La Guerra di Successione Spagnola


Partiamo con la brillante proposta di Never75:

Vittorio Amedeo II di Savoia pressato da francesi e spagnoli nel 1702 sceglie di schierarsi con loro. Le cose vanno più o meno come nella HL. La differenza è che anche il Savoia, al pari del Gonzaga-Nevers - viene punito per la sua fellonia. Il Ducato di Savoia viene scorporato: Nizza va a Genova, la Savoia alla Francia e i territori aldiquà delle Alpi vengono fusi con il Ducato di Milano e quello di Mantova e annessi direttamente all'Impero. In questo caso, tolta Venezia, tutto il Nord Italia è direttamente o indirettamente sotto il controllo della Casa d'Austria. Se le cose vanno come vanno anche in HL, in questo caso, nell'Impero Asburgico della Restaurazione le popolazioni di lingua italiana saranno maggiori di quella ungherese e quasi alla pari con quella tedesca! Una italianizzazione dell'Impero sarà possibile? Oppure un ausgleich anticipato?

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Gli replica Paolo Maltagliati:

Vediamo di sviluppare la tua idea:

1) Guerra di successione spagnola: la divergenza sta nella sorte Sabauda. Piemonte incamerato nei domini imperiali, così come il Monferrato; Savoia ceduta alla Francia; Nizzardo alla repubblica di Genova; il regno di Sardegna veniva ceduto, poniamo, ai Medici. Mentre la Sicilia veniva incamerata nel dominio Asburgico, come il regno di Napoli.

2) Guerra di successione polacca: Cessione della Lorena ai francesi. In cambio, Francesco Stefano di Lorena ottiene il titolo regio di Sardegna; Carlo di Borbone ottiene il granducato di Toscana alla morte di Gian Gastone. Sicilia e Napoli rimangono sotto la bicipite aquila. Parma e Piacenza, l’eredità farnesiana, viene ceduta parimenti a Carlo di Borbone.

3) Guerra di successione austriaca: uniche modifiche di rilievo: cessione dei presidi (che erano rimasti in mano austriaca) e del porto franco di Livorno a Carlo I di borbone, che li infeudava al fratello Filippo.

4) Guerra dei sette anni: Nessuna modifica all’assetto territoriale. Nel frattempo però la Corsica, in concomitanza con la ribellione Paolina, viene venduta, nel 1769 ai lorenesi di Sardegna da parte della repubblica di Genova.

5) Congresso di Vienna: annessione delle due repubbliche di Genova e Venezia al ducato di Milano e Piemonte. Il complesso di territori viene elevato a regno, al pari di quello delle due Sicilie.

6) 1848. Grandi moti anti-austriaci, sobillati, molto probabilmente, dai Borbone di Firenze. I due regni Asburgici nella penisola vengono elevati a regno d’Italia. Massimiliano d’Asburgo diventa vicerè, nel 1857.

7) Guerra di Crimea. L’Austria si Chiama fuori. Isolamento diplomatico di Vienna crescente.

8) Guerra Austro-Prussiana e disfatta per gli Austriaci. Ausgleich con Ungheria e Italia.

9) Prima Guerra mondiale. Imperi centrali VS Intesa, come da HL. Per minimo di divergenza, ma si potrebbe discutere (così come dell’intera storia dei balcani nel XIX secolo, ma facciamo i bravi), vittoria dell’intesa con un massiccio contributo americano. Gli italiani saltano sul carro del vincitore al momento opportuno. Non proprio come Jugoslavi e Boemi, ma nemmeno come gli Ungheresi, insomma.
I quattordici punti di Wilson elevano l’Italia a stato indipendente, con la somma dei possedimenti asburgici, il ducato di Parma-Toscana e quello di Modena-Reggio. Giocano lo scherzo anche al Papa, che negozia il possesso della sola città di Roma.
Dopo un lungo tergiversare, sono proprio i Borbone-Toscana a ottenere la corona, secondo l’accordo delle potenze vincitrici.

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A questo punto prende la parola Bhrghowidhon:

Mi par di capire che l'esito della Guerra di Successione Spagnola sia quello noto, a parte la collocazione dei Savoia nel campo 'sbagliato' (l'unico motivo che poteva spingerli a compiere l'errore sarebbe stata la garanzia segreta di avere Genova).

A questo punto sorge la questione della Fellonia; il particolare è che nel Regno d'Italia - dove mancava una Dieta - l'Imperatore poteva decidere tutto quello che la forza delle armi gli permetteva, nel Regno di Germania invece no e i Savoia, grazie al loro Ducato eponimo (che faceva parte, come ultimo residuo dell'antico Regno di Borgogna Superiore, del Circolo Renano del Regno di Germania), avevano un seggio nella Dieta Imperiale, che lasciavano sistematicamente vuoto per non ammettere di essere Feudatarî (salvo poi chiedere fino all'ultimo la nomina a Vicarî d'Italia e comunque inglobare come Feudi Imperiali Alessandria, Novara, la Lomellina, l'Ossola, Vigevano, Voghera), ma che rimaneva pur sempre loro riservato.

Applicare la punizione della Fellonia a un Feudatario del Regno di Germania avrebbe scatenato ritorsioni interminabili - fosse solo per la Guerra dei Trent'anni - e alla fine distrutto l'Impero. Tuttavia si poteva ricorrere a una soluzione di tipo 'bavarese', nel momento in cui la stessa Baviera occupata dall'Austria stava per essere incamerata nei Dominî Allodiali dell'Imperatore: i Wittelsbach avrebbero avuto come compenso e con in aggiunta il titolo regio proprio la Sardegna e così è realmente avvenuto, fra l'altro col pieno consenso del Personale Dirigente già ispanofilo, per cui nella Guerra di Successione Polacca la riconquista spagnola dell'Isola sarebbe stata assai più ardua e probabilmente si sarebbe arrivati a una posizione subordinata dei Wittelsbach nel Sistema Borbonico. È innegabile che la Savoia fosse indifendibile di fronte alle mire francesi, quindi il massimo che dal punto di vista imperiale si poteva sperare sarebbe stato uno scambio con l'Alsazia, incamerata dal Re Sole solo poco più di un quindicennio prima: rispetto alla coincidenza del confine alpino con lo Spartiacque (più il mantenimento di Casteldelfino, Oulx e Exilles dominanti a Est delle Alpi: un esito migliore di quello storico!), per la Francia il confine renano poteva benissimo attendere, tantopiù che con la Lorena ancora nell'Impero l'Alsazia avrebbe costituito un avamposto a sua volta indifendibile come una Savoia austriaca per gli Asburgo, cui invece - per contro - l'Alsazia (fra l'altro terra d'origine della Dinastia, prima che prendesse nome da Habichtsburg) avrebbe sostanzialmente avvicinato l'agognato congiungimento fra Austria Anteriore (in Svevia) e Paesi Bassi.

Ai Savoia sarebbe andata invece (come realmente accaduto) la Sicilia ed è lì che, paradossalmente, si sarebbero ritrovati a fianco dell'Austria contro i tentativi di riconquista spagnola (anche in questo caso privati dell'effetto sorpresa a quindi destinati a fallire, con conseguenze dirompenti nel Regno di Napoli, dove la mancanza del 'ponte territoriale' avrebbe indebolito le posizioni della Riconquista Spagnola fino a rendere possibile una permanenza - che qui ucronicamente ammettiamo - dell'Austria. Per il resto - onde non complicare troppo il quadro - tutto come nella Storia vera fino al Congresso di Vienna. A quel punto, Venezia non sarebbe più basta come compenso (da Campoformio) per i Paesi Bassi, perché si sarebbe aggiunta anche la perdita dell'(ormai inutile) Alsazia e quindi, con Piemonte e Nizza da un lato e Napoli dall'altro (il cui possesso insieme alla Toscana avrebbe reso anacronistico - pur con altri motivi rispetto alla Storia effettiva - il ripristino dello Stato dei Presidî) all'Austria (N.B. il tutto come complesso indivisibile, in virtù della Prammatica Sanzione) avrebbe sostanzialmente modificato le priorità asburgiche a Sud delle Alpi:

1) tramontato il Sacro Romano Impero, la sua restaurazione nelle forme della Confederazione Germanica sarebbe stata completata - come storicamente era progettato - da una seconda Confederazione (se proprio non "Italica" - denominazione purtuttavia quasi inevitabile, con pace della pur acuta affermazione di Metternich, non compresa dalla Storiografia - almeno "Lombarda") come continuazione del Regno d'Italia (sia quello nel Sacro Romano Impero sia quello Napoleonico, giuridicamente confluito nel Lombardo-Veneto), sempre con l'Imperatore d'Austria come Presidente, ed entrambe sarebbero state ricomprese in una sovraordinata "Confederazione Mitteleuropea" col medesimo Presidente (tutto questo è rimasto d'attualità fino al 1859);

2) di conseguenza, le decisioni prese fino al 1806 nell'àmbito del Sacro Romano Impero si sarebbero estese a tutta la Confederazione Mitteleuropea e quindi a entrambe le Confederazioni subordinate (anche l'Italica/Lombarda, non solo Germanica), in particolare - qui sta il punto cruciale - la Mediatizzazione dei Territorî Ecclesiastici, compreso... lo Stato Pontificio, come già tentato dall'Austria nel fatidico anno 1800: Roma e la Comarca potevano restare "Allodio" Papale, ma tutto il resto (Ducati e Legazioni) sarebbe andato direttamente all'Imperatore (nel 1800 la Romagna era ormai ceduta di fatto a quasi anche di diritto all'Austria come tale; i Ducati erano disputati fra l'Impero - come Regno d'Italia e i Borboni-Napoli, qui sostituiti dall'Imperatore stesso, stavolta d'Austria anziché del Sacro Romano Impero);

3) per Genova non ci sarebbe stato scampo (stretta fra Nizza e la Lunigiana Granducale) e lo stesso Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla sarebbe stato più difficilmente staccabile da una permanenza sotto Maria Luisa e i suoi gli Eredi (chiunque fossero); possibile un'incorporazione diretta secondo il precedente di cent'anni prima, con pressoché obbligato e sicuramente gradito compenso ai Borboni in forma di Regno del Belgio.

Fra il 1823 (Massa) e il 1847 (Lucca), a eccezione delle Isole Maggiori tutto ciò che sul Continente nel vero 1866 (o addirittura 1870-1918) costituiva il Regno d'Italia sarebbe già stato un unico complesso, la Confederazione Italica/Lombarda composta da:

a) Regno Lombardo-Veneto (Piemonte con ovviamente Aosta, Nizza, Genova, resto della Lombardia con Mantova, Veneto, Parma-Piacenza, Bologna, Ferrara, Romagna, Marche, Umbria) e Regno di Napoli, entrambi in Unione Personale con l'Impero d'Austria (che ancora includeva immediatamente anche l'Ungheria);

b) Ducato di Modena e Reggio (con Massa) e Granducato di Toscana, entrambi (separatamente) in Unione Dinastica coi precedenti;

c) Repubblica di San Marino;

d) eventualmente il residuo Stato Pontificio (la cui inclusione nella Confederazione, almeno Mitteleuropea se non addirittura Italica/Lombarda, sarebbe stata molto verosimile).

Dopo di ciò, qualsiasi piano di Napoleone III. sarebbe stato molto più velleitario e la Spagna sarebbe probabilmente passata in primo piano nelle priorità del suo Impero. Se ipotizziamo che tutto il resto vada come è andato, i Bonaparte potrebbero ottenere la Corona di Spagna e mantenerla nel 1870; in ogni caso, è quanto mai facile che, scomparsa la Confederazione Germanica, le residue sovraordinata (Confederazione Mitteleuropea) e subordinata (Italica/Lombarda) venissero riorganizzate in forma di Impero Austro-Ungarico (Cisleithania e Transleithania), come l'Austria-Ungheria storica, e Impero d'Italia (se non - ancora - di Lombardia) o Romano o simili, abbastanza simile al Secondo Reich (Impero Federale con diverse Dinastie al proprio interno) e naturalmente con lo stesso Imperatore che l'Austria (e il Regno d'Ungheria), il tutto unito almeno doganalmente (in prosieguo di tempo anche di più) nella Federazione Mitteleuropea (con l'Imperatore Presidente).

A seconda di come si svolgono gli avvenimenti nel 1848-1849, del Lombardo-Veneto possono far parte i Possedimenti ex-Veneziani in Istria costiera e Dalmazia (sicuramente invece non Trieste); è anche possibile una 'spartizione', ossia l'Istria al Litorale (con Trieste), la Dalmazia a Venezia (ma il Trentino all'Austria).

Ammessa la sconfitta nella Prima Guerra Mondiale, tutto l'Impero d'Italia (fuorché eventualmente il Papato) potrebbe essere assegnato alla Sicilia Sabauda (se intervenuta e se con l'Intesa) oppure trasformato in Repubblica o, come l'Ungheria, in Reggenza, sicuramente senza né Istria né Dalmazia, forse col Trentino ma non col Mitteltirol.

Per completezza, avanzo anche una versione più aderente alla proposta iniziale. L'unico punto da precisare è il destino della Sicilia: senza i Savoia (a meno che vengano compensati della perdita di tutti i proprî territorî aviti), è possibile che vada sùbito agli Asburgo (il cui obiettivo era comunque l'intero complesso dei Dominî della Corona di Spagna...) e invece in Sardegna rimangano i Wittelsbach a compenso della Baviera (che era occupata dall'Austria). Con i Wittelsbach sorretti da una Dirigenza locale ispanofila, la riconquista spagnola si appunterebbe come storicamente sulla Sicilia e ipotizziamo che tutto il resto avvenga senza altre divergenze dalla Storia reale. La situazione nel Settecento sarebbe dunque: Piemonte (senza le estensioni settecentesche) dapprima in amministrazione separata (come Mantova e a questo punto anche il Monferrato), poi in prosieguo di tempo fuso in un unico Ducato (successivamente Regno, dopo la fine dell'Impero) di Lombardia; a compenso dell'annessione di Nizza (in cambio di una semplice neutralità interessata), Genova rinuncia a qualsiasi pretesa sui Feudi Imperiali, che quindi, una volta soppressi da Napoleone, dopo la Restaurazione saranno attribuiti al Regno di Lombardia, a prescindere dal destino della stessa Repubblica; la Sardegna coi Wittelsbach si mantiene in orbita spagnola; tutto il resto come da Storia nota. Ricordo ancora che il Sacro Romano Impero conservava le strutture del Regno d'Italia, dove il Ducato di Milano era semplicemente un Dominio Allodiale dell'Imperatore, mentre tutti gli altri Stati erano indistintamente Feudi Imperiali, che fossero in tutto o in parte asburgici (Modena-Reggio, Toscana) o no (Parma-Piacenza-Guastalla, Genova, Piemonte e ulteriori Feudi staccati da Milano); la lingua ufficiale era il latino, di fatto si usava il toscano 'd'esportazione', ossia l'italiano letterario (mentre nella parte che propriamente costituiva il Regno di Germania, comprese Trento e Trieste, vigeva il tedesco assieme a un latino comunque ufficiale). Dopo l'esperienza napoleonica, l'assetto del 1815 (con gli aggiustamenti del 1823 e 1847) sarebbe stato, rispetto a quello noto, differente solo per il fatto che il Piemonte sarebbe stato integralmente lombardo, a lungo termine anche Genova (con Nizza), mentre la Sardegna sarebbe rimasta ai Wittelsbach e al di fuori di ogni coinvolgimento continentale. Se non ci fosse stato un pur possibile intervento di Napoleone III. (che poteva avere mire anzitutto sulla Sardegna; Nizza rimane sempre ambigua, troppo poco per la Francia, troppo per Genova o l'Austria), probabilmente sarebbe stata costituita (al più tardi entro il 1867) una Confederazione Mitteleuropea (N.B. quanto più tardi tanto meno "Italica") analoga al Secondo Reich (quindi con Imperatore Asburgico) e comprendente l'Impero d'Austria e Regno d'Ungheria, il Lombardo-Veneto (il tutto in Unione Personale), i Ducati Padani e la Toscana (il tutto in Unione Dinastica a eccezione di Parma-Piacenza-Guastalla), il Regno delle Due Sicilie (verso la convergenza dinastica, come mostra la Politica Matrimoniale), forse lo Stato Pontificio, meno verosimilmente anche il Regno di Sardegna.

Prevedibile sconfitta nella Prima Guerra Mondiale e proclamazione della Repubblica, divisa per linee "nazionali", sulle quali bisogna precisare che un conto sono le lingue parlate dalla Popolazione (basiletti), tutt'altro quelle ufficiali (acroletti). Data l'epoca della costituzione della Confederazione, lingua ufficiale (confederale) sarebbe stato il tedesco (unico candidato negli anni 1849-1867), mentre nei singoli Stati lo sarebbero stati l'ungherese in Ungheria (tutta) e il toscano nel Lombardo-Veneto e tutti gli altri Stati (fuorché la Sardegna, sicuramente col castigliano). I basiletti invece sono nettamente diversi e NON corrispondono alla percezione che se ne ha generalmente: per esempio, le varietà cinesi o arabe sono considerate dialetti di un'unica lingua, invece le lingue slave sono distinte a un livello che, nella Romània, corrisponderebbe alla differenza fra ligure e varietà padane; le lingue romanze, poi, si collocano a un livello intermedio (il meno coerente di tutti), perché da un lato galiziano-portoghese, castigliano, catalano, provenzale e francese (poi anche franco-provenzale e guascone) vengono differenziati con la stessa pignoleria con cui si distinguono le singole lingue slave, il romeno fa tutt'uno (come se fosse raggruppato tutto insieme il romanzo occidentale dal portoghese al vallone), mentre il resto - quasi che sotto i 300.000 kmq non potessero differenziarsi le lingune - viene buttato in un unico calderone "residuo" e chiamato "italiano" (laddove sardo, italoromanzo e reto-cisalpino differiscono fra loro quanto il romeno da tutti gli altri e più che spagnolo e francese fra loro). È evidente che faceva testo l'acroletto (toscano), comune sia all'italoromanzo sia al retocisalpino (dove però era conosciuto solo dal 2% alfabetizzato della Popolazione; forse l'Austria lo avrebbe diffuso quanto o più che il Regno d'Italia storico), ma in ogni caso la Sardegna, con basiletto a sé (salvo il sardo-corso a Nord) e acroletto castigliano, sarebbe rimasta completamente fuori al più tardi nel 1919.

