E se l'Impero Romano non fosse mai caduto?

di AlternateHistoryHub, traduzione di Generalissimus

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E se l'Impero Romano non fosse mai caduto? Beh, questo dipende da cosa intendete voi per Impero Romano: l'Impero Bizantino, altrimenti noto come Impero Romano d'Oriente, sopravvisse fino al 1453, e messo in contesto questo fatto l'Impero Romano non cadde che fino a 40 anni prima che Colombo scoprisse l'America.
Questo è un bel risultato, secondo me! Perciò, se vogliamo sapere quanto sarebbe differente oggi la vita se Roma non fosse mai caduta, dobbiamo guardare ai fattori che condussero alla caduta dell'Impero, o perlomeno alla sua divisione tra Impero d'Occidente e d'Oriente, cosa che segnò la fine del vero Impero Romano.
Gli storici indicano una serie di fattori che condussero a questo collasso, come l'inflazione, l'economia, i Barbari o perfino la Cristianità.
Roma per sopravvivere dovrebbe superare queste situazioni molto difficili, cosa che nella maggior parte dei casi, se non in tutti, sarebbe impossibile.
Molti di questi problemi che condussero alla sua caduta erano sostanziali, o minacciavano la sua stessa esistenza.
L'aggiunta di truppe barbare tra le sue fila e il bisogno di espandersi per pagare quelle truppe barbare con terra erano necessari per tenere salda la presa di Roma sull'Europa.
Molti dei problemi che causarono la caduta di Roma non erano limitati a una o due questioni come gli invasori o la corruzione, erano una combinazione di questioni simultanee che colpirono l'Impero tutte nello stesso tempo, quindi, per questo scenario, presumiamo che al picco dell'influenza romana nel 117 d.C. Roma non inizi a declinare, ma cominci invece a conquistare sempre più terre per assicurarsi più potere in Europa.
L'Impero Romano era incredibilmente diverso, quando Roma cominciò a conquistare la penisola italiana iniziò a includere più popoli e tribù insieme al territorio: nuovi popoli vuol dire più diversità e più cambiamenti nell'Impero Romano.
Se l'Impero Romano sopravvivesse e alla fine invadesse nuove terre, l'Impero apparirebbe meno romano e più una raccolta di antiche tribù e popoli europei.
Le tribù galliche e germaniche conquistate combatterebbero per Roma ed espanderebbero l'Impero, e l'Impero apparirebbe più germanico che romano.
Presumendo che l'Impero continui a crescere sempre di più, sempre più tribù germaniche verrebbero assimilate nell'Impero romano e si unirebbero al governo e alle forze armate romane.
Dopo un paio di decenni i guerrieri germanici sentirebbero il bisogno di essere ricompensati, e le relazioni tra i distretti gallici e quelli italiani inizierebbero a incrinarsi, e alla fine l'Impero Romano avrebbe sempre meno potere sui territori germanici settentrionali, e quelle terre verrebbero governate dalle stesse tribù germaniche che vivono lì.
L'Impero sembrerebbe meno un Impero, e più una banda di guerrieri e generali uniti dal giuramento di fedeltà all'Imperatore.
Ora, considerato che i Romani costruivano infrastrutture ovunque andassero, è facile presumere che una volta conquistata la Germania costruiscano nuovi avamposti e strade attraverso l'Europa centrale.
Questi avamposti diventerebbero nuove città, che sostituirebbero Berlino e Monaco e condividerebbero una storia comune con Londra e Parigi.
La relazione tra i Germani e i Romani inizierebbe ad assottigliarsi, i Germani si ribellerebbero contro i Romani e lancerebbero una nuova guerra contro Roma.
Presumiamo che in qualche modo i Romani vincano e siano capaci di sconfiggere non solo gli Ostrogoti e i Visigoti, ma anche i Vandali, i Goti, gli Angli, gli Juti, i Sassoni e i buoni, vecchi Unni, così che Roma non sia capace solo di sconfiggerli tutti, ma di cacciarli dal, o assimilarli nel, territorio romano, forse allora l'Impero Romano continuerebbe a sopravvivere.
Roma ora si è espansa ancora di più nelle terre germaniche, e domina quelle che oggi sono le moderne Germania meridionale e Baviera.
Dopo una breve insurrezione tra le tribù germaniche e le legioni romane viene siglata una pace, e dopo aver in qualche modo sconfitto tutte le tribù di invasori, Unni inclusi, i Romani interrompono l'invasione e iniziano a costruire nuove città e infrastrutture in Germania, Gallia, Britannia e Penisola Iberica.
Con questa nuova colonizzazione la classe alta di Roma inizierebbe a trasferirsi in queste colonie in Gallia e Germania e ad agire come leader di queste nuove città.
Alla fine si trasferirebbero anche i membri delle classi meno agiate e la popolazione di queste nuove città crescerebbe.
Le nuove città entrerebbero in conflitto con i popoli conquistati, che combatterebbero contro i coloni e li attaccherebbero in forze.
Questi attacchi costringerebbero i Romani a mandare più truppe nelle colonie per spazzare via le tribù che si sono ribellate contro il dominio romano.
Questo processo non sarebbe questione di pochi anni, ma di decenni di conflitti individuali con le popolazioni locali e di costruzioni di città romane.
Alla fine, per semplificare le cose, Roma ottiene il dominio assoluto sulle aree di influenza entro il 400 d.C. e le aree che ha conquistato iniziano ad essere influenzate dalla cultura romana.
Nella nostra TL l'Impero Romano fu soggetto ad un periodo chiamato Periodo delle Migrazioni, un'epoca in cui diverse tribù e popolazioni migrarono dalla loro terra nativa verso le provincie romane.
Molte di queste tribù non se ne andarono, e formarono la base dei moderni paesi e gruppi etnici in Europa.
Gli Angli, i Sassoni e gli Juti migrarono dalla Danimarca in Britannia, e si sostituirono all'influenza romana in declino sull'isola.
Molte tribù e popolazioni diverse invasero le moderne Francia, Spagna e Italia, e quindi queste invasioni ebbero un grande impatto sulle società moderne nate dalle ex provincie romane, e se Roma riuscisse a respingerle, allora paesi come Francia, Inghilterra, Germania e Spagna non nascerebbero mai, e i territori che costituiscono questi paesi sarebbero molto romanizzati e sembrerebbero più delle città greche e italiane che città dell'Europa del nord, e quale sarebbe una conseguenza di ciò? In questa società romana ci sarebbero drastiche differenze di classe e di ricchezza tra i dominatori romani e le tribù native.
I Romani tradizionalmente lasciavano vivere le tribù in pace fino a quando non creavano problemi, quindi se una tribù non era un fastidio per Roma questa non veniva sterminata o schiavizzata.
Se i Romani e le tribù convivessero in quest'area per centinaia di anni in più rispetto alla nostra TL, allora è ragionevole presumere che le due parti condividano una qualche forma di odio etnico.
Le tribù rimarrebbero legate alla loro lingua, mentre i Romani parlerebbero Latino; le tribù vivrebbero nei loro villaggi, mentre poco lontano sorgerebbero le nuove città romane, che verrebbero ingrandite per accogliere la popolazione in aumento e le fattorie.
Non è certo una ricetta per la pace… In tutta Europa ci sarebbe una grande differenza di ricchezza tra i Romani tradizionali e le tribù che vivono in povertà a causa della perdita di territorio e terreni di caccia.
In poche centinaia di anni queste terre diventeranno provincie fortemente latinizzate, cancellando quasi del tutto le culture native, o sterminando le tribù o assimilandole.
Comunque, un altro fattore che condusse al declino di Roma fu la Cristianità.
Perché? Semplice: troppa differenza tra i vari dei tradizionali di Roma e la nuova religione Cristiana.
Per due secoli e mezzo Roma perseguitò i Cristiani e, sapete, uccise il loro leader, e quando Costantino divenne Cristiano e legalizzò la Cristianità ci furono delle ripercussioni: 1) la nascita di ancora più tensioni tra le tribù native e i Romani, 2) dei tumulti tra i soldati quando le differenze religiose iniziarono a dividere l'esercito, e 3) la tassazione ne venne influenzata, e l'intero sistema crollò.
Dopo aver reso la Cristianità religione di stato l'Impero crollò in 80 anni, che può sembrare un periodo di tempo lungo, ma per Roma fu davvero improvviso.
Perciò, come riuscirebbe a sopravvivere Roma? Beh, prima di tutto non dovrebbe mai legalizzare la Cristianità.
Non parlerò di religione, ma da un punto di vista puramente politico la Cristianità causò una spaccatura nell'Impero.
Le armate divennero inaffidabili e da questa decisione sorsero diverse fazioni.
Se Roma volesse legalizzare la Cristianità questo la aiuterebbe a sopravvivere, ma la Cristianità non sarebbe la religione dominante in Europa.
Forse in questo scenario i Cristiani sarebbero numerosi quanto gli Ebrei, e le loro comunità sarebbero molto simili e isolate, la loro popolazione si sarebbe trasferita al di fuori dei confini romani per sfuggire alle persecuzioni e creato piccoli insediamenti nella moderna Ucraina.
I Romani hanno ora eliminato tutte le culture native e assimilato tutti nella cultura romana.
Dopo alcune centinaia di anni questo ha lasciato l'Europa prevalentemente romana e davvero unita.
Alla fine Roma diventerebbe così forte che dopo anni di espansione l'Impero inizierebbe a concentrarsi su altre civiltà del vecchio mondo, come gli imperi cinese, persiano e indiano.
Se Roma vuole sopravvivere deve commerciare, e questo vuol dire espandere l'influenza al di fuori dell'Europa.
In un mondo in cui Roma domina l'Europa per il mondo esterno ci sarebbero pochissime differenze tra Roma e l'Europa, Roma controllerebbe una parte dell'Europa così grande che il continente e l'Impero verrebbero visti come la stessa cosa.
