalusia e Stati Uniti d'America, che approfittano delle guerre napoleoniche per estendersi ulteriormente verso ovest.

1813: il 18 ottobre Andalusia, Regno Unito, Russia e Ungheria sconfiggono Napoleone a Lipsia nella Battaglia delle Nazioni. Crollo dell'Impero: le truppe della coalizione entrano a Parigi e a Milano. Napoleone è costretto a firmare la rinuncia a tutte le pretese sui regni di Italia, Francia e Sassonia per sé e per i suoi discendenti; in cambio gli viene offerto il governo dell'isola d'Elba, ma non rivedrà mai più la moglie e il figlio. Il fratello di Luigi XVI sale al trono di Francia con il nome di Luigi XVIII (Luigi XVII era il figlio del re ghigliottinato, morto bambino), mentre Francesco II d'Asburgo riottiene il regno di Sassonia. Luigi Filippo III fa rientro a Torino, il suo stato assume la nuova denominazione di Regno Unito di Italia e Nuova Esperia. Il diciottenne Ferdinando, figlio primogenito di Luigi Filippo, resta a San Sebastiano in qualità di Vicerè.

1814: le potenze vittoriose contro Napoleone aprono il Congresso di Vienna, con l'intento di riportare l'Europa allo status quo del 1789. L'Italia deve sgomberare Egitto e Palestina, che sono restituiti ai Turchi, ma in realtà ricadono sotto il protettorato andaluso. Per opera del nuovo Cancelliere del Regno di Sassonia, Principe Klemens von Metternich, viene fondata la Santa Alleanza, che riunisce Francia, Italia, Ungheria, Sassonia e Russia, allo scopo di reprimere qualunque nuovo moto rivoluzionario nei paesi membri. Andalusia e Regno Unito rifiutano di parteciparvi, definendola "poliziotta dell'assolutismo regio". Intanto, con la bolla "Sollicitudo omnium ecclesiarum", Pio VII ripristina la Compagnia di Gesù in tutto il mondo.

1815: mentre è in corso il Congresso di Vienna, il 26 febbraio Napoleone elude la sorveglianza andalusa e sbarca a Piombino, dirigendosi poi verso la capitale Torino, che prende facilmente dopo che Luigi XVIII è fuggito: sono i cosiddetti "Cento Giorni". Subito i suoi nemici si coalizzano contro di lui; per ottenere la pace con gli Stati Uniti d'America e avere mano libera in Europa, l'Andalusia cede loro il Texas, giudicato poco redditizio. Il 18 giugno il generale andaluso Juan O'Donojú y O'Ryan e il generale britannico Arthur Wellesley, Duca di Wellington, sconfiggono definitivamente Napoleone a Custoza, presso Verona. Napoleone si arrende agli Andalusi ed è da questi deportato sull'isola di Sant'Elena, nell'Atlantico meridionale, dove morirà di cancro il 5 maggio 1821. Il Congresso di Vienna tenta la Restaurazione, ma gli ideali della Rivoluzione Francese e il mito del Buonaparte resisteranno nel tempo.

1816: Simón Bolívar è eletto 4° Presidente degli Stati Uniti d'America. Onde prevenire nuove guerre contro le sue colonie, il governo andaluso decide di riorganizzare il proprio impero. Esso viene diviso in "Domini", nuova denominazione che viene ad indicare territori dotati di larga autonomia amministrativa interna. Le colonie americane danno così vita al Dominio del Messico (esteso anche a California, Nuovo Messico, Colorado e alle Province dell'America Centrale) con capitale Città del Messico, della Gran Colombia (comprendente i nostri Panama, Colombia, Ecuador e Venezuela) con capitale Santa Fè de Bogotà, del Perù (comprendente i nostri Perù e Bolivia) con capitale Lima, del Cile con capitale San Miguel, dell'Argentina (che comprende anche il nostro Paraguay e le isole Malvinas) con capitale Buenos Aires e della Pensilvania (il nostro Uruguay) con capitale Montevideo. Gli altri territori d'oltremare andalusi, inclusi India e Filippine, conservano lo status di colonie. Anche il Regno Unito abolisce la tratta degli schiavi.

1818: le idee repubblicane della Rivoluzione Francese cominciano a fare scuola: viene fondata a Napoli la Carboneria, società segreta ispirata alla Massoneria che si propone di trasformare l'Italia in una Repubblica con un Parlamento e un Governo eletti a suffragio universale. Prima rappresentazione (poco fortunata) al Teatro Andalusia di Roma della celeberrima opera lirica "Il Barbiere di Siviglia" di Gioacchino Rossini, tratta dall'omonima commedia di Beaumarchais.

1819: muore il Sovrano del Regno Unito Carlo Emanuele I di Savoia, gli succede il fratello Vittorio Emanuele I il Tenace. Muore anche il Re Carlo VI di Andalusia, gli succede il figlio Ferdinando VII, una figura di scarso rilievo politico. L'Andalusia conquista lo strategico porto malese di Singapore. L'esploratore ed egittologo italiano Giovanni Battista Belzoni è il primo uomo a penetrare dentro la Piramide di Chefren.

1820: per iniziativa di Guglielmo Pepe, a Napoli scoppia un moto insurrezionale che chiede a Re Luigi Filippo la concessione di una Costituzione Liberale; il moto è però represso nel sangue. Intanto in California, vessata da governatori rapaci e corrotti, sorge il misterioso fuorilegge mascherato noto come "el Zorro" (la Volpe), imbattibile con la spada e con la frusta, che raddrizza i torti restituendo ai piccoli proprietari terrieri ed ai braccianti il denaro ingiustamente estorto loro con la forza o con la truffa dai governatori. Si vocifera che dietro la maschera di el Zorro si celi il ricco possidente di Los Angeles don Diego de la Vega, all'apparenza smidollato e dedito unicamente alle donne ed ai filosofi romantici, ma nessuno è mai riuscito ad acciuffarlo e a vedere il suo volto. La sua leggenda resiste ancor oggi.

1822: l'Italia, impoverita dalle guerre napoleoniche e dall'invasione del commercio andaluso, che penalizza la sua bilancia commerciale provocando un alto deficit, tenta di abolire il Regno Unito, imponendo che la Nuova Esperia torni ad essere una provincia controllata direttamente da Torino ed inviandovi truppe. Il 7 settembre Ferdinando decide di accondiscendere alla richiesta di autonomia del neoesperiani proclamando l'indipendenza della ex colonia e facendosi incoronare imperatore con il nome di Ferdinando I, titolo subito riconosciuto da Andalusia e Stati Uniti, che hanno tutto l'interesse a controllare i commerci con il nuovo stato.

Bandiera dell'Impero di Nuova Esperia

Bandiera dell'Impero di Nuova Esperia

1823: impresa dell'erudito italiano Giacomo Leopardi che, grazie alla sua conoscenza della lingua copta, a soli 24 anni decifra le iscrizioni trilingui della stele di Rosetta e fornisce la chiave di lettura dei geroglifici. La strada per la conoscenza dei segreti dell'antico Egitto è ormai spianata.

1824: muore il Sovrano del Regno Unito Carlo Emanuele I di Savoia. Il suo unico figlio maschio Carlo Emanuele è morto bambino, e le sue cinque altre figlie sono tutte femmine, così la successione tocca al fratello Carlo Felice I, che per lo più si disinteressa del regno, lasciandone il governo al Parlamento e al Primo Ministro Robert Banks Jenkinson, Conte di Liverpool. Muore anche Luigi XVIII di Francia, gli succede il fratello Carlo X. Intanto José de San Martín succede a Simón Bolívar in qualità di 5° Presidente degli Stati Uniti d'America.

1826: secondo la tradizione in questa data ha origine il Fado, noto genere musicale della tradizione portoghese, ad opera della cantante Maria Onofriana da Severa (ma forse il Fado è più antico e deriva dalla tradizione marinara portoghese).

1827: Alessandro Manzoni, massimo esponente del Romanticismo italiano e fieramente avverso all'assolutismo degli Orléans, pubblica il suo capolavoro, "I Promessi Sposi", ambientato nel XVII secolo, un'epoca di decadenza per il Regno d'Italia e per il Papato.

1829: dopo una lunga guerra di liberazione, la Grecia diventa indipendente dall'Impero Ottomano; hanno combattuto tra gli altri in Grecia l'inglese Lord Byron e il patriota mazziniano Santorre di Santarosa. Primo Re del nuovo stato è il bavarese Ottone di Wittelsbach.

1830: per cercare di distrarre l'opinione pubblica italiana dalla crisi economica, Re Luigi Filippo III d'Orléans avvia una politica coloniale e con il Trattato del Bardo occupa Libia, Tunisia e Algeria, fin qui vassalle dell'Impero Ottomano; deve fermarsi solo davanti al Marocco, perchè l'Andalusia lo considera un suo protettorato. Ma le nuove colonie si rivelano assai meno redditizie della perduta Nuova Esperia, e gli arabi, se proprio devono avere un padrone straniero, dimostrano di preferirne uno musulmano. Mugugna anche la Francia, che aveva già messo gli occhi sull'Algeria.

1831: muore il Sovrano del Regno Unito Carlo Felice di Savoia, gli succede l'unico figlio Carlo Alberto I (nella nostra Timeline Carlo Felice non ebbe figli, il ramo principale dei Savoia si estinse e subentrò quello dei Carignano). Il genovese Giuseppe Mazzini fonda la "Giovine Italia", organizzazione ispirata alla Carboneria che si prefigge un'Italia democratica e repubblicana.

1832: Vicente Guerrero è eletto 6° Presidente degli Stati Uniti d'America. Fallisce il primo tentativo insurrezionale mazziniano che ha come focolai rivoluzionari Torino, Alessandria e Genova: la polizia italiana scopre e arresta molti dei congiurati, tra i quali i fratelli Giovanni e Jacopo Ruffini (amici personali di Mazzini e capi della Giovine Italia di Genova), che sono condannati a morte.

1833: muore Re Ferdinando VII di Andalusia, gli succede la figlia Isabella II, di soli tre anni, sotto la reggenza del Primo Ministro Generale Joaquín Baldomero Fernández Espartero Alvarez de Toro, Duca di Victoria, del Partito Liberale. Il suo regno durerà addirittura fino al 10 aprile 1904, e passerà sotto il nome di Età Isabelita.

1836: Antonio López de Santa Anna è eletto 7° Presidente degli Stati Uniti d'America. L'abate torinese Vincenzo Gioberti diventa Primo Ministro del Regno d'Italia. Muore Re Carlo X di Francia, che negli ultimi anni è stato costretto a concedere alcune riforme liberali. Gli succede il figlio Luigi XIX.

1838: il paleontologo italo-andaluso Florentino Ameghino conia per la prima volta il termine "dinosauro" ("lucertola terribile") per interpretare le grandi "lucertole" fossili le cui scoperte vanno moltiplicandosi in tutto il mondo.

1839: l'Andalusia conquista Aden e si assicura il controllo dello Yemen e dell'Oman. Per penetrare nell'immenso mercato cinese, la Compagnia Andalusa delle Indie Orientali comincia ad importare in Cina l'oppio prodotto in India, con la conseguenza che decine di migliaia di cinesi diventano dipendenti da questa droga. L'imperatore cinese Daoguang tenta di proibire l'importazione dell'oppio nel suo paese, con la conseguenza di scatenare la Guerra dell'Oppio, vinta facilmente dall'Andalusia. Il Celeste Impero è costretto ad aprire i suoi porti al commercio andaluso e a cedere a Siviglia il porto di Hong Kong (dal cinese "Xianggang", "porto profumato"). La Cina si sente umiliata, e in essa nascono diversi movimenti nazionalisti e xenofobi.

1840: muore il Re Apostolico di Ungheria Federico Guglielmo III, gli succede il figlio Federico Guglielmo IV, cultore del Romanticismo, che promuove le scienze ed è patrono di artisti prestigiosi. La Regina Isabella II di Andalusia sposa il Duca Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha: il loro matrimonio (a differenza di quello della Isabella II della nostra Timeline) sarà felicissimo, e da esso nasceranno nove figli.

1841: prima edizione ufficiale del grande Carnevale di San Sebastiano (omologo del Carnevale di Rio de Janeiro della nostra Timeline), il più famoso e magnifico di tutto il mondo. Grazie ad esso si diffonde in tutto l'Occidente la samba, tipico ballo neoesperiano che deriva probabilmente dal "semba" dell'Angola, patria di origine di molti schiavi africani deportati in Sudamerica per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero.

1842: Ferdinando I di Orléans, Imperatore della Nuova Esperia, muore a soli 47 anni per una caduta da cavallo. Gli succede il figlio Luigi Filippo I. Sotto il regno di quest'ultimo vengono avanzate diverse critiche al suo autoritarismo imperiale, nella capitale San Sebastiano si arriva allo scontro fisico tra sostenitori ed oppositori del sovrano (la cosiddetta " Notte delle Bottigliate"), e più di una rivolta scoppia nelle province periferiche. L'Eridania (il nostro Rio Grande do Sul) proclama l'indipendenza, sostenuta dal patriota mazziniano Giuseppe Garibaldi, in esilio dopo essere stato perseguitato dal governo monarchico italiano.

1844: Juan Manuel de Rosas è eletto 8° Presidente degli Stati Uniti d'America. Il 13 giugno i fratelli Emilio e Attilio Bandiera, ferventi mazziniani, partono da Corfù dove la Giovine Italia ha una base e sbarcano in Calabria con 17 compagni, sperando di far estendere una rivolta scoppiata a Cosenza, che essi credono organizzata da Mazzini. Ma si trattava solo di una protesta legata all'aumento del prezzo della farina, peraltro già rientrata. Anzi, i calabresi si schierano con la polizia italiana: dopo alcuni scontri a fuoco, i fratelli Bandiera e i loro compagni sono catturati e fucilati nel Vallone di Rovito.

1845: Andalusia, Italia, Francia e Svizzera istituiscono l'Unione Monetaria Latina, il primo tentativo di permettere la libera circolazione di più valute europee all'interno degli stati membri. Nel 1858 aderiranno anche la Grecia e la Gran Colombia, e dal 1889 Ungheria, Romania, Bulgaria, Serbia e Montenegro. L'Andalusia adotta anche una nuova unità monetaria, la Peseta, corrispondente a 4,5 grammi d'argento; essa sarà in circolazione fino al 2002.

1847: il 26 luglio gli Stati Uniti d'America creano la Repubblica di Liberia sulle coste occidentali dell'Africa per gli schiavi liberati (vedi bandiera sottostante).

Bandiera della Repubblica di Liberia

1848: l'assassinio del Ministro dell'Interno Italiano Pellegrino Rossi dà fuoco alle polveri: il popolo di Torino insorge contro il governo di Luigi Filippo III e eleva barricate (le cosiddette "Tre Gloriose Giornate": 27, 28 e 29 luglio). Il 30 luglio Luigi Filippo III abbandona Torino, sconvolta dalla Rivoluzione. Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini fondano allora la Repubblica Italiana con capitale Roma (detta anche "Repubblica di Luglio"), scegliendo come bandiera nazionale il tricolore rosso, bianco e verde derivato dal tricolore della Rivoluzione Francese. Il 20 dicembre si tengono libere elezioni presidenziali, vinte da Luigi Napoleone, figlio di Luigi Buonaparte, fratello di Napoleone I, con un programma che prevede un governo forte, il consolidamento sociale e la grandezza della nazione. Mazzini è nominato Ministro dell'Interno e Manzoni ministro della cultura, ma ben presto Luigi Napoleone li mette entrambi da parte. Sempre nel 1848 le rivolte si susseguono in tutta l'Europa. In Francia Luigi XIX, che si è rifiutato di concedere riforme liberali, è rovesciato dalla sollevazione di Parigi e sostituito dal nipote Enrico V, figlio di suo fratello Carlo Ferdinando, che al contrario concede una Costituzione liberale e adotta il tricolore rosso, bianco e blu con i tre gigli di Francia. Le proteste a Vienna provocano la fuga di Metternich e l'abdicazione del Re di Sassonia Ferdinando d'Asburgo, ma suo fratello Francesco Carlo rinuncia al trono a favore del figlio diciottenne Francesco Giuseppe, il quale è costretto a concedere una Costituzione e regnerà fino al 1916. Da questo anno nasce perciò l'espressione: "È successo un quarantotto!"

1851: con la scusa di dover affrontare una difficile congiuntura economica, Luigi Napoleone si arroga poteri dittatoriali. Alessandro Manzoni critica duramente questa scelta ed è colpito da decreto di espulsione; va perciò a vivere a Parigi, mentre Mazzini si reca in esilio in Inghilterra. Muore il Sovrano del Regno Unito Carlo Alberto I di Savoia, gli succede il figlio Vittorio Emanuele II, detto il Re Galantuomo (secondo una leggenda metropolitana egli è assai diverso fisicamente e caratterialmente dal padre perchè il vero erede al trono sarebbe morto in culla e sostituito con il figlio di un servitore). A Siviglia si tiene la Prima Esposizione Universale della scienza e dell'industria.

1852: Manuel María Lombardini, di origini italiane, è eletto 9° Presidente degli Stati Uniti d'America. Sotto la sua Presidenza cominciano a farsi insanabili i contrasti tra gli Stati del Nord, fortemente industrializzati e contrari allo schiavismo, e gli Stati del Sud, la cui economia si basa sulle piantagioni di colore in cui lavorano gli schiavi neri. Il 2 dicembre Luigi Napoleone si fa prendere dalle manie di grandezza del celebre zio, pone fine alla Repubblica di Luglio e si fa incoronare Imperatore degli Italiani con il nome di Napoleone III (essendo Napoleone II il giovane figlio di Napoleone I, scomparso prematuramente nel 1832). Pur essendo agnostico, egli governa appoggiandosi alla Chiesa Cattolica e al suo grande alleato, Papa Pio IX. Giuseppe Mazzini lo soprannomina "Napoleone il Piccolo", ma qualche speranza suscita la nomina a Primo Ministro dell'Impero del Liberale Camillo Benso, Conte di Cavour.

1857: l'esploratore andaluso José Joaquín Moraga, alla ricerca delle sorgenti del Nilo, scopre un grande lago (già noto ai mercanti arabi fin dal Medioevo) cui dà il nome di Lago Isabella (il nostro Lago Vittoria) in onore della sua regina, ed intuisce che il Nilo esce da esso.

1858: Isabella II di Andalusia è incoronata Imperatrice dell'India. Isabella è il primo monarca andaluso moderno, il cui ruolo è sempre più simbolico e rappresentativo dell'unione del paese. Una serie di riforme vede l'aumento del potere del Congreso a scapito del Senado e della Corona stessa: dal regno di Isabella in avanti il monarca ha, secondo le parole di Victor Hugo, "il diritto di essere consultato, il diritto di consigliare ed il diritto di avvisare". Dall'11 febbraio al 16 luglio la Vergine Maria appare a Bernadette Soubirous in una grotta poco fuori Lourdes, nei Pirenei francesi.

1859: l'andaluso Carlos Darwin pubblica "El origen de las especies" ("L'origine delle specie"), in cui formula per la prima volta la moderna teoria evoluzionistica.

1860: Abrahám Lincoln, di origini inglesi, è eletto 10° Presidente degli Stati Uniti d'America, il primo di religione protestante. Questi ha dichiarato in campagna elettorale che, in caso di elezione, abolirà la schiavitù, considerata contraria ai principi della Costituzione e alla religione cristiana. Di conseguenza gli Stati del Sud disconoscono la sua elezione, proclamano la secessione dagli Stati Uniti e fondano gli Estados Confederados de América (ECA), subito riconosciuti dall'Andalusia, sotto la presidenza di Ignacio Comonfort. Ha inizio la Guerra di Secessione Americana; comandante in capo delle Forze Unioniste è il generale Giuseppe Garibaldi.

1861: per le conseguenze di un ictus muore il Re Apostolico d'Ungheria Federico Guglielmo IV, gli succede il fratello Guglielmo I. A causa di un cancro ai polmoni muore anche Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, Principe Consorte d'Andalusia e marito di Isabella II. Quest'ultima è colpita durissimamente da questa perdita, tanto da portare il lutto fino alla sua morte (cioè per 43 anni!) e da non voler far toccare neppure l'ultima medicina sul comodino del marito.

1862: il prussiano Otto von Bismarck diventa Cancelliere del Regno di Sassonia. Il Regno di Andalusia annette il Rio de Oro (Sahara Occidentale) e diverse piazzeforti sulla costa del Marocco. Impresa dell'esploratore italiano Giovanni Miani, il primo uomo al mondo a risalire il Nilo dal delta fino a scoprirne le sorgenti nel Lago Isabella. Miani diverrà poi il primo governatore italiano di Gibuti.

1864: l'Imperatore degli Italiani Napoleone III licenzia in tronco il Conte di Cavour, accusato di voler introdurre riforme che trasformino la carica del sovrano in una figura puramente rappresentativa. In Sudamerica scoppia la Guerra della Triplice Alleanza, combattuta da Perù, Pensilvania e Nuova Esperia contro il Primo Ministro dell'Argentina Francisco Solano López per regolare antiche dispute di confine. Dopo sei anni di guerra sanguinosa Francisco Solano López ha la peggio, deve cedere ampi territori ai suoi vicini ed è costretto alle dimissioni.

1865: ha fine la guerra civile americana con la sconfitta del Sud. Abrahám Lincoln è assassinato da un fanatico Sudista, in qualità di 11° Presidente degli Stati Uniti d'America gli succede Sebastián Lerdo de Tejada, che ha il compito della ricostruzione. Dal 1865 al 1914 la popolazione americana balzerà da 31,3 a 91,9 milioni, grazie alla forte immigrazione da Europa, Russia, Cina e Giappone. La forza lavoro impiegata crescerà del 700 %, la produzione industriale del 2000 %, gli investimenti di capitale addirittura del 4000 %: guidati dal Nord, gli Stati Uniti si avviano a diventare una superpotenza economica.

1867: riforma elettorale in Andalusia: la piccola borghesia e gli operai specializzati ottengono diritto di voto. Gli elettori passano a più di 8 milioni, e nell'ambito delle Cortes Generales il Congreso ha un peso crescente, a scapito del Senado occupato dal clero e dall'antica nobiltà ormai in declino. La Malesia e la costa nordoccidentale del Borneo sono annesse dall'Andalusia.

1868: negli ambienti politici e militari monta il malcontento contro il regime pressoché dittatoriale di Napoleone III: la crisi economica si è fatta sempre più grave dopo la perdita della Nuova Esperia, il licenziamento del Conte di Cavour ha deluso molti, e da più parti si domandano riforme liberali, sul modello di quelle cui sono stati costretti i sovrani di Francia e Sassonia. Si succedono le rivolte, come quella condotta in Sicilia dal patriota liberale Nino Bixio. Alla morte del Conte di Cavour, avvenuta a causa di un attacco di malaria, il Partito Liberale dice addio alle speranze che egli sia reintegrato nella sua carica, e decide di destituire il sovrano. Le forze navali con base ad Ancona, comandate da Carlo Pellion di Persano, e l'armata del Nord Italia comandata da Raffaele Cadorna, si ammutinano e dichiarano deposto l'imperatore, il quale si rifugia in Andalusia, dove morirà nel 1873 a causa di un cancro alla prostata di cui soffriva già da lungo tempo. Questa passa alla storia come la "Gloriosa Rivoluzione": la millenaria monarchia italiana ha fine, Giuseppe Mazzini è richiamato dalla Svizzera dove si trova in esilio e nominato Primo Presidente della Seconda Repubblica Italiana. Alessandro Manzoni, che ha 83 anni, rientra dall'esilio ed è accolto come un eroe nella sua Milano. Papa Pio IX tuttavia non gradisce la nomina di Mazzini, considerato anticlericale e fautore della separazione tra Chiesa e Stato, e lo scomunica, ordinando ai cattolici di non prendere parte alla vita politica della nuova Repubblica, che così è dominata da Liberali e Massoni.

1869: viene inaugurato il Canale di Suez, progettato e realizzato dall'ingegnere italiano Luigi Negrelli. Abolizione formale della tratta degli schiavi da parte del Parlamento Italiano.

1872: muore Giuseppe Mazzini, alla Presidenza dell'Italia gli subentra Agostino Depretis. La nuova Costituzione Italiana stabilisce che il Presidente, dotato di ampi poteri, resti in carica sette anni.

1873: Alessandro Manzoni muore ad 88 anni. Giuseppe Verdi, il più grande musicista italiano di ogni tempo e suo sfegatato ammiratore, gli dedica il suo capolavoro, la "Messa da Requiem". Viene rappresentata per la prima volta all'Opéra-Comique di Parigi la "Carmen", opera lirica in quattro atti di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Tratta dalla novella omonima di Prosper Mérimée, è famosa per la sua tipica ambientazione andalusa.

1875: il nobile italiano Pietro Paolo Savorgnan di Brazzà esplora il corso del fiume Congo ed annette il Regno del Congo alla Repubblica Italiana, fondando la capitale Brazzavilla (oggi Kinshasa). In Andalusia e poi in tutta l'Europa si diffonde la salsa "cátchup" (inglese "ketchup", da una parola malese che significa "salamoia di pesce").

1876: Porfirio Díaz è eletto 12° Presidente degli Stati Uniti d'America. Nonostante la contrarietà della madrepatria andalusa, questi acquista dal Dominio del Messico gli immensi territori della California, del Nuovo Messico, dell'Arizona e del Colorado. Poco dopo in California sono scoperti ricchissime miniere d'oro e si scatena una vera Corsa all'Ovest. Intanto l'industrializzazione degli Stati Uniti d'America procede a tappe forzate, facendo giungere milioni di immigrati dalle regioni più depresse di Europa, Russia, Cina e Giappone.

1878: muore il Sovrano del Regno Unito Vittorio Emanuele II di Savoia, gli succede il figlio Umberto I, detto il Re Buono. Il Congresso di Budapest sancisce la spartizione dell'Impero Ottomano: dopo che Algeria, Tunisia e Libia sono già state conquistate dall'Italia, e l'Egitto e il Sudan dall'Andalusia, vengono costituite le nuove nazioni indipendenti di Montenegro (sotto protettorato italiano), Serbia, Romania e Bulgaria (sotto protettorato russo); la Grecia annette la Tessaglia e Creta, mentre la Lombardia (la nostra Bosnia) è affidata in amministrazione all'Ungheria, che la annetterà nel 1908. Albania, Macedonia, Tracia ed isole egee restano alla Turchia, oltre ai territori asiatici. La Russia ritiene che Bismarck la abbia giocata, favorendo l'alleata Ungheria a suo discapito, e così la Santa Alleanza cessa definitivamente di esistere.

1879: ad Agostino Depretis alla Presidenza Italiana subentra il mazziniano Francesco Crispi. Questi dà impulso alla nuova politica coloniale ed avvia l'industrializzazione del paese, ancora in larga parte agricolo ed arretrato. In Sudamerica scoppia la Guerra del Salnitro tra Perù e Cile, quest'ultimo dopo cinque anni di combattimenti conquista il deserto di Atacama, uno dei luoghi più aridi del pianeta, ma ricchissimo di redditizi depositi di salnitro. Muore Fernán Caballero, grande scrittrice andalusa esponente del Romanticismo.

1881: il 25 ottobre nasce a Málaga Pablo Picasso, uno dei maggiori pittori andalusi di tutti i tempi. Andrea Costa è il primo deputato socialista eletto al Parlamento Italiano. A partire da Cuba si diffonde prima in Sudamerica, poi in Andalusia e in tutto il mondo il ballo della Rumba, caratterizzata dal movimento velocissimo e dondolante dei ballerini.

1882: sotto il patrocinio di Ottone di Bismarck e di Francesco Crispi, Sassonia, Ungheria ed Italia danno vita alla Triplice Alleanza, organizzazione di mutua difesa. In tal modo l'Italia abbandona la tradizionale alleanza con l'Andalusia per aderire al blocco centroeuropeo. l'Egitto diventa formalmente un protettorato andaluso, anche se resterà sotto nominale sovranità turca fino al 1918. Nonostante l'aumento della concorrenza (Stati Uniti, Sassonia, Giappone), l'Andalusia, rimasta fedele alla politica di libero scambio, possiede il 46 % del tonnellaggio mercantile mondiale; la bilancia commerciale è passiva, ma quella dei pagamenti è attiva, grazie ad operazioni assicurative e bancarie su scala mondiale. Gli interessi economici e politici si conciliano assai bene con la concezione da parte dei Vandali di essere chiamati a diffondere nel mondo il progresso e la civiltà: l'inglese naturalizzato andaluso Tomás Carlyle pone le basi ideologiche della missione universalistica andalusa, parlando del "fardello dell'uomo bianco".

1883: muore il Re di Francia Enrico V di Borbone, gli succede il figlio Filippo VII, da lui avuto da Maria Cristina di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I, sovrano del Regno Unito (nella nostra Timeline invece Enrico non ebbe figli da sua moglie Maria Teresa di Modena). Il grande architetto Catalano Antoni Gaudì, detto "l'Architetto di Dio", avvia i lavori di costruzione della Basilica della Sagrada Familia a Barcellona; si pensa che i lavori di costruzione si concluderanno solo nel 2026.

