Germania Capta

di Lugg


* 009 d.C.:
L'agguato di Arminio nella selva di Teutoburgo viene scoperto in largo anticipo e sventato al momento dell'agguato, con gravissime perdite per gli aggressori.
Arminio viene preso e crocefisso insieme a 5.000 Germani prigionieri.

* 010 d.C.:
Quinto Vitellio, che ha segnalato l'agguato, organizza la vendetta: delle tribù coinvolte i Romani eliminano gli anziani di ambo i sessi e affidano i minori di 4 anni a cittadini romani in province non confinanti. Le donne o adolescenti possono scegliere tra la deportazione o il matrimonio con cittadini romani in province non confinanti. I maschi adulti delle tribù colpevoli dell'agguato vengono resi schiavi, uccisi o cacciati verso la Germania non romana.
Le tribù non coinvolte e i germani cittadini romani si dividono i beni degli esuli. L'eco della strage, e l'arrivo degli esuli, provoca una reazione delle tribù oltre l'Elba, ma la perdita di Arminio li priva di una guida sicura contro l'organizzazione militare romana.
In autunno, approfittando del brutto tempo, i Senoni attaccano e vengono respinti.

* 011 d.C.:
Attacco degli Ermunduri in Germania, respinti con loro gravi perdite da Vitellio.
Più tardi attacco dei Senoni e dei Silinghi, di nuovo una sconfitta per i germani.
Sull'Elba ghiacciato Vitellio passa con ausiliari germanici e distrugge i villaggi senoni al confine.
Nel corso dell'anno, 35 mila germani vengono resi schiavi dai romani.

012 d.C.:
Quinto Vitellio vince di nuovo i Senoni, i Silinghi e gli Ermunduri. Per il suo contributo Augusto lo nomina Legato Imperiale in Germania.
La crisi germanica provoca una reazione anche a Roma: la Germania, considerata relativamente sicura come provincia imperiale, ha avuto molte perdite umane e costi elevati per l'erario. É sempre sotto minaccia di attacco e la frontiera dell'Elba é lunga e frastagliata, difficile da controllare per la popolazione, scarsa e dispersa nella boscosa provincia.
Vitellio riorganizza la presenza romana: le tre legioni vengono suddivise in vari forti divisi nel territorio.
Ogni centro abitato con una certa importanza economica o militare viene dotato di una coorte come guarnigione.
I centri minori e posizioni strategiche lungo la frontiera vengono dotati di vallo, torre e un manipolo.
In ogni centro abitato che ospiti una guarnigione vengono arruolati abbastanza uomini per raddoppiare la guarnigione stessa: Mogontiacum dispone ad esempio di due coorti, in cui Romani e Germani si mescolano. I Germani della guarnigione vengono addestrati in loco per un anno e poi inviati in altre province, venendo sostituiti da altri Germani arruolati. Durante il trasferimento le coorti si occupano di tracciare altre strade o ponti fuori dalla Germania.
Lungo la frontiera, i manipoli sono composti esclusivamente di Romani non di origine germanica.
Le torri servono per l'avvistamento e la segnalazione, usando fuochi, fumo o specchi orientati secondo le direzioni cardinali.

* 014 d.C.:
La riorganizzazione di Vitellio da i suoi frutti: Senoni e Silinghi provano, uniti, ad attaccare ma vengono respinti agevolmente. La spoliazione degli esuli ha lasciato in mano ai cittadini romani e ai Germani fedeli le leve del potere economico e sociale, quindi la provincia fa muro di fronte a ciò che é visto come una invasione. I prigionieri di guerra vengono inviati in altre province: la vendita degli schiavi migliora la situazione economica.
Tiberio succede ad Augusto e riceve la notizia della vittoria. La sua visita in Germania lo convince ad adottare un sistema simile in tutte le altre province.
Inizio della ribellione in Pannonia, dovuta alle proteste dei legionari e ai locali insofferenti della legge romana.

* 015 d.C.:
Tiberio aumenta il soldo dei legionari in tutto l'impero. Gli ausiliari riceveranno la metà. Viene promessa amnistia per i romani che si arrendono, e premi per chi rivela nascondigli e porta pannoni ribelli.

* 016 d.C.:
Fine della ribellione in Pannonia.
Quinto vitellio riesce ad attirare il capo dei ribelli Pannoni in una imboscata e lo uccide. Mantiene piccoli gruppi di soldati nei villaggi, facendoli fortificare, e pattuglia le strade con manipoli guidati da cittadini romani di origine locale.
La ribellione si spegne per mancanza di sostegno da parte della popolazione: la Pannonia diventa provincia.
Aulo Vitellio respinge di nuovo i Senoni e i Silinghi, cerca di concludere trattati con Longobardi, Teutones, Marcomanni e Varisti. Gli Ermunduri vengono colpiti con incursioni di ausiliari germani. Germanico si dedica alla gestione della provincia, costruisce strade e fortifica villaggi.

* 017 d.C.:
Druso, figlio di Tiberio, viene mandato in Africa.
Inizia la riorganizzazione delle province.
Di fatto le province vengono spezzettate in diocesi, ognuna con un centro in cui una guarnigione costituisce il fulcro del reclutamento e addestramento. Ogni centro minore viene dotato di torre e vallo, e per ridurre le distanze torri di segnalazione vengono innalzate a intervalli regolari, tipicamente di un iter iustum (25-30km) lungo le strade romane o in alture strategiche.
Non é noto se le torri vengano innalzate in prossimità di stazioni di posta o il fatto che ci sia sempre un accampamento temporaneo vicino le torri faciliti la costruzione delle stazioni lì vicino, comunque se una torre sorge lungo una strada romana é quasi certo che ci sarà anche una stazione. La presenza dei legionari rende anche più sicuri i commerci e le soste.
Lungo le strade i legionari vengono mandati a rotazione, partendo dal centro di reclutamento della diocesi: mai più di un manipolo per una stagione. Le torri più isolate e la stagione più rigida vengono assegnate tipicamente ai nuovi arrivati o come punizione. Un secondo livello di punizione é il trasferimento ad altra diocesi, fuori dalla provincia di appartenenza.
I manipoli inviati dalle diocesi verso le torri sono anche incaricati della tracciatura delle strade e della costruzione delle torri stesse ove queste non siano già presenti, ad esempio su alture strategiche lontane dalle strade e dai centri abitati. Questo aumento del movimento delle truppe migliora le comunicazioni e dei commerci, rende più sicure le strade, permette una più veloce diffusione delle informazioni, rende più veloce la costruzione della rete viaria. Gli accampamenti delle torre isolate o lungo le strade facilitano la creazione di nuovi centri abitati.
Una novità é la ridefinizione dei poteri del Legato Imperiale: l'imperium é il comando militare, che quindi viene assegnato per diocesi, mentre il governo civile é assegnato al proconsole anche per le province che sotto Augusto erano state definite imperiali. Con Tiberio (021 d.C.).
Come conseguenza, Aulo Vitellio diventa Legato per la diocesi di Mogontiacum dal 017 d.C. al 025 d.C. Germanico si unisce al seguito di Quinto Vitellio nel 018 d.C. e vi resta fino al 020 d.C. per andare a combattere i Parti.
Gneo Calpurnio Pisone, rimasto in Germania, si inimica Aulo Vitellio.
Il proconsole diventa responsabile di quali centri della sua provincia rendere diocesi, l'Imperatore manda in questi i suoi legati e le coorti. L'interesse dell'Imperatore é aumentare il numero delle diocesi, perché i centri sono di fatto sotto il suo controllo; l'interesse del proconsole é limitarne il numero per non perdere potere. Il fatto che in ogni provincia ci debba essere almeno una diocesi tende a rendere le province sempre più piccole, e a far crescere l'importanza di alcuni centri abitati: ad esempio Massilia, capitale della Narbonense, é un centro civile ed economico in cui la massima autorità é il Proconsole. Quattro città, tra cui Nicia e Narbona, vengono scelte come diocesi e ivi la massima autorità é il Legato. A Massilia, il forte con la coorte di guarnigione c'é comunque, ma dipende dal Proconsole.
I Legati dipendono esclusivamente dall'Imperatore, ma il loro potere é militare e non giudiziario o legislativo. Oltretutto l'Imperatore tende a non lasciare un legato sempre nello stesso posto per molto tempo, in parte per esigenze militari e in parte per evitare che possa ottenere un potere troppo forte legandosi al territorio.
Un cittadino romano può essere arrestato da un legato, ma deve essere giudicato dal proconsole e si può appellare al Pretore e poi al Senato, a seconda della ricchezza e dell'importanza politica della sua famiglia.
Un provinciale senza cittadinanza romana può essere arrestato da un legato, ed appellarsi solo al praetor peregrinus a Roma.
Una città tende, se possibile, a diventare diocesi: aumentano i commerci, la sicurezza e le comunicazioni. Oltretutto alla fine della ferma di 20 anni i legionari diventano cittadini romani, con i vantaggi annessi.
Un interessante effetto collaterale é l'aumento dei faber, ovvero delle persone che sotto le armi hanno imparato una forma di lavoro utile anche da civile. Infatti il tracciamento di strade e la costruzione di ponti e torri rende anche possibile alle città di costruire a loro spese (grazie alle donazioni dei possidenti e al lavoro degli schiavi) strade e torri in modo da invogliare le autorità romane a dichiararle diocesi.

* 018 d.C.:
Germanico si unisce a Quinto Vitellio e ne studia i metodi.
Aulo Vitellio diventa legato per la diocesi di Mogontiacum, respinge Senoni e Silinghi insieme, fa pace e trattati con Longobardi, Varisti e Marcomanni. Nessun trattato, ma nemmeno scontri, con i Teutones e gli Ermunduri. Fortificazione ulteriore dell'Elba.
Riduzione del tributum per Galli e Germani.

* 020 d.C.:
Incursioni dei Parti oltre l'eufrate, in territorio romano e armeno. Germanico riorganizza i reparti e arruola nuovi ausiliari, fortifica i villaggi di confine e istituisce una ronda lungo l'eufrate. Costruzione di torri lungo il fiume.
Gli Ermunduri accettano di diventare socii, pace con le altre popolazioni germaniche.

* 021 d.C.:
Lex constituenda cursus civitatis: un provinciale diventa cittadino romano se serve 18 anni nelle legioni o sotto magistrati romani, periodo detto appunto cursus civitatis.
I figli di provinciali diventati cittadini NON sono cittadini se sono stati concepiti prima dell'acquisizione di cittadinanza. Questo permette di avere un numero maggiore di persone che si arruolano o servono nell'amministrazione.
La legge serve ad aumentare il numero di ufficiali pubblici, necessari per un numero più alto di organi sotto il controllo romano (città, diocesi, province, socii).
La nuova organizzazione, riducendo la dimensione delle province, aumenta il numero di ufficiali pubblici, in contrasto dinamico tra Imperatore e Senato.

* 022 d.C.:
Inizio della rivolta di Tacfarinas in Mauretania.
Druso partecipa alla repressione della rivolta, con reparti romani inviati da Tiberio come appoggio al re mauro. Fortificazione di villaggi, tracciamento di strade.
Lex legionarium: vengono istituiti i turni di 3 anni per le legioni. In pratica ogni manipolo di 100 uomini in una coorte di 300 viene completamente rinnovato ogni anno.
Dopo 3 anni, una coorte é completamente "nuova".
La nuova gestione delle legioni di fatto raddoppia i loro effettivi: in una diocesi la metà dei legionari sono veterani provenienti da altre province che stazionano 3 anni prima di cambiare diocesi. La metà sono reclute locali che restano nella diocesi per 3 anni, utilizzati a rotazione sulle torri e nei centri minori, dopodiché i singoli manipoli vengono inviati in altre province per un altro periodo di tre anni.
Per essere un veterano si deve aver fatto servizio di guarnigione lungo i confini o in pattuglia (torri di avvistamento isolate, soppressione di banditi e rivolte) per almeno 6 anni (due turni). Essere veterano fornisce dei vantaggi, ad esempio poter chiedere il trasferimento in altra provincia che non sia quella di nascita.
I legionari delle campagne di conquista vengono di solito assegnati per due turni alle diocesi delle nuove province.
Dopo le campagne di difesa, i veterani non locali restano, i veterani locali vengono trasferiti, e nuovi locali (o gente da altre province) vengono arruolati.
Dopo il primo turno da veterano nella nuova provincia, il legionario poteva chiedere il trasferimento, ma mai nella provincia di appartenenza: doveva finire il periodo di ferma di 18 anni.

* 015-022 d.C.:
Aulo Vitellio, nipote di Quinto, viene nominato Legato Imperiale Vicario mentre lo zio viaggia lungo tutte le frontiere dell'Impero. Raccoglie le sue esperienze nel De Constituendibus Limitis. Partendo dalla Germania scende in Pannonia (fino al 017 d.C.), poi lungo il corso del Danubio (fino al 020 d.C.), e in Moesia.
I legati che lo accompagnano studiano le sue tecniche e poi vengono sostituiti da altri, mentre loro raggiungono le province assegnate per organizzare le guarnigioni e le comunicazioni.
Formalmente sottoposto all'autorità di Germanico per sua espressa richiesta, Aulo Vitellio organizza la costruzione di strade, ponti e forti mentre Germanico si dedica alle truppe.

* 023 d.C.:
Germanico colpisce i Parti in Armenia, anche grazie alla collaborazione delle popolazioni locali, secondo le dottrine di Vitellio. La romanizzazione della provincia cresce ancora di più, grazie al fatto che Germanico arruola ed addestra molti armeni, senza però rinunciare alle loro peculiari forme di lotta e alla loro conoscenza del territorio: i soldati romani inoltre costruiscono strade. In cambio, il re armeno fornisce ospitalità e terre ai legionari che ne facciano richiesta.

* 024 d.C.:
Lex Magistratorum: viene stabilito un cursus honorum nelle province del tutto analogo a quello in Italia. Anche le cariche del cursus honorum vengono assegnate ogni tre anni: gli eletti hanno diritto a nominare i loro vice e a indicare chi li deve sostituire in caso di indisposizione o morte. Per chi assume la carica ad interim, questo significa non poter essere eletto nella tornata successiva: ma essere un vice o comunque nominato da un magistrato permette comunque a molti provinciali di perseguire la cittadinanza romana, perché questo periodo conta nel cursus civitatis.
I consoli sono, nelle province, deputati a parlare al Senato di Roma.
trattato con i Garamanti, ad opera di Druso. Il re non diventa socio, ma accetta missioni commerciali e religiose. Reparti romani tracciano strade ove possibile, fino a Cidomus. Garama viene collegata più tardi grazie alle piattaforme.
Attacco in Germania di Senoni e Silinghi, sempre più uniti, respinti da Aulo Vitellio senza eccessivo sforzo.

* 025 d.C.:
Il re armeno Tagsanides diventa socius populi romani. I Parti trasferiscono la pressione lungo l'Eufrate, al confine con la Siria. Germanico riorganizza le truppe: lascia due legioni miste di romani ed armeni, più vari ex legionari, in Armenia, e si trasferisce in Siria con numerose truppe ausiliarie.
Trattato con i Gaetuli da parte di Druso: il loro re diventa socio. Fine della rivolta di Tacfarinas, che cade in una imboscata di Getuli, Garamenti e Romani. Druso si trasferisce in Moesia.
Morte di Pisone in Germania, ad opera degli invasori Senoni - si dice, con la complicità di Aulo Vitellio. Le critiche vengono tacitate dall'Imperatore, con il concorso dello zio Marco dietro richiesta di Quinto.

* 026 d.C.:
Lex constituenda provinciarum: Vengono stabilite le diocesi per ogni provincia: l'Italia passa dalle 8 zone augustee a 14 diocesi. La differenza tra provincia senatoria ed imperiale decade.
Incursioni romane nei villaggi dei Senoni fino al fiume Vladua. Silinghi ed Ermunduri provano, separatamente, a ribellarsi ma vengono respinti. Patti di amicizia con i Quadi.

* 027 d.C.:
Germanico utilizza i Romani per costruire una strada litoranea, argini e torri lungo l'Eufrate e la guarnigione, lasciando alle truppe ausiliarie più mobili gli interventi contro le incursioni dei Parti. Grazie al suo carisma e alla organizzazione romana in un anno oltre 100km vengono fortificati e l'acqua del grande fiume permette una coltivazione ancora più estesa.
Strage di Ermunduri: 20 mila morti e 25 mila deportati. Varisti, Marcomanni e Quadi rinnovano i patti di amicizia.

* 028 d.C.:
I Silinghi superano di nuovo l'Elba, vengono respinti senza grosse perdite da ambo le parti.

* 029 d.C.:
L'Eufrate da Circesum a Commagene é fortificato. Incontro con il re dei Parti e trattato di pace da parte di Germanico, che raggiunge poi in Egitto Quinto Vitellio.
Lex pudendaria: vengono rese obbligatorie terme e fognature in ogni centro abitato che sia sede di un legato o di un proconsole.
Spedizione punitiva nelle terre dei Silinghi: con un buon numero di ausiliari germani e l'appoggio di Varisti e Marcomanni Aulo Vitellio attacca i loro villaggi e li saccheggia. Oltre 15 mila deportati.
Gli attacchi dei germani rendono ancora più solida la presenza romana in Germania, oltre ad assicurare un buon numero di schiavi, fino a 70 mila, subito trasferiti in altre province, tracciando strade e dissodando terra lungo il cammino. I lavori fatti per le diverse comunità servono a ripagare il vettovagliamento per soldati e schiavi: comunque una buona parte (almeno 20 mila) sono "persi" (morti per altre cause, uccisi o scappati).
Il cambiamento che viene prodotto nella società romana é profondo: da Augusto, che aveva di fatto reso i legionari indipendenti dai genitori, a Tiberio che li rese parte integrante della società, le forze armate diventano oltre il triplo.
Ciò nonostante, grazie alla sicurezza sulle strade e alla velocità con cui le strutture venivano costruite e le informazioni comunicate, aumenta la ricchezza e la popolazione, perché aumentano di molto i cittadini romani e diminuiscono i reati. Questo serve anche a migliorare le condizioni dei provinciali, a cui non vennero aumentati i tributi (anzi, a volte diminuiti) e vennero date maggiori possibilità di lavoro; Il fatto che i legionari venissero pagati più di quanto ricevessero all'epoca di Augusto venne assorbito senza eccessivi scossoni.
Ci sono anche miglioramenti nell'igiene e nella sicurezza dei centri urbani: viene resa obbligatoria, nelle sedi proconsolari e nelle diocesi, la presenza di terme, fognature e guarnigioni fanno anche servizio di polizia e la ronda, che nelle sedi di diocesi viene garantita sulle 24 ore.
La presenza dei vigiles a Roma (circa 3.000 uomini) e della guarnigione sotto l'egida del Senato (600 legionari) rende praticamente inefficace la coorte pretoriana a difesa dell'Imperatore (600 uomini).

* 022-032 d.C.:
Vitellio passa in Asia Minore e raggiunge il confine con l'Armenia (023 d.C.), costeggia la Siria fino al 025 d.C., permane in Iudaea fino al 028 d.C., poi in Egitto fino al 032 d.C. Qui la visita lungo il Nilo e all'oasi di Zeus Ammone pongono nuovi problemi organizzativi: costruire torri lungo il deserto non é possibile, e l'altezza delle torri nelle oasi deve essere aumentata - con i rischi connessi alle tempeste di sabbia.
Le guarnigioni in pianta stabile non vengono viste di buon occhio dai nomadi del deserto, specie nelle oasi, e dalle popolazioni montane verso la mezzaluna fertile. Vitellio riporta le sue esperienze in De constitutio orientalis, dove espone l'idea di usare un meccanismo simile nei socii dello Stato Romano: ove c'é una legione, deve esserci una diocesi con un Legato.
Il Legato in questo caso non dipende dal Proconsole ma dal Socio, che é quindi responsabile dell'approvigionamento - ma riceve in cambio sicurezza nelle sue strade, addestramento per le sue truppe, e la comodità di disporre dei suoi avversari politici come materiale umano per la costruzione di strade e ponti.
Per le zone dominate da tribù nomadi, Vitellio propone che ove possibile Roma porti le legioni come garanzia di patti di stabilità: ad esempio, nelle oasi non deve esserci un forte ma vallo e torre. Per tracciare i percorsi in zone desertiche viene mostrato il sistema delle stratae lignae, ovvero piattaforme di legno poste su sacchi pieni di iuta, che galleggiano sulle dune e collegate le une alle altre da corde di 20-25 metri. In questo modo, servono almeno 40 piattaforme per chilometro ma una strada di circa 200km (distanza dell'oasi di Ammone dalla costa) viene coperta con 8.000 piattaforme in meno di un anno.
La piattaforma misura da 4 a 9 metri quadrati, ed ha una struttura al centro alta da 3 a 5 metri con una torcia, che segnala la via con il fumo di giorno e con il chiarore di notte. Ai locali viene lasciato l'onere di mantenere i fuochi e provvedere alla manutenzione delle piattaforme: l'onere viene ripagato automaticamente dai proventi delle carovane. Chi effettua la manutenzione viene anche usato come corriere, e sosta sulle piattaforme stesse. Sono gruppi da 3 a 5 persone, che partono a intervalli di un giorno: ciò permette di coprire piste lunghe fino a 250 km con un manipolo in 10 giorni. Dall'altro capo della pista parte un gruppetto analogo, il che significa che ogni 5 giorni c'é scambio di informazioni e si copre tutta una pista.

* 032-043 d.C.:
Vitellio continua il suo viaggio lungo l'impero. Lascia l'Egitto nel 033 d.C., dopo aver consegnato ad Alessandria una copia del De Magno Fluminis con una lunga serie di riflessioni su come il Nilo abbia reso grande l'Egitto e come renderlo ancora più utile per l'economia. Viene anche esposta la teoria della religione come veicolo di espansione, insieme all'esercito, al commercio e alla politica, che nel libro viene vista come una serie di rapporti interpersonali, di matrimonio o di clientela con i re di Paesi o popoli stranieri.
Passa per la Cirenaica (034 d.C.), Lybia (035 d.C.) e sosta in Carthago e in Numidia fino al 039 d.C. Le diverse necessità dei militi stanziati nelle zone semiaride del nordafrica obbligano a una rivisitazione di quanto scritto nei suoi libri precedenti, che compie con il De ....
Nel libro viene descritta l'utilità delle truppe a cavallo, ispirandosi agli anfibbi numidi, per collegamento o per interventi rapidi: incursioni, oppure ricognizioni, o disturbo del nemico. La conquista di Volubilis nel 037 d.C. é in larga parte dovuta all'applicazione delle sue teorie.
Visita l'Iberia e la Gallia dal 039 d.C. al 41 d.C., passando poi in Britannia presso le tribù clienti, ove resta fino al 045 d.C., scrivendo De Populorum Britanniae riguardo la divisione in tribù e le diverse usanze dei Britanni.

* 031 d.C.:
Lex Vigilarum: riforma e standardizzazione del corpo dei vigiles in tutto l'impero.
Nelle sedi proconsolari e nei centri minori vengono resi obbligatori manipoli di vigiles. Sono ex legionari e reclute non romane. Armati solo di bastoni, gladi e scudi, non vengono addestrati nei forti ma vengono utilizzati per l'antincendio e la custodia o sorveglianza di oggetti e persone.
Non dipendono dal legato imperiale, ma dall'amministrazione della città: il servizio nel corpo dei vigiles, divisi in manipoli e coorti alla maniera delle legioni e diretti di solito da ex legionari, é considerato parte integrante del cursus civitatis, e segue i turni di tre anni delle legioni.
Anche nei vigiles non si utilizzano reclute locali e si effettua la rotazione dei manipoli per evitare la corruzione.
Incursioni dei Daci nella Pannonia e nella Tracia.
Ribellione ed incursioni dei Longobardi in Germania.
Germanico si trasferisce in Gallia e invia messi ai re dei popoli britannici.

* 032 d.C.:
La pirateria di Angli, Juti e Britanni (tipicamente Pitti) spinge i governatori a costruire torri lungo le coste di Gallia e Germania.
Il Norico viene annesso a Roma, fondazione della Legio XXXII Norica e istituzione delle magistrature. Capitale Noreia, diocesi Juvanum Lauriacum e Virunum.
Viene fortificato e deforestato il tratto dal Danubio alla parte finale dell'Elba.
Germanico costeggia Gallia, Germania e Britannia e con una scorta di romani e britanni rinnova i patti di amicizia con i re dell'isola.
Terenzio Vitellio organizza la difesa contro i Daci in Moesia e in Tracia.

* 034 d.C.:
Germanico torna in Germania, saluta Aulo Vitellio e scende lungo l'Elba per raggiungere la Pannonia.
Inizio della campagna di Dacia da Terenzio Vitellio, che partendo dalla Moesia avanza rapidamente distruggendo tutto quello che trova.

* 035 d.C.:
Legio Universalis: il passo romano viene reso standard da 45 cm e le misure da Roma vengono inviate e custodite in tutto l'Impero. Lo stesso viene fatto per altre misure di peso, volume e lunghezza. Viene anche standardizzato il codice di comunicazione delle torri di avvistamento: cinque fuochi che vengono alternativamente coperti o scoperti, indicando di giorno con il fumo e di notte con la luce una serie di informazioni, non solo militari.
Aulo Vitellio proconsole di Germania: organizza subito una spedizione punitiva oltre l'Elba con largo impiego di truppe ausiliarie germaniche e libertà di saccheggio.
Esplora la Danimarca e sconfigge i Senoni e i Longobardi separatamente.
Leggendo le opere dello zio, di cui riceve sempre copia, pensa di utilizzare i sacerdoti amici di Roma per pacificare e controllare la zona oltre l'Elba senza conquistarla, in quanto troppo boscosa e frastagliata.
Terenzio Vitellio raggiunge Sarmizegetusa, Germanico conclude trattati con gli Anarti e avanza dalla Pannonia.

* 036 d.C.:
Lex Viarum: Le strade vengono divise in base alla dimensione. quelle più larghe hanno in pratica due corsie per ogni senso di marcia, un marciapiede su ogni lato largo quanto un'altra corsia, e una ulteriore corsia in mezzo, di solito con degli alberi. Sono strade urbane, viae principalis.
Ci sono poi le strade da due corsie per senso di marcia, con solo un marciapiede largo mezza corsia su ogni lato, pensate per percorsi fuori dalle città o nelle città per il trasporto: viae onerariae.
Poi ci sono le strade con una corsia per ogni senso di marcia, con o senza marciapiede a seconda dello spazio: viae ordinariae, urbane od extraurbane. Una singola corsia é lunga circa un metro (due passi), mentre il marciapiede é sopraelevato, e separato dalle strade da un canaletto di scolo, ed é largo uno o due passi. Aulo Vitellio staziona nelle terre dei Senoni e invia schiavi nell'impero, taglia alberi e lascia una parte delle truppe a svernare oltre l'Elba.
Assedio di Sarmizegetusa: per difficoltà di approvigionamento Terenzio Vitellio deve lasciare la presa e ritirarsi. Attacchi continui dei Daci, incursioni di Germanico.

* 037 d.C.:
La Tracia viene annessa a Roma, fondazione della Legio XXXIII Thracica e della XXXIV Tomica. La zona viene divisa in Thracia Inferior e Thracia Superior.
istituzione delle magistrature. Capitale della Thracia Inferior é Philippopolis, con diocesi Byzantium e Nicopolis. Capitale della Thracia Superior é Tomis.
Aulo Vitellio conclude la spedizione punitiva. Pace con i Senoni e i Longobardi.
Fortificazione del confine del Danubio da parte di Terenzio Vitellio e incursioni in territorio dacico da parte di Germanico e Terenzio.

* 038 d.C.:
Druso si ritrova in mezzo ad una rivolta in Tracia Superior: fortifica i villaggi fedeli e lascia quelli dubbi senza protezione, riassestando il potere di Roma nella Tracia Inferior. Critiche da parte del padre e del Senato. Intervento in suo favore da parte di Marco Vitellio.
Aiuto a Druso con truppe e vettovagliamenti da parte di Terenzio Vitellio.
Annessione della Lycia, con capitale Alicarnasso.
Le isole dell'Egeo vengono divise in due province: Rodi e Mitilene.