Il primo problema sarebbe la relazione di Roma con i Parti, altrimenti noti come Persiani o Iraniani.
Roma e Partia hanno sempre avuto una storia molto complessa tra loro, ed entrambe furono sempre molto attive in scontri militari e invasioni per centinaia di anni, ognuna rimase coinvolta nelle guerre civili e negli affari esteri dell'altra.
Se Roma non è mai caduta è facile presumere che quest'odio continuerebbe dopo il 400 d.C., mentre la Partia cadrebbe e verrebbe rimpiazzata dall'Impero Sassanide.
Roma e Sassanidi probabilmente combatterebbero una serie di guerre in Mesopotamia, e nessuna delle due parti otterrebbe un vantaggio significativo, e poi nel 600 d.C., in Arabia, si diffonderebbe la nuova religione dell'Islam, proprio come nella nostra TL, e l'Impero Islamico inizierebbe una guerra contro i Romani e i Sassanidi.
Nella nostra TL, durante le Guerre Arabo-Bizantine le aree di Siria, Egitto e altre zone del Medio Oriente finirono rapidamente sotto l'influenza Islamica, un Impero Romano forte fermerebbe quest'espansione? Beh, è difficile dirlo, molti fattori potrebbero far vincere Roma contro l'era dell'espansione araba, perché Roma avrebbe avuto le risorse per difendere il Medio Oriente, ma dopo anni di guerra contro i Sassanidi ne sarebbe ancora capace? Probabilmente no.
Se Roma controlla l'area tra la Britannia e la Mesopotamia è facile che le risorse verrebbero messe sotto sforzo dal tentativo di fermare un nuovo nemico in Medio Oriente, specialmente dopo le guerre contro i Sassanidi.
Una Roma prevalentemente Cristiana sentirebbe il bisogno di difendere Gerusalemme e la Terrasanta dall'Islam, quindi forse lo zelo religioso aiuterebbe Roma a difendere il suo territorio, perciò possiamo presumere che ci sarebbe una guerra enorme tra i Romani e gli Arabi in Medio Oriente.
Non sappiamo chi potrebbe vincere, ma siccome Roma dovrebbe già mantenere un'area così vasta direi che Roma perderebbe la guerra, anche se gli Arabi controllerebbero un territorio inferiore a quello della nostra TL.
I Sassanidi probabilmente soccomberebbero agli Arabi a causa della loro vicinanza all'Arabia, e l'Islam si diffonderebbe in Persia e Asia Centrale, e questo fatto taglierebbe il continente asiatico a metà, proprio come fecero gli Ottomani nella nostra TL.
I Romani dovrebbero invadere la Nubia e la Somalia settentrionale per poter commerciare con i regni indiani e la Cina, perciò l'Impero Romano dovrebbe espandersi ulteriormente in Africa.
I Romani Cristiani e gli Arabi Islamici si farebbero la guerra sul Mar Rosso, contendendosi la Somalia e l'Africa nordorientale.
Questa nuova guerra renderebbe i Romani e gli Arabi nemici mortali che non comunicherebbero affatto.
Intorno al 900 d.C. la Chiesa Cattolica diventerebbe una forza importante nell'Impero Romano, la Chiesa avrebbe molto peso nelle politiche dell'Impero e negli eventi contemporanei, così come avrebbe un'influenza religiosa sugli imperatori, e questo potere influenzerebbe pesantemente i Romani in una guerra contro l'Islam per i quasi centinaia di anni nei quali le regioni di Roma e Arabia combatteranno costantemente in Mesopotamia, Terrasanta e Africa.
In conseguenza di ciò l'influenza romana si diffonderebbe nel Mar Rosso, così come in Mesopotamia, queste guerre sante aiuterebbero ad unire l'Impero diviso, e i Romani del nord, assieme ai Romani del sud, combatterebbero una guerra santa contro gli Arabi.
Gli Islamici erano un popolo molto acculturato, il loro impero era molto simile a quello di Roma nel pensiero, nelle arti, nella matematica e nelle scienze, costruirono edifici e infrastrutture monumentali in tutto il Medio Oriente e infatti nella nostra TL gli studiosi Musulmani salvarono le pergamene e i documenti romani mentre l'Europa era allo sbando dopo il collasso di Roma.
La civiltà Islamica ha avuto un ruolo chiave anche nelle nostre vite odierne: i numeri che conosciamo come 1, 2, 3... furono inventati dagli Arabi, ed è per questo che si chiamano numeri arabi.
Se i Romani avessero mantenuto la presa sul Medio Oriente e l'Europa la civiltà occidentale avrebbe utilizzato i numeri romani per la matematica e le scienze, se ci fosse stata una guerra costante tra l'Occidente e l'Islam le nostre culture sarebbero ancora più estranee di quanto non siano oggi.
Dopo queste guerre Romani e Islamici si sarebbero concentrati altrove e avrebbero raggiunto gli imperi di altre civiltà per aiutare la loro causa e instaurare relazioni.
I Romani avrebbero molte limitazioni in questo, dato che gli Islamici sarebbero molto più vicini a Cina, India e Sudest asiatico, e questo complicherebbe ulteriormente le relazioni con il resto del mondo che avrebbe già buone relazioni con gli Arabi, ma alla fine Roma stabilirebbe un commercio con Cina, India e Sudest asiatico, soprattutto tramite le rotte marittime dalla Somalia o dal Mar Rosso.
Questo tipo di connessione farebbe conoscere di più tra di loro le due parti del mondo, e creerebbe un nuovo tipo di pace tra Oriente e Occidente: i Romani non vedrebbero i Cinesi, gli Indiani o le civiltà del Sudest asiatico come inferiori, ma come uguali al loro Impero Romano, un'altra forma di civiltà dall'altra parte del mondo che offrirebbe nuovi commerci e beni di lusso, come la seta o la carta.
Questa pace durerebbe circa 200 anni, e poi arriverebbero i Mongoli.
La guerra con gli Arabi avrà indebolito le risorse di Roma, e l'Impero dovrà interrompere la sua espansione per consolidare il suo territorio.
L'Impero dovrà affrontare una nuova minaccia, minaccia che, indipendente da se Roma è sopravvissuta o meno, ha comunque conquistato l'Asia: i Mongoli.
Ora, quando dico indipendentemente da se Roma è sopravvissuta o meno, intendo che i Mongoli si sono espansi comunque, non importa la storia che ha avuto l'Europa, non importa quale impero è sorto e domina l'area, i Mongoli acquisirebbero comunque potere e inizierebbero le loro conquiste, perciò come sarebbe questa TL? Beh, intorno al 1206 i Mongoli sotto il comando di Gengis Khan iniziarono a invadere i loro vicini, come la Cina, presumendo che questa TL prosegua come la nostra, i Mongoli raggiungerebbero i confini di Roma intorno al 1259.
Mongoli e Romani probabilmente si darebbero battaglia da qualche parte sulle rive del Mar Nero e questa battaglia sarà l'inizio di una guerra colossale tra Roma e i Mongoli.
Questa guerra sarà la più grande che Roma abbia mai affrontato: Cartagine, la Persia, gli Arabi, gli Unni, questa guerra richiederà tutte le risorse di Roma e indebolirà l'Impero al punto da minare le sue fondamenta.
Chi vincerebbe questa guerra? Roma o i Mongoli? Beh, facciamo dei paragoni tra i due:
1) I territori.
Roma controllava un'area gigantesca dalla Britannia all'Iraq.
Presumendo che Roma non sia caduta e si sia espansa ulteriormente, possiamo presumere che questo impero si estenda dall'Irlanda o dalla Danimarca fino alla Siria sudorientale.
I Mongoli, al loro picco, imperversavano dalla Corea all'attuale Ungheria.
I Romani controllavano un'area di 6,5 milioni di chilometri quadrati, i Mongoli controllavano un'area di 33 milioni di chilometri quadrati, cinque volte quella di Roma.
2) Lo stile di combattimento.
Il sistema di barbarizzazione al quale Roma dovrebbe sopravvivere in questo scenario consisterebbe di cavalleria e truppe leggere, ma ci sarebbero anche legioni romane tradizionali composte da soldati pesantemente corazzati e ben addestrati, e specializzati non solo nella difesa, ma anche nell'attacco.
Questo sistema di combattimento è molto adatto a battaglie lente e ben preparate, mentre il sistema Barbaro-Romano-Germanico vedrebbe cavalleria e tribù locali combattere in rozze formazioni.
Il sistema di combattimento mongolo era veloce, preciso e letale: arcieri a cavallo capaci di uccidere un nemico a 100 iarde e paurosamente adattabili al corso della battaglia.
I Mongoli erano meno corazzati dei Romani, ma le loro rapide tattiche di combattimento li renderebbero degli ossi duri per i Romani.
Inoltre i Mongoli avevano generali noti per le loro abilità tattiche, non solo perché erano ricchi o avevano famiglie molto importanti, un qualcosa che poteva essere un vantaggio contro i Romani.
3) Gli Unni.
La cosa che più si avvicina ad una battaglia tra i Romani e i Mongoli fu la campagna degli Unni contro Roma nella nostra TL.
Si sospetta che gli Unni avessero labili legami con i Mongoli, anche se è difficile saperlo, dato che gli Unni non misero mai per iscritto la loro storia.
Quello che sappiamo è che entrambi venivano dall'Asia centrale, gli Unni venivano forse da quello che è oggi il Kazakistan occidentale e i Mongoli… Beh, dalla Mongolia.
Il loro sistema di combattimento era molto simile, tranne che gli Unni erano meno disciplinati e avanzavano come i Mongoli.
I Mongoli avevano anche un esercito più grande e generali migliori.
Gli Unni fecero passare brutti momenti ai Romani, immaginate se Roma dovesse controllare un'area molto più grande e difendere un'area che va dalla Germania alla Turchia.
4) La geografia.
