di Ainelif
Il titolo di quest'ucronia (in greco "Libertà o morte") deriva dal motto della Grecia moderna.
1820: massacro degli abitanti dell'isola di Chio da parte degli ottomani.
1822: Il 1 gennaio nasce la prima assemblea rivoluzionaria greca ad Epidauro che proclama l'indipendenza dal giogo turco; è nominato un consiglio di cinque membri e un senato, che sono guardati subito con simpatia dai liberali europei.
1827: La battaglia di Navarino del 20 ottobre la flotta turco-egiziana viene distrutta da quella anglo-franco-russa; le rotture diplomatiche tra Impero Turco ed Impero Russo scatenano una piccola guerra che con la pace di Adrianopoli l'11 settembre 1829 anche Istanbul riconosce l'autonomia greca.
1830: Nasce ufficialmente il 3 febbraio il governo greco completamente indipendente dall'influenza zarista, è incoronato re Ottone I di Baviera secondo un trattato con le tre potenze che avevano sostenuto l'unità greca; è fissata la capitale ad Atene.
1843: Un re di origine germanica, per giunta monarca assoluto di un paese nato da una rivoluzione dopo solo più di un decennio sul trono è odiato dalle classi sociali per le limitate riforme nazionali; in settembre Ottone I concede la costituzione; oramai nei climi intellettuali di Atene e molte zone continentali si respira aria repubblicana che si diffonderà a macchia d'olio con la rivoluzione del '48 in molte parti d'Europa.
1856: Diventa violenta la rivolta antidinastica e liberale in tutta l'Attica, il re Ottone crea un esercito personalizzato al fine di reprimere le insurrezioni e mantenere il potere.
1862: Alcune guarnigioni ribelli, aizzate dagli inglesi irritati per le posizioni filo-russe del re costringono lo stesso Ottone ad abbandonare la capitale in maggio. A giugno nasce la Repubblica Ellenica, una forma di governo totalmente nuova e ben apprezzata dal popolo greco stanco dell'assolutismo.
1864: E' redatta una nuova costituzione, di chiaro carattere democratico e liberale, secondo princìpi più avanzati ed illuminati dall'epoca.
Il primo ministro Tricupis riforma economicamente la nazione, stabilisce bene il proprio potere politico e avvia un grande sviluppo della marina mercantile, destinata a rivaleggiare nel Mediterraneo e nel mondo come grandezza e fama; nascono grazie a lui le prime attività industriali e bancarie; infine riallaccia rapporti con i greci residenti nei territori turchi oppressi dalla xenofobia dei Giovani Turchi.
1866-78: Grazie alla rifioritura economica si rafforza il nazionalismo greco che è parteggiato da molti fondamentalisti ortodossi come l'unica soluzione per riunificare e ricreare la Magna Grecia dei tempi antichi e vendicarsi sui turchi musulmani.
Iniziano le guerre elleniche che arrivano al Congresso di Berlino con la cessione turca della Tessaglia, Macedonia, e parte dell'Epiro, in più Atene possedeva già Cerigo e le Isole Ionie acquistate all'Inghilterra nel 1863.
I nuovi territori vengono panellenizzati con la fuga disordinata dei non-greci verso l'Austria e Turchia.
1881: Il 2 luglio la Grecia con una battaglia a Lesbo ottiene tutte le Sporadi Meridionali e Settentrionali ed in più le Cicladi e il distretto di Arta.
Il boom demografico ed economico di questo anno contribuisce alla nascita di un esercito greco vero e proprio, moderno, alla pari delle grandi potenze occidentali.
1883: Ipsilanti II (figlio di Demetrio che proclamò l'indipendenza greca) marcia con dei rivoltosi ortodossi sulla strada per Atene, il governo repubblicano ordina di sparare sui manifestanti aggressivi e disperderli e se necessario incarcerarli; Ipsilanti II scampa ad una sparatoria e nello stesso mese ritorna nella capitale con un contingente preparato che assalta il parlamento prendendo il potere con un golpe militare: è restaurata la monarchia, questa volta costituzionale sotto la corona del principe Giorgio Glucksburg, avviene uno storico patto tra monarchici e repubblicani nella consolidazione della democrazia greca; è concesso il suffragio universale a tutti i maschi maggiorenni.
1889: Il nuovo primo ministro Zaimis inaugura una statua di ferro nel porto del Pireo architettata da consiglieri franco-britannici per celebrare la potenza greca e la sua ritrovata unità nazionale, è simile alla statua di Apollo nel porto di Rodi crollata con un terremoto.
1896: Nascono i movimenti operai e socialisti nelle zone più povere e improduttive greche.
1897: Rivolta antiturca a Creta, la guerra condotta contro gli ottomani si rivela vittoriosa, Iraklion è occupata e sancita l'annessione insulare alla Magna Grecia.
1905: Terminato il mandato di Zaimis subentra Eleuterio Venizelos che vuole detronizzare re Giorgio, così il neo-primo ministro è spodestato dalla carica.
1910-11: Rielezione di Venizelos in ottobre che è mantenuto al governo dopo l'imponimento di un'assemblea revisionista che redime una nuova costituzione, questa volta definitiva; vengono perfezionati le garanzie di libertà individuale ed è iniziata una totale modernizzazione di quegli apparati troppo burocratici.
1912: Trattato greco - serbo che con forti minacce guerrafondaie al governo di Belgrado concede ad Atene piccole strisce di confine; poi con il trattato greco - montenegrino Podgorica rimane impassibile ed alleata alla Magna Grecia che scaccia i turchi dall'Albania invadendola ed incamerandola con le prime durissime persecuzioni razziali nei confronti degli slavi e dei musulmani.
1913: La Magna Grecia adotta la leva militare obbligatoria e il suffragio universale esteso a tutte le femmine maggiorenni; con una riforma militare arrivano gli aeroplani da guerra.
1914: A Sarajevo il 28 giugno con l’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando da parte di uno studente serbo si scatena la Prima Guerra Mondiale.
Il governo asburgico invita la Magna Grecia a schierarsi con gli Imperi Centrali per potersi ritagliare un pezzo dei Balcani, ma Atene respinge tutte le offerte proposte anche dalla Germania; subito dopo mentre il kaiser Guglielmo II è in visita dal sultano turco Maometto IV confermando la partecipazione turca alla guerra contro l’Intesa, la Magna Grecia si dichiara non-belligerante.
1916: Il governo greco decide di rompere il non intervento nel conflitto, il 9 febbraio l’esercito ellenico attacca di sorpresa il Montenegro occupato dagli austriaci incamerandolo all’Albania, gli Imperi Centrali dichiarano guerra alla Magna Grecia che ha già provveduto insieme all’Italia a spartirsi il Dodecaneso ancora in mano turca.
I turchi scatenano i primi raid navali sulle coste elleniche, ma la flotta greca li annienta respingendo gli sbarchi ottomani sulle isole egee; al fianco anglo-francese viene riproposto uno sbarco nello Stretto dei Dardanelli che riesce splendidamente, l’Intesa riesce ad occupare la capitale Istanbul mentre il governo ottomano si rifugia col sultano ad Ankara in zone più sicure ed interne.
