Ecco la versione del testo circolante in una famosissima e-mail stile catena di Sant'Antonio; la foto allegata la seguente.
« Il tizio della foto
è andato a fare una gita ad Sundarbans con dei amici, e gli ha chiesto di
scattare una sua foto. Al momento dello scatto, il tizio a urlato e caduto a
terra per un svanimento. Dopo due giorni è morto.
Le fu diagnosticato un attaco del cuore. Quando gli amici hanno svilupato la
foto, al fianco al tizio compariva una donna. Gli amici continuano ad affermare
che loro erano soli. Molte persone dicono che è un fotomontaggio. La foto è
veramente spaventosa.
Un
officiale della marina la spedita a 13 persone e fu promosso.
Un dirigente di aziende la cestino' e fu licenziato.
Percio non fare lo stupido(a). Spedisci la foto a 13 persone e qualcosa di buono
ti succederà. Non spedire alla persona che ti ha mandata. »
A parte i madornali errori di ortografia: perché è una bufala?
Perché è un fotomontaggio. Eseguendo lo zoom della foto e guardando l'ingrandimento si può vedere meglio, senza bisogno di tecniche particolari: semplicemente i contorni del braccio, della borsa e parzialmente della gamba non sono definiti come nel resto della figura della persona, in alcuni tratti sono troppo "rigidi" e netti, come si vede qui sotto. È un classico "copia e incolla" non riuscito molto bene, che si può realizzare con un qualsiasi programma grafico di base. Addirittura dove ho messo le frecce si può notare dello "sfondo nero" che non ci dovrebbe essere..
Non diffondete questa mail, fareste la figura dei creduloni!
Franco dr. Baldisserri
(Testo riproducibile solo a patto che si citi l'indirizzo http://www.leggendemetropolitane.com).
Dall'oriente vengono molte storie, e quindi anche molte bufale, riguardanti i fantasmi. In particolare appuntiamo la nostra attenzione sulla foto sottostante, che nel 2006 ha fatto il giro del mondo attraverso mail virali, tanto da venire menzionata dal più importante sito di spiritismo americano, il quale per altro la dichiara autentica: « notate come l’apparizione sembra quasi trasparente ad eccezione del braccio, che appare molto solido. Non è una cosa facile da fare con un qualsiasi programma di manipolazione fotografica. Potrebbe sembrare una bufala fatta impostando un tempo di esposizione lungo ma sarebbe difficile da realizzare con una piccola macchina fotografica del cellulare ». Lo scatto in questione viene da Eastwood City, un quartiere di Manila, ed è stata realizzata con un Nokia 7250, un telefono cellulare dotato di fotocamera. La mail virale diceva che due ragazze dopo una notte di divertimenti chiesero ad un passante di scattare loro una foto, ma nello schermo del telefono videro un essere spettrale accanto alla ragazza a destra che sembrava toccarle il braccio. Appare evidente di che cosa si tratta in realtà: è semplicemente l’applicazione per cellulare GhostCam per Nokia, fatta apposta per inserire "fantasmi" nelle foto scattate dai cellulari. Può far sorridere che la soluzione di questa bufala sia così semplice, ma all’inizio questo tipo di cellulari era poco diffuso in Asia. Oggi chiunque può divertirsi a farsi fotografare con falsi fantasmi. Mi raccomando però di non spacciarle per vere: prima o dopo sareste smascherati, e fareste una meschina figura!
Un'altra foto "fantasmatica" che ha fatto il giro del Web è quella qui sotto, scattata a Nichelino (TO), che viene come al solito da un blog. Ciò che ci interessa non è la ragazza in primo piano con il volto oscurato per ovvi motivi di privacy, ma il ragazzino retrostante, che sembra apparentemente privo di gambe. La prova che si tratta dello spettro di un bambino morto in chissà quali circostanze misteriose? Secondo alcuni sì; secondo me, no. Il più delle volte, queste presunte foto di spettri sono elaborazioni grafiche mediante Photoshop, come si è visto nel caso soprastante; invece in questo caso non c'è stata alcuna manipolazione, e probabilmente il fotografo dilettante era in assoluta buona fede. Il fatto è che, se il bambino sta correndo, come mostra la posizione delle braccia, allora ha la gamba destra piegata, mentre la sinistra è nascosta dietro i capelli della ragazza, oppure il movimento della gamba è così veloce non riuscire a restare impressa sulla pellicola. L'illusione che si crea è che il ragazzo sia privo delle gambe, e fluttui a mezz'aria. Naturalmente chi vuole può continuare a credere all'esistenza degli ectoplasmi; io non voglio saltare alle conclusioni che gli ectoplasmi SICURAMENTE non esistono, ma certamente posso affermare che questa fotografia non è assolutamente sufficiente a provarne l'esistenza.
