Questa discussione comincia da una costola degli interventi dell'amico Filobeche a proposito del Medioevo e del suo significato:
Domanda: date le nostre competenze, che faremmo alla corte del Barbarossa?
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Al che William Riker ha replicato, con la consueta verve:
Certamente il Barbarossa vorrebbe avere l'equivalente di quello che fu Alcuino di York per Carlo Magno... ed eccomi qui. Io parlo anglosassone (ehehe, inglese), un po' di latino e di greco, so qualcosa di ebraico, mi interesso di letterature antiche, di storia, di poemi cortesi... Ma soprattutto vorrebbe avere un alchimista alla sua corte, no? Io all'università in chimica ero bravo... sai che gioia se gli sintetizzo l'acido solforico con quattro secoli di anticipo... o se gli ricavo l'oro dalla blenda aurifera... un minerale di piombo! Il sogno di tutti gli alchimisti medioevali! Potrei anche costruirgli una dinamo per elettrificare la Germania, fabbricargli un telegrafo per guardarsi dagli attacchi dei polacchi e addirittura fabbricargli della polvere da sparo... chi lo ferma più, a conquistare il Santo Sepolcro?
Credo che mi troverei bene alla corte del Barbarossa...
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Sandro Degiani gli ha risposto subito, da vero esperto qual è:
Carissimo, se provi a fare soltanto un decimo di quello che saresti capace di fare finisci sul rogo in dieci minuti... perchè importare un tecnologia indietro nel tempo è MOLTO RISCHIOSO... come diceva Arthur C. Clarke, "ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia", ed i maghi hanno sempre avuto vita dura.
E poi dove trovi i reagenti, i dispositivi "primitivi" a cui sei abituato nel tuo laboratorio? ti fai soffiare a Murano le provette ed i palloni? ti fabbrichi anche una dinamo per avere energia elettrica? E magari la azioni con un ruota ad acqua? ma chi ti trafila il rame, chi ti forgia il rotore, dove trovi i cuscinetti, chi ti fonde la carcassa, dove trovi i carboni per le spazzole, e poi che ci fa con la corrente elettrica il Barbarossa? Ci attacca la TV o il rasoio e diventa Federico lo Sbarbato? Non hai le lampadine, non hai il frigo, non hai il telefono, non sei in grado di costruire un condensatore o una resistenza decente, non hai valvole né transistor... devi inventare TUTTO quanto... un'impresa ciclopica!
Devi anche inventare e realizzare trasformatori di alta potenza, tralicci, isolatori e cavi per il trasporto.. magari anche un contatore per farla pagare!!
La polvere da sparo da sola puoi usarla per farci i botti a Capodanno... senza le canne ben forgiate e alesate, i proiettili calibrati ed una rivoluzione in campo militare l'invenzione non ha effetti rilevanti. Il salnitro lo ricavi dai letamai? E la sua raffinazione? La polvere di carbone di legna è relativamente facile ma lo zolfo puro? E poi devi miscelarlo nella miscela ternaria... che fai? Due miscele binarie sicure che poi le mescoli o rischi subito e fai la miscela direttamente? Il polverino non puoi conservalo devi granularlo.. . come? Hai un Mulino a palle di legno, un torchio idraulico per realizzare le "focacce" e un sistema per spezzarle e granularle senza farle esplodere? Anche una semplice Polvere Svizzera Nr. 3 non si fa in cantina... lasciatelo dire da un "archibugiere" che tira ad avancarica da 15 anni.
Magari potresti inventare direttamente il fucile a retrocarica automatico (un Winchester Yellow Boy, detto così per la cassa in ottone, per esempio), in fondo stiamo parlando del 1864... sei in grado di progettare e realizzare un "semplice" fucile a leva e le relative munizioni? Ah.. dimenticavo... devi anche inventare il tornio, la fresatrice e la pressa... un trapano e le sue punte, una alesatrice ed una broccia per la rigatura delle canne... e il calibro di precisione ed il micrometro altrimenti non puoi verificare le quote e le tolleranze... ah, scusa, dimenticavo... devi anche inventare e diffondere il Sistema Metrico Decimale, le Misure Campione e gli strumenti di misura... una bazzecola!
Vedere uso delle armi da fuoco nel Giappone... dove la tradizione dei samurai ha fatto sì che si passasse dal fucile a miccia (il mitico Tanegashima. .. 300 anni di servizio ininterrotto! ) alla mitragliatrice Maxim nel 1890 saltando ogni tappa intermedia di sviluppo e dove mai si combatté con armi da fuoco in modo decisivo. Mancava proprio il terreno culturale e tecnologico.
La tecnologia è un complesso gioco di incastri e di interfunzionalità e una disciplina difficilmente è in grado di essere autosufficiente senza sostanziali apporti di altre discipline.
Avere le idee non basta, bisogna realizzarle e trovare il terreno fertile culturalmente, storicamente e tecnologicamente parlando.. un esempio? Leonardo da Vinci.
La sola conoscenza da sola non ti fa fare molta strada... non siamo troppo tronfi della nostra cultura tecnica... messi in una condizione primitiva soccomberemmo con tutte le nostre conoscenze in un paio di giorni. Siete in grado di accendere un fuoco con i bastoncini? Di costruirvi un arco o una fionda e cacciare, costruire una capanna, tessere le fibre vegetali, sezionare un animale, conservare il cibo, conciare una pelle? Conoscete le piante commestibili e le distinguete da quelle velenose? Un aborigeno australiano ne sa molto meno di voi di fisica ma sopravvive nel deserto... ignora il principio areodinamico del boomerang e della portanza differenziale dell'ala che avanza rispetto all'ala che retrocede, ma sa costruirselo e sa usarlo... Occhio a consideralo un "ignorante primitivo"!
