Osservo: laggiù
Qualche albero, una casa…
Il mondo è lì,
oltre una finestra.
Uscire? No,
fa troppo freddo…
e osservo, pigramente osservo;
e mi chiedo se
anche la mia vita
non sia ad aspettarmi oltre
una finestra, chiusa.
Potrei aprirla ma,
mi dicono,
anche nella vita fa freddo.
Ti guardo, mentre i tuoi occhi sfuggono i miei, sdegnosi.
Nel tuo sguardo poche parole, così chiare.
Ed io capisco di mentire a me stesso
Credendo di poter dimenticare.
La verità è che, ogni volta che mi guardi,
io assaporo la vita
Non so decidermi se tu sia
Il mio primo amore
O
Il mio ennesimo sbaglio.
Come una foglia in balia del vento
Volteggia nell’aria senza meta
Finché la vita non l’abbandona,
così io vago ramingo,
aspettando che il vento cali.
Vorrei
che la tua voce non
risuonasse più solo
nella mia mente,
Vorrei
che il tuo sorriso non
splendesse più solo
nei miei ricordi
Vorrei
che i tuoi occhi non incontrassero più i miei solo
nei miei sogni.
Vorrei…
E se non fossi così orgoglioso
Avrei.
Sull’orlo del baratro
Affronto con incredibile distacco
La caduta dei miei sogni,
ultimo baluardo che mi proteggesse
dalla sterilità di questa vita.
Ho una sola domanda, ma
Nessuna risposta.
Da te poi non cerco nulla di più;
dell’amico avevi solo il nome.
Quanto vale una lacrima?
Ho pianto così tanto
Che le mie non valgono nulla.
Ma tu,
se solo
avessi pianto
una volta,
una soltanto…
avresti detto più cose
di quanto possono mille parole.
E io ti avrei conosciuto,
papà.
Sei sempre il primo ad alzare
Il mio braccio vittorioso al cielo
E nel vantarti di me di quelle
Che chiami “le nostre vittorie”.
Ma sei anche il primo a rinfacciarmi
“le mie sconfitte”.
Mi spiace di non aver tanto coraggio
Quanto ne meriterebbe la tua dolcezza.
Ma che fare?
Affrontare
un gigante
con una fionda riesce solo
nelle favole.
Il coraggio che mi manca
Non è quello di entrare
In battaglia;
la paura che mi attanaglia
è riposta dietro una domanda:
cosa accadrà dopo?
Preferisco 100 giorni da agnello che
pagare un giorno da leone
con una vita da schiavo.