A metà marzo i greci dilagano in Bulgaria travolgendo i bulgari e turchi a Sofia cacciando il re Boris venendo in diretto aiuto dei rumeni in difficoltà a Bucarest messi sotto assedio dagli austriaci, così facendo viene creata un’asse bellica parecchio consistente che collega russi ai rumeni, e questi ai greci e ai contingenti alleati di Francia e Inghilterra; l’Impero Turco si trova diviso e senza più contatti con l’Austria e la Germania.
Ad aprile il maresciallo francese Foch guida i greci in Serbia dove arginano col poco esercito serbo-bosniaco rimasto a Belgrado le offensive austro-tedesche.
1918-23: Oramai verso l’imminente sconfitta e il ritiro di parte dei soldati sui fronti principali, i greci conservano le proprie occupazioni militari, passando da liberatori a padroni e l’Intesa su questo non fiata sebbene molti popoli abbiano inneggiato all’autodeterminazione.
Il re Giorgio II più giovane e ambizioso del padre ordina lo sbarco massiccio sulla costa occidentale dell’Anatolia, sono rase al suolo Gallipoli e Bursa, mentre i greci entrano trionfali a Smirne spingendosi oltre al territorio montuoso peninsulare, gli aerei ellenici bombardano duramente Ankara e tentano di impaurire il sultano per costringerlo all’armistizio. Sul continente la guerra finisce con la pace e la caduta degli Imperi Centrali ma la Magna Grecia continua la "sua" guerra contro i turchi, e nel 1922, ad Ankara il sultano è deposto dai militari greci che inglobano la città al nuovo Impero di Magna Grecia proclamato con un fastoso evento all’Acropoli ateniese riconosciuto da tutte le grandi nazioni europee ma è visto con diffidenza dalla Russia rivoluzionaria colpita dalla guerra civile tra Bianchi e Rossi.
La Società delle Nazioni sanziona pesantemente il volere greco di regnare senza riguardo nei paesi liberati dalla presenza austro-turca.
La politica panellenica di Atene si rivela benefica solo per i greci, tutti gli altri insorgono in grandi gruppi rivoltosi contro lo strapotere imperiale della Magna Grecia; il 12 maggio 1923 Mustafà Kemal detto "Ataturk" capo dell’organizzazione dei Giovani Turchi guida tutto il rimanente dell’esercito ottomano contro la Grecia, ma rispetto alla vera timeline qui non accade nessuna grande rivincita, il tentativo di proclamare una repubblica turca fallisce, Kemal è esiliato in Siria mentre tutti i turchi vengono sottoposti a pesanti sanzioni religiose, razziali e a durissime deportazioni nei primi campi di internamento creati dal governo ateniese per eliminare la religione islamica dal suo impero, e con lei anche tutte le tradizioni e culture turche dopo secoli di impero ottomano.
1924: Venizelos dopo un fallito colpo di stato repubblicano si rifugia a Creta tentando di proclamare l’indipendenza dell’isola sotto la sua repubblica, l’esercito ellenico distrugge Iraklion e giustizia Venizelos, grande indignazione nel paese per aver eliminato un politico che aveva contribuito alla grandezza greca.
1925: Diventa capo dei fondamentalisti ortodossi il nazionalista Joannis Metaxas che segue su esempio mussoliniano in Italia le politiche di corporativismo e statalismo, successivamente però rivendica anche i territori antichi della Magna Grecia nel Suditalia.
1928: Metaxas viene sconfitto alle elezioni politiche del paese, l’esercito ortodosso dell’EKKA attacca i punti nevralgici e con l’esautorazione del parlamento ateniese Metaxas si autoproclama premier instaurando una ferocissima dittatura nazional-ortodossa perseguitando i movimenti socialisti, abolendo gli scioperi e la costituzione originaria, è rafforzato lo stato confessionale, l’imperatore Giorgio II contrario alla dittatura, fa buon viso a cattivo gioco appoggiando tutte le rivolte antifasciste del paese represse nel sangue.
1929: All’alba della Grande Depressione Metaxas instaura una dittatura de facto ed elimina ufficialmente la monarchia dal paese con grande opposizione, subito dopo un referendum truccato dà la maggioranza dei voti allo stesso tiranno (monopartitico) che inizia la costruzione di uno stato totalitario tappando le perdite con la crisi economica proveniente dall’America e avvia il progetto di panellenizzazione di tutti i territori occupati dichiarati regioni greche e appartenenti al governo ateniese, gli scontri di piazza a Belgrado, Tirana e Sofia si chiudono nel sangue per le strade, gli stati occidentali non possono intervenire perché colpiti da disoccupazione ed inflazioni falciatrici.
1931: Sebbene il regime di Metaxas sia amichevole nei confronti di quello di Mussolini in questo anno giungono le prime migliaia di profughi albanesi, montenegrini, e serbi verso le coste pugliesi alla ricerca di salvezza e asilo politico, il regime fascista li accoglie e li italianizza secondo i metodi del Ventennio ma non contrastando la politica panellenica.
1936: In onore delle olimpiadi di Berlino inaugurate da Hitler, la Magna Grecia si avvicina alla Germania nazista ed entra nell’Asse con Giappone ed Italia.
1937: Metaxas ordina la costruzione di immensi ghetti nelle principali città e centri regionali dove deportare oppositori, musulmani, nemici del panellenismo e comunisti con zingari e slavi, un anno dopo ci sarà l’Anschluss a Vienna e l’uccisione di Dollfuss.
1940: Prima ancora neutrale la Magna Grecia invade la Jugoslavia e la Romania dai propri possedimenti in Macedonia e Bulgaria, in giugno le truppe elleniche entrano a Belgrado e poi a Bucarest proclamando i due paesi annessi all’impero greco.
Uscita della Magna Grecia dall’Asse quadripartita perché è contraria ai principi nazionalistici del popolo ellenico e ai suoi progetti di espansione nel Mediterraneo.
1941: Dopo aver sconfitto il tentativo di invasione italiana dal Mar Adriatico i greci contrattaccano bombardando Lecce, Bari e Brindisi; un’operazione avio-trasportata subito dopo dà la vittoria ellenica in Puglia che è completamente occupata e dichiarata parte integrante della nuova Magna Grecia che stava per risorgere nel Suditalia; l’esercito italiano si riprepara e non si demoralizza con ingenti finanziamenti tedeschi le postazioni greche nel Salento e nel Gargano sono effimere, gli abitanti assumono un atteggiamento passivo o di fastidio da parte dei violenti greci che esportano il fondamentalismo ortodosso.
L’8 agosto i carro armati greci ritornano a spaccare i confini turchi per conquistare tutta l’Anatolia e sterminare la presenza musulmana, nel loro impero, curdi ed armeni si alleano indissolubilmente alla Grecia, ritenuta un faro di civiltà imperiale.
1942: La Wehrmacht nella campagna di Russia si trova meno in difficoltà, dato che la flotta navale greca tiene occupati i sovietici nel Mar Nero e in Moldavia; ma il Fuhrer non vede di buon occhio Atene, considerata vigliacca ad essersene andata dall’Asse dopo solo quattro anni; inoltre è vista come impero "ebraico" (infatti gli ebrei dal regime di Metaxas sono ampiamente rispettati e stimati, molti profughi giudei in Grecia provengono dalla Germania).
