Qualsiasi
corpo che cade liberamente nel vuoto verso la superficie terrestre possiede una
accelerazione
detta accelerazione di gravità che
può ritenersi costante in una certa località e per intervalli di quota non
molto grandi.
Il
moto di caduta libera è pertanto un moto uniformemente accelerato e prende il
nome di moto naturalmente accelerato. Valgono quindi tutte le relazioni trovate
in precedenza assumendo per a il valore costante g=9,8 m/s2, valore
valido alla latitudine di 45° sull’equatore ed a 0 m sul livello del mare.
Questo significa che in caduta libera la velocità di un oggetto aumenta di 9,8
m/s per ogni secondo.
Le distanze percorse sono dei dislivelli h. Quindi la legge oraria per la caduta libera diventa:
La
velocità con la quale l’oggetto arriva al suolo è:
ESEMPI SVOLTI MOTO NATURALMENTE ACCELERATO
DATI
t
= 5 s
RISOLUZIONE
Consideriamo
un sistema di riferimento unidimensionale orientato verso il basso, la cui
origine coincide con la posizione iniziale del corpo. Avendo il corpo velocità
iniziale nulla, la quota di caduta può essere calcolata sfruttando la legge
oraria:
DATI
v0
= 5 m/s
t = 0,2
s
RISOLUZIONE
Utilizziamo
un sistema di riferimento unidimensionale verticale orientato verso l’alto. Il
moto della pallina è naturalmente decelerato nella fase di ascesa, naturalmente
accelerato in fase di discesa.
In
questo sistema di riferimento l’equazione oraria è:
e la
legge delle velocità:
Nell’istante
di tempo in cui la pallina raggiunge la massima altezza la velocità è nulla.
Mettendo a sistema le due relazioni precedenti:
Ricavando
t dall’ultima equazione e sostituendo nella prima:
Nel
nostro caso, la quota massima raggiunta è:
ed
il tempo impiegato:
Per
ricavare la velocità dopo 0,2 s dal lancio, basta considerare la legge delle
velocità: