una originale Timeline di Homer
Ecco a voi una guerra moderna in cui le nazioni europee sono lievemente diverse e molte monarchie sussistono tutt'oggi...
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Luglio 2010: Le tensioni tra la Repubblica Catalana e l’Impero di Spagna raggiungono il loro apice: i nazionalisti catalani valenciani scendono in piazza e la polizia è costretta a chiamare in causa l’esercito che spara sulla folla: 181 morti e migliaia di feriti. La Repubblica Catalana richiama il suo ambasciatore da Madrid, stessa cosa fanno i Paesi Baschi e il Portogallo. La Spagna medita da tempo, sotto la sovranità di Re Juan Carlos e la guida politica di Francisco Jimenez, l’annessione della Catalogna e dei Paesi Baschi per poter finalmente rilanciare la propria credibilità in Europa. Jimenez nei due anni precedenti aveva firmato tre patti di cooperazione e di non reciproca aggressione con Francia, Polonia e Prussia e uno d’alleanza con il Regno dei Paesi Bassi. Forte di questa situazione politica Jimenez non esita a ordinare l’occupazione militare del territorio Valenciano. La Catalogna, forte dell’alleanza con i Paesi Baschi e con l’Inghilterra dichiara guerra alla Spagna congiuntamente ad Euzkadi il 24 Luglio, bombardando alcune cittadine di confine spagnole. L’aviazione Spagnola nello stesso giorno, poche ore dopo, bombarda Bilbao, San Sebastian, Barcellona, Lloret del Mar, Girona e Palma di Mallorca.
25/7/2010: L’Inghilterra dichiara il ritiro dei suoi consoli ed ambasciatori da Paesi Bassi e Spagna. Fanteria spagnola entra in Catalogna, mentre proseguono i rastrellamenti a Valencia e i bombardamenti sempre più incessanti della basi aeree basche e catalane, oltre che di obiettivi civili. La Prussia denuncia il trattato di non belligeranza con la Spagna. La Francia si apre al dialogo con Catalani, Baschi e Spagnoli.
26/7/2010: Pesante bombardamento di Barcellona da parte dell’Aviazione Spagnola, mentre forze da sbarco occupano Maiorca ed Ibiza. La Spagna apre dei negoziati per un trattato d’amicizia con il Regno delle Due Sicilie.
28/7/2010: Truppe spagnole sconfiggono l’Esercito Catalano nei pressi di Hospitalet de Llobregat, inizia l’assedio di Barcellona. A parte di piccole sacche di resistenza sia Catalogna che Baleari sono cadute in mani spagnole. Inizia l’invio di truppe Olandesi in Spagna in aiuto agli Spagnoli che trovano resistenza da parte dei Paesi Baschi di Joseba Aduriz. Il Portogallo ritira i propri ambasciatori da Spagna e Olanda. In Francia inizia la mobilitazione della propaganda a favore della Spagna.
6/8/2010-7/8/2010: L’Inghilterra ordina la mobilitazione totale, stessa cosa ha fatto la Francia nella settimana precedente: dichiarazione di guerra dell’Inghilterra alla Spagna e ai Paesi Bassi, la Francia dichiara guerra ai Paesi Baschi e alla Catalogna. Mobilitazione generale in Prussia. La Polonia dichiara guerra alla Prussia in appoggio alla Spagna. L’Austria si allinea alla Prussia e dichiara guerra alla Polonia, all’Olanda e alla Spagna.
13/8/2010: I Paesi Baschi sono invasi sia da Nord dai Francesi, che da Sud da Spagnoli e da contingenti Olandesi.
14/8/2010: Battaglia navale della Manica: le flotte Francesi e Olandesi sono battute da quella Inglese, che guadagna il controllo dello stretto.
16/8/2010: Schermaglie di confine tra Polonia e Prussia in Prussia Orientale sfociano nella guerra definitiva. A Sud forze Austriache occupano alcune cittadine di confine. Iniziano i bombardamenti francesi sull’Inghilterra con obiettivo Londra, Birmingham, Southampton, Brighton e le postazioni difensive sulla Manica.
17/8/2010: Inglesi e Prussiani bombardano Parigi. Barcellona cade nelle mani Spagnole. Resa della Catalogna. La Confederazione Tedesca prende posizione al fianco di Prussia e Austria, iniziando a mobilitare truppe. Napoli inizia un’offensiva verso il Norditalia, occupando alcune città del piccolo stato Pontificio, che si è dichiarato neutrale.
18/8/2010-27/8/2010: Bombardamenti a catena sulle maggiori città da parte di tutti i contendenti. I Paesi Baschi resistono nelle aree pirenaiche, il Portogallo invece è stato invaso dagli Spagnoli, ma presso i Porti si radunano truppe e rifornimenti inglesi. I Napoletani hanno occupato l’interezza dello Stato Pontificio e guardano famelici a nord, verso la Lombardia, che si è dichiarata neutrale. E’ iniziata la guerra di confine in Frisia tra Paesi Bassi e Confederazione Tedesca, coadiuvata da truppe prussiane e inglesi. Ad est le forze Austriache sono penetrate nella Galizia Polacca, prendendo Leopoli e minacciando Cracovia. I Prussiani invece sono arretrati e difendono Danzica e Konigsberg. La Vestfalia si allea alla Confederazione Tedesca, ma i Francesi avevano già provveduto a occupare il Lussemburgo e la Saar. La Baviera scende in campo al fianco della storica alleata Francia e attacca da sud Prussia e Confederazione Tedesca con successo, mentre arranca sulle Alpi contro gli Austriaci. La Boemia opta per la neutralità come l’Irlanda, la Scozia invece firma un trattato di cooperazione con la Francia e il Galles invece un trattato difensivo con l’Inghilterra. La Svezia dichiara la sua cooperazione con Prussia ed Inghilterra, aprendo all’utilizzo le basi in Norvegia e Meclemburgo. La Danimarca invece dichiara guerra a Svezia, Inghilterra, Confederazione Tedesca e Prussia, alleandosi alla Francia. I Danesi battono la marina prussiana davanti a Kiel e l’esercito Confederato nello Schleswig.
7/9/2010: I Paesi Baschi firmano la resa. Resistono però migliaia di partigiani sotto la sigla dell’ETA. Avvicinamento dei Lombardi all’Austria in funzione antifrancese, antibavarese e antinapoletana. La Svezia diviene totalmente belligerante e le sue forze si radunano per l’invasione della Danimarca.
10/9/2010: I Francesi battono i Tedesco-Prussiani presso Gelsenkirchen e occupano l’intera Vestfalia, mentre a nord gli Olandesi sono respinti dalla Frisia Tedesca.
16/9/2010: Un ulteriore sfondamento Franco-Bavarese è fermato da forze Prussiane e Tedesche in Sassonia, ma vengono persi diversi chilometri a favore dei Francesi.
19/9/2010: Attacco austriaco verso la Baviera per alleggerire la pressione su Prussia e Confederazione, nei pressi di Braunau, i Bavaresi distruggono le colonne austriache che avanzavano verso Monaco.
22-26 Settembre: I Polacchi contrattaccano in Galizia sul fronte tenuto dagli Austriaci, che sono costretti a ritirarsi addirittura dietro il proprio confine.
23 Settembre-3 Ottobre: Offensiva Tedesco-Prussiana contro le posizioni Bavaresi sul Meno, la cosiddetta offensiva di Francoforte viene rimbalzata dall’efficiente esercito Bavarese con perdite considerevoli da parte dei Tedesco-Prussiani.
30 Settembre: La Boemia è occupata dai Prussiani per scopi bellici.
7-14 Ottobre: Controffensiva Portoghese con rinforzi Svedesi e Inglesi verso l’interno. Nella Battaglia dell’Alentejo le forze Spagnole sono sonoramente sconfitte e gran parte del Portogallo torna in mano ai suoi cittadini. Il Presidio Inglese di Gibilterra cade in mani spagnole. La Flotta Inglese è sconfitta nel Golfo di Biscaglia dalle forze marine congiunte di Spagna e Francia.
10-12 Ottobre: I Danesi lanciano una pesante offensiva preceduta da un duro bombardamento navale e aereo delle posizioni Tedesche e Svedesi. L’offensiva ha un enorme successo: i Danesi irrompono in Meclemburgo e prendono Brema. Avanguardie Danesi incontrano forze d’esplorazione Olandesi in Frisia, al termine della loro avanzata.
14-17 Ottobre: Offensiva della Cisa e di Senigallia: truppe Napoletane irrompono in Lombardia, del tutto impreparata al conflitto, contemporaneamente truppe Francesi invadono la Val d’Aosta e la Val Susa. I Napoletani occupano Romagna e Lucchesia, mentre i Francesi penetrano nelle valli citate come un coltello nel burro.
15-22 Ottobre: La Scozia passa a stato di Belligerante ed invade lo Yorkshire, per nulla difeso, penetrando fino a York e prendendo Durham, Carlisle, Newcastle e Kingston upon Hull.
19-27 Ottobre: Sbarco Inglese nei Paesi Baschi, nel Leon, in Galizia in concomitanza con una offensiva portoghese. Dopo una prima brillante avanzata degli Inglesi che si ricongiungono con i Portoghesi a Santiago di Compostela, gli Spagnoli reagiscono, ricacciando i Portoghesi sulla vecchia linea del fronte e ributtando a mare gli Inglesi, che non conservano nessuna testa di ponte, perdendo 17000 soldati che vengono catturati o uccisi dagli Iberici.
