Re Arduino. Morto nel 1002 l'Imperatore Ottone, i maggiorenti dell'Italia settentrionale elessero come loro Re Arduino degli Anscarici, Marchese di Ivrea e marito di Berta degli Obertenghi. L'elezione fu da subito considerata illegittima dal successore di Ottone, Enrico II. I primi tentativi di Enrico di ristabilire la propria autorità a sud delle Alpi fallirono, ma nel 1014 una spedizione più importante causò la fine dell'effimero Re. Il successo del 1014 fu pesantemente aiutato dalla defezione dei parenti della moglie, gli Obertenghi, i futuri Este, che in quell'occasione scelsero di schierarsi dalla parte dell'Imperatore. Ipotizziamo invece che anche nel 1014 Obertenghi ed Anscarici facciano fronte comune contro Enrico: la spedizione per la riconquista dell'Italia verosimilmente fallirebbe, ed Enrico e Arduino potrebbero raggiungere un accordo in cui l'Imperatore "nomina" Arduino Re d'Italia ed il Re d'Italia contestualmente riconosce Enrico come proprio Signore. Arduino riuscirà a porre le basi per uno stato nazionale nella parte centrosettentrionale della penisola? (proposta da William Riker e da Enrico Pizzo)
L'Intrepido Imperatore. Boleslao Chrobry (l'Intrepido), primo Re di Polonia, nel 1003 approfittò della morte prematura di Ottone III per conquistare la Lusazia e proclamarsi Re di Boemia e di Moravia, ma il successore di Ottone, l'imperatore Enrico II, lo costrinse ad abbandonare tutte le sue conquiste. E se invece Boleslao ce la fa a costruire una superpotenza panslava ai confini orientali del Sacro Romano Impero, estesa fino a Kyev? Potrebbe addirittura lui stesso ambire al titolo imperiale? E come cambia allora la storia d'Europa? (ancora William Riker)
L'Emirato di Sardegna. Mujahid Ibn Abdallah Al-Amiri (960-1044) era un pirata saraceno detto Mugetto dai cristiani, che nel 1004 partì da Maiorca con 120 navi e 10.000 uomini ed occupò il Giudicato di Torres. In seguito si spinse anche in Gallura ed occupò la Maddalena e Bonifacio. Quando "Mugetto" si spinse a saccheggiare Pisa (il celeberrimo episodio di Cinzica de' Sismondi), a tutti fu chiaro che l'emiro delle Baleari intendeva trasformare il Tirreno in un lago arabo. Pisa e Genova, benché tradizionali rivali, si coalizzarono con il beneplacito di Papa Benedetto VIII, sconfissero Mugetto e lo costrinsero a sloggiare dalla Sardegna. E se invece gli arabi riescono a rimanere in Sardegna e in Corsica, creandovi un emirato? Oggi in Sardegna non si mangerebbe certo il porceddu, ritenuto impuro. Napoleone parlerà arabo e combatterà per la fede islamica? La Costa Smeralda diverrà la Dubai del Mediterraneo? E se pure la presenza araba fosse breve, come influenzerebbe la lingua e la cultura sarda, analogamente a quanto avvenuto in Sicilia? (tredicesima ucronia islamica di William Riker)
L'Emirato di Piemonte. C'è stato un Emirato in Piemonte intorno al 1000 (l'Abbazia della Novalesa in Val di Susa venne bruciata da pirati arabi) collegato al Sultanato di Provenza: ancor oggi in quei luoghi la topografia è piena di Bric del Moro o Bric degli Arabi. Nelle cave di Moleto è storicamente provata la presenza di predoni arabi e di una colonia insediata nelle gallerie della cava, vi si produce ancora un vino chiamato Sangue del Moro. Aleramo del Monferrato fece murare tutte le gallerie dopo aver acceso falò agli ingressi: le leggende narrano di tesori nascosti sorvegliati da scheletri. Ma che succede se il Piemonte viene colonizzato dagli arabi? (pensata da Sandro Degiani)
I bagni medioevali. Nelle città del Medioevo la Chiesa vietò i bagni, eredi delle terme, che a quel tempo erano visti come luoghi di prostituzione e di vita immorale, perché talvolta erano aperti ad ambi i sessi (ma non nella stessa stanza). Per essere sinceri, la prostituzione non era probabilmente una leggenda, ma non era generalizzata. Ma se questo divieto non viene mai promulgato? I cittadini del Medioevo avranno una migliore igiene, forse abbastanza per ridurre gli effetti delle diverse epidemie. Durante il XV e XVI secolo, il ritorno della cultura antica avrebbe riguardato anche i bagni, portando alla costruzione di terme rinascimentali monumentali e forse alla ricostruzione delle grandi terme di Roma. Si sarebbe affermato prima un turismo termale a scopo curativo attraverso l'Europa, aumentando gli scambi con questi "turisti anticipati". Forse, conservando i bagni per i due sessi ma anche se solo maschili, il nudo si sarebbe distaccato dall'idea del sesso nelle menti europee, con grandi conseguenze per l'abbigliamento ma anche per l'arte, dove la rappresentazione del nudo si sarebbe affermata prima, senza parlare di molti grandi uomini che avrebbero forse avuto una vita più lunga dopo una cura nei bagni termali più famosi. E poi mi viene in mente il "Decameron" che si svolge in una stazione termale famosa per tenere lontane le epidemia. La novella dell'ottavo giorno "Calandrino e l'elitropia" sarebbe inoltre molto diversa: anziché imbrogliare Calandrino con la pietra elitropia, Bruno e Buffalmacco cercheranno di vendergli la sorgente termale dell'eterna giovinezza! Piccola causa, grandi effetti... (un'ucronia ispirata a Perchè no? dal manga " Thermae Romae")
Il fotografo medioevale. Il più grande degli scienziati del Medioevo fu senza alcun dubbio l'arabo Abu Alì al-Hasan ibn al-Hasan ibn al-Haytham, meglio noto in Occidente con il nome di Alhazen (955-1038): fondamentali furono i suoi contributi alla Matematica e soprattutto all'Ottica, della quale è considerato il fondatore, assai prima di Newton ed Huygens. Egli tra l'altro fu il primo a fornire la corretta spiegazione di come funziona l'occhio umano, e a considerare l'invenzione cinese della camera oscura non come un giocattolo ma come un vero strumento scientifico: grazie ad essa dimostrò che la luce viaggia in linea retta dall'oggetto all'occhio, per formare una immagine capovolta sulla retina. Ora, che accade se Alhazen inventa la macchina fotografica con ottocento anni di anticipo? Dopotutto il suo lontano seguace Nicéphore Niépce (1765-1833) sfruttò per le sue primissime fotografie il bitume di Giudea, che era già perfettamente conosciuto all'anno mille, essendo utilizzato per la tecnica dell'acquaforte. Come cambia la storia dell'umanità avendo già a disposizione fin da allora un potente strumento come la fotografia? (se lo chiede William Riker)
Brian Boru Rex. Tra i re irlandesi più degni di essere ricordati merita senz'altro une menzione Brian Bórumha mac Cennétig, conosciuto ai più col nome inglese di Brian Boru. Era figlio di un re locale che tra il 1002 ed il 1014 riuscì a farsi proclamare re supremo d'Irlanda, riunendo direttamente o indirettamente quasi tutta l'isola sotto il suo dominio. A porre fine ai suoi sogni di gloria fu nel 1012 il re del Leinster, suo vassallo, che cercò alleanze in tutta l'isola trovandole perfino tra i vichinghi di Dublino. La guerra che ne seguì, culminata nella Battaglia di Clonfart (1014), lasciò in pratica l'Isola senza né vinti né vincitori, priva di un vero re (Brian Boru, pur vincitore, perì nel corso della battaglia) e con un dominio vichingo sempre più debole, facile preda delle mire inglesi dei cinque secoli successivi. Se però Brian Boru sopravvive alla battaglia oppure la sua fazione vince più nettamente la guerra? L'Irlanda si costituisce assai presto come regno unitario, sotto la guida dei successori di Brian Boru, con i vichinghi ormai assimilati e cristianizzati. Addirittura potrà approfittare delle rivalità dei piccoli regni inglesi e tentarne una, seppure parziale, invasione. In questo caso assisteremo ad una Storia completamente invertita, con un'Irlanda che conquista parte dell'Inghilterra o della Scozia. Un'Inghilterra parzialmente occupata dagli Irlandesi aumenterà ancora di più il puzzle di Regni dell'Isola, specie con la paventata invasione normanna, che potrebbe anche fallire. Con quali effetti? (questa è del solito Never75)
Niente Irlanda. Al contrario, i Vichinghi vincono a Clonfart: il tentativo di Brian di unire l'Irlanda è spezzato. Il suo regno si divide in almeno una decina di principati indipendenti. Nel frattempo i Vichinghi, vedendo che in Irlanda c'è ancora spazio per loro, iniziano una penetrazione profonda (fino ad allora possedevano solamente dei tratti di costa). Partecipano ovviamente il re vichingo delle Orcadi, quello dell'isola di Man e delle isole Ebridi, quello delle isole Faroer e il Duca del Leinster, di ascendenza scandinava. Cosa succede? (una proposta alternativa di Basileus TFT)
La Rus' di Kiev e Gniezno. Nel 1018 Re Boleslao I di Polonia decise di intervenire nella crisi di successione della Rus' di Kiev in favore di suo genero Svjatopolk I. I due godettero di un temporaneo successo, ma quando Boleslao tornò in Polonia, Jaroslav, il contendente principale di Svjatopolk, ritornò alla carica ed ebbe facilmente ragione del suo avversario. Il monarca polacco allora tentò di organizzare una nuova campagna per tagliare la testa al toro e impossessarsi della Rus' di Kiev, ma i suoi contenziosi col Sacro Romano Impero gli fecero interrompere bruscamente tutti i suoi progetti. Ma cosa accadrebbe se Boleslao l'Intrepido riuscisse a prendere possesso della Rus' e a governare su un enorme stato slavo? (pensata da Generalissimus)
I Normanni non arrivano in Italia. La prima volta che i Normanni vennero in Italia fu attorno agli anni '20 del 1000. Melo di Bari, governatore longobardo della città per conto dei bizantini, tentò di ribellarsi al potere centrale e raccolse tutte le forze disponibili, fra i quali 250 mercenari normanni. Vedendo l'area come ricca di opportunità molti giunsero successivamente, ne attestiamo la presenza al comando di Giorgio Maniace nel 1043, nei successivi anni cominceranno a radicarsi fortemente in Sicilia, fino ai fatti che tutti conosciamo. Ora, che accade se Melo viene ucciso nelle prime fasi della rivolta e non ha tempo di contattare i Normanni, il cui supporto arrivò solo due anni dopo? Dove si dirigeranno i cadetti della nobiltà normanna? Come si evolverà un meridione diviso fra Puglia, Calabria, Basilicata e Campania bizantine, Sicilia araba e alcuni enclavi longobardi, oltre alla repubblica di Amalfi e Capua? Quale il destino di una compagine grecofona che non viene latinizzata? Potremmo avere un'Italia "germanica" e una "greca" ancora oggi? Senza la pressione normanna Alessio diventa Basileus prima e potrebbe fermare i Turchi in tempo, questi ripiegherebbero sul loro piano originale di conquista degli Arabi. Come cambiano le crociate? Entro il 1047 tutto il Continente dovrebbe essere longobardo sotto Guaimario V di Salerno, e da febbraio passare sotto la diretta amministrazione imperiale di Enrico III; praticamente un'anticipazione di 157 anni su Enrico VI, ma senza la Sicilia. I Normanni me li vedo bene in Spagna al soldo dei principi cristiani: avremo una reconquista anticipata? Una parte potrebbe cercare fortuna nelle isole britanniche seguendo l'onda di Guglielmo nel 1066. Con un esercito molto più numeroso Guglielmo potrebbe piegare la resistenza gallese con più facilità, e la Scozia potrebbe cadere prima in mani inglesi... (ancora Basileus TFT)
La Sardegna Ortodossa. Il Patriarcato di Costantinopoli ha spesso avanzato rivendicazioni sulle anime dei fedeli sardi, con la motivazione secondo cui l'isola era parte integrante dell'Impero Romano d'Oriente fino alla conquista aragonese. In realtà il dominio bizantino sull'isola fu solo formale fin dall'Alto Medioevo, e le Giudicature si resero ben presto indipendenti da Costantinopoli, ma tuttora sull'isola esistono molte chiese a croce greca, a pianta quadrata e a cupola emisferica secondo il modello di Santa Sofia a Costantinopoli; è inoltre diffuso il culto tutto orientale dell'imperatore Costantino, in onore del quale si tiene ancora a Sedilo (OR) la cavalcata detta "s'Ardia" che ricorda le corse dell'ippodromo di Bisanzio. Ebbene, che sarebbe accaduto se la Sardegna fosse davvero rimasta un'isola ortodossa nell'occidente cattolico? Quasi certamente ciò avrebbe rafforzato la sua coscienza nazionale, e può darsi che l'isola avrebbe dato vita nell'era moderna ad uno stato indipendente (come Malta e Cipro), con tanto di chiesa ortodossa autocefala. Oppure, se fosse stata assorbita dall'Italia come la Corsica dalla Francia e Creta dalla Grecia, le avrebbe dato molto filo da torcere. Comunque, con una Sardegna fortemente autonomistica, i Savoia avrebbero di sicuro rifiutato lo scambio Sicilia per Sardegna. Durante le guerre napoleoniche i Savoia si sarebbero rifugiati in Sicilia ed avrebbero agito molto di più nel sud. Si potrebbe dunque immaginare un'unificazione che comincia dal sud, anziché dal nord. Con i Savoia molto più interessati al sud Italia, gli Austriaci avrebbero il tempo necessario per consolidare i loro domini nel Nord Italia: forse la nostra Italia si limiterebbe allora al territorio andante tra la Sicilia e l'asse Rimini-La Spezia. Un'Italia senza la Lega Nord... (made in William Riker)
La Terra dei Principi. Quali ipotesi ucroniche ad hoc occorre introdurre perchè il Vaspurakan (Վասպուրական, "Terra dei Principi" in lingua armena) resti indipendente dall'Impero Bizantino, da ogni stato di religione islamica e dall'Unione Sovietica, e lo sia ancor oggi? (pensata da Enrica S.)
La Francia senza sbocco al Mediterraneo. La Francia rimane una nazione nordeuropea, la sua parte mediterranea resta divisa tra zona italiana e spagnola. Nizza diventa italiana, l'antica contea di Tolosa va alla Spagna, la Provenza è indipendente. Da un punto di vista linguistico, la Langue d'oc occitana è assai più vicina al Catalano e agli idiomi Gallo-italici (Piemontesi, Lombardi, Liguri ed Emiliani) che al Francese. Se i Conti di Tolosa si rendono indipendenti da quelli di Parigi attorno all'anno mille, oggi l'occitano è ancora parlato da oltre 20 milioni di francesi (ancora in tempo napoleonico oltre il 35% dei francesi parlava un dialetto occitano). Se invece la Provenza diventa italiana, la Francia potrebbe avere un piccolo corridoio d'accesso al Mediterraneo tra le due potenze, a Nîmes; se la Provenza sarà spagnola, non avrà neanche quello. Forse la Provenza farà parte di una Grande Catalogna, oppure si formerà un paese provenzal-piemontese, interamente alpino. Una Francia avulsa delle vicende del Mediterraneo quali effetti avrà sulla storia d'Europa? Niente colonizzazione francese del Maghreb, sostituita da colonie spagnole e italiane... Quale destino avrà Napoleone? (se lo chiede il francese Perchè no?)
Il Fall Weiss in (largo) anticipo. A partire dalla Guerra Tedesco-Polacca del 1002, la Polonia viene ripetutamente sconfitta nelle varie campagne imperiali e finisce incorporata nel Sacro Romano Impero. Cosa accade? (è di Generalissimus)
Democrazia medioevale. Il punto di partenza non é ucronico perché é preso nel giornale dell'8 febbraio 2019. Vi si parlava della reazione di Luigi di Maio a proposito del casino franco-italiano (non ne parlerò, non mi interessa) e una frase mi ha bruciato gli occhi: « la Francia e la sua tradizione democratica millenaria ». Ohibò, non sapevo che il periodo 1789-2019 coincidesse con un millennio, ma comunque... (in Francia sembra che questa frase faccia MOLTO discutere). E se facessimo un'ucronia dimaiesca? In una maniera o nell'altra la democrazia nasce nel regno di Francia in 1019 sotto il regno di Roberto II il Pio (benché scomunicato una volta), figlio di Ugo Capeto. Roberto il Pio è obbligato a concedere una Charte des Droits alla nobiltà Francese, poi ampliata successivamente fino alla costituzione del 1789, emendata nel 1814, nel 1830, nel 1870, nel 1945 e nel 1958. Quali le conseguenze sulla storia? (un altro colpo di genio del francese Perchè no?)
Il Cazaroctono. Basilio II di Costantinopoli (958-1025) anziché contro i Bulgari si volge verso i Cazari, sopravvissuti allo scontro con i Russi, sconfiggendoli ed annettendo il loro vasto impero. In tal modo egli diventa il Cazaroctono ("il massacratore dei Cazari"). Così, quando i Crociati prendono Costantinopoli nel 1204, anziché a Nicea i Lascaris vanno in esilio in territorio cazaro. Anche dopo la conquista di Costantinopoli da parte di Maometto II (1453), i bizantini potranno sopravvivere in quella contrada. Quali i loro rapporti con Mosca? (ancora William Riker)
L'Araboctono. Alternativa all'ucronia precedente. Basilio II non muore nel 1025 ma, con la consueta energia, organizza una spedizione in Sicilia. L'isola è riconquistata, ampliando il tema di Longobardia. Quali le conseguenze sulla storia sicula? (ideata da Lord Wilmore)
Teodora basileus con Basilio II. Il grande basileus Basilio II, che non ha mai avuto eredi, dalla fine del '900 scelse come suo successore e co-imperatore il fratello Costantino, al quale era molto affezionato ma che non nutriva alcun interesse per la vita politica, ed era noto per la sua dissolutezza. Costante aveva due figlie, Zoe, di grande bellezza ma dalle capacità politiche dubbie, e Teodora, che invece aveva molte delle qualità dello zio e che fu inizialmente per questo proposta come sposa ad Ottone III, cosa che venne poi ritrattata in favore di Zoe, per appunto le sue qualità estetiche. Ipotizziamo che attorno al 1000 Basilio II, dopo una discussione con il fratello, si convinca che sia il caso di trovare un erede più interessato, Costante si mostra concorde e non c'è alcun rischio di rivolta (salvo finisca il vino, forse). La scelta del basileus cade sulla nipote, oltre che per ragioni di qualità anche affettive. I casi nei quali l'impero è stato governato da una donna in tutta la sua storia sono solo 4, ma non penso che in un periodo stabile e florido come quello di Basilio II ci sarebbero state particolari obiezioni. Teodora vive a stretto contatto con lo zio affina ulteriormente le sue qualità, alla morte di lui e del padre poco dopo si sbarazza dell'inetta sorella Zoe ficcandola in un convento e regna come solo basileus. Per il matrimonio, un candidato ideale sarebbe Isacco Comneno, generale di grande abilità, amato dalle truppe e ben visto a corte, il cui padre era amico di Basilio II. Le uniche pecche potrebbero essere la differenza di età (Teodora era di 18 anni più vecchia) e il fatto che è difficile tenere due galli nello stesso pollaio. Ma come cambierebbe la Storia? (se lo chiede Basileus TFT)
Teodora basileus da sola. Variante della precedente. Storicamente, venuto a mancare Costantino, Teodora e Zoe regnarono insieme in modo altalenante. L'una cercò sempre di sbarazzarsi dell'altra, forse anche per vecchi rancori portati avanti per anni. Zoe però se l'era sempre cavata con una serie di matrimoni strategici, mente Teodora, nota appunto per essere donna di grandi qualità, era ben vista dal popolo e dalla corte. Ipotizziamo che, durante uno dei tanti giochi di potere, Teodora riesca a calcare la mano sul popolino costantinopolitano, che in una rivolta durante una processione lincia Zoe e lascia Teodora governare da sola... (ancora Basileus TFT)
Giorgio Maniace Basileus. Giorgio Maniace (998-1043) fu un uomo di umili origini che scalò tutti i ranghi dell'esercito fino a diventare Stretegos. L'imperatore con una scusa o l'altra lo destituì più volte e cercò anche di condannarlo a morte, cosa che non gli riuscì per via dei suoi brillanti successi militari e della sua obbedienza al potere centrale. Alla fine però il povero Maniace si stufò di essere trattato come una pezza da piedi e, dopo l'ennesimo arresto ingiustificato, preparò una spedizione contro Costantinopoli. Come al solito la sua fama di imbattuto lo precedeva e aveva già sconfitto l'armata imperiale, quando fu trafitto all'occhio da una freccia. Ma se invece quella freccia lo manca e Maniace diventa imperatore? (sempre Basileus TFT)
Giorgio Maniace Catapano. Maniace viene trattato bene dall'Imperatore, resta per più tempo nel Vaspurakan e viene inviato in Italia come comandante in campo. Diventa Catapano d'Italia, riconquista il sud e la Sicilia e fa pressioni su Roma... (di nuovo Basileus TFT)
Roberto il Senza Figli. Il futuro Guglielmo il Conquistatore, antenato di tutti i Re d'Inghilterra dopo di lui e quindi anche di Elisabetta II, era figlio illegittimo del Duca di Normandia Roberto I il Magnifico e di Herleva, figlia di un suo cameriere. Benché nato l'8 novembre 1028 da una relazione non riconosciuta dalla Chiesa, e per questo soprannominato Guglielmo il Bastardo, seppe guadagnarsi sul campo il nuovo appellativo e fondare una dinastia millenaria. Ma che accade se Roberto I, che non ebbe figli legittimi, non ha quella relazione clandestina, o comunque da essa non nasce alcun figlio? Chi proverà dalla Francia o conquistare il trono d'Inghilterra? O l'Inghilterra sassone continuerà sino ad oggi? (il solito William Riker)
Cervello Canuto/1. Canuto il Grande di Danimarca realizza un impero duraturo esteso a Scandinavia ed Isole Britanniche (proposta da Filobeche, ecco una traccia di William Riker)
La Danimarca nell'Impero. Il Sacro Romano Imperatore Corrado II il Salico era amico e alleato di Canuto il Grande, che diede la propria figlia Gunilde in sposa al figlio di Corrado II, Enrico, destinato a divenire a sua volta imperatore con il nome di Enrico III il Nero. Canuto inoltre era feudatario di Corrado II, governando lo Schleswig e la Pomerania. Orbene, quali PoD dobbiamo introdurre affinché Danimarca e Norvegia (e magari anche l'Inghilterra) entrino stabilmente a far parte del Sacro Romano Impero, e magari i discendenti di Canuto il Grande cingano davvero la corona imperiale? (Canuto era sempre e soltanto stato Re di Danimarca, Inghilterra e Norvegia, mai imperatore. Una pensata di William Riker)
Il Sacro Romano Impero Normanno. Ucronia contraria della precedente. Quali sono i possibili (anche implausibili ma fattibili) POD che possano condurre una nazione scandinava (Norvegia, Danimarca, Svezia) a sviluppare un impero potente abbastanza da potere, un giorno, allungare le mani sul Sacro Romano Impero al posto degli Asburgo? Canuto potrebbe estendere la sua influenza all'area a sud della Danimarca, della Prussia e dell'analogo dell'Ordine teutonico, che potrebbe venire utilizzato dall'Impero come mezzo per colonizzare e cristianizzare la popolazione, nonché alla Normandia e all'Olanda? (se lo domanda MorteBianca)
Umberto I di Borgogna. Narrano le semileggendarie biografie del capostipite di casa Savoia Umberto Biancamano che nel 1032, morto Rodolfo III di Borgogna, il Biancamano si schierò contro il pretendente al trono imperiale Oddone II di Blois. Egli accompagnò la vedova di Rodolfo, Ermengarda, presso l'Imperatore Corrado II il Salico per essere riconosciuto Re di Borgogna e nel 1034 comandò le truppe inviate a Corrado dal Marchese Bonifacio di Canossa e dall'Arcivescovo Ariberto di Milano, contribuendo alla disfatta di Oddone. Grazie a questi risultati, Umberto ottenne dall'Imperatore una serie di diritti sulla Moriana e sul Chiablese, dando così vita alla Contea di Savoia. Ma cosa accadrebbe se Umberto venisse nominato re legittimo di tutta la Borgogna, o per meglio dire del Regno di Arles, come avrebbe voluto lui? I Savoia avrebbero potuto diventare Re di tutta la Francia? (proposta da Generalissimus)
La Borgogna indipendente. Nel 1032 la Borgogna non viene annessa da Corrado II al Sacro Romano Impero, ma rimane indipendente fino ad oggi. Come cambia la storia francese e tedesca? I borgognoni si considereranno vassalli dell' imperatore, oppure saranno sotto l'influenza della Francia come la Savoia? Se viene ereditata da Carlo V, si aprono due possibilità: Francia sconfitta ancora più nettamente che nella nostra Timeline, e rinascita del Sacro Romano Impero; oppure la Borgogna passa con Filippo II sotto la Spagna. La successiva ribellione dell'Olanda si estenderà all'intera Borgogna, con conseguente nascita di un nuovo grande stato Europeo, prevalentemente protestante, e anche potenza coloniale. La Grande Borgogna probabilmente vincerà anche contro l'Inghilterra! (di Camillo Cantarano e di Francesco Dessolis)
Il Principato Arcivescovile di Milano. L'Arcivescovo di Milano Ariberto da Intimiano, "inventore" del Carroccio, portò il potere temporale dell'Arcidiocesi di Milano a livelli mai raggiunti prima, al punto da ideare un piano per trasformarla in un dominio indipendente sia dal Papa che dall'Imperatore. Ma nel 1035 a Milano scoppiò una vera e propria rivoluzione contro di lui, scatenata dai feudatari minori, che non vedevano affatto di buon occhio i progetti di Ariberto per il futuro di Milano e dei territori che stava riuscendo ad assoggettare. Dopo l'inconcludente Battaglia di Campomalo, dove però perse il suo alleato più importante, il Vescovo di Asti Alrico, Ariberto si trovò a fronteggiare sia l'Imperatore Corrado II il Salico, che lo imprigionò, che il Papa Benedetto IX, che lo scomunicò. In seguito riuscì a farsi reintegrare nelle sue funzioni, ma dovette abbandonare l'idea di creare un nuovo stato ecclesiastico nell'Italia nordoccidentale. Ma che accadrebbe se Ariberto da Intimiano vincesse in modo decisivo la Battaglia di Campomalo, sbaragliasse i suoi avversari e creasse il Principato Arcivescovile di Milano? (sempre Generalissimus)
Sicilia e Savoia scambiate. Un'idea bizzarra: ucronia simmetrica con scambio tra Sicilia e Savoia: l'imperatore Corrado II il Salico incarica il suo feudatario Umberto Biancamano di strappare la Sicilia agli Arabi, mentre Roberto il Guiscardo arriva via terra in Savoia e se la prende per sé! Parecchi problemi in meno per l'impero a Nord nel lungo periodo, grossi guai per i Bizantini a Sud, nel breve e medio. E poi? (proposta da Enrica S.)
Sicilia arabo-bizantina. Attorno al 1040, l'emiro di Sicilia si ribellò apertamente ai sovrani musulmani di Tunisia. Conscio del fatto di non poter resistere da solo, offrì l'intera isola a Costantinopoli, a patto che fosse confermato Strategos e che non ci sarebbero state persecuzioni verso i musulmani. I bizantini nutrivano da tempo il forte interesse di riprendere la Sicilia, testa di ponte per future campagne in Sardegna e Africa, nonchè ottimo cuscinetto per le province del sud Italia. La richiesta dell'emiro venne però interpretata come un segno di debolezza e l'impero non solo la rifiutò ma organizzò una spedizione militare al comando di Giorgio Maniace, che dopo iniziali successi fallì per l'atteggiamento ostile (verso Maniace) del Basileus e dei suoi legati. Maniace, che era il generale più in vista del suo tempo, già vincitore sul confine danubiano e famoso per la riconquista di Edessa, avrebbe probabilmente condotto una campagna per la riconquista della Siria, dove i bizantini stavano lentamente tornando da circa un secolo, ma la cosa venne ovviamente rimandata. Se invece l'impero accettasse la proposta dell'emiro? Avremo la prosecuzione dell'Islam in Sicilia, seppur in maniera ridotta; la riconquista della costa del Levante e in particolare delle roccaforti di Acri, Tiro e Tripoli; nessuna presenza normanna in sud Italia, con probabile invasione della Tunisia; nessuna rivolta di Maniace e probabile servizio fino al 1060-65 (made in Basileus TFT)
L'imperatore Michele V Cerulario. Nato da famiglia senatoriale, nel 1040 Michele Cerulario fu coinvolto in un complotto organizzato contro l'imperatore Michele IV (1034-1041); il candidato alla successione sarebbe stato proprio lui. Il piano fallì e tutti i cospiratori furono arrestati e imprigionati. Per evitare il carcere Michele Cerulario chiese di entrare in convento. Anche in ambiente ecclesiale dimostrò di puntare molto in alto, divenne consigliere particolare del Patriarca Alessio, e alla sua morte nel 1043 riuscì a succedergli; in qualità di Patriarca di Costantinopoli nel 1054 decretò lo scisma tra Chiesa d'Oriente e Chiesa d'Occidente. Ma che accade se questo uomo ambizioso e pretenzioso riesce invece a diventare Imperatore, e pretende addirittura di unificare il potere temporale (la corona bizantina) con quello spirituale (capo indiscusso delle Chiese Ortodosse)? Come cambia la storia della Chiesa e del mondo bizantino? (pensata da William Riker)
Cervello Canuto/2. Canuto II d'Inghilterra morì l'8 giugno 1042 a soli 23 anni, chi dice per un ictus causato dall'eccessiva ingestione di alcolici, chi dice avvelenato dal fratellastro Edoardo il Confessore, che aveva nominato suo erede. Nonostante gli storici dell'epoca lo denigrassero, quelli moderni pensano che se fosse vissuto più a lungo avrebbe migliorato il suo carattere e magari avrebbe anche potuto raggiungere gli stessi risultati del padre Canuto il Grande, dato che era spietato e temuto, ma generoso, ovvero dotato di alcune delle caratteristiche più importanti per un monarca di successo dell'Alto Medioevo. Alcuni pensano addirittura che con lui ancora in vita sarebbe stato impossibile per Guglielmo il Conquistatore e i Normanni impadronirsi dell'Inghilterra. Cosa accade quindi se Canuto è più morigerato, oppure scopre il tentativo di avvelenamento di Edoardo, si sposa, ha una discendenza e vive fino al 1083? (made in Generalissimus)
Edoardo lo Sconfessatore. E se Edoardo il Confessore fosse stato filodanese e filosassone invece che filonormanno? (ancora Generalissimus)
Bastardo a chi? Nel 1047 i vassalli del giovanissimo Duca di Normandia Guglielmo il Bastardo, poi noto come Guglielmo il Conquistatore, si ribellarono, e il giovane dovette chiedere aiuto al Re di Francia Enrico I. Enrico accettò di aiutarlo, anche per sdebitarsi dell'aiuto ricevuto dal padre di Guglielmo, Roberto I; ma se invece decidesse di abbandonare al suo destino il giovane duca? (sempre Generalissimus)
L'Impero di Vineta. Vineta, nota anche come "l'Atlantide del Nord", era una grande città vichinga descritta da alcuni monaci cristiani che dicono di averla visitata nel X secolo: pare che fosse costruita su un'isola e che, proprio come Atlantide, venne spazzata via da un grande tsunami (secondo i monaci suddetti fu una punizione divina contro gli abitanti, che erano alla ricerca dell'immortalità). Benché il nome di Vineta sia presente anche su alcune mappe del Rinascimento, di essa non restano tracce e sinora, nonostante le lunghe ricerche, non ne è stata trovata alcuna testimonianza archeologica che confermi la leggenda. Secondo alcuni Vineta coinciderebbe con Jomsborg, fortezza vichinga che si pensa sorgesse sull'isola polacca di Wolin, fondata nel 960 e rasa al suolo nel 1043 dal re norvegese Magnus il Buono; anche di essa finora non è stata trovata alcuna traccia. Ma che accade se quella di Vineta non è una leggenda, non crolla né a causa di un maremoto né in seguito all'attacco norvegese, e fonda un vasto impero nel Baltico? Esso potrebbe sostituire l'Ordine Teutonico e la Prussia, aderire al luteranesimo (come tutte le monarchie del Nord Europa) e giungere presto o tardi all'unificazione non solo della Germania, ma addirittura di una vasta nazione germanica comprendente gli stati tedeschi, i paesi baltici, la Danimarca e la Norvegia. Come cambia la storia d'Europa? (sempre William Riker)
Rpbrka Kotorska. Oltre a Ragusa e Zara, nasce una repubblica marinara slava nel golfo di Cattaro. La posizione è ottimale: considerate che, senza nessun aiuto dal mare, il Vecchio Montenegro è rimasto indipendente per secoli mentre i paesi vicini erano sommersi dalla nazione ottomana. Già nell'anno mille ai pirati saraceni di Al Kutr si sostituiscono i montenegrini. Nel XII e XIII secolo vengono fondate le istituzioni della città, l'immensa cerchia muraria che protegge l'intero golfo e i cantieri navali che rivaleggiano con Venezia. La quarta crociata cerca invano di prendere Cattaro. In seguito, quando Bisanzio cade in mano ai latini, la repubblica accoglie molti romei in fuga, e probabilmente si annette il despotato d'Epiro. Il conflitto con Venezia è durissimo, ovunque nel mediterraneo le bandiere battenti il Leone di San Marco abbordano a vista quelle con la Serpe, simbolo di Cattaro (derivante forse da San Trifone, forse da San Giorgio, forse dagli antichi culti di Asclepio Illirico). Fino al 1389 Cattaro rimane una potenza. Poi possono accadere due cose: o il supporto della repubblica montenegrina garantisce il successo agli slavi e la sconfitta dei turchi, oppure le cose vanno come nella nostra Timeline. Nel primo caso, i balcani meridionali saranno devastati da quattrocento anni di guerre, ed alla fine a prendere il sopravvento saranno gli ungheresi o gli spagnoli. Nel secondo caso invece, il Montenegro potrebbe continuare a resistere, anche più efficacemente di quanto non fatto nella nostra Timeline. Per opportunismo, i senatori di Kotor abbracciano il Concilio di Ravenna/Firenze e si fanno cattolici uniati. Alleanza fra Kotor, Spagna, Papato e Cavalieri in funzione anti-turca. Kotor assume sul suo stemma la Croce dei Paleologi. Venezia, lasciata indietro, si allea con Francia e Turchia in funzione anti-imperiale e anti-papale. E poi? (un'ottima pensata di Iacopo)
L'Unione delle Repubbliche Marinare. Cosa succede se le repubbliche marinare, invece di combattersi, si uniscono? Immaginate Amalfi, Pisa, Genova, Ragusa, Venezia alla conquista dell'Italia. Il regno di Napoli ben presto diventerà la seconda "Repubblica Romana" (ricorda il motto Amalfitano, "Discendenti e Patrizi Romani"), la Toscana sarà sotto Pisa e non sotto Firenze, Ragusa si prende la Dalmazia, Venezia tutta la Val Padana; a Genova, invece, Liguria, Corsica e Sardegna. Infine, il Lazio sarà una specie di "Territorio Federale", come lo è Wahington D.C. per gli attuali USA. Ma non finisce qui: le Repubbliche avevano molte colonie, e se sono unite in una grande potenza, saranno forse capaci di costruire un vero e proprio Impero! (ideata da Tiziano)
Bari e dispari. Quali modifiche ucroniche bisogna introdurre nella nostra Timeline, affinché Bari diventi la capitale dell'Italia meridionale al posto di Napoli e Palermo? (made in William Riker)
I Normanni a Bisanzio. Nel 1050 Argiro, divenuto Catapano d'Italia, iniziò subito a tramare contro i Normanni. Ma prima di passare a vie di fatto per niente pacifiche, cercò di trovare una soluzione poco ortodossa. Memore del loro particolare attaccamento al denaro, Argiro cercò di convincere la progenie di Tancredi d'Altavilla e i loro alleati ad abbandonare la Contea di Puglia "comprandoli" in blocco. In cambio offrì loro posizioni di comando nell'esercito bizantino, dove avrebbero servito sui confini orientali dell'Impero. Purtroppo, per tutta risposta si sentì dire dai Normanni che il loro unico obiettivo era la conquista del meridione d'Italia e che non erano interessati a nient'altro. Ma cosa accadrebbe se gli Altavilla cedessero alle lusinghe del Catapano e si trasferissero al servizio di Bisanzio? Roberto il Guiscardo farà a pezzi i Selgiuchidi a Manzicerta? Quello che fu Ruggero I di Sicilia deporrà Niceforo III Botaniate per regnare sull'Impero Bizantino? Cosa altro potrebbe accadere? (una trovata di Generalissimus)
Normans, go home. Nell'anno 443 dall'Hijra (1052 d.C.) Al-Ḥasan al-Ṣāmṣām, Amīr dell'Imārat Ṣiqilliyya, venne dichiarato decaduto dalle sue funzioni da parte di un gruppo di eminenti cittadini Balarmiti che subito dopo proclamarono la nascita della Repubblica. Nelle intenzioni del nuovo Consiglio di Stato l'autorità Balarmita avrebbe dovuto estendersi su tutti i territori del precedente Imārat ma, concretamente, questa non riuscì mai ad estendersi oltre i confini di quella che è la moderna Provincia di Palermo mentre le varie città Siciliane diventano "feudi" dei Qāʾid locali. Tra questi assunse un notevole potere Muhammad ibn Ibrahim, Qāʾid di Siracusa. Venuto in contrasto col cognato Ibn al-Ḥawwās, Qāʾid di Qasr Yanna, ibn Ibrahim decise di chiedere, nel 1061, l'intervento del Conte di Calabria Ruggero I d'Altavilla. L'intervento Normanno si dimostrò determinante nello scontro tra i 2 cognati ma alla fine però fatale per la Sicilia Islamica. Tornato sul continente Ruggero ritornerà in Sicilia l'anno successivo, ma non più come mercenario, bensì da invasore. Ma se verso il 1060 ibn Ibrahim ed al-Ḥawwās decidessero di raggiungere un accordo pacifico per la spartizione dell'isola? Come potrebbe cambiare la Storia Italiana? (ennesimo POD di Enrico Pizzo)
Il Regno Lombardo di Sicilia. Guaimario IV di Salerno non muore nel 1052 ucciso dai propri cognati; la congiura viene sventata, e Guaimario rimane principe di Salerno. Quando Drogone d'Altavilla muore in una congiura ordita dai bizantini, il suo successore alla guida dei normanni di Puglia, suo fratello Umfredo, rinnova il vassallaggio a Guaimario e l'alleanza con Salerno. Approfittando del fatto che l'imperatore Enrico III era impegnato a domare una rivolta in Germania, Guaimario e i normanni iniziarono una serie di campagne contro gli altri regni longobardi per recuperare i territori che l'imperatore aveva tolto a Guaimario nel 1047; contro Guaimario e i normanni si forma una coalizione composta dal ducato longobardo di Capua, dallo Stato Pontificio, dall'Impero Bizantino e da un contingente svevo reclutato dal Papa. Questa coalizione affronta Guaimario a Civitate nel 1053, venendo duramente sconfitta dai lombardo-normanni. Dopo sei anni di conflitto e la morte dell'imperatore Enrico III, Guaimario riesce finalmente a realizzare il sogno di una vita: l'unità del Sud Italia. Salerno si vede riconosciuta da Papa e Imperatore l'unione nei propri domini di Amalfi, Gaeta, Capua, Napoli e Benevento, formando il Principato di Puglia e Calabria; gli Altavilla sono confermati conti di Puglia, subordinati a Guaimario. Guaimario IV morì nel 1072; suo figlio, Gisulfo II, avviò la conquista della Sicilia ai musulmani, che fu completata con la presa di Noto nel 1091, ma fu suo figlio, Guaimario V, a ottenere dal Papa nel 1130 il titolo di Gran Principe di Sicilia, dopo che l'isola era diventata il vero centro economico e amministrativo del regno lombardo, soppiantando Salerno e Benevento (ideato da Dario Carcano)
Senza Matilde. Federico fu l'unico figlio maschio di Bonifacio IV di Toscana e di Beatrice di Bar. Era ancora molto giovane quando il padre morì il 6 maggio 1052, lasciandogli in eredità il grande margraviato del centro-nord Italia. Sua madre lo affiancò come reggente fino al 1054, quando sposò Goffredo III di Lorena detto il Barbuto, già duca della Bassa Lorena. L'imperatore Enrico III arrestò Beatrice e il suo giovane figlio Federico e la relegò in Germania, separandola dal marito e dal figlio. L'Imperatore affermava che il matrimonio era stato accordato senza il suo permesso, e perciò non era considerato valido. Approvando invece il nuovo matrimonio con Goffredo, quest'ultimo ottenne il governo della Toscana invece di Beatrice e Federico, che morì pochi giorni dopo. Così il margraviato passò a sua sorella, Matilde di Toscana. Ma se Federico non muore giovane, sopravvive fino all'età adulta, e governa i domini canossiani? Lotta per le investiture a parte che vede i Canossa appoggiare il Papa, possono cambiare le sorti della Tuscia se il casato di Canossa rimane saldo fino all'epoca comunale? E la dinastia non si estingue con Matilde? (made in Alessio Benassi)
Mazzate a Civitate. La crescente potenza normanna allarmò Papa Leone IX, che nel 1053 decise di intervenire per cacciare Umfredo d'Altavilla e i suoi sudditi dall'Italia meridionale. Reputando però troppo debole e inaffidabile l'Imperatore Enrico III il Nero, decise di rivolgersi ai Bizantini. Costoro accettarono di aiutare le truppe papali, ma quando si arrivò allo scontro decisivo, la Battaglia di Civitate, lasciarono da solo Leone IX e i suoi volontari che, nonostante fossero in superiorità numerica e meglio equipaggiati, furono sonoramente battuti da Roberto il Guiscardo. Ma cosa accadrebbe se il Catapano d'Italia Argiro e i suoi uomini riuscissero ad arrivare sul campo di battaglia, prendere i Normanni tra due fuochi e sbaragliarli? E cosa accadrebbe se la collaborazione tra Papato e Bizantini Continuasse? O il Grande Scisma dell'anno successivo renderà tutto inutile? (ancora Generalissimus)
Guglielmo il Conquistatore della Francia. Re Enrico I di Francia, timoroso del potere che stava via via acquisendo il Ducato di Normandia, tentò due volte di assoggettarlo: la prima nel 1054, dove venne sconfitto dal futuro Guglielmo il Conquistatore nella Battaglia di Mortemer. E non gli andò meglio la seconda volta, nel 1058, quando venne di nuovo sconfitto dai Normanni nonostante l'alleanza con gli Angioini di Goffredo II. Anzi, rischiò un pericolosissimo contrattacco diretto di Guglielmo, che però decise di non sfruttare questo vantaggio. E se invece il Normanno cogliesse la palla al balzo e spodestasse il Capetingio? (sempre Generalissimus)
Senza i Guelfi. Il testamento di Guelfo III dei Welfen, Conte di Altdorf e Duca di Carinzia, stabiliva che in assenza di eredi diretti i suoi beni sarebbero passati ai Padri Benedettini dell'Abbazia di Altdorf. Contro la volontà di Guelfo si oppose la madre Imiza che, forte della sua influenza sulla Corte Imperiale, derivante tra l'altro dalla sua discendenza dall'Imperatrice Cunegonda, fece trasferire in Germania suo nipote Guelfo, nato dal matrimonio tra la figlia Cunizza ed il futuro Marchese d'Este Alberto Azzo II, che venne riconosciuto erede della famiglia Welfen e nominato Conte di Altdorf. Nasceva così la nuova famiglia degli Este-Welfen, destinata ad avere un ruolo di primo piano nella Storia Mondiale e ad insignorirsi del più grande Impero che il Mondo abbia mai visto, dato che da essa discendono le case reali di Brunswick, Hannover, Wittelsbach e Asburgo. Ma se Imiza non riuscisse a far nominare il nipotino Conte di Altdorf? I Welfen si estinguerebbero senza che si formasse la nuova famiglia degli Este-Welfen. Come cambierebbe la Storia? (il solito Enrico Pizzo)
E un Lorenese come Imperatore. Papa Stefano IX aveva intenzione di incoronare Imperatore suo fratello Goffredo il Barbuto, nonché di aiutarlo a strappare il meridione ai Normanni, ma poco dopo la sua elezione venne colpito da una grave malattia dalla quale si riprese solo parzialmente e per poco tempo prima di morire. Ma cosa accadrebbe se Stefano IX non si ammalasse, vivesse altri 30 anni, incoronasse suo fratello e cacciasse insieme a lui i Normanni dal sud Italia? E che farà la Reggente Agnese del Sacro Romano Impero? (di nuovo Generalissimus)
Varieghi. Harold Hardraada, capo della guardia Variega, è più cauto, non viene imprigionato da Costantino IX Monomaco e continua a tessere i suoi intrighi con Jaroslav. Quando il principe di Kiev assalta Costantinopoli, grazie al tradimento del norvegese che gli apre una porta, riesce a conquistare la città. Come cambia la storia? (nuova ucronia bizantina di Lord Wilmore)
Isacco I il Grande. Nel 1059, dopo una campagna contro Andrea I d'Ungheria e i Peceneghi, durante la quale rischiò di essere colpito da un fulmine mentre si trovava appoggiato ad un albero, l'Imperatore Isacco I Comneno si ammalò gravemente. Isacco interpretò questi due eventi come un segno della collera divina nei suoi confronti. Recuperò dalla malattia, ma abdicò e morì poco dopo in un monastero. Della situazione mentale dell'Imperatore approfittarono i cortigiani contrari alle riforme da egli iniziate per porre un freno alla burocrazia bizantina e snellire l'apparato statale, primo fra tutti Michele Psello, che riuscì perfino a far nominare ad Isacco Costantino X Ducas come suo successore, al posto del fratello Giovanni Comneno. Ma cosa accadrebbe se il Comneno godesse di ottima salute, vivesse almeno dieci anni di più e continuasse le sue riforme? L'esercito non si vedrebbe drasticamente ridotti i fondi e l'addestramento, non si riempirebbe di poco motivati mercenari, i 50.000 uomini della milizia locale armena necessari ad arginare l'avanzata di Selgiuchidi e Turcomanni non verrebbero smobilitati dalla notte al giorno, il dilagare della burocrazia militare verrebbe stroncato, la fazione favorevole alla burocrazia di corte e alla Chiesa vedrebbe vanificati tutti i suoi sforzi. Difficile dire cosa potrebbe succedere in Italia, forse Roberto il Guiscardo potrebbe essere un osso troppo duro, comunque l'esercito bizantino arriverebbe a Manzicerta in condizioni migliori. Inoltre, alla sua morte potrebbe succedergli direttamente Alessio I Comneno. Cosa altro potrebbe accadere? (sempre Generalissimus)
L'impero Romano della nazione Turca. Furono le lotte dinastiche ad indebolire l'impero di Rum, ma se sopravvive? La Turchia viene fondata dai Selgiuchidi anziché dagli Ottomani. Assedieranno e prenderanno lo stesso la città delle città? O, una volta stabilizzato il potere, mireranno ad estendersi verso oriente? (ancora Filobeche)
Gli Estensi in Lunigiana. Sebbene formalmente non abolita con la riforma Ottoniana del 962, che trasferiva ai Vescovi i poteri civili all'interno di un Comitato, la figura del Conte era stata svuotata di significato. Solo nei Comitati privi di episcopato, peraltro i meno popolosi, la figura del Conte manteneva tutte le sue prerogative. Uno di questi era Gavello, del quale Alberto Azzo II assunse il governo verso la fine degli anni '60 dell'XI secolo. Il Comitato di Gavello comprendeva tutto il territorio Polesano e confinava a nord con quello Padovano, la cui parte meridionale era inclusa tra i beni privati del Marchese. Fu probabilmente questa coincidenza che spinse Alberto Azzo a decidere di trasferire la propria residenza privata dalla nativa Lunigiana alla lontana Este. Nella sua nuova sede aveva la possibilità di controllare il corso, tra gli altri, dei fiumi Po ed Adige e di conseguenza il commercio tra la laguna, e quindi l'Impero d'Oriente, e la Marca di Verona, con l'adiacente Ducato di Baviera e gli altri territori del SRI. Egli divenne così il capostipite degli Estensi. E se invece restasse in Lunigiana? (se lo domanda Enrico Pizzo)
Il papa moralizzatore. E se a uscire vincitore dall'elezione papale del 1061 fosse San Pier Damiani? (riecco Generalissimus)
La Repubblica di Trani. Pochi sanno che fra le Repubbliche Marinare del Medioevo c'era anche Trani, come dimostrano gli "Ordinamenta Maris", un codice marittimo del 1063. Le Crociate fecero la sua fortuna, essendo uno dei principali porti d'imbarco per la Terrasanta. Contesa tra Normanni e Bizantini, riuscì a barcamenarsi tra di loro, finché fu definitivamente annessa dagli Angioini. Ma se Trani riesce a costituire un forte stato conquistando l'entroterra, così come Venezia e Genova, e la Repubblica di San Nicola Pellegrino (patrono della città) sopravvive almeno fino all'acquazzone napoleonico? (made in William Riker)
Canossa & Lorena. Il matrimonio tra la Margravia di Toscana e Gran Contessa Matilde di Canossa e Goffredo IV il Gobbo, Duca della Bassa Lorena della stirpe del "Casato delle Ardenne", funziona a meraviglia, tanto che la coppia ha vari figli maschi e femmine. Nella contesto della lotta per le investiture, Goffredo appoggia la moglie e il Papa Gregorio VII contro l'Imperatore Enrico IV. Nel 1111, l'Imperatore Enrico V, anche lui reduce della lotta per le investiture, concede a Matilde e Goffredo l'incoronazione a Vicari imperiali e Vice Regina e Vice Re d'Italia. Matilde riuscirà ad estendere la sua influenza su quasi tutta la pianura Padana. Il primogenito di Matilde e Goffredo, Bonifacio "vice regis" d'Italia e vicario imperiale, Margravio di Toscana, Gran Conte di Mantova e Duca della Bassa Lorena, erediterà un patrimonio ingente e un influenza notevole. E poi? (proposta da Alessio Benassi)
