Il crollo del mito
Nel 1976, cercando delle prove che fossero davvero concrete, fu tentato un ingegnoso esperimento dalla National Geographic Society, che organizzò una spedizione avvalendosi di un ecogoniometro capace di riprodurre il rumore simulato di un pesce ferito: secondo gli esperti
l'effetto avrebbe dovuto essere quello di attirare il famigerato mostro. Provato al largo della Florida, questa esca aveva attratto a sé una moltitudine di squali lontani anche miglia di distanza, fatto sta che Nessie, nel corso di un'intera estate, rifiutò categoricamente di farsi vedere.
Ma fu nel marzo 1994 che si ebbe il definitivo crollo del mito. Christian Sperling, figliastro di Robert Wilson, rivelò in punto di morte che l'oggetto fotografato dal padre non era altro che un modellino. La foto fu commissionata da Marmaduke Wetherell. Secondo il figliastro, Wilson avrebbe accettato l'incarico per vendicarsi del British Museum, i cui membri lo avevano deriso quando quest'ultimo riferì di avere scoperto delle tracce di Nessie. La faccenda screditò enormemente Nessie la cui esistenza venne definitivamente negata dalla stampa internazionale.
Nonostante il duro colpo gli avvistamenti non si fermarono: nel 28 maggio 2001: circolava la notizia che Nessie fosse stata filmata dal fotografo in pensione James Gray mentre stava effettuando un viaggio in barca sul Loch.
Si può però notare come non ci siano cambiamenti di sorta, se non di posizione, dando l'idea che possa trattarsi di un pezzo di legno se non addirittura, come qualcuno ha fatto notare, del paraurti anteriore di un'auto. Inoltre non si intravede nemmeno la più piccola increspatura nell'acqua attorno all'oggetto, rendendo anche impossibile determinarne le dimensioni.
Anche l’ultima foto del mostro, comparsa sulle mappe satellitari di Apple, si è rivelata in realtà ben altro dal mostro di Loch Ness. Quell’ ombra lunga 30 metri che sembrava affiorare a pelo d’acqua a sud di Dores sarebbe solo la scia di una barca, cancellata dal programma di mapping che tende a unire scatti diversi per formare un’unica immagine coerente. Quell’ imbarcazione fantasma, scomparsa dagli Iphone, sarebbe invece perfettamente visibile su Google.