La Grande Borgogna!

Punto di divergenza: Durante la battaglia di Nancy le forze confederate svizzere, lorenesi si oppongono a quelle borgognone  guidate da Carlo I° il temerario. Nella battaglia ,che risulta una sconfitta per la Borgogna , il duca  trova la morte, ne consegue che il ducato di Borgogna passa, per  ragioni dinastiche alla casa d'Asburgo. Ma se Carlo non fosse morto? Potrebbe la Borgogna assumere un ruolo più importante? Potrebbe trovare dei confini naturali (forse i Fiumi Senna e Reno) e  diventare una grande potenza?

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Febbraio 1476: Assedio di Grandson; Carlo il temerario Duca di  Borgogna invade la Svizzera con una grande armata mercenaria ed  assedia con un parco di cannoni imponente la città di Grandson sul  lago Neuchatel; quando la città cade il 28 febbraio, il duca ordina  che i sopravvissuti vengano impiccati.

2 Marzo 1476: Gli Svizzeri non cedono ed inviano un armata di 20.000  uomini a contrastare il Duca Borgognone; nella battaglia che segue  l'esercito del Duca di Borgogna commette un errore tattico e si trova  al perso ed è costretto a ritirarsi; ma evita di scontrasi con  l'esercito svizzero e perdere cosi un maggiore numero di truppe  necessarie contro la più potente Lorena

5 Gennaio 1477: L'esercito Borgognone inseguito dal Duca Renato di  Lorena vi si scontra a Nancy. I Borgognoni pareggiano Carlo I° viene ferito ma sopravvive alla  battaglia. Il trattato di Arras porta alla fine della Guerra Borgognone Carlo  rinuncia alla sua politica egemone ma si accontenta di stabilire il  controllo sulle terre patrie.

1477-1484: Carlo ha un figlio, che chiama Filippo, il quale ascenderà  al trono con il nome di Filippo IV°. Ma intanto si trova a dover affrontare i Francesi che hanno delle  rivendicazioni sul trono Borgognone alleandosi con la Spagna e con  l'impero(Massimiliano aveva sposato la figlia di Carlo che in dote gli  porta l'Alsazia ed alcune fortezze sul Reno). L'occasione è fornita dalla morte di Carlo IV d'Angiò che morendo  dovrebbe lasciare in eredità alla Francia il ducato. Però i Borgognoni intervengono reclamando il feudo; scoppia la  battaglia e la guerra vinta da Carlo I° nel 1484 con la conquista  dello Champagne, una delle regioni più ricche dell'impero. Nella battaglia di Parigi, l'assedio che conduce alla vittoria Carlo,  il duca di Borgogna trova la morte. La reggenza passa a Massimiliano d'Asburgo (che lega la Borgogna ad  stretta alleanza) in nome del piccolo Filippo IV°, essendo Maria morta  nel 1482 Nel 1483 in Inghilterra Richard III° di York assume il potere dopo  aver assassinato il fratello e diventa re.

1484-1492: Il papa ordina all'inquisizione una dura repressione degli eretici e  delle streghe in tutta la Germania ed in tutto l'impero; ma in  Borgogna a causa delle proteste di Massimiliano d'Asburgo e del  giovane Filippo i padri inquisitori sono messi al bando; ma  l'inquisizione viene gestita direttamente dalle mani della monarchia. Ma la politica Borgognona dell'Austria permette ai Francesi di Carolo  VIII, che si prendono una rivincita sui Borognoni sconfiggendo Carlo  Orlando di Orleans ed annettendo la Bretagna, di prendere Napoli il 22  Febbraio 1495.

1492-1500: Scoppiano le cosi dette Guerre Italiane che mettono in Ginocchio il  Bel paese; gli Spagnoli e gli Austriaci invadono l'Italia per  contrastare Carlo VIII che nel frattempo ha costretto la Duchessa di  Bretagna a sposarlo rompendo il matrimonio con gli Asburgo. La Borgogna invade la Francia nel 1495 ma le armate mercenarie  svizzere guidate da Luigi XII° di Francia riescono a sconfiggere le  forze di Filippo IV° nella battaglia di Nevers. Tuttavia in Italia l'esercito Francese non è messo meglio perché  attaccato dalle truppe Austriache e Svizzere. Agli Inizi del 1497, Borgogna, Austria e Svizzera siglano un'alleanza  militare diretta contro la Francia (Che preme sia contro la Svizzera che contro la Borgogna e minaccia anche Austria e Venezia).

1500-1550: A Carlo VIII° succede il figlio Luigi XII° che continua le guerre del  Padre sconfiggendo pesantem,ente gli svizzeri a Merignano nel 1515. La caduta della Svizzera e la sua uscita dalla guerra sembra segnare  una svolta nella situazione Italica ma anche la Francia è allo stremo  delle sue energie e si sente costretta a cercare la pace con la  Borgogna e l'Austria. Tuttavia le richieste Borgognone sono troppo elevate(Normandia e  Leonese) e la Guerra continua. Diventa re di Germania e di Spagna Carlo V che è cresciuto alla corte  dello Zio Filippo IV° di Borgogna e che con lui ha un'alleanza. Dopo alcuni anni di pace,in vero una tregua usata dalla Borgogna per  mettere definitivamente fine alla questione Svizzera sconfiggendo i  Confederati in Franca Contea e prendendo le valli transalpine sul  versante Milanese delle Alpi, la Guerra con la Francia riprende. Carolo V°, invade l'Italia e sconfitto re Francesco I° di Francia a  Pavia assicura la dominazione Austriaca sull'Italia. La Borgogna prende finalmente il Leonese e le regioni della Piccardia  e del Nevers(Una parte); Parigi si trova cosi esposta ad eventuali  assedi Borgognoni. Intanto però in Germania si è esteso il protestantesimo espresso dal  monaco Lutero. In un primo momento le tesi di Martino Lutero erano semplicemente  delle tesi riformistiche, come molte volte nella chiesa erano apparse,  ma dopo la sua scomunica e la proclamazione delle cosi dette "95 Tesi"  Lutero fonda una vera e propria chiesa scismatica nota come "Chiesa  Evangelica" o semplicemente chiesa "Protestante"(A causa delle  proteste di fronte all'imperatore Carlo durante la dieta di Worms nel  1521). In Borgogna non ci sono casi di protestantesimo se non nelle valli  strappate agli svizzeri e solo nel 1523 ad opera di Ulrich Zwingli si  diffonde in Franca Contea ed in Lombardia(Canton Ticino) una versione  leggera di Anabattismo, subito però repressa nel sangue dal nuovo  sovrano Borgognone Giovanni II° il cattolico; il quale acquista Calais  dagli Inglesi e ottiene dal cugino(Da parte di madre) Carlo V° il  permesso di proteggere l'Arcivescovo di Colonia; il quale giura  fedeltà in qualità di signore terriero nelle mani del Duca di  Borgogna. Giovanni II° poi reprime anche le rivolte contadine scoppiate nel 1526  e nel 1527, ad imitazioni de quelle Tedesche, nell'Alsazia e nella  Lorena. Nel 1530 contingenti di soldati Borgognoni accompagnano le truppe  imperiali a combattere in Tunisia e sotto le mura di Vienna assaltate  dal Turco. Ma Francesco I° non vuole vendetta e scatena l'offensiva in Leonese e  in Ninvernes travolgendo le forze Borgognone che rimangono assediate a  Digione per alcuni mesi. Ma Giovanni II° ha dalla sua il papa che non vede di Buon occhio  l'alleanza del re di Francia con i Turchi in chiave antiasburgica e  nel 1532 Giovanni II° Duca di Borgogna viene riconosciuto re di  Borgogna dal Papa e dall'imperatore Tedesco che gli invia una corona. Anzi il Papa eleva postumamente anche i suoi antenati a sovrani e dà  alla Borgogna una dignità pari a quella della Francia. Comunque la svolta definitiva della guerra avviene nel 1533 quando  Enrico VIII° d'Inghilterra acconsente di firmare con la Borgogna  un'alleanza antifrancese che costringe Francesco a firmare la pace ed  uscire dalla guerra riconoscendo ai Borgognoni la Corona di Borgogna. Però l'anno dopo il papa scomunica Enrico VIII°, per la sua decisione  di non ubbidire al papa e prendere per la sesta volta moglie; per  tutta risposta il re con "l'act of Supremacy" esce dalla chiesa  cattolica e fonda la chiesa Inglese. Giovanni II° denuncia l'alleanza e proibisce alle navi inglesi di  entrare nei porti Borgognoni. Intanto in Svizzera un predicatore Giovanni Calvino diffonde una nuova  versione dell'Eresia protestante nota come "Chiesa Riformata" assai  più moralistica e deterministica di quella Luterana la confessione  Calvinista è dura e rigida ma trova immediatamente ascoltatori in  Svizzera, Francia meridionale e Olanda. Delle regioni del nord il regno di Borgogna non si era mai interessato  particolarmente avendo sempre preferito occuparsi delle industrie  manifatturiere di Anversa e Bruges piuttosto che le plaghe acquitrinose e generalmente inutili dell'Olanda e della Frisia.

Dunque il calvinismo sembra si adatti bene a gente dura e abituata a  strappare la sopravvivenza al mare ed alle paludi. Tuttavia Giovanni II° proibisce il culto calvinista ordinando la  chiusura del seminario di Amsterdam aumentando la tensione già alta  per via della mancanza di adeguata considerazione da parte del governo  e soprattutto per via della politica controtriformista messa in atto a  partire dal concilio di Trento nel 1545.

1550-1579: Carlo V abdica nel 1556 dando a suo fratello Ferdinando il trono  d'Austria e a suo figlio Filippo quello di Spagna, alla Spagna toccano  anche i domini italiani specialmente Milano(O bassa Lombardia, essendo  quella alta feudo di Borgogna) e l'Italia meridionale. A Giovanni II succede il 3 Aprile 1556 Carlo II° detto il re della  Luna il quale ha ambizioni espansive nel nuovo mondo che culmineranno  nel trattato di Strasburgo tra Borgogna e Spagna; in cambio della Val  Tellina e di diritti commerciali in Frisia(Altra cosa che farà  innalzare la tensione nelle province olandesi) Carlo II° riceverà il  protettorato sulla Florida e sul Texas ma soprattutto le isole Canarie  e il possedimento Portoghese di Goa  Ma nel frattempo il Re della Luna(Nessuno sa perché gli venne dato  questo nomignolo ma appare da prima in una patente del 1566 con la  quale concede diritti feudali in Florida) tiene sott'occhiop anche la  Francia dove nel 1560 Caterina dei Medici è diventata reggente per il  figlioletto Carlo IX° Questa, sebbene cattolica, vedeva di buon occhi la casa Riformista(In  Francia i riformisti sono detti Ugonotti) dei Borbone da contrapporre  alla strapotente famiglia cattolica dei Guisa; questi ultimi alleati  segretamente ai Valois di Digione e con una ramo della famiglia ancora  stabilmente impiantato nella Lorena Borgognona. La regina Francese era tanto alleata agli Ugonotti che promosse nel  1562 il cosi detto "Editto di Tolleranza" con la quale favoriva il  culto riformista. Ma la casa dei Guisa, ottenuto il via libera da Digione, che promise  di appoggiare la manovra anche con la forza, organizzò un raid nella  città protestante di Wassy, spalleggiati anche da contingenti di  cavalleria Lorenese. Fu il caos in Francia; dovunque guidati dal Duca di Comdè gli Ugonotti  si preparavano ad armarsi ed a difendere le loro chiese e le loro  città, tanto più che nel 1563 l'editto di Tolleranza venne ritirato e  in Borgogna i Guisa vennero nominati da Carlo II° primo ministro. Alla fine del '63 il pericolosi una guerra civile sembrava essere  sempre più vicino sia perché il duca Francesco di Guisa venne  assassinato nella cattedrale di Orleans scatenando alla fine la temuta  guerra di religione.