Sul sito Ghostsnghouls ho scovato invece la fotografia sottostante. Sembra di vedere uno spettro fare capolino da dentro il tronco spaccato di un albero... Non preoccupatevi, nulla di tutto questo. Si tratta semplicemente di un caso di pareidolia, la tendenza istintiva e automatica a riconoscere forme familiari in immagini disordinate. L'associazione si manifesta in special modo per le figure e i volti umani. Classici esempi sono la visione di animali o volti umani nelle nuvole, la visione di un volto umano nella luna oppure l’associazione di immagini alle costellazioni. Sempre alla pareidolia si può ricondurre la facilità con la quale riconosciamo volti che esprimono emozioni in segni estremamente stilizzati come le emoticon. Si ritiene che questa tendenza sia stata favorita dall’evoluzione, perché consente di individuare situazioni di pericolo anche in presenza di pochi indizi, ad esempio riuscendo a scorgere un predatore mimetizzato. In questo caso, la pareidolia ci fa riconoscere un volto spettrale in quello che è semplicemente una formazione legnosa dentro un tronco. E la stessa cosa (provare per credere) vale per la stragrande maggioranza delle foto pubblicate nel sito sopra indicato.
Vediamo ora di svelare altre famose foto di "falsi fantasmi" che circolano in rete. Nel diciannovesimo secolo e all'inizio del ventesimo, la fotografia era ancora una novità quasi magica, e per i non addetti ai lavori sembrava impossibile che qualcosa, ritratto in quelle primissime lastre, non potesse esistere davvero. Già ai primi del '900 ci fu chi pensò di sfruttare l'ignoranza scientifica di larga parte della popolazione, e il suo ingenuo entusiasmo per le novità della scienza, per turlupinare il prossimo e fare soldi a palate. Tra questi poco-di-buono c'erano i membri del Circolo di Crewe, fondato in Inghilterra da William Hope (1863-1933), falegname scopertosi medium fotografico quando scoprì che, usando la tecnica della doppia esposizione delle lastre fotografiche, si potevano creare false immagini di spiriti inseriti nelle foto di persone viventi. La tragedia della prima guerra mondiale creò grandissimo interesse per le fotografie spiritiche: tanti avevano perso qualcuno in guerra, e il desiderio di rivedere i propri cari scomparsi era fortississimo. Persino Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), il creatore di Sherlock Holmes, fu ingannato da quei profittatori. Nel 1922 però il parapsicologo Harry Price (1881-1948) per conto dalla Society for Psychical Research dimostrò senza ombra di dubbio che Hope era un truffatore: infatti consegnò ad Hope una confezione di lastre fotografiche sulle quali aveva segretamente inciso ad acquaforte il marchio della Imperial Dry Plate Co. Ltd. con la consapevolezza che il logo sarebbe stato trasferito su qualsiasi immagine impressa su esse. Ignaro del fatto che Price aveva manomesso la sua scorta di pellicole, Hope scattò parecchie foto di presunti spiriti, ma nessuna di esse riportava il logo della Imperial Dry Plate Co. Ltd., dimostrando di aver cambiato il materiale che Price gli aveva messo a disposizione con materiale preparato appositamente per creare false immagini di spettri. Quando la truffa divenne di dominio pubblico, invece di riconoscere di essere stato raggirato, Conan Doyle difese accanitamente il medium: anch'egli aveva perso in guerra un fratello, due cognati e due nipoti, e probabilmente desiderava rivederli in qualche modo, in barba alla cieca fede nella scienza del suo personaggio Sherlock Homes. Ancor oggi alcuni sostengono che, mediante false foto come quella sottostante, il Circolo di Crewe fece del bene, offrendo una consolazione ai famigliari delle vittime della Grande Guerra, ma io penso piuttosto che li truffò, speculando sul loro dolore!
