Il Galata Vivente

di Iacopo e di *BhriHskwo-bhlôukstrôy


Abbiamo avuto quella che reputo una bella idea. Vediamo se riuscite ad arrivarci osservando la cartina conseguente al mio POD:

OK, ve lo dico io. La Grande Spedizione Celtica nei Balcani è in realtà un'enorme invasione, che si tira dietro anche i popoli germanici. I regni ellenistici sono travolti, i Celti si stabiliscono in Medio Oriente, la civiltà ellenistica si rifugia sulle isole (Regno di Rodi) ed in Persia (Filelleni corrisponde un po' a Bisanzio). Roma e Cartagine, che si stanno massacrando a vicenda da un secolo, sono destinate a fare la stessa fine di Siria ed Egitto. Il Medioevo inizia con settecento anni di anticipo, su basi ellenistiche piuttosto che romane.

Insomma, come ha suggerito *BhriHskwo-bhlôukstrôy, "Il Galata vivente e l'Attalide morente"!

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Ecco una possibile cronologia (cliccare sulle miniature per ingrandire le cartine):

310ca: Massalia è conquistata dai Volci. (POD?)

298: Cassandro è sconfitto dai Celti Senoni al Monte Emo e si suicida (POD)

282: muore Tolomeo, fine dell'era dei diadochi.

*Il Primo Brenno*

281 : seconda ondata di Galati: come nella nostra TL Lisimaco è sopraffatto

279: I Galati trucidano Tolomeo Cearuano e sopraffanno la Macediona.
L'armata non è una semplice spedizione di saccheggio, ma ha scopi di conquista. I Galati marciano su Delfi, rovesciano etolici e focidesi ed estinguano la cultura greca sul continente: solo Atene e Corinto sono risparmiate.

278: i Galati, riorganizzatisi a Tessalonica e a Bisanzio, invadono l'Asia in forze (c'è chi parla di duecentomila uomini). Filetero di Pergamo è rovesciato presso i resti di Troia, e la sua città è data alle fiamme.
L'Artemision di Efeso è raso al suolo. Seleuco I sconfitto sul fiume Halys.

Cliccare per ingrandire 275: Le conquiste celtiche si stabilizzano, mentre sempre nuove ondate si stabiliscono a sud del Danubio, in opposizione ad una controcorrente culturale che porta la civiltà ellenistica in Gallia. Antioco Sotere riesce a tenere gli invasori confinati in Asia minore, ma il suo regno è indebolito dai continui contrasti con l'Egitto di Tolomeo II Filadelfo. (281-275: Primo Brenno). Altrove, Pirro è sconfitto dai Romani.

*Periodo Intermedio Asiatico*

275-265: Prima fase intermedia delle invasioni. I Galati si consolidano in Asia Minore (269 conquista del Ponto), mentre i Balcani e l'Ellade vedono scorribande si saccheggiatori attraversarle per dirigersi verso est. Nicea diventa la capitale dei Galli, e centro di raccolta delle truppe per la seconda parte dell'invasione. Durante questa fase i Galati intervengono in Epiro causando la disfatta dei Molossi e la morte di Pirro.

*Il Secondo Brenno*

265: Galati, Anarti, Eravisci, Senoni e Volci marciano verso la Siria e vincono tre battaglie in Cappadocia.

264: i Galli sbaragliano i Seleucidi alle porte di Antiochia. La città è saccheggiata e data alle fiamme, l'impero di Siria di sgretola mentre il figlio di Antioco I, Antioco II Teo, si rifugia a Seleucia sul Tigri. Dopo la vittoria Volci ed Anarti si danno al saccheggio della provincia.

260: i Galli lasciano la Siria, con l'esclusione di un gruppo di Senoni che si stabilisce ad Emesa. Anarti, Volci e Boi risalgono la costa dell'Asia e tornano, carichi di ricchezze, a Tessalonica e Bisanzio. Intanto Palmyra diventa l'ultima roccaforte greca di Siria, anche se il grosso dei greci fugge ad Alessandria e Atene (via Rodi). (265-260: Secondo Brenno)

*Periodo Intermedio Siriaco*

257: Gli Armeni scendono dai loro mondi e occupano Osroene e Cappadocia: inizia la Guerra di Palmyra fra Armeni e Senoni.

253: fine della Guerra di Palmyra: i Senoni sono sconfitti, mentre l'Armenia si annette Cappadocia e parte della Siria. Ai Galati resta solo Antiochia.

241: Altrove, fine della Prima Guerra Punica: i Romani occupano la Sicilia.

Cliccare per ingrandire 240ca: l'alleanza fra Tolomei e Parti in funzione anti-galatica porta ad una distensione dei rapporti fra galli ed armeni. Ad Artaxata si pensa che ci sia la reale occasione, per il regno, di prendere il posto dei Seleucidi. Altrove inizia la Guerra Civile Punica.