1884: nella Conferenza di Budapest le potenze europee si spartiscono il Continente Africano come se fosse una torta. La parte del leone la fanno il Regno Unito, che si annette l'Africa Occidentale e l'Africa Equatoriale, oltre alla Colonia del Capo, alla Beciuania e alla Rhodesia; l'Andalusia, che già controlla Marocco, Rio de Oro, Costa d'Oro e Rio Muni, si vede assegnare anche Egitto, Sudan, Nigeria, Uganda e Kenya; e l'Italia, che ad Algeria, Tunisia, Libia, Capo Verde, Angola e Mozambico aggiunge anche la Costa d'Avorio, Gibuti e il bacino del Congo. Agli altri restano le briciole: la Francia, che ha già il Senegal, occupa l'Eritrea, la Somalia e il Madagascar, rifacendosi con la conquista dell'Indocina, mentre la Sassonia, che si è inserita tardi nella corsa all'Africa, deve accontentarsi di Namibia, Tanganica, Camerun, Dahomey e Togo.

L'Africa nel 1914

1885: Alfonso di Sassonia-Coburgo-Gotha, primo figlio maschio della Regina di Andalusia Isabella II Sforza, muore di emofilia tre giorni prima del suo ventottesimo compleanno. Erede al trono di Siviglia diventa suo figlio Alfonso, nato postumo. Purtroppo, avendo avuto molte figlie andate in moglie ai principali monarchi europei, Isabella II diffonde nelle principali case regnanti questa malattia, di cui è portatrice sana.

1886: il Conservatore siciliano Antonio Starabba, marchese di Rudinì, è il 4° Presidente Italiano. Il Dominio del Cile dà vita ad una politica coloniale espandendosi nel Pacifico: nel giro di pochi anni conquista l'Isola di Pasqua, l'isola Pitcairn, le isole Tuamotu, le Isole Sottovento, le Isole Marchesi (nella nostra Timeline costituiscono la Polinesia francese), le isole Cook, le Line Islands e addirittura l'atollo di Kiritimati (nella nostra Timeline queste ultime due appartengono allo stato di Kiribati).

1888: muore a 91 anni il Re Apostolico d'Ungheria Guglielmo I, gli succede il figlio Federico III, che però soffre di un male incurabile e muore dopo soli 99 giorni di regno. Gli succede allora il figlio Guglielmo II, dal carattere spigoloso ed egocentrico. Decisamente conservatore, Guglielmo è un convinto sostenitore del militarismo e della tradizione assolutistica ungherese. Intanto a Siviglia un misterioso serial killer autodefinitosi "Iago el Destripador" (Giacomo lo Squartatore) uccide e strazia cinque prostitute (ma forse le vittime sono di più) prima di sparire nel nulla.

1889: Andalusia, Regno Unito e Russia danno vita alla Triplice Intesa, in chiara opposizione alla Triplice Alleanza. Intanto l'Imperatore della Nuova Esperia Luigi Filippo I di Orléans è deposto da un golpe militare che proclama la nascita della Repubblica Federale di Nuova Esperia (sul modello degli Stati Uniti d'America). Il sovrano è costretto all'esilio in Andalusia, mentre Luigi Tanari è eletto primo Presidente della Repubblica. Fino al 1939 la presidenza si alternerà tra i due stati più potenti, quello di San Paolo (São Paulo) e Nuova Maremma (Minas Gerais). Dal momento che il primo è un grande produttore di caffé e il secondo di latte, questa è conosciuta come la "politica del caffellatte". A poco a poco il caffé sostituisce lo zucchero come principale merce di esportazione, portando la giovane nazione a una grande crescita economica che attrae una forte immigrazione europea, proveniente principalmente dall'Italia e dalla Sassonia.

1892: Porfirio Díaz lascia il potere dopo ben 4 mandati quadriennali consecutivi, segnati da una profonda crescita economica ed industriale. In qualità di 13° Presidente degli Stati Uniti d'America gli succede Manuel Quintana. In Italia è fondato il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, che inizia dure battaglie per i diritti dei lavoratori.

1893: il liberale Giuseppe Zanardelli è eletto 5° Presidente Italiano. Viene fondato il PSOA (Partido Socialista Obrero Andaluz) sul modello di quello italiano. Il malcontento delle classi popolari nei confronti della borghesia offre purtroppo terreno fertile all'anarchismo.

1894: muore il Re di Francia Filippo VII, gli succede il figlio Filippo VIII, da lui avuto dall'Infanta di Andalusia Maria Isabella, primogenita di Isabella II di Andalusia. L'erede al trono russo Nicola Romanov sposa Alessandra, seconda figlia di Maria Isabella. Dal matrimonio nasceranno quattro figlie (Olga, Tatiana, Maria, Anastasia) e l'erede al trono Alessio, che purtroppo sarà malato di emofilia (chi continuerà a leggere comprenderà il significato di quel "purtroppo").

1896: il Regno di Francia tenta la conquista dell'Impero di Abissinia, ma il Negus Menelik II è armato dagli italiani e dagli andalusi, e così l'esercito francese subisce una severa disfatta ad Adua ad opera delle forze etiopi. Ciò arresta per anni le ambizioni coloniali francesi. Il fisico portoghese Adriano de Paiva scopre accidentalmente la radioattività, mentre studia la fosforescenza dei sali di uranio: scopre infatti che una lastra fotografica protetta contro la luce è rimasta impressionata in vicinanza a sali d'uranio. Per questo nel 1903 Adriano de Paiva vincerà il Premio Nobel per la Fisica insieme a Marie e Pierre Curie.

1898: Cuba e le Filippine ottengono lo status di Dominio della Corona Andalusa, Isabella II è incoronata loro regina. In Sudafrica scoppia la guerra tra i britannici e i Boeri, contadini di origine olandese in fuga dalla dominazione sassone, i quali hanno occupato terre ricchissime di diamanti, che ora Londra vorrebbe annettere. Alla fine i Boeri saranno sconfitti, ma otterranno l'autogoverno. Di fronte alle masse operaie che protestano contro il rincaro del prezzo del pane e contro la Guerra Boera, il primo ministro ultraconservatore Louis Pelloux, pupillo di Re Umberrto I, usa il pugno di ferro e presenta alla Camera dei Comuni una serie di leggi eccezionali che limitano le libertà personali, instaurando di fatto una dittatura del sovrano. L'ostruzionismo delle opposizioni e la sconfitta di Pelloux alle elezioni fa cadere i provvedimenti, ma la situazione resta tesissima. Nella Gran Colombia scoppia la Guerra dei Mille Giorni tra i due principali partiti del paese, quello Conservatore e quello Liberale. Per porre fine al conflitto sarà necessario l'intervento militare da parte della Madrepatria.

1899: il Presidente degli Stati Uniti d'America Manuel Quintana è assassinato a Nueva Toledo dall'anarchico italiano Gaetano Bresci. Come 14° Presidente degli Stati Uniti d'America gli succede Teodoro Roosevelt, figlio di immigrati dai Paesi Bassi. Questi porta avanti una politica aggressiva e di tenace penetrazione economica nei Dominios del Sudamerica, nel Pacifico e in Estremo Oriente, detta "politica del bastone" (dalla sua dichiarazione durante un comizio: "Dobbiamo andare in giro parlando a bassa voce ma con un grosso bastone in mano!") Egli tra l'altro annette agli Stati Uniti le isole Hawaii ed acquista l'Alaska dalla Russia.

1900: il Liberale Giovanni Giolitti è eletto 6° Presidente Italiano. Ha inizio la cosiddetta "Età Giolittiana", caratterizzata dal colossale sforzo da parte dell'Italia di industrializzarsi e portarsi al livello delle altre nazioni europee. Il 29 luglio l'anarchico polacco Leon Czolgosz assassina il Sovrano del Regno Unito Umberto I di Savoia ad Aston, mentre sta assistendo a una manifestazione ippica: in tal modo Czolgosz intende punire il sovrano per aver approvato le guerre contro i Boeri e la repressione ordinata da Pelloux. Gli succede il figlio Vittorio Emanuele III. Intanto, con la connivenza dell'imperatrice Cixi, in Cina scoppia la Rivolta dei Pugni, che intende scacciare dal paese tutte le potenze straniere, colpevoli di esserselo spartito come una torta. Per 55 giorni gli occidentali sono assediati dai rivoltosi nel quartiere delle ambasciate di Pechino, finché non vengono liberati da un corpo di spedizione internazionale formato da Andalusia, Francia, Regno Unito, Italia, Sassonia, Ungheria, Russia e Giappone. Cixi è costretta a cedere alle otto potenze alleate concessioni commerciali nelle principali città cinesi. Il 30 novembre si spegne a Siviglia il grande drammaturgo irlandese Oscar Wilde, che ha scontato due anni di carcere duro a Londra dopo essere stato condannato per omosessualità.

1901: il Dominio dell'Argentina è il primo stato al mondo a concedere il voto alle donne. Iniziano i lavori per la costruzione del Canale di Panama, che sarà ultimato solo nel 1914. A partire da Cuba si diffonde in Andalusia e poi in tutto il mondo il ballo del Cha Cha Cha.

1904: il 10 aprile muore la Regina di Andalusia Isabella II dopo un regno durato 71 anni. Le succede il nipote Alfonso IX di Sassonia-Coburgo-Gotha, che non ha ancora compiuto 18 anni. Il quotidiano francese "le Figaro" lo definisce "il più felice ed il più amato di tutti i sovrani della Terra". Il poeta andaluso Antonio Machado pubblica il suo capolavoro, la raccolta di liriche "Soledades", mentre lo scrittore Ramón María del Valle-Inclán termina la sua quadrilogia di romanzi "Sonate". Essi sono i principali esponenti della "Generazione del '98", un gruppo di intellettuali andalusi che vanno controcorrente e sottolineano la crescente disumanizzazione della moderna società di massa, tecnologica ed iperindustrializzata. Il drammaturgo andaluso José Echegaray y Eizaguirre vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1906: il 18 aprile un terremoto violentissimo (8,6 gradi Richter) devasta la città americana di San Francisco; la rottura dei tubi del gas provoca un incendio che miete più vittime del terremoto stesso. Il 31 maggio Re Alfonso IX di Andalusia sposa la cugina Louise Françoise Marie Laure di Borbone, sorella del Re di Francia Filippo VIII. Mentre i due sposi stanno tornando dalla cerimonia nuziale, l'anarchico Mateu Morral scaglia un ordigno contro la loro carrozza. I due sposi restano illesi, ma due cavalli e alcuni cittadini innocenti che assistono al corteo restano uccisi. Morral si suicida per non essere catturato; il fallito attentato suscita molto scalpore in tutta l'Andalusia, e viene promulgata una serie di leggi speciali contro l'anarchismo. Il poeta italiano Giosuè Carducci vince il Premio Nobel per la Letteratura, mentre l'andaluso Santiago Ramón y Cajal vince il Premio Nobel per la Medicina insieme all'italiano Camillo Golgi.

Bandiera del Regno di Francia

Bandiera del Regno di Francia

1907: Giovanni Giolitti è confermato alla presidenza dell'Italia per un secondo mandato. A Martorell (Catalogna) è fondata la SEAT (Sociedad Española de Automóviles de Turismo), prima grande industria automobilistica d'Andalusia. A Hollywood, sobborgo di Buenos Aires, capitale dell'Argentina, è aperto il più grande centro di produzione cinematografica del mondo. Pablo Picasso realizza uno dei suoi capolavori, "Les Demoiselles d'Avignon".

1908: 15° Presidente degli Stati Uniti d'America è eletto Francisco Madero, fondatore del Partito Democratico. Il Regno d'Ungheria annette formalmente la Lombardia (la nostra Bosnia-Erzegovina), tra le proteste di Serbia e Russia. A Siviglia si tengono i giochi della IV Olimpiade dell'era moderna.

1909: impresa dell'esploratore andaluso Adolfo Navarrete y de Alcázar, che il 6 aprile è il primo uomo della storia a raggiungere in slitta il Polo Nord, battendo la concorrenza dell'inglese Robert Falcon Scott. Di lui si dirà: « Datemi Scott a capo di una spedizione scientifica, Amundsen per un'azione rapida ed efficace; ma, quando siete nell'avversità e non intravedete via d'uscita, inginocchiatevi e pregate Dio che vi mandi Navarrete! » Intanto il Senado Andaluso perde il suo diritto di veto nelle questioni finanziarie, ed è ridotto ormai a mero organo di rappresentanza. Le femministe cominciano la loro battaglia per la concessione del diritto di voto alle donne. Con il Trattato di Racconigi, Giolitti riconosce lo status quo nei Balcani, per avere mano libera in vista di ulteriori annessioni coloniali (in primis Cipro).

1911: l'8 marzo scoppia un incendio in una fabbrica di Barcellona, posta agli ultimi tre piani di un palazzo di dieci piani: muoiono ben 146 operaie, che erano state chiuse dentro la fabbrica dai loro datori di lavoro (molte di esse periscono gettandosi nel vuoto). In ricordo di questa tragedia verrà istituita la Festa della Donna l'8 marzo di ogni anno. Intanto, vista la facilità con cui Guglielmo II di Ungheria ha annesso la Lombardia, il Presidente Italiano Giovanni Giolitti decide di annettere l'isola di Cipro, storico possesso veneziano, prima che se ne impossessi l'Andalusia. Con la scusa di vendicare il povero Marcantonio Bragadin e di riparare un torto storico, un corpo di spedizione italiano sbarca a Nicosia ed occupa non solo l'isola di Venere, ma anche il Dodecaneso con una facilità disarmante (anche se poi i Greci si dimostrano malcontenti del dominio italiano). I paesi balcanici decidono allora di fare altrettanto e di spartirsi quanto resta della Turchia Europea. Le truppe ottomane sono sbaragliate e la Turchia è espulsa dall'Europa. Subito dopo però nascono aspre contese tra gli stati balcanici sulla divisione della torta: l'Ungheria e la Sassonia sostengono la Bulgaria, che vorrebbe ricostruire il suo vastissimo impero medioevale, mentre Italia e Russia sono contrari alla nascita di una potenza egemone nei Balcani, sui quali avanzano pretese di protettorato. Alla fine scoppia una seconda guerra balcanica e la Bulgaria è sconfitta. La Macedonia è così spartita tra Serbia e Grecia, e la Turchia riesce a riprendersi parte della Tracia. L'Albania diventa indipendente sotto protettorato italiano. Guglielmo II di Ungheria e Francesco Giuseppe I di Sassonia hanno compreso che l'Italia è un alleato inaffidabile e che non si potrà contare su di essa in caso di guerra europea. Dopo aver perso la corsa al Polo Nord, Robert Falcon Scott si rifà raggiungendo per primo il Polo Sud il 14 dicembre.

1912: la Sassonia, insoddisfatta della spartizione del Continente Africano che la lascia ai margini, tenta di rompere gli equilibri inviando la propria cannoniera "Panther" davanti al porto marocchino di Agadir, provocando la Grande Crisi Marocchina. Questa mossa, che mira a far pressioni sull'Andalusia per ottenere maggiori compensazioni in cambio della rinuncia alle pretese sassoni sul Marocco, viene invece interpretata da Siviglia e Londra come un tentativo di prendere il controllo del porto di Agadir, facendone una piazzaforte in grado di contrastare le rotte dell'Atlantico centrale. Per alcuni giorni il mondo è sull'orlo di una guerra totale, poi la mediazione del Presidente Americano Francisco Madero, noto per le sue posizioni pacifiste, fa sgonfiare la crisi, e la Sassonia riconosce definitivamente il protettorato andaluso sul Marocco in cambio di compensazioni territoriali nel Camerun. La sensazione generale è però che una grande guerra europea sia imminente.Nella notte tra il 14 e il 15 aprile il transatlantico andaluso "El Titano", ritenuto inaffondabile, cola a picco dopo aver urtato un iceberg durante il viaggio inaugurale da Cadice a Nueva Toledo: perdono la vita 1523 dei 2223 passeggeri imbarcati. Questa sciagura pone convenzionalmente fine all'ottimismo della cosiddetta "Belle Époque".

1914: il 28 giugno il primogenito ed erede al trono di Guglielmo II d'Ungheria, Federico Guglielmo di Hohenzollern, 32 anni, è assassinato a Sarajewo, capitale della Lombardija, dallo studente serbo Gavrilo Princip, affiliato all'organizzazione di estrema destra Crna Ruka ("Mano Nera"), che rivendica la Lombardija come parte integrante della nazione slava. Guglielmo II, focoso ed impulsivo, pretende che siano gli investigatori ungheresi ad indagare in territorio serbo sui reali mandanti di Princip e, di fronte al netto rifiuto di Belgrado, respinge ogni proposta di mediazione e il 28 luglio dichiara guerra alla Serbia. Scatta un fatale gioco di alleanze: la Russia, che detiene il protettorato sulla Serbia, dichiara guerra all'Ungheria; la Sassonia, legata all'Ungheria dalla Triplice Alleanza (ma in realtà per regolare i conti con i russi sui confini orientali), dichiara guerra alla Russia; l'Andalusia e l'Inghilterra, legate alla Russia dalla Triplice Intesa, dichiarano guerra a Sassonia e Ungheria. Insieme all'Andalusia scendono in guerra anche tutti i suoi Domini sparsi per il mondo. È iniziata la Grande Guerra. Il Liberale Antonio Salandra, che è appena stato eletto 7° Presidente Italiano, resiste agli Interventisti guidati dal poeta Gabriele d'Annunzio e, ritenendo che l'Italia abbia tutto da perdere da una guerra totale, denuncia la Triplice Alleanza, sostenendo che l'Ungheria non è stata aggredita ma ha aggredito la Serbia, e si pronuncia per la neutralità, che manterrà per l'intero conflitto, godendo i benefici di rifornire entrambe le parti in lotta. Per ora resta neutrale anche la Francia. Lo Zar Nicola II è entrato nel conflitto perchè egli e sua moglie Alessandra sono succubi dell'ex monaco Grigorij Rasputin, il quale sostiene di avere poteri taumaturgici e di poter curare lo Zarevic Alessio dall'emofilia, ed ha predetto allo Zar una facile vittoria (mai predizione si rivelerà più sbagliata). Chi sperava che il conflitto si sarebbe risolto in una guerra lampo resta ben presto deluso: la guerra si impantana subito nelle trincee, dove la vita dei soldati è praticamente impossibile, e spostare la linea del fronte di pochi metri costa ingentissime perdite umane. Di fronte a tanta tragedia il Papa Pio X muore di dolore, al suo posto è eletto Benedetto XV che condanna ripetutamente quanto vanamente "l'inutile strage".

Bandiera del Dominio di Gran Colombia

Bandiera del Dominio di Gran Colombia

1915: il 24 maggio il primo ministro francese Georges Clemenceau decide di accettare le offerte inglesi e andaluse (anche la Sassonia gli aveva promesso ampi ingrandimenti coloniali se fosse sceso in guerra a fianco delle Potenze Centroeuropee) e dichiara guerra a Sassonia e Ungheria. Bulgaria e Turchia scendono invece in guerra a fianco di Vienna e Budapest, attaccando Grecia e Romania. L'Italia minaccia duramente i belligeranti: se sarà violato il territorio dell'Albania o della Dalmazia, scenderà in campo; nonostante sia considerata una grande decaduta, nessuno dei contendenti vuole un nemico in più. Le truppe sassoni, costrette a una guerra su due fronti, invadono la Francia e puntano su Parigi, nel tentativo di sbaragliare subito i francesi. Il Re di Francia Filippo VIII e il Governo fuggono a Bordeaux, ma il Maresciallo di Francia Ferdinand Foch riesce a bloccare i sassoni sul fiume Marna, quando mancano 50 Km alla capitale, ed anche il Fronte Occidentale si impantana nelle trincee.

1916: Venustiano Carranza è eletto 16° Presidente degli Stati Uniti d'America, con la promessa che terrà il paese fuori dal conflitto europeo: una promessa che non manterrà. Il 21 novembre nel castello di Schönbrunn si spegne il Re di Sassonia Francesco Giuseppe I d'Asburgo dopo ben 68 anni di regno (senza reggenze), gli succede il nipote Francesco Ferdinando I. Si forma in Andalusia il cosiddetto Ultraísmo, un movimento letterario nato nelle tertulias del Cafè Colonial di Siviglia che si ispira al Futurismo italiano.

1917: Sassonia e Ungheria sfondano il fronte russo e invadono Polonia, Ucraina, Bielorussia e Paesi Baltici. Di conseguenza l'esercito russo si ammutina e il popolo manifesta contro la guerra. Il leader dei Bolscevichi (Comunisti) russi Vladimir Lenin rientra in patria su un vagone messogli a disposizione dai sassoni, rovescia lo Zar e il governo dei Menscevichi moderati (Rivoluzione d'Ottobre) e proclama l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, chiedendo l'armistizio e tirandosi fuori dal conflirro. Intanto il Primo Ministro francese Georges Clemenceau, invidioso dei successi del Capo di Stato Maggiore Ferdinand Foch, pupillo del Re Filippo VIII, lo rimuove dall'incarico a favore di Philippe Pétain (tra l'altro Clemenceau è fortemente anticlericale, mentre Foch è fervente cattolico ed ha un fratello gesuita). Ma l'uscita dal conflitto della Russia permette a sassoni e ungheresi di spostare ingenti truppe sul fronte occidentale, che viene sfondato; solo a fatica Pétain riesce ad arrestare l'avanzata della Triplice sulla Senna, lasciando ai nemici una parte di Parigi. Re Filippo VIII si impone allora su Clemenceau e richiama Foch alla testa delle truppe. Quanto agli Stati Uniti d'America, il Presidente Carranza ha capito che, se vinceranno sassoni e ungheresi, dovrà dire addio agli ingenti prestiti fatti a britannici, francesi e andaluso, e così con un pretesto scende a sua volta in guerra contro le Potenze Centroeuropee. Dal 13 maggio al 13 ottobre la Vergine Maria appare ai tre pastorelli portoghesi Lucia Dos Santos, Jacinta Marto e Francisco Marto nella Cova da Iria, presso la città di Ourém, a 120 Km da Lisbona (in questa Timeline non esiste il toponimo "Fatima", non essendoci stata una secolare dominazione musulmana): la Madonna promette una guerra ancora peggiore, se l'umanità non si convertirà.

1918: l'intervento degli Stati Uniti d'America trascina con sé quello della Nuova Esperia e sbilancia nettamente il conflitto a favore dell'Intesa, ma a giocare a sfavore di Sassonia e Ungheria è soprattutto la cosiddetta Febbre Andalusa, una terribile epidemia di influenza i cui primi casi sono stati registrati in Andalusia, ma che probabilmente proviene (come tutti i virus influenzali) dall'Estremo Oriente. Essa dilaga in Europa a causa delle cattive condizioni igieniche e della promiscuità delle trincee, e mieterà in tutto 50 milioni di morti (più della Grande Guerra!) Gli eserciti più colpiti sono proprio quello sassone ed ungherese. A fine ottobre gli eserciti britannico e francese sfondano la linea del fronte e, quando raggiungono il Reno, la Sassonia è costretta a chiedere l'armistizio. Francesco Ferdinando I lascia il paese rifugiandosi in Svezia. Anche l'Ungheria alza bandiera bianca, e le diverse nazionalità che compongono il regno (croati, slovacchi, rumeni) proclamano l'indipendenza; Guglielmo II, dopo essersi rifiutato di abdicare, parte per la Svizzera. Gli Arabi proclamano a loro volta l'indipendenza, e il secolare Impero Ottomano si sfascia definitivamente. La Prima Guerra Mondiale è finita. Intanto i Bolscevichi trucidano lo Zar e tutta la sua famiglia a Ekaterinenburg quando si profila la possibilità che le forze monarchiche ("i Bianchi") lo raggiungano e lo liberino.

1919: si apre a Siviglia la Conferenza di Pace. Nonostante l'Andalusia inviti alla prudenza, il primo ministro britannico David Lloyd George accusa la Sassonia di essere la reale responsabile del conflitto e le impone di pagare riparazioni di guerra esorbitanti, perchè spera di porre fine all'egemonia sassone sul continente, sostituendola con quella britannica. In tal modo però Lloyd George crea le premesse per un nuovo conflitto: le riparazioni di guerra provocano in Sassonia una disastrosa crisi economica e un'inflazione record (vengono stampate banconote da 100 miliardi di marchi), il paese si riempie di disoccupati e di piccoli borghesi rovinati dalla crisi, e nel popolo nasce il desiderio di darsi a un uomo forte per prendersi la rivincita e rifare grande la Sassonia. Oltre alle riparazioni esosissime, la Sassonia è costretta a cedere alla Francia l'Alsazia e la Lorena, regioni tradizionalmente tedesche, e a sgomberare la Boemia, la Moravia e la porzione di Polonia occupata a fine XVIII secolo, mentre i Paesi Bassi diventano pienamente indipendenti. Il socialista Friedrich Ebert fonda a Weimar la Repubblica Federale di Sassonia (detta per questo "Repubblica di Weimar") con capitale Francoforte sul Meno, più centrale rispetto alla capitale storica Vienna (questo stato comprende anche l'Austria e l'intero Tirolo con Bolzano). La Boemia e la Moravia si uniscono alla Slovacchia, dando vita alla Repubblica di Cecoslovacchia. Slovenia, Croazia e Lombardia (la nostra Bosnia) vengono unite alla Serbia per formare il nuovo Regno di Jugoslavia con capitale Belgrado. La Transilvania è annessa alla Romania (nonostante la abitino anche molti ungheresi) e la Galizia va a formare il rinato stato polacco. Dato che l'URSS è stata esclusa dalla Conferenza, Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia acquistano l'indipendenza; i Bolscevichi riconquistano invece Ucraina e Bielorussia. Le colonie sassoni vengono spartite tra la Gran Bretagna, che occupa Togo, Dahomey, Camerun e Guyana Sassone, e l'Andalusia, che annette il Tanganica e le Indie Orientali, mentre la Namibia è occupata dalla neonata Unione Sudafricana. Quanto all'Impero Ottomano, la Siria e il Libano vanno alla Francia e l'Iraq all'Andalusia, mentre il Regno Unito ottiene la Palestina e la Transgiordania; nel complesso, Londra resta molto insoddisfatta da questa spartizione, e nel paese si diffonde il pericoloso mito della "vittoria mutilata". Intanto con il suo "Appello ai Liberi e Forti" Don Luigi Sturzo fonda a Roma la Democrazia Cristiana, dopo che Papa Benedetto XV ha dato il suo assenso alla partecipazione dei cattolici alla vita politica italiana.

Bandiera del Dominio del Perù

Bandiera del Dominio del Perù

1920: Alvaro Obregón è eletto 17° Presidente degli Stati Uniti d'America, e subito inizia una fiera politica anticlericale (Obregón è Gran Maestro di una Loggia Massonica), che provoca la ribellione aperta dei Cattolici, nota come Rivolta dei Cristeros. Viene fondata a Ginevra la Società delle Nazioni, che dovrebbe dirimere le controversie internazionali senza bisogno di guerre. Intanto il ballo nazionale statunitense, noto come Tango, comincia a diffondersi in tutto il mondo. In Andalusia è finalmente concesso il diritto di voto alle donne, in considerazione del ruolo chiave da esse giocato durante la Grande Guerra. Il 1 luglio nasce la cantante portoghese Amália Rodrigues, colei che farà conoscere il Fado in tutto il pianeta.

1921: il Radicale Francesco Saverio Nitti è eletto 8° Presidente Italiano con il sostegno anche del Partito Liberale, del Partito Conservatore e della Democrazia Cristiana; egli sconfigge Benito Mussolini, candidato del Partito Socialista, e Antonio Gramsci, candidato dal Partito Comunista. Con una riforma costituzionale, il mandato presidenziale viene ridotto da 7 a 5 anni.

1922: l'Impero Coloniale Andaluso si trasforma in "Estados Libres Asociados" (ELA, in inglese Commonwealth), libera associazione di Dominios che hanno tutti come capo di stato il Re di Andalusia, rappresentato da un Governatore, ma per il resto sono pressoché indipendenti (come Canada, Australia e Nuova Zelanda sono legati al Regno Unito nella nostra Timeline). L'Egitto invece ottiene la piena indipendenza dall'Andalusia; il Sudan è sotto sovranità congiunta dei due paesi. Muore Lenin, alla guida dell'URSS gli succede il georgiano Iosif Vissarionovic Dzugasvili detto Stalin ("acciaio"), che instaura una dittatura sanguinaria e paranoica. Il drammaturgo andaluso Jacinto Benavente vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1924: Alvaro Obregón, appena rieletto alla presidenza americana, è assassinato con una revolverata in faccia da un seminarista che contesta la sua politica anticlericale. Gli succede in qualità di 18° Presidente degli Stati Uniti d'America il vice Plutarco Elías Calles, il quale continua la politica anticlericale del predecessore (pare che abbia dichiarato: "la Chiesa è la sola causa di tutte le sventure degli Stati Uniti"). Di lui Papa Pio XI dirà: "In seguito all'opera di Calles, gli Stati Uniti sono diventati un paese totalmente infeudato dalla Massoneria!") Egli, che verrà rieletto nel 1928, porta avanti una politica isolazionista, danneggiando complessivamente l'economia americana.