1550-1579: Carlo V abdica nel 1556 dando a suo fratello Ferdinando il trono  d'Austria e a suo figlio Filippo quello di Spagna, alla Spagna toccano  anche i domini italiani specialmente Milano(O bassa Lombardia, essendo  quella alta feudo di Borgogna) e l'Italia meridionale. A Giovanni II succede il 3 Aprile 1556 Carlo II° detto il re della  Luna il quale ha ambizioni espansive nel nuovo mondo che culmineranno  nel trattato di Strasburgo tra Borgogna e Spagna; in cambio della Val  Tellina e di diritti commerciali in Frisia(Altra cosa che farà  innalzare la tensione nelle province olandesi) Carlo II° riceverà il  protettorato sulla Florida e sul Texas ma soprattutto le isole Canarie  e il possedimento Portoghese di Goa  Ma nel frattempo il Re della Luna(Nessuno sa perché gli venne dato  questo nomignolo ma appare da prima in una patente del 1566 con la  quale concede diritti feudali in Florida) tiene sott'occhiop anche la  Francia dove nel 1560 Caterina dei Medici è diventata reggente per il  figlioletto Carlo IX° Questa, sebbene cattolica, vedeva di buon occhi la casa Riformista(In  Francia i riformisti sono detti Ugonotti) dei Borbone da contrapporre  alla strapotente famiglia cattolica dei Guisa; questi ultimi alleati  segretamente ai Valois di Digione e con una ramo della famiglia ancora  stabilmente impiantato nella Lorena Borgognona. La regina Francese era tanto alleata agli Ugonotti che promosse nel  1562 il cosi detto "Editto di Tolleranza" con la quale favoriva il  culto riformista. Ma la casa dei Guisa, ottenuto il via libera da Digione, che promise  di appoggiare la manovra anche con la forza, organizzò un raid nella  città protestante di Wassy, spalleggiati anche da contingenti di  cavalleria Lorenese. Fu il caos in Francia; dovunque guidati dal Duca di Comdè gli Ugonotti  si preparavano ad armarsi ed a difendere le loro chiese e le loro  città, tanto più che nel 1563 l'editto di Tolleranza venne ritirato e  in Borgogna i Guisa vennero nominati da Carlo II° primo ministro. Alla fine del '63 il pericolosi una guerra civile sembrava essere  sempre più vicino sia perché il duca Francesco di Guisa venne  assassinato nella cattedrale di Orleans scatenando alla fine la temuta  guerra di religione. Da una parte combattevano i Guisa con l'appoggio dei borgognoni mentre  dall'altro gli Ugonotti ed il re di Navarra. La guerra ha fasi alterne con l'assedio di Parigi ed il tentativo dei  Guisa di catturare il re; tuttavia nel 1568 la situazione in Olanda  era diventata cosi pesante da sfociare qua e la in rivolte aperte  contro l'autorità del re Carlo II°. Forse la rivolta generale che scoppiò in quell'anno avrebbe potuto  essere evitata quando i cittadini di Amsterdam e l'Aia chiesero di  ricevere dei permessi speciali da parte di Digione tra cui libertà di  culto e esenzione dalle tasse di guerra contro la Francia. Ma il ministro del re Luca di Guisa, ferocemente anti-riformista come  i cugini francese, ordinò di uccidere i magistrati di Amsterdam ed  incrementare le tasse. La rivolta scoppiò cosi fulminea e feroce che la Borgogna dovette  firmare una tregua con gli Ugonotti che divenne generale nel dicembre  del 1568 ponendo fine alla prima fase della guerra di religione. La Guerra scoppiò con forza soprattutto nelle regioni della Frisia e  della Zelanda dove i rivoltosi riuscirono pure a mettere in piedi un  governo repubblicano che si richiamava alla Confederazione Svizzera;  vi fu inviato il duca d'Alsazia con 40.000 uomini e cento cannoni per  sottomettere i ribelli. Fu una guerra cruda e violenta che durò otto lunghi anni finché le  città di Aia, Rotterdam e Anversa accettarono la pace e firmarono con  il Duca di Alsazia una tregua che riconosceva nel nord la formazione  di una lega(Lega di Utrech) di città calviniste fedeli alla casa  Borgognona; correva l'anno 1576. Intanto però nel 1572 erano riprese le lotte tra cattolici e Ugonotti  in Francia in seguito ai sospetti ugonotti di un alleanza politica tra  Borgogna, re cattolici e Spagna. La regina e Carlo IX avevano ritirato la tregua quando era stato  scoperto che De Coligny(capo della fazione protestante) aveva stretto  patti segreti con l'Inghilterra e con i ribelli Olandesi. Dopo un vano tentativo di assassinare Colingny i cattolici Francesi  organizzarono il massacro di San Bartolomeo; il giorno 23 Agosto 1572  in occasione delle nozze tra Maria di Valois e Enrico di Navarra, i  cattolici dettero il via ad un orgia di sangue con lo scopo di  massacrare tutti gli Ugonotti di Parigi aiutati in questo anche dai  parenti Borgognoni di Maria. Ormai dopo la quella tragica giornata non era più possibile una pace  stabile e la Francia venne scossa dalla guerra civile che si concluse  con la sua inevitabile fine. Alla Morte di Carlo IX, nel 1574, successe Enrico III°. Ma ormai l'autorità reale era del tutto decaduta. Nel nord i Guisa formarono, con la benedizione di Carlo II di Borgogna  di Filippo II di Spagna e del Papa la Lega cattolica mentre i  riformati stabilirono fortissime basi di forza nel sudest del regno.

1580-1618: Fallito un tentativo Spagnolo di riportare l'Inghilterra nell'alveo della Madre chiesa Romana, Filippo II° concentrò i suoi sforzi sulla  Francia cercando l'appoggio di Carlo II° di Borgogna. Ma in Francia ormai le cose stavano prendendo una piega complessa e  sanguinosa. L'anno 1584 vide la morte di Enrico III° e la cosi detta guerra dei  tre Enrichi. Infatti per motivi dinastici sarebbe dovuto salire sul trono di  Francia Enrico di Navarra, duca di Bourbon, Calvinista che aveva dalla  sua gli Svizzeri.  A lui si opposero Enrico di Guisa,cattolico ed alleato della Spagna e  della Borgogna. La guerra durò fino al 1589 quando Carlo II di Borgogna mori di tifo  lasciando sul trono il giovane Roberto I° duca di Fiandra. Roberto, detto l'astuto, capì che la Borgogna poteva sperare di  sopravvivere solo se la Francia avesse cessato di essere un Problema e  perciò riconobbe il Re di Navarra duca di Aquitania e Lingua d'Oca con  la pace di Blois. Gli spagnoli non gradirono ma poiché gli imperiali erano presi da  problemi complessi(Che poi sfoceranno nella guerra dei trent'anni) non  poterono che sottoscrivere l'accordo. Agli Ugonotti venne riconosciuto il territorio del Delfinato e della  Marsiglia con il nome di Unione Evangelica francese. Il Nord della Francia rimaneva stabilmente nelle mani della Casa dei  Guisa che ricevette la corona di Francia. Per arrivare alla pace con la Svizzera Roberto dovette cedere Como ma  ottenne la città di Berna che purgò dei Protestanti nel cosi detto  massacro di natale. Ora che la Francia non era più un Problema Roberto si concentrò sulle  colonie d'oltre oceano. Sviluppò la Florida ed estese i domini Borgognoni in India annettendo  l'isola di Ceylon. In Africa combatté fino al 1602 insieme ai portoghesi per conquistare  Fez e Orano che cadde agli inizi del 1610. Tuttavia in Germania la pace religiosa voluta da Carlo V con la Dieta  di Costanza fallisce e si creano un unione evangelica ed una lega  cattolica mentre si attizzano i fuochi della guerra. La quale ha occasione di Scoppiare nel 1618 in seguito alla cosi detta  defenestrazione di Praga. Esponenti del parlamento Boemo gettano giù dalle finestre del palazzo  reale i plenipotenziari di Ferdinando d'Asburgo(Arciduca d'Austria e  Sacro Romano imperatore). La successiva dieta Boema chiama a regnare su Praga il principe di  Palatinato Federico V(Detto re di un inverno perché i protestanti  Boemi saranno sconfitti nella battaglia della Montagna bianca e non  metteranno più piede a Praga)

1618-1648: Guerra detta dei Trenta anni; che sconvolgerà la Germania e vedrà  opporsi le due confessioni cattolica e protestante. Fino al 1621 la Borgogna rimane neutrale ma poi interviene a fianco  della Spagna contro la lega dei Grigioni e la Savoia. Intanto scendono in guerra a fianco dei Protestanti prima la Danimarca e poi la Svezia ma nessuna delle due potenze è in grado di sconfiggere  il blocco cattolico. Uniche sconfitte cattoliche fino al 1630 saranno un tentativo Spagnolo  di prendere Pamplona(Capitale della Navarra) e la battaglia di Annecy  dove Roberto di Borgogna verrà sconfitto da Carlo Emanuele di Savoia. Intanto Wallenstain, generale di Ferdinandoì, sconfigge i protestanti  nel nord ed ottiene la carica di Duca di Mackleburgo. Riprende la Guerra in Olanda, ma Roberto stavolta è deciso a  sconfiggere i "pezzenti del mare"(Come vengono chiamati i ribelli dei  paesi bassi) ed ordina rappresaglie spietate(Come l'incendio di  Amsterdam e l'Aia o la deportazione degli abitanti di Rotterdam). Nel 1632 Gustavo Adolfo di Svezia interviene in guerra a fianco dei  Protestanti e sembra essere in Grado di sconfiggere i cattolici ma la  conquista di Anversa da parte di Roberto di Valois e la pace di  Pamplona tra Navarra e Spagna segna una volta per tutte la fine della  causa protestante in Germania. La guerra si trascinerà stancamente fino al 1647 quando le potenze  protestanti accetteranno la pace. Pace di Westfalia: che segna la fine del Conflitto; sconfitti i  protestanti gli Arciduchi d'Austria ricevono la Corona di Germania in  maniere definitiva ed il titolo di Imperatori. L'impero diventa confederale e praticamente costituzionale(la cosi  detta costituzione di Westfalia); la pace ne sancisce l'unità  razionalizzando i confini dei principati e sopprimendo moltissime  città libere. Colonia passa ed il Palatinato Renano passano alla Borgogna che  diviene definitivamente estranea all'impero insieme alla Svizzera;  Roberto acquisisce poi anche la città di Annecy mentre Mantova e Como  Passano alla Spagna, L'Olanda riconosce formalmente con l'Unione di  Arras la sovranità Borgognona ma viene lasciata libertà di culto. In Germania l'editto di restituzione(Una delle cause della Guerra; con  il quale l'imperatore obbligava i protestanti a restituire i  possedimenti cattolici sottratti prima del 1614) viene rinforzato nei  territori Asburgici ma nei territori non controllatati dalla casa  d'Austria. La Svezia riceve parte della Pomerania e diversi territori sulla costa  baltica ma soprattutto il permesso della Spagna ad insediare coloni al  di sopra del fiume Roanoke.

Filobeche

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Veniamo ad una proposta alternativa di Iacopo:

È noto che le regioni più attive e dinamiche sono sempre quelle di confine, o addirittura enclavi germaniche fuori dal suo territorio. Austria, Prusssia, Borgogna.

E qui scatta il POD. Fra la fine del quindicesimo e l'inizio del quattordicesimo secolo la Borgogna scompare dalla storia, lasciando il suo territorio (e un sacco di problemi) in eredità ad altre nazioni, mentre proprio in quel periodo la Prussia diviene un ducato ereditario (e la prima nazione protestante dellas toria). Cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente?

Proviamo. Nel 1466, come conseguenza dei fatti di Grunwald di cinquanta anni prima, il Gran Maestro Von Heinrichhausen deve accettare il Trattato di Thorn che limtia la sovranità dell'Ordine alla Prussia. Questo fu un bene, a lungo termine, ma ovviamente i cavalieri non lo potevano sapere. Supponiamo che si fossero opposti, richiamnado l'aiuto dei loro patrones dell'area dell'Elba... Probabilmente si sarebbe scatenata un'ultima guerra contro Livonia, Lituania e Polonia, che avrebbe portato alla dissoluzione dell'Ordine e all'assorbimento dei suoi territori negli stati tedeschi. Possiamo immaginare che gli Austriaci avrebbero condotto in questo scenario la parte del "poliziotto buono", probabilmente assicurandosi la fedeltà del regno di Boemia. Alla fine della guerra la Prussia e la Posnania sarebbero andate al Brandeburgo, che in questo modo avrebbe stretto rapporti diplomatici intensi con l'Austria, la quale avrebbe ricevuto, come sede imperiale, la regione di Riga e forse quella di Danzica, abitate da baltici ma governate da tedeschi.

