Leopard 1A3
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Revell, scala 1/72 |
Note
Il ritorno dei tedeschi alla loro specialità, il carro armato, avvenne con il
progetto Leopard nel 1965.
Erano passati solo venti anni dalla rovinosa sconfitta del terzo Reich, e
a molti non sembrava saggio lasciare che i tedeschi si progettassero il loro
carro armato acquisendone la tecnologia.
Ma i russi erano pochi chilometri più a Est ed il fido alleato tedesco
era passato da nemico, come sognava la buonanima di Patton, a miglior alleato
degli USA contro l'espansionismo comunista.
Questo la dice lunga sulla lungimiranza di chi, al superamento di Patton del
fiume Reno e all'inizio della sua corsa verso Praga e i confini della Russia, lo
aveva promosso e spostato di settore lasciando
al diplomatico Bradley il compito di gestire l'incontro tra truppe alleate e russe.
Patton aveva detto più volte che, arrivato a Berlino e preso a calci nel
di dietro Hitler,
non avrebbe nemmeno spento i motori dei suoi carri ma avrebbe proseguito verso est
perchè il suo punto di riferimento per fermare l'avanzata delle sue divisioni
era la Piazza Rossa.
Ma questa è un'altra storia....
Comunque vent'anni dopo rivediamo in gara i prototipi delle medesime ditte
che presentavano i loro gioielli al Führer il giorno del suo compleanno.
Stavolta vince il prototipo Porsche (a furia di sbagliare anche i tedeschi imparano).
La produzione viene affidata alla Krauss-Maffei di Monaco.
Al modello iniziale 1A1 si succedono nel tempo le versioni. Quello che vedete è il modello 1A3,
con le corazze aggiuntive spaziate e il nuovo scudo del cannone.
Come tutti i mezzi tedeschi anche questo è pieno di dispositivi per la marcia su strada civile.
Specchietti, fari, luci posteriori e frecce, catarifrangenti e segnali di ingombro.
Interessante il lampeggiatore arancione sulla torretta, obbligatorio per i mezzi cingolati agricoli (e di conseguenza
anche per i carri armanti).
Con questo carro impiegato anche dall'Esercito Italiano il nostro paese ha superato la dipendenza dai carri americani e
producendolo su licenza alla Otomelara di La Spezia ha messo le basi per lo sviluppo negli
anni '90 del progetto tutto Italiano del carro
Ariete.
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