L'impero francese mediterraneo

di Iacopo


Qualche tempo fa stavo andando su e giù per il tempo come mi capita di fare, e cercavo una cosa precisa: volevo che l'unità del mediterraneo e il dialogo islam-cristianità non si interrompesse con la fine delle crociate, ma che avvenisse una sintesi che permettesse al Mediterraneo di rimanere un luogo di scambi, e non il teatro della prima cortina di ferro della storia. Avevo deciso che il modo migliore per fare questo fosse dotare la Francia di un impero mediterraneo, come fu per Venezia: l'outremere diventa di fatto la prima colonia della storia europea. Ma immaginavo una Francia diversa da quella storica, molto più spostata verso sud, con l'Occitania assimilata e non conquistata con la crociata albigese: gli stessi albigesi, forse, sopravvissuti. Le Fiandre lasciate a se stesse mentre l'Aragona caduta nell'orbita francese e forse, alla lunga, unita alla corona dei Capetingi. Credevo di aver individuato un POD accettabile nel 1134: Alfonso di Aragona muore, lascia il suo regno ai Templari. La nobiltà non si oppone o si oppone di meno, e l'Aragona diviene una nazione governata da francesi. Barcellona potrebbe essere così conquistata dai Francesi. Nel 1282 i Vespri non avvengono, oppure sono repressi nel sangue, oppure non portano a nessuna conseguenza, ed il Mediterraneo occidentale diventa un lago francese. Sarebbe molto interessante a questo punto vedere il gioco a quattro per il dominio del Mediterraneo centro-orientale: Venezia, Genova, Francia e Bisanzio. Quest'ultima ovviamente ha i giorni contati, ma potrebbe fare la differenza offrendo lo scalo del corno d'oro a questo a quel contendente. Venezia e Genova, se conosco gli italiani, si scanneranno a vicenda anche in questa Timeline, ed a questo punto la pace dopo la guerra di Chioggia potrebbe essere mediata dal Re di Francia piuttosto che dal Conte Verde: un po' come la pace del Re nelle vicende greche classiche. Tenedo passa alla Francia che potrebbe iniziare a costruirsi un dominio egeo, comprendendo Atene, Negroponte e Neopatria. Alla lunga si impossesserebbero di certo di Cipro, forse di Candia e Corfù. Ovviamente la presenza francese in terrasanta dura ben oltre il 1303. In ogni caso gli alleati strategici di questa Francia mediorientale sarebbero l'Egitto mamelucco e il regno di Ungheria, i suoi nemici Castiglia, Inghilterra, Impero e Turchi vari.

Alcune questioni:

1) I Capetingi riescono a sostituirsi ai Comneni sul trono di Bisanzio?

2) La Battaglia di 'ayn Jalut (l'Occhio di Golia) procede come nella nostra Timeline? Oppure vi partecipano truppe occidentali?

3) L'Impero Latino finisce in un soffio come da noi?

4) Lo scacchiere italiano: l'influenza francese è incontrastata, l'unico nemico possibile, dopo la pace di Torino, è Venezia. Probabilmente Genova è annessa, il sud è tutto francese, la Savoia è vassalla, ed a questo punto potrebbe giocare un ruolo di egemonia cinque secoli prima della "nostra" unità. in una situazione così definita, ha senso per gli interessi francesi imporre lo spostamento della sede Apostolica ad Avignone?

5) I Templari: chiaramente sopprimerli non sarebbe possibile né conveniente. Vengono assorbiti dal nascente Stato Francese? Ne divengono i custodi, sul modello dei mamelucchi d'Egitto? Che rapporti terranno con la Chiesa? Se i Templari si rivelassero una risorsa per la Francia, in Germania potrebbe crescere il potere dei teutonici...

6) Come si imposta e procede la Guerra dei Cent'Anni? Probabilmente porterebbe alla definitiva vittoria culturale del sud sul nord... la Borgogna però non avrebbe motivo di opporsi alla Francia, e potrebbe annettersi le Fiandre ed i Paesi Bassi molto prima di quanto realmente non avvenne.

Pensare a questa mia piccola ucronia mi ha fatto venire idee interessanti specie per quanto riguarda gli Ordini Militari. è evidente che dopo la morte di Federico si apre un periodo critico per il suo Nuovo Impero... Enrico riuscirà a dare stabilità ad un impero retto per ora solo sui mercenari e sull'immenso prestigio di suo padre? Gli ordini militari potrebbero essere una risposta: Teutonici in Germania, Templari in Italia, Ospitalieri nell'Oriente Cristiano e Mamelucchi nell'Oriente Mussulmano. Tutti i livelli dell'amministrazione sono affidati a membri degli ordini, addestrati fin dall'infanzia a servire Dio e l'Impero. Così la compagine federiciana sarebbe retta dal suo sistema di istruzione e di allocazione delle forze migliori, il feudalesimo svanisce e al suo posto si impone un sistema che ricorda un po' quello cinese. In ogni caso lo scacchiere fondamentale sarebbe quello anatolico: se Enrico e Manfredi riescono ad estendere la loro autorità fino al Dulkader ed alle Porte di Ferro, l'impero potrebbe ottenere la giusta sicurezza ai confini. La conversione all'islam degli Ilkhan sarebbe più lenta: i mille e rotti francescani consegnati a Hulegu potrebbero essere l'arma più preziosa per la Soave Porta. Bisognerà riscrivere la storia etnografica dell'attuale Turchia: alla lunga l'elemento prevalente potrebbe addirittura essere quello armeno. Cosa succede all'arrivo di Tamerlano? l'impero si squaglia o resiste come quello ottomano? Sul lato francese invece io ci andrei pesante, la Francia divisa e umiliata, il suo re perduto. Tanto poi arriva Giovanna e mette tutto a posto.

Voi che ne dite? Per farmi avere il vostro parere, scrivetemi a questo indirizzo.

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E questa è la risposta di Toxon:

Se la Francia avesse davvero lo sviluppo che proponi, probabilmente i suoi re, prima o poi, si proclamerebbero imperatori, e si avrebbe un'ucronia con i Capetingi al posto degli Hohenstaufen. Altrimenti, se non si vuole immaginare un'Europa dominata da un Impero Francese, propongo che il paese sia diviso in due fra i territori della langue d'oil e quelli della langue d'oc, che diventa la lingua della superpotenza mediterranea che immagini e si impone anche in Aragona e in Italia (perlomeno in Italia settentrionale, se il Regno di Sicilia non viene integrato completamente nel regno capetingio vi si potrebbe sviluppare il siciliano, mentre nel resto d'Italia Toscano e Veneziano restano lingue minoritarie). L'Inghilterra avrebbe motivi per combattere sia la "Francia del Nord" che la "Francia del Sud"(per le Fiandre e per la Guascogna) ma penso che una guerra arriverebbe a un risultato definitivo prima della Guerra dei Cent'anni. O si raggiunge una soluzione di compromesso (tipo: Guascogna e Bretagna all'Inghilterra, sul resto del nord dominio incontrastato dei borgognoni che arrivano fino alle Fiandre, l'Occitania - ormai superpotenza mediterranea - garante dell'equilibrio) o l'Inghilterra si afferma incontrastata nel nord del paese, tanto ormai i capetingi non si interessano più del predominio sul continente.

A questo punto immagino che l'Impero Francese (o Provenzale o Occitano che dir si voglia) si sviluppi in questo modo:

1) conquista e parziale cristianizzazione di gran parte dell'Africa del Nord, dove si sviluppa una cultura "arabo-occitana"

2) secondo l'Impero Latino d'Oriente non sopravvive molto più che nella nostra TL, ma comunque i Comneni si legano in linea dinastica ai Capetingi e finiscono nella loro orbita

3) Terrasanta divisa tra cristiani e musulmani più o meno secondo l'accordo fra Federico II e El-Kamil, si spera che i Capetingi (il cui regno comprende cattolici, catari e musulmani) diventino tolleranti almeno quanto i Normanni in Sicilia

4) alleanza di ferro tra Egitto e Provenza, che si spartiscono Africa del Nord, Terrasanta e magari partecipano insieme ad avventure militari a est (come la battaglia di Ayn Jalut, che modifica radicalmente l'ordine politico del Medio Oriente e in seguito al quale la Siria passa all'Egitto mentre in Armenia i Capetingi impiantano l'ennesimo stato-satellite).

