La Linea Morgan. Il 9 giugno 1945 il generale britannico William Duthie Morgan e Josip Tito firmarono un accordo con il quale l'ex Istria italiana fu divisa in due zone, dette "A" e "B", rispettivamente sotto l'autorità alleata ed jugoslava, dalla cosiddetta "linea Morgan". Tali zone però non coincidevano con le zone "A" e "B" del futuro (e fittizio) Territorio Libero di Trieste; la Linea Morgan lasciava all'Italia i quartieri orientali di Gorizia, Trieste e parte del suo entroterra, e persino la città di Pola come exclave. Il successivo Trattato di Pace di Parigi del 3 luglio 1946 risultò ben più punitivo per noi. Gli USA però avevano tutto l'interesse a non punire eccessivamente l'Italia, da nemico ideologico trasformatasi ora in alleato prezioso nello scacchiere della Guerra Fredda. E se questi riescono a convincere gli altri Alleati a lasciare che la Linea Morgan diventi il nuovo confine italiano? (ideata da Enrica S.)
Il muro di Trieste. Ucronia contraria della precedente. La questione triestina fu senza ombra di dubbio una delle dispute più tese della fine della seconda guerra mondiale, ed infatti la Jugoslavia non negò mai la sua seria intenzione di annettere la città. Nella nostra timeline, un compromesso portò alla creazione del Territorio Libero di Trieste. E se invece, come successo per Gorizia, la città di Trieste venisse divisa letteralmente in due parti con la parte nord-occidentale del comune che rimane all'Italia e la parte sud-orientale che viene assegnata alla Jugoslavia, con un muro a dividere le due città? Come sarebbero cambiati il dopoguerra e la guerra fredda? (se lo domanda Andrea Mascitti)
Norimberga Italiana. I leader fascisti non vengono fucilati senza processo, ma viene istituita una corte di giustizia internazionale che giudicherà i loro crimini (un'idea di Demofilo, ecco la sua proposta)
Il Muftì di Norimberga/1. Amin al-Husseini, Gran Muftì di Gerusalemme fino alla sua morte nel 1974, era conosciuto come un fervente sostenitore dei nazisti prima e durante la seconda guerra mondiale. Le sue dichiarazioni a loro favorevoli sono numerose. Considerava il nazismo come fondamentalmente favorevole all'Islam, sopratutto nel suo rapporto con la guerra, contro il colonialismo britannico (che lo aveva espulso dalla Palestina anni prima), l'ideologia di Stato e gli ebrei. Nel 1941 dovette fuggire dal Medio Oriente dopo la sconfitta dell'Irak contro la Gran Bretagna e arrivò in Italia e poi in Germania, dove fu visto come il capo carismatico capace di sollevare gli Arabi a favore di Berlino. Nel 1942 giocò un nuovo ruolo legittimando la creazione della divisione SS Handschar, composta per la maggior parte di musulmani bosniaci e destinata a lottare contro la resistenza jugoslava e poi sul fronte russo. Amin al-Husseini ha confessato lui stesso di essere a conoscenza della Shoah, perché Himmler gli aveva detto tutto nel 1943. Alla fine della guerra il Gran Muftì riuscì a fuggire nella zona di occupazione francese. La Francia, che preferiva non creare problemi con le popolazioni musulmane delle colonie e i suoi alleati arabi, lo custodì in una villa tranquilla prima di spedirlo nel Medio Oriente dove non sarà più molestato da nessuno. Però cosa avviene se il Gran Muftì di Gerusalemme viene incluso nella lista degli accusati al processo di Norimberga come alcuni chiedevano? Se viene impiccato dagli Americani quali saranno le conseguenze? (se lo domanda Perchè no?)
Il Muftì di Norimberga/2. Seconda possibilità. Un gruppo di soldati francesi di confessione ebrea, scandalizzati nel vedere Amin al-Husseini sano e salvo, organizzarono un attacco contro la sua residenza in Francia. Però prima di farlo chiesero il parere a dei rabbini locali. Questi ultimi, preoccupati, hanno pensato che la morte del Gran Muftì di Gerusalemme per mano di ebrei avrebbe segnato la fine delle comunità ebraiche in Medio Oriente. Il gruppo armato ha dunque abbandonato il suo progetto, lasciando che Amin al-Husseini tornasse in Medio Oriente. Ma se l'idea va in porto? Probabilmente l'alleanza tra USA e Arabia Saudita risulterà meno forte o forse sarà cancellata. Il popolo d'Israele in Medio Oriente sarà considerato colpevole e si può pensare che la guerra in Palestina scoppierà prima. Lo scandalo provocherà la rottura tra Arabi e Occidentali, forse sufficiente per creare legami con l'URSS: un Medio Oriente in gran parte filosovietico? Ma il Gran Muftì é stato anche il leader carismatico del nazionalismo palestinese contro Israele e contro la Giordania. Senza di lui i Britannici forse riusciranno a mantenere la pace, e la Palestina sarà annessa alla Giordania. La Storia del conflitto Israele/Palestina cambierà del tutto (ancora Perchè no?)
Don't Cry for me, Palestina! Churchill viene riconfermato primo ministro nel 1945, vincendo le elezioni. Si ha una svolta più conservatrice della politica britannica, mirata al mantenimento più a lungo possibile delle restanti colonie. Se l'indipendenza dell'India ormai è un fatto compiuto, altrettanto non si può dire delle colonie africane che, seppur con modalità differenti, rimangono in qualche modo unite alla madrepatria. Ma la svolta più importante riguarda la politica mediorientale. Churchill si oppone all'entrata di nuovi Ebrei nella Palestina sotto il mandato britannico e, nonostante gli attentati sionisti, si oppone anche alla creazione dello Stato d'Israele. La Palestina viene unita alla Giordania e, allo scadere del mandato fiduciario britannico, otterrà l'indipendenza anche se manterrà ancora forti legami con il Regno Unito, facendo parte del Commonwealth. Le minoranze ebraiche e cristiane già esistenti non vengono perseguitate, ma si integrano abbastanza bene ed abbastanza in fretta con la maggioranza mussulmana. Gerusalemme rimane una città cosmopolita e plurireligiosa, ed i cristiani rimangono una minoranza considerevole della popolazione araba. Agli Ebrei Europei e Nordamericani delusi che volevano tornare nella loro Terra Promessa non rimane che decidere in quale altra parte del globo ricreare una loro Nazione. Riprende vigore l'idea di ricreare un piccolo Israele in Sud America o in una parte di Germania sotto il controllo alleato (ancora Never75)
La vacanza italiana di Churchill. Nel settembre 1945, subito dopo essere stato sconfitto alle elezioni da Clement Attlee, Winston Churchill si concesse una vacanza sul Lago di Como, ufficialmente per riprendersi dalle fatiche della campagna elettorale: armato di cavalletto, tavolozza e pennello, in molti lo videro impegnato a dipingere suggestivi panorami lacustri. Ma durante quel viaggio l'ex Primo Ministro prese alloggio in una sede del SOE, lo Special Operations Executive, cioè una branca dei servizi segreti inglesi; fu scortato da 26 uomini del Quarto Reggimento Ussari della Regina, un'unità di intelligence specializzata nella cattura di criminali di guerra nazifascisti; si presentò con un nome di copertura, "Colonnello Warden", che utilizzava quando doveva svolgere personalmente attività informative "sul campo"; ed incontrò personaggi sospetti come il Tenente Colonnello Luigi Villani, ex partigiano che aveva avuto un ruolo importante negli ultimi giorni di Mussolini. Il sospetto è che il trionfatore della Seconda Guerra Mondiale volesse impossessarsi delle due valige che erano state sequestrate a Benito Mussolini al momento del suo arresto a Dongo, e che secondo molti contenevano tra l'altro un imbarazzante carteggio epistolare tra il leader inglese e il dittatore italiano: carteggio che, se fosse venuto allo scoperto, avrebbe coperto di fango Churchill e troncato la sua carriera politica. Ora, che accade se Churchill arriva tardi e alcuni partigiani consegnano quell'incredibile carteggio alla stampa, facendo scoppiare uno scandalo senza precedenti? (è di Enrica S.)
L'ONU in Africa. Prima della fondazione dell'ONU, quando si negoziavano ancora i dettagli, gli Alleati cercavano un posto adatto per insediare la sede dell'ONU. Prima di New York sono state proposte altre città, perché New York sembrava una scelta troppo "americana" e Churchill avrebbe preferito un'ONU insediata a Tangeri, nel Marocco sotto "protezione" francese e con leggi elastiche come mostra il famoso film "Casablanca". Quale sarebbe stato il peso di un'ONU insediata in Africa? Immaginate una Casablanca moltiplicata per dieci e della durata di più di 50 anni... Quali altre sedi avrebbero potuto essere interessanti? (ce lo chiede Perchè no?)
L'ONU a Gerusalemme. Alternativa all'ucronia precedente. I grandi di Losanna, per rendere effettiva la pace in Medio Oriente (all'epoca USA e URSS dovevano ancora abbattere del tutto l'Impero Britannico), decidono di trasferire l'ONU a Gerusalemme. Il Corpus Separatum gerosolomitano sarebbe dovuto risorgere, mentre le Nazioni Unite avrebbero dovuto imparare a gestire la città in decine (oggi centinaia) di diplomatici. Per assicurare poi la pace nella regione, sarebbe dovuto nascere un corpo di gendarmeria internazionale, embrione dei futuri caschi blu. La cosa potrebbe finire in un disastro, con spedizioni fiumane arabe e israeliane che si succedono ad un passo dallo scontro arabo-israeliano e spie che superano di numero la popolazione locale. Indubbiamente però, con il rischio di sparare alla persona sbagliata e portare contro la propria causa il resto dell'ONU, nessuno stato mediorientale scatenerebbe la guerra arabo-israeliana (è di aNoNimo)
L'ONU a Berna. Ancora un'alternativa all'ucronia precedente. E se l'ONU resta a Berna, portando avanti la tradizione della Lega delle Nazioni? (anche questa è di aNoNimo)
L'ONU in Antartide. Un'ultima ucronia su questo tema. Secondo Renato Balduzzi la sede ONU andrebbe posta nel luogo neutrale per eccellenza: l'Antartide. Un continente con popolazione pari a zero, privo di sovranità e (teoricamente) di rivendicazioni nazionali sarebbe il posto ideale. Peccato che faccia un po' freddo e che non sia propriamente agevole da raggiungere, soprattutto durante l'inverno australe!
Il Palazzo di Veto. L'ONU ha approvato una riforma storica del diritto di veto. Questa riforma prevede che, se un membro permanente del consiglio di sicurezza usasse questo diritto, dovrebbe giustificarlo. L'assemblea generale sarebbe poi riunita per giudicare la validità del ricorso al veto. Non ho però trovato se l'assemblea generale potrà negare la validità del veto e respingerlo. Ovviamente non vuol dire che il diritto di veto perderà parte della sua efficacia: le discussioni all'assemblea generale saranno sempre lunghe e dominate dalle grandi potenze. La mia domanda ucronica sarebbe: come sarebbe cambiata la storia delle relazioni diplomatiche all'ONU se questa riforma fosse stata presente gia alla nascita dell'organizzaione? Quale sarebbe l'impatto sulla guerra fredda o sul conflitto israelo-palestinese se il diritto di veto potesse essere rovesciato? (ideata da Perchè No?)
L'Alaska Yiddish. Cosa sarebbe successo se, come aveva proposto Roosevelt, l'Alaska, e non Israele, fosse diventata dopo il 1945 la patria degli ebrei? (proposta da Damiano sulla base del romanzo "Il sindacato dei poliziotti yiddish" di Michael Chabon)
Israele sul Baltico. Jozif Stalin, in un capolavoro di finezza, sensibilità geostrategica e pubbliche relazioni che non ci si sarebbe mai aspettato da un efferato macellaio sanguinario ex seminarista, decide di concedere agli ebrei tedeschi, a parziale risarcimento delle sofferenze loro inflitte dai Reich tedeschi, di fondare e popolare la loro Repubblica Socialista nella regione di Königsberg, antica capitale della Prussia annessa dall'URSS alla fine della Guerra. Quali conseguenze per la Russia, la Germania, Israele e il mondo? (un'ucronia di Iacopo)
Terra Verde/1. Durante la Seconda Guerra Mondiale la Groenlandia si distaccò dalla Danimarca, allora occupata dai nazisti, e fu amministrata congiuntamente dagli Stati Uniti e dal Canada. Dopo la guerra il controllo dell'isola ritornò alla Danimarca, e nel 1953 il suo status coloniale venne trasformato in quello di un Amt (contea) d'oltremare. Ma che accade se, come l'Islanda, la Groenlandia opta per l'indipendenza dalla Danimarca e, essendo troppo poco popolata per controllare l'immenso territorio, aderisce al Canada come nuovo territorio? Il Nunavut, sull'esempio groenlandese, avrà origine in anticipo? (se lo chiede William Riker)
La città di Królewiec. A quanto pare, alla fine della Seconda Guerra Mondiale la città di Königsberg, patria del filosofo Kant e capoluogo della Prussia Orientale, sarebbe dovuta passare alla Polonia, mentre Stettino, dato che era al di là dell'Oder, sarebbe dovuta rimanere alla Germania Est, cosa a mio parere più sensata. Solo le forti pressioni di Stalin, il quale voleva una città portuale sul Baltico che non gelasse durante l'inverno, consegnarono Königsberg all'URSS, che le cambiò nome in Kaliningrad, e Stettino alla Polonia. Ma che accade se vengono messi in atto invece i progetti iniziali, e Königsberg diventa Królewiec, la "collina del re" in polacco? (pensata da Andrea Mascitti)
Trieste addio. Durante i trattati di Parigi del 1947, le pressioni sovietiche-jugoslave riescono a far spostare la frontiera orientale italiana sul fiume Isonzo (in modo simile all'Oder per la Germania), quindi niente creazione della zona A e B, Trieste cade in mano della Jugoslavia, per il governo italiano è un brutto colpo, a cui si aggiunge il problema dei profughi istriani e triestini. La situazione viene parzialmente risolta da De Gasperi, infatti con il tacito consenso delle potenze alleate, i profughi vengono ricollocati in Alto Adige a discapito della popolazione tedesca che viene espulsa (in modo simile a quello che è successo in Polonia), scatenando polemiche con l'Austria che si vede "consolata" con la cessione da parte dell'Italia dei quei pochi comuni al di là dello spartiacque alpino (come Tarvisio e San Candido). Con una Trieste slovenizzata e un Alto Adige italianizzato, come si evolve la situazione? (ancora Andrea Mascitti)
Le cinque Germanie. Dopo la Conferenza di Postdam si era deciso che la Germania andasse divisa in cinque stati sovrani. I confini erano già stati tracciati e corrispondevano pressappoco alle zone che i tre Paesi Alleati (oltre alla Francia) avrebbero di lì a poco occupato. Si sa bene che alla fine le Germanie si ridussero a due. Poniamo invece che, per frizioni tra gli Alleati occidentali, la Germania rimanga balcanizzata. Avremo così ben cinque stati tedeschi (6 se si considera anche l'Austria), ognuno con la propria capitale, la propria costituzione, il proprio (ridotto) esercito e, naturalmente, la propria moneta. Magari, nella zona occupata dagli Inglesi viene ricostituito il Regno di Hannover; la parte occupata dagli USA poi era in pratica il vecchio regno di Baviera. Potremmo così avere, al posto della Germania Ovest, il Regno d'Hannover con capitale Hannover, lo Stato Libero della Saar con capitale Saarbrücken, la Repubblica di Westfalia con capitale Kassel e la Repubblica Federale Renana con capitale Francoforte. In una situazione così complessa è probabile che, anche dopo la caduta del muro, la riunificazione non sia così scontata. Specie per le Germanie "occidentali." Dopo quasi cinquant'anni da Stati autonomi, è più facile pensare che questi stati preferiscano rimanere indipendenti. Tutt'al più costituire un qualcosa tipo BeNeLux. Come cambierebbe poi l'esistenza di più Germanie sulla storia europea degli anni successivi? Sicuramente nessuna di esse sarebbe così forte, da sola, da essere la superpotenza economica di oggi. A chi andrà la leadership della UE? Viene logico pensare che, se UE deve essere, siano Italia e Francia a questo punto le due nazioni-traino. E i giornali parleranno di "Asse franco-italiano"! (è di Never75)
Le due Austrie. Dopo la Seconda Guerra Mondiale gli Alleati procedono alla spartizione, oltre che della Germania, anche dell'Austria; in tal caso, l'esistenza di un'"Austria Est" accanto a eventuali annessioni ungheresi (Burgenland) e cecoslovacche in Alta e Bassa Austria comprendente la Carinzia, avrebbe creato le condizioni per un Friuli e/o una Venezia Giulia "indipendenti" dall'Italia (leggasi: annessi alla Russia) nel Patto di Varsavia, così come nel 1943-1945 era "indipendente" (leggasi: annesso alla Germania) l' Adriatisches Küstenland (Friuli, Venezia Giulia con l'Istria, Fiume, Lubiana): non sarebbe stato un rafforzamento della Jugoslavia, bensì dell'Unione Sovietica per circondare la Jugoslavia (un'altra proposta di Bhrg'hros)
I due Giapponi. Il ministro nipponico della difesa, Fumio Kyuma, figlio della generazione post-nucleare, e già famoso per aver fatto incavolare il vicepresidente USA Dick Cheney avendo definito la guerra all'Iraq "una guerra sbagliata", è stato costretto a dimettersi il 3 luglio 2007, in seguito ad un'alzata di scudi non solo dei sopravvissuti ma anche di maggioranza e opposizione, per una volta unite, per aver fatto la seguente affermazione: « Per mettere fine alla guerra, le bombe atomiche scagliate dagli americani su Hiroshima e Nagasaki erano inevitabili, altrimenti l'esercito sovietico avrebbe occupato il nord del nostro arcipelago. » Tra l'altro Kyuma era stato eletto deputato proprio a Nagasaki. L'affermazione dell'ex ministro ha del vero. Supponiamo che le bombe non siano messe a punto in tempo, o che Truman sia di una pasta diversa e decida di non usarle (tra l'altro Nagasaki, priva di grandi industrie e di installazioni belliche, fu scelta solo perchè ospitava la maggiore comunità cattolica del Giappone). Per piegare il Sol Levante è necessaria l'invasione del paese, che costa un milione di morti da entrambe le parti e, grazie alla guerriglia messa in atto dai soldati nipponici, viene a configurarsi come un vero e proprio Vietnam anticipato, con manifestazioni di piazza (in prima fila attori e attrici di Hollywood) che chiedono a gran voce la fine del massacro. Alla fine questo può costare ad Harry Truman la rielezione contro Thomas Dewey. Intanto anche il Giappone, come la Germania, viene diviso in zone di occupazione, che portano alla formazione di una Repubblica Popolare del Giappone del Nord (Hokkaido e la sezione settentrionale di Honshu) e di un Impero Giapponese del Sud (il resto di Honshu, Shikoku e Kyushu) affidato a Hirohito, con le Curili occupate dall'URSS ed Okinawa dagli USA. Dopo il 1989 si avrà la riunificazione dei due stati, e forse anche la restituzione delle Curili. Ma c'è anche il rischio che, con una Russia molto più interessata all'estremo oriente, scoppi una terza guerra mondiale in seguito alla guerra di Corea (proposta da William Riker e da Maggioriano)
La Repubblica Giapponese. La famiglia imperiale giapponese è riconosciuta corresponsabile dei crimini e della guerra imperialista giapponese in Asia e nel Pacifico al fianco dell'Asse italo-tedesco, gli esponenti della famiglia imperiale sono esiliati e il Giappone si trasforma in una repubblica federale. Che accade? Sorgeranno movimenti terroristici filo-monarchici che considereranno ancora l'ex imperatore come un dio espropriato del trono della sua patria? (pensata da Ainelif)
L'Era Heisei. Nell'agosto 1945, quando le prime truppe americane sbarcano per occupare il Giappone, la sorte del Tennō rimane un problema centrale. Nella nostra Timeline, Hirohito ha conservato il trono e la libertà per mantenere la stabilità del paese dove molti gruppi di fanatici imperialisti erano ancora pronti a lottare. Ma c'era un'altra soluzione: Hirohito acconsente ad abdicare a vantaggio del figlio Akihito. L'era Heisei, che dura tuttora, inizia con 50 anni di anticipo. Hirohito, benché tenuto lontano dal tribunale di Tokyo, é spedito in buona custodia in America dove vivrà sotto scorta. Ciò permette agli Americani, forti dell'appoggio del nuovo e giovanissimo Tennō, di lanciare una vera purga della classe politica, industriale e militare giapponese. I grandi gruppi industriali sono sciolti, l'armata rifondata e quasi tutta la classe politica viene pensionata, permettendo il sorgere di nuovi partiti democratici. Al contrario della nostra Timeline il Giappone non rimane sono il controllo della casta dell'era precedente, niente regime a partito egemonico e niente grandi trust. La società giapponese si occidentalizza e si liberalizza assai di più, il Giappone attuale é del tutto diverso, ma chissà se sarebbe stato in grado di diventare una grande potenza economica? (ovviamente è di Perchè no?)
L'Era Shōwa prosegue. Alternativa alla precedente. Hirohito parte per l'esilio e suo figlio sale sul trono, ma il Tennō decaduto si considera di fatto prigioniero di guerra e segretamente fa pubblicare un proclama con cui dichiara nulla l'ascesa al trono di Akihito e lo accusa di tradimento. Peggio ancora, Hirohito riesce a far sparire le tre insegne regali del Giappone, cosa che invalida il regno di Akihito. Queste insegne sono trasmesse al fratello di Hirohito in fuga, che si proclama reggente di Hirohito e continua una resistenza armata nelle montagne del Giappone in nome del Tennō. Gli Americani si trovano di fronte una guerriglia nazionalistà durissima e una forte opposizione politica nelle città dove il nuovo regime riesce male a imporre la sua legitimità. Come va a finire? (ancora Perchè no?)
The blue eyes shogun plot. Un'ucronia sorprendente tratta da un piccolissimo manga scoperto oggi, il manga in sé non vale la pena di essere letto (è zeppo di revisionnismo), ma l'idea mi é apparsa originale e divertente. Nel 1945 il generale Mc Arthur, il cosidetto Shogun con gli occhi azzurri, sbarca in Giappone e insedia lo SCAP, il comando alleato in Giappone. Porta con sé un'esigenza personale del presidente Truman: mandare l'imperatore Hirohito davanti ad un tribunale e farlo impiccare. Più tardi nel manga si scopre che Mc Arthur ha cambiato gli ordini di Truman per rendere inevitabile il processo e la condanna di Hirohito. Il suo scopo é quello di provocare la ribellione dell'ex esercito imperiale giapponese. Una ribellione massiccia che coinvolge gran parte della popolazione e provoca numerosissimi morti americani quando tuti credevano che la guerra fossea finita. Truman é considerato colpevole dall'opinione americana dello spreco di vite causato. McArthur stronca la ribellione usando i metodi piu crudeli ma anche la bomba atomica, e viene celebrato come eroe negli USA. ll Giappone non ritroverà mai la sua indipendenza, ma rimarrà un territorio sotto gestione americana, come Guam. Nelle successive elezioni, Mc Arthur si candida e vince le elezioni. Il suo prossimo obiettivo sarò la guerra totale con l'URSS. Ovviamente é probabile allo 0%, ma cosa deve accadere perchè ciò si verifichi sul serio? (sempre Perchè No?)
Orgoglio taiwanese. Ad oggi uno dei principali motivi di contesta fra Destra e Sinistra a Taiwan è, come sempre, il Nazionalismo. la cosa strana però è che il nazionalismo autoctono è propugnato dalla sinistra, e non dalla destra. Il Kuomintang infatti divente l'etnia "Cinese" e la concezione della grande nazione Cinese, unita e forte, e proprio durante la Guerra Civile fu costretto all'Esilio volontario su Taiwan, dove appunto ancora oggi si proclama come rappresentante della "Vera" Cina, e Taiwan appunto come Cina repubblicana. La Sinistra al contrario fa molto leva sull'orgoglio Taiwanese e l'identità culturale distinta dalla Cina. E' quasi paradossale che, da un punto di vista ideologico, siano più vicini alla "mainland" Cina piuttosto che all'attuale governo del Kuomintang. Ora la domanda è: quante e quali occasioni ci sono state per Taiwan per ottenere l'indipendenza? Sicuramente il Giappone rappresenta la maggioranza fra queste: vuoi come covo di pirati, vuoi come centro mercantile, vuoi come avamposto contro la Cina, il nazionalismo Taiwanese anti-Cinese i Giapponesi lo hanno sempre sfruttato abilmente. Ma esiste un ulteriore punto di divergenza, che consisterebbe nella fine della Guerra civile, quando appunto il Kuomintang raduna le proprie forze per l'Esodo di massa su Taiwan: e se Taiwan (magari facendosi aiutare dai Giapponesi che ancora non hanno digerito la Guerra e, vuoi contro i comunisti o vuoi contro i nazionalisti, vogliono fare tutto il danno possibile alla Cina) riesce ad organizzare una sommossa durante la Guerra Civile, rendersi indipendente e difendersi dall'assedio repubblicano, proclamandosi indipendente? La Taiwan (de nome e de facto) di oggi sarebbe quasi uguale, solo che ci sarebbe un peso maggiore nel processo democratico, oscurato di fatto dal Kuomintang nel periodo della Guerra Fredda e oltre, mantenendo per diversi anni la legge marziale. In secondo luogo, una Taiwan simile avrebbe rapporti più distesi con la Cina: beninteso il volerne restare indipendenti (e alla larga), non avrebbero la pretesa di essere il governo legittimo, e viceversa la Cina sarebbe oggi riconosciuta universalmente (anche dal Vaticano, e quindi potrebbero esserci distensioni con l'Associazione Patriottica Cattolica Cinese). Mi spingo oltre: potrebbero addirittura sviluppare buoni rapporti, perchè il PCC potrebbe vedere nell'assedio fallito del Kuomintang il "colpo di grazia" dato dai Taiwanesi ai loro ultra-nemici... (questa è di MorteBianca)
Taiwan giapponese. Taiwan era occupata dal Giappone da più di 50 anni al momento della sconfitta. L'isola era assai ben integrata, erano ben 30 anni che non c'era più resistenza e il Giappone aveva sviluppato le infrastrutture dell'isola. La maggior parte degli indigeni parlava il giapponese, c'erano movimenti in favore dell'indipendenza ma non dell'integrazione nella Cina. Dunque gli Americani potrebbero considerare Taiwan come una parte del Giappone invece della Cina, o più praticamente considerare l'idea di avere basi su Taiwan. L'isola avrebbe lo stesso status di territorio occupato di Okinawa, ma rimarebbe parte del Giappone. L'isola sarebbe allora reintegrata nel Giappone negli anni 70 e formerebbe una prefettura del territorio metropolitano. il Kuomintang dove si esilierà? La Cina si ritroverebbe con una vera muraglia ostile di fronte alle sue coste. Quali altri impatti sulla seconda metà del XX secolo in Asia? (sempre Perchè no?)
Le Ryukyu cinesi. Al contrario della proposta precedente, gli Americani considerano che non solo Taiwan é cinese ma anche l'arcipelago di Okinawa, che riprende il nome di Ryukyu e farà poi parte di Taiwan (o diventerà indipendente). Oggi la Cina continentale (non oso più dire comunista) potrebbe fare pressione per ricuperare l'arcipelago e la sua vasta zona marittima... con quali conseguenze? (di nuovo Perchè no?)
La Repubblica Popolare di Sardegna. La complicata situazione di Taiwan e della Cina Popolare, con due governi ideologicamente contrapposti che si proclamano entrambi governi legittimi della Cina, avrebbe potuto replicarsi in Italia se, dopo l'estromissione dal governo da parte di de Gasperi, i comunisti fossero scappati in Sardegna e vi avessero fondato una Repubblica Popolare satellite dell'URSS. Magari Berlinguer (che tra l'altro è nato in Sardegna) ne diventerebbe il presidente... (pensata da Andrea Mascitti)
URSSLGBT. Inizialmente l'URSS riconosceva il valore dell'omosessualità, vietando ogni discriminazione ed erano persino legali le "Unioni Civili", legalizzazione e tolleranza poi rimosse da Stalin che aggiunse gli omosessuali alla sua lista di "Indesiderati". Ma se (per una delle solite ucronie anti-staliniane oppure per un change of mind del baffone) questo non avviene e l'URSS rimane paladina dei diritti degli omosessuali? Inevitabilmente esporterà questa concezione anche nell'Est Europa, i partiti comunisti di tutto il mondo si allineeranno a favore dei diritti omosessuali, Berlinguer in questo marcerà insieme ai Radicali, la coscienza LGBT in Italia e nel mondo si forma molto più in anticipo ed è ancor più sinistrorsa come carattere, questo potrebbe portare una maggiore ostilità negli Stati Uniti e in Europa verso la causa gay. E quando l'URSS crolla che cosa succede negli ex paesi? Mantengono le riforme (ritrovandosi molto più avanti di noi) oppure per odio al comunismo le cancellano del tutto? Quali saranno le nuove visioni politiche sul mondo LGBT? (ancora MorteBianca)
Repubblica Federativa balcanica. Nel 1946 Tito e il primo ministro bulgaro Georgi Dimitrov lavorarono insieme su un progetto per unire la Jugoslavia e la Bulgaria in un unico stato, la Repubblica Federativa balcanica. Il Conflitto Sovietico-Jugoslavo, però, interruppe ogni possibilità di unione. E se invece riuscissero a creare questa nuova entità statale? C'è da dire che Tito e Dimitrov avevano idee molto simili, ci sarebbe stato il rischio di un allontanamento di tutti i Balcani meridionali, con la temporanea esclusione dell'Albania, dall'orbita di Mosca. Sarebbe folle una richiesta di entrata nella Repubblica Federativa dell'Ungheria nel 1956 e della Cecoslovacchia nel 1968? La Repubblica potrebbe allargarsi anche alla Grecia e all'Albania se contribuisse a far vincere la Guerra Civile greca a Markos Vafiadis e appoggiasse il tentativo di colpo di stato del Contrammiraglio Teme Sejko? (made in Generalissimus)
L'Albania smembrata. Al termine della seconda guerra mondiale, l'Albania viene considerata alleata dell'Asse (data la sua unione personale con l'Italia durante il conflitto mondiale) e come nazione sconfitta, viene divisa tra Grecia che annette il Nord Epiro e Jugoslavia che quindi in questa time line è anche formata dalla repubblica albanese. Cosa sarebbe cambiato? Il nord Epiro molto probabilmente sarebbe rimasto legato alla Grecia, ma il resto dell'Albania sotto la Jugoslavia? Sarebbe tornato indipendente una volta iniziate le guerre balcaniche? Avrebbe incluso anche il Kosovo? (è di Andrea Mascitti)
Il Kurdistan Comunista. E se durante la Crisi dell'Azerbaigian del 1946 Stalin sfidasse le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e non si ritirasse dall'Iran nordoccidentale, permettendo alla Repubblica di Mahabad di sopravvivere? Praticamente i Curdi avrebbero finalmente una patria, anche se limitata in fin dei conti a sole cinque città. Inoltre questa azione farebbe anche sì che continui ad esistere il Governo Popolare dell'Azerbaigian (sempre che ad un certo punto Stalin o chi per esso non decida di accorparlo alla Repubblica Socialista Sovietica Azera). Quali sarebbero le conseguenze dell'esistenza di questi due stati, a parte un immediato peggioramento delle relazioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica? Il nazionalismo Iraniano sarebbe decisamente anti-comunista e anti-sovietico, e quindi non avremmo la crisi di Mossadeq, il Regime della Savak e probabilmente eviteremmo l'ascesa del Khomeinismo... (di nuovo Generalissimus)
Niente articolo 9. Tutti conoscono la costituzione pacifista del Giappone del dopoguerra e il suo articolo 9, che vieta il ricorso alla guerra. Pochi sanno che questo articolo é stato votato da un gruppo di deputati giapponesi usciti dalla clandestinità contro il parere degli Americani che volevano mantenere un esercito giapponese in grado di difendere l'arcipelago contro l'URSS. Quando scoppia la guerra di Corea avranno solo la possibilità di creare la JSDF, le forze di autodifesa, molto ridotte. Ma se l'articolo 9 viene tolto dalla costituzione su decisione americana? Il Giappone potrebbe risorgere come potenza militare in anticipo e forse partecipare agli conflitti del XX secolo? Quali conseguenze nella partecipazione nipponica alla guerre di Corea, Vietnam, Irak, eccetera? Quali le conseguenze nelle relazioni con la Cina e l'equilibrio regionale? (sempre Perchè no?)
San Marino Sovietica. Il Consiglio Grande della Repubblica di San Marino, dopo la guerra, viene epurato da parte di un gruppo di partigiani comunisti che si insediano al governo. Essi proclameranno, sotto la tutela dei Russi, la Repubblica Socialista di San Marino, che reggerà fino al 1989 (made in Renato Balduzzi)
Monaco Addio/1. Quando la costa Azzurra é stata liberata dai nazisti, il prefetto gollista si é chiesto se doveva fare occupare Monaco dalle sue truppe (la polizia sarebbe stata sufficiente) per il motivo che il Principato era stato molto amichevole nei confronti del nemico, e i disordini della liberazione offrivano una buona occasione. Però questo prefetto non se l'é sentita di prendere la decisione, e così é andato a incontrare De Gaulle nel Nord della Francia per chiedergli cosa fare. Dopo il suo racconto De Gaulle lo guardò e dichiarò sospirando che se l'avesse fatto senza parlarne la Francia avrebbe potuto annettere il Principato, ma che ormai non poteva dare l'autorizzazione di occupare un paese sovrano in pace, l'occasione era stata persa. E se il piccolo prefetto fosse stato più aggressivo? (l'idea è del francese Perchè no?)
L'errore si ripete. Poniamo che Alleati e URSS alla fine della guerra ripetano lo stesso errore di 25 anni prima, cioè decidano di umiliare totalmente gli stati dell'Asse, spezzandone il potere (come se già non lo avessero fatto abbastanza nella nostra Timeline). La Germania è divisa in due repubbliche, deve pagare immensi debiti di guerra in più cede tutte le terre fino al Reno alla Francia, proprio come il popolo francese aveva preteso nella Prima Guerra. La regione di Kiel è ceduta alla Danimarca invasa, Dresda diviene un'enclave polacca. L'esercito è ridotto a 50mila effettivi, la flotta dismessa, l'aviazione pure. Ogni riferimento al nazismo viene punito con pene esemplari e, per ripicca, parecchi ebrei vengono inseriti negli alti governi della parte occidentale. Muro di Berlino e Muro di Bonn. Quanto all'Italia, dietro richiesta della Francia deve cedere la valle d'Aosta e circa un quinto del Piemonte. Le richieste Jugoslave vengono accettate totalmente e gli italiani sono sbattuti fuori dal Friuli, il confine Jugoslavo si attesta ad Aquileia. Bolzano diviene "Libera città". Ci sono parecchi debiti di guerra da pagare e restrizioni riguardo all'esercito, ma non al pari della Germania. La Sicilia si riempie di basi americane per "proteggerci". Il fatto che il Bel Paese fosse considerato cobelligerante si rivela, proprio come dalle nostre parti, assolutamente insignificante nelle trattative di pace. Il Giappone deve cedere alla Cina Nazionalista praticamente tutte le isole ad oltre tre miglia da Kagoshima. Agli USA cede tutte le isolette del pacifico tranne l'isoletta di Tonega. Salta fuori la vecchia frase: questa non è una tregua ma un armistizio di vent'anni... Ma anche questa volta nessuno le dà importanza. Il mondo si concentra nella dicotomia fra rossi e non rossi, mentre nei paesi sconfitti serpeggia fin da subito il rimpianto... che accade? (pensata da Basileus TFT)
Il piano Morgenthau. Il Segretario del Tesoro Statunitense Henry Morgenthau Jr. propose nella Primavera del '44 un progetto per deindustrializzare la Germania a guerra conclusa. Il progetto prevedeva il ripristino dell'Austria, nei confini del 1938 come stato indipendente, la cessione alla Polonia dell'alta Slesia, della Saar alla Francia mentre la Renania e la parte occidentale della Bassa Sassonia sarebbero state internazionalizzate. Il restante territorio tedesco sarebbe stato diviso in due entità statali, una a nord ed una a sud che convenzionalmente chiamo "Prussia" e "Baviera". Sia nella Zona Internazionale che nella "Prussia" e nella "Baviera" sarebbero state proibite attività estrattive e l'insediamento dell'industria pesante. L'unica industria ammessa sarebbe stata l'agro-alimentare. In HL il Piano Morgenthau, sebbene mai formalmente adottato dall'amministrazione USA, rappresentò una sorta di bozza per la ricostruzione economica della Germania nei primissimi anni del dopoguerra. Ipotizziamo che l'amministrazione USA decida di adottare il Piano Morgenthau come base per il programma di ricostruzione post-bellica della Germania. Come cambierebbe la Storia del Dopoguerra con tre Germanie ad economia esclusivamente agro-alimentare? (riecco Enrico Pizzo)
La Repubblica di Thailandia. La Thailandia si schierò con l'Asse nella seconda guerra mondiale appoggiando il Giappone, ma non ne subì particolari conseguenze. E se invece gli Alleati decidessero di punirla? Sono possibili tre alternative. Prima: la cessione al Laos francese dell'altopiano di Khorat, a popolamento Lao (meno probabile). Seconda: la cessione alla futura Malaysia (allora britannica) della zona a maggioranza malese di Pattani: questo aumenta la stabilità interna della Thailandia a lungo termine, dato che non deve gestire una riottosa minoranza musulmana; e del resto altera a favore della componente malese l'equilibrio etnico della Malaysia, favorendo potenzialmente l'islamista moderato Anwar, che potrebbe restare al potere, facendo di questa nazione un paese meno amico degli USA nella guerra al terrorismo, se non proprio uno "stato canaglia". Terzo: l'abolizione della monarchia, eventualmente combinata con la cessione di Pattani, che condurrà il paese ad un regime repubblicano progressista e quindi al non-allineamento nella Guerra Fredda; probabile golpe e guerra civile come spin-off del conflitto in Vietnam, possibile una rivoluzione sul modello vietnamita o laotiano e passaggio nel campo comunista negli anni Settanta, conflitto con i Khmer Rossi a fianco del Vietnam e quindi assenza di basi Khmer Rosse nel paese. La guerra civile cambogiana dura meno e devasta meno il paese, il governo fantoccio filo-vietnamita è più stabile e forse a quel punto anche la Birmania entrerebbe nell'alleanza sovietica. Le conseguenze del crollo sovietico estese a tutta l'Indocina impediscono a Bangkok di entrare nel novero delle "tigri" assieme a Indonesia, Corea e Taiwan, ma senza la svalutazione del bhat non si innesca la crisi asiatica del 1998. Suharto rimane al potere e la transizione democratica dell'Indonesia avviene con anni di ritardo, impedendo fino ad oggi l'indipendenza di Timor Est (pensata da Falecius)
La Porta Aperta/3. Riprendendo quanto detto sopra: nel '45 Ho Chi Minh, uscendo in barella dalle giungle dove aveva guidato la resistenza anti-giapponese, lesse un discorso di indipendenza vietnamita ispirato profondamente da quello di Philadelphia del 1779; nelle sue intenzioni era una richiesta trasversale di aiuto agli USA contro il colonialismo francese. Truman non gli diede retta non perché fosse favorevole all'imperialismo europeo (il suo predecessore Roosevelt piantò i semi di tutta la Decolonizzazione) ma perché il Viet Minh si dichiarava comunista. Mettiamo però che Ho Chi Minh si dichiari qualcos'altro o che Truman si convinca della sua buonafede. Innanzitutto niente Guerra del Vietnam. Poi, maggior sostegno americano alla decolonizzazione, magari proprio in funzione anticomunista: meglio aiutare le colonie a non essere comuniste che aiutare le forze coloniali, destinate alla sconfitta, contro guerriglieri che necessariamente sarebbero diventati comunisti. Infine, gli USA avrebbero conservato la faccia dei “bravi ragazzi” fondatori della moderna democrazia. Indubbiamente non sarebbe stato per gratiā et amore Dei, il tornaconto economico ci sarebbe stato eccome, ma tra uno sviluppo economico inizialmente di sicuro barbaro ma che prima o poi migliorerà le condizioni di tutti (come diceva anche Marx, sia chiaro) e una dittatura cleptocratica perennemente in lotta contro chiunque, cos'è preferibile? (colpo di genio di aNoNimo)
Una sola superpotenza. Come previsto da alcune ucronie precedenti, Mosca cade ed Hitler celebra la vittoria nazista in URSS. Gli USA rispondono lanciando due bombe atomiche anche sull'Europa, a Norimberga e Rostock. Esse devastano la Germania ed impongono su tutta l'Europa il loro controllo. Le nazioni sconfitte non hanno bisogno di essere appoggiate contro il comunismo, e l'Europa non riceve nessun piano Marshall, indirizzato solo a Norvegia, Inghilterra, Francia, Jugoslavia, Grecia, Polonia, Cecoslovacchia... Ne consegue che le nazioni dell'Asse sono meno stabili, i partiti di destra continuano incessantemente ad alzare la testa, truppe americane stanno dall'Atlantico agli Urali (a meno che Truman non decida che due atomiche ci stanno bene anche su Leningrado e Suzdal). Come cambia il mondo con una sola superpotenza? L'Europa, eccettuate le suddette nazioni, resta indietro di decenni rispetto al Giappone, che deve essere finanziato per salvarlo dalla Cina, e dalle Coree, che restano una sola nazione. Il Sudamerica è quieto e controllato dagli USA, anche se ogni tanto scoppiano delle rivolte più o meno estese, finanziate però dall'Argentina e dal Cile anziché da Cuba. Che Guevara è un esponente dell'Argentina Peronista. L'Africa è ignorata e sottomessa: non è escluso che si possa pensare di trasformare interi stati in semplici estensioni della aziende che gli posseggono. Washington domina assoluta, ma la cultura Beat, Rock e politica degli anni '50 e '60 non nasce o abortisce, perchè senza un'opposizione a sinistra non ci sono riforme sociali o culturali... (grazie a Filobeche)
Suwałki. Il Corridoio di Suwałki è un lembo di terra lungo circa 65 km posto a cavallo del tortuoso confine tra Lituania e Polonia, che riveste una posizione importante poiché permette una connessione terrestre tra i paesi baltici e i restanti paesi UE e NATO da un lato. Poniamo che al termine della guerra l'URSS decida di assegnare questo corridoio alla Bielorussia, facendo cosi in modo che la Lituania si ritrovi confinante solo con territori sovietici; quali sarebbero state le conseguenze post caduta del muro, scioglimento dell'URSS, integrazione UE dei paesi del est, fino ad arrivare al conflitto russo-ucraino? (pensata da Andrea Mascitti)
La Seconda Operazione Barbarossa. In seguito al fallimento di Yalta, la guerra continua dopo la morte di Hitler e la cattura di Berlino da parte dei sovietici, e la Wehrmacht con comando anglo-americano compie una seconda Operazione Barbarossa. Come va a finire? (ideata da Rivoluzionario Liberale ispirandosi a "Hell-march", la musica di un videogioco Red Alert che tratta dello scontro tra NATO e Patto di Varsavia)
I Quattro di Melbourne. A cinque anni il piccolo John Lennon sceglie di andare a vivere col padre in Australia invece di restare con la madre a Liverpool; come cambia la sua vita? Avrebbe unito anche lì una band che avrebbe fatto la storia come i Beatles? Come sarebbe la storia della musica se i Beatles (o con un altro nome) fossero stato australiani e non inglesi? Oppure avrebbe seguito le orme del padre nel mondo della marina mercantile? (è di Agnese Pagliarani)
Dalì & Disney. Gironzolando su Youtube mi sono imbattuto in questo filmato. Dalì e Disney collaborarono allo sviluppo del film nel 1945, ma questo non fu realizzato per motivi di budget; solo nel 2003, 58 anni dopo, la Disney lo completò. Ma che succede se Dalì e Disney decidono di stanziare ulteriori fondi per la realizzazione del film, e questo esce nel 1946, riscuotendo così tanto successo da dare origine ad un nuovo filone cinematografico? (pensata da MattoMatteo)
AvviCiniamoci! Nel dicembre 1945 il Generale George Marshall fu inviato in Cina per intavolare delle trattative fra Nazionalisti e Comunisti, con lo scopo di creare un governo di coalizione. Marshall però non era molto convinto di questa decisione perchè al contrario dei vertici del Pentagono non considerava strategica la Cina. Inoltre non aveva alcuna influenza sui Comunisti e quando si trovò di fronte ai vertici del Kuomintang si limitò a minacciare il ritiro degli aiuti americani nel caso non avessero aperto dei negoziati seri con Mao. La sua missione fu un fallimento, entrambe le parti rifiutarono le sue proposte, Marshall tornò in America nel Gennaio 1947 e la Guerra Civile subì un'escalation. Alcuni analisti pensano addirittura che il cessate il fuoco imposto durante la trattativa abbia salvato i Comunisti dalla sconfitta. Ma che accade se Marshall è più convincente, oppure in Cina viene inviato un diplomatico più capace e nel 1946 si forma un governo di coalizione fra Comunisti e Nazionalisti? (proposta da Generalissimus)
Repubblica Nazionalista Cinese. La lotta tra nazionalisti e comunisti cinesi viene vinta dal Kuomintang e non da Mao. In questo modo il paese giallo diventa un faro reazionario in Oriente e un avamposto statunitense contro i sovietici. La Manciuria, che alla fine della guerra era occupata dai sovietici, diventa una repubblica popolare. In questo caso però paradossalmente l'Unione Sovietica si rafforza politicamente, in quanto non ha alcun antagonista nel campo comunista, a parte la scissione titoista, troppo debole per influire sui partiti comunisti del pianeta. Una repubblica nazionalista fa decollare in anticipo l'economia cinese. Il Giappone risulta meno impostante per gli USA. Per quanto riguarda la politica americana, niente Maccartismo, nato dalla sindrome di accerchiamento; mancando l'idea dell'effetto domino, niente intervento in Vietnam; la politica estera di Nixon è totalmente diversa. La "rivoluzione del 1989" non ha luogo, e ancora negli anni duemila il pianeta é diviso in due blocchi; questo consente lo sviluppo di un'unione politica tra i Paesi della Mitteleuropa, in quanto evita che l'Unione Europea si espanda troppo in larghezza, ma senza profondità (proposta da Demofilo e da Ainelif)
La Manciuria comunista. Una variante dell'ucronia precedente: nel 1946 Chiang Kai Shek rinuncia ad occupare i grandi centri urbani della Manciuria attraverso il ponte aereo organizzato dagli USA. Conseguentemente il fior fiore delle sue armate non si logora lentamente in Manciuria, dove le campagne rimasero sempre sotto il controllo comunista. La guerra civile termina con la separazione della Manciuria, che diviene una Repubblica Comunista, mentre il resto della Cina prosegue la sua storia come nell'ucronia precedente (pensata da Massimiliano Paleari)
Chiang Kai Shek ad Hainan. Mettiamo il caso che sia l'isola di Hainan e non Taiwan (oppure Hainan E Taiwan) ad ospitare il governo Nazionalista Cinese. Francamente non saprei dire come, ma succede. Innanzitutto pensate alla guerra nel Vietnam: gli aerei e la flotta americana possono attaccare molto più da vicino il Vietnam del Nord. Secondo: le pretese sulle Spratly da parte hainanese sono molto più rilevanti e le isole Spratly, benché poco sfruttate (dato che sono rivendicate da Taiwan, Cina, Vietnam, Filippine e Malaysia) galleggiano su un mare di petrolio. Come cambia la storia? (questa è di Paolo Maltagliati)
Taiwan non è disponibile. La fuga dei nazionalisti cinesi a Taiwan è qualcosa di molto scontato, visto che l'isola è relativamente vicina alla costa cinese, ma al tempo stesso abbastanza lontana da non essere attaccabile senza una flotta adeguata. Anche al tempo della conquista Qing, i lealisti Ming avevano scelto proprio Taiwan come rifugio. La fuga a Taiwan è stata però consentita da una condizione politica: l'isola era stata riconosciuta come cinese ed evacuata dai giapponesi che la occupavano. Se però Taiwan fosse stata colonizzata prima che dai giapponesi, da qualche potenza europea, sarebbe stato concepibile costruire a Taiwan lo stato dei nazionalisti? Presumibilmente l'isola sarebbe stata comunque occupata dai giapponesi nel corso della II Guerra Mondiale ma poi, come tutte le colonie europee occupate, sarebbe tornata nelle mani della potenza colonizzatrice prebellica. Come accaduto per l'Indocina con i francesi, l'Indonesia per gli olandesi ecc... Per quanto sicuramente anche a Taiwan si sarebbe sviluppato un indipendentismo, il 1949, anno in cui ebbe fine la guerra civile cinese, sarebbe stato probabilmente troppo presto per una emancipazione dell'isola rispetto ai suoi colonizzatori. Pertanto: un'eventuale amministrazione coloniale europea di Taiwan avrebbe consentito l'arrivo sull'isola dei nazionalisti cinesi, oppure questi ultimi avrebbero dovuto fuggire in qualche altra direzione? Nel caso fosse stato impossibile per loro rifugiarsi a Taiwan, dove sarebbero potuti fuggire? Quale impatto avrebbero avuto sul paese che si fosse trovato ad ospitarli? (ce lo domanda Alessio Mammarella)
La Cina Azzurra. Sono numerose le organizzazioni fasciste internazionali sorte nel corso del 900, fra queste si distinguono tutte per il loro identificarsi spessissimo per le uniformi e il loro colore (Camicie Nere in Italia, Camicie Dorate in Messico, Camicie Azzurre in Cina), ed è proprio delle Camicie Azzurre che parliamo in questa ucronia. Erano un gruppo fascista all'interno del Kuomintang creato da Chang Kai-shek che sognava di portare la Cina sotto una guida forte, carismatica, autoritaria in una struttura nazionalista, oppressiva e corporativa. Il loro disprezzo per i comunisti era ovviamente proverbiale. La loro disfatta è avvolta nel mistero, pare siano crollati con il KMT durante la Guerra Civile. Che succede se invece le Camicie Verdi si mettono in mostra reprimendo nelle campagne i comunisti, andando addosso agli scioperi nelle fabbriche e, dopo essersi guadagnati il sostegno della borghesia che li vede come strumento per tenere sotto controllo il proletariato, finiscono per prevalere nel Kuomintang? (proposta da MorteBianca)
Manila mon amour. Il 4 luglio 1946 le Filippine non diventano indipendenti, ma decidono tramite referendum di diventare il 49° Stato degli USA (a quei tempi Alaska ed Hawaii non erano ancora stati federali). Quali gli effetti sulla storia e l'economia statunitensi? Il terrorismo islamico farà faville nell'arcipelago? (è di MattoMatteo)
Il Muro di Roma. Durante la seconda guerra mondiale l'Italia rimane fedele fino alla fine alla Germania. Alla capitolazione del Terzo Reich, l'Italia viene invasa dal nord dall'armata rossa, mentre dal Sud dagli alleati. Alla fine della guerra l'Italia viene divisa in due sfere d'influenza. Nel Nord Italia viene fondata la Repubblica Democratica Italiana sotto influenza sovietica, con Togliatti Presidente e Pertini Capo del Governo, che aderirà al Patto di Varsavia e al COMECON, mentre nel Centrosud e nelle Isole, che anche nella nostra Timeline votarono massicciamente per la monarchia, viene rifondato il Regno d'Italia sotto Umberto II di Savoia, sotto influenza americana. La linea di confine taglia Roma in due parti, con il Vaticano rimasto nella metà filoamericana. Il Regno del Sud parteciperà alla NATO e all'Unificazione Europea. Nel 1968 l'URSS decide di costruire un Muro ("Muro di Roma") che divide di fatto in due la capitale; guerriglia delle BR nel Regno del Sud, dei movimenti eversivi di Destra (strage di Bologna del 1980) contro la Repubblica del Nord. Riunificazione solo dopo la caduta del Muro (proposta da Alessandro Pala e da Fabio Oceano; cliccate qui per scaricare il romanzo di quest'ultimo dedicato a questo tema)
Roma tripartita. Alternativa all'ucronia precedente. Analogamente alla Germania, dopo la seconda guerra mondiale l'Italia viene divisa in due zone di influenza: una orientale e una occidentale. Il confine passa sul fiume Adda e sul Trebbia, continuando fino alla Puglia sullo spartiacque appenninico. Roma sarà una città divisa in tre: comunista ad est, democratica ad ovest e pontificia nella zona del Vaticano. San Marino, per forza di cose, sarà inglobato nella zona sovietica diventando la più piccola repubblica socialista del mondo (pensata da Renato Balduzzi)
La Repubblica Popolare di Sardegna. Nel 1943, a Yalta, si decide che oltre alla Germania, anche l'Italia dovrà essere smembrata e controllata dagli Alleati. E così avviene dopo il 1945, ma con un problema: solo gli angloamericani controllano l'Italia, mentre i sovietici, non avendo liberato il nostro Paese, non ne controllano alcuna area. Ma per evitare problemi, gli Americani decidono di affidare ai sovietici una regione periferica, cioè la Sardegna. L'affidare la Sardegna ai sovietici avrebbe portato un vantaggio ed uno svantaggio. Il vantaggio sarebbe stato che i comunisti italiani si sarebbero concentrati nell'isola, mentre nel resto d'Italia sarebbe stato sotto il controllo delle forze moderate. Ma il svantaggio è che l'Urss controlla un territorio nel cuore del Mediterraneo, ma comunque l'isola è lontana dalla Penisola. Inoltre la Sardegna era la terra di Gramsci, il padre del comunismo italiano. In breve l'isola diventa la roccaforte dei comunisti italiani. E, mentre in Italia le truppe alleate si ritirano, nel 1947 viene priclamata la Repubblica Popolare di Sardegna, il cui controllo è sotto i principali esponenti del PCI. Infatti il presidente è Togliatti. Nel resto d'Italia invece il Partito Comunista è debolissimo, perché la maggior parte dei suoi leader si sono trasferiti in Sardegna, e quindi nella Penisola non ci sarà la decennale contrapposizione tra Democrazia Cristiana e PCI, ma solo tra la DC e il Partito Socialista Italiano, che diventerà quindi il più importate partito della sinistra italiana. Invece in Sardegna, oltre al Partito Comunista Sardo, ci saranno altri partiti, come il Partito Sardo d'Azione o il Partito Popolare Sardo, ma saranno in minoranza e spesso saranno in coalizione col Partito Comunista. Nell'isola le terre vengono nazionalizzate e si formano cooperative. E poi? (questa invece è di Specialistatelevisivo)
Il Vaticano Brasileiro. Un'idea suggeritami da un amico brasiliano. L'URSS conquista l'Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale, Papa Pio XII tuona affermando che "i cavalli rossi sono venuti ad abbeverarsi nel Tevere" e sposta la propria sede a São Paulo, in Brasile, dietro invito di Getúlio Vargas... che accade? (una strampalata idea di Lord Wilmore)
Senza Rocco. Nel 1946, all'età di 34 anni, la carriera calcistica di Nereo Rocco poteva dirsi finita. Il padre desiderava che il figlio una volta terminata l'attività agonistica iniziasse a lavorare a tempo pieno nella macelleria di famiglia, tuttavia Rocco non era intenzionato a restare a Trieste. La difficile situazione politica in cui si trovava allora la città lo spingeva a cercare un'occupazione che fosse meno legata a Trieste e che offrisse, in caso di necessità, a lui ed alla famiglia la possibilità di trasferirsi altrove. L'occasione si presentò grazie ad un formulario inviato dalla Federazione a tutti i calciatori. Nel formulario si concedeva il patentino di allenatore a tutti i giocatori professionisti Italiani che avessero giocato almeno una volta in Nazionale. Avendo giocato il 25 marzo 1934 in Italia-Grecia, Rocco rientrava tra coloro che potevano richiedere il patentino. Ma ipotizziamo che la Federazione non offra questa possibilità e che quindi Rocco nel '46 abbandoni completamente il mondo del calcio, come potrebbe cambiare la storia del calcio in Italia? (quinta ucronia calcistica di Enrico Pizzo)
La Ville Sans Lumiére. Dopo la seconda guerra mondiale Parigi vede almeno un quarto della città ricostruita secondo le idee di le Corbusier con altissime torri e un'organizzazione secondo una sorta di isole nella città, con tantissimi spazi verdi come prevedeva un piano realizzato in parte e solo nel XIII arrondissement. Oggi Parigi sarebbe una città di torri di abitazione senza stile, zeppe di migliaia di abitanti e presto diventate vecchie... (ideata dal marsigliese Perchè no?)
Meglio guardare al passato. Portiamo alle estreme conseguenze le ucronie precedenti. Nel dopoguerra inglesi ed americani decidono di suddividere l'Italia ma, anziché spezzettarla in zone artificiali di occupazione, si decide di riportare indietro l'orologio della storia al 1815. infatti gli specialisti di giurisprudenza internazionale affermano che la penisola è governata da una monarchia che insiste su territori a suo tempo occupati e annessi senza legittimazione alcuna, eccezion fatta per plebisciti viziati da brogli. I riconoscimenti delle altre nazioni, a suo tempo effettuati, sono anch'essi privi di fondamento, invalidati dall'azione fraudolenta della monarchia sabauda che si è presa gioco dell'Europa e del resto del mondo; ora è arrivato il momento di ripristinare quanto delittuosamente sottratto ai legittimi governanti, i cui eredi hanno tutti i titoli per rientrare in possesso delle loro prerogative. Di conseguenza il governo Badoglio è ancor di più una marionetta in mano agli Alleati e resta in carica fino alla fine del conflitto; nel frattempo vengono contattati gli eredi di coloro cui è stato tolto, con violenza e inganno, il potere legittimo. Cosa spetta legalmente ai Savoia? Solo il Piemonte, perchè gli inglesi ripristinano anche la Repubblica di Genova? I Savoia probabilmente saranno cacciati comunque, data la colossale "figuraccia", e il Piemonte si proclamerà repubblica. Il minuscolo ducato di Modena e Reggio si trasformerà in un paradiso fiscale. A Goffredo di Lorena spetta il Granducato di Toscana. Ferdinando Pio di Borbone s'insedia a Napoli. E al Papa cosa tocca? In ogni caso, sono le baionette del Royal Army britannico a garantire il ritorno degli eredi delle suddette case. La Sicilia, per sì e per no, meglio lasciarla sotto il dominio alleato per non rendere eventualmente troppo forte il redivivo Regno delle Due Sicilie, che in mancanza della Sicilia Ulteriore stavolta dovrà cambiare nome. Presumibilmente avrà uno sviluppo simile a quello della Grecia: ai colonnelli si sostituiranno capi mafiosi, fino ad arrivare ad un equilibrio democratico alla fine degli anni '70 (una netta distopia di Enrico Pellerito)
Povera Bolivia! Gualberto Villarroel prese il potere come presidente della Bolivia nel 1943 grazie ad un colpo di stato, ma venne linciato tre anni dopo nelle Rivolte di La Paz del 1946 a causa della crescente violenza delle sue azioni repressive. Villarroel cercò di ottenere l'appoggio degli Stati Uniti, ma questi, nonostante il fatto che il dittatore sudamericano non ritrattò mai le posizioni del suo predecessore in tema di scelta di campo e per tutto il resto della Seconda Guerra Mondiale le risorse della Bolivia rimasero a disposizione agli Alleati, continuarono a vederlo come un filofascista con simpatie per l'Asse. Ma cosa succederebbe se Villarroel riuscisse a sopravvivere al 1946 riciclandosi agli occhi di Truman come anticomunista e governasse sulla Bolivia per altri trent'anni circa? Come se la caverebbe il paese sudamericano? Il Che avrà più fortuna, visto che stavolta dovrà vedersela con lui? (anche questa è di Generalissimus)
Sopravvivenza politica di Benito Mussolini. L'ex Duce viene tratto in salvo dagli Alleati. Durante la sua prigionia, si accorda con Truman per creare un governo che freni l'ascesa del comunismo. Grazie alla spinta degli USA, nel 1945 Mussolini viene eletto presidente del consiglio e prosegue l'ideale della Repubblica Sociale (proposta da Alessandro Pala)
Poglavnik. Al momento dell'invasione nazista della Jugoslavia il nazionalista croato Ante Pavelic fu posto a capo del regno indipendente di Croazia, satellite del Reich, assunse il titolo di Poglavnik ("colui che è alla testa", cioè "Duce") e si macchiò di gravi crimini contro gli Ebrei e contro i Serbi ortodossi, costretti a convertirsi a forza o barbaramente uccisi. Alla fine della guerra però la Jugoslavia è invasa dal nordovest dagli Alleati angloamericani, e dal sudest dall'Armata Rossa. In tal modo questo paese è spartito in due come la Germania: a sud si forma la Repubblica di Jugoslavia, formata da Serbia, Montenegro, Macedonia e da parte della Bosnia, dominata dal partito unico di stampo marxista e governato da Josip Broz detto Tito, mentre a nord si forma la Repubblica di Croatoslovenia (sul modello della Cecoslovacchia) che comprende il resto della Bosnia, l'Erzegovina, la Croazia, la Slovenia e l'Istria. Pavelic, che si è schierato contro Tito accanto agli Alleati, è riesumato come primo ministro di questa repubblica dominata da un partito unico di stampo franchista. Essendo alleato dell'occidente e quindi dell'Italia, il Poglavnik non provoca nessun esodo italiano da Istria e Dalmazia, e la tragedia delle Foibe non avviene, mentre Tito resta alleato di ferro dell'URSS e non si ha alcun suo "strappo da Mosca" (ideata da William Riker)
(Assis)Tito. « Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Tito », recitavano gli ammiratori del leader jugoslavo, a significare l'unione di tante diversità che Tito era riuscito ad attuare e che crollerà dopo la sua morte. Ma che accade se lo strappo da Mosca del dittatore croato avviene non nel 1948, ma già nel 1945, al momento della sua presa del potere? La Jugoslavia diviene comunque una federazione di repubbliche, ma Tito in polemica con Stalin apre al multipartitismo e alle elezioni dell'11 novembre 1945 partecipano anche partiti diversi da quello comunista. Tito governa perciò alla testa di un governo di coalizione formato, oltre che dai comunisti, anche dai socialisti, dai democristiani croati, dai nazionalisti serbi e dai partiti albanesi del Kosovo. Il culto della personalità nei suoi confronti, che negli anni '50 e '60 si fece sfacciato quanto quello nei confronti di Stalin (possedeva tra l'altro una collezione di Cadillac i cui sedili erano stati costruiti a misura delle sue terga), è assai più attenuato; nel 1953 egli assume la carica di presidente della federazione ma lascia quella di primo ministro ad una personalità a rotazione fra le sei repubbliche federali, che lo assiste nel governo del paese; anche i vari ministeri vengono assegnati a rotazione, molto prima della morte del leader. Possibile un avvicinamento progressivo della Jugoslavia alle nascenti Comunità Europee, e la sua integrazione in esse fin dagli anni settanta. Dopo la morte di Tito, avvenuta a Lubiana il 4 maggio 1980, la Federazione dura più a lungo perchè i meccanismi di suddivisione del potere sono meglio sperimentati, e perchè l'Unione Europea garantisce già autonomia alle singole nazionalità. Se Slobodan Milosevic non prende il potere, forse la Jugoslavia sopravvive fino agli anni duemila (ancora William Riker)
La Jugoslavia al contrario. Tito, nato in Croazia, vuole dare al proprio Paese d'origine un ruolo di primo piano nella Jugoslavia. Le sue persecuzioni sono molte più dure verso i cetnici (nazionalisti serbi), mentre gli ustascia (nazionalisti croati) vengono inquadrati nelle file dell'esercito regolare. La capitale viene spostata a Zagabria. Nel 1991 Macedonia e Serbia dichiarano l'indipendenza. La Macedonia, territorio etnicamente omogeneo e marginale, diventa indipendente senza troppi problemi, mentre la Croazia non ha intenzione di farsi sfuggire la Serbia, che rappresenta il cuore storico dei Balcani. Il conflitto termina con l'indipendenza serba. Nel 1992 anche la Bosnia- Erzegovina dichiara l' indipendenza, ed anche in questo caso dopo una lunga guerra, che coinvolge anche la NATO, la ottiene. Croazia e Slovenia danno vita alla Repubblica Federale di Jugoslavia, che nel 2003 cambia il suo nome in Croazia e Slovenia. Nel 2006 la Slovenia diventa pienamente indipendente. Nel 2008 la Krajina, abitata prevalentemente da serbi, dichiara l'indipendenza, che viene però riconosciuta solo da alcuni stati... (strana idea di Pedro Felipe)
La Federazione del Compagno Dimitrov. Georgi Mihajlov Dimitrov, Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Popolare di Bularia dal 1946 al 1949, propugnò l'idea di diverse "vie nazionali al socialismo" e tentò di staccarsi dalle dure linee guida staliniste, pensando che fosse necessario per ogni paese dell'Europa dell'Est un diverso sviluppo socialista, il quale non doveva essere necessariamente quello dettato dall'URSS. Secondo lui Bulgaria, Jugoslavia, Romania, Ungheria, Polonia e Cecoslovacchia avrebbero dovuto realizzare una confederazione indipendente dall'URSS. Dimitrov però morì improvvisamente a Mosca il 2 luglio 1949 (c'è chi dice assassinato per ordine di Stalin, che non tollerava insubordinazioni). Il suo progetto morì con lui, e nel 1955 i paesi dell'Est aderirono al Patto di Varsavia, divenendo fedeli schiavi di Mosca. Ma se il progetto va in porto e su realizza davvero una confederazione panslava indipendente da Mosca? (questa è di Enrica S.)
Preußen Demokratische Republik. Cosa sarebbe successo se Stalin per un motivo qualsiasi (magari gliel'ha suggerito Marx in sogno?) ripristina i confini polacchi come erano prima della seconda guerra mondiale e non gli annette le regioni tedesche? Non solo, la parte del terzo Reich sotto il suo controllo non la chiama Repubblica Democratica Tedesca ma, per esempio, Repubblica Democratica di Prussia. In questo modo avremmo avuto uno stato grande quando la Germania dell'Ovest (l'unica Germania in questa ucronia), di lingua tedesca, ma non più tedesco di quanto non lo sia l'Austria a sud. Quali conseguenze? Potremmo immaginare che, per esempio, Berlino Ovest nonostante il ponte aereo chieda (ed ottenga) di fare parte della Prussia prima della costruzione del Muro di Berlino. A questo punto il Reichtag, che nella nostra TL conosciamo come Bundestag, non viene mai abbandonato ma, rinominato in Volkstag, ospita il parlamento prussiano. Verosimilmente Berlino sarebbe diventata la seconda città più importante del blocco sovietico, solo di poco inferiore a Mosca. Ci sarebbero state anche conseguenze a Ovest? La Germania sarebbe potuta collassare a seguito della perdita di Berlino Ovest? Sarebbe potuto nascere uno stato a sud e uno a nord? Le regioni settentrionali avrebbero costituito la Sassonia, mentre quelle meridionali avrebbero potuto entrare a fare parte dell'Austria o fondare un quinto (non ci dimentichiamo della Svizzera...) stato di lingua tedesca nel cuore dell'Europa. Quali conseguenze nell'Alto Adige? Ancora, il 3 ottobre 1991 non ci sarebbe stata nessuna re-unità tedesca, visto che probabilmente i prussiani, i sassoni e gli austriaci, anche se forse tutti in regime pluripartitico, non si sarebbero sentiti più tedeschi. Come continuerebbe la storia? Queste nazioni avrebbero fondato o sarebbero comunque entrate nell'Unione Europea? O avrebbero provato a costituire un'Unione Mitteleuropea? Magari chiamandola Unione Tedesca? (una grande idea di Findarato)
Hitlerjugend. L’occupazione della Germania da parte degli alleati dopo la disfatta di Hitler provoca il risentimento di alcuni, come i ragazzi della Gioventù Hitleriana (nel nostro mondo il fatto fu abbastanza contenuto). La Germania si trasforma in un Vietnam ante litteram; quali sono i limiti della politica americana del periodo post-bellico? E fino a che punto, approfittando della situazione di confusione, l’Unione Sovietica ne trae un vantaggio politico e strategico? (proposta da Giorgio Tebaldi)
Le departement d'Aoste. Come racconta Gino Nebiolo nel suo saggio "Soldati e spie", nell'aprile del 1945 Charles de Gaulle, ormai alla guida della Francia, inviò in Valle d'Aosta il generale Paul-André Doyen, con l'intento di annettere la Vallée quale ritorsione per la "pugnalata alle spalle" italiana del 1940. Nonostante la propaganda transalpina per cercare di convincere i valdostani di essere più francesi che italiani, i partigiani e i repubblichini della Valle, caso unico nella storia della Resistenza, si schierarono entrambi contro Doyen e lo scacciarono. Quando Harry Truman (per cui l'Italia era un partner fondamentale in chiave anticomunista) minacciò di tagliare i suoi aiuti ai francesi, de Gaulle dovette buttare la spugna. Ma che accade se il suo piano va in porto, e l'Italia si ritrova con una regione in meno? (ancora Enrica S.)