I campi di internamento ellenici in Turchia si moltiplicano, il popolo turco tenta di insorgere ma fallisce e diventa sempre più ignorante e succube dei voleri greci.
1943: I nazisti dopo l’armistizio italiano invadono la penisola e con lei distruggono i greci in Puglia che vengono ricacciati aldilà nell’Epiro; a nord i panzer tedeschi dilagano in tutta la penisola balcanica togliendo soldati dal fronte russo ed occidentale per schiacciare la Magna Grecia, Metaxas non vuole mollare di un solo millimetro il suo potere; dure battaglie sui Balcani e sul Danubio tra greci e tedeschi; intanto nei paesi sotto l’occupazione nascono movimenti di liberazione nazionale di ispirazione perlopiù marxista.
Si ritirano ingenti forze greche dalla Turchia per contrastare i tedeschi, Ataturk riprende in mano la situazione scatenando una guerriglia partigiana sulle montagne anatoliche dalla Siria per liberare il paese e instaurare la democrazia.
1946: La Magna Grecia è riuscita a respingere l’attacco nazista proprio quando l’Armata Rossa di Stalin ha cominciato la controffensiva verso Berlino liberando tutta l’Europa orientale ed occupando il porto di Salonicco dopo essere entrata a Sofia e ad Istanbul.
La guerra è già finita, ma gli scontri e il clima iracondo in Grecia non si spengono, al trattato di pace a Parigi viene condannato il popolo ellenico sebbene eroico per aver resistito al Terzo Reich.
Il dittatore Metaxas chiede il ritiro dei russi dalla Grecia settentrionale, Mosca rifiuta e minaccia ritorsioni; intanto gli anglo-americani sbarcati nel Peloponneso si scontrano con i partigiani dell’ELAS comunista, Metaxas è ucciso in un attentato partigiano al suo imbarco al Pireo verso Creta; il governo nazional-ortodosso termina il 9 novembre; un’inchiesta alleata dopo l’entrata anglo-americana ad Atene e la sconfitta dei partigiani comunisti indagherà sui presunti crimini greci nell’arco del suo impero; i morti ammontano a 3 milioni di musulmani tra Montenegro, Albania, Macedonia e Turchia (compresa Cipro) e più di 350.000 invalidi permanenti. L’esercito greco rimanente si ritira dai territori ancora nelle loro mani, i Giovani Turchi di Ataturk per vendetta (stile titini in Istria) occupano la costa occidentale anatolica dove sono presenti forti comunità greche, uccidendone e perseguitandone a migliaia; ad Ankara nasce la repubblica laica di Turchia che riannette Ista nbul.
Al processo di Atene vengono condannati dodici tra i principali esponenti del regime della Magna Grecia, molti si suicideranno, altri verranno giustiziati senza attenuanti; la Tracia è annessa tra Turchia e Bulgaria, Macedonia e parte della Tessaglia dalla Jugoslavia, l’Albania si prende fette di confine e l’isola di Corfù proclamandosi indipendente, il Dodecaneso rimane come mandato all’Italia fino a nuovo avviso, Creta diventa una repubblica autonoma gelosa della propria posizione tra Europa e Africa, in più rinuncia a qualsiasi espansione o progetto nella penisola balcanica, anatolica e Italia meridionale.
1948: Da Il Cairo ritorna Paolo II col desiderio di risiedersi sul trono di Grecia, i greci però non sono d’accordo, dopo decenni di guerre, disordini, dittature e colpi di stato vorrebbero una forma di governo finalmente stabile; ma la repubblica è parteggiata solamente dai comunisti radicali che hanno proclamato uno stato operaio nel nord del paese poi cancellato dall’esercito inviato dal governo.
E’ restaurato il regno di Grecia, democratico e costituzionale, la figura del re è solamente rappresentativa e simbolica anche se è capo dell’esercito e può licenziare un premier corrotto o incapace.
1950: Il governo greco firma l’entrata del paese nella NATO e nell’ONU; l'esercito greco annienta qualsiasi resistenza comunista nei dintorni di Salonicco.
1955: Come nei paesi occidentali avviene una grande rivoluzione economica e un boom demografico senza precedenti che contribuisce a far rinascere le vecchie imprese ed industrie devastate ancora dal conflitto mondiale; ai confini di Jugoslavia, Albania e Bulgaria sono costruite muraglie trincerate e reti per impedire le recenti fughe di profughi slavi verso le regioni elleniche per sfuggire al comunismo.
1957: A Roma viene firmato il trattato economico che sancisce la nascita di una prima comunità europea economica del carbone e dell'acciaio (C.E.C.A.) tra Italia, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Belgio, Olanda, Lussemburgo e anche la stessa Grecia che elimina le barriere doganali potenziando la propria flotta navale mercantile.
Contemporaneamente al lancio russo dello Sputnik alcuni scienziati ateniesi mettono in orbita il "Platone" il secondo satellite artificiale greco della storia spaziale.
1960: La NASA si allea con la scienza spaziale greca costruendo sull'isola di Idro una base di lancio per future spedizioni gemellandola con Cape Canaveral, famoso centro di lanci in Florida.
Alle Olimpiadi di Roma il giovane e prestante Costantino II vince e trionfa in numerose gare internazionali rendendo orgogliosa la stessa madrepatria e la famiglia reale.
1962: Crisi di Cuba e raffreddamento dei rapporti tra i due blocchi contrapposti; incidente al confine macedone con la Jugoslavia titina per le riminiscenze slavo-elleniche; i primi tentativi di garantire la pace falliscono; la monarchia è vista come principale responsabile ad un'eventuale umiliazione greca nei confronti dei popoli balcanici inferiori alla Magna Grecia; i fondamentalisti ortodossi serpeggiano ancora in alcune regioni montuose sperdute facendo il bello e il cattivo tempo; l'Unione di Centro di Papandreu invita il re e la corte a non accettare compromessi.
1967: Il capo dei nazional-ortodossi Papadopulos brucia alcuni paesi del Peloponneso per dimostrare la propria aggressività e violenza con la celebre frase: "Una nuova Sparta risorgerà..." e difatti installa la sede del proprio potere proprio nell'omonima città predicando razzismo, militarismo e superiorità religiosa.
In estate l'esercito di Papadopulos attacca una pacifica manifestazioni di lavoratori per le strade di Atene appendendo la bandiera nazional-ortodossa sull'Acropoli come segno di potere; ci saranno una trentina di morti e altrettanti feriti; il re Costantino II il 13 dicembre lascia la residenza reale con la famiglia e i ministri fedeli capendo le intenzioni golpiste e dittatoriali. Papandreu si allea con i socialisti massimalisti e riformisti, con i liberali moderati per salvare la democrazia.
1969: Mentre in luglio Neil Armstrong mette piede sulla Luna con un astronauta greco di nome Irticolis e altri due americani; in Grecia Papadopulos dopo solo un anno di governo è spodestato dal proprio posto di dittatore folle ma riesce a salvarsi dalla polizia e con un manipolo di fedeli fugge in Libia; Papandreu rientra nella capitale e viene eletto primo ministro provvisorio per quattro anni del paese per rimetterlo in sesto.