Sui Templari non saprei, però in effetti potrebbero fungere benissimo da colonna dall'impero, e a quel punto anche nel resto d'Europa ci sarà un grande sviluppo di ordini monastico-cavallereschi legati più al sovrano che al papa. Le conseguenze potrebbero essere da un lato l'affermazione delle chiese nazionali e la fine precoce dell'universalità del papato, dall'altro il ritardo nell'affermazione di una burocrazia laica e della "nobiltà di toga".

Che ne dici? Non so se tu immaginavi un impero solo mediterraneo o esteso anche a tutta l'Europa. Comunque è una gran bella ucronia, e l'affermazione di una "pax capetingia" nel Mediterraneo è decisamente affascinante. Vivissimi complimenti per le tue proposte!

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Ed ecco come risponde Iacopo:

Visti gli incoraggiamenti ho buttato giù una timeline, che funge giusto da scheletro, perchè le dinamiche in gioco sono molte e motlo rpofonde: non dimentichiamo che il mio scopo ultimo è la Sintesi, ossia il amntenimento dell'unità culturale del Mediterraneo, non la variazione di un singolo evento.

Innanzitutto ho pensato al Mediterraneo all'inizio del quindicesimo secolo, e da lì sono partito a ritroso.

La Francia di Carlo VII si estende su tutto il paese storico dei francesi, compresa Aquitania, Occitania e in qualche maniera allunga la sua mano sulla Bretagna. Aragona, Navarra e Foix fanno parte della corona francese, con la città di Barcellona ma senza Valencia. Le Baleari, la Corsica, la Sardegna, la Sicilia ed il Mezzogiorno sono vicereami del francese. Sulla costa nordafricana Tunisi, Orano, Costantinia e Tangeri stanno per essere annesse. In Italia la Savoia e lo Stato Pontificio sono satelliti della Francia, mentre sono incerto sullo status del Ducato di Milano, che potrebbe essere anch'esso integrato nella corona francese, come considerato uno stato vassallo, come ceduto alla Savoia. Una grossa X su Genova, nel senso che non so come potrebbe svilupparsi. In Oriente, Morea (ma non Acaia), Atene, Negroponte, Neopatria e Tessalonica sono ducati del Re di Francia. Lesbo, Lemno, Samo e Tenedo sono basi per la flotta francese. Costantinopoli è difesa dai veterani francesi piuttosto che dai mercenari genovesi, ed è usata regolarmente come scalo per i mercanti di Marsiglia e Barcellona che raggiungono i loro empori di Kaffa, Kerch e Trebisonda. nel Levante Cipro è una priorità per il francese, che potrebbe installarsi profondamente in Libano dopo la vittoria di 'ayn Jalut (o Jalyut, alla cristiana), oltre che in Galilea e a Gerusalemme. Alleati e vassalli del Re di Francia comprendono: Lorena, Ungheria, Polonia, Bosnia (legata alla Linguadoca per la sua tradizione gnostica), zara, Zeta e Ragusa (per la loro rivalità con Venezia), il Sultanato dei Mamelucchi (alleanza in funzione anti-turca, poi anti-turcomanna, e anti-veneziana), e forse Scozia ed Irlanda. I nemici giurati della Francia Mediterranea sarebbero l'Austria e l'Impero, l'Inghilterra, Venezia, la Serbia, forse l'Albania, la Moldavia e la Valacchia, oltre che naturalmente i Turchi Ottomani e Karamanidi. Venezia in particolare in questa tl si estenderebbe in Dalmazia, forse Albania, Creta, Rodi e isole egee del sud. Più problematico sarebbe collocare Castiglia, Portogallo, Borgogna e soprattutto Bulgaria. I Cavalieri Teutonici potrebbero simpatizzare con la Francia per il ruolo di spicco che da ai Templari o opporvisi seguendo le consegne imperiali. Probabilmente la loro condotta sarà definita in opposizione alla Lituania. Ricordo infin che non c'è stata la cattività Avignonese, ma il Papa rimane il cappellano del Re di Francia.

Ora veniamo alla mia cronologia.

1131: Amalfi entra nel Regno di Sicilia, Torino della Savoia. Muore re Baldovino di Gerusalemme, gli succede Folco d'Angiò. Alfonso I di Aragona firma un testamento in cui lascia i suoi possedimenti ai Templari. Raimondo Berengario di Barcellona e Provenza muore, lasciando anch'egli le sue contee all'Ordine del Tempio [IRW si fa semplicemente Templare per ungere i cardini di San Pietro]

1134: gli Ascani sono insediati dall'imperatore Lotario nella Marca del Nord, futuro Brandeburgo. Alfonso I d'Aragona muore senza aver modificato il testamento. Suo fratello Ramiro fugge presso l'emiro di Valencia, mentre numerosi Templari Francesi calano dai Pirenei per prendere possesso dei luoghi del potere in Aragona, Navarra, Catalogna e Barcellona.

1135: inizio delle attività bancarie dei Templari

1137 Muore Luigi VI di Francia, gli succede Luigi VII.

1139: fine della reconquista in Portogallo.

1140: cattedrale di Saint Denis, architettura protogotica.

1144: Edessa conquistata dall'emiro di Mosul

1146: La Seconda Crociata per liberare Edessa non ottiene nulla, e la città resta nelle mani di Nur Eddin El Ayyub. Le navi per trasportare l'armata francese salpano da Barcellona, e sono finanziate dai Templari. La disfatta totale del contingente di terra avverrà l'anno successivo.

1151: a Genova si conia la prima mone d'oro dai tempi dei romani.

1152: Federico Barbarossa imperatore.

1167: concilio dei Catari a Saint Felix de Caraman. i Tempalri manovrano nell'ombra per far assumere alal setta un profilo meno intransigente, non volendo che quello che sta diventando il cuore del loro potere venga sconvolto da eresie troppo violente e conseguenti persecuzioni. Ottengono un buon successo, ed il catarismo si diffonde in Aragona.

1168: Salah Eddin bn Ayyub assume il visirato in Egitto.

1174: prime rivalità commerciali fra Templari e Venezia: grazie all'appoggio papale i primi sembrano prevalere, mentre la seconda risulta più gradita ai Comneni.

1176: Venezia media la pace fra il Barbarossa e il Papa.

1180: Muore Manuele Comneno, gli succede il figlio undicenne Alessio II. Muore Luigi VII di Francia, gli succede il figlio Filippo II, detto di volta in volta il Battagliero, il Vittorioso, l'Augusto, il Guercio e il Santo.

1182: rivolta antilatina a Costantinopoli.

1185: Filippo Augusto espelle gli Ebrei. La mossa è necessaria a favorire il nascente capitalismo templare e a rimpinguare le casse dello stato. La maggior parte di loro si rifugia in Castiglia, Portogallo e nell'Emirato di Cordova.

1187: Battaglia di Hattin, Gerusalemme torna araba.

1190: Terza Crociata. Filippo Augusto e il suo rivale Riccardo Cuoridileone si uniscono al Barbarossa.

1191: Filippo Augusto lascia la crociata per gestire la successione di Fiandra. Come voto riparatorio entra nell'Ordine del Tempio, ma poiché i suoi compiti di sovrano sono inconciliabili coi voti completi di un cavaliere templare, la carica di Ausiliario viene creda su misura per lui. La sua mossa ha lo scopo, tra l'altro, di avvicinare i Templari alla monarchia.

1194: con Riccardo bloccato nel suo /nostos/ dalla crociata, Filippo Augusto di accorda con fratello del re inglese ed ottiene buona parte dell'Aquitania in cambio del riconoscimento delle sue pretese. Riccardo però torna dalla prigionia rovinando la festa. Inizia la costruzione della cattedrale di Notre Dame.

