La Telecinesi
Che cos’e’ la psicocinesi.
La parola “psicocinesi” deriva dal greco, e letteralmente significa “movimento dell’anima”. La pratica consiste nella capacita’ di influenzare direttamente un sistema materiale con la mente; in sostanza, la psicocinesi e’ la capacita’ di spostare modificare o piegare oggetti, eventi, persone, eccetera, senza usare i muscoli o altre apparecchiature. A volte si descrive la psicocinesi con termini generici come “la mente che domina la materia”, ma questa espressione non e’ chiara e potrebbe far pensare che ci si riferisca anche a tanti altri fenomeni, che invece non hanno nulla di paranormale, come ad esempio l’effetto placebo.
Il termine telecinesi venne coniato nel 1890 dal ricercatore britannico Frederic William Henry Myers (1843-1901), uno dei fondatori della Society for Psychical Research, in Inghilterra.
La psicocinesi fa parte della numerosa serie di manifestazioni classificate nella parapsicologia. Essa, spesso indicata con la sigla PK, e’ un fenomeno relativamente raro: i casi riportati sono meno frequenti rispetto a quelli di altri fenomeni connessi con capacita’ sovrannaturali della mente, come la trasmissione del pensiero (telepatia), la previsione del futuro (precognizione), ecc.
Secondo i parapsicologi esisterebbero numerose forme diverse di psicocinesi. Alcune di queste sono:
La psicocinesi viene anche studiata in laboratorio. In questo caso si distinguono due principali filoni di ricerca: la prima riguarda lo studio del movimento o della deformazione di piccoli oggetti, come cucchiai, barrette metalliche, ecc. ed e’ a volte confusa con un’attivita’ di spettacolo da parte di prestigiatori, maghi e simili (macro-psicocinesi, o macroPK). La seconda, invece, utilizza congegni sofisticati, che permettono di stabilire se la mente puo’ influenzare il comportamento di particelle atomiche, ed ha senso esclusivamente in un laboratorio ben attrezzato (micro-psicocinesi, o microPK).
Esistono almeno due diverse interpretazioni di questo ipotetico fenomeno, da parte di chi crede nella sua esistenza.
- Secondo quella spiritica, si hanno fenomeni psicocinetici quando un'entita’ disincarnata prende possesso di un medium, per esempio durante una seduta spiritica.
- Secondo la parapsicologia, la psicocinesi rappresenterebbe una manifestazione delle "energie mentali" del medium senza bisogno di interventi di entita’ soprannaturali.
Qualche manifestazione
Una figura legata alla psicocinesi che negli anni ’70 raggiunse una certa popolarita’ e’ Uri Geller, un prestigiatore israeliano dalle notevoli doti di showman. Egli si procuro’ largo seguito con i suoi spettacoli, prima in Israele e poi in tutto il mondo. A differenza di altri suoi colleghi, che comunque lo criticarono aspramente per tutto il tempo della sua carriera, egli affermava che i suoi fenomeni fossero veramente paranormali, e non frutto di trucchi. Per le sue esibizioni, Uri Geller invitava qualcuno del pubblico a dargli una chiave o un altro piccolo oggetto di metallo. A volte lo teneva in mano, magari accarezzandolo leggermente, dopo di che si vedeva la chiave piegarsi. Altre volte la lasciava al suo proprietario, che la teneva sul palmo della mano, mentre lui la strofinava leggermente. Anche in questo modo si vedeva la chiave piegarsi, di solito verso l’alto, in modo che tutto il pubblico potesse meglio apprezzare il fatto. Tutto cio’ puo’ essere riprodotto da prestigiatori professionisti, che pero’, solitamente, ammettono di usare dei trucchi... Di per sé questa circostanza non significa che Geller fosse un imbroglione, ma certamente sollevava dubbi e sospetti notevoli.
Furono percio’ organizzate delle sedute di controllo, al di fuori dagli spettacoli, nelle quali Geller produsse una varieta’ di fenomeni molto piu’ ampia, di fronte a scienziati, scettici e prestigiatori professionisti. Le piu’ famose prove di laboratorio fecero scalpore non tanto per i risultati raggiunti, quanto per la serie di polemiche che innescarono.
