di Det0
POD: Leone III non dà il via alla lotta iconoclasta.
717: Leone III di Bisanzio sostituisce Teodosio III sul trono di Costantinopoli.
718: Leone III vince gli Arabi che assediavano Costantinopoli.
Negli anni successivi si dedica alle riforme interne allo stato, al quale porta un periodo di prosperità, e riorganizza le forze armate.
721-735: Leone promuove campagne militari contro Slavi e Bulgari; i primi sono scacciati dalla Macedonia e dall’Epiro nel 727, mentre i secondi sono sconfitti nel 732, quando il confine torna sul Danubio; dal 732 al 735 attacca i Croati e i popoli dalmati.
737: Leone guida una campagna per la riconquista della Grecia e dell’Italia meridionale.
739-741: I bizantini sono sconfitti dai ducati longobardi in Sud Italia.
741: Leone riprende il possesso dell’Attica e del Peloponneso ma muore, gli succede Costantino V.
746: Costantino V combatte sul Danubio per fermare i Bulgari, che premono di nuovo sul confine.
751: Il re longobardo Astolfo attacca Ravenna, papa Zaccaria chiede l’aiuto dei bizantini di Costantino che sbarcano in Italia e sconfiggono Astolfo.
752: Papa Stefano chiede nuovamente l’aiuto di Costantino per altri attacchi da parte di Astolfo, che punta su Roma; per paura di altri futuri attacchi papa Stefano trasferisce la sua sede a Costantinopoli dove è ben accetto dal Patriarca, ormai debole a causa del potere dei monaci iconoduli, e dalla popolazione.
754: Dopo aver sconfitto Astolfo, Costantino viene indotto dal papa di riconquistare l’Italia.
755: L’esercito bizantino sbarca a Ravenna, comincia la guerra longobardo-greca.
759: Costantino fa cadere il Ducato di Spoleto.
761: Costantino conquista il Ducato di Benevento, intanto il longobardo Desiderio attacca Venezia.
764: Costantino riprende il controllo di Venezia e attacca la Lombardia, ma è fermato dai longobardi sul lago di Garda.
767: Dopo aver ripiegato sulla Toscana, Desiderio si scontra con Costantino presso Viterbo e la vittoria dei romani è totale e umiliante, Desiderio viene catturato e ucciso e i bizantini marciano verso Pavia.
769: Pavia cade in mano a Costantino V, che riunifica l’Italia.
770: Costantino, desideroso di mantenere un forte potere in Italia, dona al papa Stefano III la Tracia nella Donazione di Heria.
771: Costantino attacca l’Africa, in crisi per la secessione di dinastie indipendenti nel Califfato Abbaside, nell’estate le sue truppe sbarcano a Cartagine e la mettono sotto assedio.
773: Costantino espugna Cartagine e in poco tempo tutto il resto della zona cade nelle mani dei bizantini.
Intanto, nel regno dei franchi, Carlo Magno sottomette i Sassoni.
775: Dopo aver cominciato una campagna per la riconquista della Spagna Costantino muore, gli succede il figlio Leone IV.
780: Leone IV, dopo aver sconfitto ripetutamente gli Omayyadi, ha il possesso della Betica, intanto Carlo Magno si spinge verso le coste baltiche.
782: Leone IV risale la costa di Valencia e la riconquista, ma muore in battaglia; nello stesso anno Carlo Magno sottomette la Pomerania.
784: Carlo Magno mobilita le truppe della Marca Hispanica per aiutare i bizantini a Valencia, rimasti senza comandante.
785: Caduta Valencia, l’imperatore bizantino Costantino VI invia truppe da Bisanzio verso il nord Europa, per ringraziare Carlo Magno e aiutarlo.
791: Dopo l’intera conquista della “Baltia” ai bizantini vengono date in ringraziamento alcune città della Livonia.
795: Carlo Magno sottomette gli Avari.
796-798: Gli Arabi attaccano i possedimenti bizantini nella Spagna sud-occidentale.
Nel 798 l’imperatore Costantino muore in battaglia presso Cadice.
800: Per ringraziarlo, Carlo è convocato a Costantinopoli da papa Leone III che gli conferisce il titolo di “Grande e Cristiano Imperatore dei franchi”.
.
Il Mediterraneo nell'800 d.C. (cliccare per ingrandire)
Se volete fornirmi suggerimenti o commenti, scrivetemi a questo indirizzo.
.
E ora, l'ennesima ucronia tradotta per noi da Generalissimus:
E se l'Impero Bizantino fosse sopravvissuto?
Situato nel sudest
dell’Europa e comprendente le penisole greca e anatolica dei secoli precedenti,
c’era quello che gli storici chiamano Impero Bizantino, anche se gli uomini
dell’epoca probabilmente lo conoscevano meglio con il suo titolo formale di
Impero Romano d’Oriente, o semplicemente Impero Romano, visto che questo regno
espansionista doveva le sue origini alla divisione di Roma tra impero
d’occidente e impero d’oriente, e nonostante per un periodo importante perse la
città di Roma, che gli dava il nome, e fosse sia etnicamente che culturalmente
greco, il popolo di Bisanzio mantenne sempre il titolo e l’identità di Romani.
Negli anni che condussero alla prima divisione dell’impero la capitale venne
spostata da Roma, in Italia, alla città greca di Bisanzio, che prese il nome di
Nuova Roma o, come è conosciuta più comunemente, Costantinopoli, la città di
Costantino.
Negli anni seguenti l’oriente vide il suo potere aumentare mentre quello
dell’occidente svaniva.
La valle di Costantinopoli era situata strategicamente dove l’Europa si
incontrava con l’Asia, e incoraggiava una maggiore concentrazione sulla regione
sia in termini di sicurezza che di sviluppo, che in parte contribuirono al
trascurare l’ormai vecchia capitale dell’Impero Romano d’Occidente.
Decenni di razzie e declino condussero alla fine al crollo dell’occidente,
lasciando i Bizantini come Impero Romano de facto, e anche se vide un inizio in
salita non ci volle molto perché l’impero vedesse una grande rivitalizzazione
sotto la guida dell’Imperatore Giustiniano I.
Giustiniano ambiva a restaurare l’impero nella sua grandezza totale, così come a
realizzare alcune riforme, riorganizzazioni e riacquisizioni dei territori
persi.
Il piano di restaurazione imperiale, anche se andò lontano, non venne completato
prima della morte di Giustiniano, e i suoi successori ebbero meno successo nel
compimento di questi piani, così come nella gestione delle crisi con la stessa
efficacia di Giustiniano.
Giustiniano, per esempio, nonostante perse terreno nella riconquista dell’Italia
durante una delle epidemie di peste più mortali della storia, si rimobilitò e
nell’arco di pochi anni si riprese la penisola avanzando anche in Iberia.
Comunque sia, queste conquiste territoriali vennero presto perse quando i suoi
successori si sedettero sul trono.
I domini occidentali non vennero riconquistati, lasciando l’impero con solo
alcuni piccoli possedimenti di terra che si sarebbero solo rimpiccioliti col
passare degli anni, mentre in oriente ogni sforzo che avrebbe potuto essere
utilizzato per l’espansione o la stabilizzazione venne esaurito in un conflitto
costante con i Persiani.
Entrambi erano una bella sfida per l’altro, e questo non fece altro che
indebolirli mentre una nuova minaccia sorgeva a sud sotto forma del Califfato
dei Rashidun.
L’Islam si stava diffondendo rapidamente e si presentava come una nuova ed
energica forza pronta a rovesciare sia i Bizantini che i Persiani.
La maggior parte della Persia finì vittima del Califfato, mentre Bisanzio
resistette a malapena, perdendo il suo vitale territorio dell’Egitto, cosa che
assicurò che ogni speranza di rinvigorire l’impero sarebbe stata rallentata e
allontanata.
Viene spesso dato per certo che Bisanzio non era costituita solo dalle terre
greche e anatolica, ma in buona porzione anche dall’Egitto.
Le città di Costantinopoli in Grecia, Antiochia in Anatolia e Alessandria in
Egitto formavano un triangolo d’oro di città storicamente greche che fungevano
da importanti centri dei domini dell’impero e dei tre continenti di Europa, Asia
e Africa, ognuno dei quali contribuiva in gran parte, rispettivamente, nei campi
del commercio, della potenza militare e della produzione di beni, un po’ come le
colonie americane si specializzarono nel nostro mondo.
L’Egitto era un pilastro chiave dell’agricoltura e della manifattura imperiale,
con esso ora in mano al Califfato i Bizantini rimasero ad andare avanti a soli
due terzi delle loro capacità originali pur dovendo ancora competere con forze
ostili tutte intorno a loro e con i propri fattori interni di stress.
L’impero rimase in una posizione difficile fino a circa l’anno 1000, quando
riconquistò alcuni dei suoi territori balcanici grazie a Basilio II Bulgaroctono,
formalizzò relazioni con la Rus’ di Kiev e riorganizzò sia la sua struttura di
governo che i ranghi sociali per centralizzare il potere e concedere più
autorità all’imperatore.
Il periodo vide però anche l’arrivo di nuovi rivali dell’impero, per non parlare
delle nuove minacce all’interno dell’impero stesso.
La Chiesa si divise su basi orientali e occidentali in quello che divenne noto
come il Grande Scisma, la dipendenza Bizantina dai mercenari stranieri per
ottenere sostegno militare rese l’esercito imperiale indisciplinato, inesperto e
inaffidabile e causò grandi perdite finanziarie all’impero e, per peggiorare le
cose, la mancanza di un erede vero e proprio di Basilio II Bulgaroctono creò una
crisi di successione che minacciò di distruggere tutto quello che aveva fatto il
precedente imperatore e lasciò nella sua scia una lunga linea di leader
mediocri.
Molti concordano che il punto dopo il quale il declino di Bisanzio divenne
irreversibile fu la sconfitta di Manzicerta, avvenuta sotto il regno di Romano
IV Diogene.
Romano fu tradito da un rivale nelle sue file e rimase poi esposto ad un attacco
dei Turchi Selgiuchidi, che lo catturarono e lo portarono davanti al Sultano Alp
Arslan.
A Romano venne permesso di andarsene, ma al suo ritorno a Costantinopoli venne
esautorato e accecato, morendo a causa delle sue ferite poco dopo.
Negli anni seguenti alla morte di Alp Arslan Bisanzio perse l’Anatolia, la
Chiesa diede il via alle Crociate e gli Ottomani ascesero come nuova forza
dominante della regione, assorbendo tutti i territori in precedenza Bizantini e
ponendo fine all’impero per sempre.
Ma se le cose cambiassero? E se in un mondo alternativo i Bizantini riuscissero
a superare queste tribolazioni e assicurassero l’esistenza del loro impero nei
secoli seguenti? Spesso viene proposto che una vittoria Bizantina a Manzicerta
avrebbe respinto i Turchi, l’impero sarebbe stato restaurato e i secoli seguenti
avrebbero visto il ritorno della stabilità e molte incursioni evitate, inclusa
la disastrosa Quarta Crociata, dove i Crociati si rivolsero contro gli stessi
Bizantini, ma esisterebbero ancora diversi problemi per Bisanzio di cui bisogna
tenere conto e che dovrebbero essere affrontati, primi fra tutti lo sradicamento
e l’eliminazione dei pretendenti rivali al trono, la preparazione del sistema
economico in modo che ridia fiducia ai contadini e diminuisca la minaccia posta
dai nobili ricchi, la soppressione della resistenza regionale nei Balcani, per
non parlare del rendere sicuro l’oriente riorganizzando l’esercito con la
popolazione Bizantina al posto degli inesperti e indisciplinati mercenari
stranieri in uso all’epoca, e soprattutto rivitalizzare l’agricoltura e la
produzione per sostenere la popolazione.
Se Romano IV Diogene avesse vinto a Manzicerta le possibilità che tutti questi
bisogni vengano affrontati sono ancora poche, realisticamente, anche nel
migliore degli scenari vedremo probabilmente ancora una forte dipendenza dai
soldati stranieri, mentre la popolazione si rinforzerà e verranno sviluppati
degli incentivi per far tornare gli uomini Bizantini fra i ranghi, e fino a quel
punto diverse cose potrebbero andare male per l’impero, incluse ulteriori razzie
e secessioni di qualche territorio.
Essendo un generale, Romano IV Diogene aveva anche ambizioni espansionistiche
verso est contro i Turchi, voleva conquistare Iraq, Iran e Siria, una cosa che
senza dubbio avrebbe spinto l’esercito Bizantino al punto di rottura per un
risultato che non sarebbe stato duraturo, dato che qualche decennio dopo i
Mongoli avrebbero fatto irruzione nella regione, costringendo i Bizantini a
ritirarsi nelle loro fortificazioni in Anatolia.