1197: il piccolo Federico, erede di Svevia e Sicilia, rimane orfano.

1199: Riccardo muore in una scaramuccia in Aquitania.

1200: grande riforma amministrativa di Filippo Augusto: l'amministrazione locale viene messa sotto l'ala regia. Nel sud i templari svolgono anche il ruolo di balivi e siniscalchi, ma devono rinunciare alla carriera nell'ordine.

1202: inizia la grande offensiva di Filippo contro gli Inglesi.

1204: la quarta crociata mette a sacco Costantinopoli, Venezia prende possesso di "due quarti e mezzo" del territorio bizantino.

1209: Innocenzo III indice la Crociata contro gli Albigesi. I Templari tentano di opporsi, ma non osano mettersi del tutto contro l'autorità papale. Simone di Montfort si mette a capo della crociata contro i nobili provenzali, da Tolosa a Montpellier.

1213: Simone di Montfort sconfitto a Muret dai nobili locali segretamente finanziati ed aiutati dai Templari. iniziano contatti fra questi utlimi e la corona francese, avendo entrambi nella nobiltà che conduce la crociata un nemico potente. Intanto tutto il sud della Francia si infiamma in una durissima guerra civile. I Catari, perseguitati, devono affidarsi in segreto ai Templari per poter sopravvivere.

1214: Filippo Augusto stravince a Bouvines nella prima battaglia fra nazioni d'Europa. Ottone di Brunswick, Imperatore e suo nemico, è deposto, al suo posto è eletto il giovane Federico II di Svevia.

1222: Filippo Augusto raggiunge un accordo con il Tempio di Parigi: è il capolavoro della sua diplomazia. I Templari divengono il braccio amministrativo e capitalista del regno di Francia, la Crociata Albigese è sospesa ed i suoi capi messi in condizione di non nuocere, Aragona e Catalogne entrano nella Corona di Francia. Finisce così l'indipendenza dell'Ordine del Tempio come entità politica. Nel sud i Catari, perseguitati per vent'anni, si sono rifugiati presso i feudatari imperiali della Provenza: la loro eresia verrà d'ora innanzi tollerata nei fatti, anche se non sarà loro permesso predicare pubblicamente e costruire luoghi di culto. Da questa data in avanti, tuttavia, il gotico si diffonde in Linguadoca, Provenza ed Aragona, e poichè la maggior parte degli architetti al lavoro sulle cattedrali sono catari, la loro simbologia influenza pesantemente le chiese del mediterraneo occidentale.

1223: muore Filippo Augusto, gli succede il figlio Luigi VIII.

1226: Prematuramente muore anche Luigi VIII, gli succede Luigi IX detto il Santo per il suo fervore crociato.

1229: Federico II conduce la Sesta Crociata, una spedizione diplomatica che ottiene il riconoscimento da parte degli ayyubidi della presenza latina in Terrasanta. I Templari se ne fanno garanti, grazi anche alle loro piazzaforti nell'Impero Latino. L'anno seguente agli Ebrei è permesso far ritorno a Barcellona, ma non lasciare la città.

1243: Papa Innocenzo IV promulga la bolla con cui fonda l'ordine dei monaci Agostiniani. La loro casa capitolare è costruita da Jean Chelles, probabilmente criptocataro.

1247: Luigi IX fa condurre ampie ispezioni sull'amministrazione del regno. La situazione è critica, la corruzione dilaga.

1248: Crociata di Damietta, che terrà il Re lontano da Parigi per sei anni.

1250: Muore Federico II. In Egito Baybars il Mamelucco si sbarazza della dinastia ayyubide. I Mamelucchi assumono il governo di Egitto e Siria, e si ispirano all'Aragona Templare per l'organizzazione dello stato.
1253: in risposta alla sempre maggiore indipendenza dell'Università di Parigi dall'ortodossia, Robert de Sorbon, cappellano del re, riforma la Scuola del Tempio in forma di Università. Parigi è così una delle prime città al mondo ad avere due università -per giunta rivali.

1254: riforme amministrative di Luigi IX che coinvolgono anche l'ordine Templare. Viene creato il ruolo di Ausiliario Templare. L'ausiliario può rinunciare in qualunque momento ai suoi voti senza nessun disonore e sposarsi, ma così facendo rinuncia anche ad ogni incarico ricoperto in nome del Tempio. Inizia qui un lungo processo che porterà prima ad una divisione dell'Ordine, quindi alla sua assimilazione nello Stato Francese: i gradi più alti dell'ordine, politicamente neri e filosoficamente aristotelici, difenderanno gli interessi dell'alta nobiltà e del papato, mentre i gradi più bassi, bianchi e agostiniano-neoplatonici (catari?) saranno strettamente legati al Re.

1256: Prima lezione ex cathedra di Tommaso d'Aquino alla Sorbona di Parigi.

1258: Nell'ambito delle sue riforme, Luigi affida l'Aragona al fratello Carlo d'Angiò. Suo compito è ridurre l'influenza Templare, specie nell'amministrazione delle province, dove in tutto il resto del regno essa aumenta. Baghdad rasa al suolo dai Mongoli. Jean Chelles assume la direzione dei lavori di Notre Dame.

1260: Battaglia di 'ayn Jalut. Mamelucchi e Templari respingono l'orda mongola. La geografia del medio oriente cambia per sempre, la Siria entra nell'area di influenza egiziana. Ai Crociati è riconosciuta la sovranità su buon parte del Libano, esclusa Baalbek. Carlo d'Angiò, che ha guidato i templari in questa battaglia, entra nell'Ordine. D'ora innanzi i suoi interessi coincideranno con quelli delle alte cariche dell'ordine stesso.

1261: I Comneni tornano a Costantinopoli, confermando ai Templari i loro privilegi mercantili.

1266: Papa Clemente IV chiede aiuto al Re di Francia contro Manfredi. Essendo Carlo d'Angiò occupato in Aragona e Terrasanta (e probabilmente fin troppo gradito a Clemente), prende la via del mare Filippo l'Ardito, figlio di Luigi IX. Filippo sconfigge Manfredi a Benevento e ne fa portare le spoglie in Germania. Uomo indeciso e fin troppo compiaciuto dei suoi successi, non tenta ulteriori conquiste. Porta però con se uno stuolo di Templari Bianchi che incontrano così i Francescani italiani, scoprendosi in qualche modo affini.

1270: Ottava Crociata. Luigi IX, suo fratello Carlo e suo figlio Filippo guidano una spedizione contro Tunisi. La peste uccide lo stesso re e stermina l'esercito cristiano, che deve ritirarsi ottenendo solo Pantelleria e Malta. Filippo III diviene Re di Francia ma non lascia la sua Napoli: da qui amministrerà il regno. Carlo lascia in fretta e furia Barcellona, dove ha perso i suoi appoggi, e si rifugia a Parigi, circondandosi di Maestri dell'Ordine. Grazie anche all'aumento dell'influenza dell'Ordine sulla città di Parigi, la disputa fra Sorbona e Università culmina con la proibizione, da parte del vescovo, dell'insegnamento dell'averroismo. Particolarmente proibite sono le dottrine dell'essenza successiva all'esistenza e dell'anima del mondo.

1274: Gli agenti di Filippo scoprono una congiura ordita ai suoi danni da Carlo, assieme alle più alte cerchie dell'Ordine: massiccio repulisti di Parigi, la Sorbona conosce un periodo di decadenza. Carlo riesce a fuggire, nascondendosi pare in una carretta di fieno. Tommaso d'Aquino muore nel sud della Francia, in un'abbazia agostiniana. Il suo ultimo scritto, Aurora Consurgens, viene tramandato dai monaci presenti al suo capezzale.

1280: Stilnovismo a Firenze.