La rivoluzione studentesca avviene subito dopo sconvolgendo il vecchio sistema scolastico e politico greco; si rafforzano i partiti politici di sinistra.
1971: Il re Costantino II ritorna nel palazzo reale e in parlamento purga tutti i principali esponenti dell'estrema destra; questo atto indurisce lo stato monarchico ellenico che rischiava di veder tramontare la sua corona per sempre dal paese.
La Grecia ritorna nel consiglio europeo di Strasburgo, Papandreu abolisce l'uso militare per corruzione e malapolitica estirpando alcune associazioni mafiose installatesi nelle zone meridionali.
1974: Il tribunale dei diritti umani insegue Papadopulos in Nordafrica e ritrovarlo poi in California dov'era fuggito con l'amante e sarà condannato a morte.
Il governo greco è assunto da liberali tendenti a sinistra e socialisti che sostituiscono i centristi di Papandreu, acclamato come eroe democratico; vengono legalizzate marijuana e cocaina come sostanze vendibili in normali drogherie; sono approvati i matrimoni gay e le adozioni; la Grecia nella metà degli anni '70 diventa tra i paesi più progressisti e moderni dei Balcani e dell'Europa atlantista.
1978: Una rivolta popolare chiede l'instaurazione di una repubblica; ma le voci si disperdono nel paese senza risultati.
1980: Muore Titoo, la Jugoslavia si riavvicina alla Grecia insieme all'Albania, di posizioni convintamente filo-cinesi.
1983: Incidente a Cipro per la richiesta della parte di Nicosìa ellenica di annettersi al regno di Grecia, la parte turca si ribella insieme al governo cipriota; rischia di scoppiare una nuova guerra tra Grecia e Turchia per il predominio delle zone d'influenza.
1985: La gioventù greca è investita con una ventata di avvenimenti dalle musiche disco che divertono l'opinione pubblica e le vite mondane della Grecia moderna.
1989: Caduta del Muro di Berlino; la Grecia è costretta ad aprire le frontiere con gli ex paesi comunisti; Atene conosce la società multietnica con l'arrivo di albanesi, macedoni, montenegrini e bulgari tra cui molti "clandestini" a cui è dato il permesso di soggiorno.
1995: Durante i conflitti etnici in Serbia, insieme ai Caschi Blu dell'ONU e a vari contingenti esteri la Grecia invia truppe per ristabilire la situazione e sconfiggere il serbo Milosevic che compie stragi e rastrellamenti in Bosnia e Croazia.
1998: Il parlamento greco approva entro pochi anni l'entrata in vigore dell'Euro come nuova valuta nazionale ai paesi europei aderenti a Bruxelles.
1999: Belgrado, capitale serba è occupata in diverse zone per riaffermare il potere democratico; una zona è ceduta all'amministrazione ateniese.
2001: L'11 settembre dei terroristi distruggono con due attacchi kamikaze le Twin Towers di Manhattan; il mondo conosce l'incubo del terrore di associazioni fanatiche di malavitosi.
La polizia greca registra la presenza di alcuni esponenti di Al Qaeda tra le catene dell'Epiro.
2002: Dal 2 febbraio è adottato l'Euro che sostituisce la vecchissima Dracma, la monarchia greca entra nel Terzo Millennio.
Nuove elezioni politiche riaffermano i centristi che varano nuove riforme atte a riavvicinare lo stato alla religione ortodossa sebbene sia stata confermata facoltativa come insegnamento.
2005: Primi conflitti etnici nelle periferie ateniesi tra greci ed immigrati; il governo proclama lo stato di emergenza e riadotta l'esercito per la repressione.
2008: In novembre avvengono scontri durissimi tra le opposte fazioni estremiste politiche; il governo greco calma la situazione con nuove elezioni e apre la strada della Grecia verso il progresso.
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Che ne dite? Per farmi avere il vostro parere, scrivetemi a questo indirizzo.
Ed ecco le osservazioni di Never75:
Mi permetto soltanto di aggiungere delle chiose:
1) Questione cipriota. Come si evolve?
Mi sembra strano che i Greci non la rivendichino fin da subito.
Magari potrebbero farsela "vendere" dagli Inglesi anche prima del 1878.
Oppure potrebbe essere un'ottima preda bottino gettata sul piatto della bilancia dall'Impero
Ottomano e dalla Germania per far schierare la Grecia dalla loro parte nella
Prima Guerra Mondiale.
Ovviamente anche gli Inglesi potrebbero fare la stessa offerta...
2) Velleità
imperialistiche.
Tu hai definito il nuovo Stato come "Magna Grecia". Considerando il nazionalismo un po' fanatico degli anni a cavallo tra inizio dell'800 e durati fino alla
Seconda Guerra Mondiale non è improbabile che qualche ellenista sfegatato non decida
di ricreare un autentico Impero Greco nel Mediterraneo.
Magari con la complicità inglese, i Greci potrebbero addirittura precedere Garibaldi e sconfiggere i Borboni nel Sud Italia, rivendicando terre che per ben due volte (prima con gli Antichi Greci e poi con i Bizantini) appartenevano alla loro cultura e tradizione.
In questo caso come si completerebbe l'Unità d'Italia?
Oppure, sempre sulla stessa linea d'onda, perchè non spingersi ancora più a Nord ed inglobare la Macedonia?
3) Velleità colonialistiche.
Una Grecia più forte e meglio armata avrebbe potuto pure lei tentare uno sviluppo coloniale. Alla fine in HL anche un Paese più piccolo della Grecia come il Belgio ebbe il suo impero nel cuore dell'Africa. Idem per Portogallo ed Olanda.
Senz'altro al pari dell'Italia sarebbe stato un colonialismo ancora più straccione e gli ellenici si sarebbero dovuto accontentare degli scampoli lasciati dalle altre
potenze... meglio comunque di niente.
Magari penetrerebbero pure loro in Libia (precedendoci) durante l'ennesimo conflitto coi Turchi. Oppure punterebbero alla Tunisia prima dei Francesi.
Conseguenze a lungo termine?
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Così gli risponde Falecius:
Su Cipro: gli ottomani la cedono all'Inghilterra, con un accordo abbastanza complicato, proprio nel 1878. Prima gli inglesi non avrebbero potuto vendere alcunché (legalmente, nemmeno dopo: la sovranità formale rimase alla Porta fino al 1914).
Per quanto riguarda il colonialismo greco, fu un'ipotesi presa in considerazione anche nella realtà. Le mire greche si appuntavano, abbastanza logicamente, sull'area Nilo-Corno d'Africa. E' plausibile che potessero precedere l'Italia in Eritrea (almeno una parte), ma anche la Cirenaica avrebbe senso. Per quanto riguarda la Tunisia, tenderei ad escluderla. Gli interessi inglesi, francesi ed italiani erano troppo forti... a meno che non si abbia una conquista della maggior parte delle Due Sicilie: Sicilia, Calabria, e tutte o gran parte di Puglia e Basilicata, e forse anche qualche zona della Campania. In questo caso però tenderei a vedere una Grecia aspirante potenza mediterranea e, come tale, in fortissimo conflitto con la Gran Bretagna, specialmente in quanto paese ortodosso e quindi facile ad alleanze con la Russia.