4-14 Novembre: Offensiva Prussiana della Slesia e Austriaca della Galizia: i primi arrancano con perdite considerevoli, ma riescono a occupare Poznan, a liberare Danzica dall’assedio e ad alleggerire le pressione su Konigsberg. Gli Austriaci invece avanzano considerevolmente, prendendo Cracovia e assediando Leopoli. La Valacchia si unisce agli Alleati contro la Polonia, permettendo alle forze Austriache d’usare il proprio territorio. Immediato allineamento dei Bulgari all’Intesa Francese, senza però scendere in campo.
8-10 Novembre: Offensiva Prussiana della Masuria: L’impiego di truppe fresche non riesce però tuttavia a ricacciare i Polacchi in Mazovia.
15-23 Novembre: Controffensiva tedesco-prussiana di Turingia: A costo di perdite elevatissime i Francesi e i Bavaresi riescono a contenere l’entità dello sfondamento del fronte.
17-24 Novembre: Attacco Inglese allo Yorkshire e alla Cumbria occupate dagli Scozzesi e contemporaneo sbarco Svedese nelle Shetland e nelle Orcadi. Gli Inglesi riescono a cacciare gli Scozzesi da York e da gran parte del territorio nazionale occupato, mentre gli Svedesi occupano senza colpo ferire i due arcipelagi. Il Galles passa a stato belligerante con propri reggimenti a fianco di quelli inglesi.
29 Novembre-5 Dicembre: Attacco Bavarese di Sciaffusa e tentativo di penetrare in Svizzera: le esigue milizie austriache di Schutzen riescono a fermare i Bavaresi in Argovia
6-7 Dicembre: Attacco Austriaco di Leopoli: dopo un pesantissimo bombardamento le forze austriache entrano nella piazzaforte Polacca, occupando di fatto l’intera Galizia e aprendo le porte al cuore della Polonia. Indebolimento delle guarnigioni polacche in Prussia Orientale per supplire alle notevoli perdite del fronte Galiziano.
14-21 Dicembre: Offensiva Lombarda del Rubicone e di La Spezia: dopo un lieve avanzamento e la liberazione di Ravenna e Rimini e l’occupazione di Luni, i Lombardi sono ricacciati sul vecchio fronte da rinforzi Napoletani. In concomitanza all’attacco Lombardo a sud, dal 17 Dicembre i Francesi hanno ripreso l’offensiva occupando Sanremo, Imperia, Torino e Pinerolo.
21-30 Dicembre: Terza controffensiva Tedesco-Prussiana tra Turingia e Meno: il Fronte Franco-Bavarese cede in Turingia e si assiste alla presa di Wurzburg da parte dei Prussiani, mentre sul Meno persiste l’assedio di Francoforte, tenuta dai Francesi.
26 Dicembre-4 Gennaio 2011: Attacco a tenaglia di Olandesi e Danesi contro le posizioni Confederate nell’Hannover: è un completo successo, le forze Danesi raggiungono rapidamente l’area del fronte Tedesco-Francese mentre gli Olandesi occupano la Renania. La Confederazione Tedesca firma la resa, e le aree libere sono occupate dai Prussiani.
1-6 Gennaio: Controffensiva Polacca della Galizia: dopo un inizio poco promettente le forze Polacche battono ripetutamente le truppe Austriache, riprendendo gran parte delle posizioni perdute un mese prima.
9-12 Gennaio: Attacco coordinato di Prussiani, Svedesi e Austriaci a danno della Polonia: forze Austriache penetrano nuovamente in Galizia, avendo ragione delle stanche truppe polacche, mentre a Nord, tra Slesia e Prussia Orientale, truppe Prussiane fresche sfondano finalmente il fronte Polacco, giunge a occupare Lodz e a minacciare Varsavia. Forze da sbarco Svedesi attaccano le coste lituane in accordo con truppe Prussiane provenienti dal Memelland, togliendo alla Polonia lo sbocco sul Baltico.
12-24 Gennaio: La “Spedizione Distruttiva” Spagnola contro il Portogallo si rivela un successo incredibile, con le forze di Re Juan Carlos che occupano Oporto e assediano Lisbona. Resiste solo l’Algarve con Faro.
14-21 Gennaio: Attacco Franco-Danese-Olandese-Bavarese alle truppe Prussiane nell’Hannover e in Sassonia: l’offensiva, costata un enorme numero di caduti per gli alleati francesi, termina con un nulla di fatto.
27 Gennaio–5 Febbraio: Definitiva attacco Prussiano-Austriaco su Varsavia: la città cade dopo estenuanti combattimenti che costeranno la vita ad almeno un milione di Polacchi e diverse centinaia di migliaia di Austro Prussiani. La Polonia dichiara la resa ad Austria e Prussia. Viene divisa in tre aree: Occupazione Prussiana in Lituania e Posnania, Austriaca in Galizia e a Cracovia, mentre il resto è dichiarato in Repubblica, con la cacciata del Re Jagellone.
30 Gennaio-8 Febbraio: Controffensiva Austriaco-Prussiana in Germania: truppe Austriache sono fermate dai Bavaresi nell’Alta Baviera, mentre truppe Prussiane sfondano finalmente il fronte Franco-Bavarese, con le occupazioni di Francoforte, Norimberga e Ulma. I Danesi sono cacciati da Kiel e dal Meclemburgo, mentre forze da sbarco Svedesi tentano l’attacco a Ylland e Jutland, venendo però respinti.