Canossa & Altavilla. La Margravia di Toscana Matilde di Canossa, vedova di Goffredo il Gobbo come nella nostra TL, sposa Ruggero I d'Altavilla, Duca di Puglia e Calabria e Gran Conte di Sicilia. L'unione, caldeggiata dal pontefice in chiave antiimperiale, porta gli eredi di Matilde e Ruggero sul trono di Toscana: passeranno alla storia come i Normanni di Tuscia. Le forze normanne e canossiane tengono testa agli eserciti imperiali. Che accade? (ancora Alessio Benassi)
Il Regno Latino di Galazia. Roussel di Bailleul, mercenario normanno al servizio di Romano IV Diogene, fu corresponsabile della sconfitta a Manzikert quando, anziché combattere i turchi, defezionò con le sue truppe ed andò ad occupare la Galazia. Storicamente parlando i bizantini chiesero ai turchi di liberargli l'area da Roussel dopo che questi aveva sconfitto Michele Ducas mandatogli contro, fu sconfitto e ripiegò a sud, venendo definitivamente piegato da Alessio Comneno. Ma che accade se i bizantini decidono di tollerare il suo dominio, magari nominandolo Strategos e lasciandogli mano libera, vedendolo sia come un cuscinetto contro i turchi sia cogliendo l'opportunità per combattere bulgari e normanni con le forze di Ducas? (è di Basileus TFT)
Michele IV il Longevo. E se Michele IV il Paflagone godesse di ottima salute e vivesse fino al 1071 circa? Proverà a espandere l'Impero Bizantino verso nord, muovendo campagne contro i Peceneghi? O ci riproverà con la Sicilia e l'Italia meridionale? E come se la caverà a Manzicerta, sempre ammesso che quella battaglia si verificasse comunque? (farima del sacco di Generalissimus)
Selgiuchidi. Impero eurasiatico dei Turchi Selgiuchidi dopo Manzicerta (quattordicesima ucronia islamica proposta da Bhrg'hros)
La Grande Ucraina. A Manzicerta, il 26 agosto 1071, i Selgiuchidi colgono una vittoria ancor più devastante, invadono subito l'intera Anatolia, assaltano Costantinopoli nella più totale indifferenza dell'occidente, quindi mettono piede in Europa già fin dall'undicesimo secolo. Un impero turco euroasiatico si forma prima ancora che le Crociate partano per l'oriente. In quest'epoca Enrico IV è in conflitto con il Papa, i Sassoni se la devono ancora vedere con i Danesi, la Francia è in preda al caos feudale, la Spagna è musulmana; un esercito inviato da tedeschi e polacchi verrebbe sicuramente annientato, com'è successo a quanti nel "nostro" XV secolo cercarono di opporsi all'avanzata ottomana. A questo punto, l'unica potenza in grado di opporsi all'inarrestabile avanzata turca in Europa è la Rus' di Kyiv. I successori di San Vladimiro e Santa Olga potrebbero marciare verso il cuore dei Balcani, creando un impero esteso dalla Grecia al Mar Bianco se riusciranno a sconfiggere i Turchi, o se essi decadranno rapidamente (come accadde ai Selgiuchidi nella nostra Timeline) a causa delle discordie intestine. Questa potenza potrà resistere al rullo compressore mongolo arroccandosi nei Balcani, così come hanno fatto i "nostri" Ottomani con Tamerlano proprio grazie ai loro possedimenti in Europa. Al momento del disfacimento del dominio mongolo occidentale si potrà formare, con grande anticipo sulla nostra Timeline, una potenza russa eurasiatica centrata sui Balcani e non sulla pianura sarmatica, una sorta di Grande Ucraina (Ucraina in antico slavo vuol dire Frontiera) estesa dal Mar Adriatico al Mar del Giappone (ideata da William Riker)
La Grande Strategia dell'Impero Bizantino/5. Il 26 agosto 1071, Arp Aslān, capo dei degli Oguz Selgiuchidi catturò presso il lago Van, in Armenia, Romano IV Diogene, Basileus dell'Impero Bizantino. La sconfitta di Manzicerta è stata per l'impero Bizantino l'inizio della fine: perso l'altopiano anatolico, era solo questione di tempo prima che andassero perdute le ricche pianure costiere, e con esse l'Impero stesso. Sebbene siano stati i torbidi che seguirono e non la battaglia in sé a comportare la perdita di Iconio, è stata senza dubbio la sconfitta a permettere ad Andronico Ducas di spodestare Romano. Poniamo che Romano dia una ripassata allo Strategikon prima di partire per l'Armenia, oppure che non parta proprio, visto che la sua spedizione era assolutamente inutile, oppure che si tenga ben stretto Ducas o meglio ancora lo elimini prima. Senza Manzicerta, Alessio Comneno non chiederà l'aiuto di Urbano II: le crociate verranno comunque indette (ci pensava già Silvestro II) ma senza l'iniziale supporto del Basileus potrebbero fallire e limitarsi alla riconquista della Spagna o della (allora) cattolica Tunisia, senza svilupparsi in ciò che noi oggi esprimiamo con il concetto di “Crociata”; soprattutto la Quarta girerà molto a largo da Costantinopoli. Andronico Ducas non dovrà concedere nessun privilegio commerciale a Venezia, cominciando quella distrazione dei commerci da Costantinopoli che sarebbe stata fatale all'Impero dopo il XIII secolo. Probabilmente l'Umanesimo nascerà prima in Spagna o Linguadoca, nutrito dalla cultura arabo-giudaica di Cordova, mentre l'Italia, non potendo beneficiare del suo ruolo di trampolino per l'Outremer, non conosce neppure lo sviluppo economico dell'anno Mille: Tancredi il Malo, Barbarossa, Federico II o Manfredi, senza i ricchi comuni italiani a fronteggiarli, possono davvero unificare l'Italia già nel Medioevo (pensata da aNoNimo)
La Grande Strategia dell'Impero Bizantino/6. Se Manzicerta e stata così devastante per l'Impero, fu perché colpì dove era più vulnerabile: l'Altopiano Anatolico è la porta d'accesso al cuore di Bisanzio, la ricca pianura costiera, ma si riduce ad una gelida steppa improduttiva, e non a caso in tutta la regione c'era una sola città di rilievo, Iconio, nata come crocevia tra la Licia e Nicea. Solo i Segiuchidi poterono accasarvisi, ritrovandovi le stesse condizioni del natio Turkestan, e solo altri nomadi (Ilkhanato, Tamerlano) poterono sloggiarli. Poniamo che gli imperatori bizantini si accorgano della falla e decidano di porvi rimedio: da secoli, in ossequio alla loro Grande Strategia, intrattenevano buoni rapporti con le genti della steppa, chiamando una tribù a scacciare l'altra (come il papato in Italia). I Turchi cacciarono gli Avari (o Kabari), gli Ungari i Turchi, i Peceneghi gli Ungari e i Cumani i Peceneghi. Uno di questi popoli poteva benissimo essere accolto dall'Impero, trasportato ad Iconio e lì lasciato in pace dietro il pagamento dei normali tributi; i candidati migliori secondo me sono gli Avari, abbastanza intelligenti ed evoluti da capire l'antifona una volta distrutto il loro Ring. Dopo Manzicerta, i Baianoi respingono Arp Aslān, riscattano Romano e lo usano come burattino per preparare la loro ascesa: alla morte di Romano, Crisogenito I Baiano sale al trono. La presenza di un popolo nomade entro i confini dell'Impero impedirebbe che si perda a Bisanzio l'arte del tiro a cavallo, senza contare che i nomadi potrebbero introdurre in Anatolia la capra d'Angora: come la pecora Merinos per gli hidalgos spagnoli, fornirebbe loro un reddito sicuro, legandoli però alle città cui vendono la lana, e favorendo così la loro fedeltà. Sulla groppa dei pony turchi, Bisanzio può, come l'Impero Ottomano evoluto in Turchia, sopravvivere fino ad oggi? (sempre aNoNimo)
L'Impero Selgiuchide della Nazione turca. L'ultima impresa di Alp Arslan sarebbe dovuta essere la conquista del Turkestan, la patria ancestrale dei popoli turchi, cosa che gli avrebbe permesso di impadronirsi di un'area estesa fino allo Xinjiang e al Deserto del Gobi. Egli però fu ucciso nel 1072 da un governatore corasmio che aveva osato resistergli e che aveva condannato a morte. Quando questi, colto dalla disperazione, sfoderò un pugnale e si avventò contro Alp Arslan, il Sultano dell'Impero Selgiuchide, per vantarsi delle sue abilità di arciere, disse alle sue guardie del corpo di non intervenire e sfoderò il suo arco, ma scivolò e cadde vittima dei fendenti del Corasmio. E se invece riuscisse in qualche modo a sopravvivere? Potrebbe portare a compimento la sua impresa con altri 20 anni circa a sua disposizione? (torna in campo Generalissimus)
Illuminismo alla persiana. Il persiano Omar Kayyam (1048-1131) fu uno dei più versatili intelletti di tutti i tempi. Matematico, astronomo, filosofo e poeta, propose un metodo per risolvere le equazioni di terzo grado per mezzo delle coniche, anticipando gli algebristi italiani del cinquecento, e varò una grandiosa riforma del calendario, calcolandone uno che risulta addirittura più preciso del nostro calendario Gregoriano. Purtroppo egli visse in un'epoca turbolenta di invasioni e di guerre dinastiche: Siria, Mesopotamia e Persia vennero occupate dai Turchi Selgiuchidi, con tutti i vari conseguenti sconvolgimenti sociali e conflitti religiosi che ne seguirono; molti musulmani osservanti si opposero alla sua riforma del calendario, essendo egli considerato un eterodosso, ed il gran visir Nisam al-Mulk, suo amico e protettore, venne assassinato dai seguaci della setta ismailita degli Assassini. Omar quindi poté dedicarsi ai suoi studi solo nei periodi in cui riuscì ad assicurarsi la protezione di qualche potente, ed in particolare nel 1118, quando Ahmed Sanjar Shah si impadronì dell'intero Impero Selgiuchide, fondò a Marv un centro di studi ed invitò Omar Khayyam a dirigerlo; nonostante le difficoltà, egli ci ha lasciato innumerevoli trattati di aritmetica, algebra e musica. Ma che accade se Omar vive in tempi meno sanguinosi, o se si rifugia a Costantinopoli anziché a Marv, ed egli diventa quello che è Galileo Galilei per la scienza moderna? Nasce un "Illuminismo" persiano e, tramite la mediazione araba, le scoperte matematiche ed astronomiche di Omar giungono in Occidente, affrettando rispetto alla nostra linea temporale la rivoluzione scientifica ed industriale. La riforma del calendario da lui operata, rifiutata in oriente, viene invece accolta in occidente, il Medioevo finisce con largo anticipo, mentre le sue quartine d'amore, che contengono un feroce attacco contro la bigotteria e l'ipocrisia del clero, diventano fonte di ispirazione per la "Vita Nova" di Dante e per il "Canzoniere" di Petrarca... (ancora William Riker)
India Caput Mundi. Mancata conquista turca dell'India. Di conseguenza in essa prosegue lo sviluppo della tradizione matematica e si ha la diffusione della cultura indiana, forse più buddhista che hindu, perché il buddhismo ha vocazione universale ben più accentuata (ma non è detto), e sorgono ovunque colonie indiane: dapprima in Indocina, Africa orientale, Indonesia ed Australia, poi nelle Americhe, dove le civiltà native potrebbero mostrarsi ben più resilienti, e infine anche in Europa. Si può immaginare la regina di Giava che nel 1790 si fa incoronare "Imperatrice di Yavana", termine sanscrito per l'Europa da Ionia, cioè Grecia (proposta da Falecius)
Gli scacchi d'azzardo. Nel Medioevo gli scacchi erano condannati dalla Chiesa perché considerati un gioco d'azzardo, in quanto i pezzi venivano mossi grazie all'utilizzo di dadi. Nel corso dei secoli però prevalse l'utilizzo degli scacchi nel modo in cui conosciamo, e cioè un gioco di pura logica che ha appassionato milioni di giocatori, ha dato origine a tornei internazionali ed ha contribuito a consacrare autentici geni come Karpov, Kasparov e Fischer, osannati quasi come eroi nazionali. Mettiamo che però gli scacchi rimangano un gioco d'azzardo. In questo caso perderebbero molto del loro fascino ma in compenso ne guadagnerebbero in popolarità. Potremmo giocare a scacchi nei casinò, oppure una variante dello stesso gioco potremmo beccarcela in televisione al posto dei soliti quiz dell'ora di cena... (prima ucronia scacchistica made in Never75)
Gli scacchi fantastici. Prima che le regole degli scacchi si uniformassero tutte tra di loro, in Europa continuavano a giocarsi varianti differenti dello stesso gioco. Inoltre, in alcune versioni vennero introdotti pezzi differenti ora spariti, come il Cammello e la Giraffa, varianti corta e lunga del cavallo; l'Amazzone, che combinava il movimento della Regina (Alfiere + Torre) con quello del Cavallo, chiamata anche Regina Onnipotente o il Terrore; il Grifone,che si muoveva di una casella in diagonale e poi continuava come la Torre; il Cannone, utilizzato negli scacchi cinesi, che si muoveva come la Torre, ma per catturare doveva saltare un pezzo proprio o avversario; l'Immobilizzatore, inventato da Robert Abbott, che si muoveva come una Regina, non poteva catturare nessun pezzo ma immobilizzava tutti i pezzi delle caselle adiacenti; il Campione o l'Imperatrice, che si muoveva come Torre e Cavallo; il Centauro (Alfiere + Cavallo); ed infine il Jolly o Jocker, che si muoveva come l'ultimo pezzo mosso dall'avversario. Molti di questi pezzi "fantastici" contribuirebbero a movimentare alquanto una partita e magari potrebbero conquistare più adepti. Se uno (o tutti, fate voi) questi pezzi entrano davvero a pieno titolo in una nuova versione scacchistica? Si assisterà ad un vero pandemonio: intere bibliografie dedicate all'argomento saranno da riscrivere, e perfino i vecchi maestri dovranno velocemente adeguarsi alle nuove norme; ma sapranno farlo, o le nuove leve li potranno più facilmente scalzare dai loro troni? (seconda ucronia scacchistica made in Never75)
La Crociata Zero. Gregorio VII, durante il suo pontificato, aveva bandito quella che poteva essere considerata a tutti gli effetti una crociata, inviando lettere che chiamavano alla Guerra Santa. Ma per la mancanza di risorse umane questa sua spedizione non partì mai. E se invece l'idea va in porto, come cambia la nostra storia europea? sarà un successo? oppure scoraggerà i cristiani, che non tenteranno mai più simili guerre? (made in Camillo Cantarano)
I Bizantini sconfiggono i Normanni di Roberto il Guiscardo. L'Italia meridionale è riunificata sotto il controllo dei Comneni in qualche decennio, ma la Sicilia, per quanto faccia gola, è lontana. Il periodo dei Tawaif finisce bruscamente con l'arrivo in Tunisia degli Almohadi, i quali fanno quello che hanno fatto i Fatimidi prima di loro: insediano una dinastia vassalla nordafricana con il compito di controllare la Sicilia per conto loro (proposta da Filobeche: ecco la Timeline di quest'ultimo)
Enrico IV umilia Gregorio VII. Paradossalmente fu la vittoria del Papa nella lotta per le investiture che diede il via alla desacralizzazione del potere temporale ed all'affermarsi, nei secoli successivi, dei vari contratti sociali che alla fine portarono alla democrazia. Cosa succede invece se a vincere la lotta è l'Imperatore? Il Papa è ridotto a vescovo di Roma sotto la tutela dell'impero germanico, ma l'impero mantenendo la sua aura sacrale non dovrà concedere la bolla d'oro, né si vedranno i re di Francia proclamare il diritto all'Impero nella propria nazione. Forse il protestantesimo non nascerà, e senza quello neppure il calvinismo né lo sviluppo della democrazia in Svizzera ed in Olanda... come apparirà allora l'Europa contemporanea? (un'idea controversa di Filobeche)
Lo scisma di Germania. Enrico IV, invece di umiliarsi a Canossa, decide di fondare una Chiesa tutta sua, che legittimi il suo potere e garantisca la sua indipendenza. Imprigiona tutti i vescovi-conti che non prestano il giuramento di fedeltà alla nuova chiesa e a lui, l'Augusto. Dalla sua parte si potrebbe mettere, oltre alla Germania, un insieme di stati del nord Europa (leggi le nazioni scandinave) e l'Europa Orientale, man mano che va avanti la sua colonizzazione. Come continua la storia di questa Chiesa? (anche questa è di Camillo Cantarano)
Alberto I Re d'Italia. L'Imperatore Enrico IV, scomunicato e a rischio di decadenza dalla sua carica, attraversa le Alpi in pieno inverno per raggiungere il Papa Gregorio VII, ma le temperature e la difficoltà del viaggio lo provano ed egli muore di febbri a Torino, ospite della suocera Adelaide di Susa e del Conte Amedeo di Savoia. La notizia viene trasmessa al Papa, che con l'appoggio di altri signori italici come Matilde di Canossa e Alberto Azzo d'Este prendono il controllo dei territori imperiali in Lombardia. In primavera il Papa raggiunge la dieta dei principi tedeschi ad Augusta, dove riconosce Re di Germania il Duca Rodolfo di Svevia. In Italia la dieta dei nobili, riunitasi a Pavia, riconosce come Re Alberto Azzo d'Este, con la benedizione papale. Che accade? (un colpo di genio di Alessio Benassi)
La Contea di Bobbio. La Contea di Bobbio fu retta dal vescovo Guarnerio dal 1073 al 1095. Egli decise di aderire alla politica imperiale di Enrico IV, venendo in attrito con il Papa. Dopo la sua partecipazione al sinodo di Bressanone, in cui l'imperatore ed i vescovi presenti deposero il Papa titolare Gregorio VII per sostituirlo con l'antipapa Clemente III, la sua sorte fu segnata: nel 1081 venne raggiunto dalla scomunica e nel 1095, dopo il Concilio di Piacenza da parte del Papa Urbano II, fu costretto ad abbandonate la carica vescovile ed il titolo di conte. Questo fatto segnò definitivamente Bobbio e la contea, causandone non solo la decadenza, ma l'inesorabile smembramento ed annessione di territori da parte delle contee più grandi. Ma che succede se Guarnerio decide di stare dalla parte “giusta” e riesce a salvare la contea e, anzi, nel clima di confusione generale, riesce anche ad espanderla? Potrà sopravvivere l'indipendenza del “vescovato di Bobbio”, magari diventando poi feudo imperiale? Durante l'impero asburgico rimarrà un territorio giuridicamente separato dal ducato di Milano. I Farnese tenteranno inutilmente di metterci sopra le mani, ma rimarrà imperiale anche sotto gli austriaci. Dopo il congresso di Vienna verrà incorporato nel regno lombardo-veneto e ne seguirà le sorti. E poi? (pensata da Paolo Maltagliati)
Tostig. Come sarebbe cambiata la storia d'Inghilterra se fosse stato Tostig a cacciare Harold Goldwin dalla corte e non viceversa? Tostig, in buoni rapporti con Harold Haldrada di Norvegia, non avrebbe dovuto affrontare quest'ultimo e le sue truppe fresche avrebbero forse sconfitto Guglielmo ad Hastings... (la propone Maggioriano)
Norske England. Nella battaglia di Standford Bridge Harald Hardråde riesce a vincere e ad uccidere Aroldo il Sassone. Questo getta le basi per una nuova fase di espansione vichinga in Inghilterra, che tuttavia sarà bruscamente fermata poco dopo da Guglielmo nella battaglia di Hastings. Tuttavia i vichinghi possono conservare ancora per un po' la parte più settentrionale (l'attuale Northumbria) e resistere fino alla grande espansione dei Plantageneti, grossomodo come fece il Galles nella nostra Timeline. Cosa cambia se la cultura inglese è ancora più impregnata di elementi tipicamente vichinghi? (l'idea è di Basileus TFT)
Il Basileus venuto dal freddo. E se Harald Hardråde riuscisse in qualche modo a diventare imperatore bizantino, magari in seguito alla detronizzazione di Michele V il Calafato? (made in Generalissimus)
Guglielmo il Conquistatore perde la battaglia di Hastings. In effetti non sarebbe difficile per Aroldo sconfiggere anche Guglielmo, visto che solo due giorni prima ha già sconfitto il re di Norvegia Hardrada. Se Guglielmo perde e nella battaglia oltre a lui perdono la vita molti dei suoi guerrieri, difficilmente il re di Francia resta a guardare. Innanzitutto, approfittando del periodo di debolezza, si riprende la Normandia, cosa che in effetti Filippo Augusto re di Francia farà, anche se quasi 140 anni dopo. In seguito forse guida di persona un'invasione dell'Inghilterra. In questo caso il re di Francia diventa anche re d'Inghilterra, e una specie di Guerra dei Cent'Anni anticipata può essere combattuta in Inghilterra tra i nobili sassoni contro i nobili francesi (proposta da Never75). Oppure la Guerra dei Cent’Anni non ha luogo perché i sovrani inglesi non possono accampare diritti dinastici sul trono di Francia, e il potere del sovrano di Francia si può consolidare senza grosse difficoltà. Già all’inizio del ‘400 la Francia è così forte ed unita che può iniziare un ‘espansione in Italia. Con queste nuovi condizioni storiche il Rinascimento non si sviluppa in Italia e il basso medioevo perdura ancora un po’, finché agli inizi del 1600 non prende corpo in Francia (ormai prima potenza del continente) la rinascita delle arti e del pensiero che da noi è accaduta in Italia (proposta alternativa di Giorgio Tebaldi)
Sveriges England. L'Inghilterra nel periodo medievale subì numerosi attacchi da parte delle popolazioni scandinave, soprattutto norvegesi e danesi; ma se anche gli svedesi decidessero di cimentarsi nell'assalto all'isola? Nel 1066 gli anglosassoni di Aroldo e i normanni di Guglielmo il Conquistatore si affrontano in battaglia presso Hastings; il re Stenkil di Svezia decide di approfittare della situazione, attacca l'Inghilterra e, mentre normanni e sassoni combattono, entra a Londra e si fa proclamare re d'Inghilterra; quando Guglielmo vince la battaglia viene scacciato dall'isola. Conseguenze: l'Inghilterra nasce sotto l'influenza svedese e non normanna; questi ultimi rimarranno confinati nella loro Normandia e non si avranno possedimenti inglesi in terre francesi, quindi niente Guerra dei Cent'Anni; quando, nel 1397, nasce l'Unione di Kalmar, Margherita I riesce a unire alle corone scandinave anche quella inglese; quali le ripercussioni sulla storia moderna? (questa è di Det0)
Guglielmo il Conquistatore dell'America. Guglielmo, duca di Normandia, durante un viaggio presso la corte del re di Norvegia (dopotutto sono tutti normanni), viene a sapere delle scoperte compiute da Leif Eriksson al di là dell'Oceano, e si convince che questi ha trovato la mitica Thule, la terra settentrionale di cui favoleggiavano i geografi dell'antichità. Con l'aiuto di marinai norvegesi decide di ripercorrere la stessa rotta, ma di andare al di là. Guglielmo parte da Bayeux nella sua contea, costeggia l'Inghilterra (che in tal modo si salva dall'invasione normanna e rimane sassone), raggiunge l'Islanda e da qui la Groenlandia. Spintosi più ad ovest, il 12 ottobre 1077 tocca la costa del Labrador nella stessa zona che Leif Eriksson aveva battezzato Markland, vi sbarca, ne prende possesso e battezza quel luogo Saint Sauveur. Guglielmo ha facilmente ragione dei nativi grazie alla superiorità dei suoi armamenti e delle sue corazze di metallo, e fonda il regno di Thule al di là dell'oceano. Forte immigrazione normanna e francese nel Nuovo Mondo, che viene ben presto colonizzato; in esso viene esportato rapidamente il feudalesimo. Al posto delle Crociate verso la Terrasanta abbiamo una corsa anticipata verso il nuovo continente, con la scusa di evangelizzare gli indigeni ma in realtà per spartirsi le sue immense ricchezze. Più che una colonizzazione organizzata abbiamo però frotte di avventurieri interessati a ritagliarsi il proprio regno personale alla faccia dei monarchi europei. Inoltre le popolazioni indigene, vista la minore disparità tecnologica, possono resistere più a lungo e meglio agli invasori europei, che ad un certo punto devono scendere a patti con le popolazioni locali, o addirittura si formano dei regni "misti". Naturalmente gli Almoravidi non resistono alla tentazione e sbarcano anch'essi nella nostra America, riperpetuando anche là le guerre di religione del Vecchio Mondo. Decadenza di Genova, di Venezia e dell'Hansa; la Spagna non interviene nella colonizzazione perché ancora impegnata a riconquistare il territorio nazionale e divisa in vari stati; il Sudamerica viene colonizzato dai Sassoni inglesi. Di conseguenza l'America Latina (francese) è quella del Nord, quella anglosassone è quella del Sud (un'idea balzana di William Riker)
La Britannia francofona. Nel corso dell'XI secolo i Normanni, provenienti dal nord della Francia, si impossessarono dell'Inghilterra. Mentre il volgo conservò tenacemente la lingua inglese, di ceppo germanico, i nobili continuarono ad usare il normanno (un dialetto della lingua d'Oïl), tanto che i documenti amministrativi e giudiziari continuarono ad essere redatti in questa lingua fino alle soglie del 1300, quando la recisione dei contatti con la Francia farà estinguere completamente la lingua romanza britannica. Ma se questo non avviene? Le Isole Britanniche rimangono aperte all'influsso della lingua d'Oïl che si impone come lingua di cultura e infine come lingua nazionale. Nel corso dei secoli il volgo inglese inizierà a parlare la lingua normanna, e forse si definirà normanno anch'esso, in contrapposizione con gli anglofoni, ridotti in sacche di resistenza nelle zone più recondite dell'isola in compagnia di cornici, scozzesi e gallesi. Nel corso dei secoli la frattura tra le due sponde della Manica sarà molto minore, dato che la lingua di Parigi e quella di Londra saranno molto simili. Quale impatto sulla storia, sulla letteratura e sulla cultura? Geoffrey Chasier scriverà "Les nouvelles de Canterburie" in francse? Se inglesi e francesi parlano la stessa lingua, Giovanna d'Arco avrebbe avuto lo stesso seguito? Forse il "franglese", lingua letteraria e poi di tutte le persine colte, finirà per differenziarsi non poco dal francese. Interessante sarà poi il "franglamericano", influenzato dal francese del Quebec... (ennesima ucronia linguistica di Renato Balduzzi e di Camillo Cantarano)
Il Regno di Cornovaglia. Il Duca Cadoc di Cornovaglia, ultimo discendente degli antichi re celtici Cornesi, tentò di approfittare dell'invasione Normanna per guadagnare l'indipendenza, ma fu sottomesso da Guglielmo I e morì senza eredi; ma se Hastings si risolve in un pareggio, e Cadoc si rivela decisivo per la vittoria Normanna, potremmo avere un Regno di Cornovaglia, esteso al Devonshire e contee limitrofe, tuttora indipendente? (è di Tommaso Mazzoni)
Il Regno d'Islanda. Lo stato islandese godette di un lungo periodo di libertà nel corso del medioevo,che fu inconcludente per un piccolo particolare: gli islandesi trovavano riprovevole uccidere un concittadino a meno che questo non fosse strettamente necessario. Questo fatto va ricondotto alla relativa scarsità della popolazione (50mila abitanti), e fece sì che ogni battaglia si trasformasse in poco più di una rissa. Questo diede il via all'arrivo dei norvegesi,che annessero pacificamente l'isola promettendo la fine della guerra, cosa che effettivamente fu. Ma se invece una delle famiglie di nobili islandesi decide che le tradizioni non sono poi così importanti, massacra i suoi rivali e crea una propria dinastia in Islanda? Come cambia la storia del Nord Europa? (un'ucronia islandese di Basileus TFT)
Sancho II il Fortissimo. E se Sancho II di Castiglia detto "El Fuerte" ("Il Forte") riuscisse ad uscire vivo dall'incontro col nobile zamorano Vellido Adolfo e vivesse fino al 1105 circa? Ce la farà ad unificare tutta la Spagna non occupata dagli Arabi e a diventare Imperatore di Tutta la Spagna? (frutto della fantasia di Generalissimus)
La Regina Matilde. Matilde di Canossa alla sua morte lascia i suoi domini intatti a un erede diretto: potrebbe essere il “seme” di uno stato unitario Italiano? E se invece lasciasse tutti i suoi domini al papato? Tutto ciò che non fosse Stato della Chiesa sarebbe stato il "seme" di uno scontro per il potere a Sud delle Alpi (il Regno di Sicilia ne è la prova); d'altra parte, tutto ciò che avesse accresciuto lo Stato della Chiesa avrebbe provocato per contrasto un anticipato tentativo di controllo di aree cisalpine o italiane da parte di Potenze transalpine. Quando si crea una Potenza, anche le altre, vicine, si ingrandiscono; in questo caso sarebbero da prevedere una Baviera più forte e grande, una Francia più presente in Cisalpina e un maggiore successo svizzero nella conquista di Milano e Genova nel XVI secolo... (pensata da Damiano e da Bhrg'hros)
Roberto I Imperatore di Bisanzio. Roberto il Guiscardo sognò di conquistare l'Impero bizantino, che egli riteneva sua legittima aspirazione dopo la recente deposizione di Michele VII, il cui figlio Costantino era stato promesso a sua figlia Olimpia. La spedizione partì nel maggio del 1081: Roberto salpò verso Oriente con un esercito di 16.000 uomini, e nel febbraio del 1082 aveva già occupato Corfù e conquistato Durazzo, dove inflisse una dura sconfitta all'imperatore Alessio I Comneno. Ma il precipitare delle vicende italiane lo costrinse a sospendere temporaneamente la campagna. Se invece egli se ne infischia delle disavventure di Papa Gregorio VII, occupa Costantinopoli ed instaura a Bisanzio una dinastia normanna? (altra proposta di William Riker)
Il Guiscardo se la vede brutta. Pochi sanno che, appena dieci anni dopo la battaglia di Manzicerta, ce ne fu un'altra ad occidente la cui importanza è praticamente identica e proprio come a Manzicerta il campo fu favorevole ai nemici di Bisanzio, che ottennero una vittoria inaspettata e furono sul punto di distruggere l'impero. Mentre i normanni assediavano Durazzo furono colti alle spalle dall'esercito di Tatikios e Giorgio Paleologo, composto dai migliori tagmata occidentali, milizie di bogomiliti, cavalleria tessalica e gruppi di variaghi, mentre la flotta veneta si assicurò il controllo del mare per tagliare ogni via di fuga al nemico. Le truppe assedianti, già devastate dalle malattie, riuscirono con una disperata carica di cavalleria pesante, a mettere in fuga il grande esercito bizantino ed aprirsi la strada fino a Costantinopoli. Ipotizziamo però che le truppe romee abbiano ragione dei nemici e che questi tentino la fuga verso la Puglia, venendo ulteriormente massacrati da Venezia. Il grosso dell'esercito normanno è perduto, Roberto il Guiscardo e Boemondo di Taranto morti o catturati. Alessio Comneno può tentare la riconquista del sud Italia, oppure deviare le truppe in Asia Minore e riprendersi quantomeno Nicea e Nicomedia. Se le crociate inizieranno, i bizantini saranno in una posizione più solida e probabilmente non ci sarà la rottura ad Antiochia, ma nemmeno le truppe normanne a supportare l'impresa. Inoltre, la battaglia di Durazzo farebbe schizzare alle stelle il prestigio dei Paleologi, con due secoli d'anticipo... (firmata da Basileus TFT)
Le nozze di Ghana. Il regno del Ghana non crolla dopo sette secoli di esistenza a causa dell'invasione degli Almoravidi e, se anche si frammenta, torna successivamente a riunirsi; dopo un periodo di isolazionismo si riaffaccia sulla scena mondiale e, come il Giappone, diventa una potenza ed avvia una propria politica coloniale, bloccando l'espansione francese nell'area subsahariana (magari si allea con la Prussia). Come cambierà la storia dell'Africa con questa potenza nera impermeabile al colonialismo? (il solito William Riker)
Gli Estensi in Francia. Figlio del Marchese d'Este Alberto Azzo II e di Gersenda, Ugo ricevette nel 1070 dalla madre il Comitato del Maine. Privo di esperienza politica e militare, Ugo non riscosse mai le simpatie della nobiltà locale e la sua autorità sul Comitato fu puramente nominale, scegliendo di tornare in Italia verso il 1077, sottomettendosi a suo fratello Folco, e vendendo nel 1093 il titolo Comitale ad Elia di Beaugency dietro pagamento di 500 Lire in contanti. Supponiamo che il padre Alberto Azzo decida di impegnarsi attivamente nella politica Francese, lasciando a Folco la gestione dei beni italiani della famiglia. Gli Este avrebbero modo di radicarsi in Francia ed alla morte del padre nel 1097 Ugo erediterebbe un Comitato più stabile ed i quasi 30 anni passati al suo fianco, ho sempre avuto la sensazione che in HL Azzo volesse "disfarsi" del terzogenito, gli avrebbero dato una maggiore esperienza politica. Come potrebbe cambiare la Storia con un ramo degli Este impegnati nella politica Francese a livello nazionale? (riecco Enrico Pizzo)
La Corsica pontificia. Nel 1077 la Corsica fu incorporata nei domini pontifici, grazie ad un pronunciamento popolare caldeggiato dal clero isolano. Ma già nel 1087 Papa Urbano II la cedette a Pisa come ringraziamento per una spedizione da essa condotta contro i musulmani d'Africa (dopo la batosta della Meloria passò a Genova, che nel 1769 la avrebbe ceduta alla Francia, cui tuttora appartiene). E se invece la Corsica è stabilmente incorporata nello Stato della Chiesa, e vi rimane sino al Risorgimento? Che farà Napoleone? Guiderà una crociata italica, un neoguelfismo anticipato, e l'Italia si farà sotto il dominio papale? Oppure Napoleone viene sconfitto da una lega italica laica appoggiata dalla Francia? Ipotizzando invece che Napoleone emigri comunque in Francia con la sua famiglia, allora dopo il Congresso di Vienna la Corsica resterà papale; Cavour la cederà alla Francia al posto di Nizza, o oggi essa sarà la 21esima regione italiana? (se lo chiede William Riker)
L'Austria ceca. Nel 1081, mentre il Re Enrico IV di Franconia stava conducendo una campagna in Italia, il Margravio d'Austria Leopoldo II di Babenberg cambiò fazione nella Lotta per le Investiture, e appoggiò l'anti-re Ermanno di Lussemburgo. Enrico lo dichiarò immediatamente deposto, e concesse l'Austria al Duca Vratislao II di Boemia. Leopoldo fu sconfitto da questi nella Battaglia di Mailberg, dove rischiò anche la vita, ma incredibilmente riuscì a rimanere alla guida della Marca Orientale. Ma cosa accadrebbe se il Přemyslide venisse confermato Margravio d'Austria, oltre che Re di Boemia? (made in Generalissimus)
Roma normanna. Nel 1084 arrivò a Roma Roberto il Guiscardo, chiamato da Papa Gregorio VII perché lo salvasse dall'Imperatore Enrico IV di Franconia. Assolse il suo compito, ma la salvezza personale fu l'unica cosa che il Pontefice guadagnò dall'arrivo dei Normanni. Dopo aver sonoramente battuto le truppe Imperiali, la soldatesca del Guiscardo si mise a saccheggiare la città, la cui popolazione inferocita costrinse Gregorio VII ad andare in esilio a Salerno, dove rimase fino alla morte perché Roberto si schierò contro la restituzione dei suoi pieni poteri. Tra l'altro il re normanno andò via da Roma lasciandola completamente sguarnita e alla mercé dell'Antipapa Clemente III e delle milizie imperiali che lo proteggevano. Ma cosa accadrebbe se Roberto il Guiscardo approfittasse della situazione per impadronirsi dei territori dello Stato Pontificio e relegasse il Papa e i suoi successori in una sorta di "cattività salernitana"? (ancora Generalissimus)
L'Imperatore delle due Religioni. Nel 1085, immediatamente dopo la conquista di Toledo, il re del León Alfonso VI fece il primo, ed unico, tentativo di porre fine politicamente alla guerra civile che da quasi 400 anni vedeva contrapposti il nord ed il sud della Spagna. Propose al suocero al-Mu‘tamid ibn Abbād, che regnava sulla parte sud della Spagna, di riconoscerlo come "al-Imbraţūr dhī-l-Millatayn", letteralmente "Imperatore delle due Religioni". L'idea era di applicare alla Spagna il meccanismo di integrazione delle elite economiche, culturali e militari islamiche che stava dando eccezionali risultati nella Sicilia Normanna. Purtroppo il progetto naufragò miseramente a causa dell'ostilità di al-Mu‘tamid che, invece di riconoscere la sovranità del genero, preferì richiedere l'aiuto militare del Sultano Yūsuf Ibn Tāshfīn che finì per detronizzarlo. Ma ipotizzando che al-Mu‘tamid sia meno testardo ed accetti di riconoscere la sovranità del genero, come cambierebbero la storia spagnola ed europea? (made in Enrico Pizzo)
Cervello Canuto/3. Canuto IV di Danimarca progettò la riconquista dell'Inghilterra, ma ebbe la cattiva idea di introdurre le decime per la Chiesa. Ciò provocò una rivolta che gli fu fatale: i ribelli lo uccisero nella chiesa di Sant'Albano a Odense il 10 luglio 1086. Se però lascia perdere, la rivolta non scoppia ed egli riesce a conquistare l'Inghilterra, strappandola a Guglielmo il Conquistatore? Probabilmente non sarà canonizzato, ma il corso della storia inglese cambierà completamente. L'Unione di Kalmar, oltre a Danimarca, Svezia e Norvegia, comprenderà anche l'Inghilterra. Verrà ricostruito il Vallo di Adriano contro le incursioni dalla Scozia. Chi colonizzerà il Nord America? (questa è di Enrica S., ispiratasi a un'idea di Paolo Ninzatti)
La Crociata numero Zero. Nel 1087 Papa Vittore III nel corso di un sinodo indisse una crociata, che però doveva essere diretta contro gli Almoravidi e gli Hammadidi. La crociata non prese il via perché Vittore si presentò al sinodo già malato, e morì rima di vederne la fine. Ma come andrebbe a finire se Vittore vivesse dieci anni di più e vedesse partire la crociata contro l'Africa settentrionale? I crociati otterranno risultati concreti o faranno la fine di Sebastiano I del Portogallo? (sempre Generalissimus)
Gugliemo l'Imperatore. Nel 1088 la Galizia riprovò a rendersi indipendente e per farlo, si dice, chiese l'aiuto di Guglielmo il Conquistatore, persino offrendogli la corona. E se la Galizia offre davvero quest'ultima a Guglielmo? Quest'ultimo controllerà l'Inghilterra, la Normandia e la Galizia; Enrico II Plantageneto possiederà anche l'Aquitania e grazie alla posizione della Galizia i Normanni potranno espandersi anche nell'Atlantico conquistando le Azzorre e le Canarie, ed entro poco tempo vedremo formarsi una grande talassocrazia inglese ante litteram... (ideata da Det0)
Il Vecchio della Montagna. Nel 1090 l'ismailita Hasan-i Sabbah conquistò l'imprendibile fortezza di Alamut, sulle montagne tra Teheran e il Mar Caspio ad oltre 2000 metri di quota, e vi fondò la setta dei Nizariti, anche noti come Assassini (dall'arabo Hašišiyyun, "guerrieri dell'Hashish"). Hasan-i Sabbah, ricordato da Marco Polo nel Milione con il titolo di "Vecchio della Montagna", reclutava adepti, li drogava con l'Hashish e faceva provare loro ogni piacere nei meravigliosi giardini da lui eretti ad Alamut, quindi li portava via da essi. I malcapitati credevano di essere stati in Paradiso ed erano disposti a tutto, andando alla morte con il sorriso sulle labbra, pur di tornarci. Hasan-i Sabbah aveva così a disposizione un esercito di "kamikaze" spietati e sprezzanti del pericolo, tanto che al suo confronto persino Osama Bin Laden appare un dilettante. Egli terrorizzò per decenni tutto il Medio Oriente, dalla Palestina fino ai confini dell'India, spedendo i propri accoliti a giustiziare i propri nemici: compiuta la missione, i sicari si lasciavano uccidere senza opporre resistenza, convinti di tornare nel Paradiso fatto intravedere loro dal Vecchio della Montagna. Per evitare la morte, anche personaggi eminentissimi accettarono di pagare una cospicua "tangente" ad Hasan-i Sabbah; chi non si piegò o decise di muover guerra ai Nizariti fu spietatamente tolto di mezzo. Una delle prime vittime fu Nizam al-Mulk, gran visir dell'impero selgiuchide e protettore del poeta e scienziato persiano Omar Kayyam: Nizam venne assassinato di fronte a una grande folla in una moschea in giorno di venerdì. Hasan-i Sabbah morì a 90 anni nel 1124 senza che nessuno riuscisse a fargli pagare i suoi crimini; i suoi successori continuarono ad imperversare nella regione, e durante la Terza Crociata tentarono di eliminare sia il Saladino che Riccardo Cuor di Leone. Alamut fu infine espugnata il 15 dicembre 1256 dal mongolo Hulagu, nipote di Gengis Khan e fratello di Qubilay, cui l'ultimo Vecchio della Montagna Ruknud-Din Khurshah, evidentemente non all'altezza di Hasan-i Sabbah, per paura spalancò le porte senza combattere; Hulagu in ogni caso lo fece giustiziare ed annientò la setta dei Nizariti. Ma che accade se Hasan-i Sabbah è ancora più ambizioso e, grazie alle sue armate di kamikaze drogati, conquista l'impero selgiuchide creando un impero potentissimo esteso dall'Egitto all'Uzbekistan? Probabile fallimento della Prima Crociata, presa di Costantinopoli da parte dei Nizariti con 350 anni di anticipo. E se il Vecchio della Montagna decidesse di spedire i suoi killer fanatici anche nell'Europa cristiana? (un nuovo incubo di William Riker)
Che testa di Azzo. L'alleanza tra i Canossa e gli Este, formalizzata nel matrimonio tra Matilde e Guelfo V, figlio del Duca di Sassonia Guelfo IV, fu puramente formale, prova di questo è il fallimento del tentativo di cattura dell'Imperatore da parte di Ugo il Manso, personaggio già noto per la sua fallimentare esperienza come Conte del Maine. Nell'Autunno del 1091 l'Imperatore Enrico IV, con minima scorta, stava rientrando a Verona con l'intenzione di passarvi l'Inverno quando nel territorio di Trecontadi, odierna Cicogna, presso Montagnana, fu attaccato dall'esercito Canossiano-Estense guidato da Ugo.Nonostante la schiacciante superiorità numerica, Ugo non riuscì ad eseguire la cattura, grazie al provvidenziale intervento dell'esercito Imperiale, avvertito da una delazione, che mise in fuga gli Italiani. I contemporanei indicarono nel Marchese Alberto Azzo II, intenzionato a salvaguardare gli interessi che la sua famiglia aveva da poco in Germania, la " gola profonda " che aveva consentito il salvataggio del Sovrano. Ipotizziamo che Alberto Azzo sia meno interessato a tutelare gli interessi germanici degli Este e non avverta Enrico del pericolo. L'Imperatore verrebbe preso prigioniero da Matilde: che accade? (l'ha pensata Enrico Pizzo)
Fiori d'arancio a Canossa. Dopo il fallimento del matrimonio con Guelfo V di Baviera e il relativo annullamento, la Gran Contessa Matilde di Canossa con l'appoggio del Papa Urbano II sobilla i figli dell'Imperatore Enrico IV a ribellarsi. Il secondogenito Corrado Duca di Lorena e Mangravio di Torino, come figlio della prima moglie di Enrico l'imperatrice Berta di Savoia. Corrado di Lorena, con l'appoggio papale e dei feudatari italici si proclama Re degli italici, viene incoronato Re a Milano. Per cementare il suo potere sulla penisola Corrado sposa la Marchesa Matilde, invece che la figlia di Ruggero Altavilla come nella nostra Timeline. Le forze italiche travolgono quelle germaniche, grazie all'alleanza tra cavalleria feudale canossiana, del Conte di Savoia, del Papa e delle milizie cittadine di Milano ecc. La coppia ha due figli, Bonifacio e Corrado, affidati alle tutele materne mentre il Corrado consolidava la sua posizione in Italia. Alla prematura morte di Corrado d'Italia, il primogenito Bonifacio viene incoronato Rex Italiae, sotto la reggenza della madre e del Romano Pontefice. Mentre in Germania il terzogenito di Enrico IV viene incoronato Re di Germania come Enrico V che si attiva per proseguire la campagna contro la Chiesa e i suoi nipoti italici. Il giovane Bonifacio per controbilanciare lo zio scomodo, viene incoronato a Roma Imperatore, inoltre viene formalizzata la futura unione tra questi e una principessa normanna dell'Italia meridionale, come garanzia di un'alleanza in previsione di una nuovo campagna militare germanica. Che accade? (è di Alessio Benassi)
El Cid Junior. Diego de Vivar, figlio del Cid, non muore due anni prima del padre, ma gli succede come sovrano di Valencia. Se riuscisse a creare un regno duraturo, ipoteticamente in grado di espandersi sulla costa mediterranea, vi potrebbero essere grandi mutamenti della storia medievale. Lasciando in sospeso la questione di eventuali unioni dinastiche successive con l'Aragona-Catalogna, potrebbe persino darsi che quest’ultima, castrata nelle sue ambizioni mediterraneo-iberiche, investa molte più risorse in un tentativo di espansione a nord dei Pirenei, ai danni dei conti di Tolosa, i visconti di Carcassonne o i conti di Foix. Come reagiranno i Plantageneti? Manfredi darà in sposa sua figlia Costanza all’erede al trono di Valencia? Cosa accadrà quando sorgerà il problema cataro? (proposta da Paolo Maltagliati)
Dio non lo vuole/1. Papa Urbano II nel 1095 non lancia il famoso appello ai sovrani d'Europa, e le crociate non avvengono. Niente concetto di guerra santa (come viene malamente interpretata oggi) e migliore convivenza tra cristiani, ebrei e musulmani nei Paesi Arabi. La conseguenza geopolitica più importante è però il rafforzamento dei Fatimidi sciiti di Egitto e Palestina che continuano a prosperare. Infatti riescono, alleatisi con il basileus, a cacciare i Turchi Selgiuchidi dalla Siria respingendoli al di là dell’Anatolia. Tale alleanza contro i Turchi potrebbe per esempio evitare in futuro anche il sorgere dell' Impero Ottomano e il crollo di Bisanzio. Col passare degli anni l' impero dei Fatimidi si accresce e non avvengono episodi di fanatismo contro cristiani ed ebrei. In effetti, a parte Al-Hakim (996-1021), noto per il suo fanatismo religioso e per aver fatto demolire il Santo Sepolcro, in generale i sovrani Fatimidi furono nel complesso molto tolleranti ed ebbero ottimi rapporti commerciali e non sia con Bisanzio che con i Re di Sicilia. Non è improbabile che col tempo il regno sciita dei Fatimidi, anche per la sua peculiare posizione geografica più periferica, partecipi più attivamente alle vicende politiche europee, condividendone anche in parte la storia. Non è difficile ipotizzare quindi una sua laicizzazione seppur parziale in seguito alla Rivoluzione Francese, che potrebbe portare in seguito alla formazione di un vero stato arabo laico che per dimensioni e ricchezza sarebbe un ottimo esempio per il resto del mondo arabo-musulmano (proposta da Never75)
Dio non lo vuole/2. Quando i Crociati arrivano a Costantinopoli, Alessio Comneno si pone personalmente a capo dell’intera impresa. Ovviamente gli obiettivi bizantini non sono gli stessi del Papa; con il suo esercito greco-latino Alessio spazzerà via i Selgiuchidi dall’Anatolia rioccupandola completamente, riconquisterà la Cilicia, ma probabilmente non si spingerà più in là di Antiochia, limitandosi semmai a negoziare con i Fatimidi condizioni migliori per i pellegrini cristiani in Palestina. I “crociati” superstiti si recano in massa a Gerusalemme muniti di un salvacondotto imperiale, poi tornano a casa; i capi Franchi invece vengono ricompensati con terre e titoli bizantini (ideata da Toxon)
Il Re Eremita. Gli incidenti fra Gualtiero Senza Averi e le autorità di Belgrado e Nis si trasformano in una guerra aperta, in cui Gualtiero si ritaglia un suo stato nazionale, la cui corona è offerta a Pietro l'eremita. Potrà resistere, nel corso dei secoli, ai tentativi di riconquista bizantina? Rimarrà indipendente oppure diventerà un possedimento veneziano o turco? (pensata da Camillo Cantarano)
Dio non lo vuole/3. Durante l’assedio di Antiochia l'esercito crociato viene letteralmente spazzato via dai Turchi di Kerbogha. La disfatta è tale che in Europa ci si convince che non è questa la volontà di Dio, e la stessa idea di crociata viene abbandonata sul nascere. Le conseguenze politiche sono identiche a quelle descritte da Never75; la sconfitta di una spedizione proposta da un papa riformatore può inoltre indebolire la posizione pontificia durante la Lotta per le Investiture (sempre Toxon)
I Crociati in Ungheria. Nel 1096 Re Colomanno d'Ungheria dovette far fronte ai problemi causati dagli eserciti della Prima Crociata diretti verso Gerusalemme. I Crociati passarono il segno dopo aver approfittato dell'ospitalità magiara saccheggiando il paese ovunque andassero. Allarmato da questi incidenti, Colomanno vietò l'accesso nel regno all'armata condotta dal Conte Emicho ma questi, per tutta risposta, assediò Mosonmagyarovar. Colomanno si preparò a fuggire nella Rus' di Kiev, perché sembrava che i Crociati, grazie ai loro equipaggiamenti superiori, stessero per prendere possesso dell'intera Ungheria. Per qualche motivo inspiegabile, però, l'esercito di Emicho venne colto dal panico e si disperse, permettendo agli assediati di Mosonmagyarovar di metterlo in rotta. Il successivo arrivo di Goffredo di Buglione riportò la situazione alla normalità. E se invece i Crociati esautorassero gli Arpadi e si impossessassero dell'Ungheria? (firmata da Generalissimus)
