di Homer
Piero
della Francesca, "Il Sogno di Costantino", Basilica di
San Francesco ad Arezzo (foto dell'avvocato Paolo Magnini)
311: Costantino vince a Ponte Milvio sconfiggendo Massenzio in un Impero Romano completamente cristianizzato in Oriente e con consistenti minoranze cristiane nelle Gallie, mentre in Italia ed Africa i Cristiani sono già la maggioranza.
313: Costantino è davvero un cristiano sincero e non un opportunista, e d’accordo con l’altro Augusto Licinio nel 313 emana l’Editto di Nicomedia (dove fu davvero scritto, e a Milano fu solo concordato) che garantisce la libertà di culto. Licinio fa tutto questo con riluttanza e l’Oriente Cristiano inizia a strizzare l’occhio a Costantino così nel 320 si solleva contro Licinio.
324: Le forze Cristiane distruggono gli ultimi Liciniani a Crisopoli e l’Impero è riunificato.
326: Campagne di Cristianizzazione nell’Occidente, erezione a sedi vescovili di diverse città della Gallia come Lugdunum, Lutetia e Burdigala, mentre Augusta Treverorum è eretta a Sede Metropolita per le Gallie e Maggntiacum e Colonia Agrippina a vescovadi. Inizia la costruzione di Costantinopoli sul sito di Bisanzio.
330: E’ terminata Costantinopoli, che viene immediatamente elevata a Patriarcato, Costantino si assume il titolo di Patriarca di Costantinopoli e obbliga i figli Crispo, Costantino II e Costanzo II a prendere il titolo di Patriarchi di Roma, Alessandria e Gerusalemme, mentre viene mantenuto il Patriarca di Antiochia, di fatto ponendo fine alla Tetrarchia, dando vita al periodo della Pentarchia Patriarcale, con la conseguente fusione tra Princeps e Patriarca in un’unica figura.
332-335: Campagne contro i Franchi e gli Alamanni in Germania, condotte da Crispo che portano alla vittoria su questi due popoli e alla formazione delle province di Alamannia e Germania Inferior. Nell’Oriente Costantino è aiutato da Costantino II nelle campagne contro i Goti e i Sarmati che portano alla riconquista della Dacia.
337: Costantino I muore ed è seppellito a Costantinopoli, i suoi tre figli tentano di ottenere il controllo dell’Impero stesso, ma alla fine Crispo riesce a prevalere nel 342, sconfiggendo Costante I e però era in una posizione molto precaria. Intanto massacra tutti i familiari, possibili nemici.
350: Crispo fronteggia la minaccia sasanide con efficacia, ma questo prosciuga completamente le sue forze, cala il numero dei fedeli all’Impero e i Patriarchi si coalizzano contro l’Imperatore.
356: Grande Insurrezione Cristiana I Patriarchi aizzano la gente contro Crispo e le sue Legioni lo abbandonano, catturato, è assassinato. L’Impero è diviso in Patriarcati, con Roma, Costantinopoli, Antiochia, Gerusalemme ed Alessandria, alle quali si aggiunge Cartagine che assume il controllo d’Africa ed Hispania, mentre Roma mantiene l’Occidente, Costantinopoli i Balcani, Antiochia l’Asia Minore, Gerusalemme, la Siria e la Giudea, mentre Alessandria l’Egitto.
378: Campagne contro i Germani, vittorie sui Longobardi e sui Marcomanni con conseguente spostamento del confine sul Reno-Meno-Danubio e istituzione del Vescovato di Augusta Franca Moeni (Francoforte).
388: La Campagna Germanica viene portata a termine dal Piissimo Teodosio, che porta i confini all’Elba e fonda Castra Elbae (Magdeburgo). Inizio della Cristianizzazione della Germania.
432: San Patrizio inizia la opera di Evangelizzazione dell’Irlanda e fonda nel 446 il Patriarcato di Armagius (Armagh), non accettato dalla Res Publica Christiana nel secondo Concilio di Ephesus del 449 insieme al Nestorianesimo.
436: Migrazione dei Franchi Cristianizzati nelle attuali Francia Nordorientale e Belgio, mentre gli Angli e gli Iuti sono sottomessi nel 445, ponendo le basi del futuro Patriarcato di Germania.
451: Concilio di Calcedonia. Condanna del Monofisismo che era stato adatto come forma ortodossa dalle sedi Patriarcali di Alessandria ed Antiochia. Inizia il Magnum Bellum Hereticorum, che durerà 21 anni e porterà alla scissione in due Chiese Separate e al rientro in seno alla Res Publica Christiana di Armagius.
456: I Monofisiti prendono Gerusalemme.
461: Nicea cade nelle mani dei Monofisiti, dopo aver precedentemente appoggiato gli Ortodossi. Distruzione della città e rioccupazione di Nicomedia da parte Monofisita.
462: La Britannia e la Caledonia riconoscono l’autorità di Armagius e si separano da Roma.
464: Inizio dell’assedio di Costantinopoli, rivolte in Germania e Gallia.
467: Viene rotto l’assedio di Costantinopoli ricorrendo all’aiuto di forze Ostrogote (ariane).
468: La Gallia si erige a Patriarcato con sede Augusta Treverorum, Castra Elbae viene distrutta.
470: Gli Ostrogoti riprendono sia Nicomedia che Nicea, viene riconosciuta la Libera Ecclesia Christi Hibernica con sede ad Armagius (Armagh) da Roma e il nuovo patriarcato entra in guerra contro i ribelli Galli e Germani. Forze cartaginesi prendono Cirene.
472: Paziente di Lugdunum (Lione) è reinsediato in Gallia come subordinato a Roma, in seguito alla vittoria Celto-Romana di Cenabum (Orleans), frattanto la rivolta Germanica è fiaccata dalla defezione dei Batavi e dei Burgundi, che si sono resi cattolici, così i Franchi di Childerico I si coalizzarono con questi due popoli e massacrarono i Sassoni e i Longobardi nei pressi della attuale Hannover. L’avanzata dei Cartaginesi termina con la sconfitta sotto le mura di Alessandria stessa. Gli Ostrogoti sconfiggono le milizie monofisite in Cilicia e si preparano alla conquista di Antiochia, quando il Patriarcato di Costantinopoli firma la pace con Antiochia, che però è costretta ad abbandonare la sua sede e a fuggire a Damasco, perché gli Ostrogoti di Teodorico il Grande la occuparono e vi fondarono un regno che comprendeva la gran parte della Cilicia, oltre che Cipro. La Cristianità si era spezzata in due tronconi: Res Publica Catholica, suddivisa nei Patriarcati di Cartagine, Roma, Armagius, Augusta Treverorum per la Germania e Costantinopoli, e nella Res Publica Christiana Monophysitas, con i soli due Patriarcati di Alessandria e di Damasco.
502-510: Guerra Persiana: I Monofisiti di Damasco si alleano con i Sasanidi contro la sfera d’influenza Ostrogota in Cilicia, Ariana, e quindi eretica per entrambi i bracci della Chiesa. Dopo alcune vittorie, i Sasanidi decidono di sconfinare nel territorio del Patriarcato di Costantinopoli, forzandolo alla guerra. Così le forze Greco-Ostrogote sconfiggono i Siriano-Persiani a Palmyra nel 508 e nel 510 espugnano Gerusalemme, forzando alla sconfitta i Sasanidi e i Damasceni. La Palestina viene frantumata in numerosi staterelli ostrogoti, mentre Gerusalemme torna sotto la Res Publica Catholica. Alexandria si arroga i diritti sul Sinai.
511: Muore Clodoveo, re dei Franchi, che avevano dato vita ad uno stato Cattolico all’interno della Res Publica, indipendente, la Francia, corrispondente all’attuale Belgio e a parti della Francia Settentrionale.
535-553: I Riottosi Ostrogoti sono costretti alla conversione al Cattolicesimo dall’Arianesimo e così al loro rifiuto, le forze Greche di Belisario e Narsete, hanno la meglio su di loro in quasi vent’anni di massacri,saccheggi e stupri vicendevolmente. Gerusalemme è conquistata dai Monofisiti nel 551. I Territori degli Ostrogoti sono ripopolati con l’invio di Vandali, che sono stati espulsi dall’Africa per la loro mancata conversione al Cattolicesimo e che qui invece sono costretti ad accettare.
568: I Longobardi di Alboino sono invitati a stabilirsi nell’Italia settentrionale in seguito ad una dura e lunghissima pestilenza che ha dimezzato la popolazione locale. In questo periodo sia la Nubia che l’Etiopia iniziano un rapido progresso di Cristianizzazione sotto l’Egida di Alessandria.
570: Nasce Maometto.
570-609: In questo periodo i Franchi allargano i loro domini diretti che raggiungono Lutetia, e la Gallia è separata da Roma ed unita ad Armagius nel 589. Campagne di confine contro i Polacchi e i Dani, inizio della Cristianizzazione dell’Oltre Elba e fondazione di Cracovia (Civitas Nova) nel 608.
610: Eraclio rovescia il Patriarca di Costantinopoli, sostituisce il Latino con il Greco nel suo Patriarcato, e dà vita alla divisione in Temi nel suo territorio, inizia una lotta contro i Damasceni alleato con i Sasanidi.
612: Damasco è espugnata, Gerusalemme torna ai Greci.
