di Filobeche
7 Oct. 1571: Battaglia di Lepanto tra le flotte dell'alleanza cattolica e dell'impero Turco. Schiacciante vittoria Spagnola che porterà poi alla riconquista della penisola Balcanica; indizione della crociata da parte del Papa Gregorio XIII°.
22 Oct. 1571: Due grandi direttive d'invasione verso Costantinopoli; una guidata dall'arciduca Ferdinando d'Austria attraversa l'Ungheria ed i Balcani l'altra guidata da Don Giovanni assedia direttamente la capitale turca.
1571-1575: Assedio e conquista della Capitale ottomana; fine della potenza ottomana; alla conquista hanno partecipato principi di tutta l'Europa cristiana esclusi i Paesi nordici e la Francia.
25 Dic. 1575: Don Giovanni d'Austria viene incoronato dal Patriarca di Costantinopoli Giovanni IX°. I Giorni successivi sono un susseguirsi di massacri e vendette sui turchi e sui greci che non si sottomettono a Roma ed alla Spagna.
1575-1578: L'impero Romano orientale (come viene definito nella lettera di maestà edita da Giovanni IX°,, con la quale assume poteri regi ed imperiali) recupera il controllo su tutta l'Ellade, l'Epiro, la Macedonia, la Bulgaria, ma deve rinunciare alle isole dell'Egeo (incluse Creta e Cipro) in favore di Venezia e della Serbia in favore dell'Austria (in quanto re d’Ungheria) che però non riesce a recuperare la Transilvania e la Valacchia dove nascono territori autonomi sotto dinastie proprie.
1576: Nasce il figlio di Giovanni IX° che riceve il nome di Filippo, Giovanni si riconnette agli imperatori greci e recupera Santa Sophia alla cristianità.
22 Mag. 1578: Giovanni IX° muore senza aver definito uno dei problemi più profondi che turbano l'impero e cioè la sottomissione della chiesa greca a quella romana; la Reggenza è assunta dalla moglie Maria di Scozia detta la Sanguinaria; sebbene fervente cattolica ella non volle cedere alle insistenze del papa e rifiutò di convocare un concilio per riunire le chiese pur facendo notare al pontefice che la lealtà cattolica degli Asburgo non poteva essere messa in dubbio.
1579-1582: Il Sultano Turco tenta la riconquista dei Balcani ma viene sconfitto dopo un lungo assedio alla capitale Romea (’80-’82) e Nicea viene occupata dall'esercito Romeno (Romeni è il termine con cui si identificano gli abitanti dell'impero romano orientale); con il trattato di pace del 12 luglio 1582 la città di Calcedonia passa all' IRO ed i turchi sono forzati a riconoscerne l'esistenza.
1582-1594: Regno dell'imperatrice Maria I° che formalmente rimane regina di Scozia; sotto il suo lungo governo l'impero incrementa la sua forza militare e con alleanze con la potente Russia cerca di forgiare un blocco asburgico nel mediterraneo orientale. Acquista Cipro e Creta da Venezia (1590) e ottiene il possesso di Galata da Genova.
25 Dic. 1595: Incoronazione di Filippo I° di Romanìa, la data di Natale sarà la data tipica in cui un imperatore può essere incoronato; Il giovane Filippo seppellisce la Madre morta nel 1596 con una grande cerimonia nella Chiesa dei Santi Apostoli, luogo riservato agli imperatori greci di fatto sostenendo il collegamento tra gli Asburgo d'Oriente e i Basileus del passato.
2 Set. 1598: Matrimonio tra l'imperatore Filippo I° e la Granduchessa di Toscana celebrato nella rinnovata chiesa della madonna Odigitria.
1598-1622: Ristrutturazione della capitale; sua completa deturchizzazione proibizione della religione islamica all'interno delle mura cittadine e ricristiazizzazione di tutte le moschee e di tutti i luoghi di culto islamici. Filippo promulga un editto imperiale(Crisobolla) che garantisce l'autonomia della chiesa ortodossa nell'ambito della monarchia cattolica degli Asburgo d'Oriente pur aspirando ad un grande concilio che ponga fine allo scisma. Allo scoppio della guerra dei trent'anni l'impero parteggia apertamente per la fazione cattolica, aiutato dal disinteresse dei sudditi ortodossi per la questione.
3 Aprile 1624: Filippo I° invita i suoi generali a marciare contro la Transilvania in aiuto dello zio Ferdinando: ingresso ufficiale della Romania nella guerra dei trenta anni.
1624-1630: Le prime battaglie risultano favorevoli ai Romeni con la conquista delle grandi fortezze transilvane sulla riva nord del Danubio(Fine del 1625) e con la grande battaglia di Costanza l'unico porto nemico cade nelle mani del generale Teodoro Lakis; se non che il duro trattamento inflitto ai protestanti ed ai Bulgari di religione islamica porta ad una serie di gravi rivolte(Sett-Ott '27) che portano poi alla sconfitta Romea di Fetesti(25 Dic. 1628) con la cattura di Lakis e la distruzione di circa un terzo dell'esercito. L'esercito del principe transilvano recupera Costanza, però solo nel 1630 e solo dopo un lunghissimo assedio.
12 Novembre 1632: Trattato di Costanza che pone fine alla prima fase della guerra in Romanìa.
1 Settembre 1633: Congiura di Pietro Paleologo che vuole impossessarsi del trono(Detta anche congiura di Santa Sofia perchè Filippo sarebbe stato assassinato nella cattedrale); sebbene la congiura fallisca Pietro riesce a fuggire alla corte del sultano turco Selim II°.
5 Maggio 1634: Nasce Giovanni X° figlio di Filippo, fino ad adesso l'imperatore aveva avuto solamente figlie femmine.
22 Giugno 1636: I Transilvani onde evitare l'invio di forze fresche Romene in Italia invadono l'impero per la seconda volta; inizia la seconda fase della guerra Transilvana.
3 Agosto 1636: vittoria Transilvana a Costanza ed occupazione della Bulgaria da parte del Voivoda, Gli assedi di Filippopoli ed Adrianopoli seguono la vittoriosa battaglia di Sofia, l'esercito del Bano di Transilvania raggiunge il mar di Marmara (1637).
2 Aprile 1638: Morte dell'imperatore Filippo I; il senato dei Romei insigne Maria Luisa di Toscana come reggente per il figlio Giovanni X° (12 Maggio). Maria II° nomina generale dell'impero Costantino Comneno e gli promette una crociata per la riconquista di Trebizonda. Il paleologo sconfigge i Transilvani nella battaglia del mar di Marmara (3 Luglio 1638) e libera Adrianopoli dall'assedio.
1638-1644: Seconda fase della guerra dei Trent'anni; rapide vittorie di Costantino permettono il recupero della Bulgaria anche grazie alla battaglia di Sofia(1 Giugno 1640) dove i Transilvani sono costretti a retrocedere oltre il Danubio. Assedio e caduta di Costanza(8-28 Luglio 1640) e resa di un Grande Contingente Transilvano a Bucuresti (22 Settembre 1645). La Transilvania viene annientata definitivamente nella battaglia di Gospor dove Costantino Comneno annienta l'esercito del Bano(1 Ottobre 1645) per poi passare in Ungheria ed aiutare le truppe austriache a sottomettere i ribelli Magiari.
1648: Nella pace di Westfalia l'impero Romeno, pur avendo avuto un ruolo marginale nella guerra, riceve cospicue donazioni in denaro da parte dei cugini austriaci l'insediamento di uno Startego imperiale in Transilvania che nel 1652 verrà ceduta alla Valacchia di religione ortodossa. La vittoria all'estero porta anche all'interno ad un tentativo della reggente di spingere l'impero verso una ricattolicizzazione; infatti...
5 Gennaio 1649: Convocazione di un concilio ecumenico da tenersi nella città di Nicea(Nicea III°) per determinare il modus dell'unione delle due chiese. Costantino Comneno chiede garanzie per la crociata da tenersi per liberare Trebisonda.
1649-1655: Nicea III°; il patriarca di Costantinopoli rifiuta di riconoscere la supremazia papale, insiste per l'equiparazione delle due sedi patriarcali(Roma e Costantinopoli) e il permesso per gli ortodossi di omettere il Filioque dalla formula del credo, inoltre rifiuta di portare la discussione sull'Immacolata Concezione e sul pane dell'Eucaristia, rimane fermamente convinto però della necessità di sradicare il protestantesimo.
22 Luglio 1650: Il giovane Giovanni IX°(Asceso al trono la notte di natale del 1649) depone il patriarca e insedia il cugino Bruno di Stiria come patriarca, sebbene i consiglieri(e tra tutti Costantino Comneno) gli suggeriscano calma Giovanni farà arrestare anche molti vescovi ortodossi.
5 Agosto 1650: I Russi si ritirano dal concilio che chiamano "Nuovo Ladrocinio", il Papa cerca d'intervenire a favore della causa dell'Unione ma da li a poco tutta la Bulgaria e tutta la Grecia esplodono in rivolta aperta contro l'imperatore; i Valacchi inviano a Ottobre cospicue forze per la riconquista della Bulgaria ma impongono dure condizioni e cioè la cessione della Transilvania e il ripristino del concilio nella sua forma originaria. In un primo momento Giovanni X° rifiuta ma quando la capitale insorge contro l'imperatore alla notizia dell'esilio del patriarca Giovanni accetta.
3 Novembre 1650: Costantino tenta di usurpare il trono per riportare l'impero all'ortodossia e per riprendere Traebisonda; solo la promessa di una Crociata e l'effettiva riapertura del concilio permettono agli Asburgo d'oriente di sopravvivere, in cambio di queste promesse il Comneno pone fine alla rivolta di Grecia che si era estesa intanto all'Epiro.
1 Gennaio 1652: Giovanni cede definitivamente la Transilvania alla Valacchia ed apre a malincuore la sesta seduta del concilio ripristinando Atenagora come patriarca. Però Giovanni ottiene il riconoscimento da parte del patriarca della cattolicità della Monarchia qualunque sia il risultato del concilio; la Russia , tramite il suo patriarca, scomunica l'imperatore e si dichiara "Patria dell'Ortodossia" ed assume il titolo di Terza Roma poiché il Gran Principe diventa Zar(cesare-imperatore) di tutte le Russie.
8 Settembre 1654: Proclamata la riunificazione delle chiese da parte del patriarca Giorgio (Atenagora è morto nel ’53) anche se la chiesa di Roma deve accettare che gli usi della chiesa greca rimangano inalterati ed una commissione che cerchi di risolvere la questione del filioque; per intanto i padri conciliari dichiarano che "Dio e trino ed unico e perciò anche la pronuncia del filioque nel credo o la sua omissione non significano non riconoscere la trinità divina". L'imperatore propone alla chiesa cattolica l'abbandono del Filioque in cambio del celibato ecclesiastico per il clero greco e l'uso di pane non lievitato nella comunione.
25 Dicembre 1655: Conclusione del concilio sulle posizioni del ’54; la commissione per il Filioque non è riuscita ad arrivare a nessun risultato utile ed il papa ha bollato come eretica l’idea imperiale di abbandonare il Filioque comunque entrambe le chiese ritirano le rispettive scomuniche e proclamano una “Formale unione d’intenti di fronte a Dio”. Al patriarca viene riconosciuto il primato d’onore nell’oriente Greco mentre al Papa una supremazia teorica. Gli Armeni e Georgiani, i Copti Malekiti ed i Drusi riconoscono il concilio. I Russi, gli Etiopi, i copti monofisiti invece lo bollano come eretico.