* 039 d.C.:
Trattato con i Geti da parte di Druso, che promette supporto contro i Traci ribelli e i Daci in cambio di commercio e reclute. Morte di Tiberio: la crisi viene scongiurata dal Senato che conferma gli incarichi in corso (Germanico in Pannonia, Druso in Dacia). Germanico comunica che non ha intenzione di creare problemi al successore Druso, purché gli si continui a dare possibilità di accrescere la gloria e il prestigio di Roma. L'eco di questa comunicazione lo rende estremamente popolare tra le truppe ed il popolo: é sentore comune che voglia seguire le orme di Quinto Vitellio e dedicarsi a viaggi e scienze oltre a conquiste militari. Marco Vitellio orchestra la campagna di appoggio a Germanico e comunica con il padre per spingere verso questa direzione. Il Senato offre a Germanico il titolo di Pontifex Maximus, che egli accetta: Druso diventa quindi Imperator senza problemi. Entrambi vengono eletti consoli.
I due cugini agiscono di comune accordo anche e soprattutto per gestire le intemperanze del cugino Caligola, relegato a Ischia.
Alla morte di Tiberio, nel tesoro dello Stato restano circa 700 milioni di dinari (circa un quarto di quanto successe nella storia ufficiale nel 37 d.C.).
Il maggior costo delle truppe venne compensato dall'aumento della popolazione, delle colonie e dei commerci (tasse), dal pagamento in natura del mantenimento (risparmio), dalla coesione dell'impero e diffusione della cultura latina: ad esempio la rivolta di Tacfarinas finì prima e con meno problemi di quelli nella realtà, la rivolta gallica non ebbe luogo.
L'incidenza dei tributi per le popolazioni non romane si ridusse, perché venivano richiesti più che altro in natura e dietro corrispettivo di protezione, strade, commerci e possibilità di diventare cittadini romani.
L'aumento delle spese fisse ridusse l'incidenza dei costi delle campagne, soprattutto di difesa. L'uso di ausiliari locali in difesa omogeneizzava i popoli dell'impero, in attacco l'uso di volontari permetteva di tenere sotto controllo le teste calde.
La gestione di un apparato sempre più grande e robusto obbliga a un enorme sforzo di standardizzazione: l'attrezzatura del legionario, le misure delle navi e dei forti, le dimensioni delle strade. Di zona in zona cambiano i materiali, adeguandosi alle disponibilità locali, ma il modo in cui si costruisce e ci si organizza é lo stesso. Ad esempio il legionario ha sempre la lorica segmentata e un elmetto di montefortino, ma in Gallia, Germania e Britannia praticamente tutti usano i calzoni al posto delle tuniche e hanno un mantello fornito dall'amministrazione.
Ci fu anche un risparmio dovuto alla standardizzazione degli equipaggiamenti, e un ulteriore aumento dei commerci affidando ai locali la produzione di armi ed armature, vestiario ecc. dedicate alle legioni - sempre dietro direzione romana.
Venne comunque ridotta la tassa sulle vendite ed aumentato il soldo ai legionari, così come nella nostra realtà.
Gli ausiliari ricevevano la metà del soldo dei romani, ma usufruivano delle vettovaglie e dell'organizzazione, oltre ad avere usualmente il saccheggio libero che non sempre era concessa alle legioni).
Come nella realtà ci sono leggi contro il lusso e una generale morigeratezza di costumi: Druso segue le orme del padre, confermando i legati che si comportano bene e proponendo una amministrazione controllata.
Il fatto che per controllare le strade ci fossero manipoli sempre in movimento rese più sicuri i commerci: le carovane di più commercianti si aggregavano a questi reparti, offrendo anche vettovaglie in cambio di protezione.

* 040 d.C.:
Druso e Germanico fanno eliminare discretamente Caligola, ormai pazzo fino al midollo e in procinto di lasciare l'esilio di Ischia.
Ulteriore trattato con gli Scoti e i Caledoni, proclamati amici di Roma. I Pitti non accettano alleanze e continuano a praticare la pirateria.
Battaglia di Nicopolis: Druso sconfigge duramente i ribelli che hanno acquistato fiducia per non essere stati spodestati subito. La sua tattica gli ha permesso di addestrare le truppe locali e reclutare legionari, oltre che tracciare strade e organizzare la difesa. I villaggi romani in Tracia Superior sono sempre ben difesi.
Terenzio arruola Geti e Traci e attacca in Dacia. Colto di sorpresa sul greto di un fiume e tradito dai mercenari, é uno dei pochi Romani sopravvissuti. La battaglia viene ricordata come Acquae Sanguinariae, 5 mila romani caduti e 2 mila catturati, quasi 10 mila ausiliari tra morti e catturati.

* 041 d.C.:
Offensiva di Druso in Thracia Superior: oltre 50 mila morti (ma molti sono civili) nei villaggi considerati non sicuri che non consegnano i ribelli. 30 mila deportati. I villaggi che si arrendono o vengono conquistati ricevono una guarnigione locale con ufficiali romani. Con truppe locali l'offensiva viene mantenuta per tutto l'inverno.

* 042 d.C.:
Lex Navalia: riorganizzazione delle flotte navali.
Ogni manipolo é responsabile di una nave, oppure di lavori a terra.
Le navi più grandi hanno anche un manipolo di soldati da sbarco o da combattimento con i corvi.
Le città con i porti militari sono di solito distinte dalle diocesi, per aumentare le probabilità di reclutamento e diffondere oltre il potere degli Imperatori. Nei porti fanno sede fino a 20 navi, cioé un terzo di una legione marittima che ne conta 60. I manipoli si alternano sulle navi, in modo da fornire una rotazione e tenere sempre in attività i mezzi.
La legione non ha navi onerarie, ma solo navi da attacco e trasporto truppe.
Per il trasporto di beni ci si affida a contratti con commercianti privati, che forniscono materiale o trasporto in cambio di protezione.
Ogni provincia con un tratto di costa mantiene una legione marittima: se il tratto di costa é comune a più province, si può accettare di avere una legione ogni due province. Trattato con i Sarmati, stabilito il confine e le tratte commerciali per il Chersoneso. Le colonie greche sulla costa del Mar Nero accettano di essere amici imperium romanorum. In Colchide viene inviata una missione militare romana, a supporto di una confederazione di re locali alleati di Roma. Vengono fortificate le lingue di terra tra il Chersoneso e la Sarmatia: il Chersoneso diventa socio.
Germanico sigla la pace con Daci. Il re diventa amicus populi romani e accetta missioni commerciali, ma non religiose né coloni. Si continua a fortificare il confine del Danubio. Confermati i patti con i Geti.

* 043 d.C.:
Lex Annonaria. I giochi continuano ad essere gratuiti, ma le distribuzioni di grano vengono subordinate all'iscrizione alle liste annonarie. Questo permette di sapere subito chi é senza lavoro, e quindi può essere usato come recluta o colono in altre zone. Partecipare alle distribuzioni pur avendo una professione é reato, e viene punito con la deportazione: in questo modo le corporazioni di mestiere acquistano potere, insieme ai patrizi che mantengono i loro clientes.
Si calcola che fino al 055 d.C. 120-150 mila persone sia stata trasferita altrove da Roma popolando province e nuove colonie oppure sorvegliando frontiere.
Chi accetta di trasferirsi viene fornito di cibo e accompagnato nelle zone in cui dovrà lavorare, nonché iscritto automaticamente nelle rispettive corporazioni locali che devono fornire materiale da lavoro e alloggio.
Le nuove colonie fondate in tutto l'impero in questo modo acquistano rapidamente forza lavoro, artigiani qualificati e legionari. Le persone che arrivano in città dovrebbero iscriversi subito ad una corporazione, o alle liste. Questo aiuta i professionisti nelle città, a cercare assistenti o lavoranti.
Fine definitiva della rivolta in Tracia Superior. A Druso viene assegnato il trionfo.
Aulo Vitellio manda truppe ausiliarie e 3 coorti romane per aiutare i Marcomanni contro altre tribù provenienti dall'Est. Questo gli permette di ottenere altri schiavi e di infiltrare sacerdoti e commercianti romani nella Germania Ulterior (ovvero la Germania non romana). Zio e cugino presentano la cosa come una grande vittoria di Roma.

* 043-055 d.C.:
Quinto Vitellio tiene sempre presso di sé uno schiavo segretario che deve raccogliere le sue riflessioni, uno schiavo che é incaricato di rivederle ogni notte, e cinque schiavi copisti che preparano i volumi per l'Imperatore, per suo nipote, per la biblioteca di Alessandria, per l'Accademia di Atene e per l'autore stesso. Nel 045-046 d.C. passa in Germania e va a trovare il nipote, dopodiché in Helvetia e torna a Roma nel 047 d.C. Vi resta fino al 049 d.C., ormai ha 66 anni e si ritira nella sua tenuta a sud di Roma. Il figlio Marco Vitellio é stato elevato al rango di patrizio e ha perseguito la carriera senatoria: ha 45 anni e la sua carriera é dedicata ai figli e al nipote Aulo, unico discendente dello zio morto in battaglia in Oriente.

* 044 d.C.:
Inizio della guerra partica, attacco del nemico sulla frontiera dell'Eufrate. Coinvolto Tiberio Vitellio. Respinti gli attacchi facilmente, si organizzano incursioni oltre il fiume e con l'appoggio dell'Armenia, in quanto i Parti attaccano le zone pianeggianti a sud del regno amico di Roma.
Non vengono conseguite vittorie decisive: i Parti usano molto la cavalleria, i Romani non rischiano di avere più perdite di quelle che possono sostenere.
Riorganizzazione della provincia Germania, che viene divisa in Germania Inferior e Germania Superior.
Inizio del pattugliamento offensivo contro i Pitti, usando basi dei clientes nel meridione della Britannia. Una flotta esplorativa dalla Germania costeggia la Danimarca e raggiunge il Mare Suebicum fino alle terre degli Aestii.

La Germania al tempo della conquista romana

La Germania al tempo della conquista romana

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* 045 d.C.:
Quadi, Marcomanni e Varisti diventano il regno amico di Germania Ulterior.
Pace stabile con Senoni e Silingi, i Suebi si stanziano definitivamente in Germania Superior. Gli Hermunduri si sottomettono all'autorità romana in Germania Inferior. Trattato di non aggressione con Teutones e i popoli della danimarca: i mercanti romani che si avventurano fin lì rischiano in proprio, ma il proconsole li invoglia con premi in denaro.
Critiche da Roma per l'aiuto dato ai barbari: Aulo Vitellio infatti manda altre truppe per aiutare il regno nella sua lotta contro le tribù dell'est.
Tiberio Vitellio dirige una incursione in Mesopotamia. Saccheggio di Edessa e deportazione di quasi 10 mila schiavi.

* 046 d.C.:
controffensiva dei Parti, superamento dell'eufrate e assedio di Tapsaco. Le torri permettono rapide reazioni: poche vittime e danni, l'arrivo di due legioni e un buon numero di ausiliari siriani al comando di Tiberio Vitellio costringe i Parti (la cui cavalleria non é adatta ad un assedio di lunga durata) alla ritirata.
Trattato con Kush, rappresentanza romana a Meroe e Axum.
Germanico parte da Tamis, dove contribuisce a ristrutturare il porto, iniziando il giro del Ponto Eusino.
Lex Punitaria. Ai rei che abbiano confessato, spogliati dei beni e ripudiati dalle rispettive familiae vengono date alcune scelte: la prigione, la servitudo o i ludi gladiatorii. Per le donne, c'é la deportazione e la perdita dei figli.
Per gli schiavi o i ribelli c'é la crocifissione.
Sono esclusi solo alcuni casi come parricidio, incendio, figlicidio, tradimento.
La prigione é quasi sempre temporanea: i colpevoli possono sempre decidere di arruolarsi per campagne di conquista o di difesa nella leva temporanea, ma sotto nuovo nome. Alla fine della campagna ricevono la libertà e la paga del soldato: poiché spesso dopo una conquista la paga veniva data in terreno, i rei vengono di fatto trasformati in coloni: vengono di solito avvantaggiate Germania, Norico e Pannonia perché province di confine, scarsamente popolate e boscose (quindi difficili da sorvegliare).

* 047 d.C.:
Tiberio Vitellio conquista Nicephorum, 10 mila deportati e 15 mila morti. Una controffensiva partica viene rintuzzata con l'arrivo di reclute siriane e cavalieri arabi. Arrivo di Druso in Siria, con 30 mila legionari e 15 mila ausiliari.
Germanico conclude un trattato con i Roxolani, e visita i socii nel Chersoneso. Quinto Vitellio, di fronte al Senato declama la Petitio pro constituenda Germania in difesa dell'operato del nipote Aulo nella regione.
Lex Servitudo: la servitus é vista come alternativa alla schiavitù: il servus é schiavo del padrone, tipicamente per debiti, per un tempo limitato (non si può essere servus per più di 18 anni). Il padrone deve provvedere al sostentamento e dispone del lavoro e dei beni del servus, ma non può disporre della sua vita o integrità, pena la perdita del servus. Alla fine del periodo di servitus l'uomo é affrancato e prende possesso delle sue proprietà.
Altre differenze con gli schiavi: un servus non può essere venduto, né é proprietà familiare ma personale: se un patronus muore, il servus é libero.
Se il servus non si comporta bene il periodo può essere allungato, tipicamente annullando e ricreando le condizioni di servitù. L'onere della dimostrazione é al padrone.
É possibile che uno schiavo passi ad essere servus invece di liberto, a scelta del padrone.
La cosa non ha successo all'inizio, ma riduce la possibilità di ribellioni: i padroni hanno l'accortezza di tramutare in servitudo la schiavitù per schiavi fedeli, in modo che da vecchi muoiano liberi e che abbiano disposizione delle loro proprietà.

* 048 d.C.:
Lex Popularia. Per decreto, ogni 30 anni deve essere effettuato un censimento della popolazione. I quaestores sono deputati alla registrazione così come tengono le liste annonarie. I regni clienti possono chiedere di essere esentati oppure provvedere al mantenimento degli ufficiali romani inviati per far conto.
Germanico passa in Colchide, rinnova il trattato di amicizia e da lì in Armenia.
Con ausiliari della Colchide, truppe locali e legionari armeni (35 mila uomini) si muove verso la Media passando l'Araxes.
Trattati con i Teutoni, i Longobardi e i Senoni: oltre ai commercianti e ai sacerdoti vengono inviati anche coloni romani, volontari tra varie specie di condannati, per iniziare una pacificazione della regione. Trionfo ad Aulo Vitellio per la pacificazione della Germania. Al momento la regione ha avuto un grande sviluppo: deforestazione, aumento della popolazione, nuove colonie, strade.