In uno di questi esperimenti, per esempio, venne fissato un listello di ottone al piatto di una bilancia, in modo che sporgesse per una certa lunghezza. Geller comincio’ a strofinarlo, cosi’ leggermente che la bilancia segno’ al massimo una massa aggiuntiva di pochi grammi; tuttavia, in qualche minuto si osservo’ un piegamento di oltre 10 gradi verso l’alto.
In un’altra occasione, sempre in laboratorio, gli venne consegnato un cucchiaio, chiedendogli di tenerlo solo per il manico. In pochi secondi, sotto gli occhi degli scienziati, la zona superiore del cucchiaio divento’ tenera, ammorbidendosi al punto che, tenendolo per un’estremita’, si poteva far oscillare comodamente l’altra avanti e indietro.
Nonostante tutte queste dimostrazioni, come gia’ accennato, Geller non riusci’ mai a sedare tutte le feroci critiche al suo lavoro. In particolare, un certo James Randi, prestigiatore e illusionista, riusci’ a farsi una discreta fama internazionale proprio per mezzo dei libri e delle trasmissioni televisive nelle quali affermava di poter smascherare Geller. In realta’ non riusci’ mai a coglierlo sul fatto mentre metteva in pratica un trucco; si ammassavano, invece, spiegazioni alternative in grado di giustificare gli effetti, accuse di “distrazione” per gli scienziati che lo avevano osservato, pettegolezzi, false testimonianze anche di persone vicine a Geller, che poi si dimostrarono quasi sempre motivate da vendette personali.
In pratica non e’ possibile arrivare a una decisione imparziale sulla realta’ dei fenomeni di Geller. Da parte sua, egli termino’ le proprie esibizioni dopo qualche tempo, diventando consulente paranormale di imprese petrolifere, minerarie e finanziarie.
Un altro caso di psicocinesi, sempre risalente agli anni ’70 fu quello di una signora russa, Nina Kulagina, di Leningrado. Ella comincio’ la sua “carriera” come soggetto di studio nel 1963 e passo’ sotto le attenzioni di diversi parapsicologi sovietici. In alcune occasioni, compatibilmente con le difficolta’ causate dal clima della “guerra fredda”, venne anche osservata da scienziati occidentali.
Le piu’ interessanti prestazioni della Kulagina vennero filmate, in modo da poter essere piu’ agevolmente controllate e condivise nei congressi scientifici. In un esempio tipico di esperimento, venne steso uno strato di sabbia su un tavolo; al centro di questo strato fu posto un cilindretto di plastica (come ad esempio un contenitore delle vecchie pellicole fotografiche). La Kulagina si concentro’, fissandolo, e dopo pochi attimi esso comincio’ a muoversi, lasciando un vistoso segno sulla sabbia.
Data la filosofia nettamente materialista degli scienziati sovietici dell’epoca, si puo’ ben immaginare quanto la signora sia stata esaminata ed indagata minuziosamente per evitare ogni possibile pericolo di frode! Essa fu ad esempio spesso perquisita o addirittura sottoposta ai raggi X per scoprire se portava addosso fili, calamite o anche schegge di granata (era stata ferita durante la guerra), che potessero attrarre magneticamente gli oggetti.
Una volta eliminata l’ipotesi della frode, gli scienziati cercarono di comprendere se la Kulagina fosse dotata di qualche forma di energia gia’ conosciuta, ma in quantita’ superiori al normale. Nonostante occasionalmente si siano ottenute misure magnetiche o elettriche particolarmente elevate, non si riusci’ mai a stabilire una connessione con gli effetti osservati.