Le departement d'Imperià. Parliamo ora di un avvenimento sconosciuto ai più. Nell'immediato dopoguerra il generale De Gaulle, non ritenendosi soddisfatto dalle misere acquisizioni territoriali ottenute dal trattato di pace con l'Italia (Briga e Tenda), e dato che di lasciargli annettere la Val d'Aosta gli angloamericani non volevano sentir parlare, decise di giocarsi un'ultima carta. Con un pretesto fece occupare la Provincia d'Imperia (al confine con la Francia) dalle sue truppe coloniali, quasi tutte marocchine. Questo sarebbe stato il primo passo per l'annessione politica definitiva; ma la popolazione locale reagì violentemente all'occupazione straniera. Anticipando i metodi dell'IRA e dell'Intifada tramite attentati, rappresaglie, eccetera, i francesi furono costretti a ritirarsi. Se non fosse stato per la reazione dei civili liguri, quel pezzo d'Italia sarebbe diventato francese e francofono. Mettiamo il caso che lo diventi davvero. Come cambiano in seguito i rapporti italo-francesi? Certamente non saranno buoni: l'Italia a livello ufficiale non può reagire e gli angloamericani lasciano correre, concedendo il "contentino" a De Gaulle. Sicuramente con Parigi i rapporti rimangono tesi, e questo non può non piacere a Londra e Washington, dato che creare in qualche modo una "spina nel fianco" a De Gaulle era uno dei loro obiettivi. Probabilmente la CEE non decollerà neppure, oppure meglio l'Italia, nonostante tutte le buone intenzioni di De Gasperi, non vi partecipa: la CEE rimane quindi un patto tra cinque Paesi del Nord-Europa (Francia, Germania e Benelux). Più avanti cresceranno le opposizioni estremiste sia di destra che di sinistra. Quelle di Destra (un MSI con i consensi più che raddoppiati) daranno del filo da torcere alla DC, e probabilmente il "compromesso storico" sarà fatto con loro e non con il PSI. A livello europeo, dato che siamo tagliati fuori dalla CEE, avverrà giocoforza un riavvicinamento con Madrid, favorito dagli USA e dalla "sterzata a destra" dei nuovi governi, con la costituzione tra Italia, Spagna, Portogallo e Grecia di un'altra istituzione concorrente della CEE, chiamata Organizzazione Europea Mediterranea (OEM). In questo caso alla vigilia degli anni '90 non avremo due ma tre Europe diverse (la CEE, la OEM e le Nazioni del Patto di Varsavia), oltre agli Stati Neutrali. Tutto ciò renderà più complicata la creazione di un Mercato Unico Europeo, e la maggiore integrazione di Spagna, Portogallo e Grecia in un'associazione sovranazionale come la OEM potrà favorire le dittature di destra, prolungandone la durata. Da parte francese, il fatto di avere pessimi rapporti con Roma (e per converso con i suoi alleati) potrà a sua volta favorire molto di più De Gaulle nel dopoguerra: il generale rimarrà senza soluzione di continuità Presidente di una Francia molto più aggressiva e nazionalista. Con effetti sulle colonie? (nuova idea di Never75)
American Sicily. La Sicilia viene occupata dagli USA alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le conseguenze sono molteplici: uno stato americano in pieno Mediterraneo cambia di molto la storia, sia durante la guerra fredda, sia di recente con le tensioni in Medio Oriente e il mondo islamico in generale. A seconda delle circostanze esso può accrescere un antiamericanismo in Italia, o di contro far diventare l'Italia il miglior alleato USA, con notevoli conseguenze nella storia dell'UE e della politica interna in Italia. Un'altra conseguenza potrebbe essere una proliferazione della mafia nell'isola (proposta da Giuseppe e da Enrico Pellerito)
Il professor Ciampi. Mentre studiava lettere classiche alla Normale di Pisa, Carlo Azeglio Ciampi conobbe la molisana Franca Pilla, che sposò il 19 settembre 1946. Fu lei a spingerlo a conseguire una seconda laurea in giurisprudenza e a partecipare al concorso per entrare come impiegato in Banca d'Italia, dove rimase per 47 anni, di cui 14 da governatore, dopo aver abbandonato l'insegnamento che era, per sua stessa ammissione, la sua vera grande passione. Ma che succede se, mentre studia lettere, Carlo Azeglio non conosce donna Franca e perciò non entra in Banca d'Italia, divenendo invece il maggior grecista italiano ed insegnando fino a poco prima di ammalarsi del morbo di Parkinson? Come cambia la Banca d'Italia senza di lui? Prodi chi sceglierà come Superministro dell'Economia nel 1996? E chi sarà eletto Presidente della Repubblica nel 1999? (un tributo di Enrica S. a Carlo Azeglio Ciampi nel giorno della sua morte, il 16 settembre 2016)
La maestrina terrorista. Alle 9.30 del 10 febbraio 1947 (il giorno in cui venne firmato il Trattato di Pace che consegnava tutta l'Istria alla Jugoslavia di Tito) il brigadiere generale britannico Robert de Winton, l'ufficiale più alto in grado nel governo militare alleato della città di Pola, stava per passare in rassegna i soldati del comando inglese, quando una donna con un cappotto rosso uscì da un capannello di gente e gli sparò quattro colpi di pistola alle spalle, uccidendolo sul colpo. Si trattava della maestra elementare fiorentina Maria Pasquinelli, fascista convinta, che intendeva colpire un rappresentante delle truppe alleate per aver ceduto ai comunisti delle terre abitate in grande maggioranza da italiani. La donna si lasciò arrestare senza opporre resistenza; processata, fu condannata a morte ma la pena fu subito tramutata in ergastolo, e dopo 17 anni di carcere fu graziata e liberata (morì nel 2013 a cento anni). Il suo gesto fu certamente riprovevole (l'ufficiale britannico aveva un bambino di soli due mesi e non aveva nessuna colpa della cessione dell'Istria a Tito), ma gli esuli istriani la celebrarono comunque come un'eroina. Orbene, ricordando il terrorismo altoatesino, la domanda è questa: che accade se nascono delle "Brigate Pasquinelli" che scatenano un feroce terrorismo contro quella che loro chiamano l'occupazione slava dell'Istria italiana? Quali conseguenze avrà questo terrorismo sui rapporti italo-jugoslavi? (di nuovo Enrica S.)
Il Dodecaneso resta italiano. Il Trattato di Pace di Parigi del 1947, anziché cedere il Dodecaneso alla Grecia, stabilisce l'indizione di un referendum per decidere se mantenersi territorio d'oltremare italiano o annettersi alla Grecia. È possibile che in tal caso il Dodecaneso si mantenga italiano; diventerà la 21esima regione, la sesta a statuto speciale con bilinguismo Italo-Greco, e una sola provincia, Rodi. Potrebbe causare problemi con la Grecia dei Colonnelli; magari sarà una crisi Italo-Greca a causare la fine del Regime Greco. Anche i rapporti fra destra eversiva italiana e colonnelli sarebbero molto più complicati... (pensata da Ainelif e da Tommaso Mazzoni)
La Repubblica Popolare di Rodi. Tra i mercanteggi diplomatici che come è ovvio avvennero alla conferenza di pace di Parigi ce n'è uno forse poco conosciuto: non potendo pretendere una zona di occupazione in Italia, Stalin chiese che alcuni dei mandati fiduciari alle ex-colonie di Roma fossero dati all'URSS; nello specifico, si parlava di Rodi e il Dodecaneso o la Libia. Trattandosi di un bluff, non se ne fece nulla. Ma se Stalin fosse stato serio? Rodi avrebbe significato l'agognato “porto caldo” che la Russia cerca da sempre, così desiderato che Stalin arrivò ad ordinare al PC-Grecia di dichiararsi favorevole alla restituzione della Tracia bulgara, cosa che costerà ai comunisti greci molto del loro consenso e forse la vittoria; in alternativa, si potrebbe organizzare un colpo di stato a Rodi ad opera dell'ELA, sul modello di Praga '48. Che sviluppi nel Mediterraneo con la Flotta del Mar Nero dotata di un porto ben più sicuro di Alessandria? (questa è di aNoNimo)
La Repubblica Popolare di Tripoli. Alternativa a quanto detto: se l'URSS ottiene il mandato in Libia? Nascerà a Tripoli il socialismo arabo? Gli italiani di Libia saranno perseguitati come in Istria o valorizzati come spie sul modello Stasi? E Gheddafi? Morirà con un colpo alla nuca per essersi ribellato a Mosca, o diverrà un Ceausescu del Mediterraneo? (ancora aNoNimo)
La Repubblica Popolare di Mogadiscio. Voglio sbizzarrirmi: c'erano anche i mandati per Somalia ed Eritrea! Mohamed Atta sarà un guerrigliero anticomunista, e quindi gli americani lo vorranno morto davvero, o anticomunista, e allora Washington un accordo lo troverà di sicuro? E Selassié farà la fine di Batista o di Pinochet? (sempre aNoNimo)
Gnocchi in salsa romana. Dopo essere partito volontario con gli alpini in Russia, essere sopravvissuto alla terribile ritirata e prima di dedicare tutta la sua vita ai "mutilatini" e di donare le cornee a due ciechi, don Carlo Gnocchi, il grande sacerdote milanese che sarà beatificato il 25 ottobre 2009, si mise a fare addirittura la "spia", come rivela Edoardo Bressan nella sua biografia pubblicata da Oscar Mondadori. È tutto vero: seguendo il consiglio dell’arcivescovo Schuster, tra il 1943 e il 1945 l’ex cappellano del Gonzaga di Milano espatriò in Svizzera con un lasciapassare della Croce Rossa per assistere i rifugiati antifascisti italiani e soprattutto per sfuggire alle minacce della polizia repubblichina (don Gnocchi non era nuovo a far espatriare i ricercati e gli ebrei). Nella vicina Confederazione iniziarono i contatti con gli emissari alleati e con Allen Dulles, direttore in Europa dell’OSS (Office of Strategic Services), predecessore della CIA in tempo di guerra. In Svizzera un elenco della polizia confederale lo segnalava tra gli informatori con il nome in codice di "Chino"; sotto questa falsa identità informò gli Alleati dell’esistenza nel Nord Italia di un’organizzazione clandestina dei Carabinieri, che faceva capo al duca Marcello Visconti di Modrone e chiedeva di essere riconosciuta ufficialmente e aiutata con armi e fondi. Don Carlo Gnocchi fu anche arrestato dai fascisti il 17 ottobre 1944, probabilmente in seguito a una soffiata, restò a San Vittore fino al 4 novembre ed uscì solo per intervento diretto del cardinale Schuster. Finita la guerra, don Gnocchi fu premiato per la sua attività in favore della Resistenza, ma da allora si occupò solo dei suoi mutilatini. Ma che accade se egli compie il percorso inverso di Lazzati, decidendo di impegnarsi in prima persona in politica, come don Sturzo, e facendosi eleggere al Parlamento pur restando sacerdote a tutti gli effetti? Quali iniziative prenderà tra le file della DC un uomo come don Gnocchi? Diventerà ugualmente beato? (se lo chiedono Enrica S. e William Riker, entrambi assai devoti di don Carlo Gnocchi)
Von Braun in URSS. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale gli americani “enuclearono” molti scienziati tedeschi, l'operazione Paperclip: tra tutti, Werner von Braun, autore dei progetti del razzo nazista V2, salvato da alcune fastidiose accuse di schiavismo nei confronti degli internati di Peenemünde. Pochi sanno che i russi fecero lo stesso: le centrifughe per la separazione isotopica, usate ancora oggi, furono inventate per i russi da Gernot Zippe, senza contare la cattura del progetto atomico nazista sito a Berlino. Poi però i russi decisero di rimpatriare tutti costoro, perdendo il vantaggio tecnologico regalato da questi uomini (per dirne una, gli USA ignoravano la tecnologia delle centrifughe, e lo stesso Zippe ne rimase molto colpito). Se però si fanno più furbi e non rilasciano queste galline dalle uova d'oro? O addirittura se Wernher von Braun cade in mano dei Sovietici e non degli Americani? Gli Stati Uniti non riusciranno mai a colmare il gap nei confronti dell'Unione Sovietica. Lo spazio sarà una frontiera esclusivamente russa ancora per molti anni. Gli USA si affacceranno timidamente allo spazio con una decina di anni di ritardo, e oggi sono considerati una potenza stellare quanto lo sono la Cina o l'Unione Europea (prima ucronia spaziale di Renato Balduzzi)
Meglio sull'acqua. Come è noto, fino agli anni '30 si pensava che il mezzo migliore e più sicuro per portare i passeggeri fossero gli idrovolanti, dato che in acqua lo spazio è maggiore, l'attrito minore ed è un dato di fatto incontrovertibile che i tre quarti del globo sono coperti d'acqua salata o dolce. Poi arrivarono i giganteschi aerei ad elica e gli aeroporti, ancora relativamente piccoli e rudimentali negli anni '30, si trasformarono in quelli che conosciamo oggi. Ma se dopo la seconda guerra mondiale, invece di perdere importanza, l'idrovolante resta il "principe" del trasporto aereo civile e commerciale? Oggi gli idroscali sarebbero enormi e tutte le grandi città dovrebbero averne almeno uno; alcune città avrebbero comprensibili difficoltà a dotarsene (provate voi a costruire un idroscalo ad Astana nel centro della steppa Kazaka!). I moderni Jumbo Jet sarebbero sostituiti dagli Idrojet! In questa timeline l'Idroscalo di Milano dovrebbe diventare ancora più grande (strana idea di Federico Pozzi, il quale preferisce ammarare che atterrare!)
Requiem per Fucks. Karl Fucks, la spia atomica che regalò la bomba a Stalin, viene catturata prima di trasmettere i dati ai russi. Ergo, nel '50 l'URSS non ha ancora l'atomica. Come cambia il mondo? Gli USA, approfittando di ciò, decidono di risolvere con i bombardieri la guerra di Corea? (ancora aNoNimo)
Atomiche per tutti. E se i Sovietici decidessero di concedere la proprietà di missili balistici intercontinentali e armi atomiche similari anche agli altri paesi del Patto di Varsavia, e alla caduta del comunismo almeno Polonia e Bulgaria si ritrovano potenze nucleari con un arsenale pari o di poco inferiore a quello inglese e francese? E se accadesse anche alla Germania Est? Probabilmente come reazione gli States distribuiscono l'atomica ai propri satelliti, o perlomeno ad Italia, Turchia e Germania Ovest. Come va a finire? (è di Generalissimus)
Una boiata Colossale. Come si sa il codice Enigma, implementato tramite la Lorenz SZ 40, fu decrittato tramite il Colossus Mark II, costruito di Thomas Harold Flowers, Max Newman (quello del lemma e patrigno di Penrose) e dal buon vecchio Turing. Ne furono costruiti 11. Al termine della guerra, Churchill diede ordine di distruggerli. Nonostante l'ordine fosse eseguito con molta lentezza, l'ultimo Colossus, il Blue, fu smantellato tra il 1959 ed il 1960, ed il segreto di stato impedì all'Inghilterra di essere all'avanguardia nel campo dell'informatica, impedendo ricerca e commercializzazione delle competenze acquisite. E se invece fosse stato sviluppato e commercializzato come l'Eniac? Lavoreremmo con portatili della Turing e sistemi operativi prodotti dalla Manchestersoft... (quarta ucronia informatica proposta da William Riker)
NOgama. La macchina Sigama permise agli americani di crittografare sicuramente i propri messaggi, ma se i tedeschi si impossessassero di una di esse prima che l'utilizzatore attivi la "bomba" interna che, invece di esplodere, avrebbe fatto fondere la macchina? (prima ucronia crittografica di Michal I)
Sul Castello di Venona. Il progetto Venona portò gli Americani ad essere padroni dei sistemi di crittografia sovietici. Ma se non riuscissero? O se i Sovietici, una volta venutolo a sapere nei primi anni cinquanta, non cambiassero semplicemente i sistemi di crittografia, ma decidessero di cambiarli ogni, diciamo, cinque anni? (seconda ucronia crittografica di Michal I)
La Terza Repubblica Greca. Nel marzo 1946 si tenne un referendum istituzionale in Grecia per decidere se mantenere la monarchia (che aveva appoggiato la dittatura di Metaxas dal 1936 al 1941). La monarchia ottenne la maggioranza dei voti, ma non mancarono denunce di brogli anche gravi, e questo fece scoppiare la Guerra civile greca tra il governo monarchico di Atene e gli insorti comunisti nel nord del paese, che si concluse nel 1949 con la vittoria governativa. Ma se sono presenti in Grecia osservatori stranieri, il referendum è più trasparente ed è la repubblica a vincere? Una Repubblica Greca già negli anni '50 e '60 impedirà crisi politiche e l'avvento della dittatura dei Colonnelli nel 1967? (questa è di Ainelif)
La Cupola Sarda. L'Anonima Sequestri è responsabile di sequestri di persona verificatisi in Sardegna sin dal Settecento, ma frequenti a partire dagli anni '60 del Novecento e per alcuni decenni successivi. Non si può propriamente parlare di organizzazione criminale vista la mancanza di struttura e organizzazione interna, e per la totale indipendenza nella maggior parte degli episodi criminali tra loro. Ma supponiamo che l'Anonima Sequestri si doti di una gerarchia propria, e già durante la Seconda Guerra Mondiale in territorio sardo compia rapimenti contro fascisti e nazisti. Dopo la liberazione alleata essa diviene uno dei maggiori clan delinquenziali del XX secolo, assolutamente scevra da influenze brigatiste. Essa rapisce tra gli altri il figlio di Lucio Battisti, Fabrizio De Andrè, il giovane Farouk Kassam, molti giovani imprenditori, e addirittura il padre di famiglia di Carla Bruni, che dal Piemonte fugge in Francia e conoscerà poi il presidente Sarkozy. Ben presto i sequestri dilagano oltre i confini sardi. Vi immaginate il rapimento di Freddie Mercury? Di Sid Vicious? Di un figlio dell'imperatore giapponese? Di Lady Diana? Come sconfiggere un'associazione malavitosa tanto potente? (questa è di Ainelif)
Like in Europe. In America i campionati dei vari sport sono strutturati in modo diverso da quelli europei: non vi è promozione o retrocessione, ma vi è un numero fisso di squadre, create ex novo da una lega nazionale e messe all'asta al migliore offerente, che ogni anno lottano per il titolo. I giocatori non sono di proprietà della squadra, ma della lega nazionale, e non è raro vedere intere squadre cambiare città di appartenenza e nome, se opportunamente pagate (viene in mente la puntata dei Simpson in cui gli Isotopi di Springfield prendono la strada di Albuquerque dopo aver fiutato l'affare, che poi verrà mandato a monte dal solito Homer). Ai campionati statunitensi poi partecipano anche squadre canadesi e, in qualche sporadico caso, messicane. Se invece optano per il sistema europeo? Le squadre intascheranno meno soldi, anche solo per via di qualche retrocessione di troppo, e quelle più scarse falliranno. Le leghe americane poi non saranno come delle caste chiuse, che solo recentemente hanno preso ad aprirsi: il Bargnani di questa timeline potrebbe arrivare in America già dagli anni '70, e ad oggi gli stranieri nell'NBA, nella NHL eccetera potrebbero essere il 40 %... (ideata da Mattiopolis)
Like in America. E se fosse l'Europa ad adottare il sistema americano, magari dopo la Seconda Guerra Mondiale, su influenza statunitense? Ad oggi avremo una trentina di squadre di pressappoco uguale valore contendersi lo scudetto di calcio, provenienti dalla nostra Serie A e da un pezzo della Serie B, ma le altre squadre saranno relegate in serie minori senza possibilità di promozione. Sarebbe più difficile ingaggiare stranieri, ma in compenso i giovani più promettenti provenienti dalle squadre minori e dalle giovanili saranno cooptati da subito nelle più grandi squadre, ed avranno più chances. Nel prestigioso campionato italiano (la Lega Nazionale Calcio) giocheranno anche squadre di San Marino, Svizzera ed Austria, e forse anche Slovenia e Croazia dopo la caduta del Muro. Di contro, riccastri come Berlusconi potrebbero aver gioco facile, e non è assurdo che grazie al potere dei soldi si possa creare una terza squadra milanese in accordo con la Lega, o fondere Inter e Milan in una sola squadra... (ancora Mattiopolis)
Totozero. La prima schedina del totocalcio della storia italiana fu giocata il 5 maggio 1946. Il successo non arrivò subito, ma ben presto la febbre del gioco assalì gli italiani, reduci da una guerra disastrosa e bisognosi di distrazioni e speranze di facili guadagni: il primo che vide la sua vita rivoluzionata fu Giacomo Aleotti di Treviso, che nella primavera del 1947 vinse 64 milioni di lire di allora, oltre un milione di euro di oggi. Ben presto quella semplice colonna fatta di 1, X, 2 diventò un fenomeno di costume. Ora, a fondare la Sisal, la società che gestiva il totocalcio, era stato Massimo della Pergola, giornalista triestino che era stato costretto a rifugiarsi in Svizzera perchè ebreo, e che era rientrato a Milano dopo la Liberazione. Ma che accade se della Pergola muore in un lager nazista e nessuno ha la brillante idea delle scommesse sulle partite di calcio? Come cambia la storia d'Italia degli ultimi decenni senza le schedine, tenendo conto che il Totogol, il Totosei e il Totip sono tutti spin-off del concorso a premi più popolare della domenica italiana? (ce lo domanda William Riker)
Il derby di Napoli. Milano, la capitale del nord Italia, ha due squadre in Serie A. Roma, la capitale del centro Italia, ha due squadre in Serie A. E Napoli, la capitale del sud? E dire che le compagini che si sono potute fregiare del titolo di seconda squadra di Napoli non sono mancate, anche se per un motivo o per un altro non sono mai riuscite a fare quello scatto in più che sarebbe riuscito a farle arrivare addirittura nella massima serie. Ma con un po' di fortuna Napoli si sarebbe potuta ritrovare con addirittura tre squadre a rappresentarla in Serie A. L'Internapoli Football Club, con base al Vomero, e quella che oggi è la Virtus Campania, con base nel quartiere di Ponticelli, arrivarono entrambe ad un passo dalla B, ma giunte a quel punto la loro situazione sportiva ed economica non fece che declinare. E se la buona sorte volgesse dalla loro e riuscissero addirittura a sbarcare in Serie A? Le due squadre potrebbero crearsi un pubblico durante la crisi degli anni '90 del Napoli, con la classe alta della città che virerebbe verso l'Internapoli e le fasce meno agiate della popolazione che andrebbero a rimpinguare i ranghi dei tifosi della Virtus Campania. Come cambierebbe il campionato italiano? (questa è di Generalissimus)
Terra Verde/2. Durante la Guerra Fredda, la Groenlandia ebbe una importanza strategica, in quanto controllava buona parte del passaggio tra i porti sovietici sull'Artico e quelli sull'Oceano Atlantico, oltre ad essere una buona base per l'osservazione di qualsiasi uso di missili balistici intercontinentali, le cui rotte erano tipicamente programmate per passare sopra l'Artico. Gli USA erano di conseguenza molto interessati alla Groenlandia, e nel 1946 provarono a comprarla offrendo ben cento (cento!) milioni di dollari alla Danimarca, ma quest'ultima rifiutò l'offerta. E se viene accettata? (questa è di Lord Wilmore)
2 giugno/1. Il 2 giugno 1946 in Italia vince la monarchia. I fautori della Repubblica accettano la sconfitta e per l'Italia si apre un'epoca di pace e sviluppo (irenistica proposta di Demofilo, ecco il suo testo)
2 giugno/2. Al contrario, vince la Repubblica ma re Umberto II non accetta il verdetto del referendum e rimane, in Italia rivendicando il trono ed accusando di brogli il neo-governo repubblicano. Inizia una nuova guerra civile tra monarchici (in cui confluirebbero anche alcuni ex-repubblichini e fascisti di Salò) e repubblicani, con probabile divisione anche tra questi (comunisti contro democristiani) in una situazione del tutto simile alla Grecia, e con probabile intervento di USA ed URSS. Alla fine, in base ai trattati di Yalta, l'Italia rimane nell'orbita occidentale, ma nella migliore delle ipotesi viene governata da una giunta paramilitare in cui si riciclano benissimo molti ex fascisti, simile al regime dei colonnelli greco; la democrazia (quella vera!) sarebbe ancora là da venire, con tutte le conseguenze del caso: niente CEE, tensioni con Austria ed Jugoslavia per i confini, ecc. (ancora Never75)
El Rey de Italia. Juan Carlos è nato in Italia e ci è rimasto fino al 1948. E se alla caduta dei Savoia fosse diventato lui re d'Italia? (ucronia improbabile ma divertente di Dans)
Víctor Manuel de Saboya. Un'alternativa: Maria Josè va in esilio in Spagna, Francisco Franco adotta come figlio Vittorio Emanuele, che nel 1975 diverrà re di Spagna al posto di Juan Carlos, mentre Emanuele Filiberto sarà principe delle Asturie (peccato che, anche negli scacchi, lo scambio di re non è permesso... ideata da Francesco Dessolis)
Scendono in campo gli...? Si, è vero, l'azzurro dei Savoia è rimasto anche sullo stendardo del Presidente della Repubblica, ma se dopo la Seconda Guerra Mondiale la F.I.G.C. (seguita a ruota dalle altre federazioni) decidesse di abbandonare l'azzurro per eliminare qualsiasi legame residuo con la monarchia e adottasse un nuovo colore per la tenuta della nazionale di calcio? Con quale completo vedremo entrare in campo Boniperti e co. in Uruguay nel 1950? Quale potrebbe essere il colore (o i colori) che rappresenterà le squadre nazionali di ogni sport all'estero? Verde scuro con i pantaloncini bianchi, sul modello del Messico? O il bianco con fascia tricolore verticale e pantaloncini granata in ricordo della tragedia di Superga e del grande Torino, come la maglia da trasferta della Fluminense? C'è da dire che i Savoia scelsero l'azzurro come colore dinastico perché erano devoti alla Madonna (si veda l'Ordine dell'Annunziata), quindi l'azzurro potrebbe essere letto come colore filo-cattolico piuttosto che filo-monarchico. In un paese governato dalla DC dove la maggioranza dei cittadini professa la religione cattolica si potrebbe giustificare in questo modo il mantenimento dell'azzurro come colore della nazionale; il partito comunista, però, potrebbe aver qualcosa da ridire in merito, ponendosi come difensore della laicità dello Stato, e potrebbe pretendere il rosso garibaldino come la Spagna, forse di una tonalità un po' più scura di quella iberica... (a quattro mani di Generalissimus e di Kalos1597)
Nei Secoli Fedele. I Carabinieri non me ne vogliano per questa ucronia. A seguito della vittoria della repubblica, nel referendum del 1946, il corpo dei Carabinieri viene sciolto, in quanto "creato per volere del deposto Re d'Italia". I suoi membri possono scegliere se entrare nell'esercito o nella polizia (in entrambi i casi mantenendo il proprio grado, o uno equivalente), oppure tornare alla vita civile. Essendoci un solo corpo di polizia, ma molto più numeroso, le sue prestazioni nella lotta alla criminalità saranno migliori, negli anni successivi? Oppure i poliziotti, funzionari statali troppo direttamente influenzati dalla politica, saranno molto più soggetti a corruzione? (se lo chiede MattoMatteo, figlio proprio di un carabiniere)
Articolo 11. E se non avessimo mai scritto l'articolo 11 nella Costituzione? Potremo lasciar perdere tutte le ipocrisie e mandare i nostri militari a Inchon, andare in Vietnam (con tanto di contestazione simile a quella negli USA), prendercela con Gheddafi appena veniamo a conoscenza del fatto che ha sparato Scud su Lampedusa. Certamente spazieremo nel Mediterraneo, in Africa e in Asia Anteriore. Ad esempio, si dice che l'allora Battaglione San Marco venne posto in all'erta nel luglio del 1958, quando si concretizzò una crisi in Libano e gli USA vi fecero sbarcare i marines; francamente dubito che all'epoca saremmo mai stati coinvolti in simili operazioni ma le cose sarebbero state ben diverse nell'ottica che abbiamo supposto. E poi, certo, immaginiamo un atteggiamento meno morbido nei confronti delle motovedette libiche e tunisine quando vogliono procedere a sequestrare (più o meno legittimamente) i nostri pescherecci, così come reazioni pesanti a fronte di eventi quali Kindu, Lampedusa e le azioni terroristiche palestinesi, tipo quella a Fiumicino del 17 dicembre 1973. Insomma, una politica estera non propriamente affabile... (ideata da Enrico Pellerito)
Che mondo sarebbe con la Nutella?/3. Durante la guerra Pietro Ferrero ha avuto l'idea di sfruttare le nocciole, largamente disponibili ad Alba e dal costo contenuto per quegli anni. Così, nel 1946 inventa una crema a base di nocciole e la chiama "Pasta Gianduja" e poi "Giandujot", associandola foneticamente alla famosa maschera piemontese: un impasto di crema confezionato in carta stagnola che si può facilmente trasportare per essere tagliato e spalmato sul pane. Ma se a Pietro questa geniale idea non viene? Come cambia la storia del cioccolato in Italia? (ideata da William Riker)
Cavallino-Treporti. Verso la fine degli anni '40 del secolo scorso un gruppo di imprenditori visito il territorio del Cavallino, non ancora comune di Cavallino-Treporti. Il motivo della visita era la ricerca del sito per la " Nuova Jesolo ", era infatti opinione diffusa che il sito di Jesolo Lido avesse raggiunto la massima espansione possibile e che non fosse possibile aumentare in modo significativo la capacità ricettiva. Tutti sappiamo come è andata a finire, il sito di Jesolo Lido ha continuato ad espandersi enormemente, forse eccessivamente, e anche con qualche errore urbanistico, mentre Cavallino-Treporti è rimasta l'isola, poco urbanizzata, specializzata nei campeggi, alcuni dei quali con capacità ricettive di decine di migliaia di posti, e della campagna. Ma se il giudizio su Cavallino non fosse stato negativo e, pressappoco dove oggi c'è il Camping Union, fosse iniziata la costruzione degli alberghi per il Nuovo Lido? (made in Enrico Pizzo)
La quinta repubblica in anticipo. Nel gennaio 1946, De Gaulle non si dimette da presidente del GPRF (Governo Provvisorio della Repubblica Francese) per protestare contro il progetto di costituzione parlamentare. Al contrario, riesce a far passare il suo progetto di costituzione semi-presidenziale (cioè l'attuale V Repubblica).Alla fine del 1946, viene eletto dal parlamento come primo presidente della IV Repubblica. Via referendum otterrà la transizione a un'elezione diretta e si fa confermare alle elezioni del 1953, rimanendo in carica fino al 1960. Cosa cambia alle vicende internazionali? (senza trattare i cambiamenti in Francia). Le prime cose che mi vengono in mente sono queste. Opposizione sin dall'inizio al progetto europeo, De Gaulle spinge per una versione piu semplice di cooperazione economica. Niente trattato di Roma, ma invece è a favore della riconciliazione franco-tedesca (trattato dell'Elysée anticipato) durante il secondo mandato. Dopo una fase di ostilità all'indipendenza delle colonie, De Gaulle capisce di non avere i mezzi per mantenere l'impero e negozia delle indipendenze pacifiche con forte presenza "amica" francese in Africa, Marocco e Tunisia. La guerra d'Indocina viene persa lo stesso ma probabilmente senza Dien Bien Phu. Per l'Algeria, la soluzione negoziata sembra la piu probabile. Come nella nostra TL, De Gaulle vuole creare uno spazio per la Francia a livello globale e si potrebbe avere una bomba atomica francese gia negli anni '50. La Francia potenza atomica sarebbe forse più forte e stabile, e nella crisi di Suez i franco-britannici non si ritirerebbero dalla zona del canale malgrado le pressioni delle superpotenze. Cosa diventa allora il pan-arabismo di Nasser? Qualche anno più tardi, De Gaulle normalizza le relazioni con l'URSS e la Cina Popolare encontra Krushev a Mosca. Infine, dopo il termine del suo secondo mandato, la presidenza passa a un successore del suo partito (forse Chaban-Delmas dalla forte popolarità), ma alle elezioni del 1967 si concretizza l'alternanza a favore al centro-destra e più tardi nel 1974, in piena crisi del petrolio, vincono i socialisti. Cosa potrebbe cambiare una forte Francia gaullista durante gli anni 1946-1960, senza il peso delle guerre di decolonizzazione e senza la CEE? (opera del francese Perchè No?)
Adolf il Califfo. Hitler, anche dopo la guerra, continuò ad esercitare un influsso politico su molti paesi del Medio Oriente, dove le sue opere circolavano senza rischio di censura, ed esistevano molte organizzazioni filonaziste. Invece di suicidarsi, quindi, il Führer avrebbe potuto rifugiarsi proprio in quelle regioni. Una volta libere dalla presenza inglese e francese, potrà ritornare al potere, magari in sordina, e organizzare, se non una rivincita, almeno un ritorno alle persecuzioni antiebraiche direttamente in terra d'Israele. Negli anni '60 Hitler sarà davvero il califfo della nazione araba? Si convertirà all'Islam, unendo l'ideologia nazista al fanatismo musulmano? (un incubo di Renato Balduzzi)
La repubblica di Mahabad. La repubblica di Mahabad fu proclamata in territorio persiano nel gennaio del 1946; approfittando del vuoto di potere dell'impero persiano dopo la seconda guerra mondiale i curdi della regione proclamarono la repubblica e un governo presieduto da Qazi Muhammad, giurista di buona famiglia, mentre a capo dell'esercito fu nominato Mustafa Barzani. La repubblica scelse una bandiera simile a quella persiana, non optando almeno per l'immediato per una secessione completa; nei pochi mesi della sua esistenza venne dato impulso a molte attività e all'organizzazione dello stato che avrebbe dovuto o potuto essere il primo nucleo di uno stato curdo. Purtroppo il ritiro dal territorio persiano dell'esercito inglese e, soprattutto, delle truppe russe che si ritirarono in cambio della concessione dello sfruttamento di un giacimento di petrolio, lasciò i curdi privi di appoggio; la mancata coesione delle tribù, che temevano una diminuzione del loro potere, fu fatale per l'esercito e contribuì alla sconfitta: dopo un tentativo di negoziazione le truppe persiane entrarono nella capitale Mahabad nel dicembre del 1946 e Qazi Muhammad fu giustiziato. Ma se tale staterello si fosse mantenuto indipendente, finendo nell'orbita sovietica? Oppure se nascesse una Repubblica Sovietica Curda all’interno dell’URSS? (made in Inuyasha Han'yō)
Patton in Corea. Il 21 dicembre 1946 George Patton riesce a scampare all'incidente che nella nostra Timeline gli costò la vita e vive almeno per altri 10-15 anni. Continua a servire come Governatore Militare della Baviera, un ruolo che però a uno come lui va un po' strettino. Quando scoppia la Guerra di Corea gli si ripresenta l'occasione per tornare in azione, ma non c'è nulla da fare. La svolta avviene quando MacArthur viene silurato: grazie ai suoi vecchi amici Eisenhower e Bradley viene promosso General of the Army e posto al comando delle forze in Corea. Riuscirà a neutralizzare l'offensiva cinese e a riunire le due Coree limitandosi a condurre una guerra difensiva arrivato al confine con la Cina? I Cinesi chiederanno l'armistizio prima o poi? E se fa la stessa fine del suo predecessore perchè non riesce a tenersi per sé le sue idee su uno scontro diretto con i comunisti? (questa è di Generalissimus)
La Dalia Nera. Il 15 gennaio 1947 a Leimert Park, un quartiere meridionale di Los Angeles, venne ritrovato il cadavere orrendamente sfigurato della ventiduenne Elizabeth Short, nata a Hyde Park (Massachusetts), ma trasferitasi in California per intraprendere la carriera di attrice, dove aveva ottenuto parti solo in pellicole pornografiche. Detta "la Dalia Nera" perchè amava vestirsi di quel colore, la Short venne ritrovata praticamente tagliata in due, con segni di tortura e mutilazioni; la polizia arrestò molti sospetti, tra cui un chirurgo, un cantante folk e un soldato autoaccusatosi del delitto, ma li rilasciò tutti, e tuttora il delitto Short resta uno dei più famosi casi irrisolti della storia della criminologia, alla pari degli omicidi di Jack lo Squartatore. Ora, pochi sanno che tra i sospettati ci fu persino il famosissimo regista Orson Welles che, come rivelò nel 1999 Mary Pacios, ex vicina di casa della famiglia Short, nel suo libro "Childhood shadows", aveva l'ossessione di tagliare tutto a metà e, durante la seconda guerra mondiale, aveva tenuto degli spettacoli di magia per divertire i soldati al fronte, fra cui teneva banco il vecchio trucco della donna segata in due. Welles richiese il passaporto il 24 gennaio 1947, nove giorni dopo il delitto, e lasciò gli Stati Uniti per recarsi in Europa dove soggiornò per dieci mesi, come per mettersi al sicuro. Secondo la Pacios, alcuni testimoni da lei interrogati dicono che sia Welles che la Short frequentavano lo stesso ristorante di Los Angeles. Tuttavia, Orson Welles non è mai stato ufficialmente inserito dalla polizia nella lista dei possibili killer. Supponiamo però che Mary Pacios abbia ragione e Orson Welles, arrestato e messo alle strette, crolli e confessi di aver ucciso la Short, sua ex amante, in un raptus di gelosia. Con Welles condannato a 1200 anni di prigione, come cambia la storia di Hollywood? Tutte le star cominceranno ad essere viste come potenziali serial killer pericolosi? Il senatore MacCarthy avanzerà il teorema che tutti gli attori della Mecca del Cinema siano agenti segreti al servizio dell'URSS, e ne otterrà la chiusura? Quali i riflessi sul cinema mondiale? (un'ucronia noir di Lord Wilmore)
La Nuova Svevia. Neuschwabenland (Nuova Svevia) è il nome della colonia antartica nazista fondata in seguito ad una spedizione partita da Amburgo il 17 dicembre 1938 al comando di Alfred Ritscher e conclusasi nel febbraio del 1939. Ritscher aveva già programmato altre due spedizioni in Antartide, la prima per l'estate 1939-40 e la seconda per il 1940-41, che prevedevano la costruzione di una colonia stabile per il controllo del transito tra l'oceano Atlantico e quello Indiano (che la zona fosse già rivendicata dai norvegesi, ai nazisti non importava); entrambe le missioni vennero annullate in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale. Sembra che Hitler avesse una vera e propria ossessione per la conquista dell'Antartide, non solo come ulteriore dimostrazione della superpotenza tedesca ma soprattutto per farne una gigantesca base, nota come Base 211, in cui il gelo e l'inospitalità avrebbero protetto esperimenti segreti e armi che nessuno doveva conoscere, tra cui avveniristiche macchine volanti progettate dagli scienziati tedeschi, che avrebbero stupito e colto di sorpresa il nemico (i misteriosi "UFO nazisti"), e forse test nucleari. Il 19 marzo 1943 le forze Alleate denunciarono movimenti sospetti in Antartide, operazioni clandestine che avrebbero avuto come protagonisti i servizi segreti tedeschi, oltre ad un considerevole movimento di sottomarini nazisti diretti all'Atlantico del Sud. Che i vertici USA non sottovalutassero il potenziale pericolo rappresentato da Base 211 lo dimostra il fatto che il 2 dicembre 1946 Richard E. Byrd, ammiraglio della Marina Militare Americana, fu inviato in Antartide al comando di 4.000 uomini tra americani, inglesi e australiani (la cosiddetta missione Highjump), per stanare eventuali gerarchi nazisti fuggiti laggiù con chissà quali armi futuribili. A poco a poco la Base 211 è stata trasfigurata dal mito, un po' come Roswell, e sono stati tirati in ballo persino degli UFO precipitati in Antartide, sui quali i nazisti avrebbero messo le mani. Ma che accade se la Base 211 esiste davvero, è approntata da Himmler come un "bunker di sicurezza" quando la guerra comincia ad andar male per il Terzo Reich, ed in essa vengono ammassati tesori rapinati dalla Wehrmacht in mezza Europa e tecnologie d'avanguardia? La Nuova Svevia rappresenterà, agli occhi di Himmler, il Reich millenario vagheggiato da Hitler, un regno di fuoco e ghiaccio, indubbiamente molto wagneriano, destinato ad ospitare i più puri rappresentanti della razza ariana, protetti dagli attacchi del resto del mondo ed in attesa di riconquistarlo. La Base 211 nella Neuschwabenland diviene l'ultimo rifugio per tanti gerarchi nazisti sfuggiti alla cattura al termine della guerra, e tra questi lo stesso Adolf Hitler (nel bunker sotto la Cancelleria di Berlino si è suicidato uno dei suoi tanti sosia), pronto a scatenare di nuovo le sue armate, emerse dai ghiacci eterni per fondare il IV Reich... Come fermarle? (uno scenario grandioso pensato da Sandro Degiani e da William Riker)
Altro che UFO! Annie Jacobsen, giornalista del Daily Beast, nel suo libro "Area 51" (2011) scrive di aver ricevuto le confidenze di un ex ingegnere del contractor della difesa americana, la EG&G, secondo cui l'incidente di Roswell fu architettato da Stalin per seminare il panico negli USA. Secondo questa versione il dittatore sovietico, ispirandosi al celebre racconto radiofonico di Orson Welles dedicato a "La guerra dei mondi", avrebbe spedito verso l'America un cacciabombardiere Horten Ho 229 con all'interno alcuni esseri umani deformi e mutati da esperimenti eugenetici, con l'intento di terrorizzare l'America, facendole credere di essere sotto attacca da parte degli UFO. Il piano sarebbe fallito perché il velivolo precipitò a Roswell a causa di una tempesta. Cosa succede se le cose stanno davvero così, e il progetto va in porto? (made in Enrica S.)
La Roswell russa. Non tutti conoscono l'ex base militare sovietica di Kapustin Yar, nell' blast di Astrakhan. Soprannominata la "Roswell russa", essa fu teatro di numerosi avvistamenti di UFO e, secondo alcuni, persino di combattimenti tra questi e la contraerea sovietica. E se i sovietici avessero veramente stabilito contatti con gli alieni? Possiamo immaginare che, trovandosi alle strette con l'evolversi della guerra fredda, avrebbero tentato di giocare la carta dell' alleanza; con un contingente alieno, ben nascosto nella base di Kapustin Yar, pronto ad intervenire in loro aiuto in caso di necessità. Cosa succede quando l'URSS collasssa? La Russia mantiene la scomoda alleanza? O gli alieni tentano il colpo grosso prendendo il controllo del Paese? O magari portano i dirigenti sovietici sul loro pianeta, dove prepareranno il contrattacco. Tra qualche anno ci ritroveremo invasi da alieni in colbacco, provenienti dal pianeta Soviet? (un'idea di Pedro Felipe)
La Terza Guerra Mondiale Marziana. Attraverso metodi spettroscopici avanzati scoperti con anticipo, magari per scopi bellici, nei primi anni della Guerra Fredda viene rilevata una presenza massiccia su vaste aree del pianeta Marte di sostanze radioattive derivanti dalla fissione: parliamo di isotopi che non possano mai essere presenti in natura in quantità elevata, ma esistenti solo a causa di esplosione nucleare. Una tale scoperta fa ragionevolmente pensare ai deleteri effetti di una guerra nucleare scoppiata su quel pianeta in tempi molto passati. L'impatto culturale del'esistenza di una civiltà aliena estinta su Marte è già di per sé devastante sull'umanità; a maggior ragione lo sarà l'impatto di una civiltà che finisce, non soltanto per autodistruggersi attraverso un conflitto termonucleare, ma anche per rendere del tutto sterile un intero pianeta. Il timore che, così come accaduto su un altro mondo, la proliferazione degli ordigni nucleari possa portare un giorno al loro utilizzo e, quindi, all'estinzione di massa, oltre alla fine di qualsiasi tipo di vita sulla Terra, non è più solo un'ipotesi da fantascienza romanzata o cinematografica; assume l'aspetto di un'evidenza più che percepibile e l'atteggiamento dei vertici politici e militari umani diventa molto più attenta sull'argomento. I trattati relativi alla non proliferazione vengono discussi con un certo anticipo rispetto alla nostra linea temporale e stipulati già prima che le foto, giunte dalla sonda interplanetaria Mars 1960A, frutto della cooperazione spaziale tra Urss e Usa, mostrino la superficie marziana costellata dalle rovine di strutture senza alcun dubbio di origine non naturale. Avremo così una diversa umanità, divenuta pacifica, pacifista e collaborativa, grazie alla provata drammatica scomparsa di una differente specie senziente... (un colpo di genio di Enrico Pellerito)
Pilecki sopravvive. Witold Pilecki dà retta al generale Wladislaw Anders, che lo sconsigliava, e decide di non tornare a Varsavia, dove nella nostra Timeline fu arrestato dalla polizia comunista e giustiziato dopo un processo-farsa. Il più intrepido tra gli ufficiali polacchi della Seconda Guerra Mondiale (si fece internare volontariamente ad Auschwitz per documentarne gli orrori) che ruolo potrebbe avere nello scacchiere della Guerra Fredda? Diventerà dall'esilio una delle bandiere della lotta del Sindacato Solidarnosc', e sarà amico personale di Papa Giovanni Paolo II, essendo fervente cattolico? (se lo domanda William Riker)
Portella della Ginestra. 1 maggio 1947, Festa del Lavoro. Circa duemila contadini ed operai siciliani si ritrovano a Portella della Ginestra, provincia di Palermo, situata nei pressi della Piana degli Albanesi, per partecipare alla grande manifestazione organizzata dal Blocco del Popolo, vincitore delle elezioni regionali svoltesi undici giorni prima. Dopo i discorsi di Placido Rizzotto e Pio La Torre del sindacato della Confederazione Generale del Lavoro, del Partito Socialista e del Partito Comunista la manifestazione viene interrotta per il malore di un vecchio militante socialista, Raffaele Prestigiacomo. I circa duemila partecipanti si spostano sotto Palazzo Orléans, sede del governo regionale siciliano, dove vengono conclusi gli interventi, e tutto termina con le note dell'Internazionale. Intanto a Portella della Ginestra arriva il gruppo dei dieci soldati dell'EVIS guidati da Salvatore Giuliano, equipaggiati di tutto punto con le armi fornite da Scelba, ma non trovano più nessuno: l'azione militare è fallita. Qualcuno ipotizza uno spostamento delle procedure nella città stessa, ma tale proposta è bocciata per evitare possibili nuovi testimoni contro i partecipanti all'attentato. Intanto, mentre il gruppo sta lasciando Portella della Ginestra, arriva una pattuglia delle forze armate dell'esercito italiano inviate nell'isola contro il fenomeno del banditismo e dell'illegalità dei gruppi separatisti. A capo della pattuglia c'è un giovane caporale, Carlo Alberto Dalla Chiesa, che ha con questi un piccolo scontro a fuoco. Esso termina con la cattura di un paio di soldati dell'EVIS e del loro stesso capo, Salvatore Giuliano... (la prima ucronia della serie "Misteri (o no?!?) d'Italia": grazie mille a Demofilo!)
L'Eritrea resta italiana. In Eritrea i nostalgici della colonizzazione italiana non sono pochi; molti anziani ricordano con nostalgia i bei tempi andati. Supponiamo che nel 1947 si tenga un referendum con le sole opzioni Italia o Etiopia: la prima stravince, sopratutto tra i musulmani che sono circa il 50 % della popolazione eritrea. Come cambia la storia dell'Africa con l'Eritrea che rimane italiana fino al presente? (se lo chiede MAS)
L'Eritrea indipendente da subito. Supponiamo che non la Somalia, resa indipendente già nel 1949, ma l'Eritrea sia ceduta in amministrazione fiduciaria all'Italia, allo scopo di costituirla in stato autonomo entro il 1960, magari lasciando uno sbocco al mare all'Etiopia. Entro qualche decennio può sorgere una nazione eritrea relativamente forte e sviluppata. Senza la trentennale e sanguinosissima guerra civile e la distruzione del "patrimonio" italiano si sviluppa una società italo-eritrea dove l'italiano diventa quello che per noi è l'inglese, ricomincia il boom infrastrutturale degli anni '30, i legami con la madrepatria rimangono solidissimi anche dopo gli anni '60 e di fatto l'Eritrea diventa una "piccola Italia". Se non capita nessuna guerra civile, dittatura, intervento di qualche potenza straniera per destabilizzare l'area, l'Eritrea potrebbe diventare uno degli stati più avanzati dell'Africa nera. Inoltre, dopo la cacciata del Negus, non escluderei un bel po' di finanziamenti made in USA profittando dell'odio con l'Etiopia (è di Enrica S.)
Niente Piano Marshall. Il britannico Alan Milward negli anni '80 pubblicò uno studio controcorrente, in cui sosteneva che il ruolo del piano Marshall per la ricostruzione europea é stato ampiamente sopravvalutato: non fu questa iniziativa a salvare l'Europa della crisi del dopoguerra. Secondo lui l'Europa si sarebbe ricostruita da sola con l'Unione europea dei pagamenti e poi con la Comunità del Carbone e dell'Acciaio. Sicuramente il piano Marshall é stato utile, perché ha permesso una ricostruzione più rapida. Ma ipotizziamo che gli USA non propongano questi aiuti. L'Europa in piena ricostruzione deve approfondire gli sforzi di cooperazione economica europea, e questo permette alle idee di Monnet di funzionare. L'integrazione economica più profonda e con effetti più visibili permette la costruzione politica europea. L'Europa non sarà uno giocatolo tra le due superpotenze e potrà iniziare la sua ricostruzione morale attraverso l'Unità politica. In più, senza piano Marshall l'Europa dell'Est non si separa cosi brutalmente e rapidamente del resto del continente: certo rimarranno dittature comuniste, ma senza dubbio sono possibili delle relazioni più pacifiche con l'Europa occidentale; insomma, una costruzione europea più rapida e completa e una storia del XX secolo del tutto diversa (l'idea è di Perchè no?)
Piano Marshall Mondiale. Al contrario, pensiamo ad un Piano Marshall allargato. Invece di farlo languire e spegnere dopo pochi anni e rivolgerlo solo a Italia e Germania io vedrei un interesse anche industriale nello scaricare in paesi meno industrializzati impianti e macchinari obsoleti, incentivare una crescita industriale anche nella fascia Nord dell'Africa e nei Balcani (Tito permettendo), puntare a mantenere con un rinnovo degli impianti e delle tecnologie un primato planetario ma con uno stimolo delle economie (anche quelle Orientali del settore indocinese e coreano) tale da evitare i conflitti successivi. E poi la stessa politica diretta al Messico, al Sud America ed infine all'Africa. Una politica economica che, se ben appoggiata da una parallela politica estera aperta alla collaborazione e alla partnership, potrebbe davvero portare gli USA alle soglie del Terzo Millennio in una posizione di incontrastata leaderhip economica e politica mondiale. Gli URSS non avevano risorse per seguire una simile escalation dopo i disastri della guerra... se invece di sbarcare i marines nella Baia dei Porci si fosse guardato avanti facendo fare a Batista la figura del Padre Innovatore di Cuba negli anni '50, Fidel Castro sarebbe sepolto e dimenticato nelle giungle del Sud America con Che Guevara. Meno atomiche, più McDonald e Rock 'n Roll, TV e frigo in tutte le case... (questa è di Sandro Degiani)
Piano Marshall in salsa rossa. Nel 1947 anche l'URSS diede il via ad una controparte comunista del Piano Marshall, il Piano Molotov, dal quale sarebbe in seguito derivato il COMECON. Questo piano, però, mirava soprattutto a rendere economicamente dipendenti da Mosca i paesi appena entrati nell'orbita sovietica e non prevedeva interruzioni o sconti nel pagamento dei danni di guerra per i paesi che avevano fatto parte dell'Asse. Ma che accade se questo piano non ha, per così dire, "secondi fini", e i Russi fanno tutto come si deve? Ci sarà un limitato boom economico anche nei paesi del blocco Orientale? /(made in Generalissimus)
Piano Marshall anche all'URSS. Stalin all'inizio era favorevole ad accettare il Piano Marshall, ma poi Molotov lo convinse che accettare gli aiuti del piano avrebbe significato permettere agli USA di esercitare un certo controllo sulle economie dei paesi del blocco orientale. Ma cosa succede se Stalin decide di fare di testa sua e dice di sì al Piano? (ancora Generalissimus)
Scrooge McMouse. Carl Barks non ha il colpo di genio di inventare la figura di Paperon de' Paperoni (Scrooge McDuck); di conseguenza non nascono neanche i Bassotti, Amelia e Rockerduck. Chi finanzierà i viaggi di Paperino e dei tre nipotini in giro per il mondo? E se ad avere uno zio arciricco e arciavaro (Scrooge McMouse) è invece Topolino? (riecco William Riker)
Senza Las Vegas. Cosa accade se il boss Benjamin Siegel, detto "Bugsy", viene ammazzato da qualche rivale o dalla polizia prima di individuare in Nevada la località in cui far sorgere il Flamingo Hotel, nucleo centrale di quella che diventerà Las Vegas? Come cambia il costume USA senza la Mecca del gioco d'azzardo? (ancora William Riker)
Joseph Patrick Junior. Il primo dei nove figli di Joseph Patrick Kennedy (1888-1970) e di Rose Fitzgerald (1891-1994: quando nacque erano ancora in corso le guerre indiane, quando morì la prima guerra del Golfo era già argomento per memorie di veterani), Joseph Patrick Junior (1915-1944), morì abbattuto con il suo aereo nel corso dell'"Oparazione Incudine", con la quale l'aviazione alleata colpì le basi di lancio delle V1 e V2. Supponiamo che Joseph Patrick Junior torni sano, salvo e con la reputazione di eroe di guerra. Nel 1947 sono in due i fratelli che si presentano alle elezioni per la Camera, ed è Joseph Patrick Junior che viene eletto presidente nel 1960; John è ministro della Giustizia. Rober e Teddy sono semplici deputati. I nervi dell'eroe di guerra gli consentono di non farsi coinvolgere nelle avventure indocinesi. La crisi di Cuba è affrontata senza perdere la pazienza. Il braccio di ferro con Kruscev riesce anche meglio. L'attentato di Dallas è scongiurato in tempo. Gli USA e tutto l'Occidente conoscono uno sviluppo economico, scientifico e tecnologico senza precedenti. Che accade? (la prima delle ucronie kennedyane del Marziano)
La fidanzata argentina di JFK. John Fitzgerald Kennedy, usciva con Stella, figlia dell'ambasciatore argentino a Londra, Miguel A. Cárcano, e di Stella de Morra. Era conosciuta come Baby ed è morta nella sua casa di Buenos Aires nel 2018, quando aveva 102 anni . Si era sposata con Sir Ednam conte di Dudley, hanno avuto due figlie e un figlio. E molti anni dopo, divorziata, era tornata in patria. Lei e "Jack" Kennedy hanno avuto una storia appassionata: presso la Kennedy Library di Boston è possibile leggere le loro lettere. La corrispondenza iniziò nel 1939 e fu intensa fino al suo matrimonio con Jackie. Più di rado, ma continuarono a scriversi fino alla vigilia di Dallas. Lei, Jackie ed i rispettivi figli divennero molto amici; ogni volta che si recavano in Argentina, erano suoi ospiti. "Baby" era a New York quando Jackie è morta ed è stata una delle poche persone che ha visitato la casa di Jackie nel loro attico di Fifth Avenue. Ma se "jack" e Stella si fossero sposati? È cosa nota che John Fitzgerald non voleva fare politica, il suo sogno da giovane era fare il giornalista e girare il mondo, ma suo padre era fermamente intenzionato a far diventare suo figlio il primo irlandese Presidente e nella famiglia Kennedy finché campò decideva tutto lui: inizialmente John fu lasciato libero di perseguire ciò che preferiva, ma quando suo fratello maggiore Joe Jr, per il quale il padre aveva già preso accordi per candidarlo alle prime elezioni postbelliche, nel 1946, perì in un incidente aereo durante la guerra, John ereditò all'istante il ruolo di futuro presidente. Anche le ragazze di John cadevano sotto lo scrutinio di Joe Sr, che pretendeva una compagna per il figlio che fosse adatta ad essere una futura First Lady. Tra i fratelli Kennedy Joe Jr era l'erede mancato (nonché molto simile al padre: un irlandese estroverso con qualche tendenza filofascista), John l'idealista, Teddy quello all'ombra dei fratelli, ma era Bobby il politico, quello che, anche se era terzo in "linea di successione", praticò sempre gli studi per diventare avvocato, poi andò a lavorare per il Congresso, quindi si trasferì a New York e si fece eleggere per conto proprio mentre i fratelli facevano carriera nel feudo kennediano del Massachusetts. Quindi penso che, anche se avesse avuto davanti Joe Sr, JFK sarebbe comunque entrato in politica e diventato Presidente: Jacqueline avrebbe forse sposato il broker John Housted e sarebbe diventata una piccola celebrità mondana nell'alta società newyorchese, mentre Stella sarebbe diventata First Lady. Oggi, conoscendo la reputazione donnaiolo di John, mezzo mondo penserà che una "caliente" argentina fosse la moglie adatta a lui, anche se non sappiamo come avrebbe potuto reagire davanti ai numerosi tradimenti del marito: sembra assodato che Jacqueline ne fosse almeno in parte a conoscenza, quindi ne sarebbe a conoscenza anche Stella. In HL divorziò da Sir Edward e potrebbe minacciarlo anche qui, ma probabilmente non riuscirebbe a ottenerlo (stiamo comunque parlando di una coppia cattolica degli Anni Cinquanta-Sessanta) prima dell'assassinio di John. By the way, forse senza il matrimonio con Jacqueline Aristotele Onassis avrebbe insistito di più sulla sua relazione con Maria Callas e l'avrebbe infine sposata... (questa invece è di Federico Sangalli)
Il generale Leclerc. Il generale Philippe François Marie Leclerc, conte di Hauteclocque, la leggenda della resistenza francese, forse il generale più popolare del XX secolo francese, ancora più di De Gaulle, durante la guerra disobbedì al governo di Vichy e si lanciò in Africa con le sue truppe coloniali nella guerra contro Italiani e Tedeschi. Egli fu l'autore della dichiarazione di Kufra, dove giurò di non deporre le armi prima di vedere la bandiera francese sulla cattedrale di Strasburgo. Più tardi diventò il capo della mitica seconda DB, e fu il primo ad entrare in Parigi liberata. Il suo personaggio ricordava un po' i cavalieri del Medioevo con la volontà di uno generale della rivoluzione francese. Il 28 novembre 1947 egli morì in un incidente aereo in Algeria, i cui contorni non sono mai stati pienamente chiariti; qualcuno parlò di un complotto ai suoi danni, stile Enrico Mattwei. Ma se non muore? Di sicuro non si lascia intrappolare a Dien Bien Phu, forse condurrà tutta un'altra guerra in Algeria, sicuramente meno crudele. Anzi, è possibile che impedisca il putsch e il ritorno al potere di De Gaulle, con il quale aveva dei rapporti di sfida e di rispetto. Forse diventerà lui stesso presidente, anche se è legittimo nutrire dei dubbi in questo senso, non avendo egli ambizioni politiche (opera ovviamente del francese Perchè no?)
Fiori d'arancio ucronici in Casa Windsor. Ucronia scritta l'8 settembre 2022, giorno della morte a 96 anni di Elisabetta II. In una delle tante discussioni televisive su di lei, uno degli intervenuti affermò che Elisabetta ha seguito sempre il volere del padre, tranne una volta: quando ha deciso di sposare l'uomo di cui era innamorato, Filippo, nonostante fosse povero e imparentato con i tedeschi contro cui l'Inghilterra aveva combattuto. La qual cosa è alquanto ironica (e ipocrita), pensando che, invece, lei non ha permesso al figlio Carlo di sposare la donna di cui era innamorato, Camilla Shand, ma quella scelta da lei, Diana Spencer. Supponiamo che anche Elisabetta segua i voleri del padre, e sposi... già, chi sposa? Suggerimenti? (ideata da MattoMatteo)
The Big Brother. Resa dei conti tra Occidente ed URSS nell'anno 1948, in seguito al blocco di Berlino Ovest: scoppia la Terza Guerra Mondiale. Gli USA conquistano la Gran Bretagna stremata e il suo impero coloniale, ed il Maccartismo raggiunge livelli tali da imporre de facto una dittatura. L'URSS invece invade l'Europa Continentale. Poco tempo dopo, a Est Giappone e Cina si uniscono, e non bisognerà attendere molto perchè Mao, approfittando della debolezza delle due potenze impegnate a scannarsi e sempre desideroso di sganciarsi dal controllo altrui, unifichi l'Estremo Oriente in un'altra potenza dittatoriale. In questo tragico scenario gli eventi di "1984" di George Orwell si realizzano davvero, e tutto il mondo è dominato dalle peggiori dittature della storia, perennemente in lotta tra loro; nel 2000 però forse esse cadono a causa dei contrasti interni alle élite dominanti, e si ritorna alla democrazia (un incubo ad occhi aperti di Enrica S. e di Federico Sangalli)
L'India balcanizzata. Quando nel 1947 gli inglesi lasciarono l'India, e venne proclamata l'indipendenza del subcontinente, agli inizi i principati governati dai vari maharaja che avevano goduto di una semi-indipendenza durante la colonizzazione britannica non ne fecero parte. Solo successivamente le monarchie furono abolite e i Principati vennero annessi all'India o al Pakistan. A questo link troverete una lista di questi Stati, alcuni dei quali di non modesta estensione. Poniamo invece che il Regno Unito decida di mantenere il protettorato su almeno questi territori, magari concedendo loro qualcosa di simile al Dominion canadese o australiano. Magari l'effettiva indipendenza potrebbe arrivare comunque qualche anno dopo, ma sta di fatto che difficilmente questi nuovi Stati sarebbero annessi dai potenti vicini. Più probabile che mantengano comunque l'indipendenza, complicando ulteriormente lo scenario del Subcontinente. Ad esempio, che posizione prenderebbero durante la Guerra Fredda? Probabile che qualcuno di questi Stati venga contagiato dalle correnti maoiste o comunque comunisteggianti dei vicini asiatici? Una cosa positiva ci sarebbe. Nel caso dei due marò (avvenuto in uno staterello di poco conto e non nella possente e atomizzata India) avremmo potuto avere una politica più decisa e aggressiva, quasi thatcheriana. E li immagino i nostri lagunari che con un blitz stile CIA liberano i due fucilieri di marina. Una bella dimostrazione di forza che potrebbe premiare il governo di turno alle successive elezioni... (made in Never75)
La Grande India. E se, ucronia diametralmente opposta, nella sua mania di annessione l'India si fosse spinta anche oltre occupando, poniamo, anche Nepal, Buthan, Sri Lanka e il Tibet con la scusa di proteggerli dalla Cina? Alla fine i rapporti Tibet - India furono piuttosto buoni, e la scusa sarebbe parsa, agli inizi, perfettamente legittima... (ancora Never75)
Un'anima grande e longeva. Gandhi è uno dei personaggi più significativi del '900, una delle poche anime davvero ireniste nel secolo che ha visto più morti in conflitti della Storia: in un perverso contrappasso, fu ucciso nel 1948 proprio dallo stesso popolo per cui sognava un futuro di pace. Bene, e se il suo attentatore uccide qualcun'altro (magari Nehru, come proposto dalla sua controparte cinematografica nel kolossal “Gandhi”) o viene linciato prima dalla folla? Gandhi propugnava un'India unita, di indù, sikh e musulmani in egual misura: ora, non dico che la Grande Anima da sola possa riunificare il Paese, ma con Gandhi e i suoi “ricatti della fame” chi se la sentirà di combattere le guerre indo-pakistane? (la dobbiamo ad Enrica S.)
La Confederazione del Subcontinente Indiano. E se invece è Mohammad Ali Jinnah, leader dei mussulmani d'India, a morire? Nel '47 era già gravemente malato di tubercolosi e infatti morì poco dopo: secondo alcuni anche la sua morte contribuì a scatenare i conflitti della “Partizione”. Con la sua morte, la Partizione potrebbe non avvenire, perché senza di lui Gandhi può riuscire a tenere unito il subcontinente. Ma alla morte del Mahatma? Scoppiano comunque i conflitti religiosi, e a che prezzo? O invece l'unione di indù e mussulmani resiste? L'India diverrà una Tigre asiatica comunque con questo problema aperto, o anzi lo diverrà anche meglio? E come esempio di convivenza inter-religiosa, riuscirà a dare il buon esempio ai suoi vicini mediorientali? (anche questa è farina del sacco di Enrica S.)
भारतीय सोवियत गणराज्य संघ (Unione delle Repubbliche Sovietiche Indiane). Nel secondo dopoguerra il Partito Comunista Indiano conquista il potere in India e instaura un regime sovietico sul modello di quello cinese, guidato da Njalile Veettil Edavalathu Balaraman (1919-1994). Per via dell'effetto domino i instaurano governi comunisti in Nepal, Bhutan e Birmania, forse anche il Pakistan e Ceylon. Asse rosso Mosca-Pechino-New Delhi. Quali sviluppi? (pensata da Inuyasha Han'yō)
Il Principato dell'Hyderabad. L'Hyderabad era un enorme principato posto proprio nel cuore dell'India, che rifiutò di unirsi al resto del subcontinente quando venne proclamata l'indipendenza. Tecnicamente aveva tutte le ragioni politiche per farlo, poiché L'Hyderabad non faceva parte del territorio controllato dagli inglesi: era un principato a sé stante, e la nuova costituzione indiana garantiva la possibilità di scegliere se unirsi alla federazione indiana o rimanere indipendenti. Sfortunatamente però il Nizam dell'Hyderabad Asif Jah VII si rivolse senza successo al Presidente Truman, e il Pakistan non intervenne, così nel 1949 bastarono i 35.000 soldati indiani dell'"operazione Polo" per mettere fine a questo principato che Nerhu definiva "un paradosso della storia". L'annessione dell'Hyderabad, oggi diviso tra gli stati federali di Madhya Pradesh, Maharashtra, Chhattisgarh ed Andhra Pradesh, fu una delle più grossolane violazioni del diritto internazionale mai commessa da un paese "democratico". Ma mettiamo che l'India decida di rispettare la sua costituzione, oppure che gli inglesi garantiscano l'indipendenza dell'Hyderabad: quali conseguenze avrebbe questo gesto? Magari questo precedente salva altri stati principeschi annessi in maniera truffaldina... (questa è di Federico Pozzi)
Ivan il Terribile, Parte IV. Sergej Michajlovič Èjzenštejn non muore per un attacco cardiaco l'11 febbraio 1948 a soli cinquant'anni, e vive almeno altri vent'anni. Come racconterà l'Unione Sovietica del dopo Stalin? Cosa altro ci regalerà oltre a Ivan il Terribile, Parte III? Avrà problemi con Brežnev quando quest'ultimo salirà al potere nel 1964? (pensata da Pavel Tonkov)
Peter Angela. A vent'anni, con il nome di Peter Angela, il noto conduttore di "SuperQuark" si produsse in varie jam session nei jazz-club torinesi. Abbandonò l'attività negli anni '50 per dedicarsi al giornalismo televisivo in RAI. Ma se invece continua? Quale presentatore avrà il fascino di Piero Angela e chi condurrà l'equivalente di Quark? D'altro canto, Peter Angela potrebbe aspirare a diventare un jazz singer al livello di Paolo Conte, utilizzando i testi delle sue canzoni come mezzo di divulgazione scientifica! (divertente pensata di Renato Balduzzi)
Cuori africani infranti. Come cambia la storia del Botswana, del Sudafrica e di tutta l'Africa Nera se Ruth Williams e Seretse Khama non si incontrano per caso a Londra e non si innamorano mai? (una distopia di William Riker)
I Piccoli Elettori. E se in Italia usassimo lo stesso metodo di elezione dei Presidenti americani? Il Presidente del Consiglio dovrebbe conquistare la maggioranza dei Grandi Elettori delle 20 regioni. Chi ne avrebbe più vantaggio oggi, il centrosinistra, il centrodestra o Grillo? (è di Andrea Mascitti)
Cauzione e Reazione. Che accade se la Costituzione Italiana del 1948 introduce nell'ordinamento giuridico italiano la libertà su cauzione, come negli Stati Uniti? La magistratura avrà un ruolo meno importante nella bilancia dei poteri, perchè non potrà usare l'arma della detenzione preventiva. Inoltre, se come è probabile la cauzione non si applicherà ai reati di mafia e terrorismo, avremmo molti più mafiosi e terroristi, almeno per quel che concerne i capi di imputazione (una proposta di Enrica S.)
