IL QUESTIONARIO DI PROUST

Il questionario di Proust compilato da una mia amica giornalista, di cui per motivi di privacy ometterò il nome. Come leggerete, si tratta di una persona straordinaria e dalla cultura enciclopedica, la cui saggezza io invidio sinceramente. Un grazie più che speciale a lei che ha voluto partecipare al mio forum.

La cosa che mi piace di più di me stesso/a: L'affidabilità. Gli amici sanno che da me non avranno mai una menzogna, un segreto tradito, un impegno non mantenuto.
La cosa che più detesto di me stesso/a: La salute.
Quello che mi fa piacere un uomo: Rispetto, lealtà, gentilezza..
Quello che mi fa piacere una donna: Lealtà, gentilezza, rispetto.
Cosa ci vuole per diventarmi amico: Sincerità, uguali amori, disposizione a "perdere tempo" per gli amici (reciproca).
La volta che sono stato/a più felice: Una notte di stelle, di bellezza e di silenzio, in un monastero del XIII secolo.
La volta che sono stato/a più infelice: A cinque anni, quando ho scoperto che gli adulti mentivano
In che cosa mi trasformerei, se avessi la bacchetta magica? In un animale con le ali.
Cosa sognavo di fare da grande? Bisognerebbe essere stati bambini.
L'errore che non rifarei: Lasciare Milano.
La persona di cui sono segretamente ma follemente innamorato/a: Beh, tanto non la conoscete...
La persona che invidio di più: Un mendicante con dieci decimi di vista.
La persona che ammiro di più: Tra i vivi? Nessuno. O chiunque fa il suo dovere ignorato da tutti..
La persona che ringrazio Dio di non essere: Il mio defunto padrone di casa.
Tre libri da portare sull'isola deserta: Non vale!... Solo tre? Virgilio, i Pensieri di Pascal, ovviamente la Bibbia.
Il libro che dovrebbe avere un seguito: Quello che non trovo il tempo di scrivere.
Il rosso o il nero? Riferimenti stendhaliani? Allora nessuno dei due.
Il capriccio che non mi sono mai tolto/a: Un mese di vacanza in una grotta, in mezzo a un bosco, senza telefono, computer ecc..
L'ultima volta che ho perso la calma: Davanti a un'ingiustizia commessa in mia presenza.
Chi vorrei fosse il mio angelo custode? Padre Teodoro, morto qualche anno fa. Non lo conoscete.
La volta che mi sono sentito fiero/a di essere italiano/a: Di fronte a un americano, pateticamente convinto di una superiorità che può fare a meno di radici culturali.
La volta che mi sono vergognato/a di essere italiano/a: In Svizzera, Per vari motivi.
Cosa farei per sostenere ciò in cui credo? Ovvio: viverlo in prima persona.
Come vorrei morire? Con le idee chiare su dove sto andando.

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