615-627: Voltafaccia di Cosroe II, Gerusalemme è saccheggiata, inizio della Guerra Greco-Persiana. Cosroe conquista anche l’Egitto ed avanza su Costantinopoli tentando d’espugnarla grazie agli alleati Bulgari ed Avari, ma non vi riesce, Eraclio si rilancia e sconfigge i Sasanidi a Ninive nel 627, saccheggia Ctesifonte e riprende il controllo anche dell’Egitto. I Vandali, che si sono ben distinti al fianco dei Greci, ottengono il Tema di Edessa.
637-639: Gli Arabi islamici conquistano Ctesifonte ponendo fine all’Impero Sasanide. Segue Gerusalemme, inizio delle guerre Arabo-Bizantine. L’intera Siria Bizantina cade nelle mani Maomettane, i Vandali se ne approfittano occupando Antiochia e resistendo all’Urto Islamico.
635-650: Samo fonda la Grande Moravia e la Cristianizza, mentre ormai sia i Ruteni che i Polacchi si sono convinti della necessità della conversione e così nel 645, sorge il Patriarcato Slavo di Cracovia. Tribù Slave, I Croati e i Serbi si stanziano nella Dalmazia e nella Mesia. Viene permesso lo stanziamento dei Bulgari all’interno del Patriarcato, mentre il Popolo Rumeno prende vita in Moldavia e Valacchia. Gli Iuti e i Dani sono definitivamente Cristianizzati ed è fondata la città di Aarhusium (Aarhus).
641: Anche l’Egitto è occupato dalle forze del Rasul Allah. Alexandria è riconquistata nel 645 da forze Greche e sarà la testa di ponte per la ribellione del 689. Cartagine perde le coste della Tripolitania.
674: I Vandali di Edessa rimangono Cristiani Ortodossi e non si sottomettono agli Arabi che al terzo tentativo si accontentano di un tributo annuo. In quest’anno l’espansionismo arabo arriva sotto le Mura di Costantinopoli, ma l’assedio è rotto grazie all’uso del fuoco greco.
689-700: Cartagine si sente abbastanza forte da lanciare un’offensiva contro gli Arabi coadiuvata dai Vandali e da Costantinopoli, Roma non è d’accordo e nemmeno Armagius, che ha un ampio controllo anche sulle due nuove sedi di Germania e Slavia, così arriviamo allo scontro frontale: Roma occupa la Spagna e le Baleari e arroga diritti anche sulla città di Tolosa, Armagius si infuria e si rischia lo scisma, così Roma arma i Franchi contro il Patriarcato e questi occupano anche Cenabum, forzando i Celti ad un riavvicinamento. Nel 694, la Moravia di Samo è unita al Patriarcato Slavo. Scisma di Cartagine, nascita della Res Publica Christiana Africae nel 692 e offensiva contro gli Arabi, nel 693 è rioccupata Leptis Magna. Costantinopoli riprende l’Anatolia nel 695, eccetto Tarsus che è caduta nelle mani Vandale e di certe porzioni interne che sono finite nelle Mani dell’Alleato Armeno. Nel 700 i Cartaginesi entrano ad Alessandria, i Greci pensavano ad un ritorno, i Cartaginesi invece se la annettono con tutto l’Egitto.
717: Nuovo crollo Bizantino, dovuto alla sconfitta degli Armeno-Cilici (Cilici aka Vandali) nel 714 presso Palmyra, così gli Arabi arrivano ancora a pochi passi dalla vittoria sull’odiatissimo nemico.
730: Inizio della Lotta iconoclastica, porterà alla separazione nel 740 dopo Akroinon, la battaglia nella quale gran parte dell’Anatolia cadde definitivamente in mano agli Arabi.
739: Dopo Akroinon, a Costantinopoli rimangono solo Nicea,la Ionia e Trapezus in Anatolia, oltre alla Grecia, perché la Bulgaria e la Serbia si sono erette in Regni Autonomi, con chiese Autocefale. Scissione di Costantinopoli dal Concilio Patriarcale, con il nome (in latino) di Res Publica Orthodoxa Catholica Costantinopolitana. Espansione del Patriarcato Slavo che si annette le Chiese Autocefale dei Serbi e dei Bulgari, mentre Roma si arroga i diritti sui Croati. I Rumeni diventano Autocefali Ortodossi.
741: Pipino il Breve conquista la Gallia al Patriarcato Celtico con l’indifferenza Romana, se non il favore addirittura, e però la prende in giro concedendogli solo Tolosa e fondando il Patriarcato Gallicano di Lutetia.
766: Rivolta dei Copti Egiziani, nascita della Ecclesia Aegyptiana Monophysitas.
771: Carlo Magno, re dei Franchi si lancia alla conquista delle terre Franche al di fuori dalle Giurisdizione della Ecclesia Gallica, così conquista tutta la Germania Occidentale, appoggiato da Roma, così il Patriarcato Germanico si spostò a Castra Elbae. Il Progetto politico di Carlo Magno era la creazione di un Secondo Impero Romano d’Occidente, Cristiano ma Laico, riunificando tutti i popoli Germanici sotto un’unica bandiera, ovunque si trovassero.
773: I Longobardi d’Italia chiamano Carlo contro Roma, il Re risponde e ha la meglio sulle milizie Latine.
774: I Visigoti, che sono stati assimilati come élite dai Baschi, si uniscono a Carlo Magno.
779: Sconfitta dei Germanici fedeli a Castra Elbae, unificazione delle Genti Germaniche, nascita dell’Impero Franco con capitale Aquisgrana.
790: In seguito alla resa dei Tributi da parte degli Slavi, Carlo si sentì impegnato nel proteggerli dagli Avari, che sterminò e ciò permise la creazione di nuove marche.
814: Alla morte di Carlo Magno l’Impero si sfaldò immediatamente, dando vita a numerose entità: La Visigotia, sottomessa religiosamente a Roma con capitale Tolosa; la Lombardia, indipendente politicamente con capitale Mediolanum, e sottomessa a Roma religiosamente, la Borgogna nello stesso stato, con capitale Lugdunum, la Baviera/Austria sottomessa a Castra Elbae con capitale Vindobona, Sassonia, con capitale per l’appunto Castra Elbae e Svevia con capitale Augusta e Danimarca con capitale Aarhusium, mentre la Francia rimane indipendente con il proprio Patriarcato di Lutetia. Ovviamente tutti gli stati sono elettori dell’Imperatore Franco.
809-817: I Bulgari (Cattolici Slavi) combattono contro i Greci (Ortodossi Iconoclastici) e nel 817, il Magister Militum Niceforo è ucciso dal Khan Krum.
830: Inizio delle scorrerie Vichinghe e Magiare.
862: Nasce Novgorod ad opera di Rjurik.
863: I Cilici di Edessa (Vandali) perdono Edessa e si ritirano ad Antiochia.
850-880: I Vichinghi si stanziano in Islanda, le loro scorrerie portano alla distruzione e al saccheggio di Armagius e Iona rispettivamente nel 857 e nel 856, il Patriarcato è trasferito a Londinium. Stanziamento considerevole nella Britannia Orientale da parte Svedese e Norvegese, ma anche dei cristiani Danesi, che iniziano a convertire i Vichinghi, a loro affini. Alfredo il Grande di Cerniu (Cornovaglia) li sconfigge e fonda il regno di Britannia.
885: Rollone il Normanno si converte al Cristianesimo e fonda la Normandia.
900: Inizio delle scorrerie Ungare e loro iniziale stanziamento nella zona Carpatica, diffusione dei Rus’ nelle steppe orientali da parte dei Variaghi.
910: Viene fondata l’abbazia di Cluny, ammodernamento delle strutture monastiche e loro diffusione su larga scala in tutta Europa.
955: Sconfitta Ungara a Lechfeld ad opera di Ottone di Sassonia, Imperatore Franco, i Magiari si cattolicizzano e si stabiliscono nella Ex-Pannonia, di fatto dipendenti da Roma, dividono in due i territori slavi.
965: Kiev sconfigge i Cazari.
980-983: Kiev accetta il Cristianesimo nella versione Ortodossa, distruzioni delle sedi Germaniche in Prussia e Pomerania, con conseguente sterminio dei Cristiani di quelle terre.
995: Ottone II di Sassonia (Imperatore Franco) e Boleslao II di Polonia massacrano i Prusso-Pomerani, nasce la Prussia Germanica sotto giurisdizione Polacca (Slava).
1000: Inizio della Cristianizzazione dei Vichinghi di Norvegia ed Islanda.
1015: Canuto di Danimarca conquista l’Inghilterra e la sottrae temporaneamente al Patriarcato Celtico di Londinium, che si trasferisce a Sanctus Andrea (St.Andrews). Temporanea unione di Danimarca, Norvegia e Britannia.
1018: I Greci di Costantinopoli si annettono la Bulgaria e la Serbia, i Rumeni tornano all’Ovile. Il Patriarcato Slavo decade, la giurisdizione passa a Roma, che è infuriata con gli Ortodossi. La Moravia diventa la Boemia Germanica con capitale Praga, la Polonia si erige a Chiesa Cattolica Autocefala con sede Cracovia.
1027: Corrado II, della famiglia Salica di Franconia (Ramo cadetto Svevo) è eletto Imperatore Franco.
1033: Kiev sottomette la Crimea e la rende suddita di Costantinopoli. Alleanza Greco-Russa-Armena-Cilicia in funzione anti-islamica.