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Lo stesso Bhrghowidhon poi ha aggiunto:

L'altro esito estremo possibile della Guerra di Successione Spagnola era la confluenza in un'unica Monarchia (non semplicemente in un'Unica Dinastia) delle Corone di Francia e di Spagna. Storicamente, Filippo V., Duca d'Angiò e successore di Carlo II. d'Asburgo sul Trono di Spagna e Corone connesse (rivale dell'Arciduca d'Austria Carlo d'Asburgo, poi Imperatore Carlo VI., che in caso di successione all'eredità spagnola avrebbe riunificato i dominî di Carlo V., eventualmente aggirando una clausola del testamento di Carlo II. di Spagna), personalmente non poteva ancora unire Francia e Spagna, perché il testamento di Carlo II. lo impegnava a rinunciare a succedere al Trono nel proprio Regno di provenienza (cioè la Francia); si può però fare in modo che la sua discendenza e quella del fratello maggiore (Luigi il Delfino) si fondano, eventualmente con la mediazione di principesse sabaude (quali sono state effettivamente le rispettive mogli, Maria Adelaide e Maria Luisa), oppure che Luigi XV. di Francia (Duca d'Angiò, figlio minore di Luigi Duca di Borgogna, figlio di Luigi il Delfino, figlio di Luigi XIV.), che non si pensava potesse diventare re (a cinque anni di età), muoia anch'egli per qualche conseguenza dell'epidemia e che a quel punto si decida di interpretare il testamento di Carlo II. d'Asburgo-Spagna nel senso che Filippo V. (fratello di Luigi Duca di Borgogna) avrebbe sì rinunciato alla successione al Trono di Francia, ma solo con effetto sulla propria persona e non sulla linea dinastica, per cui suo figlio Luigi sarebbe succeduto nel 1715 a Luigi XIV. di Francia e nel 1724 a suo padre Filippo V. di Spagna (che aveva abdicato), dopodiché, morto lo stesso Luigi di vaiolo, al ritorno della Corona a suo padre Filippo (che era sempre escluso dal Trono francese) il Regno di Francia passa al fratello undicenne di Luigi, Ferdinando (essendo gli altri due fratelli intermedî morti nel frattempo), che poi regolarmente succede al padre FIlippo anche sul Trono di Spagna nel 1746 (Ferdinando VI. di Spagna) e infine ha come successore nel 1759 Carlo III. (VII. di Napoli e Sicilia), che - abbandonata ormai (per il precedente ripensamento dello stesso Re Sole che l'aveva introdotta) la prassi borbonica che vietava l'accumulo di Corone - unifica finalmente Francia, Spagna, Sicilia e Napoli. Resterebbero da recuperare ancora la Sardegna e il Portogallo, in entrambi i casi postulando ulteriori punti di svolta che portino all'estinzione delle rispettive Dinastie dei Savoia e dei Braganza, ma ciascuno di questi avrebbe comportato un'enorme Guerra di Successione europea per impedirlo, praticamente un anticipo delle Guerre Napoleoniche e della Prima Guerra Mondiale messe assieme.

Qui potremmo modificare una tale ucronia, postulando che Filippo V. erediti di già tutto l'Impero Spagnolo, col che non ci sarebbe da recuperare la Sardegna. Se lasciamo perdere l'eventualità dell'unione col Portogallo, rimane comunque un gigantesco Impero - già esistente nella Storia vera fino a Carlo II. - costituito dall'intera Spagna con la Sardegna e i due Regni di Sicilia, il Ducato di Milano e i Paesi Bassi, inoltre dai vastissimi Vicereami del Perú e della Nuova Spagna; tutto ciò andrebbe, con l'abdicazione di Filippo nel 1724, temporaneamente (fino alla morte precoce per vaiolo) a suo figlio Luigi (dal 1715 già Re di Francia) e nel 1746 all'altro figlio Ferdinando (anch'egli già Re di Francia dalla morte di Luigi), finché nel 1759 gli succede Carlo III. (nato a Madrid nel 1716, Duca di Parma dal 1732, ma fino al subentro sul Trono Spagnolo non ancora Re di Napoli e di Sicilia), in Francia col nome di Carlo X. (!). Per la Politica Linguistica è prevedibile che nelle Colonie Americane resti il castigliano dove era stato introdotto per primo; l'esperienza storica suggerisce che il catalano venga progressivamente insidiato dal castigliano, corrispondentemente alla perdita di autonomia della Generalità, anche se il Regno di due Re anzitutto Francesi potrebbe ancora ribaltare la situazione e far gravitare almeno la Catalogna (non tutti i Dominî Aragonesi) sulla parte francese dell'Unione.

L'ininterrotta continuità spagnola in Sardegna e nei due Regni di Sicilia rende massimamente probabile la permanenza del castigliano, mentre nei Paesi Bassi e verosimilmente anche a Milano (e Parma?) il francese non incontrerebbe ostacoli. Ovviamente non ci sarebbe alcun passaggio di Colonie Francesi alla Spagna nel 1763, per cui alla fine si avrebbe una Duplice Monarchia (in Unione Personale), coi Dominî Spagnoli e quelli Francesi divisi come in precedenza, fuorché per il fatto che il francese finisce per sostituirsi al castigliano nei Paesi Bassi (dove rappresenta un ritorno), a Milano (tutti Feudi Imperiali), a Parma e forse in Catalogna. È possibile che non venga concesso l'Asiento all'Inghilterra ed è anche concepibile che non abbia luogo la Rivoluzione in Francia. Ammesso che tutto il resto sia come nella Storia vera, la famiglia Buonaparte fuggirebbe comunque in Francia dalla Corsica e negli Eserciti del Regno come anche in Politica (sia pure entro il quadro monarchico) ci sarebbero le stesse possibilità per il Generale Napoleone. Quale sarebbe la Sede principale dei Sovrani? Resterebbe continentale (Madrid e/o Parigi) e tutto sommato eccentrica rispetto al nuovo centro dell'Impero (almeno in Europa) o si sposterebbe - contraddicendo la politica di Filippo V. - a Barcellona? In ogni caso, come la stessa esperienza napoleonica mostra, non ci sarebbe una prevalenza della Francia sulla Spagna né della Spagna sulla Francia, eventuali esperimenti rigidamente unitarî (come nell'Impero d'Austria) avrebbero vita breve e cederebbero di nuovo il posto a una soluzione almeno dualistica entro la seconda metà del XIX. secolo, soprattutto nel caso (possibile) che le Colonie Americane non venissero perdute (né vendute).

Ben più modesto sarebbe lo scenario nel caso che i Dominî della Corona Spagnola restassero indivisi, ma senza unione con la Francia (che è anche l'eventualità più diretta di tutte). Certo, i Borboni di Spagna resterebbero Sovrani in Sardegna e nelle Due Sicilie fino ad almeno tutto l'Ottocento; è possibile che annettessero anche Parma (anziché applicare rigorosamente il Patto di Famiglia), la Rivoluzione Francese avrebbe luogo come nella Storia vera e di conseguenza anche tutta la vicenda napoleonica, mentre resta da vedere se con la Restaurazione i Paesi Bassi e Milano rimangono spagnoli o no. Se, per coerenza con l'ucronia, ammettiamo che sì, diventerebbero obiettivo rispettivamente di Napoleone III. e dei Savoia; nel 1859-1866 si potrebbero svolgere fatti analoghi a quelli noti del Risorgimento Italiano, sempre a vantaggio dei Savoia e indirettamente della Francia, mentre la Crisi di Successione del 1868 avrebbe potuto vedere Napoleone favorevole ai Savoia (più probabilmente, come nella Storia vera, nella forma di un'Unione solo Dinastica) a patto di cedere alla Francia il Belgio (che poi sùbito dopo sarebbe passato alla Germania, mentre Roma andava all'Italia), ma rispetto alla realtà storica il risentimento spagnolo contro i Savoia (usurpatori dei possedimenti in Italia) sarebbe stato troppo alto (più ancora di quello che ne ha infatti causato il fallimento) per offrire loro ugualmente la Corona, a meno di un impegno a ricostituire l'Impero (quindi con un'Unione Personale e non solo Dinastica) e quindi a non cedere o almeno a recuperare il Belgio... A meno quindi di non optare per una di queste soluzioni meno probabili (1: tutto - fuorché le Colonie Americane, ormai quasi interamente perdute - a un unico Monarca Sabaudo; 2: l'Italia - ma non la Sardegna - come nella Storia nota, un altro Savoia in Spagna, cessione del Belgio alla Francia donde alla Germania), temo quindi che senza l'Unione Personale con la Francia si sarebbe arrivato allo smembramento di tutto, al massimo con mantenimento del Belgio - oltre che della Sardegna - sotto i Borboni (anche grazie alla Vittoria Tedesca).

Due ulteriori varianti si avrebbero nel caso che i Savoia stessero (come erano pressoché obbligati a fare) nel campo imperiale e i Borboni vincessero la guerra: nella variante con Unione Personale gallispanica, i Dominî Sabaudi sarebbero stati annessi direttamente dalla Francia, in forma immediata oppure come Feudi Imperiali (e in ogni caso il francese non vi avrebbe avuto rivali); nella variante più 'banale' con divisione dei Dominî (ma solo tra Francia e Spagna, senza invece indipendenza per Napoli, poi Parma ecc.) l'assenza dei Savoia nella Storia successiva costituirebbe invece una cospicua differenza ed è ben possibile che si riveli decisiva per il mantenimento fino a oggi di una Monarchia Spagnola (sia pure solo europea, senza Colonie Americane) comprendente anche la Sardegna, la Sicilia, Napoli, Parma, Milano e il Belgio (e uso generalizzato del castigliano, fuorché forse in Belgio ed eventualmente a Milano e Parma) e al contempo del Piemonte alla Francia (ma senza Valsesia, Alessandria, Lomellina, Novara, Tortona, Ossola, Vigevano, Voghera, Bobbio - tutti alla Spagna - né Monferrato, Masserano, Crevacuore e Brallo di Pregola, mediatizzati entro il 1803 alla stessa Corona Spagnola oppure annessi da Napoleone alla Cisalpina e di conseguenza passati alla Spagna con la Restaurazione).

In quest’ultima variante, gli Asburgo d’Austria incorporano comunque Mantova (inizialmente tutto il Monferrato), Modena-Reggio e la Toscana (nell’Ottocento anche Massa e Lucca rispettivamente, con anche Piombino ma senza lo Stato dei Presidî, che rimane o ritorna a Napoli quindi alla Spagna) e con Campoformio nonché poi nella Restaurazione si assicurano Venezia, quindi un collegamento territoriale diretto (data la mancanza del Ducato di Milano, sono Modena e la Toscana a essere annesse direttamente all’estinzione delle Dinastie precedenti). Al Congresso di Vienna la lotta per Genova vede candidate la Francia (che detiene tutti gli antichi possedimenti sabaudi in Liguria: Dolceacqua, Perinaldo, Prelà e Borgomaro, il Principato di Oneglia, Montegrosso Pian Latte, Albenga, Zuccarello e verosimilmente anche le acquisizioni che storicamente i Savoia hanno attuato, anche solo temporaneamente, dopo la Guerra di Successione Spagnola – Seborga, Rezzo, Pornassio e Troaste, Carrosio, Loano, Millesimo, Arnasco e Stellanello, il Marchesato del Finale e la Pieve di Teco), la Spagna (che domina l’Oltregiogo con Alessandria, Tortona, Voghera, Bobbio, Parma e Piacenza nonché gli antichi Feudi Imperiali minori) e l’Austria (con la Lunigiana e Massa e forse anche il Monferrato). Esclusa per ragioni contingenti la Francia (che ha anche la minore urgenza), la Liguria rappresenta per la Spagna l’unico accesso a Parma e Milano dal mare, per l’Austria l’unico collegamento rimasto disponibile per il Monferrato. Non ci sono margini di compromesso e l’unica possibilità è uno scambio: tutte le exclaves austriache (Monferrato, Masserano e Crevacuore, Brallo di Pregola) in cambio della Riviera di Levante (senza Genova, a questo punto meno vitale per l’Austria, ma con Cremona per fissare il confine austro-spagnolo sul Po e sull’Adda; la Valtellina, in precedenza mai stata asburgica se non del tutto provvisoriamente per brevissimo tempo, può essere spartita lasciando alla Spagna il Piano che da lei prende nome nonché le adiacenti Valchiavenna e - in parte - Bassa Valtellina, all’Austria sicuramente l’Alta e Media Valle nonché la Riviera dei Maròcch sulla sinistra orografica onde controllare da Morbegno il collegamento con Bergamo attraverso il Passo di San Marco). Poiché i confini francesi sono riportati al 1789, Monaco con Mentone e Roccabruna viene restaurato come Principato e, siccome si trova in àmbito ex-imperiale, è posto sotto la protezione della Potenza vicina, quindi la Spagna. Il confine franco-spagnolo dunque, che per il settore pirenaico termina in mare a Portbou, riparte quindi dal mare in Liguria a Cabbé – Beausoleil – la Turbie lasciando alla Spagna il Protettorato su Monaco, Mentone e Roccabruna, a loro volta adiacenti (a Ponte San Luigi e Ponte San Ludovico) all’exclave spagnola dai Balzi Rossi a Coldirodi (nell’Entroterra fino a Perinaldo, mentre Dolceacqua è in Francia), dopodiché la Francia arriva al mare da Sanremo a Cervo e (dopo l’exclave spagnola da Andora ad Albenga) da Ceriale al Finale; da Noli, fieramente antifrancese, la Spagna comincia a dominare nell’Entroterra (lasciando però ancora la Val Bormida alla Francia), finché il confine tende a coincidere a quello attuale fra le Province di Asti (alla Francia) e Alessandria (alla Spagna) e fra Vercelli (alla Francia) e Pavia e Novara (alla Spagna), senonché ancora più a Nord alla Francia resta solo l’attuale Provincia di Biella (senza Masserano e Crevacuore con le rispettive Dipendenze), il resto (Valsesia, Ossola) alla Spagna.

Il confine austro-spagnolo parte dal Promontorio di Portofino (con San Fruttuoso di Camogli alla Spagna e Portofino all’Austria), segue lo spartiacque fra il Bacino del Golfo Paradiso e quello del Tigullio fino al Crinale Appenninico, dove si innesta (verso Est) su quello fra il Versante Ligure (all’Austria) e Padano (alla Spagna), attualmente confine fra Liguria (nonché Toscana, in Lunigiana) ed Emilia, indi lungo tutto l’Enza verso Nord in corrispondenza dell’attuale confine fra le Province di Parma (alla Spagna) e Reggio (all’Austria) fino al Po, dove svolta a Ovest rimontandone il corso (confine fra le Province di Parma e Piacenza, alla Spagna, e Mantova e Cremona, all’Austria) e poi quello verso Nord dell’Adda (fra Lodi, Milano, Monza e Lecco, alla Spagna, e Cremona e Bergamo, all’Austria), che lascia per seguire lo spartiacque fra il Bacino del Lario (alla Spagna) e del Brembo (all’Austria); dal Pizzo dei Tre Signori svolta di nuovo verso Est (a Nord la Spagna, oggi bassa Provincia di Sondrio, a Sud l’Austria, oggi Provincia di Bergamo) fino al confine Sud-Nord fra la Pieve di Olonio (Spagna) e di Ardenno (Austria), ma solo alla sinistra dell’Adda, il cui corso da Morbegno verso monte (Est) divide la Spagna (a Nord) dall’Austria (a Sud): a Desco cominciano i possedimenti austriaci sulla destra dell’Adda, ma la Val Màsino rimane alla Spagna e a Nord del Monte Disgrazia il confine austro-spagnolo raggiunge i Grigioni (Svizzera).

L’altro tratto di confine austro-spagnolo divide la Toscana (austriaca) dallo Stato dei Presidî (spagnolo), quest’ultimo con Talamone, Orbetello, l’Argentario, il Giglio e Porto Longone (oggi Porto Azzurro, nell’Elba), mentre il resto dell’Elba, Pianosa e Montecristo rappresentano l’eredità di Piombino all’Austria (la Capraia è francese, la Gorgona austriaca). Lo Stato Pontificio rimane nella sua integrità (compresi i Principati di Benevento e Pontecorvo) a separare l’Austria (Veneto, Mantova, Modena, Toscana compresa la Romagna ex-Fiorentina) dalla Spagna (Abruzzi, Terra di Lavoro); la Gran Bretagna trattiene Malta, Gozo e Comino.