*Il Terzo Brenno*

238: Arsace, Shah di Partia, riunisce le forze iraniche e lancia una grande offensiva verso ovest. Immediatamente l'esercito egiziano si unisce all'attacco e marcia verso nord.

236: Battaglia di Antiochia: Parti e Tolomei infliggono una dura sconfitta ai Galati, che devono ritirarsi dalla Siria.

235: La Guerra civile Punica si conclude dopo cinque anni, i mercenari galli lasciano l'Africa per le Isole.

233: Viene nominato in Galatia il Terzo Brenno. intanto però i parto-egiziani stanno erodendo le posizioni galliche. Tolomeo III Galatoctomo riconquista la Cilicia e arriva a minacciare il cuore dell'Asia Minore. Sconfitti nella Commagene, gli Armeni si ritirano.

230: Annus Terribilis dei Galati: gli Egiziani di Tolomeo III dilagano nei loro territori, mentre i Parti, eliminata la minaccia degli Orontidi, consolidano le loro posizioni in Commagene e Cappadocia.

229: Inizia la riscossa del Terzo Brenno, diverse battaglie minori sono vinte presso il fiume Halys. In particolare l'uso dei nuovi dardi a mano per la fanteria (analoghi ai pila romani?) permette ai muri di scudi galli di respingere le ondate di arcieri a cavallo parti.

227: Brenno III sconfigge gli egiziani presso Attalia ed inizia a respingere le loro forze da tutta la costa meridionale. inizia l'allestimento della fortezza di Sinope. In Armenia, Serse succede ad Arsame.

225: i Galli si ritirano dai territori recentemente conquistati, attirando i Parti i in un'imemnsa trappola strategica: egiziani e iranici giungono fino a Sinope, dove stringono d'assedio la fortezza. intanto però i galli di Brenno III si rischierano nel sud, mentre gli armeni marciano verso Ovest.

222: Dopo tre anni di assedio Sinope non accenna a cadere. Tolomeo III tenta più volte di varcare i passi per portare aiuto agli alleati, ma non riesce a uscire dalla Siria. Infine, Parti e Armeno-Galli si scontrano sulla piana di Sinope. Stremati, gli iranici sono sbaragliati. Tolomeo cerca di organizzare una qualche difesa presso Antiochia, ma i notabili delal città lo tradiscono, lo assassinano, e aprono le porte a Brenno vittorioso.
Altrove invece Mediolanum e l'Insubria risultano inaccessibili alle truppe romane.

221: Arsace, re sconfitto dei parti, è assassinato da una congiura nobiliare ad Ecampilo, il suo impero cade nel caos. Spedizione punitiva dei Galati contro l'Egitto. Il regno di Giuda, sotto la guida degli Asmonei (NB: con cinquanta anni di anticipo), si ribella ai Tolomei che l'avevano occupato nel 259. Brenno III si scontra con le forze del giovane Tolomeo IV e lo sconfigge presso Tolemaide in Celesiria. Mentre Brenno III si ritira a Nicea, i suoi alleati Volci, Anarti, Boi, Osii e Scordisci, Eravisci e Taurisci calano di nuovo dall'Asia Minore in Siria

220: ultima grande ondata di invasori celti: Volci, Anarti, Boi,Taurisci e Eravici passano attraverso il regno galata e mettono fine alle ultimi, deboli, monarchie dei greci. Palmyra, Antiochia Nisibide, Ierapoli, Seleucia Pierea, Alessandria Arbela, e poi tiro, Sidone, Damasco, fino alle città della Celesiria, essendosi dissolta la protezione offerta dal potente regno d'Egitto, devono arrendersi o sottomettersi al saccheggio. è l'anno più cupo per la Siria, che segna la fine dell'ellenismo in Oriente. Migliaia di elleni in fuga, preferiscono non dirigersi ad Alessandria, visto che dopo la battaglia di tolemaide nemmeno l'Egitto sembra più sicuro, ma trovano rifugio a Rodi, ad Atene e soprattutto a Roma.
Ludorige, monarca di una tribù minore dei Senoni, unitasi nei saccheggi a Volci Annioni e al ramo orientale dei Taurisci, risale i monti del Tauro e conquista la Media, fondando il regno di Drudano.

Cliccare per ingrandire 219: Gli Eravisci attraversano il Sinai, sconfiggono di nuovo i Tolomei e mettono a sacco Alessandria. Fine dell'ellenismo. La Biblioteca ed il Museo sono dati alle fiamme, mentre l'Egitto cade nel caos. Mentre gli altri popoli risalgono la costa per tronare alle loro case, gli Eravisci si stabiliscono in Egitto.
Altrove, Antioco Basilio (fraintendimento di Megas Basileus) raduna le forze filellenistiche in Medio Oriente e respinge i parti dalla mesopotamia e dalla perside, fondando la dinastia dei Filelleni, fenomeno di sincretismo celto-irano-ellenico. Il Filelleno infatti ha la grande intuizione che i Galati devono essere usati come alleati per non averli come nemici, e assolda quindi quanti più mercenari gli permettano le sue casse. Seleucia sul Tigri diviene la nuova capitale, mentre sull'altra sponda del fiume Tyspwn è rinominata Galatopoli, ed assegnata all'esercito celta. Inizia dunque la rinascita ellenistica dei Filelleni, in contemporanea con l'ultima fase di penetrazione celtica nella catena del Tauro e nella Media.
Inizia la Seconda Guerra Punica.