1036: Annus Mirabilis: Roma ottiene il controllo Ecclesiastico di tutte le terre dell’Impero Franco, compresa la Prussia, che è sottratta alla Polonia e resa Elettrice dell’Impero. Corrado II sconfigge i Polacchi di Mieszko II e la Polonia si sottomette a Roma. Sanctus Andrea fa atto di sottomissione a Roma nello stesso anno per l’ormai incapacità di controllare i suoi territori. Cartagine viene ammonita dal rientrare nel Patriarcato e al suo ennesimo rifiuto Roma lancia la Crociata, così dalla Spagna partono ventimila uomini inquadrati al comando di Ponzio di Tolosa, lo seguono sessantamila Franchi di Enrico I, dalla Normandia Guglielmo il Conquistatore sbarca in Inghilterra forte di diecimila Normanni per sedare le rivolte contro Roma, ne nasce il Regno di Britannia indipendente. Dalla Lombardia e dalla Baviera partì l’armata di Enrico III, marchese di Lombardia e Friuli, nonché duca di Baviera ed Imperatore Franco, al comando di ottantamila uomini si imbarcò a Genova per la Tunisia.
1037: La Colonna Tolosana-Francese conquista Tingis e si lancia su Caesarea. Sbarcano i Lombardo-Bavaresi e iniziano l’assedio di Cartagine in Ottobre, sono raggiunti dai Franco-Tolosani in Dicembre.
1038: Cade Cartagine. Papa Benedetto IX, Patriarca di Roma è signore Ecclesiastico di tutti i territori ad ovest e lancia il suo anatema anche sull’Egitto che pur di rimanere libero si allea con gli Islamici. Scatta la alleanza Ortodosso-Armena, vittoria di Ancyra e conquista da parte Costantinopolitana di tutta la Anatolia, dopo questo Bisanzio abbandona gli alleati in una guerra contro gli Islamici.
1040: La colonna Latina (Così è chiamata la Crociata Romana) arriva sotto le porte di Alessandria. Nasce il Ducato di Svezia, elettore dell’Imperatore Franco.
1041: I Cilici espugnano Edessa, mentre gli Armeni firmano la Pace con gli Islamici. Conquista di Alessandria da parte Cattolica, proclamazione del Mare Nostrum e della Annihilatio Infedelium, così è bandita la Seconda Crociata contro gli Islamici. I Signori Cristiani impegnati nella prima Crociata non scendono più in campo e così si anima un movimento popolare diretto direttamente dalla Chiesa Romana e in seguito alla alleanza con i Cilici, il conflitto parte.
1044: Sconfitta Islamica a Ascalona da parte delle forze Copte e Latine, avanzata dei Cilici su Palmyra.
1047: Gerusalemme apre le porte ai Crociati, mentre i Cilici raggiungono Palmyra. Pace firmata con gli Arabi, cessione della Palestina a Roma.
1050: Papa Leone IX, è signore della Cristianità, nascono stati Locali, sottomessi a Roma in ogni caso, cade in disuso il titolo d’Imperatore Franco fino a Federico II di Svevia. Il ramo cadetto di Tolosa rimane lì dov’è e si annette la Provenza e la Linguadoca creando l’Occitania, mentre quello maggiore diviene Sovrano di Spagna. Numerose concessioni territoriali e di autogoverno, ma ogni sovrano locale è soggetto a Roma. Ecco una cartina di questo periodo:
1054-1055: Definitiva scissione tra Res Publica Catholica e Res Publica Orthodoxa Catholica Constantinopolitana in seguito alla disputa tra Papa Leone IX e Michele Cerulario, Patriarca di Costantinopoli. L’Anatema è lanciato anche su questi, ma le forze Secolari della Pars Occidentalis si rifiutano di intervenire. L’anno seguente il Califfato Abbaside cade in seguito alla conquista di Baghdad da parte dei Turchi Selgiuchidi.
BREVI CENNI ALLE CULTURE E LINGUE DELL’UNDICESIMO SECOLO:
Rispetto alla nostra linea temporale abbiamo notevoli differenze nei Volgari che derivano dal Latino: il Britannico, una lingua neolatina con sostrato Celtico domina in Britannia mentre il Gaelico resiste in Scozia, Irlanda e Galles che si chiama Cambria. Il Gallico (Langue D’Oil) è spostato molto più a sud e a il suo epicentro a Orleans, perché Parigi è nella diretta influenza Germanica, così il Franco, simile al Neerlandese è parlato da Parigi alle foci del Reno e in Renania. La Langue d’Oc e il Catalano non si differenziano creando la Grande Occitania, l’influsso Arabo sulla Spagna è inesistente e i volgari locali derivano in una Lingua dai tratti piuttosto arcaici, non al livello del Sardo, ma quasi. Il Portoghese non nasce, ampia differenziazione nella Penisola: la Lombardia parla il Dialetto Colto di Milano, che diventa il Lombardo, con elementi Veneti e Occitani, a sud si diffonde il Fiorentino per l’elevata importanza commerciale della città, mentre nel Mezzogiorno il Volgare Siciliano si afferma piuttosto rapidamente e associato al Napoletano diventa la Lingua del Meridione. In Croazia persiste il Dalmatico, dato che la sovrapposizione Slava è stata più marcata in Serbia e i Croati propriamente detti sono una minoranza che venne assimilata rapidamente. Dalla Baviera alla Prussia, passando per Sassonia, Boemia e Svevia abbiamo il Tedesco, anche se il Volgare Dotto è il Tedesco di Vienna. Danimarca, Svezia e Islanda parlano il Norreno, che non si differenzia fino a che il Danese assume il rango di Volgare Dotto nel 14esimo secolo. In Polonia resiste il Polacco e in Ungheria l’Ungherese. Per l’Africa abbiamo una lingua con forti influssi Arabi, ma spiccatamente Neolatina, l’Africano, e in Egitto si parla Greco e Arabo come in Terrasanta. Nei Territori Bizantini il Greco è parlato in Anatolia, Grecia, Tracia Costiera, mentre il Bulgaro è parlato tra le attuali Macedonia e Bulgaria, l’Albanese nasce dalla fusione del Ghego e del Tosco, il Serbo si diffonde nel Regno di Serbia e il Rumeno in Valacchia e Moldavia, più a nord, tra Kiev e Novgorod si parla Russo.
1071-1072: Le Forze Ortodosse sono sconfitte dai Selgiuchidi a Mantzikert e i Bizantini cedono L’Anatolia interna e forzano i Cilici ad abbandonare Edessa e in tutta risposta questi Occupano Cipro. Nel 1072 Roberto il Guiscardo conquista Palermo e il Regno di Sicilia con un colpo di mano, il Papa si disinteressa dei Signori Secolari e accetta il fatto compiuto e nomina Roberto suo Vassallo e Re di Sicilia.
1075-1076: I Selgiuchidi rovesciano il Dominio Cristiano sulla Terrasanta e in questo anno espugnano Gerusalemme. Crisi in tutto il Mondo Cristiano, l’Imperatore Franco Enrico IV inizia a nominare Vescovi nella sua natia Franconia, suddivisa tra Svevia e Baviera, nominando il Vescovo di Stoccarda. Papa Gregorio VII (Ildebrando di Soana) non è d’accordo e lo scomunica, dando inizio alla Lotta delle Investiture e si reca presso l’amica Matilde di Tuscia e da lì dirige le Forze Papali. Il Mondo Cattolico è dilaniato dalla Lotta, all’Imperatore si uniscono la Svevia,la Boemia,la Danimarca,la Svezia, Sassonia e la Francia, senza contare nell’alleanza della Sicilia, mentre rimangono fedeli la Lombardia e la Baviera insieme all’Occitania, gli altri stati secolari non facenti parti dell’Impero Franco rimangono Neutrali come la Prussia che ne fa parte. Scomunica per Enrico IV.
1077-1080: I Selgiuchidi penetrano in Anatolia e occupano Nicea nel 1078 e forzano i Cilici alle coste del Mediterraneo prendendo Palmira, in Europa nel 1077 abbiamo la Battaglia di Clermont Ferrand, dove i Papali, comandanti da Sancho V di Navarra-Tolosa sconfiggono i Franchi di Philip I di Francia e forzano i Franchi a rendere libera la parte detta Gallia, parlante la Langue d’Oil che è fedele a Roma e a sottomettersi nuovamente al Papa. Ruggero di Sicilia è sconfitto da una Lega di Signori Longobardi del Meridione ai quali aveva tolto le terre nel 1079, ma questi si accontentano della sua nuova sottomissione a Roma e accettano la sua sovranità. Forze Bavaresi sono annientate quando tentano di chiudere in un assedio Stoccarda nel 1078 e le forze di Enrico IV occupano la Baviera rapidamente e scendono in Lombardia dal Brennero e sconfiggono i Lombardi di Fulco I di Milano a Merano e scende così fino al cuore del nemico, l’Italia Centrale, qui nel 1080, le forze Papali di Matilde di Toscana si scontrano con le forze del cugino, che vengono massacrate, Enrico IV è costretto ad abdicare e il suo posto rimane vacante e alla fine viene eletto Imperatore Franco Filippo di Francia. La Rivolta Secolare è rientrata nei Ranghi e presto Roma sarà pronta a riaversi della perdita di Gerusalemme.
