Lunga vita al Sud!

Questa ucronia è stata tradotta per noi da Generalissimus:

La Guerra Civile fu il conflitto più devastante della storia statunitense, circa 640.000 Americani morirono nei quattro anni di combattimenti tra l'Unione e i Confederati, che alla fine risultarono nella sconfitta del Sud, mantenendo gli Stati Uniti, beh, uniti.
Ma cosa sarebbe successo se in una TL alternativa il Sud avesse vinto la Guerra Civile? Molti si staranno chiedendo "Che?" "Quale sarebbero state le conseguenza di una vittoria Confederata?" "Quali sarebbero i possibili scenari di una vittoria del Sud?" Beh, caro spettatore, smettila di interrompermi, è piuttosto maleducato, il video tratterà di questo.
Osservando i fatti e gli eventi storici, possiamo farci alcune idee rudimentali su come potrebbe essere questa indipendenza Confederata.
Cosa accadrebbe se il Sud vincesse la Guerra Civile? Non sono qui per discutere su se il Sud poteva vincere la Guerra Civile, l'Unione aveva un vantaggio significativo grazie alla popolazione più grande, al maggior numero di industrie e ad un esercito più numeroso.
Ma in questa TL alternativa, le cose per il Sud vanno bene e il futuro di questa vittoria Confederata dipenderebbe da due fattori: i negoziati di pace con l'Unione e le dimensioni del conflitto.
Essendo più piccoli e meno sviluppati, i Confederati riuscirebbero a sopravvivere solo se l'Unione rinunciasse ai suoi sforzi bellici.
C'erano persone nel nord che avrebbero preferito stipulare un trattato con dei CSA indipendenti: George McClellan, generale dell'Unione riciclatosi come candidato alla presidenza, parlò addirittura di iniziare dei colloqui di pace col sud, perciò non sarebbe folle se si verificasse questa eventualità.
In questa TL alternativa si verifica, lasciando così che il Sud vinca la guerra.
Se il Sud vince prima la guerra, le relazioni con gli ex compatrioti non verrebbero danneggiate troppo, le due nazioni si controllerebbero e commercerebbero a vicenda.
Proprio come nella nostra TL, le fabbriche tessili del Nord userebbero il cotone del Sud per creare i loro prodotti, cosa che arricchiva il Sud.
Questa relazione economica potrebbe facilmente continuare anche se le due nazioni si separassero, anche se solo per un po'.
Una cosa sulla quale bisogna discutere riguardo ai CSA indipendenti è quanto a lungo durerebbe davvero la schiavitù.
La schiavitù era una parte essenziale dell'economia e della gerarchia sociale del Sud.
All'inizio fu la ragione principale della secessione del Sud dall'Unione, gli aristocratici del Sud temevano che l'elezione di Lincoln avrebbe portato via il loro potere economico e ovviamente diedero il via alla secessione per salvare le loro ricchezze.
La schiavitù venne perfino protetta dalla costituzione dei CSA per via di questo fatto.
Comunque, con l'ascesa dell'abolizionismo in Europa e nel Nord, forse un boicottaggio del cotone del Sud lo avrebbe incoraggiato a mettere al bando le loro pratiche.
L'Inghilterra si sarebbe procurata il suo cotone dall'India o dall'Egitto, quindi può permettersi di prendere una posizione morale.
Proprio come il Sudafrica venne lentamente costretto dalla comunità internazionale a mettere al bando l'apartheid, così i CSA verrebbero costretti ad abbandonare la loro politica basata sugli schiavi.
Combinato ciò con la crescente industrializzazione, un minore profitto e il bisogno di competere con le nazioni occidentali, l'opinione generale poteva essere costretta facilmente a cambiare riguardo alla schiavitù nel Sud.
La schiavitù sarebbe stata abolita solo in caso di completo collasso economico, ma alla fine sarebbe stata abolita, o almeno spero.
La possibile abolizione della schiavitù avrebbe fatto infuriare i bianchi del Sud, dato che avrebbero temuto la competizione dei neri nel mercato del lavoro, e avremmo visto nascere nel Sud un parallelo alternativo del Ku Klux Klan, che però combatterebbe contro il governo Confederato antischiavista e i neri liberi.
Anche se il Sud mettesse al bando la schiavitù questo non significa che darebbe uguali diritti ai neri.
Con una grande popolazione nera nei CSA (fino al 50% in alcuni stati) si instaurerebbe un governo non democratico, così da impedire ai neri di ottenere potere politico.
Più o meno come il governo dell'apartheid in Sudafrica, ma con una consistente popolazione bianca, il governo mantiene il suo supporto.
Rivolte, proteste e ribellioni contro il governo del Sud sarebbero la norma.
Le politiche dell'Unione subirebbero un cambio radicale, Lincoln e i Repubblicani verrebbero ricordati come quelli che hanno perso il Sud, e siccome Washington è troppo vicina ai Confederati ed era stata costruita come compromesso tra il Nord e il Sud, la capitale degli USA dovrà essere spostata, forse in una città come New York e Filadelfia.
Internazionalmente, USA e CSA rimarrebbero avversari per i decenni successivi, la competizione nel West e nelle Grandi Pianure potrebbe perfino portare a mini-schermaglie tra le milizie e i cittadini.
I CSA avevano ambizioni espansive già durante la guerra, fecero qualche tentativo per destabilizzare il Messico.
Se avessero vinto la Guerra Civile e risolto i loro conflitti interni, avrebbero tentato di espandersi in America Latina, se ci fossero riusciti o meno lo lascio decidere a voi, ma i Confederati stabilirono delle colonie nella nostra TL, compresi i 20.000 Confederati che fuggirono in Brasile.
Con la Rivoluzione Industriale e l'ascesa delle colonie europee il Sud avrebbe dovuto trasformarsi, anche se è difficile dire se questo accadrà, visto che la vita nel Sud si basava sull'agricoltura.
Il Sud si sarebbe potuto industrializzare, ma sarebbero dovuti cambiare molti aspetti della vita nel Sud.
Se la Confederazione avesse vinto, gli USA non sarebbero mai diventati la nazione che sono oggi, nessuna sorpresa, cambierebbe anche l'idea di quello che ci rende Americani.
Prima della guerra, la gente si identificava più nel proprio stato che nella propria nazione.
Il conflitto cambiò tutto, l'America si ritrovò riunita in un unico popolo, ma se gli stati del Sud se ne andassero, quest'unità americana sarebbe difficile, la secessione di dimostrerebbe un precedente che funziona e gli effetti di ciò avrebbero forti ripercussioni per gli Stati Uniti.
Questi USA alternativi sarebbero meno un paese e più simili all'UE.
Entrambe le nazioni americane non avrebbero l'influenza che ebbero nella nostra TL, dover competere con un nuovo vicino porta i conflitti internazionali più vicino a casa tua, è molto probabile che l'influenza americana, sia Unionista che Confederata, non si espanda di molto, l'Europa rimarrebbe la forza dominante nel 21° secolo.
Ci sono molti differenti scenari sui come i CSA sarebbero potuti essere se avessero vinto la Guerra Civile, questa è solo una delle TL alternative.
Non c'è un modo sicuro al 100% per predire come sarebbe cambiato il mondo se gli eventi fossero cambiati, ma è divertente analizzare le possibilità.

Questa storia è stata raccontata innumerevoli volte ed è popolare per un motivo: la Guerra Civile fu un conflitto cruciale nella storia americana, risolse il vecchissimo conflitto tra Nord e Sud, unificò l'America in un singolo paese centralizzato da che era una confederazione di stati, fu una delle prime guerre industrializzate e pose fine alla schiavitù.
E quindi la domanda nasce spontanea: e se il Sud avesse vinto la Guerra Civile? Quali sarebbero i confini? Come sarebbe la cultura? Ci sono due momenti importanti in cui il Sud avrebbe potuto vincere la Guerra Civile: Gettysburg e Antietam.
Gettysburg è rimasta impressa nella mente più di Antietam nella nostra TL.
Il generale Confederato Robert E. Lee aveva un piano chiamato Piano 191.
Le difese di Washington, la capitale dell'Unione, erano molto forti, così Lee decise di aggirare la città da nord e cogliere di sorpresa le forze dell'Unione attaccandole sul lato settentrionale, per poi marciare verso un'altra importante città del nord come Filadelfia o Baltimora.
Poi avrebbe tagliato le linee ferroviarie che collegavano Washington col resto dell'Unione, catturato Washington e costretto l'Unione a chiedere la pace.
Questo piano avrebbe funzionato se non fosse stato per gli strani scherzi della storia: un esploratore Confederato scese da cavallo per riposarsi, ma i piani gli caddero di tasca.
Questi vennero poi ritrovati dalle forze dell'Unione, che li diedero al Generale McClellan, che seppe dei piani Confederati.
Sono i momenti alla Giovanna d'Arco come questi che mi fanno chiedere se Dio intervenga nella storia, ma i miei antenati inglesi e del Sud probabilmente mi impiccherebbero per aver detto questo.
L'intercettamento dei Confederati sfociò nella Battaglia di Antietam, che vide le forze dell'Unione avere la meglio dopo feroci combattimenti nel giorno più sanguinoso della storia americana.
I Confederati non riuscirono ad avanzare e perciò si ritirarono.
I Confederati cercarono di invadere il nord un anno dopo, ma vennero sconfitti a Gettysburg e il coperchio della bara della Confederazione si chiuse.
In questa TL il documento non cade dalla tasca dell'esploratore e il Piano 191 prende il via.
I Confederati marciano nel sud della Pennsylvania senza trovare resistenza, colgono di sorpresa le forze dell'Unione da qualche parte nei pressi di Lancaster, e i Confederati riuscirebbero a scegliere il terreno dove affrontare le forze dell'Unione guidate da McClellan.
Per quelli di voi che non ne sanno abbastanza sulla Guerra Civile, consideratevi molto fortunati se non avete mai sentito parlare di questo perdente.
Penso che le forze dell'Unione perderebbero, a meno che non riescano a replicare Gettysburg, cosa che porrebbe fine a questa TL.
Presumiamo che i Confederati vincano, le forze dell'Unione si ritirerebbero per difendere Filadelfia, la seconda città del paese, e i Confederati catturerebbero Baltimora o Washington.
Alla gente piace dire che il Sud non avrebbe mai potuto vincere la Guerra Civile, perché il Nord aveva il triplo delle risorse, un numero demenzialmente maggiore di industrie ecc., ma questa gente si sbaglia, le guerre non si vincono sulla carta e il Sud avrebbe potuto vincere per un paio di ragioni: primo, nella parte iniziale della guerra il Nord ebbe generali incompetenti che Lee sconfisse uno dopo l'altro (sto parlando con te McClellan!), ma grazie a Dio i generali Meade e Grant si misero d'accordo su come condurre lo spettacolo e alla fine vinsero la guerra.
Secondo, molti settentrionali non ritenevano utile continuare la guerra.
Fino a quando il Nord non vinse le battaglie principali, il sentimento contro la guerra era in ascesa, e prima di Gettysburg e Vicksburg sembrava che il partito a favore della pace, guidato di nuovo dal nostro caro McClellan nelle elezioni presidenziali del 1864, avrebbe vinto contro i Repubblicani a favore della guerra.
Inoltre i Confederati avevano il vago sostegno di Francia e Inghilterra.
Gli Inglesi erano preoccupati che un'America unita avrebbe minacciato la posizione dell'Inghilterra come potenza dominante del mondo e pensavano che dividendo l'America in due potessero impedirlo.
I Francesi nel frattempo stavano cercando di colonizzare il Messico, ed erano preoccupati che un'America unita l'avrebbe cacciata da quel paese.
Inoltre, sia l'Inghilterra che la Francia dipendevano dal cotone del sud, e il blocco dell'Unione stava interrompendo le sue forniture.
Gli Inglesi sapevano che la decisione di sostenere una Confederazione schiavista sarebbe stata impopolare, e quindi vollero attendere che il Sud ottenesse una vittoria schiacciante.
Nel frattempo la Francia, molto più debole dell'Inghilterra, voleva che l'Inghilterra desse l'OK a qualsiasi guerra contro l'Unione prima di venire coinvolta.
Questo significa che se i Confederati avessero ottenuto una vittoria innegabile, Inglesi e Francesi li avrebbero sostenuti, magari riconoscendoli come una nazione indipendente e minacciando di attaccare il blocco dell'Unione e probabilmente bombardare la costa orientale dell'Unione se essa non avesse riconosciuto l'indipendenza della Confederazione.
Sotto tutte queste circostanze l'opposizione del Nord sarebbe crollata e l'Unione sarebbe stata costretta a riconoscere l'indipendenza del Sud e firmare un trattato di pace.
Il trattato creerebbe una situazione simile a questa:

I classici stati Confederati otterrebbero l'indipendenza, il Potomac è una linea di difesa ottima, non ce li vedo i Confederati a conquistare il Maryland, inoltre perdere la propria capitale sarebbe troppo per l'Unione.
Non sono sicuro del Kentucky, dipende tutto se le forze dell'Unione verranno sconfitte da quelle Confederate di Kirby Smith quando invaderanno il Kentucky.
L'Oklahoma, o Territorio Indiano, come veniva chiamato all'epoca, le cui tribù native sostennero in gran parte la Confederazione, si unirebbe ad essa.
Il Missouri cercò di unirsi alla Confederazione, ma ebbe una propria mini Guerra Civile nella quale vinse la fazione Unionista, e poi il Missouri era troppo a nord e avrebbe disturbato tutte le linee di rifornimento Unioniste continentali dirette ad ovest.
Quelle che sarebbero diventate l'Arizona e il Nuovo Messico non erano ancora stati, la regione era divisa tra nord e sud, con l'Arizona che costituiva la metà meridionale e il Nuovo Messico che costituiva quella settentrionale.
Il Nuovo Messico era sotto il dominio dell'Unione e l'Arizona faceva parte della Confederazione.
In realtà dopo la guerra vennero divisi tra est e ovest, così che i meridionali non fossero in maggioranza e si prendessero un intero stato occidentale.
In questa TL i Confederati avrebbero già l'Arizona nelle loro mani.
Dopo la Guerra Civile l'Unione continuerebbe ad industrializzarsi come fece nella nostra TL, perché i fattori dell'industrializzazione del Nord esisterebbero comunque, visto che nella nostra TL dopo la guerra il Sud divenne, francamente, economicamente irrilevante.
Ad alcuni piace dire che i pagamenti per i danni di guerra al Sud sarebbero così grandi che l'economia del Nord collasserebbe, ma questo è ridicolo, l'economia del Nord era semplicemente così grande che questo non sarebbe mai successo.
Il Nord forse non comprerebbe l'Alaska dai Russi, lo shock per la sconfitta della guerra non farebbe sentire il Nord in vena di avventure.
L'acquisto dell'Alaska venne visto come inutile all'epoca, e gli Americani erano preoccupati che la superiore marina inglese l'avrebbe conquistata nella prossima guerra.
Washington si trova proprio oltre il fiume che la divide dalla Virginia e dalla Confederazione, e ciò significa che l'Unione probabilmente sposterebbe la sua capitale più a nord per sicurezza.
Probabilmente la capitale sarà Filadelfia, la seconda città del paese, nonché capitale prima di Washington, che a sua volta era un compromesso tra il Nord e il Sud.
Se la capitale diventasse New York o Boston il resto del Nord si unirebbe alla Confederazione per ripicca.
Il cotone è una pianta che richiede molte risorse e che fa impoverire i terreni molto velocemente, e questo, unito alla popolazione in rapida crescita, farebbe perdere al Sud molte terre.
Nei dieci anni precedenti alla Guerra Civile i pirati meridionali cercarono di conquistare Honduras, Bassa California e Nicaragua.
Il Nord non li assecondò, ma in questa TL non sarebbe un problema, la Confederazione colonizzerà e conquisterà le nazioni dell'America centrale come Cuba, Nicaragua, Panama e Guatemala.
Queste nazioni erano stati clienti degli Inglesi che procuravano beni tropicali all'Inghilterra, ma lo sarebbe anche la Confederazione, e forse gli Inglesi penseranno che i Confederati siano degli agricoltori migliori.
Quando ho detto che i Francesi stavano cercando di colonizzare il Messico, beh, stava andando davvero così: la Francia stava cercando di installare Massimiliano d'Asburgo sul trono messicano.
La fine della Guerra Civile americana permise all'Unione di detronizzarlo, mettendo così fine al Messico francese, ma questo non accadrebbe in questa TL, specialmente con una Confederazione amica a nord.
I Francesi riescono a ottenere il controllo del Messico, anche se non rapidamente a causa delle dimensioni e della geografia del paese.
Questo controllo instabile, unito a dei Confederati aggressivi a nord, potrebbe condurre alla vendita del Messico settentrionale alla Confederazione.
L'economia della Confederazione forse non si industrializzerà per un paio di motivi: primo, il costo dei beni agricoli era alto nella parte finale del 19° secolo, e quindi le nazioni agricole avevano un motivo per non industrializzarsi.
Questa è la trappola nella quale caddero Argentina e Brasile.
Gli ultimi anni del 19° secolo sarebbero l'età d'oro della Confederazione, così come quella dell'Unione, santo cielo, gli anni '90 dell'800 furono un buon decennio.
Inoltre la cultura del Sud disdegnava l'industria, la vedeva come un'attività indegna di un gentiluomo e la scoraggiava.
Questo significa che forse gli imprenditori del Sud si trasferiranno a Nord, nell'Unione, dove il sistema era semplicemente meglio sviluppato.
L'economia del Sud inoltre non ebbe mai i capitali in eccesso della grande industria, perché tutto il denaro in più veniva semplicemente convogliato nell'acquisto di nuovi schiavi e terra, inoltre il clima del Sud non rende fattibile il lavoro in fabbrica, a meno di non utilizzare l'aria condizionata per gran parte dell'anno.
Ma alla fine si svilupperebbe una piccola quantità di industrie meridionali per il semplice fatto che il Sud sarebbe un paese indipendente, queste comunque verrebbero organizzate vicino alle aree industriali dell'Unione per motivi climatici e per la vicinanza ai vecchi complessi industriali dell'Unione, e quindi le aree più industrializzate della Confederazione sarebbero il Kentucky settentrionale, vicino a Cincinnati, e la Virginia settentrionale.
Ad un certo punto, verso la fine del 19° secolo, la schiavitù verrà abolita.
L'opinione globale si spostò contro la schiavitù in un'estensione tale che ad un certo punto il sud dovrà sbarazzarsene per via del disgusto dei suoi alleati inglesi e francesi.
Negli anni '90 dell'800 probabilmente il Sud abbandonerà la schiavitù per sostituirla con un orribile sistema non dissimile da quello dell'apartheid, che fu esattamente quello che fece il Sudafrica quando gli Inglesi lo costrinsero ad abbandonare la schiavitù.
Nord e Sud nutrirebbero un forte astio, il Nord sarebbe di molto numericamente superiore al Sud sia come popolazione che come industria, e il timore di una riconquista da parte del Nord e la seguente vendetta terrorizzerebbe il Sud.
Nel frattempo il Nord continuerebbe ad essere furioso con il Sud per la secessione, e conoscendo le proprie dimensioni non dimenticherebbe che il Sud può essere riconquistato.
Con le politiche mondiali che diventerebbero più violente e bizantine nel periodo precedente alla Prima Guerra Mondiale, Nord e Sud prenderebbero parti diverse.
I Confederati si alleerebbero con Inglesi e Francesi, ovvero con l'Intesa, per gli stessi motivi di 50 anni prima, ovvero i legami commerciali e la preoccupazione che gli USA diventino troppo potenti.
Intanto gli USA sceglierebbero gli Imperi Centrali, soprattutto per l'odio contro la Confederazione e perché ci sarebbero grandi numeri di Tedeschi e Irlandesi che sosterrebbero gli Imperi Centrali.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale gli USA dovranno combattere su due fronti contro la Confederazione, il Messico francese e il Canada inglese.
Alla fine gli USA vincerebbero semplicemente grazie alla superiorità numerica e industriale.
La Prima Guerra Mondiale fu una guerra d'attrito nella quale il numero di uomini e macchine che potevano essere gettati nelle trincee era più importante delle tattiche, e gli USA avevano il triplo o il quadruplo della popolazione e un enorme vantaggio industriale.
Guardate questa mappa del 1933 delle industrie per ogni stato americano:

Ricordate inoltre che 1/3 della popolazione Confederata era nera, e non le sarebbe stato permesso di entrare nell'esercito.
Gli USA sfrutterebbero le nuove tecnologie come i carri armati e gli aerei ad un livello impossibile da raggiungere per la Confederazione.
Gli USA al fianco degli Imperi Centrali vincerebbero in Europa, le truppe americane sarebbero dalla loro parte nella Seconda Battaglia della Marna, se questo sarà decisivo o meno lo lascio a voi.
Le forze inglesi saranno costrette a deviare truppe per proteggere il Canada e non potrebbero fare affidamento sulle truppe canadesi, gli Alleati non riuscirebbero a comprare armi americane o a fare leva sul debito americano.
Inoltre gli Inglesi avrebbero problemi a ottenere cibo e materiali grezzi con gli Yankee e i Tedeschi che infestano l'Atlantico, e questo risulterebbe in una vittoria degli Imperi Centrali in tutto il mondo.
Alla fine gli USA, grazie semplicemente alle loro dimensioni, annetterebbe l'intera Confederazione e il Canada anglofono, rendendo il Québec uno stato fantoccio indipendente.
Alla fine gli USA occuperebbero militarmente gran parte del continente, ma sarebbero esausti per via della guerra.
I rovesci subiti dal governo messicano durante la guerra faranno cadere il governo, e le colonie Confederate in America centrale diventerebbero delle repubbliche delle banane clienti degli Stati Uniti.
Nel frattempo i Tedeschi conquisterebbero terre in Europa orientale grazie al Trattato di Brest-Litovsk e otterrebbero delle colonie in Africa e Nuova Guinea.
L'Impero Austro-Ungarico e quello Ottomano sopravvivrebbero.
I Giapponesi, schieratisi con l'Intesa, non subirebbero molti danni e potrebbero persino pugnalare alle spalle i loro alleati europei in cambio di qualche colonia in Asia orientale quando questi saranno in caduta libera.
Gli Ottomani potrebbero riuscire a riformarsi al livello degli stati europei, immaginate quanto potrebbe essere potente una Turchia modernizzata grazie a tutto il petrolio delle nazioni del Medio Oriente come l'Iraq e l'Arabia Saudita dopo aver sconfitto le tribù di Beduini locali.
Nel frattempo l'Impero Austro-Ungarico inizierebbe i suoi piani per riformarsi come una federazione di stati alleati e sembrare meno una raccolta artificiale di matrimoni asburgici.
Questo potrebbe risultare in una guerra civile con gli Ungheresi, che perderebbero gran parte dei loro privilegi, ma gli Austriaci avrebbero il sostegno dei Tedeschi e degli Slavi, e quindi alla fine le riforme ci sarebbero.
Dato che tutte le nazioni che persero la Grande Guerra precipitarono nell'autoritarismo senza eccezioni, accadrebbe lo stesso.
I Tedeschi esausti non potrebbero intervenire, e la Russia finirebbe comunque in mano ai Comunisti.
In generale le società più avanzate diventerebbero Fasciste, e quelle meno avanzate Comuniste, perciò Inghilterra e Francia diventerebbero Fasciste negli anni '30, e si schiererebbero coi Comunisti russi, anch'essi furiosi con la Germania.
Ovviamente, senza sconfitta nella Prima Guerra Mondiale, Hitler non salirebbe mai al potere in Germania.
I Giapponesi probabilmente lavorerebbero per espandere il proprio impero e sceglierebbero l'alleanza per loro più vantaggiosa.
La Seconda Guerra Mondiale vedrebbe le nazioni che hanno perso la Prima Guerra Mondiale fare squadra contro la Germania, che verrebbe attaccata su due fronti, dai Russi ad est e da Francia e Inghilterra ad ovest.
I Russi furono pessimi nelle offensive nella prima parte della guerra, perciò all'inizio fallirebbero miseramente.
Nel frattempo il fronte occidentale contro Francia e Inghilterra entrerebbe in stallo, senza gli Americani ad aiutare gli Imperi Centrali.
Inoltre, onestamente, il Kaiser sarebbe un alternativa talmente migliore a Stalin che non ce li vedo i Russi a combattere duramente in questa guerra.
Gli Stati Uniti, avendo fagocitato la Confederazione e il Canada e non avendo fatto alcun investimento nel conflitto non si farebbe coinvolgere.
Non mi stupirebbe se gli ex Confederati, amareggiati dalla sconfitta nella guerra, si ribellassero durante la Seconda Guerra Mondiale sostenuti dai Fascisti inglesi, venendo in seguito schiacciati.
Comunque, gli USA, dopo aver tanto faticato per conquistare la Confederazione, sceglierebbero l'isolazionismo.
La Germania alla fine sconfiggerebbe le altre potenze europee proprio come nella Prima Guerra Mondiale, perché controllerebbe gran parte della Russia e Francia e Inghilterra non potrebbero vincere senza l'aiuto dell'America.
Questo renderebbe la Germania la potenza dominante in Europa.
Nel frattempo i Giapponesi, dopo aver atteso la sconfitta di Inghilterra, Francia e Russia da parte dei Tedeschi, ne approfitterebbero per rubare le loro colonie, invaderebbero Malesia, India ed estremo oriente russo, e ci riuscirebbero grazie al collasso degli stati dai quali dipendono.
La TL finirebbe con la Germania che controlla l'Europa e le sue colonie, gli USA che controllano direttamente l'America e i Giapponesi l'Asia orientale.

 

Ed ecco ora a voi la proposta di Falecius: la Guerra di Nullificazione Americana!

Il 4 febbraio 1833 il senatore Henry Clay del Kentucky muore a causa di un'infezione fulminante. Il suo decesso sconvolge la dinamica politica a Washington; nessun altro sembra in grado di riunire gli oppositori del presidente Jackson. Ma il peggio deve ancora arrivare: Jackson ha preso un atteggiamento duro verso l'atteggiamento della Carolina del Sud, che ha dichiarato nulla nel suo territorio la legge doganale del 1832. E' disposto ad arrivare alla guerra. Clay stava lavorando ad un accordo di compromesso quando lo coglie la morte. La crisi monta per alcuni mesi.

Il 30 luglio 1833, la Carolina del Sud proclama l'indipendenza. Entro la fine dell'anno, la seguono Georgia, Alabama, Mississippi, Florida e Carolina del Nord, che si danno un'organizzazione militare unitaria per resistere alla reazione militare degli stati Uniti. In questi Stati, si combatte una guerra civile tra le autorità fedeli all'Unione e la massa della popolazione bianca, ormai ostile ad essa. Lo scontro si estende ad Arkansas e Louisiana; gli Stati Uniti meridionali precipitano nel caos, mentre l'esercito federale tenta di reprimere quella che appare sempre più come qualcosa di più grande di una semplice rivolta. La guerra devasta diversi Stati meridionali per due anni, prima che la Gran Bretagna, interessata alle loro esportazioni di cotone e svantaggiata dalle tariffe doganali imposte dal Nord, garantisca alle repubbliche di Florida, Georgia, Carolina (che include entrambi gli Stati, dato che la maggior parte della Carolina del Nord è tenuta da truppe federali ed il resto da Caroliniani del Sud, appoggiati dalla milizia locale) e Mississipia (che include Mississippi, Alabama e parte del Tennessee e della Louisiana) il riconoscimento diplomatico, presto seguita dal Messico (grato di vedere molti texani guidati da Sam Houston ripassare la frontiera per combattere in Arkansas) e da quel che resta delle nazioni indiane dell'area, che sperano in cambio di evitare la deportazione forzata in Oklahoma. Gli Stati e territori dell'Ovest simpatizzano per i sudisti, e tentativi di reclutare tra loro l'esercito federale provocano rivolte locali contee del Wisconsin, Minnesota, Iowa, Missouri, Kansas, Tennessee, Kentucky ed Indiana, e perfino in alcune zone della Virginia.

Nel 1836, i Democratici di Jackson sono dolorosamente sconfitti in un'elezione presidenziale confusa, al termine della quale due candidati si proclamano vincitori: James Polk in Virginia, Maryland, Delaware, Kentucky, Pennsylvania (per un margine strettissimo) ed in tutto l'Ovest, Martin van Buren nel New England e new York; Tennessee ed Arkansas proclamano l'indipendenza; Il New jersey ha un guerra civile locale per conto suo, quando le truppe federali di Polk tentano di sloggiarvi la Guardia Nazionale che appoggia Van Buren. Gli Stati del Sud diventati indipendenti dichiarano la Confederazione Nordamericana: membri fondatori, Georgia, Carolina, Mississipia (stato federale, che include il Tennessee), Louisiana, Arkansas. I cinque stati sono indipendenti e sovrani, la Confederazione non è altro che un'unione doganale e un'alleanza militare, gestita a livello intergovernativo. La CA rifiuta di intervenire in appoggio allo sparuto gruppo di ribelli texani, ricambiando il Messico per il riconoscimento della propria indipendenza; Polk e Van Buren sono troppo occupati a combattersi per scontrarsi sul Sud, cui van Buren garantisce l'indipendenza, in cambio della sconfitta di Polk; del resto facile da ottenere, dal momento che questi, seguendo una politica militaristica, si rende sempre più impopolare negli Stati che ancora controlla. Offre dunque al suo rivale un compromesso; Pennsylvania e New Jersey in cambio della pace.

A questo punto Polk si afferma come dittatore militare sulla Virginia e gli Stati occidentali; la guerra contro il Sud prosegue alla stanca per un altro anno, ma alla fine la Confederazione è lasciata a sé stessa, costando fin troppo le rivolte in suo appoggio negli Stati schiavisti di quel che resta degli USA. Seguirà uno scontro con la Gran Bretagna riguardo ai territori dell'Oregon, culminato nella guerra che andrà vicino all'annientamento degli USA stessi.

Van Buren governa senza gloria, per quattro anni, quello che diventerà l'Unione di Nuova Inghilterra. Alla scadenza del suo mandato, gli Stati sono eliminati; restano tra territori federati, Maine, Nuova Olanda e Nuova Inghilterra. Il paese diventerà un media potenza industriale, ed nel tardo Ottocento parteciperà alla competizione coloniale mondiale ritagliandosi un fetta di Africa (gli attuali Stati di Liberia e Malinke) e di Asia (le Isole Ryukyu). Nel 1848, La scoperta dell'oro in California trasformerà il Messico in una nazione ricca e potente. La guerra che oppone gli USA a Messico e Gran Bretagna a proposito del Texas e del territorio ad Ovest delle Montagne rocciose scoppia nel 1849 e termina nel 1851, con la totale disfatta degli americani e dei loro alleati (Texas e Arkansas).

Gli USA sopravvivono, sotto la guida del giovane Abraham Lincoln, nel territorio tra il Mississippi, l'Ohio e i Grandi Laghi, mentre la regione a Sud dell'Ohio diventa la Repubblica di Grande Virginia. L'Ovest americano è diviso tra Messico e Colonia dell'Oregon lungo i fiumi South Platte e Missouri, ed organizzato in due grandi riserve indiane. L'Arkansas conserva la sua indipendenza, principalmente a causa dello scarso interesse del Messico ad una conquista. Gli Stati della Confederazione hanno una serie di problemi (ad esempio l'ostilità tra Tennessee ed il resto di Mississipia, e la controversia tra questa, la Florida e la Louisiana sulle coste del Golfo) che posrtano all dissoluzione della loro precaria alleanza. Del resto, con la scomparsa degli USA revanchisti di Polk, non ci sono importanti minacce esterne, anche se le pressioni inglesi per abolire la schiavitù cominciano a circolare.

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Così risponde Filobeche, esperto di storia americana:

Come ben saprai la storia della guerra civile è uno dei miei argomenti preferiti (tanto che volevo studiare storia americana anziché archeologia).

Effettivamente la crisi della nullificazione (cioè la pretesa della Sud Carolina di poter rendere nulle le leggi federali in quanto stato sovrano, basata sull'interpretazione degli articoli della confederazione) può essere considerata un punto di svolta nelle relazioni tra nord e sud, una svolta estremamente grave.

Clay riuscì a riportare la pace ma non fu tutta opera sua, intervenne anche il fatto che nessuna delle repubbliche meridionali, pur simpatizzando con la Sud Carolina aveva la voglia di scatenare un conflitto militare con l'Unione (di cui per altro essi si sentivano ancora parte).

Perchè il POD sia valido devi, secondo , me trovare un motivo per cui gli stati del sud appoggino incondizionatamente la Carolina, allora si che scoppierebbe la guerra civile...

Poi, Van Buren e Polk, erano entrambe due piccoli uomini e se il paese precipitò nel baratro dell'incomprensione fu anche a causa dell'incompetenza di queste due figure e della decisa opposizione alla loro politica poi fatta da Zachary Taylor.

Non ce li vedo a combattere uno contro l'altro con milizie e compagnia bella... secondo me devi trovare due personalità più energiche (anche se capisco che sarà un problema giustificare l'indipendenza del sud... comunque lo sviluppo industriale degli Usa era appena agli albori e dunque sarebbe stato il periodo giusto per secedere... il che dovrebbe dimostrare che non c'era nessun complotto schiavista nel 1860).

Se il Messico non interviene ma comunque si scopre l'oro, probabilmente Francia ed Inghilterra interverranno per prendere la California oppure favoriranno l'immigrazione bianca per poi manovrare affinché si stacchi dal Messico.

Se gli Usa vanno in africa anche i CA cosi poi possono importare legalmente schiavi (le costituzioni degli stati schiavisti dicevano che si poteva comprare schiavi solo da sttaio schiavisti e che non se ne poteva importare di nuovi, a volte questa clausola era aggirata anche grazie ai commercianti unionisti che facevano affari d'oro)

Gli Stati Confederati d'America alleati del III Reich?

Gli Stati Confederati d'America alleati del III Reich?

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Così interviene Enrico Pellerito:

Filobeche è ammirevole per la fertilità che dimostra nel creare ucronie e per il fatto che queste sono sempre stuzzicanti.

L’ipotesi da lui ideata nella sua terza ucronia dal titolo « Divided we stand », dove tratta dell’invasione confederata del New Mexico, la feci anch’io quando lessi di tale operazione studiando la Guerra Civile americana.

Nel giugno del 1861, il Presidente Davis aveva ordinato al Generale Sibley di reclutare una brigata di volontari nelle zone centrali e meridionali del Texas per poi conquistare i territori federali adiacenti a questo Stato; Sibley progettò un piano molto più ambizioso, che prevedeva l’occupazione, non solo del Nuovo Messico, ma anche del Colorado, dello Utah e infine dei porti meridionali della California.

Quando iniziò a muoversi contava su circa 3.200 uomini, e probabilmente sapeva di giocare parecchio d’azzardo nel cercare di portare a compimento i suoi piani.

Io suppongo che il tentativo operato da Sibley a partire dall’ottobre 1861, ottenga successo in virtù di più massicce risorse umane e materiali a sua disposizione. Impresa molto difficile, ma non del tutto impossibile: sarebbe bastato spiegare meglio il suo programma al governo del Texas e chiedere che anche i reggimenti reclutati nel Texas settentrionale gli venissero assegnati, non inviandoli nel Missouri o in Virginia. Ciò, però, avrebbe potuto inficiare la vittoria dei confederati in alcuni scontri che si ebbero durante quell’estate, tipo Wilson’s Creek nel Missouri.

Certo, la favorevole conclusione della campagna di Sibley sarebbe stato un bel colpo per la Confederazione e le conclusioni le ha già tratte Filobeche; pur tuttavia, non bastava la sola vittoria a Glorietta Pass.

Una volta eliminata la minaccia nordista dal Colorado, per come previsto bisognava avanzare fino a Salt Lake City e da lì dirigersi verso la California; nel frattempo era necessario mantenere forti presidi lungo la Pista di Santa Fè, onde evitare le possibili infiltrazioni unioniste proprio dal Golden State (la cosiddetta Colonna della California al comando del generale Carleton), completare progressivamente la conquista del New Mexico e poi dell’Arizona, infine contenere le tribù indiane ostili ad entrambi i contendenti bianchi.

Tutto ciò si sarebbe potuto superare a patto, ripeto, di costituire una robusta forza militare con più che adeguati rifornimenti.

A quel punto sarebbe stato un problema di Lincoln cercare di riconquistare quanto perduto.

Nel mentre, grazie ad una minoranza sudista (28,4% dei votanti) che alle presidenziali del 1860 aveva scelto il candidato democratico schiavista John Breckinridge, si sarebbe potuto formare un’assemblea legislativa, ovviamente faziosa, che decretasse la secessione del Golden State e la sua adesione alla Confederazione. Il tutto avrebbe, comunque, scatenato una violenta reazione da parte dei Californiani fedeli al governo federale con conseguente guerriglia contro i secessionisti.

Tali eventi avrebbero poi potuto coinvolgere la Francia, qualora fossero avvenuti sconfinamenti in Messico da parte dei partigiani unionisti pressati dagli uomini di Sibley, fino allo scontro aperto tra Parigi e Washington, e tutto ciò che questo poteva logicamente comportare sugli esiti del conflitto americano.

Altro POD che immaginavo, distinto dal precedente, era l’omicidio del primo ministro britannico Lord Palmerston ad opera di un irlandese costretto ad emigrare negli USA a causa della disastrosa carestia del 1845-1847 che aveva falcidiato la sua stessa famiglia; l’uomo, arruolatosi nell’esercito dell’Unione allo scoppio del conflitto, si era poi congedato ed aveva pensato ad una clamorosa vendetta contro gli odiati oppressori che riteneva responsabili della morte dei propri cari. Il fatto accadeva in concomitanza di un momento di crisi tra il Regno Unito e gli USA e il governo di Londra, ritenendo questa azione una forma di pressione da parte dell’Unione, entrava nel conflitto. POD piuttosto forzato, lo ammetto.

Più realistico mi sembra un POD dovuto al precipitare di una crisi diplomatica tra il Regno Unito, la Francia, e l’Impero Austriaco ostili a Prussia e Russia; crisi causata dalle feroci rappresaglie dei militari zaristi contro i Polacchi insorti nel gennaio 1863.

Quando gli spaventosi massacri eseguiti delle truppe russe avrebbero potuto determinare un peggioramento dei rapporti con il governo britannico (fortemente pressato da un’opinione pubblica indignata per quanto stesse accadendo a Varsavia) lo Zar pensò bene di ordinare alla Flotta del Baltico di prendere il largo, onde evitare di restare irreparabilmente chiusa in quel mare ad opera della Royal Navy. La destinazione erano i porti americani del Nord. Stesso ordine venne dato alla Flotta del Pacifico. Se la crisi fosse sfociata in guerra, le navi russe avrebbero agito contro le rotte commerciali dei paesi nemici, utilizzando come basi gli stessi porti americani.

L’esistenza di un blocco politico-militare de facto tra Russia, Prussia e USA impedì ai governi britannico, francese e austriaco alcuna azione diplomatica a favore degli insorti polacchi, anche solo per alleviare la sorte di questi.

E se il governo di Palmerston si fosse dimostrato meno arrendevole, appoggiato anche da Napoleone III e da Francesco Giuseppe?

Oppure il POD dell’attentatore irlandese si sarebbe potuto verificare nel settembre del 1863, quando le navi russe entravano nei porti di New York e di San Francisco e a pochi giorni dalla sanguinosa disfatta unionista di Chickamagua; conseguentemente abbiamo una dichiarazione di guerra britannica a Washington e il susseguirsi a catena di simili dichiarazioni tra le nazioni anzidette, sullo stile dell’estate del 1914.

Quindi si avrebbe uno schieramento con Washington, Berlino e San Pietroburgo da una parte, e dall’altra Londra, Parigi, Vienna e Richmond (in seguito, molto probabilmente, anche Istanbul).

Insomma qualcosa di paragonabile a quanto prospettato da Falecius nell'ucronia intitolata "La Marcia di Radetzky", con l’aggravante che qui avremmo un conflitto mondiale (con un similare casus belli) anticipato mezzo secolo prima della nostra TL, e le guerre austro-prussiana e franco-prussiana sarebbero, nella loro nuova evoluzione, campagne di questa conflagrazione.

E il neonato Regno d’Italia? trarrebbe utilità nell’allearsi con Prussia, Russia e USA ma correrebbe seri rischi, trovandosi stretto tra Francia e Austria e avendo parte dell’esercito impegnato a Sud contro il brigantaggio. Probabilmente opterebbe per una saggia neutralità, magari poi correndo, a guerra quasi finita, in soccorso ai vincitori.

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E ora, il contributo di Andrea Villa:

Questa ucronia prende ispirazione da un famoso evento della guerra civile americana che, con le giuste alterazioni, potrebbe cambiare l’intera storia. Sto parlando dell’incidente del Trent, la nave britannica che il capitano ,statunitense Charles Wilkes, l’8 novembre del 1861 fermò e abbordò in quanto era venuto a conoscenza del fatto che, a bordo dello stesso Trent viaggiavano due diplomatici confederati: James Murray Mason e John Slidell, incaricati da Jefferson Davis di promuovere la causa confederata in Inghilterra nella speranza di ottenerne il riconoscimento diplomatico. Tale incidente per poco non portò sul serio a una guerra tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra, e solo grazie al fatto che Lincoln chiese ufficialmente scusa le cose andarono come sono andate.

Che succede se invece, quando la USS San Jacinto intercetta il Trent, le cose non vanno tranquillamente come nella nostra timeline? Al contrario, qualcuno, a bordo di una delle due navi, non riesce a resistere alla tensione e spara un colpo. Il risultato è che l’HMS Trent viene pesantemente cannoneggiato e affondato, e molti membri del suo equipaggio sono catturati dagli americani.

Negli USA, Wilkes viene acclamato come eroe (grazie anche al fatto che, grazie ad alcuni “fatti” che sono lunghi a spiegare, il sentimento angli-inglese è molto più forte). In Inghilterra, l’indignazione è enorme: gli Inglesi sono fortemente ostili a questa violazione di neutralità e all’insulto al loro onore nazionale. Le cose peggiorano poi quando una debita commissione rivela che il Trent è stato affondato a 11.5 miglia marine dalle Bahamas… in altre parole, è stato affondato in acque inglesi.

Negli USA il presidente eletto Hannibal Hamlin (perché qui Lincoln è stato assassinato con 4 anni di anticipo, poco dopo la secessione degli stati del Sud), sia perché è molto più rigido di Lincoln, sia perché le posizioni diplomatiche contro l’Inghilterra sono molto più forti, non si scusa come Lincoln fece nella nostra storia. Il risultato è una profonda crisi diplomatica tra Inghilterra e Usa che porterà l’Inghilterra dapprima a riconoscere la Confederazione (30 settembre 1862) e successivamente a entrare in guerra al suo fianco (15 ottobre 1862).

Secondo me, anche con l’intervento di Francia e Inghilterra, l’Unione è pur sempre uno stato industrializzato con 20 milioni di abitanti, e un esercito di 527.000 uomini (gli inglesi in Canada ne avevano appena 25.000). Difficile che l’Unione possa venire schiacciata con facilità a mio parere: l’aiuto inglese permetterebbe alla Confederazione di vincere e ottenere la sua indipendenza, ma ritengo improbabile che l’Unione venga sconfitta con la facilità che l’altro Franco descrive.

È irrealistica l’idea che un uomo possa attaccare qualcuno essendo già impegnato, ma mi permetto di fare notare che tale cosa 1) è già successa nella nostra storia (vedasi Napoleone e Hitler) e 2) può accadere se un governo si lascia guidare dalle emozioni invece che dalla fredda ragione. E a mio giudizio, se il sentimento anti-inglese negli Usa è abbastanza forte ciò può succedere.

Ritengo improbabile un intervento russo a favore dell’Unione, anche perché la Russia in quegli anni era impegnata con una grave rivolta in Polonia, che stava cercando di soffocare con l’aiuto di Prussia e Austria. Nei russi era grande il terrore che l’Inghilterra potesse rifornire di armi i ribelli, e se entrano in guerra con loro questo accadrà di sicuro.

