Ansaldo SPA AB41
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Italeri
, scala 1/35 |
Note
Quando, nel 1939, il Duce venne a Torino per inaugurare i nuovi impianti della FIAT a
Mirafiori, il più grande complesso industriale automobilistico dell'Europa, si trovò, nascosta
sotto un telone, questa sorpresa del Senatore Agnelli.
Una autoblindo rivoluzionaria, modernissima, e... purtroppo... costosissima per le
italiche
tasche svuotate dall'avventura Imperiale!
Costosa anche se la trazione 4x4 con tutte le ruote sterzanti (anzi controsterzanti) venisse
realizzata all'italiana con una soluzione genialmente povera, ossia con un solo differenziale
centrale da cui si dipartivano 4 semiassi con uno schema a croce di Sant'Andrea.
Per ridurre la coppia trasmessa (ed i conseguenti sforzi di torsione sui semiassi)
sui mozzi delle ruote erano installati dei riduttori di giri.
Due ruote di scorta erano montate sulla mezzeria di entrambi i lati ed erano
fissate in modo che fossero libere di ruotare. In questo modo nello scavalcare ostacoli il mezzo
poteva contare sul loro appoggio e rotolamento.
L'armamento non era disprezzabile, partendo da un cannoncino da 20 mm e due mitragliatrici di
cui una fissa in caccia, arrivando a un
47 mm nel modello 43.
La corazza era insufficiente, fatta da lastre indurite superficialmente ed imbullonate, buone
solo per arrestare proiettili di armi portatili da fanteria (fucili e pistole).
Qualunque colpo più potente avrebbe fatto saltare i bulloni trasformandoli in mortali
schegge per l'equipaggio.
Però in azioni di rastrellamento e polizia era un modello eccezionale,
e che fosse un modello indovinato lo dimostra il fatto che i tedeschi dopo l'8 settembre
ne continuarono la produzione e lo utilizzarono con il nome di Pz.Sp.Vg. AB 41.
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