Un’opzione migliore sarebbe stata siglare una pace con i Turchi e avanzare verso
sud contro i Fatimidi in declino per riconquistare le terre egiziane.
Questo lo si sarebbe potuto raggiungere con molto meno sforzo di una spinta
verso occidente e alla fine avrebbe accelerato il recupero dell’Impero
Bizantino, aprendo l’accesso alle risorse della regione che storicamente lo
avevano aiutato a mantenere una forte popolazione militare.
E quindi, per poter mantenere Bisanzio in piedi, proporremo che i Bizantini non
solo vincano a Manzicerta, ma che poco dopo facciano la pace con i Turchi e
dirigano forze contro l’Egitto.
Praticamente va bene tutto quello che a questo punto potrebbe andare
realisticamente bene per i Bizantini, forse Romano si dimostrerà un imperatore
eccezionale alla pari di Giustiniano I o Basilio II Bulgaroctono, comunque sia
in qualche modo Bisanzio riesce a risolvere i problemi sopra citati o
immediatamente o col tempo.
Presumendo che Romano viva tanto a lungo quanto Basilio II o Giustiniano il suo
regno finirà più o meno dopo l’inizio del secolo, e a quel punto avrà sfruttato
la turbolenta situazione dell’Egitto per lanciare un’invasione terrestre e
marittima assicurandosi una testa di sbarco sulla costa nordorientale.
Le speranze di riconquistare i territori italiani dovranno essere messi da
parte, dato che l’espansione verso ovest si è storicamente dimostrata dannosa e
instabile per l’impero.
I Bizantini cementeranno invece il loro dominio nel Mediterraneo orientale,
costruendo fortificazioni lungo i loro confini per rendere sicuro quello che
verrà riconosciuto come un territorio fondamentale per Bisanzio, la patria
essenziale e necessaria dei Bizantini che comprende le coste greche, anatoliche
ed egiziane.
Con questo ritorno di sicurezza e terre i contadini troveranno migliori
opportunità come artigiani, mercanti, pescatori e allevatori, e questo boom
nella popolazione agricola garantirà all’impero una ricca manodopera sulla quale
potrà fare affidamento per il suo esercito riformato, dato che storicamente i
soldati Bizantini arrivavano in larga parte dalle aspre terre rurali
dell’Anatolia e dell’Egitto.
Questo a sua volta diminuirà la dipendenza dai mercenari, riducendo
drasticamente le spese imperiali, e farà si che la ricchezza possa essere
reinvestita sia nella popolazione che nello sviluppo della nazione.
Ancora una volta presumeremo che tutto questo si verifichi senza intoppi per far
sì che l’impero non duri solo qualche anno in più.
In Europa il papa non chiamerà le Crociate, e gli aspiranti Crociati verranno
diretti verso sforzi più locali come la Reconquista e altri conflitti in tutto
il continente.
Ci sono poche ragioni per presumere che il Rinascimento non si verifichi dopo,
se non verrà influenzato affatto potrebbe semplicemente subire un piccolo
ritardo.
I contributi dell’oriente all’occidente durante questo periodo sono stati
grossolanamente iperbolizzati, dato che all’epoca i componenti che produssero il
Rinascimento erano già presenti in Europa, perciò il Rinascimento vedrà
probabilmente cambiamenti minori, ma in termini di cambiamento questo significa
che la Russia e gran parte dell’Europa orientale beneficeranno delle tecnologie
che Bisanzio ha nascosto all’occidente Cattolico, ma non andiamo troppo oltre.
Come detto prima, qualsiasi cosa accada i Mongoli entreranno in scena assaltando
le porte di Bisanzio e dell’Europa centrale prima di frammentarsi e alla fine
retrocedere in oriente come nel nostro mondo.
Durante il periodo dell’assalto mongolo Bisanzio vedrà poche espansioni,
specialmente considerato che la Peste Nera infliggerà un colpo pesante alla
popolazione.
D’altro canto, verrà mantenuta la presenza Cristiana sulla costa del Levante e
in Egitto, e questo isolerà i Musulmani del Nord Africa, lasciandoli molto più
vulnerabili alle rappresaglie dei regni Cristiani, specialmente quando la
pirateria berbera diventerà più comune.
Questi pirati adesso si ritroveranno senza il sostegno di una potenza Islamica
vicina, e inoltre, senza l’espansione dei Turchi nei Balcani, l’Ungheria verrà
lasciata a sé stessa sia da Bisanzio che dall’Austria, mentre la Bulgaria, che
si è separata durante la ristabilizzazione dell’impero, vedrà rapide
acquisizioni territoriali negli anni seguenti.
Poiché le principali vie d’accesso al commercio sono ancora occupate da potenze
Cristiane, ci saranno meno incentivi affinché le nazioni europee cerchino una
rotta più veloce per l’Asia e incappino per caso nel Nuovo Mondo.
Non è chiaro se le Americhe rimarranno ignote a lungo, ma, come detto col
Rinascimento, ci si può aspettare un ritardo, l’unica domanda è se cambierà
qualcosa di importante o meno durante quel ritardo.
Nel 1500 le principali potenze europee saranno ovviamente i regni Asburgici in
Iberia e Germania, il Regno di Francia e l’Impero Bizantino.
Un po’ come nel nostro mondo i Francesi si ritroveranno regolarmente in
competizione con gli Asburgo, visto che si ritroveranno schiacciati tra due dei
loro regni e avranno poche opportunità di espansioni personali.
I Francesi cercheranno alleati ovunque potranno trovarli, e ovviamente si
rivolgeranno all’unica alternativa: l’Impero Bizantino.
Nel nostro mondo questa fu la stessa base sulla quale venne creata la non
ortodossa alleanza Franco-Ottomana, e in questo mondo essa scatenerà leggermente
meno controversie, dato che sembrerà un apparente tradimento dell’occidente
Cattolico, ma in realtà servirà solo a far arrabbiare gli Asburgo.
Poiché i Francesi aspiravano a territori in Italia, i Bizantini vedranno quest’alleanza
non solo come un mezzo per riguadagnare piede in occidente a poche spese
personali, ma anche come ad una finestra d’opportunità per ristabilire il loro
storico dominio romano attraverso l’uso di un alleato, quello e ovviamente
ridurre qualsiasi minaccia che gli Asburgo potrebbero porre nel Mediterraneo.
La Spagna sarà una formidabile forza locale in questo mondo, e, nonostante abbia
perso l’opportunità di acquisire ricchezze dalle colonie americane, quelle
risorse che sarebbero state spese per mantenere ed esplorare territori
all’estero verranno tenute in patria e incanalate verso progetti e innovazioni
internazionali.
Tutto ciò, accoppiato con una riserva di soldati nel mondo Cattolico rimasta
intonsa, le permetterà di conquistare il Marocco, assicurandosi la lucrosa
entrata occidentale nel Mediterraneo e bloccando i Corsari Barbareschi del Nord
Africa tra essa e Bisanzio, rendendogli chiaro che presto il loro tempo finirà e
che il Mediterraneo apparterrà di nuovo esclusivamente alle potenze Cristiane.
Una maggiore ricchezza e concentrazione all’interno della Spagna creerà un
attraente incentivo per il Portogallo ad accettare l’Unione Iberica una volta
che nascerà, e questo vuol dire molta meno resistenza all’integrazione e una
graduale ispanizzazione delle terre portoghesi.
Con l’Ungheria e la Confederazione Polacco-Lituana a bloccare l’accesso verso
est, anche l’Austria si concentrerà di più sull’interno, e perseguirà l’unione
con gli stati tedeschi confinanti in un impero austriaco, o per meglio dire
tedesco, alternativo.
Le cose seguiranno questo ritmo fino al ‘600, quando le tensioni tra i
Protestanti e i Cattolici raggiungeranno il punto d’ebollizione, soprattutto nel
Sacro Romano Impero, dove l’Austria incontrerà la resistenza dei Protestanti e
della Boemia causate dal timore del dominio Cattolico, cosa che imiterà gli
eventi della nostra TL che condussero alla Guerra dei Trent’Anni.
Bizantini, Francesi e Russi, cercando di sfruttare questa crepa nell’armatura
degli Asburgo, sosterranno i Protestanti con una coalizione antiasburgica, una
mossa che alla fine della guerra risulterà in notevoli acquisizioni territoriali
per ognuno di loro, oltre al fatto che paralizzeranno con successo i loro nemici
comuni sulla scena europea grazie alla stazza di questa coalizione.
Nel nostro mondo gli Asburgo fecero un esteso utilizzo delle risorse del Nuovo
Mondo per finanziare questo conflitto, ma queste risorse adesso usciranno di
scena, e a proposito di esse, sarà dopo questa guerra, con l’ascesa di
Inghilterra, Olanda e Francia come nuove potenze navali, che finalmente
inizieranno la scoperta e la colonizzazione del Nuovo Mondo.
Anche se la Spagna a questo punto potrebbe comunque gettarsi nel gioco delle
colonie, la sua leadership sarà stata resa inetta e debole da generazioni di
incesti.
Seppure la Spagna riuscisse ad ottenere delle terre per sé a questo punto, senza
dubbio le perderebbe nell’inevitabile Guerra di Successione Spagnola, che non
sarebbe lontana.
Con la Spagna buttata fuori dalla lotta saranno la Francia e l’Inghilterra le
nuove forze dominanti dell’occidente.
L’Olanda gareggerà disperatamente con l’Inghilterra per raggiungere la sua
posizione, visto che all’epoca ci sarà una competizione tremenda fra le due.
Gli Olandesi, essendo in una posizione geograficamente svantaggiata, si
alleeranno con la Francia contro l’Inghilterra.
I due schieramenti faranno un compromesso sulla divisione delle loro
rivendicazioni coloniali sul mondo, più o meno nello stesso modo in cui fecero
Spagna e Portogallo nel nostro mondo.
La Francia concederà agli Olandesi l’accesso libero ai suoi porti in cambio del
mantenimento del loro accordo e dell’impedimento all’Inghilterra di stabilire
colonie nei domini olandesi.
La colonizzazione Bizantina dell’epoca sarà relativamente minima e si
concentrerà di nuovo sull’oriente.
I suoi possedimenti coloniali si troveranno sulla costa e arriveranno fino al
Corno d’Africa, diramandosi in alcuni porti coloniali per ulteriori opportunità
commerciali.
I veri risultati per Bisanzio saranno le vittorie per procura che otterrà,
finanziando, sostenendo e pianificando con i suoi alleati, Francia e Russia, con
la seconda che ora sarà molto più avanzata della Russia del nostro mondo grazie
alla collaborazione Bizantina.
Neanche questa sarà una Russia occidentalizzata come quella immaginata da Pietro
il Grande, ma una che farà molto affidamento sulla tecnologia Bizantina e la
vecchia cultura Greco-Romana.
Anche la Francia contribuirà significativamente ai progressi dell’alleanza per
poter mantenere un vantaggio sull’Inghilterra, che ha ottenuto un eccellente
risultato resistendo, ma potrebbe presto ritrovarsi schiacciata da quelle che
saranno le potenze più densamente popolate, più geograficamente estese e più
ricche dell’intero continente.
Nel 1453 l’Impero Romano
d’Oriente ebbe termine.
Quelli che chiamiamo Bizantini vedevano loro stessi come una continuazione di
Roma che durò per un millennio e mezzo, ma poi scomparve.
L’Impero Romano d’Oriente guadagnò e perse importanza per i suoi ultimi 300
anni, perciò, e se in una TL alternativa l’Impero Romano d’Oriente non crollasse
mai? Non solo semplicemente sopravvivere, ma rimanere un attore competente oltre
il 15° secolo.
Questa è una specie di domanda a doppio taglio, una dove l’Impero Bizantino
sopravvive e gli Ottomani non esistono, ma non mi concentrerò troppo sugli
Ottomani, dato che questo sarebbe un intero video a parte e questo è già
abbastanza lungo.
Se mai parlerò degli Ottomani, pensate ad essi come ad un contorno.
Se vogliamo immaginare di tenere i Bizantini nel nostro piano mortale dobbiamo
tornare indietro, anche prima della caduta del 1453, secoli indietro, all’inizio
delle migrazioni nomadi dei Turchi dell’Asia centrale in Anatolia.