11 Febbraio -2 Marzo: Controffensiva Lombarda dell’Appennino detta “Liutprando” e delle Alpi Piemontesi detta “Vittorio Emanuele” contro i Francesi: l’offensiva in Piemonte ricaccia i Francesi su Frejus e Moncenisio, con la riconquista della storica capitale Torino, a sud i Lombardi dilagano in Versilia e occupano Pisa, mentre Firenze è assediata e San Marino occupata.
15-25 Febbraio: Offensiva da Boemia e Alta Baviera da parte Austriaca verso Monaco di Baviera: occupazione della Baviera vera e propria, fuga del Re a Stoccarda, l’esercito Bavarese perde metà degli effettivi.
28 Febbraio-14 Marzo: Spedizione Winston in Portogallo: rinforzi Inglesi e Gallesi sbarcano in Portogallo via mare e via aria, mentre le restanti forze portoghesi tentano di allargare la propria posizione, pesanti bombardamenti delle posizioni Spagnole sulla Costa Portoghese e Galiziana. Rinforzi di Parà Inglesi si paracadutano nei Paesi Baschi in supporto all’ETA. Le nuove forze Inglesi e Gallesi arrancano in Galizia, dove sono annientate, mentre le truppe al comando del Generale Stevens riescono a riunirsi alle forze Portoghesi nell’Algarve. L’ETA esce allo scoperto con la lotta partigiana armata dai rifornimenti aerei inglesi. Lisbona è raggiunta da due reggimenti Gallesi e resiste.
8-22 Marzo: Sbarco Svedese di Perth e offensiva Anglo-Gallese di Scozia: gli Anglo-Gallesi penetrano nelle prime Lowlands scozzesi, mentre gli Svedesi occupano diversi centri delle Highlands che sono approntanti come testa di ponte. L’esercito Scozzese si difende benissimo, ma cede al numero soverchiante dei Nemici.
14 Marzo-3 Aprile: Afflusso considerevole di rinforzi francesi nel Baden e nella Svevia: Bavaresi e Francesi lanciano l’offensiva verso Norimberga: il tutto si conclude con una lievissima avanzata Franco-Bavarese.
2-3 Aprile: Battaglia Navale dello Jutland: squadre navali di Svezia, Inghilterra, Danimarca e Olanda si affrontano sullo stretto: la battaglia è incerta, ma alla fine le forze di Svezia e Inghilterra aprono la via marina al Baltico, affondando le parti migliori della Flotta Danese.
3-17 Aprile: Attacco di Lisbona: soverchianti forze spagnole attaccano la Città e anche l’Algarve con forte supporto aereo: l’attacco è un enorme successo, la capitale portoghese cade mentre le forze Anglo-Gallesi sono costrette a reimbarcarsi nel porto della città sotto un incessante bombardamento spagnolo. Resiste solo l’Algarve.
14-24 Aprile: Secondo sbarco Svedese dello Ylland e dello Jutland, coadiuvato dalla Marina Inglese, mentre a sud le forze Prussiane premono contro il fronte tenuto da Danesi e Olandesi. Gli Svedesi, con l’aiuto della Marina Inglese e della RAF sbarcano con successo, prendendo Odense e Copenhagen. L’Offensiva Prussiana spazza via il nemico, Amburgo è occupata, il Meclemburgo liberato e si assiste ad un primo avanzamento nello Schsleswig-Holstein.
26 Aprile-12 Maggio: Offensiva Finale dell’Algarve: forze Spagnole di grandi dimensioni, col supporto di Marina e Aviazione intraprendono la definitiva offensiva contro il Portogallo. Nonostante una resistenza eroica, le forze portoghesi sono spazzate via, e il governo di Re Manuel VII è costretto a firmare la resa.
27 Aprile-14 Maggio: Spedizione Swift-Gustavsson contro la Scozia: ingenti truppe Anglo-Gallesi attaccano Glasgow, mentre forze anfibie e di parà svedesi si lanciano all’attacco di Aberdeen. L’Esercito Scozzese è distrutto dall’attacco congiunto e Angus MacCarthy firma la resa della Scozia.
3-15 Maggio: Offensiva Generale Lombarda al comando del Generale Molin: forze Alpine provano a cacciare dai passi i presidi francesi mentre fanteria e motorizzati attaccano le postazioni Napoletane nelle Marche e a Firenze. I Francesi sono spazzati via dai Lombardi, che penetrano anche in territorio francese, presso Mentone e Roccabruna. A Sud i Napoletani resistono per un po’, in seguito sono spazzati dall’urto della massa dei nemici, andando in rotta fino a Siena e Perugia. Firenze e Pesaro sono occupate dai Lombardi.