Repubblica, ma quale? Invece di una repubblica parlamentare l'assemblea costituente decide di fare dell'Italia una repubblica presidenziale, proprio come quella degli Stati Uniti. Oppure una repubblica semipresidenziale, sul modello francese. O addirittura, si decide di seguire l'esempio di San Marino e creare un sistema repubblicano misto, nel quale i capi di stato e di governo vengono eletti dalla legislatura, ma non sono soggetti alla fiducia del parlamento durante il loro mandato. Ancora più improbabile: si decide di seguire l'esempio dei vicini Svizzeri e fare dell'Italia una repubblica direttoriale, in cui un collegio di più persone funge da capo di stato e di governo. Infine, l'Italia nasce come repubblica federale: le regioni si comportano esattamente come i lander tedeschi o gli stati che compongono gli USA. Come cambia la storia della politica italiana? (geniale proposta di Generalissimus)
Nuove regioni. Nel 1948 si decide di ridisegnare i confini regionali, e sono create le seguenti regioni: Trentino (Province di Trento e Rovereto), Südtirol (province di Bolzano e Merano), Emilia (con la nuova provincia di Fidenza), Romagna (comprendente Novafeltria e Tavullia; Cesena, Rimini e Imola nuove province ), Puglia (con le nuove province di San Severo e Barletta), Piceno (Province di Ascoli, Fermo, Teramo e parte di quella di Macerata), Salento, Sannio (Avellino, Caserta, Campobasso e Isernia, più avanti Termoli), Tuscia (Viterbo, Siena e Grosseto), Sabina (Rieti ed Orvieto), Insubria (Milano, Como, Lecco, Varese, forse Lodi e Pavia) e separazione tra Friuli e Venezia Giulia. Come cambia il "campanilismo" nelle varie zone d'Italia? (ideata da Falecius)
I distretti d'Italia. Alternativa alla precedente, Dopo la Liberazione, l'Italia viene divisa non in 20 regioni e 110 province, ma in 40-60 distretti, ognuno con un grado di autonomia maggiore di quella attuale, quasi come i 50 stati Usa. Salento, Langhe, Alto Tirreno, Capitanata, Terre di Bari, Romagna sarebbero alcune delle nuove divisioni amministrative. La Puglia verrebbe divisa in tre distretti, la Lombardia addirittura in quattro, così come la Sicilia. Resterebbero uniti invece Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Che accade? (questa è di MattoMatteo)
Cosacchi a San Pietro (ma non troppo...) Riprendendo una puntata straordinaria de "La Storia siamo Noi" di Gianni Minoli, andata in onda nel marzo 2006, ecco un'ucronia su un possibile successo del Fronte Democratico Popolare alle elezioni politiche dell'apocalittico 18 aprile 1948. Vittoria dei socialisti e dei comunisti del Fronte Popolare con il 50,8 % dei voti, seguiti dalla Democrazia Cristiana di De Gasperi, che insieme ai partitini laici (socialdemocratici, repubblicani e liberali) tocca quota 35,7 %. I restanti voti vanno all'Uomo Qualunque di Giannini e alla destra monarchica di Vincenzo Selvaggi. Incertezza sul possibile nuovo esecutivo della repubblica. Viene eletto presidente della Camera il comunista Giorgio Napolitano, mentre al Senato diventa presidente il liberale Benedetto Croce. Alla presidenza della repubblica va il democratico del lavoro Ivanoe Bonomi, il quale convoca al Quirinale il cattolico democratico Giuseppe Dossetti. Questi forma un esecutivo moderato e riformista con Nenni all'Interno, De Gasperi agli Esteri, Togliatti alla Giustizia, Longo al Lavoro e politiche sociali, La Pira all'economia e finanze con delega al bilancio, Parri alla Difesa. Per l''Italia, senza più tensioni sociali, inizia un'era di pace e prosperità (un'altra idea irenista di Demofilo)
L'Uomo Qualunque diventa Qualcuno. Guglielmo Giannini, di matrice liberale e liberista, affermava: « Non esiste e non può esistere una politica di massa », come ebbe a scrivere nel 1945. Il suo Movimento dell'Uomo Qualunque fece proseliti soprattutto al Sud, dove otteneva il voto dei grandi proprietari terrieri spaventati dalla rivolte delle masse contadine (appoggiate dal Partito Comunista Italiano) e dagli ex-fascisti. La nascita del Movimento Sociale Italiano ed il rafforzamento della Democrazia Cristiana su posizioni conservatrici causeranno il crollo elettorale dell'UQ. E se invece Giannini propone un programma politico più concreto, specifico e convincente e diventa primo partito? Cosa succede? (proposta da Ainelif)
L'Azione dell'Uomo Qualunque. Ferruccio Parri fa amicizia con Guglielmo Giannini. Amicizia foriera di conseguenze: pur con doverosi cambiamenti, il fronte dell'Uomo Qualunque regala una base popolare al partito d'azione, che cerca di proporsi come una formazione politica laica e riformista, vicina al Psi, ma contraria al fronte popolare. Il primo a fare le spese della forza attrattiva di questo partito è la parte meno conservatrice dei liberali, che fondano il Partito Liberaldemocratico, che poi confluisce già dal '48 nel PdA. Il PdA, nel corso della storia politica italiana, assorbirà fuoriusciti dalla sua sinistra e dalla sua destra. In particolare, il consistente gruppo PSDI (già dal '51) prima e il PRI (a causa della frattura tra la Malfa e Pacciardi nel 1964) poi. In sostanza, in parlamento sarà la quarta forza, dopo DC, comunisti e socialisti (che però temevano sempre il sorpasso, dato che avevano un numero di voti molto vicino), con una media voti tra il 12 e l'8 %. Conseguenze. Un partito del genere sarà una stampella decisamente migliore alla DC per la governabilità del paese e forse, dico forse, importanti manovre a livello economico fatte in ritardo o grandemente ridimensionate all'uscita dal senato o addirittura rinviate sine die, verranno promosse con maggiore decisone. Ovviamente, se scoppia Tangentopoli, il PdA esplode come gli altri. Ma magari una DC che ha tenuto a bada un po' meglio i conti dello stato con riforme economiche e sociali un tantino più incisive può permettere ai governi della Seconda Repubblica (non voglio qui distinguere il colore) di non essere un cireneo, costretto a portare sulle spalle la pesante croce di un debito pubblico spaventoso. O magari non cambierebbe nulla se non una definizione storica: invece del penta, avremmo avuto, negli anni '80, solamente il tri-partito... (made in Paolo Maltagliati)
RSI (Repubblica SocialISTA Italiana). Nelle elezioni del 18 aprile 1948 vince il Fronte Popolare, composto da Comunisti e Socialisti, ma a molti ex-partigiani rossi il neoeletto governo Comunista di Togliatti non basta, e riprendono le armi per portare la rivoluzione nel Belpaese, occupando le fabbriche e molte città tra le quali Milano,Torino e Bologna. L'Esercito Italiano, troppo debole per difendere la Democrazia, viene usato in una parvenza di repressione; le truppe NATO in Italia vengono costrette a riparare in Francia e all'estero, mentre tutto il Nord d'Italia cade in mano all'Armata Rossa di Arrigo Boldrini. Giungono per via aerea e marittima reparti Sovietici in appoggio ai ribelli, ma neanche gli americani stanno a guardare, sbarcano ad Anzio ed occupano Roma; il governo di sinistra cade e lo stesso Togliatti è arrestato insieme a molti esponenti di PCI e PSI, quindi il Presidente de Nicola affida a De Gasperi il compito di formare un gabinetto di crisi composto da DC, PSDI, PRI e PLI. Vengono esclusi tutti i deputati Rossi dal Parlamento. L'Offensiva dei Ribelli, appoggiata da colonne corazzate sovietiche, porta tuttavia all'Occupazione di Marche, Umbria e Abruzzo. Truman in America si consulta con i suoi alleati, ma decide che non gli conviene scatenare una nuova guerra contro Stalin e allora ordina il ritiro delle sue truppe dall'Italia continentale. Tito pensa bene di aiutare l'Italia, credendo nella cessione di tutto il Territorio Libero di Trieste, con tre divisioni che sbarcano tra Puglia e Molise. Firenze si solleva e caccia i Governativi aprendo le porte ai Rivoluzionari, che in maggio minacciano già Roma. A metà maggio inizia l'Assedio di Roma, mentre il Governo ripara a Cagliari, perché in Calabria, in Sicilia e in Sardegna gli Americani armano gli Italiani che resistono alla Rivoluzione. Invece il Papa Pio XII rimane in Vaticano sotto garanzie internazionali. Il 5 giugno colonne di partigiani rossi entrano a Roma e sfilano in Piazza del Popolo, vengono liberati i prigionieri politici e Togliatti viene restaurato come Primo Ministro della Repubblica Socialista d'Italia (RSI), con Presidente Nenni. L'Italia è spaccata in due: lo stivale è tutto sotto controllo Sovietico, mentre Calabria, Sicilia, Sardegna ed Elba costituiscono la Repubblica Federale Italiana, uno stato fantoccio statunitense (una proposta di Homer)
Il pareggio del 18 aprile. Supponiamo invece che a Praga non succeda niente: il 18 aprile 1948 le sinistre socialcomuniste potranno avere un risultato diverso, a scapito soprattutto del PSDI di Saragat, che ottenne un grande risultato grazie al voto di tanti socialisti antisovietici, compresi alcuni trokzisti. In questo caso si può ipotizzare un governo di coalizione con la DC, la presidenza della repubblica a Nitti, alla camera Napolitano, al Senato Croce mentre nel governo, presieduto da De Gasperi, Togliatti andrà agli esteri e Nenni all'interno. Con gli USA vi saranno certamente degli attriti, ma De Gasperi può essere figura conciliante e di garanzia per americani e Chiesa (anche questa è di Demofilo)
One Big Union/2. La scissione tra CGIL CISL e UIL ha enormemente indebolito il movimento sindacale italiano sai perché ha frazionato le sue forza sia perché ha estremizzato le sue correnti tra “radicali” e “crumiri”. La scissione non era scritta nelle stelle, come dimostrano gli avvicinamenti degli anni '60 e l'”ipotesi socialista” di alcuni segretari CISL. Mettiamo quindi che nel 1948 Di Vittorio riesca a trattenere i suoi e ad evitare lo sciopero contro la DC, limitandolo ad uno sciopero contro il fascismo in generale. La mediazione di Di Vittorio potrebbe riuscire a tenere Pastore e le ACLI all'interno della CGIL; al contempo la presenza dei moderati cattolici potrebbe de-stalinizzare la CGIL anche prima del PCI (si diceva spesso che Di Vittorio fosse comunista, ma certo non stalinista). Lo sciopero voluto da Di Vittorio nel '57 contro l'invasione d'Ungheria potrebbe riuscire con i cattolici nella CGIL, provocando un terremoto politico all'interno delle sinistre che sicuramente costerebbe la testa ai filo-sovietici. Come si comporterà la SuperCGIL nel '68, a Piazza Fontana, alle elezioni del '76, all'entrata nello SME? (parola di aNoNimo)
Addio a Togliatti. Il 14 luglio 1948 lo studente di estrema destra Antonio Pallante assassina il leader del PCI Palmiro Togliatti. Quali le conseguenze? (concepita da Enrico Pellerito, che ha anche scritto questa proposta)
Ercole Von Gasperi contro Pasquale Togliatti. "Alcide", ovvero "Figlio di Alceo" è un altro modo per chiamare/indicare Ercole. Immaginate un po' le vicende socio-politiche italiane del XX Secolo: come si sarebbero svolte, quali differenze e quali somiglianze con la nostra "Realtà" se De Gasperi si fosse chiamato "Ercole" (e, magari, pure "Von Gasperi", come lo chiamavano anche nella versione italiana dei documenti del Parlamento Viennese). Tanto più, poi, se Togliatti fosse nato una settimana dopo o una settimana prima. Infatti, si chiamava "Palmiro", poiché era nato la domenica delle Palme. Paradossalmente, il capo cattolico aveva un nome pagano e quello comunista, ne aveva uno cattolico! Come sarebbero state le vicende socio-politiche italiane del XX Secolo, in presenza di un confronto tra "Ercole Von Gasperi" contro "Pasquale Togliatti"? E se fosse nato una settimana prima, la Domenica di Passione, e si fosse chiamato, come si usa in Sicilia ed in Sardegna, "Crocifisso"? (una pazzesca trovata del Marziano)
Senza Gheddafi. Nel 1948 il futuro leader libico Muhammar Gheddafi (che all'epoca aveva appena 6 anni) rimase ferito a un braccio dall'esplosione di una mina che causò la morte di un suo cugino. Ma se invece avesse perso la vita? Come cambia la storia della Libia senza il colonnello? (avanzata da Inuyasha Han'yō)
Niente pompon negli stadi. L'idea delle cheerleader, come le conosciamo oggi, venne a Lawrence Herkimer (1925-2015) appena dopo la laurea presso la Southern Methodist University di Dallas, quando decise di formare ballerine acrobatiche a sostegno delle squadre sportive. Al primo appello della National Cheerleaders Association, nata con un prestito di 600 dollari, risposero nel 1948 52 ragazze e un ragazzo, che l'anno dopo divennero 350. L'enorme successo della sua idea spinse poi Herkimer ad inventare un enorme pompon, un salto acrobatico ed apposite coloratissime uniformi. Ma come cambia il costume americano se Herkomer non ha quell'idea, e si limita a fare l'insegnante di ginnastica? (l'ha pensata Enrica S.)
Benedetto Bernadotte. Il 17 settembre 1948 Folke Bernadotte, conte di Wisborg, che era riuscito a negoziare la liberazione di circa 31.000 prigionieri dai campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale, sfugge all'attentato ordito dai terroristi della Banda Stern, e continua la sua opera di mediatore. Riuscirà ad evitare la guerra tra israeliani e arabi? Spedito in Corea, riuscirà a scongiurare il conflitto in Estremo Oriente e ad ottenere la riunificazione delle due Coree? E cosa farà, se verrà inviato in Vietnam ad incontrare Ho Chi Minh? (un colpo di genio di Enrica S.)
Un micidiale Uno-Dewey. Il 2 novembre 1948 i giornali titolarono che Thomas Dewey aveva sconfitto Harry Truman alle elezioni presidenziali americane, come indicavano i sondaggi precedenti, ma alla fine dello spoglio si vide che aveva vinto Truman. Che accade se invece Dewey vince? Non dimentichiamo che egli fu l'artefice della cattura dello spietato boss mafioso Lucky Luciano (made in William Riker)
Il Presidente Hughes. E se l'eccentrico miliardario Howard Hughes (che ispirò il film "The Aviator" con Leonardo di Caprio e il personaggio di Tony Stark alias Iron Man) si buttasse in politica e riuscisse a farsi eleggere Presidente nel 1948? Come cambierebbe la storia degli USA e del mondo? (ancora Enrica S.)
L'ora illegale. L'ora legale non diventa mai popolare; i governi preferiscono cambiare periodicamente (2 o 4 volte l'anno) gli orari di negozi, uffici, scuole, mezzi di trasporto. È possibile? Se si, con quali conseguenze? (se lo chiede MattoMatteo)
Chazon Ish. Avrohom Yeshaya Karelitz (1878-1953), noto anche con il nome di Chazon Ish ("Visione dell'Uomo"), che è quello della sua opera principale, è considerato una fra le massime autorità religiose ebraiche del XX secolo. Stabilitosi in Terrasanta nel 1933, rifiutò di partecipare a qualsiasi movimento politico-religioso prima e durante la formazione dello Stato di Israele, ma ebbe un'influenza enorme sulla nascita di quest'ultimo. Molti cercarono i suoi consigli e pareri su questioni politiche e sociali. David Ben-Gurion, il Primo Ministro di Israele, e Itzhak Ben-Zvi, secondo Presidente dello Stato di Israele, lo visitarono per discutere di problematiche religiose e politiche. Chazon Ish asseriva che la comunità secolare dovesse rimettersi alle decisioni della comunità religiosa; che succede dunque se egli decide di mettersi a capo di un suo partito ortodosso e di impegnarsi in prima persona nella nascita e nel consolidamento dello Stato d'Israele? Quest'ultimo diventerà una teocrazia? (è di Enrica S.)
En plein israeliano. Una delle ultime offensive della Guerra Arabo-Israeliana del 1948 fu l'Operazione Horev, che aveva come scopo la conquista della Striscia di Gaza. Gli Israeliani ci sarebbero anche riusciti, anzi, si ritrovarono insperatamente nella posizione di poter cacciare le truppe egiziane dall'intera Penisola del Sinai e reclamarla per il neonato stato d'Israele, ma la guerra finì prima del raggiungimento di qualsiasi obiettivo. E se invece gli Israeliani riuscissero a conquistare Gaza e il Sinai? Opzione ancora più ardita: e se la contemporanea Operazione Uvda si rivelasse un completo successo e a Israele riuscisse la conquista di Aqaba, togliendo l'accesso al mare alla Giordania? (concepita da Generalissimus)
La pace di Tiberiade. Nell'aprile 1949 il dittatore siriano, maresciallo Za'im, offrì ad Israele un trattato di pace: si proponeva di assorbire in Siria circa metà dei rifugiati palestinesi, restituire il kibbutz di Mishmar occupato durante la guerra, e riconoscere lo Stato ebraico. In cambio chiedeva la stretta striscia di territorio israeliano sulla destra del Giordano, e uguale accesso alle risorse idriche della zona. Ben Gurion rifiutò ogni compromesso. In agosto, Za'im fu deposto da un colpo di stato. Se invece Israele fosse stata meno sorda? Avrebbe stabilito relazioni normali con almeno uno (e molto probabilmente due) dei suoi vicini. Questo avrebbe allentato notevolmente il "complesso di Amalek" nella società israeliana, e avrebbe liberato risorse militari per gli altri fronti. È probabile inoltre che l'accordo con la Siria avrebbe reso Israele più incline ad accordi con gli altri stati arabi, e stabilito per essi un precedente. Con l'assorbimento dei mezzo milione di palestinesi in Siria e gli altri in Giordania, non ci sarebbe stata una questione palestinese più scottante di quanto non sia la questione dei giuliano-dalmati in Italia: un problema, ma secondario. Inoltre, i paesi che avessero assorbito i palestinesi dovevano beneficiare di una sorta di piano Marshall; non credo che questo avrebbe portato un boom economico in Giordania, ma Siria e Libano avrebbero potuto benissimo sperimentare cambiamenti simili a quelli dell'Italia del dopoguerra, e diventare nazioni industrializzate, legate all'occidente, relativamente laiche; le guerre civili libanesi, la RAU e la guerra dei sei giorni vengono evitate. Probabilmente Nasser va avanti per la sua strada, e lancia alla Siria violenti anatemi; in effetti è probabile che questa non rimanga del tutto stabile, vi siano agitazioni nasseriste e baathiste, e magari in un modo o nell'altro Assad prende il potere lo stesso. Ma in generale abbiamo un Medio Oriente meno violento e meno travagliato dalla guerra fredda, forse i paesi del Golfo non si schierano contro Israele e non c'è nessuna crisi petrolifera, quindi nessuna rivoluzione iraniana (ideata da Falecius)
La Libia tripartita. Nel 1949 fu presentata al consiglio di sicurezza dell'ONU una risoluzione che prevedeva di dare in "amministrazione fiduciaria" all''Inghilterra la Cirenaica, alla Francia il Fezzan e all'Italia la Tripolitania. La mozione fu bocciata solo per un voto. Dicono che il rappresentante di Haiti, ubriaco, abbia votato per sbaglio contro, anche se era stato lautamente pagato per votare a favore. La bocciatura della mozione aprì la strada ad una Libia indipendente, sotto re Idris. Supponiamo che il rappresentante di Haiti beva un po' meno e voti come gli era stato raccomandato. Alla fine dell'amministrazione fiduciaria, nel 1960, la Libia non si riunifica in un solo stato, come è successo per la Somalia, ma la divisione rimane, visto che Tripolitania e Cirenaica hanno sempre avuto una storia separata. Allora il Fezzan entra nella comunità africana francese, e rimane, con il suo petrolio, sotto l'influenza francese fino ai giorni nostri. Forse potrebbe unirsi al poverissimo Ciad. La Cirenaica vota per l'unione alla Repubblica Araba Unita di Nasser. Il giovane Gheddafi, originario di Sirte, diventa ufficiale dell'esercito Egiziano. Alla morte di Nasser cerca di prendere il potere, ma Sadat ha la meglio e lo fa fucilare. Il petrolio della Cirenaica aiuta Sadat a risollevare l'economia egiziana. Forse potrebbe salvargli la vita. La Tripolitania infine diventa una repubblica araba moderata, con forti legami economici con l'Italia. In Tripolitania non c'è molto petrolio, ma quel poco sarà ben sfruttato da Enrico Mattei. Gli italiani espulsi da Gheddafi in questa Timeline rimangono, e una buona integrazione tra Arabi e Italiani potrà perfino favorire l'ingresso della Tripolitania nell'Unione Europea: primo, ma forse non ultimo, degli stati nordafricani... (pensata da Francesco Dessolis)
(Dipar)Tito/3. « Smettila di mandare persone a uccidermi. Ne abbiamo già catturate cinque, una delle quali con una bomba e un'altra con un fucile. Se non la smetterai di mandare assassini ne manderò io uno a Mosca, e non dovrò mandarne un secondo. » Così scrisse Tito a Stalin nel 1949, al culmine del Conflitto Sovietico-Jugoslavo, dopo essersi reso conto che il leader dell'URSS aveva organizzato diversi tentativi di assassinio contro di lui. Ma cosa accadrebbe se i sicari di Stalin facessero centro al primo colpo e si sbarazzassero di Tito? Riusciranno i Sovietici a riportare in riga la Jugoslavia? E cos'altro potrebbe accadere? (il solito Generalissimus)
La Grecia Rossa. Sono i comunisti dell'Esercito Democratico greco a vincere la Guerra civile greca, possibilmente prima della rottura fra Tito e Stalin, e nel 1949 la Grecia diventa una repubblica popolare sotto la guida di Markos Vafiadis, il "Mao Tse-tung ellenico". Cosa accade nello scenario del Mediterraneo Orientale? Se Vafiadis si accorge di essere anche lui malvisto da Stalin, potrebbe anche seguire l'esempio di Tito, altrimenti aderirà al Patto di Varsavia. In entrambi i casi non ce lo vedo a comandare col pugno di ferro, e probabilmente si ritornerà alla democrazia alla sua morte nel 1992 (ancora Generalissimus)
Tristano e Isotta. Lo storico marchio italiano "Isotta Fraschini" non cessa la produzione automobilistica nel 1949, ed anzi diventa un colosso come la Fiat? Una gestione "milanesecentrica" del mercato italiano, invece che torinese, che cambiamenti potrebbe scatenare? (pensata da Paolo Maltagliati)
SUPERga. Il 4 maggio del 1949 il Fiat G212 cambia rotta per evitare un temporale, ed evita così l'impatto contro il muraglione della basilica di Superga. Il Grande Torino vince regolarmente il campionato, e l'anno successivo ottiene il sesto scudetto consecutivo. La nazionale italiana si reca in Brasile con 11 giocatori granata, coadiuvati da altri ottimi giocatori: i milanisti Carapellese e Annovazzi, gli juventini Boniperti, Parola, Muccinelli e Sentimenti IV, il viola Pandolfini e dal Novara l'evergreen Piola. Non avendo alcun problema psicologico di "volo", la squadra si reca in Brasile in aereo, supera la prima fase, si scontra nella partita decisiva con il Brasile, lo batte in casa sua 2-1 con due reti capolavoro del grande Valentino Mazzola e vince il terzo Campionato Mondiale a Squadre nazionali consecutivo, aggiudicandosi definitivamente la Coppa Jules Rimet. Cosa avverrà in seguito? Una lenta decadenza dell'Italia? Oppure quattro anni dopo una squadra ritoccata alla meglio perderà una finale mondiale contro la grande Ungheria di Puskas, Kocsis e Hidegkuti? Come sarà la nuova Coppa del Mondo? Ruberanno la Coppa Jules Rimet? Come muta il panorama del calcio italiano? (sesta ucronia calcistica proposta da Bhrig e da Giovanni Ricci; ecco lo sviluppo ideato da Nostradamus)
L'Albania va a zig Zog. Nel 1949 gli Americani cercarono di organizzare una serie di invasioni e incursioni mirate a rimettere sul trono d'Albania l'ex re Zog I. I volontari, reclutati tra le varie forze nazionaliste e monarchiche che avevano combattuto le forze dell'Asse durante la Seconda Guerra Mondiale, non mancavano di certo, ma andò tutto a monte quando l'agente doppiogiochista Kim Philby spifferò tutto a Mosca. Ma cosa sarebbe successo se il piano fosse andato a buon fine e al paese al di là dell'Adriatico fosse stato risparmiata la dittatura Comunista di Enver Hoxha? O Zog rovinerà tutto instaurando di nuovo lo stato di polizia che esisteva durante il suo regno? Con un Albania capitalista (e che sta meglio finanziariamente) Tito non può invitare molti Albanesi in Kosovo come fece in HL nella speranza che alla fine l'Albania si unisse alla Jugoslavia, quindi anche la situazione in quell'area potrebbe essere diversa (a uattro mani William Riker e Generalissimus)
Young Hong Kong. Assecondando il movimento di decolonizzazione dell'impero britannico nell'immediato dopoguerra, il governo britannico si era lanciato in un programma di riforme democratiche della colonia di Hong Kong, detto piano Young. Un piano che doveva dare rappresentanza democratica ai Cinesi di Hong Kong per guadagnare la loro fedeltà nei confronti della Cina continentale. Il progetto fu silurato dalle elite della stessa Hong Kong e il momento andò perduto con la vittoria comunista del 1949 e poi la guerra in Corea. Ma se il progetto va in porto? Hong Kong vede l'elezione di un consiglio municipale a maggioranza cinese già nel 1950, primo passo verso la democratizzazione della colonia, cui segue la creazione del consiglio legislativo, la nomina di un primo ministro e la sua elezione a suffragio universale già nel 1975. Ora, quando nel 1974 iniziano i colloqui sul ritorno della colonia alla Cina, Pechino fa pressioni anche per avere diritto a imporre un sistema più "consensuale" al posto delle istituzioni democratiche (nella nostra Timeline non esistevano, hanno potuto negoziare cosa volevano, rappresentava già un progresso). Il popolo di Hong Kong angosciato manifesta per anni contro le trattative, mentre Londra non si mostra così pronta a cedere a Pechino e si ritrova sotto pressione dell'opinione pubblica mondiale. Il popolo di Hong Kong decide allora di organizzare un referendum sulla propria indipendenza, sostenuto sottomano dai grandi padroni locali e da Washington. Nel 1988 la maggioranza si pronuncia per l'indipendenza pura e semplice della colonia e non riconosce l'obbligo di riunificazione con la Cina. Londra cede senza problemi. Pechino non può mettere in atto colpi di mano ed é costretta a lasciar fare. Ironia della storia, dopo un lungo processo verso l'indipendenza quest'ultima é ufficialmente proclamata il 28 giugno 1997, due giorni prima della prevista restituzione. Hong Kong diventa una città-Stato simile a Singapore ma democratica, ammessa all'ONU e nell'ASEAN. Quale sarebbero le conseguenze per la città-Stato e per la Cina? Come reagisce Pechino avendo perso il potenziale economico e industriale di Hong Kong? Come fa Hong Kong a superare da sola la crisi economica del 1997 e l'epidemia di SARS del 2012. Quale sarebbero le sue relazioni con la Cina e con Taïwan? (altro colpo di genio di Perchè no?)
15 maggio 1949. Fine incruenta dell'URSS e della Guerra Fredda (proposta da Demofilo, ecco il suo testo; c'è anche un suo seguito)
Uighuristan. Nel 1949 le armate maoiste assunsero il potere nel Sinkiang Uighur, rovesciando il signore della guerra Sheng Shicai, che aveva ucciso Mao Zemin, fratello di Mao Zedong. Da allora gli Uighuri costituiscono una spina nel fianco del governo di Pechino. E se invece Sheng Shicai la spunta, sconfiggendo i cinesi con l'aiuto sovietico? Si crea uno stato satellite dell'URSS, simile all'Afghanistan di Babrak Karmal, oppure uno sceiccato musulmano? E con quali conseguenze sulla storia dell'Asia centrale? (proposta da William Riker)
Gli inglesi in Cina. L'incidente della HMS Amethyst sul Fiume Azzurro nel 1949, attaccata dai comunisti, fa intervenire in prima persone le forze armate britanniche nell'ultima fase della Guerra Civile in Cina. Come cambia lo scenario? (made in Generalissimus)
Il Sol (Levante) dell'Avvenire. Il leader carismatico del Partito Comunista Giapponese, Sanzō Nosaka, ideò una strategia per ritrarre il proprio partito come "amabile" e per infiltrarsi il più capillarmente possibile fra gli intellettuali, i circoli Socialisti, i contadini, gli operai e le fasce più basse della popolazione. Una volta ottenuti abbastanza consensi e diffusione, Nosaka diede il via ad una campagna di scioperi che si espanse sempre di più, e che sarebbe dovuta culminare con uno sciopero generale che avrebbe dovuto far cadere il governo di Shigeru Yoshida nel 1949 e consegnare pacificamente il potere nelle mani del Partito Comunista Giapponese. Yoshida cercò di ottemperare alle richieste dei lavoratori giapponesi, al punto da riuscire a convincere il Partito Socialista Giapponese a sfilarsi dal piano di Nosaka, ma i Comunisti andarono avanti imperterriti. Lo sciopero era ormai imminente e il destino di Yoshida sembrava segnato, ma a salvare quest'ultimo arrivò nientemeno che il Generale Douglas MacArthur. Costui intimò ai Comunisti di interrompere immediatamente tutti gli scioperi e di non far partire assolutamente lo sciopero generale, perché se questo avesse preso il via egli avrebbe dato ordine agli Stati Uniti di scatenare contro il Giappone una nuova e potentissima arma segreta appena sviluppata dalla forza distruttiva inimmaginabile. Il ricordo della bomba atomica era ancora troppo vivo, e per non rischiare la distruzione del Giappone Nosaka decise di revocare lo sciopero generale e di interrompere la campagna di scioperi in corso. In seguito alla purga dei Comunisti in tutta la nazione e di un passaggio a politiche più aggressive e "Maoiste" che si dimostrarono infruttuose, il Partito Comunista Giapponese non ebbe mai più un'occasione così grande di prendere il potere. Ma cosa accadrebbe se Sanzō Nosaka vedesse il bluff di MacArthur, lo sciopero generale partisse, il governo Yoshida cadesse (magari anche perché stavolta i Socialisti non abboccano alle sue promesse) e il Giappone si ritrovasse a guida Comunista? (di nuovo Generalissimus)
Francitalia. Un progetto del dopoguerra prevedeva la nascita di un'unione franco-italiana sul modello del Benelux, chiamata "FrancItal". Cosa sarebbe avvenuto se questa unione si fosse davvero realizzata e consolidata? In generale al posto di una costruzione europea globale si potrebbero costruite delle unioni locali come l'esistente Consiglio nordico, il Benelux, i ripetuti progetti di unione danubiana, forse una Mitteleuropa germanica, tutte con lo stesso intento di pacificazione delle rivalità nazionali, sopratutto la riconciliazione franco-tedesca. FrancItal, con sede a Nizza, con un'unione economica e culturale, un canale franco-italiano sul modello del canale franco-tedesco, base di una futura estensione alla Spagna... In alternativa si potrebbe pensare ad un'unione franco-tedesca sullo stesso modello, che si potrebbe immaginare per il futuro, con capitale a Strasburgo. L'immagine più emozionante della storia dei rapporti franco-tedeschi è quella di Mitterand e Kohl mano nella mano davanti alle tombe dei morti nella prima guerra mondiale: vengono le lacrime a rivederla... perchè non pensare a un capo di stato unico? (una proposta davvero emozionante di Perchè no?)
Dossetti Superstar. Il Terzo Congresso della Democrazia Cristiana a Venezia, tenutosi il 2-6 giugno 1949, è teatro di una forte resa dei conti all'interno del partito dello scudocrociato. Dopo il consueto inno "Bianco Fiore, simbolo d'amore!" e le bandiere bianche e scudocrociate che sventolano nel Centro Fiere che ospita l'assise dei democratici cristiani, il segretario politico Giuseppe Cappi apre con una relazione che illustra la situazione del governo e del partito. Nel pomeriggio interviene il fondatore e presidente del consiglio Alcide De Gasperi che ricorda la possibile convergenza fra le varie anime del partito, senza spezzare l'unità dei cattolici in politica. Durante la notte iniziano le riunioni delle varie correnti del partito bianco. Nella mattina del 3 giugno prende la parole l'ex-segretario del partito Attilio Piccioni, esponente di "Politica Popolare", area vicina a De Gasperi, che ricorda il ruolo svolto dal partito nella costruzione della democrazia in Italia. Nel pomeriggio abbiamo gli interventi del ministro dell'interno Mario Scelba, di Giuseppe Spataro e del sottosegretario alla presidenza del consiglio, il giovane Giulio Andreotti. Il giorno seguente si apre invece con l'intervento della destra del partito, capeggiata da Stefano Jacini e Carmine De Martino e facente parte del gruppo dei "vespini"; assunsero tale nome dal luogo di fondazione, il Vespa Club di Roma. Nel pomeriggio si registrano le prime contestazioni alla linea liberista pura e selvaggia espressa durante l'intervento di De Martino, definito "la quinta colonna della Confindustria". Il 5 giugno, terza giornata del congresso, è la sinistra democratica cristiana a tenere banco. Nella mattinata è alla ribalta "Politica Sociale", erede diretti del Partito Popolare di don Luigi Sturzo, capeggiata da Giovanni Gronchi con Achille Grandi, Giuseppe Rapelli e Fernando Tambroni, mentre nel pomeriggio prende la parola Giuseppe Dossetti, leader di "Cronache Sociali", affiancato da Giorgio La Pira, Amintore Fanfani e da illustri intellettuali cattolici come Giuseppe Lazzati e Achille Ardigò. Nello stesso pomeriggio sono ufficializzate le varie candidature: Paolo Emilio Taviani per "Politica Popolare", Carmine De Martino per i "vespini", Giovanni Gronchi per "Politica Sociale" e Giuseppe Dossetti per "Cronache Sociali". Durante la notte c'è un incontro a tre tra De Gasperi, Gronchi e Dossetti. Nella mattinata del 6 giugno 1949, ultimo giorno di Congresso per la Democrazia Cristiana, mentre De Martino conferma la candidatura alla segreteria, interviene Gronchi indicando come candidato unico per "Politica Popolare", "Politica Sociale" e "Cronache Sociali" Giuseppe Dossetti. Il ministro Scelba, Giuseppe Pella e Tambroni abbandonano l'assise mentre don Luigi Sturzo benedice l'intesa e il candidato Giuseppe Dossetti, che viene eletto quarto segretario del partito. Alla presidenza onoraria viene nominato don Sturzo, alla presidenza del partito Gronchi, responsabile amministrativo Tavini e responsabili del settore giovanile Andreotti e Tina Anselmi. Il "Popolo" viene affidato a Giuseppe Spataro e la "Discussione" a La Pira. La Democrazia Cristiana conferma naturalmente pieno appoggio all'esecutivo De Gasperi e apre la cosidetta "terza fase sociale" per il governo in materia di politiche contro la disoccupazione, a favore delle famiglie e dei lavoratori. Mentre la Democrazia Cristiana ha questa evoluzione, in linea con il precetto degasperiano "un partito di centro che guarda a sinistra", il cosiddetto "Partito Romano" di Scelba, Pella e Tambroni fonda con Luigi Gedda il movimento "Patto Cristiano-Comitati Civici", dove ben presto confluisce la destra cattolica tradizionalista, con esiti minimi in termini di voti e lo sconcerto dello stesso papa Pio XII. In questo modo rientrano nel partito di De Gasperi i cristiani sociali di Gerardo Bruni: è la fine dell'unità politica dei cattolici (proposta dal solito Demofilo, che di Dossetti è un grande ammiratore)
L'ucronia del Passerotto. Ucronia in onore della grandissima Édith Piaf, scritta il 19 dicembre 2015, nell'esatto centenario della sua nascita. Nel 1948 l'interprete da "La Vie en Rose" conobbe il pugile Marcel Cerdan, campione dei pesi medi, e se ne innamorò perdutamente. Ma il 28 ottobre 1949 l'aereo che trasportava Marcel Cerdan da Parigi a New York si schiantò sulle Azzorre. Édith stessa aveva detto all'amato: « Prendi l'aereo, se prenderai la nave avrò il tempo di morire, mi manchi troppo ». Ella non si perdonò mai quelle parole, cadde nel vortice della depressione e cominciò a fare abuso di morfina, iniziando la parabola discendente che la porterà a una morte prematura il 10 ottobre 1963 (secondo alcuni per broncopolmonite, secondo altri di cirrosi epatica). E se invece Cerdan quel brutto giorno prende la nave e vive accanto a Édith ancora per lunghi anni? Quali capolavori di virtuosismo canoro saprà regalarci una Piaf non depressa e sulle scene fino a quasi ottant'anni? (è di Enrica S.)ù
Escalation della Guerra di Corea. Gli USA decidono di usare l'opzione nucleare per porre fine a loro vantaggio alla guerra di Corea, come in effetti McArthur aveva realmente intenzione di fare, ma che gli costò il posto e forse la presidenza. Gli USA escono pienamente vincitori ed hanno una Corea unita ed alleata come il Giappone, ma in compenso Cina e Russia si avvicinano molto, ed assieme possono alla lunga uscire vincitrici dalla guerra fredda. Se invece scoppiano nel 1991 a causa delle loro grandi contraddizioni interne, in questo caso la Cina è messa pressappoco come la Russia, ancora incapace di sfruttare appieno le proprie capacità e risorse economiche (proposta da Never75 e da Dans e scritta da quest'ultimo)
L'Unica Corea/1. Quando nel 1950 scoppia la guerra di Corea, l'URSS non decide di abbandonare temporaneamente il suo seggio nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU, e pone il veto all'intervento occidentale nella penisola. Gli USA e i loro alleati preparano lo stesso il loro intervento, ma il ritardo risultante permette ai Nord-coreani di sfondare il perimetro di Busan e mettere fine alla guerra. il dittatore Yi Seung-man fugge in Giappone, dove sarà assassinato l'anno seguente da agenti nord-coreani. Kim il-sung reinsedia la capitale a Seoul. Una vasta purga é avviata nel Sud che rimarrà per sempre il mezzogiorno contadino che era all'epoca. Alla fine Washington lascia perdere per rafforzare le sue posizioni in Giappone. L'URSS partecipa al trionfo anche se del successo non approfitterà per niente. Paradossalmente il successo rapido non va a vantaggio neanche di Kim Il-sung: al contrario della nostra Timeline non ha avuto la lunga guerra di Corea per eliminare facilmente i suoi rivali. Anche se sarà l'eroe della riunificazione coreana, Kim non potrà governare da solo e sarà poi messo in minoranza nel 1964 e costretto a lasciare il potere. Niente successione monarchico-comunista dei Kim. Poiché la Corea comunista non vive sotto stato continuo di assedio e di paranoia, come la maggior parte dei regimi comunisti cade nel 1989 facendo la fine dell'URSS. Negli anni 2000, la Corea democratica si rafforza e diventa una potenza economica come le altre tigri asiatiche (questa è di Perchè no?)
L'Unica Corea/2. E ora, l'ucronia contraria. Alla fine del 1950 la riconquista operata dalle forze dell'ONU (sopratutto americane) é compiuta. Mao Zedong non osa intervenire direttamente e lascia il vicino nordcoreano al suo destino. Kim il-Sung si esilia a Beijing da dove animerà una guerriglia nelle montagne settentrionali della Corea Unita (proprio la zona di frontiera con la Cina) che si spegnerà progressivamente alla fine degli anni '70. La Corea viene riunificata dal Sud come Taehan Minguk. Il problema é ormai quello di stabilizzare il regime coreano di Yi Syngman. Il presidente Yi, ormai dispensabile, é tolto di mezzo sotto pressione americana a vantaggio di un regime militare meno corrotto, guidato dal generale Park Chung Hee. La Corea si industrializza più rapidamente grazie alle risorse delle miniere del Nord (il Nord era sempre stato il cuore industriale della Corea unita). La penisola si democratizza progressivamente alla fine degli anni '80 in occasione delle Olimpiadi di Séoul. Quale sarebbe l'impatto di una chiara vittoria americana sul resto della partita Est-Ovest e sulla guerra del Vietnam? (ancora Perchè no?)
Home run, Woody! Con grande delusione dei suoi insegnanti il giovane Allan Stewart Königsberg non era particolarmente interessato allo studio, preferendogli decisamente il Baseball. La notevole forza nelle braccia, decisamente insolita per un adolescente, lo rendeva infatti perfetto nel ruolo di Battitore, tanto che Allan aveva accarezzato l'idea di diventare un professionista. Fortunatamente per noi il giovane dimostrerà ben presto un notevole talento come Umorista scrivendo battute per i giornali, attività che da occasionale si trasformerà ben presto in un impiego regolare che nel tempo lo avvicinerà al mondo dello spettacolo. E se il giovane Heywood decidesse di scegliere il Baseball come sua attività e diventassre un giocatore professionista? Come potrebbe cambiare la Storia senza Woody Allen? (farina del sacco di Enrico Pizzo)
Santa Gianna in Brasile. La giovane Gianna Beretta, non ancora Santa, aveva un fratello, padre Alberto, missionario in Brasile. Questi le scrisse più volte parlandole della triste situazione di quelle terre poverissime. Gianna, che il 30 novembre 1949 si era laureata in Medicina all'università di Pavia, pensò di chiudere l'ambulatorio che aveva aperto a Mesero, presso la natia Magenta, e di trasferirsi in via definitiva a Grajaù, nello Stato del Maranhão, per aiutarlo, ma i colleghi medici e il suo direttore spirituale la dissuasero dal partire, per via della sua salute molto fragile. Gianna rimase così a Mesero, conobbe l'ingegner Pietro Molla, lo sposò, e divenne Santa per la ben nota decisione di non interrompere la sua quarta gravidanza per curare un cancro. Ma se avesse una saluta migliore e decidesse di partire? In che modo si esprimerà la sua Santità in terra di missione? (pensata da William Riker)
CED and breakfast. La Comunità Europea di Difesa decolla. Che accade? (proposta e scritta da Dans)
Mezzaluna Fertile crescente. E se il colpo di stato del 1949 ad opera del Generale Adib al-Shishakli contro il capo della giunta militare siriana Sami al-Hinnawi fallisse, permettendo a quest'ultimo il compimento del Piano Mezzaluna Fertile, ovvero l'unificazione di Siria, Iraq e Giordania, con probabile nuovo conflitto con Israele? (ideata da Generalissimus)
Interlingua. Che succede se l'Interlingua si diffonde davvero tra le masse e diventa la lingua franca per 600 milioni di persone che oggi parlano lingue romanze? (una proposta probabilmente impossibile di William Riker)
La Finlandizzazione? E che cos'è? E se la Dottrina Paasikivi-Kekkonen non funzionasse e la Finlandia finisse nell'orbita dell'Unione Sovietica a causa delle pesanti pressioni di quest'ultima? Forse la Svezia in questo caso sarebbe uno degli stati fondatori della NATO... (proposta da Generalissimus)
La Primavera di Helsinki. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, Stalin si annette una parte considerevole della Finlandia (per esempio la Lapponia) per punirla della sua alleanza con il III Reich. Nel resto della Finlandia viene insediato un governo fantoccio filo sovietico, come nella nostra Timeline accadde effettivamente nei Paesi dell’Est. A partire dagli anni ’60 però si forma un chiaro movimento di aperta rivolta (detto "socialismo dal volto umano") anche grazie alla “vicinanza” dei modelli socialdemocratici dei “cugini” scandinavi. Tutto ciò sfocia in un intervento armato di Mosca che pone fine col sangue a questo “fuorviante” esperimento (la famosa “Primavera di Helsinki”). Una Russia però così vicina all’Europa Occidentale allarma maggiormente Usa ed Europa, e i Paesi Scandinavi (Svezia in testa) svolgono un ruolo di primo piano nello scacchiere europeo. Grazie ad una fitta serie di spionaggi e boicottaggi, Svezia e Norvegia (e Danimarca anche se in modo meno massiccio) cercano di destabilizzare dall’esterno il sistema comunista finlandese, finanziando segretamente un partito autonomo operaio. Il grande primo ministro svedese Olof Palme potrebbe svolgere benissimo il ruolo che Papa Giovanni Paolo II svolse nella nostra storia (un'idea di Never75)
L'intifada ebraica. Paradossalmente lo Stato di Israele fu fin dall'inizio della propria storia stretto alleato degli USA, nonostante il fortissimo movimento pionieristico dei Kibbutzim che proponeva una sorta di comunismo integrale, simile a quello "sperimentale" fatto in ampie zone dell'Unione Sovietica. Mettiamo che il movimento Kibbutzim sia ancora più forte e riesca ad imporsi anche politicamente al resto del Paese. In questo caso anche Stalin, pur ferocemente antisemita, non si lascia sfuggire di certo l'occasione e cerca un'alleanza strategica con il piccolo Stato, anche per frenare l'egemonia americana nella zona (Turchia e Grecia già nella NATO. Iraq ed Arabia Saudita stretti alleati). In questo caso gli USA, nonostante la fortissima presenza delle lobby ebraiche all'interno del Paese, sono costretti a prendere le parti dei Palestinesi per frenare la presenza sovietica nella zona. Dopotutto anche la fortissima presenza di lobby tedesche ed irlandesi non impedì agli USA di scendere in campo contro la Germania nelle due guerre mondiali. A questo punto, dopo il crollo dell'URSS, come si decide il futuro dell'area? Gli USA impongono uno Stato Palestinese molto più grande dell'attuale e lo Stato d'Israele è alquanto ridotto. Oggigiorno avremo, paradossalmente, una guerriglia israeliana contro le occupazioni palestinesi! (ancora Never75)
La mozione è respinta. Durante l'assemblea generale delle Nazioni Unite del 29 novembre 1947 i voti di Unione Sovietica, Bielorussia, Ucraina, Polonia e Cecoslovacchia furono decisivi per l'approvazione a maggioranza della risoluzione 181 che proponeva la spartizione della Palestina in due stati, uno israeliano ed uno arabo. Infatti 33 furono i sì, 13 i no e 10 gli astenuti, voti questi ultimi che si sommavano, e con il pareggio 28 contro 28 la risoluzione sarebbe stata respinta. Perchè Stalin decise di votare a favore della nascita dello Stato d'Israele? Secondo lo storico russo Leonid Mlecin, con quel voto Stalin intendeva insidiare la supremazia del Regno Unito nella regione mediorientale, favorendo la nascita di quello che sarebbe dovuto diventare un nuovo paese socialista. Inoltre, visto il fallimento dei suoi piani per l'Oblast' Autonoma Ebrea, il dittatore sovietico vide la nascita di Israele come un'occasione per sbarazzarsi di un gran numero di Ebrei. Il Ministro degli Esteri sovietico Molotov si affrettò infatti a riconoscere per primo il nuovo stato e a rifornirlo di armi da guerra pesanti russe e cecoslovacche per la difesa contro i paesi arabi. Invece gli Stati Uniti, pur favorevoli alla risoluzione 181, si mostrarono freddi verso Tel Aviv per il timore di mettere in pericolo i propri rifornimenti di petrolio arabo. Anche Golda Meir, ambasciatrice israeliana a Mosca nel 1948-49, dovette ammettere che senza le armi sovietiche, Israele non avrebbe potuto vincere la prima guerra contro le nazioni arabe. Ma che accade se Stalin intuisce che invece Israele sarà l'ennesima quinta colonna statunitense, e decide di votare no alla risoluzione 181? (ideata da William Riker)
Sono solo ventisei. Non viene introdotto il XXII emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d'America, che limita a due i mandati di un presidente. Che accade se Eisenhower, Reagan, George W. Bush o Trump si fanno rieleggere più volte, o addirittura a vita come Roosevelt? (questa sì che è una distopia! La dobbiamo a Perchè no? e a William Riker)
Cry for me, Argentina. San Juan, città argentina sulle Ande, é stata distrutta due volte: la prima, nel 1945. In seguito a questo terremoto, che é stato devastante, Eva Duarte conobbe Juan Domingo Perón, e la storia argentina subì una giravolta di 180º. Cosa sarebbe accaduto se non ci fosse stato quel terremoto a San Juan nel 1945, o se fosse avvenuto in un altro momento? Forse Evita sarebbe stata sempre un'attrice di radio, nemmeno molto conosciuta, e Perón, senza di lei, non avrebbe ottenuto la popolarità che ebbe in seguito; di conseguenza la storia argentina della seconda metà del secolo XX sarebbe stata assolutamente diversa. senza un Perón forte e carismatico, fortezza e carisma a cavallo della particolare personalità di Evita, l'Argentina forse non avrebbe sofferto i colpi di stato degli anni '50, '60 e '70, che tanto male hanno fatto a quel paese, perché Perón sarebbe scomparso nel gioco delle varie elezioni democratiche, e la sua figura sarebbe sfumata senza lasciare traccia... (proposta non a caso dall'argentino Enrique)
La Repubblica dei Belgi. Dopo l'occupazione del Belgio nel 1940, il re Leopoldo III si rifiutò di seguire il governo legittimo belga in esilio a Londra, firmò la resa, si consegnò ai Tedeschi ed ebbe un incontro personale con Hitler per capire quale fosse il futuro del suo paese. Lo stesso Churchill anni dopo commentò: "Leopoldo è come i Borboni, non ha imparato niente e ha dimenticato tutto". Ma il re venne sentito sempre più come figura pericolosa dai nazisti, e nel 1944 fu prelevato dal palazzo reale di Bruxelles e deportato in Sassonia e poi in Austria. Lui e la sua famiglia furono liberati dagli Alleati nel 1945, ma a causa della loro condotta durante la guerra dovettero rimanere in esilio in Svizzera. Venne istituita una reggenza guidata dal principe Carlo Teodoro, mentre in tutto il Belgio ci furono scioperi di massa contro il ritorno di Leopoldo III. Solo nel 1950 la questione "reale" venne risolta con un referendum popolare, che autorizzò con il 57 % il rientro del re nel paese, ma non placò le rivolte che continuarono fino al 1951, quando questi abdicò in favore del figlio Baldovino I. Ma se il referendum respinge il ritorno del monarca? Il Belgio diventerà una repubblica federale o una confederazione sul modello svizzero? È anche possibile che la stessa esistenza dello Stato venga messa in discussione. Il re, per quanto discutibile, ha ancora oggi una forte valenza aggregatrice nel Paese. Un presidente della Repubblica non avrebbe lo stesso carisma e in breve il Paese potrebbe spaccarsi in due o tre tronconi. Ovviamente, avverrebbe una secessione/divisione alla Cecoslovacca piuttosto che alla Jugoslava. Oppure, semplicemente, una parte del Paese va con l'Olanda e l'altra con la Francia, come in fondo doveva essere già nell'800 (è di Ainelif)
Ei Fuchs, siccome immobile... Il fisico tedesco Klaus Emil Jules Fuchs (1911-1988), fuggito in Gran Bretagna durante il Nazismo e considerato da alcuni il miglior cervello tedesco dopo Albert Einstein, fu arrestato nel 1950 dagli agenti di Scotland Yard con l'accusa di aver ceduto all'Unione Sovietica i segreti della bomba atomica e della bomba all'idrogeno. Fu condannato a 14 anni di prigione, 5 dei quali condonati. Uscì dal carcere di Wakerfield nel 1952 e si stabilì a Lipsia, nella Germania dell'Est. In base agli elementi emersi dall'inchiesta successiva al suo arresto, si ritiene che, senza le informazioni essenziali fornite da Fuchs, l'Unione Sovietica avrebbe tardato parecchi anni a produrre un proprio deterrente nucleare, modificando in modo sensibile l'equilibrio mondiale di quegli anni. Ebbene, che accade se Fuchs è arrestato prima (o resta leale al Regno Unito), evitando di dare una mano a Stalin nel realizzare la sua bomba atomica? (se lo domanda Enrica S.)
I Mao come i Kim. Il figlio primogenito di Mao Zedong, Mao Anying, non si fa uccidere nel 1950 nei primi mesi della guerra di Corea, al contrario ne esce sano e salvo, glorificato come eroe di guerra contro gli imperialisti. La cosa gli permette di iniziare una bella carriera militare che culmina con la sua nomina a generale nel 1964. Quando suo padre muore nel 1976, Mao Anying ha una vasta rete di amici e contatti, può cosi far fuori gli oppositori alla linea pura della politica maoista. Mao Anying diventa assai rapidamente il nuovo capo della Cina comunista. Con lui la Cina non si aprirà all’estero ne conoscerà le riforme di Deng Xiaoping, il paese rimarrà nella doxa maoista, chiuso in se stesso, isolato dal resto del mondo dopo il crollo dell’URSS. Senza la politica di « un paese, due sistemi », Hong Kong e Macao non torneranno in seno alla madrepatria nel 1997 e 1999, con consultazione popolare le due città preferiranno formare la Repubblica Unita di Hong Kong e Macao. Una terza crisi dello Stretto di Formosa negli anni 2000 porterà a sanzioni economiche e ad un isolamento ancora maggiore . Mao Anying si spegne nel 2002 a ottant’anni e gli succede suo nipote, Mao Xinyu, che continua la dinastia Mao. Come evolve la scena internazionale senza l'ascesa economica della Cina all'inizio degli anni 2000? Va tutto a favore degli Stati Uniti? E il debito estero americano chi lo compra? (pensata da Perchè no?)
L'ultima notte di Cesare Pavese. « Non parole. Un gesto. Non scriverò più ». Con queste parole finisce il diario di Cesare Pavese. Otto giorni dopo, nella notte tra il 26 e 27 agosto del 1950, il poeta e romanziere piemontese ingoiò una dose letale di barbiturici in una stanza dell'hotel Roma al centro di Parigi. Secondo il suo biografo Davide Lajolo, quella notte Pavese non voleva restare solo: telefonò a molti amici, tra cui Fernanda Pivano, ma nessuno volle o poté raggiungerlo. Forse sarebbe bastata una voce amica per salvarlo. E se la avesse trovata? (ancora Enrica S.)
Fantasmi portoricani. Il 1 novembre 1950 due nazionalisti portoricani, Griselio Torresola e Oscar Collazo, tentarono di assassinare il presidente Truman, accusato di voler negare l'autonomia alla loro isola. E se l'attentato va a segno? (made in William Riker)
L'Arciduca d'America. L'Arciduca Ottone di Asburgo-Lorena, figlio dell'ultimo imperatore Carlo I e pretendente al trono d'Austria e d'Ungheria, nel 1951 non sposa a Nancy la principessa Regina di Sassonia-Meiningen, ma si reca a vivere negli Stati Uniti d'America, dove sposa una ricca ereditiera. Il suo sestogenito Carlo d'Asburgo nasce negli USA ed è cittadino americano. Che accade se nel 2008 batte Obama nelle Primarie del Partito Democratico e si fa eleggere Presidente con lo stesso Obama come vice? (strana idea di Lucasauro)
Atollo K. Noto sia con il titolo di "Utopia2" che di "Atollo K", nel 1951 fu girato l'ultimo film della coppia Laurel-Hardy. Avrebbe dovuto essere il lancio della coppia in Europa, tuttavia la produzione non volle affiancarle due famosissimi comici europei: l'italiano Totò e il francese Fernandel. Che sarebbe successo se il film avesse visto un cast con questi quattro comici? (proposta da Giovanni Ricci)
L'Onorevole della Risata. Antonio de Curtis, meglio conosciuto come Totò, decide di scendere in politica, ed è eletto in Parlamento. Nelle file di quale partito? Quale impatto avrà la vita di Palazzo sul Principe della Risata? E quale contributo egli darà alla politica italiana? (se lo domanda Ainelif)
La Signora in Blu. Perchè ai maschietti è associato il colore azzurro, mentre alle femminucce è associato il rosa? Quest'ultimo è attualmente assegnato il colore rosa che deriva dal rosso, simboleggiante il ciclo mestruale, mentre l’azzurro deriva dal blu e simboleggia il sangue blu, che quindi appare più maschile. L'associazione attuale risale agli anni cinquanta; prima, i due colori erano scambiati: l'azzurro alle bambine, perchè richiamava il colore del mantello della Madonna, il rosa ai maschi, perchè richiamava il rosso del fuoco e del sangue (quindi, per associazione di idee, forza fisica e guerra). Ebbene, non ho potuto fare a meno di pensare: e se l'inversione di colore non avviene, e anche adesso il colore associato alle femminucce è l'azzurro mentre il rosa è riservato ai maschietti? Avremo Biancaneve che sposa il principe rosa, i vestitini delle bambine saranno azzurri... persino i jeans cambieranno colore da blu a rosso, per evitare di essere visti come "troppo femminili", mentre Gene Wilder inseguirà una Kelly LeBrock vestita di un abito blu nel film "La signora in blu"! (bizzarra idea di MattoMatteo)
Il Dottor Stranamore per davvero. L'11 aprile 1951 Douglas MacArthur viene destituito dal comando delle forze in Corea per "grave insubordinazione"... e la prende malissimo! Se solo il Presidente Truman lo avesse ascoltato a quest'ora le sue truppe starebbero imperversando in Cina meridionale. E al diavolo se i nipotini di zio Lenin sarebbero arrivati alla festa senza invito, tanto prima o poi sarebbe toccato anche a loro! Mentre la Guerra di Corea va avanti senza di lui, comincia una serie di sondaggi per scoprire se nelle alte gerarchie militari ci sono ferventi anticomunisti come lui che pensano di porre fine alla contrapposizione USA-URSS attaccando quest'ultima, magari con l'aiuto di qualche confetto al plutonio per accelerare le cose! Intesse una rete di amicizie e a metà 1953 il colpo di fortuna: il Generale Nathan Farragut Twining, fervente patriota i cui antenati hanno combattuto per l'America fin dai tempi della Guerra Franco-Indiana, e fautore della rappresaglia nucleare attuata con massicci attacchi aerei, viene nominato Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica. A quanto pare Dugout Doug ha puntato sul cavallo vincente! Adesso basterà attendere il momento giusto per far partire il suo piano. Nel 1954, reso ancora più desideroso di rivalsa dal risultato della Guerra di Corea, MacArthur incontra di persona il plagiato Generale Twining, ordinandogli di far partire l'"Operazione Bat"! Agli equipaggi di una quarantina di bombardieri strategici, col loro carico nucleare, viene fatto credere di dover sferrare il primo colpo della guerra contro l'Unione Sovietica. Il loro compito sarà quello di bombardare Vladivostok, Khabarovsk, Yuzhno-Sakhalinsk, Petropavlovsk-Kamchatsky, e altri obiettivi strategici dell'estremo oriente russo, proprio dove la rete di allerta radar è meno fitta, le basi dei caccia intercettori sono più distanti fra di loro e quindi la missione ha più probabilità di successo. Gli USA saranno messi di fronte al fatto compiuto e costretti a far vedere i sorci verdi a Cremlino Joe! Peccato però che la CIA fosse già sulle tracce dei due scellerati, e in seguito all'arresto di tutte le personalità coinvolte nella congiura, a tutti i bombardieri viene fatto fare dietrofront proprio in prossimità dello spazio aereo russo. Tutti tranne un solitario B-36 Peacemaker, che a causa di un guasto alla radio non ha recepito gli ordini e si sta dirigendo a tutta birra verso Magadan! Riuscirà questa situazione esplosiva a risolversi per il meglio? (è di Generalissimus)
La Beta Romeo. Il ritiro dell'Alfa Romeo nel 1951 dalla Formula 1, dove pure aveva dominato le prime due edizioni del Campionato, è stata causata dalla decisione del Governo Italiano di non finanziare il costoso sviluppo di una nuova monoposto. La miope decisione del Palazzo derivava dai piccolissimi numeri, poco più di 2000 veicoli nel 1950, realizzati dell'Alfa Romeo in termini di vendite. Tuttavia all'Alfa Romeo era in corso una complessa riorganizzazione aziendale che avrebbe trasformato il marchio da costruttore " artigianale " a industriale, riorganizzazione che si sarebbe concretizzata nella presentazione 2 anni dopo della Giulietta Sprint. Ipotizziamo invece che i vertici dell'Alfa Romeo riescano a convincere il Governo che correre, e vincere, in Formula 1 rappresenterà la migliore pubblicità possibile per il nuovo modello convincendolo ad erogare i finanziamenti necessari alla progettazione di una nuova monoposto. Che accade? (pensata da Enrico Pizzo)
Fantafumetti/2. Ub Iwerks sostituisce Walt Disney come creatore di Topolino (prima originale ucronia fumettara proposta e realizzata da Tony)
Il Disney italiano. Gian Luigi Domeneghini riscuote enorme successo con “I fratelli Dinamite”; nasce l’industria d’animazione Italiana che guadagna miliardi di Lire all'anno; Gian Luigi Domeneghini invece di rinunciare all'animazione diventa “il primo Walt Disney d’Italia” dopo Bruno Bozzetto (seconda ucronia fumettara di Alfio)
Il DNA è DonNA. Non tutti sanno quanto il Nobel di James D. Watson sia stato immeritato: egli semplicemente firmò le ricerche di una sua assistente, Rosalind Franklin, e si prese tutti i meriti subito dopo la sua prematura morte per cancro. Ma se la Franklin invece gode di ottima salute, fa causa al suo capo e la vince? Oltre a vincere il Nobel, fin dove spingerà le sue ricerche di genetica? (è di Lord Wilmore)
Il Presidente Einstein. Albert Einstein accetta di diventare il secondo presidente di Israele dopo la morte del primo. Favorisce la formazione di un governo che dovrebbe inizialmente essere tecnico, ma che in pochissimo tempo perde il favore dei conservatori ed ottiene quello dei laburisti e socialisti. Einstein (notoriamente socialista) mantiene la laicità dello stato di Israele, la sua natura bilingue e biculturale, si apre all'immigrazione palestinese con un processo di integrazione. Favorisce i Kibbutz come collettivi autogestiti in mano ai sindacati. I conservatori attaccano Einstein definendolo "pupazzo sovietico", ed effettivamente l'Unione sovietica guarda con favore ad Israele e vi manda molti dei suoi ebrei (quelli che restano si integrano nella politica sovietica). Di contro, gli Americani iniziano a supportare la causa araba ed anti-israeliana, utilizzando i numerosi ex nazisti inclusi nel programma Paperclip. Einstein denuncia l'organizzazione Lehi come terrorista e invita i Palestinesi al dialogo. Dai trattati di pace si stabilisce la nascita di un paese con due sistemi, modello Bosnia odierna. Una sola confederazione, composta da tre federazioni cantonali (Israele, Palestina e Gerusalemme città aperta retta da un concilio eletto per democrazia diretta). Ogni cantone ha ampia autonomia. In ambito religioso, essendo Einstein un panenteista, non c'è particolare interesse. Einstein viene invitato come osservatore ad un concilio tra le varie scuole di pensiero ebraiche, senza dimostrarsi coinvolto (anche se le malelingue dicono abbia applaudito solo durante i dialoghi dei progressisti). Un Sinodo unificato per tutti gli ebrei (non riconosciuto solo dai Chassidici e dagli Ebrei cristiani) viene composto, con un nuovo Gran Sacerdote. Einstein fa aprire una commissione per indagare gli espropri delle terre arabe, rilevando che molti di questi sono stati truffaldini. Si inizia a discutere di come i due governi possano sovvenzionare il reciproco scambio di popolazione per rendere più omogenei i confini. Oggi in patria Einstein è considerato un eroe nazionale (proposta da MorteBianca)
Coronato di Lauro. Il Silvio nazionale non è l'unico imprenditore "sceso nel campo" della politica. Elezioni Comunali per il rinnovo del Consiglio Comunale di Napoli: l'armatore e presidente del Napoli Calcio Achille Lauro, con una lettera al quotidiano partenopeo "Il Mattino", pubblicata il 3 marzo 1952, "scende in campo" e si candida per il Consiglio Comunale: il suo obbiettivo è la poltrona e la fascia tricolore di primo cittadino della Città del Golfo. Una settimana dopo Lauro incontra il segretario del Partito Nazionale Monarchico Alfredo Covelli, formazione che già da anni finanzia profumatamente, e viene ufficializzata la candidatura dell'armatore come capolista del partito con la corona e la stella gialla. Il 25 marzo 1952 Lauro e Covelli incontrano il segretario del Movimento Sociale Italiano Augusto De Marsanich per ufficializzare l'intesa con il partito della fiamma "per il futuro di Napoli e del Mezzogiorno". Il 14 aprile 1952 è lo stesso Lauro che incotra Guglielmo Giannini, ex-leader dell'Uomo Qualunque, e ne riceve l'appoggio come pure anche da parte del Partito Liberale di Roberto Lucifero e Giovanni Malagodi. Il filosofo napoletano Benedetto Croce, anima del liberalismo italiano, boccia l'alleanza con la destra, come del resto anche il primo Presidente della Repubblica Enrico De Nicola. A questo punto Lauro tenta di contattare anche Attilio Piccioni, segretario della Democrazia Cristiana, ma il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi boccia ogni intesa ripetendo le motivazioni di Croce e De Nicola; fallisce di fatto l'operazione che doveva essere portata a compimento da parte dell'ambasciatrice degli Stati Uniti Clare Boothe Luce. A questo punto Lauro deve ripensare a tutta la campagna vista la fallita intesa con il centro. Il 28 aprile 1952 viene ufficializzata quindi la presentazione delle liste del "Blocco Nazionale" per le elezioni comunali: il Partito Nazionale Monarchico, il Movimento Sociale Italiano e la lista civica "Achille Lauro Sindaco" con simbolo un leone dorato in campo azzurro con al suo interno personalità provenienti dall'ex-Uomo Qualunque, dalla destra DC e dal PLI. Il 27 maggio 1952 lunghe file davanti ai seggi e grande vittoria del blocco conservatore che conquista il 57,8%. Lauro, che riceve un telegramma di congratulazioni anche da Umberto II, diventa quindi sindaco di Napoli, e dominerà la scena fino al 1962, dopo la rielezione nel 1957. Dopo il decennio a capo della città sotto il Vesuvio, Lauro si candida alle elezioni politiche del 7 giugno 1963: grande vittoria a capo di un grande blocco conservatore (PLI, PNM, MSI), che va a Palazzo Chigi, defenestrando il centro-sinistra di Amintore Fanfani. Forse la nascita di un moderno bipolarismo, che in Italia non abbiamo mai avuto. Neppure oggi (una nuova proposta di Demofilo)
L'Era della Solidarietà Sociale. Nel 1952 l'ala più "di sinistra", socializzatrice e rivoluzionaria del MSI lascia il partito per fondare il Raggruppamento Sociale Italiano, poi Partito del Socialismo Nazionale e poi Partito Nazionale del Lavoro. Questa formazione di "fascisti di sinistra" ebbe scarsa fortuna e si sciolse de facto durante i convulsi anni 60; da notare che però il PCI stesso intrattenne rapporti ufficiosi con questo partito, nella speranza (che non si concretizzò mai) di un possibile appoggio a destra per le loro battaglie almeno sul terreno del welfare e del lavoro. E se non fosse andata così? E se tutta una serie di eventi si fossero svolti diversamente portando il Raggruppamento Sociale Italiano prima a rientrare in pompa magna nel MSI e poi a prenderne il controllo, inaugurando una linea della "non sfiducia" verso i comunisti ed iniziando un ufficioso tentativo di collaborazione (in funzione anti DC) che i giornali avrebbero chiamato "solidarietà sociale"? In pratica si avrebbe una versione nazionale del milazzismo, così dertdal nome di Silvio Milazzo, dirigente DC che nel 1958 divenne presidente della regione Sicilia contro la volontà del suo partito grazie a un accordo coi comunisti e i missini, i quali sedettero per un po’ nella stessa giunta... (ucronia propostaci da Simone Iocca)
L'uomo del possibile. Nei primi anni '50, in un periodo di tensione tra Israele e Giordania, il celebre comandante Moshe Dayan chiese un giorno ad Ariel Sharon se fosse stato possibile catturare oltre confine un paio di soldati giordani da usare per uno scambio di prigionieri. Poche ore dopo, Sharon ritornò tenendo sotto tiro due militari giordani. "Le avevo solo chiesto se fosse possibile!", disse un esterrefatto Dayan. Ma cosa accade se i Giordani si dimostrano più combattivi ed è Sharon ad essere catturato o, ancora peggio, ucciso? (è di Generalissimus)
Begin il terrorista. Nel 1952 venne intercettato un pacco bomba indirizzato a Konrad Adenauer, che allora serviva come Cancelliere tedesco. L'ordigno esplose mentre stava venendo disinnescato, uccidendo uno dei genieri che lo stavano maneggiando. Adenauer però insabbiò tutte le prove riguardo all'attentato, perché si scoprì che l'organizzatore altro non era che Menachem Begin, che all'epoca era contemporaneamente capo dell'Irgun Zvai Leumi, capo del partito Herut e membro della Knesset. Di conseguenza Adenauer preferì evitare lo scandalo proveniente dalla rivelazione del pesante coinvolgimento israeliano. Begin fece questo perché si opponeva fermamente alla firma dell'Accordo di Riparazione tra Israele e le Repubblica Federale di Germania. Ma cosa accadrebbe se il pacco arrivasse a destinazione e Adenauer perisse nell'attentato? A quel punto indagare più a fondo e rivelare tutto sarebbe stato obbligatorio, e Begin si sarebbe come minimo beccato l'ergastolo. Quali sarebbero le conseguenza per i due paesi di un'assenza di Adenauer e Begin? (ancora Generalissimus)
Farouk. Nel 1952 fallisce il colpo di stato ordito dai "Giovani Ufficiali" capitanati da Nasser alle spalle di re Farouk. Questi, seppure corrottissimo come monarca ed inviso alla maggior parte della popolazione perchè troppo esterofilo e di origine straniera lui stesso (la sua casata discendeva dal turco Mehemet Alì), era filo-occidentale e filo-britannico. Probabilmente rimarrà sotto formale protettorato britannico più a lungo ma il regime, a causa di ciò, dovrà democratizzarsi e laicizzarsi maggiormente. L'Egitto non parteciperà alle disastrose guerre arabo-israeliane degli anni successivi e i soldi spesi meglio potranno rilanciarne l'economia. Data la posizione geografica dell'Egitto, un crocevia di tre continenti, non è impossibile prevederne in futuro l'adesione alla UE sul modello della Turchia, che farà da battistrada per i paesi Maghrebini, in primis Marocco e Tunisia. In compenso Israele, non avendo più l'Egitto come nemico, potrà conseguire vittorie assai più decisive contro gli altri Stati Arabi (Siria e Giordania), espandendo i propri confini assai più che nella nostra Timeline, e complicando assai la soluzione del problema palestinese (made in Never75)
Come si Evita un guaio. María Eva Duarte de Perón, passata alla storia come Evita, non muore di cancro all'utero a soli 33 anni il 26 luglio 1952, ma continua ad esercitare il ruolo di first lady più carismatica del mondo. Come cambia la storia dell'Argentina e dell'intera America Latina? Non dimentichiamo che gran parte del mito di personaggi come James Dean o Marylin Monroe deriva dal fatto di essere morti giovani. E se invece Evita arriva agli ottant'anni? (proposta da Enrica S. e dall'argentino Enrique)
Il microfono di Dio. Ricordate padre Riccardo Lombardi, il "microfono di Dio", il fido cavaliere che, insieme al professor Luigi Gedda, portava avanti la battaglia "Per un Mondo Migliore" di papa Pio XII? Ebbene, nel 1952 si tengono a Roma le elezioni Comunali. Pio XII paventa la vittoria del blocco del socialcomunisti che presentano come candidato il liberale ed ex-presidente del consiglio Francesco Saverio Nitti. Chiama Gedda e Lombardi e li invita a contattare don Luigi Sturzo, il maestro di Alcide De Gasperi, con il compito di convincere il leader della Democrazia Cristiana a formare un polo con le forze conservatrici della destra. In particolare il Partito Nazionale Monarchico di Enzo Selvaggi, il fronte dell'Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini e il Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante. Sturzo rifiuta giustificandosi per motivi di salute. Pio XII decide quindi di contattare il presidente del consiglio che però rifiuta categoricamente, opponendo la storica dichiarazione: "la DC è un partito di centro che guarda a sinistra". Il papa, a questo punto, decide di mollare l'operazione, sotto il consiglio del sostituto alla segreteria di stato, monsignor Giovan Battista Montini. Gedda e Lombardi non hanno quindi più il supporto del papa, ma l'appoggio dell'ala tradizionalista del Vaticano, in particolare i cardinali Ottaviani e Siri. Il "microfono di Dio" decide di formare una lista dei "Comitati Civici", simbolo una croce sotto una corona di spine, che contiene cattolici tradizionalisti, monarchici, qualunquisti e missini con candidato al Campidoglio Luigi Gedda. La DC e gli alleati (Psdi, Pri e Pli) candidano Giulio Andreotti, sottosegretario alla presidenza del consiglio mentre le sinistre Nitti. Dopo un'infuocata campagna elettorale vince Andreotti e la coalizione di governo con il 54% dei voti, sconfitta per Lombardi e la sua "operazione" che non supera il 15% (grazie a Demofilo)
Bipartitismo anni '50. Al contrario, Alcide de Gasperi è messo in minoranza e si realizza il progetto di Pio XII che alle elezioni comunali di Roma del 1952 voleva un'alleanza tra DC e MSI (de Gasperi resistette e cadde in disgrazia agli occhi del Vaticano; Montini diede ragione a de Gasperi e fu a sua volta rimosso dalla prosegreteria di stato e spedito in castigo a Milano). I due partiti si fondono addirittura in uno solo, che forma un grande cartello di centrodestra. Come reazione si ha una controfusione anche a sinistra, tra PSI e PCI, in un Fronte Popolare che diventa partito, e così in Italia ci si avvia al bipartitismo tra Destra e Sinistra come in Inghilterra, con Liberali e Repubblicani a fare da ago della bilancia. Tuttavia lo scontro politico si radicalizza ancor più, con i neofascisti in un eventuale governo di centrodestra, ed è possibile una stagione anticipata di Anni di Piombo. Montini resta alla prosegreteria, è creato cardinale e succede immediatamente a Pio XII nel 1958, mentre Roncalli resta "solo" patriarca di Venezia. "Paolo Mesto" (come lo chiamarono i suoi detrattori) convocherà lo stesso il Concilio Vaticano II, a cui pare pensasse già Pacelli, anche se la morte glielo impedì? E come si comporta quest'Italia in politica estera? (ideata da William Riker)
Sayōnara Yoshida. Secondo documenti appena resi pubblici dalla CIA, nel 1952 sarebbe dovuto partire un piano per assassinare il primo ministro giapponese Shigeru Yoshida. Questo piano, organizzato da Takushiro Hattori, ex colonnello dell'esercito che era riuscito a portare dalla sua parte 500.000 Giapponesi, prevedeva la sostituzione di Yoshida con Ichirō Hatoyama. Costui avrebbe graziato diversi criminali di guerra, eliminato l'articolo 9 della costituzione giapponese rimilitarizzando il Giappone, e implementato l'Hatomander, il sistema di gerrymandering da lui ideato per far sì che dal momento della sua presa del potere in poi quello che sarebbe diventato il Partito Liberal Democratico avrebbe sempre conquistato i due terzi della camera bassa della Dieta Nazionale del Giappone. Quale futuro si prospetta per il paese del Sol Levante? I veri cambiamenti non avrebbero riguardato ciò che Hatoyama avrebbe fatto (ha fatto tutto ciò che poteva nei limiti dell'approvazione degli USA), ma cosa Yoshida non avrebbe potuto fare. Yoshida è l'autore della dottrina Yoshida, cioé la priorità data alla ricostruzione e allo sviluppo industriale, la base del futuro sviluppo economico giapponese. Senza la politica economica di Yoshida il Giappone non sarebbe diventato una potenza economica nella seconda metà del XX secolo e forse avrebbe avuto una sorte simile alla Corea del Sud, con uno sviluppo più tardivo e un'entrata tra i paesi sviluppati solo negli anni 1990: niente Made in Japan... (a quattro mani Generalissimus e Perchè No?)