Tecnicamente potremmo semplicemente dire che Costantinopoli non cade mai nel
1453 e finirla lì, ma guardate quei confini:
image.png
Non c’è modo di vivere, perciò devo mettere in chiaro le cose: che territorio
manterranno ancora i Bizantini che sarebbe centrale perché l’impero non
collassi? Grecia e Anatolia, con forse qualche territorio nei Balcani per buona
misura.
Tutto quello successivo alle invasioni arabe ma precedente alle invasioni
turche.
“Ma Cody, se vuoi essere veramente accurato perché non dici semplicemente che
gli Arabi non invadono mai e i Bizantini mantengono il Levante e il Nord
Africa?” Perché gli Arabi, Jimmy, dopo la loro invasione iniziale più o meno si
fermarono dopo aver stabilizzato i loro confini.
I califfati ebbero i loro problemi pressanti dopo la fine delle invasioni arabe,
e la loro presenza nella regione non minacciò i Bizantini come fecero i
Selgiuchidi.
Se i Romani d’oriente possono accontentarsi allora possiamo farlo anche noi.
Quando immaginiamo uno scenario dove l’Impero Bizantino non muore dobbiamo prima
chiederci che cosa lo ha ucciso.
I Turchi sono stati certamente un fattore importante negli ultimi anni, ma
scegliete di che morte volete morire: abbiamo i Longobardi, gli Ungheresi, i
Normanni, gli Iraniani… OK, la smetto… Ma c’erano anche gli Slavi, gli Arabi, i
Serbi e i due fattori più grandi, i crociati e i Turchi.
Tutti volevano un pezzo dell’impero, e la sua intera esistenza dopo il 400 d. C.
fu una guerra difensiva per impedire che questo accadesse.
Perfino i Normanni conquistarono la Sicilia e cercarono di saccheggiare
Costantinopoli in un’occasione, perché… Perché no? Ci sono due fattori
principali che bisognerebbe cambiare di modo che l’impero semplicemente non
muoia:
1) Niente migrazioni turche in Anatolia.
Come questo possa accadere dipende da diversi fattori differenti, forse la
Persia rimane politicamente stabile e non viene conquistata dai Turchi, forse
non c’è mai il bisogno di andare a sud per via di condizioni climatiche più
favorevoli in Asia centrale.
Il fattore principale della colonizzazione dell’Anatolia da parte dei Turchi o
meno dipende davvero da se i Turchi sono costretti a migrare o no.
Il loro spostamento in Anatolia fu soprattutto causato da quanto era diventata
turbolenta l’Asia centrale, e questo portò a dei conflitti coi Romani.
Vincere una battaglia come Manzicerta non avrebbe fermato una migrazione così
grande, e appena arriveranno alla fine saranno così numerosi che i Bizantini
semplicemente non avranno più influenza in Anatolia, perciò bisogna che la
situazione in Asia centrale sia migliore, così che i Turchi non abbiano bisogno
di migrare.
Ora, so che questo è inconsistente e non è la scusa migliore, ma è davvero
l’opportunità migliore he avrebbero i Bizantini di sopravvivere.
2) Niente Quarta Crociata.
Questo è più o meno assicurato se il punto uno non avverrà, ma ci arriverò tra
un po’.
Entrambi furono dei colpi di grazia dai quali non si riuscì a recuperare,
specialmente tu, Quarta Crociata.
Cominciamo in un’Anatolia alternativa dell’11° secolo, la demografia della
regione è un misto di Greci ad ovest, Armeni ad est e Curdi e Siriani a sud.
Non è una terra molto alternativa, dato che questa è semplicemente l’Anatolia
prima dei Selgiuchidi.
I Selgiuchidi si diffusero in Anatolia cacciando via i Romani d’oriente fino a
Costantinopoli così velocemente che, disperato, l’imperatore chiese aiuto al
papa e all’occidente, e in risposta Papa Urbano II dichiarò una crociata per
creare un esercito che avrebbe marciato in Anatolia e si sarebbe ripreso la
terra.
E quindi, uno degli aspetti principali perché i Bizantini continuino a
prosperare è l'assenza della migrazione turca.
Un effetto collaterale di ciò è che l’imperatore bizantino non ha mai motivo di
chiedere aiuto, e perciò le crociate non avvengono mai.
Per quanto le crociate in Medio Oriente siano rimaste importanti nella storia
occidentale, a causa delle vecchie leggende di cavalieri in armatura, in realtà
non furono così rilevanti nella storia globale.
Sì, per un secolo o due ci furono gli Stati Crociati nel Levante, ma questi
vennero distrutti dopo la Terza Crociata.
In diversi modi essi non cambiarono molto in Medio Oriente dal punto di vista
sociale o politico, per entrambi gli schieramenti, ma in Europa? Certamente lo
fecero.
Chiedendo una guerra santa, Papa Urbano II stabilì un precedente, e questo ebbe
degli effetti collaterali, perché anche se spesso pensiamo alle crociate che
sono andate in Terrasanta questo non fu l’unico teatro.
Le Crociate crearono molte fazioni e ordini, uno dei quali furono i Cavalieri
Teutonici e l’Ordine Livoniano, che, dopo che le Crociate, lo sapete, più o meno
fallirono, dovettero tornare in Europa.
L’ultima chiazza di paganesimo in Europa risiedeva sul Mar Baltico, e venne
dichiarata una crociata per cristianizzare la regione con la forza.
Le Crociate del Nord e i cavalieri che vi presero parte modellarono la regione e
la colonizzarono come un proprio regno.
L’Ordine Teutonico si radicò in questa terra e crebbe.
Perciò, uno degli effetti dei Turchi che non entrano mai in Anatolia è che
l’Ordine Teutonico non viene mai creato, spedito in Europa settentrionale e non
crea il Regno di Prussia.
La Germania, secoli dopo, se vorrà unificarsi si unificherà sotto uno stato come
l’Austria o forse qualche regno del nord alternativo che riuscirà a prendere il
posto della Prussia, ma in entrambi i casi la Germania non verrà unificata da
uno stato militarizzato.
Questo ha molte ramificazioni, ma al momento non è importante per i Bizantini.
Anche se è una ramificazione importante, questo è uno scenario interamente
separato che non è importante per i Bizantini.
La crociata principale che interessa i Bizantini è la quarta.
Superando il 12° e il 14° secolo, potrebbe esserci una possibilità che i
Bizantini si riprendano lentamente, senza doversi preoccupare dei Turchi e anche
senza doversi preoccupare che il loro impero venga spartito fra i Latini, perciò
non rimarrà solo in vita, ma un concorrente decisivo non solo in oriente, ma nel
mondo europeo, assieme al suo rivale, il Sacro Romano Impero, e al mondo
Cattolico.
Spesso viene trascurato, considerando che stiamo parlando di 500 anni, ma finché
rimasero in vita i Bizantini furono raramente amichevoli con l’occidente Latino
e viceversa.
Durante l’epoca di Giustiniano cercarono di riconquistare l’Italia dai
Longobardi e altre tribù solo perché finisse tutto in fallimento e la corona di
imperatore romano venisse data ai Franchi dal papa, cosa che fu uno schiaffo in
faccia ad uno stato che era ancora romano.
Il risentimento continuo non fece che crescere col passare dei secoli, quando ci
fu il Grande Scisma questa spaccatura divenne solo più ampia.
Alla fine i Greci purgarono i Latini nelle strade di Costantinopoli, oppure i
Latini eseguirono conversioni forzate delle chiese Ortodosse in Italia
meridionale.
Quando la Quarta Crociata rase al suolo Costantinopoli fu così brutta che la
Chiesa rimase orripilata, ma se lo aveste chiesto all’uomo medio avrebbe
risposto “I Greci se lo sono meritato”.
In questa TL alternativa l’Europa vede le tensioni crescenti tra l’occidente
Cattolico e l’oriente Ortodosso che sono avvenute prima dell’arrivo degli
Ottomani manifestarsi in vari conflitti e competizioni non dissimili da quelle
che ebbero Protestanti e Cattolici, trascendenti non solo la teologia ma anche
la politica laica e le conquiste territoriali, dato che i Bizantini possono dar
man forte alle loro rivendicazioni, soprattutto in Italia.
Se riusciranno o meno a reclamare una qualsiasi di queste terre, forse l’Italia
meridionale, non lo so affatto.
Questo sarà un tema ricorrente, dato che i Latini occidentali proclameranno che
sono i legittimi eredi di Roma e i Bizantini sfrutteranno qualsiasi occasione
per riprendersi una terra che vedranno come loro di diritto.
Andando avanti di alcune centinaia di anni e andati via i Mongoli l’impero si
ritroverà presto non da solo in questa competizione con l’occidente, perché
adesso arriveranno i Russi.
Quella storica paura dell’orda russa in occidente si trasforma nei secoli non
solo in un sentimento antirusso, ma antiorientale, soprattutto fra Sacro Romano
Impero, Austria, Ungheria e occasionalmente la Russia e la Polonia.
Proprio come la presa di Vienna da parte degli Ottomani fu una prospettiva
terrificante per gli Austriaci, le cose non cambieranno molto solo perché ci
sono i Bizantini.
Diciamo che continuiamo oltre il 15° secolo, la lotta tra oriente e occidente ha
dominato la politica europea, poi, all’improvviso, un monaco in Germania
inchioda un pezzo di carta ad una porta… O qualcun altro, considerato quanto
effetto farfalla avrebbero su questa TL la non esistenza dell’Ordine Teutonico e
la continuazione dei Bizantini.
Non riesco a immaginare che la Riforma Protestante andrà dettaglio per dettaglio
come nella nostra TL, ma in generale sì.
Molti a quest’epoca avranno problemi con la Chiesa, e l’inevitabile invenzione
della stampa a caratteri mobili diffonderà le Bibbie nelle lingue locali, perciò
i Protestanti, o perlomeno i Cristiani del nord, si ribelleranno nella stessa
forma.
Le ramificazioni di ciò, comunque, renderanno le complessità e il disastro che
fu la Guerra dei Trent’Anni ancora più un pasticcio, dato che adesso c’è uno
stato Ortodosso (tecnicamente due) che è già un rivale dell’Europa Latina e che
sta traendo vantaggio dalla situazione nella quale la Chiesa si è ritrovata.
L’Europa durante il Rinascimento e la Riforma Protestante è una pazza battaglia
a tre fra Protestanti, Cattolici e Ortodossi, direi meno una battaglia a tre e
più un tutti che fanno squadra contro i Cattolici.
I Bizantini useranno quest’opportunità per muoversi contro l’Austria, e
considerando che questa è una TL senza la Prussia-Brandeburgo chissà chi
unificherà la Germania? È tutto da definire.
Gli Ottomani vennero considerati il malato d’Europa negli ultimi 200 anni della
loro vita, e non per via di qualche importante battaglia, fu perché l’Europa,
almeno quella occidentale, divenne semplicemente molto più ricca.
Gli antichi percorsi della Via della Seta attraverso l’Asia non erano più
necessari, il Mediterraneo, che una volta era il mondo intero, divenne solo un
piccolo lago nel mezzo di un vasto oceano, e lentamente quel prestigio della
loro posizione geografica scomparve, perché le nazioni che confinavano
naturalmente con l’oceano fiorirono sfruttando il Nuovo Mondo e l’Asia.
I Bizantini, nonostante esistano dai tempi di Roma, si ritroveranno nella stessa
esatta posizione e diventeranno immediatamente svalutati a causa della
caravella.
È vero, gli Ottomani impedirono agli Europei, Venezia esclusa, di commerciare
con la Cina quando presero il potere, incoraggiando gli stati iberici a cercare
nuove rotte per l’Asia, ma questo non fu l’unico fattore.
I regni iberici, con l’invenzione della caravella, poterono per la prima volta
navigare in profondità nell’Oceano Atlantico.
Anche se gli Ottomani aiutarono con la loro piccola spinta è probabile che se i
Bizantini fossero stati ancora in giro i Portoghesi avrebbero disceso comunque
la costa africana, creando i propri forti nel continente sulla loro strada per
l’India prima di essere un giorno mandati per caso fuori rotta, sbarcando su un
continente che nessuno sapeva esistesse.
Potrebbe non essere nel 1492 con Colombo che attraversa l’oceano, ma la notizia
di un’altra massa di terra oltre il mare ha più o meno gli stessi risultati che
abbiamo visto nella nostra TL: gli Spagnoli saltano a bordo, poi gli Inglesi,
gli Olandesi… Avete capito.
Il prestigio bizantino, qualsiasi ne fosse rimasto, alla fine calerebbe, o a
causa delle ricchezze che la colonizzazione porterebbe ai suoi concorrenti o al
nazionalismo che potrebbe colpire nei secoli seguenti.