La corsa alla Terrasanta. Uno dei problemi degli stati latini, come molti sanno, fu sempre la mancanza di uomini per difendere i Luoghi Santi. Ma che accade se il Papa emanare una bolla che rimette i peccati (escluso l'omicidio) a chiunque si trasferisca in Terrasanta, e ciò scatena una corsa alla colonizzazione europea della Palestina, per cui i cristiani superano numericamente i musulmani e sono ben decisi a difendere con ogni mezzo il Regno di Gerusalemme? Come cambia la storia? (di nuovo Camillo Cantarano)
L'Egitto bizantino. Manuele Comneno d'intesa con i crociati recupera l'Egitto. In cambio dell'antica provincia imperiale i crociati (che si affidano a qualche politico di prim'ordine) riescono a ottenere l'indipendenza del regno di Gerusalemme e di Antiochia (tecnicamente vassalle dell'imperatore). Senza l'Egitto di Saladino la sopravvivenza del regno è garantita. In Egitto l'impero favorisce la conversione alla chiesa Copta Maleikita e riesce anche ad ottenere la fine dello scisma con quella Copta. L'impero deve dare il via ad un forte politica di assimilazione, ed anche ad una nuova marina che gli permetta di controllare l'Egitto. Ci sono due soluzioni. Prima: alla caduta di Costantinopoli è l'Egitto con la sua ricchezza ad essere il centro della rinascenza bizantina. Seconda: l'Egitto diventa una colonia veneziana, e poi austriaca (made in Filobeche)
Stefano di Blois il Grande. E se Stefano di Blois arrivasse fino in fondo con tutti gli altri baroni? Che pezzo si prenderebbe di Outremer? (ce lo chiede Paolo Maltagliati)
Antiochia, il pomo della discordia. Secondo lo storico Steve Ruciman, autore di una "Storia delle Crociate" in due volumi, fu Antiocha a causare la rottura definitiva tra movimento crociato e Impero Bizantino; tra l'altro, chiuse definitivamente la porta ad una possibile riconciliazione (auspicata da papa Urbano II) tra chiesa ortodossa e chiesa latina, inaugurando la linea occidentale dei patriarchi di Antiochia. Buona parte di questo fu dovuto alla fuga di Stefano di Blois, crociato controvoglia: durante il lungo ed estenuante assedio della città, egli decise che la situazione era oramai irrimediabilmente compromessa, e fuggì; lungo la strada del ritorno egli incrociò l'esercito imperiale del Basileus Alessio che stava avanzando in Anatolia, cercando di riprendersi quanto più territorio possibile. Per evitare domande imbarazzanti, egli disse ad Alessio che l'assedio di Antiochia era finito con una devastante sconfitta per i crociati. Alessio gli credette (non aveva motivo per non farlo, Stefano non gli era sommamente antipatico come altri capi crociati): timoroso di essere attaccato dalle grandi forze turche che dovevano aver sconfitto i crociati, si ritirò non prima di aver bruciato una fascia di 30-40 chilometri alle sue spalle per garantirsi la ritirata. Ma se Stefano non incontra Alessio dalla sua fuga, oppure semplicemente non riesce a farsi credere? A quel punto l'esercito bizantino avanza e "salva" la situazione. In effetti i crociati sotto Antiochia erano così disperati da chiedere soccorso ai bizantini più di una volta. L'arrivo dell'esercito bizantino sarebbe stato considerato da tutti come una manna dal cielo (tranne da Boemondo): con i bizantini che avevano salvato la situazione, Boemondo non avrebbe certo potuto istallarsi come principe ad Antiochia, quindi nessuna rottura tra lui e Raimondo di Tolosa. A questo punto arrivano ad Antiochia gli ambasciatori Fatimidi e chiedono direttamente al Basileus cosa diavolo sta succedendo: davvero dopo anni di amicizia egli vuole togliere loro Gerusalemme? Alessio e i capi crociati ora recitano la commedia: come da copione Alessio sconsiglia i crociati di attraversare il fiume del cane e porsi in stato di guerra contro il sultano dell'Egitto; i crociati replicano che hanno fatto voto di recarsi a Gerusalemme e riconquistarla alla cristianità; voce grossa di Alessio, ma si tratta di fumo negli occhi per ingannare gli egiziani. Alessio non desidera incrinare i suoi buoni rapporti con l'Egitto, e sinceramente preferirebbe che ciò che resta dell'armata crociata si diriga verso est o a nord, contro i Turchi. D'altro canto, avere uno stato cuscinetto cristiano (sebbene cristiano latino) a sud e cacciare i mussulmani da Gerusalemme non può dispiacergli poi così tanto. Alla fine tutto si risolve nella pantomima di Alessio che cerca di frenare i suoi alleati, e chissà come mai non ci riesce. La crociata va come deve andare e i crociati pervengono a conquistare Gerusalemme; senza la presa di Antiochia, con Baldovino a Edessa e Goffredo da Buglione instaurato come "Advocatus Sancti Sepolchri" a Gerusalemme, Boemondo (e il suo vassallo Tancredi) e Raimondo non hanno ancora un loro feudo in Terrasanta. Intanto con la presa di Antiochia la posizione dei Bizantini in Anatolia si è notevolmente rinforzata: profittando della rivalità i bizantini si alleano con Duquaq di Damasco contro Ridwan di Aleppo e conseguono una serie di importanti successi contro di lui. Raimondo conquista e annette la città di Tripoli; Boemondo dopo aver girellato per un po' saccheggiando praticamente tutto quello che ha a tiro decide che è inutile rodersi il fegato: il principe normanno va da Alessio e gli chiede se ha qualche idea. Il Basileus è al settimo cielo! Di tutti i capi crociati il normanno era quello che gli piaceva di meno, lui e quell'antipatico del suo vassallo: certo che ha un'idea! Perché non se ne va ad Aleppo? Alessio forse esagera un po' nel lodare Aleppo, "Gemma più pura tra le città del Medio Oriente", ma assicura a Boemondo che non solo lo aiuterà a conquistarla ma che egli potrà sempre contare su la sua amicizia. Boemondo se ne va ad Aleppo e la conquista: essa diventa così il quarto e ultimo stato crociato. Senza la rottura tra Bizantini e Stati d'Oltremare (come li chiamarono sempre in Europa), la via terrestre dei rifornimenti non è bloccata e non c'è bisogno di affidarsi completamente alle Repubbliche Marinare, con grande scorno di queste ultime probabilmente. Si evita anche la rottura "irriconciliabile" tra cristianità occidentale e cristianità orientale; le reciproche scomuniche comunque cominciano ad importare meno, proprio come aveva sperato Urbano II. Forse si apre persino un percorso di riconciliazione anche se nessuno dei due è disposto a cedere sul proprio primato, però gli stati crociati potrebbero durare di più con la collaborazione attiva dei Bizantini e ricevere più truppe da occidente che (se non combinano eccessivi guai nell'impero bizantino) possono aiutarli a consolidarsi, specie se i capi crociati non si fanno venire manie di grandezza e non cedono al canto delle sirene chiamate Egitto e (in questa timeline) Baghdad. Forse poi, data l'evoluzione della società degli stati crociati, essi cominciano a diventare sempre più simili all'Impero Bizantino: già durante la Seconda Crociata si era diffusa la notizia che quei cristiani latini d'oltremare si andavano troppo "orientalizzando", e come fa dire a Baudolino Umberto Eco, « poco mancava che praticassero i precetti dell'Alcorano ». Il legame diventa così indissolubile: è possibile con questa situazione che la Quarta Crociata indetta in anticipo sia fin da subito diretta contro gli "eretici greci", il che in questa evoluzione storica potrebbe comprendere anche gli Stati Crociati d'oltremare... (lunga ma geniale idea di Federico Pozzi)
Il Sultano Terribile. Kheborga al tempo della prima crociata era di fatto padrone dell'Iraq settentrionale, un temibile avversario che tutti nell'area, cristiani o musulmani che fossero, temevano; forse per questo accanto al suo nome era sussurrato l'aggettivo "korcunç" (terribile). Kheborga ebbe una possibilità di realizzare il suo piano di dominio del medio oriente (mirava a farsi sultano dell'area e a sfidare poi su un piano di "parità" i Fatimiti sciiti egiziani), Umar, l'atabek di Antiochia, durante l'assedio alla sua città chiese aiuto proprio a lui: egli radunò un possente esercito, ma sulla strada egli si attardò ad assediare Edessa. Il suo calcolo strategico in teoria non era errato: egli temeva infatti che mentre assediava Antiochia i "franji" (franchi, termine con cui venivano definiti tutti gli occidentali in medio oriente) l'avrebbero attaccato alle spalle, tuttavia aveva trascurato il fattore tempo. Kheborga assediò Edessa per sei mesi, logorando parte del suo esercito non cavando fuori un ragno dal buco; tutto questo tempo perso permise al mercante di corazze di nome Firesuz (o forse Firefiz) di tradire e consegnare la piazza di Antiochia ai crociati. Ma se egli non avesse perso tempo a Edessa? È quanto mai dubbio che Baldovino che aveva appena insediato il suo stato sarebbe corso a salvare gli altri capi crociati ad Antiochia; Kheborga sarebbe pervenuto ad annientare la gran parte dell'esercito crociato, la fine di Baldovino a quel punto sarebbe stata sicura: non dimentichiamo che per insediarsi ad Edessa egli aveva fatto assassinare il principe armeno Leone. Kheborga lo avrebbe annientato, e a quel punto avrebbe avuto di fatto in mano l'intero medio oriente: tutti gli altri concorrenti erano stati sconfitti dai crociati o erano troppo deboli. Il suo primo obiettivo sarebbe stato scalzare Duquaq da Damasco o Ridwan da Aleppo; una volta spazzati via loro, egli sarebbe stato il Sultano più potente del medio oriente, con un potere che non era stato più visto dall'epoca d'oro dei califfi Abbasidi: forse l'Impero Turco sarebbe nato con quasi tre secoli d'anticipo. Come si sarebbe relazionato questo nuovo impero turco con i Califfi sciiti in Egitto e con i Bizantini? La mia teoria è che un sultanato di questo genere avrebbe spazzato via i bizantini dall'Anatolia costringendoli ad arroccarsi in Europa (e questo forse sul lungo periodo potrebbe favorirli) e avrebbe reso vassallo il sultanato Fatimide; il problema è se questo stato potente sarebbe riuscito a resistere alle spinte disgregatrici una volta morto Kheborga. Se ci fosse riuscito, sarebbe nato un nuovo grande califfato Turco sunnita simile a quello ottomano, con mire espansionistiche verso l'Asia centrale (più che verso Africa ed Europa) e verso le pianure dell'Indostan. Possibile svolgimento della storia di questo sultanato turco partito in anticipo? (grazie ai miei coinquilini curdi che mi hanno lanciato questa idea sebbene "sputando sul nome turco", ci dice Federico Pozzi)
Troppo pochi turchi. I Selgiucidi attorno al 1100 non chiamano popolazioni turcomanne dall'Asia centrale per colonizzare l'Anatolia. La percentuale di turchi rimane bassa, solo un elite dominante. L'impero ottomano disporrà delle stesse risorse e ricchezze della nostra Timeline, ma la percentuale di turchi etnici dell'Anatolia è più bassa. Si arriva alle guerre del Novecento e dopo l'attacco di greci, serbi, bulgari alla Sublime Porta si registra una rivolta generale dei cristiani dell'Anatolia, più curdi e arabi che mettono in seria difficoltà il decadente impero. Gli armeni rimangono una popolazione considerevole. Dopo la prima guerra mondiale crolla l'impero ottomano (forse gia ai Dardanelli). Ataturk proclama la repubblica, ma la popolazione dello stato anatolico è ancora per lo più cristiana, più i curdi che aspirano al loro stato. Venizelos ha rispetto alla nostra storia molti uomini in più, profughi cristiani che vengono arruolati nell'esercito greco; i turchi hanno un fronte interno, i curdi dichiarano la repubblica islamica e si ha il totale cedimento turco. Tutta la turcofonia scompare dalle carte. Come cambia la storia moderna del Medio Oriente? (proposta da Rivoluzionario Liberale)
Guglielmo il Rosso. Il re d'Inghilterra Guglielmo II il Rosso (William Rufus in inglese) morì nell'agosto del 1100 in un incidente di caccia dalle dinamiche poco chiare. Sono molti a pensare che sia stato ucciso per permettere l'ascesa al trono inglese del fratello minore, Enrico I il Chierico. Supponiamo che ciò sia vero, e che Guglielmo II scopra la congiura del fratello: Enrico viene accusato di tradimento, escluso dalla successione, rinchiuso e in seguito ucciso discretamente. Da un lato non ci sarebbe il rafforzamento della struttura amministrativa del regno operato da Enrico, ma dall'altro Guglielmo potrebbe ottenere il controllo del Poitou grazie ad un accordo ipotecario col duca d'Aquitania, simile all'ipoteca con cui il fratello Roberto Cosciacorta gli aveva ceduto il controllo della Normandia in cambio del denaro per partecipare alla prima crociata. Ponendo la morte di Guglielmo II nel 1127, la stessa età a cui è morto Enrico I in HL, se Guglielmo II come in HL non lascia eredi, gli succederebbe il nipote Stefano, che dopo la sua morte nel 1154 lascerebbe il trono al figlio Guglielmo III (Guglielmo di Boulogne in HL), che morirebbe senza eredi appena cinque anni dopo, provocando l'estinzione della dinastia Normanna. E se invece Guglielmo II lascia eredi? (se lo chiede Dario Carcano)
Stefano non molla. Stefano di Blois fu uno dei leader della crociata dei baroni. Pur tuttavia, se ne andò durante l’assedio di Antiochia. Ma se fosse rimasto, sarebbe riuscito a guadagnarsi un territorio suo? I crociati sarebbero riusciti a prendere possesso di Ascalona durante la prima crociata e Stefano ne sarebbe divenuto conte? Che sorte avrebbe avuto tale contea estesa, ipotizziamo, sulla linea costiera da Giaffa a Daron? (ideata da Paolo Maltagliati)
Altavilla & Comneni. Un Amore Ucronico tra Boemondo di Antiochia e Anna Comnena nel 1101 sarebbe vantaggioso per entrambi. Gli Altavilla e i Comneni uniti potrebbero con poco sforzo restaurare l'Impero di Giustiniano... (pensata da Iacopo)
Successo delle Crociate. Esse diventano la punta di diamante per un’immensa penetrazione cristiana nel cuore delle terre musulmane, che si conclude nel 1302 con la presa simultanea del Cairo e di Baghdad. Impegnati come sono nelle Crociate, i regnanti cristiani non si fanno guerra tra loro e per duecento anni abbiamo un periodo di pace, durante il quale si sviluppa e si consolida una rinascita culturale sul modello del nostro Rinascimento (proposta da Giorgio Tebaldi)
L'Olio di Pietra. E se partisse una corsa per accaparrarsi il prezioso "olio di pietra" a cui accenna Marco Polo nel Milione? Chissà quante nuove crociate per la conquista di uno "spazio vitale" per la Terra Santa, preferibilmente esteso fino al Golfo Persico! La chimica intanto potrebbe decollare prima, alla ricerca di un modo per raffinare il petrae oleum (grande idea di Luigi Caratti)
Al-Andalus. La Reconquista non riesce e la Spagna rimane musulmana (ideata da Filobeche; questo è il trailer di Rivoluzionario Liberale)
La Grande Sintesi. Che accade se, a cavallo delle crociate, avviene quella sintesi fra oriente ed occidente che sembrava auspicata da molti? Forse non avverrà lo spostamento del baricentro economico mondiale dal Mediterraneo all'Atlantico. Forse Origene, Eckart, Gioacchino da Fiore e Von Eschenbach diverranno santi! E con ogni probabilità Aragona ed Occitania prevarranno su Castiglia e Francia. Forse la "Sintesi" (che potrebbe essere tanto un movimento culturale quanto una nuova religione quanto l'egemonia di una potenza mutliculturale quanto mille altre cose) si originerà nei territori dell'impero bizantino, o nei regni crociati, o in Egitto. In ogni caso coinvolgerà rapidamente l'area del Mediterraneo occidentale, compresa forse Venezia... (ideata da Iacopo)
Nazisti nel Medioevo. Durante la seconda crociata, un monaco cistercense di nome Radulfo aizzò gli abitanti della Renania contro gli ebrei, che vennero perseguitati e massacrati dal popolo. Per fortuna l'imperatore non approvò questo gesto e chiamò San Bernardo di Clermont che, predicando di città in città, riuscì a spegnere ogni focolaio di ribellione antisemita. Ma se invece l'imperatore approva questa persecuzione e non solo apre dei campi dove gli ebrei vengono torturati, ma fa di Radulfo il suo primo ministro? Il sovrano del Sacro Romano Impero mantiene autonomia da questo consigliere così popolare fra le folle, oppure è destinato a diventare un fantoccio nelle mani di questo Hitler ante litteram? Il Papa approverà tutto ciò? e gli altri sovrani europei che rapporto avranno con la Germania? Si scatenerà una guerra simile alla seconda guerra mondiale, e la seconda crociata come la conosciamo non sarà mai combattuta? (scritta da Camillo Cantarano in onore della Giornata della Memoria 2010)
La Normandia fiamminga. Nel 1103 Roberto II di Fiandra offrì il suo sostegno militare ad Enrico I d'Inghilterra in cambio di un tributo annuale, ma quando questi nel 1110 interruppe il versamento del contributo, il Fiammingo decise di cambiare casacca e offrire i suoi servigi a Luigi VI di Francia. Roberto si mosse contro la Normandia per conquistarla, ma approfittando di questa distrazione del Re di Francia, Tebaldo II di Champagne si mise alla testa di una rivolta dei baroni francesi. Roberto II fu di conseguenza costretto ad unirsi all'esercito reale per sedarla, ma nel 1111, durante una battaglia contro i rivoltosi a Meaux, cadde dal suo cavallo, finì calpestato e morì per le ferite riportate. Ma cosa accadrebbe se Roberto riuscisse ad accaparrarsi la Normandia e vivesse per altri 20 anni circa? Ricordiamo che la Casa di Fuiandra si estinguerà nel 1405, e i suoi domini passeranno ai Borgogna e quindi agli Asburgo... (made in Generalissimus)
Il Sultano di Barcellona. Nel 1114 Muhammad ibn al-Hayy, Governatore Almoravide dell'al-Andalus, lanciò una campagna militare contro il Conte di Barcellona Raimondo Berengario III. La campagna ebbe il culmine nell'assedio di Barcellona, città che fu salvata a stento da Berengario grazie alla vittoria nella battaglia di Martorell. Iipotizziamo però che al-Hayy riesca nell'impresa di conquistare Barcellona, ripetendo quanto realizzato 150 anni prima da Almanzor. Si tratterebbe anche in questo caso di una conquista temporanea, dato che il Conte di Barcellona era, almeno formalmente, un vassallo della Corona di Francia, ma importante dal punto di vista morale. L'alleanza Catalano-Aragonese, che dopo poco conquisterà Saragozza, si spezzerebbe, e a questo punto come potrebbe cambiare la Storia? (se lo chiede Enrico Pizzo)
I Plantageneti di Germania. Matilde d'Inghilterra, figlia di Re Enrico I d'Inghilterra, sposa nel 1114 l'Imperatore Enrico V di Franconia della dinastia dei Salii. In questo POD Enrico V ha un figlio da Matilde, Enrico Guglielmo nato nel 1118, quando l'Imperatore muore nel 1125 la dieta dei principi elettori nomina il Duca di Sassonia Lotario II di Supplimburgo Re di Germania, questi rappresentava la fazione avversa ai Salii. L'Imperatrice vedova Matilde ritorna in Inghilterra con il figlio Enrico Guglielmo, che viene educato alla corte del nonno, che convocati i baroni e lord del Regno a Londra fa giurare a tutti di riconoscere il nipote come erede alla di lui morte. Mentre nel 1128 Enrico I fa sposare la figlia Matilde a Goffredo V d'Angiò il Plantageneto o il bello, per avere influenza anche su quelle terre, la contea d'Angiò e del Maine appunto. Quando questa avviene nel 1135 Enrico Guglielmo diviene Re d'Inghilterra come Enrico II. Il giovane sovrano, meditava e bramava più di tutto la corona argentea di Re di Germania, che fu di suo padre insieme a quella di Sacro Romano Imperatore. Re Enrico II sposa nel 1137 Eleonora d'Aquitania, nata nel 1122, ponendo il suo controllo sul Ducato d'Aquitania. Mentre il fratellastro, Enrico il Plantageneto, figlio di Matilde e Goffredo diverrà Conte d'Angiò e del Maine, ufficiosamente fedele a Enrico II ma segretamente desideroso di impossessarsi della corona inglese. Sempre nel 1137 muore Lotario II, l'uomo che aveva assunto la corona imperiale dopo Enrico V. Il Re Enrico II, raduna un ingente seguito di nobili e cavalieri, sbarca in Normandia e raggiunge la Germania per avanzare la sua pretesa alla corona imperiale, appoggiato dal cugino Corrado di Svevia della Casa di Hohenstaufen, Enrico viene acclamato Re dei Germani. Nel mentre, il Re di Francia che temeva il crescente potere inglese, spinse alla ribellione Enrico Plantageneto e suo fratello Goffredo, i figli di Matilde e quindi fratellastri del Re, che attaccarono e occuparono parte della Normandia reclamando la corona inglese. La lotta tra le truppe lealiste, fedeli a Re Enrico II, e le forze del ribelle Plantageneto, infiammò la Normandia e l'Inghilterra meridionale dove solo grazie agli sforzi della Regina Eleonora d'Aquitania e al prode Guglielmo il Maresciallo, si ebbe ragione dei ribelli nel 1139, che deposta la spada fecero atto di omaggio al sovrano, rientrato a Caen per pacificare i suoi domini. Enrico II d'Inghilterra, verrà poi incoronato a Milano Re degli Italici e a Roma Imperatore Enrico VI del Sacro Romano Impero. Enrico parteciperà alla seconda crociata nel 1147, che risulterà vittoriosa con la conquista di Edessa, ma vedrà i continui screzi con il Re di Francia Luigi VII. Enrico avrà vari figli da Eleonora d'Aquitania, la primogenita Matilde sposerà il Duca di Sassonia, il secondogenito Guglielmo Duca di Franconia e Normandia succederà al padre, il terzogenito Riccardo diverrà Duca d'Aquitania, la terzogenito Eleonora sposerà Re normanno di Sicilia e la quintogenita Maria sposerà il figlio del Re di Castiglia. Enrico II e VI morirà nel 1158 e verrà tumulato nel Duomo di Spira, sede del potere imperiale del Salii. Il figlio, Guglielmo III d'Inghilterra e primo di Germania, succederà al padre. Come continua la storia? (pensata da Alessio Benassi)
I Normanni del Nord Italia. Il 24 luglio 1115 muore Matilde di Canossa, i suoi feudi vengono ceduti per testamento al Romano Pontefice che li concede in beneficio ai normanni. Questo sicuramente causerà le ire Imperiali, ma se i normanni si insediano tra Toscana, Emilia e Lombardia fedeli al Papa e contro l'imperatore!? Il Nord Italia può essere conquistato dai Normanni che creano un regno unito e indipendente? E poi? (sempre Alessio Benassi)
La Basilissa dei Romei/1. Uno dei mille tentativi di Anna Comnena di uccidere il fratello Giovanni funziona. Viene incoronato Basileus suo marito Niceforo, di fatto un suo burattino. Come se la cava l'Impero con l'energica Anna al comando? E senza le doti belliche di Giovanni? (è di Basileus TFT)
La Basilissa dei Romei/2. Anna viene nominata Basilissa direttamente dal padre, essendo la primogenita. In questo caso, rispetto al precedente, Giovanni sopravvive. Date le sue capacità belliche probabilmente diventerà un abile generale al servizio della sorella. Che risultati potrà avere l'energica coppia? (ancora Basileus TFT)
Ermengarda (ma Manzoni non c'entra). Nel 1118 morì Filippa di Tolosa, seconda moglie del duca di Aquitania e Guascogna e conte di Poitiers, Guglielmo IX detto il Trovatore. Ermengarda d'Angiò. prima moglie ripudiata d Guglielmo IX, tornò in Aquitania per chiedere al primo marito di restituirle il titolo di duchessa che riteneva le spettasse, ma Guglielmo rifiutò la sua richiesta. L'anno seguente ella tornò alla carica presentandosi al Concilio di Reims tenuto da Papa Callisto II, dichiarando di essere stata abbandonata dal marito a causa della moglie del visconte di Châtellerault e chiedendo che il pontefice scomunicasse Guglielmo, scacciasse l'amante dal territorio ducale e ridesse a lei il titolo di legittima duchessa d'Aquitania. Nemmeno il papa le fu d'aiuto ed Ermengarda non vinse mai la battaglia contro l'ex marito. Delusa, Ermengarda partì per la Palestina dove morì nel convento di Sant'Anna a Gerusalemme (altre fonti dicono che fu sepolta a Redon, dove già era stato sepolto il secondo marito Alano IV di Bretagna). Ma che succederebbe se invece il Papa Callisto II desse ragione ad Ermengarda? (un'ucronia ideata da Annalisa Albuzzi, che a Ermengarda d'Angiò ha dedicato la sua tesi di laurea)
. Secondo lo storico francese Alfred Richard, fu Ermengarda e non la seconda moglie di Guglielmo, Filippa di Tolosa (come invece asserisce il monaco e cronista inglese, Orderico Vitale, che, nel suo Histoira Ecclesiastica riporta l'avvenimento, in modo un poco fantasioso), facendo dichiarare a Filippa, citata col nome di Hildegarda, di fronte a papa Callisto II, durante il concilio di Reims del 1119 (Malbergionem, vicecomitis de castello Airaldi, conjugem)[20]), che si presentò al concilio di Reims[21]). In quella sede Ermengarda chiese
La Città di San Luca. La tradizione vuole che nell'anno 1177 il Vescovo di Padova Gerardo Offreducci e l'Abate di Santa Giustina Domenico abbiano ritrovato sotto la Basilica di Santa Giustina una bara contenente il corpo dell'Evangelista Luca. Accettiamo la notizia del ritrovamento, del resto la Basilica di Santa Giustina insiste su una necropoli utilizzata, senza soluzione di continuità, dall'epoca paleoveneta fino alla paleocristiana, ma non voglio entrare nel merito dell'identificazione allora fatta del corpo rinvenuto. Mi limito a considerare come l'identificazione del corpo ritrovato con l'Evangelista Luca sembrerebbe indicare la volontà dei Patavini di non essere secondi ai cugini lagunari della Civitas Rivolatii. Tuttavia, a differenza di quanto accaduto in Laguna, a Padova la presenza del presunto corpo dell'Evangelista passò presto inosservata, tanto che al giorno d'oggi non sono pochi i Padovani che la ignorano. E se invece nella seconda metà del XIV secolo i Carraresi decidano di dedicare la città di Padova all'Evangelista Luca? (farina del sacco di Enrico Pizzo)
Ucronia anconetana. Quando, nel 1118, divenne Imperatore d'oriente Manuele Comneno, molte città della costa adriatica fra cui Ancona, Rimini e altre di minori importanza decisero di giurare fedeltà all'Imperatore, convenendo che un sovrano bizantino lontano sarebbe stato meno oppressivo del Papa o dell'Imperatore tedesco. All'imperatore Lotario II però la cosa non andò a genio e inviò un esercito a sud per riportare le città adriatiche sotto l'egidia imperiale. Complice di questa avventura fu Venezia, che sperava di guadagnare basi e favori in tutto l'adriatico. Manuele inviò ingenti somme auree alla città di Ancona e una bandiera rossa con croce bianca (che è ancora il simbolo del comune). Grazie all'aiuto del Basileus Ancona si mise alla testa di una coalizione di emiliani e romagnoli, che sconfisse l'esercito imperiale e lasciò basito Lotario. Ancona, premiata da Bisanzio per la sua fedeltà, ottenne la possibilità di commerciare liberamente in tutto l'Impero e di costruire varie basi; nel 1167 e nel 1173 respinse anche due assedi da parte di Federico Barbarossa, grazie anche alle gesta di Stamira, l'eroina anconitana per eccellenza. Dopo una rapida ascesa però la coalizione emiliana si sfaldò, Ancona non approfittò fino in fondo dell'esenzione sui dazi nell'Impero e rimase una città di discrete dimensioni, che venne successivamente inglobata dai domini del Papa. Ma se Ancona riesce a mantenere viva la sua coalizione, invia tributi e soldati a Bisanzio e intanto instaura una rete commerciale florida in oriente, come cambia la storia dell'Italia e di Costantinopoli? (di nuovo Basileus TFT)
Il Ducato di Gaeta. Riccardo III di Gaeta non si sottomette al Regno di Sicilia e il suo progettato attacco a Genova riesce. Basterà a garantire la sopravvivenza al Ducato di Gaeta? Probabilmente la sua annessione al Regno di Napoli è solo rimandata, al massimo il Ducato arriverà fino all'epoca napoleonica. Però oggi potremmo avere la Provincia di Gaeta, invece di quella di Latina... (questa è di Generalissimus)
Il Ducato di Sorrento. E se invece fosse il Ducato di Sorrento a sopravvivere, evitando la conquista da parte del Principato di Salerno? (ancora Generalissimus)
La Cattività Aquisgranese. Nel 1122 viene organizzato un concordato da firmare a Worms per porre fine alla Guerra delle Investiture, ma tutto salta perchè l'imperatore ormai segue i precetti dell'antipapa. Per questo le truppe dell'Impero discendono nella penisola italiana nella primavera del 1123, compiendo il famoso "Sacco di Roma" con l'assassinio dello stesso pontefice Vittore III e l'occupazione della Città Eterna, relegata a ruolo di provincia; la nuova sede della cristianità diventa Aquisgrana. In questo modo finisce lo scontro tra corona e croce a vantaggio della prima e con una profonda riforma della stessa pastorale in senso missionario, con un "ritorno alle origini" della gerarchia ecclesiastica. Cattività Aquisgranese dei pontefici per settant'anni (proposta da Demofilo)
Il Regno di Gerusalemme e Venezia. Nel 1124 il Doge Domenico Michiel partecipò con successo all'assedio di Tiro. Secondo delle notizie dell'epoca non confermate, la gioia fra i Cristiani per la vittoria fu talmente grande che questi, pensando che il Re Baldovino II non potesse tornare mai più dalla sua prigionia, offrirono il trono del Regno di Gerusalemme al Veneziano. E se queste notizie fossero qualcosa di più di una diceria? Cosa accadrebbe se Domenico Michiel diventasse Re di Gerusalemme, magari aiutato anche dal fallimento della fuga di Baldovino II? (sempre Generalissimus)
La Grande Bulgaria del Nord. Dopo la morte di Yaroslav il Saggio, nel 1054, ma ancor di più dopo quella di Vladimir II Monomaco, nel 1125, la Rus' di Kyev conobbe un inesorabile declino, e le terre russe si sfaldarono in una serie di principati sempre più concretamente indipendenti dalla corte di Kyev. Che accade se i Bulgari del Volga, anziché essere definitivamente inglobati nell'Orda d'oro nel XIII secolo, approfittano della crisi russa per fondare un impero esteso dal Baltico agli Urali? Dopo il passaggio della tempesta mongola, potrebbero riorganizzarsi e sostituire l'Impero Zarista, magari provando ad attaccare Costantinopoli e i Turchi? (ideata da Konstantinos XI)
Ci si vede a San Mamede. 1128, battaglia di San Mamede: l'esercito di Alfonso Henriquez viene sconfitto dalle forze di sua madre, Teresa de Leon; il Portogallo non ottiene mai l'indipendenza dalla Spagna. In questo modo tutte le future colonie portoghesi saranno colonie spagnole... (è di MattoMatteo)
Suryavarman II il Grande. Questo re khmer é l'artefice della costruzione del tempio di Angkor Vat in una città di allora 700.000 abitanti e ricca di monumenti, chiamata Yasodharapura. Suryavarman II viene da una lunga dinastia Khmer di re-dei di origine solare. Il suo regno rappresenta uno degli ultimi momenti di gloria dell’impero Khmer prima di una serie di secessioni, sconfitte e guerre civili che avranno come conseguenza la distruzione del sistema idraulico, base della ricchezza e della stabilità del regno. Questo declino é in gran parte dovuto a Suryavarman II stesso: alla sua epoca gli Khmer controllano i popoli Lao e Thai, i Cham (nel Sud Vietnam) sono loro vassalli e loro principale rivale e obiettivo è il regno di Dai Viet (Nord Vietnam). L’impero Khmer sembra la principale Potenza alleata alla Cina nella zona. Suryavarman II intendeva sottomettere il Dai Viet e unificare tutto il Sud-Est asiatico, però tutte le sue campagne si sono rivelate disastrose e ha anche perso il controllo del Champa, che da allora ha ritrovato indipendenza e potenza. Ma se nel 1128 Suryavarman II esce vincitore dalla battaglia di Nghe An e annette il Dai Viet e e poi il Champa? l’impero Khmer diventa una potenza egemonica nella zona; i Thai, i Mon e tutti gli altri popoli della regione non avranno mai la possibilità di sorgere come popoli indipendenti. Questa potenza sarà sconfitta solo nel 1283 dalle forze di Kubilay Khan, ma solo temporaneamente: l'impero Khmer approfitta del declino della potenza cinese e la dinastia prosegue fino al XIX secolo, allorché questo regno dovrà affrontare le potenze europee. L’impero Khmer, vasto e unito, avrà la possibilità di mantenersi unito come il regno vicino e rivale di sempre, il Siam. Altrimenti potrebbe diventare un regno sotto « protezione » dalla Francia. Nel 1863 un esercito francese giunge ad Yasodharapura e la saccheggia, il re-dio Jayavarman XIV rinuncia alle sue prerogative divine e firma un trattato con la Francia. La sua storia moderna seguirà quella della Cambogia attuale, con il periodo della dittatura comunista di Pol Pot e la restaurazione monarchica. Comunque in queste condizioni Yasodharapura non é mai abbandonata, i suoi monumenti sono salvi e la città rimane una delle metropoli dell'Asia. Il sistema di irrigazione si mantiene efficiente permettendo alla zona di sostenere una numerosa popolazione, prospera e dinamica. Oggi l'impero Khmer prenderebbe il posto della nostra Thailandia, ancora più industrializzata, turistica e sviluppata sotto il regno di re Indravarman VIII... (prima ucronia Khmer di Perchè no? e di Paolo Maltagliati)
La Nave Bianca arriva in porto. Il 25 novembre 1120 la « Nef Blanche » (Nave Bianca), un nome assai arcaico e romantico, che sembra uscito da un romanzo di Tolkien, fece naufragio ed affondò (chissà perchè le navi le ricordano solo se affondano!) con a bordo Guglielmo, figlio unico ed erede di re Enrico I il Chierico di Inghilterra, oltre ad un centinaio di baroni o figli di baroni: una catastrofe che ha decapitato l'elite inglese, ha provocato una crisi di successione e una guerra civile lunga quasi 20 anni tra due candidati al trono, Stehano, nipote di Enrico I, e sua figlia Matilde. Ma se la Nave Bianca arriva in porto? Il principe Guglielmo e i suoi compagni non annegano, egli diventa re Guglielmo III d’Inghilterra e la dinastia normanna prosegue per secoli. Guglielmo III governa con la stessa autorità degli altri re normanni e costruisce uno Stato medievale forte che indebolisce i poteri feudali. L’Inghilterra emerge prima come nazione, inizia prima la conquista della Scozia e dell’Irlanda e diventa una potenza navale già durante il XIII secolo. Sul continente la potentissima famiglia dei Plantageneti non potrà mai salire sul trono. Goffredo Plantageneto sposa lo stesso Matilde e più tardi potrà rivendicare il ducato di Normandia. I Plantageneti formano un vasto impero feudale solo in Francia (quasi i 2/3 dell'estensione del regno) e lasciano l’Inghilterra isolata. I Plantageneti rimangono concentrati sulla Francia, e forse proveranno a conquistare il trono francese, il che causerà una una lunga rivalità tra Plantageneti e i Capetingi, forse un’altra Guerra dei Cent’Anni. Possibile un cambio di dinastia in Francia e la creazione di uno Stato Plantageneto centrato attorno all’Angio o all’Aquitania. Se i Plantageneti usurpano il trono nel XIV secolo, Giovanna d’Arco non potrà dichiarare voler cacciare gli Inglesi, visto che questa guerra é civile. La Francia avrà ben più difficultà a sorgere come Stato Nazionale. Come cambia la storia d'Europa? (prima ucronia dedicata da Perchè no? alla Nave Bianca)
Stefano sulla Nave Bianca. Un'alternativa possibile. Sembra che Stefano dovesse imbarcarsi anche lui sulla Nave Bianca, ma alla fine è rimasto a terra (se avessimo una mente cinica potremmo avere dei dubbi sulla sua innocenza). Se si imbarca lo stesso, i baroni inglesi avranno solo Matilde come possibile scelta. Matilde diventa regina legittima e riconosciuta da tutti, niente guerra civile in Inghilterra. I Plantageneti salgono lo stesso sul trono, ma il regno sarà più forte e in grado assi prima di portare avanti una politica di espansione in Francia (seconda ucronia dedicata da Perchè no? alla Nave Bianca)
Stefano e Matilde sulla Nave Bianca. Che sfortunaccia! Anche Matilde, per motivi non chiari, si imbarca su questa maledetta nave, e alla fine non ci sono più candidati al trono inglese. I baroni devono eleggere un nuovo re. Chi potrebbero scegliere? Un Normanno? Un Sassone? Un principe capetingio? Sicuramente tutto questo finirà per scatenare una Guerra civile e un'anarchia feudale ancora peggiore che nella nostra Timeline. L’Inghilterra potrà ricostruirsi o sarà divisa e non sorgerà mai come Stato Nazionale? (terza ucronia dedicata da Perchè no? alla Nave Bianca)
Senza i Paesi Baltici. Il Gran Principe Mstislav I di Kiev passò gran parte della sua vita, dal 1111 al 1131, a combattere, tra gli altri, contro gli Estoni e i Lituani, senza però ottenere risultati tangibili. E se invece riuscisse ad assoggettare questi popoli, assicurando alla Rus' di Kiev uno sbocco sul Mar Baltico? Senza i riottosi e violenti baltici e finnici da convertire, l'Ordine dei Portaspada non viene fondato, quindi in prospettiva niente Prussia, o meglio Prussia polacca. Se ai Cavalieri Teutonici basta la converisone dei Livoni e dei Prussiani all'Ortodossia, potrebbero continuare a presidiare i confini ungheresi e impegnarsi contro l'Orda d'Oro da sud. Il risultato sarebbe uno stato monastico sul Mar Nero, e forse la sopravvivenza della lingua prussiana e del sassone transilvano. Questi Teutonici del sudest sarebbero nemici dell'Ungheria e dunque alleati di Venezia, e almeno da principio non ostili agli Ottomani. Bisogna vedere cosa succederà nel 1362 con ma Battaglia delle Acque Blu: i Teutonici potrebbero sostituirsi ai Lituani nella successione all'Orda d'Oro... (se lo chiedono Generalissimus e Iacopo)
Il Re di Tarragona. L’avventuriero normanno Robert Burdet, poi d’Aguilò, divenne signore di Tarragona per conto del vescovo Olguer di Barcellona. E se riuscisse, usando maggiore astuzia, ad assicurare il proprio dominio ai suoi discendenti? Potrebbe addirittura cercare di instaurare legami dinastici e politici con il regno normanno di Sicilia per sopravvivere alle pressioni cristiane dal nord e musulmane dal sud (è di Paolo Maltagliati)
Povero Ruggero... Ruggero II di Sicilia avrebbe potuto vedersela brutta in due diverse occasioni, e sempre per mano del Sacro Romano Imperatore Lotario II di Supplimburgo: nel 1133, quando, di fronte alla ribellione del meridione e sconfitto nella Battaglia di Scafati, rischiò di ricevere il colpo di grazia da parte di Lotario, che però dichiarò chiusa la questione dopo essere stato incoronato Imperatore a Roma da Innocenzo II; e nel 1137, quando l'abbandono da parte di Lotario della spedizione al sud organizzata assieme al Papa permise a Ruggero di riguadagnare terreno e, alla fine, ritornare in sella. Ma cosa accadrebbe al sud se invece Lotario II desse l'affondo decisivo e spodestasse Ruggero II? Sicilia incamerata nel S.R.I. Il Papa chiederà aiuto a Manuele I Comneno come nella nostre timeline, e coglierà l'occasione per fare quello che veramente avrebbe voluto fare in caso di sconfitta normanna nella nostra timeline: smantellamento formale del S.R.I. e riconoscimento del Basileus come unico imperatore, oltre che spartizione del Meridione con i Bizantini: Puglia e Calabria ai bizantini, Napoli e Molise al Papa, da definire la Sicilia (proposta da Generalissimus e da Basileus TFT)
L'impero francese mediterraneo. Nel 1134 Alfonso di Aragona morendo lascia il suo regno ai Templari. La nobiltà non si oppone o si oppone di meno, e l'Aragona diviene una nazione governata da francesi. Nel 1282 i Vespri non avvengono, oppure sono repressi nel sangue, oppure non portano a nessuna conseguenza, ed il Mediterraneo occidentale diventa un lago francese. La Francia si dota di un impero mediterraneo, come fu per Venezia: l'oltremare diventa di fatto la prima colonia della storia europea. Si tratta di una Francia diversa da quella storica, molto più spostata verso sud, con l'Occitania assimilata e non conquistata con la crociata albigese: gli stessi albigesi, forse, sopravvissuti, le Fiandre lasciate a se stesse e l'Aragona unita alla corona dei Capetingi. Questi ultimi riescono a sostituirsi ai Comneni sul trono di Bisanzio? (se lo chiede Iacopo)
Sopravvivenza della Repubblica di Amalfi. Amalfi si trovava lontano dalla Sicilia, che nel XII secolo era il centro principale del potere normanno. Supponiamo che per un caso fortuito l'attacco pisano del 1135 sia un fallimento, e che Amalfi riesca a riguadagnare terreno, fino ad ottenere il riconoscimento definitivo della propria indipendenza (alla repubblica si associa tutta la penisola sorrentina). La repubblica poi rimane indipendente almeno fino all'epoca napoleonica. Amalfi non diventerà una grande città perchè il territorio non permette un grande sviluppo, ma rimarrà un medio centro commerciale, facendo concorrenza a Napoli fino ai giorni nostri (ideata da Toxon)
La Serenissima Repubblica di Siracusa. In alternativa all'ucronia precedente, Siracusa si erige come Venezia a dogato indipendente dall'impero bizantino e resiste all'invasione araba, normanna, angioina ed aragonese, trasformandosi nella quinta repubblica marinara. Tra l'altro Siracusa è molto lontana da tutte e quattro le repubbliche marinare "canoniche", perciò il suo sviluppo non comporterebbe danni particolari per nessun'altra. Inoltre con una Siracusa indipendente il sincretismo della cultura siciliana del Medioevo sopravvivrebbe fino ai giorni nostri: di questi tempi non sarebbe male un esempio di città in cui cattolici, ortodossi, musulmani ed ebrei siano convissuti in pace per oltre un millennio. Come cambia la storia d'Italia e del Mediterraneo? (questa è di William Riker)
Gli Indiani in Tibet. E se il Tibet fosse stato conquistato dalle potenze indiane, anziché da quelle cinesi? Come sarebbe cambiata la storia dell'Asia? (pensata dal Marziano)
Qabul Khan/1. Temugin, il futuro Gengis Khan, era figlio di Yesughei, sovrano del clan Borgigin (o Bucikun, secondo altre traslitterazioni). Yesughei era figlio di Bartan di Valoroso, figlio a sua volta di Qabul Khan. Qabul Khan è stato, sembra, se non proprio l'inventore del vocabolo "Mongoli", quanto meno il primo che lo ha usato per definire la coalizione di tribù che lo riconosceva come proprio capo. Il suo predominio sulle steppe era riconosciuto anche dagli imperatori della Cina settentrionale, la dinastia Jin. Lui, in cambio di tale riconoscimento, strinse con loro un patto di alleanza e vassallaggio. Al loro servizio sconfisse tartari e mancesi. Per festeggiare la vittoria, fu organizzata a Pechino una grande cerimonia, che, però si concluse in modo del tutto inaspettato. In quella notte di baldoria, Qabul Khan ubriaco tirò la barba all'imperatore. L'alleanza si ruppe, e Mongoli e Jin si affrontarono in una sanguinosa guerra che durò quattro anni (1135-1139), e si chiuse con la vittoria mongola ed il ribaltamento della situazione precedente. Furono i gli orgogliosi e raffinati Jin a doversi riconoscere alleati, vassalli e tributari dei barbari del Nord. Tale situazione fu effimera: Qabul Khan morì di li a poco. Il suo successore, Ambakai, del clan dei Taiciuti, dovette vedersela con un nuovo attacco dei cinesi, questa volta alleatisi (in un rovesciamento di fronti) con gli aborriti tartari.; fu sconfitto ed impalato. La guida della coalizione mongola toccò a Kutula, figlio di Qabul Khan e fratello maggiore di Bartan. Non aveva però il carisma del padre, e, ben presto, la coalizione si disfece. I quaranta clan che la componevano, (alcuni piccoli, altri che contavano una popolazione numerosa, alcuni ricchi, altri miseri; quasi tutti professanti l'ancestrale animismo pagano, alcuni con sensibili minoranze buddiste o nestoriane o musulmane, etc.) tornarono a darsele tra loro. Di una autorità centrale vera, nelle steppe, non si parlerà più, non almeno in termini effettivi e reali, per circa 60 anni. Ma supponiamo che Qabul Khan non si ubriachi, non tiri la barba all'imperatore Jin, ed anzi ne diventi il più ascoltato consulente militare, convincendolo a chiudere una volta per tutte i conti con i Sung meridionali. La guerra del 1135-1139 è la guerra di riunificazione della Cina. A questo punto, è l'imperatore Jin che comincia a temere quel suo alleato. Si rovesciano i ruoli. I Cinesi convincono Qabul Khan a lanciarsi in una grande guerra contro i tartari. È venuto il momento, per i popoli delle steppe, di vendicarsi dei secoli di oppressione sotto il tallone tartaro, ed anzi di rivendicare il trono del Lupo Maculato, di cui lo stesso Qabul Khan è pronipote di quindicesima generazione. A questo punto sono possibili più scenari: in uno di essi i Jin colgono due piccioni con una fava. Aspettano la fine della guerra. Quando si vede chiaramente che i tartari sono sconfitti, nel corso di una delle ultime battaglie, un sicario al servizio dei cinesi (magari uno shaolin o un ninja giapponese), uccide a tradimento il khan, facendo sembrare il tutto un normale evento bellico. Mongoli e Tartari si sono indeboliti a vicenda. I Jin hanno facile gioco nel sottomettere tutti i popoli, non solo della steppa, ma anche della taiga e della tundra. Sono i Figli del Cielo coloro che partono alla conquista dell'Occidente! Come si svolgono le campagne dei Cinesi contro i Russi e le popolazione turche? (pensata dal Marziano)
Qabul Khan/2. Alternativa all'ucronia precedente. Qabul Khan, dopo la guerra del 1135-1139 non si limita all'imposizione di tributi. Esige la sottomissione non solo formale, ma effettiva, da parte dei Cinesi. Impone, non solo cinque secoli prima dei Manciù, l'obbligo del codino, ma che il proprio figlio Bartan risieda a Pechino, come vero governante dell'impero, con mansioni simili a quelle degli Shogun rispetto ai Tenno (gli imperatori del Giappone), quindi impone il suo protettorato anche ai nestoriani Liao che regnano sui Kara-Khitai (il regno del Prete Gianni) e attacca la Persia. Che accade? (ancora del Marziano, che afferma di avere una vera e propria passione per i popoli delle steppe, con le loro calate e migrazioni)
Enrico X il Mediocre. Alla morte di Lotario II di Supplimburgo il candidato più probabile a diventare Sacro Romano Imperatore era il Duca di Baviera Enrico X, grazie alla sua ricchezza e alla vastità dei suoi domini. Ma le stesse virtù che gli avevano fatto guadagnare il soprannome "il superbo", scatenarono le gelosie degli altri nobili tedeschi, che gli impedirono la candidatura. Poi il nuovo Re di Germania Corrado III di Svevia cominciò a mettergli i bastoni fra le ruote in tutti i modi. Prima chiese indietro le regalie imperiali che Lotario II gli aveva affidato e, sentendosi rispondere da Enrico che lo avrebbe fatto in cambio di un'investitura ufficiale come Duca di Sassonia, lo privò dei suoi possedimenti e lo bandì, sulla base del fatto che era illegale regnare su due ducati e perché si era rifiutato di giurare fedeltà. Enrico X riuscì a cacciare con la forza i suoi nemici dalla Sassonia, ma poi morì improvvisamente mentre si stava preparando a invadere la Baviera. Ma se Enrico X riuscisse a diventare Imperatore al posto di Federico Barbarossa? (questa la dobbiamo a Generalissimus)
Comuni in Francia. Mentre in Italia si formavano i comuni che poi avrebbero dato vita alla Lega Lombarda, in Francia il re incoraggiava questa forma di governo, che arginava il potere dei grandi feudatari. I rapidi progressi del regno francese verso l'unificazione di uno stato nazionale ricondussero i comuni all'obbedienza. Ma se questi comuni non vogliono essere ridotti all'obbedienza, e si riuniscono in una Lega simile a quella Lombarda? E se invece i re riescono ad unificare la Francia senza sopprimere queste entità indipendenti? Come cambia l'assetto politico dell'Esagono? (questa è di Camillo Cantarano)
Ruggero II. Ruggero II espugna Costantinopoli dando vita ad una cultura normanno-greca che ha la forza di ripartire alla conquista dell'Oriente e di sostituire la Germania come potenza imperiale (proposta da Filobeche)
Una coppa di Champagne. La dinastia di Champagne é stata tra le più potenti famiglie feudali di Francia durante il XII secolo, ed avrebbe potuto avere un'altro destino, soprattutto quando si pensa che hanno controllato all'epoca la gran parte della Francia, e che il re d'Inghilterra Stefano I apparteneva alla dinastia degli Champenois. Se anche le dinastie di Aquitania, di Tolosa (per una futura Occitania), di Bretagna, ed ovviamente di Spagna, Germania ed Italia formano altre nazioni, oggi avremo un'Europa completamente diversa (proposta dal francese Perchè no?)
