L'Europa spagnola

di Epaminonda


Tra il 15° e il 16° secolo la Spagna fu la più grande potenza d'Europa. Aveva una potenza militare soverchiante, un impero coloniale smisurato, dominava l'Italia e in tutto il continente si spargeva la sua influenza.
Con Carlo V si raggiunse l'apice, gli Asburgo unirono Germania e Spagna, ma l'eccessiva radicalizzazione in una politica religiosa, le numerose guerre contro tutti gli stati che cercavano di schiantare il colosso asburgico, e il grave squilibrio socio-economico arrestarono le sue possibilità di rafforzarsi ulteriormente.
Con Filippo II la Spagna sembrava ancora capace di tenere in pugno il continente.
Questo sovrano fu spesso duramente giudicato a causa del suo fervore controriformista, spesso non si ricorda che fu animato anche da vera pietà cristiana e che viveva monasticamente pur di adempiere in maniera assoluta ai suoi doveri di monarca, spesso facendo a meno di ministri.
Di questo sovrano si ricordano tendenzialmente le sconfitte militari, senza citare i suoi successi che permisero di mantenere i possedimenti spagnoli nel continente. Fu la sconfitta dell'Invincibile Armata, dovuta più che altro al maltempo, contro Elisabetta I a rovinare la sua reputazione e la sua eredità politica, comunque la Spagna rimase la nazione più forte d'Europa fino al 1659, quando con la Pace dei Pirenei il primato passò alla Francia.
In sintesi la Spagna aveva tutte le carte in mano per diventare il nuovo grande impero europeo, ma il suo forte regionalismo risalente ai regni precedenti, che rendevano il paese una caotica confederazione, la sua mancanza di una borghesia e un settore artigianale dovuto alle persecuzioni verso ebrei e moriscos impedivano di mettere a frutto tutte le risorse oltreoceano e favoriva lo strapotere del clero e della nobiltà, che dissanguavano il potere, l'esercito e le casse del re.
Probabilmente fu proprio la sconfitta dell'Invincibile Armata a segnare il destino spagnolo, privandolo di tante risorse utili per colmare le sue lacune socio-economico, assestando un duro colpo all'asse controriformista europeo, e escludendo la possibilità di riprendere il controllo dell'Olanda.
Ma che cosa sarebbe successo se l'Invincibile Armata, ben più preparata alla guerra degli inglesi, ritarda l'impresa ed evita il maltempo. l'Inghilterra non potrebbe tener testa all'invasione di Filippo II, che otterrebbe una brillante vittoria capace di portargli grandi risorse e galvanizzare la Spagna e i suoi alleati.
La Spagna potendo mettere a frutto tutto il suo potenziale potrebbe rimanere la grande potenza del continente ancora a lungo. Ecco dunque ciò che ho pensato.

.

1588

Filippo II, prima di mandare l'Invincibile Armata contro Elisabetta, decide di integrare delle navi più leggere, magari assodando dei mercenari. Questo ritarda la partenza e permette di evitare la tempesta che altrimenti avrebbe devastato e portato alla sconfitta gli spagnoli. 

La tempesta invece fa colare a picco una flottiglia di ricognizione inglese, e per la sua violenza viene interpretato come un segno divino favorevole all'attacco spagnolo.

Quando avviene lo scontro gli spagnoli sconfiggono gravemente gli inglesi.

Una volta sbarcati sconfiggono nuovamente gli inglesi a Tibury.

1589

Gli spagnoli continuano a sconfiggere gli inglesi per mare e per terra, sciamano per l'Inghilterra e le persecuzioni religiose cominciano.

Filippo manda rinforzi e decide addirittura di andare lì per gestire meglio la situazione.

1590

Elisabetta, già scappata a York, rimane praticamente senza esercito ed è costretta a fuggire in Scozia e a rifugiarsi dal nipote Giacomo.

Filippo II intanto arriva in Inghilterra, crede che questa sia l'occasione per colpire al cuore il Protestantesimo e salvare tante anime dall'Inferno.

Gli spagnoli nonostante le vittorie non riescono a controllare il paese per via delle continue rivolte che scoppiano.

C'è anche il rischio che Elisabetta torni in Inghilterra alla testa di un esercito scozzese che grazie alle rivolte cacci gli spagnoli.

Filippo intanto invia un continente spagnolo che sollevi la cattolica Irlanda contro Elisabetta.

1591

Filippo ottiene il supporto degli irlandesi, e intanto si rende conto che non potrà né controllare il paese, né salvare le sue anime, né colpire al cuore il Protestantesimo se continua a fare persecuzioni indiscriminate. Decide quindi di limitarsi a purgare i vertici del paese lasciando una tacita tolleranza, soprattutto aristocratici, visto che in Spagna non esisteva la borghesia e a malapena la si concepiva, e di sostituirli con cattolici irlandesi, che accettano il suo dominio pur con la promessa di autonomia, e comincia ad addestrare irlandesi. Filippo pensa che la conversione in massa della popolazione non si potrà attuare che lentamente, inoltre ne esce rafforzata la borghesia inglese a discapito dei nobili, e per una certa resistenza culturale i borghesi inglesi mantengono sia il calvinismo sia lo spirito imprenditoriale protestante che poi avrebbe portato al capitalismo.

La loro presenza nel "mondo" spagnolo sana la perdita dei mori e degli ebrei per il sistema socio-economico iberico, che altrimenti si ritroverebbe senza un settore artigianale e mercantile.

In generale la situazione si ribalta: irlandesi dominano sugli inglesi.

La fine delle persecuzioni in massa permette agli spagnoli di portare un po' di ordine nel paese.

1592

Con il supporto spagnolo un gruppo di nobili sia cattolici sia protestanti uniti dal puro timore delle purghe di Filippo II attua un colpo di stato contro Giacomo ed Elisabetta. Elisabetta viene catturata e mandata a Filippo ma Giacomo riesce a scappare. Questo gruppo di nobili prende il potere e forma una Dieta, a Filippo mandano un'ambasciata alla quale si dichiarano suoi vassalli della Spagna. La Scozia è salva dalla furia controriformista e dichiara libertà di culto.

Elisabetta viene torturata e costretta, nella pubblica piazza di Londra, a dichiararsi eretica e una strega, ad abiurare la sua religione, a rinnegare il suo popolo e a lasciare ufficialmente la sua eredità politica a Filippo. 

La sua morte diffonde un senso di rassegnazione nel popolo inglese che ha perso la sua grande guida.

Filippo II si fa incoronare Filippo I re d'Inghilterra.

Intanto le confische ai protestanti hanno riempito i forzieri di Filippo, che si ritrova con grandi risorse.

La vittoria che sta ottenendo porta benefici ai controriformisti in tutta l'Europa.

Giacomo viene catturato in Francia e messo a morte.

1593

Filippo II completa la stabilizzazione delle due isole: compone un'assemblea nazionale irlandese con una larga autonomia ma sottoposta a un vicerè. L'Inghilterra viene divisa in diversi vicereami, divisione.simile a quella dei regni anglosassoni.

Inizia in generale un periodo di amicizia tra spagnoli e irlandesi. Filippo prepara il ritorno a casa. Lascia qualche guarnigione spagnola che integra con soldati irlandesi.

Tornato in patria scopre che le Cortes (assemblee locali risalenti a prima della unificazione con fin troppi poteri soprattutto in campo fiscale e militare) hanno approfittato per arrogarsi troppi poteri e farsi guerre fra di loro (tendevano ad essere ostili e aggressive fino a scatenare vere e proprie lotte intestine e a favorire il regionalismo spagnolo).

Stanco del continuo fastidio che gli procurano le Cortes riporta la pace e scioglie con la forza le Cortes sostituendole con le Juntas, assemblee con pochi poteri formate da funzionari stipendiati dallo stato generalmente di ceto medio, ottiene così un potere ben maggiore sul suo stesso paese e indebolisce molto la nobiltà e favorendo una centralizzazione di potere e di identità spagnola. Questo e la presenza della borghesia inglese stimola la nascita di una borghesia spagnola molto intraprendente in mare.

Capendo l'importanza che avranno in futuro le due isole Filippo II decide di far costruire una seconda capitale a Gijon, sul Mare del Nord.

1594

Enrico IV consolida il potere come re di Francia, Filippo II preso dalla questione inglese e dalla ristrutturazione delle Cortes non ha potuto opporsi di più e decide di firmare la pace l'anno seguente.

Filippo si ritrova con un grande impero ormai e una forza unica ma capisce che deve consolidare questo potere perciò evita nuove avventure militari e non continua la guerra in Francia né in Olanda.

Con le risorse portate dalle purghe inglesi e dalla fine delle Cortes comincia a risanare il debito della corona e investe molto denaro sia in Spagna che in Inghilterra.

Nel frattempo sia nella corte Madrid che di Gijon cominciano a formarsi delle fazioni inglesi.

1595

Filippo II decide di allontanare dal figlio il Duca di Lerma che esercitava su di lui una pessima influenza e lo nomina viceré del Galles, ma l'imbarcazione su cui egli viaggiava cola a picco in mare.

Filippo II dovrà trovare un nuovo vicerè mentre il futuro Filippo III non dovrá subire una pessima influenza.

1598

Filippo II muore lasciando al figlio un grande impero. Suo figlio ha una personalità ben più mite, benevola ed influenzabile del padre. Subito Filippo III viene incoronato sia a Madrid che a Londra.

Visitando l'Inghilterra si rende conto di quanto il dominio spagnolo sia odiato seppure sopportato, così dopo l'incoronazione decide di getto di concedere la libertà di culto in tutti i suoi domini europei.

Qualcuno indica questa come la fine del periodo della Controriforma.

La popolarità di Filippo III in Inghilterra tocca le stelle, in Irlanda permette di guadagnarsi il favore delle parti ancora "paganeggianti" della popolazione che poco apprezzavano il cattolicissimo Filippo II, anzi poiché hanno ritrovato da poco la libertà gli irlandesi tenderanno sempre di più a mescolare elementi gaelici a quelli cristiani. In patria ciò viene accolto con rabbia dagli ambienti più conservatori del paese, soprattutto clero e nobiltà feudale, ma essi sono già indeboliti dalla fine delle Cortes e non possono fare molto, invece i moriscos sono estremamente grati, dopo tutti quegli anni di persecuzioni, e diventano sudditi fedelissimi e rispettati, diventando il nerbo della nuova borghesia spagnola artigianale.

Alcuni ebrei cacciati da Filippo II tornano, diventando il nerbo della borghesia mercantile.

Inoltre, sulla scia della popolarità, fa distribuire cibo ai più bisognosi in tutti i suoi domini europei.

Tutta l'Europa rimane colpita da questo cambiamento e fa pensare se non sia la via della tolleranza quella da seguire, comunque Filippo è uno dei personaggi più celebri d'Europa.

Ottenendo questi brillanti già nei primi momenti del suo regno Filippo III sarà ben più propenso ad essere un ligio re, come lo era suo padre.

1599

Filippo si sposa a Ferrara con la cugina Margherita d'Austria con cui stabilisce uno splendido rapporto anche se questa non approva la sua libertà di culto si rende conto di quanti benefici porti, essendo un'abile politica.

Filippo III viene influenzato dai ceti meno conservatori e più liberali dell'impero, la borghesia e la nobiltà "togata" moderna che sono in piena ascesa e hanno apprezzato la decisione di getto che ha avuto a Londra.

Questi lo convinceranno a sostituire le altre Cortes dei domini europei con dipartimenti e funzionari stipendiati.

L'azione avverrà talmente in fretta che la nobiltà non ha tempo di reagire e quando alcuni aristocratici proveranno a fomentare una rivolta (invano) verranno rapidamente annientati.

Questo rende popolare il re soprattutto in Italia dove il dominio.aristocratico era molto inviso, e nelle Juntas italiche ci sarà spazio anche per italiani. In generale Filippo III è estremamente amato dal popolo.

