Retroscena "di tutti i colori"
UN'AVVENTURA A QUATTRO MANI
Dunque. Il Giornale di Voghera compie ottant'anni. Avvenimento da celebrare almeno con una serie d volumi, per cui si tratta di trovare i collaboratori giusti. Lo sguardo d'aquila del direttore spazia a semicerchio (agmina circumspexit) e si ferma su due sventurate candidamente ignare della mazzata che le aspetta. "Voi due mi fate la cronaca".
Chi, io? Who, me? (battuta di un noto film comico anni 50). Le due vittime si guardano in faccia. Tandem più disparato non si potrebbe combinare. Chiamiamole "Marta" e "Maria": poi spiegheremo perché. In comune solo la non vogheresità di nascita. Marta, però, è ornai ambientatissima e informatissima; Maria è qui da poco e ignora tutto di gossip e storia vogherese recente. Maria ha pubblicato parecchi volumi, come autrice, coautrice, curatrice, editor (come si usa dire adesso); Marta è al suo primo libro. Marta collabora al giornale da molti anni, Maria da pochi. Diversissimo anche il metodo di lavoro: l'una sgobba come un negro accumulando chili di carta scritta a mano, per poi selezionare e battere al computer. l'altra - come Jean Jacques Rousseau - costruisce prima tutto mentalmente, sulla. base di pochi appunti, e solo alla fine mette nero su bianco. Appunto per questa diversità di metodo le abbiamo chiamate Marta e Maria. In realtà la distinzione è solo di comodo: "Marta" usa fantasia e immaginazione. almeno quanto "Maria" i muscoli.
Già: voi credete che fare un libro come questo sia un lavoro intellettuale? E' Soprattutto una questione di muscoli. Ottant'anni di cronaca da setacciare, quarant'anni per ciascuna, in microfilm o in volumi rilegati 50 x 60. Ogni volume pesa esattamente quattro chili, e va tolto dallo scaffale, portato su un tavolo, sfogliato, rimesso nello scaffale più e più volte. Dieci volte, quaranta chili. Cento volte, quattrocento chili.
"E' tutto li nel giornale, si tratta di scegliere un po' di notizie curiose, significative" ecc. ecc_ Lavoro facile e divertente, secondo il boss. Ma per arrivare a quel mazzetto di notizie riunito nel libro, ognuna. delle due ha dovuto percorrere - facendo una media di cinquanta numeri all'anno per quattro pagine, ma poi saranno anche dieci, venti, sia pure in tabloid - qualcosa come 8000 pagine moltiplicato 50 x 60 = 2400 metri quadri di carta stampata. Come dire un quadrato di cinquanta metri di lato, fitto dì caratteri spesso minuscoli. Aggiungiamo che, se Marta abita abbastanza vicino al giornale, Maria sta all'altro capo della città, e per consultare l'archivio si fa ogni volta due chilometri a piedi, come dire seimila passi. Dieci consultazioni, sessantamila passi. Cento consultazioni... E col calduccio dell'estate scorsa, ve lo ricordate?
Ma il mestiere del giornalista ha molto dell'eroismo, o dell'incoscienza. Così, il tandem si imbarca nell'impresa impegnandosi a fornire il materiale a fine estate. Marta sceglie l'ordine cronologico e allinea notizie battendo pazientemente al computer per ore. Maria compila scalette e cronologie per il suo libro virtuale, dì impianto più discorsivo, riassuntivo. Sembra che. lavori meno, in realtà è tutto fatto, e alla fine si tratta solo dì recuperare le citazioni letterali dai volumi rilegati... MA DOVE SONO GLI ANNI SESSANTA?? "Li ha presi Caio." E Caio dov'è? "Partito in ferie. Torna a fine mese." ". . ." (omissis: imprecazioni milanesi che una signora non dovrebbe nemmeno conoscere.) Per fortuna ci sono gli appunti. E per fortuna c'è Marta a dare una mano a cercar notizie e soccorrere sapientemente a ogni nuovo "Carneade, chi era costui? della forestierissima collega. "Ma si, mettiamolo, è il cugino di X e il figlio della Y... "
Breve: le quattro mani lavorano in armonia e il testo, trafelato ma vittorioso, va in macchina nei tempi previsti. Pensate che i guai siano finiti? Che tutto esca senza problemi o senza refusi? Ingenui. Gli errori di stampa ci sono, e anche esilaranti. Come la foto del disastro ferroviario del '62, definita "partenza dei missionari ononimi". Mettiamola sul ridere, va'. Anche i refusi sono cronaca. O storia?
Marta e Maria