Il mostro di Flatwoods. Siamo a Flatwoods, nella Contea di Braxton, in West Virginia, il 12 settembre 1952. Un gruppo di ragazzini sta giocando a football in un campo. Sono ormai le sette di sera quando scorgono un globo di luce rossastra piombare dal cielo e precipitare nel campo di un agricoltore. I ragazzi corrono a casa della madre e, dopo aver riportato il fatto, si forma un gruppo di sette persone che si dirige verso la fattoria dove si presume sia caduto il bolide. Poco dopo, il gruppo avvista un globo multicolore e viene investito da una nebbia dall'odore fortissimo, acre e pungente. A un tratto una donna urla: "Là! Sotto quell'albero! Si vedono due occhi!" La comitiva punta le torce da quella parte, e scorge una strana creatura acquattata all'ombra di una quercia, alta tre metri, a forma di cilindro verdastro con una testa ovoidale dotata di due occhi luminosissimi. Essa reagisce immediatamente ai fasci di luce delle torce, volando sopra le erbe alte verso il gruppo di persone. Subito la combriccola corre urlando verso casa. Quasi tutti i membri della spedizione notturna che ha avvistato il mostro nei giorni seguenti soffriranno di vari malesseri causati dalla nebbia, con sintomi che variano dall'irritazione delle cavità nasali al gonfiore della gola, vomito, convulsioni e difficoltà a ingerire. Subito spuntano fuori altri testimoni con storie analoghe: una madre e sua figlia ventunenne dicono di aver visto la creatura una settimana prima, incontro che condiziona in modo così pesante la figlia da richiederne un ricovero di ben tre settimane, mentre il direttore del Provveditorato locale giura di aver visto l’UFO decollare e abbandonare l’area la mattina seguente. Nonostante l'entusiasmo degli ufologi, la scienza di solito interpreta questo vero e proprio "incontro ravvicinato del terzo tipo" come un'allucinazione collettiva: l'UFO sarebbe in realtà una meteora, visto che gli astronomi hanno confermato che nella seconda metà del 1952 la Terra attraversò vari sciami cometari; l'irritazione alla gola e agli occhi dei testimoni non sarebbe dovuta ai gas di scappamento del velivolo alieno, ma allo zolfo che di solito è associato alla caduta di meteoriti; e le esalazioni liberate dal bolide esploso a bassa quota avrebbero avuto sui testimoni oculari degli effetti allucinogeni, provocando le visioni di un mostro altro tre metri dagli occhi luminosi, che presumibilmente erano solo quelli di un rapace notturno. Questa resta tuttora la spiegazione più convincente dell'inquietante episodio. Ma che accade se un bolide come questo, anzi di dimensioni maggiori, precipita presso una delle grandi e vicine città della Costa Ovest, come Richmond, Philadelphia o addirittura la capitale Washington, e le esalazioni scatenano un'ondata di panico e di allucinazioni spaventose in centinaia di migliaia di persone? (proposta da Enrica S.)
No Vax anni Cinquanta. Il virus della poliomielite mietè vittime per decenni soprattutto in età adulta. Anche il futuro Presidente USA Franklin Delano Roosevelt ne fu colpito a 39 anni. Tuttavia i tre quarti degli infettati non avevano sintomi, e la gran parte degli altri aveva disturbi trascurabili, simili all’influenza, che guarivano da soli nel giro di pochi giorni. Solo lo 0,1 per cento di quelli che si infettavano sviluppava complicazioni, con il rischio però di finire a vita dentro il polmone d'acciaio. La più grave epidemia di poliomielite colpì gli Stati Uniti nel 1952, causando oltre 21 mila casi e tremila vittime. E così, quando il 12 aprile 1955 arrivò il vaccino di Jonas Salk, fu subito reso obbligatorio senza che nessuno protestasse, e il mondo intero tirò un sospiro di sollievo. Ma cosa sarebbe successo se negli anni ‘50 ci fossero stati movimenti contrari al vaccino? Se questi avessero sfilato per le strade urlando che la maggior parte dei bambini non rischiavano niente perchè i più erano asintomatici, che quelli che morivano erano di fatto pochissimi, e che il vaccino era solo una diavoleria ideata da qualche complotto del governo per controllare la mente dei cittadini, insomma la solita paccottiglia cospirazionista degli ignoranti che percepiscono la scienza come una nemica, e non come un'alleata dell'umanità? (un incubo di William Riker)
The Bomb. Il 31 marzo 1952 il geniale inventore della macchia computazionale (come la chiamava lui, oggi lo chiamiamo familiarmente Personal Computer) Alan Turing non va a denunciare alla polizia il furto di 10 sterline commesso da uno dei suoi amanti, il che impedisce alla polizia e al governo di scoprire che Turing è omosessuale, cosa che negli anni '50 era considerata ancora un crimine. Così evita la pesante "cura" agli ormoni che gli prescrive il giudice, e che a quanto pare finì per fargli sviluppare due seni, ma soprattutto ciò evita di trascinare nel fango il nome di Turing. In tal modo il geniale scienziato non si suicida addentando la famosa mela immersa nell'acido prussico (poi divenuta il logo della Apple computer). Se Turing non muore, come prosegue lo sviluppo delle "macchine computazionali"? Piccola nota di colore: la "Apple" non si chiamerà Apple e non avrà come simbolo una mela morsicata: forse si chiamerebbe "Bomb" come i primi computer progettati da Turing per decriptare i messaggi trasmetti da "Enigma"... (pensata da Federico Pozzi)
La maggioranza pensante. Nel 1952 il candidato democratico alla presidenza Adlai Stevenson correva contro il repubblicano, poi vincente, Dwight David Eisenhower. Stevenson era il Governatore dell'Illinois ma era anche un diplomatico (ambasciatore Presso l'ONU, l'unico ad opporsi ad una risposta violenta alla Crisi dei Missili di Cuba), uno scrittore ed un intellettuale, proveniente da una di quelle famiglie definite aristocrazia americana: spesso parlava in modo così acculturato che durante la campagna elettorale inseriva apposta errori grammaticali nei suoi discorsi per sembrare di più un uomo del popolo! In piena campagna, quando già si profilava una vittoria dell'eroe di guerra Ike, Stevenson tenne un grande comizio elettorale con i suoi sostenitori. Al termine del discorso, mentre la folla festante lo acclamava lanciandogli coriandoli, un uomo del pubblico suo sostenitore gli si avvicinò e gli disse a gran voce: "Non si preoccupi, Mister Stevenson! Avrà il voto di ogni uomo pensante d'America!" Al che Steveson gli rispose sorridendo: "Grazie, amico mio, ma ho bisogno della maggioranza per vincere!" E se Stevenson la avesse e la spuntasse sull'eroe della Seconda Guerra Mondiale? (ideata da Federico Sangalli)
Il secondo Taft. Robert Alphonso Taft (1889-1953) era figlio dell'ex Presidente William Howard Taft (1909-1913) e Senatore dell'Ohio tra il 1939 e il 1953. Fu il leader dei conservatori repubblicani vecchia scuola per tutto il periodo in cui fu senatore: era liberista come non si vedeva dai tempi di Hoover, detestava i sindacati e aveva le solite belle idee sull'educazione sociale che hanno i conservatori americani. Ma più di tutto Taft era un arcigno isolazionista: odiava le Nazioni Unite, pensava che il Piano Marshall fosse un spreco dei soldi dei contribuenti, riteneva ogni coinvolgimento estero, NATO compresa, uno sperpero di energie, sognava un ritorno al placido isolazionismo degli Anni Venti e in effetti tratteggiava un po' l'ex Presidente Harding, colui che lo posa in essere e anche lui un ex Senatore dell'Ohio. Ambì alla Presidenza da quando fu eletto e ci provò direttamente tre volte: nel 1940, quando fece campagna con la promessa di neutralità rispetto alla guerra in Europa, nel 1948 e nel 1952, quando propose le politiche sopra menzionate. Nel 1944 mandò avanti un suo galoppino che ottenne comunque la vicepresidenza. Nel '48 e nel '52 fu molto vicino a vincere la nomination repubblicana, che perse principalmente perché i boss del partito lo ritenevano troppo conservatore per vincere un'elezione. Taft fu comunque sempre molto forte: nel 1952 dovettero brigare un po' sulle regole della Convention e sostituire neanche troppo discretamente un numero considerevole di delegati per incoronare Eisenhower come loro candidato. Se Taft fosse riuscito a vincere la Presidenza (tenendo conto che quello che i boss pensavano era abbastanza vero: era troppo conservatore per vincere quindi servirebbe qualche condizione particolare aggiuntiva che non una buona campagna elettorale) gli USA sarebbero tornati a guardarsi la punta delle scarpe, abbandonando l'Europa ai comunisti (specie senza Piano Marshall) e tagliando massicciamente i piani di riarmo e di sviluppo scientifico (Taft era un paladino del piccolo stato e del pareggio di bilancio), almeno fino a una sua sconfitta o alla sua morte nel 1953 (ancora Federico Sangalli)
Nixon in anticipo. Nel 1953 il Columbine II, uno degli aerei che l'allora Presidente Eisenhower utilizzava per i suoi spostamenti, incrociò pericolosamente la rotta con un aereo di linea che aveva un indicativo di chiamata quasi identico. Questo incidente senza conseguenze fu alla base della successiva creazione dell'Air Force One, ma cosa sarebbe successo se invece si fosse dimostrato fatale e Nixon dovesse succedere ad Eisenhower già nel 1953? (il solito Generalissimus)
Germania unita e neutrale. Come ha ricordato lo storico Luciano Canfora nel suo saggio intitolato « 1956 », Stalin non amava particolarmente la Repubblica Democratica Tedesca, che confinava direttamente con il mondo occidentale, ne ascoltava le trasmissioni radiofoniche, assisteva al suo stile di vita, ne constatava la prosperità, e dunque rischiava di risvegliare nel blocco del Socialismo Reale dei desideri che i vari regimi non avevano alcuna intenzione di soddisfare. Fu proprio questa preoccupazione a spingere Stalin nel 1952 a lanciare la proposta di una Germania unificata, smilitarizzata e neutrale. Tuttavia Francia e Inghilterra si mostrarono fredde, e Konrad Adenauer si disse nettamente contrario: cattolico e renano, non gli dispiaceva certo che la Germania gravitasse intorno al Reno e alla Mosella, piuttosto che intorno all'Oder e all'Elba. Ma che accade se USA, Inghilterra e Francia approvano la proposta di Stalin, e la Germania si unifica e diventa neutrale fin dagli anni cinquanta? (altra idea di William Riker)
Una Germania postbellica. Andiamo oltre l'ucronia precedente: gli Stati Uniti non "annettono" la Germania Ovest, l'Unione Sovietica non "annette" la Germania Est, e si crea un'ampia zona neutrale, praticamente smilitarizzata, in Europa Centrale (Germania e Austria), passibile di essere estesa a uno Stato (realmente) indipendente del Friuli-Venezia Giulia (quindi non jugoslavo, che sarebbe stato sgradito all'URSS), separato dall'Italia. Ma le rinunce americane alla Germania e, teoricamente, alle parti dell'Austria occupate dagli Alleati occidentali, oltre che allo strategicamente prezioso Friuli, avrebbero richiesto adeguati "indennizzi" politico-militari e territoriali altrove, in Corea o in Cina. Quali? (questa è di Bhrg'hros)
L'Europa centrale neutralizzata. Andiamo ancora più avanti. Effettivamente esisteva un progetto sovietico di neutralizzazione dell'Europa centrale, e la stessa NATO ci pensava, proponendo però di lasciare la sola Germania Ovest in cambio del ritiro sovietico da DDR, Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria, cioè un rapporto squilibratissimo: forse il Patto di Varsavia avrebbe potuto chiedere in aggiunta la neutralizzazione dell'Italia (dipende se era ritenuto più vantaggioso allontanare i missili americani o rinunciare al fronte centroeuropeo). E se questo progetto si realizza davvero, con un blocco neutrale centroeuropeo? (ancora Bhrg'hros)
Нет, Борис/1. L'operazione Boris, dal nome del capo della Crypto AG, fu un'operazione condotta dalla NSA assieme alla Crypto AG, e che fece in modo che la ditta abbassasse lo standard di sicurezza delle macchine vendute a Stati diversi dagli USA. Ma se ciò non riuscisse? (terza ucronia crittografica di Michal I)
Io cerco la Titina. Titina de Filippo, sorella e "musa" di Eduardo che aveva scritto per lei capolavori come "Napoli milionaria" e "Filumena Marturano", non si ammala di cuore e non è costretta a ritirarsi dalle scene, continuando a lavorare come i fratelli fin verso gli ottant'anni. Quali altri capolavori realizzerà per lei il grande Eduardo? (seconda ucronia dedicata da William Riker ai fratelli de Filippo)
Stalin Inox. (Un gioco di parole basato sul fatto che Stalin significa "di acciaio") Nella nostra Timeline il dittatore subì un colpo apoplettico il 4 marzo 1953, ma le guardie di ronda davanti alla sua camera da letto non osarono forzarne la porta blindata fino alla mattina dopo, quando Stalin era già in condizioni disperate: metà del corpo era paralizzata, ed aveva perso l'uso della parola. Non riuscì mai a riprendersi e di lì a poco morì. Ma se le guardie intervengono subito, oppure addirittura Stalin non ha nessun ictus e rimane al massimo della forma fino agli anni '60? Che accade? (è di Renato Balduzzi)
Ci han tirato un(a) Molotov. Vjaceslav Molotov non perde il favore di Stalin e riesce a succedergli alla sua morte. Che futuro attende l'Unione Sovietica? Come affronterà la Guerra Fredda, dato che non la vedeva come uno scontro geopolitico, perché per lui era un normalissimo scontro tra (Stati) Capitalisti e (Stati) Proletari? Inoltre Molotov farebbe di tutto per far rimanere la Cina alleata al fianco dell'URSS. E se si mettesse in testa di realizzare la sua idea di creare un'enorme confederazione di stati comunisti estesa da Berlino Est fino a Pyongyang e oltre? (made in Generalissimus)
Non darmela a Ber(ija). Dopo la morte di Stalin, Lavrenti Berija tentò di guadagnarsi il sostegno della popolazione e della burocrazia statale per diventare il successore presentandosi come un riformatore liberale. Durante tale fase sostenne la necessità di mantenere relazioni cordiali con gli Stati Uniti, ritirandosi dall'Europa Centrale e dalla Germania Est (che avrebbe dovuto riunificarsi a patto di restare neutrale), e riprendendo la strategia isolazionista del "Socialismo in un solo paese" di Stalin. Suggerì anche la possibilità di ripristinare l'indipendenza degli stati baltici, purché ancora in orbita sovietica, di liberalizzare l'URSS e di aprirsi a elementi di libero mercato. Ovviamente va considerato quanto fosse sincero e quanto invece fosse un'operazione di immagine. Comunque sia non funzionò: nessuno era disposto a dare credito al boia di Stalin, soprattutto quando c'erano alternative più credibili come Chruscev. Le proteste popolari di Berlino del 1953 convinsero la leadership sovietica che fosse necessario mantenere saldamente il controllo dei paesi dell'Est, e il rifiuto americano di negoziare la riunificazione tedesca sancì il completo fallimento della sua proposta politica, che precedette di pochi mesi la sua eliminazione fisica nel gioco di successione che seguì la morte del "Piccolo Padre" Stalin. E se invece Berija ce la facesse a succedere a Stalin? (questa è di Federico Sangalli)
Di Male(nkov) in peggio. E se invece Georgij Malenkov riuscisse a rimanere in sella al comando dell'URSS, magari eliminando i suoi oppositori politici, Kruscev in primis? Malenkov era un convinto stalinista, poco propenso a fare riforme, si opponeva alle generazioni più giovani di politici, espresse la volontà di fermare qualsiasi ricerca o sviluppo sulle armi nucleari, e sostenne la conversione dell'economia verso una produzione di beni di consumo poco diversificata a scapito dell'industria pesante. Le sue azioni crearono dei deficit alimentari e abitativi e una carenza di beni di prima necessità, a causa della cattiva gestione e del drastico squilibrio creatosi nell'economia nazionale sovietica. Che futuro ha l'URSS nelle mani di uno come lui? (ancora Generalissimus)
Kaganovic sugli scudi. E se a succedere a Stalin alla guida dell'URSS fosse il più longevo e stalinista dei vecchi bolscevichi, ovvero Lazar Kaganovic? Come se la caverà la Russia sotto la guida di "Lazar di ferro"? (sempre Generalissimus)
La Cina di Liu. Mao muore nello stesso anno di Stalin, cioè nel 1953. Il suo successore sarebbe presumibilmente Liu Shaoqi. Liu in HL fu molto critico con Mao per il Grande Balzo in Avanti, ciò significa probabilmente che che il piano quinquennale 1953-1958 sarebbe stato l'unico di impostazione realmente maoista e che appunto non ci sarebbe mai stato il Grande Balzo in Avanti. Certo, bisogna vedere quanto forte sarebbe stato il nuovo leader cinese: la fallimentare cospirazione di Gao Gang aveva proprio come bersagli proprio Liu Shaoqi oltre che Zhou Enlai (anni dopo nel mirino della "Banda dei Quattro"), ciò dimostra che comunque nel mondo maoista delle radici di dissenso verso quelle due figure c'erano. Dall'altra parte, però, Liu Shaoqi in HL fu messo fuori gioco solo attraverso la lunga e traumatica Rivoluzione Culturale. Possiamo quindi pensare che senza Mao e senza Rivoluzione Culturale organizzata da lui, nessuno sarebbe riuscito a mettere in crisi la leadership di Liu Shaoqi, anche se avrebbero continuato a esserci probabilmente una opposizione "di destra" guidata da Peng Dehuai e "di sinistra" guidata da Lin Biao. Come sarebbe stata la Cina sotto Liu Shaoqi? Probabilmente il paese non avrebbe assaggiato gli effetti peggiori del maoismo e più velocemente si sarebbe si sarebbe orientato verso una crescita agricola e industriale "convenzionale" con i contadini che fanno i contadini e gli ingegneri che fanno gli ingegneri, lasciando perdere le idee di Mao sugli scambi di ruolo, le acciaierie da giardino, lo sterminio di animali considerati nemici dell'agricoltura. Non so se la Cina si sarebbe aperta al capitalismo prima che in HL o no, ma quantomeno sarebbe stato un paese più normale. Quando sarebbe durato il governo di Liu Shaoqi? In HL morì nel 1969, ma bisogna tenere conto del fatto che era diabetico e che, nelle condizioni di detenzione in cui si trovava, le medicine gli venivano negate. Se fosse stato al posto di Mao avrebbe avuto a sua disposizione i migliori medici della Cina e probabilmente anche specialisti stranieri, quindi avrebbe potuto vivere ben più a lungo. Il limite massimo della nostra riflessione è comunque il 1976, non serve andare avanti. In seguito la Cina diventerà comunque ciò che è diventata in HL oppure no? (pensata da Alessio Mammarella)
Psicanology. La Chiesa di Scientology è nota soprattutto per la sua opposizione alla Psicanalisi, che ritiene il male assoluto e alla quale si contrappone con i suoi famosi E-Meter del tutto pseudo-scientifici e non funzionanti, tratti dal romanzo semi-fantascientifico Dianetics. E se Hubbard, invece di fare lo scrittore di fantascienza, diventa uno stimato psicologo di fama internazionale? Quando fonda la sua religione, invece di basarla sui racconti che scriveva, la basa su quello che ha studiato. Gli E-Meter invece di essere frullatori futuristici sono congegni che misurano l'attività cerebrale di specifici lobi e che possono venire interpretati tramite complessi test e quiz di stampo psicanalitico. Potrà o non potrà mantenere l'approccio spiritualista, con gli Engram (I problemi ereditati dalle precedenti vite), la metempsicosi e gli OT (I "livelli" di salvezza e consapevolezza ottenibili a forza di sborsar- di purificarsi, che dovrebbero dare poteri magici), nel primo caso Scientology rimarrà una religione classica, nel secondo diventerà una religione non teista (come il Confucianesimo e certe accezioni del Buddhismo) in cui Dio e la metafisica sono irrilevanti. Scientology quindi non diventa una religione pseudo-scientifica contrapposta alla ben più razionale Psicanalisi e Neuroscienze attuali, ma una sorta di "approccio spirituale" alle suddette, in cui le stesse servono a migliorare la salute dell'anima (e da lì si costruisce tutto l'apparato spirituale). Minori saranno le pretese di poteri magici, più credibile sarà la nuova religione. L'Operating Thetan diventa un modo per definire una persona che ha eliminato (o comunque è venuto a patti consapevolmente con) i suoi problemi inconsci. Poi ovviamente ciò non determina che non ci saranno ugualmente gli scandali, gli abusi di potere e le arrampicate sociali. Ma è ipotizzabile una Scientology come religione di massa, con molti più attori e intellettuali a supporto e magari qualche senatore potente? (se lo domanda MorteBianca)
Non ha messo le Ali. Ucronia dedicata alla memoria di Muhammad Ali, il grande campione spentosi dopo una lunga malattia il 3 giugno 2016. Egli stesso raccontò che, quando si chiamava ancora Cassius Clay ed aveva solo 11 anni, fu indirizzato alla boxe dal poliziotto Joe E. Martin, che lo incontrò a Louisville, sua città natale nel Kentucky, mentre inveiva contro chi aveva rubato la sua bicicletta, promettendo al ladro "una bella strapazzata". Il poliziotto gli consigliò di imparare a boxare e lo portò alla palestra "Columbia", dove iniziò a mettere in mostra il suo talento. Ma che accade se nessuno ruba al piccolo Cassius la bicicletta, ed egli non inizia mai la carriera come pugile, intraprendendo la professione di pittore di insegne come suo padre e finendo talora in gattabuia per rissa? Come cambia il panorama della boxe mondiale senza di lui? Il movimento contro la guerra in Vietnam avrà la stessa forza, senza il suo rifiuto di arruolarsi? E contro chi combatterà George Foreman nel famoso "Rumble in the Jungle"? (un tributo di Enrica S. a quel grande pugile)
Un Monte(si) di bugie. Sabato 11 aprile 1953, vigilia di Pasqua, sulla spiaggia di Torvaianica presso Roma fu rinvenuto il cadavere di una ragazza romana ventunenne, Wilma Montesi, scomparsa il 9 aprile precedente. Dopo lunghe indagini, che appassionarono l'opinione pubblica italiana da poco uscita dalla tragedia della guerra mondiale, si scoprì che la ragazza era morta in seguito ad un festino a base di alcool e droga in cui era coinvolto anche Piero Piccioni, figlio di Attilio Piccioni, alto esponente della DC. La partitocrazia, forte già allora come oggi, tentò di insabbiare il tutto, ma il coinvolgimento della politica nell'affare Montesi venne allo scoperto ugualmente. Attilio Piccioni si trovò la carriera troncata; inoltre nei giorni stessi del delitto ferveva la campagna elettorale per le Elezioni Politiche, e l'opinione politica stava dibattendo in modo molto acceso sulla cosiddetta Legge Truffa. Anche per via dello scandalo che ne coinvolse i più alti papaveri, alle elezioni la coalizione della DC non riuscì a raggiungere il premio di maggioranza solo per lo 0,8 % dei voti. Questo fatto segnò la fine del "Centrismo", l'ascesa della stella di Amintore Fanfani e l'avvio della stagione del "Centrosinistra". Ma che accade se Wilma Montesi non muore, o se Piccioni e compagnia sono più bravi a far sparire le prove? La DC ce la fa a confermare la politica del Centrismo? L'opinione pubblica italiana avrà una migliore considerazione circa il ruolo dei Partiti nella vita politica italiana? (anche questa è di William Riker)
La (scattata) "Legge Truffa". Il 7 luglio 1953 la Democrazia Cristiana, coalizzata con il Partito Socialdemocratico di Giuseppe Saragat, il Partito Repubblicano di Ugo La Malfa e il Partito Liberale di Bruno Villabruna, vince le elezioni e supera la fatidica soglia del 50 %. Al partito dello scudo crociato vanno il 40,8 % dei suffragi, il sole che sorge dei socialdemocratici conquista il 6,2 %, l'edera repubblicana il 3,4 % e il tricolore liberale il 2,3 % dei voti arrivando al 52,7 % dei voti. Scatta il premio di maggioranza previsto dalla cosiddetta "Legge Truffa"; contro ogni previsione invece il Partito Comunista e il Partito Socialista, che si ripresentano uniti nella lista del Fronte Democratico Popolare, ricevono circa il 20,7 % dei consensi; vera novità è invece il Blocco Nazionale, lista unica che unisce il Partito Nazionale Monarchico, l'Uomo Qualunque e il Movimento Sociale Italiano che conquista inaspettatamente il 26,6 % dei voti. Il 13 luglio Alcide De Gasperi giura per l'ottava volta come presidente del consiglio nelle mani del presidente della repubblica Luigi Einaudi (ancora un'idea di Demofilo; ecco la sua cronologia)
Tito osa troppo. Pochi giorni dopo il raduno dei partigiani a Sanbasso (Okrogolica) il 6 settembre 1953, un invasato Maresciallo Tito dà ordine all'Armata Jugoslava di sferrare un attacco contro gli angloamericani a Trieste e contro il Friuli con la parola d'ordine "U Veneciji!" ("A Venezia!"). L'impreparato e debole esercito italiano si ritira sul Tagliamento, americani ed inglesi si asserragliano a Trieste. Ma il focoso Maresciallo paga la rottura con Stalin del 1948: i comunisti italiani si schierano senza riserve a fianco del governo Pella per sentimento nazionale e contro l'eretico di Belgrado, collaborando con l'esercito italiano; i Sovietici non solo non muovono un dito ma ammassano armate ai confini jugoslavi con Ungheria, Romania e Bulgaria e persino la piccola Albania di Hoxha mobilita, sognando il Kosovo. Le truppe britanniche in Grecia entrano in Macedonia. Nel frattempo a fianco del ridotto esercito italiano sono arrivate le armate NATO e il Friuli è riconquistato, mentre l'URSS è sempre più minacciosa e cerca di approfittare dell'occasione per fare fuori l'eretico maresciallo iniziando l'invasione della Vojvodina. Per salvarsi, Tito propone la pace con l'offerta dei confini del 1939 all'Italia. In pochi giorni italiani ed americani sono a Postumia e a Fiume; un incrociatore italiano sbarca truppe nel porto di Zara e sono rioccupate le Pelagosa. Al seguito delle truppe tornano in Istria gli esuli del 1947, che si abbandonano a vendette che causano un controesodo di sloveni e croati; il 4 novembre 1954 il Presidente Einaudi, con a fianco Giuseppe Pella e Palmiro Togliatti, dichiara la rinascita delle province di Trieste, Pola, Fiume e Zara. Pochi mesi dopo, un golpe a Belgrado guidato da Mosca provoca la caduta del Maresciallo Tito, a cui spetterà un destino alla Kruscev con un decoroso esilio in una villetta dell'isola di Murter (pensata da Lanciotto71)
Chi si crede di essere questo qua? Sacerdoti, storico presidente della Roma, ebbe l’opportunità di avere Alfredo di Stefano. Anzi, pare che il contratto fosse quasi pronto. Se non che il giocatore, dopo aver segnato a grappolate in Sudamerica, chiese al presidente della Lupa un bonus per gol segnati. La risposta di Sacerdoti fu quella che vedete come titolo... Si prese l’uruguagio Ghiggia e di Stefano andò al Real di Bernabeu. E sappiamo chi ci ha guadagnato di più... Ma se Sacerdoti fosse stato di manica un tantino più larga? Cosa sarebbe cambiato nel nostro calcio? E non parlo solo a livello di campionati, ma anche di Nazionale... (settima ucronia calcistica ideata da Paolo Maltagliati)
Diamoci una Mossa(deq). Nell'Iran di Reza Pahlavi, l'opposizione alla politica smaccatamente filoamericana dello Shah si coagulò nel Fronte Nazionale (Jabhe-ye Melli), un partito di intellettuali e professionisti guidato dal nazionalista Muhammad Mossadeq, furente contro la dinastia straniera per il permesso da essa accordato agli stranieri di depredare letteralmente la sua terra. Dopo l'assassinio del primo ministro Alì Razmara, Mossadeq vinse le elezioni, ottenne la nomina a premier, risvegliò l'orgoglio islamico dei suoi concittadini e mise abilmente gli inglesi contro i sovietici. Dopo la nazionalizzazione dell'estrazione petrolifera imposta nel 1951, le potenze occidentali si videro sottrarre gran parte dei lauti guadagni incassati fino ad allora impunemente, ed il 17 agosto 1953 lo Shah e la sua bellissima moglie Soraya Esfandiari furono costretti a lasciare precipitosamente Teheran alla volta di Roma. Ma la reazione degli americani fu immediata: il 19 agosto scattò la cosiddetta "Operazione Ajax", con cui agenti segreti della CIA presero il controllo della capitale ed arrestarono Mossadeq. Fu un vero e proprio colpo di stato: lo Shah tornò e fu costretto a vendere il petrolio ai suoi alleati senza alcuna restrizione, la corruzione dilagò ed ogni opposizione venne repressa dalla Savak, una delle polizie politiche più temute del mondo. Ma che accade se l'Iran insorge in massa sotto la bandiera dell'Islam sciita, scaccia gli invasori, libera Mossadeq e quest'ultimo proclama la Repubblica Islamica con 25 anni di anticipo? Mossadeq soffriva di una malattia nervosa (spesso alle riunioni dell'esecutivo si presentava in pigiama), dunque è probabile che in tempi ravvicinati dovrà comunque cedere il potere. A chi? E come cambia la storia del Medio Oriente? (se lo domandano il solito William Riker e Camillo Cantarano)
Pauker. In Romania è Ana Pauker (esponente di miglior calibro di Gheorghiu Dej) a prendere il potere. La Romania evita il malgoverno di Dej e la catastrofe causata da Ceausescu, e diventa una nazione decisamente più prospera. Potrà dunque entrare nell'UE già nel 1995 (proposta da Maggioriano)
La spunta Guareschi. Nel 1954 il Tribunale dà ragione a Giovannino Guareschi, assolvendo lo scrittore ed umorista ed affermando che le lettere di De Gasperi agli americani sono autentiche. Cosa succede a livello mediatico? Lo statista di Pieve Tesino morirà comunque di lì a poco, ma i riflessi sul suo partito saranno immensi. Anzitutto avverrà una scissione in due gruppi, tra i democristiani fedeli allo statista recentemente scomparso che credono comunque alla sua innocenza, e quelli invece che prenderanno le distanze da lui chiamandosi "democristiani critici". Dividendosi, il Centro si indebolirà, favorendo di molto le opposizioni. In particolar modo PCI-PSI potranno colmare il vuoto istituzionale subentrando alla DC come prima forza politica del Paese. Così si arriverà alla situazione attuale: due soli Poli, con i centristi-ex democristiani schierati da una parte o dall'altra con solo un'esigua minoranza cattolica indipendente. Forse le "riforme" si faranno prima e Tangentopoli non avverrà, o avrà proporzioni decisamente minori (ideata da Never75)
La provincia di Olonia. Negli anni cinquanta vi fu chi propose di fondere le città di Busto Arsizio e Gallarate in un'unica, grande conurbazione chiamata Olonia (dal nome del fiume Olona nella cui valle esse si trovano), che sarebbe divenuta capoluogo di una nuova provincia lombarda, ritagliata sottraendo comuni alle province di Varese e Milano. In seguito i forti campanilismi prevalsero e il progetto sfumò. Ma se va in porto ed Olonia con la sua provincia nascono effettivamente? Quali gli impatti sulla storia e sullo sviluppo urbano e industriale dell'Alto Milanese? (l'ha concepita William Riker, che infatti abita a pochi Km da Busto Arsizio, e che della nuova provincia sarebbe stato cittadino)
La Grande Milano. Alternativa all'ucronia precedente: e se si fosse deciso di fare più seriamente una seria riforma delle città metropolitane? Milano giocoforza dovrà inglobare tutti i comuni immediatamente confinanti, oltre agli altri più grossi, e diventerà una super metropoli in grado (forse) di competere con altre città europee come Parigi, Londra o Berlino. Quali le conseguenze? (questa è di Never75, che infatti abita a Bareggio, nella cintura milanese)
A me Milano piace così com'è. Tra la metà degli anni '50 e gli inizi degli anni '70 la penisola italiana assistette come in molte altre zone del mondo ad un boom economico e demografico, un'industrializzazione intensa che portò nuove tecnologie, nuovi settori e nuovi stili di vita. Le città italiane furono stravolte dal Neorazionalismo architettonico; edifici moderni, anonimi, spesso quartieri-dormitorio crearono cinture periferiche intorno ai centri storici o addirittura infilandosi in questi ultimi, dove furono abbattute vecchie case o addirittura monumenti antichi per far posto ad una modernità che prevedeva comfort d'ogni sorta, tagliando i rapporti con le vecchie case di una volta. Milano è tra le città che ha subito di più queste trasformazioni urbane: i navigli presenti oggi sono una percentuale molto piccola di quanti in realtà ce n'erano nell'assetto urbano solo cento anni fa, e lo stesso centro storico fu stravolto per far spazio a grattacieli, palazzoni razionalisti e strade larghe e percorribili per il traffico caotico. A molti verrà in mente la canzone di Celentano "Il ragazzo della via Gluck". Ma immaginiamo che in questi anni storici dell'arte, architetti ed intellettuali chiedano a gran voce progetti finanziati dallo Stato per restaurare più parti possibili di città che sono state demolite a causa della frenetica crescita economica e demografica. Come apparirà Milano oggi? (è di Ainelif)
Italmissili. Hermann Oberth, pioniere della missilistica tedesca e maestro di Wernher Von Braun, dietro consiglio di un generale del Genio Navale italiano, ai primi del 1951 si trasferì in Italia, a La Spezia, dove lavorò in segreto come impiegato civile della Marina Militare Italiana, dedicandosi allo studio di razzi antiaerei a combustibile solido. Egli compì anche degli esperimenti con missili a nitrato d'ammonio in un capannone a San Bartolomeo in Val di Lochi, coadiuvato da tre tecnici tedeschi e cinque italiani. Queste ricerche facevano parte del progetto volto a rendere l'incrociatore "Garibaldi" in grado di lanciare missili balistici. Tuttavia, il 23 febbraio 1954 Oberth lasciò improvvisamente La Spezia, facendo ritorno in Germania, e il progetto naufragò. Ma che accade se l'Italia si dota di un suo programma missilistico? Oberth potrebbe unire le sue forze a quelle del grande Giuseppe Colombo (detto Bepi) e avviare un programma spaziale tutto italiano. Forse l'Italia sarà il terzo paese, dopo URSS e USA, a lanciare un uomo nello spazio (pensata da Enrica S.)
Ðiện Biên Phủ. "Se non si conosce la conformazione di monti e foreste, i passaggi pericolosi e gli acquitrini, non si possono muovere gli eserciti", metteva in guardia Sun Tzu nel suo antico ma sempre valido trattato "L'Arte della Guerra". Vengono in mente queste parole, quando si ripensa alla tragica conclusione della guerra scatenata dai Francesi in Indocina per riconquistare quel Vietnam che, occupato e poi sgomberato dai Giapponesi nel 1945, aveva subito proclamato l'indipendenza, e non intendeva minimamente tornare sotto il controllo coloniale di Parigi. Dopo otto anni di guerra improduttiva, pur essendo vicina ad una soluzione diplomatica, la Francia preferì tentare il tutto per tutto stabilendo una base fortificata con pista d'atterraggio a Ðiện Biên Phủ, nel nordovest del paese. Ma i francesi non avevano fatto bene i conti con quella conca ricoperta da una giungla lussureggiante, costantemente avvolta dalle nuvole e flagellata dalla pioggia. Tutto ciò rendeva difficile rifornire e appoggiare il campo trincerato, che distava 230 Km dalla base francese più vicina: i 15.000 asserragliati al suo interno al comando di Henri Navarre erano difesi solo da 10 carri armati e 8 aeroplani. Quando, il 13 marzo 1954, l'eccezionale artiglieria fornita dalla Cina al generale Võ Nguyên Giáp cominciò a cannoneggiare, le fortificazioni della base furono pesantemente danneggiate; ed allora 50.000 Vietcong si gettarono in un furibondo corpo a corpo con i francesi, non più appoggiati né dal cielo, visto che la pista di atterraggio era stata distrutta, né via terra, con i carri armati impantanati nel mare di fango in cui le piogge monsoniche avevano trasformato il terreno. Alla fine 2.300 uomini caddero, 11.000 furono presi prigionieri e, di questi, 7.000 non fecero più ritorno in patria. La disfatta segnò la fine del dominio francese sull'Indocina. Ma che accade se Henri Navarre sceglie un punto meno insidioso e una stagione meno avversa per muovere guerra ai Vietcong? I Francesi ce la faranno perlomeno a prolungare la loro presenza nel Sudest Asiatico? La ventennale guerra del Vietnam sarà combattuta non fra USA e Vietcong, ma tra questi ultimi e le forze coloniali francesi, con Washington che si limita a rifornire Parigi di mezzi e munizioni? E che impatto avrà sulla moderna storia d'America l'estraneità americana a quella che sarà chiamata "la Sporca Guerra"? (se lo chiede William Riker)
L'apoteosi di Berna. 4 luglio 1954, Berna: Germania Ovest e Ungheria si scontrano al Wankdorfstadion per il titolo mondiale. L'Ungheria di Puskàs può vantare una striscia positiva di quattro anni; la Germania Ovest non era nemmeno tra le favorite ed era stata asfaltata dall'Ungheria 8-3; l'Ungheria vedeva nei successi della sua Nazionale la rivincita per le infinite sconfitte della sua storia, i comunisti il successo del socialismo reale persino nello sport: una finale apocalittica. La partita non deluse chi si aspettava scintille: nei primi venti minuti di gioco si succedono due gol ungheresi e poi altri due tedeschi, questi ultimi decisi a prendere i magiari per sfinimento; l'assedio teutonico sfianca Puskàs e compagni, che all'84' cedono. Puksàs fa il miracolo, segna ma il guardalinee vede un fuorigioco: il 5° Campionato mondiale di calcio è vinto dai tedeschi. Segue un uragano: la Germania, per la prima volta dal '45, può suonare il suo inno nazionale e festeggiare la propria patria, prendendosi la rivincita per l'esclusione del '50 voluta come punizione per il secondo conflitto dalla FIFA. In Ungheria invece il morale nazionale crolla, Sebes è contestato e minacciato dalla folla, secondo alcuni viene piantato il seme della rivoluzione del '56. Per non parlare delle polemiche: secondo alcuni furono i tacchetti Adidas dei tedeschi che permisero ai tedeschi di prevalere, secondo altri l'arbitro e soprattutto il guardalinee, britannici, tramarono con il SIS per demoralizzare l'Oltrecortina, per altri ancora furono gli ungheresi che si vendettero; più seria è l'accusa di doping, sopratutto alla luce della stranissima epatite che a poche settimane dalla finale metterà a tappeto metà della nazionale tedesca. Mettiamo che invece l'Aranycsapat vinca: i tedeschi devono aspettare per ritrovare un po' di orgoglio nazionale. I magiari invece potranno consolarsi degli insuccessi del socialismo ungherese, così nel '56 restano tutti a casa. Senza la rivoluzione ungherese come cambia il Mondo? L'URSS interviene a Suez? PCI e PCF restano stalinisti? A Praga nel '68 saranno gli ungheresi ad invadere o l'impreparazione russa, nonostante il più piccolo precedente dei disordini a Berlino Est, sarà fatale per il Politburo? (ottava ucronia calcistica di aNoNimo)
Il Territorio di Trieste resta Libero. Il 5 ottobre 1954 venne firmato a Londra un memorandum d'intesa in cui Italia e Jugoslavia si spartivano il Territorio Libero di Trieste, con il passaggio della Zona A all'amministrazione civile italiana e la Zona B a quella jugoslava. E se invece gli Alleati decidono di mantenere il Territorio Libero di Trieste come uno stato indipendente a tutti gli effetti, svincolato sia dall'Italia che dalla Jugoslavia? In questo caso la città di San Giusto manterrà ancora ai giorni nostri quell'aura di internazionalità che sta visibilmente perdendo. Rimarrà un porto molto importante nel Mediterraneo e crocevia di diverse culture e religioni, nonché un ambito paradiso fiscale. Le guerre civili nella ex Jugoslavia faranno arrivare nella città giuliana numerosissimi profughi che accentueranno il carattere slavo della città: in essa si continueranno a parlare ancora quattro o cinque lingue come minimo. Ovviamente è inevitabile che entri prima o poi nell'Unione Europea alla pari di tanti altri piccoli Stati come Cipro, Malta o il Lussemburgo, anche se a causa di diversi fattori economici e politici la ricchezza media degli abitanti sarà di molto superiore a quelli del vicino Friuli o Veneto. Più che la Svizzera, sarà questo piccolo Stato a diventare il punto di riferimento (e di arrivo) di alcuni gruppi politici come la Lega Nord o la Liga Veneta. E se alcuni paesi di confine chiedessero l'annessione al TLT? E se la Lega Nord puntasse all'annessione del Nord-Est alla Libera Repubblica? Non c'è inoltre da dimenticare che alcuni partiti, specie di destra, potrebbero vedere nel TLT null'altro che una città italiana da liberare e unire alla madrepatria: in questo caso, a causa delle insanabili divergenze con la Lega Nord, anche un'alleanza tra i due schieramenti di destra sarà impossibile oltre che irreale. Di conseguenza la Lega rimarrà una formazione politica a sé, senza i danni provocati dalla sua alleanza di ferro con il Cavaliere (seconda ucronia triestina di Never75)
Morire per Trieste?/2. Alternativa all'ucronia precedente. Affinché USA e Regno Unito intendano mantenere il loro dominio sul TLT, risulta necessario anche la sottomissione del nostro governo al loro volere. L'allora governo italiano era invece ben deciso non soltanto a mostrare i muscoli, ma pure ad utilizzarli. La cosiddetta "Esigenza T", cioè l'esigenza Trieste, il piano militare preparato dalle forze armate italiane prevedeva, infatti, l'occupazione della città e del suo territorio, non solo a rischio di scontrarsi con gli Jugoslavi, ma anche con le truppe alleate, qualora queste si fossero opposte alla nostra azione. Per fortuna il contenzioso fu risolto per via diplomatica. Ma che accade se invece si giunge allo scontro militare? (terza ucronia triestina, se lo domanda non senza preoccupazione Enrico Pellerito)
Morire per Trieste?/3. Anche il Maresciallo Tito aveva pensato ad un'azione di forza: nel 1953 minacciò di voler prendere Trieste e persino Gorizia con la forza delle armi, radunando centinaia di migliaia di reduci a Okroglica, a meno di 10 chilometri da Gorizia. Che accade se l'attacco viene sferrato? Difficilmente Stalin sosterrà le pretese dell'"eretico" Tito. E allora? (quarta ucronia triestina di Enrica S.)
Il Regno di Trieste/1. Esistono ad oggi certi soggetti i quali sostengono che Trieste è ancora soggetta alla corona sabauda, dato che la città non partecipò al referendum tra monarchia e repubblica. Ecco lo scenario: Trieste e l'Istria settentrionale vengono divise in zona A sotto controllo italiano e zona B sotto controllo jugoslavo, però i Savoia, invocando la neutralità del territorio stabilita dal trattato di Parigi e rafforzando le loro pretese facendo appello al cavillo referendario di cui sopra, avanzano la loro rivendicazione sull' intero territorio triestino. Con gran rabbia di Tito, dopo lunghe trattative e procedure legali, la comunità internazionale riconosce la legittimità della pretesa, ed il 26 Ottobre 1954 nasce ufficialmente il Regno di Trieste (quinta ucronia triestina di Mattiopolis)
Il Regno di Trieste/2. Alternativa all'ucronia precedente. E se i Triestini, anziché tenersi i Savoia, visti i danni che hanno combinato, offrissero invece la corona ad Otto di Asburgo? Del resto a Trieste ancora oggi ci sono molti che hanno un buon ricordo di quella dinastia... (sesta ucronia triestina di Pavel Tonkov)
Jobs il siriano. Il compianto Steve Jobs ha scoperto dopo lunghe ricerche di essere figlio di una donna americana e di un uomo siriano, Abdulfattah "John" Jandali, studente che poi sarebbe diventato professore di scienze politiche. Questo signore fece dare il futuro genio dell'informatica in adozione appena nato. Ma se invece Steve e sua sorella (la scrittrice Mona Simpson) vengono riconosciuti dal padre e portati a vivere in Siria? Steve avrà gli stimoli per fondare una società simile alla Apple? La sorella Mona sarà ugualmente una scrittrice di successo, visto che la Siria è uno dei (molti) paesi arabi in cui le donne sono sostanzialmente emancipate, anche se non quanto ad esempio in Tunisia, oppure sarà costretta a vivere chiusa in una casa per tutta la vita, forse anche scrivendo, ma senza nessuno che pubblichi i suoi libri? E, dall'altra parte del mondo, Wozniak creerà un azienda di computer o sarà uno dei tanti hacker dell' Homebrew Club? Se sì, la ditta riuscirà ad andare avanti con il suo scarso senso degli affari? (quinta ucronia informatica di Camillo Cantarano)
Videogames ante litteram. I primi programmi per computer assimilabili a videogiochi apparvero all'inizio degli anni '50, ma non ebbero da subito intenti ludici, ma piuttosto erano funzionali alla comprensione di alcune dinamiche reali. Il primo videogioco a scopo ludico comparirà solo nel 1962. L'esplosione dei videogames veri e propri, invece, si avrà alla fine degli anni '70. E se invece qualche ditta produttrice (magari l'italiana Olivetti) si rende conto delle potenzialità di intrattenimento dell'informatica e lancia sul mercato dei computer adibiti a gioco elettronico già alla fine degli anni Cinquanta? Se all'inizio si tratterà di elaboratori enormi e costosissimi presenti solo nelle grandi città europee e americane, nel corso di pochi anni potrebbero divenire estremamente popolari, ed essere già di uso comune a metà degli anni '60. Che influsso potranno esercitare questi primitivi videogames sul costume dell'epoca? Forse la contestazione del Sessantotto spezzerà una lancia in favore di questa nuova forma di intrattenimento snobbata dai più conservatori. Infine, in "Easy Rider" Peter Fonda e Dennis Hopper, nel loro peregrinare, potrebbero finire in una sala giochi con gli schermi bicromatici... (sesta ucronia informatica di Renato Balduzzi)
La Signora senza Camelie. Un altro matrimonio che va a monte può essere quello del 1 marzo 1955 tra la bellissima Lucia Bosè e il torero spagnolo Luis Miguel Dominguín. Come è noto, fu anche per colpa di questo matrimonio, tra l'altro assai sfortunato, che la Bosè si allontanò dalle scene e perse l'occasione di iniziare una carriera paragonabile a quella della collega di Pozzuoli Sofia Scicolone, in arte Sophia Loren. Ma che accade se è la ex commessa di pasticceria di Milano a sposare Carlo Ponti o un grande produttore cinematografico di quel calibro, che la porta a lavorare ad Hollywood insieme ai vari Cary Grant e Frank Sinatra? Ce la farà la ex Miss Italia 1947 a ripetere gli exploit della Loren? O sposerà il suo spasimante italiano Walter Chiari e diverrà la regina del varietà insieme ad Ave Ninchi, Bice Valori e Sandra Mondaini? (by William Riker)
La Strada Due. Secondo Tullio Kezich, il regista anglo-ungherese Alexander Korda propose a Federico Fellini di produrre un seguito de "La Strada" intitolato "Le avventure di Gelsomina", ma Fellini rifiutò sorridendo. E se invece accetta? (made in Enrica S.)
Vienna, 1° marzo 2000. Il 19 dicembre 1952, quando l'Austria era ancora sottoposta ad occupazione militare da parte delle quattro grandi potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, uscì in quel paese un film definito "di fantascienza" perchè il suo titolo è "1° aprile 2000!", giorno nel quale viene eletto il nuovo presidente austriaco, interpretato da Josef Meinard (famoso per aver interpretato il goffo Colonnello Boeckl nella famosa trilogia di film dedicati all'Imperatrice Sissi). In realtà però il film può essere meglio definito di satira politica. Infatti, in quel giorno per noi già lontano nel passato, ma allora posto in un remoto futuro, l'Austria appare ancora sotoposta al governo congiunto delle quattro potenze (in realtà tale occupazione si sarebbe conclusa il 15 maggio 1955), e il mondo sembra soggetto a un governo sovranazionale, retto con pugno di ferro da una presidentessa interpretata da Heike Krahl. Il nuovo Presidente dichiara unilateralmente la fine dell'occupazione, e il governo mondiale reagisce occupando Vienna con un'astronave dalla forma improbabile e con gendarmi vestiti da strambi astronauti, per poi processare il Presidente e proporre addirittura di deportare tutti gli Austriaci altrove come punizione per essersi ribellati al governo del mondo. Se fosse davvero così, il presunto futuro apparirebbe come una terribile distopia, con il mondo retto da una vera tirannide tecnologica; ma l'aspetto satirico emerge subito, visto che la spedizione punitiva per sbaglio si dirige inizialmente verso... l'Australia. Il Presidente mostra agli occupanti (e al pubblico) una sintesi dell'intera storia dell'Austria Felix, dall'origine mitica della sua bandiera al tempo delle Crociate, ai matrimoni dinastici che fecero grande la Casa d'Asburgo, fino agli splendori dell'età di Mozart; e così alla fine il governo mondiale si convince del ruolo storico dell'Austria e decide di restituirle la libertà. Un film dunque di grande valore patriottico, in un'epoca in cui non si era ancora deciso se l'Austria fosse una complice o una vittima di Hitler, e molti austriaci temevano che l'occupazione straniera sarebbe durata per sempre. A parte la futurologia dei dispotici governanti mondiali, descritti come macchiette stereotipate (c'è persino un italiano, mostrato come di solito ci vedono gli abitanti d'Oltralpe), cosa sarebbe accaduto se la quadripartizione dell'Austria fosse durata non dico fino al 1° aprile 2000, ma perlomeno fino alla caduta del Muro di Berlino? E se invece, il 15 maggio 1955, le zone di occupazione americana, inglese e francese avessero dato vita alla Bundesrepublik Österreich, con capitale Salisburgo, mentre la zona di occupazione sovietica fosse stata unita come exclave alla Deutsche Demokratische Republik? Quali le conseguenze al momento dell'unificazione tedesca? (ancora William Riker)
La grande Udinese. Nel 1955 il Milan vince il suo quinto scudetto davanti a una sorprendente Udinese. I friulani vengono però costretti dalla Giustizia Sportiva a retrocedere in Serie B a causa di un illecito commesso due anni prima, tra l'altro da una gestione diversa da quella del '55. Ipotizzando che la Giustizia assolva la nuova gestione, che ne sarà di un'Udinese subito promossa in A e giunta tra le prime nel 1957? Diverrà una delle grandi del campionato italiano? (nona ucronia calcistica di Giovanni Ricci)
La grande Pro Patria. Pochi oggi conoscono il nome della Pro Patria, la gloriosa squadra di calcio di Busto Arsizio, fondata nel 1919, ma essa vanta un record nazionale: con dodici campionati di serie A al suo attivo, è la squadra di una città non capoluogo di provincia che vanta più presenze nella massima serie. Nel campionato 1947/48 giunse fino all'ottavo posto, in essa giocarono tre Campioni del Mondo (Giuseppe Meazza ed Annibale Frossi per l'Italia, Ernesto Vidal per l'Uruguay), ed essa servì da trampolino di lancio per giocatori del calibro del bustocco Carlo Reguzzoni, 4 scudetti con il Bologna, e Luciano Re Cecconi, scudettato con la Lazio. Purtroppo la stagione 1955/56 fu la sua ultima in serie A: era l'inizio di una serie di retrocessioni dovute principalmente alla crisi finanziaria, in seguito a una gestione scellerata, che costrinse i "Tigrotti" di Busto a scendere addirittura in Eccellenza, al termine del campionato 1991-92. Ora, che accade se un grande industriale milanese - magari originario di Busto - decide di finanziare la società, portandola ai vertici del campionato e magari addirittura a uno scudetto, come accaduto al Cagliari nel 1970, alla Lazio nel 1974 e come sfiorato dal Vicenza nel 1978 e dal Perugia nel 1979? Una crisi finanziaria meno disastrosa potrà comunque portarla in serie B tra gli anni '70 ed '80, ma a questo punto Silvio Berlusconi potrebbe decidere di investire i suoi miliardi nella Pro Patria anziché nel Milan. La squadra di Busto, debitamente supportata da Gullit, Van Basten e Rijkard, potrà davvero vincere cinque Champions League? (decima ucronia calcistica di William Riker)
Gioventù non bruciata. Pochi lo sanno, ma James Dean ebbe un'appassionata storia d'amore con l'attrice italiana Anna Maria Pierangeli, ma non la sposò a causa della tenace opposizione della famiglia di lei. E se invece la famiglia non si oppone e i due convolano a nozze? Esse fanno bene ad entrambi: lei non si suiciderà, e la sera del 30 settembre 1955 James Dean è più prudente e non si schianta in auto sulla statale 46 in California con la sua Porsche 550 Spider, all'età di soli 24 anni. Evidentemente gli ha fatto bene anche girare una settimana prima uno spot contro l'eccessiva velocità sulle strade americane. Probabilmente non diventerà un mito senza tempo, ma un'icona pop certamente sì. Ci regalerà altre interpretazioni da Oscar fino in tarda età, o saremo costretti a vedere la sua decadenza fisica come accaduto a Marlon Brando o a Steve McQueen? E se fosse lui a interpretare il ruolo di Ben Hur nel 1960 e quello del colonnello Walter Kurtz di "Apocalypse Now" nel 1979? O ancora, se il volto del mitico Capitan Kirk di Star Trek non fosse quello di William Shatner, bensì il suo? (una grande ucronia cinematografica di William Riker)
La fine dei supereroi. Com'è noto, tra gli anni quaranta e cinquanta i fumetti di supereroi conobbero un lungo periodo buio, soprattutto perché molti di essi erano figli del loro tempo: erano nati negli anni '30 e '40, durante la cosiddetta "Golden Age", e rispecchiavano un'America uscita dalla Grande Depressione ed impegnata nella guerra contro il Nazismo e contro i Giapponesi, mentre dopo il 1945 il mondo e l'America erano profondamente mutati. Per di più il bestseller del 1953 di Fredric Wertham, "Seduction of the Innocent", sostenne che le storie truculente e piene di esplicita violenza, che rispecchiavano gli orrori della guerra, corrompevano le menti dei bambini, mettendoli sulla strada della delinquenza giovanile. A ciò si aggiunse la concorrenza di un nuovo media: la TV. Il settore del fumetto arrivò sull'orlo del collasso: delle 130 testate sui supereroi pubblicate al culmine della "Golden Age", ne sopravvissero solo sei. Solo nel 1956 la National Comics provò a reintrodurre il personaggio di Flash; il suo successo decretò l'inizio della cosiddetta "Silver Age" a cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta, in cui i supereroi conobbero una seconda giovinezza, anche se profondamente mutati per adattarsi ai nuovi gusti del pubblico (nel 1940 Hawkman era un principe egiziano reincarnatosi nel presente, mentre negli anni '60 divenne un poliziotto extraterrestre proveniente dal pianeta Thanagar). Ora, che accade se invece il tentativo di reintrodurre i fumetti di supereroi fallisce, ed essi passano completamente di moda? Come cambia la cultura popolare del mondo senza una "Silver Age" e senza l'attuale revival dei film dedicati ai supereroi, dal Superman di Christopher Reeve allo Spiderman di Tobey Maguire? (terza ucronia fumettara di William Riker)
I superpistoleri. Durante la crisi seguita alla fine della "Golden Age" e prima dell'avvento della "Silver Age", gli editori di fumetti restarono a galla grazie anche al lancio di una serie di eroi in salsa Western, ritenuti più vicini ai gusti dell'americano medio, disposti a combattere per la verità, la giustizia e il " Western Way", anche senza costumi sgargianti né superpoteri. Così "All-American Comics", che aveva pubblicato le avventure di Lanterna Verde e della Justice Society of America, diventò la "All-American Western", che aveva per protagonista Johnny Thunder, "guerriero delle pianure" insegnante di giorno e pistolero di notte; ed "All-Star Comics" si trasformò in "All-Star Western" dei Trigger Twins. Nell'universo DC Jonah Hex, il ribelle solitario, segnato nel corpo e nella mente, viaggiava negli Stati Uniti occidentali raddrizzando i torti e soccorrendo gli orfani e le vedove. Per quanto riguarda invece la Marvel, i fumetti western erano lettura esclusiva dei bambini, con Two-Gun Kid, Kid Colt, Ringo Kid e Rawhide Kid, che non sconfiggevano alieni o supercriminali, bensì ripulivano il vecchio West da ladri di bestiame e rapinatori di diligenze. Bene, che accade se questi "superpistoleri" di metà Ottocento non spariscono al momento del prepotente ritorno dei supereroi, ma sopravvivono sino ai giorni nostri? (quarta ucronia fumettara di William Riker)
Vai a nasconderti, Wertham! Le teorie di Fredric Wertham sulla cattiva influenza sui giovani dei fumetti vengono scartate sul nascere. In un periodo in cui non solo quasi tutti i ragazzi, ma anche la maggior parte degli adulti, criminali e non, leggevano fumetti, ascoltavano programmi radiofonici o guardavano film, qualcuno fa due più due e capisce che secondo la logica di Wertham un buon 80 % o più degli Americani maschi sono dei delinquenti o dei potenziali criminali o elementi deviati della società a causa dei "messaggi subliminali" contenuti nei vari mass media, e che quindi c'è qualcosa che non va nelle conclusioni del Dottor Wertham. Oppure le opinioni dello psichiatra vengono snobbate perchè le idee di un Superman personificazione del superuomo nietzschiano nazificato, di un Batman pedofilo e di una Wonder Woman maschiaccio lesbica con la passione del bondage e del sadomaso vengono considerate dall'inizio fin troppo ridicole. Oppure si viene a scoprire che i dati alla base del suo bestseller "Seduction of the Innocent" sono stati falsificati dallo stesso Wertham. Insomma, niente Comics Code. Anche se è difficile parlare di una Golden Age eterna, visto che c'era comunque la televisione a fare sempre più concorrenza ai fumetti, cosa succede ai comics americani? Uno dei temi più importanti della "Silver Age" è il concetto "super-eroi con super-problemi", che continua fino ai giorni nostri. Senza il famigerato "Comics Code", probabilmente, dovremo aspettare molto più tempo per avere super-eroi assillati da dilemmi morali, o addirittura veri e propri anti-eroi come Frak Castle, il Punitore (quinta ucronia fumettara di Generalissimus)
Teniamoci Stalin. Tra il 14 ed il 26 Febbraio 1956 si tenne a Mosca il XX Congresso del PCUS, passato alla Storia per la denuncia dei crimini di Stalin. Sebbene lo scrivente lo ritenga un passaggio di vitale importanza, non può fare a meno di notare come il Congresso fu vissuto come una dolorosa, ed ingiusta, lacerazione all'interno del Partito. Lo scrivente è dell'opinione che questa sistematica distruzione della figura di Stalin da parte di Chruščëv a cui non seguirono concreti cambiamenti nella politica interna ed estera dell'URSS abbia contribuito al fallimento dei primi, timidi, tentativi di riforma del sistema economico negli anni '60. Ipotizziamo invece che il Congresso si apra con l'intervento del Segretario Nikita che denuncia gli "errori inevitabili", la definizione non è mia..., del Compagno Iosif. Sono convinto che una minore intensità della destalinizzazione rafforzerebbe la posizione di Chruščëv, consentendogli di governare senza temere colpi bassi da parte degli stalinisti ancora presenti nel Politburo, cosa che porterebbe ad una diversa gestione della crisi in Ungheria... (made in Enrico Pizzo)
Ma Kim me lo fa fare? Dopo l’avvio della destalinizzazione nel 1956, la Corea del Nord di Kim Il-sung aveva aderito al fronte anti-revisionista di Mao. L’anno precedente Kim aveva epurato i dirigenti del Partito ostili alla sua linea politica, tra questi Pak Hon-yong e Choe Chang-ik. Immaginiamo che Pak e Choe riescano a scappare dalla Corea del Nord e a raggiungere Mosca, dove informano Chruščëv di ciò che sta avvenendo in Corea del Nord, arrivando ad affermare di fronte a Chruščëv che Kim è un tiranno accentratore che sta sterminando il suo stesso popolo. Per il momento la cosa finisce lì, Nikita non prende troppo sul serio gli esuli nord-coreani. Poi però quando la Corea del Nord condanna la destalinizzazione come revisionista, gli arrivano i primi rapporti dei servizi segreti che gli parlano delle epurazioni nel Partito, vede i primi segni di un vero e proprio culto della personalità e infine, quello che sembrerebbe un avvicinamento alla Cina a danno dell’URSS, Chruščëv decide di intervenire, e nel 1960 invade la Corea del Nord e depone il regime di Kim Il-sung. Quali conseguenze? (la domanda è di Dario Carcano)
Monaco Addio/2. Nel 1956 Grace Kelly rifiuta di sposare Ranieri III di Monaco e preferisce la vita d'attrice a quella di principessa. In questo caso Ranieri o sposa la "vecchia fiamma" francese Gisèle Pascal o si rassegna a restare scapolo. In entrambi i casi, non avendo eredi legittimi, alla sua morte avvenuta nel 2005 (salvo ulteriori cambi costituzionali) il minuscolo Regno verrà annesso alla Francia. Ciò non potrà che venire come una boccata d'ossigeno per i "cugini d'Oltralpe" che non solo, grazie al turismo ed ai profitti del Casinò, incrementeranno alquanto le proprie finanze, ma potrà anche lasciare una larvata autonomia all'ex Principato, creando un dipartimento speciale ad hoc, una specie di T.O.M. continentale per farlo rimanere ancora un Paradiso Fiscale dei più ambiti, un po' come Macao ed Hong Kong che, seppure annesse ormai alla Cina, mantengono ancor oggi una speciale autonomia da Pechino. Quali gli sviluppi? Potrà scoppiare una piccola guerra tra Italia e Francia? (pensata da Never75)
Quando la Chrysler toccò il fondo. La notte tra il 25 e il 26 luglio 1956, al largo di Nantucket, la nave svedese "Stockolm" speronò a causa della nebbia il transatlantico "Andrea Doria", orgoglio della marina italiana, che imbarcò immediatamente acqua, sbandò sul fianco destro e si inabissò in appena undici ore. Il relitto dell'"Andrea Doria", mai recuperato, giace tuttora ad una profondità di 75 metri, ed è stato razziato da vari sciacalli subacquei. Ciò che pochissimi sanno è che l'affondamento del nostro transatlantico cambiò la storia dell'automobile: sulla nave viaggiava infatti la Chrysler Norseman, un prototipo avanzato di auto costruita in Italia per conto della Chrysler dalla Ghia; la Norseman era stata annunciata come il principale evento nel mercato delle auto per il 1957 e non era mai stata mostrata al pubblico prima del disastro. E se la nave arriva felicemente in porto, e la Chrysler Norseman sfonda sul mercato mondiale? Come cambia l'industria automobilistica negli anni a venire? (questa è di Lord Wilmore)
Johnny come Ronnie. E se, abbandonato il perizoma di Tarzan, il famosissimo ex nuotatore olimpionico ed attore Johnny Weissmuller corresse per la carica di governatore della California e poi tentasse la scalata alla Presidenza americana, anticipando così Reagan, magari dopo aver falsificato gli atti di nascita per dimostrare che non è nato nell'ex Impero Austroungarico ma negli Stati Uniti d'America? (questa è di Perchè no?)
