Il Sangue di Tolomeo

di Tommaso Mazzoni


Quella che segue è una breve historia dei sovrani d'Egitto, in una Timeline dove Cleopatra e Antonio persuadono Ottaviano a lasciarli in pace.

.

Cleopatra VII (51 a.C-15 a.C)-Tolomeo XIII (51-a.C.-47 a.C.)-Tolomeo XIV (47 a.C.-44 a.C.)
Cleopatra e Antonio conquistano, la Partia, e Antonio dota l'Egitto di un forte esercito sul modello Romano; Antonio muore nel 20 a.C in seguito ad una vittoriosa campagna militare in Nubia, e Cleopatra resta a regnare da sola, accettando che la Partia torni indipendente; La regina delle regine sara succeduta dal figlio Cesarione, che sposerà l'unica figlia avuta da Antonio e Cleopatra, Cleopatra Selene II. I due non saranno gli ultimi a seguire la tradizione incestuosa dei Tolomei. Cleopatra morirà ad Alessandria nel 15 a.C.

.

Cesaridi

Tolomeo XV (15 a.C.-2 d.C.)-Cleopatra Selene II (15 a.C.- 5 d.C.)
I due figli di Cleopatra regneranno sull'Egitto tenendolo in buoni rapporti con Roma, con la quale condividono il protettorato su Israele. Cleopatra Selene II sopravvivrà di 3 anni al marito, e sarà succeduta dai figli, Cesare e Arsinoe.

Cesare I (5-29)-Arsinoe IV (5-32)
Cesare I d'Egitto entrerà in conflitto con Roma, alla quale infliggerà una storica sconfitta nella battaglia Navale di Cipro; La moglie-sorella Arsinoe IV sedurrà l'Imperatore Tiberio e garantirà un rapporto sereno fra l'Impero e l'Egitto. Arsinoe sopravvivrà al marito di 6 anni, e alla sua morte, nel 32, sarà succeduta dai figli Cleopatra VIII, la vera sovrana, e il debole Cesare II.

Cleopatra VIII (32-57)-Cesare II (32-50)
Succeduti alla madre Arsinoe IV, Cleopatra VIII e Cesare II inizieranno una politica di apertura ai Cristiani, in opposizione con le persecuzioni Romane; e questo, nonostante la ferma condanna dell'incesto della religione Cristiana. Cleopatra VIII, la vera Regina, sopravvivrà ben sette anni al debole marito-fratello.

Tolomeo XVI (57-93)
Alla morte della madre Tolomeo XVI salì al trono; egli sposerà la bis-nipote dell'Imperatore Tiberio, Rubellia Drusa Bassa, e da lei avrà due figli, Tolomeo e Cesare; Rubellia si convertirà al cristianesimo.Alla sua morte, nel 93, l'Egitto è un paese ricco e florido, esteso fino alla lontana Nubia.

Tolomeo XVII (93-125)
Primogenito ed erede di Tolomeo XVI, Tolomeo XVII non si sposerà mai; Convertitosi al cristianesimo, mantenne il suo nome Tolomeo, e passò gli ultimi anni in una sorta di eremitaggio; Oggi, è venerato come un santo dalle chiese Ortodossa, Cattolica e Copta. Considerato il Patrono d'Egitto San Tolomeo XVII lascerà il regno all'attempato fratello minore, il pagano, ma tollerante Cesare III, nel 125.

Cesare III (125-130)
Asceso al trono nel 125 alla morte del fratello San Tolomeo XVII, Cesare III è pagano, e gia avanti negli anni; Tollerante ma conservatore, aveva imposto il matrimonio incestuoso al figlio Cesare , e alla figlia Cleopatra. Muore nel 130.

Cesare IV (130-144)-Cleopatra IX (130-152)
Sotto Cesare IV, inizia la lunga Guerra contro contro i Parti. Tale conflitto durerà fino al 157, e si concluderà con la vittoria Egiziana. Cleopatra IX promuoverà un revival del paganesimo, favorendo la nascita di due distinte religioni concorrenti col Cristianesimo, tuttora esistenti: il Dodecateismo, che venera i 12 Olimpi come incarnazione di un Dio unico, perfetto e trascendente, e l'Enneadismo, che recupera l'antica tradizione Egizia. Cleopatra IX sopravvivrà al marito-sposo di otto anni; le succederà in figlio Cesare V.

Cesare V (152-159)
Detto il Trionfatore, sconfiggerà i Parti, anche grazie all'alleanza con Roma. Purtroppo, morirà al ritorno ad Alessandria, gli succederà il fratello minore, Tolomeo XVIII, nel 159.

Tolomeo XVIII (159-193)
Figlio minore di Cesare IV e di Cleopatra IX, Tolomeo XVIII sarà il meno tollerante dei re Pagani Cesaridi, venendo bollato come Tolomeo il Sanguinario dai Cristiani. Dante, nella Divina Commedia, lo pone all'inferno fra i Tiranni.

Cleopatra X (193-215)-Cesare VI (193-216)
Dopo il lungo e oppressivo regno di Tolomeo, tutti, perfino i cristiani tirarono un sospiro di sollievo quando la nuova coppia regale, pur pagana, ed incestuosa, si dimostrò tollerante, aperta e modernizzatrice.
Re Cesare VI sarà il primo Re d'Egitto a sopravvivere alla Moglie-Sorella, morendo un anno dopo di lei nel 216.

Cesare VII (216-242)
Nel 217, Cesare VII, che ha sposato la figlia del Re dei Parti, scende in guerra contro Caracalla, che sconfigge e uccide nella Battaglia del Sinai. Inizia poi a riformare il sistema legale e le infrastrutture del suo Regno. Tollerante con i Cristiani, la tradizione vuole che San Fausto, futuro vescovo d'Alessandria, abbia intercesso per lui, avendolo visto rendere umilmente giustizia ad una vedova; Dopo la sua morte, il sacerdote sognò che Cesare VII era stato resuscitato temporaneamente dai morti per ricevere il battesimo, ed ora era in Paradiso. Dante, mostra di credere in tale tradizione, collocando il sovrano pagano fra i Beati. Muore nel 242, gli succede il figlio Tolomeo XIX.

Tolomeo XIX (242-278)
Succeduto al padre nel 242, fu più uno studioso e un letterato che un sovrano, ampliando e restaurando la biblioteca d'Alessandria, autore di numerosi saggi, poemi epici e trattati, il più famoso, il poema epico Sotere, parla del suo avo, Tolomeo I. Il Re-Filosofo morì nel 278, gli successe il figlio, Cesare VII, avuto dalla moglie, una principessa Nubiana.

Cesare VII (278-285)
Detto il Moro, ammalatosi gravemente, morì nel 285, mentre era al comando di una grande spedizione verso le sorgenti del Nilo.

Cesare VIII (285-316)
Figlio e successore di Cesare VII, e di una principessa Armena, nel 299 completò l'opera di esplorazione del padre, scoprendo il Lago da lui chiamato Cesareo, in onore del padre (il Cesareo è noto in L.T.O come Lago Vittoria).

Cesare IX (316-336)
Nel 324, grazie all'opera di Sant Antonio, Cesare IX si converte, con tutta la sua famiglia; Nel 336, Cesare IX muore per un banale incidente mentre si recava in nave da Alessandria a Roma, per una visita di stato.

Tolomeo XX (336-340)
Incolpando i Romani per la morte del padre, Tolomeo XX dichiara Guerra a Roma, invade la Palestina e assedia Cartagine. la flotta romana sconfigge quella egizia presso Creta, ma la presa di Alessandria fallisce; Solo la morte impedisce a Tolomeo XX di espugnare Cartagine, nel 340.

Cesare X (340-348)
Eroe della difesa di Alessandria nella Guerra contro Roma, Cesare X, fratello di Tolomeo XX firma un trattato di pace coi romani, che ripristina lo status quo. Sposatosi giovane ha due figli, Tolomeo e Arsace. Tolomeo gli succederà nel 348.

Tolomeo XXI (348-370)
Giovane sovrano, asceso al trono a soli 17 anni, Tolomeo XXI è comunque ricordato fra i migliori sovrani dela Storia d'Egitto, capace stratega miltare, vincitore di una campagna contro i nomadi del deserto nel 353, ma anche ottimo politico e amministratore patrono delle arti, è sotto il suo regno che è costruita la basilica di San Tolomeo XVII ad Alessandria. Privo di figli maschi, per scongiurare l'estizione della dinastia, in linea maschile, combinò il matrimonio fra la figlia Berenice e il nipote Cesare , fglio del fratello Arsace.

Berenice V (370-373)-Cesare XI (370-380)
Alla morte di Re Tolomeo XXI gli successe la figlia Berenice V, e il di lei consorte Cesare XI, nipote del Re. La regina Berenice V morì di parto, lasciando Cesare XI unico Re d'Egitto; sotto il suo regno, iniziano dissidi fra la comunità Cristiana e quella Pagana in Egitto.

Cesare XII (380-397)
Alla morte del padre, Cesare XII sali sul trono d'Alessandria, e dovette reprimere violente agitazioni fra cristiani e Pagani; nel 390 combinò il matrimonio fra il nobile Cristiano di origine romana, Oreste, e la figlia Cleopatra.

Cleopatra XI (397-418)-Oreste I (397-415)
Alla morte di Cesare XII gli succede la figlia Cleopatra XI, ultima discendente diretta, in linea maschile di Caio Giulio Cesare; con lei sale al trono il marito, Oreste I; Oreste godrà del pieno appoggio del Santo vescovo d'Alessandria Cirillo, e garantirà la piena riappaciicazione fra la scuola neo-platonica alessandrina, guidata da Ipazia, e la Chiesa Alessandrina. Cleopatra sopravvivrà al marito, morto nel 415, di tre anni. Le succederà il figlio Oreste II, primo degli Orestidi.

.

Orestidi

Oreste II (418-431)
Il primo Orestide a regnare sui jure sull'Egitto, Oreste II dovette suo malgrado affrontare una lunga guerra con l'Impero Romano d'Oriente. Nel 425 fu finalmente firmata la pace.

Tolomeo XXII (431-459)
Succeduto al padre nel 431 Tolomeo aveva sposato Onoria, sorella di Valentiniano III, e per questo si era fatto coinvolgere nella guerra contro Attila, risultando fondamentale ai campi Catalaunici. Nel 435 aveva riconosciuto Genserico Re di Cartagine, e gli aveva garantito aiuto, in cambio della conversione dall'Arianesimo; Genserico aveva accettato, e suo figlio Unerico aveva sposato Cleopatra, figlia di Tolomeo XXII. Il tentativo dei Bizanini e dei Romani di riconquistare il Nord-africa fallì anche per il blocco navale esercitato dagli Egiziani. Il figlio di Tolomeo XII, Tolomeo XXIII aveva sposato la figlia di Genserico nel 439.

