Buongiorno a tutti! Mi chiamo Giuliano Fois ed ho apprezzato la pagina di questo sito riguardante il Campo della Promessa, essendo un appassionato di storia militare e di ricerche con il metal detector.
Come saprete, la zona dei boschi attorno a Malpensa è molto frequentata da cercatori di militaria; ebbene, ho pensato che i frequentatori di questo sito avrebbero potuto essere interessati alle foto di alcuni ritrovamenti inerenti ad eventi documentati in queste pagine, come gli attacchi dei P47, la difesa antiaerea con le flack 20mm tedesche e con i mod.91 Italiani, nonché i frammenti degli SM79 distrutti nei loro nascondigli.
Ovviamente i ritrovamenti non sono eclatanti, si tratta di bossoli e di frammenti vari, ma spero possano suscitare nel visitatore del sito le stesse emozioni che hanno suscitato in me al momento del ritrovamento.
Ed ecco alcuni dei reperti da me ritrovati in mesi di paziente ricerca. Se volete scrivermi ciò che ne pensate, scrivetemi a questo indirizzo.
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Le foto seguenti si riferiscono alle tracce dei P47 in zona: essi erano armati con mitragliatrici Browning calibro 50.
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Proiettile calibro 50 (.50" = 12,7 mm) sparato dai P47 e distrutto dall'impatto al suolo.
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Altri frammenti di proiettili calibro 50: spesso venivano utilizzati proiettili esplosivi o incendiari, ed infatti li si ritrova solo in frammenti.
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Bossoli delle munizioni calibro 50 Browning: riportano marchi di fabbricazione del 1940-1941. È spesso possibile, una volta ritrovato uno di essi, seguire la "scia" piovuta dall'aereo che mitragliava al suolo.
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Gli aerei SM79 erano invece armati con mitragliatrici BREDA calibro 12,7mm.
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Munizione BREDA 12,7 HE, sul fondello riporta marchi del 1940 (cliccare sull'immagine per ingrandirla). Il marchio "S" (scoppiante) distingueva i proiettili esplosivi.
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All'interno di un paraschegge ho ritrovato "zolle" di alluminio fuso, tubi idraulici e notevole
quantità di bossoli BREDA esplosi in un incendio: questi sono sparsi anche a notevoli distanze.
Probabilmente le munizioni del SM79 colpito a terra hanno cominciato ad esplodere nell'incendio.
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Uno degli oggetti più misteriosi della zona, quasi ogni paraschegge ne ha uno. È una sorta di struttura in cemento, simile ad un lavabo, che abbiamo ipotizzato possa essere servita come "freno" ossia per posizionare il ruotino di coda dell'aereo.
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E ora, alcuni reperti delle nostre truppe a terra:
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Munizione calibro 6.5 mm del fucile Carcano Mod.
91 in dotazione alle truppe
Italiane (cliccare sull'immagine per ingrandirla).
I bossoli del mod. 91 risultano abbondanti attorno ai paraschegge, dove probabilmente
sono stati sparati contro gli aerei americani all'attacco.
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Lastrina caricatore del fucile mod. 91 (cliccare sull'immagine per ingrandirla). Conteneva 6 cartucce calibro 6.5, e veniva espulsa dopo lo sparo dell'ultima cartuccia.
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Bossolo del fucile Mauser in dotazione alle truppe tedesche (cliccare sull'immagine per ingrandirla).
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Moneta del 1941, che testimonia la presenza di persone nella zona.
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Il cucchiaio o le stoviglie rotte sono un ritrovamento comune in zone frequentate dagli eserciti.
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Porzione di pista ancora cementata nei pressi dell'attuale aeroporto.
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Frammento di spoletta di un proiettile da 20 mm, probabilmente un frammento di proiettile antiaereo. Questo tipo di munizioni esisteva anche in versione "autodistruzione": in caso di bersaglio mancato esplodevano comunque, per evitare che ricadessero al suolo.
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Da sinistra a destra:
nastro di mitragliatrice tedesca (MG42? o MG34?)
bossolo 20X82 (20mm): non è un bossolo di flack 20mm, pare sia invece un bossolo di (MG151) dell'aereo BF109 tedesco.
bossolo 13X64 (13mm) di MG131 dell'aereo BF109 tedesco
Purtroppo entrambi i bossoli sono di acciaio laccato, quindi ormai sono in pessime condizioni. L'utilizzo dell'acciaio durante le fasi finali della guerra è attribuito alla scarsità ed al costo dell'ottone.
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Non mancano reperti posteriori alla Seconda Guerra Mondiale:
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Sicura di bomba SRCM, di probabile origine postbellica: doveva essere usata durante le esercitazioni (cliccare sul'immagine per ingrandirla).
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Munizione a salve per FAL (Beretta BM 59) di sicura origine postbellica, come mostrano i suoi marchi.
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Il mio amico Giovanni Crespi mi ha inviato anche questa foto della fontana dell'eroporto della Promessa, poco distante dal cancello d'entrata:
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L'amico ingegnere Sandro Degiani di Torino, dopo aver esaminato le precedenti fotografie, ha commentato quanto segue:
La posizione raggruppata ed i bossoli esplosi fanno pensare a una postazione antiaerea, ma negli anni '40 avevamo in dotazione antiaerea la Breda 20/65 mod.1935. che sparava il proiettile 20/138 mm B, lo stesso della Flak 2 cm. tedesca.
Il cannone MG 151/20 invece usava la munizione 20 x 82 mm. Nessuna arma antiaerea usava tale tipo di proiettile. in quanto adatto solo al tiro in volo a distanza ravvicinata (portata utile non superiore ai 400 metri). In questo sito troverete una buona dissertazione tecnica ed identificativa sulle munizione da 20 mm tedesche.
Quindi, se il bossolo è corto (sugli 80 mm e poco più), è un arma di aereo. Dalla pagina dedicata all'aeroporto della Promessa risulta ci fosse un'area destinata alla prova delle armi di bordo, caratterizzata da una protezione tipo hangar parascheggie ma più piccola, con di fronte una collinetta di sei metri di altezza detta "parapalle".
Se si riesce ancora a identificare l'area ed essa è vicina al luogo del ritrovamento dei bossoli, ecco svelato l'arcano: sono quello che resta delle prove di tiro effettuate dopo la revisione delle armi di bordo!
Non è escluso che qualche pilota incosciente provasse le armi ancora in fase di rullaggio o di parcheggio, approfittando del fatto che un Me109 sul carrello risulta puntare decisamente il muso e le armi verso l'alto, e il pericolo di colpire personale era esclusa.
L'importanza dei reperti di Giuliano Fois è storica, testimonianza di un luogo e di un epoca di cui val la pena parlare alle giovani generazioni, in modo che i popoli europei non siano trascinati mai più in una tanto catastrofica tragedia. All'amico Giuliano dico: buona ricerca, e complimenti per l'attività meritoria che lei porta avanti!
Per scrivere all'amico Sandro Degiani, usate questo indirizzo.
Spero che questa pagina vi sia piaciuta. A tutti gli appassionati di questo tipo di collezionismo storico dico: se volete, inviatemi le foto di eventuali altri reperti di questo genere ritrovati nell'area dell'Aeroporto della Promessa, e io le pubblicherò nel mio sito. L'indirizzo da usare è questo.
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Già che ci siete, se lo credete, potete dare un'occhiata alla storia recente di Lonate; oppure, visitate la fotogalleria che ho dedicato all'Aeroporto della Promessa. Altrimenti, cliccate qui e tornate indietro.