Lo stato faceva un pesante affidamento sui mercenari stranieri, e molte
decisioni calavano dall’alto dall’imperatore.
In un mondo sempre più complesso, questa mentalità dovrà cambiare, o l’impero
non riuscirà a sopravvivere.
Ironicamente, i Bizantini, in un’epoca di mercantilismo e colonizzazione,
saranno il malato d’Europa, e potrebbero essere visti come una reliquia obsoleta
di un’era passata.
Alla fine potrebbero doversi reinventare, e anche se non accadrà in modo
drastico come successe con i Turchi o la Cina, tutti gli imperi arrivano ad una
fine.
Ogni volta che una nazione o un impero crollano nella storia remota immaginiamo
spesso cosa sarebbe successo se fosse andato avanti o fosse rimasta la stessa
entità che era.
I Romani d’oriente erano degni di nota, e mantennero in vita più o meno la
stessa tradizione per un migliaio di anni, ma nei confronti di un mondo dopo
Colombo dovrebbero cambiare.
Non riuniranno mai Roma, ma almeno culturalmente continueranno la tradizione nel
16° e forse nel 19° secolo, fino a quando alla fine non si riorganizzeranno come
Grecia, anche se non nel nome.
Questo è uno di quegli scenari tipo farfalla: senza la Prussia la dinamica
dell’Europa orientale cambia completamente, gli Stati Baltici potrebbero
diventare Ortodossi invece che Cattolici o forse la Polonia, senza la Prussia,
riuscirà a diventare una superpotenza vera e propria.
Conflitti completamente alternativi danno vita a casate e stati che trasformano
l’Europa in modi che nessuno di noi può nemmeno prevedere, dato che sono basati
su una storia che non è mai avvenuta per via del fatto che i Bizantini, anzi i
Romani, hanno resistito.
La maggior parte delle
persone crede che l’Impero Romano cadde intorno al 500 d. C. con i barbari che
abbatterono le statue di Roma, ma questo è vero solo a metà.
La parte occidentale cadde, mentre quella orientale sopravvisse per altri 1000
anni.
Questo impero, chiamato Bizantino, cadde solo nel 1453, 40 anni prima che
Colombo scoprisse l’America.
Per 1000 anni l’Impero Bizantino fu forse la nazione più avanzata e potente
d’Europa, e fece l’indispensabile lavoro di proteggere l’Europa dalle invasioni
Musulmane per il bene superiore della civiltà occidentale.
Allora perché questo possente Impero Bizantino cadde? Fu a causa di un processo
lungo 1000 anni, 1000 anni di costanti guerre e attacchi.
Nella sua storia l’Impero Bizantino dovette combattere gli Unni, i Bulgari, i
Persiani, gli Avari, gli Arabi, i Normanni, i Turchi, i crociati, i Serbi, i
Russi, i Vichinghi, i Goti, gli Egizi, i Berberi e probabilmente sto
dimenticando mezza dozzina di gruppi.
Questo costante logoramento distrusse l’impero, e alla fine la sua capitale
Costantinopoli venne conquistata dai Turchi nel 1453.
Ci sono molti punti in cui il collasso dell’Impero Bizantino avrebbe potuto
essere evitato, l’errore che fanno molti ucronisti è che provano a far
sopravvivere l’Impero Bizantino proprio prima del suo crollo nel 1453, ma per
circa 200 anni prima di esso l’Impero Bizantino fu praticamente solo una
città-stato limitata a Costantinopoli e ad un po’ di Grecia meridionale,
riuscendo a malapena ad andare avanti con le donazioni dall’Italia e mantenuto
in vita dalla politica interna della Turchia, non aveva possibilità di
sopravvivenza a lungo termine.
Ero combattuto fra due POD per questa TL, non far conquistare Costantinopoli ai
crociati nel 1204, che praticamente uccisero l’impero, o non far vincere a
Manzicerta i Turchi, che cancellarono la metà orientale dell’impero? Ho scelto
il secondo POD semplicemente perché sarebbe risultato in un Impero Bizantino più
potente, perciò, e se i Bizantini avessero vinto a Manzicerta e l’impero non
fosse mai caduto? Quali sarebbero i confini? Quale sarebbe la cultura? Come
sarebbe il mondo? Questa è la domanda di questa ucronia.
Prima di Manzicerta l’Impero Bizantino in realtà stava andando piuttosto bene,
una serie di imperatori macedoni era riuscita ad espandere l’impero e
rimpinguare le casse del tesoro, portando l’impero al suo secondo apice.
A Manzicerta i Turchi, guidati dal loro geniale leader Alp Arslan, stavano
invadendo la provincia Bizantina dell’Armenia.
In realtà i Bizantini vinsero il primo giorno della battaglia, ma erano così
politicamente divisi che la notte seguente si misero a combattere fra di loro.
I Turchi in seguito riuscirono a sfruttare le loro differenze e vinsero la
battaglia.
Questo risultò nella perdita da parte dei Bizantini dell’Anatolia, la nostra
attuale Turchia.
Questa era la metà orientale dell’impero, e ciò indebolì gravemente l’Impero
Bizantino, con i Turchi che addirittura arrivarono alle porte della stessa
Costantinopoli.
La cosa numero uno che questa ucronia modifica è che non ci sarebbero le
Crociate.
Le Crociate avvennero perché nel 1096 l’imperatore di Bisanzio chiese al papa
aiuto e protezione per Costantinopoli dai Turchi.
Il papa, cercando di attirare i cavalieri europei, aggiunse anche la
reclamazione di Gerusalemme per i Cristiani con la remissione dei peccati se
partecipavi.
Questo ebbe l’effetto collaterale involontario di 300 anni di guerra per la
Terrasanta fra Cristiani e Musulmani.
La gente può affibbiare ogni sorta di ragione sociale, crescita demografica,
crescita di una classe di cavalieri che doveva combattere gli invasori
dell’Europa che all’improvviso non ha più nulla da fare perché ha sconfitto i
suddetti invasori, o la Chiesa che prova ad incanalare gli impulsi violenti in
un modo costruttivo per uccidere i pagani e diffondere la Cristianità, ma in
realtà l’arma carica sparò quando i Turchi minacciarono Costantinopoli.
Se questo non fosse accaduto, tutte queste forze sociali si sarebbero
manifestate in Europa.
La gente sopravvaluta anche gli effetti che le Crociate hanno avuto sullo
sviluppo dell’Europa.
L’enorme crescita che abbiamo visto in Europa dopo le Crociate era in realtà
iniziata prima delle Crociate, e aveva a che fare più con dei fattori interni
che esterni.
Avvenne perché la creazione del feudalesimo aveva causato stabilità, per via
degli aratri di progettazione migliore, perché i regni si erano solidificati e,
ironicamente, perché i Vichinghi avevano migliorato il commercio.
Non avere le Crociate che importano la tecnologia del Vicino Oriente avrebbe
rallentato l’Europa un po’, ma non di molto, inoltre l’Europa aveva già
connessioni col Vicino Oriente.
Basta guardare alla Spagna, dove regni Cristiani e Musulmani entravano in
contatto e cozzavano le teste gli uni contro gli altri, o alla Sicilia, dove i
Cristiani regnavano sui Musulmani, o agli enormi gruzzoli vichinghi di argento
mediorientale trovati in Scandinavia.
Questo significa anche che non ci sarebbe nessuna maledetta crociata del 1204
contro Costantinopoli! Forse, molto più importante sul lungo termine sarebbe il
fatto che i Bizantini manterrebbero l’Anatolia.
L’Anatolia costituiva metà dell’Impero Bizantino, e questo significa che la sua
perdita lo indebolirebbe di molto.
Quello che è ancora più importante è che l’Anatolia è dove venivano reclutati
gli eserciti Bizantini.
La dura gente delle montagne andava a costituire dei perfetti soldati, e
rimuovere l’Anatolia dall’impero sarebbe come tagliare il braccio destro ad uno
spadaccino, danneggiando permanentemente la sua capacità di combattere.
Questo significa che con la perdita dell’Anatolia i Bizantini sarebbero
costretti a stare sempre sulla difensiva, con essa i Bizantini potrebbero
organizzare attacchi verso l’esterno ed essere ancora uno stato potente e
minaccioso.
I Turchi sarebbero molto meno importanti in questa TL, nella nostra riuscirono
ad assimilare la popolazione nativa dell’Anatolia nella cultura turca,
rendendola così turca.
Questo avvenne perché il clima della Turchia è in realtà piuttosto simile a
quello delle praterie dell’Asia centrale da cui vennero, e questo significa che
riuscirono a praticare l’allevamento e a prosperare nell’ambiente.
La cultura guerriera turca attirò i nativi dell’Anatolia, che in pratica erano
tribù greche di montagna, inoltre il crollo della burocrazia ecclesiastica
bizantina fece sì che nulla impedisse ai nativi di convertirsi al quasi
sciamanico Islam Sufista che praticavano in origine i Turchi.
In questa TL i Turchi rimarrebbero bloccati nelle già fortemente popolate
montagne desertiche dell’Iran.
I Turchi diventeranno una classe nobile dominante che verrà lentamente
risucchiata dalla cultura nativa e assimilata come ogni altro invasore nomade
dell’Iran, come i Parti, i Mongoli e gli Unni Bianchi.
Invece di diventare la cultura dominante, i Turchi scompariranno gradualmente
come forza nel Medio Oriente, venendo relegati a nota a piè di pagina della
storia.
Il 12° secolo fu in realtà piuttosto buono per la leadership Bizantina, ebbe
diversi buoni imperatori, riuscì a recuperare molte parti dell’Anatolia e
stabilizzò la frontiera prima che quei maledetti crociati buttassero tutto
all’aria nel 1204.
Scusate.
Comunque, con l’inclusione dell’Anatolia, il suo successo sarebbe amplificato.
La politica estera Bizantina era principalmente diretta contro i Musulmani, e in
secondo luogo contro i popoli slavi dei Balcani.
Con i secondi conquistati fino alla linea difendibile del Danubio i Bizantini
passarono il 12° secolo a combattere nel Medio Oriente.
Il Vicino Oriente in questo periodo era diviso principalmente fra tre forze
politiche: i Turchi Selgiuchidi ad est, che fondamentalmente avevano trasformato
i califfi Abbasidi, in pratica i papi dell’Islam Sunnita, in fantocci; i
Fatimidi, dei Berberi che avevano conquistato l’Egitto; e l’Impero Bizantino.
Con l’Impero Selgiuchide che crollò nel 1092 a causa di una crisi di
successione, esso sarebbe pronto per la conquista Bizantina.
I Bizantini conquisteranno direttamente la Siria e l’Assiria, nell’Iraq
settentrionale.
Entrambe queste aree avevano un’importante popolazione Cristiana che nutrirebbe
simpatie verso i Bizantini, che potrebbero perfino riuscire a conquistare
Gerusalemme e la Terrasanta, anche se mi sembra un po’ forzato.
La Sicilia e l’Italia meridionale in origine erano parte dell’Impero Bizantino,
ma vennero conquistate e fatte convertire al Cattolicesimo dai Normanni.
Nel 13° secolo quest’area venne contesa in una serie di guerre tra i cosiddetti
Guelfi e Ghibellini, dove le forze italiane, spagnole, tedesche, francesi e
pontificie si combatterono tutte le une contro le altre per ottenere il
controllo, con gli Spagnoli che alla fine ne uscirono vincitori.
Con i Bizantini che sono una forza nella regione posso assolutamente vederli
ottenere la vittoria, conquistando la Sicilia e la Puglia.
I Bizantini possono assolutamente tenere testa a tutti in questa corsa agli
armamenti, e avevano degli interessi personali nella regione.
Questo significa che gli Spagnoli, o più nello specifico gli Aragonesi, non
controlleranno l’Italia.
D’altro canto non farò finta di capire queste guerre, è un po’ come la politica
congolese: una tana del Bianconiglio senza fine di orripilante complessità che
non ti dà alcun beneficio se non migliaia di ore di studio necessarie per
capirla.
I Mongoli assalteranno comunque il Medio Oriente e di conseguenza l’Impero
Bizantino, ma le cose non saranno così diverse, i Bizantini sconfiggeranno i
Mongoli perché saranno troppo estesi quando li raggiungeranno, come li
sconfissero i Mamelucchi nella nostra TL.
I Mongoli faranno qualche conquista e poi si ritireranno, un po’ come è successo
in Turchia e in Siria nella nostra TL, oppure i Mongoli si spartiranno l’Iraq
settentrionale e la Siria, respingendo i Bizantini sulle montagne dell’Anatolia.