Inoltre grazie alla libertà di culto generale, l'Olanda viene pacificamente reintegrata nell'Impero Iberico. Anche lì per accattivarsi il popolo vengono distribuiti beni di prima necessità ai bisognosi.

La libertà di culto spagnola permette di migliorare i rapporti con la Francia dove è.stato promulgato da poco l'Editto di Nantes.

Intanto si diffonde nei possedimenti spagnoli una carestia (seppur meno grave che nella nostra Timeline, vista la soliditá spagnola) che fa scoppiare un'epidemia di peste che si diffonde ancora di più a causa dell'estensione dell'impero. Sotto il consiglio di Margherita, che aveva a cuore il popolo, Filippo istituisce degli ospedali pubblici dove vengano curati gratuitamente i più disagiati.

Ancora una volta la popolarità di Filippo sale alle stelle. Filippo li fa aprire anche in Scozia a sue spese.

1600 

La grande necessità di persona istruite (medici e funzionari) porta a una grande diffusione di università specializzate che contribuiscono a diffondere la cultura.

Filippo III si fa incoronare re di Scozia dalla Dieta, aprendola anche alla nascente borghesia locale ma lasciando comunque una certa autonomia. Anche lì concede libertà di culto ufficiale e viene amato dal popolo.

L'Impero Iberico diventa sempre più una potenza mercantile.

1601

Filippo III si stabilisce definitivamente a Gijon dove fa costruire una straordinaria reggia. 

In questo dinamico e moderno impero Gijon diventa il centro culturale d'Europa dove arrivano letterati, artisti, scienziati e sapienti da Spagna, Portogallo, Italia, Irlanda, Gran Bretagna e Olanda. Questo arricchisce Gijon di ottime accademie soprattutto militari che rendono l'impero molto aggiornato.

La cultura fiorisce senza pari e la libertà di culto la favorisce.

Shakespeare otterrà già in vita una certa fama e scriverà opere storiche come Carlo V e Filippo II che non trasmettono messaggi contro o a favore della Spagna quanto il desiderio inglese di non perdere la propria identità e quello spagnolo di conciliarla con la possibilità di pace religiosa e di costruire un nuovo grande impero.

Le risorse che arrivano dal Nuovo Mondo vengono sfruttate al meglio grazie alla borghesia mercantile e alla presenza di un fiorente settore artigianale.

La pace è ben diffusa e il clima liberale rende molto meno brutale la Controriforma, influenzando lo stesso Stato della Chiesa che diverrà sempre più succube della Spagna.

Addirittura veterani spagnoli comandati da un capitano spagnolo verranno sempre più usati a guardia della Città Eterna, a discapito degli svizzeri.

1602 

Filippo comincia a investire grandi somme nella flotta, sempre più potente e variegata che tiene a bada gli ottomani nel Mediterraneo occidentale e favorisce traffici più intensi con il Nuovo Mondo, dove l'aristocrazia teme di perdere il proprio potere.

In Europa il clima controriformista si attenua, ma non in Germania.

1604

I francesi fondano nel Nord America la colonia di Arcadia, inizia l’Impero Coloniale Francese.

Questo sprona Filippo III a dare impulso alla colonizzazione del Nord-America: la Virginia, lasciata a sé stessa da prima della caduta di Elisabetta I, viene occupata da marinai inglesi per conto di Gijon, e fondano Philiptown.

Viene fondata la Compagnia Spagnola delle Indie Orientali, a maggioranza composta da olandesi. Questo comincia a creare tensione tra Gijon e le colonie americane, dove vige un dominio di tipo aristocratico-feudale antiquato e conservatore.

1610 

Luigi XIII sale al trono di Francia, egli subito cerca di ridurre l'influenza spagnola nel suo paese e di rafforzare il potere del re all'interno.

Inoltre cerca di rafforzare il suo paese come potenza europea che possa rivaleggiare con la Spagna.

1618

Scoppia la Guerra dei Trent’anni. Filippo III decide di non intervenire sia perché la questione olandese è risolta sia perché non appoggia la pretesa asburgica basata sul Cattolicesimo, ma manda aiuti finanziari all'Austria, pensando che basti visto che all'epoca non mancavano le milizie mercenarie in Germania.

Luigi XIII, che progetta di indebolire i due tronconi degli Asburgo per diventare arbitro della politica europea, comincia subito ad appoggiare i nemici dell’Impero.

1621

Muore il popolarissimo Filippo III provocando un grande lutto. Sale al potere Filippo IV, che per essere amato come il padre fa nuovamente distribuire beni di prima necessità per i più disagiati, ottenendo il consenso della popolazione. Filippo IV ha una personalità ben più forte del padre ma tende a indulgere di più in frivolezze.

Filippo troverà nel Conte di Olivares, suo favorito e primo ministro, un valido braccio destro per governare questo potente impero. Inizia a formarsi una concezione sacrale del re del grande stato iberico, un nuovo potere universale, a discapito di quello tedesco, che con la sua generosità si dimostra misericordioso similmente a Cristo, ed è suo degno vicario. In una Spagna che deve ancora imparare a identificarsi come tale invece che nei regni che la precedevano, la figura del re diventa vitale a questo proposito.

1625

La Danimarca entra in guerra contro l'Austria.

1628

Luigi XIII decide di non sostenere la pretesa del Duca di Nevers al ducato di Mantova e del Monferrato, lasciando che sia spartito tra Ducato di Savoia e Ducato di Milano, non è ancora pronto a entrare in guerra contro la Spagna.

1629

La Danimarca esce dalla guerra.

1630

La Svezia entra in guerra.

1634

La Francia entra ufficialmente in guerra contro l’Austria.

L’attacco prende alla sprovvista gli Asburgo entrambi che non credevano che Luigi XIII avrebbe rischiato una guerra diretta.

La Francia attacca gli Austriaci, più vulnerabili per il mancato intervento spagnolo, e manda aiuti che permettono agli svedesi di vincere la battaglia di Nordlingen e di continuare la guerra in Germania.

Quando la Spagna dichiarerà guerra alla Francia questa attaccherà i Paesi Bassi e la Spagna stessa.

1635

Un tentativo di sbarco in Inghilterra da parte dei francesi risveglierà il vecchio odio tra francesi e inglesi, che a maggior ragione rimarranno radicati nell’orbita iberica. Viene permesso l'arruolamento degli inglesi.

1636

Gli anglo-spagnoli conquistano le isolette francesi della Manica e Calais.

Grandi eserciti spagnoli affiancano le truppe austriache. Le forze congiunte asburgiche sconfiggono a più riprese gli eserciti dell’Unione Evangelica, i cui territori finiscono brutalmente invasi. Tuttavia i franco-svedesi mettono a segno delle vittorie.

1640

Un tentativo di colpo di stato in Portogallo supportato dai nemici della Spagna viene sapientemente represso, il Portogallo resta unito alla Spagna.

Filippo IV rimane impressionato da questo tentativo, ha causato l’assassinio di sua cugina, così, imitando Enrico VIII, proclama l’Atto d’Unione, che pone fine alla divisione tra Portogallo e Spagna, facendo nascere il Regno d’Iberia. Il Portogallo diventa come una regione spagnola qualunque.

In Catalogna le razzie delle truppe spingono la popolazione a mandare emissari per protestare contro ciò.

Il Conte di Olivares ascolta le proteste e con minacce e punizioni cruente dissuade i soldati a non essere prepotenti con i compatrioti.

1641

Luigi fa invadere la Catalogna, contando di far ribellare la popolazione locale per le razzie dell'anno prima. Ciò non succede, le truppe francesi vengono cacciate, mentre Olivares ordina l'invasione per terra e per mare. I francesi dovranno difendere i propri territori.

1643

Vittoria di Pirro ottenuta dagli spagnoli a Rocroi.

Muore Luigi XIII, inizia sotto la reggenza di Mazzarino e della regina il regno di Luigi XIV.

1644

Gli spagnoli conquistano Brest, Bordeaux e la Rochelle. La Guascogna viene invasa.

1645

Muore il Conte di Olivares. Il conte con la sua opera di accentramento politico aveva impedito che le assemblee locali ottenessero autonomia da Gijon e aveva condotto un’aggressiva guerra contro la Francia, costretta a difendere il proprio territorio. La sua morte porta grande dolore a Filippo IV che al suo posto mette il nipote Luis de Haro.

1646

Filippo IV invita il figlio Baltasar Carlos, promettente e popolare erede al trono, a intraprendere un viaggio in Inghilterra, per conoscere quei paesi che un giorno saranno suoi. Durante il viaggio si ammala ma guarisce nel giro di qualche giorno.

I franco-svedesi cercano di invadere il Belgio ma vengono respinti.

1647

I francesi riconquistano La Rochelle e Brest.

1648

La Guerra dei Trent’anni termina con la conferenza generale di Vestfalia e segna la fine di una guerra.

In ciò che rimane dell’Impero viene sancita la libertà di culto.

La Svizzera riceve una sostanziale indipendenza come Repubblica.

Le speranze indipendentiste dei principi tedeschi vengono accantonate, non possono stringere alleanza formale e sono obbligati a fornire in tempo di guerra tutti i loro eserciti all'Imperatore, unificando così le forze armate tedesche.

La Francia, Meltz, Toul, la Lorena, Alsazia, Verdun infine Strasburgo e i territori circostanti, la Svezia gran parte della Pomerania, che controlla i fiumi tedeschi più usati per il commercio. La Prussia-Bradenburgo rimane a bocca asciutta.

La Spagna ottiene il riconoscimento delle conquiste di Bordeaux, Calais, tutte le isole del canale della Manica, più i territori di frontiera compresi tra i Pirenei e la città francese di Barritz; la Spagna inoltre rafforza moltissimo la sua influenza in Germania mentre l'Austria esce molto indebolita ed incapace di esercitare un potere adeguato per approfittare della vittoria, anche perché la Spagna è l’unico paese che non è rimasto prostrato dalla guerra, grazie alla sua solida economia. La caduta in mano spagnola di territori francesi contesi con gli inglesi durante la Guerra dei Cent’anni stuzzica la fantasia negli ambienti culturali spagnoli di una conquista asburgica della Francia. Di fatto Filippo II, ottenendo tutta l’eredità politica di Elisabetta I, teoricamente eredita anche le vecchie pretese al trono francese.

La Francia, delusa dalle conquiste a caro prezzo e dalla conclusione della guerra che ha rafforzato la Spagna, si impegnerà con più vigore nella colonizzazione dell’America, permettendo anche ai protestanti di emigrare.

La Spagna si riconferma come astro europeo, non viene sostituita dalla potenza francese né quella svedese per quanto esse si rafforzino.

Intanto la Scozia ne approfitta per rendersi indipendente dalla Spagna col supporto della Francia e della Svezia, con cui stringe alleanza. Con la Francia in particolare coopererà per le colonie.

Intanto Oliver Cromwell, che durante la guerra ha fatto carriera ed è arrivato fino ai vertici, comincia a diventare potente presso la corte di Gijon, dove diventerà favorito e primo ministro del re, soppiantando il mediocre Haro.

La prima cosa che fa Cromwell è riorganizzare completamente l’esercito spagnolo, dove la formazione del Tercio, seppur modernizzata, è diventata obsoleta, viene sostituito con l’Ejército de Nuevo Modelo, formazione estremamente innovativa.

In particolare viene istituita la gerarchia militare in base ai meriti e non al ceto.

Nello stesso anno scoppia in Francia la Fronda Parlamentare.

1649

Il principe Baltasar Carlos sposa Maria Anna d'Austria.

Viene repressa la Fronda Parlamentare e scoppia quella Nobiliare. La Spagna offre subito il suo appoggio a questa rivolta, tuttavia la corona francese potrebbe comunque schiacciarla facilmente con l'esercito libero dalla guerra, così Cromwell pressa le frontiere francesi compiendo scorrerie e costringendo i francesi a tenere più uomini a presidiare il confine.