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C'è anche il PoD di Enrico Pizzo:

"Senza sparare un colpo, senza sguainare una spada, se dovessero farci guerra, noi potremmo far alzare in piedi il mondo intero.
Cosa accadrebbe se non venisse fornito cotone per tre anni?
L'Inghilterra si precipiterebbe con furia, portando con sé tutto il mondo civile, salvando il Sud.
No, nessuno osi fare la guerra al cotone.
Nessun potere sulla terra osa fare la guerra contro di esso.
Il cotone è Re."

Queste parole, pronunciate nel 1858 dal Senatore James Henry Hammond della Carolina del Sud, ben rappresentano la posizione politica dei CSA all'inizio della Guerra di Secessione.
Tanta era la convinzione nella, presunta, forza politica del cotone che ad inizio 1861 venne deciso lo stop alla vendita del prodotto greggio in Europa, nella convinzione che questo avrebbe costretto l'Impero Britannico e la Francia a riconoscere i CSA.
Purtroppo nella loro analisi i vertici del CSA avevano commesso tre errori, che alla fine si riveleranno fatali.

1 - l'errata valutazione delle reali scorte di cotone grezzo disponibili in Europa.
2 - l'errata convinzione dell'impossibilità di sostituire il cotone statunitense con filato di differente origine.
3 - l'errata valutazione della dipendenza dell'Impero Britannico dalle importazioni di grano statunitense.

Nella realtà le scorte di cotone presenti nei magazzini Europei consentirono all'industria tessile del vecchio continente di continuare a lavorare per circa due anni, mentre il cotone statunitense fu, a partire dal 1863, sostituito con quello importato da India ed Egitto.
Ma supponiamo che nel 1861 il Governo dei CSA decida di non porre un embargo alla vendita del cotone a Gran Bretagna e Francia.
Questo non basterebbe per costringere Londra e Parigi a riconoscere Richmond, ma consentirebbe ai CSA di incassare valuta pregiata indispensabile per acquistare materiale bellico e compensare il brutale distacco demografico/produttivo con gli stati del Nord.
Che accade?

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Diamo adesso la parola a MattoMatteo:

Vi illustro la mia proposta. Il 2 ottobre 1835 scoppia la rivoluzione texana, causata dagli attriti tra il governo messicano (all’epoca proprietario del territorio) e i coloni statunitensi proprietari di schiavi; visto che le prime vittorie hanno arriso ai coloni, oltretutto appartenenti al proprio popolo, gli Stati Uniti decidono di appoggiarli (con molta più decisione che nella nostra Timeline).

Quando il presidente messicano Santa Ana arriva ad Alamo, il 21 febbraio 1836, non trova solo 200 volontari texani, ma oltre 4.000 soldati statunitensi, ed è sonoramente sconfitto; nel giro di pochi mesi i soldati statunitensi sono quasi alle porte di Città del Messico, quindi a Santa Ana non resta che trattare con gli americani; il 14 ottobre 1836 viene siglato un accordo tra Stati Uniti e Messico, che pone il confine tra i due paesi esattamente sul Tropico del Cancro; a quel punto gli Stati uniti sono formati da 36 stati (nella nostra TL solo da 24).

L’elezione di Abraham Lincoln a presidente, con la sua politica anti-schiavistica, determinò lo scoppio della guerra civile americana, il 16 aprile 1961; la presenza di un territorio supplementare, però, rende gli stati del sud capaci di resistere molto meglio, anche perché se ne ribellano ben 15 su 36 (invece di 11 su 33, come nella nostra Timeline), cioè tutti quelli sotto il 36° parallelo (California del sud, Arizona, Nuovo Messico del nord e Nuovo Messico del Sud, Texas, Oklahoma, Arkansas, Louisiana, Mississippi, Alabama, Tennessee, Carolina del nord e Carolina del sud, Georgia, Florida).

A Lincoln bastano un paio di anni per rendersi conto che le forze sono troppo in parità per sperare in una risoluzione breve e poco cruenta del conflitto; per risparmiare al suo popolo questo orrore, il presidente tenta un pericoloso azzardo, nel tentativo di guadagnarsi degli alleati; così nel giugno 1963 viene abrogato l’atto di rimozione degli indiani, liberandoli dalle riserve e dandogli gli stessi diritti dei bianchi; gli stessi diritti, inoltre, vengono applicati a neri e ai messicani che vivono stabilmente negli Stati Uniti. Oltre ad aumentare il numero di effettivi dell’esercito nordista, il gesto ha un altro effetto, molto più eclatante; sperando di ottenere la stessa libertà, indiani, neri e messicani del sud si ribellano, creando un fronte interno di instabilità negli stati secessionisti; grazie a questa “quinta colonna”, le sorti del conflitto volgono rapidamente a favore dei nordisti, tanto che il 4 marzo 1963, nel 3° anniversario della propria elezione, Lincoln può annunciare alla nazione la fine della guerra.

Gli sforzi di Lincoln nella ricostruzione e nel’attuazione delle riforme cominciate durante la guerra gli ottengono la rielezione, e l’incondizionata dedizione di moltissimi americani non bianchi; quando, il 3 maggio del 1964, il presidente viene aggredito, durante una rappresentazione teatrale che era andato a vedere, l’attentatore viene fermato in tempo dal tomawak di Ah-sen-teh (Volpe d’argento), un Cheyenne scout indiano dell’esercito; l’attentatore, un ex-colonnello texano di nome Frank Miller, afferma di aver agito da solo, ma nei giorni successivi i suoi complici vengono catturati alla polizia, grazie all’aiuto di gruppi di neri e messicani.

In pochi anni vengono creati gli IFT (“Indian Federal Territories”), cioè “Territori Federali Indiani”); ben più grandi e produttive delle vecchie riserve, guidate da consigli degli anziani, e sottoposte direttamente al controllo del governo federale; si tratta di veri e propri stati negli stati, da cui gli indiani possono entrare ed uscire liberamente, e in cui i non-indiani possono stabilirsi solo dietro esplicita autorizzazione delle tribù che vi abitano.

Per paura che le tribù indiane canadesi, attirate dalla prospettiva di avere un proprio territorio come i loro fratelli statunitensi, decidano di attuare una secessione, gli inglesi inviano truppe in Canada, ma ottengono risultati disastrosi; oltre agli indiani, ora premono per unirsi agli Stati Uniti anche i coloni di origine francese, lasciati a se stessi dal governo parigino e timorosi di essere espulsi dal paese, e quelli di origine inglese, che avevano cercato di ottenere l’autogoverno e che ora rischiavano di ritrovarsi con meno libertà di prima. Il 14 novembre 1968 il Canada cessa di esistere, entrando a far parte degli UFSNA (“United Federal States of North America”, cioè “Stati Uniti Federali del Nord America”); ora gli UFSNA, composti da oltre 50 stati, coprono tutta l’America settentrionale continentale a nord del Tropico del Cancro, e l’integrazione razziale tra bianchi, neri, messicani e indiani sta procedendo molto bene.

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Passiamo la palla a MorteBianca:

Nel 1858 l’americano Ross Winans (inventore, meccanico e costruttore di locomotive e impianti ferroviari) progettò e costruì, con l’aiuto del figlio Thomas, il primo di una serie di vascelli a forma di fuso, comunemente noti come “vascelli-sigari” (cigar-ships). Queste navi presentavano un radicale concetto di design navale secondo cui lo scafo in ferro della nave rimaneva quasi completamente sommerso, lasciando solo una minima sovrastruttura come parte emergente.

Nonostante l’entusiasmo dei Winans, il vascello (sebbene acquisì notevole interesse da parte del pubblico) riscontrò notevoli critiche e scetticismo da parte della comunità scientifica dell’epoca. Tra di esse, si riportano quelle della rivista Scientific American, che fu critica delle innovazioni di Winans sin dalla prima menzione delle stesse. La rivista affermò che il vascello “avrebbe rollato terribilmente” e “sarebbe stato perfettamente ingestibile”, sottolineando come (i Winans) “non avrebbero potuto concepire una peggiore forma per un vascello a vapore da impiegare in mare aperto”. I Winans provarono a obiettare a tali critiche con una lettera rivolta alla direzione della rivista, nella quale illustravano esempi e analisi riconosciute dal mondo accademico a sostegno del loro design, ma questa venne respinta dai direttori della rivista.

I Winans non si buttarono giù. Fecero tesoro delle critiche rivolte loro per migliorare ulteriormente il design del loro vascello, e proseguirono per la loro strada. Costruirono un nuovo battello, The Engineeer, nella quale “corressero” tutti gli errori riscontrati e si adoperarono per continuare a promuovere il loro nuovo design navale. Purtroppo, la Guerra Civile Americana giunse a distruggere il sogno dell’inventore.

Winans era un fervente avvocato della teoria del “diritto degli stati” e uno schietto simpatizzante del Sud. Per questo motivo fu accusato di essere un simpatizzante per la causa confederata e posto agli arresti per il periodo tra aprile e maggio 1861, durante la “messa in sicurezza” da parte dell’Unione, dello stato del Maryland, mentre il suo prodigioso vascello fu messo sotto custodia da una compagnia di fanteria unionista. Questo fu uno dei fattori che spinse i Winans ad abbandonare gli Stati Uniti per l’Europa, dove continuarono a promuovere per molti anni il loro nuovo concetto di vascello senza però ottenere risultati tangibili.

L’idea di un vascello che fosse quasi completamente sommerso dall’acqua non era però malvagia, e numerose marine fecero in seguito propri tentativi in tale senso. Gli stessi confederati costruirono, nel 1863, una propria linea di torpediniere che avevano lo scafo quasi completamente sommerso, avendo di conseguenza una migliore navigabilità rispetto alle navi normali ed essendo quasi invisibili e “intoccabili” ai cannoni nemici: tra di essi il più famoso è il CSS David, che dal 5 ottobre 1863 partecipò, con alterni successi, alla difesa del porto confederato di Charleston, Carolina del Sud.

Purtroppo il David, per quanto efficiente e di successo, fu un classico esempio di “troppo poco, troppo tardi”: la Confederazione aveva già perso (New Orleans, Antietam, Vicksburg e Gettysburg) e qualsiasi successo il David avesse potuto riscontrare non sarebbe stato sufficiente a ribaltare nuovamente la situazione…

Ora però, immaginiamo il seguente sviluppo: Ross Winans, allorché avvengono gli scontri di Baltimora tra truppe federali e simpatizzanti sudisti, si rende conto del rischio rappresentato nel rimanere nel Maryland edecide di fuggire (assieme al figlio e ai progetti) fino in Virginia, usando come scusa un “test” del vascello semisommerso. Riesce a passare senza troppi pericoli, in quanto il blocco navale nordista è ancora in fieri e totalmente inefficiente nell’impedire il passaggio di navi da o verso i porti sudisti. Una volta arrivato in Virginia, Ross ha un incontro con il ministro della marina confederato Mallory, a cui consegna i suoi progetti per i vascelli semisommersi, illustrandone appieno le capacità e le potenzialità. Mallory, positivamente colpito da Winans e dai suoi progetti, decide di includerli nei piani di produzione della marina confederata.

A questo punto, le conseguenze dipendono molto dalla quantità, dalla qualità e dalla fortuna nelle vicende dei vascelli confederati. Se questi ultimi vengono costruiti con eccessiva lentezza, probabilmente faranno lo stesso destino di molti altri vascelli confederati (tra essi, le corazzate Louisiana e Mississippi, considerate tra le più potenti dell’epoca, e i sottomarini “LSM” e Pioneer,) che furono affondati o distrutti dagli stessi confederati allorché i nordisti furono in procinto di catturarli, e la Storia rimarrà pressoché inalterata.Altrimenti, se la Confederazione riesce a costruirne in numero e tempo sufficiente da poterli impiegare in alcune importanti battaglie navali, questi vascelli potrebbero favorire molto i confederati nel corso delle suddette battaglie...

Fonti:
http://www.vernianera.com/Winans/steamer.html

http://www.vernianera.com/CigarBoats.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Ross_Winans

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Queste in proposito sono le nuove ucronie tradotte per noi da Generalissimus:

E se il Texas perdesse la sua Rivoluzione?

Per quanto riguarda la storia degli stati americani, il Texas ha una delle più interessanti: ha la seconda economia e la seconda popolazione degli USA, ha fatto parte di sei nazioni diverse, una delle quali era la Repubblica del Texas, e ha avuto una propria rivoluzione.
La rivoluzione del Texas diede vita allo stato che tutti conosciamo oggi e portò il Messico a perdere metà dei suoi territori, e questo fa sorgere la domanda: e se il Texas avesse perso la sua rivoluzione? Beh, prima di rispondere a questa domanda dobbiamo esplorare cosa fu la rivoluzione.
Avvertenza: questo video non sarà come gli altri miei video di storia alternativa, siete stati avvisati.
Agli Americani non texani la rivoluzione del Texas viene spesso in mente per via della Battaglia di Alamo, dove Davy Crockett e i ribelli texani combatterono fino all'ultimo uomo contro le armate di Santa Anna, finendo nella leggenda come eroica ultima battaglia.
Il Texas, prima di diventare lo stato della stella solitaria, faceva parte dell'appena nato Messico indipendente ed era scarsamente popolato, contava poche migliaia di Messicani nel 1825.
I Messicani stavano avendo difficoltà a respingere i raid delle tribù Comanche, così per ricevere aiuto il Messico allentò le sue leggi sull'immigrazione, e permise agli Americani di attraversare il confine e comprare terre.
Uno di questi Americani fu Stephen F. Austin, che acquistò grandi quantità di terre texane e istituì delle colonie all'interno del Messico.
Nel 1834 i Texani Anglofoni superavano di gran lunga i Messicani, e questo preoccupava i Messicani, che a quel punto bandirono l'immigrazione dagli Stati Uniti.
Le differenze culturali e razziali tra Americani e Messicani causarono pressioni che divisero lentamente il Texas dall'interno, e il Texas dal Messico.
Negli anni '30 dell'800 il Messico stava attraversando un periodo di tumulti politici a seguito della sua indipendenza dalla Spagna.
Durante questo periodo il Messico era guidato dal presidente e generale Antonio López de Santa Anna, che lasciò la maggior parte del lavoro al suo vicepresidente fino a quando questi non iniziò a implementare politiche liberali e federaliste all'interno del Messico.
Santa Anna si infuriò col suo vicepresidente, perché era un ultraconservatore e fervente Cattolico che voleva governare il Messico in maniera autoritaria, non in accordo con i vari stati.
Sciolse il congresso e il Messico cadde in una dittatura militare.
In tutto il Messico numerosi stati si ribellarono, Texas incluso, e il 2 marzo 1836 il Texas dichiarò l'indipendenza dal Messico.
Dopo mesi di combattimenti Santa Anna guidò personalmente un esercito per schiacciare la ribellione.
Le sue forze sconfissero e massacrarono i ribelli, incluso Davy Crockett, nella Battaglia di Alamo.
Le loro morti ispirarono molti rivoluzionari a continuare a combattere, Sam Houston e i suoi combattenti andarono all'offensiva urlando "Ricordatevi di Alamo!" nella Battaglia di San Jacinto.
Santa Anna venne catturato, rilasciato e rimandato a Città del Messico, dove venne esautorato da un colpo di stato.
Il Texas ottenne la sua indipendenza e rimase una nazione a sé stante per un decennio, prima di essere annesso dagli USA.
Quest'annessione venne vista come un atto di guerra dal Messico, che non aveva mai riconosciuto la sovranità del Texas e così iniziò la Guerra Messicano-Americana.
E quindi, cosa sarebbe successo se il Texas avesse perso la sua rivoluzione? Beh, è qualcosa di interessante alla quale pensare.
Realisticamente il Texas sarebbe diventato uno stato degli USA in qualsiasi scenario alternativo.
Perché? Destino Manifesto! Il Texas, la Guerra Messicano-Americana e l'espansione verso ovest facevano tutti parte di questo unico ideale.
Destino Manifesto non era solo un motto dei pionieri del 19° secolo, era un ideologia che pervadeva tutti gli Stati Uniti, il fatto che gli Americani popolassero il continente, diffondessero la cultura americana e possedessero una nazione estesa dall'Atlantico al Pacifico veniva visto come un diritto concesso da Dio.
Negli anni '30 e '40 dell'800 questo significava conquistare o comprare terra dai suoi abitanti originari.
Mi sono bloccato per un po' cercando di creare scenari differenti, ma sono arrivato sempre alla stessa conclusione: l'America avrebbe vinto a discapito di tutto.
Se il Messico non avesse permesso fin dall'inizio l'ingresso ai coloni gli Stati Uniti si sarebbero comunque annessi il Texas.
Se il Messico avesse schiacciato la ribellione ne sarebbe arrivata un'altra.
Se il Messico avesse trovato un modo pacifico per mantenere il Messico la troppa differenza culturale avrebbe fatto scoppiare un'altra rivoluzione.
A volte nella storia alternativa le cose sono inevitabili, ogni generazione ha un ideale che permea il suo pensiero, come il Destino Manifesto, e quell'ideale decide le politiche nella storia di una nazione.
Gli USA erano più forti e più stabili del Messico, e alla fine si sarebbero presi quella terra.
Santa Anna e i numerosi dittatori lasciarono il Messico in una posizione vulnerabile ed è impreciso pensare che gli USA non colgano al volo l'opportunità.
Questo ci offre una prospettiva: qual è l'ideale della nostra generazione? Alcuni aspetti della nostra cultura sono così radicati che il futuro risultato di quell'ideale sarà inevitabile nonostante qualsiasi evento futuro? Questa è solo la mia opinione.
Ho provato a tracciare uno scenario, ma questo video ha preso una strada diversa, ed è questa la cosa interessante della storia alternativa: ci dà solo alcune prospettive dell'evento stesso.

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E se il Texas fosse stato diviso?

I primi decenni dello stato noto come Texas furono turbolenti come un tornado e altrettanto distruttivi: da parte del Messico, a nazione a sé stante, a zona di guerra, a parte degli Stati Uniti, a membro dei Confederati, a di nuovo zona di guerra e, finalmente, di nuovo parte degli Stati Uniti, il tutto nell’arco di 30 anni.
Immaginate se la vostra patria cambiasse appartenenza cinque volte dal 1991… Ok, beh, mi sembra giusto Afghanistan, non… Non hai affatto bisogno di immaginare, ma comunque il Texas ebbe un inizio abbastanza movimentato, e se le cose fossero andate in modo diverso avrebbe potuto avere una rapida fine.
Il Texas è grande, e perciò ecco la domanda: e se il Texas non fosse grande? Eh? Pensateci! Va bene, allora, prima di approfondire un avvertimento: gran parte delle informazioni che sono riuscito a trovare su questa proposta divisione del Texas vengono da poche fonti, e anche quelle fonti si basano in pratica su due libri dei quali sono riuscito a vedere solo la copertina, perciò, anche se sono fiducioso del fatto che le informazioni che ho utilizzato per fare ricerche siano corrette, di solito mi piace avere fonti più concrete.
Ma mi adeguerò, perché ho il sentore che queste saranno tutte le informazioni che otterrò mai.
Adesso, tornando sull’argomento, ci furono molte proposte dopo la guerra su cosa fare col Texas.
Diversamente dalla California, dove ci fu un’elezione per dividere lo stato che venne ratificata per davvero solo per morire a Washington perché… Lo sapete.
I vari, e sì, voglio proprio dire vari piani per dividere il Texas non spiccarono mai il volo, non ci fu alcuna elezione, nessun movimento popolare per dividere una zona, questi piani esistettero invece come proposte da parte di politici che non andarono mai oltre il livello di comitato.
Il piano che andò più vicino ad essere scelto morì comunque durante la convention, ma il piano venne attivamente discusso e considerato fra i ricostruzionisti che detennero il potere in Texas dopo la guerra.
L’unico motivo per cui questi piani fallirono è che semplicemente nessuno si mise d’accordo sui punti specifici, perciò è il piano migliore che abbiamo.
È un 1868 alternativo, una convention costituzionale viene chiamata a discutere le tante decisioni politiche sul futuro dello stato.
Col governo largamente sotto il controllo federale, sono stati proposti cambiamenti radicali che trasformeranno il Texas dalle fondamenta.
In questo scenario i Repubblicani si uniscono completamente intorno ad un singolo piano, un piano per dividere il Texas in tre stati, Texas Orientale, Texas del Sud e Texas e basta.
Immagino che questi nomi saranno temporanei, ma se non lo saranno avremo per le mani una situazione alla Dakota… Che orrore! Le linee sulla mappa vengono tracciate.
Tutto quello che c’è ad est del Fiume Trinity sarà nel nuovo stato del Texas Orientale, o forse si chiamerà in un altro modo, come Trinity, in onore del fiume, ma anche in riferimento alla Trinità.
Potrei anche immaginare Fredonia, dato che fu una repubblica fallita, ma penso che Trinity abbia più possibilità di farcela.
Tutto quello che c’è a sud del Fiume Colorado, non quello al quale state pensando, diventerà il Texas del Sud.
Ci fu un piano precedente per separare il Texas meridionale e creare un nuovo stato chiamato Lincoln, ma chissà quanto lontano sarebbero andati? Forse potrebbe anche essere chiamato semplicemente Rio Grande, anche questo per rendere omaggio alla fallita Repubblica del Rio Grande, quella che non riuscì a scappare.
E poi, beh, immagino che tutto quello che starà in mezzo a questi due fiumi sarà il vero Texas.
Se il congresso di stato riuscirà ad andare avanti con questo piano, esso causerà rivolte e violenze nelle strade di ogni città, proprio come nella storia dell’Era della Ricostruzione ci sono state molte violenze nel sud quando vennero prese certe decisioni.
Causerà una tale schiacciante reazione violenta in Texas che dovranno essere mandate altre truppe federali nello stato per sedare la rivolta.
Questo non ispirerà affatto fiducia fra i Repubblicani sulla tangibilità del piano, ma se c’è stato un periodo per dare una nuova forma al sud è questo, e anche col sostegno delle forze armate statunitensi che occupano lo stato, il governo della ricostruzione avrà ancora difficoltà a imporre la divisone dello Stato della Stella Solitaria in tre parti.
Un voto ed un processo simili avrebbero bisogno di essere sostenuti da una forza militare armata, cosa che può essere fatta per un po’, dato che le forze federali rimasero in tutto il sud, ma chi può dire quanto a lungo dureranno queste linee sulla mappa una volta che i militari se ne andranno, la ricostruzione finirà e lo stato sarà di nuovo lasciato a sé stesso? Il Texas alla fine della fiera non voleva essere diviso, e se fosse successo questa divisione sarebbe stata utilizzata solo come propaganda per alimentare la retorica del carpetbagger che scende a sfruttare il sud.
Una decisione simile manderebbe onde d’urto che si propagherebbero in tutto il sud, causando solo altri mal di testa all’esercito unionista.
Questa situazione politica potrebbe esplodere quando entrambe le parti faranno un passo oltre.
La risposta violenta in tutto il Texas alla decisione porta l’Unione alla rappresaglia con altre forze d’occupazione.
Le azioni violente e le rivolte cementano solo la decisione dei Repubblicani che il Texas non dovrebbe essere mai più uno stato così grande.
Questo non fa che condurre ad una spaccatura che non fa che allargare un crepaccio già profondo in seguito alla Guerra di Secessione Americana, ma chi dice che lo vedremo davvero? Perché, per una semplice ragione, i Repubblicani federali vorrebbero il Texas diviso in tre stati? Sicuramente durante il decennio della ricostruzione potrebbero esserci alcuni Repubblicani eletti dal Texas Orientale, ma questo è solo un se, quindi perché farsi venire un mal di testa? La domanda principale qui è, il Texas sarebbe disposto a morire per un maggiore controllo del Congresso? E la risposta è no, probabilmente no, quindi per entrambe le parti questo esperimento sarebbe fallito e preso a schiaffi nel bel mezzo della ricostruzione, o perlomeno voterebbe per riunirsi appena le truppe dell’Unione se ne sarebbero andate, perciò, realisticamente, questa sarebbe la fine dello scenario.
Diventerebbe una parte interessante della storia dell’Era della Ricostruzione, la Débâcle del Texas, o, come il Texas venne brevemente diviso dopo la Guerra di Secessione Americana.
Forse per qualche tempo potrebbero perfino essere ammessi tre stati negli USA, ma andiamo oltre: diciamo che c’è qualche evento imprevisto, o forse che la divisione è più permanente di quanto chiunque di noi possa persino immaginare.
E se il Texas rimanesse diviso in questi tre stati fino ai giorni moderni? Invece di quel contorno distinto che tutti conosciamo e amiamo, il Texas è una terra in mezzo ai fiumi, diviso fra i suoi vicini, il Trinity e il Rio Grande.
Il Texas come stato tecnicamente esiste ancora, è solo molto più piccolo.
La geografia dello stato è più o meno quella che immaginate sia lo stereotipico paesaggio del Texas, ampie pianure, prevalenza dell’allevamento, un sacco di mucche, e la principale economia dello stato la rifletterebbe.
Nella nostra TL il Texas ha vasti giacimenti di petrolio e gas naturale, cosa che a sua volta ha aiutato a mantenere lo stato collegato alla propria rete elettrica, una che potrebbe affrontare tempeste di neve sempre più frequenti, e le pale da neve non esistono, perciò devi usare una padella… Scusate… Scusate, sì, ho avuto dei flashback.
Ma se fosse stata presa questa decisione queste risorse adesso sarebbero divise in modo goffo.
Il sistema petrolifero sarebbe diviso tra il Texas e il Rio Grande, ed è una situazione molto più benefica per il Rio Grande che per il Texas.
Il Rio Grande sarebbe composto principalmente da deserti e terre desolate, i suoi principali centri abitati sarebbero San Antonio e Laredo.
Questo sarebbe il meno popolato dei tre stati, ma avrebbe incredibili giacimenti di petrolio e gas naturale.
Se questo profitto si rifletterà nella qualità della vita dello stato o meno non so dirlo, dato che qui avremo a che fare con un secolo e mezzo di TL alternativa, chissà quali politiche e decisioni potrebbero essere fatte che cambieranno l’economia dello stato.
Forse questo investirà la sua ricchezza derivante dal petrolio e dal gas naturale per creare migliori infrastrutture e qualità della vita per la sua popolazione più piccola, oppure verrà facilmente piagato dalla corruzione? Questi due stati contribuiranno comunque con un terzo delle scorte di petrolio statunitensi.
Anche se culturalmente più piccolo, il Texas si aggrapperà al suo spirito e alla sua identità storica, gli altri due, nell’ultimo secolo, diventeranno più simili agli stati loro vicini, il che ci porta al Trinity.
Il Texas orientale oggi è già una regione diversa e ha un aspetto diverso dal resto dello stato, non troverete piatte pianure, ma dolci colline e fitte foreste, e anche se nella nostra TL il Texas orientale condivide la prosperità economica del resto dello stato, una divisione simile all’inizio della sua storia risulterà in eventi diversi.
Forse starete pensando “Oh, beh, almeno l’est avrà Houston”.
Houston è la città più grande dello stato, perciò deve perlomeno essere un qualche tipo di centro economico e demografico.
Sì, è quello che stavate pensando, non è vero? Houston, però, è ad ovest del Fiume Trinity.
Uffa! Il Trinity, nonostante la sua popolazione relativamente più densa rispetto all’occidente e nonostante Houston sia così vicina al Texas orientale, a causa di una riga tracciata sulla mappa non avrà affatto i vantaggi che avranno gli altri due stati.
Questo piano avrebbe diviso Austin a metà, creando due città separate come in una situazione Saint Paul-Minneapolis.
Il Texas orientale, con questa situazione in realtà non avrà… Nulla.
La sua città più grande e capitale de facto sarebbe Beaumont, la seconda sarebbe Tyler, e possiamo immaginare che verrà visto come un incrocio culturale fra tutti.
Non avrà molta industria con la quale sopravvivere, e non avrà un nucleo di popolazione centrale.
Il Trinity sarebbe il più povero dei tre, anche se geograficamente sarebbe bellissimo, solo che non avrebbe né la popolazione né le risorse per fare qualsiasi cosa, lo stato sarebbe rachitico prima ancora di cominciare, semplicemente a causa delle linee su una mappa.
Come potreste immaginare, questo avrà degli strani effetti sulle elezioni degli ultimi 150 anni, ma non sarà fino ai più recenti cambiamenti demografici, specialmente nel Texas meridionale, che potremmo davvero vedere accadere un qualsiasi cambiamento elettorale.
Negli anni ’90 il Rio Grande sarà principalmente uno stato Democratico che voterà più o meno come il Nuovo Messico nella nostra TL, mentre il Texas e il Trinity rimarranno saldamente Repubblicani, e perfino questo piccolo cambiamento potrebbe modellare drasticamente i risultati di alcune elezioni decise per pochi voti.
George W. Bush, casomai diventasse importante servendo come governatore di un Texas molto più piccolo, perderebbe contro Gore a causa dei voti del Rio Grande, e Trump probabilmente nel 2016 perderà, perciò sì, questo a sua volta avrà ramificazioni piuttosto drastiche per la storia globale, più di quelle che conosciamo oggi, ma diversamente dalla California, la cui intera cultura cambiò durante tutto il 20° secolo, un Texas diviso avrebbe come cambiamento più grande che avremmo semplicemente tre stati del sud relativamente più piccoli e piuttosto simili.
Alla fine della fiera, la ramificazione più grande in questa TL è che non me ne fregherà niente di un avviso d’emergenza ogni volta che succede qualcosa a 10 ore di distanza dall’altro lato dello stato.

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E se Lincoln non venisse mai assassinato?

La Guerra Civile lacerò gli Stati Uniti, che dovettero essere rimessi insieme, praticamente nacquero una seconda volta dopo che il fumo si diradò.
Abraham Lincoln fu a capo della nazione per tutta la durata del conflitto e aveva una visione per l'America post-bellica.
Nel suo discorso per la vittoria si concentrò sul superamento del conflitto e sui tentativi di riconciliarsi in una maniera ragionevole.
Il suo vicepresidente, Andrew Johnson, un uomo del Tennessee, era già un simbolo della supposta nuova unificazione del paese, ma Lincoln non arrivò mai a portare a completamento il suo piano, perché fu ucciso da John Wilkes Booth alcuni giorni dopo la fine della guerra.
Perciò questo fa sorgere la domanda: e se Lincoln non fosse mai stato assassinato? E se sopravvivesse e implementasse i suoi piani per riunire la nazione? Come sarebbe l'Era della Ricostruzione? Come sarebbe la storia delle relazioni tra le razze e delle relazioni regionali negli Stati Uniti odierni? Ecco di cosa parlerà questo video, ma prima un po' di storia, se volete passare direttamente allo scenario cliccate sul soldato unionista: conosciamo tutti la storia della Guerra Civile, prima vengono gettati i semi, poi la guerra inizia e il Sud perde.
Alcuni giorni dopo la fine della guerra Lincoln viene sparato alla schiena dal simpatizzante Confederato John Wilkes Booth, la presidenza, gli sforzi di ricostruzione e il destino del Sud sono ora nelle mani di Andrew Johnson.
Prima della guerra Johnson era un Democratico che combatté attivamente contro l'abolizione della schiavitù e che credeva che le parole "tutti gli uomini sono creati eguali" non si applicassero ai neri.
Quando l'elezione di Lincoln spinse l'intero Sud a minacciare la secessione, Johnson difese strenuamente la permanenza nell'Unione per combattere Lincoln nel Congresso, ma gli stati del Sud non ascoltarono e votarono per la secessione.
Johnson fuggì a nord, dove divenne un Repubblicano influente e, quattro anni dopo, Vicepresidente.
Il Presidente Lincoln lo scelse come suo vice perché lo vedeva come un simbolo per riunire il Nord e il Sud, non aveva mai pensato che prendesse il potere.
Quando Lincoln morì, l'abile politico venne rimpiazzato dall'egoista e testardo Johnson.
Johnson vedeva sé stesso come un rappresentante dei bianchi poveri del Sud, perciò secondo lui la sua presidenza avrebbe dovuto aiutare i bianchi poveri del Sud.
La ricostruzione non era una questione di diritti civili per i neri appena liberati, era una questione di far tornare alla normalità le relazioni tra il Nord e il Sud.
Questo era il pensiero di molti e lo mise in conflitto con i Repubblicani radicali.
I Repubblicani radicali miravano a più diritti civili ed opportunità economiche per gli ex schiavi, chiamati liberti, in un'epoca in cui la maggioranza dei neri non aveva nemmeno la cittadinanza americana, ma erano una semplice risorsa economica.
Con milioni di neri liberati, ormai senza più vincoli, la questione era che farne di loro.
I radicali chiedevano una distribuzione di terre ai liberti, così che i neri potessero sostenersi economicamente da soli, e molti neri colsero l'opportunità per cercare una propria indipendenza: furono fondate delle scuole in cui gli ex schiavi imparavano da soli a leggere e creavano a loro volta scuole per diffondere l'alfabetizzazione.
Il Sud vedeva questo fatto come una distruzione del suo stile di vita, la sua economia si basava sull'agricoltura e sul cotone, aveva bisogno di una forza lavoro a basso costo per sopravvivere.
Quando ai liberti fu finalmente concesso di crearsi una propria fortuna, i bianchi, sia poveri che ricchi, videro questo fatto come una minaccia alla propria società.
I bianchi poveri ora dovevano competere con i neri e i bianchi ricchi non avevano più chi raccogliesse il cotone per loro.
Johnson pose il veto alla legge sui diritti civili che garantiva i diritti basilari ai neri.
Il veto venne ignorato dal Congresso e questo creò una spaccatura tra lui e il Partito Repubblicano.
Johnson vedeva i diritti dei neri come un ostacolo, lui, come molti bianchi, desiderava che i neri rimanessero nelle piantagioni, così da dare sostegno all'economia del Sud e non distruggere il sistema politico.
Per lui ogni discussione sull'uguaglianza era una questione di stato e la sua testardaggine nel conflitto con i Repubblicani lo rese un presidente canaglia sostenuto dal suo vecchio partito, quello Democratico.
Nel 1866 il Civil Rights Act venne approvato e divenne legge in tutti gli Stati Uniti e i distretti occupati, la nuova libertà per i neri portò ad enormi tensioni tra le due razze.
Ci furono rivolte in tutto il Sud, due delle quali risultarono nell'assassinio e nello stupro di innumerevoli neri innocenti.
La violenza convinse il Congresso ad usare più forza nell'affrontare la questione dei diritti civili, alcuni dei piani di Johnson vennero messi da parte e la ricostruzione radicale prese forma.
20.000 soldati americani vennero schierati al Sud con l'obiettivo di far rispettare l'ordine federale e proteggere le minoranze dalle folle e dalla violenza.
Nel 1868 Johnson non venne scelto come rappresentante da nessuno dei due partiti, e così a diventare presidente fu Ulysses S. Grant, grazie al sostegno predominante dei Repubblicani radicali.
Durante l'Era della Ricostruzione il Sud piombò nella violenza a causa delle nuove libertà politiche per i neri.
I Democratici si autodefinirono il partito dei bianchi e della libertà personale, lontano dall'autorità di Washington.
Grazie alla libertà politica i neri iniziarono a votare i loro rappresentanti e numerosi politici neri ottennero incarichi nel Sud.
Questo rese furiosi molti Democratici, che crearono coalizioni conservatrici e milizie per uccidere i neri e i settentrionali.
Nacque la White League e per tutta l'Era della Ricostruzione assassinii, attacchi terroristici e rivolte vennero usate per sopprimere il voto ai Repubblicani e dei neri.
Alla fine, dopo uno scandalo politico e la perdita di interesse del pubblico negli affari del Sud, il nuovo presidente, Rutherford B. Hayes, ritirò le truppe federali dal Sud.
L'Era della Ricostruzione era finita.
Perciò, tornando alla nostra domanda originaria, e se Lincoln sopravvivesse al suo tentativo di assassinio? Cosa avrebbe fatto Lincoln di diverso da Johnson? In questo scenario alternativo non c'è nessun piano per assassinare il presidente, non c'è nessun attentato alla vita di Lincoln e così egli rimane presidente fino al 1869.
A causa di ciò i primi anni dell'Era della Ricostruzione sarebbero interamente nelle mani di Lincoln.
Per la maggior parte del video ho descritto le azioni di Johnson, di quanto fu sconsiderato e della punizione contro gli ex Confederati, ma in realtà tutto ciò non era un piano originale di Johnson, bensì di Lincoln.
Lincoln era un Repubblicano moderato, il su partito era diviso tra due campi principali: i radicali, che volevano più uguaglianza tra le razze e una trasformazione completa della società meridionale, e i moderati, guidati da Lincoln in persona, che volevano la pace col Sud più di ogni altra cosa.
Lincoln proclamò di voler concedere il voto ai neri liberi, ma non a tutti i neri, bensì solo a quelli istruiti o ai veterani di guerra.
Nel suo ultimo discorso Lincoln menzionò l'appena nato governo della Louisiana come un buon modello per il resto dell'ex Confederazione.
Lincoln voleva superare la guerra il più velocemente possibile e così il suo piano prevedeva che solo il 10% dell'elettorato di uno stato dovesse giurare fedeltà agli Stati Uniti per essere riammesso nell'Unione.
Anche se desiderava che la Louisiana affrancasse i neri non aveva alcuna intenzione di emettere obblighi, Lincoln voleva semplicemente che gli ex Confederati accettassero il 13° Emendamento.
In questa TL alternativa Lincoln sarebbe ai ferri corti con i sempre più numerosi Repubblicani radicali, nella nostra TL pose il veto al loro piano sulla ricostruzione, perciò in questa TL alternativa si può presumere che farà a cornate con loro durante il suo secondo mandato.
In questa TL alternativa Lincoln simpatizzerebbe di più per i diritti dei neri rispetto a Johnson, ma non tanto quanto i radicali, che volevano usare il potere federale farli rispettare, come fecero durante la presidenza Grant.
Sul lungo termine le relazioni razziali rimarrebbero le stesse anche se Lincoln sopravvivesse e incoraggiasse il diritto al voto e la proprietà terriera dei neri, le Leggi Jim Crow ci sarebbero comunque.
Grazie alle concessioni dei Repubblicani radicali e alle imposizioni federali i neri nel Sud ottennero diritto di voto e opportunità di acquistare terreni, permettendo a senatori e governatori neri di prendere il potere, il tutto negli anni '70 dell'800, ma una volta andati via i soldati la tirannia della maggioranza prese di nuovo il sopravvento e ai diritti dei neri vennero posti limiti in tutto il Sud fino al movimento per i diritti civili degli anni '60.
Anche se Lincoln sopravvivesse e avesse la possibilità di usare il potere federale per far rispettare i diritti dei neri, gruppi come la White League e il Ku Klux Klan userebbero il terrorismo per impedire l'uguaglianza dei neri.
Se Lincoln sopravvivesse forse al Sud ci vorrà più tempo per tornare in seno all'Unione, perché la secessione avvenne a causa dell'arrivo di Lincoln alla presidenza.
Se Lincoln fosse rimanesse presidente per altri quattro anni ci potrebbero essere dure tensioni in un'intera regione che lo odiava.
In questa TL alternativa Lincoln verrebbe ricordato per il suo primo mandato come presidente durante la Guerra Civile, per l'approvazione del 13° Emendamento e per i suoi sforzi di ricostruzione.
Avrebbe graziato tutti i Confederati e ci sarebbe andato piano con loro, e avrebbe intrapreso un percorso per far superare la guerra a Nord e Sud, avrebbe provato più simpatia per i diritti dei neri rispetto a Johnson, ma non sarebbe stato un radicale in alcun senso.
Nel lungo termine, non molto sarebbe cambiato tra questa TL alternativa e la nostra, molta della storia di cui ho parlato in questo video avverrebbe comunque.

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Cuba Confederata

Il 20 Luglio 2015 gli Stati Uniti d’America e Cuba riaprirono le loro ambasciate, il che pose fine ad un periodo di relazioni ostili che durava da oltre cinque decenni.
Salve a tutti, sono Matt Mitrovich, lo storico alternativo.
Per celebrare la fine di questa rivalità della Guerra Fredda, discuteremo delle relazioni di Cuba con una nazione nordamericana che non esistette mai: gli Stati Confederati d’America.
Questo è Trope Talk e parleremo della Cuba Confederata.

Che cos’è la Cuba Confederata?
Cuba Confederata è un termine che si usa quando una Confederazione indipendente prende il controllo di Cuba.
Questo può avvenire a causa di una Guerra Ispano-Confederata o tramite un’acquisizione pacifica come quella dell’Alaska nella nostra TL.

È popolare?
Assolutamente! Non conosco i numeri esatti, ma la vasta maggioranza delle mappe di una Confederazione indipendente che ho visto mostrano Cuba come uno stato.
Non mi credete? Ci sono molti esempi.

Va bene, sei stato abbastanza chiaro. Adesso, è plausibile?
Non proprio, ma perlomeno riesco a capire perché la gente pensa che lo sia.
Prima della Guerra di Secessione Americana i politici si sforzavano di preservare la pace tra gli stati mantenendo un equilibrio tra stati abolizionisti e stati schiavisti al senato.
Col passare del tempo questo divenne sempre più difficile da fare.
Alcuni uomini del sud volevano addirittura far pendere la bilancia in favore degli stati schiavisti, gruppi come i Cavalieri del Cerchio d’Oro proposero di annettere parti dell’America Latina e di ammetterle come stati schiavisti.
Dato che all’epoca la schiavitù a Cuba era legale, questo rendeva l’isola uno dei candidati principali.
Fortunatamente i Cavalieri del Cerchio d’Oro vennero fermati dal vero eroe americano, Nicholas Cage.
Altri furono più intraprendenti, e organizzarono spedizioni militari per conquistare Cuba con la forza, come Narciso López e John A. Quitman.
Inoltre ci furono persino dei nativi di Cuba che combatterono per la Confederazione.
Questi includevano Ambrosio José Gonzalez, che partecipò alla Battaglia di Fort Sumter e lavorò per difendere la costa meridionale degli Stati Uniti dagli attacchi dell’Unione, e Loreta Janeta Velázquez, che si travestì da uomo per combattere e spiare per la Confederazione.

Allora perché non è plausibile?
Il problema è che gli stati schiavisti furono motivati ad accrescere il loro numero dalla paura di perdere la loro influenza a Washington.
In una TL dove la Confederazione è indipendente non ci sarebbe alcun motivo di aggiungere altri stati schiavisti.
Oltretutto, non ci sarebbero solo i problemi derivanti dall’assimilare una Cuba Ispanofona e Cattolica in una Confederazione Anglofona e Protestante, ma ci sarebbe anche la questione del forte sentimento abolizionista cubano.
Si scopre che quando il popolo cubano iniziò la sua lunga lotta per l’indipendenza nel 1868, una delle sue richieste principali era l’abolizione della schiavitù.
Sembra improbabile che in una TL alternativa i Cubani siano disposti a barattare una schiavocrazia con un’altra.

Tropo o cliché?
Assolutamente un cliché, e non solo perché è implausibile, ma anche perché è un’idea estremamente pigra.
Quando è stata l’ultima volta in cui avete letto una TL di una vittoria Confederata dove Cuba è uno stato e questa ha avuto un qualsiasi effetto sul paese? Quando è stata l’ultima volta in cui avete letto della cultura, del cibo, della lingua, della musica o di qualsiasi altra cosa sia cubana che abbia avuto un qualsiasi effetto sul sud degli Stati Uniti? Uno qualsiasi! Prima di liquidare l’idea che uno stato possa avere un impatto così grande su un intero paese, considerate semplicemente questo: aloha.
Aloha è una parola della lingua nativa delle Hawaii che gli Statunitensi Anglofoni sanno che significa sia ciao che addio.
Una sola parola ha avuto un profondo effetto su un’intera cultura, e questa è letteralmente solo una punta di un iceberg quando si tratta dell’impatto delle Hawaii sugli Stati Uniti nel loro complesso.
Se Cuba fosse diventata uno stato della Confederazione, avrebbe apportato qualche cambiamento alla Confederazione oltre ad aggiungere una stella alla sua bandiera?