Uno dei cavalli di battaglia degli spiritisti è rappresentato dall'immagine seguente, la foto di gruppo dello squadrone della Royal Air Force che nel 1919 lavorava a bordo della HMS Daedalus. Come si vede nel cerchio, alle spalle di uno degli uomini in ultima fila spunta l'immagine di Freddy Jackson, un meccanico che sarebbe deceduto due giorni prima dello scatto. La foto è stata diffusa nel 1975 da Sir Victor Goddard, un appassionato di paranormale che si sospetta abbia manipolato lo scatto in un secondo momento. Durante e subito dopo la Prima Guerra Mondiale, infatti, molti fotografi avevano preso l'abitudine di inserire anche chi non c'era più nelle foto di gruppo. Inoltre, qualcuno si è preso la briga di fare ricerche accurate sulla HMS Daedalus, e sembra che Freddy Jackson in realtà non sia mai neppure esistito. Altro che apparizione...
Quasi altrettanto famosa della precedente è l'immagine che segue, scattata dal fotografo Hubert Provand e dalla sua assistente Indre Shira per la rivista Country Life Magazine il 19 settembre 1936 a Raynham Hall nel Norfolk. Essa è diventata famosa come la "Brown Lady" o come "il fantasma di Raynham Hall". La rivista doveva pubblicare immagini della villa e delle sale interne, ma i due fotografi avrebbero osservato una figura evanescente che scendeva le scale, e avrebbero fatto in tempo ad immortalarla su pellicola. Si tratterebbe di Dorothy Walpole, che dal 1686 al 1726, anno in cui la donna morì per vaiolo, abitò proprio a Raynham Hall. Sorella del Primo Ministro Sir Robert Walpole, Dorothy ebbe una vita alquanto infelice: suo padre le proibì inizialmente le nozze con il Secondo Visconte di Townshed, che poi riuscì a sposare dopo la morte della prima moglie. Ma Dorothy pare sia stata coinvolta in un imbroglio con Lord Wharton, fortemente indebitato economicamente. Quando il marito si accorse di cosa stava combinando la moglie, la fece rinchiudere nella sua camera. Dorothy Walpole morì il 29 marzo 1726 all’età di 40 anni di vaiolo, ma c’era anche chi sosteneva che fosse morta rompendosi l’osso del collo, a seguito di una caduta provocata da uno spintone da parte del marito giù per una rampa di scale. Eco perchè il suo fantasma sarebbe solito scendere e risalire quelle scale, alla ricerca dei suoi cinque figli che le furono sottratti dal marito dopo lo scandalo con Lord Wharton. Il soprannome "Brown Lady" le fu dato per via della lunga veste di broccato marrone che indosserebbe durante le sue manifestazioni. Persino Re Giorgio IV d'Inghilterra avrebbe avuto un incontro con la "Brown Lady": svegliatosi nel cuore della notte, se la sarebbe trovata ai piedi del letto e si sarebbe spavento tanto che sarebbe fuggito immediatamente dalla Rayhnam Hall, giurando di non farvi mai ritorno. In realtà, Joe Nickell, celebre investigatore del paranormale, ha fatto notare che un esame approfondito della fotografia mostra segni di doppia esposizione: una macchia di luce riflessa nella parte superiore della ringhiera destra appare due volte. Secondo altri, Shira avrebbe falsificato l'immagine mettendo grasso o una sostanza simile sulla lente a formare una figura, o avrebbe addirittura utilizzato una statua della Vergine Maria per confezionare questo falso (la donna appare con il capo velato e le mani giunte in preghiera). Il mago Ron Wilson ha addirittura indossato un lenzuolo ed è sceso lungo lo scalone del "Magic Castle" di Hollywood; la fotografia da lui ottenuta sembrava molto simile a quella di Raynham Hall. Altri invece sostengono che l'immagine è frutto di una doppia esposizione accidentale, ma la sostanza non cambia: molto probabilmente Re Giorgio IV la povera Dorothy Walpole se l'è sognata, suggestionato dai lugubri racconti che circondano di fama sinistra Raynham Hall.