Come ho detto, i Mongoli controllavano un'area dalla Corea all'Ungheria, ma la maggior parte di quest'aera era costituita da bassopiani e praterie, l'Europa invece possiede molte differenti formazioni geografiche che sarebbe difficile conquistare: montagne come le Alpi avrebbero potuto difendere facilmente l'Italia da un'invasione diretta, e le dense foreste della Germania sarebbero state difficili da attraversare per un grande esercito.
I Mongoli avrebbero potuto oltrepassarle e sconfiggere comunque tatticamente i Romani? Beh, si tratta di speculazioni, ma sappiamo che i Mongoli mapparono l'Europa e pianificarono tatticamente l'invasione della Germania e dei Balcani, quindi non sarebbe corretto dire che i Mongoli avevano uno svantaggio.
Se avessero invaso l'Europa si può presumere con sicurezza che sarebbero riusciti ad entrarvi e a prepararsi per qualsiasi situazione, e questo ci porta al
5) Le fortezze.
Ciò che avrebbe reso l'Europa molto difficile da invadere non era la sua geografia, ma le migliaia di fortezze differenti che Roma avrebbe costruito in tutta Europa.
Queste fortezze verrebbero costruite per tenere a bada gli invasori, e la geografia aiuterebbe a limitare i vantaggi tattici dei Mongoli, ma sappiamo che i Mongoli erano molto versatili, perciò forse questa qualità li avrebbe aiutati ad appianare gli svantaggi.
Se i Mongoli e i Romani avessero combattuto una guerra posso dire onestamente che non saprei chi avrebbe vinto.
Forse è un azzardo, ma penso che entrambi gli imperi avrebbero potuto vincere: i Mongoli avevano velocità, superiorità tattica e mobilità, ma i Romani avevano dalla loro difesa, armature e vantaggi del terreno.
Per amore dello scenario, diciamo che i Romani reggono o i Mongoli decidono di non invadere il resto di Roma, e che come nella nostra TL l'Impero Mongolo collassi comunque: il peggio, per Roma, deve ancora venire.
Sì, sto parlando della peste nera.
Come sappiamo, nella nostra TL l'Impero Mongolo aiutò ad instaurare i commerci fra Occidente e Oriente, e col commercio si diffusero le malattie.
Ora, in questo scenario la peste si diffonderebbe comunque in Europa, dato che i Mongoli, espandendosi in tutta l'Asia, crearono un sistema commerciale che connetteva tutte le differenti aree dell'Eurasia, e coi commerci si diffusero le malattie.
Dopo il crollo dei Mongoli, la peste si sarebbe diffusa di regione in regione e alla fine avrebbe raggiunto l'Impero.
Ora, ci sarebbe una grande differenza tra la peste nera della nostra TL e quella romana.
I motivi del perché nella nostra TL la peste nera fu così orribile furono la pessima comprensione della medicina dei motivi della diffusione della malattia e l'affollamento delle città europee.
Dopo la caduta dell'Impero Romano le città europee erano delle vere e proprie trappole per topi rispetto alle grandi città del Medio Oriente e della Cina, erano affollate e in pessime condizioni, e questo era il risultato del sistema feudale e dei signori della guerra nel quale viveva l'Europa del Medioevo.
I Romani erano grandi in molte cose, ma nel costruire città erano fantastici, perciò c'è la probabilità che anche se la peste si diffondesse a Roma, la colpirebbe molto duramente, ma non spazzerebbe via due terzi dell'Europa e questo per via del tipo di strutture cittadine, che sarebbero meno affollate e meglio contenute, inoltre i Romani avrebbero migliori nozioni di medicina.
Anche se la peste non ucciderebbe altrettante persone ne ucciderebbe comunque tante, ma davvero tante.
Sicuramente avverrebbe qualche sorta di sommovimento politico come accadde nella nostra TL, solo che invece del collasso del feudalesimo la perdita di vite nelle città e nell'esercito indebolirebbe la presa dell'Impero sulle provincie.
La gente del luogo si sentirebbe tradita da Roma e dall'Imperatore, dandogli la colpa della peste.
Forse ci sarebbe una sorta di guerra civile o rivoluzione tra Roma e la gente infuriata per la peste, Roma vincerebbe, ma il suo potere sarebbe ancora più indebolito a causa della guerra civile.
E così passano alcuni secoli, e si arriva alla metà del 15° secolo, ovviamente il Rinascimento non avviene perché il pensiero romano non scompare, invece, parti dell'Impero e alcuni imperatori si concentrano più sull'educazione e sul commercio che sull'espansione e la guerra.
Occasionalmente, però, ci sono ancora combattimenti lungo il confine tra i Romani Germanici e gli Slavi del nuovo stato della Rus' di Kiev o qualche forma di Russia.
Dato che i Mongoli hanno invaso e conquistato comunque le città russe, esse si ribellano proprio come nella nostra TL e formano l'entità che alla fine diventerà la Russia.
La Russia sarebbe un grande concorrente per Roma, e occasionalmente ci sarebbero delle guerre tra le due, ma questa non sarebbe la cosa più importante di questo periodo.
Nella nostra TL l'espansione degli Ottomani divise l'Eurasia a metà, e l'Europa non poté più commerciare con Cina, India o le altre civiltà dell'Asia orientale a causa dell'ostilità con gli Ottomani, perciò gli esploratori europei, cercando una nuova rotta attraverso l'Atlantico per arrivare più velocemente in Giappone, sbarcarono in America ecc. ecc.
La domanda è: se Roma si fosse espansa, avrebbe avuto bisogno delle esplorazioni? Questa è una domanda difficile, ma c'è la possibilità che avrebbe cercato di concentrarsi di più sui problemi eurasiatici che sul tentare di esplorare nuove rotte commerciali, inoltre, se i Romani potevano commerciare facilmente in tutta l'Eurasia, perché cercare di trovare un'altra rotta? Ovviamente non c'è una certezza assoluta, ed è impossibile sapere cosa avrebbe fatto una civiltà mille anni dopo la sua caduta, ma ci sono alcune questioni da considerare: c'è la possibilità che i Romani possano finire accidentalmente in Nordamerica passando dall'Islanda alla Groenlandia e sbarcando in Canada proprio come fecero i Vichinghi nella nostra TL, ma questa è solo una considerazione.
Forse anche la Cina avrebbe cercato di colonizzare l'America: ci sono misteriose mappe del mondo, stranamente precise, create dai Cinesi, risalenti a prima della scoperta dell'America, perciò forse avrebbero attraversato il Pacifico ed esplorato la costa della California… Forse… Ma queste sono tutte ipotesi.
A questo punto è passato più di un millennio e mezzo dalla caduta di Roma, e sarebbe praticamente impossibile provare l'avvenimento di un certo evento.
La Rivoluzione Industriale di Roma sarebbe simile a quella dell'Europa ad inizio anni '50 dell'800, tranne che quella romana avverrebbe ad inizio '500, ma questa è solo una stima.
Dato che la visione illuminata di Roma crollò quando lo fece l'Impero, la tecnologia non evolvette di molto durante il Medioevo, né c'era un fronte unito nell'educazione e nella letteratura.
In un'Europa controllata da Roma il sistema feudale non esisterebbe e in Occidente ci sarebbe perlomeno più enfasi sull'educazione, e questo aiuterebbe incredibilmente gli avanzamenti tecnologici di Roma e aiuterebbe la sua società a crescere molto più velocemente di quanto fece l'Europa nella nostra TL entro almeno 200 anni.
E' difficile sapere come questa rivoluzione industriale inizierebbe o se avverrebbe nel modo simile in cui cominciò nella nostra TL.
Forse l'uso delle risorse disponibili spronerebbe lo sviluppo tecnologico, e le guerre farebbero pressione su Roma perché continui a inventare nuove tecnologie belliche, comunque Roma in pratica inventa macchine a vapore e carbone, adotta le armi da fuoco come arma principale, cosa che cambia drasticamente le forze armate romane, e crea un modo più veloce per viaggiare attraverso l'Europa.
La Cina alla fine inizia a competere con Roma, dato che vede questa crescita tecnologica come una minaccia per i suoi commerci mondiali.
Cina e Roma sarebbero grandi partner commerciali, ma le abilità tecnologiche di entrambe verrebbero protette in gran segreto, ma alla fine le tecnologie di entrambe le parti verrebbero fatte trapelare e diventerebbero grandi concorrenti con tecnologie simili.
Il mondo sarebbe diviso tra Roma e Cina, e ci sarebbe una sorta di Guerra Fredda medievale, le loro relazioni ricorderebbero quelle attuali tra America e Cina.
La crescita tecnologica cambierebbe molto le guerre e Roma userebbe ancora le stesse strategie di battaglia, ma con nuove tecnologie, e questo causerebbe gravi perdite e guerre simili alla Guerra Civile americana e alla Prima Guerra Mondiale: vecchie tattiche e nuove tecnologie creerebbero carneficine e guerre solitamente brevi.
Con questa nuova tecnologie Roma e Cina si espanderebbero rapidamente e inizierebbero a invadere i loro vicini: Roma invaderebbe l'Africa sub-sahariana, l'Islanda, la Russia e l'Iran; la Cina invaderebbe Corea, Giappone, Filippine e Indie Orientali.
Non so se riusciranno a conquistare questi luoghi, ma se ci fosse un enorme vantaggio tecnologico qualche impero invaderebbe i suoi vicini.
Dopo circa 200 anni passati a sedare la popolazione nativa e a stabilizzare il loro dominio, sia Roma che Cina inizieranno a esplorare oltre i loro confini.
Entro quest'epoca entrambi gli imperi saprebbero dell'America, ma a causa di questa grandissima competizione coi propri vicini nessuno dei due imperi sprecherebbe risorse ad espandersi, visto che l'avrebbero fatto abbastanza, ed entrambi metterebbero nel mirino l'America, solo che stavolta ci sarebbe più di uno scontro: dato che Roma e Cina avrebbero stabilito piccoli avamposti nelle Americhe entro il 1300, le malattie del Vecchio Mondo avranno infuriato tra le popolazioni native, ma dopo 400 anni di ricrescita i nativi sarebbero in una posizione migliore per combattere e adotterebbero la tecnologia romana e cinese, tribù come gli Irochesi combatterebbero efficacemente l'aggressione romana.