Occupata ad oriente, l'Austria avrebbe avuto un'iniziativa molto più limitata in occidente, e probabilmente non avrebbe potuto prendere in eredità i Paesi Bassi. La Francia avrebbe potuto tentare di inglobarli dopo l'annessione della contea di Borgogna, e a questo punto Maria di Borgogna avrebbe dovuto cercare aiuto da qualche altra parte. In Spagna? In Inghilterra? Presso il Papa? è poco importante. L'importante era garantire l'indipendenza delle Fiandre. All'alba del protestantesimo, poi, dopo due guerre decennali (contro la Francia e contro la potenza chiamata per contrastare la Francia stessa), i governanti di Anversa avrebbero abbracciato con gioia la nuova confessione, che li avrebbe resi compatti ed indipendenti dai vicini.

A questo punto c'è da chiedersi: le nuove Fiandre avrebbero avuto la forza e l'impulso necessario a divenire una potenza regionale e, nel lungo periodo, ad unificare la Germania? Le potenzialità c'erano, ma la Francia, fino a prova contraria, non è la Polonia. Ma forse con un centro di diffusione del protestantesimo così vicino a Parigi le guerre di religione francesi avrebbero potuto essere (!) anche più violente, ad alla fine del processo di riappacificazione la situazione dei paesi bassi avrebbe già potuto essersi consolidata. Inoltre il colonialismo olandese avrebbe probabilmente avuto un raggio più limitato, ma sarebbe potuto cominciare prima: forse il sud africa sarebbe totalmente boero, oggi, così come Madagascar e le isole dell'Oceano Indiano. Viceversa in Indonesia si parlerebbe portoghese... e a questo punto vien fatto di chiedersi se il cattolicesimo non sarebbe penetrato più a fondo di quanto non ha fatto il protestantesimo, in quella regione (vedi alla voce Filippine, vedi alla voce Timor).

Sul fronte orientale invece avremmo avuto una precoce penetrazione austriaca in Bielorussia ed un'alleanza strategica in funzione anti-polacca, anti-turca e anti-russa (in questo ordine cronologico) con i Cosacchi Zhaporizhiani e gli ucraini. Forse, ma dico forse, l'ideale imperiale sarebbe stato più sentito a Vienna. Di certo la riconquista dei balcani sarebbe stata più lenta, ma la penetrazione tedesca in oriente più rapida ed efficace. è probabile che i confini del 1746 potessero essere raggiunti solo un secolo dopo, se non mai. In questa situazione Venezia avrebbe conosciuto una piccola rinascenza, come braccio armato dell'Impero sui mari, ricevendo rifornimento non dalle foreste slave ma da quelle boeme e polacche. La rivalità russo-tedesca sarebbe stata ancora più feroce e la Svevia avrebbe trovato buoni alleati a sud, salvo poi ritrovarsi entrambi i contendenti ad avere a che fare con i turchi. La domanda chiave su questo fronte sarebbe: chi prende Cherson? E l'unità germanica che fine fa?

Iacopo

Se volete darmi consigli o suggerimenti, scrivetemi a questo indirizzo.

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Ed ecco la stessa ucronia tradotta per noi da Generalissimus:

Il regno perduto d'Europa (e se fosse sopravvissuto)

Il Ducato di Borgogna fu un potente stato europeo del tardo periodo medievale che arrivò a comprendere parte dei moderni Francia, Belgio, Lussemburgo, Svizzera e Olanda.
Era uno stato successore del precedente Regno dei Burgundi, che possedeva territori in Francia meridionale, Svizzera e Italia settentrionale prima di frammentarsi e vedere i suoi territori centrali annessi nel ducato francese omonimo, che col tempo iniziò a ottenere sempre più autonomia in maniera non dissimile dall’Inghilterra normanna.
Le relazioni tra la Francia meridionale e la Borgogna erano complesse, e divennero presto contrassegnate da rivalità e conflitto quando i Borgognoni iniziarono a cercare una maggiore indipendenza.
Ora, la Borgogna era uno stato potente, con una forte economia e vigorose forze armate, e spesso sfidò l’autorità dei re francesi, specialmente dopo aver raggiunto il picco del potere a fine 14° e inizio 15° secolo sotto il regno dei duchi Valois-Borgogna.
Questi Duchi di Borgogna si misero sempre più ad agire contro i loro padroni francesi in favore dell’Inghilterra, che anch’essa era stata in precedenza un vassallo della Francia, il tutto in un tentativo di ottenere la meglio sul Regno di Francia.
Quando la vittoria dell’Inghilterra sulla Francia venne messa in pericolo dalla morte di Enrico V e dal seguente raduno della resistenza francese contro le forze inglesi ad opera di Santa Giovanna d’Arco, furono i Borgognoni a catturare Giovanna e cederla agli Inglesi.
Alla fine del 15° secolo la Guerra dei Cent’Anni è perduta, e i Francesi hanno conquistato i rimanenti possedimenti inglesi sul continente, ma l’Inghilterra si è affermata con successo come regno indipendente.
La Borgogna, nel frattempo, aveva iniziato sforzi per consolidare l’autorità del duca nei diversi stati costituenti ed unificare le exclave territoriali per ottenere un regno borgognone centralizzato.
Naturalmente questo portò alla resistenza di alcuni stati, in particolare nelle regioni fiamminghe dei Paesi Bassi e nelle regioni svizzere.
Il Duca Carlo I di Borgogna, il più ambizioso dei duchi di Borgogna, riuscì a sopprimere questi movimenti di resistenza mantenendo al contempo alla larga le vicine grandi potenze di Francia e Sacro Romano Impero, ma quando scoppiò una disputa territoriale che coinvolgeva la regione dell’Alsazia, Carlo si ritrovò in guerra con gli Svizzeri e il ducato francese della Lorena.
Le forze di Carlo I erano molto ben equipaggiate con alcune delle armi più moderne dell’epoca, ma si ritrovarono cacciate dai territori svizzeri.
Dopo aver lanciato un’offensiva per catturare la capitale lorenese di Nancy e unire ulteriormente i territori borgognoni, lui e i suoi uomini vennero sorpresi e messi all’angolo dalle forze nemiche, e fu in questa battaglia che Carlo I perse la vita.
Il potere andò in mano a sua figlia Maria, che fece rapidamente la pace con le forze Franco-Svizzere dopo che i Francesi tentarono di conquistare la Borgogna vera e propria assieme ad altri territori.
Poco dopo ella cedette ai desideri dei movimenti di resistenza fiamminghi, disfacendo le riforme centralizzatrici di Carlo e di quelli che lo avevano preceduto.
Si sposò con un membro della famiglia reale degli Asburgo, diventando la moglie del Sacro Romano Imperatore Massimiliano I e dando alla luce un figlio che un giorno sarebbe diventato il re Asburgo di Castiglia, il cui figlio, Carlo V, sarebbe diventato a sua volta Sacro Romano Imperatore, ma sfortunatamente, alla morte di Maria, ci fu una lotta per i territori borgognoni tra Francia e Sacro Romano Impero che di fatto smantellò lo stato alle prime armi ed estirpò tutte le speranze di un regno borgognone.
Ma se questo cambiasse? E se in una TL alternativa la Borgogna sopravvivesse? Ci sono due percorsi principali che potremmo seguire per questo scenario: da una parte potremmo supporre che l’Inghilterra vinca la Guerra dei Cent’Anni, indebolendo la Francia e concedendo al predecessore di Carlo I, Filippo III, l’opportunità di consolidare la posizione del suo regno ad ovest della Mosella, dall’altra possiamo considerare una TL dove Carlo I di Borgogna sopravvive alla Battaglia di Nancy, pacifica la lega formata da Basilea, Lucerna, Strasburgo e Berna e alla fine ottiene la vittoria nelle Guerre Borgognone.
Potremmo iniziare a costruire dallo scenario in cui l’Inghilterra vince la Guerra dei Cent’Anni, ma per mantenerla sul facile andiamo con la seconda opzione.
La vittoria dei Borgognoni su Svizzeri e Lorenesi espande i confini meridionali del ducato fino al Reno, permettendo allo stesso tempo alla Borgogna vera e propria di stabilire finalmente un confine diretto con i suoi possedimenti settentrionali, trasformando di fatto la Borgogna in uno stato cuscinetto tra Francia e Sacro Romano Impero.
I Francesi saranno quelli più dispiaciuti di questo esito, dato che stavano ricevendo il peso dell’aggressivo espansionismo borgognone.
Nel frattempo il Sacro Romano Impero cercherà di costruire relazioni cordiali con la Borgogna, dato che essa farà da ostacolo per i Francesi.
Il Sacro Romano Imperatore Federico III aveva in precedenza accettato di riconoscere Carlo come re piuttosto che come duca se questi avesse fatto sposare sua figlia con il figlio di Federico, Massimiliano, cosa che avvenne dopo la morte di Carlo.
Possiamo presumere che questo matrimonio avvenga comunque con lo scopo di assicurarsi un titolo regio e il sostegno degli Asburgo contro i Francesi.
La dinastia Asburgica a questo punto era comunque indipendente, e fu l’acquisizione dei territori borgognoni che gli permise di diventare la potente dinastia della nostra TL, in particolare quella dei ricchi Paesi Bassi, che divennero presto il centro di un impero commerciale.
Gli Asburgo saranno assolutamente interessati ad assicurarsi prima la Borgogna come alleata, e alla fine vedranno il trono ereditato da uno dei suoi.
Se questa TL continuerà come ha fatto la nostra, gli Asburgo otterranno semplicemente uno stato borgognone più potente e unificato tra i loro possedimenti, che alla fine diventerà più indipendente dal Sacro Romano Impero in una maniera simile alla Spagna Asburgica, avendo probabilmente un ruolo importante nella Guerra di Successione Spagnola, assicurando il dominio Asburgico in Spagna a spese della Francia.
Se i Francesi riuscissero comunque in qualche modo ad avere successo nel piazzare il successore preferito sul trono spagnolo, ci si può aspettare che la Borgogna fortifichi i suoi legami col Sacro Romano Impero in declino, dividendo l’Europa in blocchi occidentali e centrali e aiutando gli Asburgo austriaci a mantenere il loro dominio nella regione quando nuove potenze come la Prussia inizieranno a sfidarli.
Consideriamo però anche una TL dove la Borgogna rimane un regno completamente indipendente, con Carlo che ha un erede maschio a succedergli al posto di Maria: questo potrebbe potenzialmente scatenare una crisi di successione se gli Asburgo si dimostreranno particolarmente determinati a conquistare la Borgogna e riusciranno ad ottenere il sostegno di Maria, ma Maria si dimostrò desiderosa quanto suo padre di creare un regno borgognone, e nella nostra TL ebbe molta influenza sul marito Massimiliano.
Se si discuterà di conquistare la Borgogna con la forza, Maria probabilmente dissuaderà Massimiliano dal farlo, proponendo invece di mantenere la Borgogna come stretto alleato piuttosto di rischiare che ritorni nella sfera francese.
La debolezza più grande dello stato borgognone era il modo in cui era diviso: era un arazzo di diversi gruppi etnici che parlavano diverse lingue e che nella nostra TL, all’epoca della morte di Carlo I, era diviso in diversi luoghi da vuoti geografici, e non aveva confini naturali a proteggerlo dalle incursioni dei molto più potenti Francia e Sacro Romano Impero.
A credito dei Borgognoni, la situazione per la Francia non era molto diversa quando iniziò, e nonostante fosse egli stesso un arazzo, il Sacro Romano Impero riusciva a mantenere un controllo generale sui suoi enormi domini anche all’epoca.
Carlo era cosciente di questa situazione, e se ne avesse avuto l’occasione avrebbe cercato di espandere il suo dominio dalla Mosa ad occidente al Reno ad est.
Alcuni territori occidentali, però, si protenderanno ancora oltre la Mosa, lasciando probabilmente Carlo con un confine nordoccidentale lungo e libero che si estende fino alla Senna, una cosa che minaccerà direttamente Parigi e assicurerà un’animosità Franco-Borgognona duratura.
I Francesi probabilmente svilupperanno ambizioni simili per il Ducato di Borgogna ad ovest della Mosa, cosa che a sua volta minaccerà direttamente la capitale borgognona Digione, cementando ulteriormente la rivalità fra i due.
La Borgogna non avrà la potenza militare e la popolazione della Francia, ma riuscirà a compensare questo con i suoi alleati Sacro Romano Impero e Inghilterra, lasciando i Francesi vulnerabili ad attacchi su tre fronti.
Carlo seguirà il modello francese per creare un’identità borgognona unificatrice e una lingua standardizzata, e la imporrà sul suo dominio, dove venivano parlati vari dialetti olandesi, francesi, tedeschi e il Latino.
Come visto nelle Fiandre ci sarà probabilmente un forte grado di resistenza a questi sforzi, e vedremo la Francia sostenere i movimenti indipendentisti di diversi stati e signori feudali, proprio come hanno fatto i Borgognoni durante la Guerra del Bene Pubblico.
Carlo però pacificherà con successo questi movimenti, e attraverso l’uso del terrore e della forza bruta sopprimerà gradualmente le divisioni nel suo regno.
Col passare degli anni la rivalità tra Francia e Borgogna si manifesterà in una serie di guerre e scaramucce.
La Francia cercherà di limitare l’espansione della Borgogna, mentre la Borgogna cercherà di danneggiare la potenza e l’influenza della Francia all’interno dell’Europa.
La Guerra dei Cent’Anni potrebbe benissimo riprendere una volta che l’Inghilterra si stabilizzerà dopo la Guerra delle Due Rose, che finirà un decennio dopo la battaglia di Carlo a Nancy, e stavolta la guerra vedrà la Borgogna prendere la guida contro la Francia.
Nel frattempo, Maria e il figlio di Massimiliano, Filippo, si sposeranno comunque per creare la dinastia reale castigliana come nella nostra TL.
I Francesi, temendo di venire circondati su tutti i lati da forze ostili, potrebbero intervenire in Spagna in un tentativo di detronizzare Filippo, cospirando forse con Ferdinando II d’Aragona contro Filippo I d’Asburgo.
Una volta morto Ferdinando, in Spagna potrebbe avvenire una guerra di successione simile ad una Guerra di Successione Spagnola anticipata nella quale Carlo V d’Asburgo tenterà di affermare il suo diritto sull’intera Spagna, mentre la Francia finanzierà un successore rivale in Aragona per limitare il potere Asburgico nella Penisola Iberica, anche se con tutta probabilità gli Asburgo emergeranno vittoriosi e creeranno una Spagna unificata come nel nostro mondo.
L’unificazione della Borgogna sotto Carlo I creerà un nuovo regno in Europa che altererà l’equilibrio del potere sul continente a sfavore della Francia, impedendole di diventare la leader continentale della nostra TL.
La rivalità tra Francia e Borgogna rimarrà un fattore chiave nella politica europea fino a quando una non sopraffarà l’altra.