Tolomeo XXIII (459-462)
Alla morte di Tolomeo XXII, nel 459, gli succede il figlio Tolomeo XXIII, cognato del Re di Cartagine, Unerico I. Tolomeo XXIII, buon amministratore, ma di salute cagionevole, morirà nel 462, gli succede il giovane Oreste III.

Oreste III (462-475)
Energico ed ambizioso, Oreste III dedicherà il suo regno alla colonizzazione dell'interno del suo regno, e alla sottomissione delle tribù ostili.Alla sua morte, gli succedette il figlio, Cesare.

Cesare XIII (475-495)
Succeduto al padre, morto in battaglia nel 475, portò a termine la campagna in Nubia, dopodiché, dedicò il resto del suo regno alla compilazione di un codice di leggi, che sarà pubblicato solo da suo figlio.

Oreste IV (495-529)
Dopo la successione, nel 495, Oreste IV dedicò i primi anni del suo regno al completamento del codice Cesariano di suo padre. La sua unica campagna militare fu, nel 519, la conquista dell'isola di Cipro, dalla quale, con il beneplacito dell'imperatore bizantino, corsari greci lanciavano attacchi all'Egitto.

Giuseppe I (529-540)
Succeduto al padre nel 529, Giuseppe, così chiamato dalla madre, una principessa armena, dovette affrontare un conflitto con i Vandali, respinti nella battaglia delle Dune, nel 532. Per siglare la pace, la figlia di Re Genserico III sposò il primogenito di Giuseppe I, Oreste, che succedette al padre nel 540.

Oreste V (540-562)
Genero del Re di Cartagine, Re Oreste V fu suo fedele alleato contro il tentativo di riconquista effettuato dall'Imperatore d'Oriente Giustiniano. Il generale Belisario fu respinto nel suo tentativo di conquistare Pelesum. Ad Oreste succedette nel 562 il figlio Giuseppe.

Giuseppe II (562-579)
Sotto il regno di Giuseppe II scoppiò una ribellione in Nubia, che costrinse il re ad una lunga campagna militare. Ferito in guerra, dai postumi della ferita non si riprenderà più, e morirà dopo tre anni dalla fine della ribellione Nubiana.

Cesare XIV (579-587)
Seondogenito di Re Oreste Va, Cesare XIV succedette al fratello Giuseppe II nel 579; Come il fratello fu impegnato in guerra contro i ribelli Nubiani, Cesare dovette vedersela con le tribù del Deserto. Fu ucciso da un Bedu nel 587, gli successe il fratello minore Tolomeo.

Tolomeo XXIV (587-590)
Ultimo dei figli maschi di Oreste V, Tolomeo XXIV fu l'unico dei tre ad sposarsi, e ad avere dei figli; Morì avvelenato per ordine del Re di Persia, che sperava di approfittare della giovane età dell'erede Giuseppe III.

Giuseppe III (590-614)
Primogenito di Re Tolomeo XXIV appena diciassettene all'indomani della morte del padre si rivelò un sovrano alquanto abile; Negoziò un alleanza prima con il Re dei Vandali Gunderico II, di cui sposerà la figlia, poi con l'Imperatore Bizantino Eraclio (la cui figlia maggiore, Epifania, sposerà il suo primogenito Giuseppe), Insieme, Eraclio, Gunderico e Giuseppe sconfiggeranno pesantemente Cosroe di Persia, ma Giuseppe morirà in battaglia.

Giuseppe IV (614-634)
Successore di Giuseppe III, poco più vecchio del padre al momento della successione, Giuseppe IV fu testimone della nascita della potenza Araba, e fu anche uno dei responsabili della sua brusca frenata, almeno nell'espansione Africana e Asiatica; grazie all'Egitto, infatti, gli Arabi furono sconfitti a Pelesum, e non riuscirono mai a penetrare in Africa; Grazie all'Egitto, inoltre, l'Impero Persiano sopravvive nel sud, con capitale Bandar Abbas. La marcia dell'Islam verso oriente è estremamente rallentata.

Oreste VI (634-670)
Detto il Magnanimo, accoglierà molti esuli cristiani vittime delle invasioni Arabe, primi fra tutti i Curdi; Proprio da una famiglia Curdo-Siriana, battezzata dei da Damasco, nascerà molti anni dopo uno dei maggiori sovrani della storia d'Egitto. Oreste VI morirà dopo un lungo e prospero regno, gli succede il figlio Giuseppe.

Giuseppe V (670-693)
Succeduto al padre nel 670, sarà un sovrano capace ma non eccelso, soprattutto dal punto di vista fiscale; sotto il suo regno le Nomarchie diventano cariche ereditarie, e i Nomarchi più potenti, come quelli di Cesarea (la nostra Khartoum) e Babilonia d'Egitto, veri e propri sovrani autonomi; inizia il Medioevo Egiziano. Giuseppe V muore nel 693.

Oreste VII (693-710)
Figlio del precedente, sotto il suo regno si accentua la decadenza del regno, nonostante Alessandria rimanga il primo porto del Mediterraneo, insieme a Costantinopoli. Buona parte del territorio Occidentale Egiziano è eroso dai Vandali, che in questo periodo iniziano a creare il loro vasto impero, che si estenderà fino a gran parte della penisola Iberica. Oreste VII morirà nel 710 in una velleitaria campagna contro i Vandali. Gli succede il figlio Oreste.

Oreste VIII (710-738)
Oreste VIII ferma almeno il declino economico , firma una pace con i Vandali che s'accontentano di un tributo e di un legame matrimoniale; Giuseppe, primogenito di Oreste sposa Gunemonda, figlia di Genserico IX, mentre Gunemondo, figlio di Genserico sposa Cleopatra Selene, figlia di Oreste. La torre di Faro è ricostruita, il porto di Alessandria viene ampliato.

Giuseppe VI (738-780)
Alla morte di Oreste VIII, nel 738, il figlio continua le sue riforme; inizia la riforma agraria, quella fiscale e quella dell'esercito; un nuovo codice, il Codice Giuseppino entra in vigore; Giuseppe VI deve affrontare una coalizione di nomarchi ribelli che sconfigge a Babilonia d'Egitto nel 753; Accetta comunque di consultare il Consiglio Generale degli alti nobili in materia fiscale. Da questa data tradizionalmente si fa nascere il Parlamento Egiziano.

Oreste IX (780-791)
Abiatico di Giuseppe VI, succede al nonno nel 780, dopo che Tolomeo, primogenito di Giuseppe VI è morto prematuramente. Mori in una campagna vittoriosa contro gli Arabi, che stavano rialzando la testa.

Giuseppe VII (791-817)
Succeduto al padre sul campo di battaglia del Sinai, Giuseppe VII si distinse per la sua abilità marziale. Purtroppo, essendo un gran donnaiolo, sedusse la moglie del potente Nomarca di Tebe, che lo fece assassinare.

Oreste X (817-839)
Succeduto al fratello, si distinse per l'abilità diplomatica, sposò la figlia del Nomarca di Tebe responsabile della morte del fratello, perdonando quest'ultimo a patto che si ritirasse in un monastero, cosa che questi fece; Passò alla storia come Oreste il Conciliatore, e il suo capolavoro fu la pace fra Egitto, Califfato, Bisanzio, Persia e Impero Vandalo dell'830. Alla sua morte, nell'839, gli succede il figlio Giuseppe.

Giuseppe VIII (839-853)
Ottimo comandante ma governante mediocre, e pessimo diplomatico, Giuseppe rovinò il paziente lavoro del padre, e dissestò l'economia Egiziana con non meno di cinque conflitti, vinti grazie alle proprie abilità tattiche. I nobili egiziani tirarono un sospiro di sollievo alla sua morte, nell'853, in seguito ad una setticemia.

Oreste XI (853-868)
Figlio di Giuseppe VIII, dovette cercare di riparare ai danni da lui arrecati, ma fù assassinato da una congiura dei generali, che non volevano rinunciare al potere loro concesso da Re Giuseppe.

Giuseppe IX (868-881)
Come primo atto del suo regno affrontò il Generale Tarsis, l'assassino di suo padre, presso Menfi, e lo sconfisse. Tarsis fu decapitato ad Alessandria d'Egitto. Conquistato il trono, dovette difenderlo, soprattutto dall'avidità dei Bizantini. La città di Oresteia, in onore del padre, fu costruita sulle rovine dell'antica Pi-Ramses. Sotto Giuseppe iniziarono massicci lavori di ristrutturazione delle strade e di fortificazione dei confini. Alla sua morte, avvenuta nell'881, lasciò un forte stato in eredità al figlio Cesare.

Cesare XV (881-893)
Cesare XV fu un sovrano debole ed inetto, ma capace di scegliere bene i suoi collaboratori, il Nomarca di Menfi, Eufemio, abile stratega, e Abramo da Damasco, Gran Consigliere, fine politico. Morì senza eredi maschi, nell'893, gli successe il fratello Giuseppe.

Giuseppe X (893-913)
Fratello di Cesare XV, Giuseppe fu inetto come il predecessore, ma immensamente più fermo di carattere; continuò a servirsi degli abili collaboratori del fratello; Tenne l'Egitto lontano dai conflitti stranieri.

Cesare XVI (913-941)
Figlio di Giuseppe X, succeduto al padre nel 913, Cesare fu di pasta assai diversa dal predecessore; ambizioso, ed abile stratega, sotto Cesare XVI l'Egitto riconquistò i territori persi a Ovest, conquistò Rodi, e strappò Jaffa agli Arabi. Sotto di lui, Alessandria arrivo ai 500.000 abitanti, e fu costruito il Colosso di Menfi, una statua del monarca alta 30 m. Cesare morì una settimana dopo l'inaugurazione del monumento, nel 941.

Giuseppe XI (941-959)
ll successore di Cesare XI, il figlio Giuseppe XI, fu un sovrano alquanto anonimo; fu comunque un amministratore capace, e alla sua morte, nel 959, l'economia era fiorente.

Cesare XVII (959-976)
Succeduto alla morte del padre, Cesare XVII gli somigliò alquanto, anche se, rispetto a qust'ultimo, Cesare XVII aveva in più una certa abilità bellica, dimostrata in una breve guerra contro i Vandali, nel 964. Alla sua morte sali al trono il figlio Oreste.

Oreste XII (976-998)
Salito al trono nel 976, Oreste XII fu un uomo pio, pur rispettando la tradizionale tolleranza Egizia; Sotto il suo regno furono costruite numerose cattedrali. Comunque, rifiutò ogni pressione ad indire persecuzioni contro le piccole ma fiorenti comunità Dodecateiste, Ogdoadiste, Ebree e Musulmane, e rimosse ogni predicatore facinoroso che al grido di mille e non più mille, cercava di attizzare il fuoco dell'odio interreligioso. Gli successe il figlio Cesare nel 998.