* 049 d.C.:
battaglia di Edessa, anche detta la seconda Carre. Druso affronta i Parti e resta padrone del campo, nonostante molte perdite. Vitellio guida 5 mila ausiliari verso Nisibilis, mentre Germanico invade la Media e minaccia Clazaca.
Trattato con gli Alani, missioni commerciali e religiose.

* 050 d.C.:
Pace di Samosata. I Parti rinunciano alla Media, che viene unita all'Armenia. Devono accettare missioni commerciali e religiose romane, e guarnigioni a Nicephorum, Circesum ed Edessa. Pagano inoltre le vettovaglie mentre i Romani fortificano il confine della Armenia con personale locale.
Conseguentemente all'intensa romanizzazione, l'Armenia diventa socio.
Le guarnigioni in Mesopotamia servono anche a trovare alleati contro i Parti.
Lex constituenda imperium romanorum: si delineano le divisioni dei poteri. L'imperator é il capo dell'esercito fuori dall'Italia peninsulare, si occupa di sicurezza e di tracciare strade, ponti e colonie militari. Il Pontifex oltre a presiedere ai riti religiosi si occupa di educazione, spionaggio e scienze. Dal Senato viene l'emissione di leggi, il controllo dei commerci e dei dazi, i Proconsules governatori delle province, e il controllo delle truppe in Italia.
Pontifex e Imperator vengono eletti consoli dal Senato. Possono proporre leggi, ma é il Senato stesso ad approvarle. I cittadini romani ammessi al rango di patrizio, anche provenienti dalle province, possono sedere in senato oltre i 40 anni di età e con certe limitazioni censuarie.
I due consules devono indicare un vicario, per sostituirli in caso di mancanza, infermità o morte. Qualora il vicario venisse a mancare, devono indicarne un altro prima possibile: se non ci sono vicari, é il Senato a decidere chi eleggere.

* 051 d.C.:
Quinto Vitellio si reca ad Atene, per una discussione delle sue opere e lo studio dei classici greci, tra cui le opere composte all'epoca di Alessandro. Non ha più cariche ufficiali, rifiutando anche il seggio in Senato.
Accetta comunque il patrocinio dell'Imperatore per irrobustire il dominio romano in Asia Minore approfittando della grande diffusione della cultura greca, sfruttando la similitudine con quella romana. I suoi interventi all'Accademia hanno lo scopo di conquistare i pensatori e possidenti greci alla unificazione romana, e sono raccolti nel De Ratio Populorum nel 053 d.C., quando Quinto torna nella sua tenuta a sud di Roma, in Campus Genuciarum: ivi muore nel 055 d.C., a 72 anni.
Druso torna a Roma, mentre Germanico raggiunge il maestro Quinto ad Atene.

* 052 d.C.:
Si definisce la successione.
Druso nomina legato per l'Egitto suo figlio Germanico, mentre il gemello Tiberio II viene associato all'impero (nati nel 19). Germanico, invece, sceglie per successore Druso come Pontifex, mentre Nerone viene fatto nominare alla Libreria di Roma.
Nuovo intervento romano in Germania Ulterior: numerosi ausiliari e sei coorti partecipano alla battaglia di Carnuntum, dove l'esercito della popolazione omonima (aiutato da Quadi e Marcomanni) affronta i Burii invasori e li sconfigge.
Tre coorti e una parte degli ausiliari restano in Germania Ulterior per addestrare le truppe locali contro l'invasore. In cambio delle vettovaglie, spazio e supporto per il tracciamento di strade e forti, i germani ottengono equipaggiamento ed addestramento romano. Il regno di Germania Ulterior diventa socio populi romani.

* 053 d.C.:
Inizio della campagna di Arabia sotto Tiberio Vitellio, con numerose truppe di ausiliari giudei e siriani. Supporto fornito dal legato egiziano Germanico.

* 054 d.C.:
Lex Libraria. In onore di Quinto Vitellio il Senato decreta che ogni libro venga copiato in Latino nella Libreria di Roma, in Greco nella Biblioteca di Alessandria (che in realtà deve tradurre la copia in latino che riceve, quindi l'avrà in ambo le lingue - a volte lo stesso succede a Roma, se l'opera viene dall'oriente).
Copie ulteriori verranno fatte fare dai governatori dei due istituti per gli analoghi istituti che ne faranno richiesta, in una o tutte e due queste lingue.
Gli istituti minori (Accademia di Atene, Byzantium, Cyrene, Massilia, Saguntum, ed Antiochia) si adeguano. Vengono uniformate le gestione di queste grandi scuole, e altre vengono fondate (Mogontiacum, Alesia, Caesarea in Asia Minore, Siga, Chersonesus Taurica, Artaxata). L'obiettivo é rendere la cultura latina egemone in tutto l'Impero e facilitare la omogeneizzazione nei regni clienti: tutti i nuovi istituti hanno come lingua di base il latino, a parte Caesarea, Chersonesus Taurica e Artaxata che hanno il greco.
Tutti i direttori di questi istituti vengono eletti dal Senato di Roma, tra i membri dell'ordine equestre e patrizio.
Viene stabilito che servire nelle Accademie può far parte del cursus civitatis.
La diffusione della cultura latina, compresa quella religiosa (dovuta all'influenza del Pontifex), contrasta efficacemente la diffusione del Cristianesimo.
La donazione di volumi alle librerie diventa un atto molto ben visto, anche perché sia l'imperator che il pontifex (e i Senatori a loro afferenti) lo fanno con molta prodigalità. Si vorrebbe che i volumen donati siano già stati letti dal precedente proprietario, come gli illustri iniziatori dicono di aver fatto...
Tiberio Vitellio conquista Petra.

* 055 d.C.:
Tiberio Vitellio entra in Aelana, dopo aver ricevuto la sottomissione dei Nabatei.
Fine della campagna di Arabia, fondazione della provincia omonima con capitale Petra e diocesi Aelana. Si fortifica il confine del deserto, con torri e strade.
Morte di Quinto Vitellio a Campus Genuciarum, sua civitas natale.
La fortificazione del confine dei Carnuntum permette di identificare l'ennesima invasione dei Buri, respingendola con poco: mille morti tra i difensori, circa cinquanta romani.
Il bottino resta tutto ai germani, gli 8 mila schiavi vengono portati nell'impero.
La fortificazione del confine, pur non essendo lungo un fiume, é necessaria per evitare che una invasione sfoci direttamente nella Pannonia oltre ad assicurare protezione ai socii di Germania Ulterior e agli amici Anarti.
Dal 009 al 055 d.C. il numero di legionari é più che triplicato (450 mila), ma la popolazione dell'impero é praticamente raddoppiata (da 11,5 a 21,5 milioni), e il numero di cittadini romani quasi quadruplicato (da 1,1 a 4,1 milioni). Le frontiere sono ormai stabilizzate: in Germania lungo l'Elba, poi giù per il Danubio, poi l'Anatolia fino all'Eufrate e all'Araxes, il Lyrus a nord verso la Colchide. Da lì in Siria fino a Zenobia e Palmyra, da Damasco al Giordano e il Sinai, l'Egitto fino al confine con Kush (Hyerasicamnus), l'oasi di Ammone, e tutto il nordafrica.
In 245 città ci sono i vigiles, per un totale di circa 110 mila uomini. Sono 145 le diocesi, e 64 le province.
La ristrutturazione riguarda anche le città e i forti: esistono gli oppida, ovvero i forti isolati (mobili o fissi, questi ultimi lungo le frontiere e in alcune posizioni chiave).
I castra sono forti in corrispondenza dei centri abitati.
Vallum é il termine per i confini fortificati o i piccoli forti intorno alle torri di sorveglianza e comunicazione.
I centri abitati sono campus quando non hanno una guarnigione fissa, civitas quando ne hanno una.
Riguardo l'organizzazione, i Romani hanno quattro diversi modi di vedere una regione: provincia romana, ovvero soggetta alle leggi romane, retta da un proconsole e con magistrati eletti secondo il cursus honorum.
socio, ovvero in cui il re locale é visto come un proconsole. I magistrati sono scelti secondo le leggi locali, ma sono obbligati ad accettare la presenza di legioni, fornire vettovagliamento, personale e materiale per la costruzione di ponti, strade ed altre strutture.
subiecto, in cui il proconsole é inviato da Roma come capo sopra il re locale.
Coesistono leggi per i cittadini romani e leggi locali. Non sono ammesse forze armate locali.
amicus, in cui vengono inviate solo ambascerie e i cittadini romani sono soggetti alle leggi locali. Contrariamente agli altri stadi, gli amici possono imporre dazi ai commercianti e impedire l'elevazione di templi o il reclutamento di persone.
L'integrazione di truppe giudaiche e la sapiente opera di divisione dei romani rende la provincia di Iudaea piuttosto pacifica, nonostante le tensioni religiose che la pervadono.
Le nuove necessità richiedono nuove tecniche, e i Romani saccheggiano a piene mani dalla cultura greca ed orientale, grazie alla pacificazione lungo i confini.
Quello che per i Greci é techné, da scartare, i Romani importano velocemente e golosamente. Vengono tradotte numerose opere della biblioteca di Alessandria e della accademia di Atene, nella nuova Libreria di Roma fondata nel 050 d.C. da Quinto Vitellio, ad imitazione di quella di Alessandria.
L'utilizzo degli schiavi é ancora sufficiente a coprire tutte le necessità pratiche, ma per altre come l'approvigionamento d'acqua e il dissodamento di nuovi territori servono miglioramenti specifici e profondi che vengono presi dall'esperienza greca od orientale in genere.
I terreni coltivati aumentano tantissimo, e aumenta la resa del frumento e di altri cereali grazie alle mutazioni che con il commercio si diffondono rapidamente in tutto l'Impero.
Viene introdotto un aratro asimmetrico, in legno temprato o metallo, e vengono provati gioghi di tipo diverso per gli animali e gli schiavi.
Viene costruita per la prima volta una nave a due alberi.
Si divide il lavoro come nelle moderne officine, affidandolo anche ai minori.
La divisione del lavoro viene attuata anche nella costruzione di strade e ponti: una squadra passa con l'aratro e vanghe per togliere il terreno, seguono carri con diversi tipi di pietra in modo da costruire gli stadi della strada stessa.
L'ultima squadra pone le pietre larghe o quelle al bordo.
Ogni squadra é coordinata da un legionario (o ex) che prende le misure e le decisioni necessarie. In questo modo la velocità di tracciamento é da 2 a 4 volte superiore.
Analogamente, si velocizzano le costruzioni con l'opus incertum, e la costruzione di mattoni e pietre con machinae hellenicae.
Le torri di avvistamento e segnalazione vengono usate anche per comunicare: prima il fuoco é il semplice avviso che qualcosa non va, ma molto presto si comincia ad utilizzare un codice per indicare cosa e come, e alla fine si usano le torri per comunicare messaggi normali. Questo richiede un grosso sforzo intellettuale: i legionari addetti alla trasmissione sono specializzati, e tutti devono saper leggere quello che dicono le torri. Il premio é una velocità senza precedenti nella trasmissione: da una torre al confine della Germania il messaggio inviato all'alba tocca al tramonto le coste atlantiche della Gallia, il bordo meridionale della penisola italica, copre la Dalmazia e la Britannia amica dei Romani.

* 057 d.C.:
Nerone, figlio di Germanico, viene nominato governatore della Biblioteca di Alessandria, in parte come premio per lui e in parte per contrastare il potere di Germanico figlio di Druso. Ulteriore impulso alla promulgazione di scritti in greco e latino: Nerone viaggia in tutto l'Egitto e fino all'oasi di Ammone e alla Cirenaica alla ricerca di notizie e storie, manda ambascerie a sue spese in Kush e in Arabia Ulterior (Saba).
Per richiesta di Germanico Augusto e con parte di fondi suoi, a Sala viene fondata una ulteriore libreria. A Petra Germanico di Druso fonda una libreria di lingua greca.

* 058 d.C.:
Una legione e svariati ausiliari germani intervengono nella battaglia del Vladua, aiutando Senoni e Silinghi a respingere una forte armata di Helvaoni e Burgundi.

* 059 d.C.:
L'amministratore della libreria di Sala organizza una spedizione lungo la costa dell'Africa.
Alcune biremi costeggiano il continente, con materie di scambio e scenziati.
Nerone organizza una analoga spedizione lungo la costa dell'Egitto. Riceve messi del re di Kush e dalla Somalia meridionale.

* 061 d.C.:
L'imperator tiene addestrate le truppe, ma l'età gli sconsiglia nuove conquiste. Tiberio II prepara piani per l'invasione della Dacia e l'attacco o difesa lungo il confine della Mesopotamia, e l'invasione della Britannia.
Ritorno della spedizione di Nerone, a Berenice. É arrivata al Kenya. Il carico di merci e la descrizione delle terre e degli uomini stupiscono e invitano a nuove spedizioni, anche commerciali.

* 062 d.C.:
Ritorno della spedizione a Sala: é stata raggiunta la Nigeria, all'altezza di Lagos. Si pensa ad una nuova spedizione via terra.
Trattato commerciale con la Sabea, grazie ai buoni uffici di Nerone. Nuova spedizione navale verso il Kenya.

* 063 d.C.:
Morte di Druso, a 77 anni. Il figlio Tiberio II diventa Imperator, mentre Germanico resta in Egitto. L'invasione della Britannia viene contenuta da Germanico Augusto, che incarica Terenzio Vitellio di preparare il terreno con leve e spie. L'obiettivo é liberarsi dei pirati Pitti e fare nuove conquiste.
La morte dell'imperatore provoca turbamenti in Dacia, in Partia e tra i Nabatei nell'impero e fuori. All'interno, il carattere irruento di Tiberio II é oggetto di dubbi e paure, specie in Thracia Superior, in Pannonia, in Armenia e in Cappadocia serpeggia il malcontento.
Spedizione navale di Nerone da Berenice verso l'Arabia Ulterior. L'obiettivo é andare oltre, per constatare la distanza tra Sinus Arabicus e Sinus Persicus.