Se io finissi nel passato mi comporterei prudentemente con piccole "innovazioni" per costruirmi un solido patrimonio. Prima di tutto mi costruirei una identità... perchè un estraneo fa in fretta a finire schiavo o in galera. Mi servirà denaro, perchè senza non si sopravvive.. . mi inventerei un'aggressione di briganti e una provenienza esotica, così giustificherei il linguaggio senz'altro strano. Poi magari cercherei di conoscere il presente e punterei sul miglioramento di qualche processo metallurgico secondario o magari punterei sull'ottica che è di facile realizzazione e di effetto immediato e comprensibile. Utile al civile ed al militare, per uso medicale e per uso bellico, guardare lontano è e non farsi gli affari propri sempre piaciuto a tutti.
Poi magari introdurrei l'uso del petrolio per l'illuminazione (una semplice lampada a petrolio con stoppino regolabile e vetro di protezione si può fare anche nel medioevo).
E poi starei molto attento a non prendermi malanni perchè non ho penicillina e non ho nemmeno un'aspirina... un ascesso può portarmi al Creatore!
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Cesare gli ha risposto immediatamente:
Le tue obiezioni mi sono piaciute molto, mi hanno ricordato la saga di Conrad Stargard. Un ingegnere polacco degli anni '80 del secolo scorso che si ritrova nella Polonia del XIII secolo, e crea uno stato feudale-tecnolgico. Godibilissimo, secondo me; peccato che i nuovi romanzi non siano stati pubblicati in Italia.
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Poi Filobeche ha ripreso il filo del discorso:
Obiezioni peraltro giustissime, quelle di Sandro... anche se Riker era fantasioso come al a solito.
Io ritorno sulla mia idea di base, insegnerei ai cuochi imperiali qualche ricetta di oggi (tipo la pizza alle verdure o i cavaccini) oppure preparerei dei piatti cinesi (mica è necessario solo il riso) :-))
Magari gli si potrebbe, per chi ha un po' d'esperienza, suggerire quali piante del bosco sono curative e quali no (alcune lo sapevano ma altre facevano più danni della grandine perchè credevano che facessero bene ed invece...) e magari gli spiegherei che la segale cornuta è allucinogena e provoca, se mangiata in grosse quantità, il fuoco di Sant'Antonio.
Magari, visto che comunque veniamo da una società più progredita, potremmo spiegare loro i benefici delle fognature e di un'alimentazione corretta, suggerirgli tecniche per migliorare i raccolti o inventare (?) il ramato da dare alle piante (visto che è acqua e rame in polvere sciolto dentro credo ci riuscirebbero tutti).
Magari, potremmo come Gerberto D'Aurillac (Papa Silvestro II per chi lo conosce solo cosi) fare i profeti ed i maghi leggendo le stelle e predicendo gli eventi futuri. La magia, se è al servizio della chiesa e non è malvagia veniva tollerata (vedi sempre Gerberto che, pur essendo Astrologo, era Papa)...
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Ma ecco che Sandro Degiani ha fatto sentire di nuovo la sua voce:
A me ricorda "Abisso del Passato" di Sprague de Camp, che è stato uno dei miei primi e più ricordati libri di fantascienza. Ricordo il professore colpito a Roma dal fulmine che "scivola" lungo l'albero del tempo fino all'Epoca di Federico Barbarossa e cerca di mutare la storia usando le nozioni che ricorda.
Io mi diletto, oltre che a bruciare carbone, zolfo e salnitro per fare buchi in pezzi di carta a 50 metri con la mia Kuckenroiter, anche tra i fornelli plaudo all'idea di una rivoluzione culinaria che viene dal futuro.
Ma... c'è sempre un ma!
La pizza... senza il pomodoro come fai? Scopri l'America per procurarti la materia prima? La focaccia era già nota dalla notte dei tempi, la farinata la cuocevano i legionari Romani in Liguria sulle pietre calde, potresti però "inventare" la deliziosa focaccia di Recco con il formaggio... lo stracchino dovrebbe essere reperibile e sarebbe già un grande contributo! Oppure una bella mozzarella fresca e un po' di gorgonzola, schegge di parmigiano finali e funziona lo stesso.
E poi puoi inventare gli spaghetti al pesto... gli ingredienti li hai tutti... tanto per restare in Liguria.
Abbasso la segale cornuta... ma il mais deve arrivare e la patate anche... niente Mac Donalds nel medioevo! E niente polenta! E niente fagioli!
Il ramato... con quel che costa il rame!!!!! Ma non è necessario... la Peronospora deve ancora arrivare! Sta rosicchiando le radici delle viti in America ed arriverà da noi solo nel 1900 con le barbelle importate (se non ci credete vi scannerizzo il diploma di mio Trisnonno che frequentò l'allora Scuola Reale di Innesto per insegnare ai contadini ad innestare la vite nostrana sulla radice americana e si diplomò con 7 su 10!
Le fognature le avevano i Romani (mai fatto il giro in barca della Cloaca Massima partendo da Ponte Rotto? E' molto istruttiva... portatevi un fazzoletto impregnato di profumo), ma non basta fare il Grillo Parlante per risolvere i problemi a chi non vuole sentirli.
