di Falecius
In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso
L’OLANDA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
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1914
28 Giugno - Un membro dell’associazione terroristica serba Crna Ruka assassina il principe ereditario d’Austria-Ungheria Franz Ferdinand nel corso della sua visita di Stato a Sarajevo.
23 Luglio - Ultimatum austriaco alla Serbia.
24 Luglio - Mobilitazione serba.
25 Luglio - La Serbia respinge l’ultimatum austriaco. L’ambasciatore austriaco lascia Belgrado. Parziale mobilitazione austriaca contro la Serbia. Premobilitazione di Russia e Germania.
26 Luglio - Un agente segreto olandese inviato a Coblenza per monitorare lo sviluppo della crisi europea viene arrestato e rimpatriato. L’ operazione di intelligence da cui dipendeva, e che aveva forti oppositori nelle alte sfere olandesi, viene annullata. (POD)
28 Luglio - L’Austria dichiara guerra alla Serbia. Belgrado bombardata.
29 Luglio - Mobilitazione parziale russa.
30 Luglio - Mobilitazione generale della Russia.
31 Luglio - La Germania annuncia il Kriegsgefahrzustand (emergenza militare). Ultimatum alla Russia e alla Francia.
2 Agosto - Truppe tedesche invadono il Lussemburgo. Mobilitazione belga e francese. Il Kaiser invia un nota alla regina Wilhelmina d’Olanda e al Re Alberto del Belgio richiedendo il libero passaggio delle forze tedesche. Il Belgio rifiuta immediatamente. Wilhelmina si consulta col suo capo di Stato Maggiore gen. Snijders, che ammette di non poter difendere efficacemente il paese e di temere un’invasione britannica. Wilhelmina teme che il suo paese diventi un campo di battaglia, il che accadrebbe se si schierasse con l’Intesa. Acconsente al passaggio delle forze di von Kluck, a condizione che due divisioni tedesche vengano dislocate nelle Isole Frisoni e in Brabante per garantirne la “neutralità”. La Germania dichiara guerra alla Francia.
3 Agosto - Ultimatum tedesco al Belgio. Occupazione del Lussemburgo. L’Olanda mobilita.
Von Moltke ordina di implementare il piano Schlieffen nella sua interezza. La Prima armata tedesca si schiera lungo il confine coi Paesi Bassi.
4 Agosto - La Prima Armata tedesca di von Kluck attraversa il Limburgo olandese e piomba alle spalle di Liegi. Il Belgio dichiara guerra all’Olanda e alla Germania. Ultimatum inglese alla Germania.
5 Agosto - Crollo dell’esercito belga nell’est. Dichiarazione di guerra inglese alla Germania.
8 Agosto - La Gran Bretagna, la Francia, la Serbia e la Russia dichiarano guerra all’Olanda.
13 Agosto - Anversa si arrende ai tedesco-olandesi.
18 Agosto - Il Giappone dichiara guerra agli Imperi Centrali e all’Olanda.
20 Agosto - Truppe olandesi e tedesche occupano Gent, Ostenda e Ypres.
Il corpo d’armata che Moltke ha tolto a von Kluck per rinforzare la Lorena e la Prussia è parzialmente sostituito da forze olandesi, anche se molte devono restare a difendere il paese da raid costieri inglesi. La Kriegsmarine disloca unità a Rotterdam ed Anversa.
Settembre - Battaglia dell’Oise. Von Kluck raggiunge e supera la Somme , e si avvicina a Parigi da nordest. C’è un varco nello schieramento nel settore della Marna, tra la Prima e la Seconda armata. Gallieni riesce a sfruttarlo per rallentare l’estrema destra tedesca e stabilizzare il fronte salvando Parigi.
L’Australia occupa la Nuova Guinea Olandese e Tedesca. Forze inglesi dalla Guyana invadono Suriname. La Francia conquista le Antille Olandesi Settentrionali. I giapponesi avanzano in Indonesia e assediano Batavia dal mare, generalmente accolti come liberatori dagli indonesiani. I tedeschi ottengono una grande vittoria sulla Russia a Tannenberg.
Ottobre - In Sudafrica, il “Bitter-ender” afrikaner col. Maritz, incaricato dal Primo Ministro Sudafricano Louis Botha di invader l’Africa sud - occidentale tedesca (ASOT) si ammutina il 12 Ottobre, affermando tra l’altro che rifiuta di combattere contro la “ Madrepatria” olandese.
Il 17 ottobre, la regina Wilhelmina tiene un accorato discorso ai "fratelli separati" del Sudafrica, esortandoli a ribellarsi a Londra, e partecipare alla "grande riunificazione della patria comune, alla restaurazione della gloria delle antiche Province Unite, di cui voi, Afrikaner, siete un così orgoglioso e possente virgulto".
Ben presto Maritz viene seguito da molti alti ufficiali dell’esercito tra cui il Gen. De Wet, che occupa Pretoria, e lo stesso Generale Smuts, Ministro degli Interni. Il primo ministro del Dominion, l’ex generale boero Louis Botha, eroe della guerra contro gli inglesi, dopo molte esitazioni, accetta di guidare un Sudafrica indipendente. Le forze sudafricane leali alla Gran Bretagna vengono facilmente sopraffatte.
Londra non sa che fare.
Città del Capo, insufficientemente difesa da forze fedeli al Dominion, cade il 30 ottobre. Maritz e Botha si dichiarano consoli reggenti e de Wet vicerè in nome di Wilhelmina,che viene proclamata "Imperatrice d'Afrika".
Ordine alle truppe sudafricane di invadere il Bechuanaland (oggi Botswana), dichiarazione di guerra a Francia, Gran Bretagna e Russia.
Il Kaiser decide di riconoscere agli alleati afrikaner il possesso della parte meridionale dell’ASOT, che Maritz aveva occupato, e rispedisce nella regione il Generale Dietrich Lothar von Trotha, già veterano delle operazioni coloniali nell’area, rimpatriato per le proteste dell’opinione pubblica a seguito di spaventose atrocità sui nativi.
Sul fronte occidentale quello che resta delle forze britanniche non dispone dei porti di Calais e Boulogne per i rifornimenti, ed è stato investito in modo molto pesante dalla avanzata tedesca. Parigi resiste ma è minacciata molto più da vicino che nella nostra storia dopo la Marna.
Coi sottomarini tedeschi liberi di scorrazzare nella Manica, i rifornimenti inglesi alla Francia sono messi a dura prova. La Germania dichiara che la Manica è zona di guerra è che ogni nave in quel tratto di mare sarà affondata, mentre nelle altre acque britanniche le navi neutrali saranno al sicuro.
Intanto il Togo tedesco è spartito tra Francia ed Inghilterra, mentre i giapponesi prendono Batavia e occupano le isole di Giava e Celebes, Bali, Lombok, Flores e Sumbawa lasciando le Molucche e il resto della Sonda agli australiani.
Il Borneo e Sumatra vengono divisi tra Malesia Britannica e Giappone nel corso di mesi di Novembre e Dicembre. I giapponesi si prendono la parte più grande: la Gran Bretagna ha poco interesse ad estendersi nell’area a parte le isole attorno a Singapore, la zona di Aceh e la valle del Kapuas.
Il governo francese è consapevole che la resa significa la fine effettiva dell’indipendenza nazionale, e quello inglese che un Germania vittoriosa oscurerebbe la potenza britannica.
La Serbia resiste ancora efficacemente agli austriaci, e fuori d’Europa la guerra va a favore dell’Intesa.
Nell’inverno 1914-1915 operazioni di guerra di movimento sono impossibili. I francesi, con un modesto aiuto inglese, riescono a trattenere i tedeschi a pochi chilometri da Parigi almeno fin quando una stabilizzazione dei fronti non è resa necessaria dalla stagione verso la metà di novembre. Inverno di trincea.
Dicembre - Gli stati indigeni sud africani del Basutoland (oggi Lesotho) e Swaziland, che erano rimasti a fianco della Gran Bretagna, vengono schiacciati dalle truppe afrikaner e tedesche comandate da von Trotha; la loro popolazione nativa è ridotta di un quarto nel corso dell’invasione e della successiva guerriglia, brutalmente repressa.
1915
Gennaio - Gli inglesi della colonia del Capo assaggiano la medicina che le loro forze avevano propinato ai Boeri quindici anni prima: i campi di concentramento (chiamati lager in Afrikaans).
Febbraio - La Bulgaria rompe gli indugi ed invade la Serbia a fianco degli Austro-tedeschi appena la stagione delle operazioni riprende. Il paese viene spartito, tra Austria a nord e Bulgaria a Sud
Marzo - La grave sconfitta del colonnello Miani a Gasr Bu Hadi in Tripolitania e la proclamazione della Repubblica Libica impensieriscono Roma ( HL: si dice il ministro delle Colonie, Ferdinando Martini, girasse urlando “Peggio di Adua!” quando gli giunse da Tripoli il telegramma della disfatta) al punto che si decide di continuare a trattare con l’Austria facendosi pagare la neutralità, anche in considerazione di una situazione militare favorevole alla Germania. Si elaborano piani per riconquistare la colonia libica ribelle.
Aprile – Gli ultimi resti sconfitti dell’esercito serbo in rotta sono soccorsi in Albania dai francesi e dagli inglesi; portati in Francia, riorganizzati, forniscono uomini preziosi per le trincee del nord.
Churchill, reputando troppo impegnativa l’operazione pianificata contro Gallipoli, si impegna a far rifornire invece l’esercito imperiale anglo-indiano in Iraq.
In Occidente sfiancante guerra di posizione attorno Parigi, in Polonia i tedeschi ottengono impressionanti successi contro i russi, ma nessuna vittoria decisiva. In Armenia i Russi faticano ad avanzare, mentre i Turchi deportano e massacrano la popolazione locale cristiana. I sottomarini tedeschi imperversano nella Manica. Attorno Parigi vengono usati i gas ( dai tedeschi) e i carri armati (dagli inglesi). Le condizioni dei soldati al fronte peggiorano vistosamente.
Nel corso dell’estate i ribelli libici respingono un tentativo di sbarco italiano a Zliten. Il governo italiano decide di avviare trattative con i Senussiti per isolare l’ala radicale e repubblicana della ribellione, che fa capo a Ramadan Shatawi e alla tribù dei Sef en-Nasser tra loro storicamente ostili ma uniti nel combattere gli italiani. Visto l’isolamento e la debolezza italiane e un certo grado di appoggio da parte degli Imperi Centrali, però, i capi della rivolta rifiutano qualsiasi accordo, e al massimo sono disposti ad una alleanza, posto che l’Italia riconosca l’indipendenza libica. Il fallimento determina la fine politica di Martini, sostituito alle colonie dal nazionalista Volpi, che immediatamente decide di usare il pugno di ferro e organizza una costosa spedizione con due divisioni nazionali e tre coloniali di ascari eritrei. Il prestigio del governo è accresciuto dal trattato con cui l’Austria finalmente cede il Trentino in cambio della neutralità. Oltre a Trento, l'Italia ottiene il riconoscimento degli Imperi centrali ( Turchia inclusa, la Grecia lo farà a malincuore nel 1916) del suo possesso nel Dodecaneso. I nazionalisti protestano, ma l’opinione pubblica è ormai concentrata sulla Libia.
Settembre – Gli Anglo-Indiani espugnano Baghdad. Il Giappone, che è di fatto fuori dalle operazioni militari dopo la caduta delle Indie Olandesi e dell’Oceania tedesca, invia due divisioni in Iraq in appoggio agli Anglo-Indiani. Le divisioni giapponesi avanzano lungo il Tigri presso Samarra, mentre gli anglo-indiani procedono sull’Eufrate verso Tikrit.
