di Autori Vari
Carlo ed Ermengarda – Orlando il Conquistatore – La Sassonia indipendente – La Guerra Civile Carolingia – Carlomanno il NON Conquistatore – Carlo Magno e gli Avari – Carlo II, Magno anche lui – Senza Carlo Magno – Successione Dinastica Ininterrotta del S.R.I.
Carlo ed Ermengarda
In realtà Ermengarda non è un nome storico, ma frutto della fantasia di Alessandro Manzoni. La storia non ci ha consegnato il nome di quella sventurata fanciulla dell'Alto Medioevo, perchè il ripudio e la parentela con la dinastia longobarda la condannarono alla damnatio memoriae. Lo storico Andrea da Bergamo, che scrive alla fine del IX secolo e quindi un secolo dopo i fatti, riporta il nome di Desiderata, ma come fonte Andrea non sempre è attendibile, e Desiderata potrebbe essere un nome coniato sul modello di Desiderio così come Criseide era figlia di Crise.
Comunque, cosa accadrebbe se Carlo Magno non ripudiasse la figlia del re longobardo Desiderio e avesse una discendenza da lei?
Secondo me c'è un modo solo perchè Carlo (al quale le donne erano l'unica cosa che piaceva più della guerra) non ripudiasse la suddetta bionda principessa descritta ne "l'Adelchi": i Longobardi non minacciano il Patrimonium Sancti Petri, accettano l'indipendenza dei territori del Papa da Roma fino a Ravenna, anzi Liutprando e Desiderio si propongono come Difensori del Papato contro l'iconoclastia bizantina, evitando che i Pipinidi vengano chiamati in soccorso alla Santa Sede. Carlo Magno dovrà accontentarsi del titolo di Re dei Franchi, per espandere il suo regno potrebbe andare a combattere contro gli Omayyadi di Spagna, e anzi Adelchi, figlio di Desiderio, potrebbe essere incoronato lui Imperatore, anche se solo d'Italia, in cambio della promessa di andare a liberare Gerusalemme dai Saraceni. A questo punto Adelchi potrebbe anche sposare tranquillamente Gisela, la sorella di Carlo Magno, visto che non c'è alcuna rottura tra Franchi e Longobardi. Una prospettiva davvero interessante!
.
E Perchè no? aggiunge:
Se iniziamo le ucronie matrimoniali su Carlo Magno, ci lavoreremo super un bel po'. Per esempio, cosa succede se Carlo sposa Imiltrude, il che rende legittimo il suo primo figlio Pipino il Gobbo? Naturalmente bisogna vedere se Imiltrude e Pipino il Gobbo rimangono l'unica moglie e l'unico figlio di Carlo Magno, nel qual caso sarebbe lui ad ereditare i titoli del padre. Inoltre, non trovandosi a Plum nell'811 durante l'epidemia di peste, vivrebbe almeno fino all'831.
Piuttosto, io mi chiedevo: Neustria e Austrasia avrebbero potuto diventare delle nazioni moderne? Personalmente lo ritengo possibile, ma sono influenzato dalla letteratura su quest'epoca: "Nuova Storia della Francia" ("nuova" è relativo, è un classico da più di 20 anni), in particolare la parte sulla Francia merovingia e carolingia. Era chiaro allora che nelle lotte dell'epoca c'era un forte particolarismo tra Neustria e Austrasia nato dalle differenze tra le diverse componenti dei Franchi insediati alla fine dell'impero romano (tribù definite come Franchi, ma diverse). Questo particolarismo è stato ridotto solo con i Carolingi da Carlo Martello a Carlomagno, ma rimaneva forte. Con una divisione diversa e più tradizionale dei domini di Carlo Magno, la divisione avrebbe potuto mantenersi. Ovviamente non si trattava di una vera separazione, le capitali dei due regni erano vicine, la nobiltà aveva terre in entrambi. C'era un legame forte, ma come detto anche una rivalità forte tra i due stati. Immagino piu o meno la storia della Neustria come la storia di una Francia piu centrata ad Ovest con una capitale sulla valle della Loira. La storia dell'Austrasia sarebbe una Lotaringia con una maggior omogeneità. Forse la Neustria sarebbe capetingia mentre in Austrasia si manterrebbe una dinastia carolingia (o piuttosto dichiaratasi tale). Questi due regni rimarrebbero nell'Impero durante tutta la loro storia (o almeno l'Austrasia, se la Neustria capetingia segue il modello della nostra "Francia"). La via di espansione della Neustria sarebbe verso l'Aquitania, mentre l'Austrasia riguarda verso la Borgogna. La prima sarebbe piu aperta sul mare mentre la seconda sarebbe piu continentale...
.
C'è anche l'idea di Lorenzo Anteri:
Durante gli ultimi anni del regno di Carlo Magno, si comincia a diffondere l'idea che l'Imperatore è superiore al Papa e che l'incoronazione in San Pietro sia stata di fatto una cessione della carica pontificia all'Imperatore, che è ora capo della Chiesa oltre che dell'Impero, mentre il Papa è solo un suo sottoposto e il principale dei Vescovi. Carlo Magno decide di assecondare questa scuola di pensiero, incorpora lo Stato Pontificio nell'Impero e si stabilisce a Roma, dove fa costruire nuove terme (le Terme Caroline, costruite per sostituire quelle lasciate ad Aquisgrana) e restaurare monumenti antichi caduti in rovina, oltre ad innalzare un nuovo Palazzo sul Palatino. Leone III non può far altro che accettare di sottomettersi all'Imperatore. Tuttavia, un gruppo di cardinali ostili lo dichiara decaduto e nomina un Antipapa, ovviamente disconosciuto sia da Carlo che da Leone. ma appoggiato da Bisanzio. Come cambia la Storia?
.
Gli replica Perchè No?:
La premessa è difficile da ammettere. Carlo Magno era un sovrano nomade e guerriero, si spostava di palazzo in palazzo secondo i bisogni ma sempre nel cuore franco-renano del suo impero. Solo alla fine del suo regno si concentrò su Aquisgrana. Per di più doveva rimanere vicino alla Sassonia sempre in stato di ribellione, e sbrigarsi a raggiungere il prossimo fronte caldo. Roma era troppo eccentrica per i suoi bisogni, avere lì solo la cancelleria sarebbe stato un problema, lasciare li un figlio sarebbe stato un rischio di ribellione (non ha praticamente mai lasciato che Carlo il giovane, il suo primogenito, operasse in autonomia).
Domanda alternativa (ancora meno probabile ma divertente): Carlo Magno si accorge che suo figlio Ludovico è attratto dalla vita ecclesiastica, piuttosto che nominarlo re di Aquitania gli fa intraprendere una carriera nella Chiesa di Roma, lo nomina subito vescovo e dopo un po' lo fa eleggere Papa malgrado l'età. Alla morte di Carlomagno sarebbe l'unico figlio ancora vivo. Papa Ludovico I lascerebbe il trono franco a Bernardo d'Italia, o diventerebbe Papa E Imperatore?
.
Orlando il Conquistatore
di Det0
POD: Nella battaglia di Roncisvalle i franchi di Orlando sconfiggono i baschi.
15 Aprile 778: Battaglia di Roncisvalle, i franchi guidati da Orlando sconfiggono i baschi che li avevano attaccati.
19 Aprile 778: Orlando sconfigge nuovamente i baschi a Tolosa.
4 Maggio 778: Orlando e le sue truppe espugnano Bilbao.
21 Maggio 778: Orlando incontra Carlo che gli conferisce il compito di conquistare tutta la Spagna musulmana.
Giugno 778: Le truppe di Orlando sono impegnate a Saragozza per liberarla dall’assedio musulmano.
Luglio 778: Dopo aver riportato alcune vittorie contro gli arabi Orlando porta il confine delle conquiste spagnole sull’Ebro.
Agosto 778: Orlando è richiamato in Bretagna(sua patria) per una disputa familiare nella quale si rende partecipe tanto
che gli viene tolto il titolo di Duca di Bretagna, ma Carlo Magno gli promette il titolo di Duca di Spagna,
una volta ultimata la conquista di quest’ultima.
Intanto le sue truppe subiscono alcune sconfitte per mano dei baschi.
Settembre 778: Orlando torna in Spagna e scende lungo la costa Atlantica facendo strage di baschi.
Ottobre 778: Le ultime città basche sono distrutte e Orlando entra in Galizia, annettendola ai suoi possedimenti.
Novembre 778: Carlo scende in Spagna a sostegno di Orlando, i due si incontrano a Oviedo il 13 novembre e si dividono i compiti: Carlo scende verso la costa lusitana mentre Orlando attraversa l’Ebro.
Dicembre 778: Orlando conquista i territori oltre l'Ebro e si spinge fino a Valladolid, che assedia il 14 dicembre. Intanto Carlo toglie agli arabi la costa atlantica portoghese.
Gennaio 779: Orlando ultima l’assedio di Valladolid e cambia direzione, si dirige verso la costa Mediterranea e annette i territori fino a Valencia.
Febbraio 779: Carlo viene sconfitto in battaglia presso la foce del fiume Duero e riesce a salvarsi solo con la fuga, ma fortunatamente riesce ad arrivare presso Valladolid; pochi giorni dopo Orlando abbandona l’assedio di Valencia e va a Valladolid presso Carlo, che torna in Francia lasciando il compito di conquistare la Spagna al solo Orlando.
Marzo 779: Terminato l’assedio di Valencia Orlando si dirige in Lusitania per riconquistare i territori persi da Carlo, però chiede l’aiuto dell’imperatore bizantino Leone IV che invia una flotta sulla costa valenciana.
Aprile 779: Orlando toglie agli arabi tutti i territori al di sopra del fiume Tago; intanto Leone IV riconquista le Baleari.
Maggio 779: Orlando assedia Toledo e con l’aiuto delle truppe bizantine la espugna.
Giugno 779: Orlando e Leone scendono congiuntamente verso Cordova.
4 Settembre 779: Cordova è espugnata dalle truppe franche e bizantine, cade il Califfato di Cordova.
Dicembre 779: Orlando scaccia gli ultimi arabi dal sud della Lusitania, Siviglia e Malaga, quando, il 6 Dicembre, gli arabi salpano da Malaga, la Spagna è libera dalla presenza musulmana e Orlando è nominato da Carlo Magno Duca di Spagna; inoltre sono concesse a Bisanzio la zona di Valencia e le Baleari.