1925: il britannico Oswald Mosley, leader del Fascist Party di estrema destra, cavalcando il mito della "vittoria mutilata" e il terrore dei ricchi borghesi del Regno Unito verso una rivoluzione di stampo bolscevico, riesce a vincere le elezioni contro il Laburista Ramsay McDonald e a farsi assegnare dal Re Vittorio Emanuele III di Savoia il compito di formare il nuovo governo. Il matematico andaluso Leonardo Torres y Quevedo pone le basi della moderna informatica realizzando il primo modello matematico alla base del funzionamento dei moderni calcolatori elettronici.

1926: Giorgio Montini, padre di Giovanni Battista Montini (il futuro Papa Paolo VI), è il primo democristiano ad essere eletto Presidente della Repubblica Italiana. Muore il Re di Francia Filippo VIII di Borbone, gli succede il fratello Giovanni III. Questi è inviso alla maggioranza dei francesi per il suo carattere autoritario e per la sua opposizione alle riforme sociali, proprio mentre in Francia si va formando una chiara maggioranza a favore del cosiddetto Fronte Popolare, formato da Socialisti, Comunisti, Repubblicani ed Anarchici. Anche in Francia si profila così, sul modello italiano, una soluzione repubblicana. A Barcellona muore il grande architetto Antoni Gaudì, nel modo più assurdo: investito da un tram e creduto un barbone per il suo abito dimesso. La costruzione della Sagrada Familia verrà portata avanti dagli architetti Francesc Quintana, Puig Brdosanada e Lluis Gari. La scrittrice sarda Grazia Deledda vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1927: dopo l'assassinio di Ramsay McDonald da parte delle squadracce fasciste di Oswald Mosley, i deputati liberali, laburisti e parte dei conservatori si ritirano per protesta dal Parlamento ("Secessione dell'Aventino"). Mosley ne approfitta per proclamarsi "Supreme Leader", mettere al bando i Partiti politici e i sindacati e dare vita a una dittatura corporativista. L'Irlanda, guidata da Eamon de Valera, proclama la secessione dal Regno Unito, che Mosley non può impedire perchè troppo impegnato a combattere le opposizioni interne (in un anno subisce sei tentativi di assassinio). Mosley ottiene però l'appoggio di Winston Churchill, che entra nel suo governo come cancelliere dello Scacchiere, e mantiene la stretta alleanza con Francia e Andalusia. A causa delle fluttuazioni dei prezzi dell'argento e dell'oro in seguito alla Prima guerra mondiale, l'Unione Monetaria Latina viene sciolta.

1928: una riforma costituzionale trasforma le regioni storiche andaluse in 25 Comunità Autonome, dotate di autogoverno: Alentejo, Algarve, Aragona, Asturie, Azzorre, Baleari, Beira, Betica, Canarie, Cantabria, Castiglia e León, Castiglia la Mancia, Catalogna, Ceuta, Douro, Estremadura, Galizia, Madeira, Melilla, Murcia, Navarra, Paesi Baschi, La Rioja, Siviglia e Valenza (vedi cartina sottostante). Vengono tutelate le lingue diverse da quella andalusa parlate nel territorio nazionale, cioè il catalano, l'aragonese, il portoghese, il galiziano, l'asturiano e il basco. A molti baschi e catalani però ciò non basta. Il sacerdote aragonese Josemaría Escrivá de Balaguer fonda l'Opus Dei, una delle maggiori organizzazioni cattoliche moderne. Viene fondata l'Iberia, ancor oggi la principale compagnia aerea dell'Andalusia. Muore lo scrittore andaluso Vicente Blasco Ibáñez, noto per i suoi bestseller "Sangue e arena" e "I quattro cavalieri dell'Apocalisse", da cui saranno tratti dei kolossal cinematografici.

Le Comunità Autonome del Regno di Andalusia

1929: l'indice azionario della Borsa di Nueva Toledo (la nostra New York) crolla di schianto, provocando per effetto domino il tracollo di quasi tutte le economie mondiali. Fine dei "Ruggenti Anni Venti", inizia un periodo di crisi e di disoccupazione noto come "Grande Depressione". I giovani stati dell'Europa centrale e orientale non saranno in grado di resistere alla crisi, e ciò, unitamente alla loro impreparazione alla democrazia, favorirà l'ascesa i regimi autoritari di destra. Il poeta andaluso Federico García Lorca pubblica il suo capolavoro, "Poeta en Nueva Toledo".

1930: la Nuova Esperia, travolta dalla corruzione e dalla crisi economica dell'anno precedente, si trova sull'orlo di una guerra civile, quando prende il potere Italo Balbo, già asso dell'aviazione neoesperiana e grande ammiratore di Oswald Mosley, che si fa eleggere dal popolo, del quale conquista la fiducia presentandosi come "uomo forte", e per alcuni anni governa secondo la vecchia costituzione. Gli Stati Uniti d'America vincono la prima edizione del Campionato Mondiale di Calcio in casa loro. Il filosofo esistenzialista andaluso Josè Ortega y Gasset pubblica la sua opera più significativa, "La rebelión de las masas" ("La ribellione delle masse"). Il matematico portoghese Duarte Leite Pereira da Silva formula per primo il Teorema di Incompletezza (nella nostra Timeline formulato da Kurt Gödel), secondo il quale ogni sistema assiomatico consistente in grado di descrivere l'aritmetica dei numeri interi è dotato di proposizioni che non possono essere dimostrate né confutate sulla base degli assiomi di partenza: una pietra miliare della Logica moderna.

1931: il socialista Benito Mussolini, a capo del Fronte Popolare (socialisti, comunisti, anarchici), vince le elezioni in Italia e diventa 10° Presidente della Repubblica, introducendo una serie di ardite riforme sociali. In Francia invece la vittoria alle elezioni municipali del Fronte Popolare provoca il crollo della monarchia. Re Giovanni III trova rifugio in Andalusia, mentre il leader carismatico del fronte, Léon Blum, proclama la Repubblica e ne è eletto primo Presidente. Viene approvata una Costituzione di chiara impronta laica ed anticlericale; viene nuovamente sciolta la Compagnia di Gesù e molti altri ordini religiosi; si dichiarano di proprietà pubblica i monasteri e le chiese; e sono chiuse tutte le scuole cattoliche, dando un duro colpo al sistema scolastico del paese. Durissima la reazione di Papa Pio XI, che scaglia contro il Fronte Popolare l'enciclica "Dilectissima Nobis". Il pittore andaluso Salvador Dalí realizza il suo capolavoro "La persistenza della memoria", pietra miliare del surrealismo.

1932: Lázaro Cárdenas del Río è eletto 19° Presidente degli Stati Uniti d'America. Questi, pur perseverando nella netta separazione tra Stato e Chiesa, decide di attenuare la politica anticlericale dei suoi predecessori e di cercare un'intesa con la Chiesa allo scopo di ottenere la pacificazione sociale, di far uscire gli Estados Unidos dal loro isolamento internazionale e di avviare una politica di grandi opere pubbliche, per creare posti di lavoro dopo la crisi del 1929. Intanto l'Iraq ottiene l'indipendenza, ma resta nella sfera di influenza andalusa. Tra Perù e Argentina scoppia la Guerra del Chaco, per il controllo della pampa arida e semidesertica al confine tra i due paesi. Dopo tre anni di guerra il giurista statunitense Carlos Saavedra Lamas si propone come mediatore ed ottiene una pace di compromesso, con la quale i due paesi finiscono per spartirsi il Gran Chaco, e il Perù ottiene un accesso al Rio Paraguay, cioè all'oceano Atlantico. Nasce il pittore colombiano Fernando Botero, noto per le figure "obese" da lui dipinte. Per questo Carlos Saavedra Lamas riceverà il Premio Nobel per la Pace.

1933: il leader dell'estrema destra sassone Adolf Hitler, grande ammiratore di Oswald Mosley, approfitta della rabbia causata nel paese dalla crisi del 1929 per prendere il potere, concentrando nelle sue mani tutte le più alte cariche dello stato e proclamandosi "Führer" (Duce). Ha inizio il regime nazista. In Nuova Esperia il Presidente Italo Balbo approfitta di una sommossa tentata dalle forze di Sinistra alleate dell'URSS per sospendere la Costituzione e governare come un autocrate, proclamandosi "Duce". Ha fine la cosiddetta "Vecchia Repubblica", che durava dal 1889, ed inizia quello che Balbo ha battezzato lo "Stato Nuovo". Il 12 aprile nasce Montserrat Caballé, che diverrà la più celebre soprano andalusa oggi vivente. Il cubano Ignacio Pineiro fa conoscere in tutto il mondo il genere musicale della Salsa, che poi darà il nome anche a un noto tipo di ballo.

1934: le elezioni francesi sono vinte dal Fronte Nazionale, una coalizione di partiti di destra e di estrema destra (inclusi i monarchici) guidata da Pierre Laval, che subito annulla tutte le riforme del Fronte Popolare. Ciò provoca forti ribellioni da parte di gruppi anarchici e socialisti, che occupano la città di Clermont-Ferrand assassinando militari e parroci e incendiando teatri e scuole; la ribellione viene stroncata nel sangue dall'intervento dell'esercito, comandato dal generale Philippe Pétain, che si merita così il soprannome di "macellaio di Clermont". Tutto ciò provoca una radicalizzazione delle posizioni politiche dei partiti francesi sia a destra che a sinistra. Il 10 giugno l'Italia vince la seconda edizione dei Campionati Mondiali di Calcio in casa sua. Il 25 luglio ha luogo un tentativo di colpo di stato di estrema destra in Italia, organizzato dai movimenti filonazisti guidati da Achille Starace, Roberto Farinacci e Nicolo Bombacci, che assassinano il Vicepresidente italiano e Ministro degli Interni Giacomo Matteotti e tentano di prendere il controllo delle città del Nord. La mobilitazione dei Partiti Democratici e il rapido intervento dell'esercito guidato da Pietro Badoglio stroncano la ribellione. Il drammaturgo siciliano Luigi Pirandello vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1935: con un colpo di mano Edward Mosley rovescia Re Rama VII ed annette il Siam alla Corona Britannica; Re Vittorio Emanuele III è incoronato anche Imperatore del Siam. Dure proteste da parte dell'Andalusia, della Cina e dell'Unione Sovietica; la Società delle Nazioni vara delle sanzioni contro il Regno Unito. Allora Mosley inaugura l'"autarchia", abbandona la tradizionale alleanza con l'Andalusia e si getta nel fatale abbraccio con la Sassonia di Hitler. A questo punto però Winston Churchill non lo segue più e si dimette da Cancelliere dello Scacchiere; Mosley lo allontana, inviandolo a ricoprire la carica di Governatore dell'Africa Equatoriale Britannica. Il 30 novembre muore Fernando Pessoa, massimo poeta di lingua portoghese e tra i maggiori scrittori del XX secolo. L'avventuriero Boris Skossyreff si proclama unico Principe di Andorra con il nome di Boris I, ma otto giorni dopo è arrestato dalla polizia andalusa.

Salvador Dalì, "L'Enigma di Hitler", 1939, olio su tela, cm 51 x 79, Madrid, Museo Nacional

Salvador Dalì, "L'Enigma di Hitler", 1939, olio su tela, cm 51 x 79, Madrid, Museo Nacional

1936: netta sconfitta del Fronte Popolare alle elezioni italiane, 11° Presidente della Repubblica diventa il democristiano Alcide de Gasperi, che decide di abbandonare la politica di "Splendido Isolamento" (come era stato definito) per stringere alleanza con l'Andalusia. In Francia invece il Fronte Popolare vince le elezioni contro il Fronte Nazionale, in un clima di continue violenze tra gruppi di destra e sinistra. Questi disordini facilitano la nascita della Falange Francese, un partito nazionalista guidato dall'ammiraglio François Darlan. L'assassinio di Fernand de Brinon, uno dei principali capi del Fronte Nazionale (leader dell'ala filonazista del movimento), rappresenta il segnale che la Falange attendeva per fare vita a un golpe militare; ma l'esercito, guidato da Philippe Pétain, incontra un'inaspettata resistenza da parte dei movimenti di sinistra, tutt'altro che disposti a cedere facilmente, e così scoppia la Guerra Civile Francese. Inizialmente le forze del Fronte Nazionale controllano solo la Francia centrale, mentre la Repubblica ha in mano tutte le principali città del paese. Spariti i principali esponenti del pronunciamento militare, Pétain punta a conquistare velocemente il potere, ma la strenua resistenza delle forze repubblicane a Parigi, Reims, Nantes e Bordeaux fa fallire il suo progetto. Da ogni parte del mondo arrivano volontari per combattere a fianco degli uni o degli altri: la Gran Bretagna Fascista e la Sassonia Nazista foraggiano i Nazionalisti, mentre l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti d'America sostengono i Repubblicani, per i quali combattono i volontari della Brigata Internazionale. Tra questi ultimi vi sono il poeta andaluso Federico Garcia Lorca (che morirà fucilato dai falangisti) e lo scrittore argentino Ernest Hemingway. Dopo atrocità di ogni genere da entrambe le parti, tra cui il terrificante bombardamento di Pau (in Guascogna) da parte della Luftwaffe nazista (evento cui Pablo Picasso dedicherà il suo capolavoro pittorico, intitolato appunto "Pau"), i Falangisti riescono a prendere le grandi città della costa e assediano Parigi, che cade nel marzo 1939. In cambio la Sassonia nazista rioccupa Alsazia e Lorena. Philippe Pétain restaura subito la monarchia, ma impedisce a Re Giovanni III e a suo figlio Enrico di rientrare in patria e si autonomina Reggente a Vita, instaurando così una dittatura personale.

1937: il Canada approfitta della guerra civile che sconvolge la madrepatria Francia per proclamare l'indipendenza, subito riconosciuta dagli Stati Uniti d'America. La Siria e il Libano fanno presto altrettanto. Muore a Salamanca il filosofo andaluso Miguel de Unamuno.

1938: il 5 gennaio nasce Juan Carlos, figlio del principe Jaime di Sassonia-Coburgo-Gotha e futuro Re di Andalusia. L'Italia vince anche la terza edizione dei Campionati Mondiali di Calcio, giocatasi in Inghilterra. Edward Mosley decide di introdurre anche nel Regno Unito delle leggi razziali antiebraiche, che danneggiano molto la nazione causando un'emorragia di cervelli verso l'Andalusia, il Sudamerica e gli Stati Uniti d'America. Con un colpo di mano la Sassonia, che Hitler ha pesantemente riarmato, invade la Cecoslovacchia annettendo Boemia e Moravia, e trasformando la Slovacchia in uno stato satellite. Subito dopo Hitler avanza pretese sull'Ungheria, dove ha preso il potere un partito di stampo nazista, le Croci Frecciate. Edward Mosley propone di convocare un Congresso a Monaco di Baviera, cui partecipano Hitler, lo stesso Mosley, il Primo Ministro Andaluso Francisco Largo Caballero e il Presidente Italiano Alcide de Gasperi. Questi ultimi due cedono alla proposta di Mosley di lasciare mano libera a Hitler in Ungheria, in cambio della rinuncia nazista a nuove pretese territoriali, e così Budapest entra a far parte del Reich. Subito dopo però Hitler viene meno alla parola data occupando anche la città di Memel in Lituania, e così Andalusi e Italiani si rendono conto che Hitler non si fermerà mai, se non davanti alla forza.

1939: a sorpresa, Hitler e il dittatore sovietico Stalin stringono un Patto di Non Aggressione, quindi il Führer invia un ultimatum alla Polonia: o cederà Danzica o sarà la guerra. Italia e Andalusia lanciano a loro volta un ultimatum, ignorato da Hitler, che il 1 settembre invade la Polonia da ovest, mentre l'URSS la invade da est. Italia e Andalusia rispondono dichiarando guerra alla Sassonia: ha inizio la Seconda Guerra Mondiale. Per ora Mosley resta alla finestra, nonostante il Patto d'Acciaio che ha firmato con Hitler, e così pure fa il dittatore francese Philippe Pétain. Il musicista e direttore d'orchestra andaluso Xavier Cugat incide "Perfidia", il brano che gli darà la celebrità a livello mondiale. Dagli Stati Uniti d'America si diffonde in tutti il mondo il ballo noto come Jive.

1940: attraverso una serie di fulminee campagne militari ("Blitzkrieg", cioè "guerra lampo") le armate naziste invadono l'Italia attraverso il Brennero. De Gasperi e tutto il governo italiano fuggono prima in Sicilia e poi a Tunisi, mentre a Roma è insediato un governo fantoccio filonazista guidato da Alessandro Pavolini. Papa Pio XII sceglie di restare a Roma nonostante il serio rischio di deportazione in Sassonia, e aiuta sottobanco gli Ebrei e la Resistenza per tramite dell'irlandese Monsignor Hugh O'Flaherty, presidente della Congregazione di Propaganda Fide e detto "la Primula Rossa del Vaticano". Vista la travolgente avanzata di Hitler, il 10 giugno Mosley scende in guerra contro Andalusia e Regno Unito. « An hour appointed by destiny has struck in the heavens of our fatherland », annuncia Mosley di fronte a una folla osannante. « The declaration of war has already been delivered to the ambassadors of Andalusia and Italy. We go to battle against the plutocratic and reactionary democracies who, at every moment have hindered the advance and have often endangered the very existence of the British people! » Poi in privato aggiunge: « I only need a few thousand dead so that I can sit at the peace conference as a man who has fought! » Winston Churchill, governatore dell'Africa Equatoriale Britannica, si schiera contro la decisione di Mosley (nonostante in passato lo avesse sostenuto) e da Freetown nel Gabon (la nostra Libreville) lancia il cosiddetto "Appello del 18 giugno" a inglesi e scozzesi affinché resistano ai fascisti e ai nazisti. Churchill è condannato a morte in contumacia, ma l'Andalusia occupa tutti i principali porti delle colonie britanniche in Africa. Australia e Nuova Zelanda si ribellano a loro volta a Mosley e si proclamano repubbliche indipendenti. Nonostante le pressioni da parte nazista, invece, Philippe Pétain decide di tenere fuori la Francia dal Secondo Conflitto Mondiale, limitandosi a inviare dei volontari a combattere a fianco di Gran Bretagna e Sassonia.

Bandiera del Dominio del Cile

Bandiera del Dominio del Cile

1941: il Parlamento italiano, insediato a Tunisi mentre la madrepatria è occupata, vota all'unanimità per prolungare il mandato del Presidente Alcide de Gasperi fino alla fine della guerra; de Gasperi forma allora un governo di unità nazionale con tutti i Partiti, dai monarchici ai comunisti. Mosley, geloso dei successi di Hitler, decide di portare avanti una "guerra parallela" occupando Danimarca e Norvegia, ma la flotta britannica è ributtata a mare, ed Hitler deve intervenire per occupare a sua volta quei due paesi. Vengono occupate anche Jugoslavia e Grecia, per evitare che diventino basi militari andaluse, mentre Romania, Bulgaria, Slovacchia e Finlandia scendono in guerra a fianco dell'Asse Francoforte-Londra. Hitler ha ormai in pugno la "Fortezza Europa" e si sente pronto per sferrare l'attacco contro il suo eterno nemico, l'Unione Sovietica, convinto che l'Andalusia e l'Italia, da sempre nazioni anticomuniste, ed anche la Francia di Pétain si schiereranno al suo fianco. Invece, quando scatta l'"Operazione Barbarossa" e l'URSS è invasa, Stalin si allea con Francisco Largo Caballero e con Alcide de Gasperi contro il loro nemico comune. Purtroppo per Hitler, egli ha atteso troppo a mettere in atto l'Operazione Barbarossa, e così il gelo dell'inverno e la Resistenza russa fermano i carri armati nazisti quando già i loro piloti hanno nei binocoli le cupole dorate del Cremlino. Nel frattempo il Giappone, alleato di Hitler nel Pacifico, sottovaluta colpevolmente gli Stati Uniti d'America e bombarda le isole Hawaii per scacciare los Americanos dal Pacifico. È un grave errore: il Presidente Lázaro Cárdenas del Río richiama alle armi ben 12 milioni di cittadini americani, cui si uniscono i Domini Andalusi di Messico, Gran Colombia, Perù e Cile che si affacciano sull'Atlantico. Anche la Nuova Esperia dichiara guerra a Regno Unito e Sassonia. Intanto gli Alleati occupano la Palestina che era rimasta fedele al governo Mosley. Il 28 febbraio è morto il Re di Andalusia Alfonso IX di Sassonia-Coburgo-Gotha, e gli è succeduto il secondogenito Jaime che prende il nome di Alfonso X (il primogenito Alfonso è morto in un misterioso incidente stradale nel 1938).

1942: dopo le sconfitte giapponesi nella Battaglia delle Midway e in quella del Mar dei Coralli, inizia la ritirata giapponese. Con l'Operazione Torch vengono occupate Beciuania e Rhodesia, colonie britanniche nell'Africa Australe: Amedeo di Savoia-Aosta, governatore generale della Rhodesia, si arrende agli Alleati. Intanto Hitler si è incaponito ad assediare Stalingrado in pieno inverno, evidentemente suggestionato da una città che porta il nome del suo arcinemico, ma con l'Operazione Urano i sovietici accerchiano la città e gli assedianti si ritrovano assediati. Il feldmaresciallo nazista Friedrich von Paulus si arrende al generale sovietico Georgij Zukov, e per le armate sassoni e britanniche inizia una disastrosa ritirata nella neve a 30 sotto zero, replica della tragica disavventura napoleonica. Il grande scrittore statunitense Jorge Luis Borges pubblica il suo capolavoro, "La Biblioteca di Babele".

1943: nella conferenza di Casablanca il 14 gennaio si incontrano l'americano Lázaro Cárdenas del Río, l'andaluso Francisco Largo Caballero, il Ministro della Guerra italiano Benito Mussolini (socialista) e il capo del governo britannico in esilio Winston Churchill. Si decide l'invasione della Gran Bretagna, che ha inizio il 10 luglio con uno sbarco in grande stile in Cornovaglia. Gli inglesi, e soprattutto i gallesi, stanchi della dittatura fascista e della guerra, accolgono andalusi e americani come dei liberatori. Dato che Mosley non vuole saperne di arrendersi, i suoi gerarchi si mettono d'accordo con Re Vittorio Emanuele III di Savoia e, la notte del 25 luglio, esautorano Mosley durante una drammatica seduta del Gran Consiglio del Fascismo. Mosley è arrestato, i Partiti Antifascisti dichiarano finita la dittatura; l'ammiraglio Sir Andrew Cunningham (1883-1963), pupillo di Re Vittorio Emanuele III, forma un governo provvisorio e chiede l'armistizio agli Alleati. Hitler, furibondo per la facilità con cui il suo alleato si è arreso, prima ordina di invadere la Gran Bretagna; poi, resosi conto che non ha i mezzi per farlo, scatena una violentissima campagna di bombardamenti aerei su Londra, devastandola con i terribili missili V1 e V2, messi a punto dall'ingegnere sassone Werner Von Braun. Re Vittorio Emanuele III e suo figlio ed erede al trono Umberto II fuggono codardamente in Galles sotto protezione alleata, atto che costerà loro il trono. Intanto Mosley evade di prigione e si rifugia in Scozia, dove i Fascisti resistono caparbiamente agli Alleati, per cui inizia una guerra civile per liberare anche le Highlands.

1944: ormai le forze naziste retrocedono su tutti i fronti. In Italia infuria la Guerra Partigiana tra i filonazisti guidati da Alessandro Pavolini e le armate di ispirazione democristiana, socialista e comunista che vogliono scacciare l'invasore, con impressionanti atrocità da entrambe le parti. Il 24 marzo, in seguito ad un attentato in Via Rasella a Roma in cui rimangono uccisi 33 soldati sassoni, i nazisti rastrellano 335 civili innocenti e li massacrano alle Fosse Ardeatine. La storica Abbazia di Montecassino è distrutta dagli Alleati che la credono un deposito di armi naziste. Il 6 giugno gli Alleati Americani, Andalusi e Italiani sotto il comando del generale americano Manuel Avila Camacho e dell'italiano Pietro Badoglio sbarcano più di 150.000 uomini in Sicilia ("Operazione Hidalgo"): l'invasione ha successo e inizia la liberazione della Penisola Italiana. Il 12 agosto a Sant'Anna di Stazzema le SS naziste uccidono a sangue freddo più di 500 civili, ma il 24 agosto le truppe Alleate entrano trionfalmente a Roma, sgomberata dai nazisti, e de Gasperi si reinsedia al Quirinale. Le forze alleate sono ricevute nella Basilica di San Pietro da Papa Pio XII, che è acclamato come l'unico Difensore dell'Urbe durante l'occupazione sassone. I nazisti si trincerano lungo la Linea Gotica, che corre da Massa e Carrara fino a Rimini, mentre Pavolini trasferisce il suo governo fantoccio a Salò, sul Lago di Garda. Mosley è costretto ad arrendersi e tutto il Regno Unito è finalmente liberato. Vittorio Emanuele III di Savoia non abdica ma nomina il figlio Umberto Luogotenente del Regno; Winston Churchill rientra in patria ed entra nel governo Cunningham. Intanto a Los Alamos, nel Nuovo Messico, un team di scienziati guidati dall'italiano Enrico Fermi e dall'esule ebreo ungherese Leo Szilard lavora per mettere a punto un ordigno atomico prima che lo realizzi Hitler.

1945: a Yalta in Crimea si incontrano Stalin, de Gasperi, Francisco Largo Caballero e Lázaro Cárdenas del Río per discutere il futuro assetto dell'Europa dopo la Guerra. Il 25 aprile gli Alleati sfondano la Linea Gotica e l'Insurrezione Generale nel Nord d'Italia libera le principali città. Pavolini e i suoi gerarchi sono catturati, passati per le armi e appesi a testa in giù in Piazzale Loreto a Milano. Il 1 maggio i sovietici entrano a Francoforte ed Hitler si suicida nel suo bunker sotto la Cancelleria insieme all'amante Eva Braun. Finita la guerra in Europa, Lázaro Cárdenas del Río decide di usare le bombe atomiche di Fermi e Szilard contro il Giappone. Dopo che Hiroshima e Nagasaki sono state cancellate dalla faccia della terra, l'imperatore Hirohito firma la resa; gli Americani lo lasciano sul trono, ma egli deve rinunciare alle sue prerogative divine. La Seconda Guerra Mondiale è finita, ma l'Europa è ridotta a un cumulo di rovine. Unica nota positiva: il cinema americano, la gomma da masticare e i balli latinoamericani invadono il Vecchio Mondo insieme alle truppe statunitensi. Il 17 agosto l'Indonesia ottiene l'indipendenza dall'Andalusia. A Nueva Toledo (la nostra New York) viene fondata l'Organización de las Naciones Unidas (ONU, Organizzazione delle Nazioni Unite); Andalusia, Italia, Stati Uniti d'America, URSS e Nuova Esperia sono i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. A Norimberga si apre un processo internazionale contro i criminali di guerra nazisti e fascisti, accusati di crimini contro l'umanità e dello sterminio di sei milioni di Ebrei. Bormann, Göring, Rosenberg, Von Ribbentrop e altri alti papaveri del Reich sono condannati a morte; Max Mosley è condannato all'ergastolo (si spegnerà in carcere nel 1980); Franz Von Papen è assolto grazie alla testimonianza di Monsignor Angelo Roncalli, nunzio in Turchia e futuro Papa Giovanni XXIII.

L'Europa nel 1945

1946: le prime elezioni libere in Italia dopo la liberazione dai nazisti vedono la coalizione formata da Democristiani, Conservatori e Liberali prevalere sul Fronte Popolare formato da Socialisti e Comunisti e guidato da Benito Mussolini e Palmiro Togliatti. Alcide de Gasperi è nuovamente riconfermato alla Presidenza dell'Italia, scongiurando in tal modo l'ingresso dell'Italia nella sfera d'influenza sovietica. L'URSS avanza notevolmente le sue frontiere verso occidente, annettendo gli stati baltici e la Moldavia, mentre Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Jugoslavia e Albania diventano dittature comuniste controllate da Mosca. « Una pesante cortina di ferro è calata sull'Europa », commenta tristemente Francisco Largo Caballero. Intanto la Sassonia deve cedere Pomerania e Slesia alla Polonia, Boemia e Moravia alla Cecoslovacchia ed è divisa in zone di occupazione. Il 9 maggio, nel tentativo di salvare la dinastia, Vittorio Emanuele III di Savoia abdica definitivamente a favore del figlio Umberto II, ma appena un mese dopo (il 2 giugno) si tiene il Referendum Istituzionale. La maggioranza della popolazione britannica vota a favore della Repubblica e Umberto II, detto il Re di Maggio, torna a Chambéry nel suo feudo della Savoia, del quale conserva il titolo di Duca. Il laburista Clement Attlee è il primo capo provvisorio dello stato; le colonie africane sotto tutte occupate da andalusi e italiani, ma alcune di esse verranno nuovamente affidate agli inglesi dall'ONU sotto forma di mandati fino al momento dell'indipendenza. Juan Domingo Perón è eletto Primo Ministro del Dominio dell'Argentina. La poetessa cilena Gabriela Mistral (pseudonimo di Lucila de María del Perpetuo Socorro Godoy Alcayaga) vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1947: il 15 agosto l'India, che ha rifiutato lo status di Dominio, acquista la piena indipendenza dall'Andalusia grazie all'azione non violenta del suo leader carismatico Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma ("Grande Anima"). I contrasti fra indù e musulmani tuttavia portano alla nascita di due stati separati, l'Unione Indiana e il Pakistan. In Nuova Esperia un colpo di stato militare appoggiato dagli Stati Uniti depone Italo Balbo, che ormai, dopo la sconfitta del fascismo inglese e del nazismo tedesco, è un fossile politico vivente ed è divenuto impopolare agli occhi dei neoesperiani. Nasce così la "Nuova Repubblica", primo Presidente della quale è eletto lo scrittore socialdemocratico Ignazio Silone.