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E ora, l'idea del Marziano:

In un film, Franco & Ciccio sono due agenti speciali, inviati in missione a Parigi. Sentendo "Parigi", Franco Franchi commenta: "Ah. Parigi, in Svizzera, vicino a Zagabria". Ora, premesso che, temo, non pochi ragazzi delle superiori, non è che hanno un senso geografico di molto superiore, come si può immaginare una Timeline dove si realizza una tale situazione, ovvero una Grande Svizzera estesa dall'Ile de France alla Croazia? Una Confederazione Elvetica ove, a fianco ai Cantoni di lingua Francese, Tedesca, Italiana e Ladina, ci siano anche Cantoni di lingua Occitana, Fiamminga, Cimbra, Slovena, Croata, e, (perchè no?) Russa, Polacca, Albanese, Magiara, Slovacca, Rumena e Tartara? E mettiamoci pure (giusto per complicare le cose) un pugno di vallate, che sono state assegnate ad un po' di esuli Cattolici Giapponesi.

Attenzione, le nazioni reali interessate, come Francia, Impero Austro-Ungarico e Germania, non smettono di esistere, ma esistono prive di alcune zone, zone che anche nel nostro "Cronotopo" sono, o sono state ricche di minoranze etnico-linguistiche.

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Gli risponde Paolo Maltagliati:

A occhio, almeno per il lato occidentale di tale superconfederazione penso che sia decisivo ripensare al ruolo dell’espansione Borgognona nel tardo medioevo.

1) La guerra civile tra armagnacchi e borgognoni vinta decisamente da questi ultimi

2) La guerra della lega del bene pubblico ha effetti devastanti

3) I confederati distruggono il potere borgognone. In assenza di un sovrano forte a Parigi, gran parte di Lorena, Borgogna, Alsazia e Svevia finiscono sotto l’egida confederata (inciso: gli Angiò tentano di ricreare un forte agglomerato di potere. I confederati probabilmente rinunciano al Piemonte in cambio della Lorena. Renato potrebbe veramente provare a divntare rex Italiae con l’aiuto svizzero).

4) L’impero lussemburghese, con la morte di Sigismondo, cade progressivamente a pezzi. Tra le altre cose, guerra civile tra i due rami degli Asburgo (Alberto non deve morire però). In questo ambito, la confederazione ne approfitta. Il conte Ulrico di Cilli, sentendosi in pericolo su troppi fronti, si sottomette volontariamente alla confederazione, in cambio di notevoli garanzie a livello politico.

5) Alleanze fortunate della confederazione con Mattia Corvino portano sotto l’egida confederale anche Tirolo e Carinzia.

6) Venezia, stritolata tra Angiò, Ungheresi e Turchi, dopo un disastro militare paragonabile ad Agnadello, pur di non finire sotto la dinastia Francese, chiede la sottomissione alla confederazione.

7) Guerra tra Angioini e Confederati. Questi ultimi non riescono a tenere il veneto, ma mantengono la loro presa sull’Istria, La Dalmazia ed alcune città del Friuli. Alla fine, si decide per la pace per fronteggiare il comune nemico turco nel Mediterraneo (forse).

8) Gli ottomani infliggono agli ungheresi una disastrosa sconfitta. La confederazione (che sicuramente chiamare elvetica ormai è riduttivo) ne approfitta, dato che il bano di Croazia, con i baroni offre volontariamente sottomissione in cambio di difesa. 

Boemia, Polonia-Lituania, Italia angioina e Confederazione, in aggiunta forse ad una risorta Francia leggermente più tardi come superpotenze dell’Europa in età moderna. Ho trascurato la politica interna e religiosa, ma mi sembra quantomeno inevitabile che in tale contesto, per sopravvivere ed espandersi, la confederazione debba rapidamente evolversi in quanto a strutture di potere.

Sul piano religioso non saprei, ma ho il sospetto che, mancando molte delle spinte politiche che ne hanno garantito il successo, il luteranesimo non abbia così tanto appeal.

Naturalmente, potrebbe benissimo darsi che Zwingli abbia molto più successo. Anzi, tale vis militare della confederazione quale è stata descritta potrebbe derivare proprio da uno spirito “crociato militante” derivato proprio dal riformatore zurighese.

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L'amico Perchè no? gli segnala una notizia curiosa che si presta facilmente a trasformarsi in ucronia.

A volte la realtà supera la fantasia. Sul sito internet del Courrier International il 22 luglio 2010 è apparsa una notizia intitolata « La Grande Svizzera, ultima moda populista », che riprende a sua volta una notizia della Gazeta Wyborcza. In pratica, l'estrema destra svizzera premerebbe per espandere i confini del paese con l'annessione di zone di confine tedesche, francesi, austriache e italiane. L'Union Démocratique du Centre (UDC) nel giugno 2010 ha presentato un progetto di legge che chiede una modifica costituzionale per rendere possibile l'allargamento. Le aree interessate sarebbero il Land tedesco del Baden-Württemberg, i dipartimenti francesi di Alsazia, Savoia , Giura e Ain, le province italiane di Aosta, Como, Varese e Bolzano, e la regione austriaca del Vorarlberg. A me sembra più giusto aggiungere allora anche le province italiane di Sondrio e di Verbano-Cusio-Ossola, nonchè la regione austriaca del Tirolo (perchè no, se c'è il Sud Tirolo?) Ecco come risulterebbe la Svizzera così "allargata":

La Grande Svizzera (grazie a Perchè No?)

Se il progetto dell'UDC fosse attuato, la popolazione svizzera aumenterebbe da 7 a 17 milioni di abitanti, e Stoccarda diventerebbe la sua maggiore città. Le autorità svizzere non hanno preso posizione circa questa proposta, che tuttavia sembra abbia divertito molto l'ambasciata tedesca a Berna. I suoi dipendenti hanno subito chiesto quando la Svizzera inizierà a rivendicare l'accesso al mare! Incredibilmente, però, un sondaggio del settimanale svizzero "Die Weltwoche" ha rivelato che il 63 % dei tedeschi, italiani e austriaci che vivono nelle regioni di confine intervistati dal settimanale sarebbero a favore dell'annessione alla Svizzera. Ma non dobbiamo sorprenderci, dato che i salari svizzeri sono molto più elevati rispetto a quanto avviene in Germania, e che i tedeschi sono già la maggioranza dei docenti in molte università della Svizzera. E se la Grande Svizzera si fosse realizzata in passato, a partire dal Cinquecento? A voi l'ardua sentenza.

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Ecco il parere in proposito del nostro Bhrg'hros:

Caro Perchè No?, condivido in pieno, ed anzi, per quanto riguarda le Province piemontesi e lombarde, aggiungerei che si potrebbe trattare dell'occasione di riunificare, dopo secoli, la (Micro)regione storico-antropica dell'Insubria, che includerebbe oltre alle quattro già segnate e ai due Cantoni finitimi anche le Province di Lecco, Monza-Brianza, Milano e Novara. Riguardo alla possibilità di una simile espansione svizzera in Europa già nel XVI. secolo, si sarebbe certamente potuta realizzare; l'incognita riguarda la sua sopravvivenza alla fase imperialistica tra Luigi XVI e HItler.

Confermo la percezione (soggettiva, purtroppo non precisamente quantificata) della diffusa simpatia locale per prospettive del genere. È anche possibile che l'intera situazione nasca dalla tensione tra due poli: da un lato l'attuale funzione del confine tra Svizzera e Unione Europea (in teoria riducibile, con un po' di umorismo, a ragioni tributarie e di economia spicciola come il prezzo della benzina, data per il resto l'impostazione confederale di entrambe le compagini), dall'altro il fatto concreto della totale omogeneità geografica, antropica, storica, linguistica, religiosa (in gran parte) tra tutti i territori menzionati, naturalmente se si considerano uno per uno i settori transalpini e quello cisalpino.

Avrei anche in progetto una pubblicazione impegnativa dal titolo "Indogermania Insubrica", riguardante la toponomastica più antica delle Province e dei Cantoni citati.

Circa lo sbocco al mare, si tratta di un progetto onusto di gloria, tentato tra il XV. e il XVI. secolo e che mi interessa in particolare perché coinvolge, tra gli altri, tutti e quattro i Comuni (di tre Province e due Regioni diverse) in cui, ufficialmente o di fatto, risiedo. Evidentemente, dopo mezzo millennio l'occasione torna a essere a portata di mano. Un accordo adeguato e veramente paritario tra Confederazione Elvetica e Unione Europea è l'unico modo attualmente concepibile per tradurre in atto una prospettiva da cui praticamente tutti hanno da guadagnare.

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Basileus TFT aggiunge di suo:

Non ci capirò nulla di geopolitica, ma non vedo che cosa dovrebbe cementare bavaresi, italiani, francesi, tirolesi e svizzeri. Mi sembra una specie di Grande Germania del Sud, ma un po' campata in aria...

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E Lord Wilmore gli spiega:

Mi sembra logico, amico mio: a cementarli sarebbe l'odio per l'Unione Europea, la voglia di ritagliarsi un posto al sole lontano da Bruxelles, il protezionismo commerciale, lo sciovinismo islamofobo, la xenofobia contro ogni diverso. Questa "Grande Svizzera" sarebbe solo una Padania settentrionale, ed anzi potrebbe saldarsi alla Padania "storica", raggiungendo il sospirato sbocco al mare...

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Interviene ancora Bhrg'hros:

Forse si può aggiungere anche un ulteriore fattore, più "di lunga durata": prima che venissero - attraverso le note vicende storiche - creati gli attuali confini nazional-statali, si erano già formate, nel corso di millenni, nazioni spontanee, tra le quali quella che nell'ultima sua fase può essere definita, perché con l'uno o l'altro nome la chiamano così le fonti, la Britogallia, in pratica una sorta di Gallia in senso lato con l'aggiunta della Britannia. Ciò che è straordinario di queste nazioni spontanee, rispetto a quelle attuali, è che in generale (grazie ai meccanismi attraverso cui si sono formate e al tempo che ciò ha richiesto) rispondono a tutti e cinque i criterî principali di identificazione delle nazioni: occupano un territorio coerentemente identificabile, appartengono alla stessa ascendenza genetica, parlano la stessa lingua (in modo esclusivo, ossia una lingua non diffusa altrove), condividono una storia comune e possiedono una medesima cultura religiosa.

La Grande Svizzera, rispetto alla Britogallia, rappresenterebbe com'è ovvio solo un frammento, ma se non altro ne avrebbe tutte le altre caratteristiche, quindi non sarebbe in realtà eterogenea al proprio interno.