Il Presidente McCarthy. Joseph McCarthy non è un alcolista, riesce ad uscire indenne dagli scandali creati dalla sua caccia alle streghe contro i comunisti, non muore a soli 48 anni e nel 1960, supportato dall'ultradestra, vince le elezioni presidenziali contro John Fitzgerald Kennedy, dopo aver dimostrato che Kennedy aveva il supporto di Cosa Nostra. Cosa accadrà durante la Crisi dei Missili di Cuba? (una distopia di Generalissimus)
Elisabetta II regina anche di Francia. Secondo un documento riservato del governo britannico recuperato negli Archivi Nazionali di Londra, che ha dell'incredibile se si pensa a come per secoli i due Paesi si siano fatti la guerra in ogni occasione fino all'Entente Cordiale, il 10 settembre 1956 il primo ministro francese Guy Mollet propose una fusione tra la Francia e la Gran Bretagna, trasformando la sgangherata Quarta Repubblica in una monarchia sotto corona britannica. Ma il governo britannico di allora, capeggiato da Anthony Eden, respinse il progetto di fusione avanzato da Mollet malgrado all'epoca Francia e Regno Unito fossero vicinissime e si preparassero ad occupare assieme con una massiccia operazione bellica il canale di Suez nazionalizzato dal presidente egiziano Gamel Nasser. Da un secondo documento, in data 28 settembre 1956, risulta che Mollet ritornò alla carica quando il primo ministro di Sua Maestà andò poco tempo dopo a fargli visita a Parigi, prospettandogli la possibilità che la Francia entrasse nel Commonwealth. Pare che Eden fosse interessato all'idea di una Francia monarchica ancorata al Commonwealth, ma non se ne fece più nulla dopo che i due Paesi furono costretti dagli Stati Uniti a un umiliante ritiro dal canale di Suez. Ma che sarebbe accaduto se il blitz di Suez fosse riuscito e le due potenze si fossero fuse in un'unica monarchia? A giudizio di Mollet non sarebbe stato difficile convincere i francesi ad accettare la regina Elisabetta come loro capo di stato, anche perchè Sua Maestà Britannica parlava un ottimo francese, e non avrebbe avuto la minima difficoltà con gli eventuali sudditi a sud della Manica. La nuova monarchia anglofrancese avrebbe conservato intatte tutte le sue colonie ancora a lungo, e forse avrebbe potuto coagulare attorno a sé l'unificazione politica del continente (proposta da William Riker e da Ipotetico Sole e realizzata da quest'ultimo)
Il Regno Unito di Inghilterra e Malta. Nel 1956 si tenne a Malta, che era ancora un possedimento inglese, un referendum per chiedere l'integrazione a tutti gli effetti nel Regno Unito, con tanto di seggi maltesi alla Camera dei Comuni. Questo referendum, nel quale vinse il sì all'integrazione, scatenò diverse polemiche in patria, e alla fine venne dichiarato nullo con la scusa di un'affluenza troppo bassa perché si potesse decidere di una questione così importante. Ma cosa succederebbe se Malta entrasse a far parte a tutti gli effetti della Gran Bretagna? Londra avrebbe una base permanente nel Mediterraneo Centrale, situazione che probabilmente avvicinerebbe, nel bene o nel male, l'Italia al Regno Unito (o alternativamente le allontanerebbe, metti caso che Roma decida di minare l'influenza britannica sulla regione promuovendo l'indipendentismo maltese). Inoltre, nel XXI secolo, con la crisi migratoria, avremmo la Gran Bretagna direttamente interessata alla questione, e magari un fronte in più a favore della Brexit (il solito Generalissimus)
Su(ez) e giù. Quando Nasser tentò di nazionalizzare il Canale di Suez, come risposta all'embargo di Regno Unito e Francia a causa di presunte armi comprate dal blocco URSS, la reazione fu molto dura. Israele occupò il Sinai mentre Francia e Regno Unito, con un attacco anfibio, mossero nel Canale. Strategicamente la vittoria arrise loro su ogni fronte, ma a livello diplomatico fu una catastrofe. L'URSS fece la voce grossa e minacciò guerra aperta, gli USA intervennero e diedero il contentino a Nasser, mostrando al mondo che Londra e Parigi avevano finito di essere delle superpotenze. Questa mossa aumentò anche i vari nazionalismi africani contro le potenze coloniali. Ma se invece gli USA decidono che Nasser è troppo filosovietico e vale la pena farlo cadere? O se non prendono sul serio le minacce sovietiche? O se sono Regno Unito e Francia a minacciare di uscire dalla NATO e fondare una sorta di Alleanza Europea se gli USA non li supportano? (è di Basileus TFT)
URSS/1. Nel 1956, negli stessi giorni, accaddero la crisi di Suez e la repressione in Ungheria. Nella nostra Timeline l’URSS intervenne massicciamente su tutti e due i fronti. Minacciò un intervento al fianco dell’alleato Egitto contro Israele, Francia e Inghilterra da una parte, e dall’altra represse nel sangue i fatti d’Ungheria. Ma, volendo intervenire su tutti i fronti (Europa Orientale ed Occidentale, Medio Oriente, Estremo Oriente, Cuba, Sud America), fu un lento suicidio: alla fine si fece troppi nemici e si ritrovò a combattere su troppi fronti (analogamente a Carlo V nel 1500 e all’Impero Austriaco nell’800) indebolendosi in continuazione. Poniamo per esempio invece che l’URSS di allora avesse scelto una sola di queste opzioni: o dedicarsi sullo scenario Mediorientale od occuparsi solo dell’Est Europeo. Se l’URSS si disinteressa dello scacchiere mediorientale. Francia e Gran Bretagna umiliano fortemente l’Egitto e si riannettono Suez. Il panarabismo di Nasser riceve una dura botta, ed in Egitto scoppia il caos. Israele si sente anch’esso forte come non mai, contando anche su basi militari britanniche e francesi permanenti sul suolo egiziano. Anche gli altri Stati Arabi hanno paura ad intervenire contro Israele, temendo di fare la stessa fine dell’Egitto. Di conseguenza non scoppiano più altre guerre arabo-israeliane e gli arabi si devono “accontentare” di quello che Israele concede loro: striscia di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme est e lì nasce lo Stato Palestinese. Al contempo Inghilterra e Francia, ringalluzzite da questa dimostrazione di forza, decidono di frenare la corsa alla decolonizzazione. Decidono quindi di trasformare i loro Imperi in Federazioni in cui le colonie godano di ampia autonomia, ma allo stesso tempo siano fortemente vincolate ai Paesi ex colonizzatori. Inghilterra e Francia riescono quindi a mantenere comunque il prestigio di grande potenza e contendono agli USA il primato di superpotenza dell’Occidente. Nelle scelte di politica internazionale gli USA devono per forza tenere in considerazione anche i due stati europei e molte scelte unilaterali non possono effettuarsi (vedi guerre in Vietnam e in Iraq). Ma al tempo stesso l’Unione Europea non decolla: Inghilterra e Francia, troppo impegnate sullo scacchiere mondiale, si disinteressano ad una politica europea comune e la CEE rimane nulla più che un accordo di libero scambio (proposta da Never75)
URSS/2. Al contrario, se l'URSS trascura l'est europeo, l’Ungheria nel 1956 si trasforma in un paese socialdemocratico, perfetta “terza via possibile” rinnegando sia il comunismo che il capitalismo. Ben presto il “virus” contagia anche gli altri paesi del blocco sovietico (Polonia, Cecoslovacchia, Bulgaria), ma l’URSS se ne disinteressa preferendo spostare la sua attenzione all’Asia. Ben presto però il virus ungherese si estende anche all’Occidente, e nella maggior parte degli Stati Europei si instaurano repubbliche socialdemocratiche di stampo ungherese; l’Unione Europea (con gli stati che la compongono oggi) si realizza già dagli anni ’60. Il regime comunista tuttavia sopravvive anche se solo in URSS, la quale però non si frantuma, ma gradualmente cerca di aprirsi al capitalismo, più o meno come oggi la Cina (ancora Never75)
Lo Strappo da Mosca. L'attacco sovietico all'Ungheria del 1956 fu approvato sia dal Partito Comunista che dall'ala sinistra del Partito Socialista Italiano (i cosiddetti "Carristi"): una ferita che ancora sanguina, nel costato della sinistra italiana, perchè non è sinonimo di grande coerenza condannare l'imperialismo americano in Vietnam ed inneggiare a quello sovietico a Budapest. Ma che accade se, già allora, nella sinistra italiana avviene una decisa svolta che va nel senso della totale indipendenza da Mosca? Palmiro Togliatti e Pietro Nenni sono costretti a dimettersi dalle rispettive segreterie in seguito alla rivolta della maggioranza dei militanti, Giacomo Mancini (classe 1916) diventa nuovo leader del PSI, mentre nel PCI emerge subito il giovanissimo beniamino di Togliatti: Enrico Berlinguer, 34 anni. Berlinguer si reca a Mosca in occasione delle celebrazioni del 40° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, e scandalizza il Soviet Supremo parlando di "ideali socialisti che devono affermarsi in Europa attraverso libere elezioni e non attraverso una rivoluzione proletaria." Di conseguenza PSI e PCI sono espulsi dall'Internazionale Comunista; cade la pregiudiziale americana contro un governo che vede la loro partecipazione diretta, anche perchè i militanti comunisti più estremisti, legati a Mosca e favorevoli all'invasione dell'Ungheria, hanno fondato a sinistra del PCI un partitino chiamato "Democrazia Proletaria" sostenuto dall'URSS. La III Legislatura, iniziata ufficialmente il 12 giugno 1958, non vede la nascita di alcun contestatissimo governo Tambroni, ma di un "governissimo" guidato da Amintore Fanfani esteso a DC, PRI, PSDI, PSI e PCI. Fine della "Democrazia bloccata"; si apre la strada ad un'alternanza di governo tra DC-PLI-PRI-PSDI e PSI-PCI. Non c'è spazio per il CAF (Craxi-Andreotti-Forlani) e probabilmente Tangentopoli non scoppierà, a causa del rinnovamento della classe politica insita nella democrazia dell'alternanza (Berlusconi ovviamente è un caso a parte). Invece gli Anni di Piombo probabilmente saranno anticipati, perchè l'ala più radicale del comunismo italiano rifiuterà la "borghesizzazione" del PCI e scatenerà la lotta armata fin dagli anni sessanta, prendendo come modelli Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara. Anticipazione anche del cosiddetto "Eurocomunismo"; non è escluso che, sotto la spinta italiana, le dittature in Spagna e in Portogallo cadano prima. Francisco Franco e Antonio Salazar sono liquidati, ed anche l'integrazione europea ha la strada spianata, ora che i maggiori partiti comunisti occidentali non ritengono più che l'unica Unione deve essere quella sovietica (una proposta davvero dettagliata di William Riker)
Suez come Cuba. Come sappiamo, nella nostra TL i due principali protagonisti della crisi di Cuba, John Kennedy e Nikita Kruscev, non ebbero una sorte felice: il primo fu assassinato in circostanze mai del tutto chiarite, il secondo costretto a dimettersi e rimpiazzato dal falco Leonid Breznev. E se una cosa simile fosse avvenuta già all’indomani della crisi di Suez? Eisenhower viene assassinato nel 1957, lasciando posto al vice Richard Nixon, che si insedia alla Casa Bianca con 12 anni d’anticipo rispetto alla HL; Kruscev viene silurato già nel 1958, e gli subentra un falco come Andropov. Quanto ciò influisce sugli eventi successivi? (curiosa proposta di Inuyasha Han'yō)
I Non Allineati si allineano. In passato sono state fatte ipotesi circa un Mondo diviso in tre poli. Diciamo che, teoricamente questo scenario c'era già anche nella nostra Timeline con la creazione del Movimento dei Paesi Non Allineati (NOAL). Tutto iniziò nel 1956 con la firma dei quattro fondatori storici Nehru, Sukarno, Tito e Nasser. Pur arrivando ad avere tra gli aderenti più di 120 Stati, diciamo che tale organismo non è mai stato in grado di gestire, nel Mondo Contemporaneo, un ruolo pari alla NATO o al defunto Patto di Varsavia. Questo più che altro perché molti Paesi, pur dichiarandosi apertamente Non Allineati, erano più o meno simpatizzanti o sostenitori di una delle due Superpotenze. Oltretutto l'organizzazione era ed è molto libera, non prevede reciproci patti di difesa in caso di attacco come la NATO o le alleanze novecentesche. Mettiamo che però il NOAL si strutturi in maniera leggermente diversa. Le potenzialità per diventare un serio concorrente di NATO e PdV ci sono tutte, specie grazie all'adesione di potenze come l'India. Come sarebbero potute cambiare le cose con una terza organizzazione ben strutturata? Ad esempio, sarebbe stata ancora più rapida la decolonizzazione? Si sarebbe comunque sciolta la Jugoslavia, uno dei Paesi Fondatori? E, pensando all'oggi, che posizioni terrebbe sulla crisi Ucraina e sul fondamentalismo islamico? (è di Never75)
Ucronia ecologista. Giulio Natta (1903-1979) non si laurea in chimica ma in agraria. Studiando il mais nel tentativo di ottenere varietà più produttive da destinarsi ai paesi del Terzo Mondo, scopre come ricavare da esso una resina artificiale che battezza "plastica". Essa ha le stesse caratteristiche dei polimeri studiati da Natta nella nostra Timeline, ma con un'importante differenza: è facilmente degradabile da parte dell'ecosistema. Ne consegue che il mondo non è sommerso dalla plastica, e gran parte dei nostri problemi di smaltimento dei rifiuti non sussistono. Per la sua scoperta, Natta riceverà il Premio Nobel per la chimica nel 1963 (è balzata in testa a William Riker)
Latine loquimur. Come, dopo la fondazione dello Stato d'Israele, in esso fu "resuscitata" la lingua ebraica, che tornò ad essere lingua viva dopo millenni, così dopo i Trattati di Roma si decide di resuscitare in Europa il latino come lingua franca di comunicazione fra tutti i popoli del Vecchio Continente. Lo studio di questa lingua è introdotto in tutti i paesi della CEE fin dalle scuole elementari, ed un immenso patrimonio di cultura e di scienza torna fruibile per il grande pubblico. L'inglese non decolla, sostituito da una versione modernizzata e semplificata della lingua dei Cesari. In essa, ad esempio, metropolitana si dice "suburbanea", telefono diventa "vocis traslator" o "voxtran", televisione suona "imaginis traslator" (abbreviato in "imtran"), aereo è "aeromobilis" (abbreviato in aero), la borsa di Milano viene chiamata "Spelunca" perchè vi regna lo stesso caos che Enea trova una volta oltrepassata la soglia della spelonca che conduce all'Ade. Ma, spingendosi più in là, ecco che Internet viene reso con "Intercommunicatio" (abbreviato con "Intercom"), shuttle diventa "astrocabina", il DNA è ADEN ("Acidus DEsossiriboNucleicus"), il telefonino si chiama "voxtran portabilis" (abbreviato in "voxpor"), e così via. Possibile l'introduzione degli articoli e di parole derivate da lingue moderne ("cippus" dall'inglese "chip" per indicare i circuiti integrati). Naturalmente il Concilio Vaticano II non elimina il latino dalla liturgia. Per effetto di trascinamento, soprattutto dopo l'ingresso della Grecia nella CEE, anche lo studio del greco potrebbe estendersi oltre i confini del Liceo Classico. I documenti ufficiali dell'UE verrebbero scritti in latino, ed anche negli USA, in Russia e in Cina si dovrebbe incominciare a studiare seriamente questo glorioso idioma (un'ucronia linguistica di William Riker)
Bel Suol d'Amore. Come sarebbe il mondo oggi se i grandi imperi coloniali non si fossero sciolti ma, anzi, se l'acquisizione di nuove colonie non fosse per niente passata di moda? (un'originale questione postaci da Carlos91)
Il Leone volante. Dopo l'esperienza positiva con l'Ariete, rimasto ahimé allo stadio di prototipo, alla fine degli anni '50 l'Ing. Stefanutti iniziò a progettare un aereo intercettore supersonico, l'Aerfer Leone. Anche in questo caso però venne a mancare un concreto sostegno politico tanto che non solo il programma venne cancellato quando il prototipo era costruito per l'80% ma la stessa Aerfer fini per essere venduta a Fiat Avio... Ipotizziamo invece che il mondo politico Italiano, dovendo scegliere per un intercettore, preferisca il nazionale Leone allo Statunitense Starfighter. Come potrebbe cambiare l'Aeronautica Militare Italiana? (made in Enrico Pizzo)
Delia Castellotti. Secondo il giornalista Pierangelo Sapegno, che ne parla nel suo libro « Un amore lungo la via Emilia », la soubrette Delia Scala andò a trovare il suo fidanzato Eugenio Castellotti, corridore di Formula Uno, al Circuito di Modena una settimana prima del suo incidente mortale. Lui le chiese per l'ennesima volta di abbandonare le scene e di sposarlo, ma Delia Scala lo avrebbe lasciato, spiegando poi ad Enzo Ferrari, testimone di quell'addio: « Allora io dovrei chiedergli di piantarla con le corse ». Il 14 marzo 1957, nel corso delle prove effettuate dalla Ferrari, mentre si apprestava ad affrontare una curva presso il rettilineo delle Tribunette, Castellotti perse il controllo della vettura e si schiantò a 200 all'ora, perdendo la vita: aveva solo 26 anni. Delia Scala non se lo sarebbe mai perdonato. Ma che accade se la showgirl accetta la proposta di matrimonio del suo Eugenio, si ritira dalle scene, e lui fa lo stesso appendendo al chiodo il casco da pilota di Formula Uno? Come cambia il panorama del teatro e poi della TV italiana, senza colei che è considerata unanimemente la capostipite di tutte le soubrette, alla quale si sono ispirate tra le altre Raffaella Carrà e Lorella Cuccarini? (ideata da Enrica S.)
L'Inghilterra come Černobyl'. Nel 1957, quasi
in contemporanea con l'Incidente di Kyštym in Unione Sovietica, ci fu un
incidente nucleare nel Regno Unito, l'Incendio di Windscale.
Un reattore utilizzato nel programma inglese per la produzione di testate
atomiche prese fuoco, liberando nei dintorni una grande quantità di
iodio-131. Per risolvere l'incidente si pensò anche di versare acqua
direttamente sul nocciolo. Molti avevano il sospetto che questa azione
avrebbe potuto causare un'enorme esplosione che avrebbe reso inabitabili
vaste zone della Gran Bretagna per i decenni a venire, ma fortunatamente
così non fu, e dopo altri interventi per limitare le fuoriuscite radioattive
le cose andarono nel migliore dei modi. Ma se non fosse così? E se
l'Incendio di Windscale provocasse la temuta esplosione con tanto di
dispersione di iodio radioattivo nel raggio di chilometri? Quali sarebbero
le conseguenze per il Regno Unito e l'Europa? (un incubo targato
Generalissimus)
Il Patto Nucleare. Nel 1957 il governo francese propose a Germania Ovest e Italia un progetto per costruire una bomba atomica comune. Lo scopo era tutelarsi da sé, dopo aver visto a Budapest che gli USA erano ben attenti allo sprecarsi per l'Europa, e forse anche cercare di far rinascere la CED. Il piano fallì soprattutto a causa di de Gaulle. Ma se riesce? (pensata da aNoNimo)
Pasternak agente della CIA. Secondo alcuni storici nel 1957 la CIA progettò di minare la fiducia dei cittadini sovietici nel loro governo facendo entrare di soppiatto in URSS il romanzo di Boris Pasternak "Il Dottor Zivago", proibito dall'establishment comunista, e farlo circolare attraverso il fenomeno del Samizdat. Se il progetto viene attuato, cosa succede? (ancora Enrica S.)
Quando gli haitiani si fecero furbi. François Duvalier (1907-1971), medico originario della Martinica, si candidò alle elezioni presidenziali del 1957 ad Haiti, e conquistò l'elezione con una campagna elettorale populista fatta di continui richiami alla religione vodoo (arrivò a spacciarsi come discendente di Baron Samedi, il dio vodoo dei morti). Appena eletto liquidò ogni opposizione, rinchiuse giornalisti e intellettuali nel famigerato carcere di Fort-Dimanche, e per mantenere il potere creò la terribile milizia dei Tonton Macoutes (dal nomignolo dato all'"Uomo Nero" che nella tradizione haitiana farebbe sparire i bambini), che massacravano gli oppositori a colpi di machete, e che fecero sparire almeno 30.000 civili (la leggenda dice che essi vennero trasformati in zombie). Nel 1964 si proclamò presidente a vita, ed il suo culto della personalità raggiunse vertici di vero e proprio parossismo: arrivò a farsi ritrarre nei manifesti accanto a Gesù Cristo che lo indicava dicendo "Io ho scelto lui". "Papà Doc", come lo chiamavano gli haitiani, fu ampiamente sostenuto dagli USA non appena si rivelò un valido alleato da contrapporre alla vicina e filosovietica Cuba di Fidel Castro. La già fragile economia di Haiti con "Papà Doc" crollò a picco, mentre il governo corrotto intascava gli aiuti che affluivano dai paesi ricchi, e i Tonton Macoutes confiscavano ai contadini le poche terre rimaste produttive. Le conseguenze sono oggi sotto gli occhi di tutti: Haiti è il paese più povero dell'emisfero occidentale. Ma che accade se gli haitiani hanno un attimo di preveggenza e si rifiutano di consegnare il loro paese ad un tale sanguinario assassino? E se Che Guevara riuscisse ad "esportare" ad Haiti la rivoluzione cubana, facendo entrare lo stato degli ex schiavi nell'orbita di Mosca? (pensata da William Riker)
Euro 1957. Già con il Trattato di Roma si pongono serie basi per l'adozione di una moneta comune europea. Ovviamente gli Stati Uniti non vedono di buon occhio la cosa. Nel 1967, anno della fusione di CEE , CECA ed EURATOM nella Comunità Europea, Francia, Germania Ovest, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo adottano l'Euro come moneta comune, fatto che, sommato alla ripresa economica europea, avviata già dieci anni prima, giova all'economia della Comunità al punto da accelerare l'unificazione . Nel 1973 Danimarca, Gran Bretagna ed Irlanda entrano nella Comunità Europea ed adottano l'Euro. I capitali inglesi rappresentano una spinta propulsiva enorme: l'Euro inizia la sua scalata inarrestabile nei confronti del dollaro. Nel 1979, con l'elezione del primo Parlamento Europeo, si inizia a parlare di maggiore integrazione politica. Nel 1981 la Grecia, nel 1986 Spagna e Portogallo entrano nella Comunità Europea. Nel 1987 la CE ottiene larghi poteri in materia economica. Nel 1989 i paesi dell'est iniziano una vasta ripresa economica con l'aiuto della CE, in cui l'Euro ormai vale nei confronti del dollaro anche più del nostro oggi. Nel 1991 la Comunità sale al rango di grande potenza, non solo economica: grazie all'aiuto europeo, Gorbaciov rimane al potere ed è primo presidente della Federazione Sovietica, anche se le tre repubbliche baltiche più la Prussia (exclave di Kaliningrad) secedono. Nel 1993 la CE viene rivoluzionata: dotata di un parlamento unico e di un presidente a turnazione eletto ogni 2 anni, vede la nascita dell'Esercito Europeo, il cui leader è a turno il capo di stato maggiore di uno dei paesi membri, in carica un anno. Nel 1995 Austria, Finlandia, Svezia e Norvegia aderiscono, nel 2002 aderiscono Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Prussia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Malta, Cipro e Iugoslavia (che non si è sciolta ed è europeista), il 2004 vede le adesioni di Romania, Bulgaria e Turchia mentre nel 2007, cinquant'anni dopo il trattato di Roma, aderiscono Albania, Svizzera, Islanda e Russia, passata sotto la guida dell'ex scacchista Kasparov. I membri dell'UE decidono di mettere anche la politica estera in comune e sanciscono la nascita della Federazione Europea: le Olimpiadi di Londra del 2012 vedono la rappresentativa europea superare nel medagliere gli Stati Uniti. Ormai un Euro vale il doppio del dollaro, e una certa Fiat si compra una piccola azienda chiamata General Motors... (un'ucronia decisamente europeista di Mattiopolis)
Berna nella CEE. Domanda da un milione di franchi: quali modifiche ucroniche occorre apportare alla nostra Timeline, affinché la Svizzera sia tra i membri fondatori dell'EURATOM, della CEE e dell'Unione Europea, e adotti l'euro fin dal 1999? E questa adesione quali conseguenze porterebbe in seno all'Unione? (ancora William Riker)
Das freie Tirol/4. Nonostante l'accordo tra De Gasperi e Gruber, lo statuto speciale dell'Alto Adige previsto dalla Costituzione Repubblicana e il riconoscimento dei diritti della minoranza tedesca, la provincia di Bolzano visse anni drammatici fra gli anni cinquanta e settanta, a causa delle azioni di terrorismo messe in atto dal BAS ("Befreiungsausschuss Südtirol", Comitato per la Liberazione del Tirolo Meridionale), fondato nel 1957 dall'altoatesino Sepp Kerschbaumer. Scopo del movimento era la secessione dell'Alto Adige dall'Italia e la riunificazione con il Tirolo e l'Austria. Oltre alla morte di numerosi carabinieri, poliziotti e finanzieri italiani, uno degli atti più eclatanti di cui il BAS si rese responsabile fu la cosiddetta "Feuernacht" (Notte dei fuochi) del 12 giugno 1961, durante la quale furono fatti saltare ben 42 tralicci dell'alta tensione, ed il cantoniere Giovanni Postal, dilaniato da un ordigno esplosivo posto su un albero che fiancheggiava la Strada Statale 12 dell'Abetone e del Brennero, divenne la prima vittima dei terroristi altoatesini. Lo Stato italiano reagì con fin troppa energia (gli altoatesini accusarono i Carabinieri di aver messo in atto torture e pestaggi), ma alla fine ebbe la meglio e il terrorismo indipendentista sudtirolese si estinse. Ora, supponiamo che invece esso si saldi alla rivolta delle Brigate Rosse e dei movimento neofascisti che insanguinarono gli anni settanta e ottanta. Lo stato italiano è costretto a ritirarsi dal Tirolo meridionale per far fronte al terrorismo internazionale, ed allora sono possibili due strade. O la provincia di Bolzano si riunifica all'Austria, ed allora è probabile che per ripicca l'Italia sbarri la strada all'Austria al momento della sua domanda d'ingresso nell'Unione Europea. Oppure anche il Tirolo settentrionale si stacca dall'Austria e dà vita con quello meridionale a una repubblica tirolese indipendente con capitale Innsbruck, isolazionista come la Svizzera e il cui governo ha orientamento di estrema destra; il Voralberg austriaco, rimasto isolato, aderisce a sua volta alla Confederazione Elvetica (o alla Repubblica Federale Tedesca). In quest'ultimo caso c'è il rischio che l'epidemia di secessioni si estenda a tutta l'Europa, dalla Catalogna alla Scozia, dalla Bretagna alla Sicilia, dalla Transilvania alle isole Aland; possibile anche il crollo anticipato della Jugoslavia. In ogni caso, esodo forzato degli italiani di Bolzano verso il Trentino, il Veneto e la Lombardia (pensata da William Riker)
Gli aerei nucleari. Il progetto ANP (Aircraft nuclear propulsion), invece di essere abbandonato nel 1957, prosegue. I bombardieri a lungo raggio vengono dotati di motori a propulsione nucleare. Lentamente, ma inesorabilmente, l’utilizzo della tecnologia di un motore nucleare per gli aeromobili si espande anche nell’aeronautica civile. La guerra fredda rimarrà fredda, tenendo conto della fortissima tentazione dovuta alla facilità di combinare grossi guai buttando giù anche un semplice aereo di linea? (è di Paolo Maltagliati)
Levi's vs "Lenin's". Alcuni analisti dopo la caduta dell'Unione Sovietica si sono chiesti come mai i comunisti non siano mai riusciti a "impadronirsi" dei jeans. Dopotutto finchè James Dean non li rese un capo di moda e un simbolo della ribellione giovanile col film "Gioventù Bruciata" del 1955, gli arcinoti pantaloni di denim con cinque tasche erano stati il capo d'abbigliamento d'elezione per chi doveva svolgere lavori pesanti, in virtù della loro resistenza. Lo stesso Levi Strauss non si era certo messo a produrli perchè i giovani cowboys ne facessero sfoggio fuori dai saloon per abbordare le ragazze più desiderate, ma per fornire un vestiario robusto e durevole ai vari lavoratori e cercatori d'oro che affollavano la California in quel periodo. Infatti fino al 1960 l'azienda classificò i suoi prodotti di punta come abito da lavoro con un termine traducibile come "salopette che arriva alla vita" (waist overalls). In Unione Sovietica i jeans vennero subito osteggiati in quanto simbolo della decadente società americana. Ciò non impedì comunque la loro introduzione nel paese grazie al contrabbando, e intorno al 1964 i jeans conobbero una certa diffusione nelle città portuali. Le cose cambiarono un pò negli anni '80, quando, visto il crescente dissenso fra i più giovani, l'Unione Sovietica decise di rivolgersi all'italianissima Rifle per introdurre massicciamente i jeans in Europa orientale. Infatti (correggetemi se sbaglio, non sono mai andato più ad est dell'Adriatico!) in quelle zone per definire i jeans si usa ancora oggi il termine "rifliska". Noi gli vendevamo jeans e loro in cambio commercializzavano nel nostro paese... orologi, tra l'altro tutti definiti con aggettivi che andavano dal "kitsch" al "decisamente orrendi". Ora che succede se la nomenklatura sovietica, capita l'antifona già durante il Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti del 1957 a Mosca (ovvero l'epoca della prima comparsa assoluta dei jeans in Russia) decide di cominciare una battaglia ideologica per il "possesso" dei jeans e contemporaneamente placare ogni dissenso futuro introducendoli nel paese? Nel 1958 i jeans, grazie al loro passato da abito da lavoro vengono rivalutati e promossi a "capo d'abbigliamento d'elezione del proletario e del diligente operaio sovietico". Viene diffusa l'opinione che gli Americani abbiano "svilito il loro passato al fianco dei lavoratori di tutto il mondo" e "bastardizzato la loro immagine, relegandoli a semplici pantaloni di moda". Già nel 1959 viene fondata la "Fabbrica Tessile Statale di Yaroslavl" dove i jeans, ribatezzati "proletarskie", vengono fabbricati e venduti in tutto il blocco comunista. Subito questi jeans comunisti, o "Lenin's", come vengono soprannominati dagli occidentali in contrapposizione ai Levi's, si diffondono a macchia d'olio. Dai lavoratori delle piantagioni di canna da zucchero di Guantanamo agli scaricatori di porto di Anadyr, passando per gli studenti dell'Università di Jena, negli anni '60 tutti i giovani abitanti dei paesi comunisti (o almeno quelli che possono permetterselo) aspirano ad avere almeno un esemplare dei jeans prodotti a Yaroslavl nel loro armadio. I politici sovietici riusciranno nei loro intenti? Questi jeans potranno anche essere esportati in occidente, facendo concorrenza alle varie Lee, Wrangler, ecc.? E se anche in Unione Sovietica i jeans si trasformassero in simbolo della ribellione giovanile, stimolando anzichè sedando il dissenso? Si potrebbe arrivare ad una specie di '68 anche nella Russia comunista? E cosa accade in occidente? L'intera operazione verrà semplicemente ridicolizzata? O a causa dell'attività sovietica i jeans verranno visti ancora di più come un simbolo di eversione sociale e ostracizzati come non mai? (un colpo di genio di Generalissimus)
Il Bey di Tunisi. La dinastia Husseinide continua a regnare sulla Tunisia nel 1957 dopo l'indipendenza dalla Francia; questo impedirà ai vari presidenti corrotti di prendere il sopravvento nel Paese? Oppure si opporrà con ogni mezzo al laicismo e ai progressi sociali che la Tunisia ottenne poco prima che la monarchia fosse abolita? Diritto di voto per le donne ed allargato per gli uomini, abolizione del regime coranico, divorzio, divieto della poligamia islamica, eccetera: quali sviluppi nella storia del Nord Africa? (questa è di Ainelif)
American Pie. Alla metà degli anni '50 l'aereo che portava Buddy Holly, Big Bob Hopper e Richie Valens in Iowa per un concerto si schianta poche miglia fuori Mason City; con la morte dei tre cantanti si spegne un periodo musicale importantissimo per la storia degli USA, che lascia il passo al Rock britannico dei Beatles. Toccherà poi alla generazione dei Rock and roller "Sporchi e cattivi" del sud ridare vita al rock americano. Ma se l'aereo non si schianta? Richie Valens e Buddy Holly sopravvivono (Big Bob Hopper era meno importante), il rock "Sporco e cattivo" nasce sulla base della musica latina di Valens mentre Holly diventa, invece di Waylong Jennings, il campione del Country. Don McLean non diventa un musicista perchè non ha motivo di essere toccato dalla morte dei tre ("the day the music die") ma un giornalista, magari musicale (prima ucronia musicale di Filobeche)
Repubblica Araba Unita. La R.A.U. ha successo e tutto il mondo arabo si riunisce in una potente entità federale guidata dall'Egitto di Anwar Sadat (William Riker non demorde)
L'altro Manzoni. Piero Manzoni è stato un artista geniale che in soli cinque anni, dal '57 al '62, ha anticipato pop art, body art, process art e concept art, in pratica tutte le correnti d'avanguardia dei successivi due decenni. Purtroppo morì giovanissimo, stroncato da un infarto a soli trent'anni nel 1963. Ma se vive più a lungo? Certamente avrà un successo strepitoso, diventando l'Andy Wahrol lombardo. Ancora oggi, a settantacinque anni di età, potrebbe essere uno dei promotori dell'Expo 2015 nella sua amata Milano... (ideata da Renato Balduzzi)
Belfast, Bel Zsolt d'Amore. Il 4 dicembre 1957, per una bizzarria del clima, sulle Isole Britanniche non c'è nebbia. L'arbitro designato a dirigere l'incontro di calcio tra Irlanda del Nord e Italia, partita valida per le qualificazione dei campionati mondiali del 1958, l'ungherese Zsolt, riesce a raggiungere Belfast in tempo e la gara non viene così declassata ad amichevole. Come nella nostra timeline l'incontro termina 2 a 2 e permette così alla Nazionale Italiana di qualificarsi per i Mondiali di Svezia del 1958, anche perché l'ultima partita, quella giocata contro il Portogallo a Milano il 22 dicembre, viene vinta dagli Azzurri per 3 a 0. Che ruolo giocherà l'Italia in quella competizione? (undicesima ucronia calcistica di Pavel Tonkov)
Non c'è spazio... Come sarebbe cambiata la storia degli ultimi decenni se gli uomini non avessero mai iniziato le esplorazioni spaziali (Von Braun morto in un bombardamento alleato, per esempio)? Voi direte: non sarebbe cambiato nulla. Ma le ricerche in campo astronautico hanno provocato un grande indotto anche nell'industria "terrestre". Per esempio, le nostre giacche a vento odierne sono state sviluppate a partire da ricerche su come realizzare le tute dei primi astronauti. E senza satelliti per telecomunicazioni, per assistere alle gare delle Olimpiadi di Sydney avremmo dovuto affidarci alla ionosfera o a una serie interminabile di ripetitori terrestri, con evidente peggioramento del segnale. E le guerre stellari immaginate da Bush? Infine (ed è il punto più importante per gli astrofili), senza i telescopi spaziali Hubble, Beppo Sax e Spitzer, quanto sarebbe stato rallentato il progresso dell'astrofisica? (seconda ucronia spaziale, quasi autolesionista, di William Riker)
Aerei spaziali. Negli anni '50 negli USA vennero messi a punto aerei chiamati X 15, che potevano raggiungere quote altissime. I loro motori a reazione non erano tuttavia abbastanza potenti per raggiungere l'orbita terrestre. Nel corso degli anni '60 furono presentati progetti per lo sviluppo di una serie di X con motori che avrebbero potuto consentire al veicolo di superare l'atmosfera terrestre. L'idea venne tuttavia abbandonata sia negli anni '60, quando era molto più urgente raggiungere la Luna, che negli anni '70, quando si optò per lo Shuttle perché poteva contenere un equipaggio di 6-7 persone contro i due passeggeri massimi dei futuribili potentissimi aerei. Invece, che accade se la NASA decide di investire sin da subito nello sviluppo di questi velivoli? Oggi lo spazio sarà una frontiera molto più vicina a noi, e forse oggi potrebbero esserci voli di linea, seppur ancora molto costosi, dalla Terra alle stazioni spaziali che, c'è da scommetterci, saranno in buon numero. Magari, passeggiando per le nostre città, potremo leggere cartelloni pubblicitari del tipo: "Vuoi vedere tutto il mondo in 90 minuti? Vieni in orbita con soli 10.000 euro!" E sotto, una clausola microscopica: il prezzo è riferito al solo trasporto di andata... (terza ucronia spaziale di Renato Balduzzi)
Il tedesco che faceva della fantascienza. Il 31 gennaio 1958 gli USA lanciarono il loro primo satellite artificiale, l'Explorer I. Ma questo evento avrebbe potuto avere luogo molto prima. Da parecchio tempo, infatti, Wernher von Braun, trasferito negli USA dall'esercito americano dopo la Seconda Guerra Mondiale (egli stesso si era consegnato agli statunitensi per non cadere in mano ai sovietici e finire a Norimberga) e nominato direttore della Divisione di Sviluppo dell'ABMA ("Army Ballistic Missile Agency") di Hauntsville, in Alabama, tempestava il governo americano di proposte relative all'invio di satelliti nello spazio. Tutte le sue lettere erano state però cestinate: "il tedesco fa della fantascienza", dicevano i militari scuotendo il capo. Ma il 4 ottobre 1957 la fantascienza divenne realtà quando tutto il mondo udì chiaramente il "bip" del sovietico Sputnik I. Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica telefonò allora disperato a Von Braun: "Cosa possiamo fare per rispondere alle prodezze dei russi?" "Datemi 60 giorni e faremo altrettanto", rispose lo scienziato, entusiasta. "Posso dargliene anche 90", replicò il generale con un sorriso. Infatti, tre mesi dopo, l'Explorer I si innalzava nel cielo: cominciava un'avventura che si sarebbe conclusa con la scarpinata di Neil Armstrong sulla Luna. Ma se i vertici militari americani avessero dato retta a Von Braun e la corsa allo spazio fosse iniziata prima? Veramente un uomo avrebbe raggiunto Marte negli anni '80? (quarta ucronia spaziale di William Riker)
I Russi arrivano prima. I Russi avevano già pensato a un progetto lunare simile a quello americano, ma più spartano dell'Apollo (per quanto la cosa sembri impossibile). Tuttavia i razzi Proton, che avrebbero dovuto portare cosmonauti sulla Luna, si dimostrarono poco affidabili, dato che esplodevano quasi sempre durante le simulazioni. E se invece non sono difettosi? Due cosmonauti lasceranno l'orbita terrestre entro il 1970. Uno rimarrà in orbita mentre l'altro scenderà sul nostro satellite. Alexej Leonov, già primo uomo a fluttuare nello spazio, era il candidato principale al ruolo di primo esploratore lunare. Cosa dirà una volta sceso dalla scaletta e fatto il primo "piccolo passo"? Cosa accade se i Russi vincono anche la corsa alla Luna? Oppure, se il progetto va di pari passo con quello americano, è possibile che Leonov venga inviato nei paraggi del punto di atterraggio dell'Apollo 11 e si conceda una storica stretta di mano con Armstrong e Aldrin? (quinta ucronia spaziale di Renato Balduzzi e di Perchè no?; quest'ultimo si è ispirato al fumetto francese ucronico "Jour J")
Ze solo fut-bol. Nel campionato di calcio 1957-1958 il Padova ottenne la sua migliore prestazione, arrivando terzo ad 8 punti di distanza dalla Juventus di Ljubiša Broćić. Ivo Valentino Calvinato, nel suo "Ze solo fut-bol", ipotizza che il Padova poteva ottenere un risultato ben diverso. Calvinato pone l'attenzione su cinque partite del campionato, una del girone di andata e quattro del girone di ritorno: Bologna - Padova 0 - 0 del girone di andata e Lazio - Padova 1 - 0, Padova - Atalanta 0 - 3, Sampdoria - Padova 3 - 2, Spal - Padova 1 - 1 del girone di ritorno. Per le prime due partite Calvinato definisce "scandaloso" l'arbitraggio, mentre le altre tre sono sconfitte e pareggi contro squadre "pericolanti" che termineranno il campionato in posizioni basse della classifica: Atalanta penultima, Spal terzultima, Sampdoria tredicesima e Calvinato racconta che il Padova si presentava "svogliato" ed almeno in un caso, Padova - Atalanta, c'è il sospetto di una combine... Ipotizziamo che non vi siano interferenze arbitrali in Bologna - Padova ed in Lazio - Padova, la squadra potrebbe raccogliere almeno 3 punti. Il 30 Marzo 1958, data in cui inizia la serie "sfortunata" delle sconfitte contro le "pericolanti", la distanza tra il Padova e la Juventus sarebbe di soli 5 punti, sufficientemente bassa per spingere giocatori e società a dare il massimo nei tre scontri incriminati. Raccogliendo complessivamente 6 punti, risultato che era alla portata del Padova di allora, la classifica finale avrebbe visto il Padova superare la Juventus di un punto e laurearsi Campione d'Italia. Come potrebbe cambiare la storia del calcio in Italia? (dodicesima ucronia calcistica di Enrico Pizzo)
Ucronia enologica. A causa del suo scarso grado zuccherino, che richiederebbe l'aggiunta di zucchero per poter garantire la gradazione alcolica complessiva minima prevista dalla legge, l'uva da tavola non è ammessa per la vinificazione nonostante sia il frutto della Vitis Vinifera. Ma supponiamo che la legislazione italiana consenta l'aggiunta di zucchero al mosto d'uva. Potrebbero essere vinificate varietà di uva oggi destinate solo al consumo alimentare. Come potrebbe cambiare l'enologia italiana? (ancora Enrico Pizzo)
Altro che Vietnam! Il giornale australiano Sydney Morning Herald ha riportato di un piano segreto americano chiamato in codice "Project A119" e risalente al 1959, in piena Guerra Fredda, che prevedeva di far esplodere una potente bomba atomica sulla superficie lunare. Lo scopo del piano sarebbe stato quello di intimidire i sovietici che due anni prima, nel 1957, erano riusciti a battere gli USA nella corsa allo spazio con la messa in orbita del primo satellite artificiale, lo Sputnik. La dimostrazione di potenza militare avrebbe anche dovuto rafforzare il morale del popolo americano dopo lo smacco spaziale sovietico. Il piano sarebbe stato abbandonato ad uno stadio avanzato, quando i militari USA si posero il problema di cosa sarebbe potuto accadere sulla Terra nel caso in cui il lancio fallisse. Ma che accade se il piano è portato a compimento, e sulla luna si forma un nuovo cratere, simbolo eterno della pazzia umana? E se il lancio effettivamente fallisce, e dieci stati americani sono contaminati dall'uranio? In questo caso non credo che "Star Trek" nel 1966 decollerebbe con migliaia di morti e di contaminati dalle radiazioni, risultato di quello che era stato proclamato come "progresso". Basti pensare a quanto "Dark Angel" (la serie futuristica dei soldati perfetti col codice a barre, con Jessica Alba ed ambientata in un 2020 circa in cui il mondo è in grave crisi) sia durata soltanto due stagioni (2000-2001 e 2001-2002) con un netto calo di audience nella seconda, perché dopo l'11 settembre gli americani non avevano più tanta voglia di scherzare su di un possibile mondo devastato in un futuro non troppo lontano... (sesta ucronia spaziale di Enrica S.)
Il disastro di Madrid. Il 6 febbraio 1958 si verificò il cosiddetto "disastro di Monaco" in cui perirono 8 giocatori del Manchester United. Supponiamo ora che quel disastro aereo non accada ma, ironia della sorte, tocchi al Grande Real di Di Stefano, Puskas & Co. schiantarsi sulla strada del ritorno da Bruxelles il 29 maggio 1958, di ritorno dalla vittoriosa finale di Coppa dei Campioni contro il Milan. Come cambia il calcio europeo e mondiale? Il Real Madrid riuscirà mai a tornare così grande come tutti lo conosciamo, come accaduto al Manchester United, oppure vivrà, come accaduto al Torino, una parabola discendente della sua storia? (tredicesima ucronia calcistica di Nostradamus)
Case Aperte. Che accade se il 20 febbraio 1958 la proposta di legge della senatrice Merlin non passa, e le case chiuse continuano a funzionare in Italia fino ai giorni nostri? (è di MattoMatteo)
De Gaulle il monarchico. De Gaulle é stato notoriamente un "cripto-realista": era favorevole alla monarchia e riteneva che i Francesi continuassero ad avere nostalgia di un re. Un giorno, secondo i suoi biografi, avrebbe ammesso di aver pensato a una restaurazione monarchica, ma di averci rinunciato in assenza di un erede capace e carismatico. La successione francese é divisa tra legitimisti, partigiani del ramo borbone spagnolo, il cui attuale candidato é "Luigi XX", e orleanisti, partigiani del ramo nato da Luigi Filippo I, il cui attuale candidato é "Enrico VII". Ma i candidati dei due rami dinastici erano allora anziani e politicamente di estrema destra. Sopratutto non avevano come De Gaulle questa "certa idea della Francia" che oltralpe è la formula magica segreta per dirsi patriota. E se de Gaulle non ha questi scrupoli e reataura la monarchia, magari scegliendo da solo un candidato a sua immagine e somiglianza? (la prima ucronia francese moderna di Perchè no?)
Il Barone. Il Barone Niels Liedholm, in una sua intervista, se ne uscì con questa boutade: "La mia partita migliore è stata la finale del '58 contro il Brasile." Obiezione dell'intervistatore: "Ma signor Liedholm, avete perso 5 a 2!" Risposta: "Sì, ma io sono uscito sull'1 a 0 per noi!" E se Niels resta in campo e la Svezia vince l'edizione casalinga dei Mondiali? Che accade in Brasile? Chi sentirà mai parlare di Pelè? (quattordicesima ucronia calcistica di Lord Wilmore)
Papa Pio XIII. Nel 1958 Siri è eletto Papa al posto di Roncalli con il nome di Pio XIII ed imprime una svolta conservatrice alla storia della Chiesa (proposta dal Marziano)
Cattolicesimi (al plurale). È un dato di fatto che le divisioni attuali in seno alla Chiesa Cattolica siano enormi, soprattutto per quanto riguarda i movimenti ecclesiali, i quali, pur riconoscendo tutti l'autorità del Papa ed i fondamenti del Cristianesimo, hanno spesso e volentieri tali diversità di vedute tra loro (soprattutto per quanto riguarda le divergenze in materia di morale e politica, più che di teologia in senso stretto), che se si va a confessare lo stesso peccato da due o più sacerdoti, non di rado si ricevono pareri diversi e non di rado antitetici. Ora, cosa accade se, in presenza di un Papa meno carismatico ed autorevole di quelli che lo Spirito Santo ci ha dato, queste diversità tra le varie "anime" del Cattolicesimo emergono e rendono la convivenza tra di esse davvero impossibile? È probabile una terza Grande Scissione del Cattolicesimo, formato da tante piccole Associazioni o Movimenti Ecclesiali che, pur nominalmente ancora fedeli al papa romano, prenderanno ciascuno una strada propria, e le più integraliste di esse dichiareranno la completa autonomia, fondandosi come Chiese Cristiane indipendenti... (nuova ucronia a matrice religiosa di Never75)
La Gran Colombia africana. Il 23 novembre 1958, su iniziativa del leader ghanese Kwame Nkrumah, fu proposta la nascita dell'USA, l'Unione degli Stati Africani, costituita da Ghana, Guinea e Mali. Fu il primo, timido tentativo panafricano all'immediato indomani dell'indipendenza, ma già nel 1961 andò a monte, senza neanche che i tre stati che lo componevano riuscissero ad organizzare un meeting. Ma se l'idea funzionasse, e si estendesse gradatamente a molti paesi dell'Africa Nera, ostacolando le ingerenze della Francia e degli "altri" USA? (il solito Generalissimus)
La Guyana Esequiba. C'è stata a lungo una disputa, tuttora in corso anche se da tempo assestatasi sul campo della dialettica pacifica, tra Venezuela e l'ex Guiana Britannica, oggi Guyana, circa una regione di confine denominata Guyana Esequiba. Però in tempi più recenti hanno prevalso i pragmatici, specie da quando i britannici si sono ritirati nel 1966. É stato anzi lo stesso Chavez ha proclamare la fine della contesa (poi ripresa in campo legale) nel 2004, dopo essere stato incoraggiato in tal senso da Fidel Castro in nome della comune solidarietà tra paesi latino americani. Tuttavia, negli Anni Cinquanta i venezuelani pianificarono un colpo di mano per impossessarsi della regione contesa e sembra che il dittatore venezuelano Marcos Pérez Jiménez si stesse preparando a un'autentica invasione, quando venne deposto da una rivolta popolare nel 1958. Si può quindi immaginare che Pérez Jiménez non venga rovesciato e che abbia modo di lanciare la sua invasione, magari come modo per distrarre l'opinione pubblica dalla sua crescente impopolarità, che fu in effetti la principale ragione dietro le azioni della giunta militare argentina contro le Falkland. Ma se l'invasione viene lanciata? Come va a finire? (pensata da Andrea Mascitti e da Federico Sangalli)
Le ultime parole famose di Ugo La Malfa. Alla fine degli anni '50 i francesi, anziché fare di testa propria, decidono di collaborare con i tedeschi per la creazione di uno standard europeo per la televisione a colori. Di conseguenza il SECAM non nasce ed anche in Francia viene adottato il PAL, oppure è il SECAM a diventare lo standard europeo, o in alternativa viene realizzato un sistema intermedio. La conseguenza è che in Europa la televisione a colori si diffonde più rapidamente, compresa l'Italia dove la RAI trasmette regolarmente i programmi a colori già dal 1 febbraio 1967, quindi con dieci anni di anticipo (nella nostra Timeline la diffusione della televisione a colori in Italia venne rallentata per scelte politiche poco lungimiranti: Ugo La Malfa disse che era un lusso che gli Italiani non potevano permettersi). I paesi del blocco comunista adotteranno anche loro questo sistema oppure ne svilupperanno uno proprio, che però verrà abbandonato all'inizio degli anni '90? (un'ucronia dedicata alla storia della televisione da Pavel Tonkov)
Carlo XI del III Impero. In Francia taluni definiscono il periodo in cui Charles De Gaulle fu al potere come una "dittatura militare" (Frederic Dard lo chiamava Carlo XI del III Impero), e alcuni storici e saggisti continuano a considerarlo un "autocrate benevolo". Eppure De Gaulle non sospese la Costituzione, non soppresse il Parlamento, non attentò all'indipendenza dei giudici, non eliminò istituzioni intermedie come Corte dei Conti e Consiglio di Stato, e nei momenti decisivi della Francia interpellò i cittadini con dei referendum. E quando i Francesi gli diedero torto con il referendum dell'aprile 1969 su riforma del Senato e regionalizzazione, non esitò a dimettersi come aveva promesso in caso di vittoria del no e ad assumere una posizione neutrale sugli eventi che seguirono. Ma che accade se davvero De Gaulle, dopo aver preso il potere con regolari elezioni nel 1959, si trasforma in un dittatore che persegue la terza via e la Francia diventa fino alla sua morte un paese governato da un giunta militare? (è di Generalissimus)
Granma son tanto infelice... Il Granma, lo yacht diretto dal Messico a Cuba con a bordo i fratelli Castro, Che Guevara e Camilo Cienfuegos si capovolge e affonda a causa del sovraccarico nel bel mezzo del Mare Caraibico (trasportava 82 persone invece delle 12 per le quali era stato progettato) e ciò provoca la morte di tutti i suoi occupanti. Cosa prospetta il futuro per Cuba? Rimarrà nella sfera di influenza americana? Batista si autoproclamerà presidente a vita? Ci sarà comunque un movimento di resistenza contro di lui? E che accade senza Crisi dei missili? (ancora Generalissimus)
L'incidente diplomatico del Passo Dyatlov. Il cosiddetto Passo Dyatlov, negli Urali settentrionali, fu teatro di uno dei più indecifrabili enigmi storici del XX secolo, che a tutt'oggi va considerato irrisolto. La notte del 2 febbraio 1959, nove giovani escursionisti accampati sul passo che avrebbe preso nome dal loro capo Igor Alekseevič Dyatlov, morirono tutti per cause mai chiarite. La tragedia avvenne sul versante orientale del Cholatčachl', una montagna alta circa mille metri che nella lingua dei Mansi, il popolo ugro-finnico indigeno di quella regione, è stato tradotto con "montagna dei morti", anche se in realtà i Mansi probabilmente intendevano "montagna morta, cioè senza cacciagione", un nome decisamente meno sinistro. La spedizione di soccorso, arrivata sul posto un mese dopo visto che dei nove non si era più avuta alcuna notizia, stabilì che gli escursionisti avevano lacerato la loro tenda dall'interno, correndo via a piedi nudi nella neve alta e senza protezioni nonostante la temperatura esterna fosse proibitiva, attorno ai −30 °C. Sebbene i corpi non mostrassero segni esteriori di lotta, due delle vittime avevano il cranio fratturato, due avevano le costole rotte e a una mancavano gli occhi e la lingua. Sui vestiti di due di loro fu riscontrato un certo livello di radioattività, che però può essere ricondotta al fatto che essi studiavano Fisica Nucleare. L'incongruenza della fuga a gambe levate nel gelo artico da parte di escursionisti ben allenati a sopportare quei climi, unitamente alla mancanza di testimoni oculari sopravvissuti e al clima di "ufomania" degli anni cinquanta e sessanta, ha provocato la nascita di molte bizzarre congetture in merito alle cause della tragedia. Secondo i soliti fantasiosi i nove furono sorpresi dagli alieni, visto che in cielo erano state osservate sfere luminose, e sarebbero morti di ipotermia cercando un rifugio dopo l'arrivo dei mostri spaziali. Per alcuni a scatenarsi sarebbero state occulte forze demoniache, giacché i Mansi avrebbero ritenuto quella montagna maledetta (il nome però, come si è detto, è stato male interpretato), ma fu verificato che questa notizia era semplicemente falsa, e i Mansi parteciparono alla spedizione di soccorso, scoprendo alcuni corpi. Secondo altri invece la zona era teatro di esperimenti bellici segreti da parte dell'Armata Rossa, e i nove sventurati sarebbero stati soppressi dal KGB perché avevano visto troppe cose. Tuttavia appare difficile che, se fosse stato così, i militari avrebbero permesso ad una spedizione di civili di tornare nella zona a cercare i loro compagni. Si pensò che i ragazzi fossero stati sterminati dai Mansi in cerca di sacrifici umani rituali; ma, a parte il fatto che i Mansi sono pacifici allevatori di renne e non sacrificano esseri umani, non vi era alcuna traccia di colluttazione o di uso di armi; le fratture di alcuni dei morti erano compatibili con la caduta nella gola dove erano stati ritrovati, e l'assenza di occhi e lingua con la loro semplice decomposizione. Alcune spiegazioni più razionali tirano in ballo gli eventi naturali: siccome la tenda era stata piantata su un terreno in pendenza prima di arrivare al passo, giacché probabilmente i nove erano stati sorpresi dal buio, a travolgere la tenda potrebbe essere stata una slavina, oppure delle fortissime raffiche di venti catabatici, che soffiano da un ghiacciaio verso il basso, anche se in entrambi i casi non si capisce perchè alcuni sarebbero fuggiti seminudi a trenta sotto zero fino a quasi un miglio di distanza, solo per sfuggire alla neve o al ventaccio. Erano rimasti disorientati dalla tormenta di neve e non avevano più ritrovato la strada per tornare alla tenda? Possibile ma difficile, visto che si trattava di alpinisti esperti, e non di escursionisti della domenica. C'era stata una rissa tra i componenti del gruppo, finita malissimo? No, si trattava di giovani troppo affiatati. O forse la stufa funzionava male e aveva riempito la tenda di fumo, costringendo tutti ad uscire? Ma la stufa era stata ritrovata spenta e smontata. Allora, cosa ha costretto i nove alla fuga precipitosa in cui hanno trovato la morte? Scartati predoni, elementi naturali, litigi, malfunzionamenti e ovviamente alieni ostili e spiriti maligni, cosa rimane? Probabilmente una risposta definitiva non la avremo mai. Qui però si innesta l'ucronia. Infatti, tra le altre fantasiose e bislacche ipotesi avanzate per spiegare la morte dei nove sfortunati giovani, ce n'è una che tira in ballo anche gli arcinemici americani. Secondo alcuni complottisti, infatti, i nove in realtà si trovavano sul monte Cholatčachl' perchè avrebbero dovuto incontrare un gruppo di agenti segreti USA, camuffati da escursionisti, cui consegnare qualche segreto militare sovietico (anche se non si capisce come essi ne sarebbero venuti in possesso, essendo semplici studenti). Poi qualcosa sarebbe andato storto, e gli yankees avrebbero sterminato tutti i russi. Supponiamo, in via puramente ipotetica, che in effetti i nove siano d'accordo con il KGB e facciano il doppio gioco, offrendosi di vendere ipotetici segreti militari agli 007 americani. Le "luci arancioni" di cui hanno parlato taluni testimoni sarebbero segnali luminosi per indicare ai russi il luogo del rendez-vous con gli amerikantsy. Questi ultimi però mangiano la foglia, e la loro vendetta è terribile: i nove vengono cacciati fuori dalla tenda nella tormenta polare, e lasciati morire assiderati. Tuttavia le spie americane vengono intercettate ed accerchiate da agenti del KGB, catturate, portate a Mosca e processate di fronte al mondo intero per spionaggio e strage. L'incidente diplomatico è inevitabile: il Presidente Eisenhower pretende la restituzione dei suoi concittadini, affermando che le accuse contro di loro sono false e i nove ragazzi sovietici sono stati assassinati dal KGB, mentre i cittadini sovietici chiedono la condanna a morte degli assassini. Come andrà a finire l'ingarbugliata vicenda, degna di un romanzo di John le Carré? (un incubo di William Riker)
Gli Stati Uniti dell'Africa Latina. Il Primo Ministro della Repubblica Centrafricana Barthélemy Boganda aveva ideato un piano per unire tutti i paesi Francofoni dell'Africa centrale negli Stati Uniti dell'Africa Latina, una confederazione da contrapporre al Sudafrica, alla Federazione della Rhodesia e del Nyasaland e agli altri stati anglofoni che avrebbero circondato il nuovo stato. Boganda però morì nel 1959 in un misterioso incidente aereo, e con lui perì il suo sogno. Ma se vivesse altri vent'anni e portasse avanti il suo progetto? (se lo chiede il solito Generalissimus)
Il compagno Oswald. Nel 1959 l'ex Marine Lee Harvey Oswald partì per Helsinki, entrò in Unione Sovietica, arrivò a Mosca, conobbe e sposò nel giro di pochi mesi Marina Prusakova e ottenne la cittadinanza sovietica. Ben presto però il suo sogno di una nuova vita si scontrò con la dura realtà: la vita in URSS era molto più dura di quanto non pensasse e il lavoro come operaio in una fabbrica per la produzione di radio era lontano dai suoi sogni rivoluzionari giovanili. E così, Oswald rientrò negli Stati Uniti, con la moglie Marina e la figlia June Lee. Ma se invece è soddisfatto della sua nuova vita oltrecortina e non rientra negli USA? (made in Enrica S.)
Che... Cuba sarebbe? Fidel Castro è ancor oggi una figura molto controversa ma, a prescindere dalle idee politiche, dai pregi e dagli errori, resta un personaggio che ha inciso profondamente nella storia della seconda metà del XX secolo. Basti pensare alla sua parte nella crisi dei missili di Cuba, che però, alla fine, lo ha visto come una pedina di secondo piano, venendo estromesso dalle decisioni che i Sovietici presero in merito, senza considerare il suo pensiero. Pare che il Lider maximo sia stato oggetto di ben più di 600 (!!!) tentativi, sopratutto commissionati negli USA, di attentare alla sua persona. Se uno di questi attentati avviene e riesce prima che Ernesto Guevara lasci Cuba per andare a portare la rivoluzione in America Latina, come cambia la storia dell'isola se il "Che" prende il posto di Fidel, considerando che l'argentino era su posizioni molto più radicali di Castro? Facile prevedere più risorse e più uomini destinati a portare la rivoluzione in giro per il mondo, ma ciò comporterà minori risorse dedicate allo sviluppo sociale ed economico nazionale, con il pericolo di insurrezioni ben più vaste e letali rispetto quelle effettivamente verificatesi (avanzata da Enrico Pellerito)
Asse Pechino-l'Avana. All'indomani dell'ascesa dei Barbudos a Cuba si aprì un dissidio tra il neo-dittatore Fidel Castro, favorevole a un'alleanza con l'Unione Sovietica, e il suo "socio", Ernesto "Che" Guevara, assertore di un'alleanza con la Cina Maoista. Alla fine come ben sappiamo la spuntò il primo, ma se invece avesse prevalso la linea filo-cinese? Se Cuba si avvicina a Pechino e non a Mosca forse in questa TL la crisi di Cuba (che costò il posto a Kruscev e forse la vita a Kennedy) non avrà luogo. Se Cuba si avvicina alla Cina, nel 1965 Che Guevara non rompe con Castro, ed è più difficile che finisca ammazzato in Bolivia (made in Inuyasha Han'yō)
I Canali di Padova. Forse non tutti sanno che, fino al '59, la città di Padova era attraversata da un numero notevole di canali, ramificazioni del fiume Bacchiglione che la rendevano, in un certo senso, simile a Venezia. I canali in seguito sono stati tombinati e riconvertiti in strade, ma sul progetto non c'era unanimità di consensi. Personalmente penso a quanto bella sarebbe oggi Padova se i suoi canali fossero stati risparmiati e non posso fare a meno di chiedermi cosa sarebbe successo se in passato avessero vinto i conservazionisti... (questa invece è di Enrico Pizzo)
La presidentessa ballerina. Margot Fonteyn (1920-1991) fu una delle più grandi ballerine di sempre; celebri i suoi duetti con Rudolf Nureyev. Pochi sanno però che la prima ballerina del Royal Ballet di Londra nell'aprile del 1959 organizzò assieme al marito Roberto Arias un colpo di stato a Panama contro l'allora presidente Ernesto de la Guardia. Il suo coinvolgimento della vicenda è stato tenuto nascosto per 50 anni ed è emerso grazie alla declassificazione di alcuni documenti top secret del Foreign Office britannico. Arias, diplomatico panamense e rampollo di una delle più importanti famiglie dello stato centroamericano, contattò Fidel Castro convincendolo a sostenere il colpo di stato con l'invio di armi e di un contingente di 125 rivoluzionari cubani. Ma, a causa di una soffiata, il blitz fu scoperto e la maggior parte dei ribelli preferì scappare. Roberto Arias riuscì a rifugiarsi nell'ambasciata brasiliana di Panama, mentre la Fonteyn fu arrestata e incarcerata, ma subito rilasciata dietro pressioni britanniche ed espulsa verso gli Stati Uniti. L'Inghilterra tenne il tutto sotto silenzio per non destabilizzare i rapporti diplomatici con i paesi centroamericani. Ma che accade se il colpo di mano ordito dalla Fonteyn riesce, Arias è nominato nuovo presidente della Repubblica Popolare Panamense, e l'idolo delle platee mondiali, allora all'apice della fama, si ritrova presidentessa di uno stato alleato di Cuba ed URSS nel bel mezzo dell'"America agli americani"? C'è il rischio di un'invasione USA, come sarebbe avvenuto 30 anni dopo per rovesciare Noriega, e che la Fonteyn le prossime esibizioni dovrà farle in un carcere di massima sicurezza, poiché Washington difficilmente accetterà la nazionalizzazione del Canale di Panama. E se invece il Canale resta in mani USA come la base cubana di Guantanamo, la situazione si stabilizza e Panama diventa uno dei crocevia della Guerra Fredda fino al giorno d'oggi? (questa è di William Riker)
Gli anni '50 eterni. Secondo molti studiosi, gli eventi chiave che segnano la fine degli anni '50, il periodo in cui le famiglie vivevano nelle case-modello delle Suburbia americane, gli innamorati dormivano in letti separati dandosi solo baci sulla guancia e la (futura) conquista dello spazio veniva vista come un'esclusiva americana, furono l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, l’inizio della guerra in Vietnam e il Lancio dello Sputnik. Ora, cosa succede se uno o più di questi eventi viene a mancare? Serviranno solo a ritardare l’inevitabile o il clima tipico degli anni '50 durerà in eterno? E quale POD occorrerebbe per far sì che il mondo resti una beata sitcom-gabbia dorata? (made in Andrea Villa)
Il Campionissimo. Fausto Coppi, secondo alcuni il più grande ciclista italiano di tutti i tempi, morì il 2 gennaio 1960 di malaria all'ospedale di Tortona: aveva contratto la malaria durante una tournée in Alto Volta (l'attuale Burkina Faso), organizzata per celebrare l'indipendenza del paese; con lui si era ammalato il ciclista francese Raphaël Géminiani, ma questi si salvò perché i medici d'Oltralpe gli somministrarono del chinino, mentre quelli italiani si ostinarono a curare quella che credevano una forte influenza. Ma che accade se i medici nostrani sono meno incompetenti? O se Coppi non prende proprio parte a quella dannata corsa africana? Decolla il progetto della "San Pellegrino": una nuova squadra diretta dal mitico Gino Bartali, che ha come capitano proprio Fausto: i due eterni rivali si ritrovano sotto la stessa bandiera, come vent'anni prima. Anche a quarant'anni suonati, un "campionissimo" come Coppi non mollerà facilmente, e l'accoppiata Bartali-Coppi sarà sicuramente foriera di grandi emozioni... (prima ucronia ciclistica di William Riker)
Fred Buscaglione negli anni ottanta. Fred Buscaglione, celebre musicista autore sul finire degli anni '50 di numerose canzoni swing e jazz, non muore il 3 febbraio 1960 a causa di un incidente d'auto a Roma: i soccorsi sono tempestivi e per fortuna Fred, nonostante arrivi in condizioni preoccupanti, si riprende dopo una lunga degenza in una clinica svizzera. Il riserbo sulle sue condizioni fa credere a tutti che sia realmente morto, tanto da alimentare una Buscaglione-mania tale da spaventare l'artista, assolutamente impreparato a una fama del genere. Così Fred ne approfitta per andare negli Stati Uniti, utilizzare uno pseudonimo e lavorare come strumentista per imparare il jazz più puro. Nel 1983, ormai sessantaduenne, Fred si ritiene abbastanza maturo per tornare in Italia e riproporsi sulla scena musicale. Ovviamente l'impatto mediatico è incalcolabile. Il suo nuovo LP, pubblicato nel 1984, dà una svolta alla musica italiana del periodo e ottiene un enorme successo di pubblico, tanto da influenzare l'immaginario collettivo italiano per tutti gli anni '80. Il mito di Chicago, del duro in stile Humphrey Bogart dal cuore morbido attorniato da ragazze tutte curve, rifiorisce con vigore mediante gangster-movie comici e seri ambientati negli anni '30 nonché mediante la restaurazione, con colonna sonora modificata, del classico "Scarface" di Howard Hawks del 1932. La gente torna a vestirsi con cappello a larghe tese e impermeabile, a partire proprio dai più giovani. La moda del paninaro, che ha il suo culmine negli anni 1986-88, sarà caratterizzata proprio dal recupero della moda anni '30 accostata ai vestiti di nuova generazione. Avremo ad esempio ragazzi con impermeabile, cappello, jeans e scarpe Nike. L'alta moda milanese viene influenzata dalla tendenza paninara, esportando il modello in tutto il mondo. E la musica? Il pop elettronico anni '80 rimane, ma si arricchisce di strumenti e motivi tipici dello swing e del jazz, che rimarranno in buona parte del sound pop degli anni '90 (seconda ucronia musicale di Renato Balduzzi)
Tal dei Tali(domide). Se negli USA il talidomide non imperversò, il merito fu della farmacologa Frances Kelsey, morta a 101 anni il 7 agosto 2015. Nel 1960, appena assunta alla "Food and Drug Administration", le fu chiesto di approvare il suddetto farmaco usato per calmare la nausea delle donne incinte, ma lei negò l'autorizzazione alla vendita, esigendo ulteriori studi clinici. A fine 1961 giunsero le prime notizie di bambini nati privi degli arti, seguite dalla retromarcia dell'azienda e dall'adozione di leggi più severe sull'approvazione dei farmaci, e per questo la Kelsey fu premiata dal Presidente John Fitzgerald Kennedy. Ed ecco la distopia: che accade se la FDA non dà retta alla Kelsey per motivi di cassetta e mette in vendita il disastroso medicinale? (un vero incubo di Enrica S., ideato in occasione della morte della Kelsey)
Il gioco dell'Hoxha. Riesce il colpo di stato del 1960 ad opera del Contrammiraglio Teme Sejko. Enver Hoxha viene esautorato e l'Albania ritorna in orbita sovietica, o si schiera tra i non allineati. Il paese non subisce l'isolamento della nostra Timeline in seguito alla morte di Mao, e al momento del ritorno al multipartitismo e alla democrazia la sua economia sarà migliore, permettendo al paese di entrare nell'UE nel 2013 assieme alla Croazia. Quali le altre conseguenze? (è di Generalissimus)
The Old Deal. Come si sa, la campagna elettorale tra Nixon e Kennedy del 1960, vinta dal secondo sul filo di lana, fu decisa principalmente dal dibattito televisivo, in cui il repubblicano fece una meschina figura. Ammettiamo che, in una linea temporale alternativa, Nixon abbia un migliore spin doctor e che per 20.000 voti vincano i repubblicani. Come cambia la storia? Per prima cosa, Nixon applica un piano alternativo alla Baia dei Porci e l'operazione ha buon fine, Castro cade e viene sostituito da un dittatoriello di destra, fedele lacché di Nixon. I Caraibi continuano ad essere instabili e la democratizzazione dell'America latina è molto più lenta, ma in compenso, senza i corpi di spedizione castristi in Africa, in Mozambico, Angola ed in Congo la situazione si incancrenisce di meno, portando ad una soluzione di compromesso. Inoltre, senza la Crisi di Cuba, Krušcev è stabile al potere. Seconda cosa, Nixon si tiene ben lontano dal Sud est asiatico. Riavvicinandosi alla Cina, riesce ad organizzare una Yalta per quel settore. Senza Vietnam, cambia molto della cultura e dell'immaginario americano. Contemporaneamente, senza l'idea venuta dalla sconfitta che la fine dell'Occidente sia prossima, l'URSS non intraprende una politica imperiale su più fronti e la caduta del suo regime avviene come previsto dagli analisti dell'epoca, tra il 2010 e il 2025... (proposta da Enrico Pellerito)
Pavlick anticipa Oswald. Il mandato presidenziale di John Fitzgerald Kennedy rischiò di non iniziare affatto. Saputo della sconfitta di Richard Nixon contro JFK, lo squilibrato Richard Paul Pavlick, che odiava la famiglia Kennedy a causa della sua ricchezza e della sua fede cattolica, trasformò la sua macchina in un'autobomba e si diresse a Palm Beach, in Florida, dove si sarebbe fatto saltare insieme al neoeletto presidente. Lo trovò l'11 dicembre 1960 intento a prepararsi per andare a messa in una chiesa locale, ma quando vide che insieme a lui c'erano sua moglie e i figli, desistette, perché non aveva intenzione di fare loro del male. Rimase in zona per indagare su come potesse uccidere Kennedy senza ferire altre persone, ma ormai i Servizi Segreti erano venuti a conoscenza delle sue intenzioni e lo arrestarono. E se invece Pavlick non si facesse scrupoli e assassinasse Kennedy e la sua famiglia? (il solito Generalissimus)
Che Sconforto. Umberto Bossi ebbe una breve carriera come cantante, con il nome d'arte di Donato. Accompagnato dall'orchestra di D. U. Mazzucchelli, incise un disco 45 giri (edizioni Caruso) con le canzoni "Ebbro", del genere boogie woogie, e "Sconforto", del genere: rock-slow, firmandone anche i testi. Nel 1961 Bossi partecipò, insieme al suo complesso, al Festival di Castrocaro. E se egli avesse sfondato come cantante, lasciando perdere la politica? Come cambierà la storia italiana senza di lui? Niente Lega, niente Ampolle Sacre, niente riti Celtici e Padania Indipendente. E sopratutto (forse) niente Berlusconi, perchè senza i voti della Lega il Cavaliere nasce e resta all'opposizione! (ideata da Sandro Degiani)
Il "Gattopardo" di Ettore Giannini. Feltrinelli ha pubblicato un saggio di Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice, intitolato « Operazione Gattopardo. Come Visconti trasformò un romanzo di destra in un successo di sinistra »: esso si presenta come una vera contro-storia del "Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e della sua celeberrima versione cinematografica. Secondo gli autori, essa doveva essere firmata da Ettore Giannini che aveva scritto una sceneggiatura basata su di esso e voleva farne un racconto sul fallimento del Risorgimento; invece finì nelle mani dell'"aristocratico comunista" Luchino Visconti, auspice Goffredo Lombardo (e il PCI), patron della Titanus, che voleva invece un mélo, e ne nacque il filmone che tutti conosciamo. Ma se a girarlo fosse stato Giannini? Come sarebbe stato trasposto il romanzo del taciturno e solitario nobile siciliano? Quale messaggio avrebbe trasmesso? E che impatto avrebbe avuto, sulla storia del cinema italiano e non solo? (made in William Riker)
La Grande France/1. In Algeria c'era un milione di coloni francesi, spesso nati in Africa, fanatici di un'Algeria francese e sostenitori dell'OAS, Organizzazione dell'Armata Segreta, un gruppo terroristico colpevole di tanti attentati e morti anche in Francia. Al momento della decolonizzazione essi non hanno costituito un problema perché De Gaulle é stato abbastanza intelligente e furbo da soddisfarli in apparenza, quando negoziò l'indipendenza dell'Algeria alle loro spalle. Ma la nostra Francia è giunta a un pelo dalla guerra civile, la ribellione dei generali di Algeri era prossima ad estendersi in Francia quando il governo ha "abdicato" in favore di De Gaulle: la Corsica si era gia schierata a favore dei generali, e i "parà" erano pronti a prendere Parigi (non é un'esagerazione, gli ordini sono stati dati davvero!) Immaginiamo ora una Francia dove i generali (senza De Gaulle) hanno preso il potere e dove l'Algeria é sempre francese... (la seconda ucronia francese moderna di Perchè no?)
La Grande France/2. Al contrario, immaginiamo una Francia dove la Quarta Repubblica si é mantenuta: assomigliava abbastanza alla vostra repubblica italiana (la terza ucronia francese moderna di Perchè no?)
La Francia "algerizzata". La Francia si mostra più lungimirante, concede la piena cittadinanza francese agli Algerini musulmani senza se e senza ma. Per conseguenza l'Algeria resta "l'Algerie francaise". Il FLN non si forma o se nasce non prende il sopravvento, lo stesso dicasi per il FPA. Si ma... a causa dell'andamento demografico nel 2035 avremo la Francia completamente "algerizzata". La Francia diventa il primo Paese europeo a maggioranza musulmana. Nel 2040 un Partito Islamico vince le elezioni nazionali. Gruppi di estrema destra iniziano azioni terrostiche contro i simboli dell'Islam in Francia. Che accade? (la quarta ucronia francese moderna di Massimiliano Paleari)
L'Algeria di sangue misto. De Gaulle ritira le truppe francesi dall'Algeria, il milione di coloni francesi si integra nella nuova repubblica algerina con i suoi alti e bassi, e forse con qualche discriminazione da parte degli arabi che vedono nei bianchi francesi algerini una minaccia per il passato regime coloniale come in Sudafrica... o forse ci sarà una perfetta convivenza e addirittura matrimoni misti? (la quinta ucronia francese moderna di Ainelif)
La Grande Somalia. La crisi interna all'Etiopia postbellica e la debolezza delle ex colonie inglesi in Africa favorisce il nuovo stato di Somalia, che conquista i territori confinanti (Ogaden e Kenya nordorientale), trasformandosi in una potenza regionale. Come cambia la storia dell'Africa? (prima ucronia dedicata da William Riker al Corno d'Africa)
La Grande Etiopia. Al contrario, oltre all'Eritrea dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il negus d'Etiopia Hailé Selassié I riesce ad ottenere anche la Somalia italiana e, successivamente, ingloba anche la ex Somalia inglese e l'ex Territorio Francese degli Afar e Issa, facendo così del suo regno uno stato esteso a tutto il Corno d'Africa. Anche in questo caso, come cambia la storia del Continente Nero? (seconda ucronia dedicata da William Riker al Corno d'Africa)
Le Président Lumumba. Cosa deve avvenire affinché Patrice Lumumba diventi Presidente del Congo ex belga? Se nasce l'Unione delle Repubbliche Socialiste Congolesi, come può cambiare la storia dell'Africa? (il solito William Riker)
Lo Mbutistan. Da secoli, nelle foreste congolesi intorno al lago Tanganica, divampa la guerra tra i Bantu, ampiamente occidentalizzati, e i Pigmei Mbuti, legati ancora a uno stile di vita tradizionale. I secondi accusano i primi di volerli cacciare dalle loro terre, che occupano da millenni, e i primi accusano i secondi di abbattere il loro bestiame, anziché la selvaggina ormai quasi scomparsa. Come ha scritto Lorenzo Cremonesi sul "Corriere della Sera" dell'11 aprile 2017, « Raccontarlo è un poco come tornare alle origini stesse della guerra, agli uomini erranti del Neolitico che si scontrano con le prime società agricole. La brutalità sembra immutata. » Cremonesi scrive anche che, a differenza dei Bantu, in generale i Pigmei accolgono bene il « musungo », l'uomo bianco; l’entusiasmo con cui chiedono di avere aiuti solo da occidentali e nessuna mediazione da parte di funzionari congolesi pare contraddire tutti gli stereotipi anticoloniali. « Solo voi bianchi siete onesti. I congolesi legati al governo sono sempre ladri », essi ripetono in più occasioni. Ebbene, che accade se, al momento dell'indipendenza del Congo dal Belgio, i Pigmei chiedono e ottengono che il Katanga orientale intorno al Lago Tanganica resti sotto la sovranità formale del Belgio, costituendo a tutti gli effetti una grande riserva per gli Mbuti? Che ruolo avrà questa "riserva" nei tremendi sconvolgimenti politici e militari vissuti dal bacino del fiume Congo? Riuscirà a sopravvivere fino ad oggi? (se lo domanda Enrica S.)