Novembre – Il protettorato inglese del Bechuanaland è completamente occupato dagli Afrikaner sotto il comando di de Wet ed annesso all’Afrika.
Dicembre - L’ambasciatore
giapponese negli Stati Uniti contatta i suoi omologhi tedesco, olandese ed
austro-ungarico offendo un trattato di pace in cambio dei territori conquistati,
senza del tutto escludere la possibilità per l’Olanda di riavere almeno
Sumatra alla fine del conflitto. Gli olandesi rifiutano, ma
Le trattative segrete procedono. Nel frattempo i giapponesi hanno occupato Kirkuk e Mosul in Iraq e si sono ricongiunti con gli inglesi sull’alto Khabur.
1916
La Danimarca cede agli USA le Isole Vergini Occidentali (HL)
Febbraio - La Germania assegna le province neerlandofone del Belgio all'Olanda, che le annette. Questo sia per ridurre le forze e le spese necessaria all'occupazione, che per compensare l'Olanda della perdita delle Indie Orientali, ormai ritenuta inevitabile dagli alti comandi e "prezzo da pagare" per il ritiro dei giapponesi dal conflitto. Parte della popolazione fiamminga è ben contenta del cambiamento, anche perchè dopo la dura occupazione militare il ritorno al governo civile è il benvenuto. Non così a Bruxelles, anch'essa assegnata all'Olanda, che è un'isola francofona nella campagna fiamminga. La regina Wilhelmina visita la città nel tentativo di placare le proteste, ma viene fischiata dalla folla, in contrasto con la buona anche se non calorosa accoglienza che riceve ad Anversa, Gent, Bruges ed Ostenda.
Anche un piccolo settore di territorio francese, con Dunquerque, viene unito all'Olanda. I fiamminghi del nuovo territorio ricevono cittadinanza olandese, ma non i valloni. Agli olandesi sono promessi dopo la guerra Martinica, Guadalupa e tutte le Guyane.
Il resto del Belgio diventa il ducato di Vallonia, sotto il duca in Baviera, del ramo cadetto di casa Wittelsbach, nipote del re Ludwig. Il Lussemburgo viene annesso al Reich tedesco col consenso della Granduchessa.
3 Marzo - La Germania , che spera di annetterne le colonie africane, dichiara guerra al Portogallo, a seguito di vari incidenti navali con navi e sottomarini tedeschi.
Marzo - La Vallonia entra in guerra a fianco degli Imperi Centrali nonostante la fortissima opposizione dell'opinione pubblica, e di fatto riuscirà a malapena a reclutare due reggimenti da inviare sul fronte in Lorena. ( non viene introdotta la coscrizione obbligatoria per paura di una rivolta popolare).
Gli Stati Uniti avvisano la Gran Bretagna dell'esistenza di trattative nippo-tedesche. L'apporto militare del Giappone è relativamente piccolo, ma prezioso per la difesa dei possedimenti asiatici dell'Intesa, e ha un certo valore economico. Alla fine la Gran Bretagna accetta di cedere tutta Sumatra e le isole Bangka e Belitung al Sol Levante per mantenerlo in guerra. La Malesia Britannica viene ingrandita con gli arcipelaghi Riaw, Lingga e Natuna, a sud e a est di Singapore, e l'ex sultanato di Pontianak nel Borneo occidentale, comprendente il bacino del fiume Kapuas.
I Giapponesi restano dunque in guerra, ma ritirano una divisione dal Medio Oriente a causa delle tensioni in Cina seguite alla morte di Yuan Shih Kai e di rivolte antifrancesi (probabilmente sostenute dagli Imperi Centrali) in Vietnam. Il Giappone invia truppe per reprimere la rivolta e pacificare l’area, evitando alla Francia un ulteriore sforzo, ma indebolendone la presa sull'Indocina.
Aprile - Rivolta araba. Le forze del principe Hashimita Faysal e del Colonnello Lawrence scacciano gli Ottomani dallo Hijaz e invadono la Transgiordania. In Egitto, le truppe di Allenby scacciano gli Ottomani dal Sinai e prendono Gaza. Comincia la battaglia della Palestina.
In Irlanda scoppia la sanguinosa rivolta di Pasqua. L'esercito inglese già in difficoltà si trova con un altro fronte. Sottomarini tedeschi inviano rifornimenti ai ribelli. La Germania e l'Olanda riconoscono un’Irlanda indipendente, cui si pianifica di offrire la corona al principe del Liechtenstein in cambio della cessione del suo piccolo Stato all’Austria. Le atrocità inglesi nella repressione suscitano sdegno negli Stati Uniti, ma vengono oscurate dalle notizie del genocidio armeno di Enver Pascià.
Intervento degli Stati Uniti in Messico per catturare Pancho Villa, che gli sfugge e continua a combattere contro il governo di Carranza.
Graduale escalation della presenza americana nel corso del 1916 che obbliga Carranza a chiederne il ritiro per salvaguardare la sovranità del Messico.
Le forze tedesche nell’ASOT, rinforzate da truppe Afrikaner, sotto il solito von Trotha, note per la loro ferocia genocida con i nativi, invadono l’Angola portoghese. Altre forze afrikaner attaccano in Mozambico. La progettata invasione della Rhodesia dal Bechuanaland viene rinviata, dando respiro alle magre forze rhodesiane impegnate in Africa Orientale tedesca (AOT)
Luglio - La Spedizione di Volpi raggiunge Tripoli e Homs e sbarca circa diecimila soldati tra italiani ed ascari eritrei. I primi mesi vengono trascorsi ad assicurare il controllo della costa, in particolare di Zliten e Sirte.
Le trattative coi Senussiti, seppure senza convinzione, procedono: gli italiani occupano Tobruch ma lasciano stare il resto della Cirenaica, riuscendo per il momento ad impedire ai Senussiti di prestare aiuto a Shatawi in Tripolitania.
Agosto - Truppe austriache e bulgare invadono la Grecia e l'Albania. Il ministro greco filo-occidentale Venizelos è sostituito da uno più vicino al re Costantino. La Grecia entra in guerra a fianco degli Imperi Centrali.
Sconfitta rovinosa dei russi, dopo una promettente avanzata nella Galizia austriaca sotto la guida del generale Brusilov, nella battaglia di Leopoli.
L'Albania viene spartita tra Austria, Bulgaria (che ottiene Corizza)e Grecia ( territorio a sud del Semeni, come compenso per l'entrata in guerra); l'Italia riceve la baia di Valona, le isole vicine ed il relativo porto, mentre la sua missione militare a Durazzo viene sgomberata e sostituita da una austriaca.
28 Agosto – Disastrosa sconfitta militare e morale della Francia con la caduta della fortezza strategica di Verdun, dopo quattro mesi di guerra di logoramento
Settembre - Caduta di Lourenço Marques (oggi Maputo, in Mozambico), alle truppe afrikaner. La Romania , dopo una lunga esitazione, entra in guerra a fianco degli imperi centrali con la promessa della Bessarabia russa.
Il generale von Trotha e le sue truppe tedesche avanzano in Angola, conquistando i cuori e le menti degli angolani con dosi massicce di brutalità indiscriminata e terrore gratuito, eccidi, stupri, incendi, saccheggi, mutilazioni e torture. Una nave norvegese approda a Città del capo con a bordo un giovane praticante medico tedesco.
Il suo compito è seguire von Trotha per compiere studi antropologici sui nativi dell'Angola, dietro raccomandazione del professor Fischer, titolare della cattedra di antropologia razziale all’università di Berlino, che aveva compiuto un lavoro analogo sugli Herero nel 1904/5, sempre al seguito dell'inossidabile Trotha. Si chiama Mengele.
Ottobre – In Etiopia, un
complotto per rovesciare l'Imperatore Ligg Iyasu, guidato da Ras Tafari Makonnen
e altri esponenti pro-intesa nella Corte, viene scoperto quando alcuni nobili
coinvolti, disperando delle possibilità dell'Intesa di vincere la guerra, lo
abbandonano e lo denunciano.
I capi del complotto vengono esiliati in zone remote del paese, e privati gran
parte delle loro cariche. Iyasu decide di risparmiare loro la vita in virtù dei
meriti di alcuni di loro, o della loro appartenenza alla famiglia reale.
Tra gli esiliati ci sono molti dei maggiori ecclesiastici copti del paese, preoccupati dalle sempre più marcate tendenze filo-islamiche di Iyasu. L'Imperatore ne approfitta per decapitare la gerarchia religiosa.
Muore Francesco Giuseppe, Imperatore d'Austria e re d'Ungheria. Gli succede Carlo I, suo pronipote, che avvia trattative segrete per porre fine alla guerra e dare all'Austria maggior spazio di manovra rispetto alla Germania. L'unico risultato sarà la firma di un armistizio, formale ed inutile, tra Austria e Giappone
Il governo giapponese denuncia un complotto degli Imperi Centrali per far entrare il Siam in guerra provocando simultaneamente una nuova rivolta nell'Indocina Francese ed in Birmania. Considerata la notevole agitazione e la scoperta di un complotto simile in India, gli inglesi non stentano a crederci. Il Giappone (affiancato da una pletorica forza vietnamita dell'esercito francese) invade il Siam per terra e per mare, occupando nel tragitto punti strategici dei protettorati francesi di Cambogia e Laos.
Novembre - La campagna elettorale per le presidenziali negli USA è condizionata dai rapporti USA Messico, con Wilson favorevole ad un atteggiamento morbido ed i repubblicani propensi ad una invasione. Viene eletto il candidato repubblicano Hughes.
Iyasu dichiara guerra a Francia e Gran Bretagna (ed Egitto) per aver appoggiato il tentato colpo di stato e si allea formalmente a Mohammed Hassan, detto "Mad Mullah" dai suoi nemici inglesi, un capo somalo che combatte per l'indipendenza del suo paese (diviso tra Etiopia, Francia, Italia e Gran Bretagna), e governa un piccolo territorio sotto formale protettorato italiano.
Dicembre - Il grosso delle forze italiane, due divisioni coloniali ed una nazionale (su un totale di cinque) sferra un assalto contro Misurata, la capitale libica, sperando di catturarla al primo colpo. hanno però un'amara sorpresa: l'ex ufficiale del genio dell'esercito turco Mirza Suleyman Bey, che ha già combattuto in Libia nel 1911-12, è con i ribelli, e ha consigliato loro fortificare Misurata con trincee, terrapieni e nidi di mitragliatrici. Benché Shatawi si fosse inizialmente opposto, preferendo affrontare il nemico a viso aperto, il parere di Mirza viene accolto, e gli italiani subiscono perdite consistenti alla prima offensiva. Anche se non si tratta di una sconfitta come Adua o Gasr Bu Hadi, è un brutto colpo. Misurata diventa una Verdun tascabile nel deserto.
Gli eserciti etiopici invadono con successo Gibuti (assediandola), Somaliland e Kenya nord-orientale, mentre il tentativo di tagliare le linee inglesi in Sudan lungo il Nilo viene respinto dalle truppe egiziane.
Il Siam non esiste più e viene spartito dall'Intesa in tre zone. L'est, che appartiene al bacino del Mekong, è unito al Laos ( di fatto sotto controllo nipponico), l'ovest, col Karenland e la fascia di territorio che collega la Birmania alla Malesia, all'India britannica, e il cuore del paese, il bacino del Menam con la capitale Bangkok, annesso all'Impero Giapponese. Le due potenze dell’Intesa sono troppo preoccupate in Europa ed Africa per potersi permettere di diffidare del Giappone. Ma gli Stati Uniti (e l’Australia ) sono sempre più allarmati.