1948: dopo che andalusi e italiani hanno sgomberato la Palestina, David Ben Gurion fonda a Tel Aviv lo Stato d'Israele. I paesi arabi tentano di schiacciarlo sul nascere, ma sono sonoramente sconfitti da Tsahal, il nuovo, potente esercito israeliano. Dopo quattro mandati presidenziali consecutivi, Lázaro Cárdenas del Río si ritira a vita privata; il suo Vice Miguel Alemán Valdés gli succede in qualità di 20° Presidente degli Stati Uniti d'America.

1949: il 18 maggio Winston Churchill sconfigge Clement Attlee nelle elezioni presidenziali ed è eletto Primo Presidente della Repubblica Unita di Inghilterra e Scozia; il suo mandato durerà sei anni. Andalusi, Italiani e Statunitensi si ritirano dalle tre rispettive zone di occupazione in Sassonia e fondano la Repubblica Federale Sassone (Bundesrepublik Sachsen, BRS), con capitale Bonn, essendo l'ex capitale Francoforte a sua volta divisa in quattro zone di occupazione. I Sovietici però rifiutano di ritirarsi dalle loro zone di occupazione e fondano in esse la Repubblica Democratica di Sassonia (Sächsische Demokratische Republik, SDR) con capitale Berlino, formata da due territori tra loro separati dalla Cecoslovacchia. Inoltre, per iniziativa della nuova superpotenza americana viene fondata la Organización del Tratado del Atlántico Norte (OTAN), organizzazione di mutua difesa militare che comprende Stati Uniti d'America, Canada, Messico, Andalusia, Italia, Repubblica Unita Angloscozzese, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia e Islanda. Grecia e Turchia aderiranno nel 1952. Mao vince la guerra civile in Cina e fonda la Repubblica Popolare. Anche Stalin si dota dell'arma atomica: inizia il periodo noto come "Guerra Fredda".

1950: il Presidente Italiano Alcide de Gasperi, il Primo Ministro Andaluso Indalecio Prieto Tuero e il Cancelliere della Sassonia Ovest Konrad Adenauer fondano la Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, primo nucleo dell'unificazione politica del continente. A sorpresa gli Stati Uniti d'America vincono la quarta edizione dei Campionati Mondiali di Calcio, sconfiggendo la fortissima squadra della Nuova Esperia in casa sua per 2-1. Intanto in Estremo Oriente scoppia la Guerra di Corea, uno dei momenti più pericolosi della Guerra Fredda. Dopo che il Giappone si è ritirato dalla Corea, nel Sud si instaura un governo filo-occidentale, mentre nel nord una dittatura marxista. Quest'ultima invade inopinatamente il Sud conquistandone la capitale Seoul. Allora, approfittando dell'assenza dell'Ambasciatore Sovietico, ritiratosi per protesta, il Presidente Americano Miguel Alemán Valdés riesce a far passare una Risoluzione ONU che autorizza una coalizione militare a ristabilire lo status quo. La spedizione, guidata dal generale andaluso Gonzalo Queipo de Llano, del quale fa parte anche l'Italia, riconquista Seoul e invade il territorio del Nord, ma a questo punto si muove Pechino che riconquista il Nord e ristabilisce la Repubblica Popolare. Gonzalo Queipo de Llano vorrebbe usare l'arma atomica contro cinesi e nordcoreani, ma è destituito prima di poterlo fare e si giunge a un cessate il fuoco che lascia la penisola coreana divisa in due fino al momento presente.

1951: Philippe Pétain muore a 95 anni; in qualità di capo di stato, primo ministro e reggente del regno di Francia gli succede il suo pupillo Charles de Gaulle. Alcide de Gasperi, dopo 15 anni ininterrotti di governo, si ritira dalla politica e torna nella natia Borgo di Valsugana, dove morirà nel 1954. 12° Presidente della Repubblica è eletto il democristiano Amintore Fanfani. In seguito a referendum, Rodi e il Dodecaneso sciolgono l'unione con l'Italia e si uniscono alla Grecia. Il 31 gennaio si tiene la prima edizione del Festival de la Canción de Benidorm, la più grande manifestazione canora in lingua andalusa.

1952: colpo di stato contro il re Faruq I d'Egitto, alleato di andalusi e americani, che viene deposto e costretto all'esilio in Italia dal colonnello Gamal Abd el-Nasser. Questi instaura una Repubblica alleata dell'URSS e porta avanti una politica panaraba, volta ad unire sotto la propria guida l'intero mondo arabo, facendogli superare l'umiliante ricordo della lunga cattività ottomana e del colonialismo europeo. Faruq va in esilio in Francia, dove dichiarerà: « Un giorno non ci saranno al mondo che cinque re: i quattro delle carte e il Re di Andalusia ». Manuel Avila Camacho, eroe della Seconda Guerra Mondiale, viene eletto 21° Presidente degli Stati Uniti d'America.

1954: il Vietnam è in rivolta contro l'occupazione francese e Charles de Gaulle non vuole assolutamente rinunciare alle colonie. Apparentemente l'esercito francese è assai superiore, ma i vietnamiti hanno dalla loro un genio militare: il generale Vo Nguyen Giap. Questi attira i francesi nel cuore della giungla equatoriale e poi, presso Dien Bien Phu, infligge loro una delle peggiori sconfitte militari della loro storia. I francesi vivono la sconfitta come una tragedia nazionale. La Francia è costretta a ritirarsi dal Vietnam, che però è diviso in due: il Vietnam del Nord sotto un regime comunista, il Vietnam del Sud sotto protettorato degli Stati Uniti d'America. Intanto l'Ungheria vince il Campionato Mondiale di Calcio, organizzato dall'Andalusia, battendo in finale i padroni di casa per 3-2.

1955: dopo che Winston Churchill si è ritirato a vita privata, il suo delfino Anthony Eden, Conservatore, gli succede alla Presidenza di Inghilterra e Scozia. La Sassonia Ovest è ammessa nell'OTAN. Come conseguenza a Mosca si decide la fondazione di una organizzazione rivale, il Patto di Varsavia, che comprende URSS, Sassonia Est, Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria. Romania, Bulgaria e Albania (la Jugoslavia di Tito è stata espulsa dall'Internazionale Comunista non volendo allinearsi ai dettami di Mosca). Il poeta andaluso Juan Ramón Jiménez Mantecón vince il Premio Nobel per la Letteratura. Il leggendario torero andaluso Luis Miguel Dominguín sposa l'attrice ex Miss Italia Lucia Bosè.

1956: Amintore Fanfani è riconfermato alla Presidenza dell'Italia. Muore lo storico leader socialista italiano Benito Mussolini. L'URSS schiaccia nel sangue il tentativo ungherese di abbattere il regime monopartitico e lasciare il Patto di Varsavia, tra l'indifferenza delle potenze occidentali. Comincia la decolonizzazione dell'Africa: il Sudan acquista la piena indipendenza dall'Egitto e dall'Andalusia, la Tunisia diventa indipendente dall'Italia e il Ghana si separa dall'Andalusia. Il Real Siviglia, il club calcistico più titolato di Andalusia, vince la sua prima Coppa dei Campioni d'Europa: in tutto finora ne ha vinte nove (più due coppe UEFA, tre Coppe Intercontinentali e 31 titoli nazionali). Il dittatore egiziano Gamal Abd el-Nasser nazionalizza il Canale di Suez, nel quale Andalusia ed Italia hanno forti interessi, e così i due paesi europei si alleano con Israele che invade il Sinai mentre reparti speciali paracadutati italo-andalusi prendono il controllo del Canale. Tuttavia l'URSS, che finanzia Nasser, minaccia l'intervento militare, e così gli Stati Uniti d'America costringono Andalusia, Italia e Israele al ritiro. Questo gravissimo scacco militare rappresenta ufficialmente la campana a morto del colonialismo italiano e andaluso, cioè delle due potenze che per prime nel XV secolo iniziarono i grandi viaggi di esplorazione. Dopo secoli di predominio sui mari l'Andalusia ha dovuto abdicare a favore della sua ex colonia, gli Stati Uniti. Sic transit gloria mundi.

Bandiera della Repubblica di Malesia

Bandiera della Repubblica di Malesia

1957: il 25 marzo il Trattato di Siviglia sancisce la fondazione della CEE o Comunità Economica Europea, di cui fanno parte per ora solo quattro nazioni: Italia, Andalusia, Repubblica Federale di Sassonia e Paesi Bassi. Il 31 agosto la Malesia diventa un Dominio indipendente nell'ambito dell'ELA (vedi bandiera qui sopra). Il 4 ottobre l'URSS mette in orbita lo Sputnik I ("compagno di viaggio"), il primo satellite artificiale della storia: americani ed europei si affannano per colmare lo svantaggio. Nasce il cantante Miguel Bosè, figlio di Luis Miguel Dominguín e di Lucia Bosè.

1958: gli americani mettono in orbita il "Conquistador I", loro primo satellite artificiale. La Nuova Esperia vince il suo primo Campionato Mondiale di Calcio giocatosi in Svezia, sconfiggendo i padroni di casa per 5-2. Nella nazionale neoesperiana si mette in luce con 6 reti colui che diverrà uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi: Giuseppe Altafini. In patria invece le cose non vanno bene: il mandato del Presidente Neoesperuano Fernando Tambroni è segnato da una elevatissima inflazione, una stagnazione economica e una forte opposizione da parte delle forze armate.

1960: Adolfo López Mateos è eletto 22° Presidente degli Stati Uniti d'America. Questi lancia una coraggiosa politica di riforme economiche e sociali, e promette di inviare un americano sulla Luna prima del 1970. Intanto a Cuba prende il potere il guerrigliero marxista Fidel Castro, che subito ritira l'isola dalla Comunità degli Estados Libres Asociados, proclama la Repubblica (di cui si autonomina presidente e primo ministro) ed ottiene l'alleanza dell'URSS di Kruscev. In un locale di Burgos nasce il gruppo musicale noto come "Los Escarabajos" ("gli scarafaggi", "Beatles" in inglese), destinato a diventare il complesso di maggior successo di sempre, con oltre un miliardo di dischi venduti. Nasce Victoria Mérida Rojas, destinata a diventare una delle più note attrici andaluse con il nome d'arte di Victoria Abril.

1960-1962: "Biennio dell'Africa", durante il quale diventano indipendenti ben 33 nazioni africane. L'Algeria, la Libia, la Costa d'Avorio, Capo Verde, San Tommaso e Principe, Gibuti, il Ruanda, il Burundi, il Congo, l'Angola e il Mozambico ottengono l'indipendenza dall'Italia; Marocco, Rio de Oro (con il nome di Repubblica Araba Saharawi), Guinea, Sierra Leone, Nigeria, Guinea Equatoriale, Uganda e Kenya ottengono l'indipendenza dall'Andalusia; il Dahomey (con il nome di Benin) ottiene l'indipendenza dalla Francia; inoltre ha fine l'amministrazione fiduciaria andalusa e italiana nelle ex colonie britanniche, e così diventano indipendenti anche Mauritania, Niger, Mali, Alto Volta (con il nome di Burkina Faso), Ciad, Repubblica Centrafricana, l'ex Congo Britannico (con il nome di Repubblica Popolare del Congo), Gabon, Beciuania (con il nome di Botswana), Rhodesia del Sud (con il nome di Zambia), Rhodesia del Nord (con il nome di Zimbabwe), Swaziland e Lesotho. Invece il Sudafrica rifiuta di ritirarsi dalla Namibia, ed anche Charles de Gaulle dichiara che non rinuncerà mai alle colonie francesi in Africa, dopo aver già dovuto abbandonare l'Indocina. Restano così sotto sovranità francese Sierra Leone, Camerun, Senegal, Togo, Madagascar, Eritrea e Somalia. Di conseguenza in questi paesi sorgono movimenti guerriglieri, per lo più di ispirazione marxista e foraggiati dall'URSS, che daranno molto filo da torcere alla Francia durante tutti gli anni sessanta. Particolarmente violenta è la guerriglia comunista in Somalia, dove la rivolta si tinge di connotazioni religiose (gli ulema proclamano la Jihad, la "Guerra Santa" contro i francesi) e soprattutto nel Senegal, dove il socialista Léopold Sédar Senghor, leader carismatico della maggioranza nera, è tenuto in carcere per più di dieci anni, e la minoranza bianca francofona inquadrata nell'OAS (Organisation de l'armée secrète) risponde al terrorismo con il terrorismo e tremende atrocità vengono commesse da entrambe le parti, insanguinando il paese africano.

1961: scaduto il mandato di Anthony Eden, il Conservatore Harold Macmillan gli succede in qualità di 3° Presidente di Inghilterra e Scozia. L'Andalusia fa esplodere la sua prima bomba atomica nel deserto del Sahara, entrando così nel "club atomico" insieme a Stati Uniti ed URSS. Il 12 aprile il russo Juri Gagarin a bordo della Vostok I ("Oriente") diventa il primo uomo in orbita intorno alla Terra; gli Stati Uniti rispondono inviando nello spazio Arnaldo Tamayo Méndez. Intanto, siccome i cittadini di Francoforte Est (exclave della Repubblica democratica Sassone) continuano a fuggire ad ovest, nella notte del 13 agosto viene costruito, tra le proteste del mondo intero, il Muro di Francoforte che separa le due metà della città, e diventa rapidamente il simbolo funesto della Guerra Fredda. Come conseguenza il cartello italiano di sinistra, nonostante la grande avanzata elettorale, perde per l'ennesima volta le elezioni presidenziali; ad Amintore Fanfani in qualità di 13° Presidente della Repubblica Italiana subentra il democristiano Antonio Segni. Il 12 dicembre l'India occupa Goa, ultimo possedimento italiano nel subcontinente indiano. Nasce Antonio Banderas, uno dei più grandi attori andalusi di tutti i tempi. Il cantante andaluso Rafael Martos Sánchez vince il Festival de la Canción de Benidorm. Il grande tenore andaluso Placido Domingo debutta nel ruolo di Alfredo ne "La Traviata".

1962: in Indocina scoppia la Seconda Guerra del Vietnam, scatenata dal colpo di stato dei militari che prendono il potere a Saigon, uccidendo il primo ministro del Vietnam del Sud, mentre i guerriglieri Viet Cong del Nord Vietnam intervengono in forze. Adolfo López Mateos decide allora l'intervento per impedire all'URSS di estendere la propria egemonia su quell'area, impiegando oltre 300.000 uomini in quella che verrà definita la "sporca guerra", perché puramente imperialistica ed economica. Il conflitto provoca milioni di morti e sofferenze inaudite alla popolazione locale; le grandi dimostrazioni di piazza in tutta Europa da parte dei giovani contrari al conflitto aprono la stagione della Contestazione giovanile. Intanto la Nuova Esperia vince per la seconda volta consecutiva il Campionato Mondiale di Calcio giocatosi in Cile, sconfiggendo in finale la Cecoslovacchia per 3-1. Ma l'evento più drammatico dell'anno ha luogo in ottobre, quando aerei spia americani scoprono che alcune navi sovietiche con a bordo missili nucleari sono in navigazione verso l'isola di Cuba per impiantarveli. Subito il Presidente Mateos lancia l'ultimatum al leader sovietico Kruscev: o ritira i missili o sarà la guerra. Per alcune ore le navi continuano ad avanzare e il mondo trattiene il fiato, sull'orlo dell'Apocalisse nucleare; dopo un appello per la pace lanciato da Papa Giovanni XXIII, tuttavia, Kruscev cede e ritira i missili in cambio della promessa americana di non invadere Cuba. 

1963: a Dallas il presidente americano Adolfo López Mateos sfugge miracolosamente a un attentato (viene uccisa per errore sua moglie, mentre egli resta ferito a un braccio e a una gamba). L'attentatore Osvaldo Léon è arrestato ma subito ucciso da un gangster, tale Jack Ruby, il quale dichiara di voler vendicare la moglie del Presidente, e a sua volta morirà di cancro in carcere. Sui mandati del fallito attentato verranno avanzate le più svariate ipotesi, dal Leader cubano Fidel Castro a settori deviati dei Servizi Segreti che avrebbero voluto la guerra contro l'URSS. Intanto nella Nuova Esperia i militari guidati dal generale Giovanni de Lorenzo, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, mettono in atto un colpo di stato noto come "Piano Solo", costringono alle dimissioni il Presidente Fernando Tambroni (il quale morirà poco dopo), sciolgono tutti i Partiti, sospendono la Costituzione ed instaurano un regime militare; a capo dello stato della Nuova Esperia va un quadrumvirato guidato da Giovanni de Lorenzo. Il Regime Militare durerà fino al 1985.

Il Cristo Redentore di San Sebastiano illuminato con i colori della bandiera italiana in occasione del Festival dell'Amicizia tra Italia e Nuova Esperia nel 2011

Il Cristo Redentore di San Sebastiano illuminato con i colori della bandiera italiana in occasione del Festival dell'Amicizia tra Italia e Nuova Esperia nel 2011

1964: il presidente italiano Antonio Segni è colpito da emorragia cerebrale e costretto a rassegnare le dimissioni; gli succede il Vicepresidente Giovanni Leone, considerato una figura di secondo piano. L'Andalusia diventa il terzo paese del mondo dopo URSS e Stati Uniti a lanciare un satellite artificiale, il San Miguel I, da una piattaforma al largo di Annobon, nella Guinea Equatoriale: fondazione dell'Agenzia Spaziale Andalusa. Adolfo López Mateos è rieletto a furor di popolo alla Presidenza degli Stati Uniti. Le isole di Trinidad Y Tobago ottengono l'indipendenza nell'ambito dell'ELA. L'Andalusia vince il suo primo Campionato Europeo di Calcio superando in finale l'URSS. Negli Stati Uniti d'America viene pubblicata per la prima volta una striscia a fumetti di Mafalda, caustica bambina disegnata da Joaquín Lavado, in arte Quino.

1965: anche l'Italia lancia il suo primo satellite artificiale, battezzato Pinocchio, e fa brillare il suo primo ordigno atomico su di un atollo della Polinesia. In seguito a referendum, Cipro ottiene l'indipendenza dall'Italia; invece Malta resta parte integrante di essa, ed anche le Isole Ionie, abitate ormai in maggioranza da italiani, decidono di restare unite a Roma. Vengono fondate le FARC, milizie comuniste che tentano di imporre in Gran Colombia un regime di tipo castrista e si finanziano mediante il narcotraffico.

1966: la critica alla guerra del Vietnam e l'esaurirsi del boom economico dovuto alla ricostruzione postbellica portano in Italia alla sconfitta, per la prima volta in trent'anni, della coalizione di centrodestra guidata dalla Democrazia Cristiana; 15° Presidente della Repubblica Italiana è eletto il socialista Giuseppe Saragat, il quale porta l'Italia fuori della struttura militare dell'OTAN, ma non da quella politica, e dichiara di mantenersi fedele alla politica della CEE, nonostante i Comunisti, che sostengono la coalizione, ritengano che l'unica vera unione sia quella sovietica. Impazzano i "meravigliosi anni sessanta" per il clima generale di ottimismo che si respira in tutto il mondo dopo l'avvio dell'era di distensione tra i due blocchi, segnato nel costume dal diffondersi in tutta Europa dei ritmi latinoamericano e dall'innalzarsi del tenore di vita (è l'epoca delle prime vacanze di massa). La Guyana ottiene l'indipendenza da Londra. Il Campionato Mondiale di Calcio si tiene nei Paesi Bassi e vede il successo casalingo della nazionale arancione in una contestata finale contro la Sassonia Ovest; storica figuraccia della nazionale italiana, eliminata dalla modestissima Corea del Nord.

1967: dopo 18 anni di governi conservatori, Harold Wilson è il primo Laburista ad essere eletto Presidente della Repubblica Unita Angloscozzese, proprio mentre quest'ultima e l'Irlanda aderiscono alla CEE, che sale così a 6 stati membri. Il Socialista Salvador Allende Gossens vince le elezioni e diventa Primo Ministro del Dominio del Cile, varando una politica di riforme sociali draconiane. Il 13 maggio per la prima volta nella storia un Papa si reca in Andalusia: Paolo VI giunge a Ourém per celebrare i 50 anni delle apparizioni della Vergine nella Cova da Iria. Un tentativo di golpe militare in Argentina fallisce in seguito alla sollevazione popolare e all'intervento della madrepatria andalusa; quel Dominio eviterà così la tragedia dei desaparecidos. Il 9 ottobre a La Higuera, in Alto Perù (la nostra Bolivia), viene giustiziato il guerrigliero argentino Ernesto "Che" Guevara, uno degli artefici della Rivoluzione Cubana: il giorno prima era stato catturato dall'esercito peruviano, dopo che aveva tentato di esportare in quel paese la rivoluzione castrista. Il cantante andaluso Julio Iglesias vince il Festival de la Canción de Benidorm. Il poeta guatemalteco Miguel Angel Asturias vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1968: il 30 gennaio nasce Filippo, figlio maschio dell'erede al trono andaluso Juan Carlos. In Italia e in Andalusia esplodono le agitazioni studentesche nelle università, partite dall'Università Cattolica di Barcellona ("Maggio Catalano"). I movimenti marxisti prendono la guida di questa stagione politica (i famosi "sessantottini"), chiedendo la denuncia del Patto Atlantico e la fine della Guerra in Vietnam. In Andalusia il governo conservatore di Luis Carrero Blanco stronca le proteste nel sangue, ma non può evitare che l'ala massimalista del movimento studentesco dia vita origine a vari movimenti terroristici di ispirazione marxista-leninista. La protesta si estende ai paesi del Socialismo Reale, ma la cosiddetta "Primavera di Praga" è stroncata dai carri armati del Patto di Varsavia. Per di più il 6 giugno Adolfo López Mateos è assassinato a Los Angeles da un folle siriano mentre sta conducendo la campagna elettorale per un terzo mandato; 23° Presidente degli Stati Uniti è eletto il Conservatore Luis Echeverría Alvarez. L'assassinio di Mateos, la deriva violenta delle agitazioni di piazza, il rincrudire della guerra nel Vietnam e il fallimento della Primavera di Praga pongono fine all'ottimismo edonistico degli anni Sessanta.

1969: il 21 luglio avviene lo storico primo sbarco umano sulla Luna di un equipaggio umano, a bordo della navicella statunitense Apollo 11. Dal 15 al 18 agosto si svolge il famoso Festival di Bethel (nella nostra Timeline di Woodstock), dall'omonima località dello Stato Americano di Nueva Toledo, rimasto il simbolo della contestazione giovanile contro i valori della società borghese e contro la Guerra nel Vietnam. In essa Thiago Henrique (nella nostra Timeline Jimi Hendrix) suona l'inno nazionale americano in modo provocatoriamente distorto, simulando esplosioni di bombe. Il 1 settembre il colonnello libico Muhammar al-Gheddafi prende il potere a Tripoli ed instaura una delle più crudeli dittature della storia. Il generale galiziano Francisco Franco Bahamonde nella notte tra il 7 e l'8 dicembre tenta un pronunciamento ("Golpe dell'Immacolata") per abbattere il legittimo governo socialista, ma il Re Jaime sconfessa l'azione dei militari, il popolo non li supporta, il putsch fallisce e Franco è arrestato. Come se non bastasse, il 12 dicembre a Toledo esplode una bomba alla Banca dell'Agricoltura, 16 persone muoiono e 90 restano ferite. Fanno la loro comparsa anche le "Brigadas Rojas", e soprattutto l'ETA (Euskadi Ta Askatasuna, "paese basco e libertà"), che chiede la separazione dei territori baschi da Siviglia. Iniziano purtroppo quelli che resteranno tristemente noti come "Años de plomo" (Anni di piombo).

Le lingue oggi parlate nel Regno di Andalusia

Le lingue oggi parlate nel Regno di Andalusia

1970: Charles de Gaulle muore a 80 anni. Si ha una pacifica transizione della nazione francese verso la Democrazia: Enrico, figlio del defunto re Giovanni III, che ha 61 anni, rinuncia a favore del figlio Enrico VI, 37 anni, che è incoronato a Reims Re di Francia, ed è tuttora in carica. Le prime elezioni libere sono vinte dal socialista François Mitterand, che assume l'incarico di Primo Ministro del Regno e subito abbandona le colonie africane: Sierra Leone, Camerun, Senegal, Togo, Madagascar, Eritrea, Somalia ed anche la Nuova Caledonia nel Pacifico diventano stati indipendenti. Purtroppo però in tutti questi stati i movimenti marxisti che hanno guidato la lotta per l'indipendenza instaurano regimi monopartitici alleati dell'URSS, e subito per contrastarli sorgono movimenti guerriglieri finanziati da Andalusia e Stati Uniti, come la famigerata RENAMA (Résistance Nationale Malgache), finanziata dal Sudafrica, che si oppone all'AREMA (Avant-garde de la Révolution Malgache) del dittatore Didier Ratsiraka, foraggiata dall'URSS. Perciò questi paesi sono insanguinati da guerre civili che costano milioni di morti. Intanto, dopo dieci anni di successi planetari si scioglie il gruppo de "Las Cucarachas", uno dei maggiori fenomeni della musica contemporanea, che hanno segnato un'epoca nella musica, nel costume, nella moda e nella pop art. L'11 febbraio nasce il musicista andaluso Juan Aguirre, fondatore del Duo Amaral. La Nuova Esperia vince il Campionato Mondiale di Calcio giocatosi in Messico, battendo in finale l'Italia per 4-1. Giuseppe Altafini è l'unico calciatore del pianeta ad aver vinto tre Coppe del Mondo.

1971: Giuseppe Saragat è rieletto alla Presidenza della Repubblica Italiana, anche se la Sinistra riduce i suoi consensi, accusata dalle ali più estreme del movimento di essersi imborghesita. Dopo la tragica repressione della Primavera di Praga, il leader dei comunisti italiani Enrico Berlinguer consuma lo "strappo da Mosca" ed elabora la dottrina dell'"eurocomunismo": il socialismo deve imporsi nei diversi paesi attraverso libere elezioni (come ha fatto Allende in Cile), e non tramite rivoluzioni sanguinose. Intanto la grande offensiva scatenata dal Vietnam del Nord con l'aiuto dell'URSS contro il Vietnam del Sud è arrestata facendo massiccio ricorso a bombardieri statunitensi; sulla foresta indocinese viene scaricato defoliante (napalm) contro i guerriglieri Viet Cong nascosti nella giungla, con danni gravissimi per i civili e per l'ambiente naturale. Si intensificano le proteste contro il Presidente Luis Echeverría Alvarez, che non vuole porre fine alla guerra per non essere costretto ad ammettere la sconfitta. Il 16 luglio nasce a Vigo Carlos Núñez, che diverrà un celebre musicista suonando la Gaita, la tipica cornamusa galiziana (il suo nome deriva dal vandalo "gata", "capra", in quanto la sua sacca è fatta con la pelle di quest'animale). Il poeta statunitense Pablo Neruda vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1972: Danimarca e Norvegia aderiscono alla CEE, che sale a 8 stati membri. Gli Svizzeri invece respingono mediante referendum la proposta di avviare negoziati per l'adesione alla CEE. Nella Manzana de las Luces a Miranda, la capitale degli Stati Uniti d'America, vengono scoperti dei microfoni spia installati per spiare la locale sede del Partito Democratico. Ben presto si verrà a sapere che l'ordine di spiare i Democratici (all'opposizione) è venuto da molto in alto, ma il Presidente Luis Echeverría Alvarez dichiara sotto giuramento di non aver mai ordinato nulla del genere. Fa il suo debutto il grande tenore andaluso José Carreras. Lo scrittore andaluso di fantascienza Gabriel Bermudez Castillo pubblica il suo capolavoro "Il Pianeta Hokun".

