Uno dei più bei pezzi di artiglieria leggera mai costruiti... secondo il mio giudizio.
Tant'è che, come il più fortunato e longevo Bofors, venne usato indifferentemente
come arma antiaerea ed anticarro.
Nel modello lo vedete montato sul carrettino di trasporto Sd.Ah 52, ma veniva anche
montato sui cassoni dei Demag e dei Krupp Protze, nelle torrette degli Ostwind e Wirbelwind,
sui semicingolati da 7 tonellate Sd.Kfz. 7 e sugli sWS (Schwere Wehrmachtschlepper).
La storia del pezzo antiaereo da 3,7 cm inizia nel lontano 1935, quando viene
realizzato il Flak 18 praticamente pantografando in grande il pezzo da 20 mm.
Il risultato non era eclatante e pesava un bel 1700 kg... nel 1936 nacque il Falk 36 che aveva subito
una prima cura dimagrande scendendo a 1544 kg. L'anno dopo, il 1937 ricevette
un nuovo sistema di puntamento e nacque il Flak 37, quello del mio modello, prodotto in
1178 esemplari fino al 1944.
Il suo tiro era molto temuto dai piloti alleati che volavano a bassa quota... un suo proiettile a segno
poteva disintegrare in volo uno Spitfire se riusciva ad esplodere.. per fortuna il più delle
volte si limitava a fare un foro di 4 cm nelle leggerissime strutture degli aerei alleati in
virtù di una spoletta un po' poco sensibile.
Quando i carri, ispessendo le corazze, divennero frontalmente invulnerabili ai suoi proiettili perforanti,
trovò impiego come arma montata su aerei e dal matrimonio con lo Stuka nacque
lo Stukakanone, il terrore del carrista russo, perchè l'arma dal cielo poteva colpire le
parti meno corazzate del carro, il tetto della torretta e i cofani motore, distruggendolo agevolmente.
Con un paio di questi 37 mm sotto alle ali Hans-Ulrich Rudel, il più celebre asso degli Stuka, distrusse
519 carri armati, 70 mezzi da sbarco e natanti, 150 cannoni semoventi, 4 treni armati ed 800 altri veicoli.
Vi propongo qui sopra fianco i disegni tecnici dell'installazione del cannone sullo Stuka ed una foto del pezzo senza la
carenatura aerodinamica, l'uomo nella foto vi da'un idea delle considerevoli dimensioni del pezzo.
Da questo irrisolto ma riuscito matrimonio tra aereo e pezzo di artiglieria anticarro nacque una famiglia di aerei che
ancora oggi conta importanti membri come l'A10 americano.
L'evoluzione del 37 mm. non si fermò, nel 1943 un nuovo sistema di recupero
dei gas per il riarmo portò il suo ritmo di tiro a 250 colpi al minuto, il peso scese
a 1237 kg. e il nome cambiò in Flak 43, questo fu un
parto gemellare dato che nacque anche il Flakzwillg 43 con due canne accoppiate.
Rispetto al Bofors (che era un 40 mm. di calibro) il 37 mm. tedesco nella sua ultima versione
aveva un ritmo di fuoco doppio, era più compatto e pesava di meno.
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