di Perchè no?
Ecco un'altra proposta di Perchè no?:
XX secolo: scoperta del DNA, primi usi dell'ingegneria genetica per trasformare vegetali e animali a scopo economico ed alimentare.
Inizio del XXI secolo: nascita del primo clone umano, identico al modello; le legislazioni mondiale sono fermamente contrarie a tutti gli interventi sul DNA umano e alla sua clonazione.
Fine XXI secolo: il 17% degli umani nasce con il metodo della clonazione (per scopi medici o personali), diversi gruppi clandestini lavorano su modifiche del DNA umano creando mostri illegali, come dimostra la controversia sull'Agenzia per il Perfezionamento dell'Essere Umano).
2104 : Processo in Germania ai responsabili dell'agenzia, colpevoli di avere prodotto il primo essere umano modificato, il cosiddetto Homo Sapiens Superior chiamato Siegfried (vi lascio immaginare il suo aspetto). Il mondo é in grande parte ostile a questo tipo di modifiche eugenetiche, anche se moltissimi pensano che Siegfried é un grande figo, da adulto avrà una carriera di attore di grande succeso, sarà chiamato il nuovo Brad Pitt. Il 28% degli esseri umani nascono mediante clonazione, il numero di quanti tra loro hanno il DNA modificato é sconosciuto.
2123: creazione dell'associazione in favore dei mostri e altre modifche genetiche per compensare gli azzardi della nascita.
2140: il 48% degli esseri umani nasce mediante clonazione, si pensa che tra loro il 75% sia stato illegalmente modificato (spesso modifiche di poco conto: colore degli occhi, eliminazione dei rischi di miopia, obesità, cancro etc). L'opinione pubblica (salvo le persone religiose) sono sempre più in favore di una legalizzazione sotto controllo.
2150: dopo un mezzo secolo di dibattiti, condanne, scomuniche, fatwa etc. il Tribunale Penale Internazionale consiglia a tutti i governi di legalizzare le modifiche del DNA (si pensa che a questo punto ci siano quasi 500.000 mostri illegali). Creazione della BGAUN (Ufficio degli Affari Genetici delle Nazioni Unite), incaricata di controllare tutti i tipi di modifiche.
2199: il 65% degli esseri umani nasce mediante clonazione, quasi tutti hanno avuto modifiche superficiali (e legali) per contrastare rischi di morte prematura (la morte prematura é fissata a meno di 50 anni). Tra loro il 10% ha avuti modifiche pesanti sotto controllo della BGA, che risultano spesso il frutto di scopi religiosi (da parte delle Nuove Religioni) o economiche (nascita dell'Homo martianus per la colonizzazione di Marte o dell'Homo orbitor destinato a vivere nelle stazioni spaziali in assenza di gravità).
XXIII secolo: grande crisi umana, tra il disastro ecologico e l'anarchia politica (che era in gestazione dal XX secolo) le modifiche genetiche si diversificano e si moltiplicano. Il 30% degli umani è rappresentato da UGM pesanti. Inizio dello sviluppo di rami umani diversi che non possono più riprodursi con umani tradizionali.
XXIV secolo: Grande espansione umana, colonizzazione del sistema solare e più oltre. Dopo le guerre del secolo precedente tra umani e diversi rami modificati, la loro esistenza é stata legalmente riconosciuta. Diversificazioni dell'essere umano che va a colonizzare tutte le nicchie ecologiche del sistema solare.
XXV secolo: accanto all'Homo sapiens naturalis (noi), anche detto uomo universale perché sa adattarsi a quasi tutte le situazioni ecologiche, vi è ormai tutta una diversità ecologica umana sulla terra e nello spazio: vere e proprie specie nuove, che si completano in una nuova e inaspettata biodiversità. Tra di esse possiamo citare:
Homo sapiens
ichtus: può vivere nell'acqua
allo stesso modo dei delfini, con cui può comunicare;
Homo sapiens arcticus: vive in ambiente polare;
Homo sapiens primitivus: adattato alla caccia;
Homo sapiens vulcanicus: vive bene solo in prossimità del magma molto caldo;
Homo sapiens nuclearis: programmato per resistere alle radiazioni;
Homo sapiens selenicus: si è ambientato perfettamente sulla Luna;
E sopratutto il neonato tra i rami umani e spesso considerato come il più artistico: Homo sapiens spatialis, che vive nel vuoto dello spazio ricavando il cibo e l'energia solo da grandi ali lunghe chilometri per ricevere l'energia solare, vive in gruppi tra gli asteroidi e si dice che alcuni gruppi siano già partiti a forza di ali verso diversi soli...
Se avete altri rami umani in mente potete comunicarmeli a questo indirizzo...