Il Prete Gianni/1. Giunge voce nell'Europa Occidentale di una battaglia, svoltasi nel 1141 vicino a Samarcanda, nell'attuale Uzbekistan, dove le armate della Persia erano state sconfitte dagli eserciti multirazziali e cristiani di un certo Gur-Khan (in mongolo), conosciuto dagli arabi come Yuhanan e dagli europei con il nome di Gianni Presbitero, prete-re diretto discendente dei Re Magi. La notizia sconvolge tutti, soprattutto a Roma, dove il Papa Alessandro III predispone un viaggio d'esplorazione per raggiungere la capitale del regno cristiano orientale, governato dal prete Gianni: partono due veneziani, Nicolò e Matteo Polo, mercanti di stoffe e amanti dei viaggi e delle avventure. Essi per prima cosa raggiungono la Palestina e successivamente si dirigono, attraverso il percorso della "Via della Seta", fino a Samarcanda, luogo della battaglia suddetta. Qui raccolgono altre informazioni e giungono a Nuova Gerusalemme, la capitale del Regno del Prete Gianni. Qui incontrano il sovrano, nel suo palazzo in marmo bianco che funge da grande cattedrale; sempre qui il Prete Gianni rivela loro che il suo dominio tocca anche le coste africane bagnate dall'Oceano Indiano: l'Etiopia infatti è sotto il suo controllo e tale diritto lo esercita in nome della discendenza dalla Regina di Saba. Gianni ringrazia il pontefice per i doni e per la lettera, e assicura che si impegnerà per la liberazione della Terra Santa. E così avviene: nel 1171, trent'anni dopo la grande battaglia di Samarcanda, il Prete Gianni sconfigge gli arabi ed entra a Gerusalemme, incoronato "Re di Gerusalemme e Servo di Dio, della Chiesa e del Santo Padre il Papa". Ecco il racconto del viaggio, scritto da Matteo Polo: « Il suo dominio si estende su ben 72 regni, e tra la sua gente ci sono centauri, amazzoni e giganti. Il suo impero è così ricco che in guerra i suoi stendardi sono tredici grandi croci incrostate di diamanti, e ogni stendardo è seguito da diecimila cavalieri e centomila fanti. A tavolo lo servono i suoi nobili e i suoi sacerdoti, mentre un fiume, chiamato Ydonis, che discende dal Paradiso, è pieno di latte e miele » (made in Demofilo)
Il Comune di Roma. Nel 1143 i cittadini romani si dichiararono indipendenti dall'autorità del papa e costituirono un governo laico provvisorio; due anni dopo scese nell'Urbe il monaco Arnaldo da Brescia, sostenitore dell'idea di una chiesa semplice e con gli antichi valori morali. Proprio Arnaldo incitò la popolazione ad istituire il comune, governato da due consoli e cento senatori, completamente estranei all'autorità pontificia. Il piano resistette fino al 1153, quando il Patto di Costanza firmato da papa Eugenio III con l'imperatore Federico Barbarossa riportò il pontefice al governo. Ma cosa accade se il patto non ha buon fine? Il comune di Roma resiste ed estende la sua influenza nel Lazio, l'Umbria, le Marche e la Romagna; così, quando si forma la Lega Lombarda sarà molto più estesa, comprendendo i comuni dell'Italia settentrionale e centrale, si chiamerà Lega Italica e Il Barbarossa avrà vita dura contro quest'ultima... quali le conseguenze? (pensata da Det0)
L'Imperatore Enrico il Leone. Uno dei personaggi più interessanti del XII secolo, anche se poco noto ai più, è Enrico XII di Baviera detto il Leone. Riuscendo a unificare Sassonia e Baviera, creò dal nulla un potentissimo Ducato che aveva quasi le dimensioni di un regno. Perseguì un'accurata politica matrimoniale sposando Matilde d'Inghilterra. Assai più lungimirante del cugino Federico "Barbarossa" aveva già capito in anticipo che a tenere il piede in troppe scarpe, si finisce per perdere tutto. Per questo cercò di dissuadere il cugino a invadere l'Italia e inimicarsi il papa. Purtroppo il celebre cugino non gli diede retta e tentò ugualmente l'avventura italiana. Al ritorno in Patria depose Enrico nel 1180. Baviera e Sassonia presero strade diverse. Poniamo invece il caso che non solo Enrico il Leone neghi l'aiuto al Barbarossa ma, approfittando della partenza del cugino per l'Italia, appoggi l'ennesima insurrezione antiimperiale, forte anche del sostegno del papa e dei Comuni Italiani. Così non solo il Barbarossa perde a Legnano, ma al rientro in patria ha un'amara sorpresa, Enrico è stato proclamato imperatore al suo posto. Così è lui a prendere la via dell'esilio e degli Hohenstaufen non si sentirà più parlare. Enrico è il primo imperatore guelfo (nella nostra Timeline tale primato spetterà al figlio) e, sostenuto dal papa, può continuare la sua politica di ingrandimento territoriale. Monaco diventa de facto la nuova capitale del SRI. Ai Comuni italiani viene lasciata de facto l'indipendenza, in compenso Enrico prosegue la sua politica matrimoniale facendo sposare a uno dei suoi figli l'ultima degli Altavilla. Il papa non può che benedire l'unione. Quale sarebbe la politica della dinastia bavarese nei confronti dei Capetingi? Andranno lo stesso a Bouvines? Visto il matrimonio inglese, forse tenteranno lo stesso di prendere in tenaglia la Francia... (è di Never75)
Esegesi medioevale. Il grande rabbino spagnolo Abraham Ibn Ezra (1092-1167) nel suo Commentario al Deuteronomio avanzò per primo l'ipotesi che il Pentateuco non potesse essere attribuito in blocco a Mosè. Lo fece basandosi su prove oggettive di analisi testuale. Ad esempio, egli trovò strano che in Gen 12,6 Mosè avesse scritto: "I Cananei erano allora nel paese"; egli avrebbe scritto tutt'al più "i Cananei sono ora nel paese", poiché erano lì quando egli arrivò dall'Egitto con il popolo d'Israele. E in Dt 1,1 si legge: "Queste sono le parole che Mosè disse a tutto Israele al di là del Giordano"; l'autore di queste parole dunque doveva trovarsi al di qua del Giordano, nella Terra Promessa, mentre Mosè come sappiamo non ci arrivò mai. Ibn Ezra temette la censura o addirittura la persecuzione, e si mosse con somma cautela; egli inoltre rimase a lungo isolato, e nessuno riprese le sue idee fino a Baruch Spnoza, ma l'ipotesi della presenza di più fonti dietro la redazione finale del Pentateuco si affermò solo nel ventesimo secolo. Ora, che accade se invece Ibn Ezra ha più fortuna e le sue idee fanno scuola, diffuse soprattutto dalla Scolastica? Come cambia il pensiero della Chiesa con un'analisi critica delle Sacre Scritture partita già nell'Alto Medioevo? E la Riforma Protestante? (made in William Riker)
Giovanni II Comneno. Nel marzo del 1143 Giovanni II Comneno decide di non partecipare alla battuta di caccia in cui verrà ferito dalla freccia avvelenata. E a settembre riprende la sua campagna che porterà alla sottomissione dell'intera Anatolia. Nel 1147 ottiene la sottomissione formale degli stati crociati e nel 1148 la convocazione del concilio che porta alla chiusura dello scisma. Come cambia la storia? (ideata da Lord Wilmore e da Basileus TFT)
Il terzogenito. Come doveva essere, Giovanni II nomina erede non il quartogenito Manuele ma il terzogenito Isacco, temendo che questi potesse creare disordini a Costantinopoli, visto che Manuele si trovava in Cilicia. Cosa cambia? (di nuovo Basileus TFT)
I Crociati a Damasco. La seconda crociata finì con un fallimento completo, tra litigi fra i principi cristiani e una sconfitta devastante sotto le mura di Damasco. Ma ammettiamo che invece la presa della città riesca: se i principi cristiani riescono a mettersi d'accordo su come spartirla (e non era facile), il problema diventa grosso: i baroni di Terra santa governavano città mussulmane ma si trattava di città piccole come Ramleh (Ramallha) o Sarj. Damasco invece era una metropoli, era stata capitale del Califfato sotto gli Umayyadi, al centro della città troneggiava l'imponente moschea fatta costruire proprio sotto il califfato Umayyade; inoltre, eliminando Damasco come avevano detto i baroni della Terra Santa i crociati avrebbero eliminato l'unica tra le città mussulmane che fossa disposta ad accettare trattati ed alleanze con i crociati. Aleppo sopravvissuta si sarebbe affrettata a porsi sotto la protezione di quel pericoloso capo turco che era Zengi, e a questo punto la storia potrebbe prendere diverse strade... (è di Federico Pozzi)
Meglio Cordova. Il Califfo Almohade 'Abd al-Mu'min ibn 'Ali al-Kumi realizzò tra il 1148 ed il 1154 la conquista dell'al-Andalus eliminando le effimere Taifa del Secondo Periodo. Ma, a differenza di quanto fatto dai suoi predecessori, al-Mu'min pose la capitale dell'al-Andalus nella città di Išbiliyah, odierna Siviglia. La decisione del Califfo però causò un fortissimo indebolimento della struttura difensiva dell'al-Andalus a causa dell'abitudine Araba di concentrare l'esercito nella capitale prima di effettuare operazioni militari. Supponiamo che al-Mu'min decida di proseguire nella tradizione confermando Qartaba, odierna Cordova, nel ruolo di capitale. Come potrebbe cambiare la Storia? (una pensata di Enrico Pizzo)
Il Regno delle Tre Sicilie. Intorno al 1150 Ruggero II d'Altavilla riuscì a costituire un vero e proprio impero Normanno aggiungendo al Sud Italia anche l'odierna Tunisia, parte della Libia oltre a Corfù. Purtroppo queste recenti conquiste furono perdute nel 1160, a causa di continue rivolte nel Sud Italia e della guerra pressoché continua con i Bizantini e il Barbarossa. Poniamo però che anche la Tunisia riesca a rimanere unita al resto del Regno, seguendone le sorti, quale destino potrebbe avere? Immaginando un parallelismo, i tolleranti Normanni faranno quello che hanno già fatto in Sicilia. Una parziale ricristianizzazione senza però cancellare del tutto le presenze musulmane ed ebraiche. Tunisi (o forse la rinnovata Cartagine?) potrebbe diventare uno dei porti più floridi del Mediterraneo, strappando il primato a Venezia o Genova. Magari, con l'indebolimento della monarchia normanna prima e aragonese poi, Tunisi o Cartagine si potrebbero addirittura costituire in una repubblica marinara. In ogni caso, una Tunisia cristiana e ben integrata nel Nord Europa, potrebbe essere una buona base da cui partire per una colonizzazione dell'Africa ante litteram nella quale i Regni o Vicereami di Napoli potrebbero farla da padroni. Sviluppi successivi? (è di Never75)
Eleonora Mon Amour. Luigi VII non divorzia da Eleonora d'Aquitania e rimane (sia pure come duca consorte) in possesso dei ducati di Aquitania e Guascogna, cioè in pratica di mezza Francia. Non si impedirebbe comunque l'ascesa di Enrico Plantageneto che però, privo di Aquitania e Guascogna, ha una posizione molto più debole sul Continente. Molto probabile, anzi, che il futuro erede di Eleonora e Luigi VII (effettivamente re di Francia e duca d'Aquitania e Guascogna) sconfigga gli inglesi ancora più di quanto in Timeline Filippo II abbia fatto con Giovanni Senza Terra, relegandoli per sempre nella loro isola (privi come sarebbero dell'Aquitania). Una Francia così forte già a metà Duecento e senza Guerra dei Cent'anni, avrebbe modo di espandersi ulteriormente in almeno tre direzioni. Verso l'Impero, cercando di rosicchiare qua e là qualche territorio di confine o, magari, tentare di imporre il proprio sovrano anche come Sacro Romano Imperatore (cosa che nella lista si è già affrontata numerose volte, ma qui sarebbe più motivata come cosa). Oppure verso la Penisola Iberica, inserendosi nella faida a quattro (Castiglia, Leòn, Aragona e Portogallo) cercando anche qui di piluccare qualcosa. Oppure, terza possibilità, verso l'Italia. E qui comincia il divertimento! Una superpotenza militare ed economica come la Francia avrebbe la strada pressoché spianata (ancora Never75 e Lord Wilmore)
Due Inghilterre. Durante la guerra civile tra Stefano e Matilde in Inghilterra (fu una delle peggiori guerre civili che l'Inghilterra si trovò ad affrontare: quasi 20 anni pressoché continui di assedi e devastazioni con un Paese quasi ridotto allo stremo), l'evento casuale che pose fine alle ostilità fu la morte del primogenito di Re Stefano, Eustachio, nel 1153. Non volendo impegnarsi anche per il secondogenito Guglielmo, Re Stefano accettò alla fine che, dopo la sua morte avvenuta un anno dopo, diventasse re d'Inghilterra il figlio di Matilde, il futuro Enrico II, uno dei più grandi re inglesi, e così la guerra civile cessò. Se però il figlio maggiore di Stefano non muore? I casi sono due. Primo: la guerra civile prosegue ad oltranza senza una sostanziale vittoria di una parte o dell'altra. Probabile un intervento francese. In ogni caso l'Inghilterra rimarrà per anni una nazione debole e quasi vassalla dei re francesi. Seconda: nascono due Inghilterre. Stefano e Matilde (e il figlio di lei, Enrico) si dividono del facto i possedimenti normanni. Stefano ed i suoi eredi manterranno il dominio sulla parte orientale e sud dell'Inghilterra che manterrà quindi caratteristiche propriamente normanne. Probabile un riavvicinamento con i regni scandinavi e minore propensione alle vicende europee continentali. Enrico ed i suoi discendenti invece uniranno alla parte occidentale dell'Inghilterra ed il Galles ai territori "continentali" in Francia. Ovviamente, politicamente e culturalmente, alla lunga sarà la porzione "francese" a prevalere sull'altra. Il francese nella variante d'oïl) diverrà la lingua ufficiale del Regno, e solo nel Galles perdureranno gli idiomi celtici. Entrambe le due Inghilterre, a meno che di considerare un'eventuale riunificazione futura, continueranno a rimanere nazioni deboli e divise anche al loro interno ed in balìà dei potenti vicini: una probabilissima ribellione gallese potrà avere maggiore successo, così come "sfondamenti" scozzesi. Perfino la vocazione "marittima" della Perfida Albione verrà alquanto ridimensionata, tutto a vantaggio delle nazioni iberiche, scandinave od italiane. E l’Irlanda? Senza il dominio Inglese come cambia la sua storia? Magari non potrò prendere il posto dell’Inghilterra come potenza marinara “globale”, ma forse sarà in pole position per la colonizzazione del Nord America, che oggi sarà diviso in una zona francofona una ispanica e una gaelica (ideata da Never75)
Edessa bizantina. La contessa di Edessa vendette i suoi diritti sulla contea a Bisanzio. Tuttavia questa fu invasa dai Turchi, e ai Bizantini rimase solo la fortezza di Turbessel. Cosa cambia se i Turchi invadono qualche altro potentato, e Bisanzio arriva a dominare sia Antiochia che Edessa? (è di Basileus TFT)
Rinaldo in campo. Il castello di Montreal, detto anche di Shawbak, oggi al confine tra Israele e Giordania, fu eretto dai Crociati per controllare la frontiera con i paesi musulmani (tra l'altro esso vigilava sulla grande strada da Damasco alla Mecca), ma divenne un esempio di convivenza tra culture diverse, e la funzione militare passò in secondo piano rispetto a quella economica e culturale. L'età l'oro di Shawbak tuttavia finì con l'arrivo di Rinaldo di Châtillon, giunto in Terrasanta al seguito della Seconda Crociata e divenuto signore di Transgiordania. Mosso da ambizioni espansionistiche, fece del castello di Montreal il punto di partenza per una serie di scorrerie ai danni delle carovane in transito verso la Mecca, irritando così il Saladino che decise di invadere il Regno di Gerusalemme. Ma che accade se Rinaldo se ne resta in Francia e l'avventura multiculturale di Shawbak può continuare? Il Regno di Gerusalemme durerà di più? (proposta da William Riker)
Mario Comneno. E se Berta-Irene di Sulzbach invece di generare quell’infigarda di Maria Comnena, generasse un figlio maschio? (made in Paolo Maltagliati)
La Crociata contro l'Irlanda. Adriano IV è stato finora l'unico vescovo inglese a salire al soglio pontificio. Del suo pontificato rimane senza dubbio curiosa la proposta fatta al Re d'Inghilterra Enrico II: invadere l'Irlanda, giustificando il suo gesto con il voler ricristianizzare l'Isola, la cui relativa indipendenza disciplinare cominciava a dare fastidio alla Chiesa di Roma. I termini dell'accordo prevedevano che il papa di Roma divenisse il legittimo sovrano dell'Isola, lasciando come suoi vicari i sovrani d'Inghilterra. A re Enrico il fatto di rimanere subordinato al papa non piaceva per nulla, e così non se ne fece niente. Ciò non gli impedì, comunque, di tentare lo stesso la conquista dell'Isola trent'anni dopo, nel 1185, senza ottenere peraltro nessun risultato. Se però nel 1155 Enrico riesce ad invadere l'Irlanda, grazie magari all'apporto congiunto dei principali Stati Europei? In questo caso l'effettivo dominio inglese in Irlanda comincia molto prima. L'avere però il piede in troppe scarpe può alla lunga danneggiare gli stessi interessi inglesi. Infatti oltre alle ribellioni in Galles, ai disordini nei domini francesi, allo stato di quasi perenne conflittualità con i re di Francia e Scozia, so dovrà aggiungere lo stato di guerriglia provocato dai capiclan celtici in Irlanda. L'Impero dei Plantageneti scricchiolerà già sotto gli imbelli successori di Enrico, e avremo un'Inghilterra balcanizzata e vassalla dei re di Francia. La Guerra dei Cent'anni non scoppierà e la Francia, assai libera dalle beghe interne, potrà affacciarsi prima alla scena internazionale. Quali conseguenze avrà un precoce interventismo francese nelle beghe italiane, iberiche e tedesche? (di nuovo Never75)
Guglielmo I il Malato. Nel 1155 scoppiò nel Regno di Sicilia una rivolta filobizantina. Istigata da Manuele I Comneno, ebbe subito successo, grazie alla presenza in Italia dei due migliori generali dell'Impero Bizantino, Michele Paleologo e Giovanni Ducas, e al fatto che in quel periodo Re Guglielmo I era debilitato da una grave malattia. I Bizantini in poco tempo recuperarono la Puglia, e a loro si unì presto Papa Adriano IV, che conquistò la Campania. Se la campagna in Italia fosse continuata con tale intensità, i Bizantini avrebbero annientato gli Altavilla e riconquistato tutto il sud Italia. Ma Guglielmo recuperò dalla malattia, non si perse d'animo, e riuscì a riprendersi il regno. Ora, cosa accadrebbe se l'Altavilla non recuperasse più dalla sua malattia, e il mezzogiorno d'Italia tornasse proprietà di Costantinopoli? (ennesima idea di Generalissimus)
La spartizione dell'Ungheria. Nel Luglio del 1156 l'Imperatore Manuele I Comneno inviò degli emissari a Federico Barbarossa, proponendogli un'invasione congiunta e una spartizione dell'Ungheria. Il Barbarossa non accettò l'offerta, ma quali sarebbero state le conseguenze se i due imperatori si fossero detti d'accordo nel cancellare il Regno d'Ungheria dalle cartine geografiche? (sempre il prolifico Generalissimus)
L'Hansa Mediterranea. Nel 1157 alcuni mercanti germanici provenienti da Colonia ottennero agevolazioni commerciali dal re Enrico II d'Inghilterra e fondarono un fondaco (Stalhof) a Londra. Era il primo vagito della Lega Anseatica, che arrivò a raggruppare 180 città: l'unione fa sempre la forza. Le Repubbliche Marinare italiane invece, come sappiamo, furono sempre litigiose e si fecero guerra in continuazione tra di loro. Ma che accade se anche queste ultime si uniscono in una Lega e decidono di fare fronte comune contro i loro principali nemici? E se si uniscono alla Lega anche Marsiglia e altre città del Mediterraneo? Come cambia la storia del Mare Nostrum? (pensata da Lord Wilmore)
Arrivano gli Almohadi. La morte di Sancho III il 31 agosto 1158 precipitò la Castiglia nel caos. Non si può parlare di guerra civile perché la sovranità di Alfonso VIII, figlio del defunto Sancho, non venne mai messa in discussione, ma la minorità del monarca, che aveva solo tre anni il giorno dell'incoronazione, scatenò da subito le ambizioni alla Reggenza da parte della nobiltà Castigliana e dei sovrani cristiani dei regni limitrofi. L'unico attore che rimase estraneo al manicomio castigliano fu il Califfo Almohade ‘Abd al-mū'min ben ‘alī al-kūmī, forse perché impegnato in un duro conflitto per il controllo dell'al-Andalus con l'Amīr di Murcia Abū ʿAbd Allāh Muḥammad ibn Mardanīš, il Rey Lobo dei Castigliani. Supponiamo invece che nel 1159 Abd al-mū'min raggiunga un accordo con Mardanīš, riconoscendogli la sovranità sul Sarq al-Ándalus in cambio della sottomissione formale a Marrakech. L'esercito Califfale sarebbe libero ed Abd al-mū'min potrebbe comunicare a Toledo che i suoi uomini varcavano il Tago con l'obiettivo di proteggere il giovane Alfonso dai suoi nemici interni. Che accade? (made in Enrico Pizzo)
Erik il Santo di Svezia non invade la Finlandia. Il paese si cristianizza grazie all'opera di missionari russi ed entra nell'orbita ortodossa. Dopo l'invasione mongola i re di Carelia e Savonia unificano Finlandia, Ingria, Estonia, Livonia, Watland, Vepsia e le terre a Nord della Russia fino al paese dei Permiachi e agli Urali, competendo con Lituani, Cavalieri teutonici, Orda d'Oro e Moscovia per l'eredità dello stato di Kiev. Alessandro Nevskij è una nota a piè di pagina della storia, e non è detto che abbia la forza di sconfiggere i Cavalieri Teutonici. Novgorod è conquistata dai tedeschi o rimane un piccola repubblica nell'orbita finnica. Alla fine la Moscovia si affermerà come principale potenza regionale, ma dovrà faticare per conquistare l'Artico e la conquista della Siberia è ritardata di quasi un secolo: un secolo nel corso del quale la Cina si espande molto più profondamente nell'area. La Finlandia cessa di essere una potenza europea sotto gli attacchi successivi di Ivan il Terribile e di Gustavo Adolfo di Svezia, ma rimane a lungo indipendente; se alla fine Russi o Svedesi la conquistano, mantiene la propria lingua con caratteri cirillici e l'ortodossia. La lingua finlandese moderna sarà basata sul dialetto orientale e non su quello occidentale (un'idea di Falecius)
Ma che crociata d’Egitto!/1. Negli anni ’60 del XII secolo il re Amalrico di Gerusalemme impose una sorta di protettorato sull’Egitto, destinato però a durare poco: il paese passò prima al generale musulmano Shirku e poi a suo nipote Saladino. Ma che succede se i Gerosolimitani riescono a mantenere il controllo del paese, e magari addirittura ad annetterlo? Probabilmente l’autorità dei re di Gerusalemme è comunque troppo debole per imporre un potere centrale forte come quello Fatimide, e l’Egitto viene diviso in moltissimi feudi, assegnati ai numerosi nobili Franchi arrivati nel frattempo da tutta Europa. Tuttavia le risorse che Amalrico riesce a ottenere dal paese bastano per renderlo il sovrano più ricco e potente di tutta l’area mediorientale, ed è possibile che egli riesca a imporsi anche sui successori di Noradino in Siria. Ovviamente gli stati latini d’Oriente, in questo scenario, sopravvivono alla crisi dinastica di fine secolo, anzi, avventurieri Franchi potrebbero continuare a espandersi sul corso del Nilo fino ai confini con la Nubia. Il regno è rafforzato da una continua immigrazione europea (soprattutto nobili e mercanti italiani più che contadini) e non c’è alcun bisogno di indire nuove crociate. Come reagirà il regno di Gerusalemme e d’Egitto di fronte ai Mongoli? Se sarà travolto, i Tartari si insedieranno nel cuore del Mediterraneo e le Crociate saranno dirette contro di loro. Ma se invece i Franchi sapranno replicare la vittoria mamelucca di Ain Gialut, la presenza latina in Medio Oriente potrà giungere fino ai giorni nostri? (made in Toxon)
Il Prete Gianni/2. Una delle figure più affascinanti e misteriose del Medioevo cristiano è quella del Prete Gianni. Se ne sentì parlare per la prima volta nel 1165, quando l'imperatore bizantino Manuele I Comneno ricevette una strana lettera, da lui poi girata a papa Alessandro III e a Federico Barbarossa, il cui mittente si qualificava come: « Giovanni, Presbitero, grazie all'Onnipotenza di Dio Re dei Re e Sovrano dei sovrani ». La lettera descriveva il regno di questo re e prete dell'estremo oriente: egli, definendosi « signore delle tre Indie », diceva di vivere in un immenso palazzo fatto di gemme, tenute insieme da oro usato come cemento, ed aveva non meno di diecimila invitati ad ogni pasto. Sette re, sessantadue duchi e trecentosessantacinque conti gli facevano da camerieri. Tra i suoi sudditi non annoverava solo uomini, ma anche folletti, nani, giganti, ciclopi, centauri, minotauri, esseri con la testa di cane, creature senza testa e con la faccia sul petto, eccetera; Insomma, tutto il campionario di esseri favolosi di cui hanno parlato le letterature e le leggende fin dalla preistoria. I due imperatori non diedero peso più di tanto a quel fantasioso testo. Marco Polo, nel Milione, fornì ulteriori lumi sul Prete Gianni, descrivendolo come un grande imperatore, signore di un immenso dominio esteso dalle giungle indiane ai ghiacci dell'estremo nord. I Tartari erano suoi sudditi, gli pagavano tasse ed erano l'avanguardia delle sue truppe, fino a che non elessero Gengis Khan loro sovrano, il quale vinse il Prete Gianni. L'ucronia consiste nell'immaginare il Prete Gianni che sconfigge Gengis Khan e fonda un grande impero esteso dalla Russia al Mar del Giappone, di religione cristiana nestoriana, che sostituisce l'impero mongolo e magari può durare più a lungo, cristianizzando la Cina (proposta dal Marziano e da William Riker)
Il Prete Gianni/3. Il re Giovanni II del Portogallo credeva invece che il Prete Gianni avesse il suo impero in Africa Nera (così lo rappresenta anche Pupi Avati all'inizio del suo film "I cavalieri che fecero l'impresa"), e nel 1489 inviò un'ambasceria in Egitto, proprio con lo scopo di trovare il mitologico sovrano e di allearsi con lui contro gli Arabi. I messi raggiunsero l'Etiopia, dove trovarono davvero dei re cristiani sottomessi ad un imperatore (il Negus) che si proclamava discendente di re Davide; i geografi cominciarono ad indicare l'Etiopia come "Regno del Presbitero Giovanni", e storici come Giuseppe Scaligero ipotizzarono che, un tempo, i domini etiopi giungessero sino alla Cina. Stavolta l'ucronia consiste nell'immaginare un impero immenso centrato sull'Etiopia, "che arriva fino ai confini del Paradiso Terrestre" (come dice Giovanni da Cantalupo nel film suddetto di Pupi Avati), cioè esteso a tutte le foreste dell'Africa Centromeridionale, sino al Grande Zimbabwe. Che effetto avrà questo gigantesco stato cristiano ortodosso sulla storia futura dell'Africa? (ancora frutto del Marziano e di William Riker)
Riccardo Cuore di Pecora. Durante le lotte tra Enrico II e suoi figli, Riccardo Cuor di Leone fu sconfitto in battaglia dal famoso cavaliere Guglielmo il Maresciallo, personalità importante dell'Inghilterra dell'epoca. Guglielmo avrebbe esitato a uccidere questo principe cosi poco fedele a suo padre, e Riccardo l'avrebbe supplicato di lasciarlo vivo. Ovviamente Guglielmo non lo ha ucciso, ma se lo avesse fatto? Se Riccardo non diventa mai re e la corona passa direttamente a Giovanni Senzaterra? (proposta da Perchè no?)
La Prussia polacca. La prima idea di una crociata per sottomettere i pagani Prussiani fu del Granduca Boleslao IV di Polonia. Amareggiato dall'umiliazione subita da Federico Barbarossa, costui si era deciso a risolvere la questione della sempre più pressante presenza delle tribù baltiche pagane ai confini settentrionali dei suoi domini. Sfortunatamente, però, Boleslao sottovalutò i Prussiani, che si dimostrarono degli ossi troppo duri, e perciò nel 1166 dovette interrompere ogni tentativo di invasione. Ma cosa accadrebbe se riuscisse davvero a soggiogare le tribù pagane che abitavano la costa del Baltico? Senza la germanizzazione operata dall’Ordine Teutonico la Prussia sarà slava e “polacchizzata”, e presumibilmente non sarà mai parte della Germania. Dunque gli Hohenzollern saranno solo elettori del Brandeburgo, e non avranno mai la corona di Prussia. Probabilmente la Sassonia sarà il punto di riferimento per gli stati tedeschi di religione protestante, come lo era prima di Federico il Grande (a quattro mani Generalissimo e Dario Carcano)
Mediolanum delenda est. Federico Barbarossa infierisce ancora di più sulla città sconfitta e ribelle. Rade al suolo non solo le mura, ma anche tutti gli edifici di Milano, e deporta una parte degli abitanti, i quali sono costretti a rifondare un'altra città molto lontana da essa. In questo modo la leadership della Lega Lombarda viene presa da qualche altra città come Pavia (ex capitale longobarda), Bergamo o Brescia. Sta di fatto che ,alla fine delle guerre di "liberazione", sarà questa città ad assumere importanza nel Nord Italia ed a diventare nel Tre-Quattrocento la sede di un Ducato autonomo, mentre Milano seguiterà ad essere una città molto più periferica (ancora Never75)
Che Barba(rossa)! Nel 1167 un'epidemia di colera (ma alcuni dicono fosse peste) costrinse l'esercito di Federico Barbarossa a ritirarsi dall'Italia, dopo che l'imperatore era giunto fino a Roma per riaffermare il suo potere sul Papa. Il capo del Sacro romano impero non solo non poté proseguire nella sua conquista fino in Sicilia, che l'instabilità del regno normanno avrebbe reso una facile preda, ma con i pochi soldati rimastigli fu costretto a passare la frontiera di notte, travestito per non rischiare di farsi riconoscere dai milanesi, di cui aveva raso al suolo la città nel 1162. Gli ci vollero sette anni per riprendersi della batosta e tornare a fare capolino in Italia, ma nel frattempo i comuni si erano riorganizzati e la neonata Lega Lombarda gli inflisse una tremenda sconfitta a Legnano. Ma se il colera non scoppia, Barbarossa ce la fa a sottomettere tutta l'Italia e a creare un grande stato unitario esteso dal Mar Baltico fino al Canale di Sicilia. Conseguenze sulla storia d'Europa? (terza ucronia epidemiologica di William Riker e di Generalissimus)
La Svizzera Padana. La Lega Lombarda nacque come alleanza provvisoria tra i vari comuni padani per fronteggiare il comune nemico germanico. Una volta vinta la guerra, ritornarono a farsi la guerra tra di loro. Ma se riescono a strutturarsi in una federazione possono dare origine ad una Svizzera ante-litteram in terra lombarda già nel XII secolo. In età moderna avremo una nazione lombarda che va dall'Appennino alle Alpi, fedelissima al Papa nella lotta agli eretici e agli infedeli, e per questo possibile alleata di Carlo V nella lotta al protestantesimo. A differenza della nostra Svizzera, la Confederazione Lombarda sarà uno stato etnicamente e linguisticamente piuttosto omogeneo. La lingua parlata non sarà il toscano, ma presumibilmente il Lombardo (koiné lombardo-veneta), che non avrà ragione di estinguersi a favore del toscano come nella nostra timeline. Oggi la Lombardia è uno stato federale molto curioso: i suoi comuni costituenti possono essere ancora retti da qualche signore, ad esempio i Della Torre a Milano, che coesiste con le repubbliche storiche quali Venezia e la repubblica di San Marino... (ideata da Renato Balduzzi)
La Riforma Alnardana. Il Barbarossa decide di utilizzare per i suoi scopi Arnaldo da Brescia in chiave antipapista, anziché consegnarlo alla Chiesa. Se lo terrà stretto stretto in Germania, dove potrà dare inizio alla Riforma tre secoli prima. In questo caso l'autorità (temporale e non solo) del Papa verrà già da allora fortemente ridimensionata. Con quali conseguenze per i territori italiani? La Lega Lombarda, ad esempio, senza il fondamentale aiuto del Papa Alessandro potrà anche soccombere sotto i colpi dell'Impero, mentre nel Centro le Signorie locali alzeranno ancora più la testa. E soprattutto come si comporteranno le altre Nazioni Europee? Chi prenderà le parti del Barbarossa (e di Arnaldo) e chi invece del pontefice? Come finirà poi la sfida "teologica" tra Abelardo e San Bernardo, se il primo sarà attivamente sostenuto dall'Imperatore? Arnaldo ed Abelardo si trovavano sulla stessa lunghezza d'onda ed entrambi erano quindi rivali di San Bernardo... (pensato da Never75)
Ucronia lonatese. Secondo la leggenda le tre lune sullo stemma del comune natale del nostro Webmaster, Lonate Pozzolo in provincia di Varese, vi furono poste da Federico Barbarossa. Se questi stabilisce proprio a Lonate il suo quartier generale, questa cittadina può diventare un centro importante quanto lo è oggi Busto Arsizio (il quale invece resterebbe una cittadina di 10.000 abitanti come l'attuale Lonate). Lonate potrebbe rivaleggiare con la stessa Milano e, dopo la sconfitta di Ludovico il Moro, aderire alla Confederazione Svizzera fondando il Cantone dell'Insubria, esteso da Magenta sino al Gottardo. Di conseguenza ancor oggi Lonate sarebbe una capitale e la Lombardia risulterebbe più piccola (un'ucronia "campanilista" di William Riker)
I Savoia in anticipo. Il 7 aprile 1167 a Pontida i rappresentanti dei comuni veneti, il Conte di Savoia Umberto III e il Pontefice sostengono le città lombarde contro il Barbarossa. Le città lombarde e i nobili del Regno d'Italia riconoscono Umberto di Savoia Re d'Italia e questi viene incoronato con la corona ferrea a Sant'Ambrogio. In seguito alla disfatta di Legnano e alla pace di Venezia Federico Barbarossa rinunzia al trono italiano. E poi? (proposta da Enrica S. e di Alessio Benassi)
In Piemonte e in Friuli. La vulgata che solitamente si insegna in università è che in Italia centro-settentrionale, i domini di natura eminentemente feudale siano stati pretesto o tardi soppiantati dai domini evolutisi da centri comunali, vuoi anche perché gli stessi casati nobili del contado, vista la maggior prospettiva economica di tali centri, si siano inurbati nei grandi centri. Ciò non vuol dire che la città abbia dominato interamente il contado soppiantando del tutto le realtà feudali, ma certo il signore era signore in quanto a capo di una città "dominante", non in quanto sovrano dinastico. I Visconti ci hanno anche velleitariamente provato a far evolvere il loro dominio in tal senso, ma si può ben dire che il tentativo non sia in conclusione andato esattamente a buon fine. Le uniche aree che sfuggono a tale schema sono le due periferiche di Piemonte e Friuli, in cui, proprio in mancanza di centri urbani significativi e in grado di "spazzare l'orbita", come si direbbe in gergo astronomico, gli stati feudali hanno finito con il resistere. Per poi però a conti fatti soccombere, quantomeno economicamente, se non politicamente, agli stati regionali urbani confinanti. I Savoia, in questo senso, sarebbero un'eccezione nell'eccezione, forse aiutati inizialmente dal fatto di avere il piede su entrambi i versanti delle Alpi. Detto questo, cosa sarebbe accaduto se gli Aleramici fossero riusciti a insediarsi stabilmente in Asti e fare di essa la loro "dominante"? E cosa sarebbe accaduto se si fosse sviluppato un centro comunale di considerevoli dimensioni nel Friuli? La mia mente va insistentemente in direzione di una resurrezione di Aquileia, come principale strada percorribile, ma siate liberi di sbizzarrirvi... creazione altomedievale di Cividale come sede vescovile vera e propria? (ideata da Paolo Maltagliati)
Béla Comneno. E se nel 1169 Alessio II Comneno non fosse nato, e quindi Maria Comnena (figlia primogenita dell'imperatore Manuele I Comneno) avesse sposato Béla III d'Ungheria, come pianificato dal Basileus prima della nascita dell'erede maschio? Béla, che diventerebbe imperatore col nome Alessio, riuscirebbe ad unire Costantinopoli e la corona di Santo Stefano? Oppure il fratello di Manuele, Andronico Comneno, anche in questa linea temporale riuscirebbe a impossessarsi del trono? (se lo chiede Dario Carcano)
Il Nuovo Galles del Nord. Più di un linguista ha fatto notare le singolari somiglianze tra la lingua gallese e quella usata dalla tribù dei Mandan, che viveva nel Missouri e fu sterminata da una epidemia di vaiolo nel 1833: ad esempio, "grande" si diceva "mawr" in gallese e "mah" in Mandan. Non c'è bisogno di ricorrere ad Atlantide o similia per spiegare queste somiglianze, se si accetta per buona l'ipotesi che i Mandan siano i discendenti dei seguaci del principe gallese Madoc ap Owen Gwynnedd che, partito verso ovest con 100 uomini nel 1170 alla ricerca della mitica isola di San Brendano, non fece più ritorno. Che succede dunque se Madoc sbarca nella Nuova Inghilterra, vi fonda una colonia e manda messaggeri in Galles per consigliare all'intero suo popolo di trasferirsi oltreoceano, onde sottrarsi all'invadenza degli inglesi? (proposta da Enrica S.)
Vedere Anzio e Bisanzio. Nel 1171 la Repubblica di Venezia e l'Impero Bizantino entrarono in conflitto. I Veneziani speravano di replicare la vittoriosa spedizione punitiva del 1122-26, ma una pestilenza, che al ritorno del corpo di spedizione si diffuse in città, decimò le truppe inviate in oriente, la guerra si risolse in un fallimento e nel ritorno allo status quo, e causò anche la morte del Doge Vitale II Michiel, travolto dal malcontento e ucciso da un facinoroso. Ma cosa accadrebbe se la guerra avesse risvolti molto più positivi per Venezia? La Serenissima, alla fine del conflitto, si ritrova in possesso di Ancona, Traù, Ragusa, Parga, Chio, Lemno e Sciro. Quali le conseguenze? E se, al contrario, l'Impero Bizantino riuscisse a conquistare la Dalmazia? (pensata da Generalissimus)
L'Irlanda dei Clare. Nel 1171 Enrico II d'Inghilterra convocò a corte, tra gli altri, Riccardo di Clare, II Conte di Pembroke, inviato in Irlanda ad aiutare il detronizzato Re del Leinster a riprendersi quello che era legittimamente suo. Enrico, visti i successi di Riccardo, aveva paura che questi potesse reclamare per sé quello che aveva conquistato, trasformando poi tutta l'Irlanda in un suo regno. Fortunatamente Riccardo prestò prontamente fedeltà a Enrico, ma cosa accadrebbe se i timori del Plantageneto fossero fondati e Riccardo di Clare si autonominasse Re dell'Irlanda? In uno scenario alla scozzese, l'Irlanda dei Clare diventerebbe un alleato della Francia, e dovrebbe fornirsi di una flotta per difendere le proprie coste, o incoraggiare la propria pirateria... (ancora Generalissimus)
Lo scisma d'Inghilterra anticipato. In seguito alla morte di Tommaso Beckett, papa Alessandro III scomunica nel 1173 Enrico II d'Inghilterra. Cogliendo la palla al balzo, ed anticipando di quattro secoli il suo omonimo Enrico VIII, Enrico II proclama la Chiesa d'Inghilterra autonoma da Roma. Come reagirà il clero inglese, già allora relativamente autonomo da Roma? E il papa? Magari, mettendo da parte i dissapori con Federico Barbarossa, potrebbe addirittura bandire una crociata contro l'Inghilterra stessa. Come evolverà la vicenda se Venezia, Genova, la Francia, il Regno di Sicilia, la Castiglia, l'Aragona più altri Stati minori accettano la proposta? Assisteremo ad una balcanizzazione della Gran Bretagna con la costituzione di piccoli regni feudali, sul fac-simile di quelli creati in Palestina o nell'Impero Bizantino una trentina d'anni dopo. Al di là della situazione di pressoché eterna conflittualità che si viene a creare sull'Isola meno di una generazione dopo, che effetti potrebbe avere per potenze mediterranee come il Regno di Sicilia, Genova e Venezia l'esistenza di colonie ed avamposti anche nell'Atlantico? Magari la circumnavigazione del globo può essere anticipata? E Marco Polo? Sarà lui a scoprire le Americhe? (made in Never75)
Fine anticipata per i Plantageneti. Ad uscire vincitore dalla Rivolta del 1173-74 è Enrico d'Inghilterra, figlio di Enrico II, mentre per varie vicende belliche muoiono sia Riccardo, il futuro Cuor di Leone, che Goffredo II di Bretagna. Enrico II viene prontamente tolto di mezzo dal figlio, che per evitare noie si assicurerà di eliminare anche il fratellino Giovanni. Considerato che Enrico dimostrò di non possedere un qualsiasi tipo di intelligenza o di sagacia politica, per l'Inghilterra si prospetterà un cattivo regno, al quale si aggiungerà il fatto che Enrico morirà prematuramente senza eredi. Cosa accadrà all'Inghilterra a quel punto? (di nuovo Generalissimus)
Il malato Saladino. Yūsuf bin Ayyūb, meglio noto con il suo titolo onorifico di Salāh al-Dīn ("Integrità della Fede"), poi italianizzato in Saladino, in gioventù avrebbe preferito dedicarsi agli studi teologici che all'arte della guerra, ma nel 1168 fu spedito in Egitto dal natio Kurdistan al seguito dello zio Shīrkūh, dove divenne Gran Visir del califfo al-Adid. Alla morte di quest'ultimo si proclamò a sua volta califfo e fondò la dinastia Ayyūbide. Nel 1174, mentre organizzava campagne militari nello Yemen, si ammalò gravemente e scampò alla morte solo per miracolo. L'esperienza lo tramutò ed egli decise di diventare un combattente per la fede, riconquistando Gerusalemme che dal 1099 era in mani crociate. Ma che accade se "il feroce Saladino" (come fu battezzato da una celebre raccolta di figurine) in quell'occasione muore? Gli stati crociati dureranno più a lungo, e Gerusalemme resterà cristiana almeno fino all'ascesa dei Mamelucchi? O un altro signore più spietato di Saladino (che aveva la fama di gentiluomo, tant'è vero che Dante lo mise nel Limbo) metterà a ferro e a fuoco Gerusalemme, uccidendo tutti i cristiani che la abitano per vendicare la strage operata dai Crociati nel 1099? E con quali conseguenze? (è di Enrica S.)
Ucronia portacomariana. Durante l’assedio di Asti del 1174, Federico Barbarossa si stabilisce a Portacomaro (fatto storicamente probabile e quasi certo ma non documentato); invece di graziare la città di Asti la conquista, la rade al suolo e fonda sui primi colli del Monferrato una nuova capitale del suo Regno Italico. Riesce poi nell’intento di unificare l’Italia e accordarsi sui territori del Papato con un compromesso che lascia alla Chiesa terreni e privilegi, anzi li accresce smisuratamente, ma incorpora politicamente lo Stato della Chiesa nel Nuovo Impero Romano d’Occidente. La Nuova Capitale si estende sugli innumerevoli colli del Monferrato e prende il nome di “Città dei Mille Colli” magnifica e superba, dal Tanaro al Po lungo la Valle Versa e la Valle Cerrina…. La Torre Federicia si erge sull’ultimo poggio prospiciente la pianura del Tanaro con i suoi 600 metri di altezza, e dalle sue terrazze si può vedere il mare Ligure luccicare all’orizzonte... (un'altra ucronia "campanilista" di Sandro Degiani, che è nato proprio a Portacomaro!)
La fatal Legnano. Secondo le cronache Federico Barbarossa durante la battaglia di Legnano si salvò per un pelo, fingendosi morto sotto una pila di cadaveri. Sia pur malconcio, ritornò in Germania con i rimasugli del suo esercito e campò un'altra quindicina d'anni. Ma se lo stratagemma non funzionasse e il Barbarossa fosse fatto prigioniero o, addirittura, ucciso? La conseguenza più rilevante è che non riuscirà a combinare il matrimonio tra suo figlio Enrico e Costanza d'Altavilla. Che accadrà quindi al Regno Normanno? Poi, morto il Barbarossa. a chi spetterà l'Impero? Il figlio Enrico, già "Re dei Romani", ha appena undici anni. Il Papa potrebbe avere carta bianca e proporre un candidato a lui più favorevole. Come cambiano le cose in Italia e Germania? (pensata da Never75)
La Lombardia bizantina. Secondo lo storico bizantino Giovanni Cinnamo, dopo la Battaglia di Legnano Cremona, Pavia e altre città che lui definisce "liguri" si sottomisero all'autorità dell'Imperatore Manuele I Comneno. Le cose non stanno esattamente così, anche se c'è un fondo di verità nell'affermazione: le mura di Milano furono ricostruite anche grazie a sussidi bizantini, e probabilmente militi di Costantinopoli combatterono al fianco di quelli della Lega Lombarda. Ma cosa sarebbe successo se davvero alcune delle città che componevano la Lega avessero davvero espresso la volontà di subordinarsi a Manuele Comneno? (è di Generalissimus)
Miriocefalo. La sconfitta subita nel 1161 aveva costretto il Sultano Izz al-Dīn Qilij Arslān ibn Mas'ūd a sottomettersi al Basileus Manuele I Comneno. Il vassallaggio del Sultanato verso la Basileia Rhōmaiōn terminò bruscamente, ed inaspettatamente, nel 1176 a causa della sconfitta di Manuele nella battaglia di Myriokephalon, battaglia combattuta dal Basileus contro il parere dei suoi consiglieri che suggerivano di accettare la vantaggiosa proposta di pace di Qilij Arslān. La sconfitta a Miriocefalo sarà fatale per l'Impero Bizantino: nel 1185, solo 5 anni dopo la morte di Manuele, la ribellione di suo cugino Andronico I Comneno porterà alla detronizzazione e morte del figlio di Manuele, il giovane Basileus Alessio II Comneno. La decisione di Andronico di ribellarsi all'Imperatore legittimo è stata "aiutata" dalla consapevolezza che il Sultano Qilij Arslān non sarebbe intervenuto nella guerra civile bizantina. Ipotizziamo però che nel 1176 Manuele segua il consiglio dei suoi consiglieri e non subisca la disfatta di Miriocefalo. Il rapporto di vassallaggio con l'Impero Bizantino continuerebbe e nel 1185 Qilij Arslān sarebbe tenuto ad intervenire in aiuto di Alessio, quanto meno per modificare a proprio vantaggio le condizioni di vassallaggio verso l'Impero. Costretto a combattere contemporaneamente in Tracia, Frigia ed Anatolia il tentativo di Andronico verrebbe soffocato e l'Impero non soffrirebbe per le sconsiderate decisioni di Andronico che in HL porteranno alle guerre contro Ungheresi, Normanni e Veneziani. Come potrebbe cambiare la Storia? (riecco Enrico Pizzo)
Safedino. Il 22 Maggio del 1176 il Sultano d'Egitto e di Siria Salā al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, meglio noto come Saladino, sfuggì a un attentato ordito dalla setta ismailita dei Nizariti o Hashishin (menzionata anche nel "Milione" di Marco Polo). Ma se invece egli fosse stato assassinato? Nel 1176 i figli di Saladino erano tutti minorenni, quindi il potere sarebbe stato assunto direttamente da Safedino, fratello di Saladino, il quale si proclamerebbe Sultano. Safedino era un abile comandante e, senza le lotte tra e con i figli di Saladino, il Sultanato Ayyubide conoscerà una maggiore stabilità: spazzati via gli Zengidi e annientanti i Crociati ad Hattin gli Ayyubidi domineranno un territorio che va da Cirene all'Eufrate e dall'Anatolia meridionale all'Alto Egitto. Mi chiedo cosa succederà all'arrivo dei Mongoli (made in Inuyasha Han'yō)
Il Guado di Giacobbe. I Templari vincono la Battaglia del Guado di Giacobbe del 1179. Di conseguenza non perdono la fortezza di Chastellet e i Musulmani perdono l'occasione di conquistare un punto d'accesso strategico al Regno di Gerusalemme, che non rimane esposto agli attacchi di Saladino sul fronte nord-orientale. Il Regno di Gerusalemme riuscirà a prolungare la sua esistenza, o anche questi vantaggi verranno sprecati dai successori di Baldovino IV? (by Generalissimus)
Barbarossa Magno. Federico Barbarossa si riconcilia con Papa Alessandro III e con i Comuni, annette la Francia e la Spagna, non muore nel Salef, sconfigge il Saladino e libera il Santo Sepolcro (ancora una proposta di William Riker)
Il Denaro di Federico. Il tentativo federiciano di rivalutazione del Denaro fallì non solo per l'opposizione delle città della Lega Lombarda, restie ad abbandonare la loro libertà di coniazione, ma anche perché il Denaro, per quanto scomodo nelle grandi transazioni, era lo strumento di pagamento ideale per l'economia cittadina. Ipotizziamo però che nell'impostare la Riforma il Barbarossa non si limiti a stabilire una rivalutazione del Denaro ma preveda anche la coniazione di moneta spicciola, mezzi denari e quartaroli ad esempio. Si avrebbe così una moneta rivalutata da impiegare nelle transazioni medio-grandi e moneta spicciola perfetta per l'economia cittadina. Come potrebbe cambiare la Storia? (made in Enrico Pizzo)
Il Ducato del Monferrato. Quando morì Umberto III di Savoia, il futuro Tommaso I venne posto sotto la scomoda tutela del Marchese Bonifacio I del Monferrato. Costui sperava di avere a che fare con un ragazzo debole sia di salute che di mente, così da poterlo togliere di mezzo in qualche modo e impadronirsi così di tutti i domini della Contea di Savoia. Ma Bonifacio aveva sbagliato le sue previsioni: Tommaso riuscì presto ad emanciparsi dalla sua tutela, mostrando un carattere fiero ed indipendente e diventando in futuro un valido esponente del casato savoiardo. Ma se invece la sorte aiutasse Bonifacio nei suoi piani? Il giovane Tommaso I di Savoia muore nel 1180, ufficialmente per una brutta caduta dalle scale, ufficiosamente per via di una congiura ordita dal Marchese del Monferrato. Contea di Savoia e Marchesato del Monferrato diventeranno d'ora in poi un unico stato. Quali le altre conseguenze? E cosa accade nel 1708? Annessione diretta al Sacro Romano Impero? (sempre Generalissimus)
Andronico/1. Durante una cena di famiglia, Andronico ebbe un'accesa discussione con il cugino Isacco. Quest'ultimo si infuriò e cercò di colpirlo con la spada ma Manuele I si mise in mezzo e deviò il colpo. Cosa accade se Manuele non si accorge e Andronico muore? E se Manuele calcola male la distanza e Isacco lo decapita? (pensata da Basileus TFT)
Andronico/2. Manuele ha il suo erede, Alessio, 10 anni prima rispetto alla nostra timeline. Quando diventa imperatore Alessio ha 21 anni e il cugino Andronico non può insinuarsi per scavalcarlo (ancora Basileus TFT)
Il Margaritone. Isacco Comneno, detto il Margaritone, fu un esponente della famiglia dei Comneni e governatore di Cipro dal 1184 al 1192. Fu incaricato verso il 1180 di governare l'Isauria dall'imperatore Manuele, affrontò una guerra contro il Regno di Armenia in seguito alla quale fu catturato dai nemici; intanto l'imperatore Michele era morto e nessuno si preoccupò più del destino di Isacco per pagare il riscatto. Poi una sua zia Teodora Comnena fece pagare il riscatto al neo imperatore Andronico I (al pagamento contribuirono in parte anche i Cavalieri Templari). Nel 1184, stanco del servizio imperiale, allestì una flotta e si diresse verso Cipro; qui egli presentò delle lettere imperiali falsificate che ordinavano all'amministrazione locale di riconoscerlo come governatore. Quando Andronico I lo scoprì temette che Isacco volesse usurpargli il trono: infatti un oracolo aveva predetto che il nome del successivo imperatore sarebbe iniziato per I. Preparò perciò un esercito da inviare a Cipro; intanto Isacco aveva arruolato molti altri soldati bizantini al suo servizio, aveva coniato delle sue monete e nominato un patriarca di Cipro, che lo incoronò basileus nel 1185. Nello stesso anno Andronico fu spodestato, durante una rivolta popolare a Costantinopoli, da Isacco II Angelo che nella primavera del 1186 inviò una flotta di 70 navi per attaccare Cipro, ma i comandanti della spedizione non erano all'altezza e furono sconfitti appena arrivati sull'isola anche grazie all'aiuto a fianco di Isacco Comneno della flotta normanna di Guglielmo II di Sicilia (grande alleato di Isacco); successivamente Isacco conseguì molte vittorie ma si limitò a governare illegittimamente la sua Cipro. Ma cosa accade se, dopo le numerose vittorie sulle truppe imperiali, Isacco decide di attaccare la stessa Bisanzio in preda ai tumulti? La conquista e acquisisce il titolo imperiale, poi sigla un alleanza con il suo amico normanno Gulglielmo II di Sicilia. Dato che Isacco non è né un abile guerriero né un abile politico, ed è inoltre uomo violento e non del tutto sano di mente, alla sua deposizione il re normanno potrà ereditare l'impero allargando i confini dei suoi domini, e magari Costantinopoli, grazie alla mediazione normanna, tornerà sotto il controllo della Chiesa Romana... (geniale proposta di Det0)
Punto tutto sul rosso. Il rosso, che nella sua versione porpora era stato nell'antichità il colore di senatori ed imperatori, cominciò a declinare nel Basso Medioevo. Del resto esso ormai non era più estratto dal nobile murice, bensì da un insetto, la cocciniglia (Dactylopius coccus). Già nel 1180 il Re di Francia Filippo II Augusto smise il rosso e promosse a colore regale il blu, scelto a sfondo del suo stemma, e un anno dopo fece la stessa cosa oltre Manica il re inglese Enrico III. Anche nell'arte il rosso migrò dagli abiti regali su Satana e sull'inferno, e il Manto della Vergine da rosso divenne blu (che poi era effettivamente il colore delle donne israelite, come dimostra la Stella di Davide azzurra sulla bandiera dell'odierno Stato d'Israele) Fu così che la porpora, da simbolo imperiale, venne detronizzata da una cimice e soppiantata dal blu, colore del Velo di Maria e dei nuovi re cristiani. Ma che succede se il rosso mantiene il suo ruolo di preminenza anche nel Medioevo e nell'Età Moderna? Difficilmente i repubblicani italiani e francesi dell'ottocento (tra cui Garibaldi) prima e i marxisti poi adotteranno questo colore per le loro bandiere. Siccome il colore della nazionale italiana di calcio è ispirata all'azzurro dei Savoia (e questo al Mantello di Maria Vergine), avremo una selezione italiana con maglie rosse come quelle dell'URSS? E la bandiera dell'Unione Europea, anch'essa disegnata tenendo presente le dodici stelle della Donna dell'Apocalisse, vedrà dodici stelle oro in campo rosso, mentre l'Unione Sovietica avrà un vessillo con la falce e il martello in campo azzurro? (made in Enrica S.)
Enrico il Vecchio. Enrico il Giovane riesce a succedere a Enrico II e vive fino al 1223, pur non potendo avere discendenti a causa della sterilità di sua moglie Margherita di Francia provocata dal difficile parto prematuro del piccolo William, morto tre giorni dopo la nascita. Praticamente non avremmo il regno né Riccardo Cuor di Leone, né di Giovanni Senza Terra. Senza considerare il fatto che gli storici considerano Enrico il Giovane privo di sagacia politica e abilità militare, per nulla intelligente, senza spessore, fatuo, noncurante, svanito, incompetente, imprevidente e così via. Che Inghilterra ne viene fuori? Probabilmente con un re come lui i baroni potrebbero anche ottenere qualcosa in più della Magna Carta. E come se la caverà negli scontri con i Re di Francia? Riccardo parteciperà alla Crociata per allontanarsi da quel ficcanaso di suo fratello, oppure Enrico lo farà rimanere in Inghilterra per controllarlo più da vicino e potersi immischiare nei suoi affari? (è di Generalissimus)
Rambam. Mosè Maimonide (1138-1204, detto Rambam dalle iniziali di Rabbi Moshe Ben Maymon), filosofo ed esegeta della Torah, fu certamente la più grande figura dell'ebraismo medievale, apprezzata anche dai cristiani e dai musulmani (fu medico personale del Saladino). Durante la Terza Crociata, re Riccardo Cuor di Leone tentò inutilmente di convincerlo a trasferirsi in Inghilterra presso la sua corte. Ma se ci fosse riuscito? Come sarebbe cambiata la filosofia europea? Presumibilmente ad Oxford, invece dell'aristotelismo naturalista del Grossatesta, si sviluppa una riflessione morale e teologica. Niente aristotelismo padovano nel Rinascimento, si rallenta la nascita della scienza moderna (altra proposta di William Riker)
Nord, Sud, Ovest, Este. Nel 1184 moriva il Marchese Alberto d'Este. Nel suo testamento, redatto ad Este il 10 aprile 1184, il Marchese nominava sue eredi le figlie Adelasia, sposata con Ugo dei Maltraversi Conte di Lozzo, e Oremplasia. Il fratello di Alberto, Obizzo, reclamò per se l'eredità del defunto, in forza della legge Salica che stabiliva che i beni feudali si trasmettevano solo per linea maschile. Per risolvere la questione venne nominata una commissione di tre esperti, che sentenzio a favore di Obizzo. Io mi chiedo però, se la commissione avesse sentenziato a favore di Adelasia, come sarebbe cambiata la Storia? (ideata da Enrico Pizzo)
Baldovino IV il Grande. Baldovino IV il Lebbroso di Gerusalemme fu, nonostante la malattia, un ottimo sovrano, abile condottiero, deciso ma tollerante con le minoranze religiose in politica interna. Purtroppo morì a soli 24 anni il 16 marzo 1185, a causa della malattia che lo aveva colpito nell'adolescenza. Ma se non si ammala di lebbra e vive almeno fino a sessant'anni? Secondo me riesce a sconfiggere il Saladino di nuovo, magari ad ucciderlo, e ad espugnare Damasco; Potrebbe avere figli, e far proseguire la sua dinastia, rimandando Ugo a Cipro. Io immagino il Regno, ribattezzato Regno del nuovo Israele di Terrasanta, sopravvivere ed arrivare fino ad oggi, nei territori dell'attuale Israele, Golan incluso. Magari nel 1670 la bella erede dell'ultimo Baldovinide si innamorerà di un ardimentoso principe Spagnolo, figlio illegittimo di Carlo V, tale Don Juan. Chi sa, gli Asburgo-Gerusalemme potrebbero pure avere qualcosa da ridire nella Guerra di successione Spagnola... (è di Tommaso Mazzoni)
Senza i Samurai. Il primo shogunato nasce con la vittoria di Minamoto Yoritomo contro i suoi rivali Taira nel 1185. L’artefice di questa vittoria fu Minamoto Yoshitsune, fratello di Yoritomo, carismatico, capace ma odiato dai Samurai per le sue tattiche disonorevoli (e perciò vittoriose). Yoshitsune era favorevole a far ritornare il potere all’imperatore piuttosto che continuare l’usurpazione creata dai Taira, contro il parere di suo fratello. Quest’ultimo ha fatto esiliare e poi assassinare il suo fratello troppo brillante prima di farsi nominare Shogun, cioè dittatore militare del Giappone. Ma Yoshitsune, meno fedele alla sua famiglia e più al suo sovrano, potrebbe non lasciarsi intrappolare, riunire attorno a sé le truppe di altri clan (tra i primi i potenti Fujiwara di Hiraizumi) e i resti dei Taira per opporsi a Yoritomo. Una guerra tra i due si sarebbe conclusa con la vittoria di Yoshitsune, che diventerebbe capo dei Minamoto, un clan al potere ridimensionato. Yoshitsune sarebbe nominato Shogun dall’imperatore, ma il suo sarebbe un titolo limitato al comando dell’armata imperiale, come nella tradizione, un’armata riformata per obbedire all’imperatore e con ufficiali presi in tutti i clan guerrieri. Yoshitsune era giovane, sarebbe deceduto attorno al 1230 con un regime sicuro dove le leggi descritte dalle vecchie costituzioni del VII e VIII secolo sarebbero state ripristinate con un’amministrazione centrale dell’imperatore garantita da un’armata ad hoc. Si ritornerebbe al modello cinese con la creazione di Esami di Stato su base confuciana per scegliere gli alti funzionari e governatori. Senza vuoto di potere, i clan guerrieri non potrebbero usurpare le terre e crearsi signorie e feudi. Non nascerebbe il feudalismo giapponese e neanche la cultura Samurai. Kyoto rimarrebbe una capitale splendida e la sua cultura di corte continuerebbe a svilupparsi. Un imperatore tornato sugli scudi potrebbe essere interessato ad espandere il Giappone sul continente e a tentare un’avventura militare contro la Corea del Goryo. Con un Giappone potente, centralizzato, senza le sue guerre civili e e aperto al mondo, chissà come sarebbe cambiata la storia dell'Asia... Da notare che una leggenda giapponese dell’epoca Edo pretende che Yoshitsune, salvato in segreto e portato fuori dal Giappone, sarebbe diventato grazie alla forza della sua spada colui che noi chiamiamo Gengis Khan (è impossibile, ma è vero che i due sono nati più o meno nella stessa epoca). Se Yoshitsune sopravvive e governa il Giappone, non potrebbe dunque diventare Gengis Khan, e allora a cambiare sarebbe l'intera storia del mondo! (un colpo di genio assoluto di Perchè no?)
