Nessie esiste?
I motivi per dubitare della presenza reale del mostro sono molti. Innanzitutto, per sopravvivere oltre 70 milioni di anni, una creatura preistorica avrebbe dovuto riprodursi continuamente: quindi, nel lago dovrebbe esistere almeno più di un mostro e sul suo fondale si dovrebbero trovare le ossa di centinaia di mostri, invece nulla di tutto questo c'è nel lago. Una creatura di quelle dimensioni, poi, difficilmente potrebbe nascondersi così a lungo dentro uno spazio piccolo come quello del lago di Loch Ness.
Ma la domanda importante è: “Perché Nessie, se è stata avvistata, non esisterebbe?”
Delle spiegazioni possibili per rispondere a questa domanda sono:
• Miraggi
Anche se sembra una spiegazione piuttosto "esotica", le acque di Loch Ness sono particolarmente soggette ai miraggi. L'immenso volume del lago infatti reagisce piuttosto lentamente alle variazioni di temperatura stagionali e la superficie dell'acqua è spesso più fredda dell'aria in estate e durante gli inverni più caldi. Questo fenomeno raffredda gli strati d'aria più prossimi all'acqua creando una sorta di prismi distorti che possono fare apparire un oggetto molto più grande di quanto non sia in realtà.
Per esempio:
Questo misterioso oggetto allungato che affiora dalle acque del lago Winnipeg...
...non è altro che il masso che si trova al centro di questa fotografia. Anche se molto più grande di quest'ultimo, il lago Winnipeg presenta le stesse caratteristiche morfologiche di Loch Ness, essendo due laghi stretti, profondi e allungati di origine glaciale.
I miraggi che colpiscono questi oggetti inanimati, quindi, possono essere in parte all'origine degli avvistamenti di grandi animali dal lungo collo simili agli estinti plesiosauri.
• Oggetti inanimati
Rocce, tronchi galleggianti e anche imbarcazioni possono essere la causa di molti avvistamenti.
Per esempio:
Una gobba di Nessie si profila all'orizzonte?

No. Solo una roccia che affiora presso la zona di Whitefiled.
• La fauna del lago
Generalmente, quando gli appassionati possibilisti circa l'esistenza di una specie sconosciuta a Loch Ness commentano le descrizioni dei presunti testimoni, non lesinano di rimarcare il fatto che nessun pesce conosciuto che vive nel lago ha simili caratteristiche. La maggior parte delle persone ignora però il fatto che non tutto ciò che nuota in un lago debba per forza di cose essere un pesce.
Il 20 agosto 1952 Greta Finlay e suo figlio Harry si trovavano in campeggio ad un km a ovest dal castello d'Aldouire. Verso le nove del mattino la loro attenzione fu attratta da un tonfo nell'acqua. Allontanandosi di poco dal caravan, con grande sorpresa, videro a meno di 20 metri dalla riva, un "mostro" dotato di una testa e di un collo molto strani.
Citando le parole di Greta: “Ero così emozionata ed incuriosita dalla testa e dal collo dell'animale che inizialmente dimenticai di osservarne il resto del corpo. C'erano due o tre gobbe, e le dimensioni totali del corpo visibile dovevano aggirarsi attorno ai 4-5 metri. Il collo era tenuto in posizione eretta e fuoriusciva dall'acqua di circa 60-70 cm. Il particolare più impressionante era senza dubbio la testa, dotata sulla sommità di due protuberanze sporgenti, ognuna terminante in una sorta di bulbo arrotondato. La pelle era nera e lucida e ricordava una lumaca più di qualsiasi altra cosa che potesse venirmi in mente.”
Cosa poteva essere questa creatura misteriosa, apparentemente così diversa da ogni animale conosciuto?
La risposta corretta, con molta probabilità, è stata fornita dall'autore Maurice Burton, che esaminò con attenzione uno schizzo dell'animale effettuato dal giovane Finlay. Burton disegnò a sua volta uno schizzo, basandosi sulla fotografia di un cervo di due anni intento a nuotare nell'acqua ed il risultato finale non si discostava di molto dal disegno precedente, se si escludono che nel secondo erano state riprodotte anche le orecchie.
Lo schizzo disegnato da Hanry Finlay dell'animale da lui osservato (sopra).
Il disegno di Burton basato sulla fotografia di un cervo di due anni (sotto).
I cervi sono stati visti nuotare nel Loch Ness numerose volte e sono anche stati fotografati in questi momenti in più di un'occasione. In agosto i palchi (che ogni anno cadono nel corso della primavera) non sono ancora completamente sviluppati, assomigliando a due piccole antenne con una cima a bulbo, inoltre il pelo di questi animali, venendo a contatto con l'acqua diventa scuro e liscio, dando l'idea di una pelle glabra, che può essere accostata, da un osservatore inesperto a quella di un serpente, un pesce o anche di una lumaca. E' da sottolineare che gli avvistamenti di strani animali dotati di due "antenne" sulla testa sono stati molto frequentemente associati a Nessie e che la gran parte di essi si registrano proprio in agosto.
Tra gli altri animali comuni che possono saltuariamente visitare le acque del lago e che i testimoni avrebbero potuto confondere con qualcosa di sconosciuto, il maggiore indiziato sembra essere la foca grigia.
Le foche grigie sono i più grandi pinnipedi che attualmente frequentano le coste scozzesi, dotate di un collo sorprendentemente lungo e flessibile, nuotano aiutate dalle pinne e potrebbero essere di tanto in tanto state avvistate tanto nelle acque del lago quanto sulla terraferma (comportamento che è stato attribuito a Nessie in più di un'occasione). La presenza di questi animali nel Loch é stata documentata per la prima volta in modo univoco dal ricercatore Richard Raynor nel 1999.
Un altro animale con tendenze spiccatamente acquatiche che vive a Loch Ness è la lontra. In realtà questi animali, agendo prevalentemente all'alba e al crepuscolo, possono essere osservati solo molto raramente. Sebbene l'avvistamento di un singolo individuo può chiamare in causa un "mostro" solo nelle menti più sensibili al fascino del mistero, un gruppo di lontre che compie evoluzioni in acqua può dare vita a spettacoli molto interessanti nell'ottica del fenomeno dei "mostri lacustri". L'immagine che segue fu scattata da Tony Markle, dello stato di Victoria, e spedita ad un giornale locale accompagnata da una lettera in cui si dimostrava scettico circa l'esistenza di presunti misteriosi animali acquatici. Mostra un gruppo di quattro lontre che nuota in fila indiana compiendo balzi fuori dall'acqua, una delle tante spiegazioni che negli anni '30 fu avanzata per spiegare gli avvistamenti di Nessie.
•I tronchi causa del rumore
Una teoria interessante è stata avanzate dall'ingegnere elettrico Robert P.Craig, secondo la quale i tronchi degli alberi caduti in acqua, marcendo sul fondo producano gas a causa della resina che resta intrappolato nella corteccia; il tronco quindi risale in superficie e il gas a contatto con l'aria provoca una piccola esplosione. Sarebbe questo il classico tonfo che i testimoni dicono di aver sentito durante gli avvistamenti; una volta liberato il gas, il tronco affonda nuovamente per non riaffiorare mai più.