1973: il Conservatore Edward Heath sconfigge Harold Wilson e diventa il 5° Presidente di Inghilterra e Scozia. Un golpe promosso dal generale Augusto Pinochet, probabilmente pagato dagli americani, tenta di rovesciare con le armi il governo del Primo Ministro cileno Salvador Allende Gossens, ma questi chiama a raccolto il popolo, il golpe fallisce e Pinochet è costretto a fuggire negli Stati Uniti. L'8 aprile muore a 91 anni il pittore andaluso Pablo Picasso. Visto che la guerra non ottiene alcun risultato, il Segretario di Stato Americano Henry Kissinger (fuggito bambino dalla Sassonia di Hitler perchè ebreo) convince Luis Echeverría Alvarez ad iniziare un graduale ritiro delle sue truppe dal Vietnam del Sud, ma i combattimenti continuano furibondi. Dopo la "Guerra del Kippur" (dal nome della festività ebraica durante la quale avviene l'improvviso attacco arabo contro Israele) re Feisal, sovrano dell'Arabia Saudita, decide di usare il suo petrolio come arma di pressione contro l'Occidente perchè costringa Israele a ritirarsi dai territori occupati nel 1967, e riduce drasticamente l'estrazione di greggio, scatenando in occidente una grave crisi petrolifera (periodo dell'"austerità"). Di conseguenza le centrali nucleari conoscono un boom: nella sola Andalusia ne sono costruite più di 50, che producono il 75 % del fabbisogno energetico del paese, mentre in Italia, con una conformazione geografica più complessa e una maggior densità abitativa, ne sono aperte dieci. Il 4 agosto nasce a Saragozza la musicista Eva Amaral, che con Juan Aguirre formerà il celebre Duo Amaral. Muore il grande poeta statunitense Pablo Neruda.

1974: l'offensiva terroristica in Andalusia raggiunge il suo culmine: il Primo Ministro Conservatore Luis Carrero Blanco è rapito da un commando brigatista che assassina i cinque uomini della sua scorta. Lo Stato si rifiuta di trattare con le Brigadas Rojas, e il cadavere di Luis Carrero Blanco è fatto ritrovare il 20 dicembre dentro un'auto in una viuzza secondaria di Siviglia. Per le Brigadas Rojas è il culmine della potenza, ma anche l'inizio della parabola discendente, grazie alla promulgazione di una legge che concede cospicui sconti di pena ai compagni che rivelano l'identità di altri terroristi: un numero sempre crescente di militanti si "dissocia" dall'organizzazione, che alla fine verrà del tutto smantellata. Dodici persone vengono però uccise nell'esplosione di una bomba dell'ETa piazzata nella caffetteria "Rolando" di Siviglia. Il Campionato Mondiale di Calcio organizzato dalla Sassonia Ovest vede la vittoria dei padroni di casa in finale contro i Paesi Bassi, nella rivincita dell'edizione del 1966.

1975: il 20 marzo muore a 66 anni il Re di Andalusia Alfonso X di Sassonia-Coburgo-Gotha, gli succede il figlio Juan Carlos, 37 anni, tuttora sul trono. Dal 1962 è sposato con Maria Gabriella di Savoia, sorella dell'ultimo Re del Regno Unito Umberto II. Intanto emergono chiare prove del fatto che il Presidente Americano Luis Echeverría Alvarez, nonostante abbia dichiarato il contrario sotto giuramento, era a conoscenza delle microspie nella Manzana de las Luces, e che lui e i suoi collaboratori hanno fatto di tutto per insabbiare le indagini. Quando il Congresso sta per votare la messa in stato d'accusa del Presidente, Alvarez rassegna le dimissioni e il suo Vice José López Portillo diventa il 24° Presidente degli Stati Uniti d'America. Muore a 65 anni il poeta Miguel Hernández, uno dei più noti scrittori andalusi del Novecento (nella nostra Timeline morì a soli 32 anni nel 1942).

1976: il democristiano Aldo Moro è eletto 16° Presidente della Repubblica Italiana, e subito rientra nella struttura militare dell'OTAN. Egli viene però sconfitto nei Referendum organizzati per cancellare le leggi su divorzio e aborto volute dal governo Saragat. Il 4 ottobre l'ETA uccide a San Sebastian Juan Maria de Araluce y Villar, consigliere del Regno di Andalusia. La ex Guyana Sassone ottiene l'indipendenza dalla Francia con il nome di Surinia (deriva da quello del gruppo etnico dei Surini).

1977: massicci movimenti di protesta studentesca, pilotati dagli "Autonomi", nuova formazione politica dell'estrema sinistra, danno luogo a veri e propri episodi di guerriglia urbana in Italia e in Andalusia. Dilaga il terrorismo politico con omicidi, ferimenti e sequestri; per rispondere a quest'ondata di violenza politica, vengono varate leggi speciali che consentono all'esercito di compiere operazioni di polizia. La violenza politica e la contrapposizione ideologica tra Mondo Capitalista e Mondo Comunista toccano il loro culmine. Ma c'è anche una nota positiva: la Francia di Mitterand aderisce alla CEE, che sale così a 9 stati membri. L'anno seguente aderirà anche all'OTAN.

1978: in Andalusia scoppia lo Scandalo Lockheed: il Primo Ministro Conservatore Adolfo Suárez González e molti altri politici del suo governo sono accusati di aver intascato mazzette per miliardi di pesetas, onde favorire gli acquisti di aerei da trasporto C-130 da parte dello Stato, nonostante diversi ufficiali dell'Aeronautica li avessero giudicati troppo costosi e inadatti allo scopo. Adolfo Suárez González è costretto a dimettersi e Re Juan Carlos indice elezioni politiche anticipate, vinte dal Socialista Felipe González Márquez, che governerà il paese ininterrottamente sino al 1996. Il 27 aprile viene fondatoHerri Batasuna ("Unità Popolare" in lingua basca), considerato il braccio politico dell'ETA. Esso si definisce indipendentista, socialista, femminista e ambientalista, ed il suo obiettivo è la creazione di uno stato socialista indipendente nei Paesi Baschi. Il Campionato Mondiale di Calcio giocatosi in Gran Colombia vede la vittoria della squadra di casa davanti alla nazionale dei Paesi Bassi, ancora una volta seconda. Il 16 agosto il polacco Karol Wojtyla, arcivescovo di Cracovia, è eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo II: un sonoro schiaffo all'URSS, al Patto di Varsavia e all'ateismo di stato. Si sfiora una guerra tra Argentina e Cile a causa di dispute di frontiera sulla Terra del Fuoco, ma il novello Pontefice si propone come mediatore e la crisi è scongiurata: tutto il mondo comprende di che pasta è fatto Giovanni Paolo II.

1979: il 25 gennaio si svolge il primo pellegrinaggio fuori d'Europa del "Pontificato Itinerante" di Giovanni Paolo II, che si reca a pregare nel Santuario di Guadalupe a Città del Messico. Cominciano ad essere coniati per lui slogan come « Juan Pablo, amigo, el mundo està con tigo! » Il Laburista James Callaghan è eletto 6° Presidente di Inghilterra e Scozia. Il 28 marzo un grave incidente colpisce la centrale nucleare di Vandellòs, in Catalogna: a causa di un guasto all'impianto di raffreddamento, il reattore 2 subisce una fusione parziale del nocciolo. Il 10 giugno si tengono le prime elezioni a suffragio universale per il parlamento europeo, del quale è eletta prima presidente l'italiana Nilde Iotti: un nuovo passo avanti verso l'unificazione del continente. Viene anche fondata l'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea cui partecipano i 9 paesi della CEE più la Svizzera. Il 29 luglio una serie di esplosioni rivendicate dall'ETA colpisce l'aeroporto di Siviglia, la stazione ferroviaria di Chamartin, nella periferia settentrionale della capitale, e la stazione di Atocha nel centro di essa. Le esplosioni provocano 7 morti e un centinaio di feriti. Il Presidente Italiano Aldo Moro sfugge ad un tentativo di assassinio da parte del Partito Comunista Combattente. Dal 1 all'8 ottobre Giovanni Paolo II si reca per la prima volta in visita pastorale negli Stati Uniti d'America e parla all'Assemblea Generale dell'ONU.

1980: il 27 giugno un aereo di linea andaluso in volo sul Mediterraneo da Palma de Maiorca a Valencia esplode e precipita in mare presso l'isola di Formentera; tra omertà ed insabbiamenti la verità non sarà mai chiarita, ma si pensa che l'aereo sia stato colpito per sbaglio da un missile lanciato da un aereo da guerra americano contro un aereo spia sovietico. Dal 30 giugno al 12 luglio Papa Giovanni Paolo II si reca per la prima volta in visita pastorale in Nuova Esperia. Il 2 agosto una bomba di probabile matrice neofascista causa il crollo di un'ala della stazione ferroviaria di Burgos, in Castiglia: si registrano 84 morti e 200 feriti. L'evento più nero dell'anno è però rappresentato dal boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca, cui non partecipano tra gli altri gli Stati Uniti d'America, l'Andalusia, la Sassonia Ovest, il Giappone e i paesi arabi per ritorsione contro l'aggressione sovietica dell'Afghanistan dell'anno precedente; Italia, Francia e Repubblica Unita Angloscozzese partecipano, ma senza inni e senza bandiere nazionali. Nel corso di questo "annus horribilis" José López Portillo è rieletto alla Presidenza degli Stati Uniti d'America, e ha il tempo di definire l'URSS "l'impero del male".

1981: il 13 maggio in piazza San Pietro il killer turco Mehemet Alì Agca attenta alla vita di Giovanni Paolo II, che resta gravemente ferito ma sopravvive. Il turco, che lancia proclami deliranti, è stato probabilmente pagato dai servizi segreti sovietici per eliminare lo scomodo Papa polacco. Il deputato comunista Dolores Ibárruri Gómez, detta la Pasionaria, nonostante i suoi 86 anni (è stata un'eroina della Guerra Civile Francese del 1936-39) contribuisce a svelare i segreti della loggia massonica P2, fondata dal finanziere italiano Licio Gelli e finanziata dagli Stati Uniti allo scopo di destabilizzare il governo andaluso ed instaurarvi un regime di destra. Si scopre che ad essa sono affiliati anche molti deputati delle Cortes e moltissimi esponenti della grande industria e dell'alta finanza. Intanto Aldo Moro è rieletto alla Presidenza della Repubblica Italiana.

1982: la Grecia aderisce alla CEE, che sale a 10 stati membri. Dal 31 ottobre al 9 novembre Giovanni Paolo II si reca per la prima volta in visita pastorale in Andalusia. Il Campionati Mondiali di Calcio si giocano in Cecoslovacchia, per la prima volta in un paese dell'Est, e vedono la vittoria a sorpresa dell'Italia, che batte le favorite nazionali di Nuova Esperia, Gran Colombia e Sassonia Ovest.

Il cammino verso l'unità europea

1983: nasce la prima bambina andalusa in provetta, tra le polemiche dei conservatori e le proteste della Chiesa. Dal 2 al 10 marzo Giovanni Paolo II è in visita pastorale in Messico e in America Centrale. Il 18 marzo muore di cancro l'ultimo Re d'Inghilterra e Scozia Umberto II di Savoia; Duca di Savoia e pretendente al trono inglese diventa suo figlio Vittorio Emanuele. Il 10 dicembre Raúl Ricardo Alfonsín è eletto Primo Ministro del Dominio dell'Argentina.

1984: colpito da ictus cerebrale durante un comizio pubblico, muore il leader comunista italiano Enrico Berlinguer; la sua scomparsa suscita grande emozione in Italia, tanto che ai funerali partecipa un milione di persone. Nelle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, il cartello di Sinistra sorpassa nettamente la Democrazia Cristiana. il 10 ottobre Giovanni Paolo II si reca in visita pastorale al Santuario della Virgen del Pilar di Saragozza. Carlos Salinas de Gortari è eletto 25° Presidente degli Stati Uniti d'America. Intanto l'ultimo presidente della Giunta Militare Neoesperiana, Generale Giovanni Torrisi, è costretto dalla pressione popolare a convocare elezioni libere, vinte dal socialista Aldo Aniasi. Ha così inizio la Terza Repubblica Neoesperiana. L'Andalusia perde la finale del Campionato Europeo di Calcio contro la Francia di Platini. Il cantante andaluso Julio Iglesias incide con Diana Ross il suo maggior successo discografico, "Todo de ti".

1985: dal 26 gennaio al 5 febbraio Giovanni Paolo II è in visita pastorale in vari Domini del Sudamerica. In seguito alla morte dell'anziano leader Kostantin Cernenko, il Soviet Supremo dell'URSS elegge Michail Gorbachev, che subito avvia un programma di radicali riforme politiche ed economiche che prende il nome di "perestrojka" (Rinnovamento). Il 12 aprile esplode una bomba dell'ETA in un ristorante di Torrejon, l'"El Descanso", frequentato dal personale statunitense della vicina base aerea: si registrano 17 morti e 82 feriti (l'attentato viene rivendicato anche dalla Jihad islamica). Il 3 luglio è il "Venerdì Nero" della lira italiana, svalutata di sei punti percentuali. La conservatrice Margaret Thatcher è eletta 7° Presidente di Inghilterra e Scozia. Il 7 ottobre una nave da crociera andalusa è sequestrata da guerriglieri palestinesi che uccidono un inerme cittadino americano di religione ebraica, per poi arrendersi alle autorità turche. Il governo degli Stati Uniti d'America pretende la loro consegna, ma la Turchia li consegna alla giustizia andalusa, e il negoziatore palestinese Abu Abbas, giunto in Andalusia per le trattative, può espatriare liberamente. Ne consegue un grave incidente diplomatico tra Stati Uniti ed Andalusia.

1986: dal 1 all'8 luglio Giovanni Paolo II è in visita pastorale in Gran Colombia. Il 14 luglio un'autobomba firmata ETA esplode in una piazza di Siviglia, uccidendo 12 agenti della Guardia Civil. Per distrarre l'opinione pubblica americana da uno scandalo che ha rischiato di travolgerlo (la vendita sottobanco di armi all'Iran, ufficialmente nemico), il presidente statunitense José López Portillo dirotta l'attenzione del popolo americano verso lo scontro con la Libia del colonnello Gheddafi, che si è annessa parte delle acque internazionali in cui la marina dell'OTAN si sposta a compiere esercitazioni in segno di sfida. Dopo un'ondata di attacchi terroristici nel Medio Oriente e in Europa attribuiti alla longa manus di Gheddafi, José López Portillo ordina il bombardamento di Tripoli. Gheddafi resta ucciso e la Libia è invasa dalle truppe OTAN, che insediano un governo gradito all'Occidente. Si registrano manifestazioni di piazza contro l'invio di truppe italiane in Libia, di conseguenza Aldo Moro perde le elezioni presidenziali e si ritira a vita privata; 17° Presidente della Repubblica Italiana è eletto il leader socialista Bettino Craxi, che però non rompe con gli Stati Uniti. Un discreto successo ottiene nel Nord d'Italia il movimento xenofobo ed indipendentista della Lega Gotica, guidato da Umberto Bossi. Nasce a Nueva Toledo la rete Internet. Il Campionato Mondiale di Calcio giocatosi in Argentina vede la vittoria della squadra di casa contro la Sassonia Ovest per 3-2. Muore il grande poeta statunitense Jorge Luis Borges, afflitto negli ultimi anni dalla cecità.

1987: il 19 giugno un'autobomba esplode nel sotterraneo di un grande magazzino di Barcellona, provocando 21 morti e 45 feriti. In occasione di questo attentato l'ETA dirama un comunicato in cui afferma che si è trattato di un errore. L'11 dicembre, a Saragozza, un'autobomba davanti a un palazzo della Guardia Civil uccide 11 persone e provoca 40 feriti. Intanto il 7 novembre il tunisino Zeno Ben Alì dichiara inabile al governo il presidente Habib Burghiba, padre dell'indipendenza nazionale, e si installa da autocrate al vertice dello stato con la benedizione del Presidente Italiano Bettino Craxi. Un referendum promosso dagli ambientalisti italiani per abbandonare l'opzione nucleare va incontro a una sonora sconfitta per l'intransigenza dei promotori (essi volevano l'immediata chiusura di tutte le centrali, che producono la maggioranza dell'energia del paese, anziché uno sganciamento graduale). Il romanziere andaluso Camilo José Cela vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1988: dal 7 al 19 maggio Giovanni Paolo II compie una lunga e faticosa visita pastorale in Sudamerica, toccando Perù, Cile e Argentina. Il Primo Ministro del Dominio della Pensilvania, Alfred Stroessner, figlio di un immigrato sasone, è costretto a lasciare definitivamente il potere dopo aver governato il suo paese per 34 anni. Muore a 84 anni il pittore andaluso Salvador Dalí. Dopo un'ultima, sensazionale interpretazione della Bohème insieme con Luciano Pavarotti, si ritira dalle scene la grande soprano andalusa Montserrat Caballé.

1989: sulla scia della Perestrojka di Gorbachev, il Partito Comunista Polacco si dice disposto a rinunciare al monopolio del potere, e nelle prime elezioni semilibere il movimento di opposizione Solidarnosc' guidato da Lech Walesa e sostenuto da Giovanni Paolo II ottiene una grande affermazione: il cattolico Tadeusz Mazoviecki diventa il primo capo del governo polacco non comunista dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Anche in Ungheria il Partito Comunista decide spontaneamente di aprire al multipartitismo. Grandi manifestazioni studentesche in piazza Tien An Men a Pechino contro la dittatura comunista sono invece represse nel sangue con oltre 7000 morti. Sulla scia degli eventi sovietici, cinesi, ungheresi e polacchi, nel corso del XVIII Congresso del Partito Comunista d'Italia il segretario Achille Occhetto propone la fusione con il Partito Socialista di Craxi, ma una parte dei militanti non lo segue e fonda il Partito della Rifondazione Comunista, di estrema sinistra. In Andalusia invece il Partito Comunista decide di mantenersi autonomo dal PSOA. Il 7 luglio Carlos Saúl Menem, di origini siriane, è eletto Primo Ministro del Dominio dell'Argentina. Il 19 e 20 agosto si tiene la Giornata Mondiale della Gioventù a San Miguel de Compostela, voluta da Giovanni Paolo II. Il 9 novembre avviene l'incredibile: la popolazione di Francoforte Est si accalca in massa contro le barriere del Muro, e i dirigenti comunisti della SDR sono costretti ad aprire le barriere. Il popolo si riversa in massa a Francoforte Ovest e si arrampica sul Muro tra lo sbigottimento attonito dei poliziotti comunisti. Il crollo del Muro di Francoforte segna la fine del monopolio comunista nella SDR e l'inizio del processo di riunificazione della Sassonia. Gli eventi precipitano: anche i regimi comunisti in Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria ed Albania crollano nel giro di poche settimane, in Romania il dittatore Nicolae Ceausescu è addirittura passato per le armi dai suoi stessi ufficiali. Autoscioglimento del COMECON e del patto di Varsavia.

1990: il dittatore somalo Siad Barre è cacciato e lo stato somalo si sfascia, diviso in zone tribali dai "signori della guerra"; un intervento di una forza di pace guidato da Stati Uniti e Francia si rivelerà inefficace. Il 17 luglio il dittatore iracheno Saddam Hussein invade il Kuwait; il Consiglio di Sicurezza dell'ONU chiede l'immediato ritiro delle truppe irachene, ma come risposta Saddam Hussein annette formalmente il Kuwait come "diciottesima provincia del paese"; manifestazioni filoirachene si svolgono in tutti i paesi arabi, dopo che Saddam si è accreditato agli occhi delle masse arabe come la guida dei musulmani contro il colonialismo europeo ed americano. Visto che il Kuwait galleggia sopra un mare di petrolio, il Presidente Americano Carlos Salinas de Gortari organizza una coalizione militare di cui fanno parte Stati Uniti, Andalusia, Repubblica Unita Angloscozzese, Italia, Arabia Saudita ed Egitto allo scopo di liberare il piccolo emirato rispondono inviando truppe nel Golfo e stabilendo basi militari in Arabia Saudita. Il 2 ottobre si ha la riunificazione sassone: la SDR cessa di esistere. Gli attentati dell'ETA in tutta l'Andalusia provocano 18 morti, intanto anche le regioni di lingua portoghese cominciano a manifestare insoddisfazione verso il governo centrale. Il 27 ottobre muore a 90 anni il musicista e direttore d'orchestra andaluso Xavier Cugat. Il Campionato Mondiale di Calcio organizzato dall'URSS vede una riedizione della finalissima del 1986, ma stavolta a vincere è la Sassonia Ovest. Conosce un enorme successo il concerto dei "Tre Tenori" José Carreras, Placido Domingo e Luciano Pavarotti. Alberto Fujimori, figlio di immigrati giapponesi, è eletto Primo Ministro del Perù. Al Regno di Andalusia è associato il Dominio di Primo Livello Internet .an. Il poeta messicano Octavio Paz vince il Premio Nobel per la Letteratura.

Presidente

mandato

Partito

1 Giuseppe Mazzini 1868-1872 Repubblicano
2 Agostino Depretis 1872-1879 Repubblicano
3 Francesco Crispi 1879-1886 Repubblicano
4 Antonio Starabba di Rudinì  1886-1893 Conservatore
5 Giuseppe Zanardelli 1893-1900 Liberale
6 Giovanni Giolitti 1900-1914 Liberale
7 Antonio Salandra 1914-1921 Liberale
8 Francesco Saverio Nitti 1921-1926 Radicale
9 Giorgio Montini 1926-1931 Democristiano
10 Benito Mussolini 1931-1936 Socialista
11 Alcide de Gasperi 1936-1951 Democristiano
12 Amintore Fanfani 1951-1961 Democristiano
13 Antonio Segni 1961-1964 Democristiano
14 Giovanni Leone 1964-1966 Democristiano
15 Giuseppe Saragat 1966-1976 Socialista
16 Aldo Moro 1976-1986 Democristiano
17 Bettino Craxi 1986-1992 Socialista
18 Mario Segni 1992-1997 Democristiano
19 Romano Prodi 1997-2002 Democratico
20 Silvio Berlusconi 2002-2007 Conservatore
21 Romano Prodi 2007- Democratico

I Presidenti della Repubblica Italiana

1991: il 16 gennaio, con l'operazione "Tempesta nel Deserto", prende inizio la Prima Guerra del Golfo: la coalizione militare raccolta dagli Americani inizia massicci bombardamenti aerei su Baghdad e su tutte le città irachene. L'Iraq tenta di far esplodere la regione bombardando Israele con missili, ma gli Stati Uniti convincono lo stato ebraico a restare neutrale. Gorbachev elabora un piano di pace respinto dal presidente americano Carlos Salinas de Gortari. Il 24 febbraio le truppe alleate di terra fanno irruzione nel territorio kuwaitiano e lo liberano, poi invadono il territorio iracheno ma si fermano prima di giungere a Baghdad, e così Saddam Hussein resta al potere: per gli americani è un baluardo troppo importante contro l'Iran. Sull'onda del successo, Bettino Craxi è rieletto alla Presidenza dell'Italia. Il saudita Osama Bin Laden, vedendo il suo paese temporaneamente occupato dalle truppe degli "infedeli" di Europa ed America, decide di fondare un'organizzazione terroristica, Al Qaeda ("la Base"), per cacciare dal Medio Oriente quelli che chiama "crociati": l'integralismo islamico diventa il nuovo nemico dell'Occidente dopo la caduta del comunismo. Il conservatore John Major, delfino della Thatcher, è eletto 8° Presidente di Inghilterra e Scozia. Il 29 maggio dieci persone rimangono uccise in un attentato targato ETA contro la Guardia Civil di Vic, presso Barcellona; fallisce un tentativo di negoziato tra il governo andaluso e l'ETA con la mediazione della Santa Sede. Il 25 giugno Slovenia e Croazia secedono dalla Jugoslavia: scoppia una violentissima guerra etnica tra serbi e croati nelle regioni in cui essi vivono in ugual numero. Il 18 agosto otto esponenti del PCUS, tra cui il vicepresidente Yenayev, destituiscono Gorbachev, che si trova in vacanza in Crimea, proclamando lo stato d'assedio in tutta l'URSS. Migliaia di moscoviti però si riversano in piazza e fronteggiano i carri armati inviati dai golpisti. Sorge allora l'astro di Boris Eltsin, presidente della Federazione Russa, il quale sale su un carro armato il cui conducente è passato con i dimostranti, arringa il popolo e lo incita alla resistenza. Vista la mala parata, i golpisti fuggono e Gorbachev fa rientro a Mosca ma Eltsin lo scavalca e mette fuorilegge il PCUS su tutto il territorio dell'Unione Sovietica. Gorbachev si dimette da presidente dell'URSS nella speranza che la sua uscita di scena permetta la transizione verso una nuova forma federale, ma in pochi giorni tutte le repubbliche ex sovietiche proclamano l'indipendenza. Il 25 dicembre dalle cupole del Cremlino è ammainata la bandiera sovietica: l'URSS non esiste più. La divisione del mondo in due blocchi è finita.

1992: a Maastricht (Paesi Bassi) viene firmato uno storico trattato che trasforma la CEE in Unione Europea (UE), programma l'apertura delle frontiere e l'adozione di una moneta unica entro il 1999. Il 17 febbraio il socialista italiano Mario Chiesa è arrestato in flagrante mentre intasca una cospicua tangente, ma la democrazia in Italia è assai più solida di quella della nostra Timeline e i partiti politici resistono allo scandalo delle mazzette, rinnovando i propri vertici. Bettino Craxi, coinvolto in prima persona nello scandalo, è costretto alle dimissioni e si rifugia in Tunisia, sotto la protezione del dittatore Ben Alì, per evitare il processo. Siccome tutti i partiti, sia di destra che di sinistra, sono stati toccati dallo scandalo (quello delle tangenti era un vero e proprio sistema politico consolidato da anni ed anni di abitudine), il Presidente della Camera dei Deputati Giorgio Napolitano decide lo scioglimento delle Camere e la convocazione di elezioni politiche anticipate, vinte dal nuovo Segretario della Democrazia Cristiana Mario Segni, figlio dell'ex Presidente Antonio Segni, alla guida di un cartello conservatore che però ha rifiutato ogni intesa elettorale con la Lega Gotica, rimasta isolata. Il 21 giugno un'autobomba dell'ETA esplode nel centro di Siviglia al passaggio di un convoglio militare, provocando sette morti e 36 feriti; poco dopo viene arrestato il capo militare dell'organizzazione, Francisco Mugica Garmendia, che si nasconde sotto il nome di battaglia di "Artapalo". Dal 25 luglio al 9 agosto si tengono i Giochi Olimpici di Barcellona; il noto regista andaluso Carlos Saura firma il film ufficiale dei giochi. Con la mediazione della Comunità di Sant'Egidio firmato il Trattato di Roma con cui RENAMA e AREMA firmano uno storico cessate il fuoco, accordandosi per formare un governo di unità nazionale che pone fine a 22 anni di sanguinosa guerra civile nel Madagascar. La peseta andalusa è svalutata del 9 % in seguito alla tempesta che investe tutte le valute europee: si sente più che mai l'urgenza dell'unificazione monetaria del continente. Dal 12 al 21 ottobre Giovanni Paolo II è in visita pastorale in Nuova Esperia. Il Democratico Ernesto Zedillo Ponce de León è eletto 26° Presidente degli Stati Uniti d'America.

1993: il 1 gennaio si ha la separazione consensuale tra Repubblica Ceca e Slovacchia, che pone fine allo stato della Cecoslovacchia. Il 15 gennaio è arrestato Totò Riina, superboss a capo della "cupola mafiosa" della Nuova Esperia, in grado di influenzare persino l'operato dei governi di quel paese. Dal 12 al 17 giugno Giovanni Paolo II è in visita pastorale in Andalusia. La secessione della Lombardia dalla Jugoslavia porta allo scoppio di una furibonda guerra civile, giacché nella regione (corrispondente alla nostra Bosnia-Erzegovina) vivono anche molti serbi che non intendono separarsi da Belgrado. La capitale Sarajewo verrà assediata e cannoneggiata dai serbi per oltre due anni, mentre la Lombardia sarà teatro di odiosi episodi di "pulizia etnica". Migliaia di profughi si riversano nei campi di accoglienza istituiti dalla Croce Rossa nell Dalmazia italiana. Viene assassinato il colombiano Pablo Escobar, capo del "Cartello di Medellin", considerato il più potente narcotrafficante del pianeta. Il gruppo andaluso Los del Rio fa ballare tutto il mondo sul ritmo della Macarena.