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Ma Bhrghowidhon non è ancora contento, e aggiunge un'ulteriore variante:

Poniamo che la Guerra di Successione Spagnola non abbia luogo perché Carlo II. (di Spagna) designa come proprio Erede Carlo VI. (di lì a poco Imperatore); al momento della Successione non scoppia alcuna guerra perché non ne sussistono i motivi giuridici e l'Erede non è (ancora) Imperatore, quando lo diventa si tratta di decisione degli Elettori (in quanto cade il pregiudizio che a suo tempo aveva impedito di eleggere Filippo II.) e quindi non può essere contestata. Poniamo anche che la Prammatica Sanzione venga accettata da tutti gli Elettori e non si crei (per le mancate Guerre di Successione Spagnola e - per quanto riguarda la Spagna - Polacca) uno schieramento in grado di scatenare la Guerra di Successione Austriaca. In pratica, ipotizziamo che tutto vada secondo quanto prevedevano le Leggi (Successione Asburgica in Spagna, Successione Asburgica nell'Impero); prevedibilmente avrà luogo lo stesso qualcosa di simile alla Guerra dei Sette Anni, mentre è possibile che la Spagna non conceda nel 1713 all'Inghilterra l'esercizio trentennale dell'Asiento. Ammesso che in Francia avvengano ugualmente la Rivoluzione e l'Epopea Napoleonica, con la Restaurazione si ha un sostanziale ritorno all'Impero Asburgico Ispano-Austriaco (dal 1804 complesso unitario). Ammettiamo, ancora, che venga restaurato anche il Sacro Romano Impero (non c'era alcun impedimento, bastava che gli Eredi degli Elettori lo decidessero, come avvenuto nel 1871 col Secondo Reich; del resto anche la Francia si è proclamata Impero due volte nel corso di mezzo secolo). Data la proporzione delle forze in campo, è naturale che si imponga la soluzione großdeutsch alla Questione Tedesca e che a sua volta questa si inserisca nelle forme istituzionali dell'Impero (anche in questo caso "Secondo", ma di nuovo "Sacro" e "Romano", in maggiore continuità col Primo), quindi con proiezione dell'esito großdeutsch anche alla Questione "Italiana" (soluzione a egemonia austriaca) e inquadramento del tutto nella cornice imperiale: concretamente, come nel Sacro Romano Impero ci potevano essere Regni (la Boemia) dentro ad altri Regni (Germania) entro l'Impero, così qui i Regni di Baviera, Württemberg, Hannover, Sassonia, Prussia e parte dell'Impero d'Austria (con la Slesia e i Paesi Bassi ex-Austriaci tornati Austriaci) stanno nel Regno di Germania, il Regno Lombardo (unito a quello Veneziano) sta - N.B. solo quello Lombardo (che qui, oltre a Mantova, comprende anche Parma-Piacenza e Guastalla), non quello Veneziano - nel Regno d'Italia (dove il Principato di Piemonte – con confine alpino secentesco – non è mai diventato Regno di Sardegna, non ha avuto i Feudi del Monferrato, Alessandrino, Novarese, della Lomellina, di Vigevano ecc. né quelli Imperiali minori; il Ducato di Savoia fa parte del Regno di Germania) e tutti e due i Regni di Germania e d'Italia costituiscono il Sacro Romano Impero (nel 1849, come storicamente la Confederazione Germanica è stata estesa a tutta la Prussia, vi verrà esteso l'Impero). Infine, prendiamo in considerazione l'eventualità che l'Impero Coloniale Spagnolo non si disintegri, bensì segua un percorso analogo a quello Britannico (anche per la diversa vicenda dell'Asiento nel secolo precedente). Praticamente, tutta questa ucronia si basa su quattro Punti di Divergenza 'legalistici': rispetto della Legge di Successione in Spagna e, anche in conseguenza di ciò, nell'Impero, che indirettamente permette una Restaurazione più effettiva, mentre la combinazione di tutte queste cause determina le mancate Secessioni Ispanoamericane. Da notare che il decisamente minor impegno dell'Austria nella Guerra di Successione Polacca le permette di conservare Serbia e Oltenia e in ultima analisi scongiura che una Guerra Europea deflagri in occasione di un Attentato come quello di Sarajevo (e con la Serbia all'Austria, la Bulgaria si terrà sempre sotto la Protezione della Russia). Tutto questo è reso possibile dall'ucronica decisione di Carlo II. di Spagna; non ci sono Divergenze legate alle Francia (se non la mancanza di giustificazioni per il subentro dinastico in Spagna) né al Portogallo né (a parte l'Asiento) alla Gran Bretagna, Olanda Svizzera e Stato Pontificio rimangono indipendenti, tutto il resto procede come noto e con ciò si arriva alla Fase Matura dell'Imperialismo con una Compagine Imperiale Asburgica Ispano-Romano-Germano-Ungarica egemone in Europa e prima nel Mondo per estensione e sviluppo delle Colonie (anche nel caso – di cui non si vede tuttavia la ragione – che a quelle Spagnole non si volessero aggiungere quelle storicamente Tedesche e Belgiche).

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Marco Pici ha osservato:

E pensare che il nostro prof di storia la Guerra di Successione Spagnola ce la ha riassunta così: « una guerra inutilissima, fatta per impedire che un francese salisse sul trono spagnolo, e poi alla fine ce lo fanno salire lo stesso perchè sennò l'Austria è troppo forte »...

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Al che Paolo Maltagliati si è adirato:

Che modo del [censura] di spiegare una guerra decisiva per il destino del globo come poche altre! Passami il termine, ma i colleghi che rendono un pessimo servigio alla mia disciplina mi mandano in bestia (lo so, ho più pietà degli adolescenti che degli adulti) Non dico che io la spiego come vorrei e dovrei, sia chiaro. La coperta è sempre troppo corta, e ogni tanto devi tagliar qualcosa. Ma così è proprio brutto...

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E William Riker non è stato da meno:

Il tuo insegnante dovrebbe essere spedito a insegnare storia nella Terra del Fuoco. Sarebbe come se io riassumessi così la scoperta della gravitazione universale da parte di Newton: « un pirla gravemente asociale per colpa della sindrome di Asperger ha fatto uno scalmazzo perchè gli era caduta una mela sulla testa, e ha messo sottosopra la Fisica quando in realtà aveva sbagliato tutto, perchè Einstein ha dimostrato che la gravità è ben diversa da come se l'era sognata lui »!

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A questo punto interviene MorteBianca:

Mi hai fatto sorgere un'altra domanda: quali sono le possibili espansioni alternative dei Savoia, sempre usando l'espansionismo "a Carciofo" che li ha caratterizzati? Posso immaginare solo due direzioni: verso la Francia o verso la Svizzera, e poi la Germania. Nel primo caso, se i Savoia di guerra in guerra giocano bene le loro carte, si possono espandere a discapito della Francia fino ad includerne, potenzialmente, tutto il Sud-Est e magari influenzarne tutto il Sud alla Asburgo, forse ponendo addirittura un loro discendente sul trono (cosa che è avvenuta per parte femminile più volte). Nel secondo caso invece prima si avrà una conquista della Svizzera, almeno la parte italo-francese, e poi a risalire i Savoia potrebbero diventare un grosso ducato partecipe, ma non del tutto compreso (come Prussia e Austria) nel gioco Imperiale.

Potrebbero finire annessi all'Austria, o alla prussia durante l'unificazione, oppure essere loro stessi a creare uno stato a sud, nemico della Confederazione del Nord?

Magari le possibili soluzioni tedesche saranno tre: "Piccola Germania" (Prussia e Confederazione del Reno, senza Austria), "Media Germania (Piccola Germania e Savoia-Svizzera, magari con qualche ducato italiano), "Grande Germania (Media Germania, Austria-Ungheria).

Come altri possibili ruoli nei Savoia vedo una accorta politica matrimoniale, anche gli Asburgo non erano altro che dei montanari sconosciuti prima di cominciare ad organizzare i matrimoni.

Oppure i Savoia possono tentare di ricostituire il trono di Borgogna (di cui in teoria facevano parte) al confine fra Germania e Francia, arrivando ad ambire al Lussemburgo, Olanda e Paesi Bassi tutti, e Fiandre...

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Gli risponde Basileus TFT:

A me interessava la possibilità di espansione in Oriente. Ricordiamo che Giovanna di Savoia sposò Andronico III Paleologo, e che Amedeo VI di Savoia, detto il Conte Verde, sconfisse i Turchi in battaglia a Gallipoli. Se il duo Savoia-Bisanzio continua, i sabaudi potrebbero sostituirsi ai genovesi e creare un piccolo impero mediterraneo similmente a Venezia. Partendo dal '300 inoltre la potenza ottomana non era così forte e hanno almeno 50 anni per svilupparsi in relativa calma. Altrimenti ricordiamo il loro tentativo di prendere Cipro assoggettando il titolo regio di Gerusalemme.

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Paolo Maltagliati ha fatto un'altra pensata:

Ho ideato una variante tenendo conto di avere, come risultato, una prospettiva in cui lo stato egemone della penisola sia il regno di Napoli e non il regno di Sardegna-Piemonte, partendo dalla guerra di successione polacca.

Poniamo che l’Austria perda “un po’ peggio”, diciamo, magari perché l’Inghilterra si impegna ancor meno di quanto effettivamente già non sia stato.

Ed ecco le clausole della pace del 1738:
-la Lorena passa a Stanislao Leczynski a titolo vitalizio, per poi essere ceduta alla sua morte alla Francia
-Il regno di Napoli passa ai Borbone di Spagna.
-Il granducato di Toscana, come da promesse fatte in precedenza, passa a Carlo di Borbone, assieme all’eredità farnesiana di Parma e Piacenza
-Per compensazione, l’Austria da’ a Francesco Stefano di Lorena il Ducato di Milano.

Al momento della guerra di successione Austriaca (1748), c’è un’evoluzione:
A Carlo viene dato il titolo di re di Napoli, mentre a Filippo di Borbone passa Toscana-Parma-Piacenza

La repubblica di Genova viene annessa al regno di Sardegna già a questa data.

Facciamo un salto di 67 anni (dando per inteso che la situazione nella guerra dei sette anni non alteri l’assetto italiano come in HL) e arriviamo agli arrangiamenti post-napoleonici del congresso di Vienna:

-Al ducato lorenese di Milano viene annesso lo stato di Terra Veneziano, mentre lo stato da Mar viene inglobato direttamente nell’impero.

-L’Austria si fida tendenzialmente comunque poco del potenziale “patto di famiglia borbonico” per cui lega a sé Milano e Torino(che poi la propaganda liberale successiva dipingerà come l’asse reazionario padano)

-I Vari moti seguono un copione molto simile al nostro, ovvero molto rumore per nulla. Naturalmente, in questo caso, la parte del regno liberale la interpreterà Napoli. (per quanto a conti fatti la corte Lorenese sia più liberale di quella borbonica)
Forse si può parlare di maggior (e anticipato) interessamento all’italica vicenda da parte degli albionici, che vedono con un certo favore l’idea di una succursale mediterranea. Meglio se la si può stornare da una troppo smaccata dipendenza dagli imprevedibili francesi. Oppure, viceversa, agli albionici potrebbe interessare una blanda riposizione dell’asse anglo-austriaco del XVIII secolo per impedire proprio alla Napoli borbonico-francesizzante di prendere troppo abbrivio sul Mediterraneo, favorendo interventi economici presso il lombardo-veneto lorenese, allo scopo di creare una flotta che controbilanci il peso di quella napoletana.

-1854, guerra di Crimea: come da HL, i napoletani partecipano e si guadagnano i favori della Francia, cui Napoli(di cui Firenze è una succursale, di fatto) fa promesse ancora più grandiose rispetto ai nostri Savoia (può permetterselo, visto che non è roba sua).

-Vengono scatenati dei moti nello stato pontificio, presso cui prontamente interviene l’armata “liberatrice borbonica”. Il lombardo veneto muove il proprio esercito verso le legazioni, ma viene sconfitto dall’esercito “fiorentino”(che naturalmente fiorentino non è). A quel punto l’Austria interviene direttamente e la trappola che abilita l’intervento francese diretto è pronta a scattare. I francesi invadono il Piemonte, ma l’esercito sabaudo resiste nel Vercellese aprendo le dighe, tanto da dare il tempo agli austriaci di dirigersi verso il Ticino. A sud l’offensiva borbonica si stabilizza al Po. La flotta coalizzata bombarda Genova.

A Firenze il Borbone di turno (come lo chiamiamo? Ancora Francesco o si cambia?) si fa proclamare piuttosto avventatamente re d’Italia.

Con la mediazione inglese nel 1859 c’è il trattato di pace: il Regno di Sardegna passa ai Borbone. il Lazio rimane al papa (P.S.P), mentre tutto il resto sotto al Po' diviene regno di Bassa Italia con capitale Firenze (con ovviamente la famiglia regnante napoletana. i borbonici granducali verranno compensati a dovere, comunque).

I francesi se ne vanno con le pive nel sacco, ottenendo solo Savoia, Nizza e Val d’Aosta. Si contempla un’unione dinastica Lorena-Piemonte.

Come la mandereste avanti?

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Restituiamo la parola a Never75:

Le isole piccole e grandi del Mediterraneo hanno sempre avuto una storia singolare. Ribelli per natura, hanno sempre cercato di scrollarsi di dosso sovrani e repubbliche che il più delle volte le considerarono solo delle colonie da sfruttare. Pensando alla sola Corsica, mi vengono in mente tre alternative.

1) La Corsica Toscana.
Il Granduca Cosimo I tentò effettivamente di impadronirsi dell'Isola così pericolosamente vicina ai suoi confini e la corona gli fu davvero durante la rivolta del 1564-1567.
Più che scatenare una nuova guerra, però, il Granduca preferiva impadronirsene diplomaticamente. Mandò ambasciatori a Vienna e a Madrid che però non gli offrirono nessun aiuto.
Se Cosimo però avesse tentato lo stesso il colpaccio? Non sarebbe stato di per sé difficile occupare l'Isola.
Sulla carta,, in quegli anni, la Toscana aveva più risorse di Genova (il "siglo de los genoveves" verrà qualche decennio dopo e la Superba usciva da un periodo di crisi) e se si impegna, potrebbe avere ragione sulla rivale.
Potrebbe essere più problematico mantenerla però negli anni successivi però, con l'aiuto degli spagnoli prima e degli austriaci poi, potrebbe tenerla a lungo. Quando Napoleone invade l'italia, i Lorena si rifugiano lì. Nella Restaurazione, la Corsica potrebbe finire nelle brame dei Savoia e magari essere lei, anziché Nizza o Savoia, la contropartita per l'intervento dei francesi!

2) La Corsica Pontificia.
Nel 1730 i ribelli còrsi comandati da Luigi Giafferri e Andrea Ceccaldi Colonna offrirono la sovranità dell'Isola a papa Clemente XII che rifiutò. Se però avesse accettato?
Anche qui, una volta arrivato Napoleone il papa si rifugia in Corsica grazie all'aiuto inglese. Dopo il Congresso di Vienna viene reintegrata negli Stati Pontifici. Nella II Guerra d'Indipendenza (o al più tardi con lo sbarco dei Mille) i Savoia con un pretesto la invadono e anche qui fanno dei plebisciti-burletta per annetterla al Regno d'Italia. Probabile una riedizione di un brigantaggio-sanfedismo in salsa còrsa dopo l'Unificazione.

3) La Corsica inglese.
Gli inglesi non la abbandonano nel 1796. Analogamente a Sardegna e Sicilia rimane sotto la protezione britannica per tutta l'epopea napoleonica.
Dopo il Congresso di Vienna gli ambasciatori britannici riescono a mantenerne il possesso e, come Malta, entra a far parte del loro Impero. Le relazioni franco-inglesi rimangono piuttosto tese per tutto l'Ottocento. Napoleone III potrebbe rivendicarla, facendo scoppiare una guerra col Regno Unito dall'esito scontato. Da che parte si schiereranno i Savoia?

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Alessandro Cerminara gli fa notare:

...ma Napoleone in questi casi (1 e 2) non potrebbe essere della nazionalità della Corsica stessa?

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Al che Never75 corregge il tiro:

Hai ragione! In questo caso sarebbe stato Masséna alla guida dell'Armata d'Italia al posto di Napoleone. Oltretutto Masséna come generale era anche migliore del Buonaparte. Gli fu preferito lui soltanto perché raccomandato dal Barras.

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Lo stesso autore poi avanza un'altra proposta:

Altra ucronia dello stesso tenore. Nel 1753 la città ligure di Sanremo, una delle più popolose della Repubblica di Genova, si ribellò massicciamente alla Superba. Cacciò o imprigionò i rappresentanti del governo centrale e si proclamo indipendente. Emissari furono poi mandati al re di Sardegna per offrirgli la città. Temendo complicazioni, il Savoia rifiutò. Con uno stratagemma poi l'ammiraglio genovese riuscì a penetrare nella città e la rivolta venne domata. Poniamo che però:

1) il Savoia accetti. Non solo Sanremo, ma a questo punto, se le rivolte si propagano, è a rischio l'esistenza stessa della Superba! Tra l'altro, pressappoco in quegli stessi anni scoppierà l'ennesima rivolta còrsa che porterà alla fine alla perdite definitiva dell'Isola.
Approfittando del momento di crisi, i Savoia si prendono una bella fetta di Liguria e Corsica, magari dividendo il rimanente con Toscana e Francia.
Anche qui, Napoleone nasce suddito di casa Savoia!

2) Sanremo rimane una piccola repubblica indipendente che gli altri Stati italiani, per diversi motivi, hanno tutto l'interesse a proteggere e difendere.
Ancora oggi l'essere un paradiso fiscale con la presenza di un famosissimo Casinò, permette alla Repubblica di Sanremo di rimanere, nonostante la crisi, uno dei micro-stati più ricchi del Mondo. Come meta turistica, grazie alla gradevolezza del clima e alla bellezza del centro storico medievale, è perfino più visitata a del quasi altrettanto mondano Principato di Monaco e della pretestuosa Seborga.
Il Festival della Canzone italiana, in compenso, si è costretti a farlo da un'altra parte. Forse Bordighera?