Questo renderebbe le Americhe molto più dure da conquistare, e probabilmente questo fermerebbe la maggior parte dell'espansione.
Ci sarebbero abbastanza risorse sulle coste da far sì che Romani e Cinesi non si espandano nel centro del continente come fecero gli USA, e le tribù delle Grandi Pianure verrebbero generalmente lasciate in pace, forse formerebbero delle proprie nazioni.
Il destino degli Aztechi sarebbe incerto, forse i Romani spazzerebbero via l'impero semplicemente perché non è romano, o forse si alleerebbero con esso per concentrarsi sul Messico, è difficile dirlo.
Per quanto riguarda la conquista delle Americhe penso che Roma e Cina penserebbero meno all'espansione fine a sé stessa e più all'esplorazione, dato che la competizione sarebbe nel Vecchio Mondo, dove Romani e Cinesi competerebbero per l'Asia centrale e lotterebbero contro le popolazioni native vicine.
Ci sarebbe meno enfasi sull'America, anche se Russi, Norvegesi, Coreani e Giapponesi sarebbero pesantemente oppressi in tutto il mondo.
In realtà la Repubblica/Impero Romano regnò per 503 anni, mentre l'Impero d'Oriente, l'Impero Bizantino, durò fino al 1453, e nonostante questo l'influenza di Roma continua ancora oggi.
La storia e la cultura della Chiesa Cattolica Romana sono profondamente radicate nelle fondamenta gettate dagli imperatori romani millenni fa.
La Chiesa diresse la politica dell'Europa dopo la caduta dell'Impero d'Occidente, e in qualche modo riempì il vuoto per qualche tempo prima che i regni di Inghilterra e Francia ascendessero per prenderne il posto.
L'ascesa al potere di Roma e la conquista dei suoi vicini diede direttamente forma al futuro di quelle aree.
Lo sterminio dei Galli condusse alla nascita della moderna Francia, e la conquista di Cartagine distrusse un'altra potenziale potenza del mondo occidentale.
Quest'influenza di Roma portò alla cultura e alle lingue latine o romanze, facendo nascere nell'Europa meridionale le regioni che oggi sono predominantemente Cattoliche.
I Romani comunque non erano molto acculturati, e adottarono la cultura greca come propria e migliorarono le idee per insegnare la sua conoscenza.
Chissà quanto sarebbero potute migliorare la cultura e l'educazione occidentale se l'Impero non fosse crollato e il Medioevo non fosse mai avvenuto? Se l'Impero non fosse mai caduto l'Europa non verrebbe vista come una combinazione di paesi e popoli differenti, il continente verrebbe dominato dai Romani.
Quella che vediamo come l'Europa sarebbe proprio come la Cina, composta da diverse etnie tutte sotto il dominio cinese.
L'Europa sarebbe vista come unicamente romana, tutto ciò che è al di fuori dei suoi confini non sarebbe parte dell'Europa.
Il fatto che Roma, migliaia di anni fa, abbia reso la Cristianità la religione ufficiale invece di distruggerla è l'unico motivo del perché la Cristianità sia oggi la religione più diffusa al mondo, ed è uno dei motivi del perché il monoteismo è dominante nel mondo occidentale invece del politeismo, con dei come Odino o Thor.
Comunque sarebbe stato davvero forte.
Gloria a Odino.
L'Impero Romano fu la civiltà più influente della storia d'Europa, la sua influenza e cultura cambiò l'Europa da una raccolta di tribù e città-stato e unì la maggior parte del continente sotto un unico dominio.
Questo singolo impero influenzò l'espansione di certi gruppi, l'esistenza delle tribù, l'idea del monoteismo e la cultura del mondo occidentale.
Se Roma non avesse acquisito potere e non fosse caduta nello stesso periodo di tempo posso garantire che il mondo sarebbe stato un posto molto diverso.
Non è possibile sapere come sarebbero cambiati il mondo e le nostre vite se una civiltà come Roma non fosse mai caduta, ma speculare non fa male.

(tratto da questa serie di video)

AlternateHistoryHub

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Ed ecco il commento di Bhrihskwobhloukstroy:

Se l'Impero rimane unito, la prima ipotesi è che regnino le Dinastie storiche, solo che nella nostra Storia l'Impero non è stato unito, quindi l'interrogativo di fondo è se basarsi sulle Dinastie bizantine o su quelle del Sacro Romano Impero (dato che, come i Franchi hanno alla fine unificato la Germania e i Regni Romano-Germanici, così si espanderebbe l'Impero Romano rimasto unito; ammettiamo pure che gli Avari conoscano la stessa vicenda che hanno avuto storicamente).  Una possibile combinazione, basata sulle rispettive cronologie di inizio, fioritura e fine, sarebbe (con tutte le possibili usurpazioni, ridivisioni &c., purché in ultima analisi sempre solo provvisorie):

Dinastia di Leone il Trace (457-518);
Dinastia di Giustiniano (518-602);
Dinastia di Eraclio (602-695);
Isaurici (717-802);
Carolingi (802-1085);
Comneni (1085-1185);
Svevi (1185-fine del XIII secolo, comunque dopo il 1268, in queste condizioni).
A questo punto il dilemma è se Asburgo o Paleologi; in ogni caso, entrambi confluirebbero nei Lorena e quindi dal 1746 gli Imperatori sarebbero quelli del Sacro Romano Impero e poi d'Austria(-Ungheria).

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Generalissimus poi ha continuato le sue traduzioni:

Stessa domanda, conclusioni diverse:

L'Impero Romano cadde per diverse complicate ragioni, quindi ho elencato sei cose che l'Impero dovrebbe fare durante la sua storia per non crollare.
Per prima cosa quello che l'Impero Romano doveva fare se voleva sopravvivere era non invadere la Britannia.
La Britannia drenò le risorse dell'Impero e richiedeva circa 30-40.000 truppe che potevano essere schierate altrove nell'Impero, come la frontiera del Reno, inoltre la Britannia si ribellava costantemente ed era priva di risorse, perciò, quando l'Impero entrò nei suoi giorni più bui le forze in Britannia dovettero essere usate altrove.
La seconda cosa che l'Impero avrebbe dovuto fare per restare in piedi era assimilare tribù come i Goti all'interno dei confini dell'Impero.
Vi sottopongo la storia dei Goti come esempio per mostrarvi di che sto parlando, ma è accaduto lungo tutti i confini dell'Impero: i Goti furono cacciati dalla loro patria a nord del Danubio dagli Unni verso il territorio romano.
I Romani gli promisero terre a sud del Danubio, ma invece li avviarono verso dei campi di concentramento e gli diedero cibo pessimo.
Così i Goti si ribellarono e infuriarono per tutto l'Impero.
Ma immaginate se i Romani dessero ai Goti le terre scarsamente popolate a sud del Danubio: i Goti finirebbero col diventare cittadini romani e trasformerebbero le terre scarsamente popolate in zone agricole dalle quali i Romani potrebbero ottenere tasse, e i Goti inizierebbero a difendere la terra dalle altre tribù barbare che discenderebbero da nord.
Se i Romani riuscissero a compiere questo processo lungo tutti i confini dell'Impero, creerebbero stati cuscinetto per difendersi dalle altre tribù barbare.
La terza cosa che l'Impero Romano dovrebbe fare per impedire la sua rovina è bloccare la crescita della burocrazia.
Prima del 4° secolo le provincie romane erano governate da dei prefetti, che erano individui molto importanti e potenti che gestivano le province come dei propri regni, ma l'Imperatore Costantino, non volendo l'accentramento di così tanti poteri in un sol uomo, divise quel potere e lo mise nelle mani di centinaia di burocrati, e quei burocrati decidevano cosa fare, inviavano le loro decisioni a Roma, Roma doveva approvarle e poi mettevano in pratica quelle decisioni lavorando insieme ai militari se qualcosa andava storto, ma questo processo era incredibilmente lungo, quindi, per esempio, se i Barbari avessero invaso la Gallia al punto che sarebbe stato impossibile ricevere notizie da Roma e i burocrati si fossero accordati tra loro, il problema si sarebbe già risolto, inoltre, stipendiare tutti questi burocrati invece di un unico prefetto era molto costoso per le finanze, e ciò rese questo sistema molto inefficiente.
Quarto e forse più importante, l'Impero Romano non si sarebbe dovuto sbarazzare del vecchio sistema delle Legioni.
Prima del 4° secolo la principale tattica militare dell'Impero Romano era avere legioni di 5000 uomini sparse lungo la frontiera, e se i Barbari attaccavano queste legioni si muovevano rapidamente contro di loro, ma l'Imperatore Costantino era preoccupato che questo sistema potesse dare troppo potere ad un solo uomo, che si sarebbe potuto dichiarare imperatore, e perciò ideò un nuovo sistema nel quale al posto delle vecchie legioni c'erano enormi armate composte da carne da cannone sparse sulla frontiera, e queste non erano ideate per sconfiggere i Barbari, ma solo per rallentarli, così che le armate da campo lontano dalla frontiera potessero muoversi rapidamente contro i Barbari che erano stati rallentati sufficientemente dai soldati sacrificabili, ma questo era estremamente costoso dato che assumere queste grandi quantità di soldati era costoso, senza contare il cibo e la paga, e così vennero imposte nuove tasse e l'inflazione andò fuori controllo, il che vuol dire che l'economia si fermò.
Un altro cambiamento nell'esercito che non sarebbe dovuto avvenire è che l'Impero non avrebbe mai dovuto rendere germanico l'esercito.