Suggerisco due cose (una per la cucina ed una per la tecnologia) che porterebbero molto avanti il progresso e getterebbero le basi di un progresso tecnologico anticipato.
1) La pentola a pressione... ci aveva pensato qualcuno? E' facile da realizzare e permette di cuocere rapidamente cibi. Alla portata del fabbro più inetto, una guarnizione di cuoio al posto della gomma, non sarà igienica ma funziona.
In questo modo mettete le basi per l'uso del vapore... Papin è stato il "papà" di Stephenson... quindi in pochi anni potete avere la tecnologia diffusa e l'approvazione culturale per introdurre una primitiva fonte di energia con le macchine a vapore, arrivare alla ferrovia il passo è breve basta mettere i carri sulle rotaie, e da qui partite per la "Rivoluzione Industriale" del Sacro Romano Impero.
2) Non scherzerei con gli astri... Galileo che ha provato a mettere ordine nel Sistema Solare a momenti finiva sul barbecue in Piazza delle Erbe. Alla gente comune non frega niente chi gira e chi sta fermo, interessa ai Grandi Capi per farci su le loro politiche ed è meglio non entrare nel merito. Ma insisto sull'ottica...
Però, ragazzi... mi stupite! NESSUNO HA PENSATO ALLA RIVOLUZIONE PIÚ GRANDE PER L'UMANITÁ... la Stampa a Caratteri mobili! Potete portare la conoscenza alle classi più infime a costi ridicoli... diffondere scienza e conoscenza... e basta un torchio da vino modificato e un po' di blocchetti di legno!
2bis) E poi, ragazzi... la PENICILLINA! Non è difficile coltivare in vitro il Pennicilium. Non saprei dove trovare il ceppo... il Penicillium Roqueforti che da' il delizioso formaggio francese non so se va bene...! Ma se ci riuscite ricordatevi di salvare la vita a qualche potente con un ascesso o una ferita infetta, il massimo sarebbe salvare Riccardo Cuor di Leone ferito dalla freccia... potreste davvero diventare il suo più fidato consigliere e fategli unire indissolubilmente Francia ed Inghilterra... i tempi di Lord Darcy stanno per arrivare!
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Allora Falecius ha voluto "istituzionalizzare" la discussione:
Dopo questi colpi di genio, propongo un gioco ucronico: ognuno di noi dice cosa farà alla corte del Barbarossa, date le seguenti condizioni:
- il viaggio nel tempo sarà
di sola andata
- potrà utilizzare solo le conoscenze che effettivamente possiede
- Si potrà portare sulla macchina del tempo un bagaglio pari ad una valigia da
un decina di kg
- la macchina del tempo porterà il viaggiatore in un anno del regno di Federico
I e in un luogo del suo impero scelto dal viaggiatore stesso
- si avrà al massimo una settimana di tempo per ambientarsi prima di
presentarsi alla corte dell'Imperatore (lo scopo è principalmente quello di
ambientarsi con l'alto tedesco ed il latino dell'epoca)
- se si sceglie di approcciare l'imperatore fuori dai confini dell'impero (ad
esempio durante la crociata) bisognerà recarsi presso di lui immediatamente.
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Ed ecco come William Riker ha risposto del par suo:
OK, l'altra volta scherzavo: Sandro Degiani è un genio dell'ingegneria, su questo non ci piove, ed io non oserei ribattere neppure ad una delle sue critiche. Ma ora provo ad essere più serio. Dunque, alla corte del Barbarossa io avrei fatto il Legato Pontificio.
Mi spiego. Da ragazzo io volevo entrare in Seminario. Bene, entro nell'ordine agostiniano, mi faccio vestire sacerdote, prendo il nome di fra Girolamo da Lonate (il beato Piergiorgio Frassati prese questo nome come terziario domenicano, in onore del Savonarola). Poi, siccome un po' di scienza me ne intendo, mi faccio dare una cattedra all'università di Bologna. Filosofia Naturale, ovviamente. Insegno che l'universo è infinito e che ha la forma di una lente (la galassia). Lo ha insegnato anche Niccolò Cusano nel XV secolo e non solo non è stato perseguitato, ma anzi lo hanno fatto cardinale. A questo punto naturalmente il Papa mi nota e mi crea cardinale. Ma mi nota anche l'imperatore di Germania, e così mi chiama alla sua corte. Vengo nominato legato pontificio e vado a insegnare Filosofia Naturale all'università di Colonia. Spesso l'imperatore mi chiama per farsi spiegare come funziona quello strano aggeggio chiamato "cannocchiale" che gli ho fatto fabbricare dal suo mastro vetraio (per questo non c'è bisogno di una grande prescienza) e che gli è tanto utile per avvistare in lontananza le navi saracene, ma anche per vedere quegli strani satelliti di Giove che io ho chiamato "Pianeti Svevi" (HL medicei). Ovviamente gli consiglio di non nominare antipapi per il bene della sua anima e di volgersi alla difesa del Santo Sepolcro, anziché a guerreggiare con i lombardi. Dopotutto l'alleanza con il Saladino potrebbe dissuadere quest'ultimo dal riconquistare Gerusalemme, ed anche mozzare la testa a Guido di Lusignano, usurpatore del regno crociato, non sarebbe una cattiva idea. Potrei anche consigliargli di inviare una nave alla scoperta dell'America e un'altra a circumnavigare l'Africa. Chissà...