1084: Anche Antiochia è occupata dai Turchi Selgiuchidi dopo 13 mesi di assedio e Tarso si arrende, mentre i Cilici di Re Genserico XII si rifugiano su Cipro. Genserico chiede aiuto in Occidente, ma al momento si sta ancora riordinandoe quindi non può rispondere e così inizia l’assedio di Cipro da parte dei Selgiuchidi che vi sbarcano, mentre a Sud il Marchese d’Egitto, Ponzio III d’Egitto li sconfigge nella Battaglia del Monte Sinai.
1087: Ildebrando di Soana muore e lascia un Papato forte a Papa Vittore III, che riordina i Domini Secolari che sono poi suoi vassalli da un caos notevole:
HIBERNIA/CAMBRIA: Dinastia di Leinster, Re Domnall Mac Lochlainn, Capitale: Armagh
CALEDONIA: Dinastia di Dunkeld, Re Malcolm III,Capitale: Sant’Andrews
BRITANNIA/NORMANDIA: Dinastia di Normandia, Re Guglielmo II, Capitale: Londra
GALLIA: Dinastia di Poitiers, Duca Guglielmo IX, Capitale: Orleans
FRANCIA: Dinastia Capetingia, Imperatore Franco e Re di Francia Filippo I, Capitale: Parigi
OCCITANIA: Dinastia di Navarra, Re Sancho V, Capitale: Tolosa
SPAGNA: Dinastia di Castiglia, Re Alfonso VI, Capitale: Toledo
LOMBARDIA: Dinastia di Milano/Este, Re Fulco I,Capitale: Milano
TUSCIA: Dinastia di Toscana, Contessa Matilde, Capitale: Firenze
SAN PIETRO: Dominio Diretto Papale
SICILIA: Dinastia di Altavilla, Re Ruggero I, Capitale: Palermo
SVEVIA: Dinastia Houenstafen, Duca Rodolfo, Capitale: Augusta
BAVIERA: Dinastia Guelfa/Este, Duca Guelfo I, Capitale: Vienna
BOEMIA: Dinastia di Boemia, Re Federico III, Capitale: Praga
SASSONIA: Dinastia dei Billunghi, Duca Magnus, Capitale: Magdeburgo
DANIMARCA: Dinastia Danese, Re Olaf I, Capitale: Aarhus
SVEZIA: Dinastia di Stenkil, Re Ingold I, Capitale: Uppsala
POLONIA: Dinastia Piast, Re Ladislao, Capitale: Cracovia
PRUSSIA: Dinastia di Prussia, Duca Ludovico IV, Capitale: Konigsberg
UNGHERIA: Dinastia Arpad, Re Ladislao, Capitale: Buda
CROAZIA: Dinastia di Croazia, Re Dmitar Zvonimir, Capitale: Spalato
AFRICA: Dinastia di Cartagine, Principe Eraclio III, Capitale: Cartagine
EGITTO: Dinastia d’Egitto, Re Ponzio III d’Egitto, Capitale: Alessandria
Altre Dinastie di Rango sono i Savoia (Feudatari di Occitania e Lombardia, futuri Re di Sardegna), gli Asburgo (Feudatari della Baviera, futuri Duchi d’Austria), Lussemburgo (Feudatari di Francia, futuri Re di Boemia) e gli Angiò (Feudatari della Gallia e Re di Serbia). I Territori in Blu sono elettori dell’Imperatore Franco.
1089: Palmira è distrutta da un terremoto e i Vandali sbarcano nuovamente e rioccupano Antiochia, nello stesso anno i Bizantini conquistano Nicea di nuovo.
1094: Urbano II diventa Papa, inizio della riscossa sui nemici della Fede, quando approfittando di una rivolta Serba, forze Ungheresi e Croate entrano nel Territorio Bizantino e conquistano Nis, capitale della Provincia e la provincia stessa che abbraccia di nuovo il Cattolicesimo sotto la Dinastia Angioina.
1095: Il Duca Enrico di Borgogna fonda la Dinastia del Portogallo, diventando Conte con capitale Oporto, Papa Urbano lancia la Crociata sia contro i Turchi sia contro Alessio Comneno, Basileus e Patriarca di Costantinopoli. Pietro l’Eremita recluta una massa di contadini tra Francia e Germania e il Papato li arma e li addestra per lanciarli nel 1096 contro i Bizantini. In quest’anno Nicea cade nelle mani Selgiuchidi ancora una volta. Iniziano anche le adesioni per la Crociata Vera e Propria, quella dei Signori Secolari che si sarebbe svolta dopo quella Popolare per consolidare la conquista.
1096: Le Forze Popolari di Pietro l’Eremita massacrano gli Ebrei di tutta la Germania e si lanciano sulla Bulgaria Bizantina, sconfiggendo le forze dell’Imperatore Alessio Comneno vicino alla moderna Plovdiv. Un primo assaggio della Crociata dei Signori si ebbe quando 8000 Siciliani di Boemondo di Taranto sbarcarono a Durazzo e la presero dopo un breve assedio. A Nord i Polacchi attaccarono le Genti Russe fedeli a Costantinopoli prima che queste potessero reagire all’invasione del Patriarcato e li sconfissero sul Dnepr, prendendo anche Kiev. Pietro l’Eremita porta i 30000 Crociati sotto le mura di Costantinopoli ma una sortita Bizantina lo forza a levare le tende e allora i suoi 20000 sopravvissuti e lui razziano la Grecia e la Tracia per due anni.
1097: I Turchi lanciano una offensiva in Egitto che si esaurisce in un nulla di fatto, Pietro L’Eremita saccheggia Tessalonica. Boemondo di Taranto inizia la sua espansione in Tessaglia entrando in conflitto con i Crociati. Goffredo di Buglione guida i Signori Crociati ed è già a Nis, forte di 70000 uomini, a lui si deve unire Boemondo, con 10000 uomini e poi in Terrasanta con Ponzio IV insieme a Annibale II con i loro 40000 uomini già in Egitto.
1098: Pietro l’Eremita si proclama Re di Grecia e dichiara guerra a Boemondo, Papa Urbano II lo scomunica, così Boemondo è libero di occupare Atene con il placito Papale e Goffredo schiaccia le forze di Pietro a Larissa. La Grecia Meridionale è eretta a Ducato per Baldovino di Fiandra con capitale Atene, mentre Boemondo diventa Principe di Macedonia e Albania con capitale Durazzo, mentre la zona di Tessalonica è lasciata a Berengario VIII di Ivrea come Contea di Tessalonica. Negli Ultimi due territori la resistenza Bizantina era ancora da soffocare. Goffredo porta i suoi 60000 crociati sotto le mura di Costantinopoli e dopo quattro mesi d’assedio viene fatta breccia nella città, che non viene saccheggiata, e il Patriarca e Basileus Alessio Comneno si suicida, legittimando il nuovo Patriarca di Rito Latino di Costantinopoli, Ademaro di Monteuil, che dichiarò la sottomissione a Roma. Molti Bizantini aderirono alla nuova svolta più per scelta che per paura, dato che i Cattolici non si erano dati a massacri e che Bisanzio, senza i Cattolici, sarebbe caduta per mani infedeli, quindi ancor peggiori. I Bulgari tornano di nuovo al Cattolicesimo dopo la caduta del Patriarcato Slavo e i Rumeni lo abbracciano per la prima volta in cambio della loro indipendenza con una loro dinastia, che però venne rovesciata da una dinastia Provenzale. Novgorod si dichiara Terza Roma e la sua influenza sui Rus’ fa sì che questi non divengano Cattolici. Le Forze Crociate d’Africa al comando di Annibale II di Cartagine sconfiggono le forze Turche a Gaza, aprendo la strada nel sud alla riunione delle Forze Crociate. Goffredo mette piede in Anatolia e la Ionia si sottomette, mentre le coste del Mar Nero rimangono indipendenti con capitale Trebisonda.
1099: Le forze Crociate mettono sotto assedio Nicea e la conquistano, anche qui i numerosi Ortodossi diventano Cattolici e nasce così il Ponto. Poi i Crociati marciano su Iconio, capitale Selgiuchide, e Kilij Arslan gli si fa incontro e nella battaglia di Iconio, per l’appunto, le forze Crociate massacrano i Turchi e ne conquistano il Sultanato, uccidendo pure Kilij Arslan in battaglia. I Cilici occupano le Terre Bizantine in Licia e Cilicia e riprendono Tarso, fanno atto di sottomissione a Roma e sopravvivono all’onda crociata che conquista Edessa in fretta e furia. Aleppo è cinta d’assedio, mentre dalle città marinare della Lombardia arrivano le forze Genovesi,Veneziane e da Amalfi e Pisa arriva l’Esercito dei Monaci-Cavalieri, composto dai Cavalieri del Tempio, del Santo Sepolcro, di San Giacomo e Teutonici e questi si lanciano sulle città di Tiro, Beirut e Tripoli, occupandole tutte. Nel tardo Novembre le forze di Goffredo prendono Aleppo e si lanciano su Damasco. Più a Sud le forze di Annibale II si uniscono a quelle dei Cavalieri e nei pressi del Lago di Tiberiade massacrano i pochi Islamici rimasti in Terrasanta. Eccidio dei Cristiani di Gerusalemme da parte del comandante della città che teme l’appoggio che possono dare ai Crociati di Annibale II che è sotto le mura della città a Natale.