I Romani forse decisero di arruolare i Germani come parte del loro esercito principale perché l'Imperatore Costantino era preoccupato dalla probabilità che i Romani si ribellassero e si nominassero imperatori, mentre i Germani rinunciavano difficilmente alla fedeltà al loro capotribù, e così mise dei Germani al comando delle sue armate perché non si ribellassero, ma i leader germani non volevano comandare truppe romane e volevano truppe leali a loro, così i leader germani iniziarono a riempire le loro armate di connazionali e prima di accorgersene l'esercito era diventato quasi interamente germanico.
I Germani non erano cattivi combattenti, solo che non glie ne importava niente dell'Impero.
Infine, l'ultima cosa che avrebbe dovuto fare l'Impero Romano per sopravvivere sarebbe rendere più chiara la linea di successione.
Diversamente da quanto di solito viene compreso, l'Impero non era una monarchia, la traduzione migliore della parola latina "Imperator" è "Primo cittadino" o "Dittatore", non "Re", e l'Impero Romano per la maggior parte della sua storia non ebbe regole chiare per la successione.
Dopo la morte dell'imperatore i generali più abili si combattevano l'un l'altro in una guerra civile per decidere chi era il più forte, e il generale più forte marciava su Roma e si dichiarava imperatore.
Come potete capire, questo portava a molte guerre civili e non fu fino al 4° secolo che venne stilata una definita ma complicata linea di successione, ma questo portò a centinaia di anni di guerre civili, perciò questo evento dovrebbe avvenire prima.
Molta gente dirà che se l'Impero Romano conquistasse la Germania preverrebbe la sua caduta, ma questo è sbagliato per un motivo: la Germania è troppo grande, prima dell'arrivo degli Slavi le tribù germaniche si erano diffuse in profondità in Europa orientale e anche se Roma conquistasse la Germania ci sarebbero ancora le tribù germaniche in Scandinavia, Polonia e Russia da affrontare.
Inoltre, le fitte foreste della Germania sono il posto peggiore possibile per le legioni, la presenza di foreste vuol dire che i Romani non possono manovrare a loro piacimento, e che possono essere colti da un'imboscata su tutti i lati.
In più, i Germani si ribellerebbero costantemente e le province della Germania non fornirebbero alcuna risorsa all'Impero.
Perciò, se i Romani avessero conquistato la Germania questo avrebbe fatto crollare l'Impero più rapidamente.
Se tutte queste cose accadessero le possibilità che l'Impero Romano sopravviva nella nostra TL sono comunque scarse.
E' affascinante quanto sia sopravvissuto l'Impero nella nostra TL, perché dalla fondazione di Roma alla caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi passano 2206 anni, è come se gli USA fossero ancora in piedi dai tempi delle Guerre Puniche.
Ma, per il bene di questa TL, diciamo che queste riforme funzionino e che l'Impero Romano continui ad esistere.
Un fatto importante di questa TL è che l'Inghilterra sarebbe celtica: quando i Romani si tirarono fuori dall'Inghilterra lasciarono un vuoto, e in questo vuoto si inserirono gli Anglosassoni, ma se i Romani non hanno mai invaso l'Inghilterra questo vuol dire che non ci sarebbe nessun vuoto nel quale gli Anglosassoni potrebbero inserirsi, e i Celti controllerebbero ancora questa regione.
Gruppi germanici come i Vichinghi o i Sassoni invaderebbero e conquisterebbero comunque parti dell'Inghilterra, ma finirebbero assimilati dalla popolazione locale, come i Vichinghi in Irlanda e Scozia.
Quando nascerà l'Islam le cose inizieranno a farsi brutte in questa TL: i Musulmani conquisterebbero comunque l'Impero Persiano, Israele e l'Egitto, non c'è nessuna ragione per il quale non dovrebbero farlo, ma non riuscirebbero a fare conquiste ad ovest dell'Egitto, perché regioni come la Libia, la Tunisia, l'Algeria e il Marocco richiedono un controllo serrato dei mari per essere mantenute, perché costa esclusa la regione è molto desertica e gli Arabi riuscirono a conquistarla solo dopo che riuscirono a controllare i mari.
Ma i Romani impedirebbero agli Arabi di controllare il Mediterraneo, perché in questa TL i Vandali non avrebbero distrutto metà della marina romana, perciò i Romani controllerebbero ancora le terre a ovest dell'Egitto.
Questo vorrebbe dire che la regione ad ovest dell'Egitto, in Nordafrica, come il Marocco, l'Algeria la Tunisia e la Libia non diventerebbero mai Islamiche e sarebbero culturalmente europee, inoltre la Spagna non avrebbe mai le sue influenze arabe in questa TL, perché senza controllare il Nordafrica occidentale la Spagna non verrebbe mai conquistata dai Musulmani.
Ma gli Arabi sarebbero solo un piccolo fastidio rispetto a Carlo Magno, che in questa TL sfiderebbe l'Impero Romano.
Carlo Magno sarebbe comunque il Re dei Franchi in questa TL, e siccome lui è Carlo Magno potremmo presumere che riesca ad unificare le tribù germaniche.
Le tribù germaniche erano disunite, ma nella nostra TL riuscirono a comunque a fare a pezzi l'Impero Romano, figuratevi quanto potrebbe essere una Germania unita.
Onestamente, questa guerra contro Carlo Magno potrebbe finire in entrambi i modi, e quindi questa TL si biforcherà brevemente: in una di queste TL Carlo Magno vince la guerra e conquista l'Impero Romano, e nella seconda l'Impero resiste e vince, riuscendo a mantenere la sua autonomia.
Inizierò con la prima TL: se Carlo Magno vincesse la guerra marcerebbe su Roma e si dichiarerebbe Imperatore dell'Impero Romano d'Occidente.
Beh, la parte orientale dell'Impero andrebbe avanti come prima.
Sarebbe molto simile alla nostra TL, dopo la sua morte Carlo Magno dividerebbe le sue terre tra i suoi figli, e ognuno di questi territori diventerebbe un regno e svilupperebbe una propria personalità, come i paesi europei di oggi, e diventerebbero sempre più germanizzati e meno romani.
Inoltre, come nella nostra TL, l'Impero d'Oriente combatterebbe contro quello d'Occidente, gli Slavi e i Turchi fino a quando non verrà distrutto.
Si può presumere che il vuoto creato dal crollo dell'Impero Romano d'Occidente gli Arabi conquisteranno il Nordafrica occidentale.
Questa TL in generale sarebbe simile alla nostra, l'unica differenza sarebbe la Britannia celtica e la Spagna non avrebbe influenze arabe.
Un'importante differenza tra questa TL e la nostra sarebbe che gli Spagnoli non dovrebbero combattere centinaia di anni di guerre tra loro e i Musulmani, e questo non condurrà mai all'odio spagnolo per le altre religioni, e così l'Inquisizione non nascerebbe mai, e gli Spagnoli non cercheranno di convertire con la forza i nativi americani.
Questo vuol dire che in parti dell'America Latina ci sarebbero ancora molti nativi americani che farebbero sopravvivere le religioni native.
Per esempio sopravvivrebbero le religioni di Aztechi, Maya e Inca e sì, per tutti quelli che se lo stanno chiedendo, questo significa che al giorno d'oggi i sacrifici umani sarebbero ancora in circolazione.
Ora passiamo alla seconda TL, dove Carlo Magno viene sconfitto e l'Impero Romano sopravvive: in questa TL i Romani sconfiggono Carlo Magno, che si ritira in Germania, divide le sue terre dopo la morte e perciò la Germania si disunisce di nuovo.
La caduta di Roma cambiò radicalmente il percorso che aveva preso la civiltà occidentale, dato che ogni re barbaro si prese una provincia del vecchio Impero Romano.
Questi re barbari capirono che l'Impero Romano era riuscito a unire tutte quelle province in un Impero, ed era quell'Impero a guidare la civiltà occidentale.
Questo era quello che voleva fare Napoleone: ricreare l'Impero Romano.
Questo era quello che voleva fare anche Carlo Magno, ed era quello che volevano fare anche gli Spagnoli, ognuna di queste fazioni voleva fare quello che aveva fatto l'Impero Romano anni prima, perciò, se l'Impero Romano non cadesse mai questo cambierebbe radicalmente il modo di funzionare della civiltà occidentale.
Inoltre, questi regnanti barbari videro le cose costruite dai Romani e anche loro iniziarono a desiderare di costruire cose simili, e questo desiderio spinse la tecnologia in avanti fino al punto da fargli superare i Romani, perciò se Roma non cadesse mai questo porterebbe la civiltà occidentale su una strada molto, molto diversa.
L'Europa sarebbe più come la Cina della nostra TL.
La Cina generalmente è stato un paese unito, il periodo più lungo passato diviso è stato di 300 anni, e se l'Europa si unisse sotto l'Impero Romano questo significherebbe che anch'essa sarebbe come la Cina, che avrebbe una cultura più omogenea e agirebbe in maniera simile.
Geopoliticamente, la differenza principale nella politica tra Europa e Cina è che l'Europa per la maggior parte della sua storia combatté per ricostituire l'Impero Romano, e quindi la guerra era endemica, mentre la Cina era unita e quindi sentiva che non doveva conquistare niente per raggiungere la grandezza.
E siccome la guerra porta alle invenzioni, l'Europa inventò più velocemente.
Ma pochi decenni dopo la sconfitta di Carlo Magno arriverebbero nuovi invasori a prendersi un pezzo dell'Impero Romano: i Vichinghi da nord e i Magiari da est.
Vichinghi e Magiari farebbero cose orribili all'Impero Romano, possiamo presumere che le invasioni vichinghe e magiare otterrebbero gli stessi risultati della nostra TL: i Tedeschi si unirono per sconfiggere i Magiari, perciò possiamo presumere che anche un Impero Romano unito potrebbe sconfiggere i Magiari, e possiamo presumere che anche i Vichinghi verrebbero sconfitti dai Romani in diversi luoghi, si sedentarizzerebbero e alla fine verrebbero assimilati dalla popolazione locale romana.