Allora perché aggiungere Cuba alla Confederazione?
Personalmente penso che Cuba venga aggiunta alla Confederazione solo perché gli autori vogliono espandere la Confederazione, e Cuba è semplicemente la più vicina ad essa, anche se la zona settentrionale del Messico funziona altrettanto bene.
Ad essere onesto, non penso che gli importi molto di Cuba o del suo popolo, una volta mi sono addirittura imbattuto in una TL dove Fidel Castro è il governatore di una Cuba che fa parte della Confederazione.
Wow, questa è un’idea dannatamente pigra! Ho anche letto una teoria che afferma che gli Statunitensi moderni si sentono imbrogliati dal fatto che Cuba non sia mai finita nella loro orbita, di conseguenza far sì che Cuba faccia parte della Confederazione aiuta a mettere in scena la fantasia geopolitica dell’autore.
Se questo è vero, non ditelo mai ad un Cubano, dubito che apprezzerebbe.
A prescindere dal motivo, se la vostra TL necessita che Cuba faccia parte della Confederazione, fate delle ricerche.
Provate davvero ad immaginarvi le cause e gli effetti dell’avere Cuba come parte della Confederazione, forse non eliminerà tutti i cliché dalla vostra opera, ma almeno sarà più interessante da leggere.

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Così replica al primo video Federico Sangalli:

Non posso perdere l'occasione per lasciare un commento in proposito e mi scuso se mi dilungherò un poco, ma l'occasione era troppo ghiotta per non parlare un po' di Storia Americana: come dice il detto, piatto fitto, mi ci ficco. Partiamo dal POD in sé: l'idea è che il Texas rimanga indipendente e che non aderisca agli Stati Uniti. La domanda è come questo influenzi la Storia nordamericana e quindi mondiale e se sia possibile per il Texas sopravvivere indipendente o se sia invece inevitabile un suo assorbimento/annessione da parte del Messico o degli Stati Uniti.

Ci sono due semplici POD affinché si ottenga una sopravvivenza del Texas: il primo è che William Henry Harrison, nono Presidente degli Stati Uniti, faccia un discorso inaugurale più breve, che si tenne sotto una fitta pioggia, invece di insistere per finirlo tutto e non muoia così di polmonite appena trentatré giorni dopo. Harrison, il primo Whigh ad essere eletto Presidente, era nato in Virginia ma era cresciuto in Ohio, Stato che aveva contribuito a far nascere quando aveva sconfitto gli indiani di Tecumseth nella Battaglia di Tippecanoe, per cui era considerato un nordista. La sua reputazione di eroe di guerra lo aveva proiettato in politica e, dopo un fallito tentativo nel 1836, riuscì a vincere nel 1840 contro il Presidente uscente Martin Van Buren giocando su una campagna basata sulla contrapposizione tra Harrison "uomo del popolo" proveniente dalla dura frontiera e Van Buren, dipinto come un politicante urbano del New England e un aristocratico dandy. Proprio per rafforzare questa idea Harrison decise di continuare il suo discorso nonostante la pioggia, rifiutando anche gli ombrelli che gli venivano offerti per mostrare la propria virile resistenza. Non fu molto fortunato e a succedergli fu il suo vicepresidente John Tyler. Tyler, un ex deputato della Virginia ed ex democratico, era detestato dai suoi stessi colleghi di partito perché aveva posizioni molto affini a quelle dell'aristocrazia schiavista e latifondista del Sud (a cui lui apparteneva) che era tra gli zoccoli duri del Partito Democratico. Fu scelto alla vicepresidenza per bilanciare il ticket nazionale, nella convinzione che la posizione fosse meramente cerimoniale: nel 1841 non era mai morto in carica un Presidente e la vicepresidenza continuò a mantenere come funzioni quella di avere qualcuno "a portata di mano e in buona salute" per la successione presidenziale fino alla seconda metà del Novecento, senza altri ruoli istituzionali. Quando Harrison morì ci fu persino una discussione se la Costituzione (che recitava che il vice avrebbe "assunto l'ufficio della Presidenza" e non "sarebbe diventato Presidente") prescrivesse proprio una successione piena oppure se indicasse solo una mera supplenza nell'ambito di una Presidenza Provvisoria con poteri limitati e in attesa di nuove elezioni. Tyler non perse l'occasione e si insediò alla Casa Bianca, prese a firmare i suoi atti come "Presidente degli Stati Uniti" e a comportarsi come tale. Poiché non c'era vincolo giuridico per impedirglielo la situazione fu accettata e da allora il vicepresidente diventa ufficialmente Presidente in caso di vacanza del suo superiore. Tyler era, come già detto, sostenitore delle posizioni sudiste (non a caso nei suoi ultimi mesi di vita fu eletto al Congresso Confederato, diventando l'unico Presidente USA a prendere parte ad una ribellione contro il suo paese nella Storia americana) e quindi fece sua la proposta di annettere il Texas, voluta dai sudisti per aumentare gli stati schiavisti. Tyler intensificò la sua campagna pro-annessione a ridosso delle elezioni del 1844, riuscendo a far partire un dibattito che causò un terremoto politico. Tra i democratici Van Buren era il netto favorito per essere rinominato ma si rifiutò di rischiare una guerra col Messico per far contenti gli schiavisti, con cui era già in rotta visto che stava diventando un convinto abolizionista, e i sudisti posero il veto alla sua nomina, minacciando anche di uscire dal partito per sostenere una corsa in solitaria di Tyler (che era un Whigh!), sotto il nome di un risorto Partito Democratico-Repubblicano. All'epoca e fino agli Anni Venti del Novecento le regole del Partito Democratico prevedevano che un candidato potesse vincere la nomination solo con una soglia dei due terzi dei delegati, in modo da accontentare tutte le correnti. Senza il voto del Sud tale soglia non sarebbe mai stata raggiunta né un candidato democratico avrebbe potuto vincere le elezioni. Van Buren fu così costretto a ritirarsi e la palla passò ai delegati stessi che alla fine selezionarono James Knox Polk, del Tennessee, Speaker della Camera e convinto annessionista, che inizialmente aspirava solo alla vicepresidenza. Polk vinse le elezioni contro il Whigh Henry Clay, che si opponeva all'annessione salvo previo accordo con il Messico e il Texas fu annesso senza accordo, portando alla Guerra Messicano-Americana.

Il secondo POD vedrebbe invece Tyler diventare sì Presidente ma morire poi nel disastro della USS Princeton, una nave americana un cui cannone esplose durante una dimostrazione con a bordo mezzo governo USA. Diversi ministri, ivi comprese le persone immediatamente a destra e a sinistra di Tyler, morirono, ma Tyler ne uscì invece illeso e anzi soccorrendo una passeggera trovò la sua seconda moglie. Se fosse morto il Presidente del Senato Willie Mangum sarebbe diventato Presidente Provvisorio fino alle elezioni, prevenendo comunque l'influenza di Tyler sulle stesse.

Il POD quindi mirerebbe a rimuovere Tyler dalla scena politica entro l'elezione del 1844: in questo modo avremmo Van Buren (con Polk come vice) per i democratici contro Harrison (nel primo caso) o Clay (nel secondo) per i Whigh. L'ostilità dei Sudisti per Van Buren sembra assicurare la vittoria degli Whigh, che riuscirebbero a prevalere con un buon margine nella maggior parte degli Stati del Sud, in quelli della Frontiera (dove potrebbe funzionare la stessa retorica anti-elitista del 1840) e in quelli del Nord ove la piattaforma pro-industrializzazione e pro-protezionismo era popolare tra la classe borghese. Questo sarebbe paradossalmente in contrasto con la realtà che vide gli Whigh indebolirsi durante gli Anni Quaranta dell'Ottocento a causa dell'accrescere dell'importanza degli Stati di Frontiera, che, via via che vi affluivano più abitanti, si vedevano attribuire più voti, e dove in linea di massima la retorica egalitaria della "democrazia Jacksoniana" proposta dai democratici aveva un forte appello sull'elettorato rurale.Allo stesso modo l'aumento della popolazione immigrata cattolica, in particolare irlandese, spostava voti a svantaggio degli Whigh, che era molto legati alla cultura e alle chiese protestanti americane. Gli Whigh si avviavano verso il loro ultimo periodo, quello in cui furono in grado di battere i democratici solo grazie alle divisioni di quest'ultimi, I problemi sarebbero solo rimandati. Che tra il 1845 e il 1849 alla Casa Bianca ci sia Clay o Harrison è tutto sommato secondario: in politica interna sarebbe continuata la politica Whigh, cioè generalmente tariffe protezioniste più alte, il tutto in ogni caso sotto l'occhio vigile di clay che deteneva le redini del gruppo Whigh al Senato, mentre in politica estera gli Whigh era sempre per una via diplomatica. Già nel 1844 il Messico, su pressione inglese, aveva dichiarato di esser pronto a riconoscere il Texas se gli USA fossero rimasti fuori e si fosse trovato un accordo sui confini: in HL il Texas non rispose nemmeno e si unì agli USA ma qui Clay e il Segretario di Stato Daniel Webster premerebbero a favore e probabilmente nel 1847 avremo due trattati, uno che sancisca i confini tra Texas, USA e Messico per il Sud Ovest, e l'altro, come in HL, tra Regno Unito e Usa per stabilire la frontiera in Oregon. Mi chiedo se, senza Texas, gli USA avrebbero potuto fare maggiori pressioni in questo secondo caso, arrivando magari a strappare l'intero territorio dell'Oregon (cioè praticamente anche la Columbia Britannica). Forse i più aggressivi democratici, dopo qualche anno e approfittando del caos scaturito dalla Primavera dei Popoli, potrebbe strappare concessioni. al Governo di Sua Maestà.

Nel 1848, per i motivi prim'ancora demografici che politici, è probabile che i democratici ritornino alla Casa Bianca: il candidato Whigh sarebbe in ogni caso Clay, da Presidente uscente o da "semplice" leader di partito è lo stesso, ma Clay, con la sua reputazione di latifondista del Kentucky, forte bevitore e possessore di schiavi, non è mai stato molto popolare tra i pii americani del 1840. Tra i democratici mi aspetto che Lewis Cass vinca comunque la nomination, grazie al sostegno degli Stati Occidentali, della debolezza della fazione di Martin Van Buren dopo due sconfitte consecutive e dal moderato sostegno del Sud. A differenza dell'HL però probabilmente non ci sarà alcuna scissione: all'epoca i democratici erano divisi in due correnti, i Barnburn e gli Hunkers, i primi alleati di Van Buren e contrari alla schiavitù, i secondi oppositori dell'ex Presidente e sostenitori dello schiavismo. In HL il Presidente Polk usò la sua influenza per nominare nella sua amministrazione (il Presidente USA, grazie ad uno Spoil System istituzionalizzato che fa impallidire le famose "spartizioni di poltrone" nostrane, ha molta influenza in materia, il cosiddetto "patronaggio") molti Hunkers, con lo scopo di rinforzarne la fazione. I Barnburners arrivarono così alla convention furiosi, litigarono quasi subito con gli Hunkers per stabilire le regole procedurali e decisero di andarsene. Formarono quindi un terzo partito, il Free Soil Party, basato su un manifesto abolizionista e candidando Van Buren. Non vinsero la presero poco più del 10% del voto popolare, uno tra i migliori risultati di sempre per un terzo partito, e permisero agli Whigh di vincere quell'anno quando le divisioni tra i democratici assicurarono a Zachary Taylor lo Stato di New York. Ma senza Polk i Barnburners non avrebbero niente da ridire e Cass probabilmente vincere a mani basse contro Clay.

Cass era un forte sostenitore della teoria della "Sovranità Popolare", cioè di annullare tutte le precedenti leggi e i precedenti compromessi sullo schiavismo e di far decidere ad ogni stato se essere schiavista o meno: il Compromesso del 1850 potrebbe quindi non esserci o meglio potrebbe tradursi nella decisione di lasciar mano libera ai singoli stati e territori. Quando in HL si fece più o meno la stessa cosa quattro anni più tardi con il Kansas-Nebraska Act l'effetto fu uno scoppio di violenze nei territori contesi con i latifondisti che assoldavano milizie schiaviste per imporre la schiavitù mentre gli abolizionisti del Nord facevano collette per mandare cannoni a quelli che vi si opponevano (il famigerato "Bleeding Kansas"), quindi possiamo immaginare le violenze che ne conseguirebbero. In HL il Kansas-Nebraska Act portò come reazione alla nascita del Partito Repubblicano, per cui è probabile che un partito antischiavista possa nascere anche qui, magari con un altro nome (Free Soil o Freedom Party potrebbero essere disponibili, visto che non sono già stati usati). Gli Whigh, che qui non sono neanche al potere e non possono neppure perseguire quella politica di compromesso nazionale (di cui il Compromesso del 1850, ideato proprio dai leader Whigh Daniel Webster ed Henry Clay, fu il massimo esempio) che in HL rimandò lo scontro sulla schiavitù, si sfasciano tra i contrasti tra Whigh del Nord, oppositori della schiavitù (fra loro, tanto per dirne una, c'era Abramo Lincoln), e quelli del Sud (vi militava tra gli altri Alexander Stephens, futuro Vicepresidente della Confederazione), sostenitori dello schiavismo.

La Repubblica del Texas

La Repubblica del Texas (da questo sito)

Nel 1852 i democratici decidono di silurare Cass come in HL silurarono Franklin Pierce, il Presidente del Kansas-Nebraska Act, impopolare per aver preso una decisione che aveva fatto esplodere un paio di stati e detestato da entrambi gli estremisti (che ovviamente vedevano la mossa come un modo per dare via libera all'altro) che alla convention perde la nomination, presumibilmente contro Stephen Douglas, Senatore dell'Illinois, sostenitore della Sovranità Popolare, amico delle ricche ferrovie, un nordista simpatizzante per la schiavitù.

Il Free Soil Party, formato dagli antischiavisti del Liberty Party, dai democratici abolizionisti e dai cosiddetti Coscience Whigh (gli Whigh del Nord che si opponevano al potere schiavista) proprio come nella HL ma in modo più esteso e massiccio, schiera il Generale Winfield Scott, un ex Whigh molto critico della schiavitù balzato agli onori delle cronache per il pugno duro contro le milizie sudiste in Kansas.

Gli Whigh del Sud e quelli pro-schiavitù, rifiutando di stare con l'uno o con l'altro, formano un altro partito, l'Union Party, il cui manifesto è ritornare allo status quo, proteggendo la schiavitù appoggiandosi alla Costituzione: questo partito (nacque anche in HL ma con gli Whigh moribondi ma non morti non guadagnò granché) ricalca il Partito Costituzionale che gli Whigh del Sud misero su nel 1860, pressapoco con le stesse premesse. Il candidato è il Senatore Daniel Webster, uno dei leader del partito Whigh. Webster è appoggiato anche dal neonato Know-Nothing Party.

Un gruppo di reazionari ostili a tutto il resto forma poi il Southern Rights Party (tutto vero) che si propone di difendere gli interessi del Sud (leggi schiavitù), nominando l'ex Senatore George Troup.

L'unico partito che può vincere è il Partito Democratico, l'unico che ha un appello e una struttura nazionale e comune in tutti gli stati, laddove invece il Free Soil è ancora a uno stadio embrionale e gli altri hanno risorse quasi inesistenti.
Douglas viene eletto Presidente con un buon margine, mentre Scott, grazie anche alla sua reputazione di generale e col sostegno di Martin Van Buren, ottiene per il Free Soil un buon risultato, piazzandosi secondo e conquistando diversi stati del Nord (in primis New Hampshire, Maine, Wisconsin e Connecticut, quelli in cui il Free Soil andò meglio in HL). L'Union Party è collassato quando Webster è morto nove giorni prima delle elezioni e il suo nome è stato rimosso dalle schede elettorali dalla maggioranza degli stati, conquistando solo la Georgia. Troup ha condotto una pessima, giacché era malato e non voleva neanche essere candidato, tanto che incoraggiava a votare Douglas o Webster. Non è riuscito a racimolare che qualche voto in Alabama.

Douglas è diventato Presidente ma la sua elezione non aiuta a risolvere i problemi, anzi li aggrava: la tolleranza nei confronti dei riottosi stati schiavisti non fa che aumentare le violenze e provoca il risentimento sempre più massiccio dei nordisti. Il sogno di Douglas di contribuire ferrovie transcontinentali poi non fa che aggravare la situazione, portando ulteriori problemi in Kansas, laddove le compagnie ferroviarie, con tutto il denaro e el armi che si portano dietro, e gli indiani, con il conseguente intervento federale, si uniscono alle milizie nel crivellare il povero stato pianeggiante. Nel mentre gli abolizionisti tentano di aizzare rivolte armate da parte degli schiavi negli stati di confine.

Nel 1856 la situazione è simile a quella del 1860: i democratici uscenti impopolari e divisi, un partito abolizionista in grande ascesa e caos ovunque. Alla convention democratica i sudisti chiedono di scrivere nella piattaforma del partito che difenderanno sempre la schiavitù ma i delegati nordisti rifiutano, ben sapendo che una mossa del genere distruggere il loro elettorato al Nord e ridurrebbe i democratici a un partito regionale. Per cui i sudisti si scindono e candidano, sotto il nome di Democratici del Sud o del rinato Southern Rights Party, candidando un loro membro preminente ma non troppo esagitato: sarebbe divertente Jefferson Davis. I delegati nordisti potrebbero optare per rinominare Douglas oppure per scegliere un altro candidato, come il Segretario della Guerra William Marcy.

Il Free Soil Party ormai è diventata l'opposizione ufficiale ai democratici e nomina il Senatore di New York William Henry Seward: Seward in HL era considerato un favorito per la nomination repubblicana del 1856 ma, vedendo la debolezza del neonato partito, declinò la candidatura che andò al Generale John Frémont. Nel 1860 ci avrebbe riprovato ma nel frattempo, in quanto uomo più rappresentativo dei repubblicani, una serie di discorsi tenuti via via che la crisi secessionista si accresceva ne avevano fatto un personaggio divisivo che finì col perdere contro Abramo Lincoln. In questa TL invece Seward accetta di candidarsi nel 1856, giacché il partito è già consolidato e avrà Lincoln come vice, una posizione a cui arrivò molto vicino in HL e che qui sarebbe perfetta per bilanciare il ticket (un newyorchese e un uomo di frontiera).

L'Union Party è ormai collassato ma si fonde con il Know-Nothing Party (nome ufficiale American Party) per dar vita a un ticket dell'Union American Party: Millard Fillmore non è mai diventato Presidente e si è ritirato dopo la morte di sua moglie, per cui i delegati scelgono l'imprenditore George Law nella speranza che possa pagare la maggior parte della campagna.

In HL le elezioni del 1856 furono competitiva date le circostanze: il Know-Nothing avrebbe potuto conquistare diversi altri stati di confine, oltre al Maryland, mentre i repubblicani arrivano relativamente vicini alla vittoria, tanto che avrebbero potuto allargare la propria base al Nord. Seward era molto conosciuto e difficilmente i democratici potrebbero giocare sporco diffondendo la voce che fosse cattolico come invece fecero con Frémont. Inoltre Seward politicamente era più vicino a Lincoln e al suo approccio graduale alla schiavitù che a quello radicale di Frémont, evitando così di fornire scuse ai democratici per poter dire che una vittoria dei repubblicani avrebbe significato il caos.

Alla fine il Free Soil Party si aggiudica Illinois, Indiana e New Jersey e con essi la vittoria, mentre il Know Nothing vince Maryland, Kentucky, Missouri e Delawere, andando molto vicino a vincere Louisiana, North Carolina e Tennessee. I democratici sudisti vincono tutti gli stati del Sud mentre quelli del Nord in pratica vincono soltanto in Delawere.

Nonostante Seward cerchi attivamente una mediazione col Sud, le tensioni solo tali che lo scoppio della Guerra Civile sia inevitabile.

Ora, mi rendo conto che andare avanti così fino alla Prima Guerra Mondiale sarebbe estenuante, sopratutto per voi, ma non posso saltare direttamente lì senza spiegarvi come mai c'è quel Presidente piuttosto che quell'altro, quindi vedrò di fare un breve riassunto:

Presidenti degli Stati Uniti (1841-1921):

9 William Henry Harrison (Whigh-Ohio) 1841-1849
Def 1840 Martin Van Buren (D-New York)
Def 1844 Martin Van Buren (D-New York)
Per comodità tra i primi due POD scelgo quello dove Harrison sopravvive che mi sembra più probabile e più fattibile.

10 Lewis Cass (D-Michigan) 1849-1853
Def 1848 Henry Clay (W-Kentucky)
Con la "Riforma del 1850" (l'estensione del principio di Sovranità Popolare) fa precipitare le cose in materia di schiavitù.

11 Stephen Arnold Douglas (D-Illinois) 1853-1857
Def 1852 Winfield Scott (FS-New Jersey)
Partendo dal presupposto che lo hanno eletto perché non vi erano alternative altrettanto solide, Douglas non è di partenza un Presidente con un gran appoggio popolare. La degenerazione della situazione sulla schiavitù lo dimostra ben presto.

12 William Henry Seward (FS-New York) 1857-1862
Def 1852 Jefferson Davis (SRP-Mississippi), George Law (UAP-New York), Stephen Douglas (D-Illinois)
Def 1860 James Buchanan (D-Pennsylvania)
Il primo candidato da un terzo partito eletto dai tempi di Andrew Jackson e il primo Free Soiler, la sua elezione scatena la Guerra Civile. Abolirà la schiavitù e sconfiggerà i secessionisti, ma verrà assassinato da un estremista sudista durante il suo secondo mandato, il primo Presidente ad essere assassinato. Acquisterà anche l'Alaska, consolidando così la riviera pacifica statunitense da Capo Eureka fino alle Aleutine.

13 Abraham Lincoln (FS-Illinois) 1862-1869
Def 1864 Horatio Seymour (D-New York)
Soprannominato "il Gran Ricostruttore", approverà le prime leggi sui diritti civili, estendendo gradualmente il voto ai neri, e porterà a termine la ricostruzione degli Stati del Sud. Verrà spesso accusato di essere troppo moderato dagli abolizionisti più radicali ma nonostante ciò sarà sempre molto rispettato e diverrà Capo Giudice della Corte Suprema dopo aver lasciato la Presidenza.

14 John Brown (FS-Connecticut) 1869-1877
Def 1868 Andrew Johnson (D-Tennessee)
Def 1872 Ulysses Grant (D-Ohio)
Arruolatosi come volontario durante la Guerra Civile e diventando Generale al comando delle milizie volontarie di supporto ai reparti dell'Unione, divenne celebre quando approvò il primo decreto per la liberazione degli schiavi (che in HL fu opera del Generale Benjamin Butler), diventando il beniamino degli abolizionisti e dei radicali. Dopo la morte dell'anziano generale Scott, Brown, autore della celebre (e infame nel Sud) Marcia di Atlanta, divenne il generale più famoso dell'Unione e fu scelto dagli abolizionisti come candidato nel 1868. La sua Presidenza vide la forte repressione del KKK e l'imposizione manu militari della desegregazione nel Sud. Ancora oggi è una figura controversa, col Sud che lo considera alla stregua di un tiranno usurpatore e il Nord che ne sottolinea i meriti e la situazione d'emergenza in cui si trovò ad agire.

15 Samuel Jones Tilden (D-New York) 1877-1881
Def 1876 John Frémont (FS-Oregon)
Un moderato, esponente dei democratici anti-schiavisti e con la fama di riformista, fu eletto da un paese desideroso di voltare pagina dopo vent'anni di dominio Free Soil e stanco della repressione Brownista. L'elezione fu comunque estremamente competitiva. Tilden provò essere un Presidente popolare ma la sua reputazione fu rovinata dopo che un comitato d'inchiesta del Congresso scoprì le prove di corruzione messe in atto dai democratici per favorire Tilden.

16 Rutherford Birchard Hayes (FS-Ohio) 1881-1885
Def 1880 Samuel Tilden (D-New York)
In HL nel 1880 la convention repubblicana si trovò divisa tra diverse correnti ed optò per un candidato di compromesso dell'Ohio. Qui avviene più o meno lo stesso, solo che invece che James Abraham Garfield prevale Rutherford Hayes, che qui non è stato (ancora) eletto Presidente. La sua Presidenza vede ulteriori sforzi per favorire la popolazione nera, specie nel campo dell'istruzione, e una intensa riforma anti-corruzione. Per comodità ho fatto sì di evitarne la morte per mano di Charles Guiteau, che in HL toccò invece a Garfield, ma potrebbe benissimo avvenire lo stesso: il successore sarebbe ugualmente Chester Alan Arthur, per ragioni di bilanciamento di ticket sia politico sia geografico. Hayes si ritira comunque dopo un mandato come in HL.

17 Robert Todd Lincoln (FS-Illinois) 1885-1893
Def 1884 Stephen Grover Cleveland (D-New York)
Def 1888 Stephen Grover Cleveland (D-New York)
Figlio del "Gran Ricostruttore", in HL Robert Todd Lincoln arrivò molto in alto nella gerarchia repubblicana ma rifiutò sempre di concorrere alla Presidenza, memore di quanto accaduto al padre. Qui non vi è questo problema e Lincoln Jr viene eletto trionfalmente per due mandati.

18 Stephen Grover Cleveland (D-New York) 1893-1897
Def 1892 William McKinley (FS-Ohio)
Leader dell'ala conservatrice del Partito Democratico e padrone del partito tra gli Anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento, Cleveland riesce al terzo tentativo a farsi eleggere alla Presidenza grazie ai problemi finanziari delle ultime amministrazioni Free Soil. I principali eventi vedono l'impostazione del Gold Standard e la firma di un protettorato sulle Hawaii.

19 Thomas Brackett Reed (FS-Maine) 1897-1902
Def 1896 Stephen Grover Cleveland (D-New York)
Def 1900 William Jeggins Bryan (D-Nebraska)
Il conservatorismo di Cleveland vede i più progressisti, guidati idealmente da William Jeggins Bryan, disertare le urne e favorire così la vittoria del progressista Reed. Reed, un pacifista convinto, rigetta qualunque ipotesi di guerra con la Spagna e vince una difficile rielezione grazie ancora alle divisioni tra i democratici, stavolta con Bryan candidato ma sabotato dai conservatori. Seguendo l'avvertimento di Roosevelt e di Joe Petrosino, Reed evita l'assassinio da parte degli anarchici ma muore di morte naturale nel 1902. Curiosità, risulta essere il Presidente più grasso della Storia.

20 Charles Warren Fairbanks (FS-Indiana) 1902-1905
Scelto per bilanciare il ticket come conservatore e proveniente da uno stato occidentale, Fairbanks porta a termine il mandato di Reed ma perde la rielezione. Durante il suo mandato avviene la Guerra Russo-Giapponese: il Giappone, nel 1904, non aveva mai espresso alcun interesse per il Filippine, mentre viceversa la questione coreana era centrale nel dibattito politico-militare nipponico dal 1873. Tokyo ha sempre cercato di evitare grossi conflitti con le potenze occidentali, a meno che non ritenesse che queste stessero invadendo la propria area d'influenza: la Russia stava cercando di penetrare in Manciuria e sopratutto in Corea, cosa che, unita all'intransigenza di Pietrogrado ben spillata dal Kaiser Guglielmo II, provocò il conflitto con Giappone. Al contrario la presenza spagnola prima e americana poi a Manila non ha suscitato grandi pretese da parte dell'apparato giapponese (tenendo conto che una Spagna senza sconfitta nel 1898 e un'America senza vittoria probabilmente hanno una reputazione più o meno equivalente agli occhi dei giapponesi). Solo quando gli americani, preoccupati per l'espansionismo giapponese in Cina ed Indocina, i legami coi nazisti e i massacri etnici perpetrati a Nanchino e altrove approvarono sanzioni economiche contro Tokyo, i giapponesi si mossero conto gli USA, ritenendo che stessero interferendo con la propria area d'influenza. Per queste ragioni ritengo più probabile che la Guerra Russo-Giapponese avvenga lo stesso, piuttosto che immaginare un'ipotetica guerra tra Spagna e Giappone.

21 George Armstrong Custer (D-Ohio) 1905-1913
Def 1904 Charles Fairbanks (FS-Indiana)
Def 1908 Charles Evans Hughes (FS-New York)
Nel 1904 i conservatori riescono a riprendere il controllo del Partito Democratico, complice la non candidatura di Bryan, usando come candidato di bandiera il Generale Custer, che qui non è mai morto a Little Big Horn perché senza i suoi screzi col Presidente Grant ha ottenuto il comando dell'intera spedizione e non di un solo reggimento e quindi è riuscito a uscirne vivo. Dopo una trentina d'anni i suoi non brillanti successi militari sono stati sufficientemente dimenticati da permettere all'ambizioso generale di presentarsi come un eroe di guerra, un po' alla William Henry Harrison, e vincere le elezioni.

22 Theodore Roosevelt (FS-New York) 1913-1917
Def 1912 Champ Clark (D-Missouri)
Senza la Guerra Ispanico-Americana la carriera di Teddy è stata un po' rallentata ma la sua popolarità gli hanno comunque permesso di diventare Sindaco e poi Governatore di New York. Vinta la nomination nel 1912, riesce ad essere eletto Presidente grazie alle sue posizioni progressiste su un elettorato affamato di riforme dopo che Custer non ha fatto altro che implementare il Gold Standard e favorire i monopoli. Nel 1915 Roosevelt dichiara guerra alla Germania dopo l'affondamento del Lusitania e il rinvenimento del Telegramma Zimmerman, con cui Berlino offriva supporto al Presidente filo-tedesco del Texas Oscar Colquitt per una eventuale guerra con gli Stati Uniti. L'impopolarità della scelta però ne distrugge la carriera politica.

23 William Jeggins Bryan (D-Nebraska) 1917-...
Def Theodore Roosevelt (FS-New York)
1920 William Jeggins Bryan (D-Nebraska) vs Leonard Wood (FS-New Hampshire)
Volto populista del Partito Democratico, Bryan si candida per una terza volta e vince facilmente. Rispettando la sua famosa promessa elettorale "Pace in Europa, pace in America, pace in Asia e, finalmente, pace nel Mondo!" annuncia la fine delle ostilità e accetta le proposte di abboccamento avanzate sia da Berlino sia da Vienna. Minacciando di dichiarare insolventi una Francia e una Gran Bretagna pesantemente indebitati con Washington, Bryan ottiene l'apertura di trattative di pace nel 1917 e le conclude con successo grazie anche alla mediazione papale. La pace di compromesso lascia scontenti i nazionalisti di tutti i paesi e lascia aperta la porta per futuri conflitti. Bryan comunque, dopo aver fatto aderire gli USA alla Lega delle Nazioni, e, convinto di avere assolto ad un vero e proprio ruolo divino come portatore di pace, si avvia a vincere la rielezione da gran favorito.

E il Texas, fulcro dell'Ucronia, vi chiederete? E la California? E il Messico? E le Hawaii? E il Far West?

Il Texas è rimasto una repubblica indipendente, seppur con diversi problemi finanziari. La sottopopolazione (nel 1840 l'intera repubblica del Texas aveva appena 70 000 abitanti...) ha impedito di realizzare i deliri espansionisti che vedevano Austin rivendicare buona parte del Sud Ovest.Il Texas è rimasto molto filo-statunitense in funzione anti-messicana fino al 1857. La Guerra di Secessione, ove Austin parteggia palesemente per i confederati, ha raffreddato parecchio le relazioni ma Sam Houston si guarda ben dal rischiare l'unico amico della regione per sostenere quattro latifondisti fanatici e i loro deliri di superiorità razziale. La morte di Houston e l'ascesa di John Brown negli USA provocano però la definitiva rottura, col Texas che stringe forti legami con la Francia, sostenendo l'impresa di Massimiliano d'Asburgo, con l'Inghilterra, col Deseret e con la California. Approfittando del caos messicano e come "pagamento" per il sostegno fornito, Austin si fa cedere da Massimiliano l'Arizona e il New Mexico, cosa che ovviamente poco dopo il governo rivoluzionario disconosce, dando vita a un lungo contenzioso. Nel 1901 la scoperta del petrolio getta le basi per un boom dell'economia texana. Il Texas viene poi coinvolto nel Telegramma Zimmermann durante la Prima Guerra Mondiale ma preferirà rimanere neutrale in quanto già attivamente impegnato in un intervento militare in Messico a seguito del Raid di Columbus da parte di Pancho Villa nel 1915, intervento che, nel 1920, è ancora bene o male in corso, consistendo principalmente in forze che occupano le province settentrionali del Messico per difendere le proprietà e le aziende texane e fungere da zona cuscinetto rispetto alle altre riottose fazioni anti-texane. L'attuale (1920 circa) Presidente sarebbe Morris Sheppard, padre del Proibizionismo americano.

La California è rimasta per un po' parte del Messico ma la Corsa all'Oro ha provocato un boom demografico, sopratutto di origine anglosassone, che in breve ha provocato un'incrinatura nel controllo messicano sulla regione. Approfittando del solito caos, nel 1853 l'avventuriero e filibustiero William Walker (che in HL fece la stessa cosa, fallendo, nella Sonora) occupa la California e la dichiara stato indipendente. Segue conflitto con il Messico ma il sostegno statunitense e texano e la guerra civile che contrappone i liberali del Presidente Benito Juarez e i generali conservatori che da lì a poco chiameranno gli Asburgo al soccorso impedisce al Messico di far valere le sue ragioni. La California diventa così una repubblica indipendente: il regime di Walker e le sue avventure in terra messicana, nonché il suo forte sostegno alla schiavitù, si dimostrano ben presto impopolari e le tensioni salgono via via che negli USA monta lo spettro della guerra civile. Nel 1856 i cittadini di San Francisco formano un Comitato di Vigilanti per difendersi dal crimine e proteggersi dai soprusi di Walker e tale comitato diventa la base del People's Party, la prima organizzazione politica ad opporsi alle politiche schiaviste (tutto vero, salvo per Walker). Le violenze e la decisione di Walker di sostenere la Confederazione provocano lo scoppio di una vera e propria rivolta: persa San Francisco, Walker è costretto a fuggire a Sud, dove spera di ricostruirsi un regno, ma viene catturato dai messicani che, unica soddisfazione in un secolo di sangue e invasioni, fanno a gara a impiccarlo. David Broderick è il nuovo Presidente della California, anche se anche lui cadrà sotto i proiettili degli esaltati schiavisti. La California continua a svilupparsi, diventando una nazione competitiva e aprendosi al commercio. Verso la fiend all'ottocento inziaerà una vera e propria discriminazione degli immigrati asiatici, culminata con la segregazione da parte del Presidente Denis Kearney. Questa politica di chiusura permetterà agli USA di mettere un piede nelle Hawaii, anche se le pressioni californiani eviteranno un'annessione vera e propria. La Prima Guerra Mondiale vede alla Presidenza il progressista e pacifista Hiram Johnson che si tiene fuori dal conflitto impegnato a seguire le vicende del vicino Messico con molta attenzione. Johnson è in buoni rapporti col suo collega statunitense Bryan ma la California ha rifiutato di partecipare alla Società delle Nazioni. Attualmente è allo studio la costruzione di una base navale congiunta a Pearl Harbour nelle Hawaii, sostenuta dagli establishment militari dei due paesi tra le esitazioni dei due Presidenti che ne vedono i risvolti militareschi e i timori di un conflitto col Giappone in ascesa nel Pacifico.

Il Messico ha pressapoco visto la storia andare allo stesso modo che in HL, salvo che, senza Henry Wilson come Ambasciatore USA in Messico nel 1913, Madero non è stato assassinato. Il paese è così precisato in una guerra civile tra il governo di Madero, sostenuto dagli USA, dalla California e dalla maggior parte della platea internazionale, dai militari golpisti e nazionalisti, guidati da Felix Diaz, sostenuti e riconosciuti solo dagli Imperi Centrali e dal Texas, e i rivoluzionari di Pancho Villa e Zapata, che tirano avanti da soli. Villa, per ottenere il sostegno popolare, compie raid contro i texani, ben sapendo che i loro nervi cederanno e Austin ordinerà un'invasione per rappresaglia, cosa che puntualmente avviene e permette di compattare il popolo messicano non più contro una semplice fazione, ma contro un'occupazione straniera. Alla fine Madero viene esautorato dalla sue forze militari guidate dal Generale Alvaro Obregòn, il quale consegna il potere al suo alleato Plutarco Calles, che inizia a perseguitare i cattolici. Tale campagna provoca un forte indebolimento della fazione "Costituzionalista" e, con i militari limitati al Nord sotto protezione texana, i rivoluzionari, sostenuti dai Cristero, sembrano sul punto di prendere il controllo del paese.

Lo Utah e gli adiacenti territori del Nevada e dell'Arizona settentrionale sono invece parte dello Stato del Deseret, una teodemocrazia dove le situazioni ella Chiesa mormona convivono con al democrazia rappresentativa e presidenzialista. Inizialmente Young aveva intenzione di unirsi agli States e fece richiesta di diventare una territorio ma (senza Zachary Taylor né la California) l'interesse ad annettersi quello che in fondo era un grande deserto salato era piuttosto basso e non se ne fece niente per un bel po'. Quando poi gli USA espressero tutta la loro ostilità per le pratiche poligamiche dei Mormoni, il Deseret, morto ormai Young, decise di trovare la sua strada e divenne ufficialmente uno stato indipendente, anche se bisognerà aspettare diversi decenni prima che qualche stato accetti di aprire relazioni diplomatiche con questa specie di strano stato eremita fondato su strane pratiche di una religione tutta loro e senza nulla di particolare interessante da offrire. Qualche inglese dirà che il Deseret è una sorta di Tibet americano, ma con la poligamia mormona al posto della castità buddhista. Il Deseret è l'unico stato a non non essere attraversato dalle ferrovie transcontinentali, per sua scelta, e rimane nettamente neutrale nella maggior parte degli affari mondiali, guerra messicana e Prima Guerra Mondiale comprese. Ironia della sorte , Las Vegas si trova in una delle aree del Mondo meno lassiste in termini di morale e permissivismo: lo Stato del Deseret infatti vieta o sconsiglia fortemente, con forti tasse disincentivanti, il consumo di ogni tipo di alcolico, di tabacco, caffè e the. Il suo attuale Presidente è Reed Smoot, coadiuvato dal Presidente della Chiesa Mormona Herbert Jeddy Grant.

Quasi dimenticavo: in questa TL gli USA, impegnati nella Prima Guerra Mondiale, non sono mai intervenuti ad Haiti nel 1915, che quindi è ora guidato da un leader poco filo-americano, il Dottor Rosalvo Bobo, che sta stringendo legami più forti con la Francia (e, segretamente, la Germania). Sotto l'anti-imperialista Reed inoltre gli USA sono stati molto meno interventisti in America centrale: il Presidente nicaraguense José Santos Zelaya è così riuscito a unire i vari paesi centro-americani nel suo sogno, la Repubblica Federale dell'America Centrale, in cambio della costruzione di un Canale attraverso il suo paese per evitare la circumnavigazione di Capo Horn, grazie al sostegno statunitense e, segretamente, tedesco e giapponese, cosa che ha portato a un intervento più diretto sotto Custer per tutelare gli interessi americani. Il suo Presidente è Benjamin Zéledòn. Panama fa ancora parte della Colombia. Cuba, Guam, le Filippine e Puertorico sono ancora colonie spagnole ma la progressiva instabilità in patria sta spingendo gli indipendentisti a rialzare la testa.

Visto che ci si è fermati alla Prima Guerra Mondiale, io mi fermo qui, anche se ho raccolto abbastanza materiale per farci, un giorno molto lontano presumo, una ucronia completa. Spero di non avervi annoiato troppo con i miei dettagliati resoconti dei meandri della storia elettorale e politica americana. Come ho spiegato nella parte sulla Guerra Russo-Giapponese mi è sembrato più probabile che la Storia rimanesse nei suoi binari, rispetto all'ipotesi avanzata da Alessio di una Russia non sconfitta nel 1905. Questo perché i giapponesi avevano comunque a cuore le vicende coreane e mancesi e il mantenere le Filippine sotto la Spagna non muterebbe il quadro: in pratica Tokyo potrebbe anche essere tentata da una Manila ispanica, ma questo non risolve l'invadenza russa in Corea, causa primaria del conflitto con Pietrogrado. Se si volesse comunque esplorare questa possibilità, posso segnalare un altra via: in HL l'apertura del Giappone avvenne grazie alla missione del Commodoro Perry, che fu voluta dal Presidente Millard Fillmore, il quale a sua volta aveva preso curiosità delle vicende asiatiche dopo il naufragio di una nave carica di immigrati cinesi al largo della California. Ora si può facilmente immaginare che, senza Fillmore alla Presidenza e con la California non americana, Perry non venga inviato con tanta solerzia nel Sol Levante. Nella mia TL ho presunto che, probabilità per probabilità, in un periodo tanto competitivo come la seconda metà dell'Ottocento, fosse solo questione di tempo prima che un'altra spedizione, magari britannica o francese o tedesca o olandese o chissà cos'altro, giungesse in Giappone e lo portasse ad aprirsi. Però è possibile che questo avvenga con un notevole ritardo, magari qualche decina d'anni, e che lo sviluppo giapponese ne risulti così molto rallentato. Nel 1904 il Giappone non potrebbe opporsi alle mire russe oppure ne uscirebbe sconfitto, costretto a lasciare Manciuria e Corea all'influenza zarista e ricadendo in un secondo isolazionismo. A questo punto è probabile che l'ultimatum tedesco alla Russia, non pesantemente in crisi dopo la sconfitta subita in Oriente, sulla Crisi Bosniaca datato febbraio 1909 causi uno scoppio anticipato della Prima Guerra Mondiale. Se fossimo nella nostra Storia normale, gli USA se ne terrebbero fuori, perché William Howard Taft era un isolazionista interessato solo all'America Latina e che espresse più volte la sua ostilità ad un ingresso nel primo conflitto mondiale. Ma non siamo nella nostra Storia, perché la mancata acquisizione di Texas, California e Sud ovest hanno cambiato la storia americana: il Presidente, almeno nella mia TL, è il Generale Custer il quale probabilmente non esiterebbe a scendere in campo, presumibilmente contro gli Imperi Centrali. Nuovamente spero di non avervi annoiati troppo con i miei sproloqui, nel caso si creda che non si è fatto apposta. Vostro Federico Sangalli.

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C'è poi l'idea del grande Sandro Degiani:

Nikolaj Petrovič Rezanov (1764-1807), fondatore della Compagnia Russo-Americana delle Pellicce, nel 1806 attracca la sua nave (fregata a uno yankee) nella baia di San Francisco in California. È sua intenzione stabilire dei contratti economici con la Colonia Spagnola ed approvvigionare così di viveri freschi i suoi insediamenti in Alaska.

È lì per affari, ma incontra la quindicenne Concepción Argüello, la figlia del comandante di San Francisco, Don José Darío Argüello, la più bella fanciulla della California... e lui, con i suoi quarant'anni suonati si innamora!

È pure ricambiato, e il padre della fanciulla gli dice che se il Re di Spagna gli concederà personalmente la mano della figliola, lui non avrà nulla di contrario. Nikolaj parte di gran carriera, attraversa il Pacifico, cavalca attraverso la steppa verso Mosca e poi verso Madrid ma il freddo lo frega... muore di congestione, gli USA comperano l'Alaska dalla Russia e Concepcion finisce i suoi giorni in un convento.

Ma se Nikolaj non muore, riesce a raggiungere Mosca e strappare allo Zar la nomina di Vicerè degli Stati Russi in America, e poi a Madrid ottiene la mano di Conception?

Ritornato a San Francisco, diciamo due anni dopo, sposa Conception e inzia una politica di espansione territoriale verso Est e verso Sud unita a una politica di immigrazione di russi sul territorio americano per colonizzare il territorio.