Niente Secondo Impero Bulgaro. Narrano le cronache che i futuri Zar di Bulgaria Pietro IV e Ivan Asen I si recarono dall'imperatore bizantino Isacco II Angelo per chiedergli di entrare a far parte delle forze armate di Costantinopoli e di concedere loro un feudo nei Balcani che gli garantisse una piccola rendita. Sembra che Isacco II accolse malissimo le richieste dei capostipiti degli Asen, tanto che i due fratelli di etnia incerta, vistisi trattare come pezze da piedi, decisero di risolvere la questione tra loro e Bisanzio dando il via alla ribellione dalla quale nacque il Secondo Impero bulgaro. Ma cosa accadrebbe se l'Angelo decidesse di accontentarli, disinnescando ogni possibile conflitto e impedendo che l'Impero Bizantino si ritrovi un potente rivale sul suo confine settentrionale? (made in Generalissimus)
Guido si fa furbo. La notte del 3 luglio 1187 Raimondo III di Tripoli riesce a convincere Guido di Lusignano ad adottare una tattica difensivista contro Saladino. Di conseguenza Guido non si imbarca nella disastrosa marcia per soccorrere Tiberiade, si ritira nella fortezza crociata più vicina e costringe Saladino ad una battaglia d'assedio, proprio la situazione che quest'ultimo voleva evitare. In questa battaglia 27.000 dei 42.000 uomini del Saladino perdono la vita e lo stesso condottiero curdo cade in battaglia. Cosa riserva il futuro per il Regno di Gerusalemme con uno come Guido di Lusignano al suo vertice? (ancora Generalissimus)
Nessuna luce de la gran Costanza. Nel 1177 Guglielmo II d’Altavilla, Re di Sicilia (1153-1199), sposò Giovanna Plantageneta, figlia di Enrico II d’Inghilterra. Questo matrimonio rafforzò ulteriormente i rapporti tra i regni normanni delle due isole. Purtroppo però l’unico figlio nato dal loro matrimonio morì nel 1188 prima del padre. Di conseguenza, per mantenere la dinastia degli Altavilla sul trono fu necessario assicurare comunque un erede. Quindi Guglielmo tolse dalla clausura la zia Costanza già trentenne, che sarebbe rimasta volentieri in convento, e la fece sposare ad Enrico VI, figlio del Barbarossa, al quale darà, già quasi quarantenne, il sospirato erede Federico II. Ora, ipotizziamo che Costanza d’Altavilla obbedisca alla sua coscienza e a quella della Chiesa, preferisca rimanere in convento, e non si sposi. Senza eredi diretti si scatenano lotte intestine nel Regno e ne approfitterà Tancredi di Lecce, un cugino di Guglielmo II; nel frattempo però i baroni gli si ribellano contro non accettandone la legittimità. Di tutto ciò approfitta Riccardo Cuor di Leone che sbarca in effetti a Messina nel settembre del 1190, scontento della sorte fatta subire a sua sorella Giovanna, privata dell’eredità promessa nel matrimonio con Guglielmo II. Riccardo lancia le sue truppe sulla Calabria e saccheggia la Sicilia, nell’intento di impadronirsi del regno. Senza l’intervento dell’Imperatore Enrico, che non può vantare nessuna pretesa sul regno, Riccardo ha ben presto ragione sui rivali e diventa re di Sicilia. Viene così edificato un vero e proprio Impero Normanno che va dall’ Inghilterra all’Italia Meridionale passando per la Francia. Inutile dire lo sviluppo che un Impero di tali proporzioni potrebbe avere per l'Europa intera (prima ucronia normanna di Never75)
Gli Hohenstaufen-Bagratidi. Sparo la mia boutade quotidiana: nel 1190 la Regina T(h)amar accetta di sposare Corrado ălĭās Federico VI di Svevia; la Dinastia degli Hohenstaufen-Bagratidi sopravvive fino a oggi, così come dal 1268 l'Unione Personale col Sacro Romano Impero e il Regno di Sicilia. Che accade? (made in Bhrg'hros)
Non Stupor Mundi. In alternativa, Costanza d'Altavilla non ha figli e Federico II non nasce, ma Enrico di Germania rivendica ugualmente il trono di Sicilia. Le sue pretese al trono appaiono, oltre che molto dubbie, anche impopolari, ed Enrico si trova a dover lottare contro troppi nemici contemporaneamente, sia in Italia (Tancredi di Lecce, Riccardo Cuor di Leone, i Baroni Siciliani, gli Arabi, i mercenari di Marcovaldo di Anweller nel Sud e i Comuni nel Nord) che in Germania. Alla sua morte, avvenuta nel 1197 appena trentaduenne, nel Sud d’Italia scoppia la guerra civile e tramonta definitivamente la monarchia normanna. Non essendoci più un potere centrale forte, anche il Sud e la Sicilia si spezzettano in una miriade di stati e staterelli di piccole e medie dimensioni pari ai Comuni del Nord, di cui molti abitati e governati ancora da Arabi. Un Sud d’Italia così debole non può che favorire, in futuro, una probabile riconquista araba… (seconda ucronia normanna di Never75)
Ruggero Re d'Italia. Il re di Germania Enrico VI (marito di Costanza d'Altavilla) riuscì a battere i Normanni di Sicilia solo perchè ha potuto assoldare un enorme esercito con i soldi del riscatto di Riccardo Cuor di Leone. Invece, supponiamo che di ritorno dalla crociata, le navi di Riccardo Cuor di Leone siano spinte da una tempesta in Sicilia. Tancredi ricorda a Riccardo Cuor di Leone il loro “trattato di alleanza” (pagato a caro prezzo!) e lo convince, prima di tornare in Inghilterra, ad un’azione navale contro Pisa, alleata dell’imperatore. La flotta anglosiciliana, comandata da Ruggero, figlio di Tancredi, attacca di sorpresa Pisa, e la città è saccheggiata da Siciliani, Amalfitani e Inglesi. I genovesi abbandonano l’alleanza con l’imperatore e occupano l’Elba e Piombino, mentre Firenze occupa tutto il contado pisano. Tornando in patria, la flotta Siciliana occupa anche Cagliari, e Ruggero viene nominato re di Sardegna. In breve tempo egli diventa re d'Italia... (terza ucronia normanna proposta da Francesco Dessolis)
Riccardo in Sicilia. Per conservare un regno svevo indipendente basterebbe che Guglielmo il Buono di Sicilia riesca ad avere un erede (chiamiamolo Ruggero) da Giovanna Plantageneta nel 1180. Nel 1889 muore come in TL e Tancredi di Lecce, usurpando il trono, fa rinchiudere madre e figlio nel Castello della Zisa. Nel 1990 Riccardo Cuor di Leone, fratello di Govanna, arriva a Messina (come nella nostra Timeline) e, dopo un anno di trattative e di assedi, fa liberare madre e figlio, costringendo Tancredi a rinunciare al regno in favore del nipote incoronato come Ruggero III. La dinastia degli Altavilla rimane autonoma e i legami col regno inglese si rafforzano ancora di più, grazie alle gesta di Riccardo che rimarranno a lungo nell'immaginario collettivo. Ciò ha anche una divertente conseguenza letteraria. Negli anni successivi Riccardo, considerato un liberatore, assumerà i tratti del sovrano buono e giusto, mentre l'usurpatore Tancredi quello del vile e malvagio. Ben presto alla storia si sommerà la leggenda e si narreranno le gesta di un bandito eroe siciliano chiamato Rubertu Lu Cappellu. Costui fu un nobile palermitano che visse nel breve regno di Tancredi e fu un abilissimo arciere. Insofferente allo strapotere degli scherani di Tancredi, si darà alla macchia diventando capo di un gruppo di ribelli che ruberanno ai baroni cattivi per dare ai poveri. L'arrivo di Re Riccardo che restituirà il regno al legittimo successore vedrà anche la riabilitazione di Rubertu, perdonato e reintegrato nei suoi domini. Ovviamente questa leggenda verrà ripresa nel teatro dei pupi siciliani... (quarta ucronia normanna di Never75)
Enrico come Ottone. E se Enrico VI sposasse, come Ottone II, una principessa bizantina? Come cambierebbe la storia? (è di Enrica S.)
Tra i due litiganti... Riccardo Cuor di Leone e Filippo Augusto litigano prima di partire per la terza Crociata. Di conseguenza la Crociata non comincia neppure ed il Saladino conquista tutti i Regni Crociati arrivando fino a Cipro, costituendo un vero e proprio Impero Arabo nel cuore stesso dell'Islam (ideata da Never75)
Cipro bizantina. Durante la terza crociata Riccardo Cuor di Leone conquistò Cipro, dove si era rifugiato Isacco Comneno, un despota che aveva sequestrato la sorella e la promessa sposa del Cuor di Leone. Tutta Cipro andò a Guido di Lusignano. Ma se invece Cipro viene restituita al legittimo imperatore? Questi, per sdebitarsi, può fornire truppe per la crociata? E con la deviazione della quarta crociata, a chi va Cipro? Si costituirà lì un despotato o un regno cristiano, oppure Cipro sarà conquistata dagli islamici? (è venuta in mente a Camillo Cantarano)
Hai fatto trenta... Riccardo Cuor di Leone, durante la terza crociata, arrivò davanti alle mura di Gerusalemme per tre volte, e per tre volte si ritirò. Evidentemente aveva capito che conquistare Gerusalemme era facile, ma che era difficile mantenerla. Ma se invece finisce l'opera e conquista Gerusalemme? (ancora Camillo Cantarano)
Robin il Sassone. Per chi ha avuto modo di vederlo, esiste un "Robin Hood" del 1991, girato con mezzi di fortuna, attori non di primo piano e passato praticamente in sordina a causa del fatto di essere uscito al cinema praticamente in contemporanea con il ben più noto e spettacolare "Robin Hood" di Kevin Kostner. Da notare una giovanissima Uma Turman nel ruolo di Lady Marion. Questo film, che è comunque godibile senza pretese, ha in sè un'ucronia tanto strana quanto simpatica. In sostanza Robin è un capo sassone che combatte contro i Normanni, tutti i suoi seguaci sono poveri contadini e popolani Sassoni in rivolta contro gli usurpatori Normmani, visti come avidi, rapaci e corrotti. Ovviamente la vittoria arride a Robin, che ottiene la sottomissione del signore normanno locale, che si sottomette a "poteri più antichi e più sacri dei miei", permettendo a sua nipote Marion di sposare Robin. E se questa storia fosse vera? Se al tempo del principe Giovanni, vista la sua grande impopolarità, i Sassoni trovassero un loro campione che ad un certo punto riesce perfino a diventare re? Dopo la sconfitta da parte dei sassoni, Giovanni Senza Terra potrebbe rifugiarsi in Normandia, e i suoi successori potrebbero essere semplicemente dei grandi feudatari francesi. Da grandi feudatari (ma non sovrani di un altro regno) forse i normanni potrebbero anche lottare con maggiore fortuna per la corona francese, qualificandosi in tal caso non come partigiani di un regno straniero, ma semplicemente come una delle fazioni in lotta... (ideata da Basileus TFT)
L'alleanza che non ti aspetti. Pare che Riccardo Cuor di Leone, per sigillare la pace con il Saladino, volesse il matrimonio fra un esponente dei Plantageneti ed uno degli Ayyubidi. Il matrimonio andò in fumo perché i due "promessi sposi" non volevano trascorrere il resto della loro vita con un infedele. Ma se si fa uno sforzo culturale dalle due parti, ed il matrimonio riesce? Si trasforma in un secondo momento anche in una forte intesa politica? Riesce a rimanere salda con il passare dei secoli? (Camillo Cantarano insiste su questo tema)
L'Impero Aleramico. Il 28 aprile 1192 l'Aleramico Corrado di Monferrato sventa l'assassinio e rimane re di Gerusalemme a lungo. Questo cosa significa? innanzitutto che a San Giovanni d'Acri c'è un re che sa comandare, e che evita al regno gli instancabili tumulti politici che lo contrassegnarono nell'ultimo secolo della sua storia. Anzi, riesce a non far finire le cospicue tasse doganali del regno nelle mani degli italiani, perlomeno non tutte, trovando in questo modo i soldi per costruire una flotta propria, con cui controllare le coste e i traffici verso la Siria. Anche perché conquista la contea di Tripoli in pieno caos e guerra civile. I Lusignano, da Cipro, dopo tale mossa gli dichiarano guerra, desiderosi di riprendersi il trono ma lui, con la sua flotta nuova di pacca li sconfigge, nonostante che i Lusignano fossero aiutati dai genovesi. E si accaparra anche Cipro. E' un sovrano astuto e calcolatore, e capisce che deve integrare le popolazioni native e renderle compartecipi alla difesa del regno. Ma questo è il meno. Quando suo fratello minore Bonifacio si mette alla testa della crociata che porterà alla conquista di Costantinopoli, i due si mettono subito in contatto, con l'idea di organizzare per bene una crociata contro l'Egitto. Ma, come da nostra TL, i veneziani ed il giovane Alessio Angelo si mettono in mezzo ed arriva la quarta crociata. Le tensioni tra veneziani e Bonifacio per il titolo di imperatore di Costantinopoli sono molto più aspre, perché Corrado ci si mette in mezzo. Alla fine, dopo uno sfiorato bagno di sangue si arriva al compromesso. Ma Bonifacio, su suggerimento di Corrado, insiste con i veneziani per ottenere i territori che vuole lui, cioè Morea e Creta. I veneziani si tengano pure Corone, Modone, Granbusa e Spinalonga. Tessalonica va a Ottone de la Roche. E Bonifacio insiste a dichiararsi vassallo del suo ormai vecchio fratellone e non dell'imperatore latino sul Bosforo! Ed ecco servito un bell'impero orientale di marca aleramica. Infine, i due aleramici giocano anche sporco con Simone di Montfort ed il papa: per difendere outremer non si bada molto al sottile, visto che servono uomini. Perciò, molto discretamente, danno asilo a molti catari in fuga dall'occitania, tanto che la lingua franca d'outremer si fa sempre più italo-provenzale (e si diffonde una nuova variante di gasmulo). Come cambia il destino dell'Europa? (un colpo di genio di Paolo Maltagliati)
Il longevo Saladino. Il curdo Ṣalāḥ ad-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, passato alla storia come il Saladino, non muore improvvisamente di febbre tifoide il 4 marzo 1193 a soli 56 anni, ma continua a regnare su un impero esteso dal Sudan al Caucaso. Come cambia la storia del Medio Oriente? (ce lo domanda William Riker)
La fatal Alarcos. La sconfittta Castigliana nella battaglia di Alarcos il 18 luglio 1195 fu aiutata anche dalla mancata partecipazione delle truppe Leonensi del re Alfonso IX. Immediatamente dopo la sconfitta castigliana, Alfonso IX ruppe l'alleanza con la Castiglia, stringendola invece col Califfo Abu Yusuf Ya'qub al-Mansur ed invadendo la Castiglia. La guerra venne fermata grazie all'intervento papale, che minacciò la formazione di un'alleanza Franco-Castigliano-Aragonese contro il León. Ma ipotizzando che Alfonso IX non si lasci intimorire dalle minacce papali e contribuisca a distruggere definitivamente la Castiglia insieme ad al-Mansur, come cambierebbe la storia spagnola ed europea? (è di Enrico Pizzo)
I Francosassoni/1. Il 6 aprile 1199 Riccardo Cuor di Leone, impegnato nell'assedio del castello di Chalus-Chabrol presso Limoges, durante un giro di perlustrazione fu colpito alla spalla sinistra da una freccia scagliata da una feritoia. Il famoso re minimizzò, come sua abitudine, ma la ferita peggiorò e la setticemia se lo portò via in pochi giorni. Figura controversa, criticata dai posteri ma esaltata nella saga di Robin Hood come re eroico ed equanime, secondo gli storici moderni egli fu un ottimo generale e un politico energico: grazie alla sua forte personalità egli seppe controllare la grande nobiltà e riuscì persino a dare una patina di benevolenza al suo regno, a differenza del fratello Giovanni Senzaterra, che gli succedette e in vent'anni perse quasi ogni possedimento sul continente. I sovrani inglesi successivi sognarono di poter riconquistare quelle terre (per questo venne scatenata la Guerra dei Cent'Anni) e mitizzarono quel sovrano energico e crudele che con il suo Cuore di Leone era riuscito a tenerle unite. Ma che accade se quella sera Riccardo Cuor di Leone resta nella sua tenda o esce in armatura? Egli concederà ugualmente ai baroni la Magna Charta? E se il suo dissidio con Filippo Augusto prosegue anche al ritorno dalla Crociata, tanto che il Cuor di Leone assedia Parigi, la conquista e cinge anche la corona di Francia, realizzando il sogno che non riuscì nella nostra Timeline a Edoardo III ed ai suoi successori? Come continua la storia d'Europa? (se lo chiede William Riker)
L'Egitto inglese in anticipo. Spin-off dell'ucronia precedente. Riccardo Cuor di Leone non viene ucciso durante l'assedio di Châlus nel 1199 e vive abbastanza a lungo da guidare la Quarta Crociata, che salpa per l'Egitto anzichè per Costantinopoli. L'esercito crociato di Riccardo conquista Alessandria d'Egitto prima di marciare sul Cairo, impegnando un grande esercito a nord di Giza, da cui i crociati escono vittoriosi prima di assediare lo stesso Cairo . Il figlio maggiore del sultano, Al-Kamil, riesce a fuggire in Siria dove tenta di radunare un esercito per togliere l'assedio. L'esercito di Riccardo riesce a prendere la capitale prima che Al-Kamil possa tornare con la sua forza di soccorso. Riccardo negozia quindi con il prigioniero sultano Al-Adil, costringendolo a cedere l'Egitto e a restituire tutte le terre sottratte al Regno di Gerusalemme dopo la battaglia di Hattin del 1187. I crociati marciano quindi senza opposizione fino alla città di Damietta, prima di imbarcarsi verso Gerusalemme formalmente liberata, ma Al-Kamil rifiuta di accettare la pace con Riccardo, guidando un forte esercito con cui effettua un ultimo tentativo di sconfiggere i crociati . La battaglia si conclude in un disastro per Al-Kamil, che rimane ucciso nei combattimenti e il suo esercito annientato. Senza più nessuno a contrastarli, Riccardo e i crociati entrano a Gerusalemme in trionfo, raggiunti dal re Amalrico e dalla regina Isabella, che trasferiranno la loro corte nella città santa. Riccardo lascia Simone IV di Montfort a governare come viceré d'Egitto, il cui trono passa poi al suo figlio illegittimo, Filippo di Cognac, già formalmente legittimato dal pontefice Innocenzo III. Dopo l'incoronazione, Filippoavrebbe poi sposato la figlia di Isabella, la principessa Maria, legando così Egitto e Gerusalemme tramite un'alleanza matrimoniale. Riccardo rimarrà in Terra Santa per un altro anno, assistendo Filippo nella stabilizzazione del nuovo regno crociato, ma le minacce di aggressione francese contro i domini angioini e la cattiva gestione in Inghilterra di suo fratello, il principe Giovanni, costringeranno quindi Riccardo a tornare in Europa. E poi? (questa è di Andrea Villa)
Filippo Augusto di nome e di fatto. E se la restaurazione dell'impero di Carlo Magno riuscisse a Filippo II Augusto? Federico Barbarossa muore annegato nel Salef, suo figlio scompare prematuramente, l'Impero è allo sbando se Ottone IV di Brunswick trova un formidabile avversario alla sua elezione al trono. Filippo Augusto potrebbe intromettersi nelle beghe tedesche dopo aver riconquistato Normandia, Poitou ed Aquitania approfittando della morte prematura di Riccardo Cuor di Leone e dell'inettitudine totale di suo fratello Giovanni il Senzaterra? (ancora William Riker)
Florentia Delenda est. I POD che prevedono la fine della Repubblica Fiorentina tirano generalmente in ballo i Visconti, il Papa o i Senesi. Invece la possibilità più concreta e realistica si ebbe ancora più indietro nel tempo: nelle lotte fratricide tra comuni toscani agli inizi del 1200. La città di Dante e Machiavelli fu impegnata in una guerra settennale contro la città di Semifonte, che tra il 1198 e il 1202 fu quasi sul punto di sconfiggere la rivale. A causa, però dei tradimenti dei suoi alleati, fu la stessa Semifonte a venire sconfitta. Firenze le impose una pace cartaginese, tanto che della città, un tempo così prospera, oggi non c'è traccia. Se però fosse Semifonte a vincere il duello e imponesse una pace altrettanto cartaginese alla rivale?Senza Firenze tra i piedi, anche Siena potrebbe acquisire ancora più importanza. Pensiamo poi a Pisa. Al di là dei problemi di interramento del porto, potrebbe continuare la sua ascesa come potenza regionale e repubblica marinara. Magari conquistando Livorno o Grosseto e continuando da lì ad armare le sue flotte. Il colpo però più duro sarebbe per la cultura. Senza Dante che evoluzione/diffusione avrebbe il fiorentino a livello culturale? E senza Giotto, che sviluppo avrebbero le Arti figurative? Ma soprattutto, senza il Rinascimento, che Italia ci sarebbe ora? Il Gotico fiorito sarebbe evoluto in qualcos'altro, oppure ci saremmo fossilizzati come i Bizantini e gli ortodossi in generale? (pensata da Never75)
Il Colpo (del) Grosso. Nel 1200 Giovanni Axuch Comneno, detto il Grosso per la sua stazza (pare che sfasciò il trono imperiale bizantino quando ci si sedette sopra), tentò di usurpare il trono ad Alessio III Angelo, probabilmente manovrato dal futuro Imperatore Alessio V Ducas. Ovviamente Alessio reagì prontamente e il colpo di stato di Giovanni fu sventato. Ma che accade se Giovanni resta in sella, considerato anche che voleva riportare i confini dell'Impero Bizantino a quelli dell'epoca dei Comneni, una mossa che lo avrebbe portato in guerra con Bulgari, Crociati, Turchi e Valacchi? O vedremo semplicemente in anticipo le politiche di Alessio V Ducas? (parola di Generalissimus)
I Buonaparte italiani. Pochi lo sanno, ma famiglia Bonaparte era di origine lombarda. Trasferitisi prima a Pontremoli in Lunigiana e poi a Firenze, i Bonaparte si schierarono dalla parte ghibellina ma, con la vittoria del partito dei Guelfi, intorno al 1200, dovettero lasciare la città andando in esilio prima a San Miniato e poi a Sarzana, nell'allora Repubblica di Genova, dove il primo membro conosciuto della famiglia è citato come Bonapars. A Sarzana il loro capostipite diventò membro del consiglio comunale della città, i suoi discendenti acquistarono sempre più potere con il nome di Buonaparte e passarono quindi in Corsica, allora possedimento genovese, nel 1510. Ma che accade se i Bonapars restano in Lombardia, o in Toscana, o a Genova? Difficilmente il giovane rampollo Napoleone nel 1779 andrà a studiare alla scuola reale di Brienne-le-Château, nel nord della Francia. Avrà ugualmente un ruolo nell'Italia post-Rivoluzione Francese? O i Buonaparte faranno fortuna in Italia, con conseguenze imprevedibili sulla storia della Penisola? (se lo chiede Edoardo Secco)
Marcovaldo (ma Calvino non c'entra) Marcovaldo di Annweiler, siniscalco del Sacro Romano Impero e reggente del Regno di Sicilia per conto del giovane Federico II, non è afflitto da calcoli renali e non muore nel 1202 durante un tentativo di operazione chirurgica per rimuoverli. Che accade? (domanda postaci da Enrica S.)
Semifonte sugli scudi. Semifonte, oggi nel territorio del comune di Barberino Val d'Elsa, era un castello fortificato che, sul finire del XII secolo, divenne fierissimo avversario di Firenze. Il castello prima, e l'abitato circostante poi, vennero fondati nel 1177 dal conte di Prato Alberto IV degli Alberti, divenendo in breve tempo uno dei centri più potenti della Valdelsa, nonché caposaldo imperiale nella zona. Questa potenza fu immediatamente malvista dalla Repubblica Fiorentina che vi si oppose in ogni modo e che riuscì a sconfiggerla nel breve volgere di un ventennio. Nel 1202 Semifonte, cinta d'assedio dalle truppe di Firenze, venne conquistata e rasa al suolo, così da punire esemplarmente il principale avversario delle proprie mire espansionistiche. Firenze decretò addirittura che su quel colle non si sarebbe mai più potuto costruire nessun edificio, anche se nel 1597 l'architetto Santi di Tito riuscì ad ottenere il permesso di edificarvi la Cappella di San Michele, tuttora esistente. Ma che accade se è Semifonte a crescere in potenza, tanto da diventare una vera città e da radere al suolo a sua volta Firenze? Come cambia la storia d'Italia con una potenza ghibellina destinata a diventare padrona della Toscana? (ancora Enrica S.)
Il Cavallo a Dandolo. Nel 1202, davanti alle pretestuose richieste del doge Enrico Dandolo, i cavalieri crociati rifiutano di proseguire annullando di fallo la Quarta Crociata. Conseguenze: anzitutto, Venezia non si può espandere così tanto nel Levante e si trova davanti a due alternative: o navigare verso Ponente, insidiando il primato di portoghesi e catalani e concorrendo con loro anziché con Genova, oppure espandersi sulla terraferma (ipotesi meno probabile). In secondo luogo, Costantinopoli non viene invasa dai "latini": l'Impero sopravvive quindi unito e (in teoria) non è impossibile negli anni a venire maggior collaborazione con le potenze europee, impedendone la conquista ottomana. Inoltre, sempre per i motivi sopra ricordati, non si crea nemmeno la frattura, ancora oggi così presente e dannosa all'ecumenismo, tra cattolici ed ortodossi e fra europei occidentali ed orientali, e le Chiese Cristiane si possono riunire molto prima (un'idea di Never75)
L'Angelo vola via. Nel 1203 l'imperatore in esilio di Bisanzio Alessio IV Angelo propose immense ricompense alla flotta veneziana, comandata dal Doge Enrico Dandolo, in cambio dell'aiuto latino contro l'usurpatore Alessio III. Il mancato rispetto dei patti (trattato di Zara), unito alla voglia matta dei crociati di fare bottino e terre a spese dei bizantini, portò i latini a saccheggiare Costantinopoli e ad instaurare l'Impero Latino d'Oriente. Ora poniamo il caso che Alessio III venga assassinato nel complotto del 1195, che nella nostra timeline fallì, insieme al successore Alessio IV. Come cambia la storia? (un'idea di Basileus TFT e di Camillo Cantarano; ecco le loro proposte)
La quarta Crociata tocca il fondo e scava. Non solo la Quarta Crociata conquista Zara, ma anche Ragusa. il Doge è chiaro su questo punto. E già che ci sono, i cavalieri franchi si danno alla pazza gioia nell'Illirico. Dopodichè si fanno delle domande: perchè mai continuare verso oriente, se qui si sta tanto bene? Alessio IV cerca invano di convincere i crociati a marciare su Costantinopoli, ma trova ascolto solo presso i Veneziani. Baldovino di Fiandra è acclamato Re di Ragusa, Bonifacio di Monferrato Re di Zeta. Goffredo di Villehardouin riceve truppe e l'incarico di riprendere Durazzo e tutto l'Epiro, che gli viene dato in signoria, mentre per tenere buono Alessio gli vengono promesse Acaia, Morea e Tessalonica (ancora da conquistare). A Venezia vanno la Dalmazia, parte dell'Albania e Corfù, nonché l'esclusiva sui traffici commerciali. I Francesi dunque si impongono come sovrani della futura Jugoslavia e iniziano a colonizzarla. Mostar e Sarayevo sono città di fondazione francese, ed hanno nomi francesi. Dal canto suo l'Impero finisce nel più totale discredito e si spezza in una miriade di staterelli in lotta: la leadership di Costantinopoli è in crisi irreversibile. In effetti della situazione potrebbe approfittare qualche signorotto franco-schiavone che con l'aiuto di Venezia conquisterà la città con qualche decennio di ritardo sulla nostra Timeline. Il Concilio di Lione potrà andare molto meglio. Il XIV secolo sarà caratterizzato da lotte senza quartiere fra Serbi, Franchi, Ungheresi e Bulgari, mentre i Turchi avanzano dall'Asia. Alla lunga i franchi trionferanno alleandosi con gli ungheresi, ai quali sono uniti dalla religione cattolica e dalla dinastia angioina. Ad un certo punto potrà anche accadere che Napoli, Ungheria e Illirico siano governate dalla stessa persona! A livello etnico i territori latini nei balcani saranno caratterizzati dal sostrato slavo amalgamato ai coloni ed agli immigrati italiani. Si parlerà tra l'altro un ibrido slavo-latino. Il ciclo di unificazione angioina porterà alla creazione di un unico regno illirico, con capitale Ragusa o Durazzo. Il XV secolo sarà decisivo: avuta la meglio sui serbi, i turchi cercheranno di scalzare anche i franco-ungheresi. Le due nazioni, alleate, resisteranno, conquistando e tenendo Belgrado e rintuzzando gli asiatici a Varna. Ma non è detto. Potrebbero nascere conflitti e divergenze (gli ungheresi non sono mai stati propensi all'unità). E allora? La storia potrebbe proseguire come nella nostra Timeline, e l'unica differenza sarebbe la pretesa asburgica sull'intero Adriatico, e la lingua e l'identità italiane e latine del popolo dalmata (Iacopo ha battuto un altro colpo)
I veneziani a Bisanzio. Dopo la quarta crociata del 1204 che termina con la conquista ed il saccheggio di Costantinopoli, nel Maggior Consiglio di Venezia c’è chi avanza la proposta di stabilire a Bisanzio la nuova “capitale” dell’Impero veneziano. La proposta viene accettata e Venezia sposta verso il Mediterraneo gran parte della sua flotta, trascurando lo scenario italiano. Non ci sono nuove conquiste sulla terraferma, ma in compenso Venezia consolida la sua posizione sui mari e riesce a costruire un nuovo Impero Bizantino sulle basi del precedente. Giunge addirittura a proclamare autocefala la Chiesa di Venezia per accattivarsi le simpatie dei Greci Ortodossi... (ancora Never75: eccone un trailer)
L'Impero di Morea. L'Impero Bizantino subì un forte colpo nel 1204, quando i crociati, guidati dal veneziano Enrico Dandolo, saccheggiarono la capitale Imperiale e crearono una serie di stati latini sulle rovine dell'Impero. Molti stati sarebbero già morti per questo duro colpo, ma la nobiltà bizantina seppe reagire abilmente, contando sul grande cosmopolitismo e l'identità romana della popolazione. Così vennero creati l'Impero di Nicea, di Trebisonda e il Despotato d'Epiro (più un tentativo fallito di creare uno stato bizantino a Cipro). L'Impero niceano riuscì a restaurare il vecchio impero romano/bizantino,che sopravvisse fino al 1453-61. Ora poniamo il caso che oltre a questi tentativi ce ne sia un'altro che riesca, quello di creare uno stato bizantino nel Peloponneso con il nome di Impero di Morea. Perchè il Peloponneso? Questa terra non era molto popolosa, né era ricca di materie prime. Tuttavia era un importante centro religioso, artistico e commerciale (si coltivavano il gelso e la vigna). Le mura dell'Examlion conferivano una buona difesa di tutta la regione, ricca di piccole imprese commerciali e botteghe di artigiani bizantini che non vedevano certo di buon occhio l'occupazione delle loro terre. Immaginiamo allora che un nobile si metta alla guida della resistenza moreana (che effettivamente avvenne) e riesca a creare questo Impero. Che accade? (nuova idea di Basileus TFT)
Vendere Creta? Una cretinata. Nel 1204 l'isola di Creta viene assegnata a Bonifacio di Monferrato, che poi la vende a Venezia. Se però l'isola non venisse ceduta e rimanesse al Monferrato? O potrebbe finire assai prima in mani musulmane (molto probabile) oppure finirebbe per essere conquistata comunque da uno Stato più forte. Se finisse per esempio in mano agli Aragonesi? Quali sviluppi? (ideata da Never75)
Creta indipendente nel 1205. La popolazione greca di Creta tentò di resistere accanitamente alla forze venete, tanto che nel 1230, con l'isola stabilmente occupata dai veneti, i greci avevano ancora abbastanza forza da riuscire a supportare uno sbarco niceno sull'isola. Cosa succede se, nel 1205, i cretesi riescono a gettare a mare i veneti e a costruire uno Stato indipendente, rivendicando l'eredità di Bisanzio. Riusciranno a resistere per molto tempo? Come si configureranno nei giochi di potere fra Venezia-Genova-Nicea e gli ottomani? (questa è di Basileus TFT)
Creta genovese. Nella ricerca di alleati da contrapporre ai veneti, i cretesi strinsero un sodalizio con la repubblica di Genova. promettendo loro il controllo di alcune piazzeforti dell'isola, in cambio dell'aiuto contro il nemico. Seguì una rapida guerra fra veneto-pisani e genovesi-cretesi che culminò con la cacciata dei genovesi dall'isola e la vittoria veneta. Ma se, invece, vince Genova, che accade? (ancora Basileus TFT)
Creta nicena. Nel 1230 i cretesi, ribellatisi in gran numero, offrirono Creta all'Impero di Nicea, che portò rinforzi con un'infruttuosa spedizione. Alla fine il dominio veneto rimase incontrastato, ma che accade i niceni, già nei primi anni del 1200, riescono a sconfiggere i veneti, con una buona dose di fortuna, e impadronirsi dell'isola? (di nuovo Basileus TFT)
L'Impero Pontico. Nel 1204 Davide Comneno avanza verso occidente e conquista Amiso, Bafra, Sinope e Paflagonia orientale; ad Amastri ed Eraclea Pontica entra in contatto con le forze di Nicea. Nel frattempo Alessio Comneno invia una flotta ad occupare Cherso e Caffa (Teodosia). Presi accordi con Teodoro Lascaris, i Comneni rinunciano al titolo di imperatori di Costantinopoli legittimi, Eraclea Pontica passa a Teodoro, Amastri passa a Davide. Davide ed Alessio si spartiscono i loro territori: Sinope diviene la capitale del despotato di Paflagonia, sotto il primo. Il secondo, invece, rimane a Trebisonda. Si crea un forte stato Pontico. Come cambia la storia? (proposta e realizzata da Paolo Maltagliati)
Il Maurozomeno. I Doukas, i Lascaris e i Comneni non furono i soli a creare un “impero in esilio”. La stessa cosa tentarono di fare diversi soggetti, che poi furono tutti più o meno invariabilmente battuti da Teodoro Lascaris, in un modo o nell’altro. Il più potente e credo interessante di questi soggetti fu Manuele Maurozomes, che si assicurò per breve periodo il controllo della valle del Meandro. Quel che lo rende a mio parere così intrigante come soggetto da ucronia è la sua parentela e la sua influenza con il sultano di Iconio: infatti diede in moglie la propria figlia al sultano Kaykhushraw I. Il sultano, assieme ad Alessio III Angelo venne sconfitto in battaglia (per quanto l’esercito niceno fosse quasi completamente distrutto, cosa di cui pagò le conseguenze a Poimanenon contro i latini poco dopo) da Teodoro Lascaris spegnendo così i sogni di gloria di Maurozomes, che si dovette accontentare di ricevere come appannaggio dal sultano l’alta valle del Meandro, con Chonae. Ma se Manuele si fosse schierato con Teodoro, quest’ultimo avrebbe potuto vincere poi a Poimanenon? E se Manuele (più facile a dirsi che a farsi) riuscisse a barcamenarsi come stato cuscinetto tra Nicea e Rum, magari poi espandendosi verso Miriocefalo e Attalia dopo l’esplosione del sultanato? (ancora Paolo Maltagliati)
Gli Imperi in esilio. Nel 1204 i latini, sempre litigiosi e desiderosi di un proprio dominio personale a scapito di quello degli alleati, riescono comunque a conquistare Costantinopoli, ma scoppiano guerre e lotte intestine sul destino dei nuovi possedimenti, avvantaggiando i ribelli bizantini. L'Impero Latino riesce a formarsi ma è limitato alla Tracia e ad una striscia di terra in Asia Minore. Venezia ottiene Corfù, Negroponte e Cefalonia. Che destino avrà il maggiormente debole ed isolato Impero Latino? E gli Imperi in Esilio? Chi riuscirà a prevalere? Ecco alcuni possibili candidati a ricoprire questo ruolo: Impero di Nicea: zona nordoccidentale dell'Anatolia, sicuramente il più potente. Despotato d'Epiro: Albania ed Epiro, con un ottimo potenziale. Impero di Trebisonda: la zona del Ponto, ottime potenzialità se sviluppa da subito il commercio di argento e nocciole del Ponto. Impero d'Acaia bizantina: Peloponneso, poco popoloso ma potenzialmente ricco con l'ottimo commercio dei vini. Despotato di Creta: posizione assolutamente difendibile, unico rivale degno Venezia. Despotato del Meandro: nell'omonima valle, vassallo dei turchi. Despotato di Kaffa: quello che poi sarà assorbito da Trebisonda Impero di Tessalonica: Tessaglia e parte della Macedonia, la zona più ricca dell'Occidente bizantino. Despotato del Dodecaneso: Rodi e Isolette limitrofe. Impero d'Attica: omonima penisola più la parte bassa della Beozia. E poi ci sarebbero anche il Principato di Filadelfia e quello di Samsun... (è di Basileus TFT)
Giovanni III il Bulgaro. Nel 1205 i crociati franchi, che avevano appena conquistato Costantinopoli nell'ambito della IV crociata, subirono una devastante sconfitta ad Adrianopoli a opera dello zar di Bulgaria, Ivan I Kalojan. La disfatta di Adrianopoli ebbe grosse conseguenze, perché impedì ai crociati di sfruttare il caos e la disorganizzazione seguita alla presa di Costantinopoli per conquistare gli ultimi scampoli dell'Impero Bizantino, e permise a Nicea, Epiro e Trebisonda di assestarsi. Tuttavia, nonostante lo zar avesse l'opportunità per marciare su Costantinopoli e prenderla, sfruttando l'impreparazione dei crociati e il sostegno della popolazione greco-ortodossa (che vedeva in lui un protettore contro i franchi cattolici), Ivan preferì saccheggiare la Macedonia e la Tracia sotto il controllo crociato, e poi muoversi contro Tessalonica, rendendosi responsabile di numerose atrocità che ben presto gli alienarono il sostegno dei greci. Ivan sarebbe poi morto nel 1207 mentre assediava Tessalonica, in circostanze poco chiare. Tuttavia, cosa sarebbe successo se Ivan avesse effettivamente marciato su Costantinopoli e l'avesse conquistata, diventando imperatore come Giovanni III il Bulgaro? Come avrebbero reagito Nicea, Trebisonda ed Epiro? L'Impero Bizantino sarà restaurato da una dinastia slava? (ideata da Dario Carcano)
Dio non lo vuole/4. Per qualche motivo fallisce la Crociata Livoniana. Cosa succede all'area del Baltico? Di sicuro niente Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici e Ducato di Prussia, con tutto quello che ne consegue. Se i popoli indigeni riescono a creare un potere centralizzato oggi oltre che di Estonia e Lituania sentiremo parlare anche di Livonia, Latgallia, Selonia, Osilia, Curlandia, Semigallia e Prussia? Oppure sarà Aleksandr Nevskij ad approfittare della situazione e sottomettere i paesi baltici e le loro popolazioni dopo aver sconfitto una coalizione di questi stati ucronici nella Battaglia del lago ghiacciato del 1242? E se fallisse anche la precedente Crociata contro i Venedi? (è di Generalissimus)
Paleologhi. La dinastia dei Paleologhi, invece che verso occidente, spinge l'impero di Nicea verso oriente, minacciando i Turchi Selgiuchidi. Naturalmente recupererà Costantinopoli, troppo importante ideologicamente, ma tralascerà la Grecia (in fondo la parte europea dell'impero è sempre stata meno importante). Oggi avremo una Anatolia greca ed ortodossa con i Balcani spartiti tra Serbia, Bulgaria, Ungheria e Italia (?) L'impero sopravvivrà alle invasioni mongoliche degli Ilkhani e di Tamerlano? (grazie a Filobeche)
Povero Haakon. Il Capodanno del 1206, durante le Guerre Civili Norvegesi, due tra i più forti guerrieri di re Haakon III Sverresson, Torstein Skevla e Skjervald Skrukka, misero in salvo dai suoi nemici il figlio del re di soli due anni, attraversando le montagne di Dovre da Lillehammer a Østerdalen sotto una fitta tempesta di neve grazie all'uso di veloci sci di fondo. Il bambino da loro salvato sarebbe divenuto Re Haakon IV Haakonsson, iniziatore della grandezza norvegese. In memoria dell'evento ogni anno si corre una famosa gara di fondo norvegese. la Birkebeinerlauf. Ma come cambia la storia della Norvegia se i due campioni non ce la fanno, Haakon IV cade prigioniero dei suoi nemici o muore? (pensata da Enrica S.)
L'India in anticipo. I regni indiani di Gurjara-Pratihara, Pala e Rashtrakuta sono riuniti da un sovrano carismatico in un unico, forte impero, che non soccombe nel 1206 al nascente Sultanato di Delhi, unifica tutto il subcontinente indiano e riesce a resistere all'urto dei Mongoli di Gengis Khan. Come cambia la storia dell'India? (questa la dobbiamo a MattoMatteo)
L'Australia araba. I mercanti arabi raggiunsero l'Indonesia nel corso del XII secolo. Ammettiamo tuttavia che qualcuno di loro sbagli rotta e sbarchi in Australia, terra quasi spopolata e completamente sconosciuta, dominata da un deserto assai simile a quello dell'Arabia. Dalla penisola arabica partono numerose spedizioni prima commerciali, che importano gli animali marsupiali, gli eucalipti, alcuni aborigeni come schiavi e numerose pietre preziose; poco tempo dopo, avventurieri in cerca di fortuna inizieranno ad addentrarsi nel continente e alcuni consorzi mercantili fonderanno empori in breve trasformati in città commerciali. La competizione sempre più agguerrita spinge l'orizzonte commerciale sempre più ad ovest, tant'è che nel giro di qualche decennio gli Arabi hanno già raggiunto la Tasmania e le coste del Pacifico. Per collegare in modo più agevole gli empori occidentali con quelli orientali iniziano le prime piste carovaniere che utilizzano dromedari per attraversare il continente. A loro volta, nuovi insediamenti nascono nel mezzo del deserto australiano. La popolazione araba cresce a dismisura e il continente appare tanto ricco ed interessante da attirare un notevole flusso migratorio. Quando Abel Tasman giungerà in Australia, vi troverà una nuova Arabia, con tanto di moschee e minareti accanto a canguri e koala! (made in Renato Balduzzi)
Senza la Svezia. Chi ha letto la trilogia dell'autore svedese Jan Guillou non può non ricordarsi della Battaglia di Gestilren, combattuta il 17 luglio 1210: nel terzo libro della trilogia dedicata ad Arn Magnusson è la battaglia in cui il protagonista dell'epopea muore, non prima di aver condotto gli eserciti svedesi alla vittoria. La battaglia di Gestilren affermò l'indipendenza del regno svedese: dopo di essa i regni di Vastergoterland, Svear e Ostergoterland si unificarono, cominciarono ad affacciarsi sul mondo e a diventare "nazione". Come dice Diamond: "La Scandinavia smise di esportare pirati e cominciò ad esportare stoccafisso". Ma se nella confusa e sanguinosa battaglia di Gestilren invece dei Folkung e degli Erik avessero prevalso gli Skerver, che erano oramai di fatto delle pedine del Re di Danimarca? La Svezia sarebbe diventata una colonia svedese, difficilmente si sarebbe espansa verso est (conquista e colonizzazione della Tavastia da parte di Binger Jarl),. Più ancora la Danimarca si sarebbe affermata come la potenza dominante dell'aerea baltica, e magari avrebbe cominciato a impicciarsi di qualcosa di più importante, per esempio la corona del Sacro Romano Impero. Naturalmente la famiglia degli Erik, già ridotta ai minimi termini, sarebbe scomparsa prima, e se gli svedesi avessero voluto tentare una riscossa nazionale, avrebbero dovuto riporre tutte le loro speranze nei Folkung. Non dimentichiamo però che la Danimarca stava entrando nel suo periodo di maggior fioritura con re come Vladmar detto "il Vittorioso", dunque probabilmente la nazione svedese non sarebbe mai nata, rimanendo una colonia danese. Forse nella Guerra dei Trent'anni la cosiddetta "fase danese " durerebbe di più, dal 1625 al 1635, accorpando la fase danese a quella svedese; forse la Danimarca entrerebbe più a fondo nella vicenda del Sacro Romano Impero, e dopo varie vicissitudini, guerre e scontri la corona del S.R.I. sarebbe posta sulla testa di un re danese. In questa Timeline se i danesi scelgono il protestantesimo gli svedesi potrebbero rimanere attaccati al cattolicesimo esattamente per gli stessi motivi per cui vi rimasero attaccati gli irlandesi: magari nascerebbe la Svenska Republikanska Armén (un'IRA. svedese), e forse la Svezia indipendente vedrebbe la luce solo negli anni '20 come l'Irlanda; sarebbe quindi repubblicana, cattolica e decisamente europeista; vi anche sarebbe una "Svezia del Sud" abitata da svedesi convertiti al protestantesimo come l'Irlanda del nord... (pensata da Mattiopolis)
L'eresia francescana. Papa Innocenzo III nel 1210 non fa il famoso sogno ritratto da Giotto e si rifiuta di ricevere San Francesco, anzi condanna lui ed i suoi seguaci come eretici accostandoli ai Valdesi ed agli altri movimenti pauperistici. Francesco, umilmente, accetta la decisione del papa e scioglie la compagnia. Ma non tutti gli danno retta: viene pertanto bandita contro di loro una crociata (simile a quella contro i catari), ma la maggior parte di loro si salva e fugge: chi in Sicilia, alla corte del tollerante Federico II, chi nelle montagne del Nord Italia ed in Svizzera. Qui in particolar modo molti di loro conoscono i Valdesi e si uniscono a loro, aumentandone sensibilmente il numero. Pur vivendo nella semiclandestinità, i simpatizzanti di Francesco crescono ulteriormente di numero e danno non pochi grattacapi ai Savoia ed agli inquisitori papali. Col passare dei secoli arriva la Riforma Protestante e i valdesi/francescani vi aderiscono in toto. Il calvinismo ha quindi modo di attraversare le Alpi... (un'idea di Never75: eccone un trailer)
San Valdo. Al contrario: nella nostra Timeline Pietro Valdo venne scomunicato e con lui i poveri di Lione, anche se a tratti la sua predicazione in lingua volgare aveva delle somiglianze con quella di Francesco d'Assisi. Dopo la scomunica la sua teologia si radicalizzò, sfociò nell'eresia e successivamente divenne parte della grande riforma del XVI secolo. Ma se il Papa dell'epoca avesse accettato le tesi Valdesi? Pietro Valdo sarebbe diventato il precursore di San Francesco ed invece dei Francescani avremmo avuti l'orine dei frati Valdesi (anche loro chiamati poverelli). Nella generazione successiva, Francesco sarebbe entrato nell'ordine o avrebbe fondato comunque i francescani, che sarebbero diventati il secondo ordine mendicante. Senza i Valdesi eretici la teologia protestate avrebbe subito dei ritardi e forse avrebbe avuto delle connotazioni diverse, molto probabilmente il calvinismo si sarebbe sviluppato su basi hussite anziché Valdesi, e lo stesso Lutero avrebbe avuto un'altra ottica su molte questioni. Infine la Bibbia sarebbe stata tradotta in Francese già nel 1300 e la cattolicità avrebbe, forse, riformato parte della sua tradizione canonica già nel 1400 (la ha pensata Filobeche)
Papa Francesco con anticipo. San Francesco si reca a Roma dal papa Innocenzo III per la presentazione della "regola francescana". Essa viene approvata dal Santo Padre ma, durante la settimana di permanenza a Roma, il pontefice passa a miglior vita. Durante il Conclave i cardinali designano come successore di Pietro il Pescatore il "Poverello di Assisi". che assume il nome di Francesco I. È il 2 marzo 1209. L'opera di Francesco rappresenta una radicale riforma della chiesa ed un'apertura verso gli ordini dei mendicanti come quello di San Domenico di Guzman, nonché l'abolizione del Tribunale dell'Inquisizione poiché "ogni pecorella ha il diritto di ritornare all'ovile" (una proposta davvero incredibile di Demofilo)
Antonio I. E se invece fosse stato eletto Papa il portoghese Antonio da Lisbona, da noi chiamato da Padova? (se lo chiede Never75)
Conversion Impossible/1. Francesco riesce a convertire il "soldan superbo", ovvero il califfo ayyubide Malek al-Kamil (è un po' fantasiosa come possibilità, ma "nulla è impossibile a Dio!") Che accade? Ovviamente il califfo obbliga tutta la sua popolazione a convertirsi in massa, pena la confisca dei beni (lo vedo troppo illuminato per proporre condanne a morte). Si innesca una serie di guerre civili in seno al califfato. Probabilmente Malek viene ucciso e sostituito da un califfo musulmano. Di questi disordini approfittano i Crociati che intervengono e reinsediano sul trono un califfo sì arabo, ma cristiano; i musulmani vengono espulsi o costretti alla semiclandestinità. I sovrani cristiani preferiscono a questo punto far governare gran parte di queste terre da gente locale che conosce lingue ed abitudini, piuttosto che insidiarsi direttamente. Solo Venezia e Genova se ne approfittano e si impadroniscono di qualche città costiera. Col passare degli anni la situazione si stabilizza: nel Medio Oriente in mano agli arabi-cristiani, i musulmani vengono reintegrati nella società (come pure gli Ebrei), e le tre religioni si assestano in un equilibrio simile a quello della Spagna degli stessi anni. La situazione rimane tesa però con gli Stati musulmani vicini: i futuri Ottomani, i Persiani e i Maghrebini, ed è solo grazie agli aiuti degli occidentali che vengono evitate le invasioni di questi popoli. Ma l'aiuto occidentale si fa sempre più esiguo (con la scoperta delle Americhe gli Europei hanno ora ben altri interessi), e così facendo agevolano la conquista turca di gran parte del bacino mediterraneo; anche le zone in questione subiscono la stessa sorte delle altre abitate prevalentemente da cristiani anche nella nostra Timeline (Grecia, Serbia e Bulgaria in primis). Passano i secoli e nel 1948 con la nascita di Israele vediamo scontrarsi prevalentemente Ebrei e Cristiani in Palestina: sarebbe bello vedere come le nazioni cristiane occidentali si comporterebbero a questo punto... (un'altra idea di Never75)
San Francesco a Costantinopoli. La nave su cui viaggia San Francesco non giunge in Egitto, ma un naufragio lo spinge fortunosamente sulle coste greche. Il Santo allora vede questo come segno della Provvidenza: rinuncia al proposito di cristianizzare i musulmani, e ne approfitta invece per predicare nella Penisola Ellenica la riunione con la Chiesa Romana, arrivando fino a Costantinopoli al cospetto del Basileus. Anche se il ricongiungimento non si concretizzerà, sorgeranno ovunque in Oriente numerosi Santuari dedicati al Santo, oltre che monasteri cattolici fondati direttamente dai suoi seguaci. Queste "basi" saranno importantissime per la (ri)cattolicizzazione dell'Oriente nei secoli successivi, con grandissime conseguenze sulla religiosità nell'Est d'Europa, Russia compresa. Purtroppo però in Terrasanta il tema del possesso e della protezione dei luoghi santi si farà ancora più drammatico, così come la convivenza tra le tre religioni... (altra proposta di Never75)
Ma che crociata d’Egitto!/2. La quinta crociata stava quasi per riuscire: l’Egitto aveva offerto ai Crociati la restituzione quasi completa del Regno di Gerusalemme, ma questi, pur di stravincere, rifiutarono e persero. Chi troppo vuole nulla stringe, dice il proverbio. Ma se i Crociati accettano e il Regno di Gerusalemme viene restaurato entro confini molto più ampi (e sicuri) di quelli poi ottenuti da Federico II? Tra l’altro l’imperatore avrà così un’ottima scusa per non assolvere al suo voto crociato... (pensata da Toxon)
I Francescodomenicani. Com'è tristemente noto, i due ordini mendicanti dei Francescani e dei Domenicani se le sono sempre date di santa ragione, sicuramente contro le indicazioni dei loro fondatori: infatti Francesco e Domenico si stimavano molto, e forse si sono anche conosciuti di persona. Pare addirittura che San Domenico abbia proposto a San Francesco di fondere i loro ordini e farne uno solo. Che accade se Francesco accetta? (un'idea congiunta di e di William Riker)
La Chiesa ambientalista. San Francesco aveva una concezione abbastanza singolare della natura. Secondo lui infatti tutto il Creato, emanazione di Dio, era degno del Vangelo. Questo pensiero era in netto contrasto con la mentalità tardomedievale, che tendeva a vedere la foresta e gli animali come affiliati al demonio. Purtroppo la seconda visione prevarrà sulla prima, estremizzandosi entro la corrente eretica calvinista che porterà alla cultura capitalista. Se invece la natura secondo Francesco diventa la visione ufficiale della Cristianità, come cambia il mondo odierno? Probabilmente l'Europa sarà ancora ricchissima di foreste e spazi verdi, molte specie animali non sono scomparse. E'anche possibile che la tendenza al rispetto del creato si radicalizzi in certe zone particolarmente dipendenti dal potere della Chiesa, come lo Stato Pontificio. Nell'Italia centrale si potrà vedere un fenomeno assai singolare, documentato nel Tibet dell'inizio '900. A causa del divieto assoluto di caccia, infatti, gli animali si adattarono pian piano alla presenza umana fino a non percepirla più come minaccia. Al posto della metropoli inquinata di Roma oggi potremo passeggiare tra gli antichi monumenti e incontrare lupi, orsi e cervi accuditi amorevolmente dalla popolazione e protetti severamente dal Papa. Anch'essi sono creature del Signore! (ideata da Renato Balduzzi)
Las Navas de Tolosa. La sconfitta Almohade nella battaglia di Las Navas de Tolosa del 17 luglio 1212 fu causata sia dall'inesperienza del nuovo Califfo Muhammad al-Nasir, che accettò battaglia nonostante il suo Visir suggerisse il contrario, sia dalla mancata partecipazione delle truppe andaluse durante la battaglia. I Qaid dell'al-Andalus erano in collera con il Califfo perchè questo aveva fatto giustiziare Abu Abd Allah ben Qadis, comandante del Castello di Calatrava, " colpevole " di aver consegnato la fortezza ad Alfonso VIII di Castiglia, e punirono il Califfo allontanando le loro truppe al momento dell'Inizio della battaglia. Con una partecipazione più massiccia degli andalusi la vittoria cristiana a Las Navas non è affatto scontata, e come cambierebbe a questo punto la storia spagnola ed europea? (made in Enrico Pizzo)
Azzo VI il Grande. I Marchesi d'Este avevano un progetto di egemonia sulla pianura Padano - veneta. Alla sua morte, nel 1212 il Marchese Azzo VI controllava la transpadana Ferrarese, aveva una fortissima influenza, sia in quanto grande proprietario terriero che per i rapporti di vassallaggio con le élite locali, su Veronese e Padovano, controllava Mantova, essendo quest'ultima sotto il controllo politico di Verona e tra i suoi parenti abbiamo i Welfen, ramo cadetto degli Este e Duchi di Baviera e Sassonia, la famiglia reale Ungherese, i Principi di Antiochia e il futuro imperatore, il Balarmita Federico II di Hohenstaufen. Il progetto egemonico fallì per l'opposizione dei Bassanesi Da Romano che, alla morte del Marchese riuscirono a togliere agli Este il controllo del Padovano ed a distruggere, nel 1213, il loro castello di Este costringendo la famiglia a rifugiarsi nella rocca di Ferrara. Ma se le cose fossero andate diversamente ed il progetto egemonico avesse portato alla nascita di una signoria sovraregionale? (ancora Enrico Pizzo)
La CataRogna. Re Pietro II d'Aragona non muore nel 1213, ma riesce a respingere i crociati guidati da Simone di Monfort. Numerose comunità di catari ed albigesi rimangono nel sud della Francia ed al confine della Spagna (Tolosano, Linguadoca, Provenza ecc.), organizzandosi in pratica come stati semi-indipendenti. Sarebbe interessante immaginare l'eventuale ruolo che una terza fazione avrebbe potuto ritagliarsi nelle guerre di religione tra ugonotti e cattolici nel XVI secolo. L'Aragona inoltre graviterà assai più verso la Francia che verso la Spagna. Possibile unione del Regno di Aragona e Catalogna col Regno Francese già nel XV secolo. Ovviamente, per converso, mancata annessione con la Castiglia, che rimane una nazione povera e senza quasi sbocchi sul Mediterraneo. Trascurando alquanto lo scenario iberico, e mancando la collaborazione tra il Papa e i re cattolici, maggiore durata (ed estensione) dei regni arabo-barbareschi che potranno agire da veri e propri protagonisti nelle vicende belliche successive. Infine, sviluppo e maggiore diffusione delle lingue catalana, provenzale e franco-provenzale a scapito di francese e spagnolo (sempre il solito Never75)
L'Impero Latino-Bulgaro. E se il matrimonio tra Maria di Bulgaria ed Enrico di Fiandra si rivelasse felice e venisse benedetto da un erede? Davvero l'Impero Latino e quello bulgaro potrebbero unirsi? E se sì (l'incognita è sempre la deposizione di Kalojan di Bulgaria), quali potrebbero essere le conseguenze? (parola di Generalissimus)
La Spagna catara. E se le predicazioni dei catari avessero successo al di là dei Pirenei? Di sicuro la confessione non si estinguerà e, malgrado le varie condanne del papa, andrà avanti. Naturalmente Massimiliano I non si unirà mai ai re di Spagna, e quindi è forse possibile l'unione della Germania con qualche altro paese cattolico (c'erano tanti re dell'Europa Orientale che sarebbero stati felici di dare il loro sangue ai nuovi Sacro Romano Imperatori). La crociata di Simon de Monfort, naturalmente, sarà solo una fantasia da pazzi. Per l'America poi si prospettano due scenari. Primo: Colombo si rivolge a qualche altra potenza, magari ad un Portogallo rimasto cattolico, e quindi c'è probabilmente un egemonia portoghese nelle Americhe. Gli spagnoli con la corsa coloniale se ne andranno alla conquista di qualche territorio in Nord America e soprattutto useranno le loro energie per cercare di costituire un impero coloniale in Nordafrica, scontrandosi direttamente con gli Ottomani. Probabilmente il Marocco, divenuto una sua colonia, rimarrà unito alla corona spagnola fino ad oggi (anche se la Spagna si dovrà preoccupare di gruppi separatisti simili all'ETA). Secondo: Colombo si rivolge alla Spagna ed abbiamo una religione catara che si radica nel continente, divenendo la seconda confessione maggioritaria nel cristianesimo (la prima, probabilmente, sarà il protestantesimo). Come cambia il mondo cristiano? (se lo chiede Camillo Cantarano)
Bouvines. La Battaglia di Bouvines del 27 luglio 1214 viene vinta dagli alleati Giovanni Senza Terra re d'Inghilterra ed Irlanda, Ottone IV del Sacro Romano Impero e Ferrante di Fiandra. Il re di Francia Filippo II Augusto rimane un "primus inter pares" nel suo Regno, in una condizione molto simile all'Imperatore tedesco, aggravata dal fatto di avere al proprio interno notevoli territori appartenenti al Re d'Inghilterra. Al contrario, Re Giovanni Senza Terra torna vittorioso dal Continente e non è costretto ad emettere la "Magna Charta", dando così via al primitivo parlamentarismo britannico. Per converso un documento simile viene emanato in Francia da Filippo Augusto. Ottone IV, benché scomunicato, rimane saldamente al potere (nessuno spazio per Federico II) ed anzi, ringalluzzito dalla recente vittoria, tenta pure lui un'invasione della nostra Penisola e riesce a catturare il Pontefice, ormai privo di difese ora che tutti i suoi alleati sono stati sconfitti, anticipando in qualche modo la "cattività avignonese". Le Fiandre si sviluppano come stato indipendente un secolo prima ed anticipano la loro politica di ingrandimento territoriale, contando molto sull'appoggio inglese (Never75, ovviamente)
Ottone IV il Grande. Ottone IV di Brunswick mantiene gli impegni presi con il Papa Innocenzo III, consentendo al Pontefice di riprendersi i territori nell'Italia centrale. In questo modo Ottone non viene scomunicato e rimane sul trono di Germania, mentre il Papa è soddisfatto di aver ottenuto i suoi territori e lasciando il "Welfen" sul trono imperiale lo Svevo Federico II rimane sul trono di Sicilia tenendo i due regni separati. Come si evolverà il conflitto tra Inghilterra e Sacro Romano Impero contro la Francia di Filippo II Augusto? (pensata da Alessio Benassi)
I Capetingi d'Inghilterra. Dopo la vittoria di Bouvines contro l'odiato Giovanni Senza Terra, Filippo II Augusto si ringalluzisce e decide di rimuovere Giovanni dal trono, ricordando il suo tradimento verso il fratello Riccardo del 1194 e l'uccisione del nipote Arturo. Facendo valere un'interpretazione cavillosa della genealogia di sua moglie Bianca di Castiglia, il figlio ed erede al trono di Francia, futuro Luigi VIII, conduce una spedizione in Inghilterra alla testa di 1200 cavalieri e di molti ribelli inglesi, conquista Londra e vi si installa. Resistono solo Windsor, Lincoln e Dover. Tuttavia, malgrado l'accoglienza calorosa rivolta a Luigi da molti vescovi inglesi, Luigi viene scomunicato da Papa Innocenzo III, che sostiene Giovanni. Quest'ultimo muore il 19 ottobre 1216, in seguito a una cplossale indigestione, ed i suoi partigiani fanno incoronare in fretta e furia suo figlio Enrico III, di soli nove anni. I vescovi ritirano immediatamente il loro sostegno a Luigi e i ribelli rendono omaggio ad Enrico III. Il principe Luigi torna allora in Francia all'inizio del 1217 a cercare nuove alleanze, quindi prova di nuovo a sbarcare in Inghilterra, ma viene battuto a Lincoln e deve negoziare la pace, accontentandosi di regnare sulla Francia; in cambio gli è tolta la scomunica. Ma che accade se Luigi ce la fa e si fa incoronare d'Inghilterra, iniziando sull'isola una dinastia Capetingia? Egli unisce le due corone di Francia e Inghilterra fondando un impero, o la corona di Francia va a Filippo, figlio di secondo letto di Filippo Augusto? (made in William Riker)
L'Impero Bulgaro-Ungarico. Nel 1214 lo Zar Boril di Bulgaria promise in sposa la sua unica figlia al futuro Béla IV d'Ungheria, ma la sfortuna si accanì contro di lui: prima nel 1216 morì l'Imperatore Latino Enrico di Fiandra, poi l'anno seguente Andrea II d'Ungheria decise di partire per una crociata in Terrasanta. Boril rimase così senza i suoi due alleati più importanti, e questo permise a suo cugino Ivan Asen II di tornare dal suo esilio nella Rus' di Kiev e detronizzarlo. Ma cosa accadrebbe se le cose andassero diversamente, Boril rimanesse in sella e sua figlia sposasse il principe ereditario ungherese? Ci sarebbe la possibilità di un'unione dinastica tra Ungheria e Bulgaria. Quali le conseguenze di questo fatto? Le due corone riunite riuscirebbero a resistere al rullo compressore ottomano prima, e a salvare Costantinopoli da Maometto II poi (ideata da Generalissimus)
Son-Jara. Nel XIII secolo Naré Maghann Konaté, re dei Mandinka, popolo della vallata del Niger, si sente profetizzare da una strega che, se sposerà una donna bruttissima, da lui nascerà un figlio potentissimo. Nonostante sia già sposato con la bellissima Sassouma Berté, da cui ha avuto un figlio altrettanto bello, Dankaran Toumani Keita, accetta così di sposare una donna bruttissima dell'etnia Do, Sogolon, che in lingua locale significa "la donna bufalo" per la sua bruttezza. Da questa ha un figlio, altrettanto brutto, che chiama Sundiata Keita, incapace di camminare e di parlare; a Naré Maghann Konaté la cosa non va giù, scaccia Sogolon e suo figlio e nomina erede Dankaran Toumani Keita, che gli succede alla sua morte. Quando Soumaoro Kante, crudele re dei Sosso e conquistatore dell'intera vallata del Niger, attacca il regno Mandinka, Dankaran Toumani pensa bene di fuggire a gambe levate, abbandonando il regno a sé stesso. Allora i sacerdoti dei Mandinka si ricordano della profezia fatta a Naré Maghann Konaté, e decidono di inviare ambasciatori a Mena per richiamare Sundiata. Quest'ultimo, a dispetto della malformazione alla nascita, si è fatto intanto un giovane forte e invincibile in battaglia: la leggenda racconta che, appena ha imparato a camminare, ha sradicato un baobab dalla piazza centrale di Mena e lo ha trapiantato davanti alla capanna di sua madre. Sundiata rientra in patria, sconfigge Soumaoro Kante nonostante faccia uso della magia in battaglia, si proclama Mansa, "Re dei Re", e fonda l'impero del Mali con capitale Niani. Quest'epopea viene narrata nel poema epico Mandinka « Son-Jara », il primo capolavoro della letteratura africana, prima tramandato oralmente e più tardi messo per iscritto in caratteri arabi. Ed ecco l'ucronia: dal Mali Sundiata Keita parte per costruire un impero vastissimo che abbraccia tutta l'Africa Nera, una potenza con cui sia gli arabi che i colonizzatori spagnoli, portoghesi, olandesi e inglesi dovranno confrontarsi... (un'ucronia al confine tra storia e leggenda, proposta da William Riker)
Re Luigi di Francia e d'Inghilterra. Nel 1215 Re Giovanni Senza Terra perde la Prima Guerra dei Baroni contro la grande nobiltà inglese. Quest'ultima fa sparire il minorenne erede al trono Enrico, chiama sull'isola Re Luigi VIII di Francia e gli offre la corona d'Inghilterra. Che accade? (made in Enrica S.)