Dato che i Vichinghi potrebbero colpire ovunque a 300 miglia dalla costa, il sistema romano dovrebbe affrontare questo problema.
Le legioni romane sarebbero impreparate ad affrontarli perché erano sparse sulla frontiera, mettere una legione sulla costa era inefficiente.
E quindi i Romani, per affrontare la minaccia vichinga dovrebbe concedere ai locali un qualche modo per difendersi, e svilupperebbero un sistema simile al feudalesimo, così che i locali possano difendersi da Vichinghi e Magiari.
Per quelli che non sanno di cosa sto parlando, nella nostra TL i re europei crearono il feudalesimo con l'idea che ogni area avrebbe avuto un proprio cavaliere che la gente avrebbe sostenuto perché la difendesse in caso di attacco vichingo.
Solo in seguito sarebbe diventato un sistema di classi.
Ma feudalesimo in pratica vuol dire incentivare la ribellione, il feudalesimo concede grandi quantità di poteri alle autorità locali, e se sei un governatore locale ai confini dell'Impero questo significa in pratica che puoi diventare autonomo, e questo vuol dire a sua volta che i confini dell'Impero si separeranno in questa TL.
Aree come la Normandia, la Bretagna e le parti occidentali di Spagna e Marocco secederanno e diventeranno dei paesi a sé stanti, e siccome saranno troppo lontani dal centro dell'Impero probabilmente vinceranno.
Come nella nostra TL i Selgiuchidi conquisteranno comunque l'Anatolia, perciò la Turchia sarà comunque turca in questa TL.
La gente spesso dice che se l'Impero Romano non fosse mai caduto la tecnologia sarebbe più avanzata.
In realtà è vero il contrario, la tecnologia sarebbe meno avanzata in questa TL, e questo per due ragioni: la prima è che piccoli paesi che si massacrano l'un l'altro generano più tecnologia dei grandi paesi.
Questo perché i piccoli paesi capiscono di essere piccoli e che devono rimanere tecnologicamente avanzati per sopravvivere, e se non lo fanno verranno conquistati, ed è perciò più probabile che si sviluppino tecnologicamente per tentare di mantenere la superiorità.
Invece, è più probabile che i paesi grandi come l'Impero Romano non investano nella tecnologia, perché a meno che non facciano qualcosa di incredibilmente stupido non possono essere conquistati da nessuno.
Ecco perché l'Europa generò così tanta tecnologia rispetto agli altri continenti: l'Europa era piena di piccoli paesi che si distruggevano l'un l'altro e ogni paese capì che se non rimaneva tecnologicamente avanti rispetto ai suoi nemici sarebbe stato conquistato e distrutto.
L'altro motivo del perché la tecnologia non sarebbe avanzata molto in questa TL è che l'Europa cercò di far rivivere l'Impero Romano, e cercando di fare ciò fece avanzare la tecnologia di parecchio.
Questo non è il motivo principale per il quale la tecnologia avanzò, e ci sono molte eccezioni, ma in generale questa fu una delle forze trainanti della tecnologia.
So che farò arrabbiare qualcuno dicendo che senza Medioevo la tecnologia sarebbe più arretrata, ma questo è corretto: durante l'Impero Romano non ci furono molti progressi tecnologici, se non nell'architettura, e durante il Medioevo gli eserciti passarono da scarti delle armate del Signore degli Anelli a gigantesche masse disciplinate di truppe armate di picca e moschetto che marciavano in linea; i castelli passarono dal sembrare fortini del Far West a quelli che oggi consideriamo castelli.
Ci fu sviluppo tecnologico durante il Medioevo, e questo significherebbe che l'Impero Romano rimarrebbe indietro tecnologicamente, mentre i suoi vicini progredirebbero, e l'invenzione della polvere da sparo sarebbe fatale.
La caduta dell'Impero Romano in questa TL avverrebbe nel 15° secolo, quando a causa del divario tecnologico non riuscirebbe ad adattarsi alle tattiche che prevedono l'utilizzo in massa di armi da fuoco.
E così le tribù germaniche, i piccoli regni ai bordi dell'Impero e i Turchi si spartirebbero l'Impero tra di loro.
Dato che i Romani sarebbero troppo impegnati a combattere per la loro sopravvivenza quando verrebbe scoperta l'America, saranno probabilmente i Portoghesi a colonizzare l'America del Sud, mentre i popoli dell'Europa settentrionale come gli Olandesi, gli Scandinavi o i Celti colonizzeranno l'America del Nord.
Senza la Reconquista gli Iberici non sarebbero dei militanti psicotici decisi a convertire le persone di altre religioni alla Cristianità, perciò le religioni native avrebbero continuato a sopravvivere in America Latina.
Questo renderebbe il portogallo un'importante potenza coloniale nel mondo post-romano, ma qui stiamo ipotizzando la sopravvivenza dell'Impero Romano, non la sua conquista nel 15° secolo.
L'Impero Romano venne conquistato in un solo secolo, altri mille anni di dominio romano vogliono dire che gli abitanti dell'Europa mediterranea si considererebbero romani, non appartenenti ai loro paesi della nostra TL, perciò la regione sarebbe etnicamente e culturalmente romana, se la cultura romana sopravvivesse dopo un'eventuale conquista.
Questo è esattamente il caso della Cina: la Cina è stata conquistata dai barbari innumerevoli volte, ma è riuscita a mantenere la sua cultura e assimilare i barbari.
In questa TL in Europa accadrebbe qualcosa di simile.
Siamo andati avanti di un migliaio di anni dall'inizio di questa TL, perciò non possiamo saperlo, ma ogni volta che la Cina venne invasa da una forza nemica i Cinesi si ribellarono, si scrollarono di dosso il giogo di quella forza e si riunirono in un'entità cinese.
Possiamo presumere che accada qualcosa di simile nell'Impero Romano: i Romani si ribellerebbero e ricreerebbero uno stato romano.

(tratto da questa serie di video)

Anche se il nome di Roma è diventato sinonimo di potenza e grandezza imperiale, viene anche identificato per inverso col declino e il crollo.
Alcuni hanno preso la storia dell’ascesa e della caduta di Roma come un promemoria che fa riflettere sulla fragilità anche delle società umane più grandi, che tutti gli imperi sono destinati al fallimento e spesso a causa delle proprie azioni sia dirette che indirette.
Lo stato romano ebbe origini umili, un regno limitato ai confini di una semplice città che riuscì con successo a conquistare, soggiogare e riunire i suoi vicini rivali nella Repubblica Romana, che all’epoca era poco più di un punto al centro della costa occidentale italiana, ma che col tempo si espanse ulteriormente conquistando altre parti della costa portando l’intera penisola sotto il dominio totale romano.
Arrivarono presto sfidanti di livello imperiale come i Cartaginesi e i Macedoni a contrastare la crescente presenza di Roma e la sua rivendicazione del dominio del Mediterraneo, ma alla fine anche loro soccombettero alla potenza senza limiti di Roma, aggiungendo i loro territori ricchi di storia e strategicamente preziosi a quelli di Roma.
Eliminando i suoi due principali rivali nel Mediterraneo, Roma fece sì che quel mare diventasse un proprio lago personale, annettendo l’intera Grecia, raggiungendo l’Anatolia, penetrando nel Levante, colonizzando il Nord Africa e infine scalzando l’Egitto, portando alla fine dell’era della Repubblica Romana e dando vita all’Impero Romano.
Sotto il suo primo imperatore, Augusto, Roma avrebbe attraversato decenni di sviluppo, risultati e riorganizzazione, ma anche in questi stadi iniziali l’Impero avrebbe subito una dura sconfitta per mano dei Germani, con tre intere legioni spazzate via in un’imboscata germanica orchestrata da un presunto alleato di Roma, il principe tribale germanico noto come Arminio.
Questo avrebbe precorso secoli di conflitti Romano-Germanici che continuarono a scuotere l’Impero e alla fine diedero il colpo mortale all’Impero Romano d’Occidente.
Il regno dell’imperatore successivo, Tiberio, anche se non fu caratterizzato dai forti miglioramenti visti sotto Augusto, enfatizzò un periodo di consolidamento e messa in sicurezza di tutto quello che era stato ottenuto in precedenza.
Detto questo, il regno di Tiberio avrebbe visto alcune delle prime grandi cospirazioni all’interno dell’Impero rivolte contro l’imperatore e i suoi eredi, soprattutto durante la supervisione del Prefetto del Pretorio Seiano.
Anche se la Guardia Pretoriana era stata creata per servire come guardia del corpo d’élite dell’imperatore, Seiano la vide venire riformata in una potente entità politica che forse ebbe perfino più potere dell’imperatore di quanto l’imperatore ne ebbe su di essa, ponendo le basi per quello che nel migliore dei casi era un governo ombra e nel peggiore dei casi una forza impulsiva e destabilizzante che ebbe un ruolo importante nell’assassinio dell’imperatore seguente, Caligola, e nell’ascesa del suo successore, Claudio, e che poi continuò, se non accelerò, questo modello di interferenza nella politica romana e nella successione imperiale per gran parte del futuro dell’Impero.
A succedere a Claudio sarebbe stato Nerone, un imperatore che sebbene odiato dalle classi elevate era adorato dal pubblico più ampio per la sua presenza straordinaria, per la sua dedizione all’atletica e alle arti e per i suoi sviluppi pubblici finanziati attraverso la tassazione dei ricchi.
Ma quando scoppiò il Grande Incendio di Roma, che devastò la città per oltre una settimana, Nerone scoprì che il tesoro non aveva i fondi adatti per riparare i danni.