In venti anni, dal 1810 al 1830, la Russia esporta venti milioni di russi ed arriva ad annettere tutto l'altopiano centrale americano, il Messico, il Texas, il Missouri e la Florida.

I tredici stati dell'Unione non avrebbero nulla di vuoto verso cui espandersi ma un ingombrante e invadente vicino...!!!

Avrebbero coabitato o i russi se li sarebbero mangiati? Magari con l'appoggio dell'Inghilterra che non aveva digerito la Guerra di Indipendenza? Sarebbero nati gli USSA?

La bandiera russo-americana degli USSA (grazie a Sandro!)

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E ora, una proposta di Rodolfo Jannaccone Pazzi:

Mi permetto di proporvi uno dei miei lavori ucronici, illustrato qui sotto. In questo scenario il POD è piuttosto semplice: la Guerra dei Sette Anni si svolge in modo un po' diverso, particolarmente nel continente americano (forse gli inglesi non riescono a vincere per una minor presenza, dovuta alle colonie olandesi). Il risultato è una pace di compromesso che accontenta un po' tutti. In questo modo la rivoluzione americana non scoppia per la mancanza del supporto francese.

Una situazione di politica interna più calma, dovuta al mantenimento delle colonie americane, evita lo scoppio della Rivoluzione anche in Francia. La vittoria anzi rafforza la monarchia, che sarà in grado di intraprendere un processo di Illuminismo Illuminato al pari di Austria e Prussia. Vedremo probabilmente la nascita del Codé Civil, ma avrà una gestazione più lunga e meno travagliata, proprio come l'ABGB austriaco.

Tornando in America, possiamo immaginare le colonie inglesi densamente popolate ( si eleveranno a Dominion molto prima del nostro Canada), mentre in quelle francesi avremo, assieme ad una immigrazione piuttosto elevata, una "francesizzazione" dei nativi americani.

Il Sudamerica, mancando le due rivoluzioni prima citate, rimarrà alla Spagna (interessante è immaginare se la nazione iberica conoscerà uno sviluppo, magari grazie all'introduzione di un Codice, o rimarrà arretrata economicamente) così come il Messico. Mi rendo conto che forse è poco plausibile immaginare l'America Russa (si chiamerà Alaska tutta?) che arrivi fino alla California, forse con un placet dei francesi per bloccare possibili conquiste inglesi nella regione.

Ho voluto aggiungere uno stato teocratico dei Mormoni in mezzo a tutte le grandi potenze. Penso non sarebbe scomodo a nessuno (certo dovremmo immaginare un maggiore proselitismo di Smith, in grado di convertire molte più persone): agli inglesi non dispiacerebbe uno stato anglofono in più, mentre Spagna, Russia e Francia penso che tollererebbero un cuscinetto fra di loro. Ovviamente non dobbiamo dimenticare la Nuova Svezia e le Isole Vergini Danesi.

(cliccare per ingrandire)

Penso che un'America divisa tra varie potenze europee avrebbe radicalmente cambiato la storia globale. Difficilmente immagino la nascita di stati autonomi prima di fine ottocento. Nei paesi con una popolazione indigena ridotta sarebbe avvenuta un'evoluzione analoga a quelle canadese o australiana, un'indipendenza molto graduale e per nulla violenta, con forti legami con la madre patria. Nelle zone con un popolazione indigena elevata, ma con una percentuale consistente di europei, penso si avrebbe una situazione simile a quella del Sud Africa, con un'iniziale regime di segregazione razziale. Per le colonie con presenza europea irrisoria, in fine, l'indipendenza avverrà negli nella metà del Novecento, talvolta in modo pacifico (Come in buona parte dell'Africa) talvolta in modo cruento (Indocina, Algeria). Saranno molti di più i territori ancora in mano agli stati europei, come Tahiti o le Malvinas...

Per salvare i Romanov, invece, dalla loro triste fine è sufficiente che la Russia non venda l'Alaska agli USA nel corso dell'Ottocento. La famiglia dello Zar e molti fedelissimi dell'Armata Bianca avrebbero potuto fuggire in questa calma enclave (immagino una colonia scarsamente popolata, lontana dai tumulti rivoluzionari, come gran parte della Siberia nella nostra Timeline) irraggiungibile per i sovietici. Penso lo stato che sarebbe nato avrebbe necessitato la protezione inglese per sopravvivere alle rivendicazioni dell'URSS (d'altronde Zar e re d'Inghilterra erano anche parenti), il che avrebbe assai rovinato le relazioni anglo-sovietiche (non proprio idilliache anche nella nostra Timeline). In questo scenario URSS e Gran Bretagna si sarebbero coalizzate contro il Nazismo? Non trovo neanche tanto improbabile un'alleanza fra Hitler e Stalin in chiave antiinglese. Considerando l'anticomunismo di Churchill e la tensione dopo l'attacco russo alla Finlandia, potrebbe anche accadere il contrario, con Germania ed Inghilterra alleate contro i Sovietici (sempre che Von Ribbentrop sia meno antipatico, cosa quanto mai improbabile). E se nel frattempo nell'Alaska Zarista si creasse un regime autoritario con alcuni elementi di marca fascista? Avremmo battaglie anche sul continente americano? Gli scenari possibili sono davvero parecchi, e tutti molto interessanti.... Cosa ne pensate?

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Anche MorteBianca ha voluto dire la sua in proposito:

Mi è venuto in mente episodio dei Simpson in cui si metteva in scena una battaglia combattuta a Springfield nella Guerra Civile, per l'esattezza fra il Nord (Unionisti), il Sud (Confederali) e l'Ovest (Con tuta verde a righe).

Ovviamente l'intento era parodico dato che non è mai esistito alcun "Ovest" come fazione, ma ispirato dal titolo ho pensato: cosa deve succedere per ottenere degli Stati Uniti divisi non in due, ma in tre nazioni alla vigilia della Guerra?

Il Nord è e resta (quasi) come lo abbiamo avuto noi: centralista e dirigista, in mano al Partito Repubblicano (che allora era anti-schiavista e se non sbaglio in posizioni liberali), industrializzato e abolizionista, con lingue maggioritarie Inglese e Francese, modello Federale.

Il Sud invece è uguale in tutto e per tutto: In mano al Partito Democratico (allora schiavista e se non sbaglio in posizioni conservatrici), schiavista e agricolo, con lingue maggioritarie spagnolo e inglese, modello Confederale.

L'Ovest invece potrebbero essere quegli stati nel Pacifico (nella nostra timeline membri dell'Unione, ma equidistanti da questa e dalla Confederazione), in mano al Partito Whig magari (Quindi per una repubblica Federale, magari data dal fatto che gli stati in loco si sono uniti in un grande stato Federale che per mantenersi potente e non venire smembrato si è dichiarato indipendente, oppure si sono uniti in una nazione unita, una sola repubblica che nell'Unione avrebbe causato sbilancio). Li immagino come insieme di California, Deseret e Messico del Nord-Nuovo Messico.

Economia: probabilmente agricola, lingue francesi e spagnole (L'inglese in loco è una rarità), probabilmente saranno misti in tema schiavismo (Se prevale lo scenario Federazione-nella-federazione), oppure uniti e contrari (Se prevarrà lo scenario Nazione unica, altrimenti si sarebbero uniti alla Confederazione).

A causa della tripartizione degli eserciti non esiste una soluzione di continuità e una "battaglia finale" che metta la parola fine alla Guerra civile in modo risolutorio.

Abraham Lincoln semplicemente fa da mediatore per la pace: la Confederazione degli Stati Uniti resta indipendente, a modello confederale e schiavista, e ogni stato ha larghe autonomie, ed è di economie liberale. Si espanderà a ridosso delle isole caraibiche (quindi Cuba, dove supporteranno i numerosi dittatori) e del Messico Est. Geopoliticamente saranno alleati dell'Inghilterra quasi sempre, fino alla Prima Guerra Mondiale, dove forse si uniranno all'Alleanza.

Il Nord invece diventa molto più avanzato e civilizzato, si espande a ridosso di Canada e terre indiane (Washington non si occuperà mai dell'America del Sud, la dottrina Monroe sarà cosa Confederale), rimarrà a lungo ostile all'Inghilterra (e questo causerà diversi embarghi) ma sarà sostenuto dalla Francia di contro e grazie all'emancipazione dallo schiavismo svilupperà una economia più libera e competitiva. Geopoliticamente si coalizzerà probabilmente con l'Intesa per storica alleanza con la Francia.

L'Ovest invece si espanderà a ridosso di Russia e Francia (al Nord) e Messico Ovest (a Sud) dove troverà un forte competitore nella Confederazione, possibili litigi e guerre di confine fra i due. Inoltre ovunque ci sarà, in America del Sud, un conflitto fra Forze Conservatrici e Forze Liberali, le due nazioni accorreranno a sostenere l'una il nemico dell'altra, a volte i Confederati con i Liberali (per favorire la propria economia), a volte con i conservatori (onde mantenere il potere).

L'Ovest potrebbe inoltre diventare il primo paese americano a sviluppare una qualche forma di socialdemocrazia (il Nord sarà come gli attuali stati uniti, il Sud rimarrà in fondo a destra per molto tempo), magari durante la Guerra Fredda potrebbero svilupparsi qui degli stati socialisti, l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche Americane.

Washington sarà invece il principale paese Alleato in Nord America, mentre la Confederazione farà il gioco prima fascista e nazista, e dopo probabilmente oscillerà fra posizioni NATO, posizioni Terzomondiste (coalizione con Cina e India) e posizioni autonomiste (Alleanza con Gaulle e l'Europa).

Oggi quali Presidenti avremmo, sulla base di questi fatti, nei tre paesi? Viene da pensare ad un Obama nel Nord, un Bush al Sud e un Sanders nell'Ovest...

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Al che Enrico Pellerito commenta:

Gli ucronisti USA danno per scontato (ma non ho mai compreso appieno su quali basi culturali, sociali ed economiche) una separazione degli stati e dei territori americani del Pacifico in presenza di una vittoria dei CSA nella guerra civile, dando forma ai Western State of America.

Ritengono poi altamente probabile una sorta di disinteresse da parte di Washington nel tentare di riportare quei territori sotto la propria giurisdizione, anche per la stanchezza del popolo dopo il recente conflitto.

Un'altra ipotesi molto gettonata sempre dopo la fine di una guerra civile alternativa, è la costituzione della nazione di Deseret, dando anche qui per scontato il suddetto disinteresse da parte degli USA (in qualche ucronia si parla di una possibile spedizione militare che viene, però, sconfitta); ma se Washington è stanca, Richmond non interessata, mi chiedo se a Sacramento non penserebbero a conquistare quel territorio così vicino alla propria sfera d'influenza.

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La parola torna a Federico Sangalli con questa sua geniale idea:

IL PARTITO DEMOCRATICO-REPUBBLICANO ETERNO

Una piccola idea che mi è venuta di recente. Tra il 1816 e il 1824 gli Stati Uniti vissero un periodo piuttosto singolare della loro storia perché di fatto furono un paese monopartitico. Nessuna dittatura, semplicemente il nazionalismo provocato dalla Guerra Anglo-Americana del 1812 mise alla berlina il Partito Federalista, tendenzialmente filo-britannico, e lo portò al collasso, lasciando in campo unicamente il Partito Democratico-Repubblicano che guidava già il paese da oltre un quindicennio e che proseguì, presiedendo l'Era dei Buoni Sentimenti, un periodo di crescita economica ed esplorazioni dell'Ovest caratterizzato da un'incredibilmente scarsa (rispetto al prima e al dopo) polarizzazione della politica americana. Le questioni (centralisti vs confederalisti, filo-francesi vs filo-britannici) che avevano diviso il paese nei suoi primi anni di definizione del suo assetto nazionale erano ormai state superate, la questione schiavista, quella tariffaria, quella dell'immigrazione e quella dei diritti degli stati erano ancora tutte da vedere. Così il PDR, fondato a suo tempo da Thomas Jefferson, regnò ininterrottamente per quasi un trentennio, per lo più durante la cosiddetta Egemonia Virginiana (tutti i presidenti - Jefferson, Madison, Monroe - venivano dalla Virginia). L'opposizione scomparve: dopo essersi ridotti a nominare un democratico-repubblicano nel 1816, i federalisti non candidarono nessuno nel 1820, permettendo a Monroe di vincere tutti gli stati in una valanga tecnicamente tutt'ora ineguagliata. Ovviamente una volta rimasti soli al potere i leader democratici-repubblicani avrebbero iniziato a competere più fortemente fra loro per il potere fino a dividere il partito: dalle sue ceneri nacque l'odierno Partito Democratico e ironia della sorte volle che il suo storico avversario in seguito prendesse il nome proprio di Partito Repubblicano, quasi a rievocarne la dicotomia ormai scomparsa. Ma se quella inedita situazione fosse continuata?

Lo so, è praticamente impossibile, ma in questa Timeline il Partito Democratico-Repubblicano rimane l'unico partito degli Stati Uniti e i suoi candidati vincono sempre le elezioni con il 100% dei voti. In pratica di avere due partiti "grandi-tende" avremmo un unico partito "tendone" che include le tendenze più disparate, anche in questo in modo poco dissimile dagli odierni partiti statunitensi e dalle loro molteplici sfumature. In questa TL si immagina che i Presidenti eletti siano sempre abbastanza centristi o abbastanza popolari da evitare di lasciare vuoti nello spettro politico che possano essere riempiti da altre formazioni. Anche se talvolta qualche second-party si fa avanti, la sua incapacità di sfidare alla pari il gigante democratico-repubblicano a livello nazionale e le numerose difficoltà burocratiche aggiuntive per i second-parties (simili a quelle odierne per i third-parties) portano sempre al loro inevitabile stritolamento. Se le elezioni di novembre diventerebbero solo una formalità, le primarie del Partito Democratico-Repubblicano diventerebbero il vero terreno di scontro politico. In questo senso ho immaginato un'unica grande primarie dove corrano i candidati di entrambi gli attuali partiti. Data la complessità della faccenda e il rischio costante di uno spezzettamento tra molteplici candidati in disaccordo fra loro, il modello dei repubblicani della HL è stato adottato, cioè il "winner-takes-all". Allo stesso modo il numero di delegati è stato progressivamente ridotto e infine fatto combaciare con il numero dei Grandi Elettori per aumentarne la legittimità come "elezione, se non ufficiale, ufficiosa". Ho poi scelto il 2008 perché è una delle elezioni recenti più aperta e con più candidati in entrambi i partiti, quindi ho confrontato i risultati stato per stato e li ho assegnati al candidato che ha preso in generale più voti nel suddetto stato tra tutti i candidati sia democratici sia repubblicani. Questo è il risultato:

Mappa elettorale. Nb, a causa di un problema con la mappa i colori sono diversi: rosso Clinton, blu Obama, verde Romney, grigio McCain. Allo stesso modo le percentuali del voto popolare includono solo i candidati che hanno vinto almeno uno stato, cioè delegati, mentre gli altri candidati, pur avendo ricevuto milioni di voti, sono esclusi dal totale se privi di una vittoria anche piccola nel numero dei delegati. In generale sembra che il più alto tassi di partecipazione degli elettori liberali e la divisione dei voti di questi ultimi tra solo due candidati invece che tra una mezza dozzina come per i conservatori abbia offerto un chiaro vantaggio ai primi.

In questo caso Hillary Clinton vince di misura sia il voto popolare sia il voto dei delegati, evitando una "broken convention". Subito dopo ha scelto John McCain come suo compagno di corsa in quello che è stato battezzato dalla stampa come "dream team". La Clinton è poi stata formalmente eletta a novembre, diventando la prima donna a diventare Presidente degli Stati Uniti. Poco dopo la sua elezione ella ha scelto Barack Obama come Segretario di Stato nella speranza di compensare i progressisti delusi dalla vittoria centrista.

Ci tengo a sottolineare, prima che me lo obiettiate voi, che il rimpallo al centro (che poi centro non è, essendo quasi sempre destra travestita da centro per soppiantare la sinistra) è un ottimo modo per mandare al catafascio una nazione. Tocqueville già detestava il sistema americano così com’è, probabilmente ne darebbe un resoconto orribile e l’America sarebbe sempre considerata una democrazia “anomala” e anche più oligarchica del solito. Di base le crisi che hai descritto non sono insuperabili dal punto di vista della sopravvivenza del modello esposto. La Guerra Civili potrebbe persino rafforzarlo. In HL il principale partito “di sistema”, quello democratico (i repubblicani non avevano ancora dieci anni e non avevano mai governato), nel 1860 si spaccò irrimediabilmente: i moderati nordisti guidati da Douglas erano in maggioranza ma il regolamento, stabilito decenni prima allo scopo di rendere la nomination un processo il più condiviso e collegiale possibile (cioè, data la demografia, per dare al Sud potere di veto come nella più classica tradizione americana), prevedeva una maggioranza dei due terzi. Così i sudisti abbandonarono la convention per far mancare il numero legale e il partito si spaccò: i nordisti nominarono Douglas, i sudisti Breckinridge, nessuno dei quali legalmente intitolato a rappresentare il Partito Democratico. In più, poiché i governi locali si schierarono con le rispettive correnti geografiche, salvo qualche border state che si sforzò di rimanere in equilibrio, il nome del candidato democratico nordista non venne neppure stampato sulle schede elettorali del sud e viceversa. Ecco, potrebbe succedere qualcosa di simile: Lincoln diventa il candidato della corrente antischiavista in quanto il più moderato e collegiale tra i nemici della schiavitù e ha la maggioranza, i sudisti si ritirano impedendo ai centristi di riproporre il solito giochino di ributtare la palla (e il candidato di compromesso) al centro e così il PDR di spacca. Lincoln e Breckinridge concorrono entrambi come candidati del “vero” Partito Democratico-Repubblicano, di fatto nessuno dei due è ammesso al voto negli stati altrui quindi una vera concorrenza non c’è, il giorno delle elezioni il PDR vince comunque tutti i Grandi Elettori, solo che questi poi votano due candidati differenti. Lincoln vince, il Sud secede e scoppia la guerra civile. Quattro anni e mezzo milione di morti più tardi un’America ferita ricorda vividamente come tutto questo sia iniziato da una scissione del Partito, un mantra contro le divisioni interne inizia e presto diventa dominante, i sudisti sconfitti (non i leader ovviamente ma tutti gli altri) saranno ammessi (probabilmente più tardi che in HL, non essendoci il Compromesso del 1876) nelle loro file e pian piano riabilitati al sud con il segregazionismo de facto purché la piantino con le milizie e i tentativi di fare nuovi partiti. Quanto alle guerre mondiali bisognerebbe vedere chi sarebbe al governo in quel frangente ma sono abbastanza fiducioso: durante la prima Wilson, Taft e Teddy Roosevelt era tutti d’accordo sulla necessità di intervenire a favore dell’Intesa quindi immagino che si possa trovare una maggioranza su questo; quanto seconda nel 1940 sia FDR sia il repubblicano Wilkie era favorevoli a sostenere Londra e a limitare l’espansionismo giapponese nel Pacifico (l’ultimo segretario di stato repubblicano, Stimson, aveva proposto di bombardare il Giappone preventivamente e sarebbe diventato quello stesso anno segretario della guerra sotto FDR), quindi l’attacco a Pearl Harbour dovrebbe verificarsi ugualmente.

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MorteBianca commenta:

Secondo me nei fatti un mondo del genere renderebbe le elezioni quasi inutili, e le primarie il vero terreno di scontro. Così è stato in tutti i paesi monopartitici (URSS in primis). E' probabile che ovviamente altri partiti nascano, persecuzioni a parte (partito comunista et similia). Qualcuno di loro potrebbe pure farsi eleggere (esattamente come oggi oltre ai due qualche seggio per altri partiti c'è, soprattutto a livello locale). Magari il partito è diviso su base regionale (come i due erano fino a qualche decennio fa). Quindi nel sud un candidato dem-rep conservatore chiede il sostegno anche degli altri partiti di destra. Al Nord invece un candidato dem-rep prende anche il supporto di partiti socialdemocratici. Per ovvi motivi quindi non esiste una vera e propria opposizione, poiché tutti i partiti sono a qualche livello sia nemici sia amici del partito.

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E Federico gli replica:

Sì, sarebbe un unicum, uno stato monopartitico democratico. Non ci sono paragoni storici di riferimento, a parte forse l’URSS nei suoi primissimi anni, quando correnti diverse del Partito Comunista (bolscevichi, menscevichi, sindacalisti, opposizione di sinistra, ecc ecc) concorrevano nelle elezioni dei soviet. In Messico il Partito Rivoluzionario Istituzionale ha dominato per decenni senza opposizione ufficiale ma, pur essendo formalmente una democrazia, di fatto si fondava su corruzione e autoritarismo. In Argentina ci sono stati momenti in cui l’intero spettro politico era rappresentato da sfumature del peronismo ma questo sistema era tenuto insieme solo dalla figura di Péron e quando è morto lui si è sfaldato. In Iran durante la fase di Mossadeq il suo Fronte Nazionale era un’alleanza di forze eterogenee e in pratica riceveva un sostegno plebiscitario ma è stata stroncata dopo pochi anni, senza potersi sviluppare. In India l’Indian National Congress ha dominato per molti anni senza quasi opposizione a livello nazionale ma di fatto si basava su leadership carismatiche come quella di Indira Gandhi. Forse gli esempi contemporanei più simili sono il Sudafrica e il Giappone, dove c’è un partito (l’African National Congress e il Partito Liberaldemocratico) che governa praticamente sempre e che fa sì che la competizione politica sia interamente interna ai partiti stessi, tra correnti e cordate contrapposte, pur esistendo partiti di opposizione che però non vanno mai oltre il loro strapuntino di consensi. In questo scenario ogni tanto nascono dei partiti di opposizione mobilitati da una singola proposizione politica (nullificazionisti, Free Soil, populisti pro-argento, socialisti, Dixiecrats, American Independent Party, Partito Riformista) che riescono anche a vincere qualche grande elettore ma proprio l’argomento che li mobilita gli impedisce poi di aver respiro nazionale e li emargina a fenomeno locale. Resta da vedere cosa succederà nel 2016.

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Diamo ora la parola ad Andrea Villa:

LA CATTURA DI SAINT LOUIS

Il 10 agosto 1861 i Confederati vinsero la battaglia di Wilson's Creek, a sud-ovest di Springfield (Missouri), uccidendo il generale Nathaniel Lyon, comandante delle forze dell’Unione, e costringendo le forze dell'Unione a ritirarsi in disordine a Rolla (Missouri).

A questo punto, la mossa strategica più intelligente per i Confederati sarebbe stata quella di procedere fino a St. Louis, assaltare la città, conquistarla e di fortificarla pesantemente. Ci sono diverse ragioni per cui questo non è successo in OTL:

1. Durante la sua marcia di avvicinamento fino a Springfield, il Generale unionista Lyon aveva conquistato la capitale Jefferson City, cacciando i simpatizzanti locali della Confederazione e installando con la forza un governo filo-unionista. Questo impedì al governatore dello stato Claiborne Fox Jackson dal far approvare una risoluzione di secessione, e il generale Benjamin McCulloch – comandante delle forze confederate dell'Arkansas e del Texas, le cui forze costituivano la metà dei soldati confederati a Wilson's Creek – non volle rischiare le sue forze per conto di uno Stato che non si era ancora unito alla Confederazione.

2. Il Generale Lyon aveva anche fatto sequestrare la maggior parte delle armi da fuoco e delle forniture a scopo bellico che erano state destinate ad armare ed equipaggiare la Guardia Nazionale del Missouri. Di conseguenza la Guardia Nazionale, sotto il comando del Generale Sterling Price, indossava abiti civili ed era armata con i pochi fucili da caccia e a pompa che erano riusciti a procurarsi – quasi la metà dei soldati della Guardia Nazionale era disarmata. McCullough era molto diffidente al loro aspetto, alla loro disciplina e alle loro prestazioni, e non voleva fare affidamento su di loro così lontano dalla sua base di rifornimenti nell’Arkansas.

3. Nella mente di McCullough, più si addentrava nel profondo dello stato del Missouri e più creava un saliente contro gli stati unionisti di Illinois, Indiana, Iowa, Wisconsin, Kansas e Nebraska. St. Louis, a suo giudizio, sembrava indifendibile. (Anche se, stante ad alcuni documenti storici, la Confederazione disponeva allora nel teatro occidentale di una riserva strategica di 140 cannoni, successivamente usati per fortificare Columbus, nel Kentucky, e in questa timeline metà di essi potrebbe essere usata per fortificare St. Louis senza per questo indebolire eccessivamente Columbus).

Se McCullough avesse marciato su St. Louis, le forze dell'Unione in ritirata da Wilson's Creek, rinforzate dalla guarnigione unionista della città, e forse da reparti avanzanti della milizia dell'Iowa e dell'Illinois, avrebbero cercato di creare una nuova linea di difesa. Con tutta probabilità, questa forza raccogliticcia, male organizzata e demoralizzata, sarebbe stata sconfitta dalle maggiormente esperte ed equipaggiate forze confederate, le quali avrebbero quindi continuato la loro marcia fino a St. Louis, che sarebbe caduta. Questo evento sarebbe stato un forte segnale di allarme, che sarebbe risuonato da Springfield fino a Washington DC, e il governo unionista avrebbe probabilmente ordinato la riconquista di St. Louis a tutti i costi.

Tuttavia, ci sarebbe voluto molto tempo prima che l'Unione riuscisse a riunire una forza adeguata – diciamo un mese o due – durante il quale le forze pro-confederate avrebbero potuto essere armarsi attraverso l'arsenale di St. Louis, altri cannoni e soldati avrebbero potuti essere fatti affluire da Columbus, o anche attraverso il Mississippi, rendendo St. Louis praticamente inespugnabile. In questo senso, St. Louis è una fortezza naturale.

St. Louis sarebbe stata quindi rifornita e rinforzata, non da nordovest ma da nordest, attraverso le strade preesistenti e ben attrezzate che risalgono la riva occidentale del Mississippi. I confederati quindi dovrebbero stabilire guarnigioni pesantemente difese a Labadie, Sainte-Geneviève, Cape Girardeau, e Belmont. Il controllo confederato della riva del fiume Mississippi tra Columbus e St. Louis ridurrebbe notevolmente il rischio di offensive unioniste contro Belmont, i Forti Henry e Donelson, e forse anche Paducah (Kentucky), almeno fino alla riconquista di St. Louis da parte dell’Unione. (Bisogna ricordare che Wilson's Creek fu combattuta il 10 agosto, Paducah il 3 settembre, Belmont il 7 novembre. Dal 3 settembre era ovvio che St. Louis era seriamente minacciata, anche se non era ancora caduta). Entro il 7 novembre St. Louis è quindi saldamente in mano alla Confederazione e fortificata. Il compito di riconquistare St. Louis avrebbe probabilmente coinvolto il Generale Unionista Ulysses S. Grant, anche se all'inizio della guerra avrebbe quasi certamente lavorato per Halleck o per un suo sostituto.

Il controllo confederato di St. Louis assicura il controllo del Missouri alla Confederazione, minaccia l'Illinois, e fissa la linea difensiva confederata sul fiume Mississippi. Ciò crea un saliente tra gli stati Unionisti, costringendo gli stati interessati a mantenere una forte presenza militare, impedendo loro di inviare rinforzi verso Washington e il Maryland; garantisce alla Confederazione il controllo della parte alta del fiume Mississippi e rende più difficili offensive unioniste verso il Kentucky e il Tennessee, e potrebbe influire sulle decisioni del Kentucky, il cui governo potrebbe convincersi a rimanere neutrale più a lungo e a non appoggiare l’Unione o la Confederazione in nessun modo.

Questo non vuol dire che l'Unione non possa riconquistare la città – probabilmente alla fine ci riuscirà, ma per avere ragione di un'adeguata difesa confederata richiederà da un minimo di sei a un massimo di dodici mesi, prolungando la guerra per altrettanto tempo. In particolare, il controllo confederato di St. Louis conferisce alla Guardia Nazionale dello Stato (schierata con i Confederati) una maggiore legittimità e permette loro di armarsi e addestrarsi al meglio, rilasciando le truppe confederate provenienti dall’Arkansas e dal Texas per altri compiti e operazioni militari.

Alla luce dell'insoddisfazione storica e popolare negli Stati del Nord durante la fase iniziale della guerra, la cattura di St. Louis da parte della Confederazione nel settembre-ottobre 1861 avrebbe potuto essere decisiva.

Se solo Price fosse riuscito velocemente nei propri intenti l'intero Stato del Missouri avrebbe potuto subitaneamente ricadere nelle mani della Confederazione, perché tutti credevano di sapere con certezza che ciò avrebbe costretto Lincoln ad accettare l'indipendenza del Sud, anche e soprattutto alla luce delle precedenti vittorie dei ribelli: dopotutto nessuno si aspettava davvero che la guerra potesse invece continuare ancora molto più a lungo.

Stiles, T. J., Jesse James: Last Rebel of the Civil War, Westminster, MD, USA, Knopf Publishing Group, 2003, pp. 72, ISBN 978-0-375-70558-8

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Questo è il commento in proposito del nostro esperto di cose americane, Federico Sangalli:

Beh, St. Louis non mancava di sentimenti filo-sudisti, come testimoniano i tumulti che accolsero le truppe dello stesso Lyon, e i Confederati avevano dalla loro qualche cannone e la milizia del Missouri, ma sinceramente temo che McCulloch avesse ragione: St. Louis era indifendibile. Non tanto perché la sponda orientale del Mississippi era territorio unionista: posta a trenta-sessanta metri sul livello del fiume, sulla sponda occidentale, la città avrebbe potuto essere fortificata, anche se probabilmente non senza attacchi e ricognizioni nordiste, a meno di non invadere anche l'Illinois meridionale. Semmai per i numeri: intanto i soldati e poi i civili. Dopo Wilson's Creek i confederati di Price e McCulloch avevano sì e no diecimila uomini, milizia compresa: potevano raccattarne qualcuno in più tra i cittadini del Missouri ma sarebbero stati al massimo miliziani mal addestrati, senza molte speranze se non fare la fine del topo il più tardi possibile. Ora, qui si immagina un assedio di almeno sei-dodici mesi: non è un'idea balzana, raffrontata ai quattordici mesi che servirono al Nord per avere ragione di un.'altra fortezza fluviale, quella di Vicksburg, in Mississippi, ma si trascura in questo caso il numero di civili. Vicksburg aveva meno di cinquemila abitanti all'epoca, St. Louis superava i centosessantamila. Come avrebbero potuto sfamare i cittadini che li sovrastavano sedici a uno i soldati della sparuta guarnigione confederata? Wilson's Creek avvenne il 10 agosto, tempo di occupare la città e l'autunno avrà già raggiunto il Missouri e con lui la neve. Il paragone è un po' improprio, perché là popolazioni lì era dieci volte St. Louis, ma come assedio quello della più famosa città del Missouri somiglierebbe più a quello di Parigi al termine della Guerra Franco-Prussiani, che durò appena quattro mesi (invernali) prima che la fame riuscisse laddove le baionette tedesche non avevano neanche tentato, che a quello di Vicksburg. Insomma la presa di St. Louis rallenterebbe senza dubbio l'avanzata unionista, perché i nordisti dovrebbero fermarsi per riconquistarla, data la posizione strategica lungo il Mississippi, ma la guarnigione non avrebbe la benché minima speranza, il che spiega perché non fu tentato nulla del genere (Vicksburg era un caso diverso perché difensivo, nel corso dell'invasione dell'Arkansas e del Mississippi): probabilmente sarebbe costretta ad arrendersi ai primi mesi del 1862. Questo ovviamente presupponendo che la popolazione accetti di sopportare i sacrifici richiesti e fornisca braccia e carne di cannone alle giacche grigie, nel qual caso St. Louis farà probabilmente la fine di Atlanta. In ogni caso la strategia confederata era destinata al fallimento, non solo perché il Nord aveva molto più da dissanguare che non il Sud (e in più i suoi porti, lungi dall'essere bloccati, potevano rifornirlo di qualunque cosa eventualmente mancasse), ma anche perché McClellan era un "War Democrat", cioè un democratico favorevole alla guerra contro i secessionisti (il che causò non pochi mal di testa visto che il programma del partito invece era pro-pace).

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Quest'altra ucronia confederata, tratta da questo sito, è stata tradotta per noi da Generalissimus:

Questa è una mappa con bandiera degli Stati Confederati d’America nel 2019. I seguenti stati sono rappresentati in questa mappa:

Bermuda
Bahamas
Porto Rico
Isole Vergini
Saint Dominic
Cuba
Yucatan
Alaska
Virginia
Kentucky
Tennessee
Carolina del Nord
Carolina del Sud
Georgia
Florida
Alabama
Mississippi
Missouri
Arkansas
Louisiana
Texas
Oklahoma
California
Arizona
Nuovo Messico
Rio Grande
Jackson
Sonora

Non sono rappresentate nella mappa:
Isole Marianne (Guam inclusa)
Guyana Confederata

I CSA non hanno territori d'oltremare, a differenza degli Stati Uniti.

Una breve storia di questo paese:

Prima dei CS:

1840: Yucatan e Rio Grande vengono aiutati nella loro lotta per l’indipendenza dal Texas.

1848: Yucatan, Texas, Rio Grande si uniscono agli Stati Uniti insieme a Sonora, Chihuahua, New Mexico, California e Baja California.

1850: Il compromesso del 1850 divide la California in due al 37° N.

1864: viene adottato il memoriale di Cleburne e agli schiavi che si arruolano e servono in guerra viene data la libertà. In pratica, però, l'esercito li accetta solo se il padrone li libera. Ciò toglie il vento dalle vele alla superiorità morale degli Stati Uniti. Sherman viene fermato fuori Atlanta; Lincoln viene rieletto durante la conquista dell’Avana e la caduta di East Point fuori Atlanta. Grant va a sud per prendere il comando personale ma viene fermato da Cleburne e Johnston.

1865: gli Stati Confederati conquistano l’indipendenza dagli Stati Uniti, in parte grazie all’emancipazione degli schiavi tramite il memorandum di Patrick Cleburne, che riceve l’appoggio di Robert E. Lee al cospetto del Presidente Davis. I veterani neri onfederati usano i loro stipendi per comprare la libertà delle loro famiglie.

1870: I CSA acquistano la Repubblica Dominicana come Territorio di Saint Dominic; le leggi sull’emancipazione in vari stati fanno intendere che i bambini nati il o dopo l’01/01/1870 sono liberi e non schiavi. Inizia l’Emancipazione Compensata. L’ultimo schiavo sarà liberato entro il 1874, anni prima che il Brasile e le altre nazioni ponessero fine alla loro schiavitù. Senza la ricostruzione, non vi è alcuna segregazione, niente KKK, nessuna Legge Jim Crow.

1898: Guerra Ispano-Confederata: una breve guerra iniziata dall’esplosione della CSS Alabama nel porto di San Juan, che termina con la proprietà Confederata di Porto Rico, Guam e Filippine.

1904: I CSA vendono le Filippine agli Stati Uniti per 14 milioni di dollari.

1915: I CSA accettano di vendere 20 milioni di dollari di cibo e materiali agli inglesi in cambio delle Isole Vergini britanniche.

1917: I CSA acquistano le Isole Vergini danesi per 23 milioni di Dollari Confederati, fondendole con le Isole Vergini britanniche.

1919: in base al Trattato di Versailles, i CSA acquisiscono il territorio della Guyana francese; d’accordo per la cancellazione dei debiti di guerra britannici con i Confederati e il pagamento di diversi milioni, i Confederati acquistano la proprietà delle Bahamas e delle Bermuda. Gli Stati Uniti conquistano Guadalupa e Martinica; i Paesi Bassi ottengono Saint Martin e Saint-Barthélemy. La Turchia cede Costantinopoli e la sua costa egea alla Grecia.

1945: i CSA si accordano con gli Stati Uniti, l’Unione Sovietica, il Regno Unito e la Germania su un ordine postbellico; l’Italia conquista Savoia, Nizza e Corsica, e conserva il suo territorio africano di Cartagine; la Germania ottiene Briey e Belfort; la Spagna guadagna il Rossiglione; il Territorio Basco diventa indipendente dalla Spagna e dalla Francia; La Bretagna è una regione autonoma con garanzia di autonomia interna, libertà linguistica e referendum sull’indipendenza ogni 10 anni; la Polonia, purtroppo, è divisa tra l’Unione Sovietica e l’Occidente, creando una cortina di ferro in Europa.

Che ne dite?

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C'è anche l'elenco dei Presidenti dei CSA della precedente Timeline:

1) Jefferson Davis (9 febbraio 1861 - 1 gennaio 1869), Democratico, Kentucky. Vice: Alexander Stephens
2) Alexander Stephens (1869-1875) Democratico, Georgia. Vice: Louis T. Wigfall
3) Robert M. T. Hunter (1875-1881), Democratico, Tennessee. Vice: Augustus H. Garland
4) Augustus Hill Garland  (1881-1887), Democratico, Tennessee, Vice: William Smith
5) James Longstreet (1887-1891), Whig, South Carolina. Vice: Fitzhugh Lee
6) Benjamin R. Tillman (1891-1897), Democratico, South Carolina. Vice: Lawrence Ross
7) George W. Atkinson (1897-1903) Repubblicano, Virginia. Vice: Jesse James
8) James Kimble Vardaman (1903-1909), Whig, Texas. Vice: Jeff Davis
9) Woodrow Wilson (1909-1919), Democratico, Virginia. Vice: William H. Milton
10) William J. Stone (1921-1927), Democratico, Missouri. Vice: William E. Chilton
11) Joseph T. Robinson (1927-1933), Whig, Arkansas. Vice: J. Garrett
12) Huey Pierce Long (1933-1939), Whig, Louisiana. Vice: John N. Garner
13) Carl Trumbell Hayden (1939-1945), Democratico, Arizona. Vice: Carter Glass
14) Alben W. Barkley (1945-1951), Democratico, Kentucky. Vice: George Marshall
15) Dwight David Eisenhower (1951-1957), Repubblicano, Texas. Vice: Fulgencio Batista y Zaldívar
16) Fulgencio Batista y Zaldívar (1957-1963), Repubblicano, Cuba. Vice: Charles Lindbergh
17) Lyndon B. Johnson (1963-1969), Democratico, Texas. Vice: Robert Byrd
18) Robert Byrd (1969-1975), Democratico, North Carolina. Vice: Jere Beasley
19) James Earl Carter (1975-1981), Democratico, Georgia. Vice: George Busbee
20) Albert Gore Senior (1981-1987), Democratico, Tennessee Vice: Zell Miller
21) George H. Bush (1987-1993), Repubblicano, Texas. Vice: Bill Archer
22) Bill Clinton (1993-1999), Democratico, Arkansas. Vice: Al Gore Junior
23) Albert Gore Junior (1999-2005), Democratico, Tennessee. Vice: Mel Martinez
24) Martin Luther King (2005-2011), Repubblicano, Georgia. Vice: Marco Rubio
25) Marco Rubio (2011-2017), Repubblicano, Florida. Vice: John Ellis "Jeb" Bush
26) Sarah Palin (2017-2021), Repubblicana, Alaska. Vice: Ted Cruz
27) Kamala Harris (2021-in carica), Democratica, California. Vice: Beto O'Rourke

Abraham Lincoln tratta l'indipendenza degli Stati Confederati d'America con Jefferson Davis alla presenza del Generale Lee (immagine creata con openart.ai)

Abraham Lincoln tratta l'indipendenza degli Stati Confederati d'America con
Jefferson Davis alla presenza del Generale Lee (immagine creata con openart.ai)

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Ed ecco altre cinque "ucronie confederate" sempre opera di MorteBianca:

STATI UNITI CONFEDERATI
I Democratici ottengono una schiacciante maggioranza alle elezioni, di eliminare la schiavitù non se ne parla (in alcuni stati ritorna dopo poco tempo), tuttavia gli stati del Sud sono ancora preoccupati per le precedenti ingerenze del governo federale nelle loro questioni economiche. Per salvare l'unità viene fatta la proposta di riformare la Costituzione in senso Confederale, in modo che ogni stato abbia un potere enorme e il governo centrale sia molto limitato. La proposta passa con successo (specie al Sud dove raccoglie larghi consensi), gli Stati Confederati d'America vengono dunque riformati in questo senso. La schiavitù, la segregazione e la discriminazione proseguono ancora per parecchio tempo, l'industrializzazione procede a rilento. Questo rende gli Stati Uniti mostruosamente diversi da come li conosciamo.
Non saranno il paese industrializzato che conosciamo (o almeno lo saranno in misura molto minore), saranno un paese segregazionista e schiavista per buona parte del 900. La politica nazionale sarà principalmente non interventista in materie Europee, ma fortemente anti-europea nelle politiche continentali. Un maggiore imperialismo americano nei confronti del Messico (che viene annesso a suon di conquiste) e del Sud America (Dove regimi conservatori nell'800 e repubbliche delle Banane nel 900 saranno la norma).
Durante la Grande Guerra non è impossibile che la Confederazione intervenga all'ultimo minuto in aiuto della Triplice Alleanza "violando" il suo isolamento classico. Il momento propizio sarebbe dopo il crollo del fronte russo. La Confederazione si leva dalle scatole le maggiori potenze coloniale (Inghilterra, Francia e Paesi Bassi) e assiste le nazioni conservatrici con cui è ideologicamente allineata, ma soprattutto può proseguire il suo secondo imperialismo: quello nel Pacifico (invasione americana molto anticipata del Giappone, assistenza alla Cina che quindi riceverà molto investimenti americani e potrebbe industrializzarsi). Nella Seconda Guerra Mondiale è improbabile che intervengano a favore o a sfavore degli eventuali Nazisti saliti al potere nell'Impero del Kaiser (si potrebbe dissertare quanto vogliamo se il Nazismo sarebbe salito comunque al potere e sotto quale forma differente), sarebbero una nazione non belligerante che pensa al suo impero commerciale e che commercia liberamente con l'Impero Tedesco, arrivando anche a finanziarlo in ottica anti-sovietica.
La Guerra Fredda (a seconda di chi vince) sarà o fra Confederazione e Impero Nazista (con una grande comunione di intenti direi), oppure fra Confederazione e Unione Sovietica (in cui la Confederazione non si fermerà fino alla vittoria o l'esaurimento nervoso della popolazione per quanto riguarda il Vietnam, e le posizioni conservatrici subiranno una spinta molto maggiore in ottica anti-comunista).
Per usare una analogia oggi la Confederazione sarebbe simile ad una gigantesca Israele: una nazione potente (non tantissimo, ma più di quelle circostanti) con politiche "Etniche" molto discusse ma nessuno che riesce fondamentalmente ad opporsi e un fortissimo mercato.

VITTORIA CONFEDERATA
Nella nostra timeline la vittoria Unionista venne determinata dal fatto che numerose nazioni "di mezzo" finirono per schierarsi con l'Unione oppure vennero da questa celermente occupate. Queste nazioni (che avevano abbandonato la Schiavitù da poco o che ancora la detenevano ma non volevano secedere, insomma la zona grigia) erano anche la zona di guerra principale. Che succede se queste nazioni che "avrebbero potuto secedere" e far parte della Confederazione riescono ad entrarci in tempo (o vengono occupate da Lee usando le giuste tattiche), cambiando le carte in tavola e favorendo la Guerra Civile in una vittoria confederata?
La Confederazione ottiene l'Agognata indipendenza, la terra di Dixie può mantenere il proprio schiavismo. Di contro al Nord i Repubblicani possono liberamente debellare ogni forma di schiavità, segregazione e discriminazione molto più velocemente che nella nostra timeline, non è impensabile ad un Nord dove Martin Luther King Jr è il primo candidato presidente (Se emigra al Nord, lui o uno dei suoi antenati), oppure assassinato al Sud molto velocemente, dove però diventa un simbolo di lotta per i diritti civili. Il Sud non manterrà la schiavitù per sempre, alla fine come il nostrano Sud Africa le varie forme di boicottaggio, l'ONU e le proteste internazionali lo convinceranno a depennarla (questo avverrà di pari passo con l'industrializzazione del paese). Ovviamente se la Segregazione e la Schiavitù termineranno lo stesso non si potrà dire della discriminazione, le aziende continueranno a lungo a preferire lavoratori bianchi, i servizi saranno ancora per molto tempo preclusi, si formeranno ghetti disagiati dove la popolazione di colore vive nell'alienazione totale. I neri d'america (del Sud) lavoreranno in nero o sottopagati in condizioni di simil-schiavitù, non si parlerà prima del 2001 di rappresentanza proporzionale fra bianchi e neri.
A livello sociale i matrimoni interraziali saranno ancora a lungo un tabù.
Come si dice spesso in queste ucronie, la Confederazione starà probabilmente con la Triplice Alleanza e poi sarà simpatizzante nei confronti di Hitler (che avrà modo di elogiare la Confederazione nel MK). Sarà fortissimamente anti-comunista e si dedicherà anima e corpo nella lotta al comunismo in Sud America (con loro è possibile una invasione di Cuba per restaurare Batista ad ogni costo), il Nord in questo modo potrà dedicarsi ad altro, principalmente al pacifico.