Niente Prussia. Konrad I di Masovia non chiama in aiuto i Teutonici contro i barbari della Prussia orientale. Come cambia la storia dell'Europa orientale? Presumibilmente la Polonia sarà governata per tutta la sua storia dai Piast di Masovia. Si avrà dunque una Polonia molto più germanofila, e soprattutto non ci sarà la famosa unione personale con la Lituania, che ha permesso alla Polonia di diventare una grande potenza. Avremo allora un Polonia più debole ed un granducato di Moscovia in espansione già dalla fine del XV secolo; la Polonia farà da stato cuscinetto tra il Sacro Romano impero e la Moscovia. Parallelamente la Polonia sarà molto più interessata all'occidente germanofono, con la conquista della Sassonia e del Brandeburgo, e prenderà parte alla Guerra dei Trent'anni, facendo magari vincere i cattolici (ipotesi avanzate da Maggioriano)
Federico II il Grandissimo. Lo Stupor Mundi crea uno stato moderno esteso a Germania, Italia, Ungheria, Polonia, Grecia, Anatolia, Tunisia e Palestina; pacificazione tra cristiani, ebrei e musulmani ed estensione a tutto il bacino mediterraneo delle Costituzioni Melfitane (una proposta di Tiziano)
Quellla testa di Azzo colpisce ancora. « Na Biatritz d’Est, anc plus bella flor / del vostre temps non trobiei, ni melhor, / tant etz bona: cum plus lauzar vos vuoill, / ades i trob plus de ben qu’eu non suoill / Seign’en Guilhem Malespina, l’onor / avetz de totz los bos aips e d’Amor, / don vos es pres mieills qu’a·n Gui de Nantuoill, / car etz valens e d’amoros escuoill ». Questa è solo una delle dediche che il Trovatore Provenzale Aimeric de Pegulhan inseriva in fondo alle sue canzoni. La frequenza con cui nelle sue composizioni vengono citati Donna Beatrice d'Este ed il Marchese Guglielmo Malaspina indica che all'epoca, tra il 1216 ed il 1220, erano in corso trattative per un matrimonio politico tra i due cugini. Mente dell'operazione era il Marchese Azzo VII che in questo modo verosimilmente intendeva riunire i due rami della famiglia, ricomponendo l'antica frattura. In HL il progetto fallì per l'opposizione di Beatrice che nel 1220 scelse di monacarsi ritirandosi in monastero. Ma se nel 1220 Azzo riuscisse ad imporre la sua volontà alla sorellastra, convincendola a sposare il cugino e ricostituendo così il casato degli Obertenghi? Che accade? (una trovata di Enrico Pizzo)
Stupor Italiae. Federico II decide di rinunciare alla corona imperiale e mantiene quella del Regno di Sicilia, concentrando quindi gli sforzi tesi all'unificazione della penisola. Il nipote di Federico Barbarossa infatti riceve, dopo la morte di Innocenzo III nel 1216, le richieste di protettorato da parte del nuovo papa Onorio III e stringe un patto di ferro con i francesi, che gli lasciano libera azione in Italia. Nel 1237 batte Milano e i suoi alleati, dopo una serie di varie campagne, che gli consentono di unificare l'Italia del Nord con il titolo di "Regno d'Italia", mentre Roma e il Lazio vengono considerati beni personali del pontefice sotto la protezione siciliana. L'Unità ufficialmente si compie il 27 aprile 1240, con l'incoronazione della Cattedrale di Palermo di Federico II Re di Sicilia e dell'Italia e della consorte, la regina Isabella di Brienne, i quali cingono le corone dalle mani del papa che benedice l'unificazione della penisola. Nel 1242 Federico introduce una struttura federale nel Regno d'Italia con la rinascita della Lega Lombarda e della Lega Veronese . I sovrani esteri, da Carlo d'Angiò in poi, non ce la faranno a spartirsi il Bel Paese (un'altra proposta italofila di Demofilo)
Santo Francesco e Re Federico. Probabilmente l'incontro tra Federico II di Svevia e San Francesco appartiene solo alla leggenda. Ma se si fosse davvero verificato? Certamente queste due grandissime personalità della Storia Mondiale avrebbero (insieme) potuto cambiare davvero la Storia d'Europa nei secoli successivi. Federico II aveva un concetto "moderno" di stato nazionale, lontano sia da quello medievale che quello romano, ed era intenzionato a realizzarlo nei suoi domini. Francesco voleva una Chiesa più povera e maggiormente fedele allo spirito evangelico. Entrambi tentarono poi, seppur in modo diverso, un approccio originale con l'Islam. Federico invita Francesco alla sua corte e discorre con lui di teologia e letteratura, in compenso il fraticello media tra lui ed il papa, facendogli togliere la scomunica. Il Regno di Gerusalemme con le principali città sante cristiane sarà mantenuto anche nei secoli successivi, rendendo inutili le successive crociate, e vi sarà maggiore tolleranza tra le tre religioni monoteistiche in Palestina. Inevitabili anche le conseguenze sul piano religioso: maggiore tolleranza anche per gli eretici e per i dissidenti ed una Chiesa maggiormente spirituale e poco interessata alla politica. Con un sovrano illuminato del genere coadiuvato da un santo come Francesco, avremo un Rinascimento anticipato su basi profondamente cristiane (ancora l'immaginifico Never75)
Le vocali turbate in italiano. Esiste un dibattito linguistico sulle cosiddette "vocali turbate". Esse, infatti, sono presenti solo in alcune parlate galloitaliche, mentre sono del tutto assenti nelle parlate grossomodo a sud del Po. Alcuni linguisti sostengono la tesi che le vocali turbate presenti nel lombardo e nel piemontese siano state introdotte dai longobardi, ma di contro resta inspiegato il perché della presenza in alcune regioni ex longobarde e non in altre. Si pensa quindi che le vocali ö e ü siano l'eredità delle antiche parlate celtiche della Transpadana. Se tuttavia la lingua longobarda avesse introdotto effettivamente nella parlata volgare le vocali turbate, la loro diffusione non sarebbe limitata all'estremo nord, ma avrebbe influenzato molto profondamente anche le parlate cispadane, e addirittura quelle centrali. L'isoglossa odierna dell'utilizzo delle vocali turbate oggi potrebbe interessare quasi tutta la Padania (Romagna esclusa), la Toscana e buona parte dell'Umbria, riflettendo l'antico confine tra ducato longobardo e impero bizantino. La lingua italiana oggi suonerebbe in un modo assai diverso. Ad esempio, "più" sarebbe pronunciato "piü", "nuovo" si sarebbe tramutato un "növo". Quali conseguenze sulla storia della lingua e della letteratura? Ecco ad esempio come suonerebbe l'incipit del Canzoniere di Petrarca: « Voi ch'ascoltate in rime sparse il söno / di quei sospiri ond'io nüdriva 'l cöre / in sul mio primo giüvenile errore / quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono... » E soprattutto, questo sito si chiamerà Ütopiaücronia! (un'altra grandissima ucronia linguistica di Renato Balduzzi)
Sicilianu/1. La Scuola Siciliana non nasce: Jacopo da Lentini continua a fare "il Notaro" (come lo chiamerà Dante) e si dedica alla ristrutturazione del diritto voluta da Re Federico; Pier delle Vigne si ritira a vita privata nella sua tenuta di famiglia, non viene accusato falsamente di tradimento, non viene accecato, non si suicida (Dante nella selva dei suicidi dovrà ripiegare su Catone l'Uticense, e quindi dovrà scegliere anche un altro custode per il Purgatorio) e si dedica interamente al suo epistolario latino; Cielo d'Alcamo conquista la sua "Rosa fresca aulentissima" assoldando un menestrello provenzale anziché comporre il suo celebre Contrasto; durante la prigionia a Bologna, re Enzo si consola con le donne anziché con la poesia; e lo stesso Federico II compone solo il suo "De arte venandi cum avibus" in latino, essendo troppo assorbito dalle cure del regno. Ho l'impressione che la storia della letteratura italiana sarà un po' diversa... (una provocazione di William Riker)
Sicilianu/2. E ora, l'ucronia esattamente contraria. La poesia siciliana non scompare nel nulla, ma rimane presente sull'isola dando origine a una proficua tradizione. I siciliani non hanno alcuna intenzione di adottare il toscano, che è vernacolo di una nazione straniera. Per contiguità geografica, il regno di Napoli sarà al centro della diatriba. Ne consegue una "guerra di lingue" tra i letterati meridionali nel corso del Quattrocento. Chi prevarrà? (questa è di Renato Balduzzi)
Tannhäuser per davvero. Il poeta medioevale tedesco Tannhäuser, vissuto realmente alla corte viennese del Duca d'Austria Federico II, è protagonista di una nota leggenda messa in musica nell'Ottocento da Richard Wagner. Tannhäuser avrebbe trovato il Venusberg ("monte di Venere"), il regno sotterraneo della dea dell'amore, e avrebbe vissuto con lei per sette anni tra piaceri di ogni genere, per poi pentirsi e recarsi a Roma a chiedere perdono a Papa Urbano IV. Il Papa gli avrebbe concesso il perdono dopo che il suo pastorale sarebbe miracolosamente fiorito. Non è impossibile trasformare questo mito in realtà: la grotta di Venere esiste realmente nei monti dell'Horselberg in Turingia, così chiamati dal nome della dea germanica Horsel (Ursula in latino), corrispondente nordico della romana Venere. All'ingresso della caverna si ode un rumore di acqua scrosciante, per cui gli abitanti della valle immaginavano che dalla grotta uscissero di notte sospiri, grida e risate demoniache. Ora, il trovatore Tannhäuser di ritorno dalla sesta crociata capita di là e, attirato dalle false voci, entra nella grotta. Qui la presenza di vapori allucinogeni di origine geotermica gli fa credere di avere visioni soprannaturali, e così il poeta raduna attorno a sé una piccola corte di artisti che, come lui, hanno allucinazioni dovute ai vapori venefici e predicano l'amore libero e il divieto di ogni divieto. Che fine farà questo movimento dei Figli dei Fiori nato con sette secoli di anticipo rispetto alla nostra Timeline? (bizzarra pensata di William Riker)
Luigi IX/1. Il futuro San Luigi IX fu incoronato re di Francia a soli 12 anni. La giovanissima età del sovrano e l'ingombrante presenza di una reggente straniera, sua madre Bianca di Castiglia, fomentarono però la rivolta dell'aristocrazia franca che, guidata dal Duca di Bretagna, progettò il rapimento del giovane re lungo il tragitto da Orléans a Parigi. Il piano dei baroni fallì per un'iniziativa inaspettata del popolino, che per la prima volta nella storia fece quadrato a difesa delle istituzioni regie, scortando le roi enfant lungo la via per la capitale. Ma se Luigi IX è eliminato e sostituito con un fantoccio? Come cambia la storia della Francia e dell'Europa senza i 44 anni di regno di Luigi il Santo? (è di Lord Wilmore)
Klokotnica. Il 9 marzo 1230 la battaglia di Klokotnica vide la distruzione quasi completa dell'esercito di Teodoro d'Epiro e consegnò ai Bulgari la palma di regno più potente dei Balcani, con più di un'ipoteca sulla stessa Costantinopoli. Paradossalmente, segnò anche la fine dell'amicizia tra l'impero latino d'oriente e i bulgari. Infatti i Franchi di Costantinopoli si erano gettati tra le braccia dell'impero slavo per contenere l'arrembante azione a loro danno dei regni neo-greci. Ma dato che erano i bulgari ad essere diventati la potenza egemone... Mettiamo che Teodoro, come sarebbe stato prevedibile, riesca a vincere: la strada per Costantinopoli è praticamente spianata. Ma riuscirà ad assimilare l'impero niceno? Io credo di no. I due stati si rassegneranno, dopo una serie di futili schermaglie, a dividersi la posta. Michele VIII Paleologo spodesterà i Lascaris in nome degli interessi dei fautori di un'espansione ad oriente, invece che accanirsi contro i fratelli greci di Costantinopoli (e invece avvenne il contrario, sguarnì completamente i possedimenti asiatici per difendere quelli balcanici). L'esplosione del sultanato selgiuchide troverà uno stato pronto ad approfittarne, o quantomeno a fermare efficacemente degli emirati guerrieri. Niente impero ottomano e storia mondiale completamente differente... (pensata da Paolo Maltagliati)
Punto e basta. Furono i copisti medioevali ad inventare la punteggiatura. Ad esempio, il punto esclamativo deriva dal latino IO ("evviva!"), con la I scritta sopra una piccola O, mentre il punto interrogativo deriva dal latino "quaestio" ("domanda"), abbreviato scrivendo la q, poi divenuta un ricciolo, sopra una piccola o. Ma se questi simboli non vengono inventati? Come cambiano le lingue moderne, le letterature e i mass media senza segni d'interpunzione? (made in Lord Wilmore)
Da lì a Delhi. Il sultanato di Delhi conquista la Cina ed unifica tutti i territori islamici (proposta da Bhrg'hros)
Il Nuovo Mali. È storicamente attestata una spedizione medioevale del re del Mali attraverso l'Oceano. Che accade se il primo contatto tra Vecchio e Nuovo Mondo è effettuato dagli Africani musulmani? (lo chiede a se stesso e a noi il geniale Perchè no?)
Sufi. Il sufismo diventa l'Islam ufficiale: cosa succede la mistica Islamica dei sufi porta fuori rotta il credo politico dell'islam militatnte (i maestri sufi di Bukhara credevano che il Corano fosse interamente allegorico)? Magari l'Islam non diventa una religione di pace assoluta (neppure il cristianesimo in qualunque sua forma lo è), ma ciò evita la nascita di un Islam radicale che faccia presa sulle masse e magari trova punti d'incontro con i cristiani e con qualche setta ebraica per la creazione di un unica religione abramitica onnicompressiva (ancora Filobeche)
Alleanza bizantino-germanica. Gli ultimi 200 anni di vita dell'impero bizantino si rivelarono disastrosi e di inarrestabile decadenza. Ma che accade se gli occidentali non si disinteressano di Costantinopoli dopo la fine dell'impero latino, e nasce invece un'alleanza di ferro tra bizantini e Sacro Romano Impero, finalizzata al contenimento dell'espansionismo arabo-slavo e alla fine della pirateria normanna sia nel mar Mediterraneo che nel Mar Nero? Ricostituito sul piano militare e accresciuto nei suoi possedimenti, l'Impero Romano d'Oriente potrà sicuramente "rinascere" sia nell'economia che nella cultura, ristrutturandosi burocraticamente e magari ricomponendo le traversie religiose caratterizzate dagli scismi succedutisi nei secoli (proposta da Mattia Jovino)
Piove, governo mongolo. Uno studio recente ha svelato che un periodo di tempo più caldo e umido del solito nella Mongolia centrale di otto secoli fa favorì l'ascesa di Gengis Khan e la creazione del suo vastissimo impero. Analizzando i cerchi degli alberi degli ultimi 11 secoli, è risultato che il più grande conquistatore di tutti i tempi fu in grado di espandere il suo impero in Asia durante un insolito periodo di bel tempo: gli anni dal 1180 al 1190 erano stati segnati da forti siccità, ma dal 1211 al 1225, mentre l'impero si espandeva, la Mongolia attraversò un periodo favorevole di precipitazioni sostenute e temperature miti, che creò le condizioni ideali per l'emergere dal caos di un leader carismatico, lo sviluppo di un esercito e la concentrazione del potere. Ora, che accade se invece il clima del primo quarto del XIII secolo in Mongolia è particolarmente sfavorevole, siccitoso e avverso, tale da impedire l'espansione mongola? Come cambia la storia dell'Eurasia, senza l'opera di Gengis Khan? Kiev continuerà ad essere la capitale della Russia? L'Impero Bizantino sopravvivrà fino al presente, dato che i Turchi Ottomani non saranno spinti in Anatolia? La Cina resterà divisa in regni in lotta tra loro? La peste nera non arriverà mai in Europa? (pensata da Enrica S.)
Yesugei Khan. Una delle figure più note della storia mongola a livello mondiale è sicuramente Gengis Khan (AKA Temujin), fondatore di uno degli imperi più vasti della storia umana, esteso dal Mar del Giappone al Mar Nero. Senza di lui i mongoli probabilmente sarebbero rimasti ciò che erano prima della sua ascesa, vale a dire un popolo di pastori ed allevatori di cavalli visti con disprezzo dai loro vicini meridionali, ovvero i cinesi. E la storia asiatica e globale avrebbe preso un'altra piega. Ma forse non tutti conoscono il padre di Gengis, Yesugei (o Yesugei Baghatur), khan della confederazione tribale nota come Khamag Mongol. Egli nacque nel 1140 e morì a soli 31 anni, avvelenato dai tartari (desiderosi di vendicare il loro capo, ucciso dallo stesso Yesugei tempo prima), e dopo la sua morte ll Khamag Mongol si disintegrò, perchè Taigutei, dei Tayichiud, usurpò la guida della tribù ed esiliò le due mogli di Yesugei con i loro figli. Iniziò così un periodo di anarchia, conclusosi nel 1189 con l'ascesa di Temujin, al ruolo di khan. Il resto, come si suol dire, è storia. Ma se Yesugei non fosse stato avvelenato, regnando più a lungo? Gengis Khan fu impegnato nelle lotte intestine al popolo mongolo fino al 1206, con vicende tutt'altro che lineari: rischiò per due volte di perdere il trono e la vita. Quando le sue schiere poterono infine erompere fuori dalle steppe aveva ormai 45 anni: non un'età veneranda, ma certamente avanzata. Se suo padre fosse vissuto più a lungo l'unificazione dei Mongoli sarebbe stata ottenuta con vent'anni di anticipo o giù di lì. Se ipotizziamo che le conquiste mongole siano anticipate di vent'anni avremo i Jin e gli Cia completamente sottomessi già durante al vita del Signore Oceano e la Cina Song conquistata prima della morte di Mongke. Per i Toluidi sarebbe allora difficile adottare la cultura cinese. La Cina sarebbe trasformata in una Mongolia meridionale e la sua popolazione arruolata per le campagne di conquista a Occidente (ideata da Inuyasha Han'yō e da Iacopo)
Impero mondiale dei Mongoli. Nessuna divisione fra gli eredi di Gengis Khan, nascita di una burocrazia e di un esercito regolari, creazione di un corpus di leggi unitarie copiate da quelle cinesi con influenze arabo-indo-persiane, creazione di zone "federali" che concedano parziali indipendenze ai popoli sottomessi, progressiva cinesizzazione della civiltà mongolica, spostamento della capitale in Cina, assorbimento degli stati russi, conquista dell'Alaska e di buona parte del Nordamerica. Ah, già: con quale religione? (proposta da Bhrg'hros e da MorteBianca)
Gengis Khan nestoriano. Uno spunto ucronico derivante dalla recente lettura del volume "I Mongoli - espansione, imperi, eredità". La Mongolia della fine del XII secolo immediatamente prima dell'unificazione attuata da Chinggis Qa'an (traslitterato abitualmente in Gengis Khan) era divisa in diverse coalizioni tribali, spesso in guerra tra loro e persino al loro interno, di stirpe mongolica, tartara e turcomongolica. Alcuni di questi agglomerati, tra cui l'importante clan dei Naiman che gravitava nella zona dei Monti Altai nella Mongolia occidentale, erano interamente o prevalentemente Cristiani Nestoriani. La presenza di un popolo delle steppe cristiano alimentò tra l'altro tra i Crociati, i Bizantini e gli Europei in genere il mito di Prete Gianni come possibile alleato contro l'Islam. Il grande e feroce condottiero mongolo seguiva invece la religione prevalente tra il suo popolo, di tipo sciamanico. Ma cosa sarebbe accaduto se Chinggis Qa'an fosse cresciuto in una tribù di fede nestoriana, o se l'unificazione dei Mongoli e la successiva enorme espansione dell'impero mongolo fosse stata attuata da un Khan di fede nestoriana? Quali conseguenze avremo alla morte del grande e feroce condottiero? (questa è di Massimiliano Paleari)
Berlino slava. Nel 2012 Berlino ha festeggiato il suo 775° compleanno, sulla base di un documento del 1237 nel quale, per la prima volta, viene citato il suo nome. In realtà la città fu fondata da tribù slave di pescatori, e solo in un secondo momento venne invasa dall’espansione orientale dei tedeschi, che la conquistarono facilmente. Ne è prova il fatto che "Berlino" è un nome slavo e non tedesco (basti pensare alla somiglianza con il nome della città di Lublino). Si pensa che possa derivare da "brlog", una parola in antico slavo che significa "palude" con il significato di "villaggio di pescatori", in relazione al territorio acquitrinoso su cui sorge l’attuale capitale tedesca. In effetti, anche il termine Brandeburgo deriverebbe dalla parola slava "brenna", che significa proprio “pantano”. Un’altra ipotesi chiama in causa la fusione di altre due parole slave, "bar", "pini", e "rolina", "campo". Orbene, quali PoD bisogna introdurre perchè Berlino rimanga slava fino al giorno d'oggi? E quali conseguenze ciò avrebbe sulla storia d'Europa? (interessante domanda postaci da Enrica S.)
L'alleanza veneto-genovese. Con la mediazione di Papa Gregorio IX il 22 Settembre 1239 veniva stipulata in funzione anti-imperiale un'alleanza novennale tra le Repubbliche di Genova e Venezia. Nonostante non venisse rinnovata alla scadenza, l'alleanza rimase de facto in vigore fino al 1255, quando una lite tra coloni genovesi e veneziani a San Giovanni d'Acri per il possesso del monastero di San Saba non provocherà la guerra omonima. Ipotizziamo che dopo il primo scontro tra coloni i due governi decidano di chiedere la mediazione papale per risolvere la controversia, prolungando indefinitamente l'informale alleanza e giungendo in anticipo ad una divisione del Mediterraneo in zone di influenza. Come potrebbe cambiare la Storia? (opera di Enrico Pizzo)
L'Europa in mano ai Mongoli. Nel 1241, con una manovra a tenaglia, ben tre orde mongole agli ordini di Batu Khan fanno irruzione in Europa orientale dalla Polonia, dalla Valacchia e dall'Ungheria, e spazzano via l'esercito cristiano a Liegnitz. Contemporaneamente il re ungherese Bela IV è sconfitto e ucciso nella battaglia sul Sajo. Il Gran Khan Õgüdai, che era caduto malato, si rimette (nella nostra Timeline la sua morte provocò l'improvvisa ritirata mongola), e Batu si spinge ancor più in profondità in Europa, giungendo sino in Spagna. Il re di Francia Luigi VIII è sconfitto e preso prigioniero; Federico II di Svevia, dopo aver incassato una dura sconfitta a Cortenuova, si ritira a Palermo dove conserva il titolo di Re di Sicilia, che come la Sardegna e l'Inghilterra è al sicuro perchè i Mongoli sono pessimi navigatori. Anche Venezia è invulnerabile contro gli attacchi mongoli per via della sua posizione insulare. Batu incontra a Roma il Papa Innocenzo IV e lo costringe a incoronarlo Sacro Romano Imperatore, lasciandogli in cambio il governo sulla città di Roma. L'Europa continentale cade sotto il dominio mongolo, che durerà solo cinquant'anni; ai primi del trecento l'Orda d'Oro si ritira nei suoi domini asiatici, lasciando dietro di sé un'Europa frammentata, impoverita e decaduta (proposta da William Riker e da Camillo Cantarano)
Jirqo Punta di Freccia. Tra il 1190 e il 1200 Gengis Khan si trovò ad affrontare il problema di Jamuka, suo amico d'infanzia e fratello di sangue, che si opponeva alla sua ascesa come Gran Khan di tutte le tribù mongole. Con Jamuka si schierarono i Taciuti, parte dei Naiman e altre tribù, permettendogli di schierare 30 000 uomini e di costringere Gengis Khan a ritirarsi nella gola di Jerene. Jamuka fu poi eletto Gur Khan (sovrano universale) dei Mongoli e marciò contro Gengis. Gli Jurdecai (Uruguti), Quylar (Manguti) e Mongliq si schierarono però con Gengis, uguagliando l'esercito aggressore. Nel 1202 si combattè infine la battaglia finale e per ben due volte Gengis Khan rischiò la vita: una freccia infatti colpì in pieno il suo cavallo, disarcionandolo, e un attimo dopo una seconda freccia lo ferì di striscio al collo. La freccia era avvelenata e il veleno entrò in circolo, ma la ferita era lieve e Gengis resse fino a sera quando gli succhiarono via il veleno. La battaglia fu presto vinta e i nemici si volsero in fuga: Jamuka, appellandosi all'antica amicizia, si consegnò a lui, chiedendo una morte onorevole in modo che Gengis potesse ascendere definitivamente al rango di Gran Khan dei Mongoli, e vene accontentato. Uno dei soldati avversari, di nome Jirqo, ebbe poi il coraggio e l'ardire di confessare a Gengis di essere lui l'arciere responsabile dei due precisissimi lanci che per poco non lo avevano spedito all'altro mondo: Temujin lo perdonò, gli diede il nome di Jebe, ovvero Punta di Freccia, e ne fece uno dei più fedeli generali del suo esercito per ricompensarlo per il coraggio e l'abilità dimostrate. Ma che accade se la seconda freccia di Jirqo/Jebe lo colpisce in pieno nel collo, trapassando giugulare e trachea? Anche se non muore subito il veleno entra in circolo molto più rapidamente e a fine battaglia, dopo che gli avversari sono stati comunque sconfitti e Jamuka è morto o in fuga, Gengis Khan è morto. Non si ha la creazione dell’Impero Mongolo e di conseguenza nessuna conquista in Oriente o in Occidente. L’Islam ne trae giovamento e la conquista di Costantinopoli viene anticipata. Ma al tempo stesso molti Stati dell’Est Europeo se ne approfittano: specialmente i principi Russi, non dovendo più sottostare agli umilianti tributi dovuti ai Khan dell’Orda d’Oro, si volgono molto prima all’Occidente. La Russia si afferma già nel XIV come grande potenza nell’Europa Centrale e, una volta consolidato il proprio potere, assorbe più o meno pacificamente i vari popoli slavi vicini, battendo sul tempo gli Asburgo e la Prussia. Boemia, Bulgaria, Slovacchia, Moravia, Serbia, Croazia-Ungheria, Romania e Polonia rimangono per moltissimo tempo solo dei Granducati Russi (come la Finlandia nella nostra Timeline), con evidenti conseguenze nell’immediato futuro (proposta da Federico Sangalli e da Never75)
Gengis Khan sovrano in occidente/1. Temujin, a noi meglio noto come Gengis Khan, é rapito dai nemici del suo clan quando ha 15 anni, ed è venduto a dei mercanti di schiavi turchi. Riesce a sfuggire loro solo quando è già arrivato in Siria. Dopo avere girato in lungo e in largo entra nelle armate dell'impero bizantino. Siamo dopo la sconfitta di Manuele II a Myrikephalon. Temujin si converte al cristianesimo con la sua furia e le sue tattiche mongole inizia a scalare la gerarchia militare. Ha il favore dell’imperatore, é fatto duca e domestico (capo dell’esercito), riorganizza l’esercito, annienta i Turchi per vendicarsi (con punte di crudeltà tutta mongolica). Riprende così tutta l’Asia minore e la Palestina, distruggendo gli Stati crociati. Dopo la morte di Manuele II elimina i pretendenti al trono, prende il potere e diventa basileus! Dopo anni di guerre senza tregua, massacrando popoli interi ha conquistato tutto lo spazio dell’antico impero romano d’oriente: l’Italia, l’Africa settentrionale, l’Europa e le pianure russe. Nel frattempo é riuscito a prendere contatto con i suoi fratelli mongoli, e li invita a stanziarsi nel suo impero. I Mongoli migrano e si cristianizzano, formano l’etnia superiore del nuovo impero bizantino basato sulla guerra. Formazione di un impero di cultura greco-mongola (con etnie arabe, russe, latine, armene, bulgare, ecc.) Temujin rovescia la tendenza del declino bizantino, ma tutte le sue tradizioni e pratiche sono spazzate via da una dinastia selvaggia fondata su tradizioni mongole. Come dice un precetto cinese: “Se vuoi che una tradizione sopravviva, cambiala...” Più tardi i suoi discendenti avranno la possibilità di concludere la conquista dell’Europa e dell’Asia, fino ad avere contatti con la Cina dei Sung, sopravissuta allo schiacciasassi mongolo. Il Papa incorona suo nipote Qubilay Sacro Romano Imperatore d'Oriente e d'Occidente, e un viaggiatore cinese giunge da Pechino fin nella sua corte di Bisanzio, dove egli lo accoglie con grandi onori (un’ucronia ispirata a Perchè no? da un romanzo di Robert Silverberg)
Gengis Khan sovrano in occidente/2. Se Temujin tralascia il Medio Oriente e si dirige direttamente in Occidente, vi troverà l'Imperatore Federico II di Svevia. Dal punto di vista politico e militare sarà senz'altro la fine dell'Impero, ma da un punto di vista culturale avverrà una vera rivoluzione. I monaci impareranno, oltre all'arabo e all'ebraico, anche il cinese, leggeranno i testi di Confucio con parecchi secoli di anticipo, conosceranno la teoria dell'Yin-Yang, che forse rivoluzionerà la teologia. D'altro canto in Cina giungerà l'alfabeto, fortemente competitivo con la complessa scrittura ideogrammatica cinese, dando origine a una cultura originale (questa invece è di Viverefan)
Gengis Khan musulmano. Gengis Khan, come il suo discendente Tamerlano più tardi, si converte subito all'Islam, e di conseguenza anche la Cina diventa musulmana e lo resta ancor oggi. Conclusione: 1,3 miliardi di islamici in più nel mondo. Si tratta, però, di un islam diverso da quello "ortodosso"; a causa dei 100 anni in cui ha dovuto convivere pacificamente con altre religioni nell'impero mongolo, e i 200 anni di contatto con le religioni e filosofie orientali (taoismo, confucianesimo, buddismo), l'islam cinese è molto più aperto e tollerante nei confronti delle altre religioni, delle donne e degli omosessuali; questo crea una spaccatura tra l'islam occidentale e quello orientale; sarà quest'ultimo a diffondersi in India e in tutto il sud-est asiatico, arrivando persino in Australia; grazie all'unità religiosa, l'Asia e l'Oceania saranno molto più difficili da colonizzare, per i paesi europei, che saranno costretti a concentrare le loro forze verso Africa e Americhe; queste ultime, quindi, otterranno l'indipendenza molto più tardi, o addirittura potrebbero non ottenerla (prospettata da William Riker e da MattoMatteo)
Gengis Khan Sultano. Possiamo immaginare che, dopo essere stato ridotto in schiavitù, Temujin fugga presso i Turchi, fondi un impero turco con tre secoli d'anticipo. Come si chiameranno? Temugiani anzichè ottomani? Chissà che effetti a catena sulla storia d'Europa (una proposta alternativa di Filobeche)
Gengis Khan in India. Sembra strano che le orde mongole di Gengis Khan non abbiano provato seriamente ad invadere l'India sebbene questa fosse praticamente alla loro mercé. Molto probabilmente Gengis Khan aveva capito che le tattiche del suo esercito non sarebbero state efficaci al 100% in un territorio come quello indiano, e c'è perfino la leggenda che narra di un superstiziosissimo Gengis Khan che, arrivato ai confini dell'India, alza i tacchi per non tornare mai più dopo aver incontrato un rinoceronte parlante che lo consiglia caldamente di non proseguire oltre. Ma cosa sarebbe successo se i Mongoli si fossero rivolti contro il Sultanato di Delhi invece che contro l'Impero Corasmio? Come se la caveranno in India, e che effetti potrebbe avere una loro invasione in forze di quel paese? I mongoli chagataidi invasero l'india in forze nel 1305 e furono spazzati via in una battaglia campale ad Amroha. Il sultanato di Delhi dominò il nord dell'India per secoli con tattiche più legate alla cavalleria di quanto non fossero quelle impiegate dai mongoli nella conquista del Medio Oriente. Probabilmente senza la guerra civile tra le case di Ogedei/Chagatai e Tolui l'India sarebbe stata conquistata. In ogni caso i toluidi tentarono invasioni spericolate anche su Giava, quindi sperimentare con tattiche diverse dalla cavalleria non era un problema. Se la conquista avvenisse prima del 1248 l'India potrebbe diventare il rifugio degli Jochidi, ciò che storicamente fu l'Orda d'Oro (a quattro mani Generalissimus e Iacopo Maffi)
Il Khanato dell'Orda (Pelle)Rossa. Un forte esercito mongolo nel XIII secolo, armato di tutto punto e con tanto di cavalli da combattimento ed artiglieria, approda nell'America del Nord. Le cause possono essere diverse: o dal Khanato dell'Orda d'Oro si stacca un contingente che a piedi attraversa la Siberia e da lì si imbarca per le Americhe, oppure una parte dei vascelli che dovevano in teoria invadere il Giappone vengono deviati dal "vento divino" verso le coste americane del Pacifico, oppure un navigatore mongolo scopre per caso le coste americane ed il Khan di turno propone una spedizione militare sulle stesse. Sta di fatto che questi guerrieri mongoli trovano il clima e il paesaggio del Nordamerica a loro molto congeniale: l'assenza di costruzioni, le immense praterie e la presenza di numerosi deserti rendono ai loro occhi questo Nuovo Mondo molto simile geograficamente alle loro terre natie, e pertanto decidano di rimanervi. Anche l'approccio con i nativi americani del resto è meno traumatico del previsto, anche a causa delle abitudini nomadi, della religione sciamanica e delle lingue parlate, non molto dissimili dalle loro (effettivamente è stato scientificamente dimostrata la similarità di certe parlate degli indiani d'America con altre parlate mongoliche e uralo-altaiche). In breve tempo i Mongoli familiarizzano con i nativi, sposano le loro donne e in un paio di generazioni si fondono con essi. Diffondono nell'America del Nord il cavallo domestico ed insegnano ai nativi a cavalcare ed ad usare l'artiglieria; così, analogamente a quanto hanno fatto in Asia, riuniscono tutte le tribù pellerossa del Nordamerica in un'unica nazione (Khanato), trasformandole da guerrieri sparuti in un potentissimo esercito. Quando i navigatori bianchi del XVI e XVII secolo esploreranno le coste del Nord America avranno una pessima sorpresa: il contrattacco dei mongoli sarà così forte che la penetrazione europea nel Nordamerica non avrà nemmeno inizio, stravolgendo completamente la Storia come noi la conosciamo (grazie a Never75)
Ginepraio russo-galiziano. Nella nostra Timeline, la Galizia fu un centro assai importante nel periodo compreso tra il crollo di Kyev e l'affermazione lituana; e se questa nazione per vari motivi ha un baricentro orientato maggiormente verso i Balcani? Potrebbe certamente reclamare l'eredità Kyeviana allo stesso titolo di Mosca. Rispetto alla Rus' ed ai suoi fiumi, è possibile che acquisti più importanza la direttrice della Volga verso il Caspio e la Persia, con un rafforzamento relativo del ruolo commerciale della Grande Bulgaria. Lo stato di Rus' resta centrato su Novgorod, lasciando lo spazio steppico ad un impero di popolazioni turche sotto l'egemonia di Bolgar sulla Volga e/o dei Khazary, ricettive all'influenza scandinava. Forse tale Stato adotterà l'ebraismo come fecero i nostri Khazary, avendo quindi una propria politica verso la mai dimenticata Palestina e quindi indirizzando la sua strategia verso la Transcaucasia e il Medio Oriente. Dalla sua distruzione ad opera dei mongoli potrà nascere un polo slavo ad occidente galiziano-ruteno-ucraino, forse ortodosso oppure ebraico anch'esso, mentre l'area turca, assai ridotta, diverrà il baricentro dell'Orda d'Oro. La Rus' settentrionale, assai più svedizzata e cattolica, con ogni probabilità, potrà a questo punto assumere un ruolo analogo a quello della nostra Lituania sotto l'equivalente di Aleksandr Nevskij, e sottomettere i popoli finnici. Non nascerà nulla di simile alla Russia come noi la conosciamo, ma solo un proseguo del continuum di stati nazionali est-europei (Lituania, Rus', Galizia e forse Moscovia, a fianco di Ungheria, Polonia e Bulgaria; quest'ultima turchizzata ma non necessariamente musulmana. Un quadro del genere potrà risultare assai più interessante sia per Tamerlano che per l'equivalente degli Ottomani, che prediligeranno dunque l'espansione nell'area balto-pontica a quella nel Medio Oriente... (proposta dall'informatissimo Falecius)
La muraglia inviolata. Nel III secolo a.C. il primo imperatore della Cina Qin Shi Huangdi ordinò la costruzione della grande muraglia, opera difensiva che serviva a bloccare le incursioni degli Xiongnu (Unni) che compievano razzie nel nord del paese. Nel corso dei secoli essa fu ampliata e restaurata, difendendo efficacemente il celeste impero, fino a quando nel XIII secolo non fu violata da Genghis Khan, che conquistò la Cina. Una seconda violazione avvenne nel 1644, per opera dei Manciù che conquistarono Pechino dando vita alla dinastia Qing, al potere fino al 1912. Ma come cambia la storia cinese se né i mongoli né i Manciù riescono a forzarla ed essa rimane inviolata fino ai giorni nostri? E se i Mongoli concentrassero i loro sforzi sull'Occidente, o addirittura sull'Africa? (made in Inuyasha Han'yō)
I Mongoli legnati a Legnica. Oggi praticamente tutti gli storici concordano sul fatto che se non fosse stato per un evento completamente inatteso, ovvero l'invasione mongola e la conseguente catastrofica Battaglia di Legnica, la Polonia sarebbe uscita dal periodo della frammentazione feudale e si sarebbe unificata entro la metà del 13° secolo sotto la guida di Enrico II il Pio. E se davvero i Polacchi riuscissero a sconfiggere i Mongoli a Legnica, magari perché Federico II di Svevia e Béla IV d'Ungheria si degnano di mandare aiuti o perché Miecislao II il Grasso, cugino di Enrico, non si ritira inaspettatamente perché ingannato da un trucco dei Mongoli? A cosa altro potrebbe portare una sconfitta mongola a Legnica, oltre ad una riunificazione della Polonia? Ci saranno conseguenze anche sulla successiva Battaglia di Mohi in Ungheria e quindi per il resto d'Europa? (opera di Generalissimus)
La Battaglia (ucronica) del fiume Nidda. 5 agosto 1242: l'armata dell'Orda d'Oro, forte di 120.000 guerrieri mongoli addestratissimi e fedeli fino alla morte al loro condottiero Batu Khan, nipote di Gengis Khan, si scontra nella Battaglia del fiume Nidda, poco a ovest di Francoforte sul Meno, con l'esercito capeggiato dall'Imperatore Federico II di Hohenstaufen, forte di 100.000 uomini. In esso alle truppe germaniche si aggiungono quelle delle città ghibelline dell'Italia settentrionale, guidate da Ezzelino III da Romano, le forze del Regno di Sicilia guidate da Corrado e quelle del Regno di Sardegna al comando di Enzo, entrambi figli di Federico II, un contingente francese inviato da Re Luigi IX, le truppe polacche di Boleslao V il Casto e quelle boeme di Venceslao I, oltre alle schiere dei Cavalieri Templari, dei Cavalieri Ospedalieri e dei Cavalieri Teutonici. È in gioco il destino dell'Europa: Papa Innocenzo IV, eletto in fretta e furia in un clima di emergenza, ha persino revocato la scomunica contro l'imperatore Federico, pur di coalizzare tutte le forze cristiane sotto le sue insegne. Come andrà a finire? (questa invece è di Enrica S.)
