LA BASE GEODETICA DELLA BRUGHIERA  

(da "La Nona Campana", novembre 2004)

La base geodetica (1) della "Brughiera Grande" di Somma, lunga 10 km (per l'esattezza 9999,56 metri, secondo le risultanze del metodo satellitare), venne misurata una prima volta nel 1788 da tre astronomi dell'osservatorio di Brera, e servì per la misura geometrica dell'Insubria. Nel 1833 il Governo Austriaco fece verificare la sua lunghezza e ordinò di collocare le "piramidi" sull'estremo nord, sul centro e sull'estremo sud della base situate, rispettivamente, in territorio dl Somma, di Ferno e di Nosate (la piramide posta sull'estremo sud, inglobata nel Campo della Promessa e nel territorio di Lonate Pozzolo, venne abbattuta per motivi di sicurezza negli anni Trenta).

Come annota un opuscolo pubblicato nel 2004 (2), su incarico del Governo Austriaco il 17 maggio 1788 Barnaba Oriani, Angelo de Cesaris e Francesco Reggio - tre "ex gesuiti" (3) in attività presso l'osservatorio milanese di Brera - scesero dal barcone che da Milano aveva risalito il Naviglio Grande e si diressero verso Lonate, ove furono ospitati presso il monastero di S. Agata, allora di proprietà dei fratelli Mazzucchelli di Gallarate (4).

Dopo aver sistemato accuratamente gli strumenti necessari per le misurazioni, il giorno dopo salirono sul campanile della chiesa di Nosate, donde il loro sguardo spaziò sulla brughiera, volgendosi infine verso Somma. Poiché un gruppo di alberi ostacolava la visione dei campanile di quel borgo, scelsero di utilizzare come riferimento "il coro della chiesa di Mezzana. Nel giro di otto giorni, su questo allineamento ogni 2/3 di miglio vennero piantati 10 paloni, la cui posizione venne stabilita con un teodolite inglese".

Partendo da sud - "dove la direzione delta linea taglia il canale del Pane Perduto fu fissata sottoterra una colonnella che segnava il principio della misura" - diedero inizio alla misurazione della base utilizzando pertiche di acciaio, disposte su cavalletti regolabili di legno; le operazioni durarono dal 3 al 24 giugno 1788. Alla fine la base risulto lunga 5130 "tese francesi". Ogni mille tese (5) furono fissati nel terreno dei pilastrini di marmo, "affinché nel ritorno colla seconda misura servissero di confronto".

 La base geodetica "di Somma" (dettaglio del F.44 delta Carta Geologica d'Italia, ed. 1931)

La base geodetica "di Somma" (dettaglio del F.44 delta Carta Geologica d'Italia, ed. 1931)

Gli estremi della base e i campanili di Busto, Somma e Nosate si legarono vicendevolmente, determinandone gli angoli. Con che si cominciò la formazione della serie di triangoli da estendersi a tutto lo Stato (6). Mediante le ripetute triangolazioni degli anni successivi, nel 1796 fu possibile ultimare la Carta Topografica del Milanese e del Mantovano, che costituisce la prima carta topografica della Lombardia Austriaca redatta su basi scientifiche.

Nel 1833 il Governo Austriaco decise di collocare sulle estremità della base geodetica, in territorio di Somma Lombardo e di Nosate, due "piramidi" (monumenti prismatico-piramidali) di granito. Quella dell'estremo sud era "situata nella brughiera del nob. D. Luigi Oltrona Visconti, in vicinanza del Fossaccio e stabilita sopra il punto estremo meridionale della Base Trigonometrica che servi per la misura geometrica dell'Insubria". La "piramide" recava due epigrafi: quella rivolta a nord, dedicata a Giuseppe II, rammentava che da lì era incominciata, Anno MDCCLXXXVIII, la misurazione della base ad opera degli astronomi milanesi; l'epigrafe posta a sud ricordava che, Anno MDCCCXXXIII, imperante Francesco I, era stata edificata quella "piramide" per individuare nel tempo l'estremo sud della base geodetica. Una "piramide" in muratura, più slanciata e più piccola, venne poi edificata sul centro della base, in territorio di Ferno, nei pressi della Cascina Bellaria (Cà Mátä).

Negli anni Trenta parte del territorio di Nosate, e con esso la "piramide" posta sull'estremo sud, vennero incorporati nel "Campo della Promessa" e quindi nel territorio del comune di Lonate Pozzolo. Delle tre piramidi, l'unica superstite è quella di Somma, perchè quella sud fu demolita per non intralciare le esercitazioni milutari, e sorte simile capitò a quella di Ferno in seguito all'ampliamento dell'Aeroporto della Malpensa.

Nel 1941 l'Istituto Geografico Militare (I.G.M.) pose sull'estremo sud delta base geodetica un segnacolo, costituito da una lastra di marmo recante "al centro una croce incisa" (la lastra è danneggiata, come risulta dalla foto sottostante), segnalandone le coordinate geografiche: latitudine 45° 34' 20", longitudine – 8° 43' 39" (7).