Cesare XVIII (998-1021)
Succeduto al padre Oreste il Pio, Cesare fu un uomo di più terreni interessi, amante dell'arte classica e delle lettere, fondò la prima Scuola Unversitas d'Egtto ad Alessandria, ed ampliò la gloriosa Biblioteca, restaurando e trascrivendo i volumi piu antichi. Cesare fu anche un gran donnaiolo, ebbe un gran numero di figli illegittimi, che legittimò nel 1020, non essendosi mai sposato. Oltre ai libri e alle donne, la terza grande passione di Cesare XVIII fu la guerra; nel 1018 invase l'Impero dei Vandali, arrivando ad assediare la capitale, Cartagine; tuttavia, un'epidemia di dissenteria miò il suo esercito dall'interno, costringendolo ad una ingloriosa ritirata; nel 1021, mentre si preparava ad invadere la Cartaginia ancora una volta, fu ucciso da predoni del deserto.

Oreste XIII (1021-1033)
Uno dei molti figli legittimati di Cesare XVIII, Oreste era il maggiore, e aveva l'appoggio del potente Nomarca di Tebe, suo suocero; Purtroppo non ebbe figli, e fu ucciso da una congiura di palazzo favorita dai Vandali, intenzionati a riconquistare la città di Sirte, annessa da Cesare XVIII.

Giuseppe XII (1033-1056)
Fratello di Oreste XIII, e suo fedele alleato, riuscì a sopravvivere alla congiura ordita dal fratellastro Tolomeo; ne conseguì una guerra civile, che costò la città di Sirte, riconquistata dai Vandali; nel 1040 la guerra Civile Egiziana terminò, con la morte di Tolomeo e il matrimonio fra Oreste, primogenito di Giuseppe, ed Eunice, figlia di Tolomeo. Giuseppe dedicò il resto del suo regno a ricostruire, diminuendo il potere dei Nomarchi, e dando le sue figlie in sposa ai due potenti vicini; Berenice all'Imperatore Bizantino, Costantino IX, e Cleopatra a Raimondo, figlio di Unerico V, re dei Vandali. Nel 1054 in seguito allo Scisma fra chiesa Romana e Costantinopolitana, ad Alessandria si tenne un Sinodo, che dichiarò l'indipendenza della chiesa Egiziana da entrambi i Patriarcati. Cartagine restò fedele a Costantinopoli. Giuseppe XII morì nel sonno, nel 1056.

Oreste XIV (1056-1076)
Primogenito di Giuseppe XII, Oreste dedicherà il suo regno al consolidamento interno; subirà, per questo, la ribellione del Nomarca di Menfi, Sarastro, nel 1062; Oreste stroncherà la ribellione nel sangue, sterminerà la famiglia di Sarastro, e nominerà il fedele Giuseppe da Damasco nuovo Nomarca di Menfi, dandogli in sposa la sorella Eufemia.

Tolomeo XXV (1076-1102)
Succeduto al padre nel 1076 Tolomeo XXV decise di partecipare alla Prima Crociata; purtroppo, la prevalenza di truppe Cattoliche gli impedì di incoronarsene Re, e dovette tornarsene ad Alessandria con la coda fra le gambe, dove morì nel 1102.

Eugenio I (1102-1115)
Fisicamente gracile, Eugenio fu un Re colto e politicamente abile; diede sua sorella Eudocia in sposa a Baldovino I, dal quale ebbe una figlia, Berenice I di Gerusalemme. Eugenio I morì nel 1115, gli successe il fratello Tolomeo.

Tolomeo XXVI (1115-1128)
Secondogenito di Tolomeo XXV, succedette al fratello Eugenio sul trono d'Egitto, e dovette combattere le ambizioni latine e greche su Jaffa; Sconfitto in battaglia da Ugo di Rethel, dovette cedere Jaffa ai latini. Morì di febbre nel 1128.

Eugenio II (1128-1137)
Eugenio II era il primogenito bambino di Tolomeo XXVI; fu sotto la tutela dello zio Bartolomeo da Damasco, Nomarca di Menfi.

Tolomeo XXVII (1137-1148)
Secondogenito di Tolomeo XXVI, succedette al fratello Eugenio II nel 1137, all'età di 12 anni, sempre sotto la reggenza di Bartolomeo da Damasco.

Eugenio III (1148-1170)
Figlio di Tolomeo XXVII e Antonia da Damasco, succedette al padre a soli tre anni; assumerà la guida diretta del regno nel 1161; Sposerà Eufemia da Damasco, dalla quale avrà tre figli; Morirà in battaglia contro Venezia, per l'Isola di Cipro, che riuscirà a conservare; Sua figlia Eulalia sposerà Baldovino IV di Gerusalemme, (che in questa Timeline non ha la Lebbra). gli succederà il primogenito Tolomeo.

Tolomeo XXVIII (1170-1181)
Dopo la morte del padre, Tolomeo XXVIII cercherà di ridurre l'influenza dei da Damasco a corte, e per questo sarà assassinato. Suo figlio gli succederà a soli 4 anni.

Tolomeo XXIX (1181-1185)
Il re bambino morirà a soli nove anni, forse assassinato dal suocero della sorella del padre, Berenice, sposa del grande generale Ismaele da Damasco, Nomarca di Menfi. (che nella nostra timeline è un musulmano, noto come Salah ad-Din).

Berenice VI (1185-1190)-Ismaele I (1185-1193)
Succeduta al nipote Berenice VI era stata reggente di quest'ultimo; Berenice regnò di concerto con il marito, il quale riconquistò Jaffa e arrivò ad estendere il dominio Egizio su Damasco. Morirà nel 1193, tre anni dopo la moglie; Dante lo porrà, nonostante fosse teoricamente un eretico, in Paradiso fra gli spiriti Militanti.

.

Damasceni

Ismaele II (1193-1198)
Figlio ed erede di Ismaele I e Berenice VI, Ismaele I ebbe un regno breve, travagliato da rivolte interne e dalla guerra contro Gerusalemme, il cui re rivendicava il trono d'Egitto; Fu ucciso sotto le mura di Edessa, dopo che Ugo di Lusignano aveva conquistato Cipro.

Giuseppe XIII (1198-1200)
Secondogenito di Berenice VI e Ismaele I succeduto al fratello nel 1198 riuscì a conservare Jaffa, ma non riuscì a riconquistare Cipro, che, a tuttoggi, appartiene ai da Lusignano. Morì infatti in un naufragio, nel 1200.

Tolomeo XXX (1200-1218)
Succeduto al padre, il nuovo Re d'Egitto rinunciò a Cipro, e si preoccupò di fortificare Jaffa; la potenza Islamica era definitivamente tramontata, almeno come potenza unitaria, quando i Persiani avevano conquistato Baghdad, sede Califfale; rimanevano i Turchi, che avevano costruito un potente Sultanato in Anatolia. Nel 1201 fece assassinare il Doge di Venezia Enrico Dandolo; Tolomeo non lo sapeva, ma aveva salvato l'Impero Bizantino, perchè il Dandolo stava preparando una Crociata contro gli Eretici di Costantinopoli. Tale crociata non ci sarà mai. Senza gli intrighi del Dandolo, i legami commerciali fra Venezia, Costantinopoli e Alessandria d'Egitto si rafforzano. Sotto Tolomeo XXX viene costruita una nuova citta portuale sul Mar Rosso, la città di Tolomaide (Sharm el-Sheick). Tolomeo prese l'abitudine di convocare il Consiglio Generale una volta ogni cinque anni.

Ismaele III (1218-1228)
Figlio ed erede di Tolomeo XXX, succedutogli nel 1218, Ismaele III fu un appassionato di lettere; uomo colto e pio, fece ristrutturare la Basilica di San Tolomeo XVII ad Alessandria. Dante, nella Divina Commedia, lo porrà in Paradiso, fra gli spiriti contemplativi. Il Papa di Roma ottenne da Alessandria, ad opera di Ismaele III, un riconoscimento di Primato nella Carità. Morì nel 1228.

Abramo I (1228-1240)
Il primogenito maschio di Ismaele III, Abramo, sarà un sovrano marziale, che dovrà affrontare l'Invasione Franco-Angioina; riuscirà a respingere l'invasione nella battaglia di Ghiza. Abramo I morirà per i postumi di una ferita malcurata, nel 1240.

Giuseppe XIV (1240-1249)
Primogenito e successore di Abramo I, regnò per pochi anni, ma è ricordato come un monarca capace e saggio. Morì di febbre nel 1249.

Abramo II (1249-1254)
Figlio minorenne di Giuseppe XIV fu sotto la reggenza della zia Cleopatra, moglie del Nomarca di Babilonia d'Egitto, Mosé. Morì cadendo nel Nilo durante uno spostamento, sbranato dai Coccodrilli.

Cleopatra XII (1254-1270)-Mosè I (1254-1260)
Succedette al nipote dopo la tragica morte di costui, e dovette combattere tutta la vita la voce che la vedeva responsabile dell'atroce delitto; il marito, il debole ma ricchissimo Nomarca di Babilonia d'Egitto morì nel 1260, dopo averle dato otto figli; Cleopatra XII visse e regnò sull'Egitto fino al 1270. Sovrana astuta e prudente, stipulò trattati con i sovrani della Cristianità, incluse alleanze matrimoniali con L'Impero Vandalo e con quello Bizantino.

.

Babilonesi

Giuseppe XV (1270-1277)
Primogenito e successore di Cleopatra XII regnò per soli sette anni; la sua principale eredità è una riforma agricola. Morì d'arresto cardiaco nel 1277, gli successe il fratello Mosé.

Mosè II (1277-1293)
Fratello e successore di Giuseppe XV, Mosè II è rimasto famoso per aver dato ospitalità ai Templari, quando Filippo IV il Bello cercò di distruggere l'ordine, nel 1290; I Cavalieri si posero al diretto servizio della Corona Egiziana.

Giuseppe XVI (1293-1309)
Figlio e successore di Mosè II succedette al trono Egiziano alla morte del padre, nel 1293. Giuseppe XVI finanziò un'impresa esplorativa oltre i confini del Lago Cesareo; Gli esploratori strinsero accordi commerciali con il Re d'Etiopia, il leggendario Prete Gianni; inoltre scoprirono il Lago Giuseppe (Tanganyka). Sotto di lui, inizaino rapporti stabili fra l'Egitto e le Indie.

Ismaele IV (1309-1340)
Figlio di Giuseppe XVI, succeduto al padre nel 1309, dovette affrontare la terribile epidemia di Peste Nera; comunque, la superiore medicina Egiziana permise al Regno delle Piramidi di superare la crisi con un numero di vittime decisamente inferiore alla media della Cristianità.