* 055-063 d.C.:
La pace con i Parti e i Daci, i trattati con i Germani e la fortificazione dei confini rendono l'impero ancora più sicuro. Le leve fatte per combattere vengono usate per colmare i vuoti nelle legioni, il resto viene dismesso: molti diventano coloni, alcuni personale civile nell'amministrazione delle civitas nuove o vecchie.
Gli ausiliari che restano nell'esercito sono pochi, molti vengono dismessi - con il bottino e la paga, ma restituendo l'equipaggiamento da guerra fornito dai Romani (possono tenere solo il loro). Le attrezzature militari in eccesso vengono in parte convertite a usi civili, in piccola parte mantenute per armare rapidamente nuove leve.
Periodo di pace, senza guerre né rivolte: continua la crescita economica e culturale nell'impero.
I problemi (minori) sono le incursioni dall'arabia e dal sahara, contrastati con missioni commerciali a Gerasa, Bostra e verso il regno di Sabea. I Pitti sono di fatto tranquilli: pirateggiano sulle coste della Germania e della Gallia, ma vengono tenuti a bada dalle legioni marittime.
Grazie alla diffusione degli scritti, alle nuove accademie, alla facilità di comunicazione, vengono ricuperate e diffuse numerose conoscenze tecniche. Il fatto che il Pontifex si occupi di istruzione aumenta la diffusione della conoscenza, almeno nella cittadinanza romana. La costruzione di numerose terme, acquedotti e l'uso di conoscenze mediche greche e orientali rende più sana la popolazione, più lunga la vita, meno probabili le epidemie. Nel giro di soli 8 anni si calcola che la popolazione cresca di altri 5 milioni, di cui oltre 1 milione di cittadini romani.

* 064 d.C.:
Incursioni dei Daci in Moesia. Il confine fortificato permette di intervenire rapidamente e di limitare i danni ai civili.
Tiberio II, su consiglio di Germanico Augusto, scende lungo la Dalmazia e passa in Pannonia per tranquillizzare la popolazione. Si ribadiscono i patti con la Germania Ulterior e con gli Anarti al confine con la Dacia.
Druso, Il figlio di Aulo Vitellio, partecipa a una missione diplomatica presso i Senoni, uniti ai Silinghi e ai Longobardi in un unico popolo. Accordi di pace e di aiuto contro i Burgundi e gli Elveoni che premono al confine est: si accettano coloni, soldati e templi romani.
Ritorno della missione navale dal Kenya.
La spedizione di Sala, via terra, ritorna indietro dopo aver tracciato la strada fino a Dakar.
Trattato commerciale con le genti del luogo. Scoperta delle Canarie e delle isole di Capo Verde. Fondazione di un tempio ad Agadir.

* 065 d.C.:
Tiberio Vitellio supera il Danubio e effettua scorrerie con ausiliari traci e mercenari geti in tutta la Dacia meridionale. Fortificazione di Troesmis in Thracia superior.
Tiberio II passa in Moesia, da lì in Thracia superior. Invia ambascerie di pace ai Parti.
Inizio della campagna di Britannia, sotto il comando di Terenzio Vitellio.
I popoli del sud dell'isola sono per la maggior parte clientes di Roma, che con il loro aiuto si diffonde rapidamente fino al Tamigi.
Druso Vitellio raggiunge i Burgundi per trattare la pace.
Missione commerciale per le Canarie e Capo Verde.

* 066 d.C.:
Tiberio II in Thracia Inferior, da lì in Asia Minore e in Cappadocia. Incontro a Cesarea con il messo dei Parti, nuovo trattato di pace che preserva lo status quo.
Rimozione delle guarnigioni romane oltre l'Eufrate, ma vengono mantenute le missioni commerciali e i templi. Ai reclutati locali viene data la possibilità di trasferirsi nell'Asia romana.
Scorreria di Tiberio Vitellio fino a Sarmizegetusa. da Singidunum partono truppe di appoggio per l'assedio.
Termine della costruzione delle torri costiere nella tratta da Sala a Dakar. Una flotta commerciale inaugura un collegamento regolare, le torri vengono usate per segnalare le distanze e comunicare, oltre che per fare da stazioni commerciali e di rifornimento.
Trattato con i Burgundi e gli Elveoni, che si impegnano a non attaccare più i Senoni.
Accordi commerciali. Druso Vitellio torna in Germania.

* 067 d.C.:
Morte di Germanico Augusto, a 82 anni. Il figlio Druso diventa Pontifex.
Terenzio Vitellio raggiunge Londinium, tratta con i Cativellauni e i Camuloduni. Si ferma temporaneamente, mentre si allarga verso la Cornovaglia. Costruzione di strade e torri, innalzamento di templi con il benestare dei clientes, reclutamento di ausiliari e di legionari.
Tiberio II staziona in Siria e ribadisce l'alleanza con Roma di Armenia e Chersoneso, e l'amicizia con la Colchide e la Sarmazia.
Battaglia di Sarmizegetusa: si conclude in parità, ma Tiberio Vitellio lascia l'assedio per l'avvicinarsi dell'inverno. Terra bruciata in Dacia mentre le truppe romane si ritirano oltre il danubio. Alcuni reparti vengono lasciati nelle terre dei Geti per addestrarli e per svernare.
Costruzione di un tempio romano a Dakar e Capo Verde, coloni alle Canarie.

* 068 d.C.:
Terenzio Vitellio entra in Londinium e stabilisce una alleanza con i Cativellauni.
Continua il percorso verso il Galles.
Tiberio Vitellio continua nelle sue scorrerie, partendo dalla Moesia e dalla Pannonia.
I Geti forniscono vettovaglie, guide e volontari. Un contrattacco dei Daci viene respinto all'altezza di Jaziges.
Rinnovo del patto di amicizia tra l'imperatore e i Sarmati. Disordini in Arabia.
Ritorno della spedizione nel sinus persicus. A causa delle tempeste e della situazione tesa tra Roma e Parthia, rientra solo una nave su tre, senza carico. Riescono a salvarsi le mappe e le descrizioni delle genti, che sono alla base di successive spedizioni.

* 069 d.C.:
Terenzio Vitellio conclude un trattato con i Gallesi, traccia strade e costruisce forti. Continua ad arruolare gente, in vista dell'espansione verso nord.
Secondo assedio di Sarmizegetusa. In realtà é solo uno schieramento di truppe romane che si asserragliano vicino alla città, mentre i Geti e gli ausiliari devastano i territori circostanti: i Romani si ritirano dopo un mese, ma i Daci hanno perso 40 mila uomini e altri 30 mila deportati (in maggioranza donne e minori).
Fine dei disordini in Arabia. I Nabatei fuori da Roma non possono essere colpiti per la mancanza di guide ed esperienza di lotta nel deserto.
Nerone organizza una spedizione per la ricerca delle sorgenti del Nilo, invia messi a Kush per ottenere i permessi di passaggio e supporto.
A Dakar 5 mila coloni e una guarnigione romana, le comunicazioni con Siga sono per lo più dovute ai mercanti.
Coloni anche a Capo Verde, guarnigioni nelle Canarie.

* 070 d.C.:
Morte di Aulo Vitellio, a 75 anni.
Primi scontri in Britannia: Vittoria a Camulodunum per Terenzio Vitellio. La sua tattica é di trovare nuovi amici di Roma e attaccare separatamente i popoli che non accettano la presenza romana.
Gli amici devono solo fornire vettovagliamento per i manipoli incaricati di tracciare le strade, e uno spazio per costruire un tempio. In cambio vengono stipulati patti commerciali e fornito supporto contro i popoli avversari (armi e soldati). L'arruolamento di numerosi Britanni permette di sconfiggere una coalizione numericamente superiore.
Battaglia di Oescus: la controffensiva dei Daci deve prima superare il Danubio e poi assediare il forte che viene tenuto fino all'arrivo dei rinforzi. 50 mila tra morti e catturati tra i Daci. Si sigla la pace: il re accetta condizioni piuttosto gravose, tra riscatti, guarnigioni romane e ostaggi. a Tiberio Vitellio viene tributato un trionfo.
I Geti, in considerazione dell'aiuto, diventano socii populi romani.
Tiberio II visita Iudeaea, Palestina e Arabia.

* 071 d.C.:
Tiberio II visita l'Egitto e suo fratello Germanico. Da Alessandria, dove incontra Nerone, si imbarca e passa per Creta, poi sbarca ad Atene. Il suo cattivo carattere viene accentuato dal viaggio, lento e lungo. Una sua lettera sui cristiani provoca una sommossa contro la setta, ben radicata in Siria e in Egitto nonostante la disapprovazione del pontifex e del clero ebraico.
Guarnigione a Capo Verde: rapida romanizzazione.

* 072 d.C.:
battaglia di Eburacum: puntando sulla velocità per conquistare la città Terenzio Vitellio parte con un numero limitato di soldati, e dopo viene bloccato all'interno dall'intervento di un folto esercito di Pitti.
Nonostante sia isolato e numericamente inferiore, Terenzio resiste. L'arrivo dei rinforzi gli permette di mantenere la cittadina. La vittoria costringe a rallentare la conquista: reparti romani vengono dislocati in varie cittadine, molte strade vengono tracciate e controllate, villaggi fortificati e forti isolati.
Tiberio II visita l'oracolo di Delfi e risale fino a Dyurrachum. Da lì raggiunge Brundisium e risale la penisola fino a Roma.
Fine delle sommosse contro i Cristiani. Con la scusa di garantirne la sicurezza, Germanico di Druso li fa rinchiudere in quartieri appositi nelle città.

La Britannia al tempo della conquista romana

La Britannia al tempo della conquista romana

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* 075 d.C.:
Fine della conquista della Britannia.
Viene raggiunto il punto più stretto delle Highlands, che viene fortificato.
Le diocesi in Britannia sono portate a 7, le guarnigioni sono 114, i forti in punti isolati sono 141. Le legioni stanziate nella provincia sono 3, per un totale di 36 mila armati, di cui 6 mila in permanenza vicino o lungo il confine con i Pitti.
I vigiles sono presenti in 37 città, per un totale di circa 12 mila uomini.
La parte romana é divisa in 3 province: Britannia Occidentalis (Galles) socius populi romani, Britannia Meridionalis (Cornovaglia e Inghilterra, capitale Londinium) che é una provincia romana, Britannia Borealis (le Midlands fino al Firth of forth, capitale Eburacum), che é una federazione socia populi romani.
Terenzio Vitellio é nominato Proconsole della Britannia Meridionalis.

* 076 d.C.:
Nella biblioteca di Alessandria si sperimentano le stampe di pagine intere, per risolvere il problema delle copie multiple di uno stesso libro, vista la mancanza di schiavi in grado di copiare. Si opta presto per l'argilla, che può essere riutilizzata, al posto del legno.

* 077 d.C.:
Fondazione della libreria a Londinium ad opera di Terenzio Vitellio. Messi in Hibernia per rinnovare i patti di amicizia, delegazione diplomatica presso i Pitti per fermare la pirateria.
Fondazione delle province Canariae e Capus Verdis. Ulteriore colonizzazione.

* 063-077 d.C.:
Grazie a una intensa e saggia diplomazia, Roma riesce a espandere il suo dominio e a tenere sotto controllo i vicini rendendoli parte del suo sistema e cuscinetto contro le invasioni di altri popoli.
La conquista della Britannia é la campagna meno costosa del periodo: la sorveglianza del confine con i Parti, nominalmente in pace, é la più costosa per la necessità di continui pattugliamenti e ilmantenimento di guarnigioni in territorio nemico.
Subito sotto i Parti c'é la guerra Dacica, poi gli interventi in Germania e in Getica.
Penultima, la repressione in Arabia. La campagna di Britannia viene effettuata con calma, grazie a numerose truppe locali fornite da clientes di Roma e usando le loro risorse, fornendo eventualmente cibo e organizzazione.
Queste campagne, pur essendo anche criticate, hanno il vantaggio di permettere una forte penetrazione nel territorio con una spesa relativamente bassa in uomini e mezzi. Di fatto, le perdite di cittadini romani sono limitate a parte casi eccezionali (Acquae Sanguinariae) e il reclutamento di ausiliari e legionari locali elevato.
Gli accordi di solito permettono di prendere gli schiavi, utili alla economia romana ma meno in zone boscose dove il cibo potrebbe essere un problema, e lasciare ai locali le armi e le altre cose. I locali devono provvedere al vettovagliamento e lasciare che i romani costruiscano i propri forti ed eventualmente le strade.
Un esempio di utilità degli schiavi, é la deforestazione della Germania: utilizzati in gruppi specializzati che arrivano in tempi diversi, gli schiavi:
a. tagliano gli alberi,
b. sfrondano i tronchi,
c. trasportano i rami e i resti per i fuochi,
d. segano o sagomano i tronchi,
e. li trasportano ai luoghi di produzione.
Organizzandoli in turni ed usando ad esempio i resti dei rami e dei tronchi per riscaldare/ripulire l'ambiente e lavorare anche di sera (che cala presto) si possono tagliare molti alberi in poco tempo.
In zone dedicate all'agricoltura, gli alberi devono essere eliminati alla radice (altro gruppo specializzato di schiavi) e sostituiti con colture diverse, a volte altri alberi ma da frutto; altrimenti, la zona viene deforestata per renderla sicura.
Le critiche arrivano per l'aiuto dato ai barbari, quindi non tanto per motivi pratici.
I costi aumentano, ma la macchina burocratica é ben oliata e si é irrobustita sotto Tiberio e Druso. L'aumento di popolazione e di terreni coltivabili fa il resto: dal 063 d.C. al 077 d.C. l'impero passa da 26,5 a 36,5 milioni di abitanti e da 5,1 a 9,5 milioni di cittadini romani. La superficie coltivabile nelle regioni boscose, grazie all'arrivo dei nuovi coloni e al conseguente disboscamento e fondazione di città, aumenta esponenzialmente. La possibilità di ottenere la cittadinanza attraverso numerosi cursi civitatis (legionarii, vigiles, magistratura vicaria, librerie, ecc.) aumenta le possibilità e la voglia dei non romani di affrontare questo percorso.
(I regni amici non vengono contati nelle statistiche: subiecti e socii sì)
L'utilizzo di librerie come centri di sapere e di diffusione di cultura latina permette di renderla più vicina alle classi dominanti e nel contempo di sfruttare esperienza e creatività degli altri popoli per ottenere informazioni e nuove creazioni. La tendenza romana a standardizzare porterà alla definizione di grammatiche standard e a vocabolari per l'insegnamento del latino, per esempio. C'é un grande fermento: la crescita dell'economia e del potere dell'impero danno un grande impulso ai viaggi, alle scoperte e alle esplorazioni. Le scoperte sono importanti anche perché nelle regioni poco abitate la possibilità di sfruttare meglio il terreno, o sfruttarne di più in meno tempo, é vitale per stabilizzare una regione: maggiore sfruttamento significa più rendimento, più tasse ma meno vessazione. Maggiore terreno vuol dire più spazio per i coloni che causeranno meno contrasti con i locali.
Ad esempio, un problema é nella copia dei libri: più librerie vuol dire più copie necessarie (a parte quelle richieste dai privati). Il numero degli schiavi in grado di scrivere é basso, e il costo per copia é elevato. Cominciano così gli esperimenti di stampa.
La necessità di navi più stabili in mari più profondi richiederà ad esempio di sviluppare chiglie e navi a più alberi, o diversi tipi di timone.
I confini stabili sono i socii di Germania Ulterior, il regno amico dei Senoni (che a causa delle perdite si sono mescolati con le altre popolazioni tra Elba e Vladua), i subiecti di Dacia, i socii di Getica e Armenia.
I confini instabili restano solo quelli della Mesopotamia e dell'Atropatene, l'Arabia Minor soggetta a sommosse e scorrerie di cavalieri arabi.
I soci del Chersoneso confinano con amici (le città greche del ponto eusino e la Colchide).
Amici Garamanti, Soci Gaetuli e Mauretani sono abbastanza stabili e completano il quadro: non ci sono invasioni dal deserto, ma a volte sommosse dovute alla difficoltà di adattare istituzioni e usanze romane all'ambiente ostile.
Nel Mare Nostrum e nel Pontus Euxinus la comunicazione navale é virtualmente sicura, mentre la pirateria é ancora diffusa nel Mare Suebicus e nell'Oceanum Germanicus.
Apposite basi navali nelle isolette atlantiche e torri lungo la costa permettono di rendere abbastanza sicure le coste galliche e iberiche.
Inizia una forte penetrazione commerciale: nelle regioni boscose o steppose del nord europa i commercianti romani fanno molta strada per vendere i prodotti in eccesso o comprare merci di lusso.
La difficoltà di collegamento é un problema di tempi, non di sicurezza: la tecnica avanza, anche sfruttando l'esperienza locale e affrontando problemi nuovi.
Come avanguardia i Romani usano anche i sacerdoti dei culti romani, al seguito delle legioni o inclusi nei patti di amicizia.
Dal punto di vista politico, il dualismo dei consoli viene istituzionalizzato nelle due figure di pontifex e imperator, con il senato in mezzo. Ovviamente il capo dell'esercito ha una forza ineguagliabile, ma il fatto di avere come collega il maestro di spie, insegnanti e sacerdoti rende difficile ignorare questo potere. Il Senato riduce così la possibilità che si formi un potere assoluto non contrastabile: le questioni di Stato richiedono l'accordo di almeno due dei tre attori per essere risolte. L'aumento dei centri di potere favorisce la concorrenza: Nerone di Germanico organizza spedizioni mentre Germanico figlio di Druso traccia strade, fonda la libreria di Petra e colonie in Arabia.