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E ora, l'idea di William Riker:

Come sapete non sono un grande appassionato di ucronie catastrofiche, ma dopo aver letto questo trafiletto non ho saputo trattenermi. Il cratere Mahuika è una grande struttura sottomarina che si ipotizza essere un cratere meteoritico. Esso è situato sul bordo occidentale della piattaforma marina circostante la Nuova Zelanda, ha circa 20 km di diametro e si eleva per oltre 150 metri rispetto al circostante fondale marino, profondo in quel punto circa 300 metri; gli è stato dato il nome dell'omonima dea del fuoco Maori. La struttura è stata scoperta dalla ricercatrice Dallas Abbott dell'Università della Columbia di New York, la quale, basandosi su anomalie chimiche, fossili e minerali trovate in una carota di ghiaccio estratta dal Siple Dome in Antartide, interpretate come dovute all'impatto, ha calcolato che esso sia accaduto attorno al 1443, dando origine al grande tsunami che ha lasciato tracce fino a 130 metri sul livello del mare a Jervis Bay in Australia. Il cratere sarebbe stato creato dall'impatto con la Terra di una cometa di circa un chilometro di diametro; secondo alcuni tale evento avrebbe rappresentato una delle cause dell'inizio della Piccola Era Glaciale. Ora, che cosa accade se la cometa in questione quell'anno si abbatte non in capo al mondo, ma nel bel mezzo dell'Europa?

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Gli risponde Federico Sangalli:

Uso l'espressione "nel bel mezzo dell'Europa" in senso letterale: la cometa cade a Gadheim, frazione di Veitshöchheim, piccolo villaggio a una decina di chilometri a nord di Würzburg, in Franconia, nell'odierna Baviera Settentrionale, che attualmente è il centro dell'Unione Europea (il centro dell'Europa come Continente è disputato ma comunque non in Germania). Siamo nel territorio dell'omonimo Principato-Vescovado, nel cuore del Sacro Romano Impero, su cui regna, come Re dei Romani, Federico III d'Asburgo. Prendiamo ad esempio l'Evento di Tunguska come riferimento per delineare ora le conseguenze di una tale collisione celeste: il meteorite di Tunguska è stato calcolato, in base ai danni, come avente una dimensione compresa tra i 50 e i 190 metri, a seconda della velocità con cui è entrato nell'atmosfera, per comodità diciamo un centinaio di metri come misura esatta, e, esplodendo tra i 5 e i 10 chilometri d'altitudine, ha causato un esplosione pari a una potenza tra i 3 e i 30 megatoni di TNT. L'esplosione ha causato una scossa di grado 5 della Scala Richter e ha distrutto ottanta milioni di alberi in un area di 2150 chilometri quadrati, fortunatamente completamente disabitata. Ma qui stiamo parlando di una cometa di un chilometro di diametro, cioè più o meno dieci volte il meteorite di Tunguska, per quanto la minore densità di una cometa la renda non equivalente ad un meteorite di analoga grandezza. Siamo ormai nel regno delle ipotesi spannometriche ma sicuramente l'esplosione sarebbe nell'ordine del centinaio di megatoni, con un conseguente scossa di terremoto superiore al grado 10 della Scala Richter. Grazie alla matematica possiamo facilmente calcolare il raggio di un'area grossomodo circolare di 21 500 chilometri quadrati, cioè circa 83 chilometri. L'intera Franconia sarebbe irrimediabilmente ed immediatamente distrutta e con lei tutta la Valle del Meno: se a nord le alture della Fulda e la Selva di Turingia assorbiranno l'urto proteggendo almeno in parte le pianure della Germania Settentrionale, non ci sarà scampo per Stoccarda, Heilbronn, Heidelberg, Mannheim, Francoforte sul Meno, Darmstadt, Offenbach, Magonza, Wiesbaden, Bamberg, Fürth e Norimberga. La Germania Centrale è devastata, la perdita di un'importante zona agricola probabilmente causerà una brutale carestia nei mesi seguenti, la distruzione delle già scarse vie di comunicazione di fatto taglia fuori la Germania del Nord, tagliando in due il Sacro Romano Impero. Il ventottenne Federico III, dai suoi domini nell'Austria Interna, deve sospendere le sue campagna per sostenere le ragioni di Ladislao Postumo sulla Corona d'Ungheria. Il suo rivale Ladislao III di Polonia può tranquillamente vedersi riconosciuti i suoi diritti ma sospende la crociata prevista contro gli Ottomani data la nuova situazione, evitando così la morte disastrosa a Varna. Federico deve anche rinunciare a contestare il dominio di Francesco Sforza a Milano, riconoscendolo come Duca della città. Il disastro, che passerà anche alla storia come l'Ecatombe di Franconia e darà vita ad una ricca letteratura, stravolge l'intero dibattito teologico e filosofico europeo. Quasi tutti gli autori riconoscono che il disastro debba essere interpretato come una punizione divina ma poi si dividono sull'interpretazione: partendo tutti dalla considerazione che la Chiesa e la Cristianità sono macchiate da corruzione, nepotismo, violenze, usurpazioni, soprusi e guerre tra cristiani, gli uni puntano il dito sui peccati, chiedendo la fine dei suddetti e la purificazione della comunità dei fedeli e della Chiesa, la cessazione delle terre intestine, la fine della corruzione, degli antipapi, del nepotismo e della simonia; gli altri puntano il dito contro la Chiesa stessa, accusandola di aver attirato l'ira divina con i suoi empi gesti e predicando il ritorno a fantomatiche origini da età dell'oro. Papa Eugenio IV, a cui tocca l'ingrato compito di affrontare i suoi correligionari all'alba della più grande catastrofe dai tempi di Sodoma e Gomorra, sottolinea le violazioni del Vangelo e del magistero della Chiesa: un Concilio ribelle, a Basilea, ha proclamato deposto il legittimo pontefice e eletto un antipapa, Felice V, al secolo Amedeo VIII di Savoia, Roma è stata occupata da forze ostili allo stesso pontefice, che è stato costretto a rifugiarsi a Firenze, spagnoli e portoghesi non si fanno scrupoli a schiavizzare cristiani (Eugenio IV bandì la schiavitù tra cristiani pena la scomunica, dopo che i portoghesi iniziarono a schiavizzare i nativi delle Canarie e della riviera africana anche dopo al conversione e la "civilizzazione"), francesi e inglesi si scannano nella Guerra dei Cent'Anni mentre la Terra Santa è preda degli invasori ottomani e fatimidi, lo stesso Federico III lotta contro il legittimo regnante d'Ungheria, cercando di usurparlo. Non è poi certo un caso se il disastro ha colpito la Germania, patria dei Ghibellini e di molti imperatori e autori ostili alla Chiesa, che più volte l'hanno usurpata e imprigionata! A meno di trent'anni dello Scisma d'Occidente poi! Il discorso ha una certa presa: in mezzo secondo il Concilio di Basilea è smantellato e Felice V costretto a rinunciare e sbattuto in un monastero svizzero, Eugenio IV rientra a Roma trionfante (sarebbe rientrato comunque lo stesso anno grazie al sostegno dello Sforza), il Concilio di Firenze è un completo successo e Assiri, Caldei, Maroniti, Nestoriani, Armeni, Copti, Etiopi e buona parte degli Ortodossi almeno greco-bizantini rientra in comunione nella Chiesa Cattolica e viene approvata una prima riforma della Chiesa. Nel 1447, alla morte di Eugenio IV, con Prospero Colonna fuori gioco (non puoi nemmeno considerare un Cardinale scomunicato se sei nel bel mezzo di una riforma religiosa), i Cardinali convergono rapidamente sulla figura di Domenico Capranica, umanista integerrimo, convinto riformista e ammiratore dei Cistercensi e della loro rigida osservanza della Regola Benedettina. Col nome di Benedetto XIII, egli completa la riforma della Chiesa. Quando nel 1453 Costantinopoli è assediata non esita a chiamare alla Crociata, che raccoglie molti volontari e sotto la guida di Ladislao III porta alla sconfitta dei Turchi. Nel mentre però, a nord della Franconia, l'autonomia dal centro di potere imperiale si rivela facilmente inebriante e i vari nobili resistono ai tentativi di Federico III di riaffermare il suo potere. Inoltre gli Hussiti, che sono il 90% dei Boemi e affermano che il disastro è la punizione per la cattura e la condanna a morte di Jan Hus, dilagano, spinti dalle frange più fanatiche, dalla Boemia (dove ora regna Giorgio Poedebrady) in tutta la Germania Settentrionale, dove molti nobili cedono alla cupidigia e colgono l'occasione di incamerare i beni ecclesiastici. I Lollardi contemporaneamente hanno analogo successo nell'Inghilterra flagellata dalla Guerra delle Due Rose, dove nel 1450 ingrossano le file dei ribelli di Jack Cade, autoproclamatosi Capitano del Kent in sostegno a Riccardo di York, che alla fine depone Enrico VI con la scusa dell'insanirà mentale e rinchiude in un abbazia la Regina Margherita per poi dichiararsi Re come Riccardo III, eventualmente convertendosi o garantendo almeno la libertà di culto ai Lollardi (in ogni caso, dopo i regni di Riccardo III, Edoardo IV, Edoardo V e Riccardo IV, è presumibile una definitiva transizione alla Riforma Lollarda sotto Enrico VII, il nostro Enrico VIII). In Italia Capranica era filo-milanese quindi possiamo aspettarci che gli Sforza colmino almeno in parte il vuoto di potere lasciato nel Nord Italia da un SRI indebolito. Ad Oriente Polonia, Lituania, Ungheria, Croazia e buona parte dei Balcani, recuperati al Cattolicesimo, verranno riuniti da Ladislao III in un unico impero, con in prospettiva l'idea di ascendere a Costantinopoli stessa ed eventualmente puntare ai Luoghi Santi. Ancora più ad Est invece i Cosacchi dell'Ucraina e molti russi rigetteranno il Cattolicesimo in rifiuto ai Polacchi, come già fecero in HL tre secoli prima, si proclameranno Terza Roma dopo che la Seconda (Costantinopoli) è caduta nelle braccia dei "papisti" e cercheranno di creare una liturgia loro (che senza dubbio non avrà i gli adattamenti greci del XVII Secolo, per cui sarà molto simile a quelli che vengono chiamati i Vecchi Credenti). Anzi, visto che tra gli Ortodossi molti considerano Jan Hus un Martire Ortodosso a tutti gli effetti, in base a delle presunte somiglianze tra le due dottrine, non è escluso che l'Hussitismo non converta anche le grandi Steppe orientali, assieme a Boemia, Germania del Nord, Inghilterra e presumibilmente anche Scandinavia e Paesi Bassi. Gli Asburgo non si rassegneranno di certo e c'è da aspettarsi una specie di Guerra dei Trent'Anni per riprendersi la Germania Settentrionale, Paesi Bassi (probabilmente uniti alla prima in una Lega sostenuta dagli scandinavi e dagli inglesi) e la Boemia, magari sotto Carlo V, ma alla fine dovranno cedere e ripiegare sulla Spagna, dove anche lì Alumbrados e Comuneros daranno loro parecchi grattacapi. Dovranno inoltre affrontare la Francia, che, con l'Impero in ginocchio e l'Inghilterra in preda a lotte intestine, cercherà senza dubbio di affermarsi come nuova potenza continentale, mirando a Milano dopo la fine degli Sforza, probabilmente riuscendoci durante la Grande Guerra Tedesca. Alla morte di Carlo V suo fratello Ferdinando gli succederà nei possedimenti austriaci, Borgogna, Belgio e possedimenti italiani, anche se, a parte i primi, la maggior parte di questi hanno una buona possibilità di essere incamerati dalla Francia. Persa la Boemia e il suo voto come Grande Elettore, Ferdinando dovrà accettare una riforma dell'Impero che vede l'Imperatore limitato da una dieta di Principi e la cui autorità di fatto si ferma ai suoi possedimenti e a quelli dei cattolici. In cambio forse l'abolizione dei Grandi Elettori eviterà l'umiliazione di dipendere da altri per il proprio trono e preverrà la possibilità dell'elezione di un protestante.

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C'è pure il contributo di Massimo Berto:

A proposito... Poniamo che ad un certo punto la dinastia degli Asburgo si estingua, ad esempio con Federico III: la sua erede è Cunegonda con il marito Alberto IV di Baviera. Cosa ne sarà della Borgogna e della Spagna?