- Si potrà portare sulla macchina del tempo un bagaglio pari ad una valigia da un decina di kg
Qualche libro è più che sufficiente per riempire questo bagaglio.
- la macchina del tempo porterà il viaggiatore in un anno del regno di Federico I e in un luogo del suo impero scelto dal viaggiatore stesso
Il 1152, anno d'inizio dell'impero del Barbarossa. La pianta si raddrizza quand'è verde.
- si avrà al massimo una settimana di tempo per ambientarsi prima di presentarsi alla corte dell'Imperatore (lo scopo è principalmente quello di ambientarsi con l'alto tedesco ed il latino dell'epoca)
Ah, allora non c'è tempo di farsi monaco... amen, vuol dire che da monaco mi travesto e mi faccio dare da lui una cattedra all'università di Colonia. Poi magari il Papa mi nota lo stesso (macchè magari, sicuramente) :-)
- se si sceglie di approcciare l'imperatore fuori dai confini dell'impero (ad esempio durante la crociata) bisognerà recarsi presso di lui immediatamente
Odio le crociate, come ho detto è meglio trovare un modo per evitarle.
"Non distruggo forse i miei nemici, facendone degli amici?" (Abraham Lincoln)
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Anche Cesare è intervenuto nel nostro gioco:
Cosa portarmi in valigia? Io direi i Canti di Catullo, un paio di scarpe da trekking, una torcia eterna (di quelle col magnete senza pila), anzi due o tre da regalare a qualche notabile, un bel po' di antibiotici per ogni evenienza, biancheria di cotone (non sopporto la lana sulla pelle), quadernoni e penne, qualche coltellino multiuso, guanti di lattice, un libro di storia universale. Dovrei aver fatto 10 kg. Immagino di incontrare l'Imperatore alla Dieta di Roncaglia del 1154 (in realtà fosse per me stare lontano da corte, ma il gioco di ruolo lo prevede, ok). Non conosco il latino, non saprei parlare il tedesco medioevale e penso neppure l'italiano dell'epoca, penso che mi presenterei come uno straniero stando molto nel vago, se fossi costretto a dire di più... mi presenterei come un esule (cristiano, of course) di Atlantide, qualche sapiente ne avrà pur sentito parlare! Non so proprio in cosa potrei essere utile concretamente. Io sono ragioniere, forse potrei propormi come tesoriere. All'inizio scroccherei ospitalità e basta. Le riforme che ho in mente non sarebbero ben accolte mi sa: sistema metrico decimale e esercito di nuovo modello. O magari la partita doppia... :-)
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A questo punto Sandro Degiani si è scatenato, perchè avanzare queste proposte ad uno come lui equivale ad avvicinare un cerino acceso ad un barile di dinamite:
Un pezzettino l'ho fatto senza averti letto... ma adesso mi sfidi a singolar tenzone... Proviamo un po'... da ingegneri ovviamente!
- il viaggio nel tempo sarà di sola andata
Peccato, io qua ci stavo bene... non è che possiamo fare solo un periodo? Se fosse possibile lo sapete che io non ci andrei vero? Io non sono un ucronista che sogna un tempo ed un luogo diversi, io vivo benissimo qui ed ora. E poi i miei modellini, i miei amici le mie abitudini.. sono troppo restio ai cambiamenti epocali!
- potrà utilizzare solo le conoscenze che effettivamente possiede
O.K. il cervello me lo porto dietro allora! :-)
- Si potrà portare sulla macchina del tempo un bagaglio pari ad una valigia da un decina di kg
Allora.. 10 Kg, un bagaglio a mano in pratica...
1) Una Beretta Cal 9 mm. con 5 caricatori (80 colpi) kg 2,000 (i briganti sono piuttosto diffusi all'epoca, sapete? Come ve la cavate con la spada?)
2) Un Coltello Ka.Bar in titanio con fodero, pietra per affilare e kit survival (amo, lenza, filo e sega a filo) nel manico 1 kg.
3) Una giacca a vento im Goretex, rinforzi in Cordura ed imbattitura in piumino, Calzoni a vento con rinforzi multitasca, 1,5 kg.
4) Coltello Svizzero 250 gr.
5) Un paio di scarponi da Trekking 1,2 Kg.
6) Manuali con appunti di chimica, fisica e astronomia possibilmente stampati su plastica kg. 1
7) Una pila elettrica a dinamo manuale e 4 lampadine di scorta 3 etti.
8) Una MicroLite a Led e pile a pillola al Litio 1 etto.
9) biancheria di seta, due cambi completi, guanti 7 etti.
10) Maglione in lana tipo marina con rinforzi 7 etti.
11) due paia di occhiali di scorta, uno da sole 1 etto.
12) Aspirina, pennicilina, antibiotici e disinfettante, benda, spazzolino da denti, vitamina C e Vitamine varie in pastiglie a fare 1 kg.
13) Zaino leggero
14) Monete d'oro e d'argento assortite a fare i 10 Kg. (non più di un chilo, il valore dell'oro all'epoca era molto elevato). Due le ingoio perchè se finisco in galera mi ci compro il guardiano e la fuga.
Se è troppo rinuncio alla Beretta cal. 9 e passo ad una più leggera Welther 7,65 (quella di James Bond) guadagnando un chiletto.