25 Dicembre - La chiesa d'Etiopia si proclama autocefala ( Chiesa Salomonica Copta d’Abissinia) e l'Imperatore ne diventa capo, con potere di nomina su tutti i vescovi e sul patriarca. Il Papa di Alessandria d'Egitto, capo della chiesa copta, scomunica l'autocefalia salomonica e tutti i suoi seguaci. I Copti rimasti fedeli ad Alessandria sono esclusi dall'editto di tolleranza religiosa applicato a tutto l'impero etiopico.
La guerra sui mari fino al 1917
Grazie agli sforzi dei giapponesi e dei loro alleati ( soprattutto australiani ) La Marina tedesca e quella olandese sono espulse dal pacifico e dall'Oceano Indiano entro il 1915. La flotta britannica è in grado di isolare l'Afrika dai suoi alleati europei, e le scarse forze navali bulgare, turche e rumene nel Mar nero vengono eliminate rispettivamente nel 1915, 1916 e 1917. A differenza dell'esercito, la piccola Flotta Sudafricana rimane fedele all'Intesa ( i suoi equipaggi sono perlopiù inglesi).
Le grandi contrapposizioni navali hanno luogo nel Mediterraneo, nella Manica e nel Mar del Nord. Nel Mediterraneo le frotte inglese e francese si contrappongono a quelle turca , austriaca e greca, senza che nessuno dei due schieramenti riesca a prevalere e senza grandi battaglie, tranne l'affondamento nel 1914 di un corazzata tedesca.
Nella Manica e nel mare del Nord, si concentrano il grosso della flotta sia inglese da un lato che tedesca e olandese dall'altro. Nel 1916 c'è il grande scontro tra i due campi, la cosiddetta battaglia dello Jutland.
L'Inghilterra con la sua flotta tenta di imporre un blocco navale a Germania ed Olanda, mentre i tedeschi usano i sottomarini per bloccare le comunicazioni tra Francia e Gran Bretagna., danneggiando il commercio inglese, il che ha contribuito a provocare l'entrata in guerra del Portogallo e accresciuto l'ostilità con gli USA. (Tuttavia in questa TL non c'è l'incidente del Lusitania e la guerra sottomarina è molto limitata, concentrandosi sulla Manica.) Nessuno dei due schieramenti riesce a “vincere” la battaglia dello Jutland, ma grazie a rinforzi olandesi la marina tedesca obbliga quella inglese a ritirarsi nelle sue basi in Scozia con serie perdite. La Gran Bretagna ha serie difficoltà a far funzionare il blocco navale, anche per l’atteggiamento contrario della Norvegia, mentre i sottomarini tedeschi scorrazzano indisturbati. In ogni caso dopo la battaglia dello Jutland anche la flotta di superficie tedesca ha subito perdite che le impediranno di agire efficacemente nelle fasi finali della guerra.
1917
Gennaio - A causa dell'intervanto etiopico, le forze di Allenby in Palestina vengono trasferite in Sudan. Gli eserciti Hashimiti di Faysal e Lawrence entrano a Gerusalemme e Damasco, accolti come liberatori.
Febbraio - La spaventosa carestia provocata dalla guerra in Siria e Libano sfocia in una rivolta generale all'avvicinarsi degli arabi. Gli Assiri, alleati degli inglesi, si rivoltano sull'Alto Tigri e conquistano Diyarbakir, per poi muovere a nord per ricongiungersi con i Russi, tenuti a freno in Armenia dal generale turco Enver Pascià.
L'Impero Ottomano è al collasso.
Un’ offensiva austro-bulgaro-romena sul basso Danubio respinge i Russi sulla linea del Bug. Nei territori occupati ad oriente dello Dnestr viene insediato un governo provvisorio ucraino filotedesco, controllato dallo hetman cosacco Petljura.
Rivolte per il pane a Parigi, Pietrogrado e Mosca, ammutinamenti di massa nell'esercito zarista e nelle denutrite divisioni portoghesi sul Fronte Occidentale.
Marzo – Le truppe inviate dallo zar a reprimere le proteste e le sommosse popolari a Pietrogrado solidarizzano con gli insorti ed assumono il controllo della capitale russa. Viene istituito il Soviet degli operai, degli studenti e dei soldati di Pietrogrado, che assume il controllo della città, ed è ben presto imitato nelle altre maggiori città del paese; i diversi gruppi socialisti, in maggioranza menscevichi, controllano la nuova assemblea. Lo zar, resosi conto di non avere più il controllo della situazione né al fronte né nella sua capitale, e di non poter più contare sulla lealtà dell’esercito, abdica in favore del fratello, granduca Michele, che a sua volta rinuncia al poter due giorni dopo. Un governo provvisorio guidato dal democratico costituzionale (cadetto) principe L’vov, a cui partecipano cadetti ed ottobristi (espressioni della borghesia e della parte più illuminata dell’aristocrazia) con l’appoggio esterno dei menscevichi e di parte dei social-rivoluzionari, assume il potere in Russia e decide di continuare la guerra, scontentando notevolmente i soviet.
In Austria, influenzato anche dagli eventi russi, Carlo I decide di risolvere alcuni problemi interni all'Impero. Il duca d'Asburgo-Modena viene incoronato a Belgrado re "dei Serbi" col nome di Stefano II. La Serbia viene incorporata nel nuovo regno di "Illiria" assieme all'Epiro (Albania settentrionale), alla Dardania (Kosovo), alla Bosnia e all'Erzegovina. La capitale del Regno è posta a Sarajevo. Il serbo-croato e l'albanese ne sono lingue ufficiali, l'Islam vi è riconosciuto. In qualche modo l'aspirazione serba ad annettere la Bosnia , che aveva causato il conflitto, viene così soddisfatta. L'Illiria fa parte dell'Impero Austro - ungarico come "regno associato”, in termini simili a quelli dell'Ungheria ma con meno potere ( per calmare i magiari, piuttosto scontenti del compromesso.) Carlo riesce però ad imporre come primo ministro alla riottosa Ungheria il conte Mihaly Karoly, il più illuminato dei leader ungheresi, che riesce a farle ingoiare il "secondo compromesso (zweite ausgleich)". Karoly attua immediatamente la vecchia proposta sul suffragio universale maschile ( lo farà davvero, nel 1918, anche nella HL) e alle elezioni previste in Luglio otterrà una maggioranza schiacciante.
L'esercito e la politica estera dell'Illiria sono "affidati" al re-imperatore d’Austria. Il piccolo regno di Montenegro viene ricostituito sotto la sua precedente dinastia, ( per accontentare l'Italia, la cui regina Elena è figlia del re Nikita) ma incorporato all'Impero a condizioni analoghe a quelle dell'Illiria ( e che Carlo spera di estendere in futuro anche alla Polonia). Per la prima volta in un secolo, l'imperatore d'Asburgo viene incoronato a Praga con la corona di San Venceslao. In Illiria e Montenegro vengono reclutate truppe che vengono inviate a presidiare la frontiera alpina con l'Italia liberando divisioni croate e magiare per il fronte orientale.
Aprile - La Bulgaria sgombera il Kosovo meridionale, dove viene insediata l'amministrazione illirica, nel giubilo della popolazione locale, sia serba che musulmana, esausta dopo quasi due anni di una durissima occupazione militare bulgara. In cambio, con un accordo segreto, allo zar bulgaro viene promessa la Turchia europea in caso di crollo dell'Impero Turco.
La Finlandia proclama l’indipendenza sotto la guida del maresciallo Mannerheim.
Le forze britanniche ed indiane in Iraq sono ritirate e trasferite in Africa Orientale, lasciando le proprie posizioni alle riorganizzate forze arabe di Faysal e Lawrence.
Gli Stati Uniti dichiarano guerra al Messico. Il Nord del paese è invaso dalle forze del generale Pershing.
Aprile/Maggio - Tutte le truppe rhodesiane ed inglesi in AOT (rafforzate dal contingente anglo-indiano reduce dell'Iraq) vengono ritirate per fronteggiare gli afrikaner, che sotto Maritz e Botha stanno invadendo la Rhodesia del Sud ed il Mozambico, lasciando campo libero al colonnello von Lettow-Vorbeck, che comanda la piccola forza tedesca e nativa in AOT. Von Lettow e la sua schutztruppen avanzano verso nord, per ricongiungersi con gli etioipici in Kenya. Gli inglesi controllano ancora i porti della AOT, e di belgi i suoi territori occidentali sul lago Tanganyika, ma non hanno modo di avanzare anche perchè le popolazioni dell'interno sono compatte nell'appoggiare i tedeschi. I Rhodesiani (bianchi anglofoni) resistono con tutte le forze ai Boeri, opponendo una spietata guerriglia.
Giugno - Gli arabi hashimiti si ricongiungono sul medio Eufrate. Vittoria sui Turchi ad Aleppo.
Gli Assiri, alleati dell'Intesa ( "il nostro alleato più piccolo" disse Lloyd George) ottengono una serie di vittorie sulle retrovie di Enver Pascià, occupano Mardin, l'alto Tigri e la sponda occidentale del lago di Van, guidati dal "Napoleone assiro" Shimun Bar Thadday, detto dai suoi uomini Assurnasirpal (in ricordo dell'antico sovrano dell'Assiria; il nome viene erroneamente interpretato come "signore della vittoria degli Assiri").
Luglio - Forte della sua maggioranza politica e dell'appoggio dei popoli non magiari, Karoly inizia una serie di riforme per spezzare il monopolio della piccola nobiltà magiara guidata da Istvan Tisza sull'amministrazione ed il potere politico. Ottiene il sostegno del prestigioso generale transilvano Arz von Stauffenberg, reduce di una grande vittoria sui Russi a Vinnica in Ucraina, che gli spalanca le porte di Kiev, la nuova capitale dell’Ucraina, di cui è incoronato re Nikita di Montenegro, che accetta in cambio di cedere il suo vecchio regno all’Illiria. (nella Hl, Arz è il vincitore di Caporetto).
Le spaventose condizioni in trincea e la sempre più evidente mancanza di prospettive nella guerra provocano ammutinamenti e rivolte nelle truppe francesi (e serbe) sul fronte occidentale. La risposta del governo e degli stati maggiori è durissima: interi reggimenti subiscono la decimazione (fucilazione casuale di un soldato ogni dieci). I generali Sarrail e Pétain riescono ad imporre migliori condizioni di vita per la truppa, e tamponare la difficile situazione; ma la diserzione è endemica e solo l’impiego sempre più esteso di truppe coloniali e dell’Impero Britannico ( specialmente inglesi, canadesi ed ANZAC) permette di tenere il fronte, perfino attorno alla stessa Parigi. La Francia è a pezzi.
Manifestazione dei Bolscevichi e dei social-rivoluzionari di sinistra a Pietrogrado contro il governo provvisorio e la guerra, soffocata nel sangue, ma che provoca la caduta di L’vov e la formazione di un nuovo governo provvisorio sotto l’ex ministro della guerra, il socialista moderato Kerenskij. I due gruppi socialisti filo-governativi accrescono la loro presenza nel governo, che continua ad avere l’appoggio dei cadetti, ma non più degli ottobristi monarchici.
I bolscevichi, privi della guida del loro leader indiscusso Lenin, in esilio in Svizzera, assumono un atteggiamento incerto. Inizia a profilarsi una scissione tra la “sinistra” guidata da Trockij, Zinov’ev e Kamenev ed un gruppo eterogeneo i cui maggiori esponenti sono il giovane Molotov e Rykov, favorevoli ad una cooperazione con i menscevichi. Nessuno dei due gruppi però propone apertamente la presa del potere.