8 Gennaio 780: Leone IV viene assassinato e Orlando prende il controllo delle zone bizantine in Spagna.
Febbraio 780: Rivolte dei bizantini nella città di Valencia, Orlando cerca di placarle ma il 17 Febbraio viene ucciso, Carlo diviene legittimo padrone di Spagna e lascia all’imperatrice Irene di Bisanzio le terre prestabilite.
E poi?
La Spagna rimane un possedimento franco fino alla dissoluzione dell’Impero Carolingio. Alla morte di Ludovico il Pio viene assegnata al figlio Pipino d’Aquitania, che fonda la stirpe regnante in Spagna per quasi duecento anni, ma questa è incapace di governare e in seguito a molte rivolte la penisola si vede divisa nei regni di Portogallo, Castiglia, León, Navarra…
.
La Sassonia indipendente
di Basileus TFT
Per arrivare a questo risultato ci sono varie possibilità:
1) Una
diversa Verden. La prima grande insurrezione dei Sassoni contro
Carlomagno fu guidata dal nobile Vitikindo. Vitikindo cercò di attirare le
truppe franche all'interno della foresta, ma finì, non sappiamo bene come,
intrappolato nella piana di Verden, una punta di terra racchiusa su due lati
dall'acqua. I cavalieri franchi fecero strage in un terreno a loro favorevole e
dei 5.000 soldati di Vitikindo, circa 4.500 furono uccisi o giustiziati.
Ma se il piano dei Sassoni riesce, Carlo è attirato e massacrato nella foresta
insieme ai suoi paladini e al grosso dell'esercito e Vitikindo viene eletto Re
dei Sassoni?
2) Roncisvalle in Germania. Carlomagno inizia la guerra sassone come nella nostra TL, ma i Sassoni si accorgono in anticipo della sua manovra per razziare l'Irminsul di Erfurt e lo costringono alla ritirata, dove la sua retroguardia verrà distrutta. Però, la situazione in Spagna finisce meglio e il re riesce a conquistare vaste zone dell'area (fino all'Ebro?)
3) La guerra d'Italia anticipata. La guerra in Italia di Carlo è anticipata di due anni, per questo non ha tempo di invadere la Sassonia, che prosegue la sua storia.
La prova successiva da superare sarebbe la Crociata dei Venedi, che a questo punto sarebbe diretta contro l'Antica Sassonia.
.
Ed ecco come gli replica il grande Bhrghowidhon:
Per ragioni onomastiche, ci ho pensato spesso. La Conversione al Cristianesimo è, sul lungo termine, inevitabile, visto che è arrivata perfino in Islanda; d’altra parte, la Grande Moravia da un lato e Arnolfo di Carinzia dall’altro sono immutati e quindi anche le incursioni dei Magiari, ma può darsi che – anche a seconda della data precisa della Conversione – Enrico l’Uccellatore non intervenga o non alla stessa maniera, anzi magari che i Sassoni precedano i Normanni contro i Franchi. In ogni caso, se la Sassonia mantiene l’Indipendenza (come storicamente la Danimarca), alla fine è verosimile che punti a espandersi comunque a Est. I Wettin non sarebbero mai Elettori (del Regno di Germania) e il Brandenburgo non andrebbe mai ai Wittelsbach (che oltretutto è dubbio se vengano mai investiti della Baviera) né ai Lussemburgo, quindi gli Hohenzollern rimarrebbero solo Burgravî di Norimberga (anche se poi anche Duchi di Prussia). Nel XVI secolo ritengo probabile l’adesione della Sassonia alla Riforma Evangelica, dopo la quale non sarebbe più possibile un’Unione Dinastica con gli Asburgo (se Cattolici). Dato che la Dinastia Guelfa esiste tuttora, oggi sarebbe Re di Sassonia Ernesto Augusto V; come Erede potrebbe subentrare il cattolico Ottone Enrico Ariprando Giorgio Giovanni Ernesto Augusto Vincenzo Egmont Francesco, a meno che l’Unione con la Gran Bretagna rimanga dopo un’eventuale introduzione quivi della Legge Salica.
Senza gli Ottoni Imperatori, l’Elezione di Ugo Capeto è meno sicura, anzi è più probabile che rimangano i Carolingi fino all’estinzione e comunque (ciò che più importa) il Regno dei Franchi non si dovrebbe dividere: una delle Dinastie distintesi nella triplice lotta contro gli Ungari, i Sassoni e i Normanni potrebbe attuare la Riunificazione, compresi i Longobardi anche se in mancanza di Ottone il Grande; senza Enrico il Leone in Baviera, il Barbarossa avrebbe più forze per vincere a Legnano e quindi non rinunciare l’anno dopo al Ducato Romano. Se invece il Regno dei Longobardi e di tutta l’Italia restasse separato, senza Ottone Magno perverrebbe a Ferdinando il Cattolico e quindi la Riunificazione avrebbe luogo con Carlo V (che, se Carlo di Lorena fosse stato anche Imperatore, diventerebbe VI), dopo il quale – come visto nell’Ucronia su Ottone il Piccolo – si ridividerebbe, ma, senza Francia Indipendente, di certo il Portogallo non andrebbe ai Braganza e altrettanto sicuramente Carlo VI (qui VII) sarebbe l’Erede di Carlo II d’Asburgo-Spagna (qui Carlo IV come Re d’Italia).
Massimamente incerti, come sempre, sono i destini di Inghilterra-Irlanda, Polonia-Lituania e Russia. Con l’intera Francia a disposizione, mi pare che Filippo II riconquisterebbe prima o poi l’Inghilterra (ciò eliminerebbe l’accennata incertezza relativa agli Hannover su questo aspetto); senza i Valois, anche la Successione Asburgica agli Jagielloni sarebbe più probabile e di conseguenza anche quella di Rodolfo a Massimiliano pure in Polonia-Lituania e anche in caso contrario Carlo V di Lorena, senza i Borboni, entro il 1674 sarebbe stato eletto Re di Polonia (come visto nell’ucronia sull’Alternativa ai Románov), per cui la Polonia-Lituania sarebbe comunque diventata asburgo-lorenese.
Dai Wasa dipende però l’eventuale divergenza in Svezia e in Russia. Se diventano Re di Polonia-Lituania, tutto procede senza variazioni nelle Storie dei tre Paesi fino al 1669 o al 1673; se invece no (come è più probabile, tuttavia non affatto certo, in questa ucronia), diventa decisamente più verosimile una Svezia Cattolica ed entro il 1673 la Successione Lorenese ai Wasa, mentre in Russia l’ascesa al Trono di Ladislao è meno probabile e un’alternativa asburgica ancor meno. Dunque alla fine punterei su Svezia Lorenese (dal 1674) e Russia ai Románov-Holstein-Gottorp: con sia la Francia sia la Gran Bretagna agli Asburgo e con Federico II solo in Prussia, non sorgono contrasti geopolitici fra Elizaveta Petrovna, Pietro III (Carlo Ulrico) e Caterina II e la Sassonia rischia molto nella probabile Guerra dei Sette Anni (ha tutti contro, tranne la Prussia e forse la Danimarca-Norvegia). Niente Rivoluzione Francese né Napoleone; una nuova prova per la Sassonia e la Prussia potrebbe essere negli Anni Sessanta del XIX secolo, con un tentativo asburgico di Unificazione Tedesca (che mi sembra probabile e con possibilità di riuscita pressoché sicure).
Verso il 1914 la tentazione di scatenare una guerra contro la Russia sarebbe molto forte, ma c’è anche da osservare che mancano sia l’Attentato di Sarajevo sia il Kaiser Guglielmo come tale (e pure Rodolfo è ancora vivo); ad ogni modo, il confine polacco-lituano è ancora molto a Est, quindi quasi tutte le Annessioni di Brest-Litovsk sarebbero già asburgiche, mentre ci sarebbe comunque una vicinanza non turbata da rivalità geopolitiche fra Hannover, Hohenzollern e Holstein-Gottorp (Romanov). Probabilmente però Francesco Giuseppe si schiererebbe a fianco del Giappone nel 1905-1907 (contro la seconda Superpotenza mondiale).
Esito moderno: due Superpotenze principali, Asburgo e Russia, quest’ultima ‘stretta’ fra Svezia-Finlandia, Polonia-Lituania, Impero Ottomano, Persia (spartita), India Britannica, Tibet (Protettorato Britannico), Concessioni Occidentali in Cina, Impero Giapponese, Canada e Oregon (l’Alaska rimarrebbe russa). La Sassonia e la Prussia sarebbero i principali Stati non Asburgici del Reich Tedesco (distinto dal Sacro Romano Impero, qui rimasto Regno dei Franchi e dei Longobardi); la Danimarca-Norvegia ne sarebbe la principale alleata in seno all’Unione Mitteleuropea (estesa fino all’Impero Ottomano e alla Persia, spartita con la Russia). Tutto il resto Monarchia Asburgica.
Breve chiarimento: com’è possibile che, togliendo un Ducato alla Germania, si ottenga l’effetto di un tale accrescimento dell’Impero? Il paradosso è che si tolgono gli Ottoni, che alla fine sono stati i principali liquidatori della Dinastia Carolingia in Francia: senza questa mossa della importanza storica, il meccanismo dinastico sarebbe stato (per caso) tale da favorire l’Unione Franco-Tedesca. Inoltre, anche se viene meno il principale contributo degli Ottoni all’espansione della Germania (l’Italia), di nuovo una particolarissima ma innegabile combinazione dinastica ha fatto sì che comunque l’Italia andasse a Ferdinando il Cattolico e da lui a Carlo V, per cui ciò che hanno perso prima recuperano (aumentato) dopo. Infine, sottrarre il Brandenburgo a Sigismondo di Lussemburgo blocca gli Hohenzollern in un punto decisivo e, data l’importanza di Berlino nel XVIII-XIX secolo, anche questo ha conseguenze enormi. Ecco perché una (moderata) perdita comporta tre colossali guadagni.
.
La Guerra Civile Carolingia
di Det0
POD: Pipino d’Aquitania non muore nel 838.
814: Ludovico il Pio, l’ultimo dei quattro figli di Carlo Magno, eredita l’Impero Carolingio.
817: Ludovico emana la Ordinatio Imperii, un decreto che sancisce la divisione dell’Impero tra i tre figli: Lotario(che ottiene l’Italia e il titolo imperiale), Pipino(che ottiene l’Aquitania) e Ludovico(che ottiene la Baviera).