Una delle più famose foto di fantasmi è quella dell’incendio di Wem Town Hall, cattata da Tony O’Rahilly, un residente del luogo, il 19 novembre 1995, mentre il Municipio della cittadina di Wem (nello Shropshire, al confine tra Inghilterra e Galles) veniva divorato dalle fiamme. La foto fu scattata con una lente da 200 mm dall’altra parte della strada. Secondo gli spiritisti, in mezzo alle fiamme si intravede il fantasma di una bambina in cui sarebbe stata riconosciuta Jane Churn, una bambina morta proprio in un incendio nel 1677, da lei appiccato accidentalmente con una candela:
Fin da subito furono mosse accuse di manomissione all'autore della foto: Will Stapp, del Museo Nazionale della Fotografia di Bradford, analizzò lo scatto e concluse che il volto del "fantasma" presentava una serie di linee orizzontali anomale, indice di una possibile bufala. Nel 2010 poi fu fatta una scoperta sorprendente: in una vecchia cartolina del 1922 pubblicata dal giornale locale "Shropshire Star", che vedete riprodotta qui sotto, compariva proprio la bambina fantasma della foto di Tony O’Rahilly, nel frattempo deceduto nel 2005. A quel punto bastò poco per verificare che effettivamente la foto del fantasma tra le fiamme era stata manomessa, ed uno dei cavalli di battaglia degli spiritisti finì nel dimenticatoio, sebbene molti siti continuino a sbandierarla come "prova".
Nel dicembre del 1924 James Courtney e Michael Meehan, membri dell'equipaggio della petroliera SS Watertown, stavano pulendo una cisterna del carico quando un'esalazione improvvisa di gas li uccise entrambi. La ciurma, come era d'uso all'epoca, li seppellì in mare. Il giorno dopo il capitano della nave, Keith Tracy, e l'intero equipaggio giurarono di vedere i volti di Courtney e Meehan che seguivano la nave in acqua. Il capitano riferì questo fatto misterioso alla sua compagnia quando attraccò a New Orleans, e i suoi funzionari gli suggerirono di fotografare le facce dei fantasmi. Alla fine egli inviò il rullino della pellicola con sei pose alla Cities Service Company, che fece sviluppare i negativi. Mentre cinque delle foto non rivelavano niente d’insolito, la sesta mostrava chiaramente i due volti che ''seguivano'' la nave. Ma i dubbi sono molti. Infatti il capitano Tracy scrisse che « i fantasmi galleggiavano a circa 1.000 metri dal bordo della nave », ma si tratta di un'assurdità: nessuno può scorgere e riconoscere due facce a distanza di un chilometro! Secondo molti siti di spiritisti, le fotografie sarebbero state controllate dall’Agenzia Detective Burns che ne avrebbe comprovato l'autenticità; ma l’Agenzia Detective Burns, diventata ora Securitas, nega nel modo più assoluto di averlo mai fatto. Per di più, Blake Smith studiò le foto della petroliera Watertown e della sua gemella, la SS Baldhill, in modo da poter individuare con esattezza da che punto della nave la foto era stata scattata. Il problema è che non vi era sui ponti inferiori o superiori il numero corretto di montanti verticali o dei puntoni che rappresentassero le linee scure della foto di Mann. Il già citato Joe Nickell, ricercatore del Center for Inquiry (CFI), manifestò poi seri dubbi sull'autenticità della foto, che secondo lui risultava manomessa: ad esempio è probabile che la linea verticale scura a sinistra della faccia centrale sia stata "creata" nella foto per coprire i trucchi usati per aggiungere il volto al centro, e questo spiega anche le difficoltà di Smith per scovare il luogo da dove erano state scattate le foto sulla nave. Le facce dei due fantasmi dunque non sono altro che il frutto della sfrenata fantasia dei marinai della Watertown.
