CIRCA IL CARME XLII DI CATULLO
Ecco una mail che la mia amica Elena Cristina Bolla mi ha inviato a commento della scoperta dell'allievo Matteo Magini di IV H circa "la fanciulla dal naso di cane":
Ho esaminato i risultati del "Chi fu detto..." Davvero
formidabile, quel Magini! Deve aver passato ore sui libri (o su
Internet?) Mi chiedo come avrà fatto a scovare quel carme di Catullo,
che non è certo di quelli che si leggono a scuola. Potremmo anche
dargliela per buona: non è escluso che l'inventore del soprannome
"fille au nez de chien" si sia ispirato a quella
reminiscenza classica. Però il carme parla di "faccia di
cane", catuli ore, canis ore, non proprio di "naso".
Quanto alla destinataria, non è certo se sia Clodia-Lesbia, in un
momento di rabbia del poeta, o piuttosto una sgualdrinella che gli
aveva sottratto dei manoscritti. "Puttana puzzolente"
è un po' forte, anche per Lesbia... Ecco il carme.
XLII
Adeste. hendecasyllabi, quot estis
omnes undique, quotquot estis omnes. iocum me putat esse moecha turpis, et negat mihi nostra reddituram pugillaria, si pati potestis. persequamur eam et reflagitemus. quae sit, quaeritis? illa, quam videtis turpe incedere, mimice ac moleste ridentem catuli ore Gallicani. circumsistite eam, et reflagitate, "moecha putida, redde codicillos, redde putida moecha, codicillos!" non assis facis? o lutum, lupanar, aut si perditius potes quid esse. sed non est tamen hoc satis putandum. quod si non aliud potest ruborem ferreo canis exprimamus ore. conclamate iterum altiore voce. "moecha putida, redde codicillos, redde, putida moecha, codicillos!" sed nil proficimus, nihil movetur. mutanda est ratio modusque vobis, siquid proficere amplius potestis: "pudica et proba, redde codicillos."
Ah, gli endecassillabi falecii di Catullo, che musica... anche quando
traboccano di parolacce. Un caro saluto al Fabbricante di Macchinazioni
per Bolla, cioè ad F.M.B.
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