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Nota: Una constatazione del grande Bhrghowidhon ha portato Lord Wilmore a tracciare un possibile "Homo futurus" analogo a quello immaginato da Perchè No?. Ecco uno stralcio del dialogo in proposito tra i due:
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Lord Wilmore: [...] Hai notato con quale morboso compiacimento i potenti (o autoritenuti tali) si accaniscono contro i deboli, cercando ogni minima occasione per affondare il becco nella carne come fa il condor delle Ande?
Bhrghowidhon: Come si fa a individuare un "debole"? Da quali indizî?
Lord Wilmore: Secondo me è uno che non aderisce a partiti o movimenti di governo, ha un reddito inferiore ai 100.000 euro netti l'anno e ha la spiccata tendenza a voler lavorare per il bene della propria azienda, e non per il proprio o per quello dei propri capi. È il tipico individuo che, quando cade, tutti si affrettano a gara a calpestare, trattandosi di un passatempo divertente e con poca spesa.
Bhrghowidhon: Amara considerazione; non ci sarà mai una politica o una società morale...
Lord Wilmore: Non senza l'evoluzione di una nuova specie del genere Homo, che stia alla nostra come noi stiamo all'Homo habilis (o addirittura all'Australopithecus afarensis).
Bhrghowidhon: E come se ne potrebbero sintetizzare le caratteristiche?
Lord Wilmore: Beh, non è difficile. Quoziente intellettivo medio di 150, con punte di 500-600 fra i più dotati; stomaco piccolo perchè le necessità intellettuali superano quelle materiali; capacità cranica di 1600-1700 cc; appendice assente per non essere distratti da operazioni inutili; tendenza delle femmine ad usare pochi cosmetici e degli uomini a usare poca brillantina, poiché per attrarre l'altro sesso basta l'eloquio forbito; maggior propensione al canto e alla musica; vita media di 130 anni; e soprattutto, diffusione uniforme del gene dell'altruismo!
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Passiamo alla proposta di Lord Wilmore:
I biodesigner e la coscienza globale
"A che ora è la fine del mondo?" si chiedeva Luciano Ligabue, in una celebre cover di "It's the end of the world (as we know it)" dei Rem. Ebbene, a proposito di futuri possibili, ecco uno scenario ispirato al Rapporto Climatico redatto nel 2008 da Forum for the future, centro studi con sede a Londra, il cui scopo è prevenire i disastri del Riscaldamento Globale. Se non è uno scenario apocalittico, poco ci manca: a causa dei cambiamenti climatici si verificherebbero i seguenti importanti cambiamenti:
1) Il Sahara diventerà un'area verde e il litorale orientale degli USA sarà protetto da un muro di cemento ecologico che genera energia dalle onde e dalle maree.
2) I prezzi alle stelle per l'emissione di CO2 condurranno a un'economia basata sui servizi. Il commercio mondiale crollerà dopo che il petrolio toccherà i 400 milioni di dollari al barile. Gli impianti elettrici si spegneranno automaticamente quando le famiglie supereranno la propria quota energetica.
3) L'Australia, l'Oklahoma e molte altre regioni desertiche saranno abbandonate per la carenza d'acqua.
4) Il Marocco chiederà di entrare nell'Unione Europea, in cambio di accesso esclusivo alle forniture di energia solare fino al 2050.
5) Entro il 2030 anche l'Antartide sarà antropizzata, ed ospiterà grandi insediamenti umani.
6) Le Olimpiadi si terranno nel cyberspazio e gli atleti correranno nello spazio virtuale di casa loro.
Scenari pazzoidi, o scomode verità per noialtri? Peter Madden, responsabile del Forum, ha dichiarato: "I posteri ci considereranno una generazione eroica, oppure guarderanno a noi con incomprensione e disgusto, come facciamo noi con chi permise la schiavitù."
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Ed ecco la risposta di Perchè no?:
Sarebbe interessante vedere come ciascuno degli amici di questa community virtuale pensa il futuro; non solo il futuro politico dell’Italia o della Francia, il che sarebbe banale, ma il futuro dell’Umanità in generale, su una scala di molti secoli, addirittura l’evoluzione futuro dell’Homo Sapiens. Dopotutto chi é al governo oggi non ha una grande peso sull'evoluzione delle cose... la crisi economica del 2008 lo dimostra bene.
Personalmente ho pensato a un futuro, impossibile sicuramente, felice secondo certuni, terrificante secondo altri, ma assai interessante.
Durante il XXI secolo il cambiamento climatico provoca diverse catastrofi: inondazione delle coste, carestie ed epidemie ecc. con una notevole riduzione della demografia umana. Ma porta anche gli occidentali, gli asiatici e poi il resto del mondo a ripensare i propri legami con la natura in maniera nuova.
