La Macchina del Tempo
Simulatore relativistico delle conseguenze della Teoria
della Relatività su spazio, tempo e massa
di Domenico De Riso
scritta
in
Le
vostre opinioni a
de.riso@vertebra.com
Rapidamente, un breve viaggio nel tempo!
Introduzione
La macchina del
tempo è sempre rimasta, tra le invenzioni, nell’elenco di quelle irrealizzabili.
Nonostante la sua difficile possibilità di esistere, è già stata parecchio utilizzata
per fini fantascientifici sia letterari che cinematografici, ahimè, spesso senza
tenere assolutamente conto della sua reale ipotizzabile fattibilità.
Allora molti si chiederanno: ma perché la realizzazione di una macchina del tempo potrebbe avere addirittura una base scientifica?
Ebbene
sì! Viste le ultime (e penultime) scoperte e supposizioni della Fisica Teorica
pare che sia diventato più giusto dimostrare la NON validità di una teoria che
la sua possibile validità. Insomma sembra che bisogna ritenere che tutto è possibile,
salvo dimostrare il contrario. Naturalmente questa è un grossa esagerazione,
ma se leggete qualche articolo o qualche libro sulla Fisica Quantistica o sulla
Teoria Relativistica vi accorgerete che temi come:
Leggete
qualcosa sulla teoria ondulatoria della materia.
Vi consiglio un libro di Stephen Hawking, una delle menti "fisiche" oggi più
famose:
"A brief history af time" o, se preferite la versione italiana "Dal
big bang ai buchi neri". Tale libro descrive in un modo relativamente semplice
(basta la fisica scolastica e niente formule) le nuove teorie dell’universo
macroscopico e microscopico fino alla teoria GTU ovvero "Everything theory"
cioè la "teoria del Tutto". Oggi per il ricercatore medio non è facile
formulare teorie perché risulta molto difficile dimostrarne la validità. Lo
stesso Hawking afferma che solo chi sta al "vertice" delle equipe di scienziati
ha la possibilità di verificare i risultati dei propri esperimenti, perché possono
essere condotti solo in laboratori dotati di apparecchiature costosissime. Anzi,
sta diventando difficile anche per questi ultimi, dal momento che le teorie
progrediscono senza difficoltà, mentre i costi per verificarle sono oramai così
alti che nemmeno organizzazioni governative possono permetterseli.
Però simulare
una teoria resta sempre un gioco affascinante.
Per questo ho realizzato questa applet in Java che simula un viaggio nel
tempo futuro e mostra le conseguenze sullo spazio e massa di colui che viaggia.
Viaggiare
nel tempo
Hawking ritiene che un viaggio nel tempo,
anche se teoricamente possibile, sia con certezza impossibile per un
motivo ben preciso: se il tempo sarà percorribile dagli uomini futuri significa
che oggi dovremo aspettarci visite da costoro!
Ma io non sono affatto d’accordo. I motivi di nessuna visita potrebbero
essere due:
Strumenti
dell'applet
Quest’applet simula un viaggio relativistico e l’osservazione
degli effetti conseguenti.
Il quadro mostra all’inizio due grandi display. Quello celeste rappresenta il
tempo sull’astronave e quello giallo il tempo sulla Terra o su un sistema
solidale con l'ipotetica strada.
Dunque, per farla breve, il tempo dell'orologio a bordo sarà uguale al
tempo corrente che e' uguale a quello dell'orologio al vostro polso o
dell'orologio del computer che state utilizzando.
Il display giallo è corredato di un altro piccolo display dello stesso colore
che rappresenta la data del giorno sulla Terra che avanzerà (quando sarete
a velocità prossime a quella della luce) molto velocemente. Le ore e
i giorni trascorreranno in un battibaleno, mentre il display di bordo avanzerà
di soli pochi secondi.
Un altro
display mostra le migliaia di chilometri percorsi mentre ancora un altro
mostra una massa standard di 70 Kg aumentare quando aumenta la velocità.
Questo è però solo un fatto rappresentativo che è valido anche per i
tempi. Infatti i tempi che vedrete variare velocemente o lentamente sono tali
per il sistema in cui NON vi trovate (la Terra). La sensazione di un
secondo sarà sempre la stessa a cui siete abituati perché dipende da un fattore
esclusivamente biologico.
Così la massa che varia è solo un fatto rappresentativo.
Allora a cosa serve il display della massa?
Il display della massa mostra come viene vista la vostra massa di 70
Kg quando passate (a velocità prossime alla luce) davanti agli occhi
di un osservatore solidale con l'ipotetica strada o sulla Terra.