1655-1660: Giovanni X° governa con saggezza l’impero romano orientale, la sua politica interna si basa sul rispetto degli Ortodossi e privilegia i rapporti economici con Venezia e con l’impero tedesco(Acquista specialmente ferro dalla Stiria in cambio di materie prime). Grande amante della poesia dei Comneni cercherà di favorire le arti; sotto il suo governo la pittura adotterà lo stile detto “Greco Occidentale” basato sul trasportare in icona le opere di El Greco grande poeta Spagnolo morto da poco più di 50 anni. In letteratura si riprendono circoli eroici ed epici: “Megas Ioahnnis” dedicato a Giovanni IX° più spesso nelle fonti ufficiali chiamato il grande e “Le guerre di Giustiniano” opera letteraria basata sulle gesta del grande imperatore del VI° secolo.
2 Marzo 1663: Giovanni X° muore lasciando il trono al Nipote Costantino XII° figlio del fratello e della sorella di Costantino Comneno.
Il Giovane Costantino immediatamente da prova delle sue capacità quando il…
13 Giugno 1664: Il sultano Turco Maometto IV proibisce la religione cristiana in Palestina; la flotta imperiale si porta immediatamente sotto la costa Libanese e sbarca 20.000 soldati pronti a marciare verso Gerusalemme.
1664-1670: Guerra Siriana-l'esercito imperiale tenta di prendere le importanti città di Tiro e Antiochia (Il patriarca di Antiochia e fedele al Niceno III°) ma le truppe dell'impero ottomano riescono comunque a fare barriera.
Nei primi due anni della guerra Costantino XII parteciperà attivamente alla campagna ma quando nella battaglia di Jaffa (1° settembre 1666) viene ferito è costretto a cedere la guida dell'esercito al fratello minore Alessandro.
Nonostante la conquista di Antiochia e la superiorità marinara della Romania (22 Maggio 1667) la perdita di Calcedonia e Nicea alla fine di Guigno riequilibra le forze e costringe l'impero alla pace di…
2 Agosto 1670: Pace di Calcedonia-L'impero Romano orientale rinuncia alle conquiste fatte ma riprende le città perdute, in cambio della libertà di culto per i sudditi di religione islamica (Una parte di Albanesi e di Bosniaci e pochissimi Bulgari) l'impero ottiene la riapertura delle chiese cristiane in Terrasanta.
Benché non sia una vittoria eccezionale Costantino la sbandiera come una vittoria della fede e l'appoggio del popolo verso la dinastia aumenta.
3 Ottobre 1670: L'ambasciatore speciale e segreto dell'imperatore d'oriente viene ricevuto alla corte dello Shia di Persia per trattare un'alleanza in funzione anti-turca.
Il trattato che viene firmato a Bagdad (Abbas I e Tamasph I shia di Persia avevano approfittato delle guerre tra Romania e sublime porta per respingere l'invasione turca della Mesopotamia) Prevede che le due nazioni siano alleate in caso di guerra e che ognuna abbia il diritto di salvaguardare gli interessi delle minoranze religiose che si trovano nell'impero ottomano; cosi la Romania estende la sua sfera d'influenza su l'Asia minore e sulla Siro-palestina; la Persia sull'Armenia occidentale, la Giordania e l'Egitto.
2 Maggio 1672: Costantino XII muore di sifilide diventa reggente il fratello minore Alessandro IV° che sarà incoronato imperatore la notte di natale dello steso anno.
1672-1680: Una nuova epoca di pace scende sull'Europa e sul medio oriente nessuna guerra di proporzioni epiche stravolge il continente anche se qua e la ci sono dei conflitti secondari come tra Spagna e Olanda e Francia ed Austria nessuna di queste guerra rischia di divenire globale.
1676: Feodor III° di Russia in qualità di "Vero imperatore degli ortodossi" durante la sua incoronazione dichiara illegale la Romania e pretende che "Tutti i sudditi ortodossi della nazione giurino fedeltà alla terza Roma";in seguito a questo rottura delle relazioni diplomatiche tra Romania e Russia
1679: Morte di Alessandro II gli succede il figlio Michele IX° che aveva sposato la cugina Maria di Belgio; Michele è un fervente cattolico ed un amante della pace desideroso di riappacificare definitivamente le due chiese chiede al Papa Innocenzo IX la convocazione di un nuovo concilio che ponga fine definitivamente allo scisma; tuttavia il Papa non acconsentirà immediatamente.
1683-1684: L'Ungheria si solleva, eletto re d'Ungheria Ferenc II Racozcky.
Tutta la regione è scossa dalla rivolta che divampa anche nell'Austria superiore.
Leopoldo VI arciduca d'Austria e Re d'Ungheria invita Michele IX a marciare contro gli Ungheresi ma il cugino rifiuta perché le masse turche sono tornate ad essere minacciose.
1686: Fuga all'estero di Ferenc II (Accolto in Polonia) e fine della rivolta armata ma ostruzionismo nella dieta ungherese e problemi in Germania impediscono agli Asburgo di unificare Austria ed Ungheria.
1686-1701: Altro periodo di pace per
l'Europa anche se si hanno conflitti tra
1 Luglio 1695: Muore Michele IX° gli succede il Figlio Costantino XIII ma il di lui fratello minore Filippo assume la Corona a Tessalonica spalleggiato dai greci ortodossi.
1695-1696: Costantino XIII° sconfigge e uccide il fratello minore nella battaglia di Mistrà in Peloponneso e nominerà il figlio Alessandro V° "Gran duca di Tessaglia e Morea" con capitale a Mistrà.
1700: Muore il re di Spagna Carlo; scoppia la guerra di successione Spagnola.
1701-1713: Guerra di successione Spagnola che si può dividere in due fasi: una detta austriaca fino al 1709 e l'altra, quella finale, fino alla fine della guerra.
La Romania vedendo la possibilità di guadagni territoriali si schiera subito con l'Austria ed invia in Italia il maggior generale dell'Impero Sebastiano Turkios (un ex-turco convertitosi all'ortodossia e fedele servitore dell'imperatore)
1701-1709: Fase austriaca: le truppe di Turkios sbarcano in Sud Italia e prendono rapido possesso della Puglia (battaglia di Taranto 22 Marzo) e della Calabria (11 Aprile); in Calabria preti di confessione cattolica ma di rito greco incontrano Turkios e parlano a lungo di una riunificazione delle chiese.
In Maggio e giugno l'esercito di Turkios viene fermato presso Potenza e Salerno ma la Sicilia orientale apre le porte alla flotta imperiale il 1 Luglio quando Siracusa si arrende dopo un aspro bombardamento.
Nel 1705 le conquiste fatte in Italia sembrano essersi dissolte tutte dopo che i Francesi avevano sconfitto le truppe alleate a Torino ed avevano piegato le forze Romene nella battaglia di Napoli (1 Settembre 1705)
1709-1713: le superiori forze Francesi, il disimpegno Inglese e le rivolte in Ungheria portano rapidamente ad una fine della guerra più o meno condivisibile da tutti.
Sconfitto Carlo II nella battaglia di Barcellona dai Francesi ma essendo questi ultimi stati estromessi dal Belgio e dall'Italia meridionale si arriva alla pace di Utrech.
1713: Pace di Utrech che cede l'impero spagnolo in America a Filippo V di Borbone cede il Belgio e la Lombardia all'Austria che guadagna anche la Baviera benché debba perdere l'Ungheria che finisce nella mani di Ferenc III incoronato re il 1 gennaio 1711.
La Romania acquista la Sicilia, La Puglia, la Basilicata e la Calabria ma deve rinunciare alla Bosnia (Che passa all'Ungheria) ed al protettorato sulla Valacchia anch'esso a favore dell'Ungheria.
Però a Sud dei balcani l'impero Romano orientale domina in assoluto e visto che l'impero turco ottomano ormai allo sfascio non rappresentava più una minaccia si può dire che la guerra di successione spagnola rappresentasse per i Romei una grande vittoria.
L'Austria (Ma non la Romania ) emana la Pragmatica Sanzione che permette anche alle donne di ereditare il trono di Arciduchesse d'Austria.
Le formali proteste della Corte di Costantinopoli vengono ignorate
1713-1725: Dopo la vittoria Russa sulle truppe di Carlo XII di Svezia a Poltava l'immenso impero Russo adesso diviene una minaccia per la Romania che si trova ad essere minacciata nella sua stessa sfera d'interessi quando Pietro I° il Grande attacca la Turchia ed annette l'Armenia.
L'impero ottomano a questo punto crolla in una serie di staterelli feudali tecnicamente fedeli al sultano di Conya ma in realtà autonomi.
1713-1718: Guerra asiatica-Provocata dall'invasione Ottomana della Persia la Romania , in fede al patto di Bagdad invade l'impero Turco.
Costantino XIII alla testa delle sue truppe avanzare fino ad Iconia e conquista moltissimi centri greci o grecizzati mentre fa un massacro di turchi e di islamici in genere.
Nel novembre del 1716 strappa Sinope alle truppe turche ma la crescente minaccia di guerra da parte dell'Inghilterra e della Francia (Che vogliono l'impero ottomano come scudo contro a Russia ) obbligano Costantino a porre fine alla guerra nel marzo del 1718 con la pace di Adrianopoli nella quale l'impero libera Trebisonda e Sinope.
1716-1721: Viene proclamato un nuovo concilio ecumenico (L'ultimo fino al 2000) con sede a Firenze e per ciò noto come Firenze II°.
Le pressioni imperiali per un accordo tra le due confessioni trovano pieno sostegno nella classe religiosa pontificia e nel nuovo patriarca di Costantinopoli Paolo.
Primo problema risolto dopo solo tre sessioni (autunno inverno del 1716-17) è la questione del pane lievitato dove sia il pane che il vino possono essere distribuiti secondo entrambe le forme con una preferenza per quella latina.
Più problemi dà il celibato ecclesiastico perchè gli Ortodossi non vogliono rinunciarci ma poi ci si accorda sul modello delle chiese uniate (I preti delle chiese di rito greco mantengono i loro privilegi ma non possono diventare mai vescovi di diocesi latine mentre i vescovi latini pur con i loro privilegi possono divenire metropoliti) Le altre questioni di rito vengono semplicemente ridotte ad una forma di unione che appiana le divergenze.
Rimane da discutere la processione dello spirito santo su cui non c'è accordo.
Costantino XIII cerca di porre una soluzione di rimedio e su questo è appoggiato dal Cugino Carlo VI che vedrebbe cosi risolti alcuni problemi con le minoranze ortodosse e da quello che poco prima era un avversario Ferenc II d'Ungheria che preme per normalizzare i rapporti con le cospicue minoranze greche nella sua nazione.
1721: Viene pubblicata l'enciclica papale "Laetentur Novi Caeli" nella quale il patriarca di Costantinopoli diviene garante dell'Ortodossia del Papa (Di fatto diventa il luogotenente del Pontefice per le chiese d'Oriente) il papa cede alle insistenze delle corti cattoliche (Il fatto che la maggior parte dei cristiani d'oriente rientri nell'impero Romano Orientale lo rende molto suscettibile) e pone fine alla questione del filioque con una sorta di decisione molto pilatesca poiché "Padre e Figlio sono la stessa persona pur essendo diverse lo spirito santo procede sia dal solo padre che dal padre e dal figlio in quanto Dio è uno e trino" perciò i vescovi possono far dire o no il filuoque nelle proprie diocesi.