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Gli replica Bhrihskwobhloukstroy:

La condizione iniziale è molto dura: Federico odiava Alberto e se non fosse stato per Massimiliano (che qui non c'è) non avrebbe mai riconosciuto il matrimonio della figlia. Ad ogni modo, immaginiamo pure che Alberto riesca a spuntarla contro Federico – ma certo senza la sua approvazione – e vediamo cosa succede:

Federico muore nel 1493, ma già dal 1490 Sigismondo del Tirolo (a rigore l'ultimo degli Asburgo) viene deposto a furor di popolo, Federico avoca a sé come Imperatore il Feudo e lo concede al proprio Successore desiderato, che – come dimostra l'Unione Dinastica avvenuta con Massimiliano – sarebbe pressoché sicuramente Ladislao II Jagiellone di Boemia e Ungheria, il quale, in quanto Successore di Giorgio di Poděbrad (più volte sul punto di subentrare a Federico come Re di Germania), potrebbe trovare una maggioranza di Elettori.

Alla sua morte, nel 1516, essendo minorenne il figlio Luigi (Ludovico) II, i Candidati sarebbero Federico III di Sassonia (verosimilmente vincitore, con l'appoggio di Leone X, come storicamente tre anni più tardi) ed eventualmente Enrico VIII Tudor; alla morte di Federico (V come Re dei Romani e IV come Imperatore), nel 1525, gli potrebbe succedere il fratello Giovanni il Costante, che tuttavia due anni più tardi (dopo essersi assicurato l'incameramento del Feudo di Boemia, Moravia e Slesia, rimasto vacante, ed essersi fatto eleggere Re dai Nobili Boemi) aprirebbe la Crisi Confessionale con la propria adesione alla Dottrina di Lutero e comunque morirebbe nel 1532, allorquando – come già nella vera Elezione del 1531 – la maggioranza degli Elettori (compreso il mediatore Ermanno V di Wied, Arcivescovo di Colonia) era cattolica e non avrebbe quindi eletto Giovanni Federico I il Magnanimo (Elettore di Sassonia), ma d'altra parte sarebbe stata irremovibile (come di fronte a Carlo V riguardo a Filippo II) nella richiesta di un Re e Imperatore tedesco, per cui il Candidato più titolato sarebbe stato Ludovio V il Pacifico del Palatinato, genero e antico nemico proprio di Alberto IV di Baviera.

Anch'egli sarebbe comunque presto morto (1544) e il suo fratello e successore come Elettore, Federico II il Saggio, in quanto Riformatore non avrebbe avuto i voti della maggioranza degli Elettori (perché i due di Sassonia e Boemia sarebbero sicuramente stati per l'altro Candidato Luterano, Giovanni il Magnanimo, Capo del Partito Riformato); tuttavia, in quel momento si sarebbe data una maggioranza Evangelico-Riformata (Gioacchino II Ettore aveva introdotto cinque anni prima il Luteranesimo nel Brandenburgo) e dunque dal 1544 gli Imperatori potrebbero essere i Wettin.

Quanto alla Borgogna, è pressoché inevitabile che Maria di Borgogna debba sposare nel 1477 Carlo VIII ancora bambino (sette anni), ma, morendo cinque anni dopo, non gli darebbe Eredi; tuttavia, senza Filippo d'Asburgo, Carlo sposerebbe Giovanna la Pazza e ne avrebbe una Discendenza, per cui non gli succederebbe Luigi XII, il quale d'altra parte il 30 agosto 1483 dovrebbe ricevere le parti dell'Eredità Borgognona incluse nell'Impero (non potendo il Re di Francia essere Vassallo dell'Imperatore) e poi sposerebbe comunque Anna di Bretagna, per passare la Bretagna a Francesco d'Angoulême e i Dominî Borgognoni a Federico V Imperatore. In Germania, dunque, i Possedimenti Asburgici finirebbero tutti prima o poi ai Wettin di Sassonia.

Invece Spagna e Francia si unirebbero sotto il figlio di Carlo VIII (I di Spagna) e Giovanna la Pazza e da qui in poi non possiamo più sapere con sicurezza come continuerebbe la Dinastia dei Valois. Presumibilmente Maria Tudor la Cattolica sposerebbe un Erede di questi, ma anche qui non sappiamo se potesse avere figli...

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E ora, l'idea di Lord Wilmore:

Successione ininterrotta dei Sovrani di Baviera

(scritta per la Festa di Utopiaucronia del 2024)

Gjúkingi
1) Gebicone (380 ca. - 407), sovrano semileggendario dei Burgundi e dei Bavari, primo del quale ci sia giunto il nome, è uno dei personaggi dell'"Edda in Prosa" di Snorri Sturluson, che lo chiama Gjúki, da cui il nome della dinastia (Gjúkungar). Si ritiene che i Baiovari o Bavari abbiano tratto origine dalla fusione dei Galli Boi (da cui il loro nome *Baio-warioz in antico germanico) con una parte del popolo dei Burgundi, originari della Scandinavia (l'isola di Bornholm nel Mar Baltico trae il suo nome da "Burgundaholmr", "l'isola dei Burgundi", probabilmente perchè essi la usarono come base per la loro migrazione verso il continente europeo)
2) Godemaro (407-411), figlio di Gebicone e di Grimhild (che secondo la leggenda sarebbe stata una strega), secondo le saghe norrene avrebbe assassinato l'eroe Sigfrido
3) Giselcaro (411-413), fratello minore di Godemaro, fu vassallo degli Unni
4) Gundicaro (413-436), fratello minore di Godemaro e di Giselcaro; con il nome di Gunther è uno dei protagonisti del "Poema dei Nibelunghi". Nominò un imperatore d'occidente suo fantoccio, Giovino
5) Gunderico (436-473), figlio di Gundicaro, durante il suo regno Ezio concesse ai Burgundi il permesso di stanziarsi nel bacino dell'alto Rodano, mentre i Bavari restarono nell'attuale Baviera
6-7) Godegiselo (473-500) e Gundobado (473-516), figli di Gunderico e della sorella del Magister Militum Ricimero, furono alleati del Re ostrogoto Teodorico il Grande
8) San Sigismondo (516-523), figlio di Gundobado e di Caratena, si convertì dall'arianesimo al cattolicesimo ma fu sconfitto dai Franchi di Re Clodomiro

Agilolfingi
9) Agilolfo (523-555), figlio di San Sigismondo e di Ostrogota, figlia di Teodorico il Grande, Re degli Ostrogoti, primo Re dei Bavari
10) Garibaldo I (555-591), figlio di Agilolfo e di Clotilde, figlia del Re dei Franchi Clodoveo I
11) Tassilone I (591-610), figlio di Garibaldo I e di Valdrada, figlia di Vacone, Re dei Longobardi. Sua sorella Teodolinda sposò i re longobardi Autari e Agilulfo, promuovendo la conversione del loro popolo al cattolicesimo
12) Garibaldo II (610-630), figlio di Tassilone I e di una principessa slava da lui fatta prigioniera in battaglia
13) Fara (630-640), figlio di Crodoaldo, reggente per conto del figlio minorenne di Garibaldo II, nel 635 fece redigere la "Lex Baiuvariorum", in cui fu trascritta l'antica legge popolare dell'antico regno tribale dei Bavari
14) Teodone I (640-680), figlio di Tassilone I e di Geila, figlia del duca longobardo Gisolfo II del Friuli, alla morte prematura del nipote gli succedette sul trono.
15) Teodone II (680-716), figlio di Teodone I. Suo fratello Lamberto tentò di usurpargli il trono, ma finì giustiziato
16-18) Teodeberto (702-719) con Teobaldo (711-719) e Tassilone II (716-719), figli di Teodone II e di Folcaide
19) Grimaldo (716-725), figlio di Teodone II e di Folcaide, nel 724 invitò San Corbiniano in Baviera per evangelizzare questo territorio. Fu sconfitto e ucciso in battaglia da Carlo Martello, Maestro di Palazzo di Austrasia e Neustria, che ridusse la Baviera a stato vassallo dei Franchi
20) Ugoberto (725-736), figlio di Teodeberto e di Regintrude, fu costretto a riconoscersi vassallo del Re dei Franchi Teodorico IV; morì senza figli
21) Odilone (736-748), figlio di Gotfrido, era nipote di Grimaldo e cugino di Ugoberto. Invitò nel suo regno San Bonifacio che divise la Bavaria in cinque diocesi, nominando i vescovi di Regensburg, Frisinga, Passau, Salisburgo e Würzburg
22) Tassilone III (748-788), figlio di Odilone e di Iltrude, figlia di Carlo Martello, sposò Liutberga, figlia di Desiderio, re dei Longobardi, con cui combattè per arginare gli Avari e gli Slavi sui confini orientali. Dopo la sconfitta e la deposizione di Desiderio fu costretto a giurare fedeltà a Carlo Magno, ma poi gli si ribellò alleandosi con gli Avari. Sconfitto e catturato, fu rinchiuso in monastero insieme al figlio Teodone III, e Carlo Magno assunse il titolo di Re dei Franchi, dei Longobardi e dei Bavari

Carolingi
23) Carlo I Magno (1° settembre 788 - 28 gennaio 814), figlio di Pipino I il Breve e di Bertrada di Laon, fondatore del Sacro Romano Impero ed imperatore dal 25 dicembre 800
24) Ludovico I il Pio (28 gennaio 814 - 9 aprile 817), figlio di Carlo I Magno e di Ildegarda, imperatore dal 13 settembre 813
25) Ludovico II il Germanico (9 aprile 817- 28 agosto 876), figlio di Ludovico I e di Ermengarda di Hesbaye
26) Carlomanno (28 agosto 876- 12 aprile 880), figlio di Ludovico II e di Emma di Altdorf
27) Ludovico III il Giovane (12 aprile 880 - 20 gennaio 882), fratello minore di Carlomanno
28) Carlo II il Grosso (20 gennaio 882 - 11 novembre 887, deposto), fratello minore di Ludovico III e di Carlomanno, imperatore (come Carlo III) dal 29 dicembre 875
29) Arnolfo I di Carinzia (11 novembre 887 - 8 dicembre 899), figlio illegittimo di Carlomanno e di Liutwwindis, imperatore dal 22 febbraio 896
30) Ludovico IV il Fanciullo (8 dicembre 899 - 24 settembre 911), figlio di Arnolfo I e di Oda di Neustria

Liutpoldingi (I)
31) Arnolfo II il Malvagio (24 settembre 911 - 14 luglio 937), figlio di Liutpoldo, Prefetto di Baviera per conto di Arnolfo I e Ludovico IV, e di Cunegonda di Svevia, fu eletto Re di Baviera da Corrado I di Franconia
32) Eberardo (14 luglio 937 - 1° ottobre 938), figlio di Arnolfo II e di Giuditta di Sulichgau, fu deposto per fellonia da Ottone I il Grande di Sassonia
33) Bertoldo (1° ottobre 938 - 23 novembre 947), fratello minore di Eberardo

Liudolfingi (I)
34) Enrico I (23 novembre 947 - 1° novembre 955), figlio di Enrico I di Sassonia e di  Matilde di Ringelheim, fratello minore dell'imperatore Ottone I il Grande, che lo nominò Re di Baviera (la dinastia prende il nome da Liudolfo di Sassonia, nonno di Enrico I)
35) Enrico II il Litigioso (1° novembre 955 - 18 aprile 976, deposto), figlio di Enrico I e di Giuditta, figlia di Arnolfo II
36) Ottone I (18 aprile 976 - 31 ottobre 982), figlio di Liudolfo di Svevia, figlio di Ottone I di Sassonia, e di Ida

Liutpoldingi (II)
37) Enrico III il Giovane (31 ottobre 982 - 5 ottobre 985, deposto), figlio di Bertoldo e di Biltrude

Liudolfingi (II)
38) Enrico II il Litigioso (5 ottobre 985 - 28 agosto 995), restaurato sul trono dall'imperatore Ottone II di Sassonia
39) Sant'Enrico IV (28 agosto 995 - 13 luglio 1024), figlio di Enrico II e di Gisella di Borgogna, imperatore (come Enrico II) dal 14 febbraio 1014, cedette il titolo di Re di Baviera al cognato Enrico V

Salii
40) Enrico V il Nero (13 luglio 1024 - 5 ottobre 1056), figlio dell'imperatore Corrado II il Salico e di Gisella di Svevia. fu incoronato dal padre Re di Baviera; imperatore dal 25 dicembre 1046 (come Enrico III)
41) Enrico VI (5 ottobre 1056 - 10 aprile 1070, abdica), figlio di Enrico V e di Agnese di Poitou, inizialmente sotto la reggenza di quest'ultima; imperatore dal 31 marzo 1084 (come Enrico IV), cedette il titolo di Re di Baviera a Guelfo I, suo cugino perchè figlio di Matilde di Franconia, sorella di Enrico V il Nero