* 078 d.C.:
Seconda Guerra Partica. Pressioni sull'Eufrate, persecuzione dei religiosi ed ex legionari.
Invasione della Media.
I rapporti dalla mesopotamia e il confine fortificato permettono di respingere agevolmente i parti sull'eufrate, ma gli Armeni si ritirano oltre l'Araxes e mantengono la linea del Lago Matianus.

* 079 d.C.:
Battaglia di Circesum: due legioni romane e un buon numero di ausiliari, nonché mercenari ed ex legionari mesopotamici, impegnano i Parti di fronte alla città. La maggiore mobilità dei Parti e il fatto che la città sia in mano loro obbliga i Romani alla ritirata. Il passaggio dell'Eufrate provoca molte perdite, intorno a 25 mila tra morti e prigionieri.

* 080 d.C.:
Arrivo di Tiberio II in Armenia, con tre legioni e un buon numero di ausiliari tra cui molti Daci, Traci e Cappadoci. Tre legioni ed ausiliari armeni si uniscono all'esercito.
Attacco dei Parti a Tapsaco, la città viene assediata ma l'arrivo dei soccorsi fa ritirare gli invasori senza molte perdite.

* 081 d.C.:
Battaglia di Gazaca. Il terreno favorevole agli armeni e le armi romane portano ad una bella vittoria: 30 mila prigionieri e 20 mila morti tra i parti. La città é sotto assedio.

* 082 d.C.:
Seconda battaglia di Gazaca: i rinforzi dall'Armenia permettono una nuova vittoria e la presa della città. Per ordine di Tiberio II, solo i Parti e i loro amici vengono deportati: 50 mila schiavi finiscono nell'Impero, e i loro beni divisi tra romani, armeni e locali.

Lugg

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Questo è il commento in merito di Alessio Mammarella:

A mio modesto modo di vedere, a trattenere i romani dalla conquista dei territori oltre il Reno (così come dal completamento della conquista delle isole britanniche) non fu l'idea che fosse impossibile o che fosse troppo costoso. Secondo me i romani, già dopo le prime conquiste in Grecia, avevano assegnato la priorità del loro sviluppo all'oriente. Ciò sia per motivi ideologici (rivendicare l'eredità di Alessandro Magno) sia per motivi commerciali (dai raffinati imperi orientali arrivavano i prodotti pregiati, che Roma pagava, letteralmente, a peso d'oro). Le conquiste nei territori europei barbari servivano o per "coprirsi le spalle" (Gallia - e infatti da quando nel Medioevo la Gallia ha smesso di essere subalterna all'Italia, qualunque sovrano transalpino che ha voluto attraversare le Alpi e invadere la Pianura Padana ha potuto farlo facilmente, da Pipino il Breve a Napoleone III) oppure per ottenere particolari risorse (l'oro della Dacia). La Germania nel I secolo non era ancora vista come una minaccia. Quando cominciò a essere vista come una minaccia, la crisi dell'Impero impedì che si potesse scrivere un "De Bello Germanico". Forse alcuni Imperatori che vissero all'apogeo dell'Alto Impero avrebbero dovuto essere più lungimiranti (ma è troppo facile dirlo, dopo 19-20 secoli) e impegnare le legioni alla conquista della Germania invece che della Britannia o della stessa Dacia. Se ci fosse stato un "De Bello Germanico" probabilmente l'Impero avrebbe superato più facilmente la crisi del III secolo, non sarebbe collassato con quella del V ma avrebbe dovuto vedersela più avanti con i popoli al di là dei germani: slavi, vichinghi, magiari ecc...

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Generalissimus ha anche tradotto per noi questa ucronia:

E se i Romani avessero conquistato la Germania?