823: Dal matrimonio con Giuditta di Baviera Ludovico ha un altro figlio: Carlo.
829: Ludovico il Pio offre a Carlo alcune terre del figlio Ludovico.
830: I tre fratelli si ribellano e attaccano il padre ma la rivolta fallisce.
831: Ludovico il Pio torna al potere e toglie a Lotario non solo l’Italia(che viene data a Carlo), ma anche il titolo imperiale.
832: Pipino e Ludovico si ribellano al padre ma sono sconfitti , Pipino viene imprigionato ma riesce a liberarsi.
833: I tre fratelli attaccano il padre e lo fanno destituire dal trono con l’aiuto del vescovo di Reims Ebbone; Ludovico il Pio e Carlo sono messi in prigione e Lotario diviene imperatore.
834: A causa di dissapori tra i fratelli fallisce nuovamente la ribellione e Ludovico il Pio torna sul trono.
838: Pipino attacca Parigi ma viene sconfitto dal padre e imprigionato a Treviri.
840: Ludovico il Pio muore; Ludovico e Lotario liberano il fratello e Lotario diviene imperatore.
841: I tre fratelli conquistano le zone di proprietà personale del padre, Pipino prende il possesso dell’intera Francia, Ludovico quello della Germania e Lotario conquista la fascia centrale dell’impero(Lotaringia), ma manca ancora l’Italia tra i possedimenti fraterni.
843: In quanto imperatore Lotario si prende il compito di riconquistare i territori di Carlo(Italia e parti della Germania) e nel Trattato di Verdun promette la divisione dell’Italia dopo la conquista: a lui la Longobardia, a Ludovico il Norico e a Pipino il Piemonte.
846: Lotario è sconfitto a Milano e chiede l’aiuto dei due fratelli.
848-853: Pipino e Ludovico scendono in Italia in aiuto del fratello Lotario che conquista buona parte dell’Italia settentrionale.
853 – 858: Lotario, dopo alcune controversie con papa Gregorio IV, che depone, conquista zone della Romagna.
859: L’Italia settentrionale è sotto il dominio di Lotario, che però non la suddivide come promesso nel Trattato di Verdun.
860: Pipino e Ludovico attaccano Lotario rifugiatosi a Roma.
862: Le truppe di Ludovico attaccano l’Italia ma sono sconfitte da quelle di Lotario e del pontefice Gregorio IV presso Firenze.
865: Pipino attacca Genova ma la sue truppe sono sbaragliate con l’aiuto dei bizantini.
69: Ludovico e Pipino riescono finalmente ad entrare a Roma e depongono Lotario.
870: Trattato di Mersen: Ludovico e Pipino si dividono la Lotaringia.
E poi?
Mentre l’Italia settentrionale si rende indipendente nell’Europa continentale si formano gli embrioni delle future Francia e Germania, la prima, dopo la morte di Pipino, passa in mano ai sovrani della reale Timeline; nella seconda si formano cinque ducati, quello di Sassonia eleggerà nel 919 re di Germania Enrico I...
Con riferimento alla cartina soprastante, Bhrghowidhon ha commentato:
Questo merita una discussione. Già questo dato di fatto, che la semplice Unione dei Territorî che componevano l'Impero Carolingio sarebbe in tali condizioni, deve assolutamente provocare una risposta alla domanda: possibile che nessuna delle attuali Potenze (che stanno al 1°, 2°, 3° posto &c.) se ne sia accorta e abbia agito di conseguenza per evitare questo scenario?
.
Gli risponde Lord Wilmore:
Infatti non è certo un caso se il Regno Unito da 300 anni a questa parte non ha fatto altro che lottare strenuamente contro l'unificazione dell'Europa. La Brexit è appunto il coronamento di tale politica del "divide et impera".
.
Carlomanno il NON Conquistatore
di Perchè No?
Scrivendo la mia ucronia « Zongghuo Zheng Daqin » ho dovuto pensare un po' se volevo una guerra tra Tang e Carolingi. Non so perché, ma non é la prima volta che non voglio far sconfiggere Carlo Magno, e credo che quasi nessuna delle nostre ucronie parla di una sconfitta del grande imperatore.
Qualcuno ha gia proposto che Carlomanno e non Carlomagno prenda la direzione di tutti i Franchi. Personalmente mi sono chiesto cosa sarebbe avvenuto se Carlomanno non si fosse lanciato nelle conquiste. Al massimo continua delle guerre locali contro l’Aquitania e altri grandi signorotti. L’impero franco non sorge, e alla morte di Carlomanno si frammenta tra i figli, ripetendo il declino merovingio. Oltre alle conseguenze per i popoli non sconfitti, c’é anche il fatto che non ci sarebbe stata una Francia o una Germania come le intendiamo noi, forse la divisione tra Neustria, Austrasia ecc. continuebbe a esistere, e Gallie e Germania non si differenziano tra loro cosi tanto. Nel Sud della Francia nascerà un regno più latino, centrato sull’Aquitania, o forse attorno a Tolosa. I Longobardi unificano forse l’Italia, la Germania é divisa etnicamente tra i diversi popoli. Sono le uniche conseguenze che posso immaginare per il momento, voi cosa ne pensate?
.
Bhrihskwobhloukstroy tosto gli risponde:
Sono sempre convinto che le dinamiche geopolitiche, l'urbanesimo e la continuità di tutto il resto rendano quasi ininfluenti le personalità della Storia a questi tre livelli (rispettivamente: aggregazioni imperiali, diffusione delle costruzioni in pietra, fenomeni culturali di lunga durata); in ciò seguo Plechanov. Sono invece guicciardiniano per quanto riguarda gli aspetti sovrastrutturali come, per esempio, l'onomastica: ogni persona in più o in meno o comunque diversa avrebbe conseguenze vistosissime.
Ciò premesso, chiarisco per quanto riguarda Francia, Germania e Longobardia.
1) le vicende merovinge avrebbero caratterizzato anche la fase carolingia, come in effetti è accaduto, solo senza coinvolgere Sassoni, Frisoni, Turingi e Bavari; è verosimile che nel giro di pochi secoli si sarebbe creata una divisione non più effimera tra parti neolatine e parti tedesche del Regno (non è escluso che si imponesse comunque a un certo punto il nome "Lotaringia")
2) un'unificazione dei Regni germanici sarebbe stata comunque tentata da qualche Duca francone, sassone, bavaro o di altra stirpe tedesca
3) il Regno dei Longobardi avrebbe conosciuto vicende molto simili a quelle del Regno d'Italia (post)carolingio, forse senza riesumare il nome "Italia"
4) la Chiesa di Roma avrebbe continuato a fornire i quadri dell'amministrazione civile e gli intellettuali
5) un aspetto effettivamente incerto sarebbe il ruolo della centralità imperiale di Costantinopoli; se non si fosse creata qualche altra occasione (d'altronde verosimile) di trasformare un Regno Romano-Germanico (come i Franchi) in Impero Romano d'Occidente restaurato, è possibile che la Chiesa e tutto l'indotto rimanessero orientati prevalentemente su Bisanzio (ma ogni secoli avrebbe portato una nuova tentazione secessionistica).
.
Anche William Riker dice la sua in proposito:
Ora che mi ci fai pensare, neanch'io ho mai voluto la sconfitta di "Re Carlo Imperatore" (come lo chiamava il poeta Matteo Maria Boiardo), secondo me perchè egli fu uno dei padri dell'Europa. Il nostro continente non sarebbe stato lo stesso, senza quel sovrano pio ma crudele, barbaro eppure moderno.
Comunque, supponiamo che il potere vada a Carlomanno che liquida Carlo e si accontenta del suo stato. Chiamato in Italia da Papa Adriano I, scende nella penisola e sconfigge Desiderio, ma si limita a fargli restituire Ducato Romano, Esarcato e Pentapoli al Papa, che organizza un vero e proprio stato della Chiesa; Desiderio abdica a favore del figlio Adelchi. A questo punto Carlomanno, soggiogato dall'ascendente di sua madre Bertrada, dà inizio a una politica matrimoniale sposando Desiderata, sorella di Adelchi (colei cui Manzoni diede il nome di fantasia di Ermengarda), e dando in sposa ad Adelchi sua cugina Gisilda. Il regno Longobardo si rafforza e diventa uno stato nazionale esteso al Centronord e a parte del Sud, mentre il centro è in mano al Papa (protetto dai Franchi), e il sud ai Bizantini.
Carlomanno ha quattro figli maschi: Pipino, Carlo, Carlomanno e Ludovico. Alla sua morte nell'anno 806 lascia il potere al solo primogenito Pipino, ma i fratelli si ribellano ed esigono la spartizione. Ne segue che il regno franco piomba nel caos. Adelchi, che si è associato al trono il figlio Arnolfo, ne approfitta per occupare il centro d'Italia ed assediare Roma. Allora Papa Leone III invoca l'aiuto dell'imperatore bizantino Niceforo I; questi, che vuole passare alla storia come un conquistatore, compra la pace con il Khan bulgaro Krum e lascia il figlio Stauracio a Costantinopoli, spostandosi nel sud d'Italia. Con una marcia trionfale raggiunge Roma e Adelchi da assediante si ritrova assediato. Dopo aver catturato lo sfortunato re longobardo, Niceforo si spinge nel nord e assedia Pavia dove si è trincerato Arnolfo. Alla fine si giunge a un compromesso: Adelchi andrà in convento e Arnolfo regnerà come sovrano vassallo dei bizantini; la Toscana è ceduta al Patrimonio di San Pietro. Bizantinizzazione dell'Italia. L'italiano sarà fortemente influenzato dal greco: quello che noi chiamiamo "orologio", verrà chiamato "cronometro".
Intanto i fratelli sconfiggono Pipino II e spartiscono il regno Franco: a Pipino II resta l'Austrasia, mentre Carlo ha la Neustria e Ludovico la Borgogna (Carlomanno II è morto in battaglia). Il regno si spezza in tre tronconi: l'Austrasia diverrà il corrispondente della nostra Baviera e l'Austrasia della nostra Francia, annettendo l'Aquitania, mentre la Borgogna e la Sassonia rimangono stati indipendenti. I destini dell'Italia saranno invece legati a filo doppio a quelli di Costantinopoli. Niente Scisma del 1054. Al momento dell'avanzata dei Turchi Selgiuchidi, in assenza di Crociate (opera dei Franchi) il Basileus potrebbe abbandonare Costantinopoli e trasferirsi a Roma, l'Italia diverrebbe uno Stato Nazionale con il ritorno dell'Impero "sui colli fatali di Roma" (come avrebbe detto il Duce), e resisterebbe ai tentativi di invasione da Oltralpe, dando vita nel '500 a una sua politica coloniale. Vi pare uno scenario credibile?