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Gli risponde Bhrghowidhon:

La questione di Sanremo è stata risolta da un lato dal Rovesciamento delle Alleanze (1756), dall'altro, più tardi, dalla morte di Giuseppe II. Il massimo Protettore di Sanremo era infatti il Sacro Romano Impero, che a Sud delle Alpi poteva contare su due schiere di Alleati: i primi, fedelissimi fino all'ultimo sangue, erano i Feudi Imperiali, che costituivano il nucleo del Langobardisches Reich Welscher Nation; i secondi erano la Nobiltà Imperiale 'italian', così chiamata perché comprendeva sia quella del medesimo Langobardisches Reich Welscher Nation (il cosiddetto Regno d'Italia) sia una buona parte di quella più alta dello Stato Pontificio e del suo feudo costituito dal Regno di Sicilia e cosiddetto di Napoli. Senza la Rivoluzione Francese e l'imperialismo neocarolingio che ne è seguito, sarebbe stata questione di pochi decenni se non anni.

Mi spiego: in poche parole, per l'« unificazione » dell'« Italia » (metto fra virgolette per intendere che è una citazione, ossia che i due nomi hanno qui l'accezione che hanno avuto nel 1859-1870). Tappe:

- ristabilimento dei diritti imperiali effettivi su e a protezione di tutti i Feudi nel Langobardisches Reich Welscher Nation (su questo concordava perfino la pubblicistica protestante, unico caso fra le materie d'Impero)
- annessione della Romagna pontificia all'Austria
- reincorporazione delle Marche e dei Ducati di Perugia e Spoleto nel Sacro Romano Impero (fin qui è tutto realmente avvenuto nell'anno 1800, poi spazzato via da Napoleone)
- annessione dei Dominî cisalpini di Terraferma sabaudi a Milano (incaricato di questo era il trisnonno di mio trisnonno, Branda Lucioni)
- confluenza delle Dinastie Borbone-Parma e Borbone-Napoli in quella asburgo-lorenese, come avvenuto con Modena-Reggio.

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E ora, un'altra proposta di Michele Mauri:

Nella battaglia di Narva del 20 Novembre 1700, Carlo XII di Svezia inflisse una dura sconfitta all'esercito russo, ma decise di non sfruttare la vittoria e di combattere contro la Polonia da quel momento in poi.
Carlo XII si impegnò in Polonia per vari anni, lasciando allo Zar Pietro la possibilità di riorganizzarsi e preparare un nuovo esercito equipaggiato con armi moderne.
Ma se dopo Narva Carlo decidesse di continuare l'inseguimento dei russi?
Quasi sicuramente Mosca cadrebbe, e ci sarebbero molte probabilità di smembramento della Russia in vari piccoli stati, per niente pericolosi per l'Impero Svedese.
Dopo questa schiacciante vittoria sulla Russia, Carlo potrebbe dirigersi sulla Polonia senza temere niente, sconfiggerebbe Augusto II, prenderebbe Varsavia e la Sassonia, imporrebbe Stanislao Leszczyński al trono Polacco-Lituano.
Quali sorti per la Polonia-Lituania? Rimarrà una confederazione o si separerà? Senza più la Russia ad interferire, la Polonia riuscirà a riprendersi? Se sì, si ribellerà alla Svezia o no?
E quali sorti per l'Europa? Con una Svezia così potente sarebbe non inverosimile pensare che la Germania conosca un'unificazione sotto la corona svedese, e da lì? Si formerà una grande coalizione per impedire alla Svezia di diventare ancora più potente come successo nella nostra timeline con Napoleone? Oppure ci sarà qualcuno che penserà sia meglio allearsi con la superpotenza nordica? Ci sarà comunque la Rivoluzione Francese? Se sì, Napoleone salirà comunque sin dove è arrivato nella nostra timeline, oppure la Svezia frenerà le sue ambizioni? O forse Napoleone si alleerà proprio con la Svezia e si spartirà l'Europa con essa, proprio come aveva intenzione di fare con la Russia nella nostra timeline?

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Gli replica Iacopo Maffi:

Il problema strategico della Svezia era quello di insistere su di un'area geopolitica identica a quella già occupata dal ben più avviato progetto russo. Se vogliamo che la Svezia si sostituisca alla Russia dobbiamo spostare, secondo me, il PoD indietro - almeno al Periodo dei Torbidi se non prima.
La rovina di Pietro avrebbe portato al massimo alla frammentazione della Russia. In pratica avremmo avuto un nuovo periodo degli Appannaggi.
Si pone così il tema del vuoto di potere in Siberia e in Ucraina. Se la seconda sarebbe probabilmente entrata nell'area di influenza turca, la prima sarebbe forse stata divisa tra svedesi, cinesi e forse portoghesi.

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Bhrghowidhon però obietta:

Una possibilità di salvare il Punto di Divergenza ci sarebbe (o perlomeno ne sono convinto da quando trentatré anni fa ho cominciato a vagheggiare questa precisa ucronia): l'area geopolitica della Svezia, che innegabilmente insiste sulla Russia, non coincide del tutto con quest'ultima (questo potrebbe essere il caso della Polonia), ma - vista ā pŏstĕrĭōrī - rappresenta la prima anticipazione pressoché completa (almeno a livello continentale) del progetto specificamente hitleriano (o, in una formulazione più corretta, è Hitler ad aver riproposto, finora per l'ultima volta in modo esplicito, una Geopolitica contemporaneamente pangermanica e ponto-baltica per la Germania).

A partire da questo (probabilmente troppo mal formulato) assunto, proporrei questi tentativi di risposta:

«Quali sorti per la Polonia-Lituania?» - In ultima analisi trattamento come quello della Livonia (che ne rappresenterebbe l'anticipo)

«Rimarrà una confederazione o si separerà?» - Non si separerà, perché dovrebbe prevalere la forza centripeta esercitata dalla Svezia

«Senza più la Russia ad interferire, la Polonia riuscirà a riprendersi?» - Dipende dall'accezione precisa di "riprendersi": diventare il centro di un Impero Panslavo direi di no (in questa ucronia), mantenere la propria massima estensione territoriale, l'uso del polacco e del ruteno e continuare la tradizione sarmatica della Szlachta sì

«Se sì, si ribellerà alla Svezia o no?» - Se anche ci provasse (possibile), punterei (in questo caso) sulla prevalenza della Svezia

«E quali sorti per l'Europa?» - In prima approssimazione, alla nascita di un grande Impero corrisponde quella di uno vicino rivale: in Europa forse ce ne sarebbero tre, Svezia ("Germania"), Gallispania (con le Isole Britanniche in ultima analisi spartite fra le due) e Turchia (propriamente euroafroasiatica)

«Con una Svezia così potente sarebbe non inverosimile pensare che la Germania conosca un'unificazione sotto la corona svedese, e da lì?» - L'obiettivo immediatamente successivo sarebbe l'espansione dell'Impero in Italia (a partire dal Regno Longobardo per arrivare a quello di Sicilia, fino alla soppressione dello Stato Pontificio)

«Si formerà una grande coalizione per impedire alla Svezia di diventare ancora più potente come successo nella nostra timeline con Napoleone?» - Verosimilmente la Grande Alleanza fra Gallispania e Impero Ottomano, se non si può puntare a niente di più (che, mi rendo conto, rischia di suonare anacronistico nel XVIII. secolo)

«Oppure ci sarà qualcuno che penserà sia meglio allearsi con la superpotenza nordica?» - Forse gli Asburgo d'Austria, se riescono a precedere la Francia (nel caso che questa opti appunto per la formazione di un Impero Gallispanico)

«Ci sarà comunque la Rivoluzione Francese?» - Tutto sommato oserei affermare che sarebbe meno verosimile, dato che storicamente è stata uno dei frutti della Politica dell'Equilibrio di Potenza (non in sé e per sé, ma calibrato su Potenze delle dimensioni medie correnti nella seconda metà del XVII. secolo)

«Se sì, Napoleone salirà comunque sin dove è arrivato nella nostra timeline, oppure la Svezia frenerà le sue ambizioni?» - Napoleone I. ha rappresentato un'eccezione in un percorso storico dominato dalle conseguenze di un gioco in cui tutti (o quasi) perdono, che però è a sua volta una possibilità statisticamente remota a livello teorico; nella maggior parte delle alternative ucroniche (realistiche), vicende geopolitiche come quella napoleonica sarebbero di norma anticipate e produrrebbero esiti più stabili, per cui in questo caso il ruolo di Napoleone (a parte il suo fallimento storico) verrebbe assunto (senza fallimento) da Carlo XII. Se tuttavia la domanda va presa alla lettera, col suo presupposto della Rivoluzione, si potrebbero dare le condizioni perché si verifichi un evento storicamente temuto ma relativamente poco probabile, la spartizione della Francia (dunque la risposta sposa la seconda eventualità)

«O forse Napoleone si alleerà proprio con la Svezia e si spartirà l'Europa con essa, proprio come aveva intenzione di fare con la Russia nella nostra timeline?» - In questo caso la costellazione a due contro uno (Gallispania + Turchia contro Svezia-"Germania") si trasformerebbe in «Svezia-"Germania" + Gallispania (nell'ipotesi che Napoleone o un suo qualsiasi omologo ne diventasse Imperatore) contro Turchia (che, a questo punto, rischierebbe seriamente una spartizione senza residui)

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E Basileus TFT aggiunge:

La Svezia ha sempre avuto difficoltà legate alla scarsità della sua popolazione e alla conseguente incapacità di controllo su territori molto vasti e potenzialmente ostili.
Inoltre, la sua espansione è sempre stata incentrata sul Baltico, se si riuscisse a piegare i russi gli svedesi eviterebbero di espandersi troppo ad est e cercherebbero la vittoria decisiva sui polacchi. Col tempo pare inevitabile un congiungersi di principati tedeschi ostili alla Svezia e Polonia, bisogna vedere però quanto gli svedesi riescono ad espandersi, sicuramente buona parte della costa se la prendono.
La Russia viene disgregata, possibile la Moscovia recuperi quanto perduto e ricostituisce uno Stato russo più piccolo. Se la Polonia perde parti del nord senza troppa sofferenza potrebbe sostituirsi alla Russia come colonizzatrice della Siberia, anche se vedo più probabile una piccola espansione polacco-ottomana e il resto prima o poi se lo prendono inglesi e francesi. 
La Danimarca sicuramente entra nel blocco tedesco-polacco.

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Iacopo però insiste:

Quale destino per i cosacchi?
Quale destino per la Siberia?
Quale destino per il Patriarcato di Mosca (senza Santo Sinodo)?
Quale destino per i Pomori? 
Quale destino per la Danimarca - Norvegia e la Groenlandia?
Dovremmo immaginare un Impero coloniale Svedese?
E una San Pietroburgo svedese?

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E Federico Sangalli propone:

Quale destino per i cosacchi? 
Potrebbero ritagliarsi un loro domino lungo il corso del Volga/Alto Caucaso. Probabilmente alla fine vi nascerebbe una dinastia fondata da Pugacev e se gioca bene le sue carte tra Moscovia e Turchia potrebbe sopravvivere a lungo.

Quale destino per la Siberia? 
Dipende dal grado di resistenza della Moscovia: se é troppo debole potrebbe essere spartita tra Polonia-Lituania( che, vista la perdita dei Paesi Baltici a vantaggio della Svezia, diventerebbe Polonia-Moscovia) e i Cosacchi con insurezione contadina a coronamento del tutto. A questo punto la Polonia-Moscovia potrebbe espandersi nella Siberia Occidentale. I Turchi si prenderebbero tutto il Bacino dell'Asia Centrale e il Basso Caucaso. La Perouse potrebbe rivendicare le Kurili e la Kamchakta per la Francia e gli inglesi colonizzerebbero l'Alaska e forse le Hawaii come contrappeso. Vladivostok, Irkutsk e il resto finirebbe prima ai cinesi e poi ai giapponesi. Sarebbe inressante vedere i soldati del Sol Levante combattere i turchi sulle rive del Lago Bajkal!

Quale destino per il Patriarcato di Mosca (senza Santo Sinodo)?
Con Mosca sconfitta e forse preda dei protestanti svedesi o dei cattolici polacchi il Patriarca non avrebbe molta scelta. Forse verrebbe portato a forza a Stoccolma per giustificare il potere svedese( in fondo luterani e ortodossi sono sempre avversari dei cattolici) oppure si dovrebbe rifugiare a Kazan coi Cosacchi

Quale destino per i Pomori? 
Potrebbero decidere di seguire Semen Derznev e Erofej Chabarov e stanziarsi tra il Bajkal, l'Amur e il Pacifico, magari come stato vassallo dei cinesi prima e dei giapponesi dopo.

Quale destino per la Danimarca - Norvegia e la Groenlandia? 
La Danimarca-Norvegia si opporrà alle mire svedesi ma, dovendo Stoccolma necessariamente aprirsi una via per il Mare del Nord per non rimanere imbottigliata nel Baltico, la guerra é altamente probabile. Personalmente punterei su una via di mezzo, senza cioé una vittoria totale di una delle due parti, con la Svezia che conquista la Norvegia e la Danimarca che confluisce nel Sacro Romano Impero per aderire alla Lega di Principe Tedeschi anti-svedesi.

Dovremmo immaginare un Impero coloniale Svedese? 
Decisamente probabile. Sia la Svezia sia la Danimarca avevano acquistato isole nei Caraibi(le Isole Vergini). La Svezia si prenderebbe Groenlandia, Islanda e Isole Vetgini Occidentali dai danesi e potrebbe avviare un programma coloniale. Non mi stupirebbe vedere Bering esplorare l'Artico alla ricerca del Passaggio a Nord Ovest e poi la sua scoperta del Passaggio a Nord Est e i biondi svedesi fondare basi in Congo come in Cina.

E una San Pietroburgo svedese?
Beh San Pietroburgo deve il suo sviluppo al fatto di essere stata la Porta della Russia verso l'Occidente. Se é presa dagli svedesi resterá una cittá di media importanza forse utile come approdo verso Oriente. Verrebbe anche ribattezzata Gustavburg. Ah dimenticavo la Trasiberiana (se sará costruita) avrà tratta (nota: sono solo le stazioni più importanti): Stoccolma-Uppsala-Ulea-Oulu-Helsinki-Gustavburgo-Novgorod-Mosca-Kazan-Celijaninsk-Memhetbad/Stanislagrad(Ekaterinburg)-Omsk- Tobolsk-Dreznevgrad(Irtusk)-Chabarovgrad(Vladivostok)-Shenyang-Port Arthur(con prolunga fino a Pechino)- Pyongyang-Seul-Pusan.

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Anche Paolo Maltagliati dice la sua:

GustavBurg mi piace; molto meglio di me, che in un mio vecchio POD sul medesimo argomento ricordo di averla chiamata Karlborg.
Ad ogni buon conto, se devo essere sincero, concordo chi ritiene che per decretare una fine anticipata della Russia, il PoD andrebbe retrodatato al periodo dei torbidi.
Il problema svedese è oggettivo: si tratta di una nazione poco popolata e essenzialmente povera di risorse. Il tale senso, il progetto in sé e per sé di fare del Baltico un lago svedese non sarebbe stato comunque bastevole per farne un grande impero, non senza insistere su almeno altri tre progetti:

1) il tentativo di unificare la Germania (o perlomeno la parte protestante di essa in chiave KleinDeutschland)
2) l’annientamento totale della Danimarca
3) lo sbocco ai mari caldi (eventualmente per tramite di una Polonia Lituania vassalla)

Escludo che, Arcangelo a parte, ci possa essere un serio interesse svedese a sprecare uomini e mezzi per lanciarsi nella conquista della Siberia.

Il punto a mio avviso problematico, che credo non sia stato sottolineato a sufficienza dagli splendidi contributi di tutti quanti, è la posizione inglese di fronte a tutto ciò.
Credo che l’unico progetto che la perfida Albione avrebbe “consentito” senza colpo ferire sia il tre.
Qualora Stoccolma avesse mostrato una seria velleità di mettere in pratica il punto uno o il punto 2, la Gran Bretagna avrebbe gestito un’alleanza tale da bloccare sul nascere una vera Drang nach Westen (se così mi permettete di denominarla) degli svedesi.

Ecco, a questo punto direi che si aprono (almeno) tre scenari possibili:

1) Non si arriva allo scontro con una coalizione nemica volta alla non eccessiva alterazione dello Statu Quo, perché gli svedesi, dopo aver sondato, non osano sfondare. In questo caso, e solo in questo, è effettivamente probabile un interessamento svedese all’espansione nell’area slava moscovita, sia direttamente, sia per tramite della Polonia-Lituania. Possibile una comunicazione con il Mar Nero e con gli ottomani sull’asse Dvina-Dnepr?
Occhio però che anche lo sbocco, pur per indiretto tramite, al Mediterraneo e un’eccessiva amicizia con la Porta, alla lunga, potrebbe irritare gli inglesi, anche se nel XVIII secolo è forse ancora troppo presto per una considerazione del genere.

2) Si arriva allo scontro con una coalizione nemica che condanna la Svezia. Non è ardito pensare che possano essere proprio Prussia, Hannover e Sassonia a trarne il massimo vantaggio. Se però si immagina un conflitto del genere, si può anche immaginare che possa essere anche disinnescata la guerra di successione polacca. Il che, magari per gli equilibri internazionali potrebbe non cambiare gran che, ma per la penisola italiana potrebbe avere dei risvolti intriganti.

3) E di gran lunga è la più improbabile - Il progetto imperiale svedese e il progetto imperiale gallispanico riescono a trovare una vera intesa e abbattano (secondo una banale riproposizione dello schema dell’ultima fase della guerra dei trent’anni) il fronte anglo-asburgico, decretando così il fallimento della politica britannica del contrappeso. Credo senza dubbio che tale scenario porti alle conseguenze più dirompenti per l’Europa (e per l’America).