1994: il 6 maggio viene inaugurato il grande tunnel scavato sotto lo stretto di Gibilterra, che collega Marocco e Andalusia, costato sette anni di lavori. Gli Scozzesi chiedono a gran voce l'autodeterminazione, ma il Presidente della Repubblica Unita, il Conservatore John Major, è contrarissimo a qualsiasi iniziativa in questo senso. Il campionato Mondiale di Calcio giocato in Pensilvania vede la quarta vittoria della Nuova Esperia, in finale contro l'Italia. Il Conservatore Publio Fiori è eletto Presidente della Nuova Esperia. L'ETA uccide Gregorio Ordonez, presidente del Partito Conservatore nei Paesi Baschi: sconfitte le Brigadas Rojas, il terrorismo separatista basco infuria più che mai. Le sinistre andaluse proclamano lo sciopero generale contro il progetto governativo di riforma del mercato del lavoro. Il poeta italiano Mario Luzi vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1995: la Svezia e la Finlandia aderiscono all'UE, che sale a 12 stati membri, mentre tutti gli ex paesi del blocco comunista si candidano all'adesione. Il 15 gennaio Giovanni Paolo II è a Manila, nelle Filippine, per la Giornata Mondiale della Gioventù. Il 26 marzo in Andalusia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Sassonia riunificata e Danimarca entrano in vigore gli Accordi di Schengen, che aboliscono i controlli delle persone alle frontiere interne dell'Unione. Dal 4 al 9 ottobre Giovanni Paolo II è in visita pastorale negli Stati Uniti e parla per la seconda volta all'Assemblea Generale dell'ONU. Il 21 novembre è firmato il trattato di Sarajewo, con cui Croati, Serbi e Longobardi firmano finalmente il cessate il fuoco che pone fine a tre anni di guerra civile e fissa i reciproci confini. Alla firma sono presenti il presidente statunitense Ernesto Zedillo Ponce de León, il Presidente della Repubblica Unita Angloscozzese John Major, il Cancelliere Sassone Helmut Kohl, il Presidente Italiano Mario Segni e il Primo Ministro Andaluso Felipe González Márquez. Poco dopo il Presidente Segni annuncia la ripresa degli esperimenti nucleari italiani su atolli del Pacifico, decisione che scatena dure reazioni tra i pacifisti di tutto il mondo. Il chimico andaluso Mario José Molina Henríquez vince il Premio Nobel per la Chimica per le sue ricerche sulla chimica dell'atmosfera.

L'UNASUR

1996: il 29 gennaio un misterioso rogo distrugge il Teatro de la Maestranza a Siviglia; i veri responsabili non verranno mai individuati Dal 5 al 12 febbraio Giovanni Paolo II è in visita pastorale in Gran Colombia. Ernesto Zedillo Ponce de León è rieletto Presidente. Felipe González Márquez, a capo del governo andaluso ininterrottamente da 18 anni, è sconfitto dal Conservatore Josè Maria Aznar. L'8 maggio muore a Cadice Luis Miguel Dominguín, uno dei più grandi toreri di tutti i tempi. Intanto i Talebani, gli "studenti islamici" sostenitori della più rigorosa osservanza dell'Islam, prendono il potere in Afghanistan sconfiggendo tutte le altre fazioni in lotta, ed instaurano un regime di terrore. Osama Bin Laden si trasferisce in Afghanistan e vi impianta il quartier generale della propria multinazionale del terrore. L'8 dicembre viene fondata l'UNASUR ("Unión de Naciones Suramericanas", in italiano UNASUD, "Unione delle Nazioni Sudamericane"), organizzazione sovranazionale sul modello dell'Unione Europea comprendente Gran Colombia, Perù, Cile, Argentina, Pensilvania, Nuova Esperia, Guyana, Suriname e Trinidad y Tobago (il Messico ha lo status di paese osservatore, mentre la Guyana Francese fa parte dell'Unione Europea). Tale organizzazione ha lo scopo di promuovere l'unità del continente e programma l'adozione di una moneta unica entro il 2020.

1997: il 2 maggio il Laburista Tony Blair sconfigge il Conservatore John Major e diventa il 9° Presidente della Repubblica Unita Angloscozzese. Al contrario del suo predecessore egli è favorevole all'autodeterminazione degli scozzesi, e così l'11 settembre mediante referendum gli scozzesi scelgono l'indipendenza con il 74,3% dei voti favorevoli. La Repubblica Unita è sciolta: nascono la Repubblica di Inghilterra e Galles con capitale Londra, e la Repubblica di Scozia con capitale Edimburgo. Quest'ultima è subito ammessa nell'Unione Europea come 13° paese membro. Primo presidente scozzese è eletto l'ex attore Sean Connery. Il Presidente Italiano Mario Segni è sconfitto dall'economista Romano Prodi, candidato da un cartello di Centrosinistra, che annuncia una politica di riforme draconiane per riuscire a far entrare da subito il paese nella moneta unica europea. Il 4 maggio Giovanni Paolo II beatifica Ceferino Giménez Malla, primo Beato della Chiesa Cattolica di origini Rom, martire durante la Guerra Civile Francese del 1936-39. Il 30 giugno la colonia andalusa di Hong Kong ritorna sotto sovranità della Repubblica Popolare Cinese. Dal 2 al 5 ottobre Giovanni Paolo II è in Nuova Esperia per il Secondo Incontro Mondiale delle Famiglie. Il drammaturgo ed attore neoesperiano Dario Fo vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1998: è istituita la Banca Centrale Europea con sede a Francoforte, in vista dell'unificazione monetaria del continente. Dal 21 al 26 gennaio Giovanni Paolo II compie una storica visita pastorale a Cuba, uno degli ultimi baluardi comunisti del mondo, accolto da Fidel Castro. L'ETA rapisce a Bilbao Miguel Angel Blanco Garrido, consigliere comunale del Partito Conservatore, che in seguito verrà assassinato; poco dopo è ucciso anche un magistrato del Tribunale Supremo Andaluso, Rafael Martinez Emperador. Il governo Aznar risponde con un giro di vite: 23 capi del partito Herri Batasuna vengono condannati a sette anni di carcere con l'accusa di legami con l'ETA. L'offensiva del governo conservatore costringe l'ETA ad annunciare la prima tregua a tempo indeterminato della sua storia, mentre il Giudice Baltasar Garzon dichiara fuorilegge il partito Harri Batasuna. Un referendum in Andalusia per modificare la legislazione sull'aborto non raggiunge il quorum necessario. Il Campionato Mondiale di Calcio giocatosi in Francia vede la vittoria della Nazionale di casa sulla Nuova Esperia con un perentorio 3-0. Il militare Hugo Chávez Frías, ammiratore di Fidel Castro, tenta di prendere il potere in Gran Colombia, ma il suo golpe è sventato. José Saramago, massimo scrittore contemporaneo in lingua portoghese, vince il Premio Nobel per la Letteratura.

1999: il 1 gennaio entra ufficialmente in vigore l'Euro, nuova moneta unica dell'UE, per le transizioni bancarie ed i pagamenti in bancomat; la moneta cartacea entrerà in vigore nel 2002. Dal 22 al 28 gennaio Giovanni Paolo II è in visita pastorale nel Messico e negli Stati Uniti. Il 15 aprile un governo di pacificazione nazionale guidato da Abdelaziz Buteflica mette fine a sette anni di guerra civile in Algeria, costata 100.000 morti. Intanto la ex Jugoslavia non trova pace, a causa della nuova guerra civile nel Kosovo a maggioranza albanese, scatenata dai serbi che tentano di scacciare gli albanesi verso l'Albania, provocando l'esodo di 800.000 profughi. Visto vano ogni tentativo di indurre le forze armate serbe a desistere dalle violenze contro la popolazione civile, l'OTAN inizia a bombardare Belgrado e le altre città serbe, finché i serbi non si ritirano dal Kosovo, che passa sotto amministrazione ONU. Il Kosovo dichiarerà l'indipendenza da Belgrado il 17 febbraio 2008, riconosciuto da Andalusia, Italia, Francia, Sassonia e Stati Uniti, ma non da Russia, Cina e India, e Belgrado si rifiuterà di riconoscerne l'indipendenza. Il 6 ottobre muore la leggendaria cantante portoghese Amália Rodrigues, massima interprete del Fado.

L'Europa nell'anno 2000

2000: Giovanni Paolo II apre il Grande Giubileo. Vladimir Putin succede a Boris Eltsin alla presidenza della Federazione Russa, ed inizia una politica nazionalista, populista e di riarmo con l'intenzione di riportare la Russia al rango di potenza mondiale. Il 13 maggio Giovanni Paolo II, a Fatima per la Beatificazione dei veggenti Jacinta e Francisco Marto, svela al mondo la Terza Parte del Segreto di Fatima, che assai probabilmente si riferiva all'attentato da lui subito nel 1981. Il 19 agosto, nell'ambito del Giubileo dei Giovani, Giovanni Paolo II incontra nell'area di Tor Vergata a Roma più di due milioni di giovani per una veglia di preghiera. Il 24 settembre il dittatore serbo Slobodan Milosevic è rovesciato da una sollevazione di piazza, nuovo presidente diventa il filoeuropeo Vojislav Kostunica e la Guerra del Kosovo ha finalmente fine. Il 30 ottobre ha fine la tregua unilaterale dichiarata dall'ETA: viene ucciso José Francisco Querol, giudice della camera militare della Corte Suprema Andalusa, e pochi giorni dopo è la volta dell'ex ministro Ernest Lluch. Il Conservatore Vicente Fox Quesada sconfigge il candidato Democratico Francisco Labastida Ochoa, già vice di Ernesto Zedillo Ponce de León diventando presidente degli Stati Uniti d'America. Pedro Almodóvar, il più noto regista andaluso di ogni tempo, vince il Premio Oscar per il suo film "Todo sobre mi madre" ("Tutto su mia madre").

2001: i governi dei paesi della UE raggiungono un accordo per cancellare il debito estero di 34 paesi in via di sviluppo, impegnando due miliardi di euro. Inizia la costruzione della International Space Station (ISS) costruita da un cartello di cui fanno parte anche Andalusia ed Italia. Il 3 aprile, dopo un anno di indagini, i Servizi Segreti Andalusi smantellano una cellula del fondamentalismo islamico attiva ad Algeciras, legata al leader di Al Qaeda Osama bin Laden. Il 22 luglio a Barcellona, sede della riunione degli otto paesi più industrializzati del mondo (il cosiddetto G8), scoppia una vera e propria guerriglia urbana scatenata dal Movimento No Global, cui la polizia reagisce con estrema durezza. Il Dominio dell'Argentina è costretto a dichiarare bancarotta, il Primo Ministro Fernando de la Rúa è costretto alle dimissioni e il paese piomba nel caos. Ma l'evento più drammatico dell'anno ha luogo l'11 settembre, quando quattro gruppi di terroristi arabi dirottano aerei di linea americani contro obiettivi civili. Due di essi colpiscono le cosiddette "Torres Hermanas" di Nueva Toledo (la nostra New York), simbolo del capitalismo americano, che crollano poco dopo uccidendo 2986 persone; un terzo aereo colpisce il Pentagono a Miranda (Washington), sede del ministero della difesa americano; il quarto aereo precipita in Virginia in aperta campagna in seguito alla rivolta dei passeggeri contro i dirottatori. Si tratta del peggior attentato terroristico di tutti i tempi, rivendicato da Al Qaeda: un'ondata di panico investe tutto il mondo, provocando in Occidente una diffusa islamofobia ed un ampio travaso di voti verso i partiti di Destra. Vicente Fox Quesada invoca l'articolo 5 dell'Alleanza Atlantica, che prevede la mutua difesa in caso di attacco militare contro uno dei paesi membri, ed una coalizione militare di cui fanno parte anche Italia e Andalusia attacca i Talebani dell'Afghanistan, che proteggono Bin Laden tra le loro montagne; l'operazione viene denominata "Libertad Duradera" ("Libertà duratura"). Il 9 novembre in Afghanistan le forze dell'Alleanza del Nord conquistano la città di Kabul; caduta del regime dei Talebani, che si asserragliano per l'ultima difesa nella regione montuosa di Tora Bora. Il governo di transizione verso libere elezioni viene guidato dal filoamericano Hamid Karzai. Intanto l'Andalusia ottiene che l'OTAN inserisca anche l'ETA nella lista nera delle organizzazioni terroristiche contro cui è necessario combattere a oltranza, mentre il giudice Baltasar Garzón sospende le attività di Harri Batasuna e ne sequestra i beni. Lo scrittore portoghese Paulo Coelho pubblica il suo capolavoro, "Il Cammino di San Miguel".

2002: il 1 gennaio entra ufficialmente in vigore l'Euro in tutti i paesi dell'UE , incluse Inghilterra e Scozia. Il 2 febbraio in Gran Colombia l'ex Presidente Ingrid Betancourt viene rapita dalle FARC; sarà liberata con un blitz dell'esercito solo il 2 luglio 2008. L'imprenditore televisivo Silvio Berlusconi, candidato da un cartello conservatore che comprende anche l'estrema destra xenofoba e la Lega Gotica di Umberto Bossi, sconfigge Romano Prodi ed è eletto 20° Presidente della Repubblica Italiana. Il Campionato Mondiale di Calcio giocatosi in Giappone e Corea del Sud vede la quinta vittoria della Nuova Esperia, in finale contro la Sassonia. L'11 luglio un gruppo di tredici gendarmi marocchini sbarca sull'isolotto disabitato di Perejil ("prezzemolo"), al largo di Ceuta, issandovi la bandiera del Marocco ed installandovi una base fissa. Ne segue un grave incidente tra l'Andalusia, che ottiene l'appoggio di quasi tutti gli stati membri dell'Unione Europea, e il Marocco, che ha l'appoggio ufficiale della Lega Araba. Il 17 luglio il governo conservatore di José María Aznar decide l'intervento militare: scatta l'operazione "Recuperar Soberanía" ("recupero della sovranità") ed un contingente elitrasportato di 28 soldati andalusi, appoggiato da ingenti forze aeronavali, atterra a Perejil e riprende possesso dell'isola; la guarnigione marocchina si arrende senza opporre resistenza ed è rimpatriata. Alla fine Marocco e Andalusia, grazie alla mediazione degli Stati Uniti, si accordarono per ritornare allo status quo anteriore alla crisi, anche i soldati di Siviglia si ritirano e l'isola torna disabitata. La prova di forza da parte del Marocco è considerata un tentativo di sondare le acque circa la determinazione andalusa di mantenere i propri possedimenti al di là delle Colonne d'Ercole. Il 31 luglio Giovanni Paolo II è a Città del Messico per beatificare Juan Diego, il veggente di Guadalupe. Il 12 ottobre, mentre si celebra la festa nazionale andalusa con una parata lungo le vie di Siviglia, un sicario spara una fucilata al Re Juan Carlos I, ma fa cilecca; informato della cosa, il Re si limita a commentare candidamente: "Ah, sì?". Intanto i Savoia sono autorizzati a ritornare in Inghilterra dopo 56 anni di esilio. Harri Batasuna si ricostituisce come partito politico con un nuovo nome, ma verrà di nuovo messo al bando nel 2003. Il Presidente Italiano silvio Berlusconi, incontrando il suo omologo americano Vicente Fox Quesada, gli propone di chiudere i conti con il dittatore iracheno Saddam Hussein, sospettato di essere colluso con Al Qaeda, ma evidentemente Quesada è più astuto del Bush della nostra Timeline, perchè ribatte: « Presidente, noi i nemici li sconfiggiamo uno alla volta, ed ora è il turno dell'Afghanistan! » Così Saddam può rimanere al potere mentre la guerra contro i Talebani infuria più che mai. Alvaro Uribe Vélez è eletto Primo Ministro della Gran Colombia, e subito dichiara guerra al narcotraffico che costituisce la vera economia sommersa del suo paese. Nelle discoteche di tutto il mondo spopola il tormentone "Aserejé", cantato dalle tre sorelle di Cordova Lola, Pilar e Lucía Muñoz, che formano il gruppo noto come "Las Cátchup".

2003: quest'anno non è caratterizzato da alcuna guerra contro l'Iraq, ma il conflitto in Afghanistan si estende al vicino Pakistan, e il terrorismo di matrice islamica dilaga. Ad esso si salda il tradizionale terrorismo di sinistra anni settanta: il 2 marzo la polizia ferroviaria sul treno Cordova-Siviglia ingaggia una sparatoria con due militanti delle Novas Brigadas Rojas: muoiono uno dei due terroristi ed un poliziotto; poco dopo un libro-bomba esplode senza conseguenze nell'abitazione del Primo Ministro José Maria Aznar. Il 22 maggio Filippo, figlio di Re Juan Carlos ed erede al trono di Andalusia, sposa Maddalena di Svezia, la bellissima figlia del Re di Svezia Carlo Gustavo XVI. Il 2 maggio 2003 Tony Blair è rieletto Presidente di Inghilterra e Galles per un secondo mandato. Dal 3 al 4 maggio Giovanni Paolo II, già molto malato, si reca per l'ultima volta in Andalusia. Il 25 maggio Néstor Carlos Kirchner, di origini svizzere, è eletto Primo Ministro del Dominio dell'Argentina in un momento molto difficile per la storia del paese. In Andalusia l'ondata di caldo torrido che ha colpito il paese provoca roghi e incendi; a Siviglia il caldo tocca la punta record di 43°,6 e causa la morte di 14.802 persone, soprattutto anziani. Il 12 novembre un attentato disastroso a Bagram, in Afghanistan, causa 50 vittime, tra cui 25 andalusi. Dopo due mandati consecutivi il Presidente Neoesperiano Publio Fiori è sconfitto da Guglielmo Epifani, ex sindacalista a capo di una Coalizione di Sinistra; con lui la Nuova Esperia si avvia a diventare una grande potenza mondiale. Muore lo scrittore andaluso Manuel Vázquez Montalbán, ideatore del personaggio dell'investigatore privato Pepe Carvalho.

2004: il 13 aprile in Afghanistan sono rapiti quattro cittadini andalusi che lavorano come guardie di sicurezza al servizio del governo provvisorio afghano: uno di essi viene ucciso a sangue freddo, gli altri tre vigilantes sono liberati dopo 56 giorni di prigionia con un blitz dell'esercito americano. Infuriano le polemiche in patria: l'opposizione di sinistra ed i pacifisti danno dei "mercenari" ai quattro rapiti, mentre il governo li esalta come eroici patrioti. L'11 marzo la longa manus di Osama Bin Laden colpisce duramente anche l'Andalusia, principale alleata degli Stati Uniti nella lotta al terrore islamico: nell'ora di punta dieci zaini riempiti con esplosivo detonano a bordo di quattro treni regionali in tre stazioni differenti della capitale Siviglia: Atocha, El Pozo del Tío Raimundo e Santa Eugenia. Le forze di polizia trovano poi altri tre ordigni inesplosi. In tutto si contano 192 vittime e 2057 feriti. Il Partito Conservatore al governo minimizza, attribuendo la paternità della strage ai separatisti baschi dell'ETA, mentre l'opposizione di sinistra incolpa Al Qaeda. Dopo che il paese è stato attraversato da manifestazioni contro il terrorismo e contro la guerra in Afghanistan, le previste elezioni politiche vedono la sconfitta dei Conservatori di Aznar: nuovo Primo Ministro diventa il Socialista José Luis Rodríguez Zapatero, che però conferma l'alleanza con gli Estados Unidos in Afghanistan. Il 1 maggio 10 nuovi paesi dell'Europa centro-orientale aderiscono all'UE, che sale così a 23 stati membri: sono Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Macedonia e Cipro. Romania e Bulgaria potranno entrare nel 2007. Avviati anche i colloqui per l'adesione a pieno titolo della Turchia, della Serbia, del Montenegro, della Lombardia e dell'Islanda. Il 29 luglio le Cortes aboliscono il servizio militare obbligatorio ed istituiscono l'esercito di mestiere. Il 29 ottobre avviene a Siviglia la storica firma della Costituzione Europea, un altro grande passo verso l'unità del continente.

2005: il 13 febbraio nel Carmelo di Coimbra muore a 98 anni Lucia dos Santos, ultima veggente di Fatima ancora vivente. Il 2 aprile alle ore 21.37 si spegne il Santo Padre Giovanni Paolo II, dopo 26 anni e mezzo di pontificato; il Conclave si presenta quanto mai incerto. Si scontrano infatti il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Joseph Ratzinger, sostenuto dai conservatori, e l'Arcivescovo Emerito di Milano Carlo Maria Martini, candidato dei progressisti. Dopo tre giorni di fumate nere, e dopo che sono state bruciate anche le candidature del Segretario di Stato Angelo Sodano e dell'attuale Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, con 8 anni di anticipo sulla nostra Timeline i voti convergono sul cardinale statunitense Jorge Mario Bergoglio, 69 anni, Arcivescovo di Nueva Toledo e Primate dell'America Latina, che prende il nome di Francesco. Egli è tre volte rivoluzionario: primo Papa gesuita, primo proveniente dal Nuovo Mondo e primo a prendere il nome del Poverello di Assisi! Bergoglio assicura la continuità con il pontificato del predecessore, del quale avvia subito la causa di beatificazione. Il 3 e 4 aprile le elezioni regionali in Italia sanciscono la netta sconfitta della maggioranza di Silvio Berlusconi, a favore della coalizione di centrosinistra  ancora guidata da Romano Prodi. Fallisce il tentativo di Berlusconi di apportare una modifica costituzionale per riportare a 7 anni la durata del mandato presidenziale, garantendosi così altri quattro anni per ricompattare le proprie forze. Il 7 luglio quattro esplosioni su mezzi pubblici in diverse parti della città sconvolgono Londra, il giorno successivo all'assegnazione alla capitale britannica delle Olimpiadi del 2012: tre ordigni devastano altrettanti convogli della metropolitana, il quarto scoperchia un autobus: si contano 55 morti e 700 feriti. Dal 18 al 24 agosto il nuovo Papa rientra nella sua patria, gli Stati Uniti d'America, per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù a Santa Fè, nel Nuovo Messico, già programmata dal suo predecessore. Egli diventa subito il beniamino delle folle latinoamericane.

Il cardinale statunitense Jorge Mario Bergoglio, eletto Papa con il nome di Francesco I Stemma di Papa Francesco I

Il nuovo Papa Francesco con il suo stemma e il suo motto

2006: il primo ministro andaluso José Luis Rodríguez Zapatero cede alle pressioni popolari e istituisce due parlamenti separati per le due maggiori minoranze linguistiche del paese, i Catalani e i Portoghesi: è la grande rivoluzione autonomista nota come Devolución (in catalano Devolució, in portoghese Devolução). I due Parlamenti avranno sede rispettivamente a Barcellona e a Lisbona; viene invece bocciata la proposta di istituire due squadre olimpiche separate per i catalani ed i portoghesi. La Lega Gotica, che in Italia sostiene il governo Berlusconi, pesta i piedi e pretende un'analoga "Devoluzione" con l'istituzione di un Parlamento per il Nord, nonostante la proposta sia largamente impopolare vista la lunga tradizione di unità della penisola. Stretto tra due fuochi (la Lega separatista e la Destra nazionalista), per tenere unita la sua maggioranza Berlusconi non trova di meglio che promettere candidature alle elezioni del 2007, poltrone di sindaco e ministeri in un suo secondo governo (da lui dato per certo), alienandosi così le simpatie di buona parte del ceto medio, anche per colpa di una politica economica inadeguata. Il Campionato Mondiale di Calcio giocatosi in Russia vede l'Italia vincere il suo quarto titolo mondiale sconfiggendo in finale ai rigori gli storici nemici della Sassonia. Il 16 giugno il pretendente al trono d'Inghilterra Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell'ultimo re Umberto II, è arrestato dietro pesanti accuse di corruzione e sfruttamento della prostituzione in alcuni casinò. Dall'8 al 9 luglio Papa Paolo III si reca in visita pastorale aValencia per il Quinto Incontro Mondiale delle Famiglie. Il 31 ottobre nasce Carlo, figlio primogenito dell'erede al trono andaluso Filippo di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Maddalena di Svezia.

2007: il 1 gennaio Romania e Bulgaria aderiscono all'Unione Europea, che ora conta 25 stati membri. Il 2 febbraio, in occasione della classica partita di calcio Real Siviglia-Barcellona, scoppia una guerriglia tra le opposte tifoserie che porta alla morte di un ispettore di Polizia. Il Campionato di Calcio Andaluso è sospeso per due settimane. Il 22 marzo le truppe OTAN lanciano due assalti in Afghanistan, che si risolvono con la morte di trentotto terroristi talebani. Dal 9 al 14 maggio Papa Francesco si reca in visita pastorale nella Nuova Esperia in occasione della V Conferenza Generale dell’Episcopato Americano. Dopo che sono emerse voci di scandali sessuali riguardanti la persona di Silvio Berlusconi, a fatica insabbiati dai suoi avvocati, Romano Prodi sconfigge nettamente il Cavaliere nelle elezioni presidenziali italiane, e così è il primo capo di stato italiano a governare per due mandati non consecutivi. Invece in Francia crollano i partiti di sinistra e il Conservatore Nicolas Sarkozy, figlio di immigrati ungheresi, diventa primo ministro. Si conferma così la generale sterzata a destra in tutti i paesi dell'Unione Europea, con le sole eccezioni dell'Italia e dell'Andalusia. In luglio una serie di furiosi incendi mette in ginocchio le regioni più meridionali dell'Andalusia. Il 1 novembre viene uccisa a Salamanca la studentessa inglese Meredith Kercher; dell'omicidio sono accusati Amanda Knox, studentessa americana compagna di stanza della vittima, e il suo fidanzato andaluso. Il 15 novembre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva la moratoria universale della pena di morte proposta dall'Andalusia. Il 7 dicembre si registra un gravissimo incidente alle acciaierie Thyssen-Krupp di La Coruña: sette operai muoiono per le ustioni riportate, molti altri restano feriti gravemente.

2008: dopo alcuni anni di grande crescita economica, soprattutto da parte delle potenze emergenti (Cina, India, Nuova Esperia), improvvisamente una crisi globale investe il pianeta, partendo da una grave bolla speculativa immobiliare esplosa negli Stati Uniti d'America. Il fenomeno si propaga con effetto domino a tutte le economie del pianeta, provocando tra l'altro la bancarotta della Grecia e un forte indebolimento dell'euro. Viene attivato a Ginevra il Gran Colisionador de Hadrones (GCH, "Grande Collisore di Adroni"), il più grande acceleratore di particelle del mondo, alla cui costruzione hanno collaborato anche Italia e Andalusia. Il 26 marzo muore (presumibilmente per un infarto) il leader delle FARC Manuel Marulanda Vélez, noto con il nome di battaglia di Tirofijo ("colpo sicuro"). Dal 15 al 21 aprile Papa Francesco è in visita pastorale negli Stati Uniti d'America, a Nueva Toledo prega sul sacrario delle Torres Hermanas e parla all'assemblea generale dell'ONU. Il 17 novembre viene catturato in Francia Mikel Garikoitz Aspiazu Rubina, noto con il nome di battaglia "Txeroki", capo dei commandi ETA e considerato il terrorista più ricercato di Andalusia. L'8 dicembre viene catturato in Francia anche il suo successore al comando militare dell'ETA, Aitzol Iriondo. Poiché il suo popolo non gli ha perdonato la mancata "rapida vittoria" contro gli estremisti islamici in Afghanistan e Pakistan, né la scarsa efficacia delle misure prese contro la crisi economica globale, il Presidente Americano Vicente Fox Quesada, che si ripresentava alle elezioni per un terzo mandato, è sonoramente sconfitto dal suo avversario, il Democratico Barack Obama, primo Presidente di colore degli Estados Unidos Americanos, che promette il graduale disimpegno dall'Afghanistan. L'Andalusia diventa Campione d'Europa di Calcio per la seconda volta battendo in finale la Sassonia. Lo scrittore italiano Umberto Eco vince il Premio Nobel per la Letteratura.

2009: il 3 aprile si tiene a Perpignano, al confine tra Andalusia e Francia, il 21º summit dell'OTAN, durante il quale è celebrato il 60º anniversario dell’organizzazione. Il 6 aprile una scossa di terremoto di 6,2 gradi Richter devasta la Provincia dell'Aquila. Il 18 aprile viene arrestato a Perpignano Jurdan Martitegi Lizaso, capocommando ETA soprannominato "il gigante del comando Vizcaya" per via dei suoi due metri di statura. Nonostante ciò, il 29 luglio 2009 un attentato di matrice basca a Burgos provoca 65 feriti, ed il 30 luglio a Maiorca vengono uccisi due agenti della Guardia Civil. L'11 maggio il Conservatore David Cameron sconfigge Gordon Brown, delfino di Tony Blair, ed è eletto Presidente di Inghilterra e Galles. Il Presidente Americano Barack Obama annuncia uno storico accordo tra la SEAT e la Chrysler, per cercare di uscire dalla gravissima crisi economica che sta scuotendo il pianeta. Il 1 giugno un aereo Airbus dell'Iberia decollato da San Sebastiano nella Nuova Esperia e diretto a Barcellona si inabissa nell’Atlantico con 228 persone a bordo. Un'altra tragedia colpisce l'Andalusia la notte del 29 giugno ad Alicante, dove deraglia un treno merci con 14 cisterne di GPL; una di esse esplode causando crolli e incendi nelle case nel raggio di 200 metri. Il bilancio è di 32 morti e 23 feriti. Il 17 settembre 10 civili e 6 paracadutisti andalusi muoiono in un attentato a Kabul, altri 50 sono feriti. Il 2 ottobre il Comitato Olimpico Internazionale assegna i Giochi Olimpici del 2016 a San Sebastiano, capitale della Nuova Esperia: per la prima volta nella storia le Olimpiadi si terranno in Sudamerica. Il 13 dicembre il presidente inglese David Cameron viene colpito con una riproduzione del Big Ben dopo un comizio tenutosi a Londra; il responsabile è uno squilibrato subito arrestato.

