IL RADIOTELESCOPIO
STORIAUna radio, in realtà, fu all’origine della radioastronomia, che rispetto all’astronomia classica è una disciplina recente. Nel 1931 un ingegnere americano, Karl Jansky, chiamato dai Bell Telephone Laboratories per capire l’origine di un fastidioso rumore di fondo che disturbava le radiocomunicazioni, si rese conto che la fonte non proveniva dalla Terra, ma dallo spazio. Mise su un radiotrasmettitore e cominciò così a ricevere i dati delle emissioni radio provenienti dal centro della Via Lattea. Nel corso degli anni, gli sviluppi tecnologici hanno perfezionato i primi, rudimentali apparecchi di ricezione. Oggi, un radiotelescopio altro non è che una versione perfezionata, e molto più grande, dell’antenna parabolica di casa. I segnali radio rimbalzano sul disco parabolico che li riflette sull’antenna dipolo posta al centro della parabola, e di qui al computer che li rielabora.