Stati Nazionali Africani. L'Africa esplode, ogni nazione inizia un processo di nascita di decine di nuovi stati nazionali. Urbanizzazione e assimilazione delle realtà tribale in realtà nazionale. A questo punto per ogni stato africano nascono varie ipotesi. Prima: assimilazione di un gruppo egemone dei gruppi secondari, ad esempio: nello Zimbabwe degli Shona, Shonizzazione delle tribù minori e la nascita di uno stato nazionale. Oppure una lingua egemone Swahili in Tanzania e Kenia. Seconda ipotesi: adozione della lingua coloniale come lingua di tutti ed europeizzazione del territorio. Ad esempio: angola lusofona, magari attraverso un processo di cristianizzazione e romanizzazione. Oppure Afrikaanizzazione del Sud Africa, abbandono delle lingue bantù per una lingua nazionale Afrikaans, con relativa secessione dei territori Zulu e Xhosa con l'ausilio delle comunità anglofona e indiana. Terza ipotesi: Jugoslavizzazione, cioè spezzettamento in repubbliche nazionali del territorio, un po' come lo scioglimento dell'URSS. È il caso probabile di Nigeria e Congo, con secessioni a catena di piccoli stati nazionali, unita a una pulizia etnica. Come cambia la storia del Continente Nero? (made in Rivoluzionario Liberale)
La Malesia rossa. E se fossero il Partito Comunista Malese e il suo Esercito di Liberazione delle Razze Malesi ad uscire vittoriosi dall'Emergenza Malese del 1948-60? Singapore ha aderito alla Federazione Malese solo nel 1963, per poi esserne espulsa due anni dopo. In questa diventerebbe direttamente indipendente, magari mantenendo pure i propri legami col Commonwealth e la Regina come capo di stato per garantirsi il sostegno occidentale e non essere fagocitato dai comunisti. Singapore diventerebbe una specie di copia di Hong Kong. É probabile che anche il Sarawak si stacchi dalla Malesia, forse diventerà indipendente o più probabilmente potrebbe essere occupato dall’Indonesia prima o poi. La vittoria dei comunisti a Kuala Lampur potrebbe indurre gli americani a intervenire prima in Indocina. Circondata da tutti i lati da nazioni comuniste, la Thailandia probabilmente subirà una rivoluzione anche lei. Tenendo conto della resilienza dei comunisti indocinesi (a parte gli Khmer Rossi che sono un caso a parte in quanto cani idrofobi) è perfettamente plausibile che questo blocco di nazioni comuniste arrivi fino ai giorni nostri, magari alleato in un’Internazionale Indocinese Marxista-Ho Chi Minhista sostenuta ironicamente dagli USA in funzione anti-cinese, come già avviene col Vietnam (made in Generalissimus e da Federico Sangalli)
L'Apocalisse mancata per un soffio. Il 24 gennaio 1961 a Goldsboro, in Nord Carolina, un bombardiere B-52 che trasportava due bombe atomiche andò a pezzi a mezz'aria, rischiando di provocare una catastrofe nucleare. Il B-52 sperimentò un cedimento strutturale nella sua ala destra, e la conseguente rottura dell'aereo liberò le due bombe nucleari da un'altezza di 10.000 piedi. Il paracadute di una delle due bombe si aprì correttamente e il danno alla bomba fu minimo. Tuttavia, il secondo paracadute della bomba funzionò male e la bomba si ruppe a pezzi nell'impatto, spargendo i suoi componenti sopra un'ampia area. Secondo Daniel Ellsberg, la bomba avrebbe potuto accidentalmente esplodere perché "cinque dei sei dispositivi di sicurezza avevano fallito", e "solo un unico interruttore ha impedito alla bomba di detonare e di spargere fuoco e distruzione sopra un'ampia area." E se, malauguratamente, si innesca una vera e propria detonazione nucleare con conseguente "distruzione sopra un'ampia area"? Impossibile insabbiare un evento di tale portata. Quale la reazione dell'opinione pubblica USA, della stampa non condizionata dall'establishiment governativo, dei circoli contrari alle armi nucleari? E a livello mondiale cosa succederà? Quale atteggiamento terranno i popoli del mondo, specialmente quelli delle nazioni europee occidentali? La paura della "bomba" prevarrà a tal punto che, di fronte al timore di una possibile reiterazione di simile evenienza, si giungerà alla "denuclearizzazione" dei paesi NATO europei? E oltre cortina cosa accadrà, considerando che è più facile tenere nascosta una simile notizia, sebbene sia strumentalmente utile propalarla nell'ottica di dimostrare l'inefficienza, quindi la pericolosità, delle forze armate degli Stati Uniti? Tengo ad escludere una moratoria nucleare unilaterale da parte di Washington, ma, ovviamente, anche globale; eppure un simile disastro non influirà in qualche modo sulla gestione degli ordigni di distruzione di massa, anche nella sola prospettiva di contenerne l'esponenziale produzione negli anni successivi? (questo se lo domanda Enrico Pellerito)
Torino 1961. « Nel 1961 si tenne il Parco di Torino Esposizioni per il Centenario dell’Unità d’Italia; ero bambinetto quando mio zio mi portò a vederlo. Venne spesa una barcata di milioni (allora in FIAT si guadagnava 35.00 lire al mese), vennero coniate le 500 d’argento per la celebrazione, vennero costruiti gli stupendi edifici di Nervi, il Palazzo a Vela e Il Palazzo del Lavoro, una ovovia che collegava l’Expo con la collina al di là del fiume Po, venne realizzata una linea di autobus a due piani (stile Londra) che portava da Piazza Castello/Stazione Porta Nuova alla stazione di partenza della linea a monorotaia che attraversava tutto l’area dell’Expò dislocata lungo le rive del Po dopo il Parco del Valentino fino a Corso Traiano. Poi una Cappella avveniristica ed un Luna Park… il cinerama di Walt Disney, il porto fluviale, la Fontana Musicale e Luminosa, eccetera. Ci furono 5 milioni di visitatori. Se si fosse fatto pagare 1000 lire a ognuno si sarebbero ricavati 5 miliardi di lire! Poteva essere un affare, ed invece fu un fallimento economico: le opere vennero dimenticate, smantellate e crollarono; è stato recuperato il tetto del palazzo a Vela per farci lo Stadio del Ghiaccio di Torino 2006; il Palazzo di Nervi, da anni in vendita, attende un compratore privato che lo restauri. Mio zio invece mi raccontava che lui, giovanotto ventenne, aveva comperato le Azioni Emesse per l’Expo di Torino del 1911, per il cinquantenario dell’Unità di Italia. Con i soldi ricavati quelle azioni (10 lire l’una) venne creato il capitale per pagare i costi dell’intera Esposizione, che quindi costò al cittadino ed allo stato lire zero. A Esposizione terminata, quei Galantuomini che avevano amministrato il tutto (e si trattava davvero di Galantuomini) presero i soldi incassati con i biglietti di ingresso, vendettero all’asta ogni oggetto, vendettero il terreno e poi divisero il ricavato per il numero di azioni emesse. Mio zio, senza neanche stupirsi molto, ricevette indietro 11 lire e 30 centesimi. Fantascienza vero? Di Torino 1961 mi resta l’amarezza di avere viaggiato in monorotaia 30 anni prima dei ragazzi di Sidney o Lille, ed oggi, vicini all’Expo del 150° anniversario del 2011, dover arrancare su vetusti tram e autobus: l’amarezza di quello che poteva essere e non fu mai. Ma che accade se l'Esposizione del 1961 ha un effetto benefico sulla città, e la trasforma in una città avveniristica stile Tokyo, modello per tutte le capitali europee contemporanee? » (parola di Sandro Degiani)
A braccetto sulla Luna. Non tutti lo sanno ma, quando John Fitzgerald Kennedy in un suo memorabile discorso promise che un Americano sarebbe sbarcato sulla Luna prima del 1970, il suo sogno (come spesso accade ai sogni) incontrò l'opposizione di una parte degli statunitensi, tanto che il famoso matematico Norbert Wiener, conosciuto come il padre della cibernetica moderna, lo soprannominò "moondoggle" (gioco di parole con "boondoggle", spreco di tempo e denaro). Allora JFK corresse il tiro e affermò che un buon risultato sarebbe avvenuto solo mediante una collaborazione intercontinentale e che i meriti sarebbero stati il frutto di un lavoro comune. In pratica, Kennedy stava esplicitamente chiedendo aiuto ai sovietici. Il Presidente decise di incontrare Nikita Chruščëv nel 1961, per proporgli un progetto congiunto per l'allunaggio, ma il leader sovietico rifiutò. Kennedy propose nuovamente l'idea di una missione congiunta il 20 settembre 1963 in un discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ma anche in questo caso l'operazione non andò in porto. E se invece i Sovietici accettassero, e lo sbarco sulla Luna fosse il frutto di una collaborazione tra le due superpotenze mondiali? In caso di equipaggio congiunto, come si stabilirebbe se deve porre piede sulla Luna per primo un sovietico o un americano? E quali sarebbero le conseguenze sulla politica interna ed internazionale di questa incredibile collaborazione? (farina del sacco di William Riker)
L'LSD della CIA. Negli anni '50 e '60, in piena paranoia maccartista, gli USA avviarono un progetto chiamato MK ULTRA per studiare come condizionare le menti, costringere i prigionieri a raccontare tutto ciò che sapevano e aiutare i militari USA a resistere ad analoghe pratiche da parte dei Commies. Ma niente telepatia: la CIA intendeva usare delle potenti droghe in grado di annullare la volontà, e per questo assoldò addirittura degli ex criminali di guerra nazisti. A comuni cittadini furono somministrati potenti alcaloidi di nascosto per testarne gli effetti, con conseguenze devastanti per molti. Dopo lo scandalo Watergate i servizi segreti si scantarono a morte, temettero che queste pratiche a dir poco criminali diventassero di dominio pubblico e cercarono di distruggere tutti i documenti relativi al progetto, ma alcuni di essi si salvarono e una commissione del Congresso guidata da Nelson Rockfeller portò alla luce vent'anni di violazioni di ogni etica e di ogni legge. Ovviamente i tentativi degli "scienziati" (ça va sans dire) di MK ULTRA furono un completo buco nell'acqua e nessuno riuscì a controllare le menti altrui, ma al massimo a danneggiarle irreparabilmente. Paradossalmente, tuttavia, furono gli agenti segreti della CIA a portare per la prima volta in America l'LSD, sintetizzato da Albert Hoffmann a Basilea nel 1936, sperando di sfruttarne le proprietà di distorsione della percezione, e così diedero involontariamente vita alla controcultura degli Hippies, che ne fece uso in quantità industriali; in altre parole, gli 007 americani finirono per incoraggiare proprio quei movimenti giovanili che essi invece avrebbero voluto eliminare del tutto!! La storia dell'uomo pullula di casi di eterogenesi dei fini, ma è lecito chiedersi: come sarebbero cambiate le controculture degli anni '60 e '70, se MK ULTRA non fosse mai stato concepito, e l'LSD non avesse conosciuto negli Stati Uniti quella diffusione che lo portò ad essere utilizzato persino da scrittori come Allen Ginsberg ed Aldous Huxley? (ancora il prolifico William Riker)
Riproviamoci. Nel marzo 1961 gli stati del sud degli USA (gli stessi che un secolo prima diedero vita alla Confederazione), decidono di secedere nuovamente dall'Unione, per mantenere la segregazione razziale nei confronti degli afroamericani. Come Lincoln prima di lui, anche il neoeletto presidente John F. Kennedy dichiara illegale la secessione, e così ha inizio una nuova guerra civile... Il Sud questa volta ha il petrolio e una certa industrializzazione, quindi almeno nella prima parte il sud ha un vantaggio. Inoltre, la carriera militare è sempre stata più popolare a sud che a nord, quindi c'è il serio rischio che diversi comandanti dell'esercito federale si schierino a favore della nuova confederazione. Detto ciò, vincerebbe di nuovo il Nord che pùò contare anche su un Ovest che sicuramente non condivide il Neoconfederalatismo, ma farebbe un po' di fatica, e il suo predominio sul mondo potrebbe avere fine. Che accade? (questa è di Inuyasha Han'yō e di Tommaso Mazzoni)
Rocco resta in Veneto. Il Campionato di Calcio 1953-54 di serie B si rivelò molto duro per il Calcio Padova. A 12 giornate dalla fine la squadra era penultima in classifica e rischiava seriamente la retrocessione in serie C. Casualmente il Presidente Pollazzi venne a sapere che la Triestina aveva appena esonerato il suo allenatore, Nereo Rocco, che in passato aveva giocato proprio nel Padova come attaccante. L'arrivo di Rocco fu provvidenziale per la squadra che riuscì a conquistare la salvezza. Per il Calcio Padova inizio il suo periodo più bello, raccontatomi dal mio povero nonno, che lo vide, tra l'altro, conquistare la promozione in serie A ed il terzo posto nel campionato 1957-58. Purtroppo l'"era Rocco" terminò nel '61: a fine campionato Rocco accettò di firmare un contratto col Milan di Gipo Viani lasciando Padova. Per la squadra iniziò un incubo che sembra non ancora terminato... Ma come sarebbe cambiata la Storia del calcio Padovano e Nazionale se Rocco non avesse ceduto alle lusinghe lombarde...? (quindicesima ucronia calcistica di Enrico Pizzo)
UcrONU. Dag Hammarskjold scampa all'incidente aereo che nella notte tra il 17 e il 18 settembre 1961 gli è costato la vita, e dopo essere riuscito a stipulare un cessate il fuoco con i Katanghesi, torna alla sua occupazione di Segretario generale delle Nazioni Unite. Che futuro attende l'ONU con alla sua guida quello che Kennedy definì "il più grande statista del nostro secolo", sempre che accetti un terzo mandato e la sua rielezione non venga ostacolata da veti incrociati? (farina del sacco di Generalissimus)
Il Regno Unito in anticipo. De Gaulle non osteggia l'entrata del Regno Unito nella CEE perchè comprende che dietro la decisione inglese non ci sono gli USA che vogliono intromettersi negli affari europei. Di conseguenza già nel 1961 si ha il primo allargamento della CEE, della quale stavolta farà parte anche la Norvegia, che non ha istituito il referendum popolare per decidere l'associazione o meno alla Comunità. Cosa cambia in Europa? (ancora Generalissimus)
Il petrolio per aria. Negli anni '60 si progettò di costruire enormi aeroplani per il trasporto di petrolio, ma questi rimasero solo sulla carta a causa degli evidenti costi di realizzazione e manutenzione. Ma come cambiano il trasporto aereo e quello di petrolio se questi aerei vengono realizzati? E cosa accade in caso di incidenti e attentati? (sempre Generalissimus)
Posa quel fucile, Ernest! Il 2 luglio 1961 Ernest Hemingway, premio Nobel per la letteratura, genio e - come spesso capita ai geni - un po' pazzo, si suicidò a 62 anni nella sua casa a Ketchum (Idaho); ma cosa sarebbe successo se per un qualche miracolo Ernest non si fosse ucciso? Hemingway aveva ancora molto da dire agli uomini e al mondo, come dimostra il libro "Un'estate pericolosa": se Hemingway fosse vissuto altri dieci o venti anni, ci avrebbe regalato altre pagine emozionanti... (pensata da Federico Pozzi)
La Repubblica di Ambazonia. Che accade se il 1 ottobre 1961 il Camerun francofono, che aveva dichiarato l'indipendenza il 1 gennaio 1960, non assorbe il Camerun anglofono, e questo dà vita alla Repubblica di Ambazonia o Ambaland? Nuova guerra fratricida nell'Africa nera? L'URSS cercherà di metterci lo zampino, contrastata da Francia e USA? (proposta da William Riker e Liutprand)
La guerra di Lightner. Il 22 ottobre 1961 il diplomatico americano Allan Lightner tentò di attraversare il Checkpoint Charlie a Berlino per assistere all’opera e si rifiutò di far controllare i propri documenti alle guardie di confine sovietiche. Per liberare il loro diplomatico, gli americani schierarono dieci carri armati vicino al confine e per tutta risposta i russi ne schierarono quindici vicino al confine orientale. Per circa 16 ore, le due parti si fissarono a vicenda in uno degli undici incontri ravvicinati armati della Guerra Fredda. Fu una telefonata tra il presidente John F. Kennedy e il leader sovietico Nikita Kruscev a evitare il peggio. Ma che accade se qualcuno perde la testa e spara? (una nuova distopia di William Riker)
The Man of DC. E se Stan Lee fosse stato assunto dalla DC comics? In che modo ciò avrebbe influenzato la creazione e lo sviluppo dei suoi personaggi oltre alla storia dei fumetti di supereroi in generale? (sesta ucronia fumettara di Inuyasha Han'yō)
I Fantastici Zero. Nel 1961 la Marvel Comics (già Timely Company) era sull'orlo del fallimento, ridotta al punto da sopravvivere a stento solo grazie ai fumetti di mostri, western ed amori giovanili. Tutto questo cambiò dopo una leggendaria partita a golf tra Jack Liebowitz, patron della DC Comics, e Martin Goodman, editore della Marvel. Il primo vantò il successo che la DC stava ottenendo con la Justice League, fumetti che vedevano Wonder Woman, Aquaman, Flash, Green Lantern ed altri, uniti nella lotta contro il supercattivo di turno. Tornato nel suo ufficio, Goodman diede istruzioni al suo editore e nipote acquisito Stan Lee di ideare lui pure un fumetto centrato su una squadra di supereroi. Ma all'epoca la Marvel non pubblicava fumetti di superuomini, e quindi Lee non poté realizzare storie collettive riprendendo personaggi da altri albi; e così dovette creare un nuovo superteam partendo da zero. Nacquero in questo modo i Fantastici Quattro, scritti dallo stesso Lee e disegnati da Jack Kirby. Essi ottennero fin da subito un grande successo, e segnarono la riscossa della Marvel. Ma che accade se quella partita a golf non viene giocata? La Marvel sparisce definitivamente? E quanto ne risulterà impoverito il mondo dei fumetti? O si evolve per un mercato di nicchia, dedicato al fantasy (Conan viene edito lo stesso), all'horror con racconti tratti da Lovercraft e alla fantascienza, con la sceneggiatura di Asimov? Le storie del Quarto Mondo, di OMAC, di Kamandi e di Etrignan cominciano prima, e la loro trama va avanti? E se Lee e Kirby vanno a lavorare per la DC? I Fantastici Quattro e Spiderman entreranno loro pure nella Justice League? In questo caso però Peter Parker sarà un personaggio tormentato e pieno di dubbi come quello che noi conosciamo, in netto contrasto con i supereroi tutti d'un pezzo e senza dubbi di sorta della DC Comics della Golden Age? (settima ucronia fumettara di William Riker)
Ma il Pianeta Rosso non era Marte? Venere non è avvolta da nubi di acido solforico, ma di vapore acqueo. Lo scopre la sonda sovietica Venera 1 nel 1961, ma la notizia non viene divulgata. Il pianeta è completamente privo di vita ma ricchissimo d'acqua e di ossigeno. Parte segretamente dalla Russia un progetto di colonizzazione, prima immettendo piante ed animali in modo da ricreare un ecosistema simile a quello terrestre, e poi, negli anni ottanta, da alcuni motivatissimi coloni sovietici... Venere diventerà il Pianeta Soviet! (settima ucronia spaziale, una strana idea di Renato Balduzzi)
La Federazione dei Caraibi. Come cambia la storia dei Caraibi se la Federazione delle Indie Occidentali non si scioglie il 31 maggio 1962, ad essa aderiscono anche Bahamas e Isole Vergini Britanniche ed essa consegue l'indipendenza con il nome di Federazione dei Caraibi, diventando una Repubblica? (made in William Riker)
Kennedy si sbagliava. Durante un discorso nel 1962, il presidente degli Stati Uniti J.F. Kennedy promise alla nazione che un americano avrebbe messo piede sulla Luna entro la fine degli anni '60. La storia andò come ben sappiamo. Ma se invece alla fine del '69 i tecnici ritengono troppo rischiosa una impresa del genere? Come ne uscirà il Sogno americano? Gli Stati Uniti raggiungeranno comunque la Luna, oppure molleranno per sfiducia? (ottava ucronia spaziale di Renato Balduzzi)
Il mio nome è Grant, Cary Grant. Non tutti sanno che, quando fu girato il primo film della saga di 007, "Licenza di uccidere", Sean Connery non era la prima scelta dei produttori, i quali preferivano puntare su un attore molto noto e di grande esperienza come Cary Grant. Questi però declinò l'offerta, dichiarando di avere già 58 anni, un'età troppo avanzata per interpretare parti da Rambo. Siccome anche Patrick McGoohan e David Niven declinarono l'offerta, la scelta cadde su Connery (secondo la leggenda, egli fu selezionato per aver vinto un concorso). Ma che accade se Cary Grant accetta? Come cambia nell'immaginario collettivo il personaggio di James Bond, se a interpretarlo è Grant? (prima ucronia su Sean Connery proposta da Enrica S.)
Programmazione economica. Nel 1962 il governo Fanfani con DC, PRI, PSDI e col sostegno del PSI si presentò con un programma di programmazione economica poiché era chiaro che il boom economico appena iniziato avrebbe accentuato le differenze tra il Nord e il Sud. Il piano avrebbe dovuto programmare lo sviluppo economico e aiutare quantomeno a diminuire il divario tra il mezzogiorno e il Nord o a eliminarlo. Per varie ragioni questo piano non andò in porto e fu solo fondata l'Enel. Ma se la programmazione continua? Cosa accade? Oggi avremo un Italia diversa, senza squilibri Nord-Sud? (questa è di Fede Storico)
Bossi cantautore. Umberto Bossi iniziò una breve carriera come cantante, con il nome d'arte di Donato. Accompagnato dall'orchestra di D.U. Mazzucchelli incise un disco 45 giri (edizioni Caruso) con le canzoni "Ebbro" e "Sconforto", dei cui testi era autore. Nel 1961 Bossi partecipò, insieme al suo complesso, al Festival di Castrocaro, dove venne però bocciato. E se invece lo vince o si piazza nei primi posti, ottenendo un grande successo discografico? Nascerà un nuovo cantautore immerso nella realtà lombarda. Nel contempo, chi rappresenterà le spinte localiste della Lega Lombarda? (altra idea bizzarra di Renato Balduzzi)
Nessuna chitarra, cento illusioni. Beniamino Reitano, in arte Mino, nato in una umile famiglia a Fiumara, presso Reggio Calabria, da ragazzo studiò per otto anni al Conservatorio suonando il pianoforte, il violino e la tromba, ma in seguito si diede al Rock and Roll e divenne un'icona della musica leggera italiana. E se la famiglia ha più mezzi (la madre morì dandolo alla luce, il padre era ferroviere) e l'autore di "Avevo un cuore che ti amava tanto" studia invece canto lirico? Con la potente voce che si ritrova, può diventare un secondo Pavarotti. E forse avremo negli anni novanta i concerti dei Four Tenors: Carreras, Domingo, Pavarotti e Reitano. Lo Zecchino d'Oro però non avrà "La sveglia birichina" né tantomeno il grande successo "Ciao amico". La musica leggera sarà un po' più povera, quella lirica sicuramente più ricca (un tributo a Mino Reitano da parte di Enrica S. e di William Riker)
Fortunato come un cane in Iglesias. Julio José Iglesias de la Cueva è universalmente noto per la sua carriera di cantante, meno nota è la sua carriera calcistica che lo vide portiere nella giovanile del Real Madrid. La carriera sportiva si interruppe bruscamente la mañana del 23 settembre 1962. Mentre rientrava da una notte di festeggiamenti con gli amici, de la Cueva ebbe un grave incidente automobilistico che gli causò fratture ad entrambe le gambe, costringendolo a ben 18 mesi di riabilitazione. Per vincere la noia derivante dalla forzata immobilità José inizio a suonare la chitarra ed a comporre canzoni, attività che proseguì anche dopo le dimissioni, e che finì per diventare il suo lavoro. Ma se quella mañana de la Cueva rientra a casa non utilizzando l'auto ma, magari, con un taxi? La sua carriera calcistica proseguirebbe, mentre non inizierebbe mai quella di cantautore. Come potrebbe cambiare la storia? (made in Enrico Pizzo)
Il Regno dello Yemen. Dal 1918 al 1962 lo Yemen fu governato dalla dinastia Mutawakkilita, nell'ambito di una monarchia assoluta, poi scalzata da un golpe che causò la caduta dell'imamato e la nascita della repubblica araba dello Yemen, la cui storia fino ai giorni nostri fu assai tormentata. Ma se il golpe fosse fallito e lo Yemen si fosse mantenuto monarchico? (se lo chiede Inuyasha Han'yō)
Asterigius l'Italico. La famiglia di Albert Uderzo, di origine veneta, non si trasferisce in Francia ma, assieme a molti altri abitanti del nordest, si stabilisce in Lazio a seguito della bonifica delle paludi pontine. Inventa comunque Asterix, ma sarà chiamato Asterigius, e sarà un personaggio italico. L'ambientazione storica sarà probabilmente più antica, probabilmente intorno al V secolo a.C., e il nemico sarà rappresentato non da Cesare e dai Romani, ma dai Galli di Brenno, provenienti dalla Romagna, dei cui abitanti odierni rifletteranno pregi, difetti e stereotipi. Oppure sarà un Sannita, un Marso o un Piceno, e combatterà per ottenere la cittadinanza romana. Il suo nemico anziché Cesare sarà Silla: mentre questi riesce a sconfiggere ed assoggettare quasi tutte le città italiche, solo un misero villaggio (piceno, umbro o marchigiano) gli resiste... Indovinate grazie a cosa? Ad una misteriosa pozione che il sacerdote del villaggio ha ricavato, grazie ad una ricetta segreta ricavata da un libro sibillino segretamente conservatosi! Nelle storie compariranno i meridionali come Greci, i toscani come Etruschi, i sardi come Fenici, i settentrionali come Galli... probabilmente il fumetto di Asterigius non riuscirà ad "europeizzarsi" come fece l'Asterix francese, ma rimarrà una divertentissima specialità italiana (ottava ucronia fumettara di Renato Balduzzi)
Spaghetti Superheroes. Federico Fellini progettò di girare un film dedicato a Mandrake, il più celebre mago dei fumetti creato da Lee Falk e Phil Davis; il ruolo del protagonista sarebbe stato naturalmente affidato a Marcello Mastroianni, mentre nei panni di Lothar, il suo gigantesco servitore nubiano, avremmo visto nientemeno che Cassius Clay. Purtroppo non se ne fece nulla. E se invece viene girato? Sarà il prototipo di un filone di "Supereroi all'Italiana"? (farina del sacco di Enrica S.)
Date rose ai Porci. Il 17 aprile 1961, 1511 esuli cubani tentarono di sbarcare a Cuba presso la Baia dei Porci. Gli uomini rana arrivarono sulle spiagge della baia; una camionetta in perlustrazione li scambiò per pescatori e tirò avanti. Tuttavia uno dei subacquei, spaventato, aprì il fuoco, annullando così l'effetto sorpresa. Due giorni dopo, quando il corpo di sbarco era allo stremo, il Presidente Kennedy decise di mandare 8 bombardieri B-26 come rinforzi dall'alto. Gli aerei avrebbero dovuto essere scortati da un gruppo di caccia Skyhawk A4-S, che però parirono un'ora dopo per un malinteso sul fuso orario; così quattro bombardieri furono abbattuti e quattro tornarono indietro. Lo sbarco si rivelò un fallimento e Fidel Castro fu salvo. Ma se non si verifica tutta questa serie di coincidenze sfortunate e gli esuli cubani, invece di essere respinti presso la Baia dei Porci dalla Fuerza Armada Revolucionaria, la spuntano e rovesciano Fidel? Che accade? (ideata da Homer)
Il ponte sullo stretto. Negli anni del boom economico viene costruito il Ponte sullo Stretto di Messina. Ciò accelera notevolmente lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia, e le sperequazioni tra nord e sud dello stivale sono finalmente colmate (ancora un'idea di William Riker)
Stati Uniti del Mondo. Gli Stati Uniti si espandono inglobando tutte le altre nazioni come stati federali fino a trasformarsi in una federazione mondiale (di nuovo William Riker)
Unione delle Repubbliche Socialiste Europee. Al contrario, il progetto di un'Europa socialista va in porto e al posto dell'UE si forma una Federazione Socialista Sovietica estesa all'intera Europa e con sede a Mosca (proposta da Mattiopolis)
La battaglia di Serafina Battaglia. Felicia Bartolotta, la madre di Peppino Impastato, non fu la prima donna a ribellarsi alla mafia. Ci fu un episodio simile, con i dovuti distinguo perché Peppino venne assassinato in quanto attivista politico e civile, non certo perché mafioso, come accadde a Salvatore Lupo Leale, figlio di Serafina Battaglia, la prima donna che testimoniò in un'aula di tribunale contro Cosa Nostra, il 30 gennaio 1962. Questa donna accusò i mandanti dell'omicidio del marito e del figlio facendo nomi e cognomi, riportando fatti, specificando e dettagliando quanto era a sua conoscenza (e non era affatto poco). La Battaglia, in un primo tempo, spinse il figlio a vendicare la morte del padre, e dopo l'uccisione del giovane decise di vendicarsi attraverso la "Legge". Purtroppo il caso di Serafina Battaglia perse importanza perché sepolto dall'indifferenza e dalla superficialità con la quale la società italiana degli anni '60 si confrontava con la criminalità meridionale, relegandola ad un problema territoriale (direi quasi folcloristico) che non poteva interessare il resto del Paese. Se poi ci si riferisce alla società siciliana di quegli anni, la convinta rassegnazione che nulla mai sarebbe potuto cambiare contribuì a far cadere nell'oblio quei fatti, considerandoli nella loro marginalità che non poteva incidere nella vita dei comuni cittadini. Ma se il caso di Serafina Battaglia avesse risonanza nazionale, e nel roccioso muro dell'omertà mafiosa si aprissero delle crepe già negli anni sessanta? (pensata dal siciliano Enrico Pellerito)
Gronchi Bis. Secondo quanto racconta Indro Montanelli nella sua monumentale "Storia d'Italia", Enrico Mattei avrebbe messo a disposizione di Giovanni Gronchi un miliardo di lire (dell'epoca) sull'unghia per permettergli di comprare voti in Parlamento per la sua rielezione ad un secondo settennato. Invece dopo di lui venne eletto l'onesto Antonio Segni. Ma che succede se Gronchi riesce a farsi rieleggere, tenendo presente che, sempre secondo Montanelli, con lui il Quirinale era diventato « un centro di potere ambiguo e chiacchierato, solenne nei formalismi, prepotente nei privilegi, invadente nella politica nazionale, meschino nelle ingerenze e nelle sopraffazioni finanziarie »? (anche questa è di William Riker)
Consonnoland. Citato in documenti che risalgono all'undicesimo secolo, comune autonomo per secoli, unito ad Olginate nel 1928 Consonno possedeva una caratteristica forse unica in Italia, praticamente tutto il territorio della località era di proprietà di un'azienda, la Immobiliare Consonno-Brianza. Sarà questa particolarità a portare alla distruzione di Consonno. Nel 1962 la Immobiliare Consonno-Brianza cedette tutta la località al Conte Mario Bagno, imprenditore edile. Il Conte desiderava trasformare il piccolo borgo in un villaggio turistico, inizialmente i residenti accolsero con calore la proposta di valorizzazione turistica, vedendo in essa una possibilità di impiego. Purtroppo le cose andarono diversamente, gli abitanti del borgo vennero sfrattati e le ruspe del Conte distrussero ogni traccia di esso. Dove una volta c'era il paese sorsero un centro commerciale arabeggiante, sormontato da un pacchiano minareto, un hotel di lusso, un grande salone per le feste. Il Conte fece costruire una nuova strada di collegamento con Olginate e, nell'ottica della valorizzazione turistica, sbancare a colpi di dinamite una collina che impediva la vista di quel ramo del lago di Como... Ma il folle villaggio turistico, a cui si accedeva attraverso un castello medievale presidiato da figuranti in armatura, ebbe vita breve: pochi anni dopo una frana distrusse la nuova strada di accesso impedendo il collegamento con Consonno, il sogno del Conte Bagno era morto. Consonno tornò brevemente alla vita decenni dopo quando i ruderi vennero scelti per girarvi gli esterni di una puntata di programma "MTV mad", con Gip, il Nongio ed il Biggio. Fu l'ultima volta che l'uomo mise piede a Consonno, i ruderi continuarono per qualche tempo la loro insulsa danza della morte, per poi crollare, rosi dalla ruggine. Probabilmente l'errore del Conte Bagno fu non aver pensato di inserire delle attrazioni a tema: infatti proprio mentre Consonno moriva sulla sponda veronese del Benaco veniva inaugurato Gardaland, primo parco a tema d'Italia. Se il Conte Bagno all'inizio degli anni '70 si rende conto che i villaggi turistici sono il passato e che il futuro è il parco a tema, e sostituisce i negozi con attrazioni per famiglie, Consonno si salverebbe? Ed oggi chi sarebbe il parco di divertimenti leader in Italia? (curiosa ucronia proposta da Enrico Pizzo)
Fantasmi cileni. Nel 1962 l'avventura in Cile per i nostri azzurri si rivelò una delle più deludenti nella storia dei Mondiali di calcio, complici tante cause. Ora, che accade se, il giorno della partita inaugurale con la Germania, l'arbitro designato non rimane bloccato dalla nebbia, e non vi è la necessità di ripetere la partita? Se l'arbitro di Italia-Cile è neutrale anziché permettere ogni scorrettezza ai padroni di casa ed espellere due azzurri? Se la Commissione Tecnica convoca l'"oriundo" più in forma del momento, lo spallino Oscar Massei? Che farà quella nazionale, con un Brasile orfano di Pelé? (sedicesima ucronia calcistica di Giovanni Ricci)
Il tunnel della discordia. Nel 1962 ben 29 persone riuscirono a mettersi rocambolescamente in salvo fuggendo da Berlino Est a Berlino Ovest attraverso un tunnel sotterraneo scavato sotto il famigerato Muro per iniziativa di due studenti italiani, Luigi Spina e Domenico Sesta. Pochi sanno che l'inviato a Berlino del network televisivo NBC era venuto non si sa come a conoscenza del fatto mentre il tunnel era in costruzione, e si era offerto di finanziare gli scavi con 12.000 dollari in cambio della realizzazione in esclusiva di un docufilm sulla vicenda. Ma anche la rivale CBS era venuta a sapere del tunnel e aveva fatto un'altra allettante proposta. A questo punto la Casa Bianca mise l'altolà alle televisioni nazionali: Kennedy aveva appena dichiarato Non è certo una soluzione soddisfacente, ma è sempre meglio un muro di un'altra guerra , e si temeva uno scandalo internazionale. Ma che accade se le autorità comuniste della DDR vengono a sapere che le televisioni americane finanziano le fughe da Berlino Est? Questa vera e propria provocazione diverrà davvero destabilizzante per gli equilibri Est-Ovest, proprio nei mesi della Crisi dei Missili di Cuba? (l'ha proposta William Riker)
A tutto OGAS. Le autorità sovietiche non ostacolano l'OGAS, il progetto del 1962 del matematico Viktor Gluškov per automatizzare l'economia dell'URSS, che si ritrova così dotata di un sistema internet prima degli USA. Quali le conseguenze di questo evento? (un'ucronia davvero esplosiva di Generalissimus)
La Repubblica Francese di Algeria. Il 13 maggio 1958 l’estrema destra aiutata dall’esercito prende il potere ad Algeri ed instaura un « comité de salut public » (espressione della rivoluzione francese) sotto il controllo del generale Salan e di Massu, sostenuti dalla maggior parte dei « coloni », che vogliono il ritorno al potere di De Gaulle e la difesa dell'Algeria coloniale. De Gaulle torna al potere e la IV Repubblica crolla, però De Gaulle sa (ma non lo dice) che la Francia non potrà rimanere in Algeria e inizia discretamente il cammino verso l’indipendenza. Il 22 aprile 1962, di fronte al « tradimento » di De Gaulle, gli stessi generali del 1958 e l’estrema destra lanciano un secondo colpo di Stato, ma stavolta De Gaulle è contro di loro e può mobilitare l’esercito e l’opinione pubblica in suo favore meglio della defunta IV Repubblica: il putsch non riesce e i generali entrano nella clandestinità dell'OAS (organizzazione di estrema destra pro Algeria francese). Ma cosa avviene se i generali riescono a mantenersi ad Algeri e addirittura a prendere il controllo della Corsica, in gran parte pro-putsch? Si instaura un equilibrio tra i poteri, De Gaulle condanna a morte i golpisti, questi ultimi si decidono a proclamare l'indipendenza della colonia. Il 22 agosto 1962 viene proclamata l’indipendenza della Repubblica Francese di Algeria, diretta da un Comité de Salut Public nelle mani dell’esercito ed impersonato dal triumvirato di Salan, Massu e Soustelle. Questo regime instaura un apartheid alla sudafricana e taglia tutti i contatti con la Francia. Le due nazioni francesi entrano in un lungo periodo di guerra fredda. L'Algeria francese riesce a mantenersi in vita massacrando il FLN e facendo un uso massiccio della tortura: Algeri vede arrivare migliaia di nuovi coloni di estrema destra venuti dalla Francia, mentre numerosi ebrei e coloni di sinistra riescono a fuggire verso la madrepatria. Di conseguenza l'estrema destra non esiste quasi più in Francia, e i suoi fedeli vengono cacciati come traditori e spie di Algeri. Negli anni ' 80 l’Algeria francese potrebbe evolvere verso una repubblica a partito unico diretta da Jean-Marie Le Pen. Quale sarà il peso di questo Stato coloniale e fascista in Africa? Probabilmente Tunisia, Libia e Marocco faranno di tutto per rendere la vita impossibile a questo stato fascista, e la Lega araba gli si opporrà strenuamente. Se i coloni di destra resistono, è interessante capire che rapporti avranno con il POLISARIO dopo il 1975. Il confine meridionale, con Niger e Mali certamente ostili ma con la ribellione Tuareg come nemico comune, potrebbe diventare un'altra zona interessante. L'Algeria francese vedrà mai sorgere anch'essa un suo Nelson Mandela? (altro colpo di genio di Perchè no?)
Il regno d'Algeria. Alternativa all'ucronia precedente: il regime di estrema destra dell'Algeria francese, per legittimarsi e stabilizzarsi dopo una sanguinosa lotta tra generali per il potere, decide di chiamare i discendenti degli Orléans perché diventino re di Algeria. Nasce cosi il Regno di Francia in Esilio, chiamato dalla vera Francia Regno di Algeria sotto il regno di Enrico VI di Orléans... (sempre il prolificissimo Perchè no?)
Adieu à Charles de Gaulle. Il 22 agosto 1962 il generale Charles de Gaulle sfuggì a un attentato a Clamart insieme alla moglie, al genero (all'epoca colonnello) Alain de Boissieu e all'autista, perpetrato dall'OAS e organizzato da Jean-Marie Bastien-Thiry, che per questo motivo fu l'ultimo francese condannato a morte per fucilazione. E se invece de Gaulle in quell'occasione muore? (pensata da Enrica S.)
Su e Tchou. L'imprenditore italiano Adriano Olivetti creò un grande cenacolo di esperti di elettronica ed informatica, i cosiddetti "Ragazzi di Barbaricina", dal nome della cittadina vicino a Pisa dove essi si riunivano, guidati da un genio di origine cinese, Mario Tchou, che nonostante la giovane età era insegnante alla Columbia University di New York. Già nel 1957 il gruppo di lavoro mise insieme la cosiddetta "Elea" ("Elaboratore Elettronico Automatico"), il primo computer a transistor del mondo (quelli già realizzati negli Stati Uniti erano a valvole), il cui design era opera del brillante architetto Ettore Sottsass, futura star del Made in Italy. Purtroppo il 27 febbraio 1960 Adriano Olivetti morì per un malore a soli 58 anni, mentre in treno si stava recando in Svizzera. Il 9 novembre 1961 perse la vita anche Mario Tchou, che aveva solo 37 anni, in un incidente automobilistico. Essendo Olivetti considerato "l'imprenditore rosso" dalla Confindustria, che aveva invitato a boicottarne i prodotti, ci fu chi parlò in entrambi i casi di assassinio, anche se non sono mai state raccolte prove in proposito. Queste due morti premature troncarono le speranze di fare di Ivrea una sorta di Silicon Valley italiana. Ma che accade se entrambi sopravvivono, e l'Italia diventa uno dei paesi all'avanguardia nel campo dell'informatica? (settima ucronia informatica di Enrica S.)
Adieu à De Gaulle. Il referendum del 28 ottobre 1962 trasforma la Quinta Repubblica Francese in una repubblica presidenziale con elezione diretta (prima il presidente, anche se con poteri estesi, era eletto dal parlamento). De Gaulle governava da 4 anni e aveva perso una parte del sostegno popolare; avversari politici carismatici hanno avuto il tempo di riprendersi (Mendès-France, Mitterrand) e formano uno blocco ostile al "cesarismo" di De Gaulle. De Gaulle beneficia però dell'attentato dell'agosto 1962 contro di lui (da parte dell'OAS, terroristi pro Algeria francese) che provoca l'emozione popolare. Senza l'attentato e al contrario con un qualunque scandalo più un fronte unito contro di lui, de Gaulle poteva perdere. In questo caso l'ex generale si dimette (lo farà nel 1969) e il suo avversario Gaston Monnerville diventa suo successore secondo la Costituzione in qualità di Presidente del Senato. Con Monnerville, l'edificio gollista é lentamente smantellato e ci ritroviamo con un regime parlamentare che conferisce una forte stabilità al partito di governo e con un presidente che può agire in caso di crisi ma non governa in effetti... (pensata dal francese Perchè no?)
Parallelo '63. « Alle ore 18.44 (ora di Miami) del 22 ottobre 1962, la nave cargo “Caterina” viola il blocco navale imposto da Kennedy all'isola di Cuba ed oltrepassa la linea di sicurezza imposta dalla marina americana come ultima frontiera prima dei cannoni e dei siluri. Sulla “Caterina” piomba l’incrociatore “Lousiana” come uno squalo mastodontico su una preda indifesa. Alle 19.00 spaccate parte la prima salva di cannone. Quello verrà ricordato come l’inizio della Terza Guerra Mondiale, il primo proiettile del grande massacro. Nelle ore successive vengono affondate tre navi battenti bandiera sovietica. Nessuna imbarcazione della flotta che avrebbe dovuto portare ulteriori equipaggiamenti militari a Castro raggiungerà mai le coste dell’isola di Cuba » (così comincia l'ucronia "Parallelo '63" proposta da Federico Mosso, e scaricabile cliccando qui)
Unione Mondiale delle Scienze. Resa dei conti tra USA ed URSS in seguito alla crisi di Cuba. Scoppia una terribile guerra termonucleare, non così grave da cancellare l'umanità, ma tale da spazzarne via buona parte. La guerra dura breve tempo ma sprofonda l'umanità nella barbarie; ad essa si aggiungono pestilenze e tumori dovuti alle radiazioni, aggravati dall'assenza di medicinali e dalla carestia. La tecnologia arretra di secoli, l'industria muore e nel 1970 l'umanità si trova divisa in entità tribali tornate all'allevamento e all'agricoltura di sussistenza: solo 500 milioni di persone sopravvivono sul pianeta Terra. Ma gli scienziati prendono in mano la situazione: gli americani Steven Weinberg, Theodor Maiman e Murray GellMann, il sovietico Andrei Sacharov, il francese Fréderic Joliot, il tedesco Wernher Heisenberg, gli italiani Edoardo Amaldi e Antonino Zichichi, il pakistano Abdus Salam e il giapponese Hideki Yukawa fondano tra le rovine di Ginevra l'Unione Mondiale delle Scienze e faticosamente ricostruiscono quanto è stato distrutto dall'insensatezza dei politici e dei militari. Essi rimettono in funzione prima i generatori Diesel e poi un reattore nucleare. La città sul Lemano risorge e diventa una megalopoli, perchè la popolazione superstite del contado accorre in essa, le industrie risorgono, i medicinali cominciano ad essere prodotti di nuovo e la vita umana torna a livelli accettabili. L'UMS esporta il suo modello negli altri paesi d'Europa e poi del mondo, la popolazione abbatte i tirannelli locali che dilaniano ciò che resta dell'umanità in guerre senza fine, e nel 1995 il direttore dell'UMS, professor Stephen Hawking, che in questa Timeline non si è ammalato, è eletto presidente dell'Unione Mondiale, il nuovo governo unico del pianeta Terra. La tecnologia fa passi da gigante e nel 1999 inizia l'esplorazione dello spazio. Nel 2006 le rovine della guerra sono state rimosse, le zone radioattive bonificate e la popolazione mondiale torna a superare i due miliardi di abitanti. La scienza promette all'umanità l'instaurazione di un'era di pace e di benessere. Saprà la nostra razza approfittarne? (proposta da William Riker, che si è ispirato al film di fantascienza d'annata "Things to come" di W. Cameron Menzies, 1936)
I Bbidelz. All'inizio della loro carriera, i Beatles suonarono per molto tempo ad Amburgo. E se invece avessero scelto Napoli? La ex capitale borbonica, al contrario del nord della Germania, presenta una ricca tradizione musicale che potrebbe influenzare lo stile del gruppo inglese. Che succede se i quattro scarafaggi decidono di suonare il loro rock in napoletano? Abbiamo diversi scenari possibili. Primo: i Beatles si fermano a Napoli. Ne uscirà qualcosa di simile a questo. Probabilmente il rock italiano sarà avvantaggiato, ma loro non saranno i Beatles che noi oggi conosciamo, bensì piuttosto uno dei gruppi trainanti del panorama musicale italiano. Secondo: i Beatles tornano in Gran Bretagna cantando subito in napoletano: probabilmente scompariranno presto dalla scena. Terzo: i Beatles iniziano a cantare in napoletano subito dopo i primi successi: all'inglese viene affiancato il napoletano per la musica internazionale; internazionalizzazione della canzone partenopea, che entra in una fase di rock melodico; in Italia e forse anche in altri paesi dell'area romanza viene privilegiato il napoletano alla lingua madre per comporre testi delle canzoni. Da un punto di vista culturale, alla lunga l'Italia meridionale potrebbe rivendicare l'utilizzo del napoletano come lingua ufficiale accanto, o addirittura al posto, dell'italiano (terza ucronia musicale di Renato Balduzzi)
C'era un ragazzo che come me / amava i Pacemakers e i Rolling Stones... Ci fu un periodo in cui l'unico gruppo pop capace di tenere testa ai Beatles era quello di Gerry and the Pacemakers, gli autori di "You'll Never Walk Alone" per intenderci. Le due band avevano molto in comune: oltre a suonare lo stesso genere musicale venivano da Liverpool, avevano fatto la gavetta ad Amburgo, il loro manager era Brian Epstein, il loro produttore discografico era George Martin, fecero una tournée negli USA nel 1964 ed entrambe girarono un film. I primi tre singoli dei Pacemakers raggiunsero il primo posto in classifica, un record eguagliato solo dai Frankie Goes to Hollywood negli anni '80. Ma nonostante tutto il gruppo non riuscì mai più a raggiungere la vetta delle classifiche: la sua popolarità declinò rapidamente sia in Inghilterra che negli USA a partire dal 1965, e si sciolse l'anno dopo. Che accade però se sono i Beatles a perdere popolarità e il loro posto viene preso da Gerry and the Pacemakers? (quarta ucronia musicale di Generalissimus)
L'Italia potenza nucleare. Nel 1962 il governo italiano avviò un ambizioso (e terribile) progetto destinato a dotare il Bel Paese di missili a testata nucleare prodotti in autonomia, senza l'aiuto né degli USA né degli altri paesi europei. Per metterlo in atto, lo Stato Maggiore della Difesa attraverso il Generale Paolo Mocci si rivolse all'ingegnere veneziano Luigi Broglio, padre del programma spaziale bianco, rosso e verde. Questi progettò il missile Alfa, a due stadi, lungo sei metri e mezzo e pesante 11 tonnellate, con un motore a combustibile solido e una portata di addirittura 3000 km, in grado di colpire Mosca e di minacciare tutto il Medio Oriente. Esso doveva essere dislocato su navi nel Mar Adriatico e portare una testata con un nucleo di ben due chili e mezzo di plutonio, da ricavare dalle costruende centrali nucleari italiane. Ogni testata avrebbe avuto la potenza di due megatoni, oltre 60 volte quella dell'atomica di Hiroshima. Lo Stato Maggiore sognò addirittura di poter realizzare cento testate nucleari da installare su altrettanti missili balistici, facendo così dell'Italia, nello scacchiere della Guerra Fredda, una potenza militare temuta da tutti (nello stesso momento anche Jugoslavia e Romania stavano collaborando per arrivare alla costruzione di una bomba atomica comune, e ciò a Roma era percepito come un'intollerabile minaccia). Tuttavia, superata la crisi dei missili di Cuba, che rischiò di precipitare il mondo nella Terza Guerra Mondiale, USA, URSS, Regno Unito e Francia decisero di dire basta al tremendo pericolo rappresentato da un'escalation militare senza fine, e il 1° luglio 1968 si arrivò alla firma del Trattato di Non Proliferazione Nucleare. Il piano segreto dell'atomica nostrana spiega perchè l'Italia attese ben sette anni prima di firmare quel Trattato, il 2 maggio 1975: i vari governi esitavano a rinunciare al loro programma nucleare, anche perchè Jugoslavia e Romania proseguivano le loro ricerca in aperta violazione del Trattato. Furono effettuati alcuni lanci di prova sul Mar Tirreno, che diedero vita anche a falsi avvistamenti ufologici. Ma a metà anni Settanta si era in piena distensione americano-sovietica, e gli USA fecero pressioni sul nostro governo per abbandonare il progetto, e toccò al IV Governo Moro porvi definitivamente la parola fine. L'esperienza accumulata con gli Alfa portò comunque allo sviluppo del vettore europeo Vega, oggi usato per scopi unicamente scientifici. Ma che accade se il progetto va in porto, il plutonio necessario viene prodotto e l'Italia si trasforma in una delle maggiori potenze nucleari del mondo? E come cambia la storia politica del nostro paese, con un fardello come quello sul groppone? (una tremenda distopia proposta da William Riker)
Mattei e l'Atomo. le Sette Sorelle sono più “persuasive” e riescono a costringere Mattei a rottamare l'AGIP. Uno come lui certo non si darebbe per vinto e cercherebbe qualche compensazione: perchè non il Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (il papà dell'ENEA)? Vederemmo reattori spuntare in tutta Italia, e tremo a pensare a che cosa combinerebbe uno come Mattei in Congo pur di accaparrarsi qualche miniera di uranio! Morirebbe comunque, perchè un traffichino come lui con in mano tecnologia nucleare fa più paura che mai, o si salva? Magari nell'87 potrebbe presentarsi alla tivù e leggere un'interessante studio sul costo per il consumatore dell'abolizione del nucleare in Italia...e oggi potremmo vantarci nel mondo di aver costruito il primo reattore al torio della Storia (questa è di aNoNimo)
ENI. Enrico Mattei sfugge all'attentato del 1962. La sua politica anticonformista e antiamericana (cioè antilobbystica) fanno di lui un modello da seguire per i principali uomini politici italiani ed europei. In particolare l'Italia si sgancia dalla tradizionale tutela americana ed avvia una vera politica estera ed energetica indipendente, con scavi e pozzi in Sicilia. Maggiore distensione col mondo arabo e maggiore autonomia dei Paesi Arabi da parte degli americani. Minore sudditanza italiana nei confronti degli USA: non intervento, anzi critica, alle due Guerre del Golfo e a quella del Kossovo (grazie a Never75; ecco la proposta di Demofilo)
La Signora Martin. Non è molto nota la grande amicizia che legava Marylin Monroe e Dean Martin: tra l'altro avevano molti amici in comune, primo tra tutti Frank Sinatra. Che succede se l'amicizia si trasforma in amore, e i due cominciano a lavorare in coppia, sia come attori che come cantanti (cosa che entrambi hanno fatto)? Magari Marylin non finisce per diventare l'amante di JFK, e non muore in modo misterioso, ma continua a recitare e cantare ancora per molti altri anni. Quali capolavori ci regalerà? (prima ucronia dedicata alla Monroe da MattoMatteo)
La Monroe e la Nouvelle Vague. Spin-off dell'ucronia precedente. Il più grande sex-symbol di tutti i tempi, Norma Jean Baker, in arte Marilyn Monroe, non viene trovata morta il 6 agosto 1962 ma lascia Hollywood, affascinata dalla nascente Nouvelle Vague. Una volta giunta in Europa, il suo mito si consacrerà maggiormente? Vedremo Marilyn Monroe con Godard, Bergmann, Fellini? Oggi forse sarebbe un'anziana e consumata attrice, voluta da tanti ma molto riservata? Ritroverà sul set la vecchia collega di "How to marry a millionnaire", Lauren Bacall, lavorando con Lars Von Trier? O forse il regista scandinavo alla Bacall preferirà la ex-bionda? (seconda ucronia dedicata alla Monroe da Giovanni Ricci)
La seconda Mata Hari. La Monroe finge di essere oca e svampita per ricoprire il ruolo che Hollywood le ha cucito addosso, ma in realtà sotto quel casco biondo cotonato nasconde un cervello sopraffino. Sedotta dall'ideologia marxista, e divenuta ostile a quel mondo capitalista e luccicante nel quale è costretta a vivere, diventa una spia al servizio dell'Unione Sovietica. Proprio per carpire loro segreti di rilevanza mondiale, sfruttando la sua apparenza di oca giuliva diventa amante dei fratelli John Fitzgerald e Robert Kennedy; una volta ascoltate le loro confidenze, le riferisce all'altro suo amante Frederick Vanderbilt Field, erede di una delle più potenti dinastie industriali d'America, fondatore del Partito Comunista Americano, il quale provvede a girarle a Cuba, e da qui all'URSS. Le "soffiate" di Marylin fanno fallire lo sbarco nella Baia dei Porci e l'attentato progettato ai danni di Fidel Castro. La CIA scopre il ruolo della sex symbol per eccellenza in tutti questi intrighi, ma i Kennedy si oppongono al suo arresto perchè susciterebbe troppo scalpore. In questa ricostruzione (beninteso, assolutamente di fantasia), i casi sono tre. Primo: la notte tra il 5 e il 6 agosto 1962, Bob Kennedy si reca nella sua villa di Brentwood in California per annunciarle l'intenzione di lasciarla, e per proporle una cifra a sei zeri se lavorerà per gli USA passando ai sovietici informazioni false: la bomba sexy anni sessanta va su tutte le furie, gli butta in faccia: "Io non sono un pezzo di carne che si compra al mercato!" e minaccia uno scandalo di proporzioni bibliche. Bob se ne va, ma poche ore dopo tre killer assoldati dalla mafia fanno irruzione nella villa della Monroe e la fanno fuori con un metodo ingegnoso che non lascia tracce: una supposta di veleno. Secondo scenario: Marylin accetta di fare il doppio gioco come una nuova Mata Hari, ma i sovietici la scoprono e sono loro a farla fuori, con qualche metodo analogo che simula un'overdose da barbiturici. Terza possibilità: la Zucchero Kowalczyk di "A qualcuno piace caldo" finge di accettare la proposta americana ma continua a passare informazioni corrette ai suoi amici d'oltrecortina. JFK lo scopre ma, essendo ancora innamorato di lei, si rifiuta di autorizzare la sua eliminazione. Allora settori deviati della Central Intelligence Agency ritengono che il presidente sia troppo debole per fare il presidente e lo fanno fuori a Dallas. In quest'ultimo caso la ex moglie di Joe di Maggio, che aveva dichiarato « Non sono interessata ai soldi, voglio solo diventare magnifica », fugge in URSS per evitare di fare la fine del suo illustre amante, e diventa "attrice di regime" del cinema sovietico: sulle magliette rosse dei giovani di sinistra di tutto il mondo comincia a comparire il suo sorriso fotografato da Zoltan Korda, e le femministe la esaltano come simbolo della rivoluzione sessuale... (terza ucronia dedicata alla Monroe, un'idea davvero balzana di William Riker, che si è ispirato a un libro di Mario La Ferla)
La Repubblica Suvadiviana. C'era una volta la Repubblica Unita Suvadiviana, sorta sull'atollo di Suvadiva (o Huvadhoo in lingua Maldiviana), l'ultimo atollo dell'arcipelago delle Maldive, il più distante, a cavallo dell'equatore. Non più di 2000 persone sparse su una ventina di atolli corallini: durò dal 1959 (anno della cessazione del dominio inglese) al 1963, poi chiese l'annessione alla Repubblica delle Maldive perchè non aveva la dimensione sufficiente per assicurarsi il minimo confort (scuole, ospedali, un aeroporto, collegamenti e traffici mercantili). Oggi l'atollo è una Riserva Naturale: è proibito costruirvi insediamenti turistici, nessun resort e nessun villaggio, un aeroporto e qualche migliaio di visti per l'accesso di turisti che però devono vivere in barca visitando gli atolli e facendo immersioni da paradiso: niente latte, caffé, pane, carne o altri vizi occidentali, si mangia pesce fresco, si beve cocco e succhi di papaya, si cuoce l'albero del pane, si dorme sotto una tenda sulle spiagge. Ma se la repubblica sopravvive indipendente e diventa uno dei tanti paradisi fiscali offshore? ("un giorno ci voglio andare...!" conclude Sandro Degiani, che ha avuto quest'idea)
L'attentato di Valle Gesso. Nella notte tra il 19 e il 20 marzo del 1963 su una montagna dell'alta Valle Gesso si schiantò l'aereo dello spendaccione Re dell'Arabia Saudita Fayṣal ibn ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd. Il 19 marzo il possente quadrireattore del re saudita era decollato da Ginevra per dirigersi verso Nizza con a bordo il re, le sue spose e importanti personaggi di corte; dopo aver ricevuto il benvenuto dal governo francese, la delegazione aveva raggiunto l’hotel Negresco, mentre il Comet rientrava nuovamente a Ginevra per recuperare gli ultimi componenti della delegazione reale ed una grande quantità di bagagli. Nella tragedia morirono diciotto persone tra equipaggio e passeggeri, il re saudita parlò subito di attentato fallito contro la sua persona e si sparse la voce di un favoloso tesoro andato in fumo insieme sall'aereo. Ma che accade se invece il re saudita si trova a bordo di quel volo e muore nello schianto? (se lo chiede William Riker)
Il Papa Buonissimo. Ventisette anni prima della visita di Gorbaciov in Vaticano, Mosca e la Santa Sede erano vicinissime all'intesa, dopo che il 7 marzo 1963 Giovanni XXIII ricevette in Vaticano Rada, la figlia di Nikita Kruscev, con il marito Aleksej Ivanovic Adzubej, direttore della "Izvestia". Con la benedizione di Kennedy, Kruscev era pronto a recarsi personalmente in Vaticano e ad aprire regolari relazioni diplomatiche tra il Cremlino e la Città del Vaticano. Ma il Papa Buono era già malato di cancro allo stomaco, morì il 3 giugno 1963 e tutto andò a monte; l'anno successivo il conservatore Leonid Breznev silurò Kruscev, e tutto fu rimandato di trent'anni. Ora però immaginiamo che Roncalli non muoia in quella data, ma viva fino a quasi cento anni. I rapporti con tutti i paesi dell'Est vengono normalizzati, il prestigio di Kruscev cresce oltre misura, ed egli può rimanere in sella e continuare la sua politica di aperture e riforme, ponendo fine in anticipo alla Guerra Fredda. E Giovani XXIII, quali altri grandi gesti compirà? E come gestirà il Postconcilio, il Sessantotto e gli Anni di Piombo? (se lo domanda William Riker)
"L'Uomo venuto dal Kremlino" per davvero. Gli eventi narrati nel romanzo "The Shoes of the Fisherman" dello scrittore australiano Morris West, dal quale è stato anche tratto un noto film, possono aver luogo sul serio. Josyp Slipyj, Arcivescovo di Leopoli e capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, nel 1945 viene arrestato dai sovietici, che tentano di liquidare i Greco-Cattolici riunendoli forzatamente al Patriarcato di Mosca, e resta in carcere per diciotto anni, fino al 23 gennaio 1963, quando è liberato dietro pressioni di Kennedy. Recatosi a Roma, viene immediatamente creato cardinale da Papa Giovanni XXIII, già molto malato (in realtà Slipyj era già stato nominato cardinale in pectore da Pio XII fin dal 1949). Dopo la morte di Roncalli, nel Conclave del 19-21 giugno 1963, i cardinali eleggono nuovo Papa per acclamazione proprio Slipyj, che prende il nome di Cirillo (Kiril), in onore del primo evangelizzatore degli Slavi. Nikita Kruscev chiede la sua mediazione nel conflitto che sta per scoppiare con la Cina di Mao Zedong; l'incontro tra i tre leader avviene in territorio neutrale, a Nuova Delhi. Resosi conto che il conflitto è dovuto alla cronica povertà delle popolazioni del Terzo Mondo, Slipyj/Cirillo decide di vendere la maggior parte dei beni della Chiesa per aiutare quelle popolazioni: « Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! », dichiara il Papa Slavo. Come conseguenza la guerra non scoppia, Kruscev resta in sella, Cina e URSS normalizzano i rapporti con il Vaticano e tutti acclamano il Papa che ha scongiurato la carneficina. Slipyj/Cirillo, che ha così anticipato sia Giovanni Paolo II che Francesco, morirà a Roma il 7 settembre 1984, a 92 anni, dopo ben 21 anni di pontificato, uno dei più lunghi di tutti i tempi, e sarà rapidamente canonizzato dal suo successore (l'idea è di Enrica S.)
Il Vietnam? È in Sudamerica... Pare che nel 1963 John Fitzgerald Kennedy volesse organizzare un intervento militare in Brasile per deporre il recalcitrante presidente João Goulart, ma, come si sa, Kennedy venne assassinato a Dallas e l'anno seguente Goulart venne deposto da un colpo di stato che lo sostituì con una giunta militare più vicina agli USA. E se invece Kennedy riuscisse a far partire il conflitto col Brasile? Mandare i Marines a combattere nelle giungle amazzoniche si rivelerà un disastro o una decisione sensata? Si eviterà la Guerra del Vietnam? (suggeritaci da Generalissimus)
In Riva al Po. Gianfranco De Bernardi, talentuosa promessa della Pro Patria di Busto Arsizio, viene notato da Paolo Mazza, presidente della Spal di Ferrara, mentre gioca nella Nazionale juniores, e lo preferisce a un giovane promettente del Legnano, tale Luigi Riva. De Bernardi alla Spal avrà una carriera sfortunata, mentre Riva... Ma che accade se Riva va alla Spal e la trascina alla vittoria dello Scudetto nel 1970? (diciassettesima ucronia calcistica di Giovanni Ricci, che abita proprio a Ferrara)
Le guerre climatiche. Nel 1963 gli Stati uniti d'America vararono il "Progetto Popeye" per la guerra climatica. Tale progetto, che doveva essere applicato in Indocina durante la guerra dell'Vietnam, consisteva nella creazione di nuvole artificiali con prodotti chimici che servivano a "inseminare" le nuvole, mediante un procedimento chiamato "Cloud Seeding", per scatenare sulle posizioni nemiche vere e proprie bombe d'acqua. Queste piogge dovevano essere scaricate sulle posizioni nemiche per ostacolarne i movimenti causando frane, alluvioni e sabbie mobili, oltre ovviamente all'allagamento delle gallerie sotterranee dei Vietcong. Il progetto fu scoperto nel 1972, dall'giornalista investigativo Seymour Hersh, che pubblicò un articolo sul "New York Times" e rivelò all'opinione pubblica l'esistenza di tale progetto Top Secret. Tale piano però rimase sperimentale e venne poi archiviato dalle autorità militari. Ma che accade se le principali potenze mondiali iniziano una corsa agli armamenti climatici, visto che, secondo testimonianze di ex piloti dell'aviazione militare sovietica, anche l'URSS stava sviluppando armi di quel genere e progetti di inseminazione di nuvole analoghi al "Progetto Popeye" statunitense? (è di Alfio, che si è ispirato a questo articolo)
Il Pescatore non poteva essere che lui. Il 9 ottobre 1963 una frana si stacca dal monte Toc, nel Friuli, e un'enorme massa di pietra precipita nel bacino artificiale del Vajont, sollevando un'ondata micidiale. Per fortuna però l'assessore regionale all'ambiente aveva denunciato la pericolosità del costone roccioso ed i civili erano stati evacuati in fretta dall'intera valle: l'ondata spazza via dei villaggi ormai deserti. Pare che la segnalazione alla regione autonoma di Friuli-Venezia Giulia sia partita l'estate precedente dal giovane arcivescovo di Cracovia, in vacanza in quelle terre, che si è accorto dell'instabilità del costone roccioso mentre pagaiava sul lago artificiale. Il suo nome è Karol Wojtyla (altra pensata di William Riker; ecco la proposta di Demofilo)
L'Italia idroelettrica. Nel 1934 la capacità totale di accumulo del Regno d'Italia era stimata, a lavori conclusi, in 11,94 miliardi di metri cubi, di cui 1,71 già operativi. La potenza sviluppabile era stimata in 56300 Gigawatt teorici, corrispondenti a 35000 Gigawatt reali. In HL, come conseguenza del disastro del Vajont, il programma idroelettrico fu abbandonato preferendovi lo sviluppo del termoelettrico. Il POD è questo, ipotizziamo che il programma idroelettrico non venga abbandonato. Con una produzione di circa 35000 Gigawatt, forse di più dato il miglioramento della tecnologia, l'Italia sarebbe praticamente indipendente dal punto di vista energetico e l'importazione di combustibili fossili sarebbe limitata, un po' come per la Francia, solo a quanto necessario per l'autotrazione. Come potrebbe cambiare la Storia? (proposta da Enrico Pizzo)
Milena Cantù Celentano. Nel 1962 nacque ufficialmente il famoso "Clan Celentano", ma tutti sanno che quella del clan è stata una bella utopia, un sogno che, come spesso capita, si è trasformato in un incubo. Sembra la maledizione delle "Tavole Rotonde": in un modo o nell'altro, con pochissime eccezioni (che confermano la regola) finiscono per andare incontro allo stesso destino di quella di Camelot e Re Artù. Ovvero, a litigare. Gli ex membri del Clan, da oltre 40 anni, hanno più a che fare con avvocati che con musicisti. Comunque, tutti coloro che hanno litigato con Celentano, da Don Backy a Gino Santercole, su una cosa sono concordi: "Cherchez la femme". Non c'è l'hanno cioè con il Molleggiato: danno tutta la colpa a Claudia Mori. Sono convinti che, da quando Adriano lasciò la sua prima fidanzata, la "Ragazza del Clan" Milena Cantù, e si mise con la Mori, non è più stato lui. Ma supponiamo che Adriano non giri mai il film "Uno strano tipo", sul cui set conobbe la Mori, e nel 1963 sposi Milena Cantù; Claudia Mori, se non rimane un'anonima qualunque, sposa Fausto Leali (cosa che, nella nostra Timeline, ha fatto la Cantù). Prosegue allora l'esperienza del Clan, quanto meno con le caratteristiche con cui era sorta, ovvero un gruppo in primo luogo di amici, che mettevano in comune i propri talenti musicali, anche in modo da averne un ritorno economico vantaggioso per tutti. Come cambia la carriera del Molleggiato? (quinta ucronia musicale e prima ucronia dedicata a Celentano dal Marziano)
La Notte dello Sciacallo. Il film del 1973 "Il Giorno dello Sciacallo", a sua volta tratto dal romanzo omonimo scritto da Frederick Forsyth, segue un anonimo killer inglese al soldo dell'OAS, che nel film viene chiamato semplicemente Lo Sciacallo, incaricato di uccidere il presidente Charles De Gaulle. Nel film l'attentato, che consiste nello sparare a De Gaulle mentre sta presenziando ad una parata per l'anniversario della Liberazione di Parigi, fallisce letteralmente all'ultimo secondo, perché De Gaulle si china esattamente mentre il killer spara, e prima che questo riesca a sparare un altro colpo la polizia irrompe nella stanza e lo uccide. Il film all'inizio, prima di introdurre lo Sciacallo, ricostruisce l'attentato subito da De Gaulle il 22 agosto 1962 a Petit Clamart, il che ci permette di dedurre che l'ucronico attentato a De Gaulle perpetrato dallo Sciacallo avvenga il 25 agosto 1963 (è infatti impossibile che gli avvenimenti del film si svolgano in appena tre giorni). Immaginiamo quindi che la storia sia vera, e che lo Sciacallo non sbagli e riesca a uccidere De Gaulle. Come cambia la politica francese ed europea se De Gaulle viene assassinato da un misterioso killer dell'OAS nell'estate del 1963? (se lo chiede Dario Carcano)
Ronnie il Democratico. Negli anni '40 Ronald Reagan, come la maggior parte degli attori di Hollywood, aveva aderito al Partito Democratico, per poi passare ai Repubblicani negli anni '60. Ma che accade se resta democratico e coltiva grandi idee progressiste? Si farà eleggere nel 1976 dopo Gerald Ford? Quale la sua politica interna, e quali i rapporti con l'URSS? (seconda ucronia reaganiana di William Riker)
Martin Luther President. Martin Luther King decide, anziché di continuare a combattere per i diritti civili degli afroamericani in Patria, di adottare una soluzione diversa al problema, dichiarando la secessione di alcuni Stati del Sud in maggioranza abitati da Neri; oppure emigra in massa verso una nuova "Terra Promessa" in Africa, rimpolpando ad esempio la Liberia ed allargandone i confini. In entrambe le opzioni lo stesso Pastore Luterano diventa automaticamente il primo Presidente dei nuovi stati. Immagino però in futuro una probabile guerra civile capeggiata da Malcolm X, che vedrà contrapporsi i Musulmani ai Cristiani, in una situazione molto simile alla Palestina attuale (Never75 dixit)
Dallas mon amour. Una delle ucronie più classiche. Kennedy va a Dallas come nella nostra Timeline, ma un incidente qualunque fa cambiare il percorso della Limo One, o una lieve pioggia (o un avvertimento) lo fa passare su una macchina coperta. Nel caso più improbabile possiamo immaginare il solito eroe americano dei film che lo salva, a morire è solo Jackie. Kennedy é sano e salvo, il paese é sotto shock per la morte della first lady e piange oceani di lacrime davanti alle immagini del piccolo John Jr. davanti alla tomba della madre. L'effetto di simpatia é tale che Kennedy é rieletto senza problemi. Oswald é accusato di aver sparato e sarà poi "eliminato", ma Kennedy e suo fratello scoprono ben presto le prove della congiura e del piano di "quasi colpo di stato" che era stato elaborato. Il primo ad essere tolto di mezzo é Lyndon B. Johnson, che era implicato, e che perde la vicepresidenza sotto accusa di corruzione. Robert Kennedy diventa il vice di suo fratello mentre Ted diventa Attorney General. Lo stesso accade al capo della CIA e a diversi grandi capi di industrie militari, del petrolio e della mafia che sono scoperti ma eliminati progressivamente e discretamente, in una vera guerra civile segreta tra servizi segreti. Avendo bisogno di calma all'estero e di alleati, Kennedy si mostra ben più morbido con l'Est ed inizia un dialogo con l'altro K. per una distensione più profonda. Quando Kruscev é minacciato di essere rimosso dalla direzione dell'URSS, Kennedy lo appoggia e esige di trattare solo con lui. Una distensione riuscita sarebbe favorevole al collerico K. e potrebbe contribuire a mantenerlo al potere. Chissà, forse potrebbe nascere una guerra meno fredda, forse un trattato come l'Entente Cordiale? Kennedy nella stessa ottica potrebbe ritirare prima le truppe dal Vietnam, lasciando due paesi con una certa guerriglia nel Sud più o meno estesa: il Vietnam sarebbe riunificato più tardi sul modello dello Yemen in un periodo meno teso. Come cambiano la storia dell'America e del mondo? (se lo chiede Perchè no?)