Mosè III (1340-1363)
Succeduto al padre nel 1340, Mosé III diede grande impulso alla cultura, e all'arte, sotto di lui, all'Università Alessandrina si aggiunsero quella Tebana e Babilonese; Riformò il codice Cesariano, abolendo pene crudeli come lo squartamento, l'essere dato in pasto ai coccodrilli, o il morso dell'Aspide, riservato ai membri della casa reale. Morirà durante una battuta di caccia nel 1363, gli succedette il figlio Tolomeo.

Tolomeo XXXI (1363-1376)
Figlio primogenito di Mosé III iniziò la centralizzazione dello stato, togliendo poteri ai Nomarchi; Avendo un solo figlio maschio, di gracile costituzione, combinò il matrimonio della figlia maggiore, Berenice, con un discendente, in linea femminile di Tolomeo XXX, Bartolomeo di Tamiat (Damietta). Il Nomarca Bartolomeo era uomo estremamente popolare e ricco. Tolomeo XXXI morì nel 1376, gli successe il gracile figlio Giuseppe.

Giuseppe XVII (1376-1382)
Uomo intelligente e colto, ma di salute gravemente cagionevole è ricordato per l'abolizione ufficiale della condizione servile, fatta eccezione per i condannati. Alla sua morte, nel 1382, senza figli, gli successero la sorella Berenice e il di lei sposo, il Nomarca Bartolomeo di Tamiat.

Berenice VII (1382-1397)-Bartolomeo I (1382-1399)
Berenice fù l'ultima discendente diretta, in linea maschile, di Giuseppe XV a sedere sul trono dei Tolomei; lei e il marito Bartolomeo I regnarono con saggezza, e, Bartolomeo I, nel 1390, respinse un tentativo Gerosolomitano di riconquistare Jaffa. Nel 1399, Bartolomeo partecipò alla grande alleaza contro l'invasione Mongola; Persian, Egiziani, Arabi, Turchi e Bizantini si unirono contro le orde Mongole di Tamerlano; La difesa fu un successo, ma Bartolomeo morì in battaglia.

.

Bartolomeidi

Tolomeo XXXII (1399-1412)
Figlio e successore di Bartolomo I e Berenice VII, il regno di Tolomeo, seppur tranquillo, e piuttosto prospero, mise i semi per un lunghissimo conflitto la III guerra Egitto-Vandalica. Infatti, la figlia di Tolomeo, Eunice, aveva sposato, nel 1409, Genserico X, Imperatore dei Vandali (Anche se, con l'indipendenza della Sardegna nel 1250, e la progressiva erosione del dominio Vandalo nella penisola Iberica, e i Berberi che premevano da Sud-Ovest, dell'Impero era ormai rimasto solo la Cartaginia,ovvero la parte settentrionale della'Algeria, della Libia Occidentale, e la Tunisia e Granada.) Il primogenito maschio di Tolomeo, Cesare, era morto prima del padre, così, riunito il Gran Consiglio Tolomeo nominò erede il proprio nipote Bartolomeo, da lui adottato come un figlio.

Bartolomeo II (1412-1438)
Alla morte di Tolomeo, Eunice e Genserico X impugnarono il testamento di Tolomeo XXXII, e invasero il Regno d'Egitto. dopo una rapida avanzata i Vandali furono infine bloccati e respinti; il conflitto, tolte tregue più o meno lunghe sarebbe proseguito per 50 anni.

Tolomeo XXXIII (1438-1458)
Alla morte del di lui padre, Re Bartolomeo II, nel 1438, i vandali, ora guidati da Unerico V tornarono aggressivi, e Tolomeo trascorse la totalità del suo regno a respingerli, stringendo alleanza con i nemici tradizionali dei Vandali, la Castiglia, l'Aragona, Maiorca e il Portogallo. Per sua fortuna, Gerusalemme aveva altro a cui pensare con Arabi,Persiani e Bizantini a minacciarne l'indipendenza. Morì durante un periodo di tregua.

Giuseppe XVIII (1458-1468)
Asceso al trono nel 1458, Giuseppe usufruì di un lunghissimo periodo di tregua ottenuto dalle vittorie del padre; a rompere la tregua, invadendo la Libia Vandala fu proprio lui, nel 1463; purtroppo per lui fu catturato nel 1465, e Gunemondo IV, re dei Vandali, lo tenne prigioniero a Cartagine fino alla morte, nel 1468.

Ismaele V (1468-1488)
Alla morte di Giuseppe XVIII le truppe Egiziane, da anni costrette a sopportare i vandali nella parte occidentale del Regno, finalmente reagirono, e iniziarono a riconquistare i territori perduti; Nel 1482, finalmente, i sovrani di Castiglia, Maiorca, Aragona e Portogallo entrarono in guerra contro i Vandali, e Ismaele arrivò fino a 40 Km da Cartagine.
Tuttavia, in questa timeline la Galizia, che è sempre rimasta indipendente fin dai tempi dei Suebi, grazie alle alleanze con i Vandali, e la Navarra, attaccano gli altri Reami iberici, allentando la pressione sul fronte Iberico e consentendo ai Vandali di riguadagnare terreno. nel 1488, presso Misurata, Re Ismaele V è ucciso in battaglia.

Giuseppe XIX (1488-1490)
Figlio e successore di Ismaele V Giuseppe XIX guidò una nuova offensiva contro i Vandali per vendicare il padre, ma nel 1490 è attirato in una trappola presso Tripoli ed ucciso.

Tolomeo XXXIV (1490-1493)
Con l'ingresso in guerra dei Berberi, che conquistano Gunemonda (la nostra Ceuta) per i Vandali la situazione è critica; Genserico XI decide allora di cedere i territori Iberici e la Costa occidentale per concentrarsi sull'Egitto; dopo la Battaglia di Sirte, nel 1492, non conclusiva, si arriva alla pace di Misurata, fra Re Tolomeo XXXIV, fratello di Giuseppe XIX, e Genserico XI. Tolomeo XXXIV morirà, in seguito alle ferite di guerra, nel 1493.

Giuseppe XX (1493-1519)
Figlio e successore di Tolomeo XXXIV, dedicò il suo regno alla ricostruzione; per tale ragione, invitò ad Alessandria il grande scienziato ed artista Leonardo da Vinci, che morirà proprio ad Alessandria, nel 1516.
In eredità a Re Giuseppe XX, fra le cui braccia da Vinci muore, il fiorentino lascia la sua opera più famosa, il ritratto di Monna Lisa, e un epitaffio: "Così come una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben spesa dà lieto morire". Alla morte del maestro, Re Giuseppe si abbandonò ad un pianto dirotto. Fra le opere di Leonardo qualcosa che farà la fortuna dell'Egitto, un canale che tagli l'Istmo del Sinai. l'opera, iniziata 1495, sarà finita nel 1510. Grazie al canale la flotta Egiziana può garantire un rapidissimo collegamento fra i porti del Mar Rosso e quelli del Mediterraneo; l'Egitto precede il Portogallo nella creazione di empori commerciali in india; prima, il porto del Mar Rosso era difficile da raggiungere; ora, Porto Giuseppe (Suez) diventa la porta dell'Oriente, e questo monopolio garantisce immensi profitti all'Egitto, ma anche immense gelosie.

Oreste XV (1519-1539)
Dopo la morte di Giuseppe XX nel 1519, è il figlio Oreste XV a dover affrontare la guerra contro la Persia, che vuole il controllo del lucroso canale. Re Oreste si allea con Re Ferdinando d'Aragona, e i due infliggono una dura sconfitta alle truppe Persiane. la figlia di re Oreste Eufemia, sposa, nel 1537 Ferdinando d'Aragona-Napoli, figlio di Federico III, deposto da Ferdinando d'Aragona. In cambio, l'Aragona ottiene diritto di transito per il Canale.

Tolomeo XXXV (1539-1540)
Già malato di sifilide alla morte del padre Oreste, nel 1539, Tolomeo XXXV morirà nel 1540, lasciando il trono alla sorella Eufemia e al di lei consorte Ferdinando.

Eufemia I (1540-1567)-Ferdinando I (1540-1550)
Saliti al trono alla morte del fratello di Eufemia I, Tolomeo XXXV, Eufemia e Ferdinando I presiederanno ad un periodo di alleanza fra la Castiglia-Aragona e l'Egitto; detto questo, i sovrani si manterranno equidistanti, ed Eufemia impedirà sempre ogni iniziativa cattolicizzante di Ferdinando, mantenendo la tradizionale tolleranza religiosa del Regno delle Piramidi.
Nel 1560 è fondata la città di Eufemia sulla nostra La Reunion. Eufemia morirà nel 1567, diciassette anni più tardi di suo marito Ferdinando I.

.

Aragona-Egitto

Tolomeo XXXVI (1567-1589)
Succeduto alla madre, Tolomeo dedicò il suo regno al potenziamento della Flotta Egizia, che sotto di lui quadruplicò in effettivi. Nel 1578, presso lo scoglio di Lepanto, la Flotta Egizia affondò la flotta Veneziana, e Creta fu conquistata da Alessandria. Questo mise Tolomeo in urto con l'Imperatore Bizantino, ma il conflitto fu evitato. Numerose nuove colonie Egizie furono create nell'oceano indiano; la maggiore di queste sono le Isole Tolomee (Filippine, nella nostra timeline). Tolomeo XXXVI morì nel 1589.

Ferdinando II (1589-1617)
Figlio e successore di Tolomeo XXXVI, Ferdinando II fu grande amante del mare, guadagnandosi il soprannome di Ferdinando il Navigatore; Sfidando l'ira del Portogallo fece esplorare la costa settentrionale dell'America latina, fondando la colonia di Ferdinandea, capitale del Nuovo Egitto. Si alleò con i Berberi e i Vandali contro la prepotenza ispanica, alla quale chiuse il Canale di Suez; il Re di Spagna, Filippo III inviò contro di lui una seconda Invincibile Armada, che fece la stessa fine della prima. Alla sua morte, nel 1617, gli successe il figlio Tolomeo.

Tolomeo XXXVII (1617-1630)
Più diplomatico del padre, ripristinerà buoni rapporti con la corte di Madrid, ma manterrà l'alleanza con Murrākuš (Marrakech) (Capitale dell'Impero Berbero), e Cartagine, capitale del Regno Africano dei Vandali di Cartaginia. Sotto il suo regno l'esploratore Egiziano Antonio Tarsis da Menfi scopre un nuovo continente, che è battezzato Amenti, dal nome dell'aldilà Ogdoadista. (Nella nostra timeline si chiama Australia).