*Periodo Intermedio Galata*

218: Antioco Basilio sconfigge i Parti presso la loro stessa capitale ed accetta il loro omaggio. L'Impero dei Filelleni torna ad essere in contatot diretto con gli Indo-Greci e coi Sogdiani: truppe Galate sono inviate in Arachosia e a Taxila.

216: Antioco il Grande compra l'omaggio dei signori Gallo-greci della Siria del Nord. Con la loro alleanza espugna Damasco e Sidone, unendo queste regioni al suo impero, e sottomette e costringe al vassallaggio il nascente Regno di Giuda. Non si spinge in Egitto, anche se accetta nel suo esercito molti Eravisci.

212: Antioco il Grande sottomette Serse di Armenia, già vittorioso a Sinope, ed accetta il suo omaggio. Tuttavia non entra in conflitto con la Galazia, preferendo (con saggezza!) mantenere buoni rapporti con la nazione di origine del suo esercito.

210: piccola rinascita ellenica. sotto Demofilo III di Corinto: i Galati assicurano la pace presso entrambi i lati dell'Egeo, mentre carovane e carovane di ricchezze saccheggiate risalgono i Balcani fino a Mediolanum (via Sigidunum) e quindi in Gallia, e questo permette ai Greci di riprendere fiato e riorganizzare il loro sistema mercantile: rapporti sempre più stretti fra Ellade e colonie del Ponto Eusino settentrionale.

209: Antioco il Grande, fattosi nominare Brenno a Seleucia, varca il Tigri e conquista Ecatompilo, che viene donata, insieme a tutta la regno, fino a Rhegae ed all'Ircania, ai Galati del suo esercito.

207: Antioco Brenno il Grande giunge nella valle del fiume Kabul ed ottiene l'omaggio dei re dell'India, senza però scendere oltre il passo di Khyber. Una consistente parte dei suoi ausiliari Galati viene però lasciata presso Alessandria Arasia.

206: spedizioni di Antioco Brenno verso sud, in direzione della Perside e del Golfo, dove i suoi ben rodati militari galati danno filo da torcere agli arabi.

200: inizia il grande processo di inurbazione che porterà la Gallia da una società tribale ad una cittadina.

202: fine della guerra fra Roma e Cartagine.

198: Antioco seda una rivolta giudaica, condotta con soldati Eravisci: i suoi uomini combattono per la prma volta contro i loro compatrioti, obbedendo agli ordini senza battere ciglio.

*I Brenni d'Occidente e la Guerra Romana*

Cliccare per ingrandire192: Guerra Romana. Roma si oppone ad un'alleanza fra Galazia, Cartagine e Lega Etolica.

187: Battaglia di Taranto:Annibale al comando dei Galati sconfigge definitivamente le legioni romane, ma abbandonato dai suoi stessi alleati rimane bloccato in Italia. I galati, sconfitti dai Romani in Macedonia, Illiria, Acaia e sul loro stesso territorio, a Mantinea, devono ritirarsi dalla guerra. Antioco ne approfitta per coronare il suo antico progetto e riportare anche la Galazia nell'ambito del Regno Filellenico, ma, espugnata con successo Antiochia, muore mentre marcia verso la Cilicia. Il regno passa a Seleuco Filelleno.

185: Battaglia di Cartagine: la flotta romana si dimostra infine superiore a quella cartaginese,e la città, non potendo difendersi, capitola. Annibale intanto è riuscito, con un pugno di uomini, a giungere fino alle porte di Roma, ma muore di febbri (o assassinato?) prima di poter cingere d'assedio la città. Le difese dell'italia sono state però duramente provate, e i Galli ne approfittano: nominato un Brenno a Massalia, scendono in forze attraverso l'Insubria, rifacendo il percorso di Annibale, a saccheggiano l'Italia. I Romani, impotenti, non possono che stare ad osservare entro le mura cittadine, temendo il peggio.
I Gallo-arabi di Damasco si rendono indipendenti dai Filelleni, così come i Gallo-greci dei monti del Libano.

182: I Pirati, Galli stanziati in Sardegna e Sicilia, occupano per la seconda volta in pochi anni Cartagine, mettendo fine per sempre al suo potere. I cittadini sono venduti come schiavi alla città celtibera di Tartesso, l'arsenale e l'agorà sono incendiati. Intanto Scipione Africano risale la penisola, abbandonando le sue conquiste nei Balcani, per liberare Roma dall'assedio dei Galli. Salva la città, ma al costo del suo imperium.