1282: il disinteresse del Re per il Nord continentale, la sua assenza prolungata da Parigi e le mire dei grandi feudatari come dei Maestri del Tempio, portano ad una grande sollevazione nel nord della Francia, chiamata Vespri Parigini. Si dice che la rivolta contro il re scoppiò per gli abusi di un Ausiliario Templare arricchito dal suo servizio come burocrate reale nei confronti di una dama parigina. I pochi giorni la guerra si diffonde in tutto il bacino della Senna e della Loira. Carlo torna trionfante in una Parigi controllata dal Tempio Nero. Papa Martino sembra appoggiare la fazione dei Neri. Altrove, gli Asburgo prendono in feudo Austria e Stiria.

1284: La flotta Bianca doppia lo stretto di Gibilterra, facendo scalo nei porti portoghesi.

1285: Muore Filippo III, gli succede il figlio. Carlo d'Angiò, detto ormai Carlo il Nero, si rifiuta di riconoscere la successione e si fa incoronare Re a Parigi, con il supporto dei Templari Neri e dell'Inghilterra. Prontamente papa Martino lo riconosce, e gli manda la corona del Regno di Sicilia, contando sul fatto che i feudatari del mezzogiorno preferiscano il più distante Carlo al più vicino Filippo IV. Tuttavia in capo a pochi mesi muoiono sia Carlo il Nero, sia papa Martino, rimettendo in gioco tutta la posta.

1286: La flotta Bianca sbaraglia quella Nera presso Bordeaux. Decisiva la ritirata proditoria di alcuni navigli inglesi. Le truppe di Filippo IV risalgono dall'Aquitania e occupano il bacino della Loira. In autunno egli è incoronato a Reims, secondo la tradizione.

1290: dopo quattro anni di tensioni, il Tempio accetta di ratificare tutte le condizioni della riforma operata da Filippo Augusto. Il Re entra in una Parigi pacificata, ma duramente provata dalle lotte dell'ultimo decennio. Il papato, privo di una guida carismatica, non può che accettare la riunificazione dei territori francesi. Intanto Filippo sposta i suoi uomini -e molti veterani neri- in oriente.

1291: Trattato di Khan Yunis fra Francesi e Mamelucchi. i possedimenti in Terrasanta dei cristiani sono regolamentati come un vero e proprio codominio franco-mamelucco. In alcune specifiche città potranno vivere solo latini (Jaffa, Acri, Tiro), altre, benché siano di pertinenza crociata, saranno riservate ai mercanti arabi, altre ancora, benché in territorio arabo, dovranno essere aperte ai latini (essenzialmente Ascalona). Gerusalemme rimane aperta ai pellegrini di qualunque religione, e su insistente richiesta del Sultano, l'accoglienza dei cristiani diviene compito dei Francescani. I Templari ricevono l'esclusiva sul trasporto ed il commercio nei porti latini, e una presenza simbolica in alcuni castelli. Ad alcuni di essi, scelti dal Sultano, viene concesso un Rango (Ranq), ossia una marca di libero commercio nei porti egiziani. Il trattato ratifica una situazione già esistente, ma la rende chiara e accettata da ambo le parti. come conseguenza, a partire da questa data il commercio navale a lungo raggio francese aumenta, così come la permeabilità dell'Egitto a merci ed idee provenienti dal mondo cristiano. L'Ordine del Tempio di Gerusalemme diventerà noto, con il passare del tempo, come Ordine di Francia. I territori latini invece mutano nome: da Regio di Gerusalemme, divengono il Regno Latino d'Oriente.

1293: mentre la Francia si gode il suo neonato impero navale, iniziano le prime dispute commerciali e coloniali fra Venezia e Genova, principalmente oltre i Dardanelli.

1294: Dopo una serie di papi incapaci, abulici o troppo spirituali, il Conclave elegge Benedetto Caetani, che sale al soglio di Pietro col nome di Bonifacio VIII. Sarà l'ultimo grande oppositore del potere francese nel mediterraneo.

1296: gli accordi fra papato e Bretagna, fra papato e Inghilterra e fra papato e Castiglia non danno risultati. Il prestigio di Bonifacio comincia a calare, e si diffondono voci inquietanti sulla sua condotta. Approfittando di questo calo di popolarità del suo nemico, Filippo il bello si fa incoronare nella cattedrale di Napoli Re di Sicilia e d'Oriente. Bonifiacio risponde proibendo ai sovrani europei la tassazione degli ecclesiastici, e avocando al solo papa la riscossione delle decime in Italia -compreso il Mezzogiorno. Questa bolla è volta a togliere al trono di Francia l'appoggio dei Templari, ma è imposta con tale malagrazia che Filippo ha gioco facile a impedirne la messa in atto.

1297: la risposta Bianca non si fa attendere: i Colonna e i Francescani dichiarano decaduto il papa. Bonifacio esilia i cardinali Colonna in Francia e incarcera Jacopone da Todi, guida dei Francescani Spirituali.

1300: Per contrastare il giro d'affari sempre più grande dei pellegrinaggi in Terrasanta, gestiti dai Templari, Bonifacio organizza il primo Giubileo.

1302: ultima offensiva papale: enciclica Unam Sanctam, nella quale il potere temporale è sottomesso a quello spirituale. Estremo tentativo di Bonifacio di mettere i Templari contro il Re. Contemporaneamente il papa offre il Mezzogiorno e tutto l'Oriente a Carlo, fratello di Filippo il Bello, che mette a sacco Firenze per contro del pontefice. Dante in esilio.

1303: I congiurati Colonna ed il plenipotenziario francese, Nogaret, catturano il papa e lo detengono per alcuni giorni. Carlo di Valois muore mentre torna a Napoli da Firenze, forse assassinato per ordine del fratello. Il prestigio di Bonifacio è distrutto.

1304: Bonifacio VIII muore, forse per la vergogna degli eventi subiti l'anno precedente.

1305: il Conclave è tesissimo. Da una parte i Colonna e le altre famiglie romane vorrebbero un papa dei loro, come compensazione per aver subito la sciagurata tirannide di Bonifacio. Dall'altra Filippo il Bello vorrebbe un Templare, o almeno un francese, per consolidare la sua presa sull'Italia. Il risultato, dopo mesi di trattative, è l'elezione di un candidato di compromesso: il generale dell'ordine domenicano. Egli tuttavia muore dopo pochi mesi di pontificato, ed al conclave successivo le ragioni francesi prevalgono: viene eletto Bertrand de Gouth, col nome di Clemente V, francese, membro del clero secolare e moderato.

1306: Clemente V sposta la sede papale a Belgard, presso Huesca, in Aragona, un possedimento templare donato al papa durante la reggenza in Aragona di Carlo il Nero.

1307: enciclica Ordines a Spiritu e Constitutio Templi, il ruolo e la struttura dei Templari sono riformati dal papa in persona a tutto vantaggio della monarchia. Le cariche di Maestro e Gran Maestro sono abolite,e sostituite da un consiglio di Giurati nominati per un quinto dal Re, per un quinto dal Papa ed eletti per un terzo fra i membri dell'Ordine. I restanti, chiamati Vicari, vengono cooptati dal consiglio su proposta del Re, del Papa, di almeno dodici Giurati o di almeno ventiquattro Commendatori (i quadri dell'ordine, capitani di nave, piccoli armatori e gestori di empori). Gli unici Templari che mantengano funzioni militari sono i Custodes in Terrasanta e la Guardia Bianca del Re di Francia. Inizia la fronda di Jacques de Molay, ultimo Maestro dell'Ordine prima della riforma, che tenta di opporsi disperatamente alla secolarizzazione dei Templari, prima per via diplomatica, poi chiedendo un concilio, quindi passando all'opposizione armata. Gli ultimi Templari della vecchia guardia si rifugiano nei territori plantageneti in Normandia, in Bretagna e in Portogallo.