Giuseppe XXI (1630-1641)
Salito al trono alla morte del padre Tolomeo XXXVII nel 1630, Giuseppe XXI incoraggiò le esplorazioni geografiche; circumnavigando l'Africa nel senso opposto, Antonio Tarsis da Menfi guida un esercito a Neuw Amsterdam, e la conquista ribattezzandola Nuova Tebe. Alla sua morte, nel 1641, gli succedette il figlio Giuseppe.

Giuseppe XXII (1641-1660)
Uomo d'arme coraggioso, ma pessimo stratega, Giuseppe XXII si lasciò coinvolgere nel conflitto fra Cartaginini e Berberi, dal 1649 al 1657, ambendo di conquistare Cartagine; Riccardo I di Cartagine però, si era alleato con Giovanni III d'Asburgo-Gerusalemme, che conquistò Jaffa. Con la Pace di Palermo del 1657, i Vandali riconquistavano Cunemonda, mentre Jaffa tornava al Regno di Gerusalemme. Alla sua morte, nel 1660, Giuseppe fu succeduto dal figlio Ferdinando.

Ferdinando III (1660-1677)
Succeduto al padre, rilanciò l'economia del regno, e riallacciò i contatti con le colonie, interrotti durante la Guerra. Fondata Berenice (Darwin) la capitale dell'Amenti. Ferdinando muore nel 1677.

Giuseppe XXIII (1677-1697)
Dopo essere succeduto al padre Ferdinando, Giuseppe si adoperò rafforzare il potere della corona, a scapito dei Nomarchi; essi saranno privati della giurisdizione locale nel 1693. Le casse della corona continuarono a riempirsi grazie ai commerci con le colonie, nonostante la sconfitta subita nella prima Guerra Anglo-Egiziana, che costò la perdita di Nuova Tebe. Giuseppe aveva sposato Maria Eugenia di Spagna, (Che in questa timeline è sopravvissuta all'infanzia), e teoricamente, suo figlio secondogenito Oreste era il pretendente al trono più forte.

Ferdinando IV (1697-1719)
Ferdinando IV sostenne i diritti del fratello Oreste al trono Spagnolo, invadendo Napoli, Milano e la Sicilia e conquistando Genova e le Baleari alleate dei Francesi; Purtroppo, Genserico XIV, Re di Cartaginia era alleato di Flippo V via matrimonio, e costui decise di invadere l'Egitto. In questa timeline, l'impero non è coinvolto nella guerra di successione, almeno all'inizio; questo permette a Leopoldo di spendere le sue forze domando i principi tedeschi, e di espandersi un pò ad est approfittando della guerra fra Polonia-Lituania e Ungheria. Alleati dell'Egitto sono: il Granducato di Normandia, il Regno di Bretagna, il Regno di Provenza, il Regno di Borgogna, l'Inghilterra, la Navarra e la Galizia. Alleati della Francia sono la Cartaginia , Genova, le Baleari, il Portogallo, le Province Unite e l'Impero Bizantino. Nel 1719 Ferdinando muore senza eredi, e Oreste assommerebbe a quel punto i titoli di Re di Spagna e d'Egitto; Non desiderando aere un simile impero ai propri confini, l'Imperatore Carlo VI si schiera a favore di Filippo V, invade e conquista Milano; gli alleati dell'Imperatore, Cosimo III de' Medici e Vittorio Amedeo II di Savoia mettono in difficoltà gli Egiziani, e i loro alleati.

Oreste XVI (1719-1730)
Con l'ingresso dell'Impero e dei suoi alleati in guerra, compreso il Regno di Gerusalemme, e il ritiro dell'Inghilterra, che non intende lasciare ad un unico regno l'impero Coloniale Egizio e quell Spagnolo, Oreste XVI deve trattare; la Pace di Utrecht nel 1720 stabilisce la seguente divisione: Oreste XVI ottiene Napoli e la Sicilia, ma i due regni sono in unione personale non ripetibile; deve lasciare le Baleari, e Genova, che è annessa dai Savoia con la Corsica; Ottiene di mantenere l'Argentina e il Perù, invasi durante la Guerra. il Ducato di Milano è annesso al patrimonio Asburgico; la Francia e l'Impero si spartiscono la Lorena, parte del Regno di Provenza, mentre i Savoia ottengono Nizza; Gerusalemme conquista Gaza e porta i sui confini con l' Egitto a ridosso del Sinai. l'Egitto comunque annette Sirte e Misurata.
Re Oreste XVI si darà daffare per far ricostruire le città che più avevano sofferto durante la guerra Tamiat e Alessandria, inoltre, adotterà saggepolitiche fiscali nei confronti dei territori annessi e delle colonie. Alla sua morte, il suo testamento rispettò la Pace di Utrecht, lasciando il Trono d'Egitto al figlio maggiore Cesare, quello di Napoli al secondogenito Ferdinando, e quello di Sicilia, al terzogenito Alfonso.

Cesare XX (1730-1772)
Cesare successe al padre nel 1730, e, fino al 1756, mantenne il regno al di fuori dalle dispute europee, anche se inviò aiuti alla Provenza durante la Guerra di Successione Austriaca, che si concluse con l'incoronazione del Re di Provenza Francesco II a Sacro Romano Imperatore, con il nome di Francesco I, a patto che la Provenza restasse divisa dai domini imperiali.
La politica di neutralità non impedì all'Egitto d'essere coinvolto nella Guerra dei Sette Anni, contro l'Inghilterra; mentre il predominio Inglese in America settentrionale restò ineguagliato, in America latina, in India, in Africa e nei Caraibi la Flotta Egiziana annientò in successivi scontri quella Britannica. A Plassey, i Franco-Egiziani sconfissero in maniera decisiva gli Inglesi. La Pace di Parigi sancì quanto segue: La Nuova Francia e la Florida furono ceduti agli Inglesi; i Caraibi spartiti fra Francesi ed Egizi, la Colonia Olandese del Capo passava all'Egitto; Grazie al rovesciamento delle allenze, l'Egitto riacquistò Gaza da Gerusalemme, che in cambio annettè Edessa, territorio Bizantino, giacché Bisanzio era fra gli sconfitti.
Alla sua morte nel 1772 gli succede il figlio Oreste.

Oreste XVII (1772-1783)
Dopo la Guerra dei sette anni pareva chiaro che l'unica potenza navale rivale dell'Egitto fosse l'Inghilterra; questo divenneancora più chiaro sotto il Regno di Oreste XVII, quando, nel 1774 l'Inghilterra e l'Egitto si affrontarono per il possesso dell'India, finendo per spartirsela a spese di Francesi e Portoghesi. La guerra fu una sconfitta per l'Egitto, che perse oltre metà dei territori conquistati; Per questo, insieme a Francia e Spagna, l'Egitto fu il principale sostenitore dell'indipendenza delle 13 Colonie.

Cesare XXI (1783-1794)
Cesare, succeduto al padre nel 1783, continuò ad appoggiare l'indipendenza americana; alla fine L'Egitto riconquistò territori in India, la Francia riebbe la Louisiana e la Spagna la Florida. Nel 1789, in seguito alla Rivoluzione Francese, che in questa timeline, stante una situazione della Francia economicamente e istituzionalmente migliore, non degenerò, ci furono agitazioni anche in Egitto; come risultato, Cesare XXI ampliò i poteri del Gran Consiglio. Gli succedette, nel 1794 l'avveduto ma fragile figlio Oreste.

Oreste XVII (1794-1797)
Oreste mantenne le concessioni fatte dal padre, anzi provvide a far redigere e a ratificare una carta scritta lo Statuto Oresteo. Alla sua morte, nel 1797, gli succedette il fratello Ferdinando.

Ferdinando V (1797-1799)
Già malato al momento dell'incoronazione, Ferdinando V, di indole liberale, cercò di limitare, finché gli fù possibile, l'influenza della moglie Maria di Savoia, conservatrice e illiberale, sul figlio Oreste, senza successo, e sulla figlia Eufemia, quest'ultima più ricettiva anche grazie al marito, il liberale principe macedone Abraham di Kavala. morì nel 1799.

Oreste XVIII (1799-1805)
Reazionario e via via più dispotico, tentò di abrogare lo Statuto Oresteo nel 1805, ma ciò provocò un insurrrezione generale, la Gloriosa Rivoluzione, che lo depose e chiamò sul trono la liberale principessa Eufemia e il di lei marito Abramo.

Eufemia II (1805-1831)- Abramo III (1805-1848)
Dopo la Gloriosa Rivoluzione, Eufemia ed Abramo governarono come Monarchi costituzionali; sotto il loro regno congiunto, L'Egitto crebbe in potenza, operando nelle colonie al fine di garantirne l'integrazione nel sistema-paese. Abramo III, valido condottiero, affrontò con successo la Guerra contro Gerusalemme, riconquistando Jaffa, e sostituì l'Impero Bizantino nel protettorato su Cipro; respinse inoltre un tentativo della rinascente potenza Persiana di invasione dell'Egitto.

.

Aragona-Kavala

Oreste XIX (1848)
Alla morte di Abramo III, il figlio Oreste era già malato, e mori nello steso anno, nel 1848.

Abramo IV (1848-1854)
Figlio e successore di Oreste XIX, Abramo IV decise di estendere il suffagio, riservato fino a quel momento ai possidenti; sotto di lui, nel 1850, ci furono le prime elezioni a suffragio universale maschile, vinte dai Conservatori. In questo periodo, si segnala la fine del secolare isolamento dell'Etiopia, che iniziò un periodo di modernizzazione (L'Etiopia di questa timeline è comunque molto più avanzata, grazie ai contatti con l'Egitto, di quella della nostra) presto, l'intero Corno d'Africa, e il Kenya, saranno portati sotto lo scettro del Leone di Giuba. L'Egitto partecipò alla guerra di Crimea, al fianco dei Bizantini, non volendo permettere alla Russia di affacciarsi nel proprio mare. Alla sua morte, nel 1854, gli successe il figlio Tolomeo.

Tolomeo XXXVIII (1854-1863)
Tolomeo regnò in un periodo di grandi trasformazioni. Sotto di lui, l'Egitto, che nel 1856 aveva annientato i Russi nella guerra di Crimea, completò la sua trasformazione in una grande potenza industriale; Intanto, nel resto dell'Africa, fatta eccezione per l'Impero Portoghese, che era riuscito a unire il Mozambico alla Guiana Portoghese, grandi nazioni erano nate, senza l'influenza Europea; Il regno di Kongo, sotto il protettorato Berbero aveva respinto i Portoghesi, arrivando ad estendersi, almeno nominalmente sull'intero bacino del Kongo; Fra i due grandi stati, erano riusciti a trovare un posto il piccolo Regno del Dahomey, la Confederazione Mossi e l'Impero Ashanti. Più a Sud, gli Zulu avevano creato un impero vastissimo, arginato a fatica dalle colonie Batave. In politica interna l'Egitto era passato dalle mani dei conservatori a quelle dei Liberali; Ormai pur conservando molti poteri, Re Tolomeo era a tutti gli effetti un monarca costituzionale, che regnava, ma non governava. Alla sua morte, gli successe il figlio Ismaele.

