INTERVISTA PER BIBLIOFILI

L'intervista per bibliofili compilata da M.E., mia carissima amica della Sardegna:


Cosa stai leggendo?
"Cent'anni di solitudine", di Gabriel Garcia Marquez.

Prime letture?
Un libro dell'alfabeto e dei numeri scritto in francese (qualcuno dice che in epoca lontanissima avevo cominciato a parlare il francese che mia mamma aveva preso a insegnarmi... poi però avevo cominciato a mescolare nei miei discorsi francese e italiano, e mamma si era spaventata...) Tutti i libri di Salgari, molti di Dumas, poi vari altri, tipo "Fabiola", "Quo Vadis" etc...

Citazione preferita da un libro?
In questi ultimi due giorni condivido molto la tua di Gandhi. Comunque ne aggiungo una, di Paulo Coelho: "L'ora più buia è quella che precede il sorgere del sole".

Il libro più divertente?
"Tre uomini in barca" di Jerome K. Jerome, nonché "Sola come un gambo di sedano" di Luciana Littizzetto.

Il più triste?
Pessoa, "Poesie di Alvaro de Campos"

Un libro sottovalutato?
Seneca, "lettere a Lucilio". Altro che antico romano.

Uno sopravvalutato?
Tutti quei libri che vengono sparati come best seller e poi li apri e dentro sono tutti uguali. Non so indicartene uno preciso, perchè quando giro le librerie li apro, li sfoglio, leggo qualcosa qua e là, li richiudo, li riappoggio e (quasi sempre) esco.

Il più erotico?
Le poesie di Pablo Neruda.

Il più difficile?
Se mio marito fosse un libro, mio marito. Comunque, parlando di libri cartacei, "Il gioco delle perle di vetro" di Hermann Hesse. Ma anche "Per un attimo immenso ho dimenticato il mio nome", di Cotroneo.

Un personaggio con cui ti sei identificato?
Molti... Uno tra tutti, Elena Lucrezia Cornaro, prima donna laureata nel mondo, in "Illuminata" di Patrizia Carrano. (ndr., Samvise Gamgee sarà anche uno scudiero "pasticcione"... ma se non ci fosse stato lui...?)

Il più odiato?
Uriah Heep in "David Copperfield", o Danglars in "Il Conte di Montecristo"...

Un classico mai letto?
Dostoevskji... tutto Dostoevskji intendo

La più bella poesia d'amore?
"Verrai con me" di Pablo Neruda.

Un libro che ti ha cambiato la vita?
Quello che ho scritto io, mi viene da dire... è per quello che l'ho scritto... (l'unico, per ora, che abbia scritto...). A parte questo picco di megalomania, "Presto con fuoco" di Roberto Cotroneo...

Il più bell'incipit?
"I rami sono nudi, il cielo stasera di un viola lattiginoso. Qui non c'è silenzio, ma pace sì. Il vento increspa l'acqua nera verso di me. Non c'è nessuno in giro. Non si vedono uccelli. Il traffico taglia a metà Hyde Park. Mi arriva alle orecchie come rumore bianco. Passo una mano sulla panchina ma non mi siedo. Come ieri, Come l'altro ieri, resto in piedi finchè non ho più pensieri. Guardo l'acqua della Serpentine".  (Vikram Seth, "Una musica costante").

Un libro che ti ha fatto paura?
"Il nome della Rosa" di Umberto Eco.

Scrittori detestati?
D'Annunzio, Shakespeare... la più recente Oriana Fallaci... altri vari libri che ho cominciato e smesso di leggere...

Un libro da cui trarre un film?
"Una musica costante", Vikram Seth.

Per finire, quale bagaglio per l'isola deserta?
Erri de Luca, Seneca, e poi... non andrei mai su un'isola deserta, lì non riuscirei mai a mettermi a leggere (ci sono già?)

Le mie poesie preferite (non so se arrivo a dieci):
a) "Verrai cone me" di Neruda, che ti dicevo sopra;
b) "Come tu vuoi" di Mario Luzi.
c) "Courage", di Amelia Earhart (prima donna ad aver volato sopra un aeroplano) sul
coraggio
d) "Il tuo sorriso", di Neruda
e) "He wishes for the clothes of heaven", William Butler Yeats


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