REGNI CONFEDERATI
Spin off della precedente, traendo ispirazione da una mia proposta a Tommaso.
Nel Sud vi erano fortissimi sentimenti elitaristici: non solo in termini di diritti civili (la Schiavitù e la segregazione), ma anche in termini generali.
La società era fortemente gerarchica: alla base c'erano gli schiavi (privi di diritti), vi era poi la "Massa" di coltivatori e occasionali proletari e poi vi erano i bianchi più ricchi possessori di latifondo. Questi erano discendenti della vecchia gentry britannica, quindi alla lontana o nobili o ricchi borghesi, e il loro dominio era passato dinasticamente. Avevano anche un modo di fare nobiliare (sia nelle Manners, molto simili a quelle inglesi, sia nel darsi titoli e nomi altisonanti). Il voto era, come nelle intenzioni iniziali dei Padri Fondatori, limitato ai maschi bianchi che possedevano un terreno. Di fatto erano una Repubblica, chiunque può votare, ma il criterio di votazione era riservato alla classe (Nobiliare, dato che ereditaria e latifondista) dominante. E se questo "Aristocraticismo" prende piede e si ufficializza, con la Confederazione che divide il proprio ordinamento in due componenti: la Camera dei Rappresentanti (eletta al suffragio che abbiamo descritto) e la Camera dei Senatori (che invece rappresenta i territori, e quindi la suddivisione fra le casate dove ogni casata ha un peso differente dalle altre), o comunque una "Repubblica Oligarchica" come lo era l'Italia agli inizi o come la Confederazione Polacco-Lituana dove c'erano elezioni e liberalità politiche del genere, ma tutto confinato nelle "Alte sfere". Oggi avremmo una Confederazione simil-monarchica (non è escluso che, come per tutte le "monarchie elettive" e le "Repubbliche oligarchiche" nascano dinastie ufficiose, del resto con i Bush abbiamo rischiato il tris!) con i nobili che detengono tutto il potere economico e sociale e una forte rappresentazione, ma per questo motivo il paese sarà sempre retrogrado da un punto di vista economico e sociale, simile al Sud Italia paragonato al Nord, in mano ad una classe dirigente corrotta e conservatrice che pensa a preservare i propri privilegi. Oggi, proprio come sentiamo spesso dire "lo Sceicco X ha comprato l'Azienda Y" sentiremmo analogamente "il Magnate del petrolio e del cotone Quintillus Cincinnati George Washington Bush II ha comprato la Fiat", perché il petrolio sarà fondamentalmente ciò che permetterà a questa repubblica aristocratica, come nella nostra timeline con i Bush e le lobby del petrolio, di avere un dominio economico e commerciale molto forte.

LINCOLNGATE
Il Tredicesimo emendamento della Costituzione è stato un passaggio fondamentale nella legislazione americana, dato che ha definitivamente abolito in tutti i territori dell'Unione (e, de iure, anche nella Confederazione) la schiavitù per i neri.
Ovviamente non aveva voce in capitolo per le altre forme di discriminazione, la segregazione e il diritto di voto (che rimasero vietati ancora a lungo, e in termini di discriminazione ancora persistono).
Ottenere questo emendamento fu una vera e propria corsa contro il tempo, la Guerra Civile stava per finire, il che era un'arma a doppio taglio: da un lato, se fosse finita, il Texas e gli altri stati sudisti sarebbero tornati in seno all'Unione e avrebbero votato (contro, essendo nazioni schiaviste), ma se fosse passata prima della resa/pace questo avrebbe esacerbato gli animi e prolungato la guerra, che in tutto il continente era percepita come atroce. Fu proprio su questa questione che si spaccarono i repubblicani conservatori (che più di ogni altra cosa volevano la pace con il Sud) e i radicali (che invece volevano la lotta contro ogni discriminazione e l'uguaglianza formale e sostanziale).
Lincoln per ottenere quei voti fece di tutto: scese a patti con i conservatori (Solitamente razzisti, ma che fino a quando la guerra non era minacciata di prolungamento erano a favore), i radicali (a cui chiese di collaborare nonostante il disegno non affermasse l'uguaglianza sostanziale), i Democratici che avevano perso le elezioni e quindi non sarebbero stati più rieletti (dando loro mazzette e posti nell'amministrazione pubblica) e gli "Indecisi". Il tutto andava fatto il più velocemente possibile (prima che la Guerra finisse) e andava fatto nonostante alcune delegazioni Confederate, sapendo che la guerra ormai stava finendo e che la legge era alle porte, volevano offrire la pace subito (che tutti volevano) facendo in cambio cadere la legge.
Ma, se Lincoln avesse rifiutato udienza, sarebbe risultato un guerrafondaio agli occhi dei conservatori. Se l'avesse accettata invece i Democratici (Schiavisti e filo-sudisti) avrebbero chiesto il rimando ad libitum della discussione.
Miracolosamente e rocambolescamente l'Emendamento riuscì a passare nonostante tutti gli ostacoli e nonostante la popolazione (anche al Nord) fosse favorevole alla Schiavitù (ritenendo infatti che, qualora milioni di neri fossero affrancati, il benessere americano sarebbe stato da dividere con loro) e razzista in fondo all'animo.
Che succede però se tutti i sotterfugi poco legali di Lincoln vengono scoperti e i Democratici chiedono ed ottengono una primissima sfiducia presidenziale, facendo saltare in aria la legge?
Lincoln si dimette, la sua credibilità presso la popolazione è perduta nonostante il buon intento, il suo vice (come nella nostra timeline) che era un ex Sudista democratico diventa Presidente formando un governo di coalizione fra Repubblicani Conservatori e Democratici Unionisti. La pace con la Confederazione arriva molto prima, il Texas e le altre nazioni rientrano in seno all'Unione. La Schiavitù viene fortemente ridimensionata, ma a livello statale restano numerose forme di schiavismo, specie al Sud. Questo significa che l'abolizione della Schiavitù a livello federale arriverà molto più tardi, e che quindi slitteranno anche le leggi contro il diritto di voto e la segregazione.
Considerando che i diritti civili negli USA hanno avuto il loro culmine in termini di impegno fra i 60 e i 70, si potrebbe ben dire che con un simile ritardo nella timeline alternativa i diritti civili sarebbero raggiunti verso gli anni 90 (con il crollo del Muro e la fine dell'Unione Sovietica), dato che prima i diritti civili (ancora qualcosa di troppo progressista) erano considerati qualcosa di troppo "Socialisteggiante".
Martin Luther King Jr. in questa timeline lotta contro forme di segregazione molto più forte, Malcolm X ha delle milizie molto più agguerrite e inferocite dalla sua, i Black Panthers sono una milizia forte tanto quanto il KKK se non di più (finanziati dall'Unione Sovietica), il mondo del Rap nasce ancor più ghettizzato e violento. Non avremmo nessun Obama e nessun intervento di separazione cerebrale di gemelli siamesi coniugati a livello encefalico (venne performato per la prima volta da un neurochirurgo di colore, Ben Carson), la discriminazione sarebbe ancora molto forte.
I Democratici diventeranno comunque in seguito il "Partito Progressista" e i Repubblicani il "Partito dei Bianchi nella Bible Belt"?

LEGA CONFEDERATA
Dal Partito Repubblicano o chi per lui si stacca la costola più fieramente sudista, conservatrice, "bianca" e statalista (contro il dominio federale). che forma il Partito Federalista, con espliciti richiami alla Confederazione come nazione nobile, conservatrice, cristiana, nazionalista e liberale (contro il dominio corrotto e illecito dell'Unione), con una apologia alla schiavitù (non come forma di lavoro in sé, ma come critica alla situazione degli schiavi post-affrancamento), una forte critica nei confronti degli Immigrati clandestini Messicani, ritenuti portatori di malattie e criminalità, e nel 2016 una ancor più forte critica verso l'Islam.
La Confederazione vuole ora la Secessione sotto il suo primo segretario (Humbert Bosses), poi la Macroregione Texas-Arkansas sotto il secondo (Robert Blackons), poi il "Prima il Sud" con il terzo (Matthew Little Salvation). Slogan tipici del Partito Federalista:
"I Wish I was in Dixie's!", "Washington ladrona!", "Prima il Sud!", "Unionisti di m****!"

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Passiamo la palla a Federico Sangalli:

Ecco come, secondo me, Joseph Smith poteva diventare addirittura Presidente degli Stati Uniti:

STATI TEODEMOCRATICI D'AMERICA
Il 27 febbraio 1844 l'incidente della USS Princeton ha risvolti molto più tragici: mentre sta navigando sul Potomac con a bordo il fior fiore dell'alta società americana un cannone adoperato per sparare colpi celebrativi esplode durante l'uso, falciando gli astanti presenti sul ponte. Tra le vittime, oltre al Segretario della Marina Thomas Walker Gilmer, al Segretario di Stato Abel Parker Upshur e a due deputati, risultano anche il Presidente degli Stati Uniti John Tyler, la figlia di uno dei deputati (che in HL fu salvata da un illeso Tyler che poi sposò pochi mesi dopo) e lo schiavo personale del Presidente. Secondo la Legge di Successione Presidenziale del 1792 allora in vigore, essendo la Vicepresidenza vacante (Tyler era il Vicepresidente, asceso alla Presidenza dopo la sfortunata e prematura morte del Presidente William Henry Harrison) il Presidente Pro Tempore del Senato Willie Person Mangum, Senatore della North Carolina, diventa Acting President fino a che in elezione non sarà convocata nel novembre dello stesso anno, a meno che non manchi meno di un mese a tale data o sia stata già sorpassata. Essendo il 1844 già un anno elettorale non cambia nulla. Senza Tyler i favorevoli ad annettere il Texas, ovvero tutta la classe dirigente schiavista del Sud, desiderosa di rafforzare le proprie posizioni con l'ammissione di un grande stato schiavista, non riescono ad ottenere una voce consistente nel dibattito pubblico e in particolare alla Convention Democratica (in quella Whig Henry Clay non aveva praticamente opposizione) che quindi non va in stallo e nomina l'ex Presidente Martin Van Buren, senza doversi volgere verso un candidato di compromesso, che in HL fu lo Speaker della Camera James Knox Polk, un forte sostenitore dell'annessione del Texas. Lo stesso Polk viene poi nominato alla Vicepresidenza, che molto meno ambiziosamente stava ambendo e che rappresenta un ottimo bilanciamento (Presidente Nordista anti-Texas e Vicepresidente Sudista pro-Texas). Van Buren si oppone all'annessione del Texas e é fortemente critico della schiavitù per cui perde rapidamente il sostegno del Sud. Da parte sua Clay si danneggia con una posizione ambigua sul tema texano, opponendosi all'annessione e suggerendo un'inevitabile fine della schiavitù americana, e con l'associazione con i Nativisti, che gli fanno perdere consensi tra le comunità multietniche e cattoliche del Nord. Capeggiati dal Senatore della South Carolina ed ex Vicepresidente John Caldwell Calhoun, i Sudisti formano un nuovo cartello politico che decide di appoggiare Smith, dopo che questi ha accresciuto il proprio potere in Illinois e Missouri: davanti alle violenze contro i Mormoni, Smith infatti decide di dispiegare la Legione di Nauvoo (città dove risiedevano all'epoca), un corpo paramilitare di circa 2 500 uomini che era il secondo corpo militare degli Stati Uniti, secondo solo all'US Army (che aveva all'epoca non più di novemila soldati, in pratica i Mormoni mettevano in campo milizie pari a un terzo dell'esercito statunitense), che in breve disperde con la forza i gruppi anti-mormoni e de facto assume progressivamente il controllo dell'Illinois e parzialmente del limitrofo Missouri. Come accadeva a Nauvoo, i giornali anti-mormoni sono chiusi e i politici anti-mormoni sono sorvegliati e impediti dal tenere comizi con la scusa che incitano all'odio contro i fedeli. Calhoun coglie la palla al balzo e risponde a una lettera di Smith offrendosi di sostenere il candidato mormone: le sue posizioni non necessariamente ostili allo schiavismo e a favore dell'annessione del Texas rappresentano i suoi principali punti di forza. In breve il Partito Riformista di Smith diventa un attore nazionale e guadagna consensi. Nel Sud molto vedono l'annessione del Texas come l'ultima spiaggia per evitare di essere messi in minoranza nell'Unione dai Nordisti, negli Stati di Frontiera i Mormoni sono una colonna importante e molti si sentono abbandonati dai candidati dei partiti tradizionali, visti da un lato come un "damerino di città tutto fiocchi e niente concretezza" (Van Buren aveva perso nel 1840 proprio per questi attacchi) e dall'altro come un "vecchio latifondista ubriacone e schiavista" (com'era descritto Clay non senza fondamento). Molta della gente più povera é analfabeta quindi ha difficoltà nell'informarsi e, tenendo conto che molti giornali anti-mormoni sono sistematicamente chiusi, é difficile trovare un contraddittorio. Anzi molti non sanno neanche che Smith é Mormone e neanche cosa siano i Mormoni (una confessione relativamente giovane nel 1844). Ovviamente anche il fatto che la confessione mormona preveda più mogli subisce una limitazione della diffusione, nonostante gli sforzi dei democratici e dei Whig per dipingere Smith e i suoi alleati come pervertiti lascivi schiavisti, anzi molti pensano che queste accuse così veementi siano solo fango da parte di avversari politici contro Smith. Le sue posizioni pro-annessione sono popolari, riesce ad avere una posizione sullo schiavismo senza far indignare metà del paese e si rivela un candidato carismatico (non riesci a creare una religione e una Chiesa con un nutrito gruppo di fedeli dal nulla se non lo sei). La popolarità cresce mentre Smith compie un tour in alcuni Stati di confine dove i Mormoni sono quasi sconosciuti ma la retorica anti-politicanti di Washington no. Nel Sud sono invece gli oratori schiavisti ad arringare le folle. In Missouri ed Illinois infine, gli unici due stati ad avere o aver avuto comunità mormone, cosa che aveva portato a una guerra non dichiarata tra i Mormoni perseguitati dal resto della popolazione, ha parlare é unicamente la milizia di Nauvoo, reprimendo gli oppositori, includendo non mormoni in vista della futura crociata contro il Messico e il Canada ed estendendo la sua influenza. In Missouri le autorità sono imponenti dopo il suicidio per depressione del Governatore Thomas Reynolds e l'ascesa del suo debole successore Meredith Marmaduke, un noto schiavista che ha appena rotto con la dirigenza democratica dopo che questa non lo ha ricandidato a novembre perché si era rifiutato di graziare alcuni abolizionisti colpevoli di aver aiutato alcuni schiavi fuggiaschi e che ha deciso di saltare sul carro di Calhoun. In Illinois il Governatore Thomas Ford é ostile ai Mormoni ma dispone solo di deboli mezzi, forze di polizia male armate, é accusato di essere di parte per via dei suoi atteggiamenti apologetici nei confronti delle ronde anti-mormoni e per di più caratterialmente è venato da momenti di indecisione e incapacità di agire rapidamente. Quando finalmente in autunno, dopo che le forze anti-mormoni sono state sbaragliate dalla Legione di Nauvoo, decide di chiedere aiuto al governo federale é troppo tardi: l'Acting President Mangum non ha i poteri esecutivi per ordinare una mobilitazione militare che dovrebbe comprendere tutto l'esercito vista la vastità delle forze di Smith (o potrebbe averli, ma la Costituzione non è chiara in materia, l'opinione corrente é contraria e nessuno vuole rischiare una forzatura del genere a ridosso delle elezioni) e ormai chiedere al Congresso di approvare una cosa del genere é fuori tempo massimo. Sconfessato e abbandonato, l'indeciso Ford rassegna allora le dimissioni, consegnando de facto l'amministrazione statale nelle mani di politicanti filo-mormoni. Alla fine l'1 novembre gli elettori vanno alle urne ma i risultati sono sorprendenti per tutti, persino per gli stessi elettori, borbottano le malelingue alludendo al controllo elettorale esercitato dai potenti schiavisti e dai miliziani mormoni: il candidato democratico Martin Van Buren conquista Maine, Massachusetts, Connecticut, New Hampshire, Vermont, New York, Delawere e Pennsylvania, ottenendo così 104 Grandi Elettori. Il Whig Henry Clay trionfa in Rhode Island, New Jersey, Maryland, Virginia, Kentucky, Ohio, Indiana e Michigan, per un totale di 88 Grandi Elettori. Ma Joseph Smith e il suo Partito Riformista conquistano North Carolina, South Carolina, Georgia, Alabama, Mississippi, Louisiana, Arkansas, Tennessee, Missouri e Illinois, per un bottino finale di 83 Grandi Elettori. Van Buren aveva vinto tutti gli Stati del Nord, a parte il Rhode Island, che, essendo i più popolosi, gli avevano garantito il maggior numero di Grandi Elettori, ma, attaccato dagli schiavisti e dai populisti mormoni, non era riuscito a sfondare altrove. Clay era riuscito a vincere tra i Grandi Laghi, laddove l'arretramento di Van Buren gli aveva consegnato la vittoria, e negli Stati dell'Upper South, l'Alto Sud degli Stati più moderati e meno conservatori rispetto al Deep South, il Profondo Sud schiavista. Questo, assieme agli Stati di Frontiera, aveva invece votato strettamente per Smith. Essendo la maggioranza dei Grandi Elettori necessaria a vincere la Presidenza fissata a 138, nessuno aveva vinto e l'elezione sarebbe spettata alla Camera dei Rappresentanti, scegliendo il Presidente tra i primi tre candidati più votati, e al Senato, che avrebbe votato il nuovo Vicepresidente tra i due candidati alla vicepresidenza più votati. Van Buren era fiducioso: in fondo era arrivato primo e alla Camera i democratici avevano la maggioranza. Ma la procedura costituzionale richiedeva che a votare non fossero i singoli deputati ma bensì le delegazioni: sulla carta (con 27 Stati, ne servono 14) i democratici potevano contare su 15 delegazioni, gli Whig su 8, i riformisti 0 mentre 2 erano divise pari pari tra democratici e Whig. Tuttavia si stava sottovalutando le pressioni che i deputati subivano rispetto ai rivolgimenti elettorali: al primo giro di votazioni ben 8 delegazioni votarono per Smith, grazie alle pressioni del Sud e degli Stati sotto influenza mormona, altrettante per Clay e 11 per Van Buren. Al Senato la sfida era tra il Whigh Theodore Frelynghusen del New Jersey e il democratico James Knox Polk del Tenneseee: tecnicamente gli Whig avevano una maggioranza di appena un seggio ma c'erano almeno un paio di senatori disposti ad unirsi a Calhoun e ai suoi accoliti, tutto a favore di Polk, un sudista pro-annessione del Texas. Tuttavia all'ultimo momento Calhoun incontrò Frelynghusen e gli offrì i voti per l'elezione se questi avesse fatto pressioni per superare lo stallo alla Camera in favore di Smith. Frelynghusen fu quindi eletto Vicepresidente con 30 voti a 22. Poco dopo il cambiamento di voto di una manciata di deputati nelle delegazioni più in bilico portò Smith alla vittoria con i 14 voti richiesti, seguito da Van Buren a 11 e Clay a 2. Una delle elezioni più folli di sempre si era dunque conclusa con l'elezione di un predicatore religioso indipendente sostenuto da democratici delusi ed eletto con un Whig come vice, il tutto sconfiggendo un ex Presidente e un già due volte candidato alla Presidenza. Era iniziata una nuova era...

"Ci mancavano solo i Mormoni e i loro dannatissimi Stati Uniti dei Santi degli Ultimi Giorni!"
[Robert Peel, Primo Ministro del Regno Unito, alla notizia dei primi attacchi americani al Canada]

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Diamo la parola ad Andrea Villa:

“Dred Scott, vi dichiaro libero!”

La proposta ucronica che voglio sottoporre alla vostra attenzione riguarda una delle sentenze più controversi (e famose) della storia Americana e, probabilmente, del Mondo: la sentenza del caso Dred Scott contro Sandford.

Dred Scott era uno schiavo nato in Virginia fra il 1795 e il 1800. Nel 1830 il suo padrone si trasferì nel Missouri, portandolo con sé. Nel 1832 fu comprato da un maggiore dell'Esercito americano, John Emerson, che si trovava di stanza nei pressi di St. Louis. Nei dodici anni successivi, Emerson tenne con sé Scott, durante il suo servizio a Fort Armstrong, in Illinois e poi a Fort Snelling, nei territori del Wisconsin (oggi Minnesota). L'Illinois era uno stato non schiavista, in base alla Ordinanza del nordovest del 1787 e all'atto della sua ammissione agli Stati Uniti d'America, nel 1819 aveva proibito lo schiavismo nella propria costituzione. Il Governo federale, inoltre, aveva proibito la schiavitù nei Territori del Wisconsin con il Compromesso del Missouri nel 1820 e riconfermato questo divieto nel 1836 con la sua legge di recepimento. Oltre a ciò, durante il periodo passato a Fort Snelling, Emerson aveva permesso a Scott di sposarsi, mentre abitualmente agli schiavi non era consentito, in base ai principi affermatisi in common law, di essere parte di un contratto (quale è considerato essere il matrimonio in diritto statunitense).

Nel 1837 l'esercito ordinò a Emerson di trasferirsi al posto militare di Jefferson Barracks, a sud di St. Louis, Missouri. Emerson lasciò Scott e sua moglie a Fort Snelling. Alla fine dell'anno l'esercito riassegnò Emerson a Fort Jessup, Louisiana. Lì Emerson sposò Eliza Irene Sanford, nel febbraio del 1838. Emerson inviò Scott e la moglie in Louisiana perché riprendessero a servirlo. Durante il viaggio verso Louisiana, nacque la figlia di Scott, Eliza, su di un battello a vapore sul fiume Mississippi tra il territorio di Iowa e Illinois. Verso la fine del 1838, l'esercito inviò nuovamente Emerson a Fort Snelling. Nel 1840 la moglie di Emerson con Scott e la piccola tornarono a St. Louis, mentre Emerson combatteva nelle Guerre Seminole. Nel 1842 Emerson lasciò l'esercito e morì in Iowa nel 1843. Scott, assieme a tutto il patrimonio del marito, fu ereditato dalla vedova di Emerson, Eliza, la quale continuò a far lavorare Scott per terzi percependone i compensi. A quel punto Scott tentò di acquistare la sua libertà, ma la signora Emerson rifiutò.

Dopo numerosi tentativi di acquistare la libertà per sé e la propria famiglia, Scott, con l’aiuto di alcuni legali abolizionisti, decise di agire in giudizio contro la Emerson per ottenere la sua liberazione. Le sue domande erano basate su alcuni precedenti come i casi Somerset v. Stewart, Winny v. Whitesides e Rachel v. Walker, sostenendo che la sua prolungata presenza e residenza in territori non schiavisti comportasse la sua emancipazione. La prima causa, intentata nel 1847, fu rigettata in quanto Scott non aveva provato che lui fosse in effetti uno schiavo appartenente a Eliza Emerson. Una seconda, intentata verso la fine dello stesso anno (ma che per un’epidemia di colera non vide processo fino al 1850), vide Scott inizialmente dichiarato libero, ma quando la Emerson fece ricorso alla corte Suprema del Missouri, la corte riformò la decisione della giuria, stabilendo che Scott era ancora legalmente uno schiavo e che per ottenere la libertà egli avrebbe dovuto agire in giudizio quando ancora abitava in uno stato non schiavista.

Il terzo tentativo avvenne nel 1853. A questo punto, il convenuto era divenuto John F. A. Sanford, fratello della Emerson ed amministratore del suo patrimonio. Dato che Sanford risiedeva nello stato di New York, questo rendeva possibile agire davanti ad una corte federale, sulla base del principio della "diversity jurisdiction" previsto nell'articolo 3, sezione seconda della Costituzione statunitense.

Nel processo celebratosi nel 1854 il Giudice, Robert William Wells, diede istruzioni alla giuria perché il caso fosse deciso in base alla legge del Missouri. E dato che la Corte Suprema del Missouri si era già pronunciata stabilendo che Scott restasse schiavo in precedenza, la giuria decise a favore di Sanford. A questo punto, Scott appellò davanti alla Corte Suprema federale.

Il caso fu discusso in pubblica udienza nei giorni dall'11 al 14 febbraio 1856 e poi nuovamente dal 15 al 18 dicembre 1856 e fu poi decisa con sentenza il 6 marzo 1857, appena due giorni dopo l'inizio della presidenza di James Buchanan. La corte, con un voto di 7 a 2, stabilì che Dred Scott e qualsiasi afroamericano non avesse o meritasse diritti come cittadini, e legalizzò la schiavitù in tutti i territori che dovevano ancora diventare stati. La decisione della corte fu appoggiata e approvata dal neo-presidente Buchanan, prima che questa fosse resa pubblica, dopo che il Presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti Roger Brooke Taney lo aveva informato di quale sarebbe stato il verdetto. Peggio ancora, da documenti ritrovati successivamente alla Guerra Civile, è emerso che, nel processo, la sentenza doveva inizialmente finire con un 5 a 4, che sarebbe risultato in una sentenza che avrebbe semplicemente negato il diritto degli schiavi di diventare automaticamente liberi se fossero entrati in territori dove la schiavitù non era legale. Ma Buchanan (che come abbiamo detto, era già stato informato) fece pressioni su due giudici (John Catron e Robert Grier) affinché appoggiassero la sentenza di Taney, dipingendogli la scelta come l'unica possibilità per chiudere una volta per tutte, con la grande autorità della Corte Suprema, la grande questione schiavista, evitando spargimenti di sangue e mostrando loro, nordisti d'accordo con la mozione sudista, un giudizio al di là delle separazioni geografiche.

E il resto è Storia...

Ma… poniamo che Taney non avverta Buchanan, o se lo avverte lo stesso, che Buchanan sia meno restio a impegnarsi (non ci vuole molto: quando la Guerra Civile fu imminente Buchanan rifiutò perfino di spostare preziosi depositi di armi e munizioni dal Sud che si stava ribellando, permettendo ai ribelli di impadronirsene). Il risultato finale è che Catron e Grier si schierano con Curtis e McLean (i giudici dissenzienti) e così il voto finale è meno unanime. La sentenza di conseguenza è meno pro-schiavista e filo-sudista, limitandosi a negare che uno schiavo, se entri e trascorra del tempo in uno stato libero, dove la schiavitù non esiste, diventi automaticamente libero. Una sentenza comunque razzista, ma che non dice che gli afroamericani sono privi di diritti o che la schiavitù sia legale in tutti i futuri stati.

Quali possibili conseguenze, a breve termine e a lungo termine?

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E ora, l'intervento di Homer circa una differente europeizzazione del continente americano e, già che ci siamo, anche degli altri:

POD: L’incremento demografico Europeo è tale da dirigere consistenti flussi migratori anche verso l’Africa e l’Asia Coloniale dell’Ottocento. Scoraggiata invece l’immigrazione verso il Nordamerica.
Premetto che questa è un’ucronia che sembra di “White Pride” ma nasce da un’analisi critica che presuppone una saturazione di popolazione europea e un lieve calo della crescita esponenziale degli altri gruppi etnici.

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NORDAMERICA: POSSIBILI RICONFIGURAZIONI

- Alternativa 1: Possibile riconquista britannica nel 1812 nella seconda guerra tra Britannici e Americani. Unione delle Tredici colonie con il Canada. Sopravvivenza della Louisiana e di un Grande Messico.

- Alternativa 2: Inferiore densità abitativa USA, minor forze economica e regime di piantagione nel sud e di media proprietà tra Midwest e Nordest. Conseguente non scoppio della Guerra Civile. Ragionevole un Grande Messico anche in questo scenario. Louisiana e Midwest annesse in modo analogo a quello della nostra Linea Temporale. Il Canada è una superpotenza con 100 milioni d’abitanti, il Quebec è una potenza locale rafforzata da una buona immigrazione francofona.

- Alaska: russa e parte di una eventuale URSS.

- Sicura sopravvivenza di Indigeni Pellirossa magari con vere e proprie nazioni come i Navajo o i Lakota.

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SUDAMERICA: POSSIBILI RICONFIGURAZIONI

- In Brasile l’elemento nero e indio è molto più forte, visto che l’immigrazione italiana e tedesca sono pressoché nulle.

- In Argentina sopravvive l’elemento Indio in varie forme (Mapuche…). L’immigrazione italiana è forte solo qui e non in Brasile. Probabile imposizione del Lunfardo (misto di spagnolo e italiano proprio del Rioplatense) come lingua nazionale.

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OCEANIA: POSSIBILI RICONFIGURAZIONI

- L’Australia ha una densità abitativa 13 ab/kmq invece della nostra di circa 3 ab/kmq e quindi ospita circa 100 milioni di persone in gran parte di discendenza Europea (WASP, Tedeschi, Irlandesi, Italiani, Russi) con consistenti minoranze Cinesi derivate da una fortissima immigrazione tra Ottocento e Novecento.

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AFRICA: POSSIBILI RICONFIGURAZIONI

- Marocco: Colonia francese e spagnola, insediamento nel Nord tra Tangeri e Melilla di alcune decine di migliaia di Spagnoli. Al Sud francesi con minime colonizzazioni. Indipendenza sotto il sultano dell’Area Francese. La Spagna concede l’autonomia alla regione solo con la caduta del regime Franchista. Tensioni tra ex-coloni e locali.

- Algeria: La minoranza francese dei Pied Noir rasenta ancora il 20% della popolazione del paese (7000000 di persone) e prosegue un regime di pesantissimo apartheid con conseguenti ripercussioni di instabilità e violenza.

- Tunisia: La consistente minoranza bianca del 23% della popolazione composta da Francesi e Italiani detiene ancora il controllo del potere politico ma vi sono tiepide aperture alla maggioranza tunisina. Consistente intaccamento dell’Islam e radicamento del Cattolicesimo nelle città costiere (29% di Cattolici +4% di Protestanti)

- Libia: È stata parte integrante dell’Italia fino al 1962, quando la componente italiana del 46% ha spinto per l’indipendenza. E’ citata come grande esempio di integrazione tra locali e europei. È divenuto un paese a maggioranza cattolica. Lingue ufficiali Italiano e Arabo.

- Africa Orientale: L’immigrazione italiana è stata talmente consistente da portare l’Eritrea ad essere a incredibile maggioranza italiana (63%) e ad essere un paese europeo di fatto (come la Libia e il Sudafrica) in Africa. La Somalia ha assorbito popolazione italiana per un 7% consistente e vi sono considerevoli tensioni etniche. L’Etiopia ha tutt’oggi un buon 11% di Italiani ben integrati dopo aver ceduto in cinquant’anni le redini del potere agli Amhara e ai Tigrini. Il Cristianesimo Copto si è riunito al Cattolicesimo Romano.

- Resto dell’Africa: Il Sudafrica è un paese essenzialmente Bianco e parlante Afrikaans (grazie a una notevole migrazione Tedesca vi è stata anche l’assimilazione della Namibia). Le due Rhodesia sono fortemente connotate dalla presenza di almeno un 30% di popolazione di Farmers Anglofoni. Il Mozambico ospita ancora mezzo milione di portoghesi mentre Kenya e Tanzania hanno una popolazione bianca vicino al 5% del totale. I Francesi del Senegal superano le trecentomila unità e in generale vi sono comunità francesi di qualche decina di migliaia di persone in quasi tutti i paesi ex-colonie francesi.

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ASIA: POSSIBILI RICONFIGURAZIONI

- India: Le minoranza Anglofona e Bianca arriva a superare i 10 milioni d’abitanti e si è integrata definitivamente tra il miliardo e rotti di indiani ed è in via di progressiva assimilazione.

- Hong Kong/Singapore/Macao: Immigrazione bianca consistente e per nulla trascurabile. I tre paesi sono indipendenti sotto questa elite bianca.

- Indocina Francese: Notevole stanziamento di coloni e loro successivo rimpatrio dopo la guerra del Vietnam tra Australia e Vietnam del Nord. Questi Pied Noir d’oriente tornano in Francia in minima parte, una gran parte di loro (stimata attorno al milione e mezzo di persone) migra in Australia dove continua a reclamare la propria terra.

- Asia Centrale: La russificazione è notevole e si può dire che parlare di Kazakhstan e Uzbekistan è inutile.

- Medio Oriente: Libano e Palestina pesantemente colonizzati, il primo da Francesi e Italiani, il secondo da coloni Sefarditi e Ashkenaziti.

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CORRENTI DÌ MIGRAZIONE
(in percentuale le destinazioni)

INGLESI/SCOZZESI: Australia 35%, Canada 30%, USA 15%, Africa (Rhodesia e Kenya) 10%, Asia 5%
TEDESCHI: Australia 25%, Sud Africa 25%, Canada 25%, USA 20%, Africa (Camerun,Togo) 5%
IRLANDESI: Australia 40%, Canada 20%, Rhodesia 20%,USA 15%, Kenya 5%
FRANCESI: Nordafrica 60%, Quebec 20%, , Africa (Ex Colonie Francesi) 10%, Libano 5%, Asia 5%
ITALIANI: Argentina 45%, Africa Orientale 25%, Nordafrica e Libano 15%, Australia 10%, Canada 5%
PORTOGHESI: Brasile 70%, Africa (Mozambico e Altre) 25%, Macao 5%
SPAGNOLI: Messico 60%, America Meridionale 20%, Argentina 15%, Africa (Varie colonie) 5%
SCANDINAVI: USA 40%, Canada 40%, Australia 20%
RUSSI: Asia Centrale 80%, Alaska 10%, Australia 10%
EUROPEI ORIENTALI (Polacchi,Ucraini,Jugoslavi…): Australia 50%,Canada 35%, USA 15%

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APPENDICE SPORTIVA:

Claudio Gentile ad esempio non giocherà per l’Italia ma per la Libia ai Mondiali del 1982…
Il Rugby prenderà piede in Australia USA, Canada, Sud Africa, Kenya, Rhodesia e sostituirà il Calcio come sport mondiale di riferimento, che sarà appannaggio di nazioni come Italia, Spagna, Francia e Russia oltre che di paesi coloniali come Argentina, Brasile, Senegal e Libia. Il Football Australiano godrà della popolarità analoga a quella del Football Americano che non nascerà. La Pallacanestro e la Pallavolo con tutta probabilità saranno inventate in Canada.

Homer

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Generalissimus ha aggiunto:

Vi presento questo "Political" compass della Guerra di Secessione Americana:

Vittoria cruenta del nord:
- Sherman non ferma i roghi.
- Abraham Lincoln viene esplicitamente influenzato da Marx.
- Il primo Klan crea una seconda Confederazione.
- Gli immigrati dell'esercito unionista balcanizzano il sud.

Vittoria pacifica del sud:
- Successo del programma di rimpatrio in Africa della American Colonization Society.
- Successo della ricostruzione.
- Tutto uguale alla HL, ma la Confederazione si forma nel Territorio del Nord-ovest.
- Secessione dei neri come risarcimento.

Vittoria cruenta del sud:
- Lotta eterna contro terrorismo abolizionista e guerriglia degli ex schiavi.
- Guerra per procura Francia contro Inghilterra.
- Impero schiavistico distopico del Cavalieri del Cerchio d'Oro.
- Neri del sud emancipati, traditori del nord schiavizzati.

Vittoria pacifica del sud:
- Alleanza Regno Celeste di Taiping-Stati Confederati d'America.
- Compromesso alla "Divided we Stand".
- "La schiavitù è la miglior forma di Socialismo."
- Il secondo presidente Confederato Lee "abolisce" la schiavitù.

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Aggiungiamo il contributo di Dario Carcano:

La cotton gin in ritardo

Nella storia americana, in particolare nella storia degli antefatti che hanno portato allo scoppio della guerra civile, un evento molto spesso citato è l'invenzione nel 1793 della cotton gin, la sgranatrice per il cotone inventata da Eli Whitney (1765-1825).
Questa invenzione cambiò radicalmente l'economia americana: come viene spiegato in questo video di Knowing Better, prima dell'invenzione della cotton gin la coltura più redditizia negli stati schiavisti degli USA era il tabacco, in quanto lo zucchero e il caffè non crescono molto bene nel sud degli Stati Uniti, e il cotone - senza la cotton gin - richiedeva una quantità enorme di forza lavoro, e perciò era poco produttivo.

L'invenzione di Whitney cambiò tutto questo, perché moltiplicò la produttività delle piantagioni di cotone proprio nel periodo in cui in Inghilterra iniziava la rivoluzione industriale, e quindi gli stabilimenti tessili di Manchester, Liverpool e Leeds divoravano ogni giorno enormi quantità di cotone. Fino agli anni '20 dell'800 la schiavitù era poco redditizia, e negli Stati Uniti si parlava di abolirla; la diffusione della cotton gin e l'aumento della domanda di cotone rivitalizzarono la schiavitù, rendendo le monocolure di cotone coltivate dagli schiavi estremamente redditizie.

So che è molto difficile fare PoD del genere restando nel realismo, perché è sempre vera la frase che 'quando una cosa diventa necessaria, qualcuno la inventa', però immaginiamo per un attimo che la cotton gin venga inventata con cinquant'anni di ritardo: nel 1843 anziché nel 1793.
In questo periodo di tempo, gli USA riusciranno ad arrivare alla fine della schiavitù per vie legali? Oppure ci sarà comunque la radicalizzazione dello scontro schiavisti-abolizionisti che portò alla Guerra civile?

P.S. È interessante notare come, in questa storia, ci sia un'altra scadenza da tenere bene a mente: l'infestazione del punteruolo del cotone, coleottero giunto negli Stati Uniti dal Messico negli ultimi anni del XIX secolo, che nel corso del XX secolo devastò le monocolture di cotone del Sud degli Stati Uniti.
Non so se nei lavori ucronici che trattano della sopravvivenza della Confederazione si dia la dovuta importanza al punteruolo del cotone, perché quest'infestazione, devastante per i raccolti di cotone che tenevano in piedi il Sud, avrebbe seriamente potuto mettere in ginocchio la Confederazione.