Welfen
42) Guelfo I (10 aprile 1070 - 9 novembre 1101), figlio di Alberto Azzo II d'Este e di Matilde di Franconia, fu eletto Re di Baviera dall'imperatore Enrico IV di Svevia
43) Guelfo II (9 novembre 1101 - 24 settembre 1120), figlio di Guelfo I e di Giuditta delle Fiandre, partecipò alla Prima Crociata
44) Enrico VII (24 settembre 1120 - 13 dicembre 1126 abdica), fratello minore di Guelfo II, si ritirò in un monastero e lasciò il regno al figlio Enrico
45) Enrico VIII il Superbo (13 dicembre 1126 - 20 ottobre 1139), figlio di Enrico VII e di Wulfhilde di Billung, dopo la morte di Lotario di Supplimburgo cercò invano di farsi eleggere imperatore
46) Enrico IX il Leone (18 ottobre 1156 - 6 agosto 1180, deposto), figlio di Enrico VIII e di Gertrude di Sassonia. Fu determinante nell'elezione ad imperatore del cugino Federico I Barbarossa di Svevia, ma poi gli si rivoltò contro, fu da lui deposto e dovette andare in esilio in Inghilterra

Wittelsbach
47) Ottone II (6 agosto 1180 – 11 luglio 1183), figlio di Ottone di Wittelsbach e di Heilika di Pettendorf-Lengenfeld, fu eletto nuovo Re di Baviera da Federico Barbarossa, e con lui iniziarono le fortune della sua dinastia
48) Ludovico V (11 luglio 1183 – 15 settembre 1231), figlio di Ottone II e di Agnese di Loon
49) Ottone III (15 settembre 1231 – 29 novembre 1253), figlio di Ludovico V e di Ludmilla di Boemia.
50) Ludovico VI il Severo (29 novembre 1253 - 2 febbraio 1294), figlio di Ottone III e di Agnese del Palatinato, sconfisse il fratello Enrico che pretendeva la spartizione della Baviera e restò unico Re della sua nazione
51) Ludovico VII (2 febbraio 1294 - 11 ottobre 1347), figlio di Ludovico VI e di Matilde d'Asburgo, imperatore (come Ludovico IV) dal 17 gennaio 1328. Da lui in poi tutti gli imperatori di Germania e Re d'Italia e di Baviera appartennero alla casata dei Wittelsbach. Il 15 novembre 1315 sconfisse nella Battaglia dii Mongarten i Cantoni Svizzeri che tentavano di proclamarsi indipendenti, e li incorporò nel Regno di Baviera
52) Stefano (11 ottobre 1347 – 13 maggio 1375), imperatore con lo stesso nome, figlio di Ludovico VII e di Beatrice di Slesia-Glogau
53) Giovanni (13 maggio 1375 - 2 giugno 1397), imperatore con lo stesso nome, figlio di Stefano e di Isabella di Sicilia. Al momento dello Scisma d'Occidente si schierò con decisione con il Papa Romano Urbano VI contro l'Antipapa avignonese Clemente VII
54) Ernesto (2 giugno 1397 - 2 luglio 1438), imperatore con lo stesso nome, figlio di Giovanni e di Caterina di Gorizia, ricompose lo Scisma d'Occidente convocando il Concilio di Ratisbona (1414-1418) che elesse unico Pontefice Ermanno di Cilli, Arcivescovo di Monaco, con il nome di Martino V
55) Alberto III (2 luglio 1438 - 29 febbraio 1460), imperatore con lo stesso nome, figlio di Ernesto e di Elisabetta Visconti, sconfisse Federico d'Asburgo che gli contendeva il titolo imperiale. Morì mentre cercava di organizzare una Crociata per liberare Costantinopoli occupata dai Turchi, e non se ne fece nulla
56) Alberto IV (3 settembre 1467 - 18 marzo 1508), imperatore con lo stesso nome, figlio di Alberto III di Baviera e di Anna di Brunswick-Grubenhagen-Einbeck; finanziò le imprese di Cristoforo Colombo e di Amerigo Vespucci e iniziò la colonizzazione dell'America
57) Guglielmo I il Grande (18 marzo 1508 - 7 marzo 1550), imperatore con lo stesso nome, figlio di Alberto IV e di Giovanna di Castiglia, figlia di Isabella di Castiglia e di Ferdinando II d'Aragona, aggiunse a quelle dei suoi antenati le Corone di Castiglia e di Aragona. Grande mecenate e protettore di artisti e scienziati, governava su di un impero « su cui non tramontava mai il sole » (finanziò tra l'altro la circumnavigazione del globo da parte di Ferdinando Magellano). Sconfisse il Re di Francia Francesco I di Valois nella Battaglia di Pavia del 24 febbraio 1525 e lo costrinse a rinunciare ad ogni pretesa sul Regno d'Italia. Il suo impero fu scosso dalla Riforma Protestante, ma egli venne a patti con i principi protestanti concedendo loro libertà di culto in cambio del giuramento di fedeltà alla Casa di Wittelsbach
58) Alberto V il Generoso (7 marzo 1550 - 24 ottobre 1579), imperatore con lo stesso nome, figlio di Guglielmo I e di Isabella d'Aviz, alla morte del Re del Portogallo Sebastiano d'Aviz nella disastrosa battaglia di Alcazarquivir del 4 agosto 1578 aggiunse alle altre corone quella del Portogallo
59) Guglielmo II il Pio (24 ottobre 1579 - 15 ottobre 1597), imperatore con lo stesso nome, figlio di Alberto V e di Elisabetta I Tudor, Regina d'Inghilterra, aggiunse alle altre Corone anche quelle di Inghilterra e di Irlanda. Fu uno dei campioni della Controriforma
60) Massimiliano I il Grande (15 ottobre 1597 - 27 settembre 1651), imperatore con lo stesso nome, figlio di Guglielmo II e di Renata di Lorena, sotto il suo regno si combattè la Guerra dei Trent'Anni tra cattolici e protestanti, vinta dai primi con la sconfitta di Gustavo II Adolfo di Svezia e del Re di Francia Luigi XIII. Con lui il Regno di Germania divenne uno stato accentrato e saldamente guidato dalla Baviera. Egli protesse gli scienziati Galileo Galilei e Johannes Kepler, e con lui la teoria eliocentrica si diffuse rapidamente in Europa, dando il via alla Rivoluzione Scientifica
61) Ferdinando Maria (27 settembre 1651 - 26 maggio 1679), imperatore con lo stesso nome, figlio di Massimiliano I e di Marianna d'Asburgo, il suo regno coincise con un periodo di stagnazione contemporaneamente all'ascesa di Luigi XIV di Francia
62) Massimiliano II Emanuele (26 maggio 1679 - 26 febbraio 1726), imperatore con lo stesso nome, figlio di Ferdinando Maria e di Adelaide di Savoia, figlia di Vittorio Amedeo I di Savoia, dopo aver resistito vittoriosamente all'assedio turco di Vienna con l'aiuto di Re Giovanni III Sobieski di Polonia, il suo generale Eugenio di Savoia inflisse una sconfitta devastante all'impero Ottomano, sottraendogli Ungheria, Serbia e il controllo sui Luoghi Santi
63) Carlo III Alberto (26 febbraio 1726 - 20 gennaio 1745), imperatore con il nome di Carlo IV, figlio di Massimiliano II Emanuele e di Teresa Cunegonda di Polonia, figlia di Giovanni III Sobieski, si scontrò con la Francia per la questione dei confini in Europa e per risolvere le contese coloniali
64) Massimiliano III Giuseppe il Magniifico (20 gennaio 1745 - 30 dicembre 1777), imperatore con lo stesso nome, figlio di Carlo III Alberto e di Maria Amalia d'Asburgo, protettore di scienziati e filosofi illumisti, con lui ebbe inizio la Rivoluzione Industriale. Abolì la tortura e restrinse i reati punibili con la pena capitale
65) Carlo IV Teodoro (30 dicembre 1777 - 16 febbraio 1799), imperatore con il nome di Carlo V, figlio di Massimiliano III Giuseppe e di Elisabetta Farnese (ultima della sua dinastia), alla morte senza eredi di Carlo III Edoardo Stuart fu eletto Re di Scozia. Alleatosi con gli Arabi e con la zarina Caterina II la Grande di Russia, di natali tedeschi, attaccò con lei e distrusse l'Impero Ottomano, che fu spartito tra le due potenze: a Carlo IV Teodoro andarono Bosnia, Albania, Grecia, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto; a Caterina II andarono Crimea, Moldavia, Valacchia, Bulgaria, Costantinopoli (dove spostò la capitale), Armenia e Anatolia; nei restanti territori si formò il Regno di Arabia.
66) Massimiliano IV Giuseppe (16 febbraio 1799 - 13 ottobre 1825), imperatore con lo stesso nome, figlio di Federico Michele di Zweibrücken-Birkenfeld e di Maria Teresa d'Asburgo, ereditò dal nonno paterno Carlo VI d'Asburgo i domini della Casa d'Austria e dal cugino Carlo IV Teodoro, morto senza figli legittimi, i domini della Casa di Baviera e il titolo imperiale. Fu eletto Re di Polonia e Lituania e le aggregò al suo Impero. Dovette affrontare la Rivoluzione Francese e Napoleone Bonaparte che lo sconfisse a Marengo e ad Austerlitz, gli sottrasse gran parte del suo impero e lo ridusse a suo vassallo. Alla fine l'alleanza tra il feldmaresciallo tedesco Gebhard Leberecht von Blücher e il generale russo Michail Kutuzov permise di sconfiggere definitivamente Napoleone, che fu deportato all'isola di Sant'Elena, e Massimiliano IV Giuseppe fu incoronato anche Imperatore dei Francesi, mentre lo Zar Alessandro I di Russia ottenne la Finlandia e lo sbocco sull'Oceano Indiano attraverso la Persia
67) Ludovico VIII (13 ottobre 1825 - 20 marzo 1848, abdica), imperatore con il nome di Ludovico V, figlio di Massimiliano IV Giuseppe e di Augusta Guglielmina d'Assia-Darmstadt. Durante il suo regno in tutta Europa si diffusero le ferrovie. Di idee reazionarie, tentò di accentrare i poteri nelle sue mani ma fu travolto dalla Primavera dei Popoli nel 1848 e costretto ad abdicare a favore del figlio
68) Massimiliano V Giuseppe il Liberale (20 marzo 1848 - 10 marzo 1864), imperatore con lo stesso nome, figlio primogenito di Ludovico VIII e di Teresa di Sassonia-Hildburghausen, diede al suo immenso Impero una struttura federale, istituì una Dieta a Monaco di Baviera, indisse libere elezioni su basi censuarie (poteva votare il 5% della popolazione), rese elettiva la carica di Cancelliere e concesse un parlamento ad ognuna delle nazioni costitutive dell'Impero. Anche le colonie americane ottennero l'autogoverno e parlamenti propri. Fu inoltre definitivamente abolita la schiavitù. Il generale Giuseppe Garibaldi, detto "l'Eroe dei Due Mondi", sconfisse i coloni americani schiavisti che avevano tentato di rendersi indipendenti per non rinunciare alla schiavitù
69) Ludovico IX (10 marzo 1864 - 12 giugno 1886, deposto), imperatore con il nome di Ludovico VI, figlio di Massimiliano V Giuseppe e di Maria di Hohenzollern, con lui iniziò la colonizzazione dell'Asia e dell'Africa in concorrenza con l'Impero Russo. Fu soprannominato Märchenkaiser ("Imperatore delle fiabe"), perchè visse in un mondo tutto suo e svuotò le casse dell'impero per costruire straordinari castelli, il più famoso dei quali è il castello di Neuschwanstein, nei pressi di Füssen. Protesse Richard Wagner e altri famosi artisti dell'impero. Non si sposò mai e non ebbe eredi (ebbe invece molti amori omosessuali). La Dieta di Monaco lo depose per incapacità di governare, eleggendo imperatore al suo posto lo zio Liutpoldo, perchè anche suo fratello Ottone era considerato inabile al governo. Ludovico IX morì in circostanze misteriose il 13 giugno 1886, secondo alcuni assassinato per ordine dello zio. Sua cugina Elisabetta, da lui chiamata "Sissi", che era a lui molto legata, sposò lo Zar di tutte le Russie Alessandro II e propiziò la svolta liberale dell'impero russo: sotto l'influsso della moglie lo Zar abrogò la servitù della gleba, spostò la capitale a Mosca, adottò la monarchia parlamentare, convocò elezioni per la Duma e autorizzò la formazione di partiti politici
70) Liutpoldo (13 giugno 1886 - 12 dicembre 1912), imperatore con lo stesso nome, quinto figlio di Ludovico VIII e di Teresa di Sassonia-Hildburghausen, il suo regno fu un periodo di grande ottimismo noto come "Schöne Epoche" ("Belle Époque") per via del miglioramento delle condizioni di vita grazie al progresso della medicina, dell'ingegneria e della fisica (invenzione e diffusione della lampadina, della radio e dell'aereo). Pur essendo una figura abbastanza scialba, ebbe la fortuna di poter contare su due abili Cancellieri, l'inglese William Gladstone e l'italiano Giovanni Giolitti. Fu assassinato a Sarajevo dal terrorista serbo Gavrilo Princip
71) Ludovico X (12 dicembre 1912 - 18 ottobre 1921), imperatore con il nome di Ludovico VII, figlio di Liutpoldo e di Maria d'Assia-Darmstadt, represse duramente i movimenti terroristi e anarchici. Il suo Cancelliere Friedrich Ebert, primo Socialista a ricoprire questa carica, fece abolire la pena di morte, introdusse il suffragio universale maschile e femminile e favorì il rientro degli Ebrei in Palestina attraverso negoziati con il Re d'Arabia al-Ḥusayn ibn ʿAlī Al Hashimi
72) Roberto (18 ottobre 1921 - 2 agosto 1955), imperatore con lo stesso nome, figlio di Ludovico X e di Alessandra di Danimarca. Il crollo della Borsa di Francoforte il 29 ottobre 1929 ("Schwarzer Dienstag", "Martedì Nero") provocò un lungo periodo di stagnazione e disoccupazione. Nel 1939 scoppiò la Grande Guerra del Pacifico che vide opposti il Giappone e i suoi alleati all'Impero e alla Russia. Dopo numerose atrocità da ambo le parti la guerra si concluse con lo sgancio sul Giappone di due bombe atomiche realizate da Robert Oppenheimer, Lise Meitner ed Enrico Fermi nel centro di ricerche segrete di Peenemunde sul Baltico. In seguito anche l'Impero Russo guidato dal Primo Ministro Nikolaj Ivanovič Bucharin si dotò dell'arma nucleare ed iniziò tra Monaco e Mosca un periodo di duro confronto strategico noto come "Kalter Krieg" ("Guerra Fredda"), basata sul cosiddetto "equilibrio del terrore". Questo momento difficile fu superato grazie alla guida del Cancelliere Konrad Adenauer e del Feldmaresciallo Claus Schenk von Stauffenberg
73) Alberto VI Leopoldo (2 agosto 1955 - 8 luglio 1996), imperatore con lo stesso nome, figlio di Roberto e di Maria Gabriella in Baviera, il suo regno ("Età Albertina") coincise con un boom economico che vide la costruzione di centrali nucleari in tutto l'Impero, l'avvio della moderna civiltà dei consumi, la diffusione prima della televisione e poi di Internet, la decolonizzazione di Asia e Africa, la corsa allo spazio, la rivoluzione sessuale e, a partire dagli anni ottanta del '900, l'era della distensione dei rapporti tra Mosca e Monaco di Baviera, mentre ascendevano nuove potenze economiche (Cina, Giappone, India). In questo periodo l'Impero fu guidato dai Cancellieri Aldo Moro, François Mitterand ed Helmut Kohl
74) Francesco (8 luglio 1996 - 31 dicembre 2013, abdica), imperatore con lo stesso nome, figlio di Alberto VI Leopoldo e di Anastasia Nikolaevna Romanova, ultima figlia dello Zar Nicola II di Russia. Il 25 dicembre 2000, dopo 1200 anni esatti, il Sacro Romano Impero cambiò nome in Europäische Konföderierte Staaten (Stati Confederati d'Europa). L'11 settembre 2001 fu sventato all'ultimo momento un attentato condotto da terroristi islamici con aerei dirottati che dovevano essere diretti contro il Welthandelszentrum (Centro Mondiale del Commercio) di Monaco; ciò provocò comunque l'intervento delle forze imperiali in Afghanistan dove gli integralisti volevano fondare un califfato islamico fondamentalista, che fu abbattuto. Negli anni successivi iniziò una seconda Guerra Fredda, stavolta tra Impero e Cina. Il 19 aprile 2005 il Cardinale bavarese Joseph Aloisius Ratzinger fu eletto Papa con il nome di Benedetto XVI. Giunto a 80 anni e malato, il Kaiser decise di abdicare a favore del figlio, come aveva fatto Benedetto XVI alcuni mesi prima
75) Carlo V Ludovico (1° gennaio 2014 - regnante), imperatore con il nome di Carlo VI, figlio di Francesco e della celebre ballerina italiana Carla Fracci, nato il 28 ottobre 1967. Il 22 maggio 2004 ha sposato la nota giornalista televisiva spagnola Letizia Ortiz Rocasolano, dalla quale ha avuto i figli Francesco (nato il 31 ottobre 2005), erede al trono, e Carla (nata il 29 aprile 2007). Sotto la guida dei Cancellieri Angela Merkel e Mario Draghi l'Impero prosegue la politica di confronto con la Cina del Primo Ministro Xi Jinping e, in concorrenza con i cinesi, progetta lo sbarco umano su Marte e la costruzione di basi stabili sulla Luna per sfruttarne le risorse minerarie.