13-20 Maggio: Attacco Austriaco nel Wurttemberg: considerevoli truppe Austriache attaccano la linea Franco-Bavarese presso Stoccarda, cadono almeno 300000 uomini tra i vari contendenti, alla fine i Franco-Bavaresi si ritirano per sfinimento, cedendo Stoccarda e diversi kilometri di fronte al nemico.
19 Maggio-4 Giugno: Il Generale Molin ordina l’invasione di Savoia e Provenza dalle Alpi Marittime alle Alpi Graie: le forze Lombarde spezzano in due la resistenza Francese, dilagando fino a Nizza, Grenoble e Chambery. Ciò che rimane delle forze Francesi si disperde tra Lione e Cannes.
26 Maggio-7 Giugno: Offensiva congiunta di Danimarca: i Prussiani attaccano da Sud, gli Svedesi da Nord ciò che rimane del fiero paese: i Prussiani avanzano tra mille difficoltà, mentre gli Svedesi sono pesantemente respinti dai Danesi. A Sud i Prussiani attaccano le posizioni Olandesi tra Brema e Reno: l’offensiva è un enorme successo, Brema è liberata insieme al Basso Reno Tedesco.
8-20 Giugno: Ennesima offensiva Austriaca tra Baden e Wurttemberg per piegare Bavaresi e Francesi: la sanguinosissima battaglia che ne segue uccide circa 100000 uomini, senza dare un vincitore. Alla fine l’attacco Austriaco abortisce quasi naturalmente.
19 Giugno-18 Luglio: Campagna di Provenza: le truppe di Molin attaccano i Francesi per spezzare definitivamente la linea difensiva, mentre i rinforzi spagnoli giungono in soccorso ai Francesi. Nonostante questo i Lombardi spazzano via i Franco-Spagnoli, raggiungendo il Rodano e prendendo Marsiglia.
26 Giugno-13 Luglio: Attacco Anglo-Prussiano verso la Frisia: paracadutisti inglesi si lanciano in Frisia e Zelanda, mentre truppe Prussiane attaccano le linee difensive Olandesi di confine, nel Piano Von Edlheim-Copburn: la presenza Olandese in Germania è distrutta, occupazione di Utrecht e di diverse decine di grandi città olandesi. La Regina Margherita IV firma la resa dell’Olanda, che esce dal conflitto. I Francesi per ritorsione occupano la parte del paese non ancora in mano all’Alleanza.
16 Luglio-2 Agosto: Offensiva Nemeth del Baden: gli Austriaci, in netta inferiorità numerica, lanciano l’offensiva: con perdite atroci da ambo le parti si rimane sulla stessa linea del fronte.
30 Luglio-1 Agosto: Offensiva Lombarda del Generale Albertini: forze Lombarde attaccano Perugia, mentre forze anfibie e di paracadutisti si lanciano su Grosseto ed Ancona. I Napoletani sono massacrati in Umbria e poi ai fianchi dalle forze anfibie e parà lombarde, ripiegando tra Roma e Pescara, cedendo dunque anche parte del territorio nazionale.
2-22 Agosto: Offensiva Gustavsson di Danimarca per forzare Re Cristiano XII alla resa: pur non sconfiggendo definitivamente la Danimarca, gli Svedesi ne ottengono la resa ed occupazione.
11-27 Agosto: Offensiva Austro-Prussiana di Renania: i circa 150000 caduti assicurano agli Austro-Prussiani la resa della Baviera e l’occupazione di Strasburgo come testa di ponte oltre Reno.
13-15 Agosto: Offensiva Molin del Rodano: i rinforzi spagnoli non spaventano i Lombardi che si pongono come obiettivi Lione e Montpellier per consolidare le proprie posizioni. Lione cade nelle mani lombarde, che incontrano avanguardie austriache nella Franca Contea, a sud la Linea del Rodano viene rafforzata.
17 Agosto-4 Settembre: Corsa a Parigi: entrambi i Fronti si lanciano in una pesante offensiva contro le postazioni francesi. Fiandre Francesi e Olandesi sono prese dagli Anglo-Prussiani, con le piazzeforti di Lille e Dunkerque. A Sud il fronte è distrutto e la resistenza francese si può trovare solo nel Berry e nella Champagne. La Spagna firma l’armistizio con l’Alleanza il 2 Settembre.
26 Agosto-1 Settembre: Sbarco di Sardegna e offensiva di Roma: entrambi gli obiettivi sono raggiunti dai Lombardi che negoziano la Resa di Napoli con il Primo Ministro Pizzuco, che la firma il 1 Settembre. Il territorio Napoletano è occupato dai Lombardi, eccetto la Sicilia che dovrà rinascere indipendente.
3-14 Settembre: Corsa a Parigi: i Lombardi attaccano Auvergne e Limousin in nettissima superiorità numerica. Il fronte è spazzato via, con Clermont e Bordeaux prese dai Lombardi.