1100: Damasco cade, la forza Turca è ridotta a un lumicino e la loro unica speranza è che a Baghdad vi sia qualcuno in grado di fermare i Crociati, ma il loro appello è nel vuoto e nemmeno nella Transoxiana c’è qualcuno disposto a combattere contro i Diavoli Infedeli, che nel Marzo 1100 sono sotto le mura di Gerusalemme forti di 100000 uomini, il Comandante Islamico decide di lanciare i suoi contro gli Infedeli e viene impunemente trucidato, mentre i Musulmani di Gerusalemme sono risparmiati. La Terrasanta è Libera e l’Islam è praticamente sconfitto. I nuovi territori sono afflitti dalla depressione e dalla carestia, ma masse di coloni Cristiani si trasferiscono nelle terre islamiche spopolate dal conflitto e la Siria, con capitale Damasco diventa floridissima sotto gli Ex-Re del Wessex. Ecco un breve riepilogo:
PRINCIPATO D’ALBANIA E MACEDONIA: Dinastia Altavilla/Taranto, Capitale: Durazzo
DUCATO DI TESSAGLIA: Dinastia Anscarica (Ivrea), Capitale: Tessalonica
DUCATO D’ATENE: Dinastia di Fiandra (Baldovino), Capitale: Atene
REGNO DÌ BULGARIA: Dinastia d’Artois, Capitale: Sofia
REGNO DÌ ROMANIA: Dinastia di Montpellier, Capitale: Costanza
BISANZIO: Dominio Diretto Papale, Capitale: Costantinopoli
DUCATO DÌ IONIA: Dinastia Embriaco, Capitale: Efeso
REGNO D’ANATOLIA: Dinastia Capetingia/Anatolica, Capitale: Iconio
REGNO DÌ CILICIA: Dinastia Vandala, Capitale: Antiochia
TERRASANTA: Dominio Diretto Papale, Capitale: Gerusalemme
MARCHESATO D’ALEPPO: Dinastia di Fiandra (Goffredo), Capitale: Aleppo
CONTEA D’EDESSA: Dinastia di Blois, Capitale: Edessa
REGNO DÌ SIRIA: Dinastia del Wessex, Capitale: Damasco
Sopravvivono sacche di resistenza Ortodosse nella Tessaglia e nel Peloponneso, senza contare Trebisonda (indipendente), Creta e il Dodecaneso. Folta presenza Islamica in Anatolia, Edessa, Siria e Aleppo.
1100-1150: Prosperità notevole per la Res Publica Christiana, ampia immigrazione Cattolica nei territori Crociati e consolidamento delle varie Dinastie, Trebisonda cade nel 1128 e l’Armenia si converte alla visione Cattolica. I Pirati Ortodossi di Creta e del Dodecaneso sono sconfitti dai Veneziani a Delo nel 1132 e le isole sono annesse dalla Città Marinara, che ottiene l’autonomia nel Regno di Lombardia. Le Sacche di resistenza ortodosse del Peloponneso e della Grecia interna sono piegate e annichilite. La Lituania è cristianizzata nel 1143 e i Principi Germanici in tre anni prendono la Lettonia, la Livonia e la Estonia. In questo mezzo Secolo, la zona occupata grazie alle crociate è di fatto del tutto deislamizzata, e i Selgiuchidi spostano il proprio baricentro verso oriente. Qui sotto potete vedere una mappa d'Europa nel 1150.
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Questa è l'osservazione in proposito di Dario Carcano:
Faccio notare che Costantino
ERA cristiano, e non solo in punto di morte.
Il battesimo in punto di morte non era così raro in un'epoca in cui non c'era il
sacramento della confessione, e quindi si cercava di posticipare il più
possibile l'assoluzione dai peccati assicurata dal battesimo.
Detto questo, anche Alessandro Barbero, che nel suo libro "Costantino il
Vincitore" critica aspramente gli storici che prendendo per buona la storia
dell'"In Hoc Signo Vinces" ipotizzano una conversione già nel 312, non mette in
dubbio che dopo il 320 Costantino fosse sicuramente cristiano. Inoltre nel 325
gli dei pagani spariscono completamente dalle monete, e Barbero fonde questo
dato con quanto riportato da Zosimo secondo cui a Roma, probabilmente nel 326
per le celebrazioni dei vicennalia (Costantino non è stato spesso a Roma),
l'Augusto sarebbe stato contestato dai romani per essersi rifiutato di
partecipare ad sacrificio, ipotizzando che in quel periodo la conversione
dell'imperatore fosse stata resa di dominio pubblico.
Io personalmente credo che la conversione di Costantino al cristianesimo sia
avvenuta gradualmente tra il 315 e il 320, cosa che si concilia con la scomparsa
del dio Sole dalle monete avvenuta nel 318.
Detto questo, l'immagine di Costantino che si è creata nel grande pubblico fin
dal medioevo è basata essenzialmente su due falsità: la prima, la donazione di
Costantino dopo il battesimo da parte di papa Silvestro, già ampiamente
smentita, e oggi considerata unanimemente un falso medievale; la seconda, la
storia dell'apparizione della croce con la scritta "In Hoc Signo Vinces" prima
della battaglia di ponte Milvio, che invece gode ancora di molto credito sia nel
grande pubblico che tra gli studiosi.
Dante Alighieri nel Paradiso colloca Costantino nel VI Cielo, con gli spiriti
giusti. Un cielo più in alto di Carlo Magno, e due più in alto di San Tommaso d'Aquino.
Ovviamente Dante rimprovera a Costantino la (falsa) donazione a Papa Silvestro,
ma se il Sommo Poeta avesse potuto leggere San Giovanni Crisostomo, sicuramente
il suo giudizio sul primo imperatore cristiano sarebbe stato molto diverso, e lo
avrebbe probabilmente posto all'Inferno, nel sesto cerchio assieme agli eretici
(dove invece si trova immeritatamente Federico II di Svevia, cattolico
convinto), o peggio, nel nono cerchio tra i traditori die parenti.
Insomma, Costantino è un esempio di quanto la memoria di un personaggio possa
essere completamente diversa dalla realtà storica.
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E ora, la proposta di Bhrihskwobhloukstroy:
Io propongo un'ucronia sulla prevalenza dell'Arianesimo, che varierebbe profondamente a seconda che partisse dall'Imperatore o dai 'soli' Goti. Comunque giudichiamo la portata di queste due ucronie, mi pare che le divergenze sarebbero minori se l'Impero Romano adottasse l'Arianesimo rispetto a quelle del trionfo dell'Arianesimo con i Goti, se quest'ultima comportasse una definitiva Arianizzazione anche per i Franchi. A parità di tutto il resto (per gli obiettivi rapporti di forza), se presso gli Ariani non si consolidasse il Primato di un solo Vescovo, avremmo le seguenti divergenze:
– a partire da Carlomagno, il Papa non sarebbe più a Roma, ma forse a Napoli (fuga modellata su quella dell’Arcivescovo di Milano a Genova all’arrivo dei Longobardi), poi magari a Bari e, dopo i Normanni, ad Antivari o a Durazzo (e infine in Serbia, ma non nei territorî che sono stati parte della Bulgaria o della Grande Moravia; se possibile, il Vescovo Titolare di Roma – in questo caso ovviamente Ortodosso con mantenimento della denominazione di Cattolico, quindi in pratica Niceno-Costantinopolitano senza fīlĭōquĕ – doveva evitare la coabitazione prolungata in un’Arcidiocesi altrui), anche se è ugualmente possibile (prima o poi) un’Incoronazione Imperiale a Roma (per l’ovvia suggestione del Passato e naturalmente come rivendicazione su Bisanzio);
– lo Stato Pontificio rimane un insieme di Feudi Ecclesiastici come nel resto dell’Impero;
– tutte le Conversioni al Cristianesimo storicamente entro il Patriarcato di Roma in Europa e America sarebbero di Confessione Ariana (a eccezione della Lituania, v. sotto);
– Boris I non si convertirebbe al Cristianesimo Bizantino, ma dei Franchi;
– non avrebbe luogo la Missione Cirillo-Metodiana;
– forse la Grande Moravia diventerebbe per intero una Marca del Regno dei Franchi Orientali;
– forse i Magiari non si installerebbero in Pannonia o, nel caso, non opererebbero una particolare Conversione nazionale;
– forse non emergerebbe una Dinastia Ottoniana contrapposta ai Carolingi;
– di conseguenza forse Ugo Capeto non verrebbe eletto Re di Francia;
– non avverrebbe comunque alcuna Lotta per le Investiture;
– le Crociate, ammesso che ci fossero (di sicuro sono meno probabili), sarebbero (ancora) più antibizantine;
– non si avrebbe il conflitto fra Guelfi e Ghibellini (bensì fra Romei e Franchi nel Bacino dello Ionio);
– continuità sveva anche in Sicilia e Sardegna e permanenza della Polonia e della Danimarca nell’Impero;
– non ci sarebbe alcun Papato Avignonese;