180: Fine della guerra Romana. I Galli dilagano in Iberia, Italia e Africa, sostituendosi ai Romani nelle loro province. Roma stessa è ridotta al solo Lazio, anche se diverse città dell'Etruria e della Magna Grecia ne riconoscono il prestigio e l'autorità. Discorso diverso per Sicilia e Sardegna, dove i Pirati Galli impongono la loro presenza ai coloni punici ed Elleni, ridotti in stato di servitù. Cartagine non esiste più. Osii, Boi, Scordisci, Sequani, Pannoni, Anarti, eccetera si ritrovano ad essere liberi della signoria come della guida Galata. Brenno VII trasferisce la capitale della Galazia da Nicea ad Ancyra, iniziando un periodo di chiusura della regione nei suoi confini, preludio alla formazione di uno stato su base etnica.

*Il Medioevo Gallico*

178: I Volci si muovono dalle loro sedi presso Sigidunum e si stabiliscono in Grecia: il ramo orientale pone capitale a Corinto e occupa la Grecia peninsulare, il ramo occidentale pone capitale a Tessalonica e controlla Macedonia ed Epiro, oltre che buona parte dei territori attraversati durante la calata. I Greci, sconfitti, sono resi schiavi, le loro città spogliate e rese deserte, mentre le roccaforti dei Volci diventano i nuovi centri di urbanizzazione.
Gli ultimi centri ellenistici del mediterraneo sono Roma e Cherson.

176: Trattato di Rieti fra Insubri e Romani: alleanza fra i due popoli, inizio della romanizzazione dei Galli.

175 : pirati Eravisci basati in Egitto e finanziati dai Filelleni saccheggiano le isole greche, la Sicilia, l'Africa e l'Italia. Gravissimi danni ai commerci marittimi, che impiegheranno secoli a tornare al volume precedente.
Muore il Filelleno Seleuco, lasciando il regno al figlio Demetrio Sotere.
Fondazione del tempio al Triplice Dio (la triade Esus-Ermes Toutatis-Zeus Civile e Taranis-Zeus Militare) a Marsiglia, che assrurge così al ruolo di egemone del mediterraneo occidentale. L'annientamento dei commerci marittimi di cui Roma era egemone, ad opera di Pirati ed Eravisci, contribuisce al sorgere del potere marsigliese, e da una stretta ai legami fra Insubri e Romani.

170: gli Eravisci saccheggiano Seleucia Pereia, ultimo sbocco sul mare dei Filelleni. Come conseguenza Demetrio invade l'Egitto e mette uno dei suoi generali sul trono di Alessandria.

Cliccare per ingrandire 168: Seconda calata di Demetrio in Egitto. Ribellione del Regno di Giuda ed inizio di una guerra sfiancante per i filelleni.
Prima notizia del culto di Iside e dei misteri Dionisiaci a Marsiglia.

165: Il peso della Guerra Giudaica costringe i Filelleni a ritirare truppe dallo scacchiere orientale. Ne approfitta Mitridate di Partia, che sconfigge innanzitutto i Greco-Battriani, quindi, con l'alleanza dei Gallo-Arasiani, si ribella al Filelleno. La reazione dei Greco-Galli è tuttavia estremamente vitale e potente, e i Parti non riescono nemmeno a mettere piede in Ecatompoli.

162: Dopo tre anni di vittoriose campagne sia sul fronte giudaico che su quello partico, l'entrata in guerra di Artassia d'Armenia piega definitivamente le forze Filellene.

160-150: Periodo dei Gladi, il regno dei Filelleni va incontro ad una serie di tragiche disfatte, mentre Demetrio non riesce a contenere le forze centrifughe. Mitridate saccheggia più volte l'Ecatompoli, ma è sempre respinto dalle forze territoriali, indipendenti dal sovrano di Seleucia. La Mesopotamia del Nord e la Siria sono occupate da un'alleanza di Gallo-iranici e Armeni, che sono respinti solo a costo di grandissime fatiche. Infine i regnati locali e i vassalli si sollevano in massa, e dopo una serie di campagne vittoriose ma inconcludenti di Demetrio, acclamano re Brenno Bala Epifane. Nel 150 le forze di Brenno Bala e quelle di Demetrio si scontrano a Seleucia, e l'usurpatore ha la meglio. Demetrio è ucciso, mentre Seleucia è saccheggiata: la capitale si sposta a Galatopoli, rinominata per l'occasione Brennopoli.

150ca: primi conflitti fra Marsiglia e Insubria riguardo la politica da tenere nei confronti di Roma.

147: Se Brenno Bala aveva cavalcato l'onda del potere galata, il figlio di Demetrio Sotere, Demetrio Eupatore, impara bene la lezione. Dal suo esilio in Cilicia raduna quanti più mercenari Galati ed Eravisci gli sia possibile e scende ai monti del Tarso occupando la Sira del Nord.