I Russi sdegnano la proposta conciliare e il nuovo Zar Pietro I di Russia annuncia che rifiuta i dogmi imposti dal concilio Fiorentino e rimane l'unica chiesa ortodossa non uniata.
Viene proclamata la Chiesa cattolica unita (Non più greci e latini) La Francia rifiuta di aderire alla chiesa unita e diventa Cattolica gallicana (ma rimane fedele al Papa); in realtà per sottoporre la chiesa all'autorità regia.
1725: Morte di Costantino XIII° gli succede il figlio maggiorenne Filippo II° e sua moglie Costanza di Valacchia.
1725-1733: Primi anni di regno di Filippo II° l'impero aumenta la sua potenza militare ed il suo peso politico quando ottiene che le diocesi del sud Italia divengano Uniate a patto che quelle della Valacchia e dell'Albania.
Federico di Atene pubblica il suo grande libro sulla mitologia greca (Leggende degli antichi 11 marzo 1726) mentre missioni archeologiche da università occidentali esplorano le rovine della Grecia classica.
1729: Filippo concede al fratello Michele il titolo di despota di Sinope e Trebizonda in eredità permanente; il diritto è esteso a tutti successori.
1733-1738: Guerra di successione Polacca. Si scontrano i Russi dalla parte dei Polacchi e gli Austro-Romei con il sostegno dei Francesi con per il re d'Ugheria Augusto III° Mocny Sassonia (Eletto contemporaneamente duca di Sassonia e re d'Ungheria in quanto "adottato " da Ferenc II).
1733-1735: Fase della guerra polacca, i Romei sbarcano sulle coste della Georgia e cercano di conquistarla ma vengono respinti salvo alcuni punti di sbarco sulla costa e l'entroterra.
I Russi però non riescono a mantenere la Polonia occidentale e devono ritirarsi perdendo Varsavia.
1735-1738: La Russia respinge definitivamente le forza Romee dalla Georgia ed avanza in Asia minore mettendo in serio pericolo Nicea e Calcedonia.
Nadir Shia diventa Shia di Persia e decide di schierarsi a Fianco dell'Impero Romeo attaccando le forze Russe nel Caucaso (1736).
Vittorie Polacco-Austriache che cacciano i Russi definitivamente dalla Polonia, dopo la sconfitta di Lodz (1 Giugno 1738) i Russi chiedono la pace.
21 Luglio 1738: Pace di Varsavia: La Russia rinuncia alla Polonia, unita con l'Ungheria ma mantiene le acquisizioni in Lituania.
L'Austria ottiene la Sassonia come dominio diretto.
La Romania ottiene Smyrne e Efeso in Asia minore come garanzia della sicurezza delle province greche sul mar di Marmara.
La Persia invece riprende l'Iraq ma deve cedere Baku ai Russi.
1738-1740: Definitivo crollo della potenza
Ottomana, l'impero Turco viene spartito tra
Filippo II ordina di massacrare "Tutti i Turchi senza riguardo alla religione"; i mesi che vanno da Novembre 1739 ad Aprile 1740 sono noti come "Il bagno di sangue"
1 Maggio 1740: Filippo II rivendica per l'impero Romano d'oriente tutte le terre comprese tra l'Eufrate ed il Danubio proclamandosi erede dell'impero dei cesari.
4 Luglio 1740: Carlo VI d'Austria muore senza eredi maschi Maria Teresa diventa arciduchessa d'Austria, Filippo V di Borbone, Filippo II di Romania e Federico il Grande rifiutano di riconoscere la Pragmatica sanzione ed entrano in guerra contro l'Austria.
1740-1748: Guerra di successione Austriaca.
1740-1742: Fase Prussiana-i Prussiani entrano in Slesia ed avanzano fino alle porte di Vienna ma vengono respinti grazie all'intervento delle forze Polacco-Ungheresi di Re Augusto III.
Intanto gli Spagnoli ed i loro alleati genovesi assediano Milano mentre i Piccoli Ducati di Napoli e Salerno cadono facilmente nelle mani della Romania; il 2 Settembre 1741 Filippo II° viene acclamato Re di Napoli.
Però già alla fine del '42 le truppe dei Savoia (nel frattempo entrati in guerra a fianco dell'Austria) cacciano gli Spagnoli da Milano e Sbarcano in Sicilia grazie alla marina Britannica.
1742-1745: Fase Britannica- Gli Inglesi che non vogliono una potenza egemone in Europa appoggiano l'arciduchessa (Che credono debole) e inviano la flotta a sostegno dei Savoia.
Nel Maggio del '43 la Spagna
fa banca rotta ed esce dalla guerra cedendo
Liberi dalla minaccia Spagnola Carlo Amedeo III marcia su Genova e occupa Palermo.
La Romania viene bloccata dall'inviare rinforzi in Italia da una massiccia insurrezione turca in Asia Minore.
1745-1748: Fase Finale della guerra- I Polacchi si ritirano dalla Guerra sconfitti dai Prussiani ai quali devono cedere Poznan ed ai Romei Belgrado (Pace di Belgrado 15 Febbraio 1746) ma l'Austria mantiene ancora una notevole forza in Germania e può contare sull'appoggio Inglese, però in Maggio i Francesi dichiarano guerra all'Inghilterra con scarsi risultarti salvo avanzare in Germania prendendo sia Colonia che Metz.
Stanchi della Guerra i regnanti europei arrivano alla conclusione del conflitto il…
25 Dicembre 1748: Pace di Aquisgrana-Maria Teresa è riconosciuta arciduichessa e suo marito Pietro Leopoldo di Toscana Imperatore del Sacro Romano Impero; ma deve cedere La Slesia alla Prussia riconoscere alla Francia il possesso di Metz, Verdun e Colonia.
I Savoia prendono Genova e le sue Colonie avanzano fino al Ticino e Ricevono la Sicilia occidentale.
I Romeni rinunciano a Napoli e Benevento ma non a Salerno e mantengono la Sicilia orientale.
1748-1766: Seconda fase del regno di Filippo II°; l'impero prospera grazie alle entrate che gli derivano da aver preso il ruolo dell'impero ottomano come tramite tra oriente ed occidente. Sebbene la corte spenda e spanda al pari delle altre corti d'Europa i guadagni nascondono per molto tempo la crisi economica latente.
1756-1763: Nella guerra dei sette anni (Originata dall'Austria che tenta di recuperare la perduta Slesia) l'impero romano orientale rimane neutrale, paralizzato anche dalla vecchiezza dell'imperatore regnate.
La guerra, anche definita primo conflitto globale, si estende a tutte le colonie con il coinvolgimento di Francia (A sostegno della Prussia) e dell'Inghilterra (A sostegno dell'Austria) Sebbene in un primo momento le forze Austriache riescano a cacciare i Prussiani fino a Berlino l'intervento delle forze francesi costringe Maria Teresa a Ritirarsi su Praga e poi alla pace che lascia sostanzialmente tutto immutato per i due contendenti ma trasforma l'Inghilterra in una potenza coloniale egemone.
29 Dicembre 1766: Muore Filippo II° gli succede il…
25 Dicembre 1767: Giovanni XII° dopo un anno di reggenza.
1767-1774: L'Europa esce dalla guerra dei sette anni sostanzialmente immutata ma la frattura tra Austria e Romania e molto grande inoltre in questo periodo la Russia mira decisamente verso est invadendo la Cina (1769-1774) e Conquistando la Crimea (1770-1772) ma allontanandosi dal cuore dell'Europa e dai problemi politici che ne conseguono, infatti nel…
1772: Augusto III di Polonia-Ungheria muore ed i due parlamenti non riescono ad accordasi su chi incoronare re, il rischio di una grande guerra di successione Europea e grande, però la Zarina Caterina II di Russia preferisce rinunziare alla possibilità di creare in Polonia uno stato satellite favorendo la colonizzazione della Siberia e l'invasione della Cina.
Poiché la situazione non si risolve con le armi la superiore politica diplomatica Inglese riesce a dare alla Polonia-Ungheria in sovrano nella persona di Federico di Wittenblach.
1774-1783: Scoppia la Rivoluzione Americana.
1789: Scoppia la rivoluzione Francese, il re Luigi XVI viene detronizzato e poi condannato a Morte da un tribunale rivoluzionario; le maggiori potenze dell'Europa dichiarano guerra alla Francia.
1789-1794: Guerra della prima coalizione (Russia, Inghilterra, Prussia, Austria-Germania, Romania) Benché la superiorità sembri essere dalla parte delle forze coalizzate la vittoria arride ai Francesi per due motivi sia per la scarsa coordinazione delle truppe alleate e sia per il valore e la resistenza Francese.
Come continuarla?
.
Ed ecco ora l'idea contraria di *BhriHskwo-bhlôukstrôy:
Assunto di partenza: l'Impero Ottomano conquista l'Europa (per quanto poco verosimile, il senso dell'ucronia sarebbe di vederne le condizioni).
Dato che si tratta di un'ucronia retrospettiva (cioè a partire da un risultato), è lecito moltiplicare i punti di divergenza; ne inserisco perciò dieci (1481, 1507, 1529, 1552, 1565, 1570, 1571, 1572, 1577, 1620) tra fatti realmente accaduti:
1477-1499 sei incursioni turche in Friuli [vero];
1481 Gedik Ahmet Paşa rimane a Otranto [in realtà è richiamato];
1507: il Pādšāh di Kabul Zahīr ad-Dīn Muhammad detto Bābur riconosce il Sultano Ottomano Selim I. come proprio legittimo Sovrano [in realtà ha rifiutato]; dal 1513 Selim I. assiste militarmente Bābur nelle sue conquiste in India [vero];
1522 conquista di Rodi [vero];
1529 Solimano il Magnifico conquista Vienna [in realtà fallisce];
1534 conquista ottomana di Baġdād, sottomissione di Tunisi e dell'Algeria [vero];
1538 la Flotta Ottomana sconfigge i Portoghesi in India [vero];
1541 conquista di Buda; la Repubblica di Ragusa, il Montenegro, i Principato di Transilvania, Moldavia e Valacchia si sottomettono formalmente alla Sublime Porta [vero];
1543 il Barbarossa guida i Francesi alla conquista di Nizza [vero];
1547 conquista ottomana dello Yemen [vero];
1551 conquista ottomana di Tripoli [vero];
1552 Yadegar Moxammad di Astraxan' vince Ivan IV. il Terribile a Kazan' [in realtà la capitale viene espugnata];
1553 Dragut guida i Francesi alla conquista della Corsica [vero];
1557 Dragut prende Recco (Genova) [vero];
1565 conquista turca di Malta [in realtà fallita];
1570 conquista turca di Cipro [vero];
il Re degli Andalusi ‘Abd Allāh Muhammad ’ibn 'Abbu detto Abén Aboo (nato Diego López), con l'aiuto turco [vero], resiste [ucronicamente] alla repressione da parte di Giovanni d'Austria ordinata da Filippo II. e non viene ucciso [ucronico];
1571 i Tartari di Crimea con il Khān Devlet-i Giray saccheggiano Mosca [vero]; a Lepanto la Flotta Ottomana sconfigge una coalizione di Spagnoli, Sabaudi, Genovesi, Pontificî, Veneziani e Cavalieri di Rodi [ucronico];
1572 Dopo la Notte di San Bartolomeo (23.-24. agosto), l'Unione dei Protestanti del Midi ottiene l'aiuto turco contro la Lega Cattolica sostenuta dalla Spagna [ucronico];
24. novembre 1577 il sultano safāwide filosunnita ’Ismā‘īl II. sfugge al veleno dei Qïzïlbāš [in realtà ne muore] e scatena una feroce repressione con l'aiuto ottomano [ucronico];
1584 22 galee algerine prendono Sori (Genova) [vero];
1596 Energico Granvizirato del patrizio genovese Cağaloğlu Yusuf Sinan Kapudan Paşa [vero];
1620 Dopo la Battaglia di Ţuţora, i comandanti turchi e tatari non entrano in disaccordo [ucronico] e conquistano la Polonia-Lituania (rimasta senza difese) secondo il piano di Osman II.;
1638-1640 il "genovese di Levanto" Osta Morat Dey di Tunisi offre aiuto a Genova contro la Francia [vero].