– senza Capetingi (e con la permanenza della Francia nell’Impero; alle storiche Riunioni alla Corona corrispondono i reincameramenti nell’Impero), non ci sarebbe la Guerra dei Cent’Anni (perlomeno non come la conosciamo);
– gli Asburgo sarebbero perciò, da Rodolfo IV (il Fondatore) in poi, direttamente Eredi degli Angiò d’Ungheria (ammesso che ci sia un’Ungheria e che, anche senza Napoli, gli Angioini ne diventino Re);
– Bernabò Visconti non è scomunicato, il Piemonte Angioino resta a Milano, la Contea di Nizza si pone sotto protezione viscontea;
– non ci sarebbero né l’Unione Polacco-Lituana né il conflitto fra Polonia e Ordine Teutonico;
– Russia lituana anziché moscovita;
– vittoria russa anticipata sull’Orda d’Oro;
– vittoria teutonica sulla Lituania;
– Sigismondo di Lussemburgo non ipoteca o comunque deve poi, per ragioni maggiori geopolitiche rispetto alla Storia reale, a qualsiasi costo – grazie alla disponibilità del Tesoro Francese – trovare i 100˙000 fiorini per riscattare il Brandenburgo (gli Hohenzollern rimangono solo Burgravî di Norimberga, oltre che Prìncipi Immediati in Svevia);
– in mancanza di Pontefici, il Concilio di Costanza (ammesso che dovesse essere convocato) non ha bisogno di condannare Hus per mostrarsi più ortodosso del Papa, quindi non si scatenano Guerre Hussitiche (o almeno non con la violenza che conosciamo);
– senza Guerre Hussitiche e con la disponibilità della Francia, Sigismondo sconfigge Venezia, che nel 1426 non può stringere Lega coi Gonzaga, gli Estensi, Firenze e i Savoia contro i Visconti (per cui Amedeo VIII non ne ottiene Vercelli l’anno dopo);
– direttamente o attraverso i Lussemburgo, gli Asburgo erediterebbero anche la Polonia;
– incameramento imperiale del Ducato di Milano (con Genova e la Corsica);
– dominio sforzesco nelle Marche, Umbria e Abruzzi;
– annessione definitiva di Venezia all’Impero (più o meno nel 1509);
– possibile ridimensionamento della Riforma Evangelica e quindi delle Guerre di Religione in Germania (Svizzera, Olanda), Francia e Inghilterra (anche se non del tutto assenti);
– l’Ordine Teutonico diventa Feudo Imperiale anche sul Baltico;
– incameramento imperiale dei Dominî Sforzeschi;
– Unione di Spagna e Inghilterra con Filippo II (anche dopo la morte di Maria la Cattolica);
– Unione di Impero e Lituania(-Russia-Tartaria) con Massimiliano II;
– Successione Imperiale di Filippo II a Massimiliano II;
– senza Guerra dei Trent’Anni, permanenza della Svizzera e delle Provinc(i)e Unite nell’Impero e del Portogallo nell’Unione Iberica;
– Successione Asburgica ai Vasa in Svezia: l’Europa Ariana è per la massima parte unita;
– non sussiste alcun pretesto per le Guerre Nordiche né Anglo-Olandesi né di Devoluzione né di Successione del Palatinato, Spagnola, Polacca e Austriaca;
– dalla Grande Guerra Austro-Turca e dalla Terza Guerra Russo Turca, tutte le Guerre Austro-Turche e Russo-Turche sono vinte dagli Austro-Russi (per l’assenza della Guerra di Successione Polacca, anche la Settima Guerra Austro-Turca = Quinta Guerra Russo-Turca);
– di conseguenza, con Vittoria Russa nella Quarta Guerra Russo-Turca (1710-1711) per assenza della Terza o Grande Guerra Nordica, le conquiste russe nella Seconda Guerra Russo-Persiana (1722-1723: Baku, Rešt, Därbänt, Širvan, Giljan, Māzanderān, Astarābād) non vengono restituite alla Persia per ottenerne l’alleanza contro l’Impero Ottomano nel 1735;
– Successione Sabauda agli Stuart in Scozia;
– non sono possibili le Indipendenze Americane (né delle Colonie Inglesi né di quelle Iberiche);
– non esiste alcuna possibile causa della Rivoluzione Francese, quindi non ci sono Guerre delle Coalizioni e le conquiste russe nella Terza Guerra Russo-Persiana non vengono restituite;
– conquiste austro-franco-russe nell’Impero Ottomano: 1792 Dacia, 1799 Egitto, 1812 Dobrugia, 1829 Grecia, 1830 Algeria, 1856 Terrasanta, 1869 Assab, 1878 Bulgaria, 1881 Tunisia, 1908 Bosnia, 1912 Tracia e Libia, 1913 Albania, 1915 Anatolia, 1920 Costantinopoli;
– Eredità Stuarda (Scozia) agli Asburgo-Este (dal 15. settembre 1840);
– può darsi che, senza Luigi-Filippo in Francia, nel 1883 il Regno di Bassa Navarra vada a Isabella di Borbone (la storica Isabella II);
– è tutto da vedere se nel 1905 la Norvegia ottenga l’Indipendenza dalla Danimarca come storicamente dalla Svezia: se sì, in tal caso diventa più difficile che venga chiamato come Re un Prìncipe Danese e il principale Candidato sarebbe Nicola (nella Storia, II del suo nome) di Holstein-Gottorp (qui non Romanov), tuttavia troppo debole e senza i mezzi della Russia per aspirare a trarre vantaggio dalla probabile vittoria anglo-russa nella Guerra Russo-Giapponese del 1904-1905;
– senza i Romanov in Russia, ma (in assenza di impedimenti) con le stesse persone storiche (magari con nomi differenti), la Principessa che nella Storia reale si è chiamata Ol’ga non preferirebbe ipotetici Prìncipi Russi a Edoardo di Sassonia-Coburgo-Gotha (Edoardo VIII di Windsor), ma se il Matrimonio rimanesse senza figli si porrebbe di nuovo la questione della Successione;
– nel 1907 la Persia verrebbe occupata interamente dalle sezioni russa e britannica dell’Impero Austro - Gallispano - Germano - Russo - Britannico;
– entro il 1913 l’Impero Cinese sarebbe Vassallo dell’Impero Austro - Gallispano - Germano - Russo - Britannico;
– pochi anni dopo inizierebbe l’Unione Europea della Monarchia Ariana (l’Impero Austro - Gallispano - Germano - Russo - Britannico) con la Norvegia, la Scozia (dal 3. febbraio 1919 in Unione Personale con la Baviera) e la Bassa Navarra.
Praticamente è come un'ucronia senza Papato...
Dal punto di vista linguistico, sarebbero di lingua germanica i Regni Romano-Germanici: tedesche la Francia, l’Italia e la Galizia, gotiche la Borgogna, la Spagna e il Portogallo. In Africa l’elemento vandalico scompare con la Riconquista Bizantina. L'unica lingua neolatina sarebbe il Morlacco...
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C'è anche la pensata di Generalissimus:
Uno dei falsi storici più famosi è sicuramente la Donazione di Costantino, datata 315 d.C., che sanciva il primato del Vescovo di Roma sulle chiese patriarcali orientali, la sovranità del pontefice su tutti i sacerdoti del mondo, la sovranità della Basilica del Laterano su tutte le Chiese e la superiorità del potere papale su quello imperiale.
Ma quali sarebbero le conseguenze se Costantino facesse davvero un atto simile?
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Enrica S. aggiunge:
Papa Adriano I e Carlo Magno tentarono di abolire il Rito Ambrosiano, ma non ci riuscirono per l'opposizione dei milanesi. E se invece il Rito di Sant'Ambrogio viene soppresso e relegato nei libri di storia ecclesiastica? Come cambia la storia di Milano?
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Bhrihskwobhloukstroy le replica:
Ma allora mi sento autorizzato a proporre anch'io la mia variante: Rito Ambrosiano esteso a tutta la Provincia Ecclesiastica Mediolanense di allora (fino a Ventimiglia). Anzi, rilancio in grande stile: con Sant'Ambrogio, Milano diventa Patriarcato per l’Ītălĭă Ănnōnārĭă (quindi compresa Aquileia) e la Prăefĕctūră Găllĭārŭm, Hĭspānĭārŭm ĕt Brĭtănnĭārŭm, poi la Capitale dell’Impero d’Occidente si trasferisce a Roma anziché a Ravenna, mentre Milano (al posto di Treviri, ormai non più usata) diventa Sede di un riesumato Cesare d’Occidente, i Bagaudi vengono cooptati dal Potere e istituzionalizzati, non avviene il ritiro delle Legioni dalla Britannia, Franchi Burgundi e Visigoti (poi anche Ostrogoti, Angli, Sassoni e Juti) restano Fŏedĕrātī, nel 476 Siagrio è Cesare di Milano, poi lo diventa Artù (in conformità alla Leggenda), Giustiniano riconquista l’Africa, poi lo Scisma Tricapitolino divide Milano da Roma, alla fine il Sacro Romano Impero è galloromanogermanico e ambrosiano, Roma e Bisanzio sono le due Capitali dell’Impero Romano che continua oltre il 1453...
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Invece Alberto Maria di Lorenzo ha proposto:
Ulfila è cattolico e perciò i Germani avranno lo stesso culto dei Romani. Quali le conseguenze?