Nei paesi sviluppati, le compagnie scoprono presto come sfruttare l’obbligo di adattarsi alla natura. Sviluppano le tecnologie necessarie al passaggio al dopo petrolio. Nascono compagnie di restaurazione della biosfera, si crea il lavoro di biodesigner che consiste nel pensare come restaurare un minimo di biodiversità. Ciò obbliga a uno sviluppo notevole della tecnologia genetica che permette di reintrodurre delle specie estintesi o di creare delle specie con lo stesso ruolo (sarà il caso con diversi insetti vitali per la conservazione della vegetazione). Questi lavori si fanno nell'arco di generazioni, e portano anche alla privatizzazione di vaste zone della terra, anche se presto questo non avrà più nessuna importanza. Durante il XXII secolo queste compagnie provano anche a privatizzare il corpo umano, portando delle modifiche genetiche alle persone in grado di pagare salato. Sono sopratutto delle modifiche che permettono di accettare uno livello più alto di CO2, la rigenerazione naturale del corpo, ecc. Si tratta anche di integrare nel corpo sempre più organi artificiali protetti da nano-macchine. Si modifica anche il cervello per integrare un accesso all’internet, permettendo nuovi rapporti da umano a umano, senza parlare degli androidi in pieno sviluppo (saranno inventati in Giappone con programmi europei ed americani). Accanto a loro però ci saranno sempre persone totalmente biologiche.
Però la situazione climatica non può più essere fermata, il cambiamento ha luogo; anzi, ci si accorge che il clima per colpa dell’attività umana é totalmente uscito dai suoi cicli naturali, entrando in una fase di caos che non può più essere prevista. Ciò porta l’umanità a considerarsi responsabile per mantenere un clima stabile, e con le tecnologie del XXV secolo nasce il controllo climatico. Si fertilizzano i deserti o si fa il contrario secondo uno sforzo globale. Ciò porta ovviamente a una nuova sorta di potere, la climatocrazia globale, che porta al potere della gente capace di pensare sull'arco di parecchi secoli delle strategie climatiche nuove che essi sono gli unici a capire, lasciando al popolo minuto i lavori più gravosi.
Con lo sviluppo di Internet e dei cervelli potenziati (grazie a "Ghost in the Shell", di Mamoru Ishii), si crea durante il XXVI secolo una prima base a una coscienza comune, ancora a livello incosciente, lasciando alla gente la loro personalità ma con una cultura e degli scopi comuni: tutto ciò é chiamato « Stand Alone Complex ». Questa coscienza globale evolve fino al XXX secolo dove diventa percettibile per taluni. A questo punto sparisce il potere delle Compagnie e degli Stati. La coscienza globale porta la gente a considerare in gruppo tutto ciò che necessita per ciascuno di noi in questo mondo. Spariscono le idee di Stato, di Gerarchia, la Società si autogestisce di maniera autonoma, senza più capi ma con delle persone che lavorando secondo le loro capacità. La gente però conserva la sua personalità, perchè essa non può essere integrato in una coscienza globale.
Arriviamo infine ad una Terra che vive meglio perché ormai rappresenta una specie simbiotica, come quegli alberi che possono vivere solo grazie alle colonie di formiche che vivono su di essi. Ora sono gli umani a gestire il clima e la biodiversità di maniera automatica e non più cosciente, come se fosse una cosa naturale.
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Dopo questo colpo di genio, ecco la proposta di Renat1:
Ho un'idea. Ma perché non incominciamo a scavare un bel canale che convogli l'acqua del Mediterraneo nel Mar Morto? Con il salto a disposizione sai quanta energia elettrica anche per quei poveri circostanti; e con la rievaporazione forse qualche precipitazione su quei deserti ci sarà. E perché lo stesso non lo si fa con la depressione di Qattara, invece di insistere a portarci il Nilo che evapora strada facendo? A me piacerebbe anche rifare l'invaso nella valle di Afar, dove trovarono la progenitrice Lucy, con l'acqua dell'Oceano indiano.
Dite che il microsistema locale sarà sconvolto, e che alcune città sulle rive del Mar Morto saranno sommerse dalle acque? Ma Gerico è a -250 m s.l.m., mentre il Mare d'Asfalto detto Mar Morto è a -398 m s.l.m., per cui non sembrerebbe necessario sommergere alcunché di significativo, ed inoltre esistono le turbine Kaplan che hanno la caratteristica di lavorare con basse prevalenze...
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Sandro Degiani non poteva esimersi dall'intervenire:
Con 148 metri di dislivello io oserei ed userei un turbina Pelton, anzi più turbine o turbine poligetto: risulta essere ancora oggi la turbina con rendimento più elevato, utilizzata per grandi salti, maggiori di 50 m, e piccole portate, inferiori a 50 m3/s). Così potrei lavorare in modo molto più preciso gestendo piccole portate ed avrei una efficienza molto maggiore.