In questo contesto, il fattore decisivo sarebbe che l'Impero Moghul sarebbe tributario di quello Ottomano e di conseguenza l'oro indiano controbilancerebbe l'inflazione seguìta all'immissione di argento americano da parte della Spagna; la Persia dei Safāwidi entrerebbe appunto nella sfera ottomana, i Khānati Tatari di Kazan', Astrakhan' e Crimea sottometterebbero nuovamente le Russie, quello di Crimea si spartirebbe la Polonia insieme all'Impero Ottomano, che con la conquista di Vienna otterrebbe l'intera eredità dei Regni di Ungheria e Boemia, lasciando alla Francia la Corona del Sacro Romano Impero, in prosieguo di tempo a favore delle Confessioni Riformate in Germania, Francia, Gran Bretagna e Scandinavia. Con la vittoria di Malta, il progetto di Maometto II. di conquista dell'Italia verrebbe ripreso e condotto a termine in pochi decenni, anticipando di due secoli e mezzo la creazione del Millet Cattolico, in questo caso a Roma anziché ad Aleppo e col Papa come Patriarca.
I secoli successivi vedrebbero un interminabile contrasto tra l'Andalusia e la Spagna-Portogallo (che rimarrebbero uniti e sfrutterebbero tutte le risorse coloniali, nonostante le guerre di corsa olandesi e britanniche). Nella seconda metà del XVII. secolo l'Impero Ottomano comprende quindi, oltre ai territorî storicamente acquisiti alla sua massima espansione reale, anche il Regno di Napoli e di Sicilia, la Sardegna, lo Stato Pontificio e quello dei Presidî, Carniola, Carinzia, Stiria, Alta e Bassa Austria, tutta l'Ungheria e Boemia e la Polonia; come tributarî (oltre a quelli realmente avuti), il Marocco, l'Andalusia, Venezia, i Khānati Tatari di Crimea, Kazan', Astrakhan' e Siberia, la Persia, l'India Moghul e, almeno formalmente - e comunque nel quadro di una solida alleanza, la Francia (che include la Navarra) estesa al Sacro Romano Impero (senza le annessioni ottomane dirette), entro il quale i Principati Ecclesiastici non secolarizzati dalla Riforma dipendono parzialmente da Roma e quindi dal Millet Cattolico dell'Impero Ottomano, mentre la Corona di Spagna conserva l'Eredità Borgognona (con distacco delle Province Unite), i Possedimenti Asburgici residui e Milano, tutti nel Sacro Romano Impero, di cui fa parte anche Genova, che in luogo della storica politica di alternanza (spesso forzata) tra Spagna e Francia ne attua una omologa tra Francia/Impero e Ottomani. I Paesi Cattolici non sottoposti alla Turchia sviluppano sponteneamente Chiese di tipo Gallicano.
I conflitti storicamente concentrati intorno alla Guerra dei Trent'Anni hanno luogo per altri pretesti (generalmente dinastici) e si distribuiscono in un arco di tempo più lungo; per quanto riguarda l'ulteriore espansione turca, il quadro generale è la rivendicazione di tutti i possedimenti bizantini (da un lato) e califfali (dall'altro), che comporta la progressiva annessione dapprima dei Ducati Cispadani e dell'Eredità Monferrina (inclusa Mantova), poi della Toscana (in quanto compresa nei Beni Matildini) al momento della Successione Medicea (con conseguente accerchiamento quasi completo di Genova), inoltre una lenta avanzata in Castiglia (prima Nuova, poi Vecchia), Murcia e Valencia (mentre il baricentro della Monarchia Iberica Cristiana si sposta a Lisbona). Nella Guerra di Successione Spagnola, che segna la definitiva rottura tra Francia e Sublime Porta, la prima si aggiudica il Trono Asburgico (e i Paesi Bassi Spagnoli) contro i Candidati rivali sostenuti dalla Turchia, che tuttavia ottiene Catalogna e Aragona per l'Andalusia; il Ducato di Milano viene spartito tra la Turchia Cispadana, Venezia (Cremona e Lecco) e i Savoia, che diventano Duchi di Lombardia. Nel Settecento, I Khānati Tatari si espandono verso Oriente (soprattutto la Siberia) contestualmente alla formazione dell'Impero Manciù, mentre in India hanno inizio i conflitti con l'Inghilterra (gli Olandesi sono invece accettati in funzione di cuscinetto con la Cina e di riequilibrio con gli Inglesi e gli Spagnoli delle Filippine).
Se si mantiene il più possibile la successione degli eventi della Storia Vera, è concepibile che le rivolte in Corsica (appoggiate più dalla Turchia che dall'Inghilterra, in questo caso) si sviluppino secondo le vicende note e che quindi alla fine la Famiglia Bonaparte passi dalla Parte Francese; dopo secoli di politiche volte all'accentramento politico non solo della Francia ma, nei limiti del possibile, di tutto l'Impero e vicende paragonabili alla Rivoluzione Francese, un Imperatore (Bonaparte o no) porta al culmine l'espansione in Europa inglobando i Principati Ecclesiastici in Germania e annettendo direttamente le Province Unite, gli Stati Sabaudi, Genova, Venezia e le Corone Iberiche, conquista l'Andalusia e tutti i Possedimenti Ottomani in Italia (eventualmente anche le Isole Maggiori), fallisce la Spedizione in Egitto, poi punta su Costantinopoli e vi arriva, ma è costretto a ritirarsi e poi a soccombere di fronte alla Coalizione di tutti gli Alleati degli Ottomani. In un Congresso equivalente a quello di Vienna, l'Iberia Cristiana viene annessa all'Andalusia nella parte meridionale (inclusa Lisbona) e staccata dalla Francia in quella settentrionale; il Sacro Romano Impero è sostituito da una Confederazione Germanica di pochi grandi Stati (in particolare Olanda, Baviera - con Salisburgo, il Tirolo e i Grigioni - e Brandenburgo, equivalente alla Prussia storica ma senza il territorio eponimo, rimasto vassallo polacco e quindi della Sublime Porta) sotto protezione ottomana; non vengono restaurate le Repubbliche di Venezia, Genova e della Confederazione Elvetica né gli Stati Sabaudi: il confine tra Turchia e Francia è fissato sistematicamente sullo spartiacque alpino, da Monaco alle Alpi Retiche, mentre a Nord la Francia vera e propria (pur sempre imperiale) conserva il confine lungo l'ìntero corso del Reno. Oltreoceano, le Tredici Colonie ex-Britanniche sono alleate della Turchia contro gli Inglesi a Nord e gli Ispano-Portoghesi a Sud (è concepibile che le vicende della Louisiana restino pressoché identiche a quelle storiche effettive; manca invece l'espansione russa lungo la costa pacifica nordamericana).
I Nazionalismi Ottocenteschi vengono utilizzati dai rispettivi Imperialismi: la Francia sostiene quello neolatino in generale (non specificamente italiano o spagnolo) a Sud delle Alpi e dei Pirenei (fino ai Principati Danubiani di Valacchia e Moldavia), fomentando anche quello greco, panortodosso, panslavo e ungherese (sovrapposto in Transilvania ad alcuni dei precedenti), la Turchia l'Irredentismo tedesco in Svizzera, Alsazia, Lorena, Renania e Paesi Bassi Cisrenani, oltre alla graduale incorporazione dei Khānati Turchi Centroasiatici e poi di quelli Tatari. Guerre paragonabili a quelle Carliste portano l'intera Penisola Iberica (tranne la Navarra) all'Unità sotto l'Andalusia; le Colonie Iberoamericane proclamano l'Indipendenza, più o meno come nella Storia reale (con qualche decennio di ritardo). L'Impero Ottomano individua ormai nella Gran Bretagna il proprio principale avversario occidentale, dall'Africa all'India (in Asia Orientale lo è l'Impero Qīng), e, tra le varie iniziative simboliche, accoglie ufficialmente la Dottrina di Monroe, fino a sostenere formalmente gli Stati Uniti d'America nella conquista di Cuba e delle Filippine nel 1898, prima che queste ultime passino alla Cina o all'Impero Britannico.
All'inizio del XX. secolo, l'Impero Ottomano si estende dal Marocco all'India e alla Siberia; in Europa si sottraggono alla sua Sovranità solo la Francia (tra Pirenei, Alpi e Reno), le due Monarchie Scandinave e la Gran Bretagna: Confederazione Germanica, Andalusia e Principati Danubiani sono Stati Alleati variamente subordinati, il resto è più o meno direttamente annesso all'Impero. Negli altri Continenti, il Colonialismo assume grosso modo le forme e i modi noti dalla Storia reale. Se si ammette che anche in questa Linea Temporale abbia luogo una Guerra di Successione Britannica come nelle due Guerre Mondiali, si può arrivare entro la metà del Secolo ai limiti della realizzazione dell'obiettivo ucronico, con la definitiva sconfitta francese e l'occupazione della Scandinavia (in una prospettiva estrema anche con le Fær Øer e l'Islanda) da parte dell'Impero Turco (se tuttora Ottomano o no si può discutere) e la confluenza dell'Impero Britannico in quello Americano, ormai rivale e nemico della Turchia; in Estremo Oriente si potrebbe avere, con qualche verosimiglianza, un tentativo egemonico giapponese sostenuto dall'Impero Turco ai danni della Cina (ancora imperiale e di necessità alleata degli Anglo-Americani).
La seconda metà del Ventesimo Secolo vedrebbe, di conseguenza, gli Imperi Turco e Giapponese contro quelli Cinese e Americano in lotta per la rimanente parte dell'Eredità Britannica; in Europa, il Sistema Geopolitico Turco potrebbe guadagnare ancora l'Irlanda (senza parte dell'Ulster?) e forse, in questi anni, la Scozia (a meno che si sia instaurato un Equilibrio del Terrore): per completare il Continente mancherebbero tuttavia ancora l'Inghilterra, il Galles e probabilmente l'Irlanda del Nord.
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Generalissimus ha poi tradotto per noi questa ucronia:
E se gli Ottomani avessero colonizzato l'America?
L’Impero Ottomano! Custode delle porte di
tre continenti e, per un secolo, possessore delle rotte commerciali forse più
ricche del mondo dell’epoca, che trasportavano beni e cultura tra l’Europa,
l’Africa e l’Asia in un modo che nessun’altra nazione avrebbe potuto mettere in
discussione fino alla scoperta del Nuovo Mondo.