1653

Mazzarino doma la Fronda.

Cala il gelo tra Francia e Spagna, che rompono ogni contatto diplomatico.

1658

Muore Cromwell. Filippo IV associa al governo il figlio così che faccia esperienza di governo. Comincerà a nascere la tradizione di una sorta di "diarchia di padre e figlio" nel periodo di passaggio tra un re e l'altro.

1659

La Pace dei Pirenei segna il termine del conflitto tra Spagna e Francia, l'anno seguente Luigi sposa Maria Teresa di Spagna.

1661

Morte di Mazzarino. Luigi XIV assume il potere effettivo. Con lui nasce il modello di sovrano assolutistico.

1663

Scoppia una guerra fra l'Austria e la Sublime Porta. L'Imperatore Leopoldo I per la guerra chiama a raccolta gli eserciti tedeschi ma i principi mandano con scuse varie solo sparuti contingenti, che costringono Leopoldo a rivolgersi a Filippo IV.

Vienna è sempre più vassalla di Gijon.

1664

Termina la guerra tra austriaci e turchi.

1665

Muore Filippo IV. Baltasar Carlos ascende al trono col nome di Filippo V.

Ma in un primo momento egli è talmente scosso dalla morte del padre che non si occupa del governo e lascia il potere nelle mano della prozia Marianna d'Asburgo. Il trono di Spagna vacilla.

1667

Luigi XIV, conscio della debolezza spagnola, decide di approfittarne e con la scusa del mancato versamento della dote di sua moglie. invade la Franca Contea e il Belgio mentre la Svezia attacca l'Olanda e la Scozia invade l'Inghilterra.

Francia e Svezia vogliono eliminare l'influenza spagnola dell'Europa centrale.

Gli spagnoli vengono subito messi alle strette.

Avviene un primo scontro tra i Francesi e gli Spagnoli nel Nuovo Mondo.

1668 

Gli scozzesi vengono sconfitti da un esercito di anglo-irlandesi in una sanguinosa battaglia presso Blackpool.

Gli svedesi vengono contenuti in Olanda mentre i Francesi annettono la Franca Contea e una serie di piazzeforti in Belgio che completano la linea difensiva di Vauban.

Il governo spagnolo, che teme una guerra prolungato su tutti i fronti, offre a Luigi le piazzeforti belghe e lo scambio dei territori di confine persi nel 1648 in cambio della Franca Contea per farla ritirare dalle guerra, Luigi vorrebbe continuare ma sa che potrebbe essere rischioso ora che gli svedesi sono dilaniati da conflitti interni e gli scozzesi sconfitti.

La guerra è un grande successo per la Francia che celebra la politica del suo re.

Poco dopo anche Scozia e Svezia si siedono al tavolo dei negoziati.

Edimburgo subisce sempre di più l'influenza della Francia.

1669 

Filippo V si riscuote dopo la disastrosa guerra e finalmente assume il potere.

Decide di governare imitando il grande Filippo II: in maniera autocratica vivendo quasi monasticamente, mettendo Guglielmo d'Orange come primo ministro, distintosi nella corte di Gijon.

Guglielmo è tenuto a fargli rapporto prima di qualsiasi decisione.

1670

Filippo V si rende conto che le pressioni esterne rischiano di spaccare l'impero in sentimenti regionalisti.

Così riforma completamente l'amministrazione nel suo impero.

In tutto l'impero vengono istituite miriadi di Consigli Comunali, eletti e composti da residenti del luogo, legati alle città e ai loro territori circostanti e con pochi poteri di tipo amministrativo e giudiziario ma adeguati a quella dimensione. Le decisioni importanti vengono presi dai Consigli Reali, composti da uomini scelti dal re, insediati a Gijon, a Plymouth, a Rotterdam, a Palermo, a Milano e a Dublino, dove rimangono quelle forti autonomie ma più sottoposte al volere spagnolo. I Consigli Reali devono rendere conto di ogni cosa al re e ai suoi ministri, cui spetta approvare ogni atto.

Filippo V cerca di applicare questa divisione anche nelle colonie, tale organizzazione darebbe le stesse possibilità a nobili e non e indicava un minore sfruttamento del popolo.

Il rapporto con le colonie era da tempo diventato difficile a causa del sempre maggiore peso che avevano in Europa i nuovi ceti. 

A quel punto gran parte dell'aristocrazia feudale delle colonie si ribella a Gijon.

Comincia la Guerra Coloniale.

Luigi capisce che è la sua occasione per cambiare gli equilibri nel Nuovo Mondo, così dà impulso allo sviluppo coloniale e della flotta. 

1674

La Guerra Coloniale termina con la vittoria di Gijon che riprende pieno possesso delle colonie, dove ogni privilegio politico-sociale della nobiltà viene abolito. Di conseguenza il tremendo sfruttamento del popolo viene molto lenito e nella direzione delle colonie subentra la borghesia.

Luigi ne ha approfittato estendere le colonie verso il Mississippi e per annettere molti territori in Germania, il debole Leopoldo I d'Austria non ha avuto il coraggio di contrastarlo.

Filippo V per celebrare la vittoria costruire una reggia incomparabile e dà un grande impulso delle arti a Gijon e si prepara alla futura guerra con la Francia. Intanto fa compiere alla sua flotta pesanti saccheggi in Scozia. Questo aumenta la sua popolarità. Filippo V culturalmente viene definito come un sovrano ideale perché è estremamente dedito al suo dovere di governare e favorendo l'evoluzione sociale guida il suo impero verso il futuro.

1675

Nel Nord-Europa scoppia la Guerra di Scania, dove i maggiori contendenti sono la Danimarca e la Svezia.

La Svezia nonostante la vittoria ottenuta durante la Guerra dei Trent'anni è dilaniata dalle questioni interne che la rendono molto vulnerabile. 

Il re Carlo XI tuttavia è pronto a combattere la disperata lotta per salvare il suo paese dai danesi, i nobili, i corrotti, gli incompetenti e l'anarchia generale portata dalla guerra.

Luigi XIV stesso dubita che la Svezia possa sopravvivere, ma invia un’armata alle basi militari francesi in Scozia da mandare in aiuto al tradizionale alleato se qualcosa gli facesse cambiare idea, sa che potrebbe averne bisogno in futuro.

1676

Contro ogni aspettativa, Carlo XI vince con un esercito male armato e in minoranza la battaglia di Halmstad. Luigi XIV decide di aiutare Carlo XI, riconoscendo in lui un grande leader capace di riportare in auge in suo paese.

Carlo marcia verso sud fino al fiume Lund, che ha bisogno di attraversare per battersi nuovamente coi danesi, aspetta che il fiume si ghiacci per passarlo.

Rimane sorpreso quando vede navi scozzesi sbarcare un esercito francese. All’inizio non è affatto contento che altre nazioni si immischino in quella che considera una questione privata svedese, necessaria per la ricostruzione materiale e morale del paese, però che quest’aiuto può rivelarsi fondamentale per la guerra.

Usa le navi scozzesi per attraversare il fiume, poi invia quasi tutti i soldati francesi a difendere la Pomerania attaccata dalla Prussia, tenendo per sé poche migliaia di francesi da usare come riserva. 

Quando attacca i danesi inizia la battaglia del fiume Lund, sanguinosissima: dei ventimila uomini in campo ne muoiono ottomila. Carlo XI è così abile che non ha nemmeno bisogno di usare i francesi.

1677

La guerra continua, Carlo XI vince ancora i danesi a Landskrona, senza usare i soldati francesi, novemila svedesi sbaragliano dodicimila danesi.

Il re danese Cristiano V ritira le truppe dalla Svezia.

Le truppe francesi difendono ottimamente la Pomerania che in realtà ha poco bisogno di essere difesa così tanto.

1678

Carlo invade la Norvegia che cade in brevissimo tempo. Lascia quella truppa francese a difesa della Svezia, tale presenza dissuade Cristiano V dal tentare ritorsioni.

1679

A sorpresa, Carlo XI sbarca vicino a Copenaghen, nelle campagne compie violente razzie e prova a prendere d'assalto la città, fallendo. Tuttavia l'effetto psicologico di tale sortita è devastante, Cristiano V si arrende.

Pochi giorni dopo viene firmata la Pace di Lund: la Danimarca cede ufficialmente alla Svezia tutti i suoi possedimenti scandinavi e le isole Fær Øer. Siglata la pace anche con la Prussia.

Carlo XI diventa un personaggio popolare a livello europeo, con la stima di un condottiero unico.

Luigi XIV è piuttosto seccato dal fatto che Carlo ha praticamente non usato il suo aiuto ma capisce le sue ragioni.

L'anno seguente Luigi in persona andrà in Svezia a parlare con Carlo che è impegnato nel profondo risanamento del paese.

Carlo sta costruendo la prima monarchia assoluta della Svezia, basata sul consenso popolare.

I due siglano una grande alleanza diplomatica, militare e commerciale fra i loro paesi, che influenzerà le rispettive culture.

Fino a quel momento non era chiaro quanto fosse profonda la cooperazione fra i due re. Filippo V quindi spinge Cristiano V riprendere la guerra con la Svezia promettendogli un grande supporto finanziario e militare, così avrebbe il casus belli per attaccare la Francia, ma il danese non ne vuole sapere.

La Francia ora ha un valido alleato che la rende sempre più temuta, Luigi XIV si sente talmente sicuro che chiede a Leopoldo la cessione di diverse terre nell'area del Reno.

Ovviamente Leopoldo non glielo rifiuta e gli riconosce anche le annessioni compiute durante la Guerra Coloniale.

Filippo V ancora una volta rimane senza casus belli e, nello stile di Filippo II, non attacca. La Francia, grazie all'alleanza dell'Impero Svedese, della Scozia e alla supremazia de facto in Germania grazie all'inetto Leopoldo I, è egemone in Europa, mentre il colosso iberico, agli occhi di tutti comincia a scricchiolare.

1682

Luigi XIV trasferisce la corte a Versailles.

1683

I Turchi, segretamente alleati con la Francia invadono l'Austria e assediano Vienna, Luigi fornisce loro segretamente truppe supplementari e diversi cannoni. Leopoldo rifugiatosi a Passavia chiama a raccolta i principi tedeschi così che mettano insieme i loro eserciti. Ma quasi tutti, sotto la pressione della Francia, ignorano il richiamo di Leopoldo, vedendo nell'invasione la possibilità di scrollarsi una volta per tutte l'autorità imperiale. 

Filippo V prepara un grande esercito per andare in soccorso di Vienna, decide di passare dall'Italia, perciò sbarca Genova e si dirige alla testa della sua variegata armata verso l'Austria. Per scongiurare la sconfitta dei turchi, Luigi XIV attacca i possedimenti spagnoli in Italia, facendo assaltare violentemente e subito la Repubblica di Genova e il Ducato di Milano, per tagliare la strada a Filippo V.

Filippo viene quindi trattenuto in Italia.

Quando Giovanni III Sobieski re di Polonia accorre in difesa di Vienna non riceve sufficienti rinforzi e non riesce a liberare la città, che capitola pochi mesi dopo.

Sopraggiunto l'inverno il gran visir decide di fermare temporaneamente la campagna, anche per le perdite subite, ma guida numerose scorrerie in Polonia meridionale.

La caduta di Vienna si trasforma in una crisi senza paragoni per l'occidente.

Leopoldo, consapevole di essere stato un pessimo sovrano non riesce a sopportare la capitolazione della sua capitale, così per la vergogna e per la disperazione si suicida.

Luigi XIV dichiara l'intera Cristianità in pericolo e chiama a raccolta tutti gli eserciti della Germania per difendere il Sacro Romano Impero.

Il panico ha travolto gran parte dei principi tedeschi, che quindi accorrono in massa al richiamo francese formando un grande esercito che marcia a tappe forzate verso l'Austria. 