Dopo che i Mongoli si faranno assimilare diventeranno dei sultani Musulmani, ma
niente di tutto questo cambierà molto il corso generale della storia.
Un grande cambiamento di questa ucronia sarebbe l’assenza dell’Impero Ottomano,
che conquistò l’Impero Bizantino e basò il proprio cuore nel vecchio Impero
Bizantino.
Questo avrebbe così tanti effetti sui confini da non essere nemmeno divertente,
un effetto importante però sarebbe che l’Ungheria non verrebbe mai conquistata
dai Turchi.
L’Ungheria non era tanto un vero regno all’epoca, quanto una raccolta di nobili
che non voleva un re che li infastidisse e perciò decisero di far finta di avere
una monarchia e opprimere i contadini insieme, una parodia distorta del
Libertarismo, se me lo chiedete, perciò nell’Europa di questa TL l’Ungheria non
sarebbe una grande forza.
Comunque, senza il collasso dell’Impero Ottomano che permetterà l’espansione
dell’Impero Austriaco nell’Impero Ottomano, vedremo un’Austria molto più debole
in questa TL.
Questo in realtà significherà che la Germania si unificherà molto prima,
l’Austria riuscì a sfruttare i suoi territori non tedeschi per impedire ad ogni
altro stato tedesco di unificare la Germania.
Questa Germania che si unificherà prima avrà un impero coloniale molto più
potente, senza dover semplicemente rimanere con gli scarti che non volevano gli
Inglesi e i Francesi.
Onestamente non so se i Bizantini riusciranno a conquistare i Mamelucchi
d’Egitto e la Mesopotamia, diventando così una versione Cristiana dell’Impero
Ottomano comprendente la stessa regione geografica.
Hanno assolutamente una possibilità contro l’Egitto Mamelucco, che era
abbastanza debole a causa dello svogliato sostegno della popolazione nativa
all’aristocrazia cecena.
Anche la proibizione dell’utilizzo di armi da fuoco da parte del regime fanatico
persiano potrebbe far sì che essi conquistino la Mesopotamia nello stesso modo
in cui fecero i Turchi, dipende tutto da quanto buona sarà la leadership
Bizantina dell’epoca, cosa che non posso sapere.
Poche persone sanno che l’Islam quasi ebbe la sua riforma, nel 15° e nel 16°
secolo ci fu una rivolta di riformatori Sufisti e Sciiti in tutto il mondo
islamico.
Nella nostra TL gli Ottomani, temendo che il loro impero sarebbe stato lacerato
da scontri religiosi, annientò questi ribelli e riformatori, imponendo la loro
ortodossia Sunnita in tutto il loro impero.
Una situazione simile sarebbe una conquista spagnola di tutta l’Europa
occidentale nel 16° secolo con conseguente imposizione della loro folle versione
del Cattolicesimo, l’inquisizione.
Questo ebbe l’effetto a breve termine di unire gran parte del mondo Islamico,
che così non ebbe le sanguinose guerre di religione che ebbe l’Europa, ma sul
lungo termine volle dire che l’Islam non vide mai la competizione che costrinse
sia i Protestanti che i Cattolici in occidente a riformarsi, e l’Illuminismo
nacque dagli orrori delle guerre di religione, il che significa che perfino oggi
gran parte dell’Islam è ancora la stessa religione non riformata del Medioevo.
Immaginate se per esempio il Cattolicesimo medievale fosse ancora dominante in
occidente, con le sue reliquie, le Crociate e la circolazione limitata della
Bibbia.
Senza l’autorità centrale Ottomana ad impedirla, questo significa che l’Islam
avrebbe avuto la sua Riforma.
Non sono quello che si potrebbe definire un esperto di teologia medievale
Islamica, perciò non farò finta di sapere quale sarà il risultato.
Da una parte i Sufisti sembrano piuttosto tolleranti, ma dall’altro gli
estremisti Sciiti sembrano un po’… Estremi.
Aspettatevi un Islam molto diverso in questa TL.
I Bizantini furono i fratelli maggiori dei Russi, che presero in prestito molta
della loro cultura e li imitarono.
Quando i Bizantini caddero per mano dei Turchi, i Russi persero la connessione
col mondo esterno per centinaia di anni, fino a quando Pietro il Grande non li
orientò verso l’occidente.
In questa TL i Russi continueranno ad essere influenzati dall’Impero Bizantino,
evolvendosi secondo i suoi principi.
Questo significa che Pietro il Grande non riuscirà mai a far volgere la Russia
verso l’occidente, ma come vedrete i Bizantini non sono un così cattivo modello
sul quale basarsi per i Russi.
I Russi e i Bizantini probabilmente entreranno comunque in un conflitto
geopolitico.
Dato che la polvere da sparo renderà irrilevanti le tattiche della cavalleria
nomade, questo permetterà la competizione per il controllo delle praterie
originarie dei nomadi.
Le città della Crimea erano stati clienti dei Bizantini, il che significa che
potrebbero espandersi verso nord dalla Crimea verso le fertili praterie
dell’Ucraina, diffondendo i coloni Greco-Bizantini.
Nel frattempo i Russi trasferiranno coloni verso sud dalla Russia.
Le due potenze entreranno in conflitto nel sud dell’Ucraina.
I Bizantini conquisteranno direttamente la Crimea e forse le regioni
circostanti, mentre i Russi conquisteranno la maggior parte dell’Ucraina.
Anche durante i combattimenti i Russi continueranno a riverire e sostenere la
civiltà Bizantina come hanno fatto per centinaia di anni.
Come si svilupperanno i Bizantini come nazione nel mondo moderno? Si
industrializzeranno e avranno colonie? Le risposte sono, rispettivamente, sì e
forse.
Se si guardano le mappe l’unica regione tradizionalmente Cristiana che non è
riuscita ad industrializzarsi è stata l’America Latina, questo perché
l’inquisizione distrusse oppressivamente ogni libertà di pensiero nelle grandi
piantagioni spagnole, e le risultanti tensioni razziali resero
l’industrializzazione difficile.
A parte questo tutti, perfino la Russia, si sono industrializzati, e questo fa
presagire molto bene per l’Impero Bizantino.
L’Impero Russo era molto più oppressivo di quello Bizantino, e l’economia
Bizantina era molto più avanzata.
Il potente blocco mercantile di Bisanzio avrebbe avuto sicuramente l’abilità e i
proventi per industrializzarsi, nel peggiore dei casi sarà come la Spagna o
l’Italia, nazioni mediterranee che si sono a malapena industrializzate.
I Bizantini avranno delle colonie? Dato che in realtà Bisanzio non aveva nessuna
costa su alcun oceano importante, solo sul Mediterraneo e sul Mar Nero, non avrà
davvero nulla da cui partire per colonizzare.
Se come nella nostra TL il mondo Musulmano non si industrializzerà mai, i
Bizantini riusciranno a sottomettere direttamente gran parte del Medio Oriente
con la loro semplice potenza industriale.
Di conseguenza i Bizantini potrebbero espandersi in Africa e poi magari in India
partendo dall’Iraq e dall’Egitto, comunque, visto che l’Islam si è riformato,
tutto questo non è scontato, e l’Islam potrebbe essere in realtà un’importante
forza colonizzatrice in competizione con l’Europa, onestamente non so dirvelo.
.
E ora, n'altra grande ucronia:
La Grande Visigotia
di Autori Vari
Che cosa sarebbe successo se nel 711 gli Arabi avessero perso la guerra contro i Visigoti e fossero stati rispediti in Africa? Impensabile un'espansione atlantica degli arabi che non controllerebbero lo stretto; più facile prevedere una "reconquista" del Maghreb da parte dello stato unitario ispano-visigoto, che si sarebbe ancor più latinizzato; in fin dei conti i Visigoti, una volta cacciati i bizantini dall'Andalusia, stavano iniziando timidamente ad affacciarsi verso il Nordafrica, occupando Ceuta che era stata abbandonata dai bizantini poco dopo la perdita dell'attuale Tunisia. Anche senza la mediazione ispanica, la cultura araba ed i classici tradotti ci sarebbero comunque pervenuti attraverso i molti contatti che ci furono tra i due mondi; di sicuro l'Islam avrebbe volto lo sguardo o a Sud (Africa "nera") o ad Est (India); a meno che la batosta presa a Gibilterra non fosse più che pesante, magari in concomitanza con qualche batosta in Anatolia e in Asia centrale. La mancanza di coordinamento tra gli stati romano-barbarici e tra questi e l'Impero Bizantino avrebbe impedito un attacco a fondo al mondo islamico. Nell'ipotesi del fallimento della conquista da parte degli arabi, data la paura di questo nemico, il regno visigoto avrebbe dovuto riorganizzarsi in maniera più centralista, rafforzare la flotta e controllare i porti mediterranei del Marocco, per evitare il replicarsi dell'invasione. Inoltre, senza la pressione degli arabi spagnoli e con l'alleanza tra Aquitania e stato Visigotico, la posizione di Carlo Martello è molto più debole. Nulla vieta di ipotizzare una divisione dello stato franco in due parti: quello Carolingio, più centrato sulla Germania, ed il sud della Francia, magari annesso dai Visigoti per unione matrimoniale. Se i Visigoti si pigliano la Gallia e una parte del Nord-Africa, a quel punto intervengono in Italia, "liberandola" dai Longobardi e cacciando pure i Bizantini. Avremo:
1) uno stato visigotico comprendente il Nord Africa (comprensivo di Tunisia), Baleari, Corsica, Sardegna, Aquitania e Provenza che si proclama impero d'Occidente ed in qualche maniera controlla Roma. Ciò implica una proiezione marittima, e forse una flotta atlantica che porterebbe sia i regni anglosassoni, sia gli stati irlandesi nella sua sfera d'influenza;
2) uno stato franco carolingio centrato sulla Germania che potrebbe anticipare l'espansione nei confronti degli Slavi;
3) la persistenza del regno Longobardo e dei domini bizantini in Sicilia e Sud Italia.
Effetti a medio termine:
a) i vichinghi, dinanzi ad uno stato organizzato e dotato di flotta, limitano le loro incursioni nel nord della Francia ed in Germania, provocando assieme alle incursioni ungare il collasso carolingio... Possibile una Normandia più ampia?
b) non si sviluppa lo stato fatimide.
c) gli stati sahariani si cristianizzano.
.
Ed ecco una possibile Timeline:
698 d.C.: il califfo omayyade Abd al-Malik ibn Marwan nomina governatore del nord Africa, detto Ifriqiya dagli Arabi, il generale yemenita Musa bin Nusair.
708 d.C.: Primo tentativo di
invasione della Spagna da parte degli arabi di Ifriqiya, guidati
dal berbero musulmano Tarif ibn Malik, respinto dal re visigoto Witiza.
Il pericolo proveniente da sud costringe il re visigoto a prendere provvedimenti
drastici, diminuendo il potere dei vescovi e della nobiltà e confiscando loro terre per finanziare un esercito ed una flotta permanente.
Dinanzi alla pressione araba, Giuliano, il governatore bizantino di Ceuta, si sottomette ai
Visigoti.
710 d.C.: Il consiglio dei nobili, guidato da Roderico, duca di Betica, per
fermare la politica di confische a favore della corona prova a deporre Agila II, ma il re, con l'aiuto delle truppe stabili, non solo blocca il tentativo, ma
scioglie il consiglio, concentrando il potere nelle sue mani.
Roderico, nel tentativo di salvare la testa, fugge presso Musa bin Nusair, a cui
chiede l'appoggio per tornare in patria e vendicarsi del re.
Musa incarica il wali berbero di Tangeri, Tariq ibn Ziyad, di organizzare un piccolo esercito al suo comando e preparare l'invasione del regno dei
Visigoti.
Grazie a Giuliano, però, Agila II è informato di questi movimenti.
711 d.C.: Dal Marocco partono due contingenti arabo berberi, di 7000 e 5000
uomini. Il primo riesce a sbarcare il 30 aprile 711 a Gibilterra, mentre il secondo
è intercettato e disperso dalla flotta visigotica.
Grazie al tradimento dei nobili, gli invasori occupano la città di Algeciras.
Tariq si dirige verso Cordova, ma la città resiste all'assedio; intanto, mentre
la flotta visigotica saccheggia le coste del Maghreb, Agila II mobilita tutte le
sue truppe.
I berberi, temendo di essere imbottigliati, si spostano a Sud per reimbarcarsi, ma con una marcia
forzata l'esercito di Agila decide di tagliare loro la strada nella valle dei rio Salado.