- la macchina del tempo porterà il viaggiatore in un anno del regno di Federico I e in un luogo del suo impero scelto dal viaggiatore stesso
Facciamo Ravenna?
Perchè proprio Ravenna? Mi serve una città di mare perchè devo giustificare il mio arrivo... mica posso fare "Puff" e materializzarmi al mercato!!!! Sarebbe un bell'effetto... magari con una lenta materializzazione tipo teletrasporto di Star Trek.. ma finirei subito al rogo.
Quindi devo aspettare una notte di tempesta, e poi farmi ritrovare come naufrago sulla spiaggia al mattino.... questo risolve molte domande imbarazzanti che potrei ricevere, e mi consente di ricorrere subito alla protezione di qualche istituto religioso di soccorso.
Posso inventarmi facilmente un passato ma è meglio che nessuno si domandi come sono arrivato lì....! E poi vorrei vedere i mosaici di Sant'Apollinare al momento del loro massimo splendore.
- si avrà al massimo una settimana di tempo per ambientarsi prima di presentarsi alla corte dell'Imperatore (lo scopo è principalmente quello di ambientarsi con l'alto tedesco ed il latino dell'epoca)
Io per le lingue sono negato... neanche in dieci anni avrei un accento decente, mi spaccio per un viaggiatore mercante che arriva da Oriente (tutte le cose strane e meravigliose arrivano da li) e parlo il veneto di Lino Toffolo.
Sono loro che devono capire... mi trovo uno schiavo per accompagnarmi, mi compro cavalcature adeguate ed arrivo al palazzo bardato come un marziano.
Stupore... se non si stupiscono sparo pure due colpi in aria! Arriva il Ciambellano e gli annuncio che arrivo da così lontano che lui manco se lo sogna e voglio conferire con l'imperatore e porgergli i miei saluti ed un dono di cui non si è mai visto l'eguale! Regalo all'Imperatore la pila a mano per rischiarare le sue buie notti... una luce fredda che non brucia, la luce delle stelle!... con un dono così magico mi sa che mi riceve al volo! Racconto come nel Regno dei Mongoli si cuoce il riso in pochi minuti con un speciale pentola... l'imperatore mi ordina di costruirla ed il fabbro imperiale mi aiuta...
Ta da! Ecco qua la pentola a pressione...!!!! Il pranzo imperiale pronto in 30 minuti...!!! Finalmente il cinghiale bollito tenero e succoso!
Divento quindi inventore, mago di corte e intrattenitore dell'Imperatore... e qui Marco Polo mi aiuterà non poco a fare come Sheherazade. Passare le sere a raccontare all'Imperatore i lontani luoghi e strane usanze.
Le mie "memorie" saranno scritte da un amanuense.. c'è sempre uno che scrive quello che dice l'Imperatore per le cronache... ed io allora gli suggerisco, perchè non stamparle? Cosa vuol dire? Datemi un intagliatore bravo ed un torchio che vi faccio vedere!
E così nasce la "Gazzetta Imperiale" di Ravenna, il primo giornale del mondo che narra a puntate le Meravigliose avventure di Ser Ciotti da Portacomaro e dei suoi viaggi nel Catai. E così iniziamo a divulgare un po' di scienza con la patina della meraviglia. Acqua nera e pietre che bruciano (e mettiamo in campo petrolio e carbone fossile), cartamoneta e assegni circolari (e rivoluzioniamo il sistema bancario e monetario), la carta dalla cellulosa e gli spaghetti, la seta (la mia meravigliosa e calda biancheria...).
Dopo un 5 anni di rodaggio, colleghiamo alla pentola un tubo di rame, facciamo costruire un primitivo stantuffo e cilindro e realizziamo una macchina a vapore. La usiamo per pompare l'acqua calda al bagno dell'Imperatore (magari gli accoppiamo un compressore d'aria a pistoni e facciamo anche una Jacuzzi), Federico ama l'acqua e le terme quindi altro salto di prestigio...
La macchina la applichiamo prima ad un mulino e poi ad un argano, le mettiamo nei posti giusti a far spettacolo e lasciamo che la gente la copi e la migliori... ovviamente pagando una ridicola tassa Imperiale di diritto di Brevetto (Federico è stato entusiasta dell'idea e dei soldi che arriveranno... io gli suggerisco anche una tassa sul combustibile... un tanto al chilo di carbone o di legna venduto al mercato e lui va in sollucchero). Naturalmente occorre nazionalizzare i boschi, ma sono già proprietà imperiale e non c'è nessuno che si scandalizza.
Poi applichiamo una ruota a pale di un mulino ad un motore a vapore, la mettiamo su una barca ed abbiamo la navigazione a vapore... Ravenna domina il Mediterraneo con le sue Galee a vapore e conquista le rotte commerciali del Mondo.
Divento quindi Esattore, Ministro delle Finanze e dell'Innovazione... e qui adesso mi posso sfogare... Ferrovia, acquedotti e fognature, una flotta di Galee a Vapore parte dalle Canarie per scoprire l'America... in dieci anni saremo padroni del mondo!
Ah, quasi dimenticavo... Dite che ci sta nel bagaglio a mano una piccola macchina fotografica digitale? La mia Nikon SQ pesa solo 200 grammi... magari rinuncio ad un caricatore della Beretta. Con un oculato uso delle pile potrei scattare 400 foto... che cosa volete vedere dal vero?
Potrebbe essere un nuovo gioco... dire che foto fareste se aveste 100 foto da scattare nel passato!