L’anno è il 9 d. C., l’Impero Romano si estende dalla costa occidentale della Francia alla Siria, l’Imperatore Augusto ha dato il via ad un’era di stabilità e pace, le città del Mediterraneo prosperano e l’oriente vede un boom economico.
L’impero però ha stabilito un nuovo obiettivo, le terre ad est del Reno, abitate dalle tribù germaniche.
I Romani stanno cercando di sottomettere la regione che si trova tra i fiumi Reno ed Elba che oggi costituiscono l’Olanda, gran parte della Germania e una fetta di Repubblica Ceca.
Tuttavia, i barbari guidati da Arminio, un principe locale che serviva nelle forze armate romane, organizzarono una ribellione eccezionale che spazzò completamente via le forze romane.
Arminio riuscì a convincere il leader romano, Varo, a far marciare i suoi uomini verso l’attuale Kalkriese, nella Foresta di Teutoburgo.
I Germani organizzarono lì un’imboscata e li massacrarono.
Tre legioni, circa 16.000 uomini, vennero annientate, rendendo questa una delle peggiori sconfitte della storia romana.
Sentendo la notizia, sembra che l’Imperatore Augusto girovagasse per il suo palazzo gridando “Varo, rendimi le mie legioni!” Diverse centinaia di anni dopo, gli stessi barbari germanici abbatterono l’Impero Romano, creando l’Europa moderna che conosciamo oggi, con paesi come la Spagna, la Francia e l’Inghilterra, perciò questo fa davvero sorgere la domanda: e se i Romani non venissero mai sconfitti a Teutoburgo e conquistassero la Germania? Come sarebbe la cultura? Come sarebbero i confini? Come sarebbe il mondo? Queste sono le domande di questa ucronia.
Questa TL potrebbe iniziare in innumerevoli modi, ognuno con lo stesso effetto.
C’erano capitribù germanici fedeli a Varo che lo avvertirono di non fidarsi di Arminio e che questi stava preparando una rivolta, ma lui li ignorò perché si fidava troppo di Arminio.
In questa situazione avrebbe potuto licenziare o uccidere Arminio.
Arminio orchestrò delle rivolte nel nord della Germania per costringere Varo a marciare su Teutoburgo, e Varo avrebbe potuto decidere di tornare negli accampamenti invernali sul Reno e affrontare il problema dopo l’inverno.
Arminio potrebbe anche non nascere mai, in ogni caso abbiamo una situazione nella quale l’esercito romano non viene massacrato nella Germania settentrionale e può continuare la sua occupazione.
Nel 9 d. C. la conquista della Germania era notevolmente tranquilla, non c’erano state importanti battaglie ed era più un’occupazione che una vera guerra.
Questo è un motivo parziale del perché Teutoburgo fu così efficace, colse i Romani con la guardia completamente abbassata e avvolti in un falso senso di sicurezza, perciò la campagna di conquista continuerà.
Forti e città romane verranno costruiti lungo il Reno, e la regione vedrà sempre più cultura romana.
Ci saranno indubbiamente delle rivolte native, ma senza la geniale leadership di Arminio a radunare insieme le tribù germaniche unita alla sua brillante pianificazione e alle imboscate nelle foreste, queste verrebbero schiacciate come un uomo schiaccia gli insetti con lo scacciamosche.
La nuova frontiera romana sarà l’Elba, non il Reno.
Degli insediamenti romani ad est del Reno avrebbero importanti effetti sulla storia, le tribù della zona sono le progenitrici delle nazioni che conquistarono il mondo.
Per esempio, la tribù di Arminio, quella dei Cherusci, era l’antenata sia dei Franchi che dei Sassoni che fondarono la Francia e l’Inghilterra, adesso immaginate l’effetto farfalla se i Romani ridurranno in cenere i villaggi dei Cherusci appena sentito dei piani di rivolta di Arminio.
La gente tende ad avere diversi concetti geografici sbagliati quando affronta la conquista romana della Germania, o perfino riguardo a cosa fosse la Germania all’epoca.
Cominciamo dall’inizio: l’Imperatore Augusto non voleva conquistare tutta la Germania, semplicemente perché sarebbe stato folle.
All’epoca gli Slavi erano fuori dai giochi, da qualche parte nelle foreste della Russia settentrionale, perciò i Germani si erano diffusi fino in Polonia, Bielorussia, Ucraina occidentale e paesi scandinavi.
Dopo il 200 d. C. la situazione peggiorò ancora quando i Germani colonizzarono la Romania orientale e quasi tutta l’Ucraina, perfino alcune tribù del Caucaso divennero piuttosto germanizzate, conquistare tutto questo territorio sarebbe stato fisicamente impossibile per i Romani.
Inoltre l’Imperatore Augusto era conscio di quanto fosse grande l’impero e quale fosse il vero pericolo dell’estenderlo troppo.
Sul suo letto di morte disse al suo successore che doveva mantenere l’impero alle sue attuali dimensioni, perché ingrandirlo ancora sarebbe stato avventato.
Augusto capì che tentare la conquista di tutta la Germania sarebbe stata una follia, e quindi non ci provò.
L’invasione della Germania fu probabilmente uno stratagemma per spostare verso est la frontiera, lontano dalla Gallia, che era una delle provincie più ricche e prospere dell’impero.
Quando i Romani conquistarono la Gallia 60 anni prima, essa stava subendo delle tremende invasioni germaniche, perciò probabilmente Augusto aveva paura che ciò si ripetesse.
Dopo l’Elba il successivo fiume importante ad est è l’Oder, verso il quale i Romani potrebbero avanzare, ma francamente non vedo un motivo per farlo, e penso che i Romani avranno sicuramente paura di estendersi troppo.
Il problema è che la Germania era una provincia diversa da tutte le altre con le quali i Romani avevano avuto a che fare, lì non c’era semplicemente nulla, le tribù native erano incredibilmente poco concentrate e vivevano ancora allo stato semi-nomade, il territorio era quasi interamente boscoso.
Quando Cesare la invase marciò per otto giorni senza vedere alcuna fine alla foresta o nessun abitante, ovviamente non c’era nulla di valore.
La regione celtica che i Romani avevano conquistato in precedenza era in realtà sorprendentemente avanzata, la Gallia aveva una popolazione di sei milioni di abitanti, mentre l’Italia ne aveva sette, e la Gallia aveva un commercio e un artigianato fiorenti.
Nel frattempo la Britannia aveva una densità di popolazione piuttosto alta, con tre milioni di abitanti, un numero più alto di quanti ne avesse nel XIV secolo dopo la Peste Nera.
I popoli celtici erano basati intorno a dei forti di collina, con sistemi di governo abbastanza sviluppati, i Germani invece erano costituiti da tribù vaganti quasi Libertarie, non avevano nulla che valesse la pena sottrargli.
I Romani dovranno costruire tutto da zero, e questo coinvolgerà un quantitativo incredibile di investimenti.
Nel frattempo la frontiera sarà ancora più lontana dai centri della popolazione in Italia e in Gallia, rendendola ancora più difficile da mantenere.
Un esempio molto preveggente di quello che potrebbe avvenire in questa TL sarebbe quello che starebbe avvenendo nello stesso preciso momento in Cina, con la Dinastia Han in lotta contro i nomadi Unni.
La Cina stava affrontando le minacce dei nomadi Xiongnu dell’Asia centrale, e gli imperatori Han decisero di fare qualcosa al riguardo.
Dopo aver corrotto i nomadi per diverse generazioni, decisero di combatterli.
Mossero una guerra totale contro i nomadi, e dopo guerre orribilmente sanguinose riuscirono a cacciare i nomadi a nord dei confini cinesi, nelle lande desolate della Mongolia e della Siberia.
I Cinesi si espansero poi ulteriormente ad ovest, addirittura fino a quelli che oggi sono il Kazakistan e l’Uzbekistan.
Il controllo Han di queste aree fu breve e durò meno di cento anni, perché le terre ad occidente erano troppo poco popolate, vaste, difficili da conquistare, richiedevano grandi quantità di denaro e uomini per essere sottomesse ed erano incredibilmente lontane dal governo centrale.
Il clima della regione era semplicemente così diverso da quello della Cina orientale che i coloni non riuscirono a soggiogare la terra e ad assimilare i nativi.
Nel frattempo le tribù nomadi dell’Asia centrale riuscirono a riguadagnare forza e divennero semplicemente impossibili da contenere.
Gli sforzi per questi territori occidentali furono così costosi che risultarono in enormi scontri intestini all’interno della Cina.
La Cina cadde in un’enorme guerra civile intorno alla nascita di Cristo, causata soprattutto dalle sollecitazioni dell’impero, che risultarono nella perdita delle stesse provincie occidentali.
Grandi parti delle forze armate cinesi divennero dipendenti dagli ausiliari nomadi, e poi, quando l’autorità centrale collassò, i nomadi si riunirono per conquistare le pianure settentrionali della stessa Cina.
Ci sono ovviamente delle differenze tra Roma e la Cina, la Cina era significativamente più isolazionista di Roma, e le tribù germaniche erano molto diverse dai nomadi a cavallo Unni, ma ci sono ancora dei termini di paragone.
Sia la Dinastia Han che Roma furono stati che conquistarono tutto quello che aveva senso conquistare, Roma però riuscì a rimanere con dei confini relativamente buoni, mentre la Cina si estese troppo cercando di conquistare terre inospitali e barbare.
In questa TL vedremo Roma riversare, come la Cina, sempre più risorse nel cercare di tenere a bada la Germania.
I coloni romani che si trasferiranno lì faranno incursioni oltre l’Elba, che falliranno inevitabilmente, per infliggere alle tribù selvagge fuori dal controllo di Roma dei colpi devastanti.
L’epoca d’oro romana, che fu costruita su frontiere stabili che non avevano bisogno di molte energie per essere mantenute, e di conseguenza portò a meno tasse, più commercio e standard di vita più alti, andrebbe seriamente in tilt.
Con Roma che mette così tanti sforzi nella Germania, essa non invaderà mai la Britannia, che fu invasa dall’Imperatore Claudio perché aveva bisogno di una vittoria per dimostrare che era un vero imperatore, e non un idiota balbuziente.
L’impero era piuttosto stabile, e la Britannia fu una conquista piuttosto facile.
Dato che l’impero britannico fu il più grande della storia, questo avrà enormi effetti sul mondo, ma in generale la Britannia rimarrà celtica come la Scozia o l’Irlanda nel nostro mondo.
Grazie all’influenza romana, però, il sudest della Britannia si svilupperà comunque fino a diventare l’area più avanzata e conquisterà il resto delle Isole Britanniche.
Nei secoli seguenti le tribù germaniche diventeranno ancora più sviluppate e più minacciose per l’Impero Romano.
In parte questo venne causato dall’invasione delle tribù nomadi iazigie in Europa centrale, che causò una reazione a catena di migrazioni e guerre che costrinse le tribù germaniche ad unirsi in tribù più grandi e forti, in parte venne causato dall’utilizzo crescente da parte di Roma di tribù germaniche nelle loro forze armate, che fece sì che il gap tecnologico militare si rimpicciolì fino a sparire, e in parte venne causato dai metodi agricoli migliorati, che fecero sì che le tribù si ingrandissero di molto.
Le tribù Libertarie semi-nomadi di cui ho parlato prima divennero dei potenti regni in tutto e per tutto, e in questa TL ciò sarà ancora peggiore.
In Cina il coinvolgimento Han nelle praterie creò una serie di regni nomadi che ricevettero tecnologia e influenza cinesi.
Gli artigiani cinesi migrarono a nord con le tribù per sfuggire alle tasse cinesi e per nuove opportunità.
Queste tribù “civilizzate” divennero più pericolose di quelle “barbare”, perché sapevano come giocare alla pari col mondo civilizzato.
Nelle dinastie successive, la Grande Muraglia Cinese servì tanto per impedire ai Cinesi di emigrare a nord e diffondere così la tecnologia cinese quanto per tenere fuori i nomadi.
In questa TL accadrà ciò, con le tribù a ovest dell’Elba che otterranno la tecnologia romana ma non si assimileranno mai, cosa che creerà una miscela davvero mortale.
Nella nostra TL la Crisi del III Secolo uccise un terzo della popolazione dell’Impero Romano a causa di una combinazione di invasioni barbariche, guerra civile e peste.
In questa TL le cose andranno ancora peggio: quando l’ultimo buon imperatore, Marco Aurelio, morirà nel 180, le terre ad est del Reno secederanno e l’impero piomberà in invasioni barbariche ancora più feroci di quelle della nostra TL.
È molto probabile che l’Impero Romano d’Occidente cadrà prima in questa TL.
Con dei barbari aggressivi collegati al sistema romano vedremo di nuovo qualcosa di simile a quello che abbiamo visto in Cina: intorno al 200 sia la Cina che l’Europa piombarono nella guerra civile, poi, intorno al 330, entrambi gli imperi riuscirono a riunificarsi, solo che l’Impero Romano riuscì ad andare avanti per altri 150 anni, mentre la Cina cadde immediatamente preda dei signori della guerra e delle invasioni barbariche.
Una Roma stanca per aver combattuto secoli di infruttuose Guerre Romano-Germaniche e per vis dei barbari civilizzati che fanno a pezzi i fianchi dell’impero, cadrà molto prima.
Molti di voi stanno probabilmente pensando “Cavolo, grazie Whatifalthist, ho guardato un video di 10 minuti solo perché tu mi dicessi in un modo contorto, per dimostrare la tua conoscenza della storia dell’Asia antica, che l’Impero Romano cadrebbe comunque!”, perciò, per salvare questo video, come ci influenzerà oggi questa ucronia? Dei grandi cambiamenti saranno probabilmente una Britannia celtica e forse l’assenza dei Franchi e dei Sassoni.
Queste tribù diedero il la alle nazioni che gli succedettero, i Franchi avevano una leadership locale davvero potente, ma questo risultò in secoli di divisioni in Francia e Germania, mentre i Sassoni crearono un’Inghilterra fortemente centralizzata e un leader vichingo le donò le sue tradizioni navali.
Tribù davvero assurde che non sono mai esistite nella nostra TL si spartiranno l’Europa, creando così un continente davvero differente.
In secondo luogo il Cristianesimo non diventerà mai la religione maggioritaria in Europa: se l’Impero Romano cadrà intorno al 340, e Costantino I ha fatto convertire l’impero intorno al 330, allora non avrà mai il tempo per solidificare l’impero come Cristiano.
Il Cristianesimo era più potente nella metà orientale dell’impero, perciò probabilmente vedremo solo una debole presenza Cristiana in Europa occidentale.
Posso perfettamente prevedere che il Mitraismo, un popolare culto persiano della mascolinità basato sulla venerazione di un toro e sul culto solare, conquisterà gran parte dell’Europa occidentale.
Le Isole Britanniche probabilmente svilupperanno una qualche religione derivata dal culto degli dei celtici, un po’ come in Giappone si sviluppò lo Shintoismo.
Posso assolutamente prevedere che anche in Scandinavia si svilupperà qualcosa di simile con gli dei nordici, diavolo, ci sono così tante religioni fra le quali scegliere in quest’era: c’erano quelli che stavano cercando di rilanciare gli dei greci sullo stampo del Cristianesimo, introducendo concetti come il Paradiso e i monaci, c’era il Manicheismo, che era una filosofia che non capisco del tutto basata sull’autonegazione del piacere come parte della grande battaglia fra bene e male, c’era inoltre il culto intorno alla dea egizia del sesso e della fertilità, Iside, che alcune persone pensano davvero sia all’origine del culto della vergine Maria e del Cattolicesimo, sarebbero potute accadere molte cose qui.
In generale ci sarebbe un’identità europea od occidentale più sottotono.
Il nostro concetto di civiltà occidentale è basato soprattutto intorno al Cristianesimo, basta guardare a come i Greci vengano quasi sempre considerati dei bianchi mentre i Turchi sono di colore, anche se sono praticamente identici e molto simili geneticamente.
Ci sarà ancora un’eredità romana comune, che sarà molto meno legante rispetto a secoli di Cattolicesimo.
Vedremo un’Europa divisa fra Slavi, Germani, Romani, Celti e Greci.
Questo risulterà in un’Europa più debole, se in questa TL esisterà ancora l’Islam sarà più forte.
Ogni battaglia decisiva tra la Cristianità e l’Islam venne vinta dalla cultura comune tra Europa settentrionale e meridionale: i Polacchi aiutarono gli Austriaci contro i Turchi, gli Inglesi aiutarono i Portoghesi contro gli Arabi, le Crociate partirono principalmente dalla Francia settentrionale e dalla Renania ecc., la mancanza di tutto questo condurrà in migliaia di piccoli modi ad una civiltà Islamica/mediorientale più potente.
Probabilmente Attila costruirà comunque un grande impero unno, ma esso era basato interamente attorno al suo carisma come leader, il che significa che indipendentemente da tutto crollerà comunque dopo la sua morte.
Gli Unni causeranno un’altra ondata di invasioni tribali, dato che le tribù germaniche dell’Europa orientale si spingeranno nei regni barbari più vecchi creati dalle tribù più civilizzate della Germania occidentale, una situazione un po’ simile a come i Longobardi attaccarono il Regno Ostrogoto nella nostra TL.
Alla fine la storia d’Europa fu decisa in gran parte da capitribù e barbari durante il Medioevo, ogni tribù diede ad ogni nazione europea la propria caratteristica, e dato che probabilmente queste tribù non esisteranno mai in questo mondo per decidere il destino dell’Europa, è difficile dire come sarà l’Europa di questa TL, perciò fermerò qui questa ucronia, l’immaginazione riempirà i vuoti rimanenti.
Forse l’Italia diventerà la potenza coloniale dominante e l’Inghilterra rimarrà poco importante, non ve lo so dire.