Non poteva mancare in questa rassegna la famosa foto che ritrarrebbe un bambino “fantasma” in un cimitero. Secondo la leggenda, la signora Andrews era in visita alla tomba della figlia in un cimitero nel Queensland, in Australia, nel 1946 o 1947. Sua figlia Joyce era morta circa un anno prima, nel 1945, all’età di 17 anni. Durante questa visita scattò una foto alla tomba, ma quando la pellicola fu sviluppata mostrò l’immagine di un bambino piccolo (che lei non riconobbe), sorridente e seduto sulla tomba della figlia. Indagando su questo caso, il ricercatore australiano del paranormale Tony Healy visitò il cimitero alla fine del 1990 e, vicino alla tomba di Joyce, trovò la tomba di due bambine. Sebbene molti avanzassero dubbi su una possibile doppia esposizione, pareva difficile però che una signora senza esperienza di fotoritocco con una grossa tragedia alle spalle speculasse su questa foto. Quando il caso fu analizzato dal Ghost Research Society, però, si scoprì che la leggenda non era vera, e la doppia esposizione venne confermata da analisi successive.
Quella che vedete qui sotto doveva essere una normale foto di una bambina con un mazzo di fiori, ma nello scatto si è aggiunto un misterioso photobombing. La foto fu scattata il 23 maggio 1964 nella contea inglese di Cumberland da Jim Templeton a sua figlia, ed è nota come "Il Solway Firth Spaceman" per la somiglianza della figura dietro la bambina a quella di un astronauta. Le successive analisi fotografiche non hanno rivelato alcuna falsificazione o manipolazione. La BBC, tuttavia, ha fornito la spiegazione più semplice e normale: si tratta probabilmente della moglie del fotografo, ripresa di spalle!
Invece la figura spettrale sottostante è stata catturata nel 2004 da una telecamera di sicurezza di Hampton Court, palazzo reale nel distretto londinese di Richmond upon Thames. Quando le guardie arrivarono alla porta, però, non trovarono nessuno. Hampton Court ha una storia lunga e violenta, e ci fu che sostenne che la sagoma in costume sia uno dei molti fantasmi che infestano la reggia. In realtà un fantasma che bisogno avrebbe di aprire le porte di sicurezza? Quanto al particolare vestito indossato dall’apparizione, è risaputo che al palazzo di Hampton Court sia le guide sia alcuni figuranti sono sempre vestiti con abiti "antichi". Inoltre la stessa Ghost Research Society ha sottolineato che la figura misteriosa indossa le scarpe da ginnastica sotto il vestito. Si tratta dunque certamente di uno scherzo.
Faccio notare che questo spirito del XVI secolo dimostra molta bravura, sapendo far funzionare perfettamente una porta di sicurezza antincendio moderna dotata di maniglioni antipanico e, come mostra l'animazione seguente, chiude con destrezza una porta e poi l'altra, cosa niente affatto semplice!
"Tre scapoli e un bebè" è una commedia del 1987 diretta da Leonard Nimoy, con Ted Danson, Steve Guttenberg, Tom Selleck e Nancy Travis. Nella scena del film visibile qui sotto sarebbe stata immortalata l’apparizione di un fantasma: una diffusissima leggenda metropolitana infatti afferma che nella casa dove fu girato il film sarebbe morto un bambino di nove anni, rimasto ucciso da un colpo partito accidentalmente dal fucile del padre alcuni anni prima con un un fucile. Lo spettro del bambino si sarebbe rivelato durante le riprese seminascosto da una tenda; in aggiunta a questa scena, pochi secondi prima nella stessa inquadratura apparirebbe una figura molto simile ad un fucile.
Peccato che il mistero sia stato risolto dallo stesso regista Leonard Nimoy, il quale in un'intervista del novembre 1997 ha ammesso che la sagoma intravista per qualche secondo nel suo film era in realtà una sagoma di cartone raffigurante l'attore Ted Danson, realizzata a fini promozionali e dimenticata in un lato del set. Sempre nella stessa intervista, Nimoy ha chiarito che il film è stato girato interamente non in una casa ma in uno studio di Toronto, allestito in modo che sembrasse un appartamento. Altro che bambino ucciso accidentalmente con una fucilata...