OK, Sandro Degiani è un genio... Chi avrebbe il coraggio di negarlo?
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In seguito Renato Balduzzi è ritornato sull'argomento:
Propongo questo link: http://i.gizmodo.com/5207549/time-travel-cheat-sheet
contiene le nozioni fondamentali per sopravvivere ad un viaggio nel tempo (in inglese).
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Naturalmente Sandro risponde subito:
Ho alcune perplessità...
1) Scaldate il latte appena sotto il punto di ebollizione.... come fare ad individuare il punto? Ragazzi, ricordate che non avete un TERMOMETRO!!! Quindi dovete pastorizzare "ad occhio".... uhm... rischiosetto!
2) Fabbricate un
elettromagnete... per esempio ai tempi di Pompei.... facile!!!
vado in una ferramenta compero un po' di lamierini di acciaio feroomagnetico per fare il nucleo ed una decina di metri di filo di rame isolato, poi mi attacco alla presa da 220 Volt che c'è in ogni casa romana... beh.. che c'è di strano??? Non sanno cos'è l'acciaio ferromagnetico... ma quello con un po' di nickel perdiana!!! Il rame lo filano ma non sanno isolarlo? Ma basta un po' di vernice polimerica.... !
Dove cavolo l'hanno nascosta la presa di corrente? Sotto il triclinio???
Dai, strofiniamo una bacchetta d'ambra sul gatto e riproviamo!!!!
3) Una bella ala a profilo simmetrico... ma c'è l'aveva anche Leonardo ed i cinesi con gli aquiloni... quello che è mancato fino al 1909 è stato il MOTORE!!!!!
Senza propulsione facciamo volare gli aeroplanini di carta.. pardon.. di papiro!
4) La chimica richiede sostanze elementari pure e riconosciute... laboratori attrezzati e processi ripetibili... e se parli di protoni ai tempi dell'inquisizione finisci sul rogo...
Io francamente ritengo che sia meglio tentare cose più alla portata. Per esempio inventare i fiammiferi.... distillare orzo e grano e darsi ai liquori, oppure tentare con la polvere da sparo... migliorare l'arco con un compound a carrucole (ma ne conoscete le leggi fisiche e dinamiche) o mettere le balestre ai carri. Fare un aratro decente.
Se finite a Roma nel periodo imperiale fate una cosa semplicissima che a tutti sfugge... inventate e vendete alla cavalleria romana l'uso della staffa! Se non siete guerrafondai inventate l'uso del basto per il traino animale, e avrete raddoppiato la forza di trazione di buoi e cavalli!
Le proposte di quel sito sono davvero assurde.. chi le ha fatte? McGyver?
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Così gli risponde Sinuhe l'Egiziano:
Sono davvero ammirato... Sandro ha colto il punto centrale del perchè i Romani, Britannia esclusa (che poi hanno perduto per prima), non sono mai riusciti ad allontanarsi più di tanto dal Mediterraneo. Se però Sandro il Grande tornasse indietro nel tempo ed insegnasse ai Romani l'uso della staffa, cambierebbe completamente la storia, e noi non nasceremmo o nasceremmo completamente diversi. Ancora uno a zero per te, Sandro!
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Allora Sandro corregge il tiro:
Mi sono fatto quattro chilometri di camminata nel parco della Colletta (alla confluenza del fiume Po e della Dora Riparia). L'apporto di ossigeno ai neuroni e il fatto che camminando mi piace pensare (sono un peripatetico) ha perfezionato l'ipotesi di cosa farei se venissi scagliato nel passato.
O.K. Staffa e magari sella alla texana per uso cavalleria... a questo punto la cavalleria romana diventa "pesante" ed in grado di portare e colpire con le lance formazioni compatte senza essere disarcionata.
Porterei in dono due "innovazioni" così ovvie che spesso sfuggono... l'uso della numerazione a base decimale araba e l'uso dello zero.
Finalmente i romani potranno fare operazioni matematiche semplici in un batter d'occhio.
Di conseguenza al nuovo metodo di calcolo intradurrei ad uso mercantile e erariale l'uso della contabilità a "partita doppia". Questo è stato il "segreto" dei mercanti veneziani...
Introdurrei l'uso della cambiale e della lettera di credito e istituirei una rete bancaria imperiale di supporto al commercio specializzata nel finanziamento di operazioni di compera e vendita merci.
Il problema della circolazione monetaria e dello scarso controllo di Roma sulla emissione di moneta da parte delle zecche periferiche dovrebbe essere in parte risolto. Non occorre agire sulla massa monetaria o spostare denaro, gli strumenti di credito aumentano la circolazione e la generazione di profitto e di ricchezza.
Resta da introdurre qualcosa di innovatore a livello puramente "tecnico", un ingegnere non può sfuggire a questa tentazione. Ma con le tecnologie disponibili all'epoca l'unica innovazione potrebbe essere la fabbricazione di rudimentali macchine a vapore.
Poi cercherei di stimolare l'uso di una velatura decente ed adatta alla navigazione in mare aperto... via la vela triangolare latina, vele quadre con pennoni mobili e alberi a più ordini di vele. Timone centrale a comando demoltiplicato e di grande superficie (non ci vuole molto un giro di carrucole e di pulegge e dei bei cardini in bronzo). Carene più filanti, navi più grandi.