146: Demetrio Eupatore cala nella Mesopotamia, raccogliendo l'alleanza dei signorotti locali sempre più oppressi dal regime fiscale di Brenno Bala, oltre che all'appoggio delle toutates dell'Ecatompoli, stufe di un re che non fa nulla per proteggerle dai Parti, dopo che esse stesse sono state una delle colonne portanti della sua ascesa al trono.

145: Scontro fra Demetrio e Brenno. L'esercito di Brenno ammutina dopo la prima sconfitta, ed egli deve fuggire presso i Nabatei. Demetrio sale al trono e riporta la capitale a Seleucia, anche se la residenza rimane a Galatopoli, visto che la città gemella è stata data alle fiamme. Quasi subito però inizia una guerra civile fra i sostenitori del figlio di Brenno, Antioco Brenno, e quelli di Demetrio Eupatore. Demetrio deve fuggire presso Ecatompilo , dove i suoi alleati Galati gli assicurano una maggiore protezione.

144: Demetrio Eupatore conduce una campagna contro i Parti, ma è catturato da Mitridate.

143: Antioco Brenno è assassinato e sostituito dal suo generale Diodoto, ma questi è immediatamente attaccato dal nipote di Demetrio Eupatore, Seleuco Callinico, che riconquista la Siria e la Mesopotamia.

Cliccare per ingrandire *La Rinascita Filellenica*

142: Seleuco Callinico sale al trono si Seleucia come Callinico Filelleno. Mitridate pensa di causare caos nel regno nemico liberando Demetrio, ma questi, giunto a Galatopoli, accetta la successione di Callinico e si accontenta di essere nominalmente associato al trono. Callinico riunifica dunque le forze filellene ed infligge una dura sconfitta ai Parti di Fraate. Inizia il periodo di riorganizzaizone e rinforzo del regno Filelleno, che porterò alla marginalizzazione dell'elemento greco in favore di quelli iranico e celtico.

141: Demetrio Eupatore muore a Seleucia.

139: Anno Nero in Gallia: Marsiglia dichiara guerra Mediolanum, ma deve desistere prima ancora che la prima battaglia sia combattuta, perchè Lugdunum si schiera al fianco degli Insubri. Roma tira un sospiro di sollievo, anche se questo evento può essere considerato la dichiarazione di maggiore età della nazione Insubre.

138: Alleanza fra Filelleni e Nabatei. Il Regno di Giuda torna soto il controllo di Galatopoli, mentre Brenno Bala, che ancora tramava a Petra, viene assassinato.
Gli Eravisci d'Egitto concludono i loro saccheggi, dopo la sconfitta navale loro inferta dai Taurisci presso l'Eubea. Inizia il periodo di saccheggi pirateschi condotti dal Naubrenno dei gallo-greci di Tauride Taurisci. Le loro navi mettono a ferro e fuoco le coste del Ponto Eusino e risalgono il Danau, distruggendo la capitale degli Anarti che sono dunque costretti a spostarsi a sud, entrando in conflitto coi Volci. Quindi passano all'Asia, all'Ellade, alle isole del mediterraneo orientale, all'Egitto ed alla Palestina.

137: Rivolta di Galatopoli: la plebaglia urbana di Galatopoli si ribella ai Filelleni, ma la rivolta è schiacciata nel sangue. Callinico si rifugia a Seleucia per la durata degli scontri. Subito dopo la rivolta inizia una profonda riforma dell'Impero, aumentando l'accentramento dei poteri ma allo stesso tempo distribuendo la popolazione: le grandi città di tipo ellenistico, ormai difficili da controllare, sono sostituite da centri più piccoli dove la popolazione gallo-greca può amalgamarsi meglio. In questo anno è anche emesso l'ulti editto compilato in greco, l'editto di tolleranza per gli Zoroastriani. Si dice che questo editto, fortemente osteggiato sia dagli amministratori elleni sia dai militari galli, sia stato fortemente voluto dalla prima moglie del Filelleno, Rossana Tigrina, ex schiava-prostituta di origini partiche.

136: Inizio delle campagne militari sul confine arabo-nabateo, volte a consolidare la posizione dei filelleni e dei loro vassalli nei confronti dei barbari del sud. Contemporanea avanzata degli eserciti filelleni nelel città della Perside.

135: Callinico Filelleno di Galatopoli fa compilare il primo censimento del suo regno, accompagnato dal corpo delle Leggi, di forte ispirazione stoica. In quest'anno fa anche allestire la Biblioteca di Seleucia, grande tentativo di restaurare la predominanza culturale ellenistica: da tutto il mondo vengono radunati a Saleucia i libri superstiti della tradizione greca. Malgrado gli sforzi devoluti però, la pragmatica vuole che il greco non sia più la lingua corrente dello stato: da questa data in poi gli editti saranno emanati in aramaico, galata o persiano, anche se gli archivi (e quindi la scrittura) saranno greci.