¡Que viva Oswald! Subito dopo aver sparato al Presidente John F. Kennedy, assassinandolo alle 12.30 del tragico 22 novembre 1963 che cambiò la storia dell'America e del mondo, come è stato accertato oltre ogni ragionevole dubbio, Lee Harvey Oswald, ex marine e sfegatato ammiratore di Fidel Castro, scese di corsa le scale del Texas Book School Depository, antistante alla tristemente famosa Dealey Plaza, e si fermò nel refettorio a prendere una bibita da un distributore per non dare nell'occhio. Un poliziotto accorso sul luogo da cui provenivano gli spari lo fermò, ma il suo capo gli assicurò che lo conosceva, e il gendarme lo lasciò andare. Subito il cecchino abbandonò il luogo di lavoro senza nemmeno chiedere un permesso, ed uscì dall'edificio in maglietta nonostante quel giorno di fine novembre non fosse certo torrido. Egli si recò alla pensione dove alloggiava durante la settimana lavorativa e, siccome aveva lasciato il suo fucile di precisione Mannicher-Carcano al sesto piano del Deposito, prese la pistola e cominciò a girovagare per la città, mentre la polizia setacciava le strade di Dallas alla ricerca dell'attentatore. Oswald aveva assassinato Kennedy nella speranza di compiere un gesto altamente rivoluzionario a vantaggio della causa comunista, di cui era simpatizzante, e di certo sognò di farla franca, recarsi in Messico (anche se aveva pochi soldi in tasca perchè aveva lasciato quasi tutti i risparmi e la fede nuziale alla moglie Marina), e da lì tramite l'ambasciata cubana recarsi all'Avana, rivendicare di essere l'assassino dell'odiato Kennedy e ottenere finalmente la fama tanto sognata, lui che era sempre stato un uomo mediocre. Là avrebbe potuto essere osannato come un eroe del comunismo! Purtroppo per lui però la fortuna gli voltò le spalle: a un certo punto l'agente J.D. Tippit in auto lo avvistò, ed egli commise l'errore di cambiare immediatamente senso di marcia. Tippit lo considerò sospetto, si fermò e gli chiese i documenti; ad Oswald non restò che sparargli ed ucciderlo. Capì allora che non aveva più scampo: si rifugiò in un cinema senza pagare il biglietto, ma un negoziante lo notò, chiamò la polizia che fece irruzione nel cinema e lo catturò; nella collutazione Oswald si procurò l'occhio nero che esibì in tutte le foto in manette, Due giorni dopo un certo Jack Ruby, gestore di night club con disturbi mentali, lo assassinò nella Centrale di Polizia di Dallas con un colpo di pistola all'addome, a suo dire per vendicare il Presidente di cui era uno strenuo ammiratore. Il Presidente del New Deal era stato ucciso da un cretino con un movente cretino. Ma supponiamo che Oswald sia più fortunato, non incontri alun piedipiatti, trovi un autobus in partenza per Città del Messico, abbia i soldi per pagare il biglietto e, esibendo un documento falso (ne possedeva più di uno), riesca a farla franca e a raggiungere l'ambasciata cubana, e da lì L'Avana. Cosa accade se Fidel Castro lo accoglie a Cuba come un eroe, gli conferisce un'onorificenza e lo nomina ufficiale dell'Esercito Rivoluzionario Cubano? Come reagiranno gli Stati Uniti, una volta accertato che dietro la morte del più giovane presidente USA di tutti i tempi non ci sono né la CIA né il Vicepresidente Lyndon Johnson, come si teorizzò e si teorizza tuttora, bensì un vero e proprio sicario castrista? (proposta da William Riker)
Ruby fa cilecca. Ucronia contraria della precedente. L'assassino del presidente non viene ucciso da Jack Ruby e svela che è stata la CIA con la complicità di Lyndon Johnson e di Richard Nixon ad organizzare l'attentato contro John Fitzgerald Kennedy; che accade? (proposta da Corrado)
Lady Babushka Brežneva. Il filmato più nitido dell’attentato a Kennedy del 22 novembre 1963 è quello girato da Abraham Zapruder. In esso si vede una donna molto vicina all'auto del presidente al momento della sua morte, e che sembra aver ripreso tutto con una macchina fotografica (ma secondo alcuni con una telecamera). Dopo lo sparo, la gente scappa via terrorizzata ma lei no, si guarda intorno indifferente e poi va via con calma. Nonostante accurate ricerche dell'F.B.I., nessuno è mai riuscito a dare un nome a quella donna, che da allora è conosciuta con il nickname di Lady Babushka, avendo i capelli raccolti appunto con un babushka, un foulard solitamente indossato dalle anziane russe. C'è persino chi la ha creduta una viaggiatrice del tempo, venuta dal futuro per scattare fotogrammi di quel momento storico. Supponiamo però che, poco dopo l'attentato, la polizia arresti "Lady Babushka", scoprendo con grande sorpresa che si tratta di Galina Leonidovna Brežneva, figlia primogenita del Secondo Segretario del Comitato Centrale e Presidente del Presidium del Soviet Supremo Leonid Brežnev. Quest'ultima afferma che si trovava lì per semplice turismo, e che ha assistito per caso all'assassinio di Kennedy, ma ben presto emerge il fatto che è entrata negli USA sotto falso nome e che in passato ha avuto abboccamenti con vari esponenti del KGB. Alla fine Galina confessa che il mandante dell'omicidio di Kennedy è suo padre, deciso ad eliminare il popolare e giovane presidente della superpotenza rivale e ad addossare la colpa dell'omicidio al Primo Segretario del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e Presidente del Consiglio dei Ministri dell'URSS Nikita Sergeevič Chruščëv, così da potergli succedere dopo averlo silurato (Brežnev si era deciso a mettere in atto questo complotto dopo che Chruščëv a suo dire si era mostrato debole nella Crisi dei Missili di Cuba dell'anno precedente). Che cosa accade? (un'incredibile idea di Enrica S.)
Jacqueline Agnelli. Nino Torriani, uno dei due soci della della "Agent foto", agenzia fotografica torinese, era in casa Agnelli a Villar Perosa a fotografare argenteria quando nella primavera del 1962 arrivò John Kennedy che voleva essere accompagnato ad incontrare il "veggente" Gustavo Adolfo Rol (Agnelli era di casa da Rol, che si circondava volentieri della intellighenzia torinese nel suo salotto). Kennedy era senza moglie al seguito, dopo le indiscrezioni di un colpo di fulmine tra Jacqueline ed Agnelli (lei era sempre attratta dal potere e dai soldi), che aveva scatenato le sue ire ed aveva interrotto la sua visita italiana insieme alla figlia Caroline con il famoso laconico bigliettino di richiamo (storicamente noto) "More Carolina, Less Gianni". Ora, supponiamo che, alla morte di JFK, Jacqueline cerchi in Gianni un amico che la consoli e nasca un amore... vero. Nel 1964 Agnelli divorzia, lascia la FIAT al fratello Umberto, sposa Jacqueline e si mette in affari in America, nel 1967 apre una banca con l'amico Rothschild e finanzia per primo il mercato della Cina e dell'India che vede come i paesi del Terzo Millennio... (una sorprendente ucronia di Sandro Degiani!)
Hoovertime. Sembra strano che J. Edgar Hoover, capo dell'FBI dal 1935 al 1972, non abbia usato le sue abilità nel recuperare informazioni per arrivare più in alto. E se decidesse di correre per la presidenza degli USA? Nel 1961 Hoover si dimette da capo dell'FBI, e, forte dei suoi successi passati alla testa dell'agenzia federale e grazie ad una campagna diffamatoria nei confronti di John Kennedy, nella quale scopre tutti i suoi altarini e quelli della sua famiglia, e riesce a diventare presidente. Cosa accade agli USA? Nella peggiore delle ipotesi diventano uno stato di polizia, con l'FBI che si trasforma davvero in una specie di Gestapo come temeva il Presidente Truman, il programma COINTELPRO esteso ai massimi livelli, Martin Luther King, Malcolm X e i leader delle Pantere Nere finiscono in carcere assieme ai vari giornalisti e atleti che osano criticare la Guerra del VIetnam, a pacifisti, membri del Ku Klux Klan, sospetti elementi eversivi, omosessuali, hippie e chi più ne ha più ne metta. Altre conseguenze? (è di Generalissimus)
Zanzibar resta indipendente. Il 12 gennaio 1964 fallisce la Rivoluzione di Zanzibar, il sultano Jamshid bin Abdullah resta in sella assieme al governo eletto nel 1963. L'Afro-Shirazi Party, partito di ispirazione socialista, non ascende al potere, non si fonde con il partito dominante del Tanganica, il TANU (anch'esso di sinistra), e così Tanganica e Zanzibar non si uniscono nella Repubblica Unita della Tanzania. Zanzibar resta una monarchia costituzionale e rimane indipendente, così come il Tanganica. Come cambia la storia della regione e dell'Africa? (farina del sacco di William Riker)
Scambiatevi un Segni di pace. Antonio Segni è meno conservatore che nella nostra Timeline, non cerca di mettere a tutti i costi i bastoni fra le ruote a coloro che vogliono riforme sociali e strutturali, il Piano Solo è davvero il parto dell'immaginazione fin troppo fervida di un appassionato di teorie del complotto, non litiga con Moro e Saragat e non viene colpito da trombosi cerebrale e può perciò condurre a termine il suo mandato. Quali le conseguenze? (sempre Generalissimus)
Il gran ritorno di Grace Kelly. Per il ruolo principale del suo film "Marnie", nel 1964 Alfred Hitchcock voleva la sua musa Grace Kelly, che non vedeva l'ora di ritornare sul set e fuggire dal soffocante protocollo della corte monegasca. L'attrice fu costretta tuttavia a rifiutare: il suo matrimonio con il principe Ranieri III la costrinse a tener conto dell'opinione del popolo del Principato, che non approvava un suo ritorno sullo schermo in un ruolo tanto estremo. Ma che accade se la Kelly fa di testa sua e torna ad Hollywood per girare "Marnie"? (farina del sacco di Enrica S.)
Ford & Drake. Ad inizio anni '60 Henry Ford II era fermamente convinto che la migliore pubblicità per l'azienda fosse una forte affermazioni nel campionato Prototipi. Altresì consapevole del forte ritardo nei confronti della Ferrari, decise che la soluzione migliore per la Ford era l'acquisizione della prima. Nonostante Enzo Ferrari non fosse contrario, in linea di principio, all'ingresso di un partner finanziario, a causa degli enormi costi derivanti dalle competizioni nel Mondiale Prototipi e nel Mondiale F1, le trattative fallirono a causa del rifiuto di Ford di garantire al Drake la totale autonomia nella gestione del reparto corse. Ma ipotizziamo che Henry Ford II accetti le condizioni di Ferrari, acquisizione del 100% della società ma totale autonomia nella gestione del reparto corse, come potrebbe cambiare la Storia? (opera di Enrico Pizzo)
Il Trump ante litteram. Barry Goldwater, Senatore dell'Arizona, fu candidato dai repubblicani alle Presidenziali del 1964. Egli propose di usare armi nucleari in Vietnam e appoggiò la Segregazione Razziale su modello quasi apartheid; ma anche il "democratico" George Conroy Wallace, Governatore dell'Alabama, aveva ideali simili. Che succede se uno di questi due personaggi diventa davvero Presidente USA? (se lo chiede Federico Sangalli)
Kosygin sugli scudi. Nel 1964, in Unione Sovietica, non è Breznev a prendere il potere, ma Kosygin. Costui può procedere col suo programma di riforme radicali e trasformare l'Unione Sovietica in quello che è oggi la Cina moderna, evitandole stagnazione e gerontocrazia. Sentiremo ancora parlare di URSS ai giorni nostri? (ancora Generalissimus)
Gromyko sugli scudi. A Kruscev succede Andrej Gromyko, che comincia in anticipo qualcosa di simile alle riforme di Gorbacev, che gli succede alle sue dimissioni nel 1988. Cosa accade all'URSS? (di nuovo Generalissimus)
Clay, dove sei? Il 25 febbraio 1964 a Miami un ventiduenne e semisconosciuto Cassius Clay conquistò il titolo di campione del mondo dei pesi massimi, nonostante i bookmaker lo quotassero 7 a 1, perchè il campione in carica Sonny Liston al 7° round gettò la spugna per un dolore alla spalla. "Sono il re del mondo!" esultò Clay, che il giorno dopo si convertì all'Islam e prese il nome di Mohammed Ali. Ma, secondo quanto emerso dagli archivi dell'FBI e pubblicato dal "Washington Times", non fu un pugno ben assestato a lanciarlo nell'olimpo della boxe: Frankie Carbo, un mafioso locale, si sarebbe accordato con Liston per truccare il match e spartirsi le vincite delle scommesse, che ammontavano a un milione di dollari, all'insaputa di Clay. Ma che accade se la combine diventa di dominio pubblico e la carriera di Clay/Ali è troncata sul nascere? (questa invece è di Enrica S.)
Che mondo sarebbe con la Nutella?/4. Il 20 aprile 1964 la crema di nocciole "Giandujot" ideata da Pietro Ferrero cambia formula, densità e nome: non deve essere più tagliata a fette, ma spalmata direttamente sul pane. Nasce la Nutella, prodotto che accresce il successo dell'industria Ferrero, rendendola famosa in tutto il mondo. Ma se questo prodotto non vede mai la luce? Certamente la storia del costume sarà molto diversa, e nel film "Bianca" Nanni Moretti dovrà far ricorso a un enorme barattolo di marmellata o di miele o di yogurt per affogare l'ansia... (proposta dal Marziano)
Paella-western. Jesus Franco, regista spagnolo di B-movie, notoriamente detesta il genere western ma è molto più eclettico e di vedute più larghe dei suoi concorrenti. Ora, che accade se egli prende il posto di Sergio Leone, deceduto prima di finire uno qualsiasi dei suoi spaghetti-western girati in Spagna, o semplicemente tornato a girare film in costume? Che accade al genere western? Come verrà "Per un pugno di dollari", o meglio "Por un puñado de dólares", diretto da Jesus Franco e con Fernando Fernán Gómez al posto di Clint Eastwood? (un'ucronia cinematografica di Marco Zucca)
Le città nomadi. Nel 1964 la "Archigram", uno studio di architettura britannico con sede a Londra, celebre per i suoi progetti urbani futuristici e d'avanguardia, propose la realizzazione di "città mobili" chiamate "Walking City". L'idea fu dell'architetto britannico Ron Herron, che lavorava per questo studio di architettura: le città dovevano essere fatte di edifici "intelligenti", dotati di intelligenza artificiale e di meccanismi robotici; una "base" robotizzava conteneva delle zampe giganti e sopra c'era la città. La forma derivante dalla combinazione di insetti e di macchine è stata un'interpretazione letterale da Le Corbusier, aforisma di "una casa come una macchina in cui vivere": la città mobile sarebbe stata "nomade", ovvero avrebbe viaggiato fino ad arrivare in luoghi dal clima mite o favorevole. Le città mobili sarebbero state utili nell'caso di una Guerra nucleare tra gli USA e l'URSS (psicosi da Guerra Fredda) ma il progetto era troppo ambizioso e "d'avanguardia" per quei tempi, rimase solo sulla carta e venne abbandonato e dimenticato. Ma se invece queste "città robotiche" intelligenti e ambulanti fossero state sviluppate per davvero? E se oggi nell'mondo, le città invece di essere ferme, fossero mobili o nomadi? (un'idea balzana di Alfio)
Il disastro di Milano. La Grande Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrera perisce in un disastro aereo di ritorno dall'Argentina dopo la finale di andata di Coppa Intercontinentale giocata il 9 settembre 1964 contro l'Independiente di Avellaneda. Cosa accade al calcio italiano e mondiale? Come sarà ricordata quella squadra? Come cambia la storia del club nerazzurro? (diciottesima ucronia calcistica di Nostradamus)
Romania/1. I pozzi di petrolio in Romania sono più sostanziosi e la nazione rumena resta una grande esportatrice di petrolio per tutto il XX secolo. Resta più ricca ed il regime comunista (se Ceausescu non rimborsa il debito estero come nel 1989) resta in piedi, con Iliescu che succede a Ceausescu nel 1995 (la prima ucronia rumena di Maggioriano)
Romania/2. Sono le guardie di ferro a massacrare Antonescu ed il suo staff, invece del contrario. Si forma dunque uno stato molto più fascistoide di quello nella nostra timeline, che viene fatto sopravvivere dagli Americani in funzione anti-sovietica . Quali le conseguenze nella scena politica europea? (la seconda ucronia rumena di Maggioriano)
Qui a schifìo se finisce. L'attacco speculativo contro la Lira nel 1964 fu bloccato grazie alla concessione da parte USA di un prestito straordinario di oltre 600 milioni di USD alla Banca d'Italia. Il Governo Statunitense aveva scelto di concedere il prestito per evitare di mettere in crisi il Sistema di Bretton Woods. Ipotizziamo che il Governo USA invece di impegnarsi per mantenere Roma all'interno del Sistema scelga di limitarsi ad un suo riaggiustamento in cui l'Italia non è prevista. La prima cosa che mi viene in mente è che il valore della Lira non sarebbe più legato al Dollaro Usa bensì fluttuerebbe liberamente. Questo, a causa delle caratteristiche del nostro sistema produttivo, finirebbe per tradursi in un'inflazione a due cifre. Ora, la Repubblica Italiana ha goduto di un inflazione, tutto sommato, contenuta dal '52 al '63. Inserire una variabilità del genere significherebbe molta più tensione sociale e probabile fine della Prima Repubblica in occasione della crisi petrolifera del 1973. Voi che ne dite? (ce lo chiede Enrico Pizzo)
Il colpo di testa di de Gaulle. La crisi del sistema di Bretton Woods è iniziata con la conferenza stampa del Generale De Gaulle del 4 febbraio 1965 in cui annunciava che la Francia avrebbe cambiato in oro tutte le sue riserve di Dollari USA, accusando gli Stati Uniti di manipolare a loro piacimento l'economia mondiale. L'esempio francese fu seguito da altre nazioni, tra cui il Regno Unito, provocando un drammatico calo nelle riserve auree della FED, tanto da costringere il Presidente Nixon ad annunciare il 15 agosto 1971 la fine della convertibilità del Dollaro in oro. E se il Generale De Gaulle decidesse di non cambiare in oro le riserve francesi di Dollari, non avviando quel processo che porterà al collasso del sistema di Bretton Woods? (ancora Enrico Pizzo)
L'ESA in anticipo. E se De Gaulle, dopo avere ascoltato il famoso discorso di Kennedy, si lasciasse andare all'ennesima provocazione, promettendo un Francese sulla Luna prima del 1970? La Francia da sola non potrebbe farcela e ciò porterebbe a una creazione in anticipo dell'ESA. E poi? (ovviamente Perchè No?)
Il piano SOLO. Il colpo di Stato del luglio 1964 riesce e nasce la "Repubblica Militare Italiana". Che accade? (proposta e realizzata da Tony)
Dal Migliore al Migliorista. Il 21 agosto 1964 a Yalta, in URSS, si spegne il leader comunista italiano Palmiro Togliatti. Che succede se, al posto di Luigi Longo, gli succede il giovanissimo Giorgio Napolitano, classe 1925, che traghetta subito il PCI verso l'Eurocomunismo, anticipando di decenni lo "strappo da Mosca" di Berlinguer? Come cambia il panorama politico italiano? (questa è di Enrica S.)
Le ultime parole famose di Nizon. « In confidenza posso affermare che non prevedo assolutamente di candidarmi a qualunque cosa negli anni 1964, 1966, 1968 o 1972...Chiunque pensi che io possa candidarmi a qualunque cosa che inizi in qualunque anno è fuori di melone. » Questa frase fu pronunciata da Richard Nixon nel 1964, durante un'intervista. Ovviamente le cose andarono diversamente, come ben sappiamo.; candidatosi nel 1968 fu eletto alla presidenza e fu rieletto nel '72, rimanendo in carica fino al '74, quando fu costretto a dimettersi a causa dello scandalo Watergate. E se invece non si fosse candidato? Chi sarebbe stato lo sfidante di Hubert Humprey per la casa bianca? Forse il Repubblicano Liberale Nelson Rockefeller, che non si sposterebbe a destra per aver perso la nomination presidenziale e non ordinerebbe il massacro della prigione di Attica. Che piega avrebbe preso la storia? (proposta da Inuyasha Han'yō)
L'Indonesia rossa. Dipa Nusantara Aidit, detto Amat, Segretario Generale del Partito Comunista Indonesiano, fa solo finta di accettare il Marhaenismo di Sukarno e, forte del fatto che il suo è il partito politico più grande dell'Indonesia e il terzo partito comunista più grande del mondo precede tutti e organizza un colpo di stato nel 1964, instaurando un regime comunista con conseguenti purghe di oppositori. Quali le conseguenze? (è di Generalissimus)
Un solo Vietnam in anticipo. Quando iniziano le rivolte per l'unificazione del Vietnam, gli USA non pensano di andare a combattere quattro cinesini armati di pagaie ma si studiano bene la fattibilità e i costi della guerra, in particolare valutando il conflitto fra vietnamiti e francesi di pochi anni prima. Dopo attente valutazioni capiscono che una guerra in Vietnam sarebbe cosa folle e decidono di trattare coi ribelli puntando alla creazione di un Vietnam unito che non sia allineato ai sovietici russi. Ce la faranno? Quali conseguenze nella politica interna ed estera? (made in Basileus TFT)
I due Vietnam. Gli americani si accorgono quasi subito della difficoltà della guerra, quindi decidono di sospendere gli attacchi contro il Vietnam del Nord, e di focalizzarsi sulla creazione di una "barriera" che blocchi l'avanzata comunista. Il Vietnam risulta quindi diviso in due, come la Corea, fino ad oggi; gli Usa non vincono la guerra, ma nemmeno la perdono; i militari statunitensi, al loro ritorno a casa non vengono considerati dei mostri. Che accade? (è di MattoMatteo)
Vacanze Vietnamite. Gli anni '50,'60 e '70 del XX Secolo sono stati segnati da numerosi eventi, tra i quali,le due guerre, Corea e Vietnam, che hanno insanguinato tali penisole del Sud Est Asiatico. E' risaputo Urbi et Orbi (ovvero ne sono a conoscenza tutti gli orbi della Città e pure i ciechi!) che la contestazione a tali impegni bellici negli USA diede la stura alla contestazione, che sfocerà nel mitico '68. Ora, gli USA, per quanto furono il paese che più si impegnò in tale guerra, non furono l'unico paese occidentale ad intervenire, come si diceva allora, in difesa del "Mondo libero". Anche altri si impegnarono militarmente in quelle occasioni. Il secondo paese in termini di impegno politico-militare, ovvero di dimensioni del contingente coinvolto e della partecipazione di tale contingente in eventi bellici propriamente detti (alias battaglie) fu l'Australia. Anche nella Terra dei Canguri montò un movimento di contestazione pacifista. In misura molto minore, rispetto a tali paesi anglosassoni, però anche altre nazioni diedero un contributo a tale eventi. Per la Corea, una parte significativa toccò ai Turchi. Furono proprio loro che capovolsero le sorti della guerra. Tra l'altro, l'incontro con la presenza militare turca rivitalizzò l'antico ed asfittico Islàm coreano, sino ad allora limitato a sparute minoranze etniche, tra cui alcune anche loro di stirpe turca o turco-tartara, dell'estremo nord-est. In Corea ci fu una presenza italiana., che non andò oltre qualche ospedale da campo, con il relativo personale e qualche carabiniere a montarci la guardia. Ma che accade se l'Italia decide di "metterci la faccia" e di impegnarsi in primissima persona, con grande scialo di mezzi militari, in Corea e soprattutto in Vietnam? Quale l'impatto della "Sporca Guerra" sulla società e sulla politica italiana? (pensata dal Marziano)
Un democristiano ad Hanoi. Nel 1965 il Sindaco di Firenze, l'anticonformista Giorgio La Pira, si recò ad Hanoi, nel Vietnam del Nord, e incontrò di persona Ho Chi Minh, con il quale lavorò ad una bozza di accordo bilaterale per porre fine alle guerre nella martoriata regione indocinese, ma l'anno successivo la proposta venne rifiutata dal presidente USA Lyndon Johnson. Come andò a finire lo sappiamo tutti: alla conclusione della loro disastrosa esperienza bellica, gli Stati Uniti furono costretti ad accettare condizioni decisamente più sfavorevoli di quelle proposte da La Pira nella sua coraggiosa mediazione. E se la proposta invece viene accettata? (è di Enrica S.)
Distensione nippo-coreana. Ucronia scritta come reazione al ritorno di fiamma dell'odio tra le le due nazioni (il mio N°3 nel campionato dell'imbecillità politica dopo la Brexit e Bolsonaro). È stato svelato nel 2019 che l'imperatore Hirohito aveva diverse volte voluto esprimere rimorsi per l'entrata in guerra e i crimini seguenti (non é chiaro se i rimorsi erano diretti solo verso il popolo giapponese o anche i popoli vicini). I diversi governi gli hanno impedito di farlo come hanno impedito a suo figlio Akihito di fare lo stesso (e fanno pressione sull'attuale Naruhito nello stesso senso). Pare che nei suoi ultimi anni Hirohito non volesse più essere curato perché non voleva prolungare la sua esistenza e continuare a sopportare "questo peso" sulle sue spalle (il peso dei suoi crimini o semplicemente dell'opinione pubblica?). Ma se, approfittando della firma dell'accordo tra il Giappone e la Corea del Sud in 1965, l'imperatore avesse bypassato le direttive del governo ed espresso questi rimorsi tanto attesi sia in Giappone che nel resto dell'Asia? Pure simbolica, la dichiarazione avrebbe aperto il campo di studio della guerra ancora oggi seppellito in Giappone. Sarebbe stato autorizzato studiare e fare la critica del periodo fino a renderlo di conoscenza pubblica per tutti i Giapponesi (non lo é ancora oggi). I diversi governi giapponesi stessi avrebbero dovuto accettare quest'evoluzione e usarla per migliorare le loro relazioni con Corea, Filippine, Vietnam e sopratutto Cina. Avremmo visto gesti di riconciliazione sul modello franco-tedesco che avrebbero forse facilitato la cooperazione economica fino a creare una zona economica est-asiatica con scambi di studenti. Non avrebbe cambiato molto la storia fino a dopo gli anni 2000 quando i problemi della memoria della guerra sono diventati importanti per la Cina e la Corea del Sud. Forse avrebbe facilitato anche l'alternanza politica in Giappone e stimolato la sua società. L'Asia non avrebbe le attuali tensioni tra le diverse nazioni murate nel loro orgoglio (forse non sarebbe cambiato granché ma sarebbe stato bello, commenta l'autore Perchè no?)
La Julie Andrews italiana. Un'ucronia dedicata a Raffaella Carrà il 5 luglio 2021, il giorno della sua scomparsa. Non tutti sanno che Raffaella Pelloni (questo il suo vero nome) iniziò la sua carriera come attrice, ed interpretò anche ruoli di rilievo, come ne "Il Colonnello Von Ryan" con Frank Sinatra. A fine anni sessanta, però, decise di iniziare una carriera di showgirl televisiva, e sappiamo dove essa la ha portata. Ma se avesse insistito con il cinema, e avesse ottenuto una fama tale da oscurare persino quella della Loren? Recitando, ballando e cantando, avrebbe potuto diventare la Julie Andrews italiana, e magari interpretare lei Mary Poppins per conto di Walt Disney! (questa è di William Riker)
La Star Miranda Orfei. Un'ucronia anche per Moira Orfei il 15 novembre 2015, il giorno della sua scomparsa. Da giovane la più nota circense d'Italia (il cui vero nome era Miranda) interpretò una quarantina di film, dai peplum alle commedie. Pietro Germi la volle in "Signore & signori", e le disse che, se avesse studiato recitazione, avrebbe potuto essere brava come Sophia Loren. E se lei segue il suo consiglio? Quali capolavori potrebbe interpretare? (ancora Enrica S.)
Requiem per Andreotti. Il Divo Giulio era cagionevole di salute gia in gioventù, ma campò a lungo come altri personaggi malaticci, fra i quali Ottaviano Augusto e Papa Leone XIII. Non solo non fece il militare, essendo stato scartato, ma gli pronosticarono una vita non molto lunga. Orbene, ipotizziamo che Andreotti muoia negli anni '60 a poco più di 40, anni o che la sua salute si aggravi ed esca dal giro importante della politica. Come cambiano la storia d'Italia e il suo ruolo nella guerra fredda? I comunisti prenderebbero il sopravvento? Nascerebbe una destra più dura capeggiata da Cossiga, filoamericana e con l'appoggio dei missini? O verrebbe fuori un Pinochet italiano? Molti segreti verrebbero finalmente a galla? Tangentopoli anticipata? (un'ucronia scritta da Rivoluzionario Liberale il 6 maggio 2013)
Lo spettro di Attila/2. Durante la guerra in Vietnam gli americani usano un potentissimo "diserbante", molto più distruttivo dell'"Orange" a base di diossina da loro utilizzato nella nostra Timeline. Azzerando la produzione agricola dei Vietcong costoro, vistisi alla fame, propongono la resa incondizionata al Sud. Così gli USA vincono la guerra anche se i costi sono altissimi: metà del Paese è ridotto ad un deserto, e l'URSS collassa prima. Inoltre non avremo l'excalation comunista-maoista negli altri Paesi Asiatici come Cambogia, Birmania ed oggi Nepal (nuovo incubo ad occhi aperti di Never75)
La Perottona. Il torinese Pier Giorgio Perotto (1930-2002), sebbene il suo nome oggi sia sconosciuto ai più, fu uno dei più geniali inventori italiani di tutti i tempi. Per conto della Olivetti nel 1965 egli mise a punto il primo prototipo di personal computer, adatto alle esigenze di aziende e privati, battezzato Programma 101 ma meglio noto come Perottina: grande quanto una calcolatrice da ufficio, con stampante integrata, ne furono prodotti 44.000 esemplari, ma purtroppo essa non sfondò: le caratteristiche della macchina, potenzialmente rivoluzionarie, non vennero comprese dai vertici della Olivetti, orientati ancora al rilancio della propria tecnologia meccanica, e Perotto fu praticamente dimenticato. Ma se la Olivetti è più oculata, e punta decisamente sul settore informatico, coprendo d'oro Perotto anziché sviluppi versioni sempre più aggiornate della sua macchina? Il geniale inventore negli anni settanta aggiunge alla sua creazione un monitor e sviluppa il primo sistema operativo moderno, detto in inglese DOS (Disk Operating System), e la Olivetti lancia lo slogan: "Una Perottina in ogni casa!" L'Italia diventa il primo produttore mondiale di personal computer e la Olivetti si trasforma in una multinazionale a livello mondiale, assumendo tra l'altro il giovane mago dell'informatica Bill Gates... (ottava ucronia informatica di William Riker)
Malcolm Great. Malcolm Little (poi chiamatosi X, 1925-1965) fu uno dei leader più oltranzisti nella storia degli afroamericani: la sua vita fu tutta spesa nella lotta contro i bianchi. Alcuni gruppi estremisti predicavano non solo l'emancipazione, ma addirittura la creazione di uno stato africano in America da localizzare nel profondo sud. Se Malcom X non viene assassinato, negli anni '70 ed '80, quando si accende la violenza dei ghetti, frange estremiste tentano la creazione di una repubblica islamica afroamericana. Possono riuscirci? Se ci riescono, con quali effetti? (se lo chiede Filobeche)
By Any Mean is Necessary (Con ogni mezzo necessario) E se nella battaglia per i diritti civili i Neri avessero dato più retta agli "estremisti" alla Malcolm X che ai pacifisti alla Luther King? La lotta per i diritti civili diventa una lotta armata, ma di massa (più delle Black panthers insomma): un'imponente armata di un milione di neri armati fino ai denti marcia verso Washington, migliaia di bianchi razzisti Ku-Kluzex ecc... si preparano a difendersi, sparatorie e morti, la lotta per i diritti civili diventa una "seconda guerra civile americana". La guerra insanguina il paese per anni, tra attentati e controattentati, scontri in piazza con morti e feriti, bombe terroristiche messe dal "Frutto dell'Islam" contro Pogrom di neri messi in atto dal Ku Klux Klan; bisogna aspettare gli anni '80 o forse addirittura i '90 per l'inizio di una "riconciliazione nazionale". In questa Timeline l'URSS non è caduta perché gli USA troppo occupati a spararsi tra loro non hanno sostenuto con massicci finanziamenti gli islamisti Afghani, anzi rischiano di trovarsi una nazione "islamica" in casa, segregazionista al contrario; naturalmente Oliver Stone e Francis Ford Coppola anziché parlarci del Vietnam ci avrebbero parlato della "seconda guerra civile" con i "Niggers" (o magari i "brownies") al posto dei "Charlie", e i neri americani sarebbero diventati "miti" della sinistra antagonista come i "Charlie", tanto da dover essere sonoramente vinti e sconfitti nella cultura popolare successiva da "Rambo"? (una distopia di Federico Pozzi)
Tato, ci hai stufato! Todor Živkov, detto "Tato", fu il più longevo segretario comunista dell'Europa orientale, e dominò la vita politica bulgara dal 1958 al 1989; la sua fedeltà a Mosca fu tale che la Bulgaria si meritò il titolo di "sedicesima tra le quindici repubbliche dell'URSS". Proprio l'eccessiva subordinazione del regime nei confronti dell'Unione Sovietica fu una delle ragioni che spinsero i generali Cvjatko Anev e Ivan Todorov-Gorunja a un tentativo di colpo di stato nel 1965. Il golpe, fondamentalmente filocinese (la Bulgaria aveva intessuto crescenti relazioni commerciali con quel paese negli anni precedenti), venne sventato, anche se i congiurati se la cavarono con condanne alla detenzione abbastanza miti (a Imre Nagy era andata sicuramente peggio). Uscito rafforzato dal fallito putsch militare, Živkov continuò ad esercitare un potere assoluto sul suo paese fino alla rivoluzione del 1989, provocando tra l'altro una catastrofe ecologica nel fiume Danubio e l'esodo di centomila turcofoni, che egli voleva slavizzare a forza. Ma se il colpo di stato riesce? Come cambia la storia della Bulgaria? Sofia lascia il Comecon come l'Albania e si accosta alla Cina? A fine anni ottanta questo paese evolverà pacificamente verso la democrazia come Ungheria e Polonia, o conoscerà una rivolta cruenta come nella vicina Romania? (se lo chiede William Riker)
Bella, Ben. Leader dell'FLN e promotore della "via algerina al socialismo", Ahmed Ben Bella fu un leader amato come pochi dal popolo algerino, fino a quando un colpo di stato militare promosso da Houari Boumedienne lo spodestò e per molto tempo si disse che era stato ucciso (cosa che poi non risultò vera). Ben Bella nonostante gli attacchi di coloro che lo criticavano come un "islamista" era sopratutto un mediatore tra nazionalisti, socialisti, islamisti e comunisti; le sue riforme, specie quelle che riguardavano l'istruzione, erano sorprendentemente avanzate; cosa succede se Ben Bella resta al potere dopo il 19 giugno 1965? Boumedienne promosse l'industrializzazione dell'Algeria, Ben Bella invece per via della sua infanzia e dei suoi trascorsi giovanili era legato all'Algeria rurale; Ben Bella di formazione islamica non era contrario di per sé a che i partiti islamici partecipassero al governo, invece Boumedienne e i suoi successori, imitando l'esempio di Nasser, non li sopportavano e li perseguitarono duramente; Ben Bella era contrario alla nazionalizzazione dell'industria petrolifera (che invece Boumedienne realizzò) e anzi aperto alla collaborazione di stranieri, particolarmente italiani e americani; Ben Bella peraltro, pur essendo amico intimo di Fidel Castro, ci teneva a marcare le distanze con il blocco sovietico, Boumedienne sebbene perseguisse la politica di non-allineamento si avvicinò molto di più all'URSS. Ben Bella era amico sia del Gran Senuss sia del Re Marocchino, Boumedienne invece teneva all'amicizia di Gheddafi, tanto da corteggiare il Colonnello per i primi anni; se ci fosse stato Ben Bella la politica panafricana del colonnello sarebbe stata di fatto impossibile, Ben Bella forse avrebbe perfino dichiarato guerra a Gheddafi (premio in palo, i pozzi petroliferi). Gheddafi gi avrebbe pensato due volte prima di bombardare Lampedusa, e forse qualcuno avrebbe ripreso gli accordi di Mattei con Bel Bella, rendendoci autosufficienti dal punto di vista petrolifero... (è di Federico Pozzi)
Baudo chi? Sebbene collaborasse con la Rai da quasi dieci anni, a Pippo Baudo nel 1966 non era stata ancora affidata la conduzione di un solo Varietà importante. Addirittura la puntata pilota del programma "Settevoci" era stata giudicata "inguardabile" dai vertici Rai. La svolta nella sua carriera fu causata da un evento casuale. Un banale ritardo nella consegna dei nastri fece sì che domenica 6 febbraio 1966 la Rai si trovasse improvvisamente con un buco di 120 minuti nelle trasmissioni. L'azienda decise di riempire il palinsesto utilizzando il poco materiale disponibile in archivio, tra cui la puntata pilota di "Settevoci". Contrariamente alle aspettative di Viale Mazzini le reazioni del pubblico furono eccezionalmente positive tanto che la Rai fu, praticamente a furor di popolo, obbligata a realizzare quattro stagioni intere del Varietà. Immaginiamo che quella domenica non vi siano ritardi nella consegna dei nastri televisivi. "Settevoci" resterebbe solo una videocassetta dimenticata negli archivi Rai e la carriera di Baudo non decollerebbe. Come potrebbe cambiare la storia della TV italiana? (made in Enrico Pizzo)
¡Hasta la victoria en Haiti! Ma perchè andare ad esportare la guerriglia in Bolivia quando il nemico del comunismo abita a pochi passi da te? Nel 1966 Che Guevara sbarca ad Haiti, dove tra l'altro può ricevere aiuti dalla vicina Cuba, per combattere il feroce regime di "Papa Doc" Duvalier. Riuscirà nei suoi intenti o soccomberà a causa degli spietati Tonton Macoutes? E se ce la fa ad abbattere Duvalier? (prima ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus)
¡Hasta la victoria en la República Dominicana! Estendiamo l'ucronia precedente. Non solo Che Guevara e Fidel Castro riescono a liberare Haiti, ma anche la Repubblica Dominicana; successivamente riescono addirittura a creare una "confederazione comunista caraibica", comprendente: Cuba, Hispaniola, Puerto Rico, Cayman, Giamaica, le piccole Antille e l'arcipelago delle Bahamas. Quale effetto avrà, per gli Stati Uniti, ritrovarsi una forza comunista così imponente proprio sull'uscio di casa? (seconda ucronia dedicata a Che Guevara da MattoMatteo)
¡Hasta la Victoria y Que Viva Mexico! Forse è pura fantascienza, ma... e se, anzichè in Bolivia, el Che preferisce sbarcare nel più vicino Messico? (terza ucronia dedicata a Che Guevara da Iacopo e da Enrica S.)
¡Hasta la Victoria en los Estados Unidos de América! Ancora più fantascientifico. E se Ernesto Guevara esportasse la sua rivoluzione direttamente sul territorio degli Stati Uniti d'America? (quarta ucronia dedicata a Che Guevara da Enrica S.)
¡Hasta la victoria en la Costa de Marfil! E se invece si mettesse in testa di rovesciare Félix Houphouet-Boigny? Certo, oggi viene considerato un dittatore, ma rispetto ad altri era meno repressivo, ed inoltre questa mossa potrebbe rivelarsi deleteria per l'economia del paese, dato che sotto Houphouet-Boigny ci fu il cosiddetto "miracolo ivoriano". E poi, senza il suo supporto ai cospiratori, Nkrumah e Sankara hanno qualche chance in più di rimanere al potere, e anche l'UNITA angolana si ritrova con un alleato in meno. Inoltre in questo caso l'intervento francese è più sicuro. Quali le altre conseguenze? (quinta ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus)
¡Hasta la victoria en la Liberia! El Che va in Liberia per cercare di rovesciare il presidente William Taubman. Anche qui però rischia di combinare un pasticcio: anche se col tempo divenne sempre più autoritario nell'esercizio del potere, sotto Taubman il paese conobbe un periodo di modernizzazione economica e infrastrutturale, con conseguente prosperità. Inoltre rischierebbe di mandare all'aria il suo lavoro per ridurre le differenze politiche e sociali fra Americo-Liberiani e Liberiani indigeni. Quali altre conseguenze? (sesta ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus)
¡Hasta la victoria en la Republica Centroafricana! El Che decide di andare a combattere nella Repubblica Centrafricana: se la dovrà vedere con l'appena salito al potere Jean-Bédel Bokassa. Però se riesce a rovesciarlo al paese verrà risparmiata la cerimonia d'incoronazione di Bokassa a Imperatore che lo ridurrà in bancarotta... o i 20 milioni di dollari verranno usati comunque per contrastare la guerriglia dell'Argentino, o ancora sprecati dal successivo governo comunista? (settima ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus)
¡Hasta la victoria en el Camerun! Che Guevara arriva in Camerun e comincia a diffondere la guerriglia contro Ahmadou Ahidjo. Però anche questa mossa potrebbe rivelarsi controproducente: molte delle azioni di Ahidjo possono essere considerate dittatoriali, era un conservatore e non aveva il carisma degli altri leader africani, ma aveva la sagacia per gestire i problemi di uno stato multietnico, e sotto di lui il Camerun diventò uno dei paesi più stabili della regione. Come andrà a finire? (ottava ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus)
¡Hasta la victoria en el Congo! Nel 1965 Ernesto Che Guevara guidò una spedizione cubana di sostegno ai Simba, guerriglieri congolesi che si ispiravano alla politica di Patrice Lumumba. La spedizione fallì soprattutto a causa dell'incompetenza di Kabila, capo della guerriglia, e delle discordie all' interno degli stessi Simba che rendevano difficile la coordinazione delle operazioni. Ma poniamo che a capo dei guerriglieri ci sia qualcuno più competente e che i Simba siano più uniti: cosa succede? La rivoluzione riesce e la prima mossa del nuovo governo è la collettivizzazione delle enormi risorse naturali del Congo, espellendo tutte le compagnie straniere. Probabilmente il nuovo governo sarà autoritario come quello cubano, ma almeno risparmierà alla popolazione tutte le varie cleptocrazie e guerre civili che ha dovuto subire il Congo nella nostra Timeline. Magari le condizioni di vita non diverranno eccezionali, ma sicuramente migliori di quelle in cui la gente si trova oggi. Addirittura potremmo ipotizzare che il Burundi e il Ruanda (ex colonie belghe anche loro) chiedano l'annessione al nuovo stato. Sarebbe interessante vedere come si porrebbe il Congo nei confronti dell'URSS. Se dovesse prevalere la linea di Guevara, i rapporti non sarebbero tanto buoni, visto che la politica sovietica lo aveva deluso molto. Forse si avvicinerebbe alla Cina, anticipando così gli interessi cinesi in Africa. Sicuramente gli americani foraggerebbero il movimento indipendentista del Katanga per mettere in difficoltà il Congo, e per evitare ulteriori rivoluzioni comuniste in Africa insedierebbero un governo amico in qualche altro stato africano, che potrebbe venire ai ferri corti con il Congo (nona ucronia dedicata a Che Guevara da Pedro Felipe)
¡Hasta la victoria en el Sudafrica! El Che arriva in Sudafrica e cerca di allearsi con le forze che si oppongono all'Apartheid per raggiungere i suoi scopi. Guevara e Mandela combatteranno insieme contro la minoranza bianca. Come andranno le cose? (decima ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus)
¡Hasta la Victoria fi-al-Filistin! Dopo la Guerra dei Sei Giorni, il Che riesce ad infiltrarsi nella Striscia di Gaza, e da lì guida l'Intifada contro gli Israeliani, affiancando Yasser Arafat. Andrà a finire come in Bolivia, o nascerà uno Stato di Palestina alleato di ferro dell'URSS? (undicesima ucronia dedicata a Che Guevara da Iacopo e da Enrica S.)
¡Hasta la victoria en Vietnam! Clamoroso: il Che sbarca in Vietnam e supporta la guerriglia Vietcong. Grazie al suo aiuto, questi ultimi ce la faranno a sconfiggere il Sud in anticipo? E quali imprese non potrà tentare Ernesto Guevara, circondato dalla fama di aver sconfitto nientemeno che l'esercito degli Stati Uniti d'America? (dodicesima ucronia dedicata a Che Guevara da Enrica S. e da Enrico Pellerito)
¡Hasta la victoria en la Corea del Sur! Sempre più difficile! Il Che tenta il colpo grosso e comincia a far sfracelli nella Corea del Sud di Park Chung-hee. Se la dovrà vedere anche con le forze americane in zona. E se la Corea del Nord ne approfittasse per riprendere le armi e per supportarlo con miglior efficacia? Scoppierà la Seconda Guerra di Corea? (tredicesima ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus)
¡Hasta la victoria en España! Negli anni Sessanta Ernesto Che Guevara, dopo la sua esperienza a Cuba e in Congo, decide di organizzare una spedizione in Spagna anziché in Bolivia. Già durante la Guerra Civile Spagnola i genitori di Guevara (il padre di origini basche e la madre di remote origini spagnole) diedero il proprio supporto ai Repubblicani. El Che si avventura contro il regime franchista prendendo contatti con gli ambienti antifascisti iberici mai scomparsi (comunisti, socialisti, repubblicani, indipendentisti di varie regioni). Cosa succede? Franco elimina senza problemi il rivoluzionario argentino? O questi riesce a costituire un temibile esercito che scatena una nuova guerra civile? L'esercito spagnolo è senza dubbio rinforzato dalla CIA... (quattordicesima ucronia dedicata a Che Guevara da Ainelif)
¡Hasta la victoria en Grecia! Che Guevara contro il regime dei colonnelli! Può farcela? (quindicesima ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus)
¡Hasta la Victoria en Francia! Come se la caverebbe Che Guevara nella Francia sessantottina? (sedicesima ucronia dedicata a Che Guevara da Generalissimus e da Enrica S.)
¡Hasta la Victoria en Italia! Mi sembra giusto chiudere con questa eventualità. E se il mitico Che viene in Italia e si mette a capo delle Brigadas Rojas, organizzate sotto forma di vera e propria guerriglia? Come va a finire? (diciassettesima ucronia dedicata a Che Guevara da Iacopo e da Enrica S.)
Monsignor Guevara. Dopo il fallimento della rivoluzione in Congo, Che Guevara si ricrede sull'utilità di una rivoluzione violenta, e per di più sente un'improvvisa vocazione, che lo porta ad incontrare il Papa e a pentirsi dei suoi trascorsi violenti. Prende i voti, e grazie alla grande popolarità riesce in breve tempo a scalare le gerarchie ecclesiastiche e a diventare arcivescovo di Buenos Aires. Con lui la Teologia della Liberazione conoscerà una fiammata. Con quali conseguenze sulla storia della Chiesa e del Sudamerica? (diciottesima ucronia dedicata a Che Guevara da Pedro Felipe)
Buona la prima. Nel 1965 lo scrittore di fantascienza e produttore televisivo Gene Roddenberry ideò una nuova serie di fantascienza, da lui battezzata "Star Trek", e fece girare un pilot intitolato "The cage" (La gabbia), nel quale comparivano già la mitica astronave Enterprise e l'ufficiale scientifico Spock (anche se un po' diverso da quello cui siamo abituati), mentre al comando dell'astronave più famosa della storia della S.F. c'era il capitano Christopher Pike, interpretato da Jeffrey Hunter, affiancato dall'affascinante secondo interpretato da Majel Leigh Hudec, moglie dello stesso Roddenberry. L'episodio fu però rifiutato dalla rete NBC perchè ritenuto "troppo cerebrale". Roddenberry tornò alla carica nel 1966 con un nuovo pilot, "Where no man has gone before", con William Shatner nei panni di capitan Kirk al posto di Jeffrey Hunter, affiancato da Spock e da altri personaggi destinati a una fama planetaria come Ikaru Sulu; mancava ancora invece il dottor McCoy, mentre Majel Leigh Hudec diventava la bionda infermiera Christine Chapel. Questa nuova versione conobbe un successo clamoroso. E se invece sfonda la prima proposta? Come cambia l'universo Trek con il romantico e riflessivo Pike al posto del "macho" Kirk? (made in William Riker)
Spam Trek. E se, al contrario, anche la versione con William Shatner/James T. Kirk è un fiasco, e la serie abortisce sul nascere? Come cambia il panorama della fantascienza e del folklore contemporaneo senza Star Trek? (sempre William Riker)
Star Trek 1999. L'attore newyorkese Martin Landau fu preso seriamente in considerazione per ricoprire il ruolo di Spock in "Star Trek", ruolo che poi venne assegnato a Leonard Nimoy. Negli anni settanta Landau interpretò invece il ruolo del mitico comandante John Koenig in "Spazio 1999". Ma come cambiano entrambe le serie se Martin Landau interpreta l'imperturbabile primo ufficiale dell'Enterprise, e Leonard Nimoy il passionalissimo comandante di Base Alpha? (ancora William Riker, grande appassionato di entrambe le serie di fantascienza)
Il Dottore Italiano. Come si sa, "Doctor Who" é come la regina, Big Ben e il rugby: gli inglesi ritengono che nulla si possa fare più inglese di così. Ma supponiamo che, prendendo spunto da tale serie televisiva, la Rai decida di creare una propria serie televisiva avente come protagonista il Dottore, con titolo "Dottor Chi". Considerando che la serie inglese arrivo in Italia negli anni '80, quali attori italiani avrebbero potuto interpretare il Dottore? E che forma avrebbe avuto il TARDIS, la macchina del tempo del Dottore che nella serie inglese ha la forma di una cabina telefonica della polizia degli anni '60? (propostaci da Andrea Mascitti)
Una Superga basta e avanza. Purtroppo la Tragedia di Superga conobbe una tragica replica il 28 gennaio 1966 all'aeroporto di Brema, dove un Convair CV-440 della Lufthansa partito da Francoforte si schiantò presso l'aeroporto di Brema. In quella che fu ricordata come la Tragedia di Brema persero la vita tutte le 46 persone a bordo, tra cui otto membri della nazionale italiana di nuoto, il loro allenatore Paolo Costoli ed il giornalista Nico Sapio, diretti al meeting di Brema, uno dei più prestigiosi eventi della stagione. E se la tragedia non avviene? Il nuoto italiano negli anni successivi avrà più fortuna? (se lo chiede Enrica S.)
Hic manebimus optime. De Gaulle nel 1966 non ritira la Francia dal comando militare integrato della NATO e non espelle tutte le basi statunitensi dal territorio francese. Come cambia la Storia d'Europa? (ancora Enrica S.)
Neil Armstrong prigioniero. Neil Armstrong, il primo uomo a camminare sulla Luna, detiene il record assoluto per il rientro meno preciso. Durante la missione Gemini 8, il 17 marzo 1966, un grave problema a bordo costrinse Armstrong ad interrompere anticipatamente la missione. Era atteso nei Caraibi, ma ammarò vicino a Okinawa. E se invece esita qualche minuto a rientrare a terra? Lui ed il suo compagno di missione David Scott atterrano in Cina o in Unione Sovietica, dove l'equipaggio della Gemini viene tenuto in ostaggio o, comunque, crea un clima di tensione tra le due superpotenze. Che accade? (se lo domanda Renato Balduzzi)
Venwoerd. Il 6 settembre 1966 Hendrik Verwoerd, l'"architetto dell'apartheid", scampa all'attentato mortale di Dimitri Tsafendas e continua il suo mandato di primo ministro. Quale futuro attende il Sudafrica? (made in Generalissimus)
Senza Uhura. « Mum, Mum, come quick, come quick! There's a black lady on television and she ain't no maid! » Secondo la tradizione queste furono le parole pronunciate l'8 Settembre 1966 da una allora 11enne Whoopi Goldberg, stupefatta dal vedere sullo schermo televisivo una donna nera che interagiva alla pari con dei maschi bianchi. Oggetto dello stupore della piccola Whoopi era l'attrice Nichelle Nichols, che in quei giorni interpretava sul piccolo schermo il personaggio di Nyota Uhura, Tenente addetto alle Comunicazioni ed alla Decriptazione a bordo della USS Enterprise. La futura interprete di "Sister Act" non poteva saperlo, ma la sua nuova eroina non amava particolarmente la serie televisiva in cui recitava, tanto che al termine della Prima Stagione aveva deciso di non rinnovare più il contratto e tornare a Broadway. A fare recedere la Nichols dal suo proposito fu una conversazione che questa ebbe col Leader del Civil Right Movement Martin Luther King che, al riguardo, le disse: « For the first time, we are being seen the world over as we should be seen ». Ma se Martin Luther King non riesce a convincere la Nichols a rientrare nel cast di Star Trek? Come potrebbero cambiare la Storia Cinematografica e la Storia dell'Emancipazione Nera? Gene Roddenberry potrebbe forse chiedere alla grande Diahann Carroll di sostituirla, onde preservare l’interrazzialità dell’equipaggio... (questa è stata concepita da Enrico Pizzo in onore di Nichelle Nichols, che si è spenta il 30 luglio 2022 a 89 anni)
Il Regno del Burundi. Il 28 novembre 1966 fallisce il golpe del capitano tutsi del clan Hima Michel Micombero, e il Burundi rimane una monarchia costituzionale fino ad oggi. Come cambia la storia della regione dei Grandi Laghi? (chi se non William Riker?)
Paul is Dead. Una nota leggenda metropolitana afferma che Paul McCartney, uno dei Beatles, morì in un incidente automobilistico nel 1966, ed i tre superstiti lo sostituirono con un ex poliziotto a lui somigliante, William Campbell, sottoposto a plastica facciale per diventare identico a Paul come una goccia d'acqua. I tre Beatles superstiti poi avrebbero disseminato le loro canzoni di riferimenti alla morte del loro compagno (anche se ciò sarebbe stato ovviamente controproducente). Paul McCartney ci scherzò su a lungo (pare che una volta abbia esclamato: "Morto? Sono morto? Ma perchè sono sempre l'ultimo a sapere le cose?"), e non è escluso che gli Scarafaggi di Liverpool abbiano giocato su questa fandonia per accrescere la propria popolarità. Ma che accade se Paul o un altro membro del gruppo muore davvero in un incidente a metà degli anni sessanta? Il quartetto probabilmente non sopravvive e si scioglie in anticipo; quali le conseguenze sul panorama della musica pop? (sesta ucronia musicale di William Riker)
Teniamoci Tenco/1. Quali altre canzoni ci avrebbe regalato Luigi Tenco se non si fosse suicidato il 27 gennaio 1967 in una dependance dell'Hotel Savoy di Sanremo? (settima ucronia musicale del Marziano)
Teniamoci Tenco/2. Luigi Tenco, anziché presentarsi in coppia con Dalida, preferisce incidere privatamente la bellissima "Caio, amore, ciao" affidandola sì a Dalida, la quale però si presenterà a Sanremo in coppia con il futuro vincitore del Sanremo '67: Claudio Villa. Il cantante romano, desideroso di raggiungere il rivale Domenico Modugno a quota quattro vittorie (Modugno nel '66 aveva vinto in coppia con Gigliola Cinquetti, cantando "Dio come ti amo"), intuendo il talento del cantautore genovese, accetta e vince il quarto festival. Per Tenco è un trionfo come autore, oppure Villa prenderà tutto il merito della vittoria? In questo caso, Tenco non arriverà al suicidio, ma piomberà in una profonda crisi depressiva che lo allontanerà dalla musica. Bruno Lauzi comporrà comunque (modificandola) la canzone "Il poeta", dedicata appunto all'amico Luigi? Fabrizio De Andrè come scriverà "Preghiera in gennaio", sempre dedicata a Tenco? Anche De Gregori trasformerà la sua "Festival" in un'accusa alla formula festival? (ottava ucronia musicale di Giovanni Ricci)
La Bomba di Tutankhamon. Come sarebbe cambiata la geopolitica del Medio Oriente se l'Egitto di Nasser si fosse dotato dell'arma atomica, grazie all'invio di tecnici dall'Unione Sovietica? (se lo domanda Enrica S.)
La Guerra dei 60 Giorni. Durante la Guerra dei Sei Giorni gli Israeliani falliscono nel tentativo di distruggere a terra le aviazioni di Egitto, Giordania e Siria. La guerra dura più a lungo e con esiti diversi, perchè in questo caso le forze di terra egiziane e siriane, appoggiate dall'aviazione, riusciranno a dare del filo da torcere agli israeliani, invece di venire decimate. Effetti sulla storia del Medio Oriente? (se lo chiede Carlos91)
Allon, enfants de la Patrie. Dopo la Guerra dei Sei Giorni, il generale Yigal Allon (1918-1980) propose la restituzione a Giordania ed Egitto di alcuni dei territori occupati in cambio della pace: sarebbero rimaste israeliane in via definitiva zone strategiche come Gerusalemme Est, la riva destra del Giordano, il Golan, la costa del Sinai da Eilat a Sharm el-Sheik; invece il resto del Sinai e Gaza sarebbero stati restituiti al Cairo e il 70 % della West Bank alla Giordania. Gli arabi naturalmente rifiutarono. Ma se avessero accettato? (questa è di William Riker)
Antonio de Lunghis. Il Principe della Risata, Antonio de Curtis in arte Totò, morì di infarto il 15 aprile 1967 lasciando il vuoto e il rimpianto in molti suoi fan. "È morta l'ultima maschera della commedia dell'arte", disse Nino Manfredi, intervistato al telegiornale quel giorno stesso. Immaginiamo che Totò sopravviva altri anni, continui la sua collaborazione con Pasolini e riceva da vivo quei prestigiosi riconoscimenti che solo da morto ha avuto. Oppure continuerà a essere definito un "guitto di talento", e alla morte di Pasolini finirà, come Ninetto Davoli ed altri ex-pasoliniani, a fare commedie scollacciate con Alvaro Vitali? (se lo chiede Giovanni Ricci)
Patch Jannacci. Pochi sanno che il grande Enzo Jannacci, dopo essersi laureato nel 1967 in medicina all'Università di Milano, per ottenere la specializzazione in chirurgia generale si trasferì in Sudafrica, entrando nell'equipe di Christiaan Barnard. Ora, che accade se egli decide di appendere la chitarra al chiodo e di proseguire la carriera ospedaliera? Per la musica italiana sarà una perdita enorme, ma Enzo potrebbe essere il primo medico ad eseguire un trapianto di cuore in Italia, già negli anni '70. Forse inventerà la musicoterapia e la ludoterapia, anticipando Patch Adams... (proposta da Enrica S.)
Che Profeta in Patria. Nel 1967 Che Guevara guidò un tentativo di rivoluzione in Bolivia ma, anche a causa dell' ostilità della popolazione locale, fallì, finendo per essere catturato e ucciso. Alcuni sostengono che in realtà il vero scopo di Che Guevara fosse quelle di addestrare un gruppo di rivoluzionari, per poi varcare il confine con il suo paese natale, l'Argentina, e scatenare lì la guerriglia. Nel caso riesca nel suo intento, sicuramente avrebbe l' appoggio della popolazione, che a differenza dei boliviani non lo vedrebbe come un invasore straniero. La rivoluzione riesce e in Argentina si insedia un governo comunista, guidato dallo stesso Guevara. L'Argentina non conoscerà le varie giunte militari né i desaparecidos. In questa situazione, nel Cono Sud si verrebbe a creare un forte alleanza tra il Cile di Allende e l'Argentina di Guevara: come reagiranno gli Usa? Sicuramente favoriranno il golpe di un governo amico in qualche altro stato sudamericano: il primo indiziato è il Brasile. Se i governi socialisti di questi due paesi resistono, il Sudamerica oggi, con Evo Morales e Hugo Chavez, sarebbe la roccaforte dei socialisti, e un vero spauracchio per gli Stati Uniti (diciannovesima ucronia dedicata a Che Guevara da Pedro Felipe)
Che... Cile sarebbe? Alternativa alla precedente. Che Guevara non muore in Bolivia nel 1967, non riesce a rovesciare il regime autoritario nel Paese sudamericano ma continua la guerriglia fino al 1972 quando giunge nel Cile di Salvador Allende, diventa suo Ministro della Sanità (dopotutto era un medico) e, quando Pinochet rovescia Allende e prende il potere in Cile, organizza la lotta armata contro il dittatore, dandosi alla macchia tra le Ande. Che accade? (ventesima ucronia dedicata a Che Guevara da Ainelif)
Il vecchio compagno Che. Che Guevara riesce a fuggire dalla Bolivia e a sopravvivere fino ad oggi. Che farà? Dove andrà a combattere le sue battaglie per la liberazione dei popoli? Come reagirà di fronte al crollo dell'Unione Sovietica, e alle varie guerre in Vietnam e in Afghanistan? Come si porrà la sinistra moderna nei confronti di questo scomodo personaggio? (ventunesima ucronia dedicata a Che Guevara da Pedro Felipe)
Il Re Sessantottino. Il Re Costantino II di Grecia, succeduto al padre Paolo I nel 1964, non riuscì ad opporsi al colpo di stato dei Colonnelli del 1967 e a rovesciarli per ridare prestigio alla monarchia, ormai seriamente destabilizzata e compromessa. Mettiamo il caso però che Costantino II rimanga folgorato dagli ideali sessantottini (essendo giovane) e fin da subito sul trono ordini la soppressione di tutte le organizzazioni filo-fasciste, guadagnandosi simpatia negli ambienti della sinistra democratica e licenziando qualunque ministro o militare legato in qualche modo ad organizzazioni sovversive dell'estrema destra. Nessuna dittatura dei Colonnelli, nelle principali piazze delle città elleniche il Sessantotto è ampiamente appoggiato dalla monarchia che rivoluziona totalmente il Paese. La Grecia di conseguenza entrerà molto prima nella CEE, nel 1973 al fianco del Regno Unito e della Danimarca, e la crisi cipriota si risolverà con l'incontro e trattative diplomatiche tra l'arcivescovo Makarios III e il sovrano greco che ne riconosce l'indipendenza... (ancora Ainelif)
Fantasmi mantovani. All'ultima giornata del campionato 1966-67 l'Inter, prima in classifica con 48 punti, affronta un Mantova già salvo dalla retrocessione e non troppo motivato a vincere... tuttavia perde partita e titolo facendosi scavalcare da una vittoriosa Juventus (come avverrà 35 anni dopo). Ipotizziamo che l'Inter, desiderosa di riscattarsi dalla sconfitta in Coppa Campioni pochi giorni prima, riesca a vincere portandosi a 50 punti. La Grande Inter di Herrera vince il suo undicesimo scudetto, il petroliere Moratti resta alla presidenza, Helenio Herrera continua ad allenare i nerazzurri, e l'anno successivo, dopo un tête à tête con i cugini del Milan, vince il dodicesimo scudetto raggiungendo gli eterni rivali della Juve... che succede nel calcio italiano? (diciannovesima ucronia calcistica di Giovanni Ricci)
Sacerdotalis Coniugium. In merito al celibato sacerdotale, Papa Paolo VI non volle che se ne occupasse il Concilio Vaticano II, ma il 24 giugno 1967 egli promulgò l'Enciclica "Sacerdotalis Caelibatus", nella quale Giovanni Battista Montini riconfermò quanto decretato in merito dal Concilio di Trento: i sacerdoti cattolici non possono contrarre matrimonio. Ma supponiamo che la drastica crisi di vocazioni seguita al Concilio lo convinca ad adottare la politica delle Chiese Ortodosse: i preti non possono sposarsi, ma è possibile ordinare uomini già sposati (per i Vescovi e i Cardinali invece continua a valere l'obbligo del celibato). Come cambia la storia della Chiesa? (è di Enrica S.)