Ah... introdurrei la stampa a caratteri mobili... è facile intagliare caratteri in legno o fondere caratteri in piombo. Il torchio c'è, l'inchiostro pure.
Poi di conseguenza cercherei di sviluppare la produzione della carta perchè non si può stampare in massa su pergamena o papiro.
Qui basta un mulino a battenti, degli stracci e dei setacci, colla per trattare le superfici dei fogli e via....
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Conseguenze:
1) Maggiore potenza e mobilità dell'esercito romano, Tattiche di combattimento basate sul movimento e l'impatto della cavalleria e non dal numero e dalla disciplina della massa appiedata. Meno uomini, Maggiori conquiste e tenuta di fronte alle invasioni barbariche.
2) Economia "moderna" con strumenti finanziari e contabili moderni. Commercio e credito incentivato e incrementato.
3) Diffusione della cultura e della conoscenza mediante documenti stampati, la "romanità" , i classici greci e la propaganda imperiale arrivano in ogni angolo dell'Impero.
4) Si inizia lo sfruttamento di energie che non siano quelle della forza umana e degli schiavi... qui ci potrebbe scappare una bomba sociale mica da ridere... dovrebbe essere gestito molto oculatamente il passaggio ad una Rivoluzione industriale.
Propongo l'uso in primis del vapore per opere di bonifica, alimenazione di acquedotti, sollevamento e trazione (magari una ferrovia Roma-Ostia?)
Abbiamo quindi operato progressi significativi sia sulla forza militare, sull'economia, sul mondo del lavoro e sull'informazione.
In questo modo abbiamo un possibile sviluppo equilibrato ed una "Romanità" che tiene alta la fiaccola del primato in tutti i campi e si erge a faro di conoscenza per tutti i popoli.
Terrei di scorta la polvere nera come invenzione.. non si sa bene che uso se ne farebbe, certo sarebbe più facile scavare le montagne ma Nobel sa bene come è finito il sogno utopico della dinamite!
Ah... che ne dite di fare qualche esperimento di volo con mongolfiere? Dovrebbe essere facile procurarsi un involucro in seta, impermeabilizzarlo con resina o vernici e riempirlo di aria calda...
Adesso tocca a voi!!!!
.
Concludiamo per ora con la proposta dell'amico francese Perchè no?
Ho visto una delle vostre idee:
immaginare se stessi in un’epoca del passato per cambiarlo. Bene, ho pensato,
facciamo le cose in grande. Io, Perchè
no?, sano di corpo e d’anima (spero
almeno), mi porto con la mente nel passato per salvare l’impero romano della
sua triste fine!
Prima vi do le piccole regole del
mio gioco: parto senza soldi, senza armi o tecnologie, solo con il sapere della
mia epoca, sapere che mi dà il diritto di scegliere secondo i miei piani, siete
tutti d’accordo? Allora bene, andiamo.
(Preciso anche che questo lo considero solo come uno gioco di fantascienza, che
non ha nessun valore storico, sarà qualcosa di assolutamente anacronistico:
tutti gli studenti di storia sono avvisati!!)
Penso di trasportarmi sotto il regno di Teodosio,
precisamente a Roma stessa. Lo so, in questo momento il centro del potere non é
più a Roma, ma faccio come voglio, dopotutto sono io a scrivere.
Un ragazzo intelligente e figo come me, ma senza soldi, cosa potrebbe fare a
Roma? É ovvio, guadagnarsi qualche sesterzio: à nous deux, Rome!
Primo, costruirsi un piccolo affare per iniziare, qualcosa che potrà avere
successo, diciamo una tecnologia nostra, non troppo ambiziosa per non farsi
notare. Infatti dico bugie, é gia ambizioso, ho bisogno di avere un protettore.
Vado a cercare un qualunque senatore intellettuale e pieno di soldi e gli
propongo la mia idea: é il modo di preparare della carta (come si farà in Cina
più tardi), e una macchina per stampare gli scritti a un costo ridicolo, una
volta pagata la macchina. L’uomo é d’accordo, quando la fabbrica é pronta
iniziamo con qualche edizione di lusso delle opere classiche da vendere ai
ricchi per farsi una fama e dei clienti. Accanto alla casa editrice iniziamo
un’altra operazione: la pubblicazione del primo giornale!! Un solo foglio,
venduto per qualche monetina di bronzo (tanto facciamo soldi con la casa
editrice). Lo chiamo “Il tribuno romano”. La gente vuole sempre sapere le
grandi cose del mondo, sopratutto quando costa poco (ottengo le mie informazioni
dalla rete di clienti del mio protettore). Come redattore do al mio giornale un
orientamento nazionalista e polemico sul modello degli tabloid inglesi, ma senza
dire nulla contro il potere. Presto lancio per i più ricchi la possibilità di
pagare un « abbonamento » per ricevere il giornale tutte le settimane. Inizio
a guadagnare soldi per me e ad avere un certo peso nella vita della città.
Inizia la nascita di una opinione pubblica romana controllata solo da me!!
Con questi primi soldi e i contatti fatti attraverso il mio protettore (con
questo giornale anche il suo peso cresce e inizia ad essere notato alla corte di
Teodosio come un efficace luogotenente), posso pensare ad reinvestire la grana
in altri affari e speculazioni (siccome vengo dal futuro so più o meno dove
vale meglio la pena di investire).
