Microstati e macrostati - Probabilità termodinamica -
- Verso il massimo disordine - La freccia del tempo
Nel 1877 Ludwig Boltzmann individuò un nuovo modo di interpretare il concetto di entropia: l'entropia, secondo Boltzmann, era una misura del CAOS, cioè della disorganizzazione. Mentre Clausius giunse al concetto di entropia attraverso considerazioni macroscopiche, Boltzmann partì da considerazioni di tipo "statistico", cosa allora veramente rivoluzionaria, perché introduceva nella fisica un nuovo modo di pensare e di interpretare la realtà. Vediamo come.
Consideriamo una scatola divisa in due tramite un setto, e supponiamo di voler disporre in essa un certo numero di molecole. Chiediamoci: in quanti modi possiamo disporre le suddette molecole?
Sia N il numero delle molecole. Se N = 1, ci sono solo 2 modi per disporle, una a destra ed una a sinistra:
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Se N = 2, le due molecole A e B si possono invece disporre in almeno QUATTRO modi diversi:
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Se N = 3, i modi possibili diventano OTTO:
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E così
via, come si verifica facilmente. Ne consegue che una molecola si può disporre
in 21 modi, due in 22 modi, tre in 23 modi, e
quindi, in generale, N molecole si possono disporre in 2N modi
possibili. Ciascuna delle possibili disposizioni delle molecole prende il nome
di microstato. Supponiamo che A, B, C, ecc...
siano molecole identiche; allora, osservandole "dall'esterno", è a priori impossibile
distinguerle l'una dall'altra. E così, nell'esempio qui sopra, tutti e tre
i microstati che contengono due molecole a sinistra ed una a destra risultano
indistinguibili, e rappresentano perciò lo stesso macrostato.
Si dice macrostato ogni possibile configurazione di un sistema fisico rilevabile
con strumenti macroscopici, e ad ognuno di essi corrisponde un numero
(generalmente molto alto) di microstati.
Un modo più rigorosamente « matematico » per giungere alla medesima conclusione è il seguente. Immaginiamo di avere N molecole (un numero molto, molto grande) nel settore di sinistra e zero in quello di destra. Se rimuovo la separazione tra i due settori, posso pensare che N/2 molecole restino nel settore di sinistra, ed N/2 si spostino in quello di destra. In quanti modi possibili ciò può avvenire? O, in altri termini, da quanti microstati può essere composto il macrostato testé descritto?
Il calcolo combinatorio ci insegna che i modi possibili in cui le N molecole possono essere disposte metà a sinistra e metà a destra sono le combinazioni senza ripetizione di N elementi ad N/2 ad N/2; tale numero è pari a:
Se N è molto grande, tuttavia, vale la cosiddetta formula di Stirling:
N ! ≈ NN e-N
dove e è il numero di Nepero. La relazione (1) allora diventa approssimativamente:
E si riottiene così il risultato già ricavato precedentemente per via empirica.
Si
osserva che,
maggiore è il numero di microstati che determinano un certo macrostato, e
maggiore è la probabilità che le molecole si dispongano proprio in modo da
realizzare quel macrostato. Per questo, dicesi probabilità
termodinamica di un dato macrostato il numero P di microstati che
configurano quel macrostato.
Le situazioni termodinamicamente più probabili, cioè con P più elevato, sono solo quelle che noi osserviamo.. Chi proibisce che le altre si realizzino? In seguito a coincidenze fortunatissime potrebbero presentarsi TUTTE le configurazioni, ma esse risulterebbero comunque più uniche che rare. Una cosa è la possibilità (cioè la realizzabilità), un'altra è la probabilità di un evento o di un microstato. Ad esempio, se io gioco a bridge con tre amici, è possibile che io mi veda servite tutte e 13 le carte di picche, un altro tutte e 13 le carte di cuori, il terzo tutte e 13 le carte di fiori e l'ultimo tutte e 13 le carte di denari? Certo che sì. Ma la probabilità che questa situazione eccezionale si realizzi è tanto bassa, che probabilmente essa non si è mai verificata nell'intera storia dell'uomo. Ciò che io non osservo non è necessariamente impossibile, perché il non osservabile può semplicemente essere troppo raro per poter essere osservato.