5 Settembre: La Spagna si ritira da Euzkadi dopo 363 giorni.
13-30 Settembre: Fase finale dell’attacco alla Francia: tutte le potenze alleate investono i Fronti Francesi: l’intera armata Francese perisce nello scontro (250000 caduti contro 100000) e Re Luigi XXIV firma la Resa.
2 Ottobre 2011: La Spagna si ritira dalle nazioni occupate e firma la resa.
21 Dicembre 2011: Apertura dei Lavori della Conferenza di Sarajevo.
27 Maggio 2012: Chiusura dei Lavori della Conferenza di Sarajevo.
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CONSEGUENZE:
- L’Impero di Spagna diviene Regno di Spagna, cede Valencia e alcune comunità catalane di confine alla Repubblica Catalana. Indennizza Euzkadi, Portogallo e Catalogna con 221 Miliardi di Marchi Prussiani Equivalenti.
- Il Regno di Francia cede Nizza alla Lombardia, il Rossiglione alla Catalogna, l’Alsazia alla Confederazione Tedesca, la Vallonia al Belgio e la Romandia all’Austria. Indennizza Austria, Prussia, Lombardia, Confederazione Tedesca, Inghilterra con 589 Miliardi di Marchi Prussiani Equivalenti.
- La Baviera, Baden e Wurttemberg entrano nella nuova Confederazione Tedesca.
- L’Olanda cede le Basse Fiandre al Belgio. Indennizza Prussia, Confederazione Tedesca e Prussia con 125 Miliardi di Marchi Prussiani Equivalenti.
- La Vestfalia entra nella nuova Confederazione Tedesca.
- Alta Renania e Meclemburgo annessi alla Prussia.
- Boemia e Bosnia annessi all'Austria.
- Trieste, Istria, Fiume ceduti dall’Austria alla Lombardia.
- Sardegna, Toscana e Marche annesse alla Lombardia. Stato Pontificio restaurato, Sicilia indipendente, Napoli indennizza Lombardia e Stato Pontificio con 171 Miliardi di Marchi Equivalenti.
- La Polonia cede la Lituania e la Posnania alla Prussia e la Galizia all’Austria. Indennizza Austria, Prussia e Svezia con 249 Miliardi di Marchi Prussiani Equivalenti.
- La Danimarca è spartita tra Schsleswig-Holstein che vanno alla Prussia e il resto che è annesso dalla Svezia.
- La Scozia cede le Shetland e le Orcadi alla Svezia e le Lowlands all’Inghilterra. Indennizza Inghilterra, Galles e Svezia con 85 Miliardi di Marchi Prussiani Equivalenti.
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Per farmi sapere che ne pensate, scrivetemi a questo indirizzo.
una distopia di Filobeche
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Fase I: La IIa guerra di Crimea
Gli Usa si ritirano
dall'Europa in fase di estremo isolazionismo, dovuta al fallimento su tutti
fronti della folle politica repubblicana.
Anzi, addirittura potrebbe instaurarsi un governo antidemocratico e militare.
In questo scenario il nuovo presidente della federazione Russa (scelto tramite
cooptazione tra le file del FSB, il servizio segreto russo, e votato per
acclamazione dalla Duma) ritiene giunto il momento di recuperare quello che è
stato perso e chiede all'Ucraina di aderire alla federazione Russa (La
Bielorussia lo ha già fatto alla morte di Lukaschenko).
L'Unione Europea (anche se privata dell'appoggio Usa, che comunque continua a
fornire appoggio in caso di attacco nucleare) decide d'intervenire ed il
parlamento vota una spedizione congiunta all'interno della NATO (adesso a
guida inglese).
Le forze Europee (Italia, Spagna, Francia, UK, Irlanda, Svezia, Ungheria,
Turchia) attraversano le frontiere; il comando supremo della guerra viene
stabilito a Kiev.
Gli sforzi principali si collocano però nella conquista di Sevastopoli,
capitale della Repubblica Popolare di Ucraina.
La guerra dura quattro anni e, anche se alla fine la Russia è costretta ad un
accordo, l’effetto della guerra è stato devastante per l’Europa.
L’economia, privata per anni del Gas russo, è allo sbando, la BCE è incapace
di risollevare l’Euro che vale poco o nulla; il parlamento di Strasburgo per
far fronte alle necessità (l’Esercito Russo ha sfondato in vari punti, specie
in Polonia e Moldavia-Romania) dei danni della guerra e dei rifugiati ha dovuto
sottrarre ai paesi membri, con sommo scorno dei paesi nordici (e della stesso UK),
moltissima autonomia per favorire la funzionalità a scapito della libertà.
Fase II: Crisi istituzionale
Nonostante l’euforia per la
guerra vinta, forti malumori attraversano l’Unione: gli stati del nord, quasi
non toccati dalla guerra (Inghilterra, Irlanda, Norvegia e Svezia) oppure troppo
danneggiati (Finlandia), accusano Bruxelles di essersi accaparrata poteri che
non aveva e finanziare la nascita di una dittatura anziché di una libera
federazione di stati.