Il Nuovo Mondo e la sua scoperta furono di fatto uno dei metaforici chiodi del
coperchio della bara dell’Impero Ottomano.
Le potenze europee, essendo le terre della Cristianità, stavano diventando
sempre più stanche di arricchire l’impero turco Islamico, e inoltre volevano
togliere di mezzo un costoso intermediario, sviluppando così uno degli obiettivi
principali della spedizione di Colombo: la scoperta di una rotta più veloce
verso l’Asia per eliminare gli Ottomani dall’equazione.
L’Asia non fu raggiunta, ma le Americhe si dimostrarono ancora più preziose,
rendendo disponibile alle potenze europee un centro di risorse che avrebbero
saturato i mercati e il valore dei beni Ottomani.
Non del tutto, sicuro, perché il commercio asiatico procurava comunque molti
prodotti esclusivi che non si potevano trovare in America, ma l’interesse passò
da quello che era costoso e vecchio a quello che era nuovo e gratis.
Durante tutto questo processo gli Ottomani non diedero mai molta considerazione
alle Americhe, e avevano altri piani nella loro agenda, in particolare tenere a
bada le potenze rivali della Persia e perfino interne, dato che lo stato
Ottomano non si era ancora completamente centralizzato ed era essenzialmente
composto da numerosi stati vassalli, alcuni dicono perfino che fosse come un
Sacro Romano Impero più coeso.
Oltre a questo gli Ottomani stavano anche sviluppando dei porti sull’Oceano
Indiano, ma nonostante tutto questo gli Ottomani ebbero l’opportunità di
stabilire colonie nelle Americhe.
A seconda della cornice temporale, gli Ottomani detennero la superiorità navale
per circa cento anni dopo la scoperta delle Americhe, e durante quel periodo
gran parte delle coste americane rimasero disponibili.
Non sarebbe irrealistico se gli Ottomani colonizzassero passivamente una regione
delle Americhe, mandando lì alcuni coloni su una costa e permettendogli di
svilupparsi in gran parte da soli mentre il Sultano e il suo governo si occupano
principalmente degli affari interni.
Uno dei maggiori ostacoli per gli Ottomani sarebbe chiaramente avere accesso
all’Atlantico, dato che l’unico mezzo vero perché gli Ottomani escano dal
Mediterraneo sarebbe farsi strada a forza contro la Spagna o mandare qualche
nave a sud attorno all’Africa, cosa che impiegava semplicemente troppo tempo.
Nel nostro mondo un porto sull’Atlantico venne ottenuto durante le campagne
Ottomane in Marocco, ma questi respinse con successo gli Ottomani e privò la
colonizzazione americana di un porto diretto.
Ma se le cose fossero andate diversamente? E se gli Ottomani conquistassero il
Marocco tramite il successo in una campagna precedente o utilizzando la vittoria
della parte da essi sostenuta nella Battaglia di Alcazarquivir per giustificare
un’annessione? Il sultano marocchino che sostennero gli Ottomani morì poco dopo,
il che apre la porta ad un’unione fra i due.
Cosa abbastanza divertente, questa fu una situazione quasi identica a quella
nella quale si ritrovò il Portogallo, il cui re morì in battaglia senza eredi
diretti, così il Re di Spagna assurse al trono portoghese e creò l’Unione
Iberica.
In questo mondo la Battaglia di Alcazarquivir potrebbe dare vita ad un’unione
simile tra l’Impero Ottomano e il Marocco.
Il risultato è che i porti sull’Atlantico ora sono prontamente accessibili e
adesso la colonizzazione è fattibile.
La convenienza è quello che sarà più importante per gli Ottomani nel caso della
colonizzazione, per quanto la scoperta dell’America fu qualcosa di interessante
gli Ottomani non se ne preoccuparono, perché avevano una fonte affidabile di
risorse e pensavano di avere cose più importanti da affrontare.
Quello che aggiungeremo essenzialmente è che gli Ottomani hanno cose più
importanti da fare e che qualsiasi tentativo di colonizzazione sarà un’impresa
passiva, un qualcosa che non giustificherebbe lo stesso livello di investimenti
e rivalità che nacquero in Europa, perciò presumiamo che in un momento qualsiasi
tra il 1570 e il 1600, con l’Iberia che rivendica enormi quantità di territorio
e le storie di ricchezze non sfruttate all’interno di queste terre che
raggiungono il Vecchio Mondo, gli Ottomani, come fecero gli Inglesi e i
Francesi, decidono di unirsi alla banda partendo per l’America del Nord e del
Sud e sbarcando nella regione della Guyana a sud e in Virginia a nord.
Ovviamente l’apertura di rotte dirette verso l’Atlantico avrà tutta una serie di
conseguenze non volute, in primis la pirateria.
I Pirati Barbareschi del Nord Africa erano famigerati per le loro razzie e la
riduzione in schiavitù dei Cristiani per conto degli Ottomani.
Nella nostra TL rimasero per lo più confinati nel Mediterraneo, solo
occasionalmente navigavano sull’Atlantico spingendosi a compiere razzie fino
alla costa dell’Islanda, ma in questo mondo le porte sono aperte perché più
pirati possano operare liberamente nell’Atlantico, con in più la protezione
delle navi Ottomane che ora solcano l’oceano.
Durante questo periodo di tempo gli Ottomani affrontarono un’importante crisi
terriera, dato che la loro popolazione era cresciuta in proporzioni immense, e
questo porterà il governo ad incoraggiare ulteriormente le spedizioni private
verso il Nuovo Mondo, che prometteva ricchezze e terre fertili quando in realtà
non si sapeva affatto se ci fossero o meno.
Queste prime avventure coloniali attireranno popolazioni di cacciatori,
commercianti e missionari, assieme a tutti i generi di lavoratori specializzati,
che cominceranno a costruire insediamenti, e sarà in queste terre che
incontreranno le tribù dei Powhatan a nord e dei Galibi a sud.
Con entrambe si potrà certamente commerciare, e come si è visto con l’islamizzazione
dell’Indonesia, questa religione verrà promossa tra i nativi, specialmente tra i
loro capi e le élite.
Alcuni coloni Ottomani prenderanno mogli indigene e cresceranno i loro figli
nella fede, così che questa si diffonda più facilmente fra le tribù, portando
probabilmente i coloni Ottomani ad una situazione simile a quella che
affrontarono gli Inglesi quando i Powhatan assalirono il loro insediamento come
rappresaglia per quella che percepivano come un’incursione nelle loro terre.
Senza un significativo e immediato sostegno dell’impero, i coloni, ammesso che
sopravvivano, fuggiranno in seguito nei vicini territori inglesi, o forse
organizzeranno persino un viaggio verso la colonia in Guyana, che si dimostrerà
più di successo, lasciando che la colonia Ottomana a nord venga abbandonata e
poi assorbita dalla Virginia inglese.
I Galibi, che erano noti per esplorare e viaggiare nelle dense foreste e sui
fiumi, saranno degli ottimi raccoglitori e localizzatori di pietre e metalli
preziosi, che poi i coloni Ottomani estrarranno.
Gli Ottomani assimileranno gradualmente i Galibi convertendoli e incoraggiando
gruppi di missionari composti da nativi a diffondere la fede nelle colonie
spagnole giusto per causare problemi ai loro competitori.
Sempre un po’ come con l’Indonesia, questo porterà la religione a diffondersi
rapidamente per tutto il continente, specialmente nelle regioni sottosviluppate
dove non è arrivato il Cattolicesimo spagnolo.
Gli Ottomani, grazie a questa colonia, hanno risolto il dilemma della
popolazione, e anche se hanno sostanzialmente aumentato lo sviluppo e la
manodopera della Nuova Turchia, l’impero ha visto una riduzione delle sue forze
armate, con l’esercito che si è essenzialmente spaccato in due ed è rimasto
separato dall’Atlantico, una sistemazione assolutamente buona per la colonia,
che avrebbe assolutamente bisogno di questo livello di sostegno con un vicino
così poco amichevole come il Nuovo Mondo occupato dai Cattolici.
Anche se ufficialmente questa sarà una colonia Ottomana, a causa della
colonizzazione passiva la regione della Guyana si governerà in gran parte da
sola, e sarà più un avamposto dove le navi Ottomane attraccheranno, si
riforniranno e ripartiranno, portando probabilmente la costa occidentale
africana ad essere punteggiata da porti Ottomani più piccoli, creando un
percorso accessibile alle navi Ottomane per andare verso est ed evitare le
flotte europee circumnavigando l’Africa di porto in porto, cosa che diventerà
sempre più necessaria, dato che a questo punto le potenze europee avranno
riasserito il loro dominio sul Mediterraneo e incominciato a infastidire le navi
Ottomane nelle città portuali del Marocco, cosa che potrebbe presto costare
all’impero questo dominio che è stato così importante per l’Atlantico.
Nella nostra TL la motivazione principale dei Portoghesi Battaglia di
Alcazarquivir era aprire un fronte per lanciare una campagna in Nord Africa, ma
poiché in questo mondo la presenza Ottomana nell’Atlantico è più importante ed è
accompagnata dall’ascesa di numerosi pirati arabi e turchi al soldo degli
Ottomani, le potenze europee saranno più inclini ad agire contro questa forza
che sta uscendo dai suoi confini.
Le potenze mediterranee Cattoliche formeranno un’alleanza simile alla Lega Santa
originaria che batté gli Ottomani decenni prima.
Questa squadra, che in realtà sarà composta solo da Spagna e Portogallo, si
allineerà con la nuova Lega Santa composta da Sacro Romano Impero, Austria,
Confederazione Polacco-Lituana e Russia, aggravando alla fine quella che fu la
Guerra Austro-Turca del 1683-1699 del nostro mondo.
La nuova coalizione invade le coste del Marocco e blocca lo Stretto di
Gibilterra, i territori Ottomani nei Balcani e nel Caucaso vedono l’invasione
delle forze di Russia, Polonia e Austria, e gli Ottomani sono costretti a
difendere sia il fronte europeo che quello africano, che cedono rapidamente
prima che i Turchi possano mobilitarsi e resistere.
Un attacco di questa scala sarà inatteso, già la coalizione della nostra TL era
fortissima com’era, ma poiché gli Ottomani saranno diventati sempre più presenti
negli affari di Spagna e Portogallo, questi due paesi metteranno da parte
qualsiasi differenza passata per poter porre fine al loro nemico condiviso.
I Francesi saranno la variabile impazzita, sì, anche loro erano infastiditi dai
pirati Turchi, ma ufficialmente i Francesi erano alleati dei Turchi.
Si terranno fuori dalla battaglia, ma questo non impedirà ai volontari francesi
di offrire il loro sostegno alla Lega Santa.
Proprio come nel nostro mondo gli Ottomani vengono sconfitti e vengono fatte
concessioni territoriali più grandi non solo nei Balcani, ma anche in Nord
Africa.
Oltremare la Guyana finirà sotto l’assedio del Brasile portoghese e del
Venezuela spagnolo, ma grazie al significativo sostegno della popolazione nativa
e delle forze armate indipendenti migliori grazie all’autogoverno, la colonia
Ottomana riuscirà a respingere gran parte delle offensive e a mantenere il suo
territorio, anche se le condizioni del trattato di pace costeranno comunque la
costa a questa colonia, una cosa che semplicemente non vorrà accettare e perciò
dichiarerà ufficialmente l’indipendenza dall’Impero Ottomano e caccerà gli
occupanti Spagnoli e Portoghesi.