Furono imposti dei tributi alle provincie, ma anche così non c’erano abbastanza soldi, e senza alternative, Nerone si ritrovò costretto a svalutare la moneta dell’Impero, dando il via ad una brutta china di imperatori che diminuirono gradualmente il valore della valuta romana ogni volta che andavano leggermente fuori dal budget, credendo che fosse solo una questione di tempo prima che nuove terre venissero conquistate, portando con loro altro oro e argento, ma questo non accadde.
I prezzi ovviamente salirono e i soldati romani chiedevano continuamente paghe più alte in risposta a questa inflazione, gettando i semi dell’irrequietezza fra i loro ranghi.
Qualche imperatore come Caracalla estese i diritti di cittadinanza all’interno dell’impero per aumentare la popolazione tassabile, ma anche questo si dimostrò insufficiente, ed ebbe anche l’effetto negativo di concedere potere a comunità che o erano poco fedeli a Roma, o avevano interessi contrastanti con quelli dell’Impero o semplicemente non capivano come funzionava il governo romano.
Anno dopo anno questi problemi di slealtà all’interno dell’Impero, di instabilità e insicurezza della leadership romana, di declino economico, di stagnazione imperiale e di introduzione di elementi stranieri indebolirono Roma fino al punto che essa divenne incapace di difendersi in modo adeguato dalle crescenti orde germaniche e dagli imperi orientali.
La prospettiva di ricchezze e il valore strategico dell’oriente alla fine allontanarono dalla Roma vera e propria la leadership, che invece piantò bottega nella città di Bisanzio, lasciando senza volerlo la vecchia capitale agli avvoltoi.
Ma se questo cambiasse? E se in una TL alternativa l’Impero Romano d’Occidente non crollasse mai? È una domanda che può portare a varie risposte diverse, soprattutto perché ci furono alcune occasioni e modi in cui l’Impero Romano d’Occidente avrebbe potuto salvarsi, per non parlare di alcune teorie su cosa fu centrale per il crollo di Roma in primo luogo.
Come detto ci sono diversi motivi per il declino di Roma, inclusi fattori molto più complessi e precisi che sono derivati dai quattro principali, che semplificheremo come politici, sociali, economici e militare.
Forse un imperatore di quelli che furono gli ultimi anni di Roma riesce a tenere al sicuro la città e la penisola italiana dalle invasioni barbariche, permettendogli di sopravvivere in forma limitata, o forse l’Imperatore Maggioriano riesce nel suo piano per riconquistare Cartagine e il Nord Africa dai Vandali, mantenendo per Roma una grande fonte di ricchezza e cibo che avrebbe potuto permettere a Roma di recuperare nell’arco di alcuni decenni, forse se l’Imperatore Valentiniano I, fortemente antigermanico, non fosse morto all’improvviso avrebbe impedito al suo co-imperatore, Valente, di invitare i Goti all’interno dei confini romani l’anno seguente.
Valente, così facendo, sperava che avrebbe potuto utilizzarli come soldati, ma i Goti e quelli che portarono con essi alla fine si rivoltarono contro i Romani.
A quanto pare si presentarono possibilità quasi ogni decennio, ma non sono del tutto perfette, la maggior parte o sono insostenibili sul lungo termine o drenerebbero risorse da altri campi importanti, perciò per questo scenario fermeremo i principali problemi di Roma alla loro radice.
Bisogna sottostare ad alcune condizioni specifiche, ma di nuovo, è un compito troppo grande da assolvere completamente.
Questo significa che Seiano non arriva mai al potere e la Guardia Pretoriana rimane leale e con capacità limitate alla sicurezza dell’imperatore, il Grande Incendio di Roma non avviene mai, perciò Nerone non sarà costretto a svalutare la moneta, stabilendo un precedente per i futuri imperatori, e infine la Germania non viene solo conquistata con successo, ma mantenuta, sviluppata e assimilata nell’Impero, neutralizzando le tribù che sarebbero diventate i Franchi e gli Alemanni, accorciando i confini di Roma e rendendoli più facilmente difendibili, liberando così soldati aggiuntivi, e portando nell’Impero una nuova generazione di schiavi per rafforzare la forza lavoro romana, ritardando qualsiasi carenza per almeno alcuni decenni.
Detto questo, Roma subirà comunque invasioni e attacchi per mano delle tribù germaniche orientali, rovesci economici causati da sistemi tributari difettosi e dall’affidamento sugli schiavi, e lo scoppio della Peste Antonina e della Peste di Cipriano, per non parlare degli sconvolgimenti politici ogniqualvolta un imperatore morirà in modo inaspettato, ma anche nonostante tutto questo Roma sarà più forte, più stabile e si potrà permettere più tempo per risolvere i suoi problemi economici.
Inoltre, poiché i problemi di Roma vengono risolti in anticipo, essa diventa leggermente diversa dalla Roma che conosciamo.
Prima di tutto, se presumiamo che a Germanico Giulio Cesare verrà permesso di continuare la sua conquista della Germania, è probabile che questo lo tenga lontano da qualsiasi cosa pose fine alla sua vita quando fu mandato in oriente, sia essa un avvelenamento o una malattia.
Germanico Giulio Cesare sopravvivrebbe diventando solo sempre più popolare tra i militari e la popolazione, cosa che gli farebbe guadagnare più favore come successore di Tiberio, che però potrebbe anche cercare di assicurare il trono al suo figlio biologico, Druso Minore.
Vi ricordo che Germanico Giulio Cesare era stato nominato erede di Tiberio solo su richiesta di Augusto.
Nel nostro mondo Germanico Giulio Cesare morì ad oriente, forse avvelenato da Tiberio, e Druso Minore morì poco dopo, forse avvelenato da Seiano.
Se entrambi sopravvivessero potremmo aspettarci una lotta di potere per il trono, e anche se Germanico Giulio Cesare morisse comunque in anticipo, sua moglie Agrippina Maggiore, proprio come nel nostro mondo, si scontrerebbe con Druso Minore per conto dei suoi figli.
In alternativa, i due potrebbero semplicemente prendersi il trono insieme.
Vedete, Augusto, prima di adottare Tiberio, intendeva essere succeduto da due co-imperatori, ma erano entrambi morti prematuramente.
A Tiberio venne posta come condizione per diventare il nuovo successore l’adozione di Germanico Giulio Cesare, al quale sarebbe stato dovuto essere permesso di regnare insieme a Druso Minore.
I due a quanto pare si dimostrarono ugualmente promettenti e ambiziosi e sembravano candidati ideali per quella posizione.
Dato che questa è un’alternativa ottimistica per Roma, presumeremo che questo è esattamente quello che accade e viene stabilito un dominio congiunto.
Non è perfettamente chiaro chi succederà a Druso Minore e a Germanico Giulio Cesare, ma è possibile che non siano Caligola e Claudio, che arrivarono al potere per mancanza di alternative, ma poiché adesso il ruolo dell’imperatore, o per meglio dire degli imperatori, è più stabile, possono essere scelti e preparati in anticipo leader più efficaci e che regneranno più a lungo, assicurando che Roma venga guidata dai migliori e non semplicemente da quelli più disposti ad arricchire i Pretoriani e le élite.
L’acquisizione della Germania renderà il suo sviluppo un progetto esigente, un progetto che ritarderà qualsiasi tentata invasione della Britannia forse per almeno un altro secolo circa, dato che gli sforzi verranno concentrati sul domare le selvagge foreste e popolazioni del confine romano, dando un senso all’uso delle loro risorse in termini di legname, ferro e rame.
Avanti veloce fino alla metà del II secolo d. C. e troviamo Roma che espande i suoi confini orientali dopo aver soggiogato la Dacia e sconfitto i Parti in una guerra scatenata forse da delle dispute sull’Armenia.
Nel nostro mondo Roma ebbe progressivamente più successo nelle sua campagne contro la Partia, in una certa misura a causa della crescente instabilità dei parti.
L’Impero arrivò finalmente quasi a scalzare la Partia durante le campagne di Traiano intorno al 115 d. C., ma alla fine si ritirò e restituì ai Parti le terre che aveva conquistato.
In questo mondo alternativo, grazie alla forza e alla stabilità aggiuntive di Roma, la Mesopotamia cade e rimane sotto il controllo romano, portando all’Impero un’enorme ricchezza e un maggiore accesso al commercio orientale.
La creazione anticipata del dominio congiunto permetterà anche un migliore governo degli estesi territori romani, impedendo qualsiasi possibilità di usurpazione o movimenti secessionisti mentre un imperatore deve occuparsi degli sforzi bellici.
Se Roma desse un colpo mortale alla Partia potrebbe facilmente farsi strada sulla costa del Golfo Persico, lasciando la Partia vulnerabile alle altre potenze vicine.
In entrambi i casi Roma si aprirà ad un maggiore commercio con l’oriente, introducendo nell’Impero alcuni beni e filosofie esotiche, proiettando al contempo la sua cultura in Asia.
Sfortunatamente questo scambio non sarà esclusivamente positivo, dato che assieme ai prodotti orientali Roma si esporrà anche in anticipo alle pestilenze orientali, forse diffondendole ulteriormente in tutto l’Impero.
Questo infliggerà un colpo al commercio romano e probabilmente porterà ad un rallentamento negli scambi con l’oriente, ma forse non più di quanto avvenne nel nostro mondo, e allo stesso modo possiamo certamente aspettarci che l’Impero recuperi.
Ottimisticamente questo potrebbe incoraggiare Roma a rafforzare i suoi confini orientali in Asia per impedire il diffondersi di epidemie, cosa che potrebbe rivelarsi preziosa quando in questa TL alternativa i Sasanidi arriveranno al potere.
Senza la destabilizzazione della leadership causata dalla Guardia Pretoriana, la minaccia delle tribù germaniche occidentali e il deprezzamento della valuta romana non c’è nessuna Crisi del III Secolo, solo brevi epidemie di peste e una guerra vittoriosa contro i Goti.
Con i suoi territori resi sicuri Roma potrebbe cercare di stabilire una presenza in Britannia per tenere sotto controllo le tribù che occasionalmente causano problemi alle navi romane o addirittura tentano di fare razzie sulla costa della Gallia.
