Con la missione Mercury 6 e la Capsula Friendship 7 pilotata da John Glenn gli USA tornarono in corsa
con l'URSS per la supremazia spaziale.
Dopo aver subito lo smacco del primo satellite (lo Sputnik), il primo essere vivente (la cagnetta Laika)
e il primo uomo (Juri Gagarin) lanciati lanciati nello spazio, gli USA corsero ai ripari accelerando al massimo il
loro programma spaziale.
Il 29 novembre 1961, dopo il successo della missione Mercury-Atlas 5 con a bordo lo scimpanzé Enos,
la NASA diede l’annuncio ufficiale che il successivo volo del programma Mercury sarebbe stato un volo umano, ed
il pilota prescelto era John Herschel Glenn.
Al contrario delle precedenti missioni di Alan Shepard e Virgil Grissom, che erano stati lanciati nello spazio ma
solo per brevi voli suborbitali (delle lunghe parabole e non delle vere orbite), questa volta
l’obbiettivo della missione era di portare la capsula Mercury a completare almeno un’orbita intorno alla Terra.
Glenn scelse per la capsula il nome di Friendship 7.
Il volo venne in un primo momento programmato per il 27 gennaio, ma le condizioni del tempo lo fecero rimandare fino
al 20 Febbraio.
Il lancio fu un successo ma durante la seconda orbita (tutto andava bene e si volevano fare tre orbite eguagliando il record di
Yuri Gagarin), una spia si accese segnalando che lo scudo termico posteriore era fuori posizione.
Se l'indicazione era vera (si scoprì che non lo era...) il rischio era di perdere lo scudo nel rientro e trasformare
la leggera capsula in titanio in una scia di metallo fuso...
Il Controllo a Terra decise di mantenere in posizione il pacco dei retrorazzi invece di sganciarlo
in modo che tenesse fermo lo scudo e il rientro, anche
se non proprio liscio come l'olio per questo aggravio aerodinamico e di peso non previsto,
terminò felicemente a soli 60 Km dal punto prestabilito.
John Glenn fu acclamato come un eroe, portato in trionfo e divenne subito famoso in tutto il mondo anche perchè il suo volo
era stato seguito attimo per attimo dagli obbiettivi delle TV di tutto il mondo e non fatto segretamente
ed annunciato solo a compimento come quello di Yuri Gagarin (che, anche per questo, molti considerano
solo "il primo uomo TORNATO VIVO da un volo nello spazio")
Glenn sfruttò la fama entrando in politica e venne eletto Governatore dell'Ohio, carica che ricopri fino
agli anni '80.
Tornò nello spazio solo nel 1998, quando all’età di 77 anni partecipò alla missione dello Space Shuttle STS-95 per
studi sulla fisiologia dell’uomo in età avanzata e i suoi problemi nello spazio.
Glenn si fregia quindi di un doppio primato di "Primo Americano nello Spazio" e di "Più Anziano Astronauta nello Spazio"
La Friendship 7 l'ho vista dal vivo, esposta nel Giugno 1968 in un tour mondiale di veicoli spaziali
che fece tappa a Torino...
ricordo che mio zio mi ci portò, masticando un po' amaro.
Lui che era un fedele e rigidissimo comunista, ammiratore dello
strapotere URSS glorificato dall'UNITÀ, che allora più che un giornale era una PRAVDA tradotta.
Dopo la passeggiata nello spazio, ultimo primato russo, gli USA stavano passando in testa, e in quella mostra
Mercury, Gemini e Apollo erano i protagonisti.
Gli USA che io adoravo e che lui demonizzava stavano colmando lo svantaggio ed io dicevo sempre che alla fine
sulla Luna sarebbero arrivati prima loro.
Dopo solo un anno potei vedere con i miei occhi avverarsi la mia previsione!
Nella esposizione c'era anche la Vostok di Yuri Gagarin, completa di vettore e veicolo di trasporto,
che faceva sparire
con la sua imponenza, i suoi razzi enormi ed il suo bianco lindore quella piccola capsula Mercury bruciacchiata...
ed ho finito con il farmi fotografare davanti a questa!
 
Il modello in carta della capsula Friendship 7 è alto ben 50 cm completo della torre di emergenza a traliccio, razzo di salvataggio con i
suoi tre coni di scarico e l'asta finale dell'antenna. Facile da fare, è di grande effetto.
Ma presto farò la Vostok con il veicolo di trasporto... voi sapete perchè... mio zio da lassù,
dal Paradiso dei Buoni Comunisti
(anche se era ateo ci è andato di sicuro), quando mi vedrà tagliare ed incollare i pezzi, sorriderà
e tuonerà il suo proverbiale e sonoro " .. ma basta là...!"
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