ARCHIMEDE VA ALLA GUERRA
Sulla riva di uno dei laghetti che
impreziosiscono le nostre montagne, un giorno non si udiva il soave
cinguettio dei passerotti o lo snervante frinire delle cicale, bensì il
terribile crepitare di scariche di mitraglia e di colpi di fucile. A
bordo di una grande chiatta cabinata, ferma in mezzo al laghetto, i
militari appiattiti dietro i ripari vedevano i commandos nemici
apparire, avanzare, sparare e scomparire di nuovo dietro le rocce.
« Non riusciremo a resistere più di qualche minuto », gridò il capitano; « bisogna salvare almeno le casse d'oro! » « Non è possibile, capitano! » ribatté il sergente, con accento disperato. « siamo circondati da ogni parte, e laggiù stanno mettendo in acqua i canotti per venire ad abbordarci! » « Allora », riprese affannosamente il capitano, « c'è una sola soluzione possibile: gettiamo in acqua le casse, ed alla svelta. Allorché i nemici avranno levato il disturbo, i superstiti avranno tutto il tempo per ripescarle!" Il sergente impallidì. « Ma capitano, lei sa bene che l'acqua del lago sfiora giusto giusto l'orlo superiore della diga; se buttiamo in acqua queste casse, lo supererà sicuramente. La diga è vecchia e corrosa, ed un qualunque aumento di pressione potrebbe sfasciarla. Pensi che catastrofe sarebbe per i villaggi sparsi giù nella valle! » « Secondo te, dunque », riprese il capitano, « se gettiamo in acqua il carico, il livello dell'acqua del bacino si eleverà? Io penso che tu ti sbagli, e che il livello rimarrà immutato. » « Anzi, per me si abbasserà », osservò il caporale, che aveva seguito in silenzio la discussione. I nemici continuavano ad avvicinarsi, e non c'era tempo per lunghe dispute. Secondo voi, chi aveva ragione: il caporale, il sergente o il capitano? |