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Eccovi ora altre ucronie tradotte per noi da Generalissimus:

Perché gli Stati Uniti quasi annetterono tutto il Messico

Il ruolo degli Stati Uniti nel continente nordamericano è tale che apparentemente è arrivato a definire le vaste caratteristiche di questa terra attraverso le leve della sua influenza politica, della forza militare e della ricchezza economica, al punto che coloro che si trovano al di fuori dell’America non esitano a identificare il Canada e perfino l’America centrale come delle estensioni non ufficiali degli Stati Uniti, o perlomeno come nazioni che dipendono pesantemente da essi per la sicurezza e il commercio, sicurezza che ha permesso al Canada di ridurre le spese per la difesa a meno del 2% del suo PIL e a meno dell’1% del PIL per quanto riguarda il Messico.
Intanto, il commercio con gli Stati Uniti costituisce dal 60 all’80% delle importazioni ed esportazioni di Canada e Messico.
Non sorprende che col loro potere incontrastato in questo angolo del mondo e con le sue aspirazioni storicamente espansioniste, gli Stati Uniti abbiano tentato tramite conquiste e compromessi di acquisire territori strategicamente preziosi dai suoi vicini o di unirsi interamente a loro.
La Guerra Anglo-Americana vide gli Stati Uniti fare un tentativo di annettere il Canada inglese, e anche se gli sforzi a nord videro poco successo, nel sud l’autorità sulla Florida spagnola fu asserita nelle seguenti Guerre Seminole, e la Louisiana recentemente acquistata venne messa al sicuro dall’Inghilterra, che sperava di annettere quel prezioso territorio che circondava il Mississippi per scopi commerciali.
Solo alcuni decenni dopo, nel 1846, gli Stati Uniti si ritrovarono in guerra col Messico per l’annessione del Texas.
La Repubblica del Texas, assieme alle repubbliche del Rio Grande e dello Yucatán, si era separata da un Messico sempre più centralizzato per preservare la sua sovranità locale e gli ideali repubblicani.
Il Texas, assieme allo Yucatán, riuscì a respingere una riconquista e una proposta annessione delle sue terre negli Stati Uniti.
L’offerta texana fu accettata per via della già presente popolazione a maggioranza Anglo-Americana, che il Messico aveva invitato dopo una liberalizzazione della sua politica sull’immigrazione, sperando che più abitanti avrebbero scoraggiato gli attacchi dei nativi americani agli insediamenti messicani in Texas.
La Yucatán Bill invece, dopo aver ricevuto il sostegno della Camera dei Rappresentanti, venne respinta dal Senato, che riconobbe che gli attuali disordini civili in Yucatán tra la popolazione bianca e di razza mista e i nativi erano un grave problema a sé stante nel quale all’epoca non valeva la pena investire.
Le conseguenze della Guerra Messico-Stati Uniti non videro solo l’introduzione del Texas nell’Unione, ma anche di molti stati che alla fine sarebbero diventati il sudovest degli USA.
Alcuni decenni dopo gli Stati Uniti sarebbero andati in guerra con la Spagna per il dominio sui rimanenti Caraibi spagnoli, le Filippine e Guam, portando gli USA approssimativamente alla loro attuale espansione territoriale.
Questi conflitti, assieme alle guerre contro i nativi americani e la Guerra di Secessione Americana rappresentano gli unici principali tentativi degli USA di fare conquiste militari.
Sono avvenuti anche altri interventi esteri, anche se ebbero scopi al di fuori dell’integrare nuovi territori negli Stati Uniti.
Ulteriori acquisizioni statunitensi sono state fatte anche per mezzo di acquisti, compromessi e pressioni coercitive politiche e militari, ma esistono anche alcune avventure indipendenti e operazioni proposte che cercarono di portare un’ampia varietà di territori sotto il controllo statunitense, ma non si avverarono mai o fallirono a causa della mancanza di sostegno.
Le più popolari fra queste sono forse le campagne di filibustieraggio del medico, avvocato e avventuriero William Walker, che per breve tempo creò e guidò repubbliche nel Messico nordoccidentale e in Nicaragua con l’intendo di preparare queste terre all’unione con gli Stati Uniti.
Queste azioni erano tecnicamente illegali, dato che violavano il Neutrality Act statunitense dell’epoca, ma questo non impedì a Walker di ricevere sostegno diretto dal governo degli Stati Uniti.
Il favore riguardo all’espansione dei domini statunitensi gli permise di evitare gravi punizioni dopo la sua fallita spedizione in Messico, e qualche anno dopo Walker venne chiamato dalla fazione Liberale della guerra civile allora in corso in Nicaragua perché aiutasse a cambiare il corso del conflitto.
Ufficialmente messo sotto contratto dal governo Liberale, Walker procedette a sconfiggere l’esercito avversario e di fatto assunse il controllo del paese.
Il governo di Walker in Nicaragua riuscì ad ottenere il riconoscimento degli Stati Uniti, ma una serie di pessime alleanze e conflitto sconsiderati rivoltarono presto l’intera America centrale contro il governo di Walker.
Questa alleanza centroamericana ricevette il sostegno delle compagnie estere all’interno del Nicaragua, che vedevano Walker come una minaccia per i loro affari, e alla fine egli venne cacciato.
A parte i singoli filibustieri, alcune annessioni proposte da membri del governo statunitense non vennero semplicemente mai approvate.
Come già detto, la Repubblica dello Yucatán arrivò molto vicino all’essere integrata negli Stati Uniti, ma ciò quasi scompare a confronto di quello che avvenne dopo la Guerra Messico-Stati Uniti, dove venne stilato un piano per annettere non solo qualche stato messicano, bensì l’intero Messico.
Alla fine della Guerra Messico-Stati Uniti gli USA avevano occupato non solo i principali insediamenti del nord, ma avevano anche conquistato la capitale e si erano assicurati importanti porzioni delle regioni centrali, assumendo una posizione negoziale forte dopo la guerra,
L’occupazione statunitense incontrò un’importante e brutale resistenza da parte di guerriglieri il cui orrendo trattamento degli Statunitensi catturati e la dissacrazione dei resti dei soldati portò il comandante dell’occupazione, Winfield Scott, ad infliggere condizioni ugualmente brutali alla popolazione messicana, che a sua volta smise di sostenere la resistenza, le cui azioni adesso venivano viste come un motivo per una più forte aggressione statunitense.
Durante quest’epoca gli Stati Uniti stavano ancora considerando quali dovessero essere di preciso i termini della pace, erano entrati nel conflitto in difesa del desiderio del Texas di unirsi agli USA, e, a seconda dell’esito della guerra, speravano anche di dare il via a quella che sarebbe stata la ricolonizzazione della costa occidentale, ma ora c’era l’opportunità di prendersi molto di più, e c’erano certamente partiti che consideravano vantaggiosa l’annessione di tutto il Messico.
Per molti Democratici e politici del sud l’annessione del Messico volveva dire da 5 a 35 stati schiavisti in più, sbilanciando così di molto il potere politico a favore delle politiche Democratiche e agricole del sud.
Il clima più caldo del Messico avrebbe anche permesso all’agricoltura del sud di diversificare la sua produzione introducendo colture altamente richieste come la canna da zucchero, le fave di caffè, le banane e altri frutti tropicali, rendendo nel complesso gli Stati Uniti più ricchi.
Strategicamente c’era molto da guadagnare anche rendendo sicura tutta la Costa del Golfo, trasformandola essenzialmente in un cantiere navale esclusivamente statunitense dal quale proiettare ulteriore influenza nei Caraibi, per non parlare dell’accesso terrestre diretto verso il resto dell’America centrale, specialmente verso territori come il Nicaragua e Panama, entrambi i quali avevano il potenziale per la creazione di un canale che poteva permettere il facile transito di navi tra la costa orientale e quella occidentale.
Inoltre si discusse del fatto che il Messico e l’America centrale, data la loro instabilità all’epoca, avrebbero beneficiato di molto della supervisione diretta degli Stati Uniti, e a loro volta gli USA avrebbero beneficiato dal non avere un vicino instabile, ma esisteva anche una forte opposizione al Movimento Tutto il Messico.
Per esempio si era ben compreso che questa non sarebbe stata una semplice questione di colonizzare terre sottopopolate, il Messico aveva già una popolazione abbastanza grande che di conseguenza si sarebbe aspettata la rappresentazione e i diritti che avevano gli altri stati, e anche se questi fossero stati concessi, ci si aspettava che la popolazione messicana resistesse ai tentativi di colonizzazione statunitensi per americanizzare la regione.
Inoltre si temeva che le divisioni e la corruzione che piagavano il Messico si sarebbero solo diffuse negli Stati Uniti se ai suoi cittadini fossero stati dati il potere politico e la libertà di movimento nel paese, perciò si decise che ogni territorio più densamente popolato del Messico che fosse stato annesso non sarebbe stato considerato uno stato con uguali diritti degli altri, ma un territorio con limitazioni politiche.
C’erano anche molte resistenze nell’accettare una popolazione che era in gran parte Cattolica e di discendenza mista o indigena.
L’importante statista John C. Calhoun, che vi ricordo era un politico del sud filo-schiavista, rifiutò apertamente questa opportunità di creare diversi altri stati schiavisti, in base al fatto che l’incompatibilità demografica era una grave minaccia per l’unità statunitense.
Alla fine l’annessione del Messico si dimostrò una mossa scomoda e senza precedenti da fare per gli Stati Uniti, senza neanche parlare della forte resistenza dei politici antischiavisti che si rifiutavano di concedere qualsiasi potere aggiuntivo al sud, e così la proposta per annettere tutto il Messico fu cestinata in favore dell’annessione solo dei territori messicani scarsamente popolati del nordovest.
Ma questo non sarà l’ultimo tentativo del sud di espandere i suoi domini ulteriormente a sud: avanti veloce di alcuni anni, la pratica della schiavitù è stata abolita in gran parte dell’occidente.
Al di fuori dell’Africa e dell’Asia le sole sacche di schiavitù nel mondo sono parti degli Stati Uniti, i Caraibi e il Sudamerica.
I proprietari di schiavi avvertono che il loro tempo sta finendo, e con esso molta della loro ricchezza e il loro stile di vita agricolo verranno spazzati via.
È considerando questo che alcuni degli stati del sud e i rimanenti stati schiavisti d’America avrebbero dovuto unirsi in una forma o nell’altra per preservare il loro sistema in declino e ostracizzato.
Questa nuova unione doveva essere nota come il Cerchio d’Oro, e in origine includeva gli Stati Uniti settentrionali, perché si presumeva che sarebbero state fatte partire ulteriori guerre in America centrale e nei Caraibi per bilanciare quella che si percepiva come l’inevitabile espansione degli USA nel Canada occidentale.
Queste conquiste, comunque, non avvennero mai, gli Stati Uniti risolsero molte delle loro dispute territoriali col Canada inglese, e anche se le relazioni tra i due rimasero tese, negli anni seguenti aumentarono le missioni diplomatiche mirate alla riconciliazione.
Col nord apparentemente soddisfatto dei suoi possedimenti e le leggi contro la schiavitù che aumentavano di anno in anno, il sogno del Cerchio d’Oro evolvette nella creazione di un nuovo paese.
Le posizioni del nord e del sud sulla schiavitù, l’espansione, la centralizzazione e l’economia, solo per citarne alcune, si scontrarono al punto che la cooperazione tramite compromessi non sembrava più fattibile.
L’unica soluzione di conseguenza era la secessione, la creazione di due nuovi governi liberi di muoversi in proprie direzioni indipendenti senza essere ostacolati dall’altro.
I principali propositori dell’annessione del Messico erano noti come Cavalieri del Cerchio d’Oro, che sebbene fortemente concentrati sul sud avevano il loro quartier generale in Ohio.
Questo ordine aveva molte connessioni con la presidenza precedente alla Guerra di Secessione Americana di James Buchanan, il suo vicepresidente ne era membro assieme ai suoi segretari alla guerra e al tesoro.
L’ordine continuò a operare in silenzio e dietro le quinte della Guerra di Secessione Americana, sostenendo la secessione del sud in ogni modo fino alla sua dissoluzione finale prima del termine della guerra.
Con esso i principali piani statunitensi per invadere e conquistare i vicini meridionali divennero una cosa del passato, ma se questo cambiasse? E se in una TL alternativa gli Stati Uniti si fossero annessi tutto il Messico? Potremmo proporre una TL in cui nonostante la tremenda resistenza alla proposta per annettere tutto il Messico i Democratici a favore di essa riescano a far avanzare il movimento.
I Democratici, fin dalla presidenza di Jackson, avevano dominato la politica statunitense e in generale le cose rimasero così fino all’ascesa dei Repubblicani, che rimpiazzarono i meno popolari e anti-espansionisti Whig, che vinsero solo due elezioni su otto contro i Democratici.
I Whig comunque ottennero vittorie significative nelle elezioni di metà mandato del 1846, che avrebbero potuto influire sulla decisione in una maniera o nell’altra.
Potremmo suggerire che se queste fossero andate in modo diverso la proposta per annettere tutto il Messico potrebbe andare avanti, ma anche così questo potrebbe non essere il caso.
Ricordate che in precedenza abbiamo citato la Yucatán Bill, e di come venne approvata alla Camera dei Rappresentanti ma bocciata dal Senato, beh, ne viene fuori che la Camera dei Rappresentanti era stata vinta dai Whig e i Democratici avevano mantenuto il Senato, e questo mette i bastoni fra le ruote alla probabilità che una maggiore rappresentanza di Democratici possa fare una grande differenza nell’ottenimento dei territori messicani.
Tenendo questo in mente potrebbe essere sicuro dire che la proposta era chiaramente impopolare e improbabile, perciò, solo per amore dello scenario, presumeremo che l’interesse nella proposta sia semplicemente più diffuso nel Partito Democratico e fra la popolazione in generale.
Un’annessione del Messico in seguito alla Guerra Messico-Stati Uniti avrebbe visto, come già detto, l’integrazione degli stati messicani negli USA come territori non incorporati dove la Costituzione avrebbe avuto efficacia limitata.
Il modello seguito probabilmente sarà quello proposto dall’ex Presidente della Repubblica del Texas Sam Houston, secondo il quale le terre più popolate del Messico sarebbero state trattate come protettorati fino a quando non si fossero adeguatamente americanizzate tramite una popolazione abbastanza grande di coloni statunitensi.
A quel punto sarebbero stati creati degli stati veri e propri e integrati nell’Unione, ma con certe restrizioni imposte ai cittadini messicani, che certamente vedranno limitato in perpetuo il loro potere politico, anche se alla fine gli verranno garantiti diritti e libertà alla pari dei cittadini senza diritto di voto.
L’occupazione militare già in corso vedrebbe una campagna crescente contro le attività di guerriglia lungo la costa est, che si concentrerà nello stato di Veracruz e poi si sposterà all’interno verso il Puebla e l’Hidalgo fino alla regione di Città del Messico.
Qualcuno potrebbe affermare che un’occupazione simile si dimostrerà disastrosa paragonandola a un conflitto in stile Vietnam, considerato anche che il territorio costiero occupato sarà più o meno delle dimensioni del Vietnam del Sud, che il clima e l’ambiente saranno piuttosto ostili e che i guerriglieri non saranno meno brutali, ma diversamente da quell’esempio il Messico non avrà vicini influenti a rinforzarlo come la Cina riuscì a fare col Vietnam.
La vicinanza sarà un fattore importante anche per gli Stati Uniti, dato che non sarà necessario trasportare risorse su distanze molto grandi, rimanendo ben all’interno della loro attuale sfera d’interesse militare, ovvero la regione del Golfo del Messico e il sudovest.
Dovremmo anche riflettere non solo su questo popolarissimo esempio di fallita occupazione statunitense in una parte del mondo diversissima, ma invece sugli interventi e occupazioni in America centrale e nei Caraibi che avvennero nella nostra TL durante quelle che divennero note come Guerre della Banana, dei conflitti motivati in gran parte non dal desiderio di colonizzare quanto dallo stabilizzare questi paesi attraverso pressioni militari, politiche e finanziarie.
In superficie questo potrà comunque sembrare estremo, ma in contrasto con degli attivi sforzi coloniali le tattiche utilizzate furono molto più contenute e si dimostrarono ripetutamente di successo fino a quando non furono finalmente abbandonate in favore di una politica di buon vicinato.
In termini di capacità gli Stati Uniti probabilmente avranno assolutamente i mezzi per soggiogare efficacemente e colonizzare il Messico nel corso di molti anni, forse l’unica pecca in questa impresa sarà la questione di se il pubblico e il governo statunitense vorranno sostenere e supportare una simile campagna.
Come già discusso, l’annessione non sarà tremendamente popolare, ma le opportunità che si sono rese disponibili attireranno diversi investitori e coloni sulle regioni costiere e genereranno ricavi immediati per il paese, cosa che potrebbe convincere il pubblico ad andare avanti, dato che questa è solo un’altra fase del Destino Manifesto.
Dato che per prendere il via questo scenario dipende da un’annessione che è una prospettiva molto più attraente, presumeremo semplicemente che in questa TL alternativa l’interesse nella colonizzazione rimanga alto anche nonostante la sua difficoltà.
Se Zachary Taylor diventasse comunque presidente dopo Polk, probabilmente farà sforzi per limitare la creazione di nuovi stati schiavisti dai territori messicani appena acquisiti, un po’ come fece nel nostro mondo, anche se ci si può aspettare che vengano annullati dopo la sua morte prematura e la successione del più filo-sudista Millard Fillmore.
Lo Yucatán, che all’epoca era ancora un’entità separata dal Messico e stava subendo propri disordini interni, potrebbe finalmente vedersi concedere sostegno dagli Stati Uniti, che ormai avranno investito pesantemente nella regione, o, in alternativa, lo Yucatán potrebbe vedere un eventuale intervento del Regno Unito, che deteneva il controllo sul vicino Belize, od Honduras Britannico.
Quest’espansione americana senza dubbio segnalerà alla Gran Bretagna l’inizio di interventi di massa statunitensi in America centrale, e provocherà un rafforzamento dei territori attualmente posseduti in Belize e nella Costa dei Mosquito del Nicaragua, così come dei territori circostanti.
Nella nostra TL scoppiò quasi una guerra tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra per i territori nicaraguensi contestati che avrebbero potuto essere utilizzati per la costruzione di un canale, ma questa situazione alla fine venne risolta con un accordo per preservare la neutralità di questi paesi centroamericani e assicurare in futuro il mutuo accesso e utilizzo di un simile canale.
Nonostante questo accordo il Regno Unito mantenne la sua presenza nella regione e tentò solo ulteriori annessioni, sebbene minori.
Questa e le altre dispute sull’estensione dell’autorità inglese in America centrale avrebbero portato ad alcuni scontri che quasi diedero il via a conflitti più grandi, ma non si manifestarono mai a causa di una mancanza di importanti investimenti di entrambe le parti.
Con gli Stati Uniti adesso più pesantemente coinvolti in America centrale e la Gran Bretagna che riconoscerà la minaccia che l’America pone per i suoi possedimenti, una risoluzione pacifica adesso è improbabile, e ci si può aspettare che scoppi una guerra per il dominio sull’America centrale a metà o alla fine degli anni ’50 dell’800.
Presumendo che a questo punto siano nati nuovi stati nei territori costieri della regione dell’ex Repubblica del Rio Grande, nel Veracruz e nel Tabasco, la politica statunitense rimarrà ben all’interno del dominio Democratico fino a quando non arriveranno le elezioni del 1860.
Queste furono le elezioni in cui Lincoln vinse la presidenza nella nostra TL, e con simili circostanze è probabile che vinca anche in questa TL, il motivo è che nonostante l’influenza dei Democratici questa elezione vide il loro voto diviso, lasciando che Lincoln vincesse con una percentuale inferiore del 40%.
Se presumiamo che Lincoln vinca e che la Guerra di Secessione Americana scoppi comunque, l’Unione avrà il potenziale sostegno dell’Inghilterra contro quello che si è dimostrato un sud altamente aggressivo ed espansionista.
Nel nostro mondo il Regno Unito aveva considerato di sostenere il sud contro l’Unione, ma con una potenziale guerra in corso in America centrale i Confederati si ritroveranno bloccati in un conflitto su due fronti contro il Regno Unito e l’Unione.
In alternativa potremmo proporre una TL in cui la crescente ricchezza e il potenziale che il Messico ha reso disponibile per il sud basti a tenere i Democratici uniti e a fargli mantenere così la presidenza.
Con il potere del sud riaffermato ma le tensioni fra Democratici e Repubblicani che non fanno che peggiorare giorno per giorno, potrebbero essere gli stati del nord, sotto la guida di John Charles Frémont, a scegliere alla fine di secedere dal sud per cercare di perseguire la propria agenda politica libera dall’interferenza dei Democratici e di porre fine alla loro partecipazione all’intervento in America centrale che ha favorito in maniera schiacciante gli stati del sud.
È meno probabile che questa divisione nord-sud alternativa acquisisca caratteristiche violente, dato che la maggioranza dei politici del sud difendeva gli ideali della sovranità statale individuale, dell’autodeterminazione e della decentralizzazione dei poteri in opposizione al nord, che tendeva a favorire una forte centralizzazione e l’unità.
Gli stati del sud saranno anche troppo preoccupati dalle loro guerre centroamericane per tentare di sottomettere il nord, che sarebbe un avversario molto più formidabile dei sottosviluppati stati centroamericani.
Possiamo immaginare che negli anni seguenti l’Unione tenti di forgiare relazioni più strette con la Gran Bretagna contro il sud, così da rallentare la sua crescita e limitare la sua influenza in Nord America.
Questo farà sì che nord e sud inizino una serie di scaramucce minori e conflitti per procura, ma nulla delle dimensioni della Guerra di Secessione Americana.
Dato che la maggior parte degli unionisti avrà scelto di separarsi, vorranno concentrarsi prima di tutto sulle politiche interne, anche se, detto questo, non ci sarà carenza di animosità tra nord e sud, e col passare degli anni le relazioni non faranno che peggiorare.
In questa TL la Confederazione avanzerà sempre più a sud, creandosi un dominio nei territori settentrionali del Sudamerica per aprirsi l’accesso diretto al Brasile.
Cuba sarà la prima isola dei Caraibi a cadere sotto il controllo meridionale, poi toccherà ad Hispaniola e alla fine a tutte le Grandi Antille, prima di rivolgere lo sguardo ai pochi possedimenti inglesi rimasti nella regione, così da riunire finalmente l’intero Cerchio d’Oro.

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E se gli Stati Uniti si fossero annessi Cuba?

La fine del 19° secolo fu una fase strana della vita degli USA, dove seguirono l'esempio dei loro cugini europei più grandi.
Gli USA si erano espansi verso ovest fin dall'indipendenza, ma nella nuova frenesia imperialista avevano parecchie energie per espandere le reti commerciali americane.
E poi c'era la Spagna, un impero un tempo enorme che si estendeva dalla punta dell'Argentina alle pianure del North Dakota, ma che ora, negli anni '90 dell'800, riusciva a malapena a tenere la presa su alcune isole nei Caraibi e nel Pacifico.
Gli Spagnoli sedavano ogni ribellione per cercare di tenersele e tutti sappiamo che nulla attira le armi della libertà americana più della gente che ha bisogno di essere liberata.
Dopo l'esplosione della USS Maine iniziò la guerra fra i due paesi e gli USA vinsero splendidamente, conquistando le ex colonie spagnole di Filippine, Porto Rico, Guam e Cuba.
Alla fine le Filippine ottennero l'indipendenza dopo la Seconda Guerra Mondiale nonostante la sconfitta dopo una brutale guerriglia.
Porto Rico e Guam rimasero agli USA, mentre a Cuba venne permesso di essere indipendente, rimanendo sotto l'influenza americana fino a quando… Beh, lo sapete.
Essendo a 140 chilometri da una nuova potenza in espansione Cuba è sempre stata nel mirino degli Stati Uniti.
Per i neoimperialisti del 19° secolo la guerra fu l'opportunità perfetta per incorporare l'isola di Cuba negli USA, ma nella nostra TL questo non accadde mai.
Ma la spinta politica per l'annessione era così forte che fa sorgere una domanda interessante: e se gli Stati Uniti si fossero annessi Cuba dopo la Guerra Ispano-Americana? Come sarebbero cambiate le relazioni tra i due paesi? Ecco uno scenario alternativo: in questa TL alternativa la guerra è finita, gli Spagnoli sono sconfitti e ora gli Stati Uniti devono pensare a come controllare questi nuovi territori che ha strappato ad un impero morto.
La politica degli Stati Unit all'epoca era piena di dibattiti su che genere di imperialismo fosse il migliore per il paese, se gli USA avessero dovuto rivendicare per sé questi paesi o lasciare che si governassero da soli.
Alla fine del secolo il Destino Manifesto era ancora vivo e vegeto, perciò c'era sicuramente una fazione che desiderava trarre profitto da Cuba.
Cosa impedì agli USA di annettere Cuba nella nostra TL? Un singolo emendamento chiamato Emendamento Teller: proposto dal membro del Congresso Henry M. Teller per impedire che gli Stati Uniti annettessero l'isola e forse per proteggere i propri interessi.
In questa TL alternativa questo emendamento semplicemente non viene mai proposto e così facendo cambiano i negoziati tra gli Spagnoli sconfitti e gli Stati Uniti.
Anche se gli USA hanno distrutto l'impero spagnolo, si tratta comunque di un paese col quale avere rapporti amichevoli.
Nella nostra TL, anche dopo aver battuto la Spagna, l'annessione non era una cosa facile da fare, avrebbe avuto delle conseguenze politiche.
Nelle negoziazioni sul futuro delle Filippine la Spagna desiderava rimanerne in possesso, e fece molte resistenze nel cederle agli Americani, arrivando ad offrire all'inizio solo due isole dell'arcipelago, ma gli Americani ribatterono immediatamente che volevano tutte le Filippine.
Per calmare gli Spagnoli gli USA offrirono venti milioni di dollari alla Spagna in cambio delle Filippine.
Era meglio di niente, perciò la Spagna accettò.
In questa TL alternativa, senza l'Emendamento Teller, USA e Spagna negoziano sia l'annessione di Cuba che delle Filippine, e gli USA devono pagare la Spagna per annettersi entrambe le regioni.
Ma annettendosi tutti gli ex territori spagnoli gli USA danneggiano la loro reputazione, e la scusa di aver combattuto per la libertà cubana non regge più.
Il dibattito si fa ancora più forte all'interno del Congresso, dato che molti mettono in dubbio il percorso degli Stati Uniti verso l'impero, ma il trattato viene ratificato comunque e Porto Rico, Guam, Cuba e le Filippine diventano parte del territorio degli Stati Uniti.
Questi territori sono sotto il controllo degli Americani, ma non significa che diventino automaticamente degli stati.
Porto Rico è un Commonwealth all'interno degli Stati Uniti e ancora oggi all'interno dell'isola si dibatte su se diventare uno stato degli USA o rimanere un Commonwealth, ma passiamo ad altro: che futuro attende Cuba in questa TL alternativa? Negli anni dopo la guerra inizia immediatamente una ribellione cubana tra i nativi e gli Americani, una situazione quasi parallela a quella nelle Filippine, dove i nativi combatterono contro gli Spagnoli e poi contro gli USA quando l'America si annesse la regione.

Essendo così vicina agli Stati Uniti la resistenza cubana viene schiacciata rapidamente e rimangono tensioni tra gli occupati e gli Americani per alcuni decenni, mentre la guerra fa sorgere il dibattito pubblico sugli interventi americani nel mondo.
Ogni territorio degli Stati Uniti ha fatto un suo viaggio per diventare uno stato, e questo è stato influenzato dal potenziale che aveva e dalla demografia del territorio.
Demografia vuol dire se avevano abbastanza cittadini Anglosassoni Protestanti.
In questa TL alternativa gli USA di certo non vogliono uno stato pieno di Ispanici Cattolici e i Cubani non vogliono diventare uno stato che aderisce alle leggi degli Americani Protestanti Anglofoni.
La differenza culturale e linguistica tra i due renderebbe il futuro di Cuba come stato un'eventualità improbabile, perciò lo scenario non vede Cuba diventare il 51° stato.
Cuba ha sviluppato un'identità molto prima dell'annessione, e questa identità continua a vivere anche sotto gli USA.
Americani e Cubani viaggiano avanti e indietro con facilità, e proprio come molti Portoricani migrano sul continente nella nostra TL molti Cubani migrerebbero negli USA e i cittadini americani troveranno facile stabilirsi a Cuba.
In questa TL alternativa le questioni politiche americane influenzerebbero fortemente anche i Cubani, il movimento per i diritti civili avrebbe due fronti: gli Stati Uniti continentali e Cuba.
Cuba è una nazione dove convivono molte razze, perciò affronta anch'essa problemi razziali ben radicati nella sua società.
A metà 20° secolo i leader per i diritti civili in America ispirerebbero gli Afrocubani dell'isola, che inizierebbero a protestare contro i Cubani di discendenza spagnola e ci sarebbe un confronto simile a quello nel sud delle Leggi Jim Crow, ma tra Ispanici bianchi e Cubani neri.
Oltre che sociale, la relazione principale tra isola e continente rimarrebbe economica, dato che gli investitori americani sciamerebbero sull'isola per capitalizzare sul potenziale mercato cubano.
Ciò non è molto diverso dalla nostra TL, dato che l'Emendamento Platt diede in carico agli USA gli affari della Cuba indipendente.
Castro non arriva mai al potere perché Batista non prende mai il potere nella Cuba controllata dagli Americani.
Anche se nella nostra TL Batista veniva mantenuto al potere dagli Stati Uniti, in un Commonwealth o territorio cubano non avrebbe mai avuto il potere, perciò non c'è nessuna rivoluzione Comunista.
Il destino di Cuba in questo scenario alternativo dipende interamente dallo status che la gente vuole avere.
Oggi i Portoricani si fanno molte domande sulla loro relazione con gli Stati Uniti: rimanere un Commonwealth, diventare indipendenti o diventare uno stato? Cuba in questa TL alternativa affronta gli stessi interrogativi.
Sul continente lo status di Cuba e le azioni intraprese per impossessarsene creano diverse controversie nel pubblico.
L'isola sarà sempre un ricordo degli esperimenti imperialisti dell'America, essendo a 140 chilometri dalle sue coste.
Nella nostra TL i resti imperiali esistono ancora, ma sono troppo lontani per arrivare al pubblico generale.
In uno scenario realistico le richieste di indipendenza cubana in questa TL alternativa continuerebbero ancora oggi, non con mezzi violenti, ma con azioni pacifiche.
Fino a quando Cuba rimarrà parte degli USA sorgeranno controversie, e le intenzioni imperiali americane verranno messe in dubbio.
A metà 20° secolo, con la decolonizzazione, ai Cubani viene pacificamente permesso di abbandonare gli Stati Uniti, ma Cuba è ancora dominata economicamente dagli interessi americani ai giorni nostri.
Se Cuba verrà annessa dagli Stati Uniti alla fine della Guerra Ispano-Americana le differenze culturali e linguistiche non le permetteranno mai di diventare uno stato degli USA, ma questo è comunque abbastanza per far seguire all'isola una strada diversa, pesantemente influenzata dalla politica americana e senza vedere mai l'ascesa di Castro.
In un presente alternativo, Cuba continua a vivere all'ombra degli Stati Uniti, ma questo sarà sempre inevitabile a causa della sua vicinanza alla superpotenza.
Ha una stretta relazione commerciale con l'America che non è mai stata scossa per oltre un secolo, e nell'ultimo secolo è anche rimasta una delle mete turistiche più popolari per gli Americani.
Per farla breve: tanti Americani sulle spiagge cubane.

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E se il Generale Lee si fosse schierato con l'Unione?

Il generale Confederato Robert Edward Lee ha goduto di una reputazione dinamica nel corso degli anni.
Dai suoi primi ottenimenti al giorno d’oggi il nome di Lee ha fatto venire in mente vari uomini apparentemente diversi, da benevolo a malizioso, da genio tattico a leader militare mediocre, e ha dato origine a molte controversie sulla vita e il lascito di questa importantissima figura della storia statunitense, una la cui identità e moventi sono più complessi di quanto possa pensare la persona media.
Lee era il figlio di uno statista relativamente importante, un maggior generale che aveva servito al comando di George Washington nell’Esercito Continentale.
Nonostante questa provenienza apparentemente fortunata, la giovinezza di Robert Lee fu più umile e turbolenta di quanto si potrebbe pensare: negli anni successivi alla sua carriera militare e politica il padre di Lee, Henry Lee III, anche noto come “Light-Horse Harry”, si ritrovò in gravi problemi finanziari, al punto che fu costretto a passare del tempo ai lavori forzati per ripagare il suo debito.
Durante questo periodo Robert era nato solo da poco, e di conseguenza i problemi incontrati da Henry durante la sua vita lo costrinsero a rimanere assente da quella di suo figlio.
Nonostante questo, la principale preoccupazione di Henry immediatamente dopo il suo rilascio dalla prigionia fu far sì che suo figlio ricevesse un’educazione di qualità e le conoscenze di base che non aveva potuto trasmettere di persona a Robert, il tutto nella speranza che un giorno egli restaurasse l’onore infangato della famiglia.
La tragedia di Henry Lee III avrebbe raggiunto l’apice nel 1812, con lo scoppio della Guerra Anglo-Americana: devoto Federalista immerso in quello che sarebbe diventato il cuore Democratico-Repubblicano e anti-Federalista della Virginia, Henry non era estraneo alla persecuzione politica, ma con lo scoppio di una guerra polarizzante l’animosità fra le due parti non fece che intensificarsi, specialmente da parte dei Democratico-Repubblicani.
Scoppiò una rivolta a Baltimora quando un quotidiano Federalista pubblicò un articolo contro la guerra, che i Democratico-Repubblicani attaccarono perché filo-britannico ed estremista.
La folla di Democratico-Repubblicani distrusse completamente la sede del giornale e assalì i suoi dipendenti.
Nel processo un membro della folla perse la vita e questo non fece che incitare i Democratico-Repubblicani a diventare più aggressivi, prendendo di mira e attaccando chiunque fosse anche solo accusato di essere un Federalista o avere simpatie inglesi.
Poco dopo il proprietario del quotidiano aprì bottega in una residenza locale e arruolò Henry Lee III perché lo proteggesse dai rivoltosi.
Lee lo fece, ma alla fine lui e i suoi associati furono costretti a fare un passo indietro dai funzionari locali, che scortarono Lee e lo staff del giornale alla prigione di Baltimora, dove il sindaco promise loro che sarebbero stati protetti, protezione che però non venne fornita affatto.
Quella notte diverse centinaia di persone fecero irruzione nel carcere e incontrarono poca resistenza, e quelle che seguirono furono ore di orribile e disgustosa brutalità.
Henry Lee III, rimasto con una salute devastata, lasciò il paese per il clima più temperato dei Caraibi, sperando che questo lo avrebbe aiutato a guarire, ma rimasto privo di averi e con poche speranze di miglioramento tentò di tornare a casa, riuscendo solo a raggiungere la Georgia prima di morire.
Il giovane Robert all’epoca aveva solo 11 anni, e sarebbe passato quasi un altro anno prima che venisse a conoscenza del destino di suo padre.
Anche se rimase affidato alle cure soprattutto di sua madre, Lee non crebbe effeminato, né sua madre avrebbe permesso che accadesse.
Ella era una donna di alti principi morali che lo incoraggiava a passare il tempo con i suoi amici e parenti maschi, e instillava costantemente in lui una forte moralità, che veniva rafforzata dagli scritti rimasti del padre di Robert, che gli ricordavano che la virtù era più importante della gloria e che doveva rimanere degno d’onore in qualsiasi cosa facesse.
Robert si ritrovò presto a capo della famiglia, prendendosi cura della sua ora malata madre e delle sorelle minori, continuando allo stesso tempo ad istruirsi per quanto poteva permettersi.
Il poco tempo libero che gli rimaneva Robert lo passava con i suoi amici di scuola e con altri membri della famiglia, incluso il suo fratellastro “Black-Horse” Harry, o Henry Lee IV, che scriveva discorsi per il Presidente Jackson e per il Vicepresidente Calhoun.
Alla fine Robert si ritrovò ad una specie di bivio: appena terminata la scuola doveva adesso prendere in considerazione quale percorso doveva seguire da adulto, e dei tanti campi che gli si paravano davanti quello militare non era la sua prima scelta, ma era l’opzione più economica, e per un uomo senza denaro ma con una forte disciplina sembrava un’opportunità eccellente.
Nonostante questo, Lee per entrare a West Point doveva comunque superare certi criteri, e anche così doveva essere abbastanza fortunato da essere scelto tra diversi altri candidati.
Alla fine furono i legami della sua famiglia con John C. Calhoun che assicurarono un posto a Lee e fecero sì che la sua stella continuasse ad ascendere nella professione militare.
Divenne un geniere promettente con un ruolino di servizio immacolato, e applicò le sue conoscenze in tutto il paese durante i dediti anni di servizio presso le forze armate.
In pochi anni Lee sarebbe diventato uno degli ufficiali migliori del paese, essendosi distinto nella Guerra Messico-Stati Uniti adesso veniva visto come il successore di diritto di quello che all’epoca era il generale comandante più importante dell’America, Winfield Scott.
Fu lo stesso Scott a raccomandare Lee a Lincoln quando divenne chiaro che la nazione stava iniziando a spaccarsi e che sarebbe stata necessaria la forza per tenerla insieme.
Scott aveva un’età piuttosto avanzata, aveva circa 70 anni e stava tenendo il suo incarico di comandante da due decenni, aveva capito che era tempo che una nuova generazione prendesse le redini e non riusciva a pensare ad un successore migliore di Lee.
A Robert adesso si presentò una grande opportunità, una promozione a maggior generale e il potere di guidare l’esercito degli Stati Uniti nel caso fosse stato necessario utilizzarlo per distruggere la ribellione del sud, ma nel suo profondo Lee era in conflitto: Robert amava gli Stati Uniti, e credeva che nessuna alternativa adeguata ad una totale e perpetua unione potesse essere raggiunta senza dissacrare tutto quello per il quale i padri fondatori avevano combattuto, erano morti, avevano sofferto e avevano pianificato, ma il governo federale che prendeva le armi contro i singoli stati e un paese che dichiarava guerra a sé stesso andava oltre l’estremo e avrebbe cambiato per sempre l’anima della nazione.
Secondo lui la secessione degli stati era un tradimento, ma era ugualmente immorale preservare l’unione attraverso la coercizione violenta.
Era una decisione che lo rodeva dentro, specialmente considerato che lo stato che era la sua casa, la Virginia, tentennava sulla secessione, e se di fatto si fosse mossa per secedere egli avrebbe dovuto guidare un esercito contro la sua terra natia.
Egli apparteneva sia al suo stato che al suo paese, ma solo la Virginia era casa sua.
Era lì che la sua famiglia aveva vissuto per generazioni, la terra dove si erano costruiti i suoi fratelli, i suoi cugini, i suoi padri e i suoi antenati, era un monumento alla sua famiglia e ogni volta che Lee ricordava le virtù che gli erano state insegnate da ragazzo sapeva che l’unica scelta onorevole sarebbe stata rimanere al suo fianco senza tenere conto di quale schieramento avesse scelto.
Alla fine la Virginia si sarebbe dichiarata indipendente, e Lee si dimise prontamente dalle forze armate statunitensi.
Come scrisse qualche settimana prima: “Non riesco a prevedere nessuna calamità più grande per il paese della disillusione nei confronti dell’unione, e sono disposto a sacrificare tutto tranne l’onore per preservarla”.
Riconoscendo che adesso la Virginia era la linea del fronte della guerra fra nord e sud, non ebbe altra scelta che scendere in campo con i Confederati per difendere il suo stato natale.
In soli pochi giorni l’ultima speranza dell’Unione per una rapida vittoria cambiò schieramento.
Lee fu nominato comandante della Virginia fino a quando la Confederazione non raggiunse un’organizzazione adeguata, e a quel punto divenne uno di alcuni generali.
Fin dall’inizio qualcuno a sud lo vide come una forza che avrebbe potuto cambiare il corso della guerra, al punto che gli venne formalmente donata la spada di Washington, ma egli non diede immediatamente corpo a quelle aspettative, infatti Lee divenne immediatamente bersaglio di scherno perfino da parte dei suoi commilitoni.
La natura gentile e riservata che aveva sviluppato mentre si prendeva cura della madre malata risaltava ancora, e non aiutò il fatto che le sue strategie in battaglia venivano considerate non ortodosse, almeno fino a quando alla fine non funzionarono quasi senza fallire.
Vedete, Lee era un pianificatore, si prendeva il tempo per farsi dei giudizi adeguati che si traducevano in strategie superiori: mentre i suoi pari attaccavano il nemico a testa bassa, Lee scavò trincee intorno alla capitale, fortificò le difese locali e raccolse informazioni sulle tattiche dell’Unione.
Lee vedeva la guerra per quello che era, l’Unione non poteva essere sconfitta né lui voleva che lo fosse, piuttosto il sud doveva semplicemente sopravvivere e lo avrebbe fatto portando all’esaurimento il suo nemico e resistendo.
Quando alla fine arrivò il momento di Lee di prendere il comando, tutti i pezzi andarono al loro posto di volta in volta, causando così tanta preoccupazione all’Unione che essa rimpiazzò due volte il generale comandante che aveva appena nominato.
Lee vinse con successo la Campagna della Virginia Settentrionale e si stava preparando a spostare la linea del fronte nel territorio dell’Unione.
Fu solo per via della scoperta dei piani di Lee nell’Ordine Speciale 191 che la presa sul conflitto iniziò a sfuggirgli, e anche se riuscì a riorganizzarsi rapidamente fu a questo punto che il sud perse il suo vantaggio.
Entrambe le parti iniziarono ad incanalare più risorse nello sforzo bellico, e le forze nordiste, adesso al comando del Generale Grant, adottarono una politica di guerra totale, infliggendo al sud distruzioni di massa in ogni modo possibile per costringerlo finalmente alla sottomissione.
Anche se le forze dell’Unione si stavano avvicinando, alcuni insistettero che Lee continuasse a combattere e che la guerra dovesse essere portata sugli Appalachi, dove il sud avrebbe potuto organizzare un’ultima resistenza e mantenere una possibilità di tenere a bada l’Unione, ma Lee sapeva che era stato già fatto tutto quello che poteva ragionevolmente essere fatto.
Per citare il discorso d’addio di Robert dopo la sua resa formale: “Dopo quattro anni di arduo servizio segnato da coraggio e forza d’animo insuperabili, l’Armata Confederata della Virginia Settentrionale è stata costretta ad arrendersi a numeri e risorse schiaccianti.
Non ho bisogno di dire ai sopravvissuti di così tante battaglie combattute duramente, che sono rimasti incrollabili fino all’ultimo, che ho acconsentito a questo risultato senza sfiducia nei loro confronti, ma sapendo che il valore e la devozione non possono portare a nulla che possa compensare le perdite che avrebbe comportato la continuazione della contesa.
Sono determinato ad evitare l’inutile sacrificio di quelli i cui servizi passati li hanno resi cari ai loro compatrioti”.
A questa resa ne seguirono altre e la guerra finì, ma se questo cambiasse? E se in una TL alternativa Robert E. Lee decidesse di unirsi all’Unione pensando che questo porterà ad una vittoria più rapida e di conseguenza a meno distruzione, anche se questo significasse combattere contro il proprio stato natio? Senza l’eccellente pianificazione di Lee e con le sue abilità a rinforzare l’Unione, la Confederazione sarà quasi certamente sconfitta molto più rapidamente in questa TL alternativa.
La Campagna Peninsulare sarà un successo, e Richmond, non più resa sicura da queste difese, verrà rapidamente conquistata.
La Confederazione sarebbe quasi sconfitta, ma la ribellione continuerebbe, col governo e la capitale che semplicemente si sposteranno a Montgomery, Alabama, ma con la Virginia riportata all’ovile così in anticipo Carolina del Nord e Tennessee potrebbero rientrare nell’Unione di loro spontanea volontà per evitare una campagna devastante nei loro territori.
Nessuno dei due aveva investito nella guerra come il Profondo Sud, ed entrambi secedettero solo dopo che lo fece la Virginia, e quindi, con questo primo pezzo rimosso, ci si può aspettare che i due la seguano, concentrando così la guerra solo sul Profondo Sud, che cadrebbe nel giro di un anno.
A causa di ciò è improbabile che venga emanato il Proclama di Emancipazione come nel nostro mondo, dato che quando Lincoln avrà completato il documento la guerra sarà quasi finita, ed esso era specificamente mirato contro gli stati “in ribellione”.
A parte l’esaudimento dei desideri degli abolizionisti all’interno dell’Unione, Lincoln aveva creato il Proclama come mezzo per minare ulteriormente la stabilità del sud sia negando ad esso il lavoro degli schiavi che permettendo l’incorporamento degli ex schiavi nell’esercito dell’Unione.
Senza quella che Lincoln definì una necessità militare egli penserà di non poter abolire costituzionalmente la schiavitù all’interno degli stati pacificati, perciò ci sono poche possibilità che in questo mondo venga presa una decisione così drastica.
L’emancipazione sarà invece graduale e verrà lentamente raggiunta nel corso di un secolo tramite l’aiuto delle compensazioni governative o di incentivi finanziari per liberare qualsiasi schiavo, e durante quel periodo è probabile che un numero maggiore di questi schiavi liberati si ristabilirà in Liberia o in una nuova colonia di liberti che Lincoln aveva suggerito durante la sua presidenza accusando i diversi problemi del modello liberiano.
L’espansione della schiavitù verrà comunque fermata e confinata nel sudest degli Stati Uniti, dove, come già detto, scomparirà lentamente, anche se la sua eradicazione totale potrebbe essere improbabile, a meno dell’implementazione di ulteriori leggi.
La guerra alla fine avrà un impatto minore e manterrà il ritmo degli anni precedenti.
Poiché non c’è alcuna grande distruzione, sia a causa delle tattiche meno spietate di Lee che della durata inferiore del conflitto, non c’è alcuna ricostruzione radicale del sud, e questo permetterà alle istituzioni della regione di rimanere intatte e politicamente attive.
Questo significa che non ci sarà l’era lunga decenni di dominio Repubblicano come nella nostra TL, ma una rivalità continua fra Repubblicani del nord e Democratici del sud, la cui piattaforma inizierà ad evolversi per attirare le popolazioni dei nuovi stati abolizionisti che si stanno formando.
Nonostante la fine anticipata della guerra, Lee, come nella nostra TL, sentirà il peso delle sue azioni durante il conflitto, incapace di scrollarsi di dosso il fastidioso senso di aver tradito la sua patria, la Virginia, pur avendolo fatto per preservare l’unione.
Si dimetterà dalla sua posizione dopo aver raggiunto un grado militare equivalente solo a quello di Washington e che nella nostra TL fu concesso a Grant.
Dopo la guerra Lee sarà una figura polarizzante, visto da qualcuno nel sud come un traditore mentre altri lo ricorderanno come il soldato che ha salvato l’Unione.
A discapito di tutto, questa sarà un’attenzione che Lee non vorrà, e come intendeva fare in origine nella nostra TL si ritirerà in una fattoria dove vivrà in un tranquillo isolamento, una vita simile a quella di un Cincinnato del XIX secolo.
Anche se adesso sarà certamente un perfetto candidato per le prossime elezioni presidenziali del 1864, o forse per fare da vicepresidente di Lincoln, questo sarà un incarico che Lee probabilmente non accetterà.
Anche se era un uomo di grande abilità e personalità, la virtù alla fine teneva a freno la sua ambizione.
Lee era un uomo sicuramente molto meno ambizioso perfino di Washington, che anche se spesso veniva visto come esitante a comandare, sentì la chiamata della grandezza fin dalla gioventù e la incanalò in diverse imprese alla ricerca della gloria.
Lee invece voleva semplicemente una carriera rispettabile e portarla a termine in maniera onorevole.
Qualcuno è arrivato a suggerire che più tardi nella sua vita arrivò persino a pentirsi di aver seguito un percorso militare che lo aveva costretto a fare compromessi sulle sue convinzioni e aveva portato ad una tremenda perdita di vite umane della quale senza dubbio incolpava sé stesso.
Lee probabilmente non avrebbe perseguito il peso della leadership per il proprio piacere, e probabilmente non lo accetterà nemmeno se gli verrà chiesto di farlo, come possiamo vedere dal suo rifiuto dell’opportunità di guidare le forze dell’Unione nella nostra TL.
Detto questo, Lincoln potrebbe incoraggiarlo a cogliere l’opportunità per aiutare la riconciliazione fra nord e sud, ma rifiuterebbe comunque.
Solo nella remota possibilità che Lincoln venga assassinato comunque e il paese ripiombi di nuovo nel caos, Lee potrebbe ritenere necessario sedersi al posto di comando.
A causa del timore di un trattamento duro per il sud da parte dei Repubblicani Radicali al Congresso e di una seconda secessione del sud in sua risposta, Lee potrebbe utilizzare il suo status di eroe dell’Unione e figlio del sud per tenere la nazione unita al meglio delle sue possibilità.
Anche se risponderà a questa chiamata ancora una volta a malincuore, saprà che questa sarà una chiamata che non potrà ignorare.

