Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a consolarci,
noi siamo sempre più tristi:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e dunque vieni sempre, Signore.
Vieni, tu che ci ami,
nessuno è in comunione col fratello
se prima non lo è con te, Signore.
Noi siamo tutti lontani, smarriti,
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore.
Vieni sempre, Signore.
Ed ora, ecco a voi la preghiera composta nel 1940 da Michele Crescimanno, ufficiale dei Carabinieri con la passione per la poesia scomparso nel 1960, per la pubblicazione della quale ringrazio suo figlio, Filippo Crescimanno di Roma:
Ave, Maria!
Vergine Madre, giglio di candore,
fonte di grazie in fervida preghiera,
del Ciel Regina e della Terra Amore,
divin rifugio a chi paventa e spera.
Ancora di salvezza al peccatore,
di Carità sublime dispensiera:
per Te risorge la speranza, e il core
s'infiamma di sua Fede e non dispera.
Ma si rivolge a Te cuore dolente
ch'appagato dal Ciel, Madre, non sia,
poiché la Tua Pietà sempre consente.
Or Tu prega per noi, Vergine pia,
e la faccia ci mostra sorridente
nell'ora della morte. Ave Maria!
Non posso fare a meno di riportare qui anche questa splendida lirica scritta nel 1926 dal grande Trilussa che, insieme alla mamma, pregò tante volte davanti alla Cappella dei Miracoli:
Quann'ero ragazzino,
mamma mia me diceva:
"Ricordate, fijolo,
quanno te senti veramente solo
tu prova a recità 'n'Ave Maria.
L'anima tua da sola spicca er volo
e se solleva come pe' maggìa".
Ormai so' vecchio, er tempo m'è volato,
da un pezzo s'è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l'ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Madonna benedetta
e l'anima da sola pija er volo.
Questa invece non è di Trilussa, ma del poeta romanesco Piero Infante:
“Ve vojo raccontà ‘na storia strana
che m’è successa propio l’artra settimana.
Camminavo pe’r vialone davanti alla chiesa der paese,
quanno ‘na strana voja d’entrà me prese.
Sia chiaro, non so’ mai stato un cristiano praticante:
se c’era un matrimonio, se vedevamo ar ristorante.
Ma me so’ sentito come se quarcuno
me dicesse: “Dai, entra, ’un c’è nessuno”.
Un misto de voja e paura m’aveva preso
ma, ‘na vorta dentro, restai sorpreso.
La chiesa era vota, nun c’era nessuno:
la voce che ho sentito era la mia, no de quarcuno.
C’erano quattro panche e un vecchio crocifisso de nostro Signore:
“Guarda te se a chiamamme è stato er Creatore!”
Me gonfiai er petto e da sbruffone gridai: “So passato pe’ un saluto”
Quanno na voce me rispose: ”Mo sei entrato,
’un fa lo scemo, mettete seduto!”
Pensai: mo me giro e vado via,
Quanno quarcuno me rispose:
“Nu te ne annà. Resta … famme compagnia”.
“Famo n’altra vorta, poi mi moje chi la sente:
è tardi, sarà già tutto apparecchiato”.
“Avvicinate, ’un fa lo scemo, lo so che ’un sei sposato”.
Me sentivo troppo strano, io che nun avevo mai pregato
me sentivo pregà dar Signore der creato!
“Signore dateme ’na prova, devo da crede
che siete veramente Iddio che tutto vede”.
“Voi ’na prova? Questo ’un te basta? Te sei mi fijo
e io sto qua inchiodato pe’ er bene che te vojo!”
“Me viè da piagne, me sento de scusamme.
Signore, ve prego, perdonate le mie mancanze.
A sapello che c’eravate pe’ davero
venivo più spesso, ve accennevo quarche cero”.
“Ahahahahhaha ma te pensi che io sto solo qua dentro?
Io so’ sempre stato co’ te, nella gioia e ner tormento.
Te ricordi quanno eri piccolino?
Io pe’ te ero Gesù bambino.
Prima de coricatte la sera
me dedicavi sempre ’na preghiera.
Era semplice come quella che po’ fa er core de un bambino,
me facevi piagne e con le mie lacrime te bagnavo er cuscino.
Poi anni de silenzio… te s’è indurito er core
proprio verso de me, che t’ho fatto co’ tanto amore.
Te gridavo: fijo mio, sto qua,
arza l’occhi, guarda tuo papà!
Ma te niente… guardavi pe’ tera
e te ostinavi a famme la guera.
Poi, quanno tu’ padre stava male
e te già pensavi ar funerale,
sur letto de morte… nelle ultime ore
t’è scappata na preghiera… “Te affido ar core der Creatore”.
Ecco perché t’ho chiamato,
pe’ ditte quanto me sei mancato”.
Ho cominciato a piagne dalla gioia e dar dolore…
Ho scoperto de esse amato dar Signore.
Questa è ’na storiella che nun ’ha niente da insegnà,
solo che in cielo c’è un Dio che piagne se lo chiami papà!”
La parola a Luciano Cammaroto, poeta e scrittore contemporaneo:
Credevo che avessero
ucciso Gesù,
e oggi l'ho visto dare un bacio a un lebbroso.