Un altro aspetto particolarmente apprezzato è l'ampio margine di regolazione della girante: si può regolare la portata del getto, riducendolo in sezione (quindi ottenere una potenza minore), senza che vada ad influire negativamente sul rendimento della trasformazione energetica.
Ricorda che se scarichi centinaia di metri cubi al secondo nel Mar Morto, dopo un po’ lo avrai riempito, e non avendo scarichi verso il mare (sennò l'acqua rifluirebbe verso di lui) vai ad aumentare l’entropia del sistema molto rapidamente. Il risultato potrebbe essere una ulteriore estrazione di sali dal Mar Morto, dato che l'evaporazione aumenterà con l'aumentare della superficie del lago...
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Perchè no? risponde dal par suo:
Ai tempi della colonizzazione francese del Magrheb era stato avanzato un progetto simile. All'inizio del XX secolo degli ingegneri francesi avevano studiato la possibilità di scavare un canale verso gli "chott", una depressione nel Sud della Tunisia: nel passato c'era acqua e nell'antichità erano ancora delle paludi, mentre oggi é solo un deserto di sale. L'idea ovviamente era di creare un piccolo mare interno con possibilità di sviluppo di questa zona. Il progetto era ben organizzato, la Francia raccoglieva gia il budget per questo sul modello del canale di Suez. Ma infine gli ingegneri spediti sul posto hanno concluso l'impossibilità di realizzare il progetto per colpa della differenza di altitudine, della natura della roccia, del rilievo ecc. Addio dunque al mare interno. Si può chiedersi cosa sarebbe avvenuto se il progetto fosse stato possibile, e se un piccolo mare interno fosse nato nel Sud della Tunisia...
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Intanto Renato Balduzzi apre un nuovo thread di discussione:
Mi è venuto in mente un esercizio straordinario. Leggendo un interessante libro sul pianeta Marte ho scoperto che il pianeta potrebbe essere terraformato, ossia modificato in modo da diventare abitabile. Quello che immediatamente ho pensato è questo: se una crisi immane facesse ripiombare l'umanità nella preistoria, sia sulla Terra che su Marte, come si svilupperebbe la civiltà sul Pianeta Rosso?
A me è venuta in mente subito la differenza di gravità, che è circa 1/3 di quella terrestre. Questo influenzerebbe ogni cosa. Potrebbero innanzitutto essere edificate costruzioni ancor più imponenti delle nostre a parità di mezzi. Anche le prestazioni fisiche sarebbero completamente diverse da quelle a cui siamo abituati. Le guerre e gli scontri armati sarebbero condotti in modo completamente diverso dal nostro. Potrebbero, nel corso dei secoli, nascere e sopravvivere esseri umani particolarmente alti e corpulenti.
Seconda questione: l'ambiente. Questa è una vera incognita, dato che la vita è quasi per definizione incontrollabile. Credo comunque che la fauna sarebbe simile alla nostra, ma per ovvie ragioni molto più povera. Può però darsi che molte specie "sfrattate" dal proprio habitat sul nostro pianeta potrebbero avere su Marte una seconda possibilità e diventare dominanti. Riguardo a ciò mi viene in mente la tartaruga palustre europea, minacciata dall'espansione degli insediamenti e dalla competizione con le tartarughe di origine americana, problemi che sul Pianeta Rosso troverebbe; un altro caso potrebbe essere quello del pica, che potrebbe essere scelto al posto del coniglio perchè meno invasivo.
Con il susseguirsi dei viaggi, ormai diventati di routine, è quasi certo che nel corso degli anni molti animali clandestini, del tutto indesiderati sul Pianeta Rosso, giungeranno a destinazione. Tra questi i topi, vari parassiti, molte specie di ragni, mosche e moscerini e sicuramente una gran quantità di batteri.
Un altro fattore interessante sarà la distribuzione geografica delle specie. Gli ecosistemi marziani si fonderebbero sull'equilibrazione spontanea tra specie provenienti da diversi continenti. I futuri biologi e tassonomi marziani, ignorando del tutto l'origine terrestre della vita, avrebbero grossi problemi a comprendere l'origine delle specie. La mancanza di fossili e la distribuzione caotica delle specie avvantaggerebbero notevolmente un'eventuale corrente creazionista.
Uno strano effetto legato a quest'ultimo dato sarebbe l'estrema variabilità delle fattezze dei marziani. Se Marte sarà colonizzato, ciò non avverrà in compartimenti stagni per ogni nazione, ma risentirà del rimescolamento razziale. I vari popoli di Marte avranno tutti il volto dell'uomo globale, con immense conseguenze: il razzismo sarebbe un fenomeno molto limitato e c'è da credere che ciò contribuirebbe, seppure in modo blando, a una limitata belligeranza.
Voi che ne dite?