133: Mitrodoro, generale favorito di Callinico, entra in Egitto con un esercito misto di gallogreci e nabatei e depone gli Eravisci, inviando la Duplice Corona al suo signore a Galatopoli.

132: Fondazione dell'Arsenale di Tartesso.

130: A Roma viene concessa la cittadinanza ai membri dell'aristocrazia Insubre. Poiché i cittadini romani godono di condizioni mercantili favorevoli in Italia e in Sicilia, oltre che in parte dell'Illirico, in Iberia e in Africa (facilitazioni che sono il topolino partorito dalla montagna del sistema delle province), e poiché la nobiltà insubre conta da sola più membri degli attuali cittadini romani, ciò implica l'annessione della sfera d'influenza romana al regno insubre, o meglio la traslazione dell'egemonia italica direttamente ad una potenza straniera -Mediolanum.
Mitrodoro completa la conquista dell'Egitto e lo affida a truppe mercenarie meroite prima di tornare in Mesopotamia.
Da questa data, le imprese militare dei filelleni sanno però unicamente rivolte ad est, verso il confine con il regno dei Parti. L'Occidente diventerà sempre meno importante per i progetti geopolitici di Callinico e dei suoi successori, tanto che solo cinque anni dopo la conquista l'Egitto diventerà uno stato vassallo.

129: Sanniti, Messeni e praticamente l'intera italia del sud si ribellano a Roma, in funzioni anti-gallica. inizia la Guerra Sociale, con l'intervento dei Galli insubri a favore dei loro (ormai) vassali romani.

127: Marsiglia finanzia i Pirati delle Isole perchè entrino in guerra contro gli Insubri, mentre Tartesso si allea con essi e combatte per loro conto la guerra di corsa sul mare.

125: Fondazione della Biblioteca di Marsiglia, in opposizione a quella di Seleucia.
Mitrodoro cade in battaglia in quella che sarà la sua migliore vittoria: i Parti invasori sono sconfitti presso le Porte di Ferro dai Filelleni alleati agli Armeni.

123: i Meroiti si stabiliscono a Menfi e ne fanno la loro capitale. Inizia la lotta per scacciare Nabatei e Eravisci dal Delta. Con la rifondazione di Menfi inizia la XXXVII dinastia, caratterizzata dalla forte immigrazione da sud e dalla progressiva puntizzazione -etnica- dell'Egitto. Il Copto diventa la lingua più diffusa, ma la potenza meorita, malgrado sia compatta e ben organizzata, stenta a decollare per lo scarso controllo sui confini del regno: tenderà, per tutta la sua storia, a rimanere una potenza africana.

122: Seconda battaglia di Maleventum, gli Insubri spezzano la resistenza italica, imponendosi come unici egemoni della penisola. Roma è ridotta in stato di vassallaggio, mentre i Galli romanizzati si inseriscono nel sistema viario e sociale italico.

121: Fine delle campagne arabe di Callinico e definitiva sottomissione della Perside e del Golfo.

113: Rivolta di Gerico: gli ebrei si sollevano contro Callinico, che reprime nel sangue la loro rivolta.

114: Inizio dei lavori per la Via Gallica, che unirà Mediolanum a Lugdunum.

107: I Parti tornano di nuovo a minacciare i confini del regno Filelleno, ma sono sconfitti dal nipote di Callinico, Callia.

Cliccare per ingrandire 104: A Galatopoli muore Callinico Filelleno il Grande. Gli succede Callia, un giovane prode e di buona volontà, ma epilettico e paranoico.

102: Mario Gracco guida la rivolta di Roma contro i Galli Insubri: Mille Giorni della Lupa

99: sacco di Roma

97: i Parti di Mitridate II invadono l'Ecatompoli, Callia riesce a stento a limitare i danni ed a respingerli, ma è costretto all'umiliazione di pagare un tributo annuo per non subire altri attacchi

95: Tigrane, generale favorito di Callia, viene associato al trono.

91: Callia Filelleno. ormai sempre più malato, cede il trono a Tigrane. Essendo Tigrane estraneo alla famiglia imperiale e soprattutto non elleno (era figlio di una donna parta, catturata durante le campagne del 144 di Demetrio Eupatore, e di un mercenario galata, in seguito ipparca di Callinico -aveva 63 anni quando salì al trono), Tigrane diventa subito obbiettivo di una serie di congiure e tentativi di omicidio, che però falliscono tutti miseramente. Egli tuttavia risparmia i suoi nemici, dimostrando quelle doti di umanità per cui passerà alla storia.