L'Inghilterra in un caso del genere non si sarebbe forse fatta scrupolo di papparsi la Tunisia e di appoggiare in modo quasi sconveniente la rivendicazione italiana dell'estremo sud della penisola (che ci sarebbe stata di certo). Questo vuol dire che nella Prima Guerra Mondiale le parti potrebbero risultare invertite: Grecia con gli Imperi Centrali e Turchia assieme all'Italia con l'Intesa (in questa linea la Libia sarebbe invasa dalla Grecia e non dall'Italia). Per l'Italia il fronte principale sarebbe nel Sud e non nel Nordest, ma è difficile pensare a come possa evolversi la guerra in una scenario del genere. Poteva l'Italia resistere a Grecia radicata nel Sud e Austria insieme? Forse sì, se si pensa la flotta greca inguaiata da quella inglese nel mediterraneo. Inoltre, la Turchia con l'Intesa sarebbe determinante non tanto per il suo esercito - comunque degno di nota, vedi Gallipoli - nei Balcani quanto per la possibilità degli occidentali di rifornire la Russia... il che potrebbe evitare la rivoluzione d'Ottobre.
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Never75 allora puntualizza:
In effetti la mia ipotesi è
che una Grecia più forte militarmente nella nostra HL, magari unita alla
complicità inglese, potesse invadere Cipro e rivendicarla assai prima
dell'accordo anglo-ottomano del 1878.
In caso contrario, se le cose vanno come in HL, tanto gli inglesi quanto i
turchi potrebbero offrire Cipro come ricompensa alla Grecia in cambio del loro
intervento nella Grande Guerra.
Sul resto delle conclusioni, sono perfettamente d'accordo con Falecius. Aggiungo soltanto che l'interesse per la Grecia a rivendicare anche larga parte del Sud d'Italia potrebbe essere rafforzato con un ulteriore POD a monte. Ossia se l'emigrazione di minoranze greche nel Sud della nostra Penisola (a seguito della caduta di Costantinopoli, ma anche prima) fossero ancora più consistenti della nostra HL.
In questo caso i Greci avrebbero costituito una fortissima minoranza nel nostro Sud, che avrebbe pure agito come quinta colonna in un'eventuale ricongiungimento con la madre patria.
Ricordiamoci che nel nostro Sud (specie Calabria e Puglia) esistono comunque delle minoranze greche e grecofone; ovviamente se fossero state in numero maggiore avrebbero potuto incidere molto di più sulla nostra politica nazionale.
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C'è anche il parere di Renato Balduzzi:
Interessante ucronia! Secondo me bisognerebbe analizzare la possibilità della Grecia di espandere la sua influenza nella zona balcanica. Ad esempio, un forte stato greco avrebbe potuto ostacolare la creazione della federazione jugoslava, e gli staterelli balcanici nati dalla disgregazione dell'impero ottomano e di quello austroungarico avrebbero potuto fare parte dell'egemonia greca. Con una Grecia del genere, è probabile che in questa Timeline il potente stato ellenico entri nell'orbita sovietica, altrimenti l'URRS sarebbe confinata al solo nordest europeo.
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Questa invece è l'idea balzata in testa a Generalissimus:
Quando Re Ottone di Grecia
venne deposto dalla Rivoluzione del 23 Ottobre 1862 si tenne un referendum per
decidere quale sarebbe dovuto essere il nuovo capo di stato della Grecia.
Il referendum fu un plebiscito in favore del Duca Alfredo di
Sassonia-Coburgo-Gotha, quartogenito della Regina Vittoria.
La speranza dei Greci era che la sua elezione avrebbe portato a futuri
ingrandimenti territoriali del loro paese, ma secondo i termini della
Convenzione di Londra del 1832 nessun membro delle famiglie reali al potere
nelle grandi potenze poteva aspirare al trono greco (e comunque la Regina
Vittoria era fermamente contraria).
Per lo stesso motivo venne scartato il Granduca Konstantin Nikolaevič Romanov,
così come fu liquidato il Duca Nikolaj Maksimilianovič di Leuchtenberg, inviso
alle grandi potenze.
Alla fine, dopo varie negoziazioni, ci si accordò sulla nomina a Re degli Elleni
di un candidato che sostanzialmente si trovava molto in basso nelle preferenze,
il Principe Guglielmo di Danimarca, che sarebbe diventato Giorgio I di Grecia.
Ma tra i candidati che ottennero più voti di lui c'era anche Amedeo di
Savoia-Aosta.
E se fosse lui a diventare Re degli Elleni? Qualcuno votò perfino per Giuseppe
Garibaldi, e se fosse l'Eroe dei Due Mondi a ritrovarsi a guidare la Grecia?
Altra ipotesi: a vincere la contesa è proprio uno dei candidati proposti come
compromesso dalle grandi potenze: Enrico d'Orléans, il Duca Ernesto II di
Sassonia-Coburgo-Gotha, che come il predecessore Wittelsbach rinuncerebbe ai
suoi domini per evitare unioni dinastiche, il Principe Ernesto Leopoldo di
Leiningen o l'Arciduca Massimiliano d'Asburgo, che evita il suo amaro destino in
Messico e si assicura una discendenza.
Quali le conseguenze di questi avvenimenti?
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E ora, passiamo alla proposta di tutt'altro tenore di Iacopo Maffi:
Partitie van Nederland
Il Belgio si separò dai Paesi bassi nel 1830, con una breve guerra civile. La questione fu discussa in una conferenza diplomatica già in corso a Londra. Non era ancora chiaro se e come il Belgio sarebbe stato accettato nel novero delle Nazioni, quando la conferenza fu raggiunta dalla notizia dell'insurrezione di Varsavia: i delegati Russi cercarono di chiudere la questione più in fretta possibile per poter concentrare le forze del loro Impero su temi più urgenti.
Ma cosa succede se l'insurrezione scoppia, mettiamo, anche solo un anno più tardi?
La Francia riesce a far passare la linea della spartizione: le Fiandre tornano sotto la corna degli Orange (ora Re del Regno unito di Paesi Bassi e Fiandre), la Vallonia viene ceduta alla Francia stessa mentre il Lussemburgo tedesco entra nella Confederazione Germanica.
Nel 1870 anche il Lussemburgo entra nell'Impero Tedesco.
Nel 1876 la conferenza geografica sul fiume Congo si tiene a Berlino, non a Bruxelles, e la penetrazione europea in Africa Nera è guidata dai Tedeschi.
Nel 1884 si sfiora la guerra tra Regno Unito e Germania per il Congo, e dunque viene convocata una conferenza (a Bruxelles) per spartirsi l'Africa.
Alla Conferenza la Russia e i Paesi Bassi appoggiano la Germania in funzione anti-inglese. Il Botswana, l'Orange e la metà occidentale del Transvaal si uniscono all'Africa Sudorientale Tedesca. Natale e Transvaal Orientale vanno ai britannici che ottengono così la continuità territoriale con lo Zimbabwe e con lo Zambia.
Il Congo viene diviso: Lualaba e Katanga vanno all'Angola portoghese (insiema alla foce del Congo, che non glie viene tolta); le Cascate Stanley (Kivu), Maniema e Congo Orientale vanno alla Gran Bretagna; il Congo centrale e il Kasai vanno alla Francia.