.
E Bhrihskwobhloukstroy non manca di far osservare:
Le vicende dalla vittoria di Carlomanno su Desiderio alla sottomissione di Arnolfo a Bisanzio sono molto verosimili. Tutto ciò che scriviamo, naturalmente, in quanto non avvenuto può appunto nella migliore delle ipotesi aspirare alla verosimiglianza e questo - ammesso che sia un nostro obiettivo (non è obbligatorio che lo sia e spesso, piacevolmente, non lo è) - vale senz'altro nel caso in questione.
Sulla Germania sarei un po' più fatalista: certo le Guerre Sassoni non avrebbero luogo nei tempi e forse nelle modalità note, ma - per guardare un po' più lontano rispetto all'orizzonte dell'ucronia strettamente carolingia (come del resto avviene nel caso di Bisanzio) - mi sembra quasi impossibile che non venisse prima o poi attuata una conversione della Sassonia al Cristianesimo ortodosso dell'epoca o al Cattolicesimo dopo il 1054 (ammesso che avesse luogo lo Scisma) e che ciò non avesse riflessi, anche bellici, sugli equilibrî tra Nazioni tedesche e alla fine sul processo di unificazione (alto)medioevale della Germania. (Certo, tutto è possibile, ma allora sarebbe un nuovo e più importante punto di divergenza, indipendente dall'esistenza o meno di Carlo Magno.)
L'Austrasia sarebbe appunto "il corrispondente" della Baviera, ma in presenza della Baviera medesima (nonché della Turingia e della Svevia), in una situazione praticamente identica a quella dei secoli XI.-XIII.
Anche la Borgogna, che era franca già da ben prima di Carlomanno, continuerebbe a rientrare nelle ricombinazioni dinastiche dei Carolingi e in generale dei Franchi. Il momento cruciale sarebbe rappresentato, come nella Storia vera, dalla definitiva divergenza delle Dinastie dei Franchi Occidentali (Neustria) e Orientali.
La mancanza di un episodio (Carlomagno) non eliminerebbe poi la costante cisalpina e persino italiana (Ottone II., Normanni e loro successione) dei Sovrani transalpini (Franchi Occidentali od Orientali), nonostante Bisanzio - come si è visto realmente - e con buona pace dei Pontefici Romani.
In tutto questo quadro, le Crociate avrebbero luogo ugualmente, magari senza Croce e in tempi differenti, ma molto probabilmente con la stessa partecipazione delle Repubbliche Marinare (in questo caso, forse, parti integranti dell'Impero Bizantino) e un verosimile coinvolgimento di alleanze esterne con grandi compagini territoriali non romano-bizantine (appunto i Franchi Occidentali e/o Orientali, la Germania a guida francone o bavara o sveva o anche - prima o poi - sassone, altrimenti l'Ungheria - di esistenza sempre incerta - o al suo posto la Grande Moravia o l'Avària e/o la Bulgaria).
Col trasferimento da Costantinopoli a Roma nel 1071 e anni seguenti entriamo in un'ucronia del tutto diversa. L'assenza delle Crociate mi sembra appunto abbastanza indipendente da quella di Carlomagno: questa potrebbe indirettamente favorire quella, ma la catena intermedia di cause e conseguenze è così lunga e complicata che una dimostrazione di necessità sarebbe troppo ambiziosa, e allora tanto vale postulare a priori il trasferimento di Capitale come punto di partenza.
La direttrice cisalpina, italiana e mediterranea degli imperialismi transalpini (nel senso più ampio: dalla Provenza alla Francia, dalla Borgogna alla Svevia, dalla Franconia alla Baviera, dalla Svizzera all'Austria) è una delle costanti più vistose della geopolitica eurasiatica occidentale: per neutralizzarla (temporaneamente) sarebbe stata indispensabile la presenza di un potere persino maggiore di quello di Roma imperiale (come dimostrato dai secoli II.-VI. d.C. oltre, naturalmente, a tutta la Preistoria e Protostoria europea centro-occidentale fino ai Cimbri e ai Teutoni).
Nell'ucronia del trasferimento della Capitale occorrerebbe costruire uno scenario in cui l'Impero Romano-Bizantino riconquisti il controllo dell'intero bacino del Mediterraneo ed elimini qualsiasi rivale a Oriente (questo sarebbe il minimo...).
Dopo di ciò, la politica coloniale sarebbe a sua volta un capitolo completamente nuovo. In generale, un Impero mediterraneo in posizione di forza verso Oriente non avrebbe urgenza di intraprendere spedizioni coloniali (che, comunque, sarebbero quasi di necessità rivolte verso l'India), ma evidentemente non si può escludere alcunché. D'altra parte, la politica coloniale sarebbe possibile anche in assenza di un Impero mediterraneo ecc.: saremmo allora arrivati alla quarta ucronia in questo filone, indipendente sia dall'assenza di Carlomagno sia dall'unificazione politica del Mediterraneo sotto Roma e, in fondo, anche dal pur pertinente trasferimento di Capitale da Bisanzio - basterebbe un (proto-)Stato con capitale Roma (ma anche altre città avrebbero avuto caratteristiche simili: Palermo, Napoli, Amalfi, Bari, Ravenna, Grado, Venezia, Pisa, Genova, forse persino Pavia, Spoleto o Milano).
Dipinto cinese in cui Carlo Magno incontra l'imperatore Tang De Zong (creata con openart.ai)
.
Carlo Magno e gli Avari
di Det0
POD: Carlo Magno continua la campagna contro gli Avari nell’inverno del 791.
Inverno 791: Carlo Magno e Pipino scendono in Pannonia, Carlo dalla parte superiore del Danubio e Pipino da quella inferiore.
792: Pipino lascia la campagna contro gli avari per fermare attacchi dei Croati verso l’Italia. Intanto Carlo avanza verso le regioni degli avari e subisce ingenti perdite.
9 Febbraio 792: L’esercito
di Carlo è sconfitto presso Igar e lo stesso re è preso in ostaggio dagli
avari.
Il periodo di prigionia permette a Carlo di apprendere caratteri della cultura
avara, dei quali apprezza la forza in battaglia, e riesce, attraverso alcuni
personaggi religiosi del suo tempo a convertire al cristianesimo la maggior
parte della popolazione avara.
Inoltre si innamora di una principessa avara che, nel 793 gli dà un figlio:
Arnolfo.
794: Dopo ripetuti e falliti tentativi di attacco Carlo comanda ai franchi di smettere di cercare di liberarlo e, sposando la principessa avara Bajka unisce il regno degli Avari al dominio franco; nell’inverno del 794 rientra ad Aquisgrana.
799: Carlo e Pipino
d’Italia attaccano i popoli slavi in Dalmazia e Illiria che si spingevano
verso il Friuli e l’Impero Bizantino.
Grazie alle spedizioni franche in Illiria, Bisanzio riesce a riacquisire potere e
autorità nei Balcani, così i rapporti tra Impero Bizantino e Impero Carolingio
migliorano sempre più.
25 dicembre 800: Carlo è incoronato “imperatore dei romani” da papa Leone III.
804: Pipino d’Italia viene inviato dal padre in Illiria per sconfiggere le popolazioni croate e slave che attaccavano il Friuli.
804-812: Durante le campagne in Illiria di Pipino d’Italia la sconfitta dei popoli slavi permette a Bisanzio di recuperare potere e autorità nei Balcani.
812: Alla morte di Pipino, caduto in battaglia per sconfiggere gli slavi al confine greco, l’imperatrice Irene di Bisanzio riconosce a Carlo Magno il titolo assegnatoli da Leone III, anche se ridimensionato a “imperatore dei romani d’occidente”.
814: Alla morte di Carlo
Magno si divide l’impero tra i due figli: a Ludovico il Pio la Gallia, la
Marca Hispanica e la Germania settentrionale; ad Arnolfo l’Avaro l’Avaria,
l’Italia, la Baviera, il Norico e la Borgogna.
Però l’aristocrazia franca e lo stesso Ludovico non accettano la divisione
dell’impero poiché vedono in Arnolfo l’Avaro un “barbaro”, nato da una
donna estranea alla cultura franca e romana.
815: Scoppia la guerra civile, con Ludovico appoggiato dal papa e Arnolfo appoggiato da Bisanzio.
816: Ludovico cerca di valicare le Alpi ma è fermato da Arnolfo in Borgogna.
817: Mentre Arnolfo è impegnato nell’Italia settentrionale le truppe bizantine attaccano Roma.
818: Arnolfo lancia attacchi dalla Baviera verso la Sassonia e dalla Borgogna verso la Francia.
819: Le truppe franco-avare di Arnolfo avanzano in Costa Azzurra, risalgono il Rodano e prendono Lione.
820: Le truppe franco-avare entrano in Sassonia; intanto i bizantini entrano a Roma.
821: Dopo la sconfitta del papato Ludovico si ritrova solo a combattere Arnolfo, che nel 822 entra vittorioso ad Aquisgrana e riunifica il regno.
825: Arnolfo l’Avaro scende in Italia per ottenere l’alleanza di papa Eugenio II, che però invia le truppe papali in Romagna per fermare l’imperatore carolingio.
827: Arnolfo viene rinchiuso a Ravenna e il suo esercito parte dall’Avaria per liberarlo.
829: Ravenna viene presa dagli Avari che liberano il loro imperatore e, dopo aver attaccato il resto della Romagna (830-834), scendono a Roma.
12 Agosto 835: Arnolfo l’Avaro è alla corte di papa Gregorio IV e riallaccia i rapporti con il pontefice, che lo riconosce come imperatore, essendo stato il papato alleato di Ludovico nella guerra civile.
836: Arnolfo scende in Italia meridionale per sconfiggere i ducati longobardi.
837: Arnolfo, dopo aver conquistato le zone circostanti, entra vittorioso a Spoleto, capitale del ducato longobardo, che capitola con essa.
839: Arnolfo assedia Benevento, ma le sue truppe non riescono a penetrare le mura, fino all’intervento dell’esercito bizantino che lo aiuta ad ultimare la conquista.
840: Dopo aver conquistato le
ultime città longobarde l’Italia meridionale è riunificata tra franchi e
bizantini.