1314: Dopo una durissima fronda, De Molay è trovato assassinato nella sua tenda presso La Havre. Pare stesse organizzando un'offensiva contro Parigi per Enrico Plantageneto. Recenti studi hanno dimostrato che l'ultimo Gran Maestro non fu assassinato, ma pare sia morto d'infarto, forse roso dalle molte fatiche degli ultimi sette anni e dalla sua stessa situazione in odor di tradimento. I Templari della vecchia guardia rimanenti, ottenuto un perdono ufficioso da Filippo il Bello, si rifugiano presso il suo alleato scozzese.

Il Trecento sarà un secolo chiave, le questioni rimaste in sospeso, per ora, sono essenzialmente due: quella linguistica, in Francia, Spagna e Italia e quella ottomana, se cioè l'impero ottomano possa nascere e come. Presto si porranno anche quella asburgica (Massimiliano I, in mancanza di Spagna e forse di Borgogna, su chi punterà? direttamente Ungheria? Inghilterra? Svezia? o forse al cuore, alla Francia?) e quella delle Americhe: Cortes chiamava i templi aztechi "moschee", e le trattava come i sui compatrioti trattavano appunto le moschee moresche; ma cosa accade se la colonizzazione è guidata dai francesi, che qui hanno un'idea ben diversa del rapporto fra religioni diverse?

Per farmi sapere che ne dite, scrivetemi a questo indirizzo.

Francia, Aquitania ed Occitania (grazie a Perchè No?)

Francia, Aquitania ed Occitania (grazie a Perchè No?)

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Stemma di Giovanna... d'Inghilterra (grazie a Perchè No?)

Stemma di Giovanna... d'Inghilterra (grazie a Perchè No?)

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Questo è il parere di Perchè No?:

A proposito di questa Francia Mediterranea, mi é tornato in mente il progetto simmetrico da me elaborato tempo fa: una Francia che sparisce a favore dei grandi feudatari dello Champagne. Io pensavo a una Francia volta verso Nord, piuttosto che impegnata nelle crociate: i Capetingi avrebbero potuto interessarsi alla conquista cristiana dell'Est. Piuttosto che delle guerre italiane ci sarebbe stato un impegno maggiore per controllare le Fiandre e il Reno. Piuttosto che un regno in Sicilia si sarebbe costituito un regno capetingio in Inghilterra. Al Sud si sarebbe sviluppata la nazione catalana con l'Occitania, niente crociata francese contro i Catari e niente fine dei conti di Tolosa, la Provenza sarebbe rimasta terra imperiale estranea alla Francia, la cui frontiera meridionale é al massimo Lione. E tutto ciò senza parlare della mutazione della cultura francese che non conserva l'eredità del diritto romano, non ha l'esempio artistico dell'Italia, al contrario la cultura e la lingua francese assomigliano più a quella anglosassone e a quella germanica. Con conseguenze inimmaginabili.

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Generalissimus ha avuto un'altra idea:

Alla morte di Lotario III il candidato più probabile a diventare Sacro Romano Imperatore era il Duca di Baviera Enrico X, grazie alla sua ricchezza e alla vastità dei suoi domini.
Ma le stesse virtù che gli avevano fatto guadagnare il soprannome "il superbo", scatenarono le gelosie degli altri nobili tedeschi, che gli impedirono la candidatura.
Poi il nuovo Re di Germania Corrado III di Svevia cominciò a mettergli i bastoni fra le ruote in tutti i modi.
Prima chiese indietro le regalie imperiali che Lotario II gli aveva affidato e, sentendosi rispondere da Enrico che lo avrebbe fatto in cambio di un'investitura ufficiale come Duca di Sassonia, lo privò dei suoi possedimenti e lo bandì, sulla base del fatto che era illegale regnare su due ducati e perché si era rifiutato di giurare fedeltà.
Enrico X riuscì a cacciare con la forza i suoi nemici dalla Sassonia, ma poi morì improvvisamente mentre si stava preparando a invadere la Baviera.
Ma se Enrico X riuscisse a diventare Imperatore al posto di Federico Barbarossa?

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Gli replica Bhrghowidhon:

Per me i punti cruciali sarebbero anzitutto due:

1) se si mantiene un'ereditarietà di fatto della Corona Imperiale (sia pure con interruzioni; in realtà con Ottone IV. l'ascesa alla suprema carica si è realizzata);
2) se Enrico di Dannenberg (1533-1598) lascia ugualmente il titolo principale al fratello Guglielmo il Giovane o no.

Il colpo più clamoroso nel secondo caso sarebbe la titolarità alla fusione fra Sacro Romano Impero e Russia dopo il 1740; nel primo invece si porrebbe l'eventualità di una Prammatica Sanzione per Vittoria, onde mantenere l'unione col Regno Unito.

Sicuramente la Casa Guelfa erediterebbe Modena e Reggio nel 1803; bisogna aggiungere - e qui si va nell'ipotetico - se almeno qualcuna delle Corone assegnate agli Asburgo per elezione non sarebbe stata assegnata ai Guelfi, per il fatto che fossero questi ultimi a rivestire la dignità imperiale (evito la complicazione ulteriore di inserire matrimonî dinastici storicamente asburgici - ma di chiara motivazione di potere - perché salterebbe tutta la genealogia).

Comunque sia, il minimo che si dovrebbe ammettere è l'unione fra Sacro Romano Impero e Regno Unito o fra Sacro Romano Impero e Russia.

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C'è poi questa nuova proposta di Generalissimus:

La carica della cavalleria pesante del Barbarossa alla Battaglia di Legnano riesce a mettere in rotta gli armati della Lega lombarda prima che possano radunarsi intorno al Carroccio e formare l'involontaria falange che nella nostra Timeline assicurò la vittoria ai militi lombardi. Con i Comuni ridotti all'obbedienza Federico può occuparsi del Papa in tutta tranquillità. Cosa accade all'Italia, al sogno imperiale e ai rapporti tra Papa e Imperatore?

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Gli risponde Paolo Maltagliati:

Enrico il Leone rimane un problema. Federico Deve trovare un modo di governare come dice lui l'Italia quando riattraversa le Alpi. Pensate se nomina Ottone di Frisinga vicario e lo lascia lì. E Marcovaldo di Annweiler potrebbe insediarsi a Castelseprio come luogotenente, creando un principato feudale...

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Massimiliano Paleari però obietta:

Non voglio fare il Bastian contrario a tutti i costi, ma l'importanza della battaglia di Legnano è stata enfatizzata prima dalla retorica risorgimentale, poi da quella fascista (almeno fino all'alleanza con la Germania) e infine da quella bossiana. In realtà la battaglia di Legnano è stata preceduta ed è stata seguita da altri scontri che hanno visto ora il prevalere delle forze imperiali (appoggiate da molti Comuni, non lo si dimentichi), ora il prevalere dei Milanesi e dei loro alleati. Una vittoria del Barbarossa a Legnano non avrebbe pertanto provocato di per sé sconvolgimenti rispetto alla nostra Timeline.

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E Paolo aggiunge di rimando:

No, non fai affatto il Bastian contrario. È che si tratta di un tema, come giustamente hai sottolineato tu, inquinato da molta retorica post-risorgimentale. Attualmente siamo nella fase di "revisionismo del revisionismo", in cui, si sta rivalutando l'importanza dello scontro a fronte di anni in cui la si è considerata una robetta da nulla. Il punto sta nel ricollocare i fatti nelle loro giuste dimensioni. Diciamo che Legnano non ebbe una grande portata dal punto di vista militare (peraltro Federico se ne stava tornando in fretta e furia in Germania). Psicologico però forse sì. Possiamo vedere la situazione come punto di svolta nella dialettica tra poteri universali sul suolo italiano. Inoltre, come ho provato a far rilevare, il problema era il mantenimento del controllo sui comuni in assenza dell'imperatore. Dilemma di difficile soluzione cui Federico II diede una risposta radicale trasferendosi nel regno di Sicilia. Se posso suggerire un testo per capire cosa fu Legnano, suggerisco il recente lavoro del prof. Paolo Grillo.