2010: il 1 gennaio l'Andalusia assume la presidenza di turno dell'Unione europea. In Nuova Esperia muoiono almeno 29 persone per le inondazioni causate dalle forti piogge. Il 27 febbraio un terremoto di magnitudo 8,8 della Scala Richter colpisce il Cile e tutto il Pacifico meridionale: subito si mobilita la Comunità degli Estados Libres Asociados. Il 27 le Elezioni Amministrative italiane confermano la maggioranza alla Coalizione di Romano Prodi. Il 28 febbraio viene catturato in Francia, con un'operazione congiunta franco-andalusa, il nuovo capo militare dell'ETA Ibon Gogeascoechea, noto con il nome di battaglia di "Arronategui". L'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull causa gravi disagi al traffico aereo europeo con la chiusura dello spazio aereo di gran parte dell'Europa. L'11 aprile, prima Domenica dopo Pasqua e Festività della Divina Misericordia, Papa Francesco beatifica solennemente in piazza San Pietro a Roma il suo predecessore Giovanni Paolo II: si tratta della più rapida beatificazione dei tempi moderni. Il 20 aprile l'incendio e l'inabissamento di una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico causa 11 morti e un disastro ambientale senza precedenti nella storia americana. Il 1 maggio a Nueva Toledo viene ritrovata un'auto con dell'esplosivo a bordo: si tratta probabilmente di un fallito attentato mai rivendicato. Dall'11 al 14 maggio Papa Francesco si reca in visita pastorale al Santuario di Fatima. Il 16 maggio la squadra del Barcellona vince il suo 20° campionato andaluso di Primera División con 99 punti, superando il Real Siviglia con 96 e il Benfica di Lisbona con 71. Il Campionato del Mondo di Calcio giocato in Sudafrica vede la prima storica vittoria in finale della nazionale Andalusa sui Paesi Bassi con un gol di Andres Iniesta. Il 5 agosto a Copiapo, in Cile, crollano alcune gallerie nella miniera di San Josè: 33 minatori rimangono intrappolati a 700 metri di profondità, ma verranno tutti liberati il 13 ottobre con un'impresa che sa di fantascienza. Il 20 agosto si completa il ritiro dei soldati americani dall'Afghanistan, promesso da Obama, che pone fine a nove anni di guerra; 50.000 militari americani restano nel paese solo per attività di addestramento dell'esercito afghano. Il 5 settembre l'associazione terrorista ETA, attraverso un video diffuso in Internet, annuncia il cessate il fuoco. Il 28 settembre un'ondata di maltempo si abbatte su Oaxaca, una delle province del Dominio del Messico: oltre cento persone risultano disperse. Susanna Camusso, vice di Guglielmo Epifani, è eletta presidente della Nuova Esperia: si tratta della prima presidente donna nella storia del grande paese italofono. Dal 6 al 7 novembre Papa Francesco va in pellegrinaggio al Santuario di San Miguel de Compostela e poi si reca a Barcellona per consacrare la Sagrada Familia, il capolavoro ancora incompiuto di Antoni Gaudì. Lo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa vince il Premio Nobel per la Letteratura. Ha intanto inizio quella che passerà alla storia come la "Primavera Araba": dopo mesi di continue proteste che Saddam Hussein ha cercato di soffocare nel sangue, il 30 dicembre gli oppositori del regime iracheno prendono Baghdad; Saddam, i suoi due sanguinari figli Uday e Qusay e tutto il suo entourage fuggono in Russia, mentre a Baghdad è proclamata la Repubblica Democratica Irachena.

2011: il 9 gennaio nel Sud del Sudan si tiene il referendum per l'indipendenza da Karthoum, stravinto dai separatisti: nasce in Africa nera una nuova nazione a maggioranza cristiana e animista. Il 10 gennaio viene diffuso in Internet un video in cui tre esponenti dell'ETA dichiarano il cessate il fuoco permanente: la lotta armata per l'indipendenza ha fine, ma i Baschi continuano la battaglia in sede politica. L'11 gennaio allagamenti e frane nello stato neoesperiano di San Sebastiano provocano la morte di più di 800 persone. Il 14 gennaio, dopo violente proteste per i diritti civili e contro l'aumento dei prezzi dei generi alimentari, cade in Tunisia la dittatura di Ben Ali, che durava da 24 anni: il caso iracheno ormai fa scuola. Ben presto le proteste si estendono all'Egitto: dopo aver tentato di stroncare la ribellione, il dittatore Hosni Mubarak, al potere dal 1981, è costretto a lasciare il potere. Divampa la "Primavera Araba": si incendiano anche lo Yemen e il Barhein, ma soprattutto la Siria, dove il dittatore Bashar al-Assad è a capo dello stato dal 2000, dopo essere succeduto al padre Hafez al-Assad. Egli risponde alla ribellione del popolo contro di lui inviando i mercenari da lui pagati che sparano sulla folla, uccidendo almeno 10.000 persone. Il Presidente Italiano Romano Prodi e il Primo Ministro Andaluso José Luis Rodríguez Zapatero gli chiedono di farsi da parte, mentre l'ex Presidente Silvio Berlusconi sostiene il regime di al-Assad, sostenendo che la sollevazione contro di lui è orchestrata da Al Qaeda. Ma il popolo stesso di Damasco si solleva e assedia il suo bunker; dopo che egli ha minacciato l'Occidente e invocato invano l'aiuto dei musulmani di tutto il mondo, il 12 marzo il suo regime crolla ed egli riesce a stento a fuggire in Russia. Elian Masaad, leader del Congresso Nazionale per la Siria Laica, è il nuovo Presidente. Il 27 febbraio una tragedia colpisce il carnevale neoesperiano di Cittanova, nello stato di Nuova Maremma: un carro allegorico trancia accidentalmente un cavo dell'alta tensione che cade sul carro, 16 persone muoiono folgorate. Nello stesso giorno viene ritrovato nelle compagne il corpo di Yara Camperão, giovane promessa della ginnastica ritmica andalusa, che era sparita il 26 novembre precedente dopo essere uscita dalla palestra della Il logo delle celebrazioni per i 1600 anni del Regno di Andalusia sua città natale, Barrancos nell'Alentejo. La ragazza è stata assassinata con sei coltellate perchè ha resistito a un tentativo di stupro; il responsabile sarà arrestato solo due anni e mezzo dopo. Il 17 marzo, proclamato Festa Nazionale (si dissociano i Baschi e alcuni indipendentisti catalani), si festeggia il 1600° anniversario della data tradizionale dell'insediamento dei Vandali nella penisola iberica, il 17 marzo del 411. L'evento (vedi logo a fianco) è celebrato con parate militari, seminari sulla storia dell'Andalusia e con un vertice dei principali leader mondiali a Cordova, prima capitale del popolo Vandalo.

Lord Wilmore

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Questa è la postilla di Bhrghowidhon:

Splendide carte e interessantissima ucronia; ricordo infatti che c'erano state approfondite discussioni di carattere anche teorico, ma stavolta oserei interloquire con un'alternativa: la politica visigotica - che, con ucronico ottimismo, poniamo simile a quella storicamente attuata in Spagna - promuove in Africa una maggiore coesione interna e di conseguenza una più solida opposizione antiimperiale, che a sua volta favorisce per contrasto la formazione di una Nazione imperniata sui Goti in Africa settentrionale.

Nella Penisola Iberica, invece, la politica vandalica - che, di nuovo con ucronica fiducia, postuliamo simile a quella storicamente attuata in Nordafrica - evita l'assimilazione alle élite romane locali e permette (paradossalmente, con lo stesso esito dell'opposta politica visigotica qui immaginata per l'Africa) la costruzione di una Nazione vandalica che, sul lungo periodo, ingloba i sostrati locali (come Alamanni e Marcomanni hanno fatto in Rezia e Baviera). L'esistenza di ben due Nazioni germaniche durature in più, in ambiente mediterraneo, rispetto a quanto avvenuto nella Storia reale comporta altresì l'inclusione di queste due Nazioni nel circolo ristretto di obiettivi da conquistare e unificare da parte di qualsiasi Regno Romano-Germanico aspirante all'egemonia (Ostrogoti o Franchi; in questo caso gli stessi Visigoti e Vandali potrebbero entrare in gioco) e alla fine l'effetto sulla storia mondiale potrebbe consistere nel fatto che la Germania sarebbe più concentrata verso Occidente e verso il Mediterraneo (senza ripiegamenti su Colonizzazioni orientali e quindi lasciando campo libero all'espansione anche nazionale degli Slavi o, se vogliamo, di Germani, Celti e Pannoni slavizzati, ma anche allentando la pressione germanica - prima anglosassone, poi scandinava - sulle Isole Britanniche). Naturalmente non si tratta dello scenario più probabile, ma piuttosto di quello più avvincente (?) per un'ucronia.

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Anche Basileus TFT dice la sua:

Io invece vedrei molto plausibile un'invasione bizantina della Spagna. La debolezza intrinseca del regno vandalico, unita all'ostilità della popolazione locale, farebbe fare la stessa fine della nostra Timeline al popolo vandalico. La Spagna bizantina diventerebbe una provincia ricca e, soprattutto, un mondo a parte dopo l'invasione araba dell'Africa.

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Daniele Novati propone invece:

E se i Vandali fossero rimasti in Africa e avessero fatto da Scudo agli Arabi dopo aver resistito all'invasione giustinianea grazie ad una migliore cooperazione con i Romani locali e i Berberi? Oggi parleremmo di uno Stato Afro-Europeo, frutto dell’unione della Cultura Romanizzata della Costa, dei Locali Berberi e di ciò che i Vandali contribuirono a portare. Una lingua neolatina (il vagheggiato Romanzo d’Africa) con influssi fortissimi del Berbero e anche con qualche parola Araba, Germanica, Greca e perché no, Italiana. Questo piccolo paese che avrebbe compreso la attuale Tunisia e la Costa Algerina si sarebbe chiamato Vandalia, Cartagine o in qualche altro modo, sarebbe rimasto Cattolico, e avrebbe coagulato la resistenza anti-araba al periodo crociato, attirando migliaia di cavalieri e nobili cristiani, contribuendo ad incrementare l’elemento europeo.

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Tommaso Mazzoni approva:

Secondo me, per garantirne la sopravvivenza, i Vandali dovrebbero diventare Cattolici. Se Gelimero riesce a resistere a Belisario, e i suoi successori ce la fanno a resistere anche agli Arabi, sarebbe plausibile vedere oggi uno stato nordafricano di lingua germanica facente parte dell'UE. Con un po' di fortuna anzi si conserverebbero Lingua Romanza d'Africa, Vandalico, Punico e Numidico. Io poi non sottovaluterei l'espansionismo degli stessi Vandali, per quanto riguarda la penisola iberica la Sicilia e l'Africa nord'occidentale.

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E Iacopo Maffi aggiunge:

Le conseguenze nel mondo arabo sarebbero altrettanto dirompenti: niente Fatimidi, quindi niente du'a ismailita, e niente Assassini. Senza Assassini, i Seljukidi possono consolidarsi. Probabilmente i Banu Hilal e i Banu Sulayman non invadonoil Maghreb nell'XI secolo, ma rimangono nel Sudan e forse arabizzano il Corno d'Africa.
L'Islam difficilmente raggiunge il bacino del Niger, e se anche lo fa è preceduto dai missionari Ariani.

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Bhrghowidhon invece non è d'accordo:

Secondo me invece l’Arianesimo sarebbe la migliore condizione per la sopravvivenza della lingua, che non vedo proprio come si possa mantenere in caso di Conversione: appunto perché neppure il longobardo ce l'ha fatta, a maggior ragione ne dubito nel caso del vandalico, in mancanza di qualsiasi caso parallelo cui richiamarsi. Ad ogni modo, la proposta consiste nella Conversione al Cattolicesimo e non contempla la sopravvivenza della lingua, quindi non insisto a sostenere la permanenza nella Confessione Ariana, mentre resto fortemente scettico sulla possibilità che la lingua germanica rimanga. Poi comunque le difficoltà sono le consuete: deve resistere sia a Bisanzio sia agli Arabi (altrimenti, come sappiamo, scomparirebbe); lo deve fare continuativamente, basterebbe un solo cedimento per vanificare tutta la Divergenza. Credo che sia questo il punto più difficile; quel che non è riuscito ai Visigoti (che, pure, si sono convertiti per tempo!) dovrebbe riuscire ai Vandali... Mi pare difficile che basti questo Punto di Divergenza per arrivarci, però una via ci potrebbe essere.

In caso di Conversione dei Vandali al Cattolicesimo, Amalafrida vedova di Trasamondo (che avrebbe comunque sposato, a onta della differenza di Confessione) non avrebbe possibilità di ribellarsi a Ilderico (che a sua volta non sarebbe rovesciato da Gelimero); in compenso, non verrebbe imprigionata e uccisa, per cui alla morte di Ilderico e di Gelimero il figlio di Amalafrida, Teodato, già Re dei Goti in quanto ultimo discendente maschio degli Amali, potrebbe rivendicare il Regno dei Vandali. Ammesso che venga comunque deposto e ucciso da Vitige (il Punto di Divergenza non prevede una Conversione anche degli Ostrogoti), la successione passerebbe, attraverso sua sorella Amalaberga, al figlio di questa e dell’ultimo Re di Turingia Ermanafrido, Amalafrido, donde alla sua Dinastia, iniziata dal figlio Artachis e conclusa anche in Linea Femminile nel 637 da Giovanni Atalarico, figlio illegittimo di Eraclio e Usurpatore a Costantinopoli.

A quel punto non esisterebbero più Discendenti di alcuna di queste Dinastie; tenuto dunque conto che la sorella di Amalafrido, Rodelinda, era madre di Alboino, la cui Dinastia si era nel frattempo estinta con sua figlia Albsuinda, avuta da Clodosvinta figlia di Clotario I (quartogenito di Clodoveo e Clotilde di Borgogna) e Ingonda di Turingia, i Discendenti (maschi, secondo la Legge Salica) dei quali si erano a loro volta nel frattempo estinti, Pretendenti al Trono di Cartagine diventano Dagoberto I come parente più vicino, Rotari in quanto Successore di Alboino (appunto perché Alboino era figlio di Rodelinda, figlia dell’ultimo Re di Turingia Ermanafrido e di Amalaberga, figlia di Amalafrida, moglie di Trasamondo oltre che sorella di Teoderico il grande e madre di Teodato) e lo stesso Eraclio per Patria Potestà (nei confronti di Giovanni Atalarico).

Non saprei immaginare le vicende precise, ma in linea di massima Eraclio ha le maggiori possibilità immediate, alla sua morte invece Rotari e, a lungo termine, i Franchi (con i Carolingi più che con i Merovingi). Il fatto che, almeno di volta in volta, il Regno dei Vandali sia unito all’Impero o al Regno dei Longobardi o dei Franchi mi sembra l’unico contesto in cui può realisticamente sfuggire alla Conquista Musulmana; le particolari vicende di Bisanzio nei secoli VII-VIII, con la progressiva prevalenza dei Longobardi e dei Franchi, impediscono poi la totale riassimilazione dell’Africa Vandalica al resto dell’Impero, storicamente invece avvenuta fra il 534 e il 698.

Non è invece contrario all’impostazione dell’ucronia il fatto che la *Guandalza (così si chiamerebbe in afroromanzo) prenda parte – come i Visigoti – al processo di Unificazione dei Regni Romano-Germanici con i Carolingi, che non ha causato la scomparsa di alcuno di questi Regni in quanto tali (e piuttosto è stata bloccata, poi anche nel caso degli Ottoni, dalla nettà superiorità arabo-musulmana a molti livelli); questo, anzi, sarebbe casomai un fattore di rinforzo per la sopravvivenza dei Vandali, dato che l’eventualità di una Conquista Musulmana non cessa affatto nel VII-VIII secolo, bensì diventa ancora maggiore dal IX secolo.

Penso che i Normanni arriverebbero ugualmente in Africa (come nelle Baleari negli anni 859-862), anche se certo non è detto che fondino una Dinastia.

Così mi pare che siano ormai evidenti i punti di massima rilevanza di questa Divergenza per la Storia Mondiale: l’Africa Settentrionale ha svolto un ruolo decisivo nella Storia del Mediterraneo (e di riflesso dell’intera Europa) nei secoli IX-XI e poi XVI-XVII, quindi una sua diversa collocazione geopolitica indebolisce i Vincitori e favorisce i Perdenti di tali periodi (o, in caso di storica ‘parità’, fa vincere coloro che ne risultano ucronicamente in possesso). Cominciamo dai secoli IX-XI. Per le ragioni già accennate, Bisanzio in questo settore ha avuto la peggio, nei secoli VII-VIII, rispetto a Longobardi e Franchi, i quali da Carlomagno in poi si fondono in un unico Blocco Geopolitico, che quindi conserverà la preminenza nel periodo seguente. Ritengo praticamente certo che il Regno dei Visigoti venga pressoché del tutto assorbito dalla Compagine Franca (eventuali invasioni dall’Africa verrebbero prima o poi stritolate da una manovra a tenaglia da parte dei Franco-Longobardi e i Normanni, come anticipato, non avrebbero più spazio di manovra di quanto storicamente avuto prima delle Conquiste in Puglia, Calabria e Sicilia); ciò rafforzerebbe ulteriormente i “Franchi” in generale (intesi greco-levantinamente come i Cattolici Romani complessivamente, il cŏntĭnŭŭm longobardo-franco-visigotico, in questo caso anche vandalico). Naturalmente, c’è da attendersi che le Spartizioni dei Regni Carolingi – sia pure in tal caso distribuite su di un’area maggiore – abbiano effetti negativi sulla coesione dell’Impero come nella Storia reale, tuttavia ciò non muterebbe i rapporti di rivalità geopolitica (per cui Bisanzio si troverebbe contro, invece che gli Arabi, i Vandali).

Entro Ottone II, senza conflitti (né contro gli Arabi – qui assenti nell’area specifica, ma ugualmente minacciosi per Bisanzio – né, come del resto nella Storia vera, contro l’Impero d’Oriente), anche la Corona Vandalica verrebbe molto verosimilmente riunita all'Impero e da quel momento seguirebbe le vicende del Regno Longobardo. È tutta da discutere la Lotta per le Investiture, ma, in linea di principio, senza necessità di fondare un Regno di Sicilia sull'Investitura Pontificia (come invece è stato per i Normanni) mi pare inevitabile una contrapposizione fra i Vandali e il Papato, quindi una loro alleanza con gli Imperatori. Temo che l’assenza dei Normanni come Dinastia Reale rischi seriamente di pregiudicare la Genealogia degli ultimi Svevi e, a questo punto, non sappiamo come sarebbe la Successione nell’Impero. Ecco cosa penso a riguardo di tre dei punti più delicati per le Genealogie:

1) i Comneni sono un po’ alterati dalla probabile mancanza di Matrimonî con la Linea degli Altavilla d’Antiochia (gli altri Matrimonî dei Normanni invece probabilmente restano gli stesi, nessuno di questi è stato crucialmente determinato dal fatto che il Regno di Sicilia fosse esteso al Ducato di Puglia e Calabria);

2) il Matrimonio fra Ruggero I d’Altavilla e Adelaide del Vasto è incerto (d’altra parte, non era ā prĭōrī più verosimile con gli Altavilla in Sicilia che in un’ucronia nella quale rimangono in Normandia);

3) il Matrimonio fra Enrico VI e Costanza d’Altavilla è incerto (comunque possibile, anche se si trattasse ‘solo’ di una Nobile Ereditiera della Normandia, purché voluto dal quasi coetaneo nipote; anche il fratello minore Ottone I di Borgogna ha sposato una Nobile Ereditiera francese, Margherita di Blois).

Se invece Federico II (quello storico) non nasce, viene meno lo scontro fra lui e il Papato e di conseguenza anche il Grande Interregno, con le sue ricadute sulla Sovranità Imperiale sopra la Francia e la Polonia (in questa ucronia anche la Spagna). È inevitabile che la Longobardia Minore (nonché Spoleto, mai ceduto al Patrimonio di San Pietro) resti nel Regno Longobardo d’Italia e quindi come minimo venga incamerata da Rodolfo I (o da Alberto I) all’estinzione, rispettivamente prima o poi, degl Svevi, anche nel caso che la Sicilia diventasse Aragonese. Ciò produce alcuni effetti a cascata: niente Angiò a Napoli, la Provenza va a Luigi il Grande, Filippo Maria Visconti non libera Alfonso il Magnanimo, Genova resta a Milano (il che in ultima analisi significa che i Buonaparte saranno Sudditi Asburgici), Spoleto va a Federico III all’estinzione degli Urslingen nel 1442, Filippo Maria recupera Bologna e l’Umbria nel 1445, Francesco Sforza contestualmente rimane Gran Gonfaloniere di Santa Madre Chiesa nelle Marche, dopo la morte di Filippo Maria la Repubblica Ambrosiana (con Bologna e l’Umbria) e Genova diventano Città Imperiali (Federico dispone della Provenza e di Spoleto) respingendo sia Venezia sia Francesco Sforza (Alfonso il Magnanimo non è in gioco), nel 1535 l’Eredità Sforzesca è costituita dalle Marche e Carlo V tutt’al più vi può rinunciare restituendole alla Chiesa, giusto in tempo perché Paolo III ne investa Pier Luigi Farnese (invece di Parma, che come tutto il Milanesato è già di Ferdinando I), Filippo II conserva Siena, l’Impero Ottomano non può intervenire nel Mediterraneo Occidentale durante l’Ottava Guerra d’Italia, il che può significare qualche maggiore successo contro Enrico II, il quale verosimilmente non conserverebbe Calais, Saluzzo e i Tre Vescovati.

Mi immagino che starò suscitando perplessità e fastidio per il sospetto di voler dirottare l’ucronia verso scenarî imperiali a me cari, ma stavolta devo anteporre prima di tutto una considerazione: nella Storia esistono fasi (regionalmente) centrifughe e fasi centripete, fra queste ultime notoriamente gli Imperi Persiano e Romano (tant’è vero che nelle – pur rare – ucronie antiche nessuno si scandalizza se si dànno per scontati alcuni processi di unificazione omologhi a questi), poi l’Espansione dei Califfati, nei secoli XV-XVI quel complesso di vicende culminate negli Imperi Ottomano e Asburgico (di Carlo V) e che possiamo assimilare al punto di massima riunificazione dell’Impero Romano (per quanto sempre diviso in uno d’Oriente e uno – o più – d’Occidente). Benché dunque ne scriva con piacere, è anche un dovere storiografico (o di Filosofia della Storia) inquadrare l’altro periodo di massima rilevanza dell’Africa Settentrionale, i secoli XVI-XVII, nella fase centripeta di formazione degli Imperi Ottomano e Asburgico (secoli XV-XVI).

I due Imperi, come noto, si sono scontrati senza esclusione di colpi, ma rimanendo di fatto in una situazione di equilibrio (con un po’ di semplificazione, in “parità”). Tale situazione era dovuta a molti fattori, alcuni dei quali sono crucialmente assenti in questa ucronia; se dunque si dovesse arrivare lo stesso all’equilibrio, non sarebbe nei medesimi identici termini (del resto, in tal caso l’Africa Settentrionale sarebbe conquistata dall’Impero Ottomano e non è detto che la “Vandalia” o *Guandalza potesse conservare la propria fisionomia etnico-linguistica come storicamente i Principati Danubiani, perché almeno la Tunisia verrebbe probabilmente annessa in forma diretta come Provincia dell’Impero). Tengo presenti anche le puntuali considerazioni di Federico (Sangalli) sugli effetti dell’assenza del Regno Normanno nella Storia Bizantina e che quindi Costantinopoli potrebbe rimanere dei Romei (propenderei in tal caso per i Paleologi rispetto a una persistenza dei Comneni, ma ne possiamo volentieri discutere).

Le alternative sono dunque, in complesso, due:

1) il controllo del Nordafrica risulta dirimente e l’equilibrio si altera in modo decisivo a favore della Spagna e in generale dell’Impero Asburgico;

2) oppure si arriva a un nuovo equilibrio perché, per esempio, gli Ottomani concentrano più sforzi espansivi verso Oriente, conquistando la Persia e assicurandosi il Vassallaggio dell’India Moḡūl.

In entrambi i casi, è garantita la persistenza della *Guandalza, saldamente ancorata alla Compagine della Monarchia Cattolica. Il consolidamento mediterraneo della Corona di Spagna comporta a sua volta la trafila riassunta ancora lo scorso 4. settembre: Ungheria egemone in Europa Sudorientale → Asburgo in Polonia-Lituania → Württemberg Suffeudo, Guisa Re di Francia e Wasa Cattolici in Svezia → Russia Uniate sotto i Wasa o la Polonia-Lituania → Vittoria Cattolica nella Guerra dei Trent’Anni → Portogallo ancora nell’Unione Iberica → Restaurazione Stuarda → Carlo VI Re di Spagna → Baviera all’Austria → Sconfitta della Prussia → Corsica Imperiale, Napoleone Asburgico → niente Indipendenze in America → Eredità Stuarda a Francesco Ferdinando, successore di Rodolfo. Tutte queste divergenze sono perfettamente allineate e basta imbroccare la prima per realizzarle fino all’ultima. In più, si aggiunge la Successione automatica Paleologi → Gonzaga → Lorena.

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Anche Alessio Mammarella interviene della discussione:

Provo anch'io a fare la mia ipotesi. Prima di tutto, affinché il regno dei Vandali sopravviva, potremmo pensare o a una più ampia sconfitta romana nella guerra d'Iberia contro i Persiani così che Giustiniano non disponga delle risorse necessarie per tentare la riconquista dell'occidente. Una sconfitta severa nella guerra d'Iberia, peraltro, avrebbe potuto comportare anche la morte precoce di Belisario ed il mancato passaggio di Narsete a Costantinopoli (Narsete era infatti un comandante persiano).

Resta tuttavia il problema degli arabi. Come è stato già osservato, se gli arabi erano stati in grado di distruggere l'Impero Persiano non avrebbero certo avuto paura di spazzar via quello dei vandali. Qui provo a inserire l'idea originale: una Persia più forte, tale da tenere a bada romani ed arabi simultaneamente.

Secondo Procopio, un'ambasceria persiana propose all'Imperatore Giustino di adottare Cosroe, nipote dell'Imperatore persiano Cavade. Questa strana proposta era motivata dal fatto che Cavade desiderava avere come successore Cosroe, ma contro il volere popolare. Credeva quindi che proponendo Cosroe come candidato alla successione gradito ai romani (talmente gradito da essere adottato da Giustino) avrebbe potuto imporlo come candidato "di pace" rispetto alle tensioni tra i due imperi. Oggi forse si parlerebbe di "vincolo politico esterno". Il cronista racconta che Giustino e suo nipote Giustiniano, già associato alla porpora, avrebbero anche accettato, se non fossero stati dissuasi da un funzionario, tale Procolo, secondo cui Cosroe avrebbe potuto rivendicare la successione a Giustino, presentandosi come candidato alternativo a Giustiniano.

Non sappiamo se davvero sia bastato il "discorso di Procolo" ad evitare questa eventualità, ma mettiamo allora che Giustino avesse accettato e che davvero, alla sua morte, Giustiniano si fosse visto spuntare Cosroe come rivale. Difficilmente Cosroe si sarebbe accontentato di una vittoria parziale, visto che l'essere stato adottato da Giustino gli offriva l'occasione irripetibile di annettere l'Impero rivale. Ecco, non credo che possiamo immaginare un Cosroe vincente su Giustiniano "totalmente" ma potremmo pensare per esempio che annetta Siria ed Egitto come fece in HL il suo successore del secolo successivo Cosroe II.

In caso di Egitto sotto controllo persiano, Il regno dei Vandali non avrebbe avuto più da temere attacchi bizantini (salvo che in Sicilia) e l'equilibrio tra Costantinopoli e Ctesifonte sarebbe alterato proprio nel momento in cui ci furono degli Augusti non eccezionali (Giustino II, Maurizio e soprattutto Foca). Ecco, in HL sotto l'imperium di Foca andarono perse Siria ed Egitto... in uno scenario nel quale queste due province fossero già persiane, forse ad essere persa sarebbe l'Asia Minore. Ciò significa che, prima di Maometto, l'Impero Persiano avrebbe unificato tutto il Vicino Oriente. Di fronte alla perdita dell'Asia Minore, probabilmente Eraclio non sarebbe riuscito, malgrado le sue grandi qualità, a ribaltare la situazione. Forse si sarebbe focalizzato sulla protezione della frontiera settentrionale, sconfiggendo gli slavi e riguadagnando lo sbocco sul Danubio.