Il ritardi di Roma nell’invasione della Britannia darà alle tribù britanniche meridionali il tempo per diventare più forti, rendendole una forza più formidabile di quella del nostro mondo, rallentando o addirittura fermando l’espansione romana all’interno dell’isola.
Con la costa resa sicura e l’accesso alle risorse della Britannia disponibile, Roma potrebbe sentirsi soddisfatta, lavarsene le mani della regione e solidificare il confine a sud, liquidando le terre settentrionali come non valevoli dello sforzo di una conquista.
Come nel caso della Germania alle civiltà lasciate proprio fuori dai confini di Roma verrà concesso il privilegio di rimanere esposti alle tattiche e alla tecnologia di Roma, mantenendo completamente la loro cultura allo stesso tempo.
Questo in pratica spinse le popolazioni alla periferia di Roma a diventare le più resistenti alla conquista romana, ma, cosa più importante, a diventare più forti dei loro rivali più all’interno e più lontani da Roma, permettendo col tempo la creazione di grandi regni non romani.
Allo stesso modo la frontiera orientale romana vedrà presto ondate di tribù germaniche orientali cercare rifugio all’interno del territorio romano dopo essere state sfollate dalla popolazione gota in crescita.
Incapaci di sfondare il confine romano, questi profughi germani saranno costretti a combattere o a sottomettersi alle orde gote, che domineranno la regione della Scizia fino a quando l’ascesa degli Unni non spingerà anche loro contro l’infrangibile muraglia orientale romana.
Roma potrebbe fare un compromesso per sostenere i Goti contro gli Unni rapidamente in espansione, permettendo ai Goti di creare un confine fortificato e agire un po’ come uno stato cuscinetto tra essa e gli Unni.
Così facendo rimarranno molti insediamenti goti in Europa nordorientale invece di permettergli di migrare in Iberia e mettere su bottega nell’Europa sudoccidentale come fecero nel nostro mondo.
La forza continua dell’occidente romano e la mancanza di un cambiamento demografico concederanno anche maggiori autonomia e numeri a coloro che aderiscono alla tradizione romana, rinforzando così la fede tradizionale romana, che potrebbe comunque assumere un carattere più monoteista come quello del culto del Sol Invictus.
Nel nostro mondo la maggiore prosperità dell’oriente contribuì alla diffusione del Cristianesimo, che vide la sua influenza aumentare non solo grazie ad una popolazione in rapido aumento, ma anche perché catturò l’interesse di politici importanti che si erano trasferiti ad est.
Anche se il Cristianesimo potrebbe comunque diventare una fede importante a Roma, le pratiche tradizionali romane continueranno ad essere diffuse in gran parte dell’occidente..
Se alla fine il Cristianesimo arriverà a dominare l’Impero Romano d’Occidente e quello d’oriente, dovrà adattarsi ulteriormente agli usi pagani romani, creando qualcosa di leggermente diverso dal Cristianesimo che conosciamo oggi.
L’aumento dell’importanza del Cristianesimo in oriente, così come la sua vicinanza all’Arabia, lo porteranno in feroce competizione col califfato Islamico quando questo nascerà.
I Bizantini, ovvero l’Impero Romano d’Oriente, anche se non avranno la maggiore attenzione che ricevettero nel nostro mondo a causa di quello che fu il declino dell’Impero Romano d’Occidente, saranno comunque in una posizione ideale per resistere contro il califfato, considerato che i Sasanidi in Persia saranno già stati ridotti ad una minaccia minore e tutto l’Impero sarà in una forma molto migliore.
Anche se le terre del Levante, del Nord Africa, della Siria e della Mesopotamia rimarranno nella sfera culturale Greco-Romana, l’Islam riuscirà a diffondersi in Persia, nell’Eurasia centrale e in India, andando addirittura più lontano di quanto ha fatto nel nostro mondo, dato che le risorse che si sono esaurite ad occidente verranno poi dirette verso oriente.
La cultura, la religione e lo stile di vita sempre più diversi della metà occidentale e orientale dell’impero, accoppiati alla lunga storia di doppia leadership, porteranno ad un certo punto le due a diventare essenzialmente indipendenti l’una dall’altra, anche se saranno ancora strette alleate con occasionali periodi di rivalità.
Cercando di mantenere la pratica dell’impero congiunto, i due imperi potrebbero continuare a scegliere per essi due imperatori, portando ad un totale di quattro imperatori romani in occidente e oriente.
Una possibile motivazione di questa divisione potrebbe essere lo scoppio di quella che divenne nota come Peste di Giustiniano, un’epidemia di quella che sarebbe diventata secoli dopo la Peste Nera.
L’Impero Romano d’Occidente, vedendo il pattern di epidemie che nascono ad oriente prima di migrare verso ovest potrebbe decidere di rafforzare le restrizioni tra i due regni, portandoli finalmente sulle loro strade separate.
Il feudalesimo non nasce in questo mondo alternativo, dato che il governo centrale romano rimane capace di difendere e governare i suoi vari territori, non costringendo mai così le popolazioni regionali a diventare dipendenti dai signori locali per la loro sicurezza.
Detto questo, Roma potrebbe sviluppare una gerarchia più approfondita che potrebbe meglio delegare i comandi e ricevere riscontri dalle comunità individuali.
I due imperatori di ogni impero, inoltre, allevieranno lo stress che altrimenti verrebbe posto sul groppone di un singolo regnante, rendendo la gestione imperiale più semplice.
Senza feudalesimo ci sono molte più comunicazioni e commerci tra i due imperi e l’esterno, preparando la strada a nuove scoperte e invenzioni sia create da Roma che introdotte dai suoi vicini.
Una Roma che rimane sulla strada per il progresso sviluppa gradualmente tecnologie che nel nostro mondo non si sarebbero viste per diversi altri secoli.
Un’alta domanda per un commercio più efficiente porterà finalmente Roma a migliorare le sue capacità navali, costruendo navi più grandi e veloci che adesso possono attraversare con facilità il pericoloso Oceano Indiano e forse perfino l’Atlantico, nel caso i Romani cercassero il contatto diretto con la Cina, cosa che ovviamente li porterà invece ad incappare nelle Americhe.
Questo potrebbe accadere nel caso le relazioni con i regni Islamici dell’India in espansione si deterioreranno portando a chiusure dei porti e del commercio più frequenti.
L’Impero Romano d’Oriente, che non sarebbe Cristiano come quello d’oriente e non avrebbe pregiudizi nei confronti di questi regni, verrebbe incoraggiato dal suo accesso all’Atlantico e inizierebbe a cercare una rotta occidentale verso l’Asia.
L’Impero Romano d’Oriente, invece, non godendo dello stesso privilegio, continuerebbe a muovere guerra contro i Musulmani per riguadagnare l’accesso all’Oceano Indiano, da dove potrebbe tentare di raggiungere altre parti dell’Asia, finendo forse in Indonesia o in Australia.
L’espansione Islamica si fermerà finalmente intorno al 1200, durante l’ascesa dell’Impero Mongolo, che sotto Gengis Khan sopprimerà alcune pratiche Islamiche nelle terre da esso occupate.
I suoi successori però potrebbero essere benevolenti verso la fede Islamica e perfino abbracciarla, specialmente quando si avvicineranno al cuore dell’Islam, ma dato che gran parte del Medio Oriente sarà anche sotto il controllo dell’Impero Romano d’Oriente, alcune dinastie succeditrici mongole potrebbero anche convertirsi al Cristianesimo prima che l’intero impero inizi a recedere.
Le invasioni mongole saranno seguite non molto tempo dopo da un’altra pestilenza, la Peste Nera, ma la sua diffusione potrebbe non essere catastrofica come nel nostro mondo.
Il maggiore scetticismo dell’Impero Romano d’Occidente nei confronti dell’oriente e la sua storia di epidemie lo spingeranno ad ulteriori precauzioni che potranno perlomeno mitigare la sua diffusione.
Sarà l’Impero Romano d’Oriente la regione più colpita, ma anche qui le condizioni rimarranno preferibili a quelle della nostra TL.
Gli standard igienici romani erano notevolmente più alti rispetto a quelli dei regni medievali, i livelli organizzativi più alti aiuteranno certamente a limitare la diffusione tenendo lontani i cadaveri dalle strade e isolando le regioni afflitte dall’epidemia, per non parlare del fatto che Roma a questo punto avrà fatto alcuni importanti progressi medici, facendo svoltare le cose a suo favore.
All’inizio del secolo successivo, con la peste alle spalle, Roma avrà superato alcune delle sfide e dei disastri più grandi della storia, ma è emersa da essi invitta e più grande di prima, e probabilmente i suoi anni migliori sono ancora davanti a lei.
L’Impero Romano d’Oriente diventerà un prospero impero commerciale, creando piccole colonie portuali in tutto l’Oceano Indiano e il Pacifico, così come lungo la costa africana, occupando ancora un ruolo di centro fra le civiltà per lo scambio di buone idee e culture.
L’Impero Romano d’Occidente, rimanendo fedele alla sua eredità guerriera imperiale non incontrerà la Cina nelle sue escursioni atlantiche, e diventerà un impero commerciale come suo fratello, ma troverà invece una terra matura per la conquista, una sfida così allettante che l’occidente non potrà che farne una nuova Roma.
Come la Cina, l’Impero Romano d’Occidente diventerà uno stato enorme e duraturo, la cui identità apparentemente diventerà sinonimo di quello dell’intero continente semplicemente a causa dei suoi contributi e della sua grandezza, ma andando ancora più avanti i due imperi romani diventeranno fondamentali nel dar forma non solo all’occidente, ma anche l’oriente, raggiungendo risultati molto superiori a quelli ottenuti da tutte le civiltà precedenti e portando tutte quelle che incontreranno sotto la luce dell’Imperium Invictus, l’impero invitto.

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