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Diamo spazio anche all'incubo di MorteBianca:
Il solito virus iper-letale ed iper-contagioso che si diffonde in tutto il globo colpisce indistintamente tutte le cellule, trovandosi però particolarmente a suo agio in ambienti particolarmente ricchi di ormoni sessuali maschili, Androgeni fra cui soprattutto il Testosterone.
Il virus, di conseguenza, decima soprattutto la popolazione maschile, ma in modo demograficamente interessante, ecco le vittime predilette:
-Uomini nella terza età (perché hanno il picco maggiore di testosterone, che è fra le cause della caduta dei capelli)
-Persone particolarmente violente, irascibili ed impulsive
-I "Machisti" e i culturisti
-Coloro che fanno abuso di ormoni ai fini di competizioni sportive o per "altre" ragioni.
In tal modo i maschi hanno una vera e propria Spada di Damocle che ne limita non solo l'età ma anche la possibilità di evolvere in senso ormonale "troppo" in là. Secondo numerosi studi esistono importanti correlazioni fra il Genere (ossia la percezione culturale e psicologica che si ha del sesso, ossia "Gonna e rosa" per le donne e "Blu e pantaloni" per gli uomini per intenderci, e quindi anche il concetto di virilità e femminilità) e gli ormoni, ma anche con l'orientamento sessuale (secondo alcuni studi vi sono fattori che facilitano o predispongono in senso ormonale alla bisessualità, o all'omosessualità) e persino alla Disforia di genere stessa. In parole povere questo virus lascia vivi i maschi meno consoni al tradizionale concetto di "uomo virile" tipico di molte culture, e anzi rende estremamente più facile la nascita/comparsa di omosessuali o persino di persone che, ad un certo punto nella loro vita, vorranno cambiare sesso. Le donne di tutto il mondo si ritrovano non solo con pochi uomini (tutti più giovani), ma anche decisamente diversi da come erano abituate, e soprattutto con una strenua competizione nel sesso opposto, dall'altra sponda. Numerosi maschi addirittura ricorrono agli ormoni femminili, alla rimozione dei testicoli o persino alla castrazione chimica in caso di livelli "preoccupanti" di ormoni maschili.
La cultura umana si evolve in un senso opposto alla nostra: quelli che un tempo erano i valori della virilità vengono demonizzati, l'uomo virile è ora definito burbero, violento e animalesco, l'ideale di uomo simile alla donna viene impartito ai più giovani, l'idea del cambio di sesso da maschio a femmina però paradossalmente resta comunque un tabù, ma non come lo intendiamo oggi: se oggi lo intendiamo come "Strano", ma accettabile, in questo nuovo mondo sarà una cosa comune e nota, ma assolutamente vietata per evitare la perdita di maschi fertili. Inutile dire che la Poligamia sarà estremamente comune e che le donne avranno un ruolo di primaria importanza in tutti gli ambiti. Il Cattolicesimo e l'Ortodossia rischiano l'estinzione, l'Anglicanesimo è la nuova organizzazione religiosa principale. L'Islam viene decimato. La triste abitudine di abortire per motivazioni sessiste viene incentivava per motivi diversi: alcuni uccidono le figlie femmine (per evitare di averne troppe), altri uccidono i maschi (per evitare di dover dividere le donne).
E se l'umanità, in questo contesto sessualmente incerto, riprendesse certi comportamenti molto comuni presso i Rettili e gli Anfibi, ossia la possibilità di cambiare sesso quando la Società lo ritiene necessario? Negli anfibi è molto comune che, qualora il gruppo sia monosessuale, i membri tentano spontaneamente a cambiare sesso fino a quando non viene ripristinato l'equilibrio che ne permette la continuità. E se l'umanità nel corso dei millenni oppure volutamente tramite controllo delle nascite, ingegneria genetica e programmazione dei figli arrivasse ad "imporre" la sessualità dei figli a seconda delle necessità, oppure al contrario fossero gli adulti che, a seconda della necessità, cambiassero di sesso in maniera relativamente veloce e "Socialmente necessaria"? Una futura umanità di questo tipo sarebbe definibile "Semi-Post-Genderista", le caratteristiche sessuali primarie e secondarie potrebbero venire cambiate spontaneamente dal corpo (se geneticamente programmato a tal fine) a seconda delle situazioni. Un esempio che mi viene in mente sono le carceri, in cui avviene spesso una triste "selezione del meno virile" in cui lo sfortunato perdente assume il ruolo di donna. In questo caso la cosa sarebbe proprio automatica, in un gruppo monosessuale i membri più "neutri" e vicini all'altra metà del cielo inizierebbero spontaneamente a cambiare in orientamento e in apparenza, fino alla transizione completa.