Ismaele VI (1863-1879)
Succeduto al padre nel 1863, il Regno di Ismaele vide la nascita del Movimento Operaio Egiziano, nelle grandi industrie di Cesarea e Babilonia d'Egitto. Nel 1870 fu fondato il partito Social-Democratico Egiziano, fra i più antichi del mondo. Nel 1879 Re Ismaele morì, gli succedette il figlio Tolomeo.

Tolomeo XXXIX (1879-1892)
Tolomeo XXXIX regno durante uno dei periodi più travagliati della storia Egizian, in cui il Regno corse il rischio di scomparire; nel 1881, infatti, l'Inghilterra aveva comprato l'isola di malta dai Cavalieri di san Giovanni ivi residenti, e la Rocca di Gibilterra dalla Cartaginia, in cambio di tecnologia per l'estrazione del Petrolio. Questo provoco un'escalation nei rapporti Anglo-Egiziani, che si tradusse nell'Invasione dell'Egitto del 1883; Colti di sorpresa, gli Egiziani subirono una serie di disfatte; la flotta britannica aveva un numero di Corazzate superiore a quella Egizia, pur più numerosa. Per fortuna, la famiglia reale ed il governo riuscirono ad eacuare, prima a Babilonia, e poi a Cesarea; da qui, Re Tolomeo organizzò personalmente la resistenza; il tentativo Inglese di conquistare l'Argentina e l'India Egiziana fu sventato, e il Generale Gordon fu ucciso nel tentativo di cingere Cesarea d'assedio; Il Generale Maometto Amadi, musulmano, inflisse poi al generale Kirchener la sconfitta di Babilonia, e riusc' a riconquistare il controllo del Canale. Isolati diplomaticamente, gli Inglesi furono costretti, dopo la sconfitta navale di Malta, e la perdita dell'isola, alla Pace di Napoli del 1885; Nle 1888-1889 un Egitto ancora in ricostruzione dovette accettare la perdita di alcuni territori in Nubia, a causa dell'aggressione Etiope. Re Tolomeo XXXIX morì nel 1892.

Abramo V (1892-1917)
Figlio e successore di Tolomeo XXXIX, fu il siglatore della storica Intesa Cordiale con l'Impero Britannico, che includeva l'Egitto nella Settuplice Intesa, composta da Egitto, Inghilterra, Francia, Polonia-Lituania, Giappone, Portogallo ed Impero Bizantino, contrapposta alla Settuplice Alleanza fra Sacro Romano Impero Tedesco, Russia, Cina, Cartaginia, Berberia,Persia ed Etiopia. Nel 1914 un fallito attentato all'Erede al trono Tedesco Francesco Ferdinando d'Asburgo quasi scatena una guerra mondiale, ma l'Arciduca sopravvive, e il conflitto è evitato; La rivoluzione Russa nel febbraio del 1917 pone fine all'assolutismo dei Romanoff. Alla morte di Abramo V gli succede il figlio Eugenio.

Eugenio V (1917-1936)
Sotto Eugenio V continuano le rivoluzioni democratiche, quella Tedesca del 1923 pone fine all'Assolutismo tedesco, mentre nel 1925, in Persia il Nord Musulmano si dichiara indipendente proclamando la Repubblica Iraniana, contrapposta al Sud Zoroastriano e monarchico. Nel 1928 scoppia la guerra Etiope-Egiziana che durerà tre anni, e si concluderà con la Pace di Cesarea, e permetterà agli Egiziani di riconquistare i territori perduti; La guerra costerà la vita ad Abramo, primogenito di Eugenio V; Il sovrano da quel momento diventerà promotore della messa al bando della guerra, con la creazione di una Società delle Nazioni il cui scopo fosse quello di mediare le dispute. Re Eugenio morirà nel 1936, gli succederà il giovane quartogenito Tolomeo, di soli sedici anni.

Tolomeo XL (1936-1965)
Sotto Tolomeo XL l'Egitto diventa la Guida dei Paesi Africani, per la creazione di un soggetto politico unico, in grado di competere con colossi come gli Stati Uniti, l'Impero Russo, l'Impero Cinese e l'Area di Co-Prosperità Oceanica, formata da Impero Giapponese, Impero Malese, Impero di Mataram, Impero Birmano, Impero Kmer, Amenti, Aoteraroa e Tolomee. La conferenza di Babilonia d'Egitto nel 1945 segna la nascita della C.E.A., Comunità Economica Africana; Ne sono membri fondatori l'Egitto, la Cartaginia, l'Impero Zulu, l'Etiopia e il Kongo. Amato dal popolo, Tolomeo sarà comunque criticato per lo stile di vita stravagante; Giocando sull'ordinale latino, i giornali lo soprannomineranno Tolomeo Extra Large (XL), raggiungerà infatti il peso record di 150 kg. Morirà d'infarto nel 1965, lasciando la moglie Eufemia reggente per il figlio Eugenio.

Eugenio VI (1965-in carica)
Appena tredicenne al momento dell'incoronazione, cinque anni dopo Re Eugenio ebbe il privilegio di accogliere, insieme al Patriarca d'Alessandria Shenuda III, la storica prima visita in Egitto di un Papa Romano, Paolo VI.
Nel 1997, tre anni dopo la nascita dell'Unione Africana con Capitale Kumasi, Papa Giovanni Paolo II visitò l'Egitto, celebrò messa in San Tolomeo ad Alessandria, e visitò la tomba di Sant'Antonio. Ebbe anche modo di confrontarsi con il Sommo Sacerdote del Dodekatheon Egiziano e con il Sommo Sacerdote dell'Ogdade. Nel 2002 ha svolto funzioni di mediazione fra l'Iran e la Persia, che si sono riappacificati e riconosciuti reciprocamente; Nel 2009 la Nazionale Egiziana ha vinto la sua prima Coppa d'Africa, in casa allo stadio Sant'Antonio di Babilonia d'Egitto, e Re Eugenio era in prima fila. Nel 2012 ha inaugurato le Olimpiadi di Alessandria. Padre di sette figli, il primogenito è il Principe di Tebe Tolomeo, nato nel 1985. Nel 2013 un censimento ha confermato la popolarità della Monarchia Egiziana essere al 95 %. Nel 2014, nel suo annuale discorso alla nazione, Re Eugenio ha dichiarato: "Sono molto orgoglioso di essere il Re di una nazione che esisteva già da quasi due secoli prima che il Signore nascesse, e che, con l'aiuto di Dio, continuerà ad esistere ed essere un baluardo di civiltà fino al Giorno del Giudizio."

Tommaso Mazzoni

Per farmi sapere che ne pensate, scrivetemi a questo indirizzo!

.

Aggiungiamo la proposta di Never75:

Poniamo che la battaglia di Azio non avvenga. Ottaviano, da politico prudente qual è, non si fida a dichiarare guerra a Marco Antonio. Oppure costui non arriva a ripudiare apertamente Ottavia, anche se le preferisce l'esotica Cleopatra. Oppure si risolve in un nulla di fatto:le flotte alla fine erano più o meno pari e la battaglia si conclude in una sorta di pareggio. Antonio e Ottaviano riportano gravi perdite e nessuno dei due ha forze sufficienti per sconfiggere definitivamente l'avversario. Stipulano quindi un nuovo trattato difensivo con tanto di scambio di ostaggi.

Antonio ritorna in Oriente dove gioca ormai a carte scoperte e stabilisce, come era già stato preventivato, la successione e divisione dell'Oriente.

In pratica l'Egitto (con Cipro) rimane a Cesarione e Cleopatra.
Alessandro Helios viene incoronato re dell'Armenia, Media e Partia.
Cleopatra Selene diventa regina di Cirenaica e Libia.
Tolomeo Filadelfo regna su Fenicia, Siria e Cilicia.
Tra i regni vassalli, Erode si tiene la Giudea e Malichus la Nabatea.
La Grecia (Macedonia e Acaia), Creta e l'Asia rimangono teoricamente province romane e Marco Antonio è il proconsole di esse.

In Occidente Ottaviano è molto più debole della nostra Timeline e Roma resta repubblicana, per di più dipendendo dall'Egitto e dall'Africa per il rifornimento di grano è di fatto succube dell'Oriente.

Le cose rimangono così fino alla morte di Marco Antonio che una vita di vizi ed eccessi consumano piuttosto rapidamente, conducendolo a morte dopo una non breve malattia il 20 a.C.

Dopo averlo pianto numerosi giorni, Cleopatra diventa in pratica la vera padrona dei destini dell'Oriente, anche se i suoi quattro figli ormai regnano in modo del tutto indipendente l'uno dall'altro e non nascondono l'ambizione di riunificare l'Oriente sotto un unico scettro. A questo punto però il Senato di Roma, che non ha mai rinunciato a rivendicare almeno le Province Orientali di Antonio, ricomincia le ostilità. Approfittando della rivalità tra gli eredi di Antonio (gli "Antonidi") viene occupata Grecia, Creta e Asia alla (ri)conquista delle quali viene mandato Agrippa. La risposta di Cleopatra non si fa attendere ma stavolta Agrippa, che ha imparato la lezione di Azio, annienta la sua flotta e la regina è costretta a ritirarsi ad Alessandria.

Agrippa vorrebbe completare l'opera, ma il Senato lo richiama a Roma per due motivi. Per primo vuole evitare la nascita di un nuovo Cesare in Agrippa stesso e dall'altro non si sente ancora forte per sfidare apertamente le monarchie antonidi che, di fronte al comune nemico romano, hanno smesso di litigare tra di loro.

Come proseguirla?

.

Basileus TFT commenta:

Una proposta interessante e originale.

Inutile dire che le monarchie antonidi, tranne quella egizia, così deboli e divise hanno un futuro molto corto al quale guardare.

Roma troverebbe un alleato formidabile nella Persia e insieme spazzeranno via quel che rimane dell'eredità di Antonio. I romani probabilmente prenderebbero l'Asia Minore fino ad Antiochia, a nord fino al Caucaso (le terre dei Laz). I persiani si prendono Siria, Levante e Armenia, l'Egitto resiste indipendente per altri 20-30 anni, ma alla fine soccombe ai persiani, che restaurano il grosso dell'antico impero.