Durante le sue campagne nella regione della Gallia, Giulio Cesare scrisse estesamente delle tribù galliche, ovvero delle tribù celtiche della Gallia.
Anche se le descriveva come un popolo barbarico e superstizioso, esprimeva interesse in quanto sembravano progredire rapidamente verso la civiltà e lo sviluppo.
Questo stesso ottimismo, però, non era presente nelle sue osservazioni sulle tribù germaniche, la cui mancanza di insediamenti degni di nota, e la natura selvaggia e bellicosa, le fecero apparire nella sua mente come il ritratto del caos incarnato, un popolo che, a meno che non fosse stato civilizzato o controllato, sarebbe diventato una minaccia sempre crescente per la sicurezza dell’appena conquistata Gallia e di Roma nel suo complesso, perciò diventò apparentemente compito di Roma sottomettere la Germania per integrare completamente le sue feroci terre e portare questo robusto popolo nella cultura dell’Impero Romano, ovviamente per interesse del popolo romano.
Il successore di Cesare, Augusto, credeva che la futura sicurezza dell’impero dipendesse fortemente dalla pacificazione delle minacce immediatamente confinanti, così come dall’accorciamento della frontiera orientale, spostandola idealmente fino ai fiumi Oder e Vistola.
Vennero costruiti forti e reclutati eserciti, e infine, in risposta a delle ribellioni in Gallia e a degli scontri con le tribù germaniche, gli eserciti romani attraversarono il Reno sotto il generale Druso Maggiore, che riuscì ad avanzare fino al Fiume Elba prima di soccombere per via di un’infezione.
Tiberio prese il suo posto, scoprendo che Druso Maggiore era riuscito a pacificare la maggior parte delle tribù tra i due fiumi.
Quella terra veniva considerata molto inospitale, disseminata di paludi e dense foreste, che diventavano solo peggiori d’inverno.
Nonostante questo vennero costruite strade, ponti, rifugi e altre forme di infrastrutture per rendere più facile l’attraversamento di queste terre.
Le tribù problematiche vennero spesso ridotte a livelli minuscoli e trasferite in terre all’interno dell’impero dove i soldati romani potevano osservarle e gestirle più facilmente.
Molto presto la Germania Magna occidentale finì sotto il quasi totale controllo romano.
Tiberio alla fine venne richiamato dalla regione per sedare una rivolta altrove, Augusto presunse che la Germania era stata pacificata con successo, e mandò il generale Varo a iniziare il processo di integrazione, imponendo ai Germani assoggettati la legge e le tasse romane, ora che erano accolte molto favorevolmente dalla popolazione nativa.
Sulla strada del ritorno verso il Reno dalla profondità della Germania, Varo e tre legioni vennero tradite da quello che credevano un germanico amichevole, che li condusse in un’imboscata famigeratamente nota come Battaglia della Foresta di Teutoburgo.
Marciando attraverso un acquitrino fangoso in formazione serrata tra colline boscose, i Romani furono inermi contro lo sbarramento iniziale di giavellotti che gli arrivò dagli alberi, prima di essere assaltati a tutta forza dai guerrieri germanici.
Isolati e colti con la guardia abbassata, solo una frazione dei circa 20.000 Romani sopravvisse.
Tiberio tornò sul Reno per rafforzare i forti e impedire un’invasione germanica della Gallia, e anche se ci riuscì, la perdita delle legioni, per non parlare della perdita di autorità sul territorio, furono un grosso colpo per il morale romano.
Tiberio venne richiamato a Roma proprio mentre Augusto si stava avvicinando ai suoi ultimi giorni.
Tiberio venne nominato successore di Augusto, mentre Germanico Giulio Cesare assunse il precedente ruolo di Tiberio di comandante delle forze sul Reno.
Si crede che Augusto lasciò un ultimo messaggio a Tiberio di cessare ulteriori espansioni militari, ma questo potrebbe essere stato facilmente inventato da Tiberio, motivato ad impedire ogni altra perdita di soldati romani per un territorio relativamente senza valore.
Ciononostante, Germanico Giulio Cesare, dopo aver ottenuto il sostegno di diversi soldati ammutinati, partì per la Germania intenzionato a ottenere vendetta e restaurare l’orgoglio romano, adottando una politica di niente prigionieri e affermando che il tradimento e la ferocia germaniche erano degne solo dello sterminio.
Germanico Giulio Cesare ottenne dei successi eccellenti durante le sue campagne che lo portarono fino all’Elba.
Recuperò con successo le aquile delle legioni cadute, diede a molti dei legionari una sepoltura adatta e distrusse quasi tutti i nemici che incontrò.
Pubblicamente Germanico Giulio Cesare venne acclamato come un eroe dai cittadini e dal governo di Roma, e alcuni arrivarono addirittura a paragonare Germanico ad Alessandro Magno, ma privatamente Tiberio era critico della continuazione di queste guerre da parte di Germanico e del suo sdegno per i desideri di Augusto, riguardo ai quali Germanico affermò che non era una questione di espansione, ma di vendetta e onore.
Tiberio alla fine richiamò Germanico Giulio Cesare a Roma, lodandolo per i suoi risultati ma trasferendolo lontano dal Reno, per comandare invece l’oriente.
Alcuni hanno speculato che Tiberio avesse forse paura o invidia di Germanico Giulio Cesare, i cui risultati erano arrivati a metterlo in ombra, e ancora peggio avrebbero potuto ispirarlo a usurpare il trono.
A Germanico Giulio Cesare, in fondo, dopo aver sedato l’ammutinamento dei legionari, era stato offerto il loro sostegno per prendere il ruolo di imperatore con la forza, ma Germanico rifiutò l’offerta per lealtà a Tiberio, e chiese invece che lo seguissero nelle sue campagne contro i Germani.
Anche se Germanico Giulio Cesare si era rifiutato di prendere il trono, aveva comunque ispirato i legionari ad agire contro il giudizio dell’imperatore.
Questo, accoppiato con la sua ampia fama in tutto l’impero, poteva certamente renderlo motivo di inquietudine, ma due anni dopo Germanico Giulio Cesare si ammalò e morì.
La sua morte è stata comunemente attribuita ad un avvelenamento, con lo stesso Tiberio come sospettato principale che ha avuto almeno un ruolo nella faccenda.
Questo viene rinforzato dal fatto che alla famiglia di Germanico Giulio Cesare venne silenziosamente tolta ogni possibilità di prendere il trono, vedendo l’esilio, l’incarcerazione o peggio.
Tutti tranne uno, che rimase silenziosamente una non minaccia agli occhi di Tiberio, un certo Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, forse meglio noto come Caligola, che di fatto successe a Tiberio.
La Germania non venne conquistata da Roma, e col passare dei decenni diede vita a tribù più pericolose di quelle che Roma aveva affrontato in precedenza, gli Angli, i Sassoni, i Franchi, i Longobardi, i Vandali, i Goti e i Burgundi, tribù che contribuirono al collasso di Roma e in seguito funsero da materiale da costruzione per molti dei paesi europei che conosciamo oggi.
Ma se questo cambiasse? E se in una TL alternativa Roma riuscisse a conquistare, mantenere e assimilare con successo la Germania? Forse una domanda migliore del come è: perché? Molti si chiedono perché esattamente Roma dovrebbe investire così tanti sforzi non semplicemente per conquistare, ma per assimilare un territorio che aveva poco da offrire se non schiavi, soldati e ovviamente la stessa terra, nella quale, come disse Tacito, nessuno avrebbe voluto migrare per via del suo clima rigido.
Come abbiamo già detto, fin da prima dell’epoca di Cesare non si trattava tanto di quanto potesse offrire la Germania, ma piuttosto di cosa potesse prevenire.
Dei vari popoli che occupavano la periferia di Roma, i Germani erano la minaccia esterna più immediata per la sicurezza romana.
Questo valeva anche per i Galli prima di loro, che si dimostravano ancora ribelli in buona misura grazie alla possibilità sempre presente del sostegno germanico.
Riassumendo, la Germania non aveva grandi ricchezze, ma certamente non era senza un gran valore.
Considerato quanto Germanico Giulio Cesare ha fatto, non è una forzatura dire che se fosse andato avanti avrebbe portato l’intera Germania Magna sotto il controllo romano.
Tiberio di fatto richiamò Germanico Giulio Cesare all’ordine per impedire una completa occupazione della Germania, e la giustificazione di ciò è più vicina al costo necessario per mantenere quel territorio piuttosto che per conquistarlo.
I Romani in precedenza avevano sottomesso brevemente la Germania, ma se Germanico Giulio Cesare fosse riuscito a conquistarla, molto probabilmente a costo di diverse vite romane, quante altre vite avrebbero dovuto essere investite in quel territorio, e quanto sarebbe costato sviluppare e romanizzare quella che era essenzialmente una terra selvaggia intoccata, presumendo sempre che le tribù ad un certo punto non fossero riuscite a cacciare di nuovo i Romani? È un po’ ironico, considerata la reputazione della Germania ai giorni nostri, che la sua mancanza di progressi all’epoca le abbia reso così difficile dominare il suo ambiente.
I Romani avevano da tempo fatto pratica nel conquistare città e risorse nemiche per alimentare i propri sforzi, così come nello sfruttare la convenienza di strade, porti e altre strutture già presenti.
Ai Germani, come potreste aspettarvi, mancavano questi fattori che perfino i vicini Galli possedevano.
Un’occupazione romana sostenibile necessiterebbe di una costruzione da zero di tutto questo, cosa che senza dubbio avrà un peso sull’economia romana.
Si potrebbero ridurre le spese se si sfruttasse il lavoro degli schiavi, ma questo livello di soggiogamento precedente alla creazione di una presenza romana perlomeno basica potrebbe ispirare una reazione violenta troppo grande da sedare.
Alla fine il periodo iniziale dell’occupazione si dimostrerà una pesante perdita economica, ma col passare del tempo le tasse, le leggi e il lavoro verranno fatti rispettare più efficacemente dai Germani senza preoccuparsi di insurrezioni ingestibili, inoltre verrà costruito un livello necessario base di infrastrutture, dando ai Romani un vantaggio strategico nella pacificazione di molte tribù, le cui vite verranno rese più facili dallo sviluppo romano.
Gli insediamenti permanenti creati dai Romani in Germania inizieranno ad attrarre una piccola popolazione sia delle tribù che da Roma, con i tribali che verranno educati alla maniera romana per essere aiutati nel processo di integrazione.
Questi insediamenti, che col passare di diversi decenni diventeranno delle città, verranno posti strategicamente per la difesa, il commercio e la commutabilità, e verranno costruiti dei forti lungo la costa nordoccidentale che collega i fiumi Reno ed Elba.
Diverse comunità sorgeranno tra i fiumi Elba e Oder, che agiranno come nodi di connessione per il commercio e il rifornimento.
Le tribù isolate riusciranno a mantenere un livello di autonomia e costumi tradizionali, ma la maggior parte alla fine diventerò suddita dello scrutinio delle tribù alleate dei Romani, che forse si consolideranno in stati clienti più grandi, che pagheranno tributi in soldati e denaro all’impero.
I Germani dell’epoca erano famigeratamente avversi alla coordinazione su larga scala, soprattutto in battaglia, il che vuol dire che questi regni clienti probabilmente avranno bisogno di un maggiore livello di supervisione romana, o perlomeno dovranno possedere la comprensione delle pratiche romane, come avvenne col leader dell’attacco della Foresta di Teutoburgo.
Il processo di assimilazione sarà lungo, e forse estenuante, perché molti cittadini romani si opporranno al concetto di integrare quelli che di fatto sono i loro vicini più selvaggi, mentre un importante numero di Germani resisterà a quella che viene percepita come una corruzione delle loro tradizioni e costumi.
Abbracciare le difficoltà era un valore importante per i Germani, una cosa che potrebbe immediatamente fargli avversare lo stile di vita romano comparabilmente decadente, anche se questo potrebbe manifestarsi semplicemente con i Germani che sceglieranno le professioni militari e più laboriose nel nuovo ordine romano, ruoli dei quali l’impero avrà certamente bisogno.
Possiamo aspettarci nei decenni seguenti una serie di ribellioni, rivolte e invasioni germaniche sia all’interno che al di fuori del dominio romano.
Possiamo aspettarci che queste incursioni verranno eseguite da quelle che divennero le tribù più importanti della nostra TL, e se è così finiranno nel mirino di una potenza romana più formidabile.
Se presumiamo che Germanico Giulio Cesare sopravviva per vedere alcune di queste prime reazioni dei Germani, egli non esiterà a spazzare via del tutto queste tribù problematiche, e probabilmente avrà successo nella maggior parte dei casi.
Anche se non lo farà, queste tribù adesso o finiranno sotto la rigida supervisione romana o verranno tenute a distanza da un confine più efficiente, il che vuol dire che le culture germaniche che sono diventate i Francesi, gli Inglesi, gli Spagnoli e i Portoghesi non si stabiliranno mai in quelle regioni.
Nel nostro mondo il confine romano era avvolto intorno alla Germania, cosa che lo rendeva più lungo del necessario, e questo richiedeva una dispersione di soldati, forti e risorse che sul lungo termine spinse Roma ad adottare una politica estera più difensivista.
Poiché in questo mondo il confine potrebbe essere accorciato almeno della metà, il confine stesso diventerà meno territorio da difendere, e permetterà a questi soldati altrimenti sparsi di condensarsi in una linea difensiva più compatta o essere inviati altrove senza compromettere le difese romane.
Poiché la maggioranza delle tribù germaniche ora è sotto osservazione romana, e le più ribelli vengono ripetutamente schiacciate grazie al posizionamento romano migliore, la costante minaccia posta dai Germani verrà in pratica neutralizzata, e il ruolo di sostegno che hanno avuto nell’indebolire l’impero durante le guerre importanti adesso è assente.
La Germania, di conseguenza, sarà un investimento iniziale costoso per Roma, con apparentemente pochi ricavi, ma risparmierà all’impero una quantità tremenda di problemi sul lungo termine, lasciandolo in una posizione più vantaggiosa quando dovrà affrontare potenze di livello imperiale, assicurandoci, salvo fattori interni, che possiamo aspettarci che l’Impero Romano sopravviva molto più a lungo.
Vi ricordo che la Germania stessa non sarà così difficile da dominare in eterno, più Roma svilupperà e investirà nella regione, più facile diventerà amministrarla, percorrerla e interagire con essa, e i Germani diventeranno anche più passivi e romanizzati.
Questa sicurezza aggiuntiva dalle minacce esterne che avrà Roma si rifletterà anche internamente: il pubblico, non dovendo preoccuparsi delle invasioni germaniche in tempo di guerra, riuscirà a fidarsi di più della saggezza dell’imperatore del momento invece di additarlo come fonte dei guai di Roma.
Questo impedirà le reazioni più affrettate dei cittadini e delle legioni, evitando molte delle destabilizzanti usurpazioni che non fecero che rendere l’impero più vulnerabile.
Come detto prima, la sicurezza permetterà a Roma di concentrarsi meno sulla difesa e più sull’offesa, dirigendo probabilmente questi sforzi nel consolidamento del potere sia in Britannia che in Scandinavia, due terre considerate ricche di opportunità commerciali, nonché ricche e meritevoli di essere conquistate.
Una maggiore interazione con gli Scandinavi attraverso l’appena acquisita Germania potrebbe riaprire regolari comunicazioni con una terra che per un po’ rimase relativamente disconnessa dall’Europa occidentale.
C’è la possibilità che una Germania conquistata aiuti a cambiare il corso delle Guerre Romano-Partiche, liberando ulteriori soldati che altrimenti sarebbero stati necessari sul confine, e fornendo una nuova generazione di reclute germaniche alle legioni.
Possiamo aspettarci perlomeno un esito molto migliore nel respingimento dell’Impero Sasanide, che nel nostro mondo sfruttò la leadership instabile di Roma, la crisi economica e il conflitto con diverse tribù germaniche per invadere le provincie orientali di Roma.
Questi eventi furono la base di quella che divenne nota come Crisi del III Secolo, le cui perdite territoriali alla fine vennero recuperate da Diocleziano, sebbene con divisioni interne ancora alte.
È abbastanza possibile che rendere sicura la Germania possa impedire questo sia direttamente che indirettamente.
Nell’immediato le tribù germaniche che devastarono l’impero sono un fattore meno importante, ogni fastidio che potrebbero creare sarà minimo, permettendo a Roma di concentrarsi con tutte le sue forze sull’oriente.
La Gallia non si separa mai in risposta alle invasioni germaniche e all’instabilità romana, lasciando che l’occidente sia molto più stabile.
Indirettamente, gli sviluppi e le risorse estratte dalla Germania, ovvero la manodopera presa direttamente dalla provincia, la migliore mobilità permessa dalle strade e dai fiumi germanici, e la fiducia del popolo nell’efficacia dell’imperatore, lavoreranno tutte per rallentare il processo di decadimento che rese Roma così instabile durante quel periodo.
Alcuni imperatori potranno comunque essere assassinati, e l’economia vedrà comunque un declino, ma nel complesso Roma è più resiliente e ne uscirà come uno stato molto più in salute.
Quanto a lungo durerà questa resilienza è una domanda più difficile alla quale rispondere, potremmo facilmente vedere questa Roma alternativa respingere con successo gli Unni e forse tutti gli avversari che i Bizantini affrontarono nel nostro mondo.
Col passare dei secoli Roma continuerà ad esistere, perdendo o conquistando via via territori, ma in larga parte manterrà la massa di ciò che l’ha resa Roma, e potrebbe benissimo creare un impero eternamente potente e tentacolare come quello che la Cina ha costruito in Asia.

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Paolo Maltagliati non può fare a meno di commentare:

A me fa sempre un po' ridere che la pesantissima batosta che i germani si presero a Idistaviso, con cui i romani restituirono il favore di Teutoburgo con gli interessi, non se la caghi mai nessuno.
L'errore dei due video è proprio questo: attribuire solo e soltanto a Teutoburgo tutta la politica romana dei successivi tre secoli verso il limes renano!

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E Dario Carcano gli tiene dietro:

Forse perché Idistaviso è estremamente anticlimatica: quella vittoria schiacciante dimostra che se i romani non hanno conquistato la Germania non è per la resistenza dei germani, ma molto più banalmente perché non pensavano che il gioco valesse la candela. E avevano ragione: già la Gallia fu fonte di instabilità più che di vantaggi...

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