In tutto questo rimane assodato e banale il fatto che, l’Inghilterra cercherà sicuramente di appropriarsi della costa pacifica della Siberia in un (probabilmente vano, essenzialmente per problemi strategici e climatici), tentativo di sostituirsi agli olandesi nel limitato commercio estero dello shogunato (e poi chissà...)

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Non può mancare il contributo di feder:

Uno dei miei scenari ucronici preferiti è quello che prevede un qualche tipo di grande France imperiale, sia essa plantegeneta (unione di Gallie e Britannia), Valois (Francia, Italia e Germania) o napoleonica (inutile che ve lo stia a spiegare).
Pochi però hanno voluto tentare la via dei Borbone, portando lustro a questa dinastia, forse anche per via del fatto che Luigi XIV è stato pesantemente rivalutato dagli storici (da che era considerato l'apogeo del Regno di Francia, a venir additato come l'iniziatore della rovina). Vogliamo essere noi a tentare per primi questa via?

Poniamo che la guerra di successione spagnola sia vinta senza clausole alcune dalla Francia (Torino è uno strabiliante successo). Filippo di Borbone succede al re Sole in tutti i suoi possedimenti, ammassando un impero immenso, dopodiché si inserisce nelle dispute tra austriaci e prussiani conquistando i Paesi Bassi; sul trono polacco finisce un alleato (oppure proprio un Borbone) e la guerra dei Sette Anni è vinta da Parigi. Che cosa succede?

Lo scenario meno improbabile è quello che vede la Francia giocare al ribasso, mantenendo Quebec e Louisiana; subito dopo, nella scala di crescente impossibilità, inserisco la conquista parigina delle Tredici Colonie e infine un ribaltamento di forze a favore di Parigi nel subcontinente indiano.

Nello scenario a) alla Francia va meglio della nostra TL, il buco di bilancio è ancora spaventoso ma le risorse mantenute evitano una rivoluzione;
Nello scenario b) viene da chiedersi cosa succede alle colonie americane, se il dominio francese (di una monarchia assoluta) sarebbe ugualmente detestabile (propendo per il sì, e per di più i francesi son nemici e stranieri) innescando così in anticipo la guerra d'indipendenza. A fine del conflitto però gli ideali illuministici sarebbero malvisti in Francia, perciò la rivoluzione non arriverebbe mai a concepire l'idea di abolire la monarchia...
Nello scenario c) (il meno fecondo, per me) la Francia si sostituisce semplicemente alla Gran Bretagna come egemone dei mari, seguendone gli sviluppi. Certo, rispetto a quest'ultima ha il vantaggio di controllare un più vasto entroterra, il che si traduce in più coloni... Come reggerà l'impero borbonico al sorgere dei nazionalismi? Io credo che a Parigi farebbe comodo rispolverare un po' di quell'ideologia latinista che nella nostra TL fu il collante dell'Unione Economica Latina, decentrando l'apparato amministrativo in una serie di regni su base nazionale.

E voi? Che cosa ne pensate?

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Iacopo propone:

L'endgame borbonico sarebbe avere:

- Spagna, Italia e Paesi Bassi in Unione Personale con la Francia;
- i nostri Borbone-Spagna Arciduchi e Re Apostolici (Carlo III sposa Maria Teresa);
- i nostri Borbone-Due Sicilie Margravi di Brandeburgo;
- i nostri Borbone-Parma Elettori Palatini;
- i nostri Borbone-Orléans Re di Polonia;

e gli Stuart sul trono di Scozia-Inghilterra. Naturalmente il titolo imperiale va (torna) al Re di Francia.

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feder annuisce:

Il PoD potrebbe essere la morte in fasce di Luigi XV, cosicché il nostro Filippo V erediterebbe Spagna e Francia, oltreché le pretese su Napoli, Sicilia, Sardegna, Paesi Bassi e il Milanese... Perché ciò avvenga, però, bisogna che il Re Sole le suoni alla coalizione di Augusta. Cosa non esattamente facile: il regno dimostrò in quell'occasione una temerarietà straordinaria, trovandosi contro l'intera Europa, ma era una battaglia persa in partenza fintanto che Londra avesse continuato a scucire il borsello per pagare i nemici di Parigi. Allora bisogna retrodatare il PoD, in modo tale che l'Inghilterra sia quantomeno neutrale nei confronti della Francia (persistenza del Commonwealth?) o magari la supporti in guerra, sperando di mettere le mani sulle colonie olandesi. Quale PoD è in grado di creare una monarchia stuarda (meglio se la GB è cattolica) salda e sicura?

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Riprende la parola Iacopo:

Vediamo se sta in piedi:

1685: Luigi XIV non promulga l'Editto di Fountainbleu, ma anzi cerca un'intesa con gli Ugonotti cui affida la creazione della flotta.

1688: gli agenti francesi intercettano Guglielmo d'Orange prima che possa sbarcare in Inghilterra. Giacomo II resta sul trono inglese, invasione dei Paesi Bassi da parte degli anglo-francesi.

1700: scoppia la Guerra di Successione Spagnola, Filippo di Borbone è incoronato Re di Spagna. Inghilterra e Paesi Bassi si schierano con la Francia.

1714: Trattato di Utrecht. La vittoria francese è totale. La Spagna (con Napoli e Sicilia) passa a Filippo V, senza clausole. Suo figlio Carlo riceve Parma e Milano. Ala Francia vanno i Paesi Bassi (tranne Anversa che va all'Inghilterra). Lorena e Savoia sono occupate dai Francesi.
Contestualmente vengono siglati i Patti di Famiglia Borbonici. Viene sancito che in caso di rinuncia di un ramo l'erede universale sia quello principale dei Re di Navarra e che in caso di estinzione di questi i rami collaterali, per quanto distanti, possano subentrare. Si stabilisce anche l'equipollenza delle carriere tra i funzionari dei diversi Stati borbonici.

1733: Guerra di Successione Polacca, gli anglo-franco-spagnoli sconfiggono gli imperiali, Stanislao è Re di Polonia.

1736: Carlo di Milano e Maria Teresa d'Austria si sposano. Per l'occasione Milano è elevata a Arciducato.
Nello stesso anno Austria e Francia intervengono al fianco della Russia contro l'Impero Ottomano (per evitare che i Russi arrivino agli Stretti).

1737: alla morte di Gian Gastone de' Medici la Toscana va a Filippo (nostro Borbone-Parma), fratello di Carlo di Milano.

1739: le truppe franco-austriache assediano Tessalonica. Non possono espugnarla, ma la pace dell'anno successivo Sancisce il trionfo borbonico: Bosnia e Romania passano all'Austria, Valona e Mistrà alla Francia.

1740: scoppia la Guerra di Successione Austriaca. Austria e Francia affrontano Russia, Prussia, Sassonia, Baviera.

1748: con la fine della Guerra di Successione Austriaca il dominio borbonico sull'Europa è completo.
La Prussia viene umiliata, Filippo di Toscana è nominato nuovo Margravio di Brandeburgo. Il Palatinato con relativo Elettorato passano alla Francia. Luigi XV è Imperatore, e incamera Milano, Savoia e Toscana che sono riunite nel Regno di Lombardia, formalmente parte del Regno d'Italia e in Unione Personale con la Francia.

1759: alla morte di Ferdinando VII di Spagna gli succede Luigi XV.

1766: muore Stanislao di Polonia, gli succede Luigi Filippo di Borbone-Orleans.

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A questo proposito, per noi Generalissimus ha tradotto le seguenti ucronie:

Durante la fine del 17° e l’inizio del 18° secolo, se a qualcuno fosse stato chiesto quale delle potenze europee aveva il potenziale maggiore per ottenere il dominio globale, la risposta probabilmente non sarebbe stata la Gran Bretagna, né semplicemente l’Inghilterra, bensì la Francia.
All’epoca l’era dell’impero spagnolo stava tramontando, e quello francese stava sorgendo per prenderne apparentemente il posto.
Geograficamente la Francia si trovava in una delle posizioni più strategicamente preziose del continente, avendo accesso simultaneamente all’Atlantico, al turbolento Sacro Romano Impero e agli stati italiani, così come al suo predecessore egemonico, la Spagna.
Geografia a parte, il regno vantava una popolazione enorme, diverse volte la taglia dei suoi vicini, una cosa che contribuì alla creazione di uno spaventoso esercito terrestre e allo stesso tempo di una delle migliori marine d’Europa, questo fino a quando le limitazioni finanziarie non ostacolarono ulteriori sviluppi.
Durante questo periodo, esso dovette gran parte della sua gloria all’ambizioso Re Luigi XIV, meglio noto come Luigi il Grande o il Re Sole.
Fu sotto Luigi che la Francia non solo divenne uno stato davvero centralizzato, ma adottò caratteristiche militanti ed espansioniste che le assicurarono non solo la semplice sopravvivenza, ma un risveglio ruggente.
Detto questo, la Francia non era senza handicap, aveva soprattutto, come detto prima, un’economia debole.
Luigi aveva ereditato delle casse del tesoro sull’orlo della bancarotta, ma con l’aiuto di ministri abili riuscì a implementare un codice fiscale efficace che portò un livello di normalità.
Questo comunque non bastò a finanziare gli ambiziosi piani di Luigi, e perciò le tasse dovettero essere alzate.
Anche se i nobili pagavano le tasse a causa di un vecchio accordo che essenzialmente gli dava in cambio potenti privilegi, i nobili e le classi superiori spesso erano esentati dalle tasse più importanti.
Se le cose fossero cambiate i nobili avrebbero guadagnato un’autorità governativa maggiore, e perciò sarebbero diventati una minaccia per il sistema centralizzato di Luigi, creando un assetto precario che si sarebbe presto sbilanciato.
La raccolta stessa delle tasse durante quel periodo era inefficiente, perché gli esattori spesso addebitavano una commissione che scremava una porzione sostanziale dei ricavi che dovevano andare al governo.
Nonostante questi rovesci, la Francia nel corso degli anni non si tirò indietro dai conflitti che percepì come di valore strategico o necessari, anche dopo che Luigi XIV morì e dopo pessimi raccolti e carestie.
Questi problemi economici sarebbero stati in seguito la spinta fondamentale della Rivoluzione Francese, che ovviamente pose una fine momentanea al regno francese.
È opinione comune che le possibilità di grandezza imperiale del regno francese ebbero fine in seguito alla sua sconfitta per mano del Regno Unito durante la Guerra dei Sette Anni, un conflitto che costò al reame la sua colonia della Nuova Francia e la sua presa sull’India e in seguito al quale il Regno Unito divenne di fatto la nuova potenza globale al suo posto.
Questo però non fu l’indicatore dell’ascesa della Francia, ma più l’indicatore della sua caduta.
Ovviamente, in un mondo dove la Francia cade il suo rivale inglese ascende e viceversa, ma la vera opportunità della Francia di assumere il ruolo di potenza globale incontrastata ci fu in realtà durante la Guerra di Successione Spagnola.
Una vittoria francese nella Guerra dei Sette Anni avrebbe implicato varie cose con un ampio raggio di effetti, dalla Francia che rimane in cima ad un eventuale nuovo sorpasso della Gran Bretagna attraverso una riconquista coloniale.
Questa grande incertezza che circonda l’ipotetico futuro della Francia sparisce se torniamo indietro fino all’anno 1701.
Il re spagnolo Carlo II era morto senza figli, e nel suo testamento aveva nominato suo successore il nipote di Luigi XIV, il Duca Filippo d’Angiò, ma la morte di Carlo non fu una sorpresa per nessuna delle potenze europee, e anche se la potenza imperiale della Spagna era scomparsa tempo prima, i suoi possedimenti territoriali rimanevano in larga parte intatti, perciò Inghilterra, Olanda e altri iniziarono a volare intorno alla Spagna come avvoltoi in attesa di beccare la sua gonfia carcassa.
L’improvvisa decisione di Carlo di nominare Filippo suo successore, determinato a non permettere la divisione dei territori spagnoli anche se voleva dire capovolgere l’equilibrio del potere europeo, fece svanire queste speranze.
Gli Austriaci, che pensavano anch’essi di avere diritto al trono perché anche loro appartenenti alla dinastia Asburgo, asserirono le loro rivendicazioni sull’intera Spagna e i suoi possedimenti coloniali contro la Francia.
Gli Inglesi e gli Olandesi non volevano vedere né la Francia né l’Austria unirsi con la Spagna, sapendo benissimo che entrambe le ipotesi sarebbero state una grande minaccia per i propri piani di crescita imperiale.
Comunque sia all’epoca la Francia sembrava porre una minaccia più grande, ed era una rivale di entrambi nella Grande Alleanza, mentre si presumeva che la rivendicazione austriaca al trono valesse esclusivamente sulla Spagna, e non avrebbe creato un impero asburgico unito.
Comunque, verso gli ultimi anni della guerra il contendente austriaco assunse il ruolo di Sacro Romano Imperatore, mentre anche Filippo d’Angiò divenne l’erede apparente al trono francese, il che volle dire che, indipendentemente da quale schieramento avrebbe vinto, il Regno Unito e l’Olanda sarebbero rimaste gravemente svantaggiate dall’esito, perciò, quando il sostegno all’Austria declinò e la Francia rimase circondata da nemici, venne promosso un compromesso che tentò di accontentare tutte le parti, o, piuttosto, che negò alla Francia la vittoria totale e fornì al Regno Unito il materiale di cui aveva bisogno per mettere al sicuro la sua strategia imperiale nel successivo mezzo secolo.
Ma se questo cambiasse? E se in una TL alternativa la Francia riuscisse a sconfiggere un continente di avversari ed estraesse il suo premio intero dai detriti della guerra? La materia ovviamente diventa una questione di come.
I punti in cui il corso della guerra avrebbe potuto cambiare drasticamente furono le battaglie di Blenheim e Schellenberg, entrambe le quali contribuirono a scoraggiare un’invasione e una conquista francese della capitale austriaca.
Se Vienna fosse stata catturata, la Grande Alleanza si sarebbe certamente spaccata, lasciando forse solo la Gran Bretagna a continuare a combattere per il solo scopo di negoziare con la Francia qualsiasi cosa non fosse una resa incondizionata.
Vi ricordo che la Francia e i suoi pochi alleati occidentali non erano l’unica minaccia che l’Austria doveva affrontare, dato che all’interno dei suoi domini scoppiò una guerra d’indipendenza ungherese guidata da Francesco II Rákóczi.
Ironicamente, la Battaglia di Blenheim, come la successiva Battaglia di Roßbach durante la successiva Guerra dei Sette Anni, avrebbe permesso ai Francesi di unirsi ai loro alleati e assicurarsi un’inesorabile offensiva finale contro i suoi avversari.
Nel secondo caso si trattò di Francesi e Austriaci contro i Prussiani, e in questo caso saranno Francesi, Bavaresi e Ungheresi contro l’Austria.
Col fronte di questa guerra chiuso, la Francia metterà a tutti gli effetti al sicuro il posto di Filippo come Re di Spagna agli occhi di gran parte dell’Europa, e dato che a questo punto non sarà ancora diventato erede apparente al trono di Francia, visto che suo padre e il suo fratello maggiore non moriranno per altri cinque o sei anni, permetterà alla maggior parte delle potenze europee di abbassare la guardia per un po’, ovviamente con l’eccezione dell’Inghilterra, che potrebbe ancora resistere per negoziare l’accesso al commercio spagnolo nei Caraibi come fece nel nostro mondo, anche se è probabile che la Francia negozierà la pace in anticipo con termini indubbiamente molto favorevoli all’Inghilterra.
Se la Francia continuerà a combattere gli Inglesi o meno non cambia il fatto che in questo mondo, prima o poi, essi perderanno importanza.
Senza una vittoria favorevole è improbabile che il Regno Unito acquisisca i porti di Gibilterra e Minorca, così come i diritti esclusivi sul commercio di schiavi nell’America spagnola, due acquisizioni che contribuirono alla crescita del Regno Unito come superpotenza commerciale negli anni successivi.
Inoltre, l’accordo di pace del nostro mondo condusse ad un’accettazione francese della successione hannoveriana, una questione importante, dato che dal 1701 Luigi XIV aveva riconosciuto il Cattolico Giacomo Francesco Edoardo Stuart come pretendente legittimo al trono inglese.
In qualità di figlio di Giacomo II, che era stato deposto dalla Gloriosa Rivoluzione, Giacomo Francesco Edoardo Stuart apparentemente aveva più diritto degli Hannover di rivendicare il trono in seguito alla morte di sua sorella, la Regina Anna, ma una legge recente aveva vietato ai Cattolici di ascendere al trono, perciò rimase un pretendente.
Come potrete immaginare, l’adozione di un re straniero non fu accolta molto bene da molti che erano già scontenti della partecipazione inglese alla Guerra di Successione Spagnola, che era appena finita mesi prima, e che in questo mondo alternativo lascerà la Gran Bretagna con un importante debito di guerra.
Nel nostro mondo scoppiarono rivolte in tutta l’Inghilterra, e mesi dopo ebbe luogo una rivolta Giacobita in Scozia e Cornovaglia che aveva l’obiettivo di rovesciare il re hannoveriano e mettere sul trono Giacomo Francesco Edoardo Stuart.
Poiché nel nostro mondo il Regno Unito ha accontentato la Francia permettendo a Filippo di salire sul trono spagnolo a condizione che rinunciasse a quello francese, i due paesi iniziarono un breve riavvicinamento, uno alimentato inoltre dal fatto che Luigi XIV era appena morto, e senza più Filippo l’unico erede che rimaneva era Luigi XV, di cinque anni, che non era pronto per andare in guerra contro il Regno Unito.
Allo stesso modo, la leadership inglese non era nel più stabile degli stati in seguito alla morte della Regina Anna.
In questo mondo alternativo le cose sono molto, molto diverse: Luigi XIV muore serenamente, sapendo che verrà succeduto da Filippo in un’unione personale tra Spagna e Francia solo un anno dopo la fine della guerra.
Che non venisse creata un’unione viene interpretata come una condizione del testamento di Carlo II, dato che vennero fatte delle disposizioni nel caso Filippo abbandonasse il trono spagnolo per quello francese, ma Luigi XIV fece personalmente in modo da assicurare i diritti di Filippo al trono francese sotto queste condizioni, una cosa che in realtà all’inizio alimentò i fuochi della guerra tra la Francia e la Grande Alleanza e portò alle rigide specifiche nel trattato di pace che le corone rimanessero separate.
In questo mondo alternativo ciò non accadrebbe: la Francia, avendo sconfitto le potenze europee più importanti quasi da sola sarebbe meno incline a fare compromessi con i suoi rivali, e certamente cercherà di neutralizzarli ovunque possibile.
Seguendo il modello di suo nonno, Filippo coglierebbe l’opportunità di trasformare in una risorsa strategica quella che altrimenti sarebbe una potenziale minaccia soffiando sul fuoco delle Rivolte dell’Incoronazione in Gran Bretagna e dando sostegno all’Insurrezione Giacobita del 1715 concedendo fondi e risorse dirette ai Giacobiti, offrendo un rapido trasporto a Giacomo Francesco Edoardo Stuart e fornendo supporto navale al largo della costa della Cornovaglia.
Giacomo Francesco Edoardo Stuart nel nostro mondo ottenne il parziale sostegno della Spagna di Filippo in un altro tentativo, ma questo fallì per alcuni motivi, inclusi una perdita di interesse del pubblico inglese, pessime condizioni meteo e la maggiore forza sia dell’Inghilterra che della sua nuova monarchia, per non parlare dell’importante sconfitta nell’anno precedente durante quella che in realtà era una parte di un piano più ampio per riprendere il trono francese.
In questa TL alternativa, con la forza combinata di Spagna e Francia diretta a sostegno dei Giacobiti, la vittoria e la restaurazione non saranno fuori dal regno delle possibilità.
Il Regno Unito all’epoca era pesantemente dipendente dai mercenari per il suo esercito di terra, e dato il potenziale sostegno interno che potranno radunare i Giacobiti, l’esito non sembrerà molto ottimista per gli Hannover.
Possiamo aspettarci che l’Olanda si faccia coinvolgere, data la sua posizione strategica tra l’Hannover e la Gran Bretagna, ma questo potrebbe semplicemente causare un’escalation della guerra sul continente europeo, con l’Hannover e l’Olanda che finiranno sotto la pesante minaccia di un’invasione francese.
Giacomo Francesco Edoardo Stuart verrà incoronato re, manterrà stretti legami con la Francia e gli verranno concessi benefici commerciali e militari in cambio di una limitazione all’espansione navale inglese che forse vedrà addirittura la costruzione di nuovi vascelli ad uso esclusivo della Francia.
Il nuovo re inglese è stato cresciuto per gran parte della sua vita in Francia dai suoi genitori esiliati, e senza dubbio sarà stato allevato per essere una preziosa risorsa di Re Luigi XIV e adesso di Re Filippo, ma anche se i Giacobiti sostenuti dai Francesi riuscissero a conseguire una vittoria militare, scoppieranno senza dubbio dei disordini in Inghilterra, nello specifico contro il nuovo ordine Cattolico, che verranno soppressi solo dalla potenza militare francese e da tentativi di politiche tolleranti che ricorderanno quelle del precedente re, Giacomo II, e che forse si dimostreranno inefficaci come allora nel ridurre i conflitti tra le fedi.
Le colonie saranno un po’ diverse, dato che lì il Cattolicesimo non ha avuto prospettive ottimistiche.
All’epoca la popolazione Cattolica nelle Tredici Colonie costituiva circa il 2% della popolazione complessiva, con forse una percentuale leggermente più alta che praticava la fede in segreto.
Quello che potrebbe suggerire ciò è che anche se il Regno Unito potrebbe essere buttato fuori dal gioco imperiale possiamo aspettarci resistenza alla nuova dinastia Cattolica, soprattutto nelle colonie inglesi e nello stesso Regno Unito, una cosa che potrebbe condurre alla sua divisione nei suoi stati costituenti, o alla divisione della sola Inghilterra su basi religiose e culturali, un po’ come abbiamo visto in seguito in Irlanda.
In patria Filippo cercherà la centralizzazione della Spagna alla maniera francese, proprio come aveva pianificato di fare per decreto nel nostro mondo.
La differenza sostanziale potrebbe essere che invece di centralizzare solo la Spagna potremmo vedere invece un’incorporazione dei territori spagnoli nel sistema francese.
Nel complesso, facendo un uso completo delle risorse spagnole e francesi Filippo tenterà di mitigare le carenze viste in Francia e stimolare al contempo l’economia stagnante della Spagna attraverso un incoraggiamento alla colonizzazione della Louisiana, la regolamentazione delle classi superiori e la promozione di vari settori, dall’agricoltura all’industria.
Nonostante questo, Francia e Spagna affronteranno lo stesso alcuni problemi finanziari durante questi primi anni, ma certamente li supereranno meglio che nel nostro mondo grazie ad una cooperazione economica semplificata e l’adozione di varie opportunità commerciali redditizie che sarebbero invece andate alla Gran Bretagna.
Anche le colonie spagnole vedranno un uso e uno sviluppo più estesi, dato che adesso avranno a disposizione una flotta francese dominante e in continua espansione invece di quella spagnola enormemente ridotta.
Negli anni successivi il regno borbonico interferirà in altri affari europei, come la Guerra di Successione Polacca e la Guerra di Successione Austriaca, anche se certamente avrà meno motivazioni per farlo, dato che l’Austria sarà stata già significativamente indebolita dalle sue precedenti sconfitte, e perciò non sarà tanto una minaccia per i futuri piani francesi, ma, a seconda di come si svilupperanno le relazioni in seguito alla Guerra di Successione Spagnola alternativa, la Francia potrebbe comunque cogliere l’opportunità di posizionarsi strategicamente ad est contro la potenza in ascesa della Russia, e non esiterà a farlo a spese dell’Austria.
Considerato che l’Austria sarà in una posizione più debole e la Francia ha adesso un importante alleato orientale sotto forma dell’Ungheria, la Guerra di Successione Polacca vedrà un esito molto più favorevole per la Francia, ma, ancora una volta, porterà alla luce l’estensione delle capacità della Russia e la farà diventare un avversario di lunga data nel futuro prossimo.
È degno di nota anche sottolineare che senza il Regno Unito ad opporsi ripetutamente alla Francia nei conflitti del periodo, le colonie d’oltremare vedranno un periodo di relativa pace rispetto al nostro mondo, anche se dovranno ancora affrontare occasionali ribellioni e guerre con le tribù native.
Anche se la cultura delle colonie rimarrà distinta e abbraccerà ideali più repubblicani di quanto li ebbe la Gran Bretagna stessa, ci sarà molta meno ostilità fra i coloni e i loro fratelli d’oltremare, o perlomeno quelli che non saranno Cattolici.
Forse sarà possibile una futura riconciliazione invece di una guerra d’indipendenza tra le colonie e l’orma indipendente regno inglese Protestante.
Ancora una volta, con l’Austria nel suo stato indebolito e gli alleati della Francia che ormai punteggiano la regione, la Guerra di Successione Austriaca vedrà l’alleato francese della Baviera invadere e conquistare Vienna.
Questo nel nostro mondo venne tentato, ma fallì perché le truppe francesi vennero ridirette in Boemia.
Carlo VII fu Duca ed Elettore di Baviera e per breve tempo Sacro Romano Imperatore e Re di Boemia, ma sarebbe potuto diventare facilmente Re dell’Austria, unendo quel reame col suo in un regno Austro-Bavarese e instaurando un nuovo ordine filofrancese nel Sacro Romano Impero, almeno fino alla sua morte tre anni dopo, quando prenderà il potere il suo figlio filo-Asburgico.
Questo potrebbe portare ad una Guerra di Successione Bavarese anticipata se alla Francia arrivassero voci di queste tendenze.
Nel nostro mondo una guerra di successione avvenne indipendentemente da tutto, ma fu un evento piuttosto poco importante.
In questo mondo alternativo potrebbe facilmente sfociare in una Seconda Guerra di Successione Austriaca, considerata la quantità significativa di terre in precedenza austriache che adesso sarebbe in palio.
Questo porterà la Francia in una rivalità diretta con la Prussia, che aveva ambizioni in Europa centrale e percepirebbe ogni pretendente al trono scelto dai Francesi come poco più di un fantoccio.
Re Filippo e i suoi successori, diversamente da Luigi XV, faranno progredire la Francia non solo nella potenza militare, ma anche nell’illuminismo.
Il figlio di Filippo, Carlo III, divenne noto come il Despota Illuminato o il Re Filosofo, titoli attribuiti anche a Federico II di Prussia, che sfruttò la prudenza dei Francesi per dirottare alcuni loro intellettuali che in questo mondo, invece, rimarranno dove sono.
Un po’ come nel nostro mondo vedremo i tentativi della monarchia per separare l’autorità ecclesiastica dalla Chiesa per rafforzare invece quella del re, dato che non solo i nobili, ma anche il clero ha formato un peso improduttivo che ostacolava il potere del re e toglieva risorse alle masse.
Ci si può aspettare un periodo di significativo adeguamento, visto che nella nostra TL diverse di queste riforme economiche e sociali di fatto concessero dei diritti, ma anche se i risultati positivi non si avvertiranno immediatamente, la prosperità assicurata all’interno del regno grazie al flusso affidabile di ricchezza e risorse proveniente dalle colonie assicurerà che qualsiasi rischio di rivoluzione sulla scala di quella avvenuta in Francia sia incredibilmente basso, e di fatto diminuirà con gli anni quando la classe contadina si rimpicciolirà e inizierà a prendere forma una più ampia classe media.
Le colonie vedranno una riorganizzazione basata sulla loro estensione e sulla localizzazione delle risorse, così che possano essere meglio attrezzate e finanziate dalla madrepatria, permettendo la costruzione di più porti e navi che a loro volta faciliteranno un commercio più efficiente all’interno dell’impero.
Le divisioni religiose e culturali nell’Inghilterra sudorientale porteranno a relazioni più strette con la vicina Olanda, cosa che a sua volta porterà alla riapertura delle relazioni con l’Hannover.
I tre stabiliranno un’alleanza per la sicurezza reciproca e lo sviluppo economico in una mossa contro la potenza francese.
Come nel nostro mondo, la Prussia e la Russia, ora con l’esclusione dell’Austria, avvertendo ancora una volta lo spostamento del potere in Europa, si muoveranno per spartirsi i territori sempre più politicamente insignificanti della Polonia tra di loro, così da poter avvicinarsi al livello del grande impero Borbonico, che adesso metterà nel mirino la sempre più problematica Olanda, così come sui suoi alleati, preparando la scena per una nuova serie di guerre per il dominio.