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MattoMatteo gli obietta:
Se un basso livello di testosterone nei maschi aumenta la possibilità di essere gay, un alto livello nelle donne (esso viene prodotto, per quanto in misura ridotta, anche dalle ovaie) potrebbe portare le donne ad essere lesbiche? E, in tal caso, renderebbe le lesbiche a rischio di infezione (e quindi di morte) come i maschi?
Altra cosa: la progressiva scomparsa dei maschi potrebbe spingere le scienziate a trasformare l'umanità in ermafroditi o sviluppare la fecondazione degli ovuli con nuclei di altri ovuli (quindi bambine solo femmine, nate da due madri).
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Ed Enrico Pellerito obietta:
Parecchi anni fa ebbi occasione di leggere un articolo dove uno scienziato riteneva che nel futuro il genere maschile si sarebbe estinto in virtù di un'evoluzione della specie umana; sarebbero rimaste soltanto donne, le quali avrebbero potuto procreare, ovviamente solo femminucce, senza necessità di spermatozoi. Sull'aspetto in questione non posso essere più preciso, dato che ne è passato di tempo.
Possiamo solo immaginare una società esclusivamente femminile, che avrebbe precipue caratterizzazioni culturali e sessuali. Credo, però, proprio per le caratteristiche tipiche femminili, con tutti i limiti che le definizioni generalizzanti sul carattere comportano, un mondo gestito dalle donne sarebbe migliore.
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Riprende la parola MorteBianca:
Ppenso sia opportuno fare un chiarimento di natura sessuale: i maschi sono "Nati" dalle femmine.
Il cromosoma Y è una copia "brutta" dell'X. Un tempo tutte le specie erano monosessuate, poi da una copia dell'attuale cromosoma X si è sviluppata una differenziazione sempre più marcata, che ha condotto alla nascita del cromosoma Y totalmente diverso dall'X.
Questo è ravvisabile non solo dal fatto che il cromosoma Y è sotto tutti i punti di vista geneticamente manchevole rispetto all'X, ma anche che al suo interno vi sono numerosissimi fattori e concause dirette e indirette per la scarsa durata vitale degli uomini, il loro essere più suscettibili a diverse malattie cardiovascolari, il già nominato testosterone (che pur favorendo i muscoli non è esattamente la cosa più salutare del mondo). Abbiamo poco Estradiolo (anti-ossidante che abbonda nelle donne), invecchiamo prima e peggio.
E questo è confermato anche nel mondo naturale: salvo Mammiferi evoluti, in generale la femmina è l'elemento dominante in natura. Le femmine sono generalmente più grosse, più minacciose, fanno praticamente "tutto" e i maschi hanno il solo scopo di "portatore di spermatozoi", facendo spesso una brutta fine una volta esplicato il compito (Vedova Nera, Amantide Religiosa, i Fuchi). In generale nel mondo animale il maschio è piccolo, fa soltanto una cosa (e per il resto, se è un animale sociale tipo la formica, passa la vita chiuso in un loculo in attesa del momento) e poi muore. Addirittura la nascita di maschi in certe specie è finemente controllata, le formiche regine partoriscono maschi solo in condizioni di freddo (condizione ostile alla vita). I maschi sono dunque manchevoli biologicamente, perché il loro unico scopo è essere vettori di spermatozoi e variabilità genetica.
In alcune specie di mammiferi avanzate, tuttavia, gli uomini hanno finito per assumere un ruolo primario nella strutturazione sociale. Nasce il Maschio Alfa (presente nei branchi di lupi, leoni, gorilla). in questo caso è il maschio ad essere più sviluppato fisicamente e ad assumere un ruolo primario nei lavori e le attività del branco grazie alla sua forza fisica notevole.
In queste specie dunque il maschio assume un ruolo non indifferente.
Infine c'è l'umanità, e ancora oggi non è chiaro quale dei due sessi abbia avuto il primo dominio sull'altro. C'è una concordia abbastanza generale e un consensus abbastanza fermo che in principio l'umanità, in gran parte del mondo, fosse matriarcale, poi varie società patriarcali si siano imposte in modo più o meno violento. Oggi il mondo si sta lentamente affrancando da millenni di patriarcalismo, tuttavia tale patriarcalismo ha indotto non solo discriminazioni contro le donne in numerosi campi, ma ironicamente discriminazioni verso gli uomini: a causa di stereotipi di genere, gli uomini non hanno cura dei bambini (babysitter, maestre), è considerato vergognoso per un uomo servire (Hostess), in caso di divorzio la madre è spesso favorita, in caso di violenza "donna su uomo" l'uomo è tenuto a sopportare e tacere, e nel dubbio la colpa è generalmente attribuita all'uomo. Questo ovviamente senza sorvolare sulle sofferenze opposte (a parer mio molto superiori, delle donne) che però non cancellano questa realtà.
Per tornare in topic, una "Futura" umanità dunque potrebbe senz'altro evolversi senza i maschi. Le donne sono più sane, vivono più a lungo, hanno un temperamento più calmo.