Agosto - Misurata si arrende agli italiani. Il colonnello Rodolfo Graziani, che riceve la resa dei libici dopo aver garantito della loro vita, una volta entrato in città ordina l'eccidio di tutti i prigionieri e di tutti i funzionari della Repubblica Libica e i notabili della città ( ulema e capi tribali). Questo massacro, che sfoga le frustrazioni del lungo assedio e di anni di insuccessi coloniali, anziché servire da monito per gli altri arabi della Libia ne infiamma la resistenza, specialmente quando riappare a Zavia Ramadan Shatawi, creduto morto e invece fortunosamente sopravvissuto a Misurata (sotto un mucchio di cadaveri) e fuggito dalla città travestendosi da donna. ( Tanto per il mito degli italiani brava gente: Graziani farà la stessa cosa in Etiopia nella HL, a Dagahbur e Debra Libanos. Per non parlare degli orrori del lager di Soluch, in cirenaica, negli anni Trenta. Era il nostro piccolo Kesselring coloniale):
Le flotte greca ed austro-ungarica ( che ingloba quelle di Illiria, ex flotta albanese, e montenegrina) invadono l'isola di Cipro appoggiati da una rivolta della popolazione locale sia greca che turca. Gli inglesi perdono il controllo della colonia tranne un piccolo territorio a sudest ( Famagosta).
Nella battaglia del lago Vittoria tedeschi ed etiopici accerchiano il grosso delle forze inglesi in Kenya e assumono il controllo navale del lago. Rinforzato con contingenti etiopici, kenyoti ed ugandesi ( ex ascari britannici disertori), von Lettow recupera il Rwanda-Urundi, ex colonia tedesca occupata dei belgi, e in quei popolosi altipiani recluta migliaia di guerrieri tutsi e di fanti hutu desiderosi di sfuggire alla miseria della loro vita agricola. Con questo esercito, noto in lingua kinyalrwanda come Inkotanyi ( "invincibile"), invade il Congo Belga, accolto come un liberatore dalla popolazione locale.
Enver Pascià si volge a sud, rinunciando al tentativo di raggiungere il Caspio ed il Caucaso attraverso le disgregate linee russe, anche a causa della resistenza accanita degli Armeni, ed attacca gli Assiri, gli Arabi e le poche forze giapponesi rimaste in Iraq.
Settembre - La rivolta irlandese perdura, impegnando due divisioni britanniche. L'Intesa, a corto di uomini, chiede al Giappone di schierare forze in Africa, ma i giapponesi obiettano che le loro truppe sono già "overstretched" ( aiuto! non mi viene la parola in italiano) nel presidiare le conquiste dell'Impero ( comprese forze di sicurezza nel nord, vista la situazione russa) e l'Indocina Francese. Anche se la rivolta è ormai sedata, infatti, truppe giapponesi e nippo - vietnamite occupano la zona permettendo alle forze francesi di trasferirsi sul fronte occidentale. I vietnamiti preferiscono nettamente il Giappone alla Francia, e ci sono occasionali tensioni, ma con Parigi assediata il governo di Bordeaux non può permettersi di fare storie. Sfiducia tra Giappone ed alleati. Infine il Giappone accetta di avviare la preparazione di un corpo di spedizione destinato all’Africa Orientale che non vi arriverà mai.
Sul fronte orientale, gli Imperi Centrali occupano tutto il territorio russo fino alla linea dello Dnepr’ e della Daugava, esclusa Odessa, assediata dai romeni.
Il generale Kornilov, comandante in capo dell’esercito russo, marcia su Pietrogrado per rovesciare il governo provvisorio russo, sempre più socialisteggiante, ma viene sconfitto con l’aiuto determinate dei bolscevichi, che, seppure divisi, possiedono una notevole influenza nel Soviet e nella milizia cittadina di Pietrogrado.
Il nuovo governo Kerenskij include menscevichi, bolscevichi rykoviani (di “destra”) e social-rivoluzionari, e ottiene l’appoggio esterno dei bolscevichi trotzkisti (“di sinistra”). I cadetti passano in gran parte all’opposizione. I rykoviani tollerano la prosecuzione della guerra, ma mantenere la disciplina dell’esercito si rivela impossibile.
Battaglia del fiume Tana, in Kenya. Gli anglo-indiani respingono gli etiopici e riprendono il controllo di gran parte dell'Africa Orientale Britannica (AOB).
Gli yankee conquistano Monterrey.
Ottobre - L'Australia, preoccupata dell'espansione giapponese e desiderosa di conservare le sue conquiste del 1914, avvia negli Stati Uniti trattative segrete con Olanda e Germania, oltre che con gli stessi Stati Uniti per una alleanza antigiapponese. Si comincia in alcuni circoli a parlare di dichiarare l'indipendenza dalla Gran Bretagna. Olandesi e tedeschi sono dispostissimi a lasciare agli australiani le loro acquisizioni se Canberra collabora ad arginare il Giappone e mandare in pezzi un Impero Britannico chiaramente in difficoltà.
In poche settimane von Lettow è a Stanleyville, sul fiume Congo, dove fa trasportare i battelli armati a vapore che aveva catturato sul lago Vittoria.
La flotta USA occupa Veracruz
Ottobre/Dicembre - Battaglie del Pedemonte. Enver Pascià, pressato dagli armeni a nord e dagli arabo-assiri a sud, tenta di contrastare questi ultimi lungo la linea del Tauro. Dopo alcuni successi iniziali, l'arrivo di forze giapponesi e truppe fresche arabe, provoca la caduta del settore orientale del suo fronte, ma gli Arabi non riescono ad avanzare a fondo nelle alte terre, dove le residue forze turche riescono perciò a resistere (anche grazie al sostegno di elementi azeri nazionalisti) contro Armeni ed Assiri.
Novembre - Ridiscendendo il Congo, preceduto dalla rivolta indigena e seguito dalla bandiera tedesca, Lettow piomba sulla capitale belga di Léopoldville, e poi sulla vicina Brazzaville, in territorio francese, le conquista e procede fino all'Atlantico occupando Pointe Noire. Il popolo locale dei Bateke lo appoggia con tutto il cuore, così come i potenti Bakongo cui promette la riunificazione del loro paese, diviso tra Francia, Belgio e Portogallo. Per mantenere questa promessa, e finirla con le ultime forze belghe in Kasai e Katanga, da Pointe Noire, anziché recuperare la colonia germanica del Kamerun, procede verso sud, in Angola.
Novembre/Dicembre – Offensiva degli Imperi Centrali contro la Russia. Caduta di Odessa, il cui soviet, dominato dai social-rivoluzionari, accetta l’autorità del re d’Ucraina. Battaglia di Riga e grave disfatta delle truppe russe: la Livonia e la Letgallia sono occupate dai tedeschi. Il governo Kerenskij, su pressione dei bolscevichi e dei social-rivoluzionari, chiede l’armistizio. Trockij e Zinov’ev diventano ministri rispettivamente degli esteri e delle vettovaglie.
Dicembre - Von Lettow occupa la portoghese Cabinda, il territorio belga di Matadi e infine prende Luanda, capitale dell'Angola Portoghese. Qui aspetta di essere raggiunto da von Trotha, che è a Benguela e si avvicina da sud, e prepara i piani per un'offensiva attraverso Lunda, Kasai, Katanga e Rhodesia del Nord fino al Nyasaland a al Mozambico settentrionale.
Gli giungono notizie del comportamento dell'esercito di Trotha nel sud del paese, e ne resta sconvolto. Non è così che agisce un ufficiale tedesco! Benchè avesse già servito sotto Trotha nel 1904 in ASOT, non aveva preso parte alle atrocità a causa di una ferita. Inoltre il valore dimostrato dalle sue truppe indigene, la competenza degli ufficiali swahili e banyalrwanda al suo comando, le sofferenze dei popoli locali soprattutto sotto il giogo belga, gli hanno fatto profondamente mutare opinione sugli Africani.
1918
Gennaio - I giapponesi si ritirano dal Medio Oriente lasciando solo un piccolo numero di consiglieri militari e molte armi destinate ad Arabi hashimiti ed Assiri, a causa delle crescenti tensioni nella Siberia russa e delle difficoltà economiche in madrepatria.
Battaglia di Gaziantep (anche detta seconda battaglia del Pedemonte). La Cilicia piana cade nelle mani degli Arabi fino al crinale del Tauro, mentre Assiri, Armeni e Russi attaccano la roccaforte turca di Erzurum.
Assurnasirpal assume con questo nome il titolo di reggente ( Waklum, secondo l'antico termine accadico che rieccheggia l'arabo Wakil, "rappresentante") sul paese compreso tra l'area controllata dagli Arabi nell'alto Iraq e l'Armenia, dal confine con la Persia fino ad Urfa e dall'alto Arasse ai monti del Tur Abdin presso Diyarbakir e Dehok, sottomettendo o alleandosi con le varie tribù kurde di lingua Kurmanji. I Kurdi di lingua Sorana restano invece perlopiù nell'ambito dell'area hashimita.
Si riunisce a Pietrogrado
l'assemblea costituente russa: quasi il 90% dei seggi va ai quattro partiti
socialisti, il resto diviso tra i monarchici ottobristi e i liberali cadetti. I
social-rivoluzionari da soli ottengono il 55% dei seggi, perlopiù grazie alle
componenti di sinistra. Le destre organizzano una opposizione armata al Governo
Provvisorio ( che ottiene la fiducia dell'Assemblea solo dopo aver varato una
grandiosa riforma agraria ) sotto la guida dei generali Kolchak in Siberia e
Denikin negli Urali del Sud e sulla Volga. Il governo provvisorio ordina a
Trockij di riorganizzare le forze armate per combattere la contro-rivoluzione. La Germania
approfitta della situazione per occupare Vitebsk, Smolensk e Gomel in
Bielorussia e Tartu in Estonia. A Brest-Litovsk proseguono i colloqui tra gli
emissari del governo provvisorio e quelli germanici, che si interrompono a fine
mese, dato che i russi non sono disposti ad acconsentire alle richieste.
Due divisioni tedesche sotto il comando del generale von der Goltz sono inviate
in Finlandia, per combattere i comunisti locali, fare pressione sui russi ed
attrarre il neonato paese nell'orbita tedesca. Un principe della Casa di Coburgo
viene incoronato ad Helsinki come Granduca di Finlandia dai seguaci di
Mannerheim, che è dichiarato primo ministro con pieni poteri.
A sudest di Luanda, le ultime
truppe coloniali portoghesi sono annientate da von Lettow, che incontra così il
suo superiore Trotha nel suo campo. Accanto al generale, von Lettow trova
l'inquietante figura del dottor Mengele.
Il colloquio tra i tre è aspro. Lettow rimprovera a Trotha le atrocità e gli
dice di credere che i neri sono uguali per capacità ed intelligenza ai bianchi,
e l'hanno dimostrato combattendo al fianco. Mengele interviene speigando che al
contrario i neri sono una razza inferiore, destinata servire ed infine
estinguersi, mentre i superiori bianchi domineranno la Terra. Alla
descrizione dei metodi di indagine "scientifica" che Mengele ha usato
per raggiungere queste conclusioni ( e che includono la vivisezione umana ),
Lettow, fuori di sé, getta di fronte a Trotha i suoi gradi e dà le dimissioni
dall'esercito tedesco.
Paddy Garcia, luogotenente di Emiliano Zapata, proclama nel sud la Repubblica Rivoluzionaria Maya - Chiapaneca, con capitale a San Cristobal de las Casas. Il primo atto della nuova repubblica è una riforma agraria.