Per tornare alla situazione della scatola divisa in due settori, se ho un Numero di Avogadro di molecole (NAV= 6 x 1023 molecole/mole), cioè una mole di gas, le posso disporre in modi possibili, vale a dire : un numero tanto enorme da sfuggire ad ogni nostra capacità di comprensione. Allora non è difficile riuscire a comprendere che la stragrande maggioranza dei nostri microstati competono alla situazione in cui NAV/2 molecole sono nel settore di sinistra ed altrettante in quelle di destra mentre, come illustrano gli esempi testé considerati, un solo microstato corrisponde alla situazione in cui NAV molecole si trovano nel settore di sinistra e zero in quello di destra. Quest'ultima situazione appare dunque così improbabile che, nella realtà, non la osserveremo mai: la probabilità di trovarla in pratica è infatti pari solo ad 1 su 2 elevato alla 1023esima potenza! Le nostre molecole non si ritireranno mai spontaneamente tutte in uno solo dei settori, non perché ciò sia impossibile, ma perché è altamente improbabile, e presumibilmente in tutta quanta la storia dell'universo non lo si è mai osservato ne' lo si osserverà mai, essendo la sua vita troppo breve perché tutti i casi possibili si realizzino in effetti: difficilmente si leggerà su un quotidiano la notizia che una persona è morta soffocata perché tutte le molecole d'aria della sua stanza si sono ritirate spontaneamente da essa, passando attraverso il buco della serratura...
Attraverso complesse considerazioni statistiche, Boltzmann arrivò a scrivere una relazione che lega direttamente l'entropia S alla probabilità termodinamica P:
dove: KB = R / NAV
R è la costante universale dei gas perfetti. Tale rapporto viene oggi chiamato costante di Boltzmann, e vale:
KB = 1,380594 x 1023 J K-1
Prendendo in esame le molecole allo zero assoluto (cioè 0 K), dato che esse sono assolutamente ferme, vi è un solo microstato possibile. A questa situazione corrisponde p = 1, e quindi, dal momento che il logaritmo di uno vale zero, a 0 K l'entropia non può valere altro che zero. La (2) permette dunque di assegnare valori assoluti alla grandezza entropia, contrariamente alla teoria di Clausius. Dalla (1), inoltre, si deduce che l'entropia è tanto maggiore quanto più alto è il numero possibile di configurazioni microscopiche che un sistema può assumere; ovvero, in termini più semplici, quanto più esso è disordinato. Secondo Boltzmann, dunque, l'entropia di un sistema ne misura il disordine; non è certo un caso se, nelle moderne scienze della comunicazione, si è introdotto il concetto di « entropia informazionale », dato che i processi che generano entropia distruggono dell'informazione!
Queste considerazioni permettono di riscrivere in termini statistici anche il Secondo principio della Termodinamica, che Clausius aveva già formulato in termini di non conservazione dell'entropia: « Ogni sistema evolve spontaneamente verso la situazione più disordinata possibile ». L'espansione indefinita delle galassie verso la massima diluizione della materia e la completa uniformità di tutte le temperature sembra proprio portarci verso questa situazione vieppiù caotica, cui Clausius e soci avevano dato il suggestivo ma inquietante nome di morte termica. Ecco come Giovanni Pascoli traduce in termini poetici questa situazione, che alla fine dell'800 era ritenuta imminente a causa della prossima morte dell'astro solare per esaurimento del proprio combustibile interno:
« Non ci lasciar nell'atrio del viver nostro, avanti la Porta chiusa, erranti come vane parole; ad aspettar che l'ultima gelida e fosca aurora chiuda alle genti ancora la gran porta del Sole; quando la Terra nera girerà vuota, e ch'era Terra s'ignorerà... » (La Porta Santa, vv.56-66) |
Tutto questo comporta una conseguenza inevitabile: l'esistenza e l'ineluttabilità di una freccia del tempo. Se io vedessi un filmato in cui i mille pezzi in cui una zuppiera di porcellana appare frantumata sul pavimento si rianimano per magia e ritornano spontaneamente sul tavolo a ricostituire la zuppiera intera, oppure uno nel quale, come si può vedere nell'animazione qui a sinistra, l'inchiostro scuro sciolto in una bacinella si ritira spontaneamente in una metà di essa, se concluderei che i filmati sono stati proiettati a rovescio; e la stessa cosa penserei se vedessi un bicchiere di acqua tiepida diventare improvvisamente bollente, con la spontanea formazione in esso di un cubetto di ghiaccio, oppure se assistessi al ringiovanimento di una rana, che ritorna girino e poi uovo. Il motivo di tutti questi fatti è lo stesso per il quale il calore non fluisce "spontaneamente" da un corpo freddo ad uno caldo, e il rendimento di una macchina termica è sempre minore di uno. Queste situazioni sono esempi che mostrano come il mondo vira automaticamente nella direzione del massimo disordine, e quindi anche della massima probabilità termodinamica; questa è la spontanea direzione in cui evolve ogni fenomeno chimico e fisico, e quindi è la spontanea direzione del tempo. La direzione univoca assunta nel tempo dal suo fluire, è quella nella quale i sistemi evolvono statisticamente verso la distribuzione più caotica possibile. Non è che non sia possibile viaggiare all'indietro nel tempo: solamente, è altamente improbabile riuscirci, a causa del solito motivo imposto dalla meccanica statistica.
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