La Germania riceve la Tanzania e il Camerun, la Francia il Mozambico e il Madagascar. L'anno seguente la Germania cede il Camerun alla Francia in cambio del Madagascar.
L'impero coloniale tedesco viene gestito in un regime di collaborazione strettissima con i Paesi Bassi. La Germania difende attivamente i diritti dei Boeri africani, nonchè l'autorità olandese sull'intera isola di Nuova Guinea (e sulle Isole Salomone, che in questa tl vanno ai Paesi Bassi).
Ne 1898 i Tedesco-olandesi intervengono nelle Filippine. La breve guerra Tedesco-Americana si conclude con la vittoria europea. le Filippine diventano un condominio
tedesco-neerlandese.
Nel 1905 la Russia va incontro prima alla sconfitta contro il Giappone, poi alla guerra civile. Inizia la rincorsa verso la Grande Guerra.
Alleanza: Germania, Paesi Bassi, Austria-Ungheria, Giappone, Bulgaria, Impero Ottomano
Intesa: Gran Bretagna, Francia, Russia, Grecia Serbia, Romania (e italia dal '15)
Nel 1915 sui Dardanelli e poi nel 1916 nello Jutland la marina dell'Alleanza si rivela superiore a quella inglese. I tedeschi hanno in questa tl cinquant'anni di esperienza navale sulle spalle, hanno condotto guerre coloniali con proiezione di forze, hanno costruito la loro flotta in sinergia e con la consulenza dei Paesi Bassi -nemesi storica della marina inglese.
Nel 1916 i Tedeschi occupano Singapore, nel 1918 Hong Kong.
Via terra le cose si mettono peggio che nella nostro tl: niente invasione a sorpresa del Belgio, la logoramento lungo il Reno fin da subito.
Nel 1917 i Tedeschi occupano le Shetland e le Orcadi. Nel 1918, con la Russia fuori gioco, i Tedeschi si concentrano sul fronte occidentale. la Marina Imperiale Tedesca occupa la Groenlandia, quindi Terranova e il Labrador. L'Irlanda insorge e si dichiara indipendente.
A Novembre del 1918 Francia e Germania si accordano per una pace bianca e un ritorno allo status quo ante. Clausole segrete vengono firmate con un plenipotenziario americano per la spartizione dell'impero coloniale inglese.
A Natale del 1918 la Gran Bretagna, concretamente minacciata di invasione, si arrende.
Le clausole di pace sono umilianti: consegna della flotta; rinuncia dei reali al nome Windsor e ritorno al teutonico Saxe-Coburgo-Gotha; consegna di tutte le colonie africane ad esclusione del capo, di tutte le colonie dell'Oceano Indiano che non facciano parte del Raj d'India e di tutte le colonie del Pacifico.
I Pacifico va pressoché interamente agli Usa che patrocinano delle Repubbliche locali. L'Africa viene divisa tra Germania e Francia (con regioni di minore importanza riservate per Portogallo, Italia e Paesi Bassi). La Birmania va ugualmente alla Francia, mentre la Malesia viene annessa dalla Germania.
L'Europa cerca di risollevarsi leccandosi le ferite. Già dal 1919 i Tedeschi intervengono nella guerra Civile Russa. Nel 1920 la Polonia e i Paesi Baltici (Lituania, Curlandia, Lettonia, Estonia e Finlandia) firmano un trattato di mutuo soccorso e di alleanza con la Germania. Nel 1921 l'Ucraina chiede e ottiene di essere annessa all'Austria-Ungheria, ma con un proprio Zar. Denikin e i Cosacchi di Kouban resistono a lungo tra Crimea e Caucaso, ma nel 1922 vengono annientati senza che i Tedeschi muovano un dito. La linea di spartizione definitiva va da Pietrogrado a Smolensk ad Harkiv a Ekaterinoslav a Odessa: a Ovest la Sfera di Coprosperità Tedesca, ad Est l'Unione Sovietica.
Nel 1920 intanto Kolcak era stato deposto, e sull'Estremo Oriente Russo dominava la diarchia finanziata dai Tedeschi del Barone Nero Roman con Ungern-Sternberg e dell'Atamano Semenov. Nel 1922 l'alleanza di Bianchi, Cecoslovacchi, Cosacchi e Turco-Mongoli riesce a tenere in scacco i Bolscevichi. Nel 1923 prende il potere Stalin, che inizia le purghe necessarie ad impedire il suo defenestramento. Egli si propone come il "normalizzatore" della questione russa, e la Germania lo accetta per questo incarico.
Nel 1925 si tiene una Conferenza Internazionale a Pietrogrado.
La Linea del '21 viene ufficializzata. il Caucaso torna russo, con esclusione di Armenia e Azerbaijan meridionali (che insieme al Kurdistan formeranno un trio di stati fedeli alla Germania). La RSS di Turkestan viene smantellata, ma l'URSS riceve la regine occidentale dell'Autonomia di Alash. Transcaspia e Bukhara diventano stati indipendenti e nella sfera d'influenza tedesca. L'Autonomia di
Alash viene rinominata Cosacchia. La regione ad Est dello Enisej diviene l'Impero di Siberia e Bajkalia, la cui corona viene offerta al Kaiser.
Il 1925 è l'anno nel quale prende forma il Nuovo Ordine Mondiale del Secolo Tedesco (che durerà vent'anni). I grandi sconfitti saranno Regno Unito, Italia e Turchia.
I Paesi Baltici ricevono ciascuno un Re proveniente dalla famiglia Hohenzollern o Saxe-Coburgo-Gotha. Polonia, Ucraina, Romania, Ungheria, Yugoslavia, Boemia, Rutenia e Austria sono riunite sotto la Corona Asburgica. Tutti questi Stati, insieme ai Paesi Bassi, sono riunito nella Confederazione Mitteleuropea.
Dopo la spartizione delle spoglie dell'Impero Coloniale Inglese e l'eutanasia di quello Russo, la Germania passa a guidare la spartizione del Medio Oriente. Le truppe tedesche reprimono la rivolta araba dei Sa'ud (visti come pericolosi filoinglesi per la loro affiliazione ai Deobandi) e creano una Casa Comune per gli Arabi, da Aden a Mosul e da Muscat a Damasco. Da questo Regno Arabo vengono ritagliati solo alcuni possedimenti petroliferi nel Golfo che entrano a far parte dell'appannaggio del Kaiser, una Stato Cristiano in Libano sotto la tutela francese, uno Stato Cristiano senza sbocchi sul mare a Gerusalemme sotto tutela italiana e dal 1926 la cosiddetta "Soluzione Finale del Problema Ebraico in Europa" ossia lo Stato Ebraico, sotto tutela tedesca.
L'Egitto è causa di gravissimi dissidi, ed alla fine ci si accorda per un'indipendenza della nazione sotto un re Hashemita e con quote di spartizione. La Germania comunque occupa Suez.