Febbraio - Lettow, dopo aver scritto una cupa lettera al Kaiser, si risolve amaramente a lasciare l'Africa, che pure ha amato. Raggiunge Pretoria, dove ritrova il vecchio amico Smuts. Dopo essere stato alcuni giorni con lui, esprime il desiderio di visitare un avvocato di origine indiana, agli arresti domiciliari dal 1915 come agitatore, ma immensamente popolare tra gli hindu del Sudafrica, un certo Mohandas Karamchand Gandhi.
I due si incontrano in casa di Gandhi, e parlando a lungo in Gujarati, madrelingua di Gandhi che von Lettow ha imparato in AOT ( a Dar es-Salaam c’è una notevole comunità di mercanti di quella regione dell’India). Anche se Lettow non viene convinto dalle argomentazioni di Gandhi sulla non-violenza, emerge estremamente scosso dalla visita.
Arrivato a Città del Capo, Lettow si imbarca per l'Argentina, ed ottiene dal suo governo la qualifica di consigliere militare aggiunto ed una pensione vitalizia per i servigi resi alla patria. Lo seguono suoi due dei più fedeli ufficiali, il maggiore Hauser ed il capitano Mbewellba. Lettow e Hauser ricevono la Croce di ferro di prima classe, mentre a Mbewellba viene concessa solo quella di seconda. Quest' ultima ingiustizia razziale farà infuriare terribilmente Lettow, cui Mbewellba ha salvato due volte la vita, è che si è mostrato un ufficiale assai più competente dei suoi colleghi bianchi.
Il comando dell'esercito Inkotanyi è assunto dal capitano Spangenberg, promosso a colonnello.
La Germania rompe l'armistizio con la Russia attaccando le forze dei generali controrivoluzionari Wrangel' nell'Ucraina del sud ed in Crimea, Judenich in Estonia e Denikin sul Donec. Questo vuole essere sia un segno di buona volontà che di minaccia nei confronti del Governo Provvisorio. Dopo il crollo di Wrangel' e la conseguente minaccia tedesca sul Caucaso, roccaforte dei menscevichi, attraverso la Crimea , il Governo Provvisorio riprende i colloqui, grato anzi ai tedeschi per aver eliminato in Judenich e contenuto in Denikin due gravi minacce al suo potere.
Gli eserciti bulgaro, romeno e greco vengono in buona parte trasferiti in Alsazia; inizia la ridislocazione delle forze tedesche ed austro-ungariche verso ovest.
Gli Americani occupano Città del Messico. Carranza viene fucilato. Il governo provvisorio messicano firma un trattato di pace con cui cede agli USA gli stati di Baja, Chihuahua, Coahuila, Tamaulipas, Sinaloa, Nuevo Leon, Zacatecas, Monterrey e Guerrero ( da verificare) e un'unione doganale con i gringos. Il Generale Obregon accetta di ricoprire la presidenza del paese e cooperare con gli USA per schiacciare la secessione Maya.
Dopo alcuni mesi di inutili inseguimenti nel deserto, Graziani viene richiamato in patria. Nonostante le perdite, la maggior parte della Libia sfugge ancora al controllo italiano, e anzi attira volontari dall’Egitto e dalla Tunisia che rafforzano i ribelli.
Marzo - Pace di Brest-Litovsk: L'Ucraina diventa indipendente sotto re Nikita e
primo ministro Petljura, in confini approssimativamente simili a quelli odierni.
La Samogizia
(Lituania occidentale e centrale), la Semgallia
e la Curlandia
(Lettonia a sud della Daugava) sono unite alla Prussia. La Livonia
, l'Estonia e la Letgallia
diventano il Granducato di Baltia, con capitale Dorpat (Tartu in estone), parte
del Reich tedesco sotto un ramo cadetto degli Hohenzollern. Vilnius e la Bielorussia
diventano il regno di Russia Bianca, con capitale Minsk, sul cui trono viene
riciclato il vecchio zar Nicola, che Trockij acconsente a consegnare alla
Germania insieme alla sua famiglia. Ottiene però la restituzione di Smolensk.
Rosa Luxemburg con altri spartachisti ottiene asilo in Russia.
La Polonia
del Congresso diventa un regno di Polonia indipendente, di cui è re il duca d'Asburgo-Toscana.
La Bessarabia
passa alla Romania.
In Georgia, il governo provvisorio menscevico decide la riunione con la Russia
e l'invio di delegati all'assemblea costituente. Gli Imperi centrali rinunciano
a reclamare il territorio, ma ottengono per la Turchia
l'Azerbaican e l'Armenia russa, che però si dichiara indipendente e si schiera
con l'Intesa, combattendo i turchi. Socialisti e nazionalisti vicini alla
Turchia combattono un'aspra guerra civile in Azerbaican, la cui unione alla
Turchia resta nominale.
A seguito del ritiro dei Russi dalla guerra contro i Turchi, Enver tenta una nuova offensiva contro l'Armenia, ma viene nuovamente sconfitto.
Lawrence, al comando delle forze arabe, forza i passi del Tauro e prende Cesarea di Cappadocia. Assurnasirpal assedia Urfa (Edessa).
Truppe greche e bulgare occupano rispettivamente la Ionia e la Turchia Europea , col pretesto di liberare forze turche nelle retrovie.
La guarnigione inglese di Famagosta si arrende ai greci con l'onore delle armi. Le truppe turche ed austro-ungariche a Cipro lasciano l'isola che è annessa alla Grecia.
Il generale nazionalista turco Ismet si ribella al sultano quando apprende che i greci, col consenso della Porta, sono sbarcati in Asia minore.
Il generale Irigoyén, presiedente dell'Argentina e filo-tedesco, accoglie Lettow con tutti gli onori. Il 17 marzo, a seguito della cattura di un mercantile argentino diretto a Rotterdam, Irigoyén dichiara guerra alla Gran Bretagna, dopo essersi assicurato che Lettow, Hauser e Mbewellba assumeranno il comando di un corpo d'armata argentino.
Sotto la guida di Hauser, gli argentini invadono le isole Malvinas e Georgia del Sur, scacciando facilmente le piccole guarnigioni britanniche.
Il Cile, a seguito di provocazioni di frontiera, dichiara guerra all'Argentina sperando nell’aiuto inglese.
A causa del trattamento delle proprie navi da parte degli inglesi che mettono il blocco alla Germania, la Norvegia dichiara guerra alla Gran Bretagna e alla Francia.
Aprile - Von Lettow riceve il comando militare della Patagonia e prende ai cileni Puntarenas e la Terra del Fuoco.
Spangenberg guida gli Inkotanyi nel Katanga belga, e distrugge le ultime
vestigia del potere belga in Africa.
Von Trotha attraversa il fiume Congo e procede ben dentro l'Africa Equatoriale
Francese, diretto a Libreville.
L'offensiva governativa russa, sostenuta dai prigionieri di guerra cechi che formano una propria brigata, contro Kolchak in Siberia è un successo. Truppe giapponesi sbarcano a Vladivostok e Nikolaevsk-na-Amure ed occupano la parte settentrionale di Sakhalin e delle isole Kurili, ufficialmente in appoggio a Kolchak, e iniziano ad avanzare verso l'interno per "riportare l'ordine".
Il colpo di Stato di Ismet, appoggiato da Inglesi e Arabi, porta alla formazione di un governo laico e nazionalista e all'abolizione del sultanato. Il sultano mantiene comunque il titolo di califfo. Enver, Ismet e un altro generale, Kemal, formano un triumvirato di governo provvisorio.
Scontri tra greci e turchi a Smirne.
Grazie al reclutamento di truppe regolari ucraine, bielorusse e polacche, e alla firma della pace di Brest-Litovsk, gli eserciti tedesco ed austro-ungarico possono essere trasferiti in massa sul fronte occidentale.
Maggio - Grande offensiva degli Imperi Centrali in Occidente, lungo tutta la linea del fronte. Quasi quattro milioni di soldati si rovesciano sulle linee dell'Intesa. I settori portoghese e belga del fronte crollano. Tedeschi ed Olandesi prendono Amiens e raggiungono la bassa Senna.
Il generale tedesco von Mackensen, che comanda le truppe degli Imperi centrali nei Balcani, riceve l'ordine di intervenire in Medio Oriente. Al comando di forze tedesche, illiriche, greche e bulgare avanza in Tracia, occupa Istanbul e passa in Asia Minore. Il Califfo è destituito.
Battaglia dell'Aconcagua: Mbewellba, che ha ottenuto la cittadinanza argentina e il grado di generale di brigata, sconfigge ai piedi del celebre monte andino la principale forza d'invasione cilena ed arriva a minacciare Santiago. Bolivia e Perù, desiderosi di vendicare la sconfitta nella guerra del Pacifico, si alleano con l'Argentina ed attaccano le città cilene di Tacna ed Antofagasta.
Giugno - Crollo del settore di fronte tenuto dalle divisioni ANZAC. Annientamento del corpo di spedizione australiano. I francesi evacuano la Lorena di fronte all'avanzata austro-ungarica.
Mackensen ottiene il sostegno di Kemal, che tradisce i suoi ex-compagni Enver, panturchista ed antirusso, ed Ismet, assai più vicino all'Intesa. In Turchia scoppia la guerra civile. Faysal e Lawrence entrano a Konya.
Luglio - Von Lettow conquista Puerto Montt e Temuco, nel Cile del sud, appoggiandosi agli indigeni Aurakan, per poi assediare Concepciòn, il secondo porto del paese. Mbewellba è respinto da Santiago ma resta in territorio cileno. Hauser occupa le isole Sandwich Australi. La flotta inglese distrugge quella argentina all'ancora presso Comodoro Rivadavia.
L' Australia chiede
l'armistizio. Due divisioni greche e una bulgara occupano la Franca Contea
settentrionale. Parigi è accerchiata a nord, est e sudest.
Si combatte nelle periferie. L'esercito francese inizia a sgretolarsi.
Insediamento del Granduca di Finlandia e definitiva sconfitta dei comunisti
finnici. Il generale Mannerheim assume il comando di tre divisioni finlandesi a
fianco dei tedeschi in Francia.
Il generale zarista Judenich e le sue truppe, sconfitte dai tedeschi in Estonia,
sono integrati nell'esercito della Russia Bianca.
Lo stato di Oaxaca, che si era unito alla Repubblica Maya, è invaso da soldati americani e messicani.
Agosto - Presa Concepciòn, Von Lettow risale la costa cilena e sconfigge le ultime forze organizzate cilene presso Valparaìso. Il Cile capitola senza condizioni.
Von Trotha entra in Kamerun. Spangenberg attacca Livingstone, nella Rhodesia del Nord. Tutta l'Angola è sotto controllo tedesco.
Il Portogallo, perdute la
maggior parte delle sue colonie e del suo esercito, ed in preda ad una
galoppante crisi economica, capitola senza condizioni a seguito di un colpo di
Stato.
Parigi è completamente circondata e le cerchie più esterne delle sue difese
cadono.
Truppe olandesi, norvegesi e finniche sotto il comando di Mannerheim prendono
Rouen e le Havre.
Un colpo di stato di ufficiali progressisti in Guatemala, unito alla rivolta degli indigeni e ad un intervento Maya nella regione di confine della Lacandonia, porta il piccolo paese ad aderire alla Repubblica. Un violenta guerriglia contadina inchioda Pershing e i messicani in Oaxaca e Campeche.
Mackensen e Kemal sconfiggono Enver presso Bogazkoy, l'antica Khattusha. Mackensen incontra Faysal, Assurnasirpal ed il giovane leader socialista armeno Anastas Mikojan, diventato un esponente di rilievo del governo provvisorio nel suo paese, a Malatya nella Turchia orientale. Arabia, Armenia ed Assiria firmano l'armistizio con gli Imperi Centrali, gli Arabi si ritirano oltre il Tauro. Al capo della dinastia hashimita, lo Sharif Husayn, è riconosciuto il titolo di Califfo.