Fu invece notato un fenomeno particolare, che, per inciso, la accomuna ai grandi medium del secolo scorso. Nonostante la sua apparente calma, durante le sedute la donna consumava una straordinaria quantita’ di energia fisica: poteva perdere piu’ di un chilo in poco tempo e il suo cuore batteva a un ritmo vertiginoso, fino a 250 battiti al minuto! Di conseguenza, dopo gli esperimenti, aveva bisogno di un periodo piuttosto lungo di riposo per riprendersi. Ovviamente, come alla maggior parte dei soggetti che hanno “poteri particolari”, anche alla Kulagina non vennero risparmiate critiche e accuse di frode. E cio’ anche se, vivendo in un regime comunista, non ha avuto nessuna opportunita’ di sfruttare le sue doti per fini economici. In ogni caso, venne difesa da alcuni membri dell’Accademia Sovietica delle Scienze e la rivista che l’aveva attaccata fu costretta a ritrattare. Gli esperimenti con la Kulagina si diradarono con il tempo, per poi interrompersi a meta’ degli anni ’80 quando la sua salute comincio’ a indebolirsi. Alcuni scienziati, soprattutto russi, sostennero tuttavia di avere addestrato altre persone a muovere piccoli oggetti, e ritennero che molti individui possano riuscire a farlo.
Come spesso avviene, l’esempio della Kulagina scateno’ una certa schiera di emulatori.
In ultimo, vorremmo parlare anche degli esperimenti relativi alle capacita’ del soggetto delle particelle atomiche. In questo caso si parla di “microPK”.
Il piu’ fertile ricercatore in questo campo fu il fisico di origine tedesca Helmut Schmidt, che costrui’ una serie di apparecchiature per condurre esperimenti di PK.
Esse sono costituite da due elementi principali:
- il primo e’ una porzione di materiale radioattivo, che emette naturalmente delle particelle atomiche (elettroni). La caratteristica importante di questa parte e’ che l’emissione avviene in modo casuale, cioe’ e’ impossibile prevedere in quale momento esatto verra’ emessa una particella;
- il secondo elemento e’ un circuito elettronico che, come un pendolo, oscilla continuamente tra due posizioni, chiamiamole A e B.
I due elementi sono collegati, in modo che quando il primo emette un elettrone, il secondo si blocca nella posizione, A o B, nella quale si trova in quel preciso istante, emette un segnale elettrico, e poi riprende a oscillare. Si realizza in questo modo un dispositivo in grado di generare una successione casuale di stati, come per esempio: AABABBBA ... eccetera. Questo e’ il “cuore” di tutte le apparecchiature di Schmidt. Puo’ essere abbinato, ad esempio, a due lampadine colorate, facendo in modo che se ne accenda una rossa in corrispondenza dello stato A e una verde nello stato B. Oppure a un punto su uno schermo, che si spostera’ a destra per lo stato A e a sinistra per il B, eccetera.
Il compito del soggetto studiato, in tutti questi casi, e’ di concentrarsi e di cercare di influenzare il comportamento dell’apparecchiatura, accendendo, ad esempio, piu’ lampadine rosse, o spostando il punto verso una delle due direzioni.
Il metodo utilizzato qui e’ statistico: si richiede ai soggetti di realizzare un gran numero di test, e si misura lo scostamento dal comportamento atteso in assenza di PK, che comporta 50% per ognuno dei due stati. Nel corso degli anni, si sono osservati spesso scostamenti che testimoniano a favore di questo effetto. Non sono grandi valori (ad esempio, 52,95% invece di 50% in un caso tipico), ma acquistano importanza per due motivi:
- derivano dalla ripetizione di un numero molto elevato di prove, quindi e’ difficile pensare che siano dovuti al caso o alla fortuna del ricercatore;
- sono ottenuti con un dispositivo che sembra a tutti gli effetti al di sopra di ogni sospetto di frode o di manipolazione.
In conclusione, occorre notare che da numerosi anni a questa parte non vi sono stati esperimenti che, in condizioni rigorosamente controllate, abbiano avuto esiti eclatanti.
Si sottolinea inoltre che quelle che un tempo potevano essere ritenute 'condizioni controllate', oggi non lo sono piu’ e, inoltre, un esperimento scientifico deve poter essere replicato in condizioni controllate e standard, cosa che con gli esperimenti psicocinetici non avviene. La questione relativa all’esistenza della psicocinesi rimane comunque, come la maggior parte delle dispute relative a fenomeni paranormali, ancora una controversia attiva, e non sono certo finiti coloro che manifestano doti soprannaturali, e tantomeno coloro che vi credono.