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Rivoluzionario Liberale chiosa:

Io credo che la storia della Lega Lombarda sia solo una litigata locale, solo che come accede di solito la storia si riscrive continuamente, e la storia della Lega Lombarda si trasforma in una guerra santa dell'italianità contro la germanicità, cosa assolutamente non vera: furono i comuni sottomessi a Milano e ai suoi alleati a chiamare il Barbarossa in soccorso.

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Paolo allora riprende il filo del discorso:

Legnano ha avuto delle ripercussioni e anche forti. Solo, non dove la retorica post-risorgimentale ci indica. Tutta la vicenda della lega lombarda si deve leggere in due modi: il primo è il rapporto di rivalità e simbioticità in pari tempo dei due poteri universali. Il secondo è la ricerca delle avvisaglie di crisi di questo sistema a fronte della nascita di organismi territoriali nuovi. Paradossalmente potremmo quasi dire che legnano è stata più importante per la storia tedesca. L'ottica del Barbarossa era di ribadire la concezione di impero universale di eredità carolingia e non un mero agglomerato esclusivamente germanico. Se gli Staufen fossero riusciti a imporre questo punto di vista ideologico con coerenza e continuità avremmo avuto una storia politica e religiosa diverse. Quando dico diverse non parlo necessariamente della creazione di compagini statali differenti da quelle che abbiamo viste nella nostra Timeline. Parlo di concezione del potere, di dialettiche geopolitiche, rapporti con la chiesa ed il papato. In generale convengo che a nessuno fregasse poi tanto di come stesse la gente che governava, tranne quando le lamentele diventavano pericolose. In generale lo scarso rispetto per i ceti bassi aumenta al crescere dell'assolutismo, per come l'ho vista io.

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Anche Bhrghowidhon dice la sua:

Mi associo insistendo ulteriormente sulla lettura di lunga durata: al di là delle endemiche rivalità territoriali (che risalivano almeno al Neolitico praticamente con la stessa rete politica), i due fenomeni entrati in collisione erano da un lato un'egemonia macroregionale (polarizzata su Milano) tendente come obiettivo a medio termine alla Corona dei Longobardi e dall'altro il progetto di Nazione Tedesca come unione di Sassoni, Turingi, Franconi, Bavari, Alamanni e Longobardi (tendenzialmente centrato su questi ultimi anche se a guida ghibellina, quindi con Dinastia Sveva). Storicamente entrambi gli scenarî sono stati disintegrati da un terzo disegno, quello più continuista rispetto a Roma Imperiale e imperniato all'epoca sul Potere Pontificio.

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Passiamo la palla al francese Perchè No?, che ci ha proposto questa...

Successione ininterrotta dei Re di Francia
senza la Legge Salica da Ugo Capeto ad oggi

Sovrani capetingi
Ugo Capeto (987-996), Re dei Franchi, figlio del Conte di Parigi Ugo il Grande e di Edvige di Sassonia, fu incoronato Re a Noyon il 3 luglio 987 dopo la morte di Luigi V, ultimo sovrano della casata dei Carolingi. Dante Alighieri affermò di aver incontrato la sua anima nel Purgatorio
Roberto II il Pio (996-1031), Re dei Franchi, figlio di Ugo Capeto
Enrico I (1031-1060), Re dei Franchi, figlio di Roberto II
Filippo I (1160-1108), Re dei Franchi, figlio di Enrico I
Luigi VI il Grosso (1108-1137), Re dei Franchi, figlio di Filippo I
Luigi VII il Giovane (1137-1180), Re dei Franchi, figlio di Luigi VI
Filippo II Augusto (1180-1223), Re di Francia, figlio di Luigi VII
Luigi VIII il Leone (1223-1226), Re di Francia, figlio di Filippo II Augusto
San Luigi IX (1226-1270), Re di Francia, figlio di Luigi VIII, morì a Tunisi durante l'VIII Crociata
Filippo III l'Ardito (1270-1285), Re di Francia, figlio di San Luigi IX
Filippo IV il Bello (1285-1314), Re di Francia, figlio di Filippo III
Luigi X l'Attaccabrighe (1314-1316), Re di Francia, figlio di Filippo IV
Giovanni il Postumo (15-20 novembre 1316), Re di Francia, figlio di Luigi X
Giovanna I (1316-1349), prima Regina di Francia, figlia di primo letto di Luigi X, salì al trono dopo la morte del fratello Giovanni a soli cinque giorni di vita e dopo l'assassinio di Filippo il Lungo, secondogenito di Filippo IV. Sposò Filippo di Évreux, Re di Navarra e nipote di Filippo IV

Sovrani della Casa di Évreux
Carlo IV il Malvagio (1349-1387), figlio della Regina Giovanna e di Filippo di Évreux
Carlo V il Nobile (1387-1425), figlio di Carlo IV
Bianca I (1425-1441), figlia di Carlo V, sposò il Re di Aragona, Sicilia e Sardegna Giovanni II di Trastámara

Sovrani della Casa di Trastámara
Carlo VI di Viana (1441-1461), figlio primogenito di Bianca I
Bianca II (1461-1464), figlia terzogenita di Bianca I, fu fatta avvelenare dalla sorella Eleonora
Eleonora (1464-1479), figlia quartogenita di Bianca I, sposò Gastone, Conte di Foix e Bigorre

Sovrani della Casa di Foix
Francesco Febo (1479-1483), figlio primogenito di Eleonora di Trastámara e di Gastone di Foix, morì avvelenato
Caterina (1483-1517), figlia secondogenita di Eleonora di Trastámara e di Gastone di Foix, fu la grande protagonista del Rinascimento francese (ospitò alla sua corte anche Leonardo da Vinci) e avviò l'esplorazione del Canada. Sposò Giovanni d'Albret

Sovrani della Casa d'Albret
Enrico II (1517-1555), figlio di Caterina di Foix e di Giovanni d'Albret, ingaggiò guerre decennali con il Sacro Romano Imperatore e Re di Spagna Carlo V d'Asburgo
Giovanna II (1555-1572), figlia di Enrico II, sposò Antonio di Borbone-Vendôme, discendente di Roberto, Conte di Clermont e figlio cadetto di San Luigi IX. Emise un editto di tolleranza nei confronti di Protestanti ed Ebrei

Sovrani della Casa di Borbone
Enrico III il Grande (1572-1610), detto il Vert Galant, figlio di Giovanna II e di Antonio di Borbone-Vendôme. Fu assassinato dal fanatico François Ravaillac perchè accusato di essere un criptocalvinista
Luigi XI il Giusto (1610-1643), figlio di Enrico III, immortalato dallo scrittore Alexandre Dumas Padre nei "Tre Moschettieri". Morì a soli 42 anni a causa del morbo di Crohn
Luigi XII il Re Sole (1643-1715), portò a compimento il regime della Monarchia Assoluta in Francia ("L'État c'est moi"). Dissanguò il paese con una serie continua di guerre e fece costruire la reggia di Versailles. Il suo regno (72 anni e 110 giorni) è tra i più lunghi della storia
Luigi XIII il Beneamato (1715-1774), nipote di Luigi XII. Il suo nome è legato alla grande stagione dell'Illuminismo francese. Si fece trascinare dalla sua amante Antonietta Poisson nella Guerra dei Sette Anni, che segnò la fine dell'impero coloniale francese in India e in America
Luigi XIV (1774-1793), nipote di Luigi XIII, sostenne la Rivoluzione Americana ma fu travolto dalla Rivoluzione Francese. Accusato di tradimento per aver complottato con i nemici della Francia, fu deposto e ghigliottinato
Luigi XV (1793-1795), figlio di Luigi XIV e di Maria Antonietta d'Austria, non poté mai regnare ma fu considerato legittimo sovrano dai monarchici. Morì in prigionia a soli dieci anni
Maria I (1795-1848), si salvò dalla strage dei fratelli dopo l'esecuzione dei suoi genitori perchè era stata mandata a studiare alla corte di Vienna. In seguito alla morte del fratello Luigi XV fu proclamata Regina in esilio dai monarchici e visse in Austria. Nel 1799 posò Luigi Antonio di Borbone, duca d'Angoulême, ma non ebbe figli. Dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte e la parentesi dei Cento Giorni, il Congresso di Vienna la restaurò come Regina di Francia. Nota per le sue idee reazionarie, fu costretta all'abdicazione dalla rivoluzione del 1848 e morì in esilio a Castagnevizza nel 1851