Anche se la Guyana diventerà indipendente riverirà ancora il sultano come
califfo, similmente a come Australiani o Canadesi sono rimasti per lungo tempo
leali alla corona inglese nonostante fossero indipendenti.
Con molti importanti porti Ottomani sull’Atlantico ora defunti e abbandonati o
ceduti alle potenze europee, molti pirati turchi e arabi utilizzeranno la Guyana
come centro operativo, dando potenzialmente il via ad una Prima Guerra
Barbaresca anticipata quando abborderanno le navi prendendo ostaggi e
schiavizzando i membri dell’equipaggio delle navi americane, inglesi e spagnole.
Quello che rimarrà sarà uno stato turco indipendente in quella che diventerà la
Guyana, con legami con numerose organizzazioni piratesche.
Diversamente dalle colonie indipendenti del nostro mondo, questa colonia
probabilmente diventerà un altro sultanato influenzato solo superficialmente
dall’Illuminismo europeo.
La popolazione Islamica di questa colonia probabilmente si scontrerà con i
futuri stati indipendenti sudamericani, o potrebbe invece ottenere alcuni
alleati e perfino nuovi territori se l’identità Musulmana in Sudamerica
diventerà sinonimo di movimenti antimperialisti a favore dell’indipendenza, in
quel caso nazioni come il Venezuela, l’interno del Brasile e il Perù potrebbero
convertirsi ed unirsi in un grande stato turco Islamico amazzonico.
In questo mondo la Spagna manterrà il Marocco e si dedicherà al suo piano di
creare un grande Sahara spagnolo, un progetto che potrebbe ottenere più slancio
una volta che le sue colonie americane diventeranno indipendenti e i porti nel
Mediterraneo diventeranno una fonte di ricchezza più attraente.
Gli Ottomani, anche se si ritroveranno con una riduzione territoriale,
potrebbero non essere in pessime condizioni, di fatto questa potrebbe apportare
benefici all’impero, che adesso si ritroverà con meno divisioni e potrà
concentrarsi sull’integrare meglio la popolazione estremamente differente delle
sue terre, scatenando una Tanzimat anticipata con la quale potrà iniziare il
consolidamento delle sue fondamenta sociali e politiche assieme a progetti di
modernizzazione e riforma che potrebbero impedire l’ascesa delle divisioni che
portarono al successivo declino dell’impero, creando un’identità Ottomana e un
senso di comunità più uniformi.
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C'è spazio per un'altra idea di Lord Wilmore:
La notte tra il 30 e il 31 dicembre 1610 la contessa ungherese Erzsébet Báthory fu arrestata per ordine di Mattia II d'Asburgo, Re di Boemia e di Ungheria, reggente e futuro sovrano del Sacro Romano Impero. L'accusa era quella di aver torturato sadicamente ed ucciso più di trenta giovani ragazze, per poi bagnarsi nel loro sangue nella speranza di ottenere l'eterna giovinezza. Al processo intentato contro di lei, alcuni testimoni dichiararono (sotto tortura, ovviamente) di averla vista chinarsi sui corpi delle sue vittime per suggere direttamente il sangue dal loro collo. Per questo oggi c'è chi sostiene che fu la Báthory, e non Vlad III l'Impalatore, ad ispirare a Bram Stoker il personaggio di Dracula. In ogni caso, dopo tre anni e mezzo di reclusione nella fortezza di Cachtice, in Slovacchia, la serial killer del Seicento morì misteriosamente, secondo alcuni, essendo una vampira, per astinenza da sangue.
In realtà la Báthory faceva ciò che moltissimi altri signorotti sadici e crudeli dell'epoca facevano: giocare al gatto con il topo con i suoi sudditi, infierendo su di loro con ogni angheria. Ma allora perché la condotta della Dracula in gonnella non fu tollerata? Poiché era rimasta vedova del marito Ferenc Nádasdy, che le aveva lasciato in eredità terre ancora più vaste di quelle del sovrano, e dunque poteva aspirare a creare uno stato nello stato: a quei tempi una donna non era certo autorizzata ad avere tanto potere. Supponiamo però che Erzsébet sposi in seconde nozze un altro nobile ungherese, ad esempio il suo parente Gábor Báthory, futuro Principe di Transilvania. Manovrando abilmente quest'ultimo, la sadica contessa potrebbe ritagliarsi un principato autonomo, e magari farsi incoronare addirittura Regina d'Ungheria. Che accade allora?
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Gli risponde Massimiliano Paleari:
Si forma e di consolida un forte Stato ungherese indipendente non egemonizzato dagli Asburgo. Nel corso del XVII e del XVIII questo Stato intraprende una lenta ma inesorabile erosione dei territori già Ottomani. Alla fine del XVIII secolo la Grande Ungheria comprende, oltre ai territori dell'attuale Stato magiaro, tutta la Transilvania, la Slovacchia, la Croazia continentale fino a Fiume, il Banato.
Conseguentemente gli Asburgo non guardano verso sud est ma si concentrano sulla Germania, dove la loro egemonia è più forte. L'unificazione germanica, in forma confederale, resta così una questione asburgica e il ruolo della Prussia resta quello di un forte comprimario. A metà Ottocento Magiari e Austro/Tedeschi entrano in conflitto per l'egemonia sull'area adriatica. gli Ungheresi attaccano la Dalmazia ex veneta controllata da Vienna.
Quest'ultima a sua volta incita i Croati del continente alla rivolta contro Budapest. Gli Ungheresi a questo punto si alleano con il piccolo Piemonte promettendo il loro appoggio alle aspirazioni di Torino verso la Lombardia e il Veneto. I Turchi quindi entrano nel conflitto contro l'Ungheria, che a sia volta cerca e ottiene l'alleanza della Russia. Da una parte abbiamo così Austro/Tedeschi e Turchi, dall'altra l'Ungheria, la Russia e il Piemonte...
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Lasciamo spazio anche alla proposta di Mario Rossi:
Repubblica Islamica dell'Austria Orientale
Dati amministrativi
Nome completo:Repubblica Islamica dell'Austria Orientale
Lingue ufficiali:Tedesco, Croato, Ungherese, Dari, Pashtu
Capitale:Vienna (1 840 573 ab. / stima 2015)
Forma di governo:Repubblica islamica presidenziale
Presidente: Alexander Van der Bellen
Capo dell'Esecutivo:Abdullah Abdullah
Indipendenza: dalla Baviera il 19 agosto 1919
Ingresso nell'ONU: 19 novembre 1946
Superficie totale: ~22000 km²
Popolazione totale: 33.332.025 ab.
Città principali
Le città principali sono la capitale Vienna e St.Pölten, la seconda città più visitata dopo la capitale. Il turismo nelle città è in grande crescita data la presenza di molte opere d'arte
precristiana,
cristiana, islamica e buddista.
Breve
Storia
Nel 1529 l'Impero Ottomano ha conquistato Vienna, facendo dell'Austria Orientale una seconda
Bosnia (o Albania) per il continente europeo. La perdita della capitale è stata
un colpo durissimo per gli Asburgo d'Austria, i quali hanno finito per perdere la corona
imperiale a vantaggio dei Wittelsbach di Baviera. La Baviera ha preso così il
posto dell'Austria della HL; oggi, in opposizione alla Germania riunificata dalla
Prussia (è corrispondente al nord della Germania della HL), esiste un forte stato bavarese
con capitale Monaco, membro fondatore della CEE e della NATO. Vienna è stata ripresa
dai Bavaresi quando l'Impero Ottomano è diventato il Grande Malato d'Europa, ed
ha ottenuto l'indipendenza dopo la Grande Guerra. La Repubblica al giorno d'oggi
corrisponde agli attuali lander di Burgenland, Austria Inferiore e Vienna, oltre ad alcuni
lembi di Slovenia e Moravia.
Ordinamento scolastico
Il sistema di istruzione convenzionale a tutti i livelli in Austria Orientale ha sofferto enormemente a seguito degli eventi di guerra, e di conflitti civili che hanno travagliato il paese, ed è attualmente in attiva ricostruzione. Il tasso di alfabetizzazione è del 28% (43% per gli uomini e 13% per le donne).
Istituzione della AUEA
In seguito alla richiesta nel 2002 dell'allora ministro austriaco orientale della pubblica istruzione dottor Sheriff Fayez, è stato organizzato a Vienna un istituto di istruzione superiore, l'Università
Americana in Austria Orientale, con corsi di laurea considerati prioritari per le immediate necessità del paese.
Sistema sanitario
Secondo l'Indice di sviluppo umano, l'Austria Orientale è il 15° paese meno sviluppato al mondo. L'aspettativa di vita media è stimata in circa 60 anni per entrambi i
sessi. Il paese ha uno dei più alti tassi di mortalità materna nel mondo, nonché il più alto tasso di mortalità infantile nel mondo (decessi di bambini sotto un anno d'età).
A dicembre 2011 il paese poteva contare su più di 3.000 ostetriche. In Austria Orientale, la carenza di vitamina D colpisce il 73,1% della popolazione. Nel 2006 è stato comunicato che quasi il 60% della popolazione viveva a circa due ore dalla struttura sanitaria più vicina; nel 2002 era solo il
9%. Gli ultimi sondaggi indicano che il 57% degli austriaci orientali affermano di poter usufruire bene o molto bene a cliniche ed
ospedali. La nazione possiede uno dei numeri più alti di persone affette da disabilità, con circa un milione di abitanti
colpiti. Circa 80.000 persone hanno perso uno o più arti; la maggioranza di queste perdite sono causate dalle mine.
Forze armate e di polizia
Attualmente la polizia austriaca orientale (Eastern Austrian National
Police) ha in organico più di 70.000 uomini ma potrebbe raggiungere gli 80.000 secondo i nuovi piani di reclutamento. L'addestramento è gestito
dall'Eastern Austrian Police Program e impartito principalmente dall'esercito statunitense e da quello tedesco. le unità anti-narcotici sono invece addestrate dall'esercito inglese, l'elaborazione e costituzione del sistema legale è affidata a quello italiano, e la dispersione dei gruppi armati illegali alle forze armate giapponesi. Nonostante sia la polizia a mantenere ufficialmente l'ordine, qualche volta sono i comandi militari regionali a occuparsi di ciò, soprattutto nelle campagne. Nel 2003, su decisione della NATO, il mandato
dell'ISAF fu esteso oltre l'area di Vienna; non ci sono perciò aree in cui siano assenti truppe internazionali, un tempo attaccate dalle milizie islamiche. Per mantenere il controllo di queste zone, sprovviste della copertura di forze di polizia austriache orientali, è stato inviato l'esercito austriaco orientale.
La polizia è stata accusata di trattamento improprio nei confronti dei prigionieri e, in molte aree, non ha investigato riguardo a crimini comuni a causa della mancanza di personale e/o comunicazioni.
In aggiunta alla normale polizia, la polizia di frontiera austriaca orientale si occupa del controllo dei confini terrestri del paese, mentre la Eastern Austrian Custom Police si occupa della sicurezza negli aeroporti.
Attualmente l'esercito conta 90.000 uomini ma i piani sono di portarli a 250.000 nei prossimi anni. A causa del maggior controllo internazionale, le forze armate non sono afflitte dalla corruzione tanto quanto la polizia.