1684

Filippo V fa circolare la notizia e le prove della segreta alleanza tra Parigi e Istanbul, accusando Luigi di ingannare l'Europa per sfamare le sue brame di conquista.

Filippo V è appoggiato dalla maggioranza dei principi elettori dell'Impero e convocandoli a Milano si fa proclamare Re di Germania (ovvero Imperatore) facendosi incoronare dal papa Re dei Romani (che a Imperatore aggiungeva Sacro e Romano, rilevante solo per l'aspetto di legittimità religiosa).

Filippo V rivendica tale ruolo forte del fatto che Leopoldo I era suo cognato.

Luigi XIV contesta questa elezione perché l'Imperatore dovrebbe essere eletto dalla Dieta Imperiale al completo e accusa Filippo di aver manipolato l'elezione.

Quando i franco-tedeschi sconfiggono i turchi nella seconda battaglia di Vienna e Luigi ottiene il loro ritiro da tutte le terre invase, si fa proclamare da tutti i numerosi principi tedeschi suoi sostenitori Re di Germania. Per questo organizza una cerimonia, viene incoronato la notte di Natale ad Aquisgrana, rievocando così le origini di Carlo Magno.

1685

Luigi XIV non revoca l'Editto di Nantes, poco serve autoaffermarsi come campione del cattolicesimo in un'Europa dove la Spagna ha diffuso un clima di tolleranza religiosa.

Scoppia la Guerra di Successione Austriaca.

Filippo V fa mettere in salvo il figlio di Leopoldo, Giuseppe.

Filippo V, che ha già respinto i francesi da Genova e Milano, invade il Piemonte.

Guglielmo d'Orange intanto attacca la Francia dai Pirenei, invade da Bordeaux e Calais, quest'ultima viene espugnata prima di uno sbarco spagnolo.

Gli scozzesi per evitare di essere.invasi si dichiarano neutrali.

La Francia invade i Paesi Bassi e la Franca Contea.

In mare la flotta francese e quella spagnola si affrontano.

La Germania intanto si spacca tra i filo-spagnoli e i filo francesi. Una tremenda guerra intestina la devasta dopo nemmeno quaranta anni.

Intanto le ostilità cominciano a combattersi anche in America.

In Svezia Carlo XI è ancora occupato con le vicende interne del suo paese e non può combattere direttamente una guerra così pericolosa. Tuttavia fornisce grande aiuto alla Francia.

1687

La flotta franco-svedese è stata battuta nonostante le diverse vittorie.

Filippo V ha cacciato i filo-francesi dall'Austria e dalla Boemia.

Gli spagnoli penetrano fino a Tolosa, mentre Bordeaux si ritrova assediata.

Il Belgio è invaso fino a Bruges e la Franca Contea è pesantemente saccheggiata.

La Repubblica di Venezia scende in campo con la Francia e contro la Spagna, ha così una scusa per attaccare i possedimenti romagnoli dello Stato della Chiesa.

La sua alleanza con i francesi porta a nuove battaglie in mare.

La Prussia defeziona l'alleanza francese, ma un intervento svedese la fa tornare suo suoi passi.

Nel frattempo Filippo V nella parte di Germania che controlla costringe ogni entità politica tedesca a dargli il suo supporto, chi si oppone viene spazzato via. Luigi fa altrettanto.

1690

Grazie a un esercito di mercenari italiani, Venezia viene respinta e messa alle strette.

Nel Nuovo Mondo gli spagnoli vincono in mare strappando le isole in mano francese, ma questi grazie alle loro ottime alleanze con i pellerossa strappano la costa atlantica nordamericana agli spagnoli, con l’eccezione della Florida.

La Francia riesce a ricacciare gli spagnoli oltre i Pirenei e a sbarcare un esercito in Cornovaglia.

In Germania i filo- spagnoli stringono d'assedio la Francia che però resiste grazie alla linea difensiva Vauban.

Le vittorie franco-veneziane mettono a repentaglio il dominio spagnolo del Mediterraneo occidentale.

Luigi chiede al sultano di invadere nuovamente l'Austria.

1691

I francesi resistono in Cornovaglia. Con Filippo V partito per difendere l'Austria, i filo-spagnoli non riescono a mantenere la morsa sulla Francia e si ritirano in Germania.

Filippo V si allea con Giovanni III Sobieski, chiedendogli di invadere i possedimenti della Prussia esterni al Sacro Romano Impero, così la Prussia si trova limitata al solo Brandeburgo.

1693

I filo-francesi, che in Germania si apprestavano a dare il colpo di grazia ai filo-spagnoli vengono travolti da Filippo V nella battaglia di Ulma, Filippo ha stretto un'alleanza con la Polonia in funzione antiturca e ha ottenuto rinforzi per il suo esercito.

1695

Luigi XIV, cercando di vincere la resistenza che oppongono i Paesi Bassi, decide di compiere un atto eclatante con effetti psicologici devastanti per i suoi nemici: ordina il bombardamento a tappeto della città di Bruxelles. Fortunatamente i servizi segreti iberici ne vengono a conoscenza, così un’armata allestita in Olanda per rinforzare il fronte, viene deviata per proteggere Bruxelles. Il mancato bombardamento e la tragedia della città non causa la morte in fasce di Ludwig Dubois, destinato a influire sulla cultura europea.

Muore Giovanni III Sobieski re di Polonia. Con l'Elettore di Sassonia morto in guerra, grazie all'appoggio di Filippo V, diventa re il figlio di Sobieski, che ascende col nome di Giovanni IV. Giovanni eredita un regno con un potere centrale debole, una monarchia elettiva basata su una.confederazione polacco-lituana.

Tuttavia, con l'aiuto della Spagna, Giovanni IV comincia a costruire una monarchia forte.

Nel frattempo Filippo V organizza il matrimonio tra il suo terzogenito Ferdinando e Anna Maria Luisa de Medici, figlia del Granduca di Toscana.

1696

Luigi XIV non ha più denaro per pagare i costi della guerra, così chiede la pace. Anche la Spagna di Filippo V è stremata, non ha le risorse militari per combattere sia la Francia sia l'Impero Ottomano. Quanto a denaro, è resistita solo grazie all'oro americano.

Viene organizzata la Conferenza di Pace di Bruges.

Spagna e Francia si riconoscono le.rispettive conquiste nel Nord America.

La Francia ritira le truppe dall'Inghilterra.

Luigi XIV rinuncia al titolo di Re della Germania, che viene riconosciuto a Filippo V.

La Francia in cambio ottiene tutti i territori tedeschi compresi fino all'Arcivescovato di Treviri incluso, i territori fino all'Elettorato del Palatinato incluso e quelli fino al Ducato di Wurttemberg incluso.

Per tali territori il re di Francia non è vassallo dell'Imperatore, bensì i suoi feudatari sono sottoposti a Luigi XIV.

Infine vengono restituite le enclavi di Bordeaux e Calais, una grande soddisfazione per Luigi.

La Francia riceve finalmente la Franca Contea.

Filippo V ottiene tutto il resto della Germania insieme ai possedimenti degli Asburgo d'Austria.

Filippo annette la Repubblica di Venezia al Ducato di Milano, creando il Ducato Lombardo-Veneto, in cui rientrano anche le terre romagnole tolte al papa, il cui stato si restringe al solo Lazio e all'Umbria.

La Scozia viene assegnata al principe Giuseppe I, che inaugura il ramo asburgico scozzese sposando una nobile locale. Il ramo asburgico d’Austria non recupererà più i suoi territori europei e le sue prerogative imperiali, che passano alla Spagna. È dai tempi di Carlo V che i domini asburgici non venivano riuniti.

Dopo la pace Luigi XIV e Filippo V si dedicano alla ricostruzione dei propri paesi e soprattuto a consolidare il controllo delle terre tedesche, dove devono fare i conti con la nobiltà feudataria. 

Questi feudatari tuttavia sono fortemente indeboliti: si stavano ancora riprendendo dalla Guerra dei Trent'Anni e hanno dovuto subire l'onere di una lunga guerra, invasioni, saccheggi e purghe da entrambe le fazioni.

Intanto la guerra contro la Sublime Porta continua nelle abili mani di Eugenio di Savoia, che guida un esercito di tedeschi, polacchi e spagnoli. L'alleanza tra l'Impero Asburgico e la Polonia di Sobieski continua.

1697

Filippo V stabilisce la nuova capitale dell'Impero a Magdeburgo, che come nella Guerra dei Trent'Anni è stata nuovamente devastata dalla guerra.

Vuole costruire un nuovo centro per la Germania. A Magdeburgo la sede del Consiglio Reale della Germania.

Filippo sa di dover letteralmente ricostruire la Germania, e intende farlo su basi solide. Convoca la Dieta Imperiale e dichiara tutte quelle entità politiche decadute, pretendendo il controllo completo di quei territori.

Un debole tentativo di ribellione viene stroncato sul nascere, Filippo ottiene il controllo completo delle terre tedesche, mentre la nobiltà feudataria diventa nobiltà comune.

Filippo si fa riconoscere il diritto di trasmettere il titolo di re di Germania con tutti i territori dei feudatari compresi, ai suoi eredi a dispetto delle ingerenze di chicchessia.

La Germania diventa un'altra gemma della monarchia iberica, subito viene applicata la ricetta burocratica di Filippo.

Per fornire al suo signore i capitali necessari alla ricostruzione della Germania, Guglielmo d'Orange impone tasse alla nobiltà, riorganizzando il fisco in base al reddito.

Filippo V si preoccupa delle condizioni in cui versa il popolo di Germania, nuovamente tartassato da una guerra tremenda. Così organizza ospedali e ricoveri per sfollati di guerra. Questi poi vengono utilizzati per lavorare alla ricostruzione tedesca.

Così non solo l'opera viene accelerata, ma soprattutto masse di nullatenenti trovano un lavoro salvandosi dalla miseria, il quadro sociale tedesco si stabilizza, la monarchia asburgica diventa la maggiore committente del popolo tedesco. Boom della popolarità di Filippo V, visto come il salvatore d'Europa dalle brame francesi e dal pericolo dei turchi.

Luigi fatica a risanare il regno dopo la tremenda guerra, non impone tasse ai nobili e Filippo V impone pesanti tasse contro il commercio francese, che vede perdere il mercato imperiale ma si orienta verso il Nord-America dove le nuove conquiste offrono molte possibilità, limitate dalla pesante pirateria della Spagna che domina i mari.

1699

La Pace di Carlowiz segna la vittoria della coalizione russo-polacco-asburgica contro i turchi, che sono costretti a cedere grandi territori ai nemici e si avviano al declino. Un altro punto a favore di Filippo V.

1700

Danimarca, Polonia e Russia si coalizzano contro la Svezia, contando sull’inesperienza del giovane re Carlo XII.

Si sbagliano di grosso, Carlo XII si rivela essere un ottimo generale capace di affrontare la minaccia dei suoi nemici.

Comincia la Grande Guerra del Nord.

Carlo XII sconfigge i danesi, sbarcati in Svezia, nella battaglia di Karlstad.

Subito sbarca in Danimarca e pone sotto assedio Copenaghen.

Carlo XII è deciso a sbarazzarsi una volta per tutte della Danimarca, ma non ha tempo per rimanere a gestire l’assedio quindi lascia parte del suo esercito lì sotto la direzione di generali fidati, e continua la guerra.

Dopo aver ricevuto rinforzi, Carlo XII sbarca in Estonia e libera la fortezza assediata di Narva ottenendo una splendida vittoria contro Pietro I di Russia.

Giovanni IV re di Polonia si rende conto di avere a che fare con un sovrano dalle straordinarie capacità che non potrà mai battere, così organizza una conferenza di pace sotto l’egida di Filippo V, il “Padrino d’Europa” come lo chiamano all’estero, ma Carlo XII, con un’impudenza e una fierezza che vanno di pari passo, rifiuta, del resto non ama la diplomazia.