La crisi precipita quando il parlamento adotta due provvedimenti, necessari ma
spiacevoli: l’adozione di una carta costituzionale che rafforza
l’Europarlamento ed una tassa per ricostruire i paesi devastati dalla guerra.
Fase III: Libertà o morte
Per prima la Svezia esce
dall’Unione richiamandosi ai principi fondamentali e a ruota seguono Norvegia,
Irlanda, Finlandia; l’Inghilterra dopo diversi mesi di tentennamento abbandona
con dispiacere l’Unione accusando Bruxelles di usare il denaro del
contribuente medio inglese per pagare la salvezza degli Ucraini, dei romeni e
dei Turchi.
Ovunque si accendono però focolai anti o pro Europei, intanto lascia l’Unione
anche l’Olanda seguita dalla Danimarca.
Nelle fiandre scoppiano tumulti indipendentisti che si espandono a macchia
d’olio in Nord Italia e paesi Baschi.
Il parlamento decide di spostarsi a Roma; la decisione però è malvista da
Parigi che, assieme all’Ungheria ed alla Grecia (che non si fida
dell’atteggiamento Pro-Turchia tenuto dall’Europarlamento), si dichiarano
“Sospese ad Interim dall’Unione”.
Fase IV: L’Alleanza delle libere nazioni Europee
La Svezia, temendo una
reazione del governo dell’Unione, convoca a Visby, sull’isola di Gotland,
presso il nuovissimo palazzo del commercio interbaltico, una conferenza delle
nazioni che non aderiscono più all’unione Europea, ricevendo il sostegno
anche delle piccole repubbliche baltiche.
Ci vogliono mesi prima che si arrivi ad un accordo, ma poi viene proclamata la
nascita dell’Alleanza delle libere nazioni d’Europa, che ha lo scopo di
difendere le conquiste fatte dall’Europa ed evitare un accentramento ritenuto
pericoloso.
Fase V: Alleanze sacrileghe
Benché ideologicamente
distantissime, l’ALNE e la Polonia hanno in comune un avversario: l’Unione
Europea. Ne consegue che, benché la Polonia rappresenti pressoché una
dittatura militare e l’ALNE sia il paradiso del Liberal e del Politically
Uncorrect, le due formazioni politiche si uniscono per combattere, e cosi la
Polonia(con qualche perplessità di Visby, scelta come capitale dell’Alleanza)
entra nell’alleanza.
Parigi, benché ostile sia all’Unione che all’Alleanza (preferirebbe
continuare la guerra contro la Russia), accetta di aderire all’ALNE quando
Divisioni Tedesche entrano in Belgio per restaurare l’Ordine.
Il Parlamento vota ufficialmente l’uscita delle nazioni della ALNE e
stabilisce la capitale dell’Unione a Roma.
Fase VI: Attacco preventivo
Dopo quasi due anni di
inattività un sommergibile inglese emerge nelle acque italiane e lancia tre
testate atomiche.
Sorpresi dall’utilizzo dell’arma, i radar americani le notano in ritardo ed
i caccia Europei riescono ad abbatterne solo due, dirette su Milano e Roma,
mentre quella che mira a Trieste distrugge il bersaglio.
Benché Visby non sia al corrente del gesto folle della Gran Bretagna, si sente
in dovere di onorare i patti e scendere in guerra; scoppia così la Guerra Civile
Europea…
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Dato che stiamo parlando di distopie, non possiamo non citare la seguente di Lord Wilmore:
Com'è noto, sia gli eroi della serie originale di Star Trek che quelli di Deep Space Nine visitano periodicamente l'"Universo dello Specchio", un universo parallelo dove ogni personaggio della nostra Timeline ha una sua controparte "malvagia". Ora, quali modifiche ucroniche bisogna apportare alla nostra Timeline, affinché la situazione mondiale diventi la seguente?
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C'è anche posto per questo contributo di Perchè No?, scritto il 31 agosto 2011:
Siamo ormai a quasi otto mesi delle elezioni presidenziali in Francia, lo scontro politico inizierà veramente solo in ottobre/novembre dopo che il Partito Socialista avrà eletto il suo candidato nelle « primarie » alla americana come si è gia fatto nel 2007, ma questa volta con una vera organizzazione elettorale, quasi ripetizione della vera elezione e aperta a tutti i cittadini.
Fino a quel momento tutto sarà piuttosto tranquillo, anche se queste elezioni sono annunciate per essere poco sostenute dall'entusiasmo popolare. Sono previsti due candidati, Sarkozy e il candidato socialista, più il candidato che fa paura, l’estrema destra di Marine Le Pen (la figlia dell’altro), che dovrebbe avere un grosso successo. In questa fine estate é stata pubblicata una finzione (ed é il titolo: « Fiction ») politica su queste elezioni, assai strana e che disturba molti.