Dopo una decina d’anni, se tutto va bene, dovrei avere qualche fondo agricolo
dove sperimento le tecniche della rivoluzione agricola inglese del XVIII secolo,
creo delle associazioni con altri latifondisti per propagare queste innovazioni
(che spaccio per mie), fondo un giornale agricolo (dalla mia casa editrice che
ho rivenduto al mio protettore). I miei prodotti sono presto i migliori a
livello regionale.
Faccio lo stesso nell’industria, dove da qualche piccola fabbrica con
associati contamino il mondo antico con le prime idee di capitalismo
(accumulazione di capitale, grandi fabbriche, sviluppo tecnico ecc.); ne
approfitto per introdurre nelle fabbriche d’armi sfruttando tecniche nuove dal
futuro (metallurgia dell’alluminio, o dell’acciaio più duro, o il fuoco
greco). Sviluppo sopratutto una compagnia di trasporto marittimo e terrestre,
riparo le vie romane e disegno nuovi tipi di navi più veloci (caravelle e
altri), voglio accelerare gli scambi di idee e di prodotti allo scopo di
provocare una prima mondializzazione. Inizio anche operazioni di banca più
moderne (modellate su quelle dell’Italia medievale, per non fare troppo il
futurista).
Tutto questo cresce poco a poco; fornisco ad altri le mie tecniche per
permettere le imitazioni e sviluppare in modo naturale ciò che ho seminato. In
pochi anni, il livello alimentare cresce, l’industria si sviluppa, nascono le
prime grandi fabbriche con operai e, naturalmente, le prime idee di lotta
sociale alimentate dal cristianesimo; l’economia schiavistica declina. Presto
posso vedere nascere una grande borghesia spesso sulle ceneri dell’antica
classe senatoriale ed equestre, ma anche le prime classi medie sempre più
interessate alle notizie che do nei miei giornali. Con le mie relazioni alla
corte (sopratutto tramite il mio protettore) riesco a farmi attribuire il
monopolio ufficiale degli approvvigionamenti per l’esercito, prendo contatti
con i generali germani e do loro la possibilità di arricchirsi pacificamente e
romanizzarsi maggiormente. In senso generale la prosperità che appare presto
(non da me solo, ma da tutte le altre iniziative che hanno fatto seguito alle
mie) permette alle minoranze germaniche di insediarsi nelle città e nelle
fabbriche, dove si romanizzano più velocemente, perché la fabbrica distrugge
l’antico legame della famiglia e del clan.
A questo punto lancio altri grandi progetti, faccio riunire le grandi figure
della scienza dell’epoca ad Alessandria, e do loro i mezzi (e l’oro) per uno
sviluppo teorico e materiale delle loro ipotesi; nasce così una vera e propria
Silicon Valley del mondo antico, finanziata da me e dallo Stato, gli scienziati
possono sperare ormai di diventare ricchi. Provo a fornire loro gli indizi per
sviluppare una macchina a vapore efficace, in senso economico e anche militare,
ma questo é un progetto a più lunga portata. Perfeziono le mie navi e invio
una missione dall’Egitto verso l’Est con lo scopo di prendere contatto con
la Cina e rifornirmi di seta, ma anche navi verso l’Africa per l’avorio, il
caffé, il legno prezioso, ecc. Non penso invece di scoprire l’America subito.
Quando Teodosio muore e il bambino Onorio si ritrova alla testa dell’impero,
ho abbastanza peso nello Stato per influire sulle decisioni, comprando il
generale Stilicone. Controllo una parte dell’economia e dell’esercito, ma
sopratutto sono riuscito a dare vita all’opinione pubblica che ha imparato a
fare pressione sul potere con la paura sociale. Così riesco a dare vita a una
politica di rafforzamento militare, di integrazione forzata delle minoranze
germaniche e di ampliamento dell’apparato dello Stato, che deve essere
presente in modo pesante in tutte le province; cresce il peso dell’esercito e
degli uomini di finanze.
Lol sviluppo delle comunicazioni e degli scambi rende possibile mantenere
l’unità dell’impero, con i giornali il popolo é a favore dell’unità
nazionale, cosi quando nel 409 Arcadio muore, suo fratello Onorio può
riprendere nelle sue mani tutto l’impero con il favore del popolo e della
classe dirigente. Quando Alarico si mostra minaccioso ed invade l’Italia, il
popolo é pronto per la sua prima mossa nazionale. La pressione popolare e il
favore della borghesia alla guerra obbliga Onorio e Stilicone a condurre una
guerra totale contro i Visigoti,che sono annientati in 410. Saranno
espulsi o ridotti in schiavitù e parcheggiati in campi di lavoro nella Dacia
rioccupata.
Penso che a questo punto è avviata la dinamica per far sopravvivere Roma per
qualche centinaio di anni (se sopravvive alle rivoluzioni comuniste-cristiane).
La lascio sotto uno regime di capitalismo autoritario, un po’ simile a quello
della Cina attuale, ma molto dinamico.
Sono sicuro che ci sono aspetti che non vi piacciono, qualcuno non soddisfa neanche me. Ma ricercavo solo una coerenza e non i buoni sentimenti! Sicuramente é una cavolata, non sono uno specialista di economia capitalistica e sicuramente non avrebbe successo, ma questo é un esercizio di letteratura e penso che lo avevate già capito...
Una bandiera di Roma comunista dopo la rivoluzione social-cristiana
Se avete altri modi per cambiare voi stessi Roma, mi piacerebbe leggerli! Scrivetemi pure a questo indirizzo. Vostro