Qualche decennio di pace con i bizantini (impegnati nei Balcani e non in grado di minacciare la Persia), avrebbe consentito ai persiani di fronteggiare molto meglio gli attacchi degli arabi. Ora, non credo che sia importante stabilire precisamente se gli arabi avrebbero fallito, oppure se avrebbero conquistato almeno la Siria e l'Egitto: quello che conta è che l'Impero Persiano non sarebbe crollato, l'avanzata araba non sarebbe potuta essere dirompente come in HL.

Nel frattempo, in occidente, sarebbero rimaste una Italia governata dagli ostrogoti (non essendosi verificata la guerra gotica) il regno dei vandali e quello dei visigoti basati sul cristianesimo ariano, mentre il solo regno dei franchi avrebbe seguito il cattolicesimo. La vicinanza delle isole britanniche avrebbe favorito una affermazione in loco del cristianesimo cattolico, e quindi l'occidente cristiano sarebbe stato diviso, a grandi linee, tra un nord cattolico ed un sud ariano. Analogamente, in oriente si sarebbe ben marcata la distinzione tra il cristianesimo ortodosso greco, protetto da Costantinopoli, ed il cristianesimo orientale monofisita, prevalente nei territori passati all'Impero Persiano.

Si è detto che il cristianesimo ariano ci sarebbe stata un minore uso del latino e quindi una maggiore sopravvivenza di elementi linguistici "germanici". Immagino allora che in una Roma ariana il Papa non avrebbe avuto lo stesso ruolo forte avuto in HL. Il ruolo del Papa, dunque:

- semplicemente non sarebbe stato esercitato da nessuno, avremmo solo chiese autocefale "nazionali" o poco più;
- sarebbe stato esercitato dal Papa ariano (ma ovviamente non riconosciuto fuori dall'area ariana);
- sarebbe stato esercitato da un Papa cattolico ma vescovo di una città diversa da Roma (probabilmente in Francia e sotto la protezione dei re dei franchi.

Quale ritenete maggiormente plausibile fra le tre?

Un altro punto da comprendere è relativo a Pannonia ed Illirico. Il regno degli ostrogoti comprendeva questi territori, che furono poi occupati da Longobardi, Gepidi ed Avari durante la guerra gotica. Senza quel conflitto distruttivo, i re ostrogoti successori di Teodorico avrebbero potuto affrontare quelle popolazioni. Immaginerei per esempio che la guerra tra Gepidi e la coalizione di Avari e Longobardi veda un esito non la distruzione dei primi ma dei secondi grazie all'intervento ostrogoto (i gepidi erano parte della grande famiglia gotica), e quindi la formazione di un terzo regno gotico (dopo quelli di visigoti ed ostrogoti) in quelle che oggi sono la Romania e l'Ungheria transdanubiana. Una vera e propria cintura si stati gotici nell'Europa meridionale.

La formazione della Dacia (o magari Gepidia?) avrebbe chiuso la penisola Balcanica ad ulteriori incursioni di popoli, mettendo in sicurezza anche l'Impero di Costantinopoli. Dal punto di vista religioso, la dinamica religiosa dell'Europa orientale sarebbe stata molto combattuta: tre confessioni cristiane disposte ad evangelizzare (cattolica, ariana, ortodossa) ma anche la religione persiana, partendo dall'Asia Minore affacciata sul Mar Nero. Che scelta avrebbero fatto i sovrani russi, in procinto di abbandonare il paganesimo?

Altro elemento: l'ondata d'invasione composta da vichinghi e ungari. I primi arrivarono inizialmente nelle isole britanniche ed in Normandia, quindi avrebbero conosciuto il cristianesimo cattolico. Se fossero passati nel Mediterraneo, quindi, sarebbero diventati un elemento di scompiglio per i regni ariani. Quanto agli ungari, trovando una resistenza più forte sui Carpazi e sul medio Danubio si sarebbero forse orientati più a nord? Forse l'Ungheria sarebbe nata non a cavallo del Danubio ma a cavallo dell'Elba oppure (se consideriamo la sottomissione dei sassoni da parte dei franchi e l'estensione del regno franco in quella che è oggi la Germania) a cavallo dell'Oder (attuali Pomerania, Brandeburgo, Slesia). A quel punto la scelta di Santo Stefano d'Ungheria (arianesimo o cattolicesimo?) sarebbe stata l'ago della bilancia della politica europea occidentale. Se avesse scelto l'arianesimo, mi sembra chiaro che il cattolicesimo sarebbe rimasto tagliato fuori espansione in Europa orientale. In caso contrario, cattolici ed ariani si sarebbero combattuti anche in Polonia.

In ogni caso, una divisione dell'Europa occidentale su basi confessionali ben mille anni prima rispetto alla riforma protestante, avrebbe reso molto più separate ed ostili le dinastie regnanti del nord e del sud (ricordiamolo: cattoliche al nord ed ariane al sud). Se vogliamo ipotizzare delle aggregazioni tra regni diversi, mediante matrimoni dinastici, potremmo considerare un ricostituito Impero d'occidente (gotico) risultato dell'unione tra Italia, Spagna, Africa, Dacia, un regno dei franchi comprendente tutti i territori intorno alla Valle del Reno. Penso però che sia troppo presto, visto che siamo arrivati intorno all'anno 1000.

A questo punto dovremmo capire che cosa accadrebbe con i turchi ed i mongoli. Per quanto riguarda i primi, è chiaro che non si sarebbero convertiti all'islam, mai arrivato in Asia Centrale. Sarebbero entrati nell'Impero Persiano e ne avrebbero probabilmente assunto il controllo. Il loro atteggiamento verso i pellegrini cristiani sarebbe dipeso anche dalla precedente impostazione persiana più o meno permissiva rispetto ai cristiani. Consideriamo, in ogni caso, che le crociate non sono state poi così incisive sulla geografia del Vicino Oriente. Forse la più influente è stata l'unica che è andata fuori bersaglio nel 1204.

Più importante l'impatto dei mongoli, che potrebbero distruggere l'Impero Persiano. Se i mongoli avessero distrutto l'Impero persiano? In HL sono stati i turchi ad uscire vincenti dal ritiro dei mongoli. Tuttavia, in questo scenario ci sarebbero anche da considerare gli arabi musulmani che la Persia, in questo scenario, frenava. Possiamo quindi pensare che gli arabi si espandano fino all'attuale Iraq, mentre Asia Minore e Persia andrebbero ad assestarsi in quella che è la loro attuale impostazione etnico-linguistica senza però essere di religione musulmana e questa mi sembra una cosa importante ed interessante.

Da un evento all'altro arriviamo ai limiti temporali dell'umanesimo e della riforma protestante. In una Europa occidentale già divisa in due tra cattolici ed ariani ci sarebbe stata la riforma? Secondo me no, perché il cattolicesimo sarebbe stato più "germanico", avendo centro in Francia. Non sarebbe stato visto come una imposizione latina (senza contare che senza il Papato con dotato di potere temporale la chiesa sarebbe stata meno ricca e potente). Niente riforma protestante quindi. Le scoperte geografiche avrebbero rafforzato la diffusione dell'arianesimo (missionari nelle Americhe ed in Estremo Oriente) ed arricchito la Spagna gotica (oppure un regno più ampio, in caso di riunione dinastica). Certamente ci sarebbero state guerre, però immagino una geografia politica dai contorni più netti, meno "a macchia di leopardo" rispetto alla HL.

Riepilogando, la mia ipotesi è: il regno dei vandali non cade perché Giustino I compie l'errore di adottare Cosroe di Persia e quindi provoca una guerra di successione che Giustiniano perde e che costringe quest'ultimo a cedere importanti territori. Dunque Giustiniano non procede con le riconquiste in occidente, oltre al regno dei vandali restano in piedi anche quelli di ostrogoti e gepidi, che tornano utili all'Impero stesso schermando le invasioni slave. L'Europa occidentale resta divisa fra ariani e cattolici, gli ungheresi costruiranno il loro stato a cavallo dell'Oder invece che a cavallo del Danubio e saranno l'ago della bilancia tra i due blocchi di paesi. A oriente, l'Impero Persiano sopravvive più a lungo, venendo sopraffatto solo dai mongoli. Dopo il suo collasso, si raggiunge un equilibrio etnico uguale a quello odierno, ma solo gli arabi sono musulmani, mentre turchi e persiani non sono islamizzati.

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Pure Federico Sangalli è della partita:

A questo punto provo a tratteggiare qualcosa anch'io.

Come POD suggerisco che Sant'Agostino sopravviva all'assedio di Ippona e che sia lui a convertire Genserico al Cattolicesimo. Genserico discriminò attivamente i cattolici, imponendo tasse e limitazioni e rimuovendone i sacerdoti, ma non li perseguitò mai con la violenza, come invece avvenne poi sotto Unerico. Possiamo dunque supporre fosse un sovrano ragionevole, come si evince anche dal fatto che accettò le convincenti preghiere di Leone I durante il Sacco di Roma del 455, astenendosi dall'incendiare e sterminare. Sant'Agostino dall'tra parte era il leader morale dei cattolici africani e dedicò gli ultimi suoi anni di vita alle prediche teologiche e ai dibattiti contro l'Arianesimo. Possiamo immaginare Sant'Agostino inviato dagli abitanti di Ippona ormai stremata a parlamentare con Genserico per evitare distruzioni inutili e qui i due ingaggiare un dibattito tra le due fedi alla fine del quale Sant'Agostino, gran divulgatore, oratore e filosofo nonché Padre della Chiesa, convinca il Re vandalo a convertirsi, aprendo così la strada alla conversione di tutti i Vandali.

A questo punto possiamo immaginare che tale atto e le sue conseguenze bastino a rafforzare a sufficienza il regno vandalo: gli Ostrogoti non si convertirono e fecero comunque vedere i sorci verdi ai Bizantini per anni, i Franchi lo fecero per primi invece e divennero la principale potenza europea. I Vandali ci guadagnano dunque in coesione e sviluppo e, mantenendo la loro invidiabile potenza navale, possono respingere i bizantini, sempre che la guerra scoppi anche in assenza delle persecuzioni anti-cattoliche. Durante le Guerre Gotiche i Vandali possiedono dunque l'Africa, la Sardegna e la Corsica (la Sicilia era stata precedentemente conquistata da Teodorico e faceva parte del Regno Ostrogoto) ma rimangono per lo più neutrali, impegnandosi a combattere le rivolte dei Mauri e delle tribù berbere dell'entroterra. Il lungo conflitto porta al fine alla vittoria vandala e all'assimilazione progressiva dell'aristocrazia berbera.

Mi sembra ovvio come Eraclio il Vecchio non possa diventare Esarca di Cartagine e quindi non possa appoggiare il figlio omonimo per il trono bizantino. L'impopolare Imperatore Foca sarà così rovesciato da suo genero Prisco, vera mente della rivolta e colui che incoraggio Eraclio a rivoltarsi. In ogni caso Prisco muore nel 613 ed Eraclio il Giocane gli succede, mantenendo il resto pressoché inalterato.

Gli Arabi arrivano come in HL e conquistano buona parte del Medio Oriente, fondando il loro Impero Islamico. In Africa tuttavia i Vandali fanno ormai lega da tempo coi berberi di Kusayla/Cecilio e Kahina, con una mano bizantina, a respingere i tentativi di invasione. All'estinzione della principale dinastia vandala la Corona, secondo appunto le usanze vandale, va per assegnata dell'elezione dei nobili (ex uomini liberi in armi): molte di quelle che in HL furono dinastia berbere di stati e staterelli dell'Africa nordoccidentale diventeranno sovrani di Cartagine. I berberi finiranno quindi per assumere un ruolo fondamentale nel nuovo stato africano, anche senza la Grande Rivolta del 740.

Arriviamo quindi a quando gli Omayydi vengono rovesciati dalla Rivoluzione Abbaside alla guida del Califfato. Abd al-Rahman ibn Muawiya "l'immigrante", ultimo superstite della Dinastia Omayyde, fugge prima in Egitto ma non ha possibilità di crearsi un regno qui e quindi o cade sotto i colpi dei sicari abbasidi oppure, forte del fatto di avere madre berbera (da cui i capelli biondi), si rifugia proprio tra i Vandali, che lo accolgono anche per avere un'arma contro la nuova dinastia musulmana. Sembra il pretesto perfetto per una guerra e una guerra infatti scoppia, ma gli Abbasidi, non ancora ben consolidatisi sul nuovo trono, sono sconfitti. Abd al-Rahman, dimostrato il suo valore e la sua berberitá (già in HL si guadagnò il sostegno berbero per sfuggire agli Abbasidi), potrebbe stabilirsi definitivamente qui, magari diventando sovrano di uno stato berbero alleato, oppure Re di Cartagine, oppure ancora un semplice nobile e mercante nel cosmopolita regno intramediterraneo.

Gli Abbasidi non potranno godersi per molto il loro trono perché all'inizio del X Secolo una nuova minaccia cadrà su di loro. In questa TL i Fatimidi non sono mai riusciti a sottrarsi al controllo abbaside rifugiandosi in Africa e quindi non si sono mai instaurati. A muoversi invece sono i loro cugini Carmati, già all'epoca una delle più forti fazioni in fatto di eserciti e predicazione islamica: i Carmati possono contare anche sul sostegno delle tribù dei Banu Sulaym e dei Banu Hilal, che vivono ancora in Siria visto che furono forzate a trasferirsi nell'Alto Egitto proprio dai Fatimidi. I Carmati a questo punto diventano una sorta di Fatimidi molto più radicali e prendono il controllo di Arabia, Yemen, Palestina, Transgiordania, Siria ed Egitto e per poco non prendono pure Baghdad e la Mesopotamia. In quest'ultima infatti si affermeranno come in HL i Buwayhidi che però, senza più il timore di offendere i Sunniti (coi Carmati in giro c'è sicuramente ben di peggio, visto cosa fecero a La Mecca), depongono l'ultimo Califfo Abbaside e prendono il controllo diretto, unendolo ai loro possedimenti persiani. Sia i Carmati sia i Buwayhidi sono sciiti e dunque ne consegue che a fine X Secolo non c'è più una singola grande potenza sunnita in Medio Oriente: de facto sconfitta del Sunnismo, che sopravvive solo come minoranza sotto i tolleranti Buwayhidi (tolleranza che comunque non frena il proselitismo sciita, visto che già in HL la Persia era sunnita prima del loro regno e basta vedere chi la governa oggi). I Banu Sulaym e Banu Hilal potrebbero non migrare mai in Africa. I Carmati instaurano il loro modello di repubblica utopistica in salsa sciita basata su visioni millenariste, persecuzioni religiose (probabile devastazione della Mecca stessa, più di quanto già non fecero nella nostra Storia) e stretto vegetarianesimo. Gli strascichi che potrebbe lasciare un'esperienza del genere sul mondo arabo sono decisamente imprevedibili. Senza i Fatimidi comunque non c'è alcuna lotta di successione tra Nizar e Musta'li, niente scissione ismailita e per l'appunto niente Assassini (i cui membri potrebbero facilmente diventare una delle milizie di fanatici che imperversavano tra i Carmati). I turchi rappresentano un'altra incognita, a maggior ragione se si pensa che, senza Califfato Abbaside contro cui lottare e mettersi in mostra, il giovane Zangi non farà carriera così velocemente e non diventerà Atabeg di Mosul, mettendo in moto quegli eventi che, attraverso suo figlio Norandino e il di lui sottoposto Saladino avrebbe portato alla nascita della Dinastia Ayyubide. Con gli Ayyubidi indeboliti e gli Assassini addirittura inesistenti, i Selgiuchidi possono sperare di consolidarsi più in fretta e di arginare le incursioni dei Kara Khitay. Questa maggior solidità selgiuchide unita al consolidamento bizantino in Anatolia (senza Sacco del 1204 come abbiamo detto e forse senza neppure Manzicerta) e crociato (i Carmati sembrano potenzialmente molto più deboli dei Fatimidi, forse la loro principale forma di resistenza potrebbe essere una sorta di Setta degli Assassini in funzione anti-crociata, e senza Saladino non dubito che i Crociati possano prendere anche l'Egitto, com'era nei piani di Goffredo di Buglione, con l'intento di diventare Re d'Egitto e cedere in cambio la Terrasanta al Papa, probabilmente sotto amministrazione templare od ospitaliere) sembra propedeutica ad un effettivo rafforzamento dell'unità culturale turco-persiana, già promossa in HL dai Selgiuchidi. Col sostegno Selgiuchide i Ghaznavidi potrebbero riuscire a respingere l'ascesa dei Ghuridi, senza i quali non nasce il Sultanato di Delhi e senza il cui Massacro di Narala il Buddhismo indiano non declina, lasciando l'India in gran parte buddhista. Se i Kara Khitay e i Ghuridi sono più deboli o addirittura inesistenti, la Corasmia vedrebbe favorita e rafforzata la sua ascesa: dopo aver sconfitto e catturato l'ultimo Grande Selgiuchide come in HL, potrebbe formare così un vasto stato tra Asia Centrale e Mesopotamia, seppur di breve durata. La principale conseguenza sarà che probabilmente i Corasmii coroneranno il loro disegno di deporre l'ultimo Califfo sunnita, di discendenza abbaside, ritornato un po' in auge sotto i Selgiuchidi, per sostituirlo con un nuovo Califfo sciita, nuovo punto di riferimento religioso dopo il rovesciamento dei Califfi Carmati da parte crociata e selgiuchide. Tutto questo dovrà comunque confrontarsi con l'arrivo dei Mongoli, che travolgerebbero i Corasmii, il Kara Khitay, i Ghaznavidi, i vari staterelli turchi post-selgiuchidi, gli ultimi rimasugli di comunità carmate, i principati indiani: da tutto questo nascerà l'Ilkhanato e l'Impero Moghul. Mentre il secondo rimarrà abbastanza invariato, se non che l'India sarà buddhista più che Indù, il primo potrebbe subire dei cambiamenti: gli equilibri religiosi sono infatti irrimediabilmente alterati e i Khan potrebbero pensare che lo Sciismo Carmata non sia esattamente il massimo per favorire la concordia religiosa. Il Sunnismo dall'tra parte è ormai minoritario, così i Khan potrebbero semplicemente rimanere buddhisti e continuare la promozione di buddhismo e cristianesimo nestoriano, discriminando i musulmani per favorirne la conversione. Certo Ghazan Khan potrebbe comunque decidere di convertirsi all'Islam, ma molti eventi potrebbero frapporsi fra lui e questa decisione: intanto egli la prese solo per avere il sostegno del suo generale Nawruz, tant'è che privatamente continuò a praticare Tengrismo e Buddhismo, e Nawruz, un ex ribelle contro l'Ilkhanato sconfitto ed entrato al seguito di Ghazan, potrebbe semplicemente finire ucciso. Oppure un fanatico sciita, figlio dell'estremismo Carmata, potrebbe uccidere lui o Nawruz. In ogni caso avremmo una situazione paradossale dove un Impero Musulmano regna sui Buddhisti (i Moghul in India) e un Impero Buddhista regna sui Musulmani (l'Ilkhanato in Persia). Senza la conversione dell'Ilkhanato probabilmente l'Islam scomparirà dall'Asia Centrale, dov'era già in declino, sostituito progressivamente dal Tengrismo mongolo, dal Cristianesimo Nestoriano (il che potrebbe favorire molto la diffusione dei Cristiani di San Tommaso in India) e dal Buddhismo cinese. Un'ultima interessante questione sono i Mammelucchi, che potrebbero andare incontro a due fati: nel primo caso gli Ayyubidi riescono comunque a ritagliarsi uno stato tra Mesopotamia e Anatolia e i Mammelucchi prenderanno il controllo di questo, dando vita a un complesso gioco d'alleanze stile 1984 in cui i Crociati, i Mammelucchi e i Mongoli si alleano di volta in volta gli uni contro gli altri (non appena i Mongoli avanzano troppo i Crociati arrivano in sostegno dei Mammelucchi, appena i Mammelucchi si espandono troppo scatta l'alleanza Franco-Mongola per contenerli, quando i Crociati si spingono troppo ad Est e diventano troppo invadenti i Mammelucchi trovano l'alleanza coi Mongoli e poi si ricomincia da capo). Nel secondo semplicemente gli Ayyubidi non ci riescono oppure ci riescono ma non arruolano una guardia scelta o non quella guardia scelta, così i Mammelucchi potrebbero entrare al servizio dei Mongoli stessi (in fondo erano popoli delle steppe pure loro), diventare un corpo scelto e alla fine prendere il potere in Persia alla caduta dei Khan.

Il Medio Oriente è sempre una grande ragnatela, i cui intricati equilibri etnico-religiosi permettono dar vita a catene di domino partendo da un solo evento e mi scuso se mi sono un po' dilungato. Passiamo ora alla Spagna: il Regno Visigoto precipita nella guerra civile senza neanche un piccolo incoraggiamento e nel conflitto saranno chiamate a combattere truppe berbere proprio come in HL e per gli stessi motivi queste decideranno di mettersi in proprio, un po' come fecero i Normanni in Sicilia. Questo è il succo dell'inizio dell'invasione musulmana della Penisola Iberica e dunque penso che avverrebbe lo stesso, solo da parte di truppe berbere di religione cristiana o ebraica. L'invasione sarebbe più lenta perché non c'è tutto il Califfato e la sua Jihad dietro ma avrebbe comunque il supporto della flotta vandala, anche se il regno africano si asterrebbe dal cercare veri e propri riconoscimenti territoriali, impegnato com'è a difendersi dagli aggressori orientali. Sarebbe divertente se gli Omayydi, ormai convertiti, guidassero comunque i berberi nell'invasione, diventando i sovrani del nuovo stato di Al-Andalus. Gli Almohadi si sono convertiti al cristianesimo (cattolico ovviamente) e potrebbero diventare una delle dinastie del Regno Vandalo-Berbero: i loro missionari convertiranno i Tuareg e gli altri popoli del Sahara e l'Impero del Ghana (qui mai distrutto) al cristianesimo. Ibn Tumart potrebbe essere un monaco particolarmente esaltato o qualcosa di simile ma senza dubbio non fonderebbe gli Almoravidi. La conquista iberica sarà comunque più lenta e meno forte: laSpagna finirà quindi divisa tra un Sud berbero, probabilmente con capitale Cordoba, è una serie di regni nel Nord. I Franchi incamererebbero i territori fino alla Valle dell'Ebro e potrebbero chiamare i Normanni per affidargli la sorveglianza della marca di confine per tenere a bada le incursioni berbere che, anche senza Poitiers e anzi forse a maggior ragione senza la lezione di Poitiers, infesterebbero la Settimania. Senza la motivazione della Guerra Santa contro i Musulmani e con un'invasione più contenuta, probabilmente la collaborazione tra i regni del Nord va a farsi benedire e un principato berbero potrebbe sopravvivere nella Spagna meridionale. Inevitabilmente cambiano anche tutti i rapporti tra gli Stati iberici e quindi tra questi e il resto dell'Europa ma qui siamo nel campo dell'iperipotetico perché se il Medio Oriente è una ragnatela le dinastie europee sono una matassa di fili variamente annodati.
L'Italia avrà qualche conseguenza di rilievo da tutto questo: il Sud rimane bizantino mentre il Nord segue la Longobardia dentro il Sacro Romano Impero, Sardegna e Corsica rimangono vandale. Questo potrebbe evitare lo Scisma d'Oriente: sappiamo bene infatti come, più che da ragioni teologiche che avrebbero potuto essere ricomposte come accadde altrove con innumerevoli concili (e come era accaduto sempre prima del 1054 dei secolari scontri tra Roma e Costantinopoli), le ragioni della separazione furono primariamente politiche, legate al desiderio bizantino prima di controllare la Chiesa poi di non farsi controllare dalla stessa, cioè non lasciare al Papa il primato ecclesiastico a scapito del potere imperiale. Ma senza la perdita dell'Italia non sarebbe reciso del tutto il legame tra Oriente ed Occidente e anche il Papa forse opterebbe per una via più conciliante coi bizantini in possesso del Meridione. Dall'tra parte senza i Normanni il Papato avrà un alleato in meno e dovrà comunque far fronte all'Impero durante la Lotta per le Investiture con i Bizantini alle spalle. Con la Francia almeno per il momento esclusa dall'Italia, il Papato dovrà avere almeno la benevola neutralità bizantina per affrontare l'Impero il che potrebbe favorire un periodo di protettorato in salsa cesaropapista stile "Cattività Avignonese". Poi i cambiamenti per i Normanni hanno molte conseguenze: se anche s'insediano nel Sud Costanza d'Altavilla non porterà in dote ad Enrico IV la Sicilia, se invece si insediano in Settimania, posto che Costanza nasca ugualmente, comunque non gli porterà in dote la Trinacria (posto sempre che si sposi con Enrico, cosa comunque probabile data la minaccia berbera e le rivalità con gli altri regni). Nel primo caso Federico II sarà un sovrano decisamente mitteleuropeo, nel secondo adorerà il catalano e porrà la sua capitale a Barcellona, dove ancora oggi sorgerebbero un'omonima università e un Palazzo dei Normanni. In ogni caso si evita l'incancrenirsi dello scontro tra Guelfi e Ghibellini, perché il Papato eviterebbe l'accerchiamento, anzi Federico II sarebbe davvero universalmente riconosciuto come lo Stupor Mundi e acclamato per i suoi successi in Terrasanta e il suo mecenatismo. Gli Hohenstaufen non si estinguono, almeno non subito, e probabilmente si evita anche il Gran Interregno. Potremmo anzi immaginare una cosa simile: dopo la Crisi del 1054 (in cui i diversi governanti bizantini e i diversi atteggiamenti papali hanno evitato lo scisma vero e proprio), i bizantini mirano a rafforzare la loro posizione in Italia, dopo che già Papa Leone IX (proprio quello dello scisma tra l'altro) aveva chiesto la loro alleanza contro Enrico III (che in seguito decadde perché i Papi preferirono rivolgersi ai Normanni per l'appunto). Da lì a poco Papa Gregorio VII sarà costretto a fuggire a Sud per scampare all'assedio delle forze ghibelline di Enrico e dell'Antipapa Clemente III, venite a vendicare l'umiliazione di Canossa, ma invece che dei Normanni sarà "ospite" proprio dei bizantini. Da lì in poi Costantinopoli vedrà di esercitare la sua influenza sui Papi, rallentando alcune riforme e dettando sopratutto la politica estera. I Papi spesso risiederanno a Benevento, feudo pontificio nel Meridione bizantino, e questo periodo prenderà il nome di "Cattività Beneventana". L'Appello di Clermont di Urbano II sarà rafforzato in chiave pro-bizantina. Ma l'aumento dei problemi in Anatolia e nei Balcani indebolirà sempre più il controllo di Bisanzio sull'Italia, finché agli inizi del XIII Secolo le cose inizieranno a cambiare: Papa Innocenzo III era uno della "scuola ildobrandina" (Gregorio VII), che, forte della sua innegabile cultura, pensava che il Papa dovesse parlare e gli Imperatori prendere appunti. Durante il suo pontificato il potere imperiale è debole, con Federico II che ha quattro anni ed è sotto la tutela dello stesso Pontefice, per cui viene meno anche la ragione geopolitica di alleanza con Bisanzio, quella che ha spinto i Papi a sopportare l'arrogante cesaropapismo bizantino. Tra Innocenzo III e Gregorio IX le tensioni con Bisanzio aumenteranno finché i Papi non chiederanno proprio a Federico II o al di lui successore aiuto contro l'invadenza bizantina: con la Battaglia di Benevento i Bizantini sono espulsi dall'Italia, il Meridione passa direttamente al Papa mentre i Vandali colgono la palla al balzo e recuperano la Sicilia. Allora sì potrebbe verificarsi una rottura che porterà Papi e Patriarchi a non parlarsi per un po' ma entro il 1329 ci sarà definitivamente la riconciliazione quando gli Imperatori bizantini Giovanni III e il di lui figlio Alessio IV (in HL Imperatori di Trebisonda come prosecuzione della Dinastia Comnena qui mai rovesciata dagli Angeli causa assenza dei Normanni) si riconvertiranno al cattolicesimo (come in HL) per opera di Papa Giovanni XXII, nominando poi dei patriarchi di conseguenza per appianare le divergenze di dottrina.

Siamo giunti alla fine di questo volo pindarico attraverso il Medio Evo. Come al solito mi sono lasciato trasportare e ho scritto fiumi di concetti e mi scuso per l'intricatezza dei ragionamenti. Avendoci messo più o meno tre giorni per raccogliere le informazioni e trascriverle, spero che i temerari che vorranno leggere quanto da me scritto non ci mettano altrettanto!

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Il 2 giugno 2015 il nostro Bhrghowidhon ci ha scritto:

Oggi è una grande ricorrenza storica per i Vandali, il 1570° anniversario del Sacco di Roma del 455!

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E Lord Wilmore gli ha risposto:

Chissà che festeggiamenti a Cartagine. Il Presidente Klaus Rommel, nipote di Erwin Rommel, eroe della II Guerra Mondiale, porterà un mazzo di fiori sulla tomba di Genserico, nell'antichissima cattedrale ariana di San Wulfila, mentre le frecce tricolori verde, bianca e verde, sorvoleranno i cieli della capitale.

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Per farci sapere che ne pensate, scriveteci a questo indirizzo.

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