Dario Carcano però obietta:

Unpopular opinion:
Robert E. Lee è il generale più sopravvalutato della Guerra Civile americana. Pur essendo un generale estremamente capace, che ha saputo vincere battaglie in cui affrontava eserciti unionisti grandi il doppio del proprio, Lee era il generale peggiore per il tipo di guerra che il Sud stava combattendo.
La Confederazione scontava una netta inferiorità sia industriale che demografica rispetto all'Unione, perciò non poteva permettersi perdite troppo elevate nelle proprie campagne militari. Lee era un generale offensivo, un comandante d'attacco alla guida di una nazione che doveva difendersi, e che doveva farlo senza subire perdite eccessive.
Molto spesso si rimprovera a Grant l'essere stato un macellaio che vinceva le proprie battaglie mandando migliaia di uomini a morire senza particolari finezze tattiche, ma Lee da questo punto di vista era molto peggio.

Come ho detto prima, Lee ha vinto battaglie contro eserciti grandi più del doppio del suo, ma in proporzione il suo esercito subiva perdite molto più pesanti: a Chancellorsville, dove Lee con un esercito 60.000 uomini sconfisse un esercito unionista di 133.000 uomini, e che per questo è considerata il capolavoro tattico di Lee, l'esercito di quest'ultimo subì 13.000 perdite (il 21,7% del totale) mentre gli sconfitti unionisti ebbero 17.000 morti (il 12,8% del totale).
A Fredericksburg, altra vittoria di Lee, dove quest'ultimo aveva il non indifferente vantaggio di difendersi, oltretutto in una posizione tatticamente vantaggiosa rispetto agli attaccanti unionisti, l'esercito di Lee, che contava 72.500 effettivi, subì 5.300 morti (il 7,3% del totale), mentre gli unionisti, il cui esercito contava 114.000 uomini, ebbe 12.600 perdite (l'11% del totale). Che può sembrare un buon risultato, ma tenete presente che gli unionisti attaccavano da una posizione nettamente svantaggiosa rispetto ai confederati, dovevano infatti attraversare il fiume Rappahannock su delle chiatte per giungere alle postazioni confederate, e nel corso della battaglia il fiume rimase alle spalle dei federali.
Per farvi capire, Napoleone lo avrebbe divorato un esercito nemico in una postazione simile *cough* Friedland *cough*.
Nelle battaglie dei Sette Giorni Lee, al comando di un esercito di 90.500 uomini, sconfisse un esercito unionista di 105.000 uomini, perdendone 20.800 (il 23%) a fronte dei 15.800 persi dalle truppe federali (il 15%).

Per non parlare dell'elefante nella stanza: Gettysburg e la carica di Pickett, quando il terzo e ultimo giorno della battaglia Lee spedì 12.000 uomini guidati dal generale Pickett al macello, dando loro l'ordine di attaccare il centro dello schieramento unionista. Nonostante Longstreet avesse avvertito Lee che un simile attacco era un suicidio, Lee ordinò comunque la carica. E dei 12.000 spediti all'attacco solo 5.500 si salvarono, e lo stesso Pickett morì mentre guidava la catastrofica carica confederata.

Lee non era un cattivo generale. Era comunque una spanna al di sopra della maggior parte dei comandanti unionisti che ha avuto di fronte.
Ma non era neanche un genio militare, infatti quando si trovò di fronte un generale abile e capace di far valere il vantaggio demografico dell'Unione, ossia Grant, Lee andò in difficoltà.

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Federico Sangalli invece chiosa:

Grant fu senza dubbio uno dei più abili generali dell'Unione. Alcuni hanno provato a criticarlo perché era noto avesse un debole per il whisky ma, come disse Lincoln quando glielo fecero notare, "Qualunque cosa sia, se combatte così, servitemene un bicchiere anche a me!"

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E se si fosse realizzato il piano Confederato per conquistare i Caraibi?

Ecco una piccola situazione: diciamo che vi accordate per dividere il paese in due, nella parte nord non c'è la schiavitù, nella parte sud sì.
Bene, eccellente, ma nel sud il clima è comunque più caldo, sono sicuro che ci saranno tonnellate di terra coltivabile da...

Oh… OK, nuovo piano! Le terre ad ovest del Texas sono un inutile deserto sul quale non possiamo coltivare il cotone, perciò come espandiamo il nostro sistema se non possiamo andare ad ovest? Soluzione: si va a sud! Verso i Caraibi, il Messico, l'America centrale e parti del Sudamerica! Oh, cavolo… Questa è la storia di una società segreta che desiderava che il sud conquistasse i Caraibi, il tutto per avvantaggiarsi sul nord, questa è la storia del Cerchio d'Oro.
È il 1857 e il sud può vedere il suo destino scritto sui muri: il suo sistema economico fondato su schiavitù e piantagioni sta venendo strangolato, non dagli abolizionisti del nord, ma dalla stessa geografia.
Quando venne fatto il compromesso per dividere gli USA con la Linea Mason-Dixon il sud si ritrovò con molta terra inutile, e così uomini provenienti da tutti gli Stati Uniti crearono una società che desiderava non solo che il sud si ribellasse al nord, ma anche che si espandesse con la forza per competere con esso.
Il sud, una volta ottenuta la sua indipendenza, avrebbe semplicemente controllato... Beh, tutto: Messico, America centrale, Cuba, Porto Rico, le isole più piccole, parti di Colombia e Venezuela per andare sul sicuro... Un impero caraibico in America centrale.
Questo nuovo paese si sarebbe dovuto chiamare "Cerchio d'Oro", e la nuova capitale non sarebbe stata né Richmond né Montgomery, sarebbe stata L'Avana (sì, questa era un'idea esistita davvero).
Le colonie caraibiche nacquero e vennero popolate soprattutto per via delle loro piantagioni di canna da zucchero basate sul lavoro degli schiavi.
La Giamaica, Haiti e la Repubblica Dominicana fornirono storicamente cash crops all'Inghilterra e alla Francia prima dell'abolizione della schiavitù (od orribili rivolte degli schiavi, nel caso di Haiti).
Cuba e Porto Rico, possedute dalla Spagna, si affidavano ancora alla schiavitù, Cuba era la più grande produttrice di zucchero del mondo, e non smise di importare schiavi dall'Africa fino al 1867, 70 anni dopo gli Stati Uniti! Perciò si può dire che c'era un mercato.
Questo è uno degli scenari alternativi più implausibili, ma è un'idea così interessante che farsi prendere dall'immaginazione non fa male a nessuno.
Non prendete questo video come una cosa alla "sarebbe andata certamente così", pensatelo come ad un'esplorazione di una semplice possibilità utilizzando le relazioni internazionali dell'epoca.
Perciò, e se il Cerchio d'Oro esistesse davvero? C'è un... Ostacolo importante che va abbattuto prima che questo sia possibile:
Passo 1: il sud deve vincere la guerra.
Il sud vince in qualche modo la Guerra Civile, ho già fatto un video al riguardo, e quindi non mi ripeterò, ma per farla breve: è quasi impossibile che il sud vinca militarmente a causa della popolazione più bassa, della scarsa industrializzazione e di tante altre cose divertenti, il nord dovrebbe semplicemente avere un morale così basso da acconsentire alla pace.
Va bene, forte! Ci siamo lasciati alle spalle questa impervia montagna! Questa nuova Confederazione indipendente capisce che deve espandersi, ma non può invadere nessun territorio francese o inglese, considerando la furia che potrebbe attirare quest'azione sulla nazione ancora in fasce, inoltre potrebbe allearsi con questi due paesi, ma c'era un impero europeo che non era in buono stato: la Spagna.
Passo 2: Cuba e Porto Rico.
Gli Stati Uniti si sono interessati a Cuba praticamente da quando sono nati, Cuba era grande, aveva un clima tropicale e i suoi terreni erano ottimi per ricavarci un profitto, con tutte quelle piantagioni di canna da zucchero, ma tutte le volte che gli Stati Uniti cercarono di comprarla dalla Spagna vennero zittiti, e ogni volta che il sud pretese di scendere in guerra per conquistarla venne zittito dal nord.
Ma negli anni '60 dell'800 la Spagna era il malato d'Europa, il suo impero era praticamente morto e Cuba e Porto Rico ne erano le sue ultime vestigia in America.
Nel 1868 della nostra TL Cuba si ribellò contro la Spagna, e questo condusse alla Guerra dei Dieci Anni.
Alla testa di questa ribellione c'era l'élite dell'impero e dei proprietari di piantagioni di canna da zucchero, e in realtà è piuttosto plausibile che il sud aiuti i ribelli contro la Spagna (o invada l'isola e la prenda per sé).
Non sarebbe difficile implementare la classe alta cubana nella Confederazione e certamente l'Inghilterra e la Francia non correrebbero in aiuto della Spagna, perciò quale sarebbe la mossa successiva?
Passo 3: il Messico.
Il Messico è complicato e lo è sempre stato, dopo la Guerra Messico-Stati Uniti qualcuno chiedeva che gli USA semplicemente conquistassero l'intero Messico, ma nessuno gli diede ascolto, perché non erano in molti a volere che gli Stati Uniti diventassero un'amalgama di Protestanti bianchi e Cattolici meticci.
Se il sud diventasse indipendente è plausibile che riesca a conquistare gli stati del nord meno popolati, ma nella Guerra Messico-Stati Uniti le forze armate americane riuscirono a conquistare Città del Messico, perciò non è fuori dal reame delle possibilità che si faccia strada combattendo fino alla capitale e annetta il paese.
Sarebbe però difficile mantenerne il controllo, ma c'è una cosa che potrebbe accadere... Che il Messico diventi un alleato del sud, implementato nel Cerchio d'Oro, solo in una maniera differente.
Rapida storia del Messico degli anni '60 dell'800: negli anni '60 dell'800 il Messico era preda dell'instabilità.
Sotto il governo di Benito Juárez il Messico non riuscì a pagare i suoi debiti, e l'Europa non era felice di questo, perciò Inghilterra, Francia e Spagna decisero di invadere il paese mentre gli Stati Uniti si picchiavano da soli.
I Francesi conquistarono Città del Messico e installarono un principe austriaco come Massimiliano I del Secondo Impero Messicano (sì, lo so, sembra un titolo pomposo, ma in pratica era solo un burattino della Francia).
La popolazione non era felice, e una volta che gli Stati Uniti posero fine alla loro guerra civile sostennero il deposto Juárez e finanziarono i ribelli perché rovesciassero l'Imperatore, così nel 1867 Massimiliano perse ogni sostegno e venne giustiziato.
Ma se il sud vincesse, allora sarebbe nella posizione di aiutare Massimiliano, cosa che tra l'altro aiuterebbe a ottenere il favore di Inghilterra e Francia, presumendo che non stessero già aiutando la Confederazione.
Massimiliano in realtà incoraggiò gli ex Confederati a stabilirsi in Messico (a dire il vero invitò qualsiasi Europeo), sapeva che il nord non lo avrebbe sostenuto, e se questi perdesse il sud sarebbe l'alleato più stretto che avrebbe l'Imperatore.
Perciò il sud non dovrebbe reclamare nessun territorio o conquistare il Messico e il Cerchio d'Oro si ingrandirebbe.
Passo 4: l'America centrale.
In realtà l'America centrale sarebbe piuttosto facile da invadere e conquistare per il sud grazie al filibustieraggio, una piccola e strana tattica degli anni '50 dell'800.
No, non è quella che viene usata per bloccare le leggi al Congresso, era quella utilizzata per creare nuovi stati schiavisti in America Latina, e alcune di queste spedizioni in realtà ebbero molto successo! Anche senza il sostegno ufficiale degli Stati Uniti.
Il miglior esempio è la storia di William Walker, un Californiano che decise di trarre vantaggio dalla guerra civile del Nicaragua per conquistare il potere, e se non lo sapete, funzionò, divenne il dittatore del paese e venne perfino riconosciuto dal Presidente degli Stati Uniti.
Ma poi Walker andò troppo oltre e decise di attaccare unna delle ferrovie di Vanderbilt, Mr. Basette stesso finanziò personalmente una ribellione contro di lui e lo fece deporre.
Se azioni simili hanno avuto successo in America centrale e sono fallite solo a causa di Vanderbilt, non è implausibile che il sud possa finanziare vere e proprie invasioni per annettere la regione, inoltre se il sud fosse in possesso del Nicaragua, allora i piani per un canale tra il Pacifico e l'Atlantico potrebbero prendere piede non a Panama, ma solo un po' più a nord.
All'epoca Panama era un possedimento della Colombia, e l'unico motivo per cui gli Stati Uniti ottennero la terra per costruire il canale fu una ribellione nel momento perfetto, ma se la Confederazione fosse già in possesso di quella terra allora non avrebbe bisogno di Panama, e potrebbe costruire il canale altrove.
Passo 5: un Cerchio d'Oro.
C'erano alcuni piani per conquistare parti del Sudamerica, ma anche se il Cerchio d'Oro controllasse così tanta terra, dubito che questi sforzi siano plausibili, forse riuscirà a conquistare qualche città portuale o un frammento di costa in Venezuela.
Il Cerchio d'Oro era una strana idea, concepito come ultimo e disperato tentativo di far riottenere il suo vecchio prestigio e la sua potenza ad un'istituzione morente, anche se avesse visto la luce certamente non sarebbe durato.
All'epoca della Guerra di Secessione la schiavitù stava già venendo rapidamente sostituita dall'industrializzazione, persino il sud stesso alla fine avrebbe dovuto industrializzarsi o porre fine alla schiavitù alcuni decenni dopo la guerra, e quando lo farà questo Cerchio d'Oro alternativo che controlla una grande porzione dei Caraibi diventerà una bestia completamente diversa da quella ideata dai suoi fondatori, non sarà il sud a controllare i Caraibi... Ma saranno i Caraibi a controllare alla fine il sud.
Quali saranno le relazioni tra il nord e il sud col passare dei decenni? Entrambe le parti nutriranno ancora astio l'una verso l'altra? O i due stati angloamericani capiranno che possono collaborare? Gli amareggiati Stati Uniti, arrabbiati per via della loro sconfitta in guerra, faranno di tutto per finanziare la ribellione e il dissenso nei nuovi stati del Cerchio d'Oro? Molto probabile.
L'idea di controllare grandi parti dell'America Latina non è affatto implausibile: gli Stati Uniti hanno sempre cercato di controllare Cuba (o direttamente o con dei fantocci) e i filibustieri a volte prendevano il controllo delle nazioni fallite in America centrale, perciò un paese che cerca di conquistare in modo diretto queste regioni non è un'idea impossibile, ma il Cerchio d'Oro non era come gli USA, era metà degli Stati Uniti, la metà meno industrializzata e meno popolata, sarebbe crollato per fattori interni o esterni, sarebbe stato l'equivalente grande quanto uno stato-nazione del lanciare una bottiglia d'acqua nell'Inferno per cercare di spegnerlo, ma di solito è così che nascono gli scenari più divertenti!

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E se fosse stato il nord a secedere dal sud?

La Guerra di Secessione Americana ha bisogno di poche presentazioni, molti di voi già conoscono gli eventi generali che portarono allo scoppio del conflitto, le divisioni crescenti nella vita al nord e al sud, il dominio della politica del nord, il Compromesso del Missouri, il Bleeding Kansas, le rivolte di schiavi e infine la secessione degli stati del sud.
Gli stati del nord hanno una lunga storia commerciale grazie ai fruttuosi porti di New York, Boston e Filadelfia, mentre il maggiore sviluppo delle città del nord portò all’urbanizzazione e alla crescita di industrie che potevano facilmente esportare i loro beni verso l’Europa, creando così molta ricchezza per la regione e rendendo il nord la forza finanziaria, politica e culturale dominante della nazione, per non dire anche la più popolosa, visto che la popolazione del nord era più del doppio di quella del sud, forse ancora più grande, se non si tiene in conto la popolazione di schiavi.
Il sud divenne molto diverso dal nord e dalle sue cultura, politica ed economia, perciò le sue terre erano meno sviluppate, non c’erano industrie e, come potrete immaginare, era più rurale, in opposizione al nord urbanizzato.
Era a causa di questo ambiente rurale che il sud si affidava all’agricoltura, soprattutto al cotone.
L’agricoltura era dove il sud brillava ed eccelleva, fu la pietra d’angolo dell’economia e dello stile di vita meridionale, e anche se la schiavitù non era necessaria perché un simile sistema avesse successo, divenne una sfaccettatura dalla quale molti meridionali divennero dipendenti, e sfortunatamente si intrecciò a tal punto con lo stile di vita meridionale che divenne poi difficile rimuoverla.
In generale i settentrionali trovavano molto meno utile il lavoro degli schiavi, e perciò molti stati del nord iniziarono a mettere interamente fuorilegge la pratica, e poiché il nord deteneva il dominio sulle politiche della nazione, nell’800 lo stile di vita, e ovviamente l’economia del nord, vennero favoriti.
Poiché all’epoca i singoli stati avevano un’autonomia più ampia, gli stati del sud vennero poco influenzati da ciò, a meno che i cambiamenti non arrivassero a livello federale, perché a volte il nord diceva al sud di giocare a palla con una politica che gli piaceva, ma quella politica era semplicemente incompatibile con la politica del sud.
Il nord per la maggior parte delle volte dovette rinunciarci, ma poi arrivò il problema del Destino Manifesto e dell’espansione verso ovest.
Ovviamente il sud si aspettava di ottenere altri territori agricoli nell’affare, ma il nord era determinato a fermare la schiavitù dove già si trovava, rifiutandosi di ammettere altri stati schiavisti nell’Unione, cosa che causò altri problemi, perché era così che funzionava il sud.
Ciò diede il via a decenni di dispute e violenza su piccola scala che portò molti meridionali a pensare che sarebbero diventati cittadini di seconda classe del governo federale.
Tutto ciò alla fine culminò nella secessione degli stati del sud, ma se le cose fossero andate diversamente per il sud? E se, in una TL alternativa, le cose per il sud non fossero andate semplicemente bene, ma alla grande? E se il mondo vedesse gli Stati Uniti meridionali diventare il cuore culturale ed economico degli USA, al punto che sia il nord a secedere dal sud? Ma prima di tutto, come rendiamo il sud di successo? Beh, potremmo benissimo tornare indietro fino alla creazione delle prime colonie e suggerire migliori investimenti nel sud, ma questo rende dubbio il futuro della rivoluzione e causerebbe innumerevoli altri effetti farfalla che potrebbero dar vita ad altrettanti scenari, perciò suggeriremo invece un’unica importante differenza: gli Stati Uniti annettono Cuba e Porto Rico dalla Spagna dopo la Guerra del 1812.
Potrebbe sembrare banale e improbabile, ma non è come pensate: all’inizio dell’800 la Spagna era diventata uno stato fantoccio dell’impero francese di Napoleone, e la sua presa sulle colonie americane si era indebolita.
L’Inghilterra impedì l’accesso degli Spagnoli ad esse, permettendogli di diventare più indipendenti.
La restaurazione del dominio borbonico non fece altro che destabilizzare ulteriormente il potere dell’impero, dando il via ad un’era di declino durata secoli.
Delle colonie spagnole in America rimasero solo Porto Rico e Cuba, che poi gli Stati Uniti annetterono dopo la Guerra Ispano-Americana.
In questa TL accelereremo semplicemente il processo attraverso l’utilizzo della Dottrina Monroe e del buon vecchio Andrew Jackson.
Nella nostra TL Monroe aveva ordinato a Jackson di porre fine alla Prima Guerra Seminole, una guerra condotta contro squadre di razziatori ostili composte da nativi, schiavi fuggiti, forze spagnole e persino agenti inglesi concentrate lungo il confine della Florida.
Jackson rispose alla richiesta di Monroe di porre fine al conflitto affermando che lo avrebbe fatto conquistando la Florida in sessanta giorni ed eradicando la minaccia posta dai Seminole per il popolo americano.
Questo portò ad una profonda controversia su se Jackson aveva violato o meno gli ordini di Monroe e aveva agito contro la Costituzione, dato che questa invasione avrebbe giustificato l’inizio di una guerra contro la Spagna.
In questa TL proporremo che accada proprio questo: dopo la campagna del Generale Jackson attraverso la Florida, viene annunciata la dichiarazione di guerra.
Il Presidente Monroe ordina a Jackson di guidare un’invasione di Cuba per liberare l’isola dal dominio imperiale e cacciare gli Europei dalle Americhe.
Anche l’isola cercava di separarsi dalla Spagna, molti stavano perfino considerando l’unione con gli Stati Uniti fin dalla presidenza di Jefferson, perciò gran parte della popolazione sosterrà la campagna di Jackson contro la Spagna.
Vedete, Cuba era sia un centro commerciale che un’economia agricola, i suoi cash crops erano il tabacco e lo zucchero, due prodotti molto richiesti, lo zucchero in particolare, che richiedeva più lavoro per essere coltivato, il lavoro degli schiavi, si scoprì in seguito, e Cuba non era molto contenta dei tentativi della Spagna di porre fine alla schiavitù, dato che avrebbe paralizzato il suo sistema economico, che era diventato troppo dipendente dalla pratica a causa del monopolio della Spagna sul commercio caraibico.
Ma se Cuba potesse unirsi agli Stati Uniti, quel prodotto potrebbe essere commercializzato in quantità maggiore e generare profitti inimmaginabili.
Durante il dominio napoleonico Porto Rico fu un esempio in miniatura di questo modello, che fece guadagnare a buon diritto il suo nome all’isola, ma tutto questo scomparve immediatamente quando venne restaurato il dominio borbonico.
Così in questa TL vedremo la Prima Guerra Seminole evolversi in una Guerra Ispano-Americana anticipata.
La Spagna, esausta a causa delle battaglie delle Guerre Napoleoniche, e senza le vaste risorse delle sue colonie, non sarebbe assolutamente in grado di respingere la rinvigorita macchina da guerra americana dell’Era dei Buoni Sentimenti, perciò perderà sia Cuba che Porto Rico, che in aggiunta alla popolazione attuale vedranno un boom di coloni dalle Americhe in cerca di opportunità nei campi di zucchero e nello sviluppo dei porti, che a sua volta incoraggerà lo sviluppo della Florida per facilitare l’accesso ai nuovi possedimenti americani nei Caraibi.
Ma questo come cambierà esattamente le cose per il sud? Beh, quello che stiamo introducendo nella dinamica nazionale è l’opportunità di dominare i Caraibi, un paradiso commerciale per Inglesi, Olandesi, Portoghesi e altri, con porti commerciali già creati dalla Spagna che potrebbero essere facilmente sviluppati in grandi centri di ricchezza, e terre che condividono uno stile di vita simile a quello degli stati del sud.
Il valore dei Caraibi non era un mistero per il governo americano, e in parte contribuì all’acquisto della Louisiana e della Florida, che furono fatti in prospettiva.
Perciò è molto probabile che l’acquisizione di territori caraibici porterà ad una maggiore emigrazione verso il sud di quella vista nella nostra TL dopo la cattura della Florida.
Lungo le coste cubane e portoricane sorgeranno centri ittici che venderanno pesci esotici all’Europa, mentre l’espansione verso ovest darà il via all’allevamento nel sud, aprendo un’altra opportunità di profitto.
Avanti veloce di tre decenni: la vita agricola del sud è ora affiancata da una ricca economia commerciale, sostenuta da un’alta richiesta di cash crops che aumenta l’influenza finanziaria delle istituzioni e dei politici del sud nonostante la popolazione più piccola.
Gli stati del sud vedono un aumento demografico, e l’economia sostituisce gradualmente il lavoro degli schiavi africani con impiegati bianchi a basso reddito e offre terreni da sviluppare a basso prezzo per i cittadini del nord, cosa che verrà vista come l’unico modo per competere con le vivaci città settentrionali.
Entro il 1840 l’influenza del sud sulla politica del governo dominerà la nazione, col Partito Democratico di Jackson che sarà il volto dell’identità meridionale e incarnerà la politica economica agricola, esso rimarrà concentrato su un governo ruralista e gli Stati Uniti trascureranno tutte le altre politiche.
Col tempo Jackson cambierà la Dottrina Monroe per far sì che l’America in ascesa domini il continente entro la fine del secolo.
In contrasto con i Democratici, il nord vedrebbe una crescente radicalizzazione del Partito Whig, che diversamente dai Democratici Jacksoniani, che preferiscono la sovranità del popolo, crederà in un forte governo federale che mantenga l’ordine attraverso la legge e protegga gli interessi delle minoranze.
Questo partito si evolverà poi nel Partito Repubblicano di Lincoln.
Ci sarà un’altra opportunità per il sud quando le tensioni tra Stati Uniti e Messico si inaspriranno a causa dell’annessione della Repubblica del Texas nell’Unione.
L’area ospiterà un’enorme popolazione americana di allevatori proprietari di ranch, e l’annessione sembrerà un passo naturale, ma proprio come nella nostra TL questo darà il via ad un conflitto che porterà alla Guerra Messico-Stati Uniti, una guerra che ovviamente favorirà gli Stati Uniti e costringerà il Messico al tavolo dei negoziati.
Per via del maggiore dominio dei Democratici nel governo, in questa TL prenderà nuova vita una proposta che nella nostra TL venne semplicemente scartata, l’idea del Messico intero, che pianificava, come sembra, di annettere tutto il Messico.
I Democratici riconosceranno che poiché il Messico praticava ancora più o meno la schiavitù, potranno dividere la regione in 25 nuovi stati schiavisti, spostando drasticamente l’equilibrio di potere quasi interamente a favore degli stati schiavisti invece che di quelli abolizionisti.
Come potrete immaginare, ci saranno molte critiche e controversie su questa misura, soprattutto riguardo al fatto che un’azione simile imporrà ai cittadini messicani il governo statunitense e garantirà la cittadinanza a milioni di Messicani.
I Democratici riusciranno ad affermare che c’è un precedente grazie all’annessione di Cuba e Porto Rico, che ha garantito la cittadinanza ai Cubani e ai Portoricani, che all’epoca erano considerati degli stranieri.
James Knox Polk arriverà ad un compromesso proponendo la semplice annessione, oltre ai territori ricevuti nella nostra TL, della costa orientale americana fino alla Penisola dello Yucatán e della Bassa California, accogliendo cinque nuovi stati schiavisti nell’Unione oltre al Texas e alcuni territori sui quali il sud aveva certamente messo gli occhi.
Questo compromesso farà comunque arrabbiare il nord, dato che sposterà il centro del potere ancora più a sud, anche se solo gradualmente.
Durante l’elezione del 1848 gli stati settentrionali di New England, New York, Pennsylvania e New Jersey formeranno un solido blocco elettorale a favore dei Whig, mentre quasi tutto il resto della nazione voterà per il candidato Democratico Lewis Cass.
Lewis Cass otterrà la presidenza con un programma basato sulla sovranità popolare, affermando che la popolazione di ogni stato dovrà tenere un referendum su se continuare a permettere la schiavitù o meno.
Ovviamente gli stati del nord rimarranno saldi nella loro ambizione di abolire la schiavitù all’interno dei loro confini, ma stati come il Maryland, il Delaware, il Michigan, l’Ohio, l’Indiana e l’Illinois sosterranno Cass.
Molti crederanno che questa politica porrà finalmente termine alla divisione nord-sud, ma il referendum non farà che aumentare il divario tra il nordest abolizionista e il sud, dato che il Maryland e l’Ohio voteranno a favore del ritorno della schiavitù, separando gli stati abolizionisti della linea dura del nordest dagli stati abolizionisti meno radicali dell’ovest.
La presidenza di Cass verrà segnata da questo referendum, così come da ulteriori sviluppi e acquisti di nuovi territori americani in Messico, solidificando ulteriormente la forza del sud e del Partito Democratico negli Stati Uniti.
Le elezioni del 1856 vedranno la vittoria del candidato Democratico del sud John C. Breckinridge al posto del più moderato Buchanan, che tenterà di appellarsi sia ai Democratici del sud che ai Repubblicani del nord.
Breckinridge era molto più radicale di Buchanan, e stava al nord come Lincoln stava al sud.
Cosa abbastanza interessante, i due erano parenti acquisiti, Mary Todd Lincoln, la moglie di Abraham, era cugina di Breckinridge.
Breckinridge sarebbe un forte esponente della politica meridionale, ma terrebbe a mente le preoccupazioni del nord e tenterà di dissolverle introducendo un’emancipazione volontaria nazionale che permetterà ai proprietari di liberare i loro schiavi se lo desiderano e finanzierà ulteriormente le società di colonizzazione di Virginia, Maryland, Kentucky, Tennessee e delle Caroline, organizzazioni all’interno di stati individuali che cercheranno di trasferire gradualmente gli schiavi liberati in Liberia.
Comunque sia le azioni di Breckinridge non basteranno a soddisfare il nord abolizionista, portando alla fine alla promulgazione di una dichiarazione di secessione quello stesso anno da parte di membri del Partito Repubblicano, ora guidato dall’esploratore, veterano e attivista antischiavista John Charles Frémont, o Fremont, che dir si voglia.
Breckinridge credeva nel diritto di secessione, ma espresse anche la sua devozione per l’unità della nazione, e cercherà certamente di reintrodurre il nord nell’Unione, ma è molto improbabile che utilizzerà la guerra per farlo.
Gli Stati Uniti a questo punto sposteranno il loro cuore commerciale in aree come il Maryland, la Virginia e i Caraibi.
Il nord certamente sarà in possesso di una concentrazione industriale, ma le industrie di stati come l’Ohio, il Michigan e l’Indiana rimarranno all’interno dell’Unione, per non parlare dell’urbanizzazione che potrebbe svilupparsi lungo il Cerchio d’Oro del Golfo del Messico.
Il nord, che cambierà nome in New England, riuscirà ad esistere in modo sostenibile, ma dipenderà pesantemente dal commercio marittimo per mantenere la stessa prosperità vista quando era parte di un’unità nazionale più grande, portandolo a costruire relazioni migliori con l’Inghilterra e il Canada poco a nord dei suoi confini.
Il sud, che si riferirà a sé stesso come Dixie, svilupperà un’alleanza con il Secondo Impero Francese per portare il resto del Messico e dell’America centrale sotto il dominio francese in cambio di una partnership commerciale esclusiva, sostenendo l’invasione e la conquista francese del Messico e instaurando Massimiliano I.
La schiavitù negli Stati Uniti inizierà ad essere eradicata in un modo o nell’altro: anche se gli stati di Virginia, Maryland, Ohio e Kentucky erano legalmente stati schiavisti e permettevano la pratica, pochi all’interno di questi stati la praticavano, e a questo punto inizieranno le prime azioni del sud per sostituire il lavoro degli schiavi col lavoro a basso reddito, che si è dimostrato più stimolante per l’economia e ha permesso un avanzamento dell’agricoltura e dell’industria in quelle regioni.
Più a sud si va più diventa prevalente l’uso vero e proprio di schiavi, ma è un sistema che sta lentamente scomparendo.
Grazie alla sovranità individuale l’identità di ogni stato all’interno di Dixie diventa più distinta e specializzata, pur attenendosi alle virtù centrali americane.
Diventerà pratica comune non imporre la volontà di alcuno stato ad altri stati all’interno dell’Unione, che sono liberi di fare quello che vogliono a meno di interventi di parti esterne.
Il New England si opporrà fermamente al processo graduale di abolizione della schiavitù di Dixie, riconoscendo che molti continueranno a rimanere in schiavitù fino a quando non verrà eliminata del tutto.
Essendosi separato da Dixie, il New England continuerà semplicemente a distanziarsi politicamente ed economicamente.
Molti dei suoi cittadini incoraggeranno gli schiavi a fuggire a nord o semplicemente a ribellarsi, cosa che non sarà molto apprezzata da Dixie, portando a lievi ostilità tra i due paesi.
La Liberia probabilmente sarà quella che beneficerà di più da questo processo, dato che milioni di schiavi liberati andranno ad aggiungersi ai numeri della nazione e riempiranno posizioni rimaste libere nella nostra TL e che lasciarono la nazione sottopopolata.
Il Cerchio d’Oro dei Caraibi fornirà un enorme gettito di profitti per Dixie, dato che diventerà una specie di via della seta per i commercianti inglesi, francesi, sudamericani e olandesi.
Come effetto collaterale, questa regione verrà anche afflitta dalla corruzione, dal crimine e dalla pirateria, e saranno i ricchi a dominare i porti e le compagnie agricole più importanti.
Il Messico, sotto il dominio francese e di Massimiliano, affronterà un processo simile a quello degli Stati Uniti, creando città e stati importanti popolate da discendenti degli Spagnoli e dei Creoli che dovranno costantemente respingere gli attacchi delle popolazioni native ostili che rifiutano di integrarsi o sottomettersi al dominio straniero.
Alla fine la guerra tra il nord e il sud scoppierà con l’inizio della Prima Guerra Mondiale.
Forse il New England andrà troppo oltre istigando una rivolta tra gli schiavi del Cerchio d’Oro che si trasformerà involontariamente in rivoluzione, questo porterà Dixie a invadere il New England come rappresaglia e trascinerà le due nazioni sui fronti opposti della Grande Guerra.
Dixie, grazie alle sue capacità superiori, potrà lanciare una brutale campagna contro il New England, che a questo punto sarà inferiore al sud sotto ogni punto di vista.
L’alleanza inglese col New England aprirà la porta ad un’offensiva in Canada.
L’impero francese, che è fuggito in esilio in Messico dopo la Guerra Franco-Prussiana, per rivendicare la Francia potrebbe allearsi col sud, e questo significa che la sua enorme forza potrebbe schierarsi con gli Imperi Centrali e molto probabilmente cambiare il corso della guerra.

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E se la Guerra di Secessione americana non scoppiasse mai?

La strada verso la Guerra di Secessione fu una lunga catena di compromessi e tentativi di impedire ad un equilibrio instabile di andare in frantumi, immaginare che la storia degli Stati Uniti vada in modo diverso è quasi folle.
Il potere basato sulla schiavitù e l'influenza che le piantagioni degli aristocratici avevano sulle politiche del sud resero inevitabile la secessione per proteggerli, ma cosa accadrebbe se in una TL alternativa l'America cambiasse faccia in maniera che la schiavitù non diventasse così importante nel sud, così che questi non dia il via alla secessione per proteggerla? E sì, il sud si dichiarò indipendente per proteggere la schiavitù, era scritto chiaro e tondo nelle dichiarazioni di secessione del Mississippi, della Georgia, del Texas e altrove, basta fare qualche ricerca.
Perciò, e se la Guerra Civile non scoppiasse mai? So che sembra folle, come fa un singolo cambiamento a condurre il sud a non secedere mai? Beh, non è un cambiamento a farlo, bensì una singola invenzione: la sgranatrice di cotone.
Il cotone era il petrolio del sud prebellico, ma non era sempre stato così: durante l'epoca coloniale il cotone era semplice da far crescere, ma era difficile da raccogliere.
I coltivatori o gli schiavi dovevano togliere a mano ogni seme di cotone dai ciuffi che venivano usati per fabbricare abiti e tessuti, ma anche utilizzando il lavoro degli schiavi non si riusciva a raccogliere abbastanza cotone da ricavarne un profitto adeguato, perciò non valeva la pena piantarlo.
Al suo posto era il tabacco ad essere considerato il cash crop ideale, ma alla fine del 18° secolo anche il tabacco smise di essere un buon investimento, e con esso gli schiavi.
Il motivo per il quale i padri fondatori sembrarono semplicemente glissare sull'argomento schiavitù non è il fatto che dovevano tenere unite le colonie o che alcuni di loro erano essi stessi dei proprietari di schiavi, ma perché all'epoca tutti pensavano che la schiavitù stesse per scomparire, abbandonata pacificamente in favore di soluzioni più redditizie.
Negli anni '90 del '700 gli Stati Uniti misero fuori legge l'importazione di schiavi ed iniziarono ad affondare le navi nell'Atlantico che li trafficavano, ma tutto cambiò nel 1793 con la sgranatrice di cotone.
La sgranatrice di cotone venne inventata per rendere obsoleto il lento processo di selezione delle singole parti del cotone, adesso se ne poteva raccogliere di più e se ne poteva produrre di più su scala industriale.
In poche parole questa singola invenzione moltiplicò grandemente la produzione di cotone e lo rese un fantastico investimento.
I coloni si espansero verso ovest il più velocemente possibile, comprando quanta più terra possibile per piantarci il cotone.
Le piantagioni di cotone divennero sempre di più, e il tratto finale del Mississippi divenne la miglior proprietà terriera del sud, e possiamo vedere gli effetti di ciò nelle attuali demografie della regione.
All'inizio del 19° secolo il sud era il più grande produttore di cotone del mondo e lo vendeva all'Inghilterra, all'Europa e soprattutto al nord, che per ottenere tessuti e abiti passò dalla lana al cotone.
Grazie a questo nuovo denaro arrivò nuovo potere, una classe di proprietari di piantagioni del sud che adesso aveva quantità di ricchezze così vaste che ora poteva influenzare il governo, la cultura e persino le leggi, così che proteggessero il loro sistema economico.
Il sud divenne governato da un'aristocrazia (in un certo senso) e un'istituzione che stava per scomparire divenne un sistema permanente del sud, un sistema la cui perdita non sarebbe mai avvenuta pacificamente.
In questa TL alternativa la sgranatrice di cotone o qualsiasi cosa le somigli semplicemente non viene inventata, tutto qui.
Il motivo per cui sto scegliendo questo come POD è semplicemente... Beh, quali altre opzioni ci sono? Se il sud trovasse un modo qualsiasi per produrre in massa il cotone allora le politiche schiaviste continueranno a sopravvivere, nessuna legge potrà porre fine a queste pratiche pacificamente fin quando saranno redditizie e in realtà nessuna delle due parti vorrà farlo davvero.
L'equilibrio divenne la soluzione per non porvi fine, almeno per la maggior parte delle persone (ne parlerò in seguito).
Questa TL inizia da qualche parte negli anni '20 o '30 dell'800, senza il cotone che diventa una miniera d'oro per il sud come in HL per le piantagioni diventerebbe sempre più difficile giustificare finanziariamente l'uso del lavoro degli schiavi, dato che il denaro che non viene utilizzato per pagare i lavoratori dovrebbe essere comunque utilizzato per ospitarli e sfamarli.
Il cotone permetteva guadagni così alti che i proprietari più ricchi potevano permettersi di dare alloggio a grandi numeri di schiavi, ma il tabacco non poteva fornire entrate che permettessero di fare questo su una scala così grande.
Potrebbero volerci decenni, ma la pratica della schiavitù morirebbe lentamente di morte naturale semplicemente perché è troppo costosa.
Forse verrà sostituita da un sistema simile a quello che abbiamo visto nel sud ricostruito, dove gli schiavi liberati tornarono nei campi nei quali avevano lavorato, ma stavolta con un minimo di paga.
Questo non è di certo uno scenario felice dove tutti sono contenti o perlomeno riescono a dar da mangiare alle loro famiglie, ma il colosso economico della schiavitù viene ucciso prima che divida la nazione (inoltre le persone non vengono più ridotte in schiavitù).
Anche se l'inevitabile espansione degli Stati Uniti verso ovest non cambia (il Destino Manifesto e tutto il resto), quello che cambia è l'inclusione dei nuovi stati.
Nei quattro decenni precedenti la guerra civile l'equilibrio fra stati abolizionisti e stati schiavisti dominò la creazione dei nuovi stati, così come la lotta tra schiavisti e abolizionisti su chi avrebbe controllato più seggi al Congresso.
Il Compromesso del Missouri stabilì un confine tra queste due fazioni: tutti gli stati al di sotto del parallelo 36° 30' avrebbero permesso la schiavitù, mentre quelli al di sopra di essi no, Missouri escluso.
Dato che il Missouri venne ammesso nell'unione come stato schiavista, per equilibrare le cose dovette essere creato il Maine.
Perfettamente bilanciato... Oh, sapevate che avrei fatto questa battuta! In questo scenario alternativo non c'è bisogno dell'esistenza del Maine come stato, e rimane una parte del Massachusetts.
Ora passiamo al Texas: il Texas alternativo, dopo la sua indipendenza, viene immediatamente annesso dagli Stati Uniti dopo la sua rivoluzione, invece di rimanere una nazione per un decennio.
Il motivo per il quale il Texas rimase una nazione per così tanto non è perché gli Stati Uniti non volevano una guerra contro il Messico, ma perché il Texas era uno stato schiavista, i settentrionali non volevano un nuovo stato schiavista senza aggiungere un nuovo stato abolizionista e questo non accadde fino agli anni '40 dell'800.
Poi, una volta che il Texas venne incluso, rimase l'enorme stato che oggi noi conosciamo e amiamo, ma la cosa divertente è che il resto dell'America pensava che il Texas fosse troppo grosso come stato e voleva che venisse diviso in cinque, ma questo avrebbe sconvolto l'equilibrio e il Texas mantenne le sue enormi dimensioni.
In questo scenario, senza il tanto necessario equilibrio il Texas sarebbe stato davvero diviso in cinque stati diversi, una divisione che potrebbe avvenire in tanti modi.
Ironicamente lo stato della stella solitaria sarebbe potuto diventare più di una stella sulla bandiera americana.
I vecchi confini vengono visti come una cosa del lontano passato, come il Territorio del Nord-Ovest.
Se avverrà, la Guerra Messico-Stati Uniti inizierà un decennio prima rispetto alla nostra TL, dato che il Messico vedrebbe comunque il Texas come un suo territorio.
I confini sono divertenti e tutto il resto, ma il cambiamento più grande avviene all'interno degli Stati Uniti, un cambiamento che altera dalle fondamenta il nucleo sociale ed economico degli Stati Uniti del 19° secolo.
Spesso si dice che il nord riuscì ad industrializzarsi mentre il sud si affidò solo al cotone, ma in realtà il nord riuscì ad industrializzarsi così velocemente solo a causa del cotone del sud.
L'industria più grande del nord era quella tessile, infatti per la prima metà dell'800 l'industria tessile e le altre collegate al cotone costituivano quasi il 50% dell'economia americana.
Sia il nord che il sud facevano un forte affidamento sul cotone raccolto dagli schiavi, ma per motivi diversi.
Senza questo quantitativo di risorse a basso costo per creare gli abiti, il nord dovrà appoggiarsi al bastone che ha sempre utilizzato: la lana, che è molto più costosa da produrre (bisogna dar da mangiare alle pecore) e che verrebbe sempre prodotta in quantità minore del cotone (e a proposito, questo andrà a vantaggio dell'Inghilterra e dell'Europa, ma parleremo dopo di queste ramificazioni).
Senza piantagioni di cotone per la produzione in massa gli Stati Uniti hanno un'economia molto più piccola, ma se quella del nord sarebbe più piccola senza tessuti economici, il sud, in un mondo senza sgranatrice di cotone, non ne avrebbe affatto una.
Nella nostra TL al momento della guerra al nord abitavano 17 milioni di persone, mentre al sud ne abitavano 13 milioni, ma 4 milioni di queste erano schiavi.
In una TL alternativa senza la schiavitù la popolazione di schiavi sarebbe drasticamente più piccola.
Dopo l'invenzione della sgranatrice di cotone la popolazione di schiavi quadruplicò, e questo vuol dire che il sud potrebbe avere 5 milioni di persone in meno rispetto al nord.
Stati come il Mississippi, l'Alabama e l'Arkansas vennero popolati principalmente per via del loro terreno, ma questo sud alternativo è molto meno popolato, economicamente povero, dato che non vende cotone al nord, e, a causa di questo, anche più isolato dal nord, il che ci porta ad una prospettiva interessante: anche in un mondo senza la sgranatrice di cotone e con un declino della schiavitù volontariamente attuato dal sud ci sarebbe un divario culturale tra nord e sud, semplicemente a causa della geografia e della popolazione.
I Grandi Laghi e i molti fiumi permisero lo sviluppo dei trasporti e l'espansione in luoghi come l'Ohio e l'Illinois decenni prima che il sud potesse fare lo stesso.
Al sud bisognava attraversare foreste umide e le vie d'acqua lì presenti non andavano da est verso ovest come in Ohio o nei pressi dei Grandi Laghi, andavano da nord a sud.
Per farla breve, il sud sarebbe davvero separato dal resto della nazione: diviso dal nord in termini climatici, geografici ed economici al punto da sviluppare una propria cultura.
Che dire del destino degli ormai liberi schiavi? All'epoca della Guerra d'Indipendenza americana gli schiavi costituivano il 20% della popolazione totale, presumendo che la schiavitù non cresca dopo gli anni '90 del '700 la popolazione nera dell'America non esploderebbe come fece nel sud prebellico, perciò, anche se la popolazione crescesse non lo farebbe così velocemente come in HL.
Dato che il sud sarebbe comunque agricolo riceverebbero bassi stipendi per lavorare nei campi, un po' come accadde dopo la Guerra Civile.
Le politiche razziali probabilmente non permetteranno ai neri di accumulare molta terra e saranno comunque dei cittadini di seconda classe, ma la differenza qui è che anche se non sono schiavizzati, i diritti politici dei neri in America vengono più o meno ignorati sia al nord che al sud.
La schiavitù era una questione importante e divisiva che una volta entrata a far parte di questo grande conflitto nazionale fece interessare al nord del trattamento dei neri, ma senza schiavitù? O, cosa più importante per il nord, senza il potere politico derivato dalla schiavitù? Il nord semplicemente non impiegherebbe tempo e sforzi per garantire il benessere dei neri liberati in questa parte remota della nazione, e questo vuol dire che leggi come il 14° e il 15° Emendamento, create dopo la guerra, non avrebbero il sostegno politico o il bisogno di essere implementate così presto, e i neri potrebbero non avere veri diritti per decenni in questa TL alternativa.
Era il 19° secolo, c'era l'idea fondamentale che bianchi e neri erano troppo diversi per stare nella stessa nazione, il loro trattamento e la loro condizione sarebbero molto simili a quelli dei Cinesi in California, e le condizioni e le ingiustizie loro imposte non sarebbero una preoccupazione per il resto del paese.
Questo cambierà nel 20° secolo? Forse, ma senza l'ondata emotiva scatenata dalla Guerra di Secessione è molto più difficile che i diritti civili vengano ottenuti o si guadagnino il favore di una piattaforma nazionale, oltre ad altre ragioni che spiegherò dopo.
Per continuare, è un 1861 alternativo, Abraham Lincoln non è mai diventato presidente per diversi motivi, il più importante dei quali è che Lincoln in realtà vinse solo perché all'epoca c'erano quattro candidati in corsa (e metà del paese non lo volle nemmeno sulla scheda elettorale), ma senza schiavitù dubito che ci sarebbe una corsa alla presidenza così confusa che permetterebbe a Lincoln di vincere, ammesso che si candidi.
Senza il potere derivato dal possesso di schiavi la successione dei politici e dei presidenti cambierebbe così tanto che non riesco nemmeno a prevedere quale sarebbe, per esempio Buchanan non diventerebbe mai presidente.
Probabilmente avrete sentito qualcuno dire che prima della Guerra di Secessione gli Americani si vedevano più come abitanti dei loro stati che come parte di una nazione più grande, e tutto sommato questo era vero: si vedevano come una parte dei loro stati, che erano uniti, ma quanto fossero uniti questi stati venne messo alla prova dalla guerra civile, e alla fine quell'unità non si dimostrò un semplice mucchio di stati messi insieme, ma una singola nazione.
Senza il test di quella guerra fra stati, questi potrebbero continuare a vedersi come più indipendenti non solo dal governo federale, ma anche l'uno dall'altro, e questa è un'altra delle cose importanti che mancano da questo mondo alternativo.
La rivoluzione fu la creazione di un paese, ma la Guerra di Secessione fu quasi una rinascita, un battesimo del fuoco che definì come questi nuovi Stati Uniti sarebbero stati nel secolo successivo.
L'idea che la civiltà americana fosse una città scintillante su una collina e un esperimento fatto in nome di Dio e della democrazia fu un qualcosa che venne finalizzato dalla causa dell'unione.
Il sud aveva i propri motivi morali e religiosi per ribellarsi, ma l'unione pensava che quella guerra servisse perché l'esperimento di una repubblica unita rimanesse in vita, continuasse e si evolvesse per definire come si vedeva l'America sul palcoscenico globale, e questa guerra non creò solo questa mentalità: la guerra spinse il governo federale ad avere una visuale più ampia delle cose, creando una nuova valuta nazionale e forse delle leggi incostituzionali contro le critiche al governo in tempo di guerra.
Niente di tutto questo esisterebbe in una TL alternativa senza il governo centralizzato nato dalla guerra: gli Americani si vedrebbero come parte di un'alleanza più che di un vero paese e con la nascita di moderni stati-nazione in luoghi come la Germania e l'Italia forse gli Stati Uniti tenteranno di creare un potere federale centralizzato, ma questo creerà un enorme dibattito.
Questo tipo di mentalità trasformerà gli Stati Uniti sul palcoscenico internazionale, senza una simile unità federale come reagirà la nazione ad un'inevitabile guerra mondiale, ammesso che avvenga? Le cose potrebbero diventare torbide venti anni dopo un evento che in questa TL non avverrebbe.
La guerra praticamente gettò le basi per 40 anni di dominio Repubblicano, dagli anni '60 dell'800 al 1914 ci furono solo due presidenti Democratici, se consideriamo i due mandati di Grover Cleveland e Woodrow Wilson, perciò ci sarebbero un bel po' di cambiamenti.
A proposito di Woodrow Wilson, ci sarebbero così tanti cambiamenti nella politica americana che dubito che lo vedremo mai diventare presidente, e a causa di questo cambierebbero tantissime cose, per il momento immaginate semplicemente degli Stati Uniti meno interventisti per proteggere la democrazia (questa politica si chiama Wilsonianismo per un motivo).
Wilson fu il primo ad iniziare ad usare l'interventismo come scusa per sostituire il colonialismo europeo con la democrazia americana, ovvero con dei governi fantoccio che facevano gli interessi degli Stati Uniti.
Probabilmente vedremo degli Stati Uniti con una politica interna più evoluta e meno disposti a diventare una potenza mondiale, ma questa è una mera supposizione.
La sgranatrice di cotone non era un'invenzione molto complessa, e dubito che semplicemente non venga mai inventata se Eli Whitney non ci riuscisse.
Questo intero scenario è basato sull'idea che quest'unica cosa non venga mai inventata, ma avrebbe potuto comunque essere inventata a causa della domanda di cotone.
La sgranatrice di cotone venne ideata e usata per un motivo: rendere utilizzabile e redditizio il cotone su larga scala.
Il cotone fu il carburante per un mondo in rapida industrializzazione e gettò le fondamenta per un'economia basata sulle fabbriche e il lavoro salariato piuttosto che sul lavoro a casa, queste fabbriche portarono le persone nelle città e crearono il mondo moderno.
I prodotti tessili furono alla base di tutto ciò, e questo non sarebbe successo in Inghilterra e nel nord se non fosse stato per il cotone del sud.
Perciò, guardando allo scenario nel complesso, avete avuto un'immagine di cosa sarebbe accaduto se non ci fosse stata quest'invenzione, ma è improbabile che questo accada, perché verrebbe a mancare la risorsa più vitale per l'industria tessile inglese, punto di partenza dell'intera Rivoluzione Industriale.
In questa TL alternativa senza la sgranatrice di cotone la schiavitù muore di morte naturale, così come la scintilla che ha portato alla rapida ascesa dell'Occidente nel campo dell'industria e della modernizzazione.
Il sud prebellico viene visto come un qualcosa di isolato dal progresso del resto del mondo, bloccato all'epoca agricola mentre il nord costruiva fabbriche, ma in realtà era il primo ingranaggio di un'enorme macchina.
I proprietari delle piantagioni erano i baroni del petrolio della loro epoca e il loro potere derivava dalla vendita del cotone raccolto dai loro schiavi a paesi di tutto il mondo che vedevano la schiavitù come abominevole, ma allo stesso tempo ne traevano profitto e miglioravano le loro società.
Facendo dei paragoni con oggi, i diamanti brillano e sono costosi, ma vengono spesso recuperati da schiavi dei signori della guerra africani; abbiamo abiti e prodotti poco costosi solo grazie a lavoratori cinesi o del Terzo Mondo pagati praticamente nulla; finanziamo e promuoviamo regimi orrendi semplicemente perché ci danno le risorse che vogliamo.
Non sto dicendo che i lavoratori delle fabbriche cinesi affrontano le stesse condizioni degli schiavi nel sud dell'epoca, quello che sto dicendo è che le persone sono disconnesse dalle origini dei prodotti dei quali usufruiscono.
Il nord considerava la schiavitù orrenda, ma allo stesso tempo manteneva al potere quelli che la sostenevano comprando il loro cotone.
Sembrava che pensasse che una volta fuori dal sud il cotone fosse in qualche modo pulito, ma ovviamente non lo era, era stato comunque raccolto da degli schiavi.
Perciò quello che rimane è un mondo in cui una pratica orribile finisce molto presto, ma dove allo stesso tempo l'industrializzazione viene ritardata o forse non avviene come nella nostra TL.
La società del '900 assomiglia a quella del secolo precedente, molta agricoltura, poca industria e meno evoluta tecnologicamente.
Senza il bagno di sangue della Guerra di Secessione gli Stati Uniti non diventano una nazione più centralizzata e sono ancora più divisi tra stati e regioni.
Sono state la sgranatrice di cotone e la guerra stessa a creare davvero i moderni Stati Uniti e, in parte, il mondo moderno.
In un certo senso questa invenzione causò dolore ad Americani di tutte le razze, e dalla schiavitù o dalla guerra si è finito col creare il nostro mondo moderno e connesso, e il tutto perché col cotone si fanno ottime maglie.
Di certo è una cosa sulla quale pensare.