Il famoso cantante Michael Jackson morì improvvisamente nella sua casa di Holmby Hills (presso Los Angeles) il 25 giugno 2009, a soli 50 anni, a causa di un'overdose di farmaci dai quali ormai era dipendente. Ma i suoi più accaniti fan non si sono rassegnati alla sua perdita, come dimostra il successo registrato in Youtube dallo spezzone di recente puntata del programma "Larry King Live" della CNN, che sembra mostrare, in fondo a un corridoio della casa di Michael Jackson, una forma umana trasparente e spettrale che attraversa l'inquadratura, come mostra il fotogramma sottostante. In realtà lo spezzone della CNN è autentico: il "fantasma" non è stato aggiunto da qualche burlone in vena di scherzi di cattivo gusto, ma si tratta dell'ombra proiettata sulla parete da una persona che passa di fronte alle potenti lampade piazzate dalla CNN, che illuminano la sala in fondo al corridoio. Inoltre il pavimento lucido del corridoio riflette simmetricamente l'ombra sulla parete e ne estende l'altezza apparente. Ma per alimentare nei fan la leggenda dell'inventore del "Moon Walk", tutto fa brodo...
Fece molto rumore in rete anche il presunto fantasma fotografato durante la partita di Champions League tra Porto e Paris Saint-Germain: giocata mercoledì 3 ottobre 2012 all'Estádio do Dragão di Porto, e vinta dai portoghesi grazie al decisivo goal di James Rodriguez all'83'. Appena segnata la sua rete, Rodriguez corse a festeggiare con i tifosi del Porto e un fotografo freelance scattò una foto per immortalare quel momento, ma questa foto ingrandita sembra mostrare la sagoma di un uomo che applaude: i vestiti e il taglio di capelli di quest'uomo misterioso sembrano risalire alla metà del 1900, e siccome appare evanescente, molti lo indicarono subito come uno spettro, forse quello di un tifoso del Porto venuto dall'aldilà ad applaudire i propri beniamini; sedicenti "esperti" si affrettarono ad aggiungere che sarebbe stato possibile catturare questa immagine solo con una macchina fotografica professionale, e che l’immagine è troppo chiara per essere il risultato di una sfocatura o d un problema di illuminazione. Purtroppo per loro però un altro fotografo freelance, Luis Vieira, con un’altra foto ha svelato il mistero. Il fantasma non era altro che una signora di colore che non è stata abbastanza svelta ad alzarsi dal suo posto per festeggiare il goal del Porto, e per un gioco di luci è risultata molto in ombra; sotto a sinistra si può vedere un ingrandimento della presunta foto del "fantasma", e a destra ecco la signora sedersi nuovamente al suo posto.
Questo però non è l'unico presunto fantasma avvistato in uno stadio. Lo attesta il filmato sottostante tratto da Fox Sports: la silhouette di un uomo che corre da un settore all'altro dello stadio, superando 'magicamente' una barriera divisoria, ha fatto passare in secondo piano la diretta della partita tra The Strongest, Bolivia, e Defensore Sporting, Uruguay, valida per la Coppa Libertadores, che si giocava la sera del 19 aprile 2014 allo Stadio Hernando Siles di La Paz. La strana presenza è apparsa sugli spalti per poi scomparire velocemente in mezzo al pubblico, e gli utenti in rete si sono scatenati: fantasma, illusione o truffa? Io propendo per la seconda ipotesi: è stato infatti accertato che l'ombra in questione non rappresentava alcun fantasma, che peraltro doveva correre più veloce del supereroe Flash per realizzare una performance del genere, bensì semplicemente l'ombra di una delle telecamere sopraelevate usate per filmare il campo di gioco dall'alto!