Il 3 settembre viene celebrato il matrimonio tra Arnolfo l’Avaro e la
principessa bizantina Anna, figlia dell’imperatore Teofilo, dallo stesso papa
che 5 anni prima aveva riconosciuto Arnolfo imperatore d’occidente.
La dote della principessa bizantina consisteva nei territori bizantini
dell’Italia del sud, ma l’attacco saraceno di Taranto del 840 fa saltare gli
accordi, così Arnolfo salpa alla volta di Costantinopoli, dove Michele II violava
a Arnolfo le terre del sud Italia avute in dote.
841: Nel febbraio 841 la
flotta di Arnolfo è sconfitta presso Itaca e naufraga in Grecia, dove viene
soccorsa da un esercito partito dall’Avaria.
In viaggio per Costantinopoli l’invincibile esercito di Arnolfo non viene
fermato dalle forze bizantine e nell’inverno del 841 arriva alle mura della
Nuova Roma.
29 Gennaio 842: Dopo svariati tentativi di penetrare le mura l’imperatore Michele muore per una malattia e Arnolfo viene accolto in città.
4 Febbraio 842: Dopo svariate lotte e polemiche il papa incorona a Costantinopoli Arnolfo l’Avaro ”Imperatore dei romani d’oriente” e, riunite le due corone, “Imperatore di Tutti i romani” e l’Impero Romano è riunificato.
844: Dal matrimonio di Arnolfo l’Avaro e Anna di Bisanzio nasce un bambino: Carlo.
16 Gennaio 844: Carlo è battezzato a Roma da Gregorio IV, che pochi giorni dopo muore lasciando al mondo la memoria di aver battezzato il nuovo Augusto.
12 Agosto 860: Durante i festeggiamenti del suo 25° anno di matrimonio e alla venerabile età di 67 anni muore Arnolfo l’Avaro.
13 Agosto 860: Roma, le
parole di papa Sergio II all’incoronazione di Carlo:
« Oggi, dopo 384 lune e mille e più anime perse in battaglia, rinasce
l’Impero Romano; qui, alla corte di Dio, si incorona Carlo Augusto Avario,
grande e pacifico imperatore di Tutti i Romani, di Aquisgrana e Costantinopoli,
di Grecia e Germania; fedeli, Roma è di nuovo il centro del mondo ed è
governato dal Nuovo Augusto. »
L’incoronazione di Carlo dà il via alla dinastia avara di imperatori romani: gli imperatori Avario I (Carlo), Avario II, Avario III, Avario IV, regaleranno all’impero un periodo di splendore ed estenderanno i suoi confini con alcune conquiste militari.
Avario II non segue una politica espansionistica e si occupa di riorganizzare l’impero: utilizza la forza militare dei franchi e degli avari, l’efficiente burocrazia bizantina e il potere culturale detenuto dalla chiesa per dare, tra l’860 e l’873, nuova unità e splendore all’impero romano, che alla sua morte, nel 873, si vede unificato politicamente(sotto il potere dell’imperatore), religiosamente(il cristianesimo è la religione ufficiale) e culturalmente(il latino è la lingua comune, seguita dai vari dialetti regionali).
Avario II contribuisce all’espansione territoriale dell’impero, eserciti partono dall’Avaria verso i Balcani e i regni di Moravia e Boemia; la penisola balcanica è unificata nel 881 ed è rinominata Rumelia; dal 896 da il via a campagne militari verso nord, attacca la Moravia(902-907) e la Boemia(907-911). Nel 911 muore e gli succede il figlio Avario III, in missione con lui in Boemia.
Avario III continua l’opera del padre e placa le ribellioni in Sassonia, dove l’aristocrazia si rivoltava per la poca attenzione prestata alle terre del nord; nella battaglia di Sündel (917) perde la vita e un nobile del posto: Massimiliano III prende il titolo imperiale.
Massimiliano acquisisce il
titolo imperiale prima uccidendo Avario III, poi il figlio di Avario III: Avario
IV, cerca di fermare nuovamente le rivolte sassoni ma viene assassinato da
Massimiliano nel 918.
Vent’anni dopo l’assassinio del padre Avario V si reca in Sassonia e uccide
Massimiliano, riportando il titolo imperiale alla dinastia avara.
Avario V prende il potere nel
938 e i suoi impegni sono rivolti alle ribellioni dei proprietari terrieri e dei
feudatari in tutto l’impero; così nel 942 emana la Constitutio de Feudis (che
ha un esito alquanto diverso da quella della nostra Timeline), che vieta il
feudalesimo, questa lotta contro il feudalesimo durerà quasi 300 anni e occuperà
tutti gli imperatori e le dinastie dopo di lui.
Avario contribuisce alla difesa del confine danubiano, sconfiggendo
ripetutamente(951, 957, 961) i Bulgari e cacciandoli al di la del Danubio.
Negli ultimi anni di vita si occupa degli attacchi arabi in Italia, ma nel 978
muore senza eredi.
Le lotte tra i nobili di
Bisanzio e Roma per la successione ad Avario terminano con la discesa in Italia
di Corrado I, duca di Sassonia, con lui ha inizio la dinastia
sassone(“presentatasi” alla storia anche con Massimiliano).
Corrado era un uomo molto forte ma entro poco tempo si ammalò gravemente e
dovette governare attraverso i due figli: il maggiore, Corrado II, venne inviato
a sconfiggere le popolazioni bretoni in Bretagna mentre il più piccolo,
Ludovico II, viene inviato a Ravenna da dove parte con una potente flotta per
riconquistare le isole di Creta(981), Rodi(981), Cipro(982), Malta(984) e tenta
di conquistare la Sicilia(985-989), ma non riesce a terminare la sua opera poiché
muore nel 989, un anno dopo il padre.
Così Corrado II, dopo aver sconfitto i bretoni(991) scende in Italia e si fa incoronare imperatore e in memoria del fratello ultima la conquista della Sicilia, ma per farlo si allea con gli arabi di Spagna, in conflitto con il califfato Abbaside e quelli dell’Africa settentrionale, nel 998 entra a Palermo vittorioso ma la vittoria dura poco, poiché l’arrivo dei normanni nel Mediterraneo sconvolge i suoi piani, ma grazie ad un’astuta politica di alleanze e donazioni riesce a convincere i normanni a stanziarsi in Africa, uno di questi, Roberto il Guiscardo, nel 1053 entra vittorioso a Cartagine. Nel 1020 Corrado muore e il figlio Enrico sale sul trono.
Enrico deve occuparsi degli attacchi degli Ungari, prima fermati dal padre, che adesso dilagavano in Boemia e Germania; fa attaccare gli Ungari dalle truppe stanziate in Avaria ma così facendo lascia campo libero ai Bulgari che tornano ad attaccare la Grecia; tutti questi fattori e una cattiva politica nella lotta contro il feudalesimo lo portano a essere soggetto di rivolte e attacchi; viene eliminato in una congiura di palazzo nel 1038.
Senza eredi la successione a
Enrico è molto difficile, ma nel 1040 spunta dalla Cappadocia un grande generale
di origini isauriche: Alessandro.
Alessandro si occupa di difendere i confini orientali dell’Anatolia dagli
attacchi arabi, ma l’eccessivo impegno militare e la disattenzione generale
verso l’impero lo fa destituire e nel 1041 sale al potere Berengario di Pavia,
che darà inizio alla dinastia Italica.
4 Febbraio 1042: A Roma si celebrano i grandi giochi per il bicentenario della rifondazione dell’Impero Romano.
.
L'impero romano nel 1042 (cliccare per ingrandire)
.
Questo è il commento di Dario Carcano a proposito di questa ucronia:
Anch'io avevo iniziato a scrivere un'ucronia in cui l’Impero Carolingio non si frammenta alla morte di Ludovico il Pio, ma resta unito e rimane la potenza dominante dell’Europa nei secoli successivi. Avevo pensato che uno dei tre figli di Ludovico il Pio avrebbe rafforzato lo Stato, evitato la deriva feudale e mantenuto unito l’Impero.
Poi però la lettura de “La società feudale” di Marc Bloch mi ha spinto a lasciare da parte quest’ucronia.
Quello di Bloch è forse l’unico libro che permette di capire come pensava un uomo del medioevo, perché analizza ogni singolo aspetto che ha portato alla formazione del feudalesimo, che riassumendo sono:
1) L’incapacità dei sovrani carolingi di affrontare le incursioni Ungare, Saracene e Normanne, gestite invece dai poteri regionali;
2) Le difficoltà nelle comunicazioni, dovute al decadimento del sistema viario romano (ad onore dei carolingi però, va ricordato che Carlo Magno e Ludovico il Pio tentarono di creare un sistema di stazioni di posta per il cambio dei cavalli, sul modello di quelle in uso nell’antica Roma);
3) La scomparsa del Diritto romano (con l’eccezione dell’Italia), e più in generale del Diritto scritto, e l’affermazione delle consuetudini come principale fonte normativa;
4) L’esistenza di “vincoli di dipendenza” in cui un uomo offre i propri servizi ad un altro uomo in grado di garantirgli protezione, sia nella consuetudine germanica (gisind) che nel Diritto tardo romano (buccellarii o, al di fuori dell’ambito militare, le clientele), cosa che ha spianato la strada alla nascita di legami di dipendenza “ufficiosi”, istituzionalizzati attraverso il feudalesimo;
5) La trasformazione degli eserciti, basati ora sulla cavalleria, che portò alla nascita di una casta di guerrieri di professione a causa del costo dell’equipaggiamento.
Dunque, questo mi ha spinto a rivedere completamente la mia ucronia, e a considerare che il feudalesimo molto difficilmente non sarebbe sorto, e che se anche l’Impero Carolingio fosse sopravvissuto integro, avrebbe molto probabilmente conosciuto la stessa frammentazione feudale che in HL ha colpito il Sacro Romano Impero, stroncando sul nascere ogni tentativo di creare un potere centrale forte.