Questo rifiuto attira l’attenzione di Luigi XIV che, in nome dell’antica amicizia franco-svedese, manda consistenti aiuti a Carlo per la campagna in Polonia, eccessivi per la situazione economica in cui versa la Francia.

Nel frattempo Copenaghen viene espugnata e l’intera Danimarca è annessa all’Impero Svedese.

Groenlandia e Islanda si rendono indipendenti.

1701

Carlo XII invade la Polonia, Giovanni IV scongiura Filippo V di aiutarlo ma Filippo deve ancora sanare il suo impero, e sa che se facesse così la Francia entrerebbe in guerra, e lui non vuole rischiare un conflitto di portata europea.

1702 

Muore Guglielmo d’Orange, Filippo V governa insieme al suo erede Carlo così che faccia esperienza di governo, il giovane Carlo, ottimamente istruito, si fa valere.

1704

Carlo XII ha devastato la Polonia, ottenendo vittorie che lo rendono famoso in tutta Europa.

Giovanni IV riesce a ottenere una conferenza di pace. Carlo XII vorrebbe che abdicasse in favore di un suo candidato al trono polacco, ma Giovanni rilancia con nuovi territori.

La Polonia perde in favore della Svezia una larghissima fascia costiera compresa tra il fiume Daugava e il fiume Pregel, più tutte le isole del Baltico, tra la Polonia e il Baltico rimane solo un “corridoio” comprendente la città di Danzica.

Giovanni IV perde molto sostegno in Polonia, che gli rende difficile trasformare la monarchia elettiva in assoluta.

Tuttavia il matrimonio tra Carlo d’Asburgo erede di Filippo V e la figlia Maria Casimira gli permette di mantenere il trono, nonostante ella aspirasse a entrare in convento.

1705

Carlo XII consolida le conquiste e prepara un grande esercito per la campagna in Russia, rinforzato da contingenti francesi.

Filippo V muore, e ascende al trono l’erede Carlo col nome di Filippo VI.

Filippo VI è molto intelligente e amante della cultura, ma manca di quella sagacia che caratterizzava il padre e non ama la vita mondana di corte e il cerimoniale, è spesso in viaggio in giro per tutto il suo impero, facendosi così conoscere da tutti i popoli che lo compongono e diventando estremamente popolare, un “re del popolo”.

Durante i suoi lunghi periodi di viaggio affida gli affari di corte al primo ministro Giulio Alberoni, uomo estremamente fedele ed abile che incoraggia l’economia industriale alla quale si avvia la Spagna, un grande sostenitore del liberismo e del liberalismo.

1706

Partendo dalla Finlandia, Carlo XII inizia l’invasione russa puntano direttamente verso Mosca.

1709

Pietro I, dopo aver subito fin troppe sconfitte è costretto ad accettare la Pace di Tallin: la Russia cede tutti i suoi possedimenti scandinavi alla Svezia, più i territori fino al lago Ilmen, Novgorod compresa.

Carlo XII torna in patria carico di gloria, ora la Svezia domina il Baltico, la Scandinavia e il Nord-Europa, Carlo si dedicherà con ardore per rendere la Svezia la nazione militarmente più forte al mondo.

1710

La pirateria compiuta dagli spagnoli nel Nuovo Mondo diventa sempre più pesante per i francesi. Luigi XIV avvia una corrispondenza diplomatica con Carlo XII per una futura guerra con l’Impero.

Ma l’insistenza con cui Luigi conduce le trattative creano una frattura fra i due paesi.

1711

Giuseppe durante una caccia si ammala ma guarisce poco dopo. Sapendo che in Europa non c’è spazio per la sua ambizione avvia proposte matrimoniali con Pietro I di Russia.

Un’epidemia di morbillo viene contenuta in Austria.

1713

Alberoni riesce a migliorare i rapporti tra Impero Iberico (questo è il suo nome ufficiale) e quello svedese, la nuova intesa viene celebrata con una spartizione della Polonia.

A Filippo VI vanno tutti i territori a ovest del fiume Vistola, Varsavia compresa, a Carlo XII vanno tutti i territori a nord del fiume Nemunas.

La nuova capitale polacca diventa Vilnius.

La decisione di Alberoni viene molto contestata poiché fino a poco tempo prima la Polonia era una nazione alleata ma egli ha l’appoggio di Filippo e sa che l’Impero avrà bisogno di tutto la forza possibile per la guerra ormai prossima in Francia.

Nello stesso anno Alberoni abbatte tutte le barriere doganali all'interno dei possedimenti asburgici sia per favorire l'economia che per gettare una identità comune per chi li abita.

Questo tentativo, perseguito già da Filippo V, influenza molto la cultura, e si comincia a concepire il disegno di una grande nazione europea formata sotto l'egida degli Asburgo di Spagna.

1714

Carlo XII dopo aver stabilizzato il suo dominio nelle terre polacche decide di continuare la guerra contro la Polonia, convinto di poterla inglobare nel suo Impero.

Muore Maria Luisa di Savoia, moglie di Filippo erede di Luigi XIV, egli non si risposa con Elisabetta Farnese che non è stata presentata a Filippo da Alberoni.

1715 

Luigi XIV muore. Il suo unico figlio maschio è morto quattro anni prima, di conseguenza il trono passa al secondogenito di questo, il nipote Filippo, che si insedia al potere col nome di Luigi XV, ma Filippo VI dichiara di non riconoscere Luigi XV come re di Francia, afferma i suoi diritti sul trono francese in quanto sua zia, Maria Teresa di Spagna moglie di Luigi XIV era sorella di Filippo V, Filippo VI quindi reclama la Francia intera anche se la legge salica non prevedeva la discendenza di linea femminile.

Scoppia la Guerra di Successione Francese.

Le armate francesi si preparano a difendere la frontiera tedesca.

Alberoni non vuole combattere questa guerra sul fronte tedesco, la Germania si è appena rimessa in piedi e il popolo odierebbe qualunque autorità gli facesse rivivere l’incubo della Guerra di Successione Austriaca.

Così la guerra viene portata direttamente a casa del nemico, nel Mare del Nord e nel Mediterraneo le flotte asburgiche attaccano quelle francesi, mentre gli asburgici attaccano la Francia dai Pirenei, una flotta veneziana prende possesso della Corsica, dalla Manica arrivano terrificanti armate iberica, mentre un esercito di anglo-irlandesi mette a soqquadro la Guascogna, vendicandosi delle razzie in Cornovaglia. Questa volta la Francia è da sola, assediata dall’Europa intera, ovvero la Spagna. La Francia è stata presa di sorpresa.

1716

L'intera Francia si mobilita per la difesa

I francesi si battono con valore in difesa del loro paese, ma gli spagnoli sono comandati da Eugenio di Savoia.

Luigi XV scongiura Carlo XII di unirsi con lui contro l’Impero ma egli è ancora molto risentito per il litigio col suo predecessore.

Luigi XV riesce a contenere l'invasione dalla Manica in Normandia e Bretagna che rischiava di travolgere Parigi e Versailles. 

Sul fronte dei Pirenei i francesi indietreggiano fino a Pau e Narbona.

In Guascogna gli anglo-irlandesi incontrano numerose sconfitte anche se riescono a crearsi una base stabile a Bordeaux, che si sente più legata agli Asburgo che ai Borboni.

Intanto una flotta iberica assedia Marsiglia e Tolone.

Con grande impeto, i francesi attaccano la Germania per distogliere i nemici dal proprio territorio.

In Polonia i polacchi usano la strategia della terra bruciata, Carlo XII non riesce ad ottenere una battaglia ed è costretto a tornare nei propri territori invasi.

1717

Le truppe iberiche bloccate nel nord della Francia ricevono rinforzi e cominciano a guadagnare terreno.

In Germania i francesi occupano i territori dell’ex Ducato di Julich.

Luigi XV riesce a far liberare Tolone e Marsiglia e avvia la campagna d’Italia attraverso il neutrale Piemonte, che con la minaccia viene obbligato a scendere in campo insieme alla Francia.

Carlo XII respinge i polacchi dai suoi possedimenti, ma stranamente non riprende l'offensiva e negozia una tregua temporanea, forse vista di una possibile aggressione russa.

1718

Carlo XII muore assassinato in circostanze estremamente misteriose mentre ispezionava una fortezza di frontiera. Un sospiro di sollievo per tutta l’Europa che temeva questo geniale comandante, così amante dell’arte bellica da diventare famoso per la sua astinenza da donne e alcolici, l’unica cosa che lo muoveva al mondo era la battaglia.

Qualcuno dirà che l'assassinio era stato orchestrato dagli Asburgo, poiché Carlo XII aveva deciso di intervenire a favore della Francia, timoroso che il colosso iberico si rafforzasse troppo e oscurasse la Svezia.

C'é chi dice che, sulle orme di Gustavo II Adolfo, già sognava di conquistare la Germania e fare del suo impero uno stato che riunisse Europa centrale.

Alla sua morte la Svezia ha il primo apparato militare d’Europa, tale da scoraggiare qualsiasi aggressione.

Non era sposato e non lascia eredi al trono, che passa a sua sorella Ulrica Eleonora.

1720

I franco-piemontesi, che avevano preso d'assalto il Lombardo-Veneto, sono costretti alla ritirata grazie all'aiuto degli svizzeri. Il Piemonte finisce brutalmente invaso.

Sui Pirenei gli spagnoli occupano tutta la fascia meridionale francese a ridosso della catena montuosa.

Gli iberici nel nord della Francia arrivano fino a Rennes, Ruen e Amiens.

1722

I francesi vengono respinti dalla Germania, il loro Palatinato viene invaso.

In Francia gli spagnoli vengono sconfitti durante l'assedio di Aurillac, ma gli iberici nel nord continuano a conquistare terreno.

Un'armata italo-svizzera invade il sud della Francia.

1723

Muore Maria Casimira moglie di Filippo VI.

Filippo VI si risposa con Ulrica Eleonora di Svezia succeduta al fratello Carlo XII.

La Svezia diventa di fatto vassalla.

1724

Gli italo-svizzeri sono arrivati fino a Lione.

Gli asburgici in Germania arrivano fino alla vecchia Franca Contea.

I rinforzi svedesi arrivano agli iberici nel nord della Francia.

1725

In Russia muore Pietro I che nonostante il fallimento contro Carlo XII è riuscito a fare della Russia un grande stato, potente e modernizzato.

Ludwig Dubois, figlio di un borghese di classe media, dopo aver completato gli studi pubblica il trattato "Sogno d'Europa", considerato il manifesto programmatico del movimento culturale europeista.

Questo movimento, sconvolto dalle guerre svoltesi tra Spagna e Francia per il dominio d'Europa, invita la Spagna a completare l'opera di unificazione dell'Europa attraverso l’integrazione pacifica, così da stabilire sul continente una pace perpetua che preveda solo guerre di difesa e mai di espansione.

L'Europeismo comincerà subito una ricerca delle basi culturale comuni europee e cercherà di crearne una contemporanea.

Questo movimento si diffonderà a macchia d'olio grazie al benestare delle autorità. Illuminismo ed Europeismo si influenzeranno a vicenda anche se il primo dà più importanza alla ragione mentre il secondo alla cultura.

Tuttavia qualcuno comincerà ad auspicare a una più equa distribuzione del potere...

1726

Gli italo-svizzeri espugnano Lione

I francesi perdono la Lorena.

Le truppe asburgiche installate nel nord si riuniscono e cominciano la marcia verso Versailles e Parigi. Luigi XV raduna ogni uomo che ha e attacca a sorpresa gli iberici.

Questi sono gli antefatti della battaglia di Dreux, che vede i francesi battersi con incomparabile ardore per difendere il proprio paese, ma soccombono alla grande superiorità nemica.