Credevo che avessero cancellato il suo nome,
e oggi l'ho sentito sulle labbra di un bambino.
Credevo che avessero crocefisso le sue mani pietose,
e oggi l'ho visto medicare una ferita.
Credevo che avessero trafitto i suoi piedi,
e oggi l'ho visto camminare nelle strade dei poveri.
Credevo che l'avessero ammazzato una seconda volta con le bombe,
e oggi l'ho sentito parlare di pace.
Credevo che avessero soffocato la sua voce fraterna,
e oggi l'ho sentito dire:
"Perché, fratello?" a uno che picchiava.
Credevo che Gesù fosse morto nel cuore degli uomini
e seppellito nella dimenticanza,
ma ho capito che Gesù risorge anche oggi
ogni volta che ogni uomo ha pietà di un altro uomo.
Luciano Cammaroto
E adesso, l'"Ave Giuseppe", una preghiera ricalcata sull'Ave Maria ma dedicata al suo castissimo sposo, scritta di getto dall'autore di questo sito il 1 maggio 2016, festa di San Giuseppe Lavoratore:
Ti saluto, o Giuseppe,
pieno di zelo verso il bene,
il Signore e tutti gli uomini
di buona volontà sono con te.
Tu sei di esempio per tutti
gli uomini che lavorano,
e benedetto è il frutto
del tuo lavoro, come
la Santa Famiglia
che tu custodisci.
O San Giuseppe,
padre terreno di Gesù,
prega per noi,
che non lavoriamo abbastanza
per il trionfo della giustizia,
adesso e nell'ora in cui
ti incontreremo in Paradiso
insieme alla tua Santa Sposa.
Amen.
Franco Maria Boschetto
Lo sapevate che esiste anche la...
Devozione delle "SETTE ALLEGREZZE DI MARIA"
Narra la Tradizione che un giovane novizio
francescano (che certuni identificano, ma non ci sono prove certe, in San
Bernardino da Siena) ogni giorno faceva omaggio di una corona di fiori ad una
statua della Madonna che sorgeva nel suo convento. Un giorno giunse l'Obbedienza
che lo si trasferiva altrove. Fu preso dallo sconforto, anima semplice quale
era. Il diavolo si stava servendo di quell'evento per spingerlo a lasciare
l'Ordine, facendolo assalire da scrupoli, sull'impossibilità di poter continuare
a fornire alla Madonna l'omaggio floreale. La Madonna gli apparve e gli dettò la
seguente "CORONA DELLE SETTE ALLEGREZZE", garantendo che, in questo modo, la
poteva incoronare in perpetuo. Si tratta di una pratica arricchita da tante
indulgenze, con la possibilità di poterle lucrare anche servendosi di Corone non
benedette.
Ecco il testo:
+DEUS in auditorium intende
Domine ad adjuvandum me festina
Gloria Patri
LA SANTA VERGINE PROVO' LA PRIMA ALLEGREZZA QUANDO SENTI'
IL SALUTO
DELL'ANGELO CHE LE SVELAVA CHE IN LEI SI COMPIVA LA SPERANZA D'ISRAELE
Pater, 10 Ave, Gloria
Serafico Padre Francesco, Pregate per noi
LA SANTA VERGINE
PROVO' LA SECONDA ALLEGREZZA QUANDO SENTI' SANTA ELISABETTA CHIAMARLA "MADRE DEL
MIO SIGNORE" E LO SPIRITO SANTO LE ISPIRO' IL MANGIFICAT
Pater, 10 Ave, Gloria
SeRafico Padre Francesco, Pregate per noi
LA SANTA VERGINE
PROVO' LA TERZA ALLEGREZZA QUANDO NACQUE NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO
Pater. 10 Ave. Gloria
Serafico Padre Francesco, Pregate per noi
LA SANTA VERGINE
PROVO' LA QUARTA ALLEGREZZA QUANDO VIDE L'ADORAZIONE DEI PASTORI E DEI RE MAGI
AL DIVIN PARGOLETTO
Pater, 10 Ave, Gloria
Serafico Padre Francesco, Pregate per noi
LA SANTA VERGINE
PROVO' LA QUINTA ALLEGREZZA QUANDO RITROVO' GESU' NEL TEMPIO
Pater, 10 Ave, Gloria
Serafico Padre Francesco, Pregate per noi
LA SANTA VERGINE
PROVO' LA SESTA ALLEGREZZA QUANDO GESU' LE APPARVE SUBITO DOPO LA RESURREZIONE
Pater, 10 Ave, Gloria
Serafico Padre Francesco, Pregate per noi
LA SANTA VERGINE
PROVO' LA SETTIMA ED ETERNA ALLEGREZZA NELLA ASSUNZIONE AL CIELO E NELLA
CONSEGUENTE INCORONAZIONE A REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA
Pater, 10 Ave, Gloria
Serafico Padre Francesco, Pregate per noi
SALVE Regina
Si aggiungono due Ave Maria, portandone così il Numero totale a 72, in ricordo
dei 72 anni del Pellegrinaggio terreno della Madre di DIO.