Le truppe si incrociano sulle rive del lago Janda, vicino alla città di
Medina-Sidonia, dove il 19 luglio 711 avviene la battaglia decisiva, che si prolunga per circa 8 giorni e termina, per la forza dei numeri,
a favore di Agila II, che dà ordine di passare a fil di spada tutti i prigionieri.
712 d.C.: Musa bin Nusair, temendo la controffensiva
visigotica, decide di assediare Ceuta, per togliere ad Agila un'eventuale testa di ponte in Africa.
Agila mobilita la flotta e, sconfitte le navi arabo-berbere, per prima cosa garantisce rifornimenti a Giuliano, poi organizza uno sbarco a sorpresa con le
sue truppe, travolgendo l'esercito arabo e facendone strage.
In Italia, Liutprando diviene re dei longobardi.
713 d.C.: Approfittando della distruzione dell'esercito arabo, le tribù berbere
dell'interno ne approfittano per ribellarsi e recuperare la loro indipendenza.
Anastasio II diviene imperatore di Bisanzio; secondo la tradizione, probabilmente leggendaria, manda un'ambasciata ad Agila, incaricandolo di
strappare l'Occidente agli arabi.
714 d.C.: Muore Pipino II, maggiordomo di Austrasia, gli
succede il suo figlio illegittimo Carlo, detto Martello. Ma la sua politica subisce subito una battuta di arresto: fallisce infatti il
tentativo di domare la ribellione dei frisoni che, guidati da Redbaldo, conquistano la loro indipendenza.
Musa bin Nusair, riorganizzato un esercito, comincia a domare nel sangue la rivolta berbera.
715 d.C.: I berberi, in difficoltà dinanzi alla controffensiva araba, chiedono
aiuto a Giuliano di Ceuta, che a sua volta manda un'ambasciata ad Agila II.
Il re visigoto ritiene che il controllo delle coste del Marocco possa essere la miglior difesa contro nuovi tentativi di incursione dall'Africa,
quindi decide di aiutare i ribelli berberi, i quali promettono la loro sottomissione a Toledo.
Nel regno franco il 26 settembre termina la guerra civile, con la vittoria di Ragenfrido su
Teudoaldo nella battaglia di Compiègne, grazie all'aiuto di Carlo Martello. Ragenfrido diviene così maggiordomo di Neustria e di Borgogna.
Intanto Liutprando rinnova i diritti del porto sul Po detto "Lambrum et
Placentia".
716 d.C.: Le truppe di Agila sconfiggono ripetutamente Musa bin Nusair che è
costretto alla pace di Ceuta, in cui cede le coste marocchine ai Visigoti. È la
prima battuta di arresto della conquista musulmana.
Teodosio III depone l'imperatore bizantino Anastasio II; sempre secondo la tradizione semi leggendaria, ciò fa ritenere Agila
sciolto dai precedenti accordi con Costantinopoli.
Carlo Martello sconfigge Ragenfrido nella battaglia di Amblève, nonostante l'aiuto che questi riceve da Redbaldo di Frisia.
717 d.C.: Decreti di Toledo, in cui Agila II, in cambio di truppe e di tributi,
concede la parziale autonomia alle tribù berbere del Marocco.
Con la vittoria di Vincy contro la Neustria e la Borgogna, Carlo Martello consolida il suo predominio sui
Franchi.
Leone III usurpa il trono bizantino e respinge il secondo assedio arabo di Costantinopoli.
718 d.C.: Istigate dalle tribù berbere del Marocco, anche quelle dell'Algeria si ribellano agli Arabi che sono costretti ad evacuare la zona.
719 d.C.: Ambasciata dei berberi di Algeria a Toledo, che chiedono l'estensione a
loro dei patti stipulati con le tribù del Marocco. Agila accetta.
Carlo Martello riconquista la Frisia. L'Aquitania comincia a preoccuparsi per la
sua ambizione.
720 d.C.: Eudes di Aquitania si allea con Agila II contro l'espansionismo di Carlo Martello.
721 d.C.: Nel tentativo di unificare sotto il suo potere l'intera Gallia, Carlo
Martello invade l'Aquitania.
Eudes si barrica a Tolosa, resistendo all'assedio di Carlo Martello. Agila raduna sia le truppe
visigotiche sia la cavalleria leggera berbera, ed il 9 giugno sconfigge l'invasore, costringendolo a ritirarsi a Nord.
722 d.C.: Razzia berbera diretta verso Cartagine che provoca una reazione araba.
Pelagio, il vicerè visigotico d'Africa, organizza una spedizione punitiva che porta alla conquista del Nord della Tunisia.
723 d.C.: Matrimonio tra Eudes e Florinda, figlia di Agila II.
724 d.C.: Agila muore senza figli maschi. Eudes si proclama re degli Aquitani e dei Visigoti, ma Pelagio, vicerè d'Africa, si ribella con l'appoggio delle tribù berbere, sbarcando a Cartagena e sconfiggendo Eudes, che è costretto a ritirarsi al di là dei Pirenei.
725 d.C.: In Egitto, rivolta copta contro le tasse arabe. Pelagio interviene in
loro aiuto con truppe e flotta.
Gli arabi evacuano la provincia, che diviene un regno autonomo sotto il capo ribelle Teofilatto:
questi conferma l'alleanza con i Visigoti.
726 d.C.: Leone III nomina dux della Venetica Orso Ipato e incomincia la lotta iconoclastica, rompendo i rapporti con Roma. Molti monaci iconoduli migrano in Egitto e nei territori visigotici.
727 d.C.: Papa Gregorio II condanna pubblicamente l'iconoclastia, provocando la rivolta nell'Italia Bizantina e nella Sicilia.
728 d.C.: Della crisi iconoclasta approfittano sia Liutprando, che occupa l'esarcato, sia Pelagio che invade la Sicilia, accolto dai locali come un liberatore.
729 d.C.: Le truppe dell'imperatore bizantino Leone III Isaurico, che tentava di riportare sotto il suo controllo l'Italia bizantina, sono sconfitte sanguinosamente nella battaglia di Ravenna.
730 d.C.: Carlo Martello sottomette definitivamente gli Alemanni e respinge le
scorrerie sassoni al di là del Reno.
Le Baleari si sottomettono a Pelagio.
731 d.C.: Fallisce il tentativo di chiudere diplomaticamente la crisi
iconoclasta, poiché Gregorio II, forte dell'appoggio visigotico, rifiuta ogni compromesso.
Leone Isaurico manda quindi sussidi a Carlo Martello, il quale arruola truppe per invadere l'Aquitania.
732 d.C.: Carlo Martello invade i domini di Eudes, che ottiene subito l'appoggio
dell'alleato visogoto.
Le truppe franche vengono sconfitte, anche grazie all'intervento dei contingenti
berberi, nella battaglia di Tours.
A Parigi è siglata una pace che riconosce l'indipendenza dell'Aquitania e la sua
appartenenza alla sfera d'influenza visigotica.
733 d.C.: Leone III Isaurico sottrae i territori Balcanici e la Calabria dalla
giurisdizione ecclesiastica papale.
Per reazione, Papa Gregorio III dichiara decaduto l'imperatore ed invita i
Visigoti, a suo avviso meno pericolosi dei vicini longobardi, a combatterlo.
Pelagio non se lo fa dire due volte, occupando Corsica e Sardegna; approfittando del porto di Alessandria,
saccheggia le coste e le isole dell'Ellade.
734 d.C.: Carlo Martello sottomette definitivamente la Frisia, mentre le truppe
visigotiche sbarcano il Calabria.
I Longobardi, invece, occupano totalmente la Puglia. Di fatto, per Leone III Isaurico l'Italia è persa, tranne Venezia.
735 d.C.: Vista la mala parata, Leone III Isaurico comincia trattative con il Papa, anche perchè impensierito dalle sempre più frequenti scorrerie arabe in Asia Minore.
736 d.C.: Carlo Martello ottiene il tributo e la sottomissione formale dei
Sassoni d'oltre Reno e di fatto, con la morte di Teoderico IV, è il signore assoluto del regno franco.
Muore Pelagio e come re dei Visigoti gli succede il fratellastro Favila, che ottiene il titolo di protettore della Chiesa.
737 d.C.: Fallisce a Venezia una congiura per far prendere il potere alla fazione filolongobarda.
738 d.C.: Campagna di Carlo Martello in Germania, che permette di estendere la sfera di influenza franca sino all'Elba.
739 d.C.: Favila muore per un incidente di cavallo ed il genero di Pelagio,
Alfonso, prende il potere.
Per legittimarsi, decide di farsi incoronare a Roma. Papa Gregorio III, preoccupato dell'espansionismo di Liutprando che ha mire sull'Urbe, accetta la
proposta.
Vittoria di Acronio sugli Arabi che permette a Leone III Isaurico di cacciare definitivamente gli invasori dall'Asia Minore, e di cominciare a pensare alla
controffensiva in Occidente.
740 d.C.: I progetti di rivincita bizantini entrano in crisi sia per un
devastante terremoto che rade al suolo Costantinopoli, sia per la distruzione della loro flotta
da parte dei Visigoti nella battaglia di Rodi.
Alfonso I sbarca a Porto con numerose truppe e si fa incoronare in San Pietro re
di Hispania, d'Africa, protettore di Aquitania e Patrizio di Roma.
A Sutri incontra Liutprando, con cui stringe un trattato: Roma e Latius Vetus saranno sotto la potestà
dei Visigoti, che annettono la Calabria strappata ai bizantini, mentre ai
Longobardi è data carta bianca per il resto della penisola.
741 d.C.: Muore Carlo Martello e, sobillata dai
Visigoti, scoppia la guerra civile tra i suoi figli Carmomanno, Grifo e Pipino.
Contemporaneamente muore anche Leone III di Bisanzio. Gli succede Costantino V che, dinanzi ai disastri in Occidente, alla pressione bulgara ed araba decide di
rinunciare alla questione iconoclasta.
742 d.C.: Repressa la congiura di Artabasto, Costantino V manda un'ambasciata a
Roma, a Pavia e Toledo, accettando la spartizione dell'Italia compiuta da Longobardi e
Visigoti e affermando l'iconodulia in cambio di aiuti militari.
Liutprando annette i ducati di Spoleto e di Benevento, creando l'unità territoriale del suo stato.
Alfonso I riforma l'organizzazione dei domini africani: in cambio della diminuzione del potere, le tribù berbere nomineranno rappresentanti nel
consiglio reale.
743 d.C.: Pipino il Breve vince la guerra civile franca e nomina re il suo protetto Childerico III.
744 d.C.: Dopo una turbolenta successione, Rachis diviene re dei Longobardi, confermando l'alleanza con i Visigoti.
745 d.C.: Il bacino del
Mediterraneo è funestato da un'epidemia di peste bubbonica. Tra i morti, Eudes di Aquitania.
Sfruttando una clausola del trattato di Alleanza e con l'appoggio papale, Alfonso I
ne occupa i domini.
746 d.C.: Con l'aiuto della flotta visigotica, i bizantini scacciano gli arabi da Cipro. Contemporaneamente sono stipulati i primi trattati di alleanza e commerciali tra Alfonso I e l'eptarchia sassone.
747 d.C.: Rivolta abbaside: bizantini e copti, appoggiati dai Visigoti, ne approfittano per occupare zone della Siria e della Palestina.
748 d.C.: Una serie di terremoti costringe i bizantini, gli arabi e i copti a firmare una tregua nelle guerre di Palestina. In compenso, termina l'epidemia di peste.
749 d.C.: Astolfo diviene re dei Longobardi, mantenendo la politica dei predecessori.
750 d.C.: Vittoria Abbaside nella guerra civile araba. Temendo la pressione copta e bizantina e le scorrerie della flotta visigotica, As Saffah trasferisce la capitale è a Bagdad, spostando il baricentro della politica araba verso oriente.
E poi?
.
Diamo ora la parola ad Alessio Mammarella:
Vi presento una breve ucronia medievale, con uno sbocco ben preciso per ottenere uno scenario sul quale vorrei poi farvi delle domande.