87: malattia e morte di Tigrane Filelleno: in quattro anni ha retto saggiamente lo stato, cedendo terreno ai Parti ma permettendo alla forze dell'Impero di riprendere fiato e di vedersela con i galati in Siria e con i Nabatei in Palestina. Gli succedono i due generali, Melas e Gala, che si saltano alla gola mentre il cadavere del loro signore è ancora caldo. Ne esce vittorioso Melas, che si fa incronare Filelleno. Il suo regno sarà caratterizzato da guerre incessanti, tanto che egli sarà chiamato anche Stratego, cioè Generale.

86: Durissima sconfitta dell'esercito filelleno sul Piccolo Zab.

83: Melas Filelleno sconfigge i Parti sul Grande Zab vendicando la sconfitta subita quattro anni prima, ma non riesce a sfruttare la vittoria per consolidare le sue conquiste.

80: ultima battalgia di Melas sul confiene orientale: i Parti di Vologase accerchiano le sue forze, che sono tratte in salvo dall'intervento di Mitridate il Vecchio, nominato sul campo Stratego. Orode, legittimo erede al trono dei Parti, viene reinsediato.

78: inizio delle Guerre Galatiche di Melas, con lo scopo di liberare Antiochia e la Cappadocia e di costringere l'Armenia ad un legame più stretto.

69: il popolo si ribella a Melas, per via del regime fiscale sempre più duro, e del mancato riscatto dei prigionieri persi durante le Guerre Galatiche. a Galatopoli viene acclamato un anti-imperatore: Verganio.

67: Con la capitale in rivolta, le Guerre Galatiche che vanno sempre peggio, e gli armeni che non alzano un dito per proteggerlo, Melas deve abbandonare il regno, am è raggiunto dai sicari di Verganio e assassinato. Orode di Partia, a suo tempo rimesso sul trono da Melas, prende questo atto come casus belli e dichiara guerra. Guerra aperta fra i Filelleni di e i Partia.

66: dopo un inizio promettente, Verganio organizza un feroce e dispotico regno del terrore. Mentre i Parti avanzano i Perside ed Ecatompoli senza risparmiare nessuno, il Filelleno se ne sta rinchiuso nelle mura di Galatopoli, inviando sicari ed assassina a regolare i suoi conti con i vassalli che si rifiutano di stare al suo regime fiscale, e contemporaneamente affamando la popolazione.

65: fine delle Guerre Galatiche, Antiochia rimane in mano galata.

64: sconfitta di Verganio presso Ecatompilo, i Parti giungono fin sotto le mura di Galatopoli.

63: i Giudei si ribellano all'autorità imperiale e trucidano le truppe lasciate di stanza in Israele. Contro di loro, su comando di Verganio, prendono le armi i Nabatei, alleati dei Filelleni.

62: i Parti dilagano nell'Ecatompoli fino al Tigri, e in due occasioni lo varcano portando la morte alle ricche province della mesopotamia settentrionale. Gli Ebrei battono i Nabatei presso Hebron, e li costringono a chiedere aiuto agli imperiali.

Cliccare per ingrandire 59: Una congiura seguita da una breve guerra civile porta sul trono di galatopoli Mitridate I, figlio di Mitridate il Vecchio. Con la sua salita al trono, alla corte dei Filelleni in greco cade in disuso, e si inizia ad usare correntemente il persiano. L'ultima traccia di ellenismo, oltre alla Biblioteca sempre più ingessata, è l'uso ormai universale dell'alfabeto greco.

58: mentre una parte delle truppe imperiali trattiene l'ondata partica, un ampio distaccamento si unisce alle forze nabatee ed affronta i giudei presso il monte Carmelo, ma è di nuovo rintuzzata.

57: su consiglio imperiale i Nabatei assoldano mercenari galatici. Mitridate inoltre offre loro la Siria e la Palestina se non approfitteranno della situazione critica in Mesopotamia. Una piccola armata di Galati si muove dunque dalla base di Antiochia e sconfigge i -fino ad allora- invitti eserciti di Giuda a Baalbek, sul Golan e quindi presso Haifa. Nabatei e galati assediano Gerusalemme.

54: I Parti compiono ancora scorrerie e sconfiggono sistematicamente i Filelleni, il cui territoiro è ormai ridotto ai soli dintorni di Galatopoli ed alle lontane province siriache. Mitridate ordina che la popolazione di Galatopoli sia trasferita, per sicurezza, a Seleucia, mentre organizza la riscossa.

50: Gerusalemme capitola e viene messa a sacco. I Nabatei si inglobano Giuda, e gli ultimi ebrei si ritirano prima in Samaria, quindi in Galilea.

Cliccare per ingrandire 47: parte la riscossa Filellena. I Parti sono attaccati da sud, dalla capitale, e da nord, dalle province siriane, che sono state letteralmente prosciugate di popolazione abile alle armi. Presi in trappola presso i gueddi del Tigri sono sistematicamente sconfitti. le forze Filellene penetrano profondamente in territorio partico, non lasciando inespugnata una sola città.