Enver è arrestato come criminale di guerra per i massacri armeni del 1915 assieme ad altri esponenti dell'ex governo turco.
Il nuovo ministro delle colonie italiano, Amendola, si reca Tripoli per incontrare Shatawi e i capi Senussiti.
Settembre - La Lituania tedesca è separata dalla Prussia ed eretta a granducato sotto il principe di Anhalt-Dessau, che in cambio cede alla Prussia i suoi territori ereditari.
Un governo provvisorio di unità nazionale composto da nazionalisti moderati, musulmani riformisti e alcuni menscevichi si insedia in Azerbaican e dichiara l'indipendenza da Russia e Turchia, ponendo fine alla guerra civile. Iniziano i negoziati con l'Armenia per la definizione dei confini. Il nuovo governo è immediatamente riconosciuto dalla Germania e dall'Austria, che propongono il detronizzato principe Zogu d'Albania come futuro re del paese caucasico.
Pace di Valparaìso: “il
Cile in catene”. L’intera Patagonia cilena passa all’Argentina.
Parigi è assediata dai tedeschi sotto il comando di Ludendorff, recentemente arrivato dal fronte russo. Il gruppo armate del Reno, composto perlopiù da bulgari ed austro-ungarici sotto Arz von Stauffenberg, circonda ed annienta a Digione un esercito francese. Il maresciallo Pétain, che ne al comando, si suicida di fronte alle dimensioni della disfatta.
Il generale Sarrail, che guida la difesa di Parigi, è l’unica autorità effettiva in Francia. Il governo repubblicano di Bordeaux, completamente screditato, gli concede i pieni poteri.
Mackensen si dedica a ristabilire l'ordine sulla Turchia. Vengono definiti confini provvisori con Assiria, Georgia, Arabia e Grecia. Tutta la Turchia europea è annessa alla Bulgaria, e lo zar Ferdinando si fa pomposamente incoronare Imperatore dei Bulgari a Costantinopoli. Gli Imperi Centrali si guardano attorno in cerca di un possibile monarca costituzionale musulmano per la nuova Turchia, la cui capitale è posta ad Ankara. L'Arabia sottoscrive un alleanza formale con gli Imperi Centrali in funzione anti-persiana, a cui immediatamente aderiscono Assiria ed Armenia. Lawrence, deluso, abbandona il Medio Oriente, nonostante la proposta araba di restare a titolo personale e il buon rapporto instaurato con Mackensen, di fatto ormai padrone del Medio Oriente.
19 Settembre - Il governo portoghese firma a Roma il trattato di pace con gli Imperi Centrali, rinunciando a tutti i suoi possedimenti coloniali. L'Angola, compresa Cabinda, le isole Sao Tomè e Principe e il Mozambico a nord dello Zambesi e ad est dello Shiré sono ceduti alla Germania, Timor Leste, Macao, l'India Portoghese, la Guinea Bissau e le isole Capo Verde ai Paesi Bassi, il resto del Mozambico all'Afrika (che però controlla solo la parte a sud del Limpopo).
Stefano II d'Illiria viene riconosciuto quale re del Portogallo e lascia la corona illirica al cugino, l'Imperatore Carlo. In cambio, al Portogallo non vengono imposte riparazioni, se non, in minima entità, a Norvegia ed Austria.
La capitale della Repubblica Maya è trasferita a Guatemala City.
Rosa Luxemburg riottiene la sua vecchia cittadinanza russa ed è eletta nel Soviet di Pietrogrado. Duro scontro tra lei ed alcuni bolscevichi tra cui Stalin e Zinov'ev.
27 Settembre - Il Giappone occupa Macao e l'Australia Timor Leste.
30 Settembre - La Gran Bretagna
occupa l'India Portoghese. Truppe francesi entrano in Guinea Bissau.
Ottobre - Paul Von Lettow-Vorbeck è nominato primo presidente ad interim dell'Aurakania. Frederick Mbewellba diventa ministro della Guerra dell'Argentina. Scontri tra Maya ed inglesi sul confine del Belize. Un corpo di spedizione americano schiaccia l'insurrezione progressista del generale Augusto Sandino in Nicaragua. Il paese è occupato dagli yankee.
Mackensen avanza nel Caucaso;
con un arbitrato regola le frontiere nella regione (trattato di Stepanakert: il
Nagorno Karabakh resta all'Azerbaican, Nahichevan all'Armenia. E' ammesso lo
scambio di popolazione). Zogu viene incoronato re dell'Azerbaican, ed aderisce
all'alleanza con
Assurnasirpal invade l'Azerbaijan persiano col pretesto di liberare gli Assiri
che vivono nella regione. L’Armenia, l’Arabia, l’Azerbaican e i
turco-tedeschi di Mackensen lo seguono. L'Arabia restituisce
Guidati da Trockij, i repubblicani russi lanciano un’offensiva contro le forze zariste di Denikin, che controllano ampie zone del sud del paese, ma sono strette tra le forze fedeli al Governo Provvisorio ed i menscevichi georgiani a sud. Inoltre, le nazionalità non russe dell’area appoggiano la Repubblica.
In Libia viene firmato un armistizio.
Novembre - Il nuovo governo russo (terzo gabinetto Kerenskij) attribuisce alla Luxemburg il ministero delle Nazionalità, per il quale si era proposto anche il nome di Stalin. Il poeta simbolista Aleksandr Blok va alla Cultura, Trockij mantiene i dicasteri della guerra e degli esteri e la vicepresidenza, più per il suo prestigio personale che per la forza del suo partito. Attorno a Rosa Luxemburg e ad altri fuoriusciti tedeschi, ucraini e finlandesi (tra cui la figura più importante è il bavarese Kurt Eisner) si forma un partito che raggruppa correnti bolsceviche, social-rivoluzionarie e mensceviche di sinistra, ed assume il nome di partito progressista.
Denikin e quello che resta delle sue truppe si ritirano sotto la protezione dello zar nella Russia Bianca ed annettono Smolensk. Trockij decide di accettare il fatto e negoziare un armistizio a condizione che i Bianchi di Denikin lascino il resto del paese. Il termine Russia Bianca (Belorossija) con connotazione politica, inizia ad essere usato in luogo del tradizionale Belarus’ (Bielorussia) che un senso etno-linguistico. La Grande Russia repubblicana comincia, per contrapposizione, ad essere detta Russia Rossa (Krasnorossija) anche qui in riferimento al suo regime politico.
Il generale Bolscevico Mikhail Frunze, recentemente liberato dai Russi Bianchi in una scambio di prigionieri, riceve l’incarico di ristabilire l’autorità della Repubblica nelle regioni a sudest della Volga e procedere nel Turkestan, dove è nato.
Il Giappone sottoscrive l’armistizio con gli Imperi Centrali sulla base dell’uti possidetis.
Mentre prosegue l’assedio di Parigi, Mannerheim, Hindenburg e Arz avanzano attraverso la Francia. Solo il gruppo di armate del Nord, sotto Mannerheim, incontra un seria opposizione da parte degli anglo-canadesi. Gli ultimi resti di un esercito francese organizzato sono distrutti sulla Loira dalle armate di Hindenburg. La via per Bordeaux è aperta, e solo l’arrivo di ulteriori rinforzi canadesi impedisce un’immediata capitolazione francese.
In seguito al crollo elettorale dei repubblicani nelle elezioni di mid term gli Stati Uniti decidono di scendere a patti con Garcia e Villa e riconoscono la repubblica Maya. Lo stato di Oaxaca però viene riunito al Messico.
Dicembre - Pace di Qazvin. L'Azerbaijan persiano è spartito tra Azebaican ed Assiria sulla linea del lago di Urmia. La città di Jolfa è annessa all'Armenia. L'emirato di Ka'b, l'Arabestan e le isole del Golfo Persico sono unite allo stato arabo hashimita. Il generale Reza Khan Pahlavi, comandante della brigata cosacca persiana, diventa il nuovo Shah di Persia, ribattezzata Iran, ed entra nell'orbita tedesca.
Le forze arabe sotto Liman occupano il Kuwait britannico, lo Shammar governato dagli emiri Rashiditi, ed il regno dello ‘Asir, già indipendente sotto la dinastia tribale degli Idrisiti. Scontri con i Sauditi, ultimi alleati inglesi nella regione che traggono vantaggio dalla distruzione di Shammar.
L’emiro Ibn Rashid viene però compensato con l’attribuzione del titolo di sultano della Turchia. In Armenia la Germania propone come re il principe Ruprecht di Baviera, che assumerà la corona col nome di Mitridate III.
Arz occupa Lione. Vittoria di Mannerheim su canadesi e neozelandesi a Bayeux. La Nuova Zelanda chiede l’armistizio, ed esce dal Commonwealth Britannico assieme all’Australia. La Gran Bretagna riconosce il regno d’Irlanda, ma continua chiedere di conservare le sei contee protestanti dell’Ulster.
Trattato di Heroica Puebla: definito il confine tra Repubblica Popolare Maya ( RPM ) e il protettorato americano del Messico. L’America è costretta ad accettare il controllo del governo Maya su i suoi investimenti nel paese.
1919
Gennaio – Vittorie degli Imperi Centrali fin nel cuore della Francia, ad Orléans, Saint Etienne e Rennes.
Gli hashimiti sotto Liman occupano Sabya, capitale dello ‘Asir, ed entrano nello Yemen, valorosamente difeso dall’Imam Yahyà. Le città costiere di Hudayda e Mukha cadono in potere degli Hashimiti, mentre negli altipiani centrali attorno alle due capitali di San’a e Sa’da il potere dell’Imam resiste. Il Califfato arabo hashimita, con capitale a Baghdad, viene formalmente istituito. Comprende quelli che oggi sono la Siria , l’Iraq (tranne la sua estremità settentrionale, assira) Libano, Palestina, Israele, Giordania, Kuwayt, Bahrayn, Emirati, Qatar, Arabia Saudita, Yemen del Nord, (nonostante la resistenza locale) e alcune zone di confine delle attuali Turchia, Iran ed Oman.
La Rhodesia riceve lo status di Dominion.
23 Gennaio – Sarrail, resosi conto che resistere ancora non porterebbe ad altro risultato che la distruzione totale di Parigi, e forse dell’intera Francia, chiede l’armistizio. Ludendorff insiste per la resa senza condizioni, ma viene ridotto a più miti consigli da Falkenhayn, che desidera porre fine alla guerra.
26 Gennaio – La Francia si arrende. Le truppe tedesche entrano a Parigi.
27 Gennaio – Gran Bretagna e Canada chiedono l’armistizio. Si continua a combattere in Ulster, Yemen e Rhodesia.
1 Febbraio – Armistizio generale. Fine della Prima Guerra Mondiale. ( continua la guerra tra Arabia e Yemen e quella tra Bianchi e Rossi in Siberia )
Marzo – Crollo dello Yemen, che viene annesso di fatto all’Arabia. Liman entra a San’a. Si apre nel castello di Fontainebleau la conferenza di pace.
Sono presenti rappresentanti di Germania, Austria-Ungheria-Illiria, Grecia, Romania, Bulgaria, Ucraina, Polonia, Paesi Bassi, Vallonia, Finlandia, Norvegia, Argentina, Bolivia, Perù, Irlanda, Afrika, Etiopia, Arabia, Assiria, Azerbaican, Armenia, Turchia, Iran, (Imperi Centrali) Giappone, Australia, Gran Bretagna, Francia, Nuova Zelanda, Canada, Rhodesia, (Intesa) Russia Bianca, Spagna, Italia ( neutrali, su invito tedesco).
