Fonte di energia?
Pagina curata da Vittorio Gallivanone
Introduzione
Nella comunità scientifica si è spesso dibattuto se percorrere la strada della fissione o quella della fusione nucleare, arrivando ad un’opinione quasi totalmente unanime:la fissione nucleare non è l’energia del futuro, ma può esserlo invece la fusione.
Immagine animata che mostra le morti dovute alle varie fonti di energie all’anno a partire dal carbone, per arrivare al nucleare, l'ulitmo in verde.
I vantaggi
La fusione nucleare infatti possiede vantaggi unici, primo fra tutti l’enorme quantità di energia prodotta da una quantità molto piccola di combustibile il quale è sopratutto di facile reperibilità. infatti l’idrogeno è praticamente inesauribile ed è a disposizione di tutte le nazioni che abbiano uno sbocco su un qualsiasi bacino idrico. Il deuterio può essere estratto dall'acqua, anche se con costi energetici non indifferenti, ma per resa energetica surclassa i concorrenti, per fare un esempio, un ditale pieno di deuterio equivale a 20 tonnellate di carbone in termini di energia. Un lago di medie dimensioni contiene deuterio sufficiente a rifornire una nazione di energia per secoli utilizzando la fusione nucleare (ovviamente supponendo di sfruttarlo tutto).
Gli attuali reattori sperimentali e gli ipotetici reattori di potenza di prima generazione utilizzano come combustibile una miscela di deuterio-trizio (D-T), la cui produzione richiede l'impiego di un metallo largamente disponibile, il litio. Esso è indispensabile per neutralizzare i pericolosi neutroni liberi liberati dalla reazione di fusione attraverso una spessa incamiciatura che avvolge il reattore e assorbe i neutroni mediante una reazione nucleare, producendo innocuo elio e utile trizio, che può essere reimmesso come combustibile nel reattore. Purtroppo il litio è una delle sostanze più cancerogeno che esistano, si è quindi pensato di farlo maneggiare da operi robotizzati, riducendo quasi a zero i possibili danni verso gli umani. Tra i vantaggi rispetto ai reattori a fissione nucleare possiamo dire che disastri come quelli di Chernobyl, di Three Mile Island o di Fukushima sono praticamenti impossibili, in quanto il plasma prodotto da una reazione di fusione nucleare, se non confinato dalle apposite apparecchiature, può durare al massimo solo dieci secondi, per poi raffredarsi, senza dare vita ad una reazione a catena. E’ senza dubbio da nominare l’impossibilità di utilizzare i reattori a fusione nucleari per scopi bellici o terroristici.
Se facciamo invece un confronto con le fonti di energia utilizzate comunemente oggi come carbone e petrolio la fusione nucleare non rilascia nell’atmonesfera nessun gas serra e nessun prodotto chimico di combustione, per esempio CO2, uno dei maggiori responsabili del cancro ai polmoni.
Gli svantaggi
Ovviamente questa fonte di energia presenta anche degli svantaggi, i quali sono sopratutto economici e tecnici, si teme che l’energia necessaria per dare vita alla fusione sia maggiore di quella che si otterebbe. Altri timori sarebbero riguardo la sua competitività economica, questo perché a fronte di un combustibile (l'idrogeno) estremamente diffuso e disponibile, gli investimenti per costruire un ipotetico reattore a fusione e gli impianti di produzione del combustibile sono stimati essere molto elevati. È anche vero che nel caso dei combustibili fossili ai puri costi economici vanno sommati “costi” di altro genere, come le guerre derivanti dal controllo delle fonti di combustibile.
Da un punto di vista obiettivo e tenendo anche conto della situazione ambientale attuale del pianeta, l’ago della bilancia sembra pendere dalla parte dei vantaggi.
I progetti IGNITOR e ITER con i loro relativi obiettivi: essi non sono progettati con l’intento di ricavare energia.
Perchè non ci sono centrali nucleari a fusione?
Dopo un picco iniziale di ricerche nel settore del nucleare negli anni‘50 l’ottimismo è andato scemando per via delle barriere scientifiche ed economiche, creando un circolo vizioso dove gli investimenti diminuivano a causa delle poche scoperte mentre aumentavano sempre di più i rischi di investire nella ricerca, creando una situazione di ristagno. Tuttavia, sopratutto negli ultimi anni hanno preso vita vari progetti come ITER in Francia e un possibile progetto nazionale IGNITOR in Italia, il secondo bloccato solo da mancati finanziamenti.
Sitografia

Presentazione Enea ed enti di ricerca nazionale: [ http://slideplayer.it/slide/5452838/ ]
http://www.treccani.it/
http://fusionforenergy.europa.eu/understandingfusion/merits.aspx
http://www.greenstyle.it/fusione-nucleare-lenergia-del-futuro-6299.html