44: riscossa partica dall'Ircania, l'esercito Filelleno è salvato solo dall'intervento degli Armeni. I Parti sono sconfitti, ma entrambi gli imperi giacciono in rovina, annientati da un secolo di guerre. Alla fine della battaglia Mitridate, osservando il suo esercito ridotto a poco cosa, scopre di aver contratto la lebbra. Come la sua carne anche il suo impero va incontro alla corrosione, e si separa in decine di signorie guerreggianti. Sempre più spesso i Filelleni dovranno abbassarsi a chiedere aiuto ad Armeni, Nabatei o Galati per uscire da brutte situazioni, solo per poi dover pagare riscatti esorbitanti ai loro stessi salvatori.

E poi?

Iacopo

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L'"Attalide morente", Roma, Musei Capitolini

L'"Attalide morente", copia romana marmorea di una scultura celtica in bronzo. L'opera fu commissionata tra il 230 e il 220 a.C. dal re dei Galati per celebrare la sua vittoria contro il regno di Pergamo. Oggi la scultura è conservata a Roma, ai Musei Capitolini.

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Ed ecco il parere dell'amico Perchè No?:

Già mi é piaciuto il nome di civiltà celtica piuttosto che regno o impero, dunque si tratterebbe di una lascia confederazione di tribù o di piccoli regni.

Roma non é riuscita a impadronirsi della Gallia cisalpina, però ha combattuto lo stesso delle guerre contro Cartagine a cui ha preso l'Iberia, però senza distruggerla. Rodi é diventata un regno.

Non ci sono più tracce delle dinastie degli Diadochi sia in Asia minore che in Egitto e Siria. Mi domando se i territori dei Balti, Daci ecc. rappresentano regni, imperi o popoli.

Nota bene: attenzione a non confondere i Galli Volci, visibili nella mappa di Iacopo, con i Volsci, popolazione preromana dell'Italia centrale!

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Seguono altre considerazioni di Iacopo:

1) Grandi novità della mia ucronia sono l'Egitto celtico (ed in prospettiva meorita) e le possibilità date a nabatei e giudei. Probabilmente i druidi avranno fortuna in Atropatene, dove troveranno i loro omologhi, i maghi, e potrebbero sincretizzare qualcosa.

2) Riguardo al Mediterraneo occidentale, forse non ci sarà nessuna guerra punica: i mercenari celtici si ribellano contro Cartagine, regno celtico nelle Isole, alleanza numida-celtica contro Cartagine e calata dei galli contro Roma. La Sicilia e il suo destino sono un problema. In alternativa Cartagine resiste e si celtizza. Una versione più estrema vedrebbe Cartagine e Roma scomparire, sostituite da un regno marinaro celtico basato attorno a Marsiglia e ad una dominazione galata sull'italia meridionale. Suggestiva l'ipotesi che, alla distruzione di Cartagine, qualcuno compri tutti i suoi cittadini come schiavi e li usi per fondare una potenza marinara da qualche parte (magari nell'Iberia meridionale).

3) quanto al destino dei popoli greci, qualcuno potrebbe fuggire a Roma, ma non credo sarebbe un buon investimento. Altri potrebbero salvarsi presso le isole, Creta o Cipro. Alessandria è finita prima di iniziare, e così Pergamo.

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E ora, l'idea di Basileus TFT:

Il regno greco-battriano non viene disperso e le sue elite costrette a fuggire a sud, a formare il regno indo-greco, ma sfruttando le sue immense risorse e una serie di fortunate campagne militari si espande e attorno al 100 dc comprende la Transoxiana, l'Afganistan, il Pakistan e la metà settentrionale dell'India, oltre agli attuali Nepal e Buthan. Questo Impero Battriano potrebbe sostituirsi a Sasanidi, Kushan e Gupta, riunendone tutti i possedimenti. La religione di Stato sarebbe il Buddismo? In quale variante?

Ecco una proposta di Timeline:

fino al 100 d.C.: consolidamento ed espansione
100-250: contrazioni e riconquiste, resistenza a pressioni esterne
250-350: perdita di alcune periferie
350-500: perdita della Transoxiana e di due terzi dell'India
500-630: riconquista dell'India
640-700: perdita di tutti i territori al di fuori dell'Afghanistan
700-800: resistenza agli arabi
800-900: riconquista del nord Pakistan
900-1100: riconquista del sud Pakistan
1100-1200: riconquista di parte dell'India
1230-1300: tributario mongolo
1300-1400: indipendenza e stagnazione
1400-1500: tributario timuride e discendenti
1500-1600: indipendenza, riconquista del nord dell'India
1600-1700: riconquista della Transoxiana, poi stagnazione
1700-1800: perdita della Transoxiana e di parte dell'India
1800-50: perdita dell'India
1850-1900: perdita del Pakistan
1900-30: piccole riconquiste
1930-43: stagnazione
1943-50: decolonizzazione e ripresa dei territori indiani e pakistani.

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