Sovrani della Casa d'Artois
Enrico IV (1848-1883), figlio di Carlo Ferdinando d'Artois, discendente in linea cadetta di Luigi XIII, fu adottato come figlio ed erede dalla Regina Maria I. Sotto la spinta della rivoluzione del 1848, concesse una Costituzione, adottò la bandiera Tricolore e il titolo di "Re dei Francesi"; è ricordato come l'artefice della Monarchia Costituzionale Francese e della rapida industrializzazione del paese. Il suo intervento in guerra contro l'Austria a favore del Regno di Sardegna portò alla nascita del Regno d'Italia. Sposò Maria Teresa di Asburgo-Este, ma non ebbe prole; adottò allora il figlio di sua sorella Luisa d'Artois

Sovrani della Casa di Borbone-Parma
Roberto III (1883-1907), figlio di Luisa d'Artois, sorella di Re Enrico IV, e di Carlo III di Borbone-Parma, discendente in linea cadetta di Luigi XII. Sotto di lui nacque il secondo impero coloniale francese in Africa, Estremo Oriente ed Oceania, e fu firmato il Trattato della Triplice Intesa tra Francia, Regno Unito e Italia. Sposò in prime nozze Maria Pia di Borbone-Due Sicilie e in seconde nozze Maria Antonia di Braganza
Roberto IV (1907-1959), era il decimo dei dodici figli di Re Roberto III e di Maria Pia di Borbone-Due Sicilie, ma quasi tutti i fratelli e sorelle morirono prima del padre, e i due sopravvissuti, Enrico e Giuseppe, furono esclusi dalla successione perchè affetti da turbe psichiche. Nato con il nome di Elia, una volta salito al trono assunse il nome di Roberto IV in onore del padre. Dovette affrontare ben due Guerre Mondiali e dal 1940 al 1944 fu costretto all'esilio in Inghilterra perchè la Francia era stata invasa dai nazisti. Sotto di lui fu fondata la CEE
Roberto V (1959-1974), figlio quartogenito di Roberto IV e di Marianna d'Asburgo-Teschen, dovette gestire la decolonizzazione e il Sessantotto francese, e nominò Primo Ministro il Generale Charles de Gaulle, popolarissimo eroe di guerra. Morì senza figli
Elisabetta (1974-1983), figlia primogenita di Roberto IV e di Marianna d'Asburgo-Teschen, regnò per breve tempo e morì senza figli
Maria II (1983-1994), figlia terzogenita di Roberto IV e di Marianna d'Asburgo-Teschen, assistette alla fine dell'URSS e della Prima Guerra Fredda. Non si sposò mai e morì senza figli; adottò allora il figlio primogenito di sua sorella Alice

Sovrani della Casa di Borbone-Due Sicilie
Carlo VII (1994-2015), figlio di Alice (ottava figlia di Roberto IV e di Marianna d'Asburgo-Teschen, morta quasi centenaria dopo di lui, nel 2017) e di Alfonso di Borbone-Due Sicilie, discendente in linea cadetta e molto alla lontana di Luigi XII, morto nel 1964. Salito al trono a 56 anni, il suo regno vide il progredire dell'unificazione europea con l'adesione del Regno di Francia all'Euro e l'estensione dell'Unione Europea ai paesi ex comunisti dell'Europa dell'Est, ma anche l'avvio della Seconda Guerra Fredda. Con lui la casata delle Due Sicilie tornò sul trono di una nazione europea dopo oltre 130 anni. Nel 2012 subì un ictus da cui non si riprese mai del tutto, e trasmise i poteri alla figlia Cristina. Morì il 5 ottobre 2015 all'età di 77 anni
Cristina (2015-regnante), figlia primogenita di Carlo VII di Borbone-Due Sicilie e di Anna d'Orléans, nacque il 15 marzo 1966. Pur avendo un fratello minore, Pietro, salì al trono per effetto della riforma costituzionale in base alla quale in caso di primogenita di sesso femminile la successione toccava comunque a lei, anche in presenza di altri figli maschi. Ha sposato Simeone di Asburgo-Lorena, nato il 29 giugno 1958, nipote dell'ultimo imperatore d'Austria Carlo I. L'erede al trono è il figlio Giovanni, nato il 29 ottobre 1997, ma quando salirà al trono non si avrà un altro cambio di dinastia perchè l'Assemblea Nazionale ha stabilito che il futuro Giovanni II conserverà il cognome della madre (Borbone), di origine francese, anziché assumere quello tedesco del padre. Giovanni è fidanzato con la top model italiana Vittoria Ceretti, che non ha una goccia di sangue blu nelle vene.

Perchè No?

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Tommaso Mazzoni commenta:

Senza Legge Salica sono molto curioso di sapere cosa succederebbe alle varie acquisizioni ereditarie (perchè, lasciando invariati i matrimoni la storia della Bretagna sarebbe un po' diversa per dire. Potrebbe finire ai Savoia o all'Inghilterra.

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E Alessio Mammarella aggiunge:

Secondo me la parte più interessante è quella che riguarda i sovrani vissuti durante la Guerra dei Cent'anni e le Guerre di Religione. I sovrani alternativi sarebbero stati più forti o più deboli contro gli inglesi? La diversa dinamica dinastica avrebbe influito sulla religiosità francese? Sarebbe potuto diventare un paese protestante?

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Anche feder dice la sua:

Ci vedo bene il grande disegno di una Francia marittima protesa verso il Mediterraneo, così come immaginato da Iacopo qualche tempo fa

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Perchè No? fa notare:

Per me il bello di questa ucronia consiste nel mettere in luce alcuni dei miei preferiti personaggi "secondari" della storia francese. Per esempio Carlo il Malvagio: sono sicuro che se fosse stato il re legittimo sarebbe stato un grande sovrano nello stile del nostro Luigi XI, astuto e spietato. Ma nello stesso momento credo che avrebbe dovuto lo stesso subire la Guerra dei Cent'anni (Edoardo III poteva sempre avere le sue pretese) e nel contesto delle ribellioni contadine e dell'agitazione parigina sarebbe forse stato costretto a concedere una sorte di Magna Charta alla francese (non abbiamo mai parlato molto delle ribellioni di Parigi durante il XIV secolo). Mi piacerebbe anche immaginare la Francia sotto i "Navarra" che volge la propria attenzione verso la Spagna ancora da riconquistare, e forse al posto di avventure italiane nel secolo seguente avremmo avuto delle avventure spagnole.

Per le guerre di religione, la ricostruzione sarebbe interessante. Giovanna (II) d'Albret era una fervente calvinista (suo marito, Antonio di Borbone, lo era piuttosto in maniera politica). Se diventa regina di Francia le guerre di religione ci sarebbero state, ma con un partito ugonotto al potere che lotta contro una ribellione nobiliare-parigina cattolica condotta dai Guisa. Ovviamente Giovanna II avrebbe governato da sola, ne era capace e suo marito... no (ricordatevi come è morto, solo per dire).

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Interviene anche Bhrghowidhon:

Osserverei che l'intervento di Enrico IV. contro il fratello della moglie, Francesco V., nel 1859 è meno verosimile di uno scenario senza Plombières nonché di una neutralità francese nella Seconda Guerra Austro-Sarda o d'Indipendenza Italiana e perfino di un suo intervento a fianco di Francesco V. contro Vittorio Emanuele II.
In tutti e tre i casi, i Savoia non diventano Re d'Italia, l'Austria mantiene come minimo il Lombardo-Veneto, l'annessione della Bosnia-Hercegovina diventa molto meno verosimile e così pure di conseguenza l'Attentato di Sarajevo contro Francesco Ferdinando (ormai da trentanove anni Duca di Modena e Reggio), quindi la Prima Guerra Mondiale e la dissoluzione dell'Austria(-Ungheria); senza Prima Guerra Mondiale niente Nazismo né Seconda Guerra Mondiale. Roberto IV. può regnare molto più tranquillo.