La Guerra di Successione Spagnola è una delle guerre più importanti ma meno note ed esplorate dell’Europa moderna.
Ha coinvolto quasi letteralmente ogni potenza importante dell’Europa occidentale, con principalmente il Regno Unito, il Portogallo, gli Olandesi e gli Asburgo che combatterono contro i Francesi e gli Spagnoli.
C'era il reale timore che questa guerra avesse il potenziale per decidere il futuro dell’Europa: i Francesi stavano combattendo per instaurare Filippo V, il nipote di Luigi XIV, sul trono spagnolo, aprendo la porta ad una forte alleanza Franco-Spagnola, o, se le manfrine dinastiche fossero andate male, addirittura ad un’unione Franco-Spagnola.
Dalla parte opposta c’erano gli Asburgo, che stavano combattendo per instaurare Carlo VI sul trono di Spagna.
Questo stesso Carlo avrebbe in seguito ereditato i domini austriaci, portando alla possibilità di un rinnovato impero Asburgico Austro-Spagnolo.
Nella nostra TL, dopo quasi 14 anni di conflitto, la guerra arrivò ad un compromesso: Filippo V sarebbe diventato Re di Spagna, ma avrebbe dovuto abbandonare il suo posto nella linea di successione francese.
Gli Spagnoli avrebbero anche dovuto cedere i loro territori in Italia all’Austria e al Ducato di Savoia, riducendo la minaccia di un futuro gioco di potere congiunto Franco-Spagnolo in Italia.
Una storia simile si svolse anche in Olanda, dove gli Spagnoli dovettero cedere i Paesi Bassi meridionali agli Austriaci per impedire future avventure tedesche in Germania.
Venne così forgiata una nuova Europa, con una Spagna Borbonica estremamente ridotta, ma i in questo video esploreremo una delle possibili TL, dove i Francesi, piuttosto che firmare questo accordo di pace al compromesso, escano con un successo enorme dalla guerra, raggiungendo molti dei suoi obiettivi, perlomeno fin quando possiamo rimanere realistici.
Come andrà la Francia, e come si svilupperà l’Europa come risultato? Beh, prima di poterci immergere nello scenario vero e proprio dobbiamo capire qual era la posta in gioco di questa intera guerra: la Spagna.
Molto tempo prima, in un’era adesso andata via da tempo, la Spagna era indubbiamente lo stato Cristiano più potente, con forse solo gli Ottomani come rivale abbastanza forte da tenerle testa in uno scontro uno contro uno.
Regnava su ricchi territori in Italia e nei Paesi Bassi, ed era in unione personale con gli Austriaci, per non parlare dell’enorme impero coloniale incentrato sulle Americhe, che gli Spagnoli mantennero fino alle Guerre Napoleoniche.
Anche quando gli Spagnoli e gli Austriaci non furono più governati dallo stesso monarca i loro legami dinastici assicurarono che continuassero a dominare insieme la politica europea per secoli, ma questo succedeva un secolo e mezzo prima, e il regno spagnolo aveva perso la sua posizione di potere.
I Francesi avevano iniziato a eclissare gli Asburgo, premendo lentamente contro i confini spagnoli.
Le ricche provincie dei Paesi Bassi settentrionali si erano separate, riducendo l’importanza dei Paesi Bassi meridionali che rimasero con la Spagna.
Costose guerre con i Francesi, gli Inglesi, gli Ottomani, gli Olandesi e altri avevano esaurito le finanze dell’impero, mentre i folli quantitativi di metalli preziosi estratti dalle Americhe erano risultati in gran parte in inflazione di massa.
La Spagna andò in bancarotta un paio di volte, e pochissime delle provincie dell’impero ricevevano investimenti nella loro economia.
Questo portò le altre potenze europee occidentali ad eclissare lentamente gli Spagnoli in termini di economia e addirittura potenza.
Nel 1700, all’inizio della Guerra di Successione Spagnola, la Spagna era in bancarotta, con un esercito e una marina limitati.
Era ancora tra le importanti potenze europee, ma i giorni in cui la Spagna aveva un’influenza decisiva sulla geopolitica europea erano finiti.
Questo non significa però che la Spagna non fosse comunque un bottino molto prezioso per il quale non valeva la pena combattere, una Spagna che sarebbe finita sotto il completo controllo Francese o Asburgico avrebbe ancora avuto il potenziale per distruggere l’equilibrio del potere in Europa se fosse riuscita a restaurare e utilizzare appieno il potenziale dell’enorme impero che aveva ancora la Spagna, e quindi, quando il bellissimo Carlo II di Spagna morì, fu Filippo V di Borbone che ereditò il trono, e le pedine per un’enorme guerra europea iniziarono ad essere disposte.
Gli Inglesi, nei negoziati con Luigi XIV, avevano spiegato di essere aperti a rimanere neutrali se si fosse riusciti a raggiungere un compromesso che non avrebbe minacciato il commercio inglese.
Allo stesso tempo le forze francesi stavano apertamente prendendo posizione in territorio spagnolo, soprattutto cacciando gli Olandesi dalle fortezze di confine che occupavano nei Paesi Bassi meridionali, cosa che portò anche gli Olandesi a schierarsi con gli Austriaci.
I Francesi non erano disposti a fare compromessi con gli Inglesi sullo status della Sicilia, perché la Gran Bretagna considerava il controllo francese sull’isola una minaccia per i suoi interessi commerciali mediterranei, e questo fece sì che anche la Gran Bretagna si schierasse con gli Austriaci con lo scoppio della guerra.
I Francesi sembrarono subito in difficoltà, perché i Francesi e gli Spagnoli vennero presto cacciati dai Paesi Bassi meridionali, che confinavano con la Francia, che si mise sulla difensiva a nord.
In Italia, nonostante l’entrata in guerra del Ducato di Savoia, si vide all’inizio un’enorme vittoria francese con l’occupazione temporanea dell’Italia settentrionale, ma anche qui una riuscita controffensiva Asburgica riuscì a cacciare i Francesi.
In Iberia i Portoghesi si schierarono con gli Asburgo, mentre una rivolta in Catalogna distrasse i Francesi.
Gli Inglesi tentarono di sfondare in Spagna un paio di volte, ma fallirono sempre.
Il fronte più interessante, però, fu quello Austro-Tedesco: i Bavaresi si erano schierati con i Francesi, mettendo molta pressione agli Austriaci, mentre una rivolta in Ungheria scosse fin dalle fondamenta la monarchia Asburgica.
Nel caso i Francesi fossero riusciti a sconfiggere gli Austriaci l’Ungheria avrebbe potuto separarsi.
Nella nostra TL gli Austriaci riuscirono a sconfiggere i Bavaresi, e anche se la rivolta ungherese durò per gran parte della guerra, anche questa alla fine venne sconfitta.
La guerra rimase in questo stallo per anni, perché nessuno dei due schieramenti riusciva a far cedere l’altro, e questo risultò nella pace di compromesso della nostra TL, ma durante questa guerra ci furono un paio di chiare debolezze che i Francesi avrebbero potuto sfruttare: prima di tutto gli Inglesi stavano pagando completamente le forze degli Olandesi in bancarotta, finanziando pesantemente anche gli Austriaci in difficoltà.
Inoltre, anche se per gran parte del video ho parlato in termini di Francia contro Austria, questo non è esattamente un modo corretto per guardare a questa guerra.
La Francia stava lottando per controllare la Spagna, e così l’Austria, ma sarebbe sbagliato dire che le tre potenze di Inghilterra, Olanda e Portogallo volessero davvero che l’Austria vincesse.
Queste tre potenze volevano semplicemente che né la Francia né l’Austria dominassero completamente la Spagna, preferendo invece un compromesso.
Gli Olandesi, per esempio, stavano combattendo per mantenere il controllo su diverse fortezze di confine spagnole.
Gli Inglesi, intanto, stavano combattendo per egoistici motivi economici e per impedire ai Francesi di ottenere tutta la Spagna e diventare troppo potenti.
Detto questo, dovrebbe diventare più che chiaro come la Francia avrebbe potuto ottenere la vittoria in questa guerra: il Regno Unito si sobbarcava lo sforzo bellico, perciò la Francia che riesce a fare un compromesso che si assicuri la neutralità inglese sarebbe un enorme passo verso una vittoria francese, perciò diamo un’occhiata ad alcuni piani di spartizione discussi nella nostra TL prima della guerra per farci un’idea di come potrebbe essere un compromesso.
Il primo prevedeva che Giuseppe Ferdinando Leopoldo di Baviera sarebbe salito sul trono spagnolo.
Era un bambino, non era né un Borbone né un Asburgo, e di conseguenza era un terzo candidato utile e accettabile a tutti.
Come compensazione per l’abbandono della successione spagnola la Francia avrebbe ottenuto Napoli e la Sicilia e parti dei Paesi Baschi spagnoli.
Gli Austriaci, da parte loro, riceveranno Milano, che consideravano cruciale per la difesa a sud dell’Austria.
Un piano sul quale sarebbero stati tutti d’accordo venne mandato all’aria dall’intempestiva morte di Giuseppe Ferdinando Leopoldo.
Il tentativo successivo sarebbe arrivato dai negoziati tra Re Luigi XIV e Re Guglielmo III d’Inghilterra: la Francia avrebbe di nuovo ricevuto qualche territorio dalla Spagna, mentre a Carlo d’Asburgo sarebbe stato permesso di ottenere il trono spagnolo, assicurando il dominio Asburgico sul resto dei domini spagnoli.
La Francia avrebbe poi ceduto Napoli e la Sicilia al Ducato di Savoia in cambio della Savoia e di Nizza, stavolta però furono gli Asburgo a rifiutare questa proposta, perché sarebbe stata la Francia a controllare Milano, che, come detto prima, gli Asburgo consideravano importantissima da controllare per rendere sicuri i loro confini meridionali.
Il compromesso andò così a monte, ed entrammo nella guerra della nostra TL che conosciamo, ma, mentre ci immergiamo nella guerra, ricordiamoci di questa volontà al compromesso da parte degli Inglesi e degli Olandesi.
Ora ci immergeremo in un mondo alternativo dove la guerra va velocemente male per gli Asburgo.
L’opportunità più grande per la Francia arriverà quando la Baviera si unirà a lei e un’invasione congiunta Franco-Bavarese dell’Austria diventerà una possibilità reale.
A questo punto della guerra l’Italia è stata pacificata, e gli Ungheresi si stanno ribellando, ma a salvare gli Austriaci dal disastro fu l’importantissima Battaglia di Blenheim.
Fu qui che gli Austriaci riuscirono a respingere l’attacco francese, ponendo fine alla minaccia all’Austria occupando la Baviera.
È a questo punto che possiamo ricavare una vittoria francese della guerra.
Grazie alla fortuna, all’abilità o a qualsiasi altra cosa, i Francesi e i Bavaresi ottengono altre vittorie, marciando sempre più vicino a Vienna.
Combinando questo col successo della rivolta ungherese, potremmo benissimo vedere il collasso delle capacità combattive degli Asburgo e all’uscita forzata dalla guerra degli Asburgo.
Ora, non pensate che i Francesi smantelleranno l’impero Asburgico, questo sarebbe davvero estremo e probabilmente porterà ad una condanna da parte di praticamente tutti gli altri stati, ma quello che posso presumere è che l’indipendenza ungherese avrà successo, riducendo le dimensioni dei domini Asburgici mentre l’Austria sarà costretta ad abbandonare qualsiasi rivendicazione sul trono o i territori spagnoli.
A questo punto il resto della guerra continuerà ancora, perché è probabile gli Inglesi e gli Olandesi abbiano comunque ottenuto delle vittorie nei Paesi Bassi, e la Gran Bretagna avrà comunque una marina superiore.
Allo stesso tempo anche i tumulti in Portogallo e Catalogna manterranno il fronte aperto.
Con questo stallo alternativo, i due schieramenti dovranno discutere di un compromesso, ed è qui, e mi dispiace, che dobbiamo immergerci nella linea di successione francese, perché è cruciale per capire le motivazioni delle potenze dietro questo accordo di pace alternativo e l’accordo di pace della nostra TL.
All’inizio della guerra la successione era la seguente: a Luigi XIV doveva succedere Luigi, il Gran Delfino, poi c’era Luigi di Borbone-Francia, e poi, visto che il quarto Luigi doveva ancora nascere, c’era Filippo, lo stesso Filippo che divenne il Re di Spagna.
Questo significa che all’epoca l’idea che Filippo diventasse re di Francia e Spagna era relativamente improbabile.
Luigi, il Gran Delfino aveva solo 39 anni, e di sicuro aveva davanti qualche anno di regno, mentre Luigi di Borbone-Francia aveva solo 18 anni, e avrebbe sicuramente regnato per decenni, la possibilità che entrambi morissero prima che Luigi di Borbone-Francia morisse prima di dare alla luce un figlio che avrebbe scavalcato Filippo nella linea di successione era piccolissima, ma questa era la situazione nel 1700, prima che la guerra iniziasse.
Nel 1713, quando nella nostra TL iniziarono i negoziati, le cose erano cambiate: entrambi i Delfini erano morti tragicamente prima di Luigi XIV.
Questo fece sì che Luigi, il bisnipote di Luigi XIV, diventasse il prossimo in linea di successione, il che voleva dire che Filippo, il Re di Spagna, era il secondo in linea per il trono.
Il giovane Luigi aveva solo tre anni, e come dimostrarono suo padre e suo nonno, la morte poteva arrivare a qualsiasi età, specialmente per un bambino, innescando in Europa la paura che la morte intempestiva di un singolo bambino potesse portare all’unificazione di Francia e Spagna sotto un singolo monarca.
Questa situazione diplomatica incerta portò gli Inglesi ad insistere che Filippo abbandonasse il suo posto nella linea di successione francese prima di concordare su qualsiasi pace, ma in questa TL alternativa che abbiamo creato questa linea di successione incerta non esiste ancora.
Filippo è ancora il terzo in linea di successione per il trono francese, e tutti presumono che ci sarà molto tempo a disposizione perché Luigi di Borbone-Francia generi un figlio suo che rimpiazzi Filippo nella linea di successione.
Questo significa che la pace è più facile da trovare, perché gli Inglesi hanno molta meno paura che Filippo diventi il re congiunto di Francia e Spagna.
Detto ciò, approfondiamo i negoziati tra i rimanenti combattenti: prima di tutto Filippo viene riconosciuto come Re di Spagna, mantenendo al contempo il suo posto nella linea di successione francese.
Questa è già una grande vittoria per Luigi XIV, che fa ottenere a suo nipote il trono di Spagna e non viene umiliato dal vedere la successione tolta a quello stesso nipote, ma poi devono iniziare i compromessi riguardo a due punti di contesa: gli Inglesi erano scontenti del dominio francese dell’Italia meridionale, perché minacciava gli interessi commerciali nel Mediterraneo, mentre il dominio francese sui Paesi Bassi meridionali era una prospettiva per niente attraente sia per la Francia che per gli Olandesi.
Cosa interessante, una potenziale soluzione alla disputa sui Paesi Bassi sulla quale entrambi i paesi si accordarono, fu permettere alla Baviera di controllare queste terre.
I Francesi proposero questo nella nostra TL perché la Baviera era stata un prezioso alleato francese nella guerra, e si aspettava per questo di essere ricompensata.
Agli Olandesi sarebbe stato anche permesso di mantenere il controllo di diversi forti in questi Paesi Bassi bavaresi per soddisfare anche i loro desideri.
Per quanto riguarda l’Italia, il compromesso probabilmente sarà incentrato sul ripristino del Ducato di Savoia.
Il Ducato di Savoia ovviamente riguadagnerà la sua indipendenza, e probabilmente gli verrà permesso, per ridurre le paure di un dominio francese sull’Italia, di ottenere perlomeno la Sicilia, se non anche Napoli, dipende da quanto è potente la Francia durante i negoziati.
Soprattutto se il Ducato di Savoia otterrà anche Napoli, la Francia probabilmente si impadronirà dei territori di confine sulle Alpi, raggiungendo i suoi confini naturali.
Anche se potrebbe non sembrare uno scambio equo per la Francia, avere il controllo su questi territori alpini probabilmente sarà molto più attraente che avere il controllo sull’Italia meridionale, un territorio senza connessioni con la patria.
Detto questo, abbiamo creato una nuova Europa di cui tutti, a parte l’Austria, possono essere relativamente contenti.
Per quanto riguarda la Spagna, i suoi territori europei sono stati enormemente ridotti, un po’ come nella nostra TL, ma controlla ancora l’importante territorio di Milano, così come la Sardegna.
Nella nostra TL l’Inghilterra prese anche il controllo di Gibilterra, Minorca e Malta per aumentare il suo controllo sul Mediterraneo.
In questa TL alternativa è assolutamente possibile che il Regno Unito non guadagni nessuno di questi territori, o forse solo uno di essi, riducendo la potenza inglese nel Mediterraneo occidentale, ma adesso la domanda è: cosa succede dopo? Alcuni ucronisti che ho visto fanno sì che la Francia, con la sua nuova coalizione di alleati, domini completamente l’Europa in seguito a questa guerra.
Io penso che sia molto improbabile, perché la Guerra di Successione Spagnola dimostrò che neanche Spagna e Francia insieme potevano dominare le altre grandi potenze europee.
Fin quando la Gran Bretagna può sedersi sulle sue isole protetta dalla sua marina e costruendo la sua potenza economica, questa riuscirà sempre a comprarsi delle coalizioni antifrancesi, e gran parte dell’Europa sarà comunque scontenta di accettare semplicemente il dominio francese.
A tutto questo va aggiunto anche che non dovremmo mai dimenticare lo stato pietoso in cui sono ancora gli Spagnoli, e che ci vorranno perlomeno decenni per riportare la Spagna in una posizione nella politica europea veramente rispettabile.
Fortunatamente per la Spagna, però, Filippo V fu veramente capace come amministratore.
Sotto gli Asburgo la Spagna si era decentralizzata molto, ma il nuovo regnante Borbone, Filippo, ristrutturò completamente il governo spagnolo, snellendo l’economia e l’amministrazione spagnole, ma sul palcoscenico economico sarà un po’ una wild card.
Un comune malinteso è che la Spagna e la Francia Borboniche diventeranno alleate indivisibili, ma non penso che questo sarà necessariamente vero.
Anche nella nostra TL Filippo fu profondamente insicuro e infelice riguardo ai territori che aveva perso.
Nel 1718 gli Spagnoli invasero sia la Sardegna che la Sicilia, portando la Spagna ad andare in guerra sia contro l’Austria che contro il Ducato di Savoia, con l’Inghilterra e perfino la Francia che presto si unirono contro gli Spagnoli.
Esatto, solo tre anni dopo la Guerra di Successione Spagnola la Francia e la Spagna Borboniche stavano già combattendo l’una contro l’altra, perciò, ripeto, Francia e Spagna domineranno semplicemente l’Europa dopo questa guerra? No, non saranno abbastanza forti, anche se presumiamo che Francia e Spagna saranno completamente unite in politica estera, il che è falso, ma comunque solo perché uno scenario non finisce con uno schieramento domina l’Europa non significa che l’Europa non cambi lo stesso in maniera significativa in questa TL.
Iniziamo con uno dei cambiamenti più grandi: la separazione dell’Ungheria dai domini Asburgici ha del potenziale per importanti cambiamenti in Europa orientale.
Gran parte dell’Ungheria era stata riconquistata solo di recente dagli Asburgo a danno degli Ottomani, mettendo l’Austria nella posizione di partecipare alla caduta dei Turchi.
Qui gli Asburgo invece sono in una posizione relativamente debole a est, e al contempo in una posizione terribile per quanto riguarda i Francesi.
Il loro peggiore scenario si è avverato, perché i due importanti territori di Lombardia e Italia, così come i Paesi Bassi meridionali, sono andati persi, il che vuol dire che ogni futura espansione francese adesso sarà più difficile da contrastare per gli Austriaci.
Continuando con la Germania, ora abbiamo creato uno stato bavarese molto più potente, il che avrà enormi ramificazioni in futuro.
Specialmente con i Bavaresi destinati a ereditare qualche altro territorio più tardi in quel secolo, abbiamo il potenziale perché la Baviera diventi uno stato estremamente potente in Germania meridionale, diventando forse perfino quello che la Prussia fu per la Germania settentrionale.
In maniera simile abbiamo creato un nuovo stato dominante col Ducato di Savoia.
Ottenere il controllo sulla Sicilia e Napoli lo renderà una potenza importante, e la sua posizione a fianco alla Francia lo renderà un alleato naturale e logico per gli Inglesi e gli Austriaci, concedendogli anche un’importante ascesa della sua posizione diplomatica.
Quando l’Europa piomberà inevitabilmente in un altro conflitto fra grandi potenze, il Ducato di Savoia adocchierà sicuramente il territorio francese di Milano, e se avesse successo nell’ottenere questo territorio sarebbe in un’ottima posizione per imporsi come grande potenza italiana, perciò, secondo me, questa TL alternativa sarà completamente diversa dalla nostra, ma la Francia e la Spagna impiegheranno molto tempo per dominare l’Europa.
Questo accordo di pace alternativo ha creato dei cambiamenti che avranno enormi ripercussioni sul futuro, ma alcune caratteristiche principali saranno le stesse della nostra TL.
Francia e Spagna sono stretti alleati, ma non sono completamente unificate, e stanno ancora partecipando al gioco geopolitico europeo un po’ come nella nostra TL.
Allo stesso tempo, qualunque cosa faccia la Francia è sicuro che il Regno Unito vi si opporrà, e in tutta buona coscienza non posso fare alcuna previsione realistica o specifica su ciò che accadrà.
La mia speranza personale per questo scenario, però, è che nei decenni seguenti il Ducato di Savoia diventi una vera e propria potenza importante, assicurando che l’Italia non sia più un semplice terreno di scontri fra l’influenza austriaca e spagnola, ma abbia una propria influenza e autonomia.
In maniera simile, l’ascesa della Baviera a grande potenza cambierà rapidamente la futura dinamica in Germania.
Invece dell’Austria che si ergerà a propositrice della divisione austriaca contro il piano prussiano di unificazione della Germania, avremo la Baviera che fungerà da terza potenza, lo sfidante meridionale Cattolico a favore dell’unificazione tedesca contro i Prussiani Protestanti del nord, ma la situazione alla fine del mio scenario sarà questa.
Dove pensate che andrà l’Europa da qui? L’alleanza Franco-Spagnola vincerà in questa TL alternativa? O una futura guerra Franco-Inglese esaurirà comunque i Francesi, portando alla caduta dei Borbone?

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E ora, la parola ad Andrea Villa:

La pizzeria ucronica

Voi cosa ne pensate?

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Per primo gli risponde Shark Peddis:

Guerra di successione spagnola: la Sardegna, indipendentizzata dalla Spagna, va ai Wittelsbach di Baviera come inizialmente ipotizzato, per compensare in parte la perdita della terra madre, incamerata dall'Austria per punirli per essersi schierati con i Borbone.
Confermato il Regno di Sicilia ai Savoia.

L'isola maggiore, già ben più ricca e popolosa, darà a Torino più potenza per imporsi negli affari della Penisola, a cominciare da Genova, con l'annessione della Corsica (più o meno nelle stesse modalità in cui lo fece la Francia in HL).

Napoleone Bonaparte sarà un brillante generale sabaudo, che mostrerà il suo valore nella difesa del Piemonte durante le tentate campagne d'Italia della Francia rivoluzionaria, e avanzarà fino a Marsiglia. Questo "muro" impedirà l'avanzata francese nella penisola. Intanto Torino, quatto quatto, si annette anche il Ducato di Genova, oltre al Ducato di Provenza dalla Francia.
Per il resto, senza Napoleone, la Francia rimane una repubblica giacobina instabile, pertanto niente Vienna, alla fine si fa pace e si convive, senza tutte quelle campagne ecc non si osteggiano troppo gli ideali rivoluzionari quindi niente "restaurazione".
Napoleone però, dopo aver fallito un colpo di Stato contro i Savoia, sarà costretto a rifugiarsi in Francia.