Sherlock walks the night. La Hammer film alla fine degli anni '60 visse un momento contraddittorio: da un lato era al top del successo, da un altro lato era sul viale del tramonto. Il successo del film “Le amanti di Dracula” e il fiasco di “La maledizione di Frankenstein”, sono lo specchio di tale contraddizione... e se la Hammer avesse tentato una mega-produzione con tanti volti noti e tanti emergenti? Se per tale produzione avessero contattato l'americano Roger Corman, re incontrastato delle produzioni a basso costo ma di successo e con ottimi attori? Avremmo avuto così “Dracula walks the night”, complicato remake del film del '42 “Sherlock Holmes contro Dracula”, nel quale anziché immaginare una “trama” che contrapponesse l'eroe di Conan Doyle al vampiro di Stoker, si cercava di riprendere il romanzo “Dracula” e inserire Holmes nei “buchi di sceneggiatura”, creando naturalmente una vicenda tutta per l'investigatore... (stavolta Giovanni Ricci si è cimentato in un'ucronia cinematografica)
Mario Girotti & Carlo Pedersoli. La nascita dell'arcinota coppia cinematografica composta da Bud Spencer e Terence Hill fu assolutamente casuale: i due si incontrarono sul set del film "Dio Perdona... Io No!" Pedersoli non aveva alcuna intenzione di fare l'attore, pur avendo alle spalle un'esperienza da comparsa; piuttosto era interessato alla carriera di produttore cinematografico e autore di colonne sonore e testi per canzoni. Fu la morte del suocero a fargli accettare l'offerta di un ruolo da protagonista nel film di Giuseppe Colizzi, che comunque rischiò di abbandonare per via della paga troppo bassa, del fatto che non sapeva andare a cavallo e della sua riluttanza a farsi crescere la barba. Diversa la situazione per Terence Hill: Girotti non era stato affatto preso in considerazione per il film, la parte del co-protagonista doveva andare al bolzanino Peter Martell, al secolo Pietro Martellana. Costui, però, si ruppe un piede durante le primissime sessioni di registrazione a causa di un furioso litigio con la fidanzata, e così Colizzi fu costretto a tornare a Roma, dove trovò Girotti. Nacque così la coppia Bud Spencer-Terence Hill, il cui successo durò quasi trent'anni. Ma cosa accadrebbe se la carriera discografica di Spencer decollasse e Martell non litigasse con la fidanzata? (altra ucronia cinematografica di Generalissimus)
Manson rockstar. Charles Manson, ergastolano famoso una serie di efferati omicidi organizzati a Los Angeles, compose e registrò nel corso del 1967 un LP intitolato "Lie: The Love and Terror Cult", che però non riuscì a pubblicare. Si dice che a Manson dispiacque molto di non aver avuto la possibilità di fare carriera discografica, al punto che prese la strada più breve, quella della violenza, per diventare famoso. E se invece il suo disco viene pubblicato e riscuote un discreto successo? Nel 1969 a Los Angeles non ci sarà alcun omicidio, Sharon Tate sarà ancor oggi la moglie di Roman Polanski, il quale girerà film diversi da quelli che produsse nella nostra timeline. Charles Manson oggi potrebbe essere una famosa rockstar americana a livello di Neil Young o di David Crosby, forse addirittura reduce del concerto di Woodstock. L'estate del '69, non perturbata dalla strage ad opera di Manson, sarà la seconda Estate dell'Amore e il movimento hippy potrà continuare senza macchie ancora per molti anni, influendo profondamente nella società (prima ucronia dedicata da Renato Balduzzi a Charles Manson)
Rivoluzione Helker Skelter. Il famoso criminale Charles Manson, prima di commettere i famosi omicidi nelle ville di San Francisco dove perì anche Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, era un cantante hippy di discreto successo ed era dotato di un grande carisma. Riuscì a costruire un gruppo di fedelissimi, chiamato The Family, che si trasformò in una vera e propria setta religiosa. Nel giro di un anno l'associazione hippy si trasformò in un gruppo di criminali dedita al furto e, infine, all'omicidio più efferato, che gettò una luce cupa sui movimenti di contestazione della fine degli anni '60. Se invece Manson è più accorto e punta molto più in alto, ovvero alla rivoluzione violenta? Utilizzando come testo profetico le canzoni dei Beatles (da cui riprese il verso Helker Skelter, che significa "circonvoluzione delle montagne russe", come simbolo di sovvertimento totale), può allargare il suo bacino d'utenza a una buona fetta dei giovani rivoluzionari dell'epoca, giustificando la violenza per il breve periodo prima dell'arrivo della famosa era dell'Acquario, quando la vecchia società sarà spazzata via e sopraggiungerà un'epoca di pace e amore. Con Manson come Robespierre, cosa accadrà negli Stati Uniti e, di riflesso, in tutto il mondo occidentale? E soprattutto, quale immagine avremo oggi degli hippies? Non certo quella di tranquilli epicurei, questo è certo! (seconda ucronia dedicata da Renato Balduzzi a Charles Manson)
Manson vs Leone. Nel 1969, durante un viaggio di lavoro negli USA, Sergio Leone e lo sceneggiatore Luciano Vincenzoni ricevettero un invito a cena da uno scrittore americano amico di Vincenzoni a casa di Sharon Tate, moglie di Roman Polanski. Poi però Vincenzoni ricevette un secondo invito a trascorrere il finesettimana altrove. Il giorno successivo alla serata, Vincenzoni apprese dalla televisione del massacro avvenuto in casa di Sharon Tate nel quale tutti i presenti erano stati assassinati dalla banda di Charles Manson. Credendo che Sergio fosse lì, pensò che fosse morto assieme agli altri: solo più tardi apprese che Sergio aveva rinunciato all'ultimo minuto perché parlava inglese poco e male e non aveva voglia di andarci da solo. Ma che accade se Leone purtroppo muore in quella circostanza? Come cambia il cinema anni '70 e '80 senza di lui? E Carlo Verdone, "cocco" di Leone, ce la farà a sfondare senza di lui? Oppure si dedicherà unicamente alla comicità in televisione? (terza ucronia dedicata da Enrica S. a Charles Manson)
RFK. L'aspirante assassino di Robert Francis Kennedy, detto Bobby, viene catturato prima di sparare al senatore. Kennedy vince le elezioni per il partito democratico. Le sue politiche economiche portano ad una ridistribuzione del reddito e della ricchezza, ma soprattutto fanno del Partito Democratico un vero partito di Sinistra. Potrà la politica di RFK aiutare ad abbattere il muro di Berlino con anni d'anticipo? (pensata da Filobeche ed Homer)
Piedone. Il Bigfoot, noto anche come Sasqwatch o Piedone, secondo alcuni esisterebbe davvero, e sarebbe un Gigantopithecus o un Australopithecus robustus sopravvissuto dal Pleistocene. Il 20 ottobre 1967 i cacciatori Roger Patterson e Bob Gimlin girarono un video, considerato dagli criptozoologi la prova principe della sua esistenza, in cui si vede una femmina molto alta di Bigfoot, che cammina con passo malandato vicino al fiume Bluff Creek, si gira verso i due uomini e si addentra nella foresta. Nessuno ha mai accertato la veridicità di tale filmato, e secondo il regista John Landis si tratterebbe di un uomo travestito da Bigfoot, anche se il costume non venne mai ritrovato. Ma che accade se, in seguito a ricerche scientificamente condotte dopo la diffusione di quel video, si scopre che il Bigfoot esiste davvero? Quali gli impatti sulla cultura popolare? (anche questa è di William Riker)
Happy New Year, Vietnam! Le forze armate americane vengono colte completamente di sorpresa, e l'Offensiva del Têt raggiunge il 100 % dei suoi obiettivi militari. Le basi americane di Dak To, Lang Vei e Khe Sanh cadono, e lo stesso destino lo subiscono tutti i capoluoghi di provincia tranne otto, più altre 58 importanti città del Vietnam del Sud, fra le quali Quang Tri, Ban Me Thuot, Quang Nam, Dalat, My Tho, Can Tho, Ben Tre, Nha Trang e Kontum. Hue viene travolta dai carri armati nordvietnamiti e Saigon rimane isolata dopo che vengono conquistate le basi aeree di Tan Son Nhut e Bien Hoa, e i quartier generali dell'ARVN e del MACV. Visti i risultati, i Nordvietnamiti cominciano a impiegare i 16 bombardieri medi Ilyushin Il-28, che erano rimasti inattivi dall'inizio del conflitto. Lo stesso esercito sudvietnamita, da tempo piagato dalla corruzione, mal equipaggiato e poco o per niente motivato (alcuni soldati non avevano neanche gli stivali e altri venivano stipendiati in natura con pesce secco), comincia a disertare in massa e a imboscarsi, lasciando gli americani sempre più da soli a combattere contro l'NVA. Cosa accade da qui in poi? Paradossalmente uno "choc" maggiore subito dagli Americani, dai Sudvietnamiti e dalle forze ASEAN potrebbe, dopo le batoste iniziali, impedire nel medio periodo la caduta del Vietnam del Sud. Infatti gli Americani premono di più sui Sudvietnamiti accelerandone il processo di riorganizzazione dell'esercito e la lotta alla corruzione, portandola a livelli "accettabili"; oppure si negozia la fine della guerra concedendo al Nord Vietnam il Vietnam centrale (Annam), ma lasciando un governo filo occidentale nella Cocincina. Inoltre, alle prese con la riconquista di importanti centri nevralgici nello stesso Vietnam, gli Americani e i Sudvietnamiti non hanno la "pensata" di allargare il conflitto alla Cambogia e al Laos nel 1970 (questa invece la dobbiamo a Generalissimus e a Massimiliano Paleari)
L'Indocina Americana. Al contrario, gli americani vincono la Guerra del Vietnam, non solo garantendo la sopravvivenza del Sud ma risalendo tutto il Nord e rivoltando la repubblica socialista. Il Vietnam unito e capitalista diventa un solido alleato americano. Verrà usato per deporre anche la Cambogia (che è crollata nonostante avesse un vicino comunista, figuriamoci quindi senza), e poi quando Vietnam e Cambogia uniti iniziano una guerra contro il Laos vincono. L'Indocina viene riunificata a guida vietnamita e usata come base anticomunista. Taiwan si appoggia all'Indocina per azioni marittime anti-cinesi. Con la fine della Guerra Fredda la Cina Popolare crolla: parte dei territori vengono annessi da Corea del Nord, Russia e Mongolia. Tutto il resto viene diviso tra i nuovi stati di Manciuria, Tibet, Federazione Han ed infine Cina Meridionale che viene annessa all'Indocina. Dopo una iniziale fase dittatoriale l'Indocina ritorna lentamente una democrazia, seppur conservatrice e corrotta. L'Indocina sarà parte integrante nella nascita dell'Unione Pacifica comprendente tutto l'arcipelago indonesiano, di cui sarà la potenza centrale. E' una potenza regionale ed è probabile che ci siano future tensioni con l'India ed il Giappone per il controllo dell'area. E' probabile che l'ex Cina diventi una zona di proxy wars tra paesi filo-Indocinesi (Tibet, Mongolia per il loro forte buddhismo), paesi filo-giapponesi (Han, Manciuria, una possibile Corea unita perché Kim senza Cina non esiste) e paesi filo-Indiani. E se, coalizzandosi con il Giappone sempre più futuristico e nazionalistico, Indocina e Sol Levante formassero un Asse asiatico temibile in funzione anti-Indiana? Cosa farà il Pakistan? (made in MorteBianca)
Il mio nome è Connery, Sean Connery. Sean Connery smise di interpretare James Bond perché aveva paura di rimanere identificato esclusivamente col personaggio, quando in realtà avrebbe potuto tranquillamente continuare ad impersonarlo, cosa dimostrata da "Mai Dire Mai", il remake del 1983 di "Agente 007 - Thunderball" che rischiò di fare le scarpe al quasi contemporaneo "Octopussy - Operazione Piovra". Supponiamo però che Sean Connery non abbia questi scrupoli e continui ad interpretare il famoso agente segreto inglese per 20 anni e 12 film (e quindi non farà "Mai dire mai"). George Lazenby non farà alcun film, e Roger Moore ne farà solo due, prima di essere sostituito da Timoty Dalton. Come cambia 007 nell'immaginario collettivo? (seconda ucronia su Sean Connery di MattoMatteo)
Very Big Duke. John Wayne (vero nome Marion Robert Morrison), detto "Big Duke", una delle leggende del cinema made in USA, era presidente di un'associazione di destra chiamata "Società per la salvaguardia degli ideali americani", il cui programma era quello di denunciare e allontanare i simpatizzanti comunisti dall'industria cinematografica. Che accade se l'eroe di "Ombre Rosse" e de "La battaglia di Alamo", ultraconservatore e fiero anticomunista, decide di darsi alla politica nelle file del Partito Repubblicano e vince le elezioni presidenziali del 1968, sconfiggendo nettamente il candidato democratico Hubert Humphrey, dodici anni prima della scalata dell'altro attore Ronald Reagan? Come imposterà la sua politica interna ed estera? Avremo una guerra del Vietnam e una politica estera più aggressive? Lo scandalo Watergate sarà evitato o addirittura scoppierà prima? (made in William Riker, che successivamente ha scoperto l'esistenza di un fumetto argentino su questo tema)
La Nuova Africa. Il 31 marzo 1968 l'avvocato di colore Milton Henry e suo fratello Richard, amico di Malcolm X, rinominatisi Gaidi Obadele e Imari Abubakari Obadele, fondarono a Detroit la cosiddetta Repubblica della Nuova Africa, chiedendo agli Stati Uniti la cessione degli stati di Louisiana, Mississippi, Alabama, Georgia e Sud Carolina e il pagamento di 400 miliardi di dollari come risarcimento per le ingiustizie subite dai neri americani durante la schiavitù. Imari Obadele fu anche eletto Presidente di questa fantomatica nazione. Orbene, quali modifiche ucroniche dobbiamo apportare alla nostra Timeline perchè uno stato a maggioranza nera nasca e prosperi nel Sud degli Stati Uniti? (è di MattoMatteo)
Aspetta a suicidarti, Janko! Un'ucronia cecoslovacca in occasione del 100º anniversario della sua indipendenza. All'inizio del 1968 il generale Jan Šejna ed il viceministro della Difesa, generale Vladimír Janko, tentarono un colpo di stato per rovesciare Alexander Dubček e riportare al potere Antonín Novotný. Il golpe non riuscì e Šejna chiese asilo politico negli Stati Uniti. Il 14 marzo il generale Janko venne convocato nella sede del Partito Comunista per chiarimenti sulla defezione di Šejna. Janko si sparò un colpo di rivoltella al cuore durante il tragitto in auto però il colpo non fu mortale; portato verso l'ospedale si sparò un secondo colpo che si rivelò quello fatale. Cosa succede se anche il secondo colpo di rivoltella fallisce e Janko, pur in gravi condizioni, si salva? Ristabilitosi, Janko confessa a Dubček il tentato colpo di stato, così il leader della Primavera di Praga fa pulizia all'interno dell'esercito e dei servizi segreti ed organizza meglio un'eventuale controffensiva in caso di invasione sovietica. Visto però quello che sta accadendo in Cecoslovacchia, Brežnev magari ci pensa due volta prima di invaderla (pensata da Pavel Tonkov)
La Repubblica delle Rose. La micronazione chiamata "Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose" fu fondata il 1 maggio 1968 su una piattaforma artificiale nell'Adriatico a 11 km da Rimini. Questo stato si diede una lingua ufficiale, l'esperanto, un governo, una moneta e un'emissione postale, ma non fu mai formalmente riconosciuto da nessun Paese del mondo. Giorgio Rosa, un ingegnere bolognese, divenne primo "Presidente" della micronazione. Il 26 maggio dello stesso anno la Repubblica fu occupata dalle forze di polizia e sottoposta ad un blocco navale. I componenti dell'Isola delle Rose si batterono l'estate stessa tramite la loro piccola stazione radiofonica per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla propria causa e contrastare le azioni repressive del governo italiano; lo stesso Giorgio Rosa scrisse all'allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Dopo ulteriori vicissitudini, nel febbraio 1969 la piattaforma venne abbattuta da una carica di tritolo. E se invece l'Isola delle Rose dopo battaglie legali e politiche riesce ad ottenere il riconoscimento di nazione sovrana ed autonoma dall'Italia, e sopravvive fino ai giorni nostri? Che accade? (questa è di Ainelif)
La Cuba del Mediterraneo. Nel 1968 l'editore e attivista di sinistra Giangiacomo Feltrinelli si recò in Sardegna, secondo i documenti scoperti dalla Commissione Stragi nel 1996, per prendere contatto con gli ambienti della sinistra e dell'indipendentismo isolano; pare che Feltrinelli progettasse di trasformare la Sardegna in una "Cuba del Mediterraneo" e di avviarvi un'esperienza analoga a quella di Che Guevara e Fidel Castro. Nelle intenzione dell'editore le truppe ribelli sarebbero state affidate al bandito Graziano Mesina, allora latitante, che però rifiutò. C'è la possibilità che l'idealista Feltrinelli riuscisse nel suo intento? Se sì, con quali conseguenze? (se lo domanda Enrica S.)
Rolling Thunder. Oltre alla latente rivalità tra USAF e US NAVY, con la prima gravemente impreparata ad affrontare una guerra in un contesto come quello del Sud-est asiatico, uno dei motivi che portarono al fallimento dell'Operazione Rolling Thunder fu la decisione del Presidente Johnson di astenersi dai bombardamenti intorno alle città di Hanoi, Haiphong ed in prossimità della frontiera con la Cina. Questa decisione, per quanto motivata dalla volontà di causare i minori danni possibili alla popolazione civile del Vietnam del Nord, finì per favorire proprio il Governo di Hanoi che continuava ad essere massicciamente rifornito dalla Repubblica Popolare Cinese. Ma se Johnson dia ordine di escludere dai bombardamenti soltanto una piccola zona intorno ad Hanoi, come potrebbe cambiare la Storia? (pensata da Enrico Pizzo)
L'Anno dei Miracoli (o no?) Il grande storico Silvio Lanaro ha definito il 1968 "L'Anno dei Miracoli", o anche "L'Anno degli Studenti". Mentre la protesa studentesca scoppia nei principali campus degli Stati Uniti, nei prestigiosi atenei d'Europa e nei centri universitari dell'America Latina e del Giappone, in Italia tutto sembra tranquillo. Sembra, naturalmente! Infatti la protesta vera e propria inizia il 1 marzo 1968 con la famosa "Battaglia di Valle Giulia" a Roma, evento scandito da canzoni come "Il Primo marzo sì, me lo rammento, saremo stati più di cinquecento, e caricava giù la polizia, e gli studenti la mandavan via!" Ad ogni modo gli incidenti intorno alla "Sapienza" di Roma sono un campanello d'allarme per il governo, presieduto dal democratico cristiano Aldo Moro. Il Consiglio dei Ministri del 15 marzo 1968, approva il testo della nuova riforma universitaria, elaborata dal ministro della pubblica istruzione (naturalmente con delega all'università e alla ricerca scientifica), la democratica cristiana Franca Falcucci. Tale testo dà agli atenei italiani una maggiore autonomia nei confronti del ministero e del governo, con piani di studi diversi, una didattica ammodernata ai tempi e un rapporto meno intransigente tra docenti e studenti. In questo modo le possibili "rivendicazioni materiali" da parte del Movimento Studentesco, nato in quei giorni a Milano e Roma, erano praticamente cadute. L'iter parlamentare avrebbe confermato la riforma Falcucci e entrata in vigore ufficialmente per l'anno accademico 1968/1969. Ad ogni modo le varie dimostrazioni non finirono dopo Valle Giulia. Alcuni gruppi infatti presero d'assalto, il 7 giugno 1968, la sede del "Corriere della Sera", accolsero con uova marce la borghesia milanese mentre questa entrava alla prima del Teatro La Scala di Milano il 7 dicembre 1968, e lanciarono pomodori contro la discoteca "La Bussola" di Viareggio, durante la notte di Capodanno, per rovinare, come diceva il volantino, "la festa dei padroni". A parte comunque queste operazioni di facciata, il Movimento Studentesco era privo di una sua anima e la condanna più forte venne dalla penna di Pier Paolo Pasolini nel "Il PCI ai giovani", nel quale condannava i "figli di papà che si scontravano con la polizia, figli di povera gente". In sostanza Pasolini contestava l'anima stessa della protesta, portata avanti da figli di imprenditori della borghesia medio-alta. durante il 1969 fortunatamente tutto sarebbe cambiato con lo scioglimento del movimento, dopo numerosi scontri interni. Và ricordato che nel 1968 si sarebbe completata l'unificazione del Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni e del Partito Socialdemocratico Italiano del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel Partito Socialista Unificato (dicitura utilizzata dai riformisti di Giacomo Matteotti nel 1922 dopo la scissione), premiato naturalmente dall'elettorato con un forte 20,2% (proposta da Demofilo)
E succede un sessantotto. Il Sessantotto in Italia si trasforma in una Rivoluzione che abbatte la Repubblica Parlamentare e fonda a Roma la Repubblica Popolare Italiana (RPI) dominata da un partito unico di stampo comunista; nel nordovest Val d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia ed arcipelago toscano danno vita alla Repubblica Federale Italiana (RFI), dove il partito comunista è fuorilegge e dove si alternano al governo i popolari (democristiani) e i socialdemocratici (laburisti); nel Triveneto si riforma la Repubblica di Venezia, di stampo conservatore; nel Lazio risorge la Repubblica Romana di risorgimentale memoria, che verrà governata praticamente a vita da Giulio Andreotti, garantendo protezione al Papa; la Sicilia si rende indipendente, richiama i Borbone e torna ad essere un regno, anch'esso fortemente conservatore; la Sardegna diventa anch'essa una repubblica indipendente. RFI, Repubblica di Venezia e Sicilia aderiscono alla NATO, la RPI al Patto di Varsavia, la Sardegna resta isolazionista. Boom economico nella RFI che diventa la terza potenza industriale del mondo grazie alla progettazione e alla costruzione di computer e apparecchiature elettroniche; lo stato, che ha capitale federale Monza, acquista dalla Francia l'isolotto disabitato di Clipperton, nel Pacifico, e vi fonda una base missilistica con cui inizia un suo programma spaziale, parallelo a quello di USA ed URSS. Riunificazione italiana dopo il crollo del socialismo reale nel 1989, il nuovo stato resta a base federale (ideata da William Riker nella sua giovinezza)
Soixante-huit. Trasferiamo l'ucronia precedente in Francia. Riesce la rivoluzione del 1968, de Gaulle muore in circostanze poco chiare, l’esercito tenta di riprendere il controllo di Parigi con la forza e ne nasce una guerra civile. il cosiddetto « Secondo Assedio della Comune di Parigi ». Un gruppo di terroristi maoisti riesce a penetrare nella base di missili atomici dell’Albion (nel sud della Francia) e lanciano due missili contro lo Stato Maggiore dell’esercito che aveva preso posizione a Versailles, distruggendo il palazzo e la maggior parte dell’Ovest parigino. Il paese piomba allora nell’anarchia, non c’é più governo, il comune di Parigi non controlla neanche la città dove i combattimenti si svolgono tra milizie di destra e di sinistra. Il paese é messo a ferro e fuoco tra « les bleus » (Gollisti) e « les Noirs » (Anarchici e comunisti). Gli alleati euro-americani provano a sbarcare nel paese, ma vengono respinti a Calais dall’esercito socialista e preferiscono lasciare la Francia al suo destino. A Caen i due partiti francesi si scontrano in una terribile battaglia di carri armati che distrugge il 90 % della città. Una buona parte del paese muore di fame perché la produzione agricola é contaminata dalle radiazioni. Come andrà a finire? (un'altra distopia di Perchè no?)
Sesenta y ocho. Alternativa alle precedenti. Le manifestazioni violente e le rivoluzioni studentesche del 1968 si estendono anche alla Spagna e riescono a destabilizzare il regime franchista fino a rovesciarlo. I socialisti e i comunisti prendono il potere, proclamando la Terza Repubblica, dominata da un regime a partito unico che aderisce al COMECON e al Patto di Varsavia. Il contagio potrebbe estendersi al vicino Portogallo. Quali conseguenze per la penisola iberica? (se lo chiede Ainelif)
L'estate di Praga. Ipotizziamo un risultato diverso della Primavera di Praga. L'esercito d'invasione sovietico disponeva di circa 200mila unità, buona parte di queste tuttavia non erano russe ma polacche e rumene. La Cecoslovacchia disponeva di 12 divisioni, diverse migliaia di mezzi corazzati e un numero elevatissimo di cittadini volenterosi (circa 100mila nella sola Praga), tuttavia queste divisioni furono inviate al confine tedesco pochi giorni prima dell'Invasione, sotto ordine dei sovietici che si facilitarono la marcia. Se queste divisioni invece rimangono al loro posto? Avremo anche una reazione diversa da parte della Polonia o della Romania. Facendo quattro conti e ricordandosi di quanto successo agli ungheresi pochi anni prima, i polacchi potrebbero decidere che vale la pena di voltare le spalle a Mosca per non essere la prossima vittima dell'URSS. La Romania potrebbe fare altrettanto. Ricordiamo come il popolo polacco nel 1946 avesse ceduto un terzo del suo territorio all'URSS nonostante militasse tra gli Alleati, mentre la Romania aveva ancora aperta la questione della Bessarabia. L'esercito polacco era senza dubbio il più potente del Patto di Varsavia (dopo quello sovietico), quello rumeno segue a ruota. Ovviamente Cecoslovacchia-Polonia-Romania non hanno molte speranze di cavarsela contro l'Armata Rossa. L'occidente rimane impassibile? Come cambia il comunismo? (se lo chiede Basileus TFT)
Gli "altri" comunisti. Ucronia ispirata dalla lettura de "La primavera di Praga" di Enzo Bettiza. E se Tito e Ceausescu si schierassero con i Cecoslovacchi? Sarebbe potuto nascere un terzo polo socialista, magari allargato ad alcuni paesi arabi o alla Cina? Si sarebbe arrivati a uno scontro fisico tra Sovietici da una parte e ceco-jugo-romeni (Piccola Intesa) dall'altra? Quale sarebbe stato il comportamento dei paesi occidentali? E della Cina di Mao? E l'Ungheria di Kadar nell'occhio del ciclone? La sinistra francese o italiana avrebbe aderito all'alleanza? (questa è di Rivoluzionario Liberale)
La svolta di Praga. L'abbandono del modello comunista puro avviene non alla Bolognina ma a Praga: Giorgio Napolitano è più duro nella denuncia dell'invasione sovietica del '68 e la destra del PCI prende il controllo del partito, anticipando il PDS di vent'anni?. Berlinguer (anzi, a questo punto Napolitano) non viene accusato a Tribuna Politica di comportare per l'Italia il rischio di finire come la Cecoslovacchia: nel '76 potrebbe non essere necessario turarsi il naso e votare quella DC. Addirittura la cosa potrebbe essere benedetta da Washington, che in un colpo si libererebbe del PC più forte d'occidente e segnerebbe un punto decisivo nella partita contro Mosca... (questa è di aNoNimo)
Non vogliamo i colonnelli. Il 13 agosto 1968 l'attentato compiuto da Aléxandros Panagoúlis ai danni di Geórgios Papadópoulos riesce. Come cambia la storia della Grecia? Oriana Fallaci ci va di mezzo? (propostaci da Pavel Tonkov)
La Grande France/3. Un'alternativa: è in Francia che il Sessantotto sfocia in una Rivoluzione Comunista riuscita (la sesta ucronia francese moderna di Perchè no?)
Virnarella. In origine il personaggio di Barbarella, nell'omonimo film italo-francese di Roger Vadim, doveva essere interpretato da Virna Lisi, che però decise di declinare l'offerta, non ritenendosi adatta al ruolo. Vadim allora affidò la parte a sua moglie, una giovanissima e semisconosciuta Jane Fonda, che si lanciò così nell'olimpo del cinema. Ma se Virna Lisi, che "con quella bocca può dire ciò che vuole", accetta? (un'ucronia dedicata da Enrica S. a Virna Lisi nel giorno stesso della sua scomparsa)
Hobbeatles. Nel '68 i Beatles, dopo il loro soggiorno in India, progettarono di realizzare una trasposizione cinematografica della Trilogia del "Signore degli Anelli". Il progetto, che doveva essere diretto da Stanley Kubrick, sarebbe stato un Musical dove i Fab Four avrebbero interpretato 14 nuove canzoni scritte per l'occasione mentre il casting prevedeva McCartney nel ruolo di Frodo, Starr in quello di Samvise, Harrison in quello di Gandalf e Lennon in quello di Gollum. Purtroppo l'ostilità di Tolkien, fermamente convinto che solo bere Dom Perignon del ’53 a una temperatura superiore ai 4 gradi centigradi fosse peggio che ascoltare i Beatles senza tappi nelle orecchie, fece naufragare immediatamente l'interessante progetto. Riflettere al riguardo mi ha suggerito un POD. Ma se l'ostilità del Professor John Ronald Reuel Tolkien non sia così assoluta, consentendogli di accettare la proposta di trasposizione cinematografica? (ideate da Enrico Pizzo)
Mi consenta di presentare questo show. Durante la giovinezza Silvio Berlusconi si imbarcava sulle navi da crociera della compagnia Costa dove, durante le traversate nel Mediterraneo, faceva l’animatore di bordo, raccontando barzellette, recitando sketch e cantando canzoni. E se prosegue per questa strada? Con quali risultati artistici? Diventerà cantante, magari immergendosi a capofitto nella tendenza sessantottina in competizione con Giorgio Gaber, oppure darà origine a un filone di cantautori conservatori. Invece di acquistare televisioni come nella nostra Timeline, ci lavorerà, diventerà presentatore RAI accanto a Pippo Baudo e a Corrado (me lo vedo benissimo!). Oppure si trasformerà in un Beppe Grillo della destra già negli anni '60, contrastando con sottile ironia nei suoi spettacoli comici la corrente politica sessantottina che stava prendendo piede tra i giovani. Entrerà comunque in politica, magari in anticipo? (un'idea di Renato Balduzzi)
Angloamerica/3. La possibilità più realistica di una riunificazione angloamericana potrebbe situarsi negli anni '60: già Churchill aveva capito che il paese si era messo sotto protezione americana, e che non poteva più pretendere i essere davvero indipendente. Non é un caso se gli storici parlano durante la guerra di « occupazione amichevole » o di « invasione alleata » quando arrivano gli Americani. La Gran Bretagna postbellica é rovinata dal punto di vista economico, l’India é persa, le colonie stanno per andarsene, il popolo é stanco, il paese in parte distrutto e gli USA si sono fatto pagare a prezzo d’oro ogni nave, ogni fucile, ogni scatola di corned beef, venduta durante la guerra. A fine anni sessanta l'Inghilterra é ancora in ritardo economicamente, non riesce più a sostenere il suo sviluppo, vi sono solo due soluzioni: un mercato comune europeo, l’EFTA o la CEE (a malincuore). L'EFTA si è rivelata un grande fallimento, dunque l'unica via possibile é stata la soluzione continentale, presa però con la rabbia al cuore. Non è allora sorprendente che Londra decida piuttosto la libera associazione con Washington, purché che le tradizioni siano preservate: la regina, il parlamento, il cambio della guardia e il rugby... (terza ucronia dedicata da Perchè no? a una possibile riunificazione USA-Inghilterra)
Guerra Sino-Sovietica. In una mappa ucronica da me trovata in rete, l'URSS aveva vinto la Guerra fredda e venivano mostrati i vari paesi con i "commenti" dell'URSS; sulla Cina c'era scritto "I nostri migliori amici, ma li teniamo d'occhio". In effetti la Cina è stato l'alleato più potente dell'URSS, tuttavia dopo la morte di Stalin, per ragioni più che altro politiche (che Mao definiva "revisionismo") si verificò la rottura sino-sovietica, e benché i due paesi fossero alleati in guerra (come in Corea e in Vietnam) erano praticamente in guerra fredda l'uno contro l'altro, con tanto di paesi in orbita sovietica e paesi in orbita cinese, e quando uno dei paesi vicini decideva di passare da un lato all'altro, vedeva i sorci verdi. Che succede se questa Guerra fredda arriva al punto di esplodere, in seguito ad un'escalation degli incidenti di confine del 1969? L'URSS era tecnologicamente e industrialmente più preparata,e godeva di enormi territori, armate e alleati (tutto il patto di Varsavia!), ma la Cina disponeva di una popolazione immensa. Inoltre si considerava un paese non allineato; è dunque probabile che ottenga l'aiuto di altri paesi simili (come l'India, altro gigante in fatto di popolazione). Gli USA restano alla finestra, lasciando Cina e URSS a scannarsi a vicenda. Se vince l'URSS, dovrà seguire una lunga invasione della Cina, cosa non facile (il nome più adatto per qualcosa di simile dovrebbe essere Operazione Panda) e numerose rivolte di popolo, per poi sostituire il maoismo con un PCC filo-sovietico, il che permetterebbe un comunismo più morbido in Nord Corea e la sconfitta anticipata degli Khmer Rossi in Cambogia. E se vince la Cina? Essa instaurerà il proprio modello di comunismo in tutta l'Eurasia, un modello decisamente più centralista e meno revisionista, con esaltazione di Stalin e mortificazione della figura di Kruscev. Però questo potrebbe condurre ad un'apertura di tutto il mondo comunista al capitalismo come è successo in Cina... (made in MorteBianca)
Humanae Vitae. Pensare a un Benedetto XVI che elogia l'utilizzo corretto del condom può apparire quasi paradossale, eppure la Chiesa arrivò ad un passo dall'autorizzazione dell'anticoncezionale. Paolo VI, attraverso l’enciclica "Humanae Vitae" del 1968, disse di no all’uso del condom, nonostante il parere in maggioranza favorevole della commissione incaricata di studiare la questione. Che accade se Paolo VI rispetta la maggioranza e riscrive l'enciclica, aprendo all'utilizzo degli anticoncezionali? Innanzitutto la frattura tra i costumi sociali e quelli cattolici è decisamente minore, e quindi il dialogo è maggiore e minore la fuga dei credenti dalla Chiesa. I vertici cattolici converranno che la battaglia per la prevenzione dell'aborto dovrà avvenire principalmente sponsorizzando l'uso del preservativo. Lo stesso potrebbe accadere per la diminuzione delle nascite nelle regioni sovrappopolate. Tra gli anni '80 e il 2000 vedremo religiosi impegnati in prima linea per la prevenzione dell'AIDS elogiando l'efficacia degli anticoncezionali. Quanto influirà questa posizione della Chiesa Cattolica sulla diffusione dell'AIDS? (se lo chiede Renato Balduzzi)
Dasvidanja, compagno Leonid. L'attentato a Leonid Breznev da parte di Viktor Ilyin avvenuto il 22 gennaio 1969 ha successo. Chi prende il suo posto alla guida dell'URSS e con quali conseguenze sulla storia? (made in Inuyasha Han'yō)
Gheddafi chi? « Mettete la Libia a ferro e fuoco! »: questo il delirante appello alle sue tribù e ai suoi mercenari di Muammar al-Gheddafi, ormai detronizzato, lanciato il 1 settembre 2011. Tale "urlo", ancor più terrificante di quello di Munch, dimostra quale sia la pasta del criminale che il 1 settembre 1969 rovesciò la monarchia filo-occidentale di Idris I per proclamarsi padrone assoluto del suo paese (e disposto a uccidere sei milioni di libici, pur di continuare a regnare su sei milioni di cadaveri). Supponiamo che il 1 settembre 1969 l'Italia, con il tacito accordo di USA, Francia e Gran Bretagna, faccia l'unica cosa logica ed intervenga militarmente in Libia, riportando sul trono Re Idris I. Al-Gheddafi è liquidato o fugge in Arabia Saudita. Primo, gli italiani restano in Libia, e mi piace sperare in un trattamento preferenziale per l'ENI nei contratti petroliferi. Secondo, la Libia, senza le spese militari del Colonnello, conosce uno sviluppo economico e industriale. Doppiamente bene, perchè un forte sviluppo a meno di duecento chilometri da noi potrebbe stimolare l'economia nostrana, in particolare quella del Sud, e fungere da calamita per le ondate di disperati d'Africa: meno morti in mare, meno soldi alle mafie, meno voti alla Lega. Terzo: se italiani e senussiti riescono a convivere e prosperare assieme, che scusa hanno tutti gli apartheid del mondo? Una Libia come faro della convivenza tra i popoli... questo sì è sognare! (ideata da aNoNimo)
La Chiesa marxista. La "Teologia della Liberazione", maturata in special modo in Sudamerica negli anni '60 e '70, viene ufficialmente adottata dalla Chiesa Cattolica. Avremo il sorgere di una "Res Publica Christiana "in Sudamerica. Oppure avremo una guerra tra Sud e Nord del Mondo? O il sorgere di una Chiesa più progressista ed attenta al sociale più che ai dogmi? (se lo chiede Never75)
Il crollo dell'Apollo. Pochi ricordano che la missione Apollo 11 per poco non si trasformò in una tragedia. Infatti la notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 il pilota automatico del modulo Eagle stava portando il veicolo verso un cratere pieno di rocce. Armstrong per fortuna riuscì ad accorgersene in tempo, prendendo in mano i comandi manuali e dirigendo il Lem verso una superficie polverosa. Il carburante era appena sufficiente. Ma se invece gli astronauti dell'Apollo 11 non sono così fortunati? Si consuma una immane tragedia in mondovisione. Vi sarà un blocco del progetto Apollo oppure la NASA, per salvare la propria credibilità, perfezionerà e potenzierà le successive missioni? E se la missione Apollo 12 servisse per recuperare le spoglie di Armstrong ed Aldrin, affinché abbiano cristiana sepoltura nel cimitero di Arlington? (nona ucronia spaziale di Renato Balduzzi)
Reality Moon. La discesa sulla luna dell'equipaggio dell'Apollo 11 fu seguita in televisione da 600 milioni di persone. Da un punto di vista moderno, possiamo vederla come un reality show ante litteram, certamente in versione molto sobria. E se invece la linea di condotta delle televisioni statunitensi degli anni '60 è più simile alla nostra, e tende a spettacolarizzare anche le questioni banali della vita degli astronauti? Il modulo Apollo diviene una sorta di casa del Grande Fratello, seguita 24 ore su 24. Sarà concepibile per l'etica televisiva, il gusto delle masse e la tecnologia dell'epoca? Se effettivamente il reality-moon sarà messo in onda, quale impatto sulla televisione? Sarà un'eccezione alle abitudini televisive subito dimenticata, oppure darà impulso, già negli anni '70, alla messa in onda di reality show? (decima ucronia spaziale di Renato Balduzzi)
L'Arabia baathista. E se durante il regno di Sa'ud dell'Arabia Saudita si verificasse il da lui temuto colpo di stato dei militari che avrebbe deposto la monarchia per sostituirla con un regime Ba'thista? Magari a Sa'ud basterebbe fare l'errore di continuare a espandere le forze armate dal 1953 in poi. Nel 1969 ci fu in effetti un tentativo di colpo di stato militare, organizzato da ufficiali dell'aeronautica originari dell'Hegiaz, che mirava a instaurare un regime Nasserista, la Repubblica della Penisola Araba, bombardando il palazzo reale nella speranza di uccidere Re Faysal e i principi che potevano succedergli. Cme se la caverebbe la nuova repubblica araba? Un avvicinamento all'URSS nella misura in cui lo fecero Siria, Iraq ed Egitto? (riecco Generalissimus)
Gli spaghetti Samsung. Al coreano Lee Byung-Chull, fondatore della Samsung, non mancava certo lo spirito imprenditoriale. Dal 1938 al 1950 produsse spaghetti, poi dal 1950 al 1954 si diede allo zucchero e dal 1954 al 1960 si mise a lavorare la lana. Nel frattempo si occupò anche di assicurazioni, titoli borsistici e vendita al dettaglio. Solo nel 1960, con la nascente industria del transistor, la Samsung si diede all'elettronica, cominciando nel 1969 con un televisore in bianco e nero. Ma come cambia la tecnologia degli ultimi decenni, se Lee continua a produrre generi alimentari o tessili per tutta la vita? (è di Enrica S.)
Ku Klux Manson. Charles Manson organizzò gli omicidi nelle ville di Los Angeles nell'estate del '69 con lo scopo primario di fomentare l'odio razziale, accusando delle violenze la comunità afroamericana della città. Fu tuttavia smascherato nel giro di poco tempo. E se invece riesce nel suo intento? Le conquiste di Martin Luther King vengono vanificate, e l'America bianca si scopre ancora profondamente razzista. Il Ku Klux Klan per ripicca compie omicidi efferati presso le comunità nere americane che alimentano le tensioni. Gli Stati Uniti entrano in una situazione di odio razziale che può portare ad un apartheid sul suolo americano e spingere molti afroamericani a trovare rifugio in Sudamerica, in Europa o addirittura in Africa quarta ucronia dedicata da Renato Balduzzi a Charles Manson)
Il Derby di Napoli. Quale PoD permette a Napoli di avere (come Milano, Torino, Genova e Roma) due squadre di calcio competitive che si affrontano fra loro in campionato? Nella nostra Timeline due squadre napoletane militando in C hanno sfiorato la promozione in B: Internapoli a fine anni '60, Campania nei primi anni '80. Ma se Internapoli e Campania si fondono e vengono acquistate da un presidente facoltoso, magari da quello della Salernitana, che ai tempi d'oro è stata pure in Serie A? Ve lo immaginate il derby di Napoli? Con il calore e il folclore dei partenopei, come sarebbe potuto essere? (proposta da Alberto Avanzi)
Chappaquiddick. Lo storico negazionista dell'Olocausto David Irving disse: "Morirono più persone nell'auto di Ted Kennedy a Chappaquiddick che nelle camere a gas di Auschwitz". Questo "studioso" (cialtrone sarebbe il termine più appropriato) si riferisce ad un episodio avvenuto il 18 luglio 1969 sull'isola di Chappaquiddick. Dopo una festa, Ted Kennedy uscì di strada a bordo della sua Oldsmobile Delta 88 e finì in mare. A bordo c'era anche una donna, Mary Jo Kopechne, che annegò. Il fratello di John e Bob Kennedy tentò inutilmente di salvarla, poi ritornò sul luogo della festa per chiedere aiuto ai parenti della vittima e al suo avvocato prima di avvertire la polizia. Il giorno dopo l'automobile ed il corpo della donna vennero rinvenuti da un gruppo di pescatori. Ted Kennedy venne accusato di omissione di soccorso e condannato a due mesi di carcere, poi sospesi. Questo episodio compromise la sua carriera politica, precludendogli di fatto di candidarsi alle elezioni presidenziali. Ma cosa sarebbe successo se in quel giorno l'incidente non fosse avvenuto? Oppure, nel caso in cui sia avvenuto, se Ted Kennedy ha più sangue freddo e riesce a portare in salvo Mary Jo Kopechne? Nel 1972 si candida per le elezioni presidenziali sconfiggendo Nixon, travolto dallo scandalo del Watergate, con buone possibilità di vincere anche nel 1976, se nel 1975 Lynnette "Squeaky" Fromm non va a segno, visto che morire assassinati è tradizione di famiglia... Con un Kennedy di nuovo alla presidenza degli Stati Uniti, come cambia la storia? Probabilmente ci sarà una nuova distensione con l'Unione Sovietica con una drastica riduzione dell'arsenale nucleare, un ritiro più onorevole dal Vietnam (il governo di Hanoi potrebbe chiedere invece la collaborazione di Washington per impedire la presa di potere in Cambogia da parte degli Khmer Rossi, evitando così la morte di oltre due milioni di persone a causa della follia di Pol Pot), un accordo di Camp David tra Egitto ed Israele siglato nel 1973, quindi niente guerra del Kippur con conseguente crisi petrolifera, maggiore stabilità politica in America Latina (niente colpi di stato in Cile ed Argentina). Di conseguenza meno spese militari e più risorse per sconfiggere la povertà, che spesso è la causa principale della violenza, e forse avanzeranno soldi per organizzare assieme all'Unione Sovietica una missione su Marte negli anni '80... (made in Pavel Tonkov)
Woodstock fuorilegge. Richard Nixon, forte del prestigio acquisito con il primo allunaggio umano della storia, inasprisce la guerra del Vietnam, ma già da tempo la gente manifesta contro questa guerra ingiusta e disumana; percependo il raduno di Woodstock come un pericolo per i suoi progetti di guerra, Nixon ordina l’arresto di tutti gli artisti e gli spettatori della manifestazione, con la scusa che si tratta di “un branco di drogati”; gli scontri provocano centinaia di morti e migliaia di feriti (dopotutto al raduno erano presenti quasi mezzo milione di persone); la stampa, già prevenuta contro i “figli dei fiori” e i cantanti rock, pubblica solo resoconti esagerati e di parte, aiutata (involontariamente) in questo dai genitori dei partecipanti (nella nostra HR, in effetti, molti genitori scrissero ai giornali descrivendo il raduno come una specie di orgia di sesso e droga; solo il coraggio dell’unico giornalista presente, che descrisse il raduno com’era veramente e lotto perché i suoi articoli venissero diffusi, permise di far sfatare questa idea). Il successo contro i “contestatori drogati e anti-americani” permette a Nixon di avere l’appoggio di tutta l’opinione pubblica e di buona parte del senato; oltre a inasprire la guerra del Vietnam, ne inizia una contro Sudamerica e Medio Oriente, entrambi produttori di droga; per disporre dei soldati necessari, dichiara lo stato di guerra generale, con il richiamo alle armi obbligatorio per tutta la popolazione utile, così com’era successo durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli stati europei acconsentono rapidamente ad aiutare gli Usa; in realtà, nonostante la droga sia un problema abbastanza diffuso anche da loro, la molla principale che li spinge è il desiderio di espandere la loro sfera d’influenza (dopotutto, la guerra in Vietnam era scoppiata in seguito alla ribellione contro la dominazione francese), in modo da ritornare al modello coloniale degli anni passati. Pur dovendoli disperdere su ben tre fronti distinti, e separati da grandi distanze, gli Usa avrebbero a disposizione un numero enormemente più elevato di soldati, e sarebbero aiutati anche dalle truppe europee, australiane e canadesi; questo consentirebbe agli americani di vincere in Vietnam? O la Russia e le altre nazioni comuniste, sentendosi minacciate, scateneranno una contro-offensiva che darà inizio alla terza guerra mondiale? (una decisa distopia di MattoMatteo)
Nixon Tea Party. Pare che una sera la figlia del presidente Richard Nixon abbia organizzato una festa alla Casa Bianca per i suoi ex compagni di classe al college. Tra di loro c'era una certa Grace Wing, meglio conosciuta come Grace Slick, cantante dei Jefferson Airplane. La Slick portò con sé un microgrammo di LSD, che aveva intenzione di sciogliere nel tè del presidente, ma fortunatamente fu bloccata all'ingresso da un agente dei Servizi Segreti Americani che la aveva riconosciuta. Che accade se questa pazza riesce a mettere in atto il suo psichedelico piano? Nixon passa a miglior vita oppure dà fuori di melone. Anche nell'ipotesi più ottimistica, in base al XXV Emendamento gli succede il vicepresidente Spiro Theodor Agnew, di origini greche, che poi si dovrà dimettere perché responsabile di evasione fiscale su alcuni contributi elettorali. Quanto alla Slick, finisce sulla sedia elettrica o, nell'ipotesi meno pessimista, è condannata a 99 anni di carcere, ma almeno ha conquistato una fama imperitura come Charles Guiteau, Leon Czolgosz e Lee Oswald. Effetti sulla storia d'America? (ancora William Riker)
L'Emendamento Bayh-Celler. In tempi recenti si è parlato spesso della riforma, o addirittura dell'abolizione, del sistema americano dei Collegi Elettorali, che ha permesso a presidenti inadeguati come George W. Bush e Donald Trump di vincere le elezioni nonostante i loro avversari avessero preso più voti elettorali di loro. Del resto, molti dei paradossi politici degli Stati Uniti d'America derivano dal fatto di avere una costituzione quasi immodificabile, scritta due secoli e mezzo fa da un gruppo di proprietari terrieri padroni di schiavi che vivevano in un mondo ancora prevalentemente feudale, in cui il moderno stato democratico era solo una fantasia nella mente dei filosofi illuministi e non solo non c’erano il socialismo e lo stato sociale, ma persino il liberalismo classico era appena nato e muoveva i primi passi. In realtà l'idea di abolire l'Electoral College non è cosa esclusiva degli anni Duemila. La proposta che più andò vicina a trovare una concreta realizzazione è l’Emendamento Bayh-Celler del 1969, che non era una totale abolizione ma una riforma per renderlo più proporzionale rispetto al voto popolare; non se ne fece niente. Invece una proposta di totale abolizione arrivò nel 1977 dall’allora presidente Jimmy Carter (il più sottovalutato dei presidenti USA), ma anche quella finì nel nulla. Mettiamo invece che l'Emendamento Bayh-Celler passi, e che grazie ad esso anche la proposta di Jimmy Carter abbia più fortuna: a questo punto quale sarebbe il metodo per l'elezione del presidente, e quali presidenti ci sarebbero stati dopo Carter? Forse fino al 2000 non cambierebbe nulla: sarebbero eletti Reagan, Bush Sr. e Bill Clinton. Le cose cambierebbero e di molto dopo il 2000, quando in HL Bush Jr. fu eletto presidente dopo una delle elezioni più contestate nella storia americana. Credo che senza Cheney alla vicepresidenza non ci sarebbe l'invasione dell'Iraq dopo l'11 settembre, e senza il movimento a favore del ritiro dall'Iraq è improbabile che Obama diventi presidente... (proposta da Dario Carcano e da MattoMatteo)
I Rolling Stones a Berlino. I giovani di Berlino Est erano, a modo loro, fortunati: a differenza di tutti gli altri abitanti della Repubblica Democratica Tedesca potevano ascoltare il rock'n roll occidentale intercettando le radio di Berlino Ovest. Peccato che questo li esponesse anche a scherzi piuttosto crudeli, dalle conseguenze talvolta tragiche: durante il programma musicale Treffpunkt, ad esempio, uno speaker radiofonico di Berlino Ovest chiamato Kai Blömer annunciò infatti che il 7 ottobre 1969, nel giorno delle celebrazioni per i vent’anni della Repubblica Democratica Tedesca, i Rolling Stones si sarebbero esibiti sul tetto della sede della casa editrice Axel Springer, un palazzo talmente vicino al Checkpoint Charlie che al concerto avrebbero potuto assistere anche i tedeschi dell’Est. Raccontano le cronache che Blömer avesse specificato già durante la diretta che si trattava di uno scherzo e che non ci sarebbe stato alcun concerto, ma, si sa, la gente tende a credere a ciò che desidera: il giorno delle solenni celebrazioni della Ddr, mentre la parata militare sfilava ad Alexanderplatz sotto gli occhi severi del presidente Erich Honecker, migliaia di giovani si erano radunati nei pressi del Muro in attesa degli Stones. Gli scontri tra i giovani e la polizia iniziarono verso le 17, quando si scoprì che il concerto non ci sarebbe stato: furono arrestati 383 ragazzi. Uno di loro, il sedicenne Eckard Mann, sorpreso a urlare "Freiheit", libertà, si ritrovò a scontare 762 giorni di carcere. Il Politburo della Ddr parlò di "una chiara provocazione del nemico di classe". Ora, che accade se invece quel concerto si tiene davvero? Quali conseguenze esso avrà, sugli equilibri già precari della guerra fredda? (di nuovo William Riker)
Niente vittime, solo tanto spavento. Alle 16.37 del 12 dicembre 1969 un tremendo boato squassò una Milano tutta dedita allo shopping prenatalizio: una bomba ad alto potenziale era detonata nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in Piazza Fontana, dietro il Duomo e accanto all'Arcivescovado. In tutto morirono 17 persone e 88 restarono ferite. L'attentato, rimasto tuttora senza colpevoli, è considerato l'inaugurazione ufficiale della tristemente nota "strategia della tensione": oltre un decennio di stragi finalizzate a destabilizzare lo Stato, sia da destra che da sinistra. Sembra però che, nei piani iniziali degli attentatori, non ci dovesse essere alcun eccidio: la BNA avrebbe dovuto chiudere alle 16, e dunque lo scoppio avrebbe dovuto devastare un edificio vuoto. Un atto dimostrativo, dunque, che si trasformò in un massacro solo perchè la BNA, una vera e propria "Borsa" dell'agricoltura lombarda, nel periodo prenatalizio restava aperta oltre l'orario di chiusura fino alla fine delle contrattazioni. Ma che accade se la Banca chiude prima, o se il timer è regolato per esplodere di notte, e quello di Piazza Fontana resta solo un attentato dimostrativo? Ovviamente esploderanno le due bombe di Roma (ci furono due attentati simultanei anche a Roma), però un conto sono le bombe di Roma che hanno fatto una dozzina di feriti e nessuna vittima, un conto sono i 17 morti di Milano. L'emozione nel paese è enorme, come lo sdegno, però non vi sono le 17 vittime a fare la differenza e a mettere in moto tutto il meccanismo degli anni di piombo. Piazza Fontana sta agli anni di piombo come Sarajevo alla prima guerra mondiale, ne ha rappresentato cioè non ne fu la causa primaria, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e dunque ci sarebbero potuti essere anni di piombo pur senza piazza Fontana, ma è da piazza Fontana che nacquero il caso Pinelli, il caso Calabresi, il caso Valpreda che avrebbero avvelenato il paese sino al 1972-73 ed oltre. Orbene, senza la strage di Milano la "strategia della tensione" colpirà lo Stato con la stessa violenza, inizierà in ritardo o non avverrà del tutto, cercando gli attentatori altre forme di lotta, come tentativi di colpi di stato o "pizza connections" con la criminalità organizzata? (ideata da Simone)
Chinaglia in Sardegna. Nella stagione 1969-1970 tra le fila biancocelesti arrivò un certo Giorgio Chinaglia, che poi sarebbe stato protagonista assoluto della storia laziale. Pare che Long John fosse molto amico di Gigi Riva, e che il bomber rossoblù abbia provato a portarlo in Sardegna. Tuttavia, il trasferimento non si ultimò a causa dell’eccessivo costo del cartellino, e così Chinaglia approdò alla Lazio. E se invece a a giocare nel Cagliari accanto a "Rombo di Tuono"? (un'altra ucronia calcistica di Lord Wilmore)
Requiem per Deng. Durante la Rivoluzione Culturale il Segretario Generale del Partito Comunista Cinese Deng Xiaoping perse consensi, fu costretto a ritirarsi da tutte le sue cariche e fu inviato al confino in una scuola di fanteria abbandonata nella provincia rurale di Jianxi. La mattina del 23 dicembre 1969 una banda armata fece irruzione nel complesso a colpi di mitragliatrice; tuttavia la milizia aveva scambiato la residenza delle guardie con quella di Deng, e molti degli attentatori vennero uccisi quando le guardie risposero al fuoco. Dell'incidente fu incolpato Lin Piao, ma il caso rimane tuttora irrisolto. Ci sono pochi dubbi che l'obiettivo del commando fosse Deng. Ora, che succede se il futuro inventore del "socialismo con caratteristiche cinesi" rimane effettivamente ucciso? Come cambia la storia della Cina moderna? Il potere rimane alla Banda dei Quattro, e quindi la Cina diventerà una specie di enorme Cambogia, o è più semplice pensare che Zhou Enlai trovi un altro successore? (William Riker non demorde)
Free Biafra. Il 13 gennaio 1970 finiva la guerra del Biafra con la resa della città di Amichi. Il Biafra ha perso perchè, delle nazione Europee, solo la Francia l'ha prima appoggiato e poi mollato. Ma se l'intera comunità Europea, allora senza il Regno Unito, l'avesse appoggiato? Avremo uno stato africano cristiano, ricco produttore di petrolio, e una Nigeria mutilata musulmana e integralista (ma rischia di diventarlo anche nella nostra Timeline). Il precedente del Biafra causerà altre secessioni in Africa, magari finanziate dal petrolio biafrano: Darfour, Sudan meridionale... ma, se si accetta il Kossovo, perchè gli stati Africani devono conservare i confini fissati dai colonizzatori? (una giusta osservazione di Francesco Dessolis)
Nisciun è megl'e' Pelè! Il 1 aprile 1970 il quotidiano Sport Sud la sparò davvero grossa: Pelè, in vacanza ad Ischia, si sarebbe allenato con la squadra del Napoli, facendo presupporre dei contatti fra il giocatore e il presidente Ferlaino per un suo trasferimento nel Napoli. La bufala fu smascherata solo dopo che lo stadio San Paolo si riempì di tifosi in delirio accorsi per festeggiare l'evento. Ma che accade se Corrado Ferlaino fa il colpaccio e riesce ad assicurarsi Pelè per il campionato 1970-71? Il Napoli riuscirà ad assicurarsi il primo scudetto e la seconda Coppa Italia in anticipo? O non riuscirà ad andare molto oltre i risultati della nostra Timeline, visto che già dal 1969 Pelè stava diventando sempre meno decisivo nel Santos ed era inoltre reduce dal suo ultimo mondiale? (ventesima ucronia calcistica di Generalissimus)
Addio a(lla=) McLaren. Il 2 giugno 1970, durante una serie di test con una monoposto Canam sul circuito di Goodwood, perde la vita Bruce McLaren. Subito dopo la sua morte viene chiusa la squadra. Come cambia la storia dell'automobilismo sportivo? (se lo chiede Pavel Tonkov)
Azteca. 21 giugno 1970, allo Stadio Azteca di Città del Messico si gioca la finalissima del Campionato del Mondo di Calcio tra il Brasile di Pelè, superfavorito della vigilia, e l'Italia di Rivera, Riva, Boninsegna e Albertosi. Mazzola però è rimasto a casa causa infortunio, e Gianni Rivera non soffre il dualismo con lui per tutta la durata dei campionati. Pelè segna in apertura e il Brasile si distrae, convinto di avere in tasca la partita, ma Boninsegna pareggia allo scadere del primo tempo sfruttando un'indecisione della difesa carioca. Al 10' della ripresa Gianni Rivera, più motivato che mai, segna un goal decisivo a porta vuota. L'Italia resiste poi al veemente ritorno brasiliano, Albertosi salva più volte miracolosamente la sua porta, e così l'Italia diventa campione del mondo per la terza volta, porta a casa definitivamente la Coppa Jules Rimet e fa il bis dopo la vittoria casalinga negli Europei del 1968. Scene di disperazione collettiva in Brasile (ventunesima ucronia calcistica di William Riker)
Il Mezzogiorno Nero. Il 14 luglio 1970 esplodono gravi tumulti a Reggio Calabria in seguito alla designazione di Catanzaro come capoluogo della Regione Calabria. Che accade se la rivolta di Reggio Calabria sfocia in una vera e propria sollevazione del Mezzogiorno Nero contro Roma e l'Italia Unita? (se lo chiede Demofilo; ecco un inizio)
L'atomica del Colonnello. Gheddafi nel 1970 riesce a convincere i Cinesi a vendergli delle testate nucleari, per poi avviare un proprio programma nucleare grazie all'aiuto del Pakistan. Inoltre, dato che con l'atomica voleva contrastare la capacità nucleari di Israele, si dota di vettori migliori degli Scud, che arrivano al massimo a 300 chilometri. Come andrà a finire? (made in Generalissimus)
Il Governatore Bundy. Ted Bundy era un pericoloso serial killer che andava in giro per l'America a violentare e strangolare giovani ragazze. Molti pensano che questa follia sia iniziata quando la sua ragazza, Stephanie Brooks, lo scaricò. Ma se i due fossero rimasti insieme, lui sarebbe impazzito comunque? Immaginiamo che, dopo la laurea di Ted in psicologia nel 1970, lui e Stephanie si sposino. Ted si fa un piccolo studio nella casa dove vanno ad abitare, Stephanie invece lavora presso uno studio legale. Passa poco tempo e i due hanno due figli, Rosie (nata nel '72) e Steven (nato nel '74). È dopo la nascita di quest'ultimo, però, che le cose iniziano a prendere una strana piega: la coppia litiga più spesso, ma Ted non vuole divorziare, anzi fa di tutto per tenere unita la famiglia. Questo suo attaccamento inizia a sembrare morboso, segue la moglie quando esce dal lavoro, le sente le telefonate e inizia ad essere iperprotettivo verso la figlia. L'apice arriva dopo una litigata: pochi secondi dopo la fine, Steven fa cadere un vaso e Ted, in preda alla rabbia per la discussione, gli dà uno schiaffo. La moglie inizia a guardarlo male, e lui si rende conto del gesto violento: ritorna a più miti consigli, ma, tanto per parafrasare Don Abbondio, uno la mitezza non se la può dare. Supponiamo che Ted entri in politica, diventi Governatore di uno stato e sfoghi la rabbia che ha dentro con politiche repressive e un uso sistematico della pena di morte. Che accade negli USA, specialmente se altri politici decidono di seguire la sua strada? Inoltre, con un genitore del genere, la parte del serial killer potrebbe farla il figlio Steven... Con quali conseguenze? (un'idea originale di Juliana Flink)
Fernandel e i Giovani d'Oggi. Nell'estate 1970 era già a buon punto la lavorazione di "Don Camillo e i Giovani d'Oggi", sesto film tratto dai racconti di Giovannino Guareschi con gli intramontabili Gino Cervi e Fernandel, quando quest'ultimo si ammalò di tumore ai polmoni e fu costretto a rientrare a Marsiglia. A questo punto anche Gino Cervi abbandonò i lavori, rifiutandosi di interpretare il comunista Peppone senza avere al fianco il suo grande amico Fernandel. Si pensava di continuare le riprese l'anno successivo, ma Fernandel purtroppo si spense il 26 febbraio 1971 a neppure 68 anni. Il film fu girato con nuovi interpreti (Gastone Moschin nei panni del prete e Lionel Stander in quelli del sindaco) e con un altro regista, ma non ottenne il successo dei film precedenti. E se invece Fernandel non si ammala e il film viene ultimato? (è di Lord Wilmore)
Il Cile senza Allende. Alle elezioni presidenziali cilene del 4 settembre 1970 (le ultime prima del golpe di Pinochet) si presentarono tre candidati: Salvador Allende per il Partito Socialista (sinistra), Jorge Alessandri Rodríguez per il Partito Nazionale (destra) e, infine Radomiro Tomic per il PDC (Partito Democratico Cristiano, centro/centro-destra). Come Kennedy e Azaña anche Allende vinse con un margine ridotto: il 36, 63%, contro il 35, 29 di Rodriguez e il 28, 8 di Tomic. Il resto, come sappiamo è storia: Allende avviò una politica di nazionalizzazioni, strinse amicizie equivoche (Unione Sovietica, Cina, Cuba) e questo non piacque a Washington, che spalleggiò il colpo di stato di Pinochet (con le conseguenze che conosciamo). Ma se invece a spuntarla fosse stato Rodriguez, o se il PN e il PDC avessero presentato un candidato comune, vincendo con il 63% dei voti? (farina del sacco di Inuyasha Han'yō)
Big Jimi. Ucronia per gli appassionati di musica Rock: il 18 settembre 1970 moriva Jimi Hendrix, lasciando questo mondo per entrare nella leggenda (e nel "Club 27"). Ma se così non fosse andata? Sarebbe riuscito a superare il periodo di crisi che lo vedeva in contrasto col management e anche col pubblico, che non gli perdonava certo di presentarsi sul palco "lisergizzato"? Come si sarebbe inserito nelle correnti che nacquero negli Anni '70? Come si sarebbe rapportato con gli altri musicisti di quel periodo sul versante Inglese e su quello Americano? Stiamo parlando di un uomo che in due anni ha rivoluzionato il rock e il modo di suonare la chitarra elettrica, figuriamoci cosa può fare con almeno quaranta anni di vita in più! (è di Edoardo Secco)
Spaghetti Ucronia. I due attori protagonisti di "Lo chiamavano Trinità", secondo il regista Enzo Barboni alias E.B. Clucher, avrebbero dovuto essere i due attori italiani Luigi Montefiori alias George Eastman, nella parte che fu di Carlo Pedersoli, e Pietro Martellanza alias Peter Martell, nella parte che fu di Mario Girotti. Saputo che Clucher stava girando i vari produttori per proporre il proprio copione, furono gli stessi Girotti e Pedersoli che si proposero in coppia a Clucher, di fatto imponendosi per la parte. E se invece il regista persiste sulla sua prima idea? La carriera di Bud Spencer e Terence Hill decollerà comunque? E se no, con quali conseguenze sul cinema italiano? (altra ucronia cinematografica di Enrica S.)
L'ultimo samurai/1. Yukio Mishima è stato un grande scrittore giapponese del dopoguerra, che ha saputo cogliere l'essenza del Giappone più antico. Nell'ultima fase della sua vita questo lo portò su posizioni sempre più di estrema destra: il 25 novembre 1970 occupò l'ufficio del generale Mashita dell'esercito di autodifesa e cercò di incitare alla rivolta i soldati. Fallì miseramente e commise seppuku. Ma se riesce nel suo intento e viene nominato nuovo Shogun? Come reagiscono gli americani a questa recrudescenza nazionalista? E la Cina in piena Rivoluzione Culturale che fa? Già mi immagino Mao incitare le Guardie Rosse a dare l'assalto all'arcipelago a nuoto... (ideata da aNoNimo)
L'ultimo samurai/2. Il coup d'état di Mishima riesce, ma a stroncarlo sono gli americani, memori di com'era andata con l'ultimo governo nazionalista. Se proprio decidono di essere buoni (ma c'è pur sempre Nixon alla Casa Bianca), pretenderanno la dissoluzione completa dell'SDF giapponese, ma in virtù dell'art.9 della costituzione giapponese (un misto tra il nostro art.11 e l'art.5 NATO), gli USA dovrebbero prendersi in toto la responsabilità di difendere l'arcipelago. Come cambia la Storia con il Giappone ridotto alla "più grande portaerei americana del Pacifico" a due passi dalla Cina? (anche questa è di aNoNimo)
Hayao Miyazaki for President. Il famoso regista d'animazione giapponese Hayao Miyazaki, quando incomincio a lavorare nel mondo dell'animazione, si era da poco laureato in Scienze Politiche ed Economia. Come anche si può vedere nelle sue opere, Miyazaki, si può considerare un socialista, (da giovane aveva partecipato a manifestazioni di sinistra), un ecologista ed un pacifista. Supponiamo dunque che il giovane Miyazaki decida di buttarsi nella politica invece che nel mondo dell'animazione. Il pianeta perde così un grande regista, ma sarebbe riuscito questo Miyazaki a farsi notare in politica? Sarebbe entrato nel Partito Comunista Giapponese? Sarebbe stato in grado di smuovere la politica giapponese o sarebbe finito nell'anonimato? E se invece a scendere in politica non fosse un giovane Miyazaki, ma il Miyazaki regista divenuto famoso in Giappone e nel mondo? La sua entrata in politica sarebbe stata possibile? Con quale partito? Avrebbe potuto mettere in pericolo l'egemonia del Partito Liberaldemocratico? (se lo chiede Andrea Mascitti)
Tragedia a Manila. Il 27 novembre 1970, nel corso del suo viaggio nel Sudest asiatico, Paolo VI atterrò a Manila, capitale delle Filippine, ma mentre si trovava ancora all'aeroporto fu vittima di un attentato da parte del pittore boliviano Benjamin Mendoza che, munito di un kriss, gli si avvicinò e lo pugnalò al costato. Il Papa però soffriva di artrite e portava un corpetto rigido, che attutì il colpo, e il provvidenziale intervento del suo segretario personale Pasquale Macchi e dell'organizzatore del viaggio, un certo Paul Marcinkus del quale si sentirà ancora parlare, permisero di bloccare l'attentatore, che risultò un semplice squilibrato. Ma che accade se Mendoza impugna invece una pistola, e il Pontefice muore? Albino Luciani gli succederà già allora, governando la Chiesa più a lungo? O l'ultraconservatore Giuseppe Siri ce la farà ad essere eletto, presentandosi come il paladino dell'ortodossia cattolica? Oppure toccherà fin da allora a Wojtyla? Chi altri potrebbe succedere al Pontefice bresciano? E quali contraccolpi avrà la sua morte nella Chiesa e nel mondo? (pensata da Enrica S.)
Il Golpe dell'Immacolata. Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970 gruppi e militanti della destra extraparlamentare, dei servizi segreti deviati, del Movimento Sociale Italiano e del Fronte Nazionale si riuniscono in alcuni punti precisi della capitale: nel quartiere di Montesacro, nei cantieri del costruttore Remo Orlandini, legato a Borghese, in pieno centro storico, nella sede del Movimento Sociale Italiano, attorno alla "Sapienza" e in una palestra non distante dalla stazione di Termini. Alle porte di Roma si è concentrata una colonna di guardie forestali, provenienti dalla Calabria e guidate dal missino Ciccio Franco, dalla Basilicata e dalla Sicilia mentre un gruppo di neofascisti, grazie a documenti falsi, sono riusciti a penetrare nell'armeria del ministero dell'interno e al Viminale. Il quartier generale delle operazioni è una villa romana dove tutto viene coordinato da Borghese, dal generale a riposo dell'aeronautica Giuseppe Casero e dal maggiore della polizia Salvatore Pecorella. Alle 2.30 avviene l'occupazione della sede centrale della Rai, dove Junio Valerio Borghese legge il cosidetto "proclama alla nazione", e dei principali impianti telefonici e delle telecomunicazioni e la successiva mobilitazione totale dell'esercito italiano. Tutto quindi è stato predisposto in modo accurato, comprese le liste delle personalità istituzionali, politiche, intellettuali e sindacali da arrestare: dal presidente della repubblica Giuseppe Saragat (si pensa ad un vero e proprio assalto al Quirinale) al presidente del consiglio Emilio Colombo, ad importanti personalità come Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Sandro Pertini, Giulio Andreotti. Alle 5.45 viene proclamata ufficialmente la nuova Repubblica Sociale Italiana con a capo lo stesso Borghese affiancato da una giunta militare. I primi prevedimenti sono pesanti limitazioni alle istituzioni repubblicane (in particolare la riduzione del potere decisionale del parlamento), la fine della libera discussione e la chiusura di partiti e sindacati, un presidente della repubblica capo dello stato e del governo, un esercito politico, la costituzione di un tribunale nazionale contro i "reati politici" e il ripristino della pena di morte. Non va poi dimenticato che Borghese fa ufficialmente uscire il paese dalla Comunità Economica Europea, dalla Nato e dall'ONU. Ma quanto durerà tutta questa "messa in scena"? Poco, fortunatamente... Il 21 dicembre 1970 Borghese viene trovato morto nei giardini del Quirinale e la colpa è addossata al generale Casero: nel giro di poche ore la notizia fa il giro del paese e determina manifestazioni per la restaurazione della democrazia. Lo stesso presidente degli Stati Uniti Richard Nixon ritiene necessario un ripristino delle istituzioni democratiche, in modo da non favorire il consenso del Partito Comunista Italiano. Il 23 dicembre 1970 le stesse forze armate utilizzate contro le manifestazioni si uniscono alla protesta e la sera stessa è ripristinata la "repubblica democratica fondata sul lavoro". Saragat e Colombo ritornano ai loro posti e la democrazia viene completamente ripristinata. Il ministro dell'interno Franco Restivo avvia un feroce giro di vite contro la destra extraparlamentare (le Brigate Nere, i Gruppi Mussolini, Ordine Nuovo, ecc...), sradica i servizi segreti deviati e un'apposita legge garantisce l'illegalità del Fronte Nazionale e di altri gruppi. Ma le sorprese non sono finite: un anno dopo questi fatti sono trovati dei faldoni a Montevideo, in Uruguay, dove era stato progettato di assassinare il Santo Padre Paolo VI e altre personalità come il cardinale Elia Dalla Costa, arcivescovo di Firenze, il Patriarca di Venezia Albino Luciani e don Giuseppe Dossetti (la seconda ucronia della serie "Misteri (o no?!?) d'Italia": grazie mille a Demofilo!)
Perchè io no? Il 21 novembre 1970 fu promulgato il motu proprio di Paolo VI "Ingravescentem Aetatem", con il quale i cardinali ultraottantenni venivano esclusi dal Conclave. Ma che accade se Paolo VI non ha questa idea? Al 12 marzo 2013, giorno in cui ebbe inizio il Conlave seguito alla rinuncia al pontificato di Papa Benedetto XVI, il collegio cardinalizio era formato da 207 membri, di cui 117 elettori e 90 ultraottantenni. Se a quel Conclave avessero potuto partecipare tutti i 207 cardinali, il numero degli elettori sarebbe quasi raddoppiato, e siccome è probabile che un cardinale più anziano sia anche più conservatore, secondo me l'elezione di Jorge Mario Bergoglio SJ sarebbe stata molto più improbabile a favore di Angelo Scola (proposta da Generalissimus e da Lord Wilmore)
Elvis, Secret Agent Man. Il film "Elvis & Nixon" narra dell'incontro tra Elvis Presley e l'allora Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, realmente avvenuto il 21 Dicembre 1970. Elvis, profondamente contrario alla cultura della droga, al movimento hippy, agli Students for a Democratic Society e alle Pantere Nere, chiese e ottenne un incontro urgente con Nixon, chiedendogli di farlo diventare un agente sotto copertura dell'FBI, più precisamente della Divisione Narcotici e Droghe Pericolose. Il Presidente, imbarazzato per la situazione, alla fine disse a Elvis che la cosa non era fattibile, ed era meglio che il cantante "mantenesse la sua credibilità". Non si sa per quale motivo il Re del Rock gli fece questa proposta, i più maligni affermano che questo fosse in realtà tutto un suo piano contorto per poter sbattere in galera i suoi principali concorrenti, Beatles compresi (!) Conoscendo la fine che ha fatto, la vicenda appare un po' ironica. Ma cosa accadrebbe se invece Nixon si lasciasse convincere e appuntasse un distintivo da agente speciale al petto di Elvis? (sempre Generalissimus)
L'Internet sovietica. L'OGAS ("Sistema nazionale automatizzato di contabilità ed elaborazione delle informazioni") era un progetto sovietico riguardo la creazione di una rete informatica a livello nazionale, avviato nel 1962 ma al quale nel 1970 furono tagliati i fondi necessari. Costituì uno di molti tentativi falliti di creare una rete nazionale analoga a quella che sarebbe diventata la futura Internet. L'idea di trascendere lo status quo fu abbandonata dalla leadership sovietica, che vedeva il nuovo sistema come una minaccia al controllo dell'economia da parte del Partito. Ma cosa sarebbe successo se il suo ideatore Viktor Gluškov avesse ottenuto la costruzione di OGAS? Personalmente condivido il pensiero: una rete informatica estesa, seppur ben lungi dal concedere il libero accesso al semplice cittadino, avrebbe comunque coinvolto un numero di persone troppo alto per tenere sotto la sabbia tutti i magheggi di chi, dietro alla propaganda che parlava di "proletariato" e di "redistribuzione", si pappava un mucchio di risorse. Per cui, vedo due strade: o (i) il controllo di coloro che hanno accesso a questa rete è tenuto strettamente sorvegliato e vengono attuate le opportune contromisure, comprese "sparizioni" di chi "sa troppo" se necessario, oppure (ii) il regime comunista rischia di cadere con un certo numero di anni d'anticipo (pensata da Andrea Li Castri)
Come i Beatles sconvolsero il Cremlino. Chi ha fatto finire la guerra fredda? A seconda del luogo in cui fate questa domanda, le risposte saranno diverse: negli USA vi diranno che è stato Ronald Reagan, in Polonia che il merito è di papa Giovanni Paolo II; ma in Russia e nei paesi dell’ex Unione Sovietica vi diranno che sono stati i Beatles a far cadere la cortina di ferro. L’Unione Sovietica fu il paese in cui i Beatles trovarono il terreno più fertile, in quanto arrivarono nel posto giusto al momento giusto: erano gli anni di Brèžnev, il PCUS era dominato dalla gerontocrazia a lui fedele, ed era un periodo di ristagno politico, economico e sociale. L’URSS quindi accolse con una rigida censura la musica occidentale: negli aeroporti c’erano macchinari per rigare i dischi che venivano trovati nascosti nei bagagli, e i giovani che sfoggiavano tagli di capelli alla Beatles venivano arrestati e rasati a zero; ma i giovani sovietici, per cui la musica dei Beatles era aria fresca, sfidarono il partito, imparando a incidere le canzoni dei fab four sulle lastre radiografiche prese dai rifiuti degli ospedali e a fabbricare chitarre elettriche usando lastre di legno prese dai tavoli e i microfoni dei telefoni pubblici. Alla fine il partito riconobbe la sconfitta e, dopo anni di censura, negli anni ‘70 fu autorizzata la pubblicazione delle canzoni dei Beatles attraverso la casa discografica Melodija. Ma ormai era troppo tardi: sfidare il partito per il loro diritto ad ascoltare la musica dei Beatles aveva fatto superare ai giovani sovietici la paura e la fede su cui si reggeva il sistema comunista (la paura l’avevano ormai sconfitta, la fede avevano capito che era stupida). Ma se il PCUS avesse avuto un diverso atteggiamento rispetto alla musica dei Beatles, e alla musica occidentale in generale, permettendo fin da subito la pubblicazione dei loro brani? Il collasso dell’URSS e del comunismo si sarebbe evitato o sarebbe stato anticipato? (ucronia di Dario Carcano ispirata alla visione del documentario di Leslie Woodhead "How the Beatles Rocked the Kremlin")
Il Vaticano nello spazio. La Chiesa non può autofinanziarsi completamente per le missioni spaziali, ma agganciandosi a un gigante quale la NASA può lanciare qualche satellite e qualche sonda. Nella storia dell'astronautica spiccheranno i nomi di alcuni sacerdoti cattolici famosi per il discorso ecumenico tenuto dalla capsula Mercury. A terra i teologi si interrogheranno precocemente su come conciliare l'assenza di gravità con la liturgia, e un'ipotetica missione Apollo 20 porterà un sacerdote sulla Luna, dove si svolgerà la prima Celebrazione Eucaristica su un altro corpo celeste, con la benedizione dello stesso! Insieme ai vari strumenti scientifici, un crocefisso eretto su una collina testimonierà che la parola di Dio è pronta a guidare il suo popolo alla conquista delle stelle. Negli anni '90 Giovanni Paolo II partirà alla volta dello spazio con lo Shuttle, e poi, cosa non priva di importanza politica, visiterà la stazione russa MIR... (altro colpo di genio di Renato Balduzzi)