Certo, vi sono delle differenze encefaliche fra uomo e donna, differenze in certe abilità mentali da non sottovalutare (le donne hanno miglior empatia, gli uomini sono ottimi scacchisti).
Una società del genere potrebbe ovviare al problema riproduttivo. Alla fine fa quasi tutti la donna, con l'inseminazione artificiale l'unico problema rimasto è la "fonte" di variabilità genetica, fonte che potrebbe essere un altro ovulo (se si riesce ad ovviare l'incompatibilità cromosomica).
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E Paolo Maltagliati fa notare:
nfatti non è detto che certi comportamenti siano diretta conseguenza della quantità di testosterone.
P.S.: non è il testosterone in sé che produce la calvizie, quanto piuttosto il DHT, il diidrotestosterone. Certo, se hai poco testosterone hai meno possibilità che si trasformi in DHT, ma non è mica detto il contrario.
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MorteBianca annuisce:
La calvizie ha numerosi cofattori, non era mia intenzione ridurre la cosa ad una mera questione ormonale. Ci sono persone che diventano calve in giovane età, questo non smentisce il fatto che la calvizie senile sia causata da fattori ormonali. Ci sono omosessuali calvi, questo non smentisce il ruolo degli ormoni.
Poi è ovvio che non è solo una questione ormonale, ci sono miliardi di fattori a tutti i livelli (Genetico, Biochimico, Ambientale, Familiare, Psicologico, Socio-culturale, Religioso) che determinano l'orientamento sessuale. Gli ormoni sono una parte importante di ciò, ma non ho alcuna difficoltà a vedere "Virilissimi" buoi di testosterone che sono anche omosessuali, è statistica. Comunque, è opinione universalmente condivisa nella comunità scientifica che l'orientamento sessuale non sia una scelta libera, sotto nessun punto di vista, bensì determinata da questi fattori.
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Iacopo dice la sua:
Comunque le differenze di abilità tra maschi e femmine possono derivare anche da un diverso modo (culturalmente determinato) di educare e fornire cure ai neonati, a seconda del genere loro assegnato.
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MattoMatteo invece volta le carte in tavola:
Ora propongo la versione opposta di questa ucronia: la malattia colpisce soprattutto le persone con alti tassi di estrogeni, vale a dire le donne. Con la morte del 90-99 % delle donne, le poche sopravvissute vengono considerate tesori preziosissimi, tenute nascoste e al sicuro da pochi fortunati (ricchi e potenti). Scoppieranno guerre ed eccidi tra i maschi, per eliminare i contendenti alle poche femmine disponibili; gli sconfitti verranno uccisi, o castrati (chirurgicamente, per essere assolutamente certi dell'efficacia del procedimento) per essere usati come guardie del corpo alle donne.
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MorteBianca gli tiene dietro:
A questo punto vale anche l'opposto di quanto detto prima: a sopravvivere meglio sono le donne più virili, possibilmente le lescbiche o donne che effettuano la transizione al sesso maschile. L'uomo finisce ironicamente per idealizzare il concetto di femminilità perché è sempre più raro. Le donne residue saranno pochissime (ciò porterà ben presto ad un calo drastico della popolazione umana, fino a ritornare ad una proporzione più equa), l'omosessualità umana dilagherà per ragioni sociali, non ormonali. Vista la rarità delle donne è possibile che i maschi sviluppino rapporti sentimentali fra loro, mentre le donne saranno un raro caso a parte con il solo scopo di riprodursi, in certi casi potrebbero anche venire usate da "galline". Le donne ritornano a vivere completamente ovattate nella realtà casalinga, escluse da ogni tipo di lavoro o rischio per evitarne la morte o il ferimento. L'umanità, lasciata ai maschi, potrebbe diventare leggerissimamente violenta.
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Ed Enrico annuisce:
Condivido in toto l'analisi di MorteBianca. Tom Clancy nel suo "La mossa del drago", riteneva futuribile opzione l'omosessualità accettata e legittimata nella Repubblica Popolare Cinese, in ragione della quantità insufficiente di donne rispetto ad una maggioranza maschile. in questo caso il problema investirebbe l'intero pianeta.
Un piccolo quiz per i
nostri lettori: sopra quale
impero del futuro può sventolare questo vessillo?
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Anche Dario Carcano ha il suo incubo personale da sottoporci:
Oggi, spulciando tra i miei appunti universitari, ho trovato un foglio su cui avevo scritto quest'idea:
Il Social Totalitarismo
Regime dittatoriale derivato dal totalitarismo tradizionale e caratterizzato da:
Presenza di un partito unico di massa trasversale alle tradizionali ideologie politiche;
Controllo totale da parte del partito di tutti i mass media e dei social network, e loro uso come veicolo di propaganda;
Epurazione di tutte le forme di opposizione attraverso l’uso sistematico dei social network per incitare la violenza spontanea nei confronti dei dissidenti, veri o presunti;
Forte culto della personalità nei confronti di un “Leader Maximo”;
Controllo da parte del partito di ogni settore della vita dell’individuo;
Promessa che ogni azione del regime è finalizzata alla creazione di una nuova società, più giusta ed equa.