La Bulgaria Islamica
Tommaso I e Omurtag
Anno 822. L'Imperatore
d'Oriente Michele II è assediato nella sua Costantinopoli dal generale ribelle
Tommaso lo Slavo. L'assediante non dispone di grandi mezzi e sembra destinato a
ritirarsi, ma Michele viene assassinato da un traditore e Tommaso si ritrova
Imperatore al suo posto. Tommaso I, al contrario del suo predecessore, è avverso
all'iconoclastia e restituisce la carica di Patriarca di Costantinopoli a
Niceforo, il quale l'aveva persa anni prima per volere dell'Imperatore
iconoclasta Leone V. Per quanto riguarda i rapporti con i regni confinanti,
Tommaso I ha un buon rapporto con il Califfo di Baghdad, Al Ma'mun, che lo ha
sostenuto nella lotta per il potere, mentre considera come nemico principale
Omurtag, Khan del Bulgari. Per infastidire il sovrano bulgaro, che è ostile ai
cristiani e li fa perseguitare, Tommaso I fa inviare da Costantinopoli molti
missionari per favorire le conversioni. Omurtag si sente minacciato, ma il
numero dei cristiani aumenta costantemente e, durante una campagna militare ai
confini del regno, Omurtag si salva a stento dopo che numerosi soldati cristiani
del suo esercito hanno disertato determinando una vittoria bizantina. Furente,
Omurtag deve constatare che la religione tradizionale sembra destinata a
soccombere rispetto al cristianesimo, e il trattato di pace impostogli dai
bizantini gli impone peraltro di scacciare i religiosi latini, che potrebbero
fare concorrenza a quelli greci e contrastare l'affermarsi di una cultura
greco-ortodossa. In questa situazione apparentemente senza via d'uscita, Omurtag
assume una decisione sorprendente: convertirsi all'islam. Invia pertanto i suoi
ambasciatori al Califfo Al Ma'mun, chiedendogli di inviare dotti islamici nel
suo paese e soprattutto di rompere la sua alleanza con Tommaso I. La morte di
Tommaso I e lo scoppio di una nuova guerra civile nell'Impero d'Oriente lascia a
Omurtag qualche anno di tranquillità per provare a imporre il nuovo culto dopo
aver proclamato l'Emirato di Bulgaria. Quando il nuovo Imperatore, Teofilo,
decide di intraprendere una nuova campagna contro i bulgari, Omurtag lo affronta
con un esercito composto da soli musulmani convertiti: malgrado i bulgari siano
molto pochi, il loro coraggio e la guida magistrale dell'esperto Omurtag
determinano una grande vittoria: Teofilo è battuto e ucciso, l'Impero d'Oriente
è ancora una volta nel caos e Omurtag riesce ad ampliare il suo territorio a
buona parte della Grecia. La grandiosa vittoria viene abilmente propagandata dal
emiro bulgaro come una prova della benevolenza di Allah: il numero dei musulmani
aumenta grandemente, superando quello dei cristiani.
Il Sultanato di
Bulgaria e i territori italiani
Anno 860. Nel corso
dell'ennesima guerra in Asia Minore tra arabi e bizantini, Costantinopoli
subisce una incursione dei variaghi di Kyiv, che tentano invano di assediarla.
L'emiro bulgaro Mishil I decide di approfittare della situazione e invade la
parte ancora libera della Grecia completandone la conquista. Solo Costantinopoli
resiste, protetta dalle sue insuperabili mura. Mishil abbandona il titolo di
Emiro, a suo tempo riconosciutogli dal Califfo di Baghdad, per proclamarsi
Sultano. Questo scatto d'orgoglio indispettisce gli arabi, ma il Califfato
attraversa una fase di debolezza e quindi la scelta del sovrano bulgaro, per
quanto contestata formalmente, non comporta alcuna conseguenza negativa
concreta. Alcuni anni dopo, Ludovico II del Sacro Romano Impero liquida
l'Emirato di Bari, ma viene in seguito allontanato dagli intrighi dei duchi
longobardi. Mishil costruisce una flotta e per la prima volta l'esercito bulgaro
mette piede in Italia. I bulgari conquistano buona parte della Longobardia e,
con diverse campagne condotte fino alla fine del secolo, riescono a sottomettere
anche due dei tre stati longobardi, il Ducato di Benevento e il Principato di
Salerno. Solo Capua resiste ancora, insieme ai tre piccoli ducati di Gaeta,
Napoli e Amalfi, ancora formalmente legati all'Impero Bizantino anche se quest'ultimo
è ormai un'entità lontana, concentrata quasi soltanto in Asia Minore.
Durante il secolo successivo, la Bulgaria approfitta delle incursioni di
Normanni e Ungari, che impegnano a fondo i monarchi cristiani, per consolidare i
propri domini. I bulgari attaccano il regno serbo favorendone la frantumazione e
poi a poco a poco nel fagocitano le parti. Con il tempo, la Bulgaria vede
accrescersi anche la sua prosperità economica e la sua cultura, perché il
progressivo declino del Califfato spinge non pochi commercianti e sapienti
musulmani a cercare una nuova casa. L'avvento della dinastia ottoniana nel Sacro
Romano Impero provoca nuove guerre in Italia. Spinti dalle richieste del Papato,
che non tollera la presenza di infedeli sul suolo italico, Ottone II e Ottone
III conducono varie spedizioni militari contro i bulgari. Nessuno di loro riesce
però a ottenere risultati definitivi. In seguito, mentre nel Sacro Romano Impero
si afferma la nuova dinastia di Franconia, l'arrivo dei mercenari normanni
rappresenta una nuova sfida per i bulgari. Coperti d'oro dai pontefici, i
normanni conducono una lotta di durata secolare contro la Bulgaria, riuscendo a
cogliere notevoli successi. I normanni riconquistano Salerno e in seguito
procedono verso sud espellendo i saraceni dalla Calabria. Roberto il Guiscardo,
il più grande fra i condottieri normanni, riesce infine a estromettere i bulgari
dall'Italia.
Dalle Crociate alla
conquista turca
Negli stessi anni in cui i
normanni fondano il loro regno in Italia, nel Levante arrivano le prime
spedizioni di cavalieri crociati per liberare la Terrasanta dall'occupazione
molesta dei turchi selgiuchidi. La Bulgaria partecipa alla difesa musulmana
inviando propri combattenti ma non è particolarmente coinvolta se non quando,
con la Quarta Crociata, Costantinopoli viene occupata e l'Impero Bizantino viene
sostituito dall'Impero Romano d'Oriente. I crociati iniziano ad attaccare
sistematicamente i territori bulgari nel tentativo di riconquistare perlomeno i
territori storicamente greci. Tra alterne vicende, la Bulgaria perde e
riconquista la Tessaglia, perde Atene, tenta addirittura l'assedio e la
conquista di Costantinopoli. Nel frattempo l'il clan turco degli Ottomani
conquista la città di Nicea, mettendo fine all'esistenza del più potente tra gli
stati bizantini.
Tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, il condottiero mongolo Chaca
fugge in Bulgaria e si mette al servizio del Sultano. Il valore dimostrato in
battaglia contro l'esercito inviato dagli angioini a conquistare la regione
dell'Albania gli fanno ottenere addirittura la mano di sua figlia, cosa che lo
trasforma in uno dei più potenti nobili di corte. Alla morte del Sultano, alcuni
anni dopo Chaca riesce a neutralizzare tutti gli altri pretendenti al trono,
determinando un avvicendamento tra l'antica dinastia Krum a una nuova dinastia
di sangue mongolo. Respinto un attacco da parte dell'Orda d'oro, che lo
considera un traditore per aver a suo tempo combattuto contro Khan Tokta, Chaca
vive ancora molti anni cogliendo varie vittorie. All'inizio del XV secolo, il
Sultanato di Bulgaria è ancora in espansione in Asia Minore, e lì si scontra
fatalmente con il condottiero Tamerlano. La drammatica sconfitta di Ancyra
assesta un colpo durissimo all'aristocrazia bulgara, gettando il sultanato nel
caos. Mehmet I, un giovane generale esponente del clan dei turchi ottomani,
riesce a riformare lo stato turco già sogno dei suoi antenati. Nel giro di pochi
decenni, il nuovo stato turco si espande in tutte le direzioni, mentre la
Bulgaria, preda delle lotte dinastiche innescate dalla sconfitta contro i
Tamerlano, vive un tracollo molto veloce. Nel 1453, nel mezzo dell'ennesima
guerra civile, l'esercito turco raggiunge la capitale bulgara e la conquista. Da
quel momento la Bulgaria segue le sorti dell'Impero Ottomano, rappresentando
peraltro il suo principale bacino di reclutamento. Nei secoli che seguono la
popolazione bulgara, già islamizzata da secoli, adotta sempre più profondamente
i costumi turchi, fino a diventare indistinguibile dalla popolazione turca
stessa.
Domande:
1) In questa ucronia l'islamizzazione
della Bulgaria e le sue successive conquiste (Serbia, Grecia...) dovrebbero
condurre, nel XIX secolo, a una situazione in cui la popolazione a sud del
Danubio è in maggioranza musulmana e di costumi simili ai turchi (se non
addirittura turchizzata). In questo caso, le spinte nazionaliste sarebbero state
probabilmente più tenui e sarebbe stato anche difficile per le potenze europee
creare un sistema di piccole monarchie asservite ai loro interessi e rette da
monarchi centro-nordeuropei (solo in Albania la spinta nazionalista è stata
tenue/tardiva e il sovrano centro-nordeuropeo scelto dalle potenze è stato preso
a calci nel sedere). Il diverso assetto dell'area balcanica che ripercussioni
avrebbe avuto su rapporti tra le potenze e sulle guerre principali?
2) In questa ucronia l'alfabeto cirillico probabilmente non è stato inventato
(in HL fu inventato proprio in Bulgaria e per il supporto di una precisa scelta
politica) e forse l'antico slavo ecclesiastico sarà scritto solo con l'alfabeto
glagolitico: quali effetti potrebbe avere ciò nello sviluppo delle nazioni slave
orientali (russa & c.)? C'è la possibilità che l'alfabeto glagolitico
(certamente più difficile rispetto al cirillico, se poi è stato abbandonato)
venga sostituito a un certo punto dall'alfabeto latino?
3) In particolare sull'aspetto linguistico: come sarebbe il bulgaro con questo
genere di sviluppo storico? Io ho immaginato che dopo l'islamizzazione sarebbe
stato scritto con l'alfabeto arabo e avrebbe accolto numerosi prestiti da quella
lingua e successivamente anche dal turco. In epoca contemporanea anche il
bulgaro, come varie altre lingue, potrebbe essere passato all'alfabeto latino?
4) L'identità greca, la lingua greca, l'ortodossia greca, sarebbero
sopravvissute o si sarebbero perse? Personalmente ritengo che si sarebbero
conservate, la cultura greca è troppo antica e forte per scomparire ma...
probabilmente in un'area geografica molto più ristretta rispetto al nostro
mondo.
.
Béla Comneno
C'è anche la domanda postaci da Dario Carcano:
E se nel 1169 Alessio II
Comneno non fosse nato, e quindi Maria Comnena - figlia primogenita
dell'imperatore Manuele I Comneno - avesse sposato Béla III d'Ungheria, come
pianificato dal Basileus prima della nascita dell'erede maschio?
Béla, che diventerebbe imperatore col nome Alessio, riuscirebbe ad unire
Costantinopoli e la corona di Santo Stefano? Oppure il fratello di Manuele,
Andronico Comneno, anche in questa linea temporale riuscirebbe a impossessarsi
del trono?
.
Questa è la straordinaria risposta di Iacopo Maffi:
Provo a trarre qualche idea dai miei appunti sui Fanta-Comneni:
Alessio I Comneno 1081 – 1118
Giovanni II Comneno 1118 – 1143
Manuele I Comeno 1143 – 1180
1165: le forze alleate di bizantini e crociati conquistano l’Egitto.
1167: Battaglia di Sirmium. All’indomani della schiacciante vittoria bizantina,
Bela d’Ungheria viene, a sorpresa, adottato come successore da Manuele. Manuele
si guarderà bene dall’avere altri figli, e la successione di Bela sarà
considerata legittima e sostenuta dal partito comneno.
Guerra
di Successione
Andronico Comneno 1180 – 1185 anche Re d’Egitto
Alessio II Bela Arpad 1180 – 1196 (Re d’Ungheria e Galizia)
1185 La Schiera di Igor combatte I Cumani sul Don, sostenuta dalle armante
magiare di Alessio II. Ciò indeb olisce Alessio e favorisce gli Asen, ma la
vittoria di Igor permette l’inizio della cristianizzazione dei Cumani.