1727

Versailles è presa d’assalto, un’impresa cruenta che segna la fine della Francia. Parigi è stretta d’assedio. Gli italo-svizzeri affamano Digione, mentre gli spagnoli, rinforzati da un contingente di tedeschi, hanno conquistato l'Alvernia.

La Francia sta ormai soccombendo alla morsa asburgica, è solo questione di tempo prima che cada per non rialzarsi mai più.

Luigi XV lo sa bene, quindi accetta la proposta folle dei suoi fedelissimi: per non far morire l’ultimo baluardo di Francia, ovvero il suo stesso re, Luigi si imbarca con pochi resti del suo esercito e della sua flotta per il Nuovo Mondo, regnerà sulle colonie americane in attesa del giorno della vendetta.

1728

La notizia della fuga di Luigi XV dalla Francia si diffonde a macchia d’olio nel regno, provocando rivolte, rese ed ammutinamenti. Il duca Filippo d’Orleans firma la resa senza condizioni della Francia.

L’Impero Iberico ha sconfitto l’unica nazione europea che potesse tenergli testa, ha espugnato un intero paese. Ora ciò che è Spagna si estende dallo Stretto di Gibilterra al fiume Vistola.

Alberoni è arrivato al momento più delicato della sua carriera: integrare la Francia nella nuova identità iberico-europea. Per prima cosa non istituisce dazi tra i possedimenti asburgici e la Francia, inoltre crea un programma di ricostruzione del paese simile a quello usato da Filippo V, inoltre per garantirsi il supporto del popolo francese tremendamente depauperato dalla guerra sospende le tasse al popolo per tre anni, si ritrova tassata invece l’aristocrazia.

I francesi sono estremamente grati per la politica conciliatoria del conquistatore e si impegnano a loro volta per la ricostruzione. Ciò permette di inserire a pieno titolo la Francia nell’Impero, e di applicare l’amministrazione congegnata da Filippo V.

Per rimanere a contatto con tutti i popoli, il cui appoggio è fondamentale per la monarchia, Alberoni proclama capitali imperiali Gijon per la Spagna-Portogallo, Digione per la Francia, Plymouth per l’Inghilterra, Dublino per l’Irlanda, Rotterdam per i Paesi Bassi, Milano per l’Italia e Magdeburgo per la Germania. Costruisce una strada fra tutte queste capitali, tranne Plymouth e Dublino, la Strada Imperiale. In queste capitali risiedono i Consigli Reali di ogni paese e la corte risiede regolarmente tra le varie capitali.

Viene ben gestita anche l’annessione e integrazione del Piemonte.

Intanto Luigi XV è arrivato nelle colonie, ben accolto dai coloni sgomenti per la caduta della madrepatria. Luigi XV proclama il Regno della Nuova Francia, e subito organizza il suo nuovo regno, dotandolo di un apparato statale, un esercito e una marina. Vengono preparate inoltre espansioni territoriali a danno dei pellerossa.

Nello stesso anno Ludwig Dubois apre l'Università delle Virtù della Pace.

1729

Il governo delle colonie non era stato ben organizzato, ma Luigi XV intanto governa instancabilmente con l'aiuto dei pochi governatori scelti dalla Francia prima della sua caduta.

Quello stesso anno Luigi XV riceve la visita di una delegazione imperiale che non lo aveva perso d'occhio grazie agli efficienti servizi segreti.

La delegazione gli fa firmare il riconoscimento del dominio della Francia a Filippo VI e ai suoi discendenti, a cui cede la sua eredità politica. Con una sfacciataggine senza pari la delegazione gli comunica che l'Imperatore gli affida le colonie francesi d'oltremare. Viene quindi spinto a proclamarsi re Filippo I di Nuova Francia.

Filippo digrigna i denti ma deve cedere, non può rischiare un'altra guerra con l'Impero, e così l'Impero che deve riprendersi dalla costosissima guerra.

Filippo I instaurerà un ottimo rapporto con la poca nobiltà locale, con la quale condividerà il potere affinché i suoi discendenti regnino stabilmente. 

In un eccessivo revanchismo organizzerà una Dieta di nobili con cui governare il nuovo regno.

Sposerà un’aristocratica locale.

1730

L'Impero Iberico si sta nuovamente consolidando dopo la guerra, devastante per le casse imperiali, anche grazie alle risorse svedesi.

Il governo asburgico è ben tollerato nelle parti appena annesse che ancora devono integrarsi, ma la Svezia stessa mal sopporta ciò, anche perché il suo temibile apparato militare sviluppato da Carlo XII prosciuga le finanze statali, che gioverebbero di uno sfruttamento dei popoli assoggettati che le sue poche risorse non venissero impiegate per la ricostruzione asburgica.

Intanto Alberoni per ragioni economiche dà un nuovo impulso coloniale, di tipo commerciale però, non territoriale. La Spagna è concentrata sull’Europa e ben radicata in America, non ha bisogno di nuovi territori né rischiare guerre lontane.

1731

Le barriere doganali tra Impero Iberico e Impero Svedese vengono tolte.

Grazie alle pressioni di Alberoni avviene lo stesso con lo Stato della Chiesa, ormai la libera circolazione è totale nell’Europa occidentale, centrale e settentrionale.

Nell’abbattimento delle barriere risulta svantaggiata la Svezia, poiché la sua industria non è all’altezza di quella iberica, ed è sempre più debole per le risorse devolute all’esercito.

Comincia a diffondersi la povertà in Svezia.

1737

Muore Gian Gastone de Medici, il controllo del Granducato di Toscana passa direttamente agli Asburgo.

Muore Giovanni IV re di Polonia.

Il suo successore sarà scelto dall’Impero Iberico che offre il trono a un nobile francese, che d’ora in poi manipolerà sempre l’elezione polacca.

Ferdinando, figlio di Giuseppe I di Scozia, sposa Elisabetta, figlia di Pietro I.

Alberoni decide di appoggiare la corrente culturale liberista e di affidare l’economia totalmente nelle mani dell’iniziativa privata.

1741

Muore Ulrica Eleonora di Svezia. Il dominio dell'Impero del Nord passa agli Asburgo direttamente.

Nello stesso anno Filippo VI darà il via a un parziale smantellamento della macchina bellica svedese, sproporzionata per le dimensioni dello stato, così da evitare la bancarotta della corona svedese, inoltre per sanare il debito vengono vendute alla Polonia le sue stesse terre conquistate da Carlo XII, ciò riavvicina Impero Iberico e Polonia-Lituania, in funzione antirussa, con quei fondi Alberoni specializza l'economia svedese in settori lacunosi di quella iberica, ciò rende dipendente l'economia svedese da quella imperiale, comincia un processo di integrazione.

Siccome la Svezia appartiene agli Asburgo viene imposto il modello di amministrazione di Filippo V.

In Russia sale al potere con un colpo di stato Elisabetta, unica figlia rimasta in vita di Pietro I.

Il suo rapporto col marito Ferdinando non sarà mai buono soprattutto a causa del suo amante Alexey Razumovsky, che Ferdinando non si farà scrupoli ad assassinare, ottenendo però di essere ucciso a sua volta.

1742

Un gruppo di nobili svedesi prova un colpo di stato ai danni del Consiglio Reale a Stoccolma.

I colpevoli vengono giustiziati, ma Alberoni si rende conto che per integrare anche la Svezia deve coinvolgere anche i nobili, così offre ai più fidati posti nel Consiglio Reale.

1746

Muore Filippo I re di Nuova Francia.

Gli succede il figlio Luigi I di Nuova Francia che si proclama anche Luigi XVI re di Francia, i rapporti tra Borboni e Asburgo di Spagna si irrigidiscono.

1752

Muore Giulio Alberoni, chiamato da molti il Grande Ministro: egli ha portato l’Impero nell’era industriale, ha saputo integrare le nuove terre asburgiche nel mosaico imperiale e ha promosso la cultura e la diffusione del sapere.

Tuttavia alla sua morte una grave crisi sociale affligge l'Impero.

Alberoni ha favorito fin troppo l’industria e la borghesia a discapito del popolo e dell'agricoltura, ormai la borghesia è classe più consolidata e potente, ma Alberoni ha finito per scontentare i nobili che si sentono minacciati.

Per calmare gli animi Filippo VI è costretto a cedere ai nobili diritti politici e sociali ormai aboliti da tempo.

La Spagna fa passi indietro.

1762

In Russia sale al potere il figlio di Ferdinando I ed Elisabetta, Pietro III, un sovrano debole e incapace poco amato per il fatto di essere un Asburgo, viene spodestato in breve dalla moglie, Caterina II.

1763

Filippo VI muore per una caduta da cavallo. Gli succede il nipote, che ascende al trono col nome di Carlo II.

In quest’anno le cose precipitano per l’Impero Iberico.

La Nuova Francia, che si estende dall’oceano fino al Mississippi più la penisola del Labrador fino all’Ontario e tutta la baia di Hudson, attacca la Florida e i territori centrali del Nordamerica spagnoli.

La Florida è ben difesa e resiste, ma i territori centrali sono sotto il dominio solo formale dell’Impero, che abbandonando la pretesa di convertire i pellerossa li aveva lasciati autonomi anche perché l’interesse coloniale era rivolto altrove, la Nuova Francia quindi ottiene la possibilità di espandersi, inizia una cruenta guerra con i pellerossa, che tuttavia con le loro ottime strategie di guerriglia e con le moderne armi fornite dalla Spagna, bloccano l’espansione francese.

Tuttavia in mare le cose vanno diversamente: la titanica flotta coloniale francese, che aveva richiesto il maggior sforzo finanziario, sconfigge a più riprese quella iberica.

In pochi mesi l’Impero perde il controllo dei mari in favore della Nuova Francia, i contatti tra colonie e madrepatria vengono tagliati. La notizia si diffonde e in Francia scoppiano tumulti patriottici.

L’impatto sull’economia è tremendo, la perdita improvvisa delle materia prime e delle rotte atlantiche porta una crisi senza precedenti.

Nel frattempo in Scandinavia nella regione della Lapponia scoppia una rivolta patriottica svedese.

La decisione imperiale di mandare gran parte della flotta europea nell’Atlantico contro i francesi si rivela fallimentare. I capitani imperiali non hanno esperienza dell’oceano, e i francesi ci metteranno poco a sgominare la marina europea.

Questa decisione inoltre espone l’Europa alla pirateria, soprattutto ottomana e svedese.

Improvvisamente i traffici mercantili dell’Impero non sono più sicuri, vi è un crollo senza precedenti del commercio marittimo, e quello via terra si indebolisce a causa di diffusi fenomeni di brigantaggio, dovuti a numerose bande di nullatenenti.

Gli operai, sfruttati senza ritegno dai borghesi troppo favoriti da Alberoni, si ribellano contro i licenziamenti e il salario decimato, i tumulti sono così numerosi che la polizia non è in grado di sedarli, i saccheggi diventano numerosi anche nelle città.

L’Impero sprofonda nell’anarchia generale.

Carlo II prende in mano la situazione: dichiara la legge marziale in tutto l’Impero e il razionamento delle risorse.

I tumulti cittadini vengono sedati con la forza, i briganti vengono perseguitati delle forze regolari e Carlo ordina la costruzione di una nuova flotta.

Carlo II prende totalmente in mano la situazione, ha passato gran parte della sua vita in ambienti accademici universitari, dispone di un carattere forte e di una profonda erudizione.

Per evitare spese inutili scioglie la corte e governa in maniera autocratica con l’aiuto di personalità accademiche a lui fedeli con cui è amico e molto istruite in ogni settore che Carlo affida loro.

Con quest’azione Carlo scontenta sia nobili che borghesi, che inoltre si vedono esautorati del diritto di iniziativa privata concessa da Alberoni.

Carlo II si rende conto di come l’economia con il liberismo abbia preso una connotazione selvaggia e di come i borghesi, ben più dei nobili, abbiano sfruttato il popolo nelle loro fabbriche.