Durante il Risorgimento, conquistare il Regno di Napoli è un gioco da ragazzi per Garibaldi (si parte direttamente dalla Sicilia), per il nord va come in HL: la Francia, guidata dal presidente-dittatore Luigi Napoleone (sì, il nostro Napoleone III), otterrà in cambio che le si restituisca la Provenza (non pretende anche Nizza e Savoia).

Più a nord, l'Impero tedesco farà lo stesso percorso dell'HL, però la Baviera, peraltro sempre cattolica, rimarrà all'Austria.

Tutto il resto va come in HL, solo che nella WW2 l'Italia, oltre all'Istria e Dalmazia, perderà anche Trento e Bolzano in favore dell'Austria(-Baviera), nazione aggredita da Hitler (l'Anschluss risulta difficile da attuare pacificamente) e da Mussolini, anche per via della tentata pulizia etnica dei tedeschi aldiqua delle Alpi.

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feder obietta:

Come diventa Luigi Napoleone presidente di Francia se lo zio non è mai stato conquistatore d'Europa? Vero che dei due il primo fu intrigante e abile politico, però non sono convinto che riuscirebbe a spuntarla senza l'ascendente del cognome. Parrebbe infatti che il nostro Napoleone III partecipasse raramente ai voti e alle sessioni dell'Assemblea Nazionale, né tanto meno poteva essere considerato un oratore di talento: parlava lentamente, con voce monotona e con un lieve accento tedesco, dovuto alla sua formazione svizzera. Pensa che i suoi avversari lo deridevano, affermando che fosse "un tacchino che si crede un'aquila". Forse Romain mi corregerà, ma mi sembra più probabile un'affermazione del generale Cavaignac, qualora quest'ultimo riesca a coagulare dietro di sé i conservatori, specialmente la fazione che faceva capo a Thiers (il quale potrebbe diventare ministro). La Seconda Repubblica dunque sopravviverebbe, forse evolvendosi verso un presidenzialismo militarista e autoritario, ma senza le spinte innovatrici in politica interna ed estera che storicamente sono attribuibili all'eclettismo di Napoleone III e, soprattutto, alla sua acclarata sindrome di inferiorità nei confronti dello zio e della Gran Bretagna (di sicuro niente Messico, ma sono a rischio anche le avventure in Italia e in Crimea).

Napoleone italiano, o meglio, sabaudo... Potrebbe saltargli la mosca al naso e tentare di rovesciare la dinastia appellandosi al nascente nazionalismo italiano, anche se mi sembra una prospettiva esagerata. Più verosimilmente su spinta del suo genio e delle sue riforme la Savoia diventa veramente la Prussia dello scacchiere meridionale, meglio di quanto questo ruolo le venne affibbiato in realtà. Certo che gli austriaci a Milano ci vedono rosso, quindi o Venezia viene spartita in cambio della cessione del Lombardo ai Savoia, o Vienna deve lasciare campo libero per l'espansione a Occidente (Provenza, Delfinato, ma non solo) come buffer temporaneo.

Ci sono un sacco di belle cose che la coppia Savoia-Bonaparte potrebbe realizzare, stante il maggior gettito fiscale derivante dalla popolazione sicula (da quattro o cinque volte agli introiti storici). Ad esempio, una riforma del diritto potrebbe portare a una centralizzazione anticipata dello Stato, con relativa crescita economica... volendo, Napoleone potrebbe portare la rivoluzione industriale in Sicilia.

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E Shark Peddis torna alla carica:

Sì, l'esilio in Francia del Generale era più una scusa per avere l'altro Napoleone proprio in Francia allo scopo di ripetere la medesima politica di aiuto in cambio di terra "irredenta" (e per evitare che si trattasse proprio delle stesse dell'HL ho fatto estendere a ovest il Piemonte-Sicilia, con la scusa della leadership militare migliore e delle maggiori risorse e soldati apportati dalla Sicilia, sicuramente maggiori della poverissima Sardegna). Però visto che non m'intendo molto di Francia, se avete altri candidati meglio (e per il rasoio di Occam possiamo cassare l'esilio di Napoleone, magari potrebbe diventare viceré di Sicilia e sperimentare là un poco di innovazione del diritto!)

In HL noi sardi resistemmo completamente da soli al tentativo di invasione francese (che di sicuro avverrebbe anche qui), ciò portò a delle richieste a Torino da parte dell'élite sarda che vennero sistematicamente ignorate, portando a un'insurrezione che oggi conosciamo come triennio rivoluzionario, che potrebbe avvenire comunque se il Wittelsbach di turno governasse in maniera un po' troppo assolutistica/centralistica. Magari sarebbe proprio lui, assieme a "is tedescos" o in generale "is istràngios", a essere caricato su una nave e spedito in Sicilia o in Corsica o altro (in HL successe a viceré e funzionari piemontesi, l'origine dell'attuale "Die de sa Sardigna"), con l'instaurazione di una Repubblica sul modello francese (magari anche a un'alleanza).

Poi potrebbe avvenire una restaurazione, ma visto che senza la parabola napoleonica non abbiamo bisogno neanche di un congresso di Vienna, l'unico modo sarebbe una spedizione austro-piemontese ob similia (con relativo backstab da parte della Francia, sconfitta e senza voglia di altre grane), in questo caso penso che succederebbe un po' come l'HL, ovvero un periodo di repressione reazionaria. Penso che in generale sarebbe come la Sicilia dell'HL, anche perché il sovrano sarebbe in "debito" con le varie potenze che lo hanno restaurato. Resterebbe probabilmente un territorio sottosviluppato e periferico, però almeno non ci sarebbe repressione e assimiliazione linguistica e culturale (penso che sarebbe semmai la dinastia a "sardizzarsi", come i Sassonia-Coburgo-Gotha in Regno Unito etc)

Oppure, si normalizza anche la Repùblica Sarda (specie se anziché caricarlo su una nave... beh, "era un re e i re si decapitano", cit.), del resto lo stesso Giommaria Angioy propugnò un programma antifeudale in HL, abbastanza di successo tra i contadini.

Per via della posizione e delle risorse minerarie, a metà '800 l'Inghilterra ci butterebbe un'occhio, ma sarebbe qualcosa più tipo quello che fece con la Sicilia, più magari una base nell'isola di San Pietro (che senza i Savoia non sarebbe colonizzata dai liguri tabarchini, quindi Carloforte potrebbe trovarsi oggi a Lampedusa o Pantelleria...)

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Diamo la parola ad Alessio Mammarella:

Propongo un'altra versione (soprattutto per metterci dentro un po' di spunti ucronici che mi sembrano sfiziosi).

I Savoia parteggiano per i Borbone nella Guerra di Successione Spagnola in cambio della promessa di ottenere Genova (Milano è spagnola ovviamente gli spagnoli non la considerano cedibile). Grazie a questa diversa combinazione di forze, i Borbone vincono la guerra nettamente, quindi la Spagna mantiene in Italia tutti i suoi domini. I Savoia effettivamente incorporano Genova con la Corsica, e Vittorio Amedeo II comincia a fregiarsi del titolo di Re di Corsica.

La situazione italiana resta più o meno stabile per qualche decennio (nelle Guerre di Successione Polacca a Austriaca i Savoia sono neutrali e l'oggetto del contendere tra Asburgo e Borbone è Parma, che viene infine annessa al Ducato di Milano) fino alla Guerra dei Sette Anni, quando il Regno di Corsica si schiera con Gran Bretagna e Prussia. Carlo Emanuele III ottiene, con un grande colpo diplomatico, Milano (in virtù del "patto di famiglia" la Spagna finisce per cedere un suo territorio in luogo della Francia) e Firenze. In questo modo si forma un dominio continuo che comprende gran parte delle grandi città italiane. Carlo Emanuele III tuttavia non osa proclamarsi "Re d'Italia" per non irritare eccessivamente le potenze sconfitte, che già gli serbano rancore per aver appoggiato Federico il Grande e per aver formato in Italia uno stato di un'estensione che non si vedeva da secoli. In ogni caso Vittorio Amedeo decide di adottare il fiorentino come lingua ufficiale e si adopera, nei restanti anni del suo regno, a unificare leggi, imposte e usi amministrativi di tutti i territori appartenenti dal suo regno.

Ai tempi della Rivoluzione Francese, Vittorio Amedeo III deve fronteggiare l'attacco del governo giacobino di Parigi, ma il regno resiste. La Rivoluzione si spegne già nel 1795 per un colpo di stato che ripristina la monarchia. Gli anni successivi sono abbastanza tranquilli, anche se il ramo principale della dinastia sabauda è destinato ad estinguersi, visto che nessuno dei figli di Vittorio Amedeo III riesce a generare un erede maschio. Viene scelto quindi come erede al trono Carlo Alberto, Principe di Carignano. Tra i suoi precettori, il colonnello Buonaparte, un corso appartenente a una famiglia borghese che aveva saputo farsi strada in virtù dei suoi pregevoli studi sull'artiglieria ma anche della sua appartenenza alla massoneria ed al suo grande carisma. Una volta diventato Re, Carlo Alberto riforma l'esercito ma anche la legislazione, con il cosiddetto "Codice Albertino" il primo codice civile del mondo.

Nel 1839, a seguito del Compromesso di Vergara, Carlo di Borbone accetta di rinunciare a rivendicare il trono spagnolo in cambio della formazione di un regno separato in Italia, il Regno delle Due Sicilie, per sé e i suoi discendenti. Nel giro di pochi anni si farà letteralmente odiare dai sudditi per il suo malgoverno. Nel 1844, due ufficiali della marina veneziana, i fratelli Bandiera, sbarcano in Calabria e provocano una sollevazione. Inizia una serie di insurrezioni che convincono Re Carlo a fuggire. L'Austria, profondamente irritata, accusa la Repubblica di Venezia di voler sovvertire l'ordine europeo e ne invade il territorio.

Carlo Alberto, ricevuta dai veneziani una richiesta di soccorso, interviene in loro difesa. Le truppe di Carlo Alberto e quelle di Francesco Giuseppe si confrontano su tutto il territorio veneto. Il sovrano corso gestisce direttamente i movimenti delle sue truppe e, mettendo a frutto gli insegnamenti del suo maestro, Bonaparte, annichilisce in diverse occasioni l'esercito asburgico, costringendolo infine a ritirarsi. A Venezia, Napoli e Palermo la popolazione è entusiasta per le imprese di Carlo Alberto e ovunque vengono organizzati plebisciti in favore dell'unione. Carlo Alberto, dopo aver stipulato con la Francia un accordo che garantisce la preservazione dello Stato Pontificio di Roma e del Lazio, procede con l'annessione di tutti gli altri territori italiani e si proclama finalmente Re d'Italia.

Suo figlio Vittorio Emanuele II media nel 1870 tra Luigi Filippo II e Guglielmo I di Prussia, evitando una guerra tra le due potenze, e da allora l'Italia mantiene una politica di equilibrio. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l'Italia resta neutrale, ma nel corso della guerra si verifica la cosiddetta "Impresa di Roma": un esercito di volontari, guidato dal poeta Gabriele D'Annunzio, penetra nel Lazio e raggiunge la Roma, occupando la città e fondando la Repubblica Romana. Dopo la fine del conflitto europeo, rassicurato dalla sconfitta dell'Austria e dal benevolo assenso delle potenze vincitrici, il governo italiano si risolve ad annettere Roma all'Italia.

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Chiudiamo per ora con la proposta di Enrico Pizzo:

Tempo fa, un collaboratore di Utopiaucronia ha definito la Seconda Guerra Mondiale "Guerra di Successione Britannica". La definizione mi piacque e, per gioco, provai a rinominare alcuni conflitti storici come " Guerra di Successione... ":

1203/1204 - Guerra di Successione Bizantina
1378/1381 - Guerra di Successione Genovese
1508/1516 - Guerra di Successione Veneziana
1618/1648 - Guerra di Successione Spagnola
1792/1815 - Guerra di Successione Francese
1939/1945 - Guerra di Successione Britannica

Ve le spiego meglio. Si tratta rispettivamente di:

1 - La Quarta Crociata, perché dopo di questa l'Impero Romano, che con l'Ultimo Paleologo era tornato ad essere la potenza egemone del Mediterraneo, sparisce praticamente per sempre, e Genova ne prende il posto

2 - La Guerra di Chioggia, perché dopo di questa la Superba aveva ancora la forza di conservare ciò che era suo, ma non era più in grado di agire come " Poliziotto del Mondo "

3 - Guerra della Lega di Cambrai. Valgono le stesse considerazioni di sopra. La Spagna assume il ruolo di " Poliziotto del Mondo "

4 - Guerra dei 30 anni, il ruolo di " Poliziotto del Mondo " passa dalla Spagna alla Francia

5 - Guerre delle 7 Coalizioni, la Francia abdica dal ruolo di Leader Mondiale a favore della Gran Bretagna

6 - Seconda Guerra Mondiale, cessione dello scettro di Prima Potenza Mondiale dalla Gran Bretagna agli USA

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Alessio Mammarella obietta:

Queste definizioni si basano forse su un uso del termine "successione" in senso geopolitico? Quindi non successione di una dinastia all'altra, bensì successione i una o più nuove potenze al posto di una declinante che perde il suo ruolo egemone. Volendo interpretare così però:

- la guerra di successione bizantina non può coincidere con la IV crociata, perché l'Impero Latino non sostituì l'Impero Bizantino se non in modo effimero; il posto dell'Impero Bizantino lo prese quello Ottomano, nel conflitto che ebbe come data simbolo il 1453 (caduta di Costantinopoli);

- le guerre di successione "genovese" e "veneziana" sono difficili da individuare perché in realtà le due potenze marinare conobbero un declino abbastanza progressivo, in più tappe; una osservazione suggestiva che potremmo fare è che non una guerra ma una persona (Cristoforo Colombo) rappresenta il simbolo del passaggio tra il potere navale genovese, mediterraneo, a quello spagnolo, oceanico;

- come Guerra di Successione Spagnola direi che possiamo accontentarci dell'originale, perché il 1648 è troppo presto secondo me per parlare di una Spagna che "abdica" al suo ruolo di potenza (e forse anche quella "ufficiale" sarebbe precoce... forse l'inizio del declino spagnolo possiamo farlo partire con la meno conosciuta guerra anglo-spagnola, quella che determinò la perdita di Gibilterra, per intenderci).

Invece per le guerre francese e britannica forse la definizione ha senso. Dopo l'epoca napoleonica la Francia è "scesa di uno scalino" come potenziale, e anche se negli ultimi due secoli è rimasta entro il novero delle potenze maggiori è sempre stata un passo indietro rispetto ad esempio a Gran Bretagna, Russia e Germania. Quanto alla Gran Bretagna, indubbiamente ha abdicato agli Stati Uniti come potenza principale.

Scusate se parto per la tangente, però se possiamo parlare di guerre di successione possiamo parlare anche di "linee di successione" tra le potenze. Mi sembra evidente, in questo senso, la successione Cartagine-Impero Romano-Impero Bizantino-Genova-Spagna-Gran Bretagna-Stati Uniti. Cristoforo Colombo, la bandiera di San Giorgio e i pantaloni "blue de genes" diventati simbolo dello stile di vita americano sono tutti testimonianze dell'origine genovese di quello che oggi chiamiamo "occidente" (nonostante Genova sia considerata meno importante nella storia mondiale rispetto ad altre città italiane).

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Nel discorso si introduce Paolo Maltagliati:

Mia proposta:

1) 1204-1453: guerra di successione bizantina: gli ottomani si affermano come successori politici dell'impero romano d'oriente come nucleo di potere egemone nel mediterraneo orientale;

2) 1492-1559: guerra di successione italiana: gli stati regionali della penisola italiana vengono assorbiti da potenze confinanti come Francia, Spagna o Impero, iniziando lo shift del centro dell'economia europea dal Mediterraneo all'Atlantico

3) 1517-1648: guerra civile tedesca; non una guerra di successione, ma una guerra civile in questo caso: la riforma protestante e le successive guerre di religione da essa dipendenti come rottura dell'unità religioso culturale della mitteleuropa

4) 1648-1714: guerra di successione spagnola: dalla fine della guerra dei trent'anni alla fine della guerra di successione spagnola propriamente detta, questo periodo sancisce la fine della preminenza politica della Spagna a livello globale

5) 1789-1815: sarebbe facile dire 'guerra di successione francese, ma in realtà forse sarebbe più corretto chiamarla 'Prima guerra di successione carolingia', perché con la fine del sogno egemonico di Napoleone non solo finisce il sogno di una Francia come stato egemone del continente europeo, ma anche della possibilità di uno stato egemone al centro dell'Europa, tra i successori del sacro romano impero di Carlo Magno in generale;

6) 1848-1870: Seconda guerra di successione Carolingia: la nascita dello stato italiano e di quello tedesco moderni sono nel solco del fallimento di una egemonia tra le potenze succeditrici del sacro romano impero (di Francia e Austria, in pratica) di prevalere l'una sull'altra, permettendo così, definitivamente, la nascita di stati in grado di essere strumenti o protagonisti di una nuova epoca geopolitica, quella degli stati-nazione;

7) 1914-1945: Guerra di successione germanica: le due guerre mondiali come periodo in cui, dalle potenze tedesche nel cuore dell'europa, si giunge al trionfo definitivo delle potenze anglossassoni come egemoni mondiali;

8) 1945-1989: Prima guerra di successione eurasiatica: l'America (e i suoi 'vassalli' in Europa occidentale) e l'URSS si scontrano per il dominio del mondo; vince la prima;

9) 2000-in corso: Seconda guerra di successione eurasiatica: stavolta si scontrano USA, UE, Giappone e Corea del Sud (più alleati minori) contro i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) e buona parte dei loro alleati africani e asiatici. Chi vincerà?

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