La prima
finestra a sinistra è uno strumento di bordo dell’astronave e mostra la
contrazione dello spazio.
Il verso in cui si muove l’astronave è a 0°. I -90° e 90° che corrispondevano
perfettamente ai lati destra e sinistra prima di partire tenderanno
sempre di più al verso del moto (0°). Il fenomeno della contrazione dello
spazio è uno dei risultati più facilmente osservabili perché anche viaggiando
a poche frazioni della velocità della luce si ottiene una contrazione notevole.
Per esempio ciò che del firmamento potrebbe essere visibile a 30° si vedrà a
soli 10°12’ a velocità 0.8c (c = velocità luce), mentre, ed è notevole,
ciò che è visibile a 120° (praticamente dietro) viene visto a 60°.(avanti).
L’ultima affermazione è vera perché ci troviamo praticamente nell’iperspazio
e non più nello spazio.
Il firmamento precedente era solo una minima parte di quello realmente esistente
e tutto ciò che adesso abbiamo dietro e che possiamo osservare girando la testa,
non potrebbe essere visibile dalla Terra se non in un piccolissimo punto dello
spazio.
Più si aumenta la velocità e più le immagini precedenti si accumulano dinanzi
a noi, mentre intorno a noi sbucano altre visioni prima di allora sconosciute
o, almeno, compresse.
Questo tipo di visione viene rappresentato in maniera realistica dalla seconda
finestra:
Tale finestra suppone che si stia viaggiando su una strada a cui lati sono
disposti dei pali di colore verde. Questa strada è molto lunga, diciamo
quanto il raggio Terra-Sole dell' orbita terrestre, mentre un’altra serie di
pali azzurri circonda tutta l’orbita di rivoluzione della Terra.
Bisogna notare che in questa simulazione i pali lungo la strada sono
ipotizzati ad una distanza tra loro di milioni di chilometri. Ciò che viene
calcolato in ogni fotogramma dell'animazione e' il comportarsi della luce
proveniente dai pali che riempiono gran parte della volta celeste dell'osservatore.
A velocità prossime a 0.3c si nota la "piegatura" dei pali nel verso
del moto e addirittura alcuni pali che, mentre da un osservatore sulla Terra
o fermo lungo la strada sono visti in una posizione più arretrata, possono
essere invece osservati ancora in posizioni avanzate, come non ancora
raggiunti.
Conclusione
bizzarra
Perciò quando avete fretta non correte troppo, la
vostra meta potrebbe apparire irraggiungibile e chi aspetta nel luogo di destinazione
potrebbe attendere per giorni o anni (anche se a voi sembrano istanti). Come
dire "tutto è relativo!" (A. Einstein).
Attraversare
l’iperspazio è un po’ come volare
Un uomo comune di alcuni secoli or sono poteva ritenere
la Terra come una piattaforma infinita. Il suo mondo era considerato
per lo più bidimensionale. Solo raramente, per le colline e le montagne, la
terza dimensione poteva influenzare tale concezione. Così noi dalla Terra consideriamo
lo spazio. Una "piattaforma tridimensionale" ove la quarta dimensione
è per lo più costante (il tempo che scorre in maniera costante).
Quando l’uomo primitivo, alla sua prima esperienza di volo nello spazio, ha
notato che il suo vecchio mondo si restringe tanto, quanto più egli si
allontana da esso (prospettiva), ha capito che l’altezza o la terza dimensione
può influenzare parecchio la sua precedente e usuale visione del mondo.
Così viaggiando a velocità relativistiche il firmamento che ci circonda si
restringe in un piccolo punto dinanzi a noi e la nuova visione del firmamento
diventa notevolmente diversa da quella usuale.
Software
su base scientifica
Quello che si vede apparire negli strumenti di quest'applet
è basato esclusivamente sui risultati delle formule relativistiche. Non è stato
fatto niente per aggiustare o modificare problemi grafici. L'unica eccezione
è l'accelerazione che non viene ritenuta come la causa di sistemi non inerziali,
ma come una sequenza successiva di "velocità costanti". Questo, però, e un problema
forzato perché se si volesse realmente simulare le accelerazioni reali sopportate
dal corpo umano, il tempo per raggiungere la velocità opportuna durerebbe molto
tempo! (forse secoli!)
Se v è la velocità relativistica e c la velocità della luce le formule sono:
Questo simulatore è stato recensito su
Focus Extra n.3 (Numero Speciale Estate 2000) pag. 115 nell'articolo "Che cos'è l'iperspazio".