Conduce diverse ricerche con i suoi fidati sulla condizione degli operai (simili a quelle che fece Marx).

Nel frattempo vengono organizzate nuove rotte commerciali.

Comincia a cercare di controllare di più l'economia, in contraddizione con il liberismo.

Carlo II è costretto a dare il via a una serie di espropri a danno dei più ricchi, causando parecchio scontento.

1765

La rivolta svedese non viene affatto domata, si allarga in Scandinavia grazie al sostegno russo.

Si profila una futura guerra contro la Russia di Caterina II.

Carlo II dà il via a una lunga serie di appalti finanziati dalle casse reali per dare lavoro ai nullatenenti. 

Carlo, per non perdere il contatto con il popolo nell’atto di riforma statale, costituisce un parlamento per gli abitanti di tutti i suoi domini, ispirandosi al vecchio Parlamento inglese e gli Stati Generali francesi. Viene chiamato Parlamento Europeo e ha sede a Magdeburgo.

I sudditi dell’Impero vengono divisi in trenta fasce di reddito, con conseguenze fiscali proporzionali.

Ognuna delle fasce elegge venti rappresentanti in parlamento, che al momento ha solo una funzione consultativa con l’imperatore Carlo II.

Il primo provvedimento è l’abolizione di tutti i diritti politici e sociali della nobiltà, della borghesia e del clero.

Non tarda molto a scoppiare una tremenda insurrezione di queste classi.

1766

La rivolta in Lapponia viene brutalmente sedata, liberando risorse per la rivolta sociale.

C’è comunque molto bisogno di soldati, così alle donne vengono aperte le porte dell’esercito e del lavoro.

Mentre questa infuria, Carlo II va avanti con l’opera di riforma.

Viene firmata dalla maggioranza del parlamento la Dichiarazione Europea dei Diritti Umani: essa sancisce gli insopprimibili e gratuiti diritti alla vita, la salute, l’istruzione, la protezione ed eguaglianza da parte dello stato. In ciò che comincia a venir chiamata Europa, viene instaurata lo stato sociale.

Carlo II istituisce il sussidio di disoccupazione e norme a favore dei diritti dei lavoratori.

Carlo inoltre istituisce un tetto massimo di denaro in contanti o proprietà che si può possedere, una volta superato, i beni in più vanno donati ai fondi statali.

1768

La rivolta sociale borghese-nobiliare-ecclesiastica viene stroncata con violenza.

Per trovare altri fondi Carlo ordina l’invasioni dei pochi staterelli italiani ancora non sotto lo scettro spagnolo, che entrano a far parte a pieno titolo dell’Impero, ma i beni di sovrani e ricchi vengono espropriati. Minacciato dall’Imperatore, il Papa cede tutto il Patrimonio di San Pietro all’Impero, accettando di mantenere solo il Vaticano.

L’Unità d’Italia (spagnola) è completa.

Carlo, approfittando del successo sociale ottenuto, porta a termine la sua più ambiziosa riforma, maturata grazie alle migliori menti accademiche del tempo: riforma completamente il settore economico, per evitare influenze da parte della borghesia o di chicchessia sul lavoro dello stato: abolisce tutte le banche e apre banche gestite dallo stato, inoltre rende ogni imprenditore o dirigente di un’attività economica qualsiasi un dipendente statale, che ricevuto un prestito può aprire un’attività, il profitto di tale attività va allo stato, mentre il dirigente viene stipendiato dallo stato in base al reddito che produce, così anche i lavoratori in base alla ricchezza che creano con il loro lavoro, evitando così il plusvalore con cui i borghesi schiacciavano gli operai.

Mezzi di produzione ovviamente in mano allo stato.

Così viene a stabilirsi una certa parità sociale grazie alla distribuzione paritaria della ricchezza.

L'economia da privatizzata diventa nazionalizzata.

Carlo II aveva colto il rischio di uno scontro tra potere pubblico-statale e privato-economico.

Intanto cresce la tensione tra Russia e Impero Ottomano.

Caterina II cerca di approfittare della vulnerabilità iberica per scegliere il prossimo candidato al trono polacco, ma Carlo II non accetta di perdere le sue prerogative nella regione e impone con la forza il suo candidato. Caterina II si risentirà pesantemente di questo sopruso, così comincia a prendere accordi con il sultano Mustafa III, anch’egli ha perso influenze sul trono polacco a causa dell’influenza asburgica, per una futura guerra contro l’Impero, usando la logica de "il nemico del mio nemico è mio amico".

Inoltre l'Impero Iberico è la potenza più temuta e odiata.

1770

La situazione nell’Impero comincia finalmente a tornare alla normalità.

I traffici sono ormai sicuri e nuovamente fruttuosi.

Questo periodo di disordini viene chiamato Anarchia dei Sette Anni, o Guerre dei Sette Anni, visti i continui conflitti tra lo stato e altri che lo hanno caratterizzato. 

Nel frattempo le nuove flotte iberiche cominciano a riguadagnare contatto con le colonie, che si erano dovute arrangiare, nella guerra contro la Nuova Francia hanno perso la Florida e stanno affrontando un’invasione via mare del Messico.

Le colonie avevano ben più risorse per combattere gli invasori ma l'assenza della guida della madrepatria e di un leader capace ha fatto pendere la bilancia a favore dei francesi.

Le colonie, nonostante le speranze indipendentiste, accettano di tornare sotto l’egida della madrepatria, e accettano con entusiasmo le riforme.

James Cook scopre l'Australia, comincia una colonizzazione pacifica nel rispetto delle idee europeiste.

1771

Gli spagnoli sconfiggono i francesi nella battaglia di Corpus Christi, cacciandoli dal Messico, si iniziano le trattative per la pace. 

Ma Caterina II si allea con Luigi I, costituendo la segretissima Triplice Intesa, composta da Nuova Francia, Russia e Impero Ottomano.

1772

Con una scusa Caterina II invade la Polonia.

Carlo II è costretto a intervenire, la perdita di quella nazione vassalla cambierebbe gli equilibri nel continente.

A quel punto Mustafa III, il cui esercito è stato potenziato e modernizzato dai russi, invade l’Ungheria asburgica.

Nel frattempo Luigi, noncurante dei colloqui diplomatici, organizza una nuova violenta offensiva a sorpresa contro il Messico, vincendo la battaglia di San Antonio, e sconfiggono i pellerossa nella battaglia del Colorado.

Inizia la guerra della Triplice Intesa.

Una grave minaccia incombe sullo stato asburgico, minacciando di distruggerlo fino alle fondamenta.

Tumulti patriottici a Parigi che infine degenerano in una violenta rivolta che porta alla cacciata del Consiglio Comunale e all'instaurazione di una repubblica sovversiva, fondata con l'aspirazione di rifondare una Francia indipendente e potente dove non ci siano divisioni sociali.

Sotto la stessa bandiera una confusa coalizione di nazionalisti, monarchici, repubblicani e comunisti.

Questo governo verrà chiamato la Comune di Parigi.

1773

Carlo II dichiara la patria in pericolo, viene ordinata una mobilitazione senza precedenti.

I russi assediano gli iberici a Novgorod, che tuttavia resiste: è una fortezza resa inespugnabile da Carlo XII di Svezia. Magdeburgo perde la Carelia.

I russi in Polonia arrivano fino a Polock.

I turchi espugnano Belgrado.

1774

Luigi non riesce a portare avanti l'offensiva nel Nordamerica a causa di un'epidemia diffusasi tra l'esercito, ma in Messico vince nella battaglia di Laredo.

I turchi vengono respinti nella battaglia di Sava, il rullo compressore turco scricchiola mentre i russi espugnano Vilnius.

Muore Mustafa III e sale al potere Abdul Hamid.

La Comune di Parigi viene repressa nel sangue.

1775 

I turchi perdono la città di Nissa e iniziano una disastrosa ritirata nei Balcani, mentre un'armata mercenaria di svizzeri sbarca in Albania e assalta Tirana.

Il sultano si rende conto di non poter continuare la guerra ma Caterina gli fa sapere che se si ritira lei lo attaccherà nei suoi possedimenti europei, ovviamente sguarniti, e anche oltre. Infine per assicurarsi la fedeltà turca invia truppe di “protezione” nelle maggiori città ottomane, causando ira dalla popolazione locale, che comincia a odiare la Russia. Abdul Hamid ha le mani legate.

I francesi arrivano fino a Saltillo che tuttavia non riescono a conquistare.

A largo di Cuba si combattono numerose battaglie navali per il nodo di collegamento tra lo stato europeo e le sue colonie.

Nonostante i tremendi massacri da ambo le parti, il confine russo-asburgico quasi non si muove, la Polonia diventa un drammatico campo di battaglia.

Gli iberici possono contare sulla superiorità della loro industria bellica, seppur colpita dalla Guerra dei Sette Anni, ma la Russia ha masse umane incomparabili.

1777

La Spagna ha annesso le isole mediterranee turche, e vincono i turchi nella battaglia di Sofia.

Il sultano è costretto ad avviare negoziati segreti con Carlo II.

Gli ottomani ottengono la pace, in cambio cedono tutta la penisola balcanica tranne i territori compresi tra il fiume Iskar e il Danubio: una Tracia allargata.

Il sultano chiede subito l’aiuto per cacciare i russi dall’Impero Ottomano prima che l’accordo diventi effettivo.

Ma Caterina viene a sapere del negoziato. Sperando di ottenere il controllo dell’Impero Ottomano e delle sue risorse con la forza, attua un colpo di mano che porta i contingenti russi a prendere il possesso delle maggiori città ottomane mentre Caterina invade l'ex alleato.

Nella Baia delle Correnti vicino a Cuba si combatte la battaglia navale più sanguinosa della storia che vede un tremendo trionfo degli spagnoli sui francesi.

1778

La situazione è gravissima per l'Impero Ottomano.

Carlo II organizza un'alleanza con i turchi in funzione antirussa.

L'armata nei Balcani che prima combatteva i turchi ora li difenderà.

Mentre contingenti asburgici si uniscono a truppe ottomane per riconquistare le città in mano russa, la flotta iberica distrugge quella russa che stava per attaccare Costantinopoli.

L'odio dei turchi si scatenerà contro i russi che li hanno traditi mentre paradossalmente nascerà una certa amicizia con gli europei che si dimostrano degni di stima prima come nemici e ora come alleati.

Comincia a formarsi una sorta di amicizia fra i due popoli che cominciano ad apprezzare reciprocamente la cultura dell'altro.

Inoltre gli ottomani sanno di essere stati i primi ad attaccare l'Impero, ma non perdonano l'aggressività russa.

L'esercito francese viene annientato alle porte di Città del Messico dal più grande esercito mai composto nelle colonie. La flotta iberica intanto di prepara per un'invasione via mare della Nuova Francia.

La Guerra della Triplice Intesa assume sempre di più la connotazione di una guerra totalizzante.

1780

La situazione si è normalizzata nell'Impero Ottomano, si combatte ancora nella penisola di Crimea.

I francesi si ritirano gradualmente dal Messico.

Carlo II riesce finalmente a sbloccare il fronte polacco conquistando Vilnius e la Carelia e respinge i russi da Tartu, nei paesi baltici.

1781

Gli spagnoli invadono la Florida con facilità, accolti bene dalla popolazione comune, e sconfiggono in mare a più riprese i francesi.

Intanto i turco-spagnoli arrivano a Kiev e gli asburgici fino a Pskov.

Caterina scopre una cospirazione contro di lei, che reprime nel sangue.

1783

La Florida viene presa con facilità, mentre la Nuova Francia stessa è vittima di una tremenda invasione via mare. Nonostante la situazione sia grave Luigi I mantiene saldamente il potere e incita le colonie a una grande resistenza patriottica, si profila una guerra di occupazione difficile per gli asburgici.

