Aiya Maria, ovvero L'Ave Maria in lingua elfica!


Traduzione di Marco Trucillo, commento di Gianluca Comastri


Aiya Maria, quanta melmëo,
Heru ye yo elyë,
mánaiër imbë ilyë nissi
a mána ye i yávë Súmalyo: Yesus


Airë Maria, ammë Eruo,
a hyera an emmen
sí ar lúmësse firirelma

tancavë

 

Merita un plauso particolare, a mio modesto parere, l'ardimentoso tentativo di Marco Trucillo di cimentarsi nella traduzione di un testo tanto «impegnativo» - forse non tanto da un punto di vista letterario (sebbene taluni passaggi abbiano richiesto soluzioni di una certa ingegnosità), quanto per ciò che rappresenta per milioni di fedeli nel mondo.

Aiya Maria, quanta melmëo
Ave o Maria, piena di grazia

aiya "Ave", da "hail", come augurio (SdAR2:IV cap. 9, vedere Lettere:385 per la traduzione). Maria è tal quale al nome della Vergine in Latino, lasciato inalterato dacché il Quenya fu modellato dal Professore traendo forte ispirazione dall'antica lingua di Roma. Quanta "piena, colma". Melmëo "di Grazia", lett. di Amore da melmë "amore" + *-o genitivo; un commento al Vangelo di Luca [La Bibbia "nuovissima edizione dai testi originali", edizioni Paoline] chiarisce che il termine "grazia" è qui in una accezione strettamente correlata all'amore, in senso biblico-evangelico.

Heru ye yo elyë, mánaiër imbë ilyë nissi
il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne

Heru "Il Signore" (PM:210); ye "è". Yo elyë "con te": yo- è fondamentalmente la preposizione "con, assieme con" (SD:56: yo hildinya *"con i miei eredi"). Mánaiër "tu sei benedetta", da mána "benedetto" (FS) + ier "sei" [qui la compitazione formalmente corretta sarebbe per l'appunto ier: la dieresi non è necessaria quando la e non è finale, dal momento che essa serve a sottolineare che la vocale in questione è fonica, N.d.C.]. Imbë "tra" (Nam, RGEO:67). Ilyë "tutte", da ilya "tutto" (LR:47, 56; SD:310), che diviene ilyë prima di un sostantivo plurale, l'indefinito "tutto" essendo flessivo come un aggettivo (Nam, RGEO:67): ilyë tier "ogni sentiero" (Namárië), ilyë mahalmar "tutti i troni" (Giuramento di Cirion). Nissi "donne", da nís pl. nissi "donna" (MR:213).

a mána ye i yávë Súmalyo: Yesus
e benedetto è il frutto del tuo seno: Gesù

Yávë "frutto" da Yavanna "dispensatrice di frutti". Súmalyo "del tuo seno", da súma "cavità vuota, petto" (Markirya) + lya "tuo" + -o genitivo. Yesus è la trascrizione di hÍ`ViU3, vale a dire ciò che un Elfo scriverebbe come traslitterazione di Jesus (nome di Gesù in latino).

Airë Maria, ammë Eruo
Santa Maria, madre di Dio

Airë "santa". Ammë "madre" [vi è indecisione circa l'uso di ammë e amil, che in effetti parrebbe più appropriato, N.d.C.]. Eruo "di Dio", da Eru "Dio" + -o per il genitivo.

a hyera an emmen
prega per noi

A hyera imperativo "prega". Emmen "per noi", composto di emmë "noi" + la desinenza dativa -n "per". Non si è trovato alcun termine appropriato che rendesse il concetto di "peccatore", per cui il vocabolo non è stato reso nella traduzione.

sí ar lúmësse firirelma
adesso e nell'ora della nostra morte

"adesso, ora". Lúmësse "nell'ora", da lúmë "ora " + -sse.

NOTA: la particella-sse avrebbe un significato di "collocamento nello spazio"; l'autore l'ha usata per collocare nel tempo, manifestando incertezza circa la correttezza di tale soluzione. In assenza di esempi attestati, mi pare di poter dire che tale soluzione è comunque sufficientemente calzante.

Firirelma "nostra morte", da firir "morte" + -lma "nostra" (la e si appone quando prima di -lma vi è una consonante). Qui l'autore annota di una certa indecisione tra l'uso di firirelma e firiremma (essendo che -mma è esclusivo mentre -lma è inclusivo), ma la soluzione adottata senza dubbio non può dirsi erronea.

tancavë "Amen" (così è, è vero) [CERTAMENTE *tancavë (dal Quenya tanca "fisso, fermo, sicuro") - TAK - M.D.]

Ardalambion