Le elezioni del partito socialista danno la vittoria al Segretario Generale del Partito Martine Aubry (una sorta di Angela Merkel francese, figlia del presidente della Commissione Europea negli anni '80 Jacques Delors). Vince queste elezioni truccando i risultati (é stata già accusata di averlo fatto per giungere alla testa del partito). Già inizia male.
La campagna é debole, senza interesse, e per la prima volta i Francesi non si mostrano attenti visto che Sarkozy o Aubry sarebbe la stessa cosa in tempi di crisi senza la minima originalità, con la sola eccezione che i Socialisti non si mostrano cosi anti-immigrazione. Ma un incidente provocato degli islamisti fondamentalisti francesi avviene la settimana prima l’elezione (possibile l'aggressione di un uomo molto anziano che aveva favorito Le Pen nelle 2002 nelle stesse circostanze). Risultato: Marine Le Pen é in testa di fronte a Martine Aubry. Sarkozy é eliminato e si esilierà in Brasile, sputando sulla Francia con disprezzo e portando con sé la Bruni e il loro figlio neonato.
Ovviamente Aubry viene eletta senza problemi contro Le Pen. Le legislative del mese seguente portano al potere un’assemblea rosa, l’UMP abbandonato da Sarkozy sparisce e il Fronte Nazionale diventa il secondo partito politico di Francia. Nei primi mesi della presidenza Aubry non cambia molto la situazione economica che peggiora, l’Italia e la Spagna cadono anche loro nella spirale portoghese e greca. Gli USA vedono la loro situazione peggiorare ancora anche se la Gran Bretagna prova a aiutarli e si distacca dal piano di aiuti europei. In breve l’atmosfera é dominata dalla paura e dalla tristezza.
Durante l’estate, mentre in Francesi sono in vacanza, un incidente provoca la ribellione delle banlieue e come nel 2005 le tv mostrano le immagini di lotte contro la polizia che non sa più come reagire, proprio come a Londra. Ma é ancora peggio quando un certo numero di banlieue costruiscono delle barricate e non lasciano entrare più nessuno. L’autorità dello Stato viene abolita e l’insurrezione inizia. Il governo tenta di gestire tutto questo senza ricorrere all’esercito, ma la presidente lascia questo al premier perché ha problemi più gravi a Bruxelles, dove con Angela Merkel e Christine Lagarde costituisce una sorte di triumvirato femminile dell’Europa. Infatti nessuno sa cosa fare.
A questo punto l’esercito francese interviene con un colpo di Stato. La presidentessa Aubry e il suo governo vengono arrestati e sospesi delle loro cariche (anche se non destituiti). Si instaura una situazione strana, le libertà vengono garantite, la libertà di espressione é mantenuta ma l’esercito é nelle strade. Le zone delle banlieue vengono occupate nel sangue, ma immediatamente le popolazioni locali sono aiutate e i servizi dello Stato ristabiliti con grande gioia degli abitanti. I ribelli sono arrestati e portati davanti alla giustizia. L’azione dei militari provoca due reazioni, approvazione e neutralità. L’esercito francese crea un Comité de Salut Public e convoca i capi dei partiti nell’assemblea, ordinando loro di dare una lista anonima delle misure da prendere in caso di emergenza e di una decina di persone capaci. Con queste due liste é formato un governo di unione nazionale con un programma comune e con l’esercito come padrino: il premier titolare é restaurato dopo aver accettato di mettersi alla testa di questo governo (questo premier, l'attuale sindaco di Parigi, é conosciuto per essere bravo a negoziare e mettere tutti d'accordo).
Tra le prime decisioni c’é l’uscita dall’euro e la restaurazione del franco, la restaurazione della protezione dell’economia, la nazionalizzazione delle banche, una tassa sulle attività in borsa e sui più ricchi. Rimborsare i debiti della Francia é rimandato a più tardi con la sospensione dei pagamenti per cinque anni, per liberare mezzi per investire nell’educazione e nell’industria.
Si arriva a una situazione strana dove la Francia fa ancora parte dell’UE ma non della zona euro, dove l’esercito controlla le strade ma dove la libertà d’espressione non é limitata, dove le banlieue sono state riconquistate ma l’esercito accoglie a braccia aperte i giovani disoccupati delle banlieue, dove l’estrema destra lavora con la sinistra e tutti due approvano la preferenza nazionale e la costruzione di moschee; dove la situazione economica migliora anche se il resto del mondo odia la Francia; dove la gente é più ottimista e non si preoccupa cosi tanto della legittimità del governo. Infine un plebiscito segna il trionfo dell’azione del governo unitario.
L’autore conclude con malizia ricordando che i Francesi hanno sempre ben accettato i governi nati dall’esercito (i Bonaparte, Pétain, De Gaulle, ecc.). Il risultato é illogico, impossibile, paradossale, però veramente al 100 % francese (la Francia ha conosciuto dei paradossi più strani). Il testo di 50 pagine é ricco di allusioni alla vita politica francese e di dettagli sui personaggi importanti della classe politica e mediatica e le loro reazioni.
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