IL RADIOTELESCOPIO

RADIOSORGENTI
Sono oggetti estremamente diversi tra di loro per ragioni di dimensioni e natura, la sola cosa che li accomuna è la radiazione emessa nella regione delle onde radio (in realtà ogni corpo emette onde radio per via della temperatura intrinseca, in accordo con la legge di Planck). In prima approssimazione le radiosorgenti si dividono in grandi, piccole ed efficienti. Alcuni esempi di radiosorgenti efficienti sono rappresentate dal sole, ma solo per la sua vicinanza alla terra, in aggiunta ci sono le Pulsar e le Quasar che invece sono molto lontane. Tuttavia non bisogna farsi trarre in inganno perché alcune galassie in molti casi si rivelano radiosorgenti deboli (piccole) anche se costituite da miriadi di stelle come il nostro sole proprio per via della loro lontananza dalla terra. Altresì la luna è una piccola radiosorgente, tuttavia facile da captare data la sua vicinanza alla terra. Per quanto concerne le Quasar (Quasi Stellar Radiosource) il discorso si complica, in quanto per questi oggetti non esiste una definizione formale, questi se vengono osservati in campo ottico si mostrano come stelle con eccesso di emissione nei raggi UV e IR. Tuttavia se li si osserva tramite radioonde questi risultano tra gli oggetti più brillanti dell’universo, inoltre le righe di emissione sono fortemente spostate vero il rosso rispetto le comuni stelle e al contrario di queste non si è mai osservato per loro uno spostamento verso il Blu, il che va interpretato in senso cosmologico e ci suggerisce che sono gli oggetti più lontani dell’universo. Invece di vedere le partite di calcio, gli scienziati vedono galassie antichissime, dai nuclei ribollenti d’energia, da cento a un milione di volte quella emessa dalla nostra Via Lattea. Sono le radiogalassie, che al loro centro ospitano probabilmente un enorme buco nero impegnato a inghiottirne le stelle. Le radiosorgenti, cioè i corpi celesti che producono una vasta gamma di emissioni radio, sono tutti oggetti molto interessanti: il Sole, stelle binarie, supernove, stelle di neutroni, buchi neri ...
Le radiosorgenti più interessanti sono forse le pulsar, stadio finale di alcune stelle che in un diametro di pochi chilometri contengono una massa superiore a quella del Sole. Le pulsar emettono impulsi radio regolari a ogni rotazione, che avviene a velocità incredibili. Quando questa radiazione "guarda" verso la Terra, viene captata dai radiotelescopi. È esattamente come essere investiti dalla luce di un faro. Dato che questi impulsi vengono ricevuti dai nostri radiotelescopi con regolarità (a ogni rotazione della pulsar), all’inizio si pensò addirittura che fossero segnali di civiltà aliene. Del resto, quello che gli scienziati cercano per dimostrare l’esistenza di extraterrestri è esattamente un segnale radio regolare, diversamente da quelli naturalmente prodotti nell’universo. Una pulsar fa esattamente questo. Ma verificando meglio l’origine degli impulsi, fu facile trovare una spiegazione più prosaica, che tiene conto degli effetti straordinari delle stelle di neutroni, stelle la cui materia contiene venti volte più neutroni dei protoni.