Nel 1930 l'economia mondiale affronta una crisi gravissima. La povertà porta rapidamente alle insurrezioni. Metà degli stati europei scacciano i propri Re, ma sono costretti a riaccettarli insieme agli aiuti economici tedeschi, che sono l'unica cosa che salva dalla rovina e dalla fame milioni di persone. L'India insorge sotto la guida di Gandhi, che viene liberato dalla prigione da una folla di sostenitori. Il Regno Unito è allo stremo, un golpe porta Mosley al potere. i Windsor fuggono in Canada con il tesoro della corona. L'India è indipendente, ma subito sconvolta da una guerra civile tra mussulmani e induisti. Gandhi lancia un movimento di pacificazione nazionale, ed ottiene il supporto (iniziale) della Germania.
Nella prima metà degli anni '30 partiti più o meno fascisti, di ispirazione mosleyana, prendono il potere in Francia, Italia, Turchia, Giappone, Russia.
Dal '35 in poi scoppiano una serie di guerre locali: guerra civile in Spagna, guerra civile in Siberia, guerra civile in India, guerra Sino-Giapponese, guerra Russo-Turcomanna, guerra Arabo-Israeliana.
Nel 1937 la Germania entra in guerra con il Giappone, ma, attaccata sia in Siberia che nelle Filippine, deve retrocedere su Singapore.
La Russia di Stalin approfitta della disfatta tedesca in siberia per attaccare la regione baltica e la Polonia. Francia, Italia e Inghilterra intervengono al fianco della Russia, e la Germania viene spartita.
Il governo Ludendorff trova rifugio in Islanda. La Marina Imperiale Tedesca riesce però a ripetere il miracolo del '16: dalle basi segrete in Norvegia, Groenlandia e nelle Shetland, i sottomarini e le fregate tedesche inchiodano alle coste le flotte nemiche, imponendo un durissimo blocco alle nazioni nemiche. Nel '41 il corso della guerra cambia: le truppe coloniali tedesche, grazie ad una logistica perfetta, convergono sull'Irlanda e la liberano dalle truppe di occupazione inglesi. Nel Pacifico gli Usa entrano in guerra con il Giappone.
Nel '42 la flotta tedesca rifornisce le roccaforti di Dubrovnik e Amsterdam, difese casa per casa dalla resistenza locale. I partigiani sono fondamentali anche per rendere l'occupazione dei terriotori tedeschi e asburgici sempre meno possibile.
Nel '43 gli Americani riconquistano la Nuova Guinea e sbarcano in Marocco.
Nel '44 i Tedeschi sbarcano in Scozia e Galles. Lo stesso anno Mosley si suicida mentre Londra brucia.
Nel '45 le truppe Tedesco-Americane sbarcano in Sicilia e Normandia. Italia e Francia crollano come castelli di carte. Ludendorff entra a Francoforte acclamato come liberatore.
Nel '46 gli Americani annientano il GIappone, mentre i tedeschi, cooptati Francesi ed Italiani, lanciano l'offensiva finale contro la Russia.
Mosca cade nel '47.
La ricostruzione si basa su un accordo tra Ludendorff e Mosley: un quarto del mondo, tra Gibilterra e Karachi, è riconosciuto come area di interesse tedesco, tutto il resto, compresa l'Asia orientale, è di pertinenza americana.
E poi?
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Diamo infine la parola a Tommaso Mazzoni:
L'Erzegovina Nazione
Dal 1833 al 1851 l'Erzegovina fu semi-indipendente sotto l'autorità del Vizier Ali Rıdvanoğlu Paşa; nel 1851 costui fu deposto e giustiziato, ma se riesce a mantenersi al potere, magari con il supporto degli Asburgo, può creare uno stato indipendente, che magari possa includere più tardi anche parti della Bosnia? Ce la farà questo Regno a mantenersi libero ed indipendente (magari, prima con l'appoggio dell'Austria, poi con quello dell'Inghilterra, infine con quello Americano) e a costituire uno stato islamico, monarchico e democratico che duri tutt'oggi, evitando la tragedia della guerra civile?
La Bandiera dell'Erzegovina
Io propongo la seguente Timeline:
1851
Fallisce il tentativo di Omar Latas Pasha di deporre Ali Rizvanbegović perché l'Ambasciatore Austriaco minaccia guerra se gli Ottomani minacceranno il Pasha, che (PoD) ha stretto con l'Austria ottime relazioni. Il Pashaluk di Erzegovina viene mantenuto.
1853
L'Austria garantisce il non intervento al fianco della Russia in cambio dell'estensione del titolo di Khedive ad Ali Rizvanbegović, cosa che gli Ottomani accettano a mlincorpo, ma non vogliono far riaprire un conflitto gia praticamente chiuso a loro favore.
1856
Ali si converte al cattolicesimo con il nome di Andrea I, insieme alla sua famiglia.
1859
Vengono introdotte l'istruzione e la leva obbligatorie, come strumento di coesione nazionale.
1860
Andrea I ufficializza il multilinguismo.
1863
Istituito a Mostar il Consiglio di stato, organo consultivo composto da membri eletti nei 50 distretti in cui è diviso il piccolo stato.
1864
Muore Andrea I, il figlio Stefano I è riconosciuto Viceré dell'Erzegovina dalla Sublime Porta, sancendo l'ereditarietà del titolo per la dinastia Rizvanbegović.
1870
Trattato segreto siglato da Stefano I con l'ambasciatore Austriaco.
1876
Proclamata la costituzione del Vicereame d'Erzegovina, simile alla carta ottomana; Dura reazione degli Ottomani per quello che, non ha torto, è ritenuta una dichiarazione di indipendenza mascherata.
1877
Stefano I è incoronato a Mostar Re d'Erzegovina, e proclama la sua indipendenza.
1878
La piccola ma efficiente e ben addestrata armata Erzegoviniana si unisce a quella Austro-Ungarica nell'occupazione della Bosnia.
1879
Istambul deve riconoscere l'indipendenza della piccola Erzegovina.
1880
Prime elezioni del Regno d'Erzegovina, vittoria per i Liberali guidati da Prodan Rupar.
1882
Papa Leone XIII apre una nunziatura apostolica a Mostar.
1885
Confermati i Liberali in Erzegovina.
1888
Inaugurata la ferrovia Mostar-Vienna.
1890
Seconda conferrma per i Liberali
1891
Muore Stefano I gli succede il figlio Andrea II.
1893
Pubblicato in lingua Serba, Croata, Bosniaca ed Ungherese il Manifesto dell'Integrazione da parte degli intellettuali dell'Università di Mostar.
1895
Il Partito Conservatore vince le elezioni, il militare d'Origine Croata Marijan Varešanin diventa primo ministro
1896
Una rappresentativa Erzegiviniana partecipa alle prime Olimpiadi moderne, ad Atene.
1900
Conferma per i conservatori.
1903
La Serbia e l'Erzegovinasi riconoscono reciprocamente, grazie agli sforzi della minoranza serba in Erzegovina.
1905
Seconda conferma per i conservatori.
1908
Trattato di Protezione che estende a Germania ed Italia, alleate dell'Austria tutti gli obblighi e i benefici.
1910
Osman Nuri Hadžić guida i liberali alla vittoria elettorale.
1912-1914
L'Erzegovina resta neutrale dirante le Guerre Balcaniche.
1914
Allo scoppio della I Guerra mondiale, l'Erzegovina mobilita ma dichiara la Neutralità assoluta.
1915
Confermati i liberali al governo in Erzegovina.