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Gli risponde Tommaso Mazzoni:
Le conseguenze non sono poche. L'Editto di Teodosio fu fatto con finalità anti-gotiche, ma se i Goti son già cattolici intanto saranno disprezzati da Eusebio di Cesarea che era filo-ariano, e poi non ci sarà ragione urgente per l'editto. I goti saranno più facilmente integrabili anche nell'impero d'oriente oltre che in quello d'occidente. Se i regni romano barbarici si creeranno saranno tutti cattolici fin dall'inizio. Meglio per i Vandali, che si rafforzeranno in Africa, ma anche per i Visigoti che resisteranno meglio ai Franchi. Cattolici saranno anche gli Ostrogoti, e quindi probabilmente Boezio salva la pelle e la successione di Teodorico sarà più tranquilla. Gli Ostrogoti avranno un regno più forte, probabilmente in alleanza matrimoniale con i Franchi, con i Vandali e con i Visigoti, e sapranno rintuzzare le velleità di Giustiniano. I Longobardi se ne resterebbero nella penisola Balcanica, ove probabilmente si avvicinerebbero religiosamente a Bisanzio, gli Slavi andrebbero tutti ad est dell'Oder.
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Dario Carcano fa notare:
Ulfila fu a Costantinopoli nel periodo in cui erano ariani sia il vescovo (Eusebio di Nicomedia, legatissimo alla corte imperiale) e l'imperatore (Costanzo II, grande sostenitore dell'arianesimo), e furono loro a mandarlo in missione presso i Goti. Perché Ulfila sia calcedoniano, Costantinopoli dovrebbe essere calcedoniana. Comunque, se Ulfila fosse cattolico, i Goti si convertirebbero direttamente al cattolicesimo, e questo avrebbe delle enormi conseguenze nella storia dei due regni goti, quello Visigoto e quello Ostrogoto, che sarebbero in rapporti molto migliori con la Chiesa, e probabilmente prenderebbero il posto che storicamente fu dei Franchi.
Da notare che Stilicone non era Goto, era di origini Vandale, ma comunque si è sempre considerato un romano. E non siamo sicuri della sua religione, perché è possibile che sia nato ariano, ma avendo servito sotto un difensore del cattolicesimo come Teodosio, del quale ha continuato la politica - anche religiosa - come reggente per la Pars Occidentalis, è molto probabile che fosse anche lui calcedoniano, per nascita o per conversione. Il che significa che sulla storia di Stilicone, cambierebbe ben poco che Ulfila fosse cattolico.
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Non può non intervenire Bhrihskwobhloukstroy:
Una grande complicazione è la lingua delle Scritture. In uno scenario – per intenderci – ‘franco’, le Scritture e la Liturgia sarebbero – entro i confini dell’Impero – in latino; in uno invece ‘cirillo-metodiano’ (almeno dei primi tempi, senza una successiva trasformazione di tipo ‘croato’), l’uso del gotico potrebbe diventare canonico per tutte le Popolazioni non (ancora) romanizzate entro i medesimi confini, con conseguenze notevoli (non per forza una – irreale – goticizzazione, che casomai richiederebbe un’ucronia di persistenza dell’Arianesimo, ma piuttosto una germanizzazione più estesa, anche in Cisalpina, in area appenninica e nella Penisola Iberica).
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C'è anche l'idea di Generalissimus:
Nel 401 d.C. a Papa Anastasio
I succedette Innocenzo I.
Questo fu un caso più unico che raro, perché secondo alcune fonti Innocenzo era
il figlio del precedente Papa (anche Papa Silverio era figlio di Papa Ormisda,
così come Giovanni XI era figlio di Sergio III, ma non successero direttamente
ai padri).
Ma quante sono le possibilità che questo diventi la norma? E che conseguenze
avrebbe un papato dinastico nella storia (oltre all'ovvia messa in discussione
del celibato sacerdotale)? Attraverso i Conti di Tuscolo, il papato arriverebbe
ai Colonna?
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Dario Carcano ha poi voluto aggiungere:
Personalmente credo che la portata delle persecuzioni anti-pagane perpetrate dai cristiani sia stata molto esagerata, specialmente dalla propaganda secolarista e laicista degli illuministi. Sicuramente ci sono stati episodi di intolleranza, e i casi come quello dell'omicidio di Ipazia lo dimostrano (anche se pure nel caso di Ipazia ci sarebbero molte cose da precisare riguardo i moventi e le circostanze...) però bisogna sempre ricordarsi tre cose:
1) Stiamo parlando di una
società molto più violenta di quella contemporanea, dove era normale che le
persone andassero in giro armate e l'omicidio non era soggetto ad uno stigma
sociale forte come nella società contemporanea (molto spesso infatti non era
nemmeno punito, o veniva punito con una multa). In questo contesto è normale che
anche il dibattito teologico tra sostenitori di due diverse religioni, o tra
fazioni della stessa religione, può facilmente degenerare in una caotica guerra
tra bande i cui membri si ammazzano a vicenda appena si vedono per strada,
similmente a come succede ancora oggi tra alcune tifoserie delle squadre di
calcio.
2) Se l'Impero Romano ha sterminato i pagani... perché dopo la sua "caduta"
questi c'erano ancora? E non solo c'erano, ma formavano ancora delle comunità
organizzate? Nella Vita di San Benedetto, al capitolo VIII, papa Gregorio Magno
parla di come il santo, nel momento in cui fondò il monastero di Cassino, si
imbatté in comunità pagane devote ad Apollo che abitavano nell'area, e di come
queste siano state convertite dal santo.
3) Non bisogna commettere l'errore di pensare al paganesimo come ad un fenomeno
unitario, in quanto si trattava di un qualcosa estremamente variegato al proprio
interno, dove si potevano trovare sette che credevano in un monoteismo
neoplatonico non troppo distante dal monoteismo abramitico, accanto a culti in
cui si praticavano sacrifici umani o si faceva uso di sostanze allucinogene per
entrare in contatto con gli dei; san Cesario fu martirizzato a Terracina durante
il regno dell'imperatore Traiano perché... aveva protestato contro dei sacrifici
umani al dio Apollo.
In generale, la conversione dell'Impero al cristianesimo è avvenuta dopo una lunga osmosi durata secoli, secoli nei quali paganesimo e cristianesimo sono coesistiti venendo spesso ai pugnali, cogli imperatori cristiani che hanno bandito per decreto solo i culti più "scandalosi", cioè quelli che prevedevano sacrifici umani o l'uso di droghe. L'idea che ci sia stata una persecuzione anti-pagana sistematica e organizzata è frutto degli illuministi laici e anticlericali.
Voglio aggiungere una cosa.
Orientarsi all'interno dell'arcipelago di chiese protestanti degli Stati Uniti
può causare molta confusione, e più di un mal di testa. Questo non solo perché
il protestantesimo americano è frammentato in una miriade di confessioni
microscopiche, ma perché gli stessi americani suddividono le Chiese protestanti
americane secondo criteri diversi rispetto a quelli impiegati dagli europei.
Noi spesso distinguiamo le Chiese protestanti americane in base alla teologia, e
quindi facciamo distinzioni tra Battisti, Metodisti, Anglicani, Luterani,
Pentecostali, ecc. Ma in realtà, negli Stati Uniti le Chiese protestanti sono
raggruppate in tre grandi categorie, non in base alla loro teologia, ma in base
alla loro Storia e alla loro liturgia, e in parte alla loro teologia, ma in un
modo che vedremo tra poco.
Quindi la distinzione più in voga negli USA distingue tra tre tipi di Chiese
protestanti:
> Mainline
> Evangeliche
> Black Churches
Nella categoria delle Black
Churches ricadono tutte quelle congregazioni che, a prescindere dalla loro
teologia, storicamente sono frequentate principalmente da afro-americani; degli
evangelici abbiamo parlato in altra sede, ma in generale negli USA sono
considerate evangeliche tutte le congregazioni che enfatizzano la necessità di
una 'seconda rinascita', ossia l'adesione alla vera fede cristiana, senza la
quale non si può accedere alla salvezza, a prescindere dalla teologia seguita
dalla congregazione.
La categoria che un non-statunitense potrebbe avere più problemi a identificare
sono le mainline churches, categoria originariamente nata per designare le
congregazioni 'storiche' del protestantesimo americano, in cui oggi ricadono
tutte le congregazioni con una teologia progressista e attivamente impegnate a
livello sociale.
Contrariamente a quanto potrebbe essere suggerito dal nome, mainline non significa maggioritario, ma si riferisce al fatto che le congregazioni in questa categoria sono le più antiche, infatti nella categoria mainline ricadono le 'Sette Sorelle' del protestantesimo statunitense:
> American Baptist Churches,
battista
> Christian Church (Disciples of Christ), restaurazionista
> The Episcopal Church, anglicana
> Evangelical Lutheran Church in America, luterana
> Presbyterian Church (USA), presbiteriana calvinista/riformata
> United Church of Christ, congregazionalista calvinista/riformata
> United Methodist Church, metodista
Comunque, oggi nelle mainline
churches sono considerate anche congregazioni di fondazione più recente (un
elenco più completo è disponibile su wikipedia), quindi il termine mainline
designa esclusivamente le congregazioni cristiane con una teologia 'di Sinistra'
e aperta ai diritti sociali e LGBT+.
Come potete vedere, nelle mainline churches sono considerate congregazioni con
la più diversa teologia, e ciò vale anche per gli evangelici e le black churches,
ciò che conta - per lo meno agli occhi degli americani - è se questa teologia ha
un'interpretazione conservatrice o progressista.