Il Khanato di Costantinopoli. Nei primi anni '40 del 200, l'orda mongola dilaga in Asia e arriva a contatto con l'impero di Nicea. Siamo negli anni di governo di Ogodei Khan, successore di Gengis, e di Batu Khan, che poi sarà il fondatore dell'Orda d'Oro dopo la dissoluzione del khanato mongolo. Comunque, storicamente è singolare che i Mongoli non abbiano assaltato Costantinopoli: questo perchè la città e l'area erano talmente messe male che non le valutarono degne del loro tempo. I rapporti con Nicea furono stranamente cordiali e Ogodei diede "in prestito" alcuni reparti di mercenari alani (probabilmente cumani) per i piani di conquista dei niceni a danno dell'impero Latino. Ma ipotizziamo che ad Ogodei gli giri male e muova con 70.000 uomini contro Nicea, offrendo sottomissione oppure morte. In quel tempo Giovanni III Ducas aveva appena rotto i rapporti con i Bulgari e si trovava duplicemente impegnato contro i latini e gli epiroti nella speranza di mettere piede in Tracia orientale. Immaginiamo quindi che Giovanni accetti la sottomissione in cambio di poter continuare a governare le sue terre. Durante un incontro con il Khan, il piccolo basileus gli racconta le storie della città d'oro e Odogei ne è così colpito che decide di supportare la causa del suo vassallo, ovviamente riservandosi Costantinopoli per sè. Dopo aver espugnato Alicarnasso, Focea e altri possedimenti latini, restituendoli a Nicea, il khan attraversa il Bosforo su navi fornite dai niceni e dai genovesi, muove in Tracia, sbaraglia i suoi nemici e prende Costantinopoli senza nemmeno combattere, unificando i suoi possedimenti già presenti in Valacchia con quelli appena acquisiti. Convertitosi astutamente all'Ortodossia, Odogei diventa il gran Khan di Costantinopoli e, alla sua morte, Batu Khan la pone come sua capitale nella neonata Orda d'oro. Ovviamente non sorgerà alcun Impero Ottomano: a quel tempo il bey Ertugrul era un minuscolo capo tribale che serviva sotto i Seljuk, appena installato in un villaggio all'estrema periferia del sultanato, e con un khanato a Costantinopoli gli unici turchi che sarebbero stati indipendenti sono il Montone Bianco e il Montone Nero. Quanto sarebbe divertente e improbabile la sopravvivenza del khanato bizantino fino ad oggi? (farina del sacco di Basileus TFT)
Cumania. I Cumani, dopo la grande invasione mongola, dovettero sloggiare dalle loro terre a nord del Mar Nero. Molti di loro, valenti guerrieri e cavallerizzi, fuggirono a chiedere ospitalità presso il popolo che secoli prima avevano scacciato e che nel frattempo si era "civilizzato", diventando un grande regno, ossia l'Ungheria. I sovrani magiari accettarono volentieri, poiché avere uomini forti e valenti che controllavano i passi dei Carpazi settentrionali, poco abitati, se non da genti slave, di cui non si fidavano molto, faceva sempre comodo. La terra in cui si stanziarono, oltre il Tibisco, venne ribattezzata dai magiari Kunsag. Ora, nella nostra timeline i Cumani, pur mantenendo a lungo le proprie tradizioni (i re ungheresi concedettero che rimanessero della loro fede animista con una patina sincretico-musulmana), nel corso dei secoli finirono per magiarizzarsi completamente, pur lasciando qualche impronta linguistica sull'ungherese. Inoltre San Domenico di Guzman, pervaso da zelo missionario, voleva andare a convertire proprio i Cumani, ma Innocenzo III convinse lui e Diego Acevedo a prendere la via della Linguadoca per contrastare la diffusione del catarismo. Poniamo che Domenico non si lasci distrarre. Molto probabilmente il papa troverà qualcun altro da mandare in Occitania, in quel fiorire di movimenti religiosi che fu il periodo tra gli ultimi anni del XII e la prima metà del XIII secolo. Magari riciclerà i Valdesi, riabilitandoli. Comunque Domenico andrà dai Cumani e, essendo una persona intelligente, farà quello che hanno sempre fatto i santi intelligenti quando vogliono mettersi a convertire un popolo: imparare la lingua e tradurre la bibbia, chiedendo dispense particolari al pontefice sull'uso del latino. Grazie al fatto di avere un testo scritto nella propria lingua e magari, almeno per un po', un rito liturgico particolare, la lingua e la cultura cumana non scompariranno. Certo, regrediranno, assimilandosi progressivamente sul lato ungherese, ma quello che perderanno a sudovest guadagneranno a nord-est, assimilando le popolazioni delle attuali Transcarpazia e Maramures. Il loro destino seguirà quello degli ungheresi fino al 1526, quando si sottometteranno volontariamente agli Asburgo. Nel 1918 cosa accadrà? l'ipotesi più probabile è che diventino uno stato indipendente, anche se magari "punito" a nord a vantaggio dei polacchi e a est a vantaggio dei romeni (anche se dipende da quanto presto si distaccano dal carro ungherese). Solita dittatura di stampo fascista tra le due guerre e solita occupazione da parte dell'armata rossa con annesso ingresso nell'orbita sovietica. Sarà comunque una tra le "baracche allegre del gulag", come le altre due repubbliche "asburgiche" in mano russa (non escluso un intervento cumano a favore degli ungheresi nel '56, poi represso). Nell'unione europea dal 2004 ma non nell'euro. La bandiera è a due strisce, azzurra sopra e verde sotto, con il simbolo antico del leone che ha sostituito la falce ed il martello dal 1989... (genialissima idea di Paolo Maltagliati)
Etelchia. E se invece i Peceneghi prima e i Cumani dopo non riescono ad eliminare totalmente i "magiari dell'est", quelli che non attraversarono i Carpazi? Mettiamo che rimangono almeno in parte nella regione che gli storici di Budapest chiamano Etelkoz, in una zona compresa tra il Siret ed il Dnepr, a sud-est della Volinia. Loro, a differenza dei cugini occidentali, diventano ortodossi, sottomessi alla Rus' di Kiev, poi, per resistere alle invasioni mongole e tatare, si alleano alla Galizia-Volinia. Si alleano o ne finiscono sottomessi? certo è che, dalla seconda metà del XIV secolo, finiscono nell'orbita Lituana prima e polacca poi. I Polacchi li usano come carne da macello per contrastare i tatari di Crimea, mostrando loro non troppa gratitudine, cosa per cui alla fine fanno come i cosacchi e passano alla sponda moscovita. Rimanendo doppiamente fregati, perché vessati sia dai russi, sia dai ruteni. Il loro sogno di indipendenza nasce nel 1918. Ce la faranno a ottenere uno stato loro, oppure rimarranno fregati come gli ucraini? (personalmente propendo per la seconda ipotesi) In ogni caso, idem come sopra: orbita/dominio sovietica/o. Nella speranza che non aiutino troppo i nazisti avanzanti per finire spazzati via come i tatari di Crimea, anche se temo che potrebbe andare proprio a finire così: immaginatevi i nazisti che si portano dietro una divisione dei "cugini" ungheresi d'occidente come liberatori. Oltretutto, non essendo slavi, non sarebbero neanche trattati così male come gli ucraini, anche se non saprei dirvi le perverse logiche delle SS come potrebbero considerare la questione. Forse riusciranno ad ottenere l'agognata indipendenza nel 1991, come "Repubblica di Etelchia". Quali e quante differenze linguistiche sussisteranno tra il magiaro orientale e quello occidentale? e tra questi due e il Siculo (ungherese di Transilvania) e lo Csango (ungherese di Moldavia)? Saranno mutuamente intelligibili oppure no? (ancora made in Paolo Maltagliati)
Il Lago Ghiacciato. Nel 1242 la disfatta del Lago Peipus, subita dai cavalieri dell'Ordine Teutonico da parte di Alexander Nevsky, principe di Novgorod, segnò la fine della loro espansione verso est. Ma se a vincere è l'Ordine Teutonico? Il Vescovo Principe Hermann del Vescovato di Dorpat distrugge Novgorod. Allora sarà la città mercantile di Pskov a rimpiazzarla nel ruolo di capitale russa del commercio, un po' come fece Anversa con Bruges. Quali le conseguenze di quest'avvenimento? Pskov potrà annettersi Novgorod ed opporsi a Mosca, alleata con il principato di Tver ed il regno di Lituania. Più tardi i Polacchi potrebbero riuscire a dominare effettivamente la Russia. Oppure si formerà una diarchia Pskov-Mosca (come Belgio-Olanda) e nasceranno due stati russi rivali, uno fedele al patriarcato di Costantinopoli, uno autocefalo (prima ucronia russa proposta da Maggioriano)
L'Impero dell'Ordine Teutonico. Alternativa all'ucronia precedente. L'Ordine Teutonico riesce a vincere la battaglia del Lago Peipus e non solo distrugge Novgorod, ma si annette quei territori, continuando la propria espansione verso est; anche le città di Pskov e Konigsberg cadono sotto il dominio dell'Ordine. Con il passare dei decenni la presenza dell'Ordine nell'Europa Orientale disturba i vicini polacco-lituani e bizantini: i primi si scontrano con l'Ordine nella guerra dei tredici anni per il controllo della Prussia, ma sono sconfitti nel 1410 nella battaglia di Tanneberg, e con il Trattato di Torun (1466) il Gran Maestro ottiene la corona di Polonia; invece l'Impero Bizantino si vede minacciato per quanto riguarda il primato ortodosso nelle steppe russe, ormai divenute cattolicissime grazie all'intervento teutonico. Nei secoli successivi l'Ordine Teutonico continua la sua espansione verso est: ultima la sottomissione dei principati russi e approfitta del declino della potenza mongola per inglobare i territori dell'Asia centrale, arrivando fino al Pacifico. E poi? (questa è di Det0)
Nevskij il Grande. Aleksandr Nevskij non si ferma dopo la vittoriosa battaglia del lago dei Ciudi, ma continua nella sua campagna verso ovest. Scaccia i Cavalieri Teutonici dai Paesi baltici, e successivamente conquista anche la Prussia. I Cavalieri Teutonici devono fuggire e trovare altrove un luogo dove stabilirsi. Nella sua avanzata verso la Pomerania, Nevskij entra in conflitto con il Sacro Romano Impero. Dopo un iniziale successo, che lo porta a penetrare fin nel Brandeburgo, la superiorità numerica dei tedeschi ha la meglio, e i russi si ritirano in Polonia, ponendo il confine sull' Oder. Successivamente Nevskji si rivolge verso l'altra potenza che all'epoca minacciava Novgorod, la Svezia. In breve tempo conquista la Finlandia dove, sui numerosi laghi ghiacciati, può riadottare la tattica che lo portò alla vittoria sul lago dei Ciudi. L'attacco alla Svezia si rivela più difficile, in quanto la forte flotta svedese, aiutata da quella danese, impedisce qualunque tipo di sbarco. Nevskij dunque aspetta l'estate per poter passare via terra intorno al golfo di Botnia e piombare in Svezia da nord. In breve tempo conquista Stoccolma, e gli svedesi si rifugiano a sud, dove organizzano una dura resistenza. Nevskij chiede aiuto ai norvegesi, con i quali aveva già stabilito relazioni amichevoli. I russi riescono così a vincere, e in cambio concedono ai norvegesi le Svezia meridionale. Quando Norvegia e Danimarca si uniranno, sarà quest' ultima a diventare una provincia norvegese, al contrario di quanto successo nella nostra Timeline. Sul fronte orientale, invece, Nevskij mantiene rapporti amichevoli con i Mongoli e i Tatari, svincolandosi però dallo stato di vassallaggio. Di conseguenza la Russia sarà molto più orientata verso il Baltico, mentre Polonia e Svezia forse non nasceranno. In caso di ritiro dei Russi dalla Scandinavia, questa verrà unificata dalla Norvegia. A est i Khanati dell'Orda d' oro e di Sibir sopravvivranno, e l'Asia centrale e la Siberia rimarranno popolate esclusivamente da popoli altaici (ideata da Pedro Felipe)
Fidiricu II e la Scola Puètica Siciliana. Dopo la scomunica di Federico II da parte del Concilio, nel 1245 il popolo tedesco non ne vuole sapere di avere un nuovo imperatore; riabilita così Federico II, che muove guerra al papa, deponendolo e dichiarando "finita l'epoca del potere temporale della Chiesa". Il prestigio dell'imperatore svevo aumenta, tanto che vivrà ancora a lungo e non soltanto altri cinque anni in malattia e paura. Alla sua morte, tuttavia, i discendenti Corrado e Manfredi riusciranno a dividersi equamente l'Impero promuovendo la cultura: a Corrado va il titolo di imperatore di Germania, a Manfredi quello di re d'Italia. La Scuola Siciliana, grazie a Pier delle Vigne, diviene la più prestigiosa d'Europa, tanto che il dialetto siciliano è tuttora la base della lingua italiana. Dante Alighieri purtroppo non potrà scrivere il suo capolavoro in volgare toscano. Manfredi mantiene la capitale a Palermo, sua figlia Costanza sposa Pietro III d'Aragona che è incoronato re d'Italia alla morte di Manfredi e sconfigge Carlo d'Angiò, chiamato in Italia dal Papa nella speranza di recuperare i suoi domini. Unione tra le corone di Aragona e d'Italia, Pietro III diventa Pietro I d'Italia e sposta la capitale a Roma, l'Italia-Aragona sarà uno stato laico sul tipo di quello federiciano, multiculturale e protettore delle arti. In seguito unione dinastica anche con la Castiglia, si forma un regno di Spagna e d'Italia che darà inizio alle conquiste coloniali durante il suo "Secolo d'Oro": anche nelle Americhe si parlerà siciliano. Quando le due corone si divideranno? (proposta da Giovanni Ricci)
Povero Aristotele. Il Concilio di Lione del 1245 dichiara eretico l'aristotelismo. Il domenicano san Tommaso d'Aquino (1225-1274) si allinea alle conclusioni del Concilio e la sua monumentale « Summa Theologica », che fa di lui il più grande teologo di tutti i tempi, prende un indirizzo completamente diverso. Di conseguenza non ci sarà l'opposizione della Chiesa Cattolica alla nascita della scienza moderna, di stampo fortemente antiaristotelico, e Galileo potrà predicare indisturbato il copernicanesimo (nuova ucronia dell'immaginifico William Riker)
Qubilay supera il nonno. La conquista dei Sung meridionali è assai più rapida ed il Gran Khan Qubilay riesce a riunire i Khanati mongoli sotto la sua giurisdizione non solo formale, portando a termine anche alcuni progetti di conquista da lui falliti (es. Giava). Le direttrici dell'espansione mongola potranno essere quattro: il Giappone, debole e diviso; l'Indocina, in particolare l'impero Birmano e il regno thailandese di Ayutthaya; Giava e le rotte delle spezie; ed il khanato di Chagatay, il che spianerà la strada a Qubilay verso l'Orda d'Oro da un lato, che diventerà quantomeno sua vassalla, e verso la Persia degli Ilkhan dall'altro. Possibile un attacco diretto verso l'Impero di Trebisonda, l'impero di Nicea e forse addirittura contro Costantinopoli... (proposta da Matteo Nardella)
La Casa di Turingia. Dopo che Innocenzo IV dichiarò deposto Federico II di Svevia, i Principi Elettori scelsero come nuovo Re dei Romani il Margravio di Turingia Heinrich IV Raspe, in opposizione a Corrado, figlio di Federico che già portava quel titolo. Il 5 agosto 1245 il Margravio sconfisse Corrado nella Battaglia del Fiume Nidda, presso Francoforte sul Meno, e convocò una Dieta Imperiale in quella città, ma egli morì a soli 43 anni il 17 febbraio 1247, e l'Impero restò in preda al caos. Ma che accade se Heinrich Raspe riesce a consolidare il proprio potere e a farsi incoronare imperatore a Roma dal Papa? (pensata da Enrica S.)
I Babenberg sugli scudi. Il 15 giugno 1246 Federico II il Litigioso non muore in battaglia presso il fiume Leitha contro il Re d'Ungheria Béla IV, egli riesce ad avere figli maschi, e così la dinastia dei Babenberg non si estingue con lui, e continua a controllare l'Austria e la Carniola. Non c'è spazio per gli Asburgo, che se vorranno ascendere al ruolo di famiglia reale o imperiale, dovranno cercare fortuna altrove, se mai ci riusciranno. Come cambia la storia dell'Austria e dell'Europa? (ancora William Riker)
La palma della Vittoria. Vittoria fu una città-accampamento situata tra Parma e Fidenza e costruita nel 1247 da Federico II durante l'assedio di Parma, per trascorrervi i mesi invernali nell'attesa della capitolazione della città: nelle intenzioni dello Svevo, una volta rasa al suolo Parma, i suoi abitanti avrebbero dovuto confluire a Vittoria, il cui nome evocativo adombrava il destino di futura capitale imperiale. Nel febbraio del 1248, però, le forze guelfe e parmensi, guidate dal legato papale Gregorio da Montelongo, conquistarono e distrussero il campo imperiale. Venne persino catturato il tesoro imperiale e la corona. Come sarebbe cambiata la storia se l'assedioa vesse avuto successo? Vittoria, sarebbe potuta diventare la sede della corte imperiale? (ideata da Pietro Bosi)
Corrado IV il Longevo. E se Corrado IV di Svevia non contraesse la malaria (o scampasse all'avvelenamento, come dicono le malelingue) e vivesse almeno 40 anni in più? Riuscirà a risolvere il suo contenzioso con il Papato? Senza Interregno in Germania e con una Successione incontrastata di Corradino verrebbe meno ciò che ha inflitto un colpo mortale all’Impero, che a questo punto nel giro di al massimo uno o due cambi dinastici diventerebbe di fatto ereditario e si configurerebbe come uno Stato Nazionale equivalente al (quasi gemello) Regno di Francia: Incameramenti nei Beni della Corona, Inalienabilità degli stessi, forse alla fine Legge Salica di Successione e Indisponibilità della Corona (è di Generalissimus e di Bhrg'hros)
Ottocaro I di Germania. Gertrude di Hohenberg, moglie di Rodolfo IV, conte d'Asburgo, perde un figlio per aborto spontaneo all'inizio del 1250. Questo bambino (in realtà una bambina) sarebbe stato, nella HL, Matilde d'Asburgo. Questo non solo fa sprofondare Gertrude in una depressione postnatale che elimina dalla storia la prole successiva, ma inoltre, a partire dal 1273, Rodolfo si ritrova senza merce di scambio con cui fare leva su Luigi II (1229-94), conte palatino del Reno e duca dell'Alta Baviera, o su Alberto III, duca di Sassonia-Lauenburg. Così, in questa Timeline, quando si svolge l'elezione per il trono tedesco, non solo Alberto non riesce a fare proselitismo a favore di Rodolfo, ma Luigi si presenta in realtà come un sostenitore un po' riluttante della pretesa di Ottocaro I (1230-96), re di Boemia. Quando un assassino viene catturato dagli uomini di Luigi, gli oppositori colgono l'occasione per screditare Rodolfo accusandolo di aver finanziato un attentato alla vita di Luigi. Sebbene Rodolfo neghi di essere il mandante dell'attentato, queste accuse infondate si rivelano sufficienti a infangare la sua reputazione e a far slittare di poco le elezioni a favore di Ottocaro, che viene incoronato re di Germania ad Aquisgrana all'inizio del 1274. Che accade? (pensata da Strataghemma)
Luigi IX/2. Luigi IX, conosciuto come "il santo", è stato un buon sovrano medievale francese, protagonista delle ultime velleitarie crociate contro i musulmani. Negli anni del suo regno, tuttavia, stava accadendo qualcosa di importante in Europa, La dinastia Hohenstaufen stava per perdere la sua lotta fatale contro i guelfi, determinando l'inizio di un periodo politicamente incerto in cui la corona imperiale fu vacante (Grande Interregno). Suo fratello Carlo d'Angiò ne approfittò per conquistare il Regno di Sicilia, ma Luigi non risulta si sia interessato alla Germania. Se non fosse stato così religioso, avrebbe magari preferito lasciar perdere le crociate e rivendicare la corona imperiale come avrebbe poi fatto il figlio Filippo? In questo caso forse sarebbe stato scomunicato e non sarebbe riuscito a controllare il paese, ma nel periodo in cui avrebbe tenuto la corona avrebbe potuto fare dei favori al fratello Carlo attribuendogli titoli e funzioni in Italia (Carlo sarebbe riuscito a stabilire dei domini nella parte settentrionale dell'Italia dai quali i suoi successori avrebbero potuto tentare di controllare tutto il paese?) Oppure, se avesse avuto una mentalità più "moderna" avrebbe pensato di approfittare dell'interregno per arrotondare i suoi domini nella valle del Reno, conquistando subito quei territori che la Francia in HL ha rivendicato per secoli? In questo caso forse in nobili tedeschi si sarebbero affrettati a scegliere un nuovo imperatore, e quindi il Grande Interregno si sarebbe chiuso molto prima e con un'altro personaggio rispetto alla HL. La corona imperiale sarebbe potuta finire ad Alberto di Turingia, la cui discendenza dura ancora oggi, abbastanza ramificata... (una trovata di Alessio Mammarella)
Luigi IX/3. Al contrario, San Luigi IX si allea con Qubilay Khan e con il Prete Gianni, conquista Gerusalemme ed estende la propria influenza a tutta l'Europa (proposta da Lord Wilmore)
Mansura. La Battaglia di Mansura, scontro decisivo della VII crociata, fu persa perché Roberto I d'Artois, fratello di San Luigi IX avanzò prima del previsto, scombinando l'ordine di marcia. Ma se il conte evita questa bischerata cosmica, e i crociati vincono a Mansura? (se lo chiede Tommaso Mazzoni)
Senza i Paleologi. Nel 1253 il futuro imperatore bizantino Michele VIII Paleologo venne accusato di tradimento davanti all'Imperatore di Nicea Giovanni III Vatatze. L'unico modo che aveva per dimostrare la propria innocenza era affrontare un'ordalia: se fosse stato capace di tenere in mano un pezzo di metallo arroventato, allora sarebbe stato scagionato. Ma quando Giovanni III gli ordinò di prendere il ferro e iniziare la prova, Michele rispose che se uno dei suoi principali accusatori, il Metropolita Foca di Filadelfia, fosse riuscito a prendere il ferro dall'altare con le proprie mani e porgerlo a lui, lo avrebbe ricevuto con piacere, fiducioso del fatto che la verità sarebbe stata rivelata. Così facendo, il Paleologo la sfangò ed evitò una condanna a morte certa. E se invece le cose andassero diversamente? Come se la caverebbe l'Impero di Nicea, e di conseguenza l'Impero Bizantino, con i Lascaris che rimangono in sella e senza i Paleologi alla sua testa? O i Turchi si ritroveranno davanti un bersaglio ancora più facile per le loro conquiste? (sempre Generalissimus)
E un Plantageneto come imperatore. Riccardo di Cornovaglia, Re di Germania nonché uomo più ricco dell'Europa dell'epoca, si vide offerta la corona di Sacro Romano Imperatore dal papa dopo la morte di Federico II di Svevia da Papa Alessandro IV, ma al pontefice questi rispose che avrebbe detto no perfino se fosse andato a prendergli la Luna e gliela avesse regalata. E se invece il Plantageneto dicesse di sì? Il Papa gli offerse anche il Regno di Sicilia, nel tentativo di sloggiare Manfredi, ma dovette rifiutare perchè non disponeva di appoggi sufficienti. Se però fosse imperatore... (a quattro mani Generalissimus e Dario Carcano)
Edmondo I di Sicilia. Nel 1254 Enrico III d'Inghilterra ottenne da papa Innocenzo IV la corona di Sicilia per il figlio secondogenito Edmondo il Gobbo, conte di Lancaster, purché la sottraesse con le proprie forze a Manfredi d'Altavilla. Tuttavia le spese per la spedizione spinsero il Plantageneto a rinunciare alla spedizione nel 1263, nonostante cinque anni prima Alessandro IV lo avesse minacciato di scomunica. Nel 1265 una offerta simile fu fatta a Carlo d'Angiò, fratello minore del re di Francia Luigi IX, il Santo, e questa volta andò a buon fine, con l'instaurazione di una dinastia francese a Napoli. Quali sarebbero invece le conseguenze se Enrico III non solo tentasse l'impresa, ma riuscisse a conquistare il regno di Sicilia e vi instaurasse come re il suo secondogenito, Edmondo il Gobbo? Come cambia la storia del regno di Sicilia sotto i Plantageneti? (di nuovo Generalissimus e Dario Carcano)
Il Regno di Castiglia, León e Svevia. Dopo la morte di Corrado IV nel 1254, Re Alfonso X di Castiglia reclamò il Ducato di Svevia per diritto materno, in quanto figlio di Beatrice di Svevia, a sua volta figlia di Filippo, Duca di Svevia e Re di Germania. Papa Alessandro IV lo appoggiò, e nel 1255 scrisse una lettera alla nobiltà sveva, ma le rivendicazioni di Alfonso non ebbero alcun seguito. E se invece il monarca iberico andasse fino in fondo? Quali sarebbero i risultati di questa strana unione dinastica? Alfonso avrebbe una pezza d'appoggio migliore per diventare Sacro Romano Imperatore, visto che era già Re dei Romani, o questo onore toccherà a qualche altro monarca spagnolo? (sempre Generalissimus)
I Mongoli in Africa/1. Dopo la distruzione di Baghdad nel 1258, il successivo obiettivo di Hülegü Khan doveva essere l'Egitto. Sebbene non ambisse al titolo di Qagan dei Mongoli Hülegü scelse di rimandare il progetto di invasione per poter partecipare al Khuraldai che doveva scegliere il successore di suo fratello Möngke. Due anni dopo i Mongoli ci riprovarono, ma con una quantità inferiore di guerrieri, che furono rovinosamente sconfitti dai Mamelucchi egiziani (schiavi guerrieri di etnia turca o circassa, quindi azeri o georgiani) ad Ain Gialud ("la fonte di Golia") in Palestina, luogo identificato dalla tradizione con quello del memorabile duello tra il giovane Davide ed il colossale campione filisteo. L'espansione mongola verso l'Egitto fu bloccata per sempre: è il racconto di Davide e Golia che si ripete. Ipotizziamo però che Hülegü sia meno rispettoso verso quello che era ormai solo un puro formalismo e decida di procedere coi suoi 150.000 cavalieri Mongoli conquistando Il Cairo.Gli stati barbareschi verranno annientati, si rischierà la distruzione di tutti i centri abitati che non si arrendono e un notevole decremento della popolazione dell'Africa settentrionale; Con la pax mongolica estesa anche in questi territori, Venezia e Genova porranno le loro basi in Barberia e monopolizzeranno il commercio dell'oro proveniente dall'Africa. Magari Marco Polo esplorerà l'Africa! La colonizzazione dell'Africa inizierà prima? Il Khanato d'Africa resisterà? Se sì, la cultura islamica assorbirà i Mongoli che si stanzieranno in Egitto. Se no, quando la marea mongola si ritirerà, ci vorranno notevoli sforzi ed un ungo periodo di tempo per ripristinare le strutture sociali e civili e iniziare un minimo di progresso nella zona. In ogni caso, come cambia la storia dell'area? (proposta da Enrico Pizzo ed Enrico Pellerito)
Hulegu in Anatolia. Il gengizkhanide Hulegu Khan nel 1258 espugna Baghdad e mette a morte l'ultimo Califfo; viene quindi fermato in Galilea dai Mamelucchi. La presenza dei turchi Selgiuchidi nella regione di Dhu al-Qadir, Erzurum e Sivas blocca il suo ingresso in Asia Minore. Malgrado gli Ottomani mantengano molti tratti dell'impero dinastico mongolo, la Turchia non entrerà mai nell'orbita dell'impero gengizkhanide, né di quello Timuride, di fatto (la battaglia di Ankara non fu seguita da una terza penetrazione turcomanna). Ma se l'Anatolia non è più greca dall'ottavo o dal nono secolo (Amorio), probabilmente entra nell'orbita azera, armena e curda, venendo così annessa di peso dai Mongoli. Il confine tra Ilkhan e Jujidi dell'Orda d'Oro va da Tabriz a Trapzon, rendendo al rivalità fra i due khanati molto più grave e rivelante ai fini della politica del Grande Khanato. Ankhara sarebbe il limite fra una regione turco-arabo-greca e una mongolo-turcomanna. Alessandretta sarà una solida testa di ponte mongola sul Mediterraneo. Forse i successori di Hulegu tenteranno la riunione con i loro cugini russi attraverso i Dardanelli? Fino a dove si spingerebbe Timur? Immagino una grande battaglia navale fra le forze latine e greche alleate contro il mongolo invasore nel Mar di Marmara (vedi alla voce Salamina, vedi alla voce Lepanto). E durante il periodo di disgregazione dell'impero timuride? Probabilmente l'elemento iranico prevarrà, forse nella forma di una serie di dinastie armene ortodosse: fino alla prima guerra fra ottomani e persiani la regione compresa fra Anatolia e Caspio era ricchissima. Come cambia l'impero Ottomano? Come cambia la Safawiyya? Come cambiano i Mamelucchi? (l'ha pensata Iacopo)
Orda su orda. Nel 1259 i Tartari saccheggiarono la Polonia, e Papa Alessandro IV pensò di risolvere la questione una volta per sempre indicendo una crociata contro di loro. Nessuno rispose però all'appello e la proposta cadde nel vuoto. E se invece la crociata avesse luogo? O questa avrà solo effetti controproducenti, considerato che i Tartari in questione altro non sono che il Khanato dell'Orda d'Oro? (ideata da Generalissimus)
Kamikaze/1. Il fallimento dell'invasione Mongola del Giappone nel 1274 fu essenzialmente dovuto alla decisione del Generale Jun-gi di reimbarcarsi per la Cina. Questi, nonostante i successi iniziali ottenuti, era rimasto impressionato dalla furia di un tifone che aveva causato gravi danni alla flotta Mongola, facendogli temere di restare bloccato sul suolo giapponese senza possibilità di ricevere aiuto dal continente. I potizziamo che Jun-gi sia meno impressionato dal tifone e decida di non reimbarcarsi, conservando la testa di ponte sul territorio Giapponese. Il Giappone viene conquistato dai Mongoli, diventando l'ennesima provincia del loro impero; quando questo cade ad opera dei Ming viene inglobato nell'impero del Cielo; durante la rivoluzione diventa (assieme a Taiwan) roccaforte dei nazionalisti ma indistinguibile dalla Cina continentale. Senza il Giappone a minacciare gli Usa magari la guerra fredda si combatte tra Germania e America? (a quattro mani Filobeche ed Enrico Pizzo)
Kamikaze/2. Alternativa all'ucronia precedente. Il Giappone cade sotto la dinastia mongola Yuan. Ipotizzando che l'elite mongola crei un khanato sull'isola, il Giappone potrebbe trovare un'unificazione già ai primi del XIV secolo e sviluppare uno stato nazionale. La lingua mongola si estingue nel giro di un secolo ma lascia prestiti in quella giapponese, anche le tradizioni mongole rimangono e il titolo di khan sostituisce quello di Tenno e di Shogun. Mentre la Cina si chiude, il Giappone si apre. I giapponesi sviluppano un impero commerciale e militare notevole, e ereditato dai mongoli un grande spirito di conquista che però sfogano via mare, non dimentichiamo che i mongoli non vengono cacciati ma si assimilano e le tradizioni mongole restano in eredità ai giapponesi. Nel 1433 l'ammiraglio cinese Zheng He, licenziato dalla corte Ming, si rivolge al khan giapponese, che affida diversi incarichi a lui e ai suoi uomini più fedeli. Nel 1500 l'impero del Giappone controlla un'area che spazia dalle Filippine a Taiwan, da Giava alla Nuova Guinea: inizierà una lunga lotta con i portoghesi prima e gli olandesi poi (questa è di Rivoluzionario Liberale)
« E quella fronte c'ha 'l pel così nero / è RE Azzolino » (Inf. XII, 109-110) In questo sito sono state avanzate parecchie ipotesi circa un proto-regno d'Italia prima dei Savoia. Gli attori sono stati, di volta in volta, i Visconti, gli Sforza, le varie dinastie del regno di Sicilia, gli stessi Savoia. Nessuno però ha mai preso in considerazione l'unico uomo che, prima di molti altri, fu a un passo da realizzare se non un regno d'Italia, perlomeno qualcosa di molto simile a esso: Ezzelino da Romano. Al culmine della sua carriera, questo avventuriero nonché vicario imperiale si era trovato tra le mani un vastissimo territorio che abbracciava quasi per intero il Veneto (eccettuata Venezia) gran parte della Lombardia, il Trentino e territori minori in Emilia. La parabola di Ezzelino si concluse il 27 settembre 1259 con la sconfitta di Cassano d'Adda. Ipotizziamo però che Ezzelino vinca la battaglia di Cassano e si diriga a Milano, conquistandola. Diventa de facto il padrone dell'Italia Settentrionale. Venezia e il Papa in un modo o nell'altro si devono riconciliare con lui. Non avendo figli legittimi, saranno i suoi nipoti, figli del fratello Alberico, a proseguire il suo sogno regale. Una volta assicuratasi la parte con Venezia, interessata più ai commerci e agli empori in Oriente che alla Terraferma Veneta, i da Romano si concentrano su Genova e, dopo un lungo assedio, la conquistano con l'aiuto degli stessi Veneziani. Con un potente alleato nel Nord d'Italia, anche la discesa di Enrico VII è più proficua e Firenze viene conquistata. In segno di ringraziamento l'imperatore regala la città ai da Romano, che aggiungono un altro tassello ai loro domini. Inoltre la strada per il Sud è spianata: l'esercito imperiale e quello dei da Romano, dopo aver saccheggiato Roma, si dirigono alla volta di Napoli. Roberto d'Angiò è costretto alla resa. I da Romano rimangono, per volere imperiale, gli unici e incontrastati padroni dell'Italia Centrosettentrionale e il Papa, ridotto a più miti consigli, è costretto suo malgrado a incoronare Alberichetto II da Romano come Re d'Italia (pensata da Never75 e da Renato Balduzzi)
Ezzelone da Romano. Alternativa all'ucronia precedente. Ezzelino viene a patti col papa e si dichiara formalmente suo vassallo. In cambio il pontefice è più che disposto a conferire legittimità ai territori da lui conquistati. Si consolida così una potente signoria che fa da argine a Venezia e Milano. Quali sviluppi? (ancora Never75)
Gli Aleramici sugli scudi. « Quel che più basso tra costor s'atterra, / guardando in suso, è Guiglielmo marchese, / per cui e Alessandria e la sua guerra / fa pianger Monferrato e Canavese » (Purgatorio VII, 133-136) Guglielmo VII marchese del Monferrato grazie ad una rete di alleanze, tra cui Alfonso X Re di Castiglia e l'Arcivescovo di Milano Ottone Visconti, riuscì ad occupare il Vercellese, il Pavese e diventare signore di Milano. Il Marchese del casato degli Aleramici riesce a mantenere la Signora su Milano facendola diventare ereditaria. I Visconti alleati del Monferrato diventano signori di Brescia e Bergamo, mentre i Savoia rappresentano un costante nemico ad ovest. Nel corso del secolo XIV il dominio degli Aleramici si consolida a Milano e ottiene numerose conquiste in varie parti d'Italia. I Visconti espandono il loro dominio verso est a discapito di Padova, Verona ecc. Il casato di Monferrato, grazie all'appoggio imperiale ottiene il vicariato imperiale in Lombardia, ed il titolo Ducale di Milano (a peso d'oro). La fine del secolo XIV e l'inizio del secolo XV vede le guerre di Lombardia scatenarsi tra le varie signorie, Venezia e Firenze appoggiano i Savoia contro gli Aleramici, ma questi sono supportati dai Visconti e da Genova. Fino a che i Visconti in accordo con i Savoia, tradiscono gli Aleramici e con un colpo di mano occupano Milano con le pretese dell'antica signoria, mentre i Savoia occupano il Monferrato e il Vercellese. Solo Pavia rimane l'ultimo lembo del dominio Aleramico, successivamente passato ai Paleologi. Con la pace tra Venezia, Savoia e Firenze con Milano si concludono le guerre d'Italia, provvisoriamente... Sviluppi? (made in Alessio Benassi)
« Lo strazio e 'l grande scempio / che fece l'Arbia colorata in rosso » (Inf. X, 85-86) In Toscana Manfredi appoggia le forze di Siena ed i ghibellini fuoriusciti da Firenze, che, guidati dal grande condottiero Farinata degli Uberti, il 4 settembre 1260 travolgono le milizie guelfe di Firenze sul torrente Arbia: è la celebre battaglia di Montaperti, ricordata anche nella Divina Commedia. « Ma fu' io solo, là dove sofferto / fu per ciascun di tòrre via Fiorenza, / colui che la difesi a viso aperto » (Inf. X, 91-93), fa dire Dante a colui che sembra avere « l'inferno a gran dispitto »: quando cioè i senesi proposero di radere al suolo Firenze, Farinata fu l'unico che si oppose e la salvò. Ma che accade se il ghibellino è più vendicativo? Una volta distrutta Firenze, cinque anni prima della nascita di Dante, chi sarà il padre della lingua italiana? Senza i Medici, che ne sarà dell'Umanesimo e del Rinascimento? E senza l'ago della bilancia, cioè Lorenzo il Magnifico, Milano o Venezia riusciranno a costruire uno stato nazionale almeno nell'Italia centrosettentrionale? (se lo chiede William Riker)
La capitale di Santa Zita. La tradizione vuole che il Ducato di Tuscia sua stato istituito nel 576 da Gummarito, che avrebbe scelto di fissare la propria residenza nella città di Lucca. Indipendentemente dalla storicità o meno della figura di Gummarito, vero è che Lucca fu per lungo tempo il centro amministrativo della Tuscia, ruolo mantenuto anche dopo la conquista Franca del Regno Longobardo e la riorganizzazione del Ducato prima in Comitato e poi in Marca. Nel corso dell'XI secolo il collasso dell'autorità Imperiale nel Nord Italia portò alla formazione di una galassia di micro-entità politiche su base cittadina. Anche Lucca, con i Diplomi Imperiali del 1084, 1116 e 1162, seguì il trend trasformandosi in Libero Comune. Nei secoli successivi il Libero Comune di Lucca fallì nel tentativo di mantenere il ruolo di città leader della Toscana, sostituito in ciò dalla rampante Firenze, ma riuscendo a conservare la propria indipendenza... almeno fino all'arrivo delle armate Napoleoniche. Orbene, quali modifiche ucroniche occorre apportare alla nostra linea temporale, affinchè oggi la capitale della Toscana (e, magari, la capitale culturale d'Italia) sia Lucca e non Firenze? (a quattro mani Enrico Pizzo e William Riker)
Il Regno di Galizia-Volinia-Ungheria. Nel corso della loro storia l'Ungheria e il Principato di Galizia-Volinia si ritrovarono spesso ai ferri corti, arrivando più volte allo scontro armato tra di loro, ma senza ottenere alcun risultato significativo. Ma cosa accadrebbe se uno dei due stati riuscisse a prevalere sull'altro, conquistandolo? (made in Generalissimus)
L'Austria ungherese. E se Béla IV d'Ungheria vincesse la Battaglia di Kressenbrunn del 1260 e riuscisse ad impadronirsi dell'Austria? E se invece riuscisse ad assoggettare il Secondo Impero Bulgaro? (sempre Generalissimus)
La Scozia scandinava. La Guerra scozzese-norvegese del 1262 si conclude con una completa disfatta del Regno di Scozia, il quale viene conquistato da Haakon IV di Norvegia, che a sua volta lo affida a suo figlio Magnus. Cosa succede alle isole britanniche? (ancora Generalissimus)
La battaglia di Settepozzi. Quella in oggetto è una delle tante battaglie apparentemente marginali le cui ripercussioni furono però enormi. Siamo nel 1263, i niceni hanno appena riconquistato Costantinopoli. Obiettivo primario dell'imperatore era assicurarsi il dominio del bacino dell'Egeo e per fare questo doveva sbarazzarsi rapidamente dei veneti, sapendo che una volta caduti loro gli Stati Latini sarebbero stati deboli ed esposti. Sapendo che la guerra sarebbe stata lunga e faticosa si negoziò un'alleanza con la rivale del momento di Venezia, ossia Genova. La flotta combinata aveva come scopo la conquista di Negroponte, punto strategico per permettere all'esercito bizantino di dominare il mare. Tuttavia, a causa della titubanza dell'ammiraglio genovese la battaglia si risolse in una catastrofe e arrise a Venezia che aveva meno della metà della navi dei coalizzati. La cosa portò l'Impero non solo a perdere la speranza di dominio sull'Egeo ma a rompere l'alleanza con Genova che sarà ripresa solo decenni più tardi. Inoltre, con l'Egeo saldamente nelle mani dei veneti, i bizantini cambiarono il bersaglio delle loro campagne, concentrandosi principalmente contro il despotato di Tessaglia e di Epiro. Ma se invece a Settepozzi i veneti perdono, i Romei conquistano Negroponte e l'Egeo diventa di nuovo un lago bizantino, pieno di mercanti genovesi anziché veneziani? (proposta da Basileus TFT)
Dante de los Alegairos. Dante Alighieri nasce a Burgos, si chiama Dante de los Alegairos e viene esiliato dal re di Castiglia, si rifugia a Firenze e scrive la "Comédia de Dios" in castigliano; ad accompagnarlo nel suo viaggio all'Inferno è lo spagnolo Seneca, in quello in Paradiso è l'altro spagnolo Isidoro da Siviglia (un suggerimento di William Riker)
Die Göttliche Komödie. Com'è noto, pur essendo Guelfo, Dante era un ammiratore dell'Imperatore Enrico VII di Lussemburgo. E se, dopo essere stato esiliato da Firenze, si trasferisce in Germania, dove il potere imperiale è più forte, alla corte prima di Enrico VII e poi di Ludovico IV di Baviera? Potrebbe scrivere la sua opera principale in lingua tedesca, segnando l'inizio di una nuova fase della letteratura germanica. Come sarà strutturato il poema nazionale teutonico? (pensata da Renato Balduzzi)
Evesham. Ad Evesham il 4 agosto del 1265 avvenne una battaglia che cambiò la Storia d'Inghilterra. Fu lo scontro decisivo della Seconda Guerra dei Baroni, nel corso della quale Simon de Montfort, sesto Earl di Leicester, guidò alcuni baroni ribelli contro le forze realiste, guidate dal principe Edoardo. Grazie al tradimento degli alleati gallesi, il de Monfort si trovò a fronteggiare un esercito quattro volte più numeroso del suo e che si trovava in posizione favorevole: fu un massacro. Ammettiamo che invece i gallesi non si ritirino. Edoardo viene sconfitto e muore. L'Inghilterra si evolve in maniera analoga al Sacro Romano Impero, un'accozzaglia di principati feudali in cui il re è soltanto un primus inter pares, oppure alla polacca... In ogni modo è un attore secondario nella Storia europea... E magari la guerra dei 100 anni nasce dal tentativo francese di conquistare l'Inghilterra! (altra idea del francese Perchè no?)
La corsa al Polo. I fratelli Matteo e Nicolò Polo intendono recarsi presso la corte del Khan mongolo per aprire nuove rotte commerciali, ma gli Arabi restano un baluardo insuperabile, considerando nemici giurati sia i Mongoli sia i Crociati, e per di più si incrina la pax mongolica lungo la Via della Seta a causa di un'epidemia anticipata di peste nera, di lunga durata. Tutto ciò rende meno conveniente il commercio terrestre. Allora i fratelli Polo, ricordando la vocazione marinara della loro città, decidono di anticipare l'impresa dei fratelli Vivaldi, circumnavigando prima l'Africa, poi l'India e infine l'Indocina, e facendo affidamento su carte nautiche rubate agli Arabi nel corso di un loro precedente viaggio in Egitto. Essi portano con sé anche il giovane Marco, e dopo tre anni di navigazione riescono a giungere nel porto di Shanghai, e a farsi ricevere dal Gran Khan Qubilay. Marco resta a Khanbaliq presso la corte di Qubilay, che lo tratta come figlio suo e gli affida addirittura il governo di una provincia, mentre Matteo e Nicolò riescono a tornare a Venezia ripercorrendo a ritroso la via dell'andata. Viene così aperta con due secoli di anticipo la via marittima delle Indie, ed inizia la colonizzazione veneziana delle coste dell'Africa, simile a quella portoghese della nostra Timeline, attraverso la costruzione di fondachi nelle principali città dell'Estremo Oriente. I Mamelucchi si alleano con Venezia invece che con Genova; con l'oro proveniente dal commercio delle spezie, c'è la possibilità che questi ultimi siano la potenza dominante del mondo islamico, al posto degli Ottomani, perché i commercianti italiani convincono i Mamelucchi dell'utilità delle armi da fuoco in appoggio alla cavalleria. Come cambia la storia del mondo? (anche questa è di William Riker)
Il Polo di attrazione. Marco Polo rimane in Oriente sino alla morte dopo aver innescato, complice un Qubilay Khan che diventa un Reza Pahlavi ante litteram, una rivoluzione culturale alla giapponese in quasi tutti i luoghi visitati. Sarà un suo ipotetico discendente italo-mongolo a tornare in patria e a rendere conosciuti in Europa i viaggi di Polo (questa invece è di Mattiopolis)
Una partita a Polo. Marco Polo non viene fatto prigioniero dai Genovesi, non viene incarcerato e non detta a Rustichello il suo "Milione". Tornato a Venezia, ed ancora abbagliato dallo splendore d'Oriente, tenta di fare le cose in grande: cerca di convincere i piani alti di San Marco ad intraprendere rapporti stabili con la Cina, assicurando che Venezia diventerebbe decine di volte più ricca di ogni singola nazione in Europa, così ricca che Genova apparirebbe una repubblica di straccioni in confronto allo stato lagunare. Al solo pensiero di una vittoria su Genova e di una prospettiva di arricchimento per Venezia, il Doge prepara una grande spedizione, assicurando a Polo grandi privilegi nel caso questa andasse a buon fine. Nonostante l'opposizione di varie famiglie dell'oligarchia veneta, terrorizzate al pensiero che Polo possa ottenere del potere, si dirige verso la Cina una carovana di 500 individui, tra cui anche rappresentanti del governo lagunare. Polo intuisce subito che qualcosa sta andando per il verso sbagliato già in Persia, però continua il suo viaggio e giunge in Cina, dove viene accolto dal nipote di Kublai. Questi avvisa i veneziani dei recenti avvenimenti, e le possibilità di un accordo commerciale o di rapporti politici sembrano venir meno, dato l'interrompersi del dominio diretto mongolo sulla Via della Seta. Ma il Khan, memore dell'affetto di suo nonno per Marco Polo, decide di tentare e stabilisce dei legami con Venezia. Da quel momento, i mongoli Yuan con le loro navi arriveranno sino al Mar Rosso e raggiungeranno Cipro e Venezia con altre navi dopo aver attraversato il Sinai. Venezia, capita la rotta, fonderà vari centri in Egitto, assicurando al regnante locale una percentuale dei profitti, e si spingerà sino all'Oceano Indiano, anticipando l'era delle esplorazioni. In Cina la classe mercantile, disprezzata dalle èlite confuciane, diventa enormemente più importante anche grazie all' influenza del pensiero veneziano, e Venezia diventa una grande potenza commerciale, stabilendo il monopolio su tutto ciò che viene dall'estremo Oriente, conquistando anche un impero coloniale composto da Ceylon, Maldive, Andamane ed Indonesia occidentale. Un secolo dopo, il grande navigatore Zheng He giungerà a circumnavigare l'Africa, entrare nello stretto di Gibilterra e stabilire rapporti con tutte le grandi potenze europee, che nel frattempo si sono date da fare circumnavigando l'Africa nel senso opposto, Portogallo in testa. Alla fine del '300, l'Europa ha già stabilito le prime colonie in Africa, il riso è stato introdotto con successo nel continente, Confucio e Lao Tze sono studiati come saggi pagani alla stregua di Aristotele... Venezia, Genova, Portogallo sono le potenze del secolo, e proprio un navigatore portoghese, volendo trovare una via più veloce per commerciare con la Cina ed il Giappone, terre non più sconosciute, giungerà in America nel 1392. Un altro secolo dopo, i vari signori italiani faranno a gara per assicurarsi, oltre alle prestazioni degli artisti più quotati, anche un pezzo d'Oriente in casa, ed il Rinascimento vede i vari intellettuali conciliare il pensiero classico con quello orientale, gli scultori dare il volto di bellezze orientali a statue ispirate al mondo greco e romano. La Cina invece vedrà la classe mercantile fondersi con il ceto dei mandarini in modo simile a quanto accaduto ai mercanti di Firenze con la vecchia nobiltà, con la differenza che la loro carica la otterranno per concorso, impiegando poi le ricchezze ottenute coi commerci nell' amministrazione delle città... Insomma la Cina sarà meno arretrata, e le potenze occidentali non potranno spartirsela facilmente in futuro. E Polo? Da vecchio detta le sue memorie a suo figlio, essendo divenuto parte dell'aristocrazia veneziana in barba alle leggi risalenti alla Serrata del Maggior Consiglio, riuscendo così a rendere più democratica Venezia... (altra bizzarra idea di Mattiopolis)
Il Figlio del Digiuno. Non tutti sanno che, negli anni in cui Marco Polo viaggiava dall'Europa verso la Cina, c'era chi seguiva l'itinerario opposto. Fra questi vi era Rabban Bar Sauma, monaco nestoriano originario di Pechino (forse era di origine uigura), che guidò una missione diplomatica in Europa per conto del sovrano mongolo di Persia, l'Ilkhan Hulagu, e lasciò ai posteri la descrizione dei suoi viaggi. L'anziano monaco incontrò Papa Niccolò IV, il Re di Francia Filippo IV il Bello e il Re d'Inghilterra, e cercò di trattare un'alleanza tra Mongoli e Crociati contro i Mamelucchi. Non se ne fece niente, perchè tutti i sovrani europei erano tenuti impegnati dalle vicende interne dei loro stati; Rabben Bar Sauma (in aramaico "Figlio del Digiuno") tornò in Persia senza aver ottenuto alcun risultato, e morì a Baghdad nel 1294. I Mamelucchi così riuscirono ad espellere sia i Crociati sia i Mongoli dall'area mediorientale. Ora, quali condizioni occorre soddisfare affinchè la missione di Bar Sauma sia un successo, e Mongoli ed Europei si alleino contro i Mamelucchi? (pensata da William Riker)
Pax Mongolica. I regni mongoli formatisi dopo la morte dell' ultimo Khan sono più solidi, magari perchè una migrazione dei mongoli nei regni suddetti simile a quella dei turchi in Anatolia impedisce a questi stati di assorbire del tutto la cultura "ospite" e perdere così la loro identità: alla colonizzazione si somma la "strategia" usata a suo tempo da Temujin per "popolare" il regno. Se questi regni mongoli (e parzialmente "mongolizzati" davvero) sopravvivono senza scannarsi tra loro, la pax mongolica ed i contatti con la Cina perdurano, con tutte le possibili conseguenze... (ancora Mattiopolis)
Son razzi amari. Marco Polo riferì nel "Milione" dell'uso di razzi in battaglia da parte dei mongoli. Molte altre scoperte del Paese di Mezzo giunsero in Europa fin dal Medioevo, come la carta e la bussola, ma di razzi in Europa si cominciò a parlare solo nell'Età Moderna, e in particolare nel 1706, quando l'ingegnere francese Amédée Frézier scrisse il "Trattato sui fuochi d'artificio", il primo studio scientifico sulla propulsione dei razzi. Ora, che accade se invece i fuochi d'artificio arrivano in Europa fin dal Basso Medioevo e qualche intelligentone pensa di usarli in battaglia come delle V2 ante litteram, introducendo la rotazione del razzo, l'inserimento di un giunto cardanico di spinta e l'ugello di de Laval? Come cambia la storia delle guerre moderne? (state tranquilli, William Riker è un pacifista!)