Ai fattori descritti da Bloch nella sua opera poi, se ne sono sommati altri frutto delle mie riflessioni:
6) Uno Stato centralizzato ha bisogno di una burocrazia che permetta al governo centrale di sapere quante tasse può riscuotere da una certa zona, quanto quella zona ha effettivamente versato, quanti uomini possono essere reclutati nell’esercito, ecc. Ma per fare questo serve una mole enorme di archivi pieni di registri e documenti scritti; e qui si pone un problema in apparenza secondario, ma molto importante: scritti su cosa? All’epoca di Carlo Magno e fino a più o meno l’anno 1000 (quando in Europa arrivò la carta) la pergamena era il principale supporto per la scrittura; e la pergamena era molto costosa, per via sia della sua materia prima che del suo processo di lavorazione, tanto che le biblioteche dei monasteri spesso raschiavano i libri per recuperare volumi su cui scrivere di nuovo. Immaginare quindi una burocrazia carolingia è inverosimile, perché un simile sforzo era ben al di fuori della portata di Carlo Magno e dei suoi successori.
7) L’assenza di modelli alternativi: abbiamo spiegato come il feudalesimo sia la naturale prosecuzione delle consuetudini sia germaniche che tardo-romane, e aggiungo a questo che i sovrani carolingi molto probabilmente davano per scontato che in tutto il mondo fosse così e sia sempre stato così; ad esempio, l’Impero Romano-bizantino era uno stato centralizzato, ma i (pochi) contatti avuti dai franchi (e dai regni romano-barbarici in generale) con l’Impero Romano-bizantino erano probabilmente in gran parte avvenuti attraverso l’Esarcato oppure attraverso la Venezia marittima: poteri regionali che spesso agivano in dissenso rispetto a Costantinopoli, nulla di troppo diverso da quello che i sovrani franchi e longobardi osservavano nel proprio regno.
Voi cosa ne pensate?
.
William Riker ha voluto aggiungere:
Come si sa, i Cazari, popolazione di etnia turca in cui erano confluiti anche elementi sarmati, iranici, slavi e i Goti di Crimea, costituirono l'unico stato la cui religione prevalente era quella ebraica negli oltre 2000 anni che separano la conquista di Gerusalemme da parte di Gneo Pompeo dalla proclamazione dello Stato d'Israele da parte di David Ben Gurion. Il Khanato dei Cazari fiorì a nord del Caucaso e del Mar Nero tra il 670 e il 965, e dunque l'apice della loro potenza coincide con il regno di Carlomagno, il fondatore del Sacro Romano Impero. Ma se le parti fossero state scambiate? I Cazari prendono Costantinopoli, il loro Khan si converte all'Ortodossia, adotta lingua e costumi greci e assume il titolo di Imperatore dei Romani, con la prospettiva di conquistare e convertire tutta la Rus' e di giungere sino al Pacifico. Al contrario, i Franchi si convertono all'Ebraismo per non dover sottostare né alla Chiesa di Roma né al Califfato di Damasco e poi di Baghdad. Il risultato lo vedete qui sotto, creato con l'Intelligenza Artificiale: Carlomagno si proclama discendente diretto di Davide e crea un impero di religione ebraica! Il paladino Orlando morirà ucciso dai cristiani dopo che Carlo ha inutilmente tentato di sottrarre l'Italia e Roma ai Longobardi, vassalli dei Cazari?
.
Perchè No? commenta semplicemente:
Ambizioso!
.
Carlo II, Magno anche lui
di Perchè No?
Questo Carlo é il figlio di Carlomagno, é stato dimenticato dal nostro sito come é stato sempre dimenticato da tutti, anche durante la sua vita. Fu proclamato re nel 781 e può essere chiamato Carlo II. Personaggio strano, fu proclamato re dal padre ma non re dei Franchi (non é mai stato precisato re di cosa), doveva succedere al padre ma senza il titolo imperiale. Ha condotto delle armate per conto del padre quando quest’ultimo é diventato troppo anziano ma non é mai stato messo in campo come vincitore ed erede. Al contrario dei fratelli Pipino e Ludovico e sempre rimasto accanto al padre, senza che gli fosse concessa la minima autonomia, niente palazzo personale, niente corte per lui. Non si è neanche sposato e, quando é morto nell'811, era senza vedova e senza figli.
Il personaggio é troppo oscuro per saperne il perché, ma non sembra essere stato fisicamente o intellettualmente incapace. La migliore spiegazione é che Carlomagno non si fidava di avere un erede troppo indipendente (la storia della famiglia non lo portava alla fiducia) e/o voleva tenerlo sotto mano per farne l’erede perfetto. Anche l’assenza di moglie una si può spiegare cosi: Carlomagno ha fatto lo stesso con le sue figlie. Non sono mai state sposate per paura di dare troppo potere ai consorti. Carlo II sposato avrebbe potuto creare un partito a sé con la famiglia della moglie.
Purtroppo doveva ereditare la maggior parte del regno. Carlomagno nel 781 prevedeva un equilibrio di famiglia esemplare: Carlo II re dei Franchi con la parte più estesa, Ludovico e Pipino con regni lungo le frontiere pericolose, abbastanza grandi per essere indipendenti dal fratello ma non abbastanza per diventare rivali pericolosi. Libertà a Carlo II di mantenere questo equilibrio o di riprendere tutto per sé nelle tradizioni di famiglia.
Gettiamo un po' di luce su questo erede eterno.
Nel 781, dopo essere stato nominato re, Carlo II riceve dal padre l’autorizzazione di sposarsi e riceve la mano di una delle figlie di re Offa di Mercia. Carlomagno, essendo ancora molto energico, non lascia la condotta dell’esercito, dà a suo figlio un palazzo autonomo a Parigi e lo invia a gestire la Neustria e parte dell’Austrasia, zona senza attività militare dove potrà imparare a gestire lo stato. Carlomagno arriva ad affidarlo ad Alcuino di York per la sua educazione (e sorveglianza). Nasce presto un figlio, che chiameremo Carlomanno.
Il 25 dicembre 800, quando il padre é incoronato imperatore, Carlo riceve lo stesso giorno dal Papa l’unzione come re dei Franchi. Carlomagno non vuole però conferirgli il titolo imperiale, che è una ricompensa personale.
Dopo l'800, Carlo II si fa più attivo, il padre invecchia e lascia che il figlio conduca spedizioni per domare delle ribellioni in Sassonia e Baviera, per aiutare militarmente Ludovico in Spagna, e perfino per respingere le prime incursioni dei Danesi sulla costa della Neustria (e per questo più tardi Carlo II sarà molto attento a proteggere le coste dell’impero, diminuendo il pericolo vichingo). Si intromette anche nelle lotte si successione della Mercia dopo la morte di Offa, e forse l’impero carolingio potrebbe porre piede in Britannia.
Quando Carlomagno muore il 28 gennaio 814, Carlo II riprende il tesoro del palazzo ma non lo distribuisce come ha fatto Ludovico nella nostra Timeline. Conserva anche la maggior parte degli uomini di suo padre ancora vivi e per molti aspetti sarà il continuatore dell’azione del padre. La grossa differenza è la sua volontà di ricevere il titolo di Imperatore malgrado l’opposizione del padre: si fa incoronare subito in Aquisgrana, titolo confermato in seguito dal Papa. Riceve la sottomissione di Ludovico e di Bernardo (Pipino é morto) che lo riconoscono come imperatore e loro sovrano. Carlo II, re-soldato, può probabilmente farsi obbedire dai conti meglio del debole Ludovico e conserva meglio l’unità del paese, probabilmente non lascia che la Chiesa diventi potentissima come durante il regno di Ludovico "il Pio".
La questione principale é ormai: che cosa diventeranno i fratelli? Abbiamo due opzioni:
1- Carlo II mantiene buone
relazioni con i fratelli e l’ordinamento del 781 si mantiene anche nella
generazione successiva.
2- Carlo II, come suo padre prima di lui, elimina i rivali in una maniera
(violenta) o nell’altra (ancora più violenta) e ci riesce probabilmente,
riunendo l’impero solo per sé ed i suoi figli.
Altre cose da vedere: le relazioni con il Papa. Probabile equilibrio in favore di Carlo II / le relazioni con Bisanzio / la successione imperiale (forte probabilità di molteplici eredi e di una soluzione simile a quella del padre).
Chi avrebbe un’idea per queste?
.
Gli risponde Lord Wilmore:
Io ho un'idea. Carlo II ha tre figli maschi e tre figlie femmine: Carlomanno, Carlo, Lotario, Berta, Alpaide e Rotrude. Berta diventa badessa di un convento in Germania e sarà proclamata Santa. Alpaide sposa Michele I Rangabè, Basileus di Bisanzio, e cambia il suo nome in Procopia. Rotrude sposa Amleth, Re dello Jutland, che accetta di convertirsi al cristianesimo. L'Impero di Carlo II è spartito tra i figli: il Regno dei Franchi Occidentali (Lorena inclusa) con capitale Soissons e poi Parigi a Carlomanno. Il Regno dei Franchi Orientali (Frisia inclusa) con capitale Augusta a Lotario. Il Regno d'Italia con capitale Roma a Carlo III il Calvo, che ottiene il titolo di Imperatore dei Romani. Si formano tre stati nazionali con tre dinastie separate: i Carolingi e poi i Capetingi in Francia, i Carolingi e poi i Sassoni e gli Hohenstaufen in Germania, i Carolingi e poi gli Anscarici e i Canossa in Italia. Francia e Germania sono teoricamente "vassalle" del Regno d'Italia, cuore dell'Impero. Nel 1052 Matilde di Canossa è la prima Imperatrice donna della millenaria storia di Roma. Suo figlio Guido capitanerà la Prima Crociata.
.
Perchè No? però non è soddisfatto:
In realtà l'idea che speravo di leggere non era una ripetizione della divisione tra Franchi occidentali e orientali ma conservare un'unità parziale dell'impero carolingio. Se divisione c'é, dovrebbe essere sul modello del 781 con un'unità dei Franchi e dei regni nelle periferie (Aquitania, Italia, Baviera). Alla testa degli Franchi (di tutti i Franchi) un imperatore che sarebbe il doppione di suo padre, attivo e con una politica militare attiva, che potrebbe difendere meglio le coste contro i primi Normanni (ma l'idea del matrimonio con i Danesi mi piace).
Credo che sia troppo presto per immaginare un matrimonio franco-bizantino con una delle figlie di Carlo II, il padre aveva avuto lo stesso progetto senza successo e non vedo perché cambierebbe qualcosa.
In Italia, Bernardo e i suoi hanno avuto l'idea di ribellarsi contro Ludovico, per il momento non vedo perché le cose cambierebbero. Dunque eliminazione di Bernardo come nella nostra Timeline. Carlo II riprende l'Italia e la consegna a uno dei suoi figli secondogeniti, il centro dell'impero rimane nel Nord tra i Franchi.