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La Guerra di Secessione Americana fu un punto di svolta cruciale nella storia statunitense per un’ampia serie di ragioni.
Fin dalla caduta del partito Federalista il paese vide un crescente dominio dei suoi elementi agricoli e meridionali, elementi che proponevano l’espansionismo, il libero commercio e la decentralizzazione del governo.
Questo continuò per decenni fino a quando la Guerra di Secessione Americana non fece tornare il potere al nord e alle industrie per diversi decenni, ridefinendo permanentemente le caratteristiche del paese.
Il sud persistette come identità statunitense distinta, ma le penalizzazioni e l’ostracismo che affrontò dopo la guerra lo spinse a creare un blocco politico persistente noto come Solid South, che votò in maniera consistente contro gli interessi Repubblicani e del nord per diversi cicli elettorali.
In breve la Guerra di Secessione Americana lasciò una cicatrice duratura sulle relazioni nord-sud e riorientò drasticamente il percorso degli Stati Uniti verso uno definito completamente dal nord industriale.
Le implicazioni a lungo termine di ciò furono tremende.
Il lato positivo furono l’industrializzazione, la centralizzazione e il protezionismo dell’era Repubblicana, che trasformarono i molti stati degli USA in una singola entità molto connessa, ricca e potente, capace di costruire una marina forte che rivaleggiava perfino con quella dell’Inghilterra e di sorpassare tutti gli altri paesi del pianeta in termini di produzione.
Si poteva viaggiare da costa a costa su ferrovia in pochi giorni, raccolti e bestiame allevati in Texas potevano essere venduti in Illinois o a New York come se fossero stati prodotti localmente, il costo dei prodotti scese drasticamente rendendo il costo generale della vita più basso e la lista va avanti.
Tutto questo però arrivò ad un costo significativo.
L’era postbellica vide gli Stati Uniti subire la sua ondata di corruzione più grave mai vista, sia nella politica che negli affari, al punto che portò all’ascesa di diverse amministrazioni la cui agenda si concentrò principalmente sullo sradicamento di detta corruzione.
La fretta e l’avventatezza con cui l’emancipazione e i diritti civili vennero gestiti dal Congresso dopo la morte di Lincoln crearono una forte crisi nelle relazioni razziali nel sud, così come terribili difficoltà economiche sia per i bianchi che per i neri del sud, le cui ramificazioni lasciarono gli abitanti del sud profondamente amareggiati nei confronti del nord per diversi decenni, mentre le relazioni tra i neri e i bianchi statunitensi rimangono tese ancora oggi.
Inoltre, fu con questa rapida industrializzazione e accumulo sia di potere che di ricchezza che gli Stati Uniti iniziarono a farsi coinvolgere al di fuori del loro dominio immediato e si videro trasformati in una potenza interventista nonostante non avessero importanti interessi negli affari esteri dell’Asia e dell’Europa.
La lista, ancora una volta, va avanti, ma se tutto questo cambiasse? E se in una TL alternativa la Guerra di Secessione Americana semplicemente non avvenisse? I risultati della guerra furono importanti e ampi così come le sue cause.
La Guerra di Secessione Americana non scoppiò come risultato di tensioni lunghe alcuni anni, ma le sue radici stanno nel fatto che fin dal principio le colonie del nord e del sud, che un giorno si uniranno per creare gli Stati Uniti, di fatto erano due entità molto diverse.
La versione breve è che gli stati del nord erano stati costituiti come economie concentrate dal commercio, erano dominati dai principali centri urbani costieri e portavano con loro una cultura distintamente Anglo-Puritana.
Il sud, in contrasto, era basato sull’agricoltura, perciò il potere era diffuso in diverse città dell’interno, e aveva tradizioni Battiste Scozzesi-Irlandesi.
Anche le politiche contrastanti che emersero da queste due distinte entità sono chiare: le regioni costiere e del nord favorivano l’urbanizzazione e la centralizzazione, le regioni del sud e dell’interno preferivano il ruralismo e la decentralizzazione.
Entrambe le parti si unirono con in mente opinioni distinte su come dovesse essere organizzata quest’unione.
Gli stati del nord, dove le comunità erano concentrate e connesse, videro la diffusione di questo stile di vita come la chiave per costruire una forte nazione, ma ovviamente tutto questo si sgretolò dopo le elezioni del 1800.
La vita al sud dipendeva dall’agricoltura, e di conseguenza esso adottò una politica che integrava il ruralismo contro gli interessi e i gusti del nord.
Questa includeva il libero commercio, per assicurare un facile accesso ai beni fabbricati all’estero e reciproci dazi bassi sulle esportazioni agricole del sud, ideali di sovranità statale e decentralizzazione per mantenere il potere nelle mani degli agricoltori locali e delle comunità agricole piuttosto che in una città, e ovviamente includeva l’uso della schiavitù come fonte a basso prezzo di lavoro di massa.
Il libero commercio stava paralizzando l’industria del nord, la decentralizzazione fermò lo sviluppo a livello nazionale e la pratica della schiavitù non prese mai piede nel nord nella portata in cui lo fece nel sud, e venne vista come una delle pratiche più peccaminose.
La schiavitù veniva vista davvero dalla maggior parte degli Statunitensi, sia del nord che del sud, come immorale, ma alcuni problemi si misero sulla strada della cessazione di questa pratica.
L’opinione più comune e moderata dell’epoca era che gli stati semplicemente non avessero alcuna autorità per sequestrare la proprietà privata dei cittadini, proprietà che includeva gli schiavi.
C’era inoltre la questione del che fare degli schiavi una volta liberati.
La maggior parte degli Statunitensi all’epoca non era particolarmente entusiasta dell’idea degli eguali diritti, e anche i pochi che lo erano esitavano riguardo all’idea, dato che sapevano che agli schiavi era stata data solo un’educazione molto basilare, e perciò avrebbero avuto difficoltà ad unirsi anche ad una comunità accogliente.
Mandare gli schiavi liberati in Africa, un’idea popolare tra molti dei padri fondatori, si dimostrò un’avventura troppo costosa e sfiancante da intraprendere volontariamente, perciò quest’opzione venne spesso liquidata, anche dopo la fondazione della Liberia.
Senza un piano per gli schiavi emancipati e una mancanza di autorità per far rispettare l’emancipazione, la pratica continuò nonostante la sensazione generale che fosse immorale.
Una visione meno accondiscendente vedeva gli schiavi come uno strumento per mantenere un vantaggio sul nord nell’equilibrio del potere nazionale.
Il nord urbanizzato e industriale aveva una popolazione rapidamente in ascesa, e sembrava apparentemente pronto a creare diversi nuovi stati che avrebbero fatto tornare il potere in suo favore.
Il sud cercò così di promuovere ideali ruralisti facendo campagna per l’espansione della schiavitù in diversi nuovi stati.
Se l’agricoltura fosse stata resa più facile tramite l’utilizzo del lavoro degli schiavi, l’agricoltura avrebbe dominato.
Inoltre, un po’ come le moderne divisioni tra stati Repubblicani e stati Democratici, uno stato schiavista scoraggiava naturalmente gli abitanti degli stati liberi a trasferirsi lì e cambiare la sua natura, così come le moderne politiche di uno stato Democratico potrebbero scoraggiare gli abitanti degli stati Repubblicani a trasferirsi lì o a motivare i Democratici a trasferirsi.
All’estremità dello spettro c’era un’ideale, che esisteva quasi esclusivamente nel Profondo Sud, che affermava che alla fine la schiavitù era un bene e forniva servizi produttivi ai bianchi, instillando al contempo nei neri la comprensione della gerarchia, del valore del lavoro e ovviamente la fede Cristiana.
Questa visione particolare era una prima manifestazione dell’ideale del fardello dell’uomo bianco, e affermava che i bianchi dovessero assumere un ruolo paternalistico nei confronti dei neri per via della percepita disparità di sviluppo tra le due razze.
La politica della schiavitù, della sua restrizione o della sua espansione diventò il mezzo principale attraverso il quale si manifestò lo scontro di potere nord-sud.
Il nord si stava allontanando in una direzione di rapida crescita, industrializzazione e progressismo neo-Puritano, il tutto mentre il sud si atteneva strettamente agli usi tradizionali stabiliti da Washington, Jefferson, Jackson e altri uomini del sud prima di essi.
Il breve e stretto terreno comune che un tempo ebbero il nord e il sud durante la Guerra d’Indipendenza Americana stava adesso cadendo a pezzi a causa di un’enorme spaccatura la cui creazione stava venendo incentivata dai cambiamenti che stavano avvenendo nel nord da tempo messo da parte e dalla paura avvertita nel sud che la sua era di dominio stava per finire.
Quella paura, così come le divisioni all’interno del Partito Democratico, alla fine frazionarono il voto Democratico e cedettero la vittoria presidenziale del 1860 all’appena creato Partito Repubblicano favorevole al nord.
Il resto, come si dice, è storia, ma stavolta le cose vanno in maniera diversa.
Risolvere la tensione tra nord e sud diventa sempre più difficile più si va avanti nella HL dalla fondazione del paese, ma questo non è necessariamente l’obiettivo qui, piuttosto lo scenario si concentra sull’impedire lo scoppio di una guerra civile negli Stati Uniti, e ottenere questo non è troppo difficile: un rispetto del Compromesso del Missouri dividendo la California tra nord e sud lungo il 36° parallelo invece di garantire frettolosamente la condizione di stato a questo enorme territorio per negare al sud un altro stato schiavista avrebbe fatto meraviglie per raffreddare lo sdegno in aumento del sud nei confronti del nord; annettere Cuba o più territori messicani perché il sud crei più stati e ritrovi un equilibrio col nord avrebbe spento le preoccupazioni del sud di essere emarginato dal nord e da entrambe le camere del Congresso, permettendogli un’uguale rappresentanza di senatori; il governo federale che applica davvero la costituzione e la Fugitive Slave Law che impedisce agli abolizionisti del nord di rubare incostituzionalmente gli schiavi dal sud avrebbe mantenuto forte la fede del sud nel governo e probabilmente avrebbe dissuaso la maggioranza dal perseguire qualcosa di radicale come la secessione; i Democratici che fanno un compromesso col nord sulle politiche protezioniste avrebbe impedito a molti settentrionali di pensare che il Partito Democratico serviva solo gli interessi del sud, togliendo così molto slancio al Partito Repubblicano; anche il sud che accetta la limitazione della schiavitù negli stati dove esiste già e persegue metodi alternativi per promuovere il ruralismo avrebbe fatto meraviglie per disinnescare le tensioni fra entrambe le parti.
Tutto questo però richiede che noi facciamo marcia indietro sulla TL, e c’è un’opzione molto più vicina allo scoppio della Guerra di Secessione Americana e che forse è più facile da ottenere: il sud semplicemente non secede.
La secessione fu una reazione radicale e forse istintiva all’elezione di Lincoln, e in alcuni stati la mozione quasi non riuscì a passare.
Certamente questa reazione fu il risultato di una lunga striscia di frustrazioni e paure nei confronti del nord, ma l’elezione di Lincoln fu davvero il punto di rottura.
Stavolta questo non accade.
I meridionali e i Democratici riflettono sulle elezioni e capiscono cosa implicano i numeri.
Lincoln vinse con meno del 40% del voto popolare perché il voto Democratico si era spaccato in due ed era in concorrenza con un ulteriore terzo partito.
Detto questo, ottenne comunque la maggioranza elettorale, venendo appoggiato da tutti gli stati del nord.
Anche se questo è un segno della crescente influenza settentrionale e Repubblicana dalle ultime elezioni, non rappresenta affatto la completa caduta del dominio Democratico.
Senza tener conto dei terzi partiti i Democratici avrebbero potuto ottenere il 60% dei voti popolari in questa elezione se avessero mantenuto l’unità, per non parlare dei voti elettorali degli stati più occidentali e del New Jersey.
Questo non sarebbe bastato a superare la maggioranza elettorale di Lincoln, ma al di fuori del New England, circa qualsiasi stato del nord avrebbe potuto passare ai Democratici se non fosse stato per le follie dell’amministrazione Buchanan, le attuali divisioni del partito e la mancanza di un’importante piattaforma sulla quale fare campagna elettorale.
In parole povere, il 1860 fu un pessimo anno per i Democratici, ma non fu la fine.
Anche se i Repubblicani avessero continuato a crescere come partito senza lo scoppio della Guerra di Secessione Americana e la soppressione postbellica del sud, i Repubblicani potrebbero dimostrarsi elettoralmente competitivi quanto i Whig.
Piuttosto che spingere per la secessione, si tiene una convention tra i leader del Partito Democratico, sia del nord che del sud, e vengono fatti dei progetti su come recuperare da questa sconfitta entro le prossime elezioni, e di preciso su sotto quale piattaforma riunirsi.
Il regionalismo ha portato alla frammentazione interna e il regionalismo era la piattaforma dell’opposizione, se bisognerà recuperare come partito i Democratici dovranno rinforzare la loro attrazione nazionale, soprattutto la loro attrazione negli stati del Midwest, la cui popolazione era in crescita e si pensava fossero il centro di potere emergente del paese.
Sicuramente la nuova amministrazione Repubblicana lavorerà per contenere la schiavitù impedendo la sua diffusione nei nuovi stati, e inevitabilmente nuovi stati del nord entreranno nell’unione.
Per quanto il blocco del sud fosse importante per i Democratici, la sua influenza stava svanendo, e potrebbe non essere l’unico blocco regionale al quale appellarsi, e con un magro 18% per i Democratici del sud nelle elezioni del 1860, i Democratici nazionali sarebbero in maggioranza, anche se, detto questo, quella maggioranza sarebbe concentrata nel contestato nord, mentre il sud sarebbe fedelmente Democratico.
Chiaramente il partito avrebbe bisogno della cooperazione tra le sue metà settentrionale e meridionale se vuole sperare di sopravvivere.
I Democratici del sud potrebbero non riuscire a rubare voti a quelli del nord, mentre i Democratici del nord potrebbero non riuscire a sconfiggere i Repubblicani senza una base di sostegno affidabile.
Sarà necessaria una nuova strategia per bloccare i Repubblicani nel nordest e non farli arrivare nel Midwest, e per ottenere la lealtà degli stati occidentali emergenti, così da mantenere il dominio Democratico.
La questione della schiavitù dovrà essere abbandonata come importante motivazione nella politica, dato che il suo inevitabile contenimento in teoria assicurerà la sua conclusione finale.
Questa sarà una battaglia che il sud perderà, ma non deve essere la collina sulla quale morirà.
I sentimenti del paese descritti prima impediranno sforzi legittimi di abolizione immediata una volta che la schiavitù rimarrà bloccata negli stati dove esiste attualmente, creando opportunità per una nuova politica che dibatterà sullo stato degli schiavi liberati negli Stati Uniti.
I Democratici potrebbero prendere la posizione di far rivivere gli sforzi di colonizzazione come mezzo per appellarsi ai moderati dell’epoca, che pensavano che la schiavitù dovesse finire ma si opponevano al garantire uguali diritti ai liberti.
Sapendo che i Repubblicani hanno costruito una piattaforma di egalitarismo e gli elementi radicali hanno già espresso il sostegno agli eguali diritti, questo sarà un modo facile per far allontanare i moderati dal Partito Repubblicano adesso che la questione dell’espansione della schiavitù è morta.
A parte alcuni elementi radicali nel profondo Sud, è probabile che questa politica di colonizzazione e reinsediamento attrarrà tutti nel Partito Democratico.
Avvertendo che gli stati occidentali, a causa della loro disconnessione dall’est, resisteranno inevitabilmente alla centralizzazione del nordest, i Democratici raddoppieranno sulla piattaforma della decentralizzazione e dei diritti degli stati, tranne che sulle questioni di infrastrutture nazionali.
I Democratici del nord videro in prima persona i benefici delle reti stradali e ferroviarie e i tremendi benefici che cose simili avrebbero potuto avere per le economie agricole, permettendo ai beni fabbricati al nord di essere consegnati velocemente e a basso costo al sud e viceversa, fornendo al contempo alle comunità agricole un grande mercato dove vendere i loro raccolti e bestiame senza timori di deterioramento.
Le infrastrutture saranno di tremendo interesse anche per lo viluppo degli stati occidentali, dato che l’isolamento dal resto del paese li lascerà in gran parte da soli nei momenti del bisogno.
Ancora una volta questa è una cosa che toglierà certamente sostegno ai Repubblicani a favore delle infrastrutture ma vedrà un’accettazione generale da parte di molti Democratici.
Inoltre, avendo ottenuto la maggioranza dei voti nel 1860, ma perdendo ai Collegi Elettorali, i Democratici potrebbero riprendere gli sforzi precedenti di Andrew Jackson per abolire i Collegi Elettorali e creare un sistema assolutamente più democratico, anche se il favore a ciò varierà in tutto il partito.
Infine il ruralismo rimarrà un pilastro chiave della politica Democratica, ma verrà stemperato, così da non alienarsi completamente gli abitanti delle città e adattarsi a soddisfare i bisogni e i desideri degli uomini di frontiera del nordovest e degli allevatori del sudest.
Il nord e il sudest si metteranno chiaramente sulla loro strada, ma il Far West dovrà ancora essere definito, mentre il Midwest rimarrà un campo di battaglia fra terre rurali e di frontiera da una parte e città sulle rive dei laghi dall’altra.
Una costante spina nel fianco di queste città fu l’insistenza rurale sul libero commercio per cogliere il massimo beneficio del commercio europeo nonostante il fatto che questo arrivasse a spese dell’industria domestica.
Con le linee ferroviarie che forniscono alle comunità agricole mercati interni più grandi per prodotti che altrimenti non potrebbero essere trasportati su lunghe distanze, i Democratici potranno permettersi di fare compromessi sulla politica protezionistica e permettere l’aumento dei dazi, rendendo il loro partito più digeribile agli industriali.
Nella stessa ottica verranno intrapresi sforzi per promuovere la vita rurale ad ovest e assicurarsi che gli abitanti di quegli stati e territori abbiano le risorse e la sicurezza di cui hanno bisogno per prosperare, cosa che si manifesterà forse con la creazione di nuovi forti e avamposti nelle aree minacciate dagli attacchi dei nativi americani e assicurandosi ulteriormente che linee infrastrutturali si ramifichino in queste aree sottosviluppate, rendendo lo spostarsi nelle aree urbane più conveniente e meno necessario il risiedere in città per opportunità economiche.
Se il Partito Democratico riuscirà a trasformarsi in questa maniera prima delle elezioni successive potrebbe assolutamente rimanere competitivo col Partito Repubblicano, e forse addirittura asserire di nuovo il suo dominio per i prossimi decenni.
I Democratici potrebbero riprendere già il controllo a partire dalle elezioni seguenti, dipende dai progressi dell’amministrazione Lincoln.
Lincoln non ebbe mai davvero l’opportunità di essere un presidente in tempo di pace a causa della Guerra di Secessione Americana, e perfino nonostante questa causa unificatrice si ritrovò comunque ai ferri corti con certi aspetti del partito Repubblicano.
Lincoln, prima della dissoluzione del partito, era un devoto Whig e uno stretto seguace di Henry Clay.
Quando si unì ai Repubblicani lo fece da moderato, non allineandosi del tutto con gli elementi più radicali ma dominanti del partito, di fatto egli venne specificamente scelto dal partito come candidato presidenziale perché le sue opinioni erano più attraenti di quelle del precedente candidato Repubblicano John Charles Frémont, e poiché all’epoca era relativamente sconosciuto non aveva ancora pestato i piedi di nessuno nel partito.
L’amministrazione Lincoln riuscirà a portare a termine il suo programma con poca resistenza, dato che sia il Congresso che il Senato saranno dominati da maggioranze Repubblicane.
Questo programma consisteva in gran parte in dazi protezionistici e progetti infrastrutturali in linea con le radici Whig di Lincoln.
L’inizio dei lavori su una ferrovia transcontinentale sarà il più ambizioso di questi progetti, e inizierà più o meno nello stesso periodo in cui lo fece nel nostro mondo, anche se forse, senza le richieste della Guerra di Secessione Americana sullo sfondo, vedrà il suo completamento arrivare prima .
Senza la Guerra di Secessione Americana a distrarre l’attenzione e le forze militari del governo federale, queste si sposteranno sul Territorio dello Utah, dove solo qualche anno prima era stato necessario lanciare una breve spedizione contro i Mormoni che dominavano la regione.
Il motivo di questo potenziale spostamento di forze militari è che durante la Guerra di Secessione Americana i Repubblicani emisero un mandato per far rispettare ulteriormente la monogamia ai Mormoni, ma Lincoln si rifiutò di mettere in pratica questo mandato per paura che i Mormoni si sarebbero allineati con la Confederazione come rappresaglia.
Senza nessuna Guerra di Secessione Americana in corso il mandato viene fatto rispettare, scatenando forse un conflitto su piccola scala tra i gruppi armati di Mormoni e le forze armate federali.
Se non immediatamente, questo darà il via ad un conflitto quando verrà ratificato l’Edmunds-Tucker Act, dato che la legge incorporava la Chiesa, sequestrava i suoi beni e imponeva nuove restrizioni allo Utah, una cosa che il più zelante presidente della Chiesa dell’epoca, Brigham Young, non prenderà alla leggera.
Per quanto riguarda le guerre, se la Francia si avventurerà comunque ad intervenire in Messico nel 1861 nonostante gli Stati Uniti non saranno preoccupati dalla Guerra di Secessione Americana, Lincoln interverrà quasi certamente in difesa del Messico, espellendo i Francesi più velocemente.
Gli Homestead Act verranno promulgati comunque, incoraggiando un’ulteriore migrazione di coloni verso ovest, incontrando qualche resistenza da parte dei Democratici del sud ma vedendo l’accettazione da parte dei Democratici del nord, che penseranno che questo non farà che aiutare a costruire una base elettorale a favore del ruralismo su cui fare affidamento negli anni seguenti.
Infine, ovviamente, arriverà la restrizione della schiavitù di Lincoln negli stati in cui esiste già.
Lincoln troverà alcune resistenze da parte di quelli all’interno del suo partito che suggeriranno di non essere andato abbastanza lontano, così come le resistenze dei Democratici del sud, ma alla fine la legge passerà e il potenziale per l’espansione della schiavitù verrà sradicato.
Arrivano le elezioni del 1864, e la Pennsylvania, il New York, il Connecticut, la California, l’Oregon e il New Jersey potrebbero facilmente passare ai Democratici, dati i loro trend elettorali storici e l’esito delle elezioni del 1864 della nostra TL, anche se, in tutta onestà, questa elezione non è il miglior indicatore, dato che riflesse meno la preferenza alle politiche di ogni partito e fu più un referendum su se continuare la guerra o negoziare la pace.
Essa però rifletté comunque un livello di dedizione alla causa Repubblicana, così come simpatia per i Democratici, perciò perché non tenerne conto? Con i Democratici che adesso inviano un messaggio che fa appello sia all’industria che all’agricoltura, che promettono un continuo sviluppo delle infrastrutture che annuncerà un eccesso di potere federale e un piano chiaro per gli Stati Uniti post-schiavitù, la piattaforma Repubblicana sarà ridotta ad una ferma posizione sul protezionismo e promesse di maggior egalitarismo.
Le probabilità di una vittoria Democratica sono forti e dipenderanno davvero dalla ricezione pubblica delle azioni di Lincoln e del Partito Repubblicano, così come da se ci saranno o meno scandali durante la sua amministrazione.
Non escludiamo neanche che Lincoln riesca a gestire un’amministrazione impeccabile, aumentando la popolarità sua e del partito e assicurandogli un secondo mandato, qualunque sia il caso i Democratici rimarranno in futuro una forza competitiva.
Questo significa che i decenni postbellici di dominio Repubblicano quasi ininterrotto stavolta non ci saranno, e senza un establishment politico stagnante la corruzione non riuscirà a radicarsi allo stesso grado della nostra TL.
I Democratici, per il loro interesse, terranno sotto controllo i Repubblicani e viceversa.
L’industrializzazione, anche se leggermente rallentata dalle differenti visioni dei due partiti, continuerà in gran parte allo stesso ritmo, considerata l’adozione Democratica di sviluppo delle infrastrutture e limitato protezionismo.
Gli sforzi di reinsediamento degli schiavi liberati porteranno a continui investimenti in Liberia o in una colonia più vicina da acquisire via acquisto o conquista come Cuba o Hispaniola.
Anche il reinsediamento in uno stato o territorio è una possibilità.
Considerate le visioni più egalitarie dei Repubblicani, il reinsediamento potrebbe non essere universale, con i liberti più istruiti ai quali verrà offerta la cittadinanza statunitense o uno status più alto nella nuova colonia.
La continua influenza di un partito a favore del ruralismo e della decentralizzazione terrà a bada gli sforzi Repubblicani di espansione oltremare e navale, cose che accaddero soprattutto negli stati dominati dai centri urbani costieri alla ricerca di migliori rotte commerciali o risorse all’estero.
La continua influenza dei Democratici probabilmente vedrà l’esercito terrestre statunitense mantenuto e sviluppato ad un ritmo uguale a quello della marina, non venendo mai trascurato come nella nostra TL e fornendo agli USA una forza imponente col quale rendere sicuri i suoi confini e asserire ulteriormente la loro influenza sui loro nemici, mentre l’espansione e l’intervento oltremare potrebbero essere limitati, con l’espansione terrestre che sarà più che una possibilità.
Gli Stati Uniti potrebbero comprare comunque l’Alaska dalla Russia, e forse la cosa sarà ancora più probabile adesso che non c’è il peso del debito che affrontarono dopo la guerra, e potrebbero invadere il Canada durante la Corsa all’Oro del Klondike o qualche altro evento, avvantaggiandosi delle loro vie di comunicazioni migliori e dell’esercito terrestre più grande.
Gli Stati Uniti di questa TL sono comunque una potenza, ma più localizzata e condensata.
Dove precisamente si troveranno politicamente nel 1910 è difficile dirlo, e anche se vedremo o meno l’ascesa di Roosevelt e dei progressisti è dubbio.
Con un potente esercito terrestre e una concentrazione più locale gli Stati Uniti potrebbero facilmente muoversi per intervenire direttamente nella Rivoluzione Messicana, trasformando la Guerra di Confine in una Seconda Guerra Messico-Statunitense.

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Chiudiamo per ora con l'intervento di Dario Carcano:

Il fuorilegge Josey Wales

"The Outlaw Josey Wales", film del 1976 diretto e interpretato da Clint Eastwood, è l'adattamento dell'omonimo romanzo dello scrittore cherokee Forrest Carter, e parla di Josey Wales, un contadino che dopo il brutale sterminio della sua famiglia aderisce alla causa confederata e, finita la guerra, diventa un fuorilegge braccato dai soldati dell'Unione e dai cacciatori di taglie.
Quindi si può considerare un film sulla guerra civile americana che assume il punto di vista del Sud. E, nonostante questo, "The Outlaw Josey Wales" è un grande film, uno dei migliori che l'America abbia prodotto negli anni '70, uno dei migliori western esistenti ed uno dei migliori film sulla Confederazione.

Mi riferisco al film col titolo originale perché non mi piace l'adattamento in italiano del titolo, "Il texano dagli occhi di ghiaccio", che c'entra ben poco con l'argomento dell'opera.
Anche perché il protagonista, Josey Wales, non è texano ma del Missouri, e proprio nel Missouri si apre il film, con lo sterminio della famiglia del protagonista ad opera di un gruppo di miliziani al servizio dell'Unione, miliziani comandati dal sanguinario capitano Terrill. E qui Carter ha fatto un grande favore alla storia ambientandola nel Missouri, perché effettivamente lì e nel vicino Kansas sia l'Unione che la Confederazione usarono bande di miliziani armati; bande che spesso non risparmiavano atrocità nei confronti della popolazione civile.
Dopo aver seppellito la sua famiglia, Wales viene approcciato da un gruppo di miliziani pro-Confederazione guidati da Fletcher, la cui banda fa parte delle brigate di irregolari agli ordini di William T. Anderson, e il protagonista accetta di unirsi a loro, nella speranza di ritrovare i responsabili della morte della sua famiglia per fargliela pagare.

Alcuni anni dopo, finita la guerra, la banda di Fletcher si arrende alle milizie unioniste del senatore James Henry Lane, milizie di cui fa parte anche la banda del capitano Terrill che ha trucidato la famiglia di Josey Wales.
Josey Wales però si rifiuta di arrendersi, e assiste a come la resa fosse in realtà un tranello per disarmare i miliziani di Fletcher e massacrarli subito dopo. Fletcher, ingannato anche lui, si unisce agli uomini di Terrill, che ha ricevuto dal senatore Lane l'ordine di dare la caccia a Wales, perché spera di farlo desistere dai suoi propositi di vendetta.
Ufficialmente ricercato, e con una taglia di 5.000 dollari sulla testa, Wales imbocca un sentiero di violenza, alla ricerca di una vendetta contro l'uomo che lo ha privato di una famiglia, ma anche di uno scopo nella sua vita, vuota e priva di significato ora che la guerra è finita.

Alla fine, Wales riesce ad ottenere entrambe le cose: sia la vendetta contro il capitano Terrill, che un nuovo scopo nella vita. Quest'ultimo obiettivo lo raggiunge grazie alle persone che incontra nel suo viaggio, persone che come lui sono state ferite dalla guerra e dalla vita, e scelgono di unirsi a lui: un ex capo indiano dei cherokee, che ha perso la sua famiglia e la sua tribù a causa delle promesse non mantenute del governo americano; una squaw cacciata dalla sua tribù perché, catturata da una tribù rivale e violentata, fu accusata 'di non essersi difesa a sufficienza'; una ragazza e sua nonna, figlia e madre di un contadino morto combattendo per l'Unione, rapinate e rapite da una banda di comancheros prima di essere liberate da Wales.
Con queste persone Josey Wales creerà una nuova famiglia, e grazie agli abitanti di un villaggio semi-abbandonato vicino alla fattoria dove si è insediato, riuscirà a farsi credere morto in una sparatoria, così da avere la pace che tanto desiderava.

Alla fine del film Josey ha un ultimo incontro con Fletcher, che finge di non averlo riconosciuto, che spiega a Wales come l'unica ragione per cui si era unito a Terrill era convincere il protagonista che la guerra era finita, e che non aveva mai odiato Wales e non lo voleva vedere morto. Wales vede del sangue colare sullo scarpone di Fletcher, e capisce che il suo ex superiore sta per morire, e nel salutarlo gli fa capire che, pur non potendo guarire dalle ferite del passato, vuole andare avanti e vivere un'esistenza tranquilla. E lo fa con una frase molto semplice:

"Siamo morti un po' tutti in questa guerra."

Guardando il film si percepisce la frustrazione di una generazione che ha combattuto per la Confederazione, ed ha accettato con rancore la vittoria dell'Unione. Ciò non va a demerito del film, che resta un ottimo prodotto sotto ogni punto di vista, però viene da chiedersi: come poteva un cherokee come Forrest Carter saperne così tanto sulla frustrazione del Sud dopo la vittoria unionista nella guerra civile?

Ebbene, non sono stato del tutto onesto con voi, perché Forrest Carter non era chi diceva di essere.
Carter non era davvero cherokee, e nonostante l'abbia sempre negato molte persone, anzi praticamente tutti, hanno riconosciuto in lui un'altra persona: Asa Earl Carter.
Asa Carter è stato uno dei principali leader del Ku Klux Klan nell'Alabama degli anni '50 e '60, scrittore dei discorsi di George Wallace, inclusa la famosa frase "Segregation now, segregation tomorrow, segregation forever", e fondatore di una fazione del KKK ancora più radicale e razzista della media perché secondo Carter il KKK non era abbastanza antisemita, l'"Original Ku Klux Klan of the Confederacy".

L'OKKKotC si è reso responsabile di azioni come l'aggressione al cantante jazz Nat King Cole il 10 aprile 1956, motivata dal fatto che secondo l'OKKKotC jazz, rock and roll e be-bop sono strumenti di diffusione del comunismo, l'organizzazione di ronde armate di 'Minuteman' per mantenere la segregazione sugli autobus durante il boicottaggio dei bus a Montgomery del 1956, e la famosa castrazione di Judge Edward Aaron il 2 settembre 1957.
Aaron, afroamericano che soffriva di una lieve disabilità mentale, fu rapito dai membri dell'OKKKotC che lo picchiarono con una sbarra di ferro, per poi incidere le lettere "KKK" nel suo petto, castrarlo con un rasoio e versargli trementina sulle ferite. Quindi Aaron fu messo nel bagagliaio di un'auto e scaricato vicino a un ruscello, dove fu trovato dalla polizia, ormai prossimo alla morte per dissanguamento, e portato all'ospedale.
I membri dell'OKKKotC conservarono lo scroto di Aaron come souvenir.

Carter non era direttamente coinvolto nella castrazione di Aaron, ma è difficile che non ne sapesse niente, e sicuramente non fece nulla per impedirla.
Disilluso dalla svolta liberale di Wallace, nel 1970 corse contro di lui alle elezioni per il governo dell'Alabama, con una piattaforma suprematista bianca. Carter arrivò ultimo su cinque candidati, vincendo solo l'1,51% dei voti in un'elezione vinta di poco da Wallace sul governatore uscente, il moderato Albert Brewer. All'inaugurazione di Wallace nel 1971, Carter e alcuni dei suoi sostenitori hanno manifestato contro di lui, portando cartelli con la scritta "Wallace è un bigotto" e "Liberate i nostri bambini bianchi".
La manifestazione è stata l'ultima apparizione pubblica degna di nota di "Asa Carter".

Dopo quell'elezione, Carter si trasferì in Texas, dove cambiò nome e avviò la sua carriera da scrittore. Forrest Carter negò sempre di essere Asa Carter; difficile crederlo, e infatti nessuno ci credette.
Carter era davvero cambiato? Era davvero pentito del suo passato da politico segregazionista e leader del KKK? Non lo sapremo mai, però una cosa è certa.
Josey Wales intraprende un percorso di violenza per lasciarsi alle spalle un passato traumatico, e poter ricominciare una nuova vita. Asa Carter invece stava cercando di scappare dal proprio passato e dalle proprie colpe.
Passato in cui lui è stato il carnefice.

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