È inoltre presente un servizio aereo, l'Eastern Austrian National Army Air Force, in gran parte non operativo. Recentemente sono stati visti alcuni progressi: sono stati addestrati dall'Aeronautica Militare Italiana alcuni equipaggi, per pilotare gli elicotteri Mil Mi-17 e Mil Mi-24 e gli aerei di trasporto tattico Antonov An-32. Il personale, in gran parte ancora addestrato negli anni del periodo comunista, è di 3.600 uomini, comprendenti 450 piloti (tra i quali vi sono anche alcune donne). Nel 2011 Sono stati acquistati 65 nuovi
velivoli.
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Basileus TFT subito commenta:
Vienna era troppo vicina all'Impero per lasciare che i
Turchi ci restassero. Per tenerli lì stabili bisogna che abbiano il 100% delle energie da dedicare li, quindi credo serva:
-un diverso e cordiale rapporto con Venezia che la faccia diventare una sorta di braccio armato ottomano, similmente a quanto era attorno al 1000 per Bisanzio.
- una lunga tregua con la Persia.
- rinuncia ad un'espansione nella bassa ucraina, usando la Georgia come cuscinetto nel Caucaso.
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E Federico Sangalli aggiunge:
Le conseguenze della presa di Vienna sarebbero decisamente più ampie. Poniamo che i Turchi vincano durante l'assedio di Solimano, così da dare alla dominazione ottomana una durata sufficiente da permettere l'insediamento di coloni mediorientali. Un collasso asburgico lascerebbe Carlo V con solo Boemia, Spagna-Portogallo e colonie, il Belgio, la Franca Contea e i territori italiani. La Francia probabilmente conquisterà Milano, Franca Contea e tutti i territori borgognoni. La Baviera era più debole dell'Impero Asburgico, per cui é probabile che i protestanti dilaghino, portando all'elezione dei luterani Elettori di Sassonia come Sacri Romani Imperatori. Gli Asburgo perderebbero infine anche la Boemia a seguito della Defenestrazione di Praga che elegge Federico V, Elettore del Palatinato, il cui figlio Carlo Luigi, abile generale, sarà quindi nella posizione migliore per vincere la Guerra di Successione scoppiata dopo l'estinzione della linea dei Wettin di Sassonia nel 1638. É altresì probabile che nel 1700 la Corona di Spagna passi a Carlo d'Asburgo (-Austria) piuttosto che a Filippo di Borbone. Venezia viceversa è un fantoccio ottomano. A Oriente senza gli Asburgo é probabile anche che i Vasa di Svezia diventino Re di Polonia e Granduchi di Lituania e a questo punto poi piombano subito su Poltava, catturano Pietro il Grande e prendono Mosca, il che elimina la Russia dalle nazioni degne di nota. Vi sarà una guerra di successione spagnola probabilmente vinta da Maria Teresa. Il Congresso di Londra (Vienna ndr) avrà il suo bel da fare: la Francia manterrà i confini naturali Alpi-Reno-Pirenei, anche se cederà Milano ai Savoia, il SRI verrà sciolto e sostituito da una Confederazione Germanica a guida prussiana che nel 1848 si trasformerà in Impero Tedesco, la Baviera rimarrà invece fuori ed alleata con la Francia, l'ascesa di Bernadotte sul trono di Svezia porterà alla rivolta dei polacchi, dei lituani e dei russi che non riconoscono tale Monarca e formano il Commonwealth Polacco-Lituano-Rutenico con sovrano elettivo (come effettivamente tentarono di fare), Venezia rimane indipendente come cuscinetto con gli Ottomani mentre il Belgio rimane spagnolo. I Savoia unificheranno la penisola già nel 1859 e poi muoveranno guerra ai turchi per le terre irredente, prospettando una prima guerra mondiale (causata dalla crisi marocchina del 1912) con Italia, Baviera, Francia, Inghilterra, USA e Commonwealth vs Impero Tedesco, Impero Spagnolo, Impero Ottomano. Se Francisco Ferdinando riesce a succedere a Francisco José come Re di Spagna nel 1916 forse nasce l'Hispanidad, cioè un Commonwealth di colonie ispaniche.
Nota bene: il Congresso di Londra sarebbe l'equivalente di quello di Vienna, che non può avvenire in Austria per ovvie ragioni. Sono partito dal presupposto che nessuno dei cambiamenti descritti avrebbe impedito la Rivoluzione Francese (o quella Americana s'é per questo) e con la Corsica (e forse l'intera Liguria) francese Napoleone sarebbe stato ugualmente Imperatore e il Congresso (ho scelto semplicemente la seconda nazione più importante non sconfitta per stabilire la località) pone fine alle Guerre Napoleoniche. Ora che ci penso senza guerra di successione polacca la Lorena rimane ai Lorena mentre la Toscana va alla Spagna, il che rafforzerebbe le pretese asburgico in Italia: forse Maria Teresa potrebbe sposare Vittorio Amedeo Maria di Savoia e diventare così Regina d'Italia. Un'altra possibilità potrebbe essere Giuseppe Emanuele di Braganza, oppure Carlo di Borbone (Carlo III di Spagna). Se tutto va come in HL la Lorena diventa spagnola ma non credo resisterebbe molto isolata com'è tra l'Impero Protestante e la Francia in ascesa.
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Anche Tommaso Mazzoni dice la sua:
Non solo. Il fatto che la Casa di Boemia non avrà gli stessi problemi della casa Imperiale per succedere al Trono di Spagna, visto che non rischia di ricreare l'impero di Carlo V, ti sembrano abbastanza come cambiamenti? Carlo VI sul trono di Spagna vuol dire Filippo d'Anjou (HL Filippo V) come minimo reggente di Francia al posto di Filippo d'Orleans. (e a quel punto gli incidenti ai bambini di due anni possono pure capitare) e quindi cambia la politica sia della Spagna che della Francia senza la Guerra di Successione Spagnola. L'Italia Meridionale e Milano rimangono Spagnole, e Maria Teresa potrebbe sposare Luigi XV o l'erede di Filippo VI; Non può avvenire alcuna guerra di Successione Spagnola, quindi Spagna e Francia saranno in unione personale sotto l Borboni-Asburgo; a quel punto il secondogenito di Maria Teresa otterrebbe la corona di Toscana e Modena, e alla morte di Carlo Alberto di Baviera, l'Inghilterra, da sola, non avrebbe la forza di impedire l'elezione del Re di Boemia, Francia, Spagna, Napoli, Sicilia e Sardegna a Sacro Romano Imperatore. Il mondo cambia parecchio. Ah, dimenticavo: se Maria Teresa sposa il Delfino, la rivoluzione Francese non avverrà.
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Lasciamo ora la parola al grande Bhrihskwobhloukstroy:
Se gli altri confini sono quelli attuali e « la Repubblica è corrispondente agli attuali lander di Burgenland, Austria Inferiore e Vienna, oltre ad alcuni lembi di Slovenia e Moravia », propongo che si possa mantenere l'esistenza dell'Impero Austro-Ungarico, ma si deve pensare che:
1) il 1. agosto 1919 viene repressa la Repubblica Sovietica Ungherese, ma resta un focolaio di resistenza nell'Ungheria Tedesca (l'attuale Burgenland);
2) i neonati Stati di Cecoslovacchia (18. ottobre 1918) e del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (1. dicembre) procedono alla repressione dell'ultimo focolaio di resistenza e occupano congiuntamente il territorio;
3) il Trattato di Saint-Germain-en-Laye (2.-10. settembre 1919) riconosce l'esistenza del Corridoio Cecoslovacco-Jugoslavo col nome provvisorio di “Austria Orientale”, trilingue in ungherese, tedesco e croato;
4) l'Austria Orientale viene annessa dal Terzo Reich nel 1941;
5) nel maggio del 1945, la Zona di Occupazione Sovietica in Austria non comprende alcun Distretto dell'Alta Austria, ma in compenso conserva le parti della Moravia annesse alla Bassa Austria nel 1938 e una piccola parte della Slovenia annessa alla Stiria nel 1941;
6) all'inizio del 1948 la Zona di Occupazione Sovietica diventa Repubblica Popolare col nome di “Austria Orientale”, sempre trilingue in tedesco, ungherese e croato;
7) nel 1949 Stalin, nel timore di un colpo di mano titino (o titoista), fa deportare la maggior parte della popolazione in Unione Sovietica;
8) nel 1955 l'Austria Orientale, ancora semideserta, rimane occupata dall'Armata Rossa, non confluisce nella Repubblica Austriaca e aderisce invece al Patto di Varsavia (14. maggio);
9) fra il 1979 e il 1989 la Repubblica dell'Austria Orientale viene ripopolata da prigionieri musulmani afḡāni di lingua dārī e pax̌ṭō;
10) nel novembre 1989 le Truppe Sovietiche si ritirano dall'Austria Orientale;
11) il 1. luglio 1991 viene sciolto il Patto di Varsavia;
12) nel 1992 viene proclamata la Repubblica ’Islāmica dell'Austria Orientale, di lingua pax̌ṭō; immediata insurrezione della componente persiana di lingua dārī e delle Minoranze di lingua tedesca, croata e ungherese;
13) dal 1992 al 1995 divampa la Guerra Civile dell'Austria Orientale;
14) occupazione militare della NATO e divisione della Repubblica in Cantoni di lingua tedesca, croata, ungherese, dārī e pax̌ṭō.
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E ora, per chiudere, la grande idea di Iacopo, che ha ricevuto i consensi di tutti noi:
Il Concilio di Benevento-Cassovia
Alla fine del sacro macello della Guerra dei Trent’Anni il cattolicesimo si trovava forse nel punto più basso della sua parabola. Il principio del cuius regio eius religio, affermato quasi un secolo prima, era rimasto lettera morta, soprattutto perché ai cattolici mancavano strumenti pastorali con i quali contrastare le missioni dei gesuiti alumbradi. La maggioranza della Germania e ampie zone d’Italia erano di fatto perdute, così come Francia, Spagna e Inghilterra. Per tutto il sedicesimo secolo erano giunte a Roma richieste continue riguardo alla convocazione di un Concilio che affrontasse i temi sollevati dalla Riforma, ma la presenza evangelica in Italia e Francia aveva finito per esacerbare tanto il clima che la convocazione di un concilio sarebbe parsa una debolezza. I tentativi di restaurazione cattolica in Inghilterra sotto Jane e in Spagna sotto Ferdinando e Filippo aveva dato qualche speranza al partito cattolico. Purtroppo alla prova dei fatti le forze militari di Giacomo I si erano rivelate semplicemente superiori a quelle dei suoi avversari cattolici, e la scommessa dei papi si era rivelata fallimentare. L’evangelismo aveva continuato a conquistare terreno, arrivando a strappare all’autorità papale persino parti delle Corone di Boemia, Polonia e Ungheria. La diffusione dell’evangelismo non era stata minimamente arrestata dalle stragi della Guerra e iniziava a minare l’autorità degli Imperatori Asburgo e persino i tentativi di riassorbimento della Chiesa Russa da parte di quella Cattolica. Inoltre il periodo delle guerre turco-atlantidee era ormai finito, e mussulmani e evangelici avevano rafforzato la loro alleanza sugli sterminati campi di battaglia della Guerra dei Trent’Anni. Il Metropolita di Mosca Roberto Bellarmino aveva tentato di organizzare per lo meno un Sinodo delle Chiese Slave, ma i tempi non erano ancora maturi, e con lo scoppio della Guerra e la repressione cosacca in Russia aveva rinunciato a cercare una mediazione.