Ma per Ludovico in Aquitania? Credo che anche lui si lascerebbe influenzare dalla nobiltà locale e tenterebbe almeno di staccarsi completamente del fratello. Per di più gli uomini di Carlomagno e le sorelle di Ludovico non lo amavano e in questa Timeline spingerebbero per la sua eliminazione. Finirebbe in battaglia con Ludovico morto o monaco (probabilmente l'ultima, ne sarebbe stato felicissimo). L'Aquitania é allora affidata a un altro figlio di Carlo II.
Eventuali figli illegittimi potrebbero ricevere la Baviera e, se ha sposato una figlia di Offa come avevo proposto, un altro figlio potrebbe rivendicare la Mercia per sé.
.
Anche Paolo Maltagliati dice la sua:
L'Aquitania potrebbe essere usata come rampa di lancio per la Reconquista. Invece sul matrimonio con Bisanzio sono parimenti pessimista. La xenofobia nei confronti dell'occidente salirebbe ancora di più in questa Timeline, visto che i "barbari che pretendono di essere romani e ci rubano il titolo imperiale" sarebbero addirittura più forti, tanto da guadagnarsi un odio imperituro.
Un'unione tra i due imperi può essere portata avanti solo a condizione che uno sia tanto più debole dell'altro da riconoscere la necessità di un'alleanza (nella nostra Timeline la sottomissione dell'oriente all'occidente avvenne solo in forma religiosa, troppo tardi, e non servì a salvare l'impero... E comunque ebbe una opposizione talmente vasta da risultare inattuabile), oppure manu militari.
.
E Perchè No? aggiunge:
Quando Ludovico era re d'Aquitania, ha condotto delle spedizioni (con scarsi successi) in Spagna, in particolare per prendere Tortosa e assicurarsi delle fedeltà nella zona (fedeltà mi sembra molto dubbia malgrado l'elemento religioso). Quando é diventato imperatore ha quasi lasciato perdere questo fronte e la Marca di Spagna si é ridotta a poca cosa. Ma se l'Aquitania rimane un regno autonomo sotto Ludovico e poi sotto un figlio di Carlo II, le guerre nella marca di Spagna rimarrebbero importanti per la nobiltà di Aquitania e Guascogna, perchè fonte di bottino e di prestigio.
Mi chiedo inoltre: in Italia cosa diventerebbero Venezia e l'Istria con un imperatore carolingio militarmente attivo e rivale di Bisanzio?
.
Senza Carlo Magno
A questo punto Generalissimus ha tradotto per noi questa ucronia:
25 Dicembre 2015. In questo
giorno, 1216 anni fa, Carlo Magno venne incoronato dal Papa nella città di Roma
imperatore del rinato Impero Romano.
Scommetto che non vi aspettavate questo quando ho detto che stavo realizzando
uno speciale di Natale, ma dato che ho finito le TL correlate all'America mi è
sembrato adatto fare una TL che onorasse qualcosa avvenuto a Natale invece che
la festività stessa.
Dei Nordamericani che compongono la grande maggioranza del mio pubblico, molti
probabilmente si staranno chiedendo perché sto facendo una TL su un re del
continente che è vissuto più di mille anni fa e ha conquistato nazioni che non
esistono più, ma il motivo principale è che Carlo Magno ha di fatto creato
l'Europa moderna, viene definito il padre sia della Germania che della Francia,
ha aiutato a creare una rivitalizzazione della cultura e della scienza, ha
espanso il suo Regno Franco fino a includere la maggior parte dell'Europa e ha
fatto tutte le piccole cose che compongono la nostra TL, perciò, e se Carlo
Magno non fosse mai esistito? Quali sarebbero i confini? Come sarebbe la
cultura? Questa è la domanda di questa ucronia.
In questa TL Carlo Magno non nasce mai o muore da bambino a causa di qualche
malattia.
Come ho menzionato prima, Carlo Magno diede il via alla Rinascita Carolingia nel
campo delle scienze e della letteratura, e lo fece soprattutto attirando sul
continente studiosi dalle Isole Britanniche, che all'epoca erano la capitale
intellettuale e monastica d'Europa, ma onestamente senza di lui probabilmente
non cambierebbe molto: dopo la sua morte la Rinascita Carolingia stagnò e non
sfociò in nulla, né intraprese un suo percorso.
Anche senza di essa i Vichinghi migliorerebbero i commerci e le Crociate
migliorerebbero i metodi agricoli, e questo condurrà a maggiori ricchezza e
commerci che diffonderebbero idee e tecnologie.
La tecnologia probabilmente sarà leggermente arretrata in questa TL, l'unica
grande differenza sarà che la capitale monastica ed intellettuale dell'Europa
rimarrà nelle Isole Britanniche qualche secolo in più.
In questa TL Francia e Germania esisteranno comunque, le loro culture si stavano
già sviluppando prima di Carlo Magno, con le culture germanica e romanza che si
stavano mescolando per creare la cultura francese e le culture tribali
germaniche che si stavano ricombinando per creare la cultura tedesca.
I Franchi avevano un sistema di successione nel quale ai vari figli venivano
dati territori diversi del regno del padre dopo la sua morte, e queste divisioni
vennero sempre fatte tra la metà francese e quella tedesca dell'impero, che ad
un certo punto si divise.
In termini di conquiste Carlo Magno fu un re magnifico: conquistò la Baviera, la
Catalogna, la Sassonia, la Bretagna orientale e gran parte dell'Italia.
Solo una di queste conquiste avrebbe richiesto un grande re, ma Carlo Magno
riuscì a gestirle tutte quando la maggior parte dei re medievali di grandi paesi
ebbe difficoltà a mantenere gli stessi domini che avevano ereditato alla
nascita.
Alcune di queste conquiste furono più facili di altre, ma non possiamo presumere
che senza Carlo Magno le sue conquiste ci sarebbero state comunque.
Carlo Magno conquistò anche la parte nord-orientale della Spagna, la Catalogna,
dai Musulmani che all'epoca la controllavano, ma questo onestamente non ebbe
molti effetti sulla storia: col collasso del Califfato Omayyade nell'11° secolo
si verificherà un vuoto di potere che riempiranno i Conti di Tolosa o qualsiasi
nobile francese del sud alternativo che avremo in questa TL, l'unica differenza
che vedremo è che la Castiglia sarà più grande fin dall'inizio.
Possiamo affermare tranquillamente che la conquista della Baviera ci sarà
comunque: la conquista della Baviera fu la campagna più facile di Carlo Magno,
non richiese alcuna forza militare, inoltre, e non voglio offendere nessun
Tedesco, i Bavaresi non erano certo la tribù tedesca più potente e marziale,
perciò si può presumere con sicurezza che ci sarà comunque la loro conquista.
La Sassonia, invece, è all'opposto: Carlo Magno era un genio militare, ma gli ci
vollero 30 anni di campagne quasi costanti per sconfiggere i Sassoni.
In breve, se Carlo Magno non fosse riuscito a conquistare la Sassonia, non ci
sarebbe riuscito mai nessuno.
Il modo migliore per descrivere i Sassoni precedenti a Carlo Magno è "Vichinghi
del sud": avevano forti legami culturali e commerciali con la Scandinavia,
specialmente la Danimarca, e adoravano gli stessi dei degli Scandinavi come Thor
e Odino.
Questi legami erano così stretti che quando Carlo Magno conquistò la Sassonia i
Danesi dichiararono guerra ai Franchi.
Nella nostra TL migliaia di Sassoni dovettero essere uccisi in seguito a
ribellioni estremamente sanguinose ed estese prima che la regione si convertisse
al Cristianesimo, ma in questa TL la regione si convertirebbe comunque al
Cristianesimo.
Durante questo periodo di tempo quasi tutta l'Europa si convertì al
Cristianesimo per svariati motivi, incluso il fatto che il diritto rendeva
l'unità più semplice, che le religioni del Periodo Assiale di solito sconfiggono
le religioni precedenti al Periodo Assiale e che le guerre di religione crearono
legami commerciali e diplomatici tra i vari paesi d'Europa.
All'epoca di Carlo Magno e per circa i cento anni successivi i paesi scandinavi
si dimostrarono particolarmente anti-Cristiani, con i convertiti al
Cristianesimo che si ritrovavano spesso uccisi, ma dopo 700 anni di opera
missionaria le loro opinioni si erano ammorbidite al punto che molti Islandesi
del 10° secolo capivano che il Cristianesimo era inevitabile e che i vecchi dei
stavano morendo.
Nella nostra TL la Sassonia fu un importante avamposto per la conversione della
Scandinavia e l'Arcivescovato di Brema fu fondamentale nella sua conversione,
perciò in questa TL ci vorrà più tempo perché la Scandinavia si converta.
I Sassoni non parteciperanno alle razzie e alle conquiste dell'Epoca Vichinga,
perché furono quasi interamente dei movimenti marittimi, e i Sassoni non avevano
una costa molto estesa.
Avere un regno scandinavo nella Germania settentrionale cambierà completamente
la storia dell'Europa nordorientale: quando i popoli germanici migreranno ad est
verso le terre slave più avanti nel Medioevo si tratterà più di un movimento
scandinavo che tedesco.
Questo vuol dire che più avanti nella storia della Germania la Prussia non sarà
tedesca ma sassone, e i Cavalieri Teutonici saranno probabilmente scandinavi.
A sud Carlo Magno conquistò in Italia settentrionale il Regno Longobardo vecchio
di secoli, e da questa situazione alla fine venne fuori l'instabile Regno
d'Italia, che poi precipitò nell'anarchia.
Se Carlo Magno non conquisterà mai i Longobardi l'Italia del nord probabilmente
rimarrà unita, e questo cambierà completamente la storia italiana.
Il sistema delle città-stato italiane si sviluppò perché non esisteva alcuna
forza unificatrice, cosa dimostrata dalla nascita di ricche città-stato simili
in Olanda, sulla costa baltica della Germania e in Italia settentrionale, dove
non c'era nessuna forza centralizzata che imponesse tasse, nominasse i nobili e
le controllasse.
In questa TL l'Italia del nord non sarà un regno unito, ma non ci saranno grandi
città-stato come Venezia, Genova, Milano o Verona, e il Rinascimento sarà molto
diverso e meno incentrato sull'Italia.