1785

I russi cacciano gli invasori da Pskov, ma non riescono a farlo a Kiev.

Gli spagnoli hanno conquistato buona parte della costa francese e spingono verso l’interno.

Nel frattempo Luigi I improvvisamente scompare dal suo palazzo a Quebec.

Nessuno sa che fine abbia fatto, c’è chi pensa che sia stato assassinato e poi il suo cadavere fatto sparire, c’è invece chi crede che vista la malaparata se la sia data a gambe cercando di raggiungere l’Alaska russa e ottenere asilo ma sia morto nel tentativo.

Addirittura un indiano viene fatto capo dalla sua tribù perché porta loro la testa di quello che si ritiene essere Luigi I. Un fatto comunque molto misterioso.

In ogni caso la Nuova Francia vacilla senza il suo grande leader, un grande mistero per la storia.

1786

I nobili che governavano insieme a Luigi si spartiscono la Nuova Francia in cinquanta stati.

La Nuova Francia piomba nell’anarchia, i nobili cominciano a farsi guerre fra di loro.

Viene organizzata la conferenza di pace di New Orleans.

Carlo II accetta la divisione della Nuova Francia in cinquanta staterelli, ma impone che essi compongano una confederazione sotto la sua egida e quella dei suoi successori.

Carlo non pretende nuovi territori ma impone che la Nuova Francia non compia mai più guerre d’invasione e soprattutto che non invadano mai più i territori dei pellerossa. Ai pellerossa, per via del ruolo importante che hanno giocato nella guerra, viene riconosciuta indipendenza totale e protezione da parte dell’Impero.

A ogni stato della Confederazione viene concesso di possedere un piccolo esercito per autodifesa ma per le controversie tra stati e gli affari internazionali devono affidarsi all'Imperatore. Una sorta di protettorato oltreoceano.

I pellerossa quindi non verranno mai sterminati, il Nordamerica centrale e occidentale non verrà colonizzato e resterà in mano ai suoi abitanti originari.

La Nuova Francia torna ai confina di prima della guerra.

Nasce così la Confederazione Atlantica d’Americana, formata dai cinquanta stati sotto l’egida dell’Impero.

Non vengono chiesti risarcimenti e viene aperto il commercio fra la Confederazione e l'Impero che aiuta a migliorare i rapporti.

Col tempo quel popolo esule comincerà a maturare un'identità americana.

Caterina è rimasta da sola.

Propone la pace a Carlo II, offrendogli di riconoscere il suo dominio sulla Polonia e su vaste terre russe, gli propone anche di spartirsi l'Impero Ottomano ma Carlo rifiuta, sa che la Russia è l'unico ostacolo per la creazione di una nazione europea durevole.

Caterina II decide di continuare la guerra a oltranza.

1788 

Le truppe spagnole che prima combattevano i francesi vengono mandati in Alaska che sta venendo colonizzata dai russi.

L'Alaska è indifesa quindi viene conquistata in quattro e quattr'otto.

Le truppe spagnole infine oltrepassano lo Stretto di Bering arrivando in Siberia.

Da lì non possono fare molto altro, ma l'arrivo degli invasori in Siberia è uno shock per la Russia, i russi si rendono conto di essere stretti in una morsa tremenda dai nemici.

1789

Gli asburgici sono sul punto di assediare Mosca.

La Russia non ha più né le risorse belliche né quelle materiali per continuare la guerra.

Caterina viene deposta e consegnata al generale asburgico mentre i maggiori nobili russi offrono a Carlo II il trono russo.

Va da sé che la Polonia entra a far parte dell’Impero, con quale tumulto patriottico non molto pericoloso grazie a come Carlo II gestisce ottimamente l’integrazione.

Un incendio fa crollare la Bastiglia a Parigi, un carcere ormai in disuso da tempo.

Qualcuno vocifera che siano stati i repubblicani, infatti ne viene poi arrestato un forte numero.

1790

Carlo II accetta il trono russo e per consolidare l'unione sposa Caterina II, che subito dopo il matrimonio farà confinare in una villa che sarà sua prigione fino alla morte.

Carlo II annette ufficialmente la Russia all'Impero Iberico che ne entra a far parte a pieno titolo.

Tutte le riforme vengono applicate anche lì causando grande malcontento tra i nobili che però verranno decimati con discrezione dal servizio segreto asburgico.

Tuttavia alcuni invece fuggono in Siberia dove organizzano piccole repubbliche.

Infatti gli Asburgo di Spagna perdono il controllo di qualche zona della Siberia e dell’Alaska.

In Russia il popolo ancora pesantemente sfruttato accoglie con gioia l'avvento degli Asburgo di Spagna, che con le loro riforme portano molta uguaglianza in Russia.

1791

Carlo II nelle zone che lo necessitano avvia un programma di ricostruzione simile a quello attuato da Filippo V.

Infine prepara la sua ultima grande riforma: la Costituzione d’Europa.

Nella costituzione afferma i principi delle sue precedenti riforme che hanno reso l’Impero uno stato sociale, così che la natura sociale dell’Impero non svanisca nel tempo.

Infine si rende conto che per il futuro sarà rischioso lasciare tanto potere nelle mani di un solo uomo, il sovrano, anche perché il suo erede designato è un inetto.

Stabilisce la divisione di tutta l’amministrazione statale in ministeri, formati da funzionari stipendiati, e a capo dei ministeri, che controllano totalmente i settori in questione, mette i ministri, che verranno eletti dal Parlamento scegliendo tra le personalità accademiche più qualificate ed affermate nel settore.

Tutti i Consigli Reali vengono sciolti ed unificati nel Consiglio d’Europa, formato proprio dai ministri e dai loro secondi con funzione consultativa, al Consiglio d’Europa presiede il re, che ha solo una funzione consultativa e di presiedere ma non ha potere di voto all’interno del Consiglio, che delibera in merito alle questioni più importanti, che organizza l'operato dei singoli ministri, visto che ogni ministro è sottoposto all'autorità del Consiglio.

Può essere anche sostituito nella Confederazione Americana da un ministro speciale scelto dal Consiglio.

Ultimo ma non meno importante Carlo II, rispettando i suoi propositi europeisti, nella costituzione abolisce le guerre di invasione.

A quel punto dichiara la fine dell’Impero Iberico e la nascita dello stato di Europa con capitale a Magdeburgo.

Carlo II ha compiuto un operato unico nella storia che varrà un profondo affetto dei popoli europei verso la dinastia degli Asburgo di Spagna.

L'abbandono della monarchia assoluta, sebbene non apprezzata da certi ambienti europeisti, viene molto apprezzato dai circoli repubblicani, evitando che si verifichi una caccia alle streghe futura che spezzi in due Europa.

Intanto l'amicizia viene siglata ufficialmente con l'Impero Ottomano che darà il via a una serie di riforme simili a quelle di Carlo II e riuscirà a sollevarsi dalla crisi.

L'Irlanda ottiene un'autonomia ben definita che la fa rimanere nel mosaico europeo, a cui presto si aggiungono Svizzera e Scozia.

1793

Carlo II muore, verrà chiamato il Riformatore o il Senza Pari.

La Costituzione entra pienamente in azione, Europa è uno stato che unisce elementi democratici, monarchici e oligarchici. Un buon equilibrio.

Ora che l'Europa è completa l'economia è sotto controllo e lo stato ha uno stampo pacifista, il diciottesimo secolo non vedrà la nascita di nazionalismi, ma il contrario dato che l'identità nazionale è limitata in favore di quella sovranazionale europea, e di spinte colonialiste tremende ad opera della borghesia, poiché la borghesia è addomesticata e le colonie sono già estese.

Il colonialismo europeo seguirà sempre di più il modello portoghese, ovvero commerciale con la fondazione di città e buoni rapporti con le popolazioni locali.

Così l'Occidente eviterà di invadere e traumatizzare gran parte del resto del mondo con il suo militarismo e il suo mal riposto senso di superiorità, mentre avvierà scambi culturali e commerciali con molti popoli lontani e col tempo Europa diventerà un arbitro mondiale per le contese internazionali, cercando sempre la via della pace.

Europa non ha bisogno di altre colonie, anche perché all'alba della sua stagione industriale, ma non dominata dalla borghesia bensì da uno stato moderato che già ha realizzato i suoi sogni di dominio continentale, questo stesso domina gran parte dell'America e dell'Asia.

Europa non vedrà mai sorgere un suo nazionalismo europeo per via delle identità nazionazionali ancora esistenti e perché è fondata sulla pace, è il paese più potente del mondo e ha ottime risorse che condividerà volentieri.

Diventerà una arbitro politico riconosciuto a livello internazionale, capace di guidare le nazioni verso un’era di pace, prosperità e scambi culturali.

L'Europa nel diciottesimo secolo vedrà la nascita di un movimento culturale chiamato Sincretismo che mira a trovare una conciliazione con le altre per realizzare una cultura pan-umana.

Il Romanticismo che esaltava le varie nazionalità non nasce se non in qualche circolo privato di patriottici che cercano la secessione, ma invano.

Epaminonda

.

Ecco il commento in proposito di Perchè No?:

Nella tua ucronia ci sono cose che mi lasciano dei punti interrogativi:

1) Enrico IV é assassinato lo stesso?

2) Chi é la madre di Luigi XIV? La regina Anna, figlia di Filippo III?

3) D'accordo sui problemi socio-economici della Spagna, ma essi non potevano essere risolti solo con denaro e con una borghesia, c'era tutto l'edificio costruito attorno alla "limpieza de sangre" che doveva crollare: questa "limpieza de sangre" con l'onore spagnolo impediva per la maggior parte la mobilità sociale, giacché chi aveva peso politico sognava solo di diventare un hidalgo e poi un nobile ecc., e con questo non voleva più saperne niente di commercio, lavoro o anche studio, cose per lui disonorevoli. La "limpieza de sangre" impediva anche tutte le possibilità di tolleranza nei confronti delle minoranze religiose.

4) La Spagna aveva fondato la sua ricchezza sullo sfruttamento delle risorse americane (come oggi certi paesi con il petrolio), non aveva la mentalità mercantile di chi ha bisogno di un prodotto e perciò deve trovare mezzi per comprarlo senza rovinarsi.

5) E poi, se la Spagna domina gli oceani, come fa la Francia a costruirsi un impero oltremare?

6) Fare della revoca dell'editto di Nantes da parte di Luigi XIV un semplice calcolo politico a livello europeo lascia indietro tutta l'evoluzione religiosa del re sotto l'influenza della Maintenon e il peso del ruolo del re di Francia, re Très-Chrétien (cristianissimo).

Quest'ucronia, che contiene molte buone idee, mi sembra troppo materialistica e tiene poco conto della storia della mentalità (in Francia si dice "histoire des mentalités").

.

Gli replica Epaminonda:

Caro Perchè No?, innanzitutto grazie di aver letto l'ucronia. Nella mia ricostruzione ho immaginato che proprio la conquista dell'Inghilterra avrebbe dato uno scossone alla mentalità tradizionale spagnola, proprio per il cambio di forza negli equilibri socio-economici: con un'aristocrazia decadente grazie allo scioglimento delle Cortes, avrebbe proposto nuovi panorami a chiunque e permesso la diffusione di ideali nuovi anche borghesi, anche perché di solito gli ideali e i modelli dei ceti forti si reggono proprio su questa forza, e venendo questa a mancare vanno in crisi. Ho poi immaginato che con la caduta della più grande potenza protestante dell'epoca, l'Inghilterra, e la mitigazione della grande nazione controriformista, la Spagna, venisse gradualmente meno in Europa l'idea di Cristianità come qualcosa di necessariamente legata al conflittualità tra protestanti e cattolici, facendo di tale disputa un fatto meramente politico, come gli Asburgo d'Austria nella Guerra dei 30 anni.

.

Per farci sapere cosa ne pensate, scriveteci a questo indirizzo.


Torna indietro