Nel 1648 però l’esigenza di convocare un Concilio non era più sentita solo dagli Ordini Mendicanti, ma anche dalla gerarchia ecclesiastica, dalla Curia e dalla Corte Imperiale. Papa Innocenzo X emise la bolla di convocazione ancora prima che i colloqui di pace tra Asburgo e Borboni fossero ufficialmente aperti.
Inizialmente la città scelta come sede del Concilio fu Benevento. Questa città era da secoli parte dei domini del Papa, ma era anche circondata dal Regno di Sicilia. A parte la breve parentesi dal 1525 al 1576 il Regno di Sicilia era rimasto in mano a sovrani cattolici, e quando la restaurazione cattolica in Spagna si era conclusa con un tragico fallimento nel 1635 il Regno di Sicilia era divenuto l’ultimo rifugio degli Asburgo-Aragona. C’erano stati sicuramente dei problemi, e la rivolta evangelica calabrese guidata da Campanella non era ancora stata domata, ma gli Asburgo-Aragona-Sicilia erano senza dubbio alleati solidi per il Papa, fedeli a Roma ma anche imparentati con i sovrani d’Atlantide, e dunque in grado di assicurare una certa protezione diplomatica. La scelta di Benevento aveva anche lo scopo di allontanare il Concilio dall’influenza asburgica e di evitare che esso divenisse l’occasione di discutere della questione russa. Per rendere il Concilio ancora più impermeabile alle richieste degli episcopati russi Papa Innocenzo invitò alle sessioni pubbliche anche i rappresentanti delle chiese Ortodosse e di Rito Greco d’Italia e Albania.
A Benevento si tennero le prime otto sessioni del Concilio, dal 1648 al 1651. In seguito le pressioni di Ladislao III si fecero talmente invadenti che Innocenzo X decise di rimandare la nona sessione sine die. Finchè visse Innocenzo X rifiutò categoricamente di riconvocare il Concilio, anche solo per dichiararlo concluso. Solo la sua salute declinante convinse Ladislao III a non convocarlo di sua autorità causando uno scisma.
Innocenzo X morì nei primi giorni del 1655 e il Conclave seguente fu ovviamente incentrato sulla ripresa del Concilio. Come successore di Innocenzo fu eletto Fabio Chigi, che assunse il nome pontificale di Alessandro VII e riconvocò immediatamente il Concilio nella città di Cassovia, al confine tra Repubblica di Polonia e Ungheria. I temi della conciliazione con la Chiesa russa furono reinseriti all’ordine del giorno.
A Cassovia si tennero ventitrè sessioni pubbliche del Concilio. Fin dai primi confronti fu chiaro che gli auspici dell’Imperatore non sarebbero stati sufficienti a ricomporre la frattura tra oriente e occidente. Anche se l’episcopato russo, guidato dal Metropolita Iasaf I, era composto da collaborazionisti fin dal 1613, al Concilio partecipavano anche rappresentanti del monachesimo e della chiesa del khanato di Kasimov, ambiti nei quali il vecchio spirito di indipendenza e il sogno imperiale della Terza Roma non erano mai tramontati. Se dunque i cattolici più intransigenti pretendevano che le regole romane sul divorzio e sul celibato fossero imposte a tutto l’ecumene, dall’altro gli integralisti ortodossi non ritenevano possibile sedersi al tavolo senza una messa in discussione del filioque e dell’Unione di Brest. Il Concilio di Cassovia rischiava di naufragare prima ancora di iniziare, e anche le decisione dogmatiche e pastorali prese a Benevento (per esempio quelle relative alla disciplina delle gerarchie ecclesiastiche o alla formazione del clero) rischiavano di essere rimesse in discussione. Alessandro VII, posto sul Soglio dal volere dell’Imperatore e scelto per la sua remissività, pareva non avere il polso per guidare con decisione la barca del Concilio. Tra i vescovi si diffondeva il pessimismo, e alcuni iniziavano a domandarsi se il Concilio non fosse arrivato troppo tardi. In molti rimpiangevano Bellarmino. Alcuni Cardinali lasciarono la città alla chetichella, accampando scuse, non volendo essere presenti alla rottura. Ladislao III valutava di mettere Cassovia sotto assedio per costringere i padri conciliari a trovare un accordo.
Sembrava giunta la fine per l’unità cristiana, ma un uomo sorse per raccogliere le pecore sperdute della Chiesa e radunarle in un gregge concorde. Quell’uomo fu l’Arcivescovo di Novgorod la Grande, Nikita Minin.
Nikita era nato nel 1605 nel cuore della campagna russa da una famiglia poverissima. Tra tutti i convenuti al Concilio era senza dubbio quello di origini più misere. Scappato di casa giovanissimo, si dice per sfuggire alla fame e alle incertezze della guerra, aveva da subito dimostrato un’intelligenza vivace. Nel 1614 era stato notato dal Metropolita Bellarmino. Si dice che il coltissimo domenicano avesse sorpreso Nikita a rubare una grammatica latina per studenti tedeschi, e che avendolo interrogato su cosa volesse farci, si era sentito rispondere “imparare il latino”. “Quel libro è scritto in tedesco, non in russo, sciocco ragazzo, come puoi imparare una lingua che non conosci se non la studi attraverso una che conosci?” aveva osservato Bellarmino, al che Nikita aveva ribattuto citando Matteo 5:22 in greco.
Nikita aveva studiato con Bellarmino e lo aveva servito come valletto fino al 1621, quando aveva preso i voti minori. Alla morte del grande metropolita la vita di Nikita si era fatta precaria: i domenicani erano sempre meno influenti in Russia, i nuovi missionari francescani legati ai Cosacchi non vedevano di buon occhio i loro predecessori, né Nikita poteva contare sulla simpatia dei tradizionalisti ortodossi. Il giovane diacono si era dunque messo in viaggio, visitando diversi monasteri e infine fermandosi in uno dei più severi e remoti, dove gli era stato concesso di prendere i voti e diventare sacerdote. Avuti dei dissapori con l’igumeno, aveva lasciato quel suo primo monastero per fondarne uno proprio sull’isola di Kizj. Questo monastero seguiva le regola di Basilio ma accoglieva gli studi Domenicani, teneva le sacre funzioni in russo ma imponeva la conoscenza del greco e del latino ai suoi membri, praticava la venerazione delle icone ma aveva adottato lo stile architettonico barocco. Il monastero di Kizj era stato la realizzazione del sogno ecumenico di Bellarmino.
La carriera di Nikita ebbe un’impennata nel 1640. Alla morte del terzo Metropolita di Mosca di origini non Russe, il clero moscovita e di tutto il regno di radunò nella capitale per eleggere il suo successore. Eccezionalmente accorse anche l’Imperatore stesso, con l’intento di promuovere la sua figura nella regione più remota e riottosa dei suoi domini.
I cavalieri e i mercanti tedeschi, lituani, polacchi e cosacchi avrebbero voluto che a regnare come Metropolita fosse (nuovamente) uno di loro. Anche se questa scelta avrebbe accontentato gli elementi del suo impero che più si stavano impegnando nel sanguinoso conflitto contro gli eretici svedesi e francesi, Ladislao III aveva alcuni dubbi personali su questa scelta. Fu grazie all’opera diplomatica del l’abilissimo Nikita, colto e versato nelle retorica, oltre che fine conoscitore sia dello spirito russo che dell’anima latina, che questi dubbi crebbero fino a divenire un progetto politico, che a sua volta si concretizzò nella figura del nuova Metropolita, Ioasaf I, già Arcivescovo di Pskov, russo ma assai vicino all’elite imperiale, proveniente dai monasteri ortodossi ma poco interessato alla politica. La Russia poté così avere il primo Metropolita nato sulla sua terra dal 1613, mentre Nikita ebbe l’arcidiocesi di Pskov e un legame stretto con la corte imperiale. Nei successivi 15 anni aveva svolto l’incarico di precettore dei figli di Ladislao III, poi di Legato del Sinodo Russo alla corte di Praga e infine di Vicario Imperiale per la Russia.
Alla morte di Papa Innocenzo X nel 1655 Nikita era stato rivelato come Cardinale in pectore, primo e unico ortodosso a ricevere un simile onore. Era stato lui a proporre la candidatura del Chigi durante il Conclave del 1655.
E più tardi quello stesso anno fu lui a salvare le sorti del Concilio di Cassovia.
Il suo straordinario carisma e la vicinanza al Metropolita gli garantivano la fiducia di quasi tutti i vescovi e gli archimandriti più importanti. Ugualmente i cardinali latini riconoscevano in lui la somma delle virtù domenicane. La sua strategia per ricomporre la frattura fu geniale: convinse i prelati russi che i latini volevano sottrarre loro la liturgia in Slavo Ecclesiastico (cosa che non era mai stata all’ordine del giorno) e che sono con il suo aiuto si sarebbe potuta evitare la sciagura dell’adozione del latino. Parallelamente, convinse i cardinali latini che i russi desideravano compattamente una riforma in senso conciliare della Chiesa e la restaurazione della Pentarchia con Mosca al posto di Costantinopoli (cosa che nessuno aveva mai immaginato nemmeno nei propri sogni più frenati). In tutto ciò fu favorito da un fatto curioso: egli era l’unico a parlare fluentemente tutte le singole lingue madri di ciascuno dei convenuti.
Il suo piano ebbe successo. Disinnescate le finte bombe che egli stesso aveva finto di portare alla luce, riuscì a creare un clima di reciproca fiducia –o quantomeno di non acredine. La questione del filioque fu risolta con il compromesso che era già stato trovato a Ferrara. Sulla questione dei divorzi ci si incontrò a metà: due sole nozze permesse. Sul celibato ecclesiastico si stabilì che fosse lecito che uomini sposati prendessero i voti, ma che solo uomini celibi o la cui moglie avesse preso voti di clausura e castità perpetue potessero accedere alla gerarchia ecclesiastica. La questione della liturgia fu rimandata, auspicando che un secondo concilio se ne occupasse dopo un lungo e approfondito studio.
Durante le cerimonie conclusive del Concilio, Nikita in persona ordinò il suo protettore Ladislao con la fascia diaconale.
Il Concilio si chiuse formalmente nel 1663. Nel giro di un solo anno un terzo dei padri conciliari rigettarono le conclusioni raggiunte. Tre furono martirizzati. Quasi in nessuna diocesi se ne applicarono le dottrine. Ne 1665 Ladislao III morì, e gli succedette il figlio Ladislao IV, un burattino nelle mani di Nikita. Nel 1667 morì anche Alessandro VII.
Eleggere Nikita Papa fu la sola soluzione trovata dai Cardinali per non mandare allo sfascio tutti i risultati ottenuti con tanta fatica a Cassovia. Nikita assunse il nome pontificale di Niccolò IV. Negli anni seguenti e fino al 1683 la compagine Asburgica sarebbe andata incontro a una fase di crisi e divisione, e solo la sua strenua guida avrebbe permesso di mantenere l’unità degli Imperi.
Ed è solo per questo motivo, per questa sua santa e illuminata guida (e non per le ragioni diffuse dalle malelingue), che Prospero d’Asburgo, visitando la tomba del pio Papa russo nel 1684, mentre era nella Città Santa per riceve l’unzione a Re dei Romani, poté dire: “Egli era mio padre”.
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