Ed ora, un nuovo eclatante esempio tratto dal blog di Massimo Polidoro, un famoso demitizzatore di queste sedicenti foto fantasmatiche. Premesso che l'autore di questo sito è credente, ha una profonda pietà mariana ed è stato a Lourdes per parecchie volte nella sua vita, non può certo non colpirmi l'immagine che riporto qui sotto a sinistra, un'altra delle tante che hanno fatto il giro del mondo attraverso la rete Web. Essa è stata scattata a Lourdes da un barelliere durante un pellegrinaggio nel frequentatissimo santuario dei Pirenei. In alto a sinistra si vedrebbe la sagoma di un angelo, intento ad adorare la celebre statua di Fabisch. volto, veste, piedi ed ali del presunto angelo sono chiaramente visibili. Ora, come ho detto, io sono stato più volte a Lourdes, ovviamente per pregare la Vergine Maria e non certo per trovare prove dell'esistenza di esseri soprannaturali, in cui io credo per puro atto di Fede e senza bisogno che essi si mettano in pose fotogeniche. Ho fotografato molte volte di giorno la roccia della Grotta in cui Maria si manifestò per diciotto volte a partire dall'11 febbraio 1858, visibile alla sola Bernardette Soubirous, e non vi ho trovato traccia di formazioni minerali che possano ricordare la forma di un angelo. Successivamente però ho provato a scattare una foto in notturna della grotta, ed ecco ciò che ho ottenuto, visibile qui sotto a destra in confronto con l'immagine incriminata:
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La mia foto è ripresa da destra, quella che ha fatto il giro del mondo da sinistra. Miracolo: l'angelo è ricomparso, nella stessa posizione in cui l'aveva fotografato l'anonimo barelliere. Sono stato dunque così prediletto dal Cielo, da rendermi partecipe di un'apparizione analoga a quelle di Lourdes e di Fatima (dove pure un angelo apparve ai tre pastorelli)?
No, nulla di tutto questo. Chi come il sottoscritto a Lourdes c'è stato molte volte, ha avuto modo di vedere che, dentro la nicchia in cui alloggia la statua della Vergine, vi è un grande faro che illumina di sera e di notte la statua di Fabisch. Ora, questo faro proietta, sulla sinistra della nicchia, una grande ombra della statua; ed è questa a delimitare, con la propria testa, piedi e veste del presunto angioletto adorante. Le ali nella mia foto non sono visibili, mentre braccia e capo sono evidentemente dovute a sporgenze della roccia. Il resto lo ha fatto la pareidolia, cioè la tendenza del cervello umano a riconoscere l'ordine nel caos, e quindi a vedere forme umane o animali nelle nuvole, nelle forme delle rocce, nelle macchie di umidità sui muri, e naturalmente nei giochi di luce ed ombra che caratterizzano le riprese notturne (per questo si usa dire che "le ombre della notte generano brutti scherzi"). La particolare illuminazione ed angolatura della ripresa ha fatto il resto. Conclusione: gli angeli certamente esistono, ma il nostro barelliere non è riuscito a fotografarne nemmeno uno.
Chiudiamo con un ultimo clamoroso falso che ha terrorizzato più d'uno in rete. Anzi, due falsi in uno, che verranno facilmente smascherati. La foto che segue fece il giro dei siti Internet di tutto il mondo, e venne presentata come una prova dell'esistenza del cosiddetto "chupacabras". Di cosa si tratta? In teoria si tratterebbe di un misterioso animale che vivrebbe appunto succhiando il sangue e la carne delle capre, la cui esistenza è considerata certa specialmente nei paesi latinoamericani. Non si sono mai trovate prove certe della sua esistenza, nonostante presunte foto diffuse grazie al solito tam-tam di Internet. Secondo alcuni sarebbe un essere reale, e precisamente un canide simile al coyote, specializzatosi nella suzione di sangue (la proprietaria di un ranch a Cuero, nel Texas, avrebbe ritrovato la carcassa di un simile animale nell'ottobre 2007); altri invece sostengono che abbia aspetto umanoide, che possa addirittura volare, e insomma gli danno i contorni di un demone o di un alieno (a scelta, a seconda che a parlarne siano degli spiritisti o degli ufologi). Secondo i siti Web che hanno pubblicato la foto seguente, essa proverebbe questa seconda ipotesi, e sarebbe stata scattata in Perù, dove la leggenda del Chupacabras è diffusissima:
Come si vede nell'angolo in alto a destra, l'allegra comitiva non si sarebbe accorta che qualcun altro quella notte aveva una voglia matta di farsi fotografare. Naturalmente la (presunta) provenienza peruviana della foto sembra deporre a favore dell'ipotesi Chupacabras. Ma alcuni siti riportavano invece la notizia secondo cui la foto è stata scattata negli Emirati Arabi Uniti, paese che pure non abbonda di boschi, e che l'essere qui fotografato sarebbe un "Ginn", cioè un demone della tradizione preislamica, molto temuto nei paesi arabi. La parola deriverebbe dal latino "genius"; ed infatti anche il celeberrimo Genio della Lampada di Aladino, protagonista di uno dei più famosi racconti delle "Mille e Una Notte", altro non sarebbe che un Ginn.