Appendice: Origini della Dinastia di Wittelsbach
I Wittelsbach rappresentano un ramo collaterale dei Liutpoldingi, e questi a loro volta sono considerati discendenti degli Agilolfingi. Quella seguente è la loro genealogia ricostruita dagli storici bavaresi di corte nel XIX secolo; gli storici odierni ritengono però che tale ascendenza sia in larga parte fantasiosa, frutto di piaggeria e volta solo a collegare tra di loro tutte le dinastie regnanti sulla Baviera nel corso di 15 secoli.
15) Teodone II (625-716), figlio di Teodone I, settimo Re di Baviera della Dinastia degli Agilolfingi
I) Gotfrido († 709), ultimogenito del Re di Baviera Teodone II e di Folcaide, sposò la figlia del Re degli Alemanni Leutari II
II) Teodebaldo († 746), figlio di Gotfrido e di Regarda e fratello del Re dei Bavari Odilone, fu Re degli Alemanni e si oppose con fierezza ai Franchi, ma fu sconfitto e ucciso da Carlomanno, figlio di Carlo Martello e fratello di Pipino il Breve
III) Lantfrido († 773), figlio di Teodebaldo, fu preso prigioniero da Carlomanno e crebbe alla corte franca di Pipino il Breve, fondatore della dinastia Carolingia
IV) Geroldo di Franconia († 1° settembre 799), figlio di Lantfrido, fu uno degli Agilolfingi che, a differenza di Tassilone III, scelse di collaborare da subito con Carlo Magno, e fu da questi ricompensato con grandi onori. Sua sorella Ildegarda fu moglie di Carlo Magno e madre di Ludovico I il Pio. Morì in battaglia contro gli Avari e fu venerato come un grande eroe al pari di Rolando, Marchese di Bretagna caduto a Roncisvalle
V) Graman († 827), figlio di Geroldo e della nobildonna alemanna Imma, fu uno dei Missi Dominici inviati da Carlo Magno a coppie nelle province del suo impero; insieme al collega Ottocaro nel 788 sconfisse gli Avari sul fiume Ybbs, strappando loro di fatto i territori dell'attuale Austria. Graman è usualmente identificato con Namo di Baviera, noto personaggio del Ciclo Carolingio
VI) Guglielmo di Traungau († 853), figlio di Graman, fu nominato conte da Ludovico I il Pio e fu tra i collaboratori di Ludovico II il Germanico quando divenne Re di Baviera
VII) Engelshalk I d'Ostmark († 871), conte di Traungau e margravio della Marca Orientale, poi divenuta Austria, figlio di Guglielmo di Traungau e di Engilrada di Adaluncs von Roning, insieme al fratello Guglielmo fu partigiano di Carlomanno di Baviera, figlio di Ludovico II il Germanico, ma entrambi caddero in battaglia contro Svatopluk I, Re della Grande Moravia, che si era ribellato alla supremazia francca
VIII) Engelshalk II d'Ostmark († 894), margravio della Marca Orientale, figlio di Engelshalk I, si ribellò al margravio Aribo (insediato dall'imperatore Carlo il Grosso) e gli succedette nell'893 per decreto dell'iimperatore Arnolfo I di Carinzia, ma fu arrestato e morì poco dopo in prigionia
IX) Liutpoldo († 4 luglio 907), margravio di Nordgau e Prefetto di Baviera, figlio di Engelshalk II  di Ellinrata, figlia illegittima di Arnolfo I di Carinzia, fu Prefetto di Baviera per conto di quest'ultimo
31/X) Arnolfo II il Malvagio († 14 luglio 937), Re di Baviera, figlio di Liutpoldo e di Cunegonda di Ahalolfing, figlia del conte palatino di Svevia Bertoldo I e di Gisella, a sua volta figlia dell'imperatore Ludovico II il Germanico e di Emma di Altdorf
33/XI) Bertoldo di Reisenburg († 1° ottobre 938), Re di Baviera, secondogenito di Arnolfo II e di Giuditta di Sulichgau
XII) Bertoldo di Schweinfurt (926 – 15 gennaio 980), margravio di Nordgau, figlio legittimato di Bertoldo di Reisenburg e di una nobildonna di cui non ci è pervenuto il nome
XIII) Enrico di Schweinfurt (950 - 18 settembre 1017), margravio di Nordgau, figlio di Bertoldo ed Eilika di Walbeck, fu chiamato "l'Onore dei Franchi Orientali"
XIV) Enrico di Pegnitz († 1043), conte di Pegnitz e di Weissenburg, figlio cadetto di Enrico di Schweinfurt e di Gerberga di Gleiberg, figlia di Eriberto di Wetterau
XV) Ottone di Scheyern (1020 - 1073), figlio di Enrico di Pegnitz e di Haziga di Scheyern
XVI) Eccardo di Scheyern († 1101), figlio di Ottone di Scheyern e Haziga di Dießen, morì durante la Prima Crociata
XVII) Ottone I di Wittelsbach (1083 - 4 agosto 1156), secondogenito di Eccardo di Scheyern e di Richgarda di Istria-Carniola, figlia di Ulrico I di Weimar e Sofia d'Ungheria. Fu il primo ad assumere il cognome di Wittelsbach, in onore del castello di Wittelsbach vicino ad Aichach, da lui ottenuto nel 1116 per aver servito l'imperatore Enrico V di Franconia nella sua prima discesa in Italia nel 1110-1111
47) Ottone II di Wittelsbach (1117 - 11 luglio 1183), secondo figlio di Ottone I di Wittelsbach e di Heilika di Pettendorf-Lengenfeld, fu il primo della sua dinastia ad assumere il titolo di Re di Baviera. Da lui in poi, la dinastia dei Wittelsbach prosegue come illustrato sopra: Francesco, erede al trono degli Stati Confederati d'Europa e futuro Imperatore con il nome di Francesco II. è il suo 27° discendente diretto in linea maschile. Se si dà credito a questa ricostruzione genealogica, quella bavarese risulta la più longeva dinastia oggi sul trono. giacché il futuro Francesco II sarà il 54° discendente maschio del leggendario Gjúki cantato da Snorri Sturluson.

« Gerecht und beharrlich » (« Giusto e persistente »), motto del Regno di Baviera

Lord Wilmore

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Gli risponde Franz Joseph von Habsburg-Lothringen:

Mille grazie personalmente e da parte mia altrettanti augurî di buona Festa di Utopiaucronia! Questa Successione ininterrotta dei Sovrani di Baviera – se mi posso permettere – potrebbe essere l’ucronia che preferisco fra tutte quelle di Milord (anche se l’imbarazzo della scelta è grande). Condotta con la consueta precisione, è al contempo di un genere diverso e in particolare per me (come è facile immaginare) molto seducente, per cui arrivo a sperare che possa continuare in un filone di successo; come sempre, è ricca di colpi di scena (mi hanno strappato un sorriso di sorpresa i matrimonî di Elisabetta I., di Sissi e di Carla Fracci) e lascia intuire anche molto di non detto (come i clamorosi cambiamenti nella Storia ucronica russa)!

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