Niente Averroè. La Scolastica non abbatte il neoplatonismo avicenniano, dunque Averroè non ha motivo di aggrapparsi ad Aristotele suscitando le ire di al-Ghazali. La teosofia di Andalus è influenzata massimamente da Ibn 'Arabi, che non parte per il suo viaggio verso l'Oriente delle Luci. Come risultato Andalus diventa simile all'Anatolia, con i Berberi al posto dei Turchi. Cristiani e Mussulmani si mescolano dando origine a forme sincretiche assai dubbie dal punto di vista legalista, ma fertili da quello politico, analoghe ai Dervisci di Konya o al Bektashismo (un'idea di Iacopo)
La letteratura araba fa irruzione in Europa. Come cambia la cultura europea se a Toledo, oltre alle opere filosofiche e scientifiche, vengono tradotte dall'arabo anche quelle letterarie? Quanto ne risente Dante, se può accedere direttamente, poniamo, ad una versione latina della "epistola del perdono" di Ma'arri (ci cui qualche eco gli deve comunque essere giunta)? E se Petrarca legge davvero della poesia araba tradotta (bene), ne darà un giudizio così sprezzante? Se i provenzali hanno avuto direttamente presenti i modelli arabi (cui attingevano senza dubbio in forme indirette), i generi letterari saranno, nei due mondi, più simili; una metrica "barbara" che imita i sistemi quantitativi (arabo e latino) si sviluppa prima e di più nelle lingue romanze? Il "divano " di Goethe avrà maggior risonanza e sarà migliore... forse Ariosto e Tasso scriveranno cose leggermente diverse, e una certa giornalista avrà forse meno credito, in anni recenti. Una miglior fortuna dell'averroismo agevolerà lo sviluppo scientifico sia in Europa che nel mondo musulmano? (se lo chiede Falecius, grande esperto di cultura araba)
Tomismo Indù. Secondo il filosofo e filologo Sebastian Künkler una delle Scuole Induistiche, quella Vedantica, ha elaborato, più o meno contemporaneamente alla Scolastica, ma da tradizioni più antiche, una Metafisica e una Teologia completamente sovrapponibili a quelle del Tomismo. Che accade se essa diventa maggioritaria all'interno dell'Induismo? Un attacco a tenaglia contro il platonismo di Avicenna? (questa è di Bhrg'hros)
Non perdiamo le Hohenstaufen. Appena salito al soglio pontificio, Papa Alessandro IV cercò di convincere, senza successo, Re Enrico III d'Inghilterra e Re Haakon IV di Norvegia a partecipare ad una crociata contro Manfredi di Sicilia e tutti i membri della fazione avversa a Corradino di Svevia. Ma cosa cambierebbe per l'ultimo degli Svevi se i due sovrani dell'Europa settentrionale si dicessero d'accordo e intervenissero contro Manfredi? (proposta da Generalissimus)
Manfredi il Grande. Il 24 maggio 1265 riesce l'appello rivolto da Manfredi ai Romani con un manifesto in cui chiedeva di essere nominato loro re. L'esercito di Carlo d'Angiò nel dicembre 1265 penetra attraverso la Savoia ed il Piemonte in Lombardia, ove la parte ghibellina non riesce ad opporre sufficiente resistenza, e di là per la Romagna giunge nell'Italia centrale ed a Roma. Muove quindi verso il Mezzogiorno dove il 26 febbraio 1266 si combatte la decisiva battaglia di Benevento; le milizie siciliane e saracene insieme a quelle tedesche ed italiane combattono strenuamente contro gli angioini, sconfiggendoli. Come conseguenza viene di gran lunga potenziata la posizione siciliana a discapito della Francia. Con i pochi uomini rimasti Carlo I si reimbarca per la Francia. Manfredi avanza quindi indisturbato nelle terre del papato ed ottiene la fine del pontificato di papa Clemente IV. Il suo successore, Urbano V, è costretto a ritirare la scomunica contro Manfredi, a cedere alcune terre e a riconoscere la legittimità sveva sul Regno di Sicilia. Il papato si trasforma in pratica in un protettorato del regno siciliano. Un forte stato italiano nel sud rappresenta un motivo in meno di ingerenza di spagnoli e francesi nella Penisola... (pensata da Boreale89; ecco la sua proposta)
Manfredi di Sicilia. Alternativa alla precedente. Il 26 febbraio 1266 nella Battaglia di Benevento i baroni latini decidono di non abbandonare Manfredi di Svevia, figlio di Federico II, che così riesce a sconfiggere Carlo d'Angiò. Tuttavia la battaglia prova duramente il re di Sicilia che rinuncia alle velleità di imperatore e decide di dedicarsi solo al regno di Sicilia. Per tentare di riappacificarsi col Papa concorda l'indizione di un crociata contro Tunisi. La Tunisia viene unita al Regno. Manfredi lascia così in eredità al figlio Federico uno stato solido al centro del Mediterraneo, che spezza l'Islam in nordafrica, interrompe l'avanzata verso oriente degli Aragonesi e vanta buoni rapporti con i Bizantini in virtù del matrimonio con Elena Ducas, figlia del despota d'Epiro (ideata da Alessandro Castelli)
Carlo d'Angiò re d'Italia. Carlo d'Angiò scende nella penisola italiana con l'appoggio del Papa e dei guelfi italiani per esautorare Manfredi di Svevia Re di Sicilia. Il fratello di San Luigi IX sbarca sulle coste laziali e si dirige a Roma dove viene incoronato Re, mentre il grosso delle forze marcia attraverso le Alpi e, contrariamente alla nostra Timeline, occupa Milano con l'aiuto dei Della Torre. Una volta unite le forze guelfe angioine e italiane, queste marciano verso il mezzogiorno sconfiggendo le forze sveve. Carlo poi non rinunzia ai possedimenti in Lombardia e in Toscana, e con l'appoggio dei guelfi dell'Italia settentrionale viene incoronato Re d'Italia, instaurandovi una monarchia vassalla della Francia (sempre il solito William Riker)
Re Corradino. Nella battaglia di Tagliacozzo, inizialmente la vittoria arrise agli Svevi. Corradino, peccando di inesperienza, vide le truppe angioine in fuga e diede ordine ai suoi soldati di saccheggiare il campo di battaglia. Ma Carlo aveva costituito una riserva tattica, la terza schiera di cavalieri, che, caricando, travolse le truppe tedesche disunite, dando la vittoria ai francesi. E se Corradino, subodorando la trappola, non abbocca? La battaglia è vinta dagli Svevi che riconquistano il Sud. Che accade? (ancora Lord Wilmore)
Alfonso X come Carlo V. Uno dei personaggi storici più interessanti a livello ucronico tra '200 e '300 fu proprio Alfonso X, detto il Saggio, re di Castiglia e León. Abile condottiero e politico, Alfonso X fu a un passo dal diventare Sacro Romano Imperatore. Alla morte di Guglielmo II d'Olanda nel 1256 riuscì a ottenere la nomina di "Re dei Romani", che era una sorta di "premessa" alla carica più ltisonante di "Sacro Romano Imperatore". A causa di dissidi col papa (non ultimo, il suo appoggio allo scomunicato Ezzelino) gli fece perdere per un soffio la nomina imperiale. Se però Alfonso avesse giocato maggiormente d'astuzia e fosse diventato realmente imperatore? Una volta riconosciuto tale avrebbe potuto concentrare nelle sue mani un potere enorme, anticipando di due secoli e mezzo l'impero Carlo V, specie se fosse riuscito a trasmetterlo ai suoi eredi. La Castiglia avrebbe potuto uscire prima dal suo (relativo) isolamento e ciò avrebbe giovato anche alla causa della Reconquista, molto probabilmente anticipandola. Inoltre, nella nostra Timeline, ad approfittarsi del vuoto di potere imperiale ci pensarono gli Asburgo, imponendosi per la prima volta sulla scena internazionale. Se ciò non fosse avvenuto, sarebbero rimasti una dinastia molto importante, ma periferica (è di Never75)
La Grande Madre Teutonica. Il Gran Maestro dell'Ordine Teutonico, Hermann Von Salza, fonda una teocrazia durevole che germanizzerà la Russia e la Polonia e darà vita ad un grande stato nell'Europa orientale, esteso dal Baltico agli Urali, e negli anni duemila entrerà nell'UE (una proposta di Maggioriano; scaricate da qui il suo progetto)
L'impero degli Angiò. I regni di Ungheria e Napoli, l'Epiro, la Grecia ed il francese ducato d'Anjou si trovarono tutti ad un certo punto nella sfera d'influenza dei questa importante famiglia. Essa riesce a mantenere in piedi questo potente impero, che dalla Galizia arriva alla Tunisia e dal'Egeo alla Costa Azzurra. Come cambia la storia? (proposta da Filobeche)
Corradone di Svevia. Corrado vince la battaglia di Tagliacozzo del 23 agosto 1268 contro le truppe angioine di Carlo d'Angiò. Risultato: il partito ghibellino si rafforza in tutta Italia ed il Papa o è costretto al compromesso con la “stirpe delle vipere” o ha difficoltà a trovare qualcuno disposto ad abbattere il Regno di Sicilia; lo stesso fratello di Carlo d’Angiò, re Luigi IX il Santo, nonostante fosse probabilmente il monarca più forte in quel periodo in Europa, aveva già rifiutato di prendere posizione riguardo il Regno di Sicilia, ed era poco propenso alle avventure militari (tranne che le crociate). Nel frattempo, se non è proprio un inetto, Corradino cercherebbe di aumentare la propria forza in terra e in mare, onde evitare future brutte sorprese; non penso che sottrarrebbe al Papa territori per avere continuità con il Sacro Romano Impero, ma un robusto esercito verrebbe utile per contenere (perlomeno al Sud) ingerenze francesi, spagnole o addirittura turche. Inoltre, per gli eredi di Federico, in quanto pur sempre legati al sacro Romano Impero, sarebbe logico stringere intese con le nazioni di lingua tedesca e, successivamente, la cattolica Austria potrebbe essere la naturale alleata del Regno di Sicilia. Il che significa un ulteriore prolungamento temporale di ben più di cinque secoli di dominazione a matrice sveva (ideata da Enrico Pellerito)
Baibars. Durante l'ultimo periodo della storia crociata, quando gli stati latini di Terrasanta si limitavano ormai a delle piazzeforti sulla costa, scoppiò una guerra fra il quarto sultano mamelucco d'Egitto, Baibars al-Bunduqdari, e gli stati musulmani di Siria. I crociati sbagliarono le alleanze e si mossero in aiuto dei siriani, che furono sonoramente sconfitti. Questo affrettò la fine degli Stati Crociati, che Baibars conquistò ad uno ad uno: Arqa nel 1265, Haifa nel 1266, Safad nel 1268, Giaffa e il castello di Beaufort nel 1268, ed infine Safitha e il Krak dei Cavalieri nel 1271. Queste vittorie contribuirono a circondare di leggenda la figura di Baibars, cantato dalla letteratura popolare come il Campione dell'Islam (un po' come Carlo Magno nel ciclo carolingio). Ma se invece i crociati aiutano Baibars, e con la vittoria riescono a riprendere un po' di respiro? Sarà solo per un momento che gli stati crociati rialzeranno la testa, oppure l'alleanza con Baibars li farà vivere più a lungo, e finalmente nasceranno stati veri e propri capaci di resistere ad invasioni? (una nuova ucronia crociata di Camillo Cantarano)
La porti un bacione a Siena. Tra il 16 ed il 17 giugno del 1269 presso Colle di Val d'Elsa si scontrarono le truppe ghibelline di Siena guidate da Provenzan Salvani e quelle guelfe di Carlo d'Angiò e di Firenze, queste ultime comandate da Neri de'Bardi. Vinsero i secondi, con gran gioia di Sapia, zia e rivale di Provenzan Salvani, come narrato nel canto XIII del Purgatorio dantesco. E se invece i ghibellini hanno la meglio? Siena potrebbe davvero sostituire Firenze come capoluogo della Toscana, cuore pulsante del Rinascimento e capitale d'Italia dal 1864 al 1871? O, senza né Firenze né Siena in campo, Venezia nel '400 conquisterà Milano, stravolgendo la storia d'Italia? (ideata da William Riker)
Il Vento divino in salsa bizantina. Nel 1270 Carlo I d'Angiò radunò a Trapani una poderosa flotta da inviare contro l'Impero Bizantino per conquistare Costantinopoli e farsi incoronare Imperatore al posto di Michele VIII Paleologo. Non c'era praticamente nulla, in Grecia o altrove, che potesse fermarlo, la riuscita del suo piano era praticamente un dato di fatto, ma il 22 Novembre ci fu un evento che per i Bizantini ebbe del miracoloso: una violentissima tempesta distrusse praticamente l'intera flotta e rese impossibile continuare la spedizione di conquista. E se invece filasse tutto liscio e Carlo riuscisse a diventare Basileus senza incontrare resistenza? Se accettiamo la teoria che i Vespri sono avvenuti grazie ai buoni uffici del Basileus, allora gli Angiò hanno buone possibilità di conservare unito un dominio immenso che potrebbe passare alternativamente al Re di Francia o ai Lorena (questi ultimi eredi legittimi). La Francia in questo modo avrà uno scontro con il futuro mondo austro-spagnolo più equilibrato (altro che alleanza Franco-Ottomana!) Se si realizza l'unione Franco-Polacca e la Francia inizia a risalire da Costantinopoli, si potrebbe creare una continuità territoriale (made in Generalissimus)
Nnapulitanu. In più momenti della sua storia, i governi succedutisi a Napoli hanno seriamente ponderato di redarre i documenti ufficiali nella lingua volgare della città. Questo non è avvenuto, ma se avviene? Il regno di Napoli diviene una nazione a tutti gli effetti, e l'italiano non penetra mai a sud dello stato pontificio. Può darsi che, come reazione, anche la Serenissima ufficializzi la lingua veneta e lasci il toscano appannaggio dei letterati; lo stesso forse potrebbe accadere anche in Liguria, dove la lingua autoctona ha un prestigio molto alto. Ma nelle altre regioni? (pensata da Renato Balduzzi)
Negli anni '70 del XIII secolo la situazione politica nel Sultanato di Granada era fortemente critica. Infatti nonostante Muhámmad ibn Yúsuf ibn Nasr si fosse dichiarato Vassallo di Ferdinando III, e lo avesse aiutato militarmente nella conquista di Siviglia, il regno era molestato sia da continue incursioni Castigliane, sia dalla ribellione interna, finanziata dalla Castiglia, dei Banu Ashqilula. Per cercare di stabilizzare il regno nel 1274 il Sultano Granadino Abû 'Abd Allâh Mohammed ibn Mohammed firmò un accordo con Alfonso X dove questi, in cambio di un contributo "una tantum" di 300.000 Maravedi, si impegnava a non intervenire più nella politica interna di Granada. Nella realtà il monarca Castigliano disattese totalmente l'accordo costringendo Mohammed II ad implorare l'intervento di Abū Yūsuf Ya'qūb ibn 'Abd al-Ḥaqq, Sultano del Marocco. Il Merinide non fu insensibile al grido di dolore che da tante parti dell'al-Andalus si levava verso di lui e, radunato il suo esercito, passò d'Africa il mare ed in Castiglia nocque tanto, distruggendo l'esercito Castigliano ad Écija. In quell'occasione solo il ritorno precipitoso di Alfonso X in Spagna, e la firma di una tregua coi Merinidi, consentirono alla Castiglia di conservare le terre a sud del Guadalquivir. Ma se 'Abd al-Ḥaqq, memore di quanto accaduto in passato, decidese che l'unico modo per garantire la sicurezza di quello che resta dell'al-Andalus è mantenere l'occupazione militare delle terre a sud del Guadalquivir? Una Granada più forte e una Castiglia più debole potrebbero arrestare la Reconquista. Tuttavia per esserne sicuri bisogna che i successori di Muhammad I rafforzino il loro regno, fortifichino adeguatamente i confini e stipulano patti difensivi con chiunque sieda sul trono Marocchino e con le città barbaresche (made in Enrico Pizzo)
I Sung Meridionali. La battaglia più lunga della storia secondo alcuni esperti si svolse molto lontano dagli occhi dell'Europa, e precisamente nella Cina meridionale: l'assedio della fortezza di Hsiang-Yang, giudicata inespugnabile, condotto dal mongolo Kubilay Khan contro la dinastia Sung Meridionale durò dal 1268 al 1273, e fu un unico, logorante scontro combattuto tra trincee, sortite, fortificazioni e canali allagati. I Mongoli, sebbene esausti, prevalsero solo grazie all'intervento risolutivo di due ingegneri persiani, che costruirono innovative macchine d'assedio. Ma che accade se i Sung resistono e Kubilay, stufo, decide di levare il campo, rivolgendosi piuttosto contro il Giappone o contro i regni ad occidente della Cina? L'impero dei Sung Meridionali sopravvive, e alla caduta della dinastia Yuan può unificare l'intera Cina sotto il suo dominio. Quali le conseguenze sulla storia cinese? (grazie a William Riker)
Sine clave. Papa Gregorio X (o chi per esso, a questo punto) viene eletto molto più rapidamente, non promulga la Costituzione Apostolica "Ubi Periculum" che regolamenta l'elezione papale, e quindi non nasce la pratica del Conclave. Come cambia la storia pontificia? Si moltiplicheranno le ingerenze dei governanti? Oggi assisteremmo in diretta TV allo spoglio dei voti? (una bizzarra idea di Generalissimus e di Enrica S.)
Luigi IX/4. Durante la nona crociata il re di Francia Luigi IX riconquista Tunisi (autunno del 1270) e decide di virare verso la Palestina. Lo raggiunge il re d'Inghilterra Edoardo con il quale riconquista la città santa di Gerusalemme nel dicembre del 1275, dopo tre anni di assedio e di sofferenze. Quando, nella notte di Natale, il 24 dicembre 1275, nella Basilica del Santo Sepolcro, Luigi IX ed Edoardo vengono unti con l'olio santo e creati "Difensori del Sacro Suolo della Città Santa, la Gerusalemme Celeste", rinasce ufficialmente il nuovo Regno di Gerusalemme, che gli arabi accettano anche perchè a loro viene lasciato libero accesso alle moschee che non sono state rase al suolo ma rimaste aperte e consacrate. La corona di Gerusalemme verrà data al pontefice che da quel momento avrà il titolo di "Servitore di Dio e di Gerusalemme". Da quel momento la città diventa la capitale della pace, "luogo dove scorre il latte e il miele", e dove convivono i cristiani, gli ebrei e i musulmani (una proposta decisamente irenista di Demofilo)
Luigi IX/5. (alternativa meno irenista all'ucronia omonima di Demofilo) La crociata di Tunisi ha successo, la città con tutta la regione circostante è conquistata dall’esercito francese e annessa al regno di Carlo d’Angiò; liberare Gerusalemme è tutto un altro paio di maniche, e semmai se ne occuperà Luigi IX (andando probabilmente incontro a un’altra sconfitta). Il regno angioino è rafforzato dal possesso di entrambe le sponde del canale di Sicilia, e il Nordafrica diventerà terreno fertile per la conversione coatta e la colonizzazione europea. Come si evolverà la situazione dopo i Vespri Siciliani? Ammesso e non concesso che la Tunisia non venga riconquistata dai Musulmani, la regione andrà agli Angioini o agli Aragonesi? E potrebbe sopravvivere fino ai giorni nostri come isola europea nell’Africa del Nord? Certo che se la Tunisia venisse integrata nel Regno di Sicilia e poi nello stato italiano, Craxi non potrebbe rifugiarsi a Hammamet: colpa di quel giustizialista di San Luigi? (ideata da Toxon)
Luigi IX/6. Grazie all'attività diplomatica di Papa Clemente IV, Luigi IX può contare sull'aiuto di due alleati inaspettati in vista dell'Ottava Crociata: l'Ilkhan Abaqa e l'Imperatore bizantino Michele VIII Paleologo. Riuscirà nei suoi intenti grazie al loro appoggio? (questa è di Generalissimus)
Alessio II Strategopulo. Considerato al tempo uno dei migliori generali al mondo, tanto da essere soprannominato il "Belisario dell'epoca Paleologa" dai contemporanei, Alessio Strategopulo contrastò i nemici dell'Impero, specialmente i turchi, in un periodo nerissimo grazie alla pessima gestione di Andronico II. Riuscì a conservare i domini imperiali nonostante fosse sempre in inferiorità numerica, attaccato su più fronti e a corti di rifornimenti, spesso si lanciò anche all'assalto di territori saldamente in mano nemica come quando conquistò Melitene. Amato dall'esercito e dalla folla, la sua popolarità lo rese inviso all'Imperatore che, approfittando della sua indecisione sul da farsi, lo fece catturare ed accecare. Nonostante questo fu richiamato in servizio decine di anni dopo, non essendoci più nessuno in grado continuare la sua opera. Salvò il salvabile, vinse ancora e riuscì perfino a conquistare l'isola di Lesbo. Ora, che accade se Alessio è più deciso, scalza facilmente l'inetto Andronico II con l'appoggio dell'esercito e si fa incoronare Alessio II? (made in Basileus TFT)
E un Capetingio come imperatore. Cosa accadrebbe se Carlo I d'Angiò riuscisse a far eleggere Sacro Romano Imperatore suo nipote Filippo III di Francia al posto di Rodolfo I d'Asburgo? (proposta da Generalissimus)
E un Ascanide come Imperatore. Nel 1273 Rodolfo I d'Asburgo, grazie anche all'iniziativa di Papa Gregorio X e agli aiuti di Federico III Burgravio di Norimberga, fu eletto Imperatore del Sacro Romano Impero, anche perchè veniva visto come un uomo privo di eccessiva autorità, mezzi e pretese, insomma la persona giusta perchè il potere imperiale non finisse nelle mani di una singola famiglia. Viene considerato il primo Asburgo importante, e il suo ruolo per elevare la dinastia Asburgo ad una posizione dominante fra le dinastie feudali imperiali fu vitale. Ma se non fosse lui a venire eletto? Per esempio, cosa accadrebbe se a riuscire a farsi eleggere Imperatore fosse Sigfrido I, Principe di Anhalt-Zerbst? (sempre Generalissimus)
E un Wettin come Imperatore. E se invece la corona di Imperatore venisse posta sul capo di Federico I, Margravio di Meissen? Appare probabile che i Wettin puntino all'eredità polacca. Magari entro il XV secolo arrivano a costituire uno stato esteso dal Baltico all'Adriatico (ancora Generalissimus)
E un Přemislide come Imperatore. Nella seconda metà del 1200 il Re Ottocaro II di Boemia riuscì a fare del suo Regno lo stato più potente del Sacro Romano Impero, annettendo la Stiria e l’Austria, anche a costo di scontrarsi in una serie di battaglie con il Re d’Ungheria Béla IV. Per ben due volte fu in lizza per il trono di Sacro Romano Imperatore, la prima volta preferì ritirarsi per supportare il candidato Alfonso X detto "el Sabio", la seconda volta, invece, non fu eletto perché i nobili dell’Impero preferirono seguire le indicazioni del Papato ed eleggere Rodolfo I d’Asburgo, che si fece promotore di una strenua lotta contro Ottocaro II, sottraendogli l’Austria e la Stiria, e sconfiggendolo a Marchfeld, battaglia dopo la quale il grande Re di Boemia venne ucciso dai suoi nemici. Ma se i Grandi Elettori avessero deciso di non seguire il papato e dunque di scegliere Ottocaro? Con una dinastia Přemislide e una Boemia così potenti si realizzerà forse il sogno che già da un paio di Re covava a Praga, ovvero l’unificazione di Boemia, Moravia, Ungheria e Polonia sotto un unico sovrano? Quali conseguenze per un’Europa senza la dinastia Asburgo a farla da padrona? (pensata da Michal I e da Generalissimus)
Il Tomismo è il profumo della vita. San Tommaso d'Aquino non muore avvelenato a Fossanova il 7 marzo 1274 per ordine di Carlo d'Angiò, come narra il Villani (Cronache IX, 218), ripreso anche da Dante (Purgatorio XX, 69). Due anni dopo, alla morte di Gregorio X, viene eletto Papa con il nome di Domenico I. Il Tomismo penetra ancor più in profondità nel cattolicesimo, e la Chiesa Cattolica farà molta più fatica ad accettare le conclusioni della scienza moderna (un'idea di William Riker)
La Milano Torriana. Giovedì 21 gennaio 1277 le forze dei "ribelli" o anche dette dei "banditi", cioè le forze dei Visconti, vengono sconfitte dalle forze milanesi dei Della Torre. Il governo di Milano rimane in mano ai Torriani, che riprendono il controllo anche di Pavia e Como, e tengono un alleanza con Brescia. Nella prima metà del trecento i Torriani consolidano il loro potere sul capoluogo lombardo, stringono alleanza con i della Scala di Verona, questi a loro volta contendono la supremazia con i Da Carrara di Padova. Negli anni quaranta e cinquanta del secolo XIV il giovane Conte di Savoia, Amedeo VI detto il Conte Verde inizia una politica militare di espansione, in accordo con il Marchese del Monferrato si spartisce le terre angioine in Piemonte, poi il Conte Verde sconfigge i milanesi nella battaglia di Vigevano, occupò Pavia, Novara e sottomise Vercelli, Biella, Santhià e Ivrea. Oltre il Mincio i Della Scala estendono la loro influenza sulla bassa bresciana, a discapito dei Della Torre e dei loro alleati. L'insoddisfazione verso il dominio dei Torriani cresce, e con l'autorità di Vicario imperiale ottenuta dall'Imperatore Carlo IV di Lussemburgo nel 1365, Amedeo VI occupa Milano riportando ordine in città, mentre i Della Torre conservano Como, Bergamo e Brescia. Il Signore di Verona Cansignorio Della Scala espande i suoi domini occupando Brescia, togliendola ai Della Torre. Il Conte Verde governerà sino al 1383, anno della sua morte; Amedeo VI compirà altre notevoli imprese in Oriente e consoliderà il suo dominio su Piemonte e Lombardia. Gli succederà il figlio Amedeo VII, detto il Conte Rosso, che dovrà rimpinguare le casse comitali prosciugate dalle guerre del padre, ma allo stesso tempo dovrà affrontare i conti del Canavese e i Marchesi del Monferrato. Il Conte Rosso riuscirà ad occupare Alba ed Asti, inoltre conquisterà Nizza (passo ottenuto dopo l'acquisizione di Cuneo da parte del padre). Amedeo VII governerà sino alla morte nel 1391, gli succederà il figlio Amedeo VIII sotto la reggenza materna. Una volta raggiunta l'età per governare, questi darà grande prova di sé, unificando e governando saggiamente i suoi domini, introdurrà gli "Statuti sabaudi" e occuperà Como e Lodi. Nel 1416 Amedeo verrà nominato Duca di Savoia dall'Imperatore Sigismondo a Milano, diventando il primo Duca della dinastia (Alessio Benassi dixit)
La Decima Crociata. A fine Duecento il Papa aveva chiamato una nuova crociata. Sarebbe stata comandata dagli angoini e avrebbe visto la partecipazione di Venezia, di alcuni nobili inglesi (Edoardo il Gobbo di Aquitania) e provenzali. Tuttavia gli angoini di Carlo decisero di deviare la crociata su Costantinopoli, con il beneplacito papale, con la scusa che la città era stata riconquistata dai bizantini e per rimettere sul trono l'imperatore latino. Carlo sperava di occupare la città dei cesari ma, quando sbarcò a Durazzo, i bizantini avevano dato via ai Vespri che porteranno all'interferenza aragonese in Sicilia e vanificheranno la crociata. Ora, che accade se il Papa non dà il consenso a deviare la crociata o se Carlo preferisce non inimicarsi i bizantini? Avremo il regno di Gerusalemme che resisterà più a lungo? Con quali effetti? L'Aragona dove sfogherà la sua ambizione? Magari con più presenza nell'Egeo scontrandosi con Venezia? O schiaccerà la potenza genovese? Come cambia la storia di Napoli con il permanere degli angioini? E quella dell'Impero bizantino? (pensata da Basileus TFT)
Trento Signoria. Sodegerio da Tito, vissuto alla metà del XIII secolo, riesce a mantenere il dominio di Trento, ed il vescovo Egnone non riesce a rientrare in città. Si crea la signoria Titina, che deve destreggiarsi tra scaligeri e tirolesi. A questo punto si aprono tre possibilità. Prima: Trento viene conquistata dai Tirolesi e segue le vicende dinastiche dei tirolesi. Niente di sconvolgente, semmai avremmo qualche tedesco in più. Finirebbe nel bacino Asburgico e poi nel mirino del risorgimento italiano... Seconda: Trento finisce per essere scaligera. La sua storia potrebbe essere più movimentata a questo punto. Perché o gli scaligeri non crollano, e diventano una potenza regionale, o gli scaligeri come da nostra Timeline, crollano e Trento finisce, come molti altri territori ex-scaligeri in orbita milanese prima e veneziana poi. Maggior interventismo lussemburgico/asburgico nelle lotte tra stati regionali italiani nel XV secolo? Terza: incredibile ma vero, Trento sopravvive come signoria indipendente fino al XV secolo, e rimane un punto di raccordo tra la cultura rinascimentale italiana ed il mondo culturale tedesco. Diventerà più o meno come Mantova sotto i Gonzaga. E seguirà anche un destino simile alla città sui tre laghi durante l’età moderna: Trento verrà incorporata nel Regno Lombardo-Veneto dopo il Congresso di Vienna, ed entrerà nello stato italiano nel 1866 assieme al Veneto. Con Trento già in mano, l’unica città irredenta richiesta a gran voce sarebbe Trieste, alla vigilia della prima guerra. Se ciò fosse un incentivo a non partecipare all'Inutile Strage? (è di Paolo Maltagliati)
Genova la prende in Meloria (per citare Marasco). Il 6 agosto 1284 non è Pisa a perdere la battaglia della Meloria, ma Genova. Ciò implica importanti cambiamenti nella storia dell'Europa, un maggior disinteresse per l'oriente ed una maggior attenzione per l'Africa. Pisa annette la Tunisia alla fine del XIV secolo. Marco Polo va lo stesso in Cina, ma un viaggiatore pisano arriva alla corte del re del Mali per comprare l'oro... che accade? (prima ucronia pisana di Filobeche)
Caino fu quel libro e chi lo scrisse! Guido da Polenta, signore di Ravenna, per puro calcolo politico diede in sposa sua figlia, la bellissima Francesca, al signore di Rimini, Gianciotto Malatesta, zoppo e deforme ("ciotto" significa appunto "zoppo"): tale matrimonio sanciva infatti la pace fra le due città dopo un lungo periodo di scontri. Boccaccio racconta che Francesca fu ingannata, facendole credere che avrebbe sposato invece il bello e colto Paolo, fratello di Gianciotto, mentre in realtà si trattava di un matrimonio per procura. Come fu, come non fu, nel 1285, anno in cui Gianciotto era assente perchè nominato podestà di Pesaro, Paolo e Francesca si innamorarono. Sorpresi, furono trucidati da Gianciotto, e la loro infelice storia d'amore fu immortalata da Dante nel V Canto del suo "Inferno". Ma supponiamo che, invece di leggere nei romanzi cortesi allora in voga l'innamoramento di Lancillotto e Ginevra, quel giorno i due leggano l'uccisione da parte di Lancillotto del perfido Meleagant. A Francesca (queste idee vengono sempre in mente per prime alle donne) salta in testa di assassinare Gianciotto, in modo che Paolo potrà riunire nella sue mani il governo di Rimini e quello di Ravenna. Come continua la storia? E come la racconterà Dante? (ideata da William Riker; ecco una possibile versione "ucronica" del Canto di Paolo e Francesca)
Gli Asburgo in Ungheria in anticipo. Nel 1290 moriva assassinato il Re Ladislao IV d'Ungheria, e Rodolfo I d'Asburgo cercò, senza successo, di fargli succedere il figlio Alberto. Ma cosa riserverebbe il futuro per l'Austria e il regno magiaro se Rodolfo riuscisse a far valere le sue ragioni? (made in Generalissimus)
Filippo III l'Arditissimo. Cosa sarebbe successo se Filippo III di Francia avesse vinto le Guerre del Vespro e la Crociata aragonese, non si fosse ammalato durante quest'ultima e fosse vissuto almeno fino al 1305? (ancora Generalissimus)
Pietro lo Scontroso. 1285: Pietro il Cerimonioso non riesce a contrastare l’avanzata francese su Barcellona. Al contrario della nostra TL, però, non gli viene in aiuto un’epidemia che falcidia i soldati nemici e li costringe alla ritirata. Viene deposto. La contea di Barcellona diventa feudo francese, come le molte altre terre aragonesi entrate nell’orbita di Parigi in Occitania. I domini periferici si staccano (Maiorca, Urgell, Valencia, la stessa Saragozza?). Sotto gli Angiò, o qualche altra dinastia cadetta, Barcellona diventa un centro di potere periferico e quando la monarchia di Parigi si indebolisce, è interessante vedere cosa succede. In particolare, che posizione prenderà Barcellona durante la guerra dei cent’anni? Le zone a cavallo dei Pirenei potrebbero diventare un centro di potere feudale alternativo simile alla Borgogna? (è di Paolo Maltagliati)
Non meniamo Ilkhan per l'aia! Arghun, quarto sovrano dell'Ilkhanato di Persia, fu molto attivo nel cercare di creare un'alleanza tra Mongoli e Cristiani contro i Musulmani in Terrasanta a partire dal 1285, ma non ottenne mai risultati, anche perchè l'Europa di fine 13° secolo era stanca di sterili crociate che non raggiungevano mai esiti positivi e definitivi. Ma se i regnanti europei lo prendessero sul serio e Arghun riuscisse al primo colpo a stipulare un'alleanza? Con la potenza dei Mongoli a disposizione la vita dei domini crociati in Siria e Palestina si sarebbe quasi certamente prolungata, i Mamelucchi avrebbero visto i sorci verdi e l'Ilkhanato sarebbe sopravvissuto come potenza amica dei Cristiani e dell'occidente. Quali le altre conseguenze di questa alleanza? (ancora Generalissimus)
Il Canton Seprio. Castelseprio non è distrutta nel 1287 da Ottone Visconti grazie al tradimento di alcuni alpigiani della valle dell'Ossola. In tal modo la Contea di Castelseprio si consolida come feudo imperiale, e allarga il proprio territorio a tutto il varesotto e a porzioni del novarese e del comasco. Alla fine del '400 una rivolta della popolazione porta alla cacciata del conte e alla creazione di un "cantone", che finirà dopo alterne vicende per entrare a far parte della Confederazione Elvetica in maniera distinta dal Canton Ticino (made in Massimiliano Paleari)
« Tu dei saper ch'i' fui il Re Ugolino » (Inferno XXXIII, 13 modificato) Nel 1287 l'ex podestà e capitano del popolo di Pisa Ugolino della Gherardesca, reso immortale dalla penna di Dante, prese il potere nella sua città con un colpo di stato, scacciò tutti i propri rivali ed instaurò un'autocrazia personale. Poco più di un anno dopo l'arcivescovo di Pisa Ruggeri degli Ubaldini, unito a Ugolino da Dante nella sua terribile condanna eterna, si alleò con i ghibellini e sollevò il popolo, stremato da guerre e carestie; Ugolino fu costretto ad asserragliarsi nel palazzo comunale. Catturato, venne rinchiuso con due figli e due nipoti nella Torre dei Gualandi, dove fu lasciato morire di inedia, tanto che dopo la morte dei cinque essa fu chiamata "Torre della Fame". Ma che accade se il Conte Ugolino è meno dispotico e riesce ad instaurare una signoria a Pisa molto prima che ci riescano i Medici a Firenze? Se Pisa conquista Firenze, unifica la Toscana con anticipo e si prende la rivincita contro Genova, vendicando la Meloria, come cambia la storia d'Italia? (seconda ucronia pisana di Lord Wilmore)
Il Falco della Val d'Orcia. Altro personaggio citato da Dante che avrebbe potuto cambiare la storia della Toscana è Ghino di Tacco, detto "il Falco della Val d'Orcia", reso immortale da Giovanni Boccaccio come una sorta di ladro gentiluomo, di "Robin Hood italiano", e poi da Bettino Craxi, che adottò il suo nome per firmare i propri editoriali su "L'Avanti". La scelta del leader socialista era dovuta al fatto che Ghino era un irriducibile ghibellino, avverso al potere papale dal quale fu perseguitato. Ma che accade se invece il Falco della Val d'Orcia è guelfo, prende il potere a Siena e poi, con l'appoggio di Bonifacio VIII, conquista anche Firenze, ponendo le basi per una sua signoria personale sulle città toscane? (questa è di Enrica S.)
La Vecchia Olanda. Il 14 dicembre 1287 una violenta mareggiata distrusse la barriera di dune che separava il Mare del Nord dal lago Flevo, inondando in maniera permanente una parte consistente del territorio olandese: la regione attorno al lago Flevo divenne la baia dello Zuiderzee, oggi parzialmente prosciugata e trasformata nel lago IJsselmeer, ed il mare dei Wadden, che separa le attuali isole frisone dal continente, si allargò considerevolmente. Da allora iniziò l'ascesa dei Paesi Bassi come grande potenza commerciale e coloniale. Ma che accade se la mareggiata non ha luogo e l'Olanda resta così come era nell'Alto Mediovo? (by William Riker)
Alessio Filantropeno/1. Sapete chi è Alessio Filantropeno? Beh, secondo la mia personale opinione rientra in quella categoria di personaggi bizantini che, fossero vissuti giusto un paio di secoli prima, sarebbero stati ricordati nei manuali di storia. Dopo la morte di Michele VIII in Asia è il disastro. Costantinopoli e le lotte contro i latini in Grecia e nei Balcani, essenziali per dare nuovamente all’impero un rango nella politica internazionale, hanno lasciato una voragine a livello finanziario. Già Michele aveva progressivamente spostato gran parte delle proprie forze sul versante europeo, sguarnendo l’Asia Minore. In più, la stessa Asia Minore è la principale fonte di tassazione e di entrate. Andronico, successore di Michele VIII, decide di dare un taglio netto e drastico alle spese militari, ma ciò peggiora ulteriormente la pressione degli emirati turchi nati dall’esplosione di Rum, che si trovano la strada spianata per razzie e facili conquiste. Ed ecco che entra in scena Alessio Filantropeno, cui viene affidato il controllo delle valli dell’Ermo e del Meandro. Riscuote notevoli successi militari contro Menteshe e Germyian. Il popolo dell’Asia minore bizantina lo acclama come salvatore e signore e lui... beh, al solito, si monta la testa e guida una rivolta. Mettiamo che non venga tradito e accecato, riuscirà a togliere ai Paleologi la porpora? E una volta ottenutala, cosa farà, continuerà a fare il defensor dell’Asia minore contro i turchi o rimarrà impelagato in una sfibrante lotta nei Balcani? (prima ucronia dedicata da Paolo Maltagliati ad Alessio Filantropeno)
Alessio Filantropeno/2. Supponiamo che Filantropeno si accontenti del titolo di Cesare dell’Asia minore e governi quest’ultima di fatto come uno stato indipendente da Costantinopoli (un’anticipazione del sistema degli appannaggi, in sostanza). Stato che nel corso del XIV secolo percorre una strada propria senza stare a guardare troppo (relativamente parlando) alle beghe costantinopolitane. Insomma, un “beilikato cristiano”, potremmo dire, con una politica protesa verso est e verso il Mediterraneo. Cosa accade? (seconda ucronia dedicata da Paolo Maltagliati ad Alessio Filantropeno)
Il Califfato di Ifrīqiya. Una grande potenza mussulmana riesce nell'impresa di formare un unico grande stato esteso a tutti gli stati dell'Africa Mediterranea. Questo stato non si spinge nella Spagna mussulmana che crolla comunque, in compenso ha propaggini verso l'interno lungo le piste dell'oro Tale stato sopravvive all'arrivo degli Ottomani a cui oppone una fiera resistenza; in compenso gli Ottomani conquistano la Persia e alcune zone dell'Asia centrale, controllando (seppur difficoltosamente) l'Afghanistan, arrivano fino in Pakistan e controllano alcune aree dell'India del nord, mentre i loro vassalli Moghul governano il resto dell'India. Senza l'aiuto degli Algerini e dei Tunisini, uomini dalle forti tradizioni marinare, i Turchi ottomani saranno praticamente impotenti sul mare, dovendo ricorrere ai soli Greci la cui fedeltà sarebbe in dubbio. Insomma, le campagne di Malta , Cipro e Creta non sarebbero intraprese dal Sultano di Istanbul, ma da quello di Tunisi, anche per dimostrare agli Ottomani la sua potenza sul mare. Forse la stessa Sicilia sarebbe in pericolo, così vicina da vederne nelle giornate di sole le coste dalla Tunisia, come ho potuto costatare personalmente dalle colline di Tunisi! La potenza nordafricana poi decade lentamente e rifluisce verso Tunisi, centro del suo potere, ma come gli Ottomani alla vigilia della prima guerra mondiale controlla ancora un vasto territorio compreso tra Tunisia, Algeria interna, Libia e parte dell'Egitto, ma ha perso il controllo sul canale di Suez e l'Algeria costiera. Visto che Istanbul, sua storica rivale, si allea con gli Imperi Centrali, il Sultanato di Ifrīqiya (in arabo إفريقية ) si schiera con l'Intesa . Il problema è che, al momento della pace, questo sultanato come l'Italia potrebbe vedersi una "vittoria mutilata": tutto dipende quindi dal peso militare del suddetto Sultanato. Se si sottrae alla seconda guerra mondiale come fece la Turchia, avremo un forte stato africano fortemente centralizzato che possiede grandi riserve di petrolio (in Libia). La nascita del panarbismo potrà favorire l'estensione di questo stato verso il canale di Suez. Se invece l'Ifrīqiya è coinvolta nella guerra, non ho dubbi che lo stato verrà spezzato in tre tronconi, ma sempre il panarbismo potrebbe riunificarlo nella riedizione di quello che fu all'inizio il sogno di Gheddafi (proposta da Federico Pozzi)
Sfaxiamo tutto. A Sfax e in altre località dell'interno della Tunisia, la popolazione Berbero-latina continuò a parlare una lingua neolatina sino al 1200-1300, tanto che ancora oggi gli sfaxiani sono considerati "diversi" e strani dai Tunisini. La massiccia islamizzazione e conseguentemente arabizzazione linguistica della Tunisia si concretizzò solo nel 1200-1300, quando Djerba e Sfax si islamizzarono (nell'isola di Djerba ci sono ancora alcuni centri dell'interno dove si parla berbero e l'islamismo dell'isola è molto particolare). Tra i berberi oramai quasi completamente arabizzati del sud (Matmata, Douz), sulle porte delle case (o delle abitazioni troglodite) ci sono sempre disegnati una mano e un pesce, simbolo, oramai inconscio, di un rifiuto dell'islamismo e il mantenimento di simboli cristiani (le guide dicono trattarsi di simboli "portafortuna", nella realtà è un ricordo della loro scristianizzazione forzata e tardiva (1300-1400 d.C.). Ma che accade se l'interno della Tunisia si mantiene a maggioranza cristiana sino all'arrivo dei colonizzatori francesi? (MAS è davvero molto informato!)
Viva i Vivaldi/1. I fratelli genovesi Ugolino e Vadino Vivaldi nel 1292 riescono nell'impresa di circumnavigare l'Africa, ed aprono la via marittima verso le Indie con duecento anni di anticipo. Come cambia la storia moderna? (pensata da William Riker e da Toxon; ecco la proposta di quest'ultimo)
Viva i Vivaldi/2. E se invece i fratelli Vivaldi sbagliassero la strada verso le Indie, scoprendo il Brasile con duecento anni di anticipo? L'America Latina parlerà genovese? La spartizione del mondo avverrà non tra Spagna e Portogallo, ma tra Genova e Venezia? (questa invece è di Enrica S.)
Altro che gran rifiuto. Celestino V non abdica il 5 dicembre 1294, resistendo alle pressioni del cardinal Caetani (divenuto Bonifacio VIII nella nostra Timeline), e si dimostra molto meno ingenuo ed inesperto di quanto i suoi elettori credessero. Non si ha alcuno scontro tra il Papa e il re di Francia e, di conseguenza, nessuna traslazione della sede pontificia ad Avignone. Ma è possibile un'alternativa: Celestino resta papa, ma rinuncia al suo potere temporale per permettere alla Chiesa di rilanciare il messaggio di Cristo, senza condizionamenti politici. Il re di Napoli Carlo II d'Angiò garantisce a Celestino V la sua protezione, annette i territori dello Stato della Chiesa costituendo un grande regno nell'Italia centromeridionale, mentre Pietro da Morrone si occupa della sua missione unicamente spirituale... (proposta da William Riker)
Monaco è solo in Baviera. Lo stratagemma di Francesco Grimaldi di travestirsi da frate francescano per conquistare la rocca di Monaco non funziona e lui e i suoi uomini vengono scoperti e uccisi dagli uomini della guarnigione. Quale futuro attende la città di Monaco se rimane sotto il dominio genovese? Senza le idee di Carlo III, Monaco non diventa neanche un luogo di turismo d'elite come nella nostra Timeline, ma rimane un'arcigna cittadina ligure. E poi, niente favola d'amore fra Ranieri III e Grace Kelly, che rimane a fare l'attrice. E se qualche altro principato prendesse il posto di Monaco come località chic della Riviera? Forse il marchesato carrettesco di Finale, la Repubblica di Noli, il principato doriano di Oneglia o quello di Dolceacqua, la Lavagna dei Fieschi... (questa è di Generalissimus e di Paolo Maltagliati)
Regnum Sardiniae et Corsicae. Il 20 luglio 1295 venne concluso il Trattato di Anagni tra Giacomo II d’Aragona e Carlo II d’Angiò, con la mediazione di papa Bonifacio VIII e di Filippo IV di Francia. Il trattato prevedeva che in cambio della rinuncia a rivendicare il trono di Sicilia, Giacomo “il giusto” avrebbe avuto il via libera dal papa per la conquista del “Regnum Sardiniae et Corsicae”. Tuttavia i siciliani non accettarono Carlo d’Angiò e nominarono re Federico III il fratello di Giacomo, mentre gli aragonesi aspettarono il 1323 per cominciare la conquista del suo regno e in più, nonostante due lunghe sanguinose guerre, non occuparono la Corsica, che invece, pur di uscire dalla situazione di anarchia in cui si trovava, si offrì alla Repubblica di Genova. Ma se gli aragonesi avessero conquistato anche la Corsica, come prevedeva formalmente il loro titolo? Le due isole seguirebbero lo stesso destino di passaggi di mano, sino ai Savoia? E i de Paoli e i Buonaparte dove andranno? (pensata da Kalos1597)
Drang Nach Westen/1. Filippa, contessa di Bar, muore leggermente più tardi e Ottone di Borgogna, invece si sposare Mahaut di Artois, facendo gravitare definitivamente la contea verso Parigi, sposa nel 1296 Agnese, figlia di Alberto di Asburgo (che però così non sposa Andrea III d’Ungheria, che chi lo sa, magari riesce anche fare un figlio con qualcun’altra, facendo continuare la dinastia degli Arpad). La contea di Borgogna entrerà nell’orbita asburgica un paio di secoli prima rispetto alla nostra Timeline? (ancora Paolo Maltagliati)
Sta Adolfo Magno Imperatore in Como. Se, oltre a essere stato regolarmente Eletto Re in Germania, fosse stato incoronato anche Sacro Romano Imperatore dal Papa (ponendo così termine a una lunga Vacanza Imperiale, da Federico II in poi), avrebbe potuto Adolfo di Nassau (I del suo nome come Imperatore e, in questa ucronia, “Magno” per aver riunificato l'Impero), una volta sottomessi Alberto d'Asburgo in Austria e Venceslao III in Boemia, annettere all'Impero come Vassalle anche la Polonia e l'Ungheria (sempre dei Přemyslidi) per poi sconfiggere la Francia di Filippo il Bello in alleanza con Edoardo I d'Inghilterra, e poi magari conquistare tutta l'Italia, anche il Regno di Sicilia, anche a costo di fare prigioniero il Papa stesso, per esempio Bonifacio VIII? (una grande idea di Bhrg'hros)
L'Incompiuta Commedia/1. Gemma Donati, moglie di Dante Alighieri, non ritrova i primi sette canti dell'Inferno scritti dal marito prima dell'esilio e non glieli spedisce; i canti vanno perduti e la principale opera della letteratura italiana non vede la luce (sempre William Riker)
La Commedia greca. Dante, come Petrarca più tardi, ha il suo Leonzio Pilato, nella persona di un monaco dell'Italia meridionale che gli insegna il greco, o che traduce per lui i poemi omerici e le tragedie di Euripide in latino. Come cambia la Divina Commedia con un bagaglio mitologico e culturale notevolmente più ampio? Come cambia in particolare l'episodio di Ulisse del XXVI canto dell'Inferno? (nuova idea di William Riker)
Il Lombardo Lingua Colta. Nel corso del Ducecento vi furono due importanti movimenti letterari autoctoni dell'Italia: lo Stil Novo toscano e la Poesia Didattica Lombardo-veneta. Dalla prima nacque Dante Alighieri, che non ha bisogno di presentazione. Dalla seconda un certo Uguçon da Laodho (toscanizzato in Uguccione da Lodi), poeta che scrisse il Liber, poemetto ispirato alla letteratura francese didattico-religiosa di tipo escatologico. Dante, nato in un ambiente di poesia "pura" giunge a scrivere la Commedia, poema religioso. Uguccione, nato in un ambiente di poesia didattica, non riuscirà ad arrivare al livello di Dante non perché fosse intrinsecamente negato per la poesia, ma perché al suo Liber mancava quella componente estetica propria dello Stil Novo, che però potrebbe ripescare dalla grande tradizione provenzale. Ecco un possibile crossover tra i due: Uguçon da Laodho viene folgorato dall'ispirazione all'alba del 1300. Va a prendere carta e penna e inizia a scrivere i primi versi della sua opera straordinaria, il Liber. In esso, un viaggio dalle profondità dell'Inferno al punto più alto del Paradiso compiuto da Uguccione medesimo. Il suo scopo, come quello di tutta la poesia didattica dell'epoca, è quello di ammonire i peccatori e invogliarli ad essere pii per godere dell'Eterna ricompensa. Purtroppo il suo sforzo primario, come tutte le opere di questo tipo, è una goccia nel mare, ma l'indubbia qualità letteraria lo consacrerà come Sommo Vate nonché padre della lingua lombarda. Contemporaneamente, a Firenze un erudito di nome Dante Alighieri, dopo anni di stesure e cancellature, darà alla luce un poema didattico intitolato Commedia, che però rimarrà letto esclusivamente nelle regioni di lingua toscana, per poi perdersi nell'oblio ed essere ad oggi conosciuto solo dai medievalisti interessati al caso della poesia didattica toscana. Conseguenze storiche: la lingua lombarda diviene lingua letteraria, ovviamente in sordina, come accadde col toscano. Ma se effettivamente il toscano si trovava abbastanza vicino al centro dell'Italia, così non è per il lombardo. Nel sud prevarranno altri idiomi, come il siciliano o il napoletano. Nel 1848 il letterato milanese Lisander Manzun, non convinto della prosa del suo romanzo storico "I espus prumis", decise di "indà a pucià i pagn indel Lamber", cioè andare nella campagna milanese per trarre ispirazione dalla lingua dei contadini che avrebbe inserito nel libro... (grande idea di Renato Balduzzi)
La Comédie Française. Si ipotizza che Dante Alighieri abbia visitato la Francia tra il 1309 e il 1310, per assistere alle lezioni dei più grandi teologi dell'epoca presso l'Università di Parigi. In quel periodo Dante è ormai già stato esiliato dalla sua città natale e sta compilando il suo grande poema. Se si convince dell'ineluttabilità della crisi imperiale e del successo del modello nazionale francese, rimarrà presso la corte dell'allora re di Francia Filippo IV il Bello. Se questo accade, viene spontaneo pensare che il De Monarchia proporrà la sostituzione della figura imperiale ormai in declino con quella del re di Francia, destinato a sostituirla. Ovviamente la Divina Commedia sarà scritta in francese, con maggiori riferimenti alla realtà nordeuropea che a quella comunale ma, per via dell'origine dell'autore, intrisa di toscanismi che entreranno nel francese letterario... (una grande pensata di Renato Balduzzi)
La Commedia Occitana. Dante Alighieri nel "De Vulgari Eloquentia" si rassegna: in Italia non ci sono volgari degni di essere utilizzati a livello letterario, tanto meno il toscano. Egli decide, quindi, di fare propria la lingua provenzale e di redarre il suo fondamentale testo proprio in quell'idioma. La tradizione provenzale, che si estinguerà in Provenza a causa dell'espansione del regno di Francia, troverà casa proprio in Italia, divenendo prima lingua letteraria e poi nazionale... (ancora Renato Balduzzi)
Der Deutschen Komödie. Il "Ghibellin Fuggiasco" viene condannato all'esilio... e si stabilisce nella patria del potere imperiale, il Sacro Romano Impero. Ovviamente non è detto che scriva la Divina Commedia in Tedesco, ma come influisce questa esperienza sulle sue opere? (è di Generalissimus)
La Cumedia bulgnais. Dante, nel suo "De Vulgari Eloquentia", fece l'elogio dell'idioma Bolognese: lo definisce una "leggiadra loquela", perché si è formato come sintesi dei volgari delle città confinanti, ovvero Ferrara, Modena, Imola ecc. Però secondo lui non era né aulico né illustre, cosa dimostrata dal fatto che nessuno lo usava per poetare e perfino i più grandi poeti della città se ne erano allontanati. Ma che accade se Dante dopo l'esilio finisce a Bologna e decidesse di usare proprio il Bolognese per scrivere la Divina Commedia? (ancora Generalissimus)
La Cummedia siciliana. Un altro volgare che Dante affermò di apprezzare nel De Vulgari Eloquentia è quello siciliano. Secondo Dante questa parlata è importantissima, perché in Sicilia nacque la rima poetica. Ma, dice sempre Dante, se questo volgare era illustre all'epoca di Federico II di Svevia e Manfredi di Sicilia, a partire dal regno di Carlo d'Angiò ha incominciato ad imbarbarirsi. Senza poi considerare che nel "De Vulgari Eloquentia" il Sommo Poeta faceva questo discorso riguardo al volgare scritto, ovvero quello degli intellettuali di corte come Guido delle Colonne e Giacomo da Lentini, perché riteneva barbaro il volgare degli isolani. Ma se l'esiliato Dante trovasse rifugio nel Regno di Sicilia e prendesse la decisione di comporre la Divina Commedia in volgare siciliano scritto? (sempre Generalissimus)
La Commedia senza titolo. La maggior opera di Dante Alighieri ricevette il titolo di "Comedìa" perché così lo stesso Dante chiama la sua opera in Inf XVI, 128 e XXI, 2; nell'Epistola indirizzata a Cangrande della Scala il Sommo Poeta ribadisce questo titolo ("Incipit Comedia Dantis Alagherii") e spiega che con il nome di "commedia" era uso definire un genere letterario che, da un inizio difficoltoso per il protagonista, si conclude con un lieto fine, al contrario della tragedia, che invece inizia bene e finisce molto male. Inoltre in tal modo il Ghibellin Fuggiasco avrebbe inteso contrapporre il proprio lavoro alla "Tragedìa" per eccellenza, l'Eneide del suo maestro Virgilio. L'aggettivo "divina" fu usato per la prima volta da Giovanni Boccaccio nel "Trattatello in laude di Dante" del 1373, e divenne comune solo alla metà del Cinquecento, quando Ludovico Dolce, nella sua edizione veneziana del 1555, impose il titolo boccacciano. Ma molti studiosi, fin dall'Umanesimo, hanno messo in dubbio che Dante pensasse davvero a questo titolo per la sua opera perchè, come ha scritto Umberto Eco, sarebbe come se Alessandro Manzoni avesse intitolato "Romanzo" i suoi "Promessi Sposi". La paternità dantesca della suddetta Epistola a Cangrande della Scala è tutt'altro che certa, ed inoltre lo stesso Dante nel "Paradiso" definisce invece la sua opera "il sacrato poema", termine che certo ha poco a che vedere con una "comedìa". Supponiamo dunque che Dante avesse in mente un titolo alternativo per il suo poema: quale? (William Riker, autore di questa proposta, ha suggerito il titolo "All'Eterno dal Tempo", tratto da Par. XXXI, 38)
I Mongoli in Africa/2. Le fonti arabe riportano che nella battaglia di Wadi al-Khazandar l'esercito Mamelucco perse solo 200 uomini, contro 10.000 Mongoli, ma il fatto che l'indomani gli Egiziani abbiano lasciato in fuga precipitosa il campo di battaglia mentre Maḥmūd Ghāzān si impadroniva, nell'ordine, di Damasco, Gerusalemme e Gaza indicano un risultato diverso. Lo stato di tensione col cugino Duwa, Khan Chagatai, e la volontà di non rovinare completamente i rapporti coi suoi correligionari (Maḥmūd si era da poco convertito all'Islam) lo convinsero a rimandare le operazioni per la conquista dell'Egitto. Ipotizziamo che Maḥmūd sia meno interessato ad accattivarsi le simpatie islamiche e decida di procedere nella Primavera del 1300 all'invasione dell'Egitto. Come potrebbe cambiare la Storia? (made in Enrico Pizzo)
Illuminismo arabo. I musulmani raggiunsero l'apice del loro sviluppo scientifico e culturale durante la dinastia Abbaside (750-1258); questo periodo coincise anche con il massimo livello di tolleranza verso le altre religioni e verso i musulmani non-arabi. Tutto questo venne meno con la caduta degli Abbasidi e la salita al potere dei Turchi. Come è possibile evitare questo, in modo che l'islam mantenga e sviluppi i tratti che aveva sotto gli Abbasidi? (se lo chiede MattoMatteo)