I romani, frustrati nelle loro ambizioni ad oriente, anzitutto conquistano tutte le isole britanniche, non che la cosa avesse particolare peso ma è una impresa che non costa grossi sforzi, inoltre fisiologicamente inglobano tutto il Caucaso in funzione antipersiana e per bloccarne l'avanzata verso nord. La perla sulla quale punterebbero sul brevissimo periodo, forse già in epoca di Ottaviano, è la Dacia, ricca di metalli preziosi e manodopera per l'industria schiavile di Roma, e poi fisiologicamente verso nord per chiudere il cerchio attorno al Mar Nero e occupare le terre fertili dei Sarmati, presupponendo che la Germania, povera di metalli, logisticamente paurosa e piena di popolazioni ostili, venga lasciata oltre il limes, salvo qualche fortino, similmente alle Higlands nella nostra Timeline.

Con Traiano la situazione si complica. Potrebbe conquistare la Germania, oltre all'Egitto, venendo però abbandonato successivamente. Un'altra area papabile è lo Jutland, che sarebbe un punto commerciale fondamentale per il commercio della rara ambra.

Inutile dire che, in questo contesto, Roma resterebbe una repubblica pagana, con influssi celtici e germanici molto più marcati che nella nostra Timeline. Il cristianesimo si svilupperebbe in Persia e diventerebbe il seguito ideale e univoco del culto mitraico.

Senza tensioni religiose, con un limes più corto e una mentalità meno orientale, l'impero non si divide, al massimo perde la Sarmazia, la Dacia, lo Jutland e la Germania, dove sorgerebbero i regni romano-barbarici.

Roma e Persia continuano a guerreggiare senza successo fino a Eraclio, che conquista Levante, Siria ed Egitto, perdendoli poi a favore degli arabi.

.

E ora, l'ucronia tradotta per noi da Generalissimus:

Come Roma quasi divenne egizia

Molti possono pensare ai tempi di Giulio Cesare e immaginare che quando prese il potere c’era pochissimo che avrebbe potuto fermare l’ascesa dell’impero di Roma dalle ceneri della precedente repubblica, ma anche se di certo Roma non fu più la stessa dall’arrivo di dittatori immensamente più potenti come Cesare, e Silla prima di lui, abbiamo comunque assistito ad una manciata di sforzi per ripristinare in qualche modo il modello repubblicano o installare un nuovo governo piuttosto differente dalla Roma che conosciamo.
L’impero sotto il primo imperatore di Roma, Augusto, di fatto ancora si aggrappava ad aspetti del vecchio sistema repubblicano, mantenendo perfino il titolo di repubblica per decenni prima di ridefinirsi chiaramente imperiale durante il regno dell’Imperatore Diocleziano.
Augusto, in origine noto come Ottaviano, era il nipote della sorella di Cesare, Giulia Minore, e alla fine sarebbe stato adottato da Cesare come figlio ed erede.
Si dice che Cesare vedesse molto potenziale nel giovane Ottaviano, la sua ambizione e la sua attitudine al comando ad un’età così giovane ricordavano a Cesare sé stesso.
Senza alcun erede maschio ufficialmente riconosciuto e fiducioso che Ottaviano possedesse le abilità necessarie per portare a compimento i suoi obiettivi più grandi, Cesare lasciò nel suo testamento la maggioranza delle sue fortune e potere ad Ottaviano, assicurandosi in teoria che ereditasse il controllo di Roma.
Cesare, però, venne assassinato prima che potesse informare Ottaviano di questa decisione, ammesso che intendesse farlo, perciò per un breve tempo la questione della successione rimase sospesa.
All’inizio gli assassini di Cesare sperarono che la morte del dittatore avrebbe ripristinato la fiducia nel repubblicanesimo, permettendo un ritorno alla normalità ora che il tiranno di Roma era stato rovesciato, ma la maggior parte dei Romani non vedeva Cesare come tale: per la maggior parte dei cittadini di Roma, specialmente quelli delle classi più basse, era un eroe conquistatore e un leader che dava la priorità ai loro interessi, mantenendo le promesse fatte da tempo dalla fazione dei Populares.
Gli assassini di Cesare, invece, comprendevano in gran parte elitisti della fazione degli Ottimati, cosa che dipinse l’uccisione di Cesare come un atto di aggressione da parte dei cosiddetti Liberatores, appartenenti alla classe alta, contro il fedele pubblico di Cesare.
Il popolo venne radunato contro i Liberatores dal braccio destro di Cesare, Marco Antonio, un importante generale che aveva servito al comando di Cesare durante la sua conquista della Gallia e nella sua guerra civile contro il leader degli Ottimati Gneo Pompeo Magno.
Anche se la sua istruzione fu forse segnata da scandali e dissolutezza, durante il suo servizio militare dimostrò ripetutamente sia un grande entusiasmo che ispirava i suoi uomini che una forte volontà di negoziare per portare la pace.
Comunque dimostrò anche un’impetuosità che a volte lo portava ad azioni premature o a frettolose ritirate con effetti sia positivi che negativi.
Queste sue carenze divennero chiare soprattutto quando venne per breve tempo venne messo al comando dell’Italia al posto di Cesare e molto più tardi, quando si infatuò della regina egizia Cleopatra, che si dice avesse un’enorme influenza su di lui.
In Italia non si dimostrò pronto per la responsabilità affidatagli, e Cesare fu costretto a posticipare la sua campagna per ripristinare l’ordine in patria.
Marco Antonio procedette col complicare gli sforzi di Cesare al punto che egli si mosse per porre brevemente fine alla carriera politica di Marco Antonio e negargli il rientro nell’esercito, anche se Marco Antonio alla fine convinse Cesare a dargli una seconda possibilità poco prima del suo assassinio.
Nonostante queste carenze, Marco Antonio era comunque un eccellente leader militare, anche se il suo meglio lo diede lavorando al fianco di Cesare, e non c’è dubbio che il loro tempo insieme diede a marco Antonio una prospettiva unica su come una delle migliori menti militari di Roma conduceva la guerra.
Forse, se non fosse stato per i difetti della sua personalità, avrebbe potuto raggiungere perfino le stesse vette di Cesare e si sarebbe dimostrato meritevole di guidare Roma, ma così non fu.
Alla fine questa relazione tra i due convinse molti che se qualcuno doveva succedere a Cesare, Marco Antonio sarebbe stato la scelta più ovvia, e lui stesso sembrava convinto di questo.
Cesare però vide la debolezza nella personalità di Marco Antonio, e capì che tutto quello che aveva imparato non sarebbe bastato a compensare quello che lui era nel suo profondo.
Cresciuto senza un vero e proprio modello maschile e afflitto da una gioventù problematica, Marco Antonio probabilmente trovò in Cesare, con i suoi ordini e la sua guida, un padre surrogato, e questo spiegherebbe perché divenne così devotamente fedele a lui, e anche se Cesare riteneva un valore quella lealtà, questa non bastava da sola a renderlo un leader competente.
Marco Antonio scoprì con shock che dopo l’assassinio di Cesare era stato Ottaviano ad essere nominato successore al suo posto.
Per qualche tempo Marco Antonio scelse di ignorare il testamento di Cesare, arrivando in seguito a definirlo un falso.
Egli procedette a governare Roma di persona sperando di riorganizzare la nazione in modo da disfarsi della dittatura e stroncare ogni possibilità ad Ottaviano di reclamare il titolo, ma le sue follie gli giocarono di nuovo un altro brutto tiro, compresi una grazia agli assassini di Cesare per preservare l’ordine governativo e il fallimento nell’accontentare il pubblico proseguendo le stesse politiche populiste per le quali era diventato noto Cesare.
Ottaviano, invece, saputo della sua eredità e non vedendo lamentele da parte di Marco Antonio, procedette ad esaudire le promesse di Cesare al pubblico e assunse una posizione intransigente nei confronti degli assassini, iniziando una feroce rivalità e lotta per il potere fra il secondo in comando di Cesare che aveva preso il controllo dei domini orientali della repubblica e l’erede scelto dal dittatore che avrebbe finito per dominare l’occidente.
Alla fine lo schiavo mentale di una strega straniera orientale non riuscì a conquistare il cuore di alcun vero romano.
Nel suo piano per distruggere la discendenza di Enea, Cleopatra ordinò a Marco Antonio di perdonare gli assassini di Cesare, i senatori traditori, ma questo non andò affatto bene per il vero erede di Cesare, il sangue di Venere, Ottaviano.
Promettendo di far vincere la giustizia, Ottaviano cacciò i traditori da Roma perché questi andassero a pianificare altri tradimenti fra i Greci.
Avvantaggiandosi magistralmente su Cleopatra, e di conseguenza su Marco Antonio, Ottaviano distrusse i traditori in una battaglia assieme al suo fedele amico Marco Vipsanio Agrippa.
A Roma i traditori rimasti vennero proscritti, e l’oro un tempo utilizzato contro Roma venne utilizzato per pagare le sue legioni di veterani, con sempre più persone che capirono chi era il vero salvatore.
Il Secondo Triumvirato composto da fantocci venne rinforzato da Agrippa, che distrusse la ribellione di Sesto Pompeo, mettendo Marco Emilio Lepido al suo posto e rendendo sicuro l’occidente.
La reincarnazione di Didone cercò arrogantemente di conquistare il mondo per mezzo del suo schiavo, come in Armenia e in Partia, ma il fallimento costante non fece che accrescere la sua amarezza.
Togliendosi la sua maschera da strega orientale ordinò direttamente a Marco Antonio di dare l’intero oriente alla sua malvagia progenie, ma il male non avrebbe vinto, non con Ottaviano, che radunò le legioni e la marina di Roma e fece sì che Agrippa mettesse all’angolo e distruggesse le forze di Cleopatra ad Azio.
La strega allora fuggì trascinandosi dietro il suo schiavo solo per ordinargli di suicidarsi per il suo divertimento.
L’eroe di Roma poi arrivò in Egitto, ma prima che venisse fatta giustizia, proprio come fece prima Didone ella scelse codardamente il suicidio.
Sotto il regno illuminato di Ottaviano l’impero sarebbe emerso dalle ceneri della guerra civile, ed egli avrebbe riorganizzato la repubblica nel primo vero Impero Romano come Imperator Caesar Divi Filius Augustus.
Ma se questo cambiasse? E se Ottaviano non sconfiggesse Marco Antonio ma fosse piuttosto lui ad essere sconfitto, lasciando il destino di Roma nelle mani di Marco Antonio? Anche se Ottaviano fece bene per spostare l’equilibrio del potere verso di sé a livello politico, sociale e militare, non avrebbe potuto farlo da solo, soprattutto riguardo all’ultimo punto.
Il successo in battaglia di Ottaviano è dovuto in gran parte al suo leale alleato Marco Vipsanio Agrippa, uno dei migliori generali di Roma, facilmente paragonabile a Marco Antonio.
Egli era un prezioso consigliere che spesso impedì ad Ottaviano di fare errori dovuti alla fretta, fornendo analisi dettagliate di tutti i fattori in gioco durante una battaglia, così da implementare la miglior strategia possibile.
La sua era una mente innovativa, analitica e scrupolosa, e soprattutto era ferocemente fedele ad Ottaviano.
Mentre gli altri generali e politici abbandonarono il giovane Ottaviano per il più esperto Marco Antonio in diversi momenti, Agrippa non mostrò mai neanche un momento di esitazione nel sostegno al suo comandante e amico, assicurandogli alla fine la vittoria che pose definitivamente termine alle rivendicazioni al potere di Marco Antonio.
Se Ottaviano avesse perso il sostegno di Agrippa o a causa di una sua morte in battaglia o di una defezione dalla parte di Marco Antonio, la fondamentale Battaglia di Azio sarebbe diventata molto favorevole a Marco Antonio, permettendogli di riasserire il suo controllo sull’oriente e prepararsi a sfidare ulteriormente l’occidente, cambiando drasticamente il corso della storia romana.
Per capire perché il regno di Marco Antonio sarebbe stato così radicalmente diverso da quello di Ottaviano, dobbiamo prima guardare a cosa aveva fatto in oriente per tutto quel tempo e cosa avrebbe potuto significare questo per il resto dell’aspirante impero nel caso gli fosse stato permesso di andare avanti.
Marco Antonio aveva da anni spostato la sua concentrazione lontano dalle orde barbare sui confini occidentali di Roma verso il rivale civilizzato della repubblica, la Persia.
Pensava che Roma fosse abbastanza al sicuro e che non avesse nulla da guadagnare conquistando i Germani tribali, la repubblica avrebbe dovuto piuttosto compiere il suo destino di riconquistare le terre di Alessandro Magno.
Le ambizioni di Cesare di assolvere a questo compito prima del suo assassinio avevano riconfermato a Marco Antonio che questa era la direzione giusta da prendere e la vera volontà di Cesare, vedendo un ulteriore bisogno di restaurare l’onore di Roma in seguito all’umiliante sconfitta dell’alleato di Cesare, Crasso, durante il suo tentativo di conquistare la Persia.
Marco Antonio aveva anche un’affinità particolare con la cultura greca e l’antico mondo ellenistico, probabilmente per via dei suoi studi iniziali nella città greca di Atene.
Egli espresse apertamente un desiderio di restaurare il mondo greco alla sua gloria precedente, e questa credenza venne solo rafforzata dalla sua relazione romantica con la regina etnicamente greca dell’Egitto, Cleopatra, il cui regno era l’ultima importante potenza greca non ancora dominata da Roma e l’ultima vestigia dell’impero di Alessandro Magno.
Insieme essi proposero una nuova dinastia imperiale Greco-Romana, una che avrebbe restaurato il vecchio ordine ellenistico con l’Egitto come suo cuore e che si sarebbe esteso dalle coste occidentali dell’Iberia ai confini dell’India.
Per raggiungere questo, Marco Antonio avrebbe prima lanciato un’invasione delle terre persiane Partiche, reclamandole inizialmente per Roma prima di dividere i possedimenti della repubblica tra i figli suoi e di Cleopatra.
Secondo questa disposizione Cleopatra avrebbe dovuto assumere il titolo di Regina dei Re, diventando essenzialmente un’imperatrice, ed è probabile che Marco Antonio intendesse nominarsi Re dei Re e imperatore di questo nuovo regno, ma dato che i dettagli di questo piano arrivano principalmente dal suo testamento, lui nomina al suo posto Cesarione, il presunto figlio di Cleopatra e Giulio Cesare come co-regnante di Cleopatra.
Il regno personale di Cesarione all’interno di questo impero più grande doveva essere Roma stessa, dato che Marco Antonio asseriva che, essendo il figlio biologico di Cesare, Cesarione era il vero successore di Cesare, sfidando direttamente la rivendicazione di Ottaviano e il suo status inferiore di figlio adottivo.
Questo nuovo impero avrebbe visto la capitale, come dettato dallo stesso Marco Antonio, spostata dalla città di Roma nella penisola italiana, alla città di Alessandria in Egitto.
Ovviamente l’invasione della Partia di Marco Antonio si dimostrò disastrosa, anche più disastrosa dell’umiliante sconfitta di Crasso, i Romani rimasero sconvolti dal fatto che la capitale della repubblica avrebbe dovuto essere spostata, specialmente nelle terre di una tentatrice straniera, e Ottaviano non permise che la sua legittima eredità venisse sfidata da un successore che Cesare non aveva mai formalmente riconosciuto e che alcuni erano convinti non fosse affatto imparentato con Cesare.
Il pretendente alla fine venne giustiziato da Ottaviano, assicurandosi il suo posto di unico vero figlio di Cesare, ma questa volta le cose sono diverse.
Con Azio e l’oriente resi sicuri, l’occidente potrebbe chiedere la pace in un tentativo di raggrupparsi e rendere sicuri i suoi confini, ma indipendentemente da se questo sia il caso o meno, il conflitto ad un certo punto continuerà inevitabilmente, con Marco Antonio intenzionato con decisione ad abbattere Ottaviano e rimpiazzarlo con Cesarione.
Ovviamente questo è più facile a dirsi che a farsi, Marco Antonio non solo dovrebbe invadere e occupare con successo il dominio di Ottaviano, ma anche applicare abbastanza pressione sul pubblico romano per impedirgli di rivoltarsi contro il suo dominio impopolare.
Nemmeno Cesarione aiuterà ad aumentare la popolarità di Marco Antonio, egli sarà solo un legittimo pretendente col quale sostituire Ottaviano.
Detto ciò, a questo punto Ottaviano si sarà già guadagnato il rispetto e il sostegno del popolo romano, mentre Cesarione, per quanto gli riguarderà, sarà solo uno straniero che usa il nome di Cesare.
Potremmo presumere che senza Agrippa come contrappeso alla supremazia navale di Marco Antonio, egli possa prendere in prestito una strategia da Sesto Pompeo e bloccare l’Italia per toglierle risorse, il tutto mentre farà andare avanti la sua invasione, promettendo allo stesso tempo di riprendere le forniture di grano, che vi ricordo venivano principalmente dall’Egitto, a tutti i territori occupati che giureranno fedeltà a Cesarione.
Anche se Ottaviano avrebbe ancora una buona possibilità di respingere l’invasione di Marco Antonio e mantenere il controllo perlomeno della parte occidentale della repubblica, per amore di questo video presumeremo semplicemente che venga decisivamente sconfitto e o esiliato o giustiziato da Marco Antonio, così che la Repubblica Romana venga riorganizzata come sembrava adeguato a Marco Antonio.
Come avvenne con Ottaviano, la repubblica che adesso è un impero manterrà alcune sembianze di continuazione col repubblicanesimo, col vero potere che sarà concentrato in Cesarione in qualità di re di qualche tipo, anche se adotterà un titolo monarchico meno esplicito proprio come fece Ottaviano.
Il dominio di Cesarione comprendente l’Italia, la Gallia e l’Iberia diventerà una forza secondaria all’interno dell’impero, mentre la città di Roma verrà relegata a semplice capitale regionale e Alessandria otterrà uno status superiore ad essa.
Il figlio maggiore di Marco Antonio e Cleopatra, Alessandro Elio, verrà nominato Re dell’Estremo Oriente, inclusa la Partia ancora da conquistare.
Sua sorella gemella Cleopatra VIII sarebbe stata nominata Regina del Nord Africa, ad ovest dell’Egitto, e il più giovane dei loro figli, Tolomeo Filadelfo, sarebbe diventato Re del Vicino Oriente.
Marco Antonio e Cleopatra avrebbero governato direttamente sulla Grecia e l’Egitto, mantenendo un esteso controllo sui regni dei loro figli in questo nuovo ordine imperiale.
Ora, non si sa molto del carattere di Cesarione, ma senza dubbio avrà le mani impegnate con le ribellioni e i tentativi di assassinio, che forse si aggraveranno al punto di una guerra civile continua.
A causa di questo non c’è modo di dire quanto sarà efficace il suo governo di Roma, ma dobbiamo aspettarci che Marco Antonio lo aiuti a rimettere in riga il suo nuovo dominio, forse portando con sé Cesarione in battaglia per imparare di persona come lui aveva fatto al comando di Cesare.
Lo stesso si potrebbe dire dei regni di Cleopatra e dei suoi figli in Africa e in oriente, dato che tutti i suoi figli, eccetto Cesarione, sarebbero troppo giovani per governare da soli, facendo sì che Cleopatra sia la regina immediata non solo dell’Egitto, ma anche del Vicino Oriente, del Nord Africa e dei Balcani meridionali.
Chiaramente questa sarà una situazione molto caotica, ancora peggio una situazione caotica lasciata nelle mani di due dei peggiori grandi della storia.
Abbiamo già parlato delle carenze di Marco Antonio senza Cesare e come politico in generale, e anche se è certamente possibile che molto di questo possa essere stato esagerato da Ottaviano quando prese il potere, il contesto suggerisce che Marco Antonio perlomeno non sarebbe stato capace quanto Ottaviano nella conduzione di uno stato, anche se fu un generale abbastanza capace.
Cleopatra stava governando su un regno già in declino che stava cercando disperatamente di riguadagnare la sua gloria perduta, ed era riuscita ad ottenere barlumi di essa, ma in gran parte con l’aiuto di Roma.
Capendo che Roma era il suo ultimo biglietto per salvare l’Egitto, Cleopatra costruì una relazione prima con Cesare e poi con Marco Antonio, sperando disperatamente che dando alla luce con loro un successore degli uomini più potenti dell’occidente avrebbe potuto assicurare all’Egitto un posto alla pari nel mondo occidentale inevitabilmente dominato da Roma.
Parlando in termini relativi, i risultati di Cleopatra furono pochi e poco importanti per una che forse è una delle donne più famose di tutta la storia, e nessuno di questi suggerisce che sarebbe stata eccezionalmente capace di gestire un enorme impero da sola, uno che adesso si scontrerà direttamente con le ambizioni del potente Impero Partico.
Senza Ottaviano sarà solo una questione di tempo prima che la repubblica in guerra collassi, lasciando Marco Antonio e Cesarione senza nulla di importante da mostrare in virtù dei loro sforzi.
La presa di Cleopatra sull’oriente non sarà sufficiente a impedire l’espansione dei Parti verso ovest, lasciando quello che rimane brevemente grande impero suo e di Marco Antonio con solo il Nord Africa, l’Anatolia costiera, la Grecia e il Levante.
Anche se territorialmente ridotti, questi possedimenti sono ancora eccezionalmente preziosi, ma solo il tempo dirà se i successori di Marco Antonio e Cleopatra sapranno utilizzarli meglio di loro.

.

Per partecipare alla discussione, scriveteci a questo indirizzo.


Torna indietro