Va infine ricordato che in Italia sono state misurate otto basi geodetiche e che quella della brughiera è la più antica. Nel 1878 la sua lunghezza venne stabilita in 9999,538 metri dall'I.G.M., mentre nel 1994, con il metodo satellitare, risultò di 9999,560 metri, misure pressoché coincidenti con i 9999,189 metri dichiarati tanti anni fa dai tre astronomi di Brera!

Rino Garatti

Lastra di marmo posta dall'I.G.M. net 1941 sull'estremità sud della base, foto del signor Luigi Pastori di Castano Primo

Lastra di marmo posta dall'I.G.M. nel 1941 sull'estremità sud
 della base, foto del signor Luigi Pastori di Castano Primo

Note:

(1) "Arco di geoide". Più semplicemente, una base geodetica si può definire come una linea retta, lunga da 3 a 10 km, che si misura mediante un'asta di lunghezza nota. Si utilizza per eseguire le "triangolazioni", mediante le quali si determinano le distanze fra gli innumerevoli punti necessari per redigere le carte topografiche.

(2) AA. VV., Il Cammino degli astronomi di Brera, Legambiente-Teja, 2004.

(3) La Compagnia di Gesù venne sciolta da papa Clemente XIV nel 1773 e ricostituita da Pio VII nel 1815.

(4) I1 monastero di S. Agata e gli altri due monasteri lonatesi vennero soppressi nel 1784 dall'imperatore Giuseppe II e i loro beni immobili furono venduti a cittadini possidenti.

(5) Antica misura di lunghezza, corrispondente all'apertura delle braccia.

(6) Conoscendo la lunghezza della base e l'ampiezza dei due angoli adiacenti, con un semplice calcolo trigonometrico è possibile determinare la distanza di un punto qualsiasi dagli estremi della base.

(7) Grazie al sig. Luigi Pastori di Castano Primo per l'esatta segnalazione di queste coordinate.

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LA ROSA DEI VENTI  

A proposito della geodetica, è degno di nota il fatto che, a pochi passi dalla lapide con l'indicazione dell'estremo sud della base geodetica, non è difficile scovare anche la famosa "Rosa dei Venti" legata all'Aeroporto della Promessa, disegnata in uno spiazzo in cemento nelle immediate vicinanze della pista Brighenti. Dobbiamo rilevare con soddisfazione che essa è stata recentemente ripulita dalla vegetazione e segnalata da cartelli indicatori, come mi ha fatto notare il signor Luigi Pastori di Castano Primo, che ha recentemente ispezionato il sito, ed ha trovato la piattaforma in cemento in condizioni migliori di quanto lo fosse l'ultima volta che l'aveva vista, molti decenni or sono. Sue sono le foto che pubblico qui di seguito:

La Rosa dei Venti, foto del signor Luigi Pastori di Castano Primo

Sopra e sotto: la Rosa dei Venti, foto del signor Luigi Pastori di Castano Primo

La Rosa dei Venti, foto del signor Luigi Pastori di Castano Primo

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Indicazione della Base Geodetica e della Rosa dei Venti, foto del signor Luigi Pastori di Castano Primo

Indicazione della Base Geodetica e della Rosa dei Venti,
 foto del signor Luigi Pastori di Castano Primo

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Ancora la Rosa dei Venti, fotografata dal mio amico Alfonso

Ancora la Rosa dei Venti, fotografata dal mio amico Alfonso

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Foto d'epoca inviatami dall'amico Franco Bertoni: anno 1926, un C.R.1 sulla "Rosa dei Venti" per la taratura della bussola magnetica; il belivolo si trova sui cavalletti per simulare l'assetto di volo e su una slitta rotante per poterlo orientare nei diversi punti cardinali!

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Indubbiamente è sempre una bella emozione ritrovare tra la vegetazione le vestigia di manufatti, come le piste ed i paraschegge, che appartengono al passato. Un po' come succede con le piramidi o i templi nella giungla, in versione ridotta, s'intende. Purtroppo i sentieri sono poco praticabili perché poco praticati, invasi da rovi e l'intera spianata compresa tra le vasche di decantazione e la nuova strada Magenta-Malpensa si è riempita di erbe infestanti che hanno modificato l'aspetto che conoscevamo, quello cioè tipico della brughiera, tra erba rada e alta, ciuffi di ginestre e di brugo. Una camminata attraverso la storia di Lonate Pozzolo è però sempre da consigliare, in un caldo pomeriggio estivo in cui non si ha nulla da fare!

 

Se volete maggiori informazioni, rivolgetevi alla Pro Loco di Lonate Pozzolo, indirizzo via Cavour 21, telefono 0331/301155.

 

Già che ci siete, se lo credete, potete dare un'occhiata alla storia recente di Lonate; altrimenti, cliccate qui e tornate indietro.


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