Pietro e Giovanni III Asen 1185/9 – 1196
Nel 1190, grazie al sostegno dei conservatori, riescono a imporsi su Alessio,
che continua a avanzare pretese al trono e a occupare la Dalmazia, ma di fatto
deve riconoscere la sovranità degli Asen. Dal punto di vista legale, dal 1193 al
1196 ci sono tre imperatori. Asen
Giovanni IV Kalojan 1196 – 1207
Boril 1207 – 1218 (antimperatore)
Giovanni V Asen 1207 – 1241
1211 invitati da Andrea d’Ungheria, i Cavalieri Tuetonici si insediano nel
territorio transilvano del Burzenland, per difendere I territori cristiani dai
Cumani.
1225 Andrea d’Ungheria espelle i Teutonici, che però sono accolti da Giovanni
nel basso Danubio e in Crimea, dove contribuiscono a difendere I Francescani
favorendo la cristianizzazione dei Cumani.
1229 l’Ordine Teutonico si insedia anche in Prussia
Battaglie di Legnica e Mohi 1241, Giovanni V è catturato e giustiziato alla
maniera mongola.
Calinimo I Kalman Asen 1241 – 1246
Michele VIII Asen 1246 – 1256
1246 Michele VIII si reca al Kiriltai per rendere omaggio al nuovo Gran Khan.
Sulla via del ritorno viene confermato imperatore da Batu Khan, e giunto a
Costantinopoli stabilisce di armare i suoi uomini alla maniera mongola. Gli Asen,
riconosciuti come membri del clan Ashina, ricevono grandi onori dai mongoli.
1247 Alessandro Nevskij di Novgorod e Michele si fanno carico della diplomazia
dell’Orda d’Oro
1251 il nuovo Kuritlai elegge Mongke Gran Khan, Michele è presente.
1252 Batu progetta di annettersi tutti I territori imperiali, ma l’intercessione
di suo figlio Sartak difende l’indipendenza dei cristiani.
1255 I Cavalieri Teutonici spostano la loro sede centrale a Konigsberg, ma
mantengono buoni rapporti con l’Impero
1256 Batu muore, gli succede il cristiano Sartak, che però viene assassinato
poco dopo. Seguono torbidi che porteranno al potere Berke, suo zio e fratello di
Batu. Nelle violenze che seguono alla morte di Sartak si estingue la dinastia
Asen.
Calinimo II Kalman Asen 1256
Michele IX Asen 1256 – 1257
Guerra di Successione (corrisponde ai regni dei khan Berke e Mengu Timur e al
dominio di Nogai)
Asen
Legittimisti
Il prestigio del lignaggio degli Asen li porta a avere grande popolarità
tra i tatari cristiani, ponendosi come degli avversari della dinastia mongola.
La reazione di Nogari è ovviamente brutale.
Costantino XI Tih 1257 – 1277 (ucciso da Nogai)
Michele X 1277 – 1279 (ucciso da Nogai)
Giovanni VI Ivailo 1278 – 1281 (ucciso da Nogai)
Costantinopolitani
Ostili alla tatarofronesis degli Asen come alla sottomissione degli
Arpadi, tentano uan via mediana, mantenendo aperti I rapporti con i Latini.
Manuele II Comneno 1257 – 1265 (torna a Costantinopoli s cacciato dall’Egitto)
sostenuto da Abaqa
Michele X Paleologo 1265 – 1282 (ucciso da Nogai)
Arpadi
Alessio II Bela Arpade 1257 – 1270
Nel 1265 riceve lo yarliq come Basileo
Stefano I Arpade 1270 – 1272
Leone VII Ladislao il Cumano Arpade 1272 – 1290
Andrea I Arpad il Veneziano 1290 – 1301 (antimperatore)
Andrea, come I suoi predecessori Arpadi, Andrea fu un sostenitore di Nogai.
Negli anni precedenti però la fazione “tatara” di Costantinopoli si era mossa
verso una progressiva indipendenza, sostenendo discretamente Talabuga, e poi
Tokhta. Nel 1297/9 avvenne lo scontro finale tra Nogai e Tokhta nelle nattaglie
delle Piane di Nerghi e di Kagamlik, e Nogai venne sconfitto e ucciso. Andrea,
che era dalla sua parte, viene deposto, e nel 1301 muore
Angiò
Andrea I Carlo Martello d’Angiò 1291 – 1295
1291 Andrea I avanza pretese alla Porpora, e stringe rapporti con
Costantinopoli, ma, malgrado gli sforzi della sua fazione, non riesce a mettere
piede in Città.
Andrea II Carlo d’Angiò 1295 – 1342
1300 Con la sconfitta di Nogai Andrea viene accolto a Costantinopoli, dove
riceve la Porpora e lo yarliq di Tokhta.
1313 diventa Gran Khan Uzbek. Morirà lo stesso anno di Andrea II. Nei trent’anni
successivi l’Orda d’Oro e l’Impero si integreranno sempre di più, e Andrea e
Uzbeg combatteranno fianco a fianco contro I ribelli russi e ungheresi. Niceforo
IV Luigi d’Angiò il Grande 1342 – 1382
1348 Grande Peste
1363 Battaglia delle Acque Blu
Lituani+Bizantini+Novgorod vs Orda. Inizio di raid dei pirati novgorodiani
1380 Battaglia di Kulikovo
Mamai+Genova+Vytautas+Ryazan+Bizantini vs Mosca
I Moscoviti e I loro alleati sconfiggono Mamai in una battaglia durissima, ma
sulla via del ritorno vengono attaccatti dai bizantini e massacrati fino
all’ultimo uomo.
Maria d’Angiò 1382 – 1395 (con Sigismondo del Lussemburgo, dopo il 1387
pretendente)
Angiò-Durazzo
Andrea III Carlo d’Angiò, Re di Napoli 1385 – 1386 (assassinato)
Ladislao di Napoli 13 86 – 1402
sotto la tutela di Margherita Angiò-Durazzo fino alla maggiore età nel 1392
1391 Manuele Paleologo, già ambasciatore imperiale a Genova, riceva il
Principato di Teodoro in Crimea come appannaggio, e il titolo di Re dei Goti e
dei Tatari.
1395 Timur distrugge l’orda di Tokhtamysh sul fiume Terek l’Orda d’Oro è in
ginocchio. Prima attestazione dei Cosacchi Valacchi. Ladislao sconfigge Maria e
Sigismondo e occupa un terzo dell’Ungheria, quindi conquista anche Napoli.
1397 Crisi della Dvina: Mosca annette alcuni territori di Novgorod, ma I
bizantini accorrono in aiuto della Repubblica
1399 Battaglia del fiume Vorskla
Tokhtamysh+ Lituani+Teutonicivs Edigu+ Bizantini, vinta da questi ultimi.
1402 Battaglia di Ancyra, Timur, temendo il potere crescende di Costantinopoli,
marcia sull’Anatolia e spazza via le forze bizantine.
Guerra
Civile (o Guerra per la Mano di Giovanna)
Guglielmo d’Asburgo 1402 – 1406
Luigi II d’Angiò 1402 – 1409
Sigismondo del Lussemburgo 1395 – 1409
1404 Tamerlano invade la Crimea e distrugge Teodoro, Manuele si salva a stento,
per poi tornare in Crimea e radunare nuovamente i suoi seguaci
1405 muore Tamerlano.
1406 Qara Yusuf, il khan dei Qara Koyonlu, tenta di strappare il Caucaso ai
Timuridi con l’aiuto dell’Egitto, ma è sconfitto a Tabriz grazie all’intervento
delle forze imperiali (per lo più Cosacchi valacchi e Tatari di Crimea) guidate
da Manuele Paleologo. Edigu lancia un attacco contro la Russia e (anche grazie
al sostegno segreto dei bizantini) conquista e rade al suolo Mosca. Da questo
momento Costantinopoli sarà il solo punto di riferimento dei popoli slavi.
1408 Edigu viene detronizzato
Paleologi
Manuele II Paleologo 1 409 – 1425 con Giovanna II di Napoli 1402 – 1435
1409 Giovanna, con il sostegno dei maggiorenti bizantini, e soprattutto temendo
che il caos di un secolo e mezzo prima si ripresenti, sposa Manuele Paleologo,
suo amministratore, opportunamente divorziato da Elena Dragas. Giovanna adotta I
figli di Manuele. Il maggiore, Giovanni, viene mandato in Crimea come
plenipotenziario nelle relazioni con Russi e Tatari.
1410 Acquisizione del Brandeburgo
1415 Battaglia di Tannemberg, Polonia e Lituania nell’orbita bizantina
1419 Mauele inizia discretamente a sostenere gli hussiti in funzione antitedesca
Giovanni VI Paleologo Theodoritsi 1425 – 1448
1420 viene fondato il Khanato di Siberia, alleato dell’Impero, da cui
discenderanno I Khan Shaybanidi degli uzbechi
1428 Abu’l Khayr Shaybani innizia a consolidare l’ulus di uzbeg
1431 definitiva sconfitta dei tedeschi contro gli hussiti a Taus
1437 il Khan dell’Orda d’Oro Ulugh Muhammad scofigge le forze imperiali nella
Battaglia di Belyov
1445 Ulugh Muhammad vince ancora nella Battaglia di Suzdal e fonda il Khanato di
Kazan
Costantino XI Paleologo 1448 – 1465
1452 alcuni tatari si schierano con l’Impero e ricevono il Khanato di Qasim
1466 viene fondato il Khanato di Astrakhan
Demetrio I Paleologo 1465 – 1470
1468 Muore Abu’l Khayr Shaybani. Prammatica Sanzione con Novgorod: la Repubblica
diventa parte dell’Impero.
1470 I tatari sono sconfitti nella Battaglia di Lipnic
Andrea IV Paleologo 1470 – 1502
1475 I tatari di Crimea, insieme ai tatari di Qasim e ai Cosacchi, distruggonoe
conquistano l’Orda d’Oro
1480 Faccia a Faccia sul fiume Ugra
Manuele III Paleologo 1502 - 1512
1501 grande rivolgimento in asia sudoccidentale: Ismail I, erede della dinastia
duodecimana dei safavidi, sostenuto dai Ming, inizia una serie di campagne per
strappare l’Iran ai Timuridi, alleati dell’Impero. Conseguentemente il nipote di
Abu’l Khayr Shaybani, Muhammad Shaybani, alleato dell’Impero, guida gli uzbechi
contro i Timuridi, per costruire un blocco in asia centrale.
1502 l’Orda d’Oro cessa di esistere.
1503 Battaglia di Garigliano
1510 Muhammad Shaybani viene sconfitto e ucciso da Shah Ismail dei Safavidi. Gli
agenti imperiali aiutano la sua famiglia a mantenere uniti i possedimenti
Uzbechi.
Paleologi del Monferrato
Lemnio I Guglielmo 151 2 – 1518
1514 Battaglia di Caldiran. Le forze imperiali si scontrano con quelle persiane,
ottenendo una vittoria completa. Ismail è sconfitto.
1517 Riconquista dell’Egitto
Evandro Bonifacio 1518 – 1530
1525 Battaglia di Pavia
Margherita 1530 – 1536/1566
Gonzaga
Niceforo VI Federico 1536 – 1540
Francesco I 1540 – 1550
Lemnio II Guglielmo 1550 – 1587
1552 conquista di Kazan
1556 conquista di Astrakhan
1559 Pace di Cateau Cambresis
1584 Unione Personale con la Polonia-Lituania
Niceforo V Vincenzo 1587 – 1612
1598 la famiglia degli Shaybanidi viene deposta dal Khanato uzbeko e sostituita
con gli ex khan di Astrakhan, fedeli alla Cina. l’Impero ne approfitta per
incamerare il khanato di Sibir.
Francesco II 1612 – 1626
Niceforo VI I Vincenzo 1626 – 1627
Gonzaga-Nevers
Andrea V Carlo 1627 – 1637
Andrea VI Carlo 1637 – 1665
1639 I Cosacchi Imperiali raggiungono il Pacifico
Andrea VI I Ferdinando Carlo 1665 – 1708
Guerra di Successione Spagnola: l’Impero aiuta i Borbone a unire Francia e
Spagna, ma poi ribalta le alleanze
Lorena
Leone VII Leopoldo 1708 – 1729
Stefano II Francesco III 1729 – 1765
1740 Unione con il Regno di Germania e i Beni Asburgici
Giuseppe I 1765 – 1790
Leone VIII Pietro I 1790 – 1792
Francesco IV Stefano III 1792 – 1835
Andrea VIII Leone IX 1835 – 1875
Francesco V Giuseppe II 1875 – 1916
Andrea IX 1916 – 1922
Costantino XII 1922 – 2007
Andrea X 2007 - regnante
.
Se volete fornirci suggerimenti o commenti, scriveteci a questo indirizzo.