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Ecco invece la proposta linguistica di Camillo Cantarano:

Dalla conquista dell' Inghilterra di Guglielmo il conquistatore fino al 1200 circa, alla corte inglese era usato molto il francese, tanto che l'inglese non era quasi mai parlato negli ambienti di corte. Alla fine, dopo 200 anni di storia, ci fu un anglizzazione della corte. Ma se invece Guglielmo porta una rivoluzione e in Inghilterra la lingua principale diviene il francese? L'imperialismo diffonderà il francese, e tante zone francofone (come il Quebec) non saranno percorse da moti indipendentisti. Ditemi cosa ne pensate.

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Così gli risponde Francesco:

Un'ucronia con un Inghilterra più francesizzata, con uno "Chasier" che scrive "Les nouvelles de Canterburie" in una specie di franglese è possibilissima. Però il franglese, lingua letteraria e poi di tutte le persine colte, finirebbe per differenziarsi non poco dal francese.

Interessante sarebbe poi il "franglamericano", influnzato dal francese del Quebec.

Piuttosto, se inglesi e francesi avessero parlato lingue simili Giovanna d'Arco avrebbe avuto lo stesso seguito?

O magari la la Francia del nord si sarebbe definitivamente unita all'Inghilterra, mentre nella Francia del Sud si affermerebbe l'occitano?

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E Renato Balduzzi aggiunge:

O magari la la Francia del nord si sarebbe definitivamente unita all'Inghilterra, mentre nella Francia del Sud si affermerebbe l'occitano?

Potremmo unire due mie ucronie: quella dell'Inghilterra romanza (il normanno diventa lingua di cultura e si diffonde tra il volgo, mentre l'inglese è ristretto a zone marginali) e quella della catalan-occitan-padania. Nel '300 in effetti in Inghilterra si usava moltissimo la lingua d'Oïl, mentre in Catalogna e in tutto il bacino padano fioriva la letteratura in lingua occitana.

Quindi i presupposti culturali ci sono. Adesso dobbiamo trovare presupposti politici.

C'erano poi dei territori francesi in cui il re d'Inghilterra (a vario titolo) si trovava ad essere il padrone feudale. Curiosamente questi territori francesi variano a fisarmonica nel corso di tutto il Medioevo. Fino al regno di Enrico II e Riccardo Cuor di Leone i domini dei re inglesi in Francia erano vastissimi, secondi solo ai territori direttamente controllati proprio dai re francesi. Con la battaglia di Bouvines però Giovanni Senza Terra li perse quasi tutti compresa la Normandia, terra d'origine degli stessi Plantageneti.

Per la grande nazione galloromanza del sud i candidati scarseggiano e devono affrontare sfide enormi: l'Impero, l'Aragona, Genova e Venezia. Propenderei per una azione intelligente di espansione verso est e verso ovest del ducato di Provenza.

Le parlate galloitaliche oggi sarebbero considerate dialetti occitani, e tra l'altro sarebbero influenzate moltissimo da questa lingua sorella. L'espansione provenzale potrebbe coinvolgere anche la Toscana, così vicina e frammentata. Potremmo così avere un Dant Alighér che scrive la Divina Cumedia. Probabilmente anche Petrarca avrebbe scelto l'occitano (per motivi biografici doveva conoscerlo molto bene), mentre Boccaccio probabilmente, ancora per motivi biografici, si sarebbe ispirato al napoletano per scrivere il Decameron...

Diciamo che storicamente sono prevalsi gli idiomi che hanno conquistato prestigio a livello nazionale (nel senso di cooperazione tra Res Publica Literaria + Stato nell'imporre una lingua su tutte le altre), altrimenti se fosse vero quello che dici tu, tutti avremmo una alfabetizzazione dialettale.

Consideriamo il caso dell'italia, dove la lingua nazionale è semiartificiale, arcaicizzante ed esclusivamente scritta fino alla fine dell'Ottocento, quando viene insegnata alla popolazione che inizierà a parlarla solo all'inizio del secolo successivo. Non è affatto un'eccezione, dato che anche il tedesco ha avuto una storia molto simile.

Detto ciò, se veramente il normanno fosse stato preso come modello letterario da Chaucer e da altri poeti a lui contemporanei, e se l'amministrazione inglese avesse considerato lingua ufficiale del regno esclusivamente questo idioma, l'inglese germanico sarebbe retrocesso presto e, subissato dall'idioma francese, oggi sarebbe parlato non più del romancio dei Grigioni. Un revival anglofono si sarebbe visto come minimo nell'Ottocento, più o meno contemporaneamente alla nascita di omologhi movimenti identitari baschi e catalani..

Distribuzione del francese in un mondo senza inglese

Distribuzione del francese in un mondo senza inglese

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Chiudiamo per ora con la domanda di Perchè No?:

Ho provato ad  immaginare una successione inglese con la Legge Salica, escludendo dunque ogni regno femminile, e facendola iniziare solo dopo l'inizio della dinastia Plantageneta. Mi chiedevo: in caso di Legge Salica, chi sarebbe salito al trono inglese dopo la morte di Edward VI?

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Gli risponde il solito Tommaso:

Allora, quando si estingue ogni linea maschile di una dinastia si passa alla linea femminile più vicina privilegiando le figlie dei re rispetto alle sorelle dei re (per esempio nel 1499, alla morte di Edoardo VII, sul trono sale Elisabetta I figlia di Edoardo V che ha sposato il Duca di Richmond, e non la sorella di Edoardo VII). Si considera un cambio di Ramo quando il trono passa ad un cugino o altre parentele distanti invece che ad un figlio, ad un fratello o ad un nipote. Perciò questa secondo me sarebbe la successione sul trono d'Inghilterra a partire da Enrico II con la Legge Salica:

Normanni
Guglielmo I il Conquistatore (1066-1087)
Guglielmo II il Rosso (1087-1100)
Enrico I il Chierico (1100-1135)

Blois
Stefano (1135-1154)

Plantageneti
Enrico II (1154-1189)
Riccardo I Cuor di Leone (1189-1199)
Arturo (1199-1203)
Giovanni Senzaterra (1203-1216)
Enrico III (1216--1272)
Edoardo I (1272-1307)
Edoardo II (1307-1327)
Edoardo III (1327-1377)
Riccardo II (1377-1400)

Lancaster
Enrico IV (1400-1413)
Enrico V (1413-1422)
Enrico VI (1422-1471)
Edoardo IV (1471)

York
Edoardo V (1471-1483)
Edoardo VI (1483)
Riccardo III (1483)
Riccardo IV (1483-1485)
Edoardo VII (1485-1499)
Elisabetta I (1499-1503)

Tudor
Enrico VII (1503-1547)
Edoardo VIII (1547-1553)
Maria (1553-1558)
Elisabetta II (1558-1603)

Con gli Stuart si ha l'unione personale fra la Scozia e l'Inghilterra.

Stuart
Giacomo I (1603--1625)
Carlo I (1625-1649)
Carlo II (1649-1685)
Giacomo II (1685-1701)
Giacomo III (1701-1766)
Carlo III (1766-1788)
Enrico IX (1788-1807)

Savoia
Carlo IV (1807-1819)
Vittorio I (1819-1824)
Carlo V (1824-1831)

Con la morte di Vittorio I il trono di Scozia, dove vige la primogenitura a preferenza maschile, passa agli Asburgo-Este.

Savoia-Carignano
Carlo VI (1831-1849)
Vittorio II (1849-1878)
Umberto I (1878-1900)
Vittorio III (1900-1947)
Umberto II (1947-1983)
Vittorio IV (1983-regnante)

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Per farci avere il vostro parere in proposito, scriveteci a questo indirizzo.


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