1918
L'Erzegovina dichiara Guerra all'Austria, e fa valere il trattato con l'Italia del 1909; L'Italia dilaga fino a Zagabria e le truppe Serbe sono tenute alla larga dai territori Erzegoviniani.
1919
Senza le baionette Serbe i Croati si pronunciano per la Creazione di uno stato indipendente; L'Italia ottiene Fiume Gorizia l'Istria e la parte costiera della Dalmazia, mentre la Croazia tutto il resto. Inoltre il Parlamento Croato offre la corona ad Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, che deve rinunciare ai titoli italiani, ma accetta e diventa re con il nome di Tomislavo II.
L'Italia non lascia i negoziati a Versailles ed ottiene anche il Togo; Niente mito della vittoria mutilata, che nasce però in Serbia.
Il fascismo è fondato in Serbia da un giovane ex ufficiale Serbo, Draha Mihalovic.
1920
I Conservatori tornano al governo in Erzegovina, con Mustafa Komadina.
1922
Mihalovich compie la marcia su Belgrado e riceve l'incarico di formare un nuovo governo.
In Italia Giovanni Giolitti forma un governo unitario con i popolari, in cambio della risoluzione della questione Romana.
1924
Patti Lateranensi fra Stato Italiano e Santa sede.
1925
Muore il premier Komandina, alla guida dei Conservatori e alla carica di Primo Ministro gli succede Smail-aga Ćemalović, che vince le elezioni.
1928
Muore Re Andrea II di Erzegovina gli succede il figlio, Stefano II.
Alla morte del premier Giolitti, il Popolare Giovanni Montini riceve l'incarico di formare un nuovo governo.
1930
Confermati i conservatori in Erzegovina.
1932
Muore Tomislavo II di Croazia gli succede il figlio, con il nome di Zvonimiro II.
1933
Stretto con Italia, Croazia, Bulgaria e Albania un patto anti-Serbia.
1934
L'Italia minaccia l'intervento contro la Germania ed impedisce l'Anshluss.
1935
Resta al Governo Ćemalović.
1936
Nasce l'asse Belgrado-Budapest-Berlino-Tokyo.
1938
Carlo Rosselli, primo ministro del Regno d'Italia, con Daladier e Chamberlain sostiene la teoria dell'Appeasement alla conferenza di Monaco.
1939-1945
II Guerra Mondiale.
1939
Dopo la Polonia, Hitler invade l'Italia, il governo Italiano si trasferisce prima a Brindisi, e poi in Sicilia.
1940
Dopo la presa di Roma e la resa della Francia (ma l'impero continua la Lotta) l'Italia del Nord è annessa al Terzo Right, e la Serbia entra in Guerra, invadendo l'Albania, la Croazia, e l'Erzegovina;
La Bulgaria entra in guerra contro La Serbia, e riesce a difendere egregiamente l'Albania, cedendo terreno solo di fronte alal'attacco Tedesco;
In questa Timeline, la Romania teme più i Tedeschi, coi Serbi e gli Ungheresi che l'Unione Sovietica, quindi entra in guerra contro l'asse, seguita a ruota dalla Grecia, che vuole la Macedonia Serba.
Zvonimiro II resta in Croazia. dove guida la resistenza.
1941
Nonostante il ginepraio Balcanico, Hitler decide di lanciare comunque l'Operazione Barbarossa.
Il 7 Dicembre, l'assalto a Pearl Harbour giustifica l'ingresso in guerra degli Stati Uniti.
1942
Dalle Coste Africane parte l'operazione Alberto da Giussano; Le truppe Italianeliberano il meridione fino all'altezza di monte Cassino; I Britannici attaccano dalla Grecia, e liberano l'Albania, minacciando durettamente la Serbia.
Muore Zvonimiro II di Croazia, gli succede il fratello Krešimir V
1943
Resa della Serbia; in Croazia ed Erzegovina Ungheresi e Tedeschi impongono il governo fantoccio di Ante Pavelic.
In Erzegovina, un insurrezione generale favorisce il ritorno a Mostar di Re Stefano II, gia anziano e malato; il vecchio sovrano muore, e gli succede il figlio Andrea III.
1944
Miklos Horthy, con i Russi che premono da Est, tenta di sganciarsi da Hitler, ma i Tedeschi occupano l'Ungheria e pongono al governo Ferenc Szlanasi delle Croci Frecciate.
La Croazia è liberata, e Krešimir V fa ritorno a Zagabria, accolto, come Vittorio Emanuele III a Roma e Charles de Gaulle a Parigi fra due ali di folla festante.
1945
Le truppe Sovietiche occupano l'Ungheria, ma non il resto dei Balcani.
Alla fine della guerra l'Inghilterra è molto meno logorata che nella nostra timeline, cosiccome la Francia; Churchill rivince le elezioni.
1946
La Serbia diventa una Repubblica, ma perde territori ai danni di Croazia, Erzegovina, Albania e Bulgaria.
Il Partito Democratico Erzegovino candida come primo Ministro il Capitano
Petar Herceg e vince le elezioni.
Erzegovina, Italia, Bulgaria, Romania, Grecia, Croazia e Albania sono membri fondatori dell'ONU.
1947
Muore il Re d'Italia, Vittorio Emanuele III, gli succede il figlio Umberto II.
1948
Muore Re Krešimir V di Croazia, gli succede il figlio Zvonimiro III, 5 anni, sotto la reggenza della madre Irene di Grecia.
1950
Erzegovina e Croazia fra i membri fondatori della CECA.
1953
Muore Carlo II di Romania, gli succede il figlio Michele.
1956
Il Socialista Avdo Humo è il nuovo Primo Ministro dell'Erzegovina.
1958
La nazionale Erzegovina centra una storica qualificazione ai mondiali in Svezia, venendo però eliminata con 0 punti nel girone.
1960
L'Erzegovina ospita la prima storica edizione dei Campionati Europei.
1966
Omer Behmen del Partito Democratico diventa Primo Ministro in Erzegovina.
1967
Re Costantino II di Grecia si oppone ad un colpo di Stato militare e lo sventa, grazie all'influenza della moglie Maria d'Erzegovina, figlia di Re Andrea III.
1968
In Croazia, l'Italia vince il suo primo titolo Europeo.
1969
Muore lo Zar Boris III di Bulgaria, gli succede il figlio Simeone II.
1976
Adil Zulfikarpašić del Partito Democratico Erzegovino diventa Primo Ministro.
1980
Olimpiadi di Mostar, rubate alla Russia, con l'aiuto americano.
1986
Zivko Radisic, Socialista, diventa Primo Ministro di Erzegovina.
1988
Muore Re Andrea III, gli succede il figlio Stefano III.
1990
Al Regno di Erzegovina è assegnato il TLD .he.
1996
Va al Governo il Partito Democratico Erzegovino con Dragan Čović.
2002
L'Erzegovina manda in pensioe il Dinaro ed adotta l'Euro.
2006
Nermin Nikšić del Partito Socialista Erzegovino è eletto Primo Ministro.
2014
Re Stefano III abdica a favore del figlio Andrea IV.
2016
Mladen Ivanić del Partito Democratico Erzegovino diventa Primo Ministro.
2017
A Mostar è ospitato Papa Francesco per la sua visita pastorale.
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