Nella nostra TL i Veneziani utilizzarono i Crociati per distruggere l'Impero
Bizantino durante la Quarta Crociata invece di farli arrivare in Terrasanta,
dato che essi competevano con i Bizantini per i commerci e il potere nel
Mediterraneo orientale, ma senza le città-stato italiane questo non accadrà e i
Bizantini rimarranno una potenza nei Balcani.
Il collasso dell'Impero Bizantino a metà 15° secolo condusse ad un vuoto di
potere che venne occupato dagli Ottomani, che divennero una potenza mondiale, ma
se questo non avverrà mai i Turchi non entreranno mai in Europa e rimarranno un
impero mediorientale.
Quando Carlo Magno arrivò in Italia creò lo Stato Pontificio, che era
praticamente un regno privato del Papa in Italia centrale e che sopravvisse fino
al 19° secolo.
Ricavò questo territorio dallo sconfitto Regno Longobardo, perciò senza di lui
il Papato potrebbe essere molto più debole.
I Longobardi e il Papato entreranno inevitabilmente in conflitto per il
controllo sull'Italia, similmente agli imperatori tedeschi e al Papato della
nostra TL.
Dopo molti conflitti i Longobardi riusciranno a sconfiggere il Papato tramite la
loro forza fisica, e senza gli alleati dell'Italia del nord che lo salvarono
dagli imperatori tedeschi, l'autorità del Papa sarà limitata alla città di Roma.
Il Papa si trasferirà da qualche parte in Francia per non diventare un burattino
dei Longobardi, ma questo non durerà per sempre: per via della semplice
importanza culturale di Roma ad un certo punto la situazione politica cambierà e
il Papa ritornerà.
Questa situazione non sarà diversa dal nostro 14° secolo, quando il Papa lasciò
Roma per la città di Avignone, in Francia, perché la politica romana era
diventata troppo soffocante.
Dato che Carlo Magno salvò il Papa dalle folle romane e gli diede lo Stato
Pontificio, il Papa nominò Carlo Magno Sacro Romano Imperatore, un titolo che
rimase in piedi fino al 19° secolo anche se non rimase fedele a sé stesso, visto
che i Sacri Romani Imperatori si ritrovarono in guerra con i Papi (e quindi non
erano sacri) e non furono mai Romani (essendo soprattutto tedeschi).
Onestamente è piuttosto difficile dire come sarà diversa l'Europa senza il Sacro
Romano Impero.
Prima di tutto, con la Sassonia che sarà effettivamente una Scandinavia del sud,
non esisteranno mai i monarchi Sassoni che ricrearono il Sacro Romano Impero e
riunirono la Germania nel 10° secolo, oltre a ciò la Germania si unificherà
prima.
Il Sacro Romano Impero fu forse la nazione più strana d'Europa: c'era un
imperatore, che in seguito fu sempre un Asburgo d'Austria, ma il suo potere non
andava mai oltre l'Austria e la Boemia.
Ciononostante veniva trattato come un vero monarca dalle corti europee e riuscì
quindi entrare nel sistema di alleanze e matrimoni, ottenendo abbastanza potere
per impedire a chiunque altro di unificare la Germania.
Inoltre poteva sempre giocarsi la carta del diritto divino, e questo vuol dire
che avrebbe sempre avuto un certo numero di vassalli che lo avrebbe seguito,
distruggendo chiunque avesse tentato di unire l'impero, ma non ebbe mai lui
stesso il potere di unificare l'impero, perché ogni volta che ci provò i vari
ducati si unirono contro di lui.
In questa TL, senza la facciata imperiale e senza la Germania settentrionale a
rendere le cose più complicate, la Germania potrebbe unificarsi prima, forse
grazie ai Bavaresi.
Questo avrà molti effetti importanti sulla storia tedesca: prima di tutto
unendosi prima potrebbe ottenere colonie migliori durante la corsa alle colonie
del 19° secolo e non rimanere solo con gli scarti di Inghilterra e Francia,
inoltre, senza la guida dei fortemente militaristi prussiani, nel 20° secolo o
in qualunque suo equivalente di questa TL l'Europa sarà probabilmente un
continente molto più pacifico e meno violento.
Infine, una vittoria conseguita da Carlo Magno che non si tramutò in conquista
fu la sconfitta degli Avari.
Gli Avari erano un popolo nomade che viveva in quella che oggi è l'Ungheria, ma
che allora veniva chiamata Pannonia dagli Europei occidentali, e che in questo
video chiameremo Pannonia per amore della TL e per evitare anacronismi.
Gli Avari erano incredibilmente ricchi e Carlo Magno decise di invaderli a causa
di qualche razzia in qualche insediamento nelle terre contese con gli Avari.
Carlo Magno distrusse il formidabile sistema di fortificazioni avaro noto come
Ring e commise praticamente un genocidio degli Avari.
Questo condusse ad un vuoto grazie al quale i Magiari, i moderni Ungheresi,
riuscirono a stabilirsi nella regione.
Senza la distruzione degli Avari i Magiari non riusciranno mai a penetrare nella
regione, ho già detto in precedenza che essa era molto ben difesa e se Carlo
Magno non fosse riuscito a conquistarla non ci sarebbero riusciti nemmeno i
Magiari.
I Magiari sarebbero rimasti nella steppa ucraina e sarebbero stati forse
distrutti e assimilati dai Peceneghi alcuni secoli dopo.
Il miglior modo per fare un paragone tra gli Avari e i Magiari è pensare agli
Austriaci e ai Prussiani: gli Avari vissero nella Pianura Pannonica per
centinaia di anni e la resero pacifica per gli standard nomadi; i Magiari,
invece, quando entrarono nella Pianura Pannonica organizzarono razzie in
profondità in Europa occidentale, e nella nostra TL gli Ungari venivano
considerati i peggiori da tutti i popoli loro vicini, soprattutto perché quando
diventarono uno degli egemoni mondiali trattarono tutti i popoli confinanti come
immondizia.
Un'Ungheria avara potrebbe avere due esiti: dato che sarà meno aggressiva essa
avrà meno possibilità di diventare una potenza rispetto agli Ungheresi, ma se ci
riuscirà probabilmente otterrà un impero più grande e più di successo, perché
gli Avari erano governanti migliori degli Ungheresi.
Potremmo avere un'Ungheria/Pannonia più debole, senza centinaia di anni di
oppressione ungherese, in una Croazia che diventerà uno stato-nazione medievale,
forse i Croati diventeranno una potenza dell'Adriatico.
.
Successione Dinastica Ininterrotta del S.R.I.
Carolingi
Carlo I il Grande (800-814)
Ludovico I il Pio (814-840)
Lotario I il Venerabile (840-855)
Ludovico II il Giovane (855-875)
Carlo II il Calvo (875-877)
Carlo III il Grosso (877-888)
Carlo IV il Postumo (888-909)
Corrado I il Bello (909-929)
Sassonia
Enrico I l'Uccellatore
(nipote in linea femminile di Carlo III) (929-936)
Ottone I il Grande (936-973)
Ottone II il Giovane (973-983)
Ottone III il Restauratore (983-1012)
Enrico II il Santo (1012-1024)
Franconia
Corrado II il Salico (1024-1039)
(nipote in Linea femminile)
Enrico III il Nero (1039-1056)
Enrico IV l'Umiliato (1056-1106)
Enrico V l'Empio (1106-1125)
Supplimburgo
Lotario II Il Saggio (1125-1137)
(cugino in linea femminile)
Hohenstaufen
Corrado III
(1137-1152) (genero e cugino in linea femminile)
Federico I Barbarossa (1152-1190)
Enrico VI il Crudele (1190-1197)
Federico II il Grande (1197-1250)
Corrado IV il Saggio (1250-1258)
Corrado V il Giovane (1258-1273)
Lussemburgo
Enrico VII il Biondo
(1273-1281) (cugino in linea
femminile)
Enrico VIII il Battagliero (1281-1288)
Enrico IX il Giusto (1288-1313)
Giovanni I il Cieco (1313-1346)
Carlo V il Boemo (1346-1378)
Sigismondo I il Colto (1378-1437)
Asburgo
Federico III il Grosso (1437-1493)
(cognato e cugino in linea femminile)
Massimiliano I il Prudente (1493--1530)
Carlo VI il Magnifico (1530-1558)
Ferdinando I il Giusto (1558-1564)
Massimiliano II il Saggio (1564-1576)
Rodolfo I il Mecenate (1576-1612)
Mattia I il Tollerante (1612-1619)
Ferdinando II il Pio (1619-1637)
Ferdinando III il Pacificatore (1637-1657)
Leopoldo I il Magnifico (1657-1705)
Giuseppe I il Beneamato (1705-1711)
Carlo VII il Tenace (1711-1740)
Asburgo-Hohenzollern
Guglielmo I il Bello
(genero e cugino per parte femminile, nato August Wilhelm von Hohenzollern)
(1742-1758)
Giuseppe II il Forte (1758-1788)
Leopoldo II il Prudente (1788-1795)
Guglielmo II il Restauratore (1795-1825)
Guglielmo III il Buono (1825-1875)
Federico IV il Triste (1875-1916)
Ferdinando IV il Riformatore (1916-1922)
Ottone IV il Longevo (1922-2010)
Carlo VIII il Brillante (2010-in carica)
In Rosso i nomi, i soprannomi, i numerali, le date di regno e le parentele ucroniche (nel caso delle persone, o mai esistite, o che non hanno mai regnato come sacri Romani imperatori, nel caso dei soprannomi, in rosso quelli inventati dal sottoscritto)
In nero nomi, date, soprannomi e numerali reali, incluse le date di fine regno (ovvero della morte) di persone realmente esistite
Nota: la soluzione degli Asburgo-Hohenzollern mi sembrava il miglior modo per garantire la continuità Imperiale incorporando la Prussia. Invece che Asburgo-Lorena, Asburgo-Hohenzollern: la possibilità che il figlio di Maria Teresa e Augusto Guglielmo ereditasse la Prussia, vista la nota sterilità del matrimonio di Federico il Grande, c'era tutta. Ho immaginato che Carlo VI venga a conoscenza dell'omosessualità di Federico II (o della malattia che lo aveva reso sterile) e quindi combini il matrimonio di sua figlia con il di lui fratello. Mossa geniale che, secondo me, evita la Guerra di Slesia, quella di Successione Austriaca e forse riduce quella dei Sette Anni ad una resa dei conti fra Francia e Inghilterra. Anche la Guerra di Successione Bavarese finisce in tutt'altro modo.
.
Se volete fornirci suggerimenti o commenti, scriveteci a questo indirizzo.