Di solito, quando dello stesso evento si danno molte interpretazioni tra loro contrastanti, potete stare certi che esso puzza di falso, e questo è certamente il caso della nostra foto. Tanto per cominciare, ingrandiamo il particolare del "demone" assetato di sangue caprino:
Come salta subito all'occhio, lo strano umanoide della foto sembra essere più sfocato rispetto al resto della fotografia. Inoltre, esso deve essere eccezionalmente leggero, visto che sembra non piegare affatto i pur esili rami della pianta, nonostante si trovi evidentemente in equilibrio precario e in una postura tutt'altro che naturale. Ma la prova certa che si tratta di una falsificazione nemmeno riuscita troppo bene è il suo confronto con la celeberrima foto del "mostro di Khaimah". Di cosa si tratta?
Ras al-Khaimah è uno dei sette emirati che costituiscono gli Emirati Arabi Uniti: notare la coincidenza con una delle due possibili spiegazioni della foto circostante. Ebbene, secondo molti siti Internet dedicati a fantasmi, UFO o criptozoologia (anche in questo caso tutto fa brodo pur di avvolgere gli utenti in un alone di mistero), un geologo si sarebbe calato nelle profondità di alcune caverne esistenti nell'emirato di Khaimah (ma poi esistono davvero?) per effettuare prospezioni geologiche. Un giorno un altro geologo che si trovava da quelle parti avrebbe udito in lontananza un grido proveniente da uno di quei bui anfratti. Dopo alcune ore i soccorsi avrebbero rinvenuto il corpo di un uomo orribilmente sfigurato; accanto ad esso ci sarebbe stata la sua macchina fotografica, la cui pellicola (guarda caso) sarebbe rimasta intatta e avrebbe permesso di rivelare l'aspetto dell'inquietante aggressore. Il caso sarebbe stato archiviato dalla polizia locale come l'attacco portato da un animale selvaggio non meglio identificato, ma questa sarebbe la foto dell'”animale”:
Se fosse vero, sarebbe davvero agghiacciante pensare all'esistenza di mostri simili nelle profondità del nostro pianeta. Un alieno, come dicono gli ufologi? Il fantasma di qualche essere preistorico, come dicono gli spiritisti? O un vero animale che trascorre la sua esistenza tra le tenebrose viscere della Terra, come sostengono i criptozoologi?
Niente di tutto questo. Alcuni "cacciatori di bufale" hanno infatti dimostrato che quella in questione altro non è che la foto della statua di un goblin della Crystal Quest, posta in un parco a tema, quello del Cheddar Gorge and Caves, che contiene la maggior gola montana del Regno Unito nelle Mendip Hills del Somerset. Il parco naturale attira almeno mezzo milione di visitatori all'anno, ed è logico che gli organizzatori abbiano pensato di aggiungere statue come questa per attirare i turisti. I goblin sarebbero piccole creature umanoidi dalla pelle marrone e dai lineamenti mostruosi.... proprio come i Ginn della tradizione araba e i Chupacabras del Sudamerica. Insomma, l'inganno è svelato: la foto della statua di una creatura maligna della tradizione nordeuropea viene spacciata per la foto autentica di un autentico Ginn mediorientale, e poi qualcun altro, con un semplice programma di fotoritocco, la trasporta dentro lo scatto di una compagnia di amici impegnata in un'escursione notturna. Basta un solo sito Internet che spacci la fotografia come "sicuramente autentica", perchè il tam-tam parta. Avete dunque capito come nascono le leggende, anche negli anni Duemila?
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