Chiudiamo per ora con quest'altra importante devozione:
I QUATTORDICI SANTI SOCCORRITORI
I Santi Soccorritori o Ausiliatori sono un gruppo di quattordici Santi la cui devozione cumulativa si sviluppò a partire dal XIII secolo. A questi Santi era affidato un po’ “il campionario” delle paure e dei maggiori problemi di salute di quei secoli e ad essi papa Niccolò V dedicò uno specifica ricorrenza: il giorno 8 agosto, giorno in cui erano anche concesse specifiche indulgenze. Questi i nomi e gli attributi dei Santi Ausiliatori:
I quattordici santi soccorritori o ausiliatori sono dei santi alla cui intercessione i cristiani ricorrevano generalmente per problemi di salute, sin dal Medioevo.
Ecco l’elenco:
AGAZIO (8 maggio): protegge nella malattia e nell’agonia, e dall'emicrania.
BARBARA (4 dicembre): protegge dai fulmini, dalla febbre e propizia una morte serena, evitando una fine improvvisa.
BIAGIO (3 febbraio): protegge dal mal di gola.
CATERINA d’Alessandria (25 novembre): protegge dalle malattie della lingua e dai disturbi del linguaggio.
CIRIACO (8 agosto): protegge dalla tentazione e dalla possessione diabolica.
CRISTOFORO (25 luglio): protegge dalla peste, dagli uragani e dagli incidenti di viaggio.
DIONIGI (9 ottobre): protegge dal mal di testa e dalla sifilide.
EGIDIO (1 settembre): protegge dalla sterilità, dagli attacchi di panico, dalle paure notturne, dall’epilessia, dalla pazzia e dalle eruzioni cutanee.
ERASMO (2 giugno): protegge dai dolori addominali ed intestinali, e aiuta le partorienti.
EUSTACHIO (20 settembre): protegge dal fuoco.
GIORGIO (23 aprile): protegge dalla peste, dalla lebbra e dalle malattie della pelle.
MARGHERITA di Antiochia (20 luglio): protegge le partorienti.
PANTALEONE (27 luglio): protegge dalle malattie di consunzione e dal cancro dell’uomo e dell’animale.
VITO (15 giugno): protegge dalle malattie psichiche, da letargia, da corea, da epilessia e dall'idrofobia.
La Basilika Vierzehnheiligen (Basilica dei 14 Santi Soccorritori) è una chiesa di stile tardo-barocco all’esterno e rococò all’interno, sita su una collina nel comune bavarese di Bad Staffelstein. Il 17 settembre 1445 Gesù Bambino apparve una prima volta al pastorello Hermann Leicht di Langheim, figlio del locatario del podere di Frankental; l’apparizione si ripeté con la comparsa del Bambino circondato da candele accese e il 29 luglio 1446, nello stesso luogo, questa volta comparvero attorno al Bambino Gesù altri quattordici bimbi. Alla richiesta del pastorello che chiedeva chi fossero, essi risposero di essere i quattordici salvatori e chiesero che fosse loro dedicata sul luogo una cappella. Essi apparvero anche ad una giovane gravemente ammalata, portata appositamente colà, e che miracolosamente guarì. L’abate del vicino monastero cistercense di Langheim cedette alle insistenze popolari e fece erigere per le esigenze immediate degli imminenti pellegrinaggi una cappella in onore dei Quattordici Santi Salvatori.
Venne composta una litania che riunisce i Santi Ausiliatori, invocandoli perché entrassero in azione, che offre anche un breve riassunto di chi fosse ogni santo e il beneficio spirituale che veniva richiesto. Ecco due passi della litania che sottolineano l’importanza di questi santi:
(Risposta: Pregate per noi)
Quattordici Santi
Ausiliatori,
San Giorgio, coraggioso martire di Cristo,
San Biagio, vescovo zelante e benefattore dei poveri,
Sant’Erasmo, potente protettore degli oppressi,
San Pantaleone, esempio miracoloso di carità,
San Vito, protettore speciale della castità,
San Cristoforo, potente intercessore nei pericoli,
San Dionisio, esempio brillante di fede e fiducia,
San Ciriaco, terrore dell’Inferno,
Sant’Agazio, prezioso avvocato al momento della morte,
Sant’Eustachio, esempio di pazienza nelle avversità,
Sant’Egidio, disprezzatore della mondanità,
Santa Margherita, coraggiosa sostenitrice della Fede,
Santa Caterina, che hai difeso vittoriosamente la Fede e la purezza,
Santa Barbara, potente patrona dei morenti…
(Risposta: Ti supplichiamo, ascoltaci)
Vieni in nostro aiuto
attraverso l’intercessione dei Santi Ausiliatori,
Attraverso l’intercessione di San Giorgio preservaci nella Fede,
Attraverso l’intercessione di San Biagio confermaci nella speranza,
Attraverso l’intercessione di Sant’Erasmo accendi in noi il tuo santo amore,
Attraverso l’intercessione di San Pantaleone donaci la carità verso il nostro
prossimo,
Attraverso l’intercessione di San Vito insegnaci il valore della nostra anima,