Prendiamo per esempio gli anglicani: l'Episcopal Church, che ha
un'interpretazione molto liberale delle sacre scritture, tanto da aver ammesso i
matrimoni omosessuali, è considerata mainline; al contrario, un altra
congregazione anglicana, la Anglican Church in North America, separatasi dalla
EC in polemica con la sua teologia troppo liberale, e quindi promotrice di un
interpretazione molto conservatrice del cristianesimo, è considerata evangelica.
Se prendiamo come esempio i battisti, troveremo almeno una congregazione
battista in ognuna delle tre categorie: la American Baptist Churches USA tra le
mainline churches, la Southern Baptist Convention tra gli evangelici, e la
National Baptist Convention tra le black churches.
Fino agli anni '50 del '900,
le mainline churches erano complessivamente dominanti negli Stati Uniti, per poi
subire un progressivo declino a vantaggio delle congregazioni evangeliche. Oggi
sono queste ultime ad avere non solo più fedeli, ma ad essere frequentate da
molti più giovani rispetto alle mainline churches, che al contrario hanno sempre
meno fedeli, e sempre più anziani.
Uno dei motivi per cui le mainline churches stanno subendo un così pesante
declino è il fatto che, storicamente, queste denominazioni si sono sempre
rivolte ad un settore di popolazione molto specifico, ossia la borghesia bianca
e WASP, settore di popolazione in cui però il sentimento religioso è calato
rispetto ad alcuni decenni fa.
Ebbene, arriviamo al PoD vero
e proprio: e se le mainline churches si unissero in un unica grande
congregazione?
Già adesso le mainline churches hanno molto più in comune tra di loro che con le
chiese evangeliche teologicamente affini, inoltre le chiese mainline cooperano
già tra loro tramite organi come il National Council of Churches, che seppur
aperto a evangelici e black churches, comunque include al suo interno tutte le
mainline churches.
Perciò, visto anche il comune impegno nell'ecumenismo, perché non unirsi in un
unica congregazione? Che, proprio per il comune ecumenismo, potrebbe chiamarsi
United Ecumenical Christian Church.
Secondo voi una simile unione sarebbe fattibile?
A proposito, lo sapete che negli USA "christian" è usato in luogo di "protestante"? E che quindi per gli americani i cattolici non sono cristiani?
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Così gli ha risposto Federico Sangalli:
Fu Martin Lutero stesso a scrivere che i protestanti, in caso di contrasto, dovevano sottomettersi al potere temporale e sostenerlo il che, salvo qualche rilevante parentesi del primo calvinismo (Ginevra, il regno anabattista di Münster, Cromwell), ha garantito sul lungo periodo la subordinazione dell’elemento religioso alle altre dinamiche sociali, politiche in primis. Per cui oggi, tolta la differenza etnica (le chiese afroamericane, ma anche quelle evangeliche coreane, per esempio), le chiese protestanti bianche sono considerate quasi indistinguibili se non per l’orientamento politico. Prima ancora che della generale ignoranza teologica del pubblico americano e non, tale carattere indistinguibile va rintracciato nell’approccio razzialista americano di associare (e ritenere dunque intercambiabile) il concetto di cultura e quello di etnia. Se prendessimo quattro europei bianchi di culture diverse (un francese, un tedesco, un russo, un italiano) e li mettessimo a confronto con quattro americani della stessa cultura ma di etnie diverse (un bianco, un nero, un asiatico-americano, un ispanico), la maggior parte degli americani considererà il primo gruppo come parte della stessa cultura(-etnia) mentre identificherà nel secondo quattro culture diverse, tante quante le etnie che vi riconosce. Questo fa sì che esista un’unica “cultura dei neri”, che pure include confessioni teologiche differenti e persino chiese conservatrici e chiese progressiste tutte assieme, così come esiste un’unica “cultura ispanica”, anche se un cubano-americano, discendente di Hidalgo e evangelico, non si sente minimamente con un messicano-americano, mestizo e cattolico, e un’unica “cultura asiatica” che mette assieme giapponesi, cinesi, coreani, vietnamiti e via dicendo nonostante le loro enormi differenze, talvolta più grandi di quelle tra i paesi europei (da cui, tra parentesi, il mito del “pericolo giallo”, l’idea che gli asiatici possano unirsi su base etnica e conquistare il mondo quando nella realtà non riesco a sopportarsi neanche e soprattutto tra nazioni limitrofe). Esiste quindi ovviamente anche una “cultura dei bianchi” che progressivamente ha attenuato il suo elemento religioso a favore di quello etnico (l’inclusione dei cattolici irlandesi e italiani, chiamati “i negri bianchi” a fine Ottocento) ma che, almeno tra i protestanti, mantiene questo ideal-tipo WASP che finisce per accorpare tutte le confessioni protestanti diverse purché frequentate da bianchi anglosassoni. In uno scenario del genere il principale elemento di distinzione diventa l’orientamento politico percepito (pensiamo invece ai ragguardevoli e costanti sforzi, dall’epoca almeno della Riforma Gregoriana, compiuti dal mondo cattolico per definire un messaggio e dei valori autonomi dal potere dello stato e non assumibili come “destra” o “sinistra”).
Questo interessante articolo cita tra le altre cose un fenomeno interessante, e cioè come uno dei sintomi della crescente polarizzazione politica in America dall’inizio del 21esimo secolo sia stato il crescente cambio di confessione religiosa. Centinaia di migliaia di persone hanno cambiato denominazione religiosa (parlerei di conversione ma la verità è che in America molti semplicemente smettono di andare in una chiesa WASP per andare a un’altra senza operare battesimi o rituali religiosi) a favore di chiese più liberali o più conservatrici, in linea coi propri convincimenti politici, un evidente segno del crescente tribalismo culturale americano e un gesto impensabile in Europa sia teoricamente (immaginate tutti gli elettori cattolici della Lega che pretendono di convertirsi alla Chiesa Ortodossa del Patriarca Kirill perché non gli piace Bergoglio, sarebbe un’idea assurda, neanche quelli di Casapound o i Sedevacantisti lo propongono, sostenendo casomai la necessità di una restaurazione interna ma mai quella di un “cambio di fedeltà”) sia praticamente (l’idea che questi milioni di fedeli possano essere ammessi all’Ortodossia senza passare dai necessari riti di passaggio, dal battesimo al catechismo ortodosso, farebbe drizzate i capelli a qualunque Pope).
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Paolo Maltagliati invece commenta:
Al netto del fatto che vadano effettuati moltissimi distinguo a seconda dei casi nel vostro discorso sul cristianesimo, l'intolleranza andava da sé con la scelta di Costantino (che, comunque, non inventò: prese esempio dallo zoroastrismo, che era un collante molto forte dell'identità persiana). Il legare - come appunto in Persia - l'adesione alla religione all'adesione all'impero e al monarca, precludeva qualsiasi forma di ecumenismo tollerante. Nel IV secolo non esisteva il cristianesimo ma 'I CristianesimI". Stabilire un canone di correttezza e bollare come divergente (e perciò punibile) chi se ne discosta era fondamentale in ottica di controllo e a onore del vero, il fine fu anche raggiunto, visto che il concetto di sacro romano impero è stato eliminato nel 1805 (o nel 1917, se si considera la Russia zarista).
In generale, l'idea di slegare l'obbedienza religiosa da quella allo stato è piuttosto recente nella storia dell'umanità, visto che in Europa inizia nel XVIII secolo per poi applicarsi effettivamente e pienamente nel XIX. E ancora adesso non è così morta... Per fare un esempio, la "cuius regio eius religio", o la revoca dell'editto di Nantes: Luigi XIV non odia gli ugonotti, ma deve eliminarli perché l'idea è che uno stato tollerante è uno stato diviso e che non obbedisce al suo sovrano, non diversamente dagli imperatori del IV secolo.
Né, a ben vedere, tale idea è peculiare dello stesso cristianesimo, ma in generale ha avuto applicazioni in quasi tutte le religioni (l'unica che potremmo salvare sarebbe l'induismo, che essendo un semipoliteismo enoteistico, paga il prezzo di non poter fare ciò con efficacia, anche volendo. Non è salvabile pienamente nemmeno il confucianesimo, che religione non è, ma è una filosofia del diritto eretta a 'sistema quasi-religioso', in cui la tolleranza del credo dell'individuo è subordinata alla sua armonizzabilità all'interno del sistema, altrimenti niente)
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Chiudiamo per ora con la risposta di William Riker:
Quando ero ragazzo avevo provato a scrivere un'avventura di un mio presunto antenato che viveva in un XVI secolo alternativo in cui la Donazione di Costantino era avvenuta davvero e il Papa, da capo spirituale e Vicario di Cristo, si era trasformato in un sovrano temporale; il Sacro Cattolico Romano Impero si estendeva su tutta l'Europa fino ai confini con la Russia, oltre che su Sudamerica e Nordamerica fino al Mississippi, mezza Africa, Filippine, Australia e Nuova Zelanda; faceva eccezione l'Inghilterra, nella quale era avvenuta la Riforma e aveva fondato a sua volta un impero oltremare. Il Papato era una monarchia elettiva, i Papi avevano amanti e figli, e l'Inquisizione infuriava, non contro gli eretici ma contro gli avversari politici, con una vera e propria guerra di 007 tra Londra e Roma. Ovviamente chi era sinceramente credente nella Parola del Vangelo viveva nel silenzio e quasi nelle catacombe, e il mio presunto antenato era uno di questi. Poi però ho abbandonato l'idea a mezzo. Può darsi che un giorno ci rimetta mano...
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