Voi che ne dite?
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Chiudiamo per ora con questa proposta di Angelo Doveri: la mossa del pollo!
2012. Una delle usuali infezioni virali aviarie, originatasi da un allevamento intensivo cinese di pollame, nel diffondersi a macchia d'olio fra gli animali tenuti in stretto contatto, muta in maniera radicale, ibridandosi poi col ceppo influenzale H51, mutando ancora e umanizzandosi.
Quella che era un'influenza appena un poco più seria diventa un virus terribilmente infettivo, aerobico, una Superspagnola, definito clinicamente Virus UHPAI H666 (Ultra High Pathogenic Avian Influenza, Virus aviario ad ultra alta patogenicità ceppo H666 ) con un periodo di incubazione piuttosto lungo di circa quattro-sei settimane quasi asintomatico, seguito da una breve esplosione patogena estremamente grave, connotata da una letalità del 75% circa.... 666 il Numero della Bestia, l'Armageddon. Una letalità spaventosa, quindi, ma che nella sua espressione in un puro numero non tiene conto del fattore di genere. Mentre le donne che vengono infettate da Armageddon hanno una rateo di sopravvivenza di circa il 50 %, gli uomini hanno una speranza di sopravvivere al morbo di... circa 0 %.
Con un periodo di incubazione tanto lungo, prima che la prima vittima muoia, il Paziente 0, il virus ha avuto tutto il tempo di diffondersi, inavvertito e incontrastato, per tutto il globo. Nel giro di quattro settimane, complici gli spostamenti delle persone, i viaggi aerei e le normali attività umane, la diffusione dell'agente patogeno H666 è globale e totalizzante. Nel giro di pochi mesi, forse un anno, l'intera popolazione mondiale e'stata interessata da Armageddon, detto anche il "Morbo del pollo".
Quello che salva la specie umana è che la mortalità maschile è "quasi" del 100 %... e per la precisione del 99.95%, ovverosia su diecimila uomini se ne salvano appena 5, mentre, sempre su una base di 10.000, si salvano circa 5.000 donne. Un rapporto di 1 a 1.000. Non solo, ma anche le future generazioni conserveranno invariato questo rapporto, il virus ha preselezionato anche le cellule sessusli, di entrambi i generi: nasceranno mediamente 999 femminucce prima di un solo maschietto.
La popolazione mondiale nell'2012 era di oltre 7.000.000.000 di persone... alla fine del 2013 ne sopravvivevamo poco più di 1.800.000.000 di cui meno di 2.000.000 erano maschi. I sopravvissuti sono, ovviamente, i più forti geneticamente, i più sani e i più intelligenti... Darwin è sempre al lavoro, anche se i tempi biologici possono sembrare enormemente lunghi, dal punto di vista umano. La pressione selettiva per così tanto tempo evitata, che ha portato la specie umana a ritenersi al riparo da essa, di colpo presenta il conto.
Il crollo verticale del numero di uomini porta inevitabilmente ad un totale sovvertimento della società. Le gerarchie politiche, militari, religiose, entità tipicamente quasi esclusivamente maschili, vengono spazzate via. Presidenti, dittatori, ministri, generali, ammiragli, sacerdoti, imam sono in genere uomini e più raramente donne, in là con gli anni, la preda prima del virus.
Le donne rimaste, giovani, intelligenti e sane, assumono forzatamente il controllo di quel che resta del mondo. Molto meno aggressive della media maschile e più portate alla collaborazione, anche perché ormai c'é ben poco per cui valga la pena accapigliarsi, rapidamente convertono il mondo da maschile e bellicista a femminile e pacifico. Condivisione e collaborazione planetaria, non più contrasto e competizione. La pressione antropica sul pianeta risulta essere meno di un quarto di quella di solo pochi mesi prima. L'ecosistema ha la possibilità e il tempo di rigenerarsi.
Per gli uomini sopravvissuti si apre una nuova era: troppo pochi per dirigere e condizionare il futuro, col virus Armageddon sempre presente anche se latente, si adatteranno benissimo alla loro nuova condizione, estremamente privilegiata. Rarità è sinonimo di preziosità: nulla varrà come la vita di un uomo. Con oltre un migliaio di donne a disposizione a testa, non avranno né tempo né voglia di litigare: l'umanità riuscirà a mettere definitivamente da parte guerre e contese, sotto la guida dell'Altra Metà del Cielo?
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