L’Arabia acconsente all’immigrazione controllata di ebrei d’Europa nella piana costiera palestinese, e all’autogoverno interno delle relative comunità. Lo yishuv sionista e la città araba cristiana di Najran sottoscrivono accordi di dhimma col Califfato e sono esentati dal testatico.
Aprile – Offensiva di Frunze in Asia Centrale e di Tukhachevskij in Estremo Oriente contro i Russi Bianchi ed i separatisti turcofoni. Tukhachevskij deve eliminare Kolchak, che si è insediato nella Siberia orientale ed in Mongolia con notevoli forze, dichiarandosi “reggente” dello zar. Dopo alcuni successi iniziali, l’aiuto giapponese ai Bianchi si rivela determinante, e Tukhachevskij è costretto a ritirarsi ad ovest del Bajkal.
Maggio – Frunze occupa Tashkent, capitale della Repubblica Sovietica del Turkestan (ex emirato di Bokhara). Gli emiri di Bokhara, Khiva e Kokand vengono destituiti. Truppe iraniane avanzano fino all’Amu-Darya (Oxus) occupando gran parte dell’attuale Turkmenistan.
A Fontainebleau proseguono le trattative
Alla Francia si chiede di cedere:
- la Lorena , Belfort, il Marocco, le isole Comore, e l' Africa Equatoriale Francese alla Germania.
- La zona di Dunquerque, (in Fiandra) la Cayenna , la Martinica, la Guadalupa, Saint Martin e Saint Barthélèmy ( nelle Americhe ), La Réunion e Tromelin (nell'Oceano Indiano) e la Casamance (in Sénégal) ai Paesi Bassi.
- L'Artois e le Ardennes settentrionali alla Vallonia
- Le Isole Australi Francesi e il Madagascar all'Afrika
- Djibouti e la relativa colonia all'Etiopia.
- La Polinesia Francese alla Nuova Zelanda
- L'Indocina, il Siam Orientale e le basi e ferrovie in Cina al Giappone.
- Il dipartimento delle Alpes-Maritimes, con Nizza, e la Corsica all'Italia (che annetterà anche il principato di Monaco)
- Il Rossiglione e la sovranità su Andorra alla Spagna.
- Saint Pierre et Miquelon al Canada
- L'India Francese alla Gran Bretagna.
- La Nuova Caledonia e le isole della Lealtà, il protettorato sulle Nuove Ebridi e le isole Horn (nel Pacifico), la terra Adelia (in Antartide) all'Australia.
Ottiene però dalla Gran Bretagna la riva settentrionale del Gambia.
Alla Gran Bretagna è chiesto di cedere:
- Il Nyasaland, la Rhodesia del Nord ad ovest dello Zambesi, Kalabar e la valle del Cros ( in Nigeria ) e la Costa d'Oro a est del Volta alla Germania
- La riva del sud del Gambia, Mauritius e le isole Chagos, la Guyana Britannica e la Dominica ai Paesi Bassi.
- Le isole Gough e Tristan da Cunha alla Norvegia.
- Le isole Malvinas, Georgia del Sur e Sandwich Australi e l'Antartide Britannica all'Argentina
- Cipro alla Grecia
- Il Bechuanaland all'Afrika
- Il Somaliland, Awara, Moyale e Giubaland (in Kenya) Gallabat e la riva destra dell'Atbara (in Sudan) all'Etiopia
- Il Kuwait, il Bahrayn, il Qatar, la Costa dei pirati ( oggi Emirati Arabi Uniti ) e la penisola di Musandam all'Arabia.
- Weihaiwei al Giappone.
- Le isole Pitcairn e Line a sud dell'Equatore alla Nuova Zelanda.
- Le isole Phoenix e Line a nord dell'Equatore agli Stati uniti.
- Le isole Tonga, Fiji, Salomone, Ellice, Nuove Ebridi all'Australia.
Ottiene l'India Francese e Portoghese.
La Rhodesia riceve la parte del Mozambico compresa tra i fiumi Savi e Zambesi e quella ad est dello Shirè.
Al Giappone è riconosciuta Macao e all'Australia Timor Leste.
L'Australia cede all'Afrika le isole Heard e Macdonald.
La Spagna cede in cambio del Rossiglione e di Andorra, l'isola di Annobon e Sidi Ifni (in Marocco) alla Germania.
L'Egitto cede all'Italia la baia di Sollum e l'oasi di Jaghbub (Giarabub)
L'Irlanda ottiene l'indipendenza e diventa un monarchia costituzionale sotto un principe tedesco cattolico.
Australia, Nuova Zelanda e Canada (esclusa Terranova, che resta un Dominion) diventano repubbliche indipendenti.
Giugno/Luglio - Nelle parole del presidente francese Poincaré, "si paralizzi la mano che firmerà il trattato [di Fontainebleau]". Tale mano sventurata sarà, nel giugno del 1919, quella del suo ministro Aristide Briand. La Germania non aveva fatto mistero, nel corso delle trattative, di essere disposta a riprendere la guerra e continuarla "fin quando la nuova frontiera della Germania non sia con la Spagna ". Anche se i responsabili tedeschi più moderati, come il comandante supremo Falkenhayn, sono consapevoli che nemmeno la Germania sarebbe davvero in grado di continuare la guerra a lungo, la minaccia ha il suo effetto su una Francia prostrata ed occupata per più di metà.
In Gran Bretagna, un'ondata di scioperi e scontri di classe nelle città industriali del Nord paralizza il paese. Il congresso del partito laburista adotta una mozione "rivoluzionaria" che fa proprie molte delle tesi enunciate da Rosa Luxemburg in Russia. Lloyd George fa presente a Sarrail che in caso di rifiuto francese, la Gran Bretagna ( che ha avuto termini relativamente moderati per la pace) la Francia dovrà combattere da sola.
Entrambe le nazioni sconfitte sono attanagliate da una terribile crisi economica. Sarrail tenta di mantenere l'ordine rafforzando l'esercito e le polizia, sia come strumento contro la disoccupazione che per potenziare l'apparato repressivo.
Francia, Gran Bretagna, Giappone ed ex Dominions firmano il trattato.
Scontri tra gli uomini di Frunze ed i Cosacchi iraniani in Asia Centrale.
Tukhachevskij recupera Irkutsk e caccia i Bianchi dalla Mongolia.
Massacro di Amritsar: Centinaia di manifestanti per l’indipendenza dell’India vengono trucidati dalla polizia coloniale britannica. Ondata di proteste in tutto il subcontinente.
Agosto – L’esercito tedesco inizia il ritiro dalla Francia. La Francia sottoscrive i protocolli aggiuntivi del trattato, che le vietano di istituire tariffe commerciali contro i prodotti tedeschi, sia nella metropoli che nelle colonie, e stabiliscono un cambio fisso marco-franco favorevole alla Germania.
Viene fissato l’ammontare delle riparazioni di guerra che Francia, Gran Bretagna, Giappone ed ex Dominions dovranno versare ai vincitori (esclusi gli Stati mediorientali). La cifra complessiva è relativamente moderata, ma inaccettabile alle orecchie francesi. Tumulti e proteste di Action Française in varie città.
Tukhachevskij sconfigge un’armata bianca presso Ulan-Ude. I Giapponesi occupano la Transbajkalia fino ai monti Stanovoj e Jablonovy. Kolchak resta al potere sulle baionette nipponiche.
Settembre – Tukhachevskij è respinto di nuovo oltre il Bajkal. I Giapponesi, scavalcando Kolchak, offrono ai Rossi un armistizio. Tukhachevskij e Kerenskij accettano.
Frunze, grazie alla mediazione del socialista uzbeko Fajzullah Khodzhaev, giunge ad un accordo con gli indipendentisti turkestani (bàsmachi). Viene proclamata la Repubblica Federale del Turkestan, (RFT: attuali Uzbekistan, Kirgyzystan, Tajikistan, parte del Kazakhistan e del Turkmenistan) associata alla Russia ma indipendente, con Khodzhaev a capo di un governo di coalizione e Frunze capo dell’esercito.
Ottobre – A Berlino, proclamazione della Mitteleuropäische Zollverein (unione doganale mitteleuropea) comprendente Germania, Austria, Bulgaria, Romania, Grecia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Irlanda, Ucraina, Vallonia, Armenia, Turchia, Azerbaican, e Francia (in posizione subalterna). Paesi Bassi, Africa, Danimarca, Spagna, Portogallo e Iran aderiscono come membri associati. Altre all’unione doganale, i membri decidono di ancorare le rispettive valute al marco tedesco e di stipulare un’alleanza militare difensiva (che include Paesi Bassi e l’Afrika ma esclude la Francia e la Svezia ) istituendo colloqui permanenti a livello di stati maggiori, ed autorizzando truppe tedesche ed austriache a stazionare sul proprio territorio.
Novembre – Con la fine della rivolta basmachi, gli iraniani perdono supporto e sono costretti a ritirarsi. Il trattato di Chardzev definisce la nuova frontiera tra Iran e Turkestan, più favorevole agli iraniani della precedente. Su ordine di Khodzhaev, Frunze occupa settori della provincia cinese turcofona del Sinjiang. Il Governo Kerenskij riconosce il Turkestan e la Georgia come stati indipendenti, associati ed alleati.
Dicembre – Col trattato di Vladivostok l’intera Transbajkalia a sud degli Stanovoj diventa un protettorato giapponese sotto il reggente Kolchak. La Repubblica russa rinuncia a rivendicare la regione. Il Giappone in cambio fornirà aiuti economici ed alimentari alla Repubblica e garantirà che i Bianchi rispettino la pace. Entrambi i firmatari si impegnano a rispettare l’integrità, neutralità e sovranità di Mongolia ed Uranchai, ed evacuarne il territorio.
L’Assemblea Costituente propone la nuova Costituzione, democratica e socialista, della Repubblica Federativa Russa ( RFR) e della Georgia. Concessa la fiducia al nuovo governo, presieduto da Aleksandra Kollontaj, con Trockij agli Esteri, Tukhachevskij alla Guerra, Luxemburg alle Nazionalità, Krupskaja agli Interni, Kerenskij alla Pianificazione Economica, Blok alla Cultura, Spiridonova all’Agricoltura, Bukharin all’Industria.
(Kollontaj, Krupskaja, Spiridonova, Blok e Bukharin sono passati nel partito progressista. Nadia Krupskaja, separata dal marito Vladimir Lenin ancora in esilio in Svizzera, chiede il divorzio dopo aver lasciato il partito bolscevico-trotzkista).
In Blu il Reich mitteluropeo, in grigio i suoi alleati/satelliti (Olanda, Afrika, Terranova, Russia Bianca), in verde Italia e colonie, in giallo Francia e colonie (entrambe sarebbero satelliti del Reich, ma ancora in grado di autonomia e desiderose di maggior gloria). In rosso le nazioni socialiste ed alleati. Da notare che la Scozia non ha nessuna alleanza con la Russia, anche se sono segnate come socialiste. In Fucsia l'Impero giapponese, come vedete sta per mangiarsi la Cina ( che assieme alla Svizzera è in bianco) In verde mare gli USa e i loro alleati (blocco anglosassone) e satelliti (America Latina) In rosa chiaro il nascente blocco Argentina-Maya-Quebec che in America si oppone agli USA ed è di fatto alleato della Germania ma con una certa autonomia.
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Questo è il parere in proposito di Carlo A. Miani:
Io penso che l'Olanda poteva essere una spina nel fianco perla Francia, il Belgio e forse in parte per la Gran Bretagna in Europa, ma non dimentichiamoci che l'Europa è molto lontana dalle colonie olandesi che sopravvivevano in quel periodo in Asia, Oceania e Sudamerica, proprio quelle avrebbero potuto essere conquistate facilmente anche dagli inglesi da soli, che controllavano tutto il subcontinente indiano e l'Australia, Figuriamoci se ci si mettevano anche i giapponesi. Di conseguenza io penso che gli olandesi sarebbero stati sconfitti e che quindi una loro entrata in guerra o meno non avrebbe fatto molta differenza...
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Ed ecco invece il commento di Telefunk1:
L'ucronia di Falecius accredita la vittoria totale alla Germania e ai suoi alleati perchè l'entrata in guerra dell'Olanda causa una reazione a catena di alleanze a favore degli imperi centrali che nella storia vera non si è potuta verificare (dalla rinuncia dell'Italia a schierarsi a favore dell'intesa perchè i tedeschi, con l'apporto decisivo degli olandesi, erano riusciti, nella fase della battaglia denominata "corsa al mare", ad arrivare fin quasi a Boulogne, togliendo agli inglesi importantissimi porti sulla costa francese per farvi arrivare i rinforzi e, quindi, non rendendo garantibile la possibilità di una efficace ripresa militare dell'intesa sul continente europeo; all'alleanza della Grecia perchè la rinuncia dell'Italia significava per la Grecia avere maggiore possibilità di azione nei Balcani e nel Mediterraneo. data l'assenza dell'azione deterrente di minaccia nei suoi confronti da parte di una flotta di un paese potenzialmente nemico, (appunto l'Italia) ad, infine, all'alleanza della Romania che, sicuramente, non intendeva stare a guardare mentre Austriaci, Bulgari, Greci e Tedeschi si spartivano il territorio Russo. Queste alleanze potevano, in effetti, equilibrare se non addirittura superare il rapporto di forze a tutto vantaggio degli Imperi Centrali. Nei continenti extraeuropei poi, a cominciare da quello africano, l'ulteriore difficoltà, per l'intesa, doveva arrivare con la ribellione riuscita degli "Afrikaneers" di Maritz; con conseguente inizio della perdita di una parte delle colonie che la Gran Bretagna aveva in Africa ed il comportamento assente dell'alleato Giappone il quale, dopo essersi assicurato le colonie olandesi dell'arcipelago della Sonda e l'Indocina Francese a questo punto si sente soddisfatto e non intende incidere sulle sorti della guerra giustificandosi con la scusa che le sue forze armate devono presidiare i territori conquistati (ed altri sul continente asiatico per via di ipotetiche ribellioni). Il tutto senza che gli Stati Uniti abbiano una parte (decisiva) nelle vicende di questa guerra (ricordiamoci che gli Stati Uniti erano concorrenti commerciali del Regno Unito e della Germania) ed anzi si trovano coinvolti in una guerra che, con tutte le loro forze, stavano conducendo contro il Messico a causa degli sconfinamenti di Pancho Villa.
Quello che propongo io sono dei pareri da cui potrebbe derivare una modifica all'ucronia di Falecius rimettendo in discussione alcuni punti del suo percorso alternativo. Innanzi tutto c'è da dire se i tedesco-olandesi avessero tolto la possibilità agli inglesi di usufruire dei porti di Calais e Boulogne, questo avrebbe significato, per gli imperi centrali, avere un dominio pressoché assoluto del canale della manica (più marcato che nella vera storia dove i tedeschi erano stati fermati, lato mare, prima di Dunkerque), con conseguente aumento dell'efficacia dell' azione dei mezzi subacquei (e di superficie) contro il naviglio britannico che doveva portare il BEF sul suolo francese. La consistenza degli effettivi militari che gli inglesi sarebbero stati capaci di sbarcare quindi, in Francia, sarebbe stato molto più esiguo che nella storia vera con la conseguenza che i tedeschi avrebbero potuto giungere alla vittoria già molto tempo prima dell'anno 1919. Non è da escludere, fra l'altro, che i tedeschi, forti di questo dominio dello stretto, avessero deciso di intraprendere, da subito, la guerra sottomarina ad oltranza, con il risultato che avrebbero chiuso la partita ancora prima approfittando sempre dell'impegno degli Stati Uniti nel Messico. La rivolta di Maritz in Sudafrica poi poteva benissimo non riuscire dato che L'Unione Sudafricana anche se faceva parte dell'impero Britannico, la sua condizione giuridica di "Dominion" lo rendeva praticamente indipendente da quest'ultimo (non più provincia) perchè come sappiamo i "Dominion" erano nazioni dell'impero britannico dotati di autogoverno (e cioè in pratica governati da rappresentati della popolazione di quegli stessi stati) il cui legame con la madrepatria era di natura commerciale e di alleanze militari (C'è da aggiungere che il Sudafrica, prima della guerra anglo-boera, non era nemmeno una colonia olandese ma uno stato messo su dai discendenti dei colono olandesi che lo governavano per proprio conto e non per conto dell'Olanda ed il cui benessere economico, dopo questa guerra dipendeva, dai rapporti economici privilegiati con la Gran Bretagna). In virtù di tutto ciò, quindi, se pure si rende ipotizzabile la possibilità che la guerra duri fino all'inizio del 1919 (sempre che gli inglesi, dopo la "corsa al mare", accettino il fatto di impegnarsi in una guerra sul continente con poche prospettive di successo dato che la perdita di Calais li priva, in caso di ritirata, della via più breve per arrivare al mare e tornarsene quindi in Inghilterra), secondo me è indispensabile, a questo punto, il ruolo chiave degli Stati Uniti d'America, sia come finanziatori dell'intesa che come alleati militari aggiuntivi. Mi sento quindi di escludere, a priori, la loro distrazione dalle vicende europee per colpa di una guerra (quella con il Messico) che non avevano motivo di intraprendere (E' vero che le incursioni di Pancho Villa erano state causa della spedizione punitiva di Pershing ma non potevano causare l'escalation di cui si parla nell'ucronia dato che gli interessi economici statunitensi nel Messico erano messi al sicuro dai regimi di governo di allora che erano asserviti, appunto, agli interessi statunitensi) e, quindi, collocherei il loro intervento nella guerra in Europa forse anche prima del fatidico 1 Aprile 1917 a prescindere che, nel frattempo, il "Lusitania" non sia stato affondato o meno (non dimentichiamoci che gli Stati Uniti devono prima o poi intervenire se vogliono garantire la vittoria dell'Intesa e, di conseguenza, la restituzione dei finanziamenti prestati con relativi interessi). Fermo restando, quindi, la volontà di resistenza degli anglo-francesi sul suolo francese (collocherei il fronte di battaglia, più che altro, tra la Svizzera ed un punto della costa, sul canale della manica, oltre Dunkerque e vicino a Calais), l'impossibilità dei tedeschi di procedere con la guerra sottomarina indiscriminata fin al 1915 (proteste Statunitensi), l'andamento della guerra sul teatro africano sostanzialmente identico a quello che si è verificato nella storia vera con il rientro della ribellione di "Maritz" e la conquista delle colonie tedesche (anche perchè le flotte dell'Intesa se sono in grado di isolare le colonie della Germania quest'ultima non può inviare rinforzi), il collasso dell'impero ottomano che, ad un certo punto, rende disponibili, per il fronte occidentale, le forze non più impegnate in Irak dopo la presa di Baghdad; l'intervento Statunitense, a questo punto, consente all'intesa di giungere all'appuntamento decisivo della battaglia da cui dovranno dipendere le sorti della guerra, in occidente, con le forze tedesche, austriache, bulgare, Romene e Greche (Gli Imperi Centrali, nel frattempo hanno fatto fuori la Russia un po' prima del 1918), in condizione quanto meno di poterle affrontare su un piano di parità. Le vicende della guerra saranno indissolubilmente legate alla più gigantesca battaglia che sia mai stata combattuta in Europa (Seconda Battaglia delle Nazioni dopo quella di Lipsia). La guerra, a questo punto, potrebbe finire con una pace di compromesso?
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Qui sotto vedete, in previsione di uno sviluppo futuro, come lo scenario potrebbe apparire nel 1940:
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Per leggere una versione alternativa di questa ucronia, cliccate qui.
Se avete idee su come continuare l'ucronia, o se avete commenti in proposito, scriveteci a questo indirizzo.
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E ora, la parola a Inuyasha Han'yō:
Allo scoppio della WW1 il Belgio per prevenire un'invasione tedesca si schiera spontaneamente con Berlino, dietro la promessa di ingrandimenti territoriali (come il Congo Francese e alcuni dipartimenti francesi ai suoi confini. In questo modo si evita l'intervento della Gran Bretagna, che rimane neutrale. Quali sviluppi?
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Gli risponde Enrico Pellerito:
Se a Berlino avessero scelto
di restare sulla difensiva ad occidente (solo 240 km di confine, perlopiù
boscoso e ben protetto da un sistema davvero poderoso di fortificazioni) e di
manovrare subito contro l'impero zarista, ritenuto, fra l'altro, più lento a
mobilitare, le cose sarebbero potute diventare più complesse per una Francia che
rischiava di restare sola contro la Triplice.
In una tale evenienza (e nonostante il fatto che la mobilitazione russa fu molto
più rapida di quanto previsto), mantenendo lungo il confine dell'Alsazia Lorena
quanto bastevole per contenere qualsiasi offensiva francese, è altamente
probabile che il conflitto sarebbe rimasto solo una questione prettamente
continentale in Europa.
Era quanto previsto dai piani di von Moltke senior, confermati dalle successive
modifiche di von Valdersee, che si basavano sulla neutralità del Belgio e della
Svizzera e la non inviolabilità di questi da parte germanica; invece poi arrivò
von Schlieffen, con la sua "genialata" di invadere il Belgio e che prospettava
perfino la violazione dell'Olanda.
Sarebbe poi stato von Moltke junior a "limitare" solo al Belgio il
coinvolgimento di nazioni neutrali.
Con ciò non sostengo che qualsiasi iniziativa francese sarebbe stata destinata
ad infrangersi contro le difese tedesche, ma certo sarebbe stata necessaria una
"spallata" non da poco, senza contare il fatto che la struttura ferroviaria
tedesca era perfettamente in grado di spostare ingenti quantitativi di forze da
Est ad Ovest nel caso fosse stato necessario contenere un'emergenza.
Mantenere in essere i piani originari che prevedevano la difensiva contro la
Francia e l'iniziativa contro la Russia e non ribaltandoli come successivamente
ideato, poteva davvero concretizzare, alla lunga, visto come in HL andarono gli
eventi, un crollo del(la) fronte orientale, con conseguente armistizio ed
occupazione dell'Ucraina e dei suoi vasti territori agricoli a garanzia
dell'alimentazione degli Imperi centrali, mentre ad Ovest si sarebbe potuto
assistere ad un lungo e logorante periodo di offensive e controffensive senza
giungere ad un nulla di fatto, spingendo Parigi non ad un armistizio ma ad una
tregua armata di fatto.
Sarebbero poi potuti intervenire i "buoni uffici" di Londra e/o di Washington
per giungere ad un cessate il fuoco e a colloqui preliminari di qualcosa che
assomigliasse ad una pace.
Anche un intervento italiano contro la Triplice non avrebbe qui potuto incidere
più di quanto avvenuto in HL.
La mancata invasione del Belgio, come sostengono molti storici e analisti
militari britannici, avrebbe davvero fatto la differenza in quell'estate del
1914, quando il mondo politico di Londra non aveva alcuna intenzione di andarsi
ad impelagare in quella "imminente Armageddon" in Europa, restando i Britannici
"altro che spettatori" (Herbert Asquith, primo ministro di sua Maestà e tenace e
scrupoloso sostenitore della tradizionale